An Accidental Chance

di slayerkitty
(/viewuser.php?uid=172585)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Questa storia non mi appartiene, io traduco. la storia originale appartiene a slayerkitty, e la si può trovare qui.
This story is not mine, I translate. The original story belongs to slayerkitty, and you can find it here.
 

An Accidental Chance
 


 
Autunno 2011

Era successo per caso.
Kurt a volte pensava a come sarebbe andata la sua vita se gli eventi di quel giorno non fossero mai accaduti. Ma era successo, e adesso era lì, pronto a mettere i piedi sul suo primo red carpet.
Non come la star che aveva sempre sognato di essere, ma con un’alternativa altrettanto valida. Sarebbe arrivato al braccio del sensazionale sogno dei teenager di quel periodo:Blaine Anderson.

Blaine lo guardò e Kurt sapeva che la sua espressione non celava il suo nervosismo.
La limousine su cui erano saliti si fermò, e la porta si aprì. Kurt poteva già sentire i click delle macchine fotografiche e le urla della folla.

“Sei pronto?” gli chiese Blaine.
“Sono nato pronto.” Rispose Kurt, sogghignando. Blaine uscì fuori dalla limousine, e il rumore aumentò, addirittura triplicò quando la folla realizzò che non era solo.  

Kurt prese la mano tesa di Blaine e lasciò che il suo ragazzo lo tirasse fuori dalla macchina.
Blaine gli offrì il braccio, sempre da gentiluomo e Kurt lo prese stringendolo.

Insieme camminarono sotto i riflettori.
~**~
 
“Blaine! Di qua, Blaine!” urlavano i fotografi, poteva sentire la mano di Kurt stretta al suo braccio.
“Fermati e mettiti in posa,” mormorò Blaine all’orecchio di Kurt. I paparazzi impazzirono, specialmente quando il suo braccio circondò la vita del ragazzo.
L’agente di Blaine, Julie, era proprio dietro di loro e li spinse avanti dopo un momento.
Lui agitò la mano verso le telecamere e si diresse verso l’intervistatore.
Stava davvero succedendo.

Lui e Kurt stavano veramente per diventare una coppia pubblica.
 Vennero scortati verso Ryan Seacrest, che stava intervistando una delle sorelle Kardashian (Blaine non le avrebbe mai riconosciute).
“Sei sicuro?” chiese tranquillamente Blaine a Kurt
“Si” replicò Kurt, anche se sembrava un tantino terrorizzato. “Tu?”
“Assolutamente.” Rispose Blaine.
“E adesso abbiamo Blaine Anderson dallo show TV di successo Dalton!” esclamò Ryan, e Blaine salì lentamente le scale fino al punto in cui era il conduttore con la mano di Kurt nella sua. 
“Ehi, come va?” Ryan li salutò, stringendogli la mano libera.
“Va tutto bene” rispose Blaine.
“Mi limiterò a scommetterci su” continuò Ryan, guardando per un secondo nella telecamera, poi di nuovo Blaine “sei stato nominato per un Emmy per Dalton, come miglior attore non protagonista in una commedia!”
“Lo sono” confermò, ancora incapace di credere alle sue stesse parole. “Ancora non riesco a crederci” ammise con una risata.
“E tutti i pettegolezzi che sono stati sfornati su di te questi giorni!” continuò Ryan. “Qualche commento?”
“Alla gente piace parlare” sorrise Blaine. “Chi siamo noi per farli smettere?” l’altro annuì.
“E vedo che non sei solo stasera” Ryan fece un cenno a Kurt.
“No, non lo sono” rispose, mostrando il suo sorriso più affascinante, mentre spingeva il fidanzato leggermente in avanti.
“Lui è Kurt”
“Piacere di conoscerti, Kurt” Ryan tese la mano e Kurt gliela strinse. “Un uccellino mi ha raccontato di come voi due vi siete messi insieme.”
Kurt e Blaine sorrisero alla scelta di parole di Ryan.
“Preoccupati di condividerlo con il mondo?”

Novembre 2010

"Ed è per questo penso che Blaine Anderson sia una delle persone più influenti del nostro tempo," Santana lesse sopra la spalla di Kurt, la sua voce beffarda proprio nel suo orecchio. "Dio, Hummel. Se mai incontrassi questo ragazzo ti si imbiancherebbero i pantaloni, non è vero? "

"Taci, Satana, e vai via." Kurt arrossì furiosamente mentre premeva il pulsante di salvataggio sul suo documento di Word e lo stampava. Quel file era una buona metà del suo voto in sociologia. Il tema: la persona più influente del mondo, vivo o morto, e perché.

Kurt aveva scelto di scrivere sul suo attore preferito, Blaine Anderson.

Blaine Anderson, star dello show TV di successo Dalton; musicista con dischi di platino su iTunes. Blaine Anderson, con i suoi ricci scuri e lineamenti perfetti. Blaine Anderson, che era genuino, dolce e - soprattutto - molto, molto gay.

Cresciuto a Lima, Ohio e frequentando Omofobia High (anche conosciuta come William McKinley High School), Kurt conosceva  pochissime persone gay. In realtà, ne conosceva solo uno.

Se stesso.

Forse era la ragione per cui Kurt si era attaccato a Blaine (e James, il suo personaggio), in modo ossessivo. Fin dal suo ruolo in Dalton, avuto a diciassette anni, l’attore era stato vittima di bullismo per la sua sessualità, proprio come Kurt. Naturalmente, ora Blaine era famoso, e tutto ciò era cambiato.
Kurt non avrebbe mai potuto credere che ci fosse veramente un adolescente gay “out and proud” in televisione. Il fatto che venisse interpretato da Blaine, il più giovane attore gay dichiarato di Hollywood, attirò l’attenzione di tutti che volevano sapere ogni cosa sul carismatico Blaine Anderson – specialmente con chi stesse e se fosse fidanzato.
“Terra chiama Hummel” esclamò Santana.
“Scusa” arrossì Kurt “mi sono perso nei miei pensieri.”
“Se hai intenzione di metterti a fantasticare sul suo toy-boy, io e Britt ce ne possiamo andare” replicò l’amica “sappiamo quanto la masturbazione si importante per i ragazzi.”

“Oh mio Dio.” Kurt si mise il viso tra le mani, girandosi sulla sedia. “Di nuovo, perché sono amico di voi due?”
“Perché siamo favolose e popolari” parlò Brittany dal suo posto sul letto, dove stava sfogliando una delle riviste di moda di Kurt. “E anche perché saremmo disposte a uscire con te se ce lo chiedessi.”
Le due ragazze erano l’immagine dello spirito della scuola nelle loro uniforme da cheerleader.
Normalmente anche Kurt la indossava, ma aveva raggiunto un accordo con la coach Sylvester in modo da poter indossare vestiti normali per due giorni alla settimana.
Kurt si vantava di tenere il passo con tutte le nuove tendenze e l’uniforme da Cheerios non era una di quelle.

Oltre a essere nella squadra, i tre erano anche nel glee club insieme. Le due attività erano gli unici due punti luminosi nella Hell High School (che era anche il titolo del suo futuro libro di memorie – che aveva progettato di scrivere non appena sarebbe stato famoso, deciso a distruggere fino all’ultimo dei suoi bulli sulla carta).
In caso contrario, Kurt avrebbe tenuto la testa alta in quel mare di uomini di Neanderthal.
Stava per rispondere che l’inferno avrebbe gelato prima che uscisse con una di loro due (aveva avuto la forza di uscire finalmente allo scoperto un anno prima, e non aveva alcuna intenzione di tornare indietro) quando la pagina di twitter su cui stava navigando si ricaricò.
L’ultimo tweet attirò la sua attenzione e sussultò ad alta voce. 
“Oh mio Dio” ripeté per la seconda volta.
“Cosa?” Santana si sporse sullo schienale per guardare. “Porca puttana!” I suoi occhi si spalancarono. “Quello è…” la sua voce si affievolì.
“Penso di si.” Rispose Kurt, gli occhi fin troppo spalancati. “Blaine Anderson ha appena scritto su twitter il suo numero di telefono.”
“Dobbiamo esserne sicuri.” Santana sorrise e prese il suo cellulare dalla scrivania.

"Cosa?" Scattò. "Santana, non farlo!" Era troppo tardi. Aveva un sorriso felice e teneva il telefono in modo che anche l’altro potesse sentire.

"Sta squillando!” canticchiò.

"Chiudi!" sibilò Kurt.

"Assolutamente no!" si rifiutò "Questa è un occasione d’oro per ottenere quello che si desidera!"

"Santana-" ricominciò di nuovo a protestare, ma venne interrotto quando una voce parlò dal telefono.

"Pronto?"
~ **~ 

Blaine Anderson era in capo al mondo. Aveva appena lasciato lo studio di registrazione, avendo appena finito di registrare una canzone per il prossimo episodio di Dalton. Mentre scivolava sul sedile del guidatore della sua auto, tirò fuori il suo telefono e aprì internet, in attesa che caricasse twitter, accese la sua auto. La radio stava mandando una delle sue canzoni preferite e Blaine non poté fare a meno di cantare come aveva scritto nel suo ultimo tweet (Appena registrata una canzone bellissima, la amerete!) prima di leggere le risposte.

C'erano un paio di tweet di fan, a cui aveva risposto, sicuramente sarebbero arrivati direttamente su tumblr, livejournal e Dio solo sa dove: avrebbero mandato le fangirl in agitazione.  Sì, si era divertito un po’.

C'era anche un messaggio diretto nella sua casella di posta da Nick, uno dei suoi compagni di cast di Dalton e suo buono amico. (Hey amico, ho appena comprato un cellulare nuovo, ma non è possibile importare la rubrica da quello vecchio.. mandami il tuo numero di telefono così ti posso aggiungere di nuovo!)

Blaine ridacchiò, rispose con il suo numero di telefono e lo ripose sul sedile accanto a lui, prima di mettere l'auto nel parcheggio.

Il cellulare squillò un paio di volte nei seguenti dieci minuti, ma riattaccavano tutti prima che potesse rispondere - tutti numeri che non riconosceva. Quando squillò di nuovo, Blaine rispose al primo squillo.

"Pronto?" Cercò di non sembrare irritabile - non si sa mai chi potrebbe essere, magari una chiamata con un offerta di lavoro. Nel cellulare c’era il silenzio. "Pronto?"

"Um, ciao," una voce parlò finalmente.

"Posso aiutarla?" Blaine cercò di non scattare. Sembrava una ragazza, forse.

"Parlo.. Parlo con Blaine Anderson?" chiese la voce.

"Sì", rispose Blaine. "E tu chi sei?"

"Kurt", fu la risposta. Va bene, non una ragazzina. "Uhm, io non ..." la sua voce si spense.

Blaine sospirò. "Guarda, non so chi sei, o come hai il mio numero, ma dimmi quello che vuoi."

"Dio, questo mi fa sembrare uno stalker," disse Kurt velocemente. "Okay, devi controllare il tuo ultimo tweet".

"Di cosa stai parlando?" Blaine provò qualcosa di simile a una bobina di terrore nel suo stomaco. Chi era questo tizio?

"Il tuo ultimo messaggio su twitter è stato il tuo numero di telefono," disse Kurt, infine "e non so cosa pensi di me che ho chiamato, ma una mia amica ha fatto il numero e tu hai risposto e non so”

"Whoa!" Blaine esclamò, mentre parcheggiava nel parcheggio di un fast food. "Rallenta. Ho tweettato il  mio numero di telefono? "

“Sì”, confermò Kurt.

"Merda" Blaine avrebbe giurato che il tweet inviato a Nick fosse stato un tweet privato, invece no. Non si stupiva più del fatto che il suo telefono fosse stato fatto saltare in aria - naturalmente la gente lo chiamava.

"Non volevo essere inquietante, con questa cosa del chiamarti" continuò Kurt, parlando a bassa voce. "Onestamente, non posso credere che tu non abbia ancora chiuso."

"Beh, sembri relativamente normale"

"Questa situazione è tipo… surreale" Kurt rise, e Blaine godette di quel suono. Quel ragazzo aveva una bellissima risata. "In effetti ... però fammi il favore di lasciare questo fuori da  Tumblr, okay?" gemette Blaine.

"Oh, no," si mise una mano sul viso, immaginando le reazioni delle fangirl.

"Sì", si mise a ridere Kurt. "Nessuna di loro avrebbe mai potuto credere che stesse accadendo, tra l’altro."

"Penso di poter tenere questa cosa sotto controllo," mormorò Blaine.

"Forse dovrei chiudere, in modo che così tu possa cambiare il tuo numero", Kurt sembrava riluttante a riagganciare, e per qualche ragione, Blaine la pensava allo stesso modo. Ma non poteva lasciare il suo numero invariato, o le telefonate l’avrebbero fatto diventare pazzo.

"Sì", sospirò Blaine. "Grazie, Kurt. Sono contento che sia stato tu a chiamare."

"Prego ... Blaine", rispose Kurt. "Grazie per non aver pensato che fossi uno stalker". L’altro ridacchiò. "Ciao".

"Ciao". Blaine chiuse la chiamata e telefonò immediatamente al suo agente. Venti minuti più tardi aveva un numero di cellulare nuovo, e cinque minuti dopo era a casa e stava accendendo il computer.

Aspettò che caricasse. La prima cosa che fece fu inviare un SMS di massa per il cast e la troupe dello show in modo che avessero il suo nuovo numero. Poi inviò una mail a Nick per fargli sapere cosa era successo (Nick, bastardo, guarda  che cosa mi hai fatto fare). Una volta che il suo computer caricò, entrò di nuovo su twitter, cancellò il tweet con il suo numero di telefono, e ne scrisse uno nuovo (Mi dispiace ragazzi. Volevo solo dire grazie a Kurt per avermi avvertito. Sei grande!).

Ha ricevuto una email di risposta Nick (Blaine, sei un idiota), e poi aveva di nuovo controllato twitter.

Aveva una nuova risposta da  @kurthummel (Prego).

 
~** ~ 

Kurt stava fissando il suo telefono in stato di shock. Santana e Brittany lo fissavano. Nessuno di loro sembrava essere in grado di trovare parole.

"Pizzicami", balbettò finalmente Kurt.

Santana sbatté le palpebre e rispose con un “Cosa?”

"Pizzicami", le disse Kurt, alzando lo sguardo dal suo telefono per incontrare i suoi occhi. "Provami che non sto sognando." Lei allungò la mano e gli pizzicò la pelle del braccio, torcendo un po’. "Ouch!" Gridò, e poi si mise a ridere. "E’ veramente successo, oh, mio ​​Dio".

Santana e Brittany,  dopo che aver discusso della telefonata, gli promisero che non l’avrebbero detto a nessuno – anche se dopotutto, chi gli avrebbe creduto?

Era così insolitamente allegro durante la cena che suo padre gli chiese se si sentiva bene. Kurt spacciò il suo atteggiamento per buon umore e fuggì in camera sua non appena ne ebbe l’occasione – saltando anche il suo dolce preferito, con grande felicità di Finn che poté prendere anche il suo pezzo.

Effettuò l’accesso a Tumblr, determinato a restare lontano da Twitter per evitare la tentazione di tweettare a Blaine a proposito della loro telefonata. Kurt si rifiutava di diventare uno di quei fan che stalkerano le celebrità che gli hanno dato un po’ di attenzione. Rimase a bocca aperta quando vide la sua dashboard, che era piena di post sul tweet accidentale di Blaine e un tweet nuovo (Mi dispiace ragazzi. Volevo solo dire grazie a Kurt per avermi avvertito. Sei grande!).

C'era un sacco di speculazioni solo su chi fosse “Kurt” e Kurt le lesse con gli occhi sbarrati.

Chi diavolo è Kurt? Un Fan?

Forse è il suo fidanzato nascosto.

Ah, mi piace questa idea. Blaine e Kurt stanno scopando.

Shippiamo tutte le coppie!


Kurt rabbrividì. Non aveva mai avuto tutto questo trasporto per una coppia di persone reali, ma quando vide il suo nome vicino a quello di Blaine, qualcosa dentro di lui fece una capriola.
Prima di realizzare cosa stesse facendo, entrò su twitter e digitò una risposta a Blaine.
Come sempre: semplice, diretto e conciso. (Prego).




Note dell’autrice:
Ho avuto quest’idea per la fic in Ottobre, quando Grant Gustin ha tweettato per sbaglio il suo numero di telefono. Così è stato sommerso da chiamate di fan che gli hanno fatto realizzare quello che aveva fatto.
Mi ha colpito l’idea di Blaine come star televisiva famosa che tweettava per sbaglio il suo numero, e Kurt che lo chiamava per avvisarlo, e i due che costruivano un rapporto pr quest’ “incidente”. Ci sono un sacco di accenni al fandom, battute e gli eventi della vita reale di ogni membro del cast che posso usare per soddisfare i miei scopi in questa fan fiction. Mi piace pensare alla fan fiction come la mia “love song” al fandom :D Nel complesso, è in gran parte AU della seconda stagione, ma possono apparire anche personaggi della terza stagione. Avvertenze e rating possono cambiare per capitolo.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Questa storia non mi appartiene, io traduco. la storia originale appartiene a slayerkitty, e la si può trovare qui.
This story is not mine, I translate. The original story belongs to slayerkitty, and you can find it here.
 

CAPITOLO 2

Quando Kurt si svegliò la mattina dopo, gli ci volle un secondo per ricordare gli eventi della giornata precedente. Quando si rese conto di tutto , rotolò fuori dal suo letto e accese il pc. Diede un occhiata all’orologio (aveva più di un’ora per prepararsi per scuola); si rilassò e aprì internet una volta che il pc fu acceso.

Kurt non perse tempo a controllare la sua dashboard su Tumblr (ancora piena con il tweet di Blaine per lui e adesso era stata aggiunta la sua risposta, alimentando le teorie sulle loro ipotetiche ‘attività’). Non poteva crederci. Scuotendo la testa, entrò su twitter e vide che aveva un messaggio da Blaine Anderson.

Era ufficiale. Blaine Anderson stava cercando di ucciderlo o di procurargli un attacco di cuore, perché gli aveva mandato un messaggio. 
Kurt lo lesse velocemente (Adesso che so chi sei, Kurt Hummel dall’Ohio, posso ringraziarti appropriatamente. Ho veramente apprezzato l’avvertimento di ieri ). E Blaine lo seguiva. 

Blaine Anderson lo seguiva su twitter.

Restò lì a fissare lo schermo del pc, cercando di trovare il coraggio di respirare. Avrebbe potuto scoprire di aver sognato tutto. 
Ma non poteva, perché era tutto lì, nero su bianco. 

Pensò per un lungo instante prima di iscrivere una risposta adatta (Seriamente, non è stato un grande disturbo. Pensavo che ti saresti arrabbiato quando ho chiamato il tuo numero-bhè non proprio. Una mia amica ha pensato che sarebbe stato divertente se ti avesse chiamato dal mio cellulare. Spero veramente di non averti disturbato o fatto arrabbiare.) 

Premette invia e entrò in bagno a prepararsi per andare a scuola.

*  

Blaine non sapeva cosa l’aveva spinto nel mandare quel messaggio a Kurt.  Tutto quello che sapeva era che gli piaceva la voce di Kurt, che sembrava simpatico e per niente impaurito dal fatto che lui fosse famoso. In più, viveva in Ohio (secondo il suo profilo Twitter) e anche Blaine veniva da lì.  

Si chiese se Kurt avrebbe risposto.

Si chiese perchè gli importava così tanto.

Blaine sospirò, sistemandosi nella sala trucco. Continuò a controllare il cellulare per vedere se avesse risposto o no. Connie, la truccatrice, se ne accorse.
 
“Stai aspettando qualcuno di speciale?” chiese, ritoccandogli il contorno occhi. 

 “Non esattamente" mormorò Blaine. Non poteva dirle la verità - sarebbe sembrato troppo strano.

 “Amico, che figuraccia ieri.” disse Jeff, il loro unico Warbler biondo, entrando nella stanza.

 “Non scherzare” concordò Blaine. “Per fortuna l'ho scoperto in tempo.”

 “Quante chiamate hai ricevuto?”

 “Circa venti prima che il mio numero venisse cambiato,” gli rispose. Ma solo una che contava. Armeggiò di nuovo con il suo cellulare e quando Connie finì, si scattò una foto. Era uno dei pochi giorni in cui non aveva la sua uniforme della Dalton, e sapeva che le sue fan sarebbero impazzite cercando di capire il perché. 

Quel giorno il suo personaggio, James, sarebbe andato a spiare una scuola rivale in cui avrebbe incontrato il suo possibile futuro fidanzato. Blaine non poteva aspettare. 

Postò la foto e sorrise, prima di accorgersi cha aveva ricevuto un messaggio. Le sue speranze si ingrandirono e sorrise quando vide che era da parte di Kurt (Seriamente, non è stato un grande disturbo. Pensavo che ti saresti arrabbiato quando ho chiamato il tuo numero-bhè più o meno. Una mia amica ha pensato che sarebbe stato divertente se ti avesse chiamato dal mio cellulare. Spero veramente di non averti disturbato o fatto arrabbiare).

Blaine non potè fare a meno di ridacchiare mentre scriveva la risposta (Devi decisamente ringraziare la tua amica da parte mia. E' stato un grosso problema per me. Sapevi che io sono nato in Ohio? Westerville per essere precisi).

Si chiese se Kurt avrebbe risposto. 
*  

Quando Kurt tornò a casa quel giorno, obbligò se stesso a restare lontano dal computer. Si fece una doccia per togliersi lo sporco degli estenuanti allenamenti dei Cheerios e poi si assicurò che tutti i compiti per l'indomani fossero completi. Poi seguì una lunga chiacchierata a tre in chat con Rachel e Mercedes, discutendo sulle canzoni che avrebbero dovuto portare per il compito assegnato al glee club (era una gara ragazzi contro ragazze, ma non era un segreto a chi andava la lealtà di Kurt). 

I suoi genitori e Finn tornarono a casa (rispettivamente dal lavoro e dagli allenamenti di football), e si sedettero a tavola. 

Solo dopo che anche l'ultimo piatto fu lavato - e rimesso a posto - Kurt accese il computer. Anche allora continuò a girare per la stanza, aspettando che caricasse, decidendo il suo outfit per l'indomani a scuola (era uno dei suoi giorni senza divisa) e iniziando il suo rituale di idratazione. 
Finalmente, Kurt si sedette davanti al pc. Si morse il labbro, cercando di decidere. Con un sospiro – perché non poteva non controllare - Kurt entrò nel suo account Twitter. 

Ed eccolo lì; un altro messaggio privato da Blaine Anderson.

 Kurt stava parlando con una celebrità.

 Cercò di togliersi il sorriso dalla faccia, perché era una persona realista, e diciamocelo – perché una celebrità doveva essere interessata a quello che aveva da dire? Eppure Kurt si affrettò a leggere il messaggio (Devi decisamente ringraziare la tua amica per me. E' stato un grosso problema per me. Sapevi che io sono nato in Ohio? Westerville per essere precisi). 

Bene. 

Kurt fissò lo schermo. Blaine stava…beh, sembrava che stesse cercando di attaccare bottone. Non si stava immaginando tutto nella sua testa, giusto? Kurt tamburellò leggermente sulla tastiera, riflettendo se dovesse rispondere o no.

Sarebbe stato da maleducati lasciare Blaine senza una risposta, giusto? 

Così ci pensò un po' e iniziò a scrivere. (Glielo farò sapere - probabilmente impazzirà. Sarebbe strano se lo sapessi già? Io sono di Lima, è distante circa due ore e nemmeno lontanamente bella come Westerville.

Premette invia e chiuse il browser - probabilmente questa sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe parlato con Blaine.

  

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Non sono la ragazza che ha tradotto i primi due capitoli di questa storia, ma visto che era ferma da tempo ho contattato gli amministratori di efp che mi hanno ceduto l'account per poterla continuare. Io e la mia beta abbiamo dato una sistemata ai capitoli precedenti per rendere il tutto più omogeneo.

Slayerkitty è al corrente di questa traduzione e non vede l'ora di sapere cosa ne pensate, quindi tutte le vostre recensioni e i vostri pareri saranno girati all'autrice.

Gli aggiornamenti saranno settimanali (ancora non ho deciso il giorno, penso comunque verso giovedì-venerdì). 
Buona lettura



Link
al capitolo originale



Capitolo 3

Tuttavia, con grande sorpresa, non fu l’ultima volta che sentì notizie di Blaine.

Il mattino successivo aveva un nuovo messaggio (No, non è strano. Vuole semplicemente dire che non dobbiamo parlare di me – ma possiamo parlare di te. Il tuo profilo Twitter dice che hai 17 anni. Sei ancora al liceo?)

Kurt fissò lo schermo a bocca aperta.

Blaine stava dicendo sul serio?

Non sapeva cosa dire, quindi aspettò a rispondergli fino dopo essersi vestito, aver mangiato la colazione e preparato la borsa per scuola. A quel punto si sedette al computer. “Kurt, faremo tardi!” gridò Finn dal piano di sotto.

I loro genitori si erano recentemente risposati e trasferiti in una casa più grande, le cose all’inizio erano state un po’ strane, ma lui e Finn lentamente si erano abituati alla convivenza come fratellastri oltre che compagni di classe e del Glee Club.

“Arrivo subito!” rispose Kurt e poi iniziò a scrivere (Sì, ho veramente 17 anni, proprio come te. Senza offesa, ma perché vuoi conoscermi? Sono sicuro che LA è pieno di persone molto più affascinanti di me.)

Inviò il messaggio, spense il computer e poi scese al piano di sotto.

~**~

Kurt si sentiva tutti gli occhi addosso mentre attraversava il corridoio – era così ormai da tutto il giorno e non sapeva per quale motivo.  Nessuno lo aveva importunato quel giorno, nonostante stesse indossando un kilt e una maglietta da donna.
Una volta entrato nell’ aula canto per le prove del glee, Kurt si sentì sollevato. Almeno qui, Kurt non doveva preoccuparsi degli sguardi delle altre persone.

“Okay, sputa il rospo” disse Mercedes appena lo vide, sedendosi affianco a lui.

“Cosa?” domandò Kurt.

“Non hai visto il tuo account di Twitter oggi?” il cuore di Kurt iniziò a battere fortissimo a quelle parole. Blaine gli aveva twittato di nuovo? Qualcuno gli aveva hackerato il profilo e aveva postato qualcosa di orribile?

“No?” rispose Kurt, quasi come una domanda. Tecnicamente l’aveva controllato per 5 minuti quel mattino solo per rispondere a Blaine.

“Sei passato da circa 20 followers a 200” gli disse Mercedes mostrandogli il telefono.

Cosa?” rispose sconvolto Kurt. Oh no. Non avrebbe dovuto rispondere a Blaine pubblicamente. Il resto del Glee Club li stava guardando incuriosito.

“E dovresti anche vedere i tweet che hai ricevuto” continuò Mercedes e Kurt rispose con un gemito.

“Cosa dicono?” Non era sicuro che volesse saperlo

“La maggior parte sono inoffensivi, alcuni sono da pazzi, ma la maggior parte vogliono sapere se conosci Blaine Anderson”:

“Aspetta un secondo” disse Quinn alzandosi dal suo posto alle sue spalle. “Blaine Anderson l’attore di Dalton?”

“Conosci altri Blaine Anderson?” l’ammonì Santana.

“Perché qualcuno pensa che tu conosca questo Blaine?” domandò Finn, separandosi da Rachel per guardare il fratellastro. Oh Dio, ecco quello che non voleva. Le domande delle persone – nessuno gli avrebbe creduto.

“Bellelabbra ha parlato al telefono con Blaine l’altro giorno” rispose Santana al posto suo. Kurt si voltò a guardarla glaciale. La ragazza continuò “e tutto grazie a me.”

“Cosa?” disse Rachel quasi gridando. “Hai parlato con un attore?!”

“Ecco perché non volevo che nessuno lo sapesse Santana!” disse il ragazzo. “Non ce la fai proprio a tenere la bocca chiusa?!”

“Mi piace ricevere i meriti” disse languida “e in più, dovresti ringraziarmi pure tu Hummel. Non avresti mai parlato con la star oggetto di tutte le tue fantasie in solitario se non per merito mio”.

“Vero” aggiunse Brittany “C’ero anche io”.

Tutti stavano guardando Kurt in quel momento, anche Mr Schue, il loro insegnante.

“Okay” sospirò Kurt. “Blaine ha twittato il suo numero di telefono per sbaglio l’altro giorno, Santana ha pensato che sarebbe stato divertente chiamarlo e quando ha risposto al telefono l’ha passato a me.”

La stanza si riempì di mormorii.

“Fine della storia, caso chiuso. Possiamo smettere di parlarne adesso e occuparci della scaletta delle provinciali?”


~**~


Eccola qui, la grande scena di Blaine per quel giorno. Lui (nel ruolo di James) si doveva intrufolare nella scuola pubblica degli avversari (Jefferson High) finendo nel loro auditorium per spiare il glee club avversario che faceva le prove di un numero straordinario.

A quel punto un ragazzo avrebbe dovuto catture la sua attenzione e poi l’avrebbe dovuto beccare mentre li spiava.
A Blaine era stata anticipata questa scena fin dall’inizio dello show. Dalton aveva già una stagione alle spalle e il personaggio di Blaine, James il leader, non aveva ancora  avuto una storyline romantica corrisposta (l’interesse di James per il capitano della squadra di football nella prima serie non contava).

Nonostante questo, Blaine non riusciva a smettere di pensare a Kurt.

Era strano, sul serio. L’ultimo messaggio di Kurt lo stava perseguitando – perché il ragazzo pensava di non essere interessante? Ovviamente, questo non faceva altro che alimentare quella che stava diventando un’ossessione insana nei suoi confronti.
Ma d’altra parte, quanti ragazzi con una voce del genere esistono al mondo?

Blaine si domandò per la millesima volta quale fosse l’aspetto di Kurt. Era solo una delle molteplici cose in cui lui era in svantaggio. Kurt probabilmente conosceva un sacco di cose su Blaine (e considerando l’attività del suo fanbase, molte più di quante potesse immaginare) mentre Blaine non sapeva nulla dell’altro a parte la sua età.

Forse era questo il motivo per cui non riusciva a smettere di pensarci. Kurt era un mistero.

Cercò di concentrarsi sulle riprese, sperando di riuscire a recitare nel modo adatto, soprattutto per la parte in cui veniva beccato a spiare la squadra avversaria.
Una volta finito, salì sul pullman del cast e della crew e durante il viaggio di ritorno scrisse un messaggio a Kurt (Bhe, potresti sbagliarti.  Dimmi qualcosa di te – quello che vuoi. Voglio essere io a giudicare se sei o no una persona interessante.)


~**~

Stanchissimo, Kurt seguì Finn in casa e poggiò la borsa sul divano. Si tolse il cappotto, la sciarpa appendendoli nell’armadio. Anche l’altro si spogliò poggiandoli su una sedia. “Finn il cappotto” lo rimproverò Kurt. Finn sospirò.

“Okay” disse, prendendo il cappotto e andando verso l’armadio per appenderlo. “Senti fratellino” iniziò Finn, Kurt alzò un sopracciglio incuriosito.

“Hai veramente parlato con quell’attore?”

“E’ successo solo una volta, Finn” rispose. Bhe, in teoria, ma Blaine non smette di scrivermi e non so come comportarmi. “L’ho aiutato. Probabilmente non lo sentirò mai più, okay?”

“Okay” Finn sembrava preoccupato. “Ma stai attento, okay?”

“Certo” promise Kurt, toccato dalle parole di Finn. “Mi faresti un favore? Non dire niente a Papà e a Carole.”

“Perchè?”

“Non è una questione così importante, non ci sarà alcuna conseguenza a questa storia, quindi non è necessario che lo sappiano, okay?”

“Come vuoi bello” rispose Finn. “Vuoi una merendina?” 

“Questa volta passo” Kurt arricciò il naso. “Grazie, Finn.” 

“I fratelli servono a questo.” Finn lo guardò ridacchiando e Kurt rispose al sorriso, prima di prendere la borsa e salire al piano di sopra.

Una volta in camera, Kurt fissò il computer. Sapeva che aveva i compiti da fare e che quindi non avrebbe dovuto accenderlo. Ma ovviamente si sedette davanti al pc e dopo averlo acceso fece il login su twitter.

Mentre la pagina si caricava le gambe non smettevano di agitarsi nervosamente.

Guardò la casella di posta. 

Un nuovo messaggio. 

Cliccò per aprirlo. Era di Blaine.

Una parte di lui era sollevata. Blaine voleva parlare ancora con lui, ma era anche confuso da tutta questa storia. Kurt non era nessuno di così speciale – era solo un ragazzo con una voce incredibile e un ottimo senso della moda intrappolato in una cittadina dimenticata degli Stati Uniti.
Perché qualcuno come Blaine voleva conoscerlo?

Mordendosi le labbra, iniziò a pensare a cosa dire a Blaine. Dopotutto non lo conosceva sul serio. Con un sospiro scrisse la risposta. (Sei tu che l’hai chiesto. Ho 17 anni. Mio padre si è risposato recentemente quindi ho una matrigna e un fratellastro. Sono al penultimo anno al liceo e sono molto attivo sia nella squadra delle Cheerleader che nel mio glee club).

Kurt lesse di nuovo il messaggio ma gli sembrava incompleto. Quindi aggiunse un’ultima cosa. (Dimmi qualcosa di te. Qualcosa che non sa nessuno).

Questa situazione andò avanti per parecchie settimane. Lui e Blaine si messaggiarono parecchio scambiandosi diverse informazioni. A Blaine ci vollero 4 messaggi per rivelargli qualcosa che già non sapesse (non era colpa di Kurt se Blaine aveva la tendenza a parlare tanto nelle interviste.
Fu molto piacevole comunque scoprire che l’attore da piccolo aveva un orsacchiotto chiamato Principe Charles) e Kurt ci impiegò due settimane prima di rivelare in che scuola andasse.

Blaine dopo un mese di messaggi riuscì a farsi mandare una foto di Kurt (Voglio vedere con chi sto parlando!) e fu una delle cose più difficili che Kurt avesse mai fatto.

L’attività dei follower di Twitter di Kurt tornò alla normalità visto che Blaine smise di twittargli pubblicamente (e a Kurt stava bene così. Gli piaceva il fatto che lui e Blaine avessero un’amicizia segreta). Le cose a scuola tornarono alla normalità: i soliti problemi per ottenere un assolo e i gossip su chi stava frequentando chi.

Kurt avrebbe dovuto aspettarsi che prima o poi le cose sarebbero cambiate…

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Link al capitolo originale


Capitolo 4
 
“Cos’è successo di così divertente?” domandò Jeff cercando di guardare il cellulare di Blaine oltre la sua spalla.
“Niente” rispose girando il telefono in modo tale che l’amico non potesse leggere.
“E’ incredibilmente divertente per essere niente” lo canzonò Jeff. “Sembra decisamente ‘qualcosa’”. Blaine sentì le guance arrossire nonostante non volesse. “Ooooh, Blainers ha un amichetto e non mi ha avvisato?”

“Ti odio,” disse Blaine tirando fuori la lingua. 

“Mi ami e non puoi fare a meno di me,” insistette Jeff. “Sul serio, perché stai ridendo?” 

Blaine lo guardò per un momento, indeciso se dirgli o no la verità. Nick, un altro collega del cast, li raggiunse proprio in quel momento.
“Ragazzi, di cosa state parlando?” domandò sedendosi affianco a Blaine.
“Blaine stava per raccontarmi il suo segreto più nascosto” rispose Jeff e Nick scoppiò a ridere.
“Blaine non ha segreti” disse il ragazzo toccandolo dentro in un fianco facendolo ridere, anche se si sentiva un po’ a disagio.
“Bhe, in realtà…” disse “Sto più o meno….sentendomi con qualcuno”.
“Ah stronzetto*! Lo sapevo!” gridò Jeff. “Spara!”
“Va bene” sospirò Blaine “Okay, vi ricordate quel giorno che ho twittato per sbaglio il mio numero di telefono?” entrambi annuirono. “Bhe, l’ho scoperto perché qualcuno mi ha chiamato per dirmelo”.

“Intendi…Una specie di fan dello show?” chiese spiegazioni Nick. 
Blaine esitò un attimo prima di rispondere. “Esatto”. Fece una pausa per permettere ai ragazzi di assimilare la notizia. “Poi ho scoperto che questa persona ha twitter e da quel giorno abbiamo iniziato a sentirci.”

“Blaine, questo è…” Jeff sembrava preoccupato. 

“So cosa stai pensando,” lo interruppe Blaine. “E’ da pazzi. Non lo conosco nemmeno e potrebbe essere uno psicopatico.”
“Esatto” concordò Nick. 

“Ma non lo è” rispose. “Ha 17 anni e vive in Ohio. Gli piace cantare ed è nella squadra di Cheerleader. Suo padre si è appena risposato”.

“Whoa,” mormorò Jeff.
“Avete parlato sul serio in questi giorni” disse Nick. “Come si chiama?”

“Kurt,” il tono di voce di Blaine si addolcì e mostrò agli amici la foto che era riuscito a farsi mandare. “E’ lui”.

“Ti piace?” Domandò Nick guardando Blaine. 

“Mi piace sul serio,” confermò il ragazzo. “Non gli interessa la mia fama, se dico qualcosa di stupido me lo fa notare subito.”
“Sembra vero amore” lo canzonò Jeff.
“Non si può mai sapere” mormorò Blaine.


 
***

Kurt era emozionato. Non ce la faceva ad aspettare ancora, voleva scriverlo a Blaine. Prese il cellulare, nascondendolo tra le gambe e aprì twitter. Mr Schue aveva finalmente ricevuto la lettera a proposito dei loro avversari alle provinciali e mancava solo una settimana. Mr. Schue aveva anche annunciato chi avrebbe cantato, e per la prima volta da sempre, Kurt aveva un assolo.
Era emozionato e terrorizzato nello stesso tempo e voleva raccontarlo a Blaine.
(Indovina un po’? No, non indovinerai mai! Due cose: Una – hanno annunciato chi saranno i nostri avversari alle provinciali e siamo contro la tua vecchia scuola! E due – HO UN ASSOLO! Se non te ne sei accorto, sono emozionatissimo.)
Kurt sorrise mentre schiacciava invio.


 
***



“Oooh, che succede?” Nick si sporse in avanti. “Un altro messaggio dal tuo ragazzo?” 

“Fottiti,” rispose Blaine. “E si, è Kurt.” Aprì il messaggio, lo lesse e scoppiò a ridere. 

“Che dice?” 

“Bhe, è emozionato perché ha appena ottenuto il suo primo assolo nelle gare del suo Glee Club, e voleva anche farmi sapere che i suoi avversari saranno i ragazzi della Crawford Country Day.” Rispose Blaine. “E’ assurdo.”

Aveva frequentato la Crawford Country Day, una scuola private a Westerville, in Ohio, per poco più di un anno prima di ottenere il ruolo di James in Dalton. Aveva dei piacevoli ricordi di quel posto, soprattutto inerenti al Glee Club. Aveva mandato un video di risposta al casting per Dalton, e il resto era storia.

“Quand’è l’ultima volta che sei andato a casa?” domandò Nick.

“Lo sai che è passato un bel po’ di tempo,” rispose Blaine, muovendosi a disagio sulla sedia. Non gli piaceva molto parlare della sua vita in Ohio – non andava molto d’accordo con suo padre a causa della sua sessualità, e Blaine era contento di essersi emancipato già a 17 anni. Sua madre viveva comunque con lui a LA ma Blaine ora aveva il suo appartamento ed era meglio così. Suo padre era rimasto in Ohio e lavorava per un ufficio legale a Columbus.

“Allora andiamoci,” intervenne Jeff. Blaine li osservò sotto shock.

“Cosa?”

“Andiamo in Ohio a fare una sorpresa al tuo ragazzo!.” 


 
***


Il giorno delle provinciali arrivò e il tempo era insolitamente bello per essere in Ohio. Kurt sentiva di avere buone possibilità – nonostante tutti i problemi sentimentali di quel periodo nel glee (era la cosa che le New Directions sapevano fare meglio) era abbastanza sicuro che sarebbero riusciti a vincere. La Crawford Country Day non si era mai piazzata alle provinciali, nemmeno quando c’era Blaine in squadra e l’altra squadra, gli Hipster, erano abbastanza vecchi.
Kurt era abbastanza sicuro che ce l’avrebbero fatta. Il viaggio di andata in pullman passò in silenzio nervoso e Kurt passò tutto il tempo ripassando il suo assolo con l’Ipod.


 
***

Blaine si sentiva come il protagonista di un film di spie ma di serie B, con quel cappellino da baseball in testa mentre cercava di farsi largo tra la folla. I capelli erano privi di gel sperando in questo modo di passare inosservato. Non voleva attirare attenzione. L’ultima cosa che aveva bisogno era farsi riconoscere. Anche Jeff e Nick indossavano cappellini, ma loro di solito non venivano riconosciuti così spesso come succedeva a Blaine.
Come diceva spesso Jeff, Blaine era “il tesoruccio dei media” e attirava più attenzione di tutto il cast di Dalton.

Fortunatamente riuscirono ad attraversare la folla senza problemi e trovare tre posti liberi nel fondo. Blaine cercò Kurt mentre si sedeva, ma probabilmente il ragazzo era nel backstage con il resto del suo club.
“Si è schiacciata?” domandò Nick, guardando la rosa gialla che Blaine aveva in mano.
“Fortunatamente no.” Rispose il ragazzo. L’aveva portata per Kurt, anche se non era sicuro di riuscire a dargliela. Le luci si abbassarono mentre Nick guardava il programma che aveva preso mentre entrava.

“Qual è la scuola di Kurt?” domandò. 

“McKinley High, New Directions,” rispose Blaine, guardando il programma oltre la spalla di Nick. “A quanto pare sono gli ultimi.” 

Gli Hipsters cantarono per primi, una magnifica versione di  “In the Living Years,” e altre due canzoni, ma Blaine aveva l’impressione che non avrebbero vinto loro. Quando arrivò il turno della Crawford, Blaine applaudì vigorosamente e ballò sul posto – odiava ammetterlo ma il loro leader era bravo, non bravissimo ma bravo, e anche la loro coreografia era buona.
Le New Directions dovevano essere più brave per poter vincere.
La folla fece silenzio quando venne presentato il club del McKinley, e poi una voce maschile iniziò a cantare dal fondo dell’auditorium. Blaine si voltò con il resto del pubblico, trovandosi davanti un ragazzo biondo. Dopo poco una ragazza bionda entrò dall’altro lato e i due iniziarono a cantare “Time of My Life” da Dirty Dancing.

Quando raggiunsero il palco, il sipario si aprì e Blaine trattenne il fiato. Ecco Kurt. Prima fila centrale, chiaramente uno dei migliori ballerini.
La canzone si concluse e tutti applaudirono, ma Blaine non riusciva a muoversi. Non poteva togliere gli occhi da lui, e quando la musica cambiò e Kurt aprì la bocca per iniziare a cantare…beh Blaine era abbastanza sicuro di essersi dimenticato come fare a respirare. Il resto del gruppo stava ballando lentamente attorno a lui e le note di “Blackbird” dei Beatles riempivano l’auditorium. Finita la canzone i ragazzi si mossero in una nuova formazione con al centro una ragazza mora che intonò le note di “Valerie”.

“E’ davvero bravo,” sussurrò Jeff.

“Davvero, davvero bravo,” aggiunse Nick.  

“E’ fantastico,” disse Blaine in un sussurro. 


