Tutto nacque grazie a Debbie

di StrangeMoon483
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Loro esistono. ***
Capitolo 2: *** Il primo ascolto. ***
Capitolo 3: *** Love is Dead. ***
Capitolo 4: *** Sorprese ***
Capitolo 5: *** L'ultimo saluto. ***
Capitolo 6: *** Arrivano a casa Smith ***
Capitolo 7: *** Lui non è poi così male ***
Capitolo 8: *** Qualcosa è cambiato ***
Capitolo 9: *** Confessioni ***
Capitolo 10: *** La Verità ***
Capitolo 11: *** Un Passo Avanti ***



Capitolo 1
*** Loro esistono. ***


New York. 2008. Casa Smith.
Hailey era nel soggiorno e guardava senza attenzione i video casuali di Mtv. Fino a quando uno di questi cattura la sua attenzione: un elicottero in volo con a bordo quattro ragazzi. La melodia è orecchiabile e la sedicenne ha già in mente il ritornello. Finito il video, il presentatore parla di questi tipi in elicottero. Questo è ciò che Hailey scopre su di loro: Tokio Hotel, tedeschi, ventenni. Inizialmente la ragazza dà poco peso a queste informazioni. Così torna nella sua cameretta tappezzata da poster e foto di Axl Rose e dei Guns n’Roses, e inizia a studiare matematica per l’ultima interrogazione dell’anno.
 
«Hay! E’ pronto in tavola.» Gridava in fondo alle scale la madre, Annie.
«Sì, mamma, scendo subito.» Hailey aveva una gran fame e poi aveva il cervello invasato dai numeri!
Scende in cucina. Suo padre, Paul, è già seduto a capotavola e Annie stava servendo il pasticcio di patate con il roastbeef. Hailey saluta suo padre che non ha visto per tutto il giorno e infine si siede a tavola assaporando il suo piatto preferito.
«Tesoro, com’è andata oggi a scuola?» chiese Paul cercando di fare un po’ di conversazione.
«Beh direi molto bene. Ho terminato quasi tutte le interrogazioni, e non vedo l’ora che finisca questa prigione!»
«Sono contento, tesoro, domani ti dò un po’ di dollari e vai a fare shopping con Debbie, ti va?» disse Paul.
«Certo,papà! Grazie mille»
La cena continuò tranquillamente tra chiacchere e risate. In quel perfetto quadro familiare c’era un’unica imperfezione: una sedia vuota vicino a Hailey. Lì ci sarebbe dovuto essere il fratello maggiore della newyorkese, Andreas. Dov’era lui in questo momento? L’unica che riceveva sue notizie era proprio Hailey. Andreas era andato via di casa tre anni fa, a 18 anni. Quello che invece raccontarono Annie e Paul alla sedicenne fu che il fratello si era trasferito in Germania per frequentare il college. In Germania c’era andato davvero, ma di certo non per il college, ma per seguire la sua grande passione: la musica. I genitori dei ragazzi non volevano che Hailey si mettesse in contatto con Andreas per paura che quest’ultimo potesse raccontarle tutta la verità e quindi metterla contro i suoi genitori. Nonostante ciò i due newyorkesi riuscirono comunque a tenersi in contatto grazie alle e-mail e un paio di volte riuscirono anche a telefonarsi, senza farsi scoprire.
 
La cena era terminata, Annie e Paul stavano vedendo il David Letterman Show comodamente seduti sul divano mentre Hailey era nella sua camera con il pc a chattare con Debbie, la sua migliore amica.
«Ehi posso chiamarti?» diceva un messaggio su facebook.
«Certo!» rispose Hailey.
*Driiiiiiin, Driiiiiiin, Driiiiiiin*
«Mamma è per me!» urlò Hailey, «Pronto?»
«Haaaaayyyyyyyy!» esclamò Debbie con tutto l’entusiasmo che aveva.
«Debbie! Dimmi!»
«Tesoro, mi sono innamorata!»
«Oh ti prego non dirmi che ti piace Mark del corso di spagnolo?!»
«Mark? Mark chi? Ma cosa dici! I ragazzi della scuola non centrano nulla! Mi sono innamorata di una band!»
«Che cosa? Ti sei completamente impazzita? E chi sarebbero questi tipi?»
Debbie esplose in una delle sue fragorose risate.
«Li ho conosciuti un paio di mesi fa, la band si chiama Tokio Hotel, sono tedeschi.»
“Tokio Hotel” questo nome non era nuovo ad Hailey… Ma certo! Erano quei tipi in elicottero del video di oggi!
«Davvero? Oggi pomeriggio hanno passato un video su Mtv, com’era il ritornello? “Running through the Monsoon.. nananananana!” Ahahahah»
«Si sono proprio loro! Hay non puoi capire, mi hanno proprio rapito il cuore!» A Debbie tremava la voce per l’emozione.
«Mah, si sono abbastanza orecchiabili, comunque io preferisco io miei amati Guns,‘sti pivellini non possono competere con loro.»
«Sì sì, come ti pare.» Rispose Debbie con poca convinzione.
«Ho ragione io! Ahahahah»
«Vabè cambiando discorso, domani ti va di andare a fare shopping? Ci sono degli abitini da H&M davvero fantastici!»
«Ti sembro una che rifiuterebbe di andare a fare shopping con la sua migliore amica?»
«No, affatto!»
«Appunto, bene, mi è venuto un gran sonno, mi vieni a prendere tu?»
«Si, certo, bene. A domani, ti voglio bene.»
«Anche io.»
 
Fine capitolo Uno

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Capitolo 2
*** Il primo ascolto. ***


