Injury di Fra rimmel e lacrime (/viewuser.php?uid=144576)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Introduzione-La verita' fa male. ***
Capitolo 2: *** -Ricordi di sangue- ***
Capitolo 3: *** -Lo sconosciuto- ***
Capitolo 4: *** -Da predatore a preda- ***
Capitolo 1 *** -Introduzione-La verita' fa male. ***
Injury
-Introduzione-La verita’ fa male
Dopo così tanto
tempo, l'unica cosa che mi
manca è il poter sentire la neve, sentirla veramente,
tenerla tra le mani fino
a sentire il freddo penetrare dentro me, fino a provare quel dolore
acuto nelle
ossa. Mi manca perché mi faceva sentire viva.Ricordo
che da bambina amavo particolarmente fare gli angeli di neve, beh in
verità mi
piacevano anche le barbie, il mio orso Teddy e dormire con i miei nel
lettone.Invece
adesso che sono ciò che sono, quello
che amo di più è sentire la paura delle mie prede
quando le caccio e le uccido,
amo la sensazione di destabilizzante potere che ti da l’avere
tra le mani la
vita di un altro essere vivente.Mi chiamo Lena,
ho 19 anni e vivo nella
decadente Milano del 2310,dove tutti si rifiutano di capire la
verità, dove
sono le persone come me a fare il lavoro sporco.Già
perché io sono una cacciatrice.Cacciatrice
di streghe ,cacciatrice di lupi
mannari e di mostri di fogna che disturbano la quiete pubblica. Ma
soprattutto
caccio loro, i vampiri.Non
ho una casa dove mi aspettano i miei cari,
sono tutti morti, uccisi dallo stesso vampiro che mi ha creata. Ho
capito da
tempo di essere stata creata con il solo scopo di farmi soffrire, solo
per un
suo sadico e crudele gioco, quel vampiro che ha ucciso la mia famiglia
mi ha
donato questa maledetta vita eterna. Sono lo
stesso essere che ha ucciso i miei
genitori e mio fratello. Sono ciò che caccio.La
parte oscura del nostro mondo ormai
corrotto ha deciso da un giorno all'altro di distruggere la parte
inutile del mondo,
o almeno quella che essi considerano come tale. Gli
uomini.Fu per questa ragione che fu
creata
l'associazione dei cacciatori, il cui solo scopo è quello di
accogliere gli
orfani per permettere allo stato di risparmiare sulla loro educazione,
e allo
stesso tempo guadagnare nuovi adepti, nuovi cacciatori per la loro
causa. Per loro siamo solo cani da addestrare.Non
hanno avuto alcuna pietà nei confronti di
quei ragazzi e di quei bambini troppo deboli per superare i duri
allenamenti a
cui essi ci sottoponevano.Ho visto morire ad uno
ad uno davanti ai miei
occhi tantissimi bambini durante quegli allenamenti.Siamo
stati chiusi in celle frigorifere, bruciati
vivi, educati per uccidere ed allenati a sopravvivere.La
maggior parte di essi moriva, ma la
restante percentuale era destinata a diventare eccezionali cacciatori.
Questo
è quello che mi hanno fatto, questo è
quello che sono diventata.
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Capitolo 2 *** -Ricordi di sangue- ***
ffwefv
-Capitolo
1-
"Chi
è pronto a dar via le proprie libertà
fondamentali
per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né
la libertà né la
sicurezza."
(Benjamin
Franklin)
Dolore.
Odio.
Vendetta.
Rancore.
Una voce nei miei sogni mi
sussurra parole di sangue.Nei miei sogni sono
tornata
bambina e sono sola. Ho paura e voglio la mamma, grido, piango, mi
dimeno.Vedo l'uomo nero, ricordo
ancora la sensazione che provai nel vedere il sangue per la prima
volta, vidi
la morte in faccia e gli sfuggii. Ricordo che pregai l'uomo di
risparmiare il
mio fratellino e di uccidere me, ma l'uomo mi rispose con un macabro
sorriso. Dopo
esso ricordo solo altro sangue e i miei sogni si tingono di rosso.Ogni
notte intrappolata nei
miei sogni mi vedo morire, e non posso fare altro che assistere
impotente alla
scena di morte e di dolore.
E' una tortura.
