La decisione di un sayan

di Marty XD
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Salve a tutti!Questa è la seconda ff che scrivo su Dragon Ball,la prima di carattere sentimentale,perciò...siate clementi ^^" Inizialmente doveva essere una one-shot, ma poi sarebbe diventata troppo lunga u.u
Buona lettura!


Cell è stato sconfitto, grazie a Gohan e all'aiuto del suo glorioso padre la Terra è ancora una volta salva.
Le sfere del drago sono state riunite e tutte le vittime di quel diabolico mostro son tornate in vita, tra cui Trunks, il figlio di Bulma e Vegeta venuto dal futuro.

-e tu quando ci lasci? Quando torni nel tuo futuro?- chiese il piccolo Gohan all'amico dai lunghi capelli lilla.
-prima vorrei farmi una bella dormita, partirò domani mattina all'alba.-
I nostri eroi decisero così di fare ritorno a casa, con la promessa di rivedersi tutti il mattino seguente per l'ultimo saluto al sayan.

A casa Brief quella sera la madre di Bulma aveva preparato una cena coi fiocchi per festeggiare la vittoria contro Cell e passare un ultimo felice momento anche con il nipote venuto dal futuro.
-dimmi una cosa, caro, la tua mamma nel futuro ti prepara piatti deliziosi come questi?- disse la signora Brief rivolgendosi al nipote.
-MAMMA!!- urlò Bulma presa in contropiede.
-in effetti no sign...ehm, nonna, però ci mette sempre il cuore in quello che fa e anche un piatto di minestra con la pasta bruciata per me rimane comunque buonissima.-
Vegeta fece un ghigno di disprezzo nei confronti delle smancerie di suo figlio. In battaglia si era dimostrato molto forte, un valoroso sayan anche se non l'avrebbe mai ammesso pubblicamente, eppure continuava a comportarsi come una donnicciola.
-"tutta colpa di quella donna"- pensò il sayan, che lanciò subito uno sguardo accusatorio verso la madre di suo figlio, Bulma.
In questi tre anni non era cambiata per niente, anzi no, in effetti sembrava più bella, più donna. Quella sera indossava un vestitino bianco a mezze maniche con sotto una maglietta a maniche lunghe nera che fasciava ancora di più il suo busto.
La maternità le aveva donato delle curve più generose, anche se a risentirne erano le borse sotto gli occhi, forse dovute alle notti insonni per via del piccolo Trunks.
-"dev'essere stata dura per lei aver dato alla luce uno della nostra razza, se non sbaglio i nostri feti hanno un livello combattivo superiore a quello degli esseri umani...aaah, ma cosa vado a pensare."-
Vegeta scacciò subito quei pensieri non adatti a lui, ma improvvisamente un'immagine non certo più degna squarciò la sua mente: i graffi di quella donna sulla sua schiena nuda, i suoi gemiti, le sue urla di piacere che invocavano ripetutamente il suo nome mentre lui, ebbro di eccitazione, la faceva sua nel misero letto della ragazza.
-Vegeta?...brutto scimmione, ti decidi a rispondere?!?- domandò furiosa Bulma, in attesa che il principino si degnasse di darle una risposta.
Il sayan si ridestò dai suoi pensieri ed esclamò adirato..
-che vuoi,donna?? Non devi più azzardarti a rivolgerti al principe dei sayan con questo tono, è chiaro?! Mi dai sui nervi.-
La ragazza dai capelli turchini sbuffò sonoramente e contemporaneamente in lontananza si sentì il piccolo Trunks piangere.
-ma bravo, l'hai svegliato!! E adesso chi ci pensa a riaddormentarlo, tu? Nooo, devo pensarci io ovviamente!-
Bulma si alzò dalla tavola per andare a prendere in braccio suo figlio, che non la smetteva di piangere.
-tsk,è ovvio. Sei tu la madre- rispose di rimando il principe dei sayan.
-e tu il padre, DANNAZIONE!!!-
La ragazza urlò quelle parole con così tanta rabbia da far provare un brivido di paura persino a Vegeta.
Il bambino continuava a dimenarsi tra le braccia della madre, mentre tutti fissavano impauriti la "dolce e sempre allegra" Bulma.
-sù cara, non agitarti! Vegeta è molto stanco adesso, ne viene da una battaglia importante! Metto io a dormire il bambino, tu invece perchè non vai a farti un bel bagno caldo? Magari insieme a Trunks!- intervenne la signora Brief, rompendo quella gelida atmosfera che si era creata; Bulma non fece tempo a replicare che subito suo madre le prese tra le braccia il figlio.
Il Trunks venuto dal futuro arrossì violentemente per quella strana proposta seguito a ruota da Bulma, mentre Vegeta si alzò di scatto e urlò furioso..
-ma che storia è questa,eh?!?-
Bulma si sorprese per la sua strana reazione: era forse geloso?
-beh, in fondo sono madre e figlio, che male c'è? Mio marito faceva sempre il bagno con Bulma quando lei era piccina!- esclamò la spensierata signora Brief rivolgendosi all'aitante cognato.
-eh già, mi rilassava fare il bagno con la mia principessina.- aggiunse il padre di Bulma sorridendo, ricordando i bei vecchi tempi andati.
Bulma si imbarazzò ulteriormente, ma poi pensò alle parole di sua madre e alla reazione di Vegeta.
-"in fondo è mio figlio, anche se ha ormai vent'anni...ma sì, non c'è nulla da vergognarsi! E poi un po' di gelosia non fa mai male"- pensò la ragazza, che prese così per mano il sayan venuto dal futuro e, sotto lo sguardo perplesso di Vegeta e dello stesso Trunks lo portò in bagno con lei.
Vegeta strinse i pugni e lanciò uno sguardo d'odio verso la giovane scienziata.
-"quella stupida terrestre, io...non la sopporto, mi dà sui nervi!"-

-Trunks, puoi strofinarmi la schiena per favore?- chiese la donna al figlio, dandogli la schiena nuda.
Il ragazzo era dello stesso colore dei suoi capelli per l'imbarazzo e senza dire nulla prese la spugna imbevuta di sapone e cominciò a lavare la schiena di sua madre..
-è bello passare momenti così, non ti pare? Farebbe bene anche a Vegeta....n-non intendo fare un bagno con me, ci mancherebbe!! P-però un bel bagno caldo può aiutarlo a distendere i nervi..- affermò con malinconia la giovane donna, mentre il figlio sciacquava la sua schiena in silenzio, sentendosi un po' a disagio per quella strana situazione.
-dimmi un po' Trunks: come sono nel futuro? Sono bella come adesso?-
La donna si girò sorridente verso il figlio, che subito chiuse gli occhi e sussurrò un sì.
-e nel futuro....abbiamo mai passato momenti di intimità come questo? Dai, apri gli occhi, son pur sempre tua madre!- esclamò la donna più sorridente che mai.
Il sorriso sincero e rincuorante di Bulma sciolse completamente la tensione di Trunks, che aprì finalmente gli occhi e le rispose sorridendo, sempre con le guance infuocate..
-beh, sì...quando ero piccolo facevamo sempre il bagno insieme e tu..-
-io cosa?-
Dopo una breve pausa di silenzio il ragazzo riprese il discorso..
-...mi parlavi sempre di papà, di quanto fosse testardo e orgoglioso, un vero principe della sua specie..sai mamma, io ti chiedevo sempre di lui perchè, beh...non l'avevo mai conosciuto.-
Bulma sospirò e si appoggiò al bordo della vasca..
-la cosa più bella di questo viaggio nel passato è stata vedere per la prima volta papà.-
-ti ha deluso? Te lo immaginavi diversamente?-
- No, mi avevi già avvisato del suo carattere...in futuro intendo- rispose il ragazzo sorridendo per quel curioso giro di parole: era strano parlare a sua madre del passato di sua madre del futuro.
-Vegeta nel tuo futuro è stato sconfitto dagli androidi, è così? Quindi io nel futuro sono stata insieme a lui per poco tempo...però sai..- iniziò Bulma, che nel mentre uscì dalla vasca e indossò un accappatoio color lilla.
Trunks chiuse repentinamente gli occhi, aspettando qualche secondo a riaprirli per essere certo che sua madre fosse coperta.
La ragazza si asciugò i capelli con un asciugamano, poi proseguì il suo discorso dicendo..
-io credo che tuo padre sia buono in fondo: ha un carattere difficile, è testardo e orgoglioso....e in questo ci assomigliamo parecchio, però lui non ammetterà mai i suoi veri sentimenti, non accetterà mai l'idea di poter essere felice anche lontano dal campo di battaglia.-
Il volto della donna si rattristò a quel pensiero, ma poi si fece coraggio ed esclamò sorridente..
-il tuo accappatoio è quello azzurro, ora vado a dare la buona notte all'altro Trunks e a preparare il letto per Vegeta- disse la ragazza facendo l'occhiolino al figlio.
Trunks annuì e la madre si avvicinò a lui, in posizione fetale per nascondersi il più possibile dalla donna e, dopo avergli dato un bacio sulla fronte, uscì dalla stanza.
-"oh mamma...sono le stesse cose che mi dicevi da piccolo..."- pensò a malincuore il ragazzo, che distese subito le gambe e finì di lavarsi con calma.
Nel frattempo però qualcuno si era nascosto fuori dalla stanza azzerando completamente la propria aura, in modo da non farsi scoprire dal sayan venuto dal futuro.
-"..."-

Poco dopo anche Trunks uscì dal bagno e, dopo aver dato la buona notte a se stesso da bambino e a Bulma, andò in camera sua a dormire.
In casa Brief regnava ora il silenzio e Vegeta era certo che tutti stessero dormendo..
-"o adesso o mai più"-
Senza fare il minimo rumore, il principe dei Sayan si diresse nella stanza di suo figlio, che dormiva sereno nella culla: non riuscì a mantenere a lungo il suo sguardo accusatorio.
-e così tu sei mio figlio, eh Trunks?- sussurrò rivolgendosi al pargoletto dormiente.
Il bambino non dava cenno di svegliarsi, così Vegeta misurò la sua aura.
-non sei molto forte, io alla tua età avevo raggiunto un livello combattivo invidiabile: mio padre era fiero di me.- esclamò orgoglioso il principe dei Sayan pensando a sè stesso da bambino.
Suo padre, Re Vegeta, era considerato il sayan più forte della galassia prima di essere sconfitto da Freezer.
-"mio padre non è riuscito a diventare un super sayan, mentre io, Kaaroth e Trunks ce l'abbiamo fatta...anzi, Trunks a quanto pare è diventato un super sayan molto prima di me, quindi...no, non può essere!!"-
Lo sguardo di Vegeta fu improvvisamente sopraffatto dalla rabbia e dalla paura: a rigor di logica suo figlio sarebbe diventato un sayan più forte di lui, data la precoce trasformazione nel leggendario super sayan, quindi in futuro avrebbe potuto batterlo molto facilmente.
-tsk, sarò sempre e solo io il sayan più forte dell'universo, mettitelo bene in testa tu!- sbottò sicuro di sè il principe dei sayan rivolgendosi al figlio.
Vegeta dicendo ciò puntò un dito contro il bambino, che improvvisamente si svegliò e, vedendolo, gli afferrò subito il dito, spaventando appena il padre per quell'improvvisa reazione.
-"eh, ma cosa..?"-
Il contatto con quel bambino lo aveva lasciato di sasso, era da tre anni ormai che qualcuno non gli mostrava un gesto d'affetto così spontaneo.
Gli tornò nuovamente in mente il flash che aveva avuto durante la cena: Bulma, la donna più bella che avesse mai conosciuto, sotto di lui, che lo riempiva di baci e gli faceva provare un piacere mai vissuto prima.
Con il contatto di quel bambino si sentì diverso dal solito, come se il suo cuore si stesse scaldando e, vedendo il sorriso felice del piccolo, non riuscì a trattenere un ghigno di soddisfazione..
-eh, caro Trunks...tu diventerai un valoroso sayan, sarai più forte del figlio di Kaaroth.-
Ormai non poteva più lamentarsi di quel figlio avuto con quella terrestre: aveva visto come sarebbe diventato da grande, non aveva nulla di cui preoccuparsi.
-"sarà meglio andare ora, prima che qualcuno mi scopri"-
Il sayan cercò con tutta la delicatezza possibile di staccare il suo dito dalla presa del bambino, invano: la presa era ben salda e questo lo sorprese non poco.
-"sei forte moccioso...ti ho sottovalutato un po' troppo, ma non puoi pretendere di sconfiggermi già adesso, sei troppo debole."-
Il bambino rideva vedendo la faccia sorpresa e preoccupata del suo papà, che finalmente, dopo qualche tentativo, riuscì a staccarsi da lui. Trunks però stava per scoppiare a piangere, così Vegeta si guardò intorno in cerca di un oggetto che potesse prendere il posto del suo dito: un pupazzo a forma di orsetto caduto per terra riuscì a salvarlo per un pelo.
-ci mancava poco che non svegliassi tutti! Nessuno deve vedermi fare smancerie con un poppante- disse con disprezzo l'orgoglioso principe dei sayan, che pian piano si avvicinò alla porta e uscì dalla stanza "sano e salvo".
-"non appena sarai in grado di combattere ti allenerò duramente e allora sì che diventeremo la stirpe dei sayan più forte della galassia"-

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Salve salvino! Innanzitutto ci terrei a ringraziarvi per i commenti che mi avete lasciato nel capitolo precedente, soprattutto per i commenti negativi :) Grazie a voi mi sono accorta dei miei errori e sto cercando di migliorare il mio modo di scrivere...di certo questo capitolo non sarà perfetto, però penso che sia un cicinin migliore rispetto al precedente, stilisticamente parlando. 
Se avete altre critiche da farmi benvenga :) 
Vi dico già che il prossimo capitolo uscirà dopo il 14 febbraio, dato che fra due giorni parto e starò senza internet, detto ciò...buona lettura ^-^


Il giorno dopo alla Capsule Corporation tutti i nostri amati guerrieri si riunirono ancora una volta, in occasione della partenza del ragazzo venuto dal futuro.                                                                                  
Sul braccio destro ciascuno teneva una fascia nera, in memoria della scomparsa del loro amico Goku.
-fai il bravo!- disse Bulma prendendo le mani del proprio figlio, che sorridente le rispose..
-sicuro!-
Dopo aver salutato la madre, Trunks salutò un'ultima volta Gohan e Crilin, poi si voltò verso il padre che, seppur con sguardo asettico, lo salutò con un semplice gesto di mano. Il ragazzo stampò nella mente il volto sempre fiero del padre, con la promessa di non dimenticarlo mai più.
-”caro papà, grazie per avermi vendicato durante la battaglia contro Cell...non lo scorderò mai.”- pensò con un velo di tristezza: fra pochi minuti sarebbe tornato nel suo futuro, un futuro dominato ancora dalla smania di distruzione dei cyborg C-17 e C-18, un futuro senza il suo valoroso padre.
Dopo un ultimo saluto a tutti i suoi amici, Trunks salì sulla macchina del tempo e in un attimo svanì nel nulla. Mentre tutti rientravano a casa, una coppia di innamorati era invece sul procinto di partire.
-come ve ne andate??- esclamò Bulmba riferendosi al padre, che stava mettendo le ultime valige in macchina.
-era da tempo che io e tua madre avevamo organizzato una seconda luna di miele, ma tra il ritorno di Freezer e Cell non abbiamo avuto modo di farla!-
-e questa ci sembra l'occasione migliore, dato che la pace è tornata sulla terra e Vegeta è di nuovo a casa!- concluse soddisfatta la signora Brief facendo un occhiolino di ammiccamento al principe dei sayan, che subito distolse lo sguardo dalla terrestre per spostarsi su Bulma.
L'ultima cosa di cui aveva bisogno al momento era passare del tempo da solo con quella donna; molti pensieri balenavano nella sua testa e di certo la sua presenza non l'avrebbe aiutato a prendere una decisione...o sì?
-io non voglio restare da sola con quel scimmione, non sa fare nulla!! Apparte mangiare e rompere i robottini che costruisco, ovvio!!- sbottò Bulma, stizzita all'idea di doversela vedere da sola con il padre di suo figlio.
La donna sapeva benissimo che in quei giorni prima o poi avrebbe dovuto affrontarlo per capire quali fossero le sue intenzioni: si sarebbe fermato a casa sua e avrebbe assunto il ruolo di padre per sempre oppure no?
-”e se ha intenzione di farmi fuori per portare Trunks con sé su un altro pianeta?”- pensò impaurita Bulma, che si sentì raggelare al pensiero di perdere il suo tanto amato pargoletto.
-”no, non oserebbe tanto”-
L'urlo e i singhiozzi disperati del piccolo Trunks la ridestarono dai suoi pensieri, mentre Vegeta iniziò a ridere di gusto e a rimproverarla dicendo..
-ma brava, l'hai svegliato!!-
Bulma si morse il labbro, ferita dalle stesse parole che gli aveva rivolto la sera prima e nel mentre, senza rendersene conto, i suoi genitori erano già saliti in macchina.
La signora Brief con le lacrime agli occhi sventolò un fazzoletto bianco dal finestrino, come se stesse per partire per un viaggio di sola andata.
-mi raccomando tesoro, comportati bene per i prossimi cinque giorni!-
-a presto Vegeta, tieni d'occhio mia figlia!- chiese innocentemente lo scienziato di casa, provocando rabbia e imbarazzo nei confronti della figlia..
-papà, so badare benissimo a me stessa DA SOLA!!-
Il diretto interessato invece si limitò a fare un ghigno di disprezzo per poi voltare le spalle alla famiglia che lo stava ospitando e rientrare in casa.
-”tsk, ma per chi mi hanno preso?! Io sono il principe dei sayan, l'essere più forte della galassia, non la balia di quella smorfiosa.”-
Il bambino continuava a piangere e Bulma si ritrovò sola in giardino, dato che i suoi genitori erano partiti.
-oh, perfetto!! Sono scappati tutti qui!- esclamò disperata la giovane madre che, dopo aver fatto qualche faccia buffa per calmare suo figlio, fece rientro a casa pensando a tutte le faccende che avrebbe dovuto svolgere in giornata.

