Nient'altro che emozioni...

di yuu_87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pioggia ***
Capitolo 2: *** She will be loved ***
Capitolo 3: *** Qualche minuto di felicità ***
Capitolo 4: *** La predizione ***
Capitolo 5: *** Un'amicizia tempestosa ***
Capitolo 6: *** Cuori infranti ***
Capitolo 7: *** Cose che cambiano la vita ***
Capitolo 8: *** Chiarimenti ***
Capitolo 9: *** Pentimenti e vendette ***
Capitolo 10: *** L'incidente ***
Capitolo 11: *** Tra la vita e la morte ***
Capitolo 12: *** Attesa ***
Capitolo 13: *** Un ritorno inaspettato ***
Capitolo 14: *** Scavando tra le emozioni ***
Capitolo 15: *** Extra: Un amore per Yolei ***
Capitolo 16: *** Il party ***
Capitolo 17: *** Nuove emozioni ***
Capitolo 18: *** Fuori pericolo? ***



Capitolo 1
*** Pioggia ***


 "In una giornata di pioggia.."

 

 

Disclaimer: Gli avvenimenti seguono le vicende di Digimon 01 e 02. Sono passati anni e Tai, Sora e Matt hanno ora quasi 17 anni e tranne Joe e Mimi, vanno tutti alla stessa scuola.

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Era una piovosa giornata di settembre, il cielo era plumbeo e sembrava fosse in atto una vera e propria tempesta. Il che voleva dire tornare a casa sotto la pioggia, per gli studenti del liceo superiore di Odaiba, tra cui un ragazzo svogliato che già non aveva voglia di andare a scuola, figuriamoci poi di tornare sotto la pioggia.

-Ma che schifo di tempo!Proprio oggi che non ho portato l'ombrello!- imprecò tra i denti, mentre correva all'ingresso della scuola, come in cerca di qualcuno, che al momento non però sembrò non trovare.
-Cavoli, Izzi dove diavolo sei!- gridò esasperato, per poi scoprire che l'amico era dovuto uscire prima, per questioni di salute, il che era davvero grave visto ke Izzy stava a scuola pure con la febbre! (Izzy ha un anno in meno di Tai e co. nda)

- Maledizione!- esclamò, pronto ad affrontare il diluvio
-Non dovresti imprecare così tanto Tai- sorrire dietro di lui una voce femminile, quella della sua amica d'infanzia Sora, che impugnava un ombrello rosa nella mano destra.
-Sora! Mi hai salvato la vita, non so come farei senza di te!- dice entusiasta il ragazzo, felice che non deludesse mai le sue aspettative, tranne forse per quel periodo in cui era stata con Yamato (nome originale di Matt, che in questo caso è usato come nickname)..

-Lo so!- disse la ragazza aprendo l'ombrello e correndo fuori, lasciando Tai come un salmone boccheggiante nell'ingresso
-Aspettami!- gridò
lui correndole dietro e raggiungendola in pochi minuti (intanto si era fatto il bagno) per continuare a ridere e scherzare come facevano da sempre, ogni giorno.
Ma la risata contagiosa di Tai, nascondeva tutt'altro che felicità e spenzieratezza, come si poteva pensare ad un primo superficaile sguardo..il suo cuore spaccato in due, lacerato da un dolore che non riusciva a dimenticare, nonostante gli sforzi. Un dolore che veniva da un rifiuto, un rifiuto categorico..ricordava ancora tutto perfettamente.

 

*Flashback*

Pochi mesi prima.

-Mi dispiace Tai, ma no- disse Sora con il viso contrito, il ragazzo con un'espressione indecifrabile sul volto.
-Ma..perchè?- balbettò a fatica, come trascinato in un baratro.

-Taichi, io non me la sento! Ma perchè sei così egoista da pensare solo a quello che vuoi tu?- gridò la ragazza, mentre qualche lacrima le solcava il viso.
Tai arretrò sconvolto, lo chiamava con il suo nome intero, Taichi, solo quando lo rimproverava -Scusami..ho sbagliato io..- mormorò,  evidentemente colpito nel profondo -Sai, sono passati mesi da quando tu e Matt non state più insieme, e io..tsk, che stupido. Pensavo che il tuo cuore fosse pronto per..per me..- disse serio.
-Mi dispiace..- Sora, si voltò, evitando in qst modo di guardarlo in faccia e di sentirsi un verme o poco più.
-Capisco..- il ragazzo, le passo affianco e attraversò la stanza fino a giungere alla porta.
-Sappi che non ritirerò mai quello che ho detto..mai! E per qualunque cosa puoi sempre contare su di me.- detto questo uscì e imboccò la via di casa.

Accidenti quanto gli era costato dire quelle cose, quanto gli era costato aprirle il suo cuore, per sentirsi un "no" deciso, sbattutto in faccia. Forse non avrebbe dovuto mai farlo, forse lei era ancora innamorata di Matt..
Non riusciva a togliersi dalla testa tutte quelle domande, quei forse e quei perchè, decise quindi che l'unico modo era dimenticare quella giornata, dimenticare di essersi, finalmente, dichiarato alla ragazza che amava. Si, avrebbe fatto così. Dopotutto gli era sembrato che fosse quello che volesse anche lei..e lui non l'avrebbe mai fatta soffrire, l'amava troppo,e così preferiva soffrire lui, addossarsi tutte le colpe (reali e immaginarie) purchè lei non smettesse di stargli affianco.

Perchè le faceva tutto questo? Perchè la doveva mettere in condizione di scegliere tra amore e amicizia?
Perchè doveva forzare un legame, che probabilmente, non avrebbe resistito a tutto quello?!

Perchè ad un certo punto non gli era bastata più l'amicizia incondizionata, che lei gli mostrava sempre?

Non voleva scegliere l'amore, era troppo rischioso, avrebbe cambiato tutto e la loro amicizia non sarebbe stata più come quella di un tempo. Lei avrebbe perso il suo migliore amico, ..già, forse era un ragionamento egiosta, ma era così che Sora pensava. Preferiva che tra loro ci fosse sempre qualcosa di infinitamente più profondo e importante dell'amore..come l'amicizia che li legava da quando erano bambini.
Voleva conservare quel legame, come una chioccia che protegge i suoi piccoli, non voleva rischiare per poi non ritrovarsipiù niente tranne la solitudine.  No, Sora era decisa. Sapeva di aver fatto soffrire Tai ma ma l'aveva fatto per il bene di entrambi, lei ne era sicura.

*Fine flashback*

Erano arrivati sotto casa Kamiya, dove Sora aveva accompagnato Tai con l'ombrello.

-Accidenti mi sento uno scemo..questa è una cosa che avrei dovuto fare io!- disse ridendo nervosamente, riferendosi al gesto di accompagnare a casa una ragazza, il cielo intanto si faceva sempre più cupo.
-Non fare il maschilista!- lo rimproverò Sora mettendo le mani sui fianchi -Ok, ora è meglio che vada..- guardò l'orologio

-Aspetta..- Tai la bloccò. -Puoi restare a casa mia finchè non smette..o almeno finchè non si calma!- disse ragionevolmente il ragazzo estraendo dalla tasca della giacca le chiavi di casa.
-Veramente..mnn..- la ragazza guardò, incerta, prima le strade allagate e poi Tai - Va bene, ma solo finchè non si calma!-  esclamò felice, entrando e togliendosi le scarpe, fradice.

-Sora, usa pure il bagno se vuoi..ah, e i vestiti di Kari!- disse il ragazzo guardandosi intorno, come per cercare qualcuno.
-Si grazie..ho proprio bisogno di una doccia!- detto questo prese un asciugamano e si diresse in bagno. Erano cosi' tanti anni che si conosevano che ormai tra loro c'era un certo livello di confidenza, per cui fare il bagno a casa sua non la metteva per niente a disagio (e non era neanche la prima volta, sebbene le altre volte ci fosse Kari con lei).

-Kariiiiiiiii!!!!!Accidenti, non c'è mai quando serve- borbottò Tai, andando in direzione del frigo dove trovò un biglietto

"Ciao Tai, oggi rimango a dormire da Yolei. Mamma e papà torneranno domani pomeriggio, quindi niente feste o altro! Mi raccomando, non fare pasticci, la cena è in frigo devi solo scaldarla. Baci, Kari"

Quello era il biglietto, che aveva attaccato sul frigo la sua cara sorellina. Dopo aver messo il brodo con carne a riscaldare sui fornelli, Tai si appoggiò stancamente sulla parete -Uffaa, sempre il solito brodo..- sospirò, d'un tratto sentì tutta la stanchezza accumalataglisi in quella giornata, piombargli addosso.

Passarono diversi minuti..durante i quali il ragazzo si era lasciato andare ad un breve ma profondo sonno sul divano li' vicino.

-Taiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!- Sora gridava, vicina allo stipite della porta del bagno, con indosso solo un asciugamano e gli indicava qualcosa dietro di lui. Ma lui, era troppo occupato a guardare la visione che gli si presentava davanti agli occhi per potersi accorgere che, alle sue spalle, la cena stava bruciando.

-Tai svegliati!!- gli urlò la ragazza, avvicinandosi e destando la sua attenzione, per poi spegnere il gas.
-Ah, si- borbottò lui distrattamente, mentre Sora apriva le finestre per far uscire il fumo, che invadeva la stanza.

Con movimenti meccanici, il ragazzo afferrò con le mani la pentola, che contenava il brodo, per travisarla in due piatti. Ma questa gli scivolò dalle mani, essendo incandescente e gli si rovesciò sui piedi.

-Aaaarghhhhhhhh!!!!Scotta, scottaa! Maledizionee!!!- imprecò Tai, in bilico su un piede solo (l'altro è riuscito a salvarlo).
Sora sentendo le urla, corse subito in suo soccorso -Ma sei scemo? Io ti dico che brucia tutto e tu non usi neanche le presine?-
lo rimproverò, mentre raddizzava la pentola e salvava il salvabile. Poi lo aiutò a sedersi, sospirando.

-Scusa, è che..- tentò di giustificarsi il ragazzo.
-...avevi la testa fra le nuvole!- terminò lei, mentre con uno straccio puliva tutto.

-Bhe, si non proprio tra le nuvole..- sussurrò Tai imbarazzato dando un'altra occhiatta alla sua amica che nel frattempo però si era vestita.
-Che dici? Accidenti, hai rovesciato quasi tutto il brodo! Fortuna che la carne è salva anche se un po' bruciata..- disse controllando
meticolosamente il contenuto della pentola.
-Sicuro che è commestibile?- domandò Tai, evidentemente preocupato per la sua salute.
Sora gli lanciò un'occhiataccia -Certo che lo è! E anche se non lo fosse dovresti arrangiarti, visto che non c'è altro da mangiare!- esclamò senza perdere il tono di rimprovero che la contraddistingueva da sempre, e che a lui faceva letteralmente impazzire!

-Uffa..- il ragazzo tentò di alzarsi, per aiutare Sora a ripulire lo scempio, ma ricadde all'indietro sul divano, senza sapersi dare una spiegazione plausibile. -Ma che..? Ahi..il piede!- si lamentò mantenendosi l'arto, ferito.
La brunetta gli si avvicinò -Fa' vedere- disse e con poco grazia gli afferrò il piede -Ma guarda che ti sei fatto!- lo rimbrottò  -Tutta colpa della tua sbadataggine!- gli alzò il pantalone fino al ginocchio, mostrandogli una scottatura non indifferente.
-Caz..- imprecò Tai, ma si bloccò vedendo la faccia furibonda dell'amica.
Sora prese la cassetta del pronto soccorso, e dopo avergli spalmato una pomata, lo fasciò attentamente.
-Sai, potresti fare l'infermiera!Sei davvero brava!- disse con un sorriso sincero il ragazzo dalla folta chioma.
-Ma che dici?Sei il solito burlone!!- si girò leggermente imbarazzata ma (senza neanche capire il perchè) e stringendo involontariamente le bende.
-Ahiaa!!!!- urlò Tai, sussultando per la morsa che gli bloccava il piede.
-Oops, eh eh scusami..più tardi dovresti passare al pronto soccorso per fartela controllare- mormorò la ragazza, dandosi una lieve botta in testa, per darsi una svegliata.

Quando ebbe finito, guardò l'orologio -Sono già le sette! Devo tornare a casa..- disse concitata, correndo a vestirsi, ma affacciandosi alla finestra vide solo un temporale, che aveva tutta l'aria di voler continuare ancora per molto.
-Ti accompagno io, sai non è prudente andare in giro a quest'ora!- si offrì Tai gentilmente, e alzandosi verso di lei. Ma qualcosa andò storto, perchè non appena fece il secondo passo scivolò di sedere per terra, non riuscendo a reggere il peso con un piede solo.
-Ahi ahi, mi sa che per oggi non potrò proprio camminare, mi dispiace!- scherzò il ragazzo, cercando di rialzarsi
-Tai..- Sora lo guardò preocupata. Non riusciva a camminare, fuori diluviava, e in casa non c'era nessuno che potesse aiutarlo, la soluzione che le si presentava davanti agli occhi era una sola..

-Ok.- la ragazza si bloccò nell'ingresso e girò i tacchi, decisa.
-Che
fai?- chiese Tai senza capire le intenzioni dell'amica.
-Semplice, resto qui. Non puoi cavartela da solo in quelle condizioni, ci penserò io!- con passo fermo e deciso si avviò verso il telefono e compose il numero di casa, spiegando la situazione alla madre.
Tai era ancora senza fiato (praticamente a bocca aperta come un tonno! ^^), non gli era passata neanche per l'anticamera del cervello quell'idea. Sora avrebbe dormito a casa sua. Era successo tante altre volte, in passato, ma mai erano stati da soli. Ma ora sentiva dentro di se un senso di inquietudine, quasi innaturale.
Ce l'avrebbe fatta a resistere ai suoi impulsi?

Qualcosa, come il battito accelerato del suo cuore e le gambe che gli tremavano, gli dicevano esattamente il contrario…


********************
Per comodità mia e vostra ho lasciato i nomi tradotti dalla versione italiana e inglese della serie, invece di quelli originali giapponesi.

 

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Capitolo 2
*** She will be loved ***


She will be loved
 

Era passata mezzora circa da quando Sora aveva chiamato casa, per avvertire che sarebbe rimasta a dormire a casa del suo amico Tai. L'orologio da cucina, segnava le 8.30.

Mentre lei metteva la tavola,  Tai se ne stava sdraiato (per forza di cose) sul divano, guardando le previsioni del tempo -Niente da fare, avremo pioggia per una settimana intera!- brontolò, gettando il telecomando sul tavolino, davanti a lui.
-Bhè..era da tanto che non pioveva ormai, ci voleva! Comunque vieni che è pronto..- disse meccanicamente, continuando ad apparecchiare la tavola. Poi, quando si voltò, vide che il ragazzo si reggeva su un piede solo (saltellando diciamo) e solo allora si diede mentalmente della stupida ed andò ad aiutarlo, porgendogli un braccio per sostenersi.

-Grazie di essere rimasta Sora, non so come avrei fatto altrimenti!- bofonchiò imbarazzato Tai (tentando di reprimere i suoi istinti e comportarsi normalmente).
-Piuttosto il problema sarà domani. Come farai ad andare a scuola?- domandò la ragazza.
-Mnn, bella grana! Ci penserò domani, adesso è inutile lambiccarsi il cervello!- disse l'amica lo aiutava a sedersi.
-Sei sempre il solito!- lo prese in giro Sora, ricordandosi la leggerezza con cui il suo amico affrontava certe questioni.

Mangiarono silenziosamente, facendo zapping qua e la' per i canali in cerca di qualcosa di interessante. Alla fine Tai si fermò su un canale, dove c'era una competizione canora (ormai avevano quasi finito di cenare).
-Ehi Sora!Quella non è la tua canzone preferita? Perchè non la canti anche tu?- propose il ragazzo, mettendo in evidente imbarazzo l'amica, che lo guardò con espressione stralunata.

-Ma che dici? Qui..all'improvviso?- tentennò, improvvisamente insicura delle sue capacità canore
-Lo facevamo sempre da bambini!- la incitò lui
-Appunto, sei rimasto all'infanzia!- sbottò lei, ma dopo un po', sentendo quella meravigliosa melodia giungerle alle orecchie non sapette resistere dal cantarla, almeno sottovoce.
Dopo solo qualche nota, fu presa totalmente dalla canzone e senza accorgersene iniziò a cantarla ad alta voce, quasi a gridarla, facendo mostra della sua splendida voce. Tanto leggera e soave da far incantare Tai..

-Accidenti, che imbarazzo..l'ho cantata tutta..- mormorò Sora con le guance porpora -Ora tocca a te!- disse rivolta a Tai.
-A me? Mnn...ok!- sorrise alla ragazza, poi prese un respiro profondo e cominciò a cantare
(certo era un po' stonato, ma ce la metteva tutta).

 

"Beauty queen of only sixteen

She had some trouble with herself

He was always there to help her

She always belonged to someone else

 

I drove for miles and miles

And wound up at your door

I've had you so many times but somehow

I want more


I don't mind spending everyday

Out on your corner in the pouring rain

Look for the girl with the broken smile

Ask her if she wants to stay awhile

And she will be loved

And she will be loved

 

Tap on my window knock on my door

I want to make you feel beautiful

I know I tend to get so insecure

It doesn't matter anymore

 

It's not always rainbows and butterflies

It's compromise that moves us along

My heart is full and my door's always open

You can come anytime you want

 

I don't mind spending everyday

Out on your corner in the pouring rain

Look for the girl with the broken smile

Ask her if she wants to stay awhile

And she will be loved

And she will be loved

And she will be loved

And she will be loved

 

I know where you hide

Alone in your car

Know all of the things that make you who you are

I know that goodbye means nothing at all

Comes back and begs me to catch her every time she falls

 

Tap on my window knock on my door

I want to make you feel beautiful

rit."

(la canzone è "she will be loved" dei maroon 5, nda)
 

Sora ascoltò attentamente la canzone, cogliendone il significato (in inglese se la cavava!) e rimanendone a bocca aperta, praticamente Tai le aveva fatto un'altra dichiarazione d'amore! Senza capirne minimamente il motivo, pianse, si sciolse in un pianto silenzioso con il cuore inevitabilmente spezzato.
Non poteva opprimerla così! Non poteva trovare sempre l'occasione per farla sentire in colpa! Ma in quel momento non riusciva a contestare, pur volendo non riusciva a emettere suoni..ma solo un'impercettibile lamento.
Il suo cuore lottava contro la sua mente, amore contro razionalità..entrambi le dicevano qualcosa di diverso. E lei aveva la testa nel pallone, non sapeva cosa fare, in quel momento riusciva solo a piangere...
Tai aveva cantato per lei, una dolcissima canzone d'amore, sapendo che lei l'avrebbe ancora una volta rifiutato. Avrebbe tanto voluto correre ad abbracciarlo, dirgli che aprezzava i suoi sforzi e che era il suo migliore amico, ma...aveva paura! Paura che, se si fosse avvicinata troppo a lui, non sarebbe riuscita a fermare l'ondata di emozioni che l'avrebbe travolta. Paura di non riuscire a controllarsi!

Tai inspirò profondamente, c'era voluto più impegno del previsto e nonostante tutto aveva preso un bel po' di stecche!
Odiava essere ripetitivo, ma non poteva fare a meno di dimostrare il suo amore in ogni momento, nei modi meno appariscenti ma più stravaganti possibili! Lui era fatto così..

Si voltò, con espressione soddisfatta dipinta in viso, come per dire "Visto che ce l'ho fatta?" ma quando vide Sora piangere, il suo cuore ebbe un sussulto.  Era stato lui, l'aveva fatta piangere!Lui che le prometteva di proteggerla sempre e in ogni caso, era il primo a farle del male..non poteva permetterlo, a costo di reprimere il suo amore per tutto il resto della sua vita!

-Sora che succede?- si avvicinò, preocupato, a lei, che cercava di arrestare il flusso esagerato delle sue lacrime.
-Nulla...davvero. Non pensavo fossi in grado di imparare a memoria, una canzone americana così lunga!- disse cercando di sdrammatizzare
.
-Eh già!- rispose mettendo una mano dietro la testa -Che vuoi farci, Kari mi fa' una testa così..a furia di sentire sempre le stesse cose l'ho imparata anche io!- mentì lui, in effetti una mezza verità c'era..Kari adorava la musica inglese e se era romantica ancora meglio! Ma a lui quel genere proprio non piaceva, però stranamente quella canzone l'aveva colpito!velocemente,

-Ah, ho capito. Senti ora è meglio che vada a dormire..- mormorò Sora,  dandogli le spalle e asciugandosi in fretta le lacrime.
-Cosa? Ma non sono neanche le dieci!- si lamentò il ragazzo, cercando di capire cosa l'avesse turbata..se la canzone o il fatto di non poterlo ricambiare! Bho, nonostante la conoscesse da sempre, Sora era un vero e proprio mistero per lui!

-Devo finire ancora dei compiti..!- disse, sorridendo forzatamente.
-Ok..- annuì tristemente Tai, per poi ripiazzarsi davanti alla tv, a fare zapping, annoiato.

La ragazza andò a letto (in camera di Kari) e si tirò le coperte fin sopra la testa, non voleva pensare a niente eppure mille pensieri le fluivano in testa! Non voleva fare ipotesi, e ritrovarsi a immaginare come sarebbe potuto essere se lei gli avesse detto di si..no!Lei era una persona seria, e non tornava indietro alle sue decisioni!

Non riuscì a chiudere occhio, così verso mezzanotte si alzò per prendere un bicchiere d'acqua..

-Ciao..ancora sveglia?- Tai, dal divano, la guardava seriamente dritto negli occhi, come se volesse leggerla dentro.
-Tai!- la ragazza sussultò. Non si aspettava di trovarlo ancora sveglio e non in cucina, come se l’aspettasse! Ma perchè all'improvviso si sentiva così accaldata e il cuore le batteva all'impazzata??


Continua
*****************************

* in realtà la canzone dice eightenn, ma Tai lo cambia di proposito..