Tutt’ora se ripenso al
sorriso sadico che quell’uomo mi fece provo paura. Mi sento
come se tornassi
bambina.Mi sveglio come ogni volta
da quegli incubi e vedo che la luce del sole è
più debole, sta per tramontare,
ma allo stesso modo i pochi raggi del sole che riescono a trapassare le
tende
mi irritano la pelle.Non ho mai odiato il sole,
preferisco solo evitare il contatto diretto con i suoi raggi. Al
contrario di
quanto si creda comunemente al suo contatto noi vampiri non diventiamo
cenere,
però ci ustiona gravemente, tant’è che
non sono in grado di sopportare a lungo
quel calore. Sono schiava della notte, ancella della luna.
Eppure...
Mi dirigo verso il bagno, e
come ogni sera quando mi sveglio mi guardo allo specchio sperando che
qualcosa
sia cambiato nel mio aspetto. Invece no, i
lunghi e
bianchi capelli sono rimasti uguali, così come i miei occhi
color del ghiaccio,
e mai cambierà tonalità la mia pelle diafana.
Sarò cosi per il resto della mia
eternità.Mi odio, mi odio
perché sono
debole, mi odio perché sono diventata la cosa
che odio di più al
mondo, perché non sono riuscita a salvare il mio fratellino,
avrei dovuto
proteggerlo invece è andata com’è
andata.Mi fanno male questi
sentimenti. Queste paranoie. Mi ficco due dita in gola, vomito il
sangue che ho
bevuto e ritorna la tranquillità.
Già sono anoressica. Strano
dite? Eppure mi piace.
Mi
fa sentire meglio, come se liberandomi del
sangue che ho ingurgitato mi liberassi allo stesso tempo della
sofferenza
dentro me.Mi
pulisco il sangue rimasto
sul bordo della bocca e ritorno nella mia camera, apro quello che
chiamo
"armadio”
, ma che in realtà
e solo una semplice sedia.Mi
infilo un vestito da ballo
blu che aderisce perfettamente al mio corpo snello,
dopodiché mi infilo sui
piedi un paio di tacchi neri con diamanti blu incastonati.
All’accademia non
insegnavano come vestire, è stato solo tempo dopo che ho
imparato la tecnica
del sedurre e ho imparato a vestirmi con eleganza.
Mi lego i capelli in uno
chignon.
Stasera si va a caccia in
discoteca, il posto preferito dai vampiri per nutrirsi. Li
ucciderò tutti, fino
a quando non avrò raggiunto il mio scopo.
Apro le tende, la luna
brilla più degli altri giorni.
"Oh luna ti sembra cosi
meschino uccidere i propri simili per dei sentimenti che questo cuore
morto da
ormai tempi memorabili prova??"
Come ogni sera la luna non
mi risponde. Forse sto anche diventando pazza. Apro la finestra e mi
calo dalla
finestra. Atterro con dolcezza e mi dirigo verso la discoteca
più frequentata
dai vampiri.
Sono all’entrata, dove un
uomo grande e grosso di colore mi ferma per chiedermi il biglietto di
ingresso,
ma dopo aver tirato fuori le zanne, si spaventa e mi lascia
entrare. Dentro è buio ma con i miei
sensi da vampira molto più sviluppati rispetto a quelli
umani non ho alcun
problema, riesco a percepire chiaramente almeno una ventina se non una
trentina
di vampiri in giro. Benissimo mi divertirò. Mi metto al
collo l'amuleto fornito
dall'associazione in grado di nascondere la mia identità di
vampira, poi mi
precipito sul cubo.Seguo il ritmo della musica
sempre più veloce, facendo dei movimenti provocanti, scopro
il più possibile il
mio collo.Sta funzionando, poiché
dopo
poco li sento avvicinarsi. Un ragazzo mi si avvicina, è un
vampiro, lo si
capisce già dal suo aspetto diafano e perfetto.
"Hey bella vuoi venire
a farti un giro con me e i miei amici?"
Annuisco facendo finta di
cadere in balia del suo fascino maledetto, così mi portano
fuori nel parcheggio
e mentre sussurrano fra di loro frasi perverse e inquietanti, inizio a
tirare
fuori il coltellino per decapitarli dal reggicalze. Iniziano ad
avvicinarsi
continuando a ripetere sottovoce che mi avrebbero uccisa e violentata a
sangue.
Come se davvero potessero avvicinarsi a me. Illusi, sciocchi e poveri
illusi.
