Giò e Tea, un asso di serpi e un re di spade

di BridgeAndBar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giò e Tea ***
Capitolo 2: *** L'armadietto passaporta ***
Capitolo 3: *** Il risveglio ***
Capitolo 4: *** I centauri ***
Capitolo 5: *** La mimetizzazione ***
Capitolo 6: *** Come due leoni ***
Capitolo 7: *** Ha inizio la magia! ***
Capitolo 8: *** La collocazione ***



Capitolo 1
*** Giò e Tea ***


Capitolo 1 
 
 GIO' E TEA
 
Uno sguardo terrificato, e subito dopo la bomba.
 
G: EEEEEEEEEEEEEEEEEEETCHUUUUUUUU!
T: EEEEh sorr'ta!
G: EEEEh mamm'ta!
T: OOOOh padr'to!
G: OOOOh fratel'to!
T: AAAAh nonn'ta!
G: AAAAh zio'to!
T: IIIIh cugin'to!
G: IIIIh cognat'to!
T: UUUUh can'to!
G: UUUUh c-s-c... ok basta!
T: Come vuoi! Allora..fatta matematica?
 
Tra le due ci fu uno sguardo d'intesa, poi scoppiarono a ridere.
 
Due amiche che si erano conosciute grazie ad una lezione di motoria: insolita la cosa, non credete? 
Due persone alquanto strane: per prima cosa erano due, Giò e Tea. 
(G: nga nga! capitan ovvio!  
T: Giò, zitta! poi confondi i lettori!) 
Due quattordicenni conosciutesi il loro primo anno di superiori al liceo artistico della loro città, Milano.
Giò era abbastanza alta, magra, sportiva e stupida, molto stupida. Ah dimenticavo, anche ingenua e a volte un pò psicopatica. Aveva capelli biondi di media lunghezza con parecchie ciocche blu, occhi tra il verde e il grigio. Odiava truccarsi, odiava l'arancione e qualunque cosa la facesse bagnare, sudare, rabbrividire, congelare, raffreddare, ammalare, far venire il fiatone e studiare. E meno male che era sportiva!
Inoltre, aveva la fobia delle cose volanti, e ogni volta che ne vedeva una aveva bisogno di ciondolarsi con il suo Bobby La Bottiglia, la sua prima lattina*.
Tea era poco più bassa di Giò, aveva lunghi capelli ricci neri e con ciocche rosse ovunque. A differenza dell'amica, odiava lo sport e quando le colava il trucco, ma la maggior parte delle cose odiate erano in comune con l'altra scema. (G: Ehi!)
Era molto più intelligente dell'amica, astuta, razionale e a volte suscettibile.
Tutte e due erano accomunate dai libri..specialmente quelli Fantasy; avevano entrambe un debole per i ragazzi, anche se avevano gusti completamente diversi. 
Si divertivano a viaggiare con la mente, immaginando di trovarsi in posti sempre più impossibili, con principi ogni volta più belli. Ovviamente inconsapevoli che tutto quello che avevano più desiderato si sarebbe successo molto, molto presto.





Spazio Autrici

Ciao a tutti! Speriamo che la storia vi piaccia! Sappiamo che un pò noioso l'inizio, ma questa è solo l'introduzione e il meglio deve ancora venire!  
Aspettiamo le vostre recensioni! Non fatevi problemi, accettiamo anche quelle negative! 

Lov lov loooooooooov <3

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Capitolo 2
*** L'armadietto passaporta ***


