Dark Rain

di Ita rb
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gli opposti parte prima ***
Capitolo 2: *** Gli opposti parte seconda ***
Capitolo 3: *** La luna parte prima ***
Capitolo 4: *** La luna parte seconda ***
Capitolo 5: *** Quell'angelico sorriso parte prima ***
Capitolo 6: *** Quell'angelico sorriso parte seconda ***
Capitolo 7: *** Un oceano oscuro parte prima ***
Capitolo 8: *** Un oceano oscuro parte seconda ***
Capitolo 9: *** Tic... Tac... l'insopportabile scorrere dei secondi ***
Capitolo 10: *** Adorabile silenzio... ***
Capitolo 11: *** Tornerà... in un modo o nell'altro! ***
Capitolo 12: *** Quando arriverai sarà troppo tardi... ***
Capitolo 13: *** Quando arriverai arriverà anche la mia vendetta! ***
Capitolo 14: *** Cry in the dark parte prima ***
Capitolo 15: *** Cry in the dark parte seconda ***
Capitolo 16: *** Le fiamme dell'inferno... parte prima ***
Capitolo 17: *** The moon parte prima ***
Capitolo 18: *** The moon parte seconda... Fine... ***



Capitolo 1
*** Gli opposti parte prima ***


Tutto comincia come sempre è stato

Tutto  comincia come sempre è stato. Dalla luce nascono le ombre… ma non c’è luce senza ombra, e non c’è ombra senza luce. Così narrano le antiche leggende, le due forze in eterno contrasto vivono l’una dell’altra. Il bene e il male non potrebbero esistere da soli. Non c’è bene senza male e non c’è male senza bene. Così si narra…

 

“Gli opposti si attraggono…” 

 

12 settembre ore 7:45 a.m.,

un biondino dagli occhi castani volge uno sguardo svogliato verso l’entrata del suo liceo, sta aspettando i  suoi amici.

 

-Ma dive diavolo si sono cacciati quei pigroni?! Sono le otto… sta quasi per suonare!-

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12 settembre ore 7:45 a.m.,

-E’ tardissimo la campanella starà per suonare!!!!!!!!- Yugi prende la sveglia con entrambe le mani, e dopo essersela portata a circa tre centimetri dalla sua faccia sbuffò contrariato –Non è possibile!- la sveglia fa un volo di cinque piani… il ragazzo l’ha appena gettata dalla finestra –Maledetta sveglia! Perché diavolo non ha suonato?! In ritardo il primo giorno di scuola del mio ultimo anno al liceo!!! Tutto ciò non può essere vero!- sospirò affranto gettandosi in terra a pancia in su –Ci rinuncio! Oggi non ci vado!!- sentenziò.

 

-Non se ne parla nemmeno!- Yugi apre gli occhi e si trova addosso il suo alter ego –Non puoi rimanere a casa! Chi te la firma la giustificazione per l’assenza?!- il faraone gli fece l’occhiolino.

 

-La firmi tu!- fece convinto il piccoletto.

 

-No no! Non ci pensare nemmeno! Non falizificherò la firma di tuo nonno!!- Yami fece per alzarsi, Yugi tentò di sbirciare la scena con un occhio semiaperto –Ah si?! Mi prendi in giro?!- il faraone iniziò a fare il solletico a Yugi finchè quest’ultimo con le lacrime agli occhi non lo supplicò di smetterla –Bene… adesso che ti sei convinto vedi di vestirti e di dirigerti istantaneamente a scuola. Sennò subirai tutto il giorno le mie ire. Buuuuuu...- Yami imitò la voce di un fantasma, a Yugi sarebbe venuto da ridere ma sapeva che la determinazione dell’altro se stesso era pari alla sua.

 

-E daiiiiiiiiiiiiiiii…- Yugi fece gli occhietti dolci per impietosire il faraone, ma non ottenne risultati –Uffa!- si alzò da terra e si sbrigò a sistemarsi per andare a scuola sotto lo sguardo vigile di Yami.

 

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12 settembre ore 7:50 a.m.,

Fuggire… percorrere quelle vie deserte e sapere che qualcuno ti segue è davvero una sensazione allucinante. Perché? Perché doveva continuare a fuggire?

Il cielo si era oscurato tutto d’un botto. Lei era uscita vestita leggera, indossava solo un top nero, un paio di calzoncini di jeans e un giacchetto di pelle nera lungo fino alla metà del polpaccio.

Dal cielo cominciarono a cadere mille goccioline d’acqua. Piove. La pioggia si fa sempre più fitta, e lei deve accelerare il passo. Corre, corre sotto la pioggia. Corre, fugge… ma da cosa?

 

-No!- sussurra mentre cade a terra. Non può urlare, altrimenti la troverà subito E’ scivolata, vorrebbe non alzarsi più vorrebbe finalmente abbracciare la pace dopo l’inferno che sta per arrivare. Non ce la fa. Guarda fisso davanti a lei, il suo respiro è affannato… la lunga corsa è terminata lui sta arrivando. Sente dei passi che si fanno sempre più vicini, dei passi calmi, troppo calmi. Quei terribili passi la stanno raggiungendo. Chiude gli occhi… non vuole vedere come finirà quella maledetta storia, no! -No.- sussurra ancora, tenta di rialzarsi ma la sua caviglia destra sta cedendo, cade… cade ancora. Ha fatto rumore. E i passi si fanno sempre più insistenti. L’ha trovata –Perché?- dice tra se e se. Una lacrima. Quella lacrima scorre lungo la sua guancia arrossata a causa della corsa. Lui non le da retta, nemmeno l’ascolta.

 

-Solo un bacio piccola mia! Uno soltanto e ti lascerò in pace!- Quel bacio cosa significherebbe?! La sua fine per caso? Sicuramente. Deglutì fissando quelle iridi fredde come il ghiaccio. La pupilla del ragazzo si restrinze e da li partì un colorito porpora che tinse tutti i suoi occhi. Piano, piano… come lo scorrere di uno strano liquido denso e demoniaco. Sorride, un sorriso strano e malvagio.

 

-Perché!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- urlò lei. Tanto ormai l’ha trovata… tanto ormai per lei sarà la fine -Perché? Rispondi dannato!- Quelle urla richiamarono l’attenzione di qualcuno che passava di là. Il ragazzo non tardò ad accorgersi di un’altra presenza.

 

-Torno subito piccolina… Non te ne andare altrimenti sarò costretto a farti molto male! Ok?!- lei non risponde. Sa bene che le si è appena presentata una via di fuga –Ehi tu!- si rivolge all’altro ragazzo –Cosa ci fai da queste parti?! Te la stai cercando forze?-

 

-Chi io?!- Yami si voltò verso quel ragazzo –Ti sbagli… mi sembra che a cercartela sia tu!-

 

-Come scusa?- la sua espressione era incredula. I suoi occhi rossi brillarono di follia a quelle parole. Come si permetteva quel ragazzo di sfidarlo?!

 

-Lasciala in pace!- disse il faraone con voce possente.

 

Ebbene si, gli stava ordinando di smetterla. Ma come… voleva forse morire?! Rimase muto, incapace di rispondere. Si alzò da terra e si avvicinò al ragazzo che l’aveva sfidato. Lei si alzò cercando di fare il minimo rumore possibile –T’ho detto di non muoverti da li!-

Ringhiò il ragazzo senza voltarsi. La ragazza rimase come paralizzata non riusciva a muoversi –Ho giocato abbastanza con te. Ora non mi va di rincorrerti!- poi si rivolse a Yami con sarcasmo –Dicevi?!-

 

-Il tuo nome!- fece serio lui.

 

-Ma guarda… mi hai interrotto mentre giocavo solo per fare conoscenza! Ma allora sei davvero pazzo ragazzino!- sogghignò il ragazzo dagli occhi purpurei.

 

-Il tuo nome!- insistette Yami.

 

-Brent!- lo guardò negli occhi. Fin’ora nessuno ha retto il suo sguardo, eppure… quel ragazzo aveva qualcosa di strano in se. Qualcosa di leggendario e misterioso.

 

-Benissimo Brent… vorresti gentilmente lasciare in pace quella ragazza?!- fece in tono ironico il faraone. L’altro sorrise.

 

-E’ una battuta la tua?! Spero di si sai…!-

 

-Va bene… se con quel tono non si capisce lo dirò in un’altra maniera.- Lo fissò gelido –Esigo che tu te ne vada immediatamente! E ti consiglio vivamente di non tornare mai più a darle fastidio… altrimenti saranno guai! Guai seri, per te ovviamente!-

 

-Non credo proprio di temere queste minacce!- puntò l’indice verso Yami –Bang.- sogghignò. Dopo quella sua ultima parola ci fu come un enorme spostamento d’energia. Yami cadde al suolo e una folata di vento lo circondò per un istante –Come vedi… so cavarmela bene!- sogghignò di nuovo mentre Yami imperterrito si alzava da terra.

 

-Adesso mi hai fatto arrabbiare!!- ringhiò Yami puntando contro Brent la sua mano aperta. Il puzzle s’illuminò e ci fu uno spostamento d’aria come quello che aveva fato cadere il faraone in terra. Solo che questa volta a cadere era stato l’altro ragazzo.

 

-Non mi fai paura! Ma credo che contro di te ne uscirei con qualche graffio. Per ora arrivederci! Ma stanne certo… ci rincontreremo presto! E quel giorno saranno guai per te e per la tua amichetta!!- sparì. Yami rimase allibito, si domandava come diavolo avesse fatto quel tale a sparire. Poi si ricordò di una cosa molto importante… si voltò verso la ragazza e la raggiunse –Tutto bene? Come ti senti?-

 

-Bene…- rispose con voce roca. Yami le toccò la fronte. Era bollente! Allora il rossore che aveva sul viso aveva una motivazione!

 

-Tu non me la racconti giusta!- sorrise Yami con aria rassicurante –Ti porto da ma così vediamo perché scotti così!-

 

-No… non c’è bisogno!- tentò di fermarlo. Ma… troppo tardi. L’aveva gia presa in braccia e coperta con la sua giacca. Nemmeno la conosceva eppure la trattava come una reliquia. Perché? Infondo Yami è sempre stato così… dolce e affettuoso con tutti. Con il complesso dell’eroe che ogni tanto, come in questo caso, riaffiorava in lui.

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12 settembre ore 9:57 a.m.,

-Vedi che alla fine non ci siamo andati a scuola!- sorride Yugi. Notando che l’espressione del suo doppio non è allegra domanda –Non si è ripresa? Vero?!- volge il suo sguardo verso il pavimento della sua stanza con aria triste. Possiamo dire che lui ha il complesso dell’aiutante dell’eroe!

 

-Gia.- risponde il faraone mentre si avvicina alla finestra –Chissà che voleva quel tipo!-

Si disse a bassa voce. Un urlo –Cosa?- fa sorpreso scostandosi dalla finestra. Seguito da Yugi si precipita nella stanza dove sta riposando l’ospite -Tutto bene?- domanda preoccupato notando l’espressione spaventata della ragazza. Lei fa cenno di si con la testa –Guarda che mi hai fatto spaventare! Perché hai urlato?- domanda Yami sedendosi sul letto.

 

-E’ stato un sogno. Un brutto… sogno.- bisbiglia lei. Yami le sorride, avvicinandosi per vedere se la febbre era scesa.

 

-Non sembri calda come prima! Ma per sicurezza vedi di misurartela bene con il termometro!- poi si rivolse a Yugi –Potresti portare il termometro! Non so dove l’ha messo tuo nonno!-

 

-Certo…! Ora torno!- disse Yugi avviandosi di corsa per il corridoio.

 

-Bene..- sorrise Yami –Ora passiamo alle presentazioni! Io sono Yami!- gli porse la mano

 

-Blacky…- disse lei rispondendo alla stretta di mano –Come mai mi hai salvata? Cioè… potevi andartene tranquillamente eppure ha fronteggiato Brent! Perché?- domandò lei con fare dubbioso.

 

-Non sopporto la gente che se la prende con chi non può difendersi!- sorrise.

 

-Hai il complesso dell’eroe?!- domandò sarcastica. Yami arrossì –Dai… scherzavo!- finalmente sorrise anche lei.

 

-Che voleva da te Brent?!- domandò Yami diventando serio tutto d’un tratto.

 

-Non lo so.- Blacky si rabbuiò.

 

-E allora sarà meglio scoprirlo presto!- sorrise di nuovo Yami. Nella stanza entrò Yugi con un sorriso smagliante –Lui è Yugi!- presentò Yami –E lei è Blacky!-

 

-Piacere!- disse Yugi prima di dare il termometro alla ragazza.

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13 settembre ore 4:31 a.m.,

un urlo irrompe nella quiete notturna, tutti quanti si precipitano nella stanza da dove proviene quell’urlo.

 

-Blacky! Stai bene?- domanda Yami preoccupato. Lei non risponde ancora, cerca di regolare la respirazione… -Ehi!- Yami si avvicina al letto della ragazza.

 

-Sto_sto… bene!-dice con voce roca e titubante.

 

-Ogni volta che s’addormenta si sveglia così, c’è qualcosa nei suoi sogni che la terrorizza!- Cercò di spiegare  Cercò di spiegare Yugi a suo nonno, che non appena era stato costretto ada alzarsi dal letto aveva guardato il nipote con aria omicida. Diciamo che non era pienamente convinto che il faraone avesse fatto la cosa giusta portando quella ragazza a casa sua. Ma se l’aveva fatto un motivo ci doveva pur essere no?! Così si diresse nuovamente verso la sua stanza. Yugi rimase la con il faraone finche fu proprio quest’ultimo che gli disse di andare a letto. Ora nella stanza erano rimasti solo loro due…

 

-Blacky…- la guardò negli occhi –…cos’è che ti spaventa così tanto?- domandò in tono calmo.

 

-Lui…- bisbigliò la ragazza. L’espressione del faraone di fece confusa…

 

-Parli di Brent?- lei fece cenno di si con la testa –E’ lui che ti spaventa nei tuoi sogni?- lei disse di “si’’ con un filo di voce –Perché? Perché ti spaventa?- la discussione si era fatta seria, e Yami sapeva che non si sarebbe mosso di li senza avere delle risposte.

 

-Non posso dirtelo…-

 

-Ed io non posso aiutarti se non me lo dici!- Yami si stava spazientendo… quella ragazza era davvero difficile! Non era riuscito a farle dire nulla in proposito!

 

-Ed io ti ripeto che non posso dirtelo!- disse Blacky convinta sdraiandosi sul tetto… -Notte!- disse prima di chiudere gli occhi. Yami non aveva avuto le risposte che cercava… ma dovette per forza tornare nella sua stanza! Restare li e continuare ad insistere non sarebbe servito a nulla.

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13 settembre ore 6:00 a.m.,

la sveglia sta suonando, adesso è lei che rovina la quiete in casa Muto.

 

-Yugidai alzati!!- insistette ancora lo spirito del puzzle. Yugi si volta dalla parte opposta dando le spalle al suo doppio. Yami spenge la nuova sveglia che ha comprato il nonno del ragazzino e continua a fare chiasso per farlo alzare. Alla fine, dopo cinque minuti riesce nel suo intento -Finalmente! Vedi di sbrigarti che dobbiamo andare a scuola!!-

 

-Va bene…- Yugi si alza dal letto tutto barcollante, ancora mezzo addormentato va in bagno.

 

-Sarà meglio che resti a casa! Yugi se la sa cavare bene! Io adesso devo risolvere il problema di questa ragazza!- si disse Yami.

 

-Non c’è bisogno! Anzi… è meglio se ne esci subito da questa storia!- una voce l’aveva fatto sobbalzare. Si volta e vede che è proprio lei, Blacky.

 

-Perché?- domanda il faraone –Tu sei nei guai e non vuoi essere aiutata! Perché?- insistette.

 

-Perché aiutando me sareste voi a finire nei guai!- fece convinta uscendo dalla stanza –Io me ne vado!-

 

-No, no! Tu resti!- Yami si era precipitato in corridoio, non poteva lasciare quella ragazza in pericolo solo perché non voleva farsi aiutare, era contro i suoi principi! –Adesso fai la brava e tornatene in camera tua! Tanto io oggi non ci vado a scuola con Yugi! E quindi non t’azzardare a tentare la fuga!- disse sarcastico con un sorriso. Lei si voltò, dopo aver letto in quegli occhi ametista tutta la determinazione possibile si lasciò convincere… sorrise anche lei dirigendosi verso la sua stanza.

 

-Grazie.- disse prima di chiudere la porta dietro di se.

 

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Ita rb- Ciao a tutti!!! Come vedete ho cominciato un’altra ff, ma questo non vuol dire che abbandono le altre ^_______^ (peccato! Ci speravo! é__è ndSeto) Spero che questa storia vi piaccia… è una serie parallela e volevo precisare che Yami si può dividere dal corpo di Yugi quando vuole con una sua forma umana! ^_________^ (che tra l’altro è una vera stupidata! V__V ndSeto) (cattivo T__T ndIta rb)

Aspetto tanti commenti ok?! Anche se sono negativi… non vi fate scrupoli va bene! ^______^ (di commenti negativi te ne dovrebbero arrivare a bizzeffe secondo me! V__V ndSeto) ( perché sei così cattivo con me?? é__è ndIta rb) (questa cattiveria verso di te nasce dal profondo!! Mi spiace… cel’ho nel dna! V__V ndSeto) (cattivo! ç_______________ç ndIta rb)!

Bye bye

]:-)

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Capitolo 2
*** Gli opposti parte seconda ***


Tutto comincia come sempre è stato

Io e te… due esseri diversi, opposti… divisi per sempre. Tutta colpa di un attimo… di quel maledetto attimo. Tra me e te ora c’è solo il rumore del vento, che sibilando attraversa tutti quei momenti cha abbiamo passato. Ed è un tormento… il vuoto è un tormento!

 

“Gli opposti si completano a vicenda… da soli non sono più nulla…”

 

13 settembre ore 11:50 a.m.,

Yami camminava incessantemente per tutta la casa, il nonno di Yugi era andato in negozio e lui non aveva niente da fare. Era passato più volte davanti alla stanza dove riposava  Blacky ma lei era sdraiata sul letto e dava le spalle alla porta, così Yami non poteva vedere se stava realmente dormendo o se fingeva solo per sviare le sue domando. Ma lui come poteva proteggere una persona senza sapere perché doveva proteggerla. Come faceva… senza sapere chi era Brent e cosa voleva da lei… come?!

Finalmente si decise.

 

-Blacky!- fece entrando nella stanza –Blacky alzati!- il faraone s’avvicinò al letto –Blacky!- nessuna risposta,, decise quindi di piazzarsi davanti alla diretta interessata –Blacky…- la frase che voleva portare a termine non uscì dalla sua bocca. Alla vista di quegli occhi azzurri pieni di lacrime tutta l’irritazione dovuta agli interrogativi che si poneva scomparve. Perché piangeva? Quelle lacrime le rigavano il volto senza che nemmeno un singolo suono uscisse dalle sue labbra. Erano lacrime amare e silenziose. Yami si sedette sul pavimento mantenendo lo sguardo fisso su di lei -… perché piangi?- domandò infine.

 

-E a te cosa importa!- tirò su col naso –Non sono cose che ti riguardano… perché perdi tempo con me?!- chiese con un filo di voce spezzata da quel pianto silenzioso.

 

-Non posso lasciarti nei guai…-lei si mise a sedere sul letto asciugandosi le lacrime con il dorso della mano destra -… non voglio. Non me la sento!- Balcky si mise di nuovo ad osservare quegli occhi ametista così profondi e magnetici –Non potrei mai.- Yami si alzò da terra e si mise a sedere sul letto –Quando ho visto che stavi piangendo mi sono sentito inutile perché non posso fare nulla per proteggerti se non mi vuoi dire perché!- ecco… aveva finito per tornare sullo stesso argomento che aveva cancellato dalla lista delle cose da dire, ma si può essere tanto scemi?! –Mi sono sentito inutile perché non potevo fare niente per fermarti...- tentò di salvarsi in calcio d’angolo. I loro occhi si erano di nuovo incontrati, perdendosi gli uni negli altri. La situazione era al quanto strana. Alla fine proprio il faraone a distogliere lo sguardo, ma nella stanza di propagò un’imbarazzante  silenzio che Yami ruppe con una semplice frase –Scendiamo a fare colazione ok?!- a quelle parole la ragazza sorrise.

 

-Non ho fame…- disse a bassa voce, come se avesse paura della reazione di Yami.

 

-No, no! Non se ne parla nemmeno! Ieri pomeriggio avevi trentanove di febbre! No dico… ma credi che io non insista fino alla fine se non metti qualcosa nello stomaco!- disse lui in tono di rimprovero.

 

-Ma da sta mattina non ho nemmeno una linietta in più del normale! Non puoi mica obbligarmi a mangiare!- fece lei sconvolta.

 

-Si che posso!!- rispose lui con un sorrisetto ironico. Con Yugi aveva funzionato… e perché con lei non dovrebbe! Era convinto della sua teoria… le salì addosso e cominciò a farle il solletico sui fianchi. Stranamente lei non rideva come una matta, sorrideva soltanto lasciandosi sfuggire qualche sporadica e breve risata –Come diamine è possibile! Non lo soffri il solletico?- domandò il faraone dispiaciuto per non essere riuscito nel suo intento.

 

Si che lo soffro… ma so trattenermi in quel punto!- sorrise lei.

 

-E dov’è che lo soffri?- chiese tranquillo il faraone.

 

-Be… a parte che non te lo direi perché sennò potresti, sottolineando potresti (in un ipotetico caso su mille -////////////-) farmi proprio li il solletico… ma poi…- diciamo che se non avesse cambiato colore e avesse fatto una frase di senso compiuto forse, ma dico forse avrebbe potuto non fare una figuraccia colossale -… poi non sono affari tuoi!-

 

-Oddio che ti è successo sei tutta rossa che ti è tornata la febbre?- mi correggo… la figuraccia non l’ha fatta proprio perché è diventata rossa e il faraone non ha capito che l’unico punto in cui non sa trattenersi è il linguine (non credo che potrà mai scoprirlo! Però non ho ancora deciso! Forse cambio il reading e faccio una storia un po’ più… *_________* ndIta rb)(zitta!! O//////////////////////O ndBlacky).

 

-Ma no! Sicuramente sarà per le risate che ho fatto!- tentò la ragazza.

 

-Ma se non hai riso quasi per niente!- fece scettico il faraone –Vabbè… dai andiamo!- disse porgendole una mano per farla scendere dal letto.

 

-Sai che di persone gentili come te non ne ho mai trovate in vita mia!- disse Blacky mentre accettava la mano del faraone che era già sceso dal letto.

 

-Davvero? Forse perché non sei poi così grande! Quanti anni hai?- domandò con un immenso sorriso andando verso il corridoio seguito da Blacky. Lei non rispose subito…

 

-Sedici!- affermò poi convinta. Caspita però, a guardarla si poteva dire che avesse gia diciannove anni. Non sembrava affatto una minorenne. Aveva un fisico slanciato e le forme gia d’adulta. Su quel pensiero Yami si soffermò parecchio (perché devi afrmi sembrare un porco!!! O/////////////////////////////O ndYami)(lasciami lavorare! V__V ndIta rb). Ma anche sul fatto che era molto alta, non che a lui ci volesse poi molto a superarlo d’altezza

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13 settembre ore 11:55 a.m.,

un ragazzo dei corti capelli neri si trovava a fissare il voto nella stanza chiusa illuminata solo dalla tenue luce delle torce accese e appese alle mura circolari che chiudevano quell’ambiente.

 

-Maledetto…- bisbiglio –Maledetto!!- urlò. Nella stanza si sentì solo il sibilo della lama che tagliava l’aria. Silenzio… ecco cosa regnava in quell’istante, il silenzio. Ancora una volta la lama tagliò l’aria, ed un’altra. Poi il ragazzo dagli occhi rossi gettò via la spada provocando un forte rumore metallico che risuonò per tutta la stanza e rimbombò sulle pareti di pietra grezza.

 

-Come sei suscettibile Brent!- fece una voce sarcastica dietro di lui. Brent si voltò si scatto guardando l’altro con i suoi occhi infurati.

 

-Che ci fati qua idiota! T’avevo detto che non volevo essere disturbato mentre mi allenavo!- ringhiò Brent. Il ragazzo castano gli si avvicinò…

 

-Questo me lo chiami allenamento!- rise.

 

-Maledetto Zak! Non di devi intromettere!- ringhiò ancora Brent. Il ragazzo castano sorrise sfacciatamente. Senza preavviso lo attaccò, schioccò le dita e il l’altro finì contro il muro anche se nessuno l’aveva nemmeno sfiorato. Dal muro caddero dei frammenti di pietra e la stanza tramò per qualche istante. Non un solo suono uscì dalle labbra di Brent.

 

-Be! Che ti è preso Zak?! Vuoi combattere?- domandò serio rialzandosi da terra. L’altro sorrise

 

-No, voglio farti allenare come si deve!- disse guardandolo fisso negli occhi –Ti sei lasciato scappare Blacky! Non è una preda diffideCazzo possibile che tu non sia capace di fare niente?!- disse alterandosi.

 

-Dannazione! Blacky non sarà una preda difficile ma quel ragazzo… quel ragazzo era strano!- si difese lui.

 

-Proprio tu parli di stranezze?!- continuo Zak con lo stesso tono adirato, anzi forse un po’più sarcastico. Brent  distolse lo sguardo e inizio a fissare un punto indefinito della stanza circolare –Continuiamo!!- gridò Zak gettando in terra la camicia verde militare che indossava semisbottonata. Sul suo petto non poteva che risaltare quel tatuaggio… dava troppo all’occhio, era grande quanto tutto il suo torace e il rosso dell’inchiostro con qui era stato fatto non se ne sarebbe mai andato… non era semplice inchiostro… anzi, non lo era affatto.

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13 settembre ore 1:05 p.m.,

 -Caspita!- disse Blacky appena ebbe finito di mangiare –Devo ammettere che cucini davvero bene!-

 

-Grazie!- sorrise Yami alzandosi dalla sedia, si avviò verso il cestino poco distante dalla macchina del gas per gettare i piatti di plastica dove avevano mangiato.

 

-Perché Yugi non è tornato per pranzo?- domandò il nonno. Yami e Blacky alzarono le spalle –Strano…- riflettè -… poteva per lo meno avvertire!- il faraone se ne andò dalla cucina (dove avevano pranzato tutti e tre) seguito da Blacky  Ahh… i giovani d’oggi!- sospirò appena sentì il tonfo della porta di casa che si chiudeva con molto poca grazia…

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13 settembre ore 2:10 p.m.,

silenzio… in quella stanza regnava solo il silenzio.

 

-Concentrati Bret!- disse il ragazzo castano a quello sdraiato in terra privo di forze. Quello si alzò a tentoni… -Bene!- sussurrò Zak puntandogli la spada contro. Brant raccolse la sua arma giusto in tempo per parare un fendente del suo avversario –Ci stiamo allenando… ma sai bene che non esiterei ad ucciderti!- terminò Zak con un ghigno, l’altro ringhiò alzandosi di scatto da terra. Aveva perso molto sangue, e stranamente era ancora in grazo di combattere a quella velocità… cosa che sarebbe stata impossibile se fosse stato un semplice mortale –Rabbia… ti sei infuriato per caso?!- disse Zak usando un tono a dir poco irritante.

 

-La volete smettere voi due?!- una voce che loro conoscevano aveva interrotto quel duello, si staccarono l’uno dall’altro e Brent gettò l’arma in terra per far capire a Zak che l’allenamento era terminato –Invece di combattere come due stupidi… potreste usare il tempo per fare qualcosa di più costruttivo no?!- fece ironico. Gli altri due non dissero nulla –Bene… ho qui senz’altro qualcosa che vi interesserà!- i due si lo guardarono stupefatti.

 

-E cosa dovrebbe interessarci?!- disse Zak con una punta di sarcasmo.

 

-Non volevate catturare Blacky?- rispose con lo stesso sarcasmo. Brent si precipitò a pochi centimetri dal “nuovo arrivato”.

 

-Parla!!- gli ordinò.

 

-Vedo che t’interessa l’argomento…- rise, in quegli occhi verde acqua si poteva leggere tutto il divertimento che provava facendolo arrabbiare. Uno sguardo estremamente irritante… uno sguardo di sfida –Bhe… io ho attuato il mio piano, se funzionerà farete ciò che voglio per una settimana!-

 

-Altrimenti ti toccherà subire a te per una settimana!- disse Zak.

 

-D’accordo!- Il ragazzo dalle iridi verde acqua fece per andarsene ma venne bloccato da Brent.

 

-Parla.- dal tono si sarebbe detta una supplica, ma lui non era tipo da suppliche… e lo si poteva notare da come stringeva la spalla del biondino.

 

-Non scocciare Brent… sono solo venuto a scommettere con due pivelli come voi. Non avete mai vinto e non vincerete ora! Ma non posso rivelarti il mio piano altrimenti non sarebbe certo una scommessa degna di avere me come artefice.- sparì. A Brent non restava che stringere il vuoto.