E proprio mentre stanno per
attaccare, una voce maschile grido interrompendoli.
"Lei è mia. Se la
toccate non vedrete la luna di domani."
E come le iene abbandonano
la carcassa all’arrivo del leone, loro sparirono.
Il nuovo ragazzo era un
vampiro anche lui, ma di un livello superiore, era un sangue nobile.
"Che spreco di tempo.
Ho già perso le mie vittime di oggi.” Dico
sbuffando tra me e me e girandomi
per andarmene via da lì.
"Interessante cos’ho
sta sera davanti a me... Mi divertirò di più...
vero mia cacciatrice?"
Mi bloccai.
Prima regola di un
cacciatore: "Mai rivelare o far scoprire la propria
identità.''
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Grazie
mille a Desiree Peduzzi per aver bettato i capitoli :).Grazie
anche a voi lettori che continuate a seguirmi
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Capitolo 3 *** -Lo sconosciuto- ***
-Capitolo 2:”Lo
sconosciuto”-
"Chi
è pronto a dar via le proprie libertà
fondamentali
per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né
la libertà né la
sicurezza."
(Benjamin
Franklin)
“Amico
tu stai male fatti
curare, i vampiri non esistono.” Dissi cercando di passare
per ubriaca, anche
se in realtà mi stavo aggrappando ai vetri con poche
speranze di uscire viva da
quella situazione.
"Amico lo vai a dire a
qualcun altro, puttanella.” Disse con un
tono fra il calmo e l'ironico
che mi irritò molto, puttanella io? Io
che sono vergine da più' di 300
anni??? Ma stiamo scherzando vero?
“Guarda chi parla! Il
ninfomane che va a stuprare le ragazze in discoteca e poi li ammazza
senza
pietà… Quante ne hai stuprate?” Dissi
guardandolo vittoriosa.
“Tu sarai
la prima della lista.” Rispose ridacchiando
malizioso e squadrandomi da capo a piedi.
“ Sei un mostro senza pietà
ne amore. ”Risposi fissandolo con astio.
“Perché' tu riesci a provare
pietà?” Chiese calmo.
“Non sono fatti che ti
riguardano stupido purosangue” Risposi io rabbiosa,
sentendomi punta sul vivo.
“Come pensavo, sei proprio
una cagna dei cacciatori, tu sei l'unica eccezione
del mondo vampiresco.Sei
proprio obbediente come un cane, forse anche di piu”
Disse ridendo di gusto.
“Si e con questo? I vampiri
che ho ucciso se lo meritavano, hanno ucciso bambini e persone
innocenti, hanno
venduto le loro anime al demonio. Ah scusa a te non importa, tanto che
cosa ti interessa
di tutte quelle vite spezzate?” Risi anch’io
sarcasticamente.
“E tutte le streghe che hai
mandato al rogo? Anche loro se lo meritavano? E i
cuccioli di
licantropo? Non sono bambini anche loro? Non hanno fatto ancora niente
e tu già
li condanni? “
Mi stava facendo sentire in
colpa ma io non avrei mai ceduto.
“Estirpo il male dalla
radice” Dissi seria.
“Dici che vendono l'anima al
diavolo? E tu invece?? “Mangiate le loro carni ma non bevete
il loro sangue
perché il sangue è l'anima...” Non
è per caso cosi che dice il vostro dio? Per
cui anche tu sei una peccatrice, quindi non ti permetto di venire qui a
farmi
la predica quando tu sei la prima a infrangere quelle regole che tanto
predichi.”
“Sei un caso perso fattelo
dire, io me ne vado, ciao.” Dissi capendo che la situazione
stava pian piano
peggiorando e girandomi quindi per cercare la strada più
rapida per tornare a
casa.
“Già ti rassegni cagna?”
Diceva cagna non con disprezzo, ma con convinzione.
“Può darsi, hai vinto la
battaglia ma non la guerra.” Dissi scocciata.
“E se non ti lasciassi
andare?” Disse sottovoce, ma io non gli feci nemmeno caso e
iniziai a camminare
verso casa, fino a che poco dopo ricevetti un colpo alla schiena.
Poi fu solo buio.
“Mamma,
mamma oggi mi fai la torta alle mele??? Così mi
passa la bua.” Disse una bambina sorridente guardando la
madre.
Era una bambina molto carina nel suo pigiama bianco, bianco
come il colore dei suoi capelli, e aveva un sorriso dolce e luminoso.