8:00 a.m.
Hailey è svegliata dalla candida voce di Axl Rose che le urla:
“You’re in the jungle, baby!”
La mattina si direbbe iniziata davvero bene! Hailey si alza pigramente dal letto. Prima di andare a fare colazione si ferma, come suo solito, davanti al grande specchio per osservarsi. Come pigiama indossava dei leggings neri e la maglia XXL dei Guns n’ Roses. Hailey Smith: sedici anni, occhi blu, e liscissimi capelli biondi naturali. Non era un biondo tinto, come quello delle miss della sua scuola, un biondo vivo, era abbastanza alta e abbastanza magra. 
Erano già le 8:15 e Hailey doveva ancora fare colazione, lavarsi, vestirsi, preparare la borsa, prendere il motorino e infine arrivare alla prigione. Quando si trattava di correre la ragazza era imbattibile, alle 8:40 era già pronta e frettolosamente arrivò all’Harrison High School. La sedicenne è in ansia. Oggi deve compiere un importante battaglia contro equazioni e sistemi, nonostante la paura, è certa di farcela, ce l’ha messa tutta per studiare. Suona la campanella, lei è in classe seduta, entra la professoressa di matematica, la signorina Great. Hailey riceve il suo foglio e inizia a risolvere la prima equazione:’ Bene fino a ora sta andando tutto bene’ pensava a mente sua la ragazza. La battaglia si fa sempre più complicata perché sono scesi in campo anche i sistemi. È uno scontro fino all’ultimo sangue, ma alla fine è Hailey che riesce a vincere. Suona la campanella. La giovane consegna il foglio: la sua estate, piena di sorprese, è iniziata in questo momento. E’ l’ora di pranzo, si va in mensa: che sarebbe come dire andare nella gabbia dei leoni molto affamati. Hailey afferra il suo pranzo e va a sedersi vicino a Debbie, la sua migliore amica chiacchierona, che le ha riservato un posto. Questa muore dalla voglia di raccontare a Hailey gli ultimi pettegolezzi della giornata, ma in fondo anche la newyorkese era curiosa di ascoltare del sano gossip per alleggerire la mente. La mattinata sembrava fosse volata, infatti, senza accorgersene si ritrovò a casa, stravaccata sul divano,  aspettando l’arrivo di Debbie per andare a fare shopping. Sentì il campanello suonare e subito andò ad aprire, era la sua migliore amica con un carinissimo portachiavi, ma la cosa più interessante era l’oggetto attaccato: un paio di chiavi di una macchina tutta nuova. Le espressioni delle due ragazze erano entrambe super eccitate. Debbie aveva preso da qualche mese la patente e non vedeva l’ora di provare la sua nuova mini Cooper.
«Mamma, sto uscendo con Deb.» esclamò la bionda.
«Salva signora Smith!» salutò la riccia ragazza.
«Ciao Debbie! Va bene ragazze divertitevi e state attente» rispose Annie.
Debbie mise in moto la macchina e in pochi minuti arrivarono al centro commerciale. 
All’entrata c’era un enorme cartellone che ritraeva quattro ragazzi che lei aveva visto sull’elicottero, ma questa foto li ritraeva tutti e quattro in piedi davanti ad una macchina fotografica. In cima c’era una grande scritta rossa ”SCREAM” di fatti il ragazzo al centro con i capelli sparati in aria, sembrava stesse urlando con tutta la voce che aveva in corpo. Hailey era rimasta ben cinque minuti a osservarli, guardando attentamente il viso di tutti e quattro i ragazzi. Era rimasta colpita da un dettaglio piccolissimo: Due perle nere legate a un pulitissimo viso candido dai tratti delicati. Quegli occhi sembravano infiniti per quanto erano profondi. 
«Hailey, ci sei?» Debbie interruppe i suoi pensieri.
«S-si ci sono, più o meno!» 
«Anche tu sei rimasta folgorata dagli occhi di Bill, non è così?» Debbie aveva già capito tutto.
«Da chi?» Hailey fece finta di non sentire.
«Dai! Dal cantante dei Tokio Hotel, Bill» insistette Debbie.
«Ma no! Cosa ti salta in mente? Stavo solo leggendo!» Hailey cercò la scusa più plausibile.
«Si certo, come no!» Debbie non le credeva per niente.
Entrarono nel centro commerciale e si diressero subito verso il negozio H&M, avevano gli occhi sbrilluccicanti per la gioia: quanti vestiti! Quante scarpe! Per loro era il paradiso.
Si divisero per i reparti e quando s’incontrarono di nuovo davanti ai camerini, erano entrambe piene di abiti, scarpe e accessori da provare e comprare. Dunque le due ragazze si provarono tutto ciò che avevano trovato e dopo un ora erano fuori dal negozio decisamente soddisfatte. Proprio di fronte a loro c’è uno dei negozi di musica più grandi di New York.
Sulla vetrina principale, Hailey vide di nuovo quel mega poster che c’era anche all’entrata, questa volta però sotto la foto c’era un’altra scritta “Compra SCREAM il nuovo CD dei Tokio Hotel a soli 10, 99 $” 
«Hailey, entriamo! Voglio assolutamente comprare il loro CD!»
«Va bene, entriamo.»
 
Mentre Debbie andava a scegliersi il CD, Hailey andò nel reparto “Ascolto” dove avrebbe potuto ascoltare CD che poi avrebbe sicuramente comprato. Le uniche cuffie libere avevano “SCREAM” inserito, Hailey era incuriosita e così decise di ascoltarli.
Prima traccia: Scream.
“non male” pensò la ragazza.
Seconda traccia: Ready, set, go!
“Forti!”
Terza traccia: Monsoon.
“Ecco la canzone di ieri!”
Ascoltò tutte le tracce e le piacquero tutte. Non sapeva scegliere la sua preferita.
 
«Beccata!» Debbie la sorprese alle spalle.
«Beh, si sono bravi. » Ammise la bionda.
«Tieni, questi sono per te.» Debbie le porse un paio di CD.
«Oh mio dio, Debbie! Ma sei matta? Sei riuscita a trovare “LIES” l’unico CD dei Guns che mi manca! E’ impossibile reperirlo!»
«E invece ci sono riuscita!» Rispose Debbie soddisfatta.
«Ti adoro! Ah, e grazie anche per SCREAM, l’ascolterò.»
Le due ragazze si abbracciarono, uscite dal negozio, erano dirette verso casa. Era sera oramai, e aveva piovuto molto, sebbene fosse giugno. Erano sulla strada deserta, almeno così sembrava, finché un paio di fari luminosissimi che si avvicinavano sempre di più dal lato del guidatore, Debbie. Le due ragazze erano ferme all’incrocio. Ma quella macchina non si era fermata, era sempre più veloce, sempre più vicina: troppo vicina, talmente vicina che si schiantò contro lo sportello dalla parte di Debbie. L’airbag di Hailey era esploso, ma non quello di Debbie. La bionda aveva chiuso gli occhi, l’ultima cosa che vide prima di chiuderli fu una fortissima luce bianca. Quando li riaprì era in una stanza d’ospedale. Non si ricordava nulla, anzi sì, quella forte luce.
 
Fine capitolo Due.

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Capitolo 3
*** Love is Dead. ***


 

 

Ore 23:00

Ospedale di New York.

 

Hailey aveva appena ripreso conoscenza, socchiuse gli occhi e si guardò intorno: Annie le teneva la mano e suo padre la osservava ai piedi del letto. Annie accennò un sorriso non appena si accorse che sua figlia si era svegliata, e quando la ragazza cercò di parlare l’unica parola che riuscì a pronunciare fu “Debbie”. A quel punto il sorriso di Annie si spense. Madre e figlia si guardarono negli occhi, Hailey trovò un minimo di forza per mettersi a sedere e ad alzare un po’ di più la voce e disse: 

«Mamma, dov’è Debbie?»