 

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Ita rb- Salve a tutti! Ringrazio

Helens: sono contenta che ti piaccia questa ff! ^________________________^ Grazie (anche se devo ammettere che non me ne rendo conto dei miglioramenti! V__V ndIta rb) (nemmeno io! V__V ndSeto) (smettila di rompere e fila via!!!!!!!!! è__é****** ndIta rb) 8Tsk… V__V ndSeto) (Ita rb inizia a picchiarlo a sangue, Seto reagisce… il risultato del duello è… [sparisce il polverone che hanno sollevato] parità! ndArbitro) (io non posso pareggiare con lui!! ndIta rb toccata nell’orgoglio) (Sono io quello che non può pareggiare con te! V__V ndSeto) (Gggrrrrrrrr… è__é******************  ndIta rb) (ed ecco che Ita rb ricomincia a picchiare Seto… ma che fa?! Il microfono no!!!!! Ita rb prende il microfono che avevo prima e comincia a darlo in testa a Seto! ndArbitro) [It arb si gira di scatto e tira il microfono in testa all’arbitro che cade in terra svenuto. Dopo una formidabile sediata in testa Seto cade in terra svenuto a fare compagnia all’arbitro…] (finalmente un po di pace! ^^ ndIta rb)

Death Angel: Si, Yami ha dei poteri magici (amplificati rispetto al manga o all’anime), in quanto a Brent… credo che col tempo si capisca bene chi è in realtà insieme ai suoi “amici” ma comunque si è capito è che non è del tutto normale perché ha dei poteri anche lui… non voglio dire la sua storia altrimenti che gusto c’è a leggere il seguito no?! V__V

Akemichan: Grazie per la recensione e per i consigli… spero che questo capitolo sia andato meglio del precedente.

Un grazie anche a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere il primo capitolo (tipo zaborg ^^).

Continuate a commentare mi raccomando più commenti ci sono meglio è (per te! V__V ndSeto che si alza da terra tenendosi la testa) (doh! Si è ripreso! >__< ndIta rb)!!

Bye bye

]:-)

 

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Capitolo 3
*** La luna parte prima ***


Tutto comincia come sempre è stato

La luna… bella come sempre, brilla alta nel cielo. Brilla solo per noi… c’è sempre stata, testimone delle promesse dei mortali… e testimone anche della nostra. Divisi… siamo divisi dall’infinito. E lei splende… come se niente fosse splende in quel bellissimo cielo stellato, in quell’universo incantato che ha soggiogato le menti dei mortali… e perché no, anche degli immortali. Rende l’ambiente magico e misterioso… rende gli attimi della tua vita scorrevoli e spensierati. Io voglio condividere queste sensazioni solo con te… ma dove sei?  Maledico quel giorno…

 

“La luna ha un fascino magnetico… quello stesso fascino che hai tu.”

 

13 settembre ore 3:28 p.m.,

la strada su cui stavano camminando era veramente affollata, l’andamento era davvero lento… troppo lento per chi aveva fretta.

 

-E spostati razza di babbuino!!- Yami si faceva largo tra la gente spingendola via come un disperato inutile dire tutti gli insulti che gli tormentavano l’udito –Spostati brutta racchia!!- E’ si… era davvero preoccupato. Ma perché mai stava camminando per quelle vie affollate? Cercava una persona… Yugi. Ma perché proprio li?! Blacky lo seguiva a qualche passo di distanza per non rischiare di finire nei guai… -Blacky sbrigati!!- e ora si metteva anche a dare ordini! Ma che tipo… non bastava che lo stesse seguendo per cercare Yugi?! Infondo lei nemmeno lo conosceva bene a quel nanerottolo! Ma sapeva che aveva a yami gli doveva un favore… anzi, gli doveva la vita! Così… senza fare troppe strorie era costretta a seguirlo. Affrettò il passo arrivandogli accanto, le persone che aveva urtato nel compiere quell’azione si stavano arrabbiando in una maniera spaventosa.

 

-Ehi tu!! Come ti permetti!!- le urlò un tipo, lei nemmeno si voltò per chiedere scusa… prese Yami sotto baraccio e lo strattono verso una meta decisa da lei. Poco dopo si trovarono sotto la metropolitana.

 

-Insomma! Si può sapere che cavolo fai?!- disse Yami irritato. Lei lo sbattà contro il freddo muro color ocra.

 

-Io ti sto aiutando a trovare il tuo amichetto… ma non voglio finire nei guai a causa tua! Hai una meta precisa o stai andando in giro come un pazzo facendo una scenata pazzesca solo perché non sai cosa fare!- più che una domanda la sua era un’affermazione… un’affermazione troppo corretta perché Yami potesse correggerla. Si… era vero, non aveva la minima idea di dove stesse andando! Era vero che aveva fatto un vero casino per tutta la città fino a quel momento… era tutto vero. Aveva ragione… e la verità a volte fa male. Guardò verso un punto indefinito di quel lungo corridoio tappezzato di scritte –Yami…- la voce di Blacky si raddolcì… forse si era resa conto di aver esagerato. Lui si scostò dal muro e Blacky non fece nulla per impedirglielo. Si voltò dandole le spalle

 

-Devo trovarlo!- disse Yami con un tono di voce alquanto strano. Le parole erano state dette a fatica e la voce si era assottigliata fino a terminare la frase con uno strano lamento. Stava piangendo… piangeva per il suo amico. Ma perché? In fondo poteva benissimo stare bene da qualche parte con i suoi amici… Ma no… Yami ci era troppo abituato, per lui i casi difficili e incomprensibili erano all’ordine del giorno… e quindi aveva tutto il diritto di pensare al peggio. Lei si avvicinò, ma non appena provò a toccargli la spalla destra lui si allontanò di qualche passo –fa come cavolo ti pare! Io ti ho seguito per aiutarti… ma a quanto pare il mio aiuto non ti serve! Bene! Allora me ne vado! Non ho problemi tanto cel’ho una casa… non credevi mica che sarei stata da voi in eterno! Addio!- Quelle parole furono come una lama… una lama diretta a se stessa. Si voltò di scatto e salì velocemente le scale della metro.

 

-Ehi!- la voce che aveva sentito gli ricordava qualcuno… -Blacky…- si… era lui. Quella voce la fece raggelare. Si mise a correre per quelle vie affollate, l’aveva anche visto in faccia… non c’era dubbio, lo conosceva… lo conosceva fin troppo bene. Dopo aver racimolato  vari insulti si diresse verso una stradina interna… non passava nessuno. Maledizione era stato quello il suo sbaglio! –Ehilà…- quella voce dietro di lei… quei passi sicuri che si facevano sempre più vicini… l’aveva trovata. Ricominciò a correre… dal cielo non filtrava nemmeno un raggio di sole, era tutto oscurato da tante nubi grigie. Aveva paura. Correva… scappava… lontano. Voleva andarsene e far perdere per sempre le sue tracce… per sempre! Questa volta non sarebbe cascata. La forza di volontà che aveva in quel momento era davvero invidiabile. Correva… fuggiva, fuggiva da un destino che non meritava… da un destino che non sarebbe stato il suo se quei tipi non fossero esistiti. Dopo tanto tempo passerebbe a chiunque la voglia di fuggire… chiunque si sarebbe arreso alla realtà, lei no… non intendeva proprio farlo. Non voleva farlo! –Oggi non ho voglia di giocare!- disse quella voce gelida dietro di lei… -Ho perso fin troppo tempo… ti ho dato troppo tempo!- rabbrividì a quelle parole. Correva ancora fu costretta a smettere. Davanti a lei con uno strano sorrisetto divertito era fermo a pochi metri di distanza. Lui… quel maledetto. No… questa volta nemmeno gli avrebbe dato la soddisfazione di piangere… nemmeno una lacrima sarebbe caduta dai suoi occhi, nemmeno una. Lo guardò in faccia... incontrò quello sguardo glaciale, di un azzurro talmente chiaro da sembrare ghiaccio. Vide che le pupille si restringevano lasciando spazio ad un altro colore… quel rosso, il colore del sangue. Non staccò il suo sguardo da quello del ragazzo di fronte. Lui iniziò a camminare verso di lei! Blacky era impassibile… forse solo perché non sapeva che fare! Eppure quel ragazzo le faceva paura… tanta paura. Ovviamente motivata, ma lei non la giustificava… si reputava solo una vigliacca. Eccolo, a pochi passi da lei… un calcio, improvvisamente quell’essere cadde a terra. Cel’aveva fatta! –Maledetta! Hai deciso di farmi arrabbiare?!- Blacky si posizionò in modo tale da poter combattere, la tecnica c’era… non c’è dubbio. Lo fissò in malo modo… uno sguardo, il sapore della sfida. Un attimo…

 

-Muoviti! Alza il culo e combatti stupido essere!- non c’è che dire… in questi momenti o si perde completamente la forza di volontà o la si acquista istantaneamente… per lei fu il secondo caso! Si fissavano… uno sguardo deciso e uno infuriato. Come sarebbe finito quel duello?

 

-Che diamine combini stupida!!- si voltò verso di lui… quella voce dolce e spezzata dalle lacrime. Era lui. Sorrise, un lieve sorriso ma che le costò molto. Brent attaccò, lai finì vari metri più lontano –NO!-

 

-E’ arrivato il tuo amichetto?! Credi forse che questa volta potrà aiutarti? Se è così ti sbagli di grosso!- Brent si avvicinava minaccioso. Blacky non fece nemmeno in tempo ad alzarsi da terra… sentiva un forte dolore alla gamba destra e un taglio sul braccio. Lei lo fissò furibonda mentre la prese per il collo –Se volevi una morte dolorosa non bastava che chiedere Blacky!- avrebbe voluto piangere… sentiva la presa sul suo collo diventare sempre più stretta, e sapeva che sarebbe stata la fine. Un rumore. Brent cadde atterra e mollò la presa. Lei venne subito aiutata ad alzarsi da Yami. Lui la fissò come per rimproverarla, ma le lacrime che erano uscite dai suoi occhi rendevano la cosa molto meno credibile. Brent si alzò infuriato –Come ti permetti d’immischiarti ancora in questa storia!- ringhiò rivolto a Yami.

 

-Fatti miei! Ma adesso ti dirò solo una cosa… o con le buone o con le cattive tu la lascerai in pace. Chiaro?!- L’altro ragazzo rise mentre vedeva quella scenetta che gli sembrava al quanto patetica –Non ci credi… le mie parole ti fanno ridere!- fece ironico Yami –Mi dispiace per te!- Ringhiò mentre con un fascio d’energia Brent finiva contro il muro. Da esso caddero dei pezzi di mattone…

 

-Credi di farmi male con così poco?- ghignò Brent. Si alzò e fulmineo saltò addosso a Yami, insieme caddero a terra. Yami strizzò gli ochhi giusto nell’attimo dell’impatto col suolo, e Brent sfruttò quell’attimo per piazzargli una mano sul cuore –Addio!- sorrise…

 

-Ehi tu!! Guarda cos’hai combinato al mio amato giacchetto!!!- non si sa bene se questa affermazione sia servita solo per distrarre Brent… dalla faccia di Blacky non si direbbe, si potrebbe pensare più che l’abbia fatto per cercare vendetta! Yami comunque colse quell’istante per raccogliere le sue energie. Brent venne sbattuto contro il muro da quella forza misteriosa che aveva scatenato il faraone.

 

-Si?!- fece Brent rivolto a Blacky. Come se non risentisse affatto degli attacchi subiti… era seduto in terra con le spalle poggiate al muro di quel palazzo dai mattoni marroncini.

 

-Lo vedi o no cosa hai fatto al mio giacchetto!!- ringhiò la ragazza infuriata. Brent si alzò e le si avvicinò –Ti preoccupa quel taglietto?! Pensa a quello che ti accadrà in seguito!- ghignò. Yami fece un passo verso di lui, voleva attaccare di nuovo… gli puntò contro la mano aperta

 

-Brent!- ringhiò. L’altro si voltò verso di lui, lo guardò dritto negli occhi e con un sogghigno si appoggiò al muro.

 

-Coraggio!- lo incitò –Attacca su…- c’era qualcosa di strano nel suo comportamento. Il tono usato era troppo ironico. E Yami ebbe qualche momento d’incertezza… poi si decise, s’avvicinò di un altro passo a Brent e lo guardò minaccioso. Stava per attaccare di nuovo ma si dovette fermare a vedere cosa stava succedendo. Accanto a Brent era comparso un ragazzo dai capelli biondi e dallo sguardo strano.

 

-Brent…- lo chiamo con voce incolore. Il diretto interessato si voltò verso l’altro ragazzo e  rimase colpito dal trovarlo la… a quanto pare non lo stava aspettando Ti sta cercando!- fece con lo stesso tono glaciale. Sembrava quasi che Brenta vessa paura di qualcosa… I suoi occhi tornarono tinti del suo colore naturale, la rabbia dentro di lui era sparita… non si curava nemmeno che davanti a lui vi fosse ancora il faraone –Forza… vai.- continuò il biondino.

 

-P_perchè? Di gia! I_io non ho avuto tempo di soddisfare quella richiesta!- fece con tono impaurito… c’era qualcosa che lo spaventava? Allora doveva essere qualcosa di veramente terribile! –E’_è tutta colpa sua… sua!- indicò Yami. Il biondino nemmeno si voltò per vedere a chi si riferisse Brent.

 

-Ti conviene andare di tua spontanea volontà, o non sarà una visita piacevole!- lo avvertì con tono incolore. Diamine… quel ragazzo appena arrivato aveva una voce così seria… così glaciale da sembrare immortale. Brent stava per dire qualcosa, ma le parole gli morirono in gola quando sentì alzarsi un vento freddo… scomparve. Yami guardava la scena con chissà quale sguardo… nemmeno se ne rendeva conto. Il biondino si voltò verso di lui –Ebbene… sei tu colui che ha rovinato i piani del mio signore!- fece con quella voce fredda e possente. Cercò d’incontrare lo sguardo di Yami… vi riuscì subito perché il faraone non si nascose per paura… ma restò a scrutare quello sguardo magnetico. Quegli occhi, tinti di un verde acqua splendido e limpido… sembravano vuoti. Troppo serie e risoluti… non lasciavano trapelare la minima emozione. Yami rabbrividì.

 

-Che intendi dire! Quali piani? Chi è questa persona che vi comanda?- domande a cui non ebbe risposa. Il tono che aveva usato sarebbe dovuto essere deciso, ma nel pronunciare quelle parole la sua decisione traballo, e insieme le parole divennero roche. L’altro ragazzo sorrise… Yami ebbe come un brivido molto intenso che  gli attraversò tutta la schiena. Quegli occhi lasciavano vedere solo il suo divertimento…

 

-Stanne fuori da questa storia… o qualcuno potrebbe farsi male!- si divertiva, si divertiva terribilmente a far impaurire la gente. Usando quel tono leggermente sarcastico e facendo trapelare dai suoi occhi solo il divertimento, Yami ebbe come una stretta al cuore. Cosa intendeva dire? Sentiva una strana sensazione crescere dentro di lui.

 

-Yugi…- sussurrò il faraone mentre un vento gelido viaggiava per quella via isolata… un vento che una volta scomparso si portò via anche quel ragazzo misterioso… Se ne era andato, era scomparso nel nulla lasciando quel dubbio dentro Yami, lasciandolo scosso nel profondo.

 

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Ita rb- Come vi sembra questo capitolo?? Sono curiosa di sapere se vi piace questa storia… ^O^ Commentate!

 

Ringrazio:

 

Death Angel, sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto… aspetto una recensione anche per questo ok?! Comunque vorrei dirti che forse nel prossimo capitolo si scoprirà qualcosa su Brent e gli altri… (credi?! Ma come! Mo non sai nemmeno quello che devi scrivere?! O__O ndSeto) (ovvio! V__V ndIta rb) (ma sei scema? O__o ndSeto) (si! V__V ndIta rb) (e ti offendi da sola! Ma cel’hai un cervello?! O__O ndseto) (non non cel’ho! V__V ndIta rb) (=___= ndSeto) (non sto scherzando! Tempo fa il mio cervello è uscito per andare a comprare le sigarette, e non è più tornato! ç________ç Poi ho scoperto che è fuggito alle Bahamas! V__V Ma ormai ho superato quel periodo! V__V ndIta rb) (non sembrerebbe! =_____= ndSeto) (@________________@ Why?  ndita rb) (O__O ndtutti) (=_________=’’’’’’’’’’ ndSeto)

 

Akemichan, spero che ti piaccia come capitolo… (lo so, sono un caso disperato… sicuramente sarà pieno di errori… ma spero che per lo meno sia leggibile V/////V ndIta rb) (=_______=’’’’’’’’’’’’’ ndSeto) (spero che tu continuerai a seguire questi miei capitoli  nonostante faccia una marea di errori! é__è ndIta rb) 8cioè tu scrivi sta roba sgrammaticata e pretendi che la gente continui a leggere?! O__o ndSeto) (Si… ndIta rb) (la determinazione c’è… ma vedi di fare progressi che altrimenti mi licenzio! V__V ndSeto) (ma quando mai ti ho ingaggiato in questa ficcy?! O__O ndSeto) (non ricordi? Ok ^^ ora lo dico io!! ^^ ndSeto) (Se lo fai ti licenzio! >__> ndIta rb) (Ok… sto zitto! ^^’’’’’ Paghi bene questa ff non voglio perdermi altri bei soldini!! ^^’’’’’’’’ ndSeto) (ma se sei gia ricco sfondato! =___________= ndIta rb) (dettagli… V////V ndSeto) (=______________= ndtutti)

 

COMMENTATEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ^______________^ (e se incontrate il mio cervello salutatelo da parte mia! ^^ ndIta rb) (=_________= ndSeto) (O__o ndtutti)

 

Bye bye

]:-)

 

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Capitolo 4
*** La luna parte seconda ***


Tutto comincia come sempre è stato

Ogni singolo sospiro metta al corrente il cielo della mia esitazione. Volgendo lo sguardo verso l’alto cerco solo un appiglio… è notte e il cielo è scuro, senza te… mia dolce luna. Nessuna stella è apparsa nel blu sembra che tutto sia triste per la tua sparizione. Mi manchi terribilmente, e come il cielo non può vivere senza la sua cara luna… io non posso vivere senza di te. Ho bisogno della tua luce per cacciare queste tenebre, mi stanno distruggendo… Aiuto, non lasciare che mi portino via.

 

“La luna… come l’acqua per me, il mio unico modo di vivere. 

 

13 settembre ore 5:58 p.m.,

Yami si era ormai deciso, sarebbe dovuto tornare a casa… certamente la sua era solo un’impressione, non era detto che Yugi fosse in pericolo. Forse era gia tornato a casa… Il faraone varcò la soglia della sua abitazione insieme a Blacky.

 

-Yugi…- provò a chiamarlo. Ma dalla casa non venne alcun suono come risposta. Così provarono ad andare in negozio per vedere se per caso fosse andato dal nonno… la spedizione finì in un buco nell’acqua –Non ci credo…- disse sconsolato Yami buttandosi a sedere sul bordo della fontane del centro dopo averlo cercato per un altro quarto d’ora. Volse il suo sguardo verso la ragazza che gli stava vicina, respirava a fatica a causa della corsa che gli aveva fatto fare Yami -… è tutta colpa mia se Yugi adesso è nei guai.- guardò tristemente il pavimento grigio composto di piccole mattonelle messe a comporre una forma a ventaglio.

 

-Non dire assurdità!- affermò lei piazzandoglisi davanti con le mani chiuse a pugno posate sui fianchi per intimidire il ragazzo –Non è stata colpa tua… se avessero voluto rapirlo lo avrebbero fatto comunque in qualsiasi momento!-

 

-Come puoi dirlo?- domandò perplesso.

 

-Immagino…- disse lei con il suo solito tono. Yami rimaneva sempre in allerta… il comportamento di Blacky lo aveva a dir poco insospettito –Se pensi che sono una di loro… ti sbagli!- si affretto d a dire la ragazza.

 

-Ma io non ho detto nulla!- disse Yami sempre più sospettoso. Lei sbuffò…

 

-Lo hai pensato!- affermò convinta.

 

-Come fai a dirlo? Che ne sai di quello che pensa la gente!!- ringhiò alzandosi di scatto. Lei sospirò

 

-Non lo so… ma lo so.- Che razza di risposta era quella? “Non lo so ma lo so” che diamine intendeva dire? Yami stava per ribattere ma lei lo interruppe –So che non mi credi… vorresti sapere di più su di me.- fece una pausa per guardarlo negli occhi, non appena ebbe incrociato il suo sguardo continuò –Ma non potrai mai sapere il perché di questa mia capacità…- il faraone aggrottò le sopracciglia.

 

-Perché?- domandò.

 

-Perché ci sono nata… e nemmeno io so perché. Ora capisci la mia frase?! Non so come faccio a capire quello che pensa la gente, ma ci riesco…- Yami alle stranezze era abituato, tant’è vero che non continuò a fare domande… ma si limitò a dirle sotto voce

 

-Torniamo a casa ti va?!- lei annuì, durante tutto il tragitto Yami non osò alzare lo sguardo da terra.

 

-Che diamine… perché non hai detto nulla?- domandò lei quando furono al portone del palazzo.

 

-Che avrei dovuto dire?!- disse calmo il faraone estraendo da una tasca della giacca un mazzo di chiavi e subito dopo scegliendone una, quella giusta, per aprire il portone verde. Entrò e tenne l’anta aperta finche Blacky non si decise a seguirlo.

 

-Qualcosa… vedi io non sono capace di leggere nelle menti della gente!- disse sconsolata lei salendo i pochi gradini dell’androne che portavano all’ascensore.

 

-Ma che dici?! Prima non mi avevi confessato il contrario?!- fece dubbioso seguendola fino all’ascensore appena arrivato.

 

-Ho detto che capisco la gente… la capisco dal suo sguardo…- silenzio, stavano in ascensore e nessuno dei due si degnava di aprire bocca dopo la frase di Blacky –Parlami per dio!!-ringhiò lei. Ci fu come una scossa improvvisa, la luce dell’ascensore si fulminò e quest’ultimo si bloccò di colpo. Dal “soffitto” caddero dei calcinacci che colpirono in pieno la ragazza.

 

-Sei… sei stata tu?- domandò sconcertato. Certo, non si aspettava proprio che in casa abitasse (anche se da poco) qualcuno che come lui possedeva dei potori.

 

-Non credo!- disse a bassa voce guardando il piccolo spazio intorno a se.

 

-Io… io soffro di claustrofobia!- anche Yami guardò verso il basso –FAI QUALCOSA TI SUPPLICOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!- Blacky lo guardò in faccia… sentiva solo l’ansia e il terrore.

 

-E… e che diamine dovrei fare? Aspettiamo!- disse convinta sedendosi in terra. Yami iniziò ad urlare un “no” in maniera disperata.

 

-Io sarò gia morto prima che arriveranno soccorsi!!!!- aveva gli occhi lucidi e per il terrore tentò di attaccarsi al campanello d’allarme. Silenzio, solo quello regnava per il palazzo… nient’altro. Nessuno si era accorto di loro due, eppure la campanella d’allarme suonava, suonava, suonava… le tempie di Balcky iniziarono a pulsare.

 

-Smettila!- ringhiò… Yami nemmeno si voltò ne tanto meno le diede ascolto –BASTA!!- urlò esasperata attaccandolo al muro e costringendolo a guardarla negli occhi. Lui rimase sorpreso, nemmeno pensò più che il posto in cui si trovava fosse così piccolo da spingerlo ad urlare come un bambino. Nella sua testa non era rimasto nulla fuorché il suo sguardo… perso in quello della ragazza. Terrore e sorpresa erano una miscela mortale…

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13 settembre ore 6:15 p.m.,

la stanza buia e tetra metteva molta soggezione, nessuno mai vi era entrato a parte le volte in cui venissero obbligati dal padrone. Quella era una di quelle volte…

 

-Vi prego… mi lasci spiegare!- tentò ancora il ragazzo dagli occhi color ghiaccio.

 

-Non ho tempo da sprecare con te… sei sempre stato un buono a nulla, non mi servi più… non mi sei mai servito!- quelle parole erano fredde, taglienti e distaccate… come le sue iridi oceano.

 

-Mio signore…- tentò di dire Brent, l’altro non lo fece terminare.

 

-Beng…- ghignò. Quei denti bianchi risaltarono in quell’abisso nero che era la sua stanza… Gli occhi di Brent si allargarono sempre di più e le sue pupille si restrinsero fino quasi a scomparire in quel colore così chiaro. Voleva urlare dal dolore… ma niente, dalle sue labbra non usciva nemmeno un flebile suono. Si portò di corsa le mani al collo, come per voler levare qualcosa che lo stesso strozzando. L’altro iniziò a ridere nell’oscurità piu assoluta della stanza, rideva… rideva di quelle smorfie di dolore che stavano dipinte sul volto di Brent. Non sarebbe finita li… -Io ti faccio dono di questi poteri e di questa carica così importante per vedere cosa?!- sorrise veramente divertito da quella scena –Un misero fallimento!- sospirò –Voglio quella ragazza… se entro questa sera non l’avrò qui davanti ai miei occhi sarai tu a pagarne le conseguenze chiaro?- la voce gelida aveva fatto scivolare una punta di sarcasmo… -Questa sera a mezza notte dovrai essere di ritorno di tua spontanea volontà con Blacky. Sono stato chiaro?- ringhiò –la voglio qui…- sogghignò prima che una risata s’impossessasse di lui. Brent cadde in terra, finalmente la misteriosa presa intorno al suo collo era svanita.

 

-S_si…- disse ansimando a causa della mancanza d’aria.

 

-Bene…-

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13 settembre ore 6:20 .m.,

un ragazzo dai capelli neri si aggirava barcollante per i corridoi di pietra dell’edificio in cui si trovava appoggiandosi di tanto in tanto alle pareti e tentando di restare in piedi.

 

-Ehi Brent… sei ancora vivo? Pensavo che ormai avessi lasciato questo dannato mondo…- fece il biondino con tono ironico.

 

-Zitto…- tossì. L’altro sogghignò passandogli accanto e fermandosi solo per dirgli qualcosa.

 

-Allora… perché ti ha graziato? Avete fatto un compromesso oppure gli hai implorato pietà strisciando come un verme?! Oh scusa, volevo dire… come te stesso.- rise leggermente mentre Brent cercò faticosamente di rispondergli… ma tanto stava male da non riuscire a discutere

 

-Devo portargli Blacky entro questa sera a mezzanotte…- sospirò, sapeva che sarebbe stata un’impresa impossibile.

 

-Un’ impresa impossibile senza il mio aiuto!Non trovi?!- ghignò il biondino.

 

-Aiutami…- Brent non avrebbe mai pensato che sarebbe potuto finire tanto in basso da chiedere aiuto proprio a lui… -Aiutami James!- per la prima volta aveva chiesto aiuto a quel miserabile… certamente non l’avrebbe mai fatto se in gioco non ci fosse stata la sua vita, e ovviamente non lo avrebbe fatto una seconda volta.

 

-D’accordo. Ti aiuterò… ma questo è come se ti dichiarassi sconfitto, perciò invece che una settimana, dovrai fare ciò che voglio per ben due settimane… intesi?!- quello sguardo estremamente ironico, quel tono troppo calmo con una punta di ilarità… tutto dannatamente irritabile. Se solo non fosse stato in quelle condizioni avrebbe subito tentato d’ammazzarlo –Tranquillo… per la mezzanotte tu avrai gia Blacky… e la tua pellaccia sarà salva.- gli girò attorno… -Ti prenderai il merito con il padrone… ma… ricorda che poi sarai mio schiavo per ben due settimane!-

 

-Spero proprio che andrà così… preferisco farti da schiavo per due settimane che crepare per le sue mani.- fece un cenno con la testa alla fine del corridoio dove una porta d’ebano veniva messa in risalto dalle decorazioni in oro e da due torce accese vicino agli stipiti –Se non sarà così ti giuro che morirai con me.- tentò di spaventarlo… ma il biondino se ne andò ridendo quasi Brent avesse fatto una battuta che non si sarebbe mai scordato. Era a pochi passi dalla porta del padrone, si voltò per dire un’ultima cosa all’ “amico”…

 

-A parte il fatto che io non sbaglio mai… ma ora c’è qualcuno che mi aspetta, il padrone mi cercava.- si voltò verso la sua meta e non curò Brent più di uno sguardo.

 

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Ita rb- Corto… =____________= ma ho sonno!!!!!!!!!!! Volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto la ficcy, in piu un ringraziamento speciale a:

 

Death Angel, spero che questo capitolo ti piaccia (anche se è piccolo ndita rb) (come è piccolo?! Mo te ne accorgi? E’ sempre come al solito… =__= ndSeto) [mazzata in testa a Setuccio] e aspetto una tua recensione…

 

Akemichan, grazie dei tuoi consigli… ma credo che comunque non riuscirò mai a metterli in pratica. Io ci provo… ma sono una frana! V__V’’’’’’ Spero che come errori non diano troppo fastidio e che comunque continuerai a leggere la mia ff ok?!

 

Kelly, grazie! Sono contenta che ti piaccia la ff! ^O^

 

Ora una piccola domanda a tutti coloro che hanno letto questo capitolo…

Secondo voi chi è il capo di questi ragazzi (sfigati) che devono dare la caccia a Blacky?

 

Bye bye

]:-)

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Capitolo 5
*** Quell'angelico sorriso parte prima ***


Tutto comincia come sempre è stato

Quanto pagherei un suo sorriso... darei tutta la mia vita per quel sorriso, un sorriso puro che riscalda il cuore. La mia luce, mia dolce luna. Vivere in questi posti bui e vuoti mette tristezza, e senza di te mi pare di morire. Non chiedo tanto, un sorriso… un o solo. Ma tu non ci sei più, dove sei? Ho bisogno di te. Salvami…

 

Quell’angelico sorriso perduto per sempre…”

 

13 settembre ore 6:30 p.m.,

i suoi occhi ametista persi in quelli della ragazza. Una strana sensazione lo attraversò, e come un brivido gli percorse tutta la colonna vertebrale.

 

-T_tu cosa sei?- le domandò incerto degludendo appena terminato di fare quella domanda. Lei era ancora la, una mano sulla spalla e una sul collo del ragazzo. Perché faceva così? Si sentì mancare l respiro mentre guardava quegli occhi che scintillavano di tonalità purpuree.