Bene, ho finito questo capitolo a tempo di record! Ah, volevo avvertirvi che nei prossimi capitoli entreranno in scena anke Yamato e gli altri. Ho in serbo molte sorprese x voi..eheh, mi raccomando recensite! :)
Yuu

 

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Capitolo 3
*** Qualche minuto di felicità ***


Qualche minuto di felicità
 

*Salve a tutti, ringrazio come al solito per le recensioni, e vi esorto a continuare. Bhè, accontento proprio tutti, eh? Nakuya questo cap è x te, è un po’ spinta, quindi a chi non piace il genere si astenga pure dal leggere. E mi raccomando recensite a volontà!!!!!! ^^ *
 

-Tai!- la ragazza sussultò. Perchè all'improvviso si sentiva così accaldata e il cuore batteva all'impazzata?? Che ci faceva ancora sveglio a quell'ora? Che la stesse aspettando? Improvvisamente si sentì nervosa.
A
interrompere il corso dei suoi pensieri, fu la domanda azzardata del bel moro.

-Senti..ti va di parlare?- la spiazzò Tai.
Alla ragazza tremò il bicchiere, e un po' d'acqua le schizzò sulla maglia del pigiama
(che per la cronaca era preso in prestito da Kari).
-Parlare di cosa?- i suoi dubbi erano fondati, adesso si sarebbe messo a discutere sul loro rapporto, guardandola con quegli occhi da cucciolo smarrito che era impossibile non amare.


Tai non rispose, ma le fece segno di sedersi accanto a lui, sul divano. Tentennante, ed evidentemente nervosa cercò di mettere più distanza possibile tra loro, ma il ragazzo voleva esattamente il contrario.

Dopo qualche secondo, in cui lui l'aveva fissata insistentemente, si avvicinò, appoggiando un gomito sulla spalliera del divano.
-Cosa c'è che non va?- chiese dolce ma sicuro, di quelli che non vogliono una mezza risposta, non si sarebbe accontentato facilmente.
-Eh? Ma che dici? Va tutto b-bene..- mormorò nervosa, tenendo lo sguardo immobile nel suo bicchiere. Sentiva la presenza del ragazzo avvicinarsi sempre più a lei, sentiva il suo fiato caldo, sentiva le vibrazioni del suo corpo.
Si costrinse a non girare, per nessun motivo, lo sguardo.
-Non dirmi bugie! Non a me!- sbottò Tai, appoggiando le mani sulle sue spalle, e costringendola a guardarlo negli occhi.

Sora era in difficoltà, che poteva fare? In quel momento avrebbe solo voluto scappare e andare a confidarsi dalla sua amica Mimi, ma lei era in America e poi, di certo Tai non l'avrebbe fatta scappare tanto facilmente..
-Io..La verità è che..che non ne posso più di questa situazione!- era scoppiata, ora avrebbe parlato a raffica, dicendo anche cose spiacevoli, senza riuscire a fermarsi.
-Da quando tu..ecco da quel giorno non fai che assillarmi, in ogni modo mi ricordi che è colpa mia, che sono un'insensibile e che ho compromesso la nostra amicizia!- gridò tutto d'un fiato, sbattendo il bicchiere sul tavolino.

-Capisco..- il ragazzo chinò la testa, si sentiva ferito ma allo stesso tempo colpevole. Eppure non gli era sembrato di farle tanta pressione, anzi aveva cercato di comportarsi come al solito. Ma non si era accorto che era stato proprio quell' atteggiamento a turbarla così tanto..
-Tai
..ti prego, non fare così!- mormorò guardando l'espressione afflitta di lui, sentendosi un'idiota.
-Lo so, è colpa mia. Sono meschina e bugiarda, e faccio ricadere le mie colpe sugli altri..mi faccio schifo!- disse con disprezzo.
-Mi dispiace vederti così..dimmi cosa posso fare per te Sora!- si offrì Tai
-....- la ragazza non fiatò. Allora Tai non ci vide più, la sua mente si era completamente offuscata, a guidarlo erano solo i suoi istinti. Si chinò verso il suo viso e la baciò, prima dolcemente, assaporandola delicatamente, poi sempre più passionalmente.
Non riusciva più a controllarsi, ormai non ragionava più razionalmente, ma si sentiva bene come non gli capitava da tanto.

La ragazza, dapprima rimase lì senza far nulla, sconcertata dall'azione dell'amico e incapace di agire. Avrebbe voluto mollargli uno schiaffo e insultarlo in tutti i modi, ma in cuor suo desiderava che continuasse.
Man mano che il bacio aumentava d'intensità, la ragazza cominciò a collaborare, gli mise una mano dietro il collo e l'altra sul suo torace, scolpito dai tanti allenamenti di calcio. Nonostante il suo gesto, nessuno dei due ci stette a pensare sopra…troppo presi dal momento qual erano.

Solo con lui, riusciva a provare quelle emozioni.. sentiva un tremito che la scuoteva da dentro, il sangue le andava al cervello e si sentiva improvvisamente bollente e desiderosa di lui..

Tai si spostò sopra di lei, e iniziò a scendere con le mani, mentre continuava a baciarla più intensamente di prima, facendo danzare le loro lingue.
Le accarezzò le spalle, spostando di poco le spalline del pigiama, e scese ancor più giù arrivando all'altezza della pancia. Lì le mise una mano dietro la schiena, stringendola più a se' ma nello stesso tempo alzandole la maglietta, fino ad arrivare a toccarle il gancio del reggiseno. La ragazza sussultò sotto il suo tocco, aggressivo ma dolce nello stesso tempo.

Lui, sentendo che Sora non aveva nulla da obbiettare, continuò il suo lavoro..le staccò il gancetto, così da poterle accarezzare meglio la schiena e salì verso il suo collo, cominciando a coprilo di baci e piccoli morsi qua e la..

La ragazza gemette sotto di lui e iniziò a passargli le dita tra i capelli, stringendoli e muovendoli in modo sensuale.

Tai non se lo fece ripetere due volte, e si diede da fare più seriamente, si posizionò fra le sue gambe mentre con le mani le alzava la maglietta. Giocò con i suoi seni per un po' prima di spostare la sua attenzione più in basso, le accarezzò il ventre piatto e continuò a scendere fino a toccare l'orlo del pantalone del pigiama.
Senza perdere tempo lo scostò leggermente ma non lo abbassò, anzi, infilò una mano dentro il pantalone del pigiama (facendo levare un urlo sorpreso da Sora) fino a toccare i suoi slip. Allora dopo un attimo di indecisione dettato dall'inesperienza la sfiorò più in basso, sulla sua femminilità, poi cominciò a pressare un po' più forte finchè non senti' che quel punto era umido.
Sora gemeva e Tai pensò che fosse arrivato il momento decisivo, fece un respiro profondo e le abbassò i pantaloni ma mentre si preparava ad abbassarle anche le mutandine.. Sora urlò e lo schiaffeggiò con violenza sulla guancia.

Quel contatto cosi' intimo era stata come una scossa , Sora aveva ripreso improvvisamente la lucidità.

Che stava facendo? Quello che l'aveva baciata dapertutto era il suo migliore amico! Con lui era cresciuta insieme, era andata a digiworld..e ora come poteva permettergli tutto questo? Anzi come poteva lei che succedesse?
Scossa da quello che stava per succedere, fermò Tai e si alzò di scatto, lasciando il ragazzo con migliaia di punti interrogativi sulla testa e la guancia dolorante.

-S-Sora..che...- Tai aveva il respiro affannato ed era "evidentemente" eccitato.

Ma lei non riusciva a spiccicare parola, neanche a guardarlo, era rimasta lì impalata con le mani che le tremavano per la rabbia e la frustazione.
Era disgustata, da lui e da se' stessa. Provò un'improvviso odio per Tai e a solo pensare a lui cosi' eccitato e a quello che stava per fare.. le veniva da vomitare.
Senza saper cosa dire si diresse in camera di Kari, dove aveva la sua roba, mise tutto nel suo zaino e scappò via
con indosso solo un cappotto sopra il pigiama e le scarpe della divisa scolastica.

-Sora!Che ti prende? Non puoi andare in giro a quest'ora!- le gridò dietro Tai, cercando di raggiungerla, ma inutilmente perchè lei era già corsa via alla velocità della luce. E lui, con il piede in quelle condizioni, non poteva fare molto.
-Maledizione!- gridò, sbattendo un pugno sul tavolino e facendo cadere il bicchiere colmo d'acqua che vi era sopra.

Fuori la pioggia scendeva a vento, Sora non ci aveva pensato..ma non le importava! Si diresse verso una cabina telefonica e chiamò un taxi, che di certo era più sicuro della metropolitana a quell'ora..

Nell'attesa rimase lì, al riparo, mentre calde lacrime le scorrevano sul viso.
-Che
cosa stavo per fare?- disse tra se' e se', sentendosi improvvisamente sporca dentro.
Aspettò all'incirca dieci minuti, poi il taxi si fermò e lei salì a bordo, indicandoli la via da percorrere.

Quando Kari tornò a casa, verso le 7 e 30, quello che vide la sconcertò.
Tai era disteso a terra, i capelli scompigliati e i vestiti sgualciti, il tavolino riverso, un bicchiere rotto e il tappeto bagnato. Per non parlare della cucina...
-Ma..ma che cavolo hai combinato?- lo rimproverò la sorella, notando solo in un secondo momento il piede fasciato.
Lo guardò in cerca di risposte, ma il ragazzo sembrava essere diventato improvvisamente muto, così si occupò di riordinare tutto quel disastro, prima di andare a scuola.

-Ce la fai ad andare a scuola?- chiese Kari.
-Si, non preocuparti..tu vai..Tk ti starà aspettando!- rispose mogio lui
.
-Mnn,ok..bye bye allora! - la ragazzina si precipitò fuori, nonostante fosse molto preoccupata per suo fratello ma aveva deciso che una volta di ritorno, avrebbe sicuramente scoperto cosa gli era successo!

Qualche minuto dopo, Tai era in cammino per la scuola, non si accorse che un ragazzo a lui molto conosciuto, gli afferrò un braccio.

-Ehi Tai, ci sei?- lo chiamò lui.
-Che? Ah Yamato, sei tu..- replicò il ragazzo, quasi infastidito dalla sua presenza. Anzi era l'ultima persona che avrebbe voluto incontrare quel giorno!
-Bhe scusa tanto, chi ti aspettavi?- brontolò lui.
-Lascia stare..è meglio..- mormorò, lasciando indietro il biondo (zoppicava un po' ma per il resto se la cavava abbastanza bene).
-Aspetta!!- lo inseguì lui -Ma è successo qualcosa?- domandò Yamato, ma il moro non lo degnò di una risposta.
-Ho capito, sei di malumore..- borbottò, guardando l'espressione assente del suo amico, Tai.

 

La campanella suonò, quella mattina in classe era assente una ragazza, Sora non era venuta.
 

Continua…..


 



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Capitolo 4
*** La predizione ***


La predizione
 

Erano passati due giorni da quel fatidico giorno, Tai era più che mai depresso e non capiva cosa potesse essere preso a Sora che, nonostante le chiamate e gli appostamenti, lo ignorava.

Sua sorella minore lo consolò, dopo che ebbe ascoltato tutta la storia (a grandi linee) -Cerca di capire..sarà confusa!- tentò di giustificarla, non sapendo cosa dire.
-Ok, ma potrebbe almeno salutarmi o spiegarmi il motivo di questa sua "confusione"!!- ribadì il ragazzo, accigliato.
-Che ne dici di andarla a trovare, e portarle qualcosa di carino?- propose Kari.
-Mnn, mi sa che ascolterò il tuo consiglio!- esclamò Tai raggiante, prendendo la giacca per uscire.

Poco dopo si ritrovò in mezzo alla città, vagando per i negozi.

-Cosa le compro? Uffa, perchè non ho chiesto a Kari di venire con me?- si maledisse il moro, per poi fermare lo sguardo in una bella vetrina di fiori.
-Ma che vado a pensare! Ha un negozio di fiori..sarebbe proprio cretino da parte mia!!- borbottò avviandosi in una via laterale e meno trafficata.
Scorse un minuscolo negozietto, sembrava vendesse cose etniche, quando entrò ad accoglierlo fu una strana vecchietta..
Sembrava indiana, indossava una lunga tunica color amaranto che le fasciava il corpo esile e vistose collane e bracciali, poi aveva una specie di turbante dello stesso colore in testa -Benvenuto giovanotto!- esordì l'anziana donna, sorridendogli.

-Salve, vorrei vedere qualcosa per..- le parole gli morirono in gola, quando la vecchia lo anticipò e gli porse un bracciale.
Lui la guardò interrogativamente -Devi far pace con la tua ragazza vero?- chiese cordialmente, porgendoglielo.

-Ecco, veramente..- Tai si grattò la nuca, nervosamente.
-Su, prendilo te lo regalo. Non lo faccio per tutti ma tu mi ispiri simpatia. Rammenta però: questo bracciale è un portafortuna, è simbolo d'amore.. e vedo che il tuo è grande- la vecchia gli rivolse un sorriso -Sta attento però, pericoli e tanti ostacoli ci sono sul tuo cammino.. se vuoi che il tuo desiderio d'amore si realizzi fa indossare subito questo bracciale..-

Tai era a bocca aperta, quella vecchia stava dicendo un mucchio di stupidaggini. Parlava forse di una maledizione o di una specie di elisir? Non ci capiva più nulla.
-Scusi ma ho fretta, mi dica solo quanto costa questo..bracciale!- disse guardando il manufatto in legno e fili colorati.
-Ho detto che te lo regalo. Ma bada che non mi prendo responsabilità se le cose non vanno per il verso giusto..- continuò.
-Va bene, grazie allora!- commentò Tai, di fretta, prendendo la bustina datagli dalla donna, che dopo averlo scrutato un po' lo bloccò per un braccio, prima che potesse andarsene.
-Sta molto attento, un tuo amico vicino ti tradirà!- profetizzò la vecchia con voce profonda ed espressione seria, mentre lui la guardava sbigottito e nello stesso tempo atterrito.
-Aproffiterà delle sue debolezze..- mormorò mentre Tai, usciva dal locale, spaventato.

-Che idiota che sono! Mi sono fatto spaventare da una vecchia pazza, tsè..sono ridicolo!- poi guardò il bracciale intrecciato artigianalmente, che nella parte centrale aveva inciso una rosellina e qualcos'altro, che inizialmente non riuscì a mettere bene a fuoco. Lo avvicinò agli occhi, per leggere meglio la seconda incisione..subito dopo trasalì.

-..Sora..- sussurrò con gli occhi sbarrati, leggendo il nome inciso all'interno del bijou. Un dubbio lo assalì..
Come faceva a conoscere il suo nome? Lui non ne aveva fatto parola con lei! Poi sgranò gli occhi..ricordandosi le parole della vecchia..che fosse una chiromante?
O peggio ancora una strega?

Si diede mentalmente dello stupido -Ma no, sicuramente me lo sarò fatto sfuggire!- rise tra se' e se' della sua ingenuità -Domani ci torno con Izzy, lui sicuramente saprà darmi una spiegazione più logica!- mormorò soddisfatto, percorrendo la via di casa.

Dopottutto era contento, nonostante le strane ciarle della donna, aveva avuto un bel bracciale gratis! Decise che l'indomani sera l'avrebbe portato a Sora, per fare pace (nonostante lei abbia fatto tutto da sola!).
 

Era pomeriggio, all'incirca le tre del pomeriggio, Tai aveva trascinato il suo amico Izzy, subito dopo la scuola, in quel negozio. Arrivarono vicino alla viuzza laterale che li avrebbe condotti alla loro meta.
-Finalmente ci siamo!- pensò il moro, correndo affannatamente mentre tirava per un braccio il rosso.

Aveva bisogno di risposte e tornare lì era sicuramente la mossa migliore da fare, avrebbe fatto dire la verità alla vecchia e poi ci sarebbe stato Izzy con lui quindi era sicuro di concludere qualcosa. Oltretutto, sapeva che il suo amico era il migliore in fatto di interrogativi irrisolti!

-Taiii, non c'è bisogno che mi tiri!- si lamentò il rosso, strattonando l'amico - Non essere frettoloso!Tra l'altro potrebbe anke essere chiuso..mi hai detto che ieri sei andato verso le sette..- constatò razionalemente.
-Acc
!Hai ragione, che sfiga spero che sia aperto!- imprecò a denti stretti, poi guardandosi intorno riconobbe il posto.
-Ci siamo..ecco, è proprio..- fece per indicare a Izzy il negozio ma si bloccò di botto, paralizzandosi, le parole gli morirono in gola, quando davanti a se' al posto del negozietto etnico della sera prima vide un muro liscio, senza l'ombra del negozio..
-Non è possibile!- urlò lui -Era proprio lì!Ne sono sicuro!- disse concitato.
-Sicuro di non aver sbagliato posto (o di averlo sognato?*pensò)?- chiese dubbioso il ragazzo, mettendo una mano sotto il mento, come facava sempre quando rifletteva.
-Ma no!Mi ci scommetterei la testa che era qui..incredibile!- da quel momento in poi il ragazzo credette alla magia.
-Bhe, non penso che c'entri digiworld..a questo punto non so assolutamente cosa dirti Tai!- il ragazzo confuso quanto lui, guardava il muro di cemento incontaminato e riempito solo da vecchie locandine.

Alla fine non aveva cavato un ragno dal buco!Si sentiva stanco e stupido..perchè si affannava tanto? Sospirò pesantemente, aveva problemi ben più gravi di una chiromante da risolvere.

Erano le sette e trenta, aveva passato tutto il pomeriggio nel parco a riflettere..Izzy era dovuto tornare a casa poco dopo e quindi ora si ritrovava tutto solo nelle buie vie di Tokyo. Si ritrovò sotto casa di Sora, guardò la finestra della sua camera, accesa, e allora si decise a suonare.
Sentì un rumore di passi arrivvare alla porta, poco dopo una ragazza aprì uno spiraglio -Chi è?- poi alzò lo sguardo -Tai!-
-Fammi entrare per favore- disse serio, bloccando la porta con un piede in modo che non potesse richiuderla e scappare.

Sora titubante, restò qualche attimo in piedi davanti alla porta -Ok- lo fece entrare.
Si accomodarono in salotto, la ragazza aveva preparato il the verde e lo porse al suo amico d'infanzia.
-Sora..che ti è preso?- chiese dolcemente Tai, fissandola -Se è per qualcosa che ho fatto io, perdonami..- continuò.

Ma Sora non sembrava a suo agio, si muoveva continuamente e non aveva, neanche per sbaglio, mai incrociato il suo sguardo. Si interruppe.

-Tu non capisci!L'altra volta..io mi sono sentita una puttana!- dai suoi occhi iniziarono a scendere delle lacrime, Tai si paralizzò alla visione del suo angelo ridotto in quel modo, voleva aiutarla ma ancora non capiva.
-Ma se non volevi..- iniziò il ragazzo, confuso.

-Zitto! Accidenti tu non capisci niente di me, pensavo che mi conoscessi e invece sei stato così egoista da pensare solo ai tuoi bisogni fisici!!!- gridò con tutta la voce che aveva in gola, sfogandosi finalmente.

Lui rimase seduto sul divano, con la testa china, si sentiva in colpa per uno "sbaglio" che non aveva assolutamente commesso.
-Scusa io..- con sforzo cercò di rimediare, di aggiustare le cose troppo complicate per i suoi gusti.

-Zittooo!!Io ti odio, ti odio, ti odio!!!Non ti voglio sentire!!!- gridò tappandosi le orecchie, continuando a singhiozzare.
-Va bene. Come vuoi tu..-il ragazzo si alzò e raggiunse lentamente la porta. Gettò un ultimo sguardo alla ragazza che tanto amava ma che non riusciva a comprendere e andò via, rassegnato.

Sora sospirò, si accasciò sul tavolino davanti a lei e continuò a singhiozzare rumorosamente, neanche lei sapeva perchè.
Era riuscita a dire a Tai quello che sentiva, eppure era consapevole di avergli scaricato addosso una colpa non del tutto sua, forse era solo lei la stupida egoista! Quando si riprese un pochino, cercò di ricomporsi e alzandosi notò un pacchetto sul tavolino. Curiosa com'era non seppe resistere e lo scartò, senza pensarci su e quando si ritrovò davanti agli occhi un braccialetto con il suo nome intagliato, le lacrime le vennero di nuovo agli occhi.
Presa da un turbine di sentimenti, lo scaraventò con forza in un angolo della stanza.

Afferrò il suo cellulare, disperata, aveva bisogno di parlare con qualcuno. Così senza che neanche se ne accorgesse compose un numero a memoria..e attese di sentire una voce, all'altro capo.

-Sora?- una voce maschile rispose all'apparecchio.
-Matt
..sono un'egoista!Io..non lo merito!- pianse e si sfogò come non faceva da tanto. Non sapeva chi altro chiamare, forse Matt era l'unico che potesse davvero capirla..
-Shhh, non parlare più. Va tutto bene!- la consolò lui, con dolcezza infinita. Dolcezza scaturita da un'amore spezzato bruscamente.

La ragazza parlò con l'ex per tutta la notte, confidandogli tutti i suoi segreti e malumori senza problemi come aveva sempre fatto quando stavano insieme. E come sentiva di non poter più fare con Tai..

-Allora arrivo subito..non ti preocupare, sta' su col morale!- la incitò lui, chiudendo poi la comunicazione.
-Ti aspetto..- mormorò Sora, nonostante lui non fosse più in linea.

Non voleva stare da sola, non in quelle condizioni..aveva paura di poter commettere una sciocchezza, per questo aveva bisogno di una spalla amica, su cui piangere.

*************

 

 

Continua..
 

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Capitolo 5
*** Un'amicizia tempestosa ***


"Un’amicizia tempestosa..”
 

*Ciaoo, scusate il ritardo (enorme) ma ho molto da fare con la scuola, pensate che questo capitolo l’ho scritto solo in un giorno, in cui non avevo molto da fare. Cmq mi spiace se è corto ma penso sia ugualmente interessante! Recensitee!!*
 

Era tarda sera, le 11 forse, ma ciò non impediva a un giovane ragazzo biondo di correre per le strade della città, con la sua moto.
"Devo fare in fretta!Sora mi sta aspettando!!" pensò Matt, aumentando la velocità.

