Nessuno crede in quel Gesù di periferia

di Hysteric_Noise
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** American Idiot ***
Capitolo 2: *** Holiday ***
Capitolo 3: *** Boulevard Of Broken Dreams ***
Capitolo 4: *** St. Jimmy ***
Capitolo 5: *** Give Me Novacaine ***
Capitolo 6: *** She's a Rebel ***
Capitolo 7: *** Extraordinary Girl ***
Capitolo 8: *** Letterbomb ***
Capitolo 9: *** Homecoming ***
Capitolo 10: *** Whatsername ***



Capitolo 1
*** American Idiot ***


Lui è Jimmy. E’ un ragazzo americano, ma non vuole essere definito così. Lui non ha niente a che vedere con quella massa di vittime dell’autorità e della TV. Lui vuole essere diverso. Anzi, lui è diverso.
Tutto nella sua vita è diverso, a cominciare dalla sua famiglia. Ma quale famiglia? Lui è figlio solo di rabbia e amore. E’ fatto di vita e morte. Lui è un ragazzo senza nome, è Jimmy e basta. Jimmy il Drogato. Jimmy l’Alcolizzato. Così lo chiamano, spesso.
A lui piace “Jesus”. Sì, lui è come il Gesù di se stesso, un Gesù che abita nel buio, nella merda. Nei sobborghi. Lui è fatto così, e non ci vede niente di sbagliato. Perché la gente deve vederci qualcosa di male? Lui non è affar loro. Nessuno crede in quel Gesù di periferia. 
Lui vive semplicemente in quel mondo dannato, ingannevole, morto.
Ma a lui non frega niente di tutto ciò.
Lui è Jimmy, tutti sono pieni di merda, tutti allevano altri ipocriti, e forse anche lui un giorno, se sopravviverà a questa vita.

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Capitolo 2
*** Holiday ***


Jimmy guarda la TV, in quel devasto che è la sua camera, il piccolo tempio a quel suo Gesù personale. Tappezzato dal soffitto al pavimento di pezzi di vita del Gesù della periferia.
Guarda quelle immagini che scorrono, ma non riesce a trovare un senso. Tutto è solo una grande, enorme contraddizione. Vede morte, terrore, disperazione. E accanto a questo, gli dicono che sì, è tutto giusto. Che le stupide ripicche dei potenti sono più importanti della vita di tutte quelle persone.
Bugie.
Lui vive in un mondo di fottute bugie.
E se qualcuno cerca di opporsi, di far capire a tutti che questa guerra è un’enorme cazzata, BANG.
Viene fatto tacere. Perché la gente, secondo loro, non deve pensare. No, farsi idee proprie fa solo male al sistema organizzato che stanno cercando di costruire.
E così, la gente continua a vivere nella sua piccola, semplice realtà.
Jimmy lo sa, che bisogna cambiare qualcosa. Forse perché la sua piccola realtà fa schifo. E allora cerca di uscirne, e si va a scontrare con le altre realtà, quelle più grandi. E più brutte.
No, basta. Non ce la fa più. Pensare fa davvero male, a uno come lui.
Esce dalla sua odiata casa, e va a trovare il suo amico più stretto, più caro. L’unico che non lo delude mai.
L’alcool.

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Capitolo 3
*** Boulevard Of Broken Dreams ***


Eccolo, Jimmy. Sembra uno straccio che si lascia trasportare dal vento. Torna dall’ennesima sbornia.
Lui lo sa, che dovrebbe farla finita. Ma quello è il suo rifugio, non può farne a meno.
Cammina su quella strada vuota che chiama Casa. Quella strada è speciale, in qualche modo.
Jimmy sente di appartenerle. Lì sembra che la sua frustrazione interiore diventi reale, concreta e riesce a ritrovarla in ogni elemento di quel viale. Gli alberi secchi, non curati. Le case dai muri scrostati. I graffiti di ragazzi come lui che esprimono la loro rabbia.
Sì, Jimmy è terribilmente masochista.
Bere lo fa sentire una merda, ma non smette.
Anche la sua vita lo distrugge, e forse per questo non riesce a farla finita con lei.
La cosa che più odia di quell’alcolismo, è il motivo per cui beve.
Lui è cosciente di tutti i problemi suoi e del mondo. Sa che c’è molto da fare. Ma è un codardo, sa solo scappare e attaccarsi alla bottiglia.
Lancia lontano la bottiglia che ha appena scolato fino all’ultimo, vitale goccio, mandandola in pezzi.
Esatto, in pezzi. Così è lui, così sono i suoi sogni.
Proprio come quella strada, la strada dei sogni infranti.
Si siede su un gradino scassato, ad aspettare.
Ad aspettare cosa, poi? 

