quando non si muore, si vive soli

di Gin Dew
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Half ***
Capitolo 2: *** L'-uomo-che-è-sopravvissuto ***
Capitolo 3: *** The border line ***
Capitolo 4: *** Facetime ***
Capitolo 5: *** Tonight a woman died for love. ***



Capitolo 1
*** Half ***


-George!?-
George guardava la madre, ma non la vedeva, il suo sguardo era rivolto a un ragazzo che era il suo riflesso, stava in piedi dietro alla madre, ma era lì solo per lui.

Io sono George! Parola mia, e dici di essere nostra madre. Lo spettro scherzava, ma fissava George mentre parlava, era lì solo per lui.

Non ce la fece a rispondere alla tacita richiesta di un segno vitale della madre, corse via e si sbattè alle spalle la porta della prima aula deserta che trovò.
“Già, magari fosse lui, maledetto bastardo fortunato, magari fosse lui, George!”.
Crollò a terra. Era pieno di astio, di rancore, perché era morto? Come aveva potuto fargli questo? Come faceva a mostrare vita se di vita in lui non ce n’era più? La sua vita era morta poche ore prima. E per la prima volta da quando aveva visto il cadavere del fratello, della sua metà, pianse, pianse tutte le sue lacrime, pianse perché era triste, perché era arrabbiato, perché era solo, perché era stato fottutamente abbandonato.




Buongiooorno mondo! Sono alla mia prima storia e mi presento (anche se a voi probabilmente non interesserà nulla, nè di me nè della storia): mi chiamo Anna, e non sono esattamente un asso della scrittura, ma a me piace farlo e quindi lo faccio *ohyeeeh*, amo Fred, amo George, e quindi dovevo sfogarmi in qualche modo anche io per il fatto che mi uccidono Freddie! Quindi lo faccio fare volentieri da Georgie che spero abbia espresso almeno un centesimo del dolore che immagino provi perdendo l'altro sè. La raccolta in generale è dedicata a coloro che rimangono, perchè a volte trovo che sia più difficile far parte dei sopravvissuti, costretti a fare i conti tutti i giorni con le loro perdite. Quindi George come tanti altri, e fidatevi, saranno taaanti altri. Grazie a chi legge i miei primi tentetivi e due grazie a chi legge anche la nota fastidiosa di fine racconto.

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Capitolo 2
*** L'-uomo-che-è-sopravvissuto ***


-A Gin, la mia Lupin personale e luce delle mie giornate

Com’era successo? Quando si era ritrovato così solo?

Era capitato tutto così in fretta, e allo stesso tempo troppo dolorosamente lontani gli sembravano i giorni in cui per poco era stato senza pensieri (o Hakuna Matata come amava classificarli Lily), quando era coi suoi ragazzi, i suoi Malandrini.
Portava quell’enorme peso fin da piccolo, ma fintantoché loro c’erano stati, il fardello era stato diviso per quattro.

Poi quel maledetto giorno tutto era cambiato; quel 31 ottobre, erano così giovani, appena ventunenni.
James, il ragazzo prepotente e innamorato, morto, Sirius, bello e impossibile, un traditore, ad Azkaban, e Peter…polverizzato, era rimasto solo un dito di lui; e lui, il licantropo responsabile, abbandonato a undici anni di buio totale, in cui provava fitte al cuore ogni volta che pensava a un domani solitario.

E all’improvviso luce, luce, luce! Sirius era di nuovo lì, per Harry, ma anche per lui, innocente.
E i ricordi tornavano in vita, anche Ramoso e Codaliscia, il buon Codaliscia, ascoltavano i racconti dei sopravvissuti, davanti al camino di Grimmauld Place.

