Piccoli Maghi e Piccole Streghe: Che l'avventura abbia inizio

di oOMeppyOo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rosso fuoco sull'espresso per Hogwarts ***
Capitolo 2: *** Creature invisibili e acqua gelata ***
Capitolo 3: *** Sorprese sgradevoli ***
Capitolo 4: *** Viaggi e gelatina ***
Capitolo 5: *** Pozioni e nuovi incontri ***



Capitolo 1
*** Rosso fuoco sull'espresso per Hogwarts ***


Piccoli Maghi e Piccole Streghe: Che l'avventura abbia inizio


Capitolo introduttivo: Rosso Fuoco sull'espresso per Hogwarts




Finalmente si apre un varco tra le alte montagne che svela una vista meravigliosa. Il castello di Hogwarts si staglia maestoso su un'alta scogliera, le sue torri possenti fanno da guardia alle scure acque del lago che si scorge in lontananza, dietro di esse il cielo si dipinge di sfumature rosate mentre il sole discende dietro i monti.

L'espresso, partito dal binario 9 e 3/4 , corre veloce sui binari verso la sua meta. Il castello è sempre più vicino e sempre più volti si avvicinano ai finestrini per ammirarne la bellezza. Gli occhi dei ragazzi più grandi sono radiosi, memori degli anni passati, mentre quelli dei ragazzi più piccoli trasudano stupore e meraviglia.

Proprio un paio di questi occhi si trova in uno degli ultimi scompartimenti del treno, due grandi occhi azzurri che guardano sognanti le grandi torri, due occhi impazienti di poter ammirare quel castello più da vicino.

Ehi Lily siamo quasi arrivati visto?”

Una chioma rossa e riccia si avvicina alla ragazzina minuta vicino al finestrino.

Oh Hugo non vedo l'ora di arrivare davanti a quell'immenso portone.”

I due ragazzini seduti vicino al finestrino sognano i loro futuri giorni nella scuola di magia e stregoneria, le avventure che dovranno affrontare, le magie che impareranno e le persone che incontreranno.

Lily Luna Potter, figlia di Harry James Potter e Ginevra Molly Weasley, 11 anni, capelli rosso fuoco un po' ribelli, occhi azzurri come il cielo, un carattere peperino, desidera andare ad Hogwarts da ormai tre anni.

Hugo Weasley, figlio di Ronald Bilius Weasley e Hermione Jane Granger, 11 anni, cappelli rossi e ricci, occhi color dell'oro, nasino spruzzato di lentiggini, un carattere introverso.

Il fischio del treno avverte i suoi passeggeri che l'arrivo è imminente, un gran vociare si alza da tutti gli scompartimenti e tutti i ragazzi si alzano in piedi per osservare meglio il castello o per essere i primi a scendere dal treno. Tutti tranne i due cugini che rimangono seduti, una eccitata e impaziente, l'altro preoccupato e un po' impaurito.



Questo era un piccolo capitolo introduttivo per fare una panoramica di quello che sarà la storia.
Mano a mano nei vari capitoli introdurrò i vari personaggi, Lily e Hugo non saranno gli unici protagonisti di questa fic.
Spero di sapere cosa ne pensate di questo avvio.
Sarah :)

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Capitolo 2
*** Creature invisibili e acqua gelata ***


Piccoli Maghi e Piccole Streghe: Che l'avventura abbia inizio


Capitolo 1: Creature invisibili e acqua gelata




Rose adorava il viaggio verso Hogwarts sin dal suo secondo anno, lo scricchiolio delle ruote, il vento tra i capelli, i sedili caldi delle carrozze e anche i Thestral.

Lei non poteva vederli, ma quegli animali invisibili la affascinavano in maniera quasi morbosa, a casa infatti aveva interi album da disegno pieni di schizzi su di loro.

I suoi cugini e suo fratello chiedevano sempre allo zio Harry di descrivergli quegli strani cavalli, ma da sempre si tappava le orecchie per non sentirli. Non voleva sapere la vera natura di quelle creature magiche, voleva continuare a sognare e immaginare i diversi aspetti che potevano avere.

