Non maledire le mie torte!

di Minari OppaRi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Haninozuka, te la sei cercata! ***
Capitolo 2: *** Egoista io? ***
Capitolo 3: *** Litigio e batticuore ***



Capitolo 1
*** Haninozuka, te la sei cercata! ***


Questa vicenda si svolgeva al Liceo Ouran.
Un graziosa fanciulla dai lunghi capelli neri e un piccolo ragazzo biondo erano l’uno davanti all’altro.
Lei, Reiko Kanazuki.
Lui, Mitsukuni Haninozuka soprannominato “Honey”.
Due persone semplicemente diverse.
Due persone che mai sarebbero riuscite a stare insieme.
 
“Haninozuka….”
La ragazza teneva lo sguardo puntato sugli occhi marroni del giovane.
“Devi chiedermi qualcosa, Kanazuki?”
Mitsukuni sorrise facendo cosi arrossire Kanazuki.
“S-si..”
Per qualche secondo scese il silenzio.
“H-Haninozuka…oggi…ti andrebbe di…stare….”
“Honey! Sono arrivate le tue torte”
La voce di Tamaki, il re dell’Host Club interruppe la ragazza.
“Torte?”
Gli occhi del biondino brillarono e di corsa andò via lasciando sbigottita Kanazuki.
Non ci poteva credere.
Era scappato via solo per delle torte?
Gli occhi della corvina diventarono lucidi.
Aveva un gran voglia di piangere.
Possibile che il giovane non capisse nulla dei suoi sentimenti?
“Kanazuki….che ci fai qui?”
La ragazza si girò.
“Fujioka….”
“Hey, ci siamo anche noi”
I fratelli Hitachiin apparvero da dietro Harui.
“Kanazuki, va tutto bene? Hai gli occhi lucidi.”
Kanazuki si strofinò gli occhi sospirando.
“S-sto bene…è solo che…”
“E’ solo che Honey ne ha combinata un'altra delle sue, giusto?” Chiese Kaoru.
La corvina annuì iniziando a spiegare.
“Non ci posso credere. Certo che è davvero insensibile”
Borbottò Hikaru.
“Non cambierà mai”
Reiko fissò un punto vuoto sul pavimento.
“Forse Haninozuka….mi detesta?”
“Non credo che sia cosi. Honey non è in grado di odiare qualcuno”
“Senti un po’, Kanazuki. Se vuoi ricevere attenzioni da lui perché semplicemente non diventi sua cliente qui al Host Club?”
Domandò il maggiore (Hikaru) dei due Gemelli.
La corvina scosse la testa.
“No. Non sarebbe la stessa cosa. Io voglio che lui mi veda come una ragazza non come una cliente con cui essere per forza gentile”
I due gemelli non capirono.
Fujioka scosse la testa.
“Voi due non capite proprio niente. Kanazuki vuole semplicemente che Honey la consideri speciale, giusto?”
La ragazza annuì.
Ma come si faceva a diventare speciali per una persona?
Soprattutto se la persona in questione non faceva altro che pensare alle torte diventava ancora più difficile capire come fare.
“Credo che sia impossibile…”
Borbottò lei.
Sopra la testa di Hikaru si accese una lampadina.
“Tu sai fare le maledizioni, no? E allora maledici le torte di Honey”
Maledire le torte?
Era un idea strampalata ma poteva funzionare.
“E’ un ottima idea, Hitachiin.”
“Ma sei impazzito, Hikaru? Honey andrebbe su tutte le furie”
Lo contraddisse Kaoru.
In effetti chiunque toccasse il cibo di Honey finiva sempre preda della sua furia.
“Si ma non penso che potrebbe far del male a Kanazuki.”
Harui sorrise.
Infondo sapevano tutti che il biondino era una brava persona e quindi non sarebbe mai riuscito a far del male ad una ragazza.
Kanazuki estrasse il suo libro sulle maledizioni.
Come si faceva a maledire le torte?
Trovò subito la formula giusta.
“Ecco qua. Chiunque mangi le torte maledette….finirà per…..odiare per sempre tutti i dolci”
I tre ragazzi si fissarono scoppiando poi a ridere.
“Questa si che sarà una maledizione per lui”
“Già. Honey che odia i dolci? Sarebbe la fine per lui”
La corvina fissò il libro pensierosa.
Era davvero giusto fare una cosa del genere?
Non sarebbe stata troppo crudele?
“Torte! Torte!”
Dall’aula di musica di sentiva la voce allegra di Haninozuka.
Ma insomma! Non sapeva pensare a nient’altro?!?
“E va bene….”
Reiko strinse un pugno.
“Te la sei cercata, Haninozuka. Diventerò speciale per te maledicendo le tue torte”
La ragazza aprì la porta della stanza.
Mitsukuni la fissò.
“Mitsukuni Haninozuka! Io maledico tutte le tue torte! Non le potrai mai più mangiare!”
……
L’ultima cosa che si sentì fu un urlo del biondino. 

