Fra i banchi di scuola

di Enkai D Higan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto cominciò ***
Capitolo 2: *** In presidenza ***
Capitolo 3: *** Intervallo ***
Capitolo 4: *** Al parco ***
Capitolo 5: *** Peccato... ***
Capitolo 6: *** Giornata insolita ***
Capitolo 7: *** Lavoro di gruppo ***
Capitolo 8: *** Dolce risveglio ***



Capitolo 1
*** Come tutto cominciò ***


Quella mattina fu una delle mattine più tragiche della mia vita.
I miei si erano trasferiti a Los Angeles, ed io fui costretto ad andare con loro.
Fui costretto a cambiare scuola e amici.
Non che io avessi amici ben precisi.
 
Il treno partiva alle sei di mattina, quindi la seccatura di alzarsi quando era ancora buio non mancava, avrei dovuto anche prendere un'aereo alle dieci e un altro treno a mezzodì.
 
La scuola alla quale mi sarei iscritto si chiamava " Orange High School", che presumevo piena di cheerleader e armadi che giocavano a football.
 
Avevo appena sedici anni, ma ero già diventato uomo, avevo già un'auto e il foglietto rosa, portato con me dall'Italia.
 
Insieme a me, i miei genitori, partirono, senza neanche chiedere " Vegeta... Andrà bene se ci trasferiamo a Los Angeles? " o qualcosa di simile.
 
Avevo solo voglia di stare attaccato ai videogame e al computer.
Ma ben presto sarei dovuto cambiare...
La scuola richiedeva tempo, concentrazione...E voglia di studiare saltami addosso!
 
La casa in cui abitavamo a LA era molto bella, con una piscina e molte palme.
Moderna e "Verde" allo stesso tempo.
 
Era il 14 Aprile del 1999.
Me lo ricordo come se fosse stato ieri.
 
Uccelli e insettuncoli vari coloravano il giardino, come ,del resto, anche tutta la città.
 
Avrei dovuto cominciare la scuola l'indomani stesso.
Inutile dire che la notte la passai insonne.
 
Non tanto per l'emozione, che alla fine era nulla, quanto per il buio, per l'oscuro del cielo. Mi affascinavano molto le tenebre, tanto da farmi passare molte notti sul tetto, seduti a fissarle.
 
Ogni notte vedevo il giorno nascere, il sole albeggiare e la luna tramontare, quasi intimorita da quei raggi di luce.
 
Un nuovo giorno incominciava, rientrai dalla finestra e mi spogliai.
Mi vestii e scesi in cucina per fare colazione.
 
La tavola era imbandita, con bacon e uova, cereali e varie schifezze per niente salutari, specie in primo mattino.
 
Il tragitto per arrivare a scuola, fu molto breve, infatti l'auto di mio padre correva come un felino, rispecchiando il proprio nome " Jaguar".
 
I cancelli color pesca, mi attendevano, e, con in spalla la mia tracolla, entrai, senza farmi troppi pensieri.
Ignorai i borbottii e gli sguardi delle ragazze.
Il suono martellante della campana suonò, invitando tutti gli studenti ad entrare nelle rispettive aule.
 
La preside mi scortò fino alla classe, la terza A, dove ad attendermi c'erano insegnante e alunni.
 
 
< Lui è Vegeta! Il nuovo compagno di classe! >
< Ciao Vegeta! Io sono Goku! >
< Va bene... >
< Piacere Chichi! >
< Tsk >
< Piacere! Sonoko! >
< Umpf >
< Piacere Kagome >
< Mph >
< Piacere! Bulma... >
< ... >
 
Rimasi semplicemente lì, con uno sguardo un po' da ebete, a fissarla.
 
< Allora? Non sai parlare? >
< Eh? Umpf >
< Tsè >
 
La professoressa ci destò dal discorso, e mi invitò a spostare il banco e sedermi dove più desideravo.
Il luogo da me preferito, fu in un angolo, accanto alla finestra, dove potevo ammirare lo spettacolo e l'artisticità della primavera, che ormai era alle porte.

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Capitolo 2
*** In presidenza ***


Le prime due ore furono molto più tragiche delle mie aspettative.
Come era venuto in mente ai professori di inserire alle ore del primo mattino matematica !?
 
Fatto sta, che il professore era un tipo abbastanza nervoso e nevrotico, infatti mi interrogò, il mio primo giorno.
 
Non avevo studiato, infatti non sapevo nemmeno dov'erano arrivati con il programma.
 
Goku tentava di suggerirmi, ma l'omone subito lo scoprì.
 
< SON! NON TI AZZARDARE MAI PIU'! >
< Scusi... >
 
Fu un attimo.
La porta si aprì, mostrando la figura della bidella, che più che una donna sembrava un generale delle forze militari.
 
Bulma disse subito a tutti di parlare, di coprirla mentre suggeriva.
 
< Vegeta!L'espressione! Non hai riportato il due! Fa nove! E la radice quadrata di nove è tre! >
< ...Gra... >
< VEGETA PRINCE E BULMA BRIEF! IN PUNIZIONE! NON AZZARDATEVI PIU' A SUGGERIRE! CHIARO?! >
< Sì... Scusi... >
 
Detto ciò, Bulma si alzò e mi venne accanto.
 
< Professore... Lo accompagno io se per lei va bene, è il suo primo giorno... >
< ANDATE VIA! >
< Scu... >
< Niente scusi! Bulma non ci provare! Lei come si permette?! Nonostante è il mio primo giorno si prende la briga di interrogarmi?! Come potevo sapere questi argomenti se non conoscevo neanche il punto in cui vi eravate fermato sul programma?! E Bulma ed io non ci entriamo affatto, se ha problemi di insoddisfazione con sua moglie! Non se la può prendere con gli studenti! >
< Vegeta ha ragione! E' lei che dovrebbe chiedere scusa a noi! Non il contrario! >
< Hanno ragione! >
< Sì è vero! >
< Non può prendersela con noi! >
 
Sul collo del professore stava pulsando una vena.
Era in procinto di esplodere.
 
< PRINCE! BRIEF! IN PRESIDENZA! SUBITO! >
 
Bulma, con mia sorpresa, mi prese la mano e mi guidò fino alla porta, che nascondeva agli sguardi degli studenti, la stanza della preside.
 
< Perchè mi hai preso la mano? >
< Scusa... >
< Non ho detto che non mi piacesse... >
 
Mi sorrise, ma poi divenne cupa.
Probabilmente saremmo stati puniti.

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Capitolo 3
*** Intervallo ***


< Sei pronto? >
< No tu? >
< Nemmeno... Ora dobbiamo entrare però... >
< Sì... >
 
Con la sinistra stringeva la mia mano, con la destra bussò due o tre volte.
Si udì da dentro un "Avanti!".
Aprì la porta, e subito ci ritrovammo dentro la stanza della preside.
 
< Prince e Brief! Qual buon vento signori miei? >
< Bhè... Il professore di matematica... >
< In pratica oggi era nervoso come una capra e mi ha interrogato alla lavagna, il primo giorno,pur sapendo che non conoscevo il punto in cui erano arrivati con il programma. Questa ragazza, fino ad ora, è la mia migliore amica, perchè ha rischiato una nota disciplinare per suggerirmi. Il prof l'ha scoperta e io gli ho risposto male, per via della punizione che stava per darle. In conclusione: Eccoci qui! >
< Wow Prince! Un dono della sintesi alquanto sviluppato... Comunque sia, dovrò elargirvi una punizione. Non escludo che quel professore, ha creato problemi a numerosi studenti, e inizio sinceramente a dubitare di lui, perciò la punizione sarà minima: oggi pomeriggio, voi due, andrete al parco di Los Angeles e scriverete un breve tema sulla cosa più bella, che avrete dinanzi agli occhi. Ora andate!  La campanella suona, e l'intervallo inizia! Su, su! >
< Grazie signora preside! >
< Grazie... >
< O, emh... Prince! Dì al professore di venire nel mio ufficio, subito. >
< Sì... >
 
 
Uscimmo di la stracontenti, ma vedendo che non lasciava la mia mano, mi insospettii un po'.
 
