Is this a dream?

di SheLovesDrums
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lei è una normalissima batterista... ***
Capitolo 2: *** Per sempre. O Forse no? ***
Capitolo 3: *** What's Happenning? ***
Capitolo 4: *** All right...? ***
Capitolo 5: *** She? ***
Capitolo 6: *** Are they Friends? ***
Capitolo 7: *** Louis who?! ***
Capitolo 8: *** He's funny! ***
Capitolo 9: *** Go to work! ***
Capitolo 10: *** Who is he? ***
Capitolo 11: *** I just don't know it. ***
Capitolo 12: *** Funny & Irish. ***
Capitolo 13: *** Whaaaat? ***
Capitolo 14: *** Stop! I don't mind. ***
Capitolo 15: *** Good Morning! ***
Capitolo 16: *** You don't know you're beautiful.. ***
Capitolo 17: *** Blame Me. ***
Capitolo 18: *** Prologue ***



Capitolo 1
*** Lei è una normalissima batterista... ***


Una semplice giornata, come tutte le altre. Questa giornata del mese di Febbraio lo potrebbe sembrare. In realtà, non lo è affatto. Per molti potrebbe esserlo, ma per me no.
*17 Giugno* Caro Diario, ho fatto il compleanno qualche giorno fa, ero troppo felice.
Finalmente ho ricevuto in regalo tutto ciò che volevo.
Niente di così complicato, almeno per me.
Volevo solo una batteria, esatto, una batteria.
Non mi sembra molto complicato...
Insomma, dopo tutta quest'attesa, me la sono meritata.
Mi sono impegnata moltissimo a scuola, trascurando l'arte fumettistica e dei graffiti.
Dopo aver risparmiato per tre anni del denaro, aspettato e studiato, finalmente l'ho ricevuta.
Oh si.
Finalmente mi posso dichiarare una vera batterista.
Diario, lo so che ti sto annoiando...
Ti risparmio per il futuro, ho deciso.
Insomma, questa è solo una tappa della mia vita.
Ne mancano ancora tante.
Ma questa mi sembra molto importante.
Potrò sembrare una sciocca, magari lo sarò... ma per me questo strumento è davvero ESSENZIALE.
Come avevo scritto prima, caro diario, ti tornerò a trovare in futuro, magari al mio primo concerto...
E chissà...
magari diventerò famosa.
Un Giorno o l'altro.
Spero... . Leggendo queste vecchie righe scritte qualche anno fa, mi tornò il sorriso.
Certo, io ero una tipa che sorrideva spesso, anche per motivi sciocchi, ma questa volta, era un sorriso davvero sincero.
Spesso, sorrido alla gente per compiacerla, per sembrare una persona solare.
Lo ero, ma solo con chi capivo che poteva davvero meritarlo. Per esempio il mio migliore amico, Hazza.
Sembrerà un nome strano.
In realtà non è proprio il suo nome... Lui realmente di chiama Harry.
Ma ormai per me era Hazza.
Oh, accidenti.. Non mi sono presentata.
Sono Charlie.
Non Charlotte. Charlie e basta.
Il mio nome non è nè bello, nè brutto.
A volte mi piaceva, a volte no.
Sinceramente era ininfluente come mi chiamassi.

Nella mia vita l'importante è la musica.

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Capitolo 2
*** Per sempre. O Forse no? ***


Maledetta sveglia.
Come stranezza, notai che mia madre non venne a svegliarmi come il solito.
Così, svogliatamente, mi alzai di peso dal mio morbido letto. Vidi un biglietto.
''Ciao, sono la mamma. Ti lascio questo messaggio per dirti che questa settimana non ci sarò, quindi se vuoi potrai passarla con Harry. Ti voglio bene, la mamma.''
-Una settimana di libertà!-
Pensai tra me e me.
Così mi preparai e uscii.
Eccolo, era lì, come al solito puntuale.
-Hey Hazza!- Dissi sorridendo.
-Ciaaaao Char!- Rispose felice.
E, come al nostro solito, cominciammo a parlare facendo battute l'uno dell'altro.
Io con lui mi divertivo perchè aveva il carattere così maledettamente uguale al mio, quindi pensavamo allo stesso modo, senza litigare.
Mi ricordo che, da piccoli facevamo finta di essere in una band, insieme ad un nostro amico comune.
Anch'egli molto simpatico, che reputavo il mio secondo migliore amico.
Lui si chiamava Liam. Diciamo che era il più maturo del gruppo.
Però quand'era con noi si lasciava andare.
Eravamo così legati, che quando la gente ci vedeva pensava fossimo fratelli diversi.
Infatti, cosa molto stupida, ma bella allo stesso tempo, ci vestivamo coordinati.
Non uguali.. solo, Coordinati. Cioè.. Io mettevo una maglia rossa, Liam metteva i pantaloni rossi ed Hazza le scarpe.
Insomma, si vedeva lontano un miglio che eravamo amici per la pelle.
Sempre pronti a divertirci.
Sempre pronti a cacciarci nei guai.
Sempre pronti a salvarci a vicenda.
Amici nel bene e nel male.
Insieme.
Per sempre.

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Capitolo 3
*** What's Happenning? ***


Io ed Hazza eravamo sempre stati legati, fin da piccoli.
Lo stesso vale per Liam.
Solo che ultimamente lo vedevo distaccato.
Stranamente distaccato.
Così, appena Hazza se ne tornò a casa, io lo portai a casa mia per capire, una volta per tutte, cosa gli stava accadendo.
Lo portai dentro casa mia, chiudendo a chiave la porta.
-Li... Cos'hai?- Dissi in tono interrogativo.
-N..n..niente, tranquilla.- Rispose tentennando.
-Li, ricordati, io ci sono per te. Devi ricordarlo. Per sempre ci sarò. Hey, ti ricordi? Da piccoli facevamo finta di avere un band. Tu cantavi. Ricordi? Avevi una voce bellissima. Penso che tu ce l'abbia ancora. Dai! Mostrami il solito Liam serio ma allegro!- Dissi con entusiasmo.
-Bei tempi, eh? Tutto questo mi manca. Mi manca quando ci immedesimavamo nei personaggi di Toy Story e ridevamo e scherzavamo. Mi ricordo ogni singola cosa. Come se fosse ieri.- Disse, cercando di colmare il vuoto dentro di lui.
-Li.. Dimmi. Cosa ti fa pensare questo? Perchè ti mancano quei tempi? Siamo amici da ben 15 anni. Dimmi.. Cosa ti turba? Se è colpa mia dimmelo, così risparmiamo i dispiaceri e cerchiamo di andare avanti.- Risposi a bassa voce.
-Non c'è niente di sbagliato in te, ma in me!- Gli scese una lacrima.
Subito cercai di consolarlo, ma più parlava, più piangeva.
Cercai di rimediare con un abbraccio.
Cercai di parlargli.
Niente.
Nessun risultato.
La rabbia mi scoppiava dentro e subito..
-Porca vacca indo-africana dei miei stivali! Dimmi cos'hai!- Urlai, piena di rabbia, ma allo stesso tempo dispiacere.
-E' che il mio problema è che mi affeziono subito.-
-C..Come?-
-Si.. Ti ricordi quella ragazza.. Danielle?.. bene. Mi ha tradito con un altro.- Rispose, colmo di lacrime.
-Liam, amico... Non ti puoi buttare giù per la prima che incontri. Devi farti coraggio! Poi.. Sei intelligente, bravo, bello, hai una voce che wow.. E ti deprimi per la prima che ti capita davanti? Ma dai! Questo non è il Liam che conosco! Il Liam che conosco piange solo per il film 'Io e Marley' non per la prima scema che passa di là! Dai!- Dissi, sentendomi brava per il grande discorso.

( Hey! Ragazzi! Spazio autrice: Adoro Danielle, ma.. al momento mi serviva qualcuno per far piangere Liam :P )

-Hai ragione! Io sono LIAM JAMES PAYNE! Cavolo! Sono un figo! Troverò qualcun'altra!- Urlò felice.
-Hey.. Mi rimangio tutto.. Sarai bravo ma non sei affatto modesto!- Affermai fiera.
-Ma fai silenzio! AHAHAH!-
Mi prese in braccio e mi lanciò sul divano facendomi in solletico.
-Daai Payne! Bastaa! Non ce la faccio più! Sto morendo! AHAHAAHAHAHAHAH!- Dissi tra una risata e l'altra.
Dopo qualche minuto di.. 'tortura' , mi sistemai un pò e ci incamminammo verso casa Styles.

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Capitolo 4
*** All right...? ***


-Pronto Hazza? Hazza? Ci sei?- Dissi al cellulare.
-Ehm.. scusa. Stavo studiando.-
-Ah ok. Un momento! Cosa? Tu che studi? Ma stiamo scherzando? Sto arrivando.- E chiusi il cellulare senza dargli tempo di rispondere.
In nemmeno 5 minuti mi precipitai a casa sua.
-Che hai?-

-Io? Niente! Non posso studiare?- Disse ridendo leggermente.
-Non fare il finto tonto! Cos'hai?-
-Ti ho detto niente!- Rispose alzando il tono della voce.
-Alza gli occhi- Alzò il volto leggermente, senza mostrare gli occhi.
Mi piacevano tantissimo. Avevano una bellissima tonalità verde-marroncina.
-Styles.. Cos'hai quì?- Dissi, indicando il volto del mio amico.
-Non dirlo a nessuno...- -Cosa? Cosa non dovrei dire?- Chiesi. -Guarda quì... Insomma.. oggi non è stata una bella giornata.-
Notai che in faccia aveva un livido.
-Non ho voluto reagire, sarebbe da immaturo.- Disse. -Spiegami chi è stato, che lo faccio nero!- Dissi con un tono violento nella mia voce. -Meglio di no.- -Dimmi chi è stato!- Urlai con tutta la rabbia che potevo esprimere. -Ma non comprometterete la vostra amicizia? Insomma... Io sono quello di troppo.-
Pensai a qualche bullo, ma io non sono mai stata amica di un bullo, quindi eliminai dalla mia lista ogni persona violenta che potessi immaginare.
-Aspetta un momento? Perchè ti senti quello di troppo? Come potrebbe mio fratello essere di troppo?- Dissi dispiaciuta.
Gli diedi una leggera pacca sulla spalla e cercai di capire.
Anche contro la mia volontà pensavo a Liam.
Ma no.. non poteva essere stato lui.
Insomma.. che motivo ne aveva?
-E' stato Liam.-
-Non è possibile!- Dissi cercando di eliminare i miei pensieri, offuscati dalle mille e più domande su tutti questi equivoci.
-Ma perchè?- Chiesi sospetta. -Char.. Ho notato che negli ultimi tempi state troppo.. appiccicati. Questo non mi piace. Perchè mia sorella deve stare sempre vicina ad un completo estraneo?-
-Ora spiegami cos'è che stai pensando, perchè davvero, non ti capisco. Piangeva e l'ho consolato. Come facevo con te quando non ti riusciva qualche acuto. Ricordi?-
-Si, ma è diverso. Ora c'è in mezzo qualcuno di più importante di un acuto.-
-Styles! Di chi parli?- Chiesi.
-Di me!-
-No, aspetta.. COSA?!-
-Cos'è successo?- Ridissi.
-Ricordi Danielle? Mi è saltata addosso! E in quel momento passava Liam.-
-Ho cercato di spiegargli, e lo capisco, insomma vedendo quella scena è LOGICO che abbia pensato che fossi stato io, anche se in realtà non era vero.-
-Certo.. è comprensibile.. Io ci ho anche parlato e mi ha detto che lei l'ha tradito per 'un altro' non per te.. quindi non sapevo... Scusa.-
-Quindi adesso odi quando qualcuno ti salta addosso eh?- Dissi sghignazzando.
-Perchè questa domanda?- Chiese ridendo.
Subito mi lanciai addosso ad Hazza.
-Mi mancava tutto questo AHAHAHAH- Disse ridendo.
-Anche a me.- Risposi.