Nel frattempo la ragazza in questione, era rannicchiata in un'angolo del salotto e con la coda dell'occhio guardava il bracciale lasciatole da Tai..era molto bello, chissà quanto gli era costato! (niente, ma tu non lo puoi sapere! Nda ^^)
Si guardò intorno con aria afflitta e attese l'arrivo del suo amico, pazientemente. Ringraziò il viaggio provvidenziale di sua madre ad una zia, non avrebbe voluto che la vedesse in quello stato..

Passarono circa 10 minuti, nei quali la ragazza si era appisolata un po', che sentì bussare alla porta. Si alzò freneticamente e agitata, guardò dallo spioncino (aveva paura che fosse di nuovo Tai!) e poi, sollevata, spalancò la porta.

-Scusami..anf anf, ho fatto più presto che potevo!- rispose il ragazzo con l'affanno ed evidentemente affaticato.
-Tutto ok? Siediti, ti porto un bicchiere d'acqua..- disse lei, dispiaciuta per aver fatto precipitare Matt.

-Si!- detto questo si poggiò sul divano e si tolse il giaccone in pelle -Allora, ti va di parlare ora?- chiese lui

Sora, sentendosi maledettamente a disagio e stupida, balbettò qualcosa di incomprensibile..e calde lacrime tornarono a bagnarle il viso, ormai stanco.
Matt, sentendo i singhiozzi (seppur silenziosi) si avvicinò a lei e dolcemente la abbracciò alle spalle, con fare protettivo -Non preocuparti più di nulla, ora ci sono io con te..- le sussurò all'orecchio, avendo in risposta solo un assenso.
La strinse a se', senza però costringerla a voltarsi e mostrare il volto piangente. Conosceva Sora, e sapeva quanto odiava essere colta in questi momenti di debolezza, perciò si limitò a guardare il suo capo e i suoi spendidi capelli castani/arancio.

Dopo poco, mentre lei si sfogava, appoggiò il viso sui suoi capelli.
"Ah!Sempre lo stesso e inconfondibile profumo di vaniglia!" pensò appoggiandovisi delicatamente.

-Matt..io sono una persona ignobile vero?- mormorò Sora, dopo avergli raccontato dettagliatamente la vicenda.
-Non dirlo neanke per scherzo!- sbottò lui, infastidito da "certi" particolari -Non incolparti se senti di aver fatto la cosa giusta!-

-Ma io..come potrò tornare a guardarlo negli occhi, dopo come mi sono comportata?- domandò timidamente.
-Sii sincera, è l'unico consiglio che posso darti Sora.- mormorò con lo sguardo basso, alzandosi improvvisamente e prendendo la giacca -E' meglio che io vada, ora. Mi raccomando, riposa.- disse tornando a sorriderle dolcemente e accarezzandole la testa.
-Va bene..grazie di tutto Matt. Non saprei proprio come fare senza di te!- commentò commossa, mentre lui usciva sorridendole.
Un sorriso triste, particolare che Sora non aveva notato. Dolore infertole proprio da lei.

Appena uscito dall'appartamento, il bel biondo camminò un po' (sempre nei dintorni del palazzo) appoggiandosi bruscamente ad un muro, vicino al portone principale. Sospirò, aveva accumulato tantissima tensione. Ma per nulla al mondo gliel'avrebbe fatto notare, così fu costretto DI NUOVO a fare "l'amico"! Ripensò alle parole di Sora, a quello che era successo con Tai...una rabbia improvvisa prese il sopravvento su di lui e la sua calma fredda, e in uno scatto d'ira sferrò un pugno, con tutte le sue energie, al muro che gli stava di fronte. Inutile dire, che si procurò una ferita non indifferente ma non gli importava.

Ora nella sua testa, aveva posto solo la vendetta e la rabbia cieca..

In quel momento Sora, preparatasi per andare a dormire, pestò per sbaglio il regalo del suo amico d'infanzia. "Tai" pensò triste "Forse è destino che tra noi le cose non vadano.." prese il manufatto e con delicatezza lo poggiò in un cassetto, del suo armadio infondo insieme ad altri cimeli. -Mi dispiace- con un colpo netto, sbattè il cassetto e si rassegnò a non vedere ancora per molto tempo quel meraviglioso pegno d'amore.

Non passò molto tempo all'alba, il tempo non era dei migliori, era nuvoloso e le previsoni annunciavano tempesta..
Nonostante questo un ragazzo correva verso la scuola, incurante delle gocce di pioggia che iniziavano a cadere su di lui, bagnandogli il volto e la divisa scolastica.

-Cavoli!Anke oggi sono in ritardo e Izzy non mi ha aspettato..tsk quel secchione..- borbottò correndo a passo svelto, mettendo la cartella sulla testa per ripararsi dalla pioggia incombente.

Ma all'improvviso si fermò di botto, lasciando cadere la cartella sul freddo e ora bagnato asfalto..

-Matt..che ti è successo?- il ragazzo moro notò subito la fasciatura alla mano sinistra dell'amico Matt, ma il ragazzo non rispose.
In compenso la sue espressione, truce, diceva tutto. Il suo sguardo valeva più di mille parole. L'odio che traspariva dai suoi occhi azzurri, ora freddi e vuoti come il ghiaccio, era tangibile e allo stesso tempo maledettamente temibile.

Tai tremò, strinse i pugni, al suo sguardo percepì immediatamente che lui ora sapeva.. Sapeva che non era riuscito a proteggerla dal dolore, provocandologlielo lui stesso. Non poteva sopportarlo!
Eppure non riusciva a muovere un passo e replicare, dirgli che aveva ragione se ora lo odiava, che era solo un bastardo egoista! Niente di tutto questo però gli uscì dalla bocca. Rimase lì impalato mentre Matt si avvicinava sempre di più, minaccioso.

Tai, rilassò le spalle e tutti i muscoli del suo corpo, rimase lì con un sorriso amaro sulle labbra e lo aspettò..
Dopotutto se lo meritava..aspettò che l'amico arrivasse a lui.


A Matt in quel momento non importava se non avrebbe più potuto suonare per due mesi o più, doveva farlo..Strinse i pugni. Non disse nulla, ma riuscì a farsi capire perfettamente.
Era da tanto che non lo faceva, e quando vide Tai rimanere lì, fermo, rassegnato al peggio, fu quasi tentato di fermarsi..Ma la rabbia era troppa da non potersi smaltire con quell'unico sorriso colpevole, il suo cuore chiedeva vendetta e non si sarebbe accontentato facilmente.

Tai sorrise, abbassò gli occhi e si preparò all'impatto violento con l'asfalto.
Impatto che non tardò ad arrivare, potente come un fulmine e lacerante come una
coltellata, Matt lo buttò a terra e continuò a colpirlo ininterrottamentem, mentre Tai lo guardava tristemente e inerme.

 

In quel momento un temporale si scatenò su di loro..

********

 

 

 

Continua...

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Capitolo 6
*** Cuori infranti ***


"Cuori infranti"

*Ciao, ecco qui il 5 cap finalmente!Allora, che ve ne pare dei due poveri ragazzi innamorati? A dire la verità mi fanno pena tutti e due..non so scegliere (anche se normalmente avrei preferito Tai) ditemi voi. In questo cap vedremo, anzi vedrete da vicino la sofferenza di Tai e Matt..ditemi che ne pensate. A me sembra un cap molto triste..ç__ç! *

 

Tai sorrise, abbassò gli occhi e si preparò all'impatto violento con l'asfalto.
Impatto che non tardò ad arrivare, potente come un fulmine e lacerante come una coltellata, che lo buttò a terra, inerme.

In quel momento, su di loro, si scatenò il temporale.

-Mi dispiace..te la sei cercata Tai..- mormorò il biondo, prima di andarsene, volgendo un'ultimo sguardo al ragazzo disteso sull'asfalto, sanguinante, ma che aveva ancora la forza di sfoggiare uno dei suoi tipici sorrisetti ironici..come se tutte quelle ferite non fosse stato lui a infliggergliele.

Quella mattina nessuno dei due andò a scuola. Chi per non farsi vedere così malconcio dai compagni e insegnanti, chi perché non ne aveva il coraggio e preferiva restarsene in solitudine a riflettere.

-Sora, ma che è successo a Tai?- chiese un compagno di classe, avvicinandosi a lei, e svegliando la sua preocupazione e colpa.
-Non lo so..- disse ferma, voltandosi dall'altra parte. Dentro di lei c'era un vero e proprio dissidio..non sapeva cosa fare! Da una parte non riusciva ancora a perdonare Tai, per quella sera..dall'altra si sentiva in colpa per averlo trattato così duramente, che fare allora? Nonostante tutto, non voleva perdere la sua amicizia ma, a volte, quando sentiva pronunciare il suo nome dentro di lei qualcosa si scatenava..un odio che non avrebbe mai pensato di provare.


Non aveva reagito, si era lasciato prendere a pugni e insultare in tutti i modi ma lui non aveva fatto altro che continuare a sorridere.
E più lo vedeva sorridere, più gli veniva voglia di farglielo sparire per sempre quello stupido sorriso! Come se ci fosse qualcosa di divertente poi..in un certo senso, guardarlo, lo faceva sentire in colpa.
E poi, da quando in qua Tai Kamiya non reagiva a una provocazione? Possibile, che in tutti questi anni, fosse maturato a tal punto?  O forse, l'unica spiegazione plausibile, era lui che era rimasto con una mentalità da ragazzino, con quella rabbia repressa che sfociava sempre in violenza verbale e fisica.
Gli venne in mente Digiworld, lì diede il peggio di se' soprattutto all'inizio.
Se la prendeva con tutti e tutto, nonostante questi centrassero poco e niente..uno di questi era Tai…
Mai come ora, l'aveva visto così arrendevole, così debole da non riuscire neanche a giustificare le sue azioni..e se non avesse voluto farlo? Forse era questo il motivo, ma in fondo era coscente di averlo saputo e volutamente ignorato, solo perchè aveva bisogno di sfogare i suoi sentimenti fin da troppo repressi.

Rabbia, rabbia, rabbia, ricordava che in quel momento aveva visto rosso e chiunque si fosse messo in mezzo in quel momento avrebbe fatto una brutta fine. Odiava questo suo caratteraccio, pensava di essere migliorato col tempo, ma a quanto pare si era sbagliato di grosso, quell’ "io" si celava ancora dentro di lui, dentro il suo cuore e gli impediva di agire razionalmente.
Ma
era inutile piangere sul latte versato, anche perchè non si sentiva 'così' in colpa per aver preso a botte Tai, semplicemente si malediva di avere un così tale caratteraccio! Di non riuscire a controllarsi, di questo si pentiva..

Si accese una sigaretta, lui non fumava, ma in momenti come questi non sapeva che altro fare. Si rifugiò in una pineta, non troppo lontana dalla scuola e restò lì, fino a che non si fu calmato. Il suo pensiero andò a Sora..che avrebbe detto se avesse saputo cos'era successo? E lui che scusa avrebbe potuto inventarsi, se gli avesse chiesto perkè non era a scuola quella mattina?
No, non le avrebbe mentito e anche se avesse voluto, non ci sarebbe riuscito. Sora riponeva tante speranze in lui, era il suo confidente, quello che la consigliava e le diceva cos'era giusto e cosa non lo era. E adesso, con che faccia avrebbe potuto ripresentarsi a lei? Che situazione!Proprio non la reggeva..si accese un'altra sigaretta e guardò il cielo, che piangeva per lui.
 

Tai era davanti allo specchio del bagno, e fissava insistentemente il suo riflesso, non soddisfatto di quello che vedeva.
-Ahh
, Matt mi ha conciato proprio per le feste..come farò a spiegarlo ai miei adesso?- brontolò il ragazzo, immaginando la reazione esagerata dei suoi genitori e le prediche di Kari. Prese la cassetta del pronto soccorso e iniziò a medicarsi..anche se la cosa appariva non troppo semplice: aveva l'occhio destro nero, abbottato, sulla fronte c'era una ferita aperta da cui usciva del sangue che gli scendeva sull'occhio sano, il labbro inferiore completamente spaccato, la guancia sinistra gonfia...e quella era solo la parte "visibile" per fortuna! Si sentiva davvero malconcio, era pieno di lividi e dolori, inoltre sul resto del corpo rispetto alla faccia stava messo molto peggio.

Certo se si fosse difeso, le cose sarebbero andate certamente meglio. Ma, nel momento in cui aveva visto il suo sguardo Tai aveva preso la sua decisione. Ora, però, non solo aveva perso la sua ragazza ma anche il suo migliore amico!
Si sentiva davvero solo..con chi poteva confidarsi? Sospirò e decise che avrebbe chiesto consiglio a Joe, che nonostante fosse sempre impegnato con lo studio, restava il più saggio di tutti..

Dopo aver parlato con Joe (facendosi promettere che avrebbe tenuto la bocca chiusa) ebbe le idee più chiare, decise che era ora di finirla con tutti questi litigi. Così si incerottò e medicò alla meglio e si avviò verso casa di Sora, era meglio chiarire tutto con lei, perchè sentiva che con Matt sarebbe stata particolarmente dura. E a confermare questa sua versione ci pensò un brivido, che lo assalì dalla schiena fino a tutto il corpo.
Barcollò fino alla porta, ma subito dopo fu colpito da un dolore improvviso e cadde a terra, maledicendosi, dolorante. Cercò di aggrapparsi al mobile più vicino, ma proprio in quel momento la porta si aprì..Tai fu preso dal terrore più puro.
E se fosse stata sua madre? Fortuna vuole che si sbagliasse, era Kari di ritorno dalla scuola, in anticipo.

-Sono a cas..ahhhhhhh!!!!!!!- portò le mani alla bocca e gridò con tutte le sue forze, vedendo in che condizioni era conciato il fratello maggiore. Certo, sapeva che Tai si cacciava sempre nei guai ma stavolta aveva davvero esagerato!
-Shhh!!!!!!Kari non gridare.. piuttosto aiutami!- disse cercando di mettersi in piedi, con le sue forze che evidentemente non bastavano. Gli facevano troppo male le costole!
La sorellina obbedì e lo alzò delicatamente -Chi ti ha conciato così?- disse arrabbiata.

-Ehmm, diciamo io in un certo senso..- rispose ridacchiando stupidamente, ci mancava solo che facesse preocupare sua sorella minore e avrebbe fatto l'amplain (non so se si scrive così..nda).
-Sei uno stupido..e anche bugiardo!- protestò Kari, ormai lo conosceva come le sue tasche e sapeva che non era per niente bravo a mentire, non lo era mai stato.. sorrise dolcemente mentre vecchi ricordi le offuscarono la mente.

Passarono alcuni minuti, i due fratelli erano tutti indaffarati, soprattutto Kari a "cammuffare" le ferite di Tai.

-Ma come cavolo ti sei medicato? Anche Mico (il loro gatto, nda) sarebbe più bravo di te..- borbottò - Purtroppo per te dubito che la mamma non se ne accorga..- disse riponendo le bende e i cerotti al loro posto, in bagno.
-Dirò che mentre giocavo a calcio sono caduto e ho avuto una pallonata in faccia..- mormorò guardando, soddisfatto l'ottimo lavoro della sorella. Poi si gettò pesantemente sul letto, e lasciò che il sonno prendesse il sopravvento su di lui..aveva bisogno di una notte di riposo assoluto per buttarsi tutto alle spalle! Prima di addormentarsi disse a Kari di non farsi svegliare da nessuno e di portargli, di nascosto, la cena in camera. Più tardi lo vedevano così e meglio era..riflettè su queste sue parole e nella sua mente si fece spazio un volto.. -Sora!- sussultò.

Cosa le avrebbe detto?

Rise della sua stupidità..Sora non gli avrebbe detto nulla, semplicemente per il fatto che ora lo odiava e non gli rivolgeva più la parola (e il saluto)..un'altro sorriso amaro si dipinse sul suo bel volto, poi si addormentò in un sonno agitato e pieno di incubi.

 

Nello stesso momento un altro ragazzo rifletteva sulle stesse cose, sulla stessa ragazza.
Compose un numero. In un batter d'occhio suo fratello Takeru sarebbe arrivato alla porta di casa sua..ma spense prima di riuscire a parlargli. Basta, lui non aveva bisogno di piangere sulla spalla di suo fratello e di nessun altro..ce l'avrebbe fatta da solo!

Indossò un guanto nero, alla mano lesa da lui stesso..per un po' doveva evitare di muoverla, gli aveva detto il dottore, quindi arrivederci band! Si sarebbe inventato una scusa..

Si mise alla scrivania, un motivo gli risuonò nella testa, e prese a scrivere, freneticamente. Ah, queste situazioni dopotutto avevano i loro lati positivi..riuscivano sempre a ispirarlo. Ma chi lo ispirava di più era Sora, la ragazza che amava più di se stesso, che non riusciva a dimenticare in nessun modo..preso da quest' impeto mise nero su bianco i suoi sentimenti e dopo una buona ora si poteva dire pienamente soddisfatto della sua opera!

Quando il padre rincasò dal lavoro, lo trovò addormentato sulla scrivania, con un foglio tra le dita..con sopra una bellissima canzone..*
 

"Ora che mi sento bene...eh...spengo la luce...

spero di riuscire a dimostrare...che...così va bene

ora che ci penso mi perdo in quell’attimo dove dicevo che tutto era fantastico...

mi sembra.. ieri...

e ora che è successo fa lo stesso...se non ti cerco non vuol dire che mi hai perso...

già sto sognando...ma adesso...

 

buona notte a te buona notte a me buona notte a chi ancora non ho incontrato...

buona notte pure a lei...lei te dove sei...anche oggi che ti ho cercata...

buona notte a te buona notte a me buona notte a chi ancora non ho incontrato...

buona notte pure a lei...anche oggi che ti vorrei...

 

...semplicemente semplicemente semplicemente semplicemente... ( nananana! )

 

la voglia di non ragionare ma vivere sempre disposto a rischiare e ridere...

riderne..la gioia di quest’attimo senza pensarci troppo solo gustandolo...

le stesse storie e quei percorsi che non cambiano...

quelle canzoni e le passioni che rimangono...

semplicemente non scordare... ( nananana! )

come i libri della scuola fra le dite...

la colazione ogni mattina da una vita...semplice..

come incontrarsi perdersi poi ritrovarsi amarsi lasciarsi...

poteva andare meglio può darsi...dormire senza voglia di alzarmi...

e faccio quello che mi pare... ( nananana! )

se ci penso ora...e se ci penso adesso...

non so ancora che cosa ne sarà...

perchè mi manca il fiato...

perchè ti cerco ancora...non so dove che cosa ci sarà!...ah...

 

...semplicemente semplicemente semplicemente .... ( nananana! )

 

buona notte a te buona notte a me buona notte a chi ancora non ho incontrato...

buona notte pure a lei...lei te dove sei...anche oggi che ti ho cercata...

buona notte a te buona notte a me buona notte a chi ancora non ho incontrato...

buona notte pure a lei...anche oggi che ti vorrei...

 

...semplicemente semplicemente semplicemente semplicemente ... ( nananana)"

 

Sorrise, suo figlio avrebbe fatto carriera. Prese una coperta e gliela mise sulle spalle, poi socchiuse la porta..

*****************

Continua...

*il testo è "semplicemente" degli zero assoluto, che mi piace un casino! >/////<*
Yuu

 

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Capitolo 7
*** Cose che cambiano la vita ***


"Cose che cambiano la vita"
 

*Ciao, finalmente ho finito il 7 cap..ah!Ho pensato alla fine della fic..sono sicura che vi sorprenderà tutti…eheh! Ringrazio sempre, chi, con costanza, recensisce! ^__^*
 

24 ore dopo..cos'era cambiato?

Tai si alzava dal letto, dopo un breve sonno agitato, pronto a sentirsi rimproverare da sua madre, per i lividi che ancora permanevano sul suo viso. Kari aveva già fatto abbastanza la sera prima, coprendolo in modo quasi assurdo.
Fece velocemente colazione, mentre sua madre faceva i piatti e poi corse a scuola, sentendosi urlare alle spalle

-Taiiiiii, che hai fatto alla faccia? Non mi dire che hai fatto a pugni! Taiiiiii!!!- alla fine se n'era accorta.
Sbuffando, si diresse a scuola e arrivò anche in ritardo. Si sorprese vedendo che i suoi due "amici" erano assenti.
Poi afferrò un libro e prese qualcosa dall'interno, una foto che ritraeva il trio (da destra Tai, Sora e Matt) qualche anno prima. Allora andava tutto bene, perchè ora non poteva più essere così?!
Eppure gli sembrava di aver fatto abbastanza rinunce..cos'altro c'era di sbagliato in lui? Incurante della lezione, che proseguiva Tai si tuffò in tristi pensieri, con la speranza di trovare, al più presto, una soluzione.
 

Matt si era svegliato, intorpidito e con un mal di testa pazzesco, e quindi era di pessimo umore..tra l'altro non aveva nessuna voglia di tornare a scuola!Si trascinò stancamente fuori di casa, ma appena uscito dal portone principale ebbe un sussulto.

-Sora..che ci fai qui?- mormorò, ancora semi-shockato, per la cosiddetta "visita".
-Scusami..forse è inopportuno..ma vedi, ecco..io volevo vederti..- disse tutto d'un fiato, con il capo chino, in modo che lui non potesse scorgere alcun tipo di emozione sul suo viso.
Matt rimase interdetto..Sora che voleva vedere lui? Bha, era troppo strano.. c'era sicuramente qualcosa sotto!
-Si..ecco, mi chiedevo perchè ieri non fossi venuto a scuola..è successo qualcosa? Se si, ti prego dimmelo!- disse, quasi urlando, mentre, alzando la testa si poteva notare una chiara nota di rossore sul suo volto.
-Entra..- Matt fece marcia indietro, ed invitò la ragazza a entrare nel suo appartamento.

Quando furono in casa, da soli (il padre era a lavoro) calò su di loro un silenzio imbarazzante..Sora seduta sul divano, si poneva mille domande, d'altro canto Matt, in piedi alle spalle della ragazza, si chiedeva se avesse fatto la cosa giusta.