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Capitolo 2
*** Egoista io? ***


“Non puoi averlo fatto veramente, Kanazuki!”
Mitsukuni era furibondo.
Aveva le lacrime agli occhi.
Non poteva credere che qualcuno avesse davvero maledetto le sue adorate torte.
“Come ho già detto…te la sei cercata, Haninozuka”
Rispose tranquillamente la ragazza.
Certo, un po’ gli dispiaceva averlo dovuto fare ma ormai il ragazzo non le aveva lasciato altra scelta.
“Ma…ma…ma!”
Honey iniziò a piagnucolare stringendo a sé il suo coniglietto.
“Sei un egoista, Kanazuki!”
“Egoista? Io? Eh no, Haninozuka!”
Borbottò lei dandogli le spalle.
Come poteva essere definita egoista se faceva tutto quanto per il ragazzo?
“Stare un po’ senza mangiare le tue torte ti farà stare bene”
Haruhi sorrise mettendosi accanto alla ragazza.
“Ma…ma…ma..”
Brontolò il piccolo biondo mettendo un enorme broncio.
“Honey-Sempai, Kanazuki ha dei buoni motivi e io l’appoggio”
A Kanazuki brillarono gli occhi. Aveva un ottimo alleato.
1 a 0 per lei.
“Sono d’accordo anche io….”
Mormorò Mori, avvicinandosi alle due ragazze.
“Ma Takashi!”
“Niente ma, Mitsukuni. Credo di aver capito perché Kanazuki si comporta cosi….e le do ragione”
2 a 0 per la corvina.
Honey, strinse forte i pugni guardando verso la ragazza.
“Cosa devo fare per togliermi questa maledizione?”
“Passare una settimana con lei”
Propose Hikaru, comparendo alle sue spalle.
Kanazuki arrossì, approvando la proposta.
Il biondo fece un profondo respiro e le porse la mano.
“D’accordo….”
Reiko fece un leggero sorriso e gli prese la mano.
“Cosa vuoi fare?”
“Voglio andare in quel luogo oscuro dove si posso vedere delle immagini che scorrono”
Tutti quanti si guardarono.
Che intendesse il cinema?
Mitsukuni sospirò annuendo.
“Allora…oggi alle tre ci troviamo davanti al cinema giù in città”
Kanazuki annuì correndo velocemente fuori dall’aula.
 
Alle tre precise, i due ragazzi si trovarono davanti al cinema.
Kanazuki vestita con un completo nero simile alla sua divisa scolastica.
Honey vestito con dei jeans blu e una maglietta a mezze maniche bianca.
L’unica cosa che stonava era il broncio sul viso del ragazzo.
“Egoista…”
Brontolò lui, attento a non farsi sentire dalla ragazza.
Entrarono insieme nel cinema, tenendosi l’uno leggermente lontano dall’altro.
Il biondo non era proprio dell’umore, avrebbe preferito davvero essere a casa a mangiarsi delle torte.
Si sedettero vicini e guardarono lo schermo.
“Che film dobbiamo vedere?”
Chiese scocciato il ragazzo.
“La bambola maligna della fabbrica di torte”
Rispose lei, facendo un leggero sorriso.
Ad ogni per poco non andò la saliva di traverso.
Aveva sentito bene?
Torte?
Ma lo prendeva in giro o cosa?
Strinse i pugni, doveva restare calmo ed assecondarla.
Le luci scesero e nella sala piombò il silenzio.
Il film iniziò e il ragazzo dovette chiudere gli occhi per non vedere tutte quelle succulenti torte che gli si paravano davanti agli occhi.
Kanazuki non ci fece molto caso.
Era felice di essere li con lui e quello gli bastava.
Passarono due ore, le più lunghe di tutta la vita di Mitsukuni.
“Allora ti è piaciuto il film, Haninozuka?”
Honey, tentò un sorriso.
Se la faceva felice magari avrebbe tolto prima la maledizione.
“Certo che si, Kanazuki. A te invece è piaciuto?”
Lei annuì.
“Allora domani andremo in uno di quei luna park con le case degli spettri”
Detto questo, la ragazza corse via salutandolo con la mano.
Il biondo non riuscì a ribattere e quindi si limitò a sospirare.
Non osava immaginare come avrebbe dovuto passare quella maledetta settimane. 

