Hier kommt die Sonne di Milli Milk (/viewuser.php?uid=18456)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Feuer frei! {Squalo, Xanxus} ***
Capitolo 2: *** Du hast {Xanxus, Squalo} ***
Capitolo 3: *** Rosenrot {Bianchi/Romeo} ***
Capitolo 4: *** Reise, Reise {Squalo, Yamamoto} ***
Capitolo 5: *** Stirb nicht vor mir {Squalo/Xanxus} ***
Capitolo 6: *** Nebel {Mukuro/Chrome} ***
Capitolo 1 *** Feuer frei! {Squalo, Xanxus} ***
Feuer frei!
Feuer
frei!
Personaggi: Squalo Superbi, Xanxus
La canzone è Feuer
frei! dei Rammstein, che vi
consiglio vivamente di ascoltare.
In più aggiungo il testo
originale e la traduzione della canzone.
Disclaimer:
i personaggi di Katekyo Hitman Reborn
appartengono ad Akira Amano e questa storia non è a scopo di
lucro.
Getadelt wird wer
Schmerzen kennt vom Feuer das die Haut verbrennt
Sei sempre stato il solo, nessuno ha mai capito la tua Ira, nessuno ha
mai voluto capire la tua Ira.
Ti hanno criticato perché ti hanno mentito. Ti hanno
criticato perché sei cattivo. Ti hanno criticato
perché hai voluto aprire il fuoco.
Non hanno mai voluto conoscere il dolore che ti ha acceso quel fuoco.
Quel fuoco che ti ha bruciato vivo. Quel fuoco che ti ha bruciato la
pelle.
Le tue cicatrici
sono scure come la tua anima.
La tua pelle è stata inghiottita dalle fiamme della tua
stessa Ira.
Geadelt ist wer
Schmerzen kennt vom Feuer das in Lust verbrennt
In una sofferenza che ti ha fatto diventare fuoco, cadi a terra, guardi
in alto e ti chiedi per quale motivo le fiamme si perdono nel cielo.
Le membra mi si contorcono mentre cadi in ginocchio. Sei stato vinto
dalle tue stesse fiamme.
Perché non sei stato tu, perché non sei mai stato
tu.
Bruci nelle bugie che ti sono state dette, nella povertà, in
quel sorriso di un padre che non è mai stato il tuo.
Gefährlich ist wer Schmerzen kennt vom Feuer das den Geist
verbrennt
Bäng
bäng
Io la capisco, io ti capisco, io ti ho voluto capire.
Ti guardo
mentre ti lasci andare ad un urlo. Apri il fuoco, spari ancora.
Sei disumano agli occhi di tutti. Sei solo un cattivo che è
bruciato nel suo dolore. Sei un cattivo che è stato
abbattuto dalla giustizia.
Le tue fiamme, dicono, sono un'ingiustizia, un pericolo, una menzogna.
La tua anima vibra come quelle fiamme che deboli si perdono in quel
gelo, un gelo che brucia più delle tue fiamme che continuano
a perdersi nel cielo.
Gefährlich das gebrannte Kind mit Feuer das vom Leben trennt
Sei sempre stato un pericolo, con i tuoi occhi che ti hanno portato via
dalla verità.
Egoisti e bugiardi, ti hanno fatto bruciare vivo. Hanno voluto bruciare
un bambino.
Non ti capiscono e continuano a non volerti capire.
Continui a bruciare perché ormai quel fuoco ti ha preso
tutto quello che avevi.
Egoisti e bugiardi, ancora, perché ti hanno voluto
distruggere. Hanno voluto distruggere un bambino.
Ein heißer
Schrei
Bäng
bäng
Feuer frei!
Urli in quell'involucro di fiamme, in quel mare di sangue.
Bruci ancora d'Ira, bruci in quelle fiamme in cui sei nato e in cui sei
morto, affoghi in quel sangue bollente.
Guardi il cielo, guardi quell'anello, guardi le fiamme che
ti inghiottiscono.
Nemmeno loro ti capiscono, nemmeno loro ti vogliono. Anche loro ti
stanno mentendo, anche loro pensano che tu sia cattivo.
Le fiamme e il sangue ti divorano la pelle, ancora, e
nuove cicatrici si fanno spazio sulla tua pelle già bruciata.
Dein Glück ist nicht mein Glück ist mein
Unglück
Io rimango qui, io ti capisco.
Non voglio ucciderti, non voglio vederti morire tra quelle fiamme.
Non voglio portarti via dalla verità, io capisco le tue
fiamme.
Ho voluto seguirti, sono voluto diventare tutto per te.
Ho voluto perdermi in quelle fiamme, voglio continuare a precipitare
con te nel rosso.
Allora spara ancora, apri il fuoco, perché
questo è quello di cui abbiamo bisogno entrambi.
Bäng bäng
Feuer frei!
Note di una vacca in
cerca di banane:
Orribile. C'ho provato!
Non ho mai scritto una song-fic, ho voluto provarci perché
questa canzone è perfetta
per Xanxus. L'ho rovinata, non è uscito fuori
quello che volevo. Volevo descrivere la battaglia tra Tsunayoshi e
Xanxus, ma alla fine mi sono soffermata su quello che avrebbe potuto
pensare Squalo, su quanto odio avrebbe provato mentre il suo Boss
cadeva a terra. Perché dopotutto è stato lo
stesso Squalo ad ammettere di capire
quanto dolore bruciava in Xanxus, e quanto ancora brucia,
e poi sono malata del rapporto tra Xanxus e Squalo.
Ho aperto questa raccolta dove metterò tutte one-shot (voglio continuare a sbatterci il
grugno) con le canzoni dei Rammstein, che mi ispirano e
che amo.
Forse un po' mi dispiace di aver pubblicato questa storia, forse avrei dovuto passare
più tempo su questa canzone, perché veramente
merita molto e perché davvero sembra descrivere Xanxus.
Ma forse potrei riutilizzarla, un giorno, per creare qualcosa di
migliore.
L'ho scritta di getto e non l'ho nemmeno riguardata per bene, ma questo può non
interessare a nessuno. In ogni caso oggi è il giorno delle novità, perché è
anche la prima volta che scrivo e pubblico senza lasciar stagionare (?).
Il titolo della raccolta l'ho ripreso dal ritornello della mia canzone preferita dei Rammstein, Sonne, su cui farò anche un'altra one-shot (mi sembra giusto 8D).
Ringraziamenti di una
buccia di banana ammaccata:
Ringrazio come sempre tutti coloro che leggono, seguono, preferiscono,
ricordano e chi vorrà recensire, anche in modo negativo,
perché le critiche fanno sempre bene, migliorano. Se ci sono errori segnalatemeli, provvederò a correggerli.
Risponderò ovviamente alle recensioni, se ci saranno, nella
pagina apposita.
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Capitolo 2 *** Du hast {Xanxus, Squalo} ***
Du hast
Du hast
Personaggi: Xanxus, Squalo Superbi
La canzone è Du hast
dei Rammstein, vi
consiglio di ascoltare anche questa.
Ecco il testo
originale e la traduzione della canzone.
Disclaimer:
i personaggi di Katekyo Hitman Reborn
appartengono ad Akira Amano e questa storia non è a scopo di
lucro.
Du
du hast
du hast mich
du hast mich gefragt
Sei lì davanti a me, hai detto che l'hai fatto
per me.
Mi hai guardato con quel sorriso, senza una mano. Hai detto
che hai fatto tutto per me.
Mi hai chiesto se ero felice. Non ti ho risposto, non importa.
du hast mich gefragt,
und ich hab nichts gesagt
Mi hai fatto una promessa assurda. Mi hai sempre detto cose assurde.
Io ti ho insultato, come sempre, ho denigrato le tue promesse, me ne
sono fregato.
Hai sempre fatto di testa tua. Io non ti ho mai chiesto niente.
Willst du bis der Tod
euch scheidet treu ihr sein für alle Tage
Vuoi davvero essermi fedele per sempre? Mi hai fatto delle promesse
assurde.
Vuoi davvero donare la tua vita a me? Continui a dire cose assurde con
il sorriso in volto.
Sembri sicuro di quello che dici. Sei sicuro di voler rovinare la tua
vita
per me?
Guardi un attimo l'orizzonte, gli occhi si perdono lontano. Mi guardi,
di nuovo, ma il tuo sguardo non c'è più,
è lontano.
Willst du bis zum Tod,
der scheide sie lieben auch in schlechten Tagen
Vuoi continuare davvero ad amarmi? Alzi il braccio, non hai la mano, e
dici che l'hai fatto per te.
Ma non l'avevi fatto per me? Non voglio risponderti. Sei assurdo.
Mi guardi, attendi, sorridi. Davvero hai il coraggio di seguirmi per
sempre, fino alla morte? Di nuovo dici che l'hai fatto per me.
Sei incoerente, dici che hai occhi solo per me. Ma dove sono ora i tuoi
occhi?
La tua maschera si muove, mi fai un'altra promessa assurda, frivola,
senza alcun significato: ci credi veramente.