La stanza buia in cui si trovava era illuminata da una sola
lampada, che metteva in luce la figura di una donna che portava i suoi
bei
capelli rosso ramato raccolti in una
pesante treccia, che metteva in risalto il suo grazioso ed
elegante
vestito verde.
La donna, che era molto giovane, lo si capiva già dalla
dolcezza presente nel suo viso, portò la mano ai capelli
della sua piccola e le
accarezzò amorevolmente la testa.
“Va bene ma solo per oggi eh.” Disse con voce
morbida,
accondiscendendo alla richiesta della sua bambina.
Sentendo quelle parole la bambina dai capelli bianchi si
alzò dal letto, accese un altra lampada che permise di far
intravedere la
figura di un altro bambino sdraiato sullo stesso letto.
Il bambino presenta i lineamenti uguali a quelli della
bambina dai capelli bianchi, e la lampada fa risaltare in modo ancora
più
deciso i suoi capelli argentei e suoi occhi color del sangue.I
bambini sono due gemelli albini, la loro situazione è
quella che si potrebbe definire una rarità.
“Ales svegliati! Svegliati! La mamma ha detto che ci
preparerò la torta di mele.” Urlò
eccitata la bimba strattonando il fratello,
ma il bambino non le presto attenzione e si girò verso la
madre, che nel frattempo
gli osservava sorridente.
“Mamma possiamo uscire a giocare dopo?” Chiese il
bambino
guardando la madre.
“No
tesoro, è
pomeriggio, quindi vi ustionereste alla luce del sole.” Disse
la donna
accarezzandogli una guancia “Su andatevi a cambiare che
facciamo la torta, però
prima datemi un abbraccio.” Disse abbracciandoli poi tutti e
due amorevolmente.
Era
da molto tempo ormai che non sognavo più i dolci ricordi
della mia
infanzia, e questo sogno mi fece venire nostalgia della nostra casa in
campagna
e del mio fratellino, che era nato solo un oretta dopo di me ma era
sempre
stato considerato il piccolino.
Riprendendomi lentamente
cercai di aprire gli occhi e una luce talmente abbagliante mi colpi gli
occhi
che quasi mi accecò.
Ero distesa su un letto che
non mi apparteneva, coperta solo da un lenzuolo di seta nera.
Oltre al letto non c’era
nient’altro nella stanza, a parte due porte che pensai
portassero una al bagno
e l’altra al resto della casa; Le pareti della stanza erano
bianche come il
pavimento e le porte, mentre il letto di colore nero era come una
macchia di
petrolio nel latte.
Mi alzai lentamente facendo
scivolare le lenzuola dal corpo, non sapevo perché ma
l'impressione di essere
nuda non mi abbandonava, infatti quando mi alzai mi accorsi di essere
coperta
solo da un babydoll di raso bianco decorato con del pizzo nero, che mi
lasciava
scoperto maggior parte del corpo.
Era imbarazzante.
“Ma che cazzo è sta merda?”
Dissi furiosa cercando con gli occhi i miei vestiti.
“E' un babydoll non vedi?”
Disse una voce maliziosa dietro di me, che intuii immediatamente come
appartenente sapevo al ninfomane della discoteca.
Voltandomi ebbi l’occasione
di osservarlo meglio.
Non era brutto, anzi,
tutt’altro; L'avrei trovato addirittura attraente, ma mi
stava antipatico per
il suo modo di comportarsi, ah e anche perché mi aveva
aggredita alle spalle.I suoi occhi, di un blu
così
intenso che raramente avevo visto, mi scrutavano attentamente mentre si
spostava i capelli color petrolio lunghi fino alle spalle dietro le
orecchie,
mettendo così in risalto il suo viso attraente.
Sì, era decisamente molto
bello, possedeva una bellezza molto particolare, sicuramente accentuata
dal suo
fascino soprannaturale.Continuai a osservarlo
finche la sua voce non interruppe le mie riflessioni.
“Giochiamo al gatto e al topo?
Però questa volta io sono il predatore e tu la
preda”
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Grazie
di cuore a Desiree Peduzzi per aver corretto i miei scritti,un grazie a
quelli che continuerano a leggere.State sicuri che non vi deludero
:)..Pultroppo per problemi personali i prossimi capitoli
uscirano un potardi.