 
***

Kurt sentì il cuore esplodergli dalla gioia quando le New Directions vennero annunciate vincitrici. Sarebbero andati alle regionali. L’avevano gridato tutti nello spogliatoio – oltre ad aver litigato su chi avrebbe dovuto tenere il trofeo e dove avrebbero potuto andare per festeggiare.
Il parcheggio era abbastanza deserto a parte per il loro pullman e qualche macchina.
Kurt stava parlando emozionato con Rachel e Mercedes proponendo l’idea di un pigiama party quando vide tre ragazzi con il cappellino da football vicini al loro pullman. Nessuno li aveva ancora visti.
Li osservò nervoso, sentiva qualcosa nell’aria e questa cosa lo terrorizzava. Kurt non aveva idea del perché si sentisse in quel modo, ma si sentiva pietrificato e non poteva evitare di fissarli.
E quello nel mezzo sembrava familiare. 
Davvero familiare.

“Oh mio Dio,” disse attirando l’attenzione di tutti che si voltarono a guardarlo, seguendo il suo sguardo. Kurt non riusciva a parlare perché il suo sguardo era incatenato a quello del ragazzo al centro.
I suoi occhi incontrarono per la prima volta quelli color caramello dell’altro.

“Chi sono?” domandò Rachel, mentre Kurt sentiva i piedi muoversi involontariamente verso di loro. 

“Kurt!” lo chiamò Mercedes, cercando di attirare la sua attenzione. Ma lui non riusciva a sentirla. Non riusciva a distogliere lo sguardo da quel ragazzo.
Tutto quello che riusciva a vedere era la persona davanti a lui.
Blaine.



 
*HORNDOG: Parola composta da Arrapato e Cane. E’ una parola che si riferisce a una persona molto arrapata che segue le donne (o gli uomini nel nostro caso) per il sesso. Non sapendo bene come tradurla ho scelto un insulto neutro ma ho preferito farvi sapere la parola esatta.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


A causa di un imprevisto il capitolo non è stato betato. Non volendo farvi aspettare troppo per l'aggiornamento ho deciso di postare ugualmente e in seguito sostituirò il capitolo con quello revisionato. Spero appreziate comunque il gesto anche se incontrerete degli errori e delle ripetizioni. (Questa cosa potrebbe succedere anche per i prossimi capitoli, ma ancora non so).

Link al capitolo originale.




Capitolo 5

“Ciao” mormorò Blaine.

“T-tu se-sei qui” balbettò Kurt con gli occhi spalancati

“Volevo vederti” rispose Blaine dolcemente.

“Kurt, c’è qualche problema?” domandò Mr. Schuester e Kurt sobbalzò.

“N-no” cercò di rispondere Kurt incapace di togliere gli occhi da Blaine.  Il ragazzo si guardò attorno e poi si tolse il cappellino. Sentì il professore sussultare e un grido dal fondo (probabilmente di Rachel), ma tutto quello che riusciva a vedere veramente era il sorriso apprensivo di Blaine.

“Mi scusi signore” disse Blaine a Schuester allungando la mano. “Sono Blaine Anderson”.

“Will Schuester,” Mr. Schue rispose dopo un momento, con tono sconvolto.

“Sono venuto a fare una sorpresa a Kurt” disse il ragazzo scuotendo la mano dell’uomo.

“Kurt è sicuramente sorpreso” disse questo.

“Vi lascio soli per qualche minuto” rispose Schuester prima di mandare il resto dei ragazzi sul bus. Kurt annuì.

“Questa è per te” disse Blaine porgendo a Kurt la rosa una volta soli. Il ragazzo la prese con le mani tremanti e le guance arrossate. “Sei stato fantastico”.

“Grazie” cercò di rispondere Kurt “Sei volato fino a qui…solo per vedermi cantare?” Blaine trasalì.

“Si” rispose spostando il peso da un piede all’altro. “E’ strano?”

“No” rispose Kurt dopo un lungo momento. “E’ dolce”.  Lanciò un’occhiata ai ragazzi alle spalle di Blaine. “Sono i tuoi amici?”. Blaine gli fece un cenno per farli avvicinare.

“Kurt, questi solo Nick e Jeff – Mi sa che li hai visti nello show”.

“Cazzo” imprecò Kurt, e poi si mise una mano sulla bocca. “Scusate, solo che non mi aspettavo…niente del genere oggi”.

“Congratulazioni per la vittoria” disse Nick “E non preoccuparti, è una cosa a cui siamo abituati.”

“Siete stati grandi” aggiunse Jeff. 

“Grazie” rispose Kurt. “Mi sembra così surreale”. Lanciò un’occhiata al pullman alle sue spalle. Tutti i membri delle New Directions avevano la faccia schiacciata contro i finestrini per cercare di capire cosa si stavano dicendo. “Mi spiace – non sono esattamente discreti”.

“Lo vedo” rispose Blaine sorridendo. “Quali sono i vostri piani?”

“Bhe, abbiamo una tradizione – tornare a scuola per celebrare la vittoria” disse Kurt, cercando di non  badare al disappunto nella sua voce. Ora che Blaine era qui, Kurt voleva davvero conoscerlo parlando faccia a faccia.

“Pensi che sia un problema per te o per i tuoi amici se ci aggreghiamo?” domandò Blaine. Tutti sul bus esultarono.
Kurt scoppiò a ridere. “Qualcosa mi dice che per loro non è un problema”.

*

Blaine scese dalla sua auto a noleggio seguito da Nick e Jeff. Tecnicamente Jeff aveva noleggiato la macchina, dato che era l’unico dei tre con 21 anni. Nick ne aveva 19 e Blaine era il più giovane con 17 anni. Rimasero nel parcheggio del McKinley guardando Kurt e i suoi amici scendere dal bus.

“Ti rendi conto di essere pazzo, vero?” disse Nick guardandolo. “E’ assurdo. E’ impossibile che questa cosa passi inosservata in questo modo”.

“La scuola è deserta” gli ricordò Blaine. “E ho tempo solo fino a domani pomeriggio per passare del tempo con Kurt” aggiunse “e ho intenzione di sfruttarlo al massimo.”

“Dovresti dirgli cosa provi Blaine” aggiunse Jeff. Blaine scosse la testa.

“Mi piace, questo è certo, ma ci conosciamo a malapena da un mese.” Si voltò sorridendo a Kurt che stava camminando verso di lui. “Quindi, questo è il McKinley”

“In tutta la sua gloria.” Rispose Kurt con un tono di voce sarcastico. “Andiamo, dobbiamo mettere il trofeo nella teca e celebrare nel modo migliore”

“Ossia?”

“Cantando” rispose Kurt con un ghigno. “Abbiamo intenzione di cantare.”
*

“Questi sono Blaine, Nick e Jeff” disse Kurt presentando i tre ragazzi al resto dei compagni di squadra che li fissavano in cerchio in modo imbarazzante. I tre salutarono con la mano mentre Kurt introduceva gli amici uno per uno.

“Chi è stato a chiamarmi?” domandò Blaine.

“Oh” mormorò Kurt “Santana”. Disse indicandola e la ragazza lo salutò lentamente, piegando le dita in modo sensuale.

“Le devo un favore” mormorò Blaine

“Non farglielo sapere” rispose Kurt.

“Troppo tardi” sussurrò Santana nell’orecchio di Kurt alzandosi sulle punte per poggiare il mento sulla sua spalla. “Entrambi mi dovete un grandissimo favore.” Nick e Jeff rimasero a bocca aperta mentre la ragazza tornava da Brittany, l’orlo della gonna della divisa che si alzava ad ogni passo.

“Okay, ragazzi” disse Mr. Schue richiamando la loro attenzione. “So che siete tutti emozionati per la vittoria, e ce la siamo meritati. Ma non dobbiamo dimenticarci che le regionali saranno tra poco!”

La maggior parte dei ragazzi , Kurt compreso, iniziò a lamentarsi.

“Mr. Schue, perchè deve rovinare tutto?*” domandò uno dei ragazzi. Blaine era abbastanza intimidito dalla sua cresta. Tutti scoppiarono a ridere.

“Ora, chi vuole avere l’onore di celebrare la vittoria con una canzone?” domandò il professore una volta posto il trofeo al suo posto. “Rachel?”
Rachel, Blaine immaginò fosse lei, scosse la testa. “Penso che dovrebbero cantare Mercedes e Tina” disse “Oggi è il giorno in cui tutti devono avere la loro occasione di risplendere.”

E così Blaine si ritrovò seduto nell’auditorium vicino a Nick e Jeff guardando le New DIrections esibirsi sulle note di Dogs Days Are Over dei Florence and the Machine’s.

La loro esuberanza era palpabile e Blaine si ritrovò a cantare e ad applaudire insieme a loro. Finirono la canzone con un grosso abbraccio di gruppo prima di separarsi.

“Ragazzi, siete stati fantastici!” disse Blaine alzandosi in piedi e camminando verso il palco.

“Lo pensi sul serio?” domandò Kurt senza fiato piegandosi verso il bordo del palco.

“Non l’avrei detto se non fosse stato vero” rispose Blaine e Kurt sorrise.

 “Ehm…questo è il momento imbarazzante in cui i miei amici mi hanno chiesto di chiederti l’autografo.” Disse Kurt ruotando gli occhi. “Mi spiace sul serio.”

Blaine scosse le spalle. “Ti do il mio indirizzo email, puoi mandarmi i loro nomi e indirizzi. Gli farò avere le foto autografate.”

“Non è necessario” disse Kurt ma Blaine sorrise.

Lentamente i membri delle New Directions lasciarono l’auditorium salutandosi e gridando cose tipo “Siamo i migliori!”

“Kurt” disse uno dei ragazzi e Kurt si voltò.

“Dimmi Finn”. Il ragazzo camminò nervosamente verso di loro.

“Sto andando a casa – vieni con me?” 

“Di a papà e a Carole che arrivo tra un po’,” rispose. “Non dirgli che…”

“Si, chiaro” mormorò Finn “E’ meglio che tu abbia intenzioni serie” aggiunse il ragazzo lanciando un’occhiataccia a Blaine che rimase a bocca aperta per un attimo. “Se hai intenzione di prendere in giro mio fratello…” lasciò in sospeso la frase girandosi e andandosene via. Kurt era scandalizzato.

“Mi spiace,” disse il ragazzo dopo un secondo. “Non so cosa gli è preso.” 

“E’ solo preoccupato per te” fece notare Blaine. Rimasero in silenzio per un po’. 

“Quando torni a Los Angeles?” domandò Kurt. 

“Domani pomeriggio.” Blaine sembrava triste. Kurt cercò di evitare di sbuffare malinconico. 

“Cosa fai stasera?” 
*

Kurt non riusciva a crederci. I suoi genitori non gli avrebbero fatto mai più lasciare casa fino a quando non gli avesse detto con chi si stesse vedendo. Voleva raccontargli una bugia (i piani erano quelli di andare a dormire da Rachel) ma Blaine aveva insistito che Kurt dicesse la verità – ossia che sarebbe uscito con lui e dei suoi amici per una pizza.

Ecco perchè Kurt era nel vialetto ad aspettare che lo venissero a prendere, cercando di capire se fosse talmente nervoso da poter vomitare. Blaine, Nick e Jeff erano tornati in Hotel un attimo e Kurt ne aveva approfittato per lavarsi, cambiarsi e vestirsi di tutto punto.
Si sentiva stupido perché lui e Blaine erano solo amici. Anche se probabilmente Kurt era il ragazzo meglio vestito dell’Ohio, non era possibile che battesse i look di New York o Los Angeles.

“Figliolo, se continui così farai un buco nel pavimento.” Disse Burt richiamando l’attenzione di Kurt. “Saranno qui quando sarà il momento.”
Kurt si domandò cosa suo padre potesse pensare di tutta questa storia. Una famosa star televisiva (anzi 3) stavano per uscire con suo figlio per una pizza. In quale mondo succede una cosa del genere?

Il campanello alla porta d’ingresso fece saltare in piedi Kurt. Sentì suo padre trattenere una risata mentre si precipitava alla porta. “Ciao” disse Kurt aprendo e trovandosi di fronte Blaine, Nick e Jeff.

Dopo una serie di domande imbarazzanti durante le quali Kurt avrebbe preferito seppellirsi, Burt li lasciò finalmente andare.

“Ragazzi, è dal liceo che non vengo più interrogato in questo modo” disse Jeff ridacchiando mentre si sedeva in macchina. Nick era davanti, quindi Kurt e Blaine erano seduti insieme dietro. Kurt sperò solo che fosse abbastanza scuro per non vedere il rossore sulle sue guance. Era per davvero seduto nel retro di una macchina con tre delle star principale di Dalton. Voleva tirarsi un pizzicotto, ma non voleva risultare ridicolo davanti a Blaine.

Era strano, realizzò Kurt, mentre si sedevano al tavolo, come nessuno li avesse ancora notati. Nessuno si era reso conto della presenza di tre persone famose nel locale.

“Siamo abbastanza bravi a mimetizzarci” commentò Blaine notando gli sguardi preoccupati di Kurt. “Nessuno si aspetta di vederci in Ohio.”

“Cosa potrebbe succedere se qualcuno lo viene a sapere?”

“Folle di fangirl impazzite e urlanti” rispose Nick. “Sicuramente non tante come quella volta a New York dov’è dovuta intervenire la polizia”
 
“L’ho letto” rispose Kurt “Sembra una cosa malate. Non tutti i vostri fan sono pazzi.”

“Non ne sono sicuro. Sono stato su Tumblr.” Rispose Jeff con un ghigno. “C’è della gente….interessante su quel sito”

Kurt si lasciò scappare un verso strano “Penso di seguirti”. Jeff ridacchiò.

“Ahaha grande”

Iniziarono a mangiare la pizza, e Kurt rimase sconvolto da quanto fossero affamati gli altri tre.

Durante la cena gli attori raccontarono a Kurt storie divertenti dal set e Kurt condivise con loro qualche avvenimento drammatico accaduto al Glee Club. Poi ricordò a Blaine di essere un Cheerleader.

“Aspetta. Avete vinto le nazionali perchè hai cantanto un medley di Celin Dion che durava 14 minuti?” ripetè Blaine fissandolo sconvolto.

“Già,” rispose Kurt. “In francese.” 

“In francese.” Blaine lo stave ancora fissando

“Con questo l’hai conquistato” sussurrò Jeff e Kurt arrossì guardandosi i piedi. In quel momento notò l’ora.

“Devo tornare a casa.” Disse con un sospiro. “Devo anche andare da Rachel e devo preparare la borsa.”

Blaine insistette a pagare il conto per tutti, anche se Kurt non voleva. Il viaggio di ritorno fu tranquillo, e Kurt continuò a ripensare alla magnifica serata che aveva appena trascorso.

“Ti accompagno alla porta” si offrì Blaine quando Jeff entrò nel vialetto. Kurt non sapeva cosa dire quindi si limitò ad annuire rosso in viso.
Blaine lo seguì sotto il portico dove rimasero per un lungo imbarazzante momento. “E’ stato davvero bello conoscerti Kurt” disse finalmente il ragazzo.

“Ancora non posso crederci che sei venuto fino a qui solo per sentirmi cantare.” 

“Magari la prossima volta puoi venire tu a trovarmi,”suggerì Blaine. Kurt aveva i suoi dubbi – i suoi genitori non  l’avrebbero mai lasciato volare fino a Los Angeles per stare con qualcuno che conosceva a malapena.

“Posso accompagnarti in aeroporto domani?” domandò Kurt. Voleva vederlo ancora una volta.

“Certo,” rispose “Dobbiamo anche riportare la macchina al noleggio.” 

“Allora ci vediamo domani mattina”confermò Kurt. 

“Perfetto,” mormorò Blaine. Si guardarono negli occhi e poi Blaine si avvicinò. Kurt trattenne il fiato e poi Blaine gli diede un leggero bacio sulla guancia. “Buonanotte.”

“Anche a te” rispose Kurt. Entrò in casa e Blaine tornò in macchina. Kurt si sedette sul divano sconvolto. 

“Tutto okay figliolo?” Domandò Burt guardandolo. Kurt scosse la testa. “C’è qualcosa che non va?”

“Sono innamorato.”
*

Kurt non sapeva come comportarsi il giorno successivo. Non voleva rendere la situazione imbarazzante, ma il viaggio in aeroporto fu abbastanza silenzioso.

Kurt parcheggiò e poi li accompagnò al gate, fino a dove poteva arrivare. Diede la mano a Nick e a Jeff e i due passarono i controlli, lasciando un po’ di privacy a lui e Blaine.

“Mi mancherai,” mormorò finalmente Kurt. “E’ una cosa strana?” 

“No,” rispose Blaine. “Perchè mi mancherai anche tu.”  Il ragazzo lo abbracciò stretto e Kurt sentì il cuore fermarsi. A un certo punto Blaine fu costretto a lasciarlo. “Ciao” sussurrò.

“Ciao,” rispose Kurt  accompagnando il saluto con il movimento della mano.
 


 
*Mr. Schue, why you gotta be such a buzzkill? Citazione da A Very Potter Musical.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo betato :)

Link al capitolo originale

Capitolo 6
 
Il morale di Kurt rimase alle stelle per molti giorni dopo la visita di Blaine. Era felicissimo, canticchiava più del solito, ed era sicuro che tutti avessero notato questa cosa, ma non gli importava. I membri delle New Directions avevano promesso di tenere la bocca chiusa in cambio di autografi e gadget dello show – e Blaine aveva davvero dato il suo indirizzo mail a Kurt per avere i loro indirizzi.
 
Poi comparve la foto.
 
Una semplice foto che cambiò tutto,
 
Kurt stava canticchiando l’ultimo singolo di Blaine (Teenage Dream, probabilmente dedicata al suo possibile interesse amoroso nello show) mentre accendeva il pc. Non entrò immediatamente in Twitter – ora aveva la mail di Blaine, poteva usare quella e era molto più semplice perché non vi erano limiti di carattere.
 
Aprì la mail ma non c’erano nuovi messaggi da Blaine. Kurt non ci badò troppo – dopo tutto era occupato con le riprese. Non era preoccupato – non era la prima volta che non si sentivano tutti i giorni. Il suo cellulare vibrò e il ragazzo abbassò lo sguardo.
 
Un sms da un numero sconosciuto. Lo aprì e tirò un sospiro di sollievo leggendo il nome di Blaine. Kurt si era dimenticato che, ovviamente, l’altro aveva il suo numero. Kurt l’aveva chiamato una volta. Un brivido lo percorse all’idea che Blaine l’avesse salvato. Lesse il messaggio.
 
Kurt, sono Blaine. Ti devo chiamare velocemente. Ti prego di rispondere.
 
Non sembrava una buona cosa. Kurt si morse il labbro e aspettò con il cuore che batteva a mille. Di cosa voleva parlargli Blaine?
 
Il telefono finalmente suonò e Kurt saltò su se stesso. Prese un respiro e poi rispose. “Blaine?”
 
Ciao” disse Blaine.
 
“Cosa c’è che non va?” domandò Kurt non riuscendo ad aspettare. Blaine sospirò. “Blaine?”
 
I tuoi sono a casa?” domandò il ragazzo invece di rispondere.
 
“No” disse Kurt. “Arriveranno tra un’ora.”
Carole di solito arrivava a casa presto, in base ai turni in ospedale. Burt invece tornava più tardi. “Sul serio, che succeede? Mi stai spaventando.”
 
Qualcuno ci ha visto domenica” disse infine Blaine “All’aeroporto, quando ci stavamo salutando”
 
“Cosa intendi con ‘ci ha visto’? domandò Kurt, aveva la voce tranquilla ma il cuore continuava a battergli nel petto.
 
C’è una foto Kurt” disse Blaine sottovoce. “Una foto di noi due che ci abbracciamo è sulla copertina di Us Weekly”.
 
“Oh, no.” Kurt non era stupido. Sapeva che doveva mantenere la sua amicizia con Blaine nascosta o i media gli sarebbero stati addosso. Non vedevano l’ora di scoprire se Blaine avesse un ragazzo e Kurt non voleva passare il suo tempo circondato da paparazzi.

“Vai su questo sito” disse Blaine dettandogli un indirizzo. Kurt lo scrisse con le dita tremanti. La copertina comparve sotto i suoi occhi. Blaine era definitivamente riconoscibile ma la foto era presa da una strana angolazione. La faccia di Kurt era a malapena visibile, ma si stavano chiaramente abbracciando e non c’era molto spazio tra i due.
 
“Bhe, non si può chiaramente dire che sono io” commentò Kurt osservando la foto. “Non penso che sappiano già chi sono”
 
“Forse no, Kurt” disse Blaine con voce preoccupata. “Ma lo scopriranno e, Dio, ho appena reso la tua vita un'inferno.” Kurt non potè evitare una risatina.
 
“Okay, secondo me sei un pochino drammatico” rispose l’altro “Non si riesce a vedere la mia faccia. Non può essere così grave.”
 
Sei già entrato su Tumblr?
 
“No,” rispose Kurt, aprendo il suo account mentre diceva quelle parole.
 
Bhe, sono stato su quello di Jeff,” disse Blaine. “Non è una bella situazione, Kurt.
 
“Non hanno ancora scoperto chi sono, vero?” domandò Kurt mentre la dashboard si caricava. La foto era su ogni blog che seguiva, ovviamente, e le speculazioni erano ounque. Deglutì cercando di far passare la sensazione di paura che gli si era formata in gola.
 
Direi che stai vedendo con i tuoi occhi” disse Blaine sentendo il silenzio di Kurt
 
“Sì” mormorò il ragazzo. “E comunque, non sanno chi sono e non lo sapranno. Non ho intenzione di dirglielo.”
 
“Ma non dovresti affrontare questo genere di cose. E’ colpa mia” mormorò Blaine “Non avrei mai dovuto…”
 
“Blaine, no, smettila” lo interruppe Kurt. “Ti prego non dire quello che stai per dire” perchè Kurt non sarebbe stato in grado di reggere quelle parole. Era già abbastanza dura essere innamorati di un ragazzo che viveva così lontano….se Blaine ora gli avesse detto che avrebbero dovuto smettere di parlarsi…
 
“Perchè sei disposto a subire questo genere di cose?” domandò Blaine.
 
“Pensavo che fosse ovvio” rispose Kurt sottovoce. Rimasero in silenzio. Era sconvolto di aver detto quella cosa ad alta voce. Oh Dio, e se avesse esagerato? Se avesse spaventato Blaine?
 
Anche io” la voce di Blaine era bassa, Kurt la sentiva a malapena. “Io - anche io, Kurt” nessuno dei due sembrava sapere cosa dire . Blaine infine si schiarì la voce.
“Cosa facciamo quindi?” doamndò Kurt prendendo coraggio.

Nulla per ora. Il mio agente dice che devo tenere la cosa tranquilla, e dire a te di fare lo stesso, sperando che la cosa scemi da sola” rispose Blaine.
 
“Quindi possiamo ancora…parlare?” domandò Kurt.
 
Sì,” sospirò Blaine. “Sì, se vuoi, possiamo ancora parlare.
 
“Ottimo… Perchè voglio farlo.” Kurt sentì tutte le sue paure andarsene; la foto non era niente. Nessuno poteva sapere di chi si trattasse. Lui e Blaine erano a posto.
 
“Quindi, raccontami la tua giornata” disse Blaine felice.
 
Kurt si sistemò sulla sedia e iniziò a parlare.
 
*
 
Blaine non riusciva a crederci. Dopo tutto quel trambusto, Kurt voleva ancora parlargli. Gli importava di lui, l’aveva ammesso. Blaine si sentiva leggero, non gli importava più che qualcuno li avesse beccati e nemmeno che ogni cinque minuti qualcuno chiamasse per fargli domande. Non gli importava.
 
L’unica cosa importante era la sua amicizia con Kurt. Aveva bisogno di Kurt nella sua vita.
 
“Quindi, c’è una cosa che ti vorrei chiedere, ma non sono sicuro di poterlo fare visto la questione della foto” disse Blaine cambiando argomento.
 
Cosa?” domandò Kurt un po’ senza fiato e Blaine adorava il fatto di avere quell’effetto su di lui. Blaine avrebbe dovuto chiamarlo più spesso – perchè usare le mail quando ci si poteva sentire al telefono?
 
“Ero serio quando dicevo di volerti invitare a LA per le vacanze” disse Blaine “Un paio di giorni durante le vacanze scolastiche. Potresti venire a vedere le riprese.”
 
Blaine non penso che i miei mi permettano di fare una cosa del genere” rispose Kurt “Nel senso, ti conoscono a malapena e vivi da solo a LA”
 
“Ci penso io ai tuoi genitori” disse Blaine “Dimmi solo se tu vuoi venire”
 
“Lo sai che voglio” mormorò Kurt e Blaine si sentì emozionato.
 
“Ottimo” ghignò l’altro “Allora quando tuo padre torna a casa richiamami così ci parlo, okay?”
 
Kurt acconsentì e poi riattaccò qualche minuto dopo. Blaine aveva tutte le intenzioni di riuscire a convincere Burt Hummel a far andare il figlio a LA.
 
*
 
“Sei sicuro che vuoi andarci figliolo?” domandò Burt guardando il figlio negli occhi
 
“Sicuro” ripsose quello “E sai che ti puoi fidare di me – io e Blaine non combineremo niente di stupido”
 
“Vive da solo” disse Burt e Kurt sapeva a cosa si stesse riferendo il padre.
 
“Ha un divano letto papà, e mi conosci. Non sono il tipo che va a letto con il primo ragazzo che incontra” il viso di Kurt era rosso proprio come quello di suo padre. Non vedeva l'ora che finisse quella discussione.
 
“E la storia di questa fotografia?” domandò Burt. Kurt voleva tenere il padre all’oscuro per quanto riguardava quella storia, - ma le circostanze l'avevano reso impossibile e Burt aveva visto il giornale.
 
Non ne era rimasto molto felice.
 
“Non usciremo in pubblico” promise Kurt “Nessuno avrà motivo di seguirci per farci delle foto”
 
“Quindi rimarrai chiuso nel suo appartamento tutto il tempo?” borbottò Burt.
 
“Papà” Kurt fissò intensamente il padre. “Voglio andarci. E’ una bella opportunità per me – potrò imparare un sacco di cose sull’ambiente televisivo e la Signorina Pillsbury mi darà addirittura dei crediti extra” Kurt l’aveva chiamta mentre Blaine era al telefono con suo padre –era disposto a tutto pur di andare.
 
“Okay figliolo” sospirò finalmente il padre.
 
“Sul serio?” gridò Kurt emozionato. “Grazie!” diede al padre un abbraccio gigante e poi corse al piano di sopra. Doveva chiamare Blaine.
 
Kurt Hummel sarebbe andato a LA.
 
-----------------------------------------------
 
Nota dell’autrice: Due cose - sono consapevole che non è legale il fatto che un giornale metta la foto di Blaine in copertina dato che è minorenne e soprattutto quella di Kurt anche se non è identificabile, ma per motivi di trama era necessario. Possiamo dire che Blaine vive da solo, è emancipato e quindi un adulto agli occhi della legge?
 
Dopo molte richieste ho deciso che la foto che Kurt manda a Blaine nei capitoli 3-4 è questa

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Link al capitolo originale

Capitolo 7

Kurt non poteva crederci. Le ultime settimane erano volate e le vacanze di Natale erano alle porte. sarebbe partito quella sera per la California per stare qualche giorno da Blaine, non ce la faceva più ad aspettare.

Lui, Kurt Hummel, sarebbe andato a LA, per passare un fine settimana con una famosa star televisiva.

Per poco non si tirò un pizzicotto per assicurarsi che non stesse sognando.

Ormai non comunicava più con Blaine solo su Twitter, con sms o email. Dalla prima telefonata i due non avevano più smesso di chiamarsi.
Kurt raramente era stato così felice. Non gli interessava quasi più di quando Karofsaky, un bullo che l’aveva preso di mira, lo sbatteva contro gli armadietti o lo prendeva in giro.
Aveva cose molto più importanti  a cui pensare – come per esempio se aveva messo tutto in valigia.


*

Per Kurt la prima volta in aereo fu assolutamente come se la immaginava. Prima di tutto perché Blaine gli aveva comprato il biglietto (nonostante lui si fosse opposto a lungo) e per questo motivo si trovava in prima classe. Dato che aveva 17 anni un hostess doveva tenerlo d’occhio spesso, anche se non era necessario.
Salutare i suoi genitori e Finn fu un esperienza strana, andò in panico durante il check in del bagaglio, (terrorizzato che non sarebbe arrivato a LA) ma una volta a bordo e in volo, si rilassò.

Fino a quando non si rese conto effettivamente di dove stesse andando, e ricominciando ad agitarsi. Tra poche ore avrebbe rivisto Blaine, sarebbe rimasto nel suo appartamento per qualche giorno; il ragazzo aveva già organizzato le visite sul set.
Rendendosi conto di dover liberare la mente da tutto, prese il pc e lo aprì. Si connesse a internet entrando su Tumblr mentre ascoltava la playlist di Dalton per passare il tempo.
 
Prima che se ne rendesse conto, era atterrato. Aveva afferrato forte il bracciolo del sedile durante la discesa (non era sicuro di riuscire ad abituarsi  a quella sensazione) e poi si era alzato in piedi ansioso, aspettando il suo turno per scendere dall’aereo.
Attraversò metà LAX per riuscire a trovare il luogo dove avrebbe potuto recuperare il suo bagaglio. (virgola al posto del punto o due punti) La valigia era arrivata (per sua grande fortuna)  e la prese guardandosi attorno. Blaine aveva detto che qualcuno l’avrebbe aspettato- infatti c’era un uomo in divisa con un cartello con scritto il suo nome.

“Sono Kurt Hummel,” Disse Kurt avvicinandosi. 

“Ottimo, Signore,” rispose l’uomo. “Sono Charles. La porterò a casa del Signor Anderson.” 

“Okay,” rispose Kurt. Non sapeva che altro dire. Charles prese la sua valigia senza parlare e lo condusse alla macchina, Kurt dovette trattenere un sussulto: la macchina non era una Limo, ma era comunque grossa, e aveva quasi paura a toccarla.
Charles lo fece sedere e poi chiuse la portiere, sistemò il bagaglio e poi salì a bordo, immettendosi nelle strade di LA. Kurt prese il telefono per mandare un messaggio a Blaine.

Sono In macchina. Arriverò tra poco. :)

Blaine rispose quasi immediatamente. 

Non vedo l’ora di vederti.

La macchina parcheggiò di fronte a un edificio alto, di diversi piani. Charles aprì la portiera a Kurt, e il ragazzo non potè evitare di fissare il palazzo a bocca aperta (cosa che aveva fatto per quasi tutto il viaggio in macchina per essere onesti) mentre Charles si occupava dei bagagli. Il portiere li raggiunse.

“Signor. Hummel?” domandò. 

“Sono io” Rispose Kurt, un po’ senza fiato 

“Mr. Anderson mi ha avvisato del suo arrivo,” disse il portiere prendendo la sua valigia. Kurt sapeva che doveva lasciare qualcosa di mancia all’autista, quindi passò qualche banconota a Charles ringraziandolo. Il portiere lo condusse sull’ascensore, schiacciò il tasto attico, inserì una chiave e l’ascensore si mosse lentamente.

Ovviamente Blaine viveva in un attico. Ovviamente. 

Kurt si morse le labbra con le farfalle nello stomaco. Quando l’ascensore si fermò e le porte si aprirono, sussultò. L’ingresso dell’appartamento di Blaine era bellissimo, decorato con cura. Uscì dall’ascensore e il portiere depositò il bagaglio alle sue spalle.

“Buona giornata, Signor. Hummel.” Disse l’uomo prima di andarsene. Kurt ora era solo; fece un passo avanti e poi la porta si spalancò.

*

Vide Kurt non appena aprì la porta e sembrava che avesse perso il controllo del suo corpo – si mosse velocemente, abbracciandolo.
Non aveva realizzato quanto gli fosse mancato Kurt fino a quel momento.

“Ciao” mormorò al suo orecchio.

“Ciao” rispose Kurt contro la sua spalla. Adorava il suo profumo; Blaine avrebbe potuto annusarlo per sempre, anche se non era sicuramente una cosa salutare.

“E’ tua quella?” domandò Blaine, facendosi un po’ indietro 

“Si,” Rispose Kurt. “Sono sicuro di aver portato troppa roba, ma non sapevo cosa avremmo fatto, quindi…” Blaine non potè evitare di ridacchiare.

“Va bene” disse “Stavo solo controllando”

“Hey, non voglio sembrare…come un turista dell’Ohio” disse Kurt

“Te l’ho mai detto che sei adorabile?” commentò  l’altro mentre lo conduceva all’interno, chiudendo la porta. 

“No.” Kurt lo guardò con le guance arrossate. Un po’ in imbarazzato, Blaine sentì anche le sue guance diventare rosse.

“Bhe, lo sei,” Disse. “Quindi, cosa te ne pare?” domandò indicando l’ingresso.

“Potrei benissimo rubarti i mobili,” rispose Kurt guardandosi attorno. L’altro scoppiò a ridere.  

“Andiamo, ti faccio fare un giro.” Blaine lo prese per mano mostrandogli l’appartamento – la cucina (dove Kurt promise che gli avrebbe cucinato qualcosa) il bagno (dove Kurt rimase a fissare la doccia per un po’ di tempo) e finalmente la camera di Blaine.

“Questa è… la mia stanza,” disse facendolo entrare. Kurt osservò i muri verde chiaro, i mobili antichi e tutti gli altri accessori.

“Fantastica,” disse Kurt in un sussurro. I due si guardarono negli occhi, e Blaine pensò quasi che il suo cuore si fosse fermato un attimo. Kurt era lì nella sua camera da letto; si mosse più vicino e si domandò quale fosse la sua espressione, perché i suoi occhi si spalancarono.

“Non riesco a credere che sei davvero qui,” sussurrò Blaine tranquillo, prendendolo per mano.

“Nemmeno io.” Disse Kurt nervoso, con una risatina. Gli occhi di Blaine si spostarono sulle sue labbra – non poteva farci nulla. Kurt se le leccò e Blaine cercò di trattenere un gemito. Kurt non aveva idea dell’effetto che aveva su di lui. Si avvicinò un poco, non sapendo se volesse lo stesso, quando un borbottio riempì la stanza.

“Oh, Dio,” Kurt si coprì il viso in imbarazzo “Scusa.” 

“Hai fame,” disse Blaine, sorridendo. “Dovrei sfamarti.” 

Ordinarono cinese e lo mangiarono fino allo stremo delle forze e a Kurt si chiudevano gli occhi. Sbadigliò a metà frase e Blaine scoppiò a ridere. “E’ meglio se andiamo a letto” disse a Kurt. “Abbiamo tutto il fine settimana per parlare”.

Kurt annuì anche se sembrava riluttante. Prese il pigiama e il beauty e sparì nel bagno. Blaine sfruttò quel momento per tirar fuori il letto dal divano e sistemare le lenzuola pulite. 30 minuti dopo, Kurt uscì dal bagno con il suo pigiama di seta.

La bocca di Blaine si seccò un poco. 

Okay, momento della verità. Voleva più di qualsiasi altra cosa poter dormire insieme a Kurt. 

*

“Kurt?” domandò alzando gli occhi. 

“Si?” rispose Kurt, camminando verso Blaine, affianco al divano.

“Potrebbe sembrarti strano….puoi anche dire no se non ti va…” disse Blaine. Kurt aspettò che arrivasse al punto. “Se vuoi puoi dormire qui ma io….mi piacerebbe….ti va di dormire con me?” domandò infine mangiandosi le parole. Kurt inarcò le sopracciglia sorpreso.

“Cosa?”

“Mi piacerebbe se… dormissimo insieme,” ripeté Blaine “Solo dormire,” si sentì in dovere di aggiungere. “Niente di più, giuro”

“Tu vuoi…” Kurt cercò di formulare una frase. “Okay.” 

“O-okay?” gli occhi di Blaine si illuminarono e Kurt sapeva di aver preso la decisione giusta. 

“Si, Blaine,” era Kurt che stava ridendo questa volta. Blaine lo prese per mano e lo condusse nella sua camera. Accese la televisione  e poi diede a Kurt il telecomando.

“Perchè non inizi a mettere un film?” suggerì. “Torno subito.” 

Kurt guardò i dvd prima di sceglierne uno e metterlo nel lettore. Si morse le labbra guardando il letto prima di sedersi sul bordo delicatamente. Non sapeva come comportarsi. Non aveva mai dormito con un altro ragazzo, prima – anche solo un suo amico.

Anche se in ogni momento lui e Blaine sembravano sempre di più che semplici amici. Si domandò se Blaine sentisse lo stesso per lui, perchè non avrebbe mai avuto il coraggio di chiederglielo.

Quando Blaine tornò nella stanza, indossava un paio di pantaloni della tuta e una vecchia maglietta della Crawford Country Day. “Ti avevo detto di accomodarti,” disse e Kurt sorrise nervoso.  

“Non sapevo da che lato dormi,” usò come scusa. 

“Sinistra,” disse Blaine. “Tu?”

“A destra va più che bene,” mormorò Kurt  alzandosi mentre Blaine spostava le coperte.

“Kurt, sei completamente a tuo agio a dormire qui?” domandò. A quanto pare Kurt non stava mascherando poi così bene il suo nervosismo come sperato.

“Sì,” rispose in un sussurro. “Voglio dormire qui, solo che…non ho mai…”

“Oh,” rispose Blaine. “Nemmeno io.” 

“Sul serio?” Kurt era sorpreso. 

“Sul serio.” Blaine scivolò sotto le coperte e poi picchiettò il materasso affianco a lui “Non mordo”

“Disse il ragno alla farfalla,” mormorò Kurt togliendosi la giacca da camera e poggiandola su una sedia all’angolo della stanza di Blaine prima di sdraiarsi. Si sistemò affianco a Blaine, poggiato sul cuscino.

“E’ okay, Kurt,” disse Blaine, sorridendogli. “Dormiamo.” 
*

Il mattino successivo ci volle un po’ di tempo a Blaine per realizzare che la notte precedente non era andato a letto da solo. Kurt era nel letto con lui, e questo era abbastanza ovvio visto che i due erano abbracciati sotto le coperte. Kurt era rivolto verso Blaine aveva le braccia attorno alla sua vita e le gambe sopra le sue.
Kurt sembrava un angelo. Blaine dovette resistere per non accarezzare la sua pelle chiara, accontentandosi di guardarlo.

Gli occhi del ragazzo improvvisamente si aprirono, sbarrandosi per un secondo prima di sorridere. “Per un attimo mi ero dimenticato dove fossi” disse con la voce più bassa del solito a causa del sonno. Quel suono fece crescere uno strano desiderio nello stomaco di Blaine, che cercò di mantenere comunque un po’ di contegno.

“Sei qui con me” rispose Blaine. “Abbiamo tutto oggi e tutto domani per fare quello che vogliamo, e poi Lunedì ci sono le riprese.” Kurt sarebbe tornato in Ohio Martedì mattina – ma Blaine non voleva pensarci. 

“Cosa suggerisci di fare oggi?” domandò Kurt. 

“Bhe, possiamo fare un po’ di cose turistiche – Hollywood, Chinese Theatre, quello che preferisci” propose Blaine. 

“Non sei preoccupato che ti vedano con me?” domandò Kurt.

“Nessuno si aspetta di vedermi in posti così turistici,” Blaine spiegò. “E poi indosserò un cappello e mi sistemerò i capelli in modo diverso.” 
 
“E’ un peccato nascondere questi ricci.” disse Kurt spostando una mano dal fianco di Blaine per toccargli i capelli dolcemente.

Lo sguardo di Blaine si incatenò con quello di Kurt e il ragazzo pensò che volesse dirgli qualcosa solo con gli occhi. Il cuore di Kurt iniziò a battere fortissimo; Blaine poteva davvero provare qualcosa per lui?

“Okay, allora,” Disse Kurt, scivolando fuori dal letto prima che Blaine diventasse troppo una tentazione e finisse per fare qualcosa di cui poi se ne sarebbe pentito. “…facciamo i turisti!.” 
*

Blaine mostrò a Kurt un sacco di cose e questo immagazzinò tutto come una spugna. Finirono la giornata esausti e dopo una breve sosta in un negozio per comprare del cibo – Kurt dichiarò che, come promesso, avrebbe cucinato per lui.

Aprì il sacchetto e dispose tutti gli ingredienti sul piano cottura di Blaine. “Quand’è l’ultima volta che hai cucinato con questi fornelli?” domandò Kurt guardandolo oltre la spalla. Blaine si morse il labbro.

“Non penso di averlo mai fatto” rispose. Kurt lo guardò decisamente male.

“Menomale che ci sono io che sono decisamente bravo in cucina.”

“Continui a dirlo, è il caso che me lo dimostri” gli occhi di Kurt si allargarono in sorpresa. Sembrava quasi che Blaine stesse flirtando con lui. Arrossì un poco, ma alzò il mento sicuro di sé.

“Lo farò” entrambi scoppiarono a ridere e Kurt iniziò a tagliare il cibo.

 
*


“E’ fantastica,” biascicò Blaine per la quarta volta. “Sul serio, vorrei poter sposare questa salsa.” Kurt pensava che le sue guance sarebbero rimaste rosse fino alla fine della vacanza.

“Grazie”

“Come hai imparato a cucinare così?” domandò Blaine, facendo il tris, mentre Kurt era ancora al primo piatto.

“Mio padre è stato male,” rispose Kurt. “Ha avuto un infarto, e prima dell’arrivo di Carole, c’ero solo io a prendermi cura di lui”

“Oh, Kurt, Io-" Blaine sembrava imbarazzato.

“E’ tutto okay, Blaine.” Kurt agitò la mano non dandogli troppo peso. “Non potevi saperlo.” 

Finirono di mangiare in silenzio, ma non era un silenzio imbarazzante. Blaine lo aiutò a pulire il tavolo e a sistemare gli avanzi in frigo. “Okay, hai cucinato tu, quindi ora pulisco io” disse il ragazzo “Vai pure a guardare la tv”

“Ho sporcato io cucinando” disse Kurt “dovrei pensarci io”

“Kurt, sei mio ospite” si rifiutò Blaine. “Sarebbe scortese se ti facesse lavare i piatti”

“Blaine, non preoccuparti, posso benissimo aiutarti.” sospirò, rendendosi conto che Kurt non avrebbe ceduto questa volta.

“D’accordo, Io lavo e tu asciughi,”  disse dando a Kurt uno strofinaccio, e i due si misero al lavoro.


*

Blaine non l’aveva pianificato. Era stato un incidente. Un piatto gli era scivolato dalle mani e per cercare di non farlo cadere aveva premuto involontariamente il tasto per l’acqua dallo spruzzino del rubinetto*.  Tutta l’acqua andò addosso a Kurt che dopo aver urlato dalla sorpresa, fissò Blaine.

Blaine cercò di non ridere. “Oh, Kurt mi spiace” cercò di dire prima di scoppiare a ridere. Kurt aprì la bocca stupito e poi prese lo spruzzino, glielo puntò in faccia e aprì il getto.
Okay, sfida accettata. Blaine cercò di prendere lo spruzzino dalle mani di Kurt. L’acqua stava andando ovunque e i due finirono a ridere abbracciati. Gli occhi fissi l’uno in quelli dell’altro, immobili. Blaine non ci pensò nemmeno; lo fece e basta.

Premette le labbra su quelle di Kurt, baciandolo.
 
 



*Immagino che Blaine abbia uno di quei lavandini con lo spruzzino tipo quello della doccia, che si può staccare e si accendere con un tasto. Non avrebbe senso se si pensasse a un classico rubinetto.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Link al capitolo originale



Capitolo 8


Blaine si staccò dopo pochi secondi, già pronto a scusarsi: aveva appena baciato Kurt, il quale sembrava piuttosto scioccato. Aveva la bocca aperta e lo stava fissando, Blaine non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, domandandosi se la propria espressione fosse simile a quella dell’altro.