< Bulma >
< Si? >
< Bhè... Ecco... Tu non sei fidanzata? >
< No! Non nominarmi quel mascalzone! Ieri si rintanò con Marion nel bagno! E poi si giustificò, dicendo solo " Si era fatta male! " Ma ti sembra normale?! >
< Ok, scusa. Comunque no, non mi sembra un atteggiamento corretto verso di te. Poi non vedo cosa voleva da quella gallina! Aveva te! >
< Come scusa? >
< Emh... Niente! Niente! Solo che... Che quei due sono entrambi... >
< Ok ho capito! Allora? >
< Allora... Cosa? >
< A che ora al parco? >
< Facciamo alle quattro? >
< Ok! >
< Comunque sarà difficile per me! Non trovo carino nulla al di fuori di... >
< Di? >
< Ahm... Nulla... >
< Adesso voglio saperlo! >
< Se rispondi alla mia domanda te lo dico! >
< Quale sarebbe la tua domanda? >
< Perchè mi tieni la mano? >
< Bhè... Perchè... >
 
Si stava affannando. Rispondeva a monosillabi, cercando di formulare una frase. Si incartava e  stava sudando freddo. Ed era anche tutta rossa.
 
< ... Perchè sì! >
< Non è una risposta! >
< Bhè... Perchè mi piace tenerti la mano... >
< ... Bhè...Io... >
< Adesso tu! Cosa trovi carino? >
< Ecco... Tu... Non sei...Male... >
 
Mi sorrise, con il viso paonazzo.
Io ancora avevo lo sguardo abbassato e imbarazzato.
Continuava a tenermi per mano.
Non avrei mai creduto che il mio primo giorno fosse stato così.
 
< Ora andiamo però! Dobbiamo chiamare il prof! >
< Sì... >
 
Scese le scale, e percorso un corridoio, ci trovammo davanti la classe imbizzarrita. Era chiaro: erano i minuti dell'intervallo.
 
< Professore... >
< ALLORA?! QUAL E' LA VOSTRA PUNIZIONE BRIEF?! >
< Moderi il tono con lei! >
< PRINCE! IO LA FACCIO SOSPENDERE! >
< Scusate... La preside vorrebbe vederla, professore. >
< ANDATE VIA VOI! >
 
Bulma mi lasciò la mano, si girò e se ne andò.
 
< Ciao... >
< A dopo, Vegeta. >
< Dì un po', che è successo? >
 
Goku spuntò da dietro la mia spalla, spaventandomi come mai era accaduto prima. 
 
< GOKU! Mi hai fatto venire un accidente! Comunque niente! >
< Oh, davvero?! Allora perchè ti teneva la mano? >
< Non sono affari che ti riguardano! >
< Antipatico! >
< Impiccione! >
 
Mi girai, infilai le mani in tasca e mi incamminai verso il corridoio.
Uscii nell'atrio, e poi raggiunsi il cortile, ove la maggior parte degli studenti si stavano svagando.
 
< E dai smettila... >
< Bulma, non ti ho dimenticata! Su vieni qui... >
< Yamcha basta... Ho detto che te ne puoi andare con Marion, se vuoi una sgualdrina! >
 
Mi affacciai, così per caso, al corridoio del cortile.
Un piccolo passaggio coperto.
Lei si dimenava, e lui cercava di baciarla.
 
< Basta Yamcha! Ho detto che... Lasciami! >
 
Passai, tranquillo, e lo fulminai con lo sguardo.
Dopodichè mi fermai.
 
< Lo sai, pivello, che non sei affatto un gentiluomo? >
< Cosa vuoi, nuovo arrivato?! Va via! E' la mia fidanzata questa! >
< Yamcha! Io non sono la tua fidanzata, già da un pezzo! E ti ho detto di lasciarmi! >
< Sentito la signora? Lasciala. >
< Tsè! Va via, piuttosto! >
 
Mi avvicinai, con uno scatto violento. 
Lo presi per il colletto e lo guardai negli occhi.
 
< Sei un vigliacco! Non osare mai più importunarla... Mi sono spiegato? >
< ... >
< Va via. >
 
Lo lasciai, e cadde per terra.
Intimorito, lasciò il posto, guardandomi con uno sguardo da " Sei pazzo! ".
Mi girai verso di lei.
Che, prontamente, mi chiuse in un abbraccio.
 
< Grazie... > Sussurrò.
< Ora siamo pari! Tu suggerisci e io ti salvo la pelle. >
< Grazie ancora... >
< Almeno, stai bene? >
< Sì, credo di sì. Riandiamo in classe? >
< Certo! Chi lo vuole sentire il professore?! >
 
Mi prese nuovamente la mano.
Con la dolcezza e la delicatezza, che, tuttora, solo lei sa usare.
 
 

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Capitolo 4
*** Al parco ***


Le ore passarono, e arrivò il momento di tornare a casa.
 
< Ci vediamo dopo allora? >
< Ok! Ciao Vegeta! >
< A dopo... >
 
Mi avvicinai all'auto di mio padre, aprii la portiera ed entrai.
 
Fui sorpreso dal fatto che al volante c'era l'autista, non mio padre.
 
< Emh... TU! Come ti chiami? >
< Jonh, signore. >
< John! Si può sapere dov'è mio padre? >
< Il signor Prince è via per un viaggio di lavoro. >
< Bene... Oggi pomeriggio alle quattro, tu mi accompagnerai al parco di Los Angeles! Chiaro? >
< Chiarissimo, signore. >
 
Arrivammo a casa e il mio alano,  uno dei miei migliori amici, mi venne subito incontro a farmi le feste.
Abbaiava, scodinzolava e girava più e più volte su se stesso.
 
Lo riportai nel giardino sul retro ed entrai in casa.
 
< Ciao tesoro! >
< Ciao... >
< Com'è andata la scuola? >
< Male. >
< Perchè? >
< Non pensarci. Piuttosto che si mangia? >
< Non lo so! Chiedilo al cuoco. >
< Non importa... Io sto in camera. >
 
Salii le scale, arrivai nella mia stanza e mi chiusi la porta alle spalle.
 
Inserii nello stereo il primo CD che mi capitò fra le mani e uscii fuori in terrazza.
La vista era l'ultimo dei miei problemi, infatti ero uscito per una boccata d'aria.
 
Il parco, sebbene molto lontano, si riusciva ad intravedere.
Passai così, un ora.
Seduto all'ombra.
 
Il mio sguardo andò sull'orologio, casualmente.
Erano già le tre e mezza!
Ero in un ritardo bestiale.
 
Afferrai la tracolla, vi buttai dentro un quaderno e scappai giù sotto, imprecando e urlando il nome di John, che si presentò tranquillo, già in macchina.
 
< Corri John! Corri sono in ritardo! >
< Andrò il più veloce possibile, signore. >
 
Arrivammo lì, appena in tempo: l'orologio segnava le quindici e cinquantasei minuti.
 
Lei era lì, ad aspettarmi su una panchina.
 
< E' tanto che aspetti? >
< Vegeta! No sono... Due minuti... >
< Mi dispiace, ma ero in terrazzo mezzo addormentato... >
< Mi piacerebbe vederti addormentato! Hahaah... Non ti immagino! >
< Hai portato il quaderno? >
< Sì... Che scriviamo? >
< Boh... Io scrivo del mare! >
< E dove lo vedi il mare?! >
< Bhè... Ce l'ho davanti a me! >
< Cosa? Dove? >
< Sciocca! Sto parlando dei tuoi occhi! >
< ... D-Davvero... Assomigliano al mare? >
< Non dico bugie! >
 
Sorrise e divenne un po' rossa.
Poi mi si aggrappò al braccio, felice come una pasqua.
 
