Injury

di Fra rimmel e lacrime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Introduzione-La verita' fa male. ***
Capitolo 2: *** -Ricordi di sangue- ***
Capitolo 3: *** -Lo sconosciuto- ***
Capitolo 4: *** -Da predatore a preda- ***



Capitolo 1
*** -Introduzione-La verita' fa male. ***


Injury

-Introduzione-La verita’ fa male

Dopo così tanto tempo, l'unica cosa che mi manca è il poter sentire la neve, sentirla veramente, tenerla tra le mani fino a sentire il freddo penetrare dentro me, fino a provare quel dolore acuto nelle ossa. Mi manca perché mi faceva sentire viva.Ricordo che da bambina amavo particolarmente fare gli angeli di neve, beh in verità mi piacevano anche le barbie, il mio orso Teddy e dormire con i miei nel lettone.Invece adesso che sono ciò che sono, quello che amo di più è sentire la paura delle mie prede quando le caccio e le uccido, amo la sensazione di destabilizzante potere che ti da l’avere tra le mani la vita di un altro essere vivente.Mi chiamo Lena, ho 19 anni e vivo nella decadente Milano del 2310,dove tutti si rifiutano di capire la verità, dove sono le persone come me a fare il lavoro sporco.Già perché io sono una cacciatrice.Cacciatrice di streghe ,cacciatrice di lupi mannari e di mostri di fogna che disturbano la quiete pubblica. Ma soprattutto caccio loro, i vampiri.Non ho una casa dove mi aspettano i miei cari, sono tutti morti, uccisi dallo stesso vampiro che mi ha creata. Ho capito da tempo di essere stata creata con il solo scopo di farmi soffrire, solo per un suo sadico e crudele gioco, quel vampiro che ha ucciso la mia famiglia mi ha donato questa maledetta vita eterna. Sono lo stesso essere che ha ucciso i miei genitori e mio fratello. Sono ciò che caccio.La parte oscura del nostro mondo ormai corrotto ha deciso da un giorno all'altro di distruggere la parte inutile del mondo, o almeno quella che essi considerano come tale. Gli uomini.Fu per questa ragione che fu creata l'associazione dei cacciatori, il cui solo scopo è quello di accogliere gli orfani per permettere allo stato di risparmiare sulla loro educazione, e allo stesso tempo guadagnare nuovi adepti, nuovi cacciatori per la loro causa. Per loro siamo solo cani da addestrare.Non hanno avuto alcuna pietà nei confronti di quei ragazzi e di quei bambini troppo deboli per superare i duri allenamenti a cui essi ci sottoponevano.Ho visto morire ad uno ad uno davanti ai miei occhi tantissimi bambini durante quegli allenamenti.Siamo stati chiusi in celle frigorifere, bruciati vivi, educati per uccidere ed allenati a sopravvivere.La maggior parte di essi moriva, ma la restante percentuale era destinata a diventare eccezionali cacciatori.

Questo è quello che mi hanno fatto, questo è quello che sono diventata.

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Grazie a Desirée Peduzzi  per aver bettato i capitoli della storia,un grazie di cuore a lei e a quelli che continuano a leggere la storia.

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Capitolo 2
*** -Ricordi di sangue- ***


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-Capitolo 1-

 

"Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza."

(Benjamin Franklin)

 