Annie indicò con lo sguardo il letto di fianco a quello di Hailey. La ragazza si voltò e vide una ragazza riccia, distesa su quel letto, con le braccia piene di aghi delle flebo, con una maschera sulla bocca e il viso completamente insanguinato. Improvvisamente il macchinario collegato a Debbie iniziò a emettere una serie di preoccupanti “Bip-Bip” veloci e alternati. In un attimo accorsero gli infermieri e il primario. Sembrava una scena di Grey’s Anatomy, ma questo non era un telefilm, era la realtà e stava accadendo tutto davanti agli occhi di Hailey. Sebbene la ragazza non fosse un dottore, aveva intuito che la situazione stava peggiorando, allora iniziò a piangere in silenzio, per la prima volta si era ritrovata a pregare Dio per la sua migliore amica. Ad un certo punto il primario scaldò due piastre e le posizionò sul petto di Debbie, e urlo “Libera” ripeté il gesto ben tre volte, ma il “bip-bip” continuo del macchinario divenne un unico suono continuo “Biiiiiiip”.

Era tutto finito. Non c’era più nulla da fare. Hailey iniziò a piangere e a urlare con tutte le sue forze. Annie l’abbracciò forte, e così fece anche Paul: tutti e tre insieme iniziarono a piangere. Prima che l’infermiera chiuse la tenda che fungeva da separé, Hailey poté vedere il dottor Wilson, il primario che si era occupato di Debbie, cercare di consolare i signori Sugerman, i genitori di Debbie. Sicché Hailey pianse ancora di più vedendo la disperazione negli occhi di Claire e Samuel. 

Quella notte Hailey rimase in ospedale. Appena si addormentò questa non sognò altro che l’incidente e quella forte luce bianca. La mattina dopo non toccò cibo, ma la passò in lacrime, ripensando che la sua migliore amica era morta, ancora non si era resa conto della tragedia, non voleva accettarlo. Alle quattro del pomeriggio fu dimessa e nel tragitto dall’ospedale a casa sua non disse una parola ma continuò a piangere in silenzio. Una volta tornati a casa, Hailey corse nella sua camera e sul letto trovò le buste di H&M, sulla scrivania invece c’erano i due CD che Debbie le aveva regalato il pomeriggio precedente. Dunque tolse i vestiti dal letto e li mise nell’armadio, ben ordinati. Prese il suo vecchio lettore CD e sdraiata sul letto iniziò ad ascoltare “SCREAM”. Mentre ascoltava la prima traccia, lesse dietro la custodia e lesse il titolo della quarta canzone “Love is Dead” nella mente si disse: «Direi che è appropriata al mio umore.» 

“It’s killing me, we lost a dream we never had.”

Appena la canzone terminò qualcuno bussò alla porta. Hailey non si mosse di un millimetrò ma disse solamente: «Va via.»

»La persona alla porta bussò di nuovo e Hailey rispose ancora «Non ci senti? Ho detto vattene via.». Chi stava dietro alla porta insistette ancora e bussò. A quel punto Hailey si alzò dal letto, andò alla porta, e prima che potesse urlare di nuovo “va via!” rimase imbambolata e con la bocca aperta per lo stupore. La persona misteriosa per sdrammatizzare disse: «Sono diventato così brutto?» Al che Hailey con le lacrime agli occhi, stavolta oltre che per il dolore anche per la gioia, abbracciò molto stretto il fratello. Dopo qualche secondo i due si staccarono e Andreas si sedette sul letto seguito da Hailey. Quest’ultima si asciugò le lacrime e mantenendo a freno l’agitazione chiese: «Andreas, quando sei arrivato?» Andreas: «Proprio dieci minuti fa. Mamma mi ha raccontato tutto, ho preso il primo aereo e sono corso da te.» 

«Oh, beh allora immaginerai com’è il mio umore in questo momento.»

«Già, mi dispiace davvero moltissimo, sorellina.» con queste parole i due ragazzi si abbracciarono affettuosamente. I due si separarono e Hailey disse: «Ehm, senti, di dispiace cambiare discorso? Non voglio girare il coltello nella piaga, raccontami cosa è successo negli ultimi mesi che non ci siamo sentiti per nulla!»

Andreas: «Sì, hai ragione! Beh ti ricordi quei miei due amici storici Bill e Tom?»

«Sì certo, quelli che hanno la band con gli altri due ragazzi.»

«Sì, loro!»

«Non mi hai detto il nome della band però.»

«Beh sì, non l’ho fatto per scaramanzia, quando te l’ho detto erano in procinto di fare un album! Dunque, Bill è il cantante, Tom suona la chitarrista, Georg è il bassista e Gustav suona la batteria, il nome della band è Tokio Hotel.»

«No, aspetta.. Dai detto Tokio Hotel?» Disse Hailey prendendo in mano il loro CD e dicendo: «Questi qua?»

Andreas stupito disse: «Wow! Già li conosci?»

«Beh Debbie..» e qui ebbe un sussulto, «Andava davvero matta per loro e proprio ieri mi ha regalato un loro CD per farmeli conoscere. Comunque qui a New York è davvero da poco tempo che se ne parla, in TV ogni tanto mandano il loro video.»

«Fantastico,» disse Andreas, «Beh, in questo momento sono a Malibu perché hanno iniziato il loro tour in America, in Europa sono già famosissimi!»

«Che figo! E tu in tutto questo, cosa centri?»

«Beh io sono il loro braccio destro, mi occupo delle Public Relation, sono la loro ombra e in più sono l’unico migliore amico dei gemelli, l’unico che è stato con loro sia prima sia dopo il concerto. Voglio davvero bene a quei due, e anche a Georg e Gustav e loro ne vogliono a me.»

«Sono davvero contenta per te, Andreas!»

*Driiiin Driiiin Driiiin*

«Scusa Hay, è Bill, devo rispondere!»

«Sì certo, non ti preoccupare!» 

Hailey ebbe un tuffo al cuore: suo fratello stava al telefono con “capelli da leone/occhi di perle” Bill! Wow! 

Quando Andreas terminò la telefonata, lui e la sorella scesero al piano di sotto per la cena, dove Hailey avrebbe ricevuto delle notizie davvero importanti.

 

Fine capitolo Tre.

