Il Ruggito Del Pensiero

di Ginger Si Nasce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima di Cominciare ***
Capitolo 2: *** Poesie Sulla Scuola ***
Capitolo 3: *** Poesie Sul Giorno, La Notte, La Luna, Le Stelle, L'Alba ***
Capitolo 4: *** Poesie Sui Mesi e Sulle Stagioni ***
Capitolo 5: *** Poesie Sul Ghiaccio e Sulla Neve ***
Capitolo 6: *** Poesie Su Genova ***
Capitolo 7: *** Poesie Sul Mare ***
Capitolo 8: *** Poesie Su Ambienti Naturali e Artificiali ***
Capitolo 9: *** Poesie Sul Mio Violino e Sulla Musica ***
Capitolo 10: *** Poesie Poeticamente Polemiche ***
Capitolo 11: *** Poesie Per Amici e Parenti ***
Capitolo 12: *** Poesie Non Meglio Classificabili ***



Capitolo 1
*** Prima di Cominciare ***


 

PRIMA Di COMINCIARE

Prima che noi si cominci,

ti chiedo una cosa sola:

vieni davvero in cerca di poesie?

Qui non trovi né strofe né rime,

solo parole cadute su un foglio

dalla punta di una penna senza dita.

Questi son solo e veramente versi:

il ruggito del pensiero.

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Capitolo 2
*** Poesie Sulla Scuola ***


 ARTISTA
C'è un fantasma,
nell'aula fredda e scura,
condensazione satura di arte.
E muove,
Nei suoi abiti avvolgenti,
un suo corpo, privo di contorni
Perfetto,
nello scenario impressionistico
di questa nostra inetta classe.
 
Ma il suo aperto in un grido volto,
a sbarrati occhi ricerca
nelle mani la calda morsa
di una matita.
 
L'arma che crea e distrugge.
Il suo scettro, nel regno di carta
di cui noi siamo inconsapevoli pedine.
 
L'Artista.
Condannata a professoressa.
Destinata a ignota vita
E illacrimata sepoltura.
 
A SILVIA
Alla mia Silvia,
che ancora, spero, vive
che ancora, spero, insegna
che ancora, spero, ride.
Come faceva un tempo,
quando ci conoscevamo ancora,
quando, contro ogni regola
m'ha insegnato a scrivere poesie.
 
Alla mia Silvia,
Per quel suo grande errore
Per la sua forza d’animo
Per il suo grande cuore.
Perché so che rimembra ancora
il tempo in cui è stata
la mia prima professoressa di italiano.
 
Di NUOVO SILVIA
Di nuovo Silvia,
che masticava le ore
come il tabacco di toscanelli andati a male
storceva il naso
sputava in una tabacchiera:
ricamava abilmente una poesia
sul tessuto stopposo della noia
 
PROFESSORESSA DI FRANCESE
Sulla tua pelle,
raggrumata in lunghe rughe
giace il fantasma di una bellezza arcana.
Sulle tue labbra, cicatrici di baci,
tra i tuo capelli, ombre di carezze.
Parigi, cosa mai ti ha dato?
Solo un nostalgico, leggero amore,
il cui ricordo rimane sul tuo corpo,
come i segni rossi di una grammatica sbagliata
 
BAMBINA
Va a scuola,
il vento suona un valzer,
ma i capelli legati non danzano.
 
SCUOLA
Spiega la professoressa,
una vecchia poesia,
alunni disattenti ad ascoltare:
lo sguardo perso
al cielo mira.
Lei li guarda,
Sorride:
Fiammella nel cuore s’accende:
ricordo di fanciullezza perduta
 
LETTERATURA
(''solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana" A. Einstein)
(solo)
Larve umane,
spuntate fuori da biblioteche
sanno popolare i miei incubi.
E (Due cose sono)
i dialoghi e i canti
dei notturni pastori erranti o viaggiatori
Entrambi fagocitati dalle ombre
Che (infinte)
E volte a un cielo di stelle,
invocano sconsolate la luna
E (l’Universo)
Che spiava di nascosto
 tra le dita discostate della mano
La lori paura ad occhi aperti,
Nel serioso tentativo di non guardare
(e) forse di non vedere neanche
Densi cumuli di mera carta straccia
Farfugliante le bozze di poesie,
già destinate ad un loro oblio mostruoso
di pubblica e privata dimenticanza;
vittime
del(la stupidità umana)
 
LA MATEMATICA
La matematica non è una scienza esatta
la matematica non è un’opinione
la matematica è un altro tipo di musica:
la canzone che i numeri cantano
un’ora prima di andare a dormire.