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Capitolo 5
*** She? ***


Cercai di farli riappacificare.
Ma non ci riuscii.
Già una settimana era passata.
Le cose non andavano affatto bene, e io non riuscivo ancora a pensare che ormai il nostro gruppo non esisteva più.
E come se non bastasse, stava per arrivare quella rompi... di mia cugina. Tutto questo per aumentare la mia felicità.
Mia madre ancora non era tornata, ed io stavo aspettando quella scema di Emily.
Emily era mia cugina.
Avevamo la stessa età, ma lei aveva un carattere troppo differente dal mio.
'Finalmente' arrivò.
Ed io facendo finta di essere felice l'abbracciai appena la vidi.
Eravamo amiche, ma a volte certi suoi comportamenti mi davano fastidio.
A parte questo, andavamo d'accordo.
Mi ricordo vagamente che lei e Liam precedentemente erano amici.
Tempi delle elementari.
Dopo il suo trasferimento in un'altra città, nessuno aveva più notizie dell'altro.
Era sera e ovviamente eravamo sole, come ai vecchi tempi.
A parlare del più e del meno.
Quando senza accorgermene cominciai a parlare di Liam.
Appena lo nominai, le spuntò un sorriso in faccia.
-Vi sentite ancora?- Le chiesi.
-Beh.. Era fidanzato, non mi sembrava giusto, mentre ora no- Sorrise sghignazzando.
-Mi dispiace molto per quello che è successo... Vorrei aiutarti a fargli fare pace con beh, l'altro.- Continuò lei.
-AHAHAH spero tu stia scherzando! Non sono riuscita io, insomma, io! Sua sorella Char! E vuoi riuscirci tu?-
-Beh, io l'altro non lo conosco, ma posso provare a parlare con Liam. Anzi, vado subito! A dopo cugina mia!- Disse fiera.
-Ok, vado da Hazza.. Harry.- Risposi.

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Capitolo 6
*** Are they Friends? ***


*Emily*

-Pronto Char..-
-Hey Emy, che c'è?- Chiese lei.
-Dove abita Liam?-
-Non di descrivo nemmeno la faccia che ho adesso.- Rispose.
-Comunque lo vedi il negozio di dischi? Vai avanti di mezzo isolato. C'è una casa gialla. Ecco, è la sua.- Continuò lei.
-Grazie Char. A dopo.- Dissi chiudendo la chiamata.
E così mi incamminai da Liam.
Capii bene dov'era casa sua.
Non era cambiata affatto.
Era proprio come la ricordavo.
Da piccola andavo spesso da lui per studiare.
Arrivata davanti alla porta bussai.
C'era silenzio.
-Chi è?- Chiese qualcuno.
Capii subito che era lui.
Con quella voce bellissima, chi altro poteva essere?
-Sono Charlie!- Dissi in preda al panico.
Aprì la porta lentamente.
Mi vide.
Mi sorrise.
Non gli diedi il tempo di salutarmi, che subito saltando l'abbracciai.
-Emily... Da quanto tempo!- Disse sorridendo.
-Mi sei mancato tantissimo!!- Dissi esuberante.
Ormai il ricordo di dirgli di scusarsi con quell'altro tizio, era svanito.
Iniziammo a parlare.
Era l'una passata...
Avevamo tante di quelle cose da raccontarci...
Ad un tratto mi ricordai perchè ero andata lì e così iniziai a fargli numerose domande.
Eravamo seduti sul divano quando verso le due sentimmo suonare il campanello.
Svogliatamente, Liam si alzò dal divano, si sistemò ed andò ad aprire.
Subito delineai la figura dei capelli di mia cugina.
Era insieme ad un ragazzo con una folta capigliatura riccia.
Sicuramente sarà stato quell'altro..
Oh si! Harry!
Guardandolo notai subito gli occhi verdi.
Erano davvero belli.
Ma guardandoli, mi ricordai -non so per quale motivo- che avevo dimenticato qualcosa...
Oddio! Non ho parlato con Liam del motivo per il quale ero andata da lui!
Così lo chiamai in disparte per spiegargli tutto nel modo più breve possibile.
All'inizio insistetti, perchè non mi assecondava.
Poi iniziò a comprendere e decise di chiedergli scusa.
Ormai erano tornati amici.
Ed io e Liam eravamo ancora più amici di prima.

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Capitolo 7
*** Louis who?! ***


Ragazzi, io vedo che voi leggete e non recensite. Questo lo scrivo e lo posto perchè non ho niente da fare ( LOL ), ma se non recensite e non mi dite che ne pensate non se fa niente e non posto più. Non basta vedere che leggete.. Vorrei sapere cosa ne pensate.. But..Thanks so Much!



Mia cugina legava molto con Liam.
A lungo andare tutto ciò mi dava un fastidio enorme.
Non riuscivo più a sopportarla.
Mi stava sottraendo il mio migliore amico...
Io faccio la parte della dura, infatti se devo tirare un pugno non esito tanto.
Solo che tutto ciò mi dava fastidio.
Ormai pure mia madre stava sempre da sua sorella e mia cugina sempre da Liam.
Mio padre era fuori per lavoro per tre anni.
Ormai, l'unico rimasto era Harry.
Ormai non era più il mio migliore amico, era molto di più.
Era mio fratello.
Anche da molto piccoli ci chiamavamo sorella e fratello.
Anche Liam era il mio migliore amico, ma non so perchè, non riuscivo a definirlo ''mio fratello''...
Sarà che ho conosciuto prima Harry, ma ho legato sempre di più con lui che con Liam.
Ogni cosa che succedeva, ci dicevamo tutto, tutto.
Sempre.
Ricordate? Si.. quando ho detto che sono una tipa solare, ma solo con i miei amici?
Mi sbagliavo.
Ormai lo ero solo con Hazza. Cambiando discorso.
Ultimamente lui mi parlava di un suo nuovo amico: Louis.
O qualcosa del genere...
Molto bene.
Sono sicura che presto rimarrò completamente sola.
Un giorno, tornando a casa...
-Charlie, io e Louis faremo una passeggiata... Mi chiedevo.. Se saresti venuta con noi!- Disse con un gran sorriso.
-Non vorrei disturbare...- Dissi facendo la vaga.
-Ma che! Gli ho chiesto io se saresti potuta venire e lui ha acconsentito dicendo che ti vorrebbe conoscere! Dai! E' molto simpatico Lou!- Disse felice.
-Va be.. Visto che me lo dici così.. Vengo!- Dissi ridendo.
-OOh! Allora ci vediamo sotto casa mia alle 4?-
-Certo! Sarò puntuale!- Affermai fiera.
-LOL!- Gridò lui.
-Perchè hai gridato LOL?- Chiesi ridendo con le lacrime.
-Perchè non sei mai puntuale.- Rise di più.
-Tu preferisci dormire o uscire al freddo e al gelo?-
-Dormire!- Affermò certo.
-Ecco. Anch'io! AHAHAH- Risposi.

Passata qualche ora tornammo a casa, passando prima da Starbucks.
Lui disse di non passare a casa sua perchè non si doveva cambiare così venne a casa mia.
Nemmeno io avevo intenzione di cambiarmi.
Visto che mancavano alcune ore per vederci con Louis, decidemmo si vedere un film da me.
Scelsimo 'Una Notte Al Museo 2'.
Io lo scelsi anche perchè c'erano gli angeli in una scena con la voce dei miei idoli: i Jonas Brothers.
Dopo il film sentii suonare alla porta, ma siccome ero mezza addormentata mandai Hazza ad aprire.
Era mia cugina Emily.
-Cosa vuoi Emily?- Dissi scocciata.
-Cosa vuoi tu!- Mi rispose a tono.
Così mi alzai e dissi una volta per tutte:
-Senti Emily, da quando sei arrivata tu, la mia vita è rovinata, quindi adesso dimmi cosa cavolo vuoi e fallo velocemente visto che non ho tempo da perdere!-
-Che motivo c'è di arrabbiarsi tanto? Hai un carattere che mammamia!- Disse scocciata, com'ero anch'io d'altronde.
-Liam sta con un'altra!- Continuò.
-E quindi?- Dissi con la mia voce assonnata ma allo stesso tempo arrabbiata.
-Quindi devo fargli menare da mio padre!- Rispose seria.
-Tu devi fare cosa?- Dissi con gli occhi spalancati.
-Hai sentito bene.-
-Non te lo permetterò!- Mi misi davanti la porta.
-Tu non esci da qua se non cambi idea!- le gridai contro.
-Ma come? A te importa qualcosa di Liam? Da quando?-
-Da sempre! Da quando l'ho conosciuto! E credimi l'ho conosciuto molto prima di te! E se pensi che uno come Liam possa stare con una come te, che sei così appiccicosa e fastidiosa, ti sbagli di grosso cara mia.-
-Ah, e comunque... FUORI DA CASA MIA! E non farti rivedere MAI PIU'!- Dissi infuriata, non accorgendomi che stavo urlando.