Ma nessuno dei due si decideva a parlare.

-Sora..- Matt fece il primo passo, era ora di spiegarle tutto - Ora ti parlerò con sincerità, quindi se sarò troppo brusco o troppo duro, ti prego di scusarmi sin da ora..- cominciò il biondo. Sora annuì, perplessa.

Prese fiato. Doveva dirle tutto, non sarebbe riuscito a sopportare oltre, questa cosa gli stava corrodendo l'anima!

-Ieri, ho fatto a botte con Tai..- lei sussultò, si portò le mani alla bocca.
-Devi sapere, che lui non si è difeso ma io ho continuato a fargli del male..ecco perchè non sono venuto a scuola.- concluse, aspettandosi ormai l'inevitabile.

-Ma…perchè, perchè l'hai fatto?- dagli occhi della ragazza si potevano, quasi, scorgere delle lacrime.
-Ora basta!Come fai a non capire!!- gridò sbattendo il palmo della mano sul muro, nervoso. La stessa mano ferita che, nonostante il guanto nero, riprese a sanguinare.

Sora, a quella vista, fu quasi presa dalla voglia di scappare, era da tanto che non vedeva Matt in quelle condizioni!

-Sora..possibile che tu non abbia capito che..che io ti amo? Che non posso fare a meno di te? E che quando mi parli di Tai, mi si stringe il cuore e mi viene voglia di spaccare tutto?!!!!- gridò con tutto il fiato che aveva in gola..dopo gli sembrò di essersi tolto un macigno dal cuore, stava molto meglio. Respirò a fondo e si calmò.

Sora, rimase paralizzata, impietrita, non sbatteva ciglio. Poi, quasi per inerzia, prese a camminare, poi a correre convulsamente fino ad arrivare alla porta.
Ma non riuscì ad aprila, perchè Matt l'afferrò per il braccio -Non puoi scappare per sempre, Sora!- la fece sedere, con forza, sulla sedia della sua scrivania. La fissò truce.

-Non ti muovere..io torno subito- il biondo si diresse in bagno. La sua mano aveva nuovamente bisogno di una fasciatura.

Sora rimase seduta così, senza far nulla, per qualche secondo poi qualcosa attirò la sua attenzione...un foglio stropicciato. Dopo aver letto le prime righe, lacrime salate solcarono il suo volto.

Possibile che dovesse far soffrire tutti? Cercò di trattenere il suo sfogo..Matt aveva scritto una canzone per lei o almeno una canzone che manifestava il suo amore per la ragazza.
E lei era stata così cieca da non accorgersene. Così insensibile da confessargli tutti i suoi problemi di cuore..mentre quello che soffriva di più era proprio lui!

Semplicemente..invece per lei era tutto troppo complicato. Diamine, aveva solo 17 anni perchè doveva porsi già queste domande?
Lei voleva vivere libera e spensierata, invece ora aveva solo voglia di gridare a tutti di lasciarla in pace.

Non sapeva cosa fare. Nella sua mente, iniziarono a farsi spazio dei flashback..ora che ci pensava, perchè aveva lasciato Matt? Non se lo ricordava, doveva essere stato un litigio..ma nulla di più. Stavano bene insieme..

Quando il ragazzo tornò, ci impiegò qualche minuto, si sorprese di trovare ancora lì Sora.

-...- la guardò, anzi la fissò e lo fece da capo a piedi..Accidenti com'era bella la sua Sora!Non poteva fare a meno di amarla.

Le sue insicurezze, le sue paure, i suoi sorrisi caldi e sinceri, le sue labbra..amava tutto di lei!

-Allora? Non dici niente?- chiese il biondo, un po' acido nei modi. Ma perchè la sua voce risuonava così dura, lui non voleva. Il suo unico desiderio era averla accanto a sè, ancora per una volta.

Si schiarì la voce, perchè il suo cuore gli imponeva rispetto e riguardo per quell'angelo che gli sedeva di fronte.

-Matt..cosa vuoi che ti dica? Mi sento in colpa, non so nemmeno io per cosa! Odio questa situazione!- sbraitò lei.

Il ragazzo si bloccò, quando, osservandola meglio, notò segni di pianto sui suoi occhi. No, non doveva piangere anche per lui. Istintivamente, si avvicinò a lei e l'abbracciò intensamente, sentendo sotto di lui barcollare la sedia.
Si lasciarono trasportare dall'abbraccio, così caldo e piacevole, e non se ne vollero staccare per parecchi secondi.

-Ah, si è fatto molto tardi. Se mi sbrigo, faccio in tempo ad entrare alla seconda ora!- disse la moretta imbarazzata, sciogliendosi velocemente da quell'abbraccio che l'aveva rapita.
-Ok..io rimango qui- mormorò Matt, ancora con il cuore a mille.

-Allora..ciao!- Sora si congedò dal biondo, ma la sua risposta la lasciò "letteralmente" senza fiato. Accadde tutto molto in fretta.

Con delicatezza, le appoggiò le mani sui fianchi e, preso da una voglia irrefrenabile, la baciò con passione.
Sora, lasciò che la lingua del ragazzo schiudesse le sue labbra, cominciando a collaborare a rendere più intenso possibile quel bacio. Il biondo, con un piede, chiuse la porta, e spinse (sempre delicatamente) la ragazza sopra. Le tolse il giaccone.
Continuarono a baciarsi, esplorando ogni centimetro dei loro visi. Ma, all'improvviso Matt si bloccò.

-Scusa..se vuoi che mi fermi è meglio farlo adesso..- disse voltandosi. Ma in tutta risposta, la ragazza lo abbracciò.
-No, non ti fermare. Stavolta mi sento pronta..perchè ti amo..- sussurrò, e appoggiando il viso alla sua schiena sentì chiaramente i battiti del ragazzo accelerare a dismisura.

Ora si, era pronta. Sapeva, anzi era sicura che lui l'amasse, e anche lei aveva scoperto di non aver ancora cancellato quel sentimento che la legò a lui, per diversi mesi. Si poteva fidare, lui non l'avrebbe fatta soffire, aveva scritto una canzone per lei! Se quello non era vero amore...

E Tai? No, non ci pensò neanche un attimo a lui.

Ormai, era pronta per essere sua, si del suo Matt. (che di certo, non se lo fa ripetere due volte!nda)

************

Continua…

Che succederà? Riuscirà Sora a coronare il suo sogno d’amore? E Tai, deciderà di reagire o si metterà, del tutto, da parte? Tutto questo, e altro, nel prox capitolo! (XDXD sembra una propaganda..eh eh) Bhe, allora alla prox, recensite mi raccomando! :)
Yuu

 

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Capitolo 8
*** Chiarimenti ***


"Chiarimenti"

*Scusate il ritardo ma un po’ è stato per la scuola, e un po’ per la mancanza d’ispirazione. Spero di rimediare con questo capitolo! Bhe, possiamo dire che la vera storia inizia da adesso in poi...recensite! La storia inizia da adesso in poi...!:)*
 

Dopo un'ora intensa d'amore, la ragazza si alzò dal letto, trascinando con sè anche le lenzuola color del cielo...così come gli occhi del ragazzo che l'aveva incantata, che l'aveva fatta sua poco prima.

Era la prima volta che faceva l'amore con qualcuno, nonostante fosse stata con Matt per quasi un anno in passato non erano mai arrivati fino a quel punto, benchè se ne fossero avvicinati molto.
Al solo pensarci si sentiva avvampare fino alle punte dei capelli.. si sentiva felice, eppure, nonostante fosse stato bello, lei si sentiva strana.. come se un'ombra opprimesse il suo cuore. Non che le fosse dispiaciuto, anzi le era piaciuto ed era sicura che anche per lui fosse lo stesso! E allora cos'era quella sensazione che le opprimeva il petto?

Si avviò verso il bagno, si guardò allo specchio. Si vedeva diversa, sua madre se ne sarebbe accorta? Riflettè con terrore su quest'ultima ipotesi..forse si, dopotutto ora era una vera donna!
Lo sguardo le cadde su un orologio da polso, lasciato vicino il lavandino.

-Le 12..le 12???!- la ragazza sussultò e andò a recuperare i suoi vestiti, sparsi un po' ovunque nella camera, freneticamente. Non avrebbe dovuto addormentarsi subito dopo..

Una voce si levò dal letto, brontolando -Dove vai?- disse il biondo, con la faccia completamente immersa nel cuscino, e la voce più rauca del solito, a causa del sonno.

Sora lo fissò, lui era nudo, lì in tutta la sua bellezza..sentì un fremito provenire dal basso ventre. Ma lo ignorò e prese i vestiti, decisa a vestirsi in bagno. Alchè il ragazzo scoppiò in una sonora risata.

-Sora, non mi dire che ti vergogni!- rise -Ti ho già vista così..- disse lui, squadrandola da capo a piedi e provocando in lei un forte imbarazzo.
-Smettila scemo!- sbraitò, chiudendosi violentemente nel bagno, e provocando le risate di lui.

Ora si che era felice, avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei. Ed era sicuro che non avrebbe resistito oltre un'ora senza Sora! Era l'amore della sua vita...mentre era immerso in queste riflessioni gli squillò il cellulare.

-Si, pronto?- rispose seccamente.
-....Matt..sono io....- una voce maschile all'altro capo del telefono
.
-T-Tai?- il biondo sussultò e iniziò a balbettare, che voleva Tai da lui? Non avevano già risolto tutte le loro divergenze?
Poi si ricordò. Solo lui, aveva risolto i suoi problemi e ora se la spassava felicemente con Sora, l'oggetto della contesa, mentre il suo "amico" soffriva e si pentiva di tutto. Arrivando anche a chiedere, per favore, la sua amicizia.
E ora lui, con che faccia poteva dirgli che era andato a letto con la sua ex ragazza? Era stato un vigliacco! Si vergognò di se stesso e non sapendo che altro fare gli chiuse il telefono in faccia! E che avrebbe potuto dirgli? Rimandare era la cosa migliore.

Quando Sora tornò dal bagno, fece finta di niente, anche se si notava che era un po' turbato.

-Matt, io vado a casa...ci vediamo- disse velocemente, ma lui la prese per un braccio e la trascinò vicino al letto.
-Che fai, non mi saluti?- disse con aria maliziosa, guardandola fissa negli occhi color nocciola.

Sora fu presa di nuovo da quella strana sensazione, calda che le partiva dal basso ventre, così senza pensarci gli schioccò un bacio sulla guancia. Ma lui non sembrò soddisfatto. Così la prese per la vita e la issò sul letto, anzi più precisamente su di lui, ed iniziò a baciarle il collo.

Sora si sentì avvampare ma non riusciva a staccarlo da se'...anzi prese a baciarlo lievemente sulle labbra.

Il biondo le mise una mano sui fianchi, mentre l'altra scivolava sotto la gonna della ragazza, che al contatto rabbrividì.
Ma fu un brivido di piacere, che la scosse dal profondo. Poco dopo gli slip le scivolarono via..e tra i ragazzi ci fu un ra i ragazzi ci fu un
altro, breve, incontro sessuale.

-Ora devo andare..- mormorò la ragazza. Forse sto esagerando, pensò fra se', ma guardando il bel biondino che le stava davanti biondino che le stava davanti e la guardava ammiccando, le passò ogni dubbio. Gli sorrise, sembrava un angelo.

Prese le sue cose, e si avviò verso l'uscita. Eppure c'era qualcosa che non andava, il suo cuore batteva un ritmo irregolare, e stavolta Matt non c'entrava..era agitata, sentiva che presto sarebbe successo qualcosa di terribile.
Ne ebbe la conferma appena fuori dalla porta, sul pianerottolo.

Un ragazzo moro, dalla folta capigliatura, la guardava attonito uscire da casa del suo amico Matt.

-Tai!!- Sora sussultò, e quasi non pianse alla sua vista, per la colpa che le stringeva il cuore.

Il ragazzo restò impietrito davanti a quella vista: divisa stropicciata, capelli spettinati..ma non pensò subito male. Non era da lui, che era sempre positivo e ottimista. La sua mente si offuscò..Sora quel giorno era assente a scuola, e anche Matt. Non gli ci volle molto per fare due più due.

In quel momento, quasi a voler confermare i pensieri di Tai, la porta si aprì.
"Fa che non sia lui, fa che non sia lui!" si ritrovò a pensare Sora, con tutta se stessa. Purtroppo il fato non era dalla sua parte..e nemmeno da quella di Tai, a quanto sembrava.
Dall'uscio fuoriuscì Matt, che chiamò la ragazza con tono canzonatorio, senza accorgersi che aveva uno spettatore...

-Soraaaa! Hai dimenticato qualcosa...dì la verità lo hai fatto apposta..hehe..- la derise, facendo svolazzare per aria le sue mutandine, ma il sorriso gli morì sulle labbra quando notò la direzione dello sguardo di Sora. Uno sguardo tremante e preoccupato.

-Oh no..- mormorò il biondo, ricordandosi della telefonata pochi minuti prima.

Senza dire una parola, Tai fece il percorso inverso, disgustato ed estremamente deluso, dirigendosi verso le scale.

Sora, si voltò prima verso Matt, poi corse dietro all'amico Tai..voleva spiegargli, in qualche modo doveva risolvere le cose!

Matt rimase senza parole, con gli slip in mano, davanti alla porta..vedendo la sua ragazza e il suo migliore amico dileguarsi nel pianerottolo.
Cavolo, certo che era proprio una brutta sparata..povero Tai, in fondo non lo meritava! Che figura da demente che aveva fatto! Entrò in casa e si chiuse la porta alle spalle...

 

Intanto Sora, si affannava dietro il bel moro -Taiiiiiiii, aspettaaa!!!- gridò, senza però perderlo di vista. Dopo tanto urlare il suo nome, il ragazzo si fermò, all'improvviso senza voltarsi. Non ce l'avrebbe fatta.

Sora rallentò il passo, e si trovò alle sue spalle. Indecisa, sul cosa dire, restò per qualche attimo in silenzio, per cercare le parole giuste. Era ora di chiarimenti!
-..mi dispiace tanto..- bisbigliò la ragazza, grattandosi nervosamente il braccio.

-E di cosa? Di essere andata a letto con Matt? O di non avermi detto niente? O peggio, di avermi fatto scoprire tutto così?!- sbottò nervosamente Tai. Non riusciva più a contenersi, adesso ne aveva abbastanza di questa situazione! Se non riusciva a risolverla non gli importava più, tanto ormai lui non aveva niente da rimpiangere.
Aveva fatto tutto quello
che poteva, anche se quello che doveva scusarsi non era lui..e pensare che se non ci fosse andato non avrebbe scoperto tutto quello! Ma forse era meglio così...era inutile vivere negando l'evidenza.
 

-Tai..- Sora arretrò, un po' spaventata dall'insolito tono di voce dell'amico -Io..io, vorrei che tu mi perdonassi per tutto e tornassimo amici come un tempo..- mormorò, temendo una sua reazione spropositata.
In fondo sapeva di avere torto, per questo se l'aspettava. E faceva bene, ma...

-Tsk, ah ah ah ah ah!- Tai scoppiò improvvisamente a ridere. Ma non era la sua solita risata, spontanea e genuina -Tu vuoi che noi torniamo amici? E di quello che voglio io non t'importa?!- sbraitò ancora, ma si calmò subito e sembrò tornare quello di sempre.
-Mi dispiace Sora, non posso farlo. Non calpesterò più il mio cuore per te..scusami..- e detto questo, sparì tra le scale.

La ragazza annuì, nonostante lui fosse già andato via, e lentamente, col capo chino, si sedette in un angolo del pianerottolo. Con il volto arrossato, rigato dalle sue abbondanti lacrime mentre, con le braccia, si cingeva le ginocchia.

-Tai...perdonami se puoi..- sussurrò tra se' e se'.

Finalmente si rese conto di aver sbagliato, sin dall'inizio. Si accorse di averlo preso in giro e giocato con i suoi sentimenti. Tanto sapeva che, lui non le avrebbe mai negato l'amicizia, che non si sarebbero mai separati..erano amici d'infanzia loro..ma ano amici d'infanzia loro..ma adesso, ne aveva avuto l'esatta prova contraria!E tutto per colpa sua, del suo egoismo!

Com'era potuta arrivare a quel punto? A perdere il suo migliore amico? Ripercorse con la mente, tutti i momenti passati insieme negli ultimi mesi.

Ok, Tai aveva sbagliato una volta..ma una volta sola! Lei aveva anche deciso di perdonarlo, ma poi..che era di perdonarlo, ma poi..che era scattato in lei, per farlo allontanare così? Perchè se l'era presa in quel modo? Non riusciva a spiegarselo.

Rimase così per parecchi minuti, non seppe nemmeno lei quanti, finchè un ragazzo biondo si avvicinò a lei e dolcemente le sussurrò all'orecchio

-Se resti qui, ti prenderai un malanno!- la alzò da terra e le mise una coperta sulle spalle -Dai, ti accompagno a casa se ti va..- propose gentilmente, capendo alla perfezione il suo stato d'animo.

Ma Sora non rispose, si fece trascinare senza opporre resistenza, non aveva la forza per ribattere anzi sentiva che da un momento anzi sentiva che da un momento all'altro le sarebbe crollato il mondo addosso!

*******************

 

Continua...

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Capitolo 9
*** Pentimenti e vendette ***


“Pentimenti e vendette"

*Ciao! Rieccomi dopo un po’ di tempo..troppo? He he, scusate..cmq mi farò perdonare con questo capitolo! Ditemi che cosa ne pensate, sinceramente. Rigrazio tutti per le recensioni!*
 

Forse aveva esagerato..dentro di lui si mischiavano un tumulto di emozioni, sentimenti e tanta, tanta confusione! Si portò le braccia attorno alla testa, cercando di trovare una soluzione, o per lo meno di accettare quello che aveva appena fatto. Eppure dentro di lui, era rimasto ancora un briciolo di orgoglio, tale da rifiutare qualsiasi resa e affievolire ogni speranza di riconciliazione.

Stavolta Sora l'aveva davvero deluso, mai si era sentito così tradito guardandola negli occhi o ascoltando le sue patetiche, quanto inutili scuse! Già, inutili. Perchè ormai non c'era più niente da fare..a quel pensiero, doloroso ma reale, Tai strinse con forza i pugni intorno ai suoi capelli, tentando di fermare il fiume di lacrime che minacciava di fuoriuscire dai suoi occhi…troppo tardi però.

Ripensare alla scena di quel pomeriggio gli faceva troppo male, gli lacerava il cuore! Ma non voleva pensarci o fare ipotesi, ormai non gli importava più.

Giurò a se' stesso di non essere mai più così debole, da permettere a una donna di ferirlo così anche a costo di risultare scostante. Era come se in quel momento una barriera si fosse alzata sul suo giovane cuore palpitante, una fredda barriera impenetrabile..

 

A poche miglia di distanza una ragazza era in una situazione simile, solo consolata dall'affetto del suo attuale compagno.

-Sora, dai non fare così..non è colpa di nessuno!Prima o poi sarebbe accaduto..- disse Matt, porgendole una tazza fumante di cioccolata calda -Ehi..- le si avvicinò, e con dolcezza le cinse la vita -Vedrai che si risolverà tutto per il meglio- tentò di rassicurala il biondo. Ma lei accennò solo un assenso poco convinto, mentre la sua mente vagava tra vecchi ricordi..

 

*Flashback*

Seconda media, campetto di calcio della scuola.

-Cosa? Perchè?- Tai sembrava shockato.
-Tai..ho scoperto di essere più portata per il tennis..- accennò una ragazzina dai capelli vagamente arancio.
-Tennis? Ma come puoi lasciare il calcio così, per una voglia momentanea?!- tuonò arrabbiato lui.
-Non è momentanea! Smettila di pensare solo a cos'è meglio per te una buona volta!- lei rincarò la dose.
-Va bene, come vuoi...- il ragazzo la liquidò così, allontanandosi verso gli spogliatoi.

Anche lei stava per andarsene, ma non fece in tempo a voltarsi che un grido richiamò la sua attenzione..

- Attenzioneee!!!!- gridò qualcuno dal campo.

Tutto sembrò andare a rallentatore, la palla che si avvicinava alla velocità della luce verso Sora, lei immobile per la paura.

Ma qualcuno intervenne in suo soccorso, piazzandosi proprio davanti a lei, come per proteggerla.
Lo stesso ragazzino, che poco prima aveva ricevuto un'enorme delusione.

Le cose però non andarono come prevedè Tai..giunto di corsa fin lì, non riuscì a frenare la palla. Ciò fece sussultare Sora. Ma Tai, alzò le braccia e le si parò perfettamente davanti -Ti proteggerò io!!!- gridò, e un momento dopo la palla in cuoio lo colpiva dritto sulla faccia, facendolo cadere rovinosamente a terra. Così era riuscito almeno a frenare l'avanzata del pallone e a proteggere il bel viso di Sora, ecco cos'aveva pensato mentre ricadeva all'indietro, sorridendo.

-Visto? Ce l'ho fatta..- mormorò il ragazzino, facendole segno di ok con la mano, per poi rimanere privo di sensi sull'erba.

Sora si accasciò vicino a lui, preoccupata e in lacrime. Nonostante il suo pessimo comportamento, lui l'aveva protetta!

-Perchè lo hai fatto? Sei proprio uno stupido!- gridò lei, prendendo un fazzoletto e asciugandogli le ferite sul viso.

Poco dopo Tai fu portato al pronto soccorso, dove si beccò tre punti, senza rinfacciarle mai minimamente l'accaduto.

*Fine flashback*


 

Questa era una delle tante volte, Tai l'aveva sempre aiutata e difesa con tutto se stesso..e lei? Aveva solo saputo tradire continuamente la sua amicizia.
E ora, anni dopo, quell'amicizia era finita. Non si sarebbe mai perdonata..
 

Il giorno dopo a scuola l'atmosfera era davvero cupa e tesa. Tutti si chiedevano cosa fosse successo tra quei due, ma nessuno osava avvicinarsi per domandare una cosa simile. Tai era intrattabile, Sora invece aveva un velo di tristezza negli occhi che era impossibile non notare.

