Would you lay down in my arms and rescue me?

di SomethingBeautiful
(/viewuser.php?uid=169911)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** It's too cold outside, for angels to fly. ***
Capitolo 2: *** Would it make you feel better to watch me while I bleed? ***
Capitolo 3: *** I stare at my reflection in the mirror, why am I doing this to myself? ***
Capitolo 4: *** Burnt lungs, sour taste. ***
Capitolo 5: *** Your eyes must be a dream. ***
Capitolo 6: *** It doesn't worth it. ***
Capitolo 7: *** Too happy for hiding this smile. ***
Capitolo 8: *** She's mine. ***
Capitolo 9: *** Something to die for. ***



Capitolo 1
*** It's too cold outside, for angels to fly. ***


IT'S TOO COLD OUTSIDE 
FOR ANGELS TO FLY

 
Faceva davvero freddo quella mattina, i notiziari dicevano che le temperature non scendevano così tanto a Milano da quasi dieci anni. Stavo camminando verso scuola, frequento il secondo anno al Liceo Scientifico Salvador Allende, ho 16 anni, sono figlia unica e odio il freddo, lo detesto. L’unica cosa che odio più del freddo è dover andare a scuola col freddo, dopo aver passato una terribile notte insonne. Ormai non dormivo da una settimana e lo si capiva benissimo dalle scure occhiaie che avevo in viso, che cercavo ogni maledetta mattina di coprire con strati di fondotinta, senza molto successo.
Camminavo con le auricolari nelle orecchie “There’s still a little bit of your taste in my mouth..” oh no, ‘Cannonball’ delle Little Mix mi faceva piangere ogni volta, ed ultimamente avevo versato fin troppe lacrime. Immersa in questi pensieri non mi resi conto di essere già davanti all’entrata. Per fortuna ero in netto anticipo, e Lui non c’era, visto che usava arrivare sempre al suono della campanella. Non volevo rivederlo mai più; sapevo che prima o poi avrei dovuto affrontarlo, speravo solo di rimandare quel momento il più possibile.
In classe le prime tre ore, fra versioni di latino ed espressioni algebriche, passarono velocemente e, al suono della campanella, decisi di recarmi in cortile, cosa insolita per me, visto che ero decisamente la tipa a cui piaceva passare gli intervalli stravaccata sul banco, troppo pigra anche per andare a comprarmi qualcosa da mangiare. Però quel giorno avevo davvero bisogno di fumare, nonostante avessi smesso da quasi un anno, ma ero troppo nervosa, troppo frustrata e troppo delusa. Una volta in giardino mi unì a dei miei amici che erano seduti su un marciapiede e, dopo avermi fatto prestare un accendino, inspirai violentemente dalla sigaretta. Mi era mancata la sensazione del fumo che ti scorre nei polmoni, per poi uscire delicatamente dalla bocca. Mi fermai ad osservare le nuvole di fumo che creavo, così non mi accorsi di una sagoma che si stava avvicinando a me.
Alzai gli occhi di scatto e lo trovai in piedi di fronte a me, rimasi qualche secondo ad osservarlo, era bellissimo come sempre, col suo ciuffo nero perfettamente acconciato e i suoi occhi marroni che brillavano da dietro le folte e scure ciglia. Ora ricordavo perfettamente perché mi ero innamorata di lui, era la cosa più bella che si potesse immaginare. Si accovacciò di fronte a me e mi sussurrò: “Non sapevo che fumassi..” lo guardai in cagnesco, aveva anche la faccia tosta di rivolgermi la parola dopo tutto ciò che era successo nell’ultima settimana. Mi alzai di scatto, procurandomi un delizioso mal di testa che mi sarei sicuramente portata avanti fino a sera. Perfetto. Feci per andarmene, ma lui mi prese per un braccio e mi fece voltare: “Penso che dovremmo discutere” disse con sguardo serio. “Zayn, hai già messo le cose in chiaro la settimana scorsa, non mi rivolgere più la parola” la mia voce era bassa e calma, ma lui si accorse della mia rabbia guardandomi negli occhi, li sentivo gonfiarsi di lacrime, non volevo piangere di fronte a lui, non di nuovo. Con uno strattone mi liberai dalla sua presa e, dopo aver spento la sigaretta per terra, rientrai a scuola.
 
Camminavo verso casa, per fortuna ero riuscita ad evitare Zayn all’uscita da scuola, non avrei sopportato di vedere ancora i suoi occhi, sarei sicuramente scoppiata a piangere. Accesi l’iPod e misi in riproduzione casuale “Skies are crying, I’m watching, catching teardrops in my hands..” ecco, oggi le canzoni tristi mi perseguitavano. Mi rintanai in camera mia, lontana da quella maledetta scuola e soprattutto lontana da lui.