Dolore.
Odio.
Vendetta.
Rancore.
Una voce nei miei sogni mi sussurra parole di sangue.Nei miei sogni sono tornata bambina e sono sola. Ho paura e voglio la mamma, grido, piango, mi dimeno.Vedo l'uomo nero, ricordo ancora la sensazione che provai nel vedere il sangue per la prima volta, vidi la morte in faccia e gli sfuggii. Ricordo che pregai l'uomo di risparmiare il mio fratellino e di uccidere me, ma l'uomo mi rispose con un macabro sorriso. Dopo esso ricordo solo altro sangue e i miei sogni si tingono di rosso.Ogni notte intrappolata nei miei sogni mi vedo morire, e non posso fare altro che assistere impotente alla scena di morte e di dolore.
E' una tortura.
Tutt’ora se ripenso al sorriso sadico che quell’uomo mi fece provo paura. Mi sento come se tornassi bambina.Mi sveglio come ogni volta da quegli incubi e vedo che la luce del sole è più debole, sta per tramontare, ma allo stesso modo i pochi raggi del sole che riescono a trapassare le tende mi irritano la pelle.Non ho mai odiato il sole, preferisco solo evitare il contatto diretto con i suoi raggi. Al contrario di quanto si creda comunemente al suo contatto noi vampiri non diventiamo cenere, però ci ustiona gravemente, tant’è che non sono in grado di sopportare a lungo quel calore. Sono schiava della notte, ancella della luna.
Eppure...
Mi dirigo verso il bagno, e come ogni sera quando mi sveglio mi guardo allo specchio sperando che qualcosa sia cambiato nel mio aspetto. Invece no, i lunghi e bianchi capelli sono rimasti uguali, così come i miei occhi color del ghiaccio, e mai cambierà tonalità la mia pelle diafana. Sarò cosi per il resto della mia eternità.Mi odio, mi odio perché sono debole, mi odio perché sono diventata la cosa che odio di più al mondo, perché non sono riuscita a salvare il mio fratellino, avrei dovuto proteggerlo invece è andata com’è andata.Mi fanno male questi sentimenti. Queste paranoie. Mi ficco due dita in gola, vomito il sangue che ho bevuto e ritorna la tranquillità.
Già sono anoressica. Strano dite? Eppure mi piace.
Mi fa sentire meglio, come se liberandomi del sangue che ho ingurgitato mi liberassi allo stesso tempo della sofferenza dentro me.Mi pulisco il sangue rimasto sul bordo della bocca e ritorno nella mia camera, apro quello che chiamo "armadio” , ma che in realtà e solo una semplice sedia.Mi infilo un vestito da ballo blu che aderisce perfettamente al mio corpo snello, dopodiché mi infilo sui piedi un paio di tacchi neri con diamanti blu incastonati.
All’accademia non insegnavano come vestire, è stato solo tempo dopo che ho imparato la tecnica del sedurre e ho imparato a vestirmi con eleganza.
Mi lego i capelli in uno chignon.
Stasera si va a caccia in discoteca, il posto preferito dai vampiri per nutrirsi. Li ucciderò tutti, fino a quando non avrò raggiunto il mio scopo.
Apro le tende, la luna brilla più degli altri giorni.
"Oh luna ti sembra cosi meschino uccidere i propri simili per dei sentimenti che questo cuore morto da ormai tempi memorabili prova??"
Come ogni sera la luna non mi risponde. Forse sto anche diventando pazza. Apro la finestra e mi calo dalla finestra. Atterro con dolcezza e mi dirigo verso la discoteca più frequentata dai vampiri.
Sono all’entrata, dove un uomo grande e grosso di colore mi ferma per chiedermi il biglietto di ingresso, ma dopo aver tirato fuori le zanne, si spaventa e mi lascia entrare. Dentro è buio ma con i miei sensi da vampira molto più sviluppati rispetto a quelli umani non ho alcun problema, riesco a percepire chiaramente almeno una ventina se non una trentina di vampiri in giro. Benissimo mi divertirò. Mi metto al collo l'amuleto fornito dall'associazione in grado di nascondere la mia identità di vampira, poi mi precipito sul cubo.Seguo il ritmo della musica sempre più veloce, facendo dei movimenti provocanti, scopro il più possibile il mio collo.Sta funzionando, poiché dopo poco li sento avvicinarsi. Un ragazzo mi si avvicina, è un vampiro, lo si capisce già dal suo aspetto diafano e perfetto.
"Hey bella vuoi venire a farti un giro con me e i miei amici?"
Annuisco facendo finta di cadere in balia del suo fascino maledetto, così mi portano fuori nel parcheggio e mentre sussurrano fra di loro frasi perverse e inquietanti, inizio a tirare fuori il coltellino per decapitarli dal reggicalze. Iniziano ad avvicinarsi continuando a ripetere sottovoce che mi avrebbero uccisa e violentata a sangue. Come se davvero potessero avvicinarsi a me. Illusi, sciocchi e poveri illusi.
E proprio mentre stanno per attaccare, una voce maschile grido interrompendoli.
"Lei è mia. Se la toccate non vedrete la luna di domani."
E come le iene abbandonano la carcassa all’arrivo del leone, loro sparirono.
Il nuovo ragazzo era un vampiro anche lui, ma di un livello superiore, era un sangue nobile.
"Che spreco di tempo. Ho già perso le mie vittime di oggi.” Dico sbuffando tra me e me e girandomi per andarmene via da lì.
"Interessante cos’ho sta sera davanti a me... Mi divertirò di più... vero mia cacciatrice?"
Mi bloccai.
Prima regola di un cacciatore: "Mai rivelare o far scoprire la propria identità.''