E Morte di nuovo, Morte troppo presto, Sir che si dileguava oltre al velo, che cadeva nello scroscio di sussurri che parlavano di condanna, tratteneva Harry, in quel momento, ma in realtà tratteneva anche se stesso da cadere a pezzi; una seconda volta.
Quando seppe della morte di Codaliscia, l’ultimo compagno dell’unica parte positiva della sua esistenza, sospettò che l’universo complottasse per lasciarlo in vita, solo, su questa terra.
Ne era convinto, era stato fottutamente abbandonato; però non avrebbe permesso che il fato gli togliesse anche la sua famiglia, lui non li avrebbe abbandonati, avrebbe lottato per loro, e ce l’avrebbe fatta, insieme a Tonks, per un futuro migliore.
 

E poi non ci fu altro che un raggio di luce verde.





 

No, non parlo di Harry, lui mi sta antipatico, per quanto mi possa stare antipatico il protagonista della mia Bibbia personale, mi pare un pochetto lagnoso... Pessimismo totale, lo so, ma l'ispirazione non si può mettere a tacere,e questo povero uomo (o ragazzo?) è stato troppo sfortunato per pensare di riuscire a dargli un lieto fine. Se vi consola il Lupin di questa storia vede nella morte una liberazione dalla sua solitudine e la sua "stazione di King's Cross" sarà la foresta proibita, dove finalmente rincontrerà i suoi Malandrini *una lacrima sfugge al suo immenso autocontrollo* :') Grazie mille a chiunque apra questa storia.

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Capitolo 3
*** The border line ***


A te che leggi, ma soprattutto a EmilyBlack28 che con i suoi incoraggiamenti mi ha dato la possibilità di scrivere di lui.
 
Lui adorava suo fratello, si potrebbe dire che lo venerava. Era così forte, impavido, sfrontato e, perché no?, anche così bello. Non aveva mai avuto paura di dire o lasciar intendere quello che pensava, lo dimostrava la sua stanza, talmente addobbata che avrebbero tranquillamente potuto adibirla a tempio dei Grifondoro senza apportare alcuna modifica; tranne forse l’ubicazione, era la tana del Grifone nel covo delle Serpi.

Lui disprezzava se stesso, perché non sapeva tener testa ai genitori, perché non si opponeva al destino che loro avevano scritto per lui.

E divenne il figlio perfetto, ciò a cui anelavano, per cancellare la vergogna derivata dal primogenito; non che i fratelli Black si odiassero, anzi, Sirius voleva proteggere il piccolo Reg, voleva dargli il futuro che meritava, alternative, una via di fuga. Ma presto Regulus gli fece capire che era inutile che si esponesse, era debole, non ce l’avrebbe fatta a vedere il dispregio e il dolore sul viso dei genitori, della madre.

Divenne un Serpeverde e quel giorno lesse negli occhi del fratello la fine del loro legame, l’aveva tradito. Non condividevano più il letto nelle notti di tempesta, o i pomeriggi nel giardino parlando di quando sarebbero stati entrambi Auror, a coprirsi le spalle a vicenda. Erano Sirius e Regulus, Grifone e Serpe. Dopo poco suo fratello era scappato, provocandogli un dolore più forte del sopportabile, era stato abbandonato dalla persona più importante che ci fosse per lui al mondo.

E incolpò se stesso fino alla fine dei suoi giorni, per aver cercato di compiacere chiunque e aver deluso tutti, così compì quel gesto estremo, di cui nessuno avrebbe mai saputo, e avrebbe reso Sirius orgoglioso, alla fine.

E con questo pensiero bevve l’ultimo sorso dalla coppa, in mezzo al lago infestato.

Kreacher osservò il suo padroncino delirare -impossibilitato a intervenire dalla magia che gli impediva di disobbedire a quelli che sarebbero stati gli ultimi ordini del signorino Black- gridare frasi sconnesse sul fratello, la madre, Serpeverde e un certo medaglione…




 

A RAB, che così concluse la sua vita di sensi di colpa.

Ode a Reg, uomo giusto e mortale, che ha passato la vita combattuto tra i genitori e il fratello, tra il male e il bene, ma come Piton, alla fine fa la scelta giusta, e come Piton nessuno l’avrebbe mai dovuto sapere*. Per me è lui un vero eroe, reale, mi ci rivedo parecchio, anch’io ho una sorella maggiore, ribelle, che adoro e da cui mi faccio condizionare forse un po’ troppo, anch’io ero (imperfetto indicativo) divorata dai sensi di colpa per un peccato non mio, e, non ultimo, i dubbi epocali sono la mia specialità.