 

-Io? Non lo so. Sono Blacky!- continuava a fissare gli occhi del ragazzo che pareva volessero fuggire dai suoi tinti ormai di rosso –Hai paura di me? Sono i miei occhi a terrorizzarti tanto?- domandò senza attendere risposta –Ti sei gia dimenticato che siamo in un ascensore bloccato a un piano sconosciuto!?- fece in tono sarcastico, lui finalmente volse il suo sguardo verso quegli occhi rossi ed indagatori.

 

-Che vuoi?- domandò furente riuscendo poi a liberarsi dalla presa di Balcky. Lei sorrise

 

-Non voglio nulla di particolare. Solo un po’ più di calma!- Guardò ancora Yami negli occhi –Se mi arrabbio i miei occhi si tingono come quelli di Bret, Zak e James.-

 

-Li conosci allora!!!!!- Yami era furibondo. Improvvisamente si sentì un altro rumore provenire da sopra l’ascensore. Una corda si staccò e per fortuna l’ascensore rimase ancora appeso senza cadere fino al piano terra. Yami si spaventò a quel suono, e lo stesso si poteva dire per Blacky.

 

-Fidati!- gli disse mentre si avvicinò alla porta dell’ascensore per aprire le due ante interne.

 

-E come potrei fidarmi di te?- domandò Yami.

 

-Per favore. Ne riparliamo fuori da qui…- lo guardò supplichevole, i suoi occhi tornarono del suo colore naturale.

 

-Che intendi fare?- domandò Yami avvicinandosi alla ragazza. Lei dopo aver aperto le ante si sbrigò a cercare la rotella nera che bloccava la serratura, il faraone la guardò con fare interrogativo ma lei non gli diede peso. Lo spazio tra l’ascensore e il muro era poco, e lei cercava proprio li quella rotella. La spostò verso il basso e potè finalmente aprire la porta che li avrebbe condotti all’esterno.

 

-E voilà!- sorrise saltando fino al pavimento fuori dall’ascensore. Yami la seguì anche lui saltando giù. L’ascensore si era fermato a metà della porta ecco perché erano dovuti saltare.

 

-Come facevi a sapere che si sarebbe aperta la porta?- domandò il ragazzo.

 

-Lo so da quando avevo 5 anni!- sorrise, lui la guardava in un modo strano e lei per un momento si domandò quale fosse il perché. Poi realizzò bene la situazione –Ah gia… dovevamo parlare.- l’altro annuì. In quel momento l’ascensore si staccò del tutto e Yami benedisse mentalmente le conoscenze della ragazza. Lei sobbalzò a causa dello spavento –

-Io…- lei si bloccò di colpo guardando che da dietro Yami avanzava una figura a lei familiare…

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13 settembre ore 6:33 p.m.,

la stanza buia e tetra in quel momento era anche silenziosa. Poi qualcuno parlò:

 

-Ti ho convocato da me per un motivo preciso.- disse quella voce fredda e incolore.

 

-Quale?- domandò il biondino con lo sguardo fisso al suolo.

 

-So che ti piacciono le scommesse.- continuò l’altra voce.

 

-Si mio signore, è vero.- diciamo che nell’aria si percepiva una strana tensione, da un momento all’altro James era pronto ad aspettarsi di tutto.

 

-Volevo fare una scommessa con te…- disse solennemente. L’altro trasalì.

 

-Che tipo di scommessa, mio signore?- domandò senza far trasparire la minima esitazione.

 

-Il tuo piano, quel geniale piano per catturare la ragazza… hai presente quella scommessa che hai fatto con Brent e Zak?!- l’altro annuì, anche se il suo viso era calmo come sempre, nel profondo era tesissimo –So che hai “venduto” il tuo piano a Brent. Ma non sono contrario a ciò.- a quelle parole James si sentì più sollevato –Voglio solo fare una scommessa. Per me il tuo piano non funzionerà, e non avrò Blacky prima della mezzanotte.-

 

-Ma come… non crede che questo sia davvero un ottimo piano?!- domandò al suo capo.

 

-Si, ne sono convinto. E’ un ottimo piano, ma di certo non mi farà avere Blacky prima della mezzanotte. Collabora con Brent… se riuscirete a portarla qui entro l’orario prestabilito avrai vinto e un tuo desiderio verrà esaudito. Altrimenti mi toccherà uccidere uno di voi.- James si stava preoccupando, e quella preoccupazione non si fermò davanti ai suoi occhi impassibili, li attraversò in modo tale che chiunque potesse capire cosa stava provando in quel momento –Tranquillo, rilassati. Non sarai tu quello che se ne andrà all’altro mondo, mi sei troppo utile.- sogghignò –Sei furbo ed intelligente. Mentre Brent ha un debole per Blacky. Secondo te chi potrei uccidere?!- fece ironico iniziando a ridere. Quelle risate risuonarono tra le fredde pareti della stanza, e l’eco lontano attraversarono tutto il corridoio illuminato fino alla sala degli allenamenti, Quell’eco venne colto al volo da Zak. Perché stava ridendo? Iniziò incessantemente a ripetersi quella domanda.

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13 settembre ore 6:37 p.m.,

gli occhi rossi scintillavano nella semioscurità che si era venuta a creare da circa due minuti, la luce della lampadina in alto al soffitto si era fulminata, e dalle scale era salito un ragazzo, Brent.

 

-Siccome ci tengo alla mia vita, volevo fare un patto con voi.- disse il nuovo arrivato. Gli altri due non risposero –capisco, non v’interessa l’argomenti. Peccato, allora toccherà a Yugi patire le pene dell’inferno con me!- sogghignò.

 

-Yugi?!- urlò il faraone –Dov’è?- domandò furioso puntandogli contro il palmo della sua mano aperta, una mano molto pericolosa se si considera che il puzzle del millennio si era gia illuminato. Brent sorrise

 

-Potresti ingaggiare una lotta all’ultimo sangue, perché no!- fece ironico alzando le spalle –Ma… Yugi verrà ucciso a mezzanotte. E vedi un po’ di decidere cosa vuoi fare, se uccidi me, nessuno potrà condurti da lui.- sogghignò soddisfatto quando Yami abbassò la mano e il puzzle finì di brillare di quell’accecante luce dorata.

 

-Allora?! Quale sarebbe il patto?- domandò fissando furente l’oscurità davanti a se.

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13 settembre ore 7:00 p.m.,

un’atra stanza tetra, circolare, ma da questa filtrava della luce… della luce rossa. Gli interni della stanza erano rivestiti di velluto nero e le finestre sigillate con un sortilegio erano tinte di color cremisi. Non solo queste finestre davano all’esterno, ma cen’erano altre  che affacciavano su un focolare centrale, insomma, la pianta di quella stanza era come una ciambella. Una stanza circolare con al centro un’altra parete circolare dove al suo interno era acceso un focolare, grazie alle finestre cremisi che si affacciavano anche sull’interno portando il proprio sguardo verso il fuoco, la stanza era illuminata con strane ombre diaboliche creando una strana atmosfera.

 

-Yugi.- fece una voce entrando in quella stanza e chiudendosi la porta alle spalle. Nessuno rispose. Un altro richiamo, un altro ancora, nessuno rispondeva. Se avesse preso quel nanerottolo lo avrebbe conciato per le feste, non doveva permettersi di ignorarlo, e oltretutto non doveva azzardarsi a nascondersi. E poi dove si sarebbe nascosto?! Quella stanza era completamente priva di arredo a parte una panca anch’essa rivestita di velluto come le pareti e il pavimento. I passi venivano attutiti dalla preziosa stoffa,r nessuno dei due riusciva a vedere l’altro. James non era ancora arrabbiato, diciamo che si stava divertendo. E’ gia, come il suo padrone, ne più ne meno. Vedere le persone che cercano una via di fuga o che si contorcono dai dolori lo faceva ridere –Yugi, se non vieni mi arrabbio e ti giuro che Yami farà una brutta fine.- il ragazzino si alzò da terra e uscì dal suo nascondiglio (il muro circolare in torno a focolare), e finalmente vide James, quest’ultimo si voltò subito –Ora ci capiamo!- disse schioccando le dita. Vuoto, buoi, silenzio… terrore, nient’altro.

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13 settembre ore 7:10 p.m.,

anche la regnava solo il silenzio. Venne spezzato da Blacky.

 

-Yami …- non finì la frase che Yami la fulminò con lo sguardo, si fermò per poco, poi continuò a dire ciò che doveva dire -… cos’hai intenzione di fare?- domandò, ma non ottenne risposta –Yami?!- lo chiamò.

 

-Cosa vorresti sentirti dire? Che accetterò lo scambio?- lei non ebbe il coraggio di alzare lo sguardo.

 

-Io_io te l’avevo detto!- Yami si voltò verso di lei –Dovevo andarmene... avrei fatto meglio ad andarmene! Adesso c’è qualcuno che sta in pericolo per colpa mia.- piangeva. Com’era possibile che un essere strano come lei potesse davvero provare un sentimento chiamato rimorso? Come se qualcosa in lui si fosse fermato, istantaneamente smise di preoccuparsi per la vera natura di Blacky e si concentrò sul vero problema. Non poteva accettare lo scambio dei due, uno di loro sarebbe comunque morto. Certo, avrebbe potuto consegnare Blacky infondo la conosceva da meno di due giorni, ma sapere di aver firmato la condanna a morte di una persona che apparentemente non aveva fatto nulla di male gli sarebbe rimasto sulla coscienza. No, non aveva la minima intenzione di cedere al ricatto!

 

-No.- Blacky si voltò verso di lui, sorpresa per quelle parole –Ci sono altri modi!- disse convinto Yami.

 

-E cosa suggerisci?!- le lacrime continuarono a cadere da sole senza che lei potesse fare nulla per fermarle, ben presto però decise di asciugarsi le guance, cercando di non piangere. Alla fine ci riuscì, sentendo ciò che proponeva il ragazzo.

 

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Ita rb- Cacchio quanto è corto! =___= vabbè, è inutile che mi lamento… non riesco a scriverli più lunghi! V__V’’’’’’’’’’  Per la stanza dove era rinchiuso Yugi mi sono molto ispirata da un racconto di antologia che dovevo leggere e riassumere per le vacanze natalizie (e l’hai fatto solo ieri! =_____= ndSeto) (va bhè…. Che sarà mai! V__V’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’ ndIta rb), “La maschera della morte rossa”. Comunque, passiamo ai ringraziamenti ^__________________^ allora, ringrazio:

Akemichan, grazie ancora per la recensione ^^ spero che questo capitolo vada meglio del precedente! V__V Perché io ce la metto tutta per non fare una ff orripilante, ma purtroppo ancora devo imparare a scrivere bene, in fondo scrivo per imparare a farlo meglio (dice il saggio! V__V ndIta rb) (e chi sarebbe il saggio qui?! O__O ndSeto indicando l’autrice che indossa un costume da “saggio”) (heheheheheheh ^/////////////////^ ndIta rb)

 

Kelly, hai recensito anche questo cappy ma glacchieeeeeeeeeeeee! ^___________________^ (=___________________= ndSeto) spero che ti piaccia questo capitolo! ^O^

 

Death Angel, ho aggiornato presto no?! ^____________________________^ Spero che ti piaccia questo capitolo! ^O^ (indovina… secondo te chi è il capo di James, Brent e Zak? V__V ndIta rb) (se non le rispondi non si realizza =___________= ndSeto) (>__> ndIta rb)

 

Ho aggiornato presto perché domani ricomincio ad andare a scuola, e dovrò ricominciare a studiare come una matta! ^^

Grazie a tutti coloro che seguono la ff! ^O^

 

P.S.

Un’idea pazzoide mi sta attraversando la testa… ^__- voglio fare Yu-Gi-Oh in versione TITANIC!!!!!!! Che ne dite? ^O^ (che non ce ne frega! -________- niente ndtutti) (doh! >__< ndIta rb)

 

Bye bye

]:-)

 

 

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Capitolo 6
*** Quell'angelico sorriso parte seconda ***


Tutto comincia come sempre è stato

Immerso in quest’oceano scuro cerco solo di rivedere la luce. Purtroppo sarà impossibile, la mia luce sei tu e non ci sei più. Lo sai quanto pagherei per vedere il tuo sorriso? Darei tutto ciò che rimane della mia anima… ma niente, tu non arrivi nemmeno se ti prometto questo! Perché? Lo sai che vuol dire vivere così?! Nessuno può capire quello che provo, nessuno può aiutarmi. L’unica persona in grado di tirarmi fuori da queste tenebre sei tu… con quel tuo bel sorriso luminoso che mi riscalda il cuore.

 

“Aspetterei ancora un’altra vita solo per poter ammirare il tuo angelico sorriso!”

 

13 settembre ore 7:55 p.m.,

il posto che avevano scelto per lo scambio era la terrazza del palazzo dove abitava Blacky. Il faraone e la proprietaria di casa erano chiusi in una stanza.

 

-Cosa dobbiamo fare?- domandò Blacky guardando il ragazzo, quello sorrise.

 

-Hai mai fatto qualche magia?- che domanda idiota! In fin dei conti nemmeno sapeva quello che era in realtà e pensava che potesse fare delle magie?! Be… in fin dei conti non si sbagliava.

 

-Si…- sussurrò piano la ragazza volgendo il suo sguardo al pavimento sul quale erano seduti lui la guardò dritto negli occhi e con un sogghigno le chiese cosa stessero aspettando per cominciare –Cominciare cosa?- domandò a sua volta Blacky. Non ci stava capendo davvero niente, che diavolo aveva intenzione di fare?

 

-Devi aiutarmi ad attuare il mio piano!- spiegò sbuffando, a quanto pare non aveva voglia di condividere le sue idee con nessuno o altrimenti non sarebbero state sue! Quando però incrociò lo sguardo contrariato della ragazza… a qual punto non potè più tenerle nascosto nulla –Ho intenzione di evocare lo spirito del mio amico Yugi per scoprire dove si trova, a quel punto tu andrai a liberarlo mentre io tengo testa a quei tipi.- concluse. Infondo non sapeva nemmeno cos’erano “quei tizi”. Prendere una decisione del genere comportava un vero sforzo, come mai non voleva effettuare lo scambio come avrebbe fatto chiunque? Inutile tempestarsi di domande… sapeva che non avrebbero avuto risposte! –Non voglio perdere nessuno di voi due… quindi mi aiuterai a fare ciò che ti chiedo!- lei annuì titubante, non capiva come avrebbe fatto a rivolgere l’attenzione su se stesso senza che si accorgessero che la merce dello scambio non era presente. Tuttavia si fidò.

 

-Ok.- un’approvazione ferma, sicura che lasciava trapelare solo un minimo di angoscia, ma era normale no?! Stava per giocarsi la vita!

 

-Bene… sai che serve per un incantesimo di localizzazione?- domandò Yami.

 

-Yugi ha un potere?- domandò titubante.

 

-No- bene, se lei gliel’aveva chiesto si vede che sarebbe stato l’unico modo per rintracciarlo, era la fine… il piano stava fallendo! Il volto di Yami si rabbuiò, non aveva tenuto conto di alcuni particolari del suo piano.

 

-Allora serve un oggetto che gli appartiene!- Yami rialzò lo sguardo verso colei che aveva di fronte, possibile che non stesse scherzando? La guardò un po’ incredulo, ma poi le diede la fiducia che si meritava.

 

-Io qui non ho nulla che gli appartiene, ho solo questo- prese il puzzle tra le mani –Ma non è suo… cioè, lo abbiamo tutti e due, ma non è proprio suo.- Si mise a fissare tutti i blocchetti che formavano l’oggetto che aveva al collo, ogni singolo pezzetto d’oro era incastrato alla perfezione, Yugi ci aveva messo tutto l’impegno possibile per assemblarlo e lui per salvargli la vita cosa avrebbe fatto? Avrebbe dovuto consegnare Blacky a quei tipi? Quale considerazione avrebbe potuto avere Yugi del suo doppio?! Non voleva nemmeno pensarci.

 

-Allora c’è un altro modo…- l’aria si faceva pesante, stava per rivelare qualcosa di molto pericoloso…

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13 settembre ore 8:00 p.m.,

dei passi risuonavano lenti e ritmatici su quel pavimento di pietra grezza, era segno che qualcuno si stava avvicinando.

 

-Chi è?- domandò scocciata una voce proveniente da una stanza totalmente oscurata, non un singolo raggio di luce filtrava in quell’ambiente. Nessuno rispose –Chi è?- domandò ancora con una punta di rabbia. In quel momento la porta accostata si spalancò di colpo ed entrò della luce che illuminò il pavimento ed arrivò fino al volto della persona immersa in quella piscina interna –Che diavolo ci fai qua Zak?- domandò sarcastico –Hai per caso cambiato sponda?- domandò fissandolo con i suoi bellissimi occhi smeraldo. Quella voce terribilmente irritante infastidì il nuovo arrivato.

 

-Quanto sei spiritoso…- fece una piccola pausa, poi con uno schiocco di dita fece illuminare la stanza di botto -… no. Ma se anche fosse cosa mi dovrei aspettare da te?- la frase era stata detta in una maniera facilmente equivocabile, e l’altro ragazzo si mise a ridere di gusto. Sapeva bene che al suo compagno piacevano le ragazze, altrimenti si sarebbe preoccupato per quella frase -Di buon umore vedo…-

 

-Scusa… ma te ne esci con una frase del genere, e io che dovrei fare? Non posso ridere?!-continuò a ridere di gusto e poggiò un braccio sul bordo della piscina.

 

-Poche storie!- lo ammonì Zak –Non ho tempo per ridere e scherzare con te!-

 

-Allora perché sei qui?- domandò smettendo di ridere.

 

-Secondo me James non ce la farà a vincere la scommessa.- disse il ragazzo castano, l’altro annuì.

 

-Gia, anche secondo me!- confermò poi.

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13 settembre ore 8:03 p.m.,

sul pavimento era disteso un telo rosso dalla forma circolare, tutta la circonferenza era messa in evidenza da numerose candele nere, Blacky era intenta ad accenderle mentre Yami si limitava a fissare la scena con fare scettico.

 

-E’ pericoloso!- disse la ragazza accendendo l’ultima candela con un accendino argentato. L’altro non rispose –Se la sua anima viene distaccata dal suo corpo potrebbe morire!- insistette.

 

-Non voglio che Yugi muoia…- sospirò -… tuttavia siamo costretti a farlo se vogliamo tentare di salvarlo!- il suo sguardo era rivolto verso il suolo, o più precisamente sul tessuto rosso che ricopriva un quarto della stanza di Blacky. Lei non rispose, sapeva bene quanto gli fosse costato prendere una decisione, e in fondo intuiva che se Yami avesse accettato il regolare scambio le speranze di rivedere Yugi in vita erano pochissime se non inesistenti. Blacky prese un bicchiere da sopra il tavolo di ciliegio che si trovava in quella stanza e invitò Yami a fare altrettanto. Poi, sorpassando la fila di candele accese si mise a sedere sul pavimento e posò un’altra candela al centro del “piano di lavoro”. Yami la seguì stando ben attento a non far cadere nessuna candela e a non cadere lui stesso a causa del tessuto rosso. Quando furono tutti e due seduti sul pavimento lei lo guardò per avere una conferma per procedere, questa non tardò, con un cenno della testa yami le fece capire che poteva tranquillamente continuare. Lei gli passò un foglietto su cui erano scritte della parole che avrebbe dovuto pronunciare insieme. Yami lasciò il foglio tra le sue gambe incrociate come fece Blacky, poi quest’ultima prese con ambedue le mani il bicchiere, Yami fece lo stesso.

 

-Pronto?- domandò la padrona di casa, l’altro annuì.

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13 settembre ore 8:05 p.m.,

stanza buia, dalle finestre aperte si poteva ammirare solo la luce lunare che entrava timida in quell’ambiente isolato. Dove diamine l’avevano portato? Alzò la testa per guardarsi intorno, vide solo un ragazzo biondo. Lo aveva gia visto quel pomeriggio, quando era stato portato in quell'orribile stanza dalle finestre rosse con James Lo sapeva… eppure non poteva far nulla contro quello strano essere, lo intuiva... lo sentiva.

 

-Finalmente il piccolo si è svegliato!- ghignò il suo carceriere. Quello si alzò dalla comoda poltrona di pelle nera su cui era seduto per avvicinarsi a Yugi –Oggi morirai piccoletto!- dopo aver visto l’espressione di paura che aveva sul volto il ragazzino sorrise e gli assestò un cazzotto allo stomaco –Meglio che ti riposi per il tuo momento!- Yugi cadde interra privo di sensi. Ancora… buio e terrore che stringono il suo cuore in una morsa mortale. Zak uscì tranquillo dalla sala in cui si trovava con Yugi lasciandolo la per terra. Appena chiusa la grande porta di legno lavorato intarsiato d’oro schioccò le dita. Gli bastava così poco per fare un incantesimo potente! –Goditi questa dormita… perché sarà l’ultima… tappo!- ghignò Zak avviandosi nella sala centrale del castello.

 

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Ita rb- Weeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!1 Come vi sembra questo ultimo capitolo? ^______________^  Avete visto?! E’ arrivato un altro personaggio… il misterioso bonazzo dagli occhi verdi che si fa il bagno! *______________* (ve lo assicuro… è un fico spaziale! Come tutti gli antagonisti del resto! U__U ndIta rb) (=__________________= ndtutti)(tutti i personaggi creati da me sono spaziali [nulla togliendo agli altri sia chiaro! Era giusto per precisare che questi nuovi sono bei tipi! ^___________________^ non riesco a creare degli antagonisti brutti! ^^’’’]! U__U ndIta rb) (menomale che ti sei ripresa! Stavi forse insinuando che io non sono ai loro livelli?! °______________° ndSeto) (ma che dici! Ho detto che sono bei tipi non che sono meglio di voi! >__> ndita rb) (quindi vorresti dire che loro sono meglio di noi! è__é ndZak) (non ho detto questo! ç_______________ç siete magnifici tutti quanti! Specie Yami Bakura e Yami Malik!! U__U ndIta rb) (e ioooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!! è__é ndSeto) (non sei male… V__V ndIta rb) (come “non sei male”?! O__O Io sono magnifico! O__O ndSeto) (=_________________= ndIta rb) (è__é IO SONO MAGNIFICO!!!!!!! ndSeto) [martellata in testa a Seto che continua ad insistere] Comunque… se non si è capito Yami e Blacky stanno facendo una seduta spiritica… diciamo che sto facendo un miscuglio di tante cose per fargliela fare (perché io non l’ho mai fatta e quindi non so come si fa! Quindi la mia è tutta scena! U__U ndIta rb) (mano male che te lo dici da sola! =_= ndSeto) 8ti sei ripreso! @_________@ di gia! O__O ndIta rb) (Tsk… V__V ndSeto)! ^^’’’’’’’ (comunque, cambiando discorso, da oggi esperimento un nuovo tipo di ringraziamenti! [O__o ndtutti] ^^ in ordine alfabetico! ^O^ ndIta rb) (=_________________= ndtutti)

Ringrazio:

 

Akemichan, sono felice che dal capitolo precedente la storia ti stia piacendo di più… in quanto al posto dove stava Yugi, be… ecco… non lo so! ^^’’’’’’’’ [tutti cadono atterra sconvolti] diciamo che dopo aver letto “La maschera della Morte Rossa” mi era rimasta in testa la descrizione di una stanza, così io modificandola un po’ ho creato quella in cui era rinchiuso Yugi. ^_________________________^ Ora come si può facilmente notare Zak l’ha portato da un’altra parte! U__U (nemmeno da prigioniero si può avere una cella fissa?! -___________- ndIta rb) (povero me! ç___________ç Mi maltrattano pure! ç___________ç ndYugi)

 

-Daghe-, ho continuato come vedi! ^^ sono sicura che anche questo capitolo ti piacerà! ^^ (hai visto che Yami e Blacky… U__U ndIta rb) 

 

Death Angel, sono contenta che anche il capitolo precedente ti sia piaciuto! Spero che questo non sarà da meno! ^^ Visto che roba ^O^ sto facendo fare a Yami e Blacky una seduta spiritica! ^^ (anche se in realtà non so che cacchio sto descrivendo! V__V’’’’’’’’’’’’ ndIta rb)

 

Eli, sono contenta di essere un’eccezione! ^____________^ Sono contenta che la mia storia ti piaccia… e comunque nel corso della storia compariranno anche gli altri personaggi di YGO! ^____________________^ Spero che commenterai anche questo capitolo! ^^

 

Katie87, sono contenta che la storia ti piaccia! Finalmente ho trovato un’altra persona che fa come me… (cioè? La psicopatica? =__________= ndSeto) (che belle battute… ma che fai?! Non dormi la notte pensando a queste cose per dirle il giorno?! =_____= ndIta rb) ( °______________° che carisma! O__O ndSeto)… quando sono in dietro con le fic! (pensa che quest’estate mi sono letta tutti i capitoli di quella ff che aveva scritto Akemichan (quella che ora sta ripubblicando “La vera storia degli Oggetti Millenari” dopo averla corretta ^^ ndIta rb)

 

Kelly, spero che ti piaccia anche questo capitolo! ^^ Adesso in questo capitolo si vede solo una parte del piano di Yami, certo… ha gia spiegato a grandi linee cosa farà, ma leggi il seguito e guarda come sono ingegnosa V__V ! (guarda che teoricamente il piano l’ho fatto io =___________= ndYami) (ma che dici! O__O il piano l’ho fatto io! Chi è che scrive! >__> ndIta rb) (te lo prendi sempre te il merito! -____________- ndYami) (^______________________^ ndIta rb)

 

P.S.

Per vostra fortuna ancora non ho cominciato la ff su Titanic! Sto ancora riflettendo sui personaggi e sullo svolgimento! V__V (quanto pensi lentamente! =_____= ndSeto) (fottiti! =_____= ndIta rb) Questi giorni ho avuto tanto da fare! Martedì sono andata al “Museo Nazionale Romano” di mattina con dei miei amici (il che mi ricorda eccessivamente Yugi…=_____= ndIta rb), mercoledì ho fatto due disegni per discipline geometriche (l’unico voto basso della pagella! Devo recuperarlo, ma quella mi odia! ç___________ç) , giovedì mattina (cioè oggi) sono stata a teatro per vedere “la locandiera”! Cacchio che settimana! Davvero movimentata se consideriamo che domani devo consegnare i disegni alla prof che mi detesta! =___=

 

P.P.S.

Come una deficiente nei ringraziamenti che ho messo ne secondo capitolo ho ringraziato una persona al posto di un’altra! =_____= volevo ringraziare Nik per aver letto ma per sbaglio ho messo il nome di zaborg! =______= (sono una frana! -____- ndita rb) (meno male che per le offese oggi non conto! Fai tutto da sola! =___= ndSeto) (sparisci! >__> ndIta rb)

 

Bye bye

]:-)    

 

 

 

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Capitolo 7
*** Un oceano oscuro parte prima ***


Tutto comincia come sempre è stato

Quell’incessante gocciare mi ricorda nella notte che ho perso una persona cara. Goccia dopo goccia cadono tutti gli attimi che ho passato, tutti quanti riaffiorano dentro la mia mente… E’ tanto ormai che vado avanti così, troppo… ormai mi ritrovo in un immenso mare oscuro, senza di lei. Questo terribile gocciare mi manda ai pazzi, non si può continuare a vivere così, non sono più vivo senza di lei… e pare che il destino si diverta a farmi soffrire, pare che faccia di tutto per farmi ricordare le sue morbide labbra rosse che ogni giorno mi facevano impazzire sempre di più… sempre di più… Non ce la faccio, non posso continuare a vivere immerso in questo oceano scuro senza una via di fuga. No. Ma scoprire che la mia unica via di fuga sei tu mi rattrista troppo, perché allora è come se conoscessi gia il mio destino…

 

“Salvami… fammi uscire da questo oceano d’oscurità e dolore!”

 

13 settembre ore 8:10 p.m.,

la stanza buia era illuminata soltanto dalla fioca luce delle candele accese intorno a loro in maniera circolare, si percepiva una tensione pazzesca, certamente Yami sapeva bene qual’era il suo piano… ma aveva paura ad attuarlo, mentre Blacky in quel momento provava le sensazioni opposte: non sapeva cosa diamine voleva fare Yami ma conosceva bene il rito che si apprestava a fare in compagnia del ragazzo.

 

-Yugi… ce la farà?- domandò dubbioso mentre fissava il bicchiere che teneva stretto tra le sue mani.

 

-Non lo so… è davvero molto pericoloso quello che mi hai chiesto di fare.- decise di essere sincera fino in fondo –Io la conosco quella gente- l’espressione di Yami era tutt’altro che sorpresa… scosse la testa, si vedeva lontano un miglio che era deluso da quella rivelazione anche se se l’aspettava –e ti posso assicurare che Yugi non vivrebbe comunque… se c’è un modo per salvarlo sono certa che l’hai trovato tu Yami!- era convinta… e Yami decise di fidarsi, in fin dei conti lo stava aiutando da quella mattina per trovare il suo amico. Nemmeno per un momento pensò che quella sarebbe potuta essere una trappola, no… si fidava di quella ragazza anche se non sapeva cos’era in realtà –Chiudi gli occhi!- disse la ragazza facendo quello che aveva appena detto –Adesso recita quelle parole che ti ho scritto sul foglietto!-

 

-Ma come faccio a ricordarmi quelle parole?- ribattè lui scocciato riaprendo gli occhi.

 

-Dovevi imparartele razza di deficiente!- lei lo guardò storto –voarrà dire che solo io vedrò il posto in cui si trova Yugi… in fin dei conti sono io quella che deve “recuperarlo” no?! Tu cos’hai intenzione di fare?- domandò curiosa.

 

-I_io non posso mica dirtelo così!- volse nuovamente il suo sguardo verso l’acqua che risplendeva cristallina nel bicchiere di vetro che teneva sempre più stretto tra le sue mani, lei si accorse che il ragazzo davanti a se era visibilmente nervoso

 

-Non l’hai mai fatto prima vero?!- disse seria.