 

 

Era ormai calata la notte e, dopo una cena modesta, Vegeta si chiuse in bagno per farsi una bella doccia gelata: quella donna pensava che un bagno caldo avrebbe potuto aiutarlo a distendere i nervi..
-"e invece al momento non posso proprio stare in panciolle"- pensò deciso più che mai mentre si levava i vestiti da terrestre che aveva indosso prima di entrare nella cabina doccia.
Cell era stato sconfitto, ma Goku non era tornato in vita perchè preferiva allenarsi nell'aldilà: questa “inaspettata” decisione aveva stizzito il principe dei sayan, che non vedeva l'ora di sfidarsi ancora una volta con lui.
-"devo diventare più forte e sconfiggere Kaaroth!"-
Il sayan strinse con rabbia i pugni e alzò gli occhi verso il cielo, come voler lanciare una sfida al suo nemico dell'aldilà.
Una cosa però continuava a non spiegarsi: sia lui che Kaaroth avevano superato il limite del super sayan, in più lui era di rango superiore..
-”dovrei essere nettamente più forte di lui, eppure..”
..eppure anche in questa battaglia Goku l'aveva superato. Doveva ammetterlo, ogni volta che si confrontava con lui sentiva di essergli inferiore e questo non poteva più sopportarlo.
Erano uguali, perchè doveva essere proprio lui il più debole, il principe di tutta la stirpe sayan?
Si massaggiò la spalla destra e gli tornò in mente il sacrificio di Kaaroth per salvare la Terra; sapeva di andare incontro a morte certa, eppure aveva rassicurato suo figlio ed era sparito nel nulla insieme a quel mostro in via di esplosione.
-"...che sia grazie a suo figlio? No, non può essere, non può un sayan abbassarsi a mettere su famiglia con una terrestre!"-
I sayan non erano fatti per “amare”, dovevano solo pensare a combattere e a divertirsi spezzando vite umane e disintegrando i pianeti che gli capitavano sotto tiro.
Eppure quel sayan di infimo livello si era abbassato a tanto, aveva messo su famiglia ed era diventato più forte di lui.
-dannato Kaaroth! La prossima volta che ci sfideremo sarò molto più forte di te e ti sconfiggerò una volta per tutte!- disse minaccioso fra sè e sè Vegeta.
Possibile che il forte desiderio di proteggere i propri cari avesse reso Goku più forte di lui?
Forse era questo il suo segreto, ma Vegeta di una cosa era certo: non sarebbe mai stato in grado di abbassarsi a tanto.
Alcune ferite ripresero a sanguinare, ma l'uomo non ci fece troppo caso, uscì dalla doccia e si coprì con un misero asciugamano legato in vita. Uscito dal bagno l'impatto con l'aria fredda del corridoio gli procurò una sensazione così piacevole da farglii sfuggire un sorriso.
-a che pensi?-
Il sayan era talmente immerso nei suoi pensieri da non accorgersi della presenza di Bulma.
-non sono affari tuoi. Piuttosto, dov'è il bambino?-
Vegeta si voltò verso di lei, che incurante del suo sguardo raggelante rispose..
-non hai visto l'ora? Il bimbo è a dormire da un'oretta ormai...oh cielo, ma tu stai sanguinando!!-
La ragazza si spaventò vedendo tutti quei rivoli di sangue scivolare lungo il suo grande petto, ma il principe dei sayan non diede molto peso all'eccessivo allarmismo della terrestre.
-tsk, non è niente, fra qualche giorno queste ferite saranno già rimarginate-
Di certo quei graffietti non erano nulla rispetto ai lividi procurati in battaglia, eppure la donna continuava a mostrare preoccupazione nei suoi riguardi.
-fra qualche giorno? Io conosco un modo per farli andare via in una notte.- affermò Bulma con tono altezzoso, incrociando le braccia e appoggiandosi al muro del corridoio, gli occhi fermi su quelli di Vegeta.
Il sayan cominciò a sentirsi a disagio per la fermezza della donna, così inarcò un sopracciglio e spostò lo sguardo al soffitto mentre la ragazza si avvicinava sempre più a lui, fino a picchiettare il dito sul suo petto.
-vai in sala, ti raggiungo fra poco-
La ragazza gli fece un occhiolino nel tentativo di tranquillizzarlo e invece quel semplice gesto lo imbarazzò ulteriormente: da quando in qua un sayan doveva prendere ordini da una terrestre qualsiasi?
-”non è una terrestre qualsiasi, è la madre di tuo figlio”- lo ammonì una fastidiosa vocina interiore.
Vegeta squadrò quella donna da cima a fondo: lo faceva apposta a vestirsi in modo dannatamente sensuale? La terrestre indossava una maglietta di un colore simile alla sua tuta da combattimento, monospalla e con degli schizzi di colore bianco e rosso in basso a sinistra. Lo sguardo scese ulteriormente fino a raggiungere l'estremità di una gonna jeans appena sopra il ginocchio: se la maglietta non dava risalto alle sue curve la gonna rimediava a ciò.
Più stava in quella casa più sentiva di essere in balia di quella donna, a stregarlo i suoi grandi occhi azzurri.
-”devo calmarmi”- pensò l'uomo, che con tono ironico domandò..
-tsk, e cosa ti fa credere che io voglia farmi curare da te?-
Era sicuro di averla “sconfitta”, sicuro che dopo questa ennesima frecciatina l'avrebbe lasciato in pace, e invece la vide entrare in bagno e uscirne un secondo dopo con del cotone e un flacone di acqua ossigenata. Vegeta aveva scoperto quegli strani oggetti terrestri esattamente tre anni fa, quando per la prima volta aveva fatto una doccia in quella casa e subito dopo si era messo a frugare fra i flaconi presenti nei mobiletti.
Non avrebbe mai immaginato che fra tutti quei flaconi plastificati potesse esserci qualcosa in grado di curarlo.
-che c'è, hai paura di me?-lo richiamò la ragazza guardandolo con aria di sfida.
-scherzi, eh donna??-
-e allora fatti tamponare quelle ferite!-
-neanche per sogno!-
-allora sappi che conciato così non ci entri nel tuo letto!! Macchieresti tutte le lenzuola di sangue e io di certo non mi metto a fare il bucato per la tua testardaggine!!- concluse Bulma, che gli diede le spalle e camminò verso il salotto.
Vegeta rimase inchiodato nel corridoio, i rivoli di sangue scendevano copiosi fino a macchiare l'asciugamano bianco legato in vita.
-”quella donna, io...” pensò furioso.
Notando di non essere seguita da Vegeta, Bulma gli intimò dall'altra stanza di raggiungerla se non voleva dormire all'aperto e digiunare il giorno seguente. Il principe dei sayan obbedì alla ragazza, scocciato di avergliela data vinta.
Con passo pesante raggiunse Bulma, seduta comodamente sul divano con in mano già il cotone imbevuto di quello strano liquido terrestre.
-siediti vicino a me...tranquillo, non mordo- esclamò annoiata, stufa dello scetticismo del suo convivente.
Il sayan sbuffò, poi si mise accanto alla donna mostrandole il pettorale sporco di sangue.
-hey, v-vacci piano! Anzi, aspetta un attimo, dammi tempo di vestirmi!- farfugliò imbarazzato Vegeta.
In effetti il sayan era ancora nudo, ma alla ragazza non sembrava importargliene più di tanto; appoggiò delicatamente una mano sulla sua spalla, come se avesse paura di procurargli anche lei un ematoma e, prima di iniziare a medicarlo, sussurrò a bassa voce..
-stai tranquillo, ci vorrà solo un secondo...e poi, se non te lo ricordi ti ho già visto nudo una volta, non mi scandalizzo mica-
Bulma non lo guardò negli occhi mentre richiamava alla mente l'unica notte in cui i loro colpi si erano amati, affamati l'uno della carne dell'altra, stravolti da un uragano di passione.
Vegeta arrossì violentemente al ricordo di quella notte che ancora non era riuscito a togliesi dalla testa: quella donna oltre a essere prepotente era anche sfacciata!
-stringi i denti, brucia un pochino..- bisbiglio la donna che, per stare più comoda, si era seduta tranquillamente sulle gambe del sayan.
-”strano che non mi abbia ancora cacciato e insultato...aaah, dev'essere davvero stanco per non voler attacare briga”- pensò la ragazza dai capelli turchini mentre prendeva un altro batuffolo di cotone imbevuto d'acqua ossigenata per tamponare le ultime ferite rimaste.
Vegeta si sentiva pietrificato e uno strano bruciore lo avvolse completamente.
L'atmosfera che si stava creando lo stava mettendo troppo a disagio, quel silenzio che li aveva sopraffatti era insopportabile. Per tutto il tempo era riuscito a non guardarla, cercando un minimo di fingere che lei non fosse seduta sopra di lui, ma poi le successive parole di lei lo sorpresero..
-dev'essere stata molto dura la battaglia contro Cell..-
Bulma continuava a non guardarlo negli occhi, Vegeta non rispose, spiazzato ma nonostante ciò con uno sguardo asettico.
-guarda che ferite...ci hai dato dentro con quel mostro, eh?-
Il sayan questa volta le sorrise, fiero di poter raccontare la sua impresa.
-certo, che domande! D'altronde sono il..-
-principe dei sayan, lo so....posso dirti una cosa?-
La ragazza buttò via il cotone usato e tornò a sedersi accanto a lui; peccato, la posizione di prima cominciava a non dispiacergli.
-tsk, tanto se ti dicessi di no parleresti comunque- rispose con tono accusatorio.
Lei rise, provocando ulteriore imbarazzo nel sayan, che volse subito il capo dall'altra parte.
-mi conosci troppo bene! Volevo dirti che...prometti di non arrabbiarti?-
In qualsiasi altra occasione l'avrebbe spinta via da lui, l'avrebbe insultata per essersi permessa di parlargli con quel tono confidenziale, ma adesso...si sentiva stanco e non gli dispiaceva affatto lo sfiorare del suo braccio contro quello esile e inerme di lei, per non parlare del profumo dei suoi capelli che gli annebbiava il cervello.
Sospirò, cercando di mantenere un tono di voce freddo e distaccato.
-parla-
Lei lo guardo dritto negli occhi e con il cuore in mano gli disse..
-tuo padre sarebbe fiero di te...sei il degno principe dei sayan!-
Vegeta era rimasto sorpreso per quella confessione: era l'ultima cosa che si sarebbe aspettato di sentirsi dire.
Da un lato era furibondo: come si era permessa quell'infima umana a nominare suo padre, il re dei valorosi guerrieri sayan? D'altro canto però si sentì il cuore scaldarsi ancora di più fino a sciogliersi: quella donna lo aveva stregato, ma la cosa iniziava a non dispiacergli.
-hai combattuto con tutte le tue forze, sei diventato anche tu il leggendario super sayan! Forse è vero, non hai sconfitto Cell con le tue mani, ma se non fosse stato per te forse a quest'ora la Terra non esisterebbe più.- concluse orgogliosa Bulma.
-sia chiaro donna: non l'ho fatto per salvare questo stupido pianeta, ma soltanto perchè devo essere io il primo a sconfiggere Kaa..-
Le parole gli morirono in bocca: Bulma gli diede un bacio sull'ampia fronte e, sebbene anche lei fosse in imbarazzo per quel gesto, sussurrò a bassa voce..
-volevo solo dirti che siamo tutti fieri e orgogliosi di te.-
...
La ragazza si alzò, dando le spalle al sayan..
-buona notte Vegeta, sogni d'oro- disse un po' timorosa al sayan.
Vegeta non disse nulla, ancora impietrito per quel casto bacio così inaspettato..
-"...sciocca terrestre, se credi di poter andare a dormire adesso ti sbagli di grosso!"-



 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Erano ormai passate le undici e mezza, ma Bulma non riusciva a prendere sonno quella notte: non faceva altro che pensare a Vegeta e al futuro di Trunks.
Improvvisamente quel letto le sembrava troppo grande per lei, troppo freddo. Provò a girarsi da un lato, poi dall'altro, infine, come ad arrendersi a quei pensieri che ormai non le davano pace dalla nascita del figlio, volse lo sguardo verso il soffitto buio e incrociò le braccia dietro la testa, come lasciarsi trasportare dai suoi pensieri.
-"da quello che mi ha detto mio figlio nel futuro sarò una mamma in gamba...sono persino riuscita a costruire una macchina del tempo!"- pensò con un pizzico di orgoglio la scienziata di casa.
In fondo non aveva più nulla di cui preoccuparsi: suo figlio sarebbe diventato un ragazzo la cui bellezza avrebbe pareggiato di gran lunga la sua forza. 
L'incontro con quel timido ragazzo dai capelli lilla e gli occhi cristallini aveva di certo rassicurato la giovane madre, fino ad allora dubbiosa di poter essere in grado di crescere un figlio da sola, però..
-"..quella era un'altra Bulma, non io! La Bulma del futuro è stata costretta a crescere un figlio da sola, tutta colpa di quei cyborg senza cuore! Io invece..."-
La donna respirò profondamente pensando a chi aveva medicato un attimo fa: Vegeta era tornato a casa sua, era sopravvissuto a quelle battaglie che in un'altra dimensione spazio/temporale l'avevano dato per spacciato.
Sarebbe stato troppo facile per lei non rivedere più quegli occhi neri che la facevano sempre sentire spoglia, sarebbe stato troppo semplice rassegnarsi all'idea di dover crescere un figlio da sola...però le cose non erano andate così.
Vegeta era di nuovo con lei, soltanto una parete li stava dividendo, ma per quanto tempo sarebbe durato tutto ciò? Perchè Vegeta era tornato alla Capsule Corporation? 
Sarebbe stato troppo bello per Bulma pensare che lui fosse tornato solo per lei e per il bambino, ma ne era certa: cinico e orgolioso com'era, Vegeta non sarebbe mai stato in grado di amare qualcuno.
-"ma allora perchè è tornato qui? Cos'ha intenzione di fare?"- pensò per l'ennesima volta la giovane.
Si rannicchiò dal lato che dava verso la finestra e per un attimo le sembrò di vedere la figura di Vegeta al di fuori di essa; istintivamente tirò ancora più sù le lenzuola e, impaurita, lo chiamò con voce tremolante. 
Nessuna risposta, nessun cenno di vita.
Dopo un altro respiro profondo nel tentativo di calmarsi, la ragazza si alzò dal letto e si avvicinò lentamente alla sagoma oscura e...il nulla.
Bulma si affacciò alla finestra e scoprì che quella che doveva essere la chioma del sayan era semplicemente la cima di un albero: dopo un bel sospiro di sollievo la ragazza si lasciò accasciare contro il muro e, con una mano sul petto, sussurrò fra sè e sè..
-mi è preso un colpo..-
Il pavimento era freddo, tuttavia non le dispiaceva stare rannicchiata a terra in posizione fetale. Si abbracciò le gambe e poggiò la testa al muro, di nuovo con lo sguardo verso il soffitto.
Vegeta. Mentre si stava avvicinando alla finestra una sorta di adrenalina mista ad eccitazione l'aveva persuasa: avrebbe tanto voluto trovare il suo principe scorbutico fuori dalla finestra e baciare le sue lab...NO!
-"cosa vado a pensare?! Non voglio commettere l'errore dell'ultima volta..tanto se solo lui provasse a toccarmi di nuovo sarebbe ancora una volta solo per soddisfare un suo sporco piacere, nient'altro."- penso tristemente mentre una lacrima le rigava una guancia.
Ormai erano passati quasi due anni da quella notte di passione e, sebbene fosse stata la notte più indimenticabile della sua vita, avrebbe fatto bene a dimenticare tutto, a dimenticare lui.
Ripercorse nella mente i momenti di quella notte, quando lei era ancora la ragazza frivola innamorata fortemente di quell'uomo tenebroso e affascinante..
 
