Il loro primo giorno d'amore

di sharmylily
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'incontro al porto ***
Capitolo 2: *** nella serra ***
Capitolo 3: *** La mappa e il Gabbiano ***
Capitolo 4: *** Il fico selvatico ***
Capitolo 5: *** Ti amo ***



Capitolo 1
*** l'incontro al porto ***


CAPITOLO UNO

Nelle notti di estate è tutto molto rumoroso ,ma a me i suoni naturali delle cicale e delle rane non danno fastidio.Anzi mi ricordano i bei tempi.Decido di continuare la mia passeggiata di mezzanotte lungo il giardino.Sfioro l'acqua del laghetto,accarezzo i petali delle rose,raccolgo qualche foglia.Mi piace camminare in questo posto famigliare.Mi ricorda i bei tempi.Vedo Felì alla finestra:mi guarda non aria interrogativa..l'ora del racconto la saltateremo per stasera:voglio stare da sola,circondata dal chiarore della luna,dalla leggera brezza del vento.Il mio vestito provoca un leggero fruscio mentre mi muovo lentamente.Decido di sciogliermi la treccia.Mi voglio sentire libera:per ricordare i bei tempi.

"Ero pronta per andare al villaggo,vestita di tutto punto,con un cestello nella sinistra e un libro nella destra.Aprii il cancelletto e mi ritrovai in via degli Orchi Bassi.Era un bella giornata di primavera.Decisi di andare verso il porto per una passeggiata mattutina:erano solo le sette.Il resto della giornata lo avrei speso nel bosco a cercare semi per la mia serra,qualche fiore selvatico.Ero così presa dai miei studi e dalla passione per le piante!Mi incamminai verso il villaggio.Era bello vedere la prima apertura delle botteghe,gli uomini contro i muri a sistemare le reti,rispondere a dei sonori Buongiorno:non mi stancavo mai di sapere di essere così ben apprezzata a Fairy Oak.Decisi di fermarmi sotto gli alberi di quercia per guardare il graduale risveglio del villaggio:più minuti passavano più botteghe aprivano,più uomini si mettevano a controllare le reti e più biongiorno risuonavano nella piazza.

-Beeeeeellaaaaaa Giooooornaaata verooooo Tomelillaaaaaaaaa?-mi chiese Quercia

-Ma certo,qui ogni mattina è bella.-risposi

-Seeeeeentoooo che succederààà qualcosaaaaaaaaa,fidaaaatiiiiii.

-Cosa dovrebbe accadere?-mi girai verso il suo tronco,non sapevo mai dove guardarla.

-Nooooooon looo soooo di preeeeeciiisoooo,maaaaa pooorteeeeraaaaaa un po' di novitàààà qui al villaggio.

-Un po' di novità?Chi sarà?Una persona forse.-pensai poi mi alzai,salutai quercia e mi diressi verso il porto.Camminavo lentamente,osservando ogni singolo particolare:più ci si avvicinava al mare,più le strade si diradavano e le foglie degli alberi si muovevano di più.Il porto era semi deserto:le barche di solito partivano verso le cinque e tornavano verso sera.Lo stavo appunto pensando quando vidi una piccola imbarcazione avvicinarsi al molo.La guardai con curiosità:un uomo girato di petto,muoveva i remi con foga.Non lo conoscevo,o almeno così sembrò.Quando riuscii a distinguere il suo viso,notai che aveva un gran sorriso e si guardava intorno come un bambino in un negozio di caramelle.Probabilmente un forestiero che veniva qui per la prima volta:chissà che non fosse lo stesso di cui Quercia avesse parlato.L'uomo ormeggiò la barca,salì sul ponte di legno e si diresse baldanzoso verso di me.Era molto alto,con spalle larghe,snello;un accenno di barba gli spuntava dalle guance,gli occhi guizzavano in tutte le direzioni,come anche i capelli marroni leggermente lunghi.Ci guardammo a vicenda per qualche secondo e sentii il mio cuore battere molto forte:nessun uomo osava squadrarmi in quel modo nel villaggio,tutti sapevano chi fossi e un po' mi temevano.Lui non sembrò per niente spaventato,anzi continuò a sorridermi e si avvicinò.

-Buongiorno.-mi disse.La sua voce era profonda e forte.Avrei voluto sentirlo ridere.

-Buongiorno-in fondo sono una signora educata.

-Questo villaggio è Fairy Oak giusto?-mi chiese.