-Credo che.. me ne andrò. Ah, comunque io ti ho sempre odiata.- Rispose andandosene.
Io corsi, fermandola.
-Sai.. Il sentimento è reciproco.- le risposi con fermezza, con un leggero sorriso malefico spiaccicato sulla faccia.
-Char.. Dovremmo uscire...- Disse Harry, un pò sconvolto.
Presi un sacchetto di carote e uscimmo.
Camminavamo, io senza una meta.
Seguivo solo Harry.
Camminavo e mangiavo le mie adorate carote.
Appena fermi in un certo punto di Londra, continuai a mangiare le mie carote, parlando con Hazza, notai un'ombra che si avvicinava.
Era Louis.




Spazio scrittrice:
Daaai.. recensite! Se non ricevo almeno una recensione, non posto più.
Ovvio, se recensite, vi ringrazierò scrivendo il vostro nome alla fine del prossimo capitolo.
Ciaaaoo!
-F.

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Capitolo 8
*** He's funny! ***


Ci presentammo.
-Piacere, sono Charlie.- Dissi contenta.
-Hey baby! Sono Louis, chiamami pure Lou!- Rispose sorridente.
-Hai un'aria simpatica!- Gli rivelai.
-Mh, grazie! Anche tu.- Fece l'occhiolino.
-Ragazzi.. Avete finito?- Disse Hazza alzando un sopracciglio.
-Ehm.. Si..- Disse il ragazzo.
-Alloora.. che facciamo?- Chiesi impaziente.
-C'è il mare quì vicino.- Dissero insieme.
-Ma.. ma non ho il costume...-
Si guardarono.
Quello sguardo non mi convinceva affatto.
Mi girai un attimo per rispondere al telefono.
Non era stata una mossa molto conveniente per me.
Lo notai quando mi presero dalle braccia e dalle gambe per buttarmi in acqua.
-Ma siete scemi?! Era ghiacciata!- Gridai.
-Naaah, guarda un pò come mi butto io- Disse Louis buttandosi a mare, schizzandomi ulteriormente.
Si lanciò anche Harry e iniziammo a schizzarci.
Si era fatta sera, ed eravamo tutti bagnati fradici.
Passammo da casa per cambiarci e andammo a mangiare una pizza.
Non sapevamo più cosa fare, quindi passammo da casa mia.
Mia madre non c'era, avrebbe dovuto dormire da sua sorella.
-Casa liberaaaa!- Gridai.
-Wooooooooooohoo- Dissero loro.




Spazio scrittrice:
Scusate, è troppo, troppo corto. E' che c'è Italia's Got Talent e sono distratta. magari ne faccio altri due appena finisce LOL! Comunque, sto notando che non recensite.. Io scrivo per divertimento, ma almeno fatemi sapere com'è! D: Vi tengo d'occhio!

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Capitolo 9
*** Go to work! ***


Era ancora sera.
Cominciammo a vedere un film Horror.
Amavo quei film.
Io non avevo mai paura.
Mentre Harry sì.
Ogni volta che vedevamo quei film, per fare lo scemo, gridava.
Gridava come quando si dice ad un bambino di tre anni che Babbo Natale non esiste.
Era esilarante.
Tornando al film...
Avete presente quando qualcuno degli spettatori consiglia alla ragazza impaurita di fare qualcosa, ma lei fa l'esatto contrario, solo per la sua curiosità?
Ecco, questo era quello che stavamo facendo noi.
Gridavamo alla ragazza di non aprire la porta.
Sentimmo anche noi degli scricchiolii, ma era normale, i mobili erano di legno.
La ragazza aprì la porta e spuntò il mostro.
Sentimmo altri scricchiolii e vidimo lo spiraglio di luce che entrava dalla porta.
Questa si aprì ed entrò una persona losca.
Al buio non capii subito chi era, ma non mi convinceva.
Conoscevo quell'ombra.
Mi ricordava qualcuno di antipatico.
Appena si aprì la porta furtivamente mi alzai, presi una mazza da baseball e mi piazzai davanti la porta. Non c'era motivo di allarmarsi.
Era solo Emily.
-Devo prendere a tua madre i suoi occhiali, cosa vuoi?- Disse scontrosa.
-Ooh, vedo che sei in buona compagnia! Si vede lontano un miglio che tu ed Harry...- Continuò.
Io senza farla finire di parlare continuai:
-Dai! Dillo! Veloce, così ti faccio fuori il prima possibile.-
-Nono, niente.-
-Brava, ora vai da mia madre, augurale la buonanotte e.. vattene che domani io devo lavorare. Ciao.-
E la spinsi fuori da casa mia.
Il film continuava, ma ormai nessuno dei 3 stava seguendo.
C'era troppo silenzio. -Ragazzi.. Ho sonno!- Dissi.
-Anche noi- Dissero all'unisono.
-Io domani devo andare ad un colloquio di lavoro..-
-Dove?- chiese Louis.
-Ad un negozio di strumenti musicali, non molto lontano da quì!- Risposi.
-Allora ci vedremo sicuramente!- Disse sorridente.
-Come?- Chiesi.
-Ci lavoro anch'io! Yeee! Ci vedremo tutti i giorni!-
-Siiii! Congaaaaaaaaaaaaaaaa- Risposi felice.
Chissà come sarà lavorare con Louis.
Sicuramente uno spasso!

Spazio scrittrice:
Secondo voi come si troverà Charlie a lavorare con Louis? Lo scoprirete nel prossimo capitolo! Comuuuuunque.. Noto che leggete.. e non recensite! Solo una recensione?! .. io continuerò lo stesso a scrivere ... Comunque un grazie speciale a chi legge e recensisce! :D -F.

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Capitolo 10
*** Who is he? ***


Primo giorno di lavoro.
Dovrebbe essere divertente.
Insomma, stare con un mio caro amico è divertente, no?


Nel frattempo a casa . . .
-DRIIIIN-
Era il campanello.
Andai ad aprire, pensando che fosse Louis..
Non era lui.
-Ciaaaao!-
Era Liam.
Mi mancava tanto.
Mi sembrava di aver perso il mio migliore amico.
Ma come si dice..
I veri amici, non tornano. Loro non se ne andranno mai.
Corsi ad abbracciarlo. -Allora.. Cosa ti porta qui?- Chiesi.
-Ti vorrei accompagnare il tuo primo giorno di lavoro!- Rispose sorridente.
- Ooh! Grazie!- Dissi, altrettanto contenta.
-Ancora sei in pigiama? Sbrigati!-
E mi spinse verso la mia camera.
-Io aspetto qua.- Disse.
-E' logico.. Io mi cambio e tu guardi?- Dissi ridendo.
-E quindi? Come se tu non mi avessi mai visto senza maglia...-
-E' diverso.-
-No, non lo è.-
-Uffaaaa...- Risi.
-Velocee!-
Così velocemente mi cambiai e subito fui pronta ad uscire col mio vecchio amico.

Arrivati al negozio…

-Hey Charlie!- Disse Louis più felice che mai.

- Ciao carotaaaaa- Risposi sorridente.
- Liam?!- Disse Louis sorpreso.
- Louis?!- Rispose il mio amico.
-Vi.. Vi conoscete? - Chiesi.
-Si! Era uno degli Scout nella mia squadra!- Disse Liam.
-Che bei tempi… E ora come va?- Affermò Lou, sgranocchiando una carota.
-Non c’è male… Ero solo di passaggio ad accompagnare la mia Charlie al suo primo giorno di lavoro!- Rispose.
Nel frattempo mi arrivò una chiamata al cellulare…
-Pronto mamma?- Dissi sfiorando lo schermo del mio iPhone.
-Charlie, sei a lavoro?-
-Nooo! Sto pettinando le bambole per le mie carote.. Dove vuoi che sia?- Dissi ironicamente.
-Faccio finta di non aver sentito.. Comunque, ricordi la mia amica Irlandese Maura? -
-Certo!-
-Bene, lei e uno dei suoi figli staranno in casa con noi per 3 mesi!-
-Beh? Non sei contenta?- Aggiunse.
-Una pasqua… comunque, perché per così tanto?-
-Perché vorrebbero avere il tempo di conoscere la città, in modo che il loro trasferimento sia il più calmo possibile.-
-Oddio… Va be, passeranno in fretta.- Affermai sconfortata.
-Farete sicuramente amicizia, visto che sono già arrivati, lo faccio venire al negozio da te.- Disse lei.
-E come lo riconosco?- Chiesi.
-Si vede che è Irlandese.-
Detto questo, mia madre chiuse la telefonata, facendomi rimanere con il dubbio su questa persona.
Iniziai la giornata in modo strano, ma grazie ad i miei amici tutto filava per il verso giusto.
Pensa che li avrei ringraziati a vita per essere miei amici.
Insomma, non riuscivo a fare amicizia con una ragazza, anche se io lo sono, ma è più forte di me.

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Capitolo 11
*** I just don't know it. ***


Lo volevo conoscere.
Non so perchè.
Era più forte di me.

I miei pensieri mi assalivano.
Quando succedeva questo, solo una cosa potevo fare.

Suonare la mia batteria.
Era l'unica cosa che io abbia mai fatto quando sono sotto pressione.
Per me la batteria è come un amico.
Sembrerà strano, ma è quello che provo verso questo strumento.
Ognuno può essere legato a qualcosa.
Questo potrebbe essere una collana oppure un piccolo oggetto.
Io non sono così.
Io sono così attaccata emotivamente alla mia batteria, che per suonare anche sono cinque minuti, farei i salti mortali.
Non so perchè, ma l'amore che provo per questo strumento è qualcosa di inspiegabile.
Come se in me mancasse qualcosa.
La batteria completa lo spazio vuoto dentro la mia anima.
Mi completa.
Tornai in camera mia dopo una lunga giornata di lavoro.
Ritrovai il mio vecchio diario di quand'ero più piccola.
Rivedere la mia scrittura di quand'ero piccola mi creava una sensazione strana.
Come se tutto il mio mondo fosse cambiato.
E' cambiato, certo, ma non così tanto.
Non è cambiato il mio mondo.
Sono cambiata io.
Non riesco più a comprendere cosa provano gli altri.
E' come se fossi chiusa in un mondo dove ci sono solo io, la mia batteria, ed i miei amici.
Non riesco a pensare che tra qualche anno tutto questo potrà cambiare.
Insomma, ormai sono cresciuta.
Si cresce, si cambia.
Ero consapevole che Harry sarebbe sempre stato accanto a me, come Liam, e tutti gli altri naturalmente, ma immaginavo una vita senza di loro.
VUOTA.
Lessi alcune pagine del mio diario di quando avevo 11 anni.
Avevo 11 anni.. Ora ne ho 17.
Come è passato il tempo!
Come se non me ne fossi accorta.

