Papà, da dove vengono i bambini?

di emme30
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Papà, da dove vengono i bambini? ***
Capitolo 2: *** Papà, io a scuola non ci voglio andare! ***
Capitolo 3: *** Papà, tienimi che sennò cado! ***
Capitolo 4: *** Papà svegliati! Ci sono i biscotti! ***
Capitolo 5: *** Papà, mi aiuti a fare i compiti? ***
Capitolo 6: *** Papà, posso prendere la macchina stasera? ***
Capitolo 7: *** Papà, qui c'è qualcuno che vorrebbe conoscerti! ***
Capitolo 8: *** Papà, possiamo tenerla? ***
Capitolo 9: *** Papà stai zitto che non sentiamo! ***
Capitolo 10: *** Papà, Buon Compleanno! ***
Capitolo 11: *** Papà, la nostra bambina è diventata una donna! ***
Capitolo 12: *** Papà, non mi piace la fidanzata dello zio! ***
Capitolo 13: *** Papà, ma la nuova sorellina è brutta! ***
Capitolo 14: *** Papà, possiamo parlare d'altro? ***
Capitolo 15: *** Papà, Annie piange di nuovo! ***
Capitolo 16: *** Papà, ti prego non ucciderlo! ***
Capitolo 17: *** Papà, sei il migliore del mondo! ***
Capitolo 18: *** Papà, ma sei malato! ***
Capitolo 19: *** Papà, non essere geloso! ***
Capitolo 20: *** Papà, anche io ascolto Adele quando sono depressa! ***
Capitolo 21: *** Papà, grazie. ***
Capitolo 22: *** Papà, ma come hai potuto dimenticarti?! ***
Capitolo 23: *** Papà, andiamo a Disneyland? ***
Capitolo 24: *** Papà, non litigate! ***
Capitolo 25: *** Papà, sei tornato! ***
Capitolo 26: *** Papà, non ti arrabbiare! ***
Capitolo 27: *** Papà, nessuno può offendervi! ***
Capitolo 28: *** Papà, meno male che i nonni ci viziano! ***
Capitolo 29: *** Papà, noi siamo unici. ***
Capitolo 30: *** Papà. ***



Capitolo 1
*** Papà, da dove vengono i bambini? ***


"Papà, da dove vengono i bambini?”

 

Papà, da dove vengono i bambini?”

Blaine quasi si strozzò con il pollo che stava masticando quando sentì quelle parole uscire dalla bocca di Tommy, seduto di fronte a lui mentre impugnava in malo modo la forchetta e smangiucchiava la carne infilzata sopra.

Ma il motivo principale per cui stava per rimanere soffocato fu il fatto che il piccolo con i ricci scuri e gli occhi chiari non aveva fatto quella domanda a lui, ma a suo marito seduto al suo fianco che sorseggiava dal bicchiere d'acqua. Sebastian, al contrario di Blaine, non si scompose, guardò il figlio con un sorriso mentre con una mano dava delle lievi pacche sulla schiena di Blaine, che aveva iniziato a tossire, e gli rispose con naturalezza.

I bambini nascono nove mesi dopo che una mamma e un papà fanno sesso.”

Blaine tossì più forte, sentendo Sebastian ridacchiare al suo fianco ma, prima che potesse trovare il respiro per negare qualunque cosa avesse detto il marito, la bambina con le trecce in piedi sulla sedia di fianco a Tommy lo interruppe.

Ma come siamo nati noi? Noi non abbiamo una mamma.”

L'abbiamo presa in prestito per farvi,” rispose con nonchalance Sebastian, lanciando un'occhiata stranita a Blaine che beveva dal suo bicchiere d'acqua con le guance rosse nel tentativo di poter tornare a usare la gola.

E cosa succede quando una mamma in prestito e due papà fanno... spesso?” chiese di nuovo Annie, mettendosi in bocca un grosso pezzo di carne.

Tesoro, non si parla con la bocca piena,” la ammonì Sebastian alzando un sopracciglio e la bambina si portò la mano di fronte alla bocca, arrossendo un poco.

Sì, ma papà papà dai cosa succede quando due grandi fanno quella cosa lì... quello spesso?” continuò Tommy guardando di traverso Blaine, che si dava dei colpi al petto e cercava di fare più rumore possibile per coprire quella conversazione che, era sicuro, non stesse portando a nulla di buono.

Beh, bisogna che-”

Gelato! Chi vuole il gelato?” riuscì finalmente a dire Blaine con un filo di voce mentre Sebastian continuava a dargli delle leggere pacche sulla schiena e lo guardava confuso.

Annie sputò il pezzo di carne che stava masticando sul tovagliolo e guardò il padre con occhi spalancati.

Ma papà, ma tu non ci fai mai mangiare il gelato se non abbiamo finito le verdure!”

Non stare in piedi sulla sedia e siediti bene,” disse Blaine con un filo di voce rivolto alla figlia, ancora provato dall'essere quasi soffocato.

Nessuno vuole gelato e TV? Siete sicuri?”

I due bambini si guardarono prima di appoggiare le posate al tavolo e sollevare le braccia per aria.

Sììììì gelato!!” Senza aspettare ulteriore conferma o un ripensamento da parte dei genitori, si alzarono dal tavolo per frugare nei ripiani bassi de freezer e correre in salotto con due grossi gelati tra le mani.

I due uomini rimasero in silenzio seduti al tavolo della cena finché non sentirono la televisione accendersi nell'altra stanza. Blaine alzò lo sguardo dal piatto e guardò il compagno che gli stava sorridendo biecamente e si vedeva lontano un miglio che stava cercando di trattenere una risata epocale.

Dolcezza,” lo apostrofò con il suo solito tono languido. “Da quando i bambini possono mangiare il gelato davanti alla televisione senza aver finito di mangiare il secondo?”

Da quando tu sei un completo idiota,” gli rispose secco Blaine ritornato in possesso della sua voce e della sua gola, che sebbene bruciasse almeno gli permetteva di insultare quel cretino con cui viveva da più di dieci anni.

Oh, e perché lo sarei?”

Blaine si alzò dalla sedia prendendo i piatti dal tavolo. “Ma cosa ti passa per la testa? Hanno sei e quattro anni, come puoi pensare di parlargli di sesso? Che fine hanno fatto la storia della cicogna, del cavolo o tutte quelle cose che dicono i genitori ai bambini quando fanno queste domande e sono troppo piccoli?”

Sebastian rise, osservandolo sparecchiare in fretta e gesticolando nel vuoto nella sua direzione.

Ma così non è divertente.”

Ma-ma-ma-ma perché sarebbe divertente in questo modo?”

Sebastian si alzò lentamente e si avvicinò a lui appoggiato al lavandino. Si fermò soltanto quando fu a pochi centimetri dal suo volto e gli sussurrò sulle labbra.

Perché tu sei divertente. Perché è sempre bello vederti così imbarazzato.”

Blaine stava per rispondergli e mandarlo a quel paese, ma le sue labbra si ritrovarono impegnate in un bacio e le lamentele gli morirono in gola. Ricambiò con fare arrabbiato, senza godersi propriamente le labbra morbide del marito sulle sue e indietreggiando dopo poco. Lo guardò ansimando e scosse la testa.

Sei incorreggibile. E se questo era un tentativo di convincermi per stasera, scordatelo.”

Sebastian alzò gli occhi al cielo annoiato.

Oh, e dai Blaine. Cosa vuoi che ne sappiano? Tra mezz'ora si saranno già dimenticati. Sono bambini, non è che si ricordano tutto quello che sentono!”

Blaine fu sul punto di rispondergli quando le voci squillanti di Annie e Tommy li interruppero.

Papààààààààà, me lo porti un succo di frutta?”

Annie! Lasciali stare, staranno facendo quella cosa lì di prima, quel spesso. Magari poi così ci ritroviamo un fratellino!”

Uhh che bello! No, niente papàààà! Non lo voglio il succo di frutta! Però fate spesso così almeno presto abbiamo un fratellino!”

I due uomini si guardarono in silenzio per qualche minuto con gli occhi spalancati e la bocca leggermente aperta dallo shock. Sebastian stava per scoppiare a ridere ma Blaine gli lanciò un'occhiata omicida che lo convinse a non muovere un solo muscolo per il suo bene.

Per fortuna che erano solo bambini, eh?”

 

 

 


Questa cosa assolutamente demenziale è stata ispirata dal meraviglioso tumblr di spuffina (ciau fede! :3 <3 ) che se non la seguite fatelo, perchè è troppo brava a graficare e c'è seblaine dappertutto ed è amore puro <3

E grazie alla mia metà che l'ha letta e mi ha detto che è comica, anche perchè io non l'avrei mai detto LOL <3 E poi boh, questa cosa è demenziale e scritta in un quarto d'ora XD Grazie a chi ha letto :3

Marti

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Capitolo 2
*** Papà, io a scuola non ci voglio andare! ***


"Papà, io a scuola non ci voglio andare!”

 

Papà, io non ci voglio andare a scuola!”

Tommy, smettila di fare i capricci e infilati i calzini.”

No! Io rimango a letto. Rimango a casa a giocare con Annie, lei a scuola non ci deve andare e non ci vado nemmeno io.”

Blaine si sfregò la faccia, si stropicciò gli occhi ancora impastati di sonno e sospirò rumorosamente. In quel momento, avrebbe solo voluto fare tanto male a tutte le persone che gli avevano sempre detto che il primo giorno di scuola del proprio figlio era una di quelle esperienze da ricordare per tutta la vita.

Se lo sarebbe sicuramente rammentato negli anni a venire, ma perché stava davvero per perdere la pazienza. E lui di solito era quello buono, quello che diceva sempre di sì, quello che viziava quelle due piccole pesti che correvano per casa tutto il santo giorno rompendogli qualunque tipo di cosa e disegnando sui muri.

Lui era quello bravo dei due, eppure in quel momento avrebbe tanto voluto non esserlo.

Aprì il grosso armadio colorato e tirò fuori due maglioni bianchi di diverse misure, lanciandone uno sul letto sul quale Tommy sedeva ancora in pigiama con il broncio e le gambe incrociate, e avvicinandosi ad Annie che, stranamente, era muta davanti al baule dei giocattoli.

Tommy, infilati quei calzini e vestiti, altrimenti vado a chiamare tuo padre. Su le braccia, tesoro.”

La bambina sorrise e alzò le braccia per farsi infilare il maglione e Blaine ringraziò chissà quale buona stella che quella mattina almeno uno dei due gli desse retta senza fare capricci. Le sistemò una molletta con un fiocco rosa tra i riccioli dorati e le diede un bacio sulla fronte.

Vai in salotto e mandami papà, che qua sennò non usciamo più di casa.”

La piccola annuì mordendosi un pollice e si avviò saltellando verso la porta. Blaine si alzò dalla sua posizione accucciata e, passandosi una mano tra i capelli, si voltò verso l'altro suo figlio, che aveva deciso di nascondersi sotto il piumino del letto.

Esci subito di lì.”

No. Io a scuola non ci voglio andare,” sentì Tommy borbottare sotto le coperte.

Thomas, conto fino a tre e poi le buschi. Uno.”

No, no, no, io a scuola non ci vado, non ci vado, non ci vado!!”

Due.”

Nooooo papà nooooo!”

Allora, si può sapere cosa succede?”

Blaine si voltò subito in direzione di quella voce forte e decisa che era comparsa nella stanza e si morse il labbro, guardò il marito adorante e gli mimò un grazie con le labbra. Sebastian sorrise e gli fece l'occhiolino, per poi tornare serio e fissare le coperte sotto le quali era nascosto Tommy che, sentita la voce autorevole del padre, si era fatto piccolo piccolo.

Vogliamo uscire di lì e vestirci e dare retta a papà?”

Tommy tirò fuori la testa dalle lenzuola con gli occhi rossi e guardò Sebastian.

Ma papà... io a scuola non ci voglio andare.”

Sebastian sospirò e gli tirò via le coperte di dosso. “Invece adesso la smetti di far diventare matto tuo padre e ti vesti. Subito.”

Il bambino provò a ribattere, ma lo sguardo di Sebastian gli fece cambiare idea e, borbottando qualcosa sottovoce e con le lacrime che gli rigavano le guance, si alzò dal letto per avvicinarsi al comò e prendere i calzini.

Constatando che la situazione era sotto controllo, Blaine si avvicinò al marito per lasciargli un lieve bacio sulle labbra. “Grazie. Rimani a vedere che si metta le calze dello stesso colore, che io devo andare a vestirmi e siamo in ritardo. Annie?”

Sebastian ridacchiò e lo baciò di nuovo passandogli una mano sulla guancia. “In salotto che guarda la tv. Ma potresti venire anche in pigiama, tanto sei sexy lo stesso.”

Blaine alzò gli occhi al cielo e uscì dalla stanza borbottando, sentendo il marito ridacchiare.

Mezz'ora dopo, nonostante tutti i drammi dei calzini, erano tutti e quattro davanti alla scuola elementare per il primo giorno di scuola del più grande di casa; Annie in braccio a Blaine, Sebastian che camminava di fianco a loro con le mani nelle tasche del cappotto e Tommy ancora arrabbiato che camminava a passo spedito davanti a loro, tenendo strette le spalline dello zaino colorato che aveva sulle spalle.

Papà, perché Tommy non vuole andare a scuola? Posso andarci io al posto suo?”

Blaine ridacchiò e lasciò un bacio sulla fronte della bambina che aveva in braccio. “Perché sei piccola, tra due anni ci andrai anche tu.”

Ma io non farò i capricci. E poi voglio un astuccio pieno di pennarelli come quello di Tommy.”

Blaine si voltò verso il marito che stava sorridendo accanto a loro e le annuì, facendola ridere contenta.

Si fermarono davanti a un grande edificio di mattoni rosso, intorno a loro una folla di bambini e genitori in attesa del suono della campanella. Blaine notò che Tommy si era fermato poco lontano da loro e che si stava toccando la faccia con le mani. Lanciò un'occhiata a Sebastian che capì subito a cosa alludeva e con un sospiro si avvicinò al figlio.

Ohi,” si accucciò per guardarlo negli occhi arrossati e tirò fuori un fazzoletto per asciugargli le lacrime sul viso. “Perchè piangi?”

Non ci voglio andare a scuola,” singhiozzò Tommy, sfregandosi un occhio.

Ma tu sei un ometto grande. E gli ometti grandi vanno a scuola.”

Ma io non ci voglio andare.”

Perchè non ci vorresti andare? Se è per i vestiti che ha scelto tuo padre, non posso darti torto. Voltati che ti tolgo questo cravattino che non mi sembra il caso, ma non dirlo a papà.”

Tommy tirò su col naso mentre Sebastian gli sorrideva e cercava di farlo ridere.

No, non è per i vestiti, è per Michael Stones.” Sebastian si infilò il piccolo cravattino in tasca e gli abbottonò di nuovo il giubbotto alzando le sopracciglia.

Cosa c'entra Michael Stones? E' quel bambino con cui giochi al parco?”

Dice che non sono abbastanza fico da andare nella sua classe e ha detto a tutti gli altri di non essere miei amici.”

Sebastian lo guardò con un sorriso. “Sai perchè ti ha detto così?”

Tommy scosse la testa mordendosi il labbro e tirando su col naso.

Perchè in realtà tu sei fichissimo! Tu ci fai un baffo a tutti, altro che. Se lo sognano di essere come te.”

Il bambino lo guardò facendo un sorriso timido. “Davvero papà?”

Sebastian rise per poi stringerlo in un abbraccio che quasi gli fece perdere l'equilibrio. “Certo! Sei figlio mio dopotutto, tu sei fichissimo di default.”

Tommy sorrise contento e lo prese per mano per tornare da Blaine e Annie che li stavano guardando poco lontano.

Risolta la crisi?” domandò Blaine con un sorriso, sentendo il braccio di Sebastian andare a cingergli la vita. “Sì, papà dice che sono fichissimo di diffalte che sono meglio di Michael Stones.” commentò Tommy annuendo per poi voltarsi in direzione della scuola nel sentire la campanella suonare.

Ci vediamo dopo?” chiese con un sorriso saltellando sul posto, impaziente di entrare nell'edificio.

Blaine e Sebastian si guardarono stupiti prima che quest'ultimo gli scompigliò i capelli con una risata. “Stendili tutti!”

I due uomini lo guardarono entrare a scuola con un sorriso soddisfatto in volto.

Fichissimo di diffalt?” mormorò Blaine trattenendo una risata, senza distogliere lo sguardo dal figlio.

Dopo ti spiego,” rispose l'altro prima di prendergli Annie dalle braccia e baciarlo sulle labbra.

Rimasero ad aspettare che Tommy scomparisse all'interno della struttura per prendersi per mano e tornare a casa con Annie in braccio a Sebastian, e Blaine pensò che dopotutto non era stato un brutto pensiero quello di prendersi la giornata libera per la sua famiglia. Strinse più forte la mano di Sebastian ed osservò in adorazione la figlia che si era accoccolata contro il petto del marito.

Papà?”

Sì?” risposero entrambi in coro come facevano sempre ogni volta che una delle loro piccole pesti li chiamava.

Annie ridacchiò, per poi mordicchiarsi il pollice e guardare Sebastian. “Ma sono fichissima anche io di diffalt, veeeeero?”

 

 


Ho deciso di far diventare la oneshot dei Daddy!Seblaine una raccolta con piccoli momenti di questa famigliola assolutamente adorabile, perchè anche io ho bisogno di scrivere roba così fluffosa ogni tanto :)

Il prompt è della mia adorabile Fede <3 spero ti piaccia dear :3

A presto e grazie a chi ha letto :)

Marti

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Capitolo 3
*** Papà, tienimi che sennò cado! ***


"Papà, tienimi che sennò cado!”

 

Papà papà anche io anche io!”

Blaine ridacchiò prima di accucciarsi per avere gli occhi all'altezza di quelli della figlia. “Tu sei piccola, voltati che ti faccio la coda.”

La bimba mise su il broncio e si voltò, alzando il mento per facilitare il padre che le stava raccogliendo indietro i capelli da viso sudato. “Ma papà ma perchè Tommy sì e io no?”

Perchè sei piccola.”

Ma lo dici sempre. E' la scusa che dici sempre! Voglio andarci anche io in bichicletta!”

Blaine rise e le fermò il ciuffo con una piccola molletta colorata al lato della testa, per poi alzarsi in piedi. “Bicicletta, amore. E quando sarai più grande.”

Ma uffa! Voglio essere anche io grande come Tommy!” si lamentò la bambina arrampicandosi sulla panchina di legno e incrociando le braccia al petto con il viso imbronciato.

Blaine la guardò con un sorriso prima di sedersi accanto a lei e prendere un tubetto di crema solare dalla borsa per poi spalmargliene un poco sulle braccia candide.

Dopo essersi assicurato che non si sarebbe scottata con quel caldo sole di luglio si alzò, si sistemò gli occhiali da sole in mezzo ai capelli e si avvicinò al marito inginocchiato per terra poco lontano sull'erba di quel parco in periferia accanto a una bicicletta rossa fiammante e a Tommy.

Allora, hai capito? Io ti do la spinta e però poi tu devi premere sui pedali, va bene?”

Sì sì sì va bene, però mi tieni vero papà? Sennò cado.”

Sebastian sorrise e si alzò in piedi passandosi una mano tra i capelli. “Sì, ti tengo. Però tu pedala.”

Blaine gli si avvicinò versandosi un po' di crema sul palmo della mano che poi passò sulle spalle del bambino che continuava a saltellare accanto alla bicicletta mentre il padre gli spiegava esattamente come doveva muoversi e tenere il manubrio.

Quando fu soddisfatto del risultato si voltò verso Sebastian e gli lasciò il resto della crema che aveva sulle mani sulle sue spalle nude già abbronzate, facendolo voltare di scatto con un cipiglio confuso.

Hai finito di fare la mamma? Sai, non credo di aver bisogno di crema solare.” scherzò alzando un sopracciglio e facendo ridere Tommy.

No, non ancora.” commentò Blaine lasciandogli un lieve bacio a sorpresa sulle labbra. “Il casco per il signorino?”

Prima che Sebastian potesse rispondere, il bambino cominciò a lamentarsi non troppo sommessamente. “Ma papà io il casco non lo vooooogliooo!”

E invece te lo metti. Aspetta che vado a prenderlo.”

Tommy cominciò a lamentarsi e tirare la mano di Sebastian mentre Blaine si allontanava verso la panchina dove era seduta Annie e avevano lasciato la loro roba. “Papà no io non lo voglio il casco!! Diccelo tu a papà che non lo voglio!”

Sebastian si accucciò accanto a lui con un sorriso per spalmargli un po' di crema solare che era rimasta più densa sulla guancia. “Non è che se glielo dico io cambia idea, eh.”

Ma invece sì! Ci dai un bacino e cambia idea! Lo fa sempre! Tu ci fai sempre cambiare idea a papà!”

Sebastian ridacchiò prima di abbassarsi e allacciargli bene le scarpe da ginnastica. “Ma papà ha ragione, devi mettertelo il casco. Non sei mica ancora capace ad andare in bicicletta.”

Ma uffa.” si lamentò lui mentre Sebastian si voltava per veder arrivare Blaine con Annie in braccio e la bambina con un casco rosso scintillante in testa.

Papà posso tenerlo io questo casco? Tommy ha già la su bischichletta!”

Bicicletta. E no, il casco serve a Tommy, non vorrai mica che tuo fratello si faccia male.” la ammonì togliendole delicatamente il casco troppo grande dalla testa e mettendolo a Tommy per poi allacciarglielo sotto il mento.

Ma Tommy ha sempre tutto e io niente.” si lamentò la bambina accoccolandosi al petto di Blaine che alzò gli occhi al cielo e guardò Sebastian.

Quando sarai più grande. Ora dai, vediamo se Tommy riesce ad imparare.” le disse Blaine indicando il marito accucciato accanto alla bicicletta e il figlio che ci saliva sopra.

Ricordati di pedalare.” disse Sebastian sistemandogli un'ultima volta il casco mentre il bambino metteva i piedi sui pedali e rideva eccitato. “Pronto?”

Tommy annuì e Sebastian tolse il cavalletto alla bicicletta, cominciò a spingerlo tenendo una mano dietro al sellino e l'altra sul manubrio.

La bicicletta cominciò a muoversi barcollante sull'erba e Tommy iniziò a ridere entusiasta mentre Sebastian continuava a ripetergli di pedalare e Blaine e Annie facevano il tifo poco lontano.

Sebastian gli fece fare un paio di giri avanti e indietro spiegandogli come tenere il manubrio quando poi decise che era arrivato il momento di provare a farlo andare da solo.

Ora ti lascio eh, ricordati di pedalare!”

Tommy andò nel panico a quelle parole. “No papà tienimi, tienimi che cado!”

Pedala!” gli disse un'ultima volta l'uomo prima di lasciarlo andare e fermarsi sul posto mentre la bicicletta continuava ad andare in avanti.

Tommy pedala!” gli urlò prima di vederlo impuntarsi in qualcosa, perdere controllo del manubrio e cadere sull'erba trascinandosi la bicicletta su di sé.

In un attimo i due genitori preoccupati come non mai erano accanto a lui, Annie ancora in braccio a Blaine con le mani davanti alla bocca.

Ti sei fatto male?” chiese Blaine preoccupato, togliendo la bicicletta da addosso il figlio che piangeva e si toccava il gomito sbucciato. Sebastian lo aiutò a farlo sedere e gli tolse il casco imprecando. “Te l'avevo detto di pedalare! Se pedalavi non cadevi.”

M-ma ma p-p-papà i-i-i-o c-”

Niente ma, non hai fatto quello che ti ho detto, fammi vedere il gomito.” lo interruppe Sebastian brusco prendendogli il braccio per vedere la piccola spellatura sul gomito mentre Tommy continuava a piangere.

Ma n-non l'ho f-f-f-f-atto ap-p-posta.” singhiozzò il bambino vedendo la delusione negli occhi del padre.

Ti avevo detto di pedalare e non l'hai fatto. Ecco perchè sei caduto.” continuò brusco soffiando sulla ferita del figlio mentre lui piangeva più forte.

Sebastian.” il tono aspro di Blaine lo distolse da quello che stava facendo.

Che c'è.” rispose lui scocciato guardando il volto serio del marito.

Non provare neanche a prendertela con lui.” continuò acido Blaine appoggiando Annie sull'erba e scostando via Sebastian. “E' un bambino e ti stai comportando da pazzo.”

Ma non-”

Niente ma!” il tono di voce di Blaine si fece più alto e zittì il singhiozzare sommesso di Tommy. “Prova a dirgli un'altra parola e te la vedrai con me.”

I due uomini si guardarono in cagnesco per qualche secondo sotto gli sguardi terrorizzati dei due bambini.

Papà ma non litigate adesso, se Tommy è scemo che non pedala non è colpa di nessuno.” si mise in mezzo Annie andando ad abbracciare Sebastian e facendosi prendere in braccio.

Blaine lanciò un'ultima occhiata al marito prima di rivolgersi al figlio. “Ti fa tanto male?”

Sì.” disse lui tirando su con il naso e guardando la piccola sbucciatura che aveva sul gomito.

E il male passerebbe con un po' di gelato?”

Tommy si asciugò le lacrime dagli occhi e annuì. “Forse.”

Blaine sorrise e sospirò per poi alzarsi e prendere i figli per mano. “E gelato sia.” disse lanciando un'occhiata di rimprovero a Sebastian che imprecò sottovoce e senza dire nulla prese la bicicletta dall'erba avviandosi a recuperare le loro cose sulla panchina.

Una mezzoretta più tardi stavano camminando lungo una delle tante strade sterrate del parco sotto l'ombra di alcuni alberi, Annie e Tommy con due grossi gelati e il bambino con un piccolo cerotto colorato sul gomito che avevano recuperato al bar. Entrambi tenevano per mano Blaine, mentre Sebastian era a un paio di metri dietro loro che trascinava la bicicletta, ancora visibilmente arrabbiato.

Papà, ma se vado a parlare con papà dici che si arrabbia ancora di più?”

Blaine sorrise nel vedere che Tommy ogni tre per due si voltava per guardare dove era Sebastian.

Certo che no, dai vai.” lo incoraggiò Blaine con un sorriso.

Il bambino si fermò e aspettò che Sebastian lo raggiunse, andando ad afferrargli la mano e stringendola forte camminando al suo fianco.

Papà.” lo chiamò dopo un po' che camminavano vicini.

Ohi.”

Mi dispiace per prima, avevi ragione, dovevo pedalare. La prossima volta andrà meglio.” borbottò Tommy leccando il suo gelato e guardando per terra mentre ancora gli stringeva la mano.

Sebastian si fermò e ridacchiò, per poi accucciarsi per terra e fargli segno che voleva prenderlo in braccio. Si rialzò con un sorriso e guardò quegli occhi dorati. “No cucciolo, sono io che non dovevo arrabbiarmi, tu sei andato alla grande. La prossima volta impari sicuro.”

Tommy fece un grande sorriso e gli gettò le braccia al collo sporcandogli la faccia di gelato al cioccolato mentre lui rideva.

Vuoi assaggiare questo gelato papà? E' buonissimo!”

Ma che gusti ti ha comprato tuo padre?” chiese ridacchiando mentre guardava Blaine ed Annie che si erano fermati per aspettarli.

Tre tipi di cioccolato diversi! Assaggia questo!” disse il bambino esaltato spargendogli il cono gelato per mezza faccia e facendo ridere tutti e quattro.

Blaine si avvicinò a lui scuotendo la testa con un fazzoletto e cominciò a pulire la faccia al marito prima che quello lo sorprese sporgendosi in avanti e baciandolo di sfuggita sulle labbra.

Sei un cretino.” lo rimproverò Blaine alzando un sopracciglio.

Fortuna che mi ami lo stesso, né?” disse lui facendo l'occhiolino e leccandosi le labbra sporche di cioccolato.

Si rimisero a camminare tutti e quattro insieme, i due bambini in braccio ai genitori che leccavano i loro coni gelato e i due adulti che si lanciavano sguardi di amore e di rimprovero.

Comunque,” esordì a un certo punto Annie alzando l'indice al cielo con la faccia tutta sporca di gelato. “Io scommetto che se ci andavo io non ci cadevo da questa sbischicletta.”

 

 


D'oh sono entrata nel tunnel e adesso non la smetto più, helllllp. Fluff, fluff e ancora fluff, anche se mentre la scrivevo mi sono dimenticata del prompt originale che mi aveva dato Micòl e ho scritto tutt'altro, ma va beeeene. Tanto si sa che che sono stordita :D
Grazie a chi ha letto e buon inizio settimana :3
Marti
 
Ps. la Marti ha una pagina autore su FB dove pubblica gli aggiornamenti delle sue storie, la trovate QUI.

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Capitolo 4
*** Papà svegliati! Ci sono i biscotti! ***


"Papà svegliati! Ci sono i biscotti!”

 

Papà, ma quando sono cotti?”

Blaine ridacchiò e guardò in basso verso Annie e Tommy seduti per terra ad ammirare il forno acceso con occhi sognanti. “Tra un po', devono cuocere. A chi tocca adesso?”

Tolse il mattarello dalla pasta frolla e prese un po' di farina dalla busta per spargerla con cautela sul ripiano del tavolo, per poi tirare fuori delle altre formine per i biscotti e le gocce di cioccolato.

Tocca a me, tocca a me!” Tommy si alzò dal pavimento per andare a saltare intorno a Blaine. “Tocca a me papà!”

L'uomo sorrise e fece alzare Annie da terra per toglierle il piccolo grembiule sporco di farina che aveva addosso lasciandola con il pigiama rosa con le stelle argentate.

Ma devo mettermelo per forza? Ma così sembro una femmina!” si lamentò il bambino guardando il piccolo grembiule colorato che Blaine gli stava allacciando in vita.

Sì, perchè sennò ti sporchi.” disse Blaine prima di prenderlo per i fianchi e metterlo in piedi sulla sedia di fronte al ripiano dove aveva preparato la pasta frolla e gli stampini per i biscotti.

Papà e io cosa faccio?” chiese Annie strofinandosi il naso e guardando invidiosa Tommy che giocava con la pasta frolla.

Blaine si accucciò di fronte a lei per pulirle le guance dalla farina con un panno e sistemarle i capelli dorati dietro le orecchie. “Perchè non vai a svegliare papà?”

Annie sorrise contenta e uscì dalla cucina saltellando in direzione della camera da letto dei genitori. Aprì la porta socchiusa ed entrò nella stanza quasi al buio dirigendosi verso il grande letto matrimoniale dove vedeva Sebastian dormire. Si arrampicò sul materasso e gattonò vicino a lui, sedendosi a gambe incrociate vicino al cuscino.

Papà.”

Sebastian non rispose, grugnì nel sonno e posò una mano sul petto nudo. Annie si portò le mani davanti alla bocca e ridacchiò, andando poi ad aprire le palpebre dell'uomo con le dita.

Papà, apri gli occhi!”

Mmmmh Anniiiie....”

Papà, dai, apri gli occhi!” continuò lei sedendosi sul suo petto e insistendo a volergli spalancare gli occhi. “Svegliati!”

Sebastian si stropicciò gli occhi, ormai sveglio e si mise a sedere, facendo scivolare la bambina sul suo grembo mentre lei si mordeva la manica del pigiama. “Oh, sei sveglio finalmente!”

L'uomo si passò una mano sul viso e sbadigliò prima di posare un bacio sulla fronte della figlia.

Sono sveglio. Ti ha mandato papà?”

Sì.”

E perchè papà ti avrebbe mandato a svegliarmi alle 8 e mezza di domenica mattina?” chiese con un sospiro passandosi una mano tra i capelli arruffati.

Perchè io e Tommy abbiamo fatto i biscotti e devi venire ad assaggiarli! Però i miei sono più buoni.”

Sebastian ridacchiò, si alzò dal letto tenendo Annie in braccio, andò ad aprire la finestra per fare entrare un po' di luce in camera e dopo essersi stiracchiato uscì dalla stanza scalzo e con indosso solo l'intimo.

Non si stupì di vedere che la cucina era un completo disastro, che tutti gli sportelli in basso erano pieni di manate di farina e il tavolo completamente ricoperto di quella polvere bianca, formine per i biscotti, residui di pastafrolla, un paio di vecchi libri di cucina e le tazze della colazione dei suoi figli.

Si appoggiò allo stipite della porta e osservò Annie correre da Blaine che in quel momento stava tirando la teglia fuori dal forno mentre Tommy gli saltellava accanto, spargendo ancora più farina in giro per la stanza.

Quando Blaine lo notò fece un grande sorriso, per poi appoggiare la teglia rovente sul tavolo.

Aspettate che vi bruciate.” disse ridendo mentre i due bambini cercavano già di prendere i biscotti caldi dal vassoio ustionante.

Nel giro di due minuti li aveva già messi in un vassoio colorato e ricoperti di zucchero a velo facendo sedere Annie e Tommy ai loro posti con due tazze di latte ansiosi di assaggiare i biscotti che loro stessi avevano fatto. In quel lasso di tempo Sebastian non si era mosso dalla sua posizione sull'entrata della stanza e aveva passato tutto il tempo a guardare Blaine con il suo solito sguardo profondo e accattivante.

Quando i bambini era finalmente seduti che mangiavano i biscotti, Blaine ne prese uno dal vassoio, fece il giro del tavolo e andò incontro a Sebastian.

Assaggia.” disse portandogli il biscotto alle labbra con un sorriso.

L'uomo non se lo fece ripetere due volte e senza staccare lo sguardo dagli occhi di Blaine si mise in bocca il biscotto con un colpo solo, masticandolo lentamente per poi ingoiarlo.

Ma è buonissimo.” disse scostando lo sguardo dal viso del marito per guardare i figli seduti al tavolo.

Chi li ha fatti quelli con gli zuccherini colorati sopra?”

Iooooo!” rise Annie contenta facendo le beffe al fratello. “Hai visto? Te l'avevo detto che i miei erano più buoni!”

Blaine li guardò ridendo e fece per tornare alla sua postazione ai fornelli, quando una mano lo prese per il polso e in un attimo si ritrovò tra le braccia di Sebastian, i loro visi a distanza di un bacio.

Buongiorno.” sussurrò Sebastian contro le labbra di Blaine passandogli una mano sulla guancia sporca di farina.

Buongiorno anche a te.” miagolò l'altro facendo scivolare il naso contro quello del marito perso nei suoi occhi e innamorato come ancora dieci anni prima.

Buon anniversario.” bisbigliò ancora Sebastian prima di catturare le sue labbra in un bacio e stringerlo dolcemente tra le sue braccia.

Annie e Tommy rimasero a guardare i due adulti che si scambiavano gesti di affetto senza battere ciglio, continuando a mangiare i loro biscotti caldi e a bere dalla loro tazza di latte.

Tommy,” chiamò la bambina all'improvviso dopo aver preso un altro biscotto dal vassoio guardando seria prima il fratello e poi i genitori che ancora erano sulla porta della cucina a baciarsi. “Ma perchè i papà non vengono a mangiare i biscotti?”

Lui la guardò arricciando il naso. “Mah, forse non hanno fame.”

Annie lo guardò scuotendo la testa con la faccia da saputella. “Ma si che hanno fame, guardali come si mangiano! Ma i miei biscotti sono sicuro più buoni.”


 


daw oddio adoro scrivere di questi 4, sono assolutamente bellissimi e mi sono innamorata di questi bambini. Della serie, ci ho anche trovato un volto. Ecco a voi Annabelle “Annie” e Thomas “Tommy” Anderson-Smythe. 
Grazie ad Acidia per il prompt della farina <3
Ho già un paio di prompt anche per le prossime oneshot della raccolta, ma se avete qualche idea carina che potrebbe starci o qualcosa che vorreste vedere non esitate a farmelo sapere :)))
Grazie a chi legge, a chi ha recensito e chi ha messo la storia tra preferiti/seguiti :) Love u all <3
Marti.

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Capitolo 5
*** Papà, mi aiuti a fare i compiti? ***


"Papà, mi aiuti a fare i compiti?”

 

Uffaaaaaaaa!”

Sebastian era seduto al tavolo della cucina intento a sfogliare il giornale quando sentì quella parola provenire dal salotto. Tese le orecchie e appoggiò quello che stava leggendo sul ripiano del tavolo. La casa era silenziosa per essere sabato pomeriggio, Blaine era andato a prendere Tommy a una festa di compleanno di uno dei suoi amici di scuola e lui era rimasto a casa con Annie.

Annie?” chiamò in direzione del salotto. “Va tutto bene?”

Neanche due secondi dopo intravide la bambina sulla porta della cucina con un quaderno rosso in testa e una matita in mano.

Papà, mi aiuti a fare i compiti?”

Sebastian rise e piegò il giornale facendole segno di avvicinarsi. “Certo Scricciolo, vieni qui.”

La bambina gli si avvicinò strascicando i piedi con una smorfia in viso e si fece sistemare sulle ginocchia di Sebastian con un gesto fluido, appoggiando il quaderno aperto sul tavolo.

L'uomo la osservò con un sorriso mentre le sfogliava le pagine colorate e le diede un bacio sulla nuca. Si ricordava ancora la prima volta che l'aveva vista con dei pennarelli in mano a disegnare sdraiata per terra accanto a fratello. Adesso la casa era piena di disegni, il frigorifero soprattutto.

Finalmente la piccola riuscì a trovare la pagina che cercava e Sebastian potè vedere il disegno di un albero con tanti nomi scritti sopra.

Cosa non riesci a fare?”

La maestra ci ha detto che dobbiamo fare un albero genicologico, ma-”

Genealogico, tesoro.” rise Sebastian accarezzandole i capelli.

Sì, sì, quella roba lì, e io ho messo tutti i nomi al posto giusto, vedi? Qui ci sei tu, c'è papà, Tommy e i nonni e zio Coop..”

Sebastian si sporse in avanti per ammirare il lavoro della figlia e il suo nome legato a quello di Blaine.

Ma è bellissimo, hai messo tutto al posto giusto.”

Annie sospirò e guardò il padre scocciata. “Papà però devi farmi finire di parlare sennò non capisci.”

Lui la guardò con un sorriso alzando i palmi e le fece cenno di andare avanti.

Ecco. Però la maestra vuole anche che scriviamo un pensierino su come si sono conosciuti i nostri genitori e io non so cosa scriverci!”

Sebastian la guardò corrugando la fronte. “Non dirmi che papà non ti ha mai raccontato come ci siamo conosciuti io e lui.”

La bambina scosse la testa mordendosi la matita. “Eh no.”

Sebastian ridacchiò e si sistemò più comoda Annie sulle gambe sciogliendole le trecce che ormai si erano disfatte. “Quando ho conosciuto papà lui stava con un'altra persona.”