-Sì,certamente.E' nuovo di qui signore?-volevo sentire ancora la sua voce.

-No.Sono solo tornato dopo anni.Sono Duff Burdock,molto piacere.-

Devo ammetterlo,non me lo aspettavo proprio.Mi ricordavo com'era 10 anni fa,ma era cambiato parecchio.L'espressione da burlone e attaccabrighe non si notava più,anzi il viso era serio e segnato dalle intemperie.Mi chiesi che cosa ci faceva qui,ma all'improvviso ricordai:Oleander,il suo rapimento,Duff che la cerca per mesi,poi alla fine anche lui decide di fuggire.Eppure eccolo qui.

-Duff?Il fratello di Vic?-chiesi.Non so perchè ma mi sentii arrabbiata con lui,e non gli dissi il mio nome.

-Già proprio io.Come stai Tomelilla?-quando lo pronunciò,non potei fare altro che guardarlo negli occhi con aria sorpresa.Mi fissai su due occhi ridenti e fieri:sapeva di avermi colta di sorpresa. "

note d'autrice:in occasione di San valentino ho deciso di iniziare a pubblicare la storia tra Tomelilla e Duff,sarà scritta in più capitoli,a modo non so per quanto tirerò avanti :b.Spero che come primo capitolo vi sia piaciuto e vi prego se lo avete letto..recensite!Mi piace sapere le opinioni altrui.grazie ancora..

sharmyliy

 

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Capitolo 2
*** nella serra ***


:D eccomi qui con il secondo capitolo!Forse rispetto al primo è un po' più noioso e corto,ma abbiate pazienza :).Spero vi piaccia e se vi va commentate!Se avete domande o cose del genere chiedete pure,forse alcune parti non sono molto chiare.Ora basta vi lascio al capitolo.BUONA LETTURA!sharmylily

 

"Sapevo di aver fatto uno sbaglio chiedendogli di poterlo accompagnare al villaggio,ma la sua voce...non mi stancavo di ascoltarla,come anche di ascoltare i suoi racconti. Mi disse che aveva viaggiato per tanto tempo e per tanti luoghi,di cui non ricorda neanche il nome. Non nominò Oleander nemmeno una volta,il che mi fece capire che non ero così sua amica da potermi avventurare in questo argomento. Questo mi buttò giù. Volevo conoscere tutto di lui,non mi bastava guardarlo o ascoltare la sua voce:volevo sentire il suo cuore. Prima che lui partisse ci conoscevano solo di vista,mai parlati,mentre adesso vaghiamo per il villaggio tenendoci compagnia a vicenda. Ci ritrovammo davanti alla bottega delle delicatezze di suo fratello Vic.

-Lillà,credo che andrò a salutare mio fratello,non lo vedo da così tanto.

-Ti consiglio di salutare anche sua moglie allora.- lui mi fissò sorpreso,finchè il solito sorriso non si fece largo sul viso. Nei suoi occhi passò un ombra:speravo di non averlo ferito,in fondo anche lui era stato sposato.

-Moglie? Wow. Lillà spero di vederti presto. Buona giornata.

-Anche a te!

Decisi di lasciare stare la mia visita nel bosco per quel giorno: addirittura mi staccai dai miei libri! Volevo vederlo ancora,sapere quello che aveva fatto e perchè se n'era andato.

-Duff..Duff guarda!Non l'abbiamo annaffiato,proprio come avevi detto tu e ..guarda!-presi in mano il piccolo vaso con dentro un cactus.Non c'erano quelle specie di piante nella valle di Verdepiano:infatti Duff mi aveva spiegato che si trovavano solo nei luoghi aridi.Gli aghi appuntiti si stagliavano dritti e io mi divertivo a punzecchiarli.

-Lillà,devi avere più fiducia in me!-mi disse prendendomi il vaso dalle mani e appoggiandolo su un mensola al sole. Eravamo nella serra di casa Periwinkle: i maghi del buio non hanno serre,eppure Duff voleva fare crescere quei bulbi che aveva portato dal suo viaggio,e quando gli avevo detto di aver una passione per la botanica,mi aveva chiesto gentilmente di aiutarlo con quei semi. Come rifiutare. Perciò era più o meno un mese che continuavamo a prenderci cura dei bulbi,ad segnare la loro progressiva crescita. Non ci stancavamo mai.

-Lillà,parlami ancora della magia per trasformare le nuvole in arcobaleno!