Ma vuoi davvero seguirmi fino alla fine? Ma vuoi davvero perdere la
vita per me? Ma vuoi davvero continuare ad amarmi in eterno?
Non ti ho mai chiesto niente. Non voglio chiederti niente.
Nein
Non vuoi rispondermi. Non me ne frega niente.
Dici che non me ne pentirò, ma continua a non importarmi
nulla.
La canzone di per sé ha un "doppio significato",
se andate nella pagina del testo originale con la traduzione, in fondo
ci sono tutte le spiegazioni, io in questo caso ho usato il
significato letterale.
Note di una
lattaia in fattoria:
Et voilà dopo un solo giorno aggiungo il secondo capitolo di questa
raccolta.
Questa song-fic è ambientata subito dopo che Squalo ha
sconfitto l'Imperatore delle Spade, quando promette a Xanxus di non tagliare più
i capelli fino a quando non sarebbe riuscito a raggiungere il suo
obiettivo, e Xanxus in tutta gli risposta gli dice che è una
promessa idiota. Per il resto credo si capisca da sola.
Diciamo però che ho voluto fare uno Squalo senza volontà
che butta via la sua vita involontariamente
per Xanxus e quest'ultimo, che pur sapendo quello in cui stava andando
incontro Squalo, non dice nulla, perché in effetti sembra
non gliene freghi niente, ma lasciamo libero arbitrio ai pensieri
più nascosti del portatore della Fiamma d'Ira,
perché tutti (o
quasi) sono capaci di mostrarsi insofferenti e
menefreghisti, ma chissà poi cosa celano nel profondo.
Non sono soddisfatta nemmeno di questa, ma posso lasciar perdere (?).
All'inizio avevo pensato di descrivere il tutto da narratore onniscente, scrivendo
dunque i fatti accaduti nel manga, descrivere le emozioni e i pensieri
di entrambi i personaggi, aggiungendo i fatti che sarebbero successi
nel futuro, poi invece mi sono lasciata andare ai pensieri di Xanxus
accorciando la shot e concentrandomi di più sulla canzone. Devo ancora migliorare il mio rapporto con le song-fic.
Amo questa canzone e ho pensato che fosse perfetta per le promesse di
Squalo. Ho lasciato tutto lo spazio a Xanxus, forse sfociando anche
nell'OOC per quanto riguarda i suoi ipotetici pensieri.
Ringraziamenti di una
bestiolina in cerca d'amore:
Ringrazio MaRmOtTeLlA
e Rebychan che hanno
messo la raccolta tra le seguite
e quest'ultima
che ieri sera mi ha fatto notare un mio grandissimo errore di modifica.
Scusa ancora per l'errore e grazie infinitamente, perché se
non me l'avessi detto probabilmente nemmeno me ne sarei accorta.
Ringrazio come sempre tutti coloro che leggono, seguono,
preferiscono,
ricordano e chi vorrà recensire, anche in modo negativo,
perché le critiche fanno sempre bene,
migliorano. Se ci sono errori segnalatemeli,
provvederò a correggerli.
Risponderò ovviamente alle recensioni, se ci saranno, nella
pagina apposita.
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Capitolo 3 *** Rosenrot {Bianchi/Romeo} ***
Rosenrot
Rosenrot
Personaggi: Bianchi,
Romeo
La canzone è Rosenrot
dei Rammstein,
è bellissima e come per le precedenti canzoni, vi consiglio
di ascoltarla.
E qui il testo
originale e la traduzione della canzone.
Disclaimer:
i personaggi di Katekyo Hitman Reborn
appartengono ad Akira Amano e questa storia non è a scopo di
lucro.
Sah ein Mädchen ein Röslein stehen
Blühte dort in
lichten Höhen
Sprach sie ihren
Liebsten an
ob er es ihr steigen
kann
Bianchi e Romeo avevano deciso di andare a fare un picnic
insieme.
Il loro rapporto negli ultimi tempi era pessimo: Romeo non faceva altro
che guardare le altre ragazze e oltretutto nemmeno si prendeva la briga
di nascondere il fatto.
Bianchi era sempre stata una ragazza molto possessiva e dunque gelosa
dei comportamenti del suo ragazzo. In definitiva non facevano altro che
bisticciare per tutto il tempo e così il loro rapporto mano
a mano era andato a declassare.
Bianchi si sentiva sempre meno protetta da Romeo, lo amava e voleva
trovare una soluzione a quel loro problema, eppure lui sembrava non
interessarsi affatto di darle l'affetto di cui la ragazza
aveva bisogno.
Così Bianchi aveva preso la decisione di andare in una delle
bellissime praterie poco fuori dalla città, dietro casa sua,
per stare da soli, senza nessuna ragazza che avrebbe potuto attirare lo
sguardo del suo fidanzato.
Romeo era sempre stato un donnaiolo egoista, ma quando aveva incontrato
Bianchi aveva perso completamente la testa per lei. Quando si erano
messi insieme infatti sembrava che Romeo avesse cambiato le sue solite
abitudini: aveva occhi solo per lei. Però con il tempo la
ragazza aveva iniziato ad essere troppo
appiccicosa, non
lo lasciava un attimo in pace, se solo per sbaglio si voltasse a
guardare da un'altra parte, lei si arrabbiava, si offendeva e iniziava
ad urlare di quanto poco si interessasse a lei.
Romeo dunque aveva perso quel suo grande interesse per la scontrosità
di Bianchi, credeva infatti che fosse una di quelle ragazze che si
sarebbero fatte desiderare anche dopo averle, per così dire,
ottenute.
Invece si era sbagliato di grosso, ma non aveva il coraggio di
lasciarla, al contempo però non aveva potuto fare a meno
di tornare ad essere quello di un tempo.
Sie will es und so ist
es fein
So war es und so wird
es immer sein
Sie will es und so ist
es Brauch
Was sie will bekommt
sie auch
Sin dall'inizio della loro relazione Romeo le aveva donato
tutto quello che la ragazza desiderava, dai sentimenti agli oggetti
preziosi, la viziava e la coccolava portandole dei fiori e
sorprendendola con delle serenate.
Bianchi aveva iniziato al punto di far uscire quel suo lato
così sentimentale
che l'aveva indotta alla possessività. Era vero amore il
suo, la ragazza lo stava ricambiando in tutto e per tutto, donandogli
quell'amore così morboso che lei credeva gli piacesse
ricevere. Anche lei si sbagliava, ma era troppo accecata dal suo amore
per poter anche solo guardare la sofferenza di Romeo.
Non l'avrebbe mai lasciato perché credeva che Romeo avesse
solo bisogno di rimettersi
in riga, perché lei era convinta che lui ancora
l'amasse come il primo giorno. Aveva solo bisogno di stare di
più insieme a lei, da soli, in modo da costringerlo a
guardare solo nella sua direzione, solo i suoi occhi e solo il loro
amore.
Almeno questo era quello che pensava e che voleva la ragazza. Romeo era
tutto ciò che lei voleva e se lo sarebbe tenuto stretto per
sempre.
Tiefe Brunnen muss man
graben
wenn man klares Wasser
will
Rosenrot oh Rosenrot
Tiefe Wasser sind nicht
still
Romeo aveva accettato di fare il picnic dal momento che un
sentimento per lei ancora lo provava. Forse il ragazzo sperava che in
qualche modo avrebbero potuto risolvere la situazione,
perché lui capiva quanto potesse essere brutto per la sua
ragazza non essere considerata, e lui avrebbe voluto davvero avere solo
occhi per lei, ma il suo interesse e la sua libertà gli
gridavano a voce fin troppo forte di lasciarla perdere,
perché lei non era la sua felicità. Il suo cuore
però in una piccola parte batteva ancora per quella che era
stata Bianchi ai tempi del flirt.
Le voleva bene nonostante fosse diventata così eccessivamente
attaccata, sapeva quanto lei gli voleva bene e, seppure fosse sempre
stato un donnaiolo egoista, non poteva lasciar soffrire così
la sua ragazza.
Gli era dunque sembrata un'ottima idea quella di passare una giornata
da soli insieme, in serenità e per poter riuscire forse a
parlare anche di quel problema.
Sapeva a quali rischi andava incontro dal momento in cui avrebbero
iniziato quel discorso,
era cosciente di quanto Bianchi fosse testarda e innamorata,
sapeva quanto sarebbe stato difficile riuscire a trovare un punto
d'incontro, ma tanto valeva provarci.
Der Jüngling
steigt den Berg mit Qual
Die Aussicht ist ihm
sehr egal
Hat das
Röslein nur im Sinn
Bringt es seiner
Liebsten hin
Bianchi aveva preparato con amore il pranzo e l'aveva messo in quella
cesta di vimini che tanto le piaceva. Aveva guardato i panini nel
cestino: tutto ciò era così romantico che non
aveva potuto fare a meno di sorridere solare e saltellare gioiosa
andando a prendere il panno con cui successivamente aveva ricoperto i
panini, nascondendoli alla vista. Sarebbe stata una piacevole sorpresa
per il suo ragazzo.