< Bulma... >
< Non ho intenzione di staccarmi! >
< Non è questo... Il fatto è che non so che scrivere... >
< Scrivi di quell'albero! >
< Non mi piace... >
< Scrivi del lago! >
< E' torbido! >
< Allora racconta delle papere o dei cigni! >
< Sono orribili! Tu che scrivi? >
< Non ne ho idea... Che ne dici di quel pettirosso? >
< Ancora non l'hai capito vero? >
< Cosa? >
< Che in questo momento riesco a vedere solo te... >
< Bene bene! I due piccioncini colti in flagrante! Bulma tu sei la mia fidanzata!Come ti permetti a uscire con un perdente simile?! >
< Yamcha, non sono la tua fidanzata! >
< Vegeta mantieni la calma... Conta fino a dieci e fai un bel respiro... > Continuavo a ripetermi, a bassa voce.
< E poi si può sapere che vuoi?! E tutto il giorno che mi assilli! E ora mi segui pure?! >
< Bulma, tu devi capirmi... Io ho i miei bisogni fisiologici...Da uomo! E tu... >
< uno, due, tre, quattro... >
< Vai a cercarti Marion, allora! >
< Ma torniamo insieme! Possono capitare certe cose... >
 
La vena sul mio collo pulsava, stavo trattenendomi, ma all'udire di quella frase esplosi, come una mina vagante, e mi alzai, afferrandolo per il colletto della maglia.
 
< Si può sapere che problemi hai?! Avevi una ragazza così e l'hai pure tradita con la prima ochetta che passava?! E ti giustifichi pure? Ma Dio mio! Ma almeno ti senti quando parli?! Ti rendi conto che avevi Bulma? Ti rendi conto che lei è, molto probabilmente, unica al mondo?! Ma che dico probabilmente, ne sono certo! Cosa volevi di più? E' una ragazza meravigliosa! E l'hai anche tradita?!... Sentimi bene: vattene altrimenti un pugno sul muso non te lo leva nessuno! >
< Ehi, amico, non è mica la tua ragazza! >
< Sì invece! Sono la sua fidanzata. >
< Non ci credo! E non ci crederò mai! Non puoi metterti insieme ad un perdente simile! >
< Scusa Yamcha, ma non credo siano affari che ti riguardino! >
< Dai, ti do un altra possibilità! Torna con me! >
< Testone! Sono io che non ti do l'ennesima possibilità! Ed ora sto con Vegeta! >
< Allora dimostramelo che non mi vuoi più! >
< ... D'accordo! >
 
Io in tutto quel frangente di tempo, avevo lasciato quel ragazzo e guardavo una volta uno e una volta l'altra, a seconda della discussione.
Vidi Bulma avvicinarmisi, fermandosi di fronte a me.
Mi fece l'occhiolino, ma io non capivo comunque.
Mi afferrò il viso tra le mani e in punta di piedi, sfiorò le mie labbra con le sue, fino a che non divenne un vero e proprio bacio.
Chiusi anch'io gli occhi, fino a quel momento sbarrati, e le cinsi la schiena con le braccia, quasi ad attirarla più verso di me.
Quello fu un gesto del tutto istintivo.
Quando si staccò, si voltò verso destra, ma il damerino se n'era già andato.
Abbassò lo sguardo, ma poi tornò a guardarmi.
I suoi occhi splendevano.
 
< Scusa. >
< Grazie... >
< Come "Grazie"? >
< E' stato il momento più importante e bello della mia vita. >
 
Per tutta risposta, mi baciò di nuovo.
Poi il suo cellulare squillò.
 
< Tesoro? Ciao hai finito di scrivere il tema? >
< Ciao mamma... Emh no, non ho finito... Tra una mezz'ora mi trovi a casa! Ok? >
< Certo! Ma dimmi come va con quel ragazzo? >
< MAMMA! Adesso vado ciao!...Era mia madre! >
< Devi tornare a casa? >
< Tra mezz'ora... Dobbiamo scrivere il tema! >
< Oddio... Io scrivo delle papere! >
< Io del pettirosso... Sperando che non sia volato via... >
< Vabbè te lo inventi... >
 
Dopo una decina di minuti abbondanti, entrambi avevamo finito.
Per renderlo più accettabile, inventammo gran parte del testo.
 
< Posso offrirle di accompagnarla a casa madame? >
< Se non reco troppi disturbi, monsieur , vorrei approfittare della sua proposta. >
< un attimo che chiamo quello scansafatiche di John... Rubrica...Eccolo! No! No messaggio! Chiama! Ok... Pronto? John vieni subito qui! Come dove?! Al parco! Ciao >
< Che cattivo! >
< Eh sì, sono cattivo, ma che ci posso fare? >
 
Arrivò l'autista e, una volta saliti, partì a razzo.
 
< Dove andiamo signore? >
< Bulma...? >
< Capsule Corporation... >
< Capsule Corporation, John! >
< Molto bene signore >
 
Giunti di fronte alla CC, io e Bulma scendemmo dall'auto.
Ormai era buoio: erano le otto di sera!
 
< Potrei approfittare di lei, e darle il bacio della buonanotte, Madame? >
< Ma certo, Monsieur! >
 
La strinsi a me e la baciai.
Fu in assoluto, il bacio più bello della mia vita, almeno fino ad ora.
Non si accorse subito, della sagoma di sua madre, che spiava dalla porta.
Le augurai buonanotte e la lasciai andare.
 
Mentre si incamminava verso l'entrata urlò.
 
< MAMMA! Non si spiano le persone! >
< Oh, ma che ragazzo affascinante! Proprio una bella scelta, tesoro! Altro che quel Yamcha! >
< Non me ne parlare... Notte Vegeta! >
 
A quella frase, già incamminato verso l'auto, mi voltai e risposi con un semplice " Notte Bulma..." 
Rientrai in macchina, e ordinai a John di riportarmi a casa.
 
Alla mia entrata, mia madre mi salutò ,ma, come mio solito, non risposi e mi chiusi in camera con lo stereo acceso.

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Capitolo 5
*** Peccato... ***


Salve gente! Da adesso, la narratrice, sarà la nostra Bulma. 
 
Una ragazza ha già capito qualcosina, infatti ha detto che secondo lei era troppo veloce... E ci ha azzeccato xD L'ho fatto a posta !
 
Baci
 
 
 
" Driiiiiiiin Driiiiin Driiiiiiin! "
 
Mi svegliai con un urlo.
 
< Oh, ma allora era tutto un sogno...Un bellissimo sogno... Oh? Ma che mi salta in mente?! Io sto con Yamcha, non posso certo pensare a quel Vegeta! >
 
Nonostante, cercavo di convincere me stessa, che Yamcha fosse quello giusto per me, dentro sentivo la delusione.
 
In effetti era arrivato un ragazzo nuovo.
Era venuto da un giorno, e già lo sognavo...
Avevo sognato la sua entrata a scuola, il nascere della nostra storia...
 
Mi feci la doccia, dopodichè il momento più grave di ogni mattinata arrivò: Cosa mi metto oggi?
 
Scelsi una maglietta a mezze maniche a bande acqua marina, come i miei occhi, e rosse.
Avevo notato che il rosso mi donava...
Sotto la maglia, indossai un paio di jeans, a sigaretta, abbastanza leggeri, ideali per quelle giornate di Aprile.
 