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Capitolo 3
*** Poesie Sul Giorno, La Notte, La Luna, Le Stelle, L'Alba ***


  
ALBA  (banale)
Nell’ aria leggera, immobile, grigia
del colore del canto degli uccelli 
il sole fa capolino, tra i monti
dilaniando la notte.
 
UN GIORNO
All’esplosione della prossima alba,
pioveranno le grida degli uccelli
su i campi spaventati ed oleosi
di un denso, rugiadoso sudore freddo:
come lacrime.
Quando a sera la brina sarà asciutta,
nell’ultimo frinire dei grilli
schioccherà la lingua della sera.
E con un risucchio morirà il giorno.
 
LA NOTTE
Ho solo inchiostro nero
per definire la notte:
solo il colore spento del mio televisore muto.
Ma non basta,
tutto questo inchiostro nero,
per spiegarti che la notte notte non è nera,
Ma che ha il colore di una sinfonia di tinte
che con gli anni si sono escluse dall’arcobaleno.
E del borbottio di parole blasfeme,
che con Dio si sono escluse dalle nostre bocche.
E dei gesti,
esclusi dai nostri giorni.
E dei pensieri,
esclusi dalla mia mente.
 
IL CIELO Di NOTTE
Il cielo di notte
è un diamante opaco.
Il cielo di notte
ha mille occhi.
Hai mai visto il cielo di notte?
Di sicuro lui ha visto te
 
STELLA CADENTE
Ciao,
sono una stella cadente.
Una stella che inciampa nel buio,
che graffia il cielo piombando,
come un brivido di fuoco freddo.
 
LUNA NUOVA
E' invecchiata in fretta questa luna:
pochi giorni e la trovo già piena,
di nuovo fuggitiva e schiva
ai raggi vetrosi del sole,
e che vergognosa si nasconde,
ai nostri sguardi di lupi mannari
Pochi giorni e poi sarà nuova.
 
ALLA LUNA
Per una luna che, imperniata, dondola
nel timido cielo della notte,
vorrei scrivere qualcosa in rima:
ma non trovo le parole adatte.
E costretta a sciogliere i versi
in una breve canzonetta irregolare
senza metrica, priva di niente,
mi rendo pura del tuo candore sfregiato.
Come il lieve brivido bianco
che mi accarezza la pelle di sera

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Capitolo 4
*** Poesie Sui Mesi e Sulle Stagioni ***


 

A SETTEMBRE (il mio periodo ermetico)

Brandelli di nuvole

Brandelli d’estate

Si rincorrono nell’attesa

Di un sussidiario nuovo

 

ESTATE

(Nata come una canzone per la voce di Fiorella Mannoia sul ritmo di "Amico Fragile". Prego di pensarla come tale)

Ho visto il sole alzare gli occhi sulla Terra,

con tanta sicurezza,

dopo l’ennesima buonanotte,

che mi sono chiesta se davvero si trattasse

dello stesso sole stanco

Del nostro ultimo tramonto.

E ho visto il caldo, laido vento dell’ovest

Soffiare così torbido, da sembrare grigio.

E gli spicchi fradici

di mandarini-ombrelloni

A mille e a mille sbucciati sulla spiaggia.

E mi sono detta: rimanda sempre a domani

quello che è vitale che tu non faccia oggi.

Ed ho pensato agli amici dell’estate

e ai loro irriducibili: «ti ricordi»

come se davvero ci fosse anche solo una singola estate

da dimenticarsi

o da rammentare.

E "rammentare" significasse "rammendare"

I calzini bucati della nostra infanzia.