-Author's Corner:
E' la prima volta che scrivo una FF, per cui non siate troppo cattivi con me. Comunque vi prego di lasciare una recensione, non vi costa niente, anche soltanto scrivendo se vi piace o no.
ps: Sappiate che sono una che inizia le cose e poi non le finisce mai, per cui non ci rimanete troppo male se decido di troncare con un finale improvviso. #tantoamore

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Would it make you feel better to watch me while I bleed? ***


Would it make you feel better
to watch me while I bleed?

 
Il campanello suonava insistentemente da ormai qualche minuto e io non avevo alcuna intenzione  di alzarmi dal mio letto, chiunque fosse. I minuti passavano, e il campanello continuava a suonare martellandomi le orecchie. Decisi di andare ad aprire, l’importante era che quel rumore assordante cessasse.
Spalancai la porta con un’espressione scocciata e me lo ritrovai davanti. Non era possibile, mi seguiva anche a casa ora, era una persecuzione. Senza pensarci due volte afferrai la maniglia e gli sbattei la porta in faccia, ma lui, aspettandoselo, mise un piede davanti allo stipite e riaprì violentemente la porta.
Esci subito da casa mia!” sbottai. Ma come si permetteva? “Dai Rob non fare la stupida, ho bisogno di parlarti” Rob, lui era l’unico che mi chiamava con quel soprannome, adoravo il modo in cui lo pronunciava. Lo feci passare senza protestare, prima avremmo parlato e prima sarebbe finito tutto e mi avrebbe lasciata in pace. Mi buttai sulla poltrona e aspettai che lui si sedesse e iniziasse a ‘chiarire’.
“Mi dispiace di averti fatto soffrire..” Aveva iniziato sicuramente col piede sbagliato, lo sapevo perfettamente che non gli importava niente di me, continuò: “lo sai che non era mia intenzione ferirti” Sì, come no. Non potevo più sopportare le sue parole, le sue bugie. Mi alzai svogliatamente dalla poltrona, lui mi guardava con espressione speranzosa, si aspettava davvero che lo avessi perdonato? Mi parai davanti a lui e mi sorrise, quella sua espressione vittoriosa mi fece scoppiare una volta per tutte: “Davvero pensi di risolvere tutto con due stupide frasi?” Mentre urlavo le lacrime scendevano sulle mie guance,
Io pensavo di essermi davvero innamorata di te, è stata la prima volta nella vita in cui mi sia sentita bene e al sicuro! Mi fidavo di te! Pensavo fossi diverso, e invece sei esattamente come tutti gli altri!” Presi un respiro profondo, ma ormai sentivo il bisogno di sfogarmi del tutto. Lui mi guardava spaventato, sembrava addirittura dispiaciuto. Sapeva recitare bene il ragazzo. Continuai: “Mi vuoi spiegare come posso perdonarti dopo avermi fatta innamorare, dopo avermi ripetuto che mi amavi, avermi portata a letto per poi lasciarmi la mattina dopo?!” La voce mi si ruppe in gola, avevo anche iniziato a singhiozzare.
Mi ritornò in mente quando, circa una settimana prima, dopo aver passato la mia prima notte con lui, mi svegliai senza trovarlo al mio fianco e, sperando che mi avesse lasciato un messaggio per farmi sapere dov’era, andai a controllare il mio cellulare. Infatti sullo schermo lampeggiava il suo nome; aprendo l’sms, invece delle solite frasi sdolcinate, lessi un lurido, misero, schifoso “è meglio se non ci frequentiamo più”.
Ero rimasta chiusa in camera mia per due giorni, senza voler sentire o vedere nessuno e senza toccar cibo. Mia madre era preoccupata, bussava continuamente alla mia porta chiedendomi di uscire, ma ogni volta era costretta ad andarsene sconfitta. E adesso mi ritrovavo lì, a rivivere quei terribili momenti, con le mani strette a pugno, urlando in faccia ad uno spaventato Zayn Malik che, con gli occhi sgranati, dopo un po’ decise saggiamente che era tempo di lasciare quella casa, dirigendosi verso l’uscita.
Guardai la porta chiudersi dietro di lui con un tonfo sordo, e mi accasciai distrutta sul tappeto del salotto. “Pezzo di merda” sibilai rivolta alla porta ormai chiusa.
Qualcosa vibrò nella tasca posteriore dei miei jeans, un messaggio, non apparve il suo nome, ma tanto il numero lo sapevo a memoria: “Volevo solo che le cose tra noi potessero tornare com’erano prima, mi manchi. Sul serio.” Lurido verme, perché non si rassegnava? Gli faceva forse piacere vedermi soffrire? Vedermi piangere? Si aspettava di vedermi strisciare ai suoi piedi come tutte le gallinelle che frequentava a scuola? Non ci sarei cascata ancora, io avevo chiuso con lui.