Dei cavalli bianchi, con delle grandi e morbide ali, la criniera lunga e mossa e due grandi occhi azzurri oppure dei semplici cavalli baii, non le piaceva l'idea ma a volte li aveva immaginati anche come animali scuri, un po' magri e dall'aspetto terrificante.

Anche in quel momento la sua mente viaggiava lontano, immaginando tutti i diversi Thestral del mondo, mentre la carrozza scivolava veloce sul terreno verso il castello.

“Non sei contenta Rose di tornare?”

Albus Severus era seduto affianco a lei, i capelli scuri e mossi dal vento, la carnagione pallida spruzzata di qualche timida lentiggine e due grandi occhi verdi.

“Non vedo l'ora di fiondarmi sui nuovi libri, e quest'anno poi abbiamo anche la possibilità di scegliere delle lezioni opzionali. Oh Albus sono così indecisa su quale scegliere.”

Una perfetta Corvonero la piccola Weasley, capelli ricci di un color castano ramato, un piccolo naso cosparso di lentiggini, due occhi scuri e un'intelligenza fuori dal comune. Proprio come la sua mamma del resto.

“Scommetto che hai già letto tutti i nuovi libri cuginetta.”

Albus diede alla cugina un piccolo buffetto sulla guancia.

Il loro non era mai stato solo un rapporto dovuto alla parentela, erano grandi amici, erano confidenti, si capivano con un solo sguardo e quando uno dei due aveva bisogno dell'altro lo capivano all'istante. Erano migliori amici.

La ragazza diede una piccola spinta al cugino ed entrambi cominciarono a ridere e a continuare ad infastidirsi a vicenda.

“Smettetela voi due. Non comportatevi come due bambini.”

Poco più in là sulla stessa carrozza stava un ragazzo poco più grande degli altri due, capelli neri sempre scompigliati, due piccoli occhi marroni e una carnagione color miele. James Sirius Potter il più spavaldo della famiglia, un ragazzo ribelle, sfrontato e un po' egoista.

“Dai Jamie smettila di fare lo scontroso solo perchè non sei riuscito a salire nella carrozza precedente dove stavano quelle ragazzine di Tassorosso.”

Una risata sarcastica uscì dalle labbra sottili del ragazzo.

“Sei proprio spiritosa cuginetta.”

James era famoso per essere il bello e tenebroso di Grifondoro, tutte le ragazze della scuola lo guardavano con occhi sognanti, le più fortunate avevano la possibilità di essere notate da lui. Ma il bel grifone non era certo tipo da fidanzamento, era un vero don giovanni, quindi la maggior parte delle volte le ragazze rimanevano deluse e in lacrime.

La carrozza continuava sfrecciare tra gli alti alberi ed il castello con le sue imponenti torri era sempre più vicino.


 


 

Non lontano da quelle carrozze delle piccole barche scivolavano leggere sulle acque del lago nero, non c'era nessuno che remava e alla prua di ogni barca era attaccata una lanterna.

Il viso pieno di lentiggini di Lily era illuminato proprio da una di queste lanterne, il sorriso sul suo viso si allargava sempre di più.

Al suo fianco il cugino era aggrappato saldamente alla barca.

“Ehi ragazzino ma che hai?”

Un ragazzo dietro di loro continuava a fissare Hugo e il suo viso pallido. Aveva dei capelli a spazzola neri, due profondi occhi blu e la carnagione olivastra.

Lily distolse il suo sguardo dal castello per spostarlo prima sul cugino e poi sul loro compagno di viaggio.

Hugo era immobile, lo sguardo fisso sull'acqua, gli occhi sgranati e il suo incarnato era diventato biancastro, stringeva convulsamente il bordo della piccola imbarcazione.

“Hugo stai bene?”

La piccola rossa tese la mano premurosa verso la spalla del cugino, dei fremiti attraversavano il piccolo corpo di Hugo.

“Secondo me il pivello sta per vomitare tutto il pranzo e la colazione.”

