The sixth sense.

di Infinity8
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un incontro inusuale. ***
Capitolo 2: *** Tutto grazie ad una maglietta. ***
Capitolo 3: *** Preparatevi! ***
Capitolo 4: *** Il momento tanto aspettato. ***
Capitolo 5: *** Le rivelazioni. ***
Capitolo 6: *** Il meglio deve ancora venire. ***
Capitolo 7: *** Harry Styles. ***
Capitolo 8: *** Esci dalla mia testa. ***
Capitolo 9: *** Partire è vincere una lite contro l'abitudine. ***



Capitolo 1
*** Un incontro inusuale. ***



Un incontro inusuale.

- Caro diario,
oggi mi vedrò con Mel, Amy e Rach. In questo periodo mi stanno aiutando davvero tanto, con la morte di mio padre le cose non sono più tanto facili da sopportare.
Penso che, se non avessi loro, non riuscirei ad andare avanti in questa "storia" chiamata "vita".
Hanno una vitalità pazzesca, soprattutto Amy.
In effetti, siamo quattro amiche e ci completiamo, poiché ognuna di noi ha un carattere diverso.
Sono fortunata ad averle.
Ora vado a prepararmi, altrimenti devo sorbirmi, per tutto il giorno, loro tre che mi ripetono che sono una ritardataria cronica. -

Elizabeth era una ragazza diciassettenne che, fin da quando era una bambina, aveva avuto tanti sogni e tante fantasie per la testa.
Le sue più care amiche, Melanie, Amanda e Rachel le conosceva dai tempi dell'asilo, avevano passato veramente una vita insieme ed era pronta a passare, con loro, tutta l'eternità. Era convinta del fatto che niente, e nessuno, potesse dividerle.
Aveva una famiglia che adorava, voleva passare tutta la vita con loro.
Ma ad un tratto qualcosa, nella sua bellissima vita, cominciò ad andare storto.
Il padre le morì, per una grave malattia, quando lei aveva solo dieci anni.
Grazie alle sue amiche di sempre e al sostegno della sua famiglia, riuscì ad andare avanti.
Elizabeth era una tipa che non amava piangersi addosso ma, ogni tanto, aveva dei periodi di profonda crisi.
Era alta 1.50, bassa rispetto alla norma, aveva dei grandi occhi azzurri e dei capelli mossi, castani chiari, che le arrivavano fino alle spalle.
Non aveva mai amato la moda, nè tantomeno le ragazze e i ragazzi che vivevano solo per quello.
Aveva un carattere difficile, voleva apparire scontrosa davanti a tutti per proteggersi ma, conoscendola meglio, era ingenua e molto insicura di sè. Era una persona semplice e romantica, anche se odiava ammetterlo.

- Dlin, dlon! -
"Beth, queste devono essere le tue amiche! Le faccio venire in camera!" mi urlò mia madre dalla cucina.
"Va bene, mam..." non feci in tempo a finire la frase che Mel mi saltò addosso.
"Ancora non ti sei vestita nè truccata?!?!? Oh Beth, sei irrecuperabile!" disse Amy, gustandosi la scena del mio "soffocamento" da parte di Mel.
"Su su, ti scelgo io i vestiti basta che ti sbrighi, dobbiamo andare al centro commerciale e non possiamo tardare!" disse sbrigativa Rach.
Amy e Mel avevano diciotto anni compiuti ed erano munite di macchine e patente, mentre Beth e Rach erano le "piccolette" del gruppo che venivano scarrozzate in ogni dove dalle loro amiche.
Erano tutte e tre delle bellissime ragazze.
Amy aveva dei capelli corti e lisci, biondi scuri, con dei grandi occhioni verdi che adorava truccarsi di rosa, di viola o di celeste. Era alta 1.65 e si lamentava sempre per la taglia del suo seno, decisamente troppo grande per un corpo piccolo come il suo.
Era molto ammirata, sia dalle ragazze che dai ragazzi. Cercava sempre di coinvolgere tutti senza lasciare nessuno da solo o in disparte.
Era la più attiva e solare del gruppo, quella che coinvolgeva le amiche sempre in feste o casini.
Mel era quella dal carattere più difficile di tutte, persino più difficile di Beth. Difficilmente si fidava delle persone, ma una volta che sapeva di poter contare su qualcuno, gli donava anche il cuore. Aveva dei lunghi capelli neri, mezzi lisci e mezzi ricci, con dei riflessi rossicci e degli occhi color Nutella. Era la più alta del gruppo, 1.70. Discuteva spesso con Beth, ma le era affezionata in un modo incredibile.
Rach era la più tranquilla del gruppo. Le altre ragazze la soprannominavano "La Svizzera", poiché in mezzo alle discussioni non prendeva mai le parti di nessuno per non far soffrire qualcuna delle persone a cui teneva. Era timida, arrossiva per tutto e difficilmente si trovava a suo agio con la gente, conosciuta da poco. Aveva, anche lei, dei capelli corti e biondi scuri ma, a differenza di Amy, i suoi erano riccissimi, talmente ricci che non riusciva mai a trovare un taglio che le permettesse di avere sempre i capelli in ordine. Aveva degli occhi di un marrone così bello che sembrava di intravedere una tavoletta di cioccolato fondente. Era molto magra ed odiava il "non mangiare ma non ingrassare" Era alta più o meno come Beth, 1 metro e 57.
"Finalmente hai finito di prepararti! Era ora cacchiarola. Muoviamoci, tutte nella mia macchina e andiamo a prenderci questo benedetto CD dei One Direction!" disse, entusiasta, Mel.
"Quanto la fai lunga, solo per mezzora di ritardo sulla tabella di marcia! Sbrigati, accendi questa macchina e partiamo!" disse, sbuffando, Beth.
Avevano, da sempre, tutte e quattro dei gusti differenti in fatto di musica e/o ragazzi.
Ma una cosa che le accomunava, da qualche tempo, erano riuscite a trovarla.
Un gruppo di cantanti.
Cinque ragazzi che, quando cantavano insieme, sembravano un'unica voce.
Per le quattro amiche, erano dei veri e propri idoli poiché raffiguravano un sogno realizzato.

Arrivate al centro commerciale, le quattro ragazze si fiondarono immediamente nel negozio "Game Stop" più grande di Londra.
"Ma ci pensate? Avremo occasione di vederli. Spero tanto di riuscire a farmi una foto con loro!" disse, sognante, Amy.
"Sì! Anche io spero di riuscire a parlare con uno di loro, magari con Zayn!" esclamò Rach.
"Ragazze, io vado a fare un giro ad Intimissimi per comprarmi un reggiseno, intanto voi fate la fila che torno subito!" disse Beth.
"Ok, sbrigati però!" le urlò, dalla folla, Mel.

- Vediamo... Che colore potrei prendere? Nero o grigio? - pensò Beth.
"Secondo me, è più carino quello grigio con le fragole rosse. Poi fai un po' te!" disse una voce familiare a Beth.
"Scusami ma non ho biso... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!!" strillò Beth.
"Sssssh non strillare! Sono qui in incognito!" le disse Niall Horan mettendole una mano sulla bocca per farla tacere.

"Mmmhp mmmmhff!!!!!" mugugnò la ragazza.
"Che cosa? Ah oddio scusami, levo la mano!" disse il ragazzo con un filo d'imbarazzo nella voce.
"Grazie... Ma che cosa ci fai qui?!?!? Dovresti essere al Game Stop!" disse Beth con una voce mista tra l'incredulo e lo scocciato.
"Infatti ci sto andando, solo che mi si è rotta la maglietta perché alcune fan mi hanno strattonato, con troppa euforia, e sto cercando una maglietta carina da mettermi, ma sono indeciso".
"... a te starebbero bene tutte le magliette del mondo, ma secondo me quella nera con i motivi bianchi ti starebbe una favola".
"Allora è deciso, prendo questa. Grazie mille! Ci vediamo al Game Stop, allora! Ci conto" disse il ragazzo, andando via.

Niall pagò ed uscì dal negozio.
Beth era rimasta letteralmente senza parole. Una volta resasi conto che non era un sogno, comprò il reggiseno che le aveva consigliato Niall, senza nemmeno provarselo, e raggiunse le altre ragazze per raccontare loro cosa era accaduto.
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Note.
Salve a tutti, questa è la mia prima FF e so che farà abbastanza schifo, però una ci prova ugualmente a scrivere qualcosa, no? :)
Le quattro ragazze descritte nella mia FF siamo io e le mie migliori amiche.
Ho voluto metterle nella mia storia perché è grazie a loro se mi sono fatta l'account a EFP e ho cominciato a scrivere.
Spero mi sostengano in questa storia, anche se farà schifo LOL.
#muchlove a tutti!



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Capitolo 2
*** Tutto grazie ad una maglietta. ***


Tutto grazie ad una maglietta.