Author's corner:
-Spero che il secondo capitolo vi piaccia, anche se fino ad adesso la storia è un po' noiosa :/
-Lasciate una recensione, anche piccola, vi prego ne ho bisogno çwç
-Mi scuso se a qualcuno da fastidio che scrivo a caratteri cubitali, ma sono orba e mi piacciono le lettere grandi(?)
-I capitoli sono un tantino corti, ma è perchè così posso pubblicare più frequentemente ;)
-Se l'avete letta, allora sappiate che vi voglio bene! :3      xxx

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** I stare at my reflection in the mirror, why am I doing this to myself? ***


 I stare at my reflection in the mirror
why am I doing this to myself?

 
Finalmente era giunto il sabato, non che fossi una di quelle che vivono per andare in discoteca a strusciarsi contro perfetti sconosciuti, ma mi piaceva uscire, e dopo l’ultima pesantissima settimana avevo bisogno di uno sfogo.
Decisi di chiamare Louis, il mio migliore amico, o quello che più vi si avvicinava, “Hey bella, come stai?!” eccola, la sua bellissima voce, un sorriso apparve spontaneo sul mio viso “Insomma, tiro avanti.. Piuttosto Lou, che si fa stasera?” “Io e gli altri andiamo a fare un giro al Queen, sei con noi?” “Certo! Mi passi a prendere tu alla solita ora?” “Ok, a dopo!” Adoravo passare il tempo con lui, era impossibile non sorridere in sua presenza, e io avevo bisogno di sorridere.
Alle otto iniziai a prepararmi, era da un po’ che non vedevo il mio Lou, ero leggermente in ansia.
Appena uscita dalla doccia mi recai in camera. Iniziai a fissare il mio corpo allo specchio, nell’ultimo periodo ero dimagrita tantissimo, per causa sua, e adesso si iniziavano a scorgere anche le costole sul mio petto.
Non ero mai stata molto magra, ma nemmeno in sovrappeso. Ero nella media. La mia vita era nella media: non alta, ma nemmeno bassa; non antipatica, ma nemmeno simpatica; non bella, ma nemmeno brutta; non triste, ma nemmeno felice. Non c’era assolutamente niente di ‘anomalo’ nella mia vita, tutto schifosamente e monotonamente nella media.
Mi decisi ad aprire l’armadio per cercare qualcosa da indossare, e dopo aver rivoltato tutti i cassetti, optai per una t-shirt nera degli Avenged Sevenfold, come al solito, e sotto infilai dei jeans chiari aderenti; Lou aveva espresso più volte il suo apprezzamento per quei pantaloni, diceva che mi facevano un bel culo (parole sue). Sotto infilai un paio di Converse nere e poi mi precipitai in bagno per aggiustare il trucco e i capelli. Non nascondo di aver sempre avuto una cotta per i miei bei capelli neri, una vera e propria ossessione, penso che siano la parte più bella del mio corpo, almeno dal mio punto di vista. Quella sera decisi di lasciarli sciolti che cadevano liberi sulle spalle, cosa che non facevo molto spesso.
Erano quasi le nove, a momenti sarebbe arrivato Louis a prendermi. DlinDlon, appunto. Mi recai alla porta afferrando la borsa e aprii. “Lou!” mi fiondai fra le sue braccia, mi era mancato il suo profumo. Lui scoppiò in una fragorosa risata e iniziò ad accarezzarmi i capelli. Sì, non mi faceva per niente bene stare troppo tempo lontana da lui.


Author's corner:
Lo so, i capitoli sono molto corti e mi scuso, ma come ho già scritto, lo faccio solo per poter pubblicare più frequentemente.
Nello scorso capitolo non ho ricevuto recensioni e, anche se so che sono solo i primi passi di questa FF, ci sono rimasta un po' male (sono permalosa, sappiatelo ùù).
Comunque vi prego di farmi sapere cosa ne pensate, ci tengo molto :3
Ah e, per quanto rigurda la maglietta degli Avenged Sevenfold che ho fatto indossare a Roby, la verità è che non ho nemmeno idea di chi siano, li ho sentiti nominare da un mio amico e sembrano essere il tipo di gruppo adatto alla protagonista :)

xx 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Burnt lungs, sour taste. ***