-Oh Duff,ma te ne ho già parlato!

-Mh..- mugugnò,e tornò a una piccola piantina,che secondo lui sarebbe diventato un grande fico selvatico. Non volevamo usare la magia per far crescere le piante..volevamo vederle germogliare naturalmente..o forse era solo una scusa per passare più tempo insieme.

Duff smise di accarezzare le foglie e si girò verso di me diventando serio e un po' cupo.

-Tomelilla,ti devo chiedere una cosa.

Cercai di non agitarmi,ma non potei fare a meno di voltarmi verso di lui scrutandolo ansiosa.

-Tomelilla...per caso...ci sono stati altri attacchi del terribile 21?

-Oh,no..no perfortuna no.

-Bene- mi rispose. Subito pensai che la conversazione sarebbe finita lì,ma invece continuò. -E' che,è da tanto che manco e mi sono sentito in colpa ad aver lasciato questo villaggio in balia di quel nemico.

-Perchè l'hai fatto?- azzardai. Mi sembrava di essere abbastanza in confidenza con lui per chiedergli una cosa del genere. Ci guardammo a vicenda: io speranzosa,lui tentennante."

 

Decido di tornare dentro la serra: la notte sta diventando fresca. Nonostante i ricordi mi cullino dolcemente,non mi viene sonno,perciò mi accomodo sulla sedia a dondolo osservando come la serra sembra più tetra alla luce della luna.

 

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Capitolo 3
*** La mappa e il Gabbiano ***


ECCOMI >.<.questo è il 3° capitolo e vedo che ha riscosso un successo..abbastanza buono.Questo è di sicuro più lungo del 2° e con più colpi di scena :D Ci sarà la comparsa di due nuovi personaggi della saga; ora vi lascio alla storia.BUONA LETTURA ;)

--> Sono sempre solita rimanere alzata dopo la mezzanotte,principalmente per prendermi cura delle mie piante, o per preparare gli ingredienti per la zuppa del giorno dopo. Questa sera però so che non riuscirò ad addormentarmi poichè questi maledetti ricordi, forse non così maledetti, continuano a presentarsi nella mente. Guardo ancora una volta la luna..appoggio la testa sullo schienale della sedia a dondolo e chiudo gli occhi, beandomi del leggero oscillare che mi culla.

"-Non lo so Duff, credo che tu stia esagerando.- gli dissi. Ci trovavamo sulla panchina di casa sua e stavamo prendendo un po' d'aria dopo un pomeriggio passato su vecchi libri e diari. L'aria era fredda nonostante fossimo ad Aprile. Era stata un giornata piovosa e umida. In più era quasi sera e il tramonto si avvicinava.

-Lillà, torniamo da lei! Sono sicuro che sa qualcosa in più.- mi ripetè prendendomi le mani.

-Accidenti voi maghi del buoi siete così testardi! Ma l'hai sentita? Sbagliava tutte le date, i luoghi.. non mi fido. Sarebbe solo una perdita di tempo!- continuai. Se lui voleva fare il cocciuto, allora aveva trovato pane per i suoi denti.

-Tomelilla! Te ne sei andata così presto. Io ho ascoltato tutta la storia e secondo me lo sa davvero! E poi abbiamo bisogno di qualche avventura!

Era da giorni che discutevamo. Ecco cosa è successo: avevamo fatto una passeggiata, dopo una mattinata in serra, e ci eravamo seduti sotto i rami di Quercia. Lei aveva attaccato pezza e noi gentili la ascoltavamo, finchè non menzionò "La guerra". Ovvero la prima guerra tra luce e buio, ai tempi di Scarlet-Violet e Mentafiorita. Il terzo libro antico che ne parlava era andato perduto e la storia io l'avevo saputa da Ombralievedineveviene, la mia ex fata tata. Il racconto di Quercia era totalmente diverso da quello di Neve; pensavo che ormai il vecchio albero avesse vissuto così tante guerre che se le confondeva. Perciò dopo qualche minuto me ne andai. Duff invece rimase e ascoltò tutta la storia. Putroppo sembrava che Quercia avesse individuato il bastone-spada di Roseto e aveva dato a Duff le indicazioni per trovarlo: apriti cielo! Ora il giovanotto qui si era fissato con questo oggetto e cercava di convincermi a cercarlo con lui. Aveva anche disegnato una mappa!