*inizio flashback*
Dopo l'ennesima giornata di duro allenamento nella camera gravitazionale, Vegeta era andato in bagno a farsi una doccia, ma ad accoglierlo fu una Bulma nuda e accaldata per la cappa di calore formatasi durante una doccia bollente.
Il sayan distolse lo sguardo soltanto dopo un richiamo arrabbiato e imbarazzato di lei, che subito si coprì con un lungo asciugamano e gli tirò un sonoro schiaffo sulla guancia.
Quello schiaffo contribuì ad aumentare l'eccitazione del momento: senza farsi notare il sayan seguì la ragazza in camera sua e, una volta dentro, chiuse la porta a chiave e si avvicinò prepotentemente a lei.
 
-chi va la?!- sbottò spaventata Bulma, che si girò di scatto verso la porta e scoprì che ad essere entrato in camera con lei era stato Vegeta.
Si tranquillizzò e con tono altezzoso incominciò a dire..
-ah, sei tu. Ma lo sai che è maleducazione entrare così nella camera di una signorina? Per di più se la signorina in questione deve ancora cambiarsi, perciò tu ora te ne vai e...- 
-tu non hai idea di quello che hai appena scatenato- minacciò il principe dei sayan avvicinandosi sempre più vicino alla bellezza che aveva di fronte.
Bulma incrociò le braccia, inarcò un sopracciglio e gli disse con fermezza..
-guarda che non mi fai paura-
Una ghiacciante risata risuonò nella stanza e un brivido di paura percosse la schiena della donna.
-oh, e invece dovresti. Prima ti mostri nuda proprio nel momento in cui di solito vado a farmi il bagno e poi hai ancora il coraggio di impartirmi ordini e di darmi uno schiaffo-
I passi di Vegeta si avvicinarono sempre più a Bulma, che si trovò in un attimo a pochi centimetri di distanza dall'uomo, la schiena contro il muro.
-tu forse non lo sai, ma la cosa che più eccita noi sayan è combattere, venire colpiti con tutte le forze che possiede il nostro avversario per poi contrattaccarlo e vincerlo.- disse con tono tagliente l'uomo, che poggiò le mani al muro in modo da impedire una possibile fuga da parte della sua preda. All'idea di quello che le avrebbe fatto da lì a momenti cominciò a leccarsi lentamente le labbra.
Bulma si sentiva il cuore battere all'impazzata e l'eccitazione del momento prese la meglio sulla paura.
In fondo aveva cercato più volte di attirare a sè quell'uomo tenebroso, vestendosi in modo sempre più succinto e dimostrandosi sempre carina con lui, ma fino ad allora non aveva mai mostrato interesse nei suoi confronti. 
Fino a quel momento.
La donna aveva preso una decisione: avrebbe colto l'attimo, fregandosene altamente di quelle che potevano essere le conseguenze.
-e così io sarei la tua preda- chiese ironica Bulma.
Vegeta ricambiò il sorriso sghembo di lei e in un attimo le baciò l'incavo del collo, succhiando quelle goccioline che lente scendevano dai capelli ancora bagnati di lei.
Bulma gemette per quel gesto inaspettato, lo abbracciò e, in un impeto di passione, cominciò a baciargli il collo e a mordicchiargli l'orecchio destro.
-oh, vedo che non hai ancora capito la lezione- disse malizioso il principe dei sayan alludendo ai fugaci morsi della donna.
La ragazza rise, mentre Vegeta sfilava con forza l'asciugamano legato nella stretta vita di lei per poi gettarlo fuori dalla finestra.
-tranquilla, lo userò domani dopo gli allenamenti-
Un'altra risata del sayan risuonò per la stanza mentre Bulma, ormai ebbra di eccitazione, si avvicinò a lui per baciarlo, ma quello che ricevette fu solo una violenta spinta contro il letto.
-"però, come sono selvaggi i sayan! Beh, me lo sarei dovuta aspettare"- pensò innocentemente la ragazza dai lunghi capelli turchini mentre il suo uomo si toglieva con estrema rapidità i vestiti.
Avrebbe voluto che il tempo si fosse fermato a quella notte. Bulma si sentiva la donna più felice della Terra: non solo stava per vivere il suo amore proprio con Vegeta, ma aveva anche capito che i sentimenti che provava per lui erano ricambiati!
-"ha detto che domani userà il mio asciugamano, quindi questo significa che ha intenzione di continuare a stare qui e mantenere un rapporto con me!!"-
L'uomo la guardava compiaciuto mentre lentamente saliva nel lettino della donna fino a trovarsi sopra di lei. Senza preavviso cominciò a baciarle lo sterno, quei seni così sodi tipici di una giovane donna in perfetta forma fisica. Era la prima volta che l'uomo si divertiva così tanto con una donna, dato che fino ad allora non gli era mai capitata l'occasione di poter violentare qualcuno.
Lei si dimenava sotto di lui, ormai fuori controllo: si aggrappò alle grandi spalle dell'uomo provocandogli qualche graffietto, mentre con voce ansimante continuava a reclamare più piacere.
-a che pensi donna? Perchè non invochì pietà e implori perdono nei miei confronti?- chiese con voce roca e il solito tono superiore l'uomo rivolgendosi alla sua preda terrestre.
Bulma stava per rispondergli, ma il tocco leggero e deciso del sayan nel suo punto di massimo piacere soffocò le sue parole.
-non devi più permetterti di sfidare un sayan, donna.-
Il corpo muscoloso di Vegeta si adagiò su quello di lei, che subito lo bacio con foga, mentre i loro corpi si univano in una danza sfrenata.
Colpi secchi, sempre più veloci e ritmati, poi due urla appena soffocate, sintomi del raggiungimento dell'apice di piacere e infine lunghi respiri affannati.
Vegeta superò il corpicino di lei e gli venne istintivo tirarla a sè per farle appoggiare il capo sul suo grande petto.
-ti amo, Vegeta.- 
*fine flashback*
 
Quanto era stata ingenua quella notte, si era perfino dichiarata a lui: chissà, forse se non avesse pronunciato quelle due paroline magiche la mattina si sarebbe svegliata ancora abbracciata a lui oppure l'avrebbe trovato come al solito nella camera gravitazione ad allenarsi.
Le cose non erano andate come aveva immaginato e a complicare le cose era stata l'attesa di un piccolo sayan nel suo grembo.
Bulma ripensò ancora a quei momenti di buio e depressione che l'avevano travolta i giorni e i mesi seguenti Quella notte, un dolore così opprimente che riuscì a calmarsi soltanto con la nascita di Trunks. 
Sorrise ripensando alla sua nascita, alla gioia che provò non appena lo vide e abbracciò teneramente.
In un attimo tutti i pensieri sul padre del piccolo che l'avevano tormentata quella sera svanirono nel nulla e una nuova lucida visione si manifestò nella sua mente: Vegeta era Vegeta, un uomo cinico, violento, orgoglioso, egoista e semplicemente bastardo. Il principe dei sayan voleva soltanto combattere nella vita e sconfiggere se non uccidere il suo caro amico Goku.
-"di certo non penserà mai a me come moglie, anche se ho dato alla luce suo figlio: non sono neanche una combattente degna per lui..."- ammise presa dallo sconforto mentre nascondeva la testa fra le ginocchia.
Chissà com'erano le donne del suo pianeta.
La donna provò a immaginarsi Goku e Vegeta in versione femminile con tanto di trucco vistoso, gonna e tacchi a spillo e subito scoppiò a ridere fragorosamente.
-ahahah, sto male!!- esclamò con le lacrime agli occhi dal ridere.
Rendendosi conto che non sarebbe stato salutare stare tutta la notte seduta per terra, Bulma si alzò lentamente ma, anzichè tornare a letto, decise di fare un salto nella camera del suo piccolo Trunks: in quel momento aveva proprio bisogno di rincarzargli le coperte e vedere quei piccoli ciuffetti viola calzare la sua ampia fronte..
-"..come quella del padre"- constatò amareggiata.
Aprì le ante del suo armadio sempre ricco di vestiti e tirò fuori una vestaglia azzurra, leggermente più lunga della sua camicia da notte, poi indossò un paio di pantofole e, lemme lemme, si diresse nella stanza del piccolo.
La cameretta del figlioletto era perfettamente in ordine: i giocattoli erano riposti in un grande cesto di vimini vicino alla porta mentre alcuni peluche stavano come soprammobili in cima a un armadio lilla e bianco. 
Il fasciatoio, cordinato con la culla, era situato nella parete opposta a quella con l'armadio e, nella parete di fronte a lei, sotto una piccola finestra circolare, si trovava il lettino di suo figlio.
Bulma sorrise sentendono i lenti respiri del bambino, poi si avvicinò cautamente a lui e notò subito qualcosa di strano: da quando in qua dormiva con un peluche? Già quella mattina aveva trovato il piccolo insieme a quel pupazzo, ma pensava di averlo messo lei la sera prima senza accorgersene oppure che a farlo fossero stati i suoi genitori. Questa volta era certa di averlo messo a letto senza pupazzi, eppure Trunks in mano aveva proprio un peluche!
-non dirmi che te l'ha dato il tuo papà!- chiese a bassa voce rivolgendosi al piccolo dormiente.
Sì, figuriamoci se il principe dei sayan avrebbe riservato un gesto d'affetto a suo figlio.
Doveva averlo messo lei senza accorgersene da quanto era stanca: Bulma si promise che al ritorno dei suoi genitori si sarebbe concessa una bella e meritata vacanza da sola.
-stai tranquillo piccolino, la tua mamma starà via solo due o tre giorni! Non ti abbandonerà mai come quello scellerato di tuo padre- sussurrò ammiccante verso il bimbo.
La giovane madre si chinò verso il figlio e, dopo avergli stampato un bacio sulla fronte, uscì dalla stanza, ignara di quello che sarebbe successo da lì a poco.




Posterò il prossimo capitolo fra due/tre giorni :)

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Bulma rientrò in camera sua e non appena chiuse la porta sentì la Sua voce dirle, tagliente e fredda come sempre..
-e tu quando pensi di partire?-
La donna si sentì il cuore in gola e non ebbe il coraggio di voltarsi verso il padre di suo figlio: peccato che il sayan, scocciato per non aver ottenuto una risposta, si piazzò di fronte a lei guardandola dritta negli occhi.
-allora? Rispondimi, donna!!-
Vegeta posò le mani sulle spalle di lei e la scosse appena, finchè la terrestre non si decise a degnarlo di una risposta.
-non appena i miei saranno tornati.-
-e perchè?-
-ho bisogno di una vacanza.- spiegò con lo sguardo fisso sul volto di lui.
Il cinico sayan scoppiò a ridere e per un attimo Bulma ebbe la sensazione di aver già vissuto quel momento.
-tu, di una vacanza? Ahahah, ma non farmi ridere. Sei una semplice terrestre, una donna, non hai combattuto contro cyborg o mostri del livello di Cell. Anzi, penso che se solo ci avessi provato saresti stata uccisa dopo neanche un secondo.-
Quella notte il sayan avrebbe voluto divertirsi con quella donna come aveva fatto due anni prima, eppure c'era qualcosa di diverso: non si sentiva pervaso dalla stessa eccitazione dell'ultima volta e lo sguardo passivo di lei non alimentava di certo le sue fantasie. Nonostante ciò Vegeta continuò a recitare la sua parte pensando che quella fosse solo un'impressione.
Le mani ruvide dell'uomo scesero lungo le esili braccia di lei, certo che il contatto leggero e deciso sul suo corpicino avrebbe acceso nuovamente quella scintilla di passione che entrambi avevano provato Quella notte: era pur sempre il principe dei sayan, tutte le donne che lui voleva dovevano concedersi a lui.
Bulma invece continuava a guardarlo freddamente, quasi disgustata e, non appena quelle mani cinsero i suoi fianchi, decise a porgli un freno dandogli due pizzicotti.
Vegeta si staccò immediatamente da lei non tanto per il "dolore" provato, bensì per l'affronto della terrestre nei suoi riguardi.
-stai scherzando, eh donna?! Come osi trattarmi così??- sbottò furioso l'uomo.
-come osi tu rivolgerti a me con questo tono!! Non cambierai mai, eh Vegeta? Bene, sappi che io non sono più la stessa di due anni fa: non sono più la ragazzina frivola di una volta, innamorata dell'uomo forte e tenebroso che ho qui di fronte a me.- ribattè tagliente la giovane dai capelli turchini.
Vegeta si sentì completamente spiazzato per quelle parole; non per il loro significato, ma per l'effetto inaspettato che gli avevano procurato. Si sentiva svuotato, costretto ad affrontare qualcosa che non aveva mai provato prima...anzi, gli era già capitato di sentirsi così. Era sul campo di battaglia e Cell in un colpo solo aveva ucciso davanti i suoi occhi il suo unico figlio: per un attimo la terra era crollata sotto i suoi piedi e con tutta la rabbia che aveva in corpo aveva sferrato un colpo micidiale contro quel mostro spietato.
Adesso però non si trovava di fronte a un qualsiasi nemico, ma alla madre di suo figlio: da quello che aveva appena sentito non era stato solo il suo fisico a risentire della maternità, donandola di curve più generose, ma anche il suo carattere era cambiato. Quegli occhi di ghiaccio non lo stavano più sfidando a fare qualcosa che entrambi inconsciamente avrebbero voluto fare: lo sguardo della donna era minaccioso, di rimprovero.
D'altronde perchè doveva stupirsi tanto? Sapeva benissimo che Bulma era cambiata e anche lui lo era, a dimostrarlo quello strano sentimento che lo stava confondendo.
-"potrei farla mia ancora una volta, calpestare i suoi miseri sentimenti, eppure.."-
Eppure non voleva. Era vero, dopo esser stato curato da lei Vegeta avrebbe tanto voluto possederla, riempirla di baci e sentire il suo respiro ansimante ancora una volta contro il suo petto, ma poi le cose non erano andate come aveva programmato.
__
 
Dopo essere stato curato da Bulma il principe dei sayan era rimasto a lungo a pensare come agire, se polverizzare la porta con un moderato big bang attack oppure entrare dalla finestra; alla fine aveva optato per la seconda, ma non appena vide la sua preda sdraiata a letto, immersa in chissà quali pensieri, aveva cambiato idea ed era rientrato in casa senza farsi notare.
Nel corridoio che l'avrebbe portato in camera sua aveva percepito l'aura combattiva di suo figlio aumentare di colpo, così l'aveva raggiunto preoccupato per poi scoprire che il motivo di ciò era un semplice incubo.
Il bambino si dimenava nella culla ed era sull'orlo di piangere, così Vegeta aveva ripensato alla sera prima e, per evitare che il moccioso cominciasse a frignare, aveva preso lo stesso pupazzo che gli aveva dato la notte precedente e l'aveva messo vicino al piccolo. Trunks l'aveva subito afferrato e in un attimo aveva ripreso a fare sogni tranquilli.
Quel bambino era diverso dai suoi coetanei dell'ex-pianeta Vegeta: apparentemente sembrava un moccioso terrestre qualsiasi, una femminuccia capace solo di piangere, dormire e mangiare, eppure un giorno sarebbe diventato anche lui il leggendario super sayan. Aveva sorriso all'idea che suo figlio avrebbe raggiunto quel livello combattivo, poi si era deciso a tornare in camera sua. Lì aveva indossato dei comodi pantaloni terrestri e si era sdraiato a letto, ma poi aveva percepito la debolissima aura della donna avvicinarsi a quella di Trunks e così l'aveva seguita di nascosto e spiata. Sentendo le parole della terrestre aveva pensato che forse quella notte non era ancora finita e così, sebbene una strana vocina interiore continuasse a dissuaderlo dal suo obiettivo, si era intrufolato nella stanza della donna, pronto per un nuovo attacco.
__
 