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Grazie mille a Desiree  Peduzzi per aver bettato i capitoli :).Grazie anche a voi lettori che continuate a seguirmi

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Capitolo 3
*** -Lo sconosciuto- ***


-Capitolo 2:”Lo sconosciuto”-

"Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza."

(Benjamin Franklin)

 “Amico tu stai male fatti curare, i vampiri non esistono.” Dissi cercando di passare per ubriaca, anche se in realtà mi stavo aggrappando ai vetri con poche speranze di uscire viva da quella situazione.
"Amico lo vai a dire a qualcun altro, puttanella.” Disse con un tono fra il calmo e l'ironico che mi irritò molto, puttanella io? Io che sono vergine da più' di 300 anni??? Ma stiamo scherzando vero?
“Guarda chi parla! Il ninfomane che va a stuprare le ragazze in discoteca e poi li ammazza senza pietà… Quante ne hai stuprate?” Dissi guardandolo vittoriosa.
Tu sarai la prima della lista.” Rispose ridacchiando malizioso e squadrandomi da capo a piedi.
“ Sei un mostro senza pietà ne amore. ”Risposi fissandolo con astio.
“Perché' tu riesci a provare pietà?” Chiese calmo.
“Non sono fatti che ti riguardano stupido purosangue” Risposi io rabbiosa, sentendomi punta sul vivo.
“Come pensavo, sei proprio una cagna dei cacciatori, tu sei l'unica eccezione del mondo vampiresco.
Sei proprio obbediente come un cane, forse anche di piu” Disse ridendo di gusto.
“Si e con questo? I vampiri che ho ucciso se lo meritavano, hanno ucciso bambini e persone innocenti, hanno venduto le loro anime al demonio. Ah scusa a te non importa, tanto che cosa ti interessa di tutte quelle vite spezzate?” Risi anch’io sarcasticamente.
“E tutte le streghe che hai mandato al rogo? Anche loro se lo meritavano? E i cuccioli di licantropo? Non sono bambini anche loro? Non hanno fatto ancora niente e tu già li condanni? “
Mi stava facendo sentire in colpa ma io non avrei mai ceduto.
“Estirpo il male dalla radice” Dissi seria.
“Dici che vendono l'anima al diavolo? E tu invece?? “Mangiate le loro carni ma non bevete il loro sangue perché il sangue è l'anima...” Non è per caso cosi che dice il vostro dio? Per cui anche tu sei una peccatrice, quindi non ti permetto di venire qui a farmi la predica quando tu sei la prima a infrangere quelle regole che tanto predichi.”
“Sei un caso perso fattelo dire, io me ne vado, ciao.” Dissi capendo che la situazione stava pian piano peggiorando e girandomi quindi per cercare la strada più rapida per tornare a casa.
“Già ti rassegni cagna?” Diceva cagna non con disprezzo, ma con convinzione.
“Può darsi, hai vinto la battaglia ma non la guerra.” Dissi scocciata.
“E se non ti lasciassi andare?” Disse sottovoce, ma io non gli feci nemmeno caso e iniziai a camminare verso casa, fino a che poco dopo ricevetti un colpo alla schiena.
Poi fu solo buio.