Davvero?”

Ma siamo diventati amici anche se il suo ragazzo mi odiava. E poi gli ho tirato una granita in faccia.” continuò lui ridacchiando mentre rifaceva le trecce alla figlia.

Una granita? Perchè una granita? Ma papà ma che cattivo!”

Ma non era per lui, era per il suo fidanzato con la faccia da checca, e lui si è messo in mezzo. Pensa che è stato con la benda da pirata per un sacco di tempo.”

Annie ridacchiò. “Come i pirati di capitan Uncino?”

Eh, sì dai. Quasi.” commentò lui legandole i capelli.

E poi cosa è successo?” chiese curiosa Annie voltandosi per guardare Sebastian.

Poi gli ho chiesto scusa e ho cominciato a comportarmi bene.”

E cosa facevi? Ci hai mai regalato dei fiori a papà? Marie dice che il suo papà ce li porta sempre i fiori a sua mamma.”

Sebastian rise portandosi una mano tra i capelli. “Sì che ce li ho regalati. Ma non dirlo in giro perchè è un segreto.”

Annie si portò l'indice davanti alla bocca e sorrise. “Sì, segreto. E poi cosa è successo?”

E' successo che dopo un po' sono riuscito a rubarlo a quella faccia da checca del suo ragazzo e me lo sono tenuto stretto come un tesoro.”

Annie sorrise e si accoccolò al petto del padre, facendosi abbracciare stretta. “Tu lo ami tanto papà, vero?”

Sebastian rise. “Tantissimo. Non riuscirei mica a sopportarlo quando si mette quegli orribili cravattini sennò.”

E quando ti sei innamorato di lui?” continuò la bambina mordendosi il pollice.

L'uomo rimase zitto per qualche minuto, accarezzando la schiena della figlia e fissando il soffitto. “Credo dal primo momento che l'ho visto.” commentò con occhi sognanti lasciando un bacio sui capelli biondi di Annie.

Ah sì? Questa non la sapevo.”

Sebastian si voltò di scatto nel sentire quelle parole e vide Blaine appoggiato allo stipite della porta con le chiavi della macchina in mano e un ghigno sul volto.

Cosa ci fai tu qui?” chiese Sebastian scioccato mentre Annie si divincolava dalla sua presa per andare tra le braccia del padre.

Tommy rimane a dormire da Steven e sono venuto a casa prima. Per fortuna che ho il passo felpato.” commentò Blaine con una risata abbracciando Annie.

Da quanto tempo sei lì?” continuò scioccato Sebastian deglutendo.

Abbastanza.” rispose Blaine prendendo la figlia in braccio.

Ma papà papà è vero che papà ti ha rubato a un altro?”

Verissimo.” rispose Blaine avvicinandosi al tavolo al quale era ancora seduto Sebastian.

E anche che ti ha regalato dei fiori?”

Assolutamente. E non è un segreto, puoi dirlo a tutti.” continuò lanciando un'occhiata di sfida al marito.

Annie rise e si fece mettere sul pavimento, prese il quaderno e la matita dal tavolo e tornò saltellando in salotto per finire i suoi compiti, lasciando i due uomini da soli in cucina.

Senza dire niente e con un sorriso in volto, Blaine si sedette sulle ginocchia di Sebastian e avvolse un braccio intorno alle sue spalle.

Dal primo momento che mi hai visto, eh?” chiese con un sorriso sornione.

Oh, taci.” lo zittì l'altro lievemente rosso in viso prima di chiudere la distanza tra di loro con un bacio.

Dopo pochi minuti Annie tornò in cucina, intenzionata a chiedere ancora informazioni utili per il suo compito ai suoi papà, ma quando li vide baciarsi dolcemente seduti uno in braccio all'altro sorrise e tornò in salotto, sicura che avrebbe preso una faccina sorridente per quel pensierino, o addirittura due.

 

I miei papà sono i più meravigliosi del mondo. Papà Sebastian ha dovuto rubbare papà Blaine da una faccia da checca ma poi lo custodisce come un tesoro e ci regala anche dei fiori anche se è un segreto. Ma prima di rubarlo papà Sebastian ci ha tirato una granita e papà Blaine è diventato un pirata. E i miei papà sono perfettissimi perchè si baciano anche quando sanno che io e Tommy li guardiammo e poi si amano tanto anche se non se lo diciono mai anche se papà si mette i cravattini. E io ci voglio bene ai miei papà.

:) :) :) 

 


Il prompt è della mia metà e mi scuso per la quantità insana di zucchero che ci ho infilato dentro. Boh, sono bellissimi, li amo, e amo Annie.
Grazie a chi legge e a chi apprezza così tanto queste storielle <3
Marti

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Capitolo 6
*** Papà, posso prendere la macchina stasera? ***


"Papà, posso prendere la macchina stasera?”

 

Tommy, non cominciare, stasera la macchina è la mia!”

Ma scordatelo! Sei una novellina!”

Sabato mattina, ore 9 e mezza, residenza Anderson-Smythe e due adolescenti che discutevano su chi avrebbe preso la macchina quel sabato sera. L'apocalisse, in poche parole.

Annie stava quasi per saltare al collo al fratello, le mancava davvero tanto così, e non aiutava il fatto che lui la stesse guardando con un ghigno mentre si versava il caffè nella tazza appoggiato al bancone della cucina.

Chiuse con forza il frigorifero tirando fuori il suo jogurt e si legò i lunghi capelli biondi ancora spettinati in una coda.

Ma cosa vuol dire! Tu l'hai presa sabato scorso, oggi tocca a me.”

Sabato scorso dovevo uscire con Sarah e non potevo presentarmi senza macchina, non vuol dire un cazzo.” rispose lui risoluto.

Annie rise aprendo il suo vasetto e cercando un cucchiaino. “Sarai anche andato in macchina, ma tanto non te l'ha data lo stesso.”

Beccato. Tommy arrossì leggermente e bevve tutto in un sorso il caffèlatte prima di abbandonare la tazza nel lavandino. “La macchina non la prendi lo stesso.”

La ragazza sbattè i piedi per terra e lo guardò con rabbia. “Ma dai! Ma non puoi farti venire a prendere da quel cretino di Johnny? Eddai! Ti ho detto che mi serve!”

E cosa dovresti fare con la macchina di così tanto importante, sorellina?”

Annie guardò il sorriso dipinto sul volto del fratello per poi mordersi il labbro e arrossire visibilmente. “La cosa non ti deve interessare, nano.”

Tommy fece una smorfia per quel soprannome, come faceva sempre quando la ragazza lo chiamava in quel modo. Che poi non era così nano, era solo un paio di centimetri più basso di lei, e sicuramente non aiutava il fatto che il suo padre biologico era Blaine mentre quello di Annie era Sebastian. Insomma, la differenza di altezza era notevole di per sé.

In tal caso la macchina è la mia, mi dispiace, ma chi hai intenzione di farti stasera dovrà venire a prenderti a casa e farsi la sua bella chiacchierata con i papà.” ridacchiò lui sadico.

Ma Tommy! Non puoi!” protestò lei appoggiando irritata il vasetto di jogurt ancora pieno sul tavolo.

Inoltre,” continuò il ragazzo alzando l'indice nella sua direzione. “Hai preso la patente due settimane fa, e io ci tengo alla mia macchina.”

Lei lo guardò irritata incrociando le braccia al petto. “Cosa vorresti dire con questo, scusa?”

Che già non sei capace di tuo a guidare, in più sei una donna che ha appena preso la patente. Fai due più due sorellina adorata.”

Annie imprecò sottovoce, indecisa se insultarlo in malo modo o saltargli al collo. In fondo era più alta, un po' di male poteva anche farglielo. Ma poi trovò la soluzione.

Sai cosa ti dico? Andiamo a chiedere a papà chi usa la macchina stasera.” commentò con un sorriso, sicura di avere ragione.

Oh ma perchè dobbiamo metterli in mezzo? La macchina è la mia e ti ho già detto di no, quindi fine.”

Lei non lo ascoltò e con un ghigno in voltò uscì dalla cucina sciabattando in direzione della camera dei genitori che stranamente non erano ancora andati a rimproverarli per tutto quello strillare di prima mattina.

Annie, no dai, ma cosa fai, vieni qui!” Tommy si precipitò dietro di lei, cercando di fermarla a tutti i costi e mettendosi davanti alla camera chiusa dei genitori. “Te la presto sabato prossimo, ok?”

No!” protestò lei cercando di raggiungere la maniglia prima di venire fermata dal fratello. Lui cercò di impedire in qualunque modo che la ragazza riuscisse a raggiungere il pomello e interpellare i genitori, ma alla fine lei fu più lesta, riuscì ad aprire la porta e inciampando entrarono entrambi nella stanza ancora aggrovigliati l'uno all'altro, Tommy che cercava di tenere i polsi della sorella e lei che tentava di divincolarsi dalla sua stretta.

Papà, posso usare io la ma-” strillò quasi la ragazza prima che le parole le morissero sulle labbra.

Perchè in un certo modo si aspettava di trovare i genitori svegli, insomma, era anche mezzora che lei e Tommy strillavano senza sosta, e sapeva che entrambi aveva il sonno molto leggero, testimoni tutte le notti che tornava a casa più tardi del dovuto e veniva sempre beccata.

Però non si sarebbe mai aspettata di trovarsi davanti una situazione del genere. Non si aspettava di vedere Blaine disteso sulla schiena e Sebastian in mezzo alle sue gambe sopra di lui che si tenera alla tastiera del letto. Non si aspettava di vedere così tanta pelle scoperta ricoperta da un sottile strato di sudore. Non si aspettava di sentire i padri ansimare a quel modo.

Non appena i due ragazzi erano precipitati nella stanza i due uomini di erano voltati verso l'entrata interrompendo quello che stavano facendo, mentre Annie e Tommy avevano spalancato occhi e bocca increduli e anche abbastanza scioccati.

Rimasero in silenzio tutti e quattro per un paio di attimi abbastanza imbarazzanti, finchè Sebastian dalla sua posizione sopra Blaine non sospirò frustrato. “Ve ne andate o rimanete per lo show? Non so, se volete prendete pure i pop corn.”

Blaine si portò una mano sul volto visibilmente in imbarazzo non solo per la situazione ma anche per quello che aveva detto il marito; Tommy boccheggiò un attimo rosso in volto prima di sentire la sorella prenderlo per un braccio e trascinarlo fuori dalla stanza senza dire una parola.

Chiusero la porta e vi si appoggiarono con la schiena, le guance scarlatte, il respiro corto e gli occhi ancora spalancati.

Rimasero in silenzio e immobili per un paio di minuti, prima che Tommy non si strofinò il viso e balbettò qualcosa.

Cioè... non... non abbiamo appena visto quello che abbiamo visto, vero?”

Io credo che...”

Ti prego dimmi che non li abbiamo appena visti fare sesso.”

Annie deglutì, imbarazzata quanto il fratello. “Ho paura di sì.”

Fantastico,” commentò Tommy passandosi una mano tra i ricci scuri e appoggiando la testa alla porta di legno. “Ho appena perso dieci anni di vita.”

Io proporrei di fare finta che questa cosa non sia mai successa.” disse la ragazza voltandosi per guardare seria il fratello.

Ci sto. Nessuno dovrà più parlare di questa cosa. Noi non abbiamo visto niente.” annuì lui deciso porgendo la mano alla sorella e stringendola in una stretta.

Rimasero a guardarsi ancora un attimo prima che Tommy sospirò sconfitto e la guardò con un sorriso.

Prendila tu la macchina stasera, hai vinto.”

Lei ridacchiò e alzò un sopracciglio. “Per quale motivo avresti cambiato idea?”

Lui si staccò dalla porta e si avviò verso le scale per poi voltarsi e risponderle con un sospiro.

Perchè io devo vedere uno psichiatra stasera. Non sono sicuro che riuscirò a riprendermi da papà che ci chiede di restare per lo show.” commentò risoluto facendo ridere di gusto la sorella.

 


Ok, questa ho adorata da matti scriverla, ridevo da sola come una scema mentre la scrivevo LOL e grazie alla Fede per il prompt che è assolutamente fantastico XD
Grazie a chi continua a leggere! :3 Le prossime due arrivano nei prossimi giorni visto che sono già scritte :3
Marti

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Capitolo 7
*** Papà, qui c'è qualcuno che vorrebbe conoscerti! ***


"Papà, qui c'è qualcuno che vorrebbe conoscerti!”

 

Blaine, io non ce la faccio.”

Finalmente era riuscito a dirlo. Erano ore che lo pensava. Esattamente da quando erano arrivati in ospedale dopo aver ricevuto la notizia che la madre che avrebbe dato alla luce il loro tanto desiderato quanto atteso pargolo era entrata in travaglio e sul punto di partorire. Aveva avuto nove mesi per abituarsi all'idea di Sebastian Smythe papà, ma in quel momento tutti i pensieri di cui era sempre stato certo erano crollati come un castello di carte, lasciando spazio alla paura, all'incertezza e alla sensazione di non essere assolutamente in grado.

Ma chi voleva prendere in giro. Lui, padre? No, era una cosa fuori questione. Non si ricordava neanche come diavolo aveva fatto Blaine a convincerlo a prendere quella decisione. Doveva averglielo chiesto dopo una notte di sesso particolarmente intensa, perchè sennò non trovava davvero un motivo plausibile per cui avrebbe dovuto dirgli di sì.

Guardò gli occhi dorati di Blaine che lo fissavano confusi e sentì le mani tremare. Per fortuna erano seduti su quelle scomode sedie della sala d'aspetto, altrimenti sarebbe finito lungo per terra.

Come, scusa?” gli chiese calmo Blaine immergendosi in quelle iridi verdi smeraldo.

Io non ce la faccio, non ce la faccio, perchè non...” sentì la voce farsi roca e le cose che voleva dire, tutte le paure che sentiva nel cuore, gli morirono in gola. Distolse lo sguardo dagli occhi di Blaine e si mise a fissare quelle orribili mattonelle grigie, cercando di regolarizzare il respiro, quando sentì la mano del marito andare a stringere la sua e le sue dita scivolare tra le sue.

Alzò di nuovo il viso e deglutì, sentendosi le labbra secche e la gola arida. “Io non... credo di potercela fare.” sussurrò in modo che solo Blaine potesse sentirlo. “Non sarò mai un buon padre e non... oddio perchè lo stiamo facendo? Perchè mi sto preoccupando così tanto? Mi odierà, mi odierà assolutamente. E lo deluderò e non ce la farò mai e perchè non-”

La crisi di panico di Sebastian morì sulle labbra di Blaine, che lo zittì con un bacio avvicinandosi lesto al suo viso. Gli portò una mano dietro la testa e lo tirò ancora più a sé, e Sebastian ringraziò il fatto che nella sala d'aspetto del reparto maternità non ci fosse davvero nessuno per poter far scivolare la lingua contro quella del marito e far diventare il bacio più profondo.

Blaine si allontanò dal suo viso quando sentì che Sebastian si era leggermente calmato e gli accarezzò una guancia sorridendogli.

Calmati. Andrà tutto bene, e tu sarai un padre meraviglioso.”

Sebastian gli strinse forte la mano e si morse l'interno della guancia. “Come fai ad esserne così sicuro? Io sono... sono un disastro con tutto e tutti. Mi odierà quel bambino.”

Blaine lo guardò con un sorriso. Non lo aveva mai visto così agitato, così in ansia per qualcosa. Solo quando si erano sposati gli avevano riferito che prima della cerimonia avevano dovuto sedarlo con un paio di martini perchè aveva cominciato a parlare a vanvera sul fatto che avrebbe mandato tutto a rotoli.

Era così strano vederlo così vulnerabile, così indifeso, così diverso dalla solita persona strafottente che era con tutti. E Blaine fu sicuro che si innamorò giusto un po' di più nel sentire come la sua mano tremava.

Amore,” lo chiamò con voce calma e vellutata, conscio del fatto che loro due non si davano mai quei nomignoli stucchevoli, ma in quel momento non sapeva davvero come altro chiamare quella cosa che gli faceva battere il cuore così forte nel vedere il marito così preoccupato. “Tu sarai un padre meraviglioso, e lo sai perchè? Perchè ti preoccupi sempre per tutto e per tutti, per me soprattutto quando faccio qualche cretinata. Perchè sei paziente quel tanto che basta e autorevole quando serve. Perchè negli ultimi nove mesi hai insistito per creare una cameretta stupenda al nostro futuro bambino. Per tutti i litigi che abbiamo fatto per come chiamarlo e che alla fine hai vinto. Ma soprattutto,” Blaine si interruppe per prendergli il mento tra il pollice e l'indice e lasciargli un bacio sulle labbra. “Perchè siamo una famiglia e io ti amo. Non farti prendere dal panico, andrà tutto bene.”

Sebastian annuì e si avvicinò al viso del marito per baciargli ancora un volta le labbra, prima di lanciargli un'occhiata fiduciosa e appoggiarsi con la schiena alla sedia continuando a stringergli la mano.

Blaine lo guardò con un sorriso e appoggiò la testa alla sua spalla, sentendolo rilassarsi quando cominciò ad accarezzargli il dorso della mano con il pollice.

E comunque,” esordì Blaine dopo un paio di minuti di silenzio. “Non potrà mai odiarti.”

E per quale motivo?” chiese Sebastian incerto.

Perchè siete nati lo stesso giorno. Sai che quando i figli nascono lo stesso giorno dei genitori porta bene?”

Sebastian riuscì a fare il primo vero sorriso da quando erano arrivati all'ospedale al pensiero che sì, era vero, era il suo compleanno e il loro primogenito era nato esattamente quel giorno. Stava proprio festeggiando in camera da letto con Blaine poco prima di ricevere la chiamata di correre in ospedale, ma con tutta quell'agitazione si era completamente dimenticato di quel particolare assolutamente meraviglioso.

E quel pensiero gli scaldò il cuore, perchè era una cosa così bella che faceva quasi male.

Lasciò un bacio sulla fronte del marito e ridacchiò. “E questa roba da dove viene?”

Lost.” disse Blaine serio. “Ti sei rifiutato di fare la maratona con me il mese scorso, eppure vedi cosa si impara dai telefilm?”

Roba importante.” scherzò Sebastian e percependo un po' della speranza che lo aveva abbandonato ritornare.

E poi un'infermiera uscì da una porta bianca. “Anderson? Smythe?”

Blaine e Sebastian si alzarono subito in piedi e si diressero verso la giovane infermiera che fece cenno loro di seguirla dietro la porta da cui era uscita. Senza accorgersene e con il cuore in gola i due uomini si trovarono a stringersi per mano mentre la seguivano in una piccola stanzetta bianca molto simile a uno studio medico.

La donna cominciò a raccontare tutte le cose che avrebbero dovuto sapere del parto, che era andato bene, che avrebbero potuto portare a casa il bambino dopo un paio di giorni e altre informazioni che bene o male recepirono, fino a quando non videro un'altra infermiera entrare in quello studio medico con un fagotto tra le braccia.

Sebastian fu sicuro che in quel momento il suo cuore di fermò. Strinse forte la mano di Blaine, prima di lasciarla visto che il marito si era diretto senza mezzi termini verso l'infermiera.

Qui c'è qualcuno che vorrebbe conoscervi.” disse la donna rivolta principalmente a Blaine, visto che Sebastian non aveva ancora mosso muscolo da quando era apparsa sula porta e stava guardando il tutto con due occhi spalancati e alquanto spaventati.

Chi vuole prenderlo per primo?”

L'infermiera fece per porgere il fagotto a Blaine ma lui indietreggiò e le fece cenno di andare da Sebastian che era ancora fermo immobile e tremante.

La donna gli si avvicinò con un sorriso e senza dire ulteriori parole glielo porse con delicatezza, indicandogli come tenerlo in braccio. Fu in quel momento che la catalessi in cui era caduto quando era entrato nella stanza scomparve e avvolse le braccia intorno a quel fagotto caldo stringendolo delicatamente al petto.

Udì quasi a malapena le infermiere dire qualcosa di molto simile a un “vi lasciamo un po' da soli”, perchè nel momento in cui sentì quel calore all'altezza del cuore che era suo figlio tutto il mondo sparì. C'era solo quel visino arrossato, con gli occhi chiusi e un sacco di capelli scuri che dormiva dolcemente accoccolato al suo petto. E quando lo vide aprire le palpebre e sbadigliare dolcemente capì che quell'esserino tra le sue braccia sarebbe diventato tutto il suo mondo.

Tornò sulla terra soltanto quando sentì Blaine accarezzargli la guancia, e si accorse in quel momento che aveva il volto bagnato dalle lacrime.

Incontrò gli occhi del marito e tirò su con il naso, per niente imbarazzato da quelle gocce di acqua salata di pura gioia che in una situazione normale non avrebbe mai versato. Oh, ma quella non era mica una situazione normale.

Dopo aver appoggiato le labbra sulla fronte del bambino lo porse a Blaine, si scambiarono uno sguardo che valeva più di mille parole e si avvicinò al suo viso per baciarlo.

Rimasero a lungo a guardare il cucciolo tra le braccia di Blaine mentre Sebastian lo abbracciava dolcemente appoggiando il mento sulla sua spalla, fino a che con un sorriso disse una parola sola, che rese quel momento assolutamente e irrimediabilmente perfetto.

Tommy.”

 


Io mi chiedo come faccio a passare da shots come quella precedente a questa. Vabbè, shhhhh, non fateci caso LOL Sempre tanto ammmore Seblaine è :3
Prompt delle mie girls del gruppo Seblaine, dolcezze, è per voi questa <3
Grazie ancora a chi segue tutto ciò, davvero, siete adorabili :3
Marti

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Capitolo 8
*** Papà, possiamo tenerla? ***


"Papà, possiamo tenerla?”

 

Dai, papà, ti prego!”

No.”

Ma papà, per favore, guarda come è carina!”

No, Annie, ho detto di no a tuo fratello e lo dico anche a te.”

Dai, Sebastian, ma cosa ti costa?”

Sebastian guardò indispettito il marito spalancando gli occhi e scuotendo la testa con vigore. “Non ti ci mettere anche tu, ti prego.”

Blaine sbuffò e si mise dietro ai propri figli che pregavano Sebastian con le mani congiunte e gli occhi sognanti. “Io sto con loro e tu sei un rompipalle.”

Sebastian si portò una mano tra i capelli esasperato e squadrò poco lontano la cuccia dove si era appisolato un magnifico cucciolo di pastore che aveva solo un mese. “Ho detto di no, a tutti e tre!” continuò, fissando soprattutto il marito.

Ma papà, ce l'hanno regalata i nonni, non si può dare indietro un regalo, lo dici sempre anche tu!” protestò Annie sbattendo i piedi per terra.

Ce l'hanno regalata i nonni perchè qualcuno glielo ha detto,” commentò sarcastico Sebastian, lanciando uno sguardo di sfida al marito.

Vuoi dire che i tuoi genitori si fanno facilmente corrompere dal loro unico e viziatissimo genero che adorano? Sebastian, non so di cosa tu stia parlando,” sbuffò Blaine, incrociando le braccia al petto e scuotendo la testa.

Dai papà, per favore,” Tommy gli si aggrappò a una mano supplicandolo ancora. “Ci staremo dietro io e Annie, e ci faremo il bagno e la porteremo a passeggiare e per favooooore!”

Annie imitò il fratello e andò a prendere l'altra mano di Sebastian. “Sì sì dai davvero papà, ci pensiamo io e Tommy a Papillon!”

L'uomo stava già per dir loro l'ennesimo no quando si bloccò e guardò confuso i figli. “A chi?”

Papillon! Le abbiamo dato un nome, vero che è carino?” disse Annie con un sorriso.

Sebastian sospirò contrariato. “E perchè le avreste dato un nome?”

Perchè papà ci ha detto che potevamo farlo,” rispose Tommy voltandosi verso Blaine, che nel frattempo gli aveva fatto l'occhiolino.

I due uomini si guardarono e Sebastian incrociò le braccia al petto alzando un sopracciglio. “Papillon. Seriamente Blaine? Seriamente?”

Lui alzò le spalle cercando di mantenere l'espressione più neutra possibile. “Cosa c'è di male? E' carinissimo come nome. Ed è anche francese, dovrebbe piacerti.”

No, fa schifo,” replicò Sebastian, che a quel punto perse la pazienza e, ignorando i figli, prese il marito per un braccio e lo trascinò in cucina.

Si può sapere cosa diavolo ti è venuto in mente?” chiese arrabbiato una volta che furono da soli. “Adesso che ha un nome sarà impossibile dir loro di no. Tra l'altro, che cavolo di nome le hai dato? Tu hai davvero dei problemi.”

Blaine lo guardò con un sorriso. “E' proprio per questo che gli ho detto di farlo. E il nome è stupendo.”

Ma sei un bastardo allora,” commentò acido Sebastian. “Ne avevamo già discusso, non possiamo tenere un cane in questa casa.”

No, veramente tu avevi sempre scherzato. Io sono sempre stato a favore.”

Appunto!” ribadì Sebastian indispettito. “E' una decisione che avremmo dovuto prendere in due. Io e te. Non tu da solo.”

Abbassa la voce. Non c'è bisogno di arrabbiarsi così,” cercò di calmarlo Blaine, guardandolo male e scuotendo la testa.

Ma non me ne frega un cazzo. Ora tu vai di là e dici a quei due che devi riportare il cane ai miei genitori perchè non possiamo tenerlo e la smetti di farmi fare la figura del papà cattivo.”

Ma neanche per sogno. Papillon resta,” replicò risoluto Blaine.

Oh Dio, ma perchè devi fare così?” domandò Sebastian esasperato e sull'orlo di una crisi di nervi.

Ma si può sapere il motivo per cui non possiamo tenerla? Che diavolo di problemi hai?”

Perchè ai cani bisogna starci dietro, perchè lasciano peli dappertutto, perchè puzzano, perchè bisogna portarli fuori per i bisogni, perchè bisogna educarli... non so, vuoi che continuo?” chiese stizzito guardando il marito irato.

Blaine non replicò e sorrise, prese Sebastian per un braccio, tappandogli la bocca con una mano e trascinandolo in salotto. L'uomo provò a ribellarsi, ma quando arrivò sulla porta della stanza non riuscì a muovere un muscolo dallo stupore.

Davanti ai suoi occhi, c'erano Tommy ed Annie, sdraiati sul pavimento a giocare con quel bellissimo cucciolo di pastore, che nel frattempo si era svegliato; ridevano e si rincorrevano per la stanza. E il cane li seguiva traballando, annusando loro la faccia e prendendo con la bocca i giochi sparsi per il salotto per poi scappare via. E c'era un'atmosfera così bella che Sebastian si mise quasi a fare le fusa da quanto i suoi figli erano contenti.

Guarda papà, Papillon ci da i bacini!! Possiamo tenerla? Per favore? Ci vuole già bene!” Sebastian sorrise senza rendersene conto nel vedere Annie e Tommy che si facevano leccare il viso dal cucciolo mentre le loro risate gli riempivano le orecchie. Non si ricordava di averli mai sentiti ridere così tanto.

Si disincantò da quella visione soltanto quando sentì Blaine far scivolare le sue dita tra le sue e stringergli la mano.

Sbuffò scocciato e, dopo averlo guardato storto, andò ad abbracciarlo, stringendolo forte tra le sue braccia.

Ti odio,” sospirò dopo poco con un sorriso, continuando a guardare i bambini che giocavano con il cane.

Lo so,” rispose Blaine con un ghigno prima di lasciargli un bacio sotto il mento e farsi sfiorare la sua volta la fronte.

E va bene,” disse Sebastian dopo un paio di minuti di silenzio, sospirando rumorosamente.

Davvero?” domandò Blaine quasi incredulo di essere finalmente riuscito a convincerlo.

Sì. Ma te ne occupi tu,” continuò lui, già consapevole del fatto che ci avrebbe dovuto pensare lui a quel cucciolo che aveva già conquistato il cuore dei suoi bambini.

Certo,” annuì Blaine contro il suo petto, sulla stessa lunghezza d'onda del marito.

Rimasero in silenzio ancora un paio di minuti prima che Sebastian si sciogliesse in una risata guardando Annie e Tommy che coccolavano il cucciolo sdraiato sul tappeto.

Perchè sghignazzi?” chiese Blaine, non capendo completamente l'ilarità del marito.

Sebastian rise stampandogli un bacio sulle sue labbra. “Ha il tuo stesso sguardo da cucciolo. Non potevo proprio dirti di no.”

 


Scusate il ritardo con la pubblicazione giornaliera dei daddies, ma ho ospiti a casa, e per inciso la mia metà qui con me che mi ha anche corretto questo capitolo e che ride tutte le volte che legge Sebastian dire “No, fa schifo” LOL Grazie amore mio <3
Non disperate che i daddies continuano ancora per molto e inoltre ci terrei tantissimo a ringraziare tuuuuutti quelli che hanno commentato e che hanno aggiunto a preferiti e seguiti :3
Grazie <3
Marti

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Capitolo 9
*** Papà stai zitto che non sentiamo! ***


"Papà stai zitto che non sentiamo!”

 

Ma tra tutti i cartoni della Disney, proprio questo dovevamo vedere?”

Blaine sospirò porgendo le coppette di gelato ad Annie e Tommy, seduti sul tappeto con Papillon sdraiata in mezzo a loro davanti alla televisione a guardare lo schermo con gli occhi spalancati, prima di raggiungere Sebastian sul divano.

Stasera toccava ad Annie scegliere il film, non si è lamentato nessuno quando l'altro giorno abbiamo visto il Re Leone,” commentò sedendosi al suo fianco mentre Sebastian gli passava un braccio attorno alle spalle.

Ho capito, ma il Re Leone è il Re Leone. La Bella Addormentata ce la potevamo proprio risparmiare,” disse esasperato passandosi una mano tra i capelli. “Non è che posso andare a letto?”

No,” lo spense Blaine con un sorriso. “La serata Disney è la serata Disney e si sta tutti insieme.”

Sebastian sbuffò prima di intrecciare le dita tra i ricci di Blaine. “Per fortuna che la serata per noi è bella lunga,” mormorò con tono languido contro l'orecchio del marito.

Sebastian,” sospirò esasperato Blaine mentre sentiva le sue labbra lasciare una scia umida lungo il suo collo.

Sì?” sussurrò lui senza smettere di baciarlo dietro l'orecchio.

Il film lo guardiamo comunque. Tutto. Quindi stai bravo.”

Sebastian si allontanò dal suo collo sbuffando frustrato ma Annie lo precedette e lo zittì con la faccia tutta sporca di gelato al cioccolato. “Papà, state zitti che comincia!!”

Blaine lanciò un'occhiata compiaciuta al marito prima di accoccolarsi al suo fianco, sentendolo sospirare annoiato e cominciando a fare le fusa per come aveva iniziato ad accarezzargli la schiena.

Ma Blaine si godette per poco quelle coccole, perchè non passarono neanche venti minuti dall'inizio del film che Sebastian aveva già iniziato a lamentarsi.

Ma il nome Rosaspina chi l'ha scelto? Quanta fantasia.”

Sebastian.”

Dai, davvero, ma che nome è? E poi, nasconderla nel bosco con tre vecchiette? Che grandissima idea!”

Blaine non potè non ridacchiare per il tono lamentoso del marito. “E' una favola, dai.”

Ma cosa vuol dire, cioè ma dai! La tengono alle strette e poi la mandano nel bosco da sola. Dimmi che il controsenso non lo vedo sol-”

Papà!!!” Il comizio di Sebastian venne interrotto da Tommy ed Annie che si voltarono quasi nello stesso istante per far tacere l'uomo dalla loro posizione, sdraiati sulla schiena di Papillon. “Stai zitto che non sentiamo niente!”

Blaine cercò di trattenere una risata nel vedere la bocca di Sebastian chiudersi e uno sospiro abbattuto uscire dalle sue labbra. Era sempre stato troppo testardo e assolutamente non incline a fare le cose che volevano gli altri, anche se erano i suoi stessi figli a chiedergliele. Gli lasciò un bacio sul collo e si accoccolò ancora di più contro il suo corpo caldo senza dire nulla, beandosi di quel contatto così semplice ma ogni volta bello come la prima.

Come sospettava, Sebastian riuscì a rimanere in silenzio solo per un paio di minuti prima di tornare a criticare le immagini sullo schermo del televisore.

No ma mi pare logico cominciare a cantare da sola in mezzo al bosco con scoiattoli e conigli.”

Papà ma la canzone è bella! Guarda come sono carini gli uccellini!” Annie si alzo dal tappeto e si arrampicò sul grembo di Sebastian guardandolo adorante, seguita a sua volta da Tommy che si sedette ai piedi del divano appoggiando il mento sulle ginocchia di Blaine e facendosi accarezzare i capelli dal padre.

Papà ci prendiamo anche noi gli uccellini che cantano?” chiese il bambino rivolto a Sebastian che in quel momento stava legando i lunghi capelli biondi di Annie.

Assolutamente no, altrimenti poi vostro padre di mette a improvvisare duetti con loro e non mi sembra il caso,” commentò Sebastian con un sorriso guardando Blaine.

Ehi! Mi staresti paragonando ad Aurora o a qualunque principessa Disney che si mette a cantare a caso con gli animali?” chiese l'uomo corrugando le sopracciglia mentre i bambini ridevano come matti.

Precisamente,” gli rispose Sebastian con un ghigno sul volto.

Blaine gli lanciò uno sguardo truce ma poi, ispirato dalle immagini sullo schermo, sorrise sornione al marito e si morse un labbro. “Beh, te la sei andata a cercare.”

Prima che Sebastian potesse capire a cosa si stesse riferendo, una musica dolce e candida cominciò a uscire dagli auto-parlanti della televisione, ma non fu la voce di Aurora a riempire il salotto.

So chi sei, vicino al mio cuor ogn'or sei tu,” cantò Blaine mettendosi in ginocchio accanto a Sebastian con in sottofondo le risate dei figli.
“Blaine, NO,” Sebastian lo guardò con occhi sbarrati cercando di allontanarsi da lui, facendo scivolare Annie che non riusciva a smettere di ridere sul tappeto accanto al fratello mentre Blaine gli si avvicinava a carponi continuando a cantare.

So chi sei, di tutti i miei sogni il dolce oggetto sei tu!” continuò Blaine sorridendo e avvolgendo le braccia attorno al collo di Sebastian.

Blaine Anderson, ti conviene smetterla per il tuo bene,” gli rispose Sebastian prima di alzarsi di scatto dal divano e piazzarsi davanti al esso, le guance rosse e sul viso un'espressione imbarazzata.

Blaine si alzò e gli si avvicinò continuando a cantare ed enfatizzando il tutto con le mani, mentre i due bambini si erano arrampicati sul divano insieme a Papillon e osservavano i genitori con addirittura maggior interesse rispetto al cartone animato. Sebastian continuava a fissare quasi terrorizzato Blaine e a indietreggiare contro la libreria, fino ad arrivare a toccarla con la schiena quando ormai il marito era di fronte a lui che lo guardava mentre continuava a cantare la canzone di Aurora.

E il mio cuore sa che nella realtà da me tu verrai...”

Blaine gli avvolse le braccia al collo inchiodando con lo sguardo quelle iridi verdi piene di imbarazzo per tutto quello zucchero che non era decisamente in programma e intrecciò le dita tra i suoi capelli, aspettando che l'uomo continuasse i versi della canzone che stava per eseguire il principe Filippo sullo schermo della tv ma, invece di continuare quella piccola messa in scena seguendo il cartone, Sebastian sorrise sconfitto, gli prese il volto tra le mani per avvicinarlo al suo e fece combaciare le loro labbra in un dolce bacio.

Blaine rise nel bacio, ancora una volta colto di sorpresa dal suo angelo personale, e si alzò sulle punte avvolgendogli ancora di più le braccia intorno al collo. Sebastian lo strinse di rimando e non smise neanche per un secondo di baciarlo, se non per sussurrargli a fior di labbra quanto fosse idiota, facendoli ridacchiare entrambi.

Annie e Tommy rimasero a guardarli sul divano con un sorriso, continuando a coccolare Papillon che osservava i due adulti scodinzolando.

Tommy,” esordì Annie dopo poco, appoggiando il mento sulla schiena del cucciolo.

Sì?” chiese lui non troppo interessato a quello che stava per dirgli la sorella.

La bambina fece un grande sorriso senza distogliere lo sguardo da Blaine e Sebastian che si baciavano teneramente contro la libreria. “Certo che i nostri papà sono più belli di Aurora e Filippo, vero?”

 


Non sono sparita, giuro, sto solo raccogliendo idee per queste oneshot che semplicemente adoro (e inoltre ho la mia metà qui a casa con me e mi risulta un po' difficile scrivere con i miei soliti ritmi per queste daddies) però sappiate che non ho intenzione di abbandonarle, ho idee pronte per circa ancora una quindicina di capitoli :) Grazie al mio ammmmore che mi ha corretto tutto nonostante sia stravolta come pochi <3 ti adoro tantissimo <3
Spero che vi sia piaciuta anche questa :3 la prossima dovrebbe riprendere Annie e Tommy adolescenti :)
Grazie a chi è passato di qui :3
Marti

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Capitolo 10
*** Papà, Buon Compleanno! ***


"Papà, Buon Compleanno!”

 

Shhhhh, zitto Tommy, non fare rumore.”

Ma papà, mi cade il vassoio.”

Papà, Annie ha rovesciato il caffè.”

Non è vero, sei stato tu che mi sei venuto addosso. Papà io non ho fatto niente!”

Papà Annie dice le bugie, non è stata colpa mia!”

Zitti che sennò rovinate la sorpresa, Annie vieni qui e Tommy tienilo dritto, anzi no dallo a me che se sporchi per terra papà mi uccide.”

Perchè papà ti uccide?”

Perchè tuo padre è uno psicopatico, zitta adesso e non fate rumore.”

Blaine si svegliò dal tepore del sonno udendo quelle voci soffuse nel buio della sua camera da letto. Aprì le palpebre nel momento in cui sentì il materasso scricchiolare accompagnato da una risatina, e provò a stropicciarsi gli occhi e tirarsi su sui gomiti per vedere cosa stava succedendo, ma venne travolto da quattro braccia che gli andarono a stringere il collo e dalle voci dei suoi bambini che gli urlavano nelle orecchie.

Buon compleanno papà!” dissero quasi nello stesso momento Annie e Tommy facendo cadere sulla schiena e abbracciandolo forte.