Un pesante silenzio regnava nella stanza della giovane madre, il tempo sembrava essersi fermato di colpo. Bulma strinse i pugni come per farsi forza mentre Vegeta, ancora allibito per quello che aveva sentito e stava provando, non distolse i suoi occhi color pece da quelli cristallini di lei.
Non reggendo più quell'imbarazzante silenzio, la donna si fece coraggio e concluse il suo discorso dicendo..
-non so quale sia il concetto di famiglia nel tuo pianeta, ma qui sulla Terra famiglia significa sentirsi sempre a casa. Avere una famiglia ti fa sentire completo, sicuro di poter sempre contare sull'appoggio e il sostegno di qualcuno grazie all'amore reciproco. Ora dimmi, Vegeta: perchè sei tornato in questa casa? Il tuo pianeta non esiste più, è vero, ma perchè dopo il Cell game non hai preso una navicella per andare su qualche altro pianeta? O semplicemente, perchè non ti sei cercato un'altra casa?-
La donna non credeva alle parole che aveva appena pronunciato con tanta freddezza, proprio come se i ruoli si fossero invertiti e lei stesse recitando la parte del cinico principe dei sayan. Era la prima volta che Bulma esternava così violentemente tutti i suoi pensieri contro il padre di suo figlio, un uomo che avrebbe potuto ucciderla da un momento all'altro. Cos'altro doveva fare però? Farsi sottomettere ancora da lui, dopo tutto il dolore che le aveva procurato in quei due anni di assenza? Se il destino fosse stato dalla sua parte forse sarebbe uscita viva da quel confronto e, chissà, magari avrebbe anche sortito qualche effetto nell'animo di quell'uomo che, forse purtroppo, sentiva ancora di amare nel profondo.
Vegeta era rimasto a bocca aperta per quella sfuriata, non si sarebbe immaginato che quella ragazza dolce e spensierata di cui si era innamorato potesse emettere parole tanto sprezzanti...un momento, innamorato??
-"no, questo mai!!"- pensò allarmato il sayan, che in quel momento avrebbe voluto trovarsi su un altro pianeta e sfoderare senza freni tutta la sua forza.
La più giovane della famiglia Brief si era resa conto di non poter continuare il discorso su questa linea offensiva, altrimenti non ne avrebbe ricavato un bel niente. D'altronde di fronte a lei c'era l'uomo più orgoglioso dell'universo, non poteva pretendere un suo cambiamento così radicale da un giorno all'altro. Sotto gli occhi ancora increduli del sayan, Bulma abbassò lo sguardo, prese una mano di Vegeta e concluse seriamente, ignorando il rossore che si stava facendo spazio nelle guance dell'uomo.
-non posso più reggere questa situazione...sai, non sono un sayan senza cuore come te. Pretendo troppo se ti chiedo una risposta entro l'arrivo dei miei genitori?- chiese con tono dolce la donna dai capelli celesti.
Vegeta non aveva il coraggio di guardarla negli occhi e di stare al suo "gioco", provò una strana debolezza che non aveva mai vissuto prima. Lo sapeva benissimo anche lui che avrebbe dovuto decidersi, ma non pensava di doverlo fare in così poco tempo. 
Un tempo avrebbe riso di fronte a quell'ultimatum e fatto quel che voleva, ma adesso qualcosa era cambiato in lui e ne aveva paura.
Il sayan lasciò violentemente le mani della donna e uscì dalla stanza sbattendo la porta, lasciando una giovane madre accasciata a terra presa dal pianto e dallo sconforto.
 
Vegeta corse verso la camera gravitazionale, si trasformò in super sayan e si allenò un po' con il limite della gravità impostata dal signor Brief. La rabbia ribolliva nelle sue vene, quell'uomo stava cambiando e non voleva ammettere il motivo di ciò. Sferrò calci e pugni a un nemico immaginario, disintegrò in un attimo tutti i robottini creati da Bulma: ma cosa stava facendo ancora lì? Perchè si era rinchiuso in quella ormai inutile capsula e non era voltato via, magari su un'isola lontana miglia da lì? Voleva scappare, il desiderio di distruggere e uccidere qualcuno l'aveva assalito.
-dannato Kaaroth!! Perchè non sei tornato in vita?!?- urlò furioso contro il soffitto di quella capsula gravitazionale.
In un attimo sprigionò tutta la sua aura, distruggedo così quell'invenzione che l'aveva tanto aiutato nell'allenamento contro i cyborg C-19 e C-20.
Di nuovo all'aperto, spostò lo sguardo verso la finestra della donna e notò la sua sagoma oltre le tende; con lo sguardo fisso verso di lei tornò al suo normale livello combattivo e volò via verso una meta ancora sconosciuta.
Voleva avere conferma di tutti i suoi dubbi e non poteva fare nessun passo avanti convivendo ancora con Lei.
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Il mattino seguente il cielo era ancora una volta terso, eppure per Bulma quel sole così radioso e il cinguettio felice di qualche uccellino non rendevano certo quella giornata migliore delle altre, anzi.
Vegeta non era rincasato e lei era stata assalita nuovamente dalla paura di non rivederlo più. Per una volta voleva essere lei l'orgogliosa di casa, ma propriò non riusciva a dimenticare lo sguardo da cane bastonato che le aveva rivolto il  sayan prima di partire per chissà dove: si sentiva tremendamente in colpa e non se lo meritava.
-"è lui che mi ha abbandonato nel momento del bisogno, non io"-
La giornata trascorse lentamente e, grazie al piccolo Trunks, riuscì a sorridere ancora nonostante tutto. La giovane mamma prese le piccoli mani paffute del figlio e lo invitò a fare dei piccoli passi, finchè non lasciò la presa e...Trunks stava camminando, da solo! Bulma era orgogliosa di lui e continuò a fargli le feste per tutta la mattinata, finchè a un certo punto, nel primo pomeriggio..
 
-Trunks, aspettami!- urlò Bulma contro il piccolo, che correva spensierato nel giardino di casa.
Eh già, quel bambino era proprio il figlio di un sayan, anzi, del principe: infatti non si era accontentato di aver appena imparato a camminare da solo, ma aveva scoperto il brivido della "velocità". A un certo punto però il bambino cambiò  traiettoria e si diresse verso il cancelletto aperto di casa, i piccoli passi svelti verso la strada trafficata dalle macchine.
-TRUNKS, NO!!- urlò la donna con tutto il fiato che aveva in gola.
Il bambino aveva oltrepassato il marciapiede e si trovava ormai in mezzo alla strada; Bulma corse verso di lui ma l'arrivo improvviso di un camion le oscurò la vista e, dopo il suo passaggio, non lo vide più.
Si sentì gamba e braccia molle e impallidì al pensiero che suo figlio fosse stato...no, non poteva essere!
-hey Bulma, tutto bene?- la richiamò una voce maschile che lì per lì non riconobbe talmente era presa dall'angoscia.
Soltanto il pianto di un bambino, suo figlio, riuscì a farla tornare a sè: si girò verso quel pianto lamentoso e finalmente lo vide, il suo amato bambino nelle braccia del suo amico Yamcha.
-grazie al cielo sei salvo, oh Trunks!!- esclamò in lacrime la ragazza correndo verso il piccolo sayan in lacrime.
Il giovane ragazzo porse il piccolo alla madre, poi con tono dolce ma accusatorio le disse..
-Bulma, dove hai la testa? Se non fosse stato per me tuo figlio non sarebbe più tra le tue braccia!!-
Il bambino non la smetteva di piangere nonostante la madre continuasse a cullarlo e a riempirlo di baci.
-hai ragione Yamcha, non so cosa mia sia preso...-
A dire il vero lei lo sapeva benissimo: per colpa sua Vegeta non era rientrato a casa e con molta probabilità non l'avrebbe rivisto mai più. Da quando se n'era andato la sera prima, Bulma non smetteva di maledirsi per le critiche e le offese che aveva lanciato con tanta freddezza al padre di suo figlio. 
E se la sera prima si fosse concessa a lui senza proteste, cosa sarebbe successo? Sarebbe scappato di nuovo oppure no? 
Forse no, non sarebbe scappato, ma allora che sarebbe successo a loro due?
Tanti pensieri annebbiavano la mente della ragazza, eppure cercava di non farlo notare a nessuno, specialmente a Yamcha, il suo ex.
-"se scopre che sto male per Vegeta sarebbe capace di andare da lui per ucciderlo...non voglio che Yamcha si faccia del male inutilmente, me la caverò da sola anche questa volta"- pensò la ragazza, ormai con gli occhi lucidi.
Yamcha posò una mano sulla sua spalla di lei e, con tono rassicurante, disse..
-stai tranquilla adesso, per fortuna non si è verificato nessun dramma...e sù, adesso fammi un bel sorriso-
Il ragazzo sollevò il mento di lei, che controvoglia lo accontentò, poi aggiunse.
-i tuoi genitori sono ancora via?-
Bulma annuì: con tutto il bene che voleva a Yamcha al momento non aveva proprio voglia di parlare con nessuno, perciò continuò a rispondere in modo secco e distaccato.
-hey piccola, come mai hai di nuovo quel musetto triste? Tuo figlio è salvo, non sei contenta?-
La ragazza diede le spalle all'amico e, trattenute le lacrime, lo congedò dicendo..
-molto. Scusa, ma devo andare a fargli il bagnetto. Ciao Yamcha, a presto!-
-un momento, e Vegeta dov'è?-chiese ancora l'uomo, invano.
La più giovane della famiglia Brief non appena sentì nominare il Suo nome aveva iniziato a correre verso casa, ormai sull'orlo del pianto.
 
Il silenzio finora presente nella Capsule Corporation fu rotto dai passi spediti di Bulma, che adagiò per un attimo il figlioletto sul seggiolone in cucina per poi andare a prendere in bagno bacinella e sapone.
Il piccolo Trunks la guardava spaesato mentre la madre riempiva la bacinella d'acqua tiepida e, con occhi luccidi e un sorriso stampato sul volto, gli diceva dolcemente..
-hai fatto prendere un bel colpo alla mamma! Non devi più oltrepassare il cancelletto di casa da solo, è chiaro?-
Il bambino rispose a quell'ordine con una risata e per un attimo Bulma rivide negli occhi di suo figlio quelli del padre.
Ancora una risata di fronte a un suo ordine, ancora da parte di un sayan. Per un attimo la ragazza si allarmò al pensiero che suo figlio potesse diventare un essere senza cuore come suo padre, ma poi..
-...no, tu non diventerai mai come quel cattivone del tuo papà! Diventerei un ragazzo bellissimo come la tua mamma!- esclamò orgogliosa la donna rivolgendosi al piccolo.
La giovane madre prese nuovamente il bambino fra le braccia, lo spogliò e lo immerse nella bacinella, cominciando a canticchiare una canzone che aveva sentito in radio il giorno prima.
In mancanza di una spugnetta da bagno, Bulma iniziò a strofinare il sapone lungo il corpicino del figlio, che continuava a schizzare l'acqua ovunque: almeno a lui sembrava non pesare la mancanza di Vegeta.
-oh, tesoro mio...ti prometto che ti farò crescere sano e forte anche senza l'aiuto di tuo padre!-
Il bimbo cominciò ad applaudire non appena sua madre pronunciò quell'ultima parola: o era una coincidenza, oppure..
-....papà?-
Il bambino rise e applaudì nuovamente, farfugliando qualcosa di insensato: non era la prima volta che Trunks provasse a parlare, ma mai era riuscito a esprimersi così tanto!
Apparentemente il piccolo sembrava più spinto a parlare non appena sentiva nominare suo padre, così Bulma continuò..
-dai Trunks, prova a dire papà! O mamma...meglio mamma. Di Mam-ma!!- 
Il bimbo fece spallucce e riprese a schizzare acqua ovunque, così sua madre si rassegnò all'idea di poter sentire la sua prima parola e riprese a canticchiare spensieratamente. Lo sciacquò per bene, poi lo avvolse in un asciugamano e lo 
portò in camera sua; adagiato sul fasciatoio, Trunks guardava la mamma con occhi sognanti e ridenti mentre lei gli soffiava il pancino, non stanca di sentirlo ridere come un matto.
Dopo averlo vestito con una maglietta rossa e bianca e una salopette jeans, Bulma strinse forte a sè il suo piccolo ometto: così sì che era felice, le bastava sentire la risata di suo figlio per dimenticare tutti i dispiacere del passato.
A un certo punto però le cadde l'occhio sul pupazzo con cui Trunks aveva dormito ormai da due notti..
-e dove l'hai preso quel pupazzo? dimmi, te l'ha dato la nonna? O il nonno? Eh, amore mio?- chiese al figlio, che inaspettatamente rispose..
-pa-pà!-
Il mondo smise di girare per la ragazza dagli occhi color oceano e i capelli color del cielo: l'aveva detto veramente?
-chi ti ha dato quel pupazzo?-
-papà!- rispose più sicuro il bambino.
Bulma rimase ammutolita per quella risposta: aveva detto un nome a caso oppure sul serio Vegeta si era mostrato affettuoso nei confronti di suo figlio? Al momento la seconda opzione le sembrava più spiazzante e da un lato più importante rispetto alla prima parola del figlio...ma Trunks aveva nominato suo padre per caso oppure no?
La giovane scienziata ebbe un'idea: portò il figlio nella camera dei genitori di lei e gli mostrò le foto dei nonni..
-Trunks, puoi indicarmi chi dei due ti ha dato quel pupazzo?-
Il piccolo fece un'espressione corrucciata, così Bulma continuò..
-sei capace a dire nonna? E nonno?-
Il bambino si aggrappò alla maglietta di lei e nascose la testolina nel suo petto.
-dai tesoro, prova a dire nonna! Non-na!-
Il bimbo mostrò un tenero labbrucciò e fece un esagerato cenno di no con la testa.
-è stata la nonna a darti il peluche l'altra sera?- insistette la donna indicando la foto di sua madre.
Trunks fece cenno di no e per poco non scoppiò a piangere, esausto dalla testardaggine di sua mamma.
Bulma non riusciva proprio a dare ragione alla prima parola di Trunks: alla fine quel bambino aveva vissuto pochissimi giorni con il padre, non poteva dedicargli la sua prima parola! Durante la maternità aveva letto su qualche giornalino per giovani madri di non trattare i figli come fossero ignoranti, piccole persone che non capiscono quello che gli si dice. Se tutto ciò era vero allora Trunks prima aveva risposto "papà" perchè era stato davvero lui a dargli quel giocattolo per addormentarlo.
-ora te lo richiedo per l'ultima volta-
Il bimbo la guardò quasi scocciato facendo sorridere la madre, che nonostante quello sguardo di rimprovero fisso su di lei, chiese per l'ennesima volta..
-chi ti ha dato quel pupazzo l'altra sera?-
Nemmeno il tempo di battere ciglio che il bambino le rispose con fermezza..
-papà!!!-
La donna era  ancora una volta perplessa per quella risposta: da un lato era felice di aver sentito la prima parola di suo figlio, ma dall'altro non voleva che quel momento così speciale fosse riservato al suo assente padre.
Forse aveva sbagliato finora, forse Trunks aveva sul serio bisogno di Vegeta; nelle sue vene in fondo scorreva anche il sangue dei sayan, forse era per questo che nonostante la sua assenza quel bambino sentisse un forte legame con lui.
-oh, tesoro...-
La donna si sentì sopraffare dal senso di colpa: non avrebbe dovuto imporrere quell'aut-aut a Vegeta, come poteva pensare che sarebbe stato in grado di darle una risposta in così poco tempo? L'aveva spaventato, anzi, l'aveva fatto  arrabbiare e adesso ne avrebbe pagato le conseguenze. Più ci pensava più ne era certa: aveva rovinato una splendida occasione. Forse era tornato in quella casa non solo per un piatto caldo e un letto soffice su cui poter riposarsi, forse aveva iniziato a provare qualcosa per lei e Trunks. Non ci voleva un genio a capire che quell'uomo con il suo carattere scontroso non avrebbe mai fatto pubblicamente qualcosa di carino per lei, non le avrebbe MAI detto chiaro e tondo che voleva restare con lei e il bambino per sempre.
Forse per lui un gesto era migliore di mille parole.
-"pretendo troppo da lui, mi dovrei accontentare della sua presenza, niente di più"-
Bulma si senti strattonare la maglietta dal piccolo Trunks, che con sguardo implorante disse qualcosa di insensato per attirare la sua attenzione..
-...hai qualcos'altro da dire alla mamma?-
-maaa...mama?- esclamò con tono titubante il piccolo, che quel giorno aveva proprio voglia di riempire di soddisfazioni la sua mamma.
Bulma sentì il cuore scoppiare di gioia sentendosi chiamare per la prima volta.
-amore, sei un genio! Però si dice mamma, non mama! Provaci ancora Trunks, di mam-ma! Mamma!!- 
-maama! Mam..- 
-ma! Mamma!- 
-..mam..ma! Mamma?- chiese il piccolo alla diretta interessata, come per dirle "sì dice così? Ha senso questa parola con quelle due 'm'?"
La giovane Brief cominciò a ridere per il tono quasi scettico di suo figlio, poi lo riempì di baci, congratulandosi con lui, lo lanciò in aria due volte e disse sorridendo..
-sei bravissimo Trunks, sei l'orgoglio della mamma e...-
Poteva tirare in ballo anche lui? A giudicare da quello che gli aveva fatto le due sere precedenti, forse sì.
-...del papà! Oh Trunks, diventerai un ragazzo bello e intelligente come la mamma e forte e fiero come il tuo papà!- concluse con un pizzico d'orgoglio.
Il bambino applaudì sentendo nominare suo padre, poi cominciò a ripetere a raffica 'mamma e papà', sciogliendo il cuore della madre, che con un velo di tristezza pensò..
-"speriamo solo che tuo padre si renda conto che hai bisogno di lui."-
 