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Capitolo 4
*** Sorprese ***



 

 
«Andreas! Hay! Scendete, è ora di cena!» li chiamava la madre. I due scesero e si sedettero a tavola. Per la prima volta dopo tre anni quel quadretto familiare era tornato impeccabile. Annie e Paul, nonostante la tragedia appena passata, erano sollevati nel vedere il loro primogenito a mangiare con loro, sotto lo stesso letto.
«Andy,» cominciò la madre, «perché non ci racconti un po’ quello che hai fatto in questi tre anni?»
«Sì, figliolo, raccontaci, io sono curioso di sapere che cosa hai combinato!»
Andreas credeva lo stessero prendendo in giro ma poté notare negli occhi dei genitori la vera curiosità e il fatto che non ce l’avessero più con lui per essere scappato di casa.
Così Andreas iniziò a raccontare, iniziò con “Ho conosciuto due gemelli Bill e Tom..” e finì con “..e così ora siamo in tournée  con in America.”
Annie e Paul erano davvero assorti dal racconto ed entusiasti del figlio.
«Beh ci sarebbe anche un'altra cosa..» Andreas sapeva che questa sapeva che poteva chiedere qualsiasi cosa ai genitori, ma non era sicuro che questa volta sarebbero stati d’accordo. Hailey invece, che per tutta la cena era stata in silenzio, spezzò il mutismo con: «Questa novità allora?»
Così Andreas continuò: «Beh i miei amici Bill, Tom, Georg e Gustav, la prossima settimana terranno una serie di concerti a New York e dintorni e siccome volevano tanto conoscervi, ho pensato che avrebbero potuto alloggiare a casa nostra fino alla fine del tour che si concluderà alla fine del prossimo mese.» Nell’ultima frase spense il tono della voce e abbassò lo sguardo intimorito dalla reazione dei genitori.
Hailey sputò tutto l’acqua che aveva in bocca e disse: «Che cosa?» rimase sbigottita, pensò subito a Debbie, se fosse lì con lei avrebbe potuto farle il regale che avrebbe sempre sognato: incontrare i Tokio Hotel.
Paul iniziò così: «Oh beh per me non ci sarebbe alcun problema, in fondo per ritornare ad essere una famiglia unita e vorrei che continuassi a renderci partecipi della tua vita come hai fatto stasera, ma è anche tua madre che deve decidere.» Annie aveva gli occhi che brillavano, finalmente suo figlio era lì con loro dopo tre anni, finalmente tutto andava per il verso giusto e disse: «Ma certo tesoro! Sono così felice che tu abbia pensato a noi per questa cosa!» Si alzò e andò a baciare e spupazzare suo figlio come non faceva da parecchio tempo ormai. Dopo l’abbraccio Andreas disse: «Grazie mamma! Grazie papà! Sono contentissimo! Posso andare ad avvertire Bill prima che David, il manager, prenoti l’hotel?» Paul acconsentì e Andreas si alzò dalla tavola e andò a chiamare Bill.
Dopo pochi minuti ritornò a tavola, si sedette e finirono di mangiare in tranquillità.
 
Erano le 22:00 e Hailey era nella sua camera ascoltando “By Your Side” cavolo quei quattro ragazzi le stavano piacendo sempre di più. Dunque prese una foto di Debbie, la mise in una cornice e la mise sul comodino, si infilò sotto le coperte e prima di addormentarsi guardò gli dell’amica e vide quella stessa luce bianca che focalizzò un minuto prima dell’incidente. Alla luce di quel ricordo Hailey cercò di trattenere le lacrime, ma non ci riuscì, pianse per parecchio tempo e il giorno dopo si svegliò con due occhi gonfi e rossi.
 
Fine capitolo Quattro
 

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Capitolo 5
*** L'ultimo saluto. ***


 

 
Hailey non appena mise piede nell’istituto fu investita dagli sguardi dei suoi compagni. Si sentiva osservata, aveva voglia di piangere ma non voleva farsi vedere debole dagli altri. Arrivò al suo armadietto, nessuno le rivolse la parola, nessuno le chiese dell’incidente ma Hailey sapeva che tutti morivano dalla voglia di sapere ogni minimo dettaglio.
Mentre sistemava i libri nell’armadietto si avvicinò un  ragazzo, Mark, andava nella stessa classe di spagnolo di Debbie. Egli aveva gli occhi lucidi, gli tremavano le mani e con voce rotta riuscì a dire: «C-ciao Hailey, scusa puoi seguirmi nel cortile?» A quell’ora nel cortile non c’erano nessuno, erano da soli e non appena i due ragazzi si sedettero sulla panchina, Mark scoppiò in lacrime singhiozzando. Istintivamente Hailey abbracciò Mark e quando quest’ultimo smise di piangere, la bionda gli chiese il motivo di questo sfogo. Mark rispose: «Io mi ero innamorato di lei.» A queste parole Hailey sbiancò le si riempirono gli occhi con le lacrime, Mark continuò: «Non posso credere che se ne sia andata senza che le abbia prima detto che l’amo.» Hailey, riuscendo a trattenere i singhiozzi, disse: «Mark, Debbie non se n’è andata, è sempre qui,» si indicò il cuore, «E’ sempre nel cuore di chi la ama.»
Mark rispose: «Hai davvero ragione Hay.» con queste parole entrambi si abbracciarono, si asciugarono gli occhi e ritornarono in classe.
 
La giornata fortunatamente finì in fretta, ma fu tormentata dai bisbigli dei compagni che commentavano la tragedia.
Quando tornò a casa trovo la sua famiglia indaffarata nei loro compiti: Annie stava cucinando, Paul era nel suo studio che lavorava e Andreas era sul divano che guardava un canale tedesco.
Hailey: «Salve a tutti!»
Andreas: «Ciao sorellina, com’è andata oggi?»
La ragazza: «Beh, è andata, né bene né male.»
Annie si intromise: «Hay, oggi fanno il funerale a Debbie, sei sicura di volerci andare?»
Hailey: «Ma stai scherzando? E’ ovvio che ho voglia di andarci, non esiste che non la saluti per l’ultima volta.»
Corse subito in camera si sedette sul letto, prese la foto di Debbie e la strinse forte al cuore e sussurrò: «Amica mia, oggi verrò per darti il mio ultimo saluto, ma in fondo so che non te ne andrai mai, e che starai sempre al mio fianco. Ti voglio talmente bene..» baciò la cornice, la rimise al suo posto sul comodino di fianco al letto, si asciugò le lacrime e scese al piano di sotto aspettando la famiglia per andare al funerale.
 
La famiglia Smith arrivò al cimitero dove si sarebbe svolta la commemorazione, Hailey si avvicinò ai genitori di Debbie e abbracciò Claire, la signora Sugerman, dopodiché si sedette vicino a loro e insieme ascoltarono la predica del reverendo.
 

