Unforgettable date

di Aurora_Sogna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 17 Settembre 1939 ***
Capitolo 2: *** 12 Agosto 1571 ***
Capitolo 3: *** 12 Agosto 2006 ***
Capitolo 4: *** 13 Agosto 1849 ***
Capitolo 5: *** 31 Marzo 1282 ***
Capitolo 6: *** 30 Marzo 2004 ***
Capitolo 7: *** 25 Settembre 1792 ***
Capitolo 8: *** 25 Febbraio 1947 ***



Capitolo 1
*** 17 Settembre 1939 ***


Quando Ivan esordiva con il suo solito "Un giorno sarete un tutt'uno con Madre Russia", lui sghignazzava. Si dava un certo contegno per non scoppiare a ridere meritandosi sguardi terrorizzati e irritati di Lituania. Cosa poteva farci se proprio non riusciva ad avere paura.
Non era coraggio, ne era sicuro.
Forse incoscienza
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Le mani strinsero di più il tavolo mentre la superfice legnosa gli irritava la pelle dello sterno, forse gli era anche  entrata qualche spina.
Spalancò la bocca per prendere aria, boccheggiò ma sembrava non riuscisse neanche a respirare. Si morse il labbro inferiore per non mostrare segni di dolore, non gli avrebbe dato quella soddisfazione.
Lui amava vedere soffrire, non avrebbe che accresciuto il suo piacere.
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-La Russia ha invaso il nostro territorio-
Neanche allora aveva avuto paura. Aveva continuato a mangiare il suo Serniki, gustandoselo senza il minimo risentimento.
Non coraggio. Non spavalderia.Incoscienza?
Forse stupidità.

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Le dita di Ivan quasi laceravano la carne dei suoi fianchi, sembrava che quella tortura non finesse più. Poi finalmente, si fermò. Sentì il liquido caldo scorrergli fra le cosce, misto sicuramente a sangue. Russia si concesse un sospiro, allontanandosi dal corpo di quello.
Sentì il rumore della cerniera che si richiudeva e della cintura che tornava a suo posto.
LE gambe tremavano per la tensione a cui erano state sottoposte, poi lentamente crollarono e lui scivolò a terra, sul pavimento gelido.
Doveva essere gelido con le temperature che c'erano, ma lui non sentì niente.
Come se non fosse più nel suo corpo, come se fosse riuscito a scindere l'anima. Come se non avesse più tatto.
Ascoltò i passi di Ivan che si allontanavano quasi con sollievo, poi si fermò e lui aprì finalmente gli occhi in allerta.
-Benvenuto nell'URSS, Polonia-
Lo lasciò solo
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Si, si era trattata proprio di stupidità.
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17 settembre 1939, l'Unione Sovietica invade la Polonia.
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Nee...Finalmente sono riuscita a finirla: l'avevo in cantiere da un po', insicura sul pubblicarla. E sinceramente sono ancora insicura ora.
Ma che senza aveva averla sul pc, senza un'utilità?
BEh, come sempre sepro di aver trasmesso le emozioni in poche parole.
Grazie a chi ha letto e a chi recensirà!
Un Bacio
Lily123

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Capitolo 2
*** 12 Agosto 1571 ***


Certe cose, L'Italia del Sud, faceva finta di non capirle. Ma aveva notato lo sguardo stanco di Antonio quando quel giorno era tornato. Aveva notato da un semplice sguardo una sorta di tristezza e rassegnazione.
Da un semplice sguardo aveva capito che Spagna, non se la steva passando proprio benissimo.
Certe cose, Romano, fingeva non gli interessassero. Sapeva però che quando era giu' di corda, Antonio, faceva un abuso spropositato di pomodori e quando finivano non aveva altra scelta che rimanere in camera sua. Preferiva restare chiuso in quelle quattro mura e stare da solo piuttosto che evitare di concedergli il suo solito sorriso.
Certe cose, Lovino, preferiva farle capire, che dirle esplicitamente. Fu per questo che quella sera, Antonio tornando a chiudersi nella sua camera, trovò un pomodoro rosso e maturo poggiato sulla scrivania, gli fu impossibile non sorridere.