Nessuno dei due sembrava in grado di parlare, riuscivano solo a fissarsi. L’espressione di Kurt lentamente si trasformò in un sorriso, e Blaine non poté evitare di rispondere nello stesso modo. Era comunque sicuro di essere parecchio rosso.

“Mi hai baciato” disse finalmente in un sussurro Kurt, rompendo il silenzio. Erano ancora avvinghiati tra loro, Kurt aveva la schiena poggiata contro il lavandino e Blaine era appoggiato a lui.

“Non avrei dovuto, lo so..:” iniziò a dire Blaine (virgola) ma lo interruppe mettendogli un dito sulle labbra.

“Zitto Blaine” ordinò ancora parlando sottovoce. Spostò le dita e si avvicinò, baciandolo di nuovo. Blaine fece un rumore contro le sue labbra e liberò le mani da dove le aveva per portarle alla sua vita, stringendolo il più possibile. Quelle di Kurt si intrecciarono immediatamente dietro al suo collo. Non avrebbe mai potuto immaginare di poter sentire tutte quelle emozioni in una volta sola.

Kurt ruppe il bacio, inclinando il capo. Aveva gli occhi chiusi e stava stringendo Blaine, che in quel momento si rese conto di star tremando un poco “Mi lasci senza fiato” mormorò Kurt.

“Anche tu” cercò di dire Blaine. “Non avrei mai pensato di poter incontrare qualcuno come te”

“Se qualcuno l’anno scorso mi avesse detto che avrei baciato ‘Blaine Anderson’ nel bel mezzo della sua cucina a LA, gli avrei detto di andare a farsi vedere da qualcuno bravo.” Kurt si lasciò scappare una risata e anche Blaine non poté evitare di fare lo stesso.

Kurt tremò e poi spostò le braccia in imbarazzo. “Scusami” disse “Sono tutto bagnato e ho un po’ freddo”.

L’aria condizionata era accesa, e con i vestiti bagnati anche Blaine si sentiva gelare. “Perché non ci cambiamo così poi possiamo…parlare?”. Kurt sorrise e poi si diresse in salotto dove aveva la valigia. Blaine abbassò un po’ l’aria e poi andò in camera per cambiarsi i vestiti con pantaloni della tuta e una maglietta di Dalton. “Hey Kurt, vuoi-“ domandò Blaine aprendo un poco la porta del bagno che Kurt aveva lasciato socchiusa. SI bloccò a metà domanda, notando la sua schiena.

La sua schiena nuda e piena di lividi.

Kurt si voltò spaventato, mettendosi la maglietta bagnata davanti al corpo per non farsi vedere. A Blaine non importava molto sinceramente in quel momento il fatto di averlo visto senza maglia – la sua schiena era praticamente piena di grossi lividi violacei.

“Cosa ti è successo sulla schiena?” domandò Blaine avvicinandosi a Kurt e facendolo voltare.

“Cosa?” Rispose Kurt, con le sopracciglia alzate. Blaine  semplicemente tracciò il contorno dei lividi con le dita. “Oh, quello. Non è niente” disse Kurt.

“Dei lividi non sono ‘niente’” lo corresse “Ti prego, non mentirmi.”

“Sul serio Blaine, non è niente” insistette Kurt, e l’altro sospirò

“Uno dei motivi perché la nostra amicizia funziona così bene è l’onestà” disse cercando gli occhi di Kurt. “Ti prego, dimmi cos’è successo”.

“Okay” rispose Kurt anche lui sospirando e mettendosi la maglia del pigiama. “C’è un gruppo di ragazzi a scuola che pensa che sia divertente sbattere il ragazzino gay contro gli armadietti” spiegò velocemente. “E quando la mia schiena colpisce le serrature, succede questo…”

“Kurt” sussurrò Blaine sconvolto. Anche lui era stato vittima dei bulli, ovviamente. Ma non così, e comunque i suoi genitori appena scoperto l’avevano fatto trasferire alla Crawford.

“Va tutto bene Blaine, te lo assicuro” disse Kurt. “Ora andiamo a…parlare”

Blaine gli diede la mano e l’altro la prese, mordendosi le labbra. Entrarono in camera e si sistemarono sul letto.

“Quindi…” Kurt si guardò le mani, giocherellando con le sua dita. Blaine gli prese ancora la mano.

 “Se fossimo due normali teenager probabilmente non dovremmo parlare di questa cosa” disse Blaine. “Ma io sono un personaggio pubblico, quindi dobbiamo farlo” Kurt annuì. “Mi piaci molto”

Kurt arrossì. “Anche tu”

“Se noi…provassimo a stare insieme, sarebbe una relazione a distanza, e non sarebbe facile”

“Ci sentiamo comunque tutti i giorni Blaine” fece notare Kurt. “Sicuramente sarà dura non vedersi di persona ma c’è sempre Skype, le telefonate e…”

“Lo so” rispose Blaine. “Non potrai dire a nessuno di noi due – nemmeno ai tuoi amici”

“Sarebbe tanto  terribile se qualcuno lo scoprisse?” domandò Kurt timidamente.

“No,” Sorrise Blaine. “Se fosse per me lo griderei al mondo, ma i media Kurt, se lo scoprissero ci starebbero addosso, sia a me che a te. E non sarebbe per niente carino.”

“Lo so” sospirò Kurt.

“Quindi, vuoi comunque provare ad essere il mio…” Blaine indicò loro due.

“Ragazzo?” concluse la frase Kurt speranzoso.

“Sì, ragazzo” disse Blaine “Se tu ci stai, io sono disposto a provarci.”

“Sì” rispose Kurt timidamente. “Ma non ho mai avuto un ragazzo prima d’ora”

“Nemmeno io” rispose Blaine “A quanto pare dovremo imparare come comportarci insieme”

“Sembra una buona idea” Kurt sorrise e Blaine sentì le farfalle nello stomaco.

“Ora, per esempio, penso che ti darò un bacio” mormorò, avvicinandosi a Kurt.

“Okay” mormorò il ragazzo mentre Blaine si sedeva sulle ginocchia e si avvicinava, premendo le labbra dolcemente contro quelle dell’altro. La mano si posò contro la guancia di Kurt accarezzandola. Kurt gemette nel bacio e Blaine prese quel verso come una personale vittoria.

 
*

Kurt aveva perso la cognizione del tempo. Non aveva idea da quanto tempo si stessero baciando, ma era abbastanza sicuro di non voler smettere.
Aveva le mani intrecciate tra i ricci di Blaine, che in quel momento stava facendo conoscenza con il suo collo. Erano sul letto, Kurt era sdraiato di pancia con Blaine affianco. I loro baci erano leggeri, gentili e solo ogni tanto intervallati dalla lingua di Blaine contro la sua pelle candida.
Kurt stava lentamente, ma quasi sicuramente, per cedere.

“Blaine” disse Kurt ansimando “Blaine” Blaine si spostò un poco, i suoi occhi luminosi lo guardavano. “Dovremmo….dovremmo fare…fare una pausa”

“È troppo?” domandò Blaine aria preoccupata.

“Forse un po’ sì…”rispose Kurt. “Penso che abbiamo di gran lunga superato la prima base e iniziato la seconda”

“Un’analogia sportiva, Signor Hummel” lo canzonò Blaine . “Sono sconvolto.” 

“Zitto,” disse Kurt, dandogli una pacca sul braccio. 

“Allora andremo più piano” promise Blaine, spostandosi un po’ da lui, che tolse le mani dai suoi capelli e seguendo tutti i suoi movimenti con le mani. Blaine guardò l’ora.
“Si sta facendo tardi. Vuoi….vuoi dormire ancora con me stasera?” Blaine sembrava speranzoso.

“Mi vuoi ancora qui?” Kurt lo guardò fisso negli occhi, sentendosi sopraffare da tutte le emozioni che riusciva a leggervi.

“Sì” ammise Blaine.

“Perfetto,” rispose Kurt. “Film? Tocca a te scegliere.” 

I due si accoccolarono insieme sotto le coperte; Kurt abbracciato a Blaine, e guardarono My Fair Lady. Blaine fu il primo ad addormentarsi, e Kurt fu contento di poter passare il tempo a guardare sia il film che Blaine addormentato.

Questo bellissimo ragazzo era il suo ragazzo. 

Sospirando felice, Kurt poggiò la testa contro il suo petto, addormentandosi.
*

Domenica mattina Blaine si svegliò da solo. Allungò la mano per cercare Kurt, ma il suo lato del letto era vuoto. Sbattè le palpebre, si sedette e si guardò attorno.
Un rumore gli disse che Kurt era ancora lì, sorrise ripensando alla notte precedente.
Lui e Kurt stavano ufficialmente insieme.

“Oh sei sveglio” disse Kurt, entrando in stanza. Stava portando un vassoio pieno di cibo e con un fiore in un vaso. Sembrava un po’ deluso.

“Mi sono appena svegliato, giuro” rispose Blaine che voleva vedere ancora il sorriso di Kurt. “Hai preparato la colazione?”

“Sì” annuì Kurt “Insalata di frutta con yogurt”

“Sembra buonissimo” disse Blaine, toccando il materasso accanto a lui. Kurt gli diede il vassoio e poi si sedette al suo fianco. Blaine sistemò il vassoio a metà tra loro due e poi i ragazzi iniziarono a mangiare. In qualche modo si ritrovarono a parlare di come Kurt fosse diventato un fan di Dalton.

“Le cose non andavano molto bene” ammise Kurt. “Avevo appena fatto coming out – nonostante a scuola mi avessero chiamato ‘frocio’ per anni – e tra i bulli e le granite….volevo solo scappare via. Quindi quando ho scoperto che ci sarebbe stato uno show di soli ragazzi in una scuola privata, e che avrebbero cantato nel glee club
– sembrava una cosa perfetta per me” Kurt prese per mano Blaine. “E vederti, un ragazzo gay che interpreta un personaggio gay sulla mia televisione ogni settimana – non puoi capire cosa significava per me. E non solo per me, ma anche per un sacco di altri ragazzi al mondo”.

“Wow” Blaine era senza parole. “Rimango sempre sconvolto quando la gente mi racconta le loro storie” fece una pausa. “Non avrei mai immaginato che con il mio lavoro avrei potuto aiutare così tante persone”.

“È perché sei speciale Blaine” mormorò Kurt; Blaine si sentì arrossire e si avvicinò per baciarlo. Kurt sapeva di frutta e di yogurt e Blaine sentì il bisogno di prolungare il bacio.

“Potrei baciarti all’infinito,” disse Blaine contro le sue labbra. Kurt ridacchiò.

“E’ fisicamente impossibile,” lo canzonò Kurt e Blaine sorrise.

“Scommettiamo?.” Blaine lo baciò di nuovo chiedendo di entrare nella sua bocca e Kurt acconsentì dopo qualche secondo. Non sapeva bene chi dei due gemette quando le loro lingue si incontrarono, probabilmente entrambi.

Si mosse, cercando di avvicinarsi di più a Kurt, afferrandogli i capelli con una mano. Sentì un suono strano e si mosse spaventato quando notò di avere tutte la gambe sporche di succo d’arancia.
Blaine si mosse indietro e tutto il liquido bagnò le lenzuola e il suo pigiama. Kurt scoppiò a ridere.

“Mi spiace,” disse ancora ridendo. “Ma dovresti vedere la tua faccia.” 
*


Kurt si tenne occupato rifacendo il letto di Blaine e cambiando le lenzuola sporche. Non riusciva a smettere di ridacchiare ripensando alla faccia di Blaine. Era quello che si meritavano visto che si erano dimenticati di avere un vassoio tra loro. Riusciva a sentire la doccia scorrere e sapeva che Blaine era li sotto a lavarsi via il succo d’arancia. Kurt era felice di non essersi sporcato, anche se si sentiva in colpa per Blaine (e per le sue lenzuola, visto che erano decisamente costose). Sistemò i cuscini ripensando a quello che stava succedendo poco prima dell’incidente del succo. Sentì la faccia accaldata e poteva immaginare di essere rosso – riusciva ancora a percepire la sensazione della lingua di Blaine nella sua bocca.

Si era sempre immaginato cosa ci fosse di così piacevole nel baciare qualcuno. Le persone in Tv e nei film lo facevano sempre. Una volta aveva anche beccato Finn e Rachel baciarsi (esperienza traumatica visto che sembrava quasi che Finn volesse mangiare la faccia di Rachel) ma ora che aveva provato…
Kurt tremò un poco, e poi sorrise. “Uh, Kurt?” si voltò sentendo la voce di Blaine alle sue spalle.

“Cos-“ disse Kurt, interrompendosi a metà per la sorpresa. Blaine era davanti a lui con solo un piccolo asciugamano in vita. Kurt era abbastanza sicuro che i suoi occhi fossero spalancati e che il suo viso fosse bordeaux, ma non riusciva a togliere lo sguardo.

“Ho dimenticato di prendere il cambio” spiegò Blaine.

“Si, io stavo…” disse Kurt indicando la porta e sorpassando Blaine che entrò in camera e lasciò uscire Kurt.

Il ragazzo scappò in corridoio chiudendosi la porta alle spalle e premendosi le mani sulla bocca per non fare versi.
Dio santo, il suo fidanzato era davvero sexy.
*

I due trascorsero la giornata facendo i pigroni – una maratona dei loro musical preferiti, e una cena ordinata da Blaine che aveva convinto Kurt a provare il sushi.
Si sdraiarono insieme a letto, come avevano fatto per le due notti precedenti, baciandosi e cercando di prendere conoscenza con i loro corpi, fino a quando uno dei due, Blaine questa volta, dichiararono tregua.

Blaine si addormentò nel momento in cui poggiò la testa sul cuscino, ma Kurt ci mise un po’ di più ad addormentarsi, troppo emozionato per dormire. Il giorno successivo sarebbe stato su un vero set cinematografico. Stava cercando di immaginare come sarebbe stato e cosa avrebbe potuto dire di intelligente ai colleghi di Blaine.

L’ultimo pensiero prima di addormentarsi fu la speranza di non fare figuracce.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Link al capitolo originale

Scusate il ritardo ma le vacanze mi hanno un po' menato via :)
Buona lettura

Capitolo 9
 
Lunedì mattina arrivò velocemente per entrambi i ragazzi. Blaine spense con forza la sveglia e si accoccolò a Kurt che fece un adorabile rumore in risposta. Non voleva proprio alzarsi, voleva solo rimanere li con lui e dimenticarsi di tutto.

“Non corrucciare la fronte” disse Kurt sottovoce “Ti fa venire le rughe”
Blaine non poté evitare di scoppiare a ridere. “Penso di poter evitare di preoccuparmene per ancora un paio di anni”

“Non è mai troppo presto per iniziare a mettersi un po’ di crema, Blaine” lo rimproverò Kurt.

“Disse il ragazzo che ha un trattamento del viso che dura 45 minuti” lo prese in giro l’altro.

 “Pensavo che fosse uno scherzo prima di vederti all’opera”

“Non scherzo mai quando si parla della mia pelle” ribattè Kurt alzando il mento.

“Bhe” Blaine rispose avvicinandosi. “Considerando quanto è morbida…” Blaine gli accarezzò la guancia e Kurt chiuse gli occhi di riflesso. “Direi che ne vale la pena”.

Entrambi si alzarono quando la sveglia suonò per la seconda volta scoppiando a ridere. “E’ davvero il momento di andare”.

“Perché non ti fai una doccia mentre io penso alla colazione?” disse Blaine “Ai miei capelli e alla mia faccia ci penseranno i parrucchieri” aggiunse indicando la sua acconciatura tipica di una persona che si era appena svegliata.

Kurt gli toccò i capelli dolcemente. “Tutto quel gel finirà per rovinarteli lo sai?”

“Lo so bene” rispose Blaine “Ora vai, o saremo in ritardo.”


*


Kurt praticamente stava saltellando sul sedile del passeggero della macchina di Blaine. Avevano appena parcheggiato e Blaine stava mettendo a Kurt il cartellino dei visitatori sulla sua giacca.

“Ti prego, cerca di non perderlo” disse Blaine “Sarebbe un casino se ti buttassero fuori o altro”

“Lo proteggerò a costo della vita” rispose Kurt “Dovranno strapparmelo di dosso con tutti i vestiti”

“Bhe, in quel caso mi piacerebbe assistere alla scena”. Uscirono dalla macchina dirigendosi verso la porta degli studios. “Pronto per la tua visita alla Dalton?”

Kurt annuì e Blaine aprì la porta. Rimase subito affascinato da tutto quello che c’era: il set, l’impianto audio, le persone che correvano da tutte le parti. “WOW” disse a bocca aperta, felice che in quel momento ci fossero solo lui e Blaine. Non voleva sembrare un idiota di fronte ai colleghi di Blaine. Andarono verso il set e Kurt strinse forte la mano dell’altro ragazzo. Un gruppo di attori con addosso un blazer erano al centro della sala e stavano parlando e ridacchiando.

“Guarda qui” sussurrò Blaine a Kurt. “Oh, yeah!” canticchiò ad alta voce, facendo spaventare Kurt. I ragazzi si voltarono sorpresi, ma risposero subito al richiamo cantando:“Bop, bop!

Kurt guardò Blaine e poi ancora i ragazzi. “Li hai tipo ammaestrati o una cosa del genere?” domandò e Blaine scoppiò a ridere. “E’ il richiamo degli Warblers.”

“E’ davvero adorabile Blaine” disse Kurt

“Lo so”

“Quindi Anderson, perché questo ritardo stamattina?” disse Nick avvicinandosi. Kurt si sentiva gli occhi addosso e stava cercando di non impazzire.
“Può essere colpa del qui presente Kurt?” 

“Fottiti,” rispose Blaine.

“Sul serio, è meglio se porti il tuo culetto nella sala trucco – non vedono l’ora di iniziare e finire di girare” ridacchiò Nick “CI occuperemo noi del tuo ragazzo” aggiunse mettendogli una mano sulla spalla.

“Non torturarlo,” lo ammonì Blaine. 

“Così mi ferisci, Blaine.” Disse Nick portandosi entrambe le mani al petto. “Mi conosci.” 

“Per questo sono spaventato,” mormorò Blaine. “Devo andare. I ragazzi ti diranno dove sederti per non essere d’intralcio” gli strinse la mano e poi camminò via. Kurt lasciò che Nick lo conducesse da tutti gli altri ragazzi e iniziarono le presentazioni. Kurt a fatica tenne la bocca chiusa: conosceva già ovviamente il nome di tutti gli attori, visto che era un loro fan.

Jeff lo trascinò verso una sedia con sopra il nome di Blaine. “Dovresti sederti qui, senza ombra di dubbio.” 

“Sei sicuro?” domandò Kurt. “E’ la sedia di Blaine.” 

“FIdati,” disse Jeff. “Vuole che tu ti sieda qui.” 

Blaine scelse proprio quel momento per comparire da dietro l’angolo, parlando con un ragazzo alto che Kurt non riconobbe. Per poco non sussultò quando si trovò di fronte Blaine – anzi Blaine se n’era andato – ora stava fissando James. Solo quando gli altri ragazzi risero alla battuta del ragazzo alto, Blaine lo riconobbe: Sebastian Smythe, il nuovo membro del cast di Dalton, che avrebbe interpretato un personaggio di nome Toby. Un po’ di rumors erano circolati a proposito del personaggio di Toby su Tumblr e si diceva che sarebbe stato il nuovo interesse amoroso di James, e visto che Toby era gay, i due avrebbero probabilmente iniziato ad uscire insieme.

Kurt deglutì mentre osservava Blaine e Sebastian interagire tra loro. Blaine probabilmente percepì il suo sguardo perché si voltò e lo salutò velocemente. Notò l’espressione incuriosita di Sebastian mentre salutava indietro il suo ragazzo.

Le riprese incominciarono e Kurt si concentrò su di queste. Non vedeva l’ora di vedere Blaine all’opera.  Le decorazioni di Natale erano ovunque perché stavano registrando gli ultimi minuti dell’episodio natalizio che sarebbe andato in onda la settimana successiva. Osservò James interagire con i suoi compagni a proposito di un problema. Sarebbe stato davvero un bell’episodio, le scena che stavano girando in quel momento ne era una chiara dimostrazione.

Gli Warblers lasciarono la stanza e James rimase solo. Prese la borsa e iniziò a dirigersi verso l’uscita ma vide Toby alla porta. Kurt osservò James e l’altro parlare, flirtare e osservarsi a disagio mentre notavano di essere sotto il vischio. Ci fu una lunga pausa ed entrambi alzarono lo sguardo verso il vischio. Kurt trattenne il fiato quando Toby si abbassò e diede un bacio a James sulla guancia.

Okay. Poteva affrontare questa cosa. Blaine era un attore. Era ovvio che avrebbe dovuto baciare altri attori. Sono cose che succedono spesso. Ma il modo in cui Sebastian stava guardando Blaine lo metteva a disagio – sembrava qualcosa di più rispetto a come Toby guardava James.

Si sforzò di trattenere quei pensieri e concentrarsi su Blaine che stava camminando verso di lui. “Ti è piaciuto?”

“E’ fantastico,” non riuscì a trattenersi Kurt. “Sembri così…diverso.” 

“E’ l’uniforme,” rispose Blaine sorridendo. 

“E’ assurdo che ci sia una tale trasformazione tra te e James,” gli disse Kurt. “Quindi…ora che succede?”

 “Ora dobbiamo aspettare mentre cambiano il set,” rispose Blaine. “E poi potrai guardarmi mentre mi esibisco.” 

Un grosso pianoforte entrò in scena e poi qualche oggetto venne spostato. Il regista andò verso il gruppo e iniziò una discussione a proposito della posizione delle decorazioni di Natale, e Blaine sospirò.

“Andiamo a fare qualcosa di divertente mentre gli altri sistemano le ultime cose.” prese per mano Kurt e lo trascinò al pianoforte.

“Possiamo fare questo?” domandò Kurt. 

“Tutti si stanno rilassando” fece notare Blaine. Kurt si guardò attorno realizzando che Blaine aveva ragione; gli Warblers erano tornati sul set per la scena successiva e la maggior parte di loro era seduta da qualche parte. Nick e Jeff stavano facendo delle foto con le decorazioni di Natale, probabilmente da mettere su Twitter per causare una sex riot. Blaine cominciò a suonare una canzone e Kurt la riconobbe dopo un momento, scoppiando a ridere.

Blaine fece un cenno a Kurt  e il ragazzo, dopo un attimo di esitazione, aprì la bocca.

I really can’t stay,” cantò, fortunatamente sapeva le parole di  “Baby, it’s Cold Outside.” Blaine lo accompagnò e i due ragazzi cantarono l’intera canzone senza togliersi gli occhi di dosso. Non notarono che tutti erano in silenzio ad ascoltarli. Alla fine tutti applaudirono. Kurt era imbarazzato ma voleva anche avvicinarsi e baciare Blaine in quel preciso istante.

Sapeva però di non potere. Kurt tolse lo sguardo dal fidanzato in imbarazzo, mentre il resto delle persone nella stanza tornavano a fare le loro cose. “Forse è meglio che vada a…sedermi”

“Okay” mormorò Blaine. “Ma quando saremo tornati a casa ti bacerò il doppio delle volte per compensare tutte le volte che avrei voluto baciarti qui”.
Il viso di Kurt divenne rosso. “Non vedo l’ora” disse senza fiato e poi si voltò tornando verso la sedia.

 
*


Finite le riprese Blaine prese Kurt per mano e i due si diressero verso la macchina. “Quindi?”

“E’ stato fantastico,” disse Kurt. “Tu sei fantastico.” 

“Sono felice che ti sia divertito.” Blaine gli strinse dolcemente la mano. Tornarono a casa in silenzio, senza mai lasciarsi la mano. Riuscirono ad entrare prima di iniziare a baciarsi, come promesso.

Nel momento in cui le porte dell’ascensore si chiusero, Blaine spinse Kurt contro la parete divorandogli la bocca.
Kurt fece un verso stupito contro le sue labbra ma si rilassò nel bacio, le braccia attorno al suo collo. Blaine si staccò dopo qualche secondo, concentrandosi sulla mascella e sul suo collo. “Ti rendi conto” disse Blaine “Quanto è stato difficile non poterti baciare oggi?”

Kurt gemette e quel suono non fece altro che stimolare ancora di più Blaine. Il tempo era tiranno. Avevano ancora solo una notte insieme e poi Kurt sarebbe tornato a casa.

Blaine condusse entrambi all’interno del suo attico e i due si accasciarono sul divano, baciandosi disperatamente. Blaine registrava a malapena i suoni che stava facendo Kurt, ed era abbastanza sicuro che ne stesse facendo qualcuno anche lui. Non gli interessava altro che riuscire a memorizzare il più possibile di Kurt. Si mossero continuando a toccarsi e in qualche modo Kurt finì a cavalcioni sopra Blaine. Le dita di quest’ultimo erano sulla sua schiena e il ragazzo le fece scivolare fino a raggiungere il suo sedere. Non aveva intenzione di farlo, ma aveva bisogno di sentire
Kurt il più vicino possibile per questo spinse il bacino del fidanzato contro il suo per far scontrare le loro erezioni. Entrambi gemettero per la sensazione e Kurt tolse immediatamente la bocca da quella di Blaine, guardandolo con gli occhi sbarrati.

Blaine sapeva che non erano ancora pronti per questo genere di cose. Non voleva andare troppo veloce, ma cazzo era stato bellissimo e voleva farlo di nuovo. Riusciva a leggere lo stesso tipo di conflitto negli occhi di Kurt, e Blaine si rese conto che era il caso di rallentare.

“Scusa,” disse “Mi sono lasciato trasportare.” 

“E’ tutto okay,” mormorò Kurt. Aveva la bocca arrossata per I baci, un paio di succhiotti gli si stavano formando sul collo e I suoi vestiti erano tutti scompigliati. Era semplicemente meraviglioso.

“Dovremmo…” Blaine si interruppe, sperando un pochino che Kurt volesse continuare, ma sapeva che non era il caso. “Rallentare”.

“Sì” disse in un sospiro. “Questa è probabilmente l’idea migliore” scese dalle gambe di Blaine che per poco non piagnucolò per la perdita di contatto.

“Vado a vedere cosa c’è per cena,” aggiunse il padrone di casa alzandosi e sistemandosi i jeans che erano improvvisamente troppo stretti.

“Okay,” acconsentì Kurt. Andare nell’altra stanza era una delle cose più difficili che Blaine avesse mai fatto.

 
*


La cena passò relativamente in silenzio, così come il film che guardarono subito dopo. Quando si accoccolarono a letto, Blaine tirò Kurt a se e lo guardò intensamente negli occhi

“Non voglio addormentarmi,” sussurrò Kurt. 

“Perché dici così?” domandò Blaine dolcemente. 

“Perché se lo faccio poi sarà mattina, e non voglio partire” rispose Kurt. “Non so come fare quando non potrò vederti tutti I giorni.” 

“Ci inventeremo qualcosa, Kurt,” promise Blaine “Non appena avrò un po’ di tempo libero volerò in Ohio per un weekend.”

“Sul serio?” 

“Promesso.” Blaine gli accarezzò il naso con il proprio e poi lo baciò dolcemente. “Dormi Kurt. Domani arriverà comunque anche se stai sveglio”.
*

Blaine il mattino successivo passò a preparare la valigia di Kurt, preparò la colazione e chiamò l’autista. Non avevano altro da fare che aspettare. Kurt mangiò il cibo con un nodo in gola, si era ripromesso di non piangere di fronte a Blaine. Ma era così difficile andarsene.
Il campanello suonò e Blaine rispose, ringraziando. “L’autista è arrivato”
 
“Non voglio andarmene,” disse Kurt, sentendo gli occhi umidi. Sbatté le palpebre combattendo le lacrime.

“Lo so,” Blaine lo abbracciò. “Chiamami appena atterri.” 

“Sarà fatto,” mormorò Kurt contro il collo di Blaine. “Vorrei che tu potessi accompagnarmi in aeroporto,” 

“Sarebbe ancora più difficile salutarsi li,” gli disse Blaine. “Dovresti andare.” 

“Blaine, Io-"

“Shhh,” Blaine lo interruppe con un bacio. “Vai, prima che mi rifiuti di lasciarti andare.” 

Kurt, senza sapere bene in che modo, riuscì a separarsi da Blaine, prendere la sua valigia e uscire dalla porta. Riusciva a sentire lo sguardo di Blaine alle sue spalle mentre chiamava l’ascensore. Aspettò l’ultimo secondo per voltarsi, e mentre le porte si stavano chiudendo, guardò negli occhi il suo fidanzato, salutandolo.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***



Link al capitolo originale

Capitolo 10

 
 

“Hai intenzione di dormire tutto il giorno?” Kurt sentì la voce di suo padre e gemette.

“Sono stanco,” Borbottò sul cuscino –  non profumava come Blaine. Cercò di reprimere un sospiro.

“Sei appena tornato a casa Kurt, e il resto di noi non ti ha visto per giorni – sarebbe carino se ti unissi alla famiglia per la cena e ci raccontassi la tua gita.” Suggerì Burt in modo da farlo sembrare più un obbligo.

“Sì, okay,” acconsentì il ragazzo. “Scenderò per cena”

“E' bello averti a casa, Kurt,” disse Burt sorridendogli. “Ci sei mancato.”

“Mi siete mancati anche voi.”

Burt si voltò e scese le scale. Kurt riusciva a sentire il profumo di cibo e il suo stomaco brontolò. Si stropicciò gli occhi prima di togliersi le coperte di dosso e scivolare fuori dal letto. Il volo di ritorno a casa era stato orribile: tra le turbolenze e le lacrime per la separazione, Kurt era uno straccio quando aveva incontrato il padre in aeroporto. Burt lo aveva interrogato in macchina per sapere i dettagli (Kurt aveva mandato un veloce sms a Blaine come promesso) ma il ragazzo aveva cercato di tardare il discorso, dicendo di essere troppo stanco. Una volta arrivato a casa, Kurt aveva aiutato il padre a portare le valige al piano di sopra e poi si era sdraiato nel letto e aveva dormito per tutto il giorno.
 
Mugugnò mentre si stiracchiava i muscoli. Una bella doccia calda e dei vestiti puliti lo avrebbero aiutato a sentirsi meglio. Il getto caldo fece bene ai muscoli di Kurt. Aveva intenzione di chiamare Blaine non appena finito per chiarire alcune cose – per esempio se avesse potuto informare suo padre della loro relazione, e cercare di organizzare una data per il loro prossimo appuntamento. Magari potevano provare a organizzarsi per qualche telefonata via skype.

Kurt uscì dalla doccia e si vestì velocemente sentendo la sua famiglia al piano di sotto che parlava in cucina. Sorrise, rendendosi conto per la prima volta che erano davvero una vera famiglia. Sistemò i capelli, prese il telefono che era sotto carica e lo accese.
 
Il cellulare vibrò immediatamente: aveva un paio di messaggi. Tutti da Blaine. Kurt sorrise aprendoli.

Sono felice che sei tornato a casa sano e salvo.

Quando hai un minuto chiamami.

Kurt, per favore chiamami… è successa una cosa.

Per favore, per favore chiamami.


L’ultimo era di 15 minuti prima. Kurt fece il numero di Blaine con le mani tremanti e aspettò che quello rispondesse. Cos’era successo da quel mattino?
 
Forse Blaine aveva cambiato idea. Forse non voleva più cercare di far funzionare una relazione a distanza. Kurt si morse il labbro. In quel caso avrebbe aspettato la fine della telefonata prima di scoppiare a piangere.

Kurt, grazie a Dio.” Blaine sembrava preoccupato.

“Scusa se non ti ho chiamato prima – mi sono appena svegliato,” spiegò Kurt.

“Sei vicino al computer?” chiese Blaine ignorando le sue parole di Kurt.

“Sì” rispose Kurt, sorpreso. “Perchè?”

Entra in twitter e controlla le mie menzioni,” disse Blaine e poi si zittì. Con il cuore che martellava  il ragazzo fece come richiesto. Una volta nella pagina di Blaine rimase a bocca aperta. .

“Oh, no,” mormorò Kurt.

Sì,” disse Blaine sconvolto.

“Com'è potuto succedere?” chiese Kurt.

Non sono stati abbastanza attenti,” rispose Blaine. “Nick ha cancellato il tweet, ma è troppo tardi. Ormai l’hanno visto.

Kurt imprecò sottovoce e poi aprì Tumblr. “Oh, merda.”

“Cosa?” chiese Blaine preoccupato.

“Tumblr ovviamente ha postato tutto prima che venisse cancellato,” gli disse Kurt. “E qualche incredibile osservatore ha notato che, quella piccola parte di corpo che si riesce a vedere nella foto che Nick a postato, è abbastanza somigliante a quella che si riusciva a scorgere nella foto dell’aeroporto dei paparazzi di qualche settimana fa”.

Blaine gemette. “Che casino.”

“Blaine, nessuno sa ancora chi sono.”

Kurt, non possiamo continuare così. Qualcuno lo verrà a sapere prima o poi” Blaine era sconvolto, e Kurt non voleva far altro che abbracciarlo per farlo stare meglio.

“E' una mia scelta stare con te,” Kurt sapeva di avere un tono di voce arrabbiato, ma non riusciva ad evitarlo. Non voleva perdere Blaine per una stupida foto. Né la scorsa, né questa. “Lo accetto, è così che funziona nel mondo dello spettacolo”

Non dovresti affrontare questo genere di cose*,” si lamentò Blaine. “Non è giusto.”

“La vita non è giusta, Blaine,” gli ricordò Kurt. “E ho già dovuto affrontare tanti problemi nella mia vita, uno in più non cambia molto.*”

Kurt, ne sei sicuro?

“Sì, Blaine,” rispose l’altro, convinto. “Voglio stare insieme a te”

Kurt sentì una voce schiarirsi alle sue spalle e si voltò trovandosi davanti suo padre con le braccia conserte.

Deglutì. “Ascolta, devo andare. Ti chiamo dopo.” I due attaccarono e guardò suo padre.

“Ora hai intenzione di spiegarmi nel dettaglio cosa sta succedendo?” chiese Burt.


*
 

Kurt mangiò lentamente il suo pollo, incapace di guardare negli occhi i suoi genitori. Aveva appena finito di raccontargli che lui e Blaine stavano insieme e tutto il problema della foto di twitter.
Nessuno aveva ancora detto niente da allora.

“Bene,” iniziò Carole, e Kurt alzò lo sguardo. “Sembra che voi due siate stati molto responsabili in tutta questa situazione.”

“Non impazzisco per questa cosa,” disse finalmente Burt quando Kurt lo guardò. “Non mi va che mio figlio debba nascondere qualcosa a qualcuno. E non mi piace nemmeno l’idea che ti frequenti con una star della televisione”.

“Papà, hai già incontrato Blaine,” sottolineò Kurt. “E' un ragazzo normale.”

“Ma non è 'normale', Kurt. E’ famoso ed è sotto l’occhio dei media, e tutti noi sappiamo come funziona la vita a Hollywood.”

“Papà, non è come credi,” insistette Kurt. “Lo giuro.” L’altro aggrottò la fronte. “A parte che ho 17 anni e penso di essere abbastanza grande per decider chi frequentare o meno”

Burt rimase in silenzio a lungo. Kurt mangiò ancora un po’ di pollo ma non ne voleva sapere di andare giù. “Papà, ti prego,” disse dopo essersi sforzato di deglutire. “Io e Blaine abbiamo già tanti fattori che remano contro di noi. Non posso farcela senza il tuo supporto.”

“Continuo a pensare che sia una pessima idea,” disse Burt. “Se fa solo un passo falso…”

“Non succederà,” promise Kurt “Grazie per la fiducia, papà.”

“Non farmene pentire.”

*


Quindi questo è Skype,” disse Blaine sorridendo attraverso lo schermo del computer.

“Vorrei essere li con te, ma questa è la cosa che si avvicina di più,” disse Kurt. “Almeno in questo modo posso vederti.”

Si, è anche la mia parte preferita di questa cosa,” mormorò Blaine “Mi sei mancato oggi. Sarà dura riabituarmi a non averti qui tutti i giorni”

“Anche io,” ammise Kurt. “E’ stato strano dormire nel mio letto” si guardò le mani prima di continuare “Non aveva il tuo profumo”

Quindi….tuo padre approva la nostra relazione?” disse Blaine, riportandoli all’argomento principale. Kurt l’aveva chiamato dopo mangiato per informarlo.

“Sì,” rispose. “Ora dobbiamo solo spiegare per bene a Finn il significato di 'non parlarne con nessuno'”

Sono stati davvero comprensivi,” disse Blaine. “Digli grazie da parte mia.

“Lo farò,” acconsentì Kurt. “Quindi ancora qualche giorno di ripresa e poi sarai in pausa?”
 
Non vedo l’ora,” disse Blaine “Mia madre mi ha detto poco fa che potremmo venire in Ohio per qualche giorno durante le vacanze di Natale”

“Cosa?” Kurt per poco non saltò sulla sedia dall’emozione.“Veramente?”

A quanto pare dobbiamo vedere mio padre.” Blaine non ne sembrava entusiasta. “La cosa positiva è che potremo vederci

“Non ci speravo nemmeno di rivederti già a Natale.”

Nemmeno io,” gli disse Blaine. “Magari in questo modo potrai conoscere mia mamma e tuo padre si potrebbe rilassare un po’ di più se avesse la possibilità di conoscermi meglio”.

“Fammi sapere quando sai i dettagli precisi,” disse Kurt. “Ora dovrei andare a dormire,” aggiunse controvoglia.

Okay,” rispose Blaine. “Ti chiamo domani.

“Buonanotte.” Kurt fissò lo schermo a lungo. “Io…” si interruppe, incapace di esprimere a parole quello che stava provando in quel momento.

Lo so,” sussurrò Blaine. “Anche io, Kurt.” Kurt sorrise. “Buonanotte.

Kurt uscì da Skype e iniziò la sua routine serale. Ancora una volta si meravigliò di quanto le cose stessero procedendo bene.
 
Chissà quando la fortuna sarebbe tornata a fargli i suoi soliti scherzi.
 


Ndt
 
* Blaine nella prima frase dice: “Non dovresti portare questo bagaglio” e Kurt risponde “Ho già tanti bagagli – intesi come problemi – nella mia vita che non ho problemi a portare un intero set di valigie”. In Italiano questo gioco di parole non suona benissimo, quindi ho cambiato un po’ la frase. 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Link al capitolo originale


Capitolo 11


 
Kurt non potè evitare di scoppiare a ridere leggendo l’ultimo tweet di Blaine. 

Sto andando in Ohio per le vacanze. Stammi bene LA!

Insieme al tweet c’era anche una foto di Blaine sdraiato sul sedile dell’aereo in prima classe, tutto scompigliato e molto, molto sexy.
Kurt non sapeva bene come facesse Blaine ad essere un adorabile idiota e un gran figo nello stesso momento. Era uno dei misteri della vita. Dal tweet erano ormai già passate un paio di ore e Kurt stava aspettando che Blaine lo chiamasse appena atterrato; sapeva che avrebbe passato i primi giorni con i suoi genitori (cosa che Blaine non era poi così emozionato di fare. I giornali avevano raccontato le sue vicende famigliari al suo debutto, ma niente di specifico e Kurt non conosceva i dettagli. Doveva aspettare di vedersi con Blaine per poterne parlare faccia a faccia). Ma era nelle intenzioni di Blaine andare a Lima per passare un po’ di tempo con lui e la sua famiglia.
Kurt non riusciva più ad aspettare. Il cellulare gli vibrò nelle mani e si sbrigò a leggere l’sms.

Sono atterrato da poco. Non vedo l’ora di vederti. 

Kurt rispose. 

Lo stesso vale per me <3.

Non avrebbe mai immaginato di essere quel tipo di ragazzo che disegnava cuoricini via sms, ma a quanto pare lo era.


*


Blaine sospirò non appena lui e sua madre misero piede fuori dall’aereo. Temeva questa cosa. Suo padre aveva concesso loro di vivere da soli a LA nonostante fossero ancora legalmente sposati. Per questo motivo sua madre ogni anno insisteva che passassero le vacanze insieme, e questo era il motivo per cui anche questa volta erano volati a ‘casa’. Blaine sapeva che i giorni a venire sarebbero stati pieni di insulti nemmeno troppo velati a proposito della sua sessualità, delle sue scelte di vita e molti altri argomenti. L’unica cosa che lo faceva resistere era l’idea che presto avrebbe rivisto Kurt.


*


I primi due giorni che Blaine passò in Ohio a Kurt sembrarono infiniti. Continuarono a scriversi sms, a mandarsi email e a chiamarsi, ma la consapevolezza che a separarli fossero solo 2 ore di macchina era frustrante. Kurt, per cercare di far passare il tempo più velocemente, riorganizzò tutto il suo armadio, eliminando addirittura, per enorme stupore di Burt e Carole, alcuni outfit delle stagioni passate.
Finn era un’altra eccellente distrazione, e Kurt l’antivigilia, si fece trascinare in una maratona di videogame con gli altri ragazzi delle New Directions. Blaine e sua madre sarebbero venuti il giorno successivo per cena.

“Che ti prende Hummel?” domandò Puck, estraendo una spada nella console. 

“A cosa ti riferisci, Puck?” ribattè con una domanda Kurt, mentre schiacciava tasti a caso per sconfiggere quella cosa che lo stava attaccando.

“Non esci mai con noi” gli fece notare Mike “intendo, per giocare ai videogames”

“Sono un uomo dalle mille sorprese” rispose Kurt. 

“E perchè continui a controllare il cellulare?.” aggiunse Artie. 

“Si?” Kurt mise in pausa il gioco “Non me ne rendo nemmeno conto”

“Aspetti una chiamata?” domandò Sam. 

“Non esattamente,” mormorò Kurt. Stavano pericolosamente girando attorno all’argomento Blaine. Lo stesso che da quasi due ore che non scriveva più – una cosa normale se fosse stato a LA  - ma da quando aveva messo piede in Ohio i due erano rimasti in contatto ogni secondo.
Cercò di scacciare le preoccupazioni – avrebbe visto Blaine il giorno successivo.

“E’ tutto okay,”disse infine Kurt. “Continuiamo a…uccidere questi cosi.” Non si accorse dello sguardo preoccupato che si scambiarono gli altri ragazzi mentre toglieva la pausa. Ancora una volta Kurt attuò la tecnica dei tasti a caso, riuscendo incredibilmente a distruggere i nemici.

“Bello, come hai fatto a fare quella mossa?” domandò Finn. “Ho questo gioco da 2 mesi e non sono mai riuscito a farla!” disse a Kurt

“Non lo so,” rispose l’altro “Sto solo schiacciando i tasti.” 

“Sul serio?” Finn lo osservò shockato.

“Sul serio.” Kurt non poté evitare di sorridere. Qualcuno bussò alla porta e tutti I ragazzi si voltarono.

“Tenete, qualcuno prenda il mio posto” Kurt passò il cursore a Mike e andò a rispondere Carole e Burt erano usciti per gli ultimi acquisti di Natale.
Kurt aprì la porta e per poco non urlò. “Blaine!”

Blaine era in uno stato tremendo. Un filo di barba sul viso, i capelli scompigliati e chiaramente doveva aver pianto.

“So che dovevamo vederci domani, ma io-“ iniziò Blaine con un tono di voce preoccupato.

“No Blaine, è tutto okay” rispose Kurt facendo entrare il fidanzato. Chiuse la porta e poi lo abbracciò stretto.

“Avevo così tanta voglia di vederti,” mormorò tra le spalle di Kurt.

“Cosa ti è successo?” domandò Kurt.