*Caro Diario*
Che bello! Oggi io, Harry e Liam andremo al parco dei divertimenti!
Chissà che bella giornata che passerò con i miei amici!

Mi ricordo quella giornata!
Ricordo che sui tappeti elastici io caddi e mi feci un livido sul braccio.

Parlando normalmente questi ricordi non mi passano mai per la mente, ma quando riesco ad individuarne qualche pezzettino in mezzo a qualche racconto riesco a riemmedisimarmi in questi ricordi bellissimi della mia infanzia.
A volte tutto questo mi manca.
Insomma, ormai sono adulta.
Ho sempre i miei amici, ma è diverso.
Non ci vediamo più come una volta.
Sto parlando di Liam.
Non so come mai...
Quando ci vediamo ci divertiamo come una volta, ma si nota che ormai siamo cresciuti.
Non sono più la bambina che sogna di diventare batterista.
Ormai è una cosa passata.
Amo la batteria, ma ormai mi è completamente passato dalla testa il sogno di essere una batterista in un gruppo.
L'ho sempre sperato, ma si sa, i sogni sono solo per le persone che non fanno altro che sognare, ed io non sono il tipo.
Non ho mai avuto una vera occasione per suonare in una vera band.
La piccola band formata con Hazza e Liam non valeva.
Era solo una cosa da bambini, ormai, se un'occasione non viene sfruttata al più presto, non lo sarà mai più...

Leggevo…


*Caro diario.. Lo so che ormai non sto più scrivendo da molto tempo, ma in questo momento sono libera.
Spero solo che uscirò da qui al più presto.
Dove sono?
Ad ogni domanda una risposta: Sono all’ospedale.
Odio scrivere da sotto le coperte, ma ormai è l’unico momento libero della mia giornata.
Ormai sono circondata da aghi, provette.. Dottori.
Non riesco più a fare questa vita.
Spero che tutto questo finirà al più presto, altrimenti sarò io quella che porrà fine a tutto dando fine alla mia inutile esistenza.*

Non riesco a credere che io, all’età di 11 anni abbia pensato questo.
Non ci riesco a credere!
Per uscire dall’ospedale e smettere di dare fastidio fisico e psicologico ad i miei genitori, avrei posto fine a TUTTO.
Tutto… insomma, solo la mia stupida e inutile vita.
Un momento!?
Perché sto pensando questo?
Io AMO la mia vita!
Ho una bellissima casa, dei bravi genitori, seguo ( o almeno cerco di seguire ) il mio sogno, degli amici che sono come fratelli…
Non riesco a comprendere cos’ho..
Ormai il mio cervello lavora completamente solo, io non lo comando più.
Non ne ho la forza.
Ultimamente sto notando che mi sento sempre più vuota, ma non so il motivo.
Cerco sempre qualcosa, ma non ho idea di cosa sia.
Ero sdraiata sul letto, con lo sguardo vuoto, quasi sconvolto dalle lettere messe assieme in quelle poche pagine piene di tristezza, quando arrivò uno spiraglio di luce:
Era Harry.
Mi ricordo che quando eravamo alle medie, parlavamo sempre dei nostri problemi.
Dalle medie fino a dopo le superiori.
Siamo inseparabili.
Ricordo che alle medie e poco più in là avevo delle ‘’amiche’’ ( se così possono essere chiamate ) che quando avevano bisogno chiamavano.
Questa è una cosa normalissima.
Ma io in Harry vedevo, vedo e vedrò la sicurezza.
Non so per quale motivo, ma quando siamo vicini mi sento bene, al sicuro.

Si aprì la porta della mia stanza:
-Posso? Dai ma chi prendo in giro! Ciaaaao Charlie!- Disse ridendo.
-Hey Hazza! Che mi racconti?- Risposi, felice della visita.
-Che hai?- Ribattè serio.
-Niente!- Risposi facendo finta che davvero non avessi niente.
-A cosa stai pensando?-
La cosa che mi sorprendeva di lui è che sapeva sempre ciò che provavo, in quel preciso momento.
Quando un amico è vero e la sua amicizia lo è altrettanto lo si capisce.
Io l’ho capito quand’ho conosciuto Harry.

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Capitolo 12
*** Funny & Irish. ***


Chiariti tutti i dubbi, decidemmo che era ora di.. dormire.
Quando non sappiamo che fare dormiamo.
Semplice come cosa.
In camera mia c’erano il letto e un divano molto comodo e spazioso.
-Buonanotte Styles!- Gridai.
-Notte Anderson! LOOOOL!- Urlò ricambiando.
Nel frattempo arrivò Liam.
Il solito guasta feste, che tanto adoro.
Si lanciò su Harry facendolo imprecare e aprì la finestra, facendo entrare la luce potente del lampione nella mia camera.
-Ti posso uccidere? No, sai.. Stavo dormendo- Dissi.
-Tua madre mi ha detto di svegliarvi… Anche se lo avrei fatto lo stesso.-
-E per quale motivo?!- Chiesi quasi ridendo.
-Sei un brutto bastardo!- Gridò Harry.
Dopo qualche minuto..
-Ragazzi! Mi sono dimenticata che dovevo andare a cena con l’irlandese!- Dissi frettolosamente.
-E chi sarebbe questo qui? Lo vorrei conoscere- Dissero i due all’unisono.
-Non preoccupatevi! Non lo conosco nemmeno! Mia madre ha invitato una sua amica a stare da noi per i prossimi tre mesi, e vuole necessariamente che io li conosca approfonditamente…-
-Comunque.. che mi metto?- Chiesi.
-Mah. Una giacca con dei jeans stretti.- Affermò Liam certo.
-Ma che dici! Si deve mettere la giacca, quella blu, con sotto una maglia con un disegno e dei pantaloni chiari stretti!- Disse certo Harry.
-Allora! Contrattiamo! Mi metto la giacca, con una maglia a righe e dei pantaloni grigi stetti. Apposto signori dello stile?- Dissi.
-Hey, io lo stile ce l’ho nel cognome.- Affermò convinto Harry.
-Dopo questa me ne vado, era pessima!- Dissi.
Così velocemente mi cambiai e mi sdraiai sul letto.
-Cos’hai?- Chiese Liam.
-Niente!-
-Faccio finta che tu non abbia risposto. Non mi dire bugie.-
-Niente, è che ho letto il mio diario di quando avevo poco più di 11 anni. Wow, che pensieri che avevo. Sono cambiata un sacco… Prima ero molto più matura, adesso non lo sono più, o almeno, prima lo ero di più.-
-Non sono d’accordo. Parliamone dopo, non dovevi essere al ristorante 10 minuti fa?- Mi ricordò Liam.
-AAAAAAAAAAAAAH! Accompagnatemi! Liam, prendi la macchina! Veloce! Mia madre mi uccide!- Gridai.
-No! Non facciamo in tempo! Corri!- Aggiunse Harry col mio stesso tono.
Arrivai, salutai i miei amici, e gli dissi che magari domani ci saremmo potuti vedere.
Entrai.
Dov’era mia madre?
Oh, era lì, sempre in rigoroso anticipo.
-Charlie! Come ti sei permessa di arrivare in ritardo ad una cena così importante? Hai una grande faccia tosta! Che hai fatto, Eh? Hai suonato la batteria? Hai fatto fumetti? Mi domando da chi cavolo hai preso! Ti devi solo vergognare!- Mi gridò in faccia mia madre.
Povera donna.
La facevo disperare, ma era più forte di me, il mio carattere è così, non si può cambiarlo.
-Ehm, mamma, non mi è suonata la sveglia.- Risposi.
-E pensi che questa sia una scusa adeguata? -
-Credo proprio di si.. Comunque, ti stanno guardando tutti, ti sei accorta che stavi gridando? Comunque, adesso sono qui. Dove sono i tuoi amici?-
-Devono arrivare. Sai, dopo un lungo viaggio…-
-Ma mi pigli in giro? Io ho studiato la mattina e il pomeriggio sono andata a lavorare. L’Irlanda è a due passi, nemmeno un’ora di aereo! E io adesso mi dovrei calmare perché io lavoro e loro fanno i viaggi?!- Mi arrabbiai.
-Intanto calmati, e stasera, cerca di contenerti nel mangiare!-
-Ma non sono grassa..-
-Ma non voglio che tu mi faccia fare brutta figura.- Affermò.
-Ah, quindi io sono qua solo per non farti fare brutta figura, o per rompermi le palle, che poi nemmeno ho, solo perché tu vuoi far sembrare che io sia una persona educata e al suo posto? Io lo sono, ma non mi fare arrabbiare. Potevo stare a casa con i miei amici invece di venire qui a conoscere gente nuova. Io odio conoscere gente nuova! Non mi trovo mai bene.-
-Eccoli, arrivano! Comportati bene, altrimenti niente batteria e niente amici per un anno!- Gridò.
-Che palle!- Pensai senza dire niente.
Le due sagome si avvicinarono.
Inizialmente una più dell’altra, che poi arrivò dopo.
La prima ad arrivare fu la signora Maura, l’amica di mia madre.
Era una donna molto gentile, bassina ( come me ), bionda e con un grande sorriso.
Gentilmente mi presentai, cosa che fece anche lei.
Non pensavo che qualche persona nuova mi fosse subito piaciuta, ma è successo.
In seguito, arrivò suo figlio.
Colui con cui avrei dovuto condividere la stanza per tre mesi ed in seguito sarebbe stato in una casa accanto la mia.
Non era molto alto, aveva i capelli biondi, castani all’attaccatura, e gli occhi azzurri, tipico degli irlandesi.
Ci presentammo:
-Piacere, sono Charlie. Per gli amici Charlie.-
-Sono Niall. E’ un piacere conoscerti- Rispose sorridente dandomi la mano.
Sembrava timido.
Anzi, lo era al 100%.
Ma comunque stringemmo subito amicizia.
Aveva alcuni lati del carattere che rispecchiavano i miei, come per esempio fare battute che potessero essere capite solo da chi le ha fatte.
Eh già.
Io avevo questo problema, facevo battute, ma solo io riuscivo a capirle.
Tutto ciò a volte mi faceva sembrare un’idiota.
Andando oltre. . .
Era anche un fan di Demi Lovato e dei Jonas Brothers.
Era capace di suonare la chitarra, e, anche se lui diceva il contrario, aveva una voce bellissima.
Beh, sono sicura che sarebbe una grande amicizia.
Finita la cena, dopo aver ricevuto i nostri rispettivi rimproveri per aver mangiato troppo, feci fare un ‘tour’ della casa all’Irlandese.