Il ragazzo dietro di loro sogghignava in modo divertito dando una gomitata al suo vicino affinchè ridesse con lui.

“Stai un po' zitto.”

Nessuno in quella barca si aspettava una risposta così secca dalla piccola e fragile Potter, tra tutti il ragazzo dagli occhi blu rimase a bocca aperta.

“Non è colpa mia se il tuo amichetto è così cagionevole.”

Un'occhiataccia colpì il ragazzo.

“Bhè sicuramente se continui così non lo aiuti affatto.”

“E chi ti dice che io voglia aiutare questo pivellino?”

Una risposta sfrontata, secca e acida.

Lily si alzò in piedi in modo deciso a dispetto della barca che cominciò a ondeggiare paurosamente e che fece aumentare la stretta di Hugo sulla barca.

“Senti stupido ragazzino viziato non so chi tu sia ma se non la smetti di infastidire mio cugino giuro che te la fai a nuoto fino al castello. Sarò pure piccola e magra ma ci metto un attimo a spingerti giù da questa barchetta.”

Lo sguardo sicuro di se, il dito fisso puntato sul viso del ragazzo, una mano ancora sulla spalla del cugino e il tono di voce autoritario.

Il ragazzo decise che era meglio non ribattere e incrociò le braccia la petto in silenzio.

Lily tornò quindi ad occuparsi del cugino.

“Hugo stai bene?” chiese sottovoce, una nota di dolcezza e di premura nella voce.

“Non molto.”

Una risposte breve e secca, ma il ragazzo non poteva fare di meglio a causa dello stomaco che si contorceva e saltava su e giù.

Lily guardò per un attimo verso la loro meta.

“Manca poco al castello. Ascoltami devi respirare molto lentamente, inspira con il naso e poi espira con la bocca.”

Il cugino seguì il suo consiglio, chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi sul suo respiro.

“Non pensare a dove ti trovi, non far caso alle piccole onde o al fatto che sei su una piccola barchetta in mezzo ad un grande lago e che...”

“Lily non mi sei affatto di aiuto ora.”

“Hai ragione scusa.”

Immerse allora una mano nell'acqua, era gelida, passò poi la mano umida sulla fronte del ragazzo.

“Un po' meglio così?”

“Si grazie.”

Un tonfo e una piccola scossa avvisarono i passeggeri che erano arrivati.

I due cugini si precipitarono fuori dalla barca.

Una per la troppa felicità si era lanciata sul molo ed era atterrata con grazia, aveva subito cominciato a correre avanti per paura di restare indietro.

L'altro invece si era gettato goffamente per la disperazione, avrebbe volentieri anche baciato il legno del molo ma si era trattenuto per non risultare ridicolo.

“Su Hugo muoviti.”

Lily era così eccitata, non vedeva l'ora di entrare nella Sala Grande, essere smistata dal cappello e sedersi al tavolo di Grifondoro assieme ai suoi fratelli.




Ecco a voi il primo vero capitolo di questa fanfic, spero che vi piaccia.
Ringrazio le due persone che hanno messo la mia storia tra le seguite, vorrei sapere cosa ne pensate, e naturalmente l'invito è esteso a tutti i lettori occasionali che passano di qui per sbaglio.
Sarah


 

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Capitolo 3
*** Sorprese sgradevoli ***


 

Ecco a voi un nuovo capitolo della mia storia. è incentrato in particolare sulle figure di Lily e Hugo mentre dai prossimi approfondirò anche gli altri piccoli Weasley.
Vorrei sapere che ne pensano le persone che hanno messo la mia storia tra le seguite :)
Buona lettura.   Sarah


Piccoli maghi e piccole streghe: che l'avventura abbia inizio
 

Capitolo 2 : Sorprese sgradevoli






“Serpeverde.”

Questa era stata la risposta del cappello parlante. Una risposta definitiva, che non ammetteva repliche.

Non poteva crederci. Nessuno dei suoi parenti era stato mai smistato a Serpeverde. Li vedeva bene tutti dall'alto della sedia.