Romeo era andato a prendere Bianchi in tarda mattinata. Quando l'aveva
vista uscire tutta pimpante dalla sua casa, aveva capito che avrebbe
passato una piacevolissima giornata in sua compagnia. L'aveva baciata
lievemente, donandole un po' di quell'amore che pensava fosse andato
perso, l'aveva presa per mano e insieme poi si erano diretti alla
grande prateria.
Il ragazzo l'aveva guarda più volte durante il tragitto: lei
continuava a sorridere e scuotere il cestino di vimini avanti e
indietro, aveva pensato a quanto quei gesti potessero essere dolci,
forse sarebbe stato più facile di quanto pensasse. Forse, se
fosse riuscito a prenderle le mani e parlarle con il cuore in mano, lei
avrebbe potuto comprendere più facilmente quello che lui
aveva intenzione di dirle. Però, giunse a conclusione, forse
sarebbe stato più difficile trovare il momento adatto.
Sie will es und so ist
es fein
So war es und so wird
es immer sein
Sie will es und so ist
es Brauch
Was sie will bekommt
sie auch
Una volta arrivati, Bianchi aveva preso la coperta a quadri e l'aveva
messa a terra, aveva appoggiato il cestino di vimini e poi si era
seduta, seguita da Romeo.
Si erano guardati per diverso tempo e si erano sorrisi per altrettanto
tempo, poi la ragazza aveva tolto il panno che era posto sul pranzo e
aveva allungato un panino al ragazzo.
-Sei stata così carina a preparare il pranzo- aveva preso il
panino ed era rimasto a guardarlo per qualche secondo: era
così curato che quasi gli dispiaceva dargli un morso. Ma sia
la fame, sia gli occhi di Bianchi, lo avevano indotto a dare un primo
morso e quasi si era commosso per il buon sapore.
-È buonissimo!- Bianchi era felice. Aveva preparato tutto
con tanta cura la sera prima, ed era andata a dormire tardi proprio per
poter fare del suo meglio. Aveva buttato molti ingredienti
perché tanti panini non le erano usciti perfetti come lei
desiderava. Aveva speso tutto il suo tempo e il suo amore per lui, e
quell'esclamazione da lui fatta la fece arrossire e gioire.
-L'ho fatto per te amore mio!- Si era sporta ad abbracciarlo e per poco
a Romeo non gli cadde quel delizioso panino dalle mani. Si era fatto
travolgere dalla sua ragazza e aveva ricambiato il suo caldo abbraccio.
Era bello stare insieme, aveva pensato, per una volta, dopo tanto
tempo, finalmente gli sembrava di aver ritrovato quell'ago che
continuava a nascondersi nel suo infinito cuore.
Ma si sa che gli aghi
pungono.
An seinen Stiefeln
bricht ein Stein
Will nicht mehr am
Felsen sein
Und ein Schrei tut
jedem kund
Beide fallen in den
Grund
Avevano continuato a mangiare, parlando delle
più svariate cose, dal tempo alla scuola di Bianchi, erano
perfino andati a parlare di Hayato, il fratellino di Bianchi, e la
ragazza aveva confidato al suo ragazzo il segreto della bravura di suo
fratello nel suonare il pianoforte. Per un attimo Romeo era rimasto
spiazzato, aveva istintivamente guardato il panino che aveva in mano,
il secondo, e poi aveva guardato Bianchi che, con quel bel sorriso che
non si era ancora tolta dal volto, aveva inclinato la testa ed aveva
poi tirato fuori una scatola di cioccolatini.
-Ho fatto questi per te!- Erano piccoli e a forma di cuore, sembravano
farciti, forse di crema: erano invitanti. Il ragazzo aveva dunque
lasciato da parte quella metà di panino ed aveva preso uno
di quei cioccolatini: già aveva dimenticato cosa la ragazza
gli aveva detto pochi minuti prima.
-Sono bellissimi, come te- Bianchi aveva le guance rosse e aveva
abbassato lo sguardo per l'imbarazzo.
Il ragazzo aveva portato alle labbra il cioccolatino, ma prima che
questo potesse entrare a contatto con le sue papille gustative, la
ragazza gli aveva spostato il braccio e l'aveva baciato, un bacio
leggero, dolce e pieno d'amore: Romeo si era emozionato. La amava
ancora e quella giornata insieme infatti, come aveva previsto,
aveva fatto in modo di ritrovare il suo amore.
Improvvisamente non aveva più coraggio di fare il discorso
riguardo la loro relazione, dopotutto sembrava che i problemi si
fossero risolti da soli, senza bisogno di parole, solo con dei sorrisi,
con degli sguardi, con dei panini e dei cioccolatini fatti con il cuore.
Quando Romeo poi aveva mangiato finalmente il cioccolatino, si sorprese
a fare una smorfia disgustata: il suo gusto era terribile. Quello con
cui era farcito il cioccolatino non era crema, ma allo stesso tempo non
era riuscito a capire quale altro sapore gli potesse ricordare
perché improvvisamente si era sentito soffocare.
-Amore mio, Romeo! Non ti senti bene?- Romeo aveva portato le mani al
collo, stringendo e sperando forse che in quel modo avrebbe potuto
risolvere quella mancanza d'aria.
Bianchi lo guardava preoccupata, si era sporta per guardare meglio gli
occhi del suo ragazzo, ora entrambi aperti, persi nel vuoto, mentre la
sua bocca si spalancava e il fiato spezzato lo faceva mugolare
sofferente.
Sie will es und so ist
es fein
So war es und so wird
es immer sein
Sie will es und so ist
es Brauch
Was sie will bekommt
sie auch
-Ben ti sta a guardare le altre ragazze!- E Romeo
improvvisamente aveva capito tutto. L'aveva guardata negli occhi per
l'ultima volta, prima che lo sguardo gli si sfocasse e gli occhi gli
si rivoltassero verso il cielo sereno. Aveva capito che lei l'aveva
amato fino a quel punto, fino ad ucciderlo, fino a tenersi il suo
ultimo sguardo solo per lei e per il suo amore folle.
Bianchi gli aveva preso entrambe le mani e se le era portate congiunte
al petto, sul cuore, e aveva continuato a guardarlo negli stenti,
mentre si muoveva cercando di ritrovare il fiato che ormai non gli
apparteneva più.
Aveva continuato a guardarlo fino all'ultimo momento e gli si era
avvicinata per baciarlo sulla fronte e poi guardarlo l'attimo prima di
prendergli definitivamente la vita.
-Non hai mai capito
quanto ti ho amato- era stato un sussurro che poi si era
perso in quelle verdi distese, un sussurro che aveva viaggiato fino
all'orizzonte, perdendosi e sparendo, come lo sguardo di Romeo che era
ormai diventato vitreo, due biglie azzurre senza vita.
Bianchi aveva ascoltato l'ultimo respiro dell'uomo che aveva amato,
aveva ascoltato quel "no"
che flebile gli era uscito dalle labbra, perdendosi anche lui in
quell'orizzonte, rincorrendo una vita ormai persa, catturata dall'amore
di Bianchi.
Tiefe Brunnen muss man
graben
wenn man klares Wasser
will
Rosenrot oh Rosenrot
La ragazza poi aveva lasciato le sue mani, facendo cadere
all'indietro il corpo ormai inerme, aveva preso la scatola rosa con i
cioccolatini e l'aveva chiusa riponendola nel cestino. Si era alzata,
spostando il corpo del suo ex-fidanzato
dalla coperta a quadri che successivamente aveva ripiegato
e riposto anch'essa nel cestino.
Bianchi aveva guardato per l'ultima volta Romeo, con gli occhi ancora
aperti rivolti al cielo che gli si rifletteva dentro dandogli una parvenza di serenità.
Si era chinata dunque a chiuderli, perché la
serenità ormai non doveva più appartenergli.
Era arrabbiata con lui, perché non le aveva risposto come
avrebbe voluto, perché non le aveva donato l'amore che le
serviva, nonostante quegli ultimi momenti assieme le avevano fatto
capire che la amava, ma ormai lei il suo amore l'aveva perso nel
momento in cui aveva accettato il cioccolatino: non l'aveva ascoltata
abbastanza attentamente. Se lo avesse fatto avrebbe capito
l'inclinazione del suo tono di voce mentre gli diceva che quei dolci li
aveva fatti per lui, quell'inclinazione strana e un po' strascicata che
gli avrebbe dovuto far capire che il discorso sui suoi cibi avvelenati
non era affatto terminato e che infatti gli stava porgendo la prova di
quel suo maledetto potere.
Ma Romeo non l'aveva colto, Romeo aveva accettato il cioccolatino e non
l'aveva capita e lei si era arrabbiata, Bianchi l'aveva baciato solo
per dargli almeno un addio.
Tiefe Wasser sind nicht still
Alla fine però quella giornata era stata la giornata
più bella della loro intera relazione.
Quella era stata la
giornata più bella di tutta la vita di Romeo.
