Lei, un Test e Lui - L'inizio di tutto...

di Emily OneDirection
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Ultimo Capitolo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Lei, un Test e Lui – L’inizio di tutto…

Tratto dalla One-Shot ‘Lei, un Test e Lui’



 











Prologo

 

Questo è l’inizio di tutto, perché un inizio parte da una fine, sempre.

In questo caso dalla fine di una guerra. La fine di un mostro.

 

Dentro di me ho sempre desiderato una vita normale, almeno con dei problemi normali.

Avevo sentito parlare di ragazze con problemi di sesso, alcool e roba del genere.

Nonostante tutte le ragazze normali, le babbane, abbiano odiato questi problemi, io li desideravo intensamente per sembrare diversa dai miei amici, speciale, forse.

 




Perché noi siamo Babbani


Salve a tutti!

Questa storia è tratta da una One-Shot (Come è specificato in alto)

Che io ho scritto domandando se volessero che ci ricamassi un po’ sopra.

Hanno detto che l’idea sarebbe piaciuta loro ed io sono a ringraziare loro ( in particolare)

E in anticipo chi recensirà. Bacioni. Michy



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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


                                                                                         




 

Capitolo 1

 

 

Avviso importante ai lettori:

Io non mi baso più sul libro quindi se nell’epilogo c’è scritto qualcosa di diverso

Da questo…pazienza devo usare l’immaginazione!

 

Era tutto finito.

Non potevamo riavere indietro l’essere speciale, il trio come prima, l’avventura. Era tutto finito.

Odiavo che dentro di me volessi Voldemort ancora lì, a terrorizzarci, a darci forza.

Non eravamo più Harry, Hermione e Ron, ma eravamo Harry..…..Hermione e Ron.

 

Separati dalla fine di tutto.

 

-Vi va di andare in vacanza?- Se ne uscì il mio ragazzo. Mise il suo braccio intorno alle mie spalle.

-Dici una settimana?- Rispose Harry che, per la prima volta dopo la nostra separazione, si era seduto con noi a mensa.

Era passato molto tempo dalla sua morte. Non che nessuno ne parlasse più, eh. Era un fatto che sarebbe rimasto nella storia.

Poggiai una mano sui suoi capelli rossi e glieli spettinai. Mi diede un bacio, l’ennesimo, l’unica cosa che mi faceva sentire un po’ meglio.

-Io propongo due mesi.- I due mi sorrisero.

Notai qualcosa di diverso nel mio amico, lo scrutai con attenzione. Mi guardo perplesso e lanciò un’occhiata alla ‘Che succede?’.

Capii.

-I tuoi occhiali?- Domandai. Rise. Alzai un sopracciglio (abilità acquisita finalmente). Smise di ridere.

-Lenti a contatto.- Indicò i suoi occhi e vidi che anche il colore era cambiato.

Risi io stavolta. Il mio amore mi strinse a sé.

-Che ne pensa Ginny?- Chiesi.

D’un tratto si fece scuro e sentii che Ron chiudeva il pugno violentemente dalle dita che fecero un rumore strano.

-Ragazzi, mi dite che succede?- Ero nel bel mezzo di una situazione di tensione. Non capivo che succedeva. Deglutii.

-Diciamo che lei…ehm…è stata attaccata da una farfalla!- Esclamò. A quelle parole gli lanciai un pugno sul braccio.

-Ahu!- Mi feci male al posto suo. Diciamo che durante quell’anno si era allenato.

I due si misero a ridere. –Vi eravate preparati la battutina?

-Tranquilla amore.- Mi calmarono le sue parole.

Poggiò le sue labbra sulle mie e notai il lucidalabbra che gli avevo stampato in faccia prima. Mi lasciai andare in una risata.

-Che c’è?

-Ooh.- Harry aveva capito. Sorrise trattenendosi dallo scoppiare a ridere.

-Hermy?

-Pulisciti.- Gli porsi un fazzoletto. – Hai del lucidalabbra spalmato sulla faccia.

A quel punto Harry non resistette più e rise così forte da farlo sentire a tutti.

-A proposito della vacanza?-Cercò di cambiare discorso il mio fidanzato premendosi il fazzoletto sul viso.

-Dammi qui.- Dissi e presi il fazzoletto con l’intento di pulirlo.

-Che ne dite di una bella spiaggia in Spagna?- Proposi. Loro due sferrarono un grande sorriso.

Mi serviva un po’ di ossigeno, vero, che si respira in quello che, per i babbani, è il mondo reale.

-Spagna? Per cosa?- Piombò Ginny e le sorrisi.