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Capitolo 4
*** St. Jimmy ***


Jimmy è su quel gradino da ore, ad aspettare. E a pensare. Pensa di essere l’attesa, l’attesa di qualcosa di nuovo e sconosciuto. E’ forse la speranza del mondo di cambiare? O è solo un’altra bugia? Forse il suo Gesù di periferia non esiste...
Mentre la sua mente è affollata da questi cupi pensieri, sente dei passi.
Come, c’è qualcun’altro in quella strada desolata?
Alza la testa, e si trova davanti questa smorfia di allegria. Appartiene a un ragazzo più o meno della sua età, alto, capelli sparati e occhi stralunati.
“Ehilà, bello!”
“C-ciao...”
“E dai, cos’è quel muso? Basta stare a pensare, vieni con me, c’è da divertirsi!” Così dicendo, gli porge la mano.
Ma chi è questo ragazzo sbucato dal nulla come un fulmine a ciel sereno?
Jimmy non lo sa, ma decide di seguirlo.
Non avrebbe mai capito il perché di quella scelta. Forse, non aveva semplicemente niente da perdere. O forse perché quel ragazzo gli è apparso come un santo nella sua strada dei sogni infranti, un santo venuto a miracolarlo, a tirarlo fuori da quella merda.
Fatto sta che lo segue.
Camminano, ed arrivano in un garage.
“Questa è casa mia!” dice il Santo.
Wow, è la cosa più bella che Jimmy abbia mai visto. E’ il suo mondo ideale.
Tutto è un casino, roba sparsa ovunque. I muri sono coperti di graffiti, frasi e disegni. Come la sua camera elevata alla decima potenza. “Il mio nome è Jimmy e faresti meglio a non nominarmi invano!”
Allora è quello il suo nome! Jimmy...
L’avrebbe chiamato St. Jimmy, il suo santo personale. Ehi, il suo piccolo Monte Olimpo si allarga.
“Allora ragazzo, coraggio, siediti.” Gli indica un mucchio di roba su cui Jimmy non se sofferma ad indagare. Si siede e basta, è abituato.  
“Com’è che ti chiami?”
“Jimmy...”
“Ah ah, proprio come me!” ride lui. Sprigiona un’energia unica, quel ragazzo. E’ così diverso da Jimmy, ma lui ci si rispecchia incredibilmente. Come se fosse la sua felicità in un altro corpo, che si è voluta distaccare.
“Ma perché sei così pensieroso? La vita è una, dobbiamo godercela!”
Eh già, la fa facile lui, che vive in un posto così, da solo, senza regole.
“Ho capito, hai una vita difficile. Be’, in questo caso hai trovato la persona adatta!”
Cosa? Come può un ragazzo eccentrico sbucato dal nulla migliorare la sua orribile vita?
“Ancora non capisci, eh?” sogghigna St. Jimmy.
[...]

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Capitolo 5
*** Give Me Novacaine ***


No, non capisce.
“Ah ah, ma vivi in un altro mondo? Guarda qua.” Tira fuori da una scatola un sacchettino con della polvere bianca, e lo agita sotto il naso di Jimmy. “Che te ne pare?”
Be’, a Jimmy sembra semplice polvere... forse calce?!
“No amico, questa è una polvere molto speciale, si chiama Novocaina.”
Ecco, ora questo tipo gli legge anche nel pensiero. Ma questa Novocaina, come ogni cosa strana e potenzialmente pericolosa, lo attira.
“E... come funziona?” chiede a St. Jimmy.
“Lo sapevo che ti sarebbe interessata!” strizza l’occhio. “E’ molto semplice: la prendi, la sniffi e... vedrai, tutto andrà meglio!”
Meglio, dice? Migliorare la sua vita... Non sarebbe magnifico? E poi, questa cosa lo incuriosisce parecchio.
“Daccordo, dammene un po’.” Non ha niente da perdere.
“Bravo ragazzo, hai già capito tutto” La bustina finisce nelle mani di Jimmy.
Getta un’occhiata all’altro, che sta già cadendo in stato di trance.
Non sentire più niente, wow. Ha deciso, ne ha bisogno.
La sostanza è nel corpo di Jimmy.
Sente... Cosa sente? No, la verità è che non sente niente.
E’ come se fosse sprofondato in un oceano di melma che non lascia passare la luce. I rumori esterni attutiti, i sentimenti annebbiati.
Ma è una cosa così dolce... Da quanto tempo Jimmy non dimentica i suoi problemi?
Troppo. E ora deve semplicemente lasciarsi andare, arrendersi alla Novocaina che gli dà il bacio della buonanotte.
E quindi, è quello il Niente?
Sentire la propria presenza aleggiare, guardare i propri sogni dall’esterno. Amarli. Sembra quasi che i problemi ora siano divertenti.
E tra queste sensazioni travolgenti, Jimmy cade nel buio completo.
 