Quattro di mattina.
Nessuno riusciva a dormire.
Presi il computer e andai a sedermi sul divano, l’Irlandese fece lo stesso.
Passammo ore a vedere video divertenti e a ridere come matti.
Sei di mattina.
Sentì bussare alla finestra:
Era Harry.
-Ma guarda un po’ chi c’è! Cosa ti porta qui?- Chiesi accennando un sorriso.
-Cosa c’è? Non posso fare visita alla mia Charlie alle sei di mattina?- Disse quasi serio.
-Comunque, Harry, ti presento Niall. Cerca di fare amicizia, sennò il mio pugno arriverà sulla tua faccia in men che non si dica.- Risposi.
-Ti voglio tanto bene anche io. E pensare che ti avevo portato pure il cornetto, ma me lo riporto.- Rispose facendo una specie di risata malefica, per poi ridere come uno scemo.

Sveglia.

Un’altra giornata noiosa e faticosa di conservatorio e lavoro, ma chissà…

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Capitolo 13
*** Whaaaat? ***


A lavoro…
-Hey Char, cos’hai?
-Lou, non ho niente. Ho fame. Voglio.. Boh. – Risposi insicura.
-Allora, qui ho delle carote. Se ne vuoi, prendile tu stessa.-
-No. E’ che non so, mi annoio. Non ho nemmeno voglia di suonare, sono stanca. Non ho dormito affatto…- Gli dissi mugugnando.
-Aaah! Con chi eri?- Chiese facendo una faccia da deficiente.
-E’ solo che non avevo sonno.-
-Stai mentendo.-
-Non è vero.-
-Allora.. facciamo finta che sono una tua amica ragazza.
Dimmi cosa provi su tutto questo tesoroo!- Disse, cercando di imitare una voce femminile.
Io ho una voce leggermente strana, cioè non rauca, ma quasi, con un tono difficilmente distinguibile tra maschile e femminile.
Insomma, non ho una voce da maschio, ma diciamo che non è così acuta quanto quella di una ragazza.
-Lou, sei scemo.-
-Anche io ti voglio taaaanto bene.-
E si appiccicò dandomi un abbraccio.
-Ou, vedi che tu stai con Harry.- Affermai ridendo.
-E tu come lo sai? Questo ragazzo non nasconde niente! Ora ci parlo io.-
E fece il gesto come per chiamarlo al cellulare.
Cosa che poi fece realmente.
Con Lou mi divertivo un mondo.
Almeno faceva passare il tempo allegramente, visto che in quel negozio non passava mai nessuno.
-Hey, dimmi un po’, mi spieghi come vi siete conosciuti tu ed Harry? Sono curioso!- Chiese il mio amico.
-Beh, non è facile da spiegare.. Tutto iniziò quando io avevo solo tre anni…-
Tre ore dopo…
-Ed è così, che mia madre, affidandosi al destino, o quasi, riconobbe la sua vecchia amica del liceo, facendomi poi giocare con suo figlio, quello scemo che tutt’ora è al mio fianco.-
-Ora faccio il serio. Tu mi sembri una persona che fa la dura, ma nel profondo, ha un animo gentile. Sinceramente, penso che tu nasconda questo tuo lato del carattere quasi per paura. Mi sbaglio?- Rispose il ragazzo, serio, come mai fu stato.
-Diciamo che non è proprio paura. Io, inizialmente ero quella persona gentile, ma adesso preferisco cercare di non farlo notare agli estranei..- Risposi timidamente, cercando di far uscire fuori qualche parola con un senso, che insieme ad altre avrebbe formato una frase del tutto convincente.
-E per quale motivo?-
-Perché questo mio carattere, nella mia infanzia, mi ha fatto soffrire. Sai, la perdita di una persona importante lascia un vuoto che neanche la persona più cara per te riuscirà mai a colmare. Quando si rivisitano i posti in cui si è passato del tempo con quella persona, sai, è come se un’arma colpisse l’ultimo frammento di affetto rimasto. Io ero piccola, molto piccola. Sai, l’età dei 12 anni è l’età in cui ci si forma, e c’è il bisogno di qualcuno che ti aiuti. Non parlo dei genitori, ma qualcuno al di fuori di loro, come punto di riferimento. A certa gente io sembro un’idiota, ma perdere mia nonna è stata la cosa più brutta della mia vita, tutt’ora ne soffro tantissimo, ma cerco di andare avanti. Almeno ci sono gli amici, che, anche se io non lo merito, mi fanno compagnia, senza giudicarmi.-
-Già, almeno ci sono io che la salvo!-
Mi girai, era Hazza.
-Hey deficiente!- Dissi sorridendo con un tono scherzoso.
-Ciao idiota- Disse facendo la linguaccia.
-Ciaaao tesoro mio!- Gridò Louis saltando addosso ad Harry.
-Sono scioccata!-
-Abituati! – Gridarono all’unisono.
-Ragazzi, evitando le smancerie io torno a lavoro. Credo di non essere tagliata per questo genere di ‘’dolcezze’’ tra amici…-
-Ah si?- Affermò Harry facendo un’espressione di sfida.
Senza neanche farmi rispondere, si avvicinarono e mi presero ‘’in braccio’’, facendomi rimanere sono solo scioccata, ma anche dolorante, visto che non mi hanno saputa prendere bene.
Uno mi teneva dalle mani, ed uno dai piedi.
Facendo così mi portarono fuori dal negozio e mi imposero si fare una passeggiata con loro, abbandonando il lavoro.
-Ma, ragazzi, non posso abbandonare così il negozio, almeno fatemi mettere un biglietto!-
-Beh, ci lavoro pure io,ma non mi faccio tutti questi problemi, tanto il capo è mio zio, non ci dirà niente!- Disse Louis.
Così ci avviammo verso una meta non precisa.
Camminando parlavamo di cavolate -come sempre, d’altronde- dimenticando il discorso fatto prima insieme a Louis.
Camminavamo nel parco quando…
-C-c-c-cavolooo! Un concerto di Ed Sheeran! Andiamo? Dai, andiamo? Perfavoreee, andiamo!-
Dicendolo sembravo una bambina di 10 anni, quando chiede le caramelle alla mamma.
-Ti accompagno io! In fin dei conti è anche il mio idolo, quindi conta su di me!- Disse Harry, con un sorriso a 360°.
-Grazieeeee Hazza! Altrimenti mia madre non mi avrebbe mai mandata da sola.- Detto questo l’abbracciai velocemente e continuammo a camminare.
Salutai tutti e tornai a casa.
Mentre tornavo a casa mi raggiunse Harry, e parlando continuammo il tragitto, ma ci fermammo al parco.
Quel parco era qualcosa di speciale per me.
Era lì che conobbi i miei due migliori amici, amici che ancora durano, dopo tutti questi anni.
Non potrei desiderare di meglio.
-Ricordi quel giorno? Quel lontano giorno di giugno, dove in quel negozio ci conobbimo?- Ricordò Harry.
-Non potrei mai dimenticarlo, sono passati 14 anni, ma non cancellerò mai quella giornata dalla mia mente.-
-Così cominciò tutto! Credo che in quel negozio di caramelle io abbia rovato la persona più importante della mia vita…-
-Oh, e chi sarebbe?- Dissi facendo la finta tonda e ridendo contemporaneamente.
-Cioè.. Io dico cose sagge o per lo meno intelligenti e tu scherzi? Sei incorreggibile! AHAHAH-
-Dopo queste rivelazioni, AHAHAH, torniamo a casa, volevo farti sentire un nuovo arrangiamento per una nuova canzone.-
-Allora andiamo!-
Arrivati a casa, presi le chiavi, aprìì la porta e vidi un mucchio di valigie.
-Mamma? Perché è pieno di valigie?-
-Torniamo in italia.- Rispose lei fredda.
-Come? Cosa hai detto? No! Io in Italia non ci torno!- Gridai.
-Ma rivedrai tuo padre! Non sei contenta? Uniremo la famiglia!-
-Unire la famiglia il cavolo! Se davvero ci teneva non andava lì per lavoro! Guarda, vai tu, io non ci vengo!-
-Tu ci vieni e come! Come puoi stare sola? Chi ti farà compagnia?-
- Signora, senza contraddirla, ma Charlie potrà stare da me, non crea disturbo.. Io ormai vivo da solo da qualche settimana, ho molte stanze in casa, quindi potrà trasferirsi da me.- Disse Harry, con tono convincente.
-Beh, non so.. Dai, va bene. Ormai la tua vita è qui, non ti posso impedire di viverla.-
-Grazie mille mamma, ti voglio bene!-
Abbracciai sia lei che Harry, e salimmo sopra nella stanza dove avevo gli strumenti, per provare la canzone nuova.





ANGOLO AUTRICE: QUESTO CAPITOLO E' ABBASTANZA LUNGO, GODETEVELO! :D

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Capitolo 14
*** Stop! I don't mind. ***