Burnt lungs, sour taste

 
Salimmo in macchina, lui si mise alla guida e io dietro, vedendo che al suo fianco c’era già Hilary, la tipa che Lou starebbe frequentando: carina, alta, mora, simpatica. Io presi posto vicino ad altri due ragazzi della nostra ‘compagnia’: Greg e Ian. Non li conoscevo bene, mi ero sempre limitata solo a salutarli. Greg aveva i capelli rossi, era molto alto e corpulento, per questo i ragazzi lo chiamavano spesso ‘armadio’, anche Ian era molto alto, ma al contrario dell’amico, aveva un fisico piuttosto gracilino e i capelli corti e marroni. Dopo dieci minuti arrivammo davanti alla discoteca, non morivo dalla voglia di entrarci, non era decisamente il mio ‘ambiente naturale’, ma avevo voglia di svagarmi. Dentro il locale era poco illuminato, solo nella parte centrale c’erano diversi tipi di luci, ognuna con un’intermittenza diversa e con colori differenti.
La musica era alienante, non avrei resistito molto là dentro. Louis si era già accomodato su un divanetto con Hilary, mentre Greg e Ian si erano dispersi fra la folla inseguendo chissà quale paio di gambe. Mi avviai verso il bancone, era il posto più lontano dalle casse, magari lì la musica era meno assordante. Mi sedetti sullo sgabello e chiamai il barista dicendogli di prepararmi uno di quei cocktail colorati coi nomi impossibili. Iniziai a mescolare quel liquido azzurro con la cannuccia, chissà che schifezze c’erano dentro. Lo assaggiai, non era disgustoso come mi aspettavo, ma non riuscivo a collegarlo a nessun gusto conosciuto, tranne forse una punta di rum.. “Cosa ci fa una bella ragazza come te a bere tutta sola?” Mi voltai verso quella voce roca, un ragazzo basso e tozzo con addosso dei jeans e una camicia bianca sbottonata si stava avvicinando a me. Mi arrivò una folata d’alcool e capì che quel tipo doveva essere ubriaco marcio. Mentre camminava si sporse allungando le braccia verso di me, ma io scesi dallo sgabello e mi scostai, per poi vederlo perdere l’equilibrio e schiantarsi contro il bancone. Qualcuno aveva assistito allo spettacolo e ora rideva, soffocai anch’io una risata e presi a camminare verso l’uscita sperando di non imbattermi in altri ubriaconi.
Fuori dal locale l’aria era gelida, presi un respiro profondo e mi fermai per un momento per far finalmente rilassare le mie orecchie, finalmente senza quella musica riuscivo ad articolare i miei pensieri. Tirai fuori dalla borsa il pacchetto di sigarette, ma dopo averlo aperto mi accorsi delusa che erano finite, bella merda. Una voce squillante e irritante mi distrasse dai miei pensieri “Qualche problema Roby?” era Ian, era uscito anche lui a fumare. “No, ho solo finito le sigarette, ne avresti una per me?” Lui annuì e iniziò a frugarsi nelle tasche. Dopo qualche secondo tiro fuori una specie di portafoglio da cui estrasse una strana sigaretta e me la porse. “è tabacco vero?” chiesi scettica, lui annui e senza darmi il tempo di ringraziarlo se ne tornò dentro. Accesi quella specie di sigaretta e feci un tiro, aveva un sapore strano, un po’ aspro, non ero sicura che fosse tabacco, ma forse ero solo io che ero abituata a sigarette più ‘leggere’, così lasciai perdere i dubbi e continuai a far circolare il fumo nei polmoni.
Mi guardai intorno, era una bella serata, il cielo scuro era sgombro da nuvole e, nonostante le luci della città, si scorgevano le stelle. Dopo un po’ che le osservavo le stelle iniziarono ad oscurarsi, anche le luci della discoteca si erano opacizzate, mi girava vorticosamente la testa e un rumore assordante mi rimbombava nelle orecchie; cosa stava succedendo?
Il mozzicone della sigaretta mi scivolò dalle mani, con lui mi accasciai anch’io sull’asfalto.
E poi il buio.



Author's corner:
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e messo questa ff nelle seguite/ricordate/preferite, anche se siete ancora pochini, mi fa un piacere enorme sapere che qualcuno apprezza ciò che scrivo :)
Come vedete, da questo capitolo le cose si fanno più interessanti, visto che fino ad adesso era tutto un po' una noia :3 
Vi amo ùù 
SomethingBeautiful, xx.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Your eyes must be a dream. ***