La canzone è un riferimento alla poesia di
Goethe "Heidenröslein" e
alla fiaba dei fratelli Grimm "Schneeweisschen und Rosenrot" che
se siete andati a leggere la traduzione, l'avrete letto anche
lì in fondo. Io ho preso spunto un po' da tutte e due, sia
per il fatto dell'ago che punge (riferimento alla rosa di Goethe) e
all'ingratitudine di Bianchi (riferimento al nano dei fratelli Grimm),
nonché qualche altro riferimento qui e là.
Note di una
vabana mabana babbana banana (vi sfido a ripeterlo velocemente):
E anche questa one-shot è andata.
Innanzitutto
vorrei dedicare questa one-shot ad Hyoo-chan a
cui piace tanto
il testo di questa canzone e oltretutto ha fatto in modo di farmela
conoscere.
Ho voluto mettere come protagonisti Bianchi e Romeo per ovvie
ragioni. All'inizio avevo pensato di scrivere qualcosa su Tsunayoshi e
Kyoko, ma questa canzone mi ha fatto pensare a qualcosa di tragico e
Tsuna di tragicità ne deve subire già troppe,
togliergli anche Kyoko in una "What if..." ambientata su un loro
ipotetico futuro, mi sembrava troppo pesante per lui: lasciamogli un
po' di serenità.
Quindi pensando e ripensando alle varie coppie, mi sono ritrovata a
pensare a Biancarosa, di conseguenza mi è venuta in mente
Bianchi e alla fine ho pensato fosse perfetto scrivere
del suo rapporto con Romeo (pace
all'anima sua).
Il tema è "What if..." (aggiunto anche nella note di tutta
la raccolta) in quanto non si sa nulla sulla morte del povero Romeo a
parte che è morto per intossicazione alimentare (ma dai allora è ovvio),
e quindi ho descritto dei loro ultimi attimi insieme come se Romeo
fosse morto proprio per mano Bianchi, quindi per il loro rapporto.
In verità non mi ricordo se nel manga (perché non ho mai
visto l'anime) veniva detto se Bianchi e Romeo si erano
già lasciati prima della morte di quest'ultimo, quindi mi
sono presa un po' la libertà di pensarla a modo mio, in ogni
caso però la nota "What if..." l'ho aggiunta anche per
questo.
Oltretutto ho alzato il rating della raccolta a giallo per il tema
tratto dalla one-shot e per la cruda
crudeltà
di Bianchi, che spero si sia percepita.
Mi rendo conto di quanto possa sembrare brutta e drammatica una fine
come quella dopo tutto quell'amore iniziale, magari forse è
stato un stacco troppo forte, non saprei, ma ho cercato di seguire sia
la canzone che la poesia e la fiaba, alla fine mi è uscita
fuori spontanea.
Per la prima volta sono riuscita a scrivere una vera e propria one-shot
su una song-fic, un po'
mi sento soddisfatta.
Ringraziamenti della
vecchia vacca racchia (vi
sfido a ripetere anche questo velocemente):
Ringrazio ancora una volta MaRmOtTeLlA
e Rebychan che hanno
messo la raccolta tra le seguite e sempre quest'ultima che ha recensito le altre due song-fic rendendomi molto felice. Grazie davvero tanto!
Poi ringrazio Hyoo-chan che mi ha fatto ascoltare Rosenrot, già l'ho detto ma non avevo ringraziato. Grazie tante ♥ e spero di non averti delusa.
Ringrazio come sempre tutti coloro che leggono, seguono,
preferiscono,
ricordano e chi vorrà recensire, anche in modo negativo,
perché le critiche fanno sempre bene,
migliorano. Se ci sono errori segnalatemeli,
provvederò a correggerli.
Risponderò ovviamente alle recensioni, se ci saranno, nella
pagina apposita.
L'ultimo pezzo dei ringraziamenti è sempre spudoratamente ricopiato dai capitoli precedenti 8D
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Capitolo 4 *** Reise, Reise {Squalo, Yamamoto} ***
Reise, Reise
Reise,
Reise
Personaggi: Squalo
Superbi, Takeshi Yamamoto
La canzone è Reise,
Reise
dei Rammstein ed
è semplicemente stupenda.
Come sempre vi metto il testo
originale e la traduzione della canzone.
Disclaimer:
i personaggi di Katekyo Hitman Reborn
appartengono ad Akira Amano e questa storia non è a scopo di
lucro.
Auch auf den Wellen wird gefochten
Wo Fisch und Fleisch
zur See geflochten
Der eine sticht die
Lanz' im Heer
Der andere wirft sie in
das Meer
-Lo stile Shigure Souen che mi ha insegnato mio padre
è perfetto, micidiale e imbattibile-
Stupido moccioso. Quante volte gliel'ho detto che quella tecnica la
conosco e che in passato l'ho già battuta? Non mi da ascolto
quell'idiota, mi sottovaluta. È solo uno stupido moccioso.
Non c'è che dire però, stimo la sua
determinazione.
Ma quanto può essere stupido... Un rifiuto da gettare in
mare, proprio così.
-Va bene, facciamola
finita allora.-
Se proprio ci tiene, gli mostrerò quali sono le conseguenze
per la sua infinita arroganza. Quell'idiota, come altri, mi guarda come
se potesse vincere.
Non ha capito che li ho battuti tutti, non ha capito che io sono
imbattibile, e non sarà di certo lo Shigure Souen a
battermi, no, quella è solo una normale tecnica di scherma
avanzata.
Allora gli vado incontro in un frontale. Non può battermi,
è già in condizioni pietose, sta perdendo troppo
sangue.
Un fendente, lo manco di proposito, ma un pezzo di pilastro lo colpisce
dritto nell'occhio.
Non resisterà a lungo... Mi fa proprio ridere.
-Quando mi muovo alla
massima velocità sono inarrestabile!-
L'idiota sembra rendersi conto delo suo stato, la sua faccia
è una maschera di sofferenza, si sta sforzando ad andare
avanti con le ultime forze che gli rimangono.
Mi diverte, dopotutto la sua tecnica non è così
male per un moccioso come lui. È forte, ma non abbastanza da
battermi.
Meriterebbe forse la vita, sarebbe stato ancora più
divertente combattere con lui una volta migliorate le sue
capacità, ma non posso permettermelo.
Xanxus mi sta guardando, so cosa vuole e non posso deluderlo, gli
ho fatto una promessa e devo mantenerla. Devo eliminare tutta quella
spazzatura per lui, ora che siamo ad un passo dall'ottenere quegli
anelli, non posso permettermi di continuare a giocare.
Schivo un suo
fendente. Stupido, come se non l'avessi già calcolato.
Lo blocco e
rido, con il mio attacco ho colpito la sua spada. È stupito,
non capisce cosa è
appena successo alla sua mano: l'ho paralizzata. Ha ancora troppa
strada da fare prima di battermi.
Io, l'Imperatore della Spada, ho
battuto i cento spadaccini più forti al mondo. Lui, un
inutile feccia
senza esperienze, non potrà mai battermi.
-Crepa!-
È così divertente vederlo soffrire in quel modo,
il moccioso ha la pelle dura.
Le sue gambe stanno cedendo, la sua mano è inutilizzabile, i
suoi occhi sono turbati: forse finalmente ha capito
l'antifona.
Ahoi
-Che
succede?! Sei pallido!-
Sono
troppo potente per lui, ma ammiro il suo modo di continuare
imperterrito a tenersi in piedi, questo è un comportamento
da vero
spadaccino, di certo però non lo salverà dalla
morte.
Gli vado
contro, sono pronto a massacrarlo.
Voglio vedere le sue carni
lacerarsi, ancora più sangue uscire dalle ferite inferte
dalla mia
spada, voglio vedere quel sangue scorrere nell'acqua e bearmi di tutto
quel terrore che gli attraverserà gli occhi l'attimo prima
della sua
morte.
-Voooi! Dove credi di
andare?!-
Scappa, il cretino, si è tirato indietro, continua a
sottovalutarmi.
Tsè, cade a terra... Fallito. Ormai non ha via
di scampo.
-Addio!-
La
mia lama lo colpisce.
Che magnifica espressione si dipinge sul suo
volto! Quella è la faccia della sconfitta, quello
è il sangue della
morte.
Non si alzerà più, manca solo il colpo di grazia.
Reise, Reise Seemann
Reise
Und die Wellen weinen
leise
In ihrem Blute steckt
ein Speer
Bluten leise in das Meer
-Vooooi! Marmocchi,
assicuratevi di
tenere gli occhi ben aperti, perché state per assistere alla
fine di
questo moccioso spadaccino!-
E guardami bene anche tu Boss,
sto per portarti ciò che hai sempre desiderato.
Te l'avevo detto no,
che sarebbe arrivato il giorno in cui saresti stato felice di avermi al
tuo fianco. Infatti guardami, sto vendicando i tuoi sacrifici.
Boss, in
questo momento vorrei vedere i tuoi occhi, rossi come quel sangue che
sto per lavare via, come il perfetto Guardiano della Pioggia.
-Mmh?-
Si alza il testardo, vuole solo soffrire di più.
-Vooooi! Continua a
dormire, ti taglierò così come sei!-
Le sue spalle sono curve e insanguinate.
-Non è così-
Stupido! Che cosa vuole dire con quelle parole?