Ancora mezzo addormentato e gli occhi pieni di sonno, Blaine sorrise per quelle feste assolutamente inaspettate e strinse le braccia intorno ai suoi pargoli che aveva ancora aggrappati al collo e che avevano cominciato a cantargli la canzoncina di tanti auguri, sbagliando qualche pronuncia ma riempendolo di baci alla fine.

Quando riuscì a staccarseli dal collo si mise a sedere, spostando Tommy sul letto di fianco a sé e tenendo Annie sulle ginocchia accoccolata al suo petto, cercando nella camera leggermente illuminata dalla luce che filtrava dalle tende un viso che in quel momento gli mancava.

Trovò subito la bellezza statuaria che era suo marito appoggiato al comò, a petto nudo con indosso solo un paio di pantaloni della tuta, i capelli scompigliati, le braccia incrociate al petto e un sorriso da Stregatto sulle labbra.

Prima che i due uomini potessero dire qualunque cosa, Annie si mise in piedi sulle gambe di Blaine e lo prese per le guance obbligandolo a distogliere gli occhi da Sebastian per guardarla. “Papà ti abbiamo fatto una soppesa per il compleanno!”

Blaine si morse il labbro e sorrise contento, specchiandosi negli occhi verdi della figlia. “Una soppesa?”

Tommy di fianco a loro sbuffò con fare da saputello e scese a carponi dal letto per avvicinarsi al comò dove era appoggiato Sebastian. “No papà, una sorpresa! Annie è scema che non è capace a parlare!”

La bambina si voltò verso il fratello con il broncio. “Non è vero! Non sono scema! Non avevo capito come si diceva!” si lamentò per poi tornare a guardare il volto del padre. “Sì, comunque ti abbiamo fatto una so..una sop... una cosa lì.”

Blaine trattenne una risata e, nel guardare il viso della figlia, quasi non si accorse di Tommy che si avvicinava al letto traballante con un vassoio, seguito a ruota da un Sebastian preoccupato che potesse versare qualunque cosa ci fosse sopra e sporcare dappertutto.

Papà, guarda che bella sorpresaaa!” attirò la sua attenzione il bambino quando fu a pochi centimetri dal letto.

Blaine rimase a bocca aperta e prese il vassoio con la colazione nel momento esatto in cui Tommy se lo fece scivolare di mano, salvando la situazione e le lenzuola dalla tazza di caffèlatte traballante posizionata sopra esso.

Annie scivolò dalle sue ginocchia e si accucciò di fianco a lui, raggiunta dopo poco dal fratello che si era arrampicato sul materasso e aveva gattonato nella sua direzione ridendo.

Blaine rimase in bilico sul bordo del letto con il vassoio in mano finchè Sebastian non accorse in suo aiuto e tolse la tazza di caffè e il bicchiere di succo di frutta dalla superficie traballante. I due uomini si scambiarono uno sguardo profondo e furono quasi sul punto di baciarsi quando la vocina squillante di Annie li interruppe.

Papà, guarda sotto il piatto!”

I due adulti si allontanarono leggermente frustrati e mentre Sebastian appoggiava i bicchieri sul comodino e faceva il giro del letto per sdraiarsi accanto ad Annie, Blaine si appoggiò il vassoio sulle gambe per sollevare il piatto con i biscotti colorati e rivelare un biglietto di carta piegato con cura.

Blaine guardò i figli sorpreso, osservando come Annie si era portata le manine davanti alla bocca e come Tommy sorrideva. Si voltò anche verso Sebastian che gli fece un cenno con la testa di aprire il biglietto che aveva tra le mani.

Blaine rise spostandosi il vassoio dalle gambe e mettendolo sul pavimento, mentre Annie e Tommy gli si avvicinavano per guardare anche loro il foglio di carta che il padre stava aprendo con mani tremanti.

L'uomo si portò un palmo davanti alla bocca quando vide cosa c'era raffigurato in quel piccolo tesoro che avevano confezionato i suoi figli.

Era un semplice disegno, fatto con matite e pennarelli colorati – e in un attimo riuscì a capire che lo avevano fatto entrambi i suoi bambini visto che Annie adorava disegnare con i pennarelli mentre Tommy usava solo le matite colorate – che raffigurava loro quattro che si tenevano per mano, e sopra il disegno c'era una scritta tremolante che diceva “Tanti auguri pappà!”

Blaine guardò meravigliato il disegno prima di voltarsi verso i figli. “Oh ma, è bellissimo! Ma... pappà?” chiese ridacchiando.

Annie insisteva che ci volevano due p,” la voce calda di Sebastian catturò la sua attenzione e i loro sguardi si incontrarono ancora una volta. “Non potevo proprio contraddirla.”

E Blaine avrebbe voluto baciare quelle labbra scure perchè sapeva chi c'era davvero dietro a quel dolcissimo risveglio, ma ancora una volta una vocina acuta lo distolse dai suoi pensieri.

Papà guarda cosa abbiamo disegnato io e Annie! Guarda, questo sei tu!”

Sì, papà vedi? Perchè è quello più basso e ha il farfallino!”

Blaine rise di gusto e fece vagare i polpastrelli sulla sua figura disegnata sul foglio mentre Tommy gli spiegava tutti i particolari che avevano raffigurato.

Quando ebbe ammirato meravigliato il bellissimo disegno alzò di nuovo lo sguardo per incontrare quello di Sebastian, che nel frattempo si era seduto accanto a lui, aveva preso Annie in braccio e lo osservava contento con quel suo solito sorriso sornione.

Grazie.” sussurrò Blaine guardando gli occhi del marito.

E di cosa? Non ho mica fatto niente io, hanno fatto tutto loro!”

Blaine si morse il labbro divertito. “Anche la colazione a letto?”

Soprattutto quella,” rispose Sebastian ridacchiando. “Secondo te io mi metto a fare i biscotti? Ho pesato gli ingredienti e guardato che non si bruciassero con il forno.”

Blaine lo guardò sognante prima di avvicinarsi al suo viso. “Ah sì? E tu cosa mi avresti regalato per il compleanno?”

Sebastian sorrise e senza rispondere si protese in avanti per quel tanto agognato bacio che entrambi desideravano, portandogli una mano sulla guancia per accarezzarla dolcemente, consapevole che Annie e Tommy erano in mezzo a loro a guardarli ridacchiando.

Si allontanarono dopo qualche secondo, dicendosi tutto quello che si volevano dire semplicemente immergendosi l'uno negli occhi dell'altro.

E poi Sebastian sorrise sornione, diede un bacio sulla nuca di Annie e scompigliò i capelli di Tommy prima di posare nuovamente lo sguardo sulle iridi dorate del marito e mordersi languidamente il labbro.

Il mio regalo arriva stasera.”

 


Questa cosa è uscita assolutamente dal nulla ed è stata scritta in mezzora solo ed esclusivamente per la mia metà <3 E ovviamente non è betata, perchè la mia metà è la mia beta e doveva essere una sorpresa, quindi chiedo perdono per gli innumerevoli errori che ci saranno dentro :)
Amore mio, lo so quanto ti piace il fluff e questa robina dolce dolce, e so anche che brutta giornata sia stata oggi. Non potevo mica sentirti così triste, lo sai che non posso sentirti così triste, e con questa cosa sono sicura che per almeno 5 minuti riesco a farti fare awwww come un gatto a cui fanno le rulle (ti ricordi cosa sono le rulle vero? :P)
Sai di essere una persona meravigliosa, non badare a quello che qualche idiota può dire sul tuo conto con l'intento di ferirti, sei forte e sei fantastica, sei la persona più AWESOME che io conosca e ricordati che quando le cose non vanno hai sempre me che oltre a romperti le scatole posso anche essere utile a qualcosa, anche solo come dispensatrice di fanfiction senza capo né coda :3
E perchè tu sei TUTTO per me questa marea di zucchero è assolutamente tutta tua <3
Ti amo tanto. Ma tanto tanto eh <3
E io e te insieme siamo più canon di qualunque altra coppia mai esistita. Perchè sì.
Con tantissimo ammmmore,
Marti

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Capitolo 11
*** Papà, la nostra bambina è diventata una donna! ***


Fiction ispirata al prompt del sesto giorno della Seblaine Week organizzata su Tumblr: Family Day

 

"Papà, la nostra bambina è diventata una donna!”

 

Tesoro, puoi per favore uscire di lì?”

Sebastian entrò in casa udendo la voce del marito e, dopo aver appoggiato cappotto e chiavi della macchina sul tavolino all'ingresso, si diresse nella direzione in cui aveva sentito Blaine parlare.

Lo trovò appoggiato alla porta del bagno: bussava leggermente contro il legno e aveva un'espressione preoccupata sul volto. Appena Blaine lo notò, alzò le sopracciglia e sospirò sollevato.

Meno male che sei arrivato.”

Sebastian lo guardò confuso e, dopo avergli lasciato un bacio sulle labbra, squadrò la porta del bagno. “Cosa succede?”

Blaine si morse il labbro. “Non ne ho la più pallida idea. Sono due ore che Annie è chiusa lì dentro, stavo quasi per chiamarti. Appena arrivata si è precipitata in bagno, si è chiusa dentro e non capisco perchè, anche se sono abbastanza sicuro di averla sentita piangere.” Sebastian lo guardò con occhi sbarrati per poi rivolgersi alla porta e bussare delicatamente. “Amore, cosa succede? Esci o dobbiamo forzare la porta?”

Lasciatemi stare,” fu la flebile risposta proveniente dal bagno, che fece preoccupare ancora di più i due genitori.

Annie, siamo preoccupati, puoi per favore dirci se stai male? Dobbiamo chiamare un'ambulanza?”

No. Lasciatemi stare.”

I due uomini si guardarono in silenzio mentre dall'altro lato della porta cominciavano a sentirsi dei singhiozzi sempre più marcati.

Ma le hai detto qualcosa?” chiese Sebastian corrugando le sopracciglia.

No! Lei e Tommy sono arrivati a casa ed è scappata in bagno. E' da allora che cerco di farla uscire,” commentò Blaine sempre più preoccupato.

Sebastian guardò prima il marito e poi di nuovo la porta prima di voltarsi verso le scale, sulle quali era seduto Tommy a mangiare un panino con l'espressione disinteressata.

Cosa succede a tua sorella?” chiese senza mezzi termini l'uomo.

Ah boh,” rispose il ragazzo prima di dare un altro morso al panino. “Non ha neanche voluto sedersi davanti con me e ha insistito per stare dietro.”

E tu non ti sei preoccupato di chiederle cosa avesse?” domandò Sebastian alquanto scocciato.

Tommy non rispose, alzò le spalle e continuò a masticare lentamente, guardando un poco più interessato i genitori in piedi davanti alla porta del bagno.

Non è che è per qualche.. ragazzo?” chiese Blaine pronunciando quella parola con una punta di terrore e notando come i lineamenti del marito si erano fatti più duri e tesi.

Nah, non le piace nessuno,” commentò Tommy subito facendo calmare un poco Sebastian che tornò a guardare la porta preoccupato mordendosi l'interno della guancia.

E poi all'improvviso il viso di Blaine si illuminò, spalancò gli occhi e corrugò le sopracciglia.

Oh oh.” disse con un sussurro cercando le iridi verdi del marito.

Oh... oh?” fece eco Sebastian non capendo a cosa si riferisse Blaine e cercando la risposta sulle rughe preoccupate e spaventate del suo volto.

Blaine lo sorpassò e bussò di nuovo alla porta del bagno. “Tesoro... hai per caso mal di pancia?”

Sebastian lo guardò confuso scuotendo la testa e mimando un perchè con le labbra, finchè da dentro al bagno arrivò la risposta di Annie. “Sì.”

Blaine deglutì rumorosamente e si appoggiò con la spalla al muro, passandosi una mano sul viso e poi tra i capelli. “Hai... hai per caso... dolori nel basso ventre e una brutta sorpresa quando sei andata in bagno?” quando disse quell'ultima frase le guance gli si tinsero leggermente di rosso ed evitò con tutto se stesso di guardare gli occhi di Sebastian, che ancora non stava capendo niente.

La risposta della ragazza giunse forte e chiara, visto che ricominciò a piangere e il suono dei suoi singhiozzi venne udito addirittura da Tommy, che fece una smorfia dalla sua posizione in fondo alle scale.

E a quel punto, sentendo il pianto della figlia e vedendo la faccia corrugata dalla preoccupazione del marito, Sebastian perse la pazienza.

Blaine, o mi dici in questo momento esatto cosa sta succedendo a Annie o sfondo la porta.”

Blaine sospirò prima di guardarlo dritto negli occhi con un'apprensione che non aveva mai visto e anche con un poco di sollievo.

Mi sa che è arrivato quel momento.”

Sebastian corrugò le sopracciglia ancora più confuso. “Quale momento??? Cosa c'entra che ha mal di pancia e che... oh oh.” Finalmente la comprensione si fece strada anche sul suo volto. “No. No. No. Non è possibile che sia arrivato quel momento. Cioè no, è piccola, no Blaine non può succedere adesso. Ma Cristo, come facciamo noi a... io non... Dio santo... ci sarà un motivo per cui mi piacciono gli uomin-”

Senza lasciarlo finire di parlare, Blaine gli tappò la mano con una bocca sospirando. “Calmati. Non è successo niente. Doveva succedere prima o poi, e per fortuna tra i due sono io quello previdente.” Sebastian mugolò sotto la mano di Blaine, scontento di quello che aveva detto. “Inutile che ti lamenti, stai andando nel panico perchè nostra figlia è diventata una donna. Quindi, due sono le possibilità adesso. O vai dentro e parli con lei o fili al supermercato.”

Blaine rimosse la mano dalla bocca del marito che rimase silente per un paio di attimi.

Supermercato? Cosa devo comprare al supermercato?”

Blaine gli lanciò un'occhiata eloquente incrociando le braccia al petto finchè la mascella di Sebastian quasi non toccò il pavimento quando capì a cosa si riferiva Blaine.

Non puoi chiedermi di fare questo. Blaine, questa cosa sarà più imbarazzante di quella volta che mi hai mandato a comprare il lubrificante alle due del mattino perchè l'avevamo finito!”

Blaine arrossì vistosamente a quelle parole, perchè anche se Sebastian era abbastanza sconvolto dall'accaduto, Tommy era ancora dietro di loro seduto ai piedi delle scale che li osservava silente e non è che ci tenesse tanto che suo figlio sapesse certe cose.

O questo o dentro a spiegare a nostra figlia perchè le sta succedendo questa cosa,” disse calmo Blaine ignorando le sue guance rosse e fissando gli smeraldi verdi che erano gli occhi del marito.

Sebastian aprì la bocca per parlare ma, guardando la porta del bagno, la richiuse con un colpo secco, scuotendo la testa e avviandosi verso la porta di casa.

Passa anche in farmacia a prendere qualcosa per i dolori!” gli urlò Blaine prima di sentire la porta sbattere con forza. Sospirò sconfortato; sapeva che il marito non era arrabbiato, ma Sebastian reagiva sempre così a cose che potevano sconvolgerlo: perdeva le staffe come niente, soprattutto se era qualcosa che riguardava i suoi figli.

Si voltò verso le scale per vedere Tommy guardarlo ancora confuso, segno che non aveva davvero capito nulla di quello che era successo. “Fila a fare i compiti, con te vengo a parlare dopo,” sibilò Blaine prima di andare a cercare la borsa dell'acqua calda nella dispensa.

Una volta che l'ebbe riempita tornò a bussare delicatamente alla porta del bagno. “Tesoro, ho la borsa dell'acqua calda per il mal di pancia, mi fai entrare?” Blaine non ottenne risposta per un paio di secondi, finchè non sentì la voce di Annie ancora scossa dai singhiozzi. “E' aperto.”

Aprì la porta delicatamente ed entrò nel bagno per guardarsi intorno e trovare la sua bambina rannicchiata in un angolo con un grosso asciugamano scuro arrotolato intorno ai fianchi, le ginocchia raccolte al petto e il volto segnato dal pianto.

A Blaine si strinse il cuore nel vederla così e, senza dire nulla, si sedette accanto a lei, scostandole le ginocchia per metterle la borsa dell'acqua calda contro la pancia.

Meglio?” chiese dopo un paio di minuti osservando il viso di Annie e asciugandole le lacrime sulle guance.

Lei rimase zitta per un attimo per poi fare una smorfia e ricominciare a piangere cercando le braccia del padre per farsi abbracciare.

Blaine la strinse a sé con un sorriso e cominciò ad accarezzarle lentamente i capelli e a lasciarle di tanto in tanto un bacio sulla fronte.

P-papà,” mormorò lei dopo un po' con la voce scossa dai singhiozzi. “Cosa mi è successo? Io... mi fa così male... e poi... tutto quel sangue... sono malata?”

Blaine le asciugò gli occhi con un fazzoletto e la guardò con un sorriso. “Ovvio che no, stai solo crescendo, il tuo corpo sta cambiando e tu stai diventando una donna. E' normale che ti succeda una cosa così, succede a tutte le donne. Vuol dire che d'ora in poi potrai rimanere incinta, ma non sei malata.”

Annie tirò su con il naso e sfregò la faccia contro la camicia di Blaine. “E perchè non sapevo niente? Perchè non mi avete mai detto niente?”

Perchè non ce la aspettavamo così presto,” rispose con semplicità Blaine. Aveva fatto le sue ricerche su internet e sapeva che prima o poi la sua bambina sarebbe cresciuta, ma non aveva mai avuto un'esperienza così diretta riguardo quella cosa. Però lui il suo lavoro da padre lo aveva fatto, peccato che nessuno si sarebbe mai aspettato succedesse a quell'età. “Di solito viene un po' più tardi, ma a certe ragazze capita prima. Ma non preoccuparti, ci siamo io e papà a prenderci cura di te,” Blaine si morse il labbro e lasciò un altro bacio sulla fronte della figlia.

Ma tu e papà siete due uomini. Cioè... non ne dovrei parlare con una donna? A voi mica succede una cosa così... E' un po' imbarazzante...”

Blaine sospirò. “Beh, se la cosa ti imbarazza troveremo un'altra soluzione ma sappi che con noi puoi parlare di tutto. Anche se tuo padre scemo ogni tanto si fa un po' prendere dal panico.”

Sentì Annie sorridere contro il suo petto e tirare su con il naso. “Dove è finito? E' strano non vederlo in giro preoccupato.”

L'ho mandato al supermercato e in farmacia, altrimenti gli mettevo le mani addosso,” ridacchio Blaine cercando di far sorridere la figlia, che finalmente smise di piangere.

Rimasero in silenzio per un paio di minuti seduti sul pavimento del bagno, poi Blaine sospirò rumorosamente e si alzò in piedi, porgendo una mano ad Annie per aiutarla ad alzarsi.

Adesso sai che facciamo? Ti fai una bella doccia calda intanto che arriva papà, poi ci mettiamo sul divano e parliamo un po' di questa cosa e se si fa tutto troppo imbarazzante domani andiamo dalla dottoressa, va bene?”

Annie annuì e fece un sorriso. “Grazie papà.”

Lui scosse la testa, decisamente più sollevato e la strinse tra le braccia sentendo una morsa attorno al cuore.

Eh,” sospirò allentando la presa e prendendole il viso tra le mani. “La mia bambina sta crescendo.”

Annie rise di gusto. “Sembri vecchio quando parli così, e veramente ho smesso da un po' di essere la tua bambina eh.”

Blaine le accarezzò ancora una volta la guancia e le fece l'occhiolino lasciandola sola in bagno molto più rilassato, pensando che però la figlia avesse torto.

Perchè non importava cosa sarebbe successo e quanto sarebbe potuta crescere, lei sarebbe rimasta sempre la sua bambina.

 


Approfitto della Seblaine week per aggiungere un capitoletto a questa raccolta che semplicemente adoro e che verrà aggiornata normalmente a partire dalla settimana prossima :3
Grazie a tutti quelli che hanno inserito la storia tra preferiti e seguiti e che mi fanno sapere sempre cosa ne pensano di queste piccole scenette di vita familiare :3 siete l'ammore :3
Marti

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Capitolo 12
*** Papà, non mi piace la fidanzata dello zio! ***


"Papà, non mi piace la fidanzata dello zio!”

 

Dimmi ancora una volta perchè dobbiamo fare questa cosa.”

Blaine sbuffò e scosse la testa, sistemando il colletto della camicia elegante che stava indossando Sebastian, tirando fuori la lingua e concentrandosi sul lavoro che aveva davanti agli occhi.

Quando fu soddisfatto, incontrò lo sguardo irritato del marito e fece un sorriso a mò di scusarsi prima di baciarlo lievemente sulle labbra e accucciarsi per abbottonare la camicia di Tommy.

Blaine, è inutile che mi baci e fai finta di niente, sto ancora aspettando un risposta.”

Perchè è mio fratello.”

Papà ma viene gio Coop stasciera?” Annie arrivò saltellando in salotto con il suo vestito lilla e i capelli scompigliati, in mano due elastici e una spazzola e sul viso un grande sorriso.

Sì tesoro. Sebastian le fai le trecce che devo sistemare Tommy?”

Sebastian alzò gli occhi al cielo e sbuffò più sonoramente, prendendo la bambina per i fianchi e sedendosi sul divano con lei sulle ginocchia che si mordicchiava un'unghia, mentre Blaine cercava di mettere la camicia dei pantaloni di Tommy che si dimenava come un ossesso e cercava di sgusciare via dalla sua presa per andare in camera a giocare.

Papà ma pecchè non vuoi gio Coop? E' divertente lui,” commentò Annie dopo un paio di secondi, notando il cipiglio arrabbiato sul viso di Sebastian. “E mi fai le trescie tutte storte!”

Blaine sorrise e, dopo aver allacciato la scarpa del figlio, lo lasciò libero di scappare in camera a tirare fuori i giochi da far vedere a Cooper, come d'altronde faceva sempre. Era raro che zio Coop non passasse l'intera serata a far giocare i nipotini e mettere in disordine quasi mezza casa. Avevano addirittura provato ad assumerlo come babysitter a tempo pieno ma si era rifiutato quando tra le mansioni da fare c'era la voce “Mettere a posto i giocattoli dopo averli usati”.

Si sedette poi sul divano accanto a Sebastian che, con un sguardo teso sul volto, ignorava le lamentele di Annie sul fatto che le trecce erano tutte storte. E aveva pure ragione, povera stella: per un attimo si era dimenticato quanto fosse impossibile per Sebastian fare qualunque cosa mentre era in quello stato psicotico, nervoso e assolutamente intrattabile.

Con un sospiro prese Annie per i fianchi e se la sistemò sulle ginocchia, sciogliendo le trecce malfatte che aveva intrecciato Sebastian e pettinandole i lunghi capelli dorati.

Annie ha ragione, guarda, le hai fatte tutte storte. Ti ho fatto vedere che devi prima prendere questo-”

Io sto ancora aspettando di sapere il motivo di questa cena,” lo interruppe brusco Sebastian, ignorando la faccina confusa di Annie.

Ho bisogno dei motivi per invitare a cena mio fratello?”

Oh, lo sai che non è Coop il problema,” si lamentò Sebastian mettendo a posto il colletto del vestito della figlia.

E quale sarebbe allora?” Blaine non riusciva davvero a capire per quale motivo Sebastian si comportasse a quella maniera.”

Si porterà qualcuna dietro. E sono abbastanza sicuro che quella qualcuna non è la stessa della settimana scorsa. E anche che sarà un'idiota.”

Blaine rise scuotendo la testa. “Mi stai dicendo che il problema è la ragazza di mio fratello?”

Ooooh viene una nuova gia stasciera?” Annie si mise in mezzo nella discussione, mostrando un gran sorriso al quale mancavano un paio di denti.

No tesoro, sicuramente non è una nuova zia, puoi chiamarla scopamica se vuoi, però.”

Sebastian!” Blaine non riuscì a coprire le orecchie di Annie in tempo perchè non sentisse quel termine, lanciando uno sguardo di rimprovero al marito che però si era messo a ridacchiare.

Cosc'è una scop.. scap.. scapomica?”

Prima che Blaine potesse risponderle e dirle che non era nulla, il campanello di casa suonò. Tre suoni corti e uno lungo, segno innegabile che Cooper era arrivato. Non appena i due bambini riconobbero il tintinnio familiare, si misero a urlare e corsero nella direzione della porta d'ingresso.

Sebastian sospirò alzandosi dal divano e, prima che potesse dire qualunque cosa, Blaine si alzò sulle punte, intrecciò le braccia intorno al suo collo e premette le labbra sulle sue in un bacio, ma dovette allontanarsi dal suo viso quando il marito cercò di far diventare quel contatto casto e romantico in qualcosa di più. Lo guardò alzando un sopracciglio e sorridendo.

Dai, Tommy ed Annie sono così contenti quando Coop è qui da noi, lo puoi fare per loro anche se ci tocca sorbirci l'ennesima gallina di turno per tutta la cena?”

Sebastian sospirò sconfitto e prima di avviarsi verso la porta di casa in cui sentiva già la voce profonda del cognato, stampò un bacio sulle labbra di Blaine. “Spero solo che le lasagne che hai cucinato le brucino la lingua e stia zitta per tutta la sera.”

Blaine ridacchiò e stava quasi per rispondergli che non poteva dire certe cose visto che non l'aveva ancora conosciuta quando una voce acuta riempì la casa.

Scapomica? Perchè dovrei essere una scapomica? Coopy ma che lingua parlano i tuoi nipoti?”

I due uomini si guardarono sospirando. “Cominciamo bene,” commentò Blaine a denti stretti tirando un pugno nel costato di Sebastian, che aveva iniziato a ridere prima di svoltare l'angolo e trovarsi Cooper già seduto per terra con i bambini sulle ginocchia, mentre una figura bionda decisamente troppo svestita e sopra un paio di tacchi altissimi era in piedi di fianco all'appendiabiti.

Prima che Blaine potesse presentarsi, andare a salutare il fratello o dire semplicemente qualcosa, quell'altissima e traballante ragazza bionda – tinta e pure male – gli andò incontro con un sorriso, abbracciandolo e cogliendolo assolutamente di sorpresa.

Ma ciaaao! Ma tu devi essere Blaine, io sono Monika! Oddio, non sai quanto Coopy mi ha parlato di te, siete proprio uguali uguali e sono molto contenta di conoscerti! E tu devi essere Sebastian,” senza aspettare una risposta andò ad abbracciare pure lui sotto lo sguardo sconvolto di entrambi. “Oh, ma siete davvero adorabili! E avete una casa e dei bambini stupendi! Cioè, si vede tantissimo che ci abita gente di classe e con un fantastico gusto estetico! Sono estasiata di fare la vostra conoscenza! Ma potrei sapere dove posso lasciare questa bottiglia di vino che vi abbiamo portato Coopy ed io? E' per il dolce! Oh, Blaine tuo fratello mi ha detto che sei un mago con le torte, come se avessi dei dubbi. Ditemi solo dove posso metterla al fresco che non voglio disturbarvi!”

Blaine si scambiò uno sguardo allibito con Sebastian nel momento di silenzio in cui Monika prese fiato e riuscì a balbettare un “Mettila pure in cucina” prima che Cooper andasse in suo soccorso.

Campioni, fate vedere a Monika dov'è la cucina che io saluto i papà?”

Annie e Tommy annuirono quasi nello stesso istante e senza farsi dire altro presero ognuno una mano della ragazza e se la trascinarono in cucina mentre lei continuava a parlare tipo macchinetta, lasciando i tre uomini da soli nell'ingresso.

Ma dove te la sei andata a pescare questa?” chiese Blaine scioccato dopo un attimo di silenzio aiutando Cooper ad alzarsi da terra.

E' carina, vero?” chiese lui salutando il cognato e togliendosi la giacca.

Carina non è il termine migliore con cui la descriverei, ma se ti senti a posto con la coscienza buon per te.”

Cooper rise e guardò Sebastian arricciando il naso. “Ma guarda un po' chi parla. Tu dovresti solo stare zitto.”

E per quale motivo, Coopy?” lo canzonò l'uomo imitando la voce della ragazza.

Oh, Blaine lo sa. E adesso scusatemi, ma Monika non è tanto brava con i bambini e potrebbe avergli dato da bere del vino invece dell'acqua, quindi...”

Cooper si dileguò in meno di un secondo, lasciando Sebastian più che confuso e Blaine a ridacchiare nell'ingresso.

Cosa voleva dire con quel Blaine lo sa?” chiese Sebastian al marito senza mezzi termini guardandolo dritto negli occhi e ignorando le sue risatine.

Niente.”

Blaine.”

Ma niente, lo sai come è Coop. E' un cretino.” scherzò Blaine avvolgendogli un braccio intorno alla schiena e avviandosi in direzione della cucina.

Dimmelo. Altrimenti stasera salti.”

Blaine sospirò. “Perchè lui dice sempre che se tu non avessi conosciuto me saresti esattamente come lui, con una sgualdrina diversa ogni settimana. Ci volevo solo io per metterti in riga, altrimenti adesso sì che saresti uno di quei gigolò con i fiocchi. E magari con una versione maschile di Monika che trova tutto adorabile.”

Sebastian lo guardò per un attimo con la bocca spalancata, per poi baciarlo e stringerlo in un abbraccio mentre un sorriso gli si delineava sulle labbra.

Allora meno male che ho conosciuto te.”

 


Niente di particolare da dire se non GRAZIE gigante alla mia beta e la mia metà <3
Probabilmente questo sarà l'ultimo aggiornamento dei Daddies per un po' visto che fino al 9 sono in vacanza e assolutamente non reperibile :3
Quiiiindi, buona pasqua a tutti in stramegaanticipo e buona abbuffata di cioccolata :3
A presto,
Marti

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Capitolo 13
*** Papà, ma la nuova sorellina è brutta! ***


"Papà, ma la nuova sorellina è brutta!”

 

Papààààà!”

Sebastian tirò su lo sguardo dalla rivista di poco conto che stava leggendo per posarlo su Tommy seduto sul pavimento di fronte a lui che giocava con un paio di cubi colorati. L'uomo sorrise nel vedere l'espressione sul viso del figlio, per poi appoggiare la rivista insieme alle altre, alzarsi dalla sedia della sala d'aspetto del reparto maternità e accucciarsi accanto a lui sul pavimento per farlo alzare e mettergli la maglia nei pantaloni.

Dimmi,” mormorò Sebastian mentre Tommy si mordicchiava un dito e si faceva rivestire dal padre.

Ma quando andiamo a casa? Io sono stanco e questi giochi che hanno qui non mi piacciono.”

Sebastian sorrise e sospirò, per poi alzarsi in piedi, prendere il figlio per la vita e farlo sedere sulle sue ginocchia mentre lui tornava ad accomodarsi sulla sedia.

Quando arriva papà andiamo.”

Ma papà quando arriva?” continuò Tommy, non soddisfatto della risposta del padre e facendo un piccolo sbadiglio.

Tra poco,” commentò Sebastian con una risata prima di passare una mano tra i riccioli scuri del bambino, aprire la borsa a tracolla sula sedia accanto alla quale era seduto e tirare fuori un ciuccio azzurrino che fece sorridere Tommy.

Lo osservò mettersi l'oggetto in bocca e accoccolarsi al suo petto e, senza dire altro, nel religioso silenzio della sala di aspetto del reparto maternità, cominciò a far scorrere la mano lungo la schiena del figlio mentre aspettava Blaine.

Si guardò intorno con un sorriso sulle labbra, ricordando come se fosse ieri quel giorno di due anni prima in cui stringeva la mano del marito in quella stessa sala d'aspetto, spaventato come mai in vita sua e in procinto di diventare padre per la prima volta.

Non che la seconda facesse meno paura, però c'era già passato in qualche modo. Riconosceva la morsa alla bocca dello stomaco, la gola secca e quel nervosismo che era sicuro che non avrebbe lasciato il suo volto finchè non avrebbe rivisto Blaine. Accarezzò la testa di Tommy e gli lasciò un leggero bacio sulla fronte, pensando a quanto era cambiata la sua vita da quel giorno, a quanto era cambiato lui e a come era comunque rimasto sempre lo stesso.

Blaine diceva che da quando era diventato papà aveva perso un po' di quella strafottenza che lo aveva sempre caratterizzato in qualunque situazione e, per quanto non lo avrebbe mai ammesso in pubblico, doveva constatare che il marito aveva decisamente ragione.

Erano cresciuti ancora lui e Blaine, avevano fatto l'ennesimo passo nella stessa direzione e si erano innamorati ancora di più l'uno dell'altro, come se fosse umanamente possibile.

Ed era sicuro che avessero anche perso la testa. Perchè non riusciva a spiegare per quale motivo nove mesi prima avessero deciso di ampliare ancora quel piccolo paradiso che era diventata la loro famiglia. Quando Blaine glielo aveva comunicato, Sebastian aveva proposto di nuovo di prendersi un cane o un gatto, esattamente come quella volta in cui il marito gli aveva detto che voleva diventassero papà. Blaine lo aveva guardato male, ma aveva colto che quella risposta velata non equivaleva a un no e forse era anche per quello che dopo avevano fatto l'amore. Blaine era comunque sicuro che non sarebbe mai riuscito a capire Sebastian, quindi non ci provava neanche.

Quando ormai aveva dato per scontato che Tommy si fosse addormentato tra le sue braccia, lo vide alzare il capo e guardarlo, togliendosi il ciuccio dalla bocca. “Ma papà,” disse grattandosi il mento. “Ma se la sorellina che mi comprate te e papà non mi piace?”

Sebastian rise divertito da quella domanda. “Vedrai che ti piace.”

Ma possiamo ridarla indietro?” chiese dubbioso il bambino.

No! Non è un giocattolo, è la tua nuova sorellina. E tu sarai importantissimo per lei, lo sai perchè?”

Tommy scosse la testa rimettendosi in bocca il ciuccio.

Perchè tu sei più grande di lei, e la devi proteggere dalle persone cattive quando io e papà non possiamo. E le vorrai più bene di qualunque altra persona al mondo, anche perchè ho il presentimento che ci farete passare un bel po' di casini,” rise Sebastian accarezzando la guancia del figlio.

Tommy corrugò le sopracciglia a quell'ultima frase, ma prima di poter chiedere spiegazioni al padre, un'infermiera vestita di azzurro lo chiamò dal bancone poco lontano.

Con il cuore in gola e tenendo Tommy con un braccio, seguì la donna lungo un corridoio, per poi entrare in una stanza dove la prima cosa che vide furono gli occhi commossi di Blaine.

La seconda fu una faccina rossa con due grandi occhi verdi che si guardavano intorno, e fu esattamente una delle cose più belle che Sebastian avesse mai visto. Si avvicinò a Blaine mentre sentiva Tommy appoggiare la testa sulla sua spalla, cosciente del fatto che anche lui non aveva smesso neanche per un attimo di guardare il fagotto tra le braccia di Blaine.

Lasciò un lieve bacio sulle labbra del marito per poi immergersi in quella piccola meraviglia che stava coccolando Blaine, in quelle iridi verdi come le sue che si guardavano intorno meravigliate. E in quel momento sentì l'universo sparire, esattamente come era stato due anni prima quando aveva tenuto Tommy in braccio per la prima volta, e capì che un'altra stella si era aggiunta al suo cielo.

Alzò lo sguardo dal viso di quella che era sua figlia per incontrare gli occhi lucidi di Blaine e il suo sorriso commosso. Rise con lui e gli asciugò le guance bagnate, baciandolo di nuovo sotto gli occhi curiosi di Tommy che ancora non riusciva a smettere di guardare la bambina tra le braccia di Blaine.

I due uomini se ne accorsero subito, Blaine gli fece un cenno con la testa indicando entrambi i figli e Sebastian si sistemò meglio Tommy in braccio.

Tommy, questa è Annie,” mormorò Sebastian osservando meravigliato il viso del figlio.

Il bambino rimase zitto per un paio di minuti prima di togliersi il ciuccio e darlo al padre.

Ma papà... ma è piccola! Ed è... brutta.”

Sebastian e Blaine risero. “Tu eri più brutto quando sei nato.” commentò Sebastian.

Tommy lo guardò quasi offeso. “Non è vero papà!”

I due adulti ridacchiarono ancora, per poi essere interrotti da quelli che assomigliava tantissimo a un paio di singhiozzi. Entrambi rivolsero le loro attenzioni alla bambina tra le braccia di Blaine che aveva già gli occhi lucidi, ma prima che potessero fare qualunque cosa, Tommy si sporse in avanti dalla sua posizione in braccio a Sebastian e gli posò una mano sul braccio coperto da una tutina rosa.

No, non piangere Annie, i papà sono un po' pazzi, ma sono bravi. E poi ti proteggo io da tutto.”

La neonata a quelle parole fece una smorfia e alzò un braccio per afferrare un dito di Tommy, lasciando i due adulti nel più completo stupore, incapaci di dire qualunque cosa che avrebbe sicuramente spezzato quel momento assolutamente perfetto.

Poco più tardi si incamminarono tutti e quattro verso la macchina per tornare a casa, Tommy per mano a Blaine e Sebastian con Annie in braccio dolcemente addormentata contro il suo petto.

Entrambi gli adulti notarono che il figlio non riusciva a smettere di guardarla; doveva essere stanchissimo, eppure non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.

Allora, ti piace la tua nuova sorellina?” chiese Sebastian in macchina sul sedile posteriore, cogliendo lo sguardo divertito di Blaine che guidava.

Tommy si tolse il ciuccio di bocca e sorrise guardando ancora il viso di Annie appoggiato al petto di Sebastian.

Tanto, anche se è brutta ce la teniamo, vero papà? Non la diamo indietro, è mia lei.”

 


Visto che mi era stato richiesta la shottina con la nascita di Annie eccola qui, e tipo che la amo tantissimo e che amo tantissimo pure Tommy perchè awwww. Ecco.
Grazie a tutti quelli che continuano a seguire, commentare, mettere tra preferiti e seguite, non potete capire quanto mi fate contenta :)))
E grazie alla mia metà, as usual <3
Marti

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Capitolo 14
*** Papà, possiamo parlare d'altro? ***


"Papà, possiamo parlare d'altro?”

 

No, no, aspetta, ripeti un po'.”

Tommy sbuffò appoggiando la forchetta di fianco al piatto mezzo vuoto e scosse la testa prima di guardare Sebastian, seduto esattamente di fronte a lui.

Sabato sera non torno a casa a dormire.”

E dove rimarresti a dormire?” chiese Blaine corrugando le sopracciglia nel frattempo che versava da bere a lui e ad Annie.

A casa di Scott,” rispose il ragazzo, evitando lo sguardo dei genitori e tornando a mangiare la sua fetta di carne.

Sebastian appoggiò il bicchiere di vino al tavolo e si voltò verso Blaine per guardarlo negli occhi, facendo un cenno nella direzione di Annie che stava fissando il piatto e sorrideva leggermente, il suo comportamento elusivo come quello del fratello.