Al tavolo di Grifondoro poteva vedere i visi sorridenti di Jamie e Al, lo sguardo altezzoso di Dominique e la faccia buffa di Fred , gli occhi dolci di Rose, l'aria assente di Molly e la bellezza di Louis al tavolo di Corvonero e poi a Tassorosso le timida Lucy e la materna Roxanne. Ma se guardava verso il tavolo di Serpeverde non vedeva nessuno.

Il preside le diede una piccola spintina e la incitò ad andare a sedersi al suo nuovo tavolo, ma lei non riusciva a reggersi in piedi. Sentiva le gambe molli e tremanti, sentiva di non riuscire a muoveri i piedi dal punto del pavimento dove stavano ora.

Voltò lo sguardo verso Hugo. Perchè lui, fifone com'era, era riuscito ad essere un Grifondoro e lei invece era stata segregata a Serpeverde.

Mille domande e mille dubbi affollavano la mente della piccola Potter mentre si trovava ancora accanto alla sedia e al cappello parlante.

Guardò di nuovo verso il tavolo verde-argento, uno sguardo famigliare la colpì. Ma non uno sguardo che avrebbe voluto incontrare. Due grandi occhi blu, due occhi che aveva incontrato per la prima volta quella sera e che aveva subito odiato.

-Bene Lily, sei entrata nell'unica casa dove non hai neanche un parente e l'unica persona che conosci è un ragazzino viziato che hai attaccato poco prima.-

Mosse i primi passi verso la sua nuova casa, passi incerti e lenti.

Si sedette al primo posto libero, lontano per fortuna dal ragazzo con gli occhi blu.

Di fronte a lei una ragazza dai capelli corti e scuri, con due piccoli occhi neri come la pece, una carnagione pallida e il nasino alla francese. Affianco a lei invece un ragazzo dai capelli color senape, un po' grassoccio, con due grandi occhi marroni nascosti dietro un paio di occhiali.

Il ragazzo al suo fianco le sembrava meno altezzoso.

“Mi chiamo Lily, piacere.”

“Una Potter. Il piacere è tutto tuo.”

Maleducato. Non le aveva nemmeno detto come si chiamava, si era girato con aria di stizza senza degnarla più di uno sguardo.

La ragazza di fronte a lei aveva soffocato una risatina acuta.

Altri ragazzi si erano aggiunti alla tavolata di Serpeverde, ma nessuno di loro mostrava la voglia di parlare con Lily. La piccola Potter aveva passato quindi tutta la cena in silenzio ascoltando gli altri ragazzi ridere e scherzare.

Aveva scoperto che la ragazza davanti a lei si chiamava Susanne Higgs ed era stata raggiunta da un'altra ragazza dai capelli castano chiaro e occhi azzurri che si chiamava Emily Warrington. Il ragazzone accanto a lei si chiamava invece Matt Harper.

Ancora non aveva però scoperto il nome del ragazzo dagli occhi blu e questi aveva continuato a lanciarle qualche occhiata durante la cena.

Alla fine delle cena il preside aveva dato le ultime raccomandazioni per poi invitare i Capiscuola ad accompagnare i ragazzi del primo anno alla sala comune delle varie case.

Lily si alzò dal tavolo per seguire i suoi compagni, riuscì ad intravedere per un attimo il tavolo di Grifondoro. Hugo si stava alzando assieme a tutti i compagni e seguiva Fred Weasley, caposcuola della casa rosso-oro. Quanto avrebbe voluto anche lei seguire il cugino. Con il suo sorriso e i suoi occhi azzurri le infondeva sempre molta sicurezza.

Si girò verso il caposcuola di Serpeverde. Era una ragazza alta e magra, con i capelli castano-dorati che scendevano sulle spalle e su metà schiena in morbidi boccoli, due occhi allungati e verdi, due labbra sottili dipinte di rosse e un sorriso bianchissimo. Ma quel sorriso non la rassicurava, le sembrava falso, un sorriso di facciata, che nascondeva un carattere opportunista ed egoista.


 


 

Hugo aveva passato tutta la cena vicino ad Al. Avevano scherzato, parlato dell'anno che stava per cominciare e rivangato i giorni passati.