 

“Mamma, mamma oggi mi fai la torta alle mele??? Così mi passa la bua.” Disse una bambina sorridente guardando la madre.
Era una bambina molto carina nel suo pigiama bianco, bianco come il colore dei suoi capelli, e aveva un sorriso dolce e luminoso.
La stanza buia in cui si trovava era illuminata da una sola lampada, che metteva in luce la figura di una donna che portava i suoi bei capelli rosso ramato raccolti in una  pesante treccia, che metteva in risalto il suo grazioso ed elegante vestito verde.
La donna, che era molto giovane, lo si capiva già dalla dolcezza presente nel suo viso, portò la mano ai capelli della sua piccola e le accarezzò amorevolmente la testa.
“Va bene ma solo per oggi eh.” Disse con voce morbida, accondiscendendo alla richiesta della sua bambina.
Sentendo quelle parole la bambina dai capelli bianchi si alzò dal letto, accese un altra lampada che permise di far intravedere la figura di un altro bambino sdraiato sullo stesso letto.
Il bambino presenta i lineamenti uguali a quelli della bambina dai capelli bianchi, e la lampada fa risaltare in modo ancora più deciso i suoi capelli argentei e suoi occhi color del sangue.I bambini sono due gemelli albini, la loro situazione è quella che si potrebbe definire una rarità.
“Ales svegliati! Svegliati! La mamma ha detto che ci preparerò la torta di mele.” Urlò eccitata la bimba strattonando il fratello, ma il bambino non le presto attenzione e si girò verso la madre, che nel frattempo gli osservava sorridente.
“Mamma possiamo uscire a giocare dopo?” Chiese il bambino guardando la madre.
No tesoro, è pomeriggio, quindi vi ustionereste alla luce del sole.” Disse la donna accarezzandogli una guancia “Su andatevi a cambiare che facciamo la torta, però prima datemi un abbraccio.” Disse abbracciandoli poi tutti e due amorevolmente.

Era da molto tempo ormai che non sognavo più i dolci ricordi della mia infanzia, e questo sogno mi fece venire nostalgia della nostra casa in campagna e del mio fratellino, che era nato solo un oretta dopo di me ma era sempre stato considerato il piccolino.
Riprendendomi lentamente cercai di aprire gli occhi e una luce talmente abbagliante mi colpi gli occhi che quasi mi accecò.
Ero distesa su un letto che non mi apparteneva, coperta solo da un lenzuolo di seta nera.
Oltre al letto non c’era nient’altro nella stanza, a parte due porte che pensai portassero una al bagno e l’altra al resto della casa; Le pareti della stanza erano bianche come il pavimento e le porte, mentre il letto di colore nero era come una macchia di petrolio nel latte.
Mi alzai lentamente facendo scivolare le lenzuola dal corpo, non sapevo perché ma l'impressione di essere nuda non mi abbandonava, infatti quando mi alzai mi accorsi di essere coperta solo da un babydoll di raso bianco decorato con del pizzo nero, che mi lasciava scoperto maggior parte del corpo.
Era imbarazzante.
“Ma che cazzo è sta merda?” Dissi furiosa cercando con gli occhi i miei vestiti.
“E' un babydoll non vedi?” Disse una voce maliziosa dietro di me, che intuii immediatamente come appartenente sapevo al ninfomane della discoteca.
Voltandomi ebbi l’occasione di osservarlo meglio.
Non era brutto, anzi, tutt’altro; L'avrei trovato addirittura attraente, ma mi stava antipatico per il suo modo di comportarsi, ah e anche perché mi aveva aggredita alle spalle.I suoi occhi, di un blu così intenso che raramente avevo visto, mi scrutavano attentamente mentre si spostava i capelli color petrolio lunghi fino alle spalle dietro le orecchie, mettendo così in risalto il suo viso attraente.
Sì, era decisamente molto bello, possedeva una bellezza molto particolare, sicuramente accentuata dal suo fascino soprannaturale.Continuai a osservarlo finche la sua voce non interruppe le mie riflessioni.

 

             “Giochiamo al gatto e al topo? Però questa volta io sono il predatore e tu la preda”

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Grazie di cuore a Desiree Peduzzi per aver corretto i miei scritti,un grazie a quelli che continuerano a leggere.State sicuri che non vi deludero :)..Pultroppo per problemi personali i  prossimi capitoli uscirano un potardi.

 

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Capitolo 4
*** -Da predatore a preda- ***


noy3

INJURY

 -Capitolo 3:"Da predatore a preda"-


"Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza."