I due uomini si guardarono nuovamente e sorrisero, entrambi coscienti della bugia che aleggiava nell'aria insieme all'odore delle squisite pietanze che aveva preparato Sebastian per cena.

Scott?” chiese Sebastian con la stessa nonchalance del figlio. “Guarda che non devi farti problemi se sei gay, eh. Non sarebbe poi così tanto uno shock.”

A quelle parole Annie non riuscì a trattenere una risata, Tommy quasi si strozzò con quello che stava mangiando, Blaine sorrise tra sé e sé rimproverando leggermente il marito con lo sguardo.

Annie non smise di sghignazzare neanche mentre dava delle leggere pacche sulla schiena al fratello per evitare si strozzasse, ma non ci volle molto prima che il ragazzo riacquistasse l'uso della parole.

Cristo pà, ma io non sono gay!!”

Sebastian sorrise sotto i baffi. “Ah no? E allora spiegami perchè hai lo sguardo di uno che sabato si farà una bella scopata e poi mi dici che vai a dormire a casa di Scott.”

Annie scoppiò a sogghignare di nuovo, anche se cercò di camuffare la risata con un paio di colpi di tosse, mentre Blaine tirò una gomitata nel costato del marito, mormorando un “Sebastian” a denti stretti.

Ma-ma-ma-ma non è vero che-ma cosa stai dicendo? Che sguardo dovrei-”

Blaine lo interruppe con un sospiro. “Sputa il rospo se non vuoi che tuo padre ti umili ancora di più.”

Tommy osservò prima lo sguardo confortante di Blaine, per poi spostare gli occhi sul ghigno dipinto sul volto di Sebastian e infine sospirò, quasi lanciando la forchetta sul piatto.

Si chiama Lucy e non sono gay,” mormorò il ragazzo mentre le sue guance si tingevano di rosso.

Bella gnocca?” chiese Sebastian con la stessa smorfia sul viso, meritandosi un'occhiataccia da Blaine.

Sebastian.”

Che c'è? Sono solo preoccupato che il nostro bambino faccia delle buone scelte.”

Papà, ti prego,” mugugnò il ragazzo estremamente mortificato; nel frattempo, la sorella al suo fianco faceva di tutto per non morire dal ridere. “E tu piantala altrimenti parlo,” continuò lanciandole un'occhiataccia che non la fece proprio smettere di sogghignare, ma almeno diminuì il volume degli schiamazzi in cucina.

Comunque,” esordì Blaine dopo un paio di minuti di silenzio imbarazzante. “Se davvero rimani a dormire fuori questo week end, ci sono un paio di cose di cui dovremmo parlare.”

Tommy guardò confuso il padre, e quella frase fece smettere di ridere pure Annie, che in quel momento cominciò a fissare anche lei curiosa i genitori.

Di cosa... di cosa dovremmo parlare?”

Sebastian ridacchiò appoggiando una mano sopra la spalla di Blaine. “Quello che tuo padre vorrebbe dire nel modo più delicato possibile è che dovremmo farci una bella chiacchierata noi tre. Sul sesso. Sai, quella chiacchierata. La più imbarazzante della tua vita e la più divertente per il sottoscritto.”

Tommy rimase pietrificato al suo posto, in un istante Annie si alzò in piedi dal posto accanto a lui, rossa in volto. “Uh ma come si è fatto tardi, io devo portare Papillon a fare un giro.”

Il fratello si voltò verso di lei, col puro terrore negli occhi. “No, ti prego, non puoi farlo.”

Ma si è proprio fatto tardissimo! Paaaaps, dove sei?”

Annie, no, ti prego,” la supplicò il ragazzo, ignorando le risate dei genitori.

Uh ma la senti che abbaia? Devo proprio scappare.”

La ragazza fece il giro del tavolo per baciare i genitori sulla guancia e poi dileguarsi in meno di un minuto, lasciando i due adulti e il fratello nel silenzio della cucina.

Rimasero zitti per qualche imbarazzante secondo finchè Blaine non decise di rompere la tensione.

Quindi...” incominciò. “Innanzitutto respira, perchè qua nessuno vuole rendere la cosa più imbarazzante di quello che è.”

In realtà io sì.”

Tu piantala, idiota,” Blaine tirò l'ennesima gomitata nel fianco di Sebastian mentre lui versava dell'altro vino nel proprio bicchiere e in quello del marito.

L'unica cosa che vogliamo è sapere che non ti comporterai male e che soprattutto starai attento.”

E anche che tu soddisfi quella povera ragazza, se vengo a sapere che mio figlio non è bravo a letto ti disconosco.”

Sebastian!”

Blaine quella volta non disse il nome del compagno a mezza voce come quelle precedenti, lo urlò proprio, guardandolo quasi indignato, mentre Tommy seduto sulla sua sedia moriva di vergogna.

E dai Blaine, facciamo che tu gli parli di preservativi e malattie e tutta quella roba del rispetto e io gli insegno un paio di trucchetti, uhm, che ne dici?”

Trucchetti per cosa? Non hai idea di come si soddisfi una donna,” commentò Blaine acido e ancora indignato, per nulla contento di come stava andando avanti quella conversazione.

Tu però non ti lamenti.”

Ma io non sono una donna!!”

Dettagli. Vuoi spiegargli tu come fare a baciare le ragazze, Blaine Anderson?”

Potete piantarla?!” esordì esasperato Tommy, interrompendo il loro battibeccare con le guance dello stesso colore delle fragole mature e attirando l'attenzione di entrambi. “So... so tutto quello che devo sapere su... preservativi e protezioni e... Dio... mi sono informato e sono... a posto... e sicuramente non ho bisogno di sapere i trucchetti per... soddisfare una donna da mio padre gay.”

Sai almeno dove metterlo?” chiese Sebastian con un ghigno, interrompendolo nuovamente.

Dio santo, pa' piantala.”

Sebastian ridacchiò tra sé e sé mentre Tommy continuava il suo discorso. “Quindi ecco... so tutto e non... non ho bisogno di discorsi o chiacchierate imbarazzanti. Posso andare?”

No,” disse Blaine con un sorriso bevendo un sorso di vino. “Internet potrà anche insegnarti come si usa un preservativo, ma questa discussione la dobbiamo fare comunque. Perchè nessun sito ti insegnerà mai cosa vuol dire avere quel tipo di esperienza con un'altra persona. E Sebastian, giuro che se provi a interrompermi stavolta te la farò pagare.”

Blaine rimase in silenzio un paio di istanti senza smettere di fissare il viso del figlio, ma per fortuna il marito al suo fianco decise di non intervenire. Non nel modo in cui si aspettava Blaine, almeno.

Quello in realtà non te lo possiamo insegnare nemmeno noi. E' una cosa che provi sulla tua pelle ed è importante che tu riesca ad avere una connessione con la persona con cui stai condividendo questo momento importante. E non solo la prima volta, tutte le volte. Perchè il sesso è bello, ma fatto alla cazzo perchè devi dimostrare qualcosa a qualcuno non serve a niente. Impara da tutte le tue esperienze e, soprattutto, impara a rispettare te stesso e la persona che è con te in quell'istante.”

Blaine e Tommy si voltarono entrambi per guardare Sebastian con gli occhi spalancati dallo shock e la bocca leggermente socchiusa, facendo fare un sorriso al diretto interessato.

Direi che abbiamo finito qui, e ti conviene andare, perchè sarò anche gay ma alcune cose te le posso insegnare lo stesso. E non so quanto tu voglia sentirmi dire quanto-”

Okayvabenegrazieciao,” lo bloccò subito il ragazzo, le cui guance stavano ritornando a colorirsi prima di sparire dalla cucina e precipitarsi in camera.

Blaine continuò a guardare scioccato Sebastian per qualche minuto, prima di cominciare a ridere mezzo sconvolto.

Cosa ci sarebbe da sghignazzare adesso?” domandò curioso Sebastian appoggiando i gomiti al tavolo e girandosi nella direzione del marito.

E quello da dove usciva?”

Da... un papà che vuole bene a suo figlio? E' questa la risposta giusta?”

Blaine rise. “Non c'è una risposta giusta, solo che... cioè... io lo so che sei così, ma sentirtelo dire è-”

Il discorso dell'uomo venne interrotto da un paio di labbra che andarono a stamparsi sulle sue e che lo baciarono calme e delicate, dedicandosi completamente a quel bacio così semplice e romantico.

Sentì Sebastian sorridere contro il suo viso e senza pensarci si avvicinò di più al calore del suo corpo finchè non si ritrovò seduto a cavalcioni su di lui, intento ad amare la bocca del marito come ormai faceva da tanti, tantissimi anni. E si dimenticò così del discorso che stava facendo.

Vennero interrotti soltanto quando sentirono la porta di casa aprirsi e Papillon abbaiare. Blaine lasciò un ultimo bacio sulle labbra di Sebastian prima di alzarsi e cominciare a mettere a posto i piatti sporchi della cena.

Blaine,” lo chiamò Sebastian dopo aver finito di bere il vino dal suo bicchiere. “Che ne dici di un secondo round?”

L'uomo rise e scosse la testa. “Poi mi chiedi perchè i nostri figli preferiscono me a te.”

Annie!” chiamò Sebastian cercando di trattenere una risata dopo essersi scambiato l'ennesimo sguardo con Blaine. “Vieni che io, te e papà dobbiamo farci una bella chiacchierata!”

 


Giuro che ho riso come una cretina per TUTTO il tempo che ho scritto questa cosa, è demenziale e la amo, come amo sebastian e blaine e tommy ed Annie tutti insieme. Spero davvero che vi sia piaciuta e vi abbia fatto fare una bella risata :))) Grazie al mio ammmor per aver corretto tutto <3
E inoltre.... GUYS! 14 recensioni il capitolo scorso!! Oddio ma mi volete far morire???
GRAZIE, dal profondo del cuore, siete favolosi e non potete capire la soddisfazione di sapere che queste storielle piacciono così tanto :3 Sappiate solo che più mi fate sapere se queste robine vi piacciono, più io ho voglia di scriverle <3
A presto!
Marti

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Capitolo 15
*** Papà, Annie piange di nuovo! ***


"Papà, Annie piange di nuovo!”

 

Blaine aprì gli occhi, strappato dal tepore del sonno a causa di quella che oramai nell'ultima settimana era diventata la sua sveglia: sua figlia che piangeva all'interfono posto sul comodino di Sebastian.

Aprì le palpebre a fatica e si tirò su dal petto nudo del marito, scuotendolo leggermente. Sbadigliò e si mise a sedere, portandosi una mano tra i capelli spettinati dal sonno e dal sesso di un paio di ore prima.

Guardò la sveglia sul comodino accanto all'apparecchio e sospirò quando vide che come al solito Annie aveva iniziato a piangere all'una, più puntuale di un orologio svizzero.

Sapeva anche quale era il motivo: stava mettendo i primi dentini e ogni notte li teneva svegli un paio d'ore durante le quali a turno lui e Sebastian cercavano di farla addormentare grazie anche ad alcune gocce che aveva dato loro il pediatra.

Ricordava ancora l'inferno che aveva fatto passare loro Tommy un paio di anni prima quando aveva iniziato a svegliarsi di notte e piangere fino al mattino, sfinendo all'inverosimile i due neo-papà e obbligando Sebastian ad andare a lavoro con delle occhiaie da non far invidia a nessuno. Fortuna che era il capo e non doveva giustificare perchè ogni tanto dopo pranzo si appisolava mentre svolgeva alcune pratiche.

Era stato abbastanza traumatico per entrambi ricominciare a usare l'interfono collegato con la camera dei bambini, ma Annie per fortuna sembrava molto più gestibile del loro primo pargolo.

O forse si erano solo abituati a fare i genitori.

Sebastian,” mormorò Blaine con la bocca impastata di sonno ricadendo con sul suo cuscino freddo, troppo stanco per rimanere seduto.

Uhm,” la risposta arrivò insieme a Sebastian che si girò sul letto e si accoccolò al suo fianco, lasciandogli un bacio all'altezza della clavicola.

Annie piange,” fu la flebile replica di Blaine, che si stava quasi per riaddormentare.

Ora smette,” continuò Sebastian abbracciando il corpo caldo di Blaine e strofinando il naso contro il suo sterno.

Non sta smettendo, Sebastian.”

Ora smette.”

Blaine sospirò, forzandosi ad aprire gli occhi e passare una mano sulla schiena nuda del marito.

Sebastian.”

Il suo sbuffo contro il suo petto lo fece sorridere. “Va bene, vado.”

Vide la sua sagoma nel buio della camera tirarsi su dal letto e cercare qualcosa per terra, probabilmente l'intimo o qualcosa da infilarsi, sentì il materasso muoversi e un paio di passi che usciva dalla loro stanza.

Con un sorriso e un sospiro chiuse di nuovo gli occhi, entrando nel dormiveglia e aspettando il ritorno del marito.

Stava quasi per addormentarsi del tutto quando sentì le labbra calde di Sebastian percorrere di baci le sue spalle e il collo. Sorrise, cercò la sua mano e lo tirò a sé finchè non sentì il suo corpo caldo premere contro la sua schiena nuda, ma gli rimase il respiro in gola quando avvertì qualcosa premere contro il suo fondoschiena. Scosse la testa e decise di ignorare tutte le attenzioni che Sebastian stava dedicando al suo collo, cercando di addormentarsi visto che era davvero molto stanco; ma quando la mano del marito cominciò a vagare per tutto il suo corpo e scendere verso il basso, dovette fermarlo con un sospiro.

Sebastian, no.”

Shhhh.”

Blaine gli fermò la mano con una risata. “No.”

Ma non sai neanche cosa-”

No.”

Sebastian sospirò frustrato. “Ma perchè?”

Perchè io sono stanco, tu sei stanco e domani ci dobbiamo svegliare presto.”

Blaine deglutì quando la lingua di Sebastian cominciò a tracciargli i muscoli delle spalle, e si maledì per non avere la forza di allontanarlo anche con i gesti oltre che con le parole.

Sebastian.”

Shhhhh.”

Blaine sospirò di nuovo, sentendo un familiare calore avvolgerlo, e stava già per cedere alle voglie del marito – anche perchè in quei casi o cedeva o cedeva – quando dall'interfono arrivò di nuovo forte e chiara la voce di Annie che si lamentava e piagnucolava.

Entrambi sospirarono nel sentire quel suono, non perchè dovessero alzarsi o interrompere quello che stavano facendo, ma semplicemente perchè a nessuno dei due piaceva sentire uno dei loro figli piangere.

Prima che uno dei due potesse muovere un muscolo, insieme ai piagnucolii di Annie arrivò anche la vocina di Tommy.

Papà, Annie piange di nuovo.”

Blaine sentì Sebastian ridacchiare contro il suo collo e si lasciò scappare un sorriso. Si voltò per trovarsi di fronte al marito e lo baciò teneramente sulle labbra, per poi tirarsi su su un gomito per andare a coccolare un po' la sua bambina.

Ma mentre cercava i boxer ai piedi del letto, sentì Sebastian prendere l'interfono dal comodino.

Blaine.”

Uhm.”

Mi sa che le batterie sono scariche.”

Blaine si infilò l'intimo per poi voltarsi verso dove sapeva Sebastian era seduto.

Perchè? Guarda che le ho cambiate l'altro ieri.”

O le batterie sono scariche o Annie ha smesso di piangere da sola.”

Non ci fu bisogno di dire altro perchè entrambi fossero in piedi in direzione della camera dei bambini. Accesero la luce in corridoio, strizzando gli occhi per la troppa luminosità e aprirono cautamente la porta di legno su cui erano pitturate una A e una T.

Si diressero entrambi verso il lettino di Annie, constatando che le pile dell'interfono non erano scariche e che Annie stava davvero dormendo, ma quando arrivarono alle sbarre di legno trovarono una sorpresa.

Accanto alla bambina che dormiva profondamente c'era Tommy, accoccolato su un fianco e con le ginocchia raccolte al petto, visto che il letto era troppo piccolo per lui. I suoi riccioli scuri e i capelli biondi di Annie si mischiavano sul cuscino, le loro teste vicine e gli occhi chiusi. Aveva un braccio appoggiato sopra il petto della sorella e lei gli stava stringendo una mano con entrambe le sue.

Blaine si portò una mano davanti alle labbra, meravigliato dallo spettacolo stupendo che aveva di fronte, finchè non notò al suo fianco Sebastian che apriva una coperta per adagiarla sopra i due cuccioli che dormivano vicini l'uno all'altro.

Blaine cercò le braccia del marito, che lo strinsero senza dire una parola, appoggiò la guancia contro il suo petto caldo e avvertì un bacio sfiorargli la fronte.

Rimasero a guardare i loro bambini per un tempo indefinito, ma nessuno dei due se ne preoccupò: erano semplicemente bellissimi accoccolati così l'uno all'altro, sembravano due gattini.

Quando cominciarono a sbadigliare per il sonno uscirono dalla camera, spensero la luce in corridoio e si avviarono per la propria stanza, senza neanche fare caso al fatto che si stessero tenendo per mano.

Comunque,” mormorò Sebastian una volta che furono di nuovo sdraiati sul letto l'uno accanto all'altro.

Blaine rise, perchè sapeva già dove voleva andare a parare, ma lo baciò lo stesso, perchè in quel momento non voleva davvero fare altro.

Dove eravamo rimasti noi due?”

 


Posso ringraziarvi per aver superato le 100 recensioni? Posso? Posso?
GRAZIE, siete favolosi e io sono sempre più contenta che questa raccolta piaccia così tanto <3
Grazie a chi legge sempre, a chi trova un po' di tempo per lasciarmi un commento, a tutte le persone che mi dicono che è grazie a queste storie che hanno cominciato ad apprezzare sebastian, e alle klainer che pur essendo klainer squittiscono quando leggono queste robine qui :3
E il grazie più grande va alla mia beta e l'ammmmore della mia vita <3
A presto!
Marti

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Capitolo 16
*** Papà, ti prego non ucciderlo! ***


"Papà, ti prego non ucciderlo!”

 

Certo che potevi anche controllare il giorno, eh.”

E dai Blaine, ti ho detto che mi dispiace.”

Blaine sbuffò e scese dalla macchina sbattendo la portiera con forza, i nervi a fior di pelle. Erano mesi che aspettava quella sera e dire che aveva rotto le scatole a Sebastian all'inverosimile era davvero poco.

Rent fatto dalla sua compagnia teatrale preferita esattamente nello loro città non era una di quelle occasioni che capitavano tutti i giorni; sapeva che i biglietti sarebbero andati a ruba nel giro di pochissimo ed era proprio per quello che aveva chiesto al marito di andare a comprarli la mattina che erano stati messi in vendita. Lui doveva lavorare e non poteva assolutamente prendersi ferie.

Ma doveva immaginarsi che non avrebbe mai dovuto fidarsi di quella testa vuota di Sebastian, perchè la furbizia aveva sì comprato i biglietti per il suo show preferito.

Ma li aveva comprati per lo spettacolo della sera prima. E lo show a cui dovevano andare loro era per il penultimo, visto che per la serata di chiusura i biglietti erano terminati immediatamente.

E per fortuna che se ne erano accorti prima di arrivare al ristorante. Sì, perchè quella doveva essere una serata un po' speciale: ristorante, teatro e una nottata in casa da soli, solo loro due senza figli.

Una di quelle serate romantiche e speciali che capitavano solo una volta ogni mille anni visti gli impegni di entrambi e il fatto che sia Annie che Tommy avessero sempre qualcosa da fargli fare.

Ma per quella serata erano riusciti inspiegabilmente a non avere intralci: il loro ristorante preferito aveva quel posto in terrazza che piaceva tanto a Blaine, Tommy era a dormire a casa di uno dei suoi compagni della squadra di football, Annie ad un pigiama party con le sue amiche e Sebastian aveva quel completo elegante che gli faceva semplicemente girare la testa e voler desiderare di essere già a casa per poterlo sbattere contro il muro e levarglielo di dosso.

Un sabato sera decisamente perfetto.

Ma ovviamente, ovviamente, era saltato tutto perchè Sebastian era un grandissimo stordito. Gli aveva non solo fatto passare la fame, ma anche la voglia di sesso, il che rendeva davvero l'idea di quanto fosse arrabbiato.

Blaine, non fare così.”

Sebastian lo chiamò chiudendo la portiera della macchina e affrettandosi dietro di lui, ma Blaine non gli rispose, e stava quasi per infilare la chiave di casa nella serratura quando la mano di Sebastian si chiuse sopra la sua e lo fermò.

Posso parlare o devi ancora insultarmi?” chiese quasi con un sussurro contro il suo orecchio.

Blaine lo guardò negli occhi e scosse la testa. “Sei un cretino.”

Lo so.”

E un idiota.”

Lo so.”

E ci tenevo così tanto che-”

Blaine, lo so. Mi dispiace, pensavo di averli presi per oggi visto che ieri sera c'erano i miei genitori a cena, ma mi sono confuso con le date e non l'ho fatto apposta. Ci tenevo anche io a passare una serata con te senza preoccuparci di tutto il resto.”

Sebastian si interruppe per sfilare le chiavi di casa dalle mani del marito e avvolgergli le braccia intorno alla vita, ignorando l'espressione arrabbiata sul volto di Blaine e avvicinandosi al suo viso.

Ci tenevo anche io a versarti il vino al ristorante e farti il piedino sotto il tavolo, a stringerti la mano durante tutta la durata dello spettacolo e poi trascinarti a casa e spogliarti direttamente nell'ingresso perchè sei uno schianto qualunque cosa tu indossi.”

Blaine si rilassò leggermente, perchè il modo con cui lo stava guardando Sebastian e il tono suadente con cui gli aveva mormorato quelle parole gli avevano già fatto dimenticare il motivo per cui era arrabbiato.

Quindi, adesso facciamo che adesso entriamo in casa, ti levi questi stupidi vestiti di dosso e ci facciamo un bel bagno caldo. Io e te.”

Sebastian andò a sussurrargli quelle parole esattamente nell'orecchio, stringendolo tra le braccia e facendolo tremare.

Ti faccio un bel massaggio e ci godiamo la serata per conto nostro come avevamo organizzato. Poi ci mettiamo davanti alla TV a mangiare un paio di crepes mentre ci guardiamo un film. Cosa ne dici?”

Blaine sorrise, l'irritazione che aveva fino a un paio di minuti prima scomparsa nel nulla, e avvolse le braccia intorno al collo del marito.

Dico che mi sembra un ottimo modo per farti perdonare,” sussurrò prima di baciarlo dolcemente.

Sentì Sebastian sorridere nel bacio e si lasciò andare in quelle braccia che profumavano di buono e quelle labbra dolci.

Meno male,” disse il più alto una volta staccatosi dalle braccia di Blaine per poi guardarlo con un ghigno. “Ce l'abbiamo la farina, vero?”

Blaine ridacchiò, contento di aver recuperato tutte le voglie che quello sgradevole incidente gli aveva fatto perdere e prese le chiavi dalle mani del marito dopo avergli stampato un altro bacio sulle labbra.

Sebastian lo abbracciò da dietro e cominciò a baciargli il collo mentre Blaine cercava a fatica di aprire la porta di casa ma, quando finalmente riuscì a far scattare la serratura, non fu il silenzio tipico di una casa vuota ad attenderli, bensì una musica soft, da ambiente, qualcosa di zuccheroso e molto stucchevole.

Si guardarono seri per qualche attimo.

Ma hai lasciato la TV accesa?”

No, quando siamo usciti c'era Annie in casa.”

Rimasero in silenzio per qualche minuto prima che Sebastian iniziasse a ridacchiare. “Beh, sicuramente non sono ladri. Non so quanta gente si metta ad ascoltare qualcosa di simile durante una rapina.”

Blaine sorrise ed entrò cauto in casa. “Scommettiamo cinque dollari che becchiamo Tommy e Lucy in salotto che stanno pomiciando?”

Sebastian lo seguì, chiudendo la porta senza far rumore. “Dieci che li becchiamo a scopare sul divano,” bofonchiò divertito portandosi un dito sulle labbra e facendo segno al marito di seguirlo per la casa.

Ma quando arrivarono sulla porta del salotto non poterono che spalancare occhi e bocca dallo shock e dallo stupore.

Perchè la coppia che stava pomiciando sul divano mezza svestita circondata da candele e da quella musica stucchevole non erano Tommy e Lucy che stavano insieme da oltre un anno ed erano ormai di casa.

Blaine deglutì nel riconoscere una chioma di lunghi capelli biondi che coprivano un po' troppa pelle scoperta, ma fu quando il suo sguardo cadde su quella schiena nuda che non conosceva che sentì il cuore saltargli in gola.

Si voltò verso Sebastian e non si stupì di vedere i muscoli della sua mascella tesi e una ruga sulla fronte che voleva significare una cosa sola.

E in quel momento Blaine provò davvero tanta pena per quel ragazzo sconosciuto che stava baciando la loro bambina sul divano, perchè Sebastian non l'avrebbe mai fatto uscire vivo da casa loro.

Con un sospiro attirò la sua attenzione e, quando i loro sguardi si incontrarono, non potè fare a meno di notare uno strano colore negli occhi verdi e brillanti del marito. Poi un ghigno si delineò sulle sue labbra e Blaine ringraziò il fatto di non avere qualche arma molto pericolosa in casa. Beh, a parte i coltelli della cucina, ma sperava che Sebastian non arrivasse a tanto.

Lo guardò fargli l'occhiolino e, confuso, lo seguì con lo sguardo avvicinarsi all'impianto stereo del salotto.

Spense la musica e in quell'istante la stanza venne riempita dagli schiocchi di quei baci che quella melodia stucchevole aveva coperto poco prima. Ma quei rumori durarono davvero per poco, perchè, non appena i due ragazzi si accorsero di non avere più l'atmosfera a coprirli, aprirono gli occhi per guardarsi intorno.

Lo sguardo che Annie aveva sul volto quando vide i suoi genitori fissarla seri in piedi davanti allo stereo fu qualcosa di impagabile. E in quel momento Blaine capì l'occhiolino che gli aveva fatto Sebastian poco prima.

Ciao, tesoro,” mormorò Sebastian ai due ragazzi pietrificati ancora sdraiati sul divano.

In un attimo Annie si levò di dosso il ragazzo, lo fece addirittura cadere per terra e si portò una mano sul petto nudo cercando con impazienza la maglietta e provando a balbettare qualcosa di indefinito, senza avere il coraggio di guardare i genitori negli occhi.

Sebastian si avvicinò verso la poltrona e raccolse una camicia e una maglietta nera, per poi porgerle alla figlia e al ragazzo che in preda al panico stavano cercando i propri indumenti.

Credo tu stia cercando questa, tesoro.”

Annie si morse il labbro e si avvicinò al padre, ma non alzò lo sguardo per guardarlo negli occhi, si voltò di spalle per mettersi la maglia e lanciò la camicia al ragazzo.

Spaventata dallo sguardo che avrebbe potuto avere Sebastian, si voltò a cercare gli occhi di Blaine. “P-papà lui... lui stava-”

In cucina tra cinque minuti,” la interruppe gelido Sebastian prima di avvicinarsi a Blaine per spingerlo in cucina. “Vestiti e presentabili.”

Blaine guardò la figlia e quel povero ragazzo alzando le spalle e lesse sui loro visi il terrore puro che solo Sebastian poteva incutere. Trattenne un sorriso finchè non si trovò da solo in cucina con il marito, intenti a scalarsi una tazza di the.

Ti odierà, lo sai vero?” commentò guardandolo e soffiando sopra il the caldo.

Cosa avrei fatto per farmi odiare?”

Sebastian.”

Io dico che adesso ci divertiamo,” rispose lui con un risata.

Sei adorabile come padre geloso della tua bambina, ma non è carino comportarsi in questo modo.”

Sebastian alzò le spalle e afferrò la mano di Blaine sopra il tavolo, accarezzandola dolcemente col il pollice.

Un po' di culo ce lo devo fare. Ci ha fatto saltare pure la nostra serata. E sinceramente la stava toccando un po' troppo.”

Blaine sospirò. “Almeno i pantaloni li avevano entrambi.”

Beh, in quel caso glielo avrei mozzato seduta stante.”

Blaine rise divertito e si portò la mano di Sebastian alle labbra per lasciargli un bacio sulle nocche.

Come siamo protettivi.”

Altro che protettivi, lei è la mia-”

Sebastian venne interrotto dalla porta della cucina che si apriva e dall'ingresso dei due ragazzi, rivestiti e imbarazzati come non mai.

Papà, lui deve davvero andare a casa e io-”

Sebastian la interruppe con un sorriso. “Possiamo sapere il nome del ragazzo che stava per scoparsi nostra figlia sul divano?”

Annie si portò una mano davanti al viso rosso e il ragazzo deglutì imbarazzato.

Mi... mi chiamo Michael, e signori Anderson-Smythe, sono davvero mortificato per quello che è successo, noi non abbiamo scuse e ci dispiace davvero moltissimo per quello-”

Michael. Accomodati pure,” tagliò corto Sebastian con un sorriso. “Annabelle, saluta il tuo amico e aspettami in soggiorno.”

Blaine potè vedere il sangue gelare nelle vene della figlia, la quale sapeva che quando veniva chiamata per nome intero le aspettavano dei guai seri. I due ragazzi si scambiarono uno sguardo terrorizzato prima che Annie scomparisse dalla cucina e lui si sedesse di fronte a Blaine e Sebastian, guardandosi nervoso le mani e senza avere il coraggio di alzare lo sguardo.

I due adulti si guardarono con un sorriso, poi Sebastian scosse la testa e fece un cenno a Blaine.

Michael,” lo chiamò dolcemente quest'ultimo per fargli alzare la testa. “Non abbiamo intenzione di scuoiarti vivo, puoi stare tranquillo.”

Ah no?” chiese Sebastian divertito incrociando le braccia al petto.

No, Sebastian. Lo hai terrorizzato abbastanza, non c'è bisogno di continuare con questa scenetta.”

Michael li guardò confuso, corrugando le sopracciglia.

A mio marito qui piace fare lo stronzo con i propri figli in queste situazioni delicate e imbarazzanti, ma puoi stare tranquillo che non ti vogliamo torturare o metterti ancora di più a disagio. Io sono Blaine e lui Sebastian e sei pregato di darci del tu, non siamo ancora così vecchi.”

Blaine rise e l'atmosfera in cucina si distese leggermente quando Michael capì cosa voleva dire con quelle parole. “Io... V-va bene si... Blaine. Sono dispiaciuto lo stesso per quello che è successo.”

Capirai,” sospirò Sebastian prima di bere l'ultimo sorso di the. “Non è la prima volta che becchiamo uno dei nostri figli a commettere atti osceni e non sarà neanche l'ultima.”

Si alzò in piedi e stiracchiò. “Ma sappi...” continuò con un tono più serio “... che se osi farle del male verrò a cercarti personalmente. E questo non è uno scherzo.”

Michael annuì a quella frase che era più un cliché che altro, ma che sicuramente detta da Sebastian faceva molta paura.

L'uomo sorrise e si voltò verso Blaine. “Lo interroghi tu per me? Io vado a parlare con la furbizia di là, credo di averla terrorizzata abbastanza.”

Piantala di fare lo stronzo!” gli urlò Blaine divertito dalla cucina prima che potesse scomparire in direzione del salotto.

Sebastian si passò una mano tra i capelli quando vide la figlia tutta raggomitolata sul divano che piangeva con la fronte appoggiata sulle ginocchia e, in quel momento, pensò che forse ci era andato giù un po' troppo pesante.

Le si sedette accanto e le avvolse un braccio intorno alle spalle, sorprendendola e facendole alzare il viso bagnato dalle lacrime dalle gambe.

Annie, stai bene?”

Cosa gli avete detto?” chiese lei ignorando la domanda del padre tirando su con il naso.

Sono in punizione, vero? Non posso vederlo più e adesso mi lascerà e papà mi dispiace, pensavo che tornaste più tardi io non volevo-”

Annie,” Sebastian le posò un dito sulle labbra e la guardò confuso. “Posso sapere il perchè di questo pianto isterico?”

Lei tirò su con il naso e si accoccolò al petto del padre, facendosi stringere dalle sue braccia.

Chissà cosa gli avete detto tu e papà, adesso vorrà lasciarmi e non vorrà vedermi mai più. E comunque sono davvero imbarazzata per quello che è successo, Dio, non voglio che mi guardi mai più in quel modo.”

Sebastian rise a quelle parole e le lasciò un bacio sulla fronte. “Niente sesso in salotto allora, la prossima volta. Ma era solo questione di tempo prima che succedesse, anche se preferirei aver conosciuto il ragazzo in un altro modo.”

Questione di tempo? Perchè??”

Sebastian la guardò con un sorriso asciugandole il viso. “Aspetta, ma Tommy non ti ha detto di quando lo abbiamo beccato qui sul divano con Lucy?”

Lei sbarrò gli occhi dallo shock. “Ma stai scherzando?”

No, no, sono serissimo. E con loro è stato pure peggio, visto che li abbiamo proprio beccati a scopare.”

Annie si portò le mani davanti al viso. “Oddio che vergogna! Non me l'ha neanche detto quell'idiota!”

Sebastian rise. “Quindi capisci che quello che è successo a te non è davvero nulla a confronto, no?”

La ragazza storse il naso. “E' imbarazzante comunque.”

E inoltre... sarebbe anche il caso di chiederci prima di far venire qualcuno a casa,” le disse cercando di tornare serio e guardandola in quegli occhi verdi che erano la sua esatta copia.

Va bene, scusami, non succederà più.”

Sebastian annuì e sospirò. “Beh, credo che a questo punto non ci sia neanche bisogno di una punizione.”

Annie stava per dire qualcosa ma in quel momento un Blaine sorridente e che trascinava Michael per un braccio entrò in salotto quasi saltando per l'eccitazione.

Tesoro, non potevamo beccarti con ragazzo migliore!” disse contento rivolto alla figlia e facendo arrossire nuovamente i due ragazzi.

Blaine?” Sebastian lo guardò confuso prima di spostare lo sguardo sul sorriso di Michael.

Digli perchè mi sono follemente innamorato di te, oh Mickey,” continuò Blaine guardando il marito ed Annie che si erano alzati in piedi e li guardavano confusi.

Il ragazzo rise. “Beh, mio padre lavora al teatro dove stasera dovevate andare a vedere Rent, e sono abbastanza sicuro che possa reperirvi due posti per assistere allo spettacolo.”

Sebastian lo guardò strabuzzando gli occhi. “Sei serio?”

Sì, non credo ci siano problemi, è uno dei pezzi grossi, lo stanno a sentire tutti e credo che con una telefonata possa farvi entrare.”

Sebastian sorrise radioso al ragazzo. “Ma sei davvero il miglior ragazzo che potevamo pescare a deflorare la nostra bambina!”

I due adulti risero, facendo imbarazzare ancora di più i due ragazzi, che si guardarono mordendosi il labbro e sperarono che l'inferno fosse finito. Ma ovviamente si sbagliavano.

Si sedettero entrambi sul divano a guardare Blaine e Sebastian che chiacchieravano tra loro mentre si infilavano la giacca, finchè Sebastian non prese le chiavi della macchina in mano e li guardò con un sorriso.

Beh, cosa ci fate lì seduti? Vestitevi.”

I due ragazzi si guardarono confusi. “Perchè dovremmo vestirci papà?” chiese Annie passandosi una mano tra i capelli.

Blaine e Sebastian si guardarono ridacchiando prima che quest'ultimo le rispondesse.

Perchè non possiamo mica lasciarvi in questa casa vuota ora che conosciamo le intenzioni del nostro bel giovanotto. Voi due venite con noi, non sei ansiosa di farci conoscere per bene il tuo nuovo ragazzo, tesoro?”

 


Ok, questa LO SO che la aspettava un po' di gente, Annie che viene pescata con il fidanzato dai nostri due bei papà non potevo non scriverla, spero davvero che vi sia piaciuta :3
Il povero cristo del nuovo ragazzo di Annie deve il suo nome alla Fede che beh, al solito ha delle idee geniali LOL mentre la frase di Sebastian “Annie, stai bene?” credo sappiate anche da dove venga ed è lì così almeno Micòl è contenta LOOOL
Se volete mi trovate anche su Facebook, alla mia pagina autore :3 
Grazie alla mia metà per aver corretto tutto in tempo di record <3 e a voi per aver letto, vi adovo :3
Marti

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Capitolo 17
*** Papà, sei il migliore del mondo! ***


"Papà, sei il migliore del mondo!”

 

Quando Blaine tornò a casa dopo la passeggiata serale con Papillon, non riuscì a credere allo strano silenzio che arrivò alle sue orecchie una volta aperta la porta.

Rimase un paio di minuti sull'uscio, chiedendosi addirittura se avesse sbagliato casa, ignorando il cane che lo trascinava dentro. Sciolse il guinzaglio e lo lasciò trotterellare in direzione della cuccia di coperte colorate che gli avevano fatto i suoi bambini in salotto, che stranamente era deserto e con la luce spenta.

Accese l'interruttore per accertarsi che non ci fosse davvero nessuno ma, quando vide il televisore spento e un paio di giochi abbandonati sul divano, si stupì ancora di più. Fece un rapido giro per sistemare giusto i cuscini del sofà e accumulare da parte le bambole che Annie aveva lasciato in soggiorno, domandandosi per quale motivo ci fosse quel silenzio.

Erano solo le nove e quella era l'ora in cui lui e Sebastian pativano di più per cercare di mettere a letto quelle due pesti che, dopo ore di corse in giro per casa, sembravano non essere mai stanchi. Ogni sera era un litigio continuo tra loro che volevano continuare a vedere cartoni in TV e lui e Sebastian che cercavano di farli andare a dormire con le buone, ripetendo le stesse frasi mille volte mentre mettevano in ordine casa e raccoglievano giochi e vestiti in giro.

Poi però erano umani anche loro e, come tutti gli esseri umani, perdevano la pazienza a un certo punto e a letto ce li trascinavano per le orecchie.

Blaine fece un rapido giro al piano di sotto, riempendo le ciotole di Papillon, sempre più curioso di sapere dove fossero finiti Sebastian e i suoi figli. Non si azzardò a chiamare il marito ad alta voce perchè, nel remoto caso in cui fosse riuscito a metterli a letto e a farli dormire, non voleva assolutamente svegliarli.

Dopo aver chiuso definitivamente casa e attivato gli allarmi, cominciò a salire le scale con uno sbadiglio, ormai sicuro del fatto che Annie e Tommy erano già addormentati e Sebastian a letto che lo aspettava.