Intanto riflettevo. Riflettevo sul sogno, in cui era tutto diverso:
 
io, molto probabilmente, ero stata sostituita da Vegeta, infatti vedevo e sentivo, ma ero nel corpo di Vegeta; e Yamcha era un traditore, irresponsabile...Che poi lui è rimasto quello che era anche nel sogno.
 
Mi facevo paura da sola avvolte, e allora, mi spaventai per la situazione nel dormiveglia, tanto contorta.
 
Feci colazione con un pasticcino e poi uscii di casa.
Neanche a farlo apposta, chi incontrai proprio sulla strada davanti casa mia? Vegeta!E chi altro se no?
 
< Giorno, Vegeta! >
< Ciao.. >
< Che vitalità! Non hai dormito stanotte? >
< Sì, e anche troppo! Ero impegnato a sognarti... Che incubo! >
 
"Mi ha sognata! Mi ha sognata!" Continuavo a ripetermi
 
< Ehi! Guarda che sono la più carina della scuola! >
< Non lo metto in dubbio... >
< Mi prendi in giro?! >
< Sei molto perspicace! >
< Ma cosa vuoi che me ne importi di uno come te?! Tsè! >
< Ehi! Guarda che sono il più carino della scuola! >
< Mi fai anche il verso?! >
< Continui a sorprendermi! >
< Uffa! Ma ti sei svegliato male?! >
< E dai! Scherzavo... Mamma mia! >
< Umpf! Non me ne importa un fico secco se scherzavi! Non puoi immaginare, quanto una ragazza sia innamorata di te! Ma tu la tratti con strafottenza! Non è molto da gentiluomo, sai? >
< Aspetta! Tu saresti innamorata? E di me? >
< Non dico innamorata... Però... >
< Ma non diciamo baggianate! Sei fidanzata! >
< Oh sì! Come sono fidanzata io... Tradimenti e robe varie! >
< Ti tradisce? >
< Sì! Stronzo... >
< E quindi ti vuoi rifare con me? >
< Ho detto solo che sei carino! E poi ora che ti guardo bene... Non sei più tanto carino! Perchè...Tipo...Hai...Vabè basta! >
< No adesso voglio sentire! >
< Io... non lo so! Sei carino e basta! Però hai un caratteraccio! >
< IO? E tu? >
< Bhè...Io sono più carina di te! E sono deliziosa! >
< Hahaha! Tu si che mi fai ridere! >
< Sei insopportabile! >
< Guarda il lato positivo: Sei la prima che riesce a farmi ridere così! >
< Cosa? Ma non ridi mai? >
< Il meno possibile... >
< Ma perchè? E' così bello ridere! >
< Non lo so nemmeno io... >
< Nooo! Eccolo la! Io non lo bacio... >
< Uffa! >
< Nascondimi, ti prego! >
< Seguimi. >
< Dove? >
< Passiamo dal giardino sul retro. >
< E' vero! Sei nuovo e già ti ricordi più cose di me! Grazie ti adoro! >
 
Mi guardò con un sopracciglio alzato.
Avevo detto ciò che pensavo, senza rendermene conto.
Diventai rossa, improvvisamente.
 
< Sì, insomma... Mi sono sbagliata... E' l'abitudine con Chichi...Eh eh! >
< Come fai ad essere amica di quella gallina? >
< Non è una gallina! Sì, a primo impatto sì, ma quando la conosci è una brava ragazza! >
< Va bene. Siamo arrivati, finalmente! Questa conversazione avrà fine, finalmente! >
< Perchè mi tratti male ? >
< Perchè sì! Io tratto tutti così! Anzi, ritieniti fortunata che non ti ho trattata peggio... >
< Scusami allora... Ci vediamo in classe, sempre se non ti dia troppo fastidio. >
 
Non me ne accorsi nemmeno, ma mi scese una lacrimuccia.
Pensai che ero decisamente infantile e troppo emotiva.
Ma il primo tra i miei pensieri, fu quello di non fargli vedere cosa poteva farmi.
 
< Credimi, non vale la pena sprecare lacrime per uno come me. >
< Ma io non sto piangendo... >
< Ah no? E perchè ti si è bagnata la guancia? >  
 
Disse, lasciandomi colpita dal fatto che, con un dito, mi asciugò la pelle.
 
< Perchè l'hai fatto? Non ti davo fastidio? >
< Non ho mai detto ciò. >
< Entriamo che è tardi... >
< Ok. >
 
Mi prese la mano, come nel mio sogno, e raggiungemmo l'aula assieme.
 
La porta si aprì, e il professore enorme di matematica, ci guarda stizzito.
 
< BRIEF! DA LEI NON ME LO SAREI MAI ASPETTATO! PRINCE! SEI GIA' IL DISONORE DELLA CLASSE! ENTRAMBI IN PUNIZIONE! APPENA SUONERA' LA RICREAZIONE, DOVRETE ANDARE! >
< Ha qualche problema, vero? >
< COSA? COME SI PERMETTE?! >
< Sappia che ne io ne lei oggi andremo in punizione, che le piaccia o no! Tutte le volte che è stato lei ad arrivare in ritardo?! Ma scherziamo? >
< Vegeta... Questo mo ci uccide... >
< PRINCE! DALLA PRESIDE! >
< Mi scusi... Come si permette?! Sono questi i modi? Non ha nemmeno fatto l'appello, e sono le otto e un minuto! No, dico, sa leggere l'orologio? Che mi dice di quella volta che è arrivato alle otto e venti minuti? E adesso, se ne ha il coraggio, sbatta anche me in presidenza! >
< BRIEF! PRINCE! DALLA PRESIDE! E SUBITO! >
< Meglio di questa lezione! Andiamo Vegeta! >
 
Gli afferrai la mano, e corremmo fino alla stanza della preside.
Era tutto come nel sogno... Possibile?

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Capitolo 6
*** Giornata insolita ***


< Vegeta! Aspettami... Non correre! >
< Muoviti! >
 
Arrivò davanti alla porta.
Si fermò e si girò, dopodichè aspettò che fossi anch'io lì.
 
< Vado? >
< Dai, Bulma, non farci un romanzo! >
< Antipatico! >
 
"Toc, toc ,toc "
 
< Avanti! >
< Buongiorno... >
< Buongiorno ragazzi! Che vi succede? Come mai qui? >
< Bhè... Siamo arrivati tardi! E il professore...Cioè noi...Insomma... Allora... >
< Sì, va bene Bulma! Facciamo che lo racconto io? Siamo arrivati con un minuto di ritardo, infatti il suo orologio segnava le ore otto e un minuto! Il professore si è arrabbiato, veramente troppo, e gli ho chiesto se aveva un problema, mi ha urlato contro e lei mi ha difeso. Eccoci qua insomma. >
< Di quale professore stiamo parlando? >
< Matematica. >
< Vi rendete conto che rispondere così ad un professore, è molto grave? >
< No. >
< Vegeta! SI, ce ne rendiamo conto! >
< Io no. Non porto rispetto a chi non lo merita. >
< Posso sapere il motivo per cui non è uno dei prescelti? >
< Il motivo è semplice : è fuori di testa. >
< Come sarebbe a dire? >
< Per un ritardo di un minuto, urli contro gli studenti così? Considerando anche il fatto che questa qui di fianco a me, ha affermato che più volte è arrivato con un largo ritardo. Questo soggetto meriterebbe il mio rispetto? >
< Come ti permetti di rispondermi male! Io sono la preside! >
< Mi scusi, ma Vegeta non le ha mancato di rispetto! >
< Ne ho abbastanza! Resterete qui, anche nel pomeriggio, a studiare! Chiaro? >
< Ma... >
< Andiamo Bulma, questa qui non merita nemmeno il tuo di fiato. >
< PRINCE! Ma come ti permetti?! >
< Se non sbaglio stava parlando con me! Non con lui! >
< L'avete voluto voi!Vi divertite a fare i giochi di squadra? Siete sospesi per questa mattina! E vi giuro che farà media! >
< Bulma! Ti muovi? >
< Sì... >
 
Uscii di lì, che già mi sentivo diversa.
Non ero mai stata maleducata o quant'altro, infatti ero bravissima a scuola, ma quando trattavano male i miei amici, a stento mi trattenevo, figuriamoci se trattavano male Vegeta!
 