-Lillà, guarda non è lontano! Che ci costa? Guarda, secondo lei è sulla sulla costa,a nord verso il bosco. Forza Lillà, vieni con me!

-Duff...non lo so. Potremmo scavare per mesi. Non sono una che molla facilmente, ma credo che se non lo trovassimo in qualche tentativo lascerò perdere, mi dispiace.

-Quindi è un sì?- mi guardò speranzoso. Le mie mani erano ancora imprigionate tra le sue, così quando mi fece questa domanda, sentì che serrava di più a stretta, ma senza farmi male.

-E' un sì, solo se mi prometti che mi lascerai in pace se non lo troviamo entro qualche settimana!

-Accetto.- si illuminò di contentezza.- Andiamo, mettiamoci subito all'opera.

Tornammo dentro casa sua: decidemmo quando partire, a che ora, cosa portare ..tutto. Ci demmo appuntamento per il giorno dopo alle nove al porto, e da lì uscire dalle mura. Lui avrebbe portato la mappa, e una pala, io da mangiare e una piccola bandierina, per segnare dove avevamo scavato. Lo salutai e mi diressi verso casa.

Il giorno dopo fu parecchio movimentato: prima di tutto perchè alle sette di mattina, mia sorella Dalia mi svegliò preoccupata. Aveva occhiaie profonde, i capelli scarmigliati ed era molto agitata. Subito pensai a un incubo.

-Lillà, ho bisogno del tuo aiuto..adesso. Ho combinato un pasticcio.-mi disse tremante. Notai che era vestita con anche il cappotto, pronta per uscire. Contagiata dalla sua paura e fretta,mi vestii velocemente.

-Cosa succede? Alle nove ho appuntamento con Duff e non posso ritardare.

-Scusa Tomelilla, ma è davvero grave...che vergogna chissà come reagirà quando lo ritrasformerai...

Mi girai allibita. Ritrasformare? - Dalia, che cosa hai combinato?- chiesi preoccupata.

-Ecco..oh ti prego, non ti arrabbiare, ero nervosa, è stato un incidente!

-Dalia..parla, ora!

-Ecco..ieri pomeriggio sono andata con Cicero al molo a vedere una mareggiata. Lui non faceva altro che parlare mentre io avevo freddo ed ero stanca. Oltre che offesa! Perciò mi sono fatta riaccompagnare a casa e ..lui ha tentato i baciarmi!

-Mh..e allora perchè mi hai svegliato?- le chiesi incuriosita. Prendemmo la porta di casa e uscimmo in giardino. Da lì ci dirigemmo verso il villaggio.

-Ecco io...- Dalia arrossì - io..l'ho..oh accidenti! Non me lo aspettavo e così ho reagito da strega e l'ho trasformato.- iniziai a guardarmi intorno: sapevo che Dalia non voleva una sfuriata e io non avevo la forza di fargliela: mi aspettava una lunga giornata. Così le risposi: -Ok Dalia. Calmati. Ora lo cerchiamo. - mi misi bene al centro della strada: sapevo che se ci avesse visto si sarebbe fatto avanti. Iniazia a sbirciare negli angoli nascosti e dentro ai giardini, finchè Dalia non mi avvisò di guardare in alto: l'aveva trasformato in un gabbiano.

-Dalia ma perchè mi hai coinvolto? Sei perfettamente capace di ritrasformarlo!

-Ho già combinato troppi guai! Non voglio peggiorare la situazione.

Lo cercammo per un'ora buona, ma sembrava scompraso. Dalia era sempre più preoccupata e io pure: l'appuntamento con Duff era sempre più vicino, e come si sa i maghi del buio non hanno molta pazienza, in più mi dispiaceva per Cicero. Arrivammo al porto e lì trovammo un sacco di gente che schiamazzava: sembrava stessero guardandi qualcosa. Ci facemmo largo e vedemmo un gabbiano bello grosso che faceva evoluzioni e si avvicinava alla gente gracchiando qualcosa. Io e Dalia ci guardammo.

-Dalia ti riconoscerà di sicuro. Vai là e prendilo!- perfortuna fece come le avevo chiesto. Si avvicinò e la mia previsione si rivelò esatta! Il gabbiano voltò la testa verso di lei e aprì le ali, ma prima che potesse fare altro Dalia lo prese e iniziò a correre verso casa seguita dalla sottoscritta.

-Dalia! Fermati! Qui va bene.- ci nascondemmo in un viottolo chiuso.