“Cioè, tu hai incontrato Niall a Intimissimi e non gli hai detto manco come ti chiami?!?” disse Mel sbigottita.
“Beh, no. Scusami eh, ma se tu ti fossi trovata davanti Liam che ti suggerisce quale reggiseno prendere e ti tappa la bocca per non strillare, cosa avresti fatto?” disse Beth.
“Non lo so, mi sarei inventata qualcosa per dire il mio nome, cacchiarola! Non è così che doveva andare! E ora anche se lo incontri a Game Stop non è detto che ti riconosca!”
“Mel, sei sempre la solita scassa palle pessimista. Perché non si dovrebbe ricordare di lei? Io mi ricorderei a chi ho suggerito di comprare un reggiseno” disse, ridendo, Amy.
“Ti adoro quando mi difendi!” esclamò Beth, abbracciando l'amica.
“Vabbè, in ogni caso hai perso un’occasione più unica che rara. Io, sicuramente, avrei fatto di tutto per essere ricordata da Liam, non gli avrei semplicemente consigliato quale maglietta comprare. Sei sempre la solita ingenua, Beth” sentenziò Mel.
“Ma che avrei dovuto fare, me lo spieghi? Saltargli addosso, dirgli quanto lo amo e quanto amo la sua voce? Dirgli che senza la sua voce le mie giornate non partirebbero con un sorriso? Tu che fai tanto la sapientona, ora non mi rispondi, eh?” disse, leggermente incazzata, Beth.
Ad un tratto, una Beth sentì dietro di lei una voce. Sentì quella voce angelica che tanto amava, la voce di Niall. “Forse non ti risponde perché si è accorta che ci sono io dietro di te, e se te lo stai chiedendo… Sì, ho ascoltato tutto quello che hai detto e ti ringrazio di cuore, Beth. Giusto?”
Sfoderò un sorriso a 32 denti. Beth si stava perdendo nell’immensità degli occhi azzurri di Horan.
Le ragazze erano rimaste tutte senza parole e, incredibilmente, Rach cercò di rompere il ghiaccio in qualche maniera.
“Tu, Niall Horan, cantante del mio gruppo preferito, stai parlando con noi? Oh mio Dio! Piacere, io sono Rach, mentre loro sono Mel e Amy. Beth è inutile che te la presento, già la conosci abbastanza. Ma è questa la maglietta che ti ha consigliato lei? Carina!”
Rachel non era solita a tenere un discorso così lungo con una persona sconosciuta ma, per evitare alle amiche ulteriori figuracce, era disposta a fare anche questo.
“Sì, è veramente molto carina. Spero che non mi rompano anche questa maglietta le fans. Mi piace tanto e poi me l’ha consigliata una ragazza carina tanto quanto la maglietta” disse, divertito, il cantante.
Beth si sentì svenire, ma volle resistere per non perdere nemmeno un secondo di quel momento magico.
“Perciò, per ringraziare Beth per la sua bella scelta, avevo intenzione di invitarla, dopo la prevendita del CD, a prendersi un caffè con me. Visto che, però, siete così affiatate, facciamo che i due gruppi escono insieme. Per cui, vediamoci alle 18 al bar vicino ad Intimissimi, ok?” col suo tono entusiasta, Niall convinse le quattro amiche a vedersi a quel bar.
Nessuna delle ragazze, però, riuscì più ad aprire bocca. Nemmeno Rach, che tanto si era sforzata di intrattenere un discorso.
Niall si allontanava e entrava nel Game Stop per cominciare la prevendita dei CD.
Dopo qualche minuto, le ragazze iniziarono ad urlare.
“Oh cazzo, avremo un incontro con i One Direction. Noi e i One Direction! Vi rendete conto ragazze? Io no, per favore se è un sogno non svegliatemi! Grazie Beth, grazie!” urlò Amy, eccitata.
“Grazie di cosa?” chiese Beth.
“E’ grazie a te se riusciremo ad incontrare loro, perché hai fatto colpo su Niall. Penso che stavolta Mel non avrà nulla da ridire sul tuo comportamento con Horan” disse Amy ridendo.
“E va bene, questa volta hai vinto te, Beth. Te la do vinta solo perché riusciremo a vedere i nostri idoli, e prenderemo con loro anche un caffè. Sono emozionatissima!” Mel, come suo solito, si mise a piangere dall’emozione.
“Veramente qui bisogna ringraziare Rach, che ha trattenuto Niall nonostante la sua timidezza. Tesoro, stai facendo grandissimi progressi!” disse Beth entusiasta e contenta di aver ricevuto un consenso da parte dell'amica più ostile che aveva.
“Non ci posso credere, sono riuscita a lasciare da parte la mia timidezza per evitarvi figuracce a voi. Non è da me, ma sono felicissima” disse Rach, entusiasta di sè stessa e incredula per ciò che era successo.
Dopo urla di gioia e pianti vari, le ragazze decisero che dovevano prepararsi mentalmente e fisicamente, per cui andarono in un negozio a comprarsi nuove magliette e nuovi pantaloni, scordandosi completamente della prevendita del CD.
Era normale come reazione poiché stavano per andare a prendere un caffè con la loro band preferita.
Tutto ciò si stava per realizzare grazie ad una maglietta.

Note.

Questo capitolo è più corto rispetto al primo, però mi è venuta l'ispirazione e ho deciso di scriverlo ugualmente. In pratica è solo dialogata questa parte, ma serve per far capire cosa succederà dopo. Niall che prova interesse per una fan? Strana come cosa!
Ringrazio Federica e Alessia per aver recensito il mio primo capitolo
<3



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Capitolo 3
*** Preparatevi! ***


Preparatevi!

h.17.30

- Dlin dlon. Si avvisa la gentile clientela del Centro Commerciale Harrods chiude anticipatamente. Si prega a tutti i compratori di lasciare cortesemente l’edificio, tranne le quattro ragazze che si chiamano Elizabeth, Melanie, Amanda e Rachel. Purtroppo non sappiamo i cognomi, per cui vi faremo vedere alcune foto delle ragazze che devono rimanere, negli schermi dei televisori sparsi per il Centro. Grazie mille e scusateci il disagio”.

“No aspettate, ho sentito bene? Hanno cacciato via tutti e dobbiamo rimanere solo noi? E’ una candid camera questa?!?!?!?!!?” disse Melanie con un tono misto tra eccitazione e isterismo.
“Non ne ho la più pallida idea, Mel. Ne so quanto te” disse Amanda, quasi senza parole.
“Non ci posso credere” disse Rachel.

“Beth? Oddio Beth ci sei? Sei viva?” disse Mel, scuotendo l'amica.
Beth era entrata in uno stato di catalessi ad occhi aperti. Non riusciva a capire se avesse le traveggole o meno.
“Però, cazzo, parla! Ci fai preoccupare così!” disse Amy.
Beth indicò un punto non preciso, davanti a lei. “Guardate là, su quella panca. C’è un cartello con scritto qualcosa per noi”.
Si avvicinarono alla panca ma nessuna aveva il coraggio di leggere ciò che c’era scritto sul cartello, per cui fecero leggere a Rachel.

“Ciao ragazze! Sicuramente ci prenderete per maniaci, ma è da oggi che vi osserviamo e volevamo conoscervi meglio. Spiegarvi tutto sul cartello sarebbe difficile, per ciò andate da H&M e lì troverete una lettera per ognuna di voi. I 1D”.

Rachel era stupida ed incredula. “No, non credo ad una sola parola che ho letto. Non è possibile, ragazze!!!”
“Oh mio Dio. OH MIO DIO. VI RENDETE CONTO CAZZO??? I ONE DIRECTION, dico i One Direction, VOGLIONO CONOSCERCI MEGLIO. Le ipotesi sono due: o sono follemente innamorati di noi oppure sono degli stalker che si nascondono dietro la maschera di ‘bravi ragazzi’. A voi la scelta” disse, divertita, Melanie.
“Basta parlare, vediamo se ciò che ci è scritto qui è vero. Andiamo da H&M, subito!” sentenziò Amanda, iniziando a trascinare le amiche nel negozio.
Beth, d'un tratto, si fermò a guardare e si mise a piangere.

“Oddio Beth, che è successo ora?” disse Rachel, preoccupata.
Beth era una persona molto pessimista. “Secondo me è una colossale presa in giro, vogliono semplicemente divertirsi. Non è possibile tutto questo, pensateci! Voi i ragazzi non li avete nemmeno incontrati, ed io ho incontrato a malapena Niall. Perché tutto questo? Penso vogliano prendermi in giro e basta, anzi, che vogliano prenderci in giro a tutte quante”.
A quelle parole, Melanie tirò uno schiaffo all'amica per farla rinsavire.
“Ma che cazzo fai?” urlò Beth.
“Ti meno bene ora o dopo? Ma sei cretina? Anche se fosse, anche se si stessero semplicemente divertendo, cos’hai da perdere? Quando ti ricapita più una cosa del genere? Ti lamenti tanto che la tua vita fa schifo e poi? Molli tutto così? Complimenti”. Detto questo, Melanie stava per andarsene da Harrods, quando ad un tratto Beth la fermò.
“Hai ragione, stranamente hai ragione. Muoviamoci!”

Le quattro amiche cominciarono a camminare per tutto il Centro Commerciale, quando capirono che non avevano la più pallida idea di dove fosse H&M. I cinque ragazzi avevano fatto togliere tutte le cartine orientative del negozio, per cui decisero di mettersi a correre per tutti i cinque piani e trovare il negozio, a costo di rimetterci polmoni e milza.
Dopo circa un quarto d’ora, riuscirono a trovare H&M. All’entrata, c’era subito la busta per Beth.
“Ciao Beth! Parto col dirti che l’idea di chiudere il Centro Commerciale e incontrarvi privatamente è stata mia. Questo è uno dei vantaggi di essere famoso. Probabilmente ti sarai chiesta perché ho voluto fare tutto questo. Non lo neanch’io, sinceramente. So solo che mi hai colpita, ed essendo una mia fan volevo farti passare una giornata indimenticabile. Ora vai nel primo reparto, troverai un vestito per te. Niall”.

“Vabbè, questo è un pazzo maniaco. Altro che cantante preferito!” disse Beth.
“Devo ammollarti un’altra pizza sulla guancia? Muoviti e vai, noi cerchiamo le nostre buste!” Melanie, quando voleva, sapeva mettere paura ed ansia.

Beth si diresse nel reparto numero 1 e trovò immediatamente il vestito che aveva scelto Niall per lei. Non era sicuramente il suo genere, lei odiava i vestiti.
Niall, però, aveva un buon gusto. Aveva scelto un vestito che la valorizzava al meglio, rosso bordeaux, corto ma non troppo, senza spalline, con le coppe del seno e con un po’ di pizzo sulla fine.
- Sarà anche un maniaco, però è riuscito a farmi piacere un vestito – pensò Beth guardandosi allo specchio del camerino.
Uscendo, trovò le altre ragazze con dei bellissimi vestiti.
Anche a loro Niall aveva scritto una lettera, che però serviva solo per far sapere dove erano i loro vestiti.

“Allora, che ne dici? Non siamo uno schianto, babe?” disse Amanda, ammiccando con aria soddisfatta.
In effetti, erano veramente bellissime. Amy aveva un vestito nero sul seno e argentato dalla pancia in giù, ed era corto ma non tanto quanto quello di Beth. Rach aveva un vestito di un bel verde smeraldo con le spalline nere, che le risaltava le poche curve che riteneva di avere, le arrivava fino alle ginocchia ed infine Mel aveva un vestito bianco, lungo, con le spalline larghe.
“Ragazze, siete veramente bellissime. L’unica cosa che non mi spiego è perché io debba avere il vestito più corto di tutte” disse, guardandosi, Beth.
“Guarda qua, forse queste qui sono per te” disse Rachel indicando una parte del negozio.
Beth si girò e vide che c’erano diverse scarpe col tacco di diversi colori e numeri. Per sua fortuna, c’erano un paio di scarpe nere 35.
Per tutte le altre ragazze, che erano più alte di lei, c’erano delle ballerine.

“Ma dobbiamo andare a prendere un caffè con loro oppure dobbiamo andare ad un ballo di gala?” disse ironicamente Rachel.
“Non ne ho idea. E ora dove dobbiamo andare?” chiese Amy.
Mentre le ragazze si stavano ponendo la domanda su dove fossero dovute andare, apparve un messaggio su un televisore nel negozio di elettronica lì vicino. Era Harry che parlava.

“Hi! We’re One Direction! Vabbè, lo sapete già visto che siete qui. Ora vi dovete recare al bar della piazza del piano terra. Non potete sbagliarvi perché ce n’è solo uno di bar Per cui, se non avete finito di prepararvi, preparatevi in fretta! Noi vi aspettiamo lì alle 18.30, bye!”.

Rachel era una ritardataria cronica ma, quando si trattava di appuntamenti con i ragazzi, ci teneva ad essere puntuale. “Sono le 18 e ci dobbiamo ancora truccare. Sbrighiamoci!” .
Beth e Melanie erano veramente contente ed esaltate. Iniziarono a dire frasi del tipo: “Se è un sogno, non svegliatemi”.
“Oddio mio, vedrò Liam, non ci credo!”.
“Mi sa che questa sarà la giornata più bella della nostra vita!!” disse Amy entusiasta, non sapendo che i problemi erano appena cominciati..

Note.