Dopo la tristezza per il saluto che avrebbe separato me e mia madre per un anno, cominciò la gioia della libertà.
-Hazza, non so.. Vuoi che ognuno stia per conto suo?- Gli chiesi.
-Neanche per sogno! Mi sento solo.. – Rispose, cercando di imitare una faccia da cucciolo.
-Niente faccia da cucciolo! Io non ci cascherò mai!- Dissi, dopo essermi girata di spalle.
Continuammo fin quando riuscì a convincermi.
Ma come faceva?
-Ma scusa, non puoi venire tu qui?- Gli chiesi, sperando in una risposta positiva.
-Va bene, basta che non mi lasci da solo!-
-Vaaa bene, va bene.- Gli risposi.
-Andiamo da Liam? E’ da un po’ che non lo vedo…- Continuai.
-Già. Andiamo! Credo che lì ci sarà anche Niall.- Rispose.
Così ci incamminammo verso la casa di Liam.
La porta era aperta.
-Hey! Liam? Ci sei?- Gridai, per farmi sentire.
-Buuuu!- Fecero Liam e Niall, per cercare di ‘’spaventarmi’’.
-Ma siete scemi o cosa?- Rispose Hazza.
-Allora, ragazzi, vi ho riuniti, senza preavviso, perché ho scritto una canzone. Siccome ho notato che le vostre voci insieme sarebbero bellissime, ho pensato di fare una canzone, però ho un problema.. E’ scritta per cinque persone! Voi siete solo tre..- Dissi, per cercare di convincerli.
-Ci stiamo!-
-Bene.. Io potrei fare un pezzo, ma ci manca lo stesso una voce.. Che ne dite se chiamo Louis?-
-Per noi va benissimo!-
Presi il telefono, feci il numero, ed aspettai la risposta:
-Chaaaaaarlieee!- Gridò assordandomi.
-Looooouuuuiis- Lo imitai.
-Allora? Tutto bene?-
-Tutto benone, e tu?-
-Yeaah! Allora? Che mi racconti?- Chiese.
-Mah, niente di che, poi ti racconto… Comunque, ho scritto una canzone, e siccome amo al tua voce, perché non vieni qui e la proviamo? Sto mettendo assieme la band!- Dissi sorridendo, anche se non poteva vedermi.
-Certo! Dove sei?-
-Sono a casa di Liam, poi se siete tutti d’accordo andremo a casa mia a provare e registrare.-
-Corro! A dopo!- Chiuse la chiamata con queste parole.
Gli mostrai il testo, gli piacque, ma speravo che nessuno facesse mai la fatidica domanda..
PER CHI E’?
Cercando di essere generica scrissi quella canzone, ma in parte era dedicata a Niall.
Non mi piaceva in quel senso, ma mi dava fastidio quando diceva di essere brutto, quando non lo era.
-A.. –pensai un momento- a Nick Jonas!- Dissi con la voce tremante.
-Stai mentendo!- Dissero all’unisono.
-No, è la verità. Beh, sapete, Nick.. è Nick!- Cercai di farmi credere.
Dopo la ardua impresa di convincimento, arrivò Louis *che stranamente non mi riempì di domande* e ci incamminammo verso casa mia.
-Allora Ragazzi, ho scritto questa canzone per puro caso, non ci avevo nemmeno pensato, mi è venuta in mente la frase ed il ritmo.. Vi piace?-
-E’ bellissima!- Disse Liam.
-Io già la adoro! Chissà come sarà bella poi cantata e registrata!- Disse Louis sorridendo.
-Wow!- Fecero Harry e Niall all’unisono.
-Bene! Sono felice che vi piaccia! Ho già scelto le parti, però è stata scritta per cinque persone.. Voi siete quattro..- Mi fermai.
-Puoi cantare tu! Hai una voce bellissima!- Mi suggerirono. Così feci.
Provammo la canzone, ne uscì un capolavoro!
Era bello avere amici che non ti giudicassero, li adoravo.

Arrivato il giorno del concerto di Ed Sheeran..
Mentre mi preparavo per vivere un’esperienza bellissima, accompagnata dal mio migliore amico, notai che sul cellulare avevo un messaggio che non avevo letto:
‘’Scusa, non ti posso accompagnare al concerto.. Ciao.’’
Da: Hazza.
No, non ci potevo credere.
Lo chiamai in fretta e furia, perché non è che si può avvisarla gente in questo modo!
Cavolo!
Non rispondeva nemmeno.
Bene, decisi, anche contro la mia volontà di rischiare tutto ed andare al concerto.
Non è che per un capriccio di qualcuno io avrei dovuto perdere il mio idolo!
*al concerto*
L’energia attraversava le mie vene, mi sentivo davvero bene, fino a quando non vidi più niente.
Ero all’ospedale.

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Capitolo 15
*** Good Morning! ***


Dopo quel momento, non sentì più niente.
Mi ritrovai solo in un letto in una stanza bianca.
Io non ne ero consapevole, ma chi era intorno a me lo era.
Ero in quel letto, con delle flebo nelle vene, senza accorgermi di quello che mi succedeva intorno.
Sentivo delle voci, ma non riuscivo a riconoscere di chi fossero realmente.
Vedevo dei volti, ma non sapevo distinguerli.
Riuscivo solo a capire che accanto a me c’era qualcuno di importante.
Ma senza sapere chi fosse.
Cercai di aprire gli occhi, ma la forza che avevo in corpo era troppo poca.
Mi sentivo la mando destra al caldo, magari me la teneva qualcuno, ma non ne ero certa.
Mettendo assieme tutta la poca forza ormai rimasta, riuscì a stringere quella mano.
Anche senza sapere di chi fosse, ma mi sentivo al sicuro.
Non riuscivo a capire chi fosse, ma di sicuro non era Harry.
Dopo due lunghi giorni, riuscì ad aprire gli occhi.
-Oh santo cielo…-
-L…Liam. Perché sono qui?- Chiesi con la mia poca voce.
-Eri al concerto di Ed, hai avuto un calo di pressione, e delle fans ti hanno fatto del male.-
-Perché ero da sola?-
Non rispose.
-Liam.. Mi fa male la pancia.. Mi posso alzare?- Chiesi piano.
-No, senti dolore alla pancia perché guarda qui…-
Mi mostrò un lungo taglio sull’addome.
Era una visione orribile, era tutto cucito.
-Sono un’irresponsabile.. Mi dovrei vergognare.- Dissi.
-No, non è colpa tua, in realtà a volte gli irresponsabili sono i traditori… Ma non pensiamoci, adesso ci sono io.-
-Grazie.- Dissi, cercando di abbracciarlo.
-Hey.. Non mi ero accorta che c’era qualcun’altro in stanza!-
-Sì! Lui è Zayn, credo abbia il tuo stesso problema.. Aveva accompagnato sua sorella al concerto di Justin Bieber.. e per proteggerla si era messo davanti a lei.. Ma è finita male.-
-Appena si sveglierà ci parlerò un po’! … Comunque ho fame!-
-Non puoi mangiare.. Hai visto il taglio che hai? Dovrai prendere flebo per almeno tre settimane o un mese…- Disse.
-Nooooooooooooo!- Dissi, trattenendomi dall’urlare.
-Lo so, sarà dura.. Ma pensa che subito dopo potrai continuare a suonare e magari che so, rimetteremo insieme la band!- Mi rispose, cercando di farmi sorridere.
-Guarda, non mi fare pensare alla band, che mi viene la voglia si staccare questi aghi dal mio braccio solo per andarmene a menare uno schiaffo a Harry.-
-Dai, cerca di comprenderlo.. Secondo te chi è stato qui tutta la notte per te?-
-D.. Davvero?-
- Sì, è da un po’ che stiamo facendo i turni…-
-Oddio! Ma non ce ne è bisogno! Sono quasi maggiorenne, posso badare a me stessa!-
-Tutto per te! Oh cavolo! Devo andare a lavoro, chiamo Niall, così viene lui a sostituirmi, aspetta un minuto..-
Disse Liam, prendendo il telefono e uscendo dalla stanza per un po’.
Nel frattempo sentì uno strano rumore.
Era il ragazzo del letto accanto.
Zayn se non sbaglio..
-Buongiorno!- Mi salutò con un gran sorriso.
-Ciao! Come stai?- Risposi, cercando di abbozzare una conversazione, visto che non sapevo niente di lui..
-Un po’ meglio, grazie. Tu? Fa ancora male il taglio?- Chiese gentilmente.
-Oooh! Sei gentile! Beh, un po’ sì.. Comunque piacere Charlie.- Dissi sorridendo.
-Piacere Zayn!-
Ci stingemmo la mano.
Subito notai che sul suo comodino c’era un blocco da disegno, così gentilmente chiesi di farmelo vedere.
Era davvero bravo.
C’erano dei fumetti bellissimi, e dei ritratti che lo erano altrettanto.
-Wow, sei davvero bravo! Vai in una scuola di disegno? Sei davvero troppo bravo!-
-Oh grazie mille! A me all’inizio sembrava che anche tu disegnassi, poi però mi è sfuggito di mente. Avevo ragione?-
-Oddio! Ma come fai? Sei telepatico? AHAHAH-
-Me l’ha detto Liam AHAHAH.. Comunque.. se hai qui qualcosa, mi fai vedere? Sono curioso..-
Continuammo la discussione fino all’arrivo di Niall.

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Capitolo 16
*** You don't know you're beautiful.. ***


Vedere Niall mi fece spuntare un gran sorriso.
Mi mancava non vederlo più tutti i giorni, appena sveglia o poco prima di addormentarmi..
-Niaaaaall! Mi sei mancato tanto!- Dissi, abbracciandolo.
-Anche tu.. Ma adesso non ti preoccupare, io sono qui!- Mi rispose sorridente.
-Vorrei fare una passeggiata.. Non mi sento le gambe.. Mi accompagni? - Chiesi.
-Certo! Aspetta che chiamo un’infermiera, così ti stacca la flebo e andiamo!-
Arrivò una donna giovane, sulla trentina.
Gentilmente mi staccò il cavo che collegava l’ago nel braccio al sacchetto della medicina, e per la prima volta, mi alzai da quel letto.
Non vedevo l’ora..
L’unico inconveniente era che non avrei potuto mangiare..
Ormai l’unico ‘’cibo’’ per me erano le flebo.
Cominciammo a parlare del più e del meno..
Quando..
-Posso chiederti una cosa?-
-Dimmi..- Risposi.
-Come mai sei così calma? Non hai voglia di fare qualcosa, o almeno trovare chi ti ha fatto del male?- Mi chiese.
-Guarda, in questo momento, non mi importa trovare chi mi abbia fatto male fisicamente, ma chi mi abbia delusa.-
-So di cosa stai parlando ma passerà, ci siamo noi!- Cercò di rassicurarmi, sorridendo.
Ricambiai il sorriso.
Cominciammo a camminare piano, per le mie condizioni.
-Posso dirti un segreto?-
Così interruppi il silenzio che si era creato in quella scena.
-Certo, fidati di me. Non lo dirò a nessuno.-
-Bene.. Questo non l’ho mai detto a nessuno al di fuori di Harry e Liam, ti giuro, non lo sa nessun’altro, ma sento che di te mi posso fidare ciecamente..-
-Oh, grazie!-
Continuai:
-Scommetto che tu non sai che io da piccola scrivevo un diario… In quel diario scrivevo tutto quello che provavo, ma ultimamente sono turbata dalle poche righe che ho letto, di quando avevo 11 anni. Niall.. Mi stavo per suicidare.-
Senza rispondere, mi abbracciò.
-Non accadrà mai. Come ho detto molte volte, puoi sempre contare su di me. Per te ci sarò sempre. Ci conosciamo da poco, ma è come se ci conoscessimo da una vita. Ho imparato molte cose di te in questo periodo, e anche di me. Tu mi hai fatto scoprire chi sono realmente. Te ne sono veramente grato. Ricordati, io ci sono sempre. Di mattina, di pomeriggio, di sera, anche alle tre di notte se ne è il caso.-
-Grazie Niall… Non ho parole..-
Continuammo a camminare, senza sapere una meta ben precisa.
Il dolore al taglio si faceva sentire sempre di più.
Non sopportavo tutto ciò..
Però in realtà, pensandoci, non è poi colpa di Harry..
E’ solo colpa della mia testardaggine.
Ho la testa così dura, che per un concerto ho messo a rischio la mia vita.
‘’Basta, devo cambiare.’’
Questa era la frase che negli ultimi giorni stavo più spesso pensando.
Ogni giorno, ogni santissimo giorno mi ripetevo che avrei dovuto essere più responsabile.
Lo ripetevo, ma non agivo mai secondo i miei piani.
Non sono una persona che si fa trascinare facilmente, ma ogni giorno ero condizionata dal mio cambiare atteggiamento.
Un giorno mi dicevo ‘’Vivi la vita, è una sola’’ e magari, anche il giorno dopo, cambiavo idea..
In realtà non so con certezza com’ero realmente, quindi me ne infischiavo.
-Comunque, posso dirti una cosa?- Disse Niall, ma non lo sentì.
-Hey! Terra chiama Charlie! Charlie! Rispondi!- Mi accorsi della sua esistenza solamente quando mi poggiò una mano sulla faccia…
Che, per la cronaca, morsi senza accorgermene..
-Certo.. Scusa, stavo pensando ad un piano..-
-Ecco, è quello a cui stavo pensando anch’io…- Disse l’Irlandese..
-Devo far ingelosire Harry!-
-E’ questo il punto.. Come fare?-
Ci pensai su qualche secondo.