-Oh Tomellilla fai presto!- iniziai a dire l'incantesimo.. - NO!- mi girai verso di lei.-Aspetta, non sono pronta..forse..forse mi dovrei armare, secondo me sarà molto arrabbiato..

-Dalia. Hai la tua magia come difesa e ha già funzionato- le dissi indicando il gabbiano che aveva iniziato a beccarmi i piedi impaziente. Senza esitazione lo guardai, dissi l'incantesimo e..

-Dalia! Ma..che...diavolo..ti..è preso!- iniziò a sfuriare mentre era ancora per terra, tutto scombussolato, con delle penne sul cappotto e nei capelli. Dalia si fece piccola piccola al mio fianco; io non capivo come le facesse paura: era così buffo.

-IN UN POLLO! Mi hai trasformato in un pollo!!!!- continuò con voce arrabbiata

-Era un gabbiano- cercò di giustificarsi lei in un sussurro. Ma lui non la ascoltò.

-SONO DOVUTO ANDARE A DORMIRE SUL COMIGNOLO DEI BURDOCK PER NON MORIRE DI FREDDO!

-Scusami! Scusami! Scusami!

-E stamattina? Eh? Ho dovuto fare il pagliaccio davanti a tutti cercando di farmi riconoscere!

-Scusa! Scusa! Io..

-TU!- le puntò un dito contro - Mi avevi detto che..NON eri una strega!

-Io..sì..bhè l'avevo detto perchè..sembrava..

-Cosa? Sembrava cosa? - non si era ancora calmato.

-Ecco sembrava quasi che tu preferissi i Nonmagici ed io volevo piacerti e...- Cicero si quietò un poco e la guardò incuriosito sperando che lei finisse la frase. Dalia invece continuò a tormentare il cappotto e a guardare a terra.

-Scusami..scusami ..mi è preso il panico!

-Ma perchè in uno stupido pollo!?- chiese ancora lui.

Era ora di andare. Li lasciai soli sperando che tutto finisse bene e mi diressi verso il porto.

 

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Capitolo 4
*** Il fico selvatico ***


4° capitolo. Vi dico subito che ci stiamo avvicinando alla fine:non la voglio prolungare molto perchè potrebbe diventare banale, andare fuori tema , ecc...Cosa dire su questo capitolo...è molto serio e ci saranno risvolti interessanti che vi ricondurranno anche i libri di Elisabetta. Ringrazio tutte le persone che hanno recensito e anche a emily silente e Pingolina che hanno messo la storia tra le seguite e a Volpina finceis che l'ha messa nelle ricordate. BUONA LETTURA.

--> "Lasciai da soli i due innamorati per dirigermi al porto, dove avevo appuntamento con Duff. Ovviamente prima feci un salto a casa a prendere le bandierine e il cesto con il cibo. Quando arrivai a destinazione, lo vidi venirmi incontro tutto agitato : non vedeva l'ora di partire.

-Lillà! Puntuale come sempre vedo! Forza voliamo fino alla spiaggia.

Quello che ricordo furono solo settimane intere di ricerche interminabili; avevamo scavato nel luogo indicato da Quercia, ma non avevamo trovato niente. Allora scavammo un po' più a nord, poi a sud, a est e a ovest sempre rimanendo nei dintorni della spiaggia.

Io ero sempre più stanca di questa storia, mentre Duff era instancabile: continuava a ripetermi di aver fiducia, di scavare solo più in là...alla fine cedetti.

Era quasi sera, ed era il 30 Maggio. Da settimane avevamo iniziato a cercare il bastone-spada ovunque! Ero arrabbiata e frustrata, poichè non avevamo trovato niente! Finimmo col litigare.

-Io me ne vado. Basta! Mi dispiace Duff, è ovvio che non lo troveremo mai e io sono stanca.-gli dissi rossa in volto. Lui si girò verso di me: le maniche arrotolate fino ai gomiti, la faccia sporca e i capelli arruffati.

-Molli proprio ora che viene il bello?- Oh sì, i maghi del buio erano proprio cocciuti come dei muli.

-Sì, me ne vado. E stavolta non ce la farai a convincermi di rimanere. Sono stanca di questa storia, pensavo che uno come te non desse ascolto a frottole del genere!

-Frottole dici? Secondo me è tutto vero! Dobbiamo solo..

-Vero niente! Dobbiamo lasciare perdere, io lascio perdere!

-Non ti facevo così arrendevole..

