Delena story

di MaryFusco
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La tristezza del silenzio ***
Capitolo 2: *** L'attrazione per il proibito ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3- Il patto con il diavolo. ***



Capitolo 1
*** La tristezza del silenzio ***


Era sera e pioveva fuori dal pensionato della famiglia Salvatore. Elena e Stefan erano seduti nell’ampio salone della dimora, vicini al fuoco, cercando di capire perché la vita avesse portato via anche quel pezzo fondamentale della vita di Elena, Jeremy. Lei fissava il fuoco, lui la teneva stretta. Erano momenti di profonda tristezza per Elena, la piccola, ma forte ragazza alla quale erano stati strappati via i genitori, e ora anche il fratello piccolo. Tutto era silenzioso, si poteva sentire solo il rumore della pioggia che si scontrava contro gli alberi, e il rumore del fuoco. Elena distolse per un momento il suo sguardo triste e pieno di lacrime dal fuoco, fissò Stefan e gli disse: “ Perché mi sta accadendo tutto questo? Perché devo soffrire, devo riprendermi, devo continuare la mia vita per poi soffrire di nuovo? Ora ho solo te, Bonnie, Caroline e zia Jenna. Ho paura di poter perdere anche voi, e non so se riuscirei a riprendermi ancora una volta!” . Stefan la fissò, le passò una mano tra i capelli e accennando un timido sorriso le rispose: “ Ci sono io al tuo fianco, non ti lascerò mai sola e non permetterò mai a nessuno di fare del male a te e alle persone alle quali tieni. Non voglio vederti mai più così. Sei troppo bella per piangere”. Elena lo guardò, gli sorrise e continuò a fissare il fuoco. I due rimasero così per molto tempo, nella stessa posizione, senza parlare, né muoversi, fin quando inseguito ad un fulmine, tutta l’illuminazione del pensionato saltò e un colpo fortissimo di vento riuscì a spegnere il fuoco. Erano rimasti al buio, per Elena la situazione non cambiava, era sempre ferma lì e non chiese nemmeno di riaccendere le luci. Stefan si alzò, voleva capire cosa fosse successo, e disse ad Elena che sarebbe tornato dopo pochi minuti perché doveva far ritornare la luce, e così Elena, che continuava a non parlare, fece solo un cenno con il capo per fargli capire che era d’accordo. Stefan si allontanò, ma dopo un attimo Elena sentì accanto a sè di nuovo una figura della quale poteva fidarsi. Elena poggiò il capo sulla sua spalla, ma le sembrò strano che Stefan fosse ritornato senza aver riacceso le luci, ma contemporaneamente pensò che probabilmente non voleva lasciarla da sola nemmeno per qualche minuto, così con quell’idea si addormentò. Erano passati solo pochi minuti da quando Elena si era addormentata, ma fu subito svegliata da alcuni rumori provenienti da un’altra stanza del pensionato, così si alzò di colpo e si precipitò per vedere cosa stava accadendo e subito vide Stefan lottare con un ragazzo che non aveva mai visto. Il ragazzo era alto, magro, con dei magnifici capelli neri, vestito con dei jeans, una polo e degli stivali neri, ma la cosa che colpì immediatamente Elena furono i suoi occhi, terribilmente azzurri, ma che racchiudevano tanta tristezza e solitudine, occhi nei quali Elena si riconosceva perfettamente. I due ragazzi si interruppero con l’arrivo di Elena, mentre il ragazzo sconosciuto cominciò a fissare con aria stupita l’ospite. Stefan capì che doveva spiegare l’accaduto a lei così le disse: “ Elena, lui è mio fratello…Damon…è stato lui a far saltare la luce e a spegnere il fuoco.” Damon sorrise maliziosamente e rivolgendosi ad Elena disse: “ Modestamente è una cosa che so fare molto bene, quando voglio infastidire qualcuno. Comunque…Elena… è un piacere conoscerti, ho sentito molto parlare di te, e ovviamente la cosa che posso riscontrare in maniera immediata è che sei davvero bellissima.” Appena terminata questa frase Stefan, infastidito dal suo comportamento, cominciò di nuovo a battersi, ma dovette ascoltare una solenne verità “Ah, Stefan, Stefan, come posso farti capire che con me non potrai mai vincere? Sono anni che ti nutri di animali, insetti, e tutto quello che prevede la natura, quindi…Mi dispiacerebbe farti del male” disse Damon soddisfatto e aggiunse : “ ora vado, ho altre prede da cacciare, ma sappi che quando voglio ritornerò e prenderò tutto quello che ora è tuo” indicando con lo sguardo una confusa Elena. Dopo quella frase Damon sparì e Stefan ed Elena rimasero di nuovo soli, molto sconcertati e un po’ impauriti dalle ultime parole pronunciate da Damon.