La ragazza si fece coraggio e, durante l'intervallo, si fece strada tra i banchi fino a raggiungere il suo, vicino la finestra.

-Tai..vorrei parlarti..- mormorò decisa ma la sua voce tradiva un'emozione non indifferente.
-...- il ragazzo, alzò lo sguardo e la fissò per minuti che sembravano interminabili

-Scusa, ma ho da fare..- borbottò alzandosi dal suo posto, ma Sora gli si attaccò a un braccio.
-Ti prego!Non posso sopportare di aver perso la tua amicizia..ti scongiuro!!- lo implorò lei, guardandolo.
-Forse avresti dovuto pensarci prima..ti pare?- rispose freddamente, senza lasciarsi incantare dai suoi splendidi occhioni luccicanti, che lo supplicavano di ripensarci.
-Tai, ascoltami..Taiii!!!!!- Sora continuò a chiamarlo a lungo, ma lui non si voltò nemmeno una volta e andò via, lasciandola sola.
Lui si avviò in giardino, dove degli amici gli proposero un'amichevole di calcio.

Sconsolata Sora si sedette al suo banco, strappò un foglio dal primo quaderno che le capitò sottomano e iniziò a scrivere una lettera. "Forse così mi ascolterà" pensò la ragazza, ormai al limite.

Dentro quella lettera, ci mise l'anima e il cuore, scrisse i suoi sentimenti alla perfezione. Qualche minuto dopo, la firmò e la infilò dentro lo zaino di Tai, sperando che la vedesse.
Ma nonostante tutto, sentiva di non aver fatto ancora abbastanza..


Quando tornò a casa, Tai era sfinito, non aveva voglia di pensare perciò accese la tv e si gettò letteralmente sul divano, concedendosi qualche minuto di relax.

-Sono tornata!- esordì una voce squillante, senza però ricevere risposta -Ehi..c'è nessuno? Mamma? Tai?- la ragazzina chiamò insistentemente qualcuno, ma non ebbe risultati. Rassegnata si avviò in cucina, per sgranocchiare qualcosa, e fu li' che vide Tai, mentre ronfava beatamente sul divano.
-Ah, ecco perchè non rispondeva..- rise Kari, carezzandoli la folta chioma -Dovrebbe decidersi a tagliarsi i cappeli- borbottò mentre passava per andare in camera sua.

Era quasi arrivata ma inciampò in qualcosa..

-Uffa!Tai non imparerà mai a mettere in ordine le sue cose!!- sbottò, riadrizzando lo zaino e rimettendo a posto le cose che erano cadute, con l'impatto. Ma ad un certo punto un foglio attirò la sua attenzione, era piegato e sul retro portava la scritta "x Tai". Presa da un'impellente quanto malsana curiosità, si ritrovò a leggerne il contenuto.

"Ciao Tai, sono Sora. Ti prego non buttare la lettera prima di averla letta..mi dispiace tanto.." lesse Kari, ma quando proseguì nella lettura, un'espressione indignata si dipinse sul suo volto.

Si alzò lentamente in piedi, e con una strana calma fredda, stracciò la lettera in mille e più pezzi. Finita l'operazione si accinse a far sparire quello che rimaneva di quella disgustosa lettera di scuse.
Mai avrebbe immaginato un simile comportamento da parte di Sora! Non lei, che era la ragazza saggia e matura del gruppo...era assolutamente sconcertata e arrabbiata.
E dire, che l'aveva sempre considerata come una sorella maggiore…
Ora capiva molte cose, a partire dallo strano comportamento di Tai in quegli ultimi tempi, alle non più frequenti visite o telefonate della ragazza e viceversa.

All'improvviso, però, si rese conto di quello che aveva fatto..si portò una mano alla bocca. -Oddio..che ho combinato?!- presa dall'inquietudine chiamò il suo amico di sempre, Davis. Di certo non poteva parlare con Tk di quella storia, visto che riguardava anche suo fratello...e sapeva quanto lui ci tenesse a Matt!

-Grazie mille! Ci vediamo domani..- salutò Kari, chiudendo la conversazione con l'amico, appena in tempo per sentirsi rispondere -Grazie a te Kari-chan..- un saluto quasi sussurrato.

Sospirò, sapeva che Daisuke era innamorato, da sempre, di lei…ma adesso a lei piaceva Takeru (Tk), e sapeva con certezza di essere ricambiata, perciò..
Persa nei suoi pensieri, non si accorse che Tai era ormai sveglio, vedendolo in piedi di fronte a lei, le prese un colpo. Sperò con tutto il cuore che non avesse sentito la lunga chiacchierata al telefono..si sentì davvero uno schifo, soprattutto per quello che si accingeva a fare! Si era comportata come un’assassina che deve nascondere le prove del suo misfatto..

-Finalmente ti sei svegliato Tai!- esclamò la ragazzina.
-Uhaaaa-
rispose il moro, sbadigliando sonoramente e stiracchiando le braccia - Che ore sono?- chiese ancora intontito dal sonno.
-Mnn..le sei..- rispose lei
-Tutto ok? Mi sembri strana..- borbottò il fratello avvicinandosi, ma lei arretrò.
-Che dici? Sono solo preoccupata per il compito in classe di domani..anzi, ora vado a studiare!- lo liquidò in quattro e quattrotto, senza dargli una vera motivazione.

Si capiva che c'era qualcosa che la tormentava..

Appoggiata al muro della sua stanza, Kari contemplava sul da farsi...forse l'unica soluzione era trovarsi faccia a faccia con Sora.

Già, gliel'avrebbe fatta pagare con gli interessi per tutto il male che aveva fatto a suo fratello!


**********************

Continua...

Ebbene in questo cap ho inserito anche Kari, eh eh, le cose si fanno serie..Cosa combinerà Kari? Tai perdonerà mai Sora? E la stessa ragazza, riuscirà a trovare la serenità che cerca nel suo rapporto con Matt? Tutto questo nel prox capitolo!
AH..dimenticavo, presto tornerà una vecchia conoscenza, che creerà non poco scompiglio...
Recensite, mi raccomando! ^_____^  Bye


 

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Capitolo 10
*** L'incidente ***


"L'incidente"

*Ehilà gente! Sto aggiornando alla velocità della luce, visto? Bhe questo cap è il preludio a tutto quello che succederà in seguito, quindi spero che recensiate in massa (altrimenti non continuo ^__-)! Ah, vorrei ringraziare particolarmente Miele, fedelissima nel seguirmi, un mega bacione! Ma anche a tutti gli altri..naturalmente.*
 

Dopo circa mezz'ora di corsa ininterrotta si bloccò di sasso. Come caspita ci era arrivata sotto il palazzo di Sora? Bho, non se lo ricordava. Fece mente locale, ma l'unica cosa che le tornò alla mente era la patetica scusa che aveva rifilato a Tai..

-Vado a prendere degli appunti da Yolei..- gli aveva detto Kari, per non destare sospetti.

Per il resto buio totale..vabbè non le importava, ormai era lì e avrebbe fatto quello che doveva.
Arrivò al portone centrale della palazzina e cercò con le dita il cognome di Sora -Takenouchi..Takenouchi..ah, eccolo!- suonò con insistenza, finchè una voce femminile non le rispose. Era la madre di Sora.

-Salve signora, sono Kari. Sora è in casa?- chiese educatamente.
-No, mi dispiace. E' uscita circa 10 minuti fa..credo che sia da queste parti, comuque..- disse la signora Takenouchi.

-Ok, grazie lo stesso-

Sospirò. Che sfiga, chissà dove si trovava adesso! Decise di fare un giro lì intorno, magari l'avrebbe trovata..
I suoi desideri vennero esauditi, quando, qualche minuto dopo scorse Sora davanti una vetrina, avvolta in un cappotto rosso.

-Finalmente!- sussurrò tra se' e se'. Si avvicinò circospetta, controllando se la ragazza era o no in compagnia, ma nulla.

Fu proprio Sora ad accorgersi di lei -Kari! Ma che bella coincidenza, che ci fai qui?- chiese la ragazza con entusiasmo.
-In effetti ti stavo cercando, ma tu che fai qui sola soletta?- domandò cercando di nascondere il suo crescente nervosismo.
-Ecco..io, devo comprare un regalo..per..per..- dal suo balbettio Kari capì immediatamente di chi parlasse.
-Per Matt?- concluse la frase, facendo sussultare la ragazza di fronte a lei. Come faceva lei a saperlo? Ma certo, sicuramente gliel'aveva detto Tai. E poi ormai lo sapevano quasi tutti, quindi tanto valeva dirglielo..
-...bhe, in effetti..si- confessò lei imbarazzata. La situazione stava prendendo una strana piega, Kari non sembrava la stessa!
-Ecco io, era proprio di questo che volevo parlarti..- esclamò la ragazzina, mentre si riavviò velocemente i capelli.

Sora trasalì. Mai aveva visto Kari comportarsi così, le faceva quasi paura. E faceva bene a pensarlo...


Nel frattempo, a casa Kamiya, Tai era al computer, passando di sito web in sito, con aria annoiata.

-Uffa, non che noia!- sbottò. Si alzò e andò in camera sua, cercando insistentemente qualcosa nello zaino.
-Kari! Hai preso tu il mio libro di giapponese?- gridò. Ma non sentendo risposta, bussò alla sua porta. Niente.

Entrò, la camera era in perfetto ordine, non mancava niente..solo Kari!

-Ahh, che scemo! Starà ancora da Yolei per gli appunti..- pensò un attimo a quest'ultima frase. Certo che era strano..
-Ma come Yolei va in una classe più avanti!- finalmente ci arrivò. L'aveva ingannato!

Perchè Kari gli aveva mentito? Non l'aveva mai fatto!
Pensò al suo strano comportamento di quel giorno..e se si fosse presa una cotta? Si sbattè una mano sulla fronte, ma sicuro!
A lei piaceva Tk..e se fosse andata da lui di nascosto? No, non gliel'avrebbe mai permesso!

Vagò nei suoi pensieri per un po', fin quando non notò qualcosa fuori posto, in quella stanza così perfetta..per terra c'erano due pezzi di carta.
Tai
non ci capiva più nulla, tutto quello non era assolutamente da sua sorella! A casa era soprannominata 'la perfettina' proprio perchè non tralasciava mai nulla, ed era di una precisione impressionante!
Si avvicinò per buttare quei pezzetti di carta, ma quando ne prese uno fra le dita un'espressione di stupore si dipinse sul suo volto. Velocemente prese anche l'altro, e fu in quel momento che capì cosa stava succedendo.

I pezzi dicevano "mi dispiace tanto" e "Sora".

Senza nemmeno cambiarsi, corse nell'ingresso dove si infilò, freneticamente il cappotto nero e le scarpe da tennis. Doveva assolutamente fermarla!

Constatò che a piedi ci avrebbe messo troppo, così inforcò la bici e partì a razzo verso casa Takenouchi!
-Spero di arrivare in tempo..- pensò mentre scansava delle auto - Kari, ti prego, non fare pazzie!-

-E questo è tutto...- concluse Sora, dopo aver raccontato a una sempre più allibita Kari gli avvenimenti di quel periodo, gli stessi descritti nella lettera.

-M-ma come hai potuto? Ti rendi conto di quello che hai fatto?- gridò la ragazzina, infiammandosi di rabbia.
-Mi dispiace, ho provato a farci pace ma..- Sora non seppe cosa dire, in quel momento qualunque cosa le sembrava inappropriato.
-Ma che? Anche per questo vorresti dare la colpa a mio fratello?- dei passanti si voltarono verso di loro, borbottando.
-Ti prego, ne possiamo parlare in un altro momento?- mormorò Sora, cercando di allontanarsi dal marciapiede.
-No! Ne ho abbastanza di te e del tuo atteggiamento da codarda!- queste parole rimbalzarono violentemente nella testa di Sora
-Hai fatto il doppio gioco, sin dall'inizio senza preoccuparti minimamente di quello che provava Tai!- durante lo sfogo, piccole lacrime si fecero strada sul volto di Kari. Sora chinò il capo, sentendosi colpevole.
-E poi non sapendo come sbarazzarti di lui, l'hai mollato addossandogli la colpa di tutto!- continuò la piccola Kamiya.

Ma stavolta Sora non si fece mettere i piedi in testa.

-No, questo no! Non puoi accusarmi di tutto Kari! Capisco che sei dispiaciuta per tuo fratello, ma ora basta! Calmati..- con il volto scuro, e il cuore piena di sentimenti contrastanti, Sora fece marcia indietro, dando segno d'impazienza.

Non resisteva a quella situazione, voleva andarsene.

-E comunque, questi non sono affari tuoi..- mormorò lei, mentre si muoveva al margine del marciapiede, facendo capire che il discorso terminava lì.

Ma Kari non la pensava così..

Infatti, presa da un impeto d'ira, alzò il braccio e con un sonoro schiaffo le colpì la guancia, facendole perdere l'equilibrio.

-Ah!- la ragazza, notevolmente scossa, guardò Kari. Le aveva tirato uno schiaffo..mai se lo sarebbe aspettato!

Sconvolta fissò la ragazzina che aveva di fronte, mentre con una mano si massaggiava la guancia dolorante. Non riuscì a dirle niente.

Ma fu qualcun'altro a parlare per lei..

-Kari che hai fatto?- una voce tuonò alle loro spalle, facendo sussultare la suddetta, era Tai.

Per caso, durante il tragitto, aveva scorso le due ragazze, e dopo aver parcheggiato la bici si era precipitato da loro, appena in tempo per vedere sua sorella mentre picchiava Sora!

Kari si bloccò, come se improvvisamente avesse ripreso coscienza e scoppiò in lacrime.

-Mi dispiace, non era mia intenzione arrivare a tanto..- disse sentendosi immediatamente in colpa.


Non passò neanche un secondo che ebbe inizio la tragedia…dietro di loro, un camion arrivò a tutta velocità, suonando come un matto. Tai si voltò di scatto, irritato, che voleva quel pazzo? Poi capì..Sora era in mezzo alla strada!

Con un moto improvviso, colse lo sguardo atterrito della ragazza che, paralizzata, sembrava non volersi smuovere da lì.

-Noooo!- un urlo di Kari lo smosse, riportandolo alla realtà.

Velocemente, corse verso di lei alla massima velocità, senza pensare alle conseguenze. Senza accorgersi della urla della sorella, che disperata lo chiamava.

L'unica cosa che gli passò per la testa fu che, doveva assolutamente proteggere Sora. A ogni costo..

Corse, fulmineo, verso di lei. Sora sembrava stringersi, sempre di più, nel suo cappotto rosso, guardando atterrita il veicolo arrivare verso di lei. Pianse, ma nessun suono fuoriuscì dalla sua bocca..
Tai
le arrivò alle spalle, e senza spiegarle nulla la girò verso di se'. Si guardarono intensamente negli occhi, quelli colmi di lacrime di lei e quelli sicuri di lui. Sembrava che, in quell'istante, si fossero detti tutto l'uno dell'altra.

Con un solo sguardo sembrava che si stessero perdonando di tutto. Di tutti i loro errori…

-Scusami- Tai la strinse a se' e dolcemente la baciò sulle labbra, poi la spinse, con forza, verso il marciapiede.

Sora batté la testa, ma riuscì subito ad alzarsi. Ancora non aveva realizzato quello che stava per accadere.
Inutili furono le grida disperate di sua sorella..

L'autista del camion si accorse troppo tardi dell'accaduto, tentò di frenare ma investì in pieno Tai.

Sembrava che volasse...era un angelo.

Il ragazzo cadde riverso sull'asfalto, mentre la gente si accalcava sul posto.


********************

 

 

 

 

Continua..

O forse no, chi può dirlo..(ogni riferimento è puramente casuale!XD) Ho scritto quest' ultima parte con il sottofondo di 'Gabriel' dei Lamb, così la scena sembra ancora più realistica.
Ehh, stavolta Kari ha fatto un guaio..non penso che riuscirà mai a perdonarselo, anche se non è del tutto colpa sua. Dunque..che succederà a Tai?  Mi raccomando, recensite! ^__^

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Capitolo 11
*** Tra la vita e la morte ***


"Tra la vita e la morte"
 

-Uno, due, tre...libera!- un paramedico tentava, disperatamente, di rianimare un ragazzo reduce da un incidente stradale.
-Uno, due, tre...liberaa!- con una mano, si asciugò il sudore della fronte, mentre il suo collega preparava la barella, per trasportare il ferito sull'ambulanza.
-E' inutile...non vedi com'è conciato?!- gli disse il collega, ma l'altro sembrò non fare caso alle sue parole.
-Uno, due...si! Il battito è tornato!- per poco il paramedico non si mise a saltare, per la gioia. Era riuscito a salvarlo!

Poco prima, un ragazzo giaceva immobile sul freddo asfalto mentre una ragazzina chiamava, urgentemente, l'ambulanza col cellulare. Fortuna voleva, che arrivò in tempo..(strano ma vero!nda)

Il ragazzo, privo di conoscenza, fu trasportato sul veicolo alchè due ragazze corsero verso il paramedico, una in lacrime e l'altra sconvolta.

-Sono sua sorella! Fatemi salire per favore!- pregò una ragazzina dai corti capelli castani.
-Ok..e tu?- chiese l'infermiere guardando Sora, traumatizzata, che fissava il vuoto. -Oh, ma tu sei ferita!Salite su ragazze!- le invitò, con uno svelto gesto della mano, a sistemarsi sull'ambulanza.

 

All'interno, a uno dei due lati si sedettero Sora e Kari. Al centro, disteso su una brandina, c'era Tai ancora privo di sensi, che i paramedici stavano prontamente intubando. Alla vista di quell'operazione, per poco Kari non svenne..Sora, invece, continuava a guardare un punto fisso davanti a se'.

-C-come sta?- Kari si fece coraggio, guardando supplicante l'uomo che aveva salvato Tai.
-Ecco, per adesso il battito cardiaco è stabile..ma ha riportato molte ferite, bisogna operarlo d'urgenza!- disse lui.

-...- Kari non seppe trattenersi e scoppiò in lacrime. Perchè doveva succedere proprio a lui? Era sempre stato così buono, disponibile con tutti, pronto ad aiutare chiunque ne avesse bisogno..tranne se stesso.

Arrivarono ben presto all'ospedale, dei medici, già avvertiti, aspettavano fuori il ferito.

Un infermiere aiutò Sora a scendere, dicendole di farsi curare la ferita alla testa, ma lei non lo sentiva..poteva percepire solo i discorsi, frammentati, dei dottori e dei paramedici.

-Un camion l'ha preso in pieno...-
-E'
un miracolo che sia ancora vivo..-

-Ha delle costole rotte, lesioni interne, profonda ferita all'addome, al fianco, alla testa...-
-Speriamo che ce la faccia..-

In fretta e furia lo portarono in sala operatoria, senza badare alle due ragazze nella sala d'aspetto.

-E'..è tutta colpa mia, mi dispiace..s-se io non avessi..- con la voce strozzata dal pianto, Kari si colpevolizzò dell'accaduto.
-No, non è colpa tua..- Sora la tranquillizzò, sebbene dentro di lei sapeva qual era la verità: non era Kari la colpevole ma lei stessa, e il suo maledetto egoismo!

Scusami, aveva detto..ma di cosa? Del bacio, di averla protetta, o di essere in sala operatoria al posto suo? Per quanto si sforzasse non riusciva a capacitarsene, come non riusciva a fermare il flusso continuo delle sue lacrime.

Tai..il suo Tai ora era in pericolo di vita.

Mentre Sora rifletteva sull'accaduto, Kari afferrò il cellulare e, dopo un profondo respiro, chiamò casa.

-Bip bip-
-.......- aspettò in linea qualche minuto.

-Pronto?- era sua madre.
-Sono io..c'è stato un'incidente, sta calma mamma..- Kari tentò di non far tremare la voce, e senza preamboli arrivò al sodo.
-Kari, santo cielo, stai bene?- la madre, era preoccupatissima.
-Io si..Tai invece..- stavolta, non riuscì a continuare la frase -Venite subito!- gridò chiudendo la comunicazione.

Non voleva sentir piangere sua madre, già si sentiva abbastanza in colpa.
Il suo cuore era lacerato, come se una lama l'avesse reciso nel suo punto più importante..quello vitale.
Suo fratello era tutto per lei, le era sempre stato vicino, lei invece aveva solo saputo causargli guai credendo di aiutarlo.

Ma non era quello il momento di piangersi addosso, prima doveva dare la brutta notizia a tutti i suoi amici. Compose un messaggio, indirizzandolo a Izzy: "Avverti tutti quanti: venite all'ospedale xxx è urgente!" non riuscì a spiegare il resto, non ce la faceva.

Quando la ragazzina si voltò per dire a Sora di aver avvertito gli altri, la rossa le si buttò al collo.

-Kari, oddio! E' solo merito mio..fin dall'inizio io non ho fatto che sbagliare! Sono una sciocca, una stupida senza cuore!- si sfogò come mai prima, piangendo e urlando, sulla spalla di Kari.

Kari, dapprima sconvolta, la perdonò mentalmente, accarezzandole i capelli.

-Siamo ugualmente colpevoli..- la alzò da se', in modo che si potessero guardare negli occhi, pieni di lacrime.
-Perchè
l'ha fatto? Si è sacrificato..dopo tutto il male che gli ho fatto!Non è giusto..!!- nonostante le parole di Kari, lei non riusciva a perdonarsi. Si sarebbe portata quel peso per l'eternità!

Poco dopo, dalla sala operatoria, uscì un'infermiera, tutta trafelata.

-Qui c'è la sorella? Abbiamo bisogno di una trasfusione..voi, avete lo stesso gruppo sanguigno?- si diresse verso le ragazze, Kari annuì.
-Lo so che sei minorenne, ma questa è davvero un'emergenza.. Controlleremo la compatibilità e poi procederemo alla trasfusione!- disse la donna, portandola in un'altra stanza.

Lei trasalì al momento, ma subito, pensando al dolore che doveva aver provato suo fratello, la segui' senza fare storie.