< Dove vai? >
< In giro. >
< Ok... Posso venire con te? >
< Fa come ti pare, basta che non mi dai fastidio. >
< Va bene. Sappi che da adesso hai il compito esclusivo di proteggere dai malviventi una ragazza indifesa e bellissima >
< Sì, certo >
< Ce l'hai un animale? >
< Ho un alano. >
< Che bello! Mio padre ha un gattino nero e tanti dinosauri in una specie di vivaio pieno di alberi... >
< Wow. >
< Puoi aspettarmi qui, per favore? >
< Perchè? >
< Devo entrare un secondo solo! >
< Muoviti! >
 
Entrai in quel bar, Chocolate, e notai subito l'arredamento color cioccolato e decorato con alcune piante molto curate.
 
< Vuole ordinare? >
< Sì, due cioccolate calde da portar via, grazie! >
< Ma lei è la figlia del dottor Brief? >
< Bhè... Sì... >
< Allora offre la casa, per saldare ulteriormente il conto di una riparazione di suo padre! >
< Davvero? Uh grazie! >
< Arrivederci! >
< Giorno! >
 
Uscii di lì, con un sorrisone stampato in viso.
Iniziai a bere tutta contenta.
Poi porsi la cioccolata calda a Vegeta.
 
< Vuoi? >
< Cos'è? >
< Cioccolata calda! >
< Mm.. Non so, poi magari me lo rinfacci! >
< Non te lo rinfaccio, su prendi! >
< Bhè... Grazie... >
 
Sorrisi, mentre bevevo felice.
Ero davvero contenta di stare con Vegeta!
 
< Sei sicura che poi non me lo rinfacci? Ehi! Bulma! Bulma, dove sei?! >
 
Un vecchio, sulla cinquantina, malvivente e povero, mi prese alle spalle, mi tappò la bocca e mi trascinò in un vicoletto.
Mi buttò contro il muro, di spalle a lui, e iniziò a toccarmi da tutte le parti.
 
< Dove hai la grana, stellina?! >
< Lasciami! Vegeta! >
< So chi sei Brief, ti conviene cacciare i soldi! >
< Lasciami! Non toccarmi! Vegeta! >
 
Qualcuno si avvicinò al signore, con un ghigno sadico, e gli bastò allungare il braccio.
Ad un certo punto, sentii i gemiti del signore, che ansimava.
Poi udii solo un tonfo e il rumore di una corsa.
Non vidi nulla, perchè non avevo il coraggio di aprire gli occhi.
Avvertii solo una mano che afferrava la mia, portandomi fuori da quell'angiporto.
 
< Io...Non so come ringraziarti... >
< Puoi incominciare con un "grazie" e poi tante, ma tante, lusinghe. >
< Grazie! Sei... Bello buono bravo e simpatico! >
< Mi prendi in giro? >
< Sì! >
< Posso sempre richiamarlo quel vecchio! >
 
Sorrisi leggermente, e mi poggiai al muro.
 
< Io... Non ci riesco a lusingarti... >
< Ho troppi difetti? >
< No... Mi vergogno...Tanto. >
< Bene... >
< Perchè ti sei preoccupato per me? Non ti davo fastidio? >
< Non ne ho la ben che minima idea! Magari se ti avessi lasciata là, forse ora non sarei in questa situazione imbarazzante! >
< Facciamo che questa cosa rimane tra noi due? >
< Tanto se la dicevi in giro ti uccidevo comunque... >
< La vedo grigia con te Vegeta! >
< Che vuol dire? >
< Lo so io! >
 
Mi si avvicinò, con un fare, oserei dire, malizioso.
Poggiò un mano, con il braccio teso, a destra, e l'altra a sinistra del mio collo.
 
< Non vuoi dirmelo? > Sorrise, quasi sadico.
< No! > Affermai io con sicurezza e insolenza, ma senza astio.
< E perchè no? >
< Perchè di no! > Riaffermai, con lo stesso tono.
 
Volevo vedere fin dove si sarebbe spinto.
 
< Per quale motivo le tue labbra non vogliono parlare? Ci sono altri modi per farle tacere, sai? >
< Di quali modi stai parlando? >
< Stai giocando con il fuoco... >
< Ah sì...?  >
< Sì... Ed è pericoloso... >
< Tu saresti il fuoco...? >
< Hai indovinato... >
 
Mi morsi il labbro inferiore istintivamente, quando mi accorsi che Vegeta mi stava carezzando, con un solo dito, la guancia.
Eravamo a un centimetro di distanza, l'una dall'altro.
Poi finalmente sfiorò le mie labbra con le sue, finchè non divenne un vero e proprio bacio. Le nostre labbra si sigillavano perfettamente, chiudendosi ermeticamente. Le nostre lingue si cercavano e si intrecciavano, per dare vita a sentimenti strani e a farfalle nello stomaco. Per giunta iniziarono a tremarmi le gambe.
Quando si staccò, mi sussurrò all'orecchio.
 
< Da adesso sei mia. >
< Non aspettavo altro. >
 
Sorrise impercettibile, quel tanto che bastava per farlo vedere solo a me.
 
< Solo due condizioni: non aspettarti smancerie da me... >
< Credimi, non voglio questo. Non mi è mai piaciuto, specie se non siamo soli. >
< ... E non fermarti a guardare le vetrine per cinquanta minuti.Mmm... E non dire niente ai tuoi amici, voglio vedere se ci arrivano da soli >
< Haha! >
< Che c'è da ridere? >
< Credo che Goku, tonto com'è, non ce la farà mai! >
< Poco ma sicuro. >
< Sappi che se mi farai qualche toro, ti chiamerò Veggy! >
< Fa come ti pare... >
< Sono le undici... >
< E quindi? >
< Nulla, era a titolo informativo. >
 
Passeggiammo, passeggiammo e passeggiamo.
Il centro di Los Angeles era immenso!
Alberi, negozi, strade,... Tutto molto bello.
Ad un certo punto, arrivati in periferia, in una strada sempre semi-deserta, ma che mi piaceva tanto per il paesaggio, Vegeta mi prese la mano.
 
< Pensavo che non volessi fare simili smancerie! >
< Sì, ma ora quegli inutili cittadini non ci sono! >
< Vegeta guarda la! >
 
Un'auto che passava, senza nemmeno fermarsi, buttò fuori dal lo sportello, un cagnolino, spingendolo e facendolo cadere rovinosamente.
 
< Oddio... >
< Che vuoi fare? >
< Andiamo a soccorrerlo! Ti prego! >
 
Avevo gli occhi gonfi di lacrime, ai quali lui non poteva resistere, e non può tutt'ora.
 
< Dai, andiamo! >
 
Sul mio viso comparve un impercettibile sorriso, poi corremmo fino a quel corpicino tutto peloso.
Era bianco e aveva una macchia marrone che gli copriva tutto l'occhio.
Mi avvicinai, e quel cane ansimava, dolorante e sanguinante a una zampa, al lato della testa e alla pancia.
Una ferita lunga una decina di centimetri.
Afferrai il telefonino e digitai il numero del pronto intervento, mentre Vegeta gli carezzava la testa.
 