Capitolo 2
 
L'ARMADIETTO PASSAPORTA
 
Quel sabato mattina, alle 6.00 suonò la solita maledetta sveglia: Tea si svegliò di buon umore con un sorriso a trentadue denti; mentre Giò si alzò dal letto come uno zombie e, strisciando i piedi, si avviò verso la scrivania con l'intenzione di aprire il diario che la sera prima si era rifiutata di guardare. Vedendo la pagina piena di compiti decise di copiarli in classe.
Giò e Tea si trovarono davanti scuola alle 8.00, pronte per affrontare due ore di discipline geometriche. 
Arrivate in classe cominciarono a parlare, come sempre. 
La campanella della prima ora suonò, e la professoressa entrò in classe puntuale, come al solito e cominciò una lezione noiosissima sulla linea e il punto e sulla costruzione geometrica di un vaso. 
Dopo due ore passate tra squadre e righe a T, già stufe della lezione che stava per iniziare, le due amiche chiesero di andare a riporre il materiale negli armadietti, i quali il caso volle che  i loro fossero uno di fianco all'altro. Arrivarono a destinazione e come al solito si buttarono per terra appoggiando la schiena al muro e iniziarono la loro chiacchierata.
Dopo circa venti minuti di salotto, sentirono dei tacchetti avvicinarsi e capirono subito che fosse la loro professoressa. 
Andarono nel panico: avevano bisogno di un posto dove nascondersi. Prima Giò ebbe la "grandiosa" idea di nascondersi dietro a una pianta, peccato che le piante non abbiano i piedi e i capelli semi-blu; Tea, invece, si ficcò il plastico del viso di una statua in testa, ma anche quella non fu una buona idea. 
L'insegnante era sempre più vicina e in quel momento le due ringraziarono qualunque divinità esistente poichè i loro armadietti fossero in cima al mondo rispetto la loro classe. 
Con uno sguardo complice le due si guardarono e, come se avessero avuto una conversazione telepatica, si ficcarono ognuna nell'armadietto dell'altra. Sentirono i tacchetti fare un giro su sè stessi ed andarsene.
Tea, per attirare l'attenzione dell'amica, cominciò a picchiettare con il pugno all'armadietto di fianco, Giò rispose sempre bussando e per un pò continuarono così fino a che, casualmente, Giò sentì bucarsi il sedere da qualcosa di appuntito e urlò contro Tea:
G: Ma cosa ci tieni in sto armadietto?
T: Shhh non urlare! 
G: ....Mi hanno rubato Bobby! 
T: Stai calma.
G: ma.. BOBBY! VIENI DALLA MAMMA! BOBBYYYYYYYYYYYY!?!?!
T: Giorgia è nel tuo armadietto, rilassati!
G: Ma, non c'è!
T: E' ovvio che non c'è, sei nel mio armadietto!
G: Oh.. E nel mio chi c'è?
Tea, sentendo quelle parole, si diede uno schiaffo sulla faccia, chiedendosi il motivo per il quale aveva un'amica così deficiente.
T: Giò, ci sono io! Ne sei consapevole che ti sto parlando dal tuo armadietto?
G: Ah, io pensavo che eri una voce fuoricampo!
T: MMh..Okay, comunque è qua Bobby stai tranquilla.
G: Fiuf! Che colpo al cuore!
Tea sentì, dopo quella frase, un urletto e chiese all'amica cosa le fosse successo:
T: Giò, cos'altro hai pestato? 
G: Non lo so, qualcosa mi ha punto! Qualcosa mi ha punzecchiato! Giuro!
T: Sentiamo, cos'è stato sta vol..GIORGIA!
G: Cosa?
T: Cosa? Come cosa? L'hai fatto apposta, vero?
G: Cosa cosa chi cosa? Ma cosa?
T: Cosa cosa chi cosa come? Ma cosa cosa un corno! Lo so che tu lo sai, e mi chiedi cosa per distrarmi dal fatto che il chi non esiste ma una cosa si e tu quel qualcosa l'hai messo nell'armadietto per farmi dire cosa dato che tu mi avresti confusa con il cosa e il chi! INSOMMA!
G: .. io cosa?
T: EFOhoishsb VEDI CHE LO FAI APPOSTA!
G: Oh.. ma a fare cosa?
T: A svincolare il discorso in modo da non ricevere colpe!
G: Ma colpe di cosaa?
T: Di avermi messo uno scorpione nell'armadietto!
G: Ah, uno scor..UNO SCORPIONE?  AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA UNO SCORPIONE?!!?! COME UNO SCORPIONE? TOGLILO! TOGLILOO! RESISTI! NON MORIRE.. TI TIRERò FUORI GIUROO!