 

-ma che domande sono??????- disse arrossendo. Lei rimase sorpresa, quella reazione non sel’aspettava proprio da lui. Che avesse capito male?

 

-Non hai mai fatto una seduta spiritica?!- insistette senza badare alla risposta che aveva ricevuto prima… indubbiamente lui aveva capito tutt’altro, ma non le andava proprio di approfondire in quel momento e decise di non fare battute ironiche per nessun motivo. Stavano facendo una cosa sera da cui dipendeva la vita di Yugi.

 

-Ah… no!- disse facendo svanire un po’ del rossore che gli colorava le guance. Lei sorrise.

 

-Allora non preoccuparti! Se nemmeno ti ricordi l’ave Maria al contrario non puoi mica farla!- disse lei con una punta di sarcasmo. Ecco, stava per cadere nell’ironia… doveva trattenersi, si lasciò solo sfuggire un leggero sogghigno che le increspò le labbra rendendola più misteriosa ed affascinante sotto quella tenue luce intorno a lei.

 

-E tu? Come farai?- domandò perplesso.

 

-Non ho mica bisogno della balia!- disse con ironia, ecco… non si stava trattenendo –Se ho il “kit della seduta spiritica” secondo te ho bisogno che qualcuno mi aiuti a contattare un’anima?- era una di quelle domande alla quale non si gradivano risposte, Yami se ne accorse subito perché ella cominciò a parlare… occhi chiusi e nervi saldi. Era cominciato il suo piano. Yami deglutì, poi sentì una strana forza spingerlo lontano da quell’area delimitata dalle candele nere, come se un campo di forza lo avesse fatto sbalzare via. Quando Blacky avrebbe trovato il suo amico, lui avrebbe attuato la seconda parte del suo piano con il relativo incantesimo.

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13 settembre ore 8:15 p.m.,

Zak era al cospetto del suo capo, occhi profondi e taglienti come due gemme preziose, lineamenti severi e espressione decisa. Una lunga tavola di legno massello si trovava al centro della sala centrale.

 

-Zak… qual buon vento?!- fece ironico il suo capo alzando lo sguardo verso di lui.

 

-Mi avevate convocato no?!- fece un leggero inchino in segno di rispetto verso il ragazzo dalle iridi color zaffiro.

 

-Si… è vero. Tuttavia mi chiedevo perché del tuo largo anticipo. Dovrebbero tornare non prima di mezzanotte… non credi di stare leggermente in anticipo?- quella voce gelida e tagliente lo attraversò come un migliaio di pugnali, sentiva che il tono del suo capo era veramente ironico, ma sapeva bene che doveva preoccuparsi di quella voce apparentemente tranquilla.

 

-Si, dimenticavo. Mi scusi.- Zak fece per andarsene, si voltò dando le spalle al capo non prima di aver fatto un leggero inchino. In poco tempo il ragazzo castano si stava dirigendo altrove. Iniziò a camminare per i corridoi di palazzo… Un suono, leggero… quasi impercettibile. Una lama che si librava tagliando l’aria circostante senza un briciolo di pietà. Sapeva chi era la persona che possedeva una tale calma per maneggiarla a quel modo. Si avvicinò alla sala circolare dove di solito si allenavano e cautamente entrò.

 

-Benvenuto Zak!- il ragazzo che si stava allenando lo salutò, aveva percepito la sua presenza molto prima che fosse arrivato in quel punto.

 

-Grazie…- disse Zak appoggiandosi al muro per guardare come si allenava il suo idolo. Aveva la sua stessa età, non era suo capo ma un suo “collega” era troppo bravo e forte, riusciva a percepire nell’aria ciò che sarebbe accaduto. Insomma, per lui di bravura poteva essere messo ai livelli di James, se voleva poteva essere estremamente irritante, ma indubbiamente aveva un carattere migliore del biondino dagli occhi verde acqua.

 

-Come va il tatuaggio?- domandò il ragazzo dagli occhi zaffiro puntandogli di scatto la lama alla gola. Si bloccò senza ferirlo, non voleva rischiare che il suo amico si facesse male. Ebbene si, in quel gruppo solo loro due potevano considerarsi amici.

 

-Insomma…- infatti gli faceva malaccio –Per forza con il sangue di unicorno dovevi farmelo?- domandò toccandosi lievemente l’addome sopra la fredda camicia. Questa gli diede per un attimo una sensazione di sollievo da quel terribile bruciore.

 

-Certo… per forza! Il sangue di unicorno servirà a potenziare le tue abilità e la tua resistenza.- incredibile, che bei discorsi che i fanno a vicenda.

 

-D’accordo…- non era molto convinto della risposta che aveva dato a Max.

 

-Non sei convinto vero?!- il ragazzo dagli occhi verdi gettò via l’arma e gli si avvicinò di un passo –Fa vedere come cavolo sta questo tatuaggio…- gli aprì la camicia facendo vedere la sua “opera d’arte” quel simbolo rosso sangue (in tutti i sensi) risaltava subito all’occhio, perché non appena incontrata la luce aveva dei riflessi argentei –Cavolo… cavolo!- disse serrando i denti –Fa mele?- concluse sfiorando la pelle. Un urlo lacerò l’araia di quel posto -… indubbiamente!- ci pensò su –Mi dispiace, non so che farti… hai provato col ghiaccio?- l’altro annuì –Devi attendere che questo sangue puro si trasformi a tal punto da andare d’accordo col tuo.-

 

-E quanto ci vorrà?- domandò Zak riabbottonandosi la camicia.

 

-Un pochino, ma non appena il tatuaggio sarà definitivo tu sarai invincibile come me e James.- sogghignò –E insieme faremo grandi cose noi tre!- Zak stentava a credere a quelle parole… lui odiava James. Vabbè… si vede che per la gloria e il potere l’avrebbe volentieri sopportato.

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13 settembre ore 8:27 p.m.,

Yami era appoggiato alla scrivania nella stanza della ragazza. In quel momento ella aprì gli occhi e guardò Yami dritto nelle sue iridi ametista.

 

-So dov’è… è molto lontano da qui!- disse alzandosi da terra.

 

-Dove?- domandò Yami avvicinandosi alla ragazza –Dov’è? Come sta?- continuò a domandare agitato.

 

-Sta male- niente è peggio della sincerità in questi momenti –Tuttavia come hai potuto notare il suo spirito non si è distaccato dal corpo…-

 

-Infatti… io non ho sentito nulla.- disse serio il faraone.

 

-Eri talmente preoccupato che non me la sentivo di fargli rischiare la vita…- chiuse gli occhi per un secondo, poi li riaprì notando lo sguardo incredulo di Yami.

 

-E allora come hai fatto a parlargli e a sapere dov’è?- domandò titubante.

 

-Sono andata io da lui…- sussurrò. La stanza era talmente silenziosa che quel sussurro era come semplici parole, delle parole che non tardarono ad arrivare all’orecchio di yami.

 

-Perché? Razza di scema che non sei altro!- la rimproverò avvicinandosi di scatto verso di lei. Alcune candele nere gli bloccavano il passaggio, lui le gettò lontano con un calcio, noncurante della cera calda che sarebbe potuta cadere sul pavimento –Come diavolo ti è saltato in mente di fare un’idiozia simile!!!!! Non solo Yugi è in pericolo… ma oltretutto ti vai a cercare i guai? Sei davvero scema!- ringhiò prendendola per le spalle. Lei trasalì –Vuoi proprio morire!- continuò adirato. Perché si scaldava tanto? Non la conosceva che da poco meno di due giorni e gia teneva a lei come a Yugi… è d’ammetterlo, Yami è troppo buono, è troppo fiducioso. Se davvero quello fosse stato un piano, lui ci sarebbe cascato senza opporre resistenza. Fortunatamente per lui aveva incontrato una persona sincera che non avrebbe mai fatto una cosa del genere a nessuno.

 

-Tanto se io fossi morta cosa sarebbe cambiato? Non ho amici, non ho nessuno che mi sta accanto, ho un carattere del cavolo e nessuno mai terrà a me. Tutti quanti mi parlano alle spalle, ogni singola persona ha qualcosa da ridire su di me e sul mio comportamento…- s’interruppe a causa di un singhiozzo… stava piangendo -… sai cosa significa?- domandò portandosi le meni agli occhi per impedire a Yami di vedere quanto diamine le faceva mele quell’argomento.

 

-Che scema che sei… non è vero che il tuo comportamento non va bene, anzi, hai sempre una soluzione a tutto. Ricordi oggi in ascensore?- lei annuì continuando a piangere con le mani davanti alla faccia –Rischi la vita per le persone che nemmeno conosci… io questo comportamento lo chiamerei altruismo. Ti vesti bene, e non capisco cosa avrebbe la gente da ridire su questo. Ma soprattutto non sei sola.-

 

-Ah no?!- singhiozzò -… e perché?- si tolse le mani dagli occhi, quegli incredibili occhi trasformati in un rosso purpureo erano stracolmi di lacrime che incessantemente cadevano bagnandole le guance.

 

-Perché?! Pensa solo che per ora ci sono io… e perchè che appena questa cavolo di storia sarà finita tu potrai tranquillamente fare conoscenza con chi vuoi.-

 

-No! No è vero! Io non sono come loro! Nessuno mai mi accetterà per quello che sono, nemmeno tu!- piangeva… tanto, troppo. Era arrabbiata, con chi? Col mondo. Non capiva perché di gente a posto non si trovava. Lui l’abbracciò –Che fai?- domandò, lui non rispose ma la strinse più forte a se.

 

-Ci vogliono le maniere forti per farti entrare in quella zucca vuota il concetto di tre parole…- lei stava per chiedergli: ”quali parole?”, ma lui la precedette  -… Ti voglio bene.- Blacky si chiedeva il perché. In fondo era strana, presuntuosa, indipendente, arrogante e anche lunatica. Perché mai qualcuno avrebbe mai potuto volerle bene, e soprattutto rendersene conto in un così breve tempo.

 

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Ita rb- Hola a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! ^^

 

Ringrazio:

 

Death Angel, spero che questo capitolo ti sia piaciuto ^^. Io personalmente non ne ho mai fatta una, ma mi piacerebbe provare! Diciamo che per descriverla ho fatto un mix delle cose che mi aveva detto una mia compagnia di classe e di quello che ho visto nei film (=____________= tu ti basi sui film!  ndSeto) (zitto! >__< ndIta rb), ma io personalmente non ne ho la piu pallida idea di come si faccia una seduta spiritica! U/////U (come la scrivi e non sai nemmeno come si fa! O__o ndYami) (tu proprio non parlare che fai piu bella figura! =_____= ndIta rb)

 

Eli, sono contenta che ti sia piaciuto il mio capitolo…^^ comunque, per rispondere alla tua domanda: anche io credevo che si potessero evocare solo persone gia morte, eppure una mia compagnia di classe che di sedute spiritiche ne ha gia fatte, mi ha raccomandato di non evocare mai e poi mai lo spirito di una persona ancora in vita perché è pericolosissimo per quella persona e può anche giocarsi la vita. Ecco perché Blacky non voleva evocare lo spirito di Yugi, aveva paura della fine che avrebbe potuto fare il piccoletto (perché mi chiami così? Ç___________ç Uno mi chiama tappo, te mo piccoletto! T________T ce l’avete tutti con me! ç____________________ç ndYugi) (=____________________= ndIta rb), e perciò ha deciso di abbandonare lei il suo corpo per vedere dove era tenuto Yugi ^^.

 

Katie87, sono contenta che questa storia ti piaccia. Spero che continuerai a seguirla e a commentarla! ^^ (eccoti il nuovo capitolo! Com’è? ^_______________________^ ndIta rb) (s’è montata la testa! =_____________= ndSeto) (ma che dici! è__é ndIta rb che rincorre Seto con una scopa) (che vorresti fare con quella! O__O ndseto che si volta per vedere che stava accadendo dietro di lui) (+___________________________________________+ ndIta rb con stellette omicida) (aiutooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! O_________________________O ndSeto che ricominci a scappare) (mhahahahahahaha! +_________________________________________________+ ndIta rb con stellette omicida)

 

Kelly, molto presto si vedrà l’intero piano di Yami (finalmente l’hai detto! U__U il piano è il mo! U__U ndYami) (fai come vuoi! V__V se poi la gente rimane traumatizzata dal TUO piano è colpa TUA! ^^ ndita rb) (che intendi dire? ndYami) (che ancora deve venire la metà del piano di mia invenzione U__U ndIta rb) (non mi dire che hai aggiunto dei particolari al mio divino piano! O__o ndYami) (ehehehehe! ^^ SI! ndIta rb) (no! Che cacchio hai in mente?! Ç____________ç ndYami) (ehehehehehehehehehe! ^^ Lo vederete presto!! ^______________^ ndIta rb) (O__O ndseto) (=__________= ndtutti) (ç________________________________________________ç ndYami)

 

Bye bye! Ringrazio anche tutti coloro che hanno letto questo capitolo senza commentarlo!

Alla prossima! ^^

 

]:-)

 

   

 

 

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Capitolo 8
*** Un oceano oscuro parte seconda ***


Tutto comincia come sempre è stato

Il mio sguardo vaga attraverso questa stanza… ma che dico, non sono in una stanza! Sono solo, in mezzo ad un oceano a cercare soltanto te… unicamente te! Eppure cos’ho come ricompensa? Sono soltanto perso in quest’oscurità che mi attanaglia le viscere! Ho paura, si ho paura… non di quest’acqua scura e profonda, no. Ho paura di averti perduto per sempre, ho paura… di non poter più stringerti tra le mie braccia. Nuoto… quest’acqua mi fa star male. E’ fredda, estremamente gelida! I miei movimenti si fanno mano a mano sempre più impacciati, questo freddo mi sta congelando… non riesco più a stare aggalla. Aiuto… ti prego… aiutami! Fammi uscire da questa oscurità che mi circonda. Fammi uscire da quest’acqua che non mi fa respirare. Ti prego…

 

“Salvami da questo’oceano! Salvami… sto affogando nelle mie paure!” 

 

 13 settembre ore 8:32 p.m.,

nessun rumore, i suoi passi venivano attutiti dalla suola in gomma dei suoi anfibi. Cavolo però… questa era una missione importantissima, ma anche pericolosissima. In queste situazioni qualunque persona si sarebbe detta “chi mel’ha fatto fare!” eppure lei no! Sapeva che andando in quel posto equivaleva a dire andare nella tana del nemico! Yami non doveva saperlo… o il piano sarebbe sfumato in un batter d’occhio! Lei era li, nel castello dove abitava la persona che tanto la cercava… eppure camminava tranquillamente quasi come se quella fosse anche casa sua. Ci voleva determinazione per compiere un’azione del genere. Se solo per sbaglio si sarebbe trasformata, quello l’avrebbe scovata subito! Non poteva nemmeno passare vicino alla stanza in cui era il capo di quell’associazione, altrimenti avrebbe comunque avvertito la sua presenza! Insomma… stava giocando col fuoco e ne era consapevole! Doveva sbrigarsi, non farsi notare da nessuno, ma soprattutto non doveva provare nessun sentimento (specie rabbia o rancore). Che impresa colossale!

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13 settembre ore 8:34 p.m.,

non mancava molto… e Yami doveva concludere i preparativi. Doveva prepararsi a riceverli. Infondo non gli andava proprio di farlo, avrebbe preferito trovare un’altra soluzione ma a quanto pare in quel momento non gliene venivano altre. Si sedette al suolo, aveva gia tolto da terra quella specie di tappeto rosso e le candele, poi era andato nel salone. Guardò solo un istante il pavimento e poi si dedicò al suo piano. Accese la candela bianca davanti a lui, stranamente quelle azioni gli parvero durare un’eternità. La fiamma brillava nella stanza scura e solo la luce lunare entrava timida dalla finestra che aveva aperto il faraone. Questa risplendeva sul chiaro pavimento avorio rendendo Yami abbastanza teso. Dopo aver poggiato al suolo un bastoncino di vaniglia e tre foglioline di menta inspirò profondamente! Era arrivato il momento… quell’incantesimo era facile e fortunatamente di breve durata.

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13 settembre ore 8:38 p.m.,

mancava maledettamente poco, presto sia James che Brent sarebbero andati “ad effettuare lo scambio” se così si poteva dire. Come aveva predetto Blacky loro non avevano la minima intenzione di liberare Yugi per la ragazza.

 

-Diamine che rottura!- sbuffò il biondino guardando il soffitto grigio della stanza dove si trovava in quel momento. Qualcuno pronunciò il suo nome con insistenza, e al terzo richiamo fu costretto a girarsi verso la persona che tanto stava cercando la sua attenzione –Che vuoi? Non ti basta aver messo pure me nei tuoi impicci razza di deficente! Come ti permetti a chiamarmi?!- il tono irritato del ragazzo dalle iridi profonde come le acque di un lago si voltò minaccioso verso l’altro –Dimmi…- continuò irritato aggrottando le sopraciglia.

 

-Non pensi che sia ora di avviarsi?!- fece quello poco convinto guardando il pavimento ricoperto da un grande tappeto finemente lavorato.

 

-Non ancora! Voglio vedere cosa diamine hanno in mente quei due per non effettuare lo scambio!- stavano tramando qualcosa, ne era certo… il suo intuito sbagliava raramente, ma era convinto che quella non era una di quelle volte.

 

-Cosa intendi dire?- domandò Brent preoccupato avvicinandosi di qualche passo al divano di velluto su cui era comodamente sdraiato James.

 

-Intendo dire… qualcosa che vorrei tenerti nascosto! Vedrai, vedrai che avevo ragione. E in quel momento te ne accorgerai!- Fece tranquillo portandosi le mani dietro la nuca e continuando a fissare il soffitto con aria assente. Qual comportamento irritava non poco il ragazzo dai capelli neri, a tal punto da farlo infuriare… nei suoi occhi cominciava a scorrere quello strano liquido che pian piano colorava tutte le insenature ghiaccio con un colore più malvagio e tetro, il rosso… rosso come il sangue di tutte le sue vittime. James non si scompose di una piega, aveva sempre ritenuto Brent uno scemo senza cervello e mai aveva reagito d’impulso nei suoi confronti, neppure in quel momento!

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13 settembre ore 8:44 p.m.,

ed ecco la famosa porta che aveva visto nella sua visione. Una porta molto lavorata, come tutte le altre del castello… ma c’era qualcosa di strano, di estremamente diverso dalle numerose porte che aveva sorpassato per arrivare proprio a quella predestinata. Certamente i suoi ex compagni non erano mai stati degli sprovveduti, eppure, solo ad una persona sarebbe potuta venire un’idea del genere…

 

-Zak!- un movimento così rapido che fece urtare la lunga giacca di pelle contro le gambe della proprietaria, nell’aria si sentì solo il fruscio provocato proprio da quella giacca. Pochi istanti dopo finalmente il ragazzo castano alzò lo sguardo verso Blacky.

 

-Yo! Da quanto tempo che non ci si vede! Qual buon vento?!- fece sarcastico posando una mano contro il muro. Blacky sapeva che le persone in grado di fere un incantesimo del genere erano solo tre in tutto il castello.

 

-Credo proprio che ora andrai dal tuo capo no?!- la ragazza aveva stampato in volto un sorrisetto divertito, le sembrava una situazione da bambini dell’asilo. Zak stava per rispondere ma a quanto pare dalla sua bocca morirono le parole –Che… che_cavolo?!- non poteva credere che Zak fosse davvero caduto sul pavimento in quel modo, era dispiaciuta… avrebbe dovuto lasciarlo li? Non se la sentiva proprio. Era l’unico con cui avesse mai potuto parlare la dentro, l’unico che in qualche modo l’aveva lasciata senza fiato. Lì, steso al suolo… era qualcosa che non avrebbe mai voluto vedere! E poi lei aveva un compito. Era li per liberare e salvare Yugi. Cavolo la vita certe volte può essere complicatissima! Si avvicinò cercando di non fare rumore e dopo ave messo una mano sulla sua schiene sospirò. In un attimo quella figura scomparve, lo aveva mandato a casa sua. Ora si sarebbe potuta finalmente dedicare a capire il punto debole dell’incantesimo di protezione alla porta della stanza dove era rinchiuso Yugi. Doveva sbrigarsi, doveva liberare il dolce nanerottolo, doveva curare qualunque tipo di ferita che affliggesse “il suo primo amore”, ma soprattutto, doveva sbrigarsi per Yami, lui ce la stava mettendo tutta per salvare lei e lasciarlo solo in un momento come quello sarebbe davvero da in gradi!

Yami

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13 settembre ore 8:55 p.m.,

il silenzio regnava assoluto nella stanza illuminata dalla luce delle numerose candele. Il ragazzo sdraiato sul divano con un balzo si mise in piedi e fissò l’altro con sguardo insanguinato.

 

-Si comincia!- ringhiò voltandosi verso la porta di legno pregiato che conduceva all’uscita. L’aprì e guardò sorridente i lampi che insistenti squarciavano il cielo ad una frequenza regolare.

 

-Gia… era ora!- disse l’altro raggiungendolo velocemente giusto in tempo prima che la grande porta si chiudesse con un tonfo tremendo.

 

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Ita rb- Hola ragazzi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ^^ (sei più montata te che un pupazzetto dei lego! =___= ndSeto) (che battute! -____________- mi commuovono! =___________= ndIta rb) (sesendSeto scocciato) ( non è colpa mia se ora parlo così! >__< E’ colpa di un mio compagnio di classe che mi ha fatto andare in fissa con un altro manga! >__< ndita rb) (O__O ndSeto) (ormai ho tutta la serie di “Gals!” *__________* Yeah!!!! L’ho comprata tutta sabato quando sono andata in giro con due miei amici!^^ Però… ç________ç l’unica cosa brutta di quella giornata è… CHE SONO STATA BATTUTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!! ç____________________ç ndIta rb) (vedi allora che fai male a considerarti invincibile! >__> ndSeto) (mi ha battuta con un deck basato su Exodia! ç____________ç ma lui ha miliardi di carte!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Tempo fa aveva le divinità egizie trippone! ç_____________________________ç io non so come faccia ad avere quasi un armadio pieno di carte! T__T No comment! Beato lui! [ragà!! Ma lui è stratosfericamente pieno di carte galattiche! ç____ç] Però guardiamo il lato positivo! ^^ Sono stata quella che è durata più turni con il mio amico Riky! ^O^ ndIta rb) (=____________= ndtutti) (ok!!!!!!!!!!!!!!! E dopo questa premessa andiamo ai ringraziamenti! ^________________^ ndIta rb)

 

Ringrazio:

 

Akemichan, be… i nemici in totale dovrebbero essere solo questi qua! Ossia:

Brent= il primo essere indefinito che è entrato a far parte della ff: fisico slanciato, pelle chiara, capelli neri e corti sparati col gel stile “Tatsuki Kuroi” (Tatsuki Kuroi è il ragazzo di Ran di “Gals!”) e occhi color ghiaccio (il colore è davvero surreale, paragonabile al cristallo, a parer mio troppo intensi e incolore [in tutti i sensi].).

Zak= il tizio con il tatuaggio di sangue d’unicorno, il primo amore di Blacky: fisico snello, capelli castani e occhi nocciola.

James= il tizio più inquietante del quartetto, è uno da cui ci si può aspettare di tutto e di più, patito per le scommesse tento da farne anche con il suo capo, corporatura apparentemente molto più fragile di quella dei suoi compagni, ma è dotato di una potenza inaudita (appunto per questo è il cocchetto del capo no?! U__U ndIt arb) (zitta! Mi metti in imbarazzo! O///////////O ndJames) (O__O ndIta rb) occhi verde acqua e capelli biondi stile “Yuya Aso” ( Yuya Aso il ragazzo di Mami, ma è cotto di Ran di “Gals!”). Max= il nuovo e affascinate personaggio dagli occhi smeraldo che è entrato in scena in una bellissima vasca in una stanza buia. Corpo atletico, pelle abbronzata (color biscotto) e capelli neri alla “Yamato Kotobuki” (Yamato Kotobuki è fratello di Ran di “Gals!”).

E ovviamente il capo. Praticamente, se non hai mai letto “Gals!” le pettinature non si capiscono (e comunque, sempre se non l’hai letto, ti consiglio di farlo che a me piace davvero moltissimo! ^^ ndIta rb) (appunto per questo non conviene che lo legga! =___= ndSeto). Ciao e continua a commentare ok?! ^^

 

Death Angel, sono contenta che ti piaccia il capitolo! ^O^ Allora mi aspetto una tua recensione anche a questo ok?! ^^ (quando cappero aggiorni le tue ff!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! >__< ndit arb)

 

Eli, ragazze (Eli e Death Angel) capitelo (Yami)! E’ un faraone senza memoria sperduto nel ventunesimo secolo che abita con un nanerottolo e un vecchio citrullo! Abbiate pietà per il suo comportamento! Ha appena trovato una persona che non va in giro a zampettare gridando i valori dell’amicizia! U__U Alla prossima ok?!^^

 

Katie87, c’ho messo un po’ ad aggiornare! ^^’’’ comunque sono contenta che la ff ti piaccia, non preoccuparti del ritardo… come vedi anche io non sono d ameno! X-P (e comunque vedi di aggiornare supermegafantaprestissimo le tue fic! ^O^ ndIta rb) Bye bye^^

 

Kelly, scendi dalle nuvole e torna a commentare! (era una minaccia?! O__o ndSeto) (no perché?! °__° [da notare non sto usando tono ironico perché dico sul serio!] ndita rb) spero che anche questo cappy ti piaccia, ma soprattutto spero che il piano di yami ti lasci senza fiato! ^________________________________^ (è no!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Dicevi che il piano era tuo… adesso è TUO!! >__< ndYami) (non mi dire che hai capito! O__o ndIta rb) (ho il copione razza di babbea! =___= ndYami) (dettagli! U__U ndIt arb) E siccome il piano NON E’ MIO potrete tranquillamente prendervela con Yamuccio (nooooooooooooooo mi è preso a chiamare la gente anche come Miyu [di “Gals!”] ç_____ç ndIta rb) (vero che ti piacerò ancora dopo quello che mi toccherà fare! Veroo Kelly!!!! T___T ndYami) (STOOOOOOOOOOOOP non dire altro! U__U ndIta rb che lo imbavaglia!) al prossimo cappy lo libero! Hehehehe!^^’’’’ (credo! U__U ndIta rb) (mpffffffffffpfff!! Ç____________________ç ndYami)  

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Tic... Tac... l'insopportabile scorrere dei secondi ***


Tic… tac…

Tic… tac…

Lo senti?!

Tic… tac…

E’ il rumore che mi condanna ad essere consapevole di averti perduta da molto tempo…

Tic… tac…

Il rumore delle lancette di un maledetto orologio che ticchetta. Maledette lancette che mi ricordano da quanto tempo sono solo.

Tic… tac…

Non ne posso più! Preferisco regnare nel silenzio assoluto piuttosto che ascoltare questo incessante e fastidiosissimo rumore. Così leggero s’insinua nelle mie orecchie e in pochi istanti arriva al mio cervello, mi sta facendo impazzire! Vedo la mia mano che si muove prendendo con furia un oggetto vicino, e con tutta la potenza possibile lo scaglio contro quell’arnese che scandisce i minuti. Ecco la fine di un orologio in casa mia… nulla deve disturbare i miei pensieri, sia chiaro. Nemmeno un oggetto si può permettere di fare un affronto simile a me, proprio a me…

 

“Tic… tac… l’orologio non c’è più!”

 

13 settembre ore 9:00 p.m.,

era ancora lì… davanti a quella porta che la separava da Yugi, ma come avrebbe potuto rompere l’incantesimo fatto da Zak? Ma soprattutto cel’avrebbe fatta ad uscire da li senza che il suo ex capo se ne accorgesse? Doveva cercare di non provare odio e rancore in quel posto che le rievocava solamente brutti ricordi. Ma la cosa peggiore che fino a quel momento le era capitata era stata senz’altro lo svenimento del suo primo amore… e la peggior cavolata che potesse fare l’aveva gia fatta. Aveva usato la magia…

Che scema, usandola non aveva fatto altro che farsi notare da tutti coloro che stavano in quel castello, doveva sbrigarsi ad andarsene… ma non prima di aver liberato Yugi.

Si avvicinò il più possibile alla porta di legno massiccio, tese le sue braccia verso l’invisibile barriera che le impediva di arrivare da Yugi, e poi chiuse gli occhi sospirando pesantemente. Tutte le sue energie racchiuse in un solo gesto, un una sola azione… un’azione importantissima. Doveva distruggere quella barriera, doveva farlo prima di essere raggiunta da quel diavolo che possiede tutto il castello. Doveva farlo, doveva… lo aveva promesso. E le promesse devono essere mantenute.

Sorrise mentre sentiva la sua energia fluire verso la barriera e infrangerla.

Mille scaglie cristalline volarono qua e la come spinte da una folata di vento, c’era riuscita… infondo non era stato troppo difficile.

Con passo sicuro si avvicinò maggiormente alla porta, posando le mani sulle grandi maniglie d’oro l’aprì verso l’interno. Davanti a lei c’era so9lo l’oscurità più intensa, e un ragazzino appoggiato con le spalle al muro.

 

-Blacky…- sussurrò stupito nel vederla, lei non rispose. Sentì dei passi lenti e terribili lungo il corridoio e corse nella stanza prendendo Yugi per un braccio e teletrasportandosi via da li insieme al ragazzino.

 

-TskBlacky, Blaky… non si scappa così facilmente da me lo sai?!- voce fredda e profonda che percorreva i corridoi del castello insieme ai passi che s’avvicinavano sempre più alla stanza appena violata. Appena arrivato di fronte all’opera della ragazza sorrise compiaciuto scrutando con i suoi occhi glaciali le poche e minuscole scagliette che volavano nell’aria come un lontano ricordo che a fatica riaffiora nella memoria di una mente vuota.