Fine capitolo Cinque

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Capitolo 6
*** Arrivano a casa Smith ***



 

 
Quando il funerale finì e tutti si avviarono verso casa, Hailey rimase in ginocchio di fronte alla lapide di Debbie, una lacrima le rigò il viso, a quella seguirono tante altre lacrime salata che le solcavano le guance arrossate, i suoi occhi colmi di pianto erano fissi sulla foto della sua migliore amica che sorrideva: aveva un sorriso smagliante Debbie, un sorriso troppo giovane per essere spento così brutalmente. Nella testa si ripeteva continuamente quanto sarebbe stato difficile andare avanti senza di lei, l’unica persona al mondo in grado di comprenderla senza che neanche parlasse, erano due corpi che condividevano la stessa anima, nessuno le avrebbe ma potute separare per Hailey è ancora tutto un sogno, ancora non si rende conto di quello che le è accaduto ora piange perché sa che Debbie non è lì con lei ma quando realizzerà veramente cosa è successo, allora si sarà dura ritrovare il sorriso e cercare di sopraffare la disperazione.
Con la manica della maglia si asciugò gli occhi, posò l’orchidea vicino alla tomba, si alzò in piedi, diede un ultimo sguardo alla foto e alla data: 6 Giugno 2OO8, non l’avrebbe mai dimenticata, si giro s’incamminò lentamente verso casa. Mentre camminava con le cuffiette nelle orecchie, com’era suo solito fare, le tornarono alla mente tutti i momenti belli che avevano passato insieme le due newyorkesi: dalla festa per i sedici anni di Debbie, la bellissima gita in Francia, il concerto dei My Chemical Romance a cui andarono lo scorso anno ecc.. ricordando questi momenti le venne un sorriso idiota pensando a quanto fosse felice in quel periodo.
 
Quando arrivò a casa a e aprì la porta principale sentì delle voci indistinte che provenivano dalla cucina. Posò la sua borsa sul divano, si sforzò di fare un finto sorriso e andò a salutare i misteriosi ospiti. Appena varcò la soglia della cucina rimase lì impalata come fosse pietrificata, infatti, rimase stupita dalla bizzarra scena che le se parò davanti: Paul era in piedi appoggiato al davanzale della finestra, Annie era in piedi vicino al tavolo che offriva da bere agli ospiti, Andreas era seduto vicino ad un ragazzo con i capelli lunghi fino alle spalle neri e lisci e aveva un trucco molto pesante sugli occhi: cavolo Bill era seduto nella sua cucina! Di seguito a Bill c’erano gli altri membri della band: un ragazzo con i rasta, Tom, un ragazzo con i capelli corti biondi e gli occhiali, Gustav, e infine un ragazzo con i capelli castani lunghi così lisci da fare invidia a qualsiasi ragazza, Georg. Dopo qualche secondo Andreas si accorse della sorella e la presentò ai ragazzi: «Amici miei, questa è mia sorella Hailey! Hay, questi sono Bill, Tom, Gustav e Georg!» la ragazza rispose con un semplice “Ciao” e un gesto con la mano, la band e la salutò in modo allegro, la ragazza andò a sedersi nell’unico posto libero vicino a Bill.
Paul chiese: «Bill, dunque tu sei il cantante? Raccontami com’è nata questa passione!»
Bill iniziò a parlare, parlare, parlare e raccontò tutta la storia di come iniziò a cantare e come nata la sua band. Quel ragazzo non la finiva più di aprire bocca e darle fiato! Hayley però non si accorse che lo stava osservando con ammirazione senza distogliere mai lo sguardo. Rimase a fissare i suoi occhi, quegli stessi occhi che la osservavano sul cartellone quel pomeriggio al centro commerciale.
 
La voce squillante della madre la riportò alla realtà: «Bene ragazzi, vi mostro le vostre stanze!» I ragazzi seguirono Annie al piano di sopra. «Allora, Tom dormirà nella stanza di Andreas, Georg e Gustav avranno la camera degli ospiti e infine a Bill toccherà dormire nella camera di Hayley.» A quelle parole la bionda rimase pietrificata, avrebbe dovuto dividere la stanza con Bill! Ma porc..!
 

Fine Capitolo Sei.

 

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Capitolo 7
*** Lui non è poi così male ***


La famiglia Smith era riunita attorno alla tavola per la cena, con loro c’erano i quattro speciali ospiti: i Tokio Hotel. La cena procedette molto bene: si rideva, si scherzava e ovviamente Annie doveva fare il terzo grado a quei poveri sventurati. Finita la cena Georg e Gustav insistettero per aiutare Paul e Annie ad aiutare in cucina, Georg si intrattenette con Paul per parlare di football, Gustav invece si mise a parlare con Annie di cucina e di ricette particolari, Andreas trascinò Tom in camera per giocare a COD e Bill rimase con Hayley sul divano.
La ragazza ruppe il ghiaccio per prima:
«Allora Bill, raccontami com’è la Germania!»
«Beh la Germania è meravigliosa! Ci sono dei posti che non conosce nessuno, in cui andavo quando volevo cercare l’ispirazione, veramente stupendi, è verde e la gente è cordiale. Dovresti venire uno di questi giorni con Andreas!»
«Oh, sarebbe bellissimo! Ho sempre desiderato viaggiare per l’Europa!»
«Oh sì, io l’ho fatto un paio d’anni fa, e le nostre fan lì sono strepitose!»
«Ma ci pensi che adesso milioni di ragazze ucciderebbero per stare al mio posto?!»
«Già, sono tanto meravigliose quanto pazze! A volte mi preoccupo per loro perché piangono, urlano, però si fanno in quattro per noi e ci supportano sempre, è per questo che le amo!»
«Beh, anche io sono quel genere di fan, per i Guns n Roses, e fidati non possiamo farne a meno!»
Bill iniziò a ridere, aveva una risata meravigliosa che avrebbe contagiato anche i sassi, e così iniziòa ridere anche Hayley insieme a lui. Rimasero a chiacchierare sul quel divano per ore. In queste ore Bill le raccontò di lui: le disse che i suoi genitori erano divorziati da diversi anni, che non hanno finito il liceo ma stanno facendo lezioni private per prendere il diploma, le raccontò della sua città: Magdeburgo, di come furono scoperti da Hoffmann e di tutte le loro strampalate avventure negli hotel! Hayley non faceva che ridere e per quel breve momento si dimenticò di tutto il suo dolore.
A un certo punto Bill si rese conto di aver parlato senza interruzione per ben due ore e disse: «Ehi, ma ho parlato solo io! Raccontami un po’ di te.»
«Beh non c’è molto da dire, non ho una vita speciale come la tua!» Hayley gli raccontò della sua scuola,  della sua passione per la musica, di Debbie. Il tempo passò in fretta  e il giorno dopo Hayley avrebbe dovuto svegliarsi per andare a scuola, così lei e Bill si incamminarono verso la camera dopo aver dato la buonanotte a tutta la famiglia e ai ragazzi. Hayley rimase un po’ indietro per osservare Bill e non poté fare a meno di notare che era maledettamente perfetto: alto, magro, bei lineamenti. Una volta entrati in camera Hayley disse: « Bene, io ora vado a letto, domani ho scuola, sfortunatamente!» Bill rispose: «Anche io domani devo svegliarmi presto, posso darti un passaggio?»  Hayley sorpresa accettò di buon grado e andò a dormire con il sorriso.
 