< Pronto? Pronto! Mi-mi trovo in via "Irlanda", abbaìiamo appena visto un cane gettato via da un'auto e adesso è qui per terra... Io...Non so che fare, per favore aiutateci! >
< Che hanno detto? >
< Che arrivano il prima possibile... Come sta? >
< Male, come vuoi che stia?! >
< Poverino... >
< Bulma, potrebbe anche morire, lo sai vero? >
 
Gli andai vicino e, con mio immenso stupore, Vegeta mi abbracciò.
 
< Capisco che significa vedere un animale agonizzante. Da piccolo, mio cugino, mi portò ad un combattimento tra cani.
Il cane che aveva perso, ancora agonizzante, venne... >
< Cosa? Venne cosa? >
< Sicura di volerlo sapere? >
< Sì... >
< Bhè...Venne portato su di un dirupo e... venne gettato di sotto... Tutto questo davanti ai miei occhi. >
 
Ebbi un sussulto e dai miei occhi iniziarono a sgorgare calde e salate lacrime, che andarono a scrivermi le guance.
Non mi accorsi nemmeno del pronto intervento che arrivava.
 
< Siete voi quelli che hanno chiamato? >
< Uh? Sì... Ecco il cagnolino... >
< Faremo tutto il possibile signorina. >
< Gr-Grazie. Dove lo porterete? >
< Bhè... Faremo una rapida visita sul furgone e poi lo consegneremo al veterinario Muten, di Los Angeles. >
 
Caricarono il piccolo ferito sul retro dell'auto e andarono via.
Dopodichè diedi una rapida occhiata all'orologio.
 
< Sono le due meno dieci minuti... Non credi sia meglio andare a casa? >
< Come ti pare. >
 
Ci incamminammo un altra volta, sta volte però verso il centro.
Intanto pensavo a come dire ai miei che ero stata sospesa...E anche per difendere un ragazzo... 
 
Arrivati davanti la Capsule, tremavo quasi.
 
< Che succede? >
< Come lo dici tu ai tuoi che sei stato sospeso? >
< " Ma, Pa, mi hanno sospeso solo per stamattina!" Fine >
< Ho paura che mi ammazzano... >
< Glielo devo dire io? >
< No... Vabè meglio che vado... Ciao! >
 
Mi bloccò per un braccio, e mi fece rigirare verso di lui.
 
< Dove credi di andare...? >
< Io... Bhè...Pensavo... >
< Mmm...Che dici te lo posso dare un bacio, pure se una signora bionda ci spia dalla finestra? >
< Mia madre è un impicciona...NON LA SOPP... >
 
Con mia enorme sorpresa, mi tappò la bocca con la sua.
Uno dei baci più belli...
Il mio sogno alla fine era diventato realtà... Che bello! Ero e sono felicissima!
Quando ci staccammo, mi lasciò andare e durante quei passi, mi girai e sorrisi.
Poi mia madre uscì.
 
< Oh tesoro! Che ragazzo affascinante! >
< MAMMA! >
< Ha chiamato la scuola... So già tutto! Vuoi spiegarmi? >
< Bhè... Andiamo dentro che è un po' lunghetto... >
 
Mentre rientravamo, sventolai la mano a Vegeta, che sorrise divertito.




Ringrazio tanissimo SailorMoon89, Anemari,DBsoly,vera1992,soundslife,_Micky_ONDPDeYL e tutti quelli che mi seguono...Bacioni!

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Capitolo 7
*** Lavoro di gruppo ***


Il mattino seguente, a scuola, incontrai i miei amici.
Come stabilito, non proferì parola.
 
< Ciao! Come va? >
< Bulma! Ma dov'eri finita ieri? >
< Sospesa! >
< Cosa? Con Vegeta vero? Nemmeno lui si è visto più! >
< Sì...! >
< Che c'è Bulma? Stai sudando freddo! >
< Caldo! Troppo caldo! >
< E' gennaio... Tu non me la racconti giusta! Cos'è successo ieri? Con Vegeta presumo... >
< Chichi...Nulla! Adesso vado ciao! >
< Ferma lì! Ora mi dici tutto! >
< Io...Non c'è nulla da raccontare! Ti voglio bene ciao! >
 
 Quella volta la scampai bella, ebbi molta molta fortuna, visto e considerato il carattere di Chichi.
Camminavo a passo spedito verso l'aula.
Non appena Vegeta mi raggiunse, mi fece un occhiolino che tramutò l'espressione e il colore del mio viso.
 
< Chichi l'ha quasi scoperto... >
< La moretta è furba... >
< UMPF! >
< Mica sei gelosa? >
< Sì! >
< Ma perchè? >
< Bhè...Perchè se sono gelosa è perchè ci tengo... >
 
Mi si parò davanti, mi afferrò i polsi e mi avvicinò a lui, baciandomi subito dopo.
 
< Ci hanno visti? >
< Nah, non credo! >
< La campanella, Vegeta! Muoviamoci o veniamo sospesi un'altra volta! >
< A me non dispiacerebbe! >
< Nemmeno a me! >
 
Ci affrettiamo ad entrare, sotto lo sguardo incuriosito di Chichi.
La prima ora passa, con qualche gioco di sguardi.
 
< Prof vado in bagno! >
< Posso andare anche io? E' urgente! >
< Eh sia! Prince Brief, potete uscire. >
< Non volevo il suo permesso. >
< Come Prince? >
< Niente niente. >
 
Vegeta con la sua solita finezza aprì la porta con un calcio, pronunciando la frase " L'ultimo chiude!", molto freddo.
La porta non aveva ancora finito di chiudersi, che Vegeta mi strinse a sè, guardandomi negli occhi.
Poggiò le sue labbra sulle mie, per dare vita ad un bacio lungo e travolgente.
 
< Ah-Ah! Lo sapevo! >
< CHICHI! Ma ti pare il modo?! >
< Ehi lo sai che Karoth ti viene dietro? >
< Chi è Karoth? >
< Goku! >
< Cosa? Perchè Karoth? E poi non prendermi in giro... >
< Perchè semba una carota! E poi si vede lontano un miglio che gli piaci! >
< Da-Davvero...?Ma non cercare di cambiare discorso! >
< Chichi sembri mia madre! >
< Vegeta... Se osi far soffrire la mia migliore amica... Io... >
< Non preoccuparti, lo prenderò a chiamare Veggy >
< Fantasia... >
< Scusa Chichi, ma come fai a dubitare di lui!? Guarda che faccino carino che ha! >
< Io non ho un faccino carino! >
< Esatto! Senza offesa... >
< Meglio! Non devo essere gelosa di te, Chichi! E poi se non è affascinante lui, figuriamoci Goku! >
 
Accostai le mie labbra all'orecchio di Vegeta, in modo da sussurrargli.
 
< Hai uno sguardo attraente, come il buoio! Cattivo! Ma avvolte dolce allo stesso tempo! Sei più che stupendo! >

Provocai un forte rossore a Vegeta, che guardava l'ignoto sorpreso.

< Emh Emh... >
< Scusa Chichi, rientraimo dai! Aspetta! Non devi dirlo a nessuno! >
 
La mia amica annuì, aprendo la porta.
Rientrammo tutti e tre insieme, sotto un occhiata del professore.
 
< Ce ne avete messo di tempo! >
< Ci scusi. >
< Non importa! Non vi preoccupate! Prince alla lavagna! >
< Eh? No. Perchè? >
< Devo interrogare tutti. >
< E perchè proprio io? >
< Perchè ti ho scelto! Su, forza!Anzi, devo fare velocemente perciò facciamo a coppie! Brief unisciti! >
< Con piacere! >
 
Annuii, felice, e feci un occhiolino a Vegeta, che rimase interdetto e un po' confuso, ma subito dopo mi rispose con un sorrisetto.
 