Passò meno di mezz'ora e già una folla di gente si accalcava all'ingresso. C'era la famiglia Kamiya al completo, Izzy, Joe, Tk, Davis, Yolei, Cody, Ken e Matt.
Mancava solo Mimi, che ugualmente Izzy aveva chiamato, ma il resto c’era tutto!
Kari pianse dalla commozione, e corse ad abbracciare i genitori.

In breve, tutti vennero a sapere dell'accaduto.

Il padre, andò ad informarsi sulle condizioni del suo primogenito assieme a Joe, visto che suo padre era il primario di quell'ospedale, mentre il resto dei digiprescelti aspettava con trepidazione.

Matt si avvicinò a Sora -Stai bene?- disse, osservando la fasciatura che le stringeva la fronte.
-Dovevo esserci io al suo posto..- mormorò la ragazza, con gli occhi vitrei e spenti.

Quando il sig. Kamiya tornò dal gruppo, aveva una faccia terribilmente seria.

-Che le ha detto?- chiese Davis, con i lacrimoni agli occhi, tutto d'un fiato.

Parlò Joe al posto suo.

-E' molto grave, per le ferite non ci sono problemi ma..- si bloccò, notando la preoccupazione nel volto di ognuno.
-Ma potrebbe non risvegliarsi..- terminò così la frase, chinando il capo, mentre una lacrima si faceva spazio sul suo volto.

-Che significa che potrebbe non svegliarsi?- mormorò Yolei, in preda al panico.
-Significa..- stavolta fu il padre di Tai a parlare -...che è in coma..- la voce gli tremava.

Kari resse appena in tempo la madre, che appresa la notizia, svenne di colpo.
I ragazzi erano sconvolti, nessuno riuscì a contenersi.

-Com'è possibile?!- Izzy, si voltò verso Joe, con la speranza che fosse solo uno scherzo di cattivo gusto.
-Mi dispiace..- rispose il ragazzo, portandogli una mano sulla spalla -I medici hanno detto che è fortunato ad essere ancora vivo..-

Davis scagliò un pugno al muro -Tai, no!- gli occhi iniziarono a pizzicargli.
-Smettila, così non risolverai nulla..- esclamò Tk, fermandolo dal colpire il muro.

Yolei corse verso Kari, immaginando quanto l'amica fosse disperata, abbracciandola più forte che poteva.
-Sono con te, sono con te!- ripeteva all'infinito, cercando di sostenere la ragazzina.

Cody e Ken si tennero in disparte, tutto quel dolore, li scombussolava dal profondo. Sebbene anche loro fossero molto sensibili all'accaduto.

Sora tremò tutta, dalla testa ai piedi, farfugliando strane frasi sconnesse.

Matt, cercò di calmarla, ma invano. La ragazza lo respinse con violenza, senza dargli una spiegazione.

 

In quella sala, ormai, regnava la disperazione.


*********************

Continua..

Che capitolo angoscioso! Purtroppo, però, era una tappa obbligata..quanto sono triste, che ho fatto al mio Tai!ç_____ç Non che gli altri saranno più allegri..per qualche capitolo si respirerà quest'atmosfera, è inevitabile! Ora vi lascio, commentate mi raccomando ( anke se nn mi è venuto un grankè )! ^^'''''''''''

Bye bye

 

 

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Capitolo 12
*** Attesa ***


"Attesa"


Era passato poco più di un giorno e tantissima gente si era mobilitata all'ospedale a trovare quel caro ragazzo della porta accanto che tutti, o quasi, conoscevano personalmente o per fama.
Compagni di scuola, vicini di casa, l'intera squadra di calcio, anche dei professori...erano tutti là, per accertarsi delle sue condizioni.

Nessuno accettava il fatto che, forse, non si sarebbe più svegliato.

-Sora, adesso basta..vai a casa a riposare!- le suggerì la signora Kamiya, notando i profondi solchi che le adornavano il viso. Infatti la ragazza, era stata tutta la notte a vegliare sul suo amico, senza mai un attimo di sosta.
-Signora, no grazie. Se non le dispiace vorrei restare ancora un po' qui..- mormorò Sora, guardando la faccia stravolta dal dolore della madre di Tai.

Ormai non aveva più lacrime..le aveva consumate tutte quella notte, tenendo stretta la mano, immobile, del ragazzo che le aveva salvato la vita.

Gli altri digiprescelti erano andati a casa, promettendo di tornare l'indomani come infatti era avvenuto.

I medici erano strabiliati -Mai in anni di lavoro, ho visto tanta gente venire a far visita ad un malato!- esclamò il dottore, rivolto a un'infermiera, mentre si aggiustava gli occhiali sul naso per assicurarsi che non fosse un'allucinazione.

-Non entrate tutti insieme, per favore!- avvertirono le infermiere, fermando dei ragazzi con uno striscione con su scritto "guarisci presto Tai, ti rivogliamo fra noi!" e in fondo migliaia di firme.

Kari pianse di commozione, si avvicinò al fratello e prendendogli una mano, disse:

-Guarda Tai...sono qui tutti per te, sono qui perchè ti vogliono bene..tutti!- pianse ancora, e allora il padre la portò via per farla calmare, lontana da occhi indiscreti.

Intanto, con l'aiuto di Tk e Ken, la signora Kamiya appendeva lo striscione al muro, in modo che lo potesse vedere appena sveglio...o così si auguravano.

-Sono sicuro che gli piacerà da impazzire!- esordì Tk, provocando assensi da parte di tutti.
-Secondo me, appena si sveglierà dirà di morire di fame e di voler giocare a calcio!- aggiunse il capitano della squadra di calcio seguito da le risate dei presenti.

Iniziarono così a parlare, scherzare e ricordare avvenimenti, riguardanti Tai. Le sue reazioni esagerate, le sue figuracce, i brutti voti (quello dai professori presenti) e tutti i goal che gli avevano permesso di vincere la partita!

-Cosa? Non mi aveva detto di aver preso un'insufficienza al compito di matematica!- sbottò la madre, indignata mentre gli altri scoppiavano in sonore risate.
-Tipico di lui!- dissero in coro Izzy, Matt e Davis.

-Sta zitto tu, che non sei meglio!- replicò Cody, rivolto al suo amico dagli occhiali da motociclista, gli stessi che tempo prima appartenevano a Tai. Un leader nato..
-Ma va', non è vero!- come al solito, i bronci di Davis provocarono le risate generali.


Fu presto sera, e l'ospedale fu lieto di veder diminuire le visite, i gridolini, le risate, e il rumore. Rimasero solo in sei: il signori Kamiya, Kari, Sora, Tk e Matt.

-Matt, ma non hai le prove oggi?- sussurrò Tk al fratello maggiore.
-Eh? Si, ma non importa..- rispose il biondo, guardando i macchinari intorno al letto del suo amico, e sentendosi immediatamente spaesato e oppresso. In ogni caso con la mano ancora malconcia non poteva suonare..

Passò qualche secondo, senza che nessuno dei due dicesse alcunché, immersi in un religioso silenzio.

Poi a prendere la parola fu Tk, evidentemente imbarazzato per la situazione.

-E' stato terribile! Chi mai si sarebbe aspettato che succedesse questo..?- disse il ragazzino.
-Già, alla fine fa sempre di tutto per stare al centro dell'attenzione!- Matt smise di guardare le macchine e strinse i pugni, come per calmare la rabbia che da sempre gli ribolliva dentro.

-Matt..- Tk lo guardò perplesso.
-Lascia stare, ho detto una stupidaggine!- prese la giacca e uscì dalla stanza, senza dare al fratello il tempo per domandargli che gli era preso.

"Oddio, sono patetico! Sono invidioso del mio migliore amico in coma! Faccio davvero pena!" pensava il rocker mentre usciva dall'ospedale, che gli metteva addosso un senso d'angoscia unico, mai sentito prima.

Decise di fumarsi una sigaretta, fregandosene se veniva visto o meno, ne aveva davvero bisogno in quel momento! Da fuori, il biondo si godeva il gelo, che gli passava fin dentro le ossa, la solitudine, che sempre lo aveva caratterizzato e l'immancabile sigaretta, che cercava di alleviarli i dolori.
Alzò lo sguardo, trovandosi a fissare una finestra illuminata e adornata da un festone allegro e colorato. Dall'interno giungevano un tumulto di voci, squillanti, secche, dolci e disperate. A lui non andava di immergersi in quell'atmosfera, quasi di festa. E poi, che diavolo c'era da festeggiare?

Erano tutti una massa di ipocriti, questo pensava, perchè chi sta per perdere un compagno di scuola, un amico, un fratello, un figlio, non dovrebbe comportarsi in quel modo!
Per lo meno, il chiasso stava cessando. Pian piano i visitatori erano dovuti andare via, uno ad uno, lasciando nella stanza solo pochi eletti. Lui doveva essere tra quelli, ma sentiva di meritarlo e, oltretutto, non si sentiva a suo agio...

Scoppiò in una sadica risata, in mezzo al vuoto, consolato solo dal vento che gli sferzava la faccia e dalla nicotina, che gli annebbiava il cervello. Meglio così, pensava lui..

Che avrebbe fatto Tai al suo posto? Oh si, se lo sapeva!

Di certo, il leader, sarebbe rimasto sempre al suo fianco a raccontargli vecchi aneddoti su digiworld e la loro vita lì, tralasciando di proposito ogni episodio spiacevole. Avrebbe esaltato la loro grande ed indissolubile amicizia, tenendogli la mano più che poteva e portandogli un regalo, che sicuramente non gli sarebbe piaciuto.

Un altro ipocrita. La loro "indissolubile" amicizia era crollata come un castello di carte, solo per una ragazza...Sora!

E pensare che, tempo prima, quando Sora si dichiarò a lui poco prima di Natale, Tai diede il suo consenso e apparve perfino felice, nonostante tutti sapessero che il suo cuore si era irrimediabilmente spezzato.
Tutti, persino Matt stesso.

Eppure Tai l'aveva anche incoraggiata, spinta a sbrigarsi e a portargli quel meraviglioso dolcetto al cioccolato, fatto con le sue mani, che altrimenti si sarebbe sciolto.

Scrollò, improvvisamente, la testa, frastornato. Ora perchè si era messo a ricordare certe cose? A pensarci gli veniva la nausea, l'unico suo reale desiderio era quello di fuggire, lontano da tutto e da tutti!

Neanche più Sora riusciva a farlo sentire amato..già, perchè era quello che gli mancava.

Era durato poco, bello ma breve, come un'avventura. Ma ora, vedendola china sul letto del suo amico di vecchia data, un moto di gelosia si impossessava di lui trasformandolo, dal ribelle solitario che era, in un pazzo scatenato.

Eppure Tai aveva sacrificato la sua vita per lei...lui ci sarebbe mai riuscito?
Figuriamoci! Come avrebbe potuto arrivare alla sua altezza?
Dopotutto una ragione c'era se la digipietra del coraggio era andata proprio a Tai!

Si sentiva rodere fin dentro le viscere e non sopportava di non poter far nulla.

Sora aveva, di nuovo, scelto lui..

Ancora per una volta era stato sconfitto dal suo eterno rivale, si perchè quello erano e mai sarebbero stati dei veri amici! Dentro di lui però in una parte del suo cuore piangeva di dolore per l'incidente e la sfortuna che aveva subito Tai..

Decise di andarsene, senza avvertire nessuno, perchè in un momento come quello uno squilibrato non era di nessuna utilità, e lui non voleva di certo peggiorare le cose con stupide scenate di gelosie!
Infilò la giacca, prese le chiavi della moto (parcheggiata poco lontano da lì) e si incamminò verso l'uscita, quando una voce lo fece bloccare di scatto:

-Vai via?- una figura familiare gli aveva bloccato il passaggio, fermandoglisi di fronte.
-Mimi...- per poco non credette di sognare.

Non riuscì a inquadrarla bene, avvolta com'era dal cappotto ed essendo in controluce, notò solo un sorriso amichevole che le increspava le labbra rosee.

-Mimi, sei davvero tu?- lo shock si impossessò di lui, inspiegabilmente.


*******************

Continua...
 

Piaciuto?? Spero di si. Stavolta ho cercato di analizzare la situazione dal punto di vista di Matt, inoltre per non rendere eccessivamente noiosa e prolissa l'"attesa" ho fatto tornare in scena un altro personaggio! Bhe, era chiaro che prima o poi sarebbe tornata ma ora mi sembrava il momento migliore, voi che ne dite?
Per saperne di più vi aspetto al 13 cap (e quando mi fermerò? Bho..).

Mi raccomando, recensite! ^^ bye bye

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Capitolo 13
*** Un ritorno inaspettato ***


"Un ritorno inaspettato"
 

-Mimi, sei davvero tu?- lo shock si impossessò di lui, inspiegabilmente.
-Certo che sono io, non si riconoscono più le vecchie amiche?- la ragazza si avvicinò con passi leggeri e calcolati, avvicinandosi pian piano al biondo.

Matt rimase impalato, sconvolto dalla sua immagine, che veniva verso di lui, ancora con quel sorriso sulle labbra.
Eppure non era cambiata così tanto..e allora perchè reagiva così?
Era sempre la solita Mimi: capelli mossi che le ricadevano lungo le spalle, occhi grandi e luminosi, sguardo vispo e voce squillante. E, naturalmente, l'inseparabile cappello rosa da cowgirl!

Mimi gli si avvicinò tanto da poter sentire il suo respiro, poi con calma alzò un braccio e schiocco le dita sotto il suo naso.

-Riprenditi..- gli sussurrò, avvicinandosi al suo orecchio.

Matt trasalì, perchè la trovava improvvisamente sensuale? L'aveva sempre considerata una ragazzina viziata e insopportabile, ora invece si sentiva quasi attratto da lei.

E quest'idea lo spaventava a morte...

-Ma che vuoi?- tentò di riprendere il controllo, tornando ad essere il ragazzo freddo e distante di sempre.
-Uh, che freddezza..sempre il solito eh? Sono venuta a trovare Tai, dovresti immaginarlo..- anche lei assunse lo stesso tono, dandosi un tono di comando o almeno cercando di farlo.

Poi, con lo stesso atteggiamento fiero, entrò in ospedale…

Non le ci volle molto, per trovare la stanza, ormai tutti i dipendenti dell'ospedale conoscevano quel "povero ragazzo a cui vogliono tutti bene".

-Stanza 136..eccola!- si disse, poi scostò cautamente la porta e subito riconobbe la figura di spalle, che era vicina al letto del ragazzo in questione.
-Soraa
!!!!- Mimi, senza pensarci molto, gli saltò al collo stringendola con tutta la sua forza.

-Mimi..?- anche la ragazza pareva parecchio sorpresa del suo improvviso arrivo.
-Appena ho saputo, ho preso il primo volo per Tokyo e mi sono fiondata qui!!!- disse concitata, staccandosi dall'abbraccio.

Quando alzò lo sguardo, le si gelò il sangue nelle vene...

Su un lettino, Tai giaceva immobile attaccato a una decina di macchine, che emettevano strani rumori. Inoltre era pieno di ferite ed aveva una mascherina sul viso, che lo aiutava a respirare.

Faceva davvero impressione! Mai avrebbe pensato di vedere il suo amico ridotto in quello stato! Sgranò gli occhi e copiose lacrime si riversarono sul suo volto, ora pallido.

-Oh Sora..io..non immaginavo..- lasciò cadere la sua borsetta di Prada, sul pavimento incolore della stanza.

Per tutta risposta, l'amica scoppiò a piangere riversa su di lei, come una bambina.

-Mimi..Oddio!Se sta così e tutta colpa mia..non ce la faccio più a reggere questo peso da sola..- disse tra i singhiozzi la rossa.
-No, non è vero..vedrai che si sistemerà tutto. E poi potremo andare in giro a fare shopping sfrenato!- scherzò Mimi.

Nonostante potessero sembrare frivole, Sora sapeva che quelle parole erano il modo migliore che l'amica conosceva per consolarla..e lo apprezzava molto! Era da tanto che aspettava il suo arrivo, da quando tutta quella maledetta e complicata storia aveva avuto inizio. Voleva la sua opinione, voleva sfogarsi con la sua migliore amica...

Comunque, alla fine, finirono entrambe per piangere quasi singhiozzando, per vari motivi, avvinghiate l'una all'altra.

Passò circa un'ora, durante la quale le due ragazze si confidarono e parlarono di tutto e di più, ma in maggior modo fu Sora a raccontarle per filo e per segno com'era cominciato tutto..

-Capisco..- disse Mimi, portandosi due dita sul mento e assumendo quasi l'aria di un'intellettuale.

Sora non proferì parole, si limitò ad annuire col capo basso, ricordare tutto le faceva male anche se era necessario.

-Mnn, che brutta situazione! Ora capisco molte cose..- disse ripensando all'atteggiamento freddo del biondo.
-Che posso fare?- la richiesta sembrava davvero disperata, e Mimi dovette usare tutto il suo autocontrollo per non mettersi ad urlare e a piangere. Doveva dimostrare di essere matura, non per se' stessa, ma per lei..pe la sua migliore amica, che stava affrontando un periodo difficile..

-Mnnn, ecco prima di tutto..- cercò le parole adatte, ma in cuor suo nemmeno lei era sicura di quello che stava dicendo. "Pensa Mimi, pensa!" si diceva, mentre le sue dita andavano ad attorcigliarsi su una ciocca di capelli.
-Ecco, dovresti chiarire con Matt..- scandì una per una le parole, usando tutto il tatto di cui era fornita.

Sora sembrava confusa, nemmeno lei sapeva cosa fare. Anzi in quel momento, sembrava totalmente incapace di concentrarsi su altri all'infuori di Tai.

-Sora, sentimi bene..- stavolta Mimi, parlava davvero col cuore in mano -Io posso comprendere la situazione in cui ti trovi, ma per il tuo bene, quello di Matt e..e anche per quello di Tai, devi fare chiarezza con te stessa! Riflettici bene, non puoi..non potete continuare così! E' assurdo!- la cosa suonava come un rimprovero, ma per la prima volta Sora capì che si stava comportando da vera sciocca, che doveva agire immediatamente, che doveva impedire che in futuro accadessero ancora cosa simili!
-Hai ragione..Oh Mimi, sono così contenta che tu sia qui!-

-Eh eh, ma che dici?! Sora non ti riconosco più..dov'è finita la ragazza determinata che risolve i problemi senza pensarci due volte??- sul viso di Mimi, si poteva leggere rimpianto e fermezza.
-Quella Sora non c'è più...anzi, non sono nemmeno sicura che fosse esistita realmente- confessò mesta.

L'amica incapace di altri inutili sproloqui (a sua detta) le si avvicinò e le strinse la mano, cercando di donarle tutto il calore e l'affetto che provava in quel momento, per lei.


Intanto un ragazzo biondo, faceva avanti e indietro dall'entrata dell'ospedale, scervellandosi sul da fare.

-Si staranno confidando..le ragazze lo fanno sempre...maledizione!- si sentiva un'inutile pezzo di carne fredda, si la sensazione era proprio quella. E non sapeva spiegarsi il motivo, ma di una cosa era certo: era stufo di compiangersi!

Sarebbe passato all'azione, sarebbe andato da lei e le avrebbe chiesto, senza mezzi termini, qual era la situazione..non voleva essere il terzo incomodo, il tappabuchi, il migliore amico, o peggio quello che ti fa capire che in realtà ami un'altro!

No, mai e poi mai! Per questo, preso il coraggio a quattro mani, entrò nell'altrio e si diresse verso la camera di Tai.

-Bene, ci sono..- mormorò tra se' e se' il biondo, poi vide che la porta era accostata e che qualcuno parlava sommessamente.
Decise di non disturbare e si mise in ascolto, anche perchè chi parlava era Sora..

-Mimi, io non lo so che voglio fare..ho bisogno di pensarci! E non penso neanche di riuscirci..vedi Tai in che condizioni è per colpa mia! Io sono buona solo a fare guai..- questo era quello che stava dicendo Sora, cercando di trattenere le lacrime.

Il ragazzo, sentito quelle parole si allontanò a passo svelto.

Accidenti, forse era davvero colpa sua! In quel periodo non vedeva altro che piangere Sora..e ciò significava che era infelice. Infelice con lui...
Sapeva bene qual era la realtà dei fatti e cosa sarebbe successo in seguito ma, nonostante tutto, non riusciva a mollare così. Strinse i pugni con forza, fino a sentire le unghia conficcarsi nella carne.

Doveva trovare una soluzione, doveva risolvere le cose, perchè voleva vedere ancora gli splendidi sorrisi di Sora. E sapeva che, se non avrebbe agito al più presto, tutto sarebbe stato vano..
Ma dopo il discorso che aveva origliato, non se la sentiva di discutere con lei, non adesso che lei era in uno stato emotivo così fragile.

Avrebbe aspettato un po' e poi chissà...

***********************

Continua..

 

Salve a tutti!! Scusate per l’immenso ritardo..non ho neanke delle giustificazioni appropriate. ^^’’’’ Spero di rifarmi con questo cap, anche se non è un granchè ma serve solo come passaggio…col prox capitolo capirete meglio!Eh eh ^^. Recensite mi raccomando e grazie mille a chi lo fa già <3

 

 

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Capitolo 14
*** Scavando tra le emozioni ***


 

"Scavando fra le emozioni"

 

*Ciao a tutti, non sono morta a dispetto di quello che potevate pensare..^^'' Linciatemi pure, vi autorizzo..l'unica motivazione che posso dare e che non trovavo l'ispirazione giusta, poi oggi mi sono messa al pc e "puff" eccola tornare! Prometto di non abbandonare mai la ff, sia pure per un breve periodo (il breve poi è soggettivo..).
Vabbè, ora godetevi la fic e mi raccomando recensiteeee!!!!!!!!!!!!!!!!!*

 

Erano passati 2 mesi da quando Tai, l'ex digiprescelto del coraggio, era caduto in coma in seguito ad un'incidente stradale.. i dottori, ormai avevano perso le speranze, ma tutti gli altri no, anzi continuavano fermamente a credere che prima o poi si sarebbe svegliato e tutto sarebbe tornato come prima.

Quella mattina però, successe qualcosa...

-Anf anf, scusa Tai..ho fatto più in fretta che ho potuto!- esordì una vivace ragazza dai capelli color arancio, stringendo in mano un mazzolino di margherite appena colte.