Fine Capitolo Sette

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Capitolo 8
*** Qualcosa è cambiato ***


Capitolo Otto.
 
Qualcosa è cambiato
 
Ormai è una settimana che i Tokio Hotel si erano stabiliti in casa Smith. Il rapporto tra Hailey e Bill era diventato molto più intimo. Passavano le ore a parlare per ore e ore di qualsiasi argomento passasse loro per la testa. In qualche modo quel ragazzo  aveva il potere di mantenere vivo il ricordo di Debbie, Bill rappresentava una sorta di contatto con la sua migliore amica, in questo modo avrebbe potuto sopportare il dolore più serenamente. Hailey era infinitamente grata alla sua vita per avergli permesso di incontrare Bill e forse tra loro non si sarebbe venuto a creare solo un rapporto di amicizia…
 
Sabato, h. 8:30, casa Smith,  NY.
 
La giornata in casa Smith era iniziata per tutti molto presto. Nel pomeriggio i Tokio Hotel avrebbero dovuto iniziare il loro tour in America:
 
03:30 p.m. Soundcheck
04:30 p.m. Meet&Great con i fans
06:30 p.m. Apertura dei cancelli
21:30 p.m. LIVE IN NEW YORK
 
«Tooom!» Bill non aveva mai fatto un acuto così grande in vita sua e tutto solo per… «Tomi, hai visto la mia valigia per i concerti?» il gemello rispose: «Che cavolo ne so, Bill!»  in quel momento intervenne Gustav: «Bill, è nell’armadio della nostra camera! E non chiedermi chi ce l’abbia messa!»  Bill rispose: «Oh, grazie Gusty!» Bill poteva passare dall’essere acido ed isterico a dolce e tenero in un nanosecondo! Dopo svariate ore, finalmente la famiglia Smith e i ragazzi si ritrovarono insieme a fare colazione. Il signore e la signora Smith erano già pronti e profumati per andare a salvare vite e a difendere donne divorziate dai loro ex mariti. Andreas si trascinò fino in cucina per fare una pseudo colazione-pranzo: uova, pancetta, pancake e succo d’arancia! Si sedette a tavola e mugugnò un: «Gn, ‘giorno.» dopo Georg, Tom e Gustav lo salutarono con entusiasmo: «Ciao, Andy!».  Tra le risate e le chiacchiere fece capolino sulla porta un ragazzo, alto,  moro e con gli occhi nocciola. Hailey lo riconobbe subito, era di una bellezza sconvolgente. Il ragazzo salutò tutti i presenti con un sorriso raggiante: «Buongiorno, ragazzi!» la ragazza riuscì a malapena a dire un “ciao”. Finita la colazione, la mattinata volò nel caos, i ragazzi stavano organizzandosi per il soundcheck. Hailey avrebbe avuto l’onore di assistere al concerto come una privilegiata. I signori Smith avrebbero lavorato tutto il giorno ed essendo la scuola finita, la newyorkese avrebbe potuto passare moltissimo tempo con la band.
Alle 15:30 in punto il soundcheck iniziò, Hailey aveva imparato tutte le canzoni a memoria dell’album che Debbie le aveva regalato. Riconobbe “Breakaway”, “Ready, Set, Go!” e “Monsoon”. Ma ad un certo punto Bill iniziò a cantare in una lingua completamente sconosciuta ad Hailey, questa immaginò fosse tedesco e si stupì di quanto la voce del ragazzo fosse più naturale e dolce. L’ultima canzone che provarono fu “Sacred” e notò con piacere che mentre Bill cantava quella canzone guardava spesso Hailey quando intonava il ritornello. Ad Hailey iniziò a battere forte il cuore: non riusciva a spiegarsi il perché di quella sensazione, non l’aveva mai provata prima.
La canzone finì e così anche il soundcheck. In quel momento provava un emozione che non provava da mesi: amore. Successe una cosa strana: una piccola lacrima le rigò il viso, ma non era una lacrima di dolore, cui era abituata, ma di gioia. Hailey aveva appena capito di essere innamorata di Bill.
Quando il ragazzo scese dal palco, avevano un’ora di riposo prima del meet&greet e del concerto. La prima cosa che fece il ragazzo fu andare da Hailey: si era accorto che qualcosa era cambiato.
Fine Capitolo Otto

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Capitolo 9
*** Confessioni ***


Capitolo Otto.
 
Qualcosa è cambiato
 
Ormai è una settimana che i Tokio Hotel si erano stabiliti in casa Smith. Il rapporto tra Hailey e Bill era diventato molto più intimo. Passavano le ore a parlare per ore e ore di qualsiasi argomento passasse loro per la testa. In qualche modo quel ragazzo  aveva il potere di mantenere vivo il ricordo di Debbie, Bill rappresentava una sorta di contatto con la sua migliore amica, in questo modo avrebbe potuto sopportare il dolore più serenamente. Hailey era infinitamente grata alla sua vita per avergli permesso di incontrare Bill e forse tra loro non si sarebbe venuto a creare solo un rapporto di amicizia…
 
Sabato, h. 8:30, casa Smith,  NY.
 
La giornata in casa Smith era iniziata per tutti molto presto. Nel pomeriggio i Tokio Hotel avrebbero dovuto iniziare il loro tour in America:
 
03:30 p.m. Soundcheck
04:30 p.m. Meet&Great con i fans
06:30 p.m. Apertura dei cancelli
21:30 p.m. LIVE IN NEW YORK
 