“E’… non è importante in questo momento,” rispose l’altro “Possiamo solo… stare insieme?” 

“Certo,” acconsentì “Quello che desideri.” 

“E’ solo che ho bisogno di te,” disse Blaine. 

“Chi era Kurt?” chiese Finn facendo sbucare la testa dall’angolo del salotto.

“Oh, Blaine.”

“Ciao, Finn,” Blaine lo salutò sottovoce. 

“E’ tutto okay?” Kurt sapeva che anche Finn poteva chiaramente vedere in che stato fosse Blaine. 

“Tutto bene, Finn,” rispose Kurt con fermezza. “Io e Blaine andiamo in camera. Chiamami quando arrivano papà e Carole, okay?” 

Finn annuì, quasi come se volesse aggiungere qualcosa d’altro, ma Kurt gli lanciò una delle sue occhiate.
Kurt prese Blaine per mano e lo condusse al piano di sopra, nonostante tutti i ragazzi lo potessero chiaramente vedere “Mi devo tirar fuori da questa serata tra uomini” disse Kurt ignorando gli sguardi  shockati di tutti. Kurt li salutò e poi condusse nuovamente Blaine su per le scale.

 

*


“Cos’è successo?” domandò Kurt non appena entrarono in camera. Blaine si prese un attimo per guardarsi attorno.

“Mio padre,” rispose Blaine. “Lui…noi non…è complicato”.

“Lo avevo immaginato,” rispose Kurt dolcemente, sedendosi sul bordo del letto e guardando Blaine. “Ne vuoi parlare?”

“No,” rispose Blaine immediatamente. “No, voglio solo dimenticarmi di tutta questa faccenda e godermi la tua presenza” Kurt lo guardò storto e Blaine sapeva che il suo ragazzo non sarebbe stato d'accordo, ma non disse comunque nulla.
Invece di rimproverarlo, Kurt si sedette più comodo sul letto e indicò lo spazio affianco a lui. “Vieni qui”. Blaine si mosse lentamente, mettendosi in ginocchio sul materasso e sistemandosi affianco a lui.  “Sono felice che tu sia qui,” sussurrò Kurt.

“Anche io,” rispose Blaine. “Quando sono con te va tutto meglio.” 

“E’ esattamente quello che provo io,” mormorò Kurt guardandolo intensamente negli occhi. Blaine si avvicinò  baciandolo.
Forse a causa del fatto che erano settimane che non si baciavano Blaine sentì una scossa fino alle punte dei piedi. Approfondì il bacio, avvolgendo le dita tra i capelli di Kurt che si fece scappare un verso di sorpresa. L’altro colse quest’occasione per far scivolare la lingua tra le labbra del fidanzato.

Colto alla sprovvista Kurt ci mise un attimo per rispondere, ma quando lo fece Blaine sentì di nuovo quel brivido di piacere. Si avvicinò ancora di più al ragazzo, con una mano gli lasciò i capelli per accarezzargli il viso, passando poi al collo. Kurt strinse con entrambe le mani la maglietta di Blaine e piccoli gemiti scapparono ad entrambi.
Blaine voleva di più: accarezzandogli i capelli, lasciò scivolare le mani sul petto del suo ragazzo. Kurt gemette, inarcando la schiena contro il fidanzato, che sorrise sulle sue labbra.

Lasciò vagare le mani ancora più in basso, poggiando le dita contro la cintura dei suoi jeans attillati. Non lasciavano niente all’immaginazione, e Blaine riusciva a sentire l’eccitazione di Kurt contro il suo corpo. Mosse di poco la mano per sentire veramente Kurt, quando questo interruppe il bacio. “Fermati,” disse. 

Blaine non recepì immediatamente il messaggio e  continuò a muovere la mano. Kurt l’afferrò con fermezza.

“Per favore, Blaine,” disse con una presa salda. “Fermati.” 

“Perchè?” Blaine si rese conto che probabilmente la sua voce era una specie di gemito. “Ti voglio”. Kurt tremò sentendo queste parole.

“Anch-….anche io ti voglio” rispose Kurt con il viso rosso, e l’altro ricominciò a baciargli il collo.

“No, Blaine, ascoltami, ti prego.” Kurt lo spinse indietro. “Non voglio fare…questo genere di cose…non in queste circostanze”

“Ma prima hai detto che-.” Blaine non riusciva a capire. 

“Infatti lo voglio!” esclamò Kurt velocemente. “Ma non sono ancora pronto per tutto… questo. E penso che nemmeno tu lo sia.” 

“Kurt-"

“Hai avuto delle brute giornate. E’ abbastanza chiaro,” fece notare Kurt. “E penso che se facessimo qualcosa ora… sarebbe troppo presto, e sarebbe per dei motivi sbagliati, e ce ne pentiremmo entrambi”. Kurt mise una mano sulla guancia di Blaine. “Non voglio pentirmi di nulla con te”

“Kurt, io-" Blaine era consapevole di avere un aspetto terribile. Come aveva potuto comportarsi in questo modo?

“Blaine, è tutto okay.” Kurt gli sorrise. “Dobbiamo solo stabilire qualche regola, così da essere entrambi a nostro agio.”

“Tipo?” domandò, avvicinandosi. 

“Tipo non permettere alle nostre mani di viaggiare troppo a sud fino a quando non ci sentiremo entrambi pronti” suggerì Kurt.

“Sembra una buona idea” acconsentì Blaine sottovoce. “Mi spiace sul serio.” Kurt lo tirò a sé, e Blaine poggiò la testa sulla sua spalla.

“Ti va di vedere un film?” chiese Kurt “O preferisci scendere di sotto a spargere un po’ di sangue con i ragazzi?” 

“Non penso che possiamo nascondere ‘questo’” Blaine indicò loro due “Una volta scesi al piano di sotto…i tuoi amici ci scopriranno”

“Probabilmente già sospettano qualcosa,” Kurt rispose. “Normalmente non porto ragazzi gay nella mia stanza.” 

“Videogames quindi?” Blaine guardò Kurt per una conferma. 

“Okay,” acconsentì il ragazzo. “Ma non ti voglio veder piangere quando ti farò il culo,” disse. “Non so come, ma sono particolarmente bravo con quella roba.” 

 

*


Quando Kurt e Blaine entrarono in salotto cadde il silenzio nella stanza. “Ragazzi, vi ricordate di Blaine?” disse Kurt.

“Certo bello” rispose Puck. “Come te la passi a LA?” 

“Bene,” sorrise Blaine sedendosi affianco a Kurt. 

“E cosa ti ha portato in Ohio?” domandò Artie, inclinando il joystic come se in questo modo il suo personaggio potesse muoversi più velocemente.

“Una visita di famiglia,” rispose Blaine abbassando un po’ la voce. “e Kurt.” Kurt sentì il viso andargli in fiamme, ancora. Un giorno di questi avrebbe smesso di arrossire in presenza di Blaine.

Ritornarono a giocare ai videogames e ben presto Kurt si rese conto di come Blaine si fosse già inserito nel gruppo. In più, Blaine, stava anche cercando di evitare il contatto con Kurt. Erano seduti uno affianco all’altro, ma non si tenevano nemmeno per mano.
Kurt sperava solo che non fosse offeso per quello che era successo poco prima. Si erano lasciati trascinare dalla situazione. Una cosa che capita spesso alle coppie.

Rimase in ansia fino a quando Burt e Carole non tornarono a casa e cacciarono a forza i ragazzi, dicendo che era troppo tardi nonostante fossero tutti in vacanza. Rimasero sorpresi nel vedere Blaine, ma gli dissero semplicemente che si sarebbero rivisti il giorno successivo.

“Ti accompagno” disse Kurt, conducendolo alla porta. I ragazzi stavano sistemando le loro cose e si stavano vestendo. Il salotto era silenzioso e Kurt sapeva che i compagni li stavano spiando di nascosto.

“Ci stanno guardando, dico bene?” mormorò Blaine e Kurt annuì.

“Sì,” disse. 

“Pensi che dovremmo fare uno show solo per loro?” Blaine sorrise, un vero sorriso, il primo di quella serata. Kurt sorrise a sua volta.

“Se vuoi,” rispose. “Spetta a te decidere se farglielo sapere oppure tenere tutto per noi.” 
Blaine non rispose, semplicemente si avvicinò a Kurt e lo baciò. 

Oh, okay. 

Kurt avvolse le braccia attorno alle spalle di Blaine, dimenticandosi dei ragazzi in salotto e dei suoi genitori in cucina, perdendosi per un momento. Quando Blaine concluse il bacio, Kurt fece un verso di protesta.

“Ci vediamo domani,” promise Blaine e  Kurt annuì aprendo la porta d’ingresso. Guardò Blaine camminare verso quella che Kurt immaginò fosse una macchina a noleggio. Lo salutò prima di chiudersi la porta alle spalle. Kurt tremò per l’aria fredda che era entrata e poi si voltò

“Bella mossa Hummel” disse Puck, mostrandogli il pugno. Kurt gli guardò la mano, poi lo guardò negli occhi e solo allora alzò lentamente il pugno per scontrarlo contro quello dell’altro. Kurt non sapeva cosa dire: in qualche modo riuscì a salutare i ragazzi che se ne stavano andando.

Si domandò cosa sarebbe successo ora che lo sapevano.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Mi scuso con il ritardo ci sono stati dei problemi con la betatura.

Link al capitolo originale

Capitolo 12

 
Kurt ottenne delle risposte il mattino successivo quando, controllando il telefono, trovò circa 10 messaggi.
 
Erano più o meno tutti simili – quattro da Rachel, tre da Mercedes, uno da Tina, uno da Santana e uno da Brittany.

Quelli di Rachel consistevano tutti in gridolini sul fatto che le avesse tenuto segreta la storia di Blaine, e come questo avrebbe potuto influire sulle New Directions.
 
Mercedes era offesa per non essere stata avvisata, ma voleva i dettagli.
 
Tina semplicemente si congratulava e gli faceva i migliori auguri.
 
Cancellò quelli di Santana prima ancora di finire di leggerli – le stava abbastanza simpatica, ma a volte si faceva prendere troppo la mano. Come per esempio in quel momento con tutti i suggerimenti che gli stava dando su quello che lui e Blaine avrebbero potuto fare.
 
Brittany gli augurava buona fortuna, e sperava che Blaine fosse abbastanza preso da Kurt da potergli mostrare quanto fosse fantastico farsi leccare le ascelle.
 
Kurt scosse la testa, ricordandosi la sua breve storia con Brittany. Gli aveva insegnato come si bacia, informandolo che i ragazzi di solito sanno di hamburger e salsa. Forse la maggior parte dei ragazzi, pensò Kurt, ma non Blaine.
 
Il suo sorriso si increspò un poco ricordandosi quanto fosse sconvolto Blaine la sera precedente. Kurt cercò di immaginarsi cosa avesse detto il padre di Blaine per farlo stare così male.


Mandò un messaggio a tutti i membri delle New Direction, visto che, a quanto pare, ora erano tutti al corrente della situazione.

Io e Blaine siamo veramente felici, ma tenete questa cosa per voi. Non vogliamo che lo sappiano tutti.

Con un’occhiata all’orologio, Kurt imprecò sottovoce. Aveva dormito fino a tardi e ora aveva meno di due ore per prepararsi prima dell’arrivo di Blaine e sua madre.
 


*


Blaine lanciò un’occhiata di soppiatto alla madre. “Stai bene?” gli chiese, svoltando con la macchina al semaforo successivo.

“Sono solo stanca, tesoro,” rispose Grace Anderson dandogli una pacca sulla mano che aveva poggiata al cambio. Blaine annuì, mordicchiandosi le labbra. Anche lui era esausto – sia per l’idea di dover incontrare la famiglia di Kurt con sua madre, che per tutte le cose che suo padre gli aveva detto…

Blaine sospirò. “Mi spiace che le cose siano così difficili tra te e papà.”

“Non è colpa tua, tesoro,” rispose lei. “Tu sei tu, e sai bene com’è fatto tuo padre.”

Blaine parcheggiò la macchina nel vialetto degli Hummel e insieme scesero dalla vettura. Non parlarono più in attesa che qualcuno rispondesse al campanello.

“Ciao,” disse Kurt, spalancando la porta.

“Ciao,” rispose Blaine, sentendosi immediatamente meglio. Kurt aveva questo effetto su di lui.

“Entrate,” disse il ragazzo, facendosi da parte. Blaine vide Carole e Burt (avevano insisto per farsi chiamare per nome) in piedi dietro il fidanzato.

“Kurt, questa è mia madre, Grace Anderson,” la introdusse Blaine.

“E' un piacere conoscerla,” Kurt le diede la mano, e Blaine osservò la madre (donna) rispondere alla stretta.

“E questi sono i genitori di Kurt – Burt e Carole Hummel.” La madre salutò entrambi, e le due donne scomparvero immediatamente in cucina, discutendo il menù. Kurt prese il cappotto della mamma di Blaine e poi lo aiutò con il suo.

“Io sono in salotto a vedere la partita se ti interessa Blaine” disse Burt “Ci sono anche Finn e Rachel”

“Saremo lì tra un minuto, papà.” Kurt sorrise a suo padre, ma dal suo tono si capiva che il ragazzo voleva stare da solo con Blaine. Burt gli fece un cenno apprensivo con il capo e poi scomparve nell’altra stanza.
 
“Come stai?”

“Meglio,” rispose Blaine. “Adesso che sono lontano da mio padre.”

“Non andate proprio d’accordo” Blaine rise, ma era una risata amara.

“La risposta è no,” disse a Kurt. “Ma non voglio pensarci oggi. Ho ancora una settimana con te prima di tornare LA, e dobbiamo pianificare un sacco di cose e farne il più possibile.”

Kurt gli diede un piccolo e dolce bacio.

“Ottima idea.”


*



“E' vero che lavori sedici ore al giorno?” chiese Rachel a Blaine. Non aveva smesso un attimo di torturalo con domando su Dalton per tutto il giorno e anche ora con davanti il cibo, non voleva saperne di smettere.

“Qualche volta,” le disse Blaine. Kurt pensò che se fosse stato al posto di Blaine le sarebbe già saltato in testa. Era stressante. Blaine, comunque, sorrise e continuò a rispondere alle sue domande. “Dipende da cosa dobbiamo girare. Le esibizioni richiedono più tempo.”

Kurt si ricordò della sua giornata passata sul set. Blaine aveva dovuto girare una scena 10 volte prima che andasse bene. La madre di Blaine sembrava un tipo tranquillo, guardava il figlio interagire con i ragazzi con occhi dolci. Kurt non riusciva a capire l’opinione della donna nei suoi confronti, ma non aveva detto nulla contro la loro relazione per ora, e questa era già una vittoria.


“E' vero che il tuo personaggio avrà un fidanzato?” Rachel fece un’altra domanda. Tutti rimasero in silenzio, e osservarono Blaine.

“Non posso risponderti,” disse Blaine arrossendo. “A causa del contratto.”

“Fai bene Blaine,” mormorò Kurt.

“Aspetta, se il tuo personaggio avrà un fidanzato, vi dovrete baciare nello show?” chiese Finn, sempre guardando il ragazzo.

“Spero di sì,” rispose Blaine. “Non sarebbe molto giusto se James frequentasse qualcuno ma non lo potesse baciare solo perché si tratta di una coppia omosessuale.”

Kurt voleva assolutamente cambiare argomento. L’ultima cosa che desiderava pensare in quel momento era Blaine e Sebastian che si baciavano. Anche se si trattava di finzione.

“Pensi che non ci saranno problemi con il network televisivo?” volle sapere Rachel.

“Penso di no,” disse Blaine. “Per ora siamo andati alla grande. Daytime TV negli ultimi anni ha mandato in onda scene di coppie omosessuali in pieno pomeriggio.”

“Quindi bacerai un altro ragazzo.” Si intromise Finn. “Intendo, baciare qualcuno che non sia Kurt.”

“Bhe, sì.” Blaine annuì. Kurt pensò che le sue patate in quel momento fossero davvero interessanti. Non voleva avere questo tipo di conversazione a tavola, dato che non ne aveva ancora discusso con Blaine in privato.
 
Kurt ringraziò mentalmente suo padre quando questo cambiò argomento, parlando di sport, ma non ci prestò molta attenzione. Invece si concentrò sulla mano di Blaine che stava stringendo la sua sotto il tavolo.
 
Il resto della cena passò tranquillamente e Rachel sembrava aver capito di smettere di far domande.

Carole fu la prima ad alzarsi e a sistemare il tavolo. Quando la donna stava per portar via il piatto a Blaine, questo la fermò.  “Aspetta,” spiegò Blaine sorridendo, poi si rivolse a Kurt. “Prendi il tuo pc. Faremo qualcosa di divertente.”

Kurt lo guardò male ma poi prese il pc nell’altra stanza, che aveva usato precedentemente quando tutti stavano guardando la partita. Tutti fissarono Blaine mentre con il suo Iphone faceva una foto al piatto vuoto e l’allegava a un tweet.
 
La migliore cena di Natale – Ottimo cibo e ottima compagnia. :)

“Sei su Tumblr?” chiese Blaine a Kurt. Kurt annuì.

“Cos'è Tumblr?” li interruppe Burt.

“E' un social network, papà,” rispose Kurt. “Un sacco di fan di Dalton sono iscritti.” Sospirò quando si rese conto di aver messo in blacklist il porno, non avrebbe mai immaginato che suo padre un giorno avesse potuto vedere il suo Tumblr, e un paio di persone che seguiva postavano cose un po’ spinte.

“Cosa stiamo aspettando?” chiese Carole.

“Vedrete,” disse Kurt che aveva capito cosa voleva fare Blaine, iniziando a ridere. “Ed ecco qui”.
Kurt indicò un numerino che continuava a crescere in alto sulla sua dashboard. “Questo è il numero di aggiornamenti” spiegò “Scommetto che tutta la mia dash ora è piena del tuo tweet”. Blaine rise e Kurt schiacciò il numerino. Lo schermo si riempì con la foto del suo tweet.
 
“Solo… fatemi un favore e non leggete i commenti, okay?” disse Kurt. “Le fan sanno essere un pochino… pazze.”

“Bello, ci sono voluti meno di 5 minuti,” Finn guardò sconvolto Blaine.

“Ho dei fan molto devoti,” rispose l’altro

“E gli piace metterli alla prova,” aggiunse Kurt con un’occhiataccia. “Non scherzare con le fangirl, tesoro.”

“Oh, Nick ha risposto al tweet,” disse Blaine, digitando una risposta. “Tra poco lo posteranno anche qui.”

Infatti in pochi minuti il tweet di Nick comparve in dash.


“Abbiamo finito di giocare?” domandò Kurt alzando le sopracciglia.

“Rovini tutto il divertimento,” rispose il fidanzato con un’espressione da cucciolo.

“Ti diverti troppo con questo genere di cose.” Kurt chiuse lo schermo. “Andiamo a scambiarci i regali.” Si alzò in piedi e prese il computer. “Siamo di sopra.”

“Porta aperta,” fu tutto quello che disse Burt prima che i due lasciassero la stanza.


*


“Allora, non è molto,” disse Blaine sedendosi sul letto di Kurt. “Ma l'ho visto e ho pensato a te.”
 
Si erano fermati davanti alla porta e Blaine aveva preso una scatolina dalla tasca.
 
Kurt aprì la porta e Blaine lo seguì all’interno della stanza, sistemandosi sul letto.
 
“Lo stesso vale per me” rispose Kurt prendendo il suo regalo dal comodino. “Scambiamoceli e apriamoli”

“Sì,” concordò Blaine, passando la scatolina a Kurt che gli diede il suo.
 
“Al tre?”
 
Kurt annuì.
 
“Tre!” esclamò Blaine, strappando la carta. Kurt rise guardandolo per qualche secondo prima di aprire il pacchetto.

“Oh, Blaine, mi piace tantissimo,” mormorò Kurt, tirando fuori dalla scatola una piccola spilla a forma di ghirlanda di Natale.

“Anche a me,” gli disse Blaine, con in mano il papillon che Kurt gli aveva regalato.
 “Posso… mettertela?” chiese Blaine, indicando la spilla. Sentì la gola seccarsi all’idea: era come se stesse marchiando Kurt, rendendolo di sua proprietà, e la cosa lo emozionava.

“Non si abbina al mio outfit,” Kurt disse in un sussurro mentre Blaine si avvicinava.

“Allora?” rispose Blaine, togliendo la spilla dalle mani di Kurt. “Puoi indossarla, per favore?”

“Okay,” mormorò Kurt, mentre Blaine si avvicinava ancora facendo scorrere le mani sotto la stoffa della camicia di Kurt. L’ultima cosa che voleva fare era pungerlo.  Blaine si assicurò di accarezzargli la pelle del petto mentre faceva questa operazione il ragazzo sospirò di piacere. Blaine adorava l’effetto che aveva su Kurt: un semplice tocco era sempre qualcosa di più. Sistemò la spilla e poi la toccò gentilmente.

“Ti sta bene,” disse Blaine. Kurt osservò il regalo e poi di nuovo il volto del fidanzato. I loro sguardi s’incorcarono e Blaine non seppe bene chi si mosse per primo, ma i due si ritrovarono a baciarsi.
Blaine spinse Kurt contro il letto e poi si mise a cavalcioni sopra di lui, esplorandosi a vicenda con le mani.
 

“Hey, Blaine, tua mamma – Oh, Dio, scusate!” esclamò Finn, e i due per poco non saltarono giù dal letto.

“Okay, Finn,” gli disse Blaine, cercando di riprendere fiato. Kurt aveva un’espressione assassina.

“Nessuno ti ha insegnato a bussare, Finn?” sbottò Kurt.

“Mi spiace, se avessi saputo che stavate facendo….quello, avrei bussato!” mormorò Finn. “Mi ha mandato qui tua madre” disse guardando Blaine. “Penso che sia pronta per andare.”

Blaine annuì e prese il suo regalo, rimettendolo nella scatola per non rovinarlo. Kurt lo prese per mano e insieme scesero le scale seguendo Finn.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Link al capitolo originale

Capitolo 13

 
“Entrate, entrate!” disse Rachel, spingendo Kurt, Finn e Blaine in salotto. “Sono già tutti al piano di sotto”
Kurt si tolse il cappotto mentre scendeva le scale, seguendo la padrona di casa e Finn. Anche Blaine alle sue spalle si stava svestendo. Le New Direction avevano deciso di passare il capodanno insieme a casa di Rachel.

La settimana di Natale era volata; Kurt e Blaine avevano fatto qualcosa insieme ogni giorno: shopping di Natale, pattinaggio, guerra di palle di neve e Kurt era stupito del fatto che nessuno avesse riconosciuto il suo fidanzato.

Passare così tanto tempo con Blaine, vederlo ogni giorno così felice, gli aveva fatto quasi dimenticare quanto fosse depresso la sera della Vigilia.
Quasi.
Diede il cappotto a Rachel e poi sorridendo prese per mano Blaine.

*


Blaine non sapeva di preciso chi fosse stato ad aprire l’armadietto con gli alcolici dei genitori di Rachel, ma aveva intenzione di bere solo un bicchiere.
Ma il bicchiere si trasformò presto in tre, e se non fosse stato attento sarebbero diventati presto quattro.  Corrucciò la fronte osservando il suo bicchiere e domandandosi dove fosse Kurt. Con la vista un po’ offuscata Blaine si guardò attorno cercando il fidanzato.

“Sei davvero gay?” domandò uno degli amici di Kurt dal divano, quello con la cresta. Blaine si sedette sul divano al suo fianco.

“100% gay,” rispose guardandolo. “I tuoi capelli sono appuntiti”

“Non hai l’aspetto di un ragazzo gay,” Puck (Ecco come si chiamava!) rispose.

“Questo è... è off-off–“ Blaine cercò di concentrarsi su quella parola difficile, ma il suo cervello non collaborava.

“Offensivo?” disse Kurt alle sue spalle, sedendosi sul divano.

“Si!” esclamò Blaine. “Sei il migliorissimo.” 

“E tu sei ubriachissimo,” rispose Kurt sorridendo un poco. 

“Nu uh,” negò Blaine. “Ho bevuto solo un drink,” disse mostrando tre dita.

“Lo vedo.” rise Kurt.  “Direi che per ora bastano, okay?” 

“Okay,” Blaine acconsentì, sollevando la mano per accarezzargli la guancia. “Sei carino,” sospirò felice. Puck alzò le sopracciglia rivolto a Kurt. 

“Grazie.” Kurt accarezzò a sua volta la mano di Blaine “Cosa ne dici se ci beviamo qualcosa di non alcolico?”

“’Kay.” Blaine si lasciò trascinare in piedi da Kurt, mettendogli una mano attorno alla vita e poggiando la testa sulla sua spalla. Kurt lo accompagnò verso il tavolo, trovando una Diet Coke e aprendola. La porse a Blaine tenendo in mano per lui Il tappo rosso.

“Bevi un po’ di questo, okay?” lo incoraggiò. 

“Uh oh!!” La voce di Rachel sembrava addirittura più squillante da ubriaca e Blaine si voltò osservandola. “Eccoti!” disse la ragazza barcollando verso i due. “Guardateeee” disse indicando verso l’alto ed entrambi alzarono lo sguardo. Blaine vide un rametto di vischio appeso al soffitto, Rachel lo aveva tenuto nonostante il Natale fosse già passato.

Blaine guardò Kurt fisso negli occhi, voleva baciarlo con tutto sé stesso, ma non era sicuro che anche Kurt lo volesse. “Bacio, bacio, baciooo…” iniziarono a cantilenare tutti gli altri, fino a quando Kurt non premette velocemente le labbra su quelle di Blaine in un veloce bacio a stampo.

“Ecco” disse, sormontando tutti i versi di disappunto dei suoi amici. Blaine poggiò la bottiglietta sul bancone e poi attirò Kurt verso di sé, baciandolo appassionatamente.
Aveva il suo viso tra le mani e dopo un momento Kurt avvolse le braccia attorno al suo collo.

Riusciva vagamente a sentire i commenti delle persone attorno a lui, ma non gli importava gran che perché in quel momento Kurt lo stava baciando .

Blaine concluse il bacio ma solo perché, sia lui che Kurt, avevano bisogno di aria.

“Beh” disse Puck alle loro spalle. “Direi che è decisamente gay.”

 
*


“Uccidimi.” 

Quelle parole sussurrate furono la prima cosa che Kurt sentì aprendo gli occhi. Si sedette lentamente, guardando i muri della sua stanza e non capendo da dove provenisse quella voce. Abbassò lo sguardo e vide i ricci scompigliati di Blaine al suo fianco tra un ammasso di coperte.
Tutti i fatti della notte precedente gli tornarono in mente – Il party di Rachel, Blaine che si era ubriacato, il bacio che si erano scambiati loro due davanti a tutti i suoi compagni…
Kurt arrossì. 


“La testa,” sussurrò ancora Blaine. 

“Post-sbornia?” disse Kurt ritrovando finalmente la voce ma tenendo comunque un tono basso.

“Sì.” 

“Stai qui, vado a prenderti dell’acqua e delle aspirine.” disse Kurt scivolando fuori dal letto. Non aveva idea di cosa avesse potuto dire suo padre se avesse trovato Blaine nel suo letto, ma sicuramente non sarebbero state belle cose.  Sospirò. La notte precedente Blaine non era stato in grado di guidare fino all’hotel, e Kurt non voleva che sua madre lo vedesse in quelle condizioni. Sperò solo nella comprensione di suo padre.

“Papà,” esclamò Kurt, sorpreso che suo padre fosse già in cucina così presto il primo giorno dell’anno. “Ti sei svegliato presto.”

“Carole ha fatto la colazione” disse Burt indicando i muffin sul tavolo, bevendo  un sorso del suo caffè.

Kurt prese due muffin e li mise sul tavolo, prima di prendere una bottiglia d’acqua e un’aspirina dall’antina dove tenevano i medicinali.

“Nottata difficile?” domandò l’uomo guardando tutte le cose che aveva preso il figlio.

“Blaine è rimasto a dormire qui” Kurt non riuscì a guardare il padre negli occhi. “Lui si è tipo…un po’ ubriacato”

“Ora avete iniziato a bere?” Burt era decisamente scocciato.

“No, io no” disse Kurt. “E nemmeno Finn. Qualcuno degli altri ragazzi sì, e Blaine ha bevuto un paio di drink”.

“Ti ricordi le regole di questa casa, vero?” domandò Burt

“Papà, ti prego”. Kurt poggiò tutte le cose sul tavolo. “Non ha fatto niente di male. Eravamo ad una festa, ha bevuto un po’ e io non volevo lasciarlo tornare a casa da solo in quelle condizioni”.

“Siete troppo giovani per bere,” rispose Burt. 

“Lo so,” rispose  “Ma questo non lo rende certo una cattiva persona. Ti prego papà, non giudicarlo. Tengo davvero a lui”

“Lo so figliolo” sospirò Burt. “Okay” aggiunse poi facendogli un cenno con la mano “Vai a fare la crocerossina”

“Grazie Papà,” Disse Kurt, riprendendo le sue cose e tornando verso la sua stanza.

 
*


Blaine sospirò tranquillo, con la testa sulla spalla di Kurt. I due erano accoccolati sul suo letto a guardare Harry ti presento Sally.  Avevano trascorso tutta la giornata chiusi in camera a farsi le coccole e a guardare film – nonostante fossero soli in stanza. La madre di Blaine era al piano di sotto a guardare qualche programma con Carole e Burt e nessun adulto era mai andato al piano di sopra a controllarli.

Questo era stata sicuramente la sua visita a casa più piacevole da quando aveva iniziato a registrare Dalton, ed era tutto merito di Kurt. Non voleva tornare a casa il giorno successivo – tra il caos delle riprese e lontano dal suo fidanzato.

“Come sta la testa?” domandò Kurt, guardandolo.

“Meglio,” rispose Blaine .“Non voglio tornare a casa domani”

“E io non voglio che tu te ne vada,” rispose Kurt. Blaine lo guardò negli occhi. 

“Kurt io –“ a Blaine batteva forte il cuore, incredibilmente nervoso.

Era innamorato.

Era innamorato di Kurt. Sorrise consapevole.

“Ti amo” mormorò, incapace di distogliere lo sguardo dal fidanzato. Gli occhi di Kurt si spalancarono, in preda al panico. Era troppo presto? Oddio, era troppo presto!

“Ti amo anche io” Blaine registrò a malapena la voce di Kurt, che era più che altro un sussurro.

“Cosa?” domandò Blaine, pensando di esserselo immaginato.

“Ho detto che ti amo anch’io, Blaine” ripeté il ragazzo. Blaine si lanciò verso Kurt, baciandolo.

Le loro lingue danzarono insieme e a Blaine sembrava di andare a fuoco. Sentì la sua erezione crescere velocemente nei pantaloni e le mani iniziarono a muoversi da sole. Kurt si allontanò dal bacio, per prendere aria.

“So che abbiamo deciso di non lasciar esplorare troppo le nostre mani” mormorò Blaine “e sono d’accordo. Ma cosa ne dici se provassimo qualcosa di nuovo?”

“Tipo cosa?” domandò Kurt senza fiato.

“Posso toglierti la maglietta?” Kurt sembrò incerto per un momento, ma poi si morse il labbro e annuì. “Sei sicuro?”

“La togli anche tu?”

“Sì” disse Blaine, sedendosi e togliendosi la maglia. Kurt  trattenne il respiro, le guance gli diventarono velocemente rosse.

“Okay, mi sa che ora voglio tenermi addosso la mia” disse con gli occhi spalancati mentre fissava il petto nudo di Blaine.

“Puoi toglierla, per favore?” ripeté Blaine “Voglio vederti”

“Non sono come te” fece notare Kurt. “Perché vuoi vedermi?”

“Perché sì” gli disse Blaine allungando una mano verso il bordo della maglietta di Kurt e tirandola dolcemente. “Per favore?”

Kurt lo fissò per un lungo momento, poi chiuse gli occhi e alzò le mani. Blaine trattenne il fiato e lentamente gli tolse l’indumento.

Oh,” sussurrò. Blaine non riuscì a trattenersi a lungo e trascinò Kurt a sé baciandolo con trasporto. Se pensava che baciarsi con Kurt fosse fantastico, era mille volte meglio farlo senza maglietta. Non riusciva a smettere di toccare la pelle di Kurt, così morbida e liscia e… Dio, i rumori che stava facendo il ragazzo in quel momento.

“Blaine!” Blaine sbuffò sentendo la voce di sua madre.

“No,” Kurt gemette, stringendo Blaine a sé. “Non sono ancora pronto a lasciarti andare.” 

“Lo so,” Blaine sospirò baciandolo di nuovo “Lo so”.

 
*

Scesero le scale mano nella mano, completamente vestiti. Kurt stava cercando di non piangere.

“Chiamami non appena atterri,” gli disse. 

“Lo farò,” promise Blaine.

“E’ ora di andare tesoro” disse Eva, porgendogli il cappotto. Blaine annuì. Salutò Burt e baciò Carole sulla guancia, ringraziandoli per l’ospitalità. Kurt lo guardò con un sorriso triste, fino a quando non arrivò il suo turno.

“Vorrei poterti accompagnare all’aeroporto” mormorò Kurt, giocherellando con i bottoni del cappotto di Blaine.

“Ne abbiamo già discusso.” rispose Blaine. “E’ troppo rischioso, ci potrebbero scoprire e poi non potremmo fare questo”.

Baciò Kurt dolcemente, e poi gli accarezzò il naso con il suo. “Ti amo” disse Kurt.

“Ti amo anche io” rispose Blaine prima di uscire di casa con sua madre. Kurt aspettò che i due se ne fossero davvero andati prima di piangere. Abbracciò suo padre che lo strinse forte a sé. 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Link al capitolo originale


Capitolo 14

 

Tornare a scuola fu più difficile di quanto Kurt avesse potuto immaginare; per prima cosa gli mancavano le vacanze dove poteva fare quello che voleva, quando voleva o non fare nulla tutto il giorno; e poi gli mancava Blaine. Non poteva immaginare che gli sarebbe potuto mancare così tanto. Non pensava fosse possibile.

In più non aiutava nemmeno il fatto che a scuola non potesse parlare del suo ragazzo - dato che avevano deciso di tenere le cose private, Kurt non poteva nemmeno nominarlo. Comunque era riuscito a convincere Blaine a mandargli via mail una foto tessera, e quella foto era appesa nell'armadietto in una cornice fatta a mano da Kurt. Guardarla durante le giornate difficili gli era d'aiuto: sapeva che avrebbe potuto comunque scrivere un sms a Blaine (anche se lui non gli avrebbe risposto subito).

Kurt si fermò davanti all'armadietto, inserì la combinazione e aprì lo sportello. Guardò Blaine in foto e sorrise. Sapeva che tutti gli studenti lo consideravano un fan ossessionato per un attore, e gli scappò una risata ricordando quando l'aveva raccontato a Blaine: era rimasto piacevolmente colpito e lo aveva stuzzicato all'infinito. Quel momento felice però durò poco, in quanto Dave Karofsky lo spinse con forza di faccia contro l'armadietto.

Ecco un'altra delle cose che non gli mancavano della scuola. Gli atti di bullismo erano, se possibile, peggiorati.  Le ultime settimane erano state piene di insulti e spintoni nei corridoi. Kurt non sapeva se qualcuno avesse scoperto del suo fidanzato (anche senza saperne l'identità) e quindi se la notizia li avesse turbati in qualche modo, ma se Karofsky lo avesse spinto ancora una volta contro l'armadietto, Kurt sarebbe esploso. Durante il pranzo scrisse a Blaine il più possibile, e rimase sotto shock quando il cellulare squillò poco dopo.

“Non mi aspettavo di sentire la tua voce così presto,” disse Kurt a mo' di saluto rispondendo.

Ciao anche a te,” rispose Blaine.

“Scusa, solo... avevo bisogno di sentirti e non riuscivo ad aspettare più tardi" mormorò Kurt.

Ti sta ancora dando fastidio?” chiese Blaine, sospirando.

"Sì,” rispose Kurt sottovoce.

Devi dirlo a qualcuno, Kurt,” lo incoraggiò Blaine. “Le cose non miglioreranno fino a quando non lo farai.

“Come se non ne fossero già tutti al corrente,” disse Kurt improvvisamente arrabbiato. Cosa ne sapeva Blaine? Lui non era al McKinley. “Tutti sanno cosa succede, e nessuno fa un cavolo per risolvere la situazione.”

Allora affrontalo,” suggerì Blaine. “Digli che deve smetterla.

“Non lo so, Blaine,” esitò Kurt. “É che mi piace la mia faccia così com'è.” disse ruotando gli occhi

“Grazie comunque per avermi ascoltato.”

Prego,” disse Blaine. “Ascolta, mi stanno chiamando. Stai attento, okay?

“Lo farò,” promise Kurt. “Ti amo.”

Ti amo anche io,” rispose Blaine. “Ci sentiamo dopo.

Kurt disse che l'avrebbe fatto e poi riattaccò. Pensò al suggerimento di Blaine per un attimo, ma poi scosse la testa. Si alzò, salutò i suoi amici, e si diresse al suo armadietto. Il cellulare gli vibrò tra le mani e abbassò lo sguardo sorridendo quando lesse l'sms di Blaine.

Courage

Subito dopo il suo cellulare venne sbattuto per terra. Il viso arrabbiato di Karofsky era davanti a lui e immediatamente dopo venne sbattuto contro gli armadietti. Kurt strinse i denti mentre la sua schiena veniva sbattuta contro il metallo, sentendo il dolore esplodergli dentro. Inspirò più aria possibile e poi urlò "Qual è il tuo problema?".

Karofsky si voltò semplicemente e poi sparì dietro l'angolo. Kurt riprese il suo cellulare, fissò il messaggio di Blaine (non aveva idea di come fosse possibile che non si fosse rotto), e dopo qualcosa dentro di lui scattò. Corse dietro a Karofsky, pronto per affrontarlo. Non aveva idea dell'errore che stava per fare.

 

*

 

"Hey" disse Blaine rispondendo al telefono quando Kurt chiamò. Aveva ancora qualche scena da registrare e poi avrebbe finito per quel giorno, e ne era felice. Non vedeva l'ora di tornare a casa a rilassarsi.

"Blaine" disse Kurt sottovoce, la sua voce non sembrava normale.

“Kurt, cosa c'è che non va?” chiese Blaine.

Blaine” Kurt disse ancora il suo nome, ma ora la sua voce suonava scossa, come se stesse per piangere.

“Kurt, mi stai spaventando,” gli disse Blaine. “Cosa succede?”

Ho fatto quello che mi hai detto” rispose Kurt, e Blaine poteva percepire che stesse piangendo.

"Fatto cosa?" domando Blaine sottovoce.

"L'ho affrontato" boccheggiò Kurt "Ho seguito il tuo consiglio."

"Stai bene?" Blaine si rese conto che stava stringendo talmente forte il cellulare che la mano gli stava facendo male.

"Non lo so” rispose finalmente Kurt.

“Ti ha fatto del male?” chiese Blaine, il suo cuore che martellava.

Veramente no,” sussurrò Kurt. “Lui...

“Kurt, per favore, mi stai uccidendo,” lo supplicò Blaine e con queste parole Kurt singhiozzó. “Kurt, cosa?”

Mi ha baciato” disse finalmente Kurt.

“Cosa?” Blaine tremò.

"Mi ha sbattuto contro l'armadietto e mi ha baciato, e ha detto che se ne avessi parlato con qualcuno mi avrebbe ucciso." Kurt stava piangendo.

"Dio, Kurt, Io...” Blaine si pentì di averglielo suggerito. “Devi dirlo a tuo padre.”

Non posso,” ansimò Kurt. “Non posso.

"Cosa posso fare, Kurt?” Blaine si sentì impotente.

Non c'è niente che puoi fare, Blaine,” Kurt sembrava sconfitto. “Vorrei che fossi qui a stringermi.

 “Lo vorrei anche io.” mormorò Blaine. “Odio questa distanza”

Mio padre è rientrato,” disse Kurt dopo un momento “Devo andare.

“Ti chiamo dopo, okay?” promise Blaine.

Sì” rispose Kurt.

“Solo...chiamami se hai bisogno.” Blaine non voleva attaccare, ma sapeva che Kurt doveva andare.

Lo farò.

 

*

 

Kurt tremò sotto le coperte. Non riusciva a stare al caldo. Come aveva fatto a passare tutta la serata con i suoi genitori senza che nessuno gli chiedesse cosa gli fosse capitato, era un mistero. L'episodio negli spogliatoi con Karofsky continuava a riproporsi nella sua testa. Poteva sentire ancora le sue labbra. Un conato di vomito gli fece stringere ancora più forte le coperte, tremando.

Si addormentò solo al mattino presto, con la voce di Karofsky che ripeteva incessantemente nella sua testa:

Se lo dici a qualcuno ti ammazzo.

 

*

 

Blaine non si rese davvero conto di quello che stava per fare, fino a quando non iniziò a farlo. Dopo la chiamata con Kurt telefonò in aeroporto per prenotare il primo volo disponibile per l'Ohio il mattino successivo. Fortunatamente non aveva scene il giorno seguente e questo gli permetteva di volare da Kurt.

Blaine registrò le ultime scene di quella giornata senza prestare molta attenzione a quello che stava facendo, quasi come se avesse impostato il pilota automatico; ma a giudicare dell'espressione del direttore il suo tentativo fallì. Dormì a malapena a causa dell'ansia e al mattino presto afferrò la sua piccola valigia e si diresse all'aeroporto, con un cappellino da baseball a coprirgli il volto. Sapeva di avere un aspetto orrendo e che quindi i paparazzi l'avrebbero sicuramente seguito per fotografarlo il più possibile - perché in questo mondo le cose funzionavano così.

Una volta in aereo si calmò un poco; tuttavia solo in volo riprese a respirare normalmente.

Dopo quella che sembrò un'eternità l'aereo finalmente atterrò, Blaine noleggiò una macchina e guidò fino a Lima. Arrivò dagli Hummel verso mezzogiorno. Non sapeva se Kurt fosse andato o no a scuola, ma l'avrebbe scoperto a breve.

Bussò forte e Carole aprì la porta poco dopo.

“Blaine!” esclamò la donna e il ragazzo entrò in casa.

“Lui è qui?”

“Beh sì, Kurt è al piano di sopra.” Carole sbatté gli occhi sorpresa. “Lui non si sente-.“

Blaine non la lasciò nemmeno finire di parlare e corse immediatamente al piano di sopra, verso la camera del suo fidanzato.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Siamo esattamente a metà storia!
Buona lettura

Link al capitolo originale

 

Capitolo 15

 

Kurt stava fissando il muro. Aveva già contato le crepe nel soffitto (avrebbe dovuto fare qualcosa per sistemarle), e ora era passato a contare i buchi nelle pareti causati dai chiodi delle fotografie che aveva spostato (avrebbe dovuto fare qualcosa anche per questi).

Non aveva dormito. Non riusciva a chiudere gli occhi, perché ogni volta che lo faceva riusciva solo a vedere il viso di Karofsky davanti a lui, o sentire le sue labbra. Aveva già pianto tutte le sue lacrime e ormai si era quasi rassegnato a questa situazione. 

Kurt sentì la porta della sua stanza aprirsi e parlò senza voltarsi "Carole, ti ho detto che sto bene, sul serio. Vai a lavorare." 

Dei passi attraversarono la stanza, e qualcuno si sedette sul letto dietro di lui. "Non sono Carole." la voce di Blaine lo destò, e Kurt si volto di scatto "Blaine?". 

"Dovevo vederti" 

"E quindi sei salito sul primo aereo?" domando Kurt incredulo. Blaine annui. "Avevi bisogno di me" rispose. "Non c'è nessun altro posto in cui vorrei essere in questo momento." 