Non sono molto soddisfatta di questo capitolo, lo volevo fare più lungo ma ho deciso di spezzarlo, altrimenti sarebbe stato troppo descrittivo e non narrativo. Ringrazio Alessia e Federica per sostenermi, come sempre. Ringrazio anche Rachel - Alessia perché anche lei sta leggendo questa FF non essendo amante delle fan fiction. Ne sono contenta. Grazie mille :)

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Capitolo 4
*** Il momento tanto aspettato. ***


Il momento tanto aspettato.

h.18.25
Primo piano.


Le quattro ragazze erano terribilmente in ritardo, ancora dovevano risistemarsi il trucco e decidere quali accessori mettersi. Erano indecise, poiché incontrare i propri idoli non era una cosa che accadeva spesso.
Rachel sapeva essere ironica e pungigliosa, quando voleva. “Io non ho la forza di scegliermi anche gli accessori. Tra un po’ li incontriamo e, conoscendoli, non guarderanno nemmeno i ciondoli o i braccialetti, ma saranno impegnati a guardare il vestito, decisamente corto, di Beth. Sembra che deve andare a fare la poco di buono stasera”. Disse con un tono ironico.
Beth aveva, da sempre, un brutto rapporto con sè stessa e con gli altri. Le bastava un minimo commento ironico per farle cambiare idea sul mondo. “Rachel, sei veramente una simpaticona. Non voglio passare per una mignotta, non è da me. Se già prima ero incredula sul mio vestito, ora lo sono di più. Basta, io vado a cambiarlo!”.
“Ma no, Beth! Rach stava scherzando! Dove pensi di…”. Amy non fece in tempo a finire la frase che l'amica era già ritornata nel negozio per cambiarsi.

- Al diavolo i One Direction, al diavolo le mie amiche e al diavolo tutto. Io già non mi accetto per come sono, in più non voglio presentarmi conciata così davanti a loro. E se poi fosse tutto uno scherzo? Se fosse un modo come un altro per divertirsi? Questo abbasserebbe ancora di più la mia, già scarsa, autostima. – pensò Beth.
Ormai era giunta all’entrata di H&M, decisa a rimettersi i suoi vestiti, quando ad un tratto qualcuno la fermò per un braccio. La voce era facilmente riconoscibile, anche se lei era di spalle.
Improvvisamente, la ragazza sentì di nuovo quella voce che tanto amava. Quella voce da angelo che le risollevava il morale, nei momenti più brutti. “Beth, che stai facendo? Abbiamo appuntamento tra 5 minuti al piano terra. Perché sei ancora qui? Non ti è piaciuto il vestito che… Wow”. Non riuscì a finire la frase, poiché si soffermò a scrutare come era vestita.
“Senti, io mi sono sinceramente stufata di tutto questo. Lo fate per prenderci in giro e basta, non ne capisco il motivo. Siamo delle ragazze come tante. Tu hai scelto questo vestito per me solo per prendermi in giro. E poi questi tacchi di 15 cm per andare a prendere un caffè, uno stramaledettissimo caffè. Perché vi state divertendo con così poco, eh? Perché?” disse Beth con gli occhi arrossati.
Niall girò la ragazza verso di lui, in modo da poterla vedere bene e parlarle in faccia. “Non ti sto prendendo in giro, anzi, non ci stiamo prendendo gioco di voi. Se sto facendo tutto questo c’è un motivo ben preciso, che però non è ancora tempo di svelarti. E comunque sei bellissima. Sarebbe un vero peccato se tu ritornassi con i tuoi vestiti di oggi, ma saresti bella ugualmente. Io ti aspetto giù, nella speranza che tu venga”. Dicendo queste parole, le stampò un bacio sulla fronte.

Nel frattempo Melanie stava raggiungendo H&M, per andare a riprendere Beth. In questi casi, Mel era una delle poche persone al mondo in grado di farla ragionare.
Arrivata davanti al negozio, vide la scena dello stampo sulla fronte di Niall a Beth.
Si mise a strillare di gioia, così che venne notata da loro due.
Niall diventava facilmente rosso. Ad esempio, quando era imbarazzato o quando rideva troppo. “Beh, ora ti lascio alla tua amica. Melanie, giusto?”. Disse con un sorriso sulle labbra, quel sorriso che era capace di sciogliere anche i cuori più duri e freddi.
“S-sì… Giustissimo!”. Sembrò che Mel stesse per svenire.
Detto ciò, Niall si diresse al piano terra.
Melanie non era il tipo di persona che sapeva dire le cose delicatamente. “Mi vuoi spiegare che cazzo d’intenzioni hai? Devo darti un altro schiaffo sulla guancia per farti rinsavire nuovamente? Mi sono rotta le palle di farti ragionare ogni volta. Potrei perdonarti solo per il fatto di aver visto il sorriso di Niall. Muovi il culo, scendiamo a piano terra. Ah, sei uno schianto, comunque. Rach stava solo scherzando, sei troppo permalosa ed è ora di cambiare questo tuo lato del comportamento”.
Beth rimase impietrita. Ricevere un complimento da Melanie era una delle cose più belle e vere che le potessero mai capitare. Melanie le aveva fatto pochi complimenti, in tutti gli anni che si conoscevano, ma ogni volta sapeva che, ogni suo complimento, veniva dal cuore.
“Hai nuovamente ragione. Andiamo”. Disse Beth abbracciando l’amica.
“Oddio, ti prego. Levati dalle palle, non mi stare sempre appiccicata come un koala sta appiccicato alla sua canna di bambù. Ti prego!” Beth amava questo lato del carattere di Melanie, il suo respingere le persone per sembrare di essere dura.

h.18.30
Piano terra.


“Elizabeth… Scusami davvero, non pensavo di farti reagire in questo modo, non era mia intenzione…” Rachel era tremendamente mortificata per ciò che era successo precedentemente.
“Non ti preoccupare, sono io che sono esageratamente permalosa. Dovrò cambiare questo mio lato del carattere”. Disse Beth ridendo e guardando Melanie, che accennò un sorriso compiaciuto.
“Bene, ora che la famiglia del Mulino Bianco si è ristabilita, possiamo dirigerci al bar centrale. In bocca al lupo a tutte e, soprattutto, state tranquille e con la mente aperta. Incontrarli non capita tutti i giorni” disse Amy con la sua solita ironia.
Le quattro ragazze si diressero, intimorite ma allo stesso tempo eccitate, al bar centrale del piano terra. Una volta arrivate, si accorsero che era pieno di fiori rossi e bianchi, più precisamente erano tulipani rossi e margherite bianche.
C’era solamente un problema: il bar era completamente vuoto, i ragazzi non c’erano.
“Ecco, lo sapevo. Ci hanno semplicemente prese in giro!” disse Beth, la solita disfattista.
“A forza di assecondare Mel, oggi stai diventando rompipalle come lei. Smettila di essere così pessimista e sediamoci!” sentenziò Amanda. Era sempre lei a dare la carica al gruppo, anche nei momenti più delicati e fragili.
Le amiche si sedettero ad un tavolino, impazienti di vedere arrivare i cinque ragazzi che avevano cambiato loro la vita.

h.18.35
Bar centrale.

“Eccole, ragazzi! Le vedete? Quella con i capelli castani chiari è Beth. L’adoro” disse, a bassa voce, Niall.
“Penso che la ragazza giusta per un DJ come me, sia quella ragazza piccolina con i capelli corti e ricci. Si chiama Rachel, giusto?” chiese il modestissimo Zayn.
“Sì, si chiama così. Io, invece, sono attratto dalla ragazza col vestito bianco stile Marylin Monroe, bella e semplice!” disse Liam, strabbuzzando gli occhi.
“No! Jimmy protested!” strillò Louis.
“Che cosa si protesta ora, Jimmy?” chiese il biondino, sempre a bassa voce.
“La ragazza più bella di tutte è quella con il vestito nero e argentato. Non capite proprio nulla. Tu che ne pensi, Harry?” chiese Louis al suo migliore amico.
Harry era rimasto appoggiato al muro, nascondendosi il più possibile, ad osservare le ragazze. Si stava facendo già qualche sua idea, da pervertito, ma preferì non parlarne con gli amici.
“Mah, a me non interessa nessuna di loro quattro. Sono tutte vostre! Certo che quella con i tacchi è un attimo ridicola”. Disse sghignazzando Harry.
“Lei non è ridicola. Lei è Elizabeth, mi attira parecchio ed è una bellissima ragazza. Oltretutto, ho deciso io di farle mettere i tacchi” Niall difficilmente s'incazzava ma, quando accadeva, c'era da mettersi paura.
Harry sapeva bene che non bisognava far incazzare l'amico biondo. “Ehi amico, scusa! Stavo semplicemente sdrammatizzando!”.
“Ragazzi, non vorrei interrompere questa fantastica discussione… Ma siamo in ritardo di cinque minuti. Andiamo!” disse Liam, con il suo fare da gentiluomo.

Le quattro ragazze erano ormai in preda al panico.
“Ragazze, stiamo calme. Ora arriveranno, infondo sono solo cinque minuti di ritardo! E poi…”. Ad un tratto, la voce di Rachel s’interruppe.
Eccoli, i cinque idoli delle quattro amiche stavano andando verso di loro.

“Hi, we’re One Direction!”. Dissero in coro.
Beth scoppiò a ridere. “Ma quante volte avete provato questo inizio per dirlo così bene tutti insieme???”.
“Sei proprio simpatica. Accompagnami al bancone, così ci prendiamo questo caffè!” disse Niall, prendendola sotto braccio.
“Aspetta, prima voglio salutare loro. Ciao ragazzi!” Beth salutò velocemente gli altri componenti della band.
I ragazzi e le ragazze si salutarono, ed Harry aveva gli occhi puntati sulle scollature delle quattro amiche e sulle gambe di Beth.
Louis se ne accorse, per cui gli diede un colpo sulla spalla.
“Ahio! Ma che sei scemo?” esclamò Harry.
“Smettila di sbavare, così passi davvero per il depravato del gruppo!” disse, ridendo, Louis.
“Hai ragione, mi do una regolata. Però te vacci piano coi colpi!” ribattè Harry.
“Bene ragazze, cosa vi porto? Anzi no, non ditemi nulla. A Beth e a Rach porto un caffè con un cucchiaino e mezzo di zucchero, mentre a Mel e Amy porto due tè freddi alla pesca” Liam, oltre ad essere un bravissimo e bellissimo cantante, era anche un veggente.
“Ma come fai a sapere tutte queste cose?” chiese Melanie, sbalordita.
“Segreti di un buon cameriere!”. Disse il ragazzo ammiccando a Mel.

E così, cominciò l’incontro tanto aspettato dalle amiche.
Sembrava come se fossero amici da una vita, anche se ognuno dei ragazzi aveva in mente un piano ben preciso.
Ed Harry, cosa aveva in mente?

Note.
Eccoci al quarto capitolo! Mi scuso, con quei pochi che mi seguono LOL, di averlo postato così tardi. Questa per me è una settimana fitta d'impegni, però ho voluto ritagliarmi un momento per poter scrivere la mia FF.
Ringrazio davvero tanto Alessia, Federica e Alessia che mi supportano sempre, dall'inizio della storia e nella vita in generale :)
E poi ringrazio _youmakemesmile (non so come si tagghi/menzioni LOL) per aver recensito i capitoli precedenti. ^^
Detto ciò, grazie di aver letto!!