T: Giò.. Giorgia, non c'è nessuno scorpione!
G: D-Davvero?
T: Davvero.
G: Ohhhh bene.
T: Senti, penso sia ora di uscire da qui.
G: si lo penso anche io. 
Le due provarono ad aprire quegli stupidi armadietti, ma dopo colpi di piedi, di testa, di capelli e di qualunque altra parte del corpo, nessuna riuscì ad uscire. Dopo circa dieci minuti, nei quali Tea si era ormai arresa, a Giò si accese la scintilla:
G: Siamo rimaste chiuse dentro!
T: Oh, grazie per averci illuminato con le sue perle di saggezza!
G: Prego!
Subito dopo quella frase, la terza campanella suonò  e Giò e Tea si prepararono all'arrivo dei loro compagni, i quali come le due avrebbero deposto il proprio materiale negli armadietti che si trovavano lì vicino: questo voleva dire non fiatare, non respirare, non muovere un muscolo (G: OH OH aggiungi "non fare gargarismi!") e non fare gargarismi, okay.
Mentre sentirono i loro amici arrivare trattennero il fiato, intente a non farsi nè vedere nè sentire; ma, dato che Giò soffriva di una leggera claustrofobia, iniziò ad urlare a squarciagola chiedendo aiuto, quindi Tea le intimò di stare zitta ma non ottenne risposta, si sentì trascinare all'indietro e subito dopo.. il nulla.




Spazio autrici
Allora? Come vi pare il secondo capitolo? Anche questo è un pò noiosetto, ma nel prossimo ci sarà una svolta! Prrrrromesso!
Sono gradite recensioni! ehehe
Grazie comunque a chi legge (: 
Fateci sapere cosa ne pensate! 
Love <3
 

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Capitolo 3
*** Il risveglio ***


Capitolo 3
 
IL RISVEGLIO
 
Si ritrovarono in mezzo a una distesa boscosa piena di muschio e vecchi alberi che si allungavano verso l'alto almeno di cinquanta metri.
La prima che riuscì ad uscire dall'armadietto fu Giò, la quale andò immediatamente a ficcanasare per la foresta e a fare amicizia con gli alberi, senza chiedersi dove fossero finite.
Tea, invece, che aveva picchiato la testa, si svegliò molto più tardi dell'amica e subito cominciò a guardarsi intorno stranita. Si fiondò a cercare Giò, chiamandola e urlando il suo nome come una pazza psicopatica facendo anche uscire tutti gli uccelli dai loro nidi; quando finalmente la trovò, la vide parlare con una quercia secolare. Una volta raccattata l'amica, la riportò al posto nel quale si erano svegliate poco prima e cominciarono a riflettere sull'accaduto.
T: Ma cosa può essere successo?
G: Non saprei! ...Ho un'idea!
Tea, fiduciosa dell'amica, le chiese:
T: Cioè?
G: Possiamo.. gurdarci intorno!
T: E..?
G: E magari troviamo un segno!
T: Un segno?
G: Un segno! Che ne so.. un sottomarino, un'astronave..una barca!
T: E secondo te siamo arrivate in una foresta con un.. sottomarino?
Giò non smetteva di fare sorrisini, e Tea, la quale era ormai sul punto di cominciare ad urlare, con molta pazienza le disse:
T: Giò.. cara piccola Giò.. Tu vedi da qualche parte anche solo una goccia, una gocciolina di acqua?
L'amica di Tea si guardò intorno per qualche secondo, poi dalla tasca estraette una chiave e saltellando si avviò verso il suo armadietto, lo aprì e tirò fuori una boccetta contenente un liquido trasparente, ne fece cadere una goccia sul terreno e tutta contenta disse:
G: Ora c'è l'acqua!
Tutta trionfante dell'accaduto tornò all'armadietto, lo chiuse con sicurezza, lo prese in braccio e, incoraggiando l'amica a seguirlo, si avviarono lungo una sottospecie di sentiero. 
Tea, poco dopo, ancora perplessa dell'accaduto precedente, chiese all'amica cosa tenesse nell'armadietto di così tanto importante da portarselo dietro.
Giò, fermandosi, appoggiò l'armadietto per terra e lo aprì.
A Tea si illuminarono gli occhi alla vista di tutto quel bendiddio  e, con l'ALLELUJA di sottofondo, solo una parola scorreva nella sua testa: VODKA! 