Si
gira e mi guarda, sorride. Che diamine ha da ridere? Sta per morire!
Nemmeno riesce più a capire una cosa così
semplice e ovvia. Testardo!
Ma vedrà ora, capirà cosa vuol dire essere
Imperatore della Spada.
-Perché lo stile Shigure Souen è assolutamente
perfetto, micidiale e imbattibile.-
Idiota!
Ancora non ha capito che non è affatto come dice lui.
Sono io quello assolutamente perfetto, micidiale e imbattibile, io che
ho sconfitto quella stupida tecnica da due soldi.
Sono io quello che ha
sconfitto il più grande e potente spadaccino al mondo, io
che ho
compreso tutte le tecniche più potenti che esistano su
questo pianeta.
La pagherà cara per questo affronto!
Die Lanze muss im
Fleisch ertrinken
Fisch und Mann zur
Tiefe sinken
Wo die schwarze Seele
wohnt
ist kein Licht am
Horizont
-Feccia! Ti
taglierò! Partendo da quella tua bocca insolente!-
Gli farò uscire così tanto sangue che si
pentirà della sua stupida saccenza.
Lo colpisco ancora, allora cade di nuovo, d'altronde era ovvio.
Perirà tra le più atroci sofferenze.
Nemmeno lo guardo, vedo il suo sangue che scorre nell'acqua: doveva
andare così, la mia lama è molto più
potente di quella sua stupida spada.
Le mie tecniche superano di gran lunga la sua stupida e idiota tecnica.
E poi, pensandoci bene, chi è suo padre? Moccioso, suo padre
non sarà meglio di quell'inetto che ho sconfitto.
Ahoi
-Sto arrivando-
Di nuovo?!
-Perché ti
sei alzato?-
Mi sta facendo incazzare di brutto, non demorde nonostante
la sua fine sia giunta. Non si arrende per la sua cocciutaggine,
è finito ma non lo vuole ammettere solo perché
è un rifiuto insolente.
Quale vero spadaccino non ammetterebbe la sua sconfitta?
-Lo stile Shigure Souen...-
Lo odio!
-Vooooi. Credo ti manchi
qualche cellula celebrale.-
Lo guardo mentre si mette in posizione. Ghigno tronfio.
-Conosco quella
posizione!-
L'ottava forma, Akisame, quella che sconfissi tempo fa.
È spacciato, quella forma non può battermi!
-Fallo! Fai la tua
Akisame!-
Ormai è finito, gli avevo anche dato la
possibilità di scegliere come morire. Stupido, ha perso la
sua occasione. Allora rido, ancora, perché non ho mai
incontrato uno più idiota di lui, che non ammette la
sconfitta e che ripete le stesse parole come una litania, invece di
fare la sua ultima preghiera.
Ma non importa, il sangue che scorrerà in quelle acque
sarà il suo ultimo credo.
Reise, Reise Seemann
Reise
Jeder tut's auf seine
Weise
Der eine
stößt den Speer zum Mann
Der andere zum Fische
dann
Un attimo e gli sono già davanti, pronto ad affondare la mia
lama nella sua carne per ferirlo a morte.
L'acqua insanguinata si alza e lui fa la sua mossa.
-Shinotsuku Ame!-
Non ci credo, mi colpisce, il mio sangue si mischia assieme a quel suo
sporco sangue di feccia... Non è possibile.
-Cosa...?!-
Akisame! L'ottava forma era Akisame ne sono certo! Lo disse
quell'ammasso di rifiuti prima di morire per mano mia. Era Akisame
l'ultima forma dello Shigure Souen!
Mi sta sicuramente prendendo in giro.
-Tu! Tu sai usare altri
stili oltre lo Shigure Souen!-
Vile bastardo, sapeva usare altri stili e l'ha nascosto! Ma non mi
abbasso di certo per questo, rimarrò in piedi
perché capisca che non deve permettersi mai più
di prendermi in giro.
La pagherà cara per aver fatto sgorgare il mio
sangue mischiandolo al suo, putrido, in quell'acqua che sarebbe dovuta
essere la sua tomba.
-No. Anche questo faceva parte dello Shigure Souen.-
Mi prende ancora in giro. Che sia maledetto!
-L'ottava forma, Shinotsuku Ame, è stata creata da mio
padre.-
Bastardo, allora mi ha preso in giro fin dall'inizio.
-Vooooi! Marmocchio...
Non immaginavo che saresti arrivato così lontano-
Mi pulisco la bocca, non posso permettere che altro sangue vada a
finire in quell'acqua.
-Ma veramente non riesco
a capire perché mi hai colpito con il dorso della tua spada.
Non stai prendendo sul serio questo duello!-
È uno spadaccino fallito, non merita nemmeno un
briciolo di dignità, nemmeno un briciolo della mia stima!
Reise, Reise Seemann
Reise
Und die Wellen weinen
leise
In ihrem Blute steckt
ein Speer
Bluten leise in das Meer
Boss, ho fatto un errore, ma vedrai che non succederà
più, questo te lo prometto, perché ti
porterò quello che hai sempre desiderato, quello che ti
hanno portato via brutalmente, bugiardi, perché solo io
capisco tutto quel tuo dolore, e non sarà né lui
né altri a portarmi via da te.
Questa è un'altra promessa Xanxus.
-Conosci qualcos'altro
dello stile che io non conosco?-
Lo guardo, furente, il ragazzino però non sembra intimorito.
Ora è lui che ride, sta forse ridendo di me? Non capisco
cosa abbia da fare lo strafottente.
Lo uccido!
-Sfortunatamente le altre sette pose che conosco sono le stesse che
conosci anche tu.-
Stupido! Allora c'è poco da ridere, questa sarà
davvero la sua fine.
-Allora ti aspetta solo
la morte! Ho imparato Shinotsuku Ame ora che l'ho vista una
volta!-
Morirà come sono morti tutti gli altri. Morirà
sulla mia lama.
-Eccellente. Era quello che volevo. Allora proviamo questo.-
Testardo, testardo, testardo! Non molla. Ma non lascerò che
mi colpisca, non sgorgherà altro sangue dalla mia carne.
-Stile Shigure Souen, nona forma.-
No, non è possibile. Non sapevo esistesse una nona forma,
non può essere possibile.
Lo osservo attentamente: che scemo che è.
-Cos'è questa
posa? Stai scherzando? Stai per giocare a baseball o qualcosa del
genere?-
Questa è la mia volta di ridere, sta solo bluffando, ormai
mi sembra anche inutile arrabbiarmi, l'idiota morirà ancor
prima che possa rendersene conto.
Sanguinerà dolcemente in quel mare. Sarà ucciso,
trucidato.
Allora rido ancora.
-Scusa ma il baseball è l'unica cosa in cui sono bravo.-
Praticamente si sta dando del buono a nulla da solo. Bene, allora ha
capito che è la sua fine.
-Non lasciarti
trasportare troppo, marmocchio! Prova il vero potere della mia lama!-
La conficcherò nella sua carne, nel suo sangue, gli
farò provare la sofferenza e capirà finalmente
cosa vuol dire essere un vero spadaccino. Pregherà per la
sua vita perché è solo una feccia inutile,
perché tutti loro sono della spazzatura da eliminare. Solo
il mio Boss è degno di titolo, solo lui è degno
di potere.
Guarami allora Boss, ti sto per donare il sangue di questo moccioso
sulla stessa lama con cui ti ho portato sulla via del potere.
Reise, Reise Seemann
Reise
Mi preparo: Scontro di
Squalo! Questa è la tecnica con cui ho
sconfitto l'Imperatore della Spada. Forse non è nemmeno
degno, ma sono stufo di quei suoi giochetti, stufo di essere preso
ancora in giro da lui, stufo di essere denigrato così
davanti agli occhi di Xanxus.
Non avrebbe dovuto osare.
-Muori!-
Morirà, questa volta davvero, morirà in quelle
acque, tra le fauci della bestia, tra il dolore e lo sconforto.
Non è degno.
-Sto arrivando.-
Sembra determinato, ma non importa, tanti altri prima di lui si
credevano potenti, poi sono diventati solo altro sangue nel mio mare.
Ora lo colpisco...
Und die Wellen weinen
leise
È scomparso! Dove è finito?
I suoi occhi si fanno spazio tra le acque, sono infuocati dal potere.
Si sente potente... Inetto.
Non è altro che sangue, altro sangue nel mio mare.
Fa la sua mossa: il suo fendente quasi mi sfiora. Non male, ma l'ho
schivato anche fin troppo facilmente.
-Allora?
Com'è?!-
Rido. Ha evitato una volta il mio colpo, ma di certo non
ci sarà una seconda volta.
Lo colpisco, prendo in pieno la sua katana, le acque si alzando di
nuovo, lo ferisco ma non è ancora abbastanza.
Non importa, sarà l'ultimo colpo a ferirlo mortalmente.
In ihrem Herzen steckt
ein Speer
L'acqua mi sporca, l'odore del suo sangue fa schifo.
Assottiglio gli occhi: non è più davanti a me. Dietro di me?!
Ha resistito fino ad ora, ma la mia spada non ha punti ciechi!