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13 settembre ore 9:07 p.m.,

Non aveva la minima intenzione di rimanere in quello stato ancora per molto. Certo, guardarsi allo specchio non era male… ma pensare di starci in quel corpo lo lasciava… come dire?! Scioccato! Avrebbe ingannato quegli scocciatori che avevano rapito Yugi e che volevano portare al loro capo la sua nuova amica. E allora come mai era arrivato a fare ciò? Se era solo per “vendetta” avrebbe senz’altro trovato un altro modo, ma nella sua mente non era mani passato altro che quel piano. Sapeva che sarebbe riuscito alla perfezione? Sinceramente ne dubitava…

Ma perché l’aveva fatto? Questa domanda gli tormentava la testa. Era amicizia? Ma che andava a pensare! Certo che era amicizia… infondo la conosceva da pochi giorni, non poteva essere nient’altro. Eppure… il pensiero che qualcuno potesse farle del male lo faceva tremare dalla rabbia. Diciamo che il senso di protezione che aveva nei suoi confronti era paragonabile a quello nei confronti di Yugi. Eppure si conoscevano da troppo poco tempo, troppo poco…

Improvvisamente la finastra si spalancò lasciando entrare una terribile folata di vento.

 

-Blacky, vedi di sbrigarti a venire senza fare storie!- disse Brent aggrottando le sopracciglie ed entrando con un balzo nel salone. James comparì nella sala senza fare nessun tipo di scene –Andiamo- insistette il ragazzo dai capelli neri.

 

-Va bene.- disse Yami ascoltando la sua voce. Così strana, così diversa… gli pareva impossibile controllare un corpo così diverso dal suo. James non disse nulal, si limità a fissare un tavolinetto di cristallo con aria di sufficienza.

 

-Bene… - disse un po’ sorpreso Brent.

 

-Cosa diamine stiamo aspettando?! Ci vogliamo muovere si o no!- ancora una volta si soffermò ad ascoltare la pronuncia fine di quella voce. Aveva usato un tono ironico, e era rimasto stupito. A ogni parola avrebbe voluto sospirare. Avere a portata di mano quella voce, quel corpo… era così strano, ma così tremendamente bello! Brent si avvicinò a Yami prendendolo per un braccio, e poi via. Sparirono tutti e tre, ma James per ultimo. Infatti il biondino si guardò intorno borbottando qualcosa d’incomprensibile e poi raggiunse il suo compagno.

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13 settembre ore 9:11 p.m.,

due figure si posarono sul divano di pelle di quella stanza. Le luci spente, le finestra aperta e un vento gelido che irrompeva nella quiete notturna… nessuno di quelli era un buon segno.

 

-Cos’è successo Blacky?- domandò il piccolo Yugi fissando la ragazza con i suoi occhini preoccupati. Lui non aveva mai messo piede in quel posto, eppure sentiva che c’era qualcosa che non andava.

 

-Non lo so.- sussurrò la ragazza alzandosi di scatto dal divano. S’avvicinò alla finestra chiudendola velocemente, poi accese tutte le luci del salone che riprese vita sotto quel candore. Yugi si fissava attorno cercando di capire cosa stava succedendo, ma purtroppo non poteva darsi nessuna risposta. Di corsa Blacky si precipitò verso la sua stanza e aprendola notò che un corpo era adagiato in malo modo sul suo letto. Stancamente s’avvicinò alla figura distesa su quest’ultimo sospirando il nome del ragazzo –Zak…- avrebbe voluto parlargli, svegliarlo da quel suo strano sonno, ma sapeva che tutti i suoi tentativi sarebbero stati vani. Una candida lacrima scivolò sulla sua guancia mentre si accostava al biondino per dargli un tenero bacio a fior di labbra. Avrebbe tanto voluto che quel bacio avesse l’eterna magia di quelli che davano i principi nelle favole, ma sapeva perfettamente che era solo una stupida follia. Per qualche istante parve dimentica di un’altra persona, poi, alzandosi di scatto da terra corse a controllare tutte le altre stanze della casa. Yami? Dov’era? Erano gia arrivati? E allora dov’erano? Tante, troppe domande! Doveva prendersi cura di due persone senza sprigionare troppa energia, in quel momento non avrebbe potuto trovare il suo nuovo amico anche se in cuor suo lo desiderava tanto. Yugi era sul divano che si teneva lo stomaco, sicuramente aveva ricevuto dei maltrattamenti nell’arco di tempo in cui era mancato da casa… e lei doveva pensare a farlo guarire. Inoltre c’era anche Zak, che sofferente dormiva un sonno agonizzante disteso a pancia in sotto con un braccio a penzoloni fuori dal letto. Doveva sistemare queste due piccole faccende in casa sua prima di trovare Yami, altrimenti lasciati li, deboli sarebbero stati in pericolo. Maledizione! Delle lacrime avevano cominciato a caderle incessanti dai suoi occhi socchiusi che lentamente stavano prendendo una colorazione purpurea. Odiava quella situazione. Tutto era successo a causa sua, tutto! Si sentiva morire dentro. Il rimorso era peggio di qualunque punizione fisica che avrebbe potuto ricevere! Un dolore intenso che logora dall’interno… un dolore che pian piano ingoia tutta l’anima fino a distruggerla completamente. Ma lei non poteva prmettersi di perdere la sua anima, non poteva permettersi di perdere la ragione in discorsi assurdi. Lei doveva agire. E subito…

 

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Ita rb- YOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!! ^O^

C’ho messo un tantino a scrivere questo cappy, ma mancava l’ispirazione… e soprattutto il pc (riferito nel periodo all’ospedale). Spero che questo capitolo vi sia piaciuto come gli altri e mi raccomando, aspetto recensioni!!!!!! *______________________*

 

Ringrazio tutti coloro che hanno letto ma soprattutto:

 

Death Angel, Ho visto che hai aggiornato! *.* Le tue storie sono sempre megagalattiche! ^O^ Comunque, tornando a noi… sai, anche io avevo dei disegni da finire (anzi, da fare… ^^’’’’’’’’’’’ ndIta rb) (spiega il perché V.V ndSeto)(uff =__= va bene, siccome la prof di geometrico m’abbassa i voti non appena sente il mio cognome mi sono fermata al terzo disegno dell’anno e così si sono un po’ come dire: ACCUMULATI! ^^’’’’’’’’’’’’’’’’’ Ma comunque sono riuscita riprendermi la rivincita! *.* Gli ho fatto correggere un disegno in assonometria e in proiezioni senza dirle il mio cognome, e quando alla fine mel’ha chiesto non ha potuto cambiare il 9! *_____________________________________________* CAPITOOOOOOOOOOOO 9!!!!!!!!! Fino al giorno prima avevo solo 4, massimo 5! =__= ma ora mi sono ripresa la rivincita mwhahahahahahahahahahahahahahahahah *____________________________________________________________________________* ndIta rb) (=__= era meglio se non t’incoraggiavo a parlare! =__= Ma chi mel’ha fatto fare?! Ç.ç ndSeto) Continua a seguire la mia facciola mi raccomando! ^^

 

Kelly, adesso credo che il piano di Yami sia stato svelato eheheheheheheehehehe (maledetta era tuo il piano!! è_é ndYami) (ma come?! °__° Hai tanto desiderato avere il merito! XDD ndIta rb) (Grrrrrrrr è__é******* ndYami) XD. Che te ne pare di questo cappiy?! ^^ Spero che ti piaccia come gli altri e che continuerai a leggere e a recensire! *___* (ke bello una fans!!!!!!!!!! *__________________________________________________________* ndIta rb) (l’unica! =__= ndSeto) (qualcuno ti ha chiamato per caso?! =__= ndIta rb)

 

CIAO RAGA ALLA PROSSIMA!!!!!!!!!!!!! E MI RACCOMANDO LASCIATE UN COMMENTO!!!!!!!!!!!!!!! >_______________<

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Capitolo 10
*** Adorabile silenzio... ***


Tic… tac…

Silenzio…

Solo il vuoto più assoluto aleggia in questa grande stanza desolata.

Finalmente…

Finalmente il silenzio. Finalmente non sento più lo scorrere del tempo! I secondi scivolano via senza che io debba sentire il loro suono! Niente ticchettii, niente rumori… solo il vuoto. Io. E te… quella persona che vive tutt’ora nei miei ricordi.

Sei troppo lontana, troppo!

Pensare che un tempo mi eri vicina, un tempo…

Ma adesso? Adesso cosa rimane di noi? Nulla. Il tempo e il vuoto. Il vuoto di questa stanza, e del mio cuore!

Posso tenere con me il ricordo del tuo volto, della tua voce… ma non te! Maledizione!

Tu ci sarai… tornerai qui, con me. Tornerai! Lo farai perché io non ti permetto di stare con quella razza così inferiore alla nostra! Tu e io… per sempre!

Ricorda…

Come hai potuto cancellare quei momenti? Ricorda… e torna.

Tornerai… è un ordine!

 

“I secondi perdono d’intensità… non sono più scanditi da quel maledetto orologio!”

 

13 settembre ore 9:15 p.m.,

 

-Dove stiamo andando?- domandò Yami seguendo Brent per i corridoi scuri del castello. Al loro passaggio le torce appese alle pareti si accendevano come per magia… infondo quel posto, quella gente e quella situazione era completamente sovrannaturale.

 

-Sono sicuro che ti sei sbagliato Brent!- disse James con un sogghignio. Il diretto interessato si voltò verso il biondino che camminava poco distante da loro.

 

-Che intendi dire?- domandò scocciato il ragazzo dai capelli neri mentre i suoi occhi accennavano sfumature purpuree.

 

-Te ne accorgerai!- sentenziò James superando Yami e Brent con passo deciso. S’avvicinò alla porta massiccia dell’immensa sala da pranzo e l’aprì con un semplice gesto suscitando l’incredulità del faraone che sgranò gli occhi. Si chiedeva come avesse potuto aprire quella porta così pesante senza fare il minimo sforzo. Ma poi rinunciò a darsi una risposta.

Entrarono nella sala, il pavimento era ricoperto di una moquette lavorata alla perfezione con raffigurato un grande paesaggio che ricopriva tutta la stanza. Passando sul “lago” dalle candide acque smeraldine, Yami continuò a guardarsi intorno estasiato da tanta grandezza. Non ricordava il periodo vissuto nell’antico Egitto, quindi era semplicemente abituato alla casa del nonno di Yugi. James sbuffò non appena si rese conto dell’espressione di Yami, quest’ultimo cercò di contenere il suo stupore perché Blacky quei posti li conosceva bene e non sarebbe mai rimasta a bocca spalancata in quel modo.

 

-Mio signore…- disse Brent inchinandosi al cospetto del suo capo seduto maestosamente sul divano in raso rosso dalla parte opposta alla loro. James seguì l’esempio del ragazzo dai capelli neri ma senza pronunciare una singola sillaba. Così,l Yami si trovò in piedi a fissare quel pericoloso essere. Incrociò il suo sguardo di ghiaccio e rimase stupito nel vedere che era rimasto impassibile.

 

-Idiota!- ringhiò tutto d’un tratto. Brent alzò il volto verso il suo capo e james si rimise in piedi sogghignando –E pensare che t’ho dato una possibilità!- Brent non riusciva a capire, eppure aveva eseguito gli ordini… -Sei così stolto da non riconoscere un incantesimo così scadente?! Mi deludi profondamente Brent!- pian piano il tono del capo stava assumendo sfumature divertite, sicuramente stava pensando in che modo punire quel suo tirapiedi.

 

-M_ma…- balbettò sconvolto Brent mentre le sue iridi tornavano al loro colore naturale.

 

-Brent…- lo chiamò James. Il diretto interessato si voltò verso il biondino con un’espressione incredula -... io avevo notato che qualcosa non andava in quella stanza! C’era odore di vaniglia e di cera bruciata! E’ un incantesimo banalissimo. Questa qua non è Blacky!-

 

-C_cosa?- lui non se ne era accorto. Improvvisamente si voltò verso Yami con sguardo infuriato –Tu! Chi diavolo sei?- ringhiò in direzione del faraone. Era ovvio che la copertura era saltata… in quel momento Yami sperava solo di aver preso abbastanza tempo per permettere a Blacky di salvare il suo amico.

 

-Eh?!- e cosa poteva rispondere? Sono Yami un amico di Blacky?! No, non sapeva proprio cosa fare! Improvvisamente il ragazzo seduto sul divano fece un cenno con la mano libera dal bicchiere di cristallo contenente vino rosso. Yami tornò com’era, se stesso.

 

-Abbiamo un intruso a quanto pare!- ghignò il capo mentre Brent sgranava gli occhi.

________________________________________________________________________________

 

13 settembre ore 9:22 p.m.,

 

-Stai fermo per favore!- a quelle parole il ragazzino dagli occhi viola pieni di lacrime strinse i denti cercando di seguire le indicazioni di Blacky –So che ti fa male… ma ricorda che non sono un tipo molto paziente!- disse lei cercando di sorridere. Yugi non ci cascò.

 

-Blacky?!- la chiamò.

 

-Si?!- disse lei alzando lo sguardo verso il ragazzino disteso sul divano

 

-Yami dov’è?- domandò alla ragazza. Lei non rispose, e ritornò a fasciare il torace del suo interlocutore –Blacky!- insistette… ma ancora non ricevette risposta. La fasciatura però stava diventando più stretta –Vuoi farmi morire soffocato?!- disse con disappunto.

 

-S_scusa!- non se ne era resa conto, ma non potendo rispondere a quella domanda aveva aumentato la forza sulla fasciatura, quindi ne sciolse qualche giro e la rifece un po’ più lenta –Finito!- disse sorridente poco dopo fermando la fasciatura. Yugi si rimise la maglietta e guardò Blacky mentre si allontanava verso un’altra stanza.

Yugi avrebbe voluto farle delle domande, avrebbe voluto… ma tanto sapeva bene che le risposte non sarebbero arrivate. Sospirò sdraiandosi nuovamente sul divano e poggiando la testa su un cuscinetto lavorato.

Blacky aveva riempito una bacinella con dell’acqua fredda, e con in mano un asciugamento si era diretta verso la sua stanza. Non appena via aveva messo piede come una morsa le aveva stretto il cuore. Zak era disteso sul letto nella stessa posizione in cui l’aveva lasciato.

S’inginocchiò accanto al letto posando sul pavimento la bacinella e lasciandoci cadere dentro il piccolo asciugamano che aveva con se. Gli passò una mano sulla fronte calda, davvero calda. Aveva la febbre alta come si aspettava!

Lo girò a pancia in su e nello stesso tempo la camicia chiara si sporcò di un rosso acceso. Blacky sgranò gli occhi, non capiva cosa diamine stesse succedendo!

 

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Ita rb- YOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!! Questa volta ho aggiornato presto no?! ^O^

Volevo precisare una cosuccia: Yami indossava i suoi soliti vestiti anche se si era trasformato in Blacky (pantaloni e canottiera! V__V ndIta rb), quindi, quando è tornato alle sue sembianze non aveva nulla di strano in dosso! ^____________________^ (almeno questo! =__= ndYami)

Ora passiamo ai ringraziamenti:

Ringrazio tutti coloro che hanno letto lo scorso capitolo, ma in particolar modo:

 

Akemichan, sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo! *.* Allora sto migliorando ^___________________________________^ sono megafelice!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Comunque il pezzo dei vetri l’ho scritto dopo una cifra di tempo! ^^’’’’’’ Cioè, appena avevo inviato il capitolo 7 avevo iniziato la frase all’inizio dell’ottavo, e quindi dopo parecchio tempo ho ripreso la frase e ho scritto il pezzo che ti è piaciuto! ^^ Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Lascia un commento oky!!

 

Death Angel, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto… ma qual è il pezzo che non è chiaro?! Forse quando sono arrivati Brent e James a casa di Blacky e hanno portato via Yami? Se è quello ti ammetto che per scriverlo mi sono confusa anch’io! ^^’’’’’’’’’’’’’’ Perché non trovavo un modo chiaro per far capire agli altri che Yami s’era trasformato in Blacky! é__è (=__= ndtutti) Vabbè, spero che questo cappy ti sia piaciuto! ^^ Alla prossima (VERO!!! è__é ndIta rb)(vero cosa?! @__@ndSeto)(alla prossima s’intende un prossimo commento! V__V ndIta rb)(=__= ndSeto)!!

 

Kelly, ebbene si kelly! Le frasi le faccio io! ^//^ (mo si è montata!! =__= ndSeto)([Ita rb tira un cazzottane a Seto] Zitto! è__é ndIta rb)(X____X ndSeto) Ci vuole un sottofondo musicale triste (in inglese) e una stanza buia (e vuota) con un pc (ma che ti metti a dare ricette! °_____° ndJoey)(cavolo! Sparisce uno e ne arriva un altro! =__= ndIta rb)! Commenta anche questo cappy ok?! *.* [occhi sbrillucchichevoli]

 

MaNa_, beh, le tue facciole l’ho lette! ^^ E aspetto il seguito! Il mio cappy invece eccolo qui! ^__________________________________________^ Come ti sembra? Spero che commenterai anche questo!

 

LASCIATE UN COMMENTOOOOOOOOOOOOOOOOO >___________________________<

BYE BYE

]:-)

 

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Capitolo 11
*** Tornerà... in un modo o nell'altro! ***


Tic… tac…

In ogni momento non faccio altro che pensare a te, sei l’unica

cosa che mi mantiene in vita…

Solo il tuo pensiero! Diamine ma come fai?

Io sono seduto davanti ad una scena che non mi piace affatto,

dovevi esserci tu nel mio castello… e invece?! C’è lui.

Questo ragazzo che non fa altro che ostacolarmi! Maledetto!

Era tutto perfetto…

Non capisco.

Perché?

Perché non ci se?

Casa sta succedendo al di fuori di queste mura?

Perché è venuto lui al posto tuo Blacky?! Perché!

Vorrei strillare, far capire a tutti quanto mi hanno deluso…

ma non lo farò.

Mi prenderò solo la mia rivincita personale…

 

“In un modo o nell’altro tornerai da me…”

 

13 settembre ore 9:36 p.m.,

Blacky non sapeva che fare, non si aspettava di vedere addirittura del sangue quel giorno. Specie dal corpo di Zak. Rimase con lo sguardo perso su quel rosso acceso per pochi secondi, poi sbottonò velocemente la camicia del ragazzo per vedere cosa stava succedendo.

 

-M_ma che diavolo?!- ebbene si, lei che il sangue l’aveva visto miliardi di volte, lei che sopportava bene la vista delle ferite si stava spaventando. Una cosa del genere non l’aveva mai vista e per certi versi le dava anche la nausea!

Sul torace di Zak c’era un tatuaggio rosso, la figura veniva continuamente scossa da qualcosa sottopelle –C_che roba è?!- si domandò schifata. Poi, senza indugiare troppo oltre prese l’asciugamano nella bacinella, e dopo averlo strizzato l’avvicinò a quella strana cosa che aveva Zak sul torace. Sfiorò leggermente il tatuaggio, ma dovette subito smettere perché il proprietario stava lanciando un urlo davvero disumano. Il ragazzo aprì gli occhi mostrando le iridi di un rosso acceso che Blacky non aveva mai visto… -C_che succede? Cos’hai Zak?- provò a domandargli, lui non fece in tempo a rispondere che svenne ancora una volta. Maledizione, non sapeva che fare per aiutarlo! Stava soffrendo per quel tatuaggio, sicuramente gli era stato fatto da uno dei suoi compagni… ma in questo periodo non avevano abbastanza tempo da dedicarlo al biondino per impedire che facesse infezione. –Un’altra assurda diavoleria di quei due!- ringhiò a denti stretti, sapeva bene che Brent veniva escluso da ogni miglioramenti che si apportavano da soli con la magia. Era davvero preoccupata per lui… non sapeva cos’era quel tatuaggio, quindi non poteva far nulla per alleviare le sue sofferenze.

Prese nuovamente l’asciugamento e lo portò decisa al torace del ragazzo, questo urlò nuovamente mentre la stoffa fresca si scontrava contro il sangue che usciva da quello strano tatuaggio pulsante, ma lei non poteva fermarsi, doveva fare qualcosa per aiutarlo! Continuò a passare l’asciugamento sul torace di Zak, ma quando toccò il tatuaggio il ragazzo s’alzò a sedere di scatto urlando e respirando a fatica.

 

-N_no l_lo t_toc_care…- poi le iridi rosse scomparvero e vennero sostituite dal bianco del resto dell’occhio. Cadde svenuto sul letto, ancora una volta. Blacky non sapeva che fare, iniziò solamente a piangere.

 

-Z_zak…- mormorò portandosi le mani davanti agli occhi. Era la prima volta che piangeva così.

 

-Blacky!- yugi stava bussando ripetutamente alla porta chiusa a chiave della stanza di BlackyBlacky che succede?- domandò preoccupato il piccolo mentre continuava a battere sulla porta con tutte e due le mani.

 

-Nulla…- rispose alla domanda di Yugi -… ma non venire qua per favore. Vatti a riposare ok…- stava piangendo, e Yugi se ne era accorto.

 

-Chi ha urlato?- domandò ancora il ragazzino.

 

-Zak. Sta male.- disse ancora prima di rimettersi a piangere. Yugi sospirò… in quella faccenda ci stava capendo sempre meno, così decise di dare ascolto alla proprietaria di casa e andò a dormire sul comodo divano del soggiorno.

________________________________________________________________________________

 

13 settembre ore 10:29 p.m.,

James era seduto su una poltrona rossa del grande salone mentre guardava insieme al suo capo la scena che aveva dinnanzi. Appena era entrato nella grande stanza aveva provato un senso d’angoscia allucinante, pensava che sarebbe stato punito anche lui oltre che Brent. Ma ovviamente al suo capo non era dispiaciuto vincere una scommessa contro di lui. Anzi, ne era felice! Ed era rimasto anche stupito,in fondo, quando il biondino aveva spiegato dei dettagli della casa di Blacky che a Brent erano sfuggiti. Era contento di avere un aiutante così valido da riconoscere un incantesimo e così deciso d’avere sempre le idee chiare.

 

-Se non avessi avuto quello stolto come compagno di sicuro il mio piano sarebbe andato a buon fine!- disse il biondino voltandosi momentaneamente verso il suo capo.

 

-Lo credo anch’io… ma adesso non c’è bisogno di tornare all’attacco!- disse sorridendo per la prima volta.

 

-Perché?- domandò Zak con aria stupita a causa dell’espressione del suo capo.

 

-Arriverà da sola! Fidati!- disse il ragazzo dalle iridi zaffiro, James smise di far domande quando notò lo sguardo estremamente serio che aveva il ragazzo affianco a lui. E trattandosi del suo capo non osò contraddirlo. Nel frattempo volse lo sguardo nuovamente dinnanzi a se per continuare a guardare quella spettacolo da una postazione tanto privilegiata.

 

-Quanto sei debole!- ghignò James guardando il ragazzo che si accasciava al suolo sotto l’incantesimo del suo capo. Improvvisamente quest’ultimo mosse il braccio di scatto verso destra e l’altro dal pavimento finì contro una parete affrescata con un dipinto strano che al momento non riuscì a decifrare.

 

-A Brent ci penserà Max… non ho voglia di sprecare il mio tempo con un simile insetto!- disse sospirando e accennando al ragazzo dalle iridi smeraldo. Questo si mosse verso Brent, il quale non si mosse continuando a fissare il vuoto con gli occhi spalancati. Gia s’immaginava le pene che gli avrebbe fatto patire il suo capo… era stato fin troppo gentile a farlo ammazzare da Max. Eppure nel suo petto il cuore batteva ad una velocità impressionante. Non voleva morire. Ma in fin dei conti contro Max cos’avrebbe potuto fare? Nulla. Combattere sarebbe servito solo a prolungare le sue sofferenze.

Mentre Brent e Max sparivano nel nulla l’attenzione di James deviò del tutto verso quel ragazzo privo di sensi contro la parete –Blacky verrà…- James fissò il suo capo negli occhi giusto in tempo per vedere un lampo di divertimento guizzare su quelle iridi zaffiro -… e quando lo farà sarà troppo tardi!-

 

-Troppo tardi per cosa?- domandò il biondino, ma subito dopo si tappò la bocca deviando lo sguardo poiché l’espressione del suo capo era cambiata improvvisamente diventando furiosa. Non avrebbe dovuto fare quella domanda, ma fortunatamente il ragazzo s’alzò andandosene dal grande salone e lasciando James da solo sulla poltrona.

 

-Pensa a lui.- disse prima di uscire dalla grande porta. Cosa diamine voleva dire “pensa a lui”? Per non sbagliare decise solamente di rinchiuderlo in una stanza dei sotterranei. Sbuffando s’alzò piano dalla poltrona dirigendosi verso il ragazzo steso in terra.

 

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Ita rb- YOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! Ecco a voi un altro mio cappy! ^O^ Spero che vi piaccia…

 

Ringrazio:

 

Akemichan, sono contenta di essere riuscita finalmente a tenerti sulle spine… mi raccomando, dimmi che te ne pare di questo capitolo! ^^

 

Death Angel, che genio che sono ^^ eheheheheh (=_________= no sei deficiente ecco quello che sei! ndSeto)(cattivo! ç.ç ndIta rb)( beh… dicendo “genio” hai un po’ esagerato! =__= ndYami)(zitto tu, continua a fare il moribondo in terra! è__é* ndIta rb)(°_________° allora ero io lo sfigato sul pavimento! °________° ndYami)(mo l’hai capito?! =__= Allora chi ha preso il tuo posto?! @__@ ndIta rb)(complimento Yami… l’hai stordita! O____________O sei unico! ^____________________^ ndSeto)(TskU__U ndYami)(è il primo complimento che ricevi da me… fai la faccia sorridente o ti squoio vivo! è__é ndSeto)(^_________________ ________________^’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’ ndYami) Piaciuto il cappy?! *.*

 

Kelly, mwhahahahahahahahaha vedrai cosa succederà a Yami! *__________________________* (perché devo morire così giovane e sexy? Ç__________________________ç ndYami)(ma se hai 3.000 anni =__= ndSeto)(doh! >__< ndYami) Comunque credo che vivrà! U__U (come credi?! Vuoi farmi vivere nel dubbio?! Ç___________________________________________ç ndYami)(non si sa nemmeno se vivrai e ti fai ttti questi problemi?! O.o ndSeto)(ç__ç non me lo ricordare! E’ colpa tua se morirò… ndYami)(QUESTO NON LO DOVEVI DIREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE >________________________< ndIta rb che da una mazzata a Yami e come una pallina da golf fa un volo allucinante fino ad arrivare nella rete di calcio di un derbi argentino)(ED E’ GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLLLLLLLLLLL!!!! *___________________* ndSeto)(YEEEEEEEEEEEEEEEEE ABBIAMO VINTO!!!!!!!!!!!!!!!!! *__________________________* ndIta rb)(ç__ç ndYami)

 

COMMENTATEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!! >_______________<

 

 

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Capitolo 12
*** Quando arriverai sarà troppo tardi... ***


Io sto ancora aspettando il giorno in cui ti vedrò entrare da quella porta

Io sto ancora aspettando il giorno in cui ti vedrò entrare da quella porta.

Lo attendo e non vedo l’ora che arrivi!

Lo attendo perché voglio vedere la tua espressione quando ti dirò che ormai è troppo tardi… che ormai non si può tornare indietro.

Voglio vedere la tua espressione mentre la mia sentenza verrà pronunciata e tu perderai l’unica luce che manteneva viva la tua speranza.

Si…

Non vedo l’ora.

Sarà troppo bello vedere quella scena, troppo…

E pagherai. Pagherai…

Per avermi abbandonato. Per avermi illuso. Per avermi disobbedito.

Pagherai…

 

“Tornerai da me… ma sarà troppo tardi.”

 

13 settembre ore 10:33 p.m.,

i passi si facevano sempre più vicini, il tappeto finemente lavorato attutiva il rumore, ma lui riusciva comunque a captare i movimenti di quell’essere. Senza scrupoli si muoveva sinuoso come un serpente, a passi lenti, ma quei rettili sono pericolosi, così come lui, James. Non un movimenti, non doveva tradirsi… non appena gli fu vicino scattò prendendolo per le caviglie e facendolo cadere interra –Secondo te basta così poco per mettermi al tappeto?!- fece il ragazzo con un sogghigno stampato sul volto.

 

-Non avevo dubbi…- disse tranquillamente il biondino provocando un senso d’inquietudine nel suo rivale.

 

-Cioè?- domandò il faraone fissando James negli occhi. L’altro rise, ma Yami gli tappò poco dopo la bocca per impedire che attirasse l’attenzione. Gli occhi del biondino si tinsero improvvisamente di porpora mentre il suo sguardo si faceva minaccioso. Yami s’alzò da terra come se prevedesse un combattimento imminente, ma James scomparve lasciando la un ragazzo dall’espressione perplessa. Non ci volle molto però che comprese la vera gravità della situazione, era una tattica.

 

-Nessuno si deve permettere di tapparmi la bocca!!- ringhiò una voce dal tono infuriato. Improvvisamente due mani gelide si posarono sulle spalle del faraone e non appena quest’ultimo cercò di togliersele di dosso la presa si rinserrò tanto da “ghiacciare” le braccia di Yami. Non un’altra parola, niente… sentì solo un intenso dolore, come se due lame gli attraversassero il collo. Pian piano sentiva le forse fluirgli via, mentre un rivolo cremisi scivolava sulla spalla fino a macchiare la canottiera nera. Le palpebre si facevano pesati e sentiva che si sarebbero chiuse da un momento all’altro…

Così fu.

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13 settembre ore 11:04 p.m.,

aveva smesso di piangere, finalmente si era resa conto che non sarebbe servito a nulla, lui era la, disteso sul letto. E non poteva fare nulla per lui. No, nulla. Non rimaneva che attendere…

attendere…

Cosa?