 
Nei giorni seguenti una violenta perturbazione si spostò da est fino alla città dell'ovest, bloccando a casa la maggior parte dei suoi cittadini. I più coraggiosi uscivano lo stesso, certi di bagnarsi da capo a piedi, mentre gli altri guardavano quello spettacolo naturale dalle loro finestre.
I lampi e i forti tuoni inizialmente spaventarono il piccolo Trunks, così la madre lo rassicurò dicendogli di vedere quei lampi come una bellissima scenografia propostagli dalla natura.
-sai che noia se il cielo fosse sempre azzurro senza nuvole?- aveva chiesto Bulma al figlioletto, che si limitò ad annuire e ad aggrapparsi ancora di più alla maglia della madre.
I giorni passarono e di Vegeta neanche l'ombra. 
-"chissà se stava bene, chissà se è al sicuro da questa pioggia"- pensò la ragazza dai capelli turchini con lo sguardo fisso verso quei nuvoloni neri.
-Vegeta..-
 

 
Il giorno tanto atteso era finalmente giunto: i signori Brief sarebbero rientrati nel tardo pomeriggio mentre Bulma si era decisa a prenotare  per due giorni una camera dell'albergo più lussuoso della città vicina, un albergo che presentava  piscine, terme e altri divertimenti.
Inizialmente aveva progettato di andare in un altro stato, magari insieme alla famiglia Son, Yamcha e qualche altro amico, ma il pensiero di stare troppi giorni lontani da suo figlio le fece cambiare idea.
I nuvoloni grigi erano ancora alti nel cielo, tuttavia la pioggia e le forti raffiche di vento erano cessate.
-"domani magari il tempo migliorerà"- pensò fiduciosa Bulma mentre preparava le valige.
Trunks era nella sua stanza e giocava con Quel pupazzo: ormai quel giocattolo era sempre nelle sue mani e proprio non aveva testa di giocare con qualcos'altro.
-mamma, ao aivano i nonni?- chiese curioso il più piccolo di casa.
Eh sì, costretti a stare a casa per il mal tempo, Bulma era riuscita a insegnare a Trunks qualche parola e adesso riusciva ad esprimersi più o meno bene.
-quando arrivano i nonni? Beh, più o meno fra un'oretta. Chissà la nonna quanti regali ti avrà fatto questa volta!-
Trunks sorrise e cominciò a urlare ripetutamente "w nonna"; Bulma invece non sopportava che suo figlio venisse viziato così tanto, ma d'altronde non poteva farci niente, i suoi genitori amavano il nipotino quasi più della loro figlia.
Il telefono iniziò a squillare, così Bulma corse a rispondere con Trunks al seguito.
-pronto?-
-ciao tesoro, tutto bene?-
Bulma sorrise sentendo la voce squillante della madre.
-ciao mamma! Sto facendo le valige per domani! Perchè mi chiami? Non dovreste arrivare fra poco?-
Trunks fece segno alla madre di farsi prendere in braccio, così Bulma lo accontentò e il piccolo cominciò a urlare al telefono.
-ciao nonna!!-
Dall'altro capo del telefono la signora Brief era ormai in lacrime dalla gioia sentendosi chiamare dal nipotino.
-oh Trunks, vedrai la nonna quanti bei regali ti porterà domani!-
..domani?
Bulma sperava di aver capito male, così posò a terra il figlio e chiese con tono accusatorio rivolgendosi alla madre..
-domani?? Come domani?? Ma mamma, lo sai che domani parto, non posso lasciare mio figlio a casa da solo!-
Questa proprio non ci voleva, per una volta che si era decisa a fare una vacanza rilassante da sola era sorto un imprevisto.
-mi dispiace cara, ma la macchina del papà si è rotta e sai, abbiamo pensato che questo fosse un segno per noi due, per stare ancora un giorno in vacanza!-
Non sopportava la superficialità di sua madre: possibile che non pensasse alle conseguenze delle sue fantasie romantiche?
-e io che devo fare, disdire la MIA vacanza per dare retta alle vostre fantasie?!
-ma no, certo che no tesoro! Potresti chiedere al tuo amico Yamcha se può accudire Trunks finchè non torniamo! Oppure a Chichi!-
Figuriamoci se Bulma avrebbe affidato a Chichi un altro bambino, proprio adesso che lei era incinta.
Ora che la ragazza ci pensava, anche la sua amica non dovrebbe passarsela molto bene, incinta e anche lei senza un marito al suo fianco.
-"stupido Goku, possibile che lui e Vegeta pensino solo ad allenarsi?!?"- pensò con tono di rimprovero rivolgendosi al suo defunto amico.
-no mamma, non posso proprio affidare Trunks a Chichi..-
-e allora affidalo a Yamcha! E' un così caro ragazzo!- concluse entusiasta la signora Brief.
-è un irresponsabile, non ci sa fare con i bambini!- sbuffò, poi riprese a dirle.. -..va beh, slitterò di un giorno la mia partenza-
La signora Brief esultò insieme al marito, poi aggiunse..
-grazie mille Bulma! Vedrai, un giorno in più da sola con Trunks e Vegeta non ti farà male!-
-..ma mamma, ti avevo detto che Vegeta è...- non concluse la frase per non ripeterle la stessa bugia.
- ah già, Vegeta è partito ieri per un viaggio di duro allenamento...certo che è proprio un combattente affascinante!- esclamò giuliva la signora Brief.
-moglie, taglia corto!!- urlò dall'altro capo del telefono il signor Brief.
-..allora ciao mamma, a presto!- Bulma riattaccò il telefono, incurante di sentire il saluto dei suoi genitori.
Non era giusto, perchè i suoi genitori non avevano mai rimproverato Vegeta? Non l'avevano fatto quando aveva lasciato la loro unica figlia incinta, non l'avevano rimproverato quando lei si era inventata quello stupido viaggio di allenamento. Perchè non le avevano mai detto frasi tipo "quel Vegeta è un pessimo padrei, dovresti iniziare a uscire con altri uomini"? Al contrario, quando Bulma inveiva contro di lui i suoi genitori non facevano altro che ripeterle che era fatto così, che era pur sempre un sayan e che in fondo voleva bene a tutti i Brief.
-mamma, ao manggiamo?- chiese Trunks a sua madre, che subito lo corresse dicendo..
-quando mangiamo? Hai già fame?-
Il piccolo annuì, così lei proseguì dicendo..
-mangiamo subito!-
 
 
Trunks dormiva profondamente nel suo lettino da un'oretta ormai mentre Bulma in laboratorio aveva ultimato il progetto di suo padre. La ragazza era contenta di lavorare in una casa completamente silenziosa: solo così riusciva a concentrarsi e a pensare solamente al suo lavoro, ignorando completamente tutti i suoi pensieri per Trunks e Vegeta.
Dopo aver avvitato l'ultima vite, Bulma osservò compiaciuta il suo lavoro finito, poi si stiracchiò e, dopo un sonoro sbadiglio, posò tutti gli attrezzi e si diresse in cucina per bere un bicchiere di acqua fresca. La flebile luce del lampadario mostrò chiaramente le macchie di caffè e gli schizzi d'olio nei fornelli: il giorno dopo avrebbe dato una ripulita ovunque, così sua madre non avrebbe avuto niente da dirle contro.
Sciacquò il bicchiere e si diresse in bagno per lavarsi le mani ma, vedensosi sporca di grasso sul viso e sulle braccia, decise di concedersi un bagno caldo.
-"..meglio la doccia, così faccio prima"- 
Lasciò la porta socchiusa in modo da poter sentire un possibile lamento di suo figlio, poi buttò dentro il cesto dei panni sporchi i pantaloni della sua tuta e la maglietta bianca, pardon, bianca con qualche chiazza nera..
-"domani devo anche fare il bucato...mi sa tanto che dovrò disdire la mia breve vacanza da sogno"- pensò presa dallo sconforto la donna che, ormai nuda, si buttò sotto la doccia.
L'acqua calda scivolava lungo il suo corpo snello insieme alla schiuma di shampoo e sapone. Si massaggiò delicatamente lo sterno e, come un flash, un'immagine si presentò nella sua mente: le sue labbra sottili che succhiavano una goccia d'acqua, proprio in quel punto.
Ancora una volta Vegeta si era presentato prepotentemente nei suoi pensieri. 
-ora basta, non voglio più vedere il suo musone- disse fra sè e sè la donna, ma mai avrebbe potuto immaginarsi che...

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Fortunatamente il clima era praticamente estivo, così Bulma potè evitare senza troppi problemi il rumore fastidioso del phon: erano pur sempre le undici inoltrate ormai, non poteva certo far rumore rischiando di svegliare il suo piccolo Trunks.
La ragazza si strofinò i capelli con un asciugamano pulito, indossò il suo accappatoio e, dopo aver aperto appena la piccola finestra del bagno per far cambiare aria, uscì dalla stanza e...tempo di fare due passi e qualcosa di freddo e metallico si scontrò contro la sua gola. Il buio della casa le impedì di vedere in faccia il suo aggressore e la paura la paralizzò completamente: che cosa stava succedendo?
-..c-chi sei?- mormorò impaurita.
Quello che doveva essere un tubo di metallo oppure una mazza la spinse contro il muro del corridoio, mentre un ginocchio del suo aggressore si fece prepotentemente spazio fra le sue gambe. La voce roca e il puzzo di alcool e fumo offuscarono la mente di Bulma mentre un brivido di paura le corse lungo la schiena.
-questi non sono affari tuoi, signorina Brief. Quello che ti interessa sapere è la combinazione della cassaforte.-
Come aveva fatto un ladro a entrare nella Capsule Corporation se lei come tutte le sere aveva messo in azione...ah già.
-"mi sono dimenticata di azionare gli allarmi.."- pensò a malincuore la ragazza mentre quella fredda mazza affondava sempre di più nella sua gola.
Non riusciva a respirare bene, così provò a dimenarsi e riuscì persino a tirare uno schiaffo sul volto del suo aggressore: dal veloce contatto aveva dedotto che portasse una folta barba e un orecchino all'orecchio sinistro.
L'uomo reagì a quel colpo spingendo ancora di più la lunga sbarra metallica contro la gola, facendo forza anche sui polsi sottili della vittima.
-non ci provare di nuovo, altrimenti dico al mio compagno di sparare al moccioso.- la intimidì il malvivente.
Bulma si sentì la voce mancare, il battito velocizzarsi sempre di più e le gambe cedere al pensiero di quello che il malvivente avrebbe potuto fare, ma poi...sentì improvvisamente una strana sensazione, la stessa sensazione che provava quando c'era Lui nei paraggi.
La paura era talmente grande da farle credere ciecamente a quella sensazione, così si fece coraggio e scoppiò a ridere in faccia al ladro, dicendogli con tono altezzoso.
-tu credi davvero di poter fare del male a me e a mio figlio? Beh, dovrai vedertela con suo padre allora!-
Il ladro, spiazzato per quella minaccia, urlò verso la stanza del piccolo ostaggio..
-guarda che lo so che in casa ci siete solo tu e il moccioso! Hey, hey Murai!! Fai fuori il bambino, all'istante!!- gridò il malvivente verso il suo complice, ma a rispondergli ci fu un'altra persona al suo posto.
-credo proprio che il tuo caro amico non sia più con noi adesso...-
Una figura uscì dalla stanza di Trunks, un uomo che in un attimo illuminò il lungo corridoio con una piccola sfera di energia.
-ma stai tranquillo, fra poco potrai fargli compagnia insieme ai vermi.-
Bulma sorrise vedendo il suo Vegeta con quello sguardo fiero che più lo caratterizzava, poi spostò lo sguardo verso il malvivente e finalmente scoprì il suo aspetto: era un uomo leggermente più basso di lei e ben tarchiato.
Quello che alla fine si rivelò essere un tubo di metallo cadde a terra fragorosamente, dando inizio a un pianto spaventato da parte del piccolo Trunks.
-oh, perfetto, sei riuscito a svegliare il mio bambino!!- urlò furiosa Bulma verso il ladro, questa volta più impaurito da lei rispetto all'uomo minaccioso con quella strana sfera luminosa sopra la mano.
Vegeta avanzò verso il malvivente, lo prese per la maglietta e disse con tono secco alla donna, senza degnarla di uno sguardo.
-fai addormentare il piccolo, le sue urla mi danno sui nervi.-
Bulma lo accontentò e, non appena entrò nella camera di Trunks, trovò steso a terra un uomo grande e grosso privo di sensi.
-"c'è andato pesante!"-
La giovane mamma scansò il ladro inebetito e prese tra le braccia il figlioletto, che dopo una decina di minuti riuscì a calmarsi e a riaddormentarsi; ad osservarla per tutto quel tempo Vegeta, che appoggiato allo stipite della porta non le toglieva gli occhi di dosso.
Aveva preso la sua decisione, era riuscito ad accettarla e ora avrebbe dovuto fare i conti con la diretta interessata.
Non appena la donna posò il figlio nel lettino si sentì chiamare a bassa voce da Vegeta, cosa insolita non solo per il suo tono ma anche per il modo in cui l'aveva chiamata..
-hey Bulma, vado a buttare fuori la spazzatura. Tu intanto vai in camera mia, è un ordine.-
...beh sì, c'era sempre quel tono autoritario insopportabile, ma questa volta la ragazza non ci diede molto peso: insomma, l'aveva pur sempre chiamata con il suo nome anzichè "donna" o "terrestre"! E in più era stata appena salvata da lui, quindi non se la sentiva proprio di disobbedire al suo richiamo.
La giovane scienziata annuì mentre il sayan caricava sulla spalla il malvivente che avrebbe dovuto tentare alla vita di suo figlio.
-..grazie per averci salvato! Se non fossi arrivato al momento giusto, forse io e Trunks non..-
-e un'altra cosa: vestiti in modo decente.- bisbigliò con tono sprezzante l'uomo prima di uscire da quella stanza.
L'aveva ignorata completamente, calpestando quel briciolo di riconoscenza che gli aveva mostrato.
-"..."-