-Ma ti rendi conto? Stiamo praticamente girando in tondo! Nemmeno tu sai più dove scavare!Ammettilo! Questa storia non ha nè capo nè coda. Quercia ha perso la cognizione del tempo e tu sei un credulone!- aggiunsi senza accorgermene. I maghi del buio sono permalosi. Difatti mi voltò le spalle. Io non stetti lì un attimo di più e mi diressi verso il villaggio volando.

Se mi pentii di quello che gli avevo detto? Diciamo di sì. Per qualche giorno ci evitammo a vicenda, poi capii che avevo bisogno di un amico. Era l'unico che mi capiva perfettamente e con cui andavo molto daccordo, così decisi così di fare io il primo passo. Misi da parte l'orgoglio e scelsi l'amore. Poichè io l'amavo.

Appena alzata mi dissi che quello sarebbe stato il giorno giusto per fare pace con Duff, avrei provato a casa sua e se non lo trovavo, sarei andata al molo e da lì alla spiaggia. Mi vestii in fretta e furia, cercando di non agitarmi, pensando a cosa dirgli. Prima di uscire però, sentii che sarei dovuta andare nella serra. Non so perchè, ma ci volevo andare. In quel mese avevamo curato poco le piante e chissà che alcune non fossero morte. Eppure quando entrai lo sguardo mi cadde subito sul fico. Aveva dato i frutti. Duff di sicuro ne avrebbe voluti un po', visto che comunque aveva contribuito alla cura dell'arbusto, e così ne presi una decina e li portai con me. Erano dei sacchetti verdi, polposi e profumati. Li avremmo mangiati assieme, decisi.

Arrivai davanti a casa sua troppo in fretta e quando bussai, fu Vic ad aprire.

-Tomelilla!Che piacere!

-Salve Vic !-sbirciai dentro casa - C'è Duff per caso?

-Certo è in giardino, entra pure. Lo raggiungi tu o te lo vado a chiamare?

-Se non ti dispiace, vado io grazie.

-Conosci la strada.- disse sorridendomi. Poi aggiunse. -Tomelilla perfavore dì a Duff che tra poco vado alla bottega. - Glielo assicurai e mi diressi verso il giardino. Non era curato come uno appartenente ai maghi della luce, ma l'erba era verde e rigogliosa e qualche fiore spuntava qua e là. All'ombra di un albero c'era una panchina dove di solito sedevamo io e lui; verso il muretto c'era invece un piccolo abbeveratoio per uccelli, poichè i Burdock tenevano qualche pavone, qualche colomba, tortora ecc.

Lo chiamai: -Duff! Sono Lillà...dove sei?

-Qui.- feci un salto dalla paura, poichè la sua voce proveniva da dietro di me.

-Oh ciao. Tuo fratello ha detto che eri in giardino.

-Sono andato un attimo nella stanza degli incantesimi. Cosa succede? - mi chiese. Non sembrava arrabbiato e non mi stava tenendo il broncio, il che mi fece sperare. Mi fece accomodare sulla panchina del giardino e si sedette accanto a me. Mi ci volle qualche respiro profondo per trovare il coraggio, ma alla fine glielo dissi.

-Scusa Duff, per l'altro giorno.

-Non fa niente. Me lo avevi già detto che era una follia.

-Lo so..ma tu ci tieni così tanto e mi sono fatta beffe di te.

-In effetti eri parecchio scocciata, si vedeva. Iniziavo a chiedermi per quanto ancora avresti retto.- Ci sorridemmo a vicenda.

-In più mi sono comportata da immatura, sarei dovuta venire prima e invece ho fatto la bambina e ti ho evitato.

-Allora siamo in due. Perchè ho fatto lo stesso...Senti Lillà, non ti volevo obbligare a fare niente, però ho lasciato che questa storia diventasse importante quanto la nostra amicizia e...

Non lo ascoltai più. Amicizia? Aveva detto proprio..amicizia? Sì, l'aveva detto. Che pensasse ancora a Oleander? Si sentiva ancora legato a lei? Scacciai i pensieri e decisi di riprendere un vecchio discorso che mi avrebbe fatto capire meglio la situazione.

-Perchè lo hai fatto Duff?

-Oh Lillà...mi dispiace, lo so non avrei dovuto trascinarti in questa storia l'avevi detto fin...