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Capitolo 5
*** Le rivelazioni. ***


Le rivelazioni.

I ragazzi si sedettero tutti vicini, in due tavoli attaccati. La disposizione dei posti lasciava già immaginare cosa sarebbe successo e con chi.
Niall era seduto vicino a Beth, Zayn vicino a Rachel, Louis vicino ad Amanda, Liam vicino a Melanie e Harry era seduto a capotavola.
Stavano tutti bevendo e mangiando qualcosa, chi tra tè alla pesca e caffè, chi tra cornetti e carne (a Niall piaceva da morire mangiare, sia il dolce che il salato insieme) e chi, come Styles, era impegnato a guardare i presenti e, soprattutto, le presenti.

Niall, quando voleva, sapeva essere il più intraprendente del gruppo. “Bene ragazzi, vogliate scusarci ma io e Beth dobbiamo andare”. Disse all’improvviso.
“Scusa?!?” chiese incredula Beth.
“Dai, accompagnami a scegliere un’altra maglietta! Devo fare un po’ di scorte in caso di fan troppo… Pazze, ecco”.
“Vabbè… Ti accompagno solo perché ti serve un consiglio, visto che da solo non riesci a deciderti!”. Disse la ragazza, rivolgendogli una linguaccia.
Nel momento in cui Beth e Niall si alzarono dal tavolo, Harry improvvisamente cominciò a parlare.
“Menomale, quella nana antipatica finalmente si è alzata e, con lei, anche Horan. Non li sopportavo più, e poi… Vederli così appiccicati…”. L’ultima frase avrebbe voluto dirla a bassa voce ma, dalle facce degli altri ragazzi, capì che l’aveva urlato.
Un difetto di Amanda era quello di non sapersi controllare quando era incazzata. “Che avresti da dire su loro due, Harry? Non è che per caso sei geloso?”.
“Geloso io? Mia cara pupa, ricordati che Styles non è mai geloso di nessuno!”.
“Harry, smettila. Perché oggi ti comporti così? Che impressione vuoi dare alle ragazze?”. Disse Louis, con un tono misto tra il dispiaciuto e il severo.
“Oggi è così e basta. Scusatemi, è stato bello passare del tempo con voi, ma devo andare. Arrivederci a tutti”. Dicendo queste parole, Harry si alzò dal tavolo e si diresse verso il tetto.

Ultimo piano.
Tetto.


“Niall perché mi hai messo una benda intorno agli occhi? Non dovremmo semplicemente andare a prendere altre magliette? Mi stai mettendo paura!” esclamò Beth, intimorita.
“Sono il tuo idolo o no? Ti fidi di me?”.
“No! Levami subito questa benda!”.
“Mi dispiace, ma prima di levarti la benda devo portarti in un posto e fare una cosa” disse, sussurrando, Niall.
“Benissimo, io non mi muovo da qui”.
“Certo che sei testarda. A mali estremi, estremi rimedi!”. Dicendo così, Niall caricò Beth sulle sue spalle e si diresse verso l’ascensore.
“NIALL HORAN. FAMMI SCENDERE SUBITO!” iniziò a strillare la ragazza.
“Nemmeno per sogno. Ah, visto che non puoi vedermi, ti sto facendo una linguaccia!”.
Arrivati all’ultimo piano Niall, dopo che si era preso due o tre tacchettate in pancia per colpa degli scalci di Beth, decise di levarle la benda dagli occhi.
“Finalmente ce l’hai fat… Oh mio Dio”. Disse Beth sgranando gli occhi.
“Bello vero? E’ il mio rifugio, il mio posto preferito di questo centro commerciale. Lo amo e sai perché? E’ stato da qui sopra la prima volta che ti ho vista. Ho fatto tutto questo casino per poter stare un po’ con te e per poterti conoscere, sapendo che eri una mia fan e che oggi saresti venuta qui, ho preso l’occasione al volo ed ho chiesto al proprietario se mi poteva affittare l’intero centro per un giorno. Potrò sembrarti un maniaco, come più volte mi hai detto, e al tuo posto anche io lo penserei. Ma non è così, sono semplicemente cotto di te. Penserai che è uno scherzo, ma non lo è. Ricordati che, prima di tutto, anche io sono un ragazzo e anche io vorrei avere una vita normale, come tutti, ed avere una ragazza, anch’essa normale”.
Sentendo queste parole provenire dalla bocca del suo idolo, Beth si mise a piangere. Non le era mai capitata una dichiarazione d’amore così bella e, oltretutto, non le era mai capitata da uno dei suoi cantanti preferiti. Pensava che fosse tutto un sogno, per cui si diede un forte pizzico sulla guancia.
“Ahia…” esclamò Beth.
“Tutto ok? Perché si sei fatta male da sola?”. Chiese, preoccupato, Niall.
In quel momento, Beth realizzò che non si trattava di un sogno poiché aveva sentito il dolore della sua guancia e perché Niall non era ancora scomparso dalla sua vista. Lo abbracciò più forte che potè, con le sue piccole braccia. Voleva inebriarsi del suo profumo e voleva ricordarsi ogni singolo istante passato con lui. Inevitabilmente, gli inondò la maglietta nuova di lacrime, sporcandogli i motivi bianchi della maglia.
Niall le prese il volto tra le mani, le asciugò le lacrime e, tenendola stretta a sé, la baciò. Era uno dei baci più belli che avesse mai dato, poiché nessuna ragazza aveva reagito così ad una sua dichiarazione. Era contento di essersi fatto forza e di averle detto tutto ciò che pensava, o quasi tutto…
“Oltretutto, c’è una cosa che non ti ho detto. Tu per me non sei bella, sei splendida. Adoro il tuo carattere e adoro il tuo modo di essere e reagire. Mi ero preparato tutto un discorso però, guardandoti nei tuoi magnifici occhi blu, non riesco a ricordarmi nulla”. Disse Niall imbarazzato.
“In quanto ad occhi, i tuoi sono molto più belli dei miei. Inoltre, non serve nessuno discorso. Mi basta semplicemente che tu mi abbracci più forte che puoi” disse la ragazza.
Harry aveva visto e sentito tutta la scena. Gli stava venendo il voltastomaco, per cui decise di andarsene via da lì.

Piano terra.

“Ragazzi, e ragazze, direi di alzarci e di andare al cinema!” propose Liam.
“Al cinema? Ma ci possiamo andare?” chiese, incredula, Melanie.
“Ovviamente! Niall ha affittato tutto il centro commerciale per noi, oggi!” esclamò, entusiasta, Louis.
“Stai dicendo veramente?” chiese Amanda.
Zayn ritornò improvvisamente ad ascoltare la conversazione. “Vas happenin?!?!?”.
“Signor Malik… Qui si sta discutendo del fatto se possiamo andare al cinema o meno!” disse, felicemente scocciata, Rachel.
“Niall ha preso in affitto il centro, e tutti i suoi negozi, poiché voleva rivelarsi ad Elizabeth. La sta notando da un po’ di giorni, come noi stiamo notando voi ora” sentenziò il ragazzo pakistano.
Le ragazze improvvisamente si ammutolirono, mentre i ragazzi emisero delle piccole risatine isteriche.
“Zayn… Questo pezzo del discorso dovevi dirlo nel cinema, non ora! Se le fai fuggire da qui, ti giuro che…” Liam si era incazzato.
“Non servono minacce, che stiamo aspettando? Andiamo al cinema!”. Disse Melanie con un’energia incredibile.
Mentre si dirigevano al cinema, i ragazzi stavano davanti che facevano da guide e le ragazze erano dietro a parlottare.
“Cioè, ho capito bene la situazione? Niall ha fatto tutto questo macello per provarci con Beth e gli altri ragazzi, ora, ci stanno provando con noi?!?!? Ditemi che non sono l’unica ad aver capito così!” esclamò Rachel.
“Oddio. Hai capito benissimo. Non ci posso credere. Noi ragazze comuni, con tante pippe mentali, loro cantanti bellissimi e super famosi tra le teenager. Loro che ci provano con noi. Per favore, Rach, dammi uno schiaffo per farmi vedere se sto sognando” disse Amanda.
“Posso dartelo io?”. Disse Melanie con aria trionfa.
“Non ti azzardare, Beth ha ancora i segni del tuo ultimo ceffone!” rispose l'amica.
“Mel, fatti da parte. Ci penso io!”. Invece di darle uno schiaffo, le diede un semplice pizzicotto per non farle troppo male.
“Ok, sono sveglia. Ok, tutto questo sta succedendo realmente. Ok sono tranquillissima”. Ormai Amy era in iperventilazione e le amiche se ne accorsero.
“Amy cazzo, ricordati che in questi casi devi respirare e mantenere lucida la mente. Respira e lucida, respira e lucida!” ripeteva Mel.
“Occhio ragazze, stiamo per arrivare al cinema. Tutte tranquille e sorridenti. Stiamo per passare il giorno più bello della nostra vita!” disse, entusiasta, Rachel.

Cinema.
Primo piano.


Arrivati al cinema, i ragazzi si disposero come si erano disposti nel bar. Si misero in file diverse. Ovviamente, ognuno di loro, aveva puntato una diversa ragazza ed aveva intenzione di riuscire a combinare qualcosa.
Il film che i ragazzi avevano scelto di proiettare era un classico, Titanic.
“Ti piace questo film?” chiese Zayn.
“Sì, molto. E’ il mio preferito”: Rispose Rachel con un grande sorriso stampato in faccia.
“Ne sono molto contento! A me fa piangere, però non lo dire a nessuno!”.
“Tu, Zayn Malik, che piangi davanti a Titanic?” Disse, ridacchiando, la ragazza.
“Esattamente! Cosa c’è di male?”
“Non c’è nulla di male, anzi. Questo particolare mi fa apprezzare ancora di più come sei” disse Rachel, abbracciandolo.
Zayn non perse l’occasione e la baciò, fu un bacio lungo e passionale. Durò talmente tanto che, una volta staccati, si resero conto che il film era già a metà e che anche Louis e Amy e Liam e Mel si erano baciati, poiché si stavano tenendo mano per la mano. A vederli da fuori, erano tutti molto carini.

“Sei bellissima” disse Louis.
“Lo dici solamente perché ti ho baciato quasi subito!” rispose, indispettita, Amanda.
“No, lo dico perché lo sei. So che, come tutte le ragazze, non ci credi ma è così. E’ difficile trovare una ragazza bella come te… Anche se pure le tue amiche non sono messe male…”. Disse ridendo e tenendo stretta a sé Amy.
“Signor Louis Tomlinson. Potrei pentirmi di aver fatto ciò che ho…”.
La interruppe baciandola nuovamente.
“Stavo scherzando. Adoro vederti arrabbiata, fai una faccia buffa!” disse Louis.
“Ah sì? Ora te la faccio vedere io una faccia buffa: la tua!!”.
Si misero a ridere e a scherzare.