-"tsk, le donne, certo che ce ne mette di tempo per indossare un vestito quella terrestre."-
Stava perdendo la pazienza per quell'attesa che sembrava interminabile.
Vegeta era appoggiato al muro, vicino alla finestra, con lo sguardo fisso sulla porta di camera sua. Aveva pensato tanto in quei giorni, si era sfogato con l'ambiente circostante, trasformando panorami idilliaci in lunghi piani desertici. Furioso con se stesso, una notte si era persino trasformato nel super sayan di secondo livello e senza volerlo aveva distrutto qualche isola: se il namecciano, il figlio di Kaaroth e quel nano terrestre pelato non l'avevano raggiunto per chiedere spiegazione di tale devasto, significava che quelle isole erano deserte e lui non aveva ucciso nessuno.
Non aveva vissuto molto regolarmente quei giorni: dormiva di giorno e si allenava di notte semplicemente per due motivi:
1. di notte faceva freddo e, nonostante fosse l'essere più forte dell'universo, preferiva dormire sotto il tepore solare.
2. di notte non faceva altro che pensare a quella terrestre e sì, anche a suo figlio: "cosa staranno facendo? Chissà se Trunks ha imparato a volare...no, è troppo piccolo, in più il suo DNA è anche terrestre".
Più volte in quelle notti si era maledetto per essersi avvicinato a quella donna, per averla fatta sua senza preoccuparsi di precauzioni terrestri. Si era odiato per essersi abbassato a tanto, ma poi si faceva largo tra i suoi pensieri il viso arrabbiato di lei, i suoi grandi occhi azzurri, così chiari e opposti ai suoi, neri come la pece, il nulla.
Doveva ammetterlo, quella Bulma era interessante, non come le altre terrestri che aveva visto girare in città...per non parlare della moglie di Kaaroth.
Bulma non era una donna facile, non era una di quelle che potevi comandare a bacchetta e chiederle l'impossibile: era più divertente. E sexy, dannatamente sexy.
Si credeva di essere la donna più bella del mondo, la ragazza più intelligente della galassia, così brava da poter costruire una macchina del tempo. Quella ragazza era molto orgogliosa di suo figlio...come del suo assente padre.
"volevo solo dirti che siamo tutti fieri e orgogliosi di te."
Ogni volta che ripensava a quella frase, Vegeta non si sentiva più il principe dei sayan, ma il re. Era strano come quella donna potesse avere tutto quell'effetto su di lui, eppure non poteva proprio farci a meno.
Da quando l'aveva conosciuta aveva provato nuovi tipi di rabbia, nervosismo, conforto, orgoglio e...felicità.
Ce ne aveva messo di tempo ad ammetterlo, eppure era così: amava battibeccare con lei per le cose più futili, amava le sue cure nei proprio confronti, amava l...no, quello non era il momento di pensarci.
-"dannazione, perchè le ho chiesto di vestirsi?? Era in accappatoio, non.."-...ma poi pensò all'ultima volta che l'aveva vista mezza nuda e cambiò subito idea.
-"non è il momento."-
Le dita picchiettavano incessantemente contro le braccia, incapaci di stare ferme per tutta quella tensione che Vegeta stava provando.
Si era preparato un bel discorso da fare, un discorso perfetto che l'avrebbe visto vincitore e non avrebbe fatto credere nulla di speciale a quella donna.
Finalmente la porta si aprì: in punta di piedi e senza fare il minimo rumore, Bulma entrò in camera del sayan, chiudendo la porta dietro di sè. Sul volto un sorriso smagliante che sembrava renderla molto sicura e decisa.
Vegeta riuscì finalmente a squadrarla per bene: i capelli erano sempre lunghi come li aveva lasciati l'ultima volta, a differenza che adesso erano umidi e ciocche di capelli cadevano sul suo pallido viso.
Indossava un vestitino rosso, abbastanza scollato davanti e dietro, all'apparenza molto morbido..
-"vorrei sentire se è morbido come penso...no, ma cosa mi viene in mente?!?"-
-hey donna, ti ho detto di metterti qualcosa addosso e tu te ne esci con un vestito simile? Non mi pare il caso.-
Era scocciato e frustrato, come poteva concentrarsi e pronunciare il suo bel discorso con quel vestito che metteva ancora più in risalto le sue curve??
Bulma cominciò a schioccare le dita all'altezza degli occhi del sayan, che avevano lo sguardo basso verso la scollatura dell'abito rosso.
- hey scimmione, i miei occhi sono qui sopra!!- disse scocciata la donna per lo sguardo da maniaco del sayan: voleva sempre sembrare il guerriero fiero e più insensibile del mondo, ma in realtà era un uomo come tutti gli altri.
Un imbarazzato Vegeta obbedì all'ordine della ragazza, che poggiò le mani ai fianchi e disse con tono altezzoso.
-e poi questa si dà il caso che sia una stupenda camicia da notte, non un vestito qualsiasi! E' molto morbido sai?- disse provocante la ragazza, che si avvicinò sempre di più all'uomo di fronte a lei, facendolo inaspettatamente indietreggiare.
-vuoi tastarlo anche tu?-
Il sayan si sentiva fuori controllo: era viola dall'imbarazzo e grazie al cielo la luce della luna non era abbastanza illuminante da mostrarle il suo viso scomposto.
-senti donna, cerchiamo di concludere la cosa il prima possibile.- le ringhiò il sayan, esausto per tutte quelle avances provocanti.
Bulma iniziò a ridere, poi con tono dolce disse..
-ok, scusami tanto, stavo scherzando!-
Anche la donna stava perdendo il controllo di sè, tutto merito di quegli occhi profondi che la facevano sempre sentire nuda e inerme nei suoi confronti.
-..c-cioè, non che questa non sia una camicia da notte, ma..-
-sono arrivato a una conclusione donna.- riprese il principe dei sayan, lo sguardo fisso verso la sua ombra.
Silenzio.
Ancora silenzio.
-"...cosa dovevo dire? Che diamine sto facendo?!?"-
Vegeta era andato nel panico, voleva dire a Bulma quel che pensava di lei, ma non voleva neanche risultare un debole. Per questo si era preparato un gran bel discorso, ma il profumo di pesca emanato dal corpo esile della donna e il suo sguardo teneramente curioso gli avevano fatto rimuovere tutto.

Fu la prima notizia certa della bellezza femminile.
Non sta sopra le copertine dei giornali, delle passerelle, sullo schermo, sta invece all'improvviso accanto.
Fa sussultare e svuota.
[Erri De Luca, "I pesci non chiudono gli occhi"]


Il cuore di Bulma stava scoppiando, era certa di sentire finalmente quelle parole, altrimenti quell'uomo non sarebbe mai tornato a casa sua.
Ma perchè doveva essere così stupido? Era ovvio perchè era tornato, non poteva semplicemente dirle "voglio stare con te e crescere Trunks come padre"? Proprio non riusciva a mettere da parte l'orgoglio per cinque minuti?
Una cosa era cambiata dalla nascita del piccolo e da quando Vegeta l'aveva abbandonata una seconda volta: lei era maturata e non aveva certo intenzione di perderlo un'altra volta.
L'uomo si rese conto che più continuava a mantenere quel silenzio, più sarebbe sembrato stupido, così si fece coraggio e prese parola.
-dicevo, ci ho pensato molto e...-
-lo so, lo so.- lo interruppe brusco la donna, spiazzandolo completamente.
-come lo sai?!?-
-altrimenti non saresti qui, o sbaglio?-
Bulma sorrise cercando di rilassarlo e invece il principe dei sayan si sentì ancora più indifeso, in preda al panico e all'ansia.
La ragazza sospirò, poi si avvicinò lentamente all'uomo e gli punzecchiò il grande petto con il dito indice, cominciando a dirgli con tono saccente.
-sei uno stupido scimmione, lo sai? Sarebbe così semplice per te ammettere che non puoi stare senza di me e Trunks.-
Vegeta era impietrito per la rabbia e la vergogna: ma perchè doveva essere così sfacciata e dire quelle cose pubblicamente?!? Odiava darle ragione, non sopportava sentirsi inferiore a una terrestre.
Come se non bastasse, la donna si mise affianco a lui, le loro braccia a stretto contatto..
-altrimenti..- riprese la donna dai lunghi capelli turchini -..non avresti avuto altri motivi per tornare, o sbaglio?-
La donna gli lanciò uno sguardo di sfida, lo sguardo che più amava il sayan e che più lo faceva sentire vicino a quella terrestre.
Vegeta si limitò a sorridere, poi si girò verso di lei e, con aria minacciosa, posò i palmi delle mani contro il muro, in modo da non permetterle una via di fuga.
Entrambi avevano già vissuto quel momento, ma adesso lo stavano affrontando diversamente.
-tsk, sei molto perspicace per essere una terrestre.- asserì convinto l'uomo, nel tentativo di sembrare il più calmo possibile.
Quella donna non smetteva mai di stupirlo.
-lo so, e sono anche la più bella e intelligente di questo pianeta, non è così?- chiese con tono ammaliante la donna, mentre il suo viso si avvicinò prepotentemente a quello del sayan.
I loro sguardi non avevano vie di fuga, i loro occhi potevano soltanto scoprirsi l'un l'altro, mostrare i propri sentimenti che tentavano da troppo tempo di nascondere a causa di un orgoglio meschino.
Vegeta non fiatò, incapace di formulare qualcosa di sensato di fronte a quegli occhi e a quel suo profumo che ormai l'avevano stregato.
Non potevano più tornare indietro, così Bulma continuò a recitare il copione che si era scritta nella testa un momento prima in camera sua, incurante degli sguardi languidi dell'uomo che aveva di fronte.
Sperava solo che Vegeta non fosse così idiota da fuggire nuovamente per le sue azioni imminenti, altrimenti si sarebbe mostrata solo come una patetica ragazzina saputella.
-"speriamo bene"-


Mai si era sentito così inerme, così combattuto con se stesso: avrebbe voluto sentire il suo calore sulla propria pelle e assaporare i suoi baci, però aveva paura di correre troppo, di ricevere lo stesso sprezzante rifiuto dell'ultima volta.
-"però adesso mi sembra molto più lasciva rispetto a qualche sera fa."- pensò l'uomo.
Il viso di lei si era avvicinato ancora di più al suo e i loro corpi erano ormai in stretto contatto.
-...beh, sei molto più interessante degli altri terrestri di questo inutile pianeta.- rispose il sayan cercando di mantenere un briciolo di decoro.
Bulma sorrise, poi appoggiò il viso sul suo petto, le piccole mani che tenevano ben stretta la maglia nera di lui.
Il profumo di pesca era diventato ormai inebriante e il sayan si rese conto di non poter controllarsi ancora a lungo.
-grazie Vegeta.-
Restarono quasi un minuto così, in quello che non era neanche un abbraccio ma che ci andava molto vicino, poi Bulma si staccò e si allontanò da lui, lasciandolo impietrito e senza parole, ancora una volta.
-non è il caso che tu dica chiaro e tondo quello che provi. Il tuo ritorno ha detto tutto, davvero.- aggiunse con tono premuroso.
Ma come, era tutto finito? Si era scervellato per tutti quei giorni per cosa, sentirsi dire quello che avrebbe dovuto dire? Anzi, sentirsi dire che non aveva proprio nulla da dire, che la sua presenza parlava da sola?
Eh no, non poteva finire così, non dopo tutto quel tempo speso a costruirsi quel discorso. Ne valeva il suo orgoglio.
-tsk, tu vieni a dirmi una cosa simile dopo che io dopo tanto sono finalmente riuscito a sconfiggere l'essere più potente dell'universo?- chiese con tono sprezzante il sayan verso la donna, che lo guardò con una faccia incomprensibile e disse..
-che centra ora Cell?-
-non sto parlando di quel mostro...Io sono riuscito a confrontarmi con me stesso, Io ho messo a dura prova il mio orgoglio e ora che ne sono uscito vincitore non mi dai prova di mostrarti chi sono realmente??-
Bulma non lo riconobbe più, il tono di voce era aumentato e faceva molta paura: cosa stava farneticando?
Vegeta sbuffò scocciato, poi tornò prepotentemente verso la donna, le afferrò un polso con decisione e le disse guardandola negli occhi..
-io sono il principe dei sayan, l'essere più forte dell'universo!! Mi sono allenato e sono certo che quando tornerà riuscirò a sconfiggere una volta per tutte Kaaroth!-
Adesso sì che Bulma era spiazzata e spaventata: perchè aveva cambiato discorso, perchè continuava a rinfacciarle la sua supremazia su Goku?
E se fosse tornato semplicemente per continuare a sfruttare casa sua?
Rendendosi conto di averla impaurita eccessivamente, Vegeta lasciò la presa e si avvicinò nuovamente alla grande finestra, che mostrava una luna quasi piena. Abbassò lo sguardo e strinse i pugni, poi proseguì..
-...ma sono certo di non poter fare alcun passo avanti senza di te e il moccioso.- concluse in un soffio l'uomo, addolcito al pensiero di suo figlio e al futuro che gli sarebbe prospettato.
In fondo era merito di Trunks se si era deciso a fare quel passo avanti. Voleva allenarlo, voleva farlo diventare più forte del figlio di Kaaroth, un vero sayan! Ma sapeva che in lui c'era la bontà di sua madre e forse quella sua qualità non si sarebbe rivelata un gran danno se l'avesse allenato adeguatamente.
Goku aveva famiglia ed era considerato un eroe da tutti, allora perchè non doveva essere trattato come lui, felice come lui? Era pur sempre il principe dei sayan, ne aveva diritto.
Vegeta si decise a voltarsi verso la madre di suo figlio per vedere la sua reazione: non poteva comportarsi da codardo.
Si girò e vide la sua Bulma con gli occhi sbarrati, una mano sospesa in aria come voler chiedere il permesso di dire qualcosa, l'altra appoggiata al decoltè del vestito. I suoi occhi sembravano lucidi, ma nonostante ciò Vegeta proseguì e concluse il suo discorso.
-per questo sono tornato, perchè penso di poter dare tutto me stesso negli allenamenti...ed essere felice solo vivendo insieme a voi due...-
Ce l'aveva fatta. Ok, si era dimenticato il 90% del suo discorso inattaccabile, però si era ricordato la conclusione; a dire il vero nel finale non aveva previsto tutte quelle smancerie...pazienza.
Bulma non fiatava e Vegeta aveva paura di dover ripetere quel discorso umiliante. Non era da lui comportarsi così, come una femminuccia, ma avrebbe dovuto farlo almeno una volta per iniziare una nuova vita con lei.
-"e adesso perchè non parla?"- pensò preoccupato il principe dei sayan, sull'orlo di una crisi di nervi.
Si era comportato come un infimo terrestre solo per lei, poteva almeno degnarsi di dirgli qualcosa!
E se non volesse più tornare da lui?
Il sayan dallo sguardo fiero spostò lo sguardo di lato e con tono sprezzante aggiunse..
-non mi importa cosa pensi, anche se non sei d'accordo io starò qui e..-
Il calore di lei lo investì in pieno, le sue piccole braccia lo avvolsero mentre il suo candido viso affondava sul suo petto. Le guance di Vegeta si erano ancora una volta arrossate, il suo corpo non era ancora abituato a ricevere tali manifestazioni d'affetto improvvise. Rispetto a prima ricambiò l'abbraccio e affondò il viso nei capelli ancora umidi di lei, un brivido di piacere corse lungo la sua schiena.
-oh Vegeta...anch'io voglio che tu torni da noi, sapessi che per Trunks sei stata la sua prima pa..- le parole concitate di lei le morirono in bocca, il dito indice di lui poggiato sulle proprie labbra l'avevano zittita.
La donna alzò lo sguardo e per la prima volta vide uno strano sorriso nel volto del burbero e tenebroso sayan, un sorriso dolce e pieno di affetto.
-stanotte non voglio sentir parlare del bambino, voglio avere solo te nel mio mondo- si giustificò l'uomo.
Bulma sorrise, poi inarcò il sopracciglio e maliziosa disse..
-sai, è la prima volta che indosso questa camicia da notte, però mi sta un po' stretta...-
La ragazza prese le mani del sayan e le portò alle sottili spalline del vestito, poi le fece scivolare lentamente verso il basso, fino ai fianchi e in un attimo il vestito scivolò a terra.
Vegeta fece un ghigno di piacere alla vista di quel corpo perfetto solo per lui, coperto da un reggiseno nero di pizzo che per nulla nascondeva le sue curve generose, di sotto quelle che non erano semplici mutandine, dato che erano molto più sgambate e quasi trasparenti.
-sei molto interessante, te l'ho già detto? Sei diversa dall'ultima volta, più...-
Più accattivante e sexy.
Ma cosa stava pensando? Non poteva dire quelle cose proprio a lei!! Quelle curve l'avevano fatto impazzire e adesso stava farneticando cose senza senso.
Bulma rise notando la faccia paonazza dell'uomo, poi rispose seria..
-nel tuo pianeta le donne non si vestivano così per far felici i propri uomini? Non indossano completini sexy, tipo perizomi o tanga?- chiese sfacciata ma al tempo stesso curiosa la donna dai capelli turchini.
Vegeta non aveva conosciuto molte donne nel suo pianeta, ma quelle poche che aveva conosciuto lo avevano abbastanza deluso. Erano donne combattenti, molto forti e orgogliose, però non avevano la femminilità e la sensualità proprie di Bulma.
Il sayan non disse nulla mentre le mani, ormai fuori controllo, correvano lungo il corpo di lei.
-no, mai, le donne del pianeta Vegeta erano tutte uguali, non mi sono mai interessato a nessuna di loro.-
La donna fece un ghigno di soddisfazione di fronte a quel complimento, poi sussurrò a bassa voce..
-tsk, è ovvio, sono la migliore!-
Le mani curate della donna scivolarono sotto la maglietta del guerriero, che di tutta risposta le baciò il collo e le sussurrò all'orecchio..
-sei la degna donna del principe dei sayan-
Quelle parole l'avevano completamente sciolta, non si aspettava che Vegeta l'avesse rivalutata così tanto: si alzò in punta di piedi allontanando dapprima il viso dell'uomo, sorpreso per quello scatto fulmineo, poi, come per tranquillizzarlo, disse maliziosa..
-tranquillo, non ti mangio mica..-
-tsk, tu forse no, ma io, beh...staremo a vedere!-
Entrambi risero per quelle minacce senza senso, poi finalmente le loro labbra si sfiorarono mentre gli occhi si chiudevano piano piano..fu un attimo e il loro respiro divenne un solo. Le labbra s'incollarono l'uno all'altra, lui le accarezzava dolcemente con la sua lingua finchè il bacio divenne più profondo, passionale. I loro corpi si allacciarono ancora di più e Bulma gli mise le braccia intorno al collo mentre Vegeta le stringeva la vita.
I loro baci divennero sempre più passionali, l'uno aveva fame dell'altra e i due innamorati non riuscirono più a fermarsi.
Vegeta spinse Bulma contro il muro, le bloccò i polsi e iniziò a baciarle il collo, lo sterno, fino ad arrivare al primo ostacolo: il reggiseno. Cercò il ferretto dietro, invano, così la sua preda gli prese una mano e la portò davanti il seno..
-..ha l'apertura davanti..- sussurrò imbarazzata, ma Vegeta non fece molto caso all'atmosfera abbastanza ridicola che si era creata e in un attimo spazzò via il primo "nemico".
Le baciò un seno, godendo dei gemiti della donna, poi le accarezzò la schiena e la sollevò da terra, le labbra sempre unite, e la adagiò nel letto. Bulma gli tolse la maglietta mentre lui si occupò dei pantaloni; si strinserò l'un latro, e per un attimo i due amanti ricordarono tutto: la sensazione dei loro corpi insieme, il profumo di lui, il sapore dolce di lei, quella luce di passione che li aveva travolti Quella notte, la loro prima notte insieme.
Vegeta non era mai sazio di baci, continuava a baciare il suo viso, i seni, fino a scendere verso il centro del piacere..
-oh, Vegeta..-
Lui non disse niente, amava troppo quel corpo, amava lei.
La donna nel frattempo riuscì a levare l'ultimo indumento dell'uomo con il solo uso dei piedi, facendo ridere divertito quel burbero sayan.
La passione li aveva travolti, a entrambi sembrava di essere tornati indietro di due anni, con la sola differenza che adesso erano consapevoli del passo che stavano per compiere.
Vegeta scrutò Bulma ancora una volta negli occhi, come a chiederle il permesso di fare il passo avanti. Era proprio bella la sua Bulma: aveva le guance arrossate, gli occhi lucidi e i capelli scompigliati, eppure per lui era perfetta.
La donna ricambiò il suo sguardo indagatore con un sorriso e così i loro corpi si unirono, dapprima lentamente, come per esplorarsi l'un l'altro e accertarsi del territorio circostante, poi più velocemente, sempre di più, animati da una danza che sembrava non voler mai mettere la parola fine. I due amati cominciarono a gemere e a gridare e Bulma abbandonò i ricordi di Quella notte e si aggrappò a lui più forte che in passato.