Quando ancora credevamo possibile

Che esistessero mondi

Al di là di questo

E che bastasse una granita ghiacciata

Per essere partecipi di un’inutile vita

Come se ci fossero cose da fare oggi

o addirittura un domani per poterle rimandare.

Ma era ovvio che un domani ci fosse

Perché era ovvio: domani è già estate.

 

INVERNO

Bianco paesaggio immobile,

deturpato dal morso della neve

implacabile fiocchetta lieve

morde e mastica l’inverno.

Silenziosa si ammucchia precisa

sotto l’occhio spietato del sole

nell’intonaco grigio del cielo

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Capitolo 5
*** Poesie Sul Ghiaccio e Sulla Neve ***


 LA NEVE
La finestra è un occhio bianco
sbarrato su un nulla scartavetrato:
le nuvole si sfaldano in fiocchi
e cadono silenziose per terra
“È fredda l’aria d’inverno!”
grida stupita la neve.
 
AMORE D'INVERNO
Vento e neve, padroni della piazza.
Ed ecco, che le sussulta ancora:
s'ingolfa
si alza, gira, e vola
ricade, anelante e poi si cheta.
Lui la prende
tra le sue braccia
e stinge:
costringe in spirali ghiacciate,
allacciati, traversano la piazza
ed uniti insidiano la porta.
E subito il vento la dimentica
l'abbandona, ansimante nell'ingresso.
Disastro di neve, freddo e vento
pioggia ed amore d'inverno.
 
GALAVERNA
Cristalli di freddo dondolano
appesi ai rami perplessi
riflessi
negli occhi di una fronda ghiacciata:
perché sei così istantanea e fredda morte,
galaverna?

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Capitolo 6
*** Poesie Su Genova ***


 

 

GENOVA (1)

Silenzio sullo scorcio di spiaggia

battuta giorno e notte dalle onde

Le quali si abbattono incessanti

E masticano i ciottoli scuri.

 

Silenzio

rotto solo da una barca

Che un pescatore tira a secco

E torna a casa

 

Una casa,

delle tante case,

che compongono quella parte di Genova

che a noi piace ancora ricordare

come un villaggio di pescatori.

Un villaggio di uomini abbracciati al mare.

 

GENOVA (2) (Altro periodo emetico e dialettale)

Zena,

creuze de mä

creuze de munti.

 

BOCCADASSE

Boccadasse fuori dalla città

Fuori dal mondo

Allunga la lingua verso il mare

E si scotta con l’acqua salata

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Capitolo 7
*** Poesie Sul Mare ***


 

 

IL MARE

Il mare vortica,

sulle spire della storia:

calmo dei mostri leggendari

che tornano a popolarlo la notte

Quando danza come un cielo capovolto

al loro millenario respiro.

 

MARE D'OGGI (un'altra poesia da cantare con la voce di di Fiorella Mannoia)

E così questo sarebbe il mare:

la sabbia è polvere

e l’acqua è benzina,

nel cielo blu stinto di crema solare,

non ci sono nemmeno più le meduse

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Capitolo 8
*** Poesie Su Ambienti Naturali e Artificiali ***


 AGLI ALBERI
(Mezzo scopiazzata da Pablo Neruda o da Federico Gracia Lorca, chissà? Mia sorella la definì "cattiva")
E voi alberi,
siete stelle cadenti.
Frecce confitte da un gigante,
Punte fibrose diramatesi,
in un reticolato di meridiani distorti:
un’autostrada di radici ingorde
che s'ingozzano di corpi morti,
e di morte li trasformano in vita.
 
IL BOSCO
Dove luce e ombra si incontrano,
nei pochi raggi che si rompono
su un tappeto di foglie appassite:
lì nel silenzio del bosco
risuona il singhiozzo di un ramo
proteso nell’ultimo spasmo di luce.
 
IL GIARDINO PIÙ BELLO DEL MONDO (il mio lato più selvaggiamente ermetico)
Selvaggia sinestesia
 
EDERA
Edera stritola un muro,
tra le sue foglie piccole e zannute.  
C'è chi dice che l’unione fa la forza.
 