Il sonno, la notte, i soliti sogni e l’oscurità che li avvolge.

Sangue, morte, sofferenza… eccoli la i suoi sogni. Ricordi di un passato da cancellare, un passato che non potrà mai essere cancellato e dimenticato, mai.

Mai…

 

Un urlo, si svegliò di colpo nella stanza buia che la circondava. Un altro sogno. Tutte le notti sogna il suo tremendo passato, tutte le notti si sveglia di scatto nella sua stanza, nel suo letto e rimane a pensare. Questa volta invece si trova ai piedi del suo letto seduta sul pavimento.

Un odore amaro aleggiava nell’aria, un odore inconfondibile, che conosceva bene, fin troppo –Zak!!- fece preoccupata alzandosi di scatto dal pavimento. Sentiva freddo, ma una volta portate le braccia conserte sentì solo una strana e viscida sostanza che le ricopriva –Zak… questo è sangue. Dove seiZak, Zak…- si svegliò con quel solito senso d’inquietudine, quel senso che raddoppiò una volta scoperto il sangue sulle sue braccia. In breve si rese conto di avere tutto il busto intriso in quella sostanza, e anche una parte del suo volto, la parte poggiata sulle lenzuola del letto. A passi svelti si avvicinò alla porta dove poteva accendere la luce dall’interruttore. Aveva paura di quello che avrebbe potuto vedere, lei ormai non era più quella di una volta… almeno credeva. Strinse i denti poggiando la mano sull’interruttore, stava per accendere la luce ma qualcosa fermò la sua mano.

 

-N_no…- fece una strana voce, era come quando le pile del walkman si scaricano e incomincia a sentirsi una strana voce doppia tramite le cuffiette. Era Zak, non c’era bisogno di vederlo in faccia o di ascoltare la sua vera voce, era lui, Blacky se lo sentiva.

 

-Cosa ti è successo Zak?- domandò cercando di trattenere le lacrime e spostando la mano dall’interruttore. Lui le lasciò il polso.

 

-James… lui, è_è colpa sua…- fece con la stessa voce di prima. Blacky era seriamente preoccupata. Sapeva però che avrebbe dovuto accendere la luce, altrimenti non avrebbe potuto aiutarlo. Così fece, di scatto azionò l’interruttore…

 

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Ita rb- Non ho molte idee al momento, ma ho in programma una cultura di film horror per continuare questa ficcy! ^O^ Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Commentateeeeeeee!! ^^

 

Ringrazio:

 

Akemichan, sinceramente ancore decidere chi fosse quel poveraccio finito interra… ^-^’’’’ Ero indecisa tra Yami e Yugi (se avessi scelto Yugi la trama sarebbe cambiata, perché allora chi era in realtà Yugi che stava a casa di Blacky?!). Spero che questo capitoletto ti sia piaciuto! ^^  

 

Death Angel, ho tardato un pochino ad aggiornare ^-^’’’’’’ ma spero che questo nanocapitolo ti piaccia comunque! Lascia un commentino oky?! ^^

 

Eli, eheheheheheheheheh ^^ pensa quante volte li leggo io per scrivere il seguito! ^-^’’’’’ (allora sei veramente scema =__= ndSeto)(taci! è__é ndIta rb) Sono contente che continui a seguire la mia storia! ^__________________^ Ti piace questo cappy??

 

Kelly, dicevi… “povero Yami?! E adesso pensa un po cosa gli sta succedendo mwhahahahahahahaha *___________________* (ti odio =_____= ndYami)(cattivo ç.ç ndIta rb)(°____° e sono io il cattivo?! =____= ndYami) Ha raggione… povero Zak!! Nemmeno t’immagini che gli sta succedendo!!!!!! (ma nemmeno tu te lo immagini =__= ndZak)(non infierire! -________- ndIta rb) E Seto, beh… penso si sia capito no (per ulteriori informazioni…………………. To Be Continued ………………… eheheheh ^____________________^)?! Sono contenta che la mia storia continua a piacerti! Come ti sembra questo piccolo capitolo?! ^^

 

MaNa_, non ho aggiornato molto presto, le idee mi sono fluite via… ç_____________________ç ma spero che ti sia piaciuto questo cappy, anche se cortino… lascia un commento ok?! ^^

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Capitolo 13
*** Quando arriverai arriverà anche la mia vendetta! ***


Cosa cercavi fuori di qui

Cosa cercavi fuori di qui?

Cosa cercavi lontano da me?

Te ne sei andata, lasciando il vuoto dietro di te. Il tuo posto non è stato rimpiazzato, anzi, è rimasto la… dove nessuno può portartelo via.

Mi manchi, davvero tanto.

Ma sai… non ti darò la soddisfazione di saperlo.

So che è inutile vivere nel passato perché ormai tu hai un’altra strada, un’altra vita… lontana, molato lontana da me.

Sono solo…

Aspetto, aspetto il fatidico giorno che potrò rincontrare i tuoi occhi chiari… aspetto il giorno in cui si trasformeranno nuovamente in quelli che erano una volta.

Sangue, morte, dolore…

Questo hai seminato e questo raccoglierai.

 

“Aspetto, te e la mia vendetta!”

 

13 settembre ore 11:07 p.m.,

la luce invase la stanza, Blacky poteva finalmente vedere cosa stava accadendo. Zak aveva gli occhi bordati di rosso, le iridi cremisi e le pupille fine come quelle di un rettile. Dalla camicia aperta si poteva vedere la grande ferita che dominava sul suo addome, non era migliorata, anzi… sembrava addirittura peggiorata, questo veniva dimostrato dalla grande quantità di sangue che ricopriva il fine tessuto lacero che la copriva appena. Anche le coperte del letto erano macchiate con il sangue di Zak, ed essendosi addormentata con la testa sul letto si ritrovava lei stessa macchiata di quel denso liquido cremisi. Lui ringhiò portandosi subito le mani davanti agli occhi per proteggere la sua vista da quegli intensi raggi luminosi.

 

-Fa vedere…- disse Blacky avvicinandosi al ragazzo che aveva a circa due passi di distanza ma lui si scostò.

 

-Ti avevo detto di n_non accenderla!!- ringhiò con quella strana voce roca. Blacky non si lasciò convincere e si avvicinò a Zak.

 

-Vuoi guarire o no?!- fece sera posandogli una mano sulla spalla destra. Lui in quel momento si sentiva abbastanza preso in giro… non era un ragazzino che fuggiva via da chi voleva curargli una semplice sbucciatura, stava male, davvero male… si vedeva benissimo poiché la pelle sulla quale vi era il tatuaggio era bianca e lessa, tutt’intorno invece la pelle era un po’ gonfia e violacea dove non era macchiata del sangue che colava lento dai bordi del disegno.

 

-Non scherzare Blacky! Non mi parlare così!- aveva il respiro affannato, sicuramente stava nuovamente per perdere i sensi… almeno questo è quello che credeva Blacky –Fa male, molto male…- prese nuovamente fiato e si scrollò la mano di dosso lasciando finalmente libero il suo strano sguardo cremisi -… e tu, tu non puoi fare nulla per alleviare il dolore!!-

 

-Per lo meno posso provarci!- disse lei indietreggiando di un passo.

 

-No!- improvvisamente si mise a ridere –Non puoi!- una risata strana e soprannaturale –Devi lasciare che il sangue d’unicorno purifichi il mio…- rideva ancora, ma improvvisamente gli mancarono i sensi e cadde in terra… come se momentaneamente la sua anima avesse abbandonato il suo corpo.

________________________________________________________________________________

 

14 settembre ore 8:55 a.m.,

Yugi si svegliò di colpo, la luce non filtrava dalle due finestre del salone, e dalal cucina non proveniva nessun odore di cucinato. Forse Blacky non si era alzata?

Yugi si mise a sedere un po’ a fatica, le costole gli facevano molto male, forze anche più del giorno precedente poiché adesso era cosciente.

Sentì il suolo sotto di se, non il mordilo divano, e nemmeno il tappeto sotto di esso che si trovava a casa della ragazza. Nulla, solo un freddo pavimento in una stanza oscura e isolata.

Dov’era finito?

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14 settembre ore 9:00 a.m.,

finalmente Blacky si destò dal suo sonno. Stava sul pavimento, accucciata con un cuscino accanto alla faccia. Si era addormentata così la sera precedente quando Zak era svenuto.

Si era sdraiata accanto al ragazzo e si era addormentata così, tra l’aspro odore del sangue che regnava in quella camera. Lui era ancora li, e una chiazza rossa si era allargata sotto di lui. Aveva perso ancora sangue… Blacky si domandava quando sarebbe finito quello strazio per il suo amico (forse qualcosina di più di amico). Si alzò da terra, decida finalmente a darsi una lavata e a cambiarsi d’abito… avrebbe chiesto a Yugi di tenere d’occhio la stanza in sua assenza.

 

-Yugi!! Svegliati!!- fece entrando nel salone. Si guardò intorno, il salone era vuoto. Corse in cucina… ma era vuota anche quella, e il bagno? Anche

Che fine aveva fatto Yugi?

E Yami? Dov’era finito Yami?

Sospirò aprendo l’acqua fredda dal lavandino, si tolse il sangue dalla faccia, poi decise di farsi una doccia… in fin dei conti nessuno avrebbe rapito anche Zak, lui era libero di fare tutto quello che voleva, e non era certo un nemico del suo capo! Lasciò solo la porta aperta nel caso avesse sentito rumori sospetti.

Si chiuse sotto la doccia, le fredde e fine pareti di vetro opaco la circondavano creando strani effetti di luce con il colore azzurro delle mattonelle del muro e con le gocce d’acqua cristalline che scendevano a rigare le quattro pareti che delimitavano la doccia. L’acqua che cadeva prendeva mano a mano il colore rosso del sangue che veniva lavato via, e sulle pareti di vetro ben presto si unirono gocce rosse a fare compagnia a quelle trasparenti.  Finalmente dopo tanto tempo aveva rinunciato a scappare dal suo passato e dalla sua condanna. Aveva deciso di combattere con tutta se stessa, lo aveva deciso grazie ad un ragazzo incontrato per caso una mattina di pochi giorni prima. Quel ragazzo era in pericolo, lo sapeva… eppure non avrebbe potuto fare molto per lui.

Aveva tentato per lo meno a renderlo felice… era riuscita a liberare Yugi dalla sua strana e oscura prigione. Lo aveva portato in salvo e a cosa era servito? A niente…

Ma perché? Perché avevano rapito quel piccoletto al posto suo! Perché?

Se erano entrati in casa sua da vigliacchi, di notte mentre stavano dormendo… perché avevano rapito Yugi se volevano lei?

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14 settembre ore 9:05 a.m., 

Yami si destò solo in quel momento. Non era passato tanto tempo da quando era stato morso, eppure non sentiva più quel forte dolore all’altezza del collo. La sua maglietta odorava ancora di sangue, quel sangue che era stato assorbito dallo scuro tessuto. Si alzò da terra facendo tintinnare qualcosa, quel rumore metallico ricordava quello delle catene… infatti le catene che gli serravano i polsi e le caviglie non lo facevano muovere più di tre passi dal muro, al quale erano inchiodate. Sentì un passo ed alzò immediatamente la testa nella direzione da cui proveniva quel rumore.

 

-Yami…- disse una voce che l’altro riconobbe immediatamente…

 

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Ita rb- Per il momento non ho altre idee… spero che questo capitolo vi piaccia alla prossima!!

 

Ringrazio:

 

Akemichan, sicuramente ho sbagliato l’impostazione del tempo in cui è narrata la storia… il fatto è che a me piace scrivere (perché di cavolate nel mio cervello ce ne sono a bizzeffe! ^-^ ndIta rb)(non si era visto… -_____- ndSeto)(taci! è__é***** ndIta rb) ma non sono tanto brava, sto migliorando. Adesso sono a casa con l’influenza, ecco perché ho aggiornato quasi subito, spero che questo capitolo ti piaccia! ^^

 

Kelly, twe ti riprendi e io mi ammalo… ç________ç ho la febbre!!! Bwaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ç_______________________________ç Ehm… comunque, tornando a noi: Zak sta facendo la nanna (chiamala nanna quella! =__= Io mi sono addormentato agonizzante sul pavimento =__= ndZak)(dettagli… U.U’ndIta rb), Yugi è stato rapito (eheheheh ^-^ ndIta rb)(ma che ti ridi?! Ç_____________ç ndYugi), Blacky si sta facendo una doccia (chi può biasimarla V__V ndIta rb)(V__V ndBlacky) e Yami si è appena svegliato in una stanza buia… secondo te cosa succederà nel prossimo cappy? *________________________* (è partita… >__> ndSeto)(zitto -____________-** ndIta rb)

 

Dunque… commentate mi raccomando! ^-^

 

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Capitolo 14
*** Cry in the dark parte prima ***


Cosa cercavi fuori di qui

Comincia sempre tutto cautamente…

Non credi che la situazione possa peggiorare e invece sbagli.

Ti credi invincibile e pronta a lottare,

ma non immagini nemmeno cosa ti attende.

Ti trovi davanti a un baratro,

una via ceca.

Devi decidere…

devi ascoltarmi…

a cosa servirà fuggire dal destino che ho scelto per la tua insolenza?!

Lacrime nel buio cadranno, lacrime di sangue e dolore…

Ti aspetto mia cara.

 

Cry in the dark…”

 

14 settembre ore 9:06 a.m.,

nella stanza buia non si vedeva nulla, almeno Yugi non vedeva nulla… Il faraone, dal canto suo si trovava bloccato ad una parete, ma riusciva a vedere ogni minimo dettaglio della pietra grezza che ricopriva pavimento, muro e soffitto, riuscendo quindi a dare una definizione a quel posto. Si trattava, a suo avviso, di una cantina. Yugi s’avvicinò al faraone, andando un po’ a fortuna riuscì a trovarlo.

 

-Oh Yami… non capisco come diamine sono finito in questo posto! E tu che ci fai qua incatenato? Eh?!- il suo interlocutore non rispose e quindi s’avvicinò ancora di più -Yami?! Ci sei?!- domandò il più piccolo stringendosi nelle spalle.

 

-Si… ci sono.- rispose l’altro con tono divertito.

 

-Non capisco… cos’hai?- domandò preoccupato Yugi. Yami gli si avvicinò facendo tintinnare le catene.

 

-Niente, ho solo fame…-

 

-Mi dispiace, qui non c’è niente da mangiare!- Yugi aveva una strana sensazione… improvvisamente sentì il respiro di qualcuno infrangersi aritmicamente sul suo collo –Y_yami?!-

 

-Shhlasciami mangiare in pace.- sussurrò. Yugi cercò di allontanarsi dal faraone, ma quest’ultimo lo strattonò verso il muro –Non ho voglia di rincorrerti! Anche perché non potreri!- A Yugi facevano male tutte le ossa, aveva preso una botta tremenda contro il muro tanto che gli aveva mozzato il fiato. Si era lasciato sfuggire un gemito di dolore mentre si accasciava atterra e Yami s’avvicinava.

 

-Yami?! Ma che ti salta in mente? Quando usciamo di qui ti porto a mangiare al ristorante cinese, giapponese, messicano, spagnolo , americano, italiano, francese, anche turco se vuoi!! Ma non ridurti a mangiare me!- strinse gli occhi continuando a farneticare frasi spassose per il faraone senza rendersene conto, risultava molto divertente –Y_yami… noi due siamo amici.- sussurrò prima che i denti del faraone toccarono la sua pelle.

 

-Io non ho amici!- rispose Yami mordendo il giovane collo del ragazzo.

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14 settembre ore 9:14 a.m.,

apparentemente tutto non aveva senso. La sua intera esistenza clandestina sembrava sciocca e inutile… a cosa serviva rimanere in vita in quel modo se tutti quelli che le stavano vicino finivano male?! A cosa serviva resistere se non c’erano speranze nemmeno per coloro a cui voleva bene?

A cosa serviva rimanere sola e priva di sentimenti verso la razza umana o demoniaca che sia? Sola…

Si era unita a quel gruppo oscuro con l’unico scopo di non rimanerlo…

Ormai erano passati tanti anni, tantissimi anni da quando aveva messo piede in quella fortezza dove abitava il suo capo. E in tutti quegli anni lui non si era stancato di averla vicina a quanto pare, al punto di non sopportare la sua fuga.

 

Traditrice…

 

Era arrivata al punto di sentire una vocina nella sua testa che la tormentava minacciandola di farla impazzire.

 

Sola… devi rimanere sola. Sei fuggita, fuggita via da me. E adesso supera un’eternità in solitudine.

 

Si portò le mani alle tempie

 

-Basta!- urlò uscendo di corsa dalla doccia e avvolgendosi in un asciugamano.

 

Rimarrai completamente sola… chiusa in una cella buia senz’aria e senza luce…

 

-B_basta!- si portò le mani alle orecchie coprendole e premendo forte su di esse. Cadde in ginocchio sul pavimento –Non_voglio sentirti… capito?!- iniziò a singhiozzare e ben presto le scesero delle lacrime dagli occhi socchiusi. Si portò una mano per asciugarle, ma quando la ritrasse rimase allibita… la sua mano era macchiata di un rosso intenso che lei conosceva come il colore del suo sangue.

 

Piangi il sangue delle tue vittime…

 

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Ita rb- Ciaooooooooooooooooooooo! Sono finalmente tornata! Ho finito con il trasloco e adesso ho di nuovo il computer con internet!! Scusate dell’immenso ritardo, adesso tornerò a leggere i capitoli che mi sono persa e a recensire! ^O^ e ovviamente adesso vi toccherà seguirmi di nuovo V___V

 

Ringrazio:

 

Death Angel, ecco… come non detto… ho aggiornato tardissimo -////- il fatto è che ho traslocato e non avevo nemmeno il computer per scrivere ç________ç adesso però ho inviato il nuova cappy, spero che lo leggerai e che lascerai un commento!

Non ti preoccupare se non hai recensito gli altri, fa niente… l’importante è che li hai letti appena hai potuto ^__________________________________^ comunque… mi sono salvata il nuovo capitolo di “Chronicles of Syria” e appena lo finisco da leggere t’invio una recensione! Smak! ^^

 

=Hermione=, scusa del ritardo, solo che come ho già detto mi sono trasferita e non ho potuto nemmeno scriverlo il apitolo. Spero che ti piaccia! Comunque sono contentissima che hai seguito la mia storia… sono commossa ç//////ç

 

Kelly, ecco il capitolo… ^O^ spero che ti piaccia, vedi di lasciare un commentino oky? Comunque appena posso finisco di leggere la tua ff e leggo anche il seguito! Sai… il trasloco >__> (ma perché lo ripeti sempre?-____- ndSeto)(fattacci miei! V.V ndIta rb) ehm… non vedo l’ora di poter mettere per iscritto chi è il capo… tanto ci siamo quasi! Nel prox cappy lo scrivo! Suspance… ^__________________________^ (eh… na cifra! >__> ndSeto)(ma che vuoi?! E perché parli romano?! O_________________O ndIta rb)

 

MaNa_, chicca, ma tu quand’è che aggiorni?? Non vedo l’ora di leggere anche il seguito delle tue ficcy

Comunque spero che ti piaccia ancora la mia storia e che a qualcuno non stia risultando letteralmente PALLOSA! ^______^ Fammi sapere che ne pensi ok?

 

Bye bye a tutti!!

]:-)

 

 

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Capitolo 15
*** Cry in the dark parte seconda ***


A volte mi domando se per te risulti così necessario

A volte mi domando se per te risulti così necessario

far soffrire il prossimo…

Mi domando

se comprendi le conseguenze del tuo comportamento…

A cosa serve fuggire se il tuo destino è stato degnato?

Perché vuoi soffrire e far soffrire invece di accettare?

Queste saranno le prime cose che ti domanderò

non appena incontrerò quei tuoi occhi demoniaci

macchiati di un rosso così intenso

da farti ricordare quali sono i tuoi peccati…

da farti piangere ancora quelle lacrime scarlatte

consapevole che quello è il colore del sangue che hai versato!

 

Cry in the dark…”

 

14 settembre ore 10:00 a.m.,

il sole era ormai alto nel cielo e filtrava dalle scure nubi che ricoprivano il cielo…

Continuava a sentire quella voce…

 

Sola…

Devi rimanere sola…

Tutte le pene dell’inferno non basteranno a cancellare.

Pagherai cara la tua insolenza… il tuo errore costerà la vita a chi ti circonda.

Il tuo errore ti mozzerà il fiato mentre cammini.

Il tuo errore…

Il tuo peccato…

Traditrice!

Moriranno!

Moriranno tutti… devi rimanere sola con i tuoi rimpianti!

 

Diceva la voce incessante che le martellava nella testa. E così aveva deciso di accendere un po’ lo stereo con un cd che ascoltava solitamente…

Partì la canzone numero nove del cd di Evanescence (Fallen), “Hello”.

Era distesa sul divano come in attesa di chissà quale grazia divina, il braccio che reggeva il telecomando dello stereo era poggiato stancamente sugli occhi arrossati dai quali grondavano rivoli cremisi e la bocca contorta in una smorfia di dolore.

Facevano male quelle lacrime… ma mai come il dolore che portava nel cuore.

A causa sua delle persone bellissime (non intendeva fisicamente, ma in quel momento si riferiva alla loro anima) erano finite nelle mani di quel demonio.

Si ricordò di quella ragazza che fuggiva sotto la pioggia battente…

[…]Fuggire… percorrere quelle vie deserte e sapere che qualcuno ti segue è davvero una sensazione allucinante. Perché? Perché doveva continuare a fuggire?[…]

Ricordava ancora quella domanda… e ancora se la poneva…

 

Sola…

Devi rimanere sola…

Nulla cancellerà la mia vendetta. Arrenditi, smettila di fuggire!

 

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-Solo un bacio piccola mia! Uno soltanto e ti lascerò in pace!- Quel bacio cosa significherebbe?! La sua fine per caso? Sicuramente. Deglutì fissando quelle iridi fredde come il ghiaccio. La pupilla del ragazzo si restrinze e da li partì un colorito porpora che tinse tutti i suoi occhi. Piano, piano… come lo scorrere di uno strano liquido denso e demoniaco. Sorride, un sorriso strano e malvagio.

-Perché!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- urlò lei. Tanto ormai l’ha trovata… tanto ormai per lei sarà la fine -Perché? Rispondi dannato!- Quelle urla richiamarono l’attenzione di qualcuno che passava di là. Il ragazzo non tardò ad accorgersi di un’altra presenza.

-Torno subito piccolina… Non te ne andare altrimenti sarò costretto a farti molto male! Ok?!- lei non risponde. Sa bene che le si è appena presentata una via di fuga –Ehi tu!- si rivolge all’altro ragazzo –Cosa ci fai da queste parti?! Te la stai cercando forze?-

-Chi io?!- Yami si voltò verso quel ragazzo –Ti sbagli… mi sembra che a cercartela sia tu!-

-Come scusa?- la sua espressione era incredula. I suoi occhi rossi brillarono di follia a quelle parole. Come si permetteva quel ragazzo di sfidarlo?!

-Lasciala in pace!- disse il faraone con voce possente.

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Quella era la prima volta che lo aveva visto…

E adesso dov’era quella magnifica persona dall’animo nobile?

Come stava?

 

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Un urlo –Cosa?- fa sorpreso scostandosi dalla finestra. Seguito da Yugi si precipita nella stanza dove sta riposando l’ospite -Tutto bene?- domanda preoccupato notando l’espressione spaventata della ragazza. Lei fa cenno di si con la testa –Guarda che mi hai fatto spaventare! Perché hai urlato?- domanda Yami sedendosi sul letto.

-E’ stato un sogno. Un brutto… sogno.- bisbiglia lei. Yami le sorride, avvicinandosi per vedere se la febbre era scesa.

-Non sembri calda come prima! Ma per sicurezza vedi di misurartela bene con il termometro!- poi si rivolse a Yugi –Potresti portare il termometro! Non so dove l’ha messo tuo nonno!-

-Certo…! Ora torno!- disse Yugi avviandosi di corsa per il corridoio.

-Bene..- sorrise Yami –Ora passiamo alle presentazioni! Io sono Yami!- gli porse la mano

-Blacky…- disse lei rispondendo alla stretta di mano –Come mai mi hai salvata? Cioè… potevi andartene tranquillamente eppure ha fronteggiato Brent! Perché?- domandò lei con fare dubbioso.

-Non sopporto la gente che se la prende con chi non può difendersi!- sorrise.

-Hai il complesso dell’eroe?!- domandò sarcastica. Yami arrossì –Dai… scherzavo!- finalmente sorrise anche lei.

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Che bei momenti erano stati quelli… momenti che non sarebbero mai più tornati. Singhiozzò raggomitolandosi si se stessa come un gatto sul caldo tappeto davanti ad un caminetto.

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14 settembre ore 12:00 p.m.,

un urlo acuto destò Blacky dal suo dormiveglia…

Era la voce di Zak e proveniva proprio dalla stanza in cui riposava.

La ragazza s’alzò di scatto in un fruscio di tessuto. Il cuscino macchiato del rosso delle sue lacrime cadde sul pavimento insieme alla sua giacca di pelle che aveva usato per coprirsi senza spostare le lenzuola.

Corse fuori dal salone ed entrò nella stanza dove aveva sistemato Zak.

Lui era in piedi, gli occhi leggermente arrossati erano velati di dolore ma il suo sangue aveva finito di uscire dal tatuaggio che ormai non presentava più un’infezione così intenza.

 

-Il sangue d’unicorno è andato in circolo…- disse stancamente chiudendo gli occhi e poggiandosi alla scrivania.

 

-Perché hai urlato?- domandò preoccupata Blacky poggiandosi allo stipite dalla porta.

 

-E’ stato un sogno… un brutto sogno…- disse sospirando Zak. A Blacky rivenne in mente la situazione che aveva rievocato quella mattina… quando a casa di Yugi aveva avuto quell’incubo, il primo giorno che li aveva incontrati e che gli aveva mentito. Brent non popolava i suoi sogni. C’era qualcuno di molto più potente…

 

-Occhi angelici dello stesso colore del cielo, ma freddi e taglienti come il ghiaccio… questo popola i miei sogni.- ammise ad alta voce la ragazza staccandosi dallo stipite ed entrando nella stanza, al centro della stanza.

 

-A quanto pare sogniamo le stesse cose Blacky…- sorrise amaramente –Sento una voce che continua a dirmi che devo ucciderti…- lei alzò lo sguardo verso Zak, preoccupata e terrorizzata -… mi dice che devo   portarti da lui. Che devo abbandonare lq mie speranze poiché tu non tornerai mai più da noi. E’ davvero così Blacky?- Improvvisamente il suo sguardo scatto al pavimento.

 

-ZAK!!- gridò allarmata.

 

-Lui mi ha detto che devi raggiungerlo Blacky.- quando era entrata nella stanza non aveva notato nulla di quello che la circondava, era troppo assonnata per notare l’incabntesimo che le celava i preparativi operati da Zak –Mi ha detto che non serve a nulla scappare o rimpiangere gli errori, tutto quello che ha in serbo per te… ben presto si avvererà!-

 

-NO!- ansimava, era spaventata mentre fissava il disegno scarlatto sul pavimento. Lei si trovava proprio nel mezzo. Il sangue era messo li a formare un simbolo… una stella iscritta in un cerchio, e lei fissava le cinque candele alle cinque pinte della tella con occhi sgranati –ZAK! PERCHE’?- lui non rispose… e disse qualche parola in latino, tratta da uno dei libri che aveva Blacky nel suo armadio.

Scomparve… e poi scomparve anche lui facendo cadere per terra il libro dalla copertina di cuoio.

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14 settembre ore 12:05 p.m.,

una grande stanza dalle pareti circolari li attendeva nella sua lucubre bellezza. Tutto intorno a loro erano posizionati alti candelabri d’argento con candele nere accese. Sul pavimento dove era arrivata Blacky era disegnato lo stesso simbolo che aveva nella sua stanza… Era di nuovo al centro della stella di sangue.

Si avvicinò di qualche passo verso il trono in cima alla piccola scalinata e fissò gli occhi azzurri come il cielo che non la facevano dormire… li fissò con uno sguardo irato, lo stava sfidando.

 

-Cosa volete ancora da me?- domandò la ragazza allargando le braccia –Cos’è tutto questo? Perché tutto questo?- si voltò verso Zak per riservargli il suo sguardo più disgustato –Era u n piano? Il tuo dolore era un piano?- domandò al biondino socchiudendo gli occhi in maniera minacciosa.

 

-Taci!- tuonò la voce dall’alto del suo trono lav           orato. Blacky tornò a fissare il glaciale sguardo di quello che una volta era il suo capo.

 

-Ho deciso di abbandonare!- disse solennemente senza abbassare lo sguardo –Ho deciso di andarmene, di finirla con tutto questo! L’ipocrisia, la falsità che la circonda… lei non ne ha la minima percezione?! Io non voglio vivere mentendo e lavorando sporco per qualcuno che non vuole fare ciò che ci comanda di fare. Non voglio… e non lo farò. MAI.-

 

-Non devi più lavorare Blacky… noi qua non abbiamo più bisogno di te. Bisogna subito eliminare le mele marce…-

 

-Ma le mele non cadono mai lontano dall’albero!- sogghignò sicura di se incrociando le braccia –Se sono una mela marcia e lei vuole gettarmi via… si curi di fare lo stesso con l’albero che mi ha creato! Poiché questo non potrà che crearne altre come me!-

 

-Zak.- il ragazzo biondo non rispose ma si limitò ad avvicinarsi al suo capo –Puoi andare adesso… portala con te nei sotterranei e mettila in una cella.- concluse.