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12 Agosto 1571: L'invincibile Armada viene sconfitta al largo delle Isole Orcadi e sulle Isole Shetland.
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Siiii, e così diventò una raccolta!
Potevano mai mancare i miei due pupilli?
Ma ceeeeeeeeerto che no!
Garzie a chi ha letto e chi recensirà
Baci
Lily123

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Capitolo 3
*** 12 Agosto 2006 ***


Si respirava un'aria nuova, qualcosa sarebbe sicuramente cambiato, ne era certo. Gli ufficiali americani erano agitati gia da qualche mesetto perchè finalmente l'Islanda iniziava a capire. Alcune cose, all'Islanda non andavano più bene.
Aveva capito che era difficile proteggere se stesso con le sue sole forze, ma aveva capito anche che l'atteggiamento dispotico di Alfred non era per niente una cosa giusta.
All'inizio affascinato dai suoi paroloni, l'America sapeva davvero parlare bene, si era fatto abbindolare, ma ora determinate cose non gli stavano più bene.
E quella mattina, quando l'aria gelida della sua terra gli pizzicò il viso, sentì profumo di novità.
L'Islanda aveva capito che ricevere protezione non significava necessariamente sottostare a chi te ne dava. Aveva capito che dare non implicava l'avere e che l'avere, viceversa, non implicava il dare.
Fece un grande respiro, nonostante il freddo che gli invase i polmoni.
Si, c'era proprio aria di novità...
Islanda aveva capito.

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-E' finita! E' Finita! America ha ceduto, finalmente ora ci sono io!-
Lui non rispose, lasciò che l'altro gli alzasse il viso con le mani e si abassasse per baciarlo.
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E se l'aveva capito era stato sicuramente grazie a Norvegia.
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12 Agosto 2006, gli ultimi quattro F-15s Americani lasciarono lo spazio aereo islandese,  la Norvegia si occuperà di pattugliarlo.
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Pazza ideaaaa...Ma quanto mi piacciono questi paesi nordici? tanto .-.
Peccato si sappia così poco di loro! E io ovviamente devo sempre strafare .-.
Ahahah!
Ringrazio sana_chan per aver recensito lo scorso capitolo, sperando che ti sia piaciuto anche questo!
Grazie a chi ha letto e a chi recensirà!
Baci
Lily123

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Capitolo 4
*** 13 Agosto 1849 ***


Stanca guardò il suo riflesso allo specchio, quando sarbbe finito tutto questo?
Il labbro le sanguinava ancora e il braccio le doleva ad ogni minimo movimento, forse era slogato. Ivan non si era minimamente preoccupato della posizione innaturale in cui glielo aveva messo dietro la schiena. Sfiorò le labbra della sua immaggine, tremavano ancora. Abbassò il capo.
Non riuscì neanche più a piangere, sembrava che  avesse finit tutte lacrime. Quando, quando quello strazio avrebbe lasciato il posto anche solo a una dolce malinconia?
E Roderich era stato in silenzio a guardare lo spettacolo di lei che moriva ancora una volta. Aveva sentito...Si, lei aveva sentito un'altro pezzo della sua anima scappare via dal suo corpo.
Si lasciò scivolare in terra perchè le gambe non la tenevano più, mantenendo un pugno chiuso sullo specchio. Sospirò piano, come per non farsi sentire.
La musica del pianoforte le arrivò alle orecchie, ma per quanto fosse dolce, bruciava. Le dilianava i pensieri.
Poggiò la fronte sulla superficie fredda, singhiozzava e gemeva, ma non riusciva a piangere e questo era così degradante.
Era stato bello pensare ad un'Indipendenza.
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-Odi così tanto essere qui? Ma cosa ti manca?-
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Non si era accorta che fosse arrivato lì e che avesse aperto la porta, facendo entrare uno spiraglio di luce. Si girò quel poco per poterlo guardare.
Piangeva, il suo cuore sanguinava. Prigioniera di un amore ossessivo che non le lasciava niente.
Sorrise rassegnata.
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-La libertà-
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L'Austria la lasciò da sola, senza rispondere, aggiustandosi gli occhiali sul naso. Quel sorriso rassegnato, lo aveva colpito ancora di più. Sapeva non sarebbe stato facile rivederla, ma avrebbe preferito di gran lunga una padellata.
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13 Agosto 1849, le truppe magiare incominciarono così una lunga collezione di sconfitte, che portò il generale dell'esercito ungherese Artúr Görgey alla resa.
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Breve nota:Alla dichiarazione d'indipendenza ungherese, l'Austria reagì, sostenuta dalla Russia, con la guerra che portò alla sconfitta del movimento indipendentista e alla riannessione dell'Ungheria alla corona asburgica.
Detto questo, grazie mille a sana_chan che fedelissima commenta! Grazie come sempre della recensione e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!
Grazie a chi ha letto e a chi recensirà!
Baci
Lily123

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Capitolo 5
*** 31 Marzo 1282 ***


Non aveva mai creduto che Romano fosse uno sfaticato buono a nulla, un vigliaccio eccellente solo nella fuga. Non aveva mai pensato a Romano come a qualcuno che si lasciava vivere passivamente per paura di un qualche risvolto negativo che avrebbe potuto sfociare persino in una battaglia.
Non aveva mai sottovalutato Romano nè come nazione, nè tantomeno come uomo.