-Vacanze. – Risposi.

Notai che qualcuno mi stava fissando, appena lo raggiunsi con lo sguardo rimasi incantata, i suoi occhi illuminarono i miei, sembrò nascondere un sorriso, poi si girò verso i suoi amici.

In quel periodo Draco Malfoy era strano.

Dimenticai, o finsi di farlo, quel momento.

La piccola (non più così tanto) Wesley mi stava scrutando.

-Che guardi?- Domandò. Mi svegliai da quella trance.

-Ho dormito poco. Devo andare a…

-Studenti di Hogwarts…-Cominciò la Mcgranitt. –So che Silente, il vostro preside, avrebbe voluto fare questo discorso, ma so anche che adesso lui avrebbe ceduto la parola a una persona di grande impatto per questa guerra. Harry Potter…puoi venire qui, per favore?- Proseguì.

Mi girai verso il mio amico e gli lanciai un sorriso. Lui diede un bacio sulla guancia alla sua ragazza e si alzò in piedi.

Non riuscii ad immaginare cosa provava passando tra la gente che aveva subito perdite a causa sua. Era così.

A dire il vero non lo pensavo anche se era la verità secondo qualcuno.

Arrivò accanto alla Mcgranitt.

-Ciao a tutti.- C’era aria di imbarazzo.

 – So che alcuni di voi mi avrebbero voluto morto in questo momento, molta gente ci ha lasciati perché non è stato così. Io, però, continuo a pensare che se non mi fossi opposto lui ci avrebbe distrutti e sarebbe stato peggio.

-Almeno saremmo morti con i nostri cari!- Urlò qualcuno dal fondo della classe, un maschio. Mi diede fastidio.

-Avete ragione…-Ammise il mio amico Potter rassegnato.

-Non ascoltarlo, è solo un idiota! Tu ci hai salvati e non credo che sareste stati felici se lui si fosse sacrificato e basta.- Urlai alzandomi in piedi sulla sedia.

Era inappropriato. Piton mi guardò con gli occhi spalancati, ma la Mcgranitt mi sorrise. Tornai al mio posto.

Notai che gli occhi furbi di prima mi guardavano ancora. Gli sorrisi prima di ricadere nelle braccia del mio ragazzo.

-Ti amo.- Mormorai. Ron mi baciò in testa.

-Grazie.- Mi disse Harry. Riposi tutta l’attenzione su un’altra cosa o meglio, persona, credo.

Guardai Draco. Mi fissava. Stavolta, però, mi guardava con un sorriso beffardo sul volto.

-Hai avuto coraggio.- Mi disse Ginny. Annuii. Lo aveva preso per un grazie.

Annuì anche Draco. Aggrottai le sopracciglia.

‘Mezzosangue’ Mimò. Strinsi i pugni. Harry era tornato al posto. Gli sorrisi.

-Che succede? – Disse alludendo ai miei pugni serrati. Scossi la testa e mi agganciai a Ronald.

-Ragazzi potete continuare la cena.-

Sospirai.

-Ron, io vado non mi sento tanto bene.- Lo avvertii. Sorrise.

-Che hai?- Mi sentii quasi male.

-Dolori di stomaco, ti prego, devo andare.

Mi diede un bacio in fronte mi avviai verso i dormitori.

-Piccola innocua mezzosangue…- Era lui. Mi voltai di scatto.

-Che vuoi idiota?-

-Oh oh la signorina Granger si ribella!-

Afferrai i lati della sua uniforme e lo spinsi contro il muro. Ricambiò il gesto e mi ritrovai al suo posto.

Incontrai i suoi occhi così pieni di luce, ma non mi feci ipnotizzare, solo che non riuscivo a staccare la mani da lui.

-Malfoy sei proprio…- Lui, che mi aveva insultata per anni e che mi avrebbe uccisa prima o poi mi guardò negli occhi.

Quel momento fu intenso, sentivo qualcosa dentro di me che mi spingeva ad avvicinarmi, era come se avessi voluto abbracciarlo e rimanergli attaccata per sempre. Il mio stomaco era in festa e non sapevo il perché, era un motivo profondo ed allo stesso tempo misterioso ed inesistente.

Avvicinò il suo viso al mio e poggiò delicatamente le sue labbra rosee sulle mie, le aprii di scatto provando a sfuggirgli, poi, però, mi lasciai andare, ricambiai il suo bacio. Era intenso e sentivo il bisogno di avere di più, semore di più.

-Scusa.- Disse staccandosi. ‘Grazie al cielo’

-No, niente.