 

***Flash back di Zak***

 

-Un pochino, ma non appena il tatuaggio sarà definitivo tu sarai invincibile come me e James.- sogghignò –E insieme faremo grandi cose noi tre!-

 

***Fine flash back di Zak***

 

Sarai invincibile…

Sarai invincibile…

Sarai invincibile…

Sarai invincibile…

Sarai invincibile…

Sarai invincibile…

Sarai invincibile…

 

-No!- disse, poi si mosse rapidamente tentando di colpirlo alla faccia, ma il suo capo parò il colpo con una mano.

 

-Cosa volevi fare?- domandò lanciandogli un’occhiata delusa. Non diede nemmeno il tempo di rispondere a Zak che si sentì uno scrocchio sinistro aleggiare per la stanza e un urlo come accompagnamento. Le labbra di Blacky tremavano, era tesa, spaventata e stava sull’orlo del pianto. Zak era ai piedi del trono con la mano spappolata. Le sue grida aleggiavano nell’ambiente dalle pareti circolari, poi il ragazzo dagli occhi angelici e diabolici allo stesso tempo posò un piede sulla testa del biondino –sangue d’unicorno? Credete ancora a queste stupide leggende?- mormorò deluso. Poi un lampo rosso attraversò l’azzurrò magnetico dei suoi occhi e si mosse…

 

-NOOOOOOOO!!!!!- l’urlo di Blacky s’infranse contro le pareti rocciose insieme allo scricchiolio delle ossa frantumate. Improvvisamente si sentì vuota e cadde per terra com le mani sugli occhi che grondavano di rosso.

 

-Hai ragione… tutte le mele marciranno prima o poi. Alcune le getto via personalmente per sostituirle…- sogghignò.

 

Sei circondata dalla sofferenza…

Sei circondata dal dolore…

Sei circondata dal sangue…

Sei circondata dalla morte…

Arrenditi ad essa e smettila di far soffrire chi ti sta intorno.

Ti ho pensato molto…

Ti ho pensato ogni giorno ed ogni notte.

 

Tutto  comincia come sempre è stato. Dalla luce nascono le ombre… ma non c’è luce senza ombra, e non c’è ombra senza luce. Così narrano le antiche leggende, le due forze in eterno contrasto vivono l’una dell’altra. Il bene e il male non potrebbero esistere da soli. Non c’è bene senza male e non c’è male senza bene. Così si narra…

 

Tu sei la mia luce e la mia tenebra.

 

Io e te… due esseri diversi, opposti… divisi per sempre. Tutta colpa di un attimo… di quel maledetto attimo. Tra me e te ora c’è solo il rumore del vento, che sibilando attraversa tutti quei momenti cha abbiamo passato. Ed è un tormento… il vuoto è un tormento!

 

Ormai tutto e niente ci separa.

 

La luna… bella come sempre, brilla alta nel cielo. Brilla solo per noi… c’è sempre stata, testimone delle promesse dei mortali… e testimone anche della nostra. Divisi… siamo divisi dall’infinito. E lei splende… come se niente fosse splende in quel bellissimo cielo stellato, in quell’universo incantato che ha soggiogato le menti dei mortali… e perché no, anche degli immortali. Rende l’ambiente magico e misterioso… rende gli attimi della tua vita scorrevoli e spensierati. Io voglio condividere queste sensazioni solo con te… ma dove sei?  Maledico quel giorno…

 

Perché te ne sei andata? Perché?

 

Ogni singolo sospiro metta al corrente il cielo della mia esitazione. Volgendo lo sguardo verso l’alto cerco solo un appiglio… è notte e il cielo è scuro, senza te… mia dolce luna. Nessuna stella è apparsa nel blu sembra che tutto sia triste per la tua sparizione. Mi manchi terribilmente, e come il cielo non può vivere senza la sua cara luna… io non posso vivere senza di te. Ho bisogno della tua luce per cacciare queste tenebre, mi stanno distruggendo… Aiuto, non lasciare che mi portino via.

 

Non cel’ho fatta a salvarmi, e ho scoperto che l’oceano che mi voleva era di vendetta.

 

Quanto pagherei un suo sorriso... darei tutta la mia vita per quel sorriso, un sorriso puro che riscalda il cuore. La mia luce, mia dolce luna. Vivere in questi posti bui e vuoti mette tristezza, e senza di te mi pare di morire. Non chiedo tanto, un sorriso… un o solo. Ma tu non ci sei più, dove sei? Ho bisogno di te. Salvami…

 

Non puoi più farlo.

 

Immerso in quest’oceano scuro cerco solo di rivedere la luce. Purtroppo sarà impossibile, la mia luce sei tu e non ci sei più. Lo sai quanto pagherei per vedere il tuo sorriso? Darei tutto ciò che rimane della mia anima… ma niente, tu non arrivi nemmeno se ti prometto questo! Perché? Lo sai che vuol dire vivere così?! Nessuno può capire quello che provo, nessuno può aiutarmi. L’unica persona in grado di tirarmi fuori da queste tenebre sei tu… con quel tuo bel sorriso luminoso che mi riscalda il cuore.

 

Non puoi più farlo… sono affogato! Sono morto nella vendetta, e grazie ad essa sono rinato.

Quell’incessante gocciare mi ricorda nella notte che ho perso una persona cara. Goccia dopo goccia cadono tutti gli attimi che ho passato, tutti quanti riaffiorano dentro la mia mente… E’ tanto ormai che vado avanti così, troppo… ormai mi ritrovo in un immenso mare oscuro, senza di lei. Questo terribile gocciare mi manda ai pazzi, non si può continuare a vivere così, non sono più vivo senza di lei… e pare che il destino si diverta a farmi soffrire, pare che faccia di tutto per farmi ricordare le sue morbide labbra rosse che ogni giorno mi facevano impazzire sempre di più… sempre di più… Non ce la faccio, non posso continuare a vivere immerso in questo oceano scuro senza una via di fuga. No. Ma scoprire che la mia unica via di fuga sei tu mi rattrista troppo, perché allora è come se conoscessi gia il mio destino…

Non è vero… io non ho nemmeno te per fuggire.

Il mio sguardo vaga attraverso questa stanza… ma che dico, non sono in una stanza! Sono solo, in mezzo ad un oceano a cercare soltanto te… unicamente te! Eppure cos’ho come ricompensa? Sono soltanto perso in quest’oscurità che mi attanaglia le viscere! Ho paura, si ho paura… non di quest’acqua scura e profonda, no. Ho paura di averti perduto per sempre, ho paura… di non poter più stringerti tra le mie braccia. Nuoto… quest’acqua mi fa star male. E’ fredda, estremamente gelida! I miei movimenti si fanno mano a mano sempre più impacciati, questo freddo mi sta congelando… non riesco più a stare aggalla. Aiuto… ti prego… aiutami! Fammi uscire da questa oscurità che mi circonda. Fammi uscire da quest’acqua che non mi fa respirare. Ti prego…

Non ti pregherò più.

Tic… tac… Lo senti?! Tic… tac…E’ il rumore che mi condanna ad essere consapevole di averti perduta da molto tempo…Tic… tac…Il rumore delle lancette di un maledetto orologio che ticchetta. Maledette lancette che mi ricordano da quanto tempo sono solo. Tic… tac… Non ne posso più! Preferisco regnare nel silenzio assoluto piuttosto che ascoltare questo incessante e fastidiosissimo rumore. Così leggero s’insinua nelle mie orecchie e in pochi istanti arriva al mio cervello, mi sta facendo impazzire! Vedo la mia mano che si muove prendendo con furia un oggetto vicino, e con tutta la potenza possibile lo scaglio contro quell’arnese che scandisce i minuti. Ecco la fine di un orologio in casa mia… nulla deve disturbare i miei pensieri, sia chiaro. Nemmeno un oggetto si può permettere di fare un affronto simile a me, proprio a me…

Non ti ascolterò più.

Silenzio…Solo il vuoto più assoluto aleggia in questa grande stanza desolata. Finalmente… Finalmente il silenzio. Finalmente non sento più lo scorrere del tempo! I secondi scivolano via senza che io debba sentire il loro suono! Niente ticchettii, niente rumori… solo il vuoto. Io. E te… quella persona che vive tutt’ora nei miei ricordi. Sei troppo lontana, troppo! Pensare che un tempo mi eri vicina, un tempo… Ma adesso? Adesso cosa rimane di noi? Nulla. Il tempo e il vuoto. Il vuoto di questa stanza, e del mio cuore! Posso tenere con me il ricordo del tuo volto, della tua voce… ma non te! Maledizione! Tu ci sarai… tornerai qui, con me. Tornerai! Lo farai perché io non ti permetto di stare con quella razza così inferiore alla nostra! Tu e io… per sempre! Ricorda… Come hai potuto cancellare quei momenti? Ricorda… e torna. Tornerai… è un ordine!

Vendetta.

In ogni momento non faccio altro che pensare a te, sei l’unica cosa che mi mantiene in vita… Solo il tuo pensiero! Diamine ma come fai?Io sono seduto davanti ad una scena che non mi piace affatto, dovevi esserci tu nel mio castello… e invece?! C’è lui.Questo ragazzo che non fa altro che ostacolarmi! Maledetto! Era tutto perfetto… Non capisco. Perché?Perché non ci se?Casa sta succedendo al di fuori di queste mura?Perché è venuto lui al posto tuo Blacky?! Perché! Vorrei strillare, far capire a tutti quanto mi hanno deluso… ma non lo farò. Mi prenderò solo la mia rivincita personale…

Ma mi è servito… e te ne accorgerai.

Io sto ancora aspettando il giorno in cui ti vedrò entrare da quella porta. Lo attendo e non vedo l’ora che arrivi! Lo attendo perché voglio vedere la tua espressione quando ti dirò che ormai è troppo tardi… che ormai non si può tornare indietro. Voglio vedere la tua espressione mentre la mia sentenza verrà pronunciata e tu perderai l’unica luce che manteneva viva la tua speranza. Si… Non vedo l’ora. Sarà troppo bello vedere quella scena, troppo… E pagherai. Pagherai… Per avermi abbandonato. Per avermi illuso. Per avermi disobbedito. Pagherai…

Stai pagando.

Cosa cercavi fuori di qui?Cosa cercavi lontano da me?Te ne sei andata, lasciando il vuoto dietro di te. Il tuo posto non è stato rimpiazzato, anzi, è rimasto la… dove nessuno può portartelo via. Mi manchi, davvero tanto. Ma sai… non ti darò la soddisfazione di saperlo. So che è inutile vivere nel passato perché ormai tu hai un’altra strada, un’altra vita… lontana, molato lontana da me. Sono solo… Aspetto, aspetto il fatidico giorno che potrò rincontrare i tuoi occhi chiari… aspetto il giorno in cui si trasformeranno nuovamente in quelli che erano una volta. Sangue, morte, dolore… Questo hai seminato e questo raccoglierai.

Traditrice.

Comincia sempre tutto cautamente… Non credi che la situazione possa peggiorare e invece sbagli. Ti credi invincibile e pronta a lottare, ma non immagini nemmeno cosa ti attende. Ti trovi davanti a un baratro, una via ceca. Devi decidere… devi ascoltarmi… a cosa servirà fuggire dal destino che ho scelto per la tua insolenza?! Lacrime nel buio cadranno, lacrime di sangue e dolore… Ti aspetto mia cara.

Traditrice.

A volte mi domando se per te risulti così necessario

far soffrire il prossimo…

Mi domando

se comprendi le conseguenze del tuo comportamento…

A cosa serve fuggire se il tuo destino è stato degnato?

Perché vuoi soffrire e far soffrire invece di accettare?

Queste saranno le prime cose che ti domanderò

non appena incontrerò quei tuoi occhi demoniaci

macchiati di un rosso così intenso

da farti ricordare quali sono i tuoi peccati…

da farti piangere ancora quelle lacrime scarlatte

consapevole che quello è il colore del sangue che hai versato!

 

Traditrice.

Traditrice… Sola… devi rimanere sola. Sei fuggita, fuggita via da me. E adesso supera un’eternità in solitudine. Rimarrai completamente sola… chiusa in una cella buia senz’aria e senza luce… Piangi il sangue delle tue vittime…

Sola…

Devi rimanere sola…

Tutte le pene dell’inferno non basteranno a cancellare.

Pagherai cara la tua insolenza… il tuo errore costerà la vita a chi ti circonda.

Il tuo errore ti mozzerà il fiato mentre cammini.

Il tuo errore…

Il tuo peccato…

Traditrice!

Moriranno!

Moriranno tutti… devi rimanere sola con i tuoi rimpianti!

Traditrice.

Sola…

Devi rimanere sola…

Nulla cancellerà la mia vendetta. Arrenditi, smettila di fuggire!

 

[…]

Fuggire… percorrere quelle vie deserte e sapere che qualcuno ti segue è davvero una sensazione allucinante. Perché? Perché doveva continuare a fuggire?

[…]

 

-Non fuggirò Seto!- disse togliendosi le lacrime dagli occhi –Non fuggirò e non continuerò a portarti rispetto e a darti del “lei”! Sei un essere orribile! Vorrei averti affogato con le mie mani nel tuo mare di vendetta!-

 

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Ita rb- Beh… ho fatto il capitolo funghetto eh?! Infondo però ho solo incollato qualche collegamento! ^//^ (e allora di che ti vanti? -__- ndSeto)(taci che qua sei impegnato a fare il cattivo… non ironizzare o ti licenzio! ndIta rb)(°__° Io, Seto kaiba non posso essere licenziato da una cosa stupida come questa! O___________O ndSeto)(mwhahahahahah io posso fare quello che mi pare!! *__________________* ndIta rb)(è andata… V__V ndYami)

Spero che vi piaccia questo cappy… commentate!

 

Ringrazio:

 

Death Angel, sono contenta che ti sia piaciuto il cappy precedente! Speroi che questo non sarà da meno! Mi sono impegnata (per fare questa ca***ta?! °_____° ndSEto)(muori nel tuo mare dei vendetta!!!! *_____________________________* [sguardo omicida] ndIta rb)(‘__’ ndSeto) tanto (pure?! O__O Il copia incolla è difficilissimo! =__= ndSeto ironico)(toglietemelo da davanti o lo disintegro!!!!!!! >____________< ndIta rb) questa volta. Scusa se ancora non ti ho commentato il tuo cappy ma lo farò entro domani! Giusro! >__< (mica ti fucila! -__- ndYugi)(ma sono io che lo voglio leggere! Ç_____ç non ho tempo ç______________ç ndIta rb)(lacrime di coccodrillo… -__- ndtutti)(non è vero!! >___________< ndIta rb)

 

=Hermione=, nel prox cappy entrerà di nuovo in scena Yamisono contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente! *////* Poi quello che hai detto della trasformazione di Yami mi ha fatto gasare al 100%!!! Tant’è vero che mi sono messa a scrivere! ^^ Purtroppo non ho potuto mettere anche li pezzo che ho in mente di Yami altrimenti il capitolo usciva fuori supergigante rispetto ai precedenti (perché così non è gigante rispetto agli altri?! -__- ndSeto)(Tappategli la bocca prima che gli strappi quella lingua!!!!!!!!!!!! >____< ndIta rb). Alla prossima! ^^

COMMENTATE!

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** Le fiamme dell'inferno... parte prima ***


La pietà è svanita…

La pietà è svanita…

La tua ultima speranza l’ha seguita!

Morirai. Tutti i traditori devono morire!

Moriranno tutti, Quant’è vero che possiedo la potenza di un Dio!

Morirai… perché non sei nulla.

Morirai è sprofonderai nell’abisso dal quale

non risorgerai come un tempo.

Morirai e brucerai, brucerai in quell’oscuro mare

chiamato inferno.

In quell’oscuro mare che governo e che viene mantenuto intatto

Dalle fiamme che ardono in me.

Le fiamme dell’odio.

 

“Le fiamme dell’odio…”

 

14 settembre ore 12:20 p.m.,

 

La pietà è svanita…

La tua ultima speranza l’ha seguita!

Morirai. Tutti i traditori devono morire!

Moriranno tutti, Quant’è vero che possiedo la potenza di un Dio!

Morirai… perché non sei nulla.

Morirai è sprofonderai nell’abisso dal quale

non risorgerai come un tempo.

Morirai e brucerai, brucerai in quell’oscuro mare

chiamato inferno.

In quell’oscuro mare che governo e che viene mantenuto intatto

Dalle fiamme che ardono in me.

Le fiamme dell’odio.

 

-Smettila di parlarmi mentalmente!- ringhiò Blacky avanzando verso il trono macchiato di sangue –Smettila.- la sua voce vacillò e Seto non poté non rendersene conto per via della loro distanza. Sorrise, anzi no… ghignò. La sua reazione sorprese la ragazza che sgranò gli occhi e si fermò.

 

-Se chiederai il mio perdono inginocchio ti prometto che la tua morte non sarà dolorosa…-

 

-Se chiederai il mio perdono inginocchio ti prometto che la tua morte sarà lenta e dolorosa… altrimenti sarà peggio.- azzardò Blacky. Lui rise e diede un calcio al corpo di Zak –Smettila!- ringhiò Blacky con le lacrime agli occhi, lui la guardò per un momento prima di lanciare giù dalla pedana il cadavere con la sola forza del pensiero.

 

-Ti concedo l’onore di morire accanto a lui…- il corpo di zak cadde ai piedi di Blacky che non riuscì a trattenere le lacrime. Due gocce cremisi le scivolarono dagli occhi percorrendole le guance arrossate. Tremava… aveva forse paura? Il ragazzo dalle iridi azzurre non si lasciò sfuggire l’occasione –Piangi? Hai paura? Ti vedo fragile e indifesa… cara Blacky… tu stessa hai detto che le mele marce vanno gettate via!- tutta la certezza che aveva avuto fino a qualche secondo prima scomparve… avrebbe voluto stringere il corpo di Zak a se e tentare di risvegliarlo… ma era impossibile. Non si sarebbe mai risvegliato. MAI. La testa eta quasi completamente distrutta e il sangue con parti di cervello era sparso sulle scale che portavano da lui. Da quel maledetto mostro che l’aveva ridotto in quello stato –Che lo spettacolo cominci!- disse il capo battendo le mani una sola volta. Improvvisamente Blacky sentì un intenso dolore alla testa, come se la stessero trapassando con delle lame e cadde… cadde sul freddo pavimento priva di sensi.

________________________________________________________________________________

 

14 settembre ore 6:30 p.m.,

Le immagini diventavano piano, piano nitide… si trovava in una stanza buia, completamente buia. Non c’era nemmeno una piccola fessura che facesse vedere cosa si celasse all’esterno ed era tutto così freddo e malvagio. Improvvisamente notò una figura distesa sul pavimento accanto ad un muro

 

-YUGI!- gridò alzandosi e correndogli incontro. Il ragazzino stranamente non si mosse –Yugi…- sussurrò quando fu arrivata a pochi centimetri dal suo corpo. Improvvisamente si mosse, e lei non fece nulla per bloccarlo. Le aveva afferrato la caviglia e adesso la stava fissando con gli occhi purpurei dei dannati –… no.- le veniva da piangere, il suo amico aveva perso la sua umanità. Si ricordava di lei? Si ricordava di colei che lo aveva messo nei pasticci? Se lo aveva dimenticato sarebbe stato disastroso… ma se lo avesse ricordato sarebbe stato ancora peggio, adesso, privo della volontà e bontà umana poteva vendicarsi.

 

-Trasformati!- le intimò strattonandole la caviglia e facendola cadere sulla fredda pietra.

 

-… no…-

 

-Battiti!- le salì addosso e le bloccò i colsi ai lati della testa –Liberati… attaccami!- l’unica risposta che ottenne fu un cenno negativo della testa –BATTITI!- ringhiò Yugi liberandole un polso solo per colpirla con un pugno all’addome. Aveva gli occhi lucidi di pianto e Blacky non sapeva dare una risposta a quel gesto. Sapeva solo che non avrebbe combattuto contro di lui. No, non avrebbe combattuto contro Yugi. Era andata a salvarlo infiltrandosi fin dentro il castello in cui si trovava adesso, era sparito, e lei era rimasta sola con Zak, poi più nessuno. Adesso era veramente sola! Zak era morto… non c’era più. Yugi era dannato, un mostro senza più controllo, e Yami?! Yami era sparito. Yami… non c’era semplicemente più.

 

-Dimmi perché piangi e mi batterò.- promise Blacky cercando di liberarsi dalla presa stranamente ferrea del ragazzino. Lui non rispose, guardava solamente gli occhi di Blacky che si facevano lucidi dalle lacrime cremisi. Niente. Solo il silenzio –Dimmi per quale motivo i tuoi bellissimi occhi viola sono diventati di questo colore disgustoso!- Yugi ringhiò mostrando involontariamente i denti non umani che aveva ormai in bocca –Dimmi perché il tuo sorriso si è trasformato in un ghigno e perché non sento la tua voce parlarmi tranquilla senza minacce!- le diede un altro pugno nello stomaco. Ormai era troppo, fin troppo da sopportare. Blacky cambiò le posizioni bloccandolo sotto di se –Parlami Yugi… voglio sentirti rispondere alle mie domande come facevi fino a ieri. Voglio rivedere i tuoi occhi del loro naturale e bellissimo colore. Voglio rivederti sorridere alla vita con la certezza che le persone come te al mondo possano esistere!- niente. Solo il respiro del nuovo dannato che si faceva sempre più veloce –Rispondimi!- in un attimo la spinse via facendola arrivare fino al muro dalla parte opposta della stanza. Blacky sbattè la testa, stava per svenire quando sentì solo “Yugi è morto! Eccoti la risposta che cercavi!”.

Possibile? Possibile che fossero riusciti a cambiare così tanto quel ragazzino innocente? Possibile che avessero annientato la sua volontà? Non voleva crederci…

 

Nell’abbisso infuocato ci sono io che ti attendo per il gran finale. Non vorresti perdertelo vero?!

 

Si… Blacky aveva tutta l’intenzione di perdersi il gran finale’. Era in dormiveglia e ancora sentiva parlare quel maledetto demone dei lineamenti d’angelo… avrebbe voluto smetterla. Lo vedeva. Era fermo sul suo corpo privo di sensi nell’angusta stanzetta in cui si era precedentemente risvegliata. Voleva darle il colpo di grazia…

 

Oh… vuoi perderti il gran finale?! Perché rinunci adesso? Non vuoi selvere nemmeno il tuo amichetto Yami? Peccato. Vorrà dire che sarà un’ottima pedina!

 

-No! Maledetto non lo toccare!- si alzò di scatto affondando il pugnale che aveva nella cinta nel corpo del suo ex capo. Del sangue usciva dalla ferita. Non un solo grido fuoriuscì dalla sua bocca. Le labbra del suo aggressore erano macchiate di quel liquido cremisi che salendogli per lo stomaco cercava in qualche modo di uscire.

La morte… voleva guardarlo in faccia mentre spirava ed abbandonava questo mondo.

I suoi occhi di ghiaccio sarebbero stati sgranati dal terrore e dal dolore…

se solo…

quello…

fosse stato…

veramente…

Seto.

-Yugi!!!!!!!- I suoi occhi ametista erano fissi sulla ferita al ventre, poi si spostarono verso quelli di Blacky come per chiedere una spiegazione, ma non la trovò. Come prevedibile aveva gli occhi sgranati e leggermente offuscati da quelle maledette lacrime rosso sangue –no, no,no…- continuava a balbettare Blacky mentre una risata agghiacciante le risuonava nelle orecchie –Yugi… no, non_non  è…- lo stesso sguardo di terrore lo aveva anche lei mentre le troppe lacrime non potevano essere contenute dai suoi occhi e colavano via lungo le sue guance. Lo abbracciò sentendo il suo sangue bagnargli i vestiti. Sentiva ancora quella risata, quella maledetta risata! Gli avrebbe fatto ingoiare la lingua se solo fosse riuscita ad arrivare da lui.

 

-B_blacky… co_s…- cercò di dire Yugi mentre il sangue che aveva in bocca colava via lungo la spalla della ragazza.

 

-Dimmi che non è vero! Dimmi che non sei tu!- urlò in tono roco abbracciandolo più forte.

 

-Ahg…- forse l’aveva stretto troppo forte. Quanto può durare una morte del genere?! Non molto. E in tutto quel tempo Blacky non si staccò da lui piangendo e maledicendo quel bastardo di un demone che aveva potuto architettare una così simile tortura. Seto. Lui sarebbe morto. Ma perché l’aveva fatto? Non voleva uccidere lei? Perché aveva permesso una cosa del genere??

 

-Yu_gi…- singhiozzò mentre il respiro di lui veniva a mancare –E’… finita…- un’altra risata la raggelò

 

Ma no che non è finita. Sei già stanca mia bella? Vuoi lottare o vuoi gettare la spugna?

 

Non m’importa nulla… vuoi uccidermi? E allora fallo. Cosa aspetti?

 

Aspetto il momento migliore.

 

Ma io mi sto arrendendo. Fatto adesso. Uccidimi!

 

E’ troppo facile… e io voglio vedere il tuo sguardo nel momento del gran finale. Voglio vedere come reagirai… e ricordati: la vita del tuo amichetto Yami è nelle tue mani.

 

-Ya_mi…- riuscì finalmente a parlare e a distaccarsi da quel contatto mentale con la fonte dei suoi dispiaceri. Si alzò tremante e a malincuore. Lo aveva ucciso. Non era morto… lo aveva ucciso lei, con le sue mani. E adesso aveva da salvare l’unica persona che le restava: Yami. Improvvisamente dei massi rocciosi che componevano la parete si mossero per rivelare un passaggio. Voleva farla arrivare fino a lui… -Io ti uccido maledetto bastardo!! Hai capito?! Ascolta le mie parole perché così quando sarà arrivata la tua ora le ricorderai come se fossero state impresse sul marmo della tua lapide da mortale che tanto conosci… Io ti ucciderò. Lo farò, e finché la mia vendetta non sarà compiuta io non avrò pace! E non morirò prima di te per vederti spirare!-

______________________________________________________________________________________________

 

14 settembre ore 6:33 p.m.,

 

Io ti ucciderò. Lo farò, e finché la mia vendetta non sarà compiuta io non avrò pace! E non morirò prima di te per vederti spirare!

 

Le pareti tremavano ancora facendo rimbombare nei corridoi quella promessa, quel giuramento. Lui sentiva ancora quelle parole nella sua mente, e lo infastidivano molto…

 

-Avrei potuto anche perdonarti piccola stupida. Dovevo solo eliminare i tuoi legami… tutti quelli che ti portavano via da me.- sospirò pesantemente. Era seduto ancora la, sul suo trono, con ai piedi quel macabro spettacolo che era il corpo del povero Zak –Max…- lo chiamò il suo capo con tutta l’autorità che possedeva. Il ragazzo dalle iridi smeraldo si presentò dinnanzi a colui che lo aveva appena nominato. Apparve dal nulla e per un attimo fece trasalire Seto poiché preso alla sprovvista da quella nuova entrata in scena.

 

-Il sangue d’unicorno fa miracoli…- se fosse stato solo quello -… non è forse la risposta a ciò che stavate per chiedermi?!- s’inchinò cordialmente al bruno dagli occhi di ghiaccio e poi si rialzò –Mi avete chiamato?- fece sogghignando.

 

-Ho cambiato idea… tu mi sarai più utile di quel pazzo di James.- concluse il capo congedando Maz.

 

-Come desidera…- svanì. Com’era entrato così uscì.

 

-Utile… ma non abbastanza per il gran finale.- anche il ragazzo dalle iridi di ghiaccio si lasciò trascinare da un leggero sogghigno –Credo di aver piazzato bene le mie pedine, vero Yami?!- il bruno si voltò verso la parte più scura della stanza, dove su un tappeto persino dai colori del fuoco torreggiava un grande divano stile Ottocentesco. Yami era proprio li, semi sdraiato sul prezioso tessuto importato dalla Francia. La gamba destra piegata con la suola degli anfibi sul divano e quella sinistra che scendeva ciondoloni fuori dalla struttura per sfiorare il tappeto. Indossava dei nuovi abiti che gli aveva procurato il capo. I pantaloni di pelle con riflessi indaco, abbinati ad una camicia di seta bianca leggermente trasparente, almeno traspariva abbastanza per far vedere una strana macchia nera sull’addome del ragazzo. Un mantello dello stesso tessuto dei pantaloni era sostenuto sulle sue spalle grazie ad una piccola catena che univa i due lembi di tessuto posati alle due rispettive spalle. Quando venne chiamato alzò la schiena dai cuscini del divano mettendosi a sedere (sempre con la posizione precedente) e posando un braccio sulla gamba piegata.

 

-Certamente…- disse sogghignando. Quella sua espressione poteva far notare i suoi due canini innaturalmente lunghi e i denti leggermente più sfinati (e più taglienti) –Non potevate comporre una scacchiera migliore.- parlavano come se stessero giocando a scacchi, solo che quello non era un gioco… almeno per Blacky

 

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Ita rb- Hola ragazzi!! Sono tornata!!! Vacanze finite e internet riallacciato! (Si, c’era stato un problema della linea ç_________________ç ndIta rb)(-________- ndtutti) Purtroppo per voi adesso dovrete ricominciare a subire i miei scleramenti sul mondo degli’anime e manga!! ^__________________________^ (-___- ma chi ti ha detto che continueranno a seguire sta ciofeca?! ndSeto)(taci!!! >__< Ricominci a lavorare e gia ricominci a usare quella bocca a sproposito?! >__< ndIta rb)(è__é*** come ti permetti???? ndSeto)(mi permetto perché sono io, CARISSIMO… che ti pago per girare questa ‘ciofeca’!! Vedi di recitare al max delle forze claro???  Altrimenti ti licenzio e ti faccio rimpiazzare da Scimon! è__é**** ndIta rb)(O_______________O da chi???????????????? ndSeto)(capito bene dolcezza… capito bene… V__V ndIta rb)(è__é ndSeto). Ringrazio tutti per aver avuto pazienza che ritornassi dalle vacanze, ma soprattutto:

 

Death Angel, grazie per aver continuato a seguire la mia ficcy… spero che questo cappy ti piacerà! Anche se sinceramente a me è dispiaciuto un mondo per Yugi! Ç__ç (ma 6 fusa?? Prima mi fai morire e poi ti dispiace?? O__o ndYugi) Vabbè, alla prossima vero?! Bye ^^

 

=Hermione=, ho ricevuto anche la tua email! Come gia ti avevo detto sono felicissima che ti  piaccia la mia storia, e spero che continuerai a seguirla… vero?! *____* Fammi sapere se ti piace il cappy ok! Bye ^^

 

 

 

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Capitolo 17
*** The moon parte prima ***


Oggi è una notte perfetta…

Oggi è una notte perfetta…

Il celo è illuminato da tante piccole fiaccole che rimarranno accese fino allo spuntare del sole.