Ma, mentre faceva gli ultimi gradini, sentì la voce profonda del marito provenire dalla camera dei bambini. Sorrise tra sé e sé e si avvicinò alla porta leggermente socchiusa, per aprirla completamente e vedere all'interno della stanza.

Sebastian era seduto su una sedia esattamente a metà tra i letti di Annie e Tommy con gli occhiali sul naso e un libro in mano, i due bambini imbacuccati sotto le coperte che guardavano un po' assonnati il padre che leggeva loro una favola. Blaine si appoggiò allo stipite della porta con un sorriso in volto, intento ad ascoltare la favola che Sebastian stava loro raccontando, notando come cambiasse le voci a seconda del personaggio che interpretava, cercando di tenere attiva l'attenzione dei bambini che, zitti zitti, stavano quasi per addormentarsi, cullati dalla quella voce calda che raccontava di eroi e avventure.

E Blaine non riusciva a togliere gli occhi dal marito, che non si era neanche accorto della sua presenza, sentendo il cuore scaldarsi nel vedere tutto l'amore che Sebastian provava per i loro bambini nelle sue iridi chiare illuminate dalla luce della lampadina a forma di coccinella appoggiata sul comodino.

E, senza sapere il perchè, si ritrovò a pensare a quel momento in ospedale di tanti anni prima in cui aveva stretto le sue mani tremanti e aveva ascoltato le sue paure sul fatto di non poter essere un buon padre per il loro Tommy.

Spostò lo sguardo sul piccolo con i riccioli scuri che era già addormentato e respirava dolcemente con la bocca aperta e sentì il cuore stringersi e la gola farsi secca.

Quella sera in ospedale non era solo Sebastian quello in preda al panico, ma la paura di Blaine non era quella di non essere un buon padre o, almeno, non era la sua paura principale. La cosa che lo aveva terrorizzato nel momento in cui avevano deciso di diventare genitori, era il fatto che le cose tra lui e Sebastian potessero cambiare a tal punto da separarli. Nessuno avrebbe mai creduto che potessero essere materiale da genitori, anzi, quando avevano dato la notizia ai loro amici nessuno l'aveva presa come una notizia seria; persino Kurt si era messo a ridere quando glielo aveva detto e Kurt si solito lo prendeva sul serio.

E facevano anche bene a non voler credere a una cosa del genere, perchè Sebastian aveva sempre rimarcato quanto non andasse d'accordo con i bambini e Blaine sapeva quando si erano sposati che lo avrebbe aspettato un'ardua opera di convincimento per provare a costruire una famiglia.

Aveva paura che, semmai avessero avuto dei figli, il loro rapporto sarebbe cambiato, non sarebbero più stati quelli che erano stati fin da quando si erano incontrati tanti anni prima. E quella cosa lo terrorizzava molto di più che diventare padre. Non avrebbe mai potuto perdere Sebastian.

Ma mentre lo guardava leggere entusiasta la favola della buonanotte non a uno, ma a due piccole pesti che avevano la fortuna di chiamare figli, capì che quello che avevano non sarebbe mai cambiato, perchè l'amore e il sentimento che provavano l'uno per l'altro non era mai diminuito in tutti quegli anni.

Era forte, solido, con fondamenta sicure, resistente come un muro di mattoni. E ogni giorno era come se aggiungessero insieme un mattone in più a quel muro che diventava sempre più spesso e indistruttibile. Si innamorava di Sebastian ogni giorno sempre un po' di più.

Si portò una mano davanti alle labbra, sorrise contento e rimase ancora un po' a guardare Sebastian che leggeva, Tommy che russava dolcemente ed Annie che cercava di rimanere sveglia per sentire il continuo della storia.

Poi, ad un certo punto, Sebastian si voltò e lo notò. Si sistemò gli occhiali sul naso e gli fece l'occhiolino.

Si sorrisero semplicemente. Eccolo, il mattone in più della giornata.

Sebastian chiuse il libro, mettendo un segnalibro dove era arrivato e lo appoggiò sul comodino, prima di rimboccare le coperte ai bambini e dare a entrambi un bacio sulla fronte.

Blaine lo guardò adorante finchè Sebastian non lo prese per la mano e lo fece uscire dalla camera dei figli, chiudendo la luce e accostando la porta.

Come mai mi guardavi così?” chiese Sebastian togliendosi gli occhiali da vista, curioso del comportamento di Blaine.

Così,” rispose Blaine, perso come non mai nei suoi occhi chiari leggermente confusi. “Come mai la storia?”

Sicuramente è meglio della televisione,” commentò Sebastian alzando le spalle. “E poi mi andava. Mio padre non me le ha mai lette, era sempre via. Voglio che abbiano certe cose.”

Blaine si morse il labbro e si avvicinò al suo corpo, intrecciando le braccia intorno al suo collo e spingendolo contro il muro, sentendo le mani di Sebastian andare ad appoggiarsi ai suoi fianchi.

Si immerse nei suoi occhi e con un dito cominciò a giocare con i capelli corti alla base del collo, sentendo il suo respiro sulle labbra.

Sebastian stava per dire qualcosa ma Blaine non lo lasciò neanche cominciare, si alzò sulla punta dei piedi e adagiò le labbra sulle sue, baciandolo dolcemente e con tutto l'amore che sentiva nel cuore, sentendosi stringere dalle braccia di Sebastian, l'unico luogo in cui si sentiva al sicuro dal mondo.

Dopo un paio di minuti si allontanò da lui, appoggiò di nuovo i talloni per terra e si immerse nuovamente nei suoi occhi chiari, cercando di ignorare il desiderio che lo spingeva ad assaggiare di nuovo le sue labbra rosse.

Wow, cos'era questo?”

Blaine scosse la testa e sorrise. “Niente, è solo che ti amo tanto.”

Sebastian lo guardò perplesso. “Mi sono per caso dimenticato di qualche data importante o.... avvenimento o qualcosa di simile?”

No. Deve esserci un motivo se voglio dirti che ti amo?”

Sebastian lo guardò con un sorriso. “Certo che no, ti amo anche io. Ma scopiamo comunque stasera, vero?”

Blaine rise, perchè nonostante tutte le sue paure, nonostante due bambini a carico, nonostante tutte le difficoltà che la vita aveva messo loro davanti, Sebastian lo faceva ancora sentire come quando aveva diciotto anni e l'unica cosa che importava era l'amore che provavano l'uno per l'altro.

Certo,” rispose dopo un altro paio di baci. "Perchè dobbiamo festeggiare.”

Sebastian tornò a guardarlo con un cipiglio confuso mentre lo prendeva per mano e si avviavano verso la loro camera da letto. “Cosa dobbiamo festeggiare?”

Blaine lo fermò sull'uscio e lo baciò ancora una volta teneramente sulle labbra, sulla punta dei piedi, come aveva sempre fatto da quando era entrato nella sua vita.

Festeggiamo il fatto che sei il miglior papà del mondo.”

 

 


Io fossi in voi farei un controllino del livello degli zuccheri nel sangue, perchè questa cosa è semplicemente zucchero, zucchero puro. E credo di non aver mai scritto nulla di così cheesy LOL
E tutto questo amore da far sospirare è per le mie ragazze, a quelle gioie del gruppo seblaine, perchè ieri è stata una giornataccia e una cosa così ci voleva. E in più è per la mia metà, che non solo mi ha ispirata e mi ha betato questa roba, ma mi fa sempre sciogliere mandandomi messaggi alle 5 del mattino che io ovviamente vedo quando mi sveglio <3
Per la prossima daddies credo dovrete aspettare un po', visto che tra poco inizia la Kurtofsky Week e io devo dedicarmi agli altri miei bimbi belli, però se volete chiedermi qualcosa, lasciarmi prompt per le prossime daddies o chiedermi quando aggiorno questa raccolta, vi mando alla mia pagina autore :3
Grazie a chi continua a leggere, seguire e commentare. E sono arrivata a quasi 50 preferiti e sono tutta una fusa <3 Grazie, questa raccolta va avanti soprattutto per l'ammore che mi mandate :3
A presto,
Marti

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Capitolo 18
*** Papà, ma sei malato! ***


"Papà, ma sei malato!”

 

Blaid puoi anche sbetterla, dod sodo ud bambido.”

Poche storie e dammi il termometro.”

Sebastian sbuffò frustrato e si levò il termometro da sotto l'ascella per passarlo a Blaine seduto sul letto accanto a lui con la mano tesa. Non provò neanche a leggere la temperatura sopra l'oggetto di vetro, visto che in quel momento venne travolto da un violento attacco di tosse che fece pensare al marito che fosse sul punto di rimettere i polmoni o qualcosa di simile.

Blaine gli passò il bicchiere d'acqua appoggiato sul comodino e si alzò per avvicinarsi alla finestra e leggere la temperatura sul termometro.

Trentotto e mezzo.”

Cazzate, sodo solo ud po' stadco.”

La tua voce e il termometro parlano da soli. E soffiati il naso.”

Sebastian scosse la testa innervosito e aprì un nuovo pacchetto di fazzoletti mentre Blaine recuperava quelli usati sparsi sul letto.

Non sono malato, non mi ammalo mai io,” esclamò Sebastian frustrato una volta che Blaine gli ebbe sprimacciato il cuscino.

Il marito lo guardò con un sorriso e ripensò a quella stessa frase che gli aveva sentito pronunciare quando aveva insistito per occuparsi di Annie e Tommy con la varicella e lasciar andare Blaine a lavorare.

Ai primi segni di bolle rosse sulla pancia di Annie avevano subito chiamato il medico, solo per ricevere la meravigliosa notizia che si trattava di varicella come aveva ipotizzato Blaine non appena aveva visto come era conciata la loro bambina. Il giorno dopo le stesse bolle erano comparse anche sulla schiena di Tommy e la sera stessa avevano entrambi la febbre alta e il corpo completamente a pois rossi.

Sebastian si era offerto di stare a casa dal lavoro per badare a loro anche perchè, visto che il capo in ufficio era lui, non gli avrebbe potuto dire nulla nessuno, e Blaine acconsentì non troppo convinto della proposta del marito. Insomma, conosceva Sebastian.

Ma a dispetto di quello che si era immaginato, quando tornò a casa la sera trovò Annie e Tommy in cucina a disegnare mentre Sebastian preparava la cena, la febbre leggermente più bassa ed entrambi i bambini coperti di talco per evitare il prurito.

Blaine rimase piacevolmente stupito di come il marito fosse riuscito a gestire bene la situazione e la settimana seguente andò al lavoro tranquillo, sicuro che tutto a casa fosse sotto controllo.

Dopo i primi giorni in cui sia Annie che Tommy non fecero altro che lamentarsi per le bolle, il male che avevano si affievolì, le pustole rosse scomparvero senza lasciare cicatrici e tornarono come nuovi grazie all'amore dei loro papà e soprattutto all'antibiotico che fu prontamente prescritto dal medico.

Erano quasi guariti quando Blaine aveva notato i primi segni di qualche malanno nel marito: alcuni colpi di tosse, la voce roca, starnuti. E poi eccola, la febbre.

Blaine lo guardò adorante, passandogli una mano sulla fronte calda. Era semplicemente uno straccio e, nonostante lo avesse visto davvero poche volte con quelle borse sotto gli occhi e quell'aria sbattuta, non potè che passare la stessa situazione trascorsa poco prima con Annie e Tommy malati.

Vado a prenderti un'aspirina, non alzarti.”

Non sono malato, posso fare le cose come una persona normale.”

Blaine sorrise per poi lasciargli un bacio sulla fronte e uscire dalla camera ma, non appena aprì la porta, non potè fare a meno che guardare in basso le sue piccole pesti nei pigiami colorati che lo guardavano preoccupati.

Papà è malato?” chiese subito Annie allungando le braccia verso Blaine per farsi prendere in braccio.

Lui se la mise su un fianco e, dopo avergli sentito la fronte fresca e quasi senza febbre, annuì.

Ma è colpa nostra?” domandò Tommy con una smorfia, dispiaciuto di quello che aveva appena scoperto.

Assolutamente no, niente è colpa vostra!” rispose subito Blaine con una risata passandogli una mano tra i riccioli scuri e avviandosi verso il bagno con ancora Annie in braccio per prendere la medicina a Sebastian.

Ma noi siamo ancora malati papà?”

Non del tutto, tesoro, siete quasi guariti,” rispose Blaine con un sorriso dirigendosi di nuovo verso la camera sua e del marito. “Prudono ancora le bolle?”

Entrambi i bambini fecero no con la testa mentre lui appoggiava Annie sul pavimento di fronte alla loro stanza e apriva leggermente la porta.

Ma possiamo vedere papà anche se è malato?”

No, Tommy, sarebbe meglio di no.”

Ma tanto siamo malati anche noi papà!!”

Papà è molto debole, andate a giocare e lasciatelo stare.”

Ma non possiamo darci neanche un bacino così guarisce prima? Con noi ha funzionato.”

Blaine guardò con un sorriso la smorfia sul viso della figlia e stava quasi per risponderle che era meglio di no, quando la voce di Sebastian arrivò alle sue orecchie.

Io non sono malato!”

Blaine rise, seguito a ruota dai suoi bambini, che si affacciarono alla porta della stanza e lo guardarono supplicanti. “Dai papà possiamo? Papà dice che non è malato!”

Blaaaaine. Non sono malato, falli venire!” gli urlò di nuovo Sebastian.

E se si ammalano di nuovo?” gli urlò di rimando Blaine da fuori la porta.

Sono sotto antibiotico! Non trattarmi come moribondcoff-” il resto della frase venne coperto da una serie di colpi di tosse che fecero sorridere Blaine.

Papà per favore?” Tommy ed Annie tornarono a guardarlo adoranti con le mani congiunte e non riuscì proprio a dire di no a quegli occhi lucidi e quelle faccine sorridenti.

Cinque minuti, vado a prendervi l'antibiotico.”

I due bambini esultarono contenti per poi correre in direzione del letto, arrampicarsi e raggiungere Sebastian che a fatica era riuscito a sedersi contro lo schienale.

Si appoggiò alla porta per osservare i suoi malati a letto, Annie tra le braccia di Sebastian accoccolata contro di lui e Tommy in piedi sopra le coperte che raccontava chissà cosa alla sorella e al padre.

Sorrise e tornò in bagno per prendere le medicine anche per i suoi figli ma, mentre ritornava in camera prese il cellulare e digitò distrattamente il numero dell'ufficio, fermandosi sull'uscio ad osservare ancora Sebastian e i suoi bambini sul letto.

Marie? Sì, sono Blaine. Senti... oggi devo rimanere a casa, puoi dirlo tu a Karen? No, no, ho i bambini malati e non posso proprio uscire. No... lui non può... perchè Sebastian rientra nella categoria bambini malati in questo momento e sai com'è, bisogna starci dietro quando fanno i capricci.”
 

 


Scusate la pausa settimanale, ma gli altri miei bimbi mi hanno reclamata per la Kurtofsky Week, quiiindi eccomi qua con una nuova daddies :3

Daddies che è tutta dedicata alla Fra, alias Medea00 che non solo mi ha dato questo prompt adorabile che sono malaticci, ma anche perchè è un amore di ragazza e una scrittrice favolosa. Quiiindi, è tutta per te darling <3

E punto nuumero due, vi lascio la mia pagina autore (quiii --> http://www.facebook.com/pages/IrishMarti/323695684343895), se magari avete qualche prompt per le daddies (visto che io mi dispero già al solo pensiero di dover finire questa raccolta e purtroppo sto finendo le idee) o doveste dirmi qualcosa, lì mi reperite molto più facilmente che su EFP :3 Ah e ovviamente grazie alla mia meravigliosa beta <3

Grazie a tutti quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti, sono davvero commossa e asdfghjkl siete adorabili <3

Marti

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Capitolo 19
*** Papà, non essere geloso! ***


"Papà, non essere geloso!”
 

Era venerdì sera e Sebastian stava rientrando dal lavoro dopo un'intensa giornata a insultare incompetenti che non erano in grado di fare il proprio mestiere e finendo quindi a farlo lui stesso al posto loro. Insomma, non glielo aveva mai detto nessuno che fare il capo era così stancante.

Aprì esausto la porta di casa e appoggiò le chiavi sul mobiletto all'entrata, aspettandosi un minimo di considerazione da parte della sua famiglia, ma fu solo il silenzio ad accoglierlo.

Sono a casa!”

Rimase immobile finchè non sentì un paio di rumori provenire dal soggiorno e, subito dopo, Papillon gli trotterellò incontro per salutarlo. Lui le sorrise e le fece due carezze sulla testa, continuando a guardarsi intorno, come ad aspettarsi che sbucasse qualcuno per dargli il bentornato.

Sospirò e ridacchiò tra sé e sé: i bei tempi in cui, non appena metteva piede in casa, aveva le sue piccole pesti addosso che non lo lasciavano neanche cambiare per portarlo in camera a giocare sotto il sorriso di Blaine ormai erano finiti da un pezzo. Non si sarebbe mai aspettato di provare nostalgia per quei momenti.

Ma, ad ogni modo... Blaine che fine aveva fatto? Non lavorava il venerdì e, comunque, era solito avvertirlo se faceva tardi. Con tutti quei dubbi, si avviò in cucina per constatare se ci fosse qualcuno in casa. Arrivato sulla porta, capì per quale motivo lo aveva accolto il silenzio quando era rientrato.

Seduto al tavolo della cucina c'era Tommy, con gli auricolari nelle orecchie e concentratissimo sullo schermo del pc che aveva davanti, probabilmente impegnato in qualche gioco.

Rise e gli si avvicinò da dietro, per poi togliergli un auricolare dall'orecchio e farlo saltare sulla sedia.

Pà cazzo, mi hai fatto spaventare!”

L'intenzione era proprio quella.” rise divertito Sebastian guardando lo schermo del portatile. “Peccato, speravo di beccarti a guardare qualche porno.”

Certo, perchè io mi metto a guardare i porno sul tavolo della cucina.”

Beh, questo tavolo un po' di cose le ha viste...”

Tommy inorridì a quella affermazione e scosse la testa imbarazzato, facendo ridere di gusto il padre.

Informazione non richiesta, grazie. Parliamo d'altro? Sto cercando di far funzionare Photoshop ma mi sembra di essere stupido.”

Ti sembra?”

Non capisco davvero come faccia Annie ad essere così brava. E non mi dire che è perchè ha preso da te perchè ti sputo.”

Sebastian alzò le mani in direzione del figlio e sorrise innocente. “A proposito di Annie... lei e papà?”

Sono usciti poco fa che la stupida doveva comprare non so che cosa. Dovrebbero arrivare da un momento all'altro.” Sebastian stava per chiedere se ci fosse qualcosa da preparare per cena, quando Tommy lo precedette. “Ah sì, papà ha detto di mettere su la carne e di preparare un contorno.”

Lui annuì e sbadigliò appena. “Va bene, metti tavola intanto che vado a cambiarmi.”

Nel giro di dieci minuti, la tavola venne apparecchiata di tutto punto e Sebastian, che era nella sua smagliante tenuta da casa, stava tagliando le verdure sul tagliere e controllava di tanto in tanto la cottura della carne, con Tommy che ancora imprecava sotto voce contro il pc facendolo ridacchiare.

Non ci volle molto prima di sentire l'uscio aprirsi e dei rumori all'ingresso, segno che tutta la famiglia era finalmente a casa.

Sebastian continuò a tagliuzzare le verdure, sentendo la voce del marito e di Annie avvicinarsi, accompagnati dall'abbaiare di Papillon. Si voltò verso la porta della cucina giusto in tempo per vedere la figlia entrare e Blaine dietro di lei che parlava al telefono.

La ragazza gli si avvicinò e si allungò sulle punte dei piedi per lasciargli un bacio sulla guancia.

Ciao papà. Cosa mangiamo?” chiese alzando i coperchi delle pentole sul fuoco.

Dove credi di andare conciata in quel modo?” rise lui, ignorando la domanda della figlia per indicarle la scollatura.

Rompiscatole,” scherzò lei tirandogli una gomitata, cosciente dei punzecchiamenti che erano soliti farsi.

Vai a cambiarti che tra poco è pronto. E, ti prego, insegna a tuo fratello come si usa Photoshop che è un incapace.”

Non è vero!” si lamentò Tommy da un lato del tavolo, ma bastò uno sguardo tra padre e figlia per farli scoppiare a ridere.

L'uomo tornò ad affettare le verdure mentre in sottofondo Annie e Tommy discutevano di quanto lui fosse negato con la grafica, finchè anche Blaine non entrò in cucina con il telefono attaccato a un orecchio.

Sebastian si aspettava un bacio o un cenno con la testa, eppure il marito lo ignorò, intento a conversare al telefono, chissà con chi poi.

...ma quindi fammi capire: lei ha detto di non dire nulla a nessuno quando invece aveva sparso la voce per screditarla? No? No, ok, spiega daccapo perchè non ho capito. No, Kurt, non sono stupido, sei tu che mi dici cinquanta cose tutte insieme e non capisco.”

Sebastian si irrigidì immediatamente quando sentì Blaine pronunciare quel nome, il sorriso gli scomparve dal volto e strinse con più forza il coltello che aveva in mano.

Si morse il labbro e, cercando di contenere il suo disappunto, tornò ad affettare le carote che aveva davanti, senza però rendersi conto della forza con cui faceva cadere la lama sul tagliere e del rumore secco che faceva ad ogni taglio.

Ah ok, ho capito adesso finalmente! No, Kurt, eri tu ad esserti spiegato male, no tu!”

Sebastian si morse il labbro nel sentire le risata di Blaine all'apparecchio, ma non alzò gli occhi dal tagliere per guardarlo. Carote. Doveva pensare ad affettare le carote.

Sì, certo, tranquillo. Annie ti voleva parlare, te la passo?”

Finalmente, mormorò tra sé e sé Sebastian afferrando un'altra carota, non apprezzando comunque il modo in cui Blaine stava salutando Kurt al telefono.

Annie si alzò dal tavolo, prese l'aggeggio dalle mani del padre e, trascinandosi Tommy e il computer dietro, lasciò i due uomini soli in cucina mentre conversava entusiasta con Kurt.

Scusa se non ti ho avvertito che sono uscito, ho lasciato Tommy in casa apposta.” Sebastian non rispose, rimase concentrato sulle sue carote mentre Blaine si versava un bicchiere d'acqua.

Comunque...” continuò Blaine dopo aver bevuto avvicinandosi a lui da dietro, allacciandogli le braccia intorno alla vita e lasciandogli un bacio su una spalla. “Ciao, eh. Tutto bene oggi al lavoro?”

Sì,” rispose Sebastian secco, ignorando il tono della voce di Blaine che in altre occasioni amava chiamare “voce da coccole”.

Sicuro? Mi sembri un po' teso,” chiese nuovamente lui, facendo aderire il suo petto alla schiena del marito e carezzandogli la pancia.

Sebastian non si scompose, non si preoccupò neanche di rispondergli, continuò ad affettare le carote con la stessa foga di poco prima, utilizzando il coltello con forza e facendolo cadere pesantemente sul tagliere.

Blaine si staccò da lui un po' confuso, ma mise quel pensiero da parte, andando a tirare su i coperchi delle pentole e guardare cosa aveva preparato il marito.

Cosa hai fatto di contorno?” chiese sorridente.

Carote,” tagliò corto Sebastian facendo un rumore secco con la lama che aveva in mano.

Carote?”

Carote,” affermò di nuovo lui stringendo più forte il coltello e riempendo la cucina con un tac che non era tanto rassicurante.

Blaine rimase in silenzio per qualche secondo, finalmente cosciente che qualcosa non andava.

Sebastian?”

Uhm.”

Posa il coltello.” Blaine gli mise una mano su un braccio, cercando di fermarlo.

Perchè?”

Perchè mi fai paura e c'è qualcosa che ti turba.”

Sebastian appoggiò la lama sul tagliere con forza, facendo movimenti veloci e con una smorfia in volto senza dire una parola. Si lavò le mani nel lavandino sotto lo sguardo confuso di Blaine e stava quasi per uscire dalla cucina arrabbiato quando sentì qualcosa prendergli la mano. Si voltò giusto in tempo per incontrare gli occhi caldi e ambrati di miele del marito.

Lui sospirò facendogli un sorriso e, senza dire nulla, lo fece accomodare su una sedia, per poi sedersi a cavalcioni sulle sue gambe.

Sebastian non replicò, rimase zitto e lasciò che Blaine lo guidasse in ogni movimento, evitando lo sguardo del marito anche quando il suo volto era a pochi centimetri di distanza e gli aveva avvolto le braccia intorno alle spalle.

Ehi.”

Uhm.”

Guardami.”

Sebastian alzò lo sguardo per incontrare il sorriso di Blaine.

Non puoi essere geloso di Kurt dopo tutto questo tempo.”

Sebastian gli lanciò un'occhiataccia, sentendosi colto nel vivo da quella affermazione.

Io non sono geloso di nessuno.”

Blaine lo guardò e scosse la testa, prima di avvicinarsi al suo viso per baciarlo, facendogli scorrere una mano tra i capelli e allacciando un braccio intorno al suo collo. Sebastian rimase sorpreso un paio di secondi dalla foga di quel bacio e, senza preoccuparsi di nulla, lo strinse a sé, senza smettere neanche per un attimo di baciarlo.

Nessuno dei due si accorse che sulla porta della cucina Annie li guardava ridacchiando, il telefono attaccato all'orecchio. Chiuse la porta in silenzio e rise sottovoce contro l'apparecchio.

Te l'avevo detto io che papà avrebbe fatto la scenata... Kurt, li hai sentiti pure tu, dai... sì che li ho lasciati da soli... e comunque, la scommessa l'ho vinta io.”

 


Non ho idea di cosa scrivere nelle note di fine capitolo quindi BOH, spero solo che vi sia piaciuta :)
Grazie alla mia metà per il betaggio e alla prossima :3
Marti

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Capitolo 20
*** Papà, anche io ascolto Adele quando sono depressa! ***


"Papà, anche io ascolto Adele quando sono depressa!”

 

E' pronto in tavola!”

Blaine sospirò dopo aver urlato quella frase in direzione della camera dei figli e tornò ai fornelli, dove Sebastian stava finendo di cuocere i filetti di carne.

Si sorrisero e Blaine approfittò di quegli attimi ancora da soli per avvolgere il fianco del marito con un braccio.

Apro il vino?” chiese Sebastian, lasciandogli un bacio sulla fronte.

Bianco e frizzante.”

Con la carne ci vuole il vino rosso,” lo corresse Sebastian, sbuffando. “Come se non te l'avessi detto mille volte.”

Ma io voglio quello bianco che ci hanno regalato i tuoi, quello zuccheroso,” si lamentò Blaine.

Sebastian bofonchiò qualcosa, prima di guardarlo male. “Blaine, non si può bere un vino del genere con la carne, sarebbe come... non lo so... mangiare le fragole con la maionese! E lo so che tu saresti capace di ingerire una schifezza simile,” lo precedette non appena vide Blaine aprire la bocca per replicare. “Non lo beviamo comunque, ce lo teniamo per il dolce.”

Blaine lo guardò sovrappensiero mettere la carne nei piatti, passarglieli per poterli sistemare sul tavolo e grattarsi la testa confuso. “Ma non c'è niente da mangiare di dolce.”

A quelle parole, Sebastian sorrise sornione e, prima che Blaine potesse rispondergli in modo poco delicato, Tommy comparve sulla porta della cucina con uno sbadiglio.

Cosa c'è per cena?”

Fragole con la maionese,” ridacchiò Sebastian, mentre stappava una bottiglia di vino lanciando uno sguardo divertito a Blaine, che non poté non fargli una smorfia.

Eh?” Tommy guardò inorridito i due uomini, facendo poi un sospiro di sollievo quando il padre gli mise sotto il naso un piatto di carne con contorno di patate.

Tuo padre è un idiota. Annie?”

Non scende,” rispose lui, alzando le spalle cominciando a mangiare.

Blaine lo guardò arricciando la bocca all'insù.

Perchè?”

Ah boh, non lo so. Mi ha solo detto che non ha fame.”

Blaine si morse il labbro e guardò in direzione delle scale, indeciso se andare a vedere cosa fosse successo o fidarsi del figlio. Poi si ricordò che di Tommy non c'era mai da fidarsi, perchè era uno stordito completo.

Vado a vedere se sta bene,” mormorò, per poi voltarsi verso le scale, ma Sebastian lo prese per un polso e lo costrinse a guardarlo.

Non avrà fame, dai. Starà benissimo. Mangia adesso che ti si freddano le fragole.”

Blaine gli lanciò un'occhiataccia ma fece quello che gli era stato detto, accomodandosi davanti al posto vuoto di sua figlia e accanto al marito, che gli stava porgendo un bicchiere di vino rosso.

La cena fu piuttosto tranquilla, fatta eccezione per le lamentele di Blaine riguardo al vino. Sebastian inveì contro i suoi colleghi idioti, facendo ridere il figlio e il marito e Tommy raccontò loro le novità a scuola della giornata, che includevano anche il fatto che avessero beccato il suo amico Max a fare sesso con la ragazza del suo amico Peter nel ripostiglio dei bidelli.

Blaine però non mangiò tranquillo; una parte di lui fremeva di finire di mangiare per andare a vedere come stesse Annie e, infatti, non appena Sebastian si alzò per sparecchiare, prese il piatto con la pietanza per la figlia e guardò il marito, che non ebbe bisogno di altra spiegazione. Gli sorrise semplicemente e gli fece un cenno con la testa in direzione delle scale.

Qualche attimo dopo, Blaine bussò dolcemente alla porta di Annie, eppure non ottenne alcuna risposta.

Tesoro, stai bene?” la chiamò appoggiandosi al muro, ma ancora sembrava che nella camera non ci fosse nessuno.

Aprì lentamente la porta e riuscì subito a individuarla nella penombra della camera. Gli dava la schiena, era rannicchiata su un fianco e, dai suoni soffusi che riempivano la stanza insieme a quello di una canzone smielata che usciva dagli auricolari, capì che stava anche piangendo.

Appoggiò il piatto alla scrivania e le si avvicinò sedendosi sul letto. Le scostò un auricolare da un orecchio, facendola quasi sobbalzare.

Papà! Mi hai fatta spaventare!” esclamò lei, pulendosi gli occhi pieni di lacrime e il mascara colato da una guancia.

Blaine sospirò sconsolato e le prese l'iPod dal grembo, leggendo il titolo della canzone prima di spegnerlo e riporlo da parte. Senza dire altro, con un costante senso di preoccupazione nel petto, aprì le braccia nella sua direzione, facendola quasi sedere sulle sue gambe, mentre ricominciava a singhiozzare.

Le accarezzò dolcemente i capelli, sentendo i singulti quasi affievolirsi contro la sua maglia ormai zuppa di lacrime e non disse niente per un po', lasciandole di tanto in tanto qualche bacio sul viso.

Dopo quello che parve un istante infinito, la fece scostare dal suo petto per asciugarle le gote e farla sedere accanto a lui, senza però mai sciogliere l'abbraccio.

Posso sapere come mai non sei scesa a cena e ascoltavi Adele? Tu e Tommy dite sempre che la musica della nostra gioventù è orribile.”

Le sorrise, ma lei tirò su con il naso. “Lo dice solo Tommy in realtà, ma perchè lui è scemo.”

Mi sembra ovvio,” le diede ragione Blaine, “Quindi? Adele?”

Annie deglutì e alzò le spalle. “E' l'album che sente sempre papà quando litigate e non vi parlate per un po'.”

Blaine spalancò gli occhi dallo stupore. “Da quando papà ascolta Adele quando litighiamo?”

Da sempre? Quando ero piccola e litigavate, andavo sempre da lui e ascoltava sempre queste canzoni ed era tristissimo. E ora capisco perchè.”

Blaine scosse la testa, deciso a mettere da parte il pensiero di Sebastian affranto che metteva su Adele quando discutevano, e si concentrò sugli occhi arrossati della figlia.

Perchè Adele, amore?” le chiese, scostandole un ciuffo di capelli biondi dagli occhi.

Annie mormorò qualcosa che il padre non riuscì assolutamente a capire, quindi le alzò il mento e la incoraggiò a parlare a voce più alta.

Perchè abbiamo litigato.”

Blaine non potè che sospirare a quel commento, alzò gli occhi al cielo e sperò che Sebastian non lo venisse mai a sapere.

Cosa è successo?” le domandò, lasciandole un bacio sulla fronte.

L'ho visto che... flirtava con quella Hanna dell'ultimo anno. Quella... zoccola. Lei e i suoi stupidi pon pon da cheerleader, glieli farei mangiare se potessi! E quando sono andata a chiedergli spiegazioni si è messo a ridere e scherzare con i suoi amici e mi ha ignorata.”

Blaine sospirò nuovamente. “E' solo un idiota, vedrai che tornerà a chiederti scusa strisciando.”

Sempre se non muore prima.”

Blaine ed Annie alzarono lo sguardo e notarono sorpresi Sebastian che li stava osservando, appoggiato all'entrata e con un bicchiere in mano.

Entrambi rimasero basiti dal vederlo lì, e lui non disse nulla; si avvicinò in silenzio al letto, per poi sedersi accanto ad Annie, porgendole il bicchiere.

Bevi.”

Lei lo guardò alzando un sopracciglio. “Cos'è?”

Tu bevi.”

Dalle bollicine che salivano dal fondo del bicchiere, Blaine capì subito cosa era la sostanza che Sebastian insisteva nel far bere alla figlia. Ridacchiò e scosse la testa.

Quindi, la soluzione per tutto sono Adele e un bicchiere di vino?”

Taci.”

No no, io voglio sapere perchè quando litighiamo senti canzoni deprimenti.”

Annie sorrise nel vedere i propri genitori battibeccare in quel modo e, senza farselo dire due volte, cominciò a bere il vino che le aveva portato il padre.

Comunque, è solo un idiota,” disse Sebastian, non appena Blaine tacque, avvicinandola a sé. “Tu sei perfetta, e non hai bisogno di un cretino del genere che non ti rispetta, ti tratta male e ti fa pure saltare la cena.”

Lei si morse il labbro ma non replicò, accoccolandosi di più a suo padre e godendosi le carezze che le stava facendo.

I due uomini si guardarono sopra della testa della ragazza e, quasi nello stesso momento, sospirarono sorridendo.

Prima che uno dei due potesse dire qualcosa, sentirono il campanello suonare al piano di sotto.

Vado io,” mormorò Sebastian, prima di lasciare un bacio sulla guance della figlia. “Quell'idiota di tuo fratello è giù che gioca alla playstation e dubito riesca a concentrarsi su qualcosa di così complicato come andare ad aprire la porta.”

Uscì dalla stanza, sentendo distintamente Blaine ridacchiare e si diresse al piano di sotto, notando con un sospiro che Tommy non si era neanche alzato dal divano.

Quando aprì la porta, il viso che si trovò davanti fu l'ultimo che si aspettava di trovare, con un mazzo di meravigliose rose rosse tra le mani e un'espressione mortificata.

Buonasera signor Anderson-Smythe. V-”

Michael,” sorrise Sebastian incrociando le braccia al petto e dando la chiara impressione di non volerlo far entrare in casa. “Qual buon vento ti porta qui?”

Il ragazzo arrossì di fronte allo sguardo intenso di Sebastian e cominciò a balbettare nervoso. “I-io sarei v-venuto per Annie. E' in casa?”

Sai una cosa, Michael?” Sebastian ignorò completamente la sua domanda, ma non smise di accoltellarlo con gli occhi. “Hai fatto piangere la mia bambina.”

Il ragazzo deglutì e Sebastian lesse quasi divertito il puro terrore nei suoi occhi.

E non mi piace quando qualcuno fa piangere mia figlia.”

Michael impallidì a quella frase e ricominciò a farfugliare. “I-io non v-volevo! Giuro! Credevo stesse s-scherzando! Non pensavo fosse davvero g-gelosa di Hanna! Sono venuto qua dopo il ventesimo messaggio senza risposta e altrettante chiamate! Io... io non volevo ferirla o farla stare male... la amo così tanto. Non potrei vivere senza di lei.”

A quelle parole, Sebastian si irrigidì da capo a piedi; affilò ancora di più lo sguardo e arricciò le labbra. Non seppe neanche perchè ebbe quella reazione, ma qualcosa dentro di lui gli diceva di mandare via a calci quel ragazzo che rischiava di portargli via la sua bambina.

Invece, con le labbra sigillate, si scostò dall'uscio e lo lasciò passare, guadagnandosi uno sguardo sorpreso da parte del ragazzo.

Michael entrò in casa, ma si fermò davanti a Sebastian per guardarlo negli occhi e sorridergli.

Grazie.”

Falla piangere di nuovo e giuro che ti vengo a cercare. E porta aperta.”

Il ragazzo annuì a quelle parole e, senza dire altro, si avviò su per le scale, mentre Sebastian ancora lo guardava indispettito.

Si ritrovò in cucina un paio di minuti dopo, appoggiato al tavolo con lo sguardo fisso sul giardino all'imbrunire e un bicchiere di vino in mano, quando sentì le dita di Blaine scivolare in mezzo alle sue.

Si voltò per guardarlo e, prima che potesse dire qualunque cosa, si avvicinò alla sua bocca per baciarlo dolcemente, cogliendolo di sorpresa, ma facendogli anche fare le fusa un paio di secondi dopo.

Quando Blaine si allontanò dal suo viso, gli sorrise e, senza dire altro, gli sfilò il bicchiere di vino dalle mani, bevendone alcuni sorsi.

Oh, è sempre il mio preferito questo.”

Sebastian ridacchiò, per poi stringerlo in un abbraccio e lasciargli un bacio sulla fronte.

E' su con lei?” chiese un paio di secondi dopo.

Sì.”

E...?”

Da quando senti Adele quando litighiamo?”

Blaine, oh, andiamo!”

Ti prego, dimmelo.”

No.”

Blaine sbuffò sonoramente, ma non si allontanò dalla sua presa. Fu quando cominciò a ridacchiare che Sebastian sciolse l'abbraccio e lo guardò confuso.

Cosa c'è di così divertente?”

Ti ricordi,” iniziò Blaine, allacciando le braccia attorno al suo collo. “Quella volta in cui ti ho visto flirtare con quel tipo al bar e sei venuto a scusarti con un mazzo di rose rosse?”

No!” rispose subito Sebastian arrossendo.

Bugiardo.”

Tu ti inventi le cose,” sbuffò imbarazzato, cercando di nascondere la sfumatura color pomodoro sulle sue gote, facendo ridere ancora di più Blaine.

Io invece me lo ricordo benissimo come sei venuto a chiedermi scusa, tutto triste e disperato, supplicandomi di non lasciarti. Avevi appena finito di sentire Adele anche lì?”

