Storia di una ragazza

di Hiki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo1 ***


La storia di una ragazza



Capitolo 1

Alcune persone dicono che una ragazza vale un'altra. Bhè io non la penso così. Io sono jessie detta Jj. Che nome strano che ho insieme al mio cognome, ma... di quello non ne voglio parlare. Ho solamente quindici anni. Non so niente della vita, mi dicono. Ma so quello che una ragazza della mia età deve sapere, o deve iniziare a sapere. Non sono particolarmente bella ma non sono neanche brutta. Diciamo che sono carina. Non voglio fare descrizioni sul mio corpo del tipo :- Sono alta, ho i capelli marroni, il naso...- perché sono abbastanza matura da scrivere in questo modo subdolamente infantile. La mia storia è molto particolare, piena di cambiamenti, atroci cambiamenti che avrei preferito non vivere ed a qui devo la mia felicità. In questo capitolo vi parlerò della mia bizzarra personalità. Io sono molto pignola nelle cose in qui io credo di avere ragione. A meno che qualcuno non mi dimostri il contrario. Gli amici più intimi mi dicono che sono simpatica ma i miei compagni di classe dicono che sembro emo. Ma non sanno neanche che cosa voglia dire la parola emo. Quest'ultima parola viene dall'inglese ''emotions'' cioè emozioni. Infatti gli ''emo'' sono coloro che incorporano le emozioni in modo diverso, a causa di un lutto passato. A volte sono solare ed allegra. A volte sembro uscita da un funerale. Quindi posso affermare di essere lunatica.


Nda: ciao a tutti miei cari lettori. Vi è piaciuto primo capitolo? Bene!!! Ora mi presento, sono Hiki ed ho 12 anni. Questa storia non è stata molto elaborata, come avrete potuto notare. Il fatto è che questo brano non l'ho composto in pieno giorno, ma verso la sera. Sicuramente non è il mio massimo, ma in futuro sono certa di fare del mio meglio. Se vi è piaciuta potrete continuare a leggere la stooria di Jessie, tra tre giorni. Spero di avervi ben intrattenuto. Se avete delle considerazioni o commenti da fare, mandatemeli, soprattutto se sono negativi (questo non vuol dire che non potrete farne dei positivi hahahaha). Grazie ed al prossimo Capitolo

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Capitolo 2
*** Capitolo2 ***


Capitolo 2

La prima parte della mia vita, o almeno della prima parte della mia vita di qui io voglio parlare, è costituita da molta felicità. Avevo almeno tre anni, e riuscivo gia a fare una frase di senso compiuto. Mi ricordo alcuni giorni in particolare. Stavamo in Danimarca a Copenhagen. Mi ricordo bene di quando siamo entrati per la prima volta nel nostro nuovo appartamento. I colori si avvicinavano al giallo d'orato ed al bianco. C'erano cinque stanze. Una in particolare aveva una sedia abbastanza grande. Mi piaceva molto. Infatti ogni volta che mi ci tuffavo sopra mi sentivo al settimo cielo. Mia sorella Annie (che adesso ha sedici anni), si lamentava e mi diceva :- Jj, guarda che se inciuci la sedia, poi Babbo Natale non ti porta i regali!-. Io mi mettevo a ridere a crepapelle, perchè mi faceva ridere la parola inciuciare che per lei voleva dire scombinare, levare dal proprio posto. Era normale che a sette anni mia sorella si rigirasse le parole. Daltronde anche adesso le donne quarantenni si rigirano le parole.L'eta in cui ho cominciato ad avere amici erano i nove anni. Avevo la mia migliore amica Charlotte ed il migliore amico Leo di cui vi parlerò dei capitoli seguenti. In questa parte vorrei raccontare della mia miglliore amica. Quest'ultima è una ragazza della mia età. Non è il massimo della bellezza ma è una '' tipa '' piacente. I ragazzi la corteggiano in continuazione e noi due non abbiamo quasi mai il tempo di parlare nell'intervallo. Noi due chiacchieriamo quando usciamo da scuola o una a casa dell'altra. La conosco da quando ero molto piccola, precisamente il primo anno di materna. Ero appena entrata iin aula. C'erano tante bambine che si divertivano con i giocattoli. Una sola stava al lato della classe. Mi sono recata da lei e le ho chiesto come si chiamasse, e lei mi ha risposto con voce titubante :- Mi chiamo Charlotte, non è bello il mio nome! E' bruttissimo non mi piace! Weeeeeee!-. In seguito ad un pianto le sono venuta vicino e l'ho abbracciata. Da lì cominciò la nostra lunga amicizia


NdA: Vi è piaciuto questo capitolo??? Bene!!! nel prossimo Capitolo ci sarà più interesse, perchè vi entyreranno nella storia, delle storie sentimrntali. Jessie vi racconterà di lei e Leo, di come si sono conosciuti, di quando è scattata la scintilla...