Spazio Autrici
Molto bene, anche il terzo capitolo è andato! 
E' un pò corto ma questo è solo l'arrivo! ehehe
Facciamo alcune precisazioni: nessuna di noi due è alcolizzata! Sia chiaro! Nella storia siamo un pò.. come dire.. trasgressive, ecco! :D
Bene bene bene.. come al solito aspettiamo le vostre recensioni, ma ringraziamo comunque anche chi legge (:
Grazie davvero a tutti! 
Love <3
 

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Capitolo 4
*** I centauri ***


Capitolo 4
 
I CENTAURI
 
Tea fu fiera dell'amica, anche perchè durante l'autunno in una fitta foresta ci voleva qualcosa con cui scaldarsi e la vodka era la soluzione migliore.
Con il solito sguardo d'intesa, le due presero una bottiglia a testa, la stapparono con la bocca e sputarono il tappo a terra con la finezza di un elefante, iniziarono a bere goccia per goccia e subito si sentirono più calde. Dopo essersi scolate metà boccetta, tutte traballanti ripresero il cammino, ma poco dopo udirono delle presenze alle loro spalle.
Si girarono di scatto, ma talmente di scatto che a momenti cascavano per terra, e si trovarono davanti a un "gregge" (se così si può chiamare) di centauri, dato che quelle due erano mezze ubriache scoppiarono in una rumorosa risata con tanto di pernacchia iniziale e grugniti.
G: Oooooooooh ho sempre sognato di vedere un centauro!
T: Ma come puzzano! Non potevano farsi un bagnetto prima? 
E così dicendo, svenne.
G: Tesorino, però se devi andare in giro nudo..prima dovresti fare un salto dall'estetista! Maaa non preoccuparti che ci pensa la zia Giò!
Così dicendo si avviò verso il suo armadietto e tirò fuori, prima di tutto, il silk epil. 
Con la spina in mano cercò a destra e a manca una presa della corrente che ovviamente non trovò, ma siccome era un genio del male, le venne un'idea: fece tre buchi per terra e ci infilò la spina e la macchinetta si accese. 
Il centauro, che nel frattempo non ci aveva capito una mazza, si avvicinò a quello strano aggeggio.
Tea si riebbe dalla sbronza e, quando si risvegliò, si trovò davanti agli occhi una scena piuttosto strana: Giò era circondata da centauri tutti belli depilati, truccati, con lo smalto sugli zoccoli e con le treccine alla coda. Non appena Giò si accorse dell'amica le disse:
G: Tranquilla, non appena finisco hanno promesso di riportarci a scuola. Mi rimane solo mezza gamba, baffetti e una permanente, dopo di chè  possiamo andare!
Tea, però, che essendo svenuta aveva perso un pò di sbronza, prese l'amica da parte e le disse:
T: GIORGIA MA COSA DIAVOLO STAI FACENDO?!
G: La ceretta ai centauri!
T: APPUNTO!
Giò guardò prima la pinzetta per le sopracciglia che teneva nella mano destra, poi tutte le strisce depilatorie piene di pelo equino per terra , riguardò Tea e improvvisamente cominciò a realizzare ciò che stava facendo. Insieme scapparono urlando con le braccia in aria ma non vedendo il tronco davanti a loro ci si schiantarono con la testa e giustamente caddero in una pozzanghera, l'unica nella foresta: quella giornata non poteva andare peggio di così. 
Tea si portò una mano alla testa e sottovoce continuò per qualche minuto ad insultare ogni cosa esistente in natura, mentre Giò ricorse al suo infinito armadietto, il quale le era andato a sbattare contro la fronte durante la caduta provocandole un bernoccolo alto quanto il K2, tirando fuori una sacca contenente del ghiaccio. 
T: MA QUANTE ROBE CI METTI IN QUEL COSO? 
G: Tutto il necessario!
T: E una sacca di ghiaccio a cosa sarebbe necessaria in una scuola?
G: Beh, noi la stiamo usando, no?
T: Oh mio Dio.
Le due amiche guardarono davanti a loro e ritrovarono il branco di cavalli/uomini, i quali si avvicinarono molto cautamente per non far loro paura. Le tranquillizzarono e poi le due li seguirono verso quella che doveva essere la loro scuola, non molto convinte.
Ad un certo punto, i centauri si dovettero fermare.
Cassandro, il Maschio Alfa, disse:
C: Grazie mille per la permanente! Adesso, però, dovete continuare da sole, andate verso nord e poi, quando lo riterrete necessario, avanzate seguendo i raggi del sole. Durante il cammino state attente, la foresta nasconte mille minacce, soprattutto non fidatevi di nessuno e se volete sopravvivere, dovete mimetizzarvi!
G: Siii! Mi piace il gioco dei mimi! Inizio io: è un cartone animato, 2 lettere..
Giò iniziò a mimare la sirenetta e Cassandro guardò molto perplesso Tea, la quale gli disse:
T: Shh.. tu sorridi e annuisci!
C: Ho guardato le stelle per voi, non dovreste avere nessun pericolo, ma prestate attenzione comunque.
T: Si Si certo le stelle, grazie! Giò, andiamo, avanti..
G: Ma.. Ma non avete indovinato!
T: Suuuu dai! Prendi Bobby la Bottiglia..ecco dai con calma.. vieni su.
G: Siiiiiii Bobby! Ciao Cassy!
Insieme si avviarono verso nord, come aveva detto loro il centauro, e arrivate in uno spiazzo nella foresta inziarono a mimetizzarsi..