"Ma... lo show, e..." Blaine mise un dito sulle labbra di Kurt e quest’ultimo smise di parlare. 

"É tutto okay" gli disse Blaine "Non ti preoccupare ho sistemato tutto." 

Kurt si mosse senza rendersene conto, gettandosi tra le braccia di Blaine "Sono così felice che tu sia qui."

 


*

 
 

Blaine cullò Kurt che si stava lamentando nel sonno. I due avevano parlato di quello che era successo e poi Kurt aveva confessato di non avere dormito. Blaine lo aveva convinto a sdraiarsi, e il ragazzo si era subito addormentato. Per Blaine non era un problema comunque, dato che Kurt in quel momento era accoccolato sul suo petto con le braccia strette attorno alla sua vita, come se temesse che Blaine potesse scomparire da un momento all'altro.

Blaine passo il tempo guardando Kurt dormire e accarezzandogli i capelli. Era una delle poche volte in cui poteva farlo.

Carole fece sbucare la testa in camera poco dopo con uno sguardo preoccupato "Non é malato vero?" domandò. Blaine scosse la testa. "Sta bene?".

"Non lo so" rispose Blaine. 

"Sai cose c'è che non va?" Blaine annuì. 

"Ma non è compito mio dirtelo." le disse. La donna sospirò e poi andò a lavoro, dopo aver promesso che avrebbe chiamato per controllare. 

Blaine sapeva di dover convincere Kurt a dire ai suoi genitori quello che era successo. Le cose non potevano continuare così. Questo Karofsky aveva minacciato la vita di Kurt. Sapeva che il suo fidanzato non avrebbe voluto farlo, ma doveva provarci. 

Kurt si mosse ancora, e poi i suoi occhi azzurri si aprirono e si incontrarono con quelli di Blaine che gli sorrise gentilmente. 

"Pensavo fossi un sogno* " mormorò Kurt con la voce pesante dal sonno. 

"No" rispose Blaine con un ghigno. 

"Ti stai trattenendo dal fare una battuta su Teenage Dream?" domandò Kurt ruotando gli occhi. 

"E se così fosse?". 

"Ottimo" rispose Kurt. Blaine era felice di vederlo un po' più allegro. Kurt si mosse e si stiracchiò allontanandosi da Blaine e guardando l'orologio. Era mezzogiorno passato. 

"Hai fame?" domandò Blaine. Kurt scosse la testa. 

"Vado solo a rinfrescarmi per un secondo" disse Kurt, scivolando fuori dal letto e scomparendo nel bagno. Blaine sistemò le lenzuola e poi si sdraiò più comodo. Kurt uscì dal bagno qualche minuto dopo buttandosi sul letto affianco a lui.

"Ciao" Blaine lo accolse abbracciandolo "Ti senti meglio?". Kurt annuì mordicchiandosi il labbro con uno sguardo preoccupato. "Cosa c'è?" 

"Puoi..." si interruppe. 

"Posso cosa?" domandò Blaine guardandolo negli occhi. 

"Puoi baciarmi?" Kurt sussurrò la domanda con gli occhi spalancati e le guance arrossate. 

"Oh" anche Blaine spalancò gli occhi sorpreso "Sei sicuro che è quello che vuoi?" 

"Sì" Kurt stava ancora sussurrando. Blaine esitò, fissandolo intensamente. "Per favore Blaine". 

"Okay" acconsentì avvicinandosi e finalmente premendo lievemente le labbra contro quelle di Kurt. Alzò la mano accarezzandogli la guancia e Kurt approfondì il bacio. Blaine sospirò rumorosamente "Kurt-" interruppe il bacio non convinto che questa fosse la cosa giusta da fare. 

"Ti prego" Kurt quasi ansimò "Per favore ne ho bisogno" strattonò Blaine verso di sé. Si baciarono con le bocche che si aprivano e le lingue che si attorcigliavano. Blaine non riuscì a trattenere il gemito che gli scappò e spinse Kurt di schiena sdraiandosi sopra di lui prima di rendersi conto di quello che stava facendo. 

"É okay?" sussurrò. 

"Decisamente, decisamente okay" mormorò Kurt, mentre con la bocca tracciava il collo di Blaine "Solo non...solo non fermarti okay?". 

"Si" disse Blaine sussurrando, catturando di nuovo la bocca di Kurt. Fece scorrere le mani lungo il suo collo e poi si fermo al primo bottone del pigiama "Posso?" domandò Blaine tra i baci. 

"Si" rispose Kurt senza nessun ombra di dubbio o esitazione nella voce. "Anche la tua". Le mani di Kurt afferrarono la maglietta togliendola e buttandola vicino al letto. Blaine cominciò a sbottonargli il pigiama, grato che questo avesse pochi bottoni. Kurt si sedette e Blaine glielo tolse poggiandolo sul letto. Kurt lo gettò a terra incurante che fosse di seta e poi torno ad occuparsi di Blaine. 

Blaine si mosse ritrovandosi a cavalcioni sopra Kurt, strusciandosi contro di lui tra i baci. Le braccia gli tremavano e si domandò se Kurt se ne fosse accorto. 

Non aveva mai desiderato così tanto qualcuno nella sua vita. Come se Kurt gli avesse letto nel pensiero, mise le mani sui suoi fianchi trascinandolo verso di sé, facendo scontrare nuovamente le loro erezioni. 

Blaine si lasciò sfuggire un suono indefinito, ma non gli importava. Riusciva a sentire Kurt, e questo lo stava facendo impazzire. Kurt spinse i fianchi verso l’alto e Blaine gemette, “Sei sicuro?” gli disse nell’orecchio. 

“Sì” ansimò Kurt, muovendosi ancora. “Continuiamo Blaine.” 

Blaine non se lo fece ripetere due volte: il suo bacino si scontrò di nuovo con quello di Kurt in ogni loro movimento. Kurt stava ansimando e Blaine ne approfittò per concentrarsi sul suo collo.

Kurt si lasciò scappare un verso intenso, arcuandosi. Blaine si bloccò per un attimo, osservando il viso di Kurt stupendosi per quanto fosse bello in quel momento. Era merito suo, era stato lui a rendere Kurt in quel modo. Si guardarono per un momento e Kurt sorrise imbarazzato, ma poi gli mise nuovamente le mani sulle anche e Blaine ricominciò a muoversi, più lentamente questa volta, per non far male al fidanzato, baciandolo fino a quando non superò anche lui il limite.


*



“Wow,” disse Kurt, quando finalmente ritrovò la voce.

“Uh huh,” acconsentì Blaine: delle parole di senso compiuto in quel momento erano troppo difficili. Rotolò via da Kurt sdraiandosi di schiena. “Non è per lamentarmi ma che cosa ti è preso?”. 

“E’ solo che…avevo bisogno di te” Kurt non riuscì a incontrare lo sguardo di Blaine. Non aveva idea di cosa gli fosse passato per la testa. Blaine l’aveva baciato e Kurt…Kurt aveva sentito il bisogno di andare oltre. “E’ stato…bello, vero?”. 

“Sì” sospirò Blaine “La parola bello non si avvicina nemmeno lontanamente a quello che ho provato.” 

“Sul serio?” Kurt si voltò sul lato, poggiandosi su un gomito. “Dimmi un po’.” 

“E’ stato….orgasmico” rispose Blaine con un ghigno e Kurt si lasciò scappare uno sbuffo. Blaine rise. 

“Okay” disse Kurt dopo un po’ “Penso di aver bisogno di una doccia.” 

“Pure io” rispose Blaine. “Ci vediamo qui tra quindici minuti?”. 

Kurt annuì, felice del fatto che Blaine avesse capito che non si sentisse ancora pronto per fare una doccia insieme, e quindi di trovarsi totalmente nudo di fronte a lui. Blaine scivolò fuorì dal letto e prese la sua borsa, dirigendosi verso il bagno in fondo al corridoio. 

Kurt invece corse verso il suo bagno, facendosi la doccia più veloce di tutta la sua vita. Si concedette qualche minuto per una veloce routine di creme per la pelle, e poi si mise dei vestiti puliti. Si controllò il collo dove vi era un succhiotto e con un sospiro cercò una sciarpa che si abbinasse con la sua maglietta e se la mise attorno al collo.

Blaine tornò in stanza una volta finito, sistemando la borsa in un angolo. “Quindi” iniziò Kurt “Per quanto tempo ti fermi?”. 

“Fino a domani mattina” rispose Blaine. “Devo tornare a LA domani e catapultarmi dall’aeroporto al set”. 

“Blaine, non c’era bisogno che volassi fino a qui per un giorno solo” disse Kurt mordendosi il labbro. 

“Ti amo e stavi male” disse Blaine, abbracciandolo “Non avrei potuto essere in nessun altro posto”. Lo baciò velocemente. “Che ne dici di pranzare?” 

Kurt annuì e Blaine lo trascinò giù per le scale, nella cucina.

 

*



“Sai che devi dire tutto a tuo padre, vero?” disse Blaine a un certo punto, avevano evitato l’argomento per tutto il giorno. Kurt poggiò la forchetta. 

“No, non devo” 

“Kurt, questo tizio ti ha minacciato di morte e non puoi vedertela con lui da solo” protestò l’altro. 

“Io non posso…obbligarlo a fare coming out Blaine. Sarebbe una cosa terribile.” rispose Kurt. 

“Ma se non lo dici a qualcuno, la situazione potrebbe solo peggiorare” gli fece notare Blaine “Lui sarebbe ancora gay, ma tu saresti morto”. 

“E’ ingiusto Blaine” mormorò Kurt, riprendendo la forchetta e infilzandola con forza nella sua insalata. 

“Lo so” rispose Blaine “Ma preferisco che Karofsky faccia outing piuttosto che perderti.” 

“Giusto” sbottò Kurt. “Glielo dirò stasera, okay?” 

“Ottimo”.


*



Passarono il resto del pomeriggio accoccolati sul divano guardando un film. “Sono contento che tu sia qui” disse Kurt interrompendo il silenzio. Blaine gli sorrise.

“Sì?” 
“Sì.” Kurt si accoccolò più vicino a lui. “E non voglio che te ne vada.” 
“Lo so,” Blaine ripeté dolcemente “A volte mi sento in colpa nei tuoi confronti.”

“Perché?” Kurt lo guardò. 
“Perché non dovresti stare con una persona che abita così tanto distante da te, ecco il motivo”
 

“Beh, a parte che non è che io abbia poi tutti questi pretendenti in fila davanti alla mia porta” disse Kurt “Ma anche se li avessi, avrei comunque scelto te”.

Il rumore di una macchina che stava parcheggiando interruppe la loro conversazione.

Kurt si immobilizzò, il cuore che gli batteva fortissimo nel petto. 

I suoi genitori erano a casa.

 

 

*Dream = sogno   

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Link al capitolo originale

Capitolo 16

 
 
 “Oggi sono state fatte delle accuse molto serie” disse il preside Figgins osservando tutti i presenti nella stanza. Kurt era immobile, le gambe accavallate e le mani poggiate sul ginocchio. C’era tensione nella stanza e gli sarebbe piaciuto sospirare, ma non poteva. Si guardo attorno; c’erano la Coach Sylvester, Mr Schue, i suoi genitori e Karofsky con il padre. Si domandò cosa avrebbe detto il preside a breve.

“Sta mentendo,” borbottò  Karofsky con gli occhi pieni di rabbia “Non gli ho mai fatto nulla!”

“Perchè Kurt si sarebbe dovuto inventare una cosa del genere?” domandò Mr. Schue “Cosa ci avrebbe potuto guadagnarci?”

“Questa è un’ottima osservazione, David.” Il padre di Karofsky si voltò verso il figlio che si irrigidì sulla sedia.

“Forse perchè gli piaccio?,” mormorò. Kurt ruotò gli occhi e strinse le mani attorno al ginocchio.

“Sarò diretto con lei, Signor Karofsky-“ iniziò. 

“Mi chiami pure Paul.” 

“Paul,” si corresse Burt. “Non mi importa se suo figlio è gay, etero, arancione, viola o un dinosauro*. David ha assalito mio figlio e lo ha minacciato di morte”
 
Kurt sentì le mani di Carole raggiungere le sue e le sorrise grato per il gesto. Non sarebbe mai riuscito a superare questa situazione senza il supporto dei suoi genitori e imprecò mentalmente contro Blaine perché aveva ragione anche se avrebbe tanto voluto che ci fosse anche lui in quel momento. Ma il ragazzo era già volato a LA.
 
“Ci sono paesi in cui vieni ucciso per questo genere di crimini” fece notare casualmente la Coach Sylvester da un angolo dell’ufficio. “Per questo motivo continuo a  mandare avanti la mia petizione per re instaurare il fascismo”.
 
Per un lungo momento ci fu solo silenzio.
 
“David, sei sospeso per 5 giorni, nel frattempo continueremo le indagini su questo caso.”

“Tutto qui?” domandò Burt arrabbiato. 

“Ho paura che questo sia il massimo che io possa fare al momento” rispose il preside. “Non ci sono prove signor Hummel. E’ solo la parola di suo figlio contro quella di David.”
 
Kurt sentì che stava per mettersi a piangere, ma con un grosso sospiro cercò di trattenere le lacrime. Guardò in silenzio Karofsky e suo padre alzarsi ed andarsene, la sospensione iniziava in quel momento.

“Stai bene, Kurt?” domandò Burt, guardando il figlio che annuì. “Sistemeremo questa cosa figliolo”.
 
“E’ meglio se torni in classe” disse Kurt alzandosi. Salutò i suoi genitori e poi si diresse in corridoio.


“Porcellana.”

“Si, Coach?” rispose Kurt voltandosi. 

“Voglio solo farti sapere che ti terrò d’occhio da oggi in poi” disse fissandolo. Kurt cercò di non distogliere lo sguardo – il modo migliore per affrontare quella donna era non mostrare paura. “Se qualcuno, Karofsky o altre persone, faranno qualcosa a te o semplicemente a quei vestiti che indossi, molto più costosi di un’uniforme dei Cheerios, voglio che tu me lo dica immediatamente” 

“Sul serio?” 

“Ovviamente,” rispose Sue. “Non possiamo vincere le Nazionali senza la mia star canterina nei Cheerios e non posso concorrere per la medaglia come miglior insegnante se non porto le prove di aver fatto qualcosa di concreto”
 
Kurt la osservò per un secondo prima di acconsentire alla richiesta.

“Ottimo,” rispose la donna, prima di andarsene. 

Kurt  la osservò fino a quando non suonò la campanella e poi corse in classe.

 
*


“Com’è andata?” domandò Blaine, con il capo poggiato tra le mani. Era sdraiato sul letto e stava guardando Kurt attraverso il pc. Avevano recentemente scoperto Skype e lo usavano qualche volta perché era carino potersi vedere in faccia.

Non come speravamo,” gli rispose Kurt. “E’ stato sospeso per 5 giorni e il consiglio scolastico ha aperto le indagini.”

“Tutto qui?” rispose Blaine scocciato. Era una cosa estremamente seria, perchè la stavano liquidando in quel modo?

Non hanno prove di nessun tipo, Blaine,” rispose Kurt. “Solo la mia parola contro la sua” sospirò il ragazzo “Avrei preferito non aver detto nulla.” 

“Kurt, dovevi parlare,” insistette Blaine. “Non potevi…gestire tutto da solo”

Lo so,” rispose tristemente. “E’ solo…tra 5 giorni tornerà a scuola e si vendicherà sicuramente”

“Non potrà farlo, ora ci saranno un sacco di persone a controllarlo.” 

Forse,” acconsentì Kurt. “Speriamo.” 

*


Blaine andò a lavoro lunedì, ancora molto preoccupato per Kurt.


“Porca puttana bello, hai visto il copione?” domandò Jeff, sedendosi sulla sedia affianco a Blaine nel reparto make-up.


“Per il prossimo episodio?” domandò Blaine. 

“Sì,” rispose Jeff mentre la truccatrice iniziava il suo lavoro.

“Non ancora – mi è stato consegnato stamattina, ma non ho avuto ancora la possibilità di leggerlo. Abbiamo ancora due o tre giorni prima di iniziare a girare il nuovo episodio.” Jeff voltò di scatto la faccia e la truccatrice sbuffò irritata.
 
 “Fidati, Blaine. Leggi il copione.” 

*


Quella sera Blaine corse a casa da lavoro e per prima cosa prese il copione. Scorse le prime scene prendendo nota della scelta delle canzoni e si rese conto di trovarsi di fronte all’episodio di San Valentino.
 
Il cuore iniziò a martellargli nel petto quando lesse la scena tra James e Toby: i due dovevano camminare e chiacchierare, poi avrebbero iniziato a cantare una canzone e poi…beh.
 
Sembrava che James avrebbe presto dato il suo primo bacio… e Blaine avrebbe dovuto baciare per la prima volta qualcuno per finzione.

Il ragazzo chiuse il copione velocemente. 


Doveva dirlo a Kurt. 

*


“Allora, quello che sto per dirti è un’informazione assolutamente privata che non potrà essere riferita a nessuno, altrimenti passerò dei guai seri” disse Blaine al cellulare non appena Kurt rispose.

Sto per avere degli spoiler su Dalton ?” lo stuzzicò Kurt . 

“Proprio così,” rispose Blaine. “Abbiamo appena ricevuto il copione dell’episodio di San Valentino.”

Wow, siete davvero vicini ai tempi reali con le riprese.” 

“Succede ogni tanto,” disse Blaine. “Nel copione…” si interruppe. Non sapeva come dirlo.

James dovrà baciare Toby?” domandò Kurt sottovoce dopo un momento. 

“Sì,” mormorò l’altro. “E questo significa che…”

Dovrai baciare Sebastian,” concluse Kurt. “Sopravvivranno le fangirl?” cercò di buttarla sul ridere, ma Blaine non ci cascò.

“Sei arrabbiato?” volle sapere il ragazzo, un po’ preoccupato per la possibile risposta.  

Come potrei esserlo?” Kurt sospirò. “E’ il tuo lavoro. Non è che te ne vai in giro a baciare gli altri ragazzi per divertimento. Solo che non sono molto contento della persona che dovrai baciare.”

“Non ti piace Sebastian?” domandò Blaine notando il tono di Kurt. 

Non particolarmente” rispose Kurt “Ha quel sorrisino da mangusta e sembra…falso”

“Si chiama recitazione,” ridacchiò Blaine. “Pensi davvero che somigli a una mangusta?”

“Non lo penso solo io, ma anche metà Tumblr. Ho visto un sacco di gif.”

“Siete tremendi su quel sito,” rise Blaine. 

Si, ma almeno vi facciamo ridere.” 

“Touché,” rispose Blaine “Quindi è tutto… okay?” 

Certo,” lo rassicurò Kurt “Solo…

“Solo cosa?” 

Cerca di non farti piacere troppo quel bacio, okay?” 

“Non starò baciando te.” Blaine sorrise “Quindi ovviamente non mi piacerà.”

Sai sempre cosa dire per farmi stare meglio”.

“Perché sono fantastico!” gli fece notare Blaine. 

Buona notte Blaine,” disse Kurt. “Ti amo.” 

“Ti amo anche io,” Blaine attaccò il telefono e sorrise. 

Non ebbe problemi ad addormentarsi quella notte.
 
 
*I don’t care if your kid is gay, straight, orange, purple or a dinosaur: Citazione di Darren Criss

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Link al capitolo originale

Capitolo 17

 
 
Kurt mugugnò al suono della sveglia e gli ci volle tutta la sua forza per alzarsi dal letto ed entrare nella doccia. Fece tutto come al solito: si vestì e si occupò del suo viso con tutte le sue creme prima di mandare un sms a Blaine.

Buona fortuna per oggi.

Non si aspettava una risposta, anche perché c’erano tre ore di differenza tra lui e Blaine e probabilmente il suo fidanzato stava ancora dormendo. Avrebbe potuto rispondergli durante il tragitto per il lavoro e, comunque, si erano accordati per sentirsi via Skype quella sera. Gli si strinse un po’ lo stomaco e sospirò.
 
Blaine avrebbe registrato la scena del bacio quel giorno e in quel momento non erano permessi cellulari sul set. Kurt sapeva che l’idea che il suo ragazzo baciasse qualcun altro (Sebastian) lo avrebbe perseguitato per tutto il giorno.
 
Era sufficiente per fargli desiderare di rimanere sotto le coperte tutto il giorno. Non poteva però, quindi si disse ancora una volta che si trattava solo di lavoro – Blaine non provava nulla per Sebastian; amava lui. Kurt ne era sicuro.
 
Era di Sebastian che non si fidava. Non c’era nulla che potesse farci però, così quando Finn gridò nuovamente di sbrigarsi per non fare tardi, Kurt prese i suoi libri, li mise nella cartella e scese al piano di sotto.

*


Entrarono a scuola e parcheggiarono, Finn era seduto nel posto del passeggero. Kurt però non scese dalla macchina: riusciva a percepire lo sguardo preoccupato del fratello su di lui.
 
“Sei preoccupato che combinerà qualcosa?” Kurt batté gli occhi confuso, ancora perso nei suoi pensieri a proposito di Blaine e Sebastian.

“Chi Blaine?” chiese Kurt. Come faceva Finn a saperlo? Kurt non l’aveva detto a nessuno

“No, Karofsky.” sentendo queste parole il cuore di Kurt iniziò a battere più velocemente e mosse la testa verso la direzione indicata da Finn. Ovviamente Karofsky era vicino all’ingresso della scuola, con le mani in tasca e la sua giacca della divisa.
 
Kurt inspirò a fondo. Come aveva potuto dimenticarselo? Tutto quello che stava succedendo a Blaine lo aveva distratto e gli aveva fatto totalmente dimenticare il fatto che la sospensione di Karofsky sarebbe finita proprio quel giorno.

Ottimo.

Avrebbe passato tutta la mattina a preoccuparsi sia per Blaine e Sebastian, che avrebbero pomiciato sul set, e nello stesso tempo sperando che Karofsky non lo rinchiudesse in uno stanzino buio per finirlo definitivamente.
 
Kurt strizzò gli occhi, cercando di calmarsi.

“Stai bene?” chiese Finn. Kurt scosse la testa.

“Mi sono dimenticato che tornava oggi,” sussurrò Kurt.

“Io e i ragazzi ti copriremo le spalle, comunque,” disse Finn e Kurt si girò per guardare suo fratello. “Ci siamo già organizzati in modo tale che uno di noi sia sempre con te nei corridoi.”

“E'… dolce, Finn, ma non ho bisogno di una babysitter,” replicò Kurt. Tenne la voce bassa e il più gentile possibile, perché si trattava davvero di una cosa carina e per la prima volta nella vita gli sembrava davvero che qualcuno si interessasse a lui.

“Bello, non preoccuparti,” replicò Finn, sogghignando. “Ora andiamo o arriverai tardi in classe.”

“Grazie Finn,” rispose Kurt scendendo alla macchina “E non chiamarmi 'bello'.”

Kurt fu fiero di sé stesso per essere riuscito a passare a testa alta di fianco a Karofsky.
Poteva farcela a superare la giornata.

*


Poteva farcela.

Blaine si sfregò le mani insieme e poi si stiracchiò il collo incamminandosi verso il set. Non aveva mai temuto così tanto una scena come quella di oggi. Era La Scena – il grande bacio.
 
Avrebbe dovuto baciare Sebastian.
 
Lo stomaco gli si strinse al pensiero, la sola idea di baciare qualcuno di diverso da Kurt lo faceva sentire un traditore: come se stesse tradendo il suo ragazzo.
 
Odiava sentirsi in questo modo. Blaine sapeva che non era così – dopotutto si trattava sempre del suo lavoro. Era scritto nel copione. Non è che lui volesse baciarlo, doveva farlo. Quel pensiero non lo faceva stare molto meglio, nonostante continuasse a ripeterselo.
 
E poi perché questo bacio doveva avvenire nella camera da letto di James? Seriamente, non potevano baciarsi nella stanza principale della Dalton o da qualche altra parte? Blaine sospirò e poi si voltò quando qualcuno chiamò il suo nome.

“Blaine,” era la voce di Sebastian.

“Ciao,” mormorò Blaine, non riuscendo a guardarlo in faccia.

“Sei pronto?” chiese Sebastian.

“Come sempre,” Blaine mormorò.
 
Il regista li chiamò al loro posto, e Blaine prese un respiro profondo.

Per favore, pregò un Dio che non era nemmeno sicuro esistesse, Ti prego fa che tutto si concluda per il meglio.


*


Kurt fissò il corridoio, dove c’era Karofsky che stava prendendo i suoi libri dall’armadietto, e sospirò. Si voltò verso il suo mordendosi le labbra. Nessuno sapeva il motivo della sospensione di Karofsky, a parte il fatto che avesse a che vedere con Kurt, quindi il segreto di David era ancora al sicuro. Forse era questo il motivo per cui Karofsky non lo aveva guardato quasi mai negli occhi.
 
Si domandò se questa fosse una cosa positiva: forse Karofksy lo stava ingannando facendolo sentire al sicuro e poi lo avrebbe assalito nel momento in cui meno se lo sarebbe aspettato. La campanella suonò e Kurt chiuse l’armadietto con forza. “Pronto per il pranzo?”  domandò Tina, le due ragazze erano comparse dal nulla al suo fianco, prendendolo a braccetto. Kurt sorrise a entrambe. I suoi amici si stavano davvero impegnando quel giorno, era davvero carino da parte loro.
 
“Si, anche se ho già visto cosa offre oggi la mensa” rispose Kurt e le due ragazze risero.

“Come sta andando?” volle sapere Rachel, una volta seduti al tavolo con le altre New Directions.

“Sto bene,” rispose Kurt, sorridendole. “Finché lui starà lontano da me.”

“Bene,” disse Rachel. Kurt annuì, obbligandosi a mangiare un po’ di lattuga nel suo piatto.

“E come sta Blaine?” domandò Santana in un sussurro.

“Sta bene anche lui,” rispose Kurt, guardandola storto. Tutte le New Directions sapevano di non poter parlare di lui a scuola, ma a quanto pare Santana pensava che questa regola non le si addicesse, in quanto continuava a nominarlo.

“Sì, il ragazzo sta bene.” gli sorrise. “Quando otterremo tutti i dettagli piccanti della vostra storia d'amore?”

“Cosa ne dici del martedì subito dopo MAI?” Kurt per poco non l'assalì.

“Ragazzina non parlarmi con quel tono,” Santana rispose a tono. “Se non fosse stato per me, tu e Il Fringuellino non vi sareste mai conosciuti.”

“Questo però non ti da il diritto di venire a conoscenza di tutti i dettagli della mia vita sessuale, Santana,” mormorò Kurt.

“Così ne hai una,” disse la ragazza facendo quasi le fusa. La bocca di Kurt si spalancò un poco e iniziò a fissarla.
“Possiamo non parlare della vita sessuale di mio fratello?” li interruppe Finn. “Non ho nulla contro te o Blaine, ma tu sei mio fratello e io sto cercando di mangiare.”

L’argomentò cambiò e tutti iniziarono a parlare della futura partita del McKinley: Kurt e le altre ragazze si stavano allenando per l’esibizione dell’intervallo, e Sue aveva dato al ragazzo un assolo. Kurt si lasciò coinvolgere dall’argomento della partita e liberò la mente da tutto il resto.


*


Colpo alla finestra, James salta sul posto. Passa un momento e subito dopo un altro colpo. James si alza dal suo letto e sbircia dalle tende. Respiro di sollievo quando vede Toby. Alza la finestra e lo lascia entrare.

“Cosa ci fai qua?” dice James in un sussurro.

“Dovevo vederti,” risponde Toby al bordo della finestra. “Dobbiamo parlare.”

“Fa freddissimo fuori, congelerai,” James fa un passo indietro per far entrare Toby, che scavalcando la finestra entra in casa. I due si guardano a disagio per un secondo.

“Avevi ragione,” Toby fissa il pavimento.

“Su cosa?”

“A proposito del mio…appuntamento. Non er…” si interrompe con un sospiro “Non è andato bene perché…non eri tu.”

 
Gli occhi di James si spalancano e il cuore gli martella nel petto. Una dichiarazione? Finalmente?
 
Toby si avvicina a James, premendo dolcemente le labbra contro quelle dell’altro e questa è l’esperienza migliore di tutta la vita di James. Il ragazzo non chiude nemmeno gli occhi per paura di perdersi quell’attimo.
 
Toby si allontana e i due si fissano negli occhi con il fiato corto.

“Taglia!” gridò il regista. “Okay, perfetto! Per oggi è tutto.”

Blaine sospirò di sollievo e poi si diresse nel suo bus.

Doveva parlare con Kurt.

*


“Quindi com'è stato?” Kurt chiese a Blaine, con le farfalle nello stomaco. Si erano appena connessi a Skype per il loro appuntamento.

E' stato…strano,” disse finalmente Blaine. Kurt lo fissò – ancora una volta il suo ragazzo stava indossando pantaloni della tuta e la sua maglietta della Dalton, appena uscito dalla doccia. Era parecchio a disagio in quel momento.

“Strano come?” volle sapere Kurt.

Beh, c'eravamo solo noi, il regista e un paio di membri della crew,” iniziò Blaine. “ E non c'è niente di romantico nell’avere le telecamera dritta in faccia o tutte le persone che ti guardano mentre cerchi di baciare qualcuno,” disse.

“In effetti da l’idea di essere una cosa strana” concordò Kurt.

Lo è,” continuò Blaine. “E hanno voluto filmarlo da ogni angolazione possibile – quattro riprese da quest'angolo, quattro da questo, quattro da quell'altro – non ho idea del perché anche da sotto– e quattro da quest'altro angolo.” spiegò Blaine con le mani.

“Sembra la cosa meno sensuale del mondo,” rise Kurt guardandolo gesticolare, sospirando un po’ più tranquillo.

E poi le mie labbra sono talmente screpolate che mi fanno male,” gli disse Blaine.

“Poverino” lo canzonò Kurt, notando effettivamente quanto le sue labbra fossero arrossate e cercando di omettere il pensiero della bocca di Sebastian sulla sua. “Bacia bene?”

Lui… ehm ha provato ad infilarmi la lingua in bocca,” disse finalmente Blaine, e  Kurt deglutì rumorosamente. “Solo per un paio di riprese, poi il regista gli ha detto di smetterla.

“Penso che tu gli piaccia,” disse Kurt senza pensarci. Gli occhi di Blaine si spalancarono e Kurt si pentì subito di aver parlato.

Non penso di piacergli,” negò l’altro. Kurt cerco di protestare, ma Blaine lo bloccò “E anche se fosse, io ho occhi solo per te.

Kurt arrossì e sorrise a Blaine. “Vorrei che fossi qui – vorrei baciarti,” gli disse.

Non potrei baciare nessuno in questo momento,” lo canzonò Blaine.

“Non ho mai detto che sarebbe stato sulle labbra,” rispose Kurt e subito si morse le labbra sconvolto. Mai, in un milione di anni avrebbe mai immaginato di poter dire una cosa del genere a un ragazzo.

Beh,” il tono di voce di Blaine si abbassò. “Dove mi vorresti baciare?

“Te lo mostrerò la prossima volta che ci vediamo” sussurrò Kurt, la sua faccia in fiamme. Si fissarono negli occhi, il cuore di Kurt che gli batteva forte nel petto. Riusciva a vedere il desiderio negli occhi dell’altro e sapere che ne era lui la causa lo straniva.
 
Sentì dei passi sulle scale e per poco non si spaventò "Io dovrei… probabilmente andare a letto,” mormorò. Si diedero la buonanotte e Kurt spense il computer.

Si obbligò ad andare sotto le coperte, addormentandosi.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


La storia è già tradotta tutta da un po' di tempo, quindi ho pensato, perchè non aggiornare con più frequenza? Spero vi faccia piacere

Link al capitolo originale


Capitolo 18

 
Il giorno del grande match arrivò e Kurt si trovò pieno di ansia ma allo stesso tempo anche di energie per tutta la giornata. La Coach Sylvester aveva stabilito un’esibizione di canto per lui a metà partita, e questo lo terrorizzava ed emozionava. Sicuro, si era già esibito davanti ai compagni di scuola prima d’allora – sia con i Cheerios che con le New Directions – ma questa volta era diverso.

Qui non si trattava solo della scuola, ma anche di gran parte della popolazione di Lima. Blaine gli aveva scritto diversi sms nella giornata tutti con: “Courage”  - tanto che Kurt gli aveva chiesto di smetterla, perché 7 messaggi in cinque minuti erano un po’ troppo.
Sapeva che questa performance era davvero importante – la Coach stava facendo le sue scelte per le Regionali e Kurt sapeva che se avesse fatto una buona performance quella sera, sarebbe riuscito ad avere il ruolo principale anche nelle gare successive.

Tornò a casa dopo lezione, un’altra intera giornata senza aver incontrato Karofsky. Kurt non sapeva cosa stesse passando per la testa del ragazzo, ma fino a quando non lo toccava in nessun modo, andava bene. Era decisamente contento di non essere continuamente spinto contro gli armadietti ogni giorno. Sentì una voce in cucina, appese il cappotto e poi si diresse in quella stanza. Si immobilizzò dopo nemmeno due passi. Suo padre era seduto al tavolo, con una tazza in mano mentre chiacchierava con Blaine.

Blaine, che in quel momento stava ghignando proprio verso di lui alzandosi dalla sedia; Kurt non fece nemmeno in tempo a muoversi che si ritrovò tra le braccia del suo fidanzato.

“Ciao,” ridacchiò Blaine nell’orecchio di Kurt. 

“Sei qui! Sei qui!,” continuò a ripetere Kurt stringendolo forte. “Aspetta- perché sei qui?” lo spinse indietro guardandolo negli occhi.

“Non volevo perdermi la tua grande serata” gli disse Blaine. Kurt a quel punto lo baciò, dimenticandosi che suo padre fosse nella stessa stanza. Burt si schiarì la gola e
Kurt si staccò immediatamente, arrossendo.

“Vi lascio soli per qualche minuto” disse l’uomo, prendendo la tazza e uscendo dalla cucina.

“Grazie papà,” rispose Kurt. “E spero che sia un decaffeinato.” Burt mosse la mano dandogli poca importanza, e poi scomparve nel salotto.

“Per quanto resti?” domandò Kurt ancora emozionato. Aveva l’impressione di chiedere la stessa cosa ogni volta che incontrava Blaine.

“Fino a domenica. Abbiamo poche riprese questa settimana” sorrise “E la cosa migliore è che tuo padre ha detto che posso rimanere a dormire sul divano”

“Stai scherzando?” Kurt lo guardò ad occhi sbarrati.

“No,” rispose Blaine “Ha detto che non ha senso che vada in hotel quando il vostro divano del salotto può diventare un comodissimo letto”

“Questa è una giornata fantastica.” Kurt in pratica saltellò sul posto e poi si lanciò di nuovo tra le braccia del suo ragazzo, baciandolo.

*


La partita fu terribile. A Kurt non interessavano le squadre che stavano giocando. Riusciva solo a pensare all’intervallo e alla sua esibizione. Quando non doveva fare le sue solite piccole esibizioni al lato del campo con le altre cheerios ripassava mentalmente le strofe controllando la sua famiglia e Blaine negli spalti.
 
Finn se la stava vedendo brutta, anche Kurt riusciva a capirlo, dato che il rumore di elmetti che si scontravano continuavano a distrarlo. Kurt era felicissimo di aver lasciato perdere il football dopo una sola partita, dato che non poteva immaginare di giocare una partita del genere. Il McKinley era avanti di un touchdown, quindi potevano vincere.

Vide Blaine tra gli spalti e lo salutò. Sorrise quando questo rispose al saluto.

La folla gridò ad alta voce gli ultimi secondi del conto alla rovescia e alla fine tutti i giocatori andarono verso gli spogliatoi.
Kurt prese un respiro profondo. La squadra delle cheerleaders avversarie entrò in campo e Kurt osservò la loro esibizione sempre ripassando in mente i movimenti che avrebbe dovuto fare insieme alla sua canzone.

Poteva farcela.

Doveva farcela.

 
*


Blaine applaudì per educazione la squadra avversaria. Non riusciva a stare fermo sul posto a causa di tutta l’ansia per l’esibizione di Kurt.
Fino a quel giorno non aveva mai visto Kurt in uniforme, e Blaine non avrebbe mai immaginato, visto la sua esperienza nella scuola privata e per via del suo lavoro, che un’uniforme gli avrebbe potuto fare quell’effetto.

Le luci nell’arena si spensero e Blaine vide un gruppo di Cheerleader correre nel campo e sistemarsi in formazione.

La musica iniziò all’improvviso.

Le luci si riaccesero

E Kurt aprì la bocca iniziando a cantare. 

 
*



Kurt fece una doccia velocissima, lavandosi I capelli e il corpo. La maggior parte dei giocatori se n’era già andata, ma non voleva comunque essere visto nudo in doccia da nessuno. Finn era comunque ancora negli spogliatoi, riusciva a sentirlo parlare.

Di solito tornava a casa a lavarsi, ma questa volta c’era Blaine e sarebbero dovuti uscire a cena, quindi doveva farlo li. Spense l’acqua e uscì velocemente dalla doccia con addosso un asciugamano, dirigendosi verso il suo armadietto. Sentiva ancora la voce di Finn.

Stava per finire di sistemare i capelli quando si accorse della presenza di qualcuno alle sue spalle. Preoccupato, si voltò. Inspirò scioccato e poi la stanza cadde nel silenzio. Kurt si rese conto di non riuscir più a sentire la voce di Finn; doveva essersene già andato.
Questo significava che era solo - con Karofsky

“Cosa vuoi?” mormorò, chiudendo con forza l’armadietto e riprendendo la sua borsa. 

“Ho bisogno di parlarti,” disse Karofsky sottovoce. 

“Mi hai visto a scuola e non mi hai mai detto nulla,” rispose Kurt. 

“Non posso parlarti se ci sono altre persone in giro,” sibilò Karofsky in panico. Kurt prese un altro respiro. 

“Perchè?” domandò Kurt, che si stava alterando. “Non vuoi testimoni?”. Karofsky si mosse a disagio. “Senti, é una cosa lunga? Dimmi quello che devi così me ne posso andare. Stare in tua presenza mi fa venire I brividi”.

“Puoi stare zitto per un secondo?” scattò l’altro. Sorpreso, Kurt lo fissò. “Non sono qui per farti del male.” 

“Allora cosa vuoi?” 

“Chie-chiederti scusa,” balbettò quello. 

“Cosa?” Kurt non era sicuro di aver capito. 

“Mi spiace Kurt,” mormorò. “So che quello che ti ho fatto è sbagliato e so anche che le scuse non bastano per risolvere la situazione. Ma sono davvero dispiaciuto”
Kurt si sedette sulla panca davanti a lui fissandolo scioccato.
“Volevo solo che lo sapessi” aggiunse Karofsky voltandosi.

“Aspetta.” Karofsky si girò nuovamente guardando Kurt “Cosa ti ha portato a questo?”

“Mio padre mi ha mandato da uno psicologo,” rispose David senza guardarlo negli occhi. 

“E quanto tempo è passato? Due settimane? Ti sono bastate due settimane di terapia?” domandò Kurt incredulo. “Ti rendi conto di quello che mi hai fatto David? Ti rendi conto?” Kurt usò volontariamente il nome di Karofsky.
 “Sì,” ammise quello. Kurt non sapeva cosa aggiungere. “Solo…ero così….arrabbiato….” 

“Ovviamente,” rispose Kurt sottovoce. “Che cosa ti ho mai fatto? Perché te la sei presa con me?” Kurt alzò gli occhi e notò lo sguardo intenso di Karofsky.
Kurt aveva visto un paio di volte la stessa espressione, ma sul viso di Blaine, quando lo stava fissando pensando di non essere visto.

Oh.

Oh. 

Kurt si mosse a disagio, con gli occhi spalancati. 

“Ti rendi conto che – che non succederà mai nulla tra noi, vero?” domandò Kurt in un sussurro. Karofsky annuì. 

“Kurt?” sentì la voce di Blaine chiamarlo e poi lo vide all’angolo dello spogliatoio. Kurt si alzò in piedi. “Tutto okay?”

“Sto bene,” rispose. “Davvero.” Diede la mano a Blaine e gliela strinse. “David stava solo…”

“Già,” Karofsky mormorò di nuovo, osservando le loro mani intrecciate” Ci vediamo” disse voltandosi e andandosene.

“Chi era quel tipo?” domandò Blaine mentre uscivano anche loro dallo spogliatoio..

“Te lo racconto dopo.” 

*


“Siete stati entrambi magnifici” disse Carole per la decima volta da quando si erano seduti al ristorante. Kurt sorrise per ringraziarla, arrossendo. I suoi genitori avevano insistito per portare lui, Blaine, Finn e Rachel a cena per festeggiare. L’esibizione di Kurt era andata alla perfezione, il suo mash-up dei Queen “We Will Rock You” e “We Are The Champions” avevano coinvolto la folla. La Coach Sylvester aveva addirittura sorriso alla fine dell’esibizione.  Il McKinley aveva addirittura vinto e Finn era un eroe in squadra.

La cena passò tranquilla, tra chiacchiere e risate, da Breadstix. Blaine era stupito che in quel posto i grissini non fossero buoni e Finn si era lanciato in una filippica di circa 10 minuti al riguardo, fino a quando Kurt non li aveva obbligati a cambiare argomento.
Era comunque dura essere sotto l’occhio di tutti – Kurt voleva prendere per mano Blaine, ma non osava. C’erano un sacco di motivi – non solo la sua notorietà – tra cui il fatto che si trovassero a Lima, Ohio, e due ragazzi che si tenevano la mano non erano ancora accettati.
Questo non fermò comunque Blaine nell’aiutare Kurt a mettersi il cappotto prima di uscire. Finn e Rachel stavano andando all’afterparty per celebrare la vittoria. Kurt normalmente sarebbe andato con loro ma con Blaine in città non vedeva l’ora di tornare a casa e accoccolarsi con lui sul divano.

“Scusami?” una timida voce domandò alle loro spalle. Kurt e Blaine si voltarono nello stesso momento, e videro una ragazzina di circa 12 anni. “Non volevo disturbarti mentre stavi mangiando” continuò. “Sei Blaine Anderson, vero” 

Kurt s’irrigidì.

Qualcuno aveva riconosciuto Blaine. Cercò di non andare troppo in panico.

“Sì, sono io,” rispose Blaine felice. Kurt lo guardò storto. Perché era così tranquillo?

“Volevo solo…posso avere il tuo autografo?” La ragazza si morse le labbra, chiaramente in imbarazzo. 

“Sicuro,” acconsentì Blaine, prendendo la carta e la penna che la ragazzina aveva in mano. “Come ti chiami?” 

“Susie,” rispose. Blaine scrisse qualcosa sul foglio, usando la schiena di Kurt come appoggio.

“Ecco a te, Susie,” disse Blaine, ridandole il tutto.

“Susie,” lesse, “Le fans come te mi illuminano le giornate. Blaine.” Susie sorrise e poi lo guardò quasi mortificata. “Scusami ancora” Blaine sorrise  “Possiamo anche fare una foto?” 

“Certo.” In qualche modo Kurt si trovò con in mano il cellulare della ragazza e a scattar loro una foto.

“Meglio che vada,” disse Susie. “I miei genitori si staranno domandando dove sono finita.”  Si lanciò tra le braccia di Blaine abbracciandolo e poi tornò al suo tavolo gridando “Grazie mille” emozionata mentre correva indietro.

“Succede spesso?” domandò Kurt mentre tornavano verso Carole e Burt che li stavano aspettando.

“A volte,” ridacchiò Blaine “Dipende da dove sono.” 