In due parole: lo amo.

*ATTENZIONE, INSULTI VELATI A PITON, I SUOI FAN SFEGATATI SONO AVVERTITI! Solo che Reg non lascia i suoi pensieri a Potteruccio v.v anzi fa in modo che il suo tradimento a Voldemort non venga scoperto, convincendo Kreacher che è una missione che Voldy ha ordinato. (No, non odio Piton, ma non è questo gran figo che dicono tutti, a quanto pare è di moda...)

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Capitolo 4
*** Facetime ***


A te, che ora mi stai già ringraziando, mentre mi leggi ad alta voce la dedica di questo capitolo, perché è di nuovo per te.
 


L’aveva amato, benedetto, ringraziato, ma mai l’aveva odiato.
 



-James Potter…James Potter…Jaaaaaaames Potter, PORCO CANE JAMES!-
-Ooooooh, dico: stiamo calmi!- disse James spuntando con un tono severo e un sorriso enorme, solo per lui.
-Ti chiamo da tre ore!- lo rimbeccò l’amico.
-Ma se mi hai chiamato solo tre volte prima di iniziare a gridare.-
-…-
-Sirius?-
-…Allora mi avevi sentito!- riuscì a borbottare questo attraverso la mascella serrata. 
Maledetta mania di rispondere tono su tono.
-…Noooooo, me l’ha detto Lily.-
Maledetta mania di negare l’evidenza.
-James, dacci un taglio! Volevo solo chiederti a che ora dovevo venire stasera.- chiese con tono noncurante, ora che ci pensava, forse, fece pure finta di rimirarsi le unghie mentre lo diceva. 

Vide James illuminarsi, amava vederlo felice, per questo aveva aspettato a dirgli fino a quel momento che era da gennaio che rifiutava tutti gli inviti per quella serata solo per festeggiare Halloween assieme a lui, insomma, Morgana in culotte, era tradizione!
Ok, forse amava di più tenerlo sulle spine, ci cascava tutti gli anni, e tutti gli anni finivano coi migliori costumi che un qualsiasi Babbano avesse mai visto, a girare, prima per Hogsmeade, e poi per Godric’s Hollow, a chiedere caramelle e correre come bambini di casa in casa, e povero chi rideva di loro!
Mentre Lily li seguiva scuotendo sconsolata la testa e vergognandosi a morte, e il nuovo arrivato, Harry, sfrecciava loro dietro sulla sua nuova mini-scopa, regalatagli dal più fantastico e magnifico padrino che si sia mai visto, vestito da Cioccorana.
 
-VIENI!? OH SALAZAR, LO SAPEVO, LO SAPEVO, LO SAPEVO! TI VOGLIO BENE SIIIIIIR.-
-Smettila con questi gridolini da Lily…-
- Ti ho sentito Sir!- si sentì urlare la combattiva Grifondoro.
-…e vai a prepararti.-
-Subitoooo! A proposito, da cosa ti vestirai Pad?-
-Mh, non so ancora…- rispose Sirius rimirando e lisciando le pieghe del suo costume da Piton.
-Meglio per te che sia favoloso; dev’essere all’altezza di non sai che capolavoro.- proclamò James con aria solenne e lanciò uno sguardo furtivo ai perfetti duplicati degli arnesi di Gazza, sghignazzando.
-Io sono sempre favoloso.- affermò Sirius sfoggiando la sua migliore aria da spezza cuori consumato.
-Credici.-
-Tu mi smonti tutte le volte!- lo accusò Sirius fintamente offeso.
Maledetta mania di cedere agli occhi da cucciolo di cane di Padfoot, beh forse non era tutta colpa sua, in fondo Padfoot era un cane!
-A dopo Pad.-
-A dopo Prongs..
..Ah Jamie!-
-Si?- domandò James con aria interrogativa.
-Anche io ti voglio bene.-
E la loro chiamata si chiuse sulla risata di James.