(Benjamin Franklin)

Nei suoi occhi si  era accesa una scintilla di perversione  mentre ammira il mio corpo vestito,anzi svestito da  quel baby doll.Si  mordeva   le labbra mentre prende una ciocca di capelli al naso ed ispirando profondamente si avvicina a me..

-Hai  un  buon profumo  Rose,vedo  che ti si addice il tuo secondo nome.-Panico.Come  fa  a sapere il mio secondo nome,eppure quel nome era morta insieme ai miei famigliari.

-Ohhh  dolcezza  non  fare quella faccia preoccupata,non ti si addice per niente sai?Hai un aspetto cosi fragile e innocente a dentro sei più marcia di me,telo assicuro io.Perché sei cosi arrabbiata con la tua stessa specie?Ti facciamo cosi tanto schifo??-Continua a fissarmi negli occhi  e io non riesco a  distogliere  lo sguardo da quegli occhi cosi belli e sensuali senza accorgermi del fatto che i miei sensi si stanno intorpidendo e perdo il controllo del mio corpo.Una sensazione di strana quiete mi pervade il corpo,ogni muscolo del mio corpo si rilassa e trovo una strana sensazione di armonia e quasi di calma nel guardare quei occhi cosi misteriosi,ma cosa nascondono quegli occhi?

-Sei mia adesso e per sempre.-Dice con un tono di malinconia quasi di nostalgia.

Le sue braccia iniziano ad chiudersi in un abbraccio intorno al mio collo.

-Amami Rose.-Dice mentre sul suo pallido viso compaiono delle lacrime di sangue.

Sento che piano piano sto riacquistando il controllo del mio corpo.

-Perché piangi per me?Un puro sangue che piange per una come me,non ho ne il sangue puro come il tuo ne quello comune di un vampiro partorito da un umana.Io sono solo un anomalia,uno scherzo della natura.Io sono cibo,io sono vita  siccome per voi il mio sangue e' come l'acqua della giovinezza o della vita eterna.Perché dovrei credere che mi ami?Tu mi vuoi solo divorare.-Dico con tono spento poggiando una mano sui suoi capelli corvini.

Tutto ad un tratto sento il suo abbraccio sciogliersi.Si alza e la sua mano mi stringe i porsi fino a farmi male,mi solleva sempre più su e mi lancia verso uno dei muri.

Sbam.

Sbatto la testa violentemente,sento di essermi rotta qualche ossa.

-Come puoi prendere in giro i sentimenti di una come me?-Chiede

Si avvicina sempre di più fino a quando non e' faccia a faccia con me.

-Sai Rose molti ti desiderano ma e solo grazie a me se non sei morta.Per cui mi prenderò qualcosa in cambio.-Dice ritornando il solito pervertito di sempre e io indebolita dalla mancanza di sangue non riesco a muovere nemmeno un dito.

Percorre i lineamenti del mio viso scendendo verso il mio seno ed massaggia delicatamente i capezzoli.Sento una sensazione strana,quasi un brivido di piacere.

-Ti piace vero?-Chiede mentre la sua bocca si avvicina sempre di più verso il mio seno fino a quando non sento un leggero tocco freddo e succhiando avidamente aumenta la mia sensazione di "piacere".

Poi pero alza la testa e le mani ritornano a fare il suo percorso scendendo sempre più giù,ai bordi dello slip.Una parte di me lo sta insultando in ogni lingua esistente ma una parte di me vuole che continuasse.

-Ay,Ay  Rose per oggi mi fermerò qua.-Disse

Poi tolse le mani  e dopodiché mi porse un bacio a fior di labbra per poi scomparire dietro a una di quelle porte.

Un ringhio animalesco  riecheggia per la stanza.

-TI ODIO!ODIO  QUESTO BABYDOLL E ODIO QUESTA STANZA,ODIO  QUESTO CORPO E QUESTI CAPELLI!-Urlai in preda alla rabbia o alla vergogna. strappandomi il babydoll e iniziando a graffiarmi la pelle .Ero in quella stanza da sola e nuda,e in meno di un giorno da predatore sono diventata preda.Che bella merda!

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