“Liam, posso fartela una domanda?” sentenziò Melanie.
“Certo!”.
“Cosa ci trova Niall in Beth di così fenomenale, essendo lui un cantante famoso, tanto fa far chiudere un centro commerciale? E cosa ci trovi tu in me?”.
“Sai qual è la verità? Sono un po’ di giorni che vi osserviamo, ma non ve ne siete mai rese conto poiché agivamo nell’ombra. Io ti ho vista solo un paio di volte, mentre Niall cercava di seguire il più possibile Beth. Si è proprio preso una bella cotta. L’ha vista, per la prima volta, sul tetto di questo centro commerciale. Penso sia stato un colpo di fulmine, ma non ne sono sicuro. Niall è piuttosto riservato su queste cose. Per quanto riguarda me, invece, non so spiegarti bene. Riesco solo a dirti che, vicino a te, mi sento tranquillo e sereno… Con questa frase che sto per dire, penso di esagerare, voglio dirti che mi sento come se avessi trovato il pezzo mancante del puzzle per completarlo”.
“Oh Liam…”. Gli occhi di Melanie erano ormai inondati di lacrime. Mise le braccia intorno al collo e lo baciò nuovamente.

Secondo piano.
Bagni pubblici.


- Maledizione. Non mi sta bene che gli altri abbiano trovato delle ragazze così belle e affascinanti come loro. Va bene, io ho la reputazione di voler stare solo con donne molto più grandi di me, ma non è così. E’ tutto troppo tranquillo, devo vedere come sconvolgere la situazione. Che la sfida abbia inizio! – Disse, tra sé e sé, Harry Styles.

Note.
Rieccoci qui! Questo, finora, è stato il capitolo più impegnativo di tutti, poiché ho dovuto gestire le storie di quattro coppie. In questa FF, Harreh fa la parte del guastafeste. Potreste odiarlo, come amarlo.
Ringrazio, come sempre, Alessia, Federica e Alessia per starmi accanto e per sopportarmi ogni giorno.
Vi voglio bene, girls!
Grazie a tutti per aver letto.
:)

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Capitolo 6
*** Il meglio deve ancora venire. ***


Il meglio deve ancora venire.

Dopo aver passato quell’incredibile giornata nel centro commerciale, i ragazzi decisero che non avrebbero voluto perdersi di vista. Si scambiarono i numeri di cellulare, gli indirizzi delle loro rispettive abitazioni e anche il telefono di casa.
Alle ragazze sembrava un sogno realizzato, talmente bello da non sembrare vero. Avevano appena passato la giornata più bella della loro vita e ancora non se ne capacitavano.
Loro, quattro semplici ragazze con tanti bei sogni e progetti da realizzare, baciate da quattro ragazzi (non propriamente “comuni”) con i loro sogni realizzati.
“Beh ragazze, sono le 20. Che ne dite se vi riaccompagniamo a casa?” disse Niall.
“Niall, veramente, non ce n’è bisogno…” rispose Beth.
“Ma per noi è un piacere! Allora, facciamo così: io, Beth ed Harry nella mia macchina, mentre Zayn, Liam, Louis, Rachel, Amanda e Melanie vanno tutti nella Range Rover di Harry, che oggi non può guidare perché si è scordato la patente a casa”.
“Harry, sei proprio rimambito!” disse Rachel, divertita.
“Parla per te!”.

Una volta divisi nelle macchine, i ragazzi partirono. Nell’aria c’era talmente un clima di felicità che, a momenti, si poteva toccare con la mano. Tutti erano felici e sorridenti, per una volta il mondo sembrava girare per il verso giusto. Tutti erano contenti, meno uno.
Harry Styles era, da sempre, un ragazzo dal bel faccino ma con un carattere difficile. Da quando aveva formato la band con i ragazzi, era molto geloso di loro. Tutte le ragazze con cui uscivano i ragazzi non gli stavano mai simpatiche. I membri dei One Direction erano diventati la sua seconda ed intoccabile famiglia. Era comprensibile, perciò, il suo rammarico nei confronti delle quattro nuove ragazze. Fossero state cinque, le ragazze, forse avrebbe chiuso un occhio, ma essere scartato e vedersi portare via gli amici non poteva sopportarlo.
“Ragazzi, io ho fame! Parcheggio a Mc Donald’s, scendo a prendere la roba da mangiare e torno subito. Voi mi aspettate in macchina, d’accordo?” disse Niall con lo stomaco brontolante.
“Va bene! Per me non c’è problema!” rispose Beth.
“Beth, posso fare una cosa?”.
“Che co…”. Non fece in tempo a finire la frase che Niall la baciò.
Harry, nel frattempo, aveva assistito a tutta la scena.
“Siete due piccioncini ma, vi prego, staccatevi o mi farete venire il diabete”. Disse Harry seccato.
Beth diventò rossa pomodoro, mentre Niall scoppiò in una fragorosa risata.
“Non sarai mica geloso, spero!” disse Niall, rivolgendosi all'amico.
“Ma cosa dici! Io geloso?!?!?”.
“Ti ricordo che la mia ultima ragazza l’hai fatta scappare nascondendole un rospo nel cappuccio della felpa. Quella prima ancora, le hai mandato un messaggio minatorio fatto con le lettere del giornale, per non parlare di Allie che…”.
“Va bene, basta. Hai reso il concetto abbastanza chiaro”.
Beth era rimasta senza parole. Aveva paura che Harry potesse fare qualche cosa anche a lei, come aveva fatto con le precedenti ragazze di Niall.
“Vabbè, siamo arrivati. Io scendo, torno subito!” esclamò il biondino.
“Niall, aspe…”. Beth non riuscì a finire la frase che l'irlandese era già sceso dalla macchina e si stava dirigendo verso Mc Donald’s. Quando aveva fame, diventava più veloce della luce.

I due ragazzi si trovavano insieme nella stessa macchina e si respirava il terrore che provava Beth.
“Perché improvvisamente ti sei azzittita? Hai paura che io ti possa fare qualcosa?” disse Harry, stuzzicandola.
“Beh… Sai, dopo i racconti di Niall su ciò che hai fatto alle sue ex, non sono molto tranquilla. Perché hai fatto quelle cose?”.
“E’ divertente vedere le ragazze urlare e dimenarsi a destra e a manca!”. Disse, il riccio, ridendo.
“Non ti credo”.
“Come scusa?”.
“Ho detto che non ti credo. C’è un altro motivo dietro al tuo comportamento. Secondo me, sei geloso e possessivo nei confronti dei ragazzi. Lo vedo come li guardi, sai? E mi sono anche accorta che ci stavi spiando, a me e a Niall, quando stavamo sul tetto” disse la ragazza.
Harry rimase senza parole. Fino a quel momento, aveva avuto a che fare con ragazze idiote e un po’ vanitose che lo notavano solamente per il suo aspetto fisico e non per quello che realmente era. Beth, con due semplici frasi, era riuscita a capirlo come nessun’altro era riuscito a fare.
“Non è così” ribattè Harry.
“Io penso proprio di sì, solamente che sei troppo orgoglioso, come tutti i maschi, per ammetterlo”.
“Ti ho detto che non è così!”.
Si alzò dal sedile posteriore e, per la rabbia di essere stato capito, si ritrovò faccia a faccia con Beth, che si trovava sul sedile anteriore. I loro occhi e le loro facce erano vicinissime, talmente vicine che uno riusciva a sentire il respiro dell’altro.
Harry non aveva fatto caso, fino a quel momento, agli occhi azzurri cielo di Beth e alla sua faccia da bambina indifesa. Beth, invece, stava per avere un infarto poiché uno dei suoi idoli si trovava a pochi centimetri da lei.
Preso da un momento di pazzia, Harry baciò Beth, che cercò inutilmente di divincolarsi, poiché Harry la teneva stretta a sé.
In quel momento, tornò Niall dal fast-food e vide tutta la scena.

“Cosa diamine stai facendo, Harry?!!!!??!?”. Disse Niall, visibilmente incazzato.
“Oddio. Scusami Niall, io non vol…”.
“ESCI IMMEDIATAMENTE DALLA MACCHINA. ORA!”. Era raro che Niall si arrabbiasse ma, ogni volta che accadeva, c’era da mettersi paura.
Harry scese dalla macchina, lanciando uno sguardo a Niall ed uno a Beth.
“Non ci posso credere. Sei esattamente come tutte le altre. Ogni volta, ogni santissima volta, preferite uno degli altri ragazzi a me. Cos’ho che non va? I denti storti? Ho messo anche un apparecchio per aggiustarli. Non ti piace la mia voce? Eppure dicevi di essere una mia fan accanita. Mi hai deluso. Ti riaccompagno a casa per il semplice fatto che non voglio lasciarti in mezzo alla strada come quell’altro”.
“Niall, ti prego… Fammi spiegare…” disse Beth.
“No. Dopo questa giornata, puoi anche fare finta di non aver mai passato dei momenti con me”.
“Siete tutti uguali, non fate mai parlare le persone e fate creare sempre i casini. Non sono stata io a baciarlo, è stato lui. Non riuscivo a staccarmi, poiché mi teneva a sé. Tu sei il mio idolo, mi piaci e voglio stare con te. Per favore, non farmi tornare ad essere solamente una delle tante. Ti dimostrerò che non lo sono. Ti cedo anche il mio Mc Chicken, se vuoi”.
Detta questa frase, Niall scoppiò in una delle sue solite fragorose risate.
“Lo sapevo. Non sei come le altre. Di solito, nessuna mi cede di sua spontanea volontà il suo panino. Immaginavo che fosse andata così la storia, ma volevo sentirtelo dire. Sei riuscita a farmi calmare, grazie”. Detto questo, la baciò. Fu un bacio intenso, lungo, passionale e al sapore di pollo.

“Ragazzi, io direi di mettere un po’ di musica house! Giusto per ravvivarci un po’!” esclamò Zayn.
“Zayn… Siamo tutti stanchi morti, cosa ti vuoi ravvivare?” rispose Rach.
“Ha ragione. Per ravvivarci, ci servirebbe un defibrillatore. Dopo questa giornata, ci servirebbe anche un nuovo corpo. Il mio è sul punto di rompersi” sentenziò Melanie.
“No, ti prego… Non voglio perderti, voglio conoscerti bene” rispose, con una voce triste, Liam.
“Quindi, dopo questa giornata ce ne saranno altre simili?” chiese Amanda.
“Certamente. E stavolta Jimmy non protesterà, è contento anche lui!” disse, ridendo, Louis.
Scoppiarono tutti in una grossa risata, quando all’improvviso videro Styles in mezzo alla strada.
“E tu, che ci fai qui?” chiese il ragazzo moro.
“E’ una lunga storia, fatemi salire”.
“Speriamo non sia successo niente di grave, perché io sono dell’idea che il meglio debba ancora venire!” esclamò entusiasta Amy.
“Già… Il meglio deve ancora venire…” disse, con un tono malinconico, Harry.

Note.
Buonasera a tutti! Partiamo col fatto che non sono molto soddisfatta di questo capitolo. E' una settimana un po' dura, le idee ci sono ma manca l'ispirazione per scrivere decentemente.
Ringrazio, come sempre, Amanda, Melanie e Rachel LOL
Ringrazio nuovamente Fabiana per le sue recensioni.
Byeee
:)

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Capitolo 7
*** Harry Styles. ***


Harry Styles.