«Tooom!» Bill non aveva mai fatto un acuto così grande in vita sua e tutto solo per… «Tomi, hai visto la mia valigia per i concerti?» il gemello rispose: «Che cavolo ne so, Bill!»  in quel momento intervenne Gustav: «Bill, è nell’armadio della nostra camera! E non chiedermi chi ce l’abbia messa!»  Bill rispose: «Oh, grazie Gusty!» Bill poteva passare dall’essere acido ed isterico a dolce e tenero in un nanosecondo! Dopo svariate ore, finalmente la famiglia Smith e i ragazzi si ritrovarono insieme a fare colazione. Il signore e la signora Smith erano già pronti e profumati per andare a salvare vite e a difendere donne divorziate dai loro ex mariti. Andreas si trascinò fino in cucina per fare una pseudo colazione-pranzo: uova, pancetta, pancake e succo d’arancia! Si sedette a tavola e mugugnò un: «Gn, ‘giorno.» dopo Georg, Tom e Gustav lo salutarono con entusiasmo: «Ciao, Andy!».  Tra le risate e le chiacchiere fece capolino sulla porta un ragazzo, alto,  moro e con gli occhi nocciola. Hailey lo riconobbe subito, era di una bellezza sconvolgente. Il ragazzo salutò tutti i presenti con un sorriso raggiante: «Buongiorno, ragazzi!» la ragazza riuscì a malapena a dire un “ciao”. Finita la colazione, la mattinata volò nel caos, i ragazzi stavano organizzandosi per il soundcheck. Hailey avrebbe avuto l’onore di assistere al concerto come una privilegiata. I signori Smith avrebbero lavorato tutto il giorno ed essendo la scuola finita, la newyorkese avrebbe potuto passare moltissimo tempo con la band.
Alle 15:30 in punto il soundcheck iniziò, Hailey aveva imparato tutte le canzoni a memoria dell’album che Debbie le aveva regalato. Riconobbe “Breakaway”, “Ready, Set, Go!” e “Monsoon”. Ma ad un certo punto Bill iniziò a cantare in una lingua completamente sconosciuta ad Hailey, questa immaginò fosse tedesco e si stupì di quanto la voce del ragazzo fosse più naturale e dolce. L’ultima canzone che provarono fu “Sacred” e notò con piacere che mentre Bill cantava quella canzone guardava spesso Hailey quando intonava il ritornello. Ad Hailey iniziò a battere forte il cuore: non riusciva a spiegarsi il perché di quella sensazione, non l’aveva mai provata prima.
La canzone finì e così anche il soundcheck. In quel momento provava un emozione che non provava da mesi: amore. Successe una cosa strana: una piccola lacrima le rigò il viso, ma non era una lacrima di dolore, cui era abituata, ma di gioia. Hailey aveva appena capito di essere innamorata di Bill.
Quando il ragazzo scese dal palco, avevano un’ora di riposo prima del meet&greet e del concerto. La prima cosa che fece il ragazzo fu andare da Hailey: si era accorto che qualcosa era cambiato.
Fine Capitolo Otto

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Capitolo 10
*** La Verità ***


«Hailey ti posso parlare?» Quattro parole che riecheggiarono nella testa della ragazza. Cosa mai avrebbe voluto dirle Bill? Qualcosa non andava? Voleva forse dirle che aveva capito tutto della cotta adolescenziale e prenderla in giro per il resto della sua vita? L’unico modo per scoprirlo era andare da lui e capire cosa vuole dirle.
Hailey raggiunse Bill in camera. Lui era seduto sulla sedia della scrivania, la ragazza dopo essere entrata si sedette sul letto e guardandolo dritto negli occhi disse: «Che cosa volevi dirmi?» Il moro, che fino a quel momento non le aveva rivolto nemmeno uno sguardo, alzò gli occhi e incrociò gli occhi con quelli della ragazza. Iniziò il suo discorso incerto: «Devo confessarti che… ciò che hai detto ieri sera ad Andreas.» Hailey sbiancò. Non si aspettava minimamente di dover affrontare questo argomento, “Dio, che imbarazzò!” pensò la ragazza. Cercò di mantenere la calma assoluta e disse: «Oh, capisco. Beh mi dispiace, deve essere una gran scocciatura. Chissà quante altre ragazze ti avranno detto queste cose. Mi dispiace di averti messo in imbarazzo. Ti prego, dimentica ciò che hai sentito... » Hailey fu
 Interrotta da Bill che le posò un dito sulle labbra per zittirla: «Shh! Parli sempre troppo! Se mi avessi lasciato finire ti avrei detto che anch’io mi sono accorto di provare qualcosa per te. Non so bene cosa, ma so di volere qualcosa di più dell’amicizia da te.» Bill tolse il dito, ma Hailey rimase con la bocca serrata perché non sapeva assolutamente cosa rispondere. Bill continuò: «Ora che sai questa cosa prenditi tutto il tempo che vuoi per rifletterci su e poi con calma ne riparliamo.» Detto ciò Bill si alzò, si diresse verso la porta e uscì.
Hailey rimase seduta sul letto, si lasciò cadere a peso morto e rimase a fissare il soffitto pensando “Non è possibile che un ragazzo come Bill potesse provare qualcosa del genere nei miei confronti…”
Nel frattempo giù nel salotto c’erano quattro ragazzi intenti a guardare la TV e con le mani impegnate a premere i tasti del joystick: «Cazzo, Tom! E’ la sesta volta che mi uccidi!» Georg iniziava a innervosirsi, odiava perdere a Call Of Duty! E nello stesso tempo c’erano Gustav e Andreas che se la ridevano di gusto da una buona mezz’ora! «Georg. È inutile che ti arrabbi, sono il solo e unico campione indiscusso!»  Tom era solito vantarsi per qualsiasi cosa e Georg stava per colpirlo ma il rasta fu salvato dallo squillo del cellulare che lo fece balzare in piedi, dunque si diresse fuori in giardino per rispondere.
«Bah, mi sono stancato, vado a prendere da mangiare.» disse Georg.
Rimasero nel salotto Andreas e Gustav e quest’ultimo disse:
«Ehi ma Bill? Non lo vedo da dopo il pranzo.»
«E’ salito al piano di sopra ma non ho la più pallida idea di cosa stia facendo, ora che ci penso non ho visto nemmeno Hailey!» a queste parole Andreas si alzò in piedi di scatto e Gustav lo guardava con un ghigno eloquente, il fratello maggiore lo colse e quindi disse: «Oh, non voglio neanche credere ad una cosa del genere! Mia sorella ha solo 17 anni!» Detto questo salì di corsa al piano di sopra seguito da Gustav che era incuriosito e non poco! Dunque si ritrovò davanti alla porta di Hailey, avvicinò l’orecchio alla porta ma non sentì voci, bensì dei versi abbastanza equivoci, spalancò la porta e la scena che si trovò davanti era abbastanza raccapricciante: Bill in piedi sul letto con una spazzola in mano a mo’ di microfono che si muoveva come fosse in preda ad attacchi epilettici, d’altra parte c’era Hailey sulla scrivania con un righello da 60 cm e mo’ di chitarra che faceva finta di suonare. Entrambi avevano le cuffie e la musica sommessa che proveniva dai due apparecchi. Appena Andreas entrò Gustav scoppiò a ridere e Bill e Hailey si bloccarono all’istante ridendo nervosamente. Andreas, allora, tirò un sospiro di sollievo e la sorella disse: «Cos’hai, Andy?», Andreas rispose sorridendo nervosamente e portandosi una mano dietro la testa «Nulla! Volevo solo vedere cosa combinavate! Meno male che era solo musica!» Al che intervenne Bill dicendo: «Perché, scusa, cosa pensavi che stessimo facendo?» il moro alzò un sopracciglio e si porto la mano sul fianco picchiettando con il piede come faceva sua madre quando lui e Tom erano piccoli. Andreas, che aveva tre paia di occhi puntati addosso - anche Gustav lo stava fissando divertito -, disse «Niente eheh, continuate pure!». A questo punto il fratello e il batterista scesero al piano di sotto e continuarono a giocare con gli altri due.
Quando si chiuse la porta della camera Hailey e Bill si guardarono e scoppiarono a ridere  fragorosamente fino a rotolarsi sul letto.
Il pomeriggio continuò in modo tranquillo, i due “piccioncini” rimasero sempre nella camera di Bill a chiacchierare, chiacchierare.. e a chiacchierare! Mentre gli altri ragazzi trovarono il modo per godersi la giornata libera suonando, parlando..
                                                                                               