Spazio Autrici
Eccoci ancora, stiamo cercando di pubblicarli il più presto possibile dato che li abbiamo già messi per iscritto.
Comunque evitiamo di ripetere le cose ottanta volte, quindi in poche parole: W le recensioni e amore immenso per chi legge!
Perfetto, ora vi lasciamo.. Ci si vede domani con il prossimo capitolo! 
ASHGALLAAAAAAAAAAAA <3

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Capitolo 5
*** La mimetizzazione ***


Capitolo 5
 
LA MIMETIZZAZIONE
 
T: Secondo te cosa voleva dire quel coso per "MIMETIZZATEVI"?
G: Allora, primo si chiama Cassandro e non "quel coso", secondo la foresta è un posto moooolto pericoloso ed oscuro..
Intanto la sua faccia continuava a scurirsi piano piano, parola per parola, come un vero Signore Oscuro.
G: SIGNORINA Oscura, grazie. Dicevo..ed oscuro, con bestie feroci alte 29649364 metri che ti si buttano addosso, ti strappano le budella a morsi, ti cavano gli occhi con le unghie e te li mangiano sotto il naso.. sempre se ancora ce l'hai.. MUAHUAHUSSHUAHUHAAUAH!
T: ..Beh okay. Comunque primo non hai risposto alla mia domanda e secondo cominci a farmi seriamente paura.
G: Ohhh! E che domanda mi hai fatto? 
T: Ti ho chiesto che intendeva "Cassandro" con "MIMETIZZATEVI"!
G: Dobbiamo incorporarci (che parolona!) con la natura!
E così dicendo si tolse dalle spalle l'armadietto e lo mise cautamente a terra:
G: COMINCIAMO!
Tea, perplessa, le chiese:
T: Come cavolo hai fatto?
G: A fare cosa?
T: A mettere le bretelle all'armadietto!
G: Oh questa robetta? Anni e anni di scoutismo......ho rubato la cintura a Gigetto.
T: Chi?
G: Il mio cane! Ma ti pare??! E' un mio amico! Ah già tu non lo conosci..
T: SSè.. vabbè allora cosa facciamo?
G: Và e prendimi tutte le foglie e i rami che riesco a trovare..
T: OOkay..
Tea se ne stava per andare, quando Giò la richiamò:
G: Oh Tea portami anche.. dello sterco.
T: Cosa!?
G: Dello sterco!
T: Ho capito ma.. lascia stare va bene così.. e tu intanto cosa fai?
G: Io faccio delle prove per il trucco!
T: Mica lo odiavi? Mica ti rovinava la pelle?
G: Ma questa è una causa speciale, come pensi che il camaleonte si mimetizzi? Per una questione di genetica? Naaah! Si prende cinque minuti e si mette il fard colorato! Ovvio, no? 
T: Si, ovvio. Non so dove e chi ti ha fatto studiare scienze ma non importa, vado.
Dopo dieci minuti, Tea tornò con foglie e rami e con un fazzolettino contenente una cosa marrone e puzzolente, lo teneva con la punta delle dita per non impuzzolentirsi la mano.
T: Eccomi.
G: Oh eccoti! Guarda, ho scelto tre tipi di trucco perfetti per la mimetizzazione!
T: Mah.. fard verde?
G: Spiritosa! 
T: Ha-ha! Vediamo 'sti tipi di trucco, va.
Giò si girò e dopo qualche secondo tornò a guardare l'amica.
T: Ma.. non sei truccata!
G: Lo dici tu!
Con queste parole si portò un dito tra il naso e la bocca, sul quale aveva scarabiocchiato delle linee nere verticali. Una specie di baffetti familiari..
T: Sono baffi? Hanno un non so che di.. mi sembra di averli già visti!
G: Indovina! Una parola..
T: Una parola.. è una persona?
G: Già! 
T: Una parola... una persona... altro indizio?
G: Zono tetesco.. in realtà auztriaco.. e cativo, zi! Il mio hobby ezzere uccidere perzone, amo le ztragi yaah! 
T: tedescoo.. uccidere persone.. stragi.. CI SONO!
G: Spara!
T: Bang!
G: Oh ssanto.. Dimmi, chi sono?
T: UNO DEI TOKIO HOTEL!
G: No, sono Hitler! Ma i Tokio Hotel mica vengono da Tokio?
T: AAAh, si era Hitler! La prof! Ora ho capito! E comunque era la mia seconda ipotesi Hitler.
G: Chi?!
T: La prof, quella di italiano! 
G: Mhh.. indovina questo! Chi sono?
Così dicendo si rigirò, e si disegnò con la stessa matita per gli occhi dei baffi che si arricciolavano sulle punte e dall'armadietto tirò fuori un sombrero.
T: .. indizio.
G: AAAAAAARRIBA AAAAAARRIBA!
T: SPEEDY GONZALES!
G: Questo era facile!
T: Già.. Giò, sta diventando buio.. è meglio se ci diamo una mossa!
G: Okay, allora.. ho esaurito due ipotesi, ce ne manca una.
Giò prese il fango da terra e con due dita si fece due spesse linee su ogni guancia, rimpiendosi poi tutto il viso di terra secca.
T: Che ti sei messa in faccia?
G: Terra!
T: Ha-ha! Spiritosa! Io preferisco farlo con la matita, grazie.
Neanche tempo di dirlo che l'amica le stava già spalmando in faccia tutta quella roba.
Finito di farsi "belle" , presero i rami e le foglie e se le ficcarono tra i capelli; poi per nascondere il loro odore umano, Giò prese dall'armadietto una boccettina usata tempo prima per il profumo e ci versò dell'acqua, prese dal fazzolettino lo sterco e ce lo buttò dentro, poi cominciò ad agitarlo, una volta pronto lo spruzzò a destra e manca, finendo che tutte e due puzzarono come due scarabei. Tea era scandalizzata e le salivano di tanto in tanto dei conati di vomito, Giò invece incollò delle foglie sull'armadietto e se lo caricò in spalla, dopo pochi secondi, però, si rese conto che il cielo s'incupiva sempre di più, così lo rimise per terra e guardò Tea, che subito capì cosa volesse l'amica. 
Giò cominciò a tirar fuori dall'armadietto il necessario, mentre Tea iniziò a staccare grossi rami dagli alberi, arrampicandosi addirittura su una quercia e scendendo con un salto degno di Tarzan, Giò la guardò sorpresa.
G: Ma come hai fatto? Anche tu anni di scoutismo?
T: No, solo scarica di adrenalina, E NON L'HO COPIATO DA TWILIGHT!
E con fare eroico si avvicinò all'amica e buttò i bastoni per terra. Giò, quindi, tirò fuori dal solito armadietto un vasetto di miele.
T: LA CENAAAAA!
G: No, serve per i bastoni! Per far prendere meglio il fuoco! Eh tanti anni di scoutismo..
Così dicendo si strappò un pezzo della maglietta e lo arrotolò sulla punta del bastone, prese il miele e cominciò:
G: Un pò al bastone..un pò in bocca.. un pò al bastone.. un pò in bocca..
T: Giò!
G: Ok, ok! Sul bastone, sul bastone, sul bastone.. un pò in bocca..
Tea la guardò male.
G: E va bene, solo sul bastone!
Dopo aver completato il suo lavoro, Giò iniziò a cercare qualcosa..
T: Che cerchi?
G: Hai da accendere?
T: Certo! 
Frugò nella tasca dei jeans e tirò fuori un accendino.
G: Ma non c'è qualcosa di più.. naturale?
T: Oh, ma smettila! Prendi!
G: NOOO! Voglio sentirmi un'eroina della natura come Bear Grills!
Detto questo, Giò prese due pietre e cominciò a sfregarle tra di loro.
Tea era sull'orlo di una crisi di nervi, di nuovo.. si avvicinò alla torcia e la accese.
G: Ohh.. fuoco!
T: Ci voleva tanto? No, non dire niente.
Le due, poi, armadietto in spalla, si avviarono verso l'inaspettato.








Spazio Autrici
Buona seraaaaaaaa! 
Okay, anche il quinto è fatto.
Cercheremo di pubblicare ogni giorno, se impegni/scuola ce lo permettono!
Allora..questo capitolo è molto più dialogato del solito, è vero. Abbiamo messo dei dialoghi spiritosi con i quali abbiamo descritto le varie azioni, speriamo vi facciano divertire!
Grazie a chi lascia recensioni e anche a chi legge!
Love <3

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Capitolo 6
*** Come due leoni ***


Capitolo 6
 
COME DUE LEONI
 
Giò e Tea, dopo quelle che sembravano ore di viaggio, anche se in realtà erano solo cinque minuti, decisero di fermarsi per mangiare. 
Tea guardò l'amica e gli chiese: 
T: Allora, cosa c'è da sgranocchiare nel tuo armadietto? 
G: ...
T: Da mangiare! Cos'hai da mangiare nel tuo armadietto?
G: Aaah da mangiaree! Ma cerrrrrrto! Eh non ho niente da mangiare.
T: No aspetta, cioè tu mi stai dicendo che lì dentro hai la vodka, un set da estetista, vestiti, miele, ghiaccio, boccette vuote dei profumi e un mondo parallelo.. e non hai NIENTE DA MANGIARE? 
G: Eh ma non ho mai pensato che ne avrei avuto bisogno!
T: .. Bene allora ci dobbiamo arrangiare.
G: Larve! Ricche di proteine! E.. anche mooolto buone.
T: Non ti chiedo come fai a saperlo maa sai, posso trattenere la fame! Anzi, toh va mi è pure venuta la voglia di camminare! Su allora, avantiii dest sinis dest sinits! Hop Hop! 
G: Sissignor capitano!
Dicendo questo, a Giò passo davanti un uccello e lei dato che ne aveva la fobia, corse a prendere bobby urlando a squrciagola e andando a sbattere da tutte le parti, una volta preso si sedette nell'angolo più buio della foresta, si portò le ginocchia al petto e iniziò a dondolarsi avanti e indietro come una psicopatica.. L'amica, che nel frattempo era rimasta a guardarla, le andò vicino e la rassicurò:
T: Dai giò era solo un uccellino..
G: No..non.. paura..feroce..bohohobby... (inziando a succhiarsi il pollice)
T: Ma no dai, non era niente! Una scout come te! Dai sii aggressiva! Reagisci! 
G: ..?  (con il labbrino tremulo)
T: Ehm.. Grr! Dai rispondimi!
G: G-g..mimimimimimi.. gri..gru..
T: No ma cos'èè? Leoneee.. ruggiscii!
G: Grr..miao..
T: Questo è un gatto! LEEONE! Dai aggressivaa! GRRROAR!
Giò si alzò, prese Bobby, e lo mise cautamente nell'armadietto e poi..
G: Grr
T: Di più, di più! Ruggisciiii!
Giò ruggì ancora, e ancora.. 
G: Grr..hhhp.. ech..PU! Coff Coff.. Ok ci sono. 
T: Che..? Giò stai bene? Stai soffocando?
G: E' tutto ok, solo che tutti questi Gr mi hanno fatto salire il catarro. 
T: Dai ok, ora che hai imparato fammi sentire il leone che è in te! 
G: GRRRRRRRRRRRRRRRR ROAAAAAR GROAR  ROGRRRRRRR
Dopodichè si mise a quattro zampe e si mise l'armadietto in spalla, incoraggiando l'amica a seguirla.
Dopo un quarto d'ora, Giò s'era stancata e si rimise in posizione eretta. Tea intanto ringraziò mentalmente il Creatore, poichè a Giò come cane/gatto/leone/bestia-feroce/animale-da-salotto aveva davvero bisogno di un guinzaglio, dato che continuava a trullallare a zig-zag per tutta la foresta. 
Qualcosa attirò l'attenzione delle due: delle luci in lontananza, peccato che per raggiungerle dovevano passare attraverso un luuuungo campo di rovi.
G: Ahi-ahi-ahi. E ora?
T: Non so..
G: Bene torrniamo indietro.
T: Giò! Ma come? E tutti i tuoi anni di scoutismo? 
G: Beh..Non ho ancora imparato a eliminare i rovi.. 
Tea si guardò attorno. 
T: Ho un idea!
G: Fantasticooo! Sarebbe? 
T: Allora, opzione 1: prendi quella torcia e incendiamo tutti i rovi, così saranno più facili da tagliare e passiamo. Di sicuro ci metteremo qualche ora. Ma se ti tagli o un orso ti sbrana non è colpa mia. 
Opzione 2: torniamo indietro e ci facciamo a piedi senza cibo nè acqua tutte quelle montagne a est dove provengono dei rumori strani e certamente ci potremmo mettere settimane, se non mesi, se non muoriamo prima. A te la scelta!
G: Orsi? Bene, seconda opzione, torniamo indietro. C'moon!
T: Piantala!
Tea le strappò dalle mani la torcia e cominciò a infuocare quei rami spinosi e a tagliarli con un coltellino-mille-usi preso sempre da quel pozzo senza fine che si portava Giò sulle spalle. Riuscirono nell'impresa e in un paio d'ore si trovarono in una distesa di alberi, dove la luce filtrava tra due pini attaccati l'uno con l'altro da dell'edera. A quanto pareva quel posto era disabitato, forse da secoli. 
Le amiche si avvicinarono e dopo essersi guardate presero un bastone ciascuna e sfondarono il rampicante. 
La luce che uscì le abbagliò e dopo aver ripreso la vista si avviarono verso il sole. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Spazio Autrici
Benissimo, dopo la pausa delle vacanze ritorniamo con il sesto capitolo! 
Ciaobbelli <3
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 7
*** Ha inizio la magia! ***


Capitolo 7
 
HA INIZIO LA MAGIA
 
Davanti a loro comparve una casetta con intorno un centinaio di zucche e le due ragazze, che erano stanche, sporche, bagnate, affamate, assetate e c’avevano tutto loro decisero di evitare l'abitazione. Videro delle scale portare verso un cerchio di rocce e decisero di seguirle. Si trovarono in mezzo a quei massi, davanti ai quali c’era un’entrata: da lì sentirono delle voci e un sacco di persone venire verso di loro, così tutte e due, preoccupate, si nascosero dietro ad un albero enorme. Rimasero sorprese nel vedere ragazzi sconosciuti vestiti in modo bizzarro: tunica nera e uno strano simbolo su ogni divisa, se così si poteva chiamare, e ognuno di loro portava una sciarpa e una cravatta, con il colore abbinato al simbolo. Le ragazze, una volta che tutti furono usciti, si intrufolarono in quello strano edificio e dopo aver corso in 7 corridoi, 3 rampe di scale, 5 bagni, 3 sale e un dormitorio andarono a sbattere contro una strana signora: era abbastanza alta, piuttosto vecchia, con un cappello a punta e un vestito altrettanto vecchio, lungo e verde. Lei si girò:
M: Oh, vi stavo aspettando!
G&T: Chi sei?
M: Per prima cosa datemi del lei e secondo andate a lavarvi e a prepararvi per la collocazione.. Andate nel bagno dei prefetti e se vi perdete chiedete  a qualcuno.
G: Maaaa ndo’ cazzo stiamo?
Tea si tirò una manata sulla fronte… 
M: Ma come?!? Siete a Hogwarts, e con me non usi questa volgarità così come con tutti gli altri professori!
T: Ma allora esiste davvero!!
G: Cosa? Ma che cazzo di parola volgare ho usato?
Questa volta fu la Mcgrannit a tirarsi una pacca in faccia, Tea trascinò via l’amica prima che potesse dire altre cavolate e le spiegò:
T: Allora adesso devi prestarmi attenzione: hai presente i libri e i film di Harry Potter?
G: Ma certo, quelli con quel figo biondo platino che fa Swish ogni volta che gira la testa?
T: Si quelli!
G: Ah ookay.. e quindi?
T: Ecco noi siamo a Hogwarts! Esiste veramente!
G: Come Babbo Natale?
T: No, no concentrati.. siamo in quel castello bello grande, Serpeverde….. DRACO MALFOYYYYY!!! 
G: Wuuoouuuuw andiamo a cercarlo!!!!!
T: No dobbiamo andare al bagno dei prefetti… ci hai viste come siamo conciate?!? Il problema è che non so la strada.. dici che ci sono delle cartine con la scritta “ you are here?? “
G: No problem!
Così dicendo tirò fuori dall’armadietto l’ Iphon di Tea e andò su Google Maps e inserì: “ bagno dei prefetti 5° piano” e subito si caricò la cartina… Tea ancora perplessa seguì l’amica che era partita in quarta.. quando notò la faccia perplessa di Tea le disse:
G: Elementare Watson!
E sbucò Hermione:
H: EH? Chi? Cosa?
Giò la guardò male.
G: Quella ha bisogno di rivedere le sue priorità..
Tea la prese per un braccio e la trascinò via.
Arrivate trovarono un bel bagno caldo e delle divise nuove di pacca; dopo essersi lavate, profumate, truccate, cambiate e vestite andarono, sempre utilizzando Google, nella sala Grande facendo un’entrata da vere Supermodel: Swisshando i capelli, che ovviamente Giò si era piastrata risaltando le sue ciocche blu mentre Tea aveva riempito di schiuma per mantenerli ricci e mettendo in mostra le sue fin troppo evidenti ciocche rosse, camminando velocemente e cercando di adocchiare i più fighi della scuola. Giorgia lanciò uno sguardo eloquente a quello gnocco platinato, che rispose con un sorrisino davvero molto sexy, tipico di Draco Malfoy, il quale subito si voltò verso i suoi amici per chiedere chi fossero quelle due “ bambole”, e siccome nessuno sapeva dargli spiegazioni decise che nei giorni seguenti avrebbe ribaltato tutta la scuola pur di sapere i loro nomi.
Tea non aveva trovato nessuno abbastanza figo per i suoi standard, ma qualcuno aveva trovato lei..
Z: Draco, penso che domani ti aiuterò a scoprire i nomi di quelle due!
D: Sul serio? Bene, non ne avevo dubbi. E come mai per la prima volta mi vuoi aiutare senza che io te lo ordini?
Z: Beh niente, avevo solo voglia di aiutare un amico!
Gli tirò una pacca sulla spalla e Draco lo guardò male.
D: Si, come no… dai Blaise dillo e basta che piacciono anche a te.
Z: Ma cosa spari? Pff figurati!
Draco fece un ghigno, sapeva che il suo “ compare” stava mentendo.
Z: Ok d’accordo ha ragione! Come sempre… contento?
D: Prima di risponderti ti vorrei chiedere chi 'vorresti' tra le due…
Blaise ci pensò per un pò.. poi decise di dirgli la verità.
Z: ..Quella rossa!?
Inutile dire che si preparò al peggio, ma per fortuna non successe nulla: Draco non scoppiò come un vulcano nè si fece bordeaux in faccia dalla rabbia, semplicemente lo guardò per qualche secondo, rigirandosi verso le ragazze per rispondere: 
D: Bene. Ora si, sono contento. 
E con l’ennesimo ghigno, questa volta di soddisfazione, riprese a bere il suo succo di zucca.
 

Spazio Autrici

SSSSSSalve! Rieccoci dopo una luuuuunga attesa con il settimo capitolo! 
Ma tranquilli, non vi faremo più attendere per mesi. Promesso. 
Un cuoricione a tutti coloro che recensiscono e che leggono. Mua
 

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Capitolo 8
*** La collocazione ***


Capitolo 8
 
LA COLLOCAZIONE
 
Arrivate nella Sala Grande si fermarono subito dopo la Mcgrannit, che prese un pergamena e parlò:
M: Benvenute, adesso ci sarà una veloce collocazione: io vi chiamerò, voi vi siederete qui, io vi metterò il Cappello Parlante in testa e successivamente vi recherete al tavolo della vostra Casa; nella vostra permanenza la vostra Casa sarà la vostra famiglia, se farete delle cose giuste vi verranno dati dei punti, i quali vi aiuteranno a vincere la Coppa Delle Case, mentre se combinerete guai ( disse mandando un occhiataccia a Giò ) ve ne verranno tolti. Quando entrambe verrete collocate inizierà il banchetto. Dopo pranzo vi recherete nei vostri dormitori a disfare i bagagli e a riposarvi e da domani inizierete le lezioni … e ora iniziamo: Prima te… con i capelli rossi!
T: Mi chiamo Tea.. se non le dispiace..
Tea si girò, l’amica che le sorrise e poi si andò a sedere sopra lo sgabello, il quale aveva pulito con una salviettina, infine la “vecchia” le posò sopra il “ vecchio “ cappello che iniziò:
C.P. : Ah, era un po’ che non sentivo una mente così confusa… sei intelligente, e anche abbastanza coraggiosa.. non ho dubbi Gri..
T: Prova a dire Grifondoro che ti cucio la bocca a mano!
C: SERRRPEVERDE!!
Zabini, che stava bevendo, sputò nel bicchiere e gli andò il succo di traverso, Draco quindi cominciò a battergli la manina sulla schiena ridendo, cercando di non farlo morire affogato. Dal tavolo dei Serpeverde si alzarono applausi e urli di gioia, Tea aspettò l’amica… adesso era il turno di Giò, che stava già pregando tutte le divinità di qualsiasi religione per far sì che venisse collocata con Tea. 
M: Adesso vieni te… si quella blu! (Facciamo presente che nella testa della Professoressa si accese una televisioncina cul canale di MTV dove partì "I'M BLU DARARIRARURAA DARARIIRII DARURAA DARIRIRARUAAA; poi si accorse di star ciondolando con la testa a destra e a sinistra e che tutti la stavano guardando male, quindi tornò in sè). 
Giò andò a sedersi e, strappando il Cappello Parlante dalle mani di Minerva, se lo ficcò malamente in testa. Il Cappello iniziò a parlare di colpo, facendo prendere un colpò alla povera Giò.
C.P. : AAAh, un po’ ingenua… molto arrogante… fiera di sé… okay, è tutto chiaro. Ho scelto Corv..
Giò stava già per saltare addosso al Cappello, calpestarlo, dargli fuoco, sputarci sopra, pisciarci e scatarrargli addosso, insultarlo, e chi più ne ha più ne metta.. quando il “vecchio” cambiò repentinamente idea urlando con tutta la voce che aveva:
C: SERPEVERDE, per carità di tutte le sarte, Serpeverde!!
G: Bravo, diventeremo ottimi amici io e te vecchietto ( facendogli l’occhiolino) ti tengo d’occhio sappilo..
Draco che stava bevendo tranquillamente il suo succo di zucca ebbe un sussulto e quasi si strozzò con la bevanda, come Blaise: infatti ora era proprio l'amico che cominciò a battergli la mano sulla schiena… 
Le due amiche si avviarono tutte contente al tavolo della loro casa per cercare un posto dove sedersi… Draco e Zabini si guardarono e con un salto alla Olio Cuore corsero dalla parte opposta del tavolo, presero per la divisa i due primini che erano lì seduti e li buttarono a terra poco più il là, poi si rivolsero alle due novelline e le invitarono a sedersi, come due camerieri trattano due nuovi clienti miliardari … Giò naturalmente insistette per star davanti a Draco e Tea, dato che non aveva scelta, si accomodò di fianco a lei con davanti Zabini che cercava di attaccare bottone con degli sguardi sexy… ma non ne fu capace.
Silente: ABBIA INIZIO IL BANCHETTO!
T: Alleluiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
Appena comparve il cibo le due nuove arrivate ci si buttarono letteralmente sopra afferrando e mangiando ogni cosa capitasse sotto i loro occhi… Giò aveva appena afferrato una coscia di pollo quando alzò la testa e vide che tutti quelli vicino a loro, compreso Draco, le stavano fissando disgustati, allora tirò una gomitata a Tea che la guardò con un pezzo di carne metà in bocca e metà fuori e le disse:
G: smhehttlinsv vni dnvsnf ovjshng 
T: ndiuv sifuvr vudnvi 
Questo fu quello che tutti i presenti capirono ma invece le due si dissero:
G: Smettila di fare il maiale ci guardano tutti.. anche Draco!
T: Ho fame sono due giorni che non mangio..Compatiscimi!
Allora le 2 si ricomposero, ingoiarono tutto quello che avevano in bocca, si pulirono mani e bocca, presero la forchetta e allunisono dissero “ buon appetito” e incominciarono a mangiare educatamente. 
Fu Draco il primo a parlare:
D: Allora da dove venite? 
Giò non riuscì a parlare poichè era occupata a tagliare educatamente un pezzo di carne, così fu Tea a rispondergli.
T: Veniamo da Milano, che è in Italia, che fa parte dell'Europa, che fa parte del Mondo, che fa parte dell'Universo, che fa parte de..
D: Si, si okay ho afferrato...Uuuh quindii.. luogo di babbani??
G: Si…. Purtroppo!
D: E quando avete ricevuto la lettera per venire qua a studiare?
T: Veramente mai.. siamo state teletrasportate grazie ai nostri armadietti di scuola… ci siamo ritrovate nella foresta..
E così iniziò a raccontargli tutto quello che avevano passato in quei due giorni con Giò che qualche volta interveniva per correggerla o commentare. Dopo pranzo Draco e Zabini si offrirono di accompagnarle nella sala Comune e successivamente nei loro dormitori. Arrivate in camera videro 3 letti me non ne fecero caso.. notarono anche delle valige e l’armadietto di Giò in mezzo alla stanza.. disfarono le valige dopo di chè Giò ribaltò il contenuto dell’armadietto a terra… Tea rimase basita da quello che vide uscire da quel coso: coca cola, caramelle, cioccolatini, sacchetti di 4 salti in padella, crocchette per cani, pizze surgelate, pacchetti di patatine, un sacchetto d’asporto del McDonald pieno di panini e crocchette fino all'orlo ancora caldi.. insieme a tutte le altre cose come lamette, piastre, tinte, kit da pronto soccorso, e una quantità infinita di Bobby la bottiglia… Tea saltò addosso a Giò e iniziò a insultarla e a chiederle perché quando le aveva chiesto da mangiare, nella foresta, lei le aveva risposto che non ne aveva, allora, quando si riuscì a liberare dalla presa ferrea dell’amica disse:
G: Non avevo cose salutari… eravamo in mezzo alla natura e non mi sembrava giusto mangiare queste schifezze..
E si mise le mani sui fianchi come una mamma. Tea sembrò calmarsi, poi si gonfiò come un pallone e le si ributtò addosso con un salto tipo Tarzan urlando:
T: VOLEVI FARMI MANGIARE DELLE LARVE COME TIMON E PUMBA, BRUTTA STR....
Continuarono a scannarsi per un po’ e dopo Giò riprese in mano la situazione:
G: Sei ancora viva quindi vuol dire che il cibo non era strettamente necessario, siamo sane e salve… e adesso aiutami a rimettere a posto la roba che dopo me ne vado a letto… 
Tea fece quello che le aveva chiesto e dopo andarono tutte e due a dormire, pronte o quasi per iniziare una nuova vita in una nuova scuola.

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