Niente.

-Hai idee?-
-No.. Potremmo far finta di..- ci pensò un momento- Ma no, no.-
-Dillo, dai dillo!- Chiesi, anche se in realtà sapevo ciò a cui stava pensando..
-Sì, ma io non sono la persona giusta!-
-Invece si! Senti, è da un po’ di tempo che ci sto pensando.. Secondo me hai poca autostima..-
-E’ vero, ma ammettilo, faccio schifo.-
Mi girai di scatto e mi misi di fronte a lui.
-Non dire mai più una cosa del genere! Insomma! Tutti dicono di essere belle persone ’’dentro’’, ma c’è anche chi lo è sia fuori che dentro. Non sopporto il fatto che tu ti reputi brutto! Cavolo! Hai gli occhi più belli che io abbia MAI VISTO IN VITA MIA! Ma non solo! No! Non è finita qui! Vogliamo parlare di quando sorridi? Eh? Vogliamo parlarne? Cavolo! Ricordi la canzone? Non è dedicata a Nick Sonoscemo Jonas! Cavolo!-
Gridai, senza accorgermene.
-Ed è per questo che ti voglio tanto bene- Aggiunsi sorridendo.
Rimase a bocca aperta dopo il mio ‘’discorsetto’’ insulso con qualche confessione.
In realtà non mi sarei MAI sognata di dirgli in faccia che la canzone era per lui, ma cavolo, se uno ti incita a parlare!

-Ehm, grazie..- Disse, per poi soffocarmi in abbraccio che quasi mi fece male alla ferita subita.
-Ok, ma non ti eccitare, perché discorsi del genere non li sentirai più, per lo più da ME.-
-Era troppo bello per essere vero ahahah-
Camminando, mi sentì toccare la spalla, sobbalzando mi girai..
-Louis ma che acciderbolina stai facendo? Mi hai fatto prendere un colpo, stupida carota in calore!- Gridai.
-Oh, ti voglio taaaanto bene anch’io.-
-Saliamo?- chiese Niall.
Così facemmo, ed appena giunti in camera trovammo una ‘’sorpresa’’…





Bene, come avrete notato ho risposto alle recensioni che mi avete fatto nei capitoli precedenti ( grazie ancora a chi l'ha fatto :* ) e ho cercato di fare un capitolo un pò più lungo... Sinceramente l'ho fatto molto velocemente, quindi, anche se ve lo dico alla fine, non vi garantisco niente di che.. Come avrete notato ho cambiato colore e dimensione del testo (?) Perchè la mia testa di cavolo mi diceva così, quindi.. Perchè non ascoltarla? E' già tanto che sforna (?) qualche ideuccia ahaha. Non so cos'altro dire... La deficiente SheLovesDrums vi saluta :D ( e recensite! Vi tengo d'occhio! )

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Capitolo 17
*** Blame Me. ***


-Ciao Zayn! Tutto bene?- Domandai sorridente.
-Ehm, diciamo di no.. Entra e guarda..- Mi incitò ad entrare in camera.
C’era una donna sulla trentina sdraiata sul mio letto, insieme ad Harry.
-Salve.. Lei chi è?- Le chiesi.
-Oddio! Harry? Perché c’è una bambinetta che non sa chi sono?- Chiese scontrosa al mio amico.
-Ma buongiorno Styles. Anch’io sono così felice di vederti. Allora, tutto bene!? Ti sei divertito l’altro giorno con questa nonna?- Risposi in tono divertito e schifato allo stesso tempo.
-Non è come pensi..- Rispose, senza sapere cosa dire.
-Oh si invece! E’ come penso io! Ti conosco fin troppo bene, e sinceramente da te non me l’aspettavo.-
-Ti ho detto che non è colpa mia! Io volevo venire.. Però..-
-Ma che bravo che sei! Guarda, sei l’amico migliore del mondo.-
-Ti ho già detto che non ero con lei! Lei era ad un concerto! Io ero a casa con la febbre alta!- Rispose gridando.
-Senti, le scuse, se le devi dire, almeno inventale in modo che abbiano un senso..- Risposi andandomene via dalla stanza con Niall, Louis e Zayn.
-Basta! Sono stanca di tutte queste scuse! D’ora in poi me ne fregherò di tutto e di tutti!-
-Ehm.. Charlie, io so la verità..- Disse Louis.
-E quale sarebbe? Che il mio migliore amico è un traditore che pur di stare con una vecchia non accompagna la sua amica a un cesso di concerto?- Risposi arrabbiata.
-No.. Harry aveva la febbre sul serio. Io sono andato a portargli le medicine visto che non poteva uscire. Era davvero dispiaciuto, non faceva altro che parlare di quanto avrebbe voluto essere a quel concerto..-
-Cavolo.. Ho commesso un grave errore..- Dissi, per poi correre indietro, senza badare alla ferita.
Niall fece per correre, ma Louis lo fermò. -Lasciala, se la caverà.-
-Appunto, è per questo.. Non è che poi mena a Caroline?-
-…..-
Appena arrivata in camera notai che stranamente Harry non c’era, ma Carolina.. Caroline -o come cavolo si chiamava- era ancora sdraiata sul mio letto, e mi guardava ridendo.
-Mi spieghi che altro vuoi?- Disse scontrosa.
-Nooo! Io? Niente! Solo un altro letto.. Non dormo dove dormono i pensionati.. Sai, l’igiene.-
-Ah, allora ho fatto bene.-
-Va bene che ho una ferita lungo tutto l’addome, ma si picchia con le mani, non con la pancia.-
-Ti ricordo che sei una bambinetta, non puoi farmi niente! Anche perché io sapevo fin dall’inizio che andavi a quel concerto, e sai, con quel calo di pressione hai fatto in modo di farmi utilizzare il mio coltello…-
-Oh! Molto bene.-
Presi il cellulare, e feci per comporre un numero che assolutamente non avrebbe dovuto essere scoperto: 112.
-Pronto polizia?-
-Certo, le posso essere d’aiuto?-
-Si, grazie.-
-Mi racconti l’accaduto.-
-Allora, io ero ad un concerto, poi ho avuto un calo di pressione, e nel frattempo svenni. Però appena mi risvegliai mi trovai con l’addome tagliato e cucito. Vorrei sporgere denuncia ad una certa Caroline Flack.-
-Come?! Caroline Flack!? Davvero?-
-Ehm.. Si. Mi ha rivelato ridendo di essere stata lei.-
-E’ ricercata da ben quattro anni per rapina e omicidio. Lei ha rischiato grosso! Comunque verremo subito a prenderla, dove si trova?-
-All’ospedale principale di Londra.-
-Molto bene, tra pochissimo arriverà una pattuglia.-
-Grazie mille, salve.-

Avevo risolto tutto, o almeno ci speravo.. L’unica cosa importante era che lei non mi scoprisse, altrimenti sarebbero stati guai molto seri. Ora l’unica cosa da fare era non farmi scoprire. Finalmente, dopo tutto quel baccano, ebbi qualche minuto di tregua, che sfruttai per leggere qualche pagina del mio vecchio diario.

*Caro Diario* Che bello, oggi faccio il compleanno, ma, per coincidenza, gli esami di terza media sono lo stesso giorno. Beh, spero almeno che Liam come regalo mi suggerisca per il compito di matematica. Non è che io non studiassi, ma mi rassicurava il fatto che Liam aveva 10 come voto, mentre io 7. Io avevo 10 in arte e musica, e credo, che un dieci, in vita mia, non lo vedrò mai più. Cavolo, non avrei mai potuto chiedere aiuto a Harry, lui era messo peggio di me. Io non ci potevo fare niente, cercavo di studiare, mala mia mente contorta mi indicava sempre la risposta sbagliata, non perché io non sia brava in matematica, anzi lo sono, ma durante i compiti mi viene una certa sensazione di.. SCHIFO e PAURA che non riesco minimamente a sopportare, ed Harry certo non mi aiutava. Beh, questa è una delle poche cose che odio di lui. O forse fa lo scemo perché ha fatto la primina? Cioè, l’ho fatta anche io, ma almeno avevo tutti i voti sopra l’otto, tranne –ovviamente- matematica. Credo che il prof mi odiasse, beh, è reciproco. Se non mi lascia in pace lo prendo a pugni a ritmo di Tiziano Ferro. Mammamia! Odio Tiziano Ferro. Oddio! Ho appena invaso il mio diario con il nome di gentaglia del genere.. me ne sto pentendo. A volte mi pento di essere italiana, però infondo non è così male insultare la gente in altre lingue. E poi era bello far spazientire Harry dicendo sempre che Tiziano Ferro è un cesso colossale. Liam ormai non ci faceva più caso, anzi, ultimamente sospetto che lui possa capire qualcosa in italiano. Tanto meglio. Anche se credo io stia dimenticando un po’ l’italiano, ormai la mia vita è qui, a Londra.

Finì lì di leggere, anche perche questo ricordo di Tiziano Ferro un po’ mi inquietava. Ma mi incuriosiva anche… Bene, d’ora in poi avrei rotto le palle a tutti parlando di un gay. Ovviamente senza fargli capire chi fosse. Piano perfetto.
Liam lo conosceva già, lo odiava, odiava le sue canzoni ed infine il suo aspetto. Menomale, almeno uno che la pensava come me.. Non che gli altri non la pensavano così, ma lui mi dava almeno qualche soddisfazione.