Fine Capitolo Dieci
 

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Capitolo 11
*** Un Passo Avanti ***


E’ notte a casa Smith, una calda notte di luglio. Tutti dormono. Beh, quasi tutti, Bill e Hailey sono entrambi stesi sui propri letti di una stessa camera, immobili, a fissare il soffitto, si sente solo il rumore del loro respiro. Hailey pensava a Bill e Bill pensava ad Hailey, a quello che si erano detti poche ore prima, entrambi avevano capito che tra di loro c’era qualcosa che stava sbocciando. Erano innamorati? Forse. Era ancora troppo presto per dirlo, in fondo erano troppo giovani. Si piacevano? Da morire. E allora cosa c’era che non andava? L’uno faceva uscire la parte migliore dell’altro. Stavano bene insieme, si completavano. Bill, nella sua vita così disordinata, aveva sempre cercato una persona che potesse mettere ordine e forse l’aveva trovata. D’altro canto, Hailey, così giovane, non aveva avuto grandi esperienza di vita durante la sua esistenza, ma un solo evento l’aveva segnata per sempre: la morte di Debbie. Ecco cosa c’era che non andava. Stare con Bill, conoscere i Tokio Hotel era un continuo ricordare Debbie e tutte le volte che avevano passato le ore al telefono a parlare di loro. Forse era proprio questo che fermava Hailey a fare un passo avanti verso Bill. Sapeva anche che Debbie non le avrebbe mai impedito di seguire il suo cuore e ottenere ciò che voleva. Forse era proprio questa consapevolezza che le diede la forza e il coraggio di fare quello che stava per fare.
«Bill?»
«Dimmi Hailey.»
«Posso dormire nel letto con te?» La ragazza stava parlando con il cuore e non con il cervello, infatti, non aveva idea di come le fosse uscita tutta quella sfacciataggine! Dal canto suo Bill era piacevolmente sorpreso da quella domanda perché conoscendo Hailey non si sarebbe mai aspettato una richiesta del genere.
«Certo, vieni pure» rispose il ragazzo e fece spazio alla ragazza.
Hailey uscì dal suo letto e si infilò in quello di Bill, si accoccolò al petto nudo del ragazzo, poggiando la testa sul torace, infatti poteva sentire il battito del cuore e il profumo della sua pelle. Bill poggiò la testa vicino a quella della ragazza tant'è che gli arrivo il profumo dei suoi capelli. Ad un certo punto Bill sentì il suo torace bagnato e si accorse che Hailey stava piangendo: "Ehi, cos'hai?!" chiese lui, la ragazza si asciugò un lacrima che le rigava la guancia e rispose: "Nulla, davvero, solo che.. sono sia felice che triste, non chiedermi come possa essere possibile, e quindi non potendo urlare, piango." accennò un debole sorriso, ma era la verità: era felice perché si sentiva in pace con se stessa, ma nello stesso tempo si sentiva triste per via di Debbie." Bill sorrise comprensivo perché sapeva esattamente a cosa si riferisse Hailey, glielo leggeva negli occhi, allora la strinse forte a sé, così forte che le loro labbra arrivarno a sfiorarsi e sbocciarono in un timido bacio. 
Dopo indefiniti minuti due ragazzi si staccarono, si guardarono negli occhi e sorrisero, infine chiusero gli occhi e si addormentarono accoccolati con la felicità stampata in volto.
Il mattino dopo il sole sorse illuminando una serena giornata d'estate, i suoi raggi si intromisero tra le tende della finestra facendo luce sul volto dei due ragazzi e fu proprio tale luce a svegliare Hailey. Questa aprì lentamente gli occhi e la prima cosa che vide fu il viso di Bill, ancora addormentato. Il suo sguardo analizzò ogni singolo dettaglio di quel viso da angelo: dagli occhi si spostò sulle labbra, che erano leggermente socchiuse, notò il piccolo neo sotto il labbro inferiore. Da sopra le coperte potè far caso al respiro regolare e all'esilità del suo corpo. 
Il sogno di quella mattinata si trasformò in un incubo nel moemento in cui Hailey si rese conto del fatto che se la mamma Anne fosse entrata in quel preciso istante sarebbero stati guai per entrambi, e di certo non avrebbe permesso che questo episodio imbarazzantissimo potesse accadere. Così la ragazza tolse il braccio di Bill dai sui fianchi e con delicatezza si alzò per non svegliare il ragazzo. Corse in bagno: si lavò, si vestì, si pettinò e scese in cucina a far colazione. Quando si sedette al tavolo trovò solo un assonnatissimo Tom che sgranocchiava qualche biscotto:
"Buongiorno, Tom!" esclamò Hailey
"'Giorno" bofonchiò il ragazzo.
"Tutto bene? Sembri un po' infastido." Hailey cercava di far conversazione mentre si versava i cereali nel latte.
Tom si rese conto del tono poco gentile che aveva usato e si affrettò a giustificarsi: "Oh nulla, solo che Andreas mi ha buttato giù dal letto per andare a correre, ma mentre io ero andato al bagno per prepararmi, lui si è riaddormentato dul pavimento.Tutta fatica sprecata." Ad Hailey scappò una risata immaginando suo fratello sul pavimento che ronfa.Tom se ne era accorto e infatti le dice in tono giocoso: "Cosa ridi tu?" Hailey lo guardò rispondendo "Nulla, immaginavo mio fratello steso sul pavimento!" Anche Tom rise mostrando il sorriso perfetto identico a quello di una certa persona che in quel momento era al piano di sopra e dormire mezzo nudo...

Fine Capitolo Undici

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