Si risveglia.
Quanto tempo è passato? Al momento non importa.
Si alza con fatica, la testa sembra implodergli. Vede St Jimmy, ancora disteso per terra inerme.
Mentre cerca di muovere qualche passo, ha un capogiro, e vomita in mezzo a quel casino di stanza.
Deve uscire, ha bisogno di riprendere controllo del suo corpo.
Esce, e si accorge che è appena l’alba.
Rimane lì,  ad assorbire i primi raggi di quel sole che gli appare sempre pallido e spento.
Ma ad un tratto, forse per caso, forse per destino, passa di lì qualcosa che avrebbe rischiarato il suo sole, e sarebbe diventato il calore della sua vita.

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Capitolo 6
*** She's a Rebel ***


L’avrebbe riconosciuta a metri di distanza, anche in mezzo ad un’infinità di persone, probabilmente.
Ma se ne accorge così.
BAM!
“Che cazzo, levati!”
Jimmy sente uscire queste parole da un paio di labbra carnose e affannate. Appartengono ad una ragazza che gli è letteralmente crollata addosso. L’ha riconosciuta come la ragazza della sua vita.
Ora, i suoi due occhioni azzurri, carichi di trucco nero, sono fissi nei suoi.
E non riusce a staccarsene. E’ come se quello sguardo si sia avvinghiato al suo cuore.
“Ma insomma, lasciami andare!”
Jimmy si affretta a scostarsi dalla ragazza, anche se con fatica, dato che la novocaina gli dà ancora quel senso di pesantezza.
Ma neanche questo può rovinare un momento così. Cazzo, è la ragazza più bella che abbia mai visto.
Tutto di lei gli sembra perfetto; i suoi boccoli dorati, quei suoi occhi cristallini, il suo modo di muoversi nei jeans strettissimi.
“Che hai da fissare?” La sua fronte perfetta si aggrotta.
“N-niente...” sussurra Jimmy. Ma vorrebbe dirle quello che prova veramente: sta poggiando lo sguardo sul Sole, finalmente, un sole caldo e luminoso.
“E dimmi, che ci fai qui a quest’ora?”
Nessuna risposta. Cosa si deve rispondere ad un angelo?
“Certo che sei un tipo strano...”
Si sente terribilmente in imbarazzo; non è degno di starle vicino, ma allo stesso tempo non può andarsene.
Ma cos’è che lo fa sentire così? E’ come se quella ragazza in qualche modo sia una parte di lui, quanto un braccio o una gamba.
“Ehi, ragazzo, io non ho tempo da perdere con un cretino come te. Addio!”
No, no, NO! Non può andarsene. Non ora che gli ha fatto assaporare il calore del Sole.
Ma Jimmy è un cretino, lo sa. La lascia andare così, senza dire niente.
Ma non può finire così, la storia è appena cominciata.
Quella ragazza è speciale, è diversa. Come lui. Sono due metà della stessa mela marcia.
E’ una ribelle. E Jimmy non se la lascerà scappare.
[...]

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Capitolo 7
*** Extraordinary Girl ***


Prende a seguire la ragazza, che sta andando chissà dove. Segue quella ragazza sconosciuta di cui non conosce il nome. Ma gli sembra di correre appresso alla sua vita.
O meglio, appresso all’immagine di una vita perfetta, come la sua non è mai stata.
 