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Capitolo 2
*** L'attrazione per il proibito ***


I raggi del sole provenienti dalla finestra illuminavano il piccolo volto di Elena, che come una bambina dormiva sicura tra le braccia di Stefan. Ad un tratto la coppia fu svegliata dal suono assillante della sveglia. Erano le 7 e 30 del mattino ed Elena doveva andare al college. Appena si accorse dell’orario scese dal letto e si diresse verso la cucina per preparare un buon caffè al suo amato Stefan che tranquillo continuava a dormire. Arrivata in cucina sentì degli strani rumori, ma non vi badò molto perché pensava che Stefan si fosse svegliato. Una volta preparato il caffè decise di salire in camera per portarglielo, ma appena si girò si scontrò contro qualcuno che la turbava notevolmente senza che vi fosse una vera e propria ragione. Elena rimase immobile per qualche istante perdendosi in quei meravigliosi occhi azzurri e cercando di trattenere la fortissima voglia di baciare quelle labbra perfette. Ad un trattò realizzò che stava fissando Damon, il fratello di Stefan e che non poteva provare tutta quell’attrazione per lui. Molto adirata perché si sentiva colpevole di ciò, gli disse: “ Non mi sembra un modo corretto di entrare in casa e nella vita di qualcuno il tuo!” . Damon sorrise perché molto compiaciuto del fatto che Elena si stesse innervosendo a causa sua e le disse: “ Oh Elena, andiamo…non dirmi che ti spiace avere un buongiorno del genere… Penso che in questo momento molte donne vorrebbero essere al tuo posto, ma non tutte hanno questo privilegio!”. Elena molto intimidita continuò a mostrarsi arrabbiata e disse: “ Senti Damon, non so perché hai litigato con tuo fratello, ma il problema è vostro e io vorrei rimanerne fuori. E poi ti ripeto che i tuoi modi non mi piacciono affatto dato che per me non ci si dovrebbe intrufolare così in casa di altre persone!”. Damon la fissò e un po’ infastidito le rispose : “Cara Elena, forse non sei a conoscenza che questo pensionato appartiene alla famiglia Salvatore da diverso tempo e l’ultima volta che ho controllato il mio cognome era proprio Salvatore, quindi non dovrei essere considerato un ospite a casa mia” , Elena imbarazzata da quella risposta lo fissò e gli disse: “Touché Damon, questa sarà anche casa tua, ma non puoi spuntare fuori dal nulla” lui la fissò per un istante e mentre gli si avvicinò ad un orecchio sussurrando le disse: “ E perché mai? Ti turbo forse? Su Elena… io ti capisco… adesso ti senti combattuta perché stai provando attrazione per il fratello del tuo fidanzato…è legittimo!”. Elena stanca di questa conversazione estremamente imbarazzante gli diede uno schiaffo con tutta la sua forza e si diresse verso la sua camera dove, ignaro di tutto, Stefan continuava a dormire. Tornata in camera Elena voleva far finta di niente perché non voleva ammettere a Stefan e a se stessa che aveva provato attrazione per Damon. Così svegliò dolcemente Stefan offrendogli una tazza di caffè, lui la guardò con i suoi splendidi occhi verdi, le sorrise e le disse : “Buongiorno amore!”, lei ancora un po’ turbata accennò un sorriso e gli disse : “Buongiorno Stefan, spero che il caffè sia di tuo gradimento” e ripensando a quello che era successo solo qualche minuto prima Elena rabbrividì. Stefan aveva notato qualcosa di diverso in Elena quella mattina e le disse: “ Sei ancora turbata per ieri sera? Non preoccuparti sono sicuro che non rivedremo mio fratello per molto, lui è fatto così entra con dei colpi di scena e poi sparisce” . Elena voleva che fosse così, ma in cuor suo sapeva che sarebbero sorti molti problemi e che Damon sarebbe ricomparso il prima possibile, ma per non far capire niente a Stefan gli disse: “Certo amore. Chi meglio di te può conoscere tuo fratello? Se fa sempre così, lo farà anche questa volta…Ora però vestiti o faremo tardi a scuola!”. Stefan la guardò e con l’aria un po’ intimidita le disse: “Ti spiace se ci vai da sola, sai avrei un po’ di fame… e quindi…”. Elena si sentì quasi colpevole e gli disse: “ Oh ma certo! Non preoccuparti ci vediamo lì, però…prendo la tua macchina favolosa. Tanto tu sai come venire”. Stefan fece un cenno con il capo per acconsentire, la baciò e si dileguò tra gli alberi. Elena fissò per un momento l’orologio, erano le 8. 30, ed era in ritardo di mezz’ora. Si diede una sistemata veloce ai capelli, già perfettamente lisci, si mise un filo di trucco e si precipitò in macchina. Entrata in macchina si accorse però che c’era di nuovo un ospite indesiderato e molto infastidita gli disse: “Damon, ma insomma… cosa vuoi?”. Damon molto divertito le risposte : “Voglio te… e so che anche tu mi vuoi! Altrimenti non avresti mentito a Stefan stamattina…Cominciamo con le bugie e i segreti?”. Elena rimase sorpresa da quella risposta, ma non voleva farlo notare e con una calma apparente gli risposte : “ Ho mentito a Stefan solo perché non volevo che si preoccupasse, non certo perché provo qualcosa nei tuoi confronti che devo nascondere a Stefan!”. Damon le rispose: “Oh Elena, così mi ferisci…d’accordo se proprio non accetti la mia compagnia troverò qualcosa di meglio da fare. A presto!” scese dalla macchina e sparì tra gli alberi. Elena era molto turbata, non si era mai sentita così imbarazzata, doveva parlarne al più presto con Stefan, lui era l’unico in grado di risolvere il “problema”.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3- Il patto con il diavolo. ***