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Capitolo 3
*** Litigio e batticuore ***


Il giorno dopo i due trascorsero tutto il pomeriggio al luna park.
Honey era di umore sempre più nero e questo particolare non sfuggì a Kanazuki.
“Haninozuka, tutto bene?”
Il biondo strinse i pugni.
E osava anche chiederglielo?
“No, Kanazuki. Non va tutto bene! Mi mancano le mie torte!”
La ragazza sgranò gli occhi.
Ancora a parlare di torte?
“Pensi sempre alla stessa cosa!”
“Scioglimi questa stupida maledizione! Io sono stufo. Stufo di te!”
-Stufo di te.-
Quelle parole colpirono il cuore della corvina facendole male, ferendola.
Strinse con forza i pugni mentre alcune lacrime le rigavano le guance.
Era innamorata di un insensibile idiota!
Le tirò uno schiaffo con tutta la forza che aveva.
“Sai cosa? D’accordo ti tolgo la maledizione, va a strafogarti di torte”
Mitsukuni si teneva la guancia dolorante mentre la guardava sorpreso.
“Io…io ti odio!”
Urlò lei, correndo via.
Si sentiva male, profondamente male.
 
 
Il giorno dopo al Host Club, Honey se ne stava seduto a guardare nel vuoto ignorando completamente i suoi dolci.
“Honey-Sempai non si sente bene?”
“E’ da quando è andato al luna park con Kanazuki che è cosi. Forse è successo qualcosa”
Haruhi si avvicinò lentamente al biondo.
“Che è successo?”
“Kanazuki mi ha tirato uno schiaffo e ha detto che mi odia….credo di averla ferita”
Mitsukuni si mise a raccontare l’accaduto e finì per essere sgridato da tutti.
Pensandoci bene aveva detto parole poco gentili e si era comportato davvero come un bambino.
“Mitsukuni…va a chiederle scusa”
Mormorò Mori, dandogli una pacca sulla schiena.
Il biondo annuì, facendo un leggero sorriso.
Ma era tutto inutile, Kanazuki iniziò ad evitarlo e a scappare via ogni volta che lo vedeva.
Non sembrava esserci una soluzione.
Diversi giorno dopo però, Honey decise di dare un taglio a quella storia.
Dopo l’ennesima fuga della ragazza si mise ad inseguirla.
“Kanazuki, fermati.”
La corvina sembrava non sentire la voce del ragazzo.
Non voleva guardarlo negli occhi e far vedere un'altra volta le proprie lacrime.
Il biondo le prese il braccio, costringendola a fermarsi.
“Lasciami andare, Haninozuka”
Lui non rispose e si limitò a stringerla a sé.
“L-lasciami…”
“No….voglio sapere perché mi eviti”
Kanazuki strinse i pugni con forza alzando lo sguardo verso di lui.
“Perché tu hai distrutto la mia anima con quelle parole! Io…io volevo solo diventare una persona di cui t’importasse. Una persona speciale ma tu invece non fai altro che pensare alle tue torte!”
Honey in quel momento capì molte cose.
Il perché della maledizione, il voler passare una settimana con lui e tutto il resto.
Capì quant’era stato stupido.
Appoggiò lentamente le labbra su quelle della ragazza, arrossendo lievemente.
La corvina diventò rossa e ci mancò poco che svenne.
“Io…non avevo capito niente…Credevo che volessi solo farmi un dispetto… Tu sei già molto speciale per me.”
Mormorò il ragazzo, tenendo lo sguardo basso.
Il cuore di Kanazuki iniziò a battere con forza.
Mai nessuno in tutta la sua vita le aveva detto quelle parole.
Fece un leggero sorriso, prendendogli la mano.
“Grazie….Haninozuka”
Tutte e due si misero a ridere, tenendosi per mano.
Avevano tutti e due capito qualcosa su quanto l’uno fosse importante per l’altro. 

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