-No, non questo. Voglio sapere perchè dieci anni fa te ne sei andato e perchè hai deciso di tornare. -Mi guardò sorpreso, la sua frase ancora sospesa sulle sue labbra. Poi tornò serio, continuò a guardarmi negli occhim io non distolsi lo sguardo decisa. Capii che era arrivato il momento.

-Il dolore? La codardia? Non lo so di preciso. Ma allora capii che non ce l'avrei fatta a rimanere a Fairy Oak senza di lei..Oleander. Avevo bisogni di staccare. Tutti quegli avvenimenti, il disastro causato dal Terribile 21...no, non riuscivo a tollerarlo.Decisi di andarmene in fretta. Perdendo Oleander avevo perso me stesso. Ho viaggiato in lungo e in largo senza meta, dimenticandomi di Fairy Oak. Non volevo più fare ritorno, non volevo più avere a che fare con un Nemico. Ma più anni passavano più non trovavo un posto in cui stessi bene come qui nella Valle di Verdepiano. - Continuava a guardarmi e io facevo lo stesso. Non avevo intenzione di interromperlo per paura che smettesse di raccontare. - Sono cresciuto e maturato, i miei poteri erano più forti e io più deciso. Esattamente un anno fa, decisi di fare ritorno. Ma come ritrovare la strada? Per mesi ripercorsi il tragitto fatto in precedenza e due mesi fa ..eccomi qui. E' questo che volevi sapere?

-Sì. - risposi semplicemente.

-Sono sempre più convinto di aver fatto bene a tornare..insomma, ho conosciuto una persona come te Lillà!

Il mio cuore fece un balzo. Ma decisi di reprimere la sensazione di contentezza perchè avevo paura. Non so di preciso di cosa avessi paura. Ma mi sembrava sciocco comportarmi come una ragazzina alle prese con la prima cotta. Eppure , proprio come quella ragazzina, le guance mi si colorarono di rosso.C'era una sola cosa da fare :

-Vuoi un fico, Duff?- gli porsi il cestello. -Sono frutti di quel fico che avevamo piantato nella mia serra. -Li fissò,poi ne prese uno, tolse la buccia, lo spezzò a metà e una la diede a me e una se la tenne lui.Prima che io potessi metterla in bocca,lui l'aveva già morsicato,e aveva iniziato a sputacchiare.

-Che schifo! Bleah...non mangiarlo! E' selvatico, accidenti. -Mi misi a ridere di gusto, poichè faceva senso vedere un omone grande come lui comportarsi come un bambino solo per colpa di un fico selvatico. Alla fine anche lui iniziò a sorridere.

Prese le parti di fico spezzate e le lanciò lontano, dopo toccò anche a quelli nel cestello. Alcuni si ruppero mostrando l'interno rosato. Che peccato.

-Ah Duff, tuo fratello mi aveva detto che andava alla bottega.

 

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Capitolo 5
*** Ti amo ***


5° capitolo gente!Quinto e ultimo!Ho preso un sacco di spunti dal libro "Capitan Grisam e l' Amore",quindi alcuni di voi penseranno che è tutto copiato,e in effetti non è che sia proprio tutto di mia invenzione.Perciò accetto qualunque tipo di commento negativo.Visto che è l'ultimo capitolo spero che recensiate :D.Grazie ancora per chi ha seguito la storia.BUONA LETTURA.

 

---> "Quella stessa sera mi trovavo nella stanza degli incantesimi insieme a Dalia. Preparavamo la zuppa e allo stesso tempo discutevamo della giornata. Fra una chiacchiera e l'altra Dalia mi confidò di voler rinunciare ai suoi poteri. Mi voltai allibita.

-Dalia, perchè vuoi rinunciare ai tuoi poteri?

-Lo faccio per Cicero. Voglio diventare una non-magica, così finalmente gli potrò stare accanto senza che lui abbia paura.

-Quindi lo fai per soddisfare un suo capriccio?

-No,lo faccio anche per me. O meglio...ecco..non lo so, so solo che lo amo e che non voglio che risucceda un altro incidente. E voglio anche che lui si fidi di me.

-Bhè Dalia,sarà di sicuro contento di questa tua decisione..gliel'hai già detto?

-No..lo vedo domani.

-Questo tuo gesto vale più di mille scuse Dalia. E' bello quello che stai facendo.

-Grazie Lillà,sapevo che tu mi avresti appoggiato.