Ma il piccolo Weasley spesso aveva girato lo sguardo verso il tavolo verde-argento. Lily era lì, seduta tra ragazzini sconosciuti con la puzza sotto il naso. Non parlava con nessuno e non era una cosa da lei, Lily era sempre stata una ragazzina loquace e per niente timida.

Avrebbe voluto esserle accanto per farle coraggio.

“Forza primo anno Grifondoro da questa parte. Seguitemi.”

Luois gridava tra la folla per farsi sentire mentre i ragazzi del primo anno lo seguivano costantemente con lo sguardo per non perderlo di vista.

“Serpeverde da questa parte. Muovetevi.”

Una ragazza dai capelli castani gridava e si faceva elegantemente spazio tra la folla. Hugo la vide passare accanto a lui e dopo di lei tutti gli studenti di Serpeverde del primo anno, compresa Lily.

La ragazza gli sorrise teneramente passandogli a fianco.

“Non ti preoccupare.”

Queste erano le parole che le piccole labbra di Lily sussurrarono al cugino. Parole di conforto, non proprio veritiere.

Le loro strade si dividevano lì. Il ragazzino timido saliva le scale verso la grande torre di Grifondoro, mentre la spavalda ragazza scendeva verso i freddi sotteranei.

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Capitolo 4
*** Viaggi e gelatina ***


Ecco a voi un nuovo capitolo di questa storia.
Spero vi piaccia:)
Sarah

 

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Capitolo 3: Viaggi e gelatina



“Rooooose”

Una marea di capelli neri si catapultò su Rose Weasley mentre entrava nella sua stanza.

“Clio che bello vederti.”

Le due ragazze si abbracciarono.

Era tutta l'estate che non si vedevano, si erano scritte almeno un miliardo di lettere, facendo impazzire i rispettivi gufi, ma non bastavano certo un po' d'inchiostro e della carta.

“Scusa se non c'ero a cena ma sai abbiamo avuto qualche problema con il viaggio di ritorno dall'Argentina, odio che mia madre voglia usare i mezzi babbani, quindi non sono arrivata in tempo per prendere l'espresso.”

“Pensavo i tuoi avessero deciso di tenerti lì in Argentina e iscriverti ad una scuola di magia lì.”

“Non dirlo neanche per scherzo. Credo comunque in Argentina non ci siano scuole sennò ci avrebbero fatto sicuramente un pensierino.”

Rose diede un buffetto all'amica.

“Non avrei mai potuto stare qui senza di te.”

Si erano conosciute al primo anno dopo lo smistamento, Rose era una ragazza timida e riservata mentre Clio era un uragano dai capelli castani e due grandi occhi verdi. Era stata lei ad avvicinare la piccola Weasley e il cugino appena avevano varcato il passaggio dietro la Signora grassa. Non conosceva nessuno e quei due ragazzini le sembravano tanto simpatici, questa era la scusa con cui aveva avvicinato i due neo-grifoni.

“Allora raccontami com'è l'Argentina.”

La Weasley si sedette sul suo letto a baldacchino a gambe incrociate invitando l'amica a fare lo stesso sul suo letto.

“Direi che non la metterei nella Top 20 dei miei stati preferiti, faceva un freddo poi. Dico io, i miei lo sanno benissimo che devo passare i prossimi 10 mesi nella nebbiosa e piovosa Inghilterra, avrei preferito un posto decisamente più caldo.”

I genitori di Clio erano dei grandi viaggiatori, adoravano spostarsi di continuo e d'estate la ragazza andava sempre con loro. Il lavoro del padre facilitava molto questa loro passione, faceva il giornalista, una specie di inviato speciale per la “Gazzetta del Profeta”, Rose non aveva ancora capito bene cosa scrivesse. La madre invece era una medimaga, aveva lasciato il suo posto fisso al San Mugo per seguire il marito e ora si dilettava a dare una mano nei vari ospedali delle città che visitavano.