Una settimana dopo: -Che bello! Finalmente potrò uscire dall’ospedale! Oh yeah!- Disse Zayn saltando per tutta la stanza.
-Non mi rompere le palle, che io esco dopo domani. Cavolo Malik, mi porti con te? Non riesco più a stare qui..- Risposi emettendo un verso strano, che a dir la verità non capì nemmeno io.
Nel frattempo, sentimmo bussare alla porta: Era un’infermiera. Una di quelle vecchie. O forse era Caroline Flack? Ma credo sia più probabile che quella fosse un’infermiera. Era troppo giovane per essere lei. Oh che bella sensazione vedere la faccia di Malik rattristirsi all’annuncio della donna. ‘Scusa Malik, abbiamo sbagliato stanza, tu uscirai tra due giorni, scusa ancora’. Queste erano state le sue parole.
Appena io le sentì sorrisi, solo che lui se ne accorse:
-Ah, è così? Ridi? Vai a quel paese.- Disse ridendo.
-Senti, non rompere le palle con queste insulse ingiurie, che se mi arrabbio prendo lo stereo e metto Tiziano Ferro al massimo volume!-
-Ma chi è Tiziano Ferro.- Disse, non riuscendo a pronunciare bene il nome. Cosa che poi mi fece scoppiare a ridere seguita poi dal Pakistano.
Entrò Harry, che ci vide mentre soffocavamo dalle risate, rese l’atmosfera molto più seria con il suo: ‘Posso parlarti in privato?’
-Harry, senti, io ti chiedo scusa… Scusa se ho dubitato di te, è che quella donna è MALEFICA. MALEFICA, capisci?-
-Non continuare..-
Con quella frase cominciai a farmi domande esistenziali. ‘E se non vuole più essere mio amico?’ ‘E se per colpa di quella mi abbandona?’ ‘Non voglio rimanere sola’. Pensai. Questi secondi di riflessione mi ricordarono che avevo ancora un cervello. Che bello. Avevo un cervello. Pensavo seriamente di averlo perso per strada. Bah..
-Io.. Ho sbagliato. Scusa.-
Dopo aver sentito quelle parole rimasi impietrita. Dopotutto non era colpa sua, ma mia.

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Capitolo 18
*** Prologue ***


Io ero una dura.. Le scuse non sono proprio il mio forte. Non sono una persona troppo sensibile, o almeno non lo facevo notare. Questa era l’occasione per cercare di non ragionare e cercare di dire quello che avrei dovuto dire prima di incolparlo: SCUSA.
-Harry, è solo colpa mia, tu non c’entri, avevi la febbre, e io non ti ho creduto, sono un’idiota.-
Non rispose.
-Harry, ti prego perdonami! Quanti errori abbiamo commesso nella nostra vita? Io sicuramente tanti, ma credo questo sia il peggiore. Porca vacca, l’ho combinata grossa..-
Notai che stava ridendo.. Forse per quel mio ‘Porca vacca’ ?
Anzi, mi sono trattenuta nel dire qualcos’altro.
In quel momento mi sentivo debole, quasi stavo cadendo.
Cercai di raccogliere tutta la forza, ma l’unica cosa che mi veniva spontanea era o distruggere qualcosa, o urlare.
Piangere non era da me. L’ultima volta che piansi avevo dodici anni quando persi il mio punto di riferimento. Credo che anche questa sia l’occasione giusta per piangere, perché senza il mio migliore amico la mia vita sarebbe stata vuota.
Cercai di trattenermi più che potessi. Solo una lacrima strisciò velocemente sul mio volto. No, non poteva essere.. stavo piangendo. Velocemente l’asciugai,cercando di non farlo notare a Harry. Ormai era troppo tardi.
-Perdonami.- Disse, per poi abbracciarmi per lungo tempo.
-Mi sei mancata, e scusa, avrei dovuto chiamarti prima per avvisarti.-
-Ormai, non fa niente.-
Finalmente a casa.
Non vedevo l’ora di tornare a casa, sia per suonare, che per mangiare. Ma, per spontaneità suonai prima. Che bello, ricordavo ogni minimo particolare della canzone composta i mesi passati, e volevo suonarla a tutti i costi. Cosa che poi feci, con un grandissimo sorriso e un grande senso di leggerezza. Come se tutti i problemi fossero finiti.

Dopo qualche mese dall’incisione e rilascio della canzone con relativo video, i ragazzi ebbero un grandissimo successo. Ne ero molto felice. Finalmente qualche gratificazione. Qualche? Direi circa 143.764.932! Il video aveva raggiunto i 143 milioni di visualizzazioni! I ragazzi ormai erano famosissimi in tutto il mondo, solo grazie ad un video.
In pochissimo tempo Raggiunsero i 200 milioni, cosa che gli fece ottenere un contratto discografico, dal famoso Simon Cowell.
Io ero la loro batterista, quindi passavo tutti i giorni sul pullman del tour con loro. Era davvero divertente stare sempre con loro, e per la band c’era la truccatrice che era davvero simpatica ed aveva una bambina bellissima: Lux. Adoravo prenderla in braccio e giocarci quando lei truccava i ragazzi. Ovviamente io non mi facevo truccare, odiavo il trucco e sinceramente non mi importava il mio aspetto fisico. In una persona è importante il carattere, i valori, non l’aspetto esteriore. E poi, io suonavo al batteria, non mi conosceva nessuno, se non per nome.
Un giorno, dopo il concerto, mentre i ragazzi parlavano per gli ultimi minuti sul palco andai nel mio camerino, anche solo per lavare la faccia. Appena uscita incontrai un ragazzo che mi picchiettò sulla spalla.
-Hey! Charlie?! Cavolo, ti adoro! Sono un tuo grande fan! Mi fai un autografo?-
-Certo! Come ti chiami?- Chiesi gentile.
-Josh! Sai anch’io sono batterista.. Tu come hai fatto a raggiungere il tuo sogno?-
-Io sinceramente all’inizio stavo per mollare, ma poi riunì i miei amici e pensai ‘perchè no?’ così scrissi la prima canzone e divennero subito famosi. Non sai che orgoglio che si può provare!-
-Eh, immagino.. Comunque, se non chiedo troppo, possiamo farci una foto?-
-Certo! E’ bello avere un fan che condivide la mia stessa passione!-
Dopo aver fatto la foto e firmato l’autografo con dedica, ci salutammo e se ne andò. Nel frattempo arrivò Liam, gli altri si erano fermati a mangiare, e mandarono lui per avvertirmi.
-Buonasera uomo di talento eccessivo.- Dissi sorridendo.
-Buonasera a lei!- Rispose felice.
-Sei stato bravissimo, davvero.-
-Beh, anche tu! Dai, andiamo a mangiare?-
-Certo, ma non sai cosa mi è successo! Che emozione!-
Durante il tragitto gli raccontai dell’accaduto con l’altro batterista e l’unica domanda che mi fece:
-E chi sarebbe questo ragazzo?- Disse, alzando il sopracciglio.
-In realtà non lo conosco nemmeno.. E’ solo un fan.- Risposi tranquilla.
-Eeeeh, io sono geloso.- Disse facendo una faccia buffa.
-Senti Liammuccio e io non dovrei essere gelosa di tutte quelle fan che ti sbavano dietro? Ecco! Fammi avere il mio momento di gloria.-
-Come mi hai chiamato? HAHAHA- Rise.
-Liammuccio. E’ carino!- Sorrisi.
-Ok, Charlina.-
-Eh no, sto nome mi sta già sulle palle!-
-Muahahaha, ora siamo pari. Comunque, andiamo?-
-Certo! Liammuccio.- Dissi continuando a prenderlo in giro e ridendo.
-Non finisce qui! Poi ce la vedremo sul pullman!-
-Uuuuh, che paura Liammuccio.-
-Sai che dovresti fare? Scrivere un libro con tutta la tua avventura! Sarebbe bello!- Mi consigliò.
-Ok. Lo farò.- Dissi, per poi seguirlo per il ristorante.







Cinquant’anni dopo.
Come è passato il tempo.. Quasi mi sembra ieri che prendevo al negozio la mia batteria scrivendo poi sul diario i fatti accaduti.
Ragazzi, che tempi.
Ormai tutto questo era svanito. La band, i sogni, i divertimenti. Tutti momenti bellissimi. Ormai la band si era sciolta, insomma, erano pure passati cinquant’anni! Ormai i ragazzi, anzi, gli uomini, non erano più giovani come una volta, con l’energia che pulsava nelle vene. Ormai loro si erano fatti una vita, al contrario di me. Liam era sposato con una donna fantastica, Niall pure.. Zayn era ancora alla ricerca della ‘donna perfetta’, ma diciamolo, ormai non ne valeva più la pena. Louis si era sposato con Eleanor, una mia grande amica, nonché fan della vecchia band dei One Direction.
Ed Harry.. Bè, lui era nella mia stessa condizione. Infatti, come migliori amici da una vita, vivevamo insieme.
Ricordo bene che un giorno Liam mi aveva consigliato di scrivere un libro. Ecco, ho seguito la sua idea. In questo libro sto scrivendo tutte le mie vecchie emozioni.
Ormai i miei genitori non c’erano più. Lo ammetto, li ho fatti disperare, ma penso che sotto sotto siano stati fieri di me…





Tre anni dopo.
Andai a comprare dei fiori. Chiunque si starà domandando ‘come mai dei fiori?’.
Bene, stavo andando al cimitero. Questo era il periodo più brutto della mia vita. Ormai, oltre ai miei genitori, anche Harry se ne era andato. Non riuscivo più a vivere con questo rimorso. Tanto era il dispiacere e la frustrazione, che presi la mia decisione. Lo avrei rivisto. ‘Ma come lo avresti rivisto?’.
Ecco… Beh, questa è l’ultima riga del mio libro. Grazie a chi l’ha letto, addio a chi mi conosce, arrivederci a chi mi raggiungerà in futuro.
Questo Libro è dedicato a chi mi è stato sempre accanto, a chi mi ha voluto bene, e chi no. Ormai, il successo l’avevo raggiunto, adesso non credo sia più il tempo. Nonna, ci rivedremo. Niente più rimorso. Mamma e papà, a tra poco. Vi sto per raggiungere. Addio a tutti, e grazie amici. A Harry, Liam, Niall, Louis e Zayn.



Con tutto il cuore, Charlie Anderson.

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