< Radice quadrata di quarantanove, Brief! >
< Sette! >
< Ok! Radice quadrata di centoquarantaquattro, Prince! >
< Do-Dodici! >
< Benissimo! Ora... Cos'è la radice quadrata? Brief! >
< E' l'operazione opposta all'elevamento a potenza! >
< Prince...Cos'è il teorema di pitagora? >
< E'...E'...E'un insieme di terne famose di numeri, delle quali ...Insomma, dalla somma dei due numeri più piccoli elevati al quadrato si otterrà il risultato del numero più grande elevato al quadrato. >
< Bene! ultima domanda, Brief! Come si calcola l'ipotenusa di un triangolo rettangolo? >
< Si calcola estraendo la radice della somma dei due quadrati dei cateti! >
< Bene! Tutti e due a posto! Sette e Sette! >
< Evvai! >
< Tsè >
< Ragazzi! Per domani farete un lavoro di gruppo! Allora...Brief, Prince,...Goku, Chichi, Yamcha e Crili lavoreranno alla ricerca di scienze sugli atomi! E tutti gli altri lavoreranno sui protoni e gli elettroni in particolare. >
 
Le ore passarono in fretta, tanto da ritrovarci tutti a casa mia, la sera stessa. Avremmo dormito tutti insieme! 
 
Din-Dlon!
Aprii la porta, mezza elettrizzata, e mi trovai di fronte il mio ragazzo con la solita aria strafottente e le mani in tasca.
 
< Vegeta! >
 
Gli buttai le braccia al collo, forse per l'emozione, che poi non doveva nemmeno esserci.
Rimase un po' interdetto, ma rispose subito al mio abbraccio.
 
< Che hai? >
< Nulla! Sono emozionata! >
< Per un "Pigiama-Party"? In cui poi dobbiamo fare anche la ricerca... >
< Uh? Tesoro non mi vuoi presentare questo bel giovanotto? Sei il fidanzato di mia figlia vero? >
< MAMMA! Lui è Vegeta, e... Andiamocene! >
< Sera. >
 
Salimmo su per le scale, fino ad arrivare in camera mia.
 
< Allora? Ti piace camera mia? >
< Mmm...Credo che tu sia più carina! >
< Poco ma sicuro! >
< Modesta lei! >
 
Chiusi la porta, dietro di me, e mi avvicinai.
Incrociai le mani e le braccia intorno al suo collo egli stampai un minuscolo bacino sulle labbra.
 
Din-Dlon!
 
Un suono invadente, ruppe il nostro equilibrio. Mi staccai, malvolentieri da Vegeta, ed andai ad aprire.
 
< CHICHI! Ciaooo! > Urlai abbracciandola.
< Ciao! Guarda però che non sono sola! >
< Goku?!Crili?! Yamcha?! Anche voi siete già arrivati?Che bello! Andiamo, Vegeta è già su! >
< E' già arrivato eh? Chissà perchè...? >
< CHICHI! >
 
Urlai verso la direzione della mia amica, che ridacchiava senza pudore. Inutile dire che ero diventata rossa.
Salimmo le scale e spalancai la porta.
 
< Vegeta! Come va? >
< Sta zitto Karoth! >
< Ma perchè "Karoth"? >
< Perchè sembri una carota! >
< Solo per la mia tuta arancione preferita? Uffa... >
< Iniziamo o no? Io ho già sonno! >
< Crilino mio, ma poi dobbiamo giocare al gioco della bottiglia... >
< Chichina ma perchè lo chiami così? >
< Sei geloso? >
< Emh, Emh... Incominciamo! >
< Ok Bulma! >
 
Le ore al computer passarono velocemente. In pratica facevamo copia-incolla da qualche sito (NDA: Wikipedia xD)
Erano le undici di sera e finalmente avevamo finito!
 
< Ragazzi, io scendo un momento, aspettatemi qua! >
< Ok... >
 
Risalii in camera, piano piano, con tra le braccia, buste di patatine, popcorn, salatini e bottiglie di coca-cola e aranciata.
Goku mi guardò con gli occhi luccicanti.
 
< Bulma ma io ti amo! >
< Umpf. >
< Che c'è Vegeta? Sarai mica geloso? >
< CHICHI! Ora ingozziamoci e giochiamo al gioco della bottiglia! >
< Inizio io! >
 
La bottiglia compie parecchi giri, fino a che non segna Goku.
 
< Scelgo bacio! >
< Ok... >
 
Il destino vuole che sia io ad essere baciata, ma da chi? 
 
< Vegeta bacia Bulma! >
< Io non prendo ordini da nessuno! Ma siccome ho voglia di farlo lo faccio! >
 
Quando si girò verso di me, fui colta da spasmi e vampate.
Poi mi imprigionò il mento tra due dita e poggiò le sue labbra sulle mie.
Stavo quasi per sciogliermi.
L'innocente bacio, divenne quasi una fusione passionale e travolgente.
Io avevo abbracciato il collo di Vegeta e lui mi aveva cinto i fianchi con l'altro braccio.
Tutto era perfetto.
Ci staccammo lentamente, guardandoci negli occhi.
 
< Uh? Cosa avete da guardare? >
< Niente Bulma! Hahah! >
< Non siamo mica alieni! >
< Siete solo innamorati! >
< CHICHI! >
< E dai! Ditelo! >
< Uffa! Io e Bulma stiamo insieme. >
< Co-Continuiamo... >
< Chichi! Sei uscita! Che cosa scegli? >
< Verità! >
 
Il Fato scelse Goku.
 
< Goku devi rispondere sinceramente! >
< Ti piaccio? >
< Posso rispondere per lui? Sì. >
< No che non puoi! >
< Non litigate! >
< Bhe...Ecco...Sì, mi...Piaci... >
 
Sul viso della mia amica comparì un sorriso a trentadue denti.
Poi non si trattenne ulteriormente e lo baciò. Un bacio innocente però, a stampo, non come quello mio e di Vegeta... 
Che, a proposito, mi aveva cinto i fianchi con un braccio, mentre Yamcha si stava mangiando le unghie.
 
< Rosica, rosica! >
< Vegeta! hahaha! Yamcha ha avuto il suo momento, non ha funzionato e quindi si va avanti. >
< Chichi, vogliamo continuare? >
 
Andammo avanti fino all'una di mattina, quando crollammo esausti. Ci infilammo sotto le coperte e cercammo di addormentarci.
Ad un certo punto, Vegeta, che era lì di fianco a me, mi prese teneramente la mano, quasi timoroso che potessi andar via. 
Innamorata follemente!
Me ne resi conto allora che ero innamorata follemente del mio Principe! 
 
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Capitolo 8
*** Dolce risveglio ***


*DRIIIIIIN DRIIIIIIN*
 
Tutti ci alzammo di scatto, impauriti. Era l'allarme del cantiere vicino casa.
 
< Giorno. >
< Ma che giorno! Sono le quattro di notte, Goku! >
< Che imbecille che sei Karoth... >
< Grazie Vegeta! Anche io ti voglio bene. >
< Ma sparati. >
< Nah...Non ho voglia ora. Voglio dormire! >
< Dai Goku...Vieni sotto le coperte! >
< Sì Chichina un attimo! >
< E dai... Ho freddo. >
< Eccomi... Eccomi! >
< Tu hai freddo? > Mi chiese il mio Lui, con aria ghignante. 
< Tanto... >
< Allora assumerò il ruolo di tua coperta umana. >
< Perfetto. >
< Ho sonno... >
< E vieni giù, a letto! >
< A è vero... Non ancora mi riprendo eh! Non è colpa mia. >
< Ok Veggy, ma vieni... >
< Sì... >
 
Sotto le coperte, come promesso, mi abbracciò, procurandomi una sensazione piacevolissima di calore.
 