La mia mano meccanica allora si attiva e la mia spada va a
colpire proprio dietro le mie spalle.
Sono imbattibile e ora lo sa. L'ho sicuramente preso in pieno.
Ma...
Bluten sich am Ufer leer
Non dirmi che quello che ho colpito era...
Mi volto per vedere la sua immagine sparire assieme
all'acqua.
Un riflesso, solo un riflesso nell'acqua. Un altro dei suoi stupidi
giochetti!
-Utsushi Ame.-
Non faccio in tempo a voltarmi.
È stato solo un altro attimo: mi ha colpito.
Questa è la sconfitta...
Bluten sich am Ufer leer
Xanxus perdonami, non ti ho portato il suo sangue, non ho
mantenuto la promessa.
Sanguino per la sconfitta, la mia prima vera sconfitta. Cado a terra,
in quest'acqua putrida, la mia tomba saranno le fauci del mio stesso
nome.
Non mi alzo.
-Lasciami qui. Non
macchiare il mio orgoglio di spadaccino.-
Stupido ragazzo, ha anche il coraggio di portarmi via.
Idiota, non capisce quanto questa ferita mi stia facendo sanguinare.
Il mio cuore, trafitto da mille lame, ormai non dovrà
più continuare a battere.
-Ragazzo... La tua
abilità con la spada non è male, devi solo
buttare via quella bontà non necessaria.-
In fondo questo glielo devo, è stato bravo, mi ha fatto
tradire il mio Boss.
Devo morire, me lo merito, perché ho macchiato
quell'acqua con il mio sangue.
Non posso più vivere, perché ho versato il sangue
del mio Boss.
Guardo quel sangue, chino il capo, sono pronto a morire.
Perdonami Xanxus.
Ahoi
Prima delle note vorrei specificare una cosa molto importante, e sono
stupida perchè non l'ho fatto prima: mano a mano che la raccolta
va avanti, oltre al rating che si alza, potrebbero aggiungersi delle
note. Ho messo oltretutto tra i personaggi "Superbi Squalo, Xanxus, Un
po' tutti" perché per la maggior parte le song-fic sono su
Xanxus e Squalo, ma non macheranno altre coppie, come infatti su
Rosenrot ci sono stati Romeo e Bianchi.
Fine... credo.
Note di una banana che
veste alla bananara:
Ahoi marinai! Orsù gente alla Banana Boat! Togliete gli
ormeggi che si parte per il viaggio più breve di tutta la
storia!
Bene, adesso potete rimettere l'ancora.
Siamo salpati in questi lidi lontani mille millimetri per poter
spiegare un pochino questo scempio di one-shot. È un mare in
tempesta, un pericolo alle nostre vite fragili come i filini della
banana (e anche spassose
come i filini della banana).
A parte gli scherzi: qui si parla della battaglia tra Squalo e Takeshi,
mica di pizza con banane e wurstel. Si parla della battaglia meno epica
di tutto il mondo piratesco! Sì, sì,
apprezziamola un minimo... la battaglia, non la one-shot.
I pensieri di Squalo sono così monotoni e così
superbi che non ho quasi potuto fare a meno delle ripetizioni, in poche
parole: mi sono accorta delle ripetizioni arrandom. E grazie
a una certa panterona ho potuto evitare e modificare qualche frase di
troppo, sopratutto l'inizio che faceva invidia ad una delle tante
pietà di quello sborone di Michelangelo. Ecco, siamo
lì lì con i livelli di superbia, quasi quasi
penso che sia anche peggio il signor
Michelangelo-io-ho-vissuto-novant'anni-solo-per-la-mia-magnificenza.
Come dirgli qualcosa, dopotutto lui sa bene che la palla sinistra è
più grande della destra (?) [il David ci insegna...].
Comunque, a parte di arte (ah
ah ah, mi sento potente per la rima), mi rendo conto io
stessa, me medesima, che questa one-shot non è un
granché, dopotutto non ho fatto altro che riprendere le
battute del manga, per chi non l'avesse capito le battute in corsivo
sono di Squalo e quelli normali di Takeshi. Oltretutto, se non ci avete
fatto caso, verso la fine ci sono dei pensieri in corsvio, anche quelli
sono ripresi dal manga. Il resto è mia invenzione, ma non ci
voleva tanto a scrivere qualche insulto e qualche vanto, Squalo
dopotutto non è un volpone, almeno all'inizio del manga si
era dimostrato come uno dei più stupidi. Infatti, per tutta
la durata della battaglia, non ha fatto altro che parlare e parlare,
rendendosi -a mio parere- sempre più ridicolo. Parla troppo,
è stato insopportabile.
Ma vabbè,
ho utilizzato questa battaglia perché in fondo la canzone
non ci stava affatto male, e in più spero di aver
sottolineato quanta sofferenza e quanta frustrazione provi infine
l'albino che, poveraccio, è stato sconfitto da un nulla,
perché in effetti devo ancora capire per quale motivo
è stato sconfitto da Takeshi quando poi ha sconfitto altri
cento (ah ah
ah, Squalo
bugiardino, non erano veramente cento)
spadaccini senza
sapere le loro tecniche se non mentre combatteva contro di loro. Mah, mistero dello spadaccino.
Mi sono dilungata anche troppo con queste note, dunque lascerei la voce
a voi... VOOOOI
(è automatico).
Ringraziamenti di una
pompiera che veste alla ... :
Intanto ringrazio sempre quella dolcissima ragazza di Hyoo-chan
che mi ha aiutato a cambiare qualche cosa di troppo e che con tanta
pazienza ascolta i miei lamenti e i miei trip mentali: grazie per la
tua infiniterrima
pazienza e per la tua onnipotente,
onnipresente, magnificente, immortale presenza
su questo mondo di comuni mortali. Avrei voluto dedicarti la canzone
dato che ti piace così tanto, ma capiscimi... insomma mi hai capito.
Poi ringrazio
di cuore chi ha messo la storia tra le seguite, chi l'ha
aggiunta tra le preferite (non me lo aspettavo, grazie *-*) e chi ha
recensito i capitoli precedenti!
Ringrazio come sempre tutti coloro che leggono, seguono,
preferiscono,
ricordano e chi vorrà recensire, anche in modo negativo,
perché le critiche fanno sempre bene,
migliorano. Se ci sono errori segnalatemeli,
provvederò a correggerli.
Risponderò ovviamente alle recensioni, se ci saranno, nella
pagina apposita.
Ahoi! E spero che
la prossima volta non farò più di questi scempi
|
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Capitolo 5 *** Stirb nicht vor mir {Squalo/Xanxus} ***
Stirb nicht vor mir
Stirb nicht vor mir (Don’t die before I do)
Personaggi: Squalo Superbi, Xanxus
La canzone è Stirb
nicht vor mir (Don’t die before I do)
dei Rammstein, è abbastanza triste, ma è molto bella.
Ecco il testo
originale e la traduzione.
Disclaimer:
i personaggi di Katekyo Hitman Reborn
appartengono ad Akira Amano e questa storia non è a scopo di
lucro.
Die Nacht
öffnet ihren Schoß
Das Kind
heißt Einsamkeit
Es ist kalt und
regungslos
Ich weine leise in die
Zeit
Ich weiß
nicht wie du heißt
Doch ich weiß
dass es dich gibt
Ich weiß dass
irgendwann
irgendwer mich liebt
Xanxus era stato congelato e Squalo non aveva potuto fare nulla per evitarlo.
Quando aveva sentito Xanxus urlare quelle parole contro suo padre,
aveva rabbrividito, gli si era strizzato lo stomaco ed aveva sentito
freddo.
C'era stato un boato, un ringhio rabbioso, un flash e poi più nulla. Era tutto finito.
Si era sporto, arrancando con le poche forze che gli rimanevano in
corpo, per poter vedere cosa era successo, se Xanxus era ancora vivo.
L'orrore gli attraversò gli occhi e gli strinse il cuore e la
gola.
Avrebbe voluto urlare contro quell'uomo che brutalmente aveva
rinchiuso suo figlio in una gabbia di ghiaccio.
Ma non ce l'aveva fatta, soppraffatto dalla spossatezza.
Il sangue,
che ancora usciva dalle sue ferite, gli fece girare la testa.
Combattuto, aveva lasciato che le ultime energie gli scivolassero via dal corpo, fino a quando aveva visto nero.
E quando si era risvegliato, era su un letto di ospedale, bianco, gelido come ora lo era il suo cuore.
Aveva cercato di alzarsi, senza curarsi nemmeno del dolore che le
ferite procuravano al suo corpo, ed era caduto a terra, il braccio
sinistro, senza la protesi, allungato davanti a sé.
Aveva sentito dei passi che veloci gli si avvicinavano, aveva sentito
una voce confusa e non era nemmeno riuscito a capire se fosse un uomo o
una donna, avrebbe solo potuto riconoscere la voce di
Xanxus.
Ma non lo era.
E si era messo a piangere.
He comes to me every night
No words are left to say
With his hands around my neck
I close my eyes and pass away
Quando Squalo aveva di nuovo aperto gli occhi era buio e intorno a sé c'era apparentemente il nulla.