I riflessi argentei della luna illuminano il tuo viso mentre corri a perdifiato per i corridoi del mio castello.

La tua pelle prende quelle sfumature sovrannaturali che non molti riescono a cogliere…

Non sei più immortale come me,

come pensi di potermi uccidere chère?!

Quasi mi fai ridere…

Trovo la tua insistenza alquanto inutile, ma commuovente, sai?!

Mi domando…

Come potrei distruggere la tua voglia di vivere? Spero di trovare presto il modo! Altrimenti non potrò più tenerti qui con me…

I tuoi occhi brillano mentre si colorano di quel colore che tanto odi, e brillano di rabbia… e di vendetta.

Mi duole il cuore a sapere che provi questo nei miei confronti…

Ma sai…

Io mi divertirò comunque quando verrai spazzata via!

 

“The moon

 

14 settembre ore 7:00 p.m.,

correva, correva senza sosta… stranamente sembrava tutto così diverso da quando aveva lasciato il castello. Sapeva che si trattava di una magia ben operata da Seto… ma non immaginava che volesse rimandare di così tanto ‘il Gran Finale’. E poi Blacky non faceva che chiederselo… “Cos’è il Gran Finale??” Sapeva solo che Yami era in pericolo, e si stava sbrigando per arrivare in tempo. Non voleva vederlo schiacciato al suolo come il suo più grande amore. Zak… oh si, lui avrebbe avuto al sua vendetta! Come pure Yugi.Che modo orribile era quello di Seto. Voleva ucciderla… e allora sarebbe bastato prenderla e decapitarla! Invece no! La stava distruggendo emotivamente… l’unica cosa che la portava avanti era un’irrefrenabile desiderio di vendetta.

Sentiva scorrere dentro di lei un sentimento amaro che le attanagliava le viscere,  lo sentiva camminare come se fosse vivo dentro le sue vane e pulsasse dentro di lei come il suo sangue. Ma era il suo sangue quello che pulsava e si muoveva viscido e a rilento nelle sue vene. Poteva scorgerne ogni movimento. Strano… davvero molto strano.

 

Oggi è una notte perfetta…

Il celo è illuminato da tante piccole fiaccole che rimarranno accese fino allo spuntare del sole.

I riflessi argentei della luna illuminano il tuo viso mentre corri a perdifiato per i corridoi del mio castello.

La tua pelle prende quelle sfumature sovrannaturali che non molti riescono a cogliere…

Non sei più immortale come me,

come pensi di potermi uccidere chère?!

Quasi mi fai ridere…

Trovo la tua insistenza alquanto inutile, ma commuovente, sai?!

Mi domando…

Come potrei distruggere la tua voglia di vivere? Spero di trovare presto il modo! Altrimenti non potrò più tenerti qui con me…

I tuoi occhi brillano mentre si colorano di quel colore che tanto odi, e brillano di rabbia… e di vendetta.

Mi duole il cuore a sapere che provi questo nei miei confronti…

Ma sai…

Io mi divertirò comunque quando verrai spazzata via!

 

Sentiva come se le girasse la testa ed iniziò a vedere tutto sfocato, ovviamente si stava…

Trasformando.

________________________________________________________________________________

 

14 settembre ore 7:00 p.m.,

Seto si alzò dal suo trono per avvicinarsi alla poltrona accanto al divano dov’era sdraiato Yami

 

-Dimmi… secondo te James morirà secondo i miei piani o tenterà di stravolgerli come sua consuetudine?!- domandò il ragazzo dalle iridi di ghiaccio sedendosi pesantemente sul magnifico tessuto francese della poltrona.

 

-Io credo che rispetterà gli ordini. Non credo che tenterà di morire in modo peggiore…- disse Yami poggiandosi un braccio sugli occhi chiusi.

 

-Dici?!- fece il moretto in tono incerto –Sai, quello stupido crede di poter prendere il potere… lo crede anche Max, ma lui è un’altra storia. Mi piacerebbe tenerlo invita…- sospirò –James ha troppi sogni adolescenziali… evidentemente il suo cervello ha smesso di evolversi quando è diventato uno dei nostri… mah, chi lo sa! Resta il fatto che insegue sogni come se fossero farfalle e questo non sta affatto bene! Adesso con questa mania del sangue d’unicorno.. non sa che se non viene curato e rinnovato può infettarsi provocando le pene più atroci! Quando si sentirà dilaniare la carne del ventre come fosse ingurgitata da un mostro capirà i suoi sbagli credo…-

 

-E Max?!- domandò Yami –Cos’è che lo differenzia? Anche lui si è tatuato quel simbolo sull’addome!- poi si tolse di scatto il braccio dagli occhi e si alzò a sedere –E io?! Io che fine farò?!- si aprì di scatto la camicia mostrando al suo interlocutore il tatuaggio nero ben delineato sotto la sua pelle… fremeva e pulsava come se fosse un nuovo centro vitale… come se rimpiazzasse il cuore pompando in tutto l’essere demoniaco quello scuro sangue che s’intravedeva nel leggero abbombamento delle linee del tatuaggio –Mi farai morire come James?-

 

-Oh no caro mio… tu sei il mio Gran Finale! Non morirei! Non voglio che ti faccia del male o rimarremmo solamente in due nel mio palazzo!- si portò alle labbra un calice di cristallo contenente del denso liquido cremisi

 

-Gia… capo di una congrega inesistente…- Yami fece per rimettersi sdraiato ma venne fermato dal ragazzo dalle iridi di ghiaccio

 

-Vuoi?!- gli porse il calice –Infondo è il tuo… avrai pur il diritto di assaggiare quella che era la tua vita.- gia, quella che era. E Yami lo sapeva bene. Adesso dentro di lui scorreva una linfa della stesse densità del sangue che aveva in precedenza, ma non era più vivo

 

-Non ti preoccupare, attendo il mio prossimo banchetto. Dovrebbe arrivare tra poco no?!- rise mettendosi a guardare il soffitto dipinto di quell’immensa stanza.

 

-Gai…- assentì Seto sorseggiando dal calice di cristallo.

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14 settembre ore 7:05 p.m.,

nei corridoi si sentiva solamente il fischi del vento gelido che entrava da ogni insenatura mal murata di quelle pareti di pietra. Il passo cominciò a rallentare, l’aria si faceva sempre più pesante contro il suo petto e si sentiva morire mentre il battito accelerato risuonava nelle sue orecchie come un tamburo. Si fermò appoggiandosi con le spalle al muro posandoci poi anche la testa… si sentiva esausta, come se tutto il peso della sua fuga le fosse improvvisamente crollato addosso. Fuggiva da troppo tempo ormai!

Dei passi la destarono dai suoi pensieri facendola sobbalzare. Era lui, un altro dei tanti disposti a morire per Seto

 

-James!- ringhiò la ragazza tentando di mettersi in posizione difensiva. I denti candidi del ragazzo dal viso d’angelo erano messi in mostra a causa della forte e agghiacciante risata che scaturiva dalle sue labbra. Rideva… di cosa?! Della sua futura sconfitta?! Blacky ne era certa… non poteva finire così! No, assolutamente! –Vattene… altrimenti…-

 

-Altrimenti cosa?!- sghignazzò alle sue spalle. I movimenti erano troppo rapidi per Blacky, troppo. Così se lo ritrovò alle sue spalle. Blacky sentiva le dita gelide di James passargli intorno alla scollatura della maglietta per poi finire sul suo collo –Cosa…?!- si stava preparando per morderla, e quando le spostò i capelli dalla spalla lei lo afferrò per il polso rigirandoglielo dietro la schiena finché non sentì le ossa spezzarsi tra le sue mani. James urlò, o meglio, ringhiò furibondo mentre le sue labbra si contorcevano dal dolore mettendo in vista le fameliche zanne. Oramai le iridi del ragazzo non erano più di quello splendido celeste angelico, ma rosse. In un attimo un rosso sangue si era ignettato nelle più piccole scannellature dei suoi occhi fino a tingerglielo quasi completamente. L’angelo era tornato ad avere gli occhi di un demone!

 

-Altrimenti ti uccido con le mie mani!-

________________________________________________________________________________

 

14 settembre ore 7:10 p.m.,

demone contro demone, due esseri dannati che si affrontano per ideali opposti. Cosa voleva veramente quel bastardo di James? Niente risposte… solo il terribile suono del suo ultimo respiro. Cadde interra con la testa semi staccata dal collo laddove la carne era stata trinciata e l’arteria recisa mentre flottava di un rosso porpora veramente intenso. L’aria che aveva avuto nei polmoni riusciva dalla trachea nel suo ultimo respiro.

Morte.

Sangue.

E ancora…

Pazzia.

________________________________________________________________________________

 

14 settembre ore 7:10 p.m.,

nella sala regnava l’assoluto silenzio, improvvisamente una risata ruppe quel momento di tranquillità. Fredda e tagliente come non mai… ecco come squillava tra le mura di pietra.

 

-Quanto poco può durare una vita… umana o inumana che sia.- il suo sguardo era perso mentre il bicchiere gli cadeva di mano finendo in frantumi sul pavimento. Sangue… era stato versato di nuovo, ancora una volta… per quanto ancora doveva assistere a quello spreco?! –Ah… Yami. Promettimi di non finire come quello stolto. Mi sarai utile.- sospirò allungando le gambe scompostamente.

 

-Non perirò, stanne certo…- disse il novizio –Ma ricorda che ti sono devoto per il potere che mi concedi.- anche questa volta Seto sospirò. Si alzò dalla poltrona dirigendosi verso il divano. Quando i loro nasi si sfiorarono il capo disse, come se si trattasse di un gran segreto:

 

-Tranquillo… non permetterò la tua sconfitta.-

________________________________________________________________________________

 

14 settembre ore 7: 22 p.m.,

i corridoi si schiudevano dietro il suo sguardo inespressivo. La vista era differente a causa della mutazione… e tutto apparita terribilmente più chiaro.

Un’aura oscura fluttuava nell’aria e proveniva da una porta chiusa, Blacky non l’avrebbe aperta. Sapeva che quella non era dell’uomo che cercava… e sinceramente ignorava chi fosse il possessore di tanta forza da contrastare anche Seto.

Non avrebbe giocato la sua vita per una partita gia persa in partenza…

E poi?! Una volta trovato? Cosa avrebbe fatto?!

Lo avrebbe ucciso?

Lo avrebbe attaccato alla gola come con James?

Ricordava ancora i fiotti di sangue scuro provenienti dal collo dilaniato dell’angelo caduto… ricordava con eccitazione ogni singolo momenti in cui si era macchiata e abbeverata di quel denso liquido immortale.

Sangue…

Vivrà per secoli, come lei…

E lei si ciberà di quello, e assaggerà la cerne delle sue vittime!

Allora, tutto sommato, non era molto diversa dal capo glaciale che aveva avuto in passato.

Non era molto diversa…

O no?

Si, era diversa, lo era semplicemente perché riusciva a controllarsi. Non era una pazza omicida, non lo era finché la metamorfosi non si azionava, dopodichè la sua furia si scatenava.

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14 settembre ore 7:25 p.m.,

guardava e si divertiva… sarebbe arrivata la sconfitta di Seto.

Lo avrebbe atteso con ansia.

 

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Ita rb- Wella raga! Ho scritto il nuovo capitolo della ficcy. Tranquilli, non ci manca molto alla fine… ma purtroppo per voi devo dirvelo: sto lavorando ad un seguito… come storia a me piace moltissimo visto che a tratti è presa da un casino paranormale che avevo combinato negli ultimi tempi… anzi, ci sono ancora cacciata dentro! ^^’’’’

Spero che la leggerete!!

Comunque

Ringrazio moltissimo =Hermione= per non essersi stancata della mia ficcy! ^^

Mi fa molto piacere leggere le tue recensioni, mi raccomando, fammi sapere se questo cappy ti è piaciuto! ^^

 

  

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Capitolo 18
*** The moon parte seconda... Fine... ***


La pietà è svanita…

Adesso cosa fai?!

Uccidi, ti diverti a veder flottare quel denso liquido tra le tue labbra…

Mordi, strappi, bevi ed uccidi. Che creatura disgustosa che sei…

Quando perdi il nume della ragione muti improvvisamente in un essere tanto schifoso.

Odio quelli come te.

Mantenerti in vita?! Come mi era saltato in mente?

Sei una creatura infida e malvagia, più di me…

Ma forse questo potrò usarlo a mio vantaggio.

Gia, non immagini nemmeno cosa succederà nel gran finale!

Chi morirà prima?

Il tuo corpo o la tua anima?

Vivi come una bestia sotto i raggi di luna piena.

La tua pelle argentea come la luna si trasforma

E diviene oggetto di un’orrenda mutazione.

Sei un mostro…

Ecco cosa sei. Un mostro insulso che vuole sconfiggere un altro mostro.

Mi spiace… perderai.

Sotto i raggi di questa luna… perderai.

 

“The moon

 

14 settembre ore 7:27 p.m.,

delle note calme si alternavano ad alcune più movimentate per formare una composizione tetra e spettrale. Era la composizione adatta al Gran Finale…

I passi di quella creatura si facevano sempre più vicini alla sala disegnata alla battaglia, e così, non ci volle molto a vedere…

Vedere quale fosse la mutazione.

Si trovava sulla porta con lo sguardo stravolto e ignettato di sangue, le sue iridi erano cremisi, come le lacrime che le solcavano le guance e il sangue che le scendeva dalle labbra. La mutazione in qualcosa di veramente strano…

Il corpo non era molto diverso da quello precedente, solo i denti le sporgevano al di fuori delle labbra come quelli di un lupo selvaggio che dopo aver sterminato un intero pollaio è pronto ad aggredire il contadino, le unghie le erano cresciute come degli artigli e i suoi capelli erano più lunghi e mossi, tinti del colore del sangue.

Le note non smettano di volare leggere e sinuose nell’aria pesante che si andava a creare…

Ormai risultava tutto così difficile. Come poteva essere lei quella creatura dallo sguardo folle? Come?  Era inutile domandarselo, non importava. Infondo il suo destino lo aveva gia scelto… sarebbe stato tardi per tornare fin al principio. Non avrebbe mai dovuto far evolvere la sua mente da quando l’aveva trovata… sarebbe stato meglio se non l’avesse protetta e l’avesse lasciata morire sotto i colpi della gente del villaggio. Era divenuta una mutazione pericolosa… e lui ne era innamorato.. O meglio, invaghito.

L’avrebbe fatta diventare una dalle banda… in effetti mancava una donna nel gruppo.

Ma quello era stato l’errore no?!

Se lei fosse morta quel giorno, quando era stata ferita da una forca di un contadino mentre scannava un cane… ah, quella si che sarebbe stata la soluzione. Doveva lasciarla li a farla ammazzare da quel tipo… eppure non aveva voluto. Gli sembrava di sentire i suoi occhi puntati addosso in una supplica silenziosa, e così l’aveva salvata. Aveva ucciso il contadino spezzandogli l’osso del collo e l’aveva portata con se.

Se tutto questo non fosse mai accaduto, forse, non sarebbe mai finito a doversi battere con lei.

Ormai era tardi per tornare indietro e lasciare quella creatura nelle mani del contadino… erano passato secoli.

 

-Bentornata Blacky…- quello non era il suo vero nome, quello le era stato dato quando aveva cominciato a controllarsi e a gestire la sua mutazione. Il moretto glaciale era seduto davanti a un pianoforte e continuava noncurante a suonare la sua melodia. Era uno strumento tanto elegante… nero come la pece e lucidato come l’argenteria. Aveva i tasti d’avorio e rifiniture d’oro nella cassa. Uno strumento davvero prezioso.

Lei non rispondeva. Era ferma sulla soglia ma improvvisamente sgranò gli occhi e si precipitò nella sala di corsa tentando di avventarsi contro l’alta e snella figura del suo ex capo. Venne bloccata… non era la sua coscienza a fermarla, non era stato nulla di particolare a distrarla, semplicemente un ragazzo spuntato fuori dal nulla che si accingeva a bloccare ogni suo movimento con la sola forza del pensiero. Questo ragazzo era seduto su un divano infondo alla sala e i suoi occhi erano serissimi come quelli del suo padrone. Non un vacillamento, niente. Non la riconosceva.

Certo… era diversa…

Era una belva feroce adesso.

Ma anche lui lo era ormai…

Se ne rendeva conto sempre di più. Non era morto, ma sarebbe stato meglio se lo fosse stato. Aveva davanti a se la perfezione pura… un essere dannato, immortale… dalla pelle candida e gli occhi cremisi intenti a fissare un punto indefinito dietro di lei, come se attraversassero il suo intero essere.

 

-Y_yami…- biascicò. Senza cuore, di ghiaccio. Era impassibile come una statua di marmo. Improvvisamente sogghignò rivelando i suoi canini perlacei. Gia, senza dubbio… era stato morso da James ed era divenuto un demone succhiatore di sangue. Blacky non si rendeva nemmeno conto che la sua mutazione andava via, via svanendo. I suoi occhi tornarono blu, i suoi capelli neri e più corti come in precedenza e le sue unghie alla grandezza naturale. Da esse colava ancora il sangue della sua ultima vittima…

Yami lasciò la presa mentale e la ragazza cadde inginocchio portandosi una mano alla gola. Sentiva il sangue e la carne viva nelle sue viscere… aveva voglia di rimettere tutto. Non si trattenne quando un forte senso di nausea le salì fino alla gola.

Yami rise e si alzò dal divano avvicinandosi alla ragazza. Quando fu li la tirò per i capelli buttandola sdraiata sul pavimento e le si mise sopra bloccandole il polso sinistro mentre le scostava di scatto la testa verso la parte opposta. Voleva bere il suo sangue e farla finita… anche se sapeva bene che come Gran Finale era ben poco.

Cosa poteva farci se lei era così debole.

 

-Come mai hai voluto diventare una nemica del padrone?- chiese sogghignando il novizio mentre si avvicinava al collo della sua prossima vittima.

 

-Perché io non sono la serva di nessuno… e pensavo che nemmeno tu ti facessi comandare così a bacchetta caro il mio Yami…- gli rispose delusa ed amareggiata. Il tono lo colpì… ma non avrebbe fatto nulla per contraddire Seto, non poteva. A malincuore si avvicinò al collo candido della ragazza ma lei si scanzò bruscamente invertendo le posizioni e mettendo sotto di se il ragazzo che la fissava con sguardo attonito –il Gran Finale… Seto, come mai credevi che non avrei risposto agli attacchi di questo ragazzo?-

 

-Ma lui non ha ancora attaccato.- ribattè il moretto con una sonora risata mentre proseguiva a suonare la sua melodia.

 

-Cos…- non finì nemmeno la parola che era finita con le spalle al muro dalla parte opposta dalle stanza. Yami le bloccava i polsi al disopra della testa con una sola mano, mantre con l’altra stava per darle un pugno allo stomaco –Che_velocità…- disse dopo aver incassato il colpo.

 

-Non potresti batterlo senza la tua mutazione… anzi, nemmeno con essa ci riusciresti.- batterlo… ucciderlo? No, Blacky non voleva. Non ci sarebbe riuscita. Non l’avrebbe fatto. Non voleva farlo.

E si ritrovava di nuovo con le iridi colorate del rosso più intenso a piangere lacrime di sangue.

Il sangue…

Tutto questo la stava nauseando.

  

Adesso cosa fai?!

Uccidi, ti diverti a veder flottare quel denso liquido tra le tue labbra…

Mordi, strappi, bevi ed uccidi. Che creatura disgustosa che sei…

Quando perdi il nume della ragione muti improvvisamente in un essere tanto schifoso.

Odio quelli come te.

Mantenerti in vita?! Come mi era saltato in mente?

Sei una creatura infida e malvagia, più di me…

Ma forse questo potrò usarlo a mio vantaggio.

Gia, non immagini nemmeno cosa succederà nel gran finale!

Chi morirà prima?

Il tuo corpo o la tua anima?

Vivi come una bestia sotto i raggi di luna piena.

La tua pelle argentea come la luna si trasforma

E diviene oggetto di un’orrenda mutazione.

Sei un mostro…

Ecco cosa sei. Un mostro insulso che vuole sconfiggere un altro mostro.

Mi spiace… perderai.

Sotto i raggi di questa luna… perderai.

 

-NOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!- i denti del ragazzo le penetrarono nella carne fino ad incontrare la vena prestabilita… si stava cibando di lei. Ma cos’era quel sentimento che l’erodeva dentro? Era come se il sangue che gli flottava in bocca scottasse. Realmente non era così, ma inconsciamente si. Non voleva bere quel sangue eppure lo stava facendo. Lo sentova scendere lento nella sua trachea e curiosamente provava un intenso dolore al centro del petto. Cos’era? Si staccò con le lacrime agli occhi.

 

-L’hai uccisa?- domandò il moretto continuando a suonare. Il ragazzo più giovane fece cenno di si con la testa –Bene…- si voltò cessando quella melodia e fissò un po’ dispiaciuto il corpo inanimato della ragazza. Si trovava rannicchiato sul pavimento accanto al muoro dietro di lui. Yami era in piedi e si asciugava le duel lacrime solitarie che gli solcavano il volto sotto lo sguardo divertito di quegl’occhi glaciali –Benissimo.- soggiunse riprendendo a suonare un’altra melodia. L’ultima sinfonia scritta da BeethovenVieni…- disse al novizio. Questo si avvicinò titubante –Sai… quella ragazza che hai appena ucciso...-

 

-Mh…-

 

-Lei poteva riattaccare.- disse sogghignando continuando a suonare.

 

-Cosa? Perché… allora perché?- balbettò il più giovane.

 

-Perché ti amava.- Yami non rispose, sgranò solamente le sue iridi cremisi ed attese il seguito –Ti ricordi qualcosa della tua vita mortale che ti abbiamo strappato?! No vero?! Beh… voglio farti un piccolo dispetto. Ti dirò la verità…- silenzio, solo le note della sinfonia riempivano la grande stanza –L’avevi salvata da quello sciocco di Brent, poi avevi sfidato i miei seguaci… per lei, e poi me. Avevi messo a dura prova la mia pazienza fingendoti lei sotto incantesimo. Ormai… quello che provavate l’uno per l’altra è svanito no?! L’hai uccisa… si è fatta uccide per non ucciderti a sua volta.-

 

Cos’era quel sentimento che sentiva crescere dentro? C’era qualcosa di tremendamente pesante nel suo stomaco… un nodo gli proibiva di deglutire e sentiva del dolore salirgli fino alla gola. E quel pizzicore cos’era? Lo sentiva salire lungo il naso e fino agli occhi… la sua vista andava appannandosi con le lacrime dei dannati. Rosso. Piangeva… piangeva sangue… di chi era quel sangue?! Della persona a cui aveva deciso di donare la sua vita sfidando un covo di demoni? Si, a lei appartenevano quelle lacrime. Digrignò i denti con un piccolo lamento…

 

-Adesso non piangere Yami… è passato. Tu non sei più un umano.- continuava a suonare quella melodia. Le lunghe e affusolate dita che i muovevano sulla tastiera d’avorio lo innervosivano mettendo a dura prova la sua pazienza…

 

Poteva morire il suo capo?! Nessuno ovi era riuscito… ma il moretto buttò la testa indietro mentre continuava a suonare quelle note.

Un invito…

 

-Fallo…-

 

Un sussurrò. Una lacrima rossa che scendeva dal suo occhio di ghiaccio e gli colava lungo la tempia…

 

Fallo…

Uccidi un corpo ed una mente dannata.

Uccidi il mio spirito maledetto da un sentimento che non potrò mai provare…

Uccidimi.

Fallo…

Tronca così l’esistenza di un mostro orgoglioso che ha voluto la morte di chi

Gli aveva smosso qualcosa nel petto immobile.

Uccidi la maledetta creatura che ha strappato una mutazione al suo destino…

Uccidi.

Fallo.

Perché ormai il rimpianto è troppo forte.

 

E le labbra premettero sul suo collo facendolo trasalire e sbagliare nota. Poi ricominciò a suonare…

Tra quelle labbra e quei denti famelici moriva

La sua esistenza finiva…

Sarebbe perito.

Sarebbe finito.

Tutto…

Tutto sarebbe finito.

 

I denti premettero contro la sua carne fino a lacerarla nel punto giusto. Sangue rosso? Com’era? Lo mandava giù senza sapere bene cosa stava facendo. Era il sangue di un demone come lui… un demone con il cuore fermo che voleva ricominciare a pulsare. Un demone senza più sangue ma con la sola e disgustosa linfa che lo teneva in vita.

 

Le dita del moretto smetterono di muoversi sulla tastiera e si lasciò andare ad un gemito leggero mentre il suo ultimo filo di vita  lo abbandonava.

 

Quegli occhi dolci e languidi mi fissavano pieni di dolore. Aveva tra le mani un povero essere del quale aveva tentato di cibarsi. Poi udii un rumore sordo, simile alla corteccia di un albero che viene stroncata di scatto…

Qualcuno l’aveva uccisa?

Aveva reciso una vita gia morta?

No… respirava…

Respirava ancora e il suo cuore batteva forte mentre il sangue le usciva dalla schiena.

Era stato un umano ad attentare alla sua vita dannata.

Aveva piantato il suo forcone nella schiene da quell’essere per proteggere il suo cane. Ma quello era gia morto.

E ben presto anche quel contadino bastardo che si diverte a schernire una povera creatura della notte perirà.

Lento mi avvicinai dietro di lui. Il suo collo era invitante da addentare, ma preferii non nutrirmi di un così schifoso verme…

Crack…

Sentii il suo collo rompersi come un fuscello sotto la pressione disumana della mie dita. E così, avevo fatto un atto caritatevole…

Il mio primo atto verso un mostro come me.

Era semisvenuta… decisi di portarla con me fino al castello. E li pian piano l’avrei abituata a controllare la sua mutazione.

Si, da quando l’avevo vistala prima volta non pensavo che a lei…

I suoi lunghi capelli rossi e mossi divennero neri e più corti. Le sue iridi diaboliche divennero più calme e più languide… blu, come l’oceano.

Blacky… questo sarebbe statoli suo nome.

La mia creatura…

L’amore (?) della mia vita.

Non lo sapevo nemmeno io. Sapevo solo che provavo verso quell’essere uno strano sentimento.

E ora io sono stato il suo carnefice. E’ morta indirettamente per mano mia…

Ma non dimenticherò mai i suoi splendidi occhi rossi e la sua natura diabolica, così come ricorderò sempre la sua vera forma… quella umana dagli occhi blu.

Lei è stata il mio amore, e la mia distruzione...

La mia follia.

Addio Blacky.   

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Ita rb- Beh… è finita… adesso dovrete leggere il seguito. Vero!!!!!!! >_______< Ci conto!!

Il seguito mi è venuto in mente ispirandomi un po’ ad una cosa che mi sta succedendo.

Mi raccomando… il nel seguito ci saranno anche dei colpi di scena. Lo metterò come un’altra fanfiction semplicemente per il fatto che è a molti anni di distanza da questa storia (facciamo finta che questa storia che ho finito adesso sia distanziata da circa quindici anni dalla prossima) Beh… mi raccomando, fatemi sapere se vi piace il finale! ^^

A me dispiace molto che sia finita ç___________________________ç mi ci era affezionata… bhe… cercherò di affezionarmi anche alla prossima visto che… (SPOILER!!! ZITTA!!!! è__é ndSeto)(ehehehehehehe…. ^^’’’’’’’’’ ndIta rb) … vabbè, lo vedrete! ^__-

 

Ringrazio:

 

Death Angel, non vedo l’ora di leggere il seguito delle cronache della mitica Syria… *________* Comunque… ti ringrazio molto per la recensione, e figurato… non importa se non avevi recensito quello precedente! ^^ Mi raccomando però… leggi anche il sequel di dark Rain ok… ^_________________________________________^ (era una minaccia?! O__o ndSeto) (V/////V ndIt arb)(non so se fai più ridereo più piangere… -__- ndSeto)(è__é***************************************************** ndIta rb)(ehm… a me fa più paura sinceramente… ^^’’’’ ndYugi)( ^^ Grazie Cugino carissimo!! ^________________^ ndIta rb)(-____________- ndtutti)

 

=Hermione=, certo che farò un seguito e… (SPOILER: Yami ci sarà… e poi anche qualcun altro… ai com’è,i colpi di scena…………… ^O^ ndIta rb) … e poi sono felicissima che hai seguito fino alla fine Dark rain… *_______________________* te e Death Angel siete ormai le mie fedeli recensitici… ^___________^ Comunque… ti ringrazio anche della recensione su “I’m with you” sono superfelice di essere riuscita a farti piacere anche una storia yaoi ^_____________________________________^ (mo si monta… >__> ndYami)(-__- gia… ndSeto)(nuuuuuu… cattivi ç_______ç ndIta rb) fammi sapere che ne pensi del finale ok?! *__* ( ßsbrilli sbrilli) Ciao!

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