Ma dall'altra parte, non ci fu risposta..la ragazza non sembrò sorpresa, appoggiò la giacca su una sedia e si sedette sul letto.

-Sai, volevo essere la prima a farti gli auguri di Natale..- disse sorridendogli lievemente.

Poi, lentamente, si alzò e si mise a frugare, con insistenza, nel suo zaino -Uffa, ma dove l'ho messo?...AH, trovato!!!- esultò trionfante, afferrando un pacchetto quadrato.

-Buon Natale Tai! Spero proprio che ti piaccia..sai, l'ho visto e subito ho pensato a te!- mormorò la ragazza, tornando a sedersi -Eh, che sciocca che sono!- una lacrima le solcò il viso, ma subito venne respinta e ricacciata indietro.

Aveva deciso di essere forte, di non piangere più, di affrontare i problemi poco per volta ma con fermezza..lo aveva deciso la sera di due mesi prima, mentre si disperava tra le braccia della sua migliore amica. E ci era quasi riuscita, era sempre riuscita a mantere vivo in se' l'ottimismo e la speranza.

Ora invece...

Sapeva perfettamente, che Tai non avrebbe scartato il regalo, non le avrebbe ricambiato gli auguri ne' fatto qualche stupido scherzo..lui era ancora in coma. Pur di vederlo "vivo" avrebbe preferito che tornasse ad odiarla, disprezzarla e ignorarla, tutto era meglio di questo!

All'inizio i medici dicevano di stare tranquilli, che era una cosa temporanea, poi le speranze erano iniziate a svanire insieme al sorriso rassicurante dei dottori..ma, bene o male, tutti si erano fatti coraggio, proprio come avrebbe voluto o fatto lui al loro posto.

-Ah, guarda che bella giornata di sole!- disse guardando fuori dal vetro, pur rimanendo al suo posto -Credo proprio che quest'anno non nevicherà..anche se a me non dispiace, così sembra primavera!-

Ogni giorno Sora andava all'ospedale a trovare Tai, rimanendoci anche per ore intere, e raccontandogli tutto quello che succedeva agli altri ma soprattutto a lei, dentro di lei. Gli diceva tutto, come mai aveva fatto con nessuno, a cuore aperto senza inutili remore o paure, tentando in questo modo di mantenere il controllo ed espiare le sue colpe.

Fissò il volto tranquillo del ragazzo: com'era bello con i raggi che filtravano dalla finestra, presa dalla tenerezza gli si avvicinò e gli diede un delicato bacio sulla fronte.

Si fermò, ripensando a quel periodo..era da un po' che rifletteva sui suoi sentimenti e finalmente aveva chiara una cosa: lei amava Tai!

Finalmente poteva dirlo ad alta voce!

Ok, a volte era sciocco, infantile, frivolo, irrazionale, sventato, spericolato..ma lei lo amava perchè, per quanti difetti avesse, aveva altrettanti pregi.

Le ci era voluto un po' per accettare la cosa e rendersi conto che, effettivamente, era una stata una vera idiota ma l'importante
era averlo capito. Purtroppo il problema, ora, era un'altro: dirlo a Matt, il suo (ancora) attuale ragazzo!
Sicuramente avrebbe fatto una scenata, urlando e rinfacciandole tutto..anche se dopotutto se lo meritava. Aveva maltrattato anche lui e, durante quei mesi trascorsi insieme, gli era sembrato più distante del solito..come se già sapesse cosa lo avrebbe aspettato da lì a poco...

Sospirò, affranta, presto gli avrebbe confessato tutto. Aveva paura, certo, ma non poteva ancora rimandare..anzi, quel giorno stesso lo avrebbe lasciato. Anche se era Natale e lo avrebbe fatto, inevitabilmente, soffrire lei sapeva di dovergli spiegare ogni cosa!

Si sentì improvvisamente insicura, nervosa, fragile..era una cosa che gli capitava a momenti, perciò col passare del tempo aveva trovato un rimedio molto efficace. Prese qualcosa dal taschino del jeans chiaro, e se lo portò in mano: era il braccialetto di Tai, quello che gli aveva regalato per fare pace tempo prima, con inciso sopra il suo nome.
Non lo aveva mai indossato, piuttosto lo usava come anti-tristezza ...lo accarezzo tra le dita, come fosse un rosario, pregando incessantemente che questo tormento finisse.

-La la la la la la *...- Sora si mise a intonare una melodia, come una cantilena, semplice...ma molto triste.

Quella canzone era capace di scatenargli emozioni non indifferenti..la faceva commuovere, sorridere, arrabbiare, sognare, ricordare..

E sentiva di non poterne fare a meno, così come quel prezioso bracciale che teneva fra le dita..erano divenuti parte di lei.

In realtà, spesso, si era ritrovata a cantare a Tai quella stessa canzone, come una ninna nanna o più semplicemente un rito capace di esorcizzare le sue paure. Sperava che, accennandone qualche nota, il ragazzo avrebbe aperto gli occhi e perdonata di tutto il male che aveva causato. E ci provava, ormai inconsciamente, ogni qualvolta poteva ripetendo dentro di se' che, se mai fosse accaduto più qualcosa di simile lei non avrebbe avuto nessun dubbio!

Con questi pensieri in testa e nel cuore, si addormentò, col viso appoggiato al letto, in un sonno leggero e meraviglioso.

Non si accorse, quindi, che mentre si lasciava andare a sogni di speranza e fantasia, una mano tornava a vivere stringendo leggermente la sua...


****************************

Continua...

*la canzone citata è Sakurasou di Gackt.

A presto il 15° capitolo! ^^ Continuate a seguirmi e a commentare, please!

 

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Capitolo 15
*** Extra: Un amore per Yolei ***


 

CAPITOLO EXTRA "-Un amore per Yolei-"
 

Tai era in coma da due mesi ormai e nessuno sapeva che in quel momento qualcosa di importante stava succedendo in ospedale.. Nel frattempo ognuno continuava la sua vita.

Era sera, Mimi era occupatissima a scegliere un abito adatto per il party a cui doveva andare, tra le tante cose che aveva comprato.

-A chi posso chiedere consiglio? Sora è troppo occupata con Tai per darmi retta...uhm, meglio rosa o argentato?- si disse fissando i due mini abiti sullo specchio.

Passò un'ora, il defilè di Mimi non era ancora finito..purtroppo per Yolei, che si ritrovò costretta ad assisterla.

-Ti dico che stai bene!- continuò la ragazzina dai capelli viola.
-Bene? Non mi basta un bene...voglio essere straordinaria! E di questo che ne dici?- disse Mimi, sfoggiando un abito senza maniche, corto, pieno di pailettes argentate.

-Uhmm...- Yolei sembrò rifletterci -Forse era meglio quello rosa..o quello nero?- ormai era in preda alla confusione, non ce la faceva più.
-Lo sapevo! Uffaaaa! Quasi quasi non ci vado più a quello stramaledetto party!- urlò la ragazza con disperazione, togliendosi le scarpe dal tacco a spillo e lanciandole da qualche parte nella sua stanza.

L'amica non commentò, aveva imparato bene a conoscerla quindi ebbe la saggia idea di tacere e annuire quando il caso lo richiedeva. E' vero che l'adorava, era il suo idolo, una sorella maggiore acquisita...ma a volte persino per lei era troppo!

Oltrettutto, in quel periodo, aveva altri pensieri che le ronzavano per la testa..anzi ora che ci pensava aveva bisogno di un consiglio da un'esperta, Kari infatti, nonostante fosse molto saggia per la sua età, non le era stata molto d'aiuto.

-Ehmm...Mimi?- mormorò Yolei, in imbarazzo.
-Si?- chiese lei, con noncuranza, mentre metteva in fila delle borsette da scegliere per quella sera.

-Volevo chiederti una cosa...sai...ehmm..- cominciò a balbettare, nonostante lei fosse sempre così schietta e decisa.

Ma, in questo modo, riuscì ad attirare completamente l'attenzione dell'amica su di se.

-Ho..ecco, un problema...- e qui deglutì per farsi coraggio -...di cuore...- mormorò alla fine.

Mimi sembrò esultare e tutt'a un tratto le tornarono le forze e l'energia, adorava dispendiare consigli d'amore!

-Davvero?? Dai, che aspetti, raccontami ogni cosa!!!-
-Si tratta di Ken..mi è sempre piaciuto, ma solo adesso mi sono accorta di provare qualcosa di più profondo...- fece una pausa

-Il problema è che non so come dirglielo...sai, credo che non mi consideri molto...- ammise, abbassando lo sguardo.
-Ken? Ottima scelta, è davvero un ragazzo d'oro! Comunque, secondo me dovresti buttarti...- accennò la ragazza, fissando l'amica.
-Buttarmi?? Buttarmici adosso dici?- urlò Yolei sconcertata.
-Ehh? No no, lascia perdere...cambiamo tattica! Potresti farglielo capire indirettamente e aspettare che sia lui a fare la prima mossa o a dirti cosa prova per te...- Mimi iniziò a fare congetture e ad illustrarle mille e più modi per farsi avanti.

Ma Yolei, dopo qualche minuto, non riuscì più a seguirla..anzi, era più confusa di prima!

-Ok, allora ci sentiamo...poi ti dirò..- la salutò Yolei, dopo un po'.

Mimi, dal canto suo, volle farsi assicurare di sapere in anteprima ogni dettaglio nei particolari, dimenticando del tutto il suo party.

Intanto Yolei vagava per le strade, insicura sul da farsi. Decise di aspettare che i suoi chiudessero il supermercato, così da aspettarli direttamente fuori e tornare a casa insieme.
Si fermò su di una panchina, antistante al supermarket e riflettè. "Ahhh quanto sarebbe bello se adesso, girando l'angolo, incontrassi Ken...!" sospirò, totalmente ignara dell'effetto che avrebbe avuto su di lei.

Quando vide la sala cinesca chiudersi, si alzò per cercare i suoi genitori. Ad un certo punto la sala cinesca si bloccò, Yolei vide uscirne i suoi genitori intenti a chiacchierare, anzi era sua madre che parlava...ma con chi? Si avvicinò, non fece neanche in tempo a salutarli che ecco sbucare fuori Ken, dal negozio ancora semi chiuso.

Inutile dire che ebbe una reazione spropositata: il cuore prese a batterle freneticamente e la mente non riusciva più a ragionare...se quello non era amore!

-Aaaaaaaaahhhhhhhhrgh!!!- questa fu la sua prima reazione: spavento e imbarazzo.

I genitori si voltarono allarmati, si accorsero solo così della sua presenza. E prima che potessero dire qualsiasi cosa, Yolei si era già ripresa, o quasi.. infatti cercò di ritrovare il suo sangue freddo e fece per salutarli. Ma dalle sue labbra non uscì un suono, era ancora troppo sconvolta, riprovandoci riuscì a emettere un sussurro udibile solo al più acuto degli orecchi.

Era con lui che la madre si stava intrattenendo, mentre il ragazzo teneva tra le mani due buste piene di roba, acquistate sicuramente poco prima.
Il ragazzo la fissò interdetto, poi scoppiò a ridere, ma una risata composta com'era tipica di lui (non sguaiata come Davis).

-Yolei, ti ho fatto spaventare?- la sua era una domanda retorica, perchè non ci voleva un genio a capirlo..
-Ehhh??? Noo, ecco non me l'aspettavo!- gridò, inconscia del suo tono di voce.

-Bhe, in effetti è strano che io passi di qui...in realtà mia madre aveva bisogno di certe cose e questo era l'unico supermarket che conoscevo che restava aperto fino a tardi..- concluse l'ex imperatore dei digimon.

Lei non proferì parola, qualsiasi cosa le sembrava inadatta..aveva fatto la figura della stupida!

-Tesoro, ti senti bene? Che ti è preso?- domandò la madre della ragazza, portandosi di fronte a lei.
-Niente...andiamo a casa?- chiese con noncuranza.

-Ma..che modi! E poi non dovresti gridare a quest'ora della sera, in mezzo alla strada!- l'ammonì il padre, cercando le chiavi della macchina.
-Si, hai ragione...scusami!- dopo qualche altra chiacchiera fu ora di salutare Ken, cosichè Yolei si sentì davvero sollevata al pensiero di non averlo ancora vicino.

Quando tornò a casa però l'inquietudine non l'aveva ancora abbandonata, si sentiva il cuore pesante e non riusciva a chiudere occhio. Non sopportava di sentirsi così, lei sempre decisa e ferma nelle sue posizioni, spensierata seppur consapevole...no, doveva togliersi questo peso dal cuore o non sarebbe più stata la stessa.

Strinse con foga il cuscino...si, il giorno seguente si sarebbe dichiarata. Chi se ne importava se lui l'apprezzava solo come amica, perchè di questo almeno era sicura, lei doveva inanzitutto farlo per se stessa.


I primi albori svegliarono Yolei dal suo scomposto giaciglio, la ragazzina brontolò con rabbia alla luce del sole, maledicendo la notte perchè troppo breve.

In realtà il motivo del suo malumore era un altro: sapeva che quella era una data fatidica e lei non poteva tornare indietro alle sue decisioni. Il cuore le batteva all'impazzata, nella testa aveva solo l'immagine di Ken, e le gambe faticavano a sostenerla ma nonostante questo lei si diresse in cucina per fare colazione. Inutile dire che non riuscì a mangiare, tranne che un biscotto ai cereali, così senza rispondere alle domande preoccupate dei familiari si diresse verso il garage di casa, dove inforcò la bici e pedalò a tutta velocità verso casa Ichijouchi.

Arrivata sotto la palazzina non seppe più cosa fare, proprio ora il coraggio la doveva abbandonare?

-Oh diamine! Se non lo faccio ora me ne pentirò per tutta la vita... !- detto questo citofonò al portone dell'abitazione.
-Casa Ichijouchi, chi è?- quella voce era senza dubbio quella di Ken.

Si fece forza, la sua bocca tremava e aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere di lì a poco.

-Ehm...sono Yolei....- non finì neanche di parlare che Ken l'interruppe.
-Ok, aspetta un attimo che scendo- e chiuse la comunicazione, senza neanche chiederle il motivo della visita.

Qualche minuto dopo Ken apparve alla soglia del portone, salutandola con un cenno della mano.

-Ciao, che succede?- chiese il ragazzo avvicinatosi di più a lei.
-Ciao! Ecco io..in realtà volevo..ehmmm...- un groppo alla gola le impedì di continuare e il suo viso diventò incredibilmente porpora.

-Cosa? Non dirmi che vuoi scusarti per ieri!- concluse lui, accennando un sorriso.
-Ehh?? Ah..si ecco, proprio così!- finì col dire Yolei, dandosi mentalmente della stupida e cordarda.
-Ma non ce n'è bisogno, te lo assicuro!- rise divertito Ken, notando l'imbarazzo della ragazza, infatti vederla in quella situazione era raro e inevitabilmente comico. Nonostante tutto cercò di trattenersi, lei si stava evidentemente sforzando quindi assunse un atteggiamento più attento ed educato.
-Comunque lo apprezzo davvero..- continuò il ragazzo, sfoderando un sorriso così dolce che Yolei credette di sciogliersi da un momento all'altro.

Ken la fissò negli occhi qualche secondo, poi la salutò e fece per tornare a casa.

"No, ma che sto facendo? Perchè me lo lascio scappare sotto il naso? Yolei sveglia, tira fuori la grinta!!- urlò a se stessa e, come in risposta, il suo corpo si slanciò verso quello del ragazzo che, sentendo dei movimenti alle sue spalle, si girò di scatto finendo diritto nell'abbraccio di Yolei.

Ken rimase come paralizzato da quel gesto, non seppe come reagire, ma la ragazza non gliene lasciò comunque il tempo baciandolo con tutta la passione di cui era capace.

Qualche secondo dopo, ancora con l'affanno, la ragazza si staccò facendo respirare il povero Ken, ancora sotto shock.
Impetuosa come sempre, Yolei scattò in avanti:

-Ken...non sono venuta qui per scusarmi di ieri..io volevo solo dirti che...- chiuse gli occhi, tese i nervi, si apprestò a confessare quello per cui il suo cuore batteva all'impazzata ma la mano, veloce, di Ken le si posò sulla bocca come per impedirle di continuare.
-Shhh, ho capito..- sorrise dolcemente lui prendendola, in un secondo momento, per mano.

Yolei arrossì fino alle punte dei capelli, abbassando lo sguardo sulle sue scarpe che tutt'a un tratto erano diventate la cosa più interessante che ci fosse.

Si sentiva un'emerita scema, neanche ad esprimere i suoi sentimenti era buona! E poi...che significava quel "ho capito" di Ken? Mille domande turbinavano silenziose nella sua testa, aumentando solo la sua agitazione.

Ken sorrise, accorgendosi dello sguardo fuggitivo di Yolei. Per quanto volesse sembrare forte e decisa a lui sembrava sempre una ragazzina impaurita e incapace di esprimere i suoi reali sentimenti celandoli con l'allegria e la vivacità di cui dava continuamente prova.

Ma nonostante tutto, restava una ragazza capace di dare il meglio di se' nei momenti critici e a lui questo piaceva, come tutto del resto.

E glielo voleva dire, glielo voleva dimostrare.

-Yolei...-
-Ken...-

Risero, entrambi colti alla sprovvista, imbarazzati per la situazione appena creatasi.

-Anche tu mi piaci...- sorrise Ken, prendendo l'iniziativa e lasciando Yolei a bocca aperta.

Come aveva fatto a capire quello che stava per dirgli?? Non che fosse difficile dopo il suo bacio appassionato. Inoltre sembrava a suo agio, per niente agitato...ma come diavolo faceva? Si chiedeva la ragazza, ancora frastornata e incapace di reagire.

Ma lo cosa più importante era che Ken la ricambiava! Ken la ricambiava, non ci poteva credere! E l'aveva persino preceduta, sottraendola a un imbarazzo notevole e forse anche a qualche lacrima.

Imbarazzati come due scolaretti alle prime armi, come in effetti erano, si diressero verso il portico dove Ken la baciò a fior di labbra.


Tornando a casa Yolei ripensò agli ultimi avvenimenti, ora che ci rifletteva aveva agito proprio secondo il piano di Mimi.

Gli era letteralmente saltata addosso!

-Oddio che vergogna! Meglio che non lo sappia questo...- mormorò tra se' e se', sfiorandosi le guance leggermente arrossate.

Ma finalmente adesso poteva ritenersi soddisfatta: Ken era un ragazzo fantastico, anzi ora era il "suo" ragazzo fantastico!

*****************************

 

Continua…

Scusate il ritardo della pubblicazione ma ho avuto da fare, cmq ora che la scuola è finita avrò sicuramente più tempo per aggiornare. Questo cap è un’intermezzo a qualcosa di importante che avverrà nei prossimi, regolari, capitoli della fanfiction. Ne seguirà un altro dedicato a Mimi, spero cmq che continuerete a seguirmi. ^__^

 

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Capitolo 16
*** Il party ***


IL PARTY
 

Quando Yolei se ne fu andata Mimi era ancora in preda al panico...era il suo primo evento mondano, la sua prima festa, da quando era ritornata in Giappone!
Per cui voleva essere perfetta, fortunatamente, poco dopo riuscì a sbrogliarsela con un semplice completo: vestito miu miu argentato, sbracciato e molto mini, borsa D&G nera a forma di busta, scarpe aperte con tacco vertiginoso nere e rosa.

Diede un'ultima occhiata allo specchio, aggiunse alla sua mise un po' di rossetto rosa shokking e dell'ombretto bianco appena accennato sotto l'abbondante mascara. Non aveva bisogno di gioielli, quell'abito era già abbastanza. I capelli, invece, erano più ondulati del solito e assumevano leggere sfumature rosa verso le punte.

Nonostante fosse così presa non riusciva a togliersi dalla testa la dichiarazione dell'amica...chissà se aveva seguito i suoi consigli!

Certo non poteva sapere di essere stata presa perfettamente alla lettera.....

Dopo mezz'ora circa, arrivò al luogo destinato al party cui era stata invitata solo la settimana prima; si svolgeva tutto in una favolosa villa, simile a quella dei divi di Hollywood a detta di Mimi, enorme e piena di luci e musica. E certo non poteva mancare la piscina, sia all'esterno che all'interno, in un'apposita stanza.

Mimi si sentì al settimo cielo, felice per essere stata considerata parte "dell'élite" dei teen-agers di Tokyo. Peccato che non avesse un accompagnatore, ma a questo avrebbe rimediato subito...già fuori all'alto cancello in ferro battuto si trovavano dei piccoli gruppetti di ragazzi, sicuramente in attesa di qualcuno, appoggiati alle loro macchine di lusso.

"Si, questo è l'ambiente che fa per me! Sono sicura che alla fine della serata avrò uno sciame di ragazzi ai miei piedi!" pensò trionfante.

E in effetti non aveva torto, appena varcato il cancello, sentì addosso gli sguardi insistenti dei ragazzi di prima, aggiunti da qualche piccante commento a proposito della lunghezza del suo vestito.

Mimi sorrise e si fece largo tra la folla di ragazzi nel viale, cercò qualche faccia conosciuta ma al momento non riusciva a riconoscere nessuno.

"Che sfiga! E' vero che sono stata via un po' in America ma non mi sembra abbastanza per essere cambiati totalmente!" riflettè la ragazza, sbuffando.

Piuttosto, doveva trovare il padrone di casa e salutarlo, insieme ai suoi migliori complimenti per quella sua splendida casa. Se era carino, tanto meglio, avrebbe cercato di fare colpo!

Si avvicinò a un tavolo che sembrava contenere un buffet, pieno di prelibatezze e cibi di ogni genere, le venne già l'acquolina in bocca. Si costrinse, però, a pensare ad altro e a trovare qualcuno di affascinante con cui passare il tempo o semplicemente ritrovare qualche vecchia amica che non vedeva da tempo.

Le fu offerto un drink, che Mimi non rifiutò, senza preoccuparsi di chiedere se fosse analcolico o meno, poco le importava.
Era appena passata un'ora e già si annoiava a morte, inoltre avevano assicurato la musica dal vivo ma ancora non era arrivato nessuno!