Le sorrisi e cambiammo discorso. Ma quando andai a dormire, molto più tardi, la mia mente continuava a pensare al gesto di Dalia. Cicero gliel'avrebbe permesso? Lei si sarebbe poi pentita? Ma c'era un domanda che continuava a ronzarmi per la testa: Tu faresti lo stesso per Duff? Avevo speso anni della mia vita in onore della magia, tanto da diventare la strega della luce più potente. Uno dei miei scopi era distruggere il Terribile 21, e senza poteri sarebbe stato difficile; no..non avrei mai dato via i miei poteri per amore. Mai.

Il giorno dopo raggiunsi Duff a casa sua e ci sedemmo fuori in giardino, discutendo di argomenti vari. La nostra attenzione però fu subito catturata da un pavone e una pavonessa. Il primo era intento a corteggiarla. Aveva aperto la ruota di piume e cercava di attirare l'attenzione della femmina, veleggiando davanti a lei scuotendo le piume. Era un esemplare magnifico. Eppure c'era qualcosa che non quadrava. Nonostante tutti i suoi sforzi, la femmina era intenta a fare altro e non si accorgeva di lui. Ci alzammo in piedi e vedemmo la pavonessa intenta a mangiare i fichi selvatici buttati da Duff il giorno prima. Appena finì di spolparne uno, passò a un altro e sembravano piacerle molto! Insomma partì alla ricerca di tutti i frutti, così da lasciare il povero innamorato con un palmo dal naso.O meglio becco.

-Caro mio - dissi fingendo di rivolgermi al pavone -dovrai inventarti qualcosa di meglio della tua ruota se vorrai conquistare il cuore di quell'altezzosa! - La mia battutina fu accompagnata da una grossa risata di Duff.

-Bhè Lillà, gli consiglierei anche di tingersi le piume di fico selvatico!

Ci scherzammo sopra ancora un poco, e intanto il pavone aveva capito di non avere speranza e si era messo anche lui a mangiare. Fu un bel pomeriggio allegro e forse fu proprio da quel giorno che cambiò tutto.

Era estate inoltrata ed era passata una settimana da quel pomeriggio in cui avevamo visto i due pavoni. Fuori era già buio, ma noi non lo sapevamo poichè eravamo chiusi nella stanza ddegli incantesimi di casa mia. Stavamo studiando una formula antica e misteriosa, eravamo tutti e due molto concentrati e rileggevamo il testo più volte ad alta voce. Dopo un po' decisi di prendere appunti ; continuando a leggere presi un foglio da sotto il bancone e comincia a tastare la superficie del tavolo per trovare una penna di gabbiano;non trovandola cercai anche nelle tasche del vestito.Non mi ero accorta che Duff mi fissava incuriosito, smettendo di leggere. Non lo vidi neanche voltare la testa e cercare qualcosa dentro la sacca. Sentii solo la sua mano cercare la mia e mi ritrovai con una penna in mano. Gli dissi grazie, poi notai che non era una penna di gabbiano poichè era più lunga e pesante. Quando alzai gli occhi rimasi allibita. Era una penna di pavone, ma..era diversa da tutte quelle che avevo visto fino ad ora..era color fico selvatico. Ebbi il bisogno improvviso di aria fresca, ma il solo pensiero di alzarmi in piedi era intollerabile: le gambe mi avrebbero ceduto. Le guance già rosse, la bocca asciutta e la mente in subbuglio. Non ebbi il coraggio di parlare perciò scrissi, sul foglio bianco preso poco prima per gli appunti.

"Ti amo.Tu mi hai cambiata. Tu mi hai fatto vedere un mondo nuovo.Grazie. Ti amo.Duff"

Lui finì di leggere e sotto scrisse esattamente le stesse cose. Era serio ma deciso. Il Duff che avevo conosciuto. Alla fine ci guardammo negli occhi. Ci sorridemmo a vicenda felici che il nostro amore era ricambiato, ma entrambi sapevamo che l'era del romanticismo, dei corteggiamenti e delle promesse eterne era passato da tanto tempo. Ma ci andava bene così. Quello che ci legava era un sentimento speciale : forte come l'amicizia e duraturo come l'amore. Fu tutto ciò che accadde."

Raccolgo lo scialle e mi alzo dalla sedia a dondolo. Decido di andare a dormire,ma nonostante questo non posso fare a meno di salutare per un'ultima volta la luna. "Siamo stati così sciocchi." Pensai mentre il mio viso veniva inondato dalla luce lunare. "Molto molto sciocchi."

FINE

 

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