Clio non vedeva i suoi genitori per la maggior parte dell'anno e l'estate per lei era sacra. Voleva passare ogni istante con loro. Era stato quindi impossibile per Rose vederla, anche se i suoi genitori le avevano detto più volte di invitarla a passare qualche giorno da loro.

“Passiamo però a cose più importanti. Mi sono persa lo smistamento. Tuo fratello?”

“Grifondoro, avevi forse qualche dubbio?”

“Certo che no.Sei tu la pecora nera della famiglia . E Lily? Potrò finalmente conoscere la famosa cuginetta?”

Rose abbassò lo sguardo.

“Certo che la potrai conoscere. È stata smistata a Serpeverde però.”

Clio sgranò gli occhi.

“Serpeverde?”

“Già. Non se lo aspettava nessuno.”

Rose si mise a pensare alla cugina. Tutta sola nella tana del serpente.

“Se è veramente come me l'hai sempre descritta credo non avrà problemi a mettere i piedi in testa a tutti quei boriosi.”

Clio sorrise cercando di tirare su il morale all'amica. Lei ci riusciva sempre.

“Non sanno cosa gli aspetta.”

La Weasley sorrise di rimando all'amica. È vero di cosa si preoccupava? La sua cuginetta era testarda, solare e forte, non era una ragazza che si faceva sottomettere dal primo bulletto che la importunava e non era nemmeno una ragazza che si avviliva per qualche frecciatina amara.

“Ma ora basta parlare degli altri. Parliamo di te.”

A Rose non piaceva lo sguardo dell'amica. Clio aveva quel luccichio furbo che aveva sempre quando si trattava di affari di cuore o di fare uno scherzo a James Potter o ad un'altro povero malcapitato che le aveva fatto uno sgarro.

“Pensi di riuscire a conquistare il cuore di Lorcan quest'anno?”

Ecco la Weasley doveva aspettarselo.

“Clio ti prego non ricominciare con questa storia. Non c'è niente tra me e Lor.”

Cominciò a mangiucchiarsi le unghie distrattamente. Nervosismo.

“Tutti si sono accorti della vostra simpatia reciproca, siete solo voi due che non ve ne siete accorti dolcezza. Quegli sguardi, quei sorrisi...”

Gli occhi della mora diventarono sognanti.

“Smettila. Se dovesse succedere qualcosa tra me e Scamandro sarai sicuramente la prima a saperlo ok?”

“Spero succederà presto allora.”

Detto questo Clio scese dal letto con un piccolo balzo e corse raggiante verso il bagno per sistemare le sue cose.

Rose seguì con lo sguardo l'amica che usciva dalla stanza per poi spostare lo sguardo verso la finestra ancora aperta.

Il cielo scuro inglese era tempestato di piccole stelle che sembravano diamanti, la luna, visibile solo per un quarto illuminava il cielo e qualche nuvola solitaria velava di tanto in tanto quel bagliore.

La ragazza arrossì leggermente pensando a quello che l'amica le aveva detto poco prima.

Aveva ragione? Forse si. Chissà se lui contraccambiava veramente. Lo sperava.

Continuò a guardare il cielo lasciando librare lontano la sua fantasia.


 


 

James buttò svogliatamente il suo zaino sul letto.

-Bentornato ad Hogwarts Potter- pensò mentre si guardava attorno. Era il suo quarto anno ad Hogwarts e non vedeva l'ora di passare un'altro anno in quel castello.

Non per studiare e imparare naturalmente. Il più grande dei Potter non vedeva l'ora che cominciassero le feste clandestine e le uscite ad Hogsmeade. Sopratutto non vedeva l'ora di scoprire com'erano cresciute durante l'estate le ragazze del secondo anno, quest'anno puntava su quelle. Ormai quelle del terzo e del quarto le conosceva a memoria e quelle che erano degne delle sue attenzioni le avevano già ricevute. Aveva bisogno di nuove prede.

Sorrise al pensiero del nuovo anno che stava per cominciare, forse il suo era più simile ad un ghigno divertito, ma le ragazze lo adoravano.