 


Non sono sparita, giuro :3 questa raccolta non è ancora finita e non lo sarà finchè non esaurisco completamente le idee. Che poi sì, il motivo per cui non ho più scritto è perchè ho queste due daddies in mente con due prompt che mi hanno dato che non vogliono uscire. Quindi le ho messe da parte e prima o poi verranno fuori, ne sono sicura :)
Spero che vi sia piaciuta e che abbiate ancora voglia di leggere queste cosine qua, grazie a chiunque sia arrivato in fondo :) e grazie alla mia beta per le correzioni in tempo di record :3
Ho cominciato a scrivere anche una long Seblaine, se volete darci un occhio si chiama Stay :)
Grazie a tutti voi, la prossima daddies è già scritta, appena la metà la corregge la posto :3
A presto
 
 
PS. Io vorrei sottolineare il fatto che la zoccola che fa litigare Annie e Michael si chiama Hanna. Chi vuole capire capisca.

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Capitolo 21
*** Papà, grazie. ***


"Papà, grazie.”

 

Sebastian si sistemò la cravatta sottile che Blaine gli aveva allacciato al collo poco prima, maledicendolo per aver fatto il nodo troppo stretto, e cominciò a salire le scale, stringendo forte l'oggetto che aveva nella tasca del completo.

Bussò tranquillo alla porta della camera di Tommy, per poi sorridere quando sentì il figlio sospirare dall'altra parte. “Papà, non ho bisogno del tuo aiuto, sono capace ad allacciarmi la cravatta!”

Entrò lo stesso aprendo la porta lentamente, ridacchiando non appena Tommy si voltò verso di lui.

Sono io, puoi stare tranquillo.” rise chiudendosi la porta alle spalle e inclinando la testa di lato per osservare bene il figlio litigare con il colletto della camicia e la cravatta davanti allo specchio.

Gli si avvicinò in silenzio e lo fece voltare per provvedere lui al disastro che aveva combinato.

Tommy non disse nulla, si fece sistemare dal padre e quando ebbe finito lo guardò con un sorriso.

Grazie, ma non-”

No, non glielo dico a papà, stai tranquillo.” Sebastian completò la sua frase con una risata che contagiò immediatamente anche lui.

Si sedette sul letto e osservò il figlio lisciarsi il completo elegante che aveva in dosso.

Sei ancora in tempo per scappare eh, se vuoi.”

Tommy rise e si sedette accanto all'uomo sul letto, togliendosi la giacca di dosso per non stropicciarla.

Mi sa che è un po' tardi per questo.”

Nah, se ne farà una ragione.”

Papà, non ho intenzione di lasciare Lucy all'altare.”

Sebastian rise e gli diede una pacca sulla spalla. “Il mio era un suggerimento. Una di quelle cose che un padre dovrebbe sempre dire al proprio figlio.”

Tommy si voltò per guardarlo e alzò un sopracciglio. “Guarda che lo so che quando tu e papà vi siete sposati hanno dovuto sedarti perchè rischiavi di tirarti indietro all'ultimo minuto.”

Sebastian lo guardò con un'espressione offesa e scosse la testa.

Bugia! Chi mai ti avrebbe detto questa cosa?”

Papà.”

Sebastian grugnì sottovoce. “Quel bastardo deve smetterla di sputtanarmi in giro.”

Tommy rise a quelle parole e si alzò in piedi, irrequieto e nervoso, facendo intenerire ancora di più Sebastian che senza pensarci si infilò una mano in tasca e strinse il suo tesoro.

Devo... devo darti una cosa.” disse all'improvviso, alzandosi in piedi e facendo voltare stupito Tommy.

Cosa?”

Questo.” Sebastian aprì il palmo davanti a lui, rivelando un sottile braccialetto argentato liscio e spendente. “E'... è qualcosa di molto simile a un cimelio di famiglia. Me lo ha dato il nonno il giorno che ho sposato tuo padre.” spiegò l'uomo allo sguardo confuso del figlio.

E' una cosa che nella mia famiglia si è sempre trasferito di padre in figlio. E vorrei che lo avessi tu.”

Tommy lo guardò con bocca e occhi spalancati, senza sapere cosa dire.

Papà, io non-”
“Porta fortuna,” lo interruppe Sebastian prendendogli il polso e allacciandoglielo, ”Se tramandato il giorno delle nozze è di buon auspicio per un matrimonio lungo e felice. E lo sai che non ci credo a queste cazzate, ma tuo padre è rimasto tutti questi anni nonostante sia un'emerita testa di cazzo, quindi forse a qualcosa serve.”

Entrambi risero e guardarono il piccolo braccialetto scintillare al polso di Tommy.

Non so cosa dire, è bellissimo. Grazie.”

Senza dargli il tempo di rispondere, gli avvolse le braccia intorno al collo per un abbraccio e Sebastian sorrise contro la sua spalla, sentendo pizzicare agli angoli degli occhi.

Sarebbe troppo scontato dirti che ti voglio bene?” mormorò Tommy una volta che si fu allontanato da lui per rimirare il braccialetto scintillare al suo polso.

Sicuramente.” rise Sebastian andando a sedersi di nuovo sul letto, seguito poco dopo dal figlio.

Beh, tanto lo sai che ti voglio bene. E anche quanta stima io abbia per te. Tu sei e sarai sempre un esempio da seguire per me.”

Sebastian avvertì un groppo alla gola a quelle parole e, senza rendersene quasi conto, la sua mente tornò a quel giorno di tanti anni prima, in cui lo aveva preso in braccio per la prima volta e lo aveva tenuto contro al suo petto. Guardò l'uomo che era diventato il suo Thomas da quel fagotto caldo premuto contro il suo cuore e non potè che sentire qualcosa dentro di lui spezzarsi e volatilizzarsi, e allo stesso tempo una nuova consapevolezza riempirlo fino a quasi soffocarlo.

Perchè il suo bambino era diventato un uomo, un uomo adulto pronto per il mondo, e in quel momento una marea di preoccupazioni cominciò ad affiorargli per la mente. Era stato un buon padre per lui? Lo aveva preparato in modo giusto a tutte le avversità che lo aspettavano?

Piantala di pensare a qualunque cosa tu stia pensando.”

La voce di Tommy lo scosse dai suoi pensieri e lui lo guardò confuso, non capendo come fosse riuscito a capire cosa lo turbasse.

Fai sempre una faccia strana quando sei preoccupato, quindi o la pianti o mi dici cosa ti turba. Giuro che non mi verrà una crisi di nervi. Voglio sposare Lucy. E' la donna della mia vita, lo so e l'ho sempre saputo.”

Sebastian sorrise a quelle parole e scosse la testa. “Mi stavo solo chiedendo se sono stato un buon padre per te. E per tua sorella, se sono sempre sono riuscito ad essere la persona di cui avevate bisogno.”

Sì,” rispose senza esitazione Tommy. “il migliore padre sulla piazza. Anche se certe volte io ed Annie non possiamo che odiarti per le cose con cui te ne esci. Ma non potevamo avere di meglio. Non avrei mai voluto due genitori diversi da te e papà, anche se siete tremendamente imbarazzanti.”

Sebastian ridacchiò e con un peso di meno sul cuore cercò di rendere la conversazione un po' più leggera. “Ammettilo che sono un padre perfetto.”

Oddio, perfetto no, diciamo... passabile.”
“Piccolo disgraziato che non sei altro, porta rispetto per il tuo vecchio!” scherzò Sebastian tirandogli un pugno in un fianco e facendolo ridere.

No che poi, seriamente, mio figlio che si sposa è una cosa che mi fa sentire estremamente vecchio... ma ti rendi conto che io tra nove mesi potrei diventare... nonno? Io, nonno? Mi sento male al pensiero di avere di nuovo bambini urlanti in giro per casa.”

Tommy rise a quelle parole, prima di prenderlo per una mano e guardarlo negli occhi.

Otto.” disse con un sorriso.

Sebastian lo guardò confuso. “Otto cosa?”

Otto mesi, pà.”

L'uomo spalancò occhi e bocca non appena capì cosa stava cercando di dirgli Tommy, cominciò a scuotere la testa prima di abbracciarlo e stringerlo forte tra le braccia.

No no no, non puoi essere serio. E me lo dici... così? Dov'è tuo padre, deve saperlo anche lui! Oddio diventerò nonno. Oddio non ci credo, perderò quel poco di figaggine che mi era rimasta.”

Tommy rise a quelle parole e cercò di calmarlo non appena sciolse l'abbraccio.

Calmati, non lo sa nessuno finora, solo Annie e Chris lo sanno, e soprattutto a papà glielo vogliamo dire dopo la cerimonia.”

E per quale motivo? Deve saperlo! Devo dirglielo e dobbiamo festeggiare ai futuri nonni come sappiamo io e lui.”

Tommy fece una smorfia a quelle parole e cercò di trattenere una risata. “Facciamo finta che tu non mi abbia detto nulla di tutto ciò, ok? A papà lo diciamo dopo perchè lo sai anche tu che piangerà come una donnina per tutta la durata del matrimonio, e poi si agita, gli viene l'ansia e va nel panico e piange, no. Aspettiamo, l'importante è che almeno tu lo sai. Noi lo abbiamo scoperto l'altro ieri.”

Sebastian rise a quelle parole, perchè sì, Blaine era fatto così, e lo amava anche per quello, ma suo figlio aveva decisamente ragione.

Sono così felice.” disse cercando di non sembrare troppo commosso da quella nuova notizia che gli aveva fatto venire le farfalle nello stomaco.

Anche io papà, tanto.”

Si guardarono per un attimo prima che la voce di Blaine raggiunse le loro orecchie.

Siete pronti voi due? Guardate che non è lo sposo quello a dover essere in ritardo eh!”

Sebastian diede una pacca sulla spalla al figlio e si diresse verso la porta. “Parlavamo di ansie, no?”

Tommy rise, prese la giacca sul letto e se la infilò, seguendolo con un sospiro.

Ma, una cosa,” cominciò fermandosi sull'uscio e guardando il padre serio e curioso, “se potessi tornare indietro a quando tu e papà vi siete sposati, cambieresti qualcosa di quello che avete fatto insieme?”

Sebastian sorrise e scosse la testa.

Neanche una virgola.”

 


Questa cosa è un cucchiaio di zucchero, lo so, e spero non sia stata troppo sdolcinata, ma ci tenevo tanto a un momento tutto Tommy-Sebastian <3
Ed è dedicata alla Fede, perchè lo so che arriverà in fondo e avrà gli occhi luccicosi e io non potrei essere più contenta :')
Non è betata, quindi mi scuso per gli eventuali errori di grammatica e/o sintassi, senza la mia metà mi sento persa, ma volevo pubblicarla lo stesso :)
Grazie a chi continua a seguire queste oneshot e che ama come me questa famiglia e quelle bellissimi creaturine che sono Annie e Tommy :)
A presto

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Capitolo 22
*** Papà, ma come hai potuto dimenticarti?! ***


"Papà, ma come hai potuto dimenticarti?!”

 

 

Sebastian sospirò, accucciandosi accanto al letto per raccogliere la pila di roba sporca da mettere a lavare, sperando che pulire la casa lo aiutasse a mettere a posto quel tremendo casino che aveva fatto con Blaine giusto il giorno prima.

Che poi... non sapeva neanche cosa avesse fatto di tanto grave da meritarsi quelle occhiatacce e il trattamento del silenzio. O, addirittura, il fatto che Blaine non si fosse addormentato tra le sue braccia, come faceva tutte le notti da più di vent'anni, ma dandogli le spalle e ignorando completamente i suoi tentativi di un approccio più ravvicinato.

Era certo di essersi dimenticato una data. Blaine si comportava sempre così quando si scordava qualcosa di importante; eppure, se si metteva a pensarci su, non riusciva proprio a raccapezzarsi.

Non era il loro anniversario di matrimonio, e neppure quello di fidanzamento. Non era un compleanno, onomastico o qualcosa di simile. Era una data importante però, visto il modo in cui Blaine lo aveva ignorato il giorno prima e continuava a fare, non rispondendo alle sue chiamate o ai suoi messaggi.

Sospirò pesantemente e si maledì sottovoce. Che bisogno c'era di celebrare date su date? Ma, soprattutto, che bisogno c'era di festeggiare cose che lui si sarebbe dimenticato?

Aveva addirittura cercato di corrompere i figli, perchè sapeva che loro sapevano tutto di sicuro, ma Tommy lo aveva guardato sospirando ed Annie gli aveva lanciato uno sguardo truce e gli aveva pure chiuso la porta in faccia.

Aveva combinato un bel casino, e lo sapeva che pulire da casa da cima a fondo non avrebbe cambiato l'umore di Blaine, però era pur sempre un inizio. E, per una volta, poteva anche comportarsi da marito perfetto mettendo in ordine, preparando la cena e facendo tutte le cose stucchevoli che l'altro adorava. Sarebbe stata una pugnalata nel petto, ma per Blaine l'avrebbe fatto.

Con la coda dell'occhio, notò una calza dalla parte del letto di Blaine e, senza rifletterci su, si allungò per prenderla, andando però a scontrare con qualcosa di duro.

Con una ruga sulla fronte, si piegò per guardare contro cosa aveva appoggiato la mano, per poi trovarsi davanti una scatola di latta rotonda un po' impolverata.

La guardò con un cipiglio confuso, sicuro di non averla mai vista in giro per casa e, in un secondo, si sedette sul letto ignorando calzini e camicie sporche, per riversare tutta la sua attenzione a quel tesoro che lo incuriosiva più che mai.

Aprì la scatola con mani tremanti, e quello che ci trovò dentro gli fece saltare il cuore in gola e riempire gli occhi di lacrime.

Ricordi.

I ricordi suoi e di Blaine, di una vita passata insieme. Della famiglia che avevano costruito.

Guardò incredulo il mazzo di foto legate con un elastico e si mise a sfogliarle una ad una.

Il giorno che Tommy aveva preso la patente, quando aveva vinto la coppa per il football, Annie e Tommy vestiti di tutto punto per il ballo scolastico, vacanze estive al mare, in montagna e dai suoi genitori in Francia, le vacanze sulla neve di un paio di anni prima, braccia rotte e gessi colorati, Annie e Sebastian addormentati esattamente nella stessa posizione in giardino una giornata estiva, Tommy che prova a insegnare a Sebastian a giocare con i videogiochi, Annie con un buffo cappello e un paio di occhiali da sole, pupazzi di neve e castelli di sabbia, Natali con il salotto cosparso di pacchetti colorati, primi giorni di scuola con trecce e bronci, Annie e Tommy con il viso impolverato intenti a fare biscotti, Tommy su una bicicletta rossa e un cerotto sul gomito, Papillon che gioca con i bambini sul tappeto, Tommy che dorme nella culla di Annie ancora piccola piccola, Sebastian con Tommy di appena qualche mese addormentato sul petto, il viaggio in Europa che lui e Blaine hanno fatto decisamente troppi anni prima subito dopo sposati, il giorno del loro matrimonio, lui e Blaine che ballano vicini con gli occhi chiusi, serate con gli amici, la laurea di entrambi, momenti universitari passati in due college lontani, il giorno del diploma con quelle stupide tuniche blu e infine una foto particolare che, probabilmente, Sebastian non aveva neanche mai visto.

Cominciò a fissarla, con gli occhi quasi lucidi: un'immagine di loro due con la divisa della Dalton, seduti su un prato e circondati da amici, che si guardavano. Si osservavano, semplicemente.

E in quel momento, con quella istantanea sotto gli occhi, Sebastian capì finalmente qual'era l'avvenimento che si era dimenticato a cui Blaine teneva addirittura forse più della data del loro matrimonio.

Il momento in cui era iniziato tutto: il giorno del loro primo bacio.

Si morse il labbro al solo ricordo, e si trattenne dal volersi prendere a schiaffi da solo.

Stava quasi per mettere a posto le foto per chiamare Blaine e implorare il suo perdono, quando intravide qualcos'altro nella scatola. Mise da parte la boccetta con i dentini da latte dei suoi bambini, i braccialetti dell'ospedale risalenti a quando erano nati, un paio di disegni piegati con cura sul fondo della scatola e prese quel sottile pezzo di stoffa che gli fece ritornare non pochi ricordi in mente.

La cravatta della Dalton.

Blaine l'aveva tenuta insieme a tutte le cose più importanti della sua vita.

Fece un respiro profondo e gli venne in mente cosa fare esattamente.

Mise a posto la scatola proprio dove l'aveva trovata, perdendo un sacco di tempo a riguardare tutte le foto e tutti i piccoli cimeli che Blaine aveva custodito con il passare degli anni, tra cui una rosa appassita che doveva sicuramente appartenere al primo mazzo di fiori che gli aveva regalato quando erano appena ventenni, prima di nascondere nuovamente quell'ammasso di latta sotto il letto e prendere il cellulare per fare un paio di telefonate, con la cravatta della Dalton stretta saldamente nel pugno.

 

 

 

 

Posso sapere dove stiamo andando?”

No, pà, non è che se lo chiedi ancora una volta ti diciamo di sì, eh.”

Blaine sbuffò dal sedile di dietro, squadrando in cagnesco Annie e Tommy seduti davanti, intenti ad armeggiare con il navigatore. Non sapeva neanche come diavolo avevano fatto a convincerlo, però ormai era più di un'ora che stavano guidando e sembrava non avessero alcuna intenzione di dirgli dove lo stessero portando.

Se non volete dirmi dove stiamo andando, posso almeno riavere il mio cellulare per avvertire vostro padre che mi avete rapito?”

No.”

Annie, dammi il cellulare.”

No.”

Ma sono tuo padre!”

E io me ne frego.”

Blaine si morse la lingua per non risponderle male e si ripromise di fargliela pagare non appena sarebbero finite le vacanze di primavera e sarebbero tornati a scuola.

Non provò neanche a comprendere dove lo stessero portando; era così arrabbiato con Sebastian che null'altro gli importava, l'aveva fatta davvero troppo grossa quella volta.

Immerso com'era nei suoi pensieri, quasi non si accorse che la macchina si era fermata e che Annie e Tommy erano scesi, sbattendo le portiere. Blaine li seguì senza battere ciglio, stringendosi nella propria giacca di jeans quando si ritrovò esposto alla brezza leggera della sera.

Posso sapere dove sia- Oh.”

Gli mancarono le parole in gola quando si accorse di dove si trovava.

Immersa nel buio, davanti ai suoi occhi si stagliava la Dalton Academy, quella Dalton Academy. Quasi non ci credeva, e dovette strofinarsi più volte gli occhi per essere sicuro di quello che stava vedendo.

Cosa... cosa ci facciamo qui?”

Nessuno dei suoi figli gli rispose; fu invece la luce che si accendeva ad una finestra a catturare la sua attenzione. Fece un paio di passi avanti, non notando Annie e Tommy che si davano il cinque dietro le sue spalle e senza aspettare altro, quasi guidato da una forza misteriosa, aprì il cancello e percorse il viale per entrare nella sua vecchia scuola, deserta per via delle vacanze di primavera.

Percorse i corridoi con una malinconia tremenda nel petto, i ricordi gli si affollavano davanti agli occhi e lasciò che i suoi piedi lo guidassero verso quella stanza: la sua vecchia stanza.

Quando si trovò lì davanti, sentì il cuore battergli in gola per l'emozione e spinse la porta per aprirla lentamente.

Si portò una mano davanti alla bocca quando vide cosa lo aspettava al suo interno.

Sebastian era in piedi davanti a lui, il blazer blu sulle spalle e la cravatta a righe annodata al collo, a guardarlo con quel solito ghigno a cui ormai non avrebbe mai potuto rinunciare.

Lui e Sebastian non erano più due diciassettenni innamorati, ma quella visione lo riportò proprio a quella sera di così tanti anni prima.

Sei pazzo,” riuscì a dire con una risata, dopo averlo ammirato per bene.

Mi dispiace essermene dimenticato.”

Sei pazzo lo stesso, ma come hai fatto a entrare?”

Un paio di telefonate, e ho corrotto i nostri figli.”

Blaine gli si avvicinò scuotendo la testa. “Devi avergli offerto più di quanto ho offerto io a loro, visto che si sono rifiutati di dirmi dove mi stavano portando.”

Gli hai offerto due settimane di casa libera con il permesso di fare quello che volevano, a patto di non combinare troppi danni?”

Cosa gli avresti promesso?” Blaine lo osservò sbarrando gli occhi, fermandosi a pochi centimetri da lui.

Ho chiamato il tuo capo, da domani per le prossime due settimane sei in ferie, e io pure.”

Perchè...?”

Perchè hai sempre desiderato andare in Italia.”

Blaine lo squadrò ad occhi aperti e gli si avvicinò, appoggiando una mano sul blazer blu, lisciandoglielo sul petto. “Io... io non so cosa dire... non ce n'era bisogno...”

Sì invece,” Sebastian gli prese il mento tra le dita e gli alzò il viso per guardarlo negli occhi. “Perchè sono passati trent'anni da quando ti ho baciato per la prima volta, e una ricorrenza del genere va festeggiata.”

A Blaine si illuminarono gli occhi a quelle parole, allacciandogli le braccia intorno alle spalle e facendo combaciare la fronte contro la sua.

Però non vale che frughi tra le mie cose.”

Ti amo, Blaine.”

Ti amo anche io, idiota.”

E senza dire altro, senza dichiarazioni troppo melense o promesse di amore eterno, si baciarono dolcemente, tornando per un attimo a quel giorno in cui tutto era iniziato.

 

 


Il prompt è di Micòl ed è assolutamente stupendo. Ho adorato scriverla e spero tanto che vi sia piaciuta :3

Grazie di aver letto e grazie a chi continua a inserire la storia tra seguite/preferite/ricordate e chi mi lascia un commento per farmi sapere se gli è piaciuta, GRAZIE <3

QUI trovate anche la cronologia delle Daddies aggiornata con questa oneshot :)

Marti

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Capitolo 23
*** Papà, andiamo a Disneyland? ***


"Papà, andiamo a Disneyland?"

 

Blaine, seriamente... perchè?”

Oh, ma come rompi! Ormai siamo qui, quindi non fare il papà brontolone e vai a comprare le orecchie di Topolino.”

Io odio Disneyland. Non potevamo starcene a casa?”

No, e sai perchè? Perchè è a esattamente mezzora di macchina da casa dei tuoi genitori, perchè ci hanno addirittura regalato i biglietti per entrare, perchè i bambini morivano dalla voglia di venirci e perchè non vuoi andare mai fino in Florida quando siamo in America. Per una volta che siamo a Parigi, ne approfittiamo.”

Ma-”

Niente ma! Vai a comprare le orecchie di Topolino, io mi avvio a prendere Annie e Tommy. Secondo te hanno finito di pitturargli la faccia?”

Ti avverto che io la foto con le orecchie di Topolino non ho intenzione di farla.”

 

*

 

Papà, ma devi andare a fare la foto con Pippo!”

Sebastian abbassò lo sguardo verso Annie, che camminava al suo fianco e puntava il ditino davanti a sé, in direzione di una figura alta vestita con colori sgargianti.

Perchè dovrei fare la foto con Pippo?”

Perchè sei altissimo come lui!” rise la bambina, tirandolo per un braccio.

E anche perchè siete un po' tonti e avete la faccia buffa!” aggiunse Tommy, che camminava accanto a Blaine.

Sebastian sentì il marito ridacchiare e prese Annie in braccio, lanciandogli uno sguardo soddisfatto.

Io farò la foto con Pippo, ma papà poi la deve fare anche con Topolino... anche perchè l'altezza è quella!”

Annie e Tommy scoppiarono a ridere a crepapelle, divertiti dalla battuta; invece, Blaine lo guardò malissimo.

 

*

 

Papà! Guarda, c'è Biancaneve!!”

Sebastian sospirò all'ennesimo grido di Annie, seduta comodamente sulle sue grandi spalle.

Ma non l'hai già fatta la foto con Biancaneve?”

Ma no papà,” sbuffò la bambina, arruffandogli i capelli. “Quella di prima era Cenerentola!”

Il tono lamentoso di Annie fece ridacchiare Blaine. Camminava al loro fianco, e squadrò tutto compiaciuto il marito mentre passava una bottiglietta d'acqua a Tommy.

Eh, Sebastian, non abbiamo fatto la foto con Biancaneve,” scherzò, facendo sorridere la figlia.

Zitto tu, che eri persino più basso di Topolino!”

 

*

 

Papà, papà, andiamo a fare Peter Pan!”

Blaine si fece trascinare nuovamente da Tommy all'entrata del gioco con un sospiro.

Ma l'abbiamo già fatta tre volte! Tommy, abbiamo ancora tutto il parco da vedere!”

Dai papà, è bellissimo quando le barchette volano e brilla tutto perchè c'è la polvere di fata!”

Blaine si immerse in quegli occhi ambrati troppo simili ai suoi e, per la terza volta, non riuscì a dire di no a quel faccino sognante.

E va bene! Ma è l'ultima volta, eh.”

Tommy si mise a saltare dalla felicità e, prendendo per mano Annie si affrettò all'entrata. Sebastian, invece, sospirò al suo fianco.

Di nuovo Peter Pan? Oh, dio. La prossima volta che gli dici di sì ti tiro un calcio.”

Fecero la giostra di Peter Pan otto volte quel giorno.

 

*

 

Papà, ma secondo te riescono a uscire prima di stasera?”

Sebastian sorrise e lasciò un bacio sulla fronte di Annie, seduta sulle sue gambe, mentre entrambi osservavano l'uscita dell'ultima giostra che avevano fatto.

Solo tuo padre poteva perdersi nel labirinto di Alice nel Paese delle Meraviglie,” si lamentò l'uomo con un ghigno allegro, chiaramente divertito dalla situazione e da Blaine che era rimasto intrappolato nelle siepi insieme a Tommy.

Ma se incontra la Regina di Cuori, poi gli taglia davvero la testa?” chiese Annie tutta preoccupata, mordendosi il pollice.

Sebastian rise di gusto, lisciandole nel frattempo il vaporoso abito rosa da principessa che le avevano comprato giusto quella mattina. “Vuoi che andiamo a salvarli?”

Annie annuì contenta, alzandosi dalle sue ginocchia e prendendolo per mano, fermandosi poi guardando un chiosco in lontananza.

Però me lo prendi un gelato alla fragola prima? Tanto papà non muore.”

Sebastian morì dal ridere per quell'uscita, dirigendosi con Annie verso i gelati.

Tutto per la mia principessa.”

 

*

 

Le tazze, le tazze! Andiamo a fare le tazze, papà!”

Sebastian fece una smorfia lasciando andare la mano di Tommy, quando vide l'attrazione che stavano indicando i suoi figli, ed era sul punto dire qualcosa, ma Blaine lo precedette.

Andate voi due? Io e papà vi aspettiamo qui e facciamo le foto.”

Sebastian lo guardò stupito e, senza dire nulla, lo seguì al bordo della giostra, appoggiandosi alla ringhiera colorata e osservando Tommy ed Annie sedersi all'interno di una tazzina bianca e salutarli con la mano.

Niente tazze?” domandò confuso, facendo passare il braccio intorno alla vita di Blaine.

Lui rise e si accoccolò al suo petto, abbracciandolo. “Poi lo so che stai male. Ma non cantare vittoria troppo presto, la giostra di Pinocchio la fai lo stesso.”

Sebastian sospirò pesantemente, sembrando infastidito dall'idea, eppure Blaine sentì il sorriso sulle sue labbra quando si chinò per baciarlo.

 

*

 

Papà, guarda quello che bello! Aveva la forma di Topolino!”

Blaine increspò la bocca mentre era con il naso all'insù, intento a guardare i fuochi d'artificio che illuminavano il cielo, le dita intrecciate con quelle di Sebastian e i loro bambini in piedi davanti a loro.

Tommy guarda quello! E quell'altro! E quello lì!”

Blaine udì Sebastian ridacchiare al suo fianco e fece per voltarsi e chiedergli il motivo di quelle risate, quando le sue labbra vennero catturate in un bacio.

Portò la mani sulle guance del marito e si fece stringere dalle braccia di Sebastian, dimenticandosi completamente dei fuochi d'artificio che rischiaravano il buio della sera.

 

*

 

Allora, è stato così tremendo?”

Sì.”

Bugiardo, ti sei divertito un sacco! Ho visto come ridevi quando siamo usciti dalla Casa degli Spettri.”

Oh, ma quello è perchè tu ti sei spaventato come una donnina. Adorabile.

Non è vero!”

Guardalo come si offende.”

Non mi sono spaventato, è stata Annie.”

Annie? Che ha voluto rifare il gioco per tre volte?”

Ammettilo, ti sei divertito.”

Forse.”

E, comunque, la foto con le orecchie di Topolino finisce appesa in salotto!”

 

 


Io ce lo vedo Sebastian brontolone in un posto come Disneyland. Mentre invece Blaine tornerebbe bambino in quattro e quattr'otto LOL

Spero che vi sia piaciuta e che vi abbia fatto un po' sorridere :3 Grazie alla mia metà per il betaggio super rapido e perfettissimo <3

Grazie a chi continua a leggere e a commentare e farmi sapere che vi piacciono queste storie <3

Marti

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Capitolo 24
*** Papà, non litigate! ***


"Papà, non litigate!"

 

Ti avevo detto di svuotare la lavastoviglie stamattina! Guarda che casino! E la cena? Era così difficile preparare la cena? Sempre tutto io devo fare in questa casa?”

Cristo, Blaine! Ma ti vuoi calmare? Che problema c'è fare tutto adesso? Dovevo scappare a lavoro stamattina, visto che li ho portati io i bambini a scuola!”

Non lavori solo te in questa casa, sai?”

Oh ma potevi benissimo rientrare tu prima a fare queste cose, visto che sai quanto sono stressato ultimamente, invece di andare a prenderti il caffè con quello là!”

Kurt è mio amico! E non cominciare a fare questi discorsi che lo sai che non li tollero! E te l'ho spiegato mille volte che era in città solo oggi pomeriggio!”

E 'sti cazzi! Perchè, se non vedevi quella terribile faccia da checca, erano problemi, vero? No, certo che no! Però pretendi di trovare tutto lindo e pulito quando torni a casa, non ricordandoti che anche io ogni tanto vorrei rilassarmi un po', no?”

Non hai fatto niente tutto il week end! Sei stato sul divano a dormire per due giorni mentre io pulivo casa e mettevo tutto a posto.”

Oh, cominciamo a rinfacciare tutto adesso? Bravo Blaine, davvero, complimenti! Ma quanti anni hai? Ti faccio anche io una lista se vuoi, eh.”

Vai a farti fottere, Sebastian.”

Dopo di lei, milady.

Le urla degli adulti risuonavano per tutta casa e, per quanto il videogioco di Tommy fosse al massimo del volume, Annie riusciva lo stesso a sentire i due padri che litigavano e strillavano in cucina.

Si mise in piedi sul divano e guardò in direzione degli insulti, mordendosi la manica della tuta e sospirando pesantemente, prima di tornare a sedersi accanto a Tommy.

Perchè i papà litigano?” domandò al fratello, osservando distratta le immagini sulla televisione mentre Supermario veniva ucciso da dei mostri indefiniti.

Lui sospirò, abbandonando annoiato il joystick sui cuscini. “Non lo so, ma probabilmente divorzieranno.”

Annie alzò le sopracciglia, completamente scioccata da quella frase. “Cosa vuol dire che divorzieranno?”

Che succederà come al mio amico Peter. Uno dei due se ne va di casa e poi noi dobbiamo decidere con chi andare a vivere per sempre.”

Ad Annie si appannarono gli occhi. “Ma io voglio che i papà stiano insieme!”

Però, se litigano sempre, è meglio che stanno separati. Peter dice sempre che prima i suoi genitori gridavano sempre e si tiravano persino i piatti. Adesso, invece, lui sta tutta la settimana con sua mamma e tutti i weekend suo papà lo porta allo zoo e lo riempie di regali.”

Prima che Annie potesse rispondere che lei desiderava a tutti i costi che i suoi papà rimanessero assieme, il rumore di un piatto che si infrangeva sul pavimento arrivò alle loro orecchie e li fece voltare entrambi preoccupati verso la cucina.

Ecco, si tirano i piatti! Mi sa che adesso dobbiamo scegliere con che papà vivere. Peter ha detto che a lui hanno chiesto se voleva vivere con sua mamma o con suo papà.”

Annie lo guardò con le lacrime agli occhi. “Ma io voglio stare con tutti e due, Tommy.”

Magari sono i papà che non vogliono più stare insieme, ecco perchè si tirano i piatti.”

Ti sbagli, i papà non si lasceranno.”

Io dico di sì. Io sono più grande, le so meglio di te queste cose!”

La bambina stava quasi per mettersi a piangere disperata, quando Blaine entrò nel soggiorno con un sospiro, le guance rosse e il respiro affaticato. “Oh, siete qui! Dai, a tavola che è pronta la cena.”

I due piccoli seguirono il padre in cucina in religioso silenzio, attenti a non dire nemmeno una parola fuori posto; poi, si sedettero ai loro posti e incominciarono a mangiare la carne che Sebastian aveva messo loro nel piatto.

Annie alzò gli occhi dalla sua pietanza per squadrare i genitori: entrambi avevano i lineamenti tesi e arrabbiati e il modo in cui evitavano di guardarsi o anche di sfiorarsi il braccio mentre cenavano le fece uscire i lucciconi sul volto.

Blaine si accorse che qualcosa non andava e la guardò con attenzione, inclinando la testa e appoggiando la forchetta sul tavolo.

Tesoro, tutto bene?”

Annie tirò su con il naso ed osservò prima lui e poi Sebastian che, esattamente come il marito, stava fissando preoccupato la figlia.

Se dovete proprio divorziare potete dircelo, eh. Però io non voglio scegliere con chi andare a vivere.”

I due adulti sbarrarono gli occhi a quell'affermazione. “Perchè dovremmo divorziare?”

Perchè strillate e vi lanciate i piatti e Peter dice che i suoi genitori si sono lasciati per quello,” spiegò Tommy triste, quasi come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Per favore, non lasciatevi, io voglio che restate insieme,” aggiunse Annie, con gli occhi lucidi e la voce rotta dal pianto.

Blaine e Sebastian si guardarono sbalorditi prima di sorridere leggermente e scuotere la testa nello stesso istante.

Io e papà non vogliamo lasciarci,” affermò Sebastian con un sorriso, guardando i figli con amore. “E' normale che gli adulti litighino ogni tanto.”

Ma vi siete lanciati i piatti, anche i genitori di Peter si lanciavano-”

I genitori di Peter sono due cretini,” Blaine non riuscì a trattenersi dall'interrompere Tommy. “Entrambi avevano l'amante e adesso si litigano per la custodia totale del loro unico figlio. Se permetti, io e papà non siamo così.”

Sebastian annuì e diede ragione al marito, posando poi lo sguardo su Annie. “Papà ha ragione, non-”

Ma abbiamo sentito un piatto che si rompeva! Vi tirate i piatti!” Annie singhiozzò e si asciugò due le lacrime dalle guance, visibilmente segnata da quel fatto.

Non ci lanciamo i piatti, tesoro, a papà prima...” Sebastian sorrise sornione in direzione di Blaine che, nel frattempo, era arrossito, “...è scivolato un piatto dalle dita,” affermò quasi ridendo, anche perchè non avrebbe potuto dire ai figli cosa era davvero successo in cucina non appena avevano finito di dirsi di tutto.

La bambina li guardò non del tutto convinta e scosse il capo.

Non ci credo. Voi vi state per divorziare.”

I due adulti sorrisero all'ingenuità della figlia e Sebastian la squadrò con un sospiro, per poi intrecciare le proprie dita con quelle di Blaine.

Annie, io e papà non vogliamo lasciarci. Ci vogliamo bene e anche le persone che si vogliono bene ogni tanto urlano e litigano, ma non vuol dire nulla. Perchè, vedi...” alzò la mano stretta a quella di Blaine per farla vedere bene alla figlia. “Anche se tuo padre è un cretino, io gli voglio bene lo stesso. Si litiga, ma poi si fa pace.”

Ehi!” provò a lamentarsi Blaine a quell'insulto.

Shhh zitto, che sto facendo il papà filosofico.”

Blaine rise a quelle parole e, nonostante fosse ancora arrabbiato con Sebastian, gli prese il viso, lo avvicinò al suo e lo baciò dolcemente, certo che quel gesto avrebbe tranquillizzato i loro figli.

Infatti, Annie sorrise e si asciugò le guance umide di lacrime quando vide Sebastian imitare i movimenti di Blaine e stringerlo a sé al tavolo della cena, come se non fosse successo niente.

Con le labbra incurvate all'insù, si voltò verso Tommy e gli fece segno di avvicinarsi per sussurrargli qualcosa nell'orecchio.

Te l'avevo detto io che non si lasciavano! Sarai pure più grande di me, ma tanto io sono più furba.”


 


Il prompt è a metà tra quello della Fra e quello di Micòl, e sì, ci volevano i due papà che litigavano e rompevano un piatto mentre... avete capito, no? LOL Grazie alle mie due ladies :3
Ci terrei a precisare che Tommy non è il cattivo della situazione che dice ad Annie che i genitori si lasciano, è solo in quell'età (intorno ai 10 anni) in cui i bambini sono altamente insopportabili e credono a qualunque cosa gli dicano gli amici di scuola o cose simili. E comunque Tommy è il figlio di Blaine, cioè, come livello di pirlaggine rasenta quello del padre.
Grazie alla mia beta che questa settimana ha lavorato come una pazza e grazie a voi che siete arrivati fin qua :3 Meno sei capitoli alla fine delle Daddies e non potrei essere più contenta di sapere che piacciono così tanto :3 Grazie! :))))
A presto,
 
 
PS. Shameless advertising → STAY

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Capitolo 25
*** Papà, sei tornato! ***


"Papà, sei tornato!"

 

Dio, Blaine, quanto mi sei mancato.”

Blaine non aveva neanche fatto in tempo a mettere piede in casa e guardarsi intorno per poco meno di mezzo secondo: Sebastian lo aveva stretto in una morsa e sbattuto contro il muro, baciandolo con foga e togliendogli la giacca in fretta e furia.

Quelle accoglienze così calorose erano uno dei motivi per cui Blaine adorava le trasferte di lavoro. Il modo in cui Sebastian gli saltava addosso una volta che tornava a casa, dopo essere stato una settimana dall'altra parte degli Stati Uniti, non solo lo faceva sentire amato, ma anche desiderato a tal punto da non avere neanche il tempo di appoggiare le valigie e socchiudere l'uscio della villa in cui vivevano.

Di solito, lo chiudeva Sebastian sbattendoci Blaine contro, proprio come quella sera.