 
 
 
---------------------------------------------------------
 
 
 
 
*Driiin! *
 
Stavolta però la campanella della sveglia era suonata davvero. Che noia...Un altro giorno di scuola.
 
 
< Sveglia...Dai ragazzi... > Fece Crili, con moltissimissimo entusiasmo...
< Mhdaghgh... > 
< Mh? > La mia voce era soffocata dal cuscino.
< Ho detto che io non vado a scuola. >
< Dai Goku alzati! >
< Chichina torna qui... >
< Vegeta... >
< Mh? >
< Sei sveglio? >
< No. >
< Ok. >
 
 
Poi si udì la voce di Yamcha, che, guidato da spirito di intraprendenza, urlò. Noi ragazze fummo sull'attenti, ma Vegeta e Goku erano ancora assonnati...E il primo nervoso. 
 
< STA ZITTO! NON URLARE! >
< Come ti permetti razza di ... >
 
Vegeta si alzò, di colpo.
 
< Razza di...? Continua. Non parli più? >
< Umpf... >
< Tsk...Pivello... >
< Buongiorno Principino. >
< Bulma... Come cazzarola mi hai chiamato? >
< Il tuo cognome vuol dire "Principe" perciò... >
< Non farlo mai più. >
< Uffa...Ok... Ragazzi dai, un secchio d'acqua per Goku! >
< So io come farlo alzare... >
< Chichi n... >
< SHT! Goku... E' PRONTA LA COLAZIONE! >
< Eh? ECCOMI! >
< Visto Bulma? >
< Hehe... Chichi andiamo a vestirci! >
< Sì! >
< Pivello chiudi gli occhi. >
< Tranquillo Vegeta, non ci vestiamo davanti a voi... Ma in cabina armadio! Andiamo! >
< Uffa... > Forse Vegeta non se ne rese nemmeno conto di averlo detto. Hahaha! Era tutto rosso!
< Rimedierò! >
 
Gli scoccai un bacio sulla guancia e lo feci diventare ancora più paonazzo, in una tonalità di rosso che virava al bordeaux.
 
Entrammo nella mia immensa cabina armadio, dove Chichi aveva riposto i suoi vestiti la sera prima.
 
Dopo circa un'ora di accurate indagini e di scrupolose attenzioni, uscimmo.
Io, con un velo leggero di trucco, una canottiera a bande azzurre , come i miei occhi, e bianche; gli shorts, della stessa tonalità color del mare, e le scarpe da tennis, semplicemente bianche. Abbinai insieme a tutto un minuscolo fermaglino rosso.
Lei, senza il minimo trucco, con una T-Shirt rossa, che le donava tanto, e bianca; gli jeans attillati, a sigaretta, e le scarpe da tennis, anch'esse bianche.
 
I ragazzi, vestiti di jeans e T-Shirt. Vegeta di colore nero, Goku bianca e Yamcha rossa, decisamente appariscente, e Crili una grigia.
 
Io restai incantata dai muscoli del mio Lui, evidenziati dalla maglietta attillata... Va bene! Riprenditi Bulma!
 
Scendemmo al piano inferiore, dove mia madre estremamente cinguettante, ci accolse.
 
< Oh buongiorno dolcezze! Volete dei pasticcini? >
< Emh...No grazie signora... >
< Tu sei Chichi vero? Bulma mi ha parlato tanto di te! >
< Già...Sono io. >
< Tu sei...Goku? >
< Esatto! >
< Vuoi dei pasticcini caro? >
< Sì! Io le voglio bene signora! >
< Oh oh oh! Che sciocchino! Serviti pure! >
< Grazie! >
< Tu devi essere Yamcha e tu...Crili? >
< Sì esatto. >
< Già... Eh eh! >
< Oh ma guarda chi si rivede! Il bel fustacchione di ieri sera! Vuoi un pasticcino dolcezza? >
< MAMMA! >
< Oh sciocchina! >
< Emh...Io...N-No...Grazie... > Il mio Vegeta era paonazzo in viso, di nuovo. Poverino! Era caduto nelle grinfie di mia madre.
 
Aspettammo pazientemente che Goku avesse finito la colazione, e uscimmo da casa, con zaino in spalla.
 
Ci affrettammo ad arrivare a scuola, e la giornata incominciò. 
Alla terza ora, Vegeta mentì spudoratamente per spostarsi vicino a me.
 
< Prof! Non ho il libro. Mi metto vicino a lei. >
< Perchè non hai portato il libro? >
< Perchè non mi andava. >
< Modera i termini signorino! Va bene, mettiti vicino a Brief! >
 
Passò anche la quarta ora, fino ad arrivare alla quinta ed ultima.
Nessuno di noi sapeva della ricerca riguardante "L'amore". Ma poi che razza di tipo di ricerca era?!
 
< PRINCE! >
< Eh? >
< Interrogato. >
< Eh? Su cosa? >
< Sulla ricerca sull'amore! Coraggio. Esponi. >
< Emh...Emh...Io l'ho...Fatta con...LEI! > Disse alla fine, indicandomi. 
 
Io lo guardai un po' sbilenca, ma andai comunque con lui all'interrogazione.
 
< Bene. Quale tema avete trattato? >
< Abbiamo trattato... Emh... Il bacio! > Me ne uscii un po' interdetta.
< Sì, proprio il bacio. >
< Bene...Coraggio. >
< Allora... Il bacio è manifesto di amore e affetto...E ce ne sono vari. Abbiamo...Il bacio a stampo: semplice, tipico di due persone ancora estranee tra di loro... Labbra contro labbra. Poi il bacio eschimese, affettuoso, che si pratica strofinando la punta del naso con quella del partner... Poi... >
< Poi c'è il bacio di Giuda, quello del tradimento, - Mi bloccò Vegeta- il bacio a distanza, che prevede che uno dei due partner, si baci la mano e soffi in direzione dell'altro, spedendo il bacio. >
< Per finire c'è quello alla Francese, che è un bacio con la bocca, aperta, che prevede il contatto tra le lingue. >
< Vogliamo la dimostrazione! > Urlò contento Crili. 
< Pivello sta zitto! >
< Dai Vegeta... Piccolo piccolo... >Supplicò la mia amica.
< Karoth tappa quella fogna della tua fidanzata! >
< Anche io voglio vederlo! >Gridò Goku.
< State zitti ragazzi!>Urlò la professoressa.
< A me non dispiacerebbe, Vegeta... > Dissi provocante.
< Visto? Bulma è d'accordo! Fallo per il tuo amico Goku dai! >
< Dovevi dirlo subito, Karoth, che non sai come si bacia... Guarda e impara! >
< Ragazzi no! >
 
Ormai era troppo tardi. E la prof era anche troppo pigra per alzarsi e bloccarci. 
 
Mi tirò a sè per le braccia, mi cinse la vita con il braccio destro, mentre con il sinistro mi  carezzava la nuca.
Fu un bacio stupendo.
Le nostre lingue si cercavano, si carezzavano, e si toccavano.
Le nostre labbra erano fatte per combaciare le une con le altre. 
Ci staccammo piano, guardandoci negli occhi. Lui ghignante, io rossa.
L'ola degli alunni ci accompagnò mentre tornavamo a posto.
 
< Emh...Bene ragazzi...Sette e mezzo. >
 
Finalmente la campanella suonò, segnando la fine della lezione.
Uscimmo dai cancelli, insieme ai nostri amici, per poi dividerci.
Io e il mio moroso andammo verso casa mia, verso la quale lui mi riaccompagnava sempre.
 
< Che carino quel bacio! >
< Già. >
 
Ero arrivata. Uffa, così presto!
Lo salutai dapprima con un altro bacio, poi sventolando la mano.

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