Si spogliò della divisa. Odiava doversi vestire come tutti gli altri, non perchè aveva dei vestiti lussuosi e fatti su misura da sfoggiare, ma perchè non gli piaceva assomigliare a tutti gli altri ragazzi che passeggiavano per i corridori della scuola.

Lanciò i vestiti sul baule ai piedi del suo letto per poi infilarsi sotto le coperte.

Qualcosa di strano attirò la sua attenzione.

Ricordava il suo letto morbido e caldo, ora invece lo sentiva viscido e freddo.

“Che schifo.”

Con un balzo saltò fuori dal letto lanciando la coperta.

Il letto era ricoperto di una strana sostanza gelatinosa verde. Gli ricordava un articolo dei “Tiri Vispi Weasley”. Si era sicuramente uno degli scherzi che vendevano al negozio dello zio. Non li aveva mai sopportati.

Un piccolo bigliettino rosa si notava inconfondibile sul verde della gelatina.


 

-Bentornato ad Hogwarts. E Buona prima dormita. C.-

James sorrise. Doveva aspettarselo.

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Capitolo 5
*** Pozioni e nuovi incontri ***


Ecco a voi un nuovo capitolo di questa storia.
Ringrazio le persone che l'hanno messa tra le seguite o tra le preferite.
Sarah


 

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Capitolo 4: Pozioni e nuovi incontri





Albus camminava per il corridoio con i libri in mano verso l'aula di Pozioni.

Era contento di essere tornato finalmente ad Hogwarts, qui si sentiva a casa tanto quanto con la sua famiglia.

Entrò nell'aula già piena, la puntualità non era il suo pregio più grande, fortunatamente i suoi compagni tenevano sempre una sedia libera in fianco a loro per lui.

Frank Paciock alzò la mano e gli fece segno di sedersi accanto a lui.

“Ehi finalmente Al, pensavo saresti arrivato in ritardo come al solito.”

“In orario perfetto dovresti dire.”

Diede una piccola spinta con la spalla all'amico ridendo.

Antony Finnigan spuntò da dietro la spalla di Frank, i capelli corti color sabbia e due occhi color nocciola.

“Al da quest'anno possiamo pure noi andare la domenica ad Hogsmeade, credi che tua cugina ci verrebbe con me?”

Non era mai stato un mistero per nessuno che il giovane Grifondoro si fosse invaghito della Weasley fin dal loro primo anno e non era un mistero neanche che Rose fosse troppo impegnata a leggere i suoi adorati libri per pensare ai ragazzi.

“Bhè Finn provaci. Alla peggio ti dice di no.”

Il ragazzo alzò le spalle e si girò verso il professore che stava entrando in quel momento nell'aula.

“Ragazzi accendete i fuochi e preparate le vostre postazioni. Pagina 37 del vostro libro, pozione restringente.”

“Figo.”

La voce di Antony si sentì chiara e limpida in ogni angolo dell'aula.

“Signor Finnigan spero per lei che la sua pozione venga splendidamente.”

Il ragazzo abbassò lo sguardo imbarazzato mentre i suoi due compagni di banco ridevano cercando di non farsi vedere.

Frank diede una gomitata ad Albus facendogli quasi cadere alcuni ingredienti dalle mani.

“Guarda un po' chi c'è lì che cerca di attirare la tua attenzione.”

Albus si girò nella direzione indicata dall'amico.

Una ragazza minuta sedeva qualche banco avanti a loro, il suo viso pallido, quasi bianco, era voltato verso il giovane Potter.

Le sue labbra sottili si erano aperte per mostrare un timido sorriso, le sue guance si erano leggermente tinte di rosa e i suoi occhi castani guardavano il ragazzo, ma senza riuscire a mantenere lo sguardo fisso su di lui.

Il giovane le sorrise timidamente sollevando appena la mano.

Marlene Parsons era una studentessa del terzo anno di Tassorosso, una ragazzina timida e gentile.

Lei ed Albus si erano conosciuti l'anno precedente durante le lezioni di Erbologia.