Elena arrivò a scuola ancora molto turbata e con i brividi che le percorrevano tutta la pelle. Non riusciva a capire perché Damon le facesse quell’effetto, era un estraneo come tanti altri, ma lui le provocava emozioni che non riusciva a comprendere e che non aveva mai provato nei confronti di altre persone. Scese dalla macchina mostrando il suo sorriso perfetto, per far sì che nessuno si accorgesse del suo stato d’animo turbato e andò incontro alle sue migliori amiche di sempre: Caroline e Bonnie, splendide e raggianti come il sole. Le salutò affettuosamente come ogni giorno e si diressero insieme verso l’aula di storia. Erano in ritardo tutte e tre, ma non si preoccupavano mai di fare tardi alle lezioni del signor Saltzman perché lui era molto premuroso e difficilmente rimproverava i suoi alunni. Arrivarono nell’aula e si sedettero in maniera molto silenziosa per non interrompere la lezione, ma Elena notò con grande stupore che il banco di Stefan, il banco adiacente al suo, il banco dal quale si scambiavano occhiate piene di desiderio i primi giorni dell’anno, era vuoto. Elena capì subito che c’era qualcosa che non andava perché quando Stefan andava a caccia non impiegava poco più di dieci o quindici minuti, e da quando era sparito tra gli alberi della foresta vicino al pensionato era passata più di mezz’ora. “Calmati Elena, cosa può essere successo? Avrà avuto dei problemi lungo la strada, ma niente di serio” pensò cercando di mantenere lo sguardo fisso sul professor Saltzman senza sembrare incantata. Decise di mandagli un messaggio per sapere dove fosse, ma al termine della lezione Elena non ricevette risposta. Subito dopo pensò che molto probabilmente Stefan avesse incontrato Damon tra i boschi, e che avessero iniziato a scontrarsi con mosse da vampiri ultracentenari, finendo lo scontro con una qualche battuta pungente di Damon. Ma dentro di sé Elena sentiva che c’era qualcosa che non andava, provava ansia e paura, temeva qualcosa di terribile. Arrivate le quattro di pomeriggio e terminate le lezioni, tra l’ansia della giovane ragazza e un cellulare che squillava senza avere mai risposta, Elena si diresse subito al pensionato. Lasciò la macchina di Stefan al solito posto, e si diresse molto velocemente verso la porta dell’ingresso, suonando il campanello insistentemente, con la speranza che la porta da un momento all’altro si aprisse, mettendo in evidenza il dolce viso di Stefan, ma niente, l’unica cosa che Elena sentiva era il silenzio, e l’unica cosa che vedeva era una porta chiusa. Sapeva che Stefan lasciava sempre una chiave del pensionato sotto lo zerbino ai piedi della porta, e così decise di prenderla e di entrare cercando qualche indizio. “Stefan, Stefan, ci sei? Stefan?” non riusciva a sentire alcun tipo di rumore e decise di