 
-Ma guardati, mi querido.-
-Sta' zitto, bastardo.-
-Avresti potuto aspettarmi, sei più morto che vivo...-
-Francia è messo peggio.-
Aveva provato ad abbracciarlo, realmente felice che fosse ancora lì, e che fosse merito delle sue proprie forze, sopratutto.
Ma lui l'aveva scansato, ancora una volta.
-Allontanati, deviato!-
-Eh, Romano, ma intanto sono meglio di Francia?-
Era una domanda? Se lo era, era sicuramente una domanda retorica e il più piccolo che già conosceva la risposta, arrossì e si maledisse per questo. Antonio preferì non infierire e sorridendo lo aiutò a curarsi delle sue ferite.

 
Non aveva mai sottovalutato Romano.
Questo fu un errore di Francis, in realtà.


 
 
 
 
31 Marzo 1282, i Vespri Siciliani.

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Capitolo 6
*** 30 Marzo 2004 ***


Era difficile che Veneziano non sorridesse. Era difficile che Romano non sbraitasse. 
Era difficle che Veneziano smettesse di saltellare ovunque. Era difficile che Romano non lo seguisse per evitare di perserlo.
Era difficile vederli composti.
Non era facile trovarli dove li si aveva lasciati, anche solo cinque minuti prima.
Fu quindi traumatico, per chiunque incontrasse il loro sguardo, vederlo così pensieroso. Sofferente. Arrabbiato.
Vederli seduti a fissarsi senza una particolare espressione, proprio loro che con il corpo tendevano ad esternare ogni tipo di emozione.
 
-Abbiamo sbagliato tutti. In guerra si sbaglia sempre. Eh, Lovi?-
-Eh, si. Probabile.-
 
Era un tentativo di lenire contemporaneamente dolore e sensi di colpa? 
Era un tentativo sicuramente fallito. 
Romano scrollò le spalle, Veneziano portò una mano a coprirsi gli occhi massaggiandoseli. Niente sarebbe tornato indietro, nessuno sbaglio, nessuna vigliaccheria, nessun atto eroico, nessuno.
 
-E' egoista dire che fa male se si considerano tutte le morti? E' egoista  dire che fa male considerando che neanche i nostri si sono risparmiati in crudeltà, alle volte?-
-Non lo so. Forse è meschino.-
-Però fa male, Lovi, fa un sacco male pensare che sarebbe stato facile evitare che accadesse. Sarebbe stato facile. Eh, Lovi?-
-Eh, si. Probabile.-
 
 



 
 
 
 
30 Marzo 2004, con la legge n.92 si è istituito nella giornata del 10 febbraio di ogni anno il "Giorno del ricordo", in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata.




 


Ringrazio in primis Haruakira e NaruHina91 per aver recensito la (e le) precedenti storie, con l'augurio che vi sia piaciuta anche questa!
Ringrazio inoltre chi ha letto e chi recensirà!
Baci
Lily123

Ah! Piccolo avviso: sto attendendo il cambiamento di nickname, quindi a breve potrei diventare Aurora_Sogna (Sì, dalla canzone dei Subsonica). Ora, so che non interessa praticamente a nessuno, però...
DOVEVO VANTARMI DEL MIO NUOVO NICK DA QUALCHE PARTE! Gnè!

