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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Capitolo 1:Dal principio. *** Capitolo 2: *** Capitolo 2: la zona vietata. *** Capitolo 3: *** Capitolo 3: In un'altra dimensione. *** Capitolo 4: *** Capitolo 4: Alle porte del villaggio. *** Capitolo 5: *** Capitolo 5: Genma Shiranui. *** Capitolo 6: *** Capitolo 6: Il ramen. *** Capitolo 7: *** Capitolo 7: Tornerà solo se si trasformerà! *** Capitolo 8: *** Capitolo 8: Verso l'allenamento. *** Capitolo 9: *** Capitolo 9: la tecnica del teletrasporto. ***
Era morto per la salvezza
del suo pianeta. Non se ne pentiva; anzi, ne andava fiero; si era sacrificato
per una delle migliori cause anche se, purtroppo, non era servito a nulla.
L’unica cosa che lo
rasserenava era sapere che Gohan era ancora vivo e che lo avrebbe sostituito
nello scontro, diventando così il nuovo protettore di quel bellissimo e fragile
pianeta.
Cell era davvero forte,
anche per uno come lui che aveva sconfitto un mostro del calibro di Freezer;
ciononostante riponeva la massima fiducia in suo figlio e negli altri
guerrieri.
“Sei solo un
incosciente!” un voce lo scosse e lo risvegliò dai suoi pensieri. Si voltò e
scorse la grassoccia figura di Re Kaioh del Nord che avanzava nella sua
direzione, col volto corrucciato.
“Lo so, lo so. Ma ho
bisogno che lei mi capisca, Re Kaioh; la terra sarebbe esplosa! Non potevo
permetterlo.” Subito dopo aver parlato, in tono molto serio, abbassò lo
sguardo.
“Non è una scusa valida!
Hai fatto esplodere il mio pianeta! Il pianeta di uno dei quattro re, per
giunta!” Esclamò infuriato; Goku non l’avrebbe passata liscia ancora, gli
avrebbe fatto una lavata di testa come si doveva. Il re voleva fargli capire
che le cose non andavano mai fatte in maniera così avventata e senza pensarci
su nemmeno per un attimo. Non andava per niente bene così.
“Goku, stammi a sentire.” Si avvicinò al
Sayan, il quale non fiatava da un bel pezzo. Era tutto chiuso in sé stesso,
quasi ad autopunirsi. Nell’ osservarlo meglio, Re Kaioh ebbe un moto di
compassione. Forse non doveva essere tanto severo con lui, l’aveva fatto per
una giusta causa in fin dei conti.
Un boato.
“Urca, che fame che mi è
venuta!” Esclamò il sayan, balzando in piedi come se fosse stato punto da
un’ape.
Non appena lo sentì, Re
Kaioh vide sparire tutta la compassione e al suo posto prese posizione un moto
ben più forte del primo. Ira.
“E io che mi dispiaccio
pure per te! Sei morto, lo vuoi capire? Non è possibile che tu abbia fame, te
l’ho detto milioni di volte” tutta la rabbia per la perdita del suo pianeta,
nonché casa, alla fin fine esplose.Il
sayan si fece piccolo di fronte a tutte quelle urla delle quali non riuscì a carpire
nemmeno un acca.
Mentre subiva, ripensò
alle litigate con sua moglie; lui la vedeva solo dimenarsi e agitarsi qua e là
senza riuscire a cogliere nulla delle parole da lei urlate, eccezion fatta per
qualcuna, inerente il cibo molto probabilmente. Ecco, quel litigio era proprio un dejà vu.
“Va bene Re Ka …” Non finì neanche di scusarsi che il maestro
ricominciò a sfogarsi.‘Non credo che sopporterò ancora per molto’, pensò con lo sguardo smarrito e disperato.
Silenzio.
Alzò lo sguardo per
capire cosa diamine fosse successo. Goku vide ancora la figura del Re stargli
di fronte, ma era come se fosse stata immobilizzata. “Urca, mi sa che l’ho
fatto arrabbiare un po’ troppo …” Iniziò ad arretrare di qualche passo. “sarà
meglio che tolga il disturbo per un po’.” Detto ciò, si avviò per una spelonca
che aveva già notato da un bel pezzo.
Il sayan si sfregò le
mani.
Spazio
autrice.
Questa è
una storia che ho scritto diversi anni fa e proprio oggi mente rivedevo i
diversi quaderni l’ho ritrovata. Spero che vi piaccia, tratterà dei sette anni
che Goku trascorre chissà come dopo la saga di Cell. Vi avviso che davvero
assurda e piena di colpi di scena xD Baci, Fanny.
Il defunto sayan varcò l’entrata di quella grotta
e dopo pochi passi si ritrovò completamente immerso nelle tenebre. Per un
secondo, o forse anche meno, nella sua testa pervenne l’idea di abbandonare
quella che aveva avuto in precedenza nello scorgere quel posto.
Goku camminò per circa cento metri quando la forza
di gravità, per giunta più forte rispetto che sulla terra, fece il suo dovere.
“Uuuuuurca!” urlò prima che il suo cervello capisse
che era appena caduto un una sottospecie di voragine. Il moro era talmente
impegnato a cercare di non pensare al cibo da non accorgersi di nulla mentre si
addentrava attraverso la spelonca.
“Ops.. Non riesco a volare” commentò con una mano
al mento mentre era in caduta libera. Iniziò a interrogarsi circa il luogo dove
l’avrebbe portato quella spaccatura, senza curarsi del fatto che di lì a poco
sarebbe pur arrivato il fondo e …
“Ahiahiahi!” protestò massaggiandosi la fronte. Si
innalzò un bernoccolo enorme; una piccola montagna in miniatura, ecco cosa si
era formato.
Si guardò intorno, curiosissimo.
“Urca quanti dolci!” Esclamò con gli occhi
luccicanti. Tutt’intorno c’erano tanti colori, dolci, caramelle, strani oggetti
e … un paradiso insomma, seppur strano.
Il sayan iniziò la sua scorpacciata;non mangiava da tantissimo tempo e, vista la
sua indole, non poté non trattenersi per riflettere circa la stranezza di quel
posto.
“Allora Goku, mi stai ascoltando?” Domandò il Re
Kaioh del Nord con l’indice puntato lì dove doveva esserci il sayan.
“Goku?” Si guardò intorno interrogativo, era lì di
fronte fino ad un attimo prima, e ora invece era sparito nel nulla.
Rifletté per un paio di minuti con la fronte
ancora corrucciata.
“Brutto scimmione! La tecnica del teletrasporto,
eh?” Re Kaioh non riuscì a trattenere la furia, quel sayan gliel’aveva fatta
sotto il naso per l’ennesima volta.
Tenendo i pugni strettissimi si diresse verso il
luogo che, al cento per cento, era la meta dello zuccone.
Sapeva bene che quella era la parte di scarto sia
dell’inferno che del mondo celeste, dunque un luogo vietato. “ E se lo
lasciassi …” Sul suo volto si dipinse uno sguardo vendicativo che però si
cancellò subito.
“Dannazione, non posso. Io mi chiedo cosa ci sia
nella sua testa.”
Nella
testa del sayan in quel preciso momento.
Tanti grilli saltellavano felici e gracchiavano,
accompagnati da tante belle farfalle. Qualcosa c’era, in fin dei conti.
Spazio di Fanny.
Allora, questo è il secondo capitolo come lo
avevo scritto xD ( non chiedetemi che avevo per la testa)
La storia ancora non si è sviluppata
nella sua pienezza e assurdità ( si c’è un crossover, c’entra il mondo di
Naruto )
Non siate severi vi prego, questo è
ancora introduttivo … Credo O.oCiao, al prossimo capitolo.
Capitolo 3 *** Capitolo 3: In un'altra dimensione. ***
Capitolo 3
“Che mangiata, o
mamma mia!” Esclamò portandosi le mani alla pancia, evidentemente gonfia.
“uuurca, ho finito tutto quanto. ”ridacchiò stupendosi nell’osservare meglio quel posto.
Notò che non vi era più nulla da mangiare e
nemmeno colori. Il posto era diventato tetro e spaventoso.
Non c’era
vegetazione, era arido e pareva infinito. “Ma non c’è una fine?” Si domandò
incuriosito da quel cambiamento così radicale.
Mentre si
guardava tutt’intorno alla ricerca di un qualcosa di interessante, sentì una
vocina chiamarlo da lontano. La riconobbe subito e, senza nemmeno voltarsi, si
diede gamba in spalla e corse via.
“Stupido sayan,
dov’è che sei finito?” Re Kaioh chiamò ancora, era affannato e non riusciva a
trarre respiri regolari. Con i suoi occhietti furbi perlustrò con attenzione la
spelonca; vide subito una voragine a pochi passi da lui.
“Vuoi vedere che
ci è caduto dentro?” E prese a ridere, divertito al pensiero del sayan che
cadeva come un sacco di patate.
Si rabbuiò e
divenne violaceo in volto pochi istanti dopo. “Questo vuol di-dire che, che
anche io devo andarci?” Domandò al suo compagno e arretrò di qualche passo. La
scimmietta che gli stava vicino lo guardò severamente, gli fece cenno di sì e,
accortasi che il Re aveva socchiuso gli occhi, lo spinse nella voragine.
Re Kaioh percepì
la maestosa forza esercitata dalla gravità e imprecò contro quel traditore che
lo aveva spinto. Urlò parole incomprensibili e dopo breve tempo … “splat”.
L’entità suprema cadde a terra prono e non trovò neanche la forza di continuare
con le invettive.
Si rialzò
dolorante e si fece subito serio. “Dannazione. Goku, dove sei? Questo posto è
pericoloso.” Nonostante lo facesse arrabbiare, il Re si preoccupava per quel
sayan ogni volta che rischiava la pelle. Quella era una di –quelle volte- .
Qui è dove si riuniscono vari mondi paralleli
e quel testone chissà dove potrebbe finire, e, nel caso in cui non sia
fortunato, potrebbe non tornare più indietro. Pensò con le sopracciglia
corrugate.Alzò lo sguardo e vide in
lontananza due colori sgargianti che molto poco si abbinavano, blu e arancione.
Era Goku, correva e si sbellicava dalle risate. E’ il solito. Non cambierà mai. Quando ha sbattuto la
testa da piccolo deve aver urtato anche qualche ingranaggio. Scosse la testa anche un po’ divertito per la
pazzia di quel personaggio. Era un personaggio a tutti gli effetti. “Goku, non
fare stupi-daggini” Si interrupe un attimo per poi continuare a voce
bassissima.
Il sayan era letteralmente sparito nel nulla
davanti ai suoi occhi. “Bene caro Goku, sei stato risucchiato in chissà che
dimensione. Adesso te la vedi da solo. Io ti ho avvertito e ovviamente non sto qui
a rischiare.” Detto ciò se ne andò, mesto in volto ma con un piano; non
l’avrebbe abbandonato così.
“Uuurca che
velocità! Non ho visto niente!” Alzò la faccia da terra e si guardòintorno molto divertito. Per lui ogni cosa
era una sorta di gioco.
“Povero Re Kaioh,
ha fatto una faccia buffissima! Ma … Dove mi trovo? La Terra?” Azzardò
accigliato.
Tutt’intorno la
vegetazione era rigogliosa e maestosa. Era finito in una specie di bosco.
Qualcosa però non
gli quadrava affatto. Si alzò e iniziò a camminare senza meta definita.
Ecco qui il 3° capitolo. L’ho
trascritto solo ora che non avevo tempo prima :) Goku è finito in un posto
assurdo … Dal prossimo inizia il cross-over, assurdo xD Baci
Capitolo 4 *** Capitolo 4: Alle porte del villaggio. ***
Camminando, giunse ad una maestosa entrata. Vi
erano due portoni ed erano anche aperti.A prima vista, quello sembrava un villaggio a tutti gli effetti.
Goku aveva sentito parlare di certi villaggi
esistiti molti anni addietro; si narrava che, secoli prima, la terra fosse
abitata da ninja. Questi si erano divisi in clan e ciascuno di questi era
raggruppato in villaggi.
A parte ciò non ricordava null’altro. “Che stupido
che sono. Non può essere. Quella dei ninja è solo una leggenda!” Esclamòsé stesso mentre si trovava fermo alle porte
del villaggio.
Non sapeva se fosse il caso o meno di
addentrarvisi visto che si narrava anche che i cosiddetti ninja fossero
sanguinari e amanti della guerra.
Ci rifletté a lungo, il che significava un
secondo, e prese la decisione di entrare; tanto anche a lui piaceva combattere
e perciò sarebbero andati d’accordo.
“uuurca! Chissà che tipi sono questi ninja, o
meglio, chissà se ci sono dei ninja.” Disse sfregandosi le mani e tutto
eccitato a quella nuova prospettiva di avventura. Nei suoi occhi una luce
brillava, si trattava della curiosità circa una nuova esperienza.
Non appena varcò l’imponente varco venne subito
fermato da due lance incrociate, impugnate saldamente da due uomini vestiti con
una particolare giacca verde e pantaloni blu scuro. La cosa che risaltò
all’istante agli occhi del sayan fu una sottospecie di coprifronte che avevano
ben in mostra. Sulla parte ferrea riportava uno strano simbolo: una piccola
spirale e un triangolo legato ad essa.
Quel simbolo non diceva proprio un bel niente.
“Ma ciao! Come mai tutta questa ostilità?” Sul suo
volto prese spazio un sorriso imbarazzato mentre le mani, anch’esse a disagio,
iniziarono a tormentare la folta chioma.
“Identificati.”I due misteriosi tizi parlarono all’unisono con lo sguardo gelido e
distaccato.
“Devo proprio dire che l’ospitalità non è per
niente il vostro forte, eh?” ridacchiò divertito notando che quelle due figure
parevano paralizzate per quanto stessero rigide e sull’attenti. “Comunque, io
sono uno straniero.” Questa volta parlò con un tono di voce decisamente più
serio.
I due guerrieri verde vestiti si rilassarono dalla
posizione – sull’attenti- e riposero le armi.
Goku si rasserenò nel constatare la cosa e nello
scorgere un sorriso molto più caloroso rispetto alla smorfia iniziale.
“Benvenuto straniero. Di quale villaggio siete?”
domandò il più alto dei due. Questi aveva i capelli raccolti in una bandana
verde e come segno particolare masticava un piccolo ramoscello.
“Salve. Ehm … Non sono di un villaggio, il fatto è
che …” Prese un po’ di tempo visto che era incerto sul da dirsi. Bene
Goku, se gli dici quello che è successo per davvero ti prenderanno per un pazzo
e chissà che ti fanno, magari una qualche puntura. A solo pensiero degli aghi il sayan divenne
violaceo in volto. Che mi invento? Che mi invento? Urca, devo
darmi una mossa o se no si insospettiranno.
“ … Ho battuto molto forte la testa e ora non
ricordo più nulla. So soltanto il mio nome e la mia età.” Cercò di essere
convincente e lo stratagemma che usò fu quello di mettere in mostra un sorriso
affranto e smarrito. Per la prima volta il sayan riuscì a fare qualcosa di
geniale e che perfino funzionò.
“Oh, ci dispiace molto. Se vuole la possiamo
condurre da un ninja medico che magari le potrà essere utile a guarire.” Fece
amichevole l’altro, quello più basso, con i capelli neri e corti e gli occhi di
ghiaccio.
“Molte grazie. Ma sono molto … ehm … provato, dico
bene? Desidererei mangiare qualcosa, sapete …” In quel preciso momento, quasi
provvidenziale, il suo stomaco emise un ruggito. I due ninja sorrisero e
decisero di aiutare quello strampalato straniero e lo condussero con loro
niente di meno che dal tanto amato cibo. Il sayan accettò di buon grado e con
l’acquolina in bocca.
I tre si incamminarono verso quello che per Goku era
il Paradiso perduto.
Angolo autrice.
Spero tanto che qualcuna di voi
conosca il manga di Naruto, però anche se così non fosse spero vi piaccia lo
stesso questo capitolo. Baci
“Qual è il suo nome?” il ninja che tormentava fra i
denti il piccolo ramoscello si bloccò di scatto e volse lo sguardo,
incuriosito, verso Goku. Quest’ultimo aggrottò le ciglia sorpreso e distolse
gli occhi, pensieroso.
“Che ha?” chiese l’altro avvicinatosi di molto al
sayan, il quale pareva chiuso in sé. L’uomo dagli occhi di ghiaccio non fece in
tempo a muoversi oltre che dovette farsi indietro a causa del repentino scatto
dello straniero. “Ecco …” Goku iniziò a parlare puntando gli indici l’uno
contro l’altro e con un tono di voce alquanto innocente e infantile.“Io mi chiamo Goku.” Disse alzando gli occhi
neri e mostrando un sorriso a trentadue denti che colpì parecchio i due ninja.
“Ehm … Salve Goku.” proferì con fare un po’ imbranato
il ninja con la bandana che lasciava libere solo alcune ciocche castane.
Il ninja dai capelli corvini, invece, iniziò a ridere
vedendo quanto fosse impedito l’amico.Quest’ultimo gli tirò una forte gomitata per farlo zittire all’istante,
cosa che funzionò.
Con molte
probabilità quello con la bandana doveva essere parecchio più forte di quello
con gli occhi azzurri.
Nell’osservarli in silenzio ad un angolo della strada
dove si erano fermati precedentemente, Goku rise fra sé e sé. Il quadretto che
formavano era propriamente da film comico.
Il sayan si
riscosse un attimo dalle sue risate. “Ehi, e voi come vi chiamate? E dove ci
troviamo?” Domandò tutt’a un tratto guadagnandosi così l’attenzione dei due
ninja che, nel frattempo, si erano persi un insignificante battibecco come
quelli quotidiani.
“Ah,
sì. Allora, io sono Genma Shiranui e sono un ninja al grado Jonin del Villaggio
della Foglia.” Disse con tono indifferente e seccato appoggiandosi ad una
parete e volgendo gli occhi a terra.
“Urca,
che bel nome! Sai, non mi pare di averlo mai sentito usare.” Fece calmissimo
come se avesse detto la cosa più naturale al mondo .Genma, come era prevedibile, andò su tutte le
furie; però, vista la sua indole seria e pacifica, preferì fare come se non
avesse sentito nulla. Semplicemente annuì seccato.
“Aspetta,
Genna! Vo-.” Il sayan nemmeno terminò che il ninja si
frappose interrompendolo, su tutte le furie. Goku aveva sbagliato il suo nome,
e questo era decisamente troppo anche per lui.
“il
mio nome è Genma!” Esclamò col fuoco negli occhi e accentuando in particolar
modo il proprio nome. No questo non lo
tollero! E’ un nome facilissimo! Certe leggi circa l’ospitalità credo siano
proprio da abolire! Pensò con la fronte corrucciata.
“Urca,
mi sono sbagliato. Scusami. Comunque, volevo chiederti: ma cos’è quell’oggetto
che ti tieni sempre in bocca? Sembrava un ramoscello, ma facendoci caso ho
capito che si tratta di un ago. Non ti fa male?” chiese indicando con un dito
quell’ago; oggetto dal quale voleva tenere la massima distanza possibile. Genma
lo guardò interrogativo e sbalordito. “Non lo hai mai visto? Si tratta di un –
Senbon -; è un lungo ago usato da noi ninja come arma … No non mi fa male!”Esclamò
urlando le ultime parole.
“Va
bene, l’importante è che lo tenga alla larga da me.” Fece incrociando le
braccia e arretrando di qualche passo, intimorito da quell’ orribile arma. Si
voltò a sinistra, lì dove doveva esserci l’altro ninja, ma si accorse che era
sparito. Tecnica del teletrasporto? Pensò accigliato.
“Ecco, Aoba se n’è andato. Deve stare alle porte
del villaggio e ha pensato di andarci senza dire nulla!” Esclamò facendo
spallucce e sospirando sonoramente.
“E come ha fatto? E’ stato così veloce che nemmeno
l’ho visto!” Sgranò gli occhi guardando ancora nella direzione dove prima stava
il ninja.
“Wow, devi aver sbattuto la testa molto forte. E
inoltre, hai una tuta... davvero molto strana! Non mi pare di averla mai vista.
Ne parleremo più tardi. E’ venuta fame anche a me quindi ora si va a mangiare e
ne discuteremo meglio da Teuchi.
Spazio dell’autore.
Nuovo capitolo. Coi tenevo a chiedere se
nei precedenti riuscivate a vedere bene il testo, cioè se i pensieri venivano
in corsivo. Se no ditemelo e magari hi mi fa questo
favore potrebbe controllare se è ancora così? Credo di aver sistemato ma non ne
sono sicura.
Allora, spero che vi piaccia. NB:
nell’ultima parte ho nominato Teuchi, si tratta di una specie di “ristorante”.
“Buongiorno Teuchi” Genma scostò con la mano le tende
e parlò con un tono di voce indifferente continuando a rigirare fra i denti il
Senbon dal quale non si separava mai.Goku gli lanciò un’occhiata e rimase perplesso per un attimo. Come fa? Io sinceramente non lo capisco
proprio. Pensò qualche istante
prima che le sue labbra si muovessero e articolassero delle parole. “Con tutta
quell’indifferenza ispiri così tanto entusiasmo e voglia di vivere!” bisbigliò
con un fil di voce nell’orecchio del ninja coprendosi la bocca con una mano.
A quelle parole, Genma
iniziò a contare mentalmente fino a dieci in modo da smaltire il nervoso che
quello straniero gli procurava ogni sillaba che pronunciasse.Non
devi mica farmelo notare tu. Pensò e sbuffò irritato. Una volta scaduti i dieci secondi andò a
sedersi su uno sgabello situato di fronte al bancone, noncurante di essersi
lasciato Goku alle spalle.
Il sayan era rimasto in
piedi di fronte alle tende del posto mentre guardava incuriosito un qualcuno di
particolare che aveva notato seduto al bancone.
“Ehi, tu sei nuovo di
qui, vero?” Domandò un uomo sulla cinquantina vestito da classico chef
giapponese e con stampato in volto un cordiale sorriso. Goku distolse gli occhi
da quella presenza e li puntò su Teuchi, sorridendogli a sua volta.
Nel frattempo, i due
ninja sconosciuti si erano voltati di scatto verso Goku; uno dei due aveva così
interrotto per un attimo la sua abbuffata galattica.
“Ah, sì.” Intervenne
Genma ora attirando su di sé gli sguardi dei presenti. “E’ un tizio nuovo da
queste parti. Per mia fortuna-.” Si fermò un attimo enfatizzando la parola
-fortuna- con un tono prettamente sarcastico. “-mi sono offerto di aiutarlo. Ha
perso la memoria e l’unica cosa che ricorda è il suo nome. Goku.” Continuò con
estrema leggerezza ed indifferenza, quasi stesse dicendo le cose più naturali
al mondo. Teuchi e i due ninja sgranarono gli occhi senza fiatare. “Wow.”
Bisbigliò il proprietario della locanda con un’espressione fra l’allibito e il
confuso. Scosse la testa come per scrollarsi di dosso quello stupore e volse lo
sguardo in direzione dello straniero. “Be’ , che ci fai ancora lì,
imbambolato?” domandò sorridente mentre faceva cenno a Goku di prendere posto.
Quest’ultimo avanzò di diversi passi verso il bancone e, senza dir nulla, si
sedette e subito chinò la testa appoggiandola sulle palme delle mani con i
gomiti posti sul tavolo.
I presenti lo osservarono
meravigliati visto il suo atteggiamento, lo stesso Genma si era scomposto un
attimo. Proprio quest’ultimo si fece vicino al sayan intento a poggiargli una
mano sulla spalla quando una voce infantile e sprezzante lo fece sussultare.
“Ehi, tu! Tizio, che ti
ha preso? Non vuoi provare del buon -ramen-. Non mi dire che non ti piace!”
Esclamò uno dei due ninja presenti con sorriso un po’ altezzoso.
“Ma Naruto, sei il
solito.” Lo ammonì l’altro con un tono di voce esasperato ma con una punta di
ironia.
Goku alzò lo sguardo e
mostrò una smorfia di dolore, quasi stesse per morire. Aveva persino le lacrime
agli occhi. “Sto morendo di fame!!” Esclamò parlando come un bambino piccolo a
cui non viene dato da mangiare da chissà quanto tempo.
Il ninja che aveva
parlato per primo, ossia quello dai capelli color dell’oro tagliati in modo da
far guizzare tanti ciuffi ribelli sulla sua fronte coperta dal solito
coprifronte caratteristico, cadde a terra e iniziò a sbellicarsi dalle risate.
Anche quello che gli stava accanto, il quale molto probabilmente doveva essere
il maestro, iniziò a ridere divertito. Quello straniero era la copia del suo
allievo.
Tutti risero all’unisono
e in un’atmosfera allegra persino Genma si lasciò scappare un sorriso.
“Genma, non sapevo sapessi ridere!” Esclamò il
ninja dai capelli grigi come l’oblio con un grande ciuffo e caratterizzato da
una specie di maschera che era la continuazione della veste nera; questa gli
copriva un occhio, assieme al coprifronte posizionato obliquo, la bocca e il
naso.
“Molto divertente
Kakashi.” Disse fingendo un sorriso e tornando subito serio. “Ora devo andare.
Posso lasciarlo nelle vostre mani?” domandò a Kakashi che era tornato serio da
qualche secondo.
“Sì, sì. Va pure. Se sono
riuscito a tenere a bada il team sette, figurati se non riesco a tener a bada
loro.” E gli fece cenno che aveva via libera.
Nel frattempo, Goku
continuava a massaggiarsi la pancia e a esclamare parole incomprensibili e
Naruto si sbellicava dal ridere nell’osservarlo.
Kakashi li ridestò un
attimo all’attenzione. I due lo osservarono incuriositi. “Salve Goku. Mi
presento, io sono Kakashi, ninja Jonin del villaggio mentre questo capoccione
che vedi qui è Naruto, mio allievo. Nonostante abbia la modica età di
diciassette anni non è ancora arrivato nemmeno al grado genin come hanno già
fatto i suoi coetanei.” Ascoltando quelle parole Naruto annuì “ Sì, proprio-.”
Per poi interrompersi all’istante a guardare offeso il maestro. “Che ha detto?
Ma come si permette! Guardi che io diventerò il futuro Hokage!” Inveì su
Kakashi senza sortire nessun effetto particolare.
Il sayan era stufo e
decise di ritagliarsi uno spazio in quella noiosa conversazione. “Ok, è un
piacere. Ma vi dispiacerebbe offrirmi qualcosa da mangiare? Sto morendo di fame
e se non volete che mangi un qualcuno di voi vi consiglio di salvarmi
immediatamente” La sua non era per nulla un’esortazione o minaccia, parlò
semplicemente disperato dai crampi della fame.
“Ah, sì. Hai ragione.
Teuchi, doppio ramen per Goku.” Disse Kakashi rivolgendosi al cuoco.
Quest’ultimo annuì e si mise al lavoro allevando un po’ le sofferenze del
sayan.
Naruto guardò Kakashi
storto, quasi a volergli dire con gli occhi azzurri che presto l’avrebbe pagata
cara. “Al suo allievo invece non offre mai un bel niente.” Bisbigliò e l’unico
a sentirlo fu solo la sua mente.
Teuchi tornò al bancone
rendo fra le mani due funti porzioni di ramen. Gli occhi di Goku brillarono
come due stelle luminosissime e , senza nemmeno fiatare o vedere di che si
trattasse, si fiondò sul cibo. Urca, urca, brucia.” Disse soffiando sul ramen e
intento a finirlo subito nonostante le sue elevate temperature.
“Naruto, pare che ci sia
qualcuno peggio di te a mangiare.” Dissero all’unisono Teuchi e Kakashi.Il biondo sbuffò e, a sua volta, ordinò del
ramen. “vi faccio vedere io!” E si gettò sul piatto mangiando in fretta e furia
porzioni ingenti di pasta.
Purtroppo per lui il
sayan la ebbe vinta con una stragrande maggioranza di piatti mangiati nel minor
tempo possibile.
Naruto sbuffò ancora
adirato, prima di allora nessuno l’aveva battuto nel suo cavallo di battaglia.
Tutti i presenti, compresi
persino Goku e Naruto, furono contagiati da una risata generale.
“Urca quanto ho mangiato.
Questo ramen è davvero buono. Dovrei suggerire a Chichi di-.” E si morse la
lingua vista la gaffe che stava per fare.
“Chi è questa -Chichi-, forse ti sta tornando la memoria?” Suggerì
saggiamente Kakashi mentre naruto si incamminava verso l’uscita, affranto e
disperato.
“E’ stato un flash, ma
ora c’è il vuoto!” Esclamò scrollandosi di dosso i sospetti. Iniziò a ridere
nervosamente.
“Se lo dici tu. Be’,
vieni con noi?” Domandò serio ma amichevole.
Capitolo 7 *** Capitolo 7: Tornerà solo se si trasformerà! ***
Capitolo
7
Nell’aldilà una figura
grassoccia, dotata di lunghe antenne, camminava avanti e dietro. Il povero Re
Kaioh attendeva impaziente il responso di Re Yammer.
Flashback
“Salve Re Kaioh del Nord,
qual buon vento?” Re Yammer sedeva come suo solito su una scrivania costruita
su misura per lui, ossia di dimensioni giganti. Stava esaminando alcune
pratiche circa le anime che ogni giorno passavano di lì; aveva riscontrato un
piccolo errore e stava provvedendo a rimediare quando i guardiani del grande
portale dell’aldilà erano entrati e l’avevano informato che c’era Re Kaioh del
Nord indisposto ad attendere oltre. In quel momento era entrato in fretta e
furia facendosi largo fra le guardie e alquanto preoccupato.
“Dovresti saperlo.” Disse
serio la divinità guardando attraverso i suoi occhiali scuri la maestosa figura
che sedeva di fronte.
“Sì, ma questi giorni
sono stato molto impegnato. Da quando c’è stato quell’incidente con Cell è
successo il pandemonio qui. Sto facendo dei controlli.” Puntualizzò sereno e
gettando un’occhiata su di un foglio.
“Ok, capisco il problema
ma ho brutte notizie.” Parlò con un tono di voce molto preoccupante e abbassò
lo sguardo. Re Yammer, a quell’atteggiamento, divenne cupo in volto. “Si
spieghi, Re Kaioh.”Esortò gentilmente
il re del nord a raccontargli cosa fosse successo di così grave da farlo
angosciare tanto.
“Ecco, si tratta di Goku.
Mi ha disubbidito ed è entrato nel Grande Pozzo dell’Oblio.” Non appena udì
quel nome re Yammer spalancò bocca e occhi contemporaneamente. Era rimasto
sbigottito.
“E’ sicuro di questo?”
Domandò speranzoso di ricevere come risposta un -no-. Purtroppo la sua speranza
si spense subito dopo, alla risposta del re che gli era dinanzi gli occhi.
“Ci sono entrato anche
io, per fortuna ne sono uscito. L’ho visto sparire davanti ai miei occhi. Sono
qui perché le volevo chiedere se può fare qualcosa.” Chiese avvilito. Quel
sayan sapeva sempre come fargli tendere, quasi a romperli, i nervi. Già con
Freezer gli aveva fatto prendere molti spaventi, e anche in altre occasioni non
era stato da meno.
“Aspetti qui un attimo.”
Detto ciò si alzò e si allontanò.
Re Kaioh era rimasto in
piedi di fronte alla scrivania e aveva iniziato a camminare avanti e dietro
molto teso.
Fine Flashback
“Eccomi qui. Credo di
doverle dare brutte notizie.” Proferì con la sua voce rauca.
“Non mi dica che non lo
si può più far tornare indietro …” Azzardò e nell’udire le sue parole si fece
tristissimo.
“Eh, no scusi. Cioè la
brutta notizia è che ho finito il caffè.” Ridacchiò un po’ in imbarazzo e
facendo sussultare Re Kaioh. Quest’ultimo cadde all’indietro e iniziò a
balbettare innervosito. “C-cioè, lei mi fa aspettare così tanto e l’unica
notizia che mi dà è che è finito il caffè?”
“Comunque, ho notizie
anche per quanto riguarda quello spericolato ragazzo.” Sorrise
maliziosamente.La divinità più bassa si
ricompose in un secondo e guardò il più grande con aria interrogativa.
“Non appena si
trasformerà in supersayan tornerà dritto qui.” Chiarì con aria di superiorità e
sistemando alcuni fascicoli nei cassetti.
Re Kaioh quasi perse gli
occhiali dallo stupore. “Come ha detto?” domandò un po’ scettico.
"Sì, quando
diventerà supersayan tornerà indietro. Quella dimensione è stata creata per
errore e non può sopportare la forza del supersayan; conclusione, se si
trasformerà tutto tornerà come prima.” Ripeté aggiungendo dei particolari per
rendere la situazione più comprensibile.
“Capisco.” E trasse
finalmente un sospiro di sollievo. Adesso
il problema è: si trasformerà o meno? Che incosciente! Come sempre devo essere
io a farmi in quattro per cercare una qualche soluzione mentre lui se la
spassa. Sospirò ancora, ma questa
volta molto più sonoramente.“Sayan.”
Capitolo 8 *** Capitolo 8: Verso l'allenamento. ***
Capitolo 8
“Buongiorno,
dormiglione!” Naruto lanciò un cuscino che colpì in pieno volto il povero Sayan
dormiente; quest’ultimo balzò in piedi, con gli occhi ancora chiusi,
sull’attenti.
“Chi è? Freezer? Cell?” Iniziò
a colpire alla cieca e uno dei suoi violenti pugni finì dritto in faccia al
biondo, che si portò le mani al naso sanguinante.
“Ma tu sei tutto suonato!
Ti faccio dormire in casa mia, per giunta molto modesta, come vedi, nel mio
letto, e tu mi ringrazi così?” Si allontanò dolorante e intento a medicarsi,
lasciando Goku da solo.
Il sayan assunse
un’espressione corrucciata, ma al contempo divertita. “Urca, gli ho fatto
male.” E giù a ridacchiare come suo solito.
Il campanello suonò.
“Vado io, non scomodarti
straniero!” Esclamò Naruto, dirigendosi verso la porta.
“Mah, quello è tutto
strano! Io stavo per l'appunto … Oh, Kakashi, giusto?” Sul volto del sayan si
dipinse un largo sorriso, che contagiò, seppur non si vedesse, Kakashi.
“Sì, proprio così, Goku.
Ehi, Naruto, Buongiorno! Be’, come è andata? Bene?” Domandò amichevole
all’allievo, che gli dava le spalle.Naruto emise un sonoro sospiro e digrignò i denti. “Molto bene, maestro!
Vede, questo le sembra bene? Sì, sto proprio bene! Davvero bene! Bene! Bene!”
Naruto si voltò e mostrò al ninja dalla folta chioma grigio metallico la ferita
al naso.
Kakashi iniziò a ridere,
notando con quanta enfasi l’allievo ripetesse la parola bene. “Sono molto
contento che vada bene, Naruto.” Quest’ultimo sospirò. “Eh … Ma-.” Non fece in
tempo a controbattere che Kakashi parlò ancora.
“Avevo una proposta per
voi. Che ne dite di andare ad allenarci ...”
“Allenarci? Sì! Evviva!
Dove andiamo? Che si fa? Dai su, andiamo!” Il sayan interrupe il ninja non
appena questi ebbe pronunciato la parola più cara alle sue orecchie.
“Wow, siete proprio
uguali. Non ve lo dico.” Chiuse gli occhi e chinò la testa, prese il libro che
aveva in mano e lo tenne chiuso fra l’indice e il pollice, per tenere il segno
della pagina.
Naruto decise di mettersi
in mezzo, troppo stufo di tutte quelle chiacchiere. “Io vado! Volete muovervi?”
Teneva la mano destra appoggiata sulla maniglia e l’altra indicava il maestro e
Goku.
“Urca, ma io sono
curioso. Fammici pensare.” Si mise a braccia conserte, con una mano sul mento e
le sopracciglia, l’una alzata, l’altra abbassata.
“Un monte?” Batté il
pugno sulla mano e schioccò le dita.
“No.” Rispose atono
Kakashi.
“Una collina?”
“No.”
“Una pianura?”
“No.”
“Una distesa rocciosa
allora!” Esclamò sicuro più che mai. Glielo diceva il suo sesto senso, che mai
falliva.
“No.”
“Urca! Ma io ero sicuro.
Uffa.” Si grattò la testa, un po’ triste.
“Ve lo dirò per strada.
Ora andiamo.” Kakashi alzò lo sguardoe
finalmente aprì gli occhi. Naruto era rimasto alla porta e ,sul suo volto, si
era fatto largo un sorrisetto furbo.
Goku sospirò sonoramente.
Questi ninja sono proprio
strani!
Però una foto, appoggiata
sul comodino, attirò la sua attenzione. “E questi chi sono? Vedo Naruto,
Kakashi … Ma questi due non li conosco.” Prese in mano la fotografia e la
guardò, cercandovi una risposta.
“Lasciala subito.” Naruto
si fiondò e strappò dalle mani di Goku quel piccolo pezzo di vita.
“Ma …”
Kakashi gli fece
l’occhiolino e si diresse all’uscita, Goku lo seguì, ancora sbigottito; Naruto
rimase dentro, con la compagnia dei suoi ricordi.
“Ma che gli ha preso?”
Domandò molto curioso di capire quella strana reazione. Aveva solo preso una
semplice foto fra le mani, aveva persino reagito meglio al pugno.
“La ragazza si chiama
Sakura ed è la sua migliore amica. Il ragazzo dai capelli scuri e lo sguardo
serio è Sasuke. E’ un ninja traditore, ma in passato faceva parte del team. E’
stato il primo e vero amico che abbia mai avuto. Cerca di capirlo.” Kakashi chiarì
a grandi linee la situazione. Il Sayan assunse un’espressione seria. Crilin. Amico mio.
“Lo cerca. E’
testardo e non vuole arrendersi. E’ Naruto.” Continuò volgendo lo sguardo
lontano, quasi a rivolgerlo a Sasuke.
Naruto li raggiunse e
Goku notò che sorrideva.
“Non arrenderti, mai.”
Gli sussurrò sorridente e con il pollice alzato. Naruto lo guardò sorpreso, poi
capì e,a sua volta, sorrise. “Mai.”
Capitolo 9 *** Capitolo 9: la tecnica del teletrasporto. ***
Capitolo 9
“L’avevo detto io, che era una montagna!”
Esclamò Goku nello constatare che erano appena arrivati ai piedi di una
montagna. Kakashi lo osservò divertito, gli ricordava molto il suo allievo;
erano persino entrambi vestiti di arancione. Solo due persone molto
intelligenti sarebbero uscite di casa vestite di un colore così sgargiante.
“Ti correggo, avevi detto monte. Il che è ben
diverso.” Disse con l’indice puntato sul cucuzzolo della montagna, facendo
sussultare il sayan.
“M-ma, è la stessa cosa! Uffa.” Abbassò lo
sguardo e iniziò a camminare, restando il fanalino di coda che seguiva i due
ninja. Naruto era in testa, quasi correva, tutto entusiasta. Be’, io resto della mia convinzione.Pensò, un po’ offeso.
Il sayan, come punto da un insetto, iniziò a
correre e raggiunse i due in men che non si dica. Era tutto affannato e notò
che non c’era molta allegria nell’aria.
Mentre camminavano,infatti, nessuno fiatava,
ma Goku, essendo uno molto loquace, ruppe subito il silenzio.
“Ma cos’è quel libro? Ce l’hai sempre in
mano! Posso vederlo?” Domandò tutt’un tratto, spiazzando sia Kakashi che
Naruto.
Kakashi si scrollò di dosso il forestiero che
tentava di togliergli il suo amato libro. “Goku, che fai? Non toccare il mio
libro!” Esclamò risoluto, guardando Goku di sbieco. Quest’ultimo si allontanò
che ricambiò l’occhiataccia, il biondo invece li osservava divertito.
“Ma io sono curioso.” Disse fingendo di
essersi offeso e dopo di che abbassò lo sguardo. Kakashi ebbe un moto di
dispiacere e si avvicinò per spiegargli il perché non potesse avere il suo
amato libro. Non fece nemmeno cinque passi che si accorse che mancava qualcosa
di importante nella sua mano destra. L’uomo dai capelli grigi si guardò
intorno, alla ricerca del sayan, il quale sembrava essersi dissolto nel nulla.
“La tecnica del teletrasporto?” Domandò ad
alta voce, ispezionando la zona, quando vide Goku disteso sotto un albero.
“Maestro, non è possibile.” Ribatté Naruto;
questi sapeva che solo uno era il ninja capace di usare quella tecnica.
Goku
si avvicinò al piccolo gruppo ridacchiando, divertito dal loro atteggiamento.
“Non
sapevo che anche voi siete a conoscenza di questa tecnica. Comunque ho
utilizzato la super-velocità. Però posso anche usare il teletrasporto.” Le
labbra del sayan si arcuarono in un sorriso a trentadue denti, mentre quelle di
Naruto in una smorfia.
“No,
non è vero. Solo mio padre, il quarto Hokage, sa utilizzare quella tecnica!”
Esclamò il biondo, ferito nell’orgoglio di figlio.
“Non
so di chi tu parli. Ma, posso dimostrarvelo. Kakashi, puoi allontanarti tanto
da non essere più visibile?” Nonostante tutto, a Goku non mancava il suo solito
sorriso.
“Sì,
ci metto un attimo.” E, detto ciò, Kakashi si dileguò in pochi minuti.
Goku
si concentrò profondamente e, non appena percepita l’aura, sparì nel nulla,
salutando Naruto con la mano. Quest’ultimo lo osservò attonito e un po’
innervosito. Il quarto Hokage, scoperto da poco essere suo padre, era un idolo
e uno straniero non poteva surclassarlo così.
Un
secondo dopo si trovò di fronte a Kakashi, ancora con la mano alzata, in atto
di saluto. Kakashi lo guardò stupefatto. “Ma, allora …” Balbettò con un fil di
voce, sgranando gli occhi. Goku si avvicinò, mostrandogli il libro, e lo toccò
con una mano.
Il
secondo dopo furono di fronte a Naruto, che era tutto chiuso in sé, a
riflettere, in via eccezionale; quest’ultimo cadde all’indietro.
“Wow.
Credo che questa sia differente da quella dell’Hokage. Questi usava dei Kunai e
la sua tecnica era nettamente diversa. Però anche questa è spettacolare!”
Esclamò Kakashi, veramente stupito da tanta abilità. Naruto si rialzò in piedi
e non disse nulla, si limitò a lanciare occhiatacce al sayan, il quale rispondeva
prima con aria interrogativa e poi con un sorriso.
“E’
davvero fantastico.” Commentò Goku, voltandosi di spalle.
“Sono
d’accordo.” Convenne Kakashi con aria seria, da tipico maestro.
Goku
si voltò con sguardo malizioso. “Io intendevo il libro.”
Tutti
e tre si misero a ridere a crepapelle e si avviarono su per la montagna.
“L’eremita
porcello dovrebbe essere contento.” Biascicò Naruto a voce bassissima, che
nessuno lo udì.
Angolo
autrice:
Allora
L’eremita porcello è Jiraia, che scrisse quel libro. xD