Non era stato difficile per loro essere buoni compagni di esperimenti e non lo era stato nemmeno diventare successivamente buoni amici.

La loro timidezza li aveva uniti.

La stessa timidezza manteneva la loro relazione sul piano esclusivamente dell'amicizia, senza farla diventare altro, anche se entrambi erano chiaramente attirati dall'altro.

Ma si sa, a tredici anni è ben difficile convivere con una cotta, sopratutto se si è timidi.

La ragazza si voltò velocemente dopo quel piccolo cenno di saluto ricevuto tornando alla sua pozione.

Anche Albus tornò a controllare il suo calderone e gli ingredienti davanti a lui, senza però ricordarsi a che punto era con gli ingredienti.


 


 


 


 

I sotterranei di Serpeverde erano freddi e umidi, neanche il grande camino che troneggiava nella sala comune riusciva a scaldare quell'ambiente.

Lily odiava il freddo.

Uscì dalla stanza che condivideva con altre ragazze del primo anno, guardò a destra e sinistra nel corridoio per vedere se arrivava qualcuno.

Era passata ormai una settimana dallo smistamento e lei ancora non era riuscita ad inserirsi.

Sgattaiolò senza fare rumore verso la sala comune.

I corridoi erano vuoti, la maggior parte degli studenti stava ancora mangiando in Sala Grande.

Arrivata nello sfarzoso salottino verde-argento si sedette per terra davanti al camino. Sfregò energicamente le piccole mani bianche per poi accostarle alle fiamme arancioni che ondeggiavano dentro il camino.

Di solito non riusciva mai a sedersi vicino al camino, questo era infatti sempre accerchiato da ragazzi più grandi e lei si sistemava sempre nell'angolino più buio e freddo della stanza.

Chiuse gli occhi mentre il tepore delle fiamme si faceva strada nel suo corpo.

“Ehi carotina spostati da lì.”

La ragazza voltò la testa verso l'entrata della stanza.

Il ragazzino dagli occhi blu stava venendo verso di lei fiancheggiato da un ragazzo più alto con gli stessi occhi. Dietro di loro una mezza dozzina di ragazzi camminava a testa alta.

“Il caminetto non è mica tuo.”

La piccola Potter non aveva nessuna intenzione di cedere quel posto ora che era riuscita ad ottenerlo.

Il ragazzo più alto si avvicinò di più alla ragazza.

“è una questione di età novellina.”

Il ragazzo la guardava dall'alto al basso con le braccia incrociate. Un ghigno beffardo era stampato sul suo viso.

“Lui non è più grande di me.”

Il dito puntato verso il ragazzo dagli occhi blu più piccolo.

“Lui è il mio fratellino e può stare dove vuole ok? Hai qualche fratello o parente del settimo anno qui a Serpeverde?”

Gli occhi azzurri di Lily si assottigliarono. Quello era un colpo basso.

“Ah no giusto sei tutta sola soletta nella tana della serpe Potter.”

Le appoggiò un dito sul naso. La stava proprio sfidando.

La rossa si alzò in piedi. Anche così era però più bassa del ragazzo.

“Lasciatela in pace.”

Si girarono tutti verso il varco che dava sul corridoio dei dormitori.

Un ragazzo stava lì in piedi a fissarli. Il suo viso era duro e non lasciava trapelare nessuna emozione, il suo sguardo era fisso su quei ragazzi.

Lily non sapeva chi era, ma sicuramente visto il suo viso aveva capito che non aveva 17 anni, allora perchè si era permesso di parlare così ai ragazzi più grandi? Nessuno a Serpeverde lo faceva.

“Andiamo ragazzi, tanto non volevo stare davanti al camino, fa già abbastanza caldo.”

Il ragazzo più grande fece dietrofront seguito dagli altri. Il più piccolo rimase immobile.

“Ma io si volevo stare davanti al camino.”

“Muoviti.”

Il ragazzino dagli occhi blu venne trascinato per la manica dal fratello più grande.

Quando ebbero lasciato tutti la stanza Lily si girò verso l'ultimo arrivato, lui la fissava dritto negli occhi.

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