“Scusate,” disse Kurt entrando nella macchina del padre “I fan adoranti di Blaine l’hanno trattenuto”

Carole e Burt risero e Blaine gli diede un pizzicotto sul fianco.

“Un giorno sarai tu a rubarmi tutte le attenzioni” lo canzonò Blaine

“Tu dici?” domandò Kurt, che aveva condiviso con Blaine il suo sogno di andare a New York già dalle loro prime conversazioni su twitter.

“Vedremo” disse Blaine.

“Parli un sacco Anderson” disse Kurt muovendo una mano incurante.

“Vedremo.” Blaine sorrise. “Vedremo.”

Kurt non vedeva l’ora di tornare a casa.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Link al capitolo originale

CAPITOLO 19

“Film?” domandò Kurt a Blaine che lo stava fissando. Si era perso nei suoi pensieri, pensando a lui e a quanto gli fosse mancato. Arrossendo, Blaine annuì, passando il cappotto al fidanzato.

Burt e Carole erano andati a letto da poco, dopo i soliti ammonimenti di Burt che erano: quello di non rimanere svegli fino a tardi e quello a Blaine legato al fatto che avrebbe dovuto dormire sul divano, nessuna eccezione. I ragazzi entrarono in salotto, Blaine si sedette sul divano e Kurt scelse il dvd.

Titanic, Kurt?” domandò Blaine, fissandolo sorpreso. “Dura tre ore”

“Lo so” ghignò Kurt mordendosi il labbro. “Così potrò stare qui al piano di sotto fino a quando non sarà finito.” Gli diede un bacio sulle labbra.

“Kurt, i tuoi genitori sono al piano di sopra” gli ricordò Blaine.

“Probabilmente stanno già dormendo” rispose quello. “Ed entrambi hanno il sonno pesante”.

“Non abbiamo intenzione di vedere granché di questo film, dico bene?”

“No, a meno che tu voglia davvero vederlo.” mormorò Kurt avvicinandosi.

“Già visto” sussurrò Blaine trascinando Kurt verso di sé e baciandolo con desiderio. Si sdraiò contro il divano con Kurt sopra di lui. Le mani di quest’ultimo erano tra i suoi capelli,  i gemiti erano sommessi dai baci mentre Kurt si posizionava tra le gambe di Blaine.

Kurt spostò la bocca solo per poter dedicarsi con le sue labbra e la sua lingua al collo di Blaine. “Mi sei mancato” gli sussurrò nell’orecchio, facendo tremare Blaine che fece vagare le mani lungo la sua schiena, sentendo i muscoli delineati del corpo di Kurt ad ogni tocco.

Blaine sentì il desiderio di sentirsi più vicino a Kurt, così gli tolse la camicia dai pantaloni e poi la sbottonò, facendogli scivolare sotto le mani e togliendogli tutto dalla testa.

“Anche tu” insistette Kurt senza fiato. “Spogliati” tirò il cardigan di Blaine oltre le sue spalle insieme alla camicia. Kurt si avvicinò per baciarlo di nuovo ma Blaine lo bloccò per un secondo.

“Fino a dove vogliamo arrivare?” domandò a Kurt.

“Io non…non lo so..:” rispose Kurt mordendosi il labbro. “Come l’ultima volta?”

“E’ okay per te?”

“Sì”. A quel punto Blaine si lasciò baciare, cercando di toccare più pelle possibile di Kurt, i fianchi che si scontravano, facendoli gemere entrambi.

“Non riuscivo a smettere di pensare a questo” mugugnò Kurt

“Anche io” sussurrò Blaine contro le sue labbra. “Ma è per questo motivo che hanno inventato la masturbazione”

“Non- non puoi dire queste cose” Kurt sembrava scandalizzato e Blaine si lasciò scappare una risata.

“Perché no?” domandò Blaine prendendogli il viso tra le mani. “E’ la verità”

“Pensi davvero a me mentre…” Kurt si interruppe, arrossendo.

“Ovviamente” gli rispose Blaine. Kurt si lasciò scappare un ansimo e poi tornò ad attaccare le labbra di Blaine. I loro bacini si scontravano con un ritmo più rapido e Blaine gli conficcò le unghie nelle anche con forza, tanto che probabilmente gli avrebbe lasciato dei segni. Tremò e poi venne, pronunciando il nome di Kurt.

Kurt venne poco dopo, e Blaine lo strinse forte.

“Vorrei poter rimanere così per sempre” disse baciandogli la fronte.

“Anche io” rispose Kurt e poi si mosse un po’ scomodo. “Ma forse dovremmo…ripulirci”

“Sì” acconsentì Blaine, e i due si diressero in camera da letto. Kurt entrò in bagno e comparve qualche minuto dopo con dei vestiti puliti in mano e indossando il pigiama.
Diede a Blaine i vestiti ed entrambi si spaventarono quando sentirono dei passai nel corridoio.

Finn era appena tornato casa.

Si guardarono e poi scoppiarono a ridere.

“Per un pelo” disse Blaine prendendo i vestiti ed entrando in bagno.

“Sarebbe rimasto scandalizzato per sempre.” ghignò Kurt. “Forse sarebbe quasi valsa la pena farsi beccare."

 
*


Kurt si svegliò presto sabato mattina. La casa era ancora in silenzio a parte per il russare di Finn in fondo al corridoio. Scivolò fuori dal letto e si sedette al pc, accendendolo. Voleva controllare un paio di aste online che stava tenendo d’occhio.

Dopo aver controllato le email ed ebay (non vedeva l’ora di prendersi quella sciarpa) decise di entrare su Tumblr per la prima volta da dopo Natale. Fece scorrere un po’ la dash, rebloggò qualche post, rispose ad alcuni messaggi e poi si bloccò a fissare un post in particolare.

Beccato Blaine Anderson su un volo per l’Ohio ieri. 

Il post era un copia e incolla di un tweet (una fangirl probabilmente) ma sotto era pieno di commenti.

Cosa ci fa in Ohio?
Non ci è appena stato?

Ci abitano i suoi parenti, no? 

Sì, suo padre vive li, mi pare

E se stesse andando a trovare questo ragazzo?


Kurt fissò l’ultimo commento, perché sotto c’era la foto di lui e Blaine abbracciati in aeroporto lo scorso inverno.

Ancora non ci credo che non sappiamo chi è questo ragazzo. Sicuro Tumblr CSI lo scoprirà presto!

E poi arrivò Blaine 

“Cosa guardi?” disse Blaine, spaventando Kurt quando gli poggiò una mano e il mento sulla spalla.

“Tumblr,” rispose questo. “Mi hai spaventato a morte.” 

“Scusa,” ridacchiò Blaine e Kurt sapeva che il suo ragazzo non era davvero dispiaciuto. “Wow, è come se mi seguissero ovunque.”

“Sei venuto qui spesso” rispose Kurt.

“Ho questo bisogno patologico di vederti” rispose “Lasciale alle loro speculazioni.”

“E se qualcuno ci scopre?” domandò Kurt preoccupato.

“Allora decideremo il da farsi” Blaine gli mordicchiò l’orecchio e Kurt tremò. “Andiamo, sento un’incredibile voglia di pancake”

 
*


Solo nel pomeriggio Blaine decise di ritirare fuori un argomento che non voleva smettere di frullargli per la testa. Lui e Kurt erano in camera da letto e stavano, per grande sorpresa di Blaine, guardando un film.

“Kurt?” domandò Blaine, e Kurt alzò lo sguardo verso il fidanzato dalla sua comoda posizione sul suo petto.

“Hmmm?” 

“Ti volevo chiedere – quel ragazzo, quello dell’altra sera agli armadietti…” si interruppe quando vide l’espressione seria di Kurt.

“Era… Dave Karofsky,” rispose dopo un po’ Kurt. 

“Quello che…” cercò di dire Blaine – Kurt era rimasto solo (di nuovo) negli spogliatoi con il ragazzo che l’aveva baciato e che aveva minacciato di ucciderlo.

“Sì” confermò Kurt. “Lui”

“Cosa voleva?”

“E’ quasi divertente, voleva scusarsi” rispose Kurt. “Ha detto che sta andando in terapia e che mi lascerà stare”.

“Ottimo” disse Blaine, combattendo la voglia di portarsi Kurt a LA e di chiuderlo nel suo attico dove nessuno avrebbe potuto fargli di nuovo male. Kurt rimase in silenzio per un momento.

“Gli piaccio…” aggiunse il ragazzo in un sussurro che Blaine sentì a malapena.

“Te-te l’ha detto?” domandò Blaine e Kurt annuì mordendosi il labbro.

“Non capisco perché. E non ci sono possibilità che io possa ricambiarlo. Nemmeno se noi due…”

“Promettimi solo che se qualcuno ti infastidirà di nuovo lo dirai ai tuoi”

“Promesso” rispose Kurt sorridendo.

“Sigilliamo questa promessa con un bacio?” domandò Blaine con un ghigno, e nel momento in cui le loro labbra si incontrarono, Blaine si rese conto che si sarebbero persi la fine del film.

 
*


“Kurt?” la voce di Blaine lo chiamò nel buio. Kurt si sedette sul letto strofinandosi gli occhi.

“Blaine?” domandò con la voce impastata dal sonno. Aveva sentito la porta chiudersi e dei passi nella sua stanza. Il ragazzo fece per accendere la luce ma Blaine si doveva già essere abituato al buio perché gli bloccò la mano.

“Non farlo” sussurrò e poi si si sedette sul letto.

“Che succede?” domandò Kurt confuso visto che il suo ragazzo l’aveva svegliato nel bel mezzo della notte. “Devi prendere un volo tra circa 8 ore…perché sei sveglio?”

“Avevo bisogno di te” mormorò Blaine. “Non riuscivo a dormire” baciò Kurt all’improvviso e questo fece un verso sorpreso. Blaine lo spinse contro il materasso sdraiandosi sopra di lui, mentre questo stava ancora cercando di capire cosa stesse succedendo. “Ti prego” sussurrò Blaine. “Ti prego”.

Incapace di dirgli di no, Kurt lo trascinò a sé per baciarlo di nuovo, i loro corpi che si scontravano tra le lenzuola. “Non riuscivo a dormire” continuava a ripetere Blaine con la voce roca e direttamente nell’orecchio di Kurt mentre cercava di togliergli la maglietta al buio. “Continuavo a pensare a te e al fatto che ci dobbiamo separare e – oh Dio –“ Blaine si interruppe non appena Kurt iniziò a succhiargli un punto preciso del collo.

Blaine strinse con forza la schiena di Kurt, lasciandogli probabilmente dei segni. Ma questo pensiero non lo infastidiva per niente. Kurt abbandonò il collo per dedicarsi nuovamente alle sue labbra. Sentiva la presa del ragazzo stringersi sempre di più sui suoi fianchi, fino a quando questo non si mosse di scatto per riprendere aria.

“Posso toccarti?” domandò e Kurt gemette sentendo il tono così disperato di Blaine.

“Sì” rispose e Blaine lo baciò di nuovo, facendo scorrere le mani lungo le sue anche fino a raggiungere la sua erezione ancora coperta da diversi strati di indumenti. Kurt si inarcò contro il materasso, lasciandosi scappare un suono a metà tra un gemito e un sospiro. La lingua di Blaine si infilò immediatamente nella sua bocca mentre con la mano gli massaggiava l’erezione. Kurt stava perdendo totalmente il controllo.

Se pensava che quello che avevano fatto fin ora lui e Blaine fosse stato bello si sbagliava, perché quello che stava succedendo in quel momento era un milione di volte meglio, e Kurt non sapeva come fosse possibile, ma Dio, Blaine non avrebbe mai dovuto smettere di toccarlo.

“Non smetterò mai” promise Blaine tra i sussurri e Kurt si rese conto di aver detto la maggior parte di cose ad alta voce. Magari questa cosa l’avrebbe imbarazzato più avanti, ma in quel momento non gli interessava. Strinse forte i capelli di Blaine mentre sussultava e si muoveva a tempo con la mano di Blaine. Riusciva a sentire lo sguardo del suo ragazzo anche nel buio. “Ti amo” mormorò Blaine e questo fu sufficiente per Kurt: venne con forza, con lo sguardo annebbiato e lasciandosi scappare un gemito profondo.

“Blaine” fu tutto quello che riuscì a dire. “Blaine”

“Sono qui” disse Blaine stringendolo forte. Kurt riusciva a sentire l’erezione dell’altro contro il suo fianco e decise che avrebbe fatto qualcosa non appena avesse ripreso coscienza del suo corpo. Lo spinse dopo un attimo contro il materasso, e si inginocchiò tra le sue gambe.

“Posso?” domandò accarezzandogli con la mano l’elastico dei pantaloni della tuta.

“Li tolgo?” chiese Blaine senza fiato.

“Uh huh” rispose Kurt. “Ti devo un bacio, ricordi?” Blaine mugugnò e sollevò i fianchi per procedere. Kurt era felice che le luci fossero spente. Non era sicuro che sarebbe riuscito ad andare fino in fondo altrimenti. Gli abbassò i pantaloni e le mutande, buttandole da qualche parte sul letto.

Con il cuore che gli batteva forte, fece scorrere le dita lungo le anche di Blaine che tremò. Facendosi coraggio si piegò e gli baciò il basso ventre. Riusciva a sentire il pene contro il suo petto. Blaine sussultò e con un sorriso Kurt leccò le anche di Blaine prima di alzarsi nuovamente prendendogli l’erezione tra le mani. Blaine biascicò il suo nome.

Kurt si stupì per quanto simili ma nello stesso tempo completamente diversi fossero i loro corpi e poi prese un profondo respiro. Decise di farlo senza troppo pensarci: si abbassò e gli leccò la lunghezza.

La voce di Blaine era rotta e gutturale e continuava a ripetere il nome di Kurt, che sorrise. Continuò a leccarlo, facendo conoscenza con il corpo dell’altro. Blaine stava ansimando e si stava agitando sotto di lui e Kurt semplicemente…stava adorando ogni singolo momento. Infine prese in bocca la punta del suo pene e succhiò facendo un tentativo. Non cercò di andare troppo a fondo: era la sua prima volta dopotutto e non voleva ingozzarsi o una cosa del genere, in modo tale che Blaine pensasse che non ne era capace e non avesse mai più voluto fare una cosa del genere.  Blaine gemette, alzando immediatamente i fianchi. Kurt si tirò indietro per un momento e poi ripeté quell’azione più e più volte.

“Kurt, sto per…” cercò di avvertirlo, Kurt tolse le labbra e continuò il suo lavoro con la mano, toccando Blaine fin quando non venne.

“Porca…” mormorò Blaine mentre Kurt si abbandonava al suo fianco.

“E’ stato bello?”

“E’ stato fantastico” gli disse Blaine prima di avvicinarsi a lui per baciarlo. Si coccolarono per qualche minuto prima che Kurt andasse in bagno per lavarsi e cambiarsi.
Portò dei vestiti puliti anche per Blaine che aveva uno sguardo soddisfatto alla luce fioca del bagno. Il ragazzo si cambiò: Kurt trovò il suo pigiama per terra e glielo porse.

Kurt si sdraiò nuovamente sul letto una volta che Blaine si fu rivestito, gli indumenti sporchi nascosti sotto la pila di altri vestiti in bagno e Blaine lo strinse forte, come se
Kurt potesse scomparire da un momento all’altro.

“Sai che non puoi dormire qui” sussurrò Kurt. “Mio padre ti ucciderebbe.”

“Ma sono stanco” mugugnò Blaine contro il suo collo. “E’ così comodo qui."

“Blaine,” protestò Kurt. 

“Solo un minutino” rispose Blaine “Poi vado.” 

Questa fu l’ultima cosa che Kurt si ricordò, prima di addormentarsi. 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Link al capitolo originale

Capitolo 20


Il rumore di una gola che si schiariva fu il primo suono che registrò Kurt il mattino successivo.

Poi si rese conto di diverse cose tutte contemporaneamente:

Non era da solo nel suo letto.

Il rumore non arrivava da Blaine.

I suoi occhi si aprirono di botto incontrando la faccia infelice di suo padre.

Oh, non sarebbe finita bene.

 

*

 

“Hai tutto?” chiese Kurt, mentre Blaine si dirigeva giù dalle scale, con la borsa in spalla.

“Sì,” disse Blaine sottovoce. “Mi spiace di non poter rimanere.”

“Non preoccuparti,” mormorò Kurt. “Probabilmente è meglio affrontare l’inquisizione da solo.” disse indicando il padre che lo stava aspettando in cucina.

“Non avevo intenzione di addormentarmi,” sussurrò Blaine.

“E’ okay, Blaine,” gli disse Kurt. “E’ colpa di entrambi.”

“Ma… niente rimpianti riguardo lo scorsa notte?” disse Blaine abbassando il  tono di voce.

“No,” Kurt sussurrò. In quel momento il sorriso abbagliante di Blaine fu la sua consolazione. Lo salutò baciandolo velocemente.

“Bene,” disse Blaine allontanandosi. “Ti chiamo appena atterro, okay?”

“Okay,” acconsentì l’altro, baciandolo ancora. “Ti amo.”

“Ti amo anche io,” rispose Blaine, sorridendo ancora. “Ciao.” Aprì la porta principale e uscì salutando con la mano. Kurt rispose al saluto cercando di non piangere mentre richiudeva la porta.

Non era mai facile salutarsi.

“Kurt” suo padre lo chiamò dalla cucina. Kurt sospirò.

Era il momento di affrontare la realtà.

 

*

 

“Com’è andata?” chiese Blaine con il telefono attaccato all'orecchio mentre attraversava LAX e usciva fuori dove c’era una macchina che lo stava aspettando

“Beato te che dovevi partire…” disse Kurt.

“È stato così brutto?” Blaine non riusciva crederci.

“Blaine, mi ha fatto la famosa chiacchierata” gli disse Kurt. “È stato mortificante.”

“Sono sicuro che voleva solo rassicurarsi che io e te agissimo in modo responsabile,” lo rassicurò Blaine.

“Ha citato Brokeback Mountain,” replicò Kurt. Blaine non potè evitare di ridacchiare. “Oh, mio Dio, Blaine Anderson, stai ridendo di me?”

“Certo che no,” Blaine cercò di contenere la sua risata, ma l’immagine di Burt Hummel seduto di fronte a Kurt a parlare di sesso facendo riferimenti a Brokeback Mountain era troppo per lui.

“Ti sto odiando tantissimo in questo momento,” sbuffò Kurt. “Avrei voluto che fossi rimasto ad umiliarti insieme a me.”

“Kurt, scusami, io…” Blaine si calmò. “Non era arrabbiato, vero?”

“Non penso,” rispose Kurt. “Solo… forse deluso perché abbiamo disobbedito”. Kurt sospirò. “Continuava a ripetermi che io valgo e che non devo gettarmi a capofitto con la prima persona che incontro.”

“Ouch.” Blaine trasalì. Quello che era successo la notte precedente era avvenuto per colpa sua, e si sentiva responsabile per i problemi che stava causando a Kurt. Sapeva cosa voleva dire deludere il proprio padre e non lo augurava a nessuno. “Mi dispiace, Kurt.”

“Non preoccuparti Blaine,” Kurt non voleva sentire quelle cose. “Non rimpiango nulla di ieri notte, e sicuramente mio padre a questo punto si sarà reso conto che siamo andati oltre i baci, ma oltre a questo non sa nulla.”

“Forse…forse dovremmo rallentare un po',” suggerì Blaine. Era un po’ invidioso del rapporto che Kurt aveva con suo padre. Voleva fare di tutto per proteggerlo, anche rallentare le cose nel loro rapporto.

“Cosa intendi?” Kurt chiese con voce timida. “Stai– stai rompendo con me?” Ci fu un singhiozzo nel tono di Kurt e Blaine si maledisse per quello che aveva appena causato

“No!” esclamò “Dio no! Tutto è accaduto così velocemente e io non voglio che tu faccia qualcosa per cui non sei a tuo agio.” fece una pausa. “Non voglio che le cose tra te e tuo padre finiscano come quelle tra me e il mio”.

“Blaine-"

“Sono serio Kurt,” lo interruppe questo. “L'ultima cosa che voglio é ferirti o metterti nei casini con tuo padre. Significhi molto per me.”

“Ti amo anche io, Blaine. Io-" Kurt balbettò.

“Solo pensaci, okay?” Blaine disse, interrompendolo.

“Okay,” mormorò Kurt. “Dovrei andare, è quasi ora di cena.”

“Ti amo Kurt.”

Blaine sospirò e poi riattaccò, dopo essersi promessi di sentirsi il giorno dopo.

 

*

 

Kurt si perse nei pensieri per il resto della notte.

Perché Blaine voleva rallentare? Avrebbe voluto che il suo ragazzo fosse stato più chiaro, perché continuare a ripensare alle sue parole lo stava mandando fuori di testa. Aveva detto di amarlo e di non rimpiangere niente…

Kurt si trovò a dubitare del suo ragazzo per la prima volta e non gli piaceva questa cosa

Mordendosi il labbro accese il pc e iniziò a scrivere una mail.

 

Blaine –

Non voglio rallentare. Ti amo e mi piace la nostra relazione così com'è… a meno che tu non desideri andare più piano

In entrambi i casi, mi piacerebbe vederti per San Valentino. Ho già iniziato a cercare di convincere mio padre. 

Con amore,

Kurt

 

*

 

Blaine controllò la sua mail prima di andare a dormire. Non si aspettava molto, forse un paio di messaggi dal lavoro o da qualche collega. Fu sorpreso di vederne una da Kurt e si affrettò ad aprirla.

 

Blaine –

Non voglio rallentare. Ti amo e mi piace la nostra relazione così com'è…a meno che tu non desideri andare più piano…

In entrambi i casi, mi piacerebbe vederti per San Valentino. Ho già iniziato a cercare di convincere mio padre.

Con amore,

Kurt


Blaine sorrise. Forse aveva esagerato prima. Scrisse una risposta immediatamente.


Kurt,

É fantastico. Sono sicuro che dovrò girare quel giorno, ma possiamo comunque studiare un piano per stare insieme. L’importante è che tuo padre sia d’accordo nel farti saltare scuola.

C'è un delizioso posto italiano qui vicino e potremmo andarci se vuoi… non penso che nessuno si aspetti di vedermi li. O possiamo ordinare qualcosa.

Fammi sapere così possiamo prenotare un biglietto per te.

Con amore,

Blaine

 

*
 

Kurt aveva appena finito la sua lettura settimanale scolastica quando sentì il suono di un nuovo messaggio nella casella mail. Chiuse il libro e scese dal letto per sedersi al pc.

Vide che la mail era di Blaine e l’aprì.

La lesse e sorrise.

Sarebbe andato a LA per San Valentino

Lui e Blaine sarebbero stati bene.

Scese le scale per parlare con suo padre, canticchiando felice.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Link al capitolo originale

Capitolo 21

 
Il giorno di San Valentino sarebbe dovuto essere fantastico per Kurt. Aveva finalmente un ragazzo, qualcuno che lo amasse, con cui poter trascorrere tutte le festività più sdolcinate – e Kurt voleva fare queste cose. Era sorpreso in realtà per quanto desiderasse questo genere di cose. Così quando suo padre gli disse che non sarebbe andato a LA perdendo così due giorni di scuola, Kurt gli aveva detto che era una cosa assurda.

Quando suo padre disse che non gli andava che suo figlio passasse del tempo da solo con Blaine senza un adulto che li supervisionasse, Kurt gli disse che non si fidava abbastanza di lui.

Quando Burt gli ricordò dei paparazzi e della possibilità che li beccassero, domandando al figlio se stare con Blaine fosse la cosa giusta da fare, Kurt perse la testa.

“Sono in punizione,” disse a Blaine attraverso lo schermo del pc in una conversazione su skype.  

Cosa?” Blaine lo fissò sorpreso. 

“Mio padre non mi lascia venire a trovarti settimana prossima,” mormorò. “Ho insistito, pensando di poterlo convincere e invece mi ha messo in punizione”

Hai il permesso di parlarmi in questo momento?” domandò Blaine incerto. 

“Mi ha dato l’okay per telefonarti,” sospirò Kurt. “Poi sarò completamente isolato per una settimana.”

Quindi… a San Valentino non potremo nemmeno parlarci?” Kurt annuì tristemente.

“Mi spiace, Blaine,” mormorò il ragazzo tirando su con il naso. “Volevo che il nostro primo San Valentino fosse speciale invece ho rovinato tutto.” 

No, no è tutto okay Kurt,” cercò di confortarlo l’altro. “Avrei comunque lavorato fino a tardi e tu saresti rimasto rinchiuso in casa ad annoiarti”

“Per lo meno saremmo stati insieme una volta finite le riprese” rispose Kurt. “Ma mio padre…”

Andrà tutto bene, ci vedremo prestissimo”

“Sì, lo spero…questa cosa fa schifo!,” Kurt si asciugò gli occhi. “E’ meglio che vada.” 

Sono sicuro che i ragazzi mi terranno compagnia,” sussurrò Blaine, cercando di far star meglio Kurt “Passeremo la serata nascondendo il Golden Globe di Jeff misurando quanti secondi ci impiegherà per ritrovarlo.”

Kurt si lasciò scappare una risata. “Ti amo.”

Ti amo anche io,” mormorò l’altro. 

 
*


Kurt poteva usare il cellulare solo a scuola e in caso di emergenza. Non poteva chiamare ma solo mandare sms, e nemmeno connettersi a internet (e il suo account ebay ne stava risentendo parecchio).

La cosa peggiore che non aveva realizzato gli sarebbero mancate così tanto, erano le conversazioni con Blaine nel corso della giornata. Se gli succedeva qualcosa di
divertente – lo scriveva a Blaine. Se succedeva qualcosa di strano – lo scriveva a Blaine. Finita la scuola – chiamava Blaine per chiacchierare perché lui aveva la pausa.
E poi parlavano su Skype prima di addormentarsi.

A Kurt mancava Blaine in ogni momento, dato che abitavano lontani, ma non aveva mai realizzato quanto gli mancasse davvero parlare con lui.

Era una merda, per dirla volgarmente.

Cercò di tenersi occupato con gli allenamenti delle Cheerios, del Glee e aiutando suo padre (anche se era ancora arrabbiato con lui). Cercava di fare qualsiasi cosa piuttosto che rimanere in casa da solo a pensare.

Ma continuava a pensare a come Blaine stesse affrontando la cosa.

 
*


Blaine si concentrò sul lavoro. 

Odiava non poter parlare con Kurt ma non voleva andare contro le regole di Burt. Se avesse voluto rivedere Kurt di nuovo doveva assicurarsi di rispettare il volere dell’uomo.

Così cercò di tenersi occupato. Passò la maggior parte del tempo a leggere e rileggere il copione. Ogni giorno si dedicava ad imparare e a provare le nuove canzoni.
Fece un po’ di foto con Nick e Jeff nello studio di registrazione e nella sala delle prove, divertendosi a vedere le reazioni delle fangirl.

Ogni giorno sentiva incredibilmente la mancanza di Kurt. Gli amici lo prendevano in giro quando sul set si imbambolava davanti alla sua foto. E la prima cosa che gli veniva in mente di fare era sempre scrivergli o chiamarlo non appena succedeva qualcosa.

Era così abituato a raccontargli tutto che non poterlo fare gli sembrava una cosa contro natura.

Sospirò. 

Ancora pochi giorni. 

 
*


“E’ come se l’universo ce l’avesse con me,” si lamentò Kurt, sedendosi sulla sedia sullo scalino più alto nella sala prove. Mercedes si sedette alla sua sinistra e Santana con Brittany a destra. Si tolse un pelucco invisibile dalla sua divisa da Cheerios.

“Non sei un po’ troppo drammatico Hummel?” domandò Santana. “Il tuo ragazzo non te lo da?”

“Fottiti” l’assalì il ragazzo. “Sono in punizione, okay? Non ci posso proprio parlare con Blaine e domani sarebbe stato il nostro primo San Valentino e non possiamo nemmeno…” si bloccò arrossendo. Non voleva rivelare così tanti particolari.

“Non potete fare cosa, bellezza?” domandò Santana con un ghigno “Tu e Blainers siete stati beccati senza pantaloni?”

Kurt alzò un sopracciglio guardandola.

“No” rispose secco. Beh, in realtà sì, ma non era questo il motivo della punizione.

“Santana, lascialo stare,” li interruppe Mercedes. Fortunatamente Mr. Schue richiamò la loro attenzione e poi iniziò a scrivere alla lavagna.

Canzoni d’amore 

“Grandioso,” mormorò a Mercedes. “Uccidimi ora così da porre fine alle mie sofferenze.”

 
*


“Quindi, chi c’è stasera per la nostra uscita?” domandò Sebastian mettendo una mano attorno alla spalla di Blaine.

“Io non penso-“ disse il ragazzo cercando di scrollarsi quel braccio di dosso.

“Forza, Blaine,” disse quello. “Sono giorni che sei depresso. Hai bisogno di scrollarti di dosso questa tristezza”

“Ha ragione” fece notare Nick. Blaine dovette combattere con sè stesso per non fulminare con lo sguardo l’amico.

“Non sono molto di compagnia in questi giorni,” si scusò il ragazzo, spostandosi così che Sebastian lasciasse finalmente cadere il braccio. “Scusate”.

“Forza, cosa può farti di male una serata in compagnia?” insistette Sebastian. “Posso mostrarti come ci si diverte sul serio!”

“Non sono interessato, grazie.” mormorò Blaine andandosene. 

 
*


“Che canzone hai intenzione di cantare?” domandò Rachel poggiandosi agli armadietti mentre Kurt estraeva dei libri e li metteva nella borsa. “Stavo pensando che dovrei fare qualcosa per-“

“Rachel, ti prego, non sono dell’umore per vedermela con te oggi” la interruppe Kurt. “Scusami ma…”

“E’ dura?” domandò. “Non poterci parlare.” 

“Non ce la faccio più,” ammise il ragazzo. “Non pensavo…” sospirò. “Solo qualche giorno ancora e poi sarà tutto finito.” 

“Mi spiace sul serio, Kurt.” 

“E’ okay.” Sospirò di nuovo. “E’ per colpa mia se sono finito in questo pasticcio.” La ragazza gli sorrise dolcemente e poi tornò da Finn.

I due avevano da poco rotto. Kurt sapeva che anche Rachel stava provando un po’ i suoi stessi sentimenti ma nello stesso tempo si stava impegnando a fondo per tornare con lui. Sospirò di nuovo e poi suonò la campanella.

 
*


“Sicuro che non vuoi venire con noi stasera?” domandò Nick e Blaine scosse il capo.  

“No,” rispose. “Non è il mio genere.” 

“Siamo preoccupati per te.” Nick lo fissò negli occhi. “Sei giù per via di Kurt e non è nemmeno passata una settimana. Non pensi che forse sia il caso che…rallentiate un po’”

“Sei stato tu il primo ad incoraggiarmi in questa cosa!” esclamò Blaine. “Perché dovrei lasciar perdere? Lo amo!”

“E’ solo che odio vederti depresso” rispose Nick. “Forza, Sebastian sarà anche uno stronzo ma noi altri siamo simpatici”

“Non lo so, Nick,” Blaine era davvero indeciso. 

“Cos’altro hai da fare?” 

Beh, su questo Nick aveva ragione.

 
*


“E’ stata dura questa settimana, vero?” Kurt alzò lo sguardo e notò suo padre che lo stava fissando. Si rese conto di essersi perso nei suoi pensieri e Carole e Finn avevano già finito di cenare e se n’erano andati dalla cucina. Suo padre era rimasto a bere il caffè. Kurt lasciò cadere la forchetta nel piatto semivuoto.

 “Mi manca poterci parlare.” 

“Forse sono stato un po’ troppo severo,” ammise Burt. “Ma Kurt sei andato contro le regole.” 

“Lo so,” rispose il figlio fissandosi le mani. 

“Avrei voluto lasciar perdere – siete adolescenti. Mi ricordo bene com’era ai miei tempi” continuò Burt e Kurt si sentì arrossire. “Ma non puoi semplicemente abbandonare tutto e correre da Blaine quando ne hai voglia. Le mie parole sono definitive Kurt. Sono io l’adulto e tu sei mio figlio”.

“Scusa” sussurrò Kurt osando uno sguardo verso l’uomo. “Non succederà più”. Suo padre annuì dopo un lungo momento di silenzio e Kurt si sentì un po’ più speranzoso.
Forse poteva confidare in una fine anticipata della sua tortura. “Vado…a lavare i piatti e a finire i compiti.” disse alzandosi dalla sedia.

 
*


“Hey, dove stai andando?” urlò Sebastian verso Blaine. Il ragazzo si voltò nel parcheggio dietro al locale in cui erano andati.

“A casa, Sebastian,” rispose secco. 

“La notte è ancora giovane, Blaine, e penso che ci sia un ragazzo che adora i party sotto questo aspetto da scolaretto che ti sei costruito” disse Sebastian avvicinandosi.

“Non mi sono costruito nulla e questo…non è davvero il mio ambiente, okay?” disse Blaine a denti stretti cercando di non scomporsi troppo. Sebastian non era un cattivo ragazzo ma il moro non riusciva a smettere di pensare alle parole di Kurt.

“Blaine, devi lasciarti andare un pochino!” disse quello, spostandosi e trovandosi direttamente di fronte a lui.

“Vado a casa, a domani.” Blaine si voltò e iniziò a camminare ma Sebastian lo afferrò per un braccio.

“Aspetta,” disse. “Volevo parlarti. Immagino che ora sia il momento giusto visto che siamo da soli.” 

“Che c’è?” domandò Blaine desiderando solo tirar via il braccio che quello gli stava stringendo e andarsene senza sembrare troppo uno stronzo. Infatti Sebastian era stato sempre carino con lui, non aveva ragione per non ascoltarlo.

“Ti piaccio, vero?” volle sapere il ragazzo.

“Ovviamente –siamo amici” rispose Blaine.

“No, io intend-“ Sebastian si interruppe a metà frase con un sorrisetto.

E poi baciò Blaine.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Link al capitolo originale

Capitolo 22


Lo shock delle labbra di Sebastian sulle sue immobilizzarono Blaine, e gli ci volle qualche secondo per capire cosa stesse succedendo. Sebastian lo stava baciando.

“Che cazzo fai, Sebastian!” disse Blaine non appena riuscì a liberarsi dalle labbra di quello, spingendolo indietro. “Chi ti credi di essere!” sibilò.

“Non puoi dirmi che non lo desideravi anche tu” disse quello con la voce bassa. “Smettila di fingere Anderson”.

“Non sto fingendo” insistette Blaine fermamente, con la voce adirata. “Ho un ragazzo.”

“Chi, il tipo di Natale?”

“Non sono fatti tuoi, comunque sì” rispose Blaine.

Sebastian fece una mossa con le spalle incurante. “Per me non è un problema”

“E invece per me sì!” disse Blaine di getto, fissandolo con rabbia. “Non ho intenzione di rovinare le cose con lui!”.

“Non deve nemmeno saperlo, Blaine” Sebastian si avvicinò a lui, per baciarlo di nuovo, ma Blaine lo spinse via.

“ Non lo capisci proprio?” scattò il moro. “Non sono interessato.”

“Okay” mormorò Sebastian facendosi indietro. “Ho sempre creduto che potessimo fare grandi cose insieme, ma a quanto pare mi stai rifiutando.”

“Credevi male” rispose Blaine. Stava tremando dalla rabbia. Guardò Sebastian che tornava nel locale e poi si voltò per raggiungere la macchina.

Si sedette alla guida chiudendo la porta con un botto. L’azionò e poi mise le mani tremanti sul volante. Solo allora si lasciò sfuggire un singhiozzo. Mise in folle e poi si prese il viso tra le mani, scoppiando a piangere


 
*



Blaine non si ricordava di essere tornato a casa. Sperava solo di non aver fatto nessun incidente o di non aver infranto troppe leggi della strada. In qualche modo comunque si era ritrovato nel suo appartamento, sdraiato nel letto.

Tutto quello che sapeva era che stava tremando e aveva freddo, e si domandò se fosse così il modo in cui si era sentito Kurt subito dopo il bacio di Karofsky.

Oh Dio. 

Kurt.


Cosa gli avrebbe detto? Avrebbe dovuto dirglielo?

Pensò e ripensò a questa cosa. Blaine non voleva far preoccupare Kurt, e sapeva che Kurt si sarebbe preoccupato – sia dello stato di Blaine che della persona di Sebastian. Diavolo, Kurt avrebbe anche potuto pensare che gli erano piaciute le attenzioni di Sebastian.

In ogni modo, Blaine aveva bisogno di sentire la voce del suo ragazzo in quel momento, ma non era possibile. Kurt era ancora in punizione.

Si mise il lenzuolo attorno alle spalle, sentendosi esausto. Si addormentò, troppo stanco per cambiarsi.


 
*


“Che schifo,” mormorò Kurt a Rachel, che era seduta affianco a lui nella sala delle prove. Stava indossando la sua uniforme dei Cheerios, dato che aveva gli allenamenti una volta finite con il Glee. Stavano guardando la serenata di Artie e di Mike per Brittany e Tina, ed entrambe le ragazze erano davvero soddisfatte di quella performance.
Santana dal canto suo invece non sembrava molto felice, e Kurt si domandò se fosse a causa della gelosia.

Era andato da Mr. Schue per dirgli che non voleva fare il compito. Kurt non riusciva a ricordarsi quando fosse stata l’ultima volta in cui si era rifiutato di cantare. Solo che non riusciva ad affrontare tutte quelle persone proprio quel giorno. Voleva solo parlare con Blaine…

Sospirò e i ragazzi finirono la loro esibizione. Voleva solo andare a casa, nascondersi sotto le coperte e svegliarsi la settimana successiva.

 
*


“Hey, ma che ti è successo ieri sera?” domandò Nick quando vide Blaine sul set. 

“Cristo, hai un aspetto terribile.” 

“Dormito poco,” mormorò Blaine, dato che era vero. Aveva dormito si e no due ore. Gli incubi continuavano a svegliarlo e la voce di Sebastian lo perseguitava. Continuava a ripensare a quel momento nel parcheggio, cercando di capire se avesse potuto fare qualcosa per evitare la cosa.

Si sentiva in colpa. Forse aveva dato false speranze a Sebastian.

 Blaine si passò le mani sugli occhi rossi strizzandoli. Anche dopo la seduta di trucco sapeva che il suo aspetto avrebbe comunque fatto schifo.

“Stai bene?” domandò Jeff avvicinandosi a loro e Blaine gli lanciò un’occhiata. 

“No,” rispose semplicemente. “Direi di no.” 

“Che è successo?” Nick mise una mano sul braccio di Blaine e questo si appoggiò a lui.

“Quando ieri sera stavo per andarmene,  Sebastian mi ha seguito nel parcheggio” disse Blaine lentamente. Non c’erano altre persone sul set, ma non voleva comunque farsi sentire. Stavano per girare una scena nei corridoi e qualche comparsa avrebbe potuto origliare.

“Lui….mi ha baciato”.

Jeff e Nick si guardarono scioccati e Blaine continuò a parlare.

“Non volevo che lo facesse” sussurrò Blaine, singhiozzando di nuovo, ma cercando comunque di contenersi. “Lui…l’ha semplicemente fatto, e mi ha detto che era ovvio che anche io lo volessi.”

“E tu cosa hai fatto?” domandò Jeff.

“L’ho spinto via e gli ho detto che non ero interessato.” rispose Blaine. “Ha continuato a cercare di convincermi, ma poi ha lasciato perdere”. Rimasero in silenzio per un lungo momento. “Non so cosa fare” rispose infine Blaine.

“Riguardo cosa?” volle sapere Nick.

“A Kurt” disse Blaine. “Devo dirglielo? E se finisse per pensare che anche io lo volevo?”

“Kurt ti ama” rispose Nick e Jeff annuì. “Non c’è nessuna possibilità al mondo che si metta a pensare a una cosa del genere.”

“Devi dirglielo Blaine” aggiunse Jeff. “Hai davvero un aspetto terribile.”

“Grazie,” rispose Blaine asciutto. 

“Quando vuoi,” lo canzonò Jeff, dandogli una pacca sulla spalla. Blaine sospirò sentendosi un pochino meglio. Avrebbe parlato con Kurt e lui avrebbe capito, e tutto questo casino si sarebbe risolto.

 
*


“Buon San Valentino figliolo,” disse Burt facendo capolino con la testa nella camera di Kurt. 

“Anche a te papà,” rispose Kurt, finendo l’ultima riga del suo saggio di inglese e schiacciando il tasto stampa.

“Sai, stavo pensando” disse Burt e Kurt alzò lo sguardo verso il padre. “Sei stato bravo in questi giorni e non ti sei lamentato riguardo la tua punizione e beh…” sospirò.
“Ti lascerò libero per buona condotta”.

“Sul serio?” domandò Kurt con un sorriso. Poteva chiamare Blaine, ed era San Valentino.

“Più o meno” annuì Burt. “Puoi fare una telefonata”.

“Posso chiamare Blaine?” Kurt saltò in piedi con un’ espressione gioiosa in volto.

“Puoi chiamarlo.” Burt sorrise. “Ma poi torni in punizione.” 

“Chiaro,” rispose Kurt. “Grazie Papà.” 

“Prego figliolo.” 

Kurt aspettò fino a quando suo padre si fosse allontanato a sufficienza e poi prese il cellulare. Riusciva a malapena a scrivere il numero di Blaine dal tanto che gli tremavano le mani. Era talmente emozionato che si dovette sedere sul letto.

Kurt?” il tono di voce di Blaine era sconvolto. 

“Ciao,” disse lentamente Kurt, felice di sentire la voce di Blaine.

Puoi chiamarmi o lo stai facendo di nascosto?” domandò Blaine. “Non che non ne sono felice, ma…

“Ho l’approvazione di mio padre, ti giuro” rispose velocemente Kurt. “Solo per oggi”.

E’ bello sentire la tua voce” disse Blaine in un sussurro e Kurt si sentì tremare.

“Mi sei mancato così tanto” rispose Kurt.

Anche tu” rispose Blaine con un singhiozzo e Kurt si sentì triste quando si rese conto che Blaine stava piangendo. Iniziarono a raccontarsi le cose che erano successe in quella settimana – Kurt raccontò a Blaine del compito del Glee Club e Blaine gli disse che era uscito con i suoi amici.

“Stai bene, Blaine?” domandò Kurt una volta che il ragazzo ebbe finite il racconto. “Mi sembri un po’ sconvolto.” 

Non è…non è nulla,” concluse Blaine. “E’ solo che mi sei mancato così tanto.” 

“Anche tu,” mormorò Kurt. “Non mi ero mai reso conto di quanto ti amassi come in questi giorni in cui non ci siamo potuti sentire.” 

Ti amo anche io,” rispose Blaine. “Davvero, davvero tanto Kurt.” 

 
*


Blaine era un codardo. Solo che non ce la poteva fare. Kurt sembrava così felice, gli  aveva raccontato la sua giornata e quanto gli era mancato e Blaine non poteva raccontargli quello che era successo con Sebastian.

Oh, sono quasi le otto!” esclamò Kurt e Blaine riuscì a sentire dei movimenti e delle voci dall’altro capo del telefono. “E’ quasi l’ora di Dalton”
Blaine si sentì la bocca secca. Si era dimenticato che l’episodio di San Valentino sarebbe andato in onda quella sera. “Per quale motivo lo vuoi vedere? 

Lo guardo tutte le settimane, Blaine,” Kurt scoppiò a ridere. “E’ anche uno dei motivi per cui ci siamo incontrati”

“Lo so, solo che… non è necessario che tu veda questo episodio” Blaine si sentiva in panico, come se Kurt avesse potuto scoprire quello che era successo tra lui Sebastian guardando la scena tra James e Toby.

