You move me.

di CrissColfer_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** If i ain't got you baby. ***
Capitolo 2: *** When i get you alone. ***
Capitolo 3: *** The get it right. ***
Capitolo 4: *** Una proposta irrifiutabile ***
Capitolo 5: *** I've had the time of my life. ***
Capitolo 6: *** Oh my love. ***
Capitolo 7: *** That's love. ***
Capitolo 8: *** Courage ***



Capitolo 1
*** If i ain't got you baby. ***


«L'amore immaturo dice: "Ti amo perché ho bisogno di te".
L'amore maturo dice: "Ho bisogno di te perché ti amo.»




Kurt voltò ancora lo sguardo verso il finestrino umido e bagnato da piccole goccioline di pioggia. La giornata si prospettava triste e noiosa ed il tempo atmosferico rispecchiava leggermente il suo umore.
Temporale.
Scosse la testa accennando uno sbuffo ed appoggiando la guancia nivea sul sedile che odorava di nuovo.
Al suo fianco Finn Hudson guidava imperterrito verso la scuola lanciando di sottecchi qualche sguardo al fratello con aria preoccupata. L’umore cupo di Kurt si faceva sentire,era così malinconico,lievemente trasandato nello stile e sempre nervoso. Tutto a causa di un litigio,un litigio che tutti avrebbero definito banale,ma per quel ragazzo così speciale e delicato la cosa era molto più complicata.
Si trattava infatti di un litigio tra lui e la persona che amava,che lasciava nella sua vita una scia di gioia anche solo con un sorriso e che dava a Kurt una marcia in più per andare avanti: Blaine Anderson.
Eppure,dopo quella serata  passata a dire cose quasi piene d’odio,a sentire parole mai dette prima e sguardi malinconici con occhi pieni di lacrime,la situazione era diventata a dir poco irreparabile.
I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Finn che penetrò nelle sue riflessioni.
:”Cosa c’è che non va?”
Kurt scosse la testa girando di poco lo sguardo verso il fratello ascoltando le sue parole.
:”Secondo te?”  chiese lui con tono freddo tornando poi a guardare il finestrino con aria distratta.
Finn sbuffò accelerando dopo aver dato una rapida occhiata all’orologio.
:”Scusa se tuo fratello si preoccupa per te...” a quelle parole Kurt si raddrizzò sul sedile innervosendosi,l’atteggiamento di Finn gli dava sui nervi,o più semplicemente quella situazione,quel litigio con Blaine lo portava quasi al nervosismo completo.
:”La predica dei miei amici basta ed avanza Finn...” disse Kurt aprendo la portiera della macchina e scendendo nel parcheggio del McKinley.
Sarebbe stata una giornata come quelle che aveva trascorso di solito,una giornata triste da quando aveva avuto quello stupido litigio.
Il suo passo fu affiancato da quello di Mercedes Jones che,con la sua veloce camminata,lo aveva raggiunto in fretta allacciandosi al suo braccio.
:”Kurt,ho un idea per un duetto magari....”
:”Merc,non sono in vena scusa...” La ragazza si staccò dal suo braccio fermandosi,in quei giorni quella era la tipica risposta di Kurt. Ogni giorno il suo sorriso non si ripresentava più; I vestiti di Rachel erano diventati accettabili,le offese di Santana erano diventate a dir poco amabili e la sua voglia di essere il migliore calava pian piano.
Aprì la porta d’ingresso e si affrettò a raggiungere l’armadietto aprendolo velocemente,gettò alcuni libri dentro e sospirò malinconico. Il suo sguardo cadde distrattamente su una cornice,fissa sul suo armadietto,raffigurava un ragazzo che con un sorrisetto sghembo occupava uno sfondo blu. E poi quella frase,quella maledetta frase che significava troppo e allo stesso  tempo niente. Una piccola e solitaria lacrima scivolò lungo quella calda guancia nivea e morbida che rimaneva leggermente arrossata.
In un istante,le lacrime scesero imperterrite sul suo viso rigandolo in un colpo,non gli interessava che i giocatori di football stessero ridendo di lui o anche solo che la gente lo reclutasse una femmina.
Importava ciò che sentiva.
:”Oh Kurt tesoro,tutto bene?” chiese una voce gentile alle sue spalle.
Il  ragazzo si asciugò in fretta il viso voltandosi. Di fronte a lui,una piccola ragazza,che indossava un paio di calze bianche ed un maglione nero, lo fissava con uno sguardo indagatore e malinconico.
Kurt non disse una parola,si limitò a sorridere e a lasciare irrisolta la domanda.
Si incamminò per il corridoio singhiozzando per qualche attimo mentre Rachel rimaneva a fissare la sua figura scomparire per il corridoio.
Niente Blaine,niente coraggio di andare avanti.
 
 
 
Dall’altro lato della città a pochi km dal McKinley, Blaine Anderson era al centro della sala... Ma la sua mente era altrove,forse proprio a quei pochi km che lo dividevano da Kurt.
:”Blaine,mi spieghi dove hai la testa?”  A parlare era stato Thad Harwood,membro del consiglio degli Warblers,il ragazzo inarcò un sopracciglio e fissò Blaine con uno sguardo esasperato.
Blaine alzò lo sguardo e fissò Thad con aria confusa,non aveva sentito nemmeno una parola così finse di prestargli attenzione come faceva in quel periodo.
“Vi chiedo scusa...Ero distratto.” Sussurrò con voce stanca il ragazzo.
Thad scosse la testa fissandolo e portandosi una mano sulla tempia.
:”Possiamo ricominciare?” chiese scrutandolo.
Blaine alzò di nuovo lo sguardo e si strofinò il viso con le mani ormai sudate,fissò Thad e si aggiustò la cravatta sbuffando.
:”Torno subito...” Aprì la porta centrale chiudendola dietro di se ed incamminandosi per il corridoio.
In quell’ora non era molto affollato,alcuni studenti chiacchieravano indisturbati,sorridevano e scherzavano tra di loro rivolgendo a Blaine qualche sguardo spensierato.
Lui li ricambiava,distrattamente ma li ricambiava come se nulla fosse,come se in quel momento lui non fosse presente. La sua figura camminava per la scuola ma la sua testa...non c’era.
Svoltò a destra ritrovandosi di fronte al bagno del primo piano,appoggiò al schiena al muro e buttò la testa indietro fissando il soffitto.
I suoi pensieri in quel momento erano offuscati,come se ci fosse un vetro opaco che lasciava trasparire appena qualche immagine,appena qualche sagoma ma senza far capire cosa ci fosse dietro.
Poi un sussurrò immaginario,una voce improvvisa raschiò la superficie di quel vetro leggermente,lasciando trasparire qualche immagine. E poi,un ricordo improvviso...Il vetro crollò,rimase fissa di fronte e nei suoi occhi l’immagine di Kurt Hummel.
Gli occhi di Blaine si arrossarono pian piano,diventando sempre più lucidi.
Strinse la mano a pugno e si girò di scatto colpendo il muro,il dolore nella sua mano crebbe a dismisura lasciando che le nocche si arrossassero di poco.
Quel lieve fastidio era sopportabile,o forse lui non lo sentiva affatto;Ciò che era successo la scorsa notte era peggio di qualsiasi agonia.
Le sue parole,quelle di Kurt erano soppresse da singhiozzi...dal più e dal meno.
Scosse la testa asciugandosi le lacrime con l’indice destro,si aggiustò la cravatta e percorse di nuovo a passo svelto il corridoio ritrovandosi ancora di fronte all’aula degli Usignoli.
Spalancò la porta e sospirò con un sorriso sulla faccia.
:”Ok..Teenage Dream daccapo.” Disse sistemandosi al centro della sala.
Socchiuse gli occhi e di nuovo quell’immagine che aveva fatto crollare tutto,gli passò per la mente.
Il suo coraggio era svanito sul serio,non c’era più; ogni cosa era andata perduta,ogni speranza,ogni singolo gesto era perso ormai solo al pensiero di non poter più sentire quel leggero profumo di vaniglia sul collo di Kurt.
Kurt che sorrideva,Kurt che piangeva,Kurt che rideva...Kurt. Kurt era ovunque,in ogni gesto,parola,respiro o battito.
Ovunque.
Si stavano perdendo,la loro vita era diventata così semplice e stupida senza l’uno e l’altro.
Se nessuno avesse fatto il primo passo si sarebbero persi...per sempre.
 



Ciao a tutti:33 E' la mia prima fanfiction ed amo la Klaine,mi sentivo quindi in dovere (?) di scrivere qualcosa su questo amore perfetto...fottutamente perfetto.
Dedico questa ff ad una ragazza speciale,che mi ha insegnato ad amare sul serio. Margherita,grazie.
<3 

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Capitolo 2
*** When i get you alone. ***



Dicono alcuni che finirà nel fuoco il mondo,altri nel ghiaccio...del desiderio ho gustato quel poco che mi fa scegliere il fuoco. Ma se dovesse due volte finire so pure che cosa odiare,e per la distruzione posso dire che anche il ghiaccio è terribile,e può bastare.
Robert Frost.





-non ho mai avuto una lezione così pesante!-
 La ragazza orientale annuì scuotendo la testa con un leggero sbuffo:”biologia è orribile..” disse mentre spingeva la sedia di Artie per il corridoio.
I ragazzi  si appoggiarono all’armadietto dell’aula di spagnolo doveva avevano appuntamento con Kurt.
Tutti e tre ricordavano benissimo i tempi passati con l’amico;l’anno in cui non c’era stato,quando Karfosky lo aveva minacciato di morte e tutte quelle piccole cose che avevano segnato la sua vita in bene in male.
Se c’era però una cosa di cui tutti erano sicuri,era il fatto che Blaine Anderson l’avesse migliorata in modo impeccabile. Eppure Kurt,nonostante avesse passato il peggio era forte,spavaldo e fiducioso in se stesso credeva fermamente in ciò che faceva e loro lo riconoscevano in questo modo. Lo vedevano come un ragazzo dalla pelle nivea e morbida che aveva coraggio,un immenso coraggio.
Tina si girò verso Mercedes con aria malinconica:”Non capisco cosa sia successo tra Blaine e Kurt” disse in tono triste.
Mercedes alzò gli occhi al cielo sospirando:”Sebastian Smyth...” disse stringendo il pugno della mano destra.
Artie voltò lo sguardo verso Mercedes sgranando gli occhi incredulo:”Il nuovo membro dei Warblers?” “cosa ha fatto?”  chiese Tina leggermente innervosita. La ragazza nera si passò una mano tra i capelli scuotendo la testa:”a Kurt è giunta voce che Sebsatian abbia baciato Blaine.” Alle parole di Mercedes i due
barrarono gli occhi. Blaine amava davvero Kurt,non avrebbe mai avuto il coraggio di baciare qualcun altro
-e come...non capisco Merc,se è solo una voce...-
-Tina mio fratello ha visto Blaine una sera entrare nella macchina di quel tipo...la voce del bacio non lo so. Kurt è distrutto.- Disse Mercedes con aria triste.
D’un tratto sentì una voce proveniente dalla fine del corridoio,girò lo sguardo e vide un ragazzo alto,dalla pelle bianca e lucida che li salutava con un sorriso. Mercedes si staccò dall’armadietto e ricambiò il saluto
-Non dite a nulla a Kurt...- detto questo corse verso il ragazzo con un sopracciglio inarcato.
-Si può sapere dove eri finito?- chiese lei ridacchiando e fissandolo con aria di superiorità.
-Oh perdonami...abbiamo fatto lezione al secondo piano e non ve l’ho detto.- Disse lui scuotendo la testa ed abbozzando una risata. Mercedes gli sorrise ed appoggiò una mano sulla sua spalla destra guardandolo con un sorriso.
-Come va?-
-Tiro avanti...- Fu questa la risposta di Kurt,ristretti i suoi sentimenti in due parole sorrise a Mercedes incrociando gli occhi scuri della ragazza con i suoi limpidi,azzurri e leggermente arrossati.
Tina e Artie si affiancarono a Mercedes rivolgendo un caloroso sorriso a Kurt che lo ricambiò con gentilezza.
Mentre stavano discutendo del più e del meno senza toccare l’argomento:"Anderson” un piccolo urletto soffocato echeggiò nel corridoio.
Kurt si girò di scatto e sgranò gli occhi incredulo di fronte a quella scena.
Di fronte ai suoi occhi infatti,una ragazzina che indossava un paio di calze bianche,una gonna oscena a strisce abbinata ad un maglione nero,era ferma ,immobile ad occhi socchiusi nel corridoio, con un bicchiere della “Big Quench” sulla testa a mo di cappellino ed il viso sporco di blu.
-Rachel..- disse Kurt correndo verso di lei lanciando sguardi assassini ai giocatori che ormai si allontanavano.
I ragazzi si avvicinarono con Kurt accostandosi alla ragazza cercando di aiutarla mentre la ragazza rimaneva ad occhi socchiusi leggermente irritata.
-Rach...-Tina non fece in tempo a finire la frase che Rachel la zittì ad occhi chiusi alzando semplicemente l’indice della mano destra.
-Verrà un giorno...in cui punirò tutti quelli che si sono azzardati a sfidare Rachel Berry!-
disse lei girandosi di scatto verso i giocatori che scomparivano dietro la porta che dava sulla palestra.
Kurt passò un fazzoletto tra i suoi capelli sbuffando
-Il mirtillo è il peggiore...- disse fissandola ed aggiustandole il maglione.
Prese Rachel per la mano e la trasportò nel bagno delle ragazze,armato di fazzoletti e pettine,si appoggiò al lavandino cominciando a pettinarla con un sorriso.
In fondo Rachel era diventata la sorella che Kurt aveva sempre voluto...e la adorava sul serio.
Gli occhi di Rachel si specchiarono in quelli azzurrini del suo migliore amico che con leggerezza passava il suo pettine tra i capelli della ragazza pieni di granita blu.
Rachel abbassò lo sguardo fissando le sue calze,colorate ormai di blu scambiato,imbarazzata quasi dalla vicinanza con Kurt...quello che però era il suo migliore amico.
-K-Kurt...- disse lei giocherellando con i suoi piedi arrossendo,il ragazzo alzò lo sguardo cercando gli occhi di Rachel che erano lievemente abbassati
-Mh?- Rachel deglutì all’annuire di Kurt,alzò gli occhi e fissò i suoi cercando la sua mano e stringendola,limitandosi per un attimo a sorridere.
-Blaine ti ama...- sussurrò lei sicura delle sue stesse parole. Kurt scosse la testa staccandosi leggermente e lasciando la mano di Rachel con un sospiro.
Come poteva saperlo? Niente era sicuro per ora,nella sua testa si affollavano mille domande a cui quel ragazzo con la pelle bianca non sapeva rispondere. Cercava di capire qualcosa ma non ci riusciva.
Ogni pensiero,ogni essenza,ogni respiro era dedicato a Blaine.
Era lui che amava,per sempre. Ma in quel periodo non sentiva nulla;ne gioia,ne spensieratezza. Se non delusione ed odio verso Sebastian Smyth.
-No Rachel...se,se Blaine fosse innamorato di me non avrebbe baciato Sebastian.-  -Ma...- -Ha negato..-
Sussurrò Kurt girandosi verso di lei con le lacrime agli occhi.
I suoi stupendi occhi azzurri avvolti da un oceano profondo e lucido ora erano arrossati e pieni di lacrime,che scendevano imperterrite sulle sue guance.
Rachel si avvicinò a lui asciugando quella piccola lacrima che scendeva sulla sua pallida guancia destra,fissandolo con uno sguardo di malinconia.
-Ha negato di averlo baciato,ma so che mente-
-Come fai a saperlo?-
-Perché lo sento,e ne ho le prove....- 
disse Kurt con uno sguardo distrutto e con le lacrime che rigavano il suo viso.
-Lo amo,Rachel...e purtroppo lo so.-
Proprio mentre Rachel stava per commentare,Tina spalancò la porta.
Accennò un sorriso arrossendo e schiarendosi la voce imbarazzata
-Kurt...Finn ti vuole,dice che è urgente!-
Il ragazzo rivolse uno sguardo preoccupato a Rachel e si precipitò fuori ritrovandosi di fronte a se suo fratello
-Finn che succede?Perchè non sei entrato a chiamarmi? Devo preoccuparmi?-
Finn Hudson sgranò gli occhi e tentò di calmarlo mettendo le mani tra di loro.
-Frena,frena,frena...Ok prima di tutto io non entrerò nel bagno delle ragazze...Secondo non c’è da preoccuparsi...credo.-
Gli sguardi di Kurt divennero ancora più accigliati ed ormai di fuoco,il ragazzo alto fissò Kurt impaurito e disse tutto d’un fiato:
-Fuori c’è Blaine...-
Il cuore di Kurt saltò un battito,le sue mani diventarono improvvisamente gelide e le sue gambe tremarono.
Le voci delle ragazze che sgridavano Finn per la poca mancanza di tatto per come aveva pronunciato quel nome,non sentiva più nulla...Un leggero ronzio nell’orecchio destro,lo sguardo fisso su un punto indefinito del muro.

Blaine...



Ciao,eccomi qui *-* ahahaha ancora con il 2 capitolo:33 gaybai 

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Capitolo 3
*** The get it right. ***


Queste gioie violente hanno fini violente....Muoiono nel loro trionfo come la polvere da sparo e il fuoco

che si consumano al primo bacio.

William  Shakespeare





-Lasciami subito!!E ' nuova!-
-Kurt sta fermo e smettila di fare il bambino!-
La scena che si svolgeva nel corridoio del McKinley era totalmente ridicola.
Mercedes Jones teneva stretto il polso di Kurt che tentava di sfuggire,mentre Rachel Berry stringeva la presa sulla sua camicia.
Finn Hudson si lascio sfuggire uno sbuffo e toccò la spalla di Rachel per fargli allentare la presa sulla camicia e con un cenno di testa fece lasciare il polso di Kurt che era stretto dalla mano destra di Mercedes per far girare poi il fratello
-Non sei costretto ad affrontare tutto questo Kurt...ma smettila di comportarti da ragazzino.
Abbi coraggio,va li fuori e chiarisci le cose,puoi farcela. Non sei un codardo.-
A quelle parole Kurt abbassò gli occhi,wow...Per una volta quello stupido di suo fratello aveva ragione,quelle parole erano dannatamente vere,Kurt Hummel non era un vigliacco,aveva un immenso coraggio e scappare,soprattutto in quel momento non era la cosa giusta da fare...La cosa giusta era andare li fuori,incrociare quegli stupendi occhi verdi e sentire che aveva da dire quel ragazzo.
Kurt alzò gli occhi incontrando quelli di Finn,si sfilò la tracolla e la porse a Rachel con un sorriso.
Era arrivato il momento di parlare e trovare un compromesso a tutto quel dolore.
Kurt si girò verso l’ingresso della scuola che portava al parcheggio,si poggiò per un istante alla vetrata e sospirò.
Piccoli fiocchi di neve cadevano dal cielo e danzavano in aria per poi toccare tessa e dissolversi, si strinse nel suo poncho bianco di lana calda ed aprì la porta,un vento gelido gli scompose un ciuffo di capelli che cadde lungo la sua fronte nivea. Abbottonò per bene il poncho e si incamminò a passo lento per il parcheggio cercando quel ragazzo dai capelli ricci e dagli occhi verdi che Kurt aveva tentato di evitare..fino a quel momento.
Accadde così,Kurt voltò lo sguardo e nello stesso  istante Blaine Anderson lo alzò. I loro occhi,quel profondo oceano blu e quel verde chiaro si incontrarono l’uno nell’altro,potevano vedere entrambi il rossore di quelle iridi che si scambiavano sguardi ora nel blu ora nel verde.
Kurt prese un bel respiro e si sistemò stringendosi con le mani nella tasca principale.
Blaine si staccò dal muro sul quale era appoggiato e si incamminò verso quella visione che pian piano si avvicinava.
Il viso e la pelle stupenda e delicata di Kurt venivano messe in risalto da quel bianco della lana  e dai piccoli fiocchetti di neve che cadevano silenziosi nel parcheggio.
L’atmosfera era silenziosa,come se nessuno volesse destare il minimo rumore rovinando così quel momento tanto atteso.
La loro distanza si ridusse con velocità,in un istante si trovarono così vicino,tanto che entrambi ebbero paura di respirare la stessa aria,lo stesso respiro che fuoriusciva dalle labbra dell’altro.
Blaine si schiarì la voce aggiustandosi la cravatta della Dalton che spuntava dal giaccone nero incorniciato da quelle piccole goccioline bianche.
-Kurt...- sussurrò il Warbler accennando un sorriso.
-Blaine.- Rispose Kurt abbassando lo sguardo.
Per quanto entrambi pensassero nell’odio,o nel rancore reciproco non era così.
Se avessero saputo,se ognuno avesse detto ciò che sentiva la nostra storia sarebbe finita lì perché nei pensieri di tutti e due c’erano gli stessi desideri.
Riuscire a stringersi,unire le loro labbra insieme e far tornare tutto come prima.
-Kurt io...non ho mai sfiorato labbra che non siano le tue. E’ soltanto una voce lo hanno fatto gli Usignoli per vendicarsi di uno scherzo e...-
Kurt alzò lo sguardo ed incrociò gli occhi di Blaine,come sapere che stesse dicendo la verità?
Le sue parole della scorsa sera lo avevano ferito.
-Hai detto di più....Mi hai detto che non ero costretto a stare con te se non ti credevo.-
-Ma non volevo lo sai...-
-E lo hai fatto.- 
Disse Kurt alzando leggermente la voce. Le parole di Blaine morirono nella sua gola,aveva capito i suoi errori,era stato preso dall’ira ed aveva detto parole che non pensava.
Ma non aveva baciato Sebastian,e poi come lo aveva saputo?
-D-Dimmi...che non eri in macchina di Smyth sabato sera. Quando ero ammalato...- sussurrò con un filo di voce Kurt.
A quelle parole l’Usignolo abbassò lo sguardo.
-Io...n-no. Ero nella sua macchina...Ma Kurt giuro che non lo toccato,io..non so cosa dirti.-
-Nulla..meglio che vada.- Disse il ragazzo dalla pelle bianca.
Stava andando via?Le mani di Blaine divennero gelide da sotto i guanti caldi,il suo respiro si bloccò e non disse una parola.
Doveva impedirlo.
-No ti prego! Aspetta...- si sfilò il guanto e con la sua mano destra strinse quel polso freddo e morbido. Le mani di Blaine scivolarono intrecciando le dita con quelle di Kurt. Entrambe erano gelide,infreddolite a  causa della neve e di quella vicinanza; si incontrarono le loro dita,si strinsero ed entrambi gli sguardi caddero su quell’unione perfetta.
In quel momento le loro mani divennero una,la loro distanza diminuì all’improvviso,l’altra mano di Blaine scivolò sul fianco di Kurt per avvicinarlo a se.
Ciò che doveva succedere?Un bacio?Sarebbe bastato quello?
Kurt arrossì e socchiuse gli occhi avvicinandosi piano,così vicini,le labbra sul punto di sfiorarsi....Ma non poteva andare cos’.
-Blaine,io non merito tutto questo. Ti amo e non riesco a vederti così distante.-
Non ci fu nessun’altra parola,nessun altro respiro se non le lacrime di Kurt che gli accarezzarono il viso,scendendo inflessibili sulle sue guance arrossate per il freddo ed il suo cuore in pezzi.
Blaine si sentì colpito da quella reazione,da quelle lacrime che scendevano per un errore...un banale errore.
-K-Kurt ti prego...Non piangere. Amore non farlo...- gli supplicò asciugando con la manica del cappotto le sue lacrime.
Kurt scosse la testa lasciando la sua mano e correndo verso l’ingresso.
Sembrava davvero un film strappa lacrime che vedevano il venerdì sera,uno di quelli in cui il fidanzato andava via e la ragazza scoppiava in lacrime girandosi per fissare un ultima volta i suoi occhi e trovandoli sempre alla fine.
Ma per loro non fu così.
Blaine si girò camminando dalla parte opposta,Kurt girò lo sguardo sperando di incontrare i suoi occhi ma non li trovò.
Sconsolato aprì la porta richiudendola poi dietro di se con attenzione,senza nemmeno girarsi.
Blaine voltò il viso proprio in quel dannatissimo istante cercando il viso di Kurt,fissò solo la sua figura finchè non scomparve nella penombra della scuola.
Aprì lo sportello della macchina dando gas e dirigendosi verso la Dalton,con singhiozzi che bloccavano il suo respiro.
 
 
-Allora come è andata?- chiese Rachel girandosi ed avventandosi su Kurt notando che era rientrato.
Il ragazzo alzò lo sguardo socchiudendo gli occhi,prese la tracolla e la portò sulla sua spalla con un sospiro.
Non disse una parola per qualche secondo,si avvicinò a Finn con un sorriso.
-Grazie Finn...-
Poi,si limitò ad attraversare il corridoio singhiozzando.
Aveva sbagliato a non baciarlo? A dire quelle parole?A far chiudere tutto in quel modo?
Aveva fatto la cosa giusta?
Sentiva il suo cuore cadere a pezzi,come una voragine che si apriva facendo franare tutto il terreno portandosi via pezzi interi del suo amore.
In quel momento non gli sembrava giusto ciò che aveva fatto,andarsene via e lasciarlo lì...non era ciò che voleva il suo cuore.
Si sfregò le mani sentendo il profumo di Blaine,profumo di buono e che gli era mancato come l’aria che respirava;così intenso,dolce e...sublime
Sorrise.
Forse non era stata la cosa più giusta da fare ma almeno lo aveva rivisto,anche solo per un attimo.
 
Ok...ormai i capitoli sono nella mia testa:3 Non mi resta che scriverli *O* Ovviamente Sebastian avrà un pugno bello forte su quel bel nasino diritto che si ritrova...per mano di Kurt e.e Se vi piace recensite su:3 Grazie sempre a LEI, a VALERIA...e a tutti voi. <3

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Capitolo 4
*** Una proposta irrifiutabile ***


Certe volte mi toglierei il cuore per amare con la mente, per seguire un'unica strada, per non soffrire, per vivere di follie e dar libero sfogo all'istinto da uomo, ricucire le ferite, non saper odiare e prendere le persone per quello che sono, altre volte mi toglierei il cervello per pensare col cuore, per cancellare ogni pensiero, ogni indecisione, per non capire la differenza tra fare e non fare, tra il bene e il male, per non avere rancore, per capire meglio un sorriso, per avere una notte da dormire e non dare peso alle delusioni del cuore.
<3

 
 
 
 
 
Blaine chiuse con forza la portiera,il rumore echeggiò nel parcheggio dove pochi alunni stavano rientrando nella scuola.
Il suo cuore era distrutto,dopo quell’incontro al McKinley con Kurt,accaduto pochi minuti prima,i suoi occhi erano diventati rossi.
Per quei pochi km che aveva percorso per raggiungere la Dalton non aveva smesso di piangere.
In quell’auto,nessuno poteva sentire le sue parole,il suo dolore ed il nome di Kurt...urlato a gran voce,tra mille singhiozzi e lacrime.
Si aggiustò la cravatta della Dalton sfilandosi il cappotto nero ed appoggiandolo sul braccio cercando i Warblers.
Almeno durante le prove la sua testa doveva essere sulle sue spalle, così aveva detto Jeff.
Blaine sospirò aggiustandosi un riccio che sfuggiva dai suoi capelli pieni di gel,spalancò la porta dell’aula principale con un sorriso cercando di non far notare il suo leggero ritardo.
-Finalmente!Ti stavamo dando per disperso...- disse ironicamente Thad Harwood che era seduto dietro la scrivania nel mezzo della sala.
-Blaine è arrivato...- a quelle parole,Sebastian Smyth girò lo sguardo verso l’ingresso fissando Blaine che guardava il consiglio seduto alla scrivania.
Un sorrisetto si aprì sulle labbra di Sebastian. Da quando era arrivato alla Dalton ed aveva conosciuto Blaine aveva nella sua testa un solo obiettivo: farlo suo in ogni modo possibile.
I suoi pensieri furono interrotti dal martello che Thad batteva sulla scrivania per richiamare l’attenzione.
I Warblers presero posto sedendosi sui divani e sedie che erano nella sala,Sebastian appoggiò la schiena alla parete di fronte a quella dove si trovava Blaine,fissandolo con attenzione per pochi secondi.
-Allora Usignoli..abbiamo due notizie da darvi.- disse Thad. –sappiamo tutti che gareggeremmo contro i Dolci Diesis e le Nuove Direzioni...- a quel nome Blaine abbassò lo sguardo mordicchiandosi il labbro.
-Il prof. Schuester,direttore delle nuove direzioni ci ha invitato nel suo auditorium per provare insieme al suo Glee...quanti a favore?- chiese Thad andando per votazione.
La maggior parte degli Usignoli alzò le mani discutendo tra di loro per l’idea,Sebastian sorrise cercando di attirare l’attenzione di Blaine che però era l’unico nella sala a tenere la mano serrata lungo il suo fianco.
Thad sorrise guardando la maggioranza degli usignoli che alzavano la mano,il suo sguardo cadde poi su Blaine che rimaneva seduto sul bracciolo di pelle senza dire una parola con lo sguardo basso.
-Blaine,qualcosa non va? Non sei favorevole?- chiese Thad cercando di incrociare lo sguardo del ragazzo.
Sentendo il suo nome,Blaine alzò gli occhi guardandosi intorno,non aveva capito di cosa stesse parlando Thad,non stava ascoltando,pensando o anche solo immaginando qualcosa che non fosse Kurt Hummel.
Alzò gli occhi trovando quelli dell’amico e sospirando
-Io...semplicemente penso che non sia un ottima idea incontrarsi con gli avversari tutto qui.-
Dall’altro lato della stanza,Sebastian accennò una risata spostandosi dalla parte parete sulla quale era appoggiato,a quell’ironia Blaine lo fulminò con lo sguardo inarcando un sopracciglio.
-E ‘ pura pazzia!! Dovremmo assolutamente andarci,così noi potremmo capire cosa hanno in mente per le Regionali e tu passerai più tempo con il tuo ragazzo.-
Nella testa di Blaine scattò un improvvisa rabbia a causa del tono in cui Sebastian aveva pronunciato quelle parole...così tanta leggerezza su una cosa che in realtà era finita,bisognava solo stringere i denti,avere quel coraggio che mancava solo al pensiero delle lacrime di Kurt e parlare.
-Sarai contento di sapere...che io e Kurt non stiamo più insieme-
A quelle parole una piccola lacrima scivolò sulla guancia di Blaine,quasi invisibile e silenziosa,nella sala piombò un silenzio imbarazzante.
Nessuno osava parlare,ognuno di loro sapeva quanto Blaine fosse legato a quel ragazzo dalla pelle lattea...nessuno però trovava le parole adatte.
Thad si schiarì la voce battendo tre colpi di martello per spezzare il silenzio nella sala.
-Dichiariamo conclusa l’assemblea,bisogna riflettere su questa richiesta...potete andare-
Gli Usignoli che fino a quel momento erano rimasti in silenzio,si alzarono uscendo dall’aula.


Blaine scivolò sul divano di pelle,proprio doveva ave cantato con Kurt per prepararsi allo spettacolo di Natale.
Gli bastava guardarsi intorno per trovare anche un minimo posto,un oggetto che gli ricordasse Kurt;una sedia,una poltrona,un tavolo.
Kurt era ovunque.
I suoi pensieri furono interrotti da una mano fredda che si poggiò sulla sua spalla destra,girò lo sguardo e si trovò Sebastian che sorrideva dolcemente...chissà cosa pensava o voleva.
-Blaine,mi dispace per la mia indelicatezza,non avevo idea- disse il ragazzo sedendosi al suo fianco.
-No...nulla sul serio,è una cosa difficile da superare ma devo farlo da solo- sospirò Blaine buttando la testa all’indietro.
Gli occhi di Sebastian si illuminarono,voltò lo sguardo ritrovandosi il viso di Blaine così vicino al suo...la rottura della Klaine era la sua occasione,e l’avrebbe sfruttata giocando al meglio le sue carte.
-A cosa servono gli amici allora? Ti aiutano e ti sostengono nei momenti difficili.-
La gentilezza di Sebastian insospettiva Blaine,era troppo anche per lui.
Blaine girò lo sguardo allontanandosi piano da Sebastian e cercando di non farlo notare,accennò un sorriso e tornò a fissare il soffitto accavallando le gambe.
-Io...non so come far passare tutto questo- disse con un sospiro.
Sebastian si illuminò e schioccò le dita come un lampo di genio.
Ci aveva già pensato in realtà.
-Sta sera  vieni con me allo scandal!- disse il ragazzo con un sorrisetto.
Blaine inarcò un sopracciglio a quelle parole e girò lo sguardo verso di lui.
-Scandal?-
-E’ un locale gay,ai confini di Lima. Ci vado ogni venerdì sera per rilassarmi. E forse dovresti venire- detto questo il ragazzo scattò in piedi aggiustandosi la cravatta della Dalton.
Cercò nella tasca posteriore dei jeans ,mentre Blaine lo fissava seduto,un piccolo biglietto da visita giallo e lo porse all’amico che lesse ad alta voce le informazioni segnate.
-Seb...non credo che sia una grande idea. Non sono mai stato in un locale gay.-
Il ragazzo di fronte a lui si infilò le mani in tasca e sbuffò passandosi una mano tra i capelli.
-Oh andiamo Blaine! Smettila di fare il fighetto bravo ragazzo e vieni anche tu! Ci divertiremo,è un offerta irrifiutabile...- ammiccò a Blaine,prese la tracolla ed uscì dalla sala.
Rimasto solo,Blaine continuò a rigirare tra le mani il bigliettino mordicchiandosi il labbro.
Si sentiva come se stesse tradendo Kurt,come se dentro di se stessero ancora insieme e niente fosse cambiato.
Ma le parole di Sebastian lo avevano colpito ed anche parecchio.
Per quanto l’idea potesse sembrare troppo per un ragazzo come lui,non avrebbe toccato o anche solo sfiorato nessuno che non fosse stato quel ragazzo dalla pelle nivea e profumata. Quel ragazzo che non poteva dimenticare,non poteva assolutamente.
 
 

 

Ciao a tutti:3 scusate il ritardo ma mia madre stressa ç_ç

nel prossimo capitolo ci sarà una svolta eheheheh e.e 

Baci <3

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Capitolo 5
*** I've had the time of my life. ***


Se l'amore non ti ha fatto commettere mai neanche la più piccola follia, vuol dire che non hai mai amato.

 



Blaine controllo ancora l’orologio, era in anticipo di dieci minuti.
Continuava ad osservare appoggiato alla sua auto l’entrata del locale, che era tenuta in guardia da due bodyguard.
Deglutì impaurito e si appoggiò con la schiena all’auto sospirando.
Si sentiva nervoso solo al pensiero che stesse in qualche modo infrangendo la legge. E la fiducia di Kurt.
Immerso in quei pensieri, ad occhi socchiusi, non notò una figura indistinta che si mise di fronte a lui sfiorando con le dita i suoi fianchi.
Per poco non urlò di paura staccandosi dall’auto, aprì gli occhi e si ritrovò Sebastian che rideva tenendosi la pancia.
Blaine si aggiustò il papillon raddrizzandosi e passandosi una mano tra i capelli accennando una risata
- Mi hai spaventato… -
- Chi pensavi che fossi? - chiese Sebastian con le lacrime agli occhi.
- Oh non lo so…un maniaco gay !- rispose lui dandogli una piccola spinta.
- Come entriamo?- chiese Blaine preoccupato.
Sebastian si aggiustò il colletto della camicia con un sorrisetto, in un attimo sfilò due “pass” con foto falsa porgendolo all’amico.
Tremante, Blaine prese l’oggetto che l’amico gli stava porgendo, lo rigirò tra le dita per qualche secondo mordicchiandosi il labbro.
Carte false? Bisogna essere maggiorenni per… no dai andiamo a prendere un caffè. – disse Blaine facendo per andarsene, Sebastian afferrò il suo polso trascinandolo verso l’ingresso nonostante si dimenasse per fargli lasciare la presa, che però sembrava stringersi come una morsa d’acciaio.
Fidati di me, alza il documento quando te lo dico io.-  sussurrò Sebastian a voce bassa.
Arrivati di fronte all’ingresso Sebastian mostrò il documento, il bodyguard si avvicinò di poco per osservarlo e poi passò a scrutare Blaine che rimaneva immobile, senza nemmeno respirare.

L’uomo liberò il passaggio ai ragazzi appoggiandosi al muro ed accendendo una sigaretta con tono indifferente.
Sebastian sorrise soddisfatto, strinse di nuovo il polso di Blaine, ormai paralizzato, trascinandolo nel locale chiudendo la porta dietro di se.
-Visto? Ora puoi respirare- disse Sebastian lasciando la sua mano e ridendo.
Il ragazzo al suo fianco si passò una mano tra i capelli sentendo il cuore tornare a battere, prese un bel respiro ed incominciò a guardarsi intorno confuso.
In quello strano locale non c’erano solo gay… era pieno di drag queen e trans che camminavano e ballavano indisturbati.
Blaine sorrise e si girò verso Sebastian
-Non è tanto male sai? Qui ognuno è tranquillo e si diverte…- disse girando lo sguardo sui divanetti che si trovavano in un angolo del loca, dove una coppietta faceva strani versi.
Blaine arrossì girando immediatamente lo sguardo, l’amico lo osservò e sorrise accennando una risata
- E si scopa indisturbati…-
Blaine ascoltò le parole di Sebastian e scosse la testa.
Oltre alla sua spavalderia o al suo atteggiamento da ragazzo cattivo e menefreghista, Blaine non sopportava il suo modo di parlare quando usava imprecare o anche solo diventando scurrile.
Era abituato a Kurt, a quella voce gentile che gli passava nella mente ogni secondo, a l’unica volta che lo aveva sentito imprecare quando si era rovesciato il cappuccino sulla camicia nuova. E nulla era stato più bello di quel –Vaffanculo-, quella parola non era stata più stupenda.
-Ti offro da bere..- disse Sebastian svegliando Blaine dai suoi pensieri guidandolo verso il bancone, ordinò due cocktail ed accavallò le gambe girando lo sgabello verso la pista da ballo.
-Uhm, allora dimmi di te e Kurt- disse Sebastian girando di poco il viso verso l’amico.
Blaine girò gli occhi verso di lui e sospirò aggiustandosi il papillon rosso.
-Cosa vuoi sapere?- chiese girando lo sgabello dal lato opposto al suo quasi per non incontrare il suo sguardo.
Sebastian lo notò e girò anche lui il sediolino vedendo il bicchiere che il barista gli stava porgendo.
Blaine prese il bicchiere scontrandolo per un piccolo brindisi con quello di Sebastian, prese un sorso ed arricciò il naso.
-Mhm… siete mai andati a letto insieme?- chiese Sebastian bevendo un lungo sorso.
Blaine tossicchiò dandosi qualche colpetto sul petto, l’amico lo fissò inarcando un sopracciglio, scosse la testa e tornò a fissare la parete coperta da bottiglie prendendo un altro sorso di cocktail
-Lo prenderò per un no…-
Blaine si schiarì la voce arrossendo e girando il cucchiaio del drink che si trovava nel bicchiere
-Abbiamo provato, cioè…Kurt è un tipo all’antica… è, è timidio e…-
-Vergine.- disse Sebastian ironicamente.
Lascialo stare…lui è, è… così, e a me piace- rispose Blaine con un sospiro abbassando lo sguardo sul bancone.
Sebastian girò di poco lo sguardo verso di lui e scosse la testa finendo il drink.
-Ma…la tua verginità almeno, perdila diamine.-
-Si la perderò…ma solo con Kurt.- disse Blaine sicuro di se, a quelle parole Sebastian trasalì ordinando un altro drink più forte offrendolo a Blaine.
Il piano non andava bene per nulla, se voleva arrivare nei suoi boxer, Blaine doveva perdere la testa.
-Uhm, vedremo… adesso, bevi. Così si sta meglio!- disse Sebastian ridendo e passandogli altri due cocktail.
Blaine guardò per un attimo i due drink e ne prese un sorso ridacchiando, arricciò il naso ingoiando tutto e ridendo di gusto.
Dopo due minuti la scena era cambiata. Blaine Anderson aveva la testa buttata sul bancone singhiozzando e lamentandosi mentre Sebastian Smyth, al suo fianco rideva accarezzandogli la testa.
-Kurt, non mi ama più, non mi vuole!! Io non posso vivere!- piagnucolò Blaine singhiozzando sul bancone.
Sebastian si alzò tentando di non cadere dallo sgabello  e dando una pacca sulla spalla a Blaine sorreggendolo
-Su con la vita!! Ti accompagno a casa- disse aiutandolo ad alzarsi tenendo una mano intorno alla sua spalla.
Il ragazzo scosse la testa accasciandosi alla porta d’ingresso ed aprendola a fatina ridendo
-No, non mi vuole! Portami in macchina!-
Blaine strizzò gli occhi sentendoli leggermente bruciare ed accasciandosi alla portiera della macchina cercando di infilare le chiavi.
-Dammi, faccio io.- disse Sebastian poggiando leggermente la mano sulla sua ridendo, aprì la portiera posteriore e spinse Blaine per farlo sedere.
-Porti sempre con te la chitarra?-
Il ragazzo mugugnò stendendosi sul sedile e piagnucolando.
Sebastian tirò un sospiro ed entrò nell’auto avvicinandosi piano a Blaine gattonando sul sedile e spingendolo in un angolo.
I loro visi così vicini, tanto che entrambi respirarono l’aria dell’altro.
-Lo hai mai fatto n macchina?- sussurrò Sebastian all’orecchio di Blaine che continuava a ridere scuotendo la testa.
Le labbra di Sebastian scivolarono sul suo collo mordicchiandolo piano, Blaine socchiuse gli occhi sistemandosi sotto di lui ed allacciando la gamba alla sua.
Sentiva l’alcool scorrere ovunque, la testa girare sempre più velocemente e nessun pensiero.
D’un tratto però sentì un brivido, non di piacere, non di desiderio…
Ma di qualcosa che è sbagliato, qualcosa che non bisogna fare perché non è quella giusta… una sottospecie di coscienza che ti avverte con un sussulto e ti sveglia portandoti sulla retta via.
Difatti Blaine mugugnò il nome di Sebastian tentando di spingerlo via, ma invano.
-Che c’è?- sbuffò Sebastian alzandosi.
Blaine si stropicciò gli occhi fissandolo:
-Io non posso…non voglio.-
Era sicuro delle sue parole, sapeva perfettamente ciò che voleva, ciò che desiderava più della sua stessa vita.
Un pazza idea gli passò per la testa, aprì di scatto la portiera prendendo la chitarra ed uscendo dall’auto.
-Dove vai Blaine?- chiese Sebastian alterato.
Blaine gli lanciò le chiavi dell’auto barcollando:
-Dall’amore della mia vita, per rimediare ad un errore o potrei perdere la persona che mi ha regalato il periodo più bello della mia vita-

Dette quelle parole iniziò a correre verso Casa Hummel, incurante di Sebastian che gridava il suo nome, ed ascoltando solo quella melodia… 


Mi scuso per il ritardo ma i miei genitori sono in preda alla follia più totale u.ù
Spero che vi piaccia, il prossimo capitolo è quello che preferisco ;) <3

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Capitolo 6
*** Oh my love. ***


Amare significa appartenersi, in ogni modo possibile.





Il suo respiro divenne sempre più affannoso ma le sue spinte non dimunivano anzi, aumentavano.
Correva, alle due del mattino Blaine Anderson era l’unico a correre per il centro di Lima, con una chitarra in spalla e barcollante per il marciapiede.
Sentiva la sua testa scoppiare, il sangue pulsare più velocemente, battere sul collo e per tutto il suo corpo.
Ascoltava piccole risatine di ragazzi o ragazze che lo osservavano camminare in quel modo buffo, ma non gli interessava affatto.
Finalmente imbucò il vicolo che portava a Casa Hummel, pochi minuti e si sarebbe ritrovato li di fronte.
Adesso sapeva cosa fare.
Kurt a quell’ora dormiva, non serenamente come al solito, quasi ad occhi socchiusi e a pancia in su.
Si girò sul lato opposto al comodino fissando la parete bianca, la casa era silenziosa, nessun rumore, nessun sussurro.
Solo qualche volta si sentiva il singhiozzo di Kurt che echeggiava nella casa mentre cercava di dormire.
Ma quella sera i suoi singhiozzi non dolevano al sonno della famiglia, era solo.
Socchiuse gli occhi per qualche attimo quando il suo cellulare vibrò.
Kurt alzò lo sguardo sporgendosi verso il comodino e fissando il telefonino che si illuminava: - Blaine –
Lesse il messaggio ed il suo cuore saltò un battito.
_Apri la finestra_
Si infilò di fretta le ciabatte bianche avvicinandosi piano alla finestra, scostò la tenda e notò una figura indistinta proprio sotto  casa sua.
Da quando si era trasferito in quella casa più grande, era riuscito ad ottenere una camera tutta sua, non era molto spaziosa ma per una persona sola era perfetta.
Aprì la finestra ed un vento gelido penetrò nella stanza di Kurt facendo si che si raffreddasse in pochi secondi.
Sotto casa sua c’era Blaine, la sua camicia sgualcita lasciava intravedere il suo collo allacciato per una parte dal papillon rosso come il suo naso per il freddo.
-Blaine sei pazzo? Fa freddo cos..-
-Ho sbagliato, Kurt. Ho fatto un errore imperdonabile e da coglione.-
 lo interruppe Blaine alzando lo sguardo verso quel viso angelico e pallido, messo in risalto da due occhi azzurri.
Kurt scosse la testa ridacchiando
-Blaine, sei ubriaco?-
Il ragazzo abbassò lo sguardo leccandosi le labbra e sogghignando
-Credo di si…ma devo rimediare. Se non lo farò adesso, ti perderò per sempre e la mia vita sarà fatta di rimpianti.-
A quelle parole Kurt, inarcò un sopracciglio accennando un sorriso.
-Oh my love for the first time in my life, my eyes are wide open-
cantò Blaine a voce alta, Kurt lo fissò cercando di zittirlo
-Blaine cosa fai?-
Il ragazzo sorrise, si sfilò la chitarra e cominciò a suonare, camminando avanti ed indietro senza smettere di guardarlo di sottecchi.
Kurt sorrise alle parole della canzone che adorava canticchiando il motivetto.
Il sentimento di Blaine e l’amore che Kurt ricambiava senza dubbio, si esprimeva con quella canzone, con quelle parole… e con il fatto che entrambi fossero lì, a fissarsi di notte fonda e di mattina presto. Per sempre.
-Oh my love for the first time in my life
My eyes can see

I see the wind
Oh, I see the trees
Everything is clear in my heart
I see the clouds
Oh, I see the sky
Everything is clear in our world

Oh my love for the first time in my life
My mind is wide open
Oh my lover for the first time in my life
My mind can feel

I feel the sorrow
Oh, I feel dreams
Everything is clear in my heart
I feel life
Oh, I feel love
Everything is clear in our world-

 
 
 
Finì la canzone, restarono i loro occhi, fissi l’uno nell’altro. Quel verde che si rispecchiava nell’azzurro, e quell’azzurro che ricambiava il verde.
Kurt abbassò lo sguardo e chiuse la finestra.
Il cuore di Blaine si spezzò in un attimo, non ci fu più nulla.
-K-Kurt aspetta!-
Urlò il ragazzo, ma era troppo tardi.
La finestra era chiusa, insieme ad ogni sua speranza.
Girò le spalle e si incamminò verso il vialetto di casa Hummel, sconsolato.
 
 
 
-Hey Warbler!-
Blaine si girò verso la porta e sorrise alla visione di Kurt appoggiato allo stipite dell’ingresso.
-Vieni dentro, non vorrei che prendessi freddo-
sussurrò il ragazzo alla porta allungando la mano verso Blaine e stringendo la sua.
Blaine si aggiustò la chitarra sulla spalla stringendo la mano calda del ragazzo che amava e che…voleva più di se stesso.
-Permesso- sussurrò ad un passo dalle sue labbra.
Kurt sorrise sfilandogli la chitarra ed appoggiandola sul divano di pelle marrone.
-Sei gelido… e bagnato!- disse il ragazzo alto scuotendo la testa senza lasciare la sua mano.
-E pazzo di te, Kurt Hummel.- sussurrò a voce bassa Blaine avvicinandosi alle labbra del suo ragazzo.
Il dito indice di Kurt si spostò sulle labbra di Blaine fissandole.
-Ti perdono-
-Come mai così di impulso?-chiese Blaine.
-Sei qui alle 2.30 del mattino, per me. Scusami- dette queste parole, Kurt scivolò tra le sue braccia alzandole e portandole attorno alle sue spalle.
Il naso freddo di Blaine si appoggiò tra i suoi capelli annusandone il profumo di vaniglia.
Si… era mancato nella sua vita.
-Ti amo Kurt-
-Ti amo Blaine-
Quelle parole bastarono a sistemare ogni cosa, le loro labbra finalmente si unirono in un bacio caldo, appassionato, pieno di amore, di desiderio ma soprattutto di mancanza… la mancanza l’uno dell’altro.
Blaine si staccò guardandosi intorno e notando le luci spente.
-Sei solo?- chiese Blaine tornando ai suoi occhi.
Kurt annuì abbassando lo sguardo, solo al pensiero che era passato per la sua mente arrossì.
-T-T darebbe fastidio restare a dormire con me?-
Gli occhi del ragazzo moro si illuminarono a quella richiesta inaspettata ma desiderata.
-Be’…se mi presi un pigiama-
Disse lui salendo le scale e notando la porta della sua camera.
Kurt sorrise stringendo la sua mano ed accendendo la piccola stufa che aveva in camera sua.
Sospirò passandosi una mano tra i capelli ed aprendo l’armadio in cerca di un pigiama.
-Ma… dovrebbe essere qui, vedi se questo ti v-v…-
I suoi occhi caddero sulla visione più bella che avesse mai visto o anche solo immaginato.
Di fronte a lui, Blaine aveva appoggiato la sua camicia spiegazzata sul letto e si stava abbassando per slacciarsi le scarpe.
La sua figura completamente perfetta, il colore dei suoi occhi che lasciava trasparire una leggera serenità ed il suo sorriso delicato che illuminava ogni cosa.
Il ragazzo si girò di scatto inclinando leggermente la testa e fissando Kurt, che rimaneva in piedi, con il pigiama tra le mani e lo sguardo bloccato su di lui.
-Amore… tutto ok?-
Chiese Blaine avvicinandosi di poco, Kurt sgranò gli occhi abbassandoli sul petto di Blaine.
Quella figura così liscia, che si avvicinava piano a lui, sembrava quasi uno di quei sogni che faceva durante le notti in cui Blaine non c’era stato, in cui magari per un ora, non era riuscito a vederlo, ne a sentirlo e ritrovarselo lì davanti ai suoi occhi era mozzafiato. Letteralmente.
 
Kurt scosse la testa lasciando che un ciuffo di capelli scivolasse sulla sua fronte, alzò gli occhi fissando intensamente quelli di Blaine e finalmente riuscì a comporre un periodo sensato.
-Oh? Eh… si prova questo.-
Disse il ragazzo porgendogli il pigiama ed abbassando lo sguardo imbarazzato, non era da lui comportarsi in quel modo.
Eppure era inevitabile non restare e a dir poco paralizzati di fronte a quella visione.
-Fa caldo vero? Dovrei abbassare la stufa..-
Kurt voltò lo sguardo facendo per andarsene quando, le mani di Blaine fecero presa sul polso di Kurt tirandolo.
Fu un secondo, uno scambio intenso di sguardi sul polso e poi tra di loro.
La loro distanza diminuì piano, Blaine si avvicinò a Kurt senza dire una parola, alzo le braccia del suo ragazzo portandole intorno al suo collo e gli accarezzò la guancia accennando un sorriso.
Il calore della stanza crebbe d’improvviso, un caldo incontrollato ricoprì ogni singola parte del loro corpo, facendo si che le mani di Blaine divenissero di fuoco e che le guance di Kurt arrossissero diventando quasi violacee.
Il ragazzo moro passò le sue dita tra i capelli del ragazzo leggermente più alto, che restava fermo a fissare i suoi occhi.
-No…non c’è bisogno di abbassarla.-
Sussurrò il ragazzo portando indietro un ciuffo dei suoi capelli che era sfuggito dalla pettinatura.
La mano di Kurt tremò per l’emozione, Blaine sorrise lasciando che la mano libera dalla stretta di Kurt scivolasse sui bottoni del suo pigiama togliendoli uno ad uno.
In un attimo, si ritrovò il suo petto bianco, leggermente levigato da piccole sfumature rosse a causa dell’aria calda che si trovava in quella stanza mentre le sue mani erano l’unica cosa gelida.
Blaine passò le dita tracciando i contorni del muscolo, del braccio, degli addominali ed incorniciando l’ombelico risalendo piano.
Erano come incantati l’uno dal corpo dell’altro, restavano fermi a fissarsi senza parole.
Quel momento era così meraviglioso e giusto che non era essenziale parlare o pensare anche per un secondo che tutto fosse sbagliato.
Le dita di Kurt si posarono sul corpo di Blaine sentendo quella leggera umidità della neve.
Era arrivato il momento, la prima volta.
Nessuno dei due sembrava essere nervoso ormai.
Sapevano di appartenersi, sapevano di amarsi e non potevano impedire un unione del genere.
L’unione più significativa che ci fosse al mondo.
Il ragazzo dagli occhi azzurri indietreggiò sul letto stendendosi e ritrovandosi il ragazzo dalle iridi color miele su di lui.
Ci fu un bacio, un bacio totalmente diverso dai soliti, un bacio che trasportò entrambi in un profondo oceano di passione, di desiderio di appartenersi e di amore.
Tremante, Blaine slacciò il pantalone di Kurt abbassandolo e lasciando di poco scoperto il suo bacino.
La pelle morbida e bianca di Kurt fu attraversata da un brivido per quel semplice contatto, socchiuse gli occhi e sospirò ad un passo dalle labbra di Blaine.
-Blaine…sento di volerti come mai prima.-
A quelle parole il ragazzo sorrise avvicinandosi leggermente al suo bacino e sfiorando le sue labbra.
-Kurt…voglio la stessa cosa. E voglio che sia perfetta.-
Kurt annuì passando una mano dietro la sua nuca ed avvicinandolo alle sue labbra, il ragazzo sorrise ricambiando il suo bacio intrecciando dolcemente le loro dita, sfiorando appena il dorso della sua mano e tremando per l’emozione.
I loro corpi nudi si ritrovarono incastrati alla perfezione.
Le gambe di Kurt allacciate al bacino di Blaine e la mano di Blaine che accarezzava il braccio nudo di Kurt.
Erano un puzzle.
Kurt e Blaine  erano come le tessere di un puzzle, due pezzi di forma opposta ma che insieme si completavano, si incastravano e riuscivano a finire ciò che avevano di più puro: il loro amore.
Sfuggì un sorriso dalle labbra di entrambi.
I loro corpi, così stretti l’uno all’altro, così caldi  ed uniti insieme creavano scintille.
Assomigliavano ai fiammiferi, i quali si sfregano alla scatola creando poi una scintilla improvvisa.
-Se…se fa male fermami, ti prego-
Sussurrò Blaine sul collo di Kurt.
Il ragazzo annuì stringendo le mani attorno ai suoi fianchi e sospirando.
Era tutto pronto, erano pronti.
Ci sono modi e modi per appartenere ad una persona.
Il passo più importante è il matrimonio e per loro non sarebbe tardato.
Non bisognava dire parole, non bisognava commentare il momento per renderlo speciale.
A loro bastò guardarsi negli occhi per trovare il sentimento puro, per riuscire a scovare la giusta via e convinzione di volere tutto ciò.
Socchiusero gli occhi, le loro mani si strinsero, i loro respiri diventarono irregolari ed entrambi i loro cuori saltarono un battito.
All’orecchio di Kurt, Blaine sussurrava parole dolci e lui si sentiva sua.
 
 
I feel life
Oh, I feel love
Everything is clear in our world-




Ciao:3 si sto piangendo perchè adoro Kurt e Blaine, spero vi piaccia eh u.ù Commentate:3

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Capitolo 7
*** That's love. ***



Sei arrivato di soppiatto.. non ho sentito i tuoi passi,   non avevo considerato quando fossi dipendente dal profumo dei tuoi sogni, mi hai toccato il cuore con una tale delicatezza, da non poter più fare a meno del tuo respiro, dello sfiorare della tua mano.. e così, ora hai invaso di radici la mia anima.





Un raggio di sole penetrò dalla finestra illuminando la stanza di Kurt.
Blaine si coprì la fronte che veniva colpita da quella luce ed accennò uno sbadiglio.
Sentiva un leggero peso sul braccio ed un calore inspiegabile avvolgere il suo corpo.
Voltò lo sguardo e notò un ragazzo che aveva il viso affondato nell’incavo del suo collo, le sue braccia stringevano quel corpo nudo, caldo e leggermente sudato.
Sorrise annusandolo; vaniglia, quel profumo gli era mancato terribilmente.
Non ricordava tutto di quella strana serata, sentiva la testa girargli ancora, ma era sicuro di una cosa: Kurt era rimasto nella sua mente anche nei sogni, ricordava forse solo l’ultima parte di quella notte.
La parte decisamente più importante.
Si sollevò appoggiando la testa alla spalliera del letto e si guardò in giro assonnato.
I loro vestiti erano sparsi ovunque, i cuscini che erano appoggiati sul letto di Kurt adesso erano a terra con qualche libro.
Scosse la testa passandosi una mano tra i ricci e strofinandosi gli occhi con un sospiro.
Con attenzione si staccò da Kurt appoggiando la sua testa sul cuscino, alzandosi dal letto e scivolando sul pavimento alla ricerca dei suoi boxer.
Li infilò, corse in bagno lavandosi velocemente e vestendosi piano, attento a non fare rumore.
Presi il giubbino ed aprì la porta della camera scendendo le scale.
A metà percorso però si accorse di ciò che stava facendo, sbuffò correndo di nuovo nella stanza,prese un foglio e scrisse un biglietto veloce appoggiandolo sul fianco di Kurt.
“Sono andato a prendere qualcosa per la colazione.
E’ stata la notte più bella della mia vita B.”
Sorrise lasciando un bacio su quella fronte nivea e chiuse la porta in silenzio.
 
 
 
                                                                     //**************//
 
 
*Bip Bip Bip*
Kurt voltò lo sguardo verso il comodino strofinandosi un occhio, prese il cellulare che lampeggiava e lesse il nome con lo sguardo assonnato.
 
-Rachel.-    _sms_ Kurtie! Com’è andata la serata? Shopping?

 
Cercò a fatica di beccare i tasti del suo IPhone mentre continuava a sbadigliare ripetutamente.
 
 
_sms_ Rach! La serata? Poi ti racconto...<3 _invio_
 
 
Appoggiò di nuovo il cellulare sul comodino e si stiracchiò con un sorriso voltando poi il viso verso il lato opposto ridendo.
-Buongiorno amore!- sussurrò ad occhi chiusi.
Non appena li aprì, si ritrovò a stringere il nulla, si sedette nel letto guardandosi intorno e sentendo il suo cuore perdere d’improvviso un battito.
-Amore...?- disse passandosi una mano tra i capelli preoccupato.
Notò poi, proprio sulla sua fronte un post it giallo, lo staccò sbuffando e osservò quel messaggio attentamente.
Scosse la testa gettandosi poi sul cuscino e fissando il soffitto con un sorriso ebete sulle labbra, quelle labbra che avevano ancora il sapore di Blaine.
Sospirò girandosi nel letto e stringendosi nel piumone azzurro impregnato della colonia del suo ragazzo.
 
-Ah dannazione!-
 Un tonfo improvviso, Kurt alzò la testa ed accennò una risatina soffocata. Blaine era tornato.
Girò lo sguardo appoggiando il viso nel cuscino e fingendo di dormire non appena sentì alcuni passi.
Blaine chiuse la porta delicatamente lasciando il vassoio con la colazione sulla scrivania.
Sentì un risolino e sospiro passandosi una mano tra i capelli.
-Kurt...so che se sei sveglio- disse il ragazzo moro ridendo, mentre si sfilava i jeans e la maglietta.
-Mhmm...buongiorno- sussurrò Blaine al suo orecchio infilandosi sotto al piumone e sfregando i piedi freddi con quelli caldi del suo ragazzo.
A quel contatto, la schiena bianca di Kurt fu percorsa da un brivido, si girò ed appoggiò la fronte calda alla sua con un sospiro mentre le braccia calde di Blaine gli cingevano i fianchi.
-Buongiorno...- disse Kurt a un passo dalle sue labbra mugolando assonnato.
-Ha dormito bene?- chiese amorevolmente il ragazzo moro accarezzando la guancia del biondo,  leggermente arrossata per il calore della stanza.
-Mai dormito così meglio...e tu?- chiese Kurt strofinando il naso contro il suo ridendo.
-Direi che è stata la notte più bella di tutte, amore.- rispose Blaine stringendolo a se con un sorriso.
-Ho preso qualcosa per la colazione- disse alzandosi e porgendogli il vassoio con gentilezza.
Kurt sorrise fissando il cibo ed arrossendo.
-Tu mi vizi.-
Il ragazzo tornò sotto le coperte ridendo e stampandogli un dolce bacio sulle labbra sistemandosi sul cuscino.
Gli offrì un cornetto al cioccolato ed iniziò a mangiare senza staccare gli occhi dai suoi.
Non ricordava una domenica mattina più bella, passata a letto con il suo ragazzo, stretti l’uno all’altro dopo una notte così stupenda.
Sospirò passandogli una tazza di cappuccino sorridendo
-A mio malincuore devo chiederti di vestirti tra un po- disse Blaine finendo il suo cornetto e sorseggiando il cappuccino ridacchiando.
Kurt alzò gli occhi fissando Blaine con un sopracciglio inarcato, scosse la testa.
-E sentiamo, perché mai?-
-Perché voglio portarti a pattinare- disse Blaine finendo il cappuccino, Kurt alzò gli occhi incontrando quelli del riccioluto e sorridendo.
-Pattinare? Sul serio?-
Con un cenno di testa, il suo ragazzo annuì avvicinandosi al soprano e leccandogli le labbra sporche di cappuccino.
-Va a vestirti Porcellana-
Kurt arrossì al suo gesto, leccando, come per risposta, anche le labbra di Blaine appena sporche di zucchero a velo.
Si scoprì raccogliendo i boxer che erano ai piedi del letto, lì infilò e si trascinò a piedi nudi nel bagno chiudendo la porta a chiave.
Blaine indugiò, forse un po troppo, su quel bel sedere che Kurt muoveva o involontariamente o forse volontariamente, quasi come se ci mettesse d’impegno a farlo impazzire.
Nella testa di quel ragazzo dai capelli ricci, tutto diventava più limpido.
Stava ricordando cosa era successo al sera prima. Sebastian e la sua ironia, le sue labbra fredde sul suo collo.
Poi Kurt...alla finestra con il naso rosso le parole, i gemiti, le sue dita calde che passavano tra quei capelli marroni che andavano ora sul chiaro ora sullo scuro.
Sorrise chiudendo gli occhi e scivolando sul cuscino mentre sentiva l’acqua della doccia.
Era terribilmente tentato dall’aprire quella porta, respirare il dolce profumo alla vaniglia che scivolava sul suo corpo bagnato e...
Bip Bip.
Voltò lo sguardo verso il comodino notando che lo schermo del suo cellulare si illuminava.
-Seb-
Sbuffò prendendolo e leggendo velocemente il messaggio.
 
_sms_ B. non so che fine tu abbia fatto ma ho ancora la tua auto quando possiamo vederci? Magari per un caffè?;)
 
Quel ragazzo non si dava mai per vinto, ma Blaine aveva fatto la sua scelta ed era convinto di ciò che voleva.
 
_sms_ Seb, oggi ho un impegno con Kurt, andiamo a pattinare. Magari a scuola domani (: _invio_
 
Gettò il cellulare sul comodino e si strofinò gli occhi con le nocche, socchiudendo di nuovo quegli occhi color miele dormicchiando qualche altro minuto.
 
-Sei così bello quando dormi- sussurrò Kurt sulle sue labbra baciandole leggermente.
Il ragazzo aprì gli occhi e sorrise scuotendo la testa.
-M-Mi sono addormentato?- sussurrò con voce assonnata.
-Sai...quando dormi sei la cosa più tenera che abbia mai visto- disse Kurt strofinando il naso contro il suo ridendo.
Blaine si sistemò sul cuscino sorridendo e stiracchiandosi ad occhi chiusi.
Le loro mani calde si trovarono, quasi una scintilla si scatenò a quel tocco, le loro dita si intrecciarono e due stupendi sorrisi apparvero sulle loro candide labbra.
-Kurt...- sussurrò il ragazzo appoggiando la fronte alla sua.
-E’ la migliore domenica di sempre.
Kurt sorrise fissando le sue labbra e lasciando che le braccia calde e forti di Blaine lo stringessero
Non era necessario parlare o anche solo respirare, non in quel momento.
Il suo orecchio si appoggiò sul petto di Blaine, proprio dove batteva il suo cuore, in quell’attimo saltava più battiti.
Sembrava correre.
Kurt sorrise.
Aveva lo stesso ritmo del suo.




Ciao:3 eccomi qui, ho avuto un po da fare a causa della scuola, ma spero davvero che tutti questi sforzi siano valsi la pena in modo da non avere nessun debito ç.ç
Nel prossimo capitolo il nostro Kurt sarà..violento xD
Commentate e ditemi che ne pensate:3 God bless ya. <3

 

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Capitolo 8
*** Courage ***



Succeda quel che succeda, i giorni brutti passano, esattamente come tutti gli altri.




-Io non so farlo-
-Ma non è difficile, ti prendo io.-
Sussurrò Blaine all’orecchio di Kurt mentre sentiva il taxi percorrere la scorciatoia per il parco.
Kurt arrossì leggermente sentendo le labbra del suo ragazzo scendere sul suo collo.
-Blaine...siamo in un taxi- disse Kurt girando lo sguardo e parlando al suo orecchio.
Blaine mugugno sul suo collo e risalendo sul suo profilo lasciando una scia di caldi baci, la sua mano scivolò sulla gamba di Kurt accarezzandola delicatamente.
Il tassista, che innocentemente lanciava qualche sguardo allo specchietto retrovisore, fermò l’auto schiarendosi la voce.
Kurt arrossì sistemandosi sul sediolino, aprì velocemente la portiera ed uscì fuori riuscendo finalmente a respirare.
Blaine sorrise, pagò lasciando la mancia al tassista, richiuse lo sportello facendo poi il giro e stringendo la mano del suo ragazzo.
Osservò il suo viso rosso e scoppiò a ridere passandosi una mano tra i capelli.
Kurt inarcò un sopracciglio pizzicandoli il fianco e scuotendo la testa.
-Non ridere...sei diventato un maniaco!- disse ridendo ed avviandosi verso la pista di pattinaggio.
-Guarda che..tu mi rendi un maniaco- sussurrò il riccio al suo orecchio mordicchiandolo
-Smettila Blaine!-
Il soprano, con una mossa veloce, lasciò la mano del ragazzo più basso e si incamminò verso il parco annusando l’aria umida e notando un po di neve sulle piante che si trovavano intorno a loro.
Blaine lo raggiunse e posò una mano sul suo fianco per avvicinarlo a se.
Quando nevicava e tutto si imbiancava, la pelle nivea di Kurt veniva messa in risalto da tutto quel bianco.
E Blaine adorava la pelle di Kurt.
Trovava che fosse davvero fortunato ad essere l’unico che poteva lasciare piccoli segni rossi su di essa.
Fottutamente fortunato.
Sfiorò con le sue labbra calde e morbide il collo di Kurt e ci lasciò un bacio sospirandoci e soffermandosi per qualche attimo sul fresco della sua pelle.
-Sei bellissimo...- sussurrò al suo orecchio staccandosi e sorridendo.
Il ragazzo più alto arrossì lasciando scivolare le sue dita tra quelle del riccio sorridendo. Le dita di Blaine riempivano perfettamente lo spazio fra le sue.
-Al tuo fianco sembro un cadavere...- disse ridendo e continuando a camminare.
Blaine scosse la testa passandosi una mano tra i capelli
-Tu aspettami qui...prendo i pattini e torno- disse lasciando un bacio veloce sulle labbra del suo ragazzo, Kurt annuì appoggiandosi al bordo della pista e fissando Blaine mentre si allontanava dirigendosi verso la casa.
Dalle labbra fredde del ragazzo, fuoriuscì un sospiro quasi di spensieratezza.
Tutto sembrava essere tornato alla normalità, erano tornati insieme e Kurt poté finalmente sorridere.
Sorridere davvero.
Si appoggiò di spalle fissando silenziosamente la pista, non c’era nessun rumore... solo un inaspettato silenzio.
Eppure quel giorno non c’era malinconia nel suo cuore. Non più.
Sorrise quando una mano si poggiò sulla sua spalla.
-Però...non ci hai messo tanto- disse Kurt ridacchiando e voltandosi.
-Scusami dolcezza- sussurrò Sebastian Smythe poggiandosi sul fianco con il suo solito sorrisetto che Kurt avrebbe voluto togliere con un bel pugno.
-Cosa vuoi?-
-Blaine- sorrise.
-Non farmi imprecare-
-Fallo, nessuno ti ascolta cara-
-Sebastian, smettila-.
Il ragazzo più alto si aggiustò la cravatta a strisce appoggiandosi al bordo di fianco a Kurt abbassando lo sguardo.
-Cosa ci fai qui?-
-Te l’ho detto...voglio Blaine ed il trofeo delle Nazionali-
-Blaine è...mio.- sussurò Kurt abbassando gli occhi blu che si stavano scurendo per la rabbia.
-Ah si? E come fai ad essere sicuro?- chiese l’altro senza smettere di sorridere e di guardarlo.
-I-Ieri è venuto a casa mia e..-
-Lo so- lo interruppe Sebastian.
Kurt rimase spiazzato e deglutì pesantemente, come faceva a...
-E’ uscito con me ieri- disse con un sorrisetto
-Non è vero...-
-L’ho portato in un locale gay ed ha bevuto-
-S-smettila...-
-Non voglio negare l’evidenzia Kurtie. Era ubriaco e l’ho portato nella sua macchina- sussurrò il ragazzo alto avvicinandosi a Kurt sorridendo.
-Non chiamarmi K-Kurtie...smettila- disse il soprano infastidito.
-E l’ho scopato con violenza, Kurtie-
-Mi fai schifo, menti...Blaine mi ama-
-Davvero? E come mai se l’è lasciato infilare in quel bel culetto da me?-
-Ti ho detto di finirla-
-Sii realista, lui è andato a letto con me. Lo abbiamo fatto ed è stato perfetto...-
-La devi smettere!!- urlò Kurt spingendolo con forza.
I suoi occhi bruciavano, quel sorrisetto rimaneva sul suo viso da suricata.
Non lo sopportava, e quella era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Il sorriso del ragazzo più alto sparì ed un sonoro schiocco si sentì fino dall’altro lato della pista.
Sebastian portò una mano sulla sua guancia e mugugnando di dolore.
-C-cosa hai fatto?-
-Ti ho dato uno schiaffo. E adesso vattene-
-Io...-
-Ora- disse Kurt in tono serio.
Sebastian non disse una parola, si aggiustò la giacca e si allontanò verso l’uscita.
Kurt perse un battito. Non era da lui picchiare le persone, era contro la violenza...ma la sua mano adesso bruciava, il colore dei suoi occhi era diventato più scuro ed intenso.
Sospirò pesantemente poggiando le braccia sul bordo e scuotendo la testa.
-Kurt...-
Quel dolce sussurrò lo fece sobbalzare, non si voltò, rimase fermo, con la mano che palpitava ed alcune lacrime che scendevano sul suo candido viso bianco.
-Non volevo...Blaine, scusa.-
Il suo ragazzo non disse una parola, si limitò a stringerlo. A stringerlo così forte che per un momento ebbe paura di averlo fatto male.
Passo le mani sulla sua schiena, mentre le lacrime di Kurt continuavano a scendere imperterrite sulle sue guance rosee, il respiro di Blaine oramai era sull’orecchio del biondo, ed ogni lacrima di Kurt era una pugnalata per Blaine.
-Courage-
Sussurrò Blaine alzando con due dita il viso del suo ragazzo, sotterrato nella sciarpa del ricciolino.
Kurt sorrise appena, lasciò che Blaine passasse il pollice sotto i suoi occhi leggermente arrossati, curando ogni minimo dettaglio della sua pelle e tentando in ogni modo di rassicurarlo.
-Ti amo, sei così coraggioso amore mio-
Disse il più basso passando le dita fra i lisci e morbidi capelli marroni del più alto.
Kurt sorrise con lo sguardo basso, intrecciando le dita di Blaine con le sue.
-Grazie a te...-
Sussurrò quasi senza fiato il biondo.
Blaine notò malinconia, risentimento per l’azione che aveva fatto poco fa Kurt, così lo trascinò sulla panchina di fronte alla pista iniziando a sfilarsi le scarpe ed infilando velocemente i pattini con un risolino.
Kurt lo seguì confuso, sedendosi e slacciandosi gli stivali.
-Non so nemmeno come vanno questi aggeggi!-
Blaine sorrise e dopo aver messo i pattini prese una gamba di Kurt portandola sulle sue per infilargli la scarpa con un sorriso
 -Bei calzini amore.... -
 Non appena vide Blaine appoggiare i piedi sul ghiaccio e tendergli la mano, lui tributante si morse il labbro, stringendo la sua mano ed avvinghiandosi alle sue braccia forzute.
-Blaine...quando ero piccolo sono caduto. Non voglio dai, ti applaudo giuro!- disse Kurt stringendo con una presa ferrea il bordo della pista.
-Avanti, ti insegno io, è facile!-
-Si,certo! Scivolare e farsi male ancora di più! Mi prendi tu amore?-
-Non cadrai! Te lo prometto! E se cadi io cado con te!-
Blaine sorrise, stringendo forte la mano del suo ragazzo, tirandolo un po’
sfoderò i suoi occhi dolci e...no, Blaine non seppe resistere proprio a quella tenerezza più assoluta.
Gli lasciò la mano per pattinare lentamente indietro e poi di nuovo verso di lui.
-Devi solo cercare di tenerti in equilibrio, le gambe non troppo aperte, ma neanche troppo chiuse e poi devi seguire me, guarda... Proprio come se stessi camminando!-
 
Una cosa che forse a Blaine era sfuggita, era che Kurt era un bravo attore.
Infatti in meno di un istante, una figura leggiadra, schizzò verso di lui superando e lasciando di sfuggita un bacio sulla sua guancia.
-Così amore?- chiese ridendo Kurt scappando velocemente dalla presa del suo ragazzo.
Blaine dal canto suo, rimase stupito da quel pattinare che lo faceva sembrare ancora di più un angelo.
 -Tu... KURT!-
Urlò ridendo e correndo verso di lui cercando di prenderlo.
-Tu.... Perché non me lo hai detto?-
Il biondo si fermò slittando con i pattini e stringendo una mano sul fianco del basso per avvicinarsi, fissando le sue labbra ridendo.
-Oh amore,mi piace fare il ragazzino...-
Socchiuse gli occhi insieme a lui e mentre lui si avvicinava per baciarlo , Kurt corse  via lasciando la sua mano ridendo.
-Vediamo se mi prendi amore!-
Così il povero Blaine si ritrovò a baciare l’aria, la risata cristallina del suo fidanzato gli fece aprire di scatto gli occhi ed iniziare a correre il più veloce possibile.
-Kurt! Non si fa così, mi devi un bacio!-
Ma niente, il soprano si limitò a mandare un bacio al suo amato, continuando a pattinare leggermente più veloce facendo il giro della pista ed arrivando dietro Blaine.
Si affiancò a lui e diede una pacca sul suo sedere, bella forte. Fermatosi finalmente, si appoggio con i pattini a quelli del suo ragazzo, ancora con il fiatone.
-Mi desiderava?-
Il riccio, a causa di quello schiaffo, dovette appoggiarsi alla ringhiera per non cadere rovinosamente a terra.
-Oh certo che si... Mi deve un bacio...-
Sussurrò sorridendo e girandosi verso di lui, appoggiato alla ringhiera con entrambe le braccia.
Il loro bacio non su niente di passionale, ne eccitante.
Solo amore.
Kurt strinse le braccia attorno al collo del suo ragazzo, lasciando che quest’ultimo poggiasse le mani coperte dai guanti neri, sui suoi fianchi.
Entrambi sorrisero con un sospiro.
-Sai...dobbiamo rifarlo.-
-Concordo...Magari a Central Park, con i nostri figli mentre beviamo poi una cioccolata calda-
-Sarà così...te lo prometto.-
 
 
Quella fu la promessa che portò a Kurt varie conseguenze, difficoltà, ostacoli ma soprattutto scelte.
Scelte che avrebbero dimostrato a Kurt cosa valeva la pena ottenere e per cosa lottare. 




Giorno (?) a tutti, mi fiondo sotto le coperte ç.ç spero davvero che vi piaccia, ho messo tutto l'impegno che potevo.
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