Quando si separarono, entrambi esauisti, Vegeta fece un sospiro di sollievo, mentre Bulma appoggiò la testa sul suo petto, prese una sua mano e la posò sopra il proprio cuore.
-senti come batte forte!!- esclamò la ragazza, come se fosse la prima volta che il suo battito cardiaco fosse così accelerato.
Vegeta di tutta risposta prese la piccola mano di lei e la posò sopra il proprio petto, sorrise e replicò...
-tsk, non è l'unico, donna!-
Bulma rispose a quel tono altezzoso con una linguaccia come se fosse una bambina, poi nascose il viso sul suo collo..
-uffa, cercavo solo di essere romantica!-
Il sayan sorrise, intenerito per l'innocenza con cui quella donna aveva pronunciato quella frase: come poteva parlare ancora di romanticismo dopo la notte di passione che avevano appena trascorso?
-sii te stessa, è questo che voglio.- replicò fiero il principe dei sayan.
I capelli umidi di lei scivolarono sul suo collo e gli occhi cristallini si riflessero ancora una volta in quelli scuri e profondi di lui. Bulma gli accarezzò il viso, lo baciò dolcemente e disse..
-non immagini quanto io sia orgogliosa di te.-
Vegeta ricambiò il suo sorriso, poi tornarono entrambi sdraiati l'uno accanto all'altra e la giovane donna riprese il suo discorso..
-non lo dico tanto per dire...posso immaginare come sia stata dura per te lasciarti andare, seguire il tuo cuore...-
Il sayan trasalì di fronte a quelle smancerie, proprio non riusciva ad abituarsi a tutto ciò, non tutto in una notte.
-ah, e non preoccuparti, adesso non sei costretto a fare il compagno sdolcinato di fronte a tutti! Anzi, se ci provi ti sbatto fuori di casa!!-
La risata calda di Vegeta risuonò per la stanza, poi l'uomo replicò soddisfatto..
-stai tranquilla, non mi è mai saltato per la testa di comportarmi come uno sciocco terrestre-
-"devo dire che l'ho scelta proprio bene la mia donna"-
Il sospiro della ragazza provocò un brivido di piacere lungo il petto del sayan, che decise di seguire il suo istinto fregandosene dell'orgoglio e le disse in un soffio..
-ti amo Bulma-
Non la guardò negli occhi, sarebbe stato troppo per lui.
La donna si rese conto dello sforzo immane del sayan, il più orgoglioso della galassia, nel dirle quelle dolci parole, così lo abbracciò dolcemente e sussurrò contro il suo petto..
-anch'io Vegeta-
L'uomo la strinse ancora di più a sè, le baciò la nuca e per l'ultima volta si guardarono ridendo, entrambi sorpresi e felici per quelle dichiarazioni finora nascoste.
Nessuno dei due osò più parlare: si godettero il momento estasiati, l'uno dell'altra, in un abbraccio avvolgente che li accompagnò anche durante il sonno. 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - Epilogo ***


Salve salvino! Questo è l'ultimo capitolo della ff, perciò vorrei approfittarne per ringraziarvi "in una maniera enorme" come direbbe un certo youtubers italiano :) Grazie per i vostri commenti, sia positivi che negativi! 
Non mi sarei mai aspettata che 29 persone seguissero la mia storia, in più che 24 utenti la mettessero tra i preferiti *-* Che dire? Grazie mille!!
 
NB: il finale di questo capitolo è un po' a luci rosse, perciò se volete potete finire di leggere la storia subito dopo la fine del flashback che leggerete ;)
Detto ciò, buona lettura!
 
 
 
Un forte tuono svegliò di colpo Bulma, che per lo spavento si sentì i battiti accelerare di colpo. Sbarrò gli occhi e si alzò leggermente, portandosi dietro il lenzuolo, e spostò subito lo sguardo verso la finestra, il fiato sospeso come in attesa di sentire un altro tuono. Al di là della finestra degli alberi erano spaventosamente piegati dal vento e gocce di pioggia picchiettavano contro il vetro. 
Si maledì per non aver tirato le tende la notte prima.
Un momento, quella non era camera sua...ah già.
-"Vegeta è tornato e...dov'è??"- 
Il sorriso della ragazza si tramutò in una smorfia di paura non vedendo il suo principe tenebroso affianco a lei. Le venne istintivo tastare la piccola parte di letto a lui riservata: avevano pur sempre dormito in un letto singolo, quindi lo spazio era limitato.
La sua parte era ancora calda, ciò voleva dire che si era alzato anche lui da poco.
Paura. Panico.
 
E se fosse scappato come l'ultima volta? Se la sera prima le avesse detto quelle dolci parole solo per abusare ancora una volta di lei??
 
-"no, non ripeterebbe lo stesso errore, non dopo quello che mi ha detto ieri!"- si rassicurò la scienziata di casa.
Bulma si guardò intorno, in cerca della sua camicia da notte, ma il suo sguardo cadde sulla maglietta nera di Vegeta: no, non sarebbe mai scappato senza vestiti...o sì?
Dopo essersi stiracchiata, la giovane andò a racattare la maglietta del sayan, volata chissà come sopra l'armadio, poi indossò il tanga che portava la sera prima e fece per andare in bagno, ma il pianto disperato di Trunks la bloccò in mezzo al corridoio.
-"povero piccolo, si sarà spaventato per i tuoni.."- 
-stai zitto, moccioso! Non vorrai svegliare tua madre, eh??-
Bulma rimase impietrita davanti la porta del bagno: l'aveva detto veramente o se l'era solo immaginato?
Ma sì, quella era la voce del suo Vegeta! E stava cercando di calmare loro figlio!
-"non cri credo!!"-
Come una bimba che guarda per la prima volta lo spettacolo di un illusionista, Bulma si avvicinò quatta quatta verso la camera del figlio, poi sporse la testa e dovette fare un respiro profondo per non scoppiare a ridere.
Vegeta indossava i pantaloni della sua tuta e le mani erano poggiate ai propri fianchi: a giudicare dalle vene ingrossate, il sayan stava davvero perdendo la pazienza per calmare un bimbo di neanche tre anni.
I lamenti di Trunks erano sempre più insistenti, così Vegeta, esausto per tutti quegli strilli, sbottò dicendo..
-che dovrei fare, eh??-
Bulma si spaventò per quel tono di voce così arrabbiato, ma al piccolo sayan non sembrava importare più di tanto.
-papà, accio!!-
-eh??-
La giovane madre sorrise di fronte alla richiesta del figlioletto, mentre il principe di sayan assunse un colorito simile a quello di un peperone. 
-come mi hai chiamato?- chiese imbarazzato e curioso l'uomo.
-papà! Papà, accio!- chiese implorante il piccolo porgendo manine e braccia verso il suo "mentore".
Vegeta era ancora di più in imbarazzo, mai si sarebbe abbassato a una richiesta così stupida e infantile.
-tsk, non sono una donnicciola come tua madre!!- esclamò, ormai privo di sè.
Bulma non ce la faceva più, tuttavia non voleva farsi scoprire proprio adesso, così trattenne un'altra risata mentre il piccolo Trunks continuava a reclamare l'attenzione di suo padre con pianti e lamenti fastidiosi.
- uaaaaah, accio, accio!! Papà, accioooo!!!-
Le vene del principe dei sayan pulsavano come non mai: rabbia, frustrazione, umiliazione lo stavano travolgendo. 
Ma poi pensò che in quella casa non c'era nessuno a parte Bulma, quindi poteva anche concedersi un momento di debolezza per placare quegli strilli snervanti.
Dopo aver fatto un respiro profondo, Vegeta lanciò uno sguardo di sfida al piccolo, poi lo prese tra le braccia e lo strinse a sè, lo sguardo sempre freddo e distante.
-ora calmati, altrimenti...-
Cosa stava farneticando? Con cosa poteva minacciare suo figlio, un futuro super sayan?
-...distruggerò tutti i tuoi giocattoli, uno ad uno.-
Il tono del sayan era minaccioso, la voce tagliente e, come da copione, non si fece sfuggire la classica risata "malvagia".
A quel punto Bulma non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere. 
Il principe dei sayan trasalì sentendo quella risata a lui tanto familiare. Non si mosse, il bambino sempre tra le sue braccia, finalmente tranquillo.
-guarda che se gli urli contro lui continuerà a piangere!-
Vegeta non disse nulla, umiliato come non mai davanti a suo figlio.
A un certo punto l'uomo sentì le mani della sua donna poggiarsi delicatamente sulla propria schiena, suscitandogli un piacevole brivido.
-mamma!- esclamò Trunks, che cercò subito di divincolarsi dall'abbraccio paterno.
-"tsk, è così che mi ripaga il moccioso!!"- pensò furioso il sayan.
-è tutto tuo, donna.- 
Vegeta finalmente si girò verso la madre di suo figlio per darle il piccolo e, non appena la vide, trasalì nuovamente: come faceva quella donna a sembrare ancora più sexy con indosso solo la sua maglietta?
Il sayan ignorò quei pensieri e superò con passo deciso la giovane madre, lasciandola sola con il piccolo.
-uff, il tuo papà è proprio un gran permaloso!- esclamò la ragazza verso il figlio, che giocava divertito con le sue ciocche di capelli azzurre.
 
 
-"ma come si permette quella donna a trattarmi così? Io, io...."- 
Vegeta si era chiuso dentro la doccia, furioso come non mai per l'umiliazione subita: Lei lo stava osservando mentre cercava di tenere a bada suo figlio comportandosi come una donnicciola.
-non accadrà mai più!!- sbottò il sayan contro il getto d'acqua bollente.
Poco dopo sentì bussare alla porta, così lui le urlò contro..
-è occupato!!- 
E' occupato? Non poteva mandarla a quel paese, anzi, minacciarla di morte lenta e dolorosa?
No, non si sarebbe mai permesso di dire tali cattiverie alla sua Bulma, non più. In fondo era per questo che l'aveva scelta, per il suo carattere duro, testardo, orgoglioso...un po' come il suo.
-Vegeta, non devi prendertela per quello che ti ho detto!- disse la ragazza verso la cabina doccia completamente appannata.
Il sayan non le rispose, ma rimase in silenzio ad ascoltarla.
-tuo figlio è fiero di te, già ti ama! Sii te stesso, non sforzarti ad essere dolce e carino con lui...fallo solo se ti vien naturale farlo!- concluse la ragazza dai capelli turchini, ormai a un passo dalla cabina doccia.
Sentendo solo il fruscio dell'acqua e non alcuna risposta del sayan, Bulma fece per picchiettare al vetro della cabina, ma in un attimo si sentì trascinare dentro. 
La maglietta nera, zuppa d'acqua, si incollò al corpo formoso della donna, mentre il sayan le baciava il collo e, con voce tagliente, le sussurrava all'orecchio..
-tu sarai la mia rovina, lo sai?-
Bulma sorrise, lusingata per quell'apocalittica affermazione. Alzò lo sguardo verso il suo uomo, che la guardava con gli stessi occhi sognanti della sera prima, poi spostò una ciocca di capelli nera dalla sua ampia fronte e lo baciò dolcemente. 
L'acqua scorreva bollente lungo i loro corpi, entrambi erano ormai fuori controllo. Le mani di Vegeta percorsero il corpo di Bulma insieme ai rivoli d'acqua. 
Il sayan l'accarezzò con le sue mani esperte e lei si abbandonò a lui, ancora una volta, felice come non mai.
 
____
 
 
-CHE COOOOSAAAA???- urlò Chichi sputando completamente il tè caldo che aveva preparato con tanta cura.
Il pancione della donna era ormai molto grande, non sarebbe mancato molto alla nascita del suo piccolo Goten...ah, se ci fosse anche Goku: a quest'ora sarebbe più sconvolto di lei sentendo quello che le aveva appena confidato la sua  amica.
Bulma era molto imbarazzata, si vergognava anche solo all'idea di dover ripetere la notizia alla signo-, ehm, ragazza dai lunghi capelli neri, legati in una coda bassa.
-Non ci credo, ma davvero Vegeta..??- chiese timorosa la signora Son, mentre la giovane Brief accarezzava la propria tazzina di porcellana.
-...sì. Ti giuro, non ci posso ancora credere, non pensavo mi avesse preso sul serio!- rispose con un timido sorriso la giovane dai capelli turchini.
Chichi la guardò incredula, poi nel suo viso si fecero largo le lacrime; prese le mani dell'amica ed esclamò con enfasi..
-ma è fantastico!! E dimmi, com'è successo? Come te l'ha chiesto??-
La futura madre era talmente presa dal racconto dell'amica da ignorare completamente il suo Gohan, di ritorno da scuola.
-com'è successo? Beh...-
 