E perdermi il primo bacio tra James e Toby?” lo canzonò Kurt “Che fan irrispettoso sarei a perdermi una cosa del genere? E poi, mi piace l’idea che sono l’unico a sapere quello che succederà”

Kurt guardò l’episodio e raccontò scena per scena a Blaine telefonicamente visto che il ragazzo gli aveva detto che non poteva vederlo. Blaine sentì la musica strumentale di sfondo, poi i dialoghi e poi il sussulto di Kurt.

Oh, Blaine,”. 

“Cosa?” domandò Blaine in panico. Questa telefonata non stava aiutando i suoi nervi.

E’ stato fantastico. Tu e Sebastian avete fatto un lavoro straordinario” si complimentò Kurt. “Ho quasi creduto che vi frequentaste nella vita vera”.  Blaine non sapeva cosa rispondere, ma il suo stomaco si strinse dolorosamente a quelle parole.

La puntata finì e Kurt sospirò. “Mi sa che è ora di riattaccare”

“Non voglio mettere giù,” disse Blaine. 

Nemmeno io,” sussurrò Kurt. “Ma è solo una questione di giorni.

“Ti amo.”

Ti amo anche io.” Blaine chiuse la conversazione sentendosi incredibilmente colpevole. 

Non si era mai odiato così tanto.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Link al capitolo originale

Capitolo 23

 

La settimana trascorse lentamente, ma Blaine gioì quando finalmente arrivò il weekend.  Avrebbe potuto parlare con Kurt quando voleva – e avrebbe potuto dimenticare tutta la storia di Sebastian.

Quando accese il cellulare rimase stranito dal fatto che non vi era nessun messaggio di Kurt. Cercò di non dargli troppo peso, immaginando che Kurt fosse occupato. Scrisse un sms veloce.

Sono contento che possiamo parlare di nuovo.

Andò a lavoro, e registrò diverse canzoni in studio. Blaine premise al produttore di fargli una foto e poi la twittò. Poi uscì a raccogliere le sue cose. Erano passate diverse ore da quando aveva mandato il messaggio a Kurt. Sicuramente a questo punto Kurt aveva già risposto.

Quando controllò il telefono e scoprì di non avere nessuna notifica, si sentì sempre più confuso. Decise comunque di dar tempo a Kurt fino alla fine della giornata.

Gli mandò un altro messaggio (Giornata impegnativa?) e poi si diresse sul set per registrare alcune scene.

Quando tornò a casa quella sera senza aver ricevuto ancora nessuna notizia da Kurt, iniziò a preoccuparsi. Gli mandò ancora un messaggio (Kurt, chiamami per favore) e decise che se non avesse sentito Kurt entro un ora, lo avrebbe chiamato.

L’ora passò lentamente con Blaine che cercava di tenersi occupato. Con 5 minuti di anticipo si arrese e compose il numero di Kurt. Suonò diverse volte e poi partì la segreteria telefonica.

Okay. Quindi il telefono di Kurt era acceso, ma lui non voleva rispondere. Forse suo padre non glielo aveva ancora restituito per qualche motivo. Ci pensò a lungo e poi decise che avrebbe chiamato a casa per poter parlare con Burt. Proprio mentre stava per comporre il numero fisso il cellulare gli squillò tra le mani. Era la sua agente.

“Julie?” rispose al telefono.

Dove sei?” domandò lei secca, sembrava seccata.

“A casa,” rispose, stranito dal suo tono. “Perché?”

Stai lì,” gli ordinò. Poteva sentire i rumori del traffico in sottofondo. “Sto arrivando.”

Blaine camminò per casa, aspettando l’arrivo di Julie. Il suo tono l’aveva spaventato, e stava per andare in panico. Julie era sempre abbastanza tranquilla, questa volta sembrava che stesse per impazzire – doveva significare che era successo qualcosa di grave.

Dopo non molto il portiere avvisò dell’arrivo della donna e Blaine aspettò sull’ingresso l’arrivo dell’ascensore. Julie uscì dall’ascensore e senza nemmeno salutarlo entrò nell’appartamento, togliendosi il cappotto.

“Abbiamo un problema,” annunciò lei, poggiando il suo cappotto e la sua borsa sul divano.

“L’avevo capito,” replicò Blaine. “Abbiamo un problema con una prenotazione di un volo?”

“Vorrei,” sospirò Julie. “Hai visto TMZ stasera?”

“No.” Blaine scosse la testa. “Sai che non guardo quelle schifezze.”

“Sì, beh, forse dovresti iniziare.” Julie si avvicinò al suo pc e si sedette alla scrivania aprendolo. Scrisse un indirizzo e poi aspettò che la pagina si caricasse. Una volta pronto, voltò lo schermo verso Blaine.

Blaine si sedette a bocca aperta sul divano fissando lo schermo, fissando diverse foto di lui e Sebastian che si baciavano.

 

*
 

Kurt si svegliò pensando che sarebbe stata una bella giornata. Dopo tutto, avrebbe avuto indietro il suo telefono e la possibilità di connettersi a internet, e avrebbe potuto parlare con Blaine. In più la sera precedente aveva parlato con suo padre che aveva acconsentito a lasciarlo andare a LA per metà delle sue vacanze primaverili.

E se fosse stato fortunato le New Direction avrebbero anche vinto le Regionali. Kurt si fece sfuggire un sospiro di gioia, praticamente lanciandosi contro il pc, accendendolo. Nel frattempo andò a farsi una doccia veloce e si occupò della sua routine mattutina del viso. Si vestì in base al suo umore, quindi in modo impeccabile, prima di sedersi alla scrivania per poter controllare le mail che aveva ricevuto e controllare Tumblr prima di andare a scuola.

Rispose a qualche email prima di connettersi a Tumblr. Guardò la dash e rimase immobile.

Il suo cervello non riusciva a capire quello che stava vedendo.

Tutta la sua dashboard era piena di foto – foto di Blaine abbracciato con Sebastian Smythe.

Kurt fissò la foto e poi iniziò a leggere i messaggi sotto il post. Il primo era il peggiore.

 

OMMIODDIO, RAGAZZI. ERO IN QUESTO CLUB LA SCORSA NOTTE E HO VISTO BLAINE ANDERSON E SEBASTIAN SMYTHE PARLARE NEL PARCHEGGIO E DOPO, PORCA PUTTANA, SI SONO BACIATI!!!111!!!

OMMIODDIO. LO SAPEVO. LO SAPEVO CHE SI STAVANO FREQUENTANDO.

HAH, IL FANDOM ANDERSMYTHE IN QUESTO MOMENTO STA ANDANDO FUORI DI TESTA.

EVERYTHING IS ANDERSMYTHE AND NOTHING HURTS.

Dlkfadlifja;eorijaeoisdlkfjadlkfa;dlkjad *morta*

 

E molto altro ancora, post su post tutti di questo stampo e Kurt a un certo punto non ce la fece più a guardare. Aveva la mascella talmente stretta che gli stava facendo male la testa. Aveva gli occhi pieni di lacrime e a ogni battito di ciglia sentiva queste rigargli le guance.

“Kurt, faremo tard- hey, cosa c'è che non va?” Finn parlò dietro di lui. Kurt non riusciva a rispondere, così Finn si avvicinò. “Oh, merda,” mormorò, guardando la schermo del computer di Kurt.

Kurt a quel punto non riuscì più a trattenersi, sentì le spalle tremargli per i singhiozzi e Finn lo strinse a sè.

E in quel momento arrivò anche Burt. Finn sottovoce gli indicò quello che era successo.

“Figliolo, vuoi andare a scuola?” chiese Burt.

“No,” il rifiuto di Kurt era attutito dal corpo di Finn. “Non posso affrontare i miei compagni sapendo che anche loro sono al corrente di tutto.”

“Va bene.” Burt sospirò. “Finn, muoviti.”

“Di a tutti di non mandarmi messaggi,” Kurt mormorò, spostandosi da Finn “E cambia la tua maglietta. Te l’ho bagnata tutta.”

“Sicuro che starai bene?” chiese Finn. Burt lo spinse fuori mentre Kurt annuì e poi si sdraiò sul letto spegnendo il pc. Ormai non gli importava più dei suoi vestiti. Mise il cellulare silenzioso e poi si mise una coperta fin sopra la testa, cercando di allontanare tutto il mondo circostante.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Link al capitolo originale

Capitolo 24

 
“Com'è potuto succedere?” Blaine domandò a Julie, fissando le foto incapace di distogliere lo sguardo nonostante quelle foto fossero una pugnalata nel petto.

“Alcune ragazze vi hanno visto nel parcheggio e lo hanno messo su internet,” rispose Julie, chiudendo il pc con un colpo secco e poggiandolo sulla scrivania. “TMZ le avrà contattate per chiedere altre foto, offrendo loro un sacco di soldi, ne sono sicura.”

“E’ grave,” disse Blaine alzandosi. Il panico si era impossessato di lui, si sentiva tremare e faceva fatica a reggersi in piedi. “Veramente, veramente grave.”

“Dobbiamo fare qualcosa per calmare le acque” disse Julie. “Cos'è successo realmente?”

“Siamo usciti, noi del cast in gruppo e non mi stavo divertendo per niente così ho deciso di andarmene,” le disse Blaine. “Sebastian mi ha seguito fino alla macchina, mi ha baciato contro il mio volere e poi ha continuato a insistere…quando ha capito che non avrebbe ottenuto nulla da me, è tornato nel locale e io me ne sono andato a casa”

“Merda,” Julie mormorò. “Questo non è quello che dice l'articolo.”

“Quale articolo?” Blaine si sentì la gola secca. Non aveva pensato che la situazione potesse essere peggio di quello che già era, ma a quanto pare si sbagliava.
 
“Tutti hanno preso al volo questa storia Blaine” disse Julie con cautela. “Sei uno dei volti più famosi della  tv, in più sei gay – tutti non vedevano l’ora che iniziassi a frequentare qualcuno. Aggiungici il fatto che tutti sospettavano di te e Sebastian e ora vi hanno beccato insieme.”
 
Blaine affondò il viso tra le mani. Avrebbe ucciso Sebastian e tutte le persone che erano coinvolte in questa storia.

“Dobbiamo rilasciare una dichiarazione ufficiale” continuò lei. “Sto evitando le chiamate da tutto il giorno.” Julie lo fissò. “Cosa vuoi che dica da parte tua?”


*


Kurt finalmente scese dal letto quando ormai era ora di cena. Si sentiva una spugna disidratata viste tutte le lacrime che aveva versato. Aveva perso il conto di quante volte era scoppiato a piangere.
 
Riusciva a sentire suo padre, Carole e Finn ridere di qualcosa al piano di sotto e desiderava con tutto sè stesso poter essere così spensierato in quel momento. Kurt tornò nuovamente sul letto sdraiandosi. Sicuramente suo padre sarebbe arrivato da un momento all’altro per farlo mangiare. Vide il cellulare vicino alla sveglia sul comodino. Le prese con le mani tremanti e lo strinse forte.

Accese lo schermo. Aveva qualche chiamata persa e dei messaggi. Avendo il cellulare silenzioso aveva potuto ignorare tutto e tutti.


Kurt controllò le chiamate – Rachel, Mercedes e addirittura Santana. Aveva anche diversi messaggi in segreteria. Kurt sospirò e pensò che li avrebbe ascoltati più tardi. Controllò gli sms, alcuni erano delle sue amiche, un paio dai ragazzi del Glee (tra cui Puck, whoa) e tre da Blaine.

Blaine – che a quanto pare leggendo i messaggi non sapeva di essere stato beccato.

Kurt si morse il labbro e poi cancellò tutto. L’unico modo in cui poteva affrontare tutto questo era
lasciandosi alle spalle Blaine. Dalle foto era ovvio che ci fosse qualcosa tra Blaine e Sebastian. E Kurt sapeva che Sebastian sarebbe stato un fidanzato migliore per Blaine rispetto a lui.
 
Stava per poggiare nuovamente il cellulare quando lo schermo si illuminò tra le sue mani. Nuove lacrime (gliene erano rimaste ancora?) iniziarono a rigargli il viso mentre fissava il nome sullo schermo. Blaine stava chiamando.

“Figliolo?” Kurt tolse lo sguardo dal telefono e vide il padre sulla porta della stanza.
“Scendi per cena?” Kurt fissò il padre e poi il cellulare che continuava a mostrare il nome di Blaine. Si morse il labbro chiudendo la telefonata. A questo punto spense il telefono.

“Sì,” disse, poggiando il cellulare e asciugandosi gli occhi. “Scendo tra un secondo.”


 
*



Mentre Blaine stava decidendo cosa dire alla stampa si rese conto che probabilmente Kurt aveva già visto le foto.
 
Il pensiero gli aveva fatto afferrare il telefono con tanta foga che Julie si era spaventata e aveva interrotto il suo lavoro a metà.
Il ragazzo chiamò immediatamente Kurt pregando che questo rispondesse.

“Forza, forza, forza,” continuò a ripetere ad ogni squillo. Julie alzò un sopracciglio verso di lui, domandandosi chi stesse chiamando. “Dannazione!”  disse quando sentì la segreteria telefonica.

Hai chiamato Kurt. Non posso rispondere in questo momento, lascia un messaggio.

“Kurt, sono Blaine,” disse non appena sentì il beep. “So che hai visto le foto ma Kurt, non è come pensi. Lo giuro. Posso spiegare. Per favore, per favore, per favore chiamami.” fece una pausa. “Ti amo.”

“Porca puttana!” imprecò, lanciando il cellulare sul divano. Julie fece un salto su se stessa spaventata e poi cercò di rassicurare Blaine con un sorriso tirato.

“Ti chiamerà, Blaine,” gli disse. “Ma nel frattempo, dobbiamo sistemare questa cosa.” Blaine dopo un momento annuì tornando a sedersi sul divano al suo fianco.

“Cosa suggerisci?”


 
*



“Tesoro come va?” domandò Carole a tavola. La donna aveva cucinato del pesce e dell’insalata e Kurt normalmente avrebbe mangiato tutto più che volentieri ma al momento aveva perso l’appetito. Giocherellò con il cibo nel piatto utilizzando la sua posata.

“Io… Io non lo so veramente,” finalmente disse.

“Fa veramente schifo,” disse Finn . “Blaine cosa-" Kurt si irrigidì sentendo il nome del ragazzo e Finn smise immediatamente di parlare.

“Se lui…” iniziò Kurt, con la voce roca. Si schiarì la gola e riprese a parlare. “Se lui dovesse chiamare qui, io non voglio parlargli.”

“Sei sicuro, Kurt?” Carole chiese gentilmente. Lui annuì.

“Scusate, non ho fame,” disse alzandosi. “Vado a letto.”

“Domani mattina vai a scuola” disse Burt, e Kurt lo guardò prima di annuire.

“Notte” disse tornando nella sua stanza.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Scusate il ritardo ma sto lavorando tantissimo in questi giorni!

Link al capitolo originale

Capitolo 25

 
La star di Dalton ci svela la sua storia!

Qualche giorno fa TMZ ha pubblicato alcune foto ritraenti la star della serie Dalton, Blaine Anderson, impegnato in un focoso bacio con il suo collega Sebastian Smythe. Era da tempo che giravano voci inerenti ad una possibile relazione tra loro due tra i fan, e finalmente queste foto ce ne hanno dato prova….oppure no? A quanto pare Blaine la pensa in modo diverso.
L’attore ha rilasciato una dichiarazione questa mattina presto dicendo che nonostante  le foto siano reali, ritraggono un momento privato tra due colleghi. Ecco le parole dell’attore.
“Io e Sebastian siamo buoni amici. Quella sera tutto il cast era uscito per  divertirsi e le cose tra me e Sebastian sono un po’ sfuggite di mano. Ne abbiamo parlato e abbiamo chiarito che tra noi non può esserci altro che amicizia”.
Quindi lettori, cosa ne pensate?
Blaine Anderson sta nascondendo una relazione con Sebastian Smythe o ci sta dicendo la verità?
Sono il tempo potrà darci una risposta certa.

*


Le settimane successive passarono per Kurt come se fosse avvolto nella nebbia. Si alzava, andava a scuola, andava al glee o a fare le prove con i Cheerios, faceva i compiti, tornava a casa mangiava e poi andava a letto.

Era diventata una routine. Era confortevole e famigliare. Kurt aveva ogni momento della giornata pianificato – e così facendo aveva meno possibilità di pensare a quel soggetto tabù.

Blaine era il soggetto tabù.

Finn aveva detto a tutti quelli del glee di non fare domande, ma Kurt si sentiva costantemente gli sguardi dei compagni addosso. Ignorava tutti i tentativi dei ragazzi di parlare di come si sentisse. Perché Kurt non sentiva nulla, a dirla tutta. Era questa la cosa migliore dello stato di nebbia in cui si trovava in quel momento – il fatto che non riuscisse più a provare nulla.

Non reagì neppure quando uno dei giocatori di hockey lo colpì, dopo la lezione di ginnastica, con una granita viola. Le ragazze del glee erano alle sue spalle e Kurt si ritrovò trascinato nei bagni in tempo record.

Stranamente però Kurt continuava a sentirsi freddo anche molte ore dopo essere stato ripulito e asciugato da quel liquido appiccicoso.


 
*


Blaine non sapeva cosa fare. Voleva continuare a chiamare Kurt, sperando che questo rispondesse per potersi spiegare, ma non aveva senso. Se Kurt avesse volute ascoltarlo l’avrebbe già chiamato.

Chiamò anche a casa e ricevette una risposta secca da Finn che diceva “Non vuole parlarti, quindi piantala di chiamare!” e poi il ragazzo aveva riattaccato.

Blaine sospirò. Aveva bisogno di una nuova strategia. 

Kurt non apriva nemmeno più le sue e-mail e quindi non rispondeva

I messaggi in segreteria erano inutili. 

Non poteva più chiamare a casa. 

Erano i mesi caldi per i premi televisivi e quindi le riprese di Dalton erano tutti i giorni, Blaine non poteva semplicemente volare a Lima per vedere Kurt – nonostante fosse l’unica cosa che voleva davvero fare.

Cercando di non piangere (dato che non dormiva da tempo e anche se al trucco facevano del loro meglio, si vedeva comunque) vide Jeff attraversare lo studio e gli venne un’idea. 

 
*

Kurt aveva scoperto che poteva ancora andare su Tumblr ora che aveva scaricato Tumblr Savior e aveva messo in blacklist tutto quello che conteneva le parole  ‘Dalton’, ‘Blaine Anderson’, ‘Glee’, ‘Sebastian Smythe’ e ‘TMZ’. 

Non aveva mai bloccato nulla prima, a parte il porno, ma era comunque rassicurante sapere che non avrebbe visto nessun post a riguardo. Ovviamente, ora la sua dash era piena solo di post di gattini, photoset su New York (che il ragazzo taggava con “La mia futura casa” e “La mia futura scuola” o cose come “Berrò qui il caffè ogni giorno”).

Aveva anche bloccato l’indirizzo mail di Blaine, una volta che il ragazzo aveva iniziato a scrivergli.

Quella sera mentre controllava la sua dash, gli arrivò un messaggio.

Il cuore gli si bloccò e per la prima volta dopo giorni si sentì un po’ meno passivo a proposito di tutta quella situazione. 

Il messaggio era di Jeff. Si era completamente dimenticato che lo stava seguendo, e che questo lo stava seguendo di conseguenza. 

Kurt, so che sei arrabbiato. Ma ti prego, ti prego parla con Blaine e ascolta cos’ha da dirti. Se anche allora non vorrai più saperne di lui allora ti lascerà stare.

Kurt sentì il dolore stringergli lo stomaco. Nebbia. Voleva tornare nello stato di nebbia.

Non poteva sopportare tutto quel dolore.

Schiacciò il tasto rispondi e scrisse velocemente:

Ti prego lasciami stare.

A quanto pare nemmeno Tumblr era più un posto tranquillo. Senza pensarci una seconda volta, il ragazzo disattivò l’account.

 

*


Blaine era distrutto. 

Non dormiva. A malapena riusciva a svolgere il suo lavoro. Era davvero, davvero, davvero arrabbiato con Sebastian e si stava trattenendo per non prenderlo a pugni in faccia ogni volta che lo vedeva.

Qualcuno doveva eliminare quella espressione soddisfatta dal suo viso. Ogni loro scena insieme era strana, e Blaine sapeva che ai piani alti se n’erano accorti.

Al liceo Blaine aveva preso lezioni di box, e anche adesso passava la maggior parte di tempo in palestra colpendo il sacco. Jeff e Nick gli avevano addirittura fatto un video e l’avevano messo sul web, anche se Blaine era contrario. Le fangirl invece erano andate fuori di testa.

A Blaine restava ancora una possibilità.

 
*

“Kurt!” Il ragazzo sentì suo padre chiamarlo. “Scendi!” 

“Che c’è?” domandò Kurt, scendendo le scale. Era chiuso in camera ad ascoltare la musica per il suo prossimo assolo del glee, cercando di bloccare tutti i pensieri e il mondo circostante.

“Hai ricevuto una cosa,” disse Burt indicando il ragazzo delle consegne che aveva tra le mani un mazzo di rose rosse. Burt le prese dando la mancia al fattorino. “Chi li manda?” 

Kurt lesse il biglietto e sentì nuovamente quel forte dolore al petto. “B-Blaine,” balbettò, era la prima volta che diceva il suo nome dopo settimane. Fissò i fiori per un lungo momento, e poi andò in cucina. Sentiva gli occhi del padre addosso. Aprì il cestino e li buttò.

Il vaso di vetro si ruppe e Kurt sentendo quel rumore si sentì un po’ meglio. Doveva solo cercare di non associare quel vaso ridotto in mille pezzi alla situazione in cui si trovava il suo cuore in quel momento.


 
*


Prima i fiori. 

Una settimana dopo, un cesto di frutta esotica (questa volta Kurt non l’aveva buttata ma l’aveva data a suo padre obbligandolo a mangiarla).

La settimana successiva fu la volta di un iPod. Kurt lo rivendette e donò i soldi in beneficenza.

E la cosa continuò per molto, fino a quando non arrivò il turno di un uccellino. Era un usignolo giallo in una bella gabbietta. Kurt lo guardò per un attimo e poi sbottò.
Prese il telefono e compose il numero di Blaine.

Kurt, oh, grazie a Dio-" iniziò a parlare Blaine, chiaramente sollevato da quella chiamata. Kurt sentì le ginocchia molli sentendo la sua voce. Ma poi si ricompose.

 “Ti chiedo di smetterla,” scattò Kurt. Blaine si zittì. “Smettila, Blaine,” continuò. “Basta regali, basta fiori. Non riesci a mettertelo in testa?” Il ragazzo si mise a piangere
contro il suo volere. “Tra noi è finita”.

Kurt-" protestò Blaine e anche nella sua voce si sentiva un’ombra di pianto.

Addio, Blaine.” Kurt chiuse la chiamata e si accasciò sulle ginocchia singhiozzando.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Link al capitolo originale

Capitolo 26



I giorni passarono e Kurt cercò di concentrarsi sulla scuola, sul glee club e sulla sua famiglia. Cercava di non pensare ad altro. Le regionali passarono e le New Direction portarono a casa una vittoria (alla faccia degli Aural Intensity e dei Vocal Adrenaline) e sarebbero volati a New York, in poco più di un mese, per le nazionali.

Non vedeva l’ora di andarci – sarebbe stato un ottimo modo per scrollarsi di dosso gli eventi dell’ultimo periodo. Kurt aveva dei piani – avrebbe fatto colazione con Rachel davanti a Tiffany e magari sarebbero andati insieme a vedere qualche musical.

Era così concentrato su questo viaggio che non prestò molta attenzione al ballo. Non si era nemmeno reso conto che non mancava molto, ma comunque non gli importava dato che non ci sarebbe andato. Non aveva un accompagnatore e non voleva mettersi in tiro solo per guardare i suoi amici che si divertivano.

Poi Mr Schue diede la notizia che si sarebbero dovuti esibire tutti in occasione di quella serata, dato che la band che doveva farlo si era ritirata all’ultimo momento.

E Quindi ora Kurt era obbligato a prestare attenzione all’argomento della lezione, nonostante sapesse che sarebbe dovuto andarci solo – Finn sarebbe andato con Quinn; Santana con Karofsky, e Mike ovviamente con Tina. Brittany con Artie (che si erano lasciati da circa una settimana) sarebbero andati come amici, anche se Kurt sospettava che la bionda avrebbe finito per passare la maggior parte del tempo con Santana. Lauren con Puck, Sam con Mercedes. Rachel annunciò che sarebbe andata con Jesse St. James e Kurt temette che Finn facesse una scenata proprio nel bel mezzo della stanza delle prove.

“Posso farti una domanda?” domandò Kurt poggiando la schiena all’armadietto di Rachel che alzò lo sguardo dalla borsa nella quale stava trasferendo i libri.

“Sicuro” rispose quella.

“Come hai…come hai fatto a perdonare Jesse per quello che ti ha fatto?” Rachel rimase zitta per un momento e Kurt immaginò che la ragazza stesse ripensando a quello che era successo l’anno passato, quando Jesse aveva rotto con lei sbattendole un uovo in testa nel parcheggio della scuola.

“Posso dirti che ho capito che era davvero dispiaciuto per quello che ha fatto” rispose alla fine. “Penso che gli importi sul serio di me. La situazione che stava vivendo
l’anno passato con Shelby e con i suoi amici non l’aiutava. Non poteva innamorarsi di me.”

“E’ stato così semplice?” domandò Kurt mentre la ragazza chiudeva l’armadietto e si incamminava con l’amico verso le aule.

“No” rispose Rachel. “Non lo è stato, ma sono disposta a dargli un’altra possibilità”. Fece una pausa. “Stai pensando di perdonare Blaine?”

“Cosa?” Kurt la guardò con occhi sbarrati. “No, assolutamente no”. Kurt deglutì con forza per cercare di mandar giù il groppo che sentiva in gola. “E anche se prendessi
in considerazione questa opzione, cosa cambierebbe?” la campanella suonò e Kurt ne approfittò per entrare in classe dopo un veloce saluto.

Cosa cambierebbe? Blaine probabilmente avrà già voltato pagina.


 
*


“Okay eccoci qui” disse seccata Julie. Blaine aveva appena aperto la porta e se l’era trovata davanti. Il ragazzo la fissò sconvolto mentre Julie entrava nel suo appartamento.

“C’è qualche problema?” domandò Blaine altrettanto scocciato. Era particolarmente stanco visto che non riusciva a dormire bene.

“Tu, Blaine” rispose Julie. “Sei tu il mio problema”

“Cos'ho fatto?” domandò l’altro sorpreso.

“Ecco vedi!” esclamò la donna.

“Ti chiedo scusa Julie, ma mi sono appena svegliato e non riesco a starti dietro” rispose l’attore, sfregandosi la faccia con una mano. “Devi essere più chiara. Cercare di usare parole semplici e fare frasi di senso compito”.

“Ecco il problema Blaine” iniziò Julie. “I piani alti a lavoro si sono accorti che ti manca la concentrazione che avevi una volta. Ti dimentichi le battute, arrivi in ritardo alle
riprese e in studio di registrazione, tu e Sebastian siete in imbarazzo quando vi trovate sul set insieme”. La donna fece un gesto con la mano. “C’è bisogno che
continui?” 

Blaine alzò le spalle. “Sto facendo del mio meglio Julie”

“Lo so” rispose quella. “Credimi. Non ho mai visto nessuno impegnarsi così a fondo come stai facendo tu.”

“Allora cosa vuoi che faccia?”

“Non devo essere io a dirtelo Blaine, ma devi sistemare questa cosa, o perderai il lavoro.” E con queste parole Julie uscì dalla porta sbattendosela alle spalle.  Blaine sospirò affossandosi nel divano. Rimase li per un momento e poi cercò il cellulare.

Il ragazzo fece il numero di cellulare che sapeva a memoria e quando sentì una voce, disse. “Ciao Mamma”

“Ciao piccolo” rispose la donna. “Cosa c’è che non va?”

Lentamente Blaine spiegò tutto quello che era successo – sapeva già la storia di Sebastian e il tentativo di farsi perdonare da Kurt mandandogli i regali, era stato una sua idea.

“Beh, hai due scelte” disse Grace. “O cerchi di dimenticarlo” e Blaine fece un gemito come quello di un animale ferito. “O vai in Ohio – dovresti avere qualche giorno libero in questo momento – e cerchi di sistemare la cosa.”

Blaine ringraziò la madre e attaccò il telefono. Dopo qualche momento un sorriso fece capolino sul suo viso e compose un nuovo numero.

“Hey Jeff” disse al suo collega. “Cosa ne dici di aiutarmi a fare una cosa?”



 
*


Mancava una settimana al ballo, e tutta la scuola era in fermento. Kurt invece sarebbe esploso se avesse dovuto assistere all’ennesima prova del glee, dove tutti non facevano altro che discutere su quello che avrebbero fatto al ballo tra un esibizione e l’altra.

Non aveva nemmeno una canzone da cantare (ma era comunque obbligato ad andarci). Forse perché sapevano che era un periodo no per lui, ma la cosa faceva comunque schifo.

Era uno dei primi giorni di primavera e c’era davvero bel tempo; Kurt si stava godendo il primo sole sugli scalini del cortile con i suoi amici. Aveva appena finito la sua mela quando sentì un mormorio tra la folla. Si voltò cercando di vedere cosa stava succedendo quando Rachel lo afferrò per un braccio stringendo fortissimo.

“OMMIODDIO” disse la ragazza direttamente nel suo orecchio.

“Rachel ti prego non stringermi così” scattò Kurt. “L’ultima cosa che ho bisogno è un livido sul braccio.”

“Guarda” disse l’amica indicando un punto verso l’alto. Kurt sospirò guardando in quella direzione.

E poi rimase senza fiato.

 In cima agli scalini, che lo stava guardando sorridente, c’era Blaine.



 

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Link al capitolo originale

Capitolo 27


Kurt non riusciva a togliere gli occhi di dosso da Blaine. Era bellissimo ma allo stesso tempo parecchio sciupato. Kurt era relativamente soddisfatto nel vedere che la loro rottura non era stata poi così leggera nemmeno per lui – Blaine aveva chiaramente sofferto.
 
Solo quando un suono bassò iniziò a risuonare nell’aria Kurt si rese conto che Blaine non era solo. Un gruppo di persone del cast, i più riconoscibili erano Nick e Jeff, erano alle sue spalle. Blaine aprì la bocca e Kurt spalancò gli occhi.

Oh.

Non inizierà a...

“I walked across an empty land,
” Blaine iniziò a cantare e la mascella di Kurt si aprì totalmente. Blaine Anderson gli stava facendo una serenata in pubblico. Blaine continuò a cantare fissandolo e Kurt era incapace di muoversi, di distogliere gli occhi. Non sentiva nemmeno più le unghie di Rachel conficcate nel suo braccio. “So tell me when, you gonna let me in,” Il tono di Blaine era quasi arrabbiato, il ragazzo scese le scale passando vicino a Kurt e si mise al piano, che in qualche modo era finito in cortile, dal momento che la banda si esercitava li qualche volta. Iniziò il secondo verso con il resto degli usignoli che lo seguirono e si posizionarono dietro al piano, armonizzando. Anche alcuni membri della Jazz Band si unirono a Blaine, che si allontanò lentamente dal piano andando verso Kurt.
 
Iniziò l’ultimo coro e Blaine si fermò di fronte a Kurt che era due gradini sopra di lui, allungando la mano verso questo. Kurt l’afferrò dopo poco mordendosi il labbro, dato che era consapevole di avere gli occhi di tutta la scuola addosso e cercando di prevedere la mossa successiva di Blaine. Il ragazzo lo trascinò con sè verso il gruppo di Warblers che stava cantando le note conclusive della canzone. Ci fu una serie di applausi alle loro spalle e Blaine continuò a trascinare Kurt verso una scala, lontano da tutti e poi si fermò.
 
I due si fissarono in imbarazzo, Blaine chiaramente stava trattenendo le lacrime e anche Kurt si sentiva bruciare gli occhi. Voleva rompere quel silenzio, trovare qualcosa di tagliente e acido da dire così che Blaine se ne andasse. Ma non riusciva a farlo. Lo sguardo del moro era così intenso che stava dissipando la nebbia che da Febbraio si era impadronita di lui dal momento in cui aveva visto quella foto del bacio tra Blaine e Sebastian.
Kurt trattenne il respiro quando Blaine aprì la bocca per parlare.

“Ciao.”
 
*


Blaine voleva alzare gli occhi al cielo per quanto si sentiva stupido in quel momento; aveva pianificato tutta questa cosa, dal volo in Ohio alla canzone, si era anche preparato un discorso e l’unica cosa che era riuscito a dire in quel momento era “Ciao”.
 
Voleva tirarsi una sberla.

“Ciao.” Gli occhi di Blaine si alzarono velocemente quando sentì il sussurro di Kurt. Vide che lo stava fissando e sembrava combattuto.

“Dobbiamo parlare,” aggiunse Blaine e poi si limitò ad osservare le sue spalle irrigidirsi. “Voglio spiegarti cos'è successo.”

“Non sono sicuro di volerlo sentire” Kurt disse a bassa voce guardando il pavimento.

“Per favore, Kurt,” disse Blaine. “Per favore, solo ascoltami. E’ stato tutto un enorme malinteso.”

“E’ abbastanza difficile crederti quando ci sono foto delle tue labbra attaccate a quelle di Sebastian” fece notare Kurt con la voce roca.
 
“Non è come sembra” rispose Blaine e poi fece una pausa. “Sembra un clichè, ma è la verità”.
 
“Allora questa è la tua occasione Blaine” gli disse Kurt. “Dimmi cos'è successo.”

“Quella notte sono uscito con i ragazzi, come ti avevo detto,” iniziò Blaine e Kurt annuì. “Non mi stavo divertendo – non era proprio il mio genere di posto  e poi mi mancavi” le labbra di Kurt si innalzarono un pochino, come se stesse sorridendo e per la prima volta dopo mesi Blaine si sentì speranzoso. “Sono andato nel parcheggio per tornare a casa e Sebastian mi ha seguito.”

Blaine sospirò, voltando il viso e fissando il giardino nel retro della scuola dove vide il resto dei Warblers: a quanto pare stavano firmando autografi. “In pratica mi ha raggiunto e poi mi ha baciato contro il mio volere.”
 
Kurt fece un verso e quando Blaine si voltò a guardarlo aveva una strana espressione. “L’ho spinto via e abbiamo discusso. Me ne sono andato a casa, da solo” continuò “Stavo per dirtelo, ma non sapevo come fare – e se non mi avessi creduto?” Blaine scosse la testa. “Sono stato uno stupido – se solo te l’avessi detto, non sarebbe successo niente di tutto questo.”
 
Una singola lacrima scivolò lungo la guancia di Kurt. Blaine si fece coraggio e allungò la mano per asciugargliela. Considerò positivo il fatto che il ragazzo lo lasciò fare. Poi gli prese la mano e se la portò al petto. “Sebastian non significa niente per me,” continuò con voce rotta. “Ti amo.”

Kurt lo fissava in silenzio con gli occhi pieni di lacrime.

“Per favore, Kurt,” lo implorò Blaine. “Dì qualcosa.”
 
*


“Mi dispiace,” disse infine Kurt. “Mi dispiace, Blaine.”

“Sei dispiaciuto?” chiese Blaine confuso. Kurt stava cercando di parlare, ma era troppo turbato e faceva fatica.

“Avrei dovuto ascoltarti, e…”

“Hey, abbiamo entrambi la nostra parte di colpa” lo interruppe Blaine e Kurt annuì tirando su con il naso. Blaine gli strinse la mano e poi la portò alle labbra baciandogli le nocche. Kurt non riuscì più a trattenersi e si lasciò prendere finalmente da quell’istinto che aveva avuto da quando aveva visto Blaine sulle scale: si lanciò verso di lui abbracciandolo stretto.
 
“Da oggi in poi dobbiamo prometterci che parleremo sempre di tutto” mormorò Kurt e Blaine annuì. “Anche delle cose difficili”.
 
“Soprattutto di quelle” acconsentì Blaine. Non seppero effettivamente per quanto tempo rimasero abbracciati, ma a un certo punto sentirono le voci di Nick e Jeff e si separarono.
 
“Odio dover interrompere questa situazione così romantica ragazzi, ma la campanella sta per suonare e questa scala tra poco sarà affollata” disse Jeff. “E dobbiamo ancora trovare un hotel per stasera.”
 
“Devo andare” disse Blaine. Kurt sospirò ma annuì. Suo padre l’avrebbe ucciso se avesse saltato scuola, soprattutto per stare con Blaine. “Ci vediamo più tardi?”
 
“Si, ti prego” rispose Kurt e poi diede un bacio veloce a Blaine. Era da troppo tempo che le loro labbra non si toccavano e Blaine ne approfittò per approfondire il bacio. Kurt inclinò il capo e afferrò il colletto della camicia di Blaine di riflesso. Si separarono di colpo quando sentirono il suono della campanella alle loro spalle.
 
Kurt fissò Blaine negli occhi. “Non ti dirò mai addio” promise con la voce tremante e poi Blaine si allontanò tra la folla “Mai.”

 
*


Kurt era in salotto e stava per andare fuori di testa. Era stato l’oggetto d’attenzione di tutta la scuola per tutto il pomeriggio. Diversi studenti si erano avvicinati a lui domandandogli come facesse a conoscere Blaine Anderson. Kurt aveva evitato tutti e tra una lezione e l’altra si era reso conto che la Blaine gli avrebbe causato diversi problemi, soprattutto con i media.

Chiamò immediatamente il padre, e nonostante Burt avesse ancora qualche dubbio sulla sua riconciliazione con Blaine, concluse la chiamata dicendo la decisione spettava a loro. Kurt sospirò e si diresse direttamente verso il computer entrando nella mail in twitter e creando un nuovo account di Tumblr: se fosse diventato famoso per lo meno voleva sapere cosa ne pensava la gente di lui.
 
Dopo una veloce ricerca nelle tag di tumblr si immobilizzò.
 
 
C’erano delle immagini da youtube. Qualcuno aveva registrato l’esibizione dei Warblers e l’aveva messa online.
 
Era relativamente divertente. I fan stavano già impazzendo per questo video, da quello che poteva notare.


Poi sentì il cellulare suonare, così rispose:

“Ciao,”

Ciao,” disse Blaine. “Sto venendo da te.

“Ottimo, perché abbiamo parecchie cose su cui discutere.”
 
*


Blaine bussò alla porta con le farfalle nello stomaco. Kurt l’aprì dopo un momento e i due rimasero a fissarsi. Blaine si mosse d’istinto facendo un passo in casa e trascinando l'altro in un bacio disperato. Kurt fece un suono sorpreso contro le sue labbra ma gli avvolse le dita tra i capelli. Blaine lo spinse indietro e chiuse la porta, poi invertì la posizione e spinse Kurt contro questa.
 
“C’è qualcuno in casa?” domandò contro la sua bocca e Kurt scosse la testa. Blaine tornò allora ad occuparsi ancora delle sue labbra ma poco dopo si allontanò per prenderlo per mano e condurlo verso la stanza al piano di sopra.
 
Entrarono in camera e Blaine diede a malapena il tempo a Kurt di chiudere la porta a chiave che l’aveva già preso tra le braccia e lo stava baciando. Dopo non molto si tolsero i vestiti e Blaine si trovò sopra a un Kurt totalmente nudo sdraiato sul materasso, e si sentì parecchio agitato. Kurt lo stava guardando con gli occhi sbarrati. Era la prima volta per loro senza nessun vestito addosso. Si posizionò tra le gambe di Kurt che gemette quando si mosse contro di lui. Riusciva a sentire Kurt duro contro la sua pelle, ed era quasi troppo.

Era passato troppo tempo.

Si mossero uno contro l’altro, boccheggiando e ansimando fino a quando non vennero entrambi tra i respiri rotti.


*


Blaine uscì dal bagno totalmente vestito e lavato e Kurt gli sorrise timidamente. Era seduto davanti al pc pronto a mostrargli il video della sua serenata. Blaine attraversò la stanza e lo baciò prima di guardare lo schermo.

“YouTube, huh?” commentò. “Ero sicuro che sarebbe successo.”

“Non sei preoccupato?”

“Tu lo sei?” Blaine lo fissò. “Ora tutti sapranno chi sei.”

“E quindi?” Kurt alzò il mento altezzoso. “Posso affrontare questa cosa.”

“Sul serio?” domandò Blaine. “Non è sempre tutto rose e fiori.”

“Lo so,” rispose in un soffio Kurt. “Ma se mi permette di stare con te, allora ne varrà la pena.”

“C’è… c’è una cosa che possiamo fare per evitare il peggio arrivati a questo punto” Blaine era nervoso. “Possiamo rilasciare un annuncio e dire che siamo solo amici”

“Noi siamo solo amici?” domandò Kurt, e questa era la domanda che lo aveva perseguitato per tutto il pomeriggio a scuola.

“E' quello che vuoi?” Kurt sentiva come il tono di voce dell’altro fosse esitante e scosse il capo.

“No,” rispose. “Ti amo.”

“Ti amo anche io,” Blaine lo baciò “E amo solo te”. Un suono provenne dal fondo della stanza e Blaine si spaventò. Kurt ridacchiò e poi si diresse verso la finestra. Alzò una copertina di Burberry e vide gli occhi di Blaine spalancarsi e poi il suo volto illuminarsi in un sorriso. “L’hai tenuto.”
 
“Sì” disse Kurt con un ghigno. “Non sono riuscito a darlo via così facilmente come tutto il resto. L’ho chiamato Pavarotti”. Per un attimo si mostrò combattuto. “Devo confessarti che ho buttato via la maggior parte delle cose…tranne l’I-pod. Quello l’ho rivenduto e ho donato i soldi ad un'associazione”.

“Vieni qui,” disse Blaine trascinandolo a sé. Kurt gli avvolse le braccia attorno al collo. “Ricordami che non devo mai più farti arrabbiare”. Lo baciò dolcemente e Kurt tremò. “Quanto tempo abbiamo prima che tornino i tuoi?”
 
“A sufficienza” sospirò Kurt contro le sue labbra e permettendo a Blaine di spingerlo di nuovo verso il letto. “Più che a sufficienza”.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


-3 alla fine di questa storia!

Link al capitolo originale (Non mi funziona Scarves&Coffee quindi non posso mettere il link al capitolo originale, deve esserci un problema con il server)

Capitolo 28

 
Il sogno di tutti i teenager Blaine Anderson ieri ha fatto nuovamente parlare di sé, come potete vedere nel video di Youtube (a destra). Il ragazzo è andato a Lima in Ohio nel liceo McKinley con il resto del cast di Dalton, tutti vestiti con la loro uniforme, dove ha dato sfoggio delle sue doti facendo una serenata a un giovane ragazzo tra la folla, cantando “Somewhere Only We Know”.
Non vorreste tutti essere quel fortunato ragazzo?

ODDIO, AMO QUANDO I MEDIA SONO LA VOCE DI TUMBLR.

Anche io.

Ancora un po’ e la prossima volta chiederanno a Blaine di sposarlo.


Qualcuno ha scoperto chi è il ragazzo a cui Blaine ha cantato la serenata?

Il Fandom AnderSmythe sta piangendo una valle di lacrime in questo momento. Questo è TRADIMENTO.

OMMIODDIO, ragazziiiiiiiiiiiiiiiiii! Guardate! E’ LO STESSO RAGAZZO DI QUESTA FOTO!

OH PORCA PUTTANA, RAGAZZI, IO VADO AL MCKINLEY E LO CONOSCO! E’ KURT HUMMEL, ED è GAY! ODDDIO, E SE STESSERO INSIEME?