Si sentiva leggero, sembrava che non ci fosse nemmeno la terra sotto i suoi piedi.
Si era guardato le mani, la spada attaccata al braccio sinistro sporca
di sangue ecco, come lo era anche la sua mano destra. I vestiti logori, pregni
anch'essi di sangue coagulato.
Aveva alzato lo sguardo poi, alla ricerca di qualcosa, alla ricerca di una speranza dagli occhi rossi.
E lì l'aveva trovato, davanti a sé, in una prigione di ghiaccio.
Gli occhi rossi spalancati, la bocca aperta in un grido di rabbia, delle cicatrici scure sul volto. Xanxus lo stava fissando.
Squalo aveva sentito il fiato spezzarsi in gola, come se quelle mani scure,
pronte a chiudersi a pugno, fossero strette attorno al suo collo.
E le sentiva calde, e sentiva che la pelle gli stava bruciando.
Era paralizzato.
Aveva aperto la bocca ma non ne era uscito fuori nulla, nemmeno un lamento strozzato.
Poi aveva chiuso gli occhi e quando li aveva riaperti c'era sempre la
stanza di ospedale, non più bianca ma oscurata dalla notte.
Altro non era stato che un sogno.
I don’t know who he is
In my dreams he does exist
His passion is a kiss
And I can not resist
Non aveva provato ad alzarsi questa volta, aveva solo fissato il muro davanti a sé, piatto come il suo sguardo.
Xanxus non era più lì con lui, Xanxus non era mai stato
con lui. Xanxus forse a malapena si era mai accorto della sua esistenza.
Ma Squalo invece sapeva bene quanto amore provasse per Xanxus, sapeva che ormai un pezzo della sua vita e della sua anima
erano state imprigionate insieme a lui nel ghiaccio.
Era doloroso, ed una fitta al petto gli fece uscire un pianto
amareggiato.
Non aveva potuto fare nulla. Non aveva avuto la forza di
fare nulla.
Si era sentito un fallito, perché aveva promesso che
avrebbe fatto di tutto per lui, che l'avrebbe aiutato a raggiungere il
suo obbiettivo e che un giorno insieme ci sarebbero riusciti,
perché un giorno Xanxus non si sarebbe pentito di averlo
accanto.
Invece non aveva fatto nulla, era rimasto dietro quel muro
senza fiato, con le mani che gli tremavano e gli occhi offuscati dalla
stanchezza e dal dolore.
Nulla. Non aveva fatto proprio nulla.
E ancora quel dolore cresceva, diventando insopportabile.
Ich warte hier
Don’t die before I do
Ich warte hier
Stirb nicht vor mir
Ma decise che avrebbe combattuto ancora per lui, che avrebbe cercato vendetta per lui.
Era stata la sua promessa e avrebbe fatto di tutto per mantenerla.
Nonostante gli occhi pieni di lacrime e il cuore trabboccante di
disperazione, un senso di rabbia gli morse lo stomaco salendo
fino alla gola ed uscendo dalle labbra come un ringhio frustrato.
Avrebbe fatto in modo di farlo uscire di lì, perché
Xanxus era il suo Boss, perché Xanxus era la persona che amava.
Avrebbe aspettato anche un'eternità per trovare un modo per
liberarlo, ed avrebbe trascorso una vita intera accanto a lui,
per sostenerlo, per farlo diventare il Decimo Boss della Famiglia
Vongola.
Nonostante tutto.
Non gliene fregava nulla se Xanxus non avrebbe potuto, non gliene
importava nulla se avrebbe dovuto soffrire ancora, e ancora, e ancora.
Perché era la persona a cui aveva donato la vita e niente al mondo avrebbe potuto fermarlo. Nemmeno il Nono.
E Squalo era deciso, mentre stringeva le lenzuola nella mano e si alzava piano dal letto, che avrebbe fatto qualsiasi cosa.
Era scappato, con le ferite che ancora dovevano rimarginarsi,
con il cuore ancora a pezzi, con la sola speanza che Xanxus era
lì, nel ghiaccio, che stava aspettando solo di uscire.
E Squalo l'avrebbe aspettato per sempre.
I don’t know who you are
I know that you exist
Stirb nicht
Sometimes love seems so far
Ich warte hier
Your love I can’t dismiss
Ich warte hier
E mentre fuggiva via da quell'edificio maleodorante di medicinali,
riversandosi sulla strada ed iniziando a correre verso una meta che
nemmeno lui conosceva, aveva continuato a pensare ancora a quell'ultimo
urlo iraconondo.
Gli rimbombava nella testa e non gli faceva vedere altro che fiamme, le fiamme che aveva sempre visto nei suoi occhi rossi.
Correva a perdifiato e non aveva badato nemmeno al fatto che il pigiama
bianco si stesse macchiando di rosso. Nulla era importante in quel
momento, se non raggiungere Xanxus.
Voleva correre ancora più veloce, voleva vederlo lì
imprigionato che lo fissava, voleva sentire l'illusione di quelle mani
calde intorno al collo che gli bruciavano la pelle.
Voleva rimpirsi dei suoi occhi rossi, voleva sentire la stessa rabbia
di Xanxus montargli nel corpo e annebbiargli la mente.
Voleva guardarlo ed amarlo. Guardarlo e sognarlo. Guardarlo e volerlo.
Alle Häuser sind verschneit
Und in den Fenstern Kerzenlicht
Dort liegen sie zu zweit
Und ich
Ich warte nur auf dich
Quando poi era arrivato ad uno spiazzale deserto si era fermato.
Non sapeva nemmeno dove era e, guardandosi intorno, non c'era l'ombra
di un qualcosa che almeno la sua memoria potesse riconoscere.
Si era perso.
E mentre l'ennesima lacrima gli rigava il volto, alzando poi la mano
destra per andarla ad asciugare, dietro di sé aveva sentito dei
passi.
Si era voltato e solo in quel momento si accorse del fatto
che era zuppo di sangue e che aveva un maledettissimo ed insopportabile
freddo.
Tremava, le gambe gli facevano male e a malapena riusciva a respirare
come si doveva, del fumo bianco usciva fuori dalle sue labbra secche.
Lo sguardo liquido di disperazione, ma vuoto, era riuscito a distinguere una figura ferma a pochi passi da lui.
Lo guardava, la fronte leggermente aggrottata, la bocca tesa e il volto
pieno di commiserazione, un cappotto di piume troppo colorato, come lo erano i
suoi capelli troppo stravaganti.
-Squa-chan, andiamo a casa...-
Una sola frase, il cuore dal petto sembrava essergli balzato in gola e lo stomaco gli si era rivoltato.
La nuova disperazione si era trasformata in lacrime agli angoli dei suoi occhi.
La nuova frustrazione si era manifestata nel suo pugno chiuso sul suo petto.
Non era riuscito a trovare Xanxus.
Si era perso.
Ich warte hier
Don’t die before I do
Ich warte hier
Stirb nicht vor mir
I don’t know who you are
I know that you exist
Stirb nicht
Sometimes love seems so far
Ich warte hier
Your love I can’t dismiss
E quando Lussuria gli si era avvicinato, posandogli sulle spalle un
cappotto, prendendogli poi la mano, non aveva potuto fare a meno di
piangere in silenzio, a testa bassa.
Quelle sarebbero state le ultime lacrime di sofferenza, di questo ne
era certo.
Quelle sarebbero state le ultime lacrime versate davanti a
qualcuno.
Le ultime lacrime versate per la sua debolezza.
Perché Squalo, mentre alzava ora il volto verso la strada
fiocamente illuminata dai lampioni, iniziava a capire quanta strada
dovesse ancora fare per diventare più forte.
Per Xanxus.
E lo avrebbe aspettato per sempre. E nell'attesa sarebbe diventato più forte.
E quando sarebbe diventato più forte, avrebbe fatto in modo e maniera di riprenderselo.
E quando quel giorno sarebbe arrivato, avrebbe potuto ricominciare a vivere.
L'importante era che Xanxus lo aspettasse.
L'importante era che Xanxus rimanesse vivo.
Stirb nicht vor mir.
Note di una poveraccia senza speranze:
Altra song-fic depressiva. Non c'è molto da dire.
Squalo sembra un po' troppo depresso, un po' troppo debole, ma ho sempre pensato a quanto potesse sentirsi distrutto dopo quello che era successo.
E abbiamo visto come era dispiaciuto quando ha detto che non era
riuscito a salvare Xanxus per l'ennesima volta, dopo che era stato
sconfitto la seconda volta durante la battaglia per gli anelli.
Oltretutto, questa volta, ho voluto rendere palese l'amore che Squalo prova per il suo Boss. Non me ne abbiate.
Poi il fatto che Lussuria abbia seguito Squalo e gli abbia perfino
preso la mano, penso sia una cosa molto da lui -nonché un gesto
affettivo sia nei confronti di Squalo che di Xanxus- nonostante nel
manga si mostri più che chiaramente menefreghista. In fondo
penso che ci tenga molto più di quello che da a vedere, come del
resto gli altri personaggi -qualche dubbio lo avrei a riguardo di
Belphegor (in un futuro anche Fran).