LA STAZIONE (L'ultima poesia per la Mannoia)
La stazione puzzava di piscio,
misto al profumo dei fiori di oleandro
ed al sapore della gente
che passava di rado
quasi avesse paura
che il buio del sottopassaggio
potesse fargli del male.
Ed il treno passava di rado,
annunciato da una voce cordiale:
che si fermava,
che ripartiva,
come una lepre
che nessuno voleva prendere.
 

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Capitolo 9
*** Poesie Sul Mio Violino e Sulla Musica ***


 

VIOLINO

E una nota rimane sospesa

tra fili d’archetto e una corda tesa:

ingoiata dal ventre del violino

 

LA SCUOLA Di MUSICA

Suono liquido

di un clarinetto Yamaha

Che sillaba quattro note in croce, appese

alle corde di un pentagramma pallido.

 

Batte lento il cuore del metronomo,

al tonfo della mano del Solfeggio

 

E il pianoforte mastica colonne sonore

Con denti un po' sani e un po' cariati

Che suonano le sue ottantotto note.

 

Strilla invidioso un diapason

la sua unica lunga nota

vibrante profonda nel caos

Di un'umida scuola di musica

 

A UN PASSO DALLA MORTE

Quando l’archetto fugge

In quell’istante in cui la corda caparbia

stolidamente continua a vibrare.

Lì,

ad un passo dalla morte,

ti accorgi di quanto era bella

quell'ultima nota finita.

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Capitolo 10
*** Poesie Poeticamente Polemiche ***


 FILASTROCCA
Fanno rima
Il dopo e il prima
La notte e il giorno
L’andata e il ritorno.
Fanno rima
Soffitta e cantina
Dentro e fuori
Vivi o muori.
Ma attento, aspetta un poco
Fanno rima solo per gioco
Spezza, rimescola cambia il detto
Non val più niente quello che hai letto .
Restan soltanto un po’ di parole
Virgola, accento e un raggio di sole:
Il poeta è un pagliaccio che sa cosa dire
Le muse e il talento vadano pure a dormire.
Il poeta mescola e tinge i colori
La gente lo ama e lo copre di allori
Poi scopre il trucco e se ne va via
E a lui non rimane che la sua poesia
 
IL TRAMONTO DEL DIAPASON (non fate domande: non vi saranno dette bugie)
Me ne stavo lì,
sotto il tramonto del diapason
ad ascoltare una voce
senza capacitarmi che fosse la mia:
sognando lo scrosciare degli applausi
Mentre la lunga ombra del diverso
Dilagava sulla mia vita.
 
IMMAGINA (Ai Beatles)
Immagina il giorno
In cui saprai tutto
Immagina quando
La non sarà più paura
Immagina che
sarà solo una grande avventura
Immagina se
Non ci fosse più dubbio
Immagina di
Aver sconfitto l’ultimo nemico.
E prega di continuarlo a immaginare
Perché quello che stai immaginando
È il giorno della fine dell'Uomo
 
IO NON HO PAURA
Io non ho paura
Del vostro enorme potere
Di decidere chi vive e chi muore.
Per il semplice fatto
Che anche se l’avessi
non verrei a dirvelo.
 
LA MIA BATTAGLIA
Ogni uomo
ha una sua battaglia.
L’importante è che non la combatta.
 
STORIA Di UN UOMO
Cercò un riparo
finché non smise di piovere
finita la pioggia cercò da bere,
finché non ebbe troppa sete
Cercò un rimedio ad essa,
finché non ebbe fame
Pensò alla sua sventura,
finché poté pensare.
 
Restò lontano dalla vita,
fino al momento di morire.
 
ARTE MODERNA
Se scheggi una pietra
Disegni un uomo
Facile no,
Aprire il pensiero!
 
DICI CHE
Dici che Karl Marx
S'era accorto
che la poesia è il trionfo
della proprietà privata?
dici che Karl Marx
s'era accorto
che i poeti sono i più
grandi capitalisti del mondo.
Dici che
se glielo chiedessi
avrebbe il coraggio di rispondermi?
 