Ora che l’allegria derivata dall’aver visto e sentito il suo miglior amico scemava, sentiva tornare quella fastidiosa sensazione allo stomaco di prima, era come un sesto senso, lui la provava e poco dopo succedeva qualcosa di negativo: James era stato investito da un Bolide, Peter quasi ci restava secco per colpa della Piovra Gigante e Remus aveva avuto una terribile esperienza con un branco di lupi mannari. Questo era il genere di cose che accadevano quando il suo sesto senso scattava.
Si illuse di sbagliarsi, cercò di ignorarlo, fece una doccia e solo dopo aver indossato il suo costume favoloso, si rese conto che James non gli aveva in realtà dato uno straccio di orario.
 
-James Potter… James Potter… JAAAAAMEEEES NON FARMI RIPETERE LA SCENA DI PRIMAAAAAA-
 
Tre minuti ebbe la certezza che qualcosa non andava, entrambi avevano sempre con sé lo specchio, e il bollore che provocava quando uno chiamava l’altro era impossibile da ignorare.
Quando arrivò a casa Potter sapeva già cosa avrebbe trovato…nulla. Il suo migliore amico, di Sirius, non di Piton, la sua anima gemella, non c’era più. Era stato abbandonato.

 

Fu in quel momento che iniziò ad odiare quello specchio, scompagnato era inutile, proprio come lui.





Credo sia la prima volta che mi sento fiera *me esplode in lacrime di gioia*. Non guasta nemmeno il chiaro riferimento alle mie quotidiane chiamate a Gin, c’è ancora più di me. Grazie a chi legge, stavolta è davvero un onore avervi qui con me. *si inchina e chiude il sipario sulla sua faccia rigata dalle lacrime di prima*.
Sempre più vostra, Gin.

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Capitolo 5
*** Tonight a woman died for love. ***


A lei, che, no matter what, è morta per amore.
 


Non provava emozioni, lo sapeva. Non provava emozioni positive, quantomeno, c’era noia, ambizione, ma soprattutto, furia cieca, senza ostacoli, senza alcun principio da cui prender le distanze, non c’era posto per l’amore in lui; per questo era diventata la sua seguace più fedele. La sua approvazione era una droga da cui mai avrebbe voluto disintossicarsi. Aveva lottato per lui, aveva dato tutto, perfino il suo orgoglio a lui, e a lui soltanto. Era con lui, anche la notte della Battaglia di Hogwarts, l’aveva giurato a se stessa, fino alla morte… Nel momento della sua fine cercò il suo sguardo per un’ultima volta: lui l’aveva vista cadere.

L’aveva vista cadere, Bellatrix, la più crudele trai Mangiamorte, nota per le torture, la crudeltà, per mostrarsi senza scrupoli e senza paure, la sua ultima e più duratura combattente, la migliore tra le sue serve; ora era solo. Solo. La folle Bella, affetta da un amore malato era andata, e tutto ciò che provava era frustrazione.

Era morta d’amore per lui, per qualcosa di cui lui non capiva nemmeno il significato. Era morta per amore; perché il mondo non si era fermato?! perché lui non si era fermato?! Un attimo dopo il raggio di luce dell’incantesimo era di nuovo lì, nella Sala Grande. Era vuota, luminosa e bianca, però lei lo sapeva, che era proprio lì. Si guardò intorno: non c’era nessuno, era sola. Sola. Nessuno era venuto a prenderla.



Scusate l'assenza, scusatemi davvero tanto; non tirerò fuori nessuna scusa improbabile, sono in ritardo. Punto. Spero che questa... cosa vi piaccia :) io amo Bella e mi odio per farla finire in questo modo, ma, diciamocelo, chi andrebbe a prendere Bellatrix nel momento della sua morte?
Il prossimo capitolo sarà demenziale, perdonatemi in anticipo.
Gin.
(Mi siete mancate)

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