- Cosa mi succede? Non mi era mai successo di comportarmi così. Perché sto cambiando? Perché non riesco più ad essere il ragazzo spontaneo che ero prima? Forse perché non sono abituato ad essere lasciato in disparte? No, non credo che sia questo il problema. Devo aprire gli occhi: ho paura di rimanere solo. Dopo Caroline, ho molta diffidenza verso tutto e tutti, tranne che verso i ragazzi. Loro sono i miei punti fermi, sono le uniche persone su cui potrò fare sempre affidamento. E ora? Arrivano quattro ragazze, oltretutto belle, che prenderanno sicuramente il mio posto, ne sono certo. Oppure prenderanno del tempo ai ragazzi. E’ un ragionamento da bambini, ne sono totalmente consapevole. Però sto male, ho bisogno di loro. Ho bisogno di essere anch’io il loro unico punto fermo. Questa viene chiamata “gelosia ossessiva”. Facendo così, però, invece che avvicinarli a me, li sto allontanando sempre più. Niall. Mi devo scusare con Niall. Si è arrabbiato veramente, il che è una vera novità. Quando le persone buone si arrabbiano, mettono ancora più paura. Sono uno stupido. Comportandomi così, cosa avrei voluto ottenere? Devo rimediare a tutto. Il problema è che non so come. -

“Styles? Sei ancora tra noi?” chiese Melanie.
“Eh? Ah, sì si…”.
“Mh, mi sembri un po’ triste, veramente! Dai, cantiamo insieme qualche canzone… Abbiamo una vasta scelta” disse Rachel.

You’re insecure, don’t know what for
You’re turning heads when you walk through the door
Don’t need make up
To cover up
Being the way that you are is enough!

Quando cominciarono tutti quanti a cantare, Harry si risollevò un po’ col morale. Pensò che l’unica cosa che sapeva fare bene, senza sbagliare, era appunto cantare. Stava odiando sé stesso, per ciò che aveva fatto. Sapeva il rapporto complicato di Niall con le donne e, per gelosia, Harry stava rischiando di rovinare tutto.
 
“Niall, sei ancora arrabbiato con Harry?”. Disse Beth con un tono ansioso.
“Sì, lo sarò per parecchio. Non mi sarei mai aspettato un comportamento del genere da lui”.
“Senti, io non voglio farvi litigare. Per favore, risolvi con lui. Avrà avuto sicuramente i suoi motivi per comportarsi così”.
“Senza dubbio, ma non m’interessano. Questa è casa tua?”.
“Sì…” rispose, malinconica e scoraggiata, Beth.
“Allora siamo arrivati. Buonanotte, piccola. A domani”.
“Buonanotte…”. Si baciarono. Beth era triste, non voleva assolutamente far litigare Niall con uno dei suoi più cari amici e colleghi.
- Ho deciso, organizzerò un pranzo a casa mia domani! - pensò Beth.

Il giorno dopo.

Il cellulare di Beth squillò.
“Beth, buongiorno!”.
“Ciao Niall! Ho avuto un’idea per oggi, ti va di venire a pranzo da me?”.
“Volentieri! A che ora vengo?”.
“Per le 13,30!”.
“Perfetto, a dopo!”.
- Ok, ora non resta che fare altre telefonate – pensò Beth.
“Ehi Amy! Fai una cosa, avverti tutti gli altri che oggi state a pranzo da me. Compreso Harry!” disse Beth all'amica.
“CIOè TU NON MI HAI RACCONTATO COSA è SUCCESSO TRA TE E STYLES IERI SERA!!!”.
“Scusa? Chi te l’ha detto?”.
“Me l’ha detto Louis, che gliel’ha detto Zayn, che gliel’ha detto Liam, che gliel’ha detto Niall incazzato nero!”.
“Ah… Anche le altre lo sanno?”.
“E’ ovvio che lo sanno!!! Perché non ce ne hai parlato?” chiese Amanda.
“Perché Niall ed Harry hanno litigato e stavo pensando ad un modo per farli riappacificare. Ecco perché sto organizzando questo pranzo a casa mia. Niall non sa che venite anche tutti voi, per cui venite alle 13. Puntuali, mi raccomando!”.
“Come pensi di poter risolvere la situazione?”.
“Non ne ho la più pallida idea, improvviserò” disse, convinta, Beth.

13.00 p.m.

*Dlin dlon*
“Ciao ragaz…”.
Beth non fece in tempo a finire la frase che Melanie l’aveva presa per le orecchie e portata su in camera da letto.
“Brutta testa di minchia. Non ci hai raccontato nulla e ora speri di cavartela così? Eh no bella cara, sputa il rospo, altrimenti dovrò darti un altro ceffone per farti parlare”.
Visibilmente spaventata dalla potenziale possibilità di ricevere un altro ceffone da parte dell’amica, Beth cominciò a raccontare per filo e per segno la serata precedente, dando maggiormente spazio ai dettagli del bacio, involontario, con Harry.
“… E questo è quanto. Mi sento in colpa, voglio farli tornare amici come prima” sentenziò Beth.
*Toc toc*
“Si può?”.
“Certo Harry, entra!” esclamò Beth.
“Ciao Beth, ciao Mel. Ho saputo che hai organizzato questo pranzo per farmi riconciliare con Niall. Ti ringrazio davvero tanto e vorrei scusarmi per l’altra sera, non so cosa mi sia preso e…”. Improvvisamente, Harry scoppiò a piangere.
“… Ho paura di perderli, ho paura di rimanere da solo ed ho paura di non essere abbastanza per loro. Sto sbagliando, lo so. Il brutto è che vorrei odiarvi, a voi quattro, ma non ci riesco. Mi sento ancora di più in colpa, quindi”. Beth e Mel si alzarono dal letto e andarono ad abbracciare, insieme, Harry.
“Le tue paure sono condivisibili, ma ti prometteremo che non ti porteremo mai via i ragazzi. Prima che essere le loro ragazze, siamo le vostre fan. Conosciamo benissimo il bellissimo rapporto che avete voi cinque, e non sogniamo per nulla al mondo di intrometterci. Niall, ora, è arrabbiato ma presto gli passerà. Ne sono sicura” disse Melanie, rassicurando il ragazzo.
“Non ti preoccupare, si risolverà tutto. Ora, aiutatemi a preparare da mangiare e la tavola. Niall sta per arrivare, e non è un bene non fargli trovare da mangiare” sentenziò Beth. Scoppiarono tutti e tre in una fragorosa risata.
- Sono contento, sono riuscito a sputare fuori tutto ciò che provavo, anche con le ragazze. Spero che, d’ora in poi, le cose possano solo che migliorare – pensò Harry.

Arrivo di Niall.

*Dlin dlon*
“Ciao capelli d’oro!” esclamò Beth.
“Spiritosona!”. La prese, l’abbracciò forte e la baciò.
“Non sono ancora abituata a questi baci improvvisi…”.
“Ti ci abituerai presto, ne sono sicuro”.
“Anche io. Ora andiamo dillà, c’è una sorpresa per te!”.

“Ehi Niallino!” disse Zayn.
“Ragazzi?? Ragazze??? Che ci fate voi qui?”.
“Sai, Beth si sentiva un po’ sola ed ha deciso di invitare TUTTI…”. L’ultima parola detta da Rachel era stata volontariamente marcata. Dietro a Liam e Mel, Louis ed Amy e Zayn e Rachel c’era Harry.
“Che ci fai tu qui?” disse Niall, severamente.
“Sono venuto per risolvere”.
“Non c’è nulla da risolvere, me ne vado” Niall fece per andarsene quando Beth lo fermò.
“Alt. Non così in fretta. La casa è completamente chiusa, le chiavi le ho io. Nessuno uscirà da qui finché non chiarirete”.
“Ma Beth… Lui… Io…” Niall cercava di dire qualcosa ma, per la situazione che si era creata, aveva iniziato a balbettare.
“Per quanto mi riguarda, io ho chiarito con Harry tutto ciò che c’era da chiarire”. Disse Beth con tono serio.
Harry disse tutto d’un fiato le ragioni per cui si era comportato così. Gli vennero le lacrime agli occhi ma, guardando Beth che tanto si era data da fare per risolvere la situazione, le trattenne. Voleva scusarsi sinceramente con Niall, era realmente pentito di tutto ciò che aveva combinato.
Niall era importante come gli altri ragazzi, non poteva rischiare di perderlo per un fatto simile.
“… Per favore, scusami. Non accadrà mai più, te lo giuro” finì il discorso Harry.
“Stronzo dai ricci finti, abbracciami!” A Niall riusciva difficile tenere il broncio a qualcuno.
Si abbracciarono, piangendo.
“Aspetta un attimo… Come mi hai chiamato? ‘Stronzo dai ricci finti’? Io ti ammazzo!” esclamò Harry. Cominciarono a prendersi a cuscinate sul divano di Beth, distruggendoglielo.
“Ci ho rimesso un divano, ma è bello vedere che tutto è tornato come prima!” disse, felice, Beth.
“Scusaci Beth… Te lo ricompro, giuro!” esclamò il biondino.
“Dai, non è importante!”.

Nel frattempo, le altre coppiette erano intente a scambiarsi sguardi e baci furtivi.
“Hai visto che carini Niall ed Harry? Sono contento che alla fine abbiano risolto” disse Liam.
“Avevi dubbi?” rispose Melanie.
“Dubbi no, ma avevo paura che non sarebbero riusciti a fare pace così presto!”.
“A fare pace? Payne, sei proprio un bambino che usa ancora queste espressioni!”.
“Un bambino? Ah si? Ora te lo faccio vedere io chi è, il bambino!”. Si caricò Melanie a mo’ di sacco di patate e se la portò in giro per tutta la stanza. Una volta fatta scendere, la obbligò a baciarlo, cosa che non fu, poi, così tanto un obbligo.

“Ahahahaahah, guarda Liam e Mel! Sono proprio belli insieme!” esclamò Amanda.
“Io conosco un’altra coppia più bella di loro” rispose Louis.
“Ah si? E chi sono?”. Louis prese tra le mani il viso di Amanda e la baciò con una violenta passione, toccandole prima la schiena e poi il sedere.
“Signor Tomlinson, che fa?!? Tocca??”.
“E’ proibito?”. Si misero a ridere.

Zayn aveva una mania con gli specchi, infatti prese lo specchio di Rachel per ammirarsi.“Quanto sono bello”.
“Eh già, sei veramente bellissimo!” rispose Rachel, diventando rossa.
“Ma secondo te, sono più bello io o è più bello il mio riflesso?”.
“Secondo me… Mh…”. Inaspettatamente, Rachel prese l’iniziativa e lo baciò. Nella stanza se ne accorsero tutti, infatti dopo 5 minuti di bacio intenso, cominciarono ad esserci nell’aria delle battutine sulla coppia Rachel – Zayn.
“Ehilà! Il signor Malik è riuscito a far smuovere un po’ quella timidona di Rachel! Complimentoni!!” esclamò Beth che andò in mezzo alla coppia per stringere la mano a Zayn.
“Brava Rach! Finalmente stai diventando un po’ più sicura di te stessa!” disse Amanda.
“Ammazza, Rachel! Non ti facevo così… vivace!” sentenziò Melanie. Scoppiarono tutti quanti a ridere, tranne Rachel che, nel frattempo, era diventata rossa come un peperone.
Zayn si era accorto dell'imbarazzo di Rachel. “Sono felice che lei con me sia così ‘vivace’, significa che si fida di me come io mi fido di lei”. La baciò nuovamente.