DIO
Illumina l’Immenso
 
DISPERAZIONE
Ho cercato la luce nel buio
Ho cercato il verde nel rosso
Ho cercato ragione e follia
Ormai non c’è più niente da non fare.
 
ESSERE UMANO
La maggior parte della materia è composta dal nulla
La più solida pietra
L’aria
E tu, uomo
Hai ancora la presunzione di crederti immortale! 
 
POETI
Se per freddi astri intendete
i frammenti della saliva di Dio,
tossita,
Nell' occasione
dei tanti, immorali
Raffreddori del peccato.
Allora non avete idea
di che cosa possa essere un poeta.
 
CRISTIANESIMO (offensiva)
Dicono che Morte è dove finisce il dolore e iniziano i buoni ricordi.
Eppure di te, Dio,
Che dicono sei morto per loro,
ricordano solo le immense sofferenze.

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Capitolo 11
*** Poesie Per Amici e Parenti ***


 PER ELISA
Per Elisa, la canzone di Beethoven.
Mio Dio, non è difficile competere?
Già adesso che sa di non piacerti
questa strofa,
questo poemetto di luce.
 
Quella sfida che per me sono le tue gambe
Così lunghe
che non crederò mai belle.
E per te
è la tua pace pacchiana:
l'impeto areligioso del peccato.
 
Che sa già che non mi è dato di capire ,
il congenito bisogno di affetto
che mi ispira quel tuo mento sfuggente.
 
Né tanto meno
(ma avrei scritto "tanto mento")
Il tuo desiderio che siano posti tra te e il mondo
quei 180 centimetri di destrezza.
 
MIA SORELLA
Mia sorella è partita stanotte,
per due lunghe settimane di Irlanda.
Ha portato con se il suo diario
come se io non lo avessi già letto.
Tra le pagine scroscia un impeto che non conosco
ma i quadretti sono stinti dalle lacrime.
 
BUB
Cosa resta degli amici d'infanzia
Se non un pacco di madri da salutare?
 
La sensazione di un muro di polvere
Che sembra fatto di sabbia
Contro il quale stringere i gomiti
aspettando che tu apra la finestra.
(Raperonzolo butta giù la treccia!)
 
Il pensiero che prima o poi si sfalderà
(Il muro o la nostra amicizia?)
 
E ora che ho perso il mio amico più alto
E son più me stessa e un po' meno Lucia,
Sento che potrei perfino andarmene
Senza il rimorso di guardarmi indietro.
 
Senza un amico, che  vuole avere un libro
E che poi lo perde e alla fine non lo legge,
forse anche morire non fa male.
 
(E il tuo viso riempie il vano della porta.)
 

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Capitolo 12
*** Poesie Non Meglio Classificabili ***


 PRIGIONIERO
Da dietro questa rete
Il cielo è sminuzzato
In mille piccoli rombi
Ognuno con dentro una stella
O un piccolo pezzo di luna.
Si sbriciola anche la mia vita
In mille granelli di sabbia,
Immune al soffio del vento
 
SCRIVENDO
La penna scivola sanguinando su un foglio
Veloce come il pensiero
Correndo su indelebili ferite
 
SILENZIO
Ascolto il silenzio,
le occhiaie appese agli occhi della vita
il momento della mia egoistica pace
si spande nell’aria
interminabile suono.
 
IL CIELO DI CASA
Guarderai il cielo e ti sembrerà un catino.
Lo vedrai eterno, alto, azzurro e pieno.
Saprai colmare di vita e senso i giorni,
senza levare tempo e scopo all'esistenza.
Potrai scordarti che il cielo invece è solo
una striscia già piena di nubi,
tra le pareti screpolate di Casa.
 
BARBIE
La bambola perfetta
Bellissima
Scruta il mondo con celesti occhi vitrei
Ha vent’anni,
e ancora non si veste da sola.
 
AMORE
Forse un giorno mi troverai
Senza il bisogno di cercarmi
Forse poi  sentirai il bisogno
di cercarmi in un posto lontano
Ma non mi troverai mai,
perché sarò troppo vicina a te.
 

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