*inizio flashback*
Erano passati otto mesi dal ritorno di Vegeta e la giovane coppia si stava rilassando alla Capsule Corporation vedendo un film d'azione in tv.
-proprio non capisco come possa interessare a voi terrestri una scatola nera come questa!- sbuffò annoiato il sayan.
-taci, voglio sentire cosa dice James alla sua Brigitte!!- lo zittì Bulma, le mani immerse nella cesta dei popcorn.
Quella sera i signori Brief erano usciti per una cena aziendale mentre il piccolo Trunks dormiva beato nel suo lettino. Vegeta si annoiava tremendamente di fronte a quel film "d'azione": cosa poteva esserci di coinvolgente nel vedere dei terrestri che sferrano colpi di pistola a raffica? Nella realtà avrebbe potuto distruggere il plotone nemico in un soffio. Tuttavia non gli dispiaceva sentire il respiro regolare della sua donna, appoggiata a lui come se fosse un cuscino. 
Quella sera indossava una maglietta a maniche lunghe monospalla e dei pantaloni consumati di una tuta, non da combattimento di certo.
-"eppure sta sempre così bene.."- pensò guardando il viso della giovane, completamente assorta dal film.
Senza pensarci troppo, Vegeta le diede un bacio sulla nuca, poi la strinse ancora più a sè..
-ecco, senti senti!!- esclamò euforica la terrestre.
Il sayan sbuffò per quella sciocca richiesta, poi fissò lo schermo e cerco di capire quel che stava succedendo: un terrestre grande e grosso aveva ormai i minuti contati, colpito al cuore da un proiettile.
-"e nonostante ciò continua a parlare con quella donna? Tsk, patetico."- 
Quello che probabilmente doveva essere James teneva la mano di una donna, una bionda esageratamente formosa e abbronzata, e le stava dicendo di amarla..
-Non ho mai amato nessun'altra come te, perciò ti chiedo...vuoi sposarmi?-
Vegeta inarcò il sopracciglio sentendo quella proposta: non poteva chiederle di portarlo in qualche vasca rigeneratrice? 
-sì, certo che sì! Oh, James, ti amo!!- risponde in lacrime la bionda.
Bulma si commosse vedendo quella straziante scena d'amore, mentre il principe dei sayan era sempre più nervoso.
-ma sta per morire! Che serve sposarsi con un morto?- sbottò Vegeta, non riuscendo più a trattenersi.
Bulma lo fulminò con lo sguardo e rispose convinta.
-si amano e si ameranno per sempre, anche oltre la morte. Il matrimonio serve a testimoniarlo!-
Il sayan si alzò dal divano e si mise di fronte al televisore, nel tentativo di richiamare l'attenzione della donna.
-che cosa?? Già non capisco l'utilità di quello che voi chiamate matrimonio...l'importante è che l'uomo protegga sempre la sua donna, no? Perchè mai dovrebbe testimoniarlo a tutti?!?- chiese turbato. 
Sebbene Bulma fosse affascinata dall'idea del suo principe, si alzò anche lei in piedi e ribattè dicendo..
-beh, sulla Terra le cose non funzionano così! I due innamorati possono convivere, certo, ma è solo con il matrimonio che i loro sentimenti vengono riconosciuti da tutti!-
La  ragazza si sorprese vedendo lo sguardo perplesso del sayan, così decise di giocare un po' su questo argomento e, come per lanciargli una sfida, concluse dicendo..
-se una coppia non si sposa, significa che non può sussistere come coppia. Il matrimonio qui è molto importante, non è una scemata!-
Vegeta continuava a fissarla incredulo: la sua donna non era una sciocca, non a caso era la scienziata più intelligente del pianeta. Quel che aveva appena detto doveva essere vero, quindi avrebbe dovuto porvi rimedio..
-"non voglio perderla di nuovo."-
Il sayan cacciò via i suoi pensieri, incrociò le braccia e, con tono saccente, disse alla madre di suo figlio..
-quindi bisogna sposarsi su questo pianeta pur di stare insieme.-
Bulma annuì, soffocando una grassa risata.
-bene.- 
Fu un attimo e Vegeta prese tra le braccia la donna, che gli lanciò uno sguardo di rimprovero e gli chiese più volte cosa stesse facendo. Nessuna risposta mentre la portava fuori e le faceva sorvolare il tetto di casa.
La giovane Brief dapprima urlò di spavento, poi si avvinghiò ancor di più al sayan, in attesa che quel volo indesiderato finisse il prima possibile. Chiuse per tutto il tempo gli occhi, spaventata all'idea di vedere quanti metri li distanziassero da terra. Vegeta se la rideva sotto i baffi vedendo la paura farsi sempre più spazio sul volto giovane della compagna, ma purtroppo dovette rompere quasi sul nascere quella piacevole situazione.
Il sayan posò la donna sul tetto della Capsule Corporation, ma lei non volle proprio staccarsi da lui, talmente grande era la sua paura. Bulma gli strinse una mano e gli chiese più volte il motivo di tutto ciò, senza risposta, finchè..
-ti ricordi? Al telegiornale han detto che oggi ci sarebbero state le stelle cadenti.-
Bulma si diede uno schiaffo sulla fronte, incredula di essersi dimenticata di ciò. Non appena aveva sentito quella notizia aveva cominciato a ripetere per casa che avrebbe visto le stelle cadenti ed espresso tanti desideri.
-hai ragione! L'avevo dimenticato!-
Silenzio. I loro sguardi erano alti nel cielo, ma le nuvole impedivano la vista degli infiniti puntini luminosi. Il vento era gelido, l'aria pungente, eppure l'unica a patire il freddo era Bulma.
-eddai, torniamo a casa!-
-no.- rispose fermamente il sayan.
Bulma lo prese a braccetto, lo guardò negli occhi e disse, cercando di essere più dolce possibile..
-non ci tenevo così tanto..sù, torniamo a casa, prima che ci venga un accidente! E poi con queste nuvole non riusciremmo comunque a vedere nulla!-
Lo sguardo di Vegeta era duro, tuttavia si lasciò sfuggire un sorriso..
-non importa! Piuttosto, chiudi gli occhi.- 
-perchè?- chiese curiosa la ragazza dai capelli turchini.
-fallo e basta Bulma!!- 
Era un ordine, non poteva proprio discutere con lui, così la più piccola dei Brief obbedì e chiuse gli occhi. Per un attimo si lasciò cullare dal sibilio del vento fra gli alberi, mentre in lontananza riuscì a percepire della musica, probabilmente proveniente da qualche discoteca.
Il sayan nel frattempo raccolse un po' di energia e sfoderò contro il cielo qualche big bang attack, poi ordinò alla donna di riaprire gli occhi e...lo spettacolo che si presentò davanti ai suoi occhi fu molto affascinante.
Le nuvole erano scomparse e non una, ma tante stelle cadenti sorvolavano il cielo. Tutto ciò era impossibile, ma come aveva fatto?
-sei stato tu, non è vero?-
Vegeta sorrise, contento di averla sorpresa come aveva progettato...
-è un segreto- rispose l'uomo, stringendola ancor di più accanto a sè.
Bulma era senza parole, mai si sarebbe aspettata un gesto così romantico proprio da parte sua! Non c'era imbarazzo nel volto del sayan, si stava abituando a quei gesti d'affetto, che non gli sembravano più sciocche attenzioni da terrestri.
-Vegeta...è tutto così romantico, grazie..- sussurrò dolcemente al suo uomo.
La ragazza lo abbracciò forte e gli diede un bacio al braccio, sul collo, sull'estremità del labbro...ma il sayan non ricambiò tali attenzioni e teneva sempre lo sguardo fisso verso l'orizzonte. Solo all'ultimo bacio si decise a girarsi verso la donna per dirle..
-oh, smettila donna. Piuttosto, dammi una risposta..-
Bulma c'era rimasta male per come le aveva risposto, tuttavia accettò la sua richiesta e si staccò subito da lui. Il sayan la fissò a lungo negli occhi, poi provò a bisbigliare qualcosa ma, non riuscendoci, spostò lo sguardo verso il cielo e le chiese..
-vuoi sposarmi?- **
 
 
*fine flashback*
Chichi non riusciva a credere alle parole dell'amica. Ci fu un attimo di silenzio, poi la signora Son iniziò a urlare di gioia, saltare felice per la stanza per poi correre ad abbracciare l'ospite di casa.
Bulma non si aspettava tutti quei schiamazzi, perciò si sentì ancora più in colpa nel doverle dire la decisione che aveva preso con Vegeta.
-stai calma Chichi, devo ancora dirti una cosa..-
La signora Son tornò a sedersi al suo posto, la tazza riempita da altro tè caldo..
-dimmi tutto Bulma...perchè hai quella faccia? E' qualcosa di grave?- chiese preoccupata notando lo sguardo triste dell'amica.
La giovane scienziata finì il suo tè, i pensieri correvono veloci nella mente. Spostò lo sguardo oltre la finestra e non si stupì troppo vedendo il piccolo Gohan sgattaiolare fuori casa insieme a un draghetto viola.
Tale padre, tale figlio. Già, chissà se anche il suo Trunks sarebbe diventato orgoglioso e fiero come il padre, dato che Vegeta era tornato a casa. Il Trunks del futuro era un ragazzo gentile, bello e forte, ma il suo Trunks come sarebbe diventato?
-"farò di tutto affinchè non prenda il brutto carattere del papà."- pensò sicura la giovane madre.
Chichi richiamò la sua attenzione con un colpo di tosse, così Bulma riprese il suo discorso..
-vedi, Vegeta...è un gran timidone!! Non voleva che ci fossero troppi testimoni al matrimonio, è già tanto se ha accettato la presenza dei miei genitori...- esclamò ridendo la scienziata della CC.
Bulma stava iniziando a farfugliare, sapeva che sarebbe mancato pochissimo all'annuncio tanto agognato. La signora Son sgranò gli occhi sentendo quelle ultime parole e non volle credere a quello che aveva appena capito.
-vuoi dirmi che vi siete già sposati senza dir niente a nessuno??- sbottò con un velo di rancore la figlia di Giuma.
La scienziata temeva una reazione simile ma, a differenza delle sue previsioni, la donna con il pancione si calmò quasi subito. Tornò a sedersi, diede una sistemata al suo kimono color porpora e, dopo aver mangiato due biscotti al cioccolato, disse con tono serio.
-tuo marito è molto maleducato. Avrei tanto voluto esserci al vostro matrimonio, quando mi ricapiterà l'occasione di vedere Vegeta con giacca e cravatta?- 
Le due giovani madri scoppiarono a ridere immaginandosi quell'uomo, cinico e orgoglioso, vestito come un perfetto damerino. 
Bulma ripensò al suo matrimonio, una cerimonia completamente diversa da quella su cui aveva tanto fantasticato da bambina. Nessun amico, niente fiori, nessuna orchestra. Vegeta li aveva portati tutti in un'enorme distesa di prati, fiori e alberi. Il parroco si era preoccupato notando l'assenza di invitati, aveva cominciato a tempestare di domande i futuri sposi, proponendogli persino di posticipare la cerimonia: c'erano volute le minacce del sayan per mandare avanti la funzione. 
-mi dispiace...comunque mia madre ha fatto un sacco di foto, dopo la luna di miele verrò a mostrartele!- 
La giovane Brief guardò l'ora e trasalì notando come il tempo fosse trascorso in fretta. Tempo di alzarsi e salutare l'amica e qualcuno bussò alla porta.
Chichi corse ad aprire e si irrigidì vedendo lo sguardo minaccioso del principe dei sayan.
-oh, ciao Vegeta!- esclamò la signora Son.
Vegeta non ricambiò il saluto, entrò deciso in casa e prese per mano la moglie, trascinandola via di lì.
-ti avevo detto di farti trovare fuori casa cinque minuti fa. Sei la solita ritardataria, donna!!- 
Il sayan la trascinò fuori di casa, la prese tra le braccia e spiccò il volo, lasciando a terra una Chichi disorientata e spaventata.
-..ma guarda un po' se è questo il modo di presentarsi! Ah, se Goku fosse qui con noi...-
___
 
Il cielo è terso e il tepore dei raggi solari pone rimedio ai brividi di freddo suscitati dal vento. Una giovane coppia sorvolava prati, città, fino a ritrovarsi nell'oceano aperto, alla ricerca di...
-....oh, insomma Vegeta!! Mi dici dove stiamo andando??-
Il sayan non disse nulla finchè non trovò Quell'isola. 
Lì aveva trascorso l'ultimo giorno prima del suo rientro definitivo alla Capsule Corporation e lì più che mai aveva sognato la presenza della "sciocca" terrestre al suo fianco.
I loro piedi toccarono finalmente la sabbia, così Bulma iniziò a sferrare pugni rabbiosi contro il grande petto del sayan, che continuava a guardarla con aria distaccata.
-ma sei pazzo?? Prima mi cacci via dalla casa di Chichi in quel modo, poi mi fai volare ad un'altezza allucinante per andare dove? Su quest'isola deserta!! Non si era detto che saremmo partiti per la luna di miele, eh?! Dove sono le nostre  valige?? E l'albergo, la gente...dove sono?!?-
L'unico cenno di vita in quell'isola era il rumore del mare e ogni tanto lo starnazzare di qualche gabbiano, nient'altro. 
Lo sguardo serio e distaccato di Vegeta si tramutò in sorriso mentre senza pensarci troppo si tolse maglietta e pantaloni per poi buttarsi in mare. Bulma lo guardava con aria interrogativa, incredula all'idea che quell'isola li avrebbe ospitati nei prossimi quattro giorni. Il posto era molto carino, dovette ammetterlo, però non poteva proprio pensare di stare in vacanza senza un armadio pieno di vestiti e un bagno caldo!
A un certo punto la giovane donna sentì le Sue braccia bagnate attorno alla vita mentre le labbra umide le baciavano il collo; gemette sentendo la sua voce, bassa e sensuale dirle..
-spogliati e raggiungimi in mare, altrimenti ti punirò a dovere..-
La ragazza si girò verso di lui, inarcò un sopracciglio e lo minacciò dicendo..
-tsk, non ci penso neanche! Non ho il costume, non faccio il bagno in mare nuda!-
Vegeta sorrise, eccitato di fronte a quell'insolenza che ancora una volta la terrestre gli aveva dimostrato. La baciò con foga, stringendola forte a sè, mentre una mano era già scivolata sotto la maglietta, che un secondo dopo si trovò per terra insieme alla gonna e al reggiseno. Bulma si aggrappò alle grandi spalle dell'uomo, lo baciò più volte fino a mordergli il labbro inferiore.
-sei proprio una terrestre impertinente!!- esclamò spazientito il sayan.
La ragazza sorrise per quello che per lei era un complimento, mentre Vegeta tornava alle sue labbra, per poi spostarsi al collo, alla scapola destra, ai seni. Era la prima volta che la giovane coppia si amava alla luce del sole e questo rendeva tutto ancora più eccitante. Bulma scoprì nuovi lividi e graffi sul corpo del sayan, provato da duri allenamenti ed estenuanti battaglie, mentre Vegeta era ebbro di felicità constatando quanto avesse fatto bene a prendere la sua decisione.
-"la vita da terrestre e noiosa e senza senso...ma questa donna rende tutto molto più interessante e divertente...sì, ho fatto proprio bene a tornare da lei."- 
Dopo aver fatto scivolare i loro ultimi indumenti, il principe dei sayan tornò famelico sulle labbra di lei ed entrambi, senza rendersene conto, scivolarono fino alla riva del mare, l'acqua salata bagnava ormai le loro gambe fino alle ginocchia. Bulma stava per dirgli qualcosa, ma Vegeta le impedì di parlare con un lungo bacio languido, che tolse il fiato ad entrambi. La donna gli accarezzò la schiena, per poi risalire fino al viso, fradicio di sudore.
Il sayan tornò a baciarle le labbra mentre una mano corse lungo la schiena, le cosce, per poi spostarsi verso le due labbra del piacere.
Bulma si morse il labbro per quel rapido contatto, che l'aveva già mandata in paradiso; il suo tocco era diventato più deciso, avrebbe voluto gemere, urlare il suo nome e implorarlo di porre fine a quel tormento agonizzante per farla sua una volta per tutte, ma lui non ci pensava neanche a tutto ciò. Aveva voglia di divertirsi e vedere il viso agognato di lei, sentire i suoi graffi e il suo respiro corto lo stavano eccitando sempre di più. 
Vegeta si accorse che la moglie era stufa di quei preliminari: stava per dirgli qualcosa, ma lui glielo impedì dandole dei baci da togliere il fiato.
-..sei proprio uno stronzo- riuscì a sussurrare tra un bacio e l'altro la terrestre dai lunghi capelli turchesi.
Vegeta rise di fronte a quell'insulto, facendo rabbrividire la compagna. Aveva osato sfidarlo ancora una volta? Bene, quei preliminari sarebbero stati ancora più lunghi.
Il sayan le baciò le labbra, per poi scendere ai seni, all'ombelico, fino a raggiungere e ad accarezzarle con la lingua il suo sesso, mentre lei stringeva con una mano un mucchio di sabbia bianca e con l'altra la sua schiena...era lì, stava per venire..ma Vegeta non era ancora sazio di quei preliminari. Continuava a baciaglierlo, leccaglierlo e alla fine stuzzicò con i denti il suo clitoride, facendole scappare un urlo.
-VEGETA!!-
Ok, forse poteva concederle una tregua.
Il sayan tornò da lei e la guardò negli occhi, rischiando di perdersi nei meandri di quei grandi occhi azzurri, i più belli che avesse mai visto. La piccola bocca di lei era socchiusa, ansimante, le guance rosse e gli occhi lucidi. Vegeta le sorrise dolcemente, poi la baciò, un bacio che sapeva anche di lei, ma Bulma non ne aveva paura...e senza aspettarselo se lo sentì dentro, tutto d'un colpo.
Dapprima i movimenti erano lenti, la giovane donna poteva sentire i suoi muscoli completamente tesi, poi cominciarono ad accelerare, ad essere più forti, finchè entrambi raggiunsero l'amato orgasmo.
Vegeta si accasciò su di lei, ansimante. Senza dubbio questa era stata la volta in cui si erano amati più liberamente, trasportati solo da una folgorante passione.
Bulma si sdraiò sopra di lui, che l'abbracciò e le accarezzò dolcemente i capelli. 
Non si sentiva umiliato per quello che era successo negli ultimi mesi. Con quella terrestre stava bene, non si annoiava e in più aveva dato alla luce un bambino molto promettente.
La voce della moglie lo ridestò dai suoi pensieri. Dopo averlo baciato ancora una volta, Bulma gli chiese a cosa stesse pensando, come mai il suo sguardo fosse alto nel cielo.
Vegeta le lasciò un casto bacio sulla fronte, non togliendole comunque quell'espressione preoccupata, poi le accarezzò una guancia e con sorriso sincero le rispose..
-a quanto sia stata saggia la mia decisione.-
 
 
Fine.
 
 
 
 
** questa scena l'ho presa da una fan art che ho trovato su Tumblr. Vi lascio la vignetta, anche se non ha una bella qualità.. http://28.media.tumblr.com/tumblr_m0080bhzQj1rqwa95o1_500.png

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