Penso che la canzone sia perfetta per questo spazio temporale. E basta, non ho più nulla da aggiungere.
Ringraziamenti forever alone:
Ringrazio Rebychan che adorabilmente ha commentato lo scorso capitolo. Mille e più grazie, sei davvero adorabile e i tuoi commenti mi fanno sempre molto, molto, ma molto piacere!
Ringrazio tutte le persone che nonostante tutto seguono, preferiscono, ricordano. Grazie mille anche a voi!
E ovviamente ringrazio anche le persone che leggono fino in fondo!
Ho riletto questa song-fic più volte ma dato che sono io potrei aver fatto degli errori grandi quanto la villa Varia, e se ci fossero vi sarei se me li faceste notare.
Non fatevi nemmeno scrupoli a criticare qualsiasi tipo di incongruenza
con i personaggi, perché mi rendo conto che a volte mi lascio
trascinare un po' troppo dai miei pensieri.
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Capitolo 6 *** Nebel {Mukuro/Chrome} ***
Nebel
Nebel
Personaggi:
Chrome Dokuro, Mukuro Rokudo
La canzone è Nebel
dei Rammstein
tristissima anche questa.
Ecco il testo
originale e la traduzione .
Disclaimer:
i personaggi di Katekyo Hitman Reborn
appartengono ad Akira Amano e questa storia non è a scopo di
lucro.
Sie stehen eng
umschlungen
ein Fleischgemisch so
reich an Tagen
wo das Meer das Land
berührt
will sie ihm die
Wahrheit sagen
Il momento per le lacrime è finito.
Chrome Dokuro però non riesce a capacitarsene.
Lei gli è grata.
Lei gli vuole bene.
Lei è ancora viva.
Vuole dirglielo. Parlargli e dirgli quanto
sentimento prova per lui.
Perché lui l'ha salvata. Le ha dato una seconda
vita. L'ha voluta e lei l'ha accettato.
Mukuro Rokudo.
E disperata guarda davanti a sé.
Lui è lì, intorno a lei, nella nebbia.
Vuole dirglielo, quello che non ha mai avuto il coraggio di
dirgli.
La verità.
E ha sempre sperato di non essere abbandonata.
Mentre invece rimane da sola lì in mezzo alla nebbia, con la
sola falsa speranza che lui sia lì con lei.
Mentre invece è
stata abbandonata.
Doch ihre Worte frisst der Wind
wo das Meer zu Ende ist
hält sie
zitternd seine Hand
und hat ihn auf die
Stirn geküsst
Quella nebbia intorno a lei la fa sperare.
L'illusione della presenza di Mokuro intorno a lei la fa sentire
protetta.
La
presenza di quella nebbia dentro di lei la fa soffocare dal dolore.
È lì, ma è stata abbandonata.
È lì, ma non può guardarlo,
né dirgli
quelle parole, né far pompare d'amore il suo cuore fragile.
Alza la mano, vuole sfiorarlo, ma tra le sue
dita c'è il nulla.
È solo nebbia. E quell'organo, il suo cuore, quello
che lui continua a farle battere, ne è pieno. Pieno di amore.
E vuole ancora dirgli di smetterla di non farsi vedere, di
smetterla perché lei vuole guardarlo negli occhi.
Ma la nebbia è troppo fitta e l'amore è
soffocante.
Sie trägt den Abend in der Brust
und weiß dass
sie verleben muss
sie legt den Kopf in
seinen Schoß
und bittet einen
letzten Kuss
Lei lo ama.
Lei lo ha sempre
amato.
Lo chiama con voce tremante e fragile.
Lo chiama nella speranza che la senta e che le dica che è
lì e che non lascerà che muoia.
E in tutta quella nebbia, la sua voce è meno di un sussurro.
Perché quella nebbia è troppo fitta e Chrome ha
paura che lui non possa sentirla.
È strozzata e spezzata dai sentimenti e non
può alzare la voce.
Ha paura che quella nebbia non l'avvolga più. Ha paura che
la abbandoni definitivamente. Ha paura di essere un peso.
In quella nebbia infatti lei
è l'unico peso.
Und dann hat er sie geküsst
wo das Meer zu Ende ist
ihre Lippen schwach und
blass
und seine Augen werden
nass
Ma lui risponde, la voce che profonda si fa spazio tra la
nebbia.
Una sola parola, il suo nome che striscia nelle sue orecchie e le
abbracia la mente.
Chrome sussulta. Trema. Si sente morire.
Il suo cuore perde un battito. Due battiti. Tre battiti.
Sta morendo e lo stomaco e l'intestino le si capovolgono, perdono poi
consistenza.
Si strozza con il sangue che veloce le sale in gola.
E Mukuro è ancora lì ma non si mostra e non dice
più niente,
nemmeno mentre lei boccheggia per riprendersi il suo respiro.
Il respiro di Mukuro.
Der letzte Kuss ist so lang her
der letzte Kuss
er erinnert sich nicht
mehr
E Mukuro le dona di nuovo il respiro e il battito
al cuore.
Ma la nebbia scompare, si dissolve sotto lo sguardo liquido di Chrome.
La nebbia scivola via dalle sue mani pallide e tremanti.
E le sembra di vederla, l'ombra di un dolce sorriso, nonostante la
cattiveria che le è appena stata fatta.
Le sembra di vedere quella scia di dolore che le abbandona il corpo
mentre si inginocchia a terra e si abbraccia la pancia.
Ricordo di un dolore straziante che l'ha resa un manichino.
E all'improvviso non è più intorno a lei, ma
bensì dentro di lei.
Quell'illusione che da lontano le dona ancora quella speranza a cui si
è aggrappata da quando le è stata tolta la vita.
Mukuro se ne è andato di nuovo e l'ha lasciata lì
nella sofferenza del suo finto cuore, del suo finto amore.
Mukuro non è mai stato altro che nebbia nel suo cuore.
Note heartless:
Chrome, dolce e piccola Chrome zombie. In your heeeead, in your
heeeead, zombie, zombie, zombie-ie-ie!
Allora, vorrei chiarire alcune cose che, cavolo, mi rendono
stupida perché provo a fare qualcosa di sensato mentre
invece penso che non mi riesca per niente.
Nella pagina della traduzione, alla fine- ma fine-fine-
è spiegato che Nebel (nebbia) è il contrario di
Lebel
(vita). Till che ha giocato su queste parole e io ho giocato sul suo
gioco. Ovvero preso Mukuro, presa Chrome, la nebbia, la vita e la
morte, ho aggiunto l'illusione. Mukuro non si capisce se c'è
davvero o se è solo Chrome che si immagina tutto - dopotutto
infatti nel manga la nebbia è illusione. Quindi
sembra che
mi
contraddico quando scrivo che Mukuro c'è, ma poi non
c'è
davvero e poi invece sembra esserci di nuovo.
Praticamente ho cercato di sottintendere e nascondere altri sensi tra
le righe, come il fatto del finto cuore e del finto amore che ho
provato ad intenderlo come l'amore che Mukuro ha donato a Chrome. Ma
è tutta interpretazione, in verità il senso
prende forma
dal soggetto. La mia
soggettività è relativa,
praticamente ognuno la intende nel modo che più gli aggrada -e mi sembra anche giusto.
Ancora poi, perché Mukuro dovrebbe togliere per qualche
secondo
l'illusione dentro Chrome? Per il fatto che dovrebbe farle capire che
lei, nonostante lui non ci sia, non deve dubitare del fatto che
è sempre lì. Possiamo dunque dire che
è stata una
piccola punizione. Oppure
in sensi paralleli.
Da parte mia sono certa al cento per cento che sia da Chrome che da
Mukuro ci sia un grandissimo sentimento,
essendo però un sentimento abbastanza ambiguo ho voluto
racchiuderlo nella bolla dell'amore.
Ipoteticamente, lo spazio temporale a cui è riferita la
song-fic è l'inizio dell'Arcobaleno
arc, anche se potrebbe essere anche prima, o dopo, o
dovunque (?).
Ho scritto un'altra song-fic depressiva e dire che non è
nemmeno il periodo angst... Il fatto è che sono incapace di
fare
qualcosa di meno sofferto.
Spero di non essermi lasciata trascinare troppo e di non aver spezzato
troppo i paragrafi perdendo la scorrevolezza.
Ringraziamenti headless:
Ringrazio sempre con tutto il cuore Rebychan
che ha recensito lo scorso capitolo. Non so davvero come ringraziarti,
i miei grazie non sono mai abbastanza! ♥
Come sempre ringrazio tutti quelli che preferiscono e seguono e tutti
coloro che vogliono soltanto leggere. Un cuoricino anche a voi
♥
Accetto le critiche (ma
se volete mandarmi a quel paese fatelo via messaggio privato
perché nelle recensioni non si può)
ed i consigli di tutti e faccio mea culpa di tutti i miei errori/orrori
vari.
Per qualsiasi cosa ci sono -appunto- i messaggi privati.
See you soon!
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