Your eyes must be a dream

 
“..ovremmo portarla all’ospedale” mal di testa, tanto. Almeno il rumore era cessato, ma chi è che stava parlando? Non sentivo più l’asfalto a contatto con la pelle, quindi dov’ero finita? Ancora fitte alle tempie, e i polmoni bruciavano, chissà che merda mi aveva fatto fumare quello stronzo.
Non riuscivo ad aprire gli occhi, non avevo la forza.
Bleah, dolori assurdi dappertutto.
Aghi che mi trapassavano il petto ad ogni respiro, cercavo di isolare i rumori nelle mie orecchie per capire dove potessi trovarmi, sentivo solo due voci in lontananza, erano maschili.
Presi un respiro profondo ed aprii gli occhi; mi trovavo sdraiata su un letto in una stanza dalle pareti bianche e molto illuminata. Cercai di alzarmi sul busto, ci riuscii.
Sentii dei passi avvicinarsi alla porta e mi voltai, ecco chi stava parlando prima; erano due ragazzi, più grandi di me, entrambe molto alti; uno aveva i capelli ricci e scuri, mentre l’altro li aveva corti e biondi. Vedendomi sveglia si avvicinarono preoccupati, “Come ti senti?” si sentiva apprensione nella voce del biondo.
Ora che erano vicini potevo osservarli meglio: il riccio aveva gli occhi verdi e un’aria da bambino, aveva anche delle dolcissime fossette ai lati delle labbra, mentre quello che mi aveva appena rivolto la parola aveva dei bellissimi occhi azzurri, mi persi a fissarli e per un secondo mi scordai del dolore, mi sentivo stranamente bene.
Loro aspettavano una mia risposta e il riccio iniziò a passarmi una mano davanti agli occhi provando a capire se ero nel mondo dei sogni. Lo ero: quegli occhi dovevano essere un sogno. Il biondino mi fissava con lo sguardo allarmato, stavo decisamente facendo la figura della pazza. “Meglio grazie” bisbigliai fissando il pavimento “cosa è successo?” domandai guardandomi intorno, “Ti abbiamo vista cadere per terra davanti al locale e ti abbiamo portata qui” fece il riccio “Stavamo pensando che forse sarebbe meglio andare all’ospedale..” continuò il biondo.
“No grazie, non c’è bisogno, ora sto molto meglio.” Riabbassai gli occhi a terra, ero imbarazzatissima. “Penso che andrò a casa ora, i miei saranno preoccupati e poi vi ho già disturbato abbastanza. Siete stati gentilissimi..” Inciampai provando a scendere dal letto e mi ritrovai con una guancia attaccata al pavimento. Un’altra figura di merda.
Il biondo si precipitò ad aiutarmi e mi tirò su, mentre il suo amico si limitava a ridere di sottecchi. “Tutto a posto?” la voce del biondo era di nuovo allarmata, aveva una bella voce. Mi persi ancora nei miei pensieri e se ne accorsero anche i due.
“Niall, non ce la fa a tornare a casa da sola, dalle uno strappo” disse il riccio. Niall, ecco come si chiamava il biondo. “Certo Harry” rispose lui e mi aprì la porta. Okay, almeno adesso sapevo i loro nomi. Salimmo nell’auto che era parcheggiata sul vialetto in fronte alla casa e mi sistemai nel sedile di fianco al suo; iniziavo a sentirmi meglio e la testa non faceva più male.
“Dove abiti?” mi chiese lui, “In via Santa Croce.” “Ok, so dov’è” disse sorridendo. Guardai fuori dal finestrino e notai che eravamo abbastanza distanti dal mio quartiere, ci avremmo messo una decina di minuti.
“Non mi hai detto come ti chiami..” “Roberta, ma tutti mi chiamano Roby” Tutti tranne Zayn ovviamente, che si ostinava con quel ‘Rob’.. Lui notò la mia espressione malinconica “Ti senti male?” “No no, ero solo immersa nei miei pensieri..” “Comunque, come mai ieri sera sei svenuta in discoteca? Avevi bevuto?” sembrava davvero interessato “No, un coglione mi ha rifilato una canna invece di una sigaretta, me ne sono resa conto troppo tardi..” abbassai lo sguardo imbarazzata, avevo paura di come mi avrebbe giudicare, “Ah” rispose lui.
Eravamo quasi arrivati.


Author's corner:
In questo capitolo appaiono altri due personaggi, e nelle prossime puntate scopriremo che ruolo avranno nella storia (TADADADAAAAN!)
Che bello sono già al quinto capitolo *-*
Vi prego LASCIATE UNA PICCOLA, MINUSCOLA, SCHIFOSISSIMA RECENSIONE! çwç Vi preegoo *siinginocchia*
Ps: Via Santa Croce non ho idea di dove sia, so che è a Milano ma non so dove. ùù
Mi piacerebbe ricevere almeno due commentini, sennò non so se avrò la voglia di scrivere ancora..(sì, è una minaccia!). 
Vi amo.
SomethingBeautiful, xx.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** It doesn't worth it. ***


 

It doesn’t worth it.