Tutti i tasselli del puzzle, momentaneamente, erano al loro posto.

Note.
Non sono per niente soddisfatta di questo capitolo. E' un periodo un po' così, senza idee... Migliorerò nel prossimo, lo prometto!!
Grazie a chi mi recensisce (sono sempre le solite tre LOL) e a chi mi legge.
xx

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Capitolo 8
*** Esci dalla mia testa. ***


Esci dalla mia testa.

Erano passati due mesi dal bacio tra Harry e Beth, e ormai tutti i problemi tra Niall ed il riccio sembravano risolti. Le coppie si erano ufficialmente stabilizzate, a tal punto che Zayn, una mattinata, decise di prenotare un viaggio per tutti (e all’insaputa di tutti) con destinazione Parigi, la città dell’amore.
Decise di dire la notizia la sera stessa, a cena, nella casa dei One Direction, dove ormai le quattro amiche erano solite andare a cena tutti i giorni.
“Ragazzi e ragazze, ho una bellissima notizia per voi!” esordì Zayn.
“Ti sei comprato uno specchio enorme per ammirarti meglio?” rispose ironicamente Amy.
“No. Tra una settimana partiamo, tutti e nove, per Parigi. Poi venitemi a dire che non sono un romanticone, vero Rach?”
“Oh Zayn, ma è fantastico!” Rachel era entusiasta e saltellava in ogni parte della stanza. Aveva sempre desiderato andare a Parigi con le amiche ma non avrebbe mai immaginato che ci sarebbe andata anche con il suo fidanzato.
“Zayn, ma hai pagato tutto tu? Dicci quanto dobbiamo mettere a testa!” disse Mel.
“Lasciate perdere i soldi, ve lo regaliamo noi questo viaggio!”
I ragazzi erano tutti d’accordo. Un po’ meno d’accordo era Harry, che non stava insieme con nessuna delle quattro amiche ma, alla fine, offrì anche lui il viaggio alle ragazze. Non voleva creare, nuovamente, discussioni che l’avrebbero fatto stare solamente male.
Aveva una convinzione: a Parigi si sarebbe divertito come non mai. Voleva riuscire a dimenticare completamente la faccenda tra lui e… Beth.
A distanza di due mesi, ancora non l’aveva completamente dimenticata. Forse si era preso una cotta per lei o forse era solamente ossessivamente geloso di Niall, in ogni caso non riusciva a togliersi dalla testa quel bacio in macchina.
“Harry? Harry, ci sei? Sei ancora vivo?” la voce di Beth lo riportò alla realtà.
“Certo che sono vivo. Non vedo l’ora di partire!” – e di dimenticarti – aggiunse sottovoce.
In quel momento, arrivò Niall che abbracciò da dietro Beth.
“Non vedo l’ora di passare un po’ di tempo da soli” sussurrò Niall alla ragazza.
“Anche io non vedo l’ora, anche perché mi hai rotto tutti gli orologi che avevo” quando Beth era felice, iniziava a dire un sacco di battute squallide che non facevano ridere nemmeno i polli.
Dopo aver mangiato e chiacchierato sui programmi del viaggio, le quattro ragazze tornano a casa di Beth. Quella notte avrebbero dormito insieme.

“Ragazze, io sono felicissima. Non ci posso credere, a Parigi! Vi rendete conto?” disse entusiasta Melanie.
“Il mio sogno che si realizza, meglio di come me lo sono sempre immaginato! E’ fantastico!” incalzò Rachel.
“Senza contare che passeremo 10 giorni con i nostri ragazzi!” concluse Amanda.
Tra la felicità delle amiche, Beth si sentiva come una pecora nera. Era contenta di partire, ma aveva molti timori. Le amiche se ne accorsero subito.
“Beth, a cosa pensi?” chiese Rachel.
“A nulla”.
“Come se non ti conoscessimo. Avanti, sputa il rospo!” disse Amanda.
“Ok, tanto con voi è inutile fingere. Sono entusiasta per la partenza ma… Il fatto di dover dormire con Niall mi spaventa. Ovviamente non dormiremo e… Beh, lo sapete. Sono vergine ed ho paura di tutto ciò che riguarda l’amore. Tutte e tre mi avete detto che fa malissimo, ed io non voglio fare figuracce con Niall del tipo che strillo dal dolore. Francamente lo vorrei evitare. Ecco tutto”.
Melanie, in questi casi di paura, era la persona sulla quale si poteva fare più affidamento. Sapeva aprirti gli occhi alla realtà, senza scoraggiarti.
“Tesoro mio, è ovvio che ti farà male. E’ normale che faccia male. Ma tu Niall lo ami, giusto? Ormai sono due mesi che stai con lui e nessun ragazzo è durato così a lungo con te. Meglio farlo la prima volta con la persona che ami, piuttosto che aspettare inutilmente per le paure che si hanno. Devi prendere un po’ di coraggio, tutto qui. Io avrei preferito farlo la prima volta con Liam. Sai, abbiamo già fatto l’amore e lui è dolcissimo, oltre che essere esperto”.
“La fai facile, tu che ci sei già passata. Io ho paura di me stessa, mi vergogno del mio corpo. E’ sempre stato così e sempre lo sarà. Alcune cose, nella vita, non cambiano mai nonostante il passare degli anni”.
“Ti conosciamo abbastanza e non c’è bisogno che tu faccia la predica a noi. Devi semplicemente lasciarti andare, se capiterà l’occasione che voi siate così intimi. Altrimenti, te ne pentirai. Riflettici su questo. Ora non rattristiamoci la serata e scegliamo cosa mettere in valigia!” disse Amanda.
“Ma partiamo tra una settimana! Abbiamo ancora tempo” rispose Rachel.
“Mia cara, il tempo per scegliere i vestiti è sempre poco. Meglio anticiparsi il tutto e preparare le cose con calma” disse Melanie.
Verso le 2 di notte, le ragazze andarono a dormire. Tutte, tranne Beth o, meglio, era nel letto insieme alle altre ma la sua mente non ne voleva sapere di andare a dormire.
Visti dall’esterno, i problemi degli altri sembrano sempre stupidi, piccoli e facilmente superabili.
Beth sapeva benissimo che il suo era un problema idiota, ma rimaneva il fatto che era sempre un problema, per colpa del quale non stava riuscendo a dormire quella sera.
Le amiche, avendo già avuto i loro primi rapporti sessuali, non potevano capirla. Ci provavano, ma Beth sapeva che, infondo, loro non capissero la causa di tutto quel timore.
Insicurezza.
Beth era estremamente insicura di sé, anche se non lo dava a vedere molto spesso. Fin da piccola, aveva avuto un rapporto complicato con il proprio corpo e, di conseguenza, non riusciva ad accettarsi, nonostante avesse un ragazzo perfetto come Niall.
Sapeva benissimo che, nella vita, c’erano problemi peggiori. Aveva affrontato lei stessa problemi peggiori, primo tra tutti la morte del padre.
Ma il suo punto fisso, ora, era questo. Aveva semplicemente bisogno di certezze, che nemmeno Niall poteva darle.

Il giorno successivo, le ragazze furono svegliate dal fastidioso rumore del campanello della casa di Beth.
“Vado io ad aprire” disse la padrona di casa con la voce ancora impastata dal sonno.
“Lei è la signorina Beth?” chiese il postino.
“Sì”.
“Ecco, metta una firma qui e una qui. Questi pacchi sono per lei. Arrivederci, buona giornata!”.
Davanti alla porta, ci stavano 20 pacchi, 5 per ogni ragazza.
“Ma questi… sono vestiti nuovi! Oddio che bellezza, avevo proprio bisogno di un guardaroba nuovo!” esclamò entusiasta Amanda.
I pacchi erano stracolmi di magliette, jeans, leggins, vestiti, accessori e… Indumenti intimi.
Alla vista di quest’ultimi, a Beth ritornarono in mente tutti i pensieri fatti la sera prima.
“So a cosa stai pensando e so come la pensano Mel e Amy. Non vogliono essere cattive con te, vogliono farti semplicemente aprire gli occhi. All’inizio farà male, ma poi sarà la cosa più bella della tua vita. Sono riuscita io a superare le mie paure, puoi riuscirci benissimo anche tu”. Rachel voleva dire con tutto il cuore quelle parole all’amica. Voleva farle capire che non era l’unica a non sentirsi accettata, anche Rachel aveva, da sempre, lottato contro il proprio corpo e contro sé stessa.
“Grazie” fu l’unica parola che riuscì a dire Beth, poiché i sensi di colpa avevano iniziato ad insinuarsi in lei. Si era completamente scordata della sofferenza dell’amica per il suo corpo troppo magro, rispetto a ciò che voleva essere lei.
Grazie a Rachel, Beth decise che doveva iniziare a godersi quei fottuti diciassette anni, senza pensare ai “ma” ed ai “però”.
Doveva iniziare a vivere la sua vita, senza punirsi per qualcosa che non aveva fatto.
Amava Niall con tutta sé stessa, lo amava.
Di questo ne era assolutamente certa.
Infatti, decise di parlare con lui di questo suo problema. Di affrontarlo insieme, come una coppia.
Solamente che i giorni prima della partenza furono durissimi, poiché i ragazzi dovettero spostare tutti i loro impegni di una settimana prima del viaggio.
In quei giorni, quattro coppie non si videro per nulla.
Ormai mancava solamente un giorno alla partenza e le ragazze ancora dovevano fare le valige.
“Siamo in un fottuto ritardo con la tabella di marcia!” esclamò Melanie.
Mentre le ragazze erano indaffarate a prepararsi le loro valige, Beth guardò nello scatolone dell’intimo che gli aveva regalato Niall.
Si fece coraggio e prese quei completino intimi e li mise in borsa. Tutti e 20.
Voleva imparare ad amare veramente, voleva impararlo con lui, in quei 10 giorni successivi.

Note.
Era da troppo tempo che non aggiornavo questa FF, ma non avevo assolutissimamente idee.
Questo capitolo non è un granché, però spero vi piaccia.
With love
xx
Sveva.

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Capitolo 9
*** Partire è vincere una lite contro l'abitudine. ***


Partire è vincere una lite contro l’abitudine.

5.00 a.m., casa di Beth.
La sveglia era puntata alle 8.00 del mattino, ma Beth era già sveglia.
Non era riuscita a dormire molto, quella notte. Pensava e ripensava al discorso che avrebbe fatto a Niall, su come avrebbe affrontato la questione.