-Veramente…-Stava cominciando a piangere.

-Malfoy tu non…

-Vedi? Tutti mi chiamano per cognome, nessuno di voialtri mi chiama per nome solo perché sono un cazzone.- Sembrava disperato.

-Cosa?

-Sono voluto diventare un mangia-morte per sentirmi speciale, ed era così…quanto vorrei che almeno tu mi accettassi.- Spiegò.

-Ma sono la persona che più odi al mondo!

-Non è vero! Hermione, ascoltami, io ti amo. Rimani ad ascoltarmi almeno ora che ho perso tutto!- Mi implorò.

Sentii il cuore battermi forte ed il senso di colpa che mi afferrava. Dovevo mettere fine a ciò.

-Malfoy tu non sei capace di amare!- Urlai.- Tu non sei capace di fare niente.

Cominciai ad andarmene a passo affrettato.

-Controlla sotto il tuo letto!- Esclamò. Corsi via con un vuoto nel cuore incolmabile.

Lui non mi amava veramente.

 

 

Spazio alla Babbana

Bentornati su questo canale!

Grazie mille e stavolta vi volevo chiedere di recensire tutti, please.

Bacioni, Michi.

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Capitolo 3
*** Ultimo Capitolo ***


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Ultimo Capitolo

 

 

Mi schifavo, o perlomeno mi costringevo a farlo.

Nonostante continuassi a insultare quell’ipocrita nei miei pensieri volli sapere cosa c’era sotto il letto. Mi diedi una pizza in faccia e mi sdraiai.

La mia stanza era piena di malinconia, tristezza. Odiavo tutto ciò.

Sentii bussare. Alzai la testa. Era il mio Ron. Si sedette sul letto e mi accarezzò la fronte. Sorrisi. Mi misi seduta.

Avvicinammo i nostri visi. Poggiò le labbra sulle mie. Non potevo farlo. Non potevo baciarlo dopo un altro, non era leale.

Una lacrima mi scese sulla guancia. Era sempre stato buono con me, mi aveva amata. Io ero quella che piangeva?

Sentì i miei singhiozzi.

-Amore, che succede?- Domandò. Mi asciugai gli occhi.

-No è che…non mi sento bene.- Non era del tutto una bugia, ma non contava. Stavo giocando sporco. Lo abbracciai. –Ti amo così tanto…- Mormorai.

-Sicura?- Domandò quasi sospettoso. Deglutii.

-Si, perché lo chiedi amore?- Mi ignorò.

-Ami anche quello schifoso di Malfoy?- Scesi dal letto ed indietreggiai fino a sbattere contro la porta.

-Che vuol dire?

-Che non puoi dire di amarmi dopo aver pomiciato con quel verme.- Mi precipitai ad abbracciarlo. Non sapevo perché, forse poteva ascoltarmi.

Mi strinse le braccia e mi sbatté contro il letto. Se ne andò.

La testa mi faceva male così mi stesi.

Vidi una scatola.

La tirai fuori combattendo contro i giramenti di testa.

La aprii e vidi un abito bianco, lo tirai fuori. Era lungo ed apparentemente sembrava adatto ad un matrimonio.

Cercai di dimenticare tutto e me lo infilai, per vedere come ci stessi.

Probabilmente era da parte di Ron. Deglutii.

Mi stava benissimo anche se risaltava un po’ il mio seno. Mi morsi un labbro.

Attaccato alla scatola c’era un biglietto scritto in magnifica calligrafia. Sussultai. Non era quella del mio fidanzato. La aprii.

Giardino della scuola. 23.00 ora Babbana.

                                                         Draco

Avevo voglia di schiacciarlo, di ucciderlo. Decisi di andarci ed anche col vestito che mi aveva regalato indosso.

 

***

 

Mi trovavo su una panchina in marmo. Ero in anticipo.

Sentii una mano arrivarmi sulla gamba per poi scendermi all’inguine. Mi eccitai.

-Marlfoy. Mollami.- Non mi ascoltò e poggiò le sue labbra sulle mie di nuovo. Maledettamente ricambiai un’altra volta.

La sua mano scendeva sempre di più arrivando in posti dove non doveva.

Mi baciava dappertutto.

Si slacciò i pantaloni e capii di star facendo il più grande sbaglio della mia vita, ma continuai.+

Continuai con lui che mi entrava dentro e mi sbatteva sul muro.

Sentivo il piacere che saliva, i miei gemiti, i suoi.

Stavo commettendo il più grande errore della mia vita.

Angolo Dell'autrice:

VI PREGO DI RECENSIRE TUTTI.

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