ALT. Ma stiamo parlando dello stesso Kurt a cui Blaine ha mandato un tweet a Novembre dopo aver twittato per sbaglio il suo numero di cellulare?
ODDIO


Quindi… c’è ancora qualcuno vivo nel fandom o siamo già tutti morti?

 
*


Che fai?

“Sto mangiando Blaine,” rispose Kurt. “Come faccio di solito a quest’ora”. Giocherellò un po’ con una foglia di lattuga. Era affamato perché la Coach Sylvester gli aveva messo degli allenamenti extra al mattino e non era riuscito a fare colazione. Se Blaine voleva proprio chiacchierare, avrebbe dovuto cercare di comprenderlo nonostante avesse la bocca piena. “Tu invece che fai? Di solito non sei sul set a quest’ora?”

Di solito” rispose Blaine. “Ma oggi ho un’intervista”.

“Oh?” disse Kurt sorpreso.  Era la prima intervista da quando erano tornati insieme. Blaine era rimasto in Ohio qualche giorno e poi era tornato a LA. I media avevano giocato molto con la storia della serenata e Kurt si era meravigliato del poco tempo che Tumblr ci aveva impiegato per scoprire la sua identità. Fortunatamente il suo account era ancora chiuso, quindi nessuno tra quelli che avevano fatto due più due era ancora riuscito a contattarlo.

Il numero di follower su twitter aumentava a dismisura ogni giorno. Non riusciva a credere quante persone avessero iniziato a seguirlo solo per vedere magari un tweet tra lui e Blaine. A scuola tutti continuavano a fissarlo e a parlare di lui alle sue spalle, ma Kurt ci era abituato.

I Cheerios lo avevano torturato per avere informazioni ma Kurt si era rifiutato di parlare con loro. Nessuno doveva scoprire di lui e Blaine. Era già sufficiente che lo sapessero la sua famiglia e le New Direction (e il fatto che tutti stessero mantenendo il segreto era decisamente incredibile).

Già. On Air presentato da Ryan Seacrest,” rispose Blaine. “Quindi, accendi la radio del cellulare e ascolta l’intervista.” 

“Cos’hai intenzione di dire?” domandò Kurt.

Quello che abbiamo deciso,” rispose Blaine “Che siamo due buoni amici e che avevi bisogno di essere tirato su di morale”. 

Kurt corrucciò la fronte ma non disse niente. Non voleva nascondere la sua relazione con Blaine, ma entrambi di comune accordo con l’addetta alla pubbliche relazioni di Blaine si erano accordati che per ora era meglio parlare di buoni amici.

“Non ci crederanno mai” mormorò Kurt

Probabilmente no” gli diede ragione Blaine. “Ma ti inseguirebbero fino alla morte se dicessi che stiamo insieme” fece una pausa. “Devo andare. Mi stanno chiamando.”

“Okay” rispose Kurt. “In bocca al lupo. Ti amo”.

E io ti amo ancora di più” mormorò Blaine e Kurt si sentì tremare dall’emozione.

Immediatamente terminò la chiamata e guardò i suoi amici seduti allo stesso tavolo. Il ballo era ancora l’argomento più gettonato, ma questa volta Kurt pensava che avrebbe partecipato. Si mise un auricolare e poi accese la funzione radio nel suo cellulare, cercando la stazione con Ryan Seacrest. Pensò a qualche outfit per il ballo mentre Ryan parlava di varie cose e poi finalmente venne annunciato Blaine.
 
*


“Blaine Anderson,” disse Ryan. “E’ un piacere averti con noi ragazzo!” 

“Il piacere è mio” rispose Blaine. 

“Quindi, andiamo subito al dunque,” iniziò Ryan. “Hai passato un paio di mesi davvero interessanti.”

“Sono stati parecchio imprevedibili, sì,” gli diede ragione Blaine.


“Lo scorso Febbraio sei stato beccato con il tuo collega Sebastian Smythe”.

“Esatto” rispose Blaine. “E siamo solo amici – quella foto è la dimostrazione di due amici che hanno commesso un errore”.

“Quindi non vi frequentate?” chiese Ryan.

“No” rispose sicuro Blaine. “Ci siamo resi conto che non siamo adatti l’uno per l’altro.”

“E invece cosa mi dici del pettegolezzo che gira riguardo alcuni problemi sul set e che il tuo ruolo è a rischio?” continuò Ryan. “Ma sono sicuro che anche questi sono totalmente inventati.” 

“Assolutamente inventati” rispose Blaine. “Non ci sono problemi con il mio lavoro” disse ridendo.


“Ora che abbiamo risolto queste questioni, vogliamo parlare della notizia del momento? Ovvero il fatto che sei salito su un aereo per l’Ohio per fare una serenata a un ragazzo?”

“Certo. Siamo buoni amici, e stava attraversando un periodo difficile” spiegò Blaine “Quindi ho pensato che avrei potuto aiutarlo a tirarsi un po’ su di morale.”

“Quindi tu e….Kurt, giusto? Non vi state frequentando?”

“Come ho già detto, siamo buoni amici” il tono di Blaine era deciso.

“Okay. E’ il momento di parlare di Dalton” continuò Ryan. “Cosa c’è in programma per James e Toby?”

“Ora che sono insieme hanno tutto il tempo per sperimentare la vita di coppia” disse Blaine.

“E c’è in programma il Live Tour di Dalton, dico bene?”

“Finiremo le riprese verso la fine di Maggio, poi abbiamo un paio di settimane libere e poi inizieremo il Tour.” Rispose Blaine. “Sono sicuro che sarà un’esperienza incredibile. Non vedo l’ora!”

“Il mio produttore mi ha detto che c’è una cosa speciale che vuoi fare per il tuo amico Kurt mentre sei qui” continuò Ryan.

“Esatto” rispose Blaine. “Spero proprio che gli piaccia!”
 
*


Kurt prese un colpo quando sentì il cellulare suonare. “Pronto?” rispose dopo aver spento la funzione radio.

Ciao Kurt” la voce di Ryan Seacrest gli risuonò nell’orecchio. “Sono Ryan Seacrest, e in questo momento sei in diretta con me e Blaine Anderson.”

“Oh.Mio.Dio.” mormorò Kurt. Sentiva i mormorii alle sue spalle e sapeva che un sacco di studenti stavano ascoltando quel programma durante la pausa pranzo – probabilmente la voce stava già girando.

“Ciao Kurt” sentì il saluto di Blaine.

“Ciao Blaine” Kurt rispose con un tono volutamente secco, lasciando capire al ragazzo che non era stupito da quello che stava succedendo. Osservò i suoi amici che erano tutti a bocca aperta. Rachel era l’unica che aveva un ghigno e stava registrando la scena con il suo cellulare. Probabilmente Blaine aveva parlato con i suoi amici per organizzare il tutto. “Che succede?”

 “Volevo solo chiederti una cosa” disse Blaine.

“E non potevi proprio aspettare fino a quando non fossi stato in diretta radiofonica nazionale?” domandò Kurt. Okay, sì, a Kurt piaceva essere al centro dell’attenzione, ma questo lo metteva un po’ a disagio.

“No” ridacchiò Blaine.

“Qual è la tua domanda?”

“Kurt, vuoi venire al ballo con me?” 
 
*


Come ho già detto, siamo buoni amici.

-Blaine Anderson a proposito di Kurt Hummel (via DaltonFan)


NON HA DETTO CHE NON SI STANNO FREQUENTANDO. 

CHI DICE DI ESSERE ‘SOLO AMICI’ E POI TI INVITA PUBBLICAMENTE AL BALLO SCOLASTICO?


MA POI CHE BALLO? QUELLO DI KURT?

Non ha detto che non si stanno frequentando. L’avete notato? Ha detto che sono amici, ma non ha mai negato il fatto che si stessero frequentando!

^^^^^

QUESTA è UN’OTTIMA OSSERVAZIONE


RAGAZZI, SAPETE QUESTO COSA SIGNIFICA? BLAINE ANDERSON IN SMOKING.

#ScusateMaStoPerSentirmiMale

 
*


“Dammi un pizzico” sussurrò Kurt a Blaine, mentre Carole faceva un’altra foto.

“Perché?” ridacchiò Blaine nel suo orecchio.

“Perché voglio assicurarmi che non sto sognando” rispose Kurt. Sentì un piccolo pizzicotto vicino al gomito “Ow.”

“Me l’hai detto tu.”

“E per una volta hai deciso di ascoltarmi” lo canzonò Kurt.

“Ehi, non è vero, io ti ascolto sempre” ribatté Blaine. “Prova a chiederlo al regista di Dalton”. Kurt ridacchiò.

“Penso che siano sufficienti ragazzi” disse Carole abbassando la macchina fotografica.

“Aspetta, puoi farne una con il  mio cellulare?” Blaine le diede il telefono e poi mise ancora il braccio attorno alle spalle di Kurt. Entrambi sorrisero mentre la donna scattava la foto.

“Cosa ne vuoi fare?” domandò Kurt sporgendosi verso la spalla di Blaine dopo che Carole gli aveva restituito il telefono.

“La metto su Twitter” rispose Blaine.

“Pensi che sia una buona idea?” Kurt si morse il labbro dubbioso.

“Andrà tutto bene” disse Blaine. “E poi sei bellissimo stasera, tutti devono avere la possibilità di vederti”. Kurt sorrise arrossendo un poco. Si era fatto da solo quell’outfit, anche il kilt che indossava.

“Ragazzi, state attenti”. Disse Burt dalla sua postazione.

“Si papà” promise Kurt. “Ci sono anche Wes e David” disse indicando i due bodyguard. Volevano tenere lontani non solo gli altri ragazzi ma anche i media.

“Allora è meglio che vi sbrighiate” disse Carole spingendoli fuori dalla porta.

 
*


Salve a tutti!

Qui è Jacob Ben Israel con le notizie che volete sapere. Questa settimana? Il ballo del McKinley. La grande storia? Kurt Hummel che porta come accompagnatore l’attore famoso Blaine Anderson e viene anche eletto come reginetta del ballo. Altra notizia: Finn Hudson ha picchiato l’ex-fidanzato della sua ex-ragazza ma sono ancora tutti vivi per raccontarci la storia. E infine, il glee club continua a fare schifo.


Le notizie passano prima da qui.

JBI

 
*


Kurt poggiò scettro e corona sul tavolo della cucina mentre Blaine versava il caffè ai suoi genitori. “Ma alla fine è stato comunque divertente” finì di spiegare Kurt. “Ho ballato con Blaine davanti a tutti.”

Burt lo guardò seriamente. “Dobbiamo pensare a un trasferimento? Prima questa storia con Karofsky, ora questo…”

“Papà, no,” disse Kurt. “Ti prego, stiamo per andare alle Nazionali e-“ Burt alzò una mano per interromperlo.

“Okay” disse in un sospiro. “Ma questo è l’ultima cosa che mando giù. Ne ho avute abbastanza con questa scuola. Chiamerò il preside Figgins lunedì mattina”

“Okay” questa volta fu Kurt a sospirare.

“E’ tardi” disse Carole. “E’ meglio se andiate a letto”.

“Separati”  borbottò Burt e Kurt sentì il viso andare in fiamme.

“Papà.” Disse fissando l’interno della tazza. 

“Perfetto,” disse Blaine per rassicurarlo. “Buonanotte.” Guardò Burt e Carole e sorrise. Kurt si alzò e lo trascinò fuori dalla cucina. Entrambi andarono al piano di sopra nella stanza di Kurt dove Blaine aveva lasciato le sue cose per la notte.

“Vorrei che tu potessi stare qui con me” sussurrò Kurt. “Magari puoi intrufolarti lo stesso?”

“L’ultima volta non ci è andata bene” gli ricordò Blaine

“Perché qualcuno si è addormentato” mormorò Kurt dandogli la borsa con le sue cose.

“Ero stanco” Blaine lasciò cadere la borsa e poi trascinò Kurt a sé baciandolo. Kurt si sciolse contro le sue labbra, non ce la faceva, era una cosa istintiva. Riusciva a sentire l’erezione di Blaine contro di lui e si obbligò ad allontanarsi.

“Non possiamo adesso” gli ricordò Kurt, riprendendo la borsa e dandogliela. “Torna su quando tutti stanno dormendo”

 
*


Blaine aspettò fino a quando i genitori di Kurt non furono andati a letto da almeno due ore prima di scivolare fuori dal letto, salire le scale e andare da Kurt. Aprì la porta senza far rumore e si intrufolò nella stanza. Kurt stava dormendo, aveva le coperte fin sotto il mento. Blaine si sedette sul bordo del materasso sorridendo.

Non riuscì a resistere e lo baciò gentilmente.

“Hey” mormorò Kurt contro le sue labbra.

“Non volevo svegliarti” sussurrò Blaine.

“Va bene” disse Kurt, tirando Blaine a sè baciandolo con forza e spostando le coperte di lato. Blaine fece un rumore osceno quando si rese conto che Kurt in quel momento stava indossando solo un paio di mutande scure.

“Finirai per uccidermi, lo so” disse Blaine prima di divorare di nuovo la bocca di Kurt. Si prese il suo tempo per togliere l’intimo a Kurt ed esplorargli il corpo con le mani, le labbra e la lingua. Kurt si contorse sotto di lui, cercando di rimanere tranquillo.

Quando il ragazzo gli prese per la prima volta l’erezione in bocca, Kurt dovette prendere il cuscino e coprirsi il viso per mascherare i gemiti. Non durò a lungo, e Blaine si spostò giusto in tempo, anche se si promise mentalmente che la volta successiva avrebbe provato ad ingoiare.

“Penso che uno di noi due sia troppo vestito”  disse Kurt con il fiatone alzando la maglietta di Blaine. Dopo averlo spogliato Kurt ricambiò il favore.

Blaine venne con un gemito roco qualche minuto dopo, e poi fissò il soffitto per riprendersi. Kurt si accoccolò a lui con un sorriso dopo poco.

Il.Miglior.Ballo.Di.Sempre

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Link al capitolo originale

Capitolo 29


Blaine stava leggendo il copione per l’episodio finale della stagione che avrebbero iniziato a girare quel giorno, quando gli vibrò il telefono. Mise giù il copione e guardò il telefono: aveva un nuovo messaggio – che poi scoprì essere un video messaggio. Schiacciò play e poi ridacchiò quando vide il viso di Kurt sullo schermo.

Ciao Blaine” disse Kurt. “Guarda dove sono!” la videocamera del telefono fece una panoramica e Blaine vide Times Square. “Stiamo per andare a mangiare e poi in
Hotel
” continuò Kurt sorridendo verso il telefono. “Ti chiamo dopo. Ti amo!”

Blaine non riuscì a smettere di sorridere mentre rispondeva al suo ragazzo.

Sembra che tu ti stia divertendo un mondo. Ti amo anche io.

 
*


Blaine sospirò e poi prese il telefono. Sentì Kurt dire “Pronto?” prima che grida femminili gli stordissero le orecchie. “Scusa! Scusa!” disse Kurt al telefono sormontando le grida. “Dopo te la vedrai con me Satana!” gridò il ragazzo e Blaine dovette allontanare il telefono dall’orecchio.

“Kurt?” domandò Blaine. 

Scusa, ora vado in corridoio,” spiegò Kurt e Blaine immediatamente non sentì più rumori. “Okay. Ciao.

“Ciao,” rispose Blaine, naturalmente pieno di interrogativi. “Cosa stava succedendo?”

Lotta di cuscini” rispose Kurt con un sorriso. “Sono in stanza con le ragazze

“Seriamente?” domandò Blaine.

Sì. Preferisco così. Condivido il letto con Rachel e non mi devo preoccupare che gli altri ragazzi temano che mi addormenti accoccolato a loro.

“Allora okay” sospirò Blaine.

Non mi sembra un bel sospiro” gli fece notare Kurt, cambiando tono di voce. “Che succede?”

“Mi hanno dato il copione dell’ultima puntata” rispose Blaine. “Non ti piacerà. Diamine, non piace nemmeno a me, ma non posso farci nulla.”

“Immagino già che personaggi riguarda” il tono di voce di Kurt divenne cupo. “Cosa succederà?”

“Toby e James vanno in un bar gay” mormorò Blaine. “E finiscono per pomiciare sul sedile posteriore della macchina…?

 “Sei serio?” domandò Kurt “Io…”

“Lo so” mugugnò Blaine. “Ma cosa posso farci?”

Puoi morderlo?” scattò Kurt. “No, aspetta. Non farlo. Probabilmente gli piacerebbe una cosa del genere.

Blaine ridacchiò. “A te piace” aggiunse furtivo.

Zitto!” ripeté Kurt in imbarazzo. “Quindi, quand’è che registrerete questo capolavoro?”

“Domani. Gireremo la maggior parte delle scene nel bar e poi la scena della macchina quando è buio”

Rimasero in silenzio e Blaine avrebbe davvero voluto vedere l’espressione di Kurt per capire a cosa stava pensando.

Kurt!” una voce femminile lo chiamò.

Merda. Rachel mi sta chiamando” disse Kurt. “Devo andare.

“Okay” acconsentì Blaine. “Ti chiamo domani se riesco.”

Andrà tutto bene Blaine” gli disse Kurt. “Non sono nè arrabbiato nè geloso. So quello che pensi di Sebastian”.

“Perfetto” Blaine disse in un sussurro. Si scambiarono i soliti ti amo e poi chiusero la telefonata. Una volta terminata Blaine sospirò sollevato.

 
*


“Cos’è?” disse Jeff guardando sopra la spalla di Blaine, che aveva il cellulare in mano e stava ridacchiando per un video. Nick sbirciò dall’altra spalla. Erano in pausa dalle riprese nel bar pieno di comparse e gente della crew.

“Un video che mi ha mandato Kurt.” Spiegò Blaine con un sorriso. “Vedete?” disse alzando il cellulare.

Ta da!” stava dicendo Kurt indicando lui e Rachel. “Guarda Blaine!”. Un sacchetto con dei bagel comparve davanti allo specchio e poi la videocamera inquadrò la
costruzione di fronte a loro. “Io e Rachel stiamo facendo colazione da Tiffany!”

“Tiffany la gioielleria?” domandò Jeff e Blaine annuì. Nick guardò Blaine.

“Non l’ho capita” disse quello.

“Perché sei stato cresciuto nella giungla” lo canzonò Jeff e Blaine sospirò di nuovo perché li avevano richiamati per riprendere a girare. Era esausto ed era a malapena pomeriggio passato. Non sapeva per quanto poteva reggere al fianco di Sebastian. Tutti continuavano a prenderlo in giro perché tra poco avrebbero dovuto baciarsi nuovamente, e lui non ce la faceva più.
 

*


Ommioddio Blaine!”  disse la voce emozionata di Kurt. Erano appena usciti per iniziare a riprendere la scena della macchina, e stavano aspettando che le luci venissero posizionate. Blaine aveva approfittato del momento per guardare l’ultimo video che Kurt gli aveva mandato. Ridacchiò vedendo l’espressione sconvolta di Kurt. “Siamo nel teatro Gershwin” Sussurrò Kurt emozionato. “Io e Rachel abbiamo appena convinto una guardia a farci rimanere! Lo vedi?!”

Blaine guardò il video con un ghigno. Non aveva mai visto Kurt così felice in tutta la sua vita.

“Possiamo anche fare dei video, quindi continua a guardare!”. Dopo poco Kurt e Rachel erano sul palco e Blaine trattenne il respiro quando li sentì intonare “For Good” da Wicked.

“Quindi è tutto a posto tra di voi ora?” domandò Sebastian al suo fianco, poco prima che finisse la canzone.

“Sì, ma non per merito tuo” mormorò Blaine. 

“Hey, continuavi a mandarmi un sacco di segnali” protestò Sebastian. 

“Per niente,” disse Blaine secco. “Ero semplicemente amichevole. C’è una bella differenza.” 

“Cosa ne pensa di stasera? Del fatto che noi due stiamo per…”

“Ha capito” scattò Blaine voltandosi verso Sebastian. “Ha capito che questo è il mio lavoro e sa che non ti sopporto dopo quello che hai fatto. Non pensare che quello che succederà tra poco significhi altro. È semplice lavoro”.

 
*


Buongiorno raggio di sole!” cinguettò Kurt nel suo orecchio. Blaine si mise le mani sul viso.

“Kurt, il fuso orario” mugugnò nel cellulare. Non sapeva nemmeno come aveva fatto a rispondere. Avevano girato fino a mezzanotte passata ed era riuscito ad addormentarsi solo poche ore prima.

Lo so, lo so,” mormorò Kurt  “Ma stiamo per andare alle gare e avevo bisogno di sentire la tua voce.”

“In bocca al lupo,” sospirò Blaine. “Fateli neri!”

Sicuro. Ora torna a dormire.” Blaine si era riaddormentato ancora prima di riuscire a chiudere la telefonata.
 
*


Oddio,” disse Kurt prendendo il telefono prima ancora di salutare il suo ragazzo quel pomeriggio. “Questa attesa mi ucciderà.” 

“E’ andata male?”

Non puoi capire,” gemette Kurt. “Rachel e Finn in pratica hanno limonato sul palco, quindi ora tutti vogliono ucciderli perchè hanno diminuito le nostre possibilità di
passare, senza contare che le altre squadre erano davvero brave Blaine”


“Woah, Kurt, respira” cercò di tranquillizzarlo Blaine. “Una cosa alla volta,” ridacchiò. “Per prima cosa – Rachel e Finn si sono baciati?”

Sì,” spiegò Kurt. “Sul palco davanti a tutti, nel bel mezzo dell’esibizione.”

“Wow. Sono contento per loro, ma è poco professionale” commentò Blaine.

“Lo so” Acconsentì Kurt. “Ma la nostra seconda esibizione è andata alla grande secondo me

“Ottimo”

Mr. Shue l’ha registrata” disse Kurt. “Tra poco ti mando il video” rimasero in silenzio per un attimo.

“Non vuoi sapere com’è andata ieri sera?” disse infine Blaine tirando fuori l’argomento temuto. Avevano deciso di essere sinceri.

“No”. rispose Kurt con una risata. “Non ce n’è bisogno.”

“Cosa?” Blaine rimase sconvolto dalla risposta. “Non vuoi proprio sapere cos’è successo?” Kurt riprese a ridere. 

Immagino che tu non abbia ancora visto twitter oggi, dico bene?

“Esatto” rispose Blaine. 

C’erano dei fan a vedervi ieri sera?” domandò Kurt. 

“Sì,” disse con cautela Blaine. 

Beh. Uno di loro ha fatto la cronaca live su twitter, e tutta la scena è finita su Tumblr. Tutto il fandom di Dalton sa cosa avete fatto tu e Sebastian ieri sera.”

“Stai scherzando?” 

No.” Kurt ridacchiò di nuovo. “Ma anche se non lo sapessi già, non te l’avrei comunque chiesto – è il tuo lavoro Blaine. Non voglio che ti giustifichi con me. Ti ho creduto a Febbraio quando mi hai spiegato che era stato Sebastian a baciarti e che non ti importa di lui.”

“Cos'ho fatto per meritarmi un ragazzo come te?” 

Sono fantastico vero?” 

“Fantasticissimo,” rispose Blaine. 

Sei-"

“Adorabile e totalmente innamorato di te?” lo batté sul tempo Blaine. 

Uno scemo, ” lo corresse Kurt. “Hey, stanno mettendo i risultati. Devo andare!” 

“Buona fortuna” disse Blaine
 
*


Blaine –

Non abbiamo vinto. :( Santana ha cercato di strappare i capelli a Rachel e hanno dovuta fermarla Puck, Sam, Mike e Lauren. Sarò a casa domani. Ti allego il video della nostra performance se vuoi vederla.


Ti amo
Kurt

 
*


Li adoro,” disse Kurt indicando I fiori che aveva in mano quando Blaine si sedette davanti allo schermo per la loro chiamata su skype di domenica sera. “Ma per cosa sono? Non abbiamo nemmeno vinto” Kurt fece un suono disgustato. “Non ci siamo nemmeno qualificati”.

“Sono per celebrare” disse Blaine con un sorriso “Te” Kurt divenne rosso e Blaine si stupì del fatto che riuscisse ancora a farlo reagire così. Ormai si conoscevano da mesi, quasi sette.

Grazie” Kurt sorrise.

“Com’è stato il volo?” 

Lungo e strano,” Kurt ridacchiò. “Siamo caduti tutti in uno stato…catatonico o una cosa così. Nessuno ha parlato, abbiamo tutti letto. E ho comprato delle scarpe davvero belle al duty free.”

Blaine scosse il capo. “Non mi sembri triste.” 

Perché dovrei?” Kurt era così felice; Blaine non riuscì a evitare di fissarlo con il viso poggiato alle mani. “Ho fatto colazione da Tiffany…ho cantato su un palco di Broadway” si interuppe. “E’ stato fantastico.” 

“Ti amo,” mormorò Blaine. “Un sacco.” 

Ti amo anche io Blaine.” Rispose Kurt con le guance ancora arrossate. “Sai, io e Rachel ne abbiamo parlato e abbiamo deciso di andare a New York dopo il liceo.”

Non era la prima volta che Blaine ne sentiva parlare (Kurt gli aveva parlato fin da subito del suo desiderio di andare a New York) ma ora che si stavano frequentando non sapeva bene cosa pensare.

Non voleva certo che Kurt abbandonasse i suoi sogni, ma non era certo emozionato all’idea di passare altri 4 anni lontano da lui. Era sotto contratto per Dalton per tutti quegli anni. Allontanò quel pensiero – avevano ancora un anno davanti a loro. Avevano tempo per discuterne.

“Quindi hai comprato qualche cosa fantastica a New York o sei stato stalkerato dai paparazzi?” domandò Blaine cambiando discorso.
Kurt ridacchiò e iniziò a raccontare le sue avventure per negozi con Rachel.

Il futuro era davanti a loro, ma avevano ancora tempo per decidere.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


Capitolo 30

Kurt era annoiato. La scuola era finita da una settimana. I suoi amici erano sparsi chissà dove – tra le vacanze e i lavori estivi. Lui stesso stava lavorando part time per suo padre, ma quello era il giorno di Finn, per questo era a casa da solo.

Era indeciso se uscire per fare un giro, ma era estate e faceva maledettamente caldo per fare qualsiasi cosa. Per questo motivo era sdraiato sul divano a guardare la maratona di Project Runway alla Tv; ma in realtà non la stava davvero guardando. Non faceva altro che pensare alla sera precedente quando aveva parlato via skype con Blaine dalla sua stanza di Hotel.

Blaine aveva cominciato il live tour di Dalton da un paio di settimane e stava attraversando l’America con il resto del cast, esibendosi ogni sera in una città diversa. La maggior parte delle notti Blaine crollava dopo l’esibizione, ma la sera precedente contro ogni aspettativa aveva avuto una giornata libera ed era riuscito a chiamare il suo fidanzato.

Avevano fatto buon uso di quel tempo, e Kurt si sentì arrossire solo ripensandoci. Non avrebbe mai pensato, nemmeno tra un milione di anni, che sarebbe stato un tipo da sesso online, ma era un’esperienza davvero interessante…una che avrebbe sicuramente riprovato con piacere.

Passò la maggior parte del tempo cercando informazioni online su Blaine, e ne rimase parecchio affascinato. Non solo c’erano fan che registravano tutti i suoi concerti o addirittura facevano i livestream, ma i video finivano anche su Tumblr e Youtube. Kurt aveva creato un nuovo Tumblr per cercare tutte le informazioni. Non seguiva nessuno, ma in qualche modo era lo stesso riuscito a guadagnare qualche followers. Nessuno sapeva chi fosse in realtà e questa cosa era relativamente divertente. Tra le notizie dei fan su Tumblr, i blog e i vari siti e le notizie che Blaine twittava o gli mandava direttamente via mail, Kurt riusciva a sapere praticamente tutti gli spostamenti di Blaine.

Non ce la faceva più ad aspettare la data di Cleveland. Blaine aveva preso dei Vip pack per lui, Rachel, Mercedes, Santana e Brittany più i biglietti per il concerto e l’ingresso nel backstage. La data del concerto si stava lentamente avvicinando e  Kurt non vedeva l’ora. Burt aveva acconsentito a fargli passare la notte in Hotel, così da poter passare due giorni insieme – la sera prima della data effettiva e tutto il giorno seguente, quando poi Blaine sarebbe ripartito per la tappa successiva.

Sospirò e tornò a concentrarsi sulla televisione borbottando “Ma chi mai indosserebbe quella roba?” ad alta voce mentre scriveva un sms a Blaine sulla mostruosità che aveva appena visto in tele. “Proprio non esiste”.
 
*


Il giorno del concerto arrivò velocemente accompagnato da un sms di Blaine

Qual è il tuo numero di stanza?

Kurt guardò lo schermo per un momento, poi l’orologio e poi il numero che c’era scritto sulla scheda per entrare nell’hotel.

1536. MA E’ PRESTO BLAINE.

Arrivò immediatamente una risposta .

Lo so scusa. Tra poco facciamo il check-in e poi vengo subito da te.

Kurt era emozionato, ma anche esausto – era rimasto in piedi fino a tardi con le ragazze il giorno precedente. Si erano divertiti e Santana aveva portato una bottiglia di vino con cui avevano giocato a “obbligo o verità”. Kurt aveva rivelato molto più di quanto avrebbe voluto.

Rachel era accoccolata vicino a lui, mezza addormentata. Osservò Santana e Brittany nell’altro letto – anche loro addormentate e scosse la testa. Anche se non volevano ammetterlo, sapeva che quelle due erano molto più che semplici amiche. Da quando Brittany aveva rotto con Artie prima del ballo, lei e Santana erano praticamente inseparabili.

Mercedes si stava risvegliando e le sorrise.

“Blaine?” domandò e Kurt annuì. 

“Doccia,” rispose prima di uscire dalle coperte. Prese il suo set da bagno, un cambio e poi entrò in doccia.

Si preparò velocemente scegliendo un outfit semplice per il giorno, ma ovviamente alla moda, dato che non aveva idea di quali fossero i piani di Blaine. Sentì bussare alla porta e Kurt notò le ragazze squittire nell’altra stanza. Corse ad aprire la porta e si trovò Blaine davanti. Fece un passo indietro per farlo entrare, ma Blaine invece lo abbracciò immediatamente baciandolo.

Kurt nel momento in cui sentì le labbra di Blaine sulle sue si dimenticò di tutto, fino a quando non percepì Santana dire “Wanky” e si separò dal suo ragazzo.
“Finalmente posso capire cosa intendevi quando parlavi delle cose che sa fare con quella lingua” continuò la ragazza e Blaine guardò Kurt, che era diventato tutto rosso, senza capire.

“Te lo spiego dopo” disse quello. “Dove si va oggi?”

“Rock ‘N Roll Hall of Fame,” rispose Blaine. “Sei pronto?” Kurt annuì, prendendo cellulare e portafoglio.

“Ci vediamo qui verso le cinque così poi andiamo insieme” disse Blaine e le ragazze risposero con versi emozionati.

Kurt seguì Blaine nel corridoio dove trovò Wes e David che li stavano aspettando. Era strano non essere totalmente soli, ma Kurt sapeva che era per la loro sicurezza.

Faceva caldissimo alla Hall of Fame, ma Kurt si divertì molto ad osservare i vestiti e i diversi oggetti. Blaine venne fermato nel negozio di souvenir da un gruppo di ragazzine e Kurt si divertì a guardarlo mentre faceva foto con queste e firmava autografi. Molto probabilmente qualcuna tra quelle ragazze gli scattò un paio di foto e per un momento si pentì del suo outfit poco sofisticato.

Poteva solo immaginare i post che sarebbero comparsi su Tumblr.
 
*


OMMIODDIO RAGAZZI, IL CAST DI DALTON è IN OHIO, E HO INCONTRATO BLAINE ANDERSON AL ROCK ‘N ROLL HALL OF FAME OGGI.

QUELLO SULLO SFONDO è KURT HUMMEL?

#SCUSATEMISESTOIMPAZZENDOINQUESTOMOMENTO

ODDIO SI E' LUI!

CI SONO ANDATI INSIEME?

ODDIO, PENSATE CHE SARA’ AL CONCERTO DI BLAINE STASERA?
 

 
*


Dopo il sound check (dove le ragazze torturarono di domande i ragazzi del cast e dove Kurt si dovette trattenere dallo strangolare Sebastian – partecipava anche lui al tour insieme ai ragazzi della Jefferson High School) Kurt e le amiche tornarono in hotel a cambiarsi. Ancora una volta Kurt optò per un outfit semplice ma di classe, con una cravatta dei colori della Dalton che Blaine gli aveva dato poco prima.

Uscirono dall’hotel e attraversarono la strada per dirigersi all’Arena Q, mostrando I biglietti alle maschere e dirigendosi ai loro posti. Il concerto iniziò dopo non molto e Kurt non distolse gli occhi da Blaine per tutto il tempo. Gli Warblers cantarono e ballarono e Blaine continuava a toccare il microfono e l’asta in modo osceno, Kurt non riuscì a non arrossire.

Andò in bagno durante il numero di gruppo di Sebastian, e cercò di rimanerci per tutta la durata delle loro tre canzoni. Una volta finito tornò di nuovo Blaine, solo in centro al palco. La folla urlò e si agitò per poi tornare in silenzio per lasciarlo parlare.

“Come va ragazzi?” domandò Blaine e il pubblico rispose con un boato. “Vi state divertendo?” altre grida. Blaine scoppiò a ridere e Kurt sapeva che quello era il suo elemento. “Quindi, c’è una persona che mi piace” disse Blaine con uno sguardo un po’ timido e Kurt non poté evitare un ghigno. Ogni sera i Warblers sceglievano qualcuno del pubblico con il VIP pack per fargli una serenata sul palco e il discorso che precedeva questa esibizione era sempre lo stesso. “Non pensate che fargli una serenata sia troppo, vero ragazzi?” 

Blaine fece una pausa per aspettare che le urla si placassero. Il resto del cast entrò lentamente sul palco; uno di essi con in mano uno sgabello di metallo. “Questa persona che mi piace, è seduta nella zona VIP stasera” continuò Blaine. La maggior parte delle persone sedute in questa zona iniziarono a impazzire e Blaine ghignò camminando verso Kurt e le ragazze. Kurt si rese conto di quello che voleva fare Blaine solo pochi secondi prima che quest’ultimo agisse, e non poté far nulla per evitarlo. Blaine indicò Kurt e un uomo della sicurezza iniziò a spingerlo sul palco, senza lasciargli altra scelta. Blaine lo prese per mano e lo fece sedere sullo sgabello.
La folla stava impazzendo e Kurt poteva scommettere che almeno il 75% di tutte quelle persone sapeva già chi fosse. “Come ti chiami?” domandò Blaine porgendogli il microfono. Stava ridacchiando e Kurt voleva guardarlo male, ma non ci riusciva.

“Kurt,” rispose e la folla fece un boato. 

“Bene, Kurt,” continuò Blaine, “Sei pronto?” Kurt annuì accavallando le gambe e poggiandovi sopra le mani.

I Warblers iniziarono ad armonizzare e Blaine intonò “When I Get You Alone”. Kurt non riusciva a credere alle sue orecchie. In Dalton la canzone era stata cantata durante un’assemblea di classe e Kurt non poteva credere che avessero deciso di inserirla nel tour. Guardò Blaine e gli altri ragazzi ballargli attorno, sorridendo a Nick e Jeff e battendogli il cinque quando si avvicinarono.

Alla fine della canzone tutti i ragazzi erano in ginocchio davanti a Kurt con le mani verso l’alto e il ragazzo scoppiò a ridere in imbarazzo battendo le mani. Lo stadio per poco non esplose per le grida. Blaine prese per mano Kurt per aiutarlo a scendere dallo sgabello, lo baciò sulla guancia (come aveva fatto con tutte le altre persone nelle altre date, sia maschi che femmine) e poi lo accompagnò di nuovo al suo posto. 
 
*

OMMIODDIO AVETE VISTO IL VIDEO? 

ANDATE AVANTI SENZA DI ME. TUTTA QUESTA DOLCEZZA MI HA APPENA UCCISA


#BLAINE ANDERSON:UCCIDEFANGIRLADOGNIPERFORMANCE

CAZZO, SI AMANO! NON CE LA POSSO FARE, NON MI IMPORTA COSA DICONO GLI ALTRI!

AVETE VISTO LA FACCIA DI KURT A 1:25? HA GLI OCCHI A CUORE IN QUEL PRECISO MOMENTO! 

 
*


“Ancora non ci credo che l’hai fatto sul serio,” mormorò Kurt accoccolandosi vicino a Blaine. Il cantante aveva richiesto una stanza privata nel loro stesso hotel e ora si stavano godendo il loro momento di privacy. Le ragazze erano tornare nella loro stanza dopo aver canzonato Kurt.

Erano sdraiati nel letto, nudi e sudati (e probabilmente anche appiccicosi, se volevano dirla tutta, ma Kurt non aveva le forze di alzarsi e di andare in doccia) e Kurt aveva il capo appoggiato al petto di Blaine.

“Ti ho quasi baciato stasera sul palco” confessò Blaine. “Volevo farlo.”

“Te l’avrei lasciato fare” rispose Kurt onestamente. Non gli era mai piaciuto nascondere la loro relazione – era Blaine che aveva preferito agire in questo modo, ma era per
motivi che Kurt capiva bene. Blaine sospirò.

“Vorrei gridare al mondo che sei mio” gli mormorò nell’orecchio e Kurt sentì un brivido lungo la schiena.

“Stiamo parlando di questa cosa in modo serio?” domandò Kurt alzando il capo per poter guardare Blaine negli occhi.

“Sì” disse Blaine ancora in un sospiro. “E’ già abbastanza difficile starti lontano. Voglio poterti baciare in pubblico e poterti mettere un braccio attorno alla vita quando camminiamo per strada, e cantarti una canzone senza che tutti inizino a fare speculazioni su cosa siamo.” 

“Allora facciamolo” disse Kurt guardandolo negli occhi. “Diciamolo a tutti.”

“Sei sicuro?” domandò Blaine “Perché non sono certo che tu ti renda conto di cosa succederà poi. I media inizieranno a seguirti, i paparazzi pedineranno te e la tua famiglia. Probabilmente non avrai più un momento di pace”.

“Blaine, sono consapevole di tutto questo” insistette Kurt “E dubito che la mia famiglia sia interessante per la stampa – sarebbe solo un problema mio e posso gestirlo.”

“Sei sicuro?”

“Sì, ti assicuro che lo sono.” Kurt ruotò gli occhi. “Non devi sempre cercare di proteggermi. Posso cavarmela da solo, lo sai?.” 

“Oh credimi, lo so!” Blaine sorrise “Okay. Facciamolo. Diventiamo una coppia pubblica.”

“Quando?” domandò Kurt sottovoce. 

“Quanto tempo ti serve per convincere i tuoi?” 

“Non penso molto. Penso che in qualche modo se lo aspettino” rispose Kurt. 

“Gli Emmy,” suggerì Blaine. “E’ un grande evento – ci sono un sacco di media. Daremo a Ryan Seacrest lo scoop esclusivo.” 

Kurt rise. “Sì, okay.” 

Mise di nuovo il capo sul petto di Blaine e fece un suono soddisfatto quando quello iniziò a giocherellare con i suoi capelli. Se fosse stata qualsiasi altra persone non glie lo avrebbe lasciato fare, ma era Blaine.

Kurt si addormentò pieno di immagini su come sarebbe stato il loro arrivo agli Emmy, 

Non vedeva l’ora di essere il fidanzato ufficiale di Blaine Anderson.

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Epilogo ***


Grazie a tutti i lettori di questa storia, mi scuso infinitamente per il ritardo nell'aggiornamento degli ultimi capitoli, ma come potete vedere la storia ora è qui pronta per essere letta tutta.
Esiste un sequel ma al momento non so se lo tradurrò, comunque per eventuali notizie mi trovate qui.

Ottavia


Link al capitolo originale


Epilogo


“Delle voci dicono che ti esibirai stasera, è vero Blaine?” domandò Ryan subito dopo che l’attore e Kurt ebbero finito di raccontargli del loro primo incontro.

“Sì!” esclamò Blaine. “E secondo me ne rimarranno tutti sorpresi.”

“Beh, è stato bello vedervi” disse Ryan concludendo l’intervista. “Vi lascio entrare”. Blaine strinse la mano al presentatore e poi condusse Kurt verso l’ingresso.

“Quindi è questo che si prova ad essere intervistati da Ryan Seacrest” commentò Kurt mentre si dirigevano verso un altro intervistatore.

“Sei già spaventato?” domandò Blaine, come se avesse paura che Kurt potesse scappare via da un momento all’altro.

“No” rispose con un sorriso prima di baciare Blaine sulle labbra dolcemente. A giudicare dai rumori e dai flash delle macchine fotografiche qualcuno doveva aver
immortalato quel momento, ma non gli importava. “Andiamo”.
 
*


“E’ fantastico,” disse Kurt guardandosi attorno con gli occhi spalancati. Aveva gestito la pressione del red carpet come un vero professionista, rispondendo e abbagliando gli intervistatori con le sue buone maniere. I due erano appena entrati e Kurt stava fissando tutti gli attori al suo fianco. “Qualunque cosa succeda ti prego, se sto per mettermi in imbarazzo, fermami.” Disse con il fiato corto.

“Se sei riuscito a gestire gli squali la fuori, puoi farcela benissimo anche qui dentro.” Gli ricordò Blaine. “Ricordati solo che sono persone normali, proprio come me e te”.

“Stai dicendo così solo perché ti ricordi come mi sono comportato la prima volta che ci siamo visti” Kurt sorrise al fidanzato.

“Sei stato adorabile.”  Mormorò Blaine, dandogli un bacio sulla guancia. Kurt arrossì e poi Blaine lo condusse al loro posto. Si sarebbe seduto al fianco di Nick e un
attore di Modern Family.

Nick era già al suo posto, e Blaine si sentì sollevato di essere al suo stesso tavolo. “Com’è stato?” domandò questo avvicinandosi e fissandoli.

“E’ andata bene” Blaine sorrise.

“L’esperienza più terrificante della mia vita” rispose Kurt. “Probabilmente ho fermato la circolazione nel polso di Blaine durante l’intervista per l’ABC”.

Nick sorrise. “Ti abituerai.”

“Lo spero”. Disse mordendosi il labbro. “Non voglio metterti in imbarazzo” aggiunse poi fissando Blaine.

“Non succederà mai” lo corresse Blaine baciandolo. “Devo andare nel backstage per prepararmi” aggiunse poi.

“In bocca al lupo” rispose Kurt mentre Blaine si alzava e andava nell’area del backstage. Kurt si sistemò al suo posto, pronto a godersi lo spettacolo.

L’esibizione di Blaine faceva parte del numero di apertura, un esibizione sarcastica che prendeva in giro tutti gli show televisivi del momento, e lui insieme ad altri attori cantarono e ballarono sul palco. Kurt non potè evitare di ridere come un matto. Anche Nick non smetteva di ridere al suo fianco e i due si calmarono solo quando Blaine tornò a sedersi al loro fianco.

 Era stanco di essere al centro dell’attenzione agli Emmy. Non solo sedeva in un posto privilegiato, ma i cameramen li riprendevano spesso – e Kurt non vedeva l’ora di sentire i commenti di Rachel una volta tornato in Ohio.

Iniziarono ad annunciare i vincitori e Kurt applaudì insieme agli altri.

Poi fu il momento della categoria di Blaine. Gli afferrò la mano durante le nomination lette da un attore di qualche show della CW. Quando venne letto il nome di Blaine tra i nominati, Kurt gli strinse forte la mano mentre il moro sorrideva alla telecamera.

“E l’Emmy va a…” 



 
FINE

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=955260