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Capitolo 7
*** 25 Settembre 1792 ***


Avrebbe potuto davvero aspettarsi di tutto da Francis, di tutto. Ma mai, mai, avrebbe pensato ad una probabile unione con Austria.
Non che l'infastidisse, ben s'intenda.
Era quella "Madame la Dauphine", ad essere talmente spocchiosa, così convinta che bastasse indossare abiti alla moda, per ritenersi elegantemente francese. Ma, Arthur ne era certo, Francis non avrebbe mai indossato il color "Sterco d'oca" solo perchè qualche stilista francese d'astrapazzo s'era messo in testa di renderlo il nuovo colore dell'anno.
Non che s'interessasse di moda francese, ben s'intenda.
Quanto avrebbe potuto resistere Roderich con Francis? Insomma... Non è che il damerino avesse un così grande spirito di sopportazione.
E poi Francia era davvero troppo diverso. Avrebbero sicuramente finito per ignorarsi.
Insomma, vuoi per un motivo, vuoi per l'altro, era sicuro che non sarebbe potuto durare.
Non riuscì a trattenere un sorrisino compiaciuto, quando s'avverarono le sue previsioni.
Non che desse grande importanza a quelle vicende, ben s'intenda.
 
-Oh, Angleterre! Nota che anche in versione repubblicana sono molto più affascinante ed elegante di te, ammetti la mia superiorità!-
-Sei proprio un incoerente. Non era "Liberè, egalitè, fraternitè"? Quale parte di egalitè non t'è chiara?-
-Cherié! Mi citi anche, come ti interessi!-
 
Non rispose. Non perchè non sapesse rispondere.
Non che s'interessasse di Francis e di quello che gli accadeva, ben s'intenda.





 
 
25 settembre 1792: nasce la Prima Repubblica Francese "Una ed Indivisibile".









Suppongo che dopo i toni pesanti in cui si era incappati, una ventata di freschezza e, perchè no, un sorrisino!
Ringrazio, NaruHina91 e Haruakira che fedelissimi, ormai, hanno recensito il precedente capitolo! Grazie mille!
Grazie a chi ha letto e a chi recensirà!
Baci
Lily123

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Capitolo 8
*** 25 Febbraio 1947 ***


Stracciò la carta geografica in due parti, poi in quattro ed in otto, si impegnò affinchè il pezzo più grande fosse quanto un'unghia.
Era inammissibile: come si poteva cancellare una storia di magnificenza così, su due piedi?
 
-Come sei drastico, Gilbert, sei solo diventato parte della Germania.-
Lui portò una mano al petto, come se gli stesse per venire un infarto con fare davvero troppo melodrammatico.
-Solo? Liz, solo? Dove diavolo è finita la magnifica Prussia?! West mi sentirà!-
-Proprio qui, dov'era prima. Solo che ora si chiama Germania.-
-Tu... Tu...Brutta megera! Sei contenta! Ammettilo, la tua è tutta invidia. Beh, non posso biasimarti, anche io sarei invidioso del mio essere così magnifico, devi essere più matura però, te l'ho sempre detto: l'invidia è una brutta cosa. Ormai ci sono abituato, è i rischi in cui si incorre essendo magnificamente divini.-
Contro ogni previsione, Ungheria non si armò di padela, piuttosto sorrise sorniona, quella era già una bella rivincita: Gilbert blaterava tanto perchè proprio non sapeva nascondere il suo orgoglio ferito.
-Oh, andiamo: non hai più significato geografico o politico, ma hai comunque un grande significato storico e culturale!-
Non sembrava un modo per consolarlo: Ungheria aveva volutamente usato un tono ironico ed un sorrisino ancora più irritante.
-Ma... Sappi una cosa: anche se non c'è scritto Prussia, tutti sanno chi sono. Non basterà cancellarmi da una ignobile cartina geografica per ridurre la mia magnificenza! Il vostro piano non andrà a buon fine: ho capito che è una congiura, tutti i più grandi sono destinati a questo; figurati io che sono il più grande! Invidiosi! Invidiosi! Me magnificamente misero!-
 
Era troppo preso ad elogiarsi per accorgersi che ormai Ungheria era già fuggita, non s'accorse neanche di quanto ghignasse.
Troppo preso dal suo magnifico complesso d'inferiorià, questo sconosciuto prima, dovuto a quella nuova, stupida, ignobile cartina.






25 febbraio 1947: la legge n. 46 emanata dal Consiglio di controllo alleato (generale statunitense Lucius D. Clay e maresciallo sovietico Vasilij Sokolovskij) cancellava la Prussia dalla carta politica europea.








Ahahah! Ammetto di essermi divertita a scrivere questo capitolo: io adoro Gilbert e chiedendomi come avesse dovuto reagire a quest' "ignobile" avvenimento, è uscita questa drabble!
Ringrazio Haruakira, Cosmopolita e NaruHina91 per aver recensito la scorsa drabble!
Grazie a chi leggerà e a chi recensirà!
Baci
Lily123

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