andare nella sua camera dove l’aveva lasciato l’ultima volta per cercare qualcosa, che nemmeno sapeva. Aprì la porta e trovò Damon steso sul letto, intento a leggere i diari di Stefan, ma di lui non c’era traccia. “Cosa ci fai qui? E dov ‘è Stefan?” disse Elena molto adirata, “Calma, calma, signorina, probabilmente siamo qui per lo stesso motivo, sai dov’è Stefan?” gli chiese incuriosito, ma Elena molto confusa gli disse: “ Non fare finta di niente Damon, dov’è Stefan? Dimmelo o giuro che faccio di tutto per farti ritornare da dove sei arrivato!”. Damon con un movimento veloce si ritrovò di fronte ad Elena, ad una distanza vicinissima dalle sue labbra e le disse: “ Non permetterti mai più di minacciarmi, Elena. Tu non mi conosci, e non puoi essere convinta che ti stia mentendo! E comunque, davvero non so dov’è mio fratello, e se non lo sai nemmeno tu, forse dovremmo preoccuparci! Sono io quello che lo deve far soffrire, non gli altri!” esclamò accennando un sorriso, ma avendo sempre un’espressione abbastanza preoccupata. “Allora scusami! E che non riesco a capire dove possa essere andato! Questa mattina mi ha detto che sarebbe andato a caccia e che mi avrebbe raggiunto a scuola, ma non si è fatto vedere e al cellulare non risponde. Non so che pensare, aiutami per favore!” chiese Elena a Damon disperata. “Va bene, non mi piace vederti così, preferisco la tua versione arrabbiata, sei sexy quando lo diventi” ed Elena lo fulminò con uno sguardo, ma capendo che aveva bisogno di lui cercò di stare al gioco, anche se non le era molto difficile “Certo Damon, e non sai come sono quando voglio esserlo!” gli disse abbozzando un sorrisetto e poi continuò dicendo: “ Adesso però cerchiamo di trovare Stefan!”. “Attenzione signorina, me ne accorgo quando qualcuno cerca di manipolarmi, quindi non provocarmi!”. Elena uscì dalla camera di Stefan senza dire niente, sapeva che se fosse rimasta lì la situazione sarebbe diventata sempre più imbarazzante, e non poteva pensare a certe cose mentre Stefan era sparito. Damon raggiunse Elena in cucina, e le disse: “Pensavo di andare a cercarlo nel bosco, magari trovo qualcosa o riesco a percepire qualcuno. Che ne dici?” “Certo! Andiamo” esclamò Elena che si affrettò a mettersi la giacca per uscire. “No, no,no tu non vai da nessuna parte, resti qui e prepari una bella torta per il tuo amato, vero Elena?” disse Damon con aria di sfida. “No Damon! Non puoi obbligarmi a rimanere qui, e se non vuoi che venga con te prenderò la macchina e ti raggiungerò lì” disse Elena prendendo le chiavi della macchina dalla tasca e mostrandogliele. “ Va bene, ma spero che non ti capiti niente, ti voglio sana e salva!”, disse Damon ed Elena rispose solamente accennando un breve sorriso.

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