 
Mi voltai per guardarlo in faccia, aveva lo sguardo fisso sulla strada, era bellissimo, avrebbe quasi potuto competere con Zayn. Oh no, ancora a pensare a quello lì, dovevo togliermelo dalla testa una volta per tutte. In quel momento l’auto si fermò, lui scese e fece il giro per aprirmi la portiera, che gentile.
Scendendo me lo ritrovai di fronte, eravamo vicinissimi, potevo sentire il suo odore. Mi spostai combattendo l’istinto di saltargli addosso, volevo mantenere un minimo di dignità; e iniziai a dirigermi verso il portone.
Prima di aprire mi girai, lui era ancora appoggiato all’auto che mi fissava, mi ricordò improvvisamente quando Zayn veniva a prendermi per portarmi a scuola, gli occhi mi si riempirono di lacrime e un singhiozzo mi scosse mentre cercavo le chiavi nella borsa. Lui se ne accorse e si avvicinò, mi cinse le spalle con un braccio e mi aiutò ad aprire la porta.
Le lacrime continuavano a scendere dai miei occhi. Lui mi sorresse fino al divano e mi fece sedere “Se vuoi posso rimanere” mi sussurrò, Dio che voce sexy. Certo che volevo che restasse, che domanda stupida. “Si, ti prego” a quelle mie parole lui si sedette al mio fianco sul divano e mi prese fra le sue braccia.
Il suo odore mi colpì violentemente, cercai di non pensarci troppo, ma il fatto che avesse iniziato ad accarezzarmi un braccio non aiutava per niente. I miei pensieri vennero interrotti da un suo sospiro, e poi mi disse: “Non mi aspetto che tu mi dica perché stai piangendo, d'altronde sono poco più di uno sconosciuto per te, ma sappi che qualunque o chiunque sia il motivo, non ne vale la pena.”. Mentre lo diceva aveva lo sguardo piantato sul pavimento, doveva essere molto imbarazzato. Fissai ancora i suoi occhi, che ricambiarono.
All’improvviso dimenticai il motivo delle mie lacrime, stavo bene fra le sue braccia, era da un po’ che non mi sentivo così, sarei potuta rimanere abbracciata a lui per ore ed ore senza stancarmi. Lui posò una mano sulla mia guancia e mi spostò dolcemente la testa in modo da appoggiarla fra il mento e la spalla, avevo gli occhi fissi sul suo collo, mi chiesi all’improvviso come sarebbe stato baciarlo, ma la stanchezza prese il sopravvento e mi addormentai.

Mi risvegliai sdraiata sul divano con una coperta addosso, dov’era Niall?
“Niall?!” provai a chiamare, ma non rispose nessuno.
Mi alzai e notai un foglio sul tavolo in salotto, mi avvicinai e lessi il messaggio scritto con una calligrafia ordinata ed elegante: “Sono dovuto tornare a casa da Harry, per qualsiasi cosa qui c’è il mio numero, Niall” e, dopo aver letto le cifre scritte sotto, presi il cellulare e salvai il numero in rubrica.


Author's corner:
Capitoli sempre più corti yeee!(?)
Volevo solo darvi un'idea di come io mi immagino Roby fisicamente: qui, sì me la immagino più o meno come Taylor Momsen, solo leggermente più bassa e coi capelli neri (lavorate di fantasia ùù). Se recensite vi amo :3 

SomethingBeautiful, xx.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Too happy for hiding this smile. ***


Too happy for hiding this smile

 
La campanella stava ancora suonando e io già ero in classe seduta al mio posto. Ero sempre stata una tipa puntuale, odiavo far aspettare la gente, anche quando si trattava di venire a scuola. Nel giro di qualche minuto la classe si riempì, notai che la mia compagna era assente, tanto meglio, Emma non mi era mai stata molto simpatica.
Tutti cercavano modi diversi per passare il tempo mentre aspettavamo l’arrivo della prof: chi sonnecchiava con la testa sul banco, chi si scambiava effusioni nelle ultime file per non farsi notare, chi spettegolava con le amiche e poi io, che non facevo assolutamente niente, stavo con i gomiti appoggiati al banco e le mani fra i capelli pensando agli avvenimenti dell’ultima settimana, feci un resoconto:
prima Zayn mi lascia dopo aver passato la notte con me, frantumando inesorabilmente il mio cuore in tante piccole scaglie e creando un folle vuoto nello stomaco;
poi quella sigaretta in discoteca: nella mia mente non avrei mai smesso di ringraziare Ian per avermi fatto fumare quello schifo, lo so che è una contraddizione, ma se non fosse stato per lui, io non avrei mai potuto incrociare il mio sguardo con quello di..
Niall!” l’urlo mi era uscito spontaneo dalle labbra quando, ancora immersa nei miei pensieri, vidi la prof. d’inglese, Ms. Byrne, varcare la porta dell’aula a grandi passi seguita dal biondino. Alla mia esclamazione il ragazzo si voltò, e quando mi riconobbe mi fece un largo sorriso, sembrava sorpreso quanto me.
“Oh, vedo che qualcuno già conosce il nuovo arrivato, perfetto, così ti ambienterai prima.. Niall, puoi prendere posto in prima fila, al posto di Smith che è assente, poi faremo portare un altro banco..” la voce della prof era diventata un sussurro nelle mie orecchie, ero ancora troppo sconvolta dalla visione del ragazzo, non ci potevo credere, era un mio compagno di classe, avrei potuto vederlo ogni giorno.
Lui camminò fra i banchi per poi arrivare a quello vuoto di fianco a me e si sedette. Si voltò e mi sorrise, il mio cuore perse un battito, riuscii a schiarirmi abbastanza le idee da ricambiare il sorriso, poi tornai con gli occhi sul libro cercando, invano, di concentrarmi sulla lezione. Si rivelò un’impresa impossibile, sapevo che lui era a qualche centimetro da me, sentivo il suo respiro e percepivo il suo sguardo trapassarmi.
Nascosta dai miei capelli mi scappò un sorriso, non so se lui se ne accorse intento com’era nel fissarmi, ma ero troppo felice per poterlo nascondere.