Si baciarono appassionatamente con gli occhi chiusi e i cuori vicini, felici di essere finalmente insieme dopo sette giorni in cui il massimo erano state quelle telefonate la sera che erano state spesso monopolizzate da Annie e Tommy, impazienti di poter parlare con Blaine.

Ma Sebastian aveva previsto tutto per quella sera: i bambini erano a letto, la casa immersa nel silenzio, Papillon dormiva in giardino e nessuno si sarebbe messo in mezzo a lui e al suo Blaine, per lo meno non quella sera.

Lo spogliò veloce, strappandogli quasi la giacca di dosso e strattonandolo per la cravatta in direzione del soggiorno, lasciano una scia di vestiti dietro di loro.

Blaine non era ancora riuscito a spiccicare parola da quando era entrato in casa, ma di certo non l'avrebbe fatto per lamentarsi del modo in cui Sebastian lo stava baciando, sbattendolo ogni tanto contro il muro, nel tentativo di voler raggiungere il più presto possibile il divano sistemato nella sala.

Il tragitto però non fu per niente facile, in quanto il pavimento era letteralmente disseminato di giochi: bambole, macchinine, pezzi di lego e animali di plastica. Blaine quasi finì con il mento su una mensola, visto che aveva messo un piede sul camion di Tommy con le ruote, e Sebastian riuscì a pestare un piccolo lego appuntito a piedi nudi, il che lo fece imprecare molto sonoramente.

Shhhh,” sorrise Blaine, assaggiando di nuovo le sue labbra con una risata. “I bambini dormono?”

Cazzo, domani gli faccio il culo. Avevo detto loro di mettere tutto a posto.”

Sebastian, sono piccoli.”

Non mi interessa... credo che sia meglio controllare dove mettiamo i piedi perchè cazzo, i lego li odio.”

Blaine sogghignò a quelle parole, lo prese per mano e fecero assieme zig zag tra i vari giochi sparsi nel percorso verso l'agognato divano in mezzo al soggiorno, per poi alla fine buttarci sopra Sebastian, tirandolo per un braccio.

Stava quasi per distendersi sopra di lui, quando sentì il marito lamentarsi e agitarsi. Blaine rimase a guardarlo confuso fino a quando non lo vide tirare fuori una Barbie da sotto i cuscini che, probabilmente, gli si era infilata nella schiena con le gambe di plastica.

Risero di nuovo, mettendo da parte anche quel piccolo imprevisto, e tornarono a baciarsi stesi sul divano, anche perchè la camera da letto sembrava troppo lontana da loro in quegli istanti. Ma non passò molto prima che Sebastian, disteso sotto Blaine, gemesse di nuovo sulle sue labbra, e non per un bel motivo.

Cosa... cosa c'è?” riuscì ad ansimare Blaine, inginocchiandosi in mezzo alle gambe del marito. Lui grugnì e cominciò a tirare fuori da sotto il cuscino su cui si era adagiato una serie di macchinine che, ovviamente, Tommy aveva lasciato lì, facendo sospirare entrambi.

Che ne dici se andiamo in camera? Non li hai lasciati giocare anche lì, vero?”

Sebastian ridacchiò a bassa voce e scosse la testa; poi, lo prese per mano e lo trascinò per le scale, diretti al loro nido d'amore.

Peccato che fosse scalzo e sembrava che i loro figli avessero deciso quel giorno di disseminare tutti i lego possibili ed immaginabili per il corridoio. Blaine non riuscì a trattenere una forte risata nel sentire Sebastian lamentarsi praticamente ad ogni passo, ricordando con un po' di nostalgia i tempi in cui quando erano impazienti di fare l'amore e non dovevano attraversare un campo minato per raggiungere il loro letto.

Parecchi “Ahia” e “Domani butto via tutti i lego che abbiamo in casa” dopo, Sebastian riuscì a spingere Blaine sul materasso e a sdraiarsi sopra di lui per dargli uno di quei baci che avrebbero tolto il respiro a entrambi. Si tolsero gli ultimi indumenti in fretta, rimanendo solo in boxer e cercando di camuffare i pesanti sospiri che sfuggivano loro dalle labbra.

Fai piano... svegli i bambini!”

Dio, Blaine, quanto cazzo mi sei mancato.”

Si baciarono di nuovo, rotolandosi sulle lenzuola come due adolescenti innamorati, dimenticandosi il fatto di avere due pargoli addormentati nell'altra stanza.

Anche tu, tantissimo. Ti amo, ti amo tanti-”

Papà, sei tornato!!!”

Blaine e Sebastian si allontanarono l'uno dall'altro quando sentirono una vocina squillante arrivare alle loro orecchie. Sperarono entrambi di avere udito male ma, quando guardarono verso la porta che non avevano chiuso a chiave, trovarono due paia di occhi osservarli sbrilluccicosi.

Blaine si districò dalla morsa delle braccia di Sebastian molto riluttante e accese l'abat-jour sul comodino per illuminare la stanza e constatare che, effettivamente, Tommy ed Annie erano fermi sulla porta; entrambi con due grandi sorrisi sul volto felice.

Ehi,” sorrise Blaine a quei visi che gli erano davvero mancati. “Venite a salutarmi o no?”

I due bambini non se lo fecero dire due volte e zompettarono contenti in direzione dei genitori, per poi arrampicarsi sul materasso e andare a farsi coccolare tra le braccia di Blaine.

Sebastian sospirò accanto a lui, ma non disse niente. Passò un braccio intorno alle spalle del marito e gli lasciò un bacio sulla fronte, ascoltando con un sorriso Annie e Tommy che, nel frattempo, raccontavano cosa avevano fatto quella settimana al padre.

Ci sei mancato tanto, papà.”

Sì, è vero, non andare più via,” Annie gli si strinse al collo dicendo quelle parole, e Blaine non potè che sentire gli occhi inumidirsi per tutto l'amore che stava ricevendo quella sera. Si voltò verso il marito e si perse nel suo sorriso e nei suoi occhi, sicuro al cento per cento di avere la famiglia più bella sulla faccia della Terra.

Possiamo dormire qui con voi stanotte?” Tommy si aggrappò alle spalle di Sebastian facendo quella proposta, e gli si sedette in grembo, prima di essere preso in braccio.

Ma non siete un po' grandi per dormire nel lettone?” domandò Blaine con una punta di ironia, fissando il marito.

Ma papà, sei stato via per un sacco di tempo, ci sei mancato!” Annie non si staccava più da lui: continuava ad abbracciarlo e a stringerlo forte.

I due uomini si guardarono, mordendosi il labbro e sospirando, per poi annuire quasi nello stesso momento.

Va bene,” affermarono entrambi con un sorriso, facendo ridere contenti i due bambini.

Però dormiamo che sono stanco,” aggiunse Blaine, dando un bacio ad Annie.

Nel giro di un paio di minuti, tutti e quattro erano sdraiati nell'immenso letto matrimoniale. Blaine e Sebastian dai lati e Tommy ed Annie in mezzo a loro, entusiasti di trovarsi assieme ai loro papà.

Nonostante le intenzioni iniziali di Blaine e Sebastian, la famiglia si addormentò nel giro di poco tempo, stretti in un abbraccio.

In tutta la sua vita, Blaine non dormì mai così bene come quella notte.

 

 


Posso ringraziarvi per l'ennesima volta per tutte le belle parole che mi lasciate nelle recensioni e per inserire questa raccolta nelle preferite e nelle seguite? Grazie, grazie davvero di cuore :3
Spero che anche questa piccola shot vi sia piaciuta :) Ormai siamo quasi agli sgoccioli, sigh.
A presto
 
 
-5!

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Capitolo 26
*** Papà, non ti arrabbiare! ***


"Papà, non ti arrabbiare!"

 

Ragazzi, venite a darmi una mano ad apparecchiare? E quando dico ragazzi, intendo entrambi!”

Blaine sospirò dopo aver urlato quelle parole in direzione del salotto, dove era sicuro stessero oziando i suoi figli e aprì il frigorifero pensieroso, cercando di fare mente locale su quello che c'era in casa per preparare la cena.

Le sue considerazioni culinarie vennero interrotte qualche secondo dopo dalla voce squillante di Annie.

Papà?”

Uhm,” mormorò lui senza smettere di osservare il frigo desolatamente quasi vuoto.

Senti... ma papà non è ancora arrivato?”

Blaine si voltò verso di loro a quella domanda, mettendo da parte il problema della cena e notando quanto fossero tesi i lineamenti del volto di tutti e due. Era sicuro ci fosse qualcosa che non andava, visto il modo in cui lo stavano osservando; sembravano intimoriti e Blaine dovette quasi strofinarsi gli occhi dalla sorpresa, perchè i suoi figli non lo avevano mai guardato in quel modo.

Di solito, era Sebastian quello di cui avevano paura. Lui era il papà chioccia che li andava a consolare una volta che il marito aveva fatto loro la strigliata.

No,” borbottò senza smettere di fissare i figli. “L'ho sentito dopo pranzo e mi ha detto che sarebbe arrivato più tardi perchè doveva fare non so cosa... cioè, me l'ha detto ma non me lo ricordo.”

Non gli sfuggì lo sguardo preoccupato che si scambiarono Annie e Tommy e, in quel momento, fu certo che dovevano per forza aver fatto qualche casino, dato che non li aveva mai visti così agitati.

E' successo qualcosa?” chiese senza indugi, visto che nessuno dei due proferiva parola.

Prima che uno dei due potesse rispondere, Blaine udì la porta di casa aprirsi sbattendo con forza e la voce di Sebastian risuonare forte, chiara e arrabbiata.

Thomas! Annabelle! In cucina, immediatamente!”

L'ansia sul viso dei due crebbe a dismisura nel sentire il padre trafficare all'entrata e avvicinarsi alla cucina a passo svelto.

Blaine quasi si spaventò a causa dell'espressione che vide sul volto del marito non appena entrò nel vano. Non fece letteralmente in tempo a dire niente, perchè lo sguardo di Sebastian cadde immediatamente sui due ragazzi in piedi dall'altro lato del tavolo, che lo guardavano terrorizzati a morte.

Oh, pronti per il patibolo?” domandò quasi con tono di sfida, sfoderando un sorriso che non prometteva nulla di buono.

Papà ci dispiace-”

Zitta. Qui avete oltrepassato il limite. Entrambi.”

Blaine continuava a squadrare confuso sia il marito che i figli, senza capire un'acca di quello che stava accadendo.

Posso sapere cosa sta-”

Volete dirlo voi cosa avete fatto a vostro padre o ci devo pensare io?”

Blaine osservò la scena in silenzio, scrutando il marito con crescente allarme.

Sebastian, mi stai facendo preoccupare.”

L'uomo sospirò, sfilandosi la giacca del completo dalle spalle e allentando la cravatta scura allacciata attorno al collo. “Oggi sono andato a scuola a parlare con i professori.”

Blaine non riuscì a capire il motivo dell'arrabbiatura, visto che entrambi i loro figli erano studenti eccellenti: Tommy aveva un cervello matematico spettacolare, mentre Annie era una delle alunne più brillanti dei suoi corsi artistici.

Si da il caso che le volpi qui non ci hanno detto un paio di cose che avremmo decisamente dovuto sapere.”

Ovvero?” chiese Blaine in apprensione, senza smettere di fissare i volti dei figli che si erano seduti al tavolo e avevano lo sguardo colpevole inchiodato sulla tovaglia.

Ovvero che il signorino qui ha frequentato meno dell'ottanta percento del corso di letteratura inglese e all'esame finale ha preso una F, per cui rischia di non essere ammesso agli esami di fine anno. Invece la nostra bambina non è riuscita a prendere una sufficienza in tutto l'anno né in matematica né in chimica.”

Blaine boccheggiò a quelle parole e guardò Sebastian con gli occhi sbarrati.

Stai scherzando?”

Il marito quasi rise all'incredulità di Blaine. “Oh amore, fosse solo quello!”

Hanno fatto dell'altro?” Sentiva un po' della rabbia di Sebastian crescere dentro di lui in quel momento, facendo scorrere le iridi prima su Annie e poi su Tommy, che insistevano a fissarsi le mani.

A quanto pare, tuo figlio ha risposto male alla professoressa di letteratura, mentre tua figlia si è fatta riprendere più volte perchè in classe non fa altro che parlare e non ascolta gli insegnanti.”

Perchè quando fanno qualcosa di male diventano solo miei figli?” provò a lamentarsi Blaine sbuffando.

Il punto è...” continuò Sebastian ignorandolo e focalizzando invece la propria attenzione sui ragazzi.

Che ci avete mentito! Ci avevate detto che a scuola era tutto sotto controllo e che non dovevamo preoccuparci e noi ci siamo fidati. E voi ci avete deluso.”

In cucina calò il silenzio, rotto soltanto dai respiri arrabbiati di Sebastian. Blaine continuava a osservare i figli e il marito boccheggiando, incredulo ancora di tutto.

Siete in punizione finchè non recupererete quelle insufficienze. Computer, televisione, X-box e macchina sequestrati. Michael e Lucy non possono venire a casa e utilizzerete i vostri pomeriggi per studiare.”

I due ragazzi annuirono senza provare a ribattere, anche perchè Blaine avrebbe sfidato chiunque ad azzardarsi a rispondere a un Sebastian così adirato. Persino lui aveva paura di rivolgergli la parola.

Il rumore delle sedie che strisciavano sul pavimento risuonò nella cucina e Tommy ed Annie se la svignarono svelti su per le scale prima che Sebastian potesse dire qualsiasi altra cosa.

I due uomini rimasero immersi nel silenzio in piedi davanti al tavolo, almeno fino a quando Sebastian non sbuffò sonoramente e si accasciò su una sedia stanco, portandosi una mano sfinita sul viso.

Blaine alzò gli occhi al cielo e sospirò, prima di avvicinarsi a lui e fargli segno che voleva sedersi sulle sue gambe.

C'era davvero bisogno di arrabbiarsi così tanto?” domandò dolce dopo un paio di secondi in cui si era premurato di accarezzargli i capelli.

Sono due cretini.”

Lo so, ma sono adolescenti. E' ovvio che ci dicano le bugie sulla scuola. Tu dicevi sempre tutti i voti che prendevi ai tuoi genitori?”

E' diverso Blaine.”

Perchè sarebbe diverso?”

Perchè io e te non siamo mai stati come loro. Abbiamo sempre insegnato loro certe cose e che la scuola e l'insegnamento sono importanti! Io sono andato lì, sicuro di sentirmi dire che erano dei geni e invece è stato tremendo perchè non sapevo niente, capisci?”

Blaine annuì mordendosi il labbro e immergendosi in quegli occhi verdi pieni di rammarico.

Ci avessero detto qualcosa o avvisato, e invece niente! Ho dovuto sapere da quel cretino di Harolds che Annie a momenti rischia di essere rimandata di matematica perchè non capisce una formula che sia una e che Tommy non è in grado di esprimere dei concetti letterari.”

Sebastian, dai... recupereranno, non c'è da farla così tragica.”

Sebastian tentò di rilassarsi portando una mano sulla schiena del marito. “Non è per i voti, è perchè... non ci hanno detto niente, Blaine. E' la prima volta che ci tengono all'oscuro di una cosa così importante. Cavoli, la loro educazione è la cosa più importante in questo momento.”

Blaine annuì nuovamente e gli strinse le braccia intorno al collo. “Dovremmo dirglielo. E tu dovresti dirgli che non è vero che siamo delusi. Io non sono deluso, so che sono dei bravi ragazzi anche se non sono dei geni.”

Ma lo so anche io, non mi interessa dei voti. Ma sono così bravi, così intelligenti. Ehi, oggi ho letto uno dei temi di Annie ed è davvero meravigliosa con le parole. E' semplicemente straordinaria, ha una penna da far invidia a chiunque.”

Blaine sorrise nel vedere tornare il brillio orgoglioso negli occhi di Sebastian. “E riguardo Tommy... il suo professore di chimica mi ha detto che è il più bravo del suo anno e che è il favorito per una borsa di studio di quelle super prestigiose.”

Lo sappiamo che sono bravi e diligenti.”

Sebastian sospirò prima di fare un cenno a Blaine di alzarsi e lasciargli un bacio sulle labbra. “Già. Proprio per quello mi arrabbio quando so che non si applicano abbastanza o non ci dicono certe cose.”

Risolveremo anche questa. Tu pensi alla letteratura di Tommy e io alla matematica di Annie?”

Sebastian ridacchiò, porgendogli il palmo per stringerlo. “Abbiamo un accordo.”

Blaine sorrise contento e infinitamente più disteso rispetto a poco prima, grato che il marito avesse quelle fiammate di rabbia che, per fortuna, svanivano quasi subito.

Allora, io ordino quattro pizze, tu vai a farti una doccia e poi chiama i ragazzi. Non mi piace essere quel tipo di genitore che li manda a letto senza cena.”

Sebastian rise di gusto, roteando lo sguardo prima di baciarlo di nuovo. “Tu li vizi troppo. Per te possono prendere tutti i brutti voti del mondo, l'importante è che vadano a dormire con la pancia piena.”

Esatto,” annuì Blaine con un sorriso. “Adesso, fila a farti una doccia!”

Sebastian non se lo fece ripetere due volte e si affrettò nel salire i gradini, cercando di scacciare lo stress che aveva segnato il suo pomeriggio trascorso nel sentirsi dire che i suoi figli erano delle capre.

In realtà, gli interessava ben poco di quei brutti voti, lo sapeva che con un po' di punizione avrebbero recuperato tutto. Eppure, non aveva confessato a Blaine tutta la verità: i professori avevano parlato dei loro figli come ignoranti, stupidi o con poca voglia di studiare. Era quello che aveva fatto arrabbiare Sebastian perchè, purtroppo, non poteva dire loro che i suoi Tommy ed Annie erano davvero i ragazzi migliori del mondo e che un paio di insufficienze non significavano così tanto. Non aveva potuto dirglielo e si era infuriato per quello.

Fece il corridoio immerso nei suoi pensieri, passando davanti a camera di Annie, la cui porta era socchiusa, per poi sentire un brusio familiare.

Si fermò davanti ad essa e si avvicinò tendendo l'orecchio, per poi riconoscere le voci dei suoi figli.

L'abbiamo fatta troppo grossa Annie, stavolta papà minimo non ci parla per una settimana.”

Vorrei poter dire che è tutta colpa tua, ma siamo entrambi colpevoli in egual misura. Come rimediamo?”

Facciamo che... io aiuto te in matematica e tu... tu mi spieghi quel tizio là pomposo che ti piace tanto.”

Shakespeare, idiota.”

Ecco, quello.”

Non voglio più sentir dire a papà che è deluso da noi. E' stato troppo tremendo. Perfino peggio di quella volta che ho rigato tutta la portiera della macchina contro il vialetto.”

La mia macchina, ci terrei a precisare.”

Tu pensa a studiare Shakesperare, nano.

Sebastian si allontanò dalla porta scuotendo la testa e ridacchiando tra sé e sé, diretto in bagno.

I suoi figli avrebbero potuto anche combinare tutti i casini del mondo e farlo arrabbiare per i brutti voti ma, per il modo in cui si preoccupavano di non scontentarlo e di non far sì che lui pensasse certe cose sul loro conto, rimanevano comunque i migliori del mondo.

 

 


Il prompt è della mia adorabile Chiara e anche se il brutto voto doveva essere uno alla fine l'ho fatto diventare di entrambi :3 spero ti sia piaciuta <3
Grazie a voi che continuate a seguire le daddies e la mia metà che continua a correggerle <3 Love u :)
Marti

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Capitolo 27
*** Papà, nessuno può offendervi! ***


"Papà, nessuno può offendervi!"

 

Blaine era completamente concentrato sul alcune pratiche quando il suo cellulare cominciò a vibrare insistente nella tasca del completo. Lo tirò fuori senza staccare gli occhi dal documento e rispose direttamente alla chiamata, non controllando chi lo stesse rintracciando.

Pronto?”

Blaine, mi servi a scuola tra venti minuti esatti.”

L'uomo cadde dalle nuvole nel momento esatto in cui udì quella voce calda risuonare nel suo orecchio; decisamente l'ultima che si aspettava di sentire.

Sebastian? E' successo qualcosa?” Sebastian non gli telefonava mai durante il giorno; di solito, era Blaine che lo chiamava quando c'erano dei cambi di programma e magari doveva andare a recuperare i bambini da qualche parte. Non era mai capitato che si facesse sentire lui a metà giornata e con quel tono allarmato, per di più.

Mi ha chiamato la scuola, dobbiamo essere là tra venti minuti. Sono in macchina e sto guidando, ci vediamo lì?”

Blaine cominciò a impilare i fogli in fretta sulla scrivania, tenendo il cellulare attaccato all'orecchio con la spalla, molto in ansia. “Certo, sì, lo dico a Julia ed esco subito. Ma ti hanno anticipato qualcosa? Mi sto preoccupando.”

Mi hanno solo detto di andare là e di dirlo anche a te. Ho parlato con il preside in persona e non so nulla, muoviti.”

Blaine provò a replicare ma Sebastian aveva già riattaccato, facendolo sbuffare pesantemente mentre prendeva la giacca dall'appendiabiti.

Nel giro di venti minuti, camminava veloce per i corridoi colorati della scuola elementare che frequentavano entrambi i suoi figli, domandandosi sovrappensiero cosa fosse successo.

Individuò il marito fuori dall'ufficio del preside e gli andò incontro con una smorfia preoccupata.

Cosa è successo?” domandò dopo avergli lasciato un leggero bacio sulle labbra.

Non lo so, ma scommetto che Tommy è coinvolto in una rissa,” commentò Sebastian con uno sospiro.

Tommy? Ma non farebbe male a una mosca! Non è un bambino violento!”

Sebastian gli mise una mano sulla spalla. “Magari se la sono presa con lui, chi lo sa? Però ho visto altri due genitori entrare nell'ufficio del preside prima.”

Potevano anche accennarti cosa fosse successo.... Ma chi erano questi tizi?”

Oddio Blaine, non lo so. Lo sai che non mi ricordo come si chiamano gli altri genitori!”

Te lo ricorderesti se venissi agli incontri settimanali qui a scuola.”

Sebastian alzò gli occhi al cielo a quell'affermazione. “Nah, è una perdita di tempo. Comunque, erano giovani tipo noi. Lei tacchi a spillo, capelli biondo tinto e tutta rifatta; lui abbastanza moscio, il solito ricco ma noioso che lei ha sposato per la piscina.”

A Blaine si illuminarono gli occhi per quella descrizione e alzò un indice puntandolo contro Sebastian. “Li conosco quelli, sono i Douglass! Lei la odio.”

Davvero? Pensa che mi ha pure fatto l'occhiolino prima di entrare,” ridacchiò Sebastian, facendo scivolare una mano dietro il collo di Blaine e accarezzandogli l'attaccatura dei capelli e godendosi lo sguardo geloso sul volto del marito.

Oh, vedrai la prossima volta che mi chiede la ricetta per una torta! Le do tutti gli ingredienti sbagliati, così impara a fare l'occhiolino a mio marito.”

Sebastian rise di gusto al cipiglio arrabbiato sul viso di Blaine ma, prima che potesse baciarlo, la porta della presidenza si aprì e il preside Scottly uscì per convocarli.

Signori Anderson-Smythe? Accomodatevi, prego.”

I due uomini sorrisero e seguirono il preside nel suo ufficio, per poi rimanere stupiti quando videro chi altro c'era al suo interno.

Annie? Tommy?”

Ciao papà,” li salutarono i bambini con una smorfia triste in volto. Sebastian e Blaine si guardarono confusi prima di accomodarsi su due sedie di plastica accanto ai signori Douglass e dietro i loro bambini, seduti davanti a loro insieme a un bambino magro e biondo che doveva sicuramente essere Joffrey Douglass.

Signori,” cominciò il preside, lisciandosi i baffi e sospirando. “Vi ho convocati qui oggi perchè c'è stato un lieve disguido tra i vostri figli.”

Cosa è successo?” chiese Blaine calmo, afferrando il palmo di Sebastian e ignorando le occhiate della signora Douglass.

Annabelle, vuoi dire a tuo padre cosa è successo?” domandò gentile l'ometto seduto dietro la scrivania, squadrando la piccola.

Lei si voltò di tre quarti, in modo da dare le spalle al muro alla sua destra e poter vedere tutti gli occupanti della stanza, prima di sospirare e lanciare uno sguardo di scuse ai genitori, che la osservavano disorientati.

Beh, stavo giocando in giardino con le mie amiche con le bambole, quando Joffrey è arrivato e ha cominciato a prendermi in giro.”

Non è vero!” si lamentò subito il bambino smilzo, voltandosi verso la madre e sforzandosi di piangere.

Sì, invece!” ribatté Annie arrabbiata. “Lui è venuto lì e ha cominciato a dirmi che io sono stramba perchè non ho una mamma ma due papà, che sono diversa, che i miei papà sono strani e che non dovrei vivere con loro.”

Nella stanza si diffuse un silenzio imbarazzante e carico di tensione, che fece sospirare Blaine e Sebastian e sbuffare la signora Douglass. Blaine sapeva che prima o poi sarebbe venuta fuori una cosa del genere: bambini che prendevano in giro i loro figli per via del fatto che fossero gay. Se l'aspettava ed era addirittura stupito del fatto che non avessero dovuto affrontare una situazione così prima della quarta elementare di Tommy.

Allora mi sono arrabbiata,” continuò Annie dopo un paio di attimi, incrociando le braccia contro il petto. “E gli ho tirato un pugno.”

Blaine e Sebastian quasi scoppiarono a ridere quando sentirono la figlia affermare tranquillamente di aver picchiato un altro bambino perchè aveva detto che loro erano strani.

Cosa avresti fatto, tesoro?” domandò Sebastian, cercando di non sorridere troppo.

Gli ho tirato un pugno papà! Nessuno può permettersi di dire che siete strani perché voi siete i papà più perfettissimi del mondo, e sono contenta che ho voi due invece di una mamma come quella lì che sembra fatta di plastica.”

Blaine e Sebastian fecero di tutto per non mettersi a sogghignare, ma non riuscirono a nascondere le loro labbra piegate all'insù sentendo Annie asserire quelle parole con naturalezza.

Ma come ti permetti? Piccola insolente che non sei altro! Ecco come vengono su i figli cresciuti da due uomini! Gran maleducati e senza rispetto per gli altri.”

Blaine percepì Sebastian stritolargli la mano mentre sfoggiava ancora una sorriso di circostanza e guardava malissimo la signora Douglass, nel tentativo di non insultarla e trattenersi.

E tu perchè saresti qui?” cercò di cambiare argomento Blaine, passando una mano tra i riccioli del figlio e lanciandosi uno sguardo alquanto eloquente con il preside.

Lui ha cominciato a tirarle le trecce!” esclamò Tommy, indicando il bambino accanto a lui. “Annie gli ha tirato un pugno e lui ha cominciato a tirarle le trecce e a farla piangere. Dovevo intervenire, mia sorella non la tocca nessuno.”

Blaine e Sebastian si scambiarono uno sguardo con la bocca socchiusa, senza riuscire a dire nulla e fissandosi semplicemente negli occhi, stupiti e colpiti da quello che avevano fatto entrambi i loro figli.

Quindi sì, questo è quanto. Una piccola rissa tra i due ragazzi, niente di più. Però ho preferito convocarvi tutti e quattro per mettervi al corrente di quello che è successo.”

Blaine stava per rispondere al preside, quando la signora Douglass sbuffò e tirò indietro i capelli scocciata.

Spero che prenda dei provvedimenti per questi teppistelli. Mai fidarsi di gente del genere! Povero il mio Joffrey, lui non ha fatto niente!”

Veramente,” intervenne Sebastian, stringendo le dita di Blaine tra le sue e trovando in esse tutto il sostegno di cui aveva bisogno. “Suo figlio ha offeso me, mio marito e i nostri figli. A questo punto, suppongo che lei non veda neanche dove stiano gli insulti, visto che è semplicemente uguale a lui. Spero solo che sia pronta per quando suo figlio farà coming out tra un paio di anni e porterà a casa il suo ragazzo, altrimenti mi dispiace per lei.”

La donna boccheggiò e arrossì eppure, prima che potesse dire qualcosa, Blaine si rivolse verso il preside con un sorriso.

Possiamo andare? Deve dirci qualcos'altro?”

L'uomo scosse la testa con un sorriso, palesemente soddisfatto dalla risposta di Sebastian, e salutò entrambi con una stretta di mano vigorosa, scusandosi per l'inconveniente.

Sia Blaine che Sebastian sorrisero alla signora Douglass che, ancora rossa con un peperone, era seduta di fianco al marito che sembrava completamente estraneo all'intera situazione e, mentre uscivano dall'ufficio, Blaine si premurò anche di posare una mano sul sedere di Sebastian, certo che la donna li stesse sicuramente guardando.

Una volta fuori, i due si trovarono davanti Annie e Tommy che si tenevano per mano, piuttosto tesi.

Papà, ci dispiace che siete venuti a scuola,” incominciò Tommy con una smorfia.

E' vero, non volevamo, ma quel Joffrey ha detto cose troppo cattive,” continuò Annie, giocando con una treccia nel frattempo.

Siete arrabbiati con noi? Siamo in punizione?”

Blaine fissò Sebastian, mordendosi il labbro, e poi si accucciò per abbracciarli e baciarli entrambi.

Non siamo assolutamente arrabbiati! Siamo contenti perchè non avete fatto niente di male. Anzi, io e papà vorremmo andare a festeggiare con un gelato, cosa ne dite?”

I due bambini si guardarono increduli e saltarono al collo di Blaine per abbracciarlo, prima di prendersi di nuovo per mano e incamminarsi per i corridoi, ridacchiando tra loro e parlando della rissa e di quanto fossero stati bravi.

Dietro di loro, anche Blaine e Sebastian si tenevano per mano, osservando i loro figli commossi e felici.

Sebastian,” mormorò Blaine, allacciando un braccio intorno al suo fianco e facendosi baciare il capo dal marito.

Uhm?”

Non sono mai stato così fiero di loro come in questo momento.”

Sebastian rise e lo strinse in un abbraccio a sua volta, mordendosi il labbro e guardando quei riccioli scuri e quei capelli biondi camminare davanti a loro.

Nemmeno io.”

 

 


Una cosina del genere dovevo farla, però Annie e Tommy non hanno neanche avuto bisogno dei genitori a difenderli, sono tipi tosti loro :3
Poi vabbè, i nomi non sono messi a caso, sia il bambino cretino che la mamma maleducata. Cioè, sì, chi vuole capire capisca XD
E arrivati alla meno tre io ho ancora una daddies da scrivere, visto che la 29 e la 30 sono già pronte e quasi corrette nel mio pc :) che faccio finta di essere contenta ma vorrei andare in un angolino a piangere, sigh
Grazie alla mia adorabile beta e a tutti voi <3
A Presto,

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Capitolo 28
*** Papà, meno male che i nonni ci viziano! ***


"Papà, meno male che i nonni ci viziano!”


Bambini! Non correte intorno alla piscina che si scivola!”

Blaine, piantala di fare il papà rompipalle e rilassati.”

Blaine sbuffò a quello che era l'ennesimo rimprovero di Sebastian e lo guardò storto da sopra gli occhiali da sole che indossava, per poi andare a sedersi sulla sdraio accanto alla suocera che, nel frattempo, sorseggiava una bevanda fredda.

Una delle cose che Blaine amava di più della famiglia di Sebastian era che non avevano quasi mai dubbi riguardo le vacanze estive, viste la dimensioni della villa nel sud della Francia dei genitori del marito. Trascorrevano lì dei periodi sin da quando erano solo ragazzi nell'età delle fughe romantiche; poi, con l'arrivo dei bambini e l'avanzare dell'età dei genitori di Sebastian, i suoceri avevano cominciato a passare in Europa l'intera estate, ospitandoli per lunghi periodi e approfittandone anche per stare coi nipoti che vedevano così poco durante l'anno.

Quando erano in Francia, Blaine e Sebastian erano davvero in vacanza, visto che Sean e Caroline insistevano per fare i nonni ventiquattrore su ventiquattro e viziavano i nipoti fino all'inverosimile, comprando giocattoli e vestiti costosi e non badando a spese per portarli ovunque desiderassero, lasciando spesso i due papà per conto loro a godersi il dolce far niente.

La villa dei signori Smythe era qualcosa di estremamente meraviglioso, con tutti i comfort che una persona potesse desiderare e persino un campo da tennis personale, su cui Sean amava sfidare il genero e sul quale vinceva tutte le volte, dato che Blaine non era per niente un asso in quello sport. I bambini si divertivano a fare il tifo per il papà o per il nonno, e persino Sebastian lo incitava a vincere contro il padre. Non succedeva mai, ma potevano sempre riderci su un bicchiere di vino la sera quando i bambini erano in giardino ad acchiappare le lucciole.

Una delle comodità sicuramente più apprezzate era la stupenda piscina, con tanto di trampolino, che avevano fatto costruire da un paio di anni; era persino completa di idromassaggio, cascata e una specie di torrentello che scorreva per tutto il giardino. Era un sogno poter passare lì le vacanze ed era praticamente per quello che nessuno dei due si opponeva quando Sean li invitava a passare mezza estate da loro.

E poi Blaine adorava letteralmente i suoceri. Erano due persone squisite che, sebbene viziassero i suoi figli all'inverosimile, era palese che fossero nonni assolutamente perfetti ed amorevoli.

Oh Sebastian, tuo marito sa cosa fare con i suoi figli, non essere così scontroso!” ridacchiò Caroline con un forte accento francese quando Blaine si sedette con un sospiro accanto a lei, appoggiandogli una mano sul braccio abbronzato e calandosi in testa un grosso cappello di paglia. “E poi ha ragione, il bordo della piscina è molto scivoloso.”

Sebastian alzò gli occhi al cielo. “Al massimo finiscono in acqua mamma, cosa vuoi che sia?”

Vorrei ricordarti che tua figlia non è capace a nuotare e che nell'ultima settimana hanno preso il vizio di giocare nella parte della piscina dove l'acqua è più profonda,” si lamentò Blaine ancora una volta, ottenendo l'appoggio della suocera.

Eh, che problemi! Imparerà a nuotare, è furba la bambina,” commentò Sean da dietro il suo giornale, dando come al solito ragione al figlio.

Sebastian rise sotto i baffi e si alzò dalla sua sdraio per andare a mettere un braccio intorno alla vita di Blaine, che si era di nuovo alzato per gridare ad Annie e Tommy di non correre lungo l'orlo della piscina.

Lasciali giocare, dai,” gli mormorò in un orecchio prima di lasciargli un bacio sulla spalla, facendo arrossire Blaine, il quale, nonostante stessero assieme da anni ed anni, non era ancora abituato a certi gesti di affetto non troppo velati in presenza dei suoceri, nonostante ormai lo considerassero quasi un figlio.

Se cadono e si fanno male ce li porti tu all'ospedale per mettere il gesso, eh.”

Anche perchè il tuo francese se ben mi ricordo fa proprio schifo, no?”

Che bisogno ho di impararlo se ci sei tu?” scherzò ancora Blaine, permettendo a Sebastian di avvinciarsi alle sue labbra, non badando alle risate dei suoceri dietro alle spalle.

Guardate che se avete bisogno di un po' di tempo da soli, ai bambini ci pensiamo noi!”

Blaine si staccò dalla bocca del marito quando sentì la battuta del suocero e le conseguenti risate di tutti, arrossendo e lanciando un'occhiataccia a Sebastian che, però, sembrava non badarci più di tanto, visto che aveva iniziato a guardarlo in quel modo.

Lo fissò dritto negli occhi e andò a sussurrargli nell'orecchio. “Sai, forse papà ha ragione... potremmo andare su e-”

Sebastian non riuscì a finire quella frase perchè un sonoro splash catturò l'attenzione di entrambi, seguito poi dalle urla di Tommy che aveva cominciato a sbracciarsi dall'altra parte del giardino rispetto a dove erano loro, esattamente sul bordo della piscina dove l'acqua era più profonda.

Papà! Papà! Annie è caduta!”

Nessuno ebbe tempo di dire o fare nulla, a parte imprecare sonoramente e precipitarsi da Tommy e verso quegli schizzi nell'acqua dove era caduta Annie; Sebastian era davanti, seguito da Blaine e i nonni.

Blaine non si accorse neanche di quello che stava succedendo. Vide solo il marito buttarsi in piscina e nuotare verso la figlia e prese Tommy fra le braccia, come per paura che cadesse pure lui.

Tornò a respirare quando vide la testolina bionda di Annie sbucare fuori dall'acqua e aggrapparsi al collo di Sebastian, riempendo l'aria di un pianto così disperato che fece preoccupare tutti.

L'uomo nuotò fino alla scaletta con la bambina tra le braccia, per poi uscire mentre lei ancora singhiozzava.

Caroline fu accanto al figlio e alla nipote in un attimo, avvolgendo la bambina in un telo. Annie, però, non aveva intenzione di staccarsi dal collo del padre neanche per farsi asciugare.

Blaine si avvicinò a Sebastian immediatamente, carezzando i capelli della figlia e scambiandosi con lui un'occhiata allarmata.

Scricciolo, va tutto bene. C'è papà qui, non ti succede nulla.”

Eppure Annie non la smetteva di piangere, impaurita e tremante come una foglia. Sebastian la avvolse nell'asciugamano colorato e la strinse forte a sé, prima di lanciare uno sguardo rassicurante a Blaine e ai genitori e allontanarsi dal caos con la bambina tra le braccia, sussurrandole dolcemente di calmarsi.

Blaine si passò una mano sul capo e sospirò con fare sollevato osservando i suoceri, preoccupati tanto quanto lui, finchè non sentì Tommy prenderlo per un dito.

Abbassò lo sguardo per incontrare i suoi occhi ambrati, lucidi e in pensiero.

Papà mi dispiace, è stata colpa mia. Non dovevamo correre sul bordo della piscina.”

Blaine si sentì stringere il cuore nel vedere il faccino del suo bambino così amareggiato e rammaricato e, con un sorriso, lo prese in braccio e seguì i nonni nel tornare alle sdraio, decisamente più tranquilli.

Ma non è stata colpa tua, non è successo niente,” lo rassicurò Blaine, percependo le braccia di Tommy stringersi attorno al suo collo e baciandolo sui riccioli scuri.

Annie adesso sta bene?”

Sì, si è solo presa un gran bello spavento. Sta benissimo e c'è papà con lei.”

Il bambino sospirò avvolto a lui e non mollò la presa nemmeno quando Blaine si sedette sulla sdraio. “Dovevo andare io a salvarla, ma avevo paura dell'acqua profonda.”