- Che situazione del cazzo. Non posso dirgli “sai Niall, ho paura di trombare con te perché ho mille pippe mentali. Però ti amo, eh!”. Proprio no. Farei solamente la figura della bambina e, l’ultima cosa che voglio al mondo, non voglio perderlo. -

Mentre stava pensando tra sé e sé, sentì suonare il campanello.
- Questo campanello inizia a darmi un po’ sui nervi e poi… Ma chi può essere il matto che disturba a quest’ora?!? – pensò.
Si alzò in punta di piedi per vedere dallo spioncino chi fosse e rimase allibita.
“Ciao Harry! Che succede? Perché sei qui a quest’ora?” Beth fece per salutarlo, quando Harry gli cadde tra le braccia. Puzzava fottutamente di alcol.
“Cazzo, Harry! Non ti puoi ubriacare il giorno stesso della partenza!
“Posso, invece. Tanto il danno maggiore lo farò adesso”. Beth non fece in tempo a controbattere che le labbra di Harry si trovavano sulle sue. Nuovamente.
Questa volta, però, il bacio era diverso. Era pieno di emozioni, passione ed anche timore.
Le mani di Harry iniziarono a toccare Beth ovunque, che non lo bloccava.
In quel momento, Beth non riusciva a capire nulla. Non capiva perché si stesse facendo travolgere dalla passione di Harry, sapendo che era una cosa sbagliata. Lei amava Niall, non Harry. Allora perché non trovava la forza di fermarsi?
Beth levò la maglietta ad Harry ed iniziò a slacciargli i pantaloni, come se fosse la cosa più naturale al mondo. Harry fece lo stesso alla ragazza, che rimase solamente in indumenti intimi.
Mentre erano concentrati a spogliarsi, una voce fuori campo li interruppe.
“Ah, scusate il disturbo. Me ne vado, ciao Beth”. Era Niall. Era la fottutissima voce di Niall che aveva assistito a gran parte della fottuta scena.
“Cazzo… Niall aspetta!”. Beth si mise a gridare e si levò di peso Harry da sopra di lei, prese i vestiti che si era tolta e cominciò a rincorrere Niall.
Il biondino irlandese aveva iniziato a piangere, non voleva credere a ciò che aveva visto ma purtroppo non poteva fare altrimenti. La sua ragazza lo stava per tradire.
Sperava che Beth non fosse come tutte le altre, pensava che lei lo amasse davvero. Invece, come al solito, stava per finire a letto con Harry “sono il più figo” Styles.
Sentì una mano che lo fermava. Era Beth, avrebbe riconosciuto il suo profumo tra mille. Anche se, ora, il profumo era un miscuglio tra il suo e quello di Harry.
“Niall, amore mio… Ti prego, ascoltami”. Beth singhiozzava.
“Perché dovrei farlo?”. Niall le dava le spalle, non voleva vederla in faccia e non voleva farle vedere che piangeva per lei.
“Perché non è come sembra… Io…”. Beth non riusciva a parlare, le lacrime la sovrastavano.
“Non è come sembra? Ah, quindi tu non stavi per andare a letto con Styles. Vi stavate semplicemente facendo le coccole, nudi, da bravi amici? Per favore, Elizabeth. Sono uno stupido, ero anche venuto per svegliarti prima e stare un po’ insieme da soli, io e te”.
“Lui è venuto a casa mia, ubriaco fradicio. Mi è saltato addosso, non riuscivo a spingerlo via. Non volevo andarci a letto, io ti amo. Niall, ti prego, guardami!”.
Il ragazzo sì girò verso Beth. I suoi occhi erano colmi di rabbia e rancore verso di lei. La cosa peggiore era che erano colmi di lacrime.
“Tu non mi hai mai amato. Per favore, ora lasciami andare via”. Si scrollò Beth e iniziò a correre velocissimo, verso una meta sconosciuta.
Beth era distrutta. Si stava insultando compulsivamente dentro di sé.
- Melanie. Devo andare da Melanie -

6.00 a.m., casa di Melanie.
*Dlin dlon*
“Beth? Che cazzo ci fai qui a… Oh”. Rimase senza parole, non aveva mai visto l’amica ridotta in quello stato.
“Ho fatto un casino. Il casino peggiore della mia vita”.
“Entra e raccontami”.
Beth spiegò per filo e per segno tutto ciò che era successo, continuando a piangere come una fontana.
“Dico, sei una cogliona? Ti lamenti tanto che non hai mai nessun ragazzo, e poi? Fai la zoccola con un caro amico del tuo fidanzato? Ma stai bene?”.
“Mel, per favore. Non complicare ancora di più la situazione. Pensi che non ci stia male? Oltretutto tra 4 ore dobbiamo stare in aeroporto per il check-in”.
“Ma tra tanti giorni, proprio oggi dovevi fare questa stronzata?”. Melanie era incazzata nera. Non poteva credere che l’amica sarebbe caduta, nuovamente, nel “tranello” della bellezza di Harry.
“Mica ho deciso io di litigare con Niall. E non ho deciso nemmeno di avere Styles tra i piedi. Vuoi darmi una mano a risolvere o vuoi semplicemente farmi la predica del cazzo?”. Disse Beth esasperata.
“Ok, ti do una mano. Ma solo perché voglio andare a Parigi”.
“Grazie”.

6.30 a.m., casa di Amanda.
Quel giorno, Amy e Rachel avevano deciso di dormire insieme poiché abitavano vicine e avevano bisogno, entrambe, di una mano per finire le loro valige.
“Menomale, almeno le troviamo entrambe qui”. Disse Melanie.
Beth suonò il campanello e Amanda, assonnata, le aprì la porta. Aveva ancora la bocca e gli occhi impastati dal sonno, ma capì immediatamente che era successo qualcosa di grave, poiché non aveva mai visto Melanie con l’affanno che si ha, generalmente, dopo una corsa.
“Qualsiasi cosa sia successa, non ne voglio sapere nulla. Fatemi dormire che tra un po’ partiamo”.
“Il viaggio è a rischio”. Disse velocemente Beth.
“Come? Che cazzo stai dicendo? Entra e spiega!”.
Beth si rimise a spiegare l’accaduto nei minimi particolari.
“Amy cos’è questo casin… Ciao ragazze! Che ci fate qui?”.
“Oddio, mi tocca rispiegare tutto. Amy, per favore, spiegale tu!”.
Amanda spiegò, al posto dell’amica, nuovamente ciò che era successo.
“Scusa, e che ci fai ancora qui? Vai da lui!”. Disse Rachel.
“Facile a dirsi, non so dov’è andato ed ha il cellulare spento. Maledetto Styles, questa me la paga!”.
“Beth, amore mio. Tu sei stata la prima a non fermarlo, non puoi dare la colpa solo a lui”. Disse Melanie.
“In ogni caso, il casino è successo. Cerchiamo di rintracciarlo. Io chiamo Louis, Mel chiama Liam e Rach chiama Zayn. Qualcuno saprà dov’è!”. Disse Amanda.
“Aspettate, ora che ci penso so dove potrebbe essere. Sono le 7 ormai, dovrebbe essere aperto. Io vado”. Disse Beth, uscendo velocemente dalla porta e non dando spiegazioni alle amiche.

7.00 a.m., tetto di Harrods.
- Deve essere qui. Quando tutto è iniziato, mi disse che veniva qui per vedermi e per stare un po’ da solo. Può essere venuto solo che qui, o almeno lo spero – pensò Beth.

Si girò un po’ intorno per vedere se Niall si trovava lì e lo vide, in lontananza, seduto per terra in un angolo. Si avvicinò piano a lui, per non farsi sentire, ed iniziò a parlare.
“Sapevo di trovarti qui. Le cose che mi dici, me le ricordo tutte sai? Ricordo che mi avevi detto che era stata da qui la prima volta che mi avevi vista e mi ricordo che amavi questo posto perché era l’unico posto dove potevi stare un po’ da solo. Mi ricordo ogni singola cosa di te, e voglio continuare a farlo per molto tempo. Voglio continuare a conoscere i tuoi pregi e, soprattutto, i tuoi difetti. Voglio condividere le mie prime esperienze con te. Sai perché stavo in quello stato con Harry? Perché non avevo il coraggio di affrontare alcuni argomenti con te, di conseguenza non ho dormito per tutta la notte. Per questo, non ero lucida e non riuscivo a capire bene cosa stesse succedendo. Sai qual è la mia preoccupazione? Fare l’amore con te. E’ da bambine, ma io non sono mai andata a letto con nessuno. Ho paura, tanta paura. Forse perché mi è venuta a mancare la figura maschile di mio padre, non lo so. Ma ho timore. E mi sento una merda, perché io ti amo e vorrei riuscire a vivere con tutta me stessa questo rapporto”. Aveva le lacrime agli occhi.
Niall rimase zitto ad ascoltarla, senza guardarla negli occhi, per tutto il tempo.
“Con Harry ci stavi riuscendo”. Furono le uniche parole che riuscì a dire.
Beth si abbassò verso Niall e lo abbracciò più forte che poteva.
“No, sicuramente mi sarei fermata prima. Io ti amo, Niall. Ti prego credimi. Senza di te la mia vita non ha senso”.
Niall l’abbracciò, ma non riusciva a smettere di pensare alla scena di Beth e Harry seminudi.
“Anche io ti amo, ma non posso passare sopra a tutto così, come se niente fosse”.
“Non ti sto chiedendo questo, ti chiedo semplicemente di partire lo stesso con me e gli altri. Dammi un’altra possibilità, ti prego!”.
Niall la guardò dritta negli occhi e la baciò. Era innamorato, non poteva non perdonarla.

Insieme, si diressero verso casa di Beth dove c’era ancora Harry mezzo nudo che puzzava di alcol.
“Portalo a casa, per favore. Puzza ancora di alcol ed è meglio che non lo vedo per qualche ora”. Disse Beth.
“Okay, anche se ora vorrei ammazzarlo”. Rispose Niall.
“Sappiamo entrambi che non lo farai”.
“E’ fottutamente vero”.
“Dai, ci vediamo dopo. Mi preparo, finisco di prendere le ultime cose e poi partiamo!”. Disse entusiasta Beth.
“Sì… Ciao”. Niall chiuse la porta col piede, poiché si era coricato Harry sulle spalle.
Beth avvertì le amiche che la faccenda si era, più o meno, sistemata e che non vedeva l’ora di partire.

10 a.m., aeroporto.
“Ragazzi, ci siamo tutti?” Domandò Liam.
“No, amore. Manca Beth. Chissà dove si è cacciata!” Disse Melanie.
“Dai, starà venendo…” sentenziò Rachel per calmare il clima ansioso.
Ormai tutti erano al corrente di cosa fosse successo quella mattinata, poiché l’atmosfera tra Harry e Niall era pesante.
Ad un tratto, arrivò Beth trapelante e affannata.
“Scusate il ritardo, eccomi! Non trovavo le chiavi di casa”.
“Idiota. Andiamo a fare il check-in”. Disse Amanda.

11.00 a.m., dentro l’aereo.
Beth era riuscita a sedersi vicino a Niall, poiché un signore aveva acconsentito a scambiarsi di posto con lei. Anche le altre coppiette erano tutte sedute vicine, mentre Harry era seduto vicino ad una bella ragazza mora.
“Sono così contenta che stiamo per partire. Spero di riuscire a farmi perdonare, a Parigi!”.
“Vedremo se ci riuscirai”. Disse Niall, tenendola stretta per mano.


Note.
Zan zan zaaaan!
Beth dovrà farsi assolutamente perdonare da Niall... poverino!
Questo capitolo è un po' ansioso LOL
Grazie ad Alessia e Federica che sono le uniche che recensiscono
:'D
Sveva xx

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