Author's corner:
Ciao belleee!(?) Oggi sono abbastanza felice perchè qui a Milano c'è un sole che spacca di bruttoo(?) lool
Ok, torniamo serie, prima di tutto ringrazio chi commenta e mette la mia storia fra le seguite/ricordate/preferite: siete pochine ma per essere la mia prima FF mi accontento eccome ùù
Poi volevo farvi sapere che sto scrivendo una OS a rating rosso (sì, qualcosa di abbastanza sconcio), precisamente una FemSlash (sì, due ragazze che fanno le porcate) per cui se vi piace il genere e, ovviamente, avete un'età adatta per leggerla, quando (e se) mi deciderò a pubblicarla ve lo farò sapere! :D
PS: Mi sono resa conto che l'Author's corner è quasi più lungo del capitolo stesso.. lol 

SomethingBeautiful, xx.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** She's mine. ***


She’s mine.

 
“Quindi ti sei trasferito da Firenze da poco, per quale motivo?” Io e Niall stavamo camminando lungo il corridoio, lui era a pochi centimetri da me, mi sfiorava quasi il braccio.
“Per il lavoro di mio padre. Non ho mai vissuto per molto tempo nello stesso luogo, ma sembra che ci fermeremo un bel po’ a Milano” mi fece un sorriso a trentadue denti e io percepii le mie ginocchia che iniziavano a tremare. “E Harry? E’ tuo fratello?” era improbabile visto che non si assomigliavano per niente, ma glielo chiesi lo stesso. “No, Harry è un mio vecchio amico; lui vive qui da molti anni, per cui appena sono arrivato ho pensato di chiamarlo, per passare un po’ di tempo con lui” sembrava davvero felice mentre parlava del suo amico.
Ero talmente presa dalla presenza del biondo al mio fianco, che non mi accorsi di Zayn che camminava nel verso opposto al nostro e ci stava venendo incontro. Si fermò davanti a me e non sembrò nemmeno accorgersi della presenza di Niall “Vieni a pranzo con me?” disse con un sorriso spavaldo e malizioso sul volto. Non sopportavo quel suo modo di fare, come se non fosse successo niente. “Vaffanculo Zayn” risposi secca cercando di scansarlo.
“Dai, è solo un pranzo..” disse mettendomi una mano sulla spalla.
Avevo bisogno di un modo per togliermelo dalle scatole una volta per tutte; guardai Niall che era alla mia sinistra e gli afferrai la mano intrecciando le mie dita con le sue “Sto con lui adesso Zayn, non farti più vedere”
Il moro squadrò Niall spostando il suo sguardo dai capelli alle scarpe facendo una strana smorfia con le labbra e alzando un sopracciglio con fare schifato; il biondo invece sembrava molto tranquillo e sostenne lo sguardo torvo di Zayn. I due rimasero a fissarsi per un po’, come se Zayn sospettasse che era una bugia e aspettasse solo che Niall cedesse.
Io intanto li fissavo nervosa, non potevo far a meno di guardare quanto fossero belli, erano due tipi diversissimi di bellezze; uno era moro, con la pelle olivastra, gli occhi nocciola e le labbra piene e carnose, mentre l’altro era biondo, con la pelle quasi diafana, gli occhi azzurri e le labbra sottili e delicate. Mi soffermai a fissare Niall, forse non era bello come Zayn, ma ogni volta che i nostri occhi si incrociavano mi sentivo stranamente protetta e al sicuro, cosa che non avevo mai provato nei confronti del moro.
Niall lasciò lentamente la mia mano, senza mai staccare lo sguardo da Zayn, e poi con il braccio mi cinse il fianco avvicinandomi a lui. Poi con voce bassa si rivolse a lui: “Stai lontano da lei, l’hai persa ormai. Adesso è mia!” sibilò. Il mio cuore impazzì del tutto, anche se sapevo che era una finzione, sentir dire che ero sua mi aveva sconvolto. Feci un sorriso vittorioso in direzione di Zayn prima che il biondo stringendomi mi trascinasse fuori da scuola.




Author's corner:
Non pensate anche voi che Niall sia la cosa più bella, tenera e meravigliosa del mondo?
Ok, tornando alla storia: non ho più un minimo d'ispirazione, per cui il nono capitolo potrà metterci davvero moolto tempo ad arrivare, spero di riuscire comunque a partorire(?) qualcosa di decente ;D
Vi prego sempre di recensire e ringrazio tutte voi che mettete fra seguite ecc. VI AMO!