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Capitolo 3
*** Capitolo3 ***


Capitolo 3

Adesso, che vi ho raccontato della mia vita passata, vi narrerò di tutto quello che succede nella mia scatenata vita. Faccio il secondo liceo, perciò è facile che io mi possa infatuare (cioè ''innamorare'' se così vogliamo dire) per un ragazzo. Per me un ragazzo non deve avere qualcosa di particolare per essere il mio tipo. Quando accade che ti senti diversa dal solito, di fronte ad un  ragazzo (che conosci ,ovviamente, e non il barbone di via delle  baleniere) vuol dire che quest'ultimo è il ragazzo che fa per te.
O almeno per me è così. In effetti c'è un mio amico, si chiama Leonard, ma visto che lo conosco da anni lo chiamo Leo. Ha una personalità gentile, tollerante ma scatenata. Ha molta pazienza con le persone che ne hannno bisogno (compresa me). Il suo aspetto è caratterizzato dai suoi bellissimo occhi verdi. Ha i capelli marroncini e abbastanza folti. E' un ragazzo normalissimo, ma con un carattere meraviglioso.
Ci siamo conosciuti più o meno quattro anni fa. Stavo a Mirabilandia a fare le montagne russe. Mi ricordo che avevo una paura impressionante. Ogni binario aveva sette posti, e lui era capitato vicino a me. Continuavo a piagnucolare e lui, un minuto prima che partisse il treno, mi disse:- Ehi ragazzina, senti ti dico un segreto per non preoccuparti. Basta che chiudi gli occhi e cominci ad urlare come una pazza. Funziona!!! te lo dico io!-. Poi mi fece un sorrisetto. Io mi sorpresi della disponibilità quasi anormale di Leo.  Quando il treno pertii io feci un urlo e mi nascosi sotto le mie braccia e coprendomi gli occhi sussurrando un – Grazie... -. Alla prima discesa ci appigliamo uno al braccio dell'altro. Eravamo comunque consapevoli di fare una cosa molto strana. Era il momento della salita ci scambiammo qualche parola
Senti, io mi chiamo Leonard ma puoi chiamarmi, Leo e tu?-
Io mi chiamo Jessie. E scusa per prima. Ho reagito d'istinto
Nono fa niente. Mi fa piacere. Vuol dire che possiamo essere amici più facilmente!!! -
Hahaha hai ragione!!! Mi posso appigliare ancora al tuo braccio?-
Se ti va anche io mi appiglio al tuo come prima.-
Ok ecco che arriva la discesaaaaaaaaaaaaaaaaaa...-
E da li siamo diventati migliori amici. Anche i nostri genitori fecero amicizia, così decidemmo di tornare a Roma insieme.


NdA : Allora? Vi è piaciuto??? Fatemelo sapere in una recensione. Jessie vi aspetterà col suo primo giorno di scuola insieme a Leo. Cosa accadrà? Lo scoprirete nel prossimo capitolo :)
Ciao Ciao Ragazzi. Hiki :)

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4


Bhè... è sempre il più fastidioso il primo giorno di scuola, d 'altronde come sempre. La mattina è iniziata bene ma quando sono arrivata a scuola, un disastro, almeno per le persone che c'erano0 nella piazza. Tutte le ragazze erano vestite con la solita marca commerciale : Hollister.

Io ero l'unica vestita senza quella targa. Tutti mi prendevano in giro e mi dicevano che non ero nessuno, ma Leo mi proteggeva dicendo che non era un reato distinguersi dagli altri. Subito dopo mi prese la mano e mi portò vicino alla nostra classe. Ero viola, letteralmente viola dalla felicità di stare mano nella mano col ragazzo che mi piace.

Ma ero Viola anche di imbarazzo. Non ero mai stata trattata con così tanta preziosità da un ragazzo. Ero al settimo cielo. Non desideravo altro che continuare a stare con Leo. Ad un certo punto, mi ha sussurrato all'orecchio queste parole:- Queste ragazze si credono ognuna la più carina, ma non sanno che la migliore sei tu, perché sei speciale, invece le altre seguono la massa e la folla-.

Io presi coraggio ed ho chiuso gli occhi. Per la mia prima volta sono riuscita a baciarlo (solo sulla guancia D:) di mia spontanea volontà. Lui mi ha stretto la mano e mi ha fatto un sorriso.

Non chiedevo altro in quel momenti che stare con lui.Entrata in classe, essendo l'ultima della fila, trovai il posto per ultima. Vicino a me stava uno sconosciuto, un ragazzo straniero data la sua carnagione abbastanza abbronzata. Aveva poche lentiggini, i capelli avevano un colore che si avvicinava al biondo. I suoi occhi erano marroni ed intensi, spaesati e luminosi.

Aveva uno sguardo tenero, mi faceva sentire nostalgia.Il ragazzo si voltò verso di me e mi fece un sorriso appena accennato.

Come mio solito arrossii davanti ad un così bel ragazzo. Mi batteva il cuore all'impazzata e stavo diventando rossa. Ma non mi piaceva, di questo ne ero sicura. Io avevo occhi solo per Leonard.

Suonò la campanella e nella classe venne una professoressa. Era abbastanza in carne ma non eccessivamente.

Le sue pupille si spostavano in continuazione per visualizzare gli alunni, che la guardavano strano. In mano aveva un cappuccino bollente che poggiò sulla cattedra. Successivamente, dopo un lungo silenzio incominciò a parlare:

-Benvenuti nella S. Francis Art Accademy. Io sono la Professoressa di lettere. Mi chiamo Christine EatGote ma mi dovrete chiamare Prof. EatGote. Avete solo trenta secondi per ridere del mio cognome, poi vi prendete una sospensione!

Tutti i ragazzi si sentivano leggermente confusi. Uno di questi mormorò al suo compagno di banco, una frase che si distinse tra le altre perché la disse quando tutti si zittirono:

-Questo sarà un lunghissimo anno...-

Tutti incominciarono a ridere a crepapelle.




NdA: Ok va bene, lo ammetto, non sono molto regolare con la pubblicazione dei capitoli -.-''''. Vi prometto che il prossimo capitolo lo pubblicherò in tempo... se ci riuscirò... scherzo! Ciao Ciao ed al prossimo capitolo!!!!! :D

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