Ritorno da te

di Lila_88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vegeta ***
Capitolo 2: *** Mirai No Trunks ***
Capitolo 3: *** Bulma ***
Capitolo 4: *** Non ti credo ***
Capitolo 5: *** Ascoltami ***
Capitolo 6: *** Dove sei? ***
Capitolo 7: *** Riflessioni ***
Capitolo 8: *** Fine ***



Capitolo 1
*** Vegeta ***


RITORNO DA TE






Eccomi di nuovo qui.

E mentre percorro il vialetto che, dal grande cancello, porta all’ingresso, mi chiedo se ho ancora il diritto di entrare in questa casa.

Mi chiedo se, quando mi vedrai, non mi vorrai cacciare per sempre.

Sarebbe forse la cosa più sensata che tu potresti fare.

Oppure, mi chiedo ancora, mi stupirai come al tuo solito, chiedendomi di restare ancora, per te e per il moccioso?

Quello stesso moccioso che, se non fosse intervenuto Mirai no Trunks, io avrei lasciato morire con te.

Già, non ho mosso un dito per salvarvi.

Avrei lasciato veramente che voi foste colpiti dal quella sfera di energia?

No, perché tutto è andato secondo i miei piani.

E so che tu inveirai contro di me, se ti risponderò così.

Ma, d’altronde, non posso aspettarmi che tu capisca.

Si, Bulma.

Tu non lo sai, ma c’è un preciso motivo per cui non vi ho salvati.

La prima regola che ti insegnano in guerra, è che non devi mostrare al nemico i tuoi punti deboli.

Quindi devi essere freddo, per non dire glaciale.

Niente cedimenti, niente sentimenti.

Niente reazioni irrazionali o sorprese.

E io non potevo dimostrare il mio interesse per le vostre vite.

Ho preferito lasciare che se ne occupasse Trunks.

Sapevo che uno dei tuoi insulsi amici terrestri sarebbe intervenuto per salvarti.

Non avrebbero mai lasciato che tu morissi.

E’ per questo che l’ho fatto.

Ma so già che tu non capirai.

Sono arrivato davanti alla porta di casa.

Non è nel mio stile bussare, e neanche entrare dall’entrata principale, quindi, invece di oltrepassare l’uscio che ho davanti, spicco il volo e arrivo al balcone del
primo piano.

Arrivo in pari alla tua stanza.

Ti vedo attraverso i vetri, mentre metti Trunks, nostro figlio, nel suo lettino.

Hai lasciato la portafinestra leggermente socchiusa, così non è difficile per me entrare.

Tu ti volti, appena ti accorgi della mia presenza.

Mi guardi.

E dal tuo sguardo capisco che non sarà facile.

Ma io ti amo e riuscirò a farmi perdonare.





Fatemi sapere che ne pensate!
Così decido se aggiungere altri capitoli!!
Grazie
**Lu88**

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Capitolo 2
*** Mirai No Trunks ***


Cap. 2



Sono seduto sul tetto della Capsule Corporation, con un sacco di pensieri in testa.

Adesso che è tutto finito, devo pensare a tornare nel mio tempo.

Però non mi va di lasciare che le cose fra i miei genitori rimangano così.

Insomma, nella mia epoca, mio padre è morto e quello che è stato è stato.

Ma qui lui è vivo, quindi loro hanno l’opportunità di ricostruire la loro famiglia, insieme.

O meglio, avrebbero.

Se solo mio padre si decidesse a fare ritorno a casa.

Quando sono tornato da solo, la mamma si è disperata.

Secondo lei, questa volta, non tornerà mai più.

Ma... Che sia possibile?

Quella che sento sembra proprio essere l’aura di mio padre.

Vuol dire che è finalmente tornato?

Allora, magari, non tutto è perduto.

Mi sporgo dalla mia posizione, per vedere dov’è di preciso.

E’ in giardino e si sta avvicinando alla porta.

Poi lo vedo spiccare il volo e azzero velocemente la mia aura per non farmi scoprire.

Ma non era diretto al tetto, bensì alla terrazza del primo piano, ossia verso la stanza di mia madre.

Allora tiro un sospiro di sollievo.

Se va a cercarla, vuol dire che è pronto a parlarle.

Ma non passa tanto tempo, al massimo cinque minuti, prima che io senta il primo urlo.

No, i prossimi giorni non saranno affatto una passeggiata.

Sono stato troppo ottimista, se pensavo che tutto sarebbe andato a posto senza urla e litigi.




Grazie a chi ha recensito!!!
Per dimostrarvi la mia gratitudine, oggi vi posto non uno, ma due cap!!!
(Mentre lavoro già al quarto)
Thanks,
**Lu88**




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Capitolo 3
*** Bulma ***


Cap.3


Cerco di essere allegra, mentre rivesto Trunks dopo avergli fatto il bagnetto.

Ma le mie facce buffe non convincono totalmente il mio bambino, che mi guarda corrucciato.

Ha lo stesso cipiglio del padre.

Di nuovo, lo sapevo.

Non c’è ora che io non pensi a lui...

A come si è comportato, prima, dopo e durante il torneo.

Inoltre, a quanto pare, ha deciso di non fare rientro a casa.

E non so se devo essere sollevata o dispiacermi.

Appena Trunks è tornato, mi sono disperata.

Poi alla disperazione si è sostituita la rabbia.

Una rabbia tremenda nei suoi confronti.

Ma anche nei miei.

Per essermi disperata; dopo essersi comportato così male, non potevo addirittura sperare nel suo ritorno.

Non devo farlo, per il mio orgoglio.

Intanto che faccio queste riflessioni, Trunks è pronto per il riposino.

Allora lo prendo in braccio e lo porto al suo lettino.

Ma, mentre faccio tutto questo, mi sento osservata.

Sono chinata nel lettino, a sistemare la copertina al mio piccolo, quando sento uno spiraglio di freddo, rimango sorpresa.

Avevo lasciato uno spiraglio della portafinestra aperta, ma non c’è vento e quindi non può essersi aperta da sola.

Mi alzo e lo vedo.

E’ lì, davanti a me, in silenzio.

E sento la rabbia salirmi dentro a velocità inimmaginabili.

Non la passerà liscia.




**Volevo aggiungere una nota. Questi tre capitoli, mi sono serviti a mò di introduzione. Dal prossimo capitolo, la narrazione avverrà in terza persona e al passato. Ma non mancheranno i pensieri dei vari personaggi. **
**Lu88**



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Capitolo 4
*** Non ti credo ***



**Chiedo, per prima cosa, SCUSA a tutti quelli che aspettavano un seguito a breve!! Avevo smarrito l’ispirazione, così ho preferito dedicarmi ad altre storie, nel frattempo. Ma adesso, ho finalmente in mente come continuarla, così, in attesa di un altro aggiornamento che, al più tardi domani, giuro arriverà, intanto leggetevi questo capitolo!!! Ciao, un bacio!!!!**



Cap.4


Vegeta stava lì, senza ancora muoversi di un passo.

Aspettava una reazione da parte di lei.


Bulma non celò, né tentò di trattenere, la rabbia che aveva dentro, mentre faceva qualche passo verso di lui, prima di fermarsi nuovamente.


-    Tu...


Il sussurro divenne un crescendo di voce.


-    Tu... Tu ti presenti qui come se niente fosse... hai idea di quello che mi hai fatto passare?!? COME HAI POTUTO!!!


Lui rimase in silenzio ad ascoltare, senza reagire.


Lei si rifiutò di piangere, lui non meritava le sue lacrime.


-    Dì qualcosa, almeno!


Lui la guardò negli occhi, ma lei non vide il lieve accenno di colpa nello sguardo fiero del principe.


-    Naturalmente taci perché non hai niente da dire, no? Niente scuse, giusto? Anzi, fammi indovinare: sei qui perché vuoi riprendere i tuoi allenamenti nella camera gravitazionale e tornare ad essere servito e riverito come un tempo, eh?

Lui fece un passo in avanti, e lei uno indietro.
-    Non mi interessa niente della camera gravitazionale. Non combatterò. Mai più.

Lei rimase non poco sorpresa.


Vegeta non combatteva più?


-    E allora che sei tornato a fare? Perché tanto immagino che sia inutile sperare che tu lo abbia fatto, perlomeno, per tuo figlio...

-    Sono tornato perché è qui il mio posto. Con te e con il moccioso.

Lei spalancò ancor di più gli occhi.


Poteva sentire crescere il sollievo e la gioia, ma la rabbia prevalse comunque.


-    Ah si? Non ti credo. Tu ci avresti lasciato morire, quindi non te ne frega niente di noi!!

-    Se questo è quello che vuoi credere, sei libera di farlo. Ma sappi che non è così.
-    Ah no?!? Allora, spiegami, principe ottuso, come stanno realmente le cose??

Vegeta comprese dal suo sguardo che era sulla difensiva. Probabilmente, come aveva immaginato, lei non gli avrebbe creduto.


-    L’ho fatto perché era l’unica cosa che potessi fare in quel momento, se speravo di sconfiggerli.


Lei era confusa dalla risposta. Confusa e ancore tremendamente arrabbiata: che diavolo volevano dire quelle parole? Che sbarazzarsi di lei e del figlio era l’unica possibilità per poter combattere in santa pace?


-    Grazie!! Allora potevi farci fuori direttamente tu, se eravamo solo un inutile intralcio!!

-    Cos... Come al solito arrivi alle conclusioni senza sapere le cose! Intendevo dire che la mia era puramente una strategia di guerra. La prima cosa che mi è stata insegnata è quella di essere impenetrabile e glaciale al nemico. Se vi avessi salvato, avrei dimostrato di tenere a voi. E, oltre a farvi diventare, ancora di più, un facile bersaglio, avrei dato loro un punto debole, per colpirmi. E poi sapevo che i tuoi amici vi avrebbero salvato!

Tutto quel discorso era stato fatto da Vegeta con il suo solito tono non curante e Bulma non era riuscita a capire se quello che le stava dicendo fosse vero, o fosse solo una scusa accampata per farla cedere. Il suo cuore voleva dar retta a lui, ma la sua ragione era troppo sulla difensiva e non riusciva a fidarsi.


-    Capito, adesso?

-    NO!! Non credere che basti venire qui e dire queste cose per essere perdonato da me!!! Comunque tu la metta, mi hai ignorato per tutte queste settimane!! Non hai mai, neanche una volta, guardato da vicino il tuo bambino!!! Ti sei disinteressato di noi, come se fossimo solo due insetti da ignorare!!! E, finita la battaglia, non ti sei neanche fatto vedere fino ad adesso!!!!

Bulma, completamente presa dalla rabbia, si scagliò contro di lui. Cominciò a tempestarlo di pugni sul petto, senza fargli, ovviamente, neanche il solletico.


-    Donna...

-    Zitto, sta zitto!!! Ti odio, hai idea di quanto  mi hai fatto soffrire??????

Il bambino, svegliato dalle urla della madre, iniziò a strillare spaventato.


Bulma si avvicinò al lettino, mentre Vegeta, sentendo un’aura nota alle sue spalle, si voltò verso la vetrata. Non vide niente, ma sapeva perfettamente chi si stesse nascondendo alla sua vista.


-    Trunks! Vieni qui!!


Il ragazzo fece il suo ingresso.


-    Io... Io non volevo spiarvi, solo che... Stavate urlando un po' troppo, così non sapevo più che pensare e...

-    Si, si. Non m interessa! Prendi il moccioso e sparisci per un po'! E fallo smettere di piangere, per la miseria!

Il ragazzo fece come gli era stato chiesto, sotto gli occhi ancora irati della madre. Bulma lo lasciò fare, perché con Vegeta non aveva ancora finito.


Una volta che i due furono nuovamente soli, Bulma lo guardò negli occhi, ancora furiosa, e vi lesse determinazione.


-    Donna...

-    Non ricominciare!!!!!

Lei tornò verso di lui, probabilmente, per continuare a colpirlo invano, ma, questa volta, Vegeta
le bloccò i polsi in una stretta ferrea, ma non dolorosa, e la spinse contro un muro, per farsi ascoltare.


-    Non interrompermi più con le tue urla spacca timpani e ascoltami. Anche perché quello che ti dirò adesso, probabilmente, non lo sentirai mai più.






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Capitolo 5
*** Ascoltami ***


CAP 5



Bulma era rimasta attonita, dai modi bruschi di lui e si decise ad ascoltarlo. Vegeta non le lasciò i polsi, né allentò la presa. Continuò a guardarla con lo sguardo duro e determinato.

-    Sono qui, perché tu sei tutto quello che ho. Tu e quel moccioso siete quella che voi chiamate “famiglia”, per me. E se proprio vuoi che me ne vada via, prima dovrai ascoltare quello che ho da dirti!
-    Non ho mai detto che devi...
-    Zitta! Ti ho detto che non devi interrompermi! … Bene. Non te l’ho mai detto, e non te lo dirò mai più, quasi sicuramente. Ti amo. Credo di essermi innamorato di te quando mi hai invitato a stare alla Capsule Corporation. Sei stata la prima, in tutta la mia vita, e in tutto l’universo, a interessarsi di me, senza secondi fini. E il cuore mi ha battuto in un modo in un modo che non mi si era successo, quando ho visto per la prima volta Trunks. Non mi ero preparato per quel momento. Pensavo che non mi avrebbe dato nessuna sensazione particolare. Invece mi ha colpito. Ed è anche per questo che non ho reagito. Credo che il dottor Gero si sia accorto del mio breve momento di distrazione. Come ti ho già detto, non volevo far capire che eravate il mio punto debole. Sapevo che vi avrebbero salvato. E sono venuto qui oggi per fartelo capire. Ti amo e voglio che tu sappia ancora una cosa. Anche se, alla fine, me ne andrò, non potrò mai smettere di guardarti da lontano. Forse sono egoista, però non potrei mai saperti con un altro uomo. E non potrei sapere che Trunks cresca con un altro padre.

Senza aggiungere altro, la baciò. Un bacio breve, casto.

-    Questo me lo dovevi.

Bulma non riusciva ad articolare neanche un suono. Le parole che aveva ascoltato rispecchiavano completamente quello che lei aveva sempre voluto sentirsi dire da lui, da quando se n’era innamorata. Ed ora, che quel momento era finalmente arrivato, lei non riusciva a reagire, a trovare qualcosa da dire, tante erano le cose che voleva esprimere.

Quel lungo silenzio, lui lo interpretò come un definitivo rifiuto. Così, lasciandola semplicemente andare, si scostò da lei e andò verso la porta-finestra.

Solo quando lei comprese che se ne stava andando, un’altra volta, gli corse incontro.

-    Vegeta!!!

Troppo tardi, lui era già volato via.

-    Noooo!!!

Perché se n’era andato così? E perché sentiva di aver perso, quel giorno, ogni sua possibilità di essere felice?


Mirai No Trunks percepì l’aura di suo padre allontanarsi sempre di più. A quanto pareva, non aveva funzionato. Passarono pochi istanti, poi udì sua madre urlare e piangere. Si alzò, con ancora il se stesso di quel tempo fra le braccia, e andò dalla madre. Quando entrò nella stanza, la vide in ginocchio, con una mano aggrappata al lettino. Stava piangendo.

-    Madre.
-    Se n’è andato... Mi ha detto che mi ama e se n’è andato...
-    Cosa?

Il ragazzo era confuso. Sua madre era disperata, invece di essere furiosa. Suo padre aveva ammesso i propri sentimenti, ma se n’era andato.

-    Cos’è successo? Non l’hai perdonato?
-    Io... Io non ho avuto tempo di dire niente... E’ solo andato via, così...

La donna si alzò. Finalmente aveva capito cosa doveva fare.
Si parò davanti al figlio.

-    Mi devi aiutare.
-    Cioè?
-    Mi devi aiutare a trovarlo. Io gli devo dire quello che provo. Aiutami a ritrovare tuo padre.




**Che accadrà????
Fatemi sapere che ne pensate!!! Un bacio a tutti quelli che mi seguono!!!!***






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Capitolo 6
*** Dove sei? ***


Cap. 6


Mirai No Trunks era in volo da parecchie ore, ormai. Era ancora alla ricerca del padre. Probabilmente aveva azzerato la propria aura per non essere seguito e lui non sapeva più dove cercare. Si fermò quando vide davanti a sé una sagoma familiare. Non si trattava del padre, tuttavia, bensì di Junior.
-    Hey Trunks, pensavo che fossi già tornato nel tuo tempo!
-    Ciao . In effetti, era quello che volevo fare, ma devo prima sistemare delle cose.
Lo sguardo di Junior era stranamente comprensivo.
-    Ti riferisci a tuo padre?
-    Vorrei che, almeno in questo tempo, mia madre e mio padre avessero la possibilità di trascorrere la loro vita insieme, ma sembra che sia più difficile del previsto.
-    Vegeta ha un caratteraccio e ha bisogno di tempo per abituarsi al cambiamento. Piuttosto, si può sapere che stai facendo in giro? Ho percepito la tua aura vagare per tutta la Terra.
-    Si, sto cercando per l’appunto Vegeta!
-    Non è ancora tornato?
-    Si, ma ha litigato con mia madre e poi è andato via di nuovo.
-    Oh. Non riesco a percepire la sua aura.
-    Lo so. Deve averla azzerata per non farsi trovare.
D’un tratto lo sguardo di Junior divenne più corrucciato e anche Trunks percepì quello che stava percependo l’altro guerriero.
-    Hey, ma questa è...
-    La sua aura!
-    Finalmente! Andiamo!

Vegeta, dopo essersi allontanato il più possibile dalla Capsule Corporation, si era rifugiato su una piccola isola deserta. Per la maggior parte del tempo era rimasto seduto su uno scoglio, lasciando che le onde che vi si infrangevano contro facessero da sfondo ai propri pensieri. Sapeva che Bulma era infuriata con lui e che non sarebbe stato facile farsi perdonare. Tuttavia, aveva sperato che aprire il suo cuore, per la prima volta in vita sua, sarebbe bastato a farsi perdonare. Adesso non sapeva cosa fare. Non aveva senso restare su quel pianeta se anche la sua donna lo respingeva. Eppure non riusciva a pensare alla sua vita su qualche altro pianeta. Quella era la sua sconfitta più grande. Di quello si stava rendendo conto man mano che il tempo passava. Poi, la rabbia lo fece esplodere e decise di sfogarla nell’unico modo che conosceva. Iniziò così ad allenarsi proprio su quell’isola deserta. E fu poco dopo che udì due auree in avvicinamento. Sbuffò. E adesso cosa volevano quegli scocciatori? Decise di ignorarli e continuare il suo allenamento. Così quando i due lo raggiunsero, Vegeta non diede loro attenzione. Ma Trunks sapeva essere determinato.
-    Papà! Papà, ti devo dire una cosa, ascoltami!
Ma il sayan non aveva nessuna intenzione di ascoltare un bel niente e continuò ad ignorarli. Così Trunks capì che c’era un solo modo per farsi ascoltare. Si avvicinò a lui e si intromise nel suo allenamento, parando i suoi colpi e costringendo Vegeta a guardarlo negli occhi. Solo allora l’orgoglioso principe dei sayan si fermò e con un’espressione a dir poco incollerita, si decise a rivolgere la parola a quel figlio venuto dal futuro.
-    Che diavolo vuoi?
-    Solo che mi ascolti per cinque minuti.
-    Se sei venuto fin qua per dirmi di tornare a casa, ti informo che è stato inutile.
-    Invece devi tornare dalla mamma!
Vegeta attaccò suo figlio più animatamente, sentendo ancora la propria rabbia aumentare.
-    Non c’è nessuna ragione per cui io debba tornare in quella casa! Perciò, adesso segui l’esempio del muso verde e sparisci!
Trunks si voltò per vedere che, in effetti, Junior si era già allontanato, tuttavia, in questo modo, si distrasse abbastanza a lungo da permettere a Vegeta si sferrare un attacco ancora più deciso e inaspettato. Trunks venne sbalzato lontano dal padre, ma ebbe la prontezza di riflessi di fermarsi prima di sbattere contro gli scogli.
-    No. Non me ne andrò di qui finché non mi darai retta!
-    Hey, ascoltami bene, ragazzo. Non hai nessun diritto di venirmi a fare la predica e non accetto ordini da te! Quindi adesso puoi anche andartene!
-    No.
Lo sguardo infuriato di Vegeta si scontrò con quello altrettanto accigliato del figlio. Nonostante la rabbia che stava provando in quel momento, Vegeta non poté non fare caso al fatto che Trunks aveva il suo stesso sguardo. Il colore degli occhi proveniva dalla madre, ma lo sguardo era decisamente il suo.
-    Si può sapere perché sei così insistente?
-    Perché mia madre mi ha chiesto di venirti a cercare per farti tornare a casa.

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Capitolo 7
*** Riflessioni ***


CAP 7

Quell’ultima affermazione aveva sorpreso Vegeta. Non avrebbe mai capito quella donna. Prima lo costringeva ad andarsene, vista la sua indifferenza davanti alle sue parole, poi lo mandava a cercare.
-    Beh, dille che ormai ho deciso. Non tornerò più indietro.
-    Perché?
-    Non immischiarti. Ho già parlato con lei e ho preso la mia decisione. Anzi, mi stupisce che lei voglia rivedermi. Pensavo fosse stata abbastanza chiara, prima. Forse la coerenza non è una virtù poi così umana.
A Trunks parve che il padre avesse abbassato un po’ le sue difese, così gli si avvicinò lentamente.
-    Senti papà, non so cosa vi siate detti di preciso tu e la mamma. So solo che, dopo che te ne sei andato, ho trovato la mamma che piangeva. Mi ha chiesto di venirti a cercare, perché non le hai dato il tempo di parlare.
Il Sayan dai capelli neri rimase in silenzio, senza dare alcuna apparente reazione. Ma, dentro di sé, si sentiva turbato. Forse... Non sapeva cosa fare. Trunks intuì che poteva essere sulla strada giusta per far ragionare quel padre tanto burbero e ostinato.
-    Vorrei che tu e la mamma vi riappacificaste. Sai, per me quest’epoca è come una seconda possibilità da non sprecare assolutamente. Sono cresciuto da solo, con mia madre e con Gohan. Adesso, l’altro me stesso ha finalmente l’opportunità di crescere accanto a te. Finalmente avrò un padre, non mi piace l’idea che non potrà essere così solo perché ti ostini a mettere il tuo orgoglio davanti a tutto. Torna a casa e ascolta quello che la mamma ha da dirti.
Vegeta guardò il figlio negli occhi. Le parole di Trunks lo avevano colpito. Non pensava che, dopo averlo conosciuto, Trunks volesse ancora così disperatamente averlo accanto, neanche per l’altro se stesso! In fondo, che padre avrebbe potuto essere per suo figlio? Certo, avrebbe potuto allenarlo, ma Trunks si sarebbe accontentato della sua presenza, anche se distante? Quando aveva deciso di fare ritorno da Bulma, in cuor suo sapeva che non si sarebbe più allontanato. Ma sapeva anche che, nonostante i buoni propositi, la sua sarebbe stata una presenza limitata. Avrebbe fatto del suo meglio. Si chiedeva tuttavia se sarebbe bastato. Poi guardò il giovane che aveva davanti. Quel suo figlio era cresciuto senza di lui. Eppure era così forte e coraggioso. Forse non sarebbe riuscito ad dirlo neanche sotto tortura, ma era fiero di lui. Peccato che sarebbe dovuto tornare nella sua epoca, a breve. Un barlume di speranza si accese in lui, al pensiero del bambino che si trovava alla Capsule Corporation. Si avvicinò così al figlio e gli mise una mano su una spalla.
-    Gohan e Bulma hanno fatto un buon lavoro con te.
Senza aggiungere altro, Vegeta spiccò il volo, lasciando Trunks senza parole. Il ragazzo si voltò e osservò il padre sparire all’orizzonte. Solo la direzione che aveva preso fecero capire a Trunks che si stava dirigendo verso casa. Gli sfuggì un sorriso, pensando che quella frase sarebbe forse stato tutto quello che di positivo suo padre gli avrebbe rivolto fino alla sua partenza. Non perse ulteriore tempo, si alzò anche lui in volo, diretto verso la Capsule Corporation.

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Capitolo 8
*** Fine ***


Cap. 8

Mentre ormai si avvicinava la sera, davanti alla vetrata della sua camera da letto, Bulma si mordicchiava un unghia della mano sinistra, mentre l’altra mano era poggiata sul vetro. Sentiva gli occhi gonfi, ma come poteva essere altrimenti, dato che aveva pianto per quasi tutto il giorno? Il suo piccolo bambino l’aveva guardata con lo stesso sguardo corrucciato del padre, non comprendendo quella sua infinita tristezza. Poi aguzzò la vista, nel tentativo di mettere a fuoco quei due puntini che vedeva in avvicinamento. Il suo cuore iniziò a battere più velocemente, mentre la speranza cresceva in lei. Sorridendo, lasciò la stanza e corse a perdifiato giù per le scale. Sua madre, con il piccolo Trunks la vide scendere così di fretta e le chiese che stesse succedendo, ma lei la ignorò e si diresse correndo verso il portone d’ingresso e uscì nel cortile, dove scorse Vegeta e Trunks che si avvicinavano sempre di più. Entrambi atterrarono proprio davanti a Bulma. Trunks si limitò a sorridere alla madre, prima di dirigersi verso l’ingresso di casa, senza dire niente. Vegeta guardò Bulma. La donna aveva gli occhi pieni di lacrime e dopo qualche secondo si avvicinò a lui quanto bastava per abbracciarlo, sperando di essere respinta. Vegeta subito si irrigidì, non essendo abituato a gesti simili. Bulma avvicinò la bocca all’orecchio del sayan.
-    Ti prego, non andartene più. Anch’io ti amo.
A quel punto, il sayan lasciò da parte ogni imbarazzo e cinse la vita della sua donna, baciandola.

Dentro la casa, Trunks aveva sbirciato la scenetta da una delle finestre del salotto, sperando di non essere scoperto. Probabilmente suo padre non avrebbe gradito una cosa del genere. Ora si che poteva fare ritorno nella sua epoca con il cuore sereno. Staccò gli occhi dalla finestra solo quando sua nonna si avvicinò a lui con l’altro se stesso in braccio. Il bambino stava agitando le braccine verso di lui e il ragazzo sorrise, allungandosi per prenderlo in braccio. Dopo gli indicò la coppia fuori in cortile.
-    Li vedi quelli? Sono i nostri genitori. Tuo padre sarà con te, mentre crescerai. E questo mi rende molto felice.
Il piccolo batté abbastanza energicamente una manina sul vetro e Trunks lo udì articolare qualche suono.
-    Da... Dada... Pa... Pa... PAPA’!
-    Si, esatto, piccolo. Quello è il tuo papà.
Il Trunks del futuro non poteva non essere felice, sapendo di aver donato anche a se stesso e alla sua famiglia, una seconda opportunità.




***Ebbene si. Immagino che ormai non pensavate che avrei mai finito questa storia, invece eccomi qua!!!!! Scusate per l’imperdonabile ritardo e grazie a tutti quelli che leggeranno. Spero che vi piaccia! Bacio****

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