SomethingBeautiful, xx.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Something to die for. ***


Something to die for.

 
“Niall, grazie mille per avermi salvata!” esclamai verso di lui sorridendo.
Stavamo ancora camminando, e lui aveva ancora il suo braccio intorno alla mia vita, le mie gambe tremavano a quel contatto.
“Figurati, è stato un piacere” rispose ridendo.
La sua risata mi riempì la testa, era il più bel suono che avessi mai sentito, iniziai inevitabilmente a ridere anch’io senza accorgermi che eravamo già davanti a casa mia.
Appena ripresa dalla risata iniziai a frugare con le mani dentro la borsa esplorando tutte le varie tasche alla ricerca delle chiavi di casa, finalmente le trovai e aprii la porta, lui era ancora al mio fianco. Mia madre non c’era, era partita per un paio di giorni per lavoro, succedeva spesso.
“Entri a prendere qualcosa da bere?” gli chiesi con un sorriso a trentadue denti, lui ricambiò e dopo aver annuito entrò in casa.
Si diresse verso il divano e si sedette senza dire niente, io intanto mi diressi in cucina aprendo il frigo e tirando fuori due birre. Tornai in sala e mi accasciai al suo fianco porgendogliene una, lui l’afferrò dedicandomi l’ennesimo sorriso mozzafiato, il mio cuore si sciolse. Iniziammo a bere in silenzio, era come se non servissero le parole, stavamo bene in silenzio. Poi lui ruppe quella quiete: “Allora era per lui che piangevi l’altro giorno, era per quel Zayn..” “Sì, ma non voglio più averci niente a che fare” cercai di sembrare decisa, ma la voce mi si ruppe. Non volevo piangere ancora davanti a Niall, e non volevo più soffrire per colpa di quel bastardo. Lui mi strinse in un abbraccio posando la birra per terra. Era già la seconda volta che ci trovavamo su quel divano, io che piangevo e lui che mi consolava, non poteva andare avanti così.
Spostò il volto di fronte al mio, adesso eravamo davvero vicini, i nostri nasi quasi si sfioravano. Sentivo il suo profumo nelle narici e i suoi occhi, azzurri e bellissimi, nei miei, così stupidamente marroni e normali.
Il suo sguardo si spostò sulla mia bocca, notando che mi stavo inconsciamente mordendo il labbro inferiore. La distanza tra noi si ridusse ancora fino a scomparire, le sue labbra si poggiarono morbide sulle mie, poi delicatamente si dischiusero lasciandomi via libera nella sua bocca. Le nostre lingue si unirono in un bacio dolce e appassionato nello stesso tempo. Gli stringevo i capelli con una mano e con l’altra gli accarezzavo una guancia, come per assicurarmi che il suo viso non si allontanasse dal mio; mentre lui mi stringeva per i fianchi stringendomi sempre più a lui e avvicinandomi pericolosamente al suo corpo.
Non mi ero mai sentita così felice e spensierata come in quell’istante.

Mia madre diceva sempre: “Se non riesci a trovare qualcosa per cui vivere, allora trova qualcosa per cui morire.”
E io l’avevo trovato, avevo trovato Niall.





Author's Corner:
Ok, questo è decisamente il peggior capitolo di tutta la storia dei capitoli. Non ho più un minimo d'ispirazione, per cui ho saggiamente deciso di finirla qui. Sì, questo è l'ultimo capitolo!
Magari più in la troverò un modo per continuare questa FF, ma per adesso penso che mi dedicherò esclusivamente a One Shots ;)
Riguardo al capitolo:
-l'ultima frase, quella detta dalla madre di Roby, è ispirata da una frase detta da Tupac Shakur (se non sapete chi è, andate a cercarlo su Wikipedia e vorgognatevi! ùù) e quella originale sarebbe: "My mama always used to tell me: 'If you can't find somethin' to live for, you best find somethin' to die for." *R.I.P. Pac*
-Nell'ultima scena mi ero spinta un po' oltre, poi mi sono ricordata che questa FF era a Rating Giallo e ho dovuto tagliare tutto D: ahaha
Volevo ricordare Lucio Dalla, sempre nel cuore degli italiani.
E per ultima cosa volevo ringraziare tutti/e quelli/e che hanno recensito (1Daddict_; BENNYloveEFP; xniallsays; Carrots_x; VasHappeninGirls_; ___EndlessLove), quelli/e che hanno messo nelle seguite (VasHappeninGirls_; Shashon_94; Rebby33; Carrots_x), nelle ricordate (Vashappeningirl_; Laura_x; BlissAriel) e nelle preferite (BeautifulMistake; naomi12; Ready).
VI AMO! :D

SomethingBeautiful, xx.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=957871