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Capitolo 4 *** -Da predatore a preda- ***
noy3
INJURY
-Capitolo
3:"Da predatore a preda"-
"Chi
è pronto a dar via le proprie libertà
fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita
né la libertà né la sicurezza."
(Benjamin
Franklin)
Nei suoi occhi si era
accesa una scintilla di perversione mentre ammira il mio
corpo vestito,anzi svestito da quel baby doll.Si
mordeva le labbra mentre prende una
ciocca di capelli al naso ed ispirando profondamente si avvicina a me..
-Hai un buon
profumo Rose,vedo
che ti si addice il tuo secondo nome.-Panico.Come
fa a sapere il mio secondo nome,eppure quel nome
era morta insieme ai miei famigliari.
-Ohhh dolcezza
non fare quella faccia preoccupata,non ti si addice
per niente sai?Hai un aspetto cosi fragile e innocente a dentro sei
più marcia di me,telo assicuro io.Perché sei cosi
arrabbiata con la tua stessa specie?Ti facciamo cosi tanto
schifo??-Continua a fissarmi negli occhi e io non riesco a
distogliere lo sguardo da quegli occhi cosi belli e
sensuali senza accorgermi del fatto che i miei sensi si stanno
intorpidendo e perdo il controllo del mio corpo.Una sensazione di
strana quiete mi pervade il corpo,ogni muscolo del mio corpo si rilassa
e trovo una strana sensazione di armonia e quasi di calma nel guardare
quei occhi cosi misteriosi,ma cosa nascondono quegli occhi?
-Sei mia adesso e per
sempre.-Dice con un tono di malinconia quasi di nostalgia.
Le sue braccia iniziano ad
chiudersi in un abbraccio intorno al mio collo.
-Amami Rose.-Dice mentre sul suo
pallido viso compaiono delle lacrime di sangue.
Sento che piano piano sto
riacquistando il controllo del mio corpo.
-Perché piangi per
me?Un puro sangue che piange per una come me,non ho ne il sangue puro
come il tuo ne quello comune di un vampiro partorito da un umana.Io
sono solo un anomalia,uno scherzo della natura.Io sono cibo,io sono
vita siccome per voi il mio sangue e' come l'acqua della
giovinezza o della vita eterna.Perché dovrei credere che mi
ami?Tu mi vuoi solo divorare.-Dico con tono spento poggiando una mano
sui suoi capelli corvini.
Tutto ad un tratto sento il suo
abbraccio sciogliersi.Si alza e la sua mano mi stringe i porsi fino a
farmi male,mi solleva sempre più su e mi lancia verso uno
dei muri.
Sbam.
Sbatto la testa
violentemente,sento di essermi rotta qualche ossa.
-Come puoi prendere in giro i
sentimenti di una come me?-Chiede
Si avvicina sempre di
più fino a quando non e' faccia a faccia con me.
-Sai Rose molti ti desiderano ma
e solo grazie a me se non sei morta.Per cui mi prenderò
qualcosa in cambio.-Dice ritornando il solito pervertito di sempre e io
indebolita dalla mancanza di sangue non riesco a muovere nemmeno un
dito.
Percorre i lineamenti del mio
viso scendendo verso il mio seno ed massaggia delicatamente i
capezzoli.Sento una sensazione strana,quasi un brivido di piacere.
-Ti piace vero?-Chiede mentre la
sua bocca si avvicina sempre di più verso il mio seno fino a
quando non sento un leggero tocco freddo e succhiando avidamente
aumenta la mia sensazione di "piacere".
Poi pero alza la testa e le mani
ritornano a fare il suo percorso scendendo sempre più
giù,ai bordi dello slip.Una parte di me lo sta insultando in
ogni lingua esistente ma una parte di me vuole che continuasse.
-Ay,Ay Rose per oggi
mi fermerò qua.-Disse
Poi tolse le mani e
dopodiché mi porse un bacio a fior di labbra per poi
scomparire dietro a una di quelle porte.
Un ringhio animalesco
riecheggia per la stanza.
-TI ODIO!ODIO QUESTO
BABYDOLL E ODIO QUESTA STANZA,ODIO QUESTO CORPO E QUESTI
CAPELLI!-Urlai in preda alla rabbia o alla vergogna. strappandomi il
babydoll e iniziando a graffiarmi la pelle .Ero in quella
stanza da sola e nuda,e in meno di un giorno da predatore sono
diventata preda.Che bella merda!
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