Sbuffò apertamente, ma qualcuno la notò e si avvicinò a lei, sorridendo:

-Ciao, hai qualche problema?- esclamò un ragazzo, notando il suo sguardo confuso.
-Eh? No è solo che questa festa è un mortorio.. non trovi?- attaccò bottone lei, notando il bel fisico del ragazzo e gli occhi neri così profondi e intriganti.

Ma lui scoppiò a ridere -Evidentemente hai ragione tu...posso sapere il tuo nome?- domandò con uno sguardo affascinato.
-Certo, io sono Mimi piacere! Tu?-
-Reiji...il ragazzo che ha organizzato questo mortorio!- affermò ridendo lui, sorreggendo con una mano un drink molto sofisticato.

Mimi si sentì sprofondare dalla vergogna, si era illusa di trovarsi bene tra persone di quel livello, ma a quanto pareva non era proprio il posto adatto a lei. E' vero che lo stava cercando, ma trovarlo in una simile situazione! Se solo avesse imparato a tenere a freno la lingua...

-Scusa mi dispiace, io non intendevo...- dicendo questo, abbassò lo sguardo e prese ad intrecciarsi nervosamente le dita, ma fu presto rincuorata.
-No, non preoccuparti. Mi piacciono le persone sincere e poi è appena arrivato il gruppo, sono sicuro che faranno scintille!- disse Reiji, spostando poi la sua attenzione sulla bella ragazza che era Mimi.

E infatti da li a poco, la festa diventò più movimentata e tutti sembrarono divertirsi alla follia! Reiji la invitò a ballare e, dopo di lui, una frotta di ragazzi si affrettarono a prenotare un ballo con la richiestissima ragazza dalle ciocche rosa.

Come lei stessa voleva, aveva attirato l'attenzione generale e ora era tra le più richieste. Perciò il party non le sembrò più tanto noioso, impegnata com'era a chiacchierare e divulgare il suo numero di cellulare a più persone possibili (meglio se di sesso maschile).

A mezzanotte circa le squillò il cellulare e lei, felice di aver trovato un pretesto, si allontanò dai ragazzi che la circondavano e si diresse in un luogo più appartato al piano superiore dell'abitazione.

-Si pronto?- rispose, in contemporanea si accorse di essere vicino alla toilette e una visitina certo le avrebbe fatto bene, soprattutto al suo make-up. Cercò di districarsi tra la chiamata che, per la cronaca, era dei suoi genitori e l'aprire quella porta che sembrava bloccata dall'interno.

-Dannazione!- bestemmiò la ragazza a voce alta.

Strattonò più volte la porta in legno ma non ebbe risultato, in più la comunicazione al telefono era disturbata. Proprio quando stava per arrendersi e andarsene la porta si aprì e in contemporanea cadde la linea, e con essa anche il cellulare di Mimi, per la confusione e lo stupore creatosi.

Ad aprire la porta era stato, niente poco di meno che Matt, l'ex digiprescelto dell'amicizia nonché suo famoso compagno di litigate!

Mimi restò a bocca aperta...che ci faceva lui lì? Perchè la perseguitava ovunque?

-Bhe? Sei rimasta così affascinata dalla mia persona che hai perso la lingua? Strano da parte tua...- la sfotté il ragazzo, irriverente come al solito.
-Ma che cavolo dici! E poi tu che ci fai qui, eh?- gridò lei, presa in contropiede e infuriata per la sua battutaccia.

-Non hai pensato minimamente che la band che suona potesse essere la mia, vero? Scommetto che eri troppo presa da te stessa per accorgertene!- insistè lui, guardando di sbieco la sua reazione, eccessiva, come sapeva che era sempre stata.

Mimi restò a bocca asciutta ma il dono della parola non le era mai mancato -Non è colpa mia se attiro l'attenzione...- ribattè lei, orgogliosa del suo successo.

Lui scoppiò a ridere, appoggiandosi sullo stipite della porta.

-Non sei cambiata affatto!Anzi se possibile, sei anche peggiorata!- rise a crepapelle, di gusto sotto lo sguardo inceneritore della ragazza.
-Cretino! Ma come ti permetti?!- si inalberò lei, facendo ricordo a tutto il suo autocontrollo per non prenderlo a schiaffi sul momento.

-Dai Mimi, ti conosco da una vita ormai!- fece per asciugarsi una lacrima, dal troppo ridere -Oh bhe, almeno mi hai risollevato il morale!- continuò il biondo.
-Non me ne frega niente del tuo morale...tsk- Mimi con un gesto veloce della mano, scostò indietro i capelli, rabbiosamente.

Se c'era una cosa che odiava era essere insultata e derisa...da lui poi! Digrignò i denti e si preparò ad attaccare, come una bestia inferocita dal suo avversario evidentemente superiore a lei.

Ma, ancora una volta, il ragazzo la stupì...con uno scatto repentino si avvicinò a lei, costringendola ad appoggiare la schiena all'altro stipite, poggiando quasi con violenza la mano poco al di sopra della sua testa. Così vicino tanto da poter sentire il suo alito caldo addosso e da poterlo guardare nei suoi profondi occhi azzurri come il mare.

Nonostante la situazione un sorriso beffardo dipingeva il volto del giovane che, poco a poco, avvicinò le sue labbra al viso di Mimi -Mi diverti come nessun altro..- sussurrò lui, con fare suadente.

Mimi boccheggiò, non se l'aspettava certo un comportamento del genere..e poi lui era fidanzato con Sora! Ma, anche se il suo cervello diceva una cosa, dentro di lei si sentì infiammare e un acceso rossore prese a colorarle le guance.

Forse, si disse, è solo la mia immaginazione e lui non mi sta mandando nessun segnale...

La situazione si fece incandescente, nonostante la coscienza di ognuno respingesse ogni passione, i loro corpi fremevano e non aspettavano altro che incontrarsi, seppur brevemente.
Mimi sentì le labbra bruciarle per il desiderio, Matt colse il suo sguardo di tacito assenso, prese il suo viso tra le mani e la baciò con passione crescente.

Dopo qualche tempo, entrambi senza fiato, si staccarono l'uno dall'altra ancora accaldati e scioccati per quello che era appena accaduto.

Mimi colse l'occasione per espiare le sue colpe come meglio poteva -Non pensi a Sora?- urlò all'improvviso, accusandolo, come se lei non avesse mai preso parte in quel gioco di seduzione e sguardi che durava ormai da un bel po'.

Solo ora si erano resi conto che il loro stare sempre a discutere e litigare come cane e gatto serviva a celare la nascosta passione che provavano l'uno per l'altra...ma nulla di più di questo.

Matt fissò il pavimento inerme poi Mimi e infine, dopo dei secondi di silenzio, proruppe nella sconvolgente rivelazione:

-Io e lei siamo in rotta...lei ama Tai...-sussurrò fissando ora lei ora il pavimento di parquet lucido.

Mimi sussultò, improvvisamente ricordò le parole dell'amica nella stanza d'ospedale (v. cap precedenti) quando le aveva confessato di non provare più lo stesso sentimento per Matt, o forse l'amore per Tai era semplicemente più forte.


Non seppe mai spiegarsi quello che avvenne in seguito, ma qualcosa le scattò dentro: gli occhi azzurri del bel biondo erano improvvisamente diventati un mare in tempesta, sul suo viso si poteva leggere una cocente delusione e tanta sofferenza mal celata.
Mimi sentì l'impulso di stringerlo tra le sue braccia e consolarlo, dirgli che lui aveva fatto del suo meglio, che non era colpa di nessuno...e così fece: senza pensarci troppo si slanciò verso di lui e lo strinse con foga, chiudendo gli occhi con forza.

"Fatti coraggio Matt, fatti coraggio!" avrebbe voluto dirgli, ma sentiva che le parole in quel frangente erano inutili.

E l'unico modo che aveva per dimostrargli i suoi sentimenti e la sua amicizia era questo, perchè nonostante la passione che provava per lui una profonda amicizia li legava indissolubilmente dai tempi di Digiworld.

Matt sentì il calore del suo abbraccio e i sentimenti che esso conteneva, sorrise...Mimi era davvero speciale, se ne accorgeva solo ora.

Prese ancora il suo viso tra le mani, ora accostato al suo petto, e la baciò prima dolcemente, come per ringraziarla del pensiero che aveva avuto per lui, poi sempre con più passione. Naturalmente la ragazza ricambiò, in quel momento non seppe ragionare, la sua mente era completamente offuscata e a lei piaceva sentirsi così, soprattutto se era tra le braccia di qualcuno che la faceva sentire al sicuro.


Furono l'uno tra le braccia dell'altro per un tempo incalcolabile poi, come un gesto meccanico, aprirono la porta dietro di loro e vi si rifugiarono.

Nel loro nuovo giaciglio amoroso, si lasciarono finalmente andare e placarono i loro animi ribelli in dolci e sfrontate effusioni, trovando l'apice del piacere l'uno nell'altro.

In quei momenti di piacere assoluto nessuno pensò alle conseguenze e alle persone che sarebbero rimaste ferite dal loro comportamento assolutamente istintivo…o meglio nessuno pensò a cosa avrebbe detto Sora sapendo di quella notte….


**************************

 

 

Continua…..

 

 

Spero che vi sia piaciuto, mi spiace che alcuni non abbiano gradito il capitolo precedente ma serviva a fare da “stallo” alla situazione generale. Con questo si vengono a creare altri problemi…e cosa succederà a Tai ora che si è svegliato? Bhe, lo saprete nel prox capitolo! ^O^

 

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Capitolo 17
*** Nuove emozioni ***


" Nuove emozioni "
 

*Questo capitolo è l'antefatto di quello precedente, ovvero "il party" soprattutto perchè è importante capire il legame che sta nascendo tra Matt e Mimi...inoltre (udite udite) finalmente riapparirà il nostro beniamino preferito!*

Era una splendida giornata di fine dicembre, una ragazza, nel centro di Tokyo, si trovava a fare spese con la sua famiglia. Si fermò davanti un negozio di televisori ed elettronica, appena in tempo per ascoltare le previsioni del tempo. Tese ben bene le orecchie, ma quello che sentì non le piacque per niente.

-Niente neve a Natale? Ma dove siamo, in Africa?- gridò quasi involontariamente, facendo voltare dei passanti incuriositi.

Sconsoltata, si diresse verso una panchina soleggiata, stando attenta a poggiare con delicatezza tutti i suoi acquisti.

-Natale non sarà lo stesso..chissà, forse a New York nevicherà!- mormorò, pensosa tra se' e se'.

Trascorsero dei minuti, non sapendo cosa fare decise di lasciarsi andare ripensando agli ultimi avvenimenti..

Eh si, Mimi si trovava in Giappone ancora una volta, ma stavolta non sarebbe più ripartita alla volta dell'America, almeno fin quando non avesse finito la scuola superiore. Fortunatamente suo padre aveva un lavoro flessibile, cosi' si erano potuti trasferire tutti quanti nella loro vecchia casa. E poi, la sua amica Sora aveva bisogno di conforto..aveva bisogno di lei!

La situazione era andata di male in peggio, mai avrebbe immaginato di ritrovare Tai in quello stato..e quella visione l'avevaseriamente sconvolta, mettendo a dura prova i suoi nervi.

Ma ora, non restava che continuare a vivere. Lo aveva detto anche a Sora: inutile piangere sul latte versato, è ora di reagire! Certo, era stata molto più delicata... ma il senso era sempre quello!

Guardò distrattamente l'ora dal cellulare: le 10 del mattino. Bene, aveva tutto il tempo di fare shopping!

Quella sera, infatti, era stata invitata a un party molto esclusivo e non intendeva rinunciarci per niente al mondo!
Purtroppo per lei non aveva ancora trovato un degno cavaliere che potesse accompagnarla..ma a lei non importava, in America aveva imparato a essere indipendente e non badare troppo agli altri, cavandosela da sola.

Chi se ne fregava se era l'unica a non avere un boyfriend per l'occasione?! Al diavolo tutti i preconcetti!

Sospirò, i suoi ne avrebbero avuto ancora per molto in quel megastore..quindi era meglio trovare qualcosa da fare al più presto. Si stiracchiò con vigore, ma quel suo gesto non fu molto gradito a un ragazzo che, passando di lì, inciampò sulle sue gambe distese.

-Oddio, scus...aaaaahrg! I miei stivali! Ma non potevi stare più attento?!- sbraitò con tutta la voce che aveva in corpo.

Il povero malcapitato si rialzò, spolverando la sua giacca di pelle e guardando torvo la ragazza.

-Uh...ciao Matt!- rise nervosamente.

Presa in contropiede, Mimi non potè far altro che scusarsi con il suo amico..bhe, almeno un passatempo l'aveva trovato!

-E così che si trattano le persone in America?- chiese sarcasticamente il ragazzo.
-Non dire stupidaggini! Piuttosto, che ci fai qui?- chiese, improvvisamente amabile, pur di iniziare un qualche tipo di conversazione.

-Niente di che'..tu invece ti dedichi al tuo passatempo preferito eh?- continuò lui, portando la conversazione nel verso sbagliato..
-Bhe, non è che io ci perda tutto questo tempo a farmi bella...- rispose modestamente la ragazza.
-Veramente intendo fare la civetta..ma se per te è lo stesso..- non terminò la frase che Mimi gli scaraventò la sua nuova borsetta D&G sulla testa!
-Sei sempre il solito maleducato, non cambi mai!- si voltò, offesa.
-E tu la solita permalosa, viziata!Tsk..- proprio non aveva voglia di chiacchierare quel giorno, anzi a dire la verità da un bel po', ci mancava solo Mimi a fargli perdere la pazienza!

Così, detto questo, si alzò e fece per andarsene salutando con un veloce cenno la ragazza, oltremodo infuriata.

-Cretinoooooo!!!!!!!- gli gridò lei con impeto, ma lui per tutta risposta le sorrise mostrando, in un secondo momento, la lingua e il dito medio. A quel punto Mimi era davvero furibonda!

E' vero che era una ragazza insopportabile, ma altrettanto vero era che Matt adorava punzecchiarla, provocando le sue ira e la propria ilarità. E più passava il tempo più lo trovava divertente…

****

Intanto qualcosa di straordinario accadeva all'ospedale centrale di Tokyo, dove era ricoverato Tai.

Una mano tornava a vivere stringendo leggermente quella della ragazza, placidamente addormentata accanto a lui..
Poche mosse, simili a scatti improvvisi, presero ad agitare il corpo del ragazzo fino a quel momento in coma profondo.

Sora, appoggiata per metà corpo al letto del suo amico, sentì qualcosa agitarsi affianco a lei, più precisamente nella sua mano.. Non riuscì subito a collegare le cose, anche perchè non era ancora del tutto sveglia, piuttosto le sembrava di stare continuando a dormire e, forse, a sognare...

Una luce improvvisa, riportò il ragazzo alla vita.

Cercò di aprire gli occhi, ma sollevare le palpebre sembrò un'impresa più dura del previsto, dovette far riscorso al massimo della sua forza di volontà solo per aprire gli occhi qualche secondo. Alla luce che gli penetrò negli occhi in quel momento, il ragazzo emise un mugolio di dolore, ancora doveva riabituarsi a non vivere nel buio completo.

Riprovò una seconda volta, stavolta fu meno difficile... sollevò le palpebre e cercò di distinguere le sagome ancora offuscate intorno a lui, poi sentì un fremito percorrerlo: una mano stringeva la sua...era Sora!

Il suo sguardo si posò sulla sua figura, percependone i particolari offuscati dal tempo.

Ebbe un sussulto quando, guardandola, notò il bracciale intagliato che portava al polso..lo stesso che lui le aveva regalato tempo prima come simbolo del suo amore eterno per lei.

-Uh...So-Sor-a..- nonostante tutto, parlare gli risultava quasi impossibile, solo per accennare quelle poche sillabe il suo organismo faceva uno sforzo inimmaginabile.

Chiuse ancora gli occhi perchè un dolore improvviso prese a percorrergli la schiena, facendolo sobbalzare di quando in quando..ma ora era sveglio, ora poteva tornare alla sua vita di sempre e sapere che Sora era al suo fianco gli dava più forza che mai!

La ragazza in questione, dopo un sonnellino ristoratore, decise che era meglio tornare a casa vista l'ora ormai tarda, ma al cenno di alzarsi dal quell'inopportuno giaciglio sentì qualcuno sussurrare il suo nome..

Che lui....? No, non era possibile! Sora si dette mentalmente della stupida e, senza guardare alle sue spalle il miracolo che si stava compiendo, prese la giacca e fece per andarsene.

-Asp..So-So-ora...- una flebile voce la chiamò, prima che lei potesse aprire la porta della stanza d'ospedale.

Si girò lentamente, conscia della situazione e con la paura che quello potesse essere solo un bel sogno... terrorizzata, stanca e disillusa (perchè anche se non lo voleva ammettere dopo tutto quel tempo anche lei aveva cominciato a sperarci un po' meno) abbandonò il giaccone per terra e voltò il capo di scatto.

La sorpresa fu enorme, tant'era lo stupore che non riusciva più a muoversi.

A un nuovo lamento da parte del ragazzo, Sora si scrollò definitivamente l'ansia di dosso e si precipitò su di lui.

-Oh mio Dio! Tai! Tai! Sei sveglio...oh mio Dio!- continuava a urlare Sora, dimenandosi e abbracciandolo forte contro il suo petto.

Non poteva crederci, il suo Tai si era svegliato, si era svegliato!

Senza perdere tempo schiacciò il pulsante che serviva a chiamare l'infermiera, ancora agitata mentre stringeva il ragazzo contro le sue spalle.
Poco dopo arrivò una giovane infermiera che, vedendosi quella scena davanti agli occhi, portò una mano alla bocca sorpresa:

-Oh..- ma ridestatasi ricordò il suo dovere di infermiera -Dottore, dottore presto venga qui! E' urgente!!- gridò la donna accorrendo verso il ragazzo, mentre Sora veniva invitata ad uscire per i controlli di routine.

Mezz'ora dopo, la famiglia Kamiya al completo si trovava nella sala d'aspetto insieme a Sora, che per ovvi motivi, non potè restare ad assistere.

-Mio Dio...Sora, sei sicura che lui ti abbia parlato?- esclamò Kari impaziente.

La ragazza rispose con un cenno del capo, non aveva voglia di parlare adesso la preoccupazione era troppa e non sapeva come reagire a quella novità.

La signora Kamiya si sfogò in un pianto liberatoria, felice che il suo unico figlio fosse ritornato alla vita.. Anche Sora avrebbe avuto voglia di piangere, ma era troppo tesa e un peso le soffocava il cuore...no, non era proprio il momento di pensare alla sua vita privata!
Si scrollò di dosso quel pensiero e andò a prendere dei caffé per tutti...al resto ci avrebbe riflettuto l'indomani.

Quando tornò alla sala d’aspetto il dottore, appena uscito dalla camera del ragazzo, si apprestava a dare notizie riguardo la sua situazione fisica attuale, dopo avergli meticolosamente fatto tutti i controlli necessari.

Sora corse più che potè, stando attenta a non rovesciare il vassoio di cartone con i caffè, ma quando arrivò riuscì solo a scorgere il medico che scuoteva la testa, incredibilmente serio, e la famiglia di Tai di nuovo in preda alla disperazione…

**********************

Continua..

E' un po' corto lo so, ma rimedierò >_< spero che vi sia piaciuto ugualmente!

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Capitolo 18
*** Fuori pericolo? ***


“Fuori pericolo?”
 

Quando vide la famiglia di Tai in preda alla disperazione, Sora ebbe l'impulso di mettersi ad urlare e chiedere a Dio o a chiunque fosse lì ad ascoltarla perchè, perchè doveva avere lui tutte le sfortune, perchè a un ragazzo così buono e privo di cattive intenzioni fosse capitato tutto questo!

Ma si frenò dal farlo, poggiò i caffè sulla sedia più vicina, e si preparò all'impatto con la dura notizia, dopo che il medico se ne fu andato.

La signora Kamiya piangeva ancora, consolata dalle forti braccia del marito, mentre Kari cercava di farsi forza e aiutare la sua famiglia come meglio poteva perchè era certa che le sue lacrime avrebbero solo peggiorato la situazione..


-Che cosa ha detto?- le bisbigliò Sora per non farsi sentire dalla, sconvolta, madre del ragazzo.
Kari esitò qualche secondo, ma poi, con le labbra tremanti disse: -Lui...è probabile...è probabile che..non potrà essere più quello di un tempo..-

-Che vuol dire?- chiese perplessa Sora.
-Significa che..insomma può darsi che..lui..- inspirò profondamente, poi continuò a parlare -Potrebbe aver perso una parte della memoria...ma..la cosa peggiore è che..che, forse non potrà camminare mai più!- rivelò infine, trattenendo a stento i singhiozzi.

Sora rimase di pietra.

No, non voleva crederci, non poteva crederci. Non era possibile che fosse tutto vero.

Perchè mai il destino si accaniva tanto contro di lui? Che gli aveva fatto di male?

Si voltò, vide i volti disperati della sua famiglia e all'improvviso una rivelazione la colpì....chi l'avrebbe detto a Tai? Chi gli avrebbe detto che non avrebbe più potuto giocare a calcio? Chi gli avrebbe detto che i suoi sogni, ora, erano distrutti?

Capì l'atteggiamento di Kari e decise di darle manforte, se si facevano vedere così davanti a lui sarebbe stato sicuramente peggio, dovevano trovare la forza per sostenerlo, non certo il contrario.

Passò qualche ora, la famiglia di Tai al completo, era entrata nella sua stanza con il dottore e lì ci era rimasta per un bel po' di tempo.. Sora non se la sentiva di intromettersi, non ora. Tra l'altro non sapeva neanche cosa fare, anzi cosa dirgli quando l'avrebbe rivisto. Almeno si ricordava di lei, non l'aveva dimenticata, questo riempì il cuore della ragazza di nuova speranza..si, fosse stata l'ultima cosa che avrebbe fatto gli sarebbe stata vicina.

La determinazione con cui Sora si fece questa promessa, era tale che nient'altro avrebbe potuto smuoverla dall'attuarla. Niente e nessