My Valentine

di So97LoveEd
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte 1 ***
Capitolo 2: *** Parte II ***



Capitolo 1
*** Parte 1 ***


My Valentine

San Valentino era proprio il giorno adatto per dichiarare il proprio amore a qualcuno.
E allora perchè ero così maledettamente agitata?
Perchè le pubblicità, l'oroscopo, la televisione dicevano che a San Valentino sarebbe andato tutto bene e io non riuscivo a darmi pace?
Volevo dichiararmi al ragazzo più bello del mondo da ormai tempo, convinta del fatto che anche lui ricambiasse i miei sentimenti.
Sapevo che non mi avrebbe respinta o che, se lo avesse fatto, l'avrebbe fatto con infinita dolcezza e avremmo continuato ad essere amici, eppure non trovavo il coraggio di andare da lui e parlargli direttamente.
E dire che mi ero impegnata tanto, quel San Valentino, per cucinare un cuore di cioccolata che avesse un sapore per lo meno discreto...
-Avanti Fine, è il momento giusto. Buttati!-, esclamò la mia amica Lione, mentre sedevamo sui gradini della scuola.
Lui era lì, che chiacchierava amabilmente con i suoi amici e io a pochi metri di distanza, con un cuore di cioccolata stretto al petto, il volto tanto rosso da sembrare un pomodoro e tutta l'insicurezza che solo io potevo provare.
-Ma Lione! Come diavolo faccio?! Non posso andare lì in mezzo a tutti i suoi amici e dichiararmi!-, esclamai, cercando una via d'uscita.
-Allora aspetta che si allontanino.-, mi consigliò Lione.
E io aspettai.
Forse troppo, perchè suonò la campana di inizio lezione e non feci in tempo a dare la cioccolata al ragazzo dei miei sogni.
-Pazienza, Fine. Riproverai a pranzo.-, mi incoraggiò Lione, mentre entravamo in classe.
Annuii, pensando che forse ce la potevo fare. Bastava mettere da parte la vergogna e tirare fuori il coraggio, non era poi tanto difficile.

Finalmente arrivò il momento della pausa pranzo.
Mi alzai di scatto dal banco, pescando il mio bel cuore di cioccolata impacchettato dalla cartella.
Corsi in mensa con le palpitazioni, trascinandomi dietro una Lione basita.
-Vedo che ti sei finalmente convinta.-, mi disse sorridente, una volta sedute ad un tavolo solitario in fondo all'enorme mensa.
-Sì, questa volta non avrò esitazioni. Andrò lì, gli darò il mio cuore di cioccolata e gli rivelerò i miei sentimenti.-, risposi, riprendendo a respirare regolarmente.
Bene. Eccolo.
Un passo, un altro, un altro ancora. Era seduto abbastanza vicino, da solo.
Era il momento perfetto.
Ma destino volle che anche questa volta mi andasse tutto in modo pessimo.
Non appena mi avvicinai, venni sbalzata via da una folla urlante di ragazzine, le quali stringevano tra le mani pacchetti colorati e si accalcavano le une sulle altre per arrivare a LUI. Il ragazzo dei MIEI sogni. Che diavolo volevano tutte quelle stupide ochette?!
Tornai delusa e amareggiata a sedermi vicino a Lione, che mi guardò compassionevole.
Non me ne andava bene una.
-Vedrai che la prossima volta andrà meglio...-, sussurrò, dandomi una leggera pacca sulla schiena.
La fissai per momenti che sembrarono infiniti con uno sguardo indecifrabile.
Poi le lasciai cadere tra le mani il mio cuore di cioccolata, affranta.
-Mi arrendo.-, dissi con franchezza, alzandomi in piedi e allontanandomi.
Lione mi guardò esterrefatta e si mise a gridare, sventolando davanti agli occhi curiosi e sorpresi di tutti i presenti il mio cuore di cioccolata.
-Non puoi arrenderti così, Fine! C'è ancora una possibilità! Non serve a niente fuggire, devi trovare il coraggio di rivelare i tuoi sentimenti a Bright!
Desiderai che il pavimento sotto di me si aprisse e mi inghiottisse.
Lione aveva appena compiuto un atto imperdonabile nei miei confronti e ora si guardava intorno mortificata.
Tutti, ma proprio TUTTI, erano completamente in silenzio. E mi fissavano.
Mi fissava anche Bright e io avrei voluto ammazzare prima Lione e poi me stessa.
La scuola intera aveva sentito tutto e capito che ero innamorata di Bright.
La mia vita non aveva più nessun senso.
Corsi via, chiedendomi perchè il karma, il destino o il cosmo o chissà quale altra diavoleria mi odiasse così tanto.

_


Sedevo nel cortile della scuola, la testa nascosta tra le braccia incrociate sopra le ginocchia.
Non piangevo, non ero disperata, non avevo il cuore infranto.
Ero solo in imbarazzo.
Non avrei mai più avuto il coraggio di farmi vedere da nessuno in quella dannata scuola. E soprattutto avrei torturato Lione fino alla morte.
Chissà cos'aveva pensato Bright di me!
Quello era certamente il peggior S. Valentino che si fosse mai visto.
-Ehi, imbranata.-, una voce maschile mi arrivò fastidiosamente alle orecchie.
Era Shade, il mio stupidissimo amico Shade.
Quel giorno mi ero completamente scordata di lui.
Lo ignorai, continuando a tenere la testa nascosta tra le braccia.
-Che fai, piangi?-, mi domandò con un pizzico di ironia nella voce, sedendosi al mio fianco.
Alzai la testa di scatto, dimostrandogli che non piangevo, non avrei mai e poi mai pianto in sua presenza.
-Ah, mi sembrava strano!-, esclamò, per poi mettersi a ridere.
Stava forse cercando di tirarmi su di morale? Perchè in fondo ci stava riuscendo..
Abozzai un sorriso, che lui ricambiò.
-Ma Fine, non me lo sarei mai aspettato da te! Quell'infemminato di Bright!-, disse all'improvviso, facendomi tornare in mente le mie sventure.
Avvampai dall'imbarazzo, capendo che anche lui aveva assistito alla scena della mensa.
-Cosa c'è? Non ti va a genio che mi piaccia uno come Bright?-, domandai, fingendo che le cose stessero andando perfettamente, che in mensa non fosse accaduto nulla.
-Ma cosa dici? Puoi uscire con chi ti pare, anche se penso che probabilmente, dopo la bella figura che hai fatto prima, Bright non vorrà mai uscire con te.-, mi rispose, facendomi la linguaccia.
Le sue parole però mi fecero male.

Non vorrà mai uscire con te”
I miei occhi si riempirono di lacrime.
No! Non dovevo piangere...
Shade se ne accorse e cercò di correre ai ripari.
-Oh avanti, la Terra è piena di ragazzi! Ne troverai certamente qualcun altro... Per il prossimo S. Valentino...-, ecco, aveva cercato di usare tatto, ma non era il suo forte.
Era così buffo.
Non mi ero mai accorta di questo suo lato.
Scoppiai a ridere, cercando di godermi quel momento con lui e di dimenticare Bright almeno per un po'.
-Oh ma certo, hai proprio ragione. Chissà se entro l'anno prossimo mi sarò trovata qualcun altro da perseguitare per regalargli cuori di cioccolata...-, dissi malinconica e Shade circondò le mie spalle con il suo braccio, come per infondermi coraggio.
Quel contatto mi lasciò un sapore amaro in bocca, volevo piangere, non m'importava che Shade mi vedesse.
Così lasciai che le lacrime uscissero da sole e mi rifugiai tra le sue braccia, mentre lui mi stringeva a sé.
-Su, Fine, andrà bene, te lo prometto.-, mi sussurrò con dolcezza all'orecchio, mentre io ascoltavo i battiti del suo cuore, la testa premuta al suo petto.
Come mai il suo cuore batteva così forte?
Sollevai lo sguardo e incontrai i suoi occhi.
Erano così belli, intensi, pieni di sentimenti.
Per un momento mi domandai se per caso quello era amore.
Restammo in silenzio per momenti interminabili, momenti che speravo potessero durare per sempre.
Granato nel cobalto.
-E poi... Non è ancora detto che Bright non ricambi i tuoi sentimenti. Gliel'hai mai chiesto?-, domandò Shade, distogliendo lo sguardo dal mio e allontanandomi gentilmente.
Avrei potuto scommettere che in quel momento, nei suoi occhi era cambiato qualcosa. Adesso c'era... Dolore?
-Hai ragione... E' inutile stare qui a piangersi addosso. Devo sapere se prova ciò che provo io.-, dissi determinata, alzandomi in piedi e strofinandomi gli occhi per asciugarli.
-Brava. È così che si fa.-, mi sorrise gentilmente e poi si allontanò, le mani in tasca e lo sguardo alto verso il cielo.
Chissà a cosa pensava?
Lo guardai allontanarsi e mi diedi della stupida, per aver immaginato anche solo per un secondo di poter amare Shade.
Ora dovevo solo pensare a dichiararmi decentemente a Bright.
Forse non era ancora tutto perduto.

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Capitolo 2
*** Parte II ***


My Valentine - Parte 2

Le lezioni pomeridiane però erano appena cominciate, perciò avrei dovuto aspettarne la fine.
Quando fui finalmente libera da quella tortura chiamata scuola, uscii insieme a tutti gli altri da scuola e mi misi ad aspettare vicino al cancello.
Sapevo che Bright se la prendeva sempre comoda e probabilmente adesso era ancora nella sua classe a riordinare la cartella.
Finalmente, lo vidi arrivare, camminando al fianco della sorella Altezza.
-Bright... Posso parlarti?-, gli domandai con un filo di voce, andandogli incontro.
Altezza mi guardò stranita, probabilmente chiedendosi dove trovavo il coraggio di parlare a suo fratello dopo la figuraccia fatta in mensa.
-Ma certo.-, mi rispose lui tranquillamente, accennando un lieve sorriso.
-Altezza, tu inizia ad andare, puoi portare questi con te?-, domandò poi alla sorella, porgendole un sacchetto pieno di scatole di cioccolata.
Chissà che fine aveva fatto la mia?
Quando finalmente restammo soli, io e Bright ci incamminammo a passo lento, senza una meta precisa.
Dopo momenti di imbarazzante silenzio, lui prese la parola.
-Allora di cosa volevi parlarmi?-, domandò, gentile come sempre. Forse anche troppo.
-Ci tenevo a chiederti scusa per ciò che è successo oggi in mensa...-, risposi, avvampando solo al ricordo.
-Oh, non preoccuparti, non do mai molto peso a queste cose...-, disse lui, continuando a sorridere.
-Beh, ecco, avrei voluto dirti ciò che provavo di persona, senza che Lione lo gridasse ai quattro venti...-, sussurrai poi, in imbarazzo.
Era imbarazzo, niente di più. Non provavo esitazione, paura o chissà cos'altro. Ero relativamente tranquilla, al punto che arrivai a chiedermi: “Ma a me importa davvero se Bright ricambia i miei sentimenti o no?” e di conseguenza: “Ma io provo davvero qualcosa per Bright o è stata solo una cotta da ragazzina?”
Ripensai ai momenti passati con Shade, che mi aveva consolata, ascoltata, fatta sentire bene. Era quello l'amore?
Che confusione!
-Non dire niente, Fine.-, mi interruppe Bright allora.
-Ma cos...?
-Forse non te lo aspettavi, ma a me non interessano i cioccolatini che mi hanno regalato oggi, e tanto meno tutte quelle ragazze. Mi interessano solo i tuoi veri sentimenti.-, mi disse dolcemente, fermandosi e guardandomi negli occhi.
Il sole stava tramontando, dipingendo il cielo di un arancione intenso.
Era il momento perfetto che sognavo da tempo, eppure non provavo niente.
-Fine, io ti...-, le labbra di Bright erano sempre più vicine.
-Scusami Bright!-, esclamai, arretrando e comunicandogli con lo sguardo che non era quello che volevo. Non era lui che volevo.
Non gli diedi il tempo di dire niente, perchè fuggii via a gambe levate.

Corsi e corsi senza fermarmi neanche una volta: dovevo ritrovarlo.
Ero convinta che probabilmente stava ancora percorrendo la strada di ritorno verso casa, però non avevo molto tempo.
-Shade! Shade!-, gridai più volte, cercandolo con lo sguardo in ogni angolo di ogni strada.
Finalmente lo trovai che apriva il cancello di casa sua.
-Shade!
-Fine, ma cosa...?-, sembrava stupito di vedermi lì.
-Ecco... Io...-, avevo il fiatone per la gran corsa.
Mentre riprendevo a respirare regolarmente, appoggiandomi al suo braccio per reggermi in piedi, notai che teneva tra le mani il mio cuore di cioccolata.
-Quello non è...?-, stavo per chiedergli, ma lui non mi diede il tempo di terminare la domanda.
-Sì, il cuore di cioccolata per Bright. Me l'ha dato Lione, raccomandandosi di restituirtelo quando ti avrei vista.-, mi spiegò, per poi porgermelo.
Lo guardai imbarazzata.
Non lo volevo quel dannato cuore di cioccolata che era passato di mano in mano per tutta la giornata. Di sicuro faceva schifo.
-No, tienilo. Deve far schifo.. Bright non lo avrebbe mai apprezzato.-, rifiutai, abbassando lo sguardo.
Ora sì che ero agitata.
Volevo ripartire da zero e scoprire se amavo Shade davvero, ma era così difficile incominciare.
-Sarebbe stato un idiota a non apprezzarlo.-, mi disse lui, sorridendomi.
Alzai lo sguardo. Cosa voleva dire?
-Io sarei stato felice di riceverlo da una ragazza che ci tiene davvero a me.-, aggiunse, sempre sorridendo.
-Sì, ma il sapore lascerebbe a desiderare e la cioccolata non sarebbe apprezzata davvero.-, risposi, cocciuta.
-No, perchè è fatto col cuore.-, ribattè lui.
-Ma se non è buono non ci si può fare niente!-, esclamai, facendomi andare il sangue al cervello. Avevo ragione io, dannazione.
Shade, andando su tutte le furie come me, scartò il cuore di cioccolata lì, davanti a me, e se lo mangiò in due bocconi, mentre io lo guardavo basita.
-Delizioso.-, sentenziò, pulendosi la bocca sporca di cioccolata e deglutendo a fatica. La sua faccia però era il contrario di ciò che aveva appena detto.
Continuai a fissarlo basita.
Ma che diavolo passava in quella testa bacata?
E così in quel momento ricominciare da zero non mi sembrò poi tanto brutto. Anzi.

EPILOGO
-Fine, allora? Non hai niente da darmi?-, Shade sedeva nel cortile della scuola.
Era il quattordici di febbraio.
-No. Assolutamente niente.-, rispose la ragazza, in piedi davanti a Shade.
-Beh, io sì.-, disse lui, afferrandola per la divisa e attirandola a sé.
Fine cadde come un sacco di patate tra le sua braccia e si ritrovò circondata dal calore del suo corpo.
-Di cosa si tratta?-, domandò lei, incrociando le mani dietro al suo collo.
Shade la baciò dolcemente.
-Di questo.-, rispose lui semplicemente, soffiando sulle sue labbra.
-Uffa, ma questo non è un regalo. Non è la prima volta che mi dai un bacio...-, si lamentò Fine, mettendo il broncio.
-E non sarà neanche l'ultima.-, e Shade la baciò di nuovo.
-Buon San Valentino, amore.-, le disse poi, mentre lei sorrideva e gli infilava nella tasca un minuscolo cuore di cioccolata, senza farsi vedere.
-Anche a te.-, rispose semplicemente.
Bright passò di lì in quel momento, a braccetto con Rein.
-Ehi piccioncini, non avete ancora finito di amoreggiare?-, domandò con una punta di ironia, rompendo l'atmosfera magica tra Shade e Fine.
Eh sì, era passato un anno da quel S. Valentino disastroso e quante cose erano cambiate...
Bright aveva cominciato a frequentare Rein assiduamente, finendo per innamorarsene. Non se l'era poi tanto presa per il rifiuto di Fine.
Fine e Shade invece erano ripartiti da zero, costruendo il loro rapporto mattone dopo mattone. 
Fine aveva finalmente trovare qualcuno da amare, qualcuno da amare davvero, prima che arrivasse un nuovo San Valentino.

FINE




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