Blaine notò un sorriso sul volto della suocera a quelle parole così dolci di Tommy e non potè che sorriderle di rimando, scuotendo la testa. “Sei piccolo, non potevi salvarla tu.”

Ma il nonno mi ha insegnato a nuotare! Sono un bimbo grande, e devo proteggere Annie!”

Facciamo che la proteggi quando sei più grande, eh campione? Adesso, vieni con me che ti insegno a giocare a tennis, così poi giochiamo io e te contro papà e vinciamo.”

Blaine scoppiò quasi a sghignazzare quando Sean comparve alle sue spalle con una mini racchetta da tennis e un cappellino con la visiera, identico al suo e, a quelle parole, Tommy finalmente si svicolò dal padre.

Davvero, nonno? Divento bravo come te poi?”

Sicuramente peggio di tuo padre non puoi diventare! Dai vieni, andiamo al campo adesso che c'è ombra.”

Tutti scoppiarono in una fragorosa risata a quelle parole, Blaine compreso, e Tommy, dopo aver lasciato un bacio sulla guancia del padre, si calò il  piccolo cappello con la visiera in testa e si incamminò per mano con il nonno in direzione del campo da tennis.

Blaine li osservò andare via in compagnia di Caroline, notando che Sebastian si stava avvicinando con Annie tra le braccia, visibilmente più calma e senza lacrime sulle guance.

Voi li viziate troppo questi bambini, Carol,” sospirò Blaine con un sorriso alla donna, prima di alzarsi e andare incontro al marito.

Annie era avvinghiata al suo collo di Sebastian con la testa appoggiata contro il suo petto, avvolta nel telo colorato e il volto contro la pelle del padre.

Ehi,” Blaine le carezzò la schiena caloroso e si scambiò un'occhiata con Sebastian, che lo rassicurò di non essere più in ansia. “Stai bene, amore?”

Si è solo spaventata, vero scricciolo?”

La bambina annuì alle parole di Sebastian e si strinse ancora di più al suo collo, meritandosi le coccole di entrambi i papà, che sorridevano entrambi apprensivi.

A un certo punto, alle loro spalle comparve Caroline con un gran sorriso e un asciugamano da mare asciutto per Sebastian, ancora tutto fradicio.

Amore, vieni dalla nonna così papà si asciuga. Ti ho mai fatto vedere le bambole di tua zia Lily?”

A quell'ultima frase, Annie sollevò il viso dal padre e scosse la testa in direzione di Caroline.

Non te le ho fatte vedere? Ma sono bellissime! Hanno tanti vestitini colorati e tutte le scarpette. Vieni con la nonna, dai.”

La donna aprì le braccia in direzione della nipote e, in un lampo, Annie si strinse al suo collo, lasciando a Sebastian l'asciugamano asciutto. La nonna fece l'occhiolino ai due uomini e si allontanò con la piccola in braccio in direzione di casa, raccontandole di queste presunte bambole della sorella di Sebastian, lasciando soli i due papà sull'orlo della piscina.

Sta bene?” domandò Blaine, volendo assicurarsi che Annie fosse a posto.

Ma sì, si è solo spaventata un po', e ha fatto spaventare noi. Tommy?”

Blaine sorrise. “Si è sentito in colpa, ma tuo padre lo ha portato a giocare a tennis e, a quanto pare, più schifo di me non può fare.”

Sebastian ridacchiò e provò ad abbracciare Blaine, ma quello si scansò con una smorfia. “Dai, che sei tutto bagnato!”

Beh sai, potresti accompagnarmi intanto che vado a togliermi il costume.”

Scordatelo.”

Ne sei proprio sicuro? Guarda che non ci metto niente a cacciarti giù in piscina e obbligarti a venire con me a cambiarti.”

Blaine guardò prima lui e poi la distesa d'acqua calma dietro di loro, prima di sospirare e offrirgli le proprie dita con un sorriso quasi rassegnato.

E andiamo a toglierci il costume come quando avevamo vent'anni. Non cambierai mai, vero?”

Sebastian lo prese per mano e si incamminarono scalzi per il sentiero ciottolato in mezzo all'erba che li avrebbe condotti nella depandance in cui alloggiavano.

Perchè, in fondo, anche se erano passati tutti quegli anni e avevano due bambini che li chiamavano papà, erano sempre quei due adolescenti in una delle loro tante fughe romantiche.

Solo che questa volta avevano i baby-sitter.

*
Qui parla la segretaria di Marti aka la sua beta aka Ilaria.
La Marti oggi è in giro a vagabondeggiare fino a pomeriggio tardi e quindi ha affidato a me il compito di aggiornare le Daddies.
Siccome amo mettere ansia, MENO DUE ALLA FINE ;___________;
Per qualsiasi informazione, o se volete semplicemente fare due chiacchiere con la Marti, la trovate QUI: https://www.facebook.com/pages/IrishMarti/323695684343895 [sono una frana nel mettere i link, sorry]
*waves hand*



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Capitolo 29
*** Papà, noi siamo unici. ***


"Papà, noi siamo unici.”

 

Annie! Annie, svegliati!”

Annie aprì gli occhi lentamente, mettendoci un po' a riconoscere la voce del fratello e i suoi occhi chiari che la fissavano nella penombra della stanza, illuminata solo dalla luce fioca che veniva dallo schermo del cellulare usato come torcia.

Cosa vuoi?” mormorò con la voce impastata dal sonno.

Devi venire con me.”

Perchè? Sto dormendo e sono stanca morta, abbiamo impacchettato scatoloni tutto il giorno.”

Vieni, per favore.”

Annie non riuscì a replicare visto che Tommy la trascinò di peso fuori dal letto, facendosi strada con il telefonino giù per le scale, in direzione del salotto.

Quando furono entrambi seduti sul divano, Annie sbadigliò e osservò il fratello armeggiare con il telecomando del dvd verso la televisione.

Mi hai trascinata fuori dal letto per farmi vedere un film?” domandò un po' seccata con uno sbadiglio.

Meglio,” sussurrò lui, facendo apparire il menù del dvd sullo schermo e rivelando i nomi dei vari capitoli. La ragazza strizzò gli occhi per leggere meglio date di anni passati e sigle strane.

Cos'è questa cosa?” chiese curiosa, sentendo il sonno scivolarle via di dosso.

Hai presente...” Tommy iniziò a parlare con un sorriso, concentrato sul telecomando e sul menù sullo schermo della TV. “Tutti quei filmini che ci hanno sempre fatto i papà per ogni occasione?”

Annie rise e raccolse le ginocchia al petto. “Certo che sì! Papà era fissato con quella telecamera. E' stato un sollievo quando si è rotta e papà gli ha impedito di comprarne un'altra.”

Esattamente,” rise Tommy, mettendosi comodo. “Ma oggi ho trovato questo dvd in soffitta, e credo ci sia roba molto interessante.”

Ovvero?”

Ovvero tutte le scene tagliate che non hanno messo nei filmini ufficiali,” le replicò Tommy tutto orgoglioso con un sorriso.

Non ci credo.”

Sì invece! Devi vederlo con me, qui c'è da ridere.”

Annie si accoccolò al fratello maggiore con un sorriso che le prendeva mezza faccia.

Dai, dai premi Play!”

Ok, scene random perchè qui non so come diavolo le ha montate papà,” sospirò lui, pigiando una serie di tasti a caso che fecero miracolosamente partire il video.

La prima scena traballante raffigurava la loro casa in un pomeriggio di sole e quello che doveva essere Blaine gironzolare per le varie stanze con la telecamera accesa.

Sebastian! Seb-oh eccoti!”

La scena che i due ragazzi si trovarono davanti fu qualcosa di inaspettato: lo stesso salotto in cui erano seduti in quel momento con il pavimento coperto di giochi, Tommy che doveva avere circa un anno e qualcosa, seduto tra un camion di plastica e un pupazzo gigante; dietro di lui, Sebastian, con indosso un paio di shorts e nient'altro.

Oddio, ma guarda papà quanto era giovane! Caspita, ma era un fico!”

Annie, stai parlando di nostro padre gay,” Tommy la rimproverò senza smettere di osservare lo schermo che, in quel momento, ritraeva lui che giocava con una macchinina e Blaine che diceva qualcosa in sottofondo.

Cosa vuol dire? Era un fico lo stesso.”

Ok, facciamo finta che tu non abbia detto... zitta, che non si sente.”

Rimasero un paio di minuti con le labbra piegate all'insù nel guardare Tommy che giocava sul televisore, quando un sospiro di Blaine più giovane di vent'anni li fece sghignazzare.

Sebastian, potresti almeno vestirti? Sto riprendendo io.”

Ma perchè, tanto appena mettiamo Tommy a dormire insisti nel volermi spogliare di nuovo. Così è più semplice per tutti e non perdiamo tempo.”

Io qui sto registrando.”

E allora? Credi che chiunque guarderà questo filmino tra un paio d'anni non sappia che ci diamo dentro come-”

Ok, questa parte la taglio, ho già capito.”

Annie e Tommy non riuscirono a trattenere una risata di cuore a quello scambio di battute. Qualche istante dopo, la scena nel video cambiò, rivelando Sebastian seduto al tavolo della cucina intento a leggere il giornale.

Dai, dimmi qualcosa.”

Spegni quella telecamera.”

Qualcosa che non sia questo? Stiamo registrando ricordi qui.”

Sebastian alzò lo sguardo dal giornale per guardare dritto nell'obiettivo, ed Annie non riuscì a non ridacchiare. “Papà ci guarda sempre in quel modo quando è incazzato.”

Non dirmelo. Papà era davvero un cretino quando era più giovane, è un miracolo che sia sopravvissuto fino ad oggi.”

I due ragazzi risero ancora e si persero un paio di battute dei genitori sullo schermo, ma tornarono a prestare attenzione quando sentirono Blaine chiamarli dalla televisione.

Come mai sono così silenziosi? Non sono mai così silenziosi. Sebastian li hai visti tu l'ultima volta.”

Sebastian sbuffò. “Stavano giocando ai parrucchieri in camera loro. Stai tranquillo non succederà nulla.”

Vado a controllare, visto che qui tu non hai intenzione di aiutarmi.”

L'inquadratura si voltò di novanta gradi per rivelare Annie e Tommy che avevano all'incirca sette e cinque anni; lui con un paio di forbici in mano e la piccola che porgeva a Blaine le sue lunghe trecce bionde, evidentemente tagliate via dal fratello.

Papà me le riappiccichi? Non ci riusciamo noi!”

La scena si interruppe in quell'istante, facendo scoppiare a ridere i due ragazzi sistemati sul divano.

Oddio, me la ricordo questa! Mi avevi detto che una volta tagliate le trecce si sarebbero potute attaccare di nuovo con la colla!”

E tu ci hai creduto!”

Ero piccola! Come quella volta che mi hai detto che i papà avrebbero divorziato. Dio, come eri stronzo da bambino!”

I due ragazzi sorrisero di nuovo e quasi mancarono un paio di altre scene che secondo Blaine avevano dei difetti per non finire nei filmini ufficiali: di solito, erano Sebastian mezzo nudo o qualche battuta di cattivo gusto che loro non avrebbero mai potuto capire da piccoli ma che, in quel momento, li faceva ridere a crepapelle.

Annie che lavava i piatti insieme a Sebastian, interrotta al terzo piatto che finiva sul pavimento e andava in mille pezzi, Tommy con la bocca aperta ed Annie che guardava incantata il suo incisivo che dondolava, tagliata sul più bello visto che la bambina a un certo punto aveva afferrato il dente e glielo aveva strappato via facendo urlare di dolore il fratello, Sebastian che giocava con Tommy e lo lanciava in aria finendo a fargli sbattere la testa contro il soffitto, scena che fece particolarmente sghignazzare la ragazza e commentare con un “Ahhhh Tommy, ecco perchè sei così scemo! Colpa delle testate che ti ha fatto prendere papà quando eri piccolo!”

Dopo quelle scene ne arrivarono altre ancora più divertenti; quella che fece morire di più i due fratelli raffigurava Sebastian, per una volta dietro la telecamera, con Blaine che dava da mangiare ad Annie sul seggiolone.

Brava la bella di papà. Dì papà amore, dai.”

Blaine, o la fai mangiare o provi a farla parlare.”

Ma non ha ancora detto la sua prima parola! Tommy alla sua età almeno papà l'aveva già detto.”

Ora falla mangiare. E devo proprio riprendere tutto?”

Sì. Aaaaaahhm aapri la bocca amore. Buooona la minestra, vero?”

Blaine.”

No, non la smetto di parlarle così, ne abbiamo già discusso e io a mia figlia parlo come voglio.”

In realtà ti volevo dire che Tommy sta piangendo.”

Blaine sullo schermo sospirò e si alzò dal tavolo guardando male la telecamera, lasciando Sebastian a inquadrare la piccolina sul seggiolone.

Un paio di rumori di sottofondo fecero intuire ai due spettatori che Sebastian stava cercando di prendere un cucchiaio di minestra, ma il suono di stoviglie rotte chiarì il tutto.

Cazzo!” L'imprecazione di Sebastian arrivò forte e chiara alle orecchie di entrambi, seguita poi dalla vocina di Annie.

Cazzo!

No, no, no Annie ti prego! Papà mi uccide se sa che hai detto una cosa del genere, dì papà!”

Cazzo!

Oddio, non ci credo la mia prima parola è stata cazzo!” Annie scoppiò a ridere insieme al fratello mentre il balbettio completamente nel panico di Sebastian sulla televisione andava avanti, e si godettero pure uno sprazzo di Blaine quando capì cosa era accaduto, finchè la scena cambiò di nuovo, mostrando altri ricordi.

Non riuscirono a staccarsi da quel televisore per ore, continuando a ridere e a commentare la propria infanzia che scorreva davanti ai loro occhi, custodita in quel dvd che era assolutamente molto più bello dei filmini ufficiali che Blaine obbligava tutti a vedere a Natale o quando la famiglia si riuniva.

Non erano certo dei capolavori di ripresa, visto che in ogni spezzone c'era qualche cosa che non andava, ma Annie e Tommy non riuscirono a non trovarli assolutamente perfetti, anche quando Sebastian faceva qualche battuta di cattivo gusto e Blaine diceva “Questa la taglio” o la luce non andava bene o la telecamera cadeva per sbaglio per terra facendo imprecare Blaine che dava la colpa a Sebastian di farlo apposta.

Andarono incontro a scene dolcissime forse non viste da Blaine durante il montaggio dei filmini ufficiali, in cui entrambi i ragazzi arrivarono quasi a fare le fusa mentre si stringevano l'uno all'altra sul divano. Ad esempio, un paio di spezzoni che raffiguravano Sebastian disteso a letto con Annie e Tommy che dormivano ai lati appoggiati comodamente al suo petto, intervallati da scene che li fecero piangere dal ridere per qualche disastro che avevano combinato e che era stato dimenticato fino a quel momento.

Videro anche delle registrazioni effettuate da Tommy che finalmente raffiguravano entrambi i genitori. In una particolarmente spassosa, stavano furiosamente litigando in cucina un momento, e quello dopo Blaine era invece avvinghiato al collo di Sebastian e il bicchiere che aveva in mano era finito in frantumi sul pavimento; scena che fece sospirare entrambi e mormorare ad Annie: “Ecco come si era rotto quel piatto quella volta!”

Rimasero ore attaccati alla televisione, non preoccupandosi di andare a dormire o di tenere basso il volume delle risate.

L'ultima scena sul dvd raffigurava loro quattro distesi a letto a dormire in un pomeriggio estivo, scena probabilmente registrata perchè uno dei due si era dimenticato la videocamera accesa e l'aveva lasciata sul comò in direzione del letto.

Annie strinse leggermente il braccio del fratello e gli lasciò un bacio sulla guancia.

Sai...” disse senza distogliere lo sguardo da loro quattro che dormivano sullo schermo. “Mi mancherà tutto questo.”

Da quando sei così dolce con me?” scherzò Tommy, dandole una leggera gomitata.

Non sono mai stata cattiva con te!” si difese lei, ridendo. “Non abbiamo mai litigato tanto io e te, ci siamo sempre voluti bene. Stranamente.”

Più che strano! Di solito fratelli e sorelle non si sopportano.”

E' solo che io so che sei più stupido di me, quindi non è neanche divertente insultarti.”

Quanto mi vuoi bene, sorellina adorata.”

Annie sorrise e, senza pensarci due volte, gli avvolse le braccia intorno al collo.

Era vero, lei e Tommy erano abbastanza strani come fratello e sorella; non c'era una volta che si ricordasse in cui avessero bisticciato tanto quando erano piccoli. Andavano sempre d'accordo in un modo o nell'altro, non rammentava di volte in cui i loro genitori erano dovuti andare a dividerli perchè si stavano picchiando, come possono fare i fratelli e sorelle di tutto il mondo. Qualche litigio era arrivato quando erano entrambi adolescenti, ma niente che non potesse essere risolto in poche ore.

Non si erano mai odiati, non erano mai stati l'uno geloso dell'altra o viceversa, si erano sempre voluti bene in egual misura, si erano protetti le spalle a vicenda contro tutto e tutti.

Erano atipici, ma erano anche unici. E quella era una cosa nessuno dei due avrebbe mai cambiato per neanche un attimo di normalità del mondo.

Non voglio che tu ti trasferisca,” sospirò Annie qualche attimo dopo tra le braccia del fratello, accoccolandosi ancora di più a lui. “Non voglio che vai a vivere con Lucy, non voglio che ti sposi, anche se faccio la testimone.”

Annie.”

Non voglio pensare di vivere qui senza di te. Sarà tutto così strano, non sarà come è sempre stato e non ci voglio pensare, Tom.”

Il ragazzo sospirò e le lasciò un bacio sulla fronte, stringendola ancora di più a sé e cullandola dolcemente. “Anche se vado a vivere con Lucy, non cambierà niente tra noi due. Vedrai che sarò sempre a gironzolare per casa e-”

Ma non sarà lo stesso! A tavola d'ora in poi saremo noi tre, e... con chi litigherò per il telecomando o l'ultimo gelato nel freezer?”

Con papà?”

Hai capito cosa voglio dire. E poi, e poi andrò via anche io e i papà rimarranno soli e mi dispiace.”

Ti dispiace?” scherzò Tommy. “Saranno contenti di stare un po' per conto loro. Secondo me, stanno già organizzando una festa.”

Tu credi che nostro padre, l'uomo che si è messo a piangere quando tu e Lucy avete detto che vi sareste sposati e che sicuramente piangerà alla cerimonia di domani, sia contento che tu, il suo piccolo e tenero Tommy, te ne vada di casa?”

Beh, forse lui sarà dispiaciuto, ma papà ha già lo champagne pronto.”

Forse,” sghignazzò Annie, alzando gli occhi al soffitto pensierosa. “No, anzi, sicuramente ce l'ha già pronto, è una cosa che farebbe papà.”

I due ragazzi si guardarono a lungo prima di scoppiare in una risata e stringersi giusto un po' di più.

E' solo che, adesso che siamo grandi, non voglio che perdiamo quello che abbiamo sempre avuto, guardaci,” continuò, indicando lo schermo della televisione e loro due abbracciati in mezzo ai loro papà. “Non voglio perdere quello.”

Annie percepì Tommy sorridere contro la sua fronte e chiuse gli occhi. “Papà mi racconta sempre che la prima volta che ti ho vista in ospedale ti ho detto che ti avrei protetta da tutto e tutti,” le labbra le andarono all'insù quando il fratello iniziò a giocare con le sue lunghe ciocche bionde. “E lo farò sempre, anche se non vivremo più insieme con quei due storditi come è sempre stato. Nessuno cambierà... questo.

Annie ricacciò una lacrima che sentiva pungerle all'angolo dell'occhio e si avvolse a lui.

Ti voglio bene, Tommy.”

Anche io, Annie.”

Non dissero nient'altro. Rimasero abbracciati sul divano senza avere la forza di alzarsi e togliere il dvd dalla televisione; stettero semplicemente a fissare quell'immagine finchè non si addormentarono abbracciati, come era successo tantissime volte quando Annie da piccola piangeva e Tommy si intrufolava nel suo lettino per farla dormire.

Non si accorsero neanche per un attimo che, per quasi tutto il tempo in cui rimasero in salotto a vedere quei vecchi ricordi, due figure con le dita intrecciate li stavano guardando in piedi dietro il divano, senza riuscire a dire niente se non osservare con il cuore in mano l'ultima notte in cui i loro figli sarebbero stato i loro Annie e Tommy.

 

 


Troppi feelings, io non ce la faccio, quindi meglio che non dico niente e mi tengo tutto per il prossimo capitolo che verrà pubblicato questa domenica e che sarà l'ultimo.
Spero che vi sia piaciuto, sigh.
Grazie alla mia metà per aver corretto tutto, adesso vengo a coccolarti, aspettami eh.
A domenica,
Marti

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Capitolo 30
*** Papà. ***


Papà.

 

Wow... è stato... fantastico...”

Dieci anni che lo facciamo e ancora ti stupisci delle mie superbe doti?”

Blaine ridacchiò a quelle parole, ma non rispose. Si sdraiò accanto al fianco nudo di Sebastian e cercò di riprendere fiato, in attesa che il sonno cogliesse sia lui che il marito.

Aspettò che il suo respiro tornasse regolare prima di voltarsi su di un lato, appoggiare la testa sul palmo della mano e guardare Sebastian steso sulla schiena.

Buon anniversario, comunque.”

Sebastian ridacchiò a quelle parole, per poi prenderlo tra le braccia e farlo accoccolare contro il suo petto.

Sono davvero passati dieci anni dalla prima volta che ci siamo baciati?” domandò dopo un paio di attimi di silenzio.

Blaine sbuffò e gli morse il fianco. “Sì! Lo sai che questa è l'unica data che conta per me.”

Allora spiegami, perchè tutti gli anni ti devo portare fuori a cena per l'anniversario di matrimonio e se mi dimentico mi chiudi fuori casa?”

Perchè sì.”

Molto maturo da parte tua, Blaine.”

I due uomini si guardarono e scoppiarono a ridere, prima che Blaine si allungasse per lasciargli un bacio all'angolo della bocca e tornasse con il capo adagiato sul suo torace.

Ma perchè...” cominciò a raccontare, tracciando con l'indice alcune linee leggere sui pettorali di Sebastian. “L'anniversario di quando ci siamo sposati è importante perchè siamo diventati marito e marito, cioè è l'inizio della nostra vita come... famiglia. Però, il giorno in cui ci siamo baciati per la prima volta è stato quando... quando è cominciato tutto. E' stato il principio.”

Sebastian posò le labbra sulla sua fronte a quelle parole e non disse nulla; cominciò semplicemente ad accarezzargli la schiena nuda con lo sguardo fisso sul soffitto.

Rimasero in silenzio per un po', entrambi con la mente a quella sera alla Dalton in cui, con un semplice bacio, avevano dato vita a quella realtà che amavano e della quale non avrebbero mai potuto fare a meno.

Blaine sorrise contro la cassa toracica del marito, senza smettere di accarezzargli i pettorali, godendosi le coccole che solo dopo aver fatto l'amore Sebastian era in grado di dargli. Ma la sua mente non era solo proiettata verso il passato a quei ragazzi un po' timidi ma col desiderio di scoprire il mondo insieme. I suoi pensieri erano più che altro focalizzati sul presente e su quelle lenzuola madide di sudore e di piacere, ma anche su quei due uomini che avevano una casa grande e spaziosa, due occupazioni più che redditizie e tanta voglia di amare.

Si morse il labbro e con il cuore che batteva in gola, decise di affermare ad alta voce tutto ciò che aveva animato le sue notti nell'ultimo mese.

Sebastian, voglio costruire una famiglia con te.”

Sebastian smise per un attimo di accarezzargli la schiena. “Ma io e te siamo già una famiglia. Non lo dimostra il fatto che mi hai obbligato a prendere anche il tuo cognome?”

Blaine sorrise alla confusione nella sua voce e alzò gli occhi per incontrare quelli del marito, che brillavano nella penombra della camera.

Una famiglia... famiglia.”

Continuo a non capire. Cosa stai cercando di dirmi?”

Blaine fece una smorfia perchè davvero, certe volte Sebastian era davvero un idiota e non sapeva se lo faceva apposta oppure non lo capiva davvero. Prese un bel respiro e si leccò le labbra.

Voglio che io e te diventiamo genitori.”

Scusami?”

Hai sentito benissimo. Voglio... voglio che io e te diventiamo papà.”

Scordatelo.”

Blaine si aspettava una risposta del genere, quindi non ci rimase neanche troppo male, ma quella era una cosa che voleva troppo. E sapeva che la desiderava anche quel cretino di suo marito, anche se non lo avrebbe mai ammesso, per cui non si diede per vinto a quel diniego.

Perchè no? Dimmi solo perchè no. Siamo abbastanza adulti per un passo del genere, non abbiamo problemi economici, lavoriamo entrambi e sinceramente questa casa è troppo grande per noi due soli, e anche silenziosa.”

Ci prendiamo un cane se vuoi casino in casa.”

Sebastian.”

Blaine.”

Dimmi che non ci hai pensato.”

Non ci ho pensato.”

Dimmi che non ci hai pensato veramente.”

Sebastian rimase in silenzio a quelle parole e Blaine si mise su un fianco, avvicinandosi al viso del marito per lasciargli un bacio.

Dimmi perchè no,” gli sussurrò a pochi centimetri dal volto.

Sebastian si morse il labbro e cercò di divincolarsi dalla presa di Blaine, ma non ci riuscì e i suoi occhi rimasero connessi con quelli del marito.

Dimmelo, sono io.”

Blaine...” cominciò lui con un sussurro, quasi come se non sapesse bene come esprimersi. “Io non sono materiale da genitore. Io... io sono un casino in tutto e per tutto. Ho fatto morire tutte le tue piante nel soggiorno la settimana che sei andato via, come puoi pensare che io possa crescere degli esseri umani?”

Blaine rise per quel paragone e non riuscì a non baciarlo di nuovo e stringerlo forte a sé. Quello era il Sebastian che amava, quella persona fragile e insicura che aveva bisogno di lui, che lo guardava con quegli occhi grandi e aveva paura non riuscire ad essere quello che sperava per Blaine.

Erano piante, ne ho comprate delle altre.”

L'unica volta che ho fatto da baby sitter ho smarrito i bambini al parco. Capisci, Blaine? Li ho persi di vista e hanno dovuto chiamare la polizia perchè pensavano li avessero rapiti.”

Eri un adolescente! Capitano a tutti queste cose.”

Una volta a mia cugina ho fatto mangiare il detersivo e i miei zii l'hanno dovuta portare all'ospedale per la lavanda gastrica.”

E anche quella volta avevi tredici anni, dai! Non puoi sapere come sarai da genitore!”

Lo so che... che farei una marea di casini, lo so.”

Blaine gli passò una mano tra i capelli e lo guardò con tutto l'amore che sentiva nel cuore. “Tu non sai un bel niente, amore mio. Come puoi pensare di sapere come sarà la nostra vita tra cinque o sei anni? Ti ricordi quando dicevi che tu non eri uno da fidanzati? Guarda adesso dove sei.”

Sebastian sospirò con un sorriso, prima di baciare di nuovo Blaine sulle labbra, assaporandole lentamente.

Lo so ma... è... non so come dire... cioè tu... tu si vede che saresti il padre perfetto, ok? Pensi sempre a tutti, sei responsabile, previdente e maturo. Sì ho davvero detto queste cose, non guardarmi in questo modo. Ma io... io no. Io non sono così... e ho paura.”

Di cosa avresti paura?”

Sebastian si prese un paio di momenti per rispondergli, accarezzando lentamente la guancia di Blaine.

Di deluderti.”

Non succederà e non potrà mai succedere comunque, perchè io lo so che tu saresti un padre assolutamente perfetto.”

Sebastian sbuffò, non credendo a una sola parola di quello che aveva detto Blaine, ma lui non si scompose e lo baciò dolcemente, per poi continuare il suo discorso.

Sai come faccio a saperlo?”

No.”

Perchè tu sarai anche più immaturo sotto certi aspetti ma pensi sempre a me, a noi, quando perdo la testa e mi riporti alla realtà quando volo troppo in alto. Ci sei, ci sei sempre, anche quando non ho bisogno di te. E, soprattutto, ami tanto quanto me tutto quello che abbiamo costruito insieme. Tu non potresti mai deludermi.”

Si fissarono negli occhi per un paio di istanti, prima di avvicinarsi contemporaneamente l'uno all'altro per un ulteriore bacio e un altro ancora.

Parecchi minuti dopo, tornarono a guardarsi con un sorriso sulle labbra e gli occhi che sfavillavano.

Sei proprio sicuro, Blaine?”

Sì.”

Non si torna indietro poi, eh.”

Lo so.”

Dio, non può essere che ti sto dicendo di sì.”

Ti amo.”

Si scambiarono uno sguardo e si misero a sghignazzare, abbracciandosi e rotolandosi su quelle coperte ancora umide.

Una volta calmate le risate, Blaine si ritrovò accoccolato contro il fianco di Sebastian mentre lui gli passava una mano tra i capelli.

Saresti d'accordo nell'... affittare un utero, così avrebbe almeno i geni di uno di noi due?”

Sebastian lo baciò sulla fronte a quelle parole. “Sono d'accordo.”

E ne voglio due.”

Blaine, facciamo le cose con calma, che ne dici?”

Un maschio e una femmina.”

Blaine, cosa ti ho appena detto?”

Il maschio lo voglio chiamare Dawson e la femmina-”

Dawson? Ma stai scherzando, spero.”

Blaine si tirò su su un gomito e lo guardò con un sorriso. “E' bello Dawson! Adoravo Dawson's Creek!”

Sebastian fece una smorfia e scosse la testa. “Mio figlio non si chiamerà mai così, scordatelo.”

E allora come vorresti chiamarlo? Sentiamo.”

Blaine lo guardò mordersi il labbro e tornare a fissare il soffitto. “Thomas.”

Thomas?”

Sì.”

Mi... mi piace. Così poi si può abbreviare come Tommy! Sì, approvato.”

Sebastian rise all'entusiasmo di Blaine e lo strinse ancora di più a sé. “Che strano che le mie idee sono migliori delle tue, eh.”

Ah ah, non cominciare. E se è una femmina?”

Sebastian ci pensò un po' su grattandosi il mento. “Uhmmm. Joan mi piace.”

Orribile.” obiettò Blaine con una smorfia.

Non è vero! Fa molto rock and roll.”

Orribile comunque.”

Tu cosa proporresti, Mister Simpatia?”

Blaine sorrise sornione. “Annabelle. Mi piace tantissimo, perchè così poi la possiamo chiamare Annie.”

Sebastian scosse la testa, squadrandolo un po' stranito. “Ma sei in fissa con i soprannomi stasera?”

Shhh che Annie è bellissimo.”

Uhm, direi di sì.”

Si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere di nuovo, e di nuovo si baciarono fino a non avere più aria nei polmoni.

Annie e Tommy?” chiese Blaine poco dopo, mordendosi il labbro.

Annie e Tommy,” rispose Sebastian, intrecciando le dita con le sue sopra il proprio stomaco.

Rimasero in silenzio per un po', perchè nessuno dei due aveva sonno e l'unica cosa che riuscivano a fare era immagazzinare tutte quelle nuove informazioni che gli stavano facendo quasi scoppiare il cuore.

Blaine, lo facciamo davvero?”

Sì.”

Dio... non ci credo.”

Nemmeno io. Ma ci sono ancora troppe cose da decidere e dobbiamo informarci su-”

Sai,” lo interruppe Sebastian, passandogli una mano trai i capelli. ”Vorrei che Tommy avesse i tuoi stessi riccioli.”

Blaine rimase senza parole per quella frase dolcissima che gli arrivò dritta al cuore, avendo la conferma in quel preciso istante che Sebastian voleva tutto ciò almeno quanto lo desiderava lui.

Lo guardò e cercò di trattenere la lacrima che sentiva pungergli all'angolo dell'occhio.

E io che Annie avesse i tuoi stessi occhi.”

Si sorrisero e non si dissero nient'altro. Si baciarono finchè non si addormentarono l'uno tra le braccia dell'altro, sicuri di quello che avevano, ma anche di quello che avrebbero avuto.

Sicuri di Tommy e di Annie.

 

 

Fine.

 

 

 

 

Ho in mente di concludere questa raccolta con questo momento in particolare esattamente dal 4 di marzo, ovvero quando in cui ho deciso di trasformare una semplice oneshot demenziale in questa raccolta che ho finito per amare con tutta me stessa.

Ora asciugatevi la lacrimuccia e fate un bel respiro insieme a me.

Le Daddies sono finite, ma – non scordiamoci il ma – è come se non fossero mai terminate, perchè sì, io posso anche mettere la parole fine, ma Sebastian, Blaine, Annie e Tommy saranno sempre qui ad aspettarvi quando vorrete leggere di qualcosa di così zuccheroso da far venire le carie, e magari saranno presenti quando penserete a un Sebastian papà che adora minacciare il fidanzato della figlia a morte o che è ancora geloso di Kurt dopo tanti anni di matrimonio.

Spero che vi sia piaciuta anche questa, che di Annie e Tommy ha poco e niente, ma è sicuramente la mia preferita. E adesso sono curiosa di sapere qual'è la vostra :)

E ovviamente adesso arriva l'angolo dei ringraziamenti, che sarà lunghissimo, ma che è dovuto visto che io sono una gran rompiscatole :3
Grazie per le recensioni piene di amore e affetto, per le seguite/preferite/ricordate, grazie per i commenti sulla mia pagina e su twitter, per averle consigliati ad amici, per i prompt che mi avete lasciato e per essere arrivati in fondo insieme a me. Semplicemente, Grazie :)

Grazie alla mia metà shipposa, l'amore della mia vita, la mia migliore amica e l'unica persona in grado di incatenarmi alla scrivania e obbligarmi a scrivere scrivere scrivere. Grazie per essermi stata dietro fin dall'inizio (perchè io ancora mi ricordo quando ti ho fatto leggere la primissima daddies e ti ho chiesto se era una cosa stupida), grazie per aver corretto il mio pessimo italiano, grazie per avermi incoraggiato quando ne avevo bisogno e soprattutto grazie di avermi obbligato a non mollare. Lo sai che sarei persa senza di te.

Grazie alla Fede, perchè senza di lei non esisterebbe neanche questa raccolta, perchè i suoi commenti alle daddies mi fanno sempre morire e il fatto che le ami così tanto mi rende fiera di scrivere di questa ship un po' bistrattata ma bellissima. Grazie di avere così tanta considerazione in me e in quello che scrivo, ti adoro.

Grazie a Micòl, il perfetto Sebastian del mio Blaine, grazie per i prompt stupendi e per esserci sempre stata a sopportarmi e per non mandarmi a quel paese ogni volta che ti dico “ti sei persa questo.” E vorrei dirti che ti voglio bene ma poi ti arrabbi, quindi non ti dico niente.

Grazie alla Fra per l'incoraggiamento quando ne avevo bisogno e per i preziosi consigli, e per essere la klainer seblainer più pucciosa di tutte (anche se lei non lo ammetterà mai).

Grazie a Chiara che ho conosciuto grazie a queste daddies e ho avuto l'occasione di incontrare dal vivo durante una giornata stupenda in quel di Parma. E perchè è un pasticcino adorabile.

Grazie alle ragazze del gruppo Seblaine per avermi sopportata e non avermi preso a padellate in faccia questi mesi, grazie per le sclerate ad ogni tweet ambiguo di Grant, per i decessi quando quel disgraziato pubblica qualche cosa mezzo nudo, per le risate quando c'è da insultare come si veste Blaine (giuro che la conversazione sul cardigan con le aragoste mi fa ancora ridere a crepapelle), per gli insulti quando quel demente twitta a quella zoccola di HannaBanana, e semplicemente per essere così dannatamente adorabili. Grazie a Chià, Isy, Ile, Giu, Luci, Anna, Fra, Joey, Somo, Frankie, Gian, Giady, Alty, Lusty, Cate, Vale, Thalia, Fede e tutta la gente che mi sono sicuramente dimenticata perchè siete tanti ma MammaMarti vi adora tutti lo stesso <3

Grazie a Jesse76 per avermi chiesto il permesso di tradurre le Daddies in francese, e sì, ho rischiato un collasso quando ho letto quel PM e lo rischio tutt'ora ogni volta che ci penso.

Grazie a tutte le persone che hanno avuto il tempo e la voglia di lasciarmi una recensione, grazie a tutte le persone che mi hanno detto “sono una klainer ma adoro questa seblaine”, grazie a chi si è emozionato, grazie a chi mi ha detto “anche mia mamma faceva così quando ero piccola” o qualcosa di molto simile. Insomma, Grazie.

E visto che la tiro per le lunghe ecco a chi vanno tutti i miei grazie. Grazie a speranza19, spuffina, LionQuinn, Shin83, Medea00, Acidia Plague Laiho, ilepirate, ansloved, Phoenixstan, vanryo, Lusty, SabakuNoKatrine, Alessandranna, love mojito, SlightlyMad, Faithfully, RacHazza_, viviola, alexa_80, Naya_Giuls_Criss, dolphinsonpigsfart, valsi_inkheart, Joick, beerpong, Toristella_93, Kilari97, Psycodoll, ChiaMercury, LaTum, PooKie18, ND_Warblers518, locomotta, tsubychan1984, _Ofelia_, antostif, DiceQueTuAmame, KIAsia, _fancylegs_, manu00, Roxanne Blood, Altinn, dolce_frafri, Emenya, Misato85, damnhudson, lady_hope, _Faithfully, black_eyes, Isa_Belle08, Darreninlove, __ciri, ayrinL, Melassa, Kithiara, Betty97, SaraSweetBitter, JupiterEj, Rcarson, zukunftsehensucht, Carli90.

Insomma, non so se l'avete capito, ma sono molto grata per il seguito e l'amore che ha ricevuto questa storia, oltre che profondamente colpita e assolutamente emozionata.

La Marti la trovate ancora a scrivere seblaine (che strano, eh?), al momento sono abbastanza impegnata con la mia bambina, la mia long Seblaine in cui sto mettendo anima e corpo, si chiama Stay e la trovate a questo link, ma ogni tanto me ne sbuco con un po' di smut o anche roba da carie, no worries. Ad ogni modo mi trovate sempre qui, sentitevi liberi di scrivermi quello che volete :)

E in realtà la sto facendo così lunga perchè non voglio finire questa raccolta, sigh. Vado a rimboccare le coperte a Tommy ed Annie e vi mando un abbraccio grande, e ancora una volta, GRAZIE.

A presto,

Marti

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