Lei si muove con rabbia per le strade della sua piccola, schifosa città.
Sa dove andare, lo sa perché ha bisogno della sua droga. La musica.
E’ strano, ma le fa lo stesso effetto di uno stupefacente. Le basta lasciarsi trascinare dalle note, e le sembra di volare. Si sente leggera, non sente più niente. 
Cammina con passo deciso, su quella strada che ormai saprebbe fare ad occhi chiusi.
Arriva nel suo angolo di felicità, il vecchio locale punk dove suonano ragazzi come lei, come tutti i disperati che si raccolgono in quella sala puzzolente di birra e fumo per non pensare alla mancanza di futuro.
Si siede al suo solito tavolino nell’angolo, dove sa che nessuno l’avrebbe disturbata. Chiude gli occhi e si lascia cullare dalle note che vengono dal palco.
“Ehm... ciao.”
Lei sbarra gli occhi. Non è nessuno di conosciuto, sicuramente, perché tutti sanno che non bisogna parlarle mentre è lì.
Si trova davanti lo strano ragazzo che le è arrivato addosso poco prima. L’ha seguita lì, nel suo tempio. Straordinario.
Gli occhi di lui sono di un verde profondo, contornati di rosso sangue. Di sicuro è uno dei tanti fattoni che girano per quei quartieri.
“Ehi. Chi sei tu?”
Jimmy ha i polmoni gonfi, sta soffocando e non riesce a buttare fuori l’aria. Ecco cosa vuol dire “mi toglie il fiato”. Non è bello come lo descrivono.
“Sono Jimmy...” riesce a sussurrare infine.
“Jimmy... Forza siediti, prendi una birra” lo invita.
Il ragazzo non si fa pregare, sta collassando. Iniziano a... stare in silenzio. Non un silenzio imbarazzato, come quello fra due perfetti sconosciuti, ma un silenzio complice, come se si conoscessero da anni e comunicassero con il pensiero.
Quella ragazza è straordinaria. Ma c’è qualcosa che a Jimmy sfugge. Riesce a percepirlo. Legge negli occhi blu di quella ragazza la disperazione. La stessa che lo porta sulla strada dei sogni infranti. Ma lei è diversa. Lei è STANCA. Stanca di piangere, stanca di essere sola. E si è rifugiata lì. Ma sì, è quella la risposta ai problemi! La musica.
Jimmy non sa spiegare come ha letto tutto questo in due occhi blu cerchiati di nero, fatto sta che la sua vita è cambiata. Straordinario.
Tutti i giorni sa che l’avrebbe trovata lì.
La sente e la raggiunge, per starle vicino e condividere in silenzio quella musica salvatrice. E’ fottutamente innamorato di lei.
Per qualche tempo, Jimmy è sicuro di essere ricambiato. Finiscono anche per baciarsi, nel bagno del locale, tra la puzza di birra e il fumo delle sigarette. Non dicono niente, non ce n’è bisogno. Si intendono e sono semplicemente perfetti.
Ma forse il destino di Jimmy non comprende un lieto fine.

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Capitolo 8
*** Letterbomb ***


Sei di nuovo solo Jimmy. Come se non fosse mai successo niente.
E’ finita così, con un foglio di carta strappato e sporco.
L’hai trovato sul vostro tavolo, al posto della tua ragazza straordinaria. Poche parole confuse, ma che ti hanno colpito dritto al cuore ancora prima di leggerle. In fondo, non c’era mai stato bisogno di molte parole.
Te l’hanno fatto esplodere, il cuore.
“Non sei il Gesù della periferia. St. Jimmy è solo l’immagine della vita che non hai mai avuto. Me ne vado, Jimmy, lascio questa fottuta città. Ti lascio, stanotte.”
Coraggio Jimmy, non è finita. Stai ancora camminando su questa terra, no?
Ma come andare avanti senza meta, senza vita, senza la speranza che ti avevano donato due occhioni blu?
“Svegliatemi quando tutto questo finisce. Svegliatemi quando potrò vedere l’inverno, non quest’autunno ingannevole, con il suo sole non ancora spento. Svegliatemi quando avrete delle certezze.”
Ma non ci sono certezze, Jimmy.
Il tuo dolore è tornato, cade dal cielo, si respira nell’aria ormai fresca. Sei tornato chi sei realmente.

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Capitolo 9
*** Homecoming ***


Dov’è il cuore di Jimmy?
Che importa, non conta più niente ormai. Sa che non sarebbe tornato a casa.
Inizia a camminare, lascia che le sue gambe lo trasportino dove sarebbe arrivato. Sente il freddo della pistola nella tasca destra.
E’ arrivato alla baia, l’umida baia appena fuori città. E’ buio, e le luci cittadine si vedono ormai solo all’orizzonte.
Resta lì, in piedi, ad ammirare quel paesaggio di luci e ombre, a cercare per l’ultima volte le risposte. Non le trova.
E lo testimonia il suo corpo senza vita nella baia e la pallottola nel suo cervello esploso.
Vede un’ultima cosa prima del buio. Vede St. Jimmy come un lampo, in mezzo alle luci lontane della città che appaiono sempre più sfocate.
A nessuno importa. Chi c’è da biasimare? E’ solo un ragazzo troppo diverso nato in una città senza speranza. E’ solo il suo suicidio.
Il Gesù della periferia è morto così. Non gli importa più. Ora sogna e basta. Sogna, lontano da qui, un posto libero che possa chiamare casa. Forse, Jimmy è solo tornato a casa sua.

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Capitolo 10
*** Whatsername ***


Ma dov’è quella ragazza... ma chi è?
Era nei sogni, era in quelle fotografie bruciate sul pavimento della stanza di Jimmy, l’addio che aveva dato al mondo.
Ed ora non c’è più, è sparita velocemente come è apparsa. Ma Jimmy non la scorderà, lui può ricordare il suo viso, è lì nella sua testa. Ma qual è il suo nome? Ha un nome quella ragazza che sembra ormai solo un sogno sbiadito?
Lei è nella testa di Jimmy, è nelle notti più buie, è ovunque si potrà mai trovare un altro “Gesù di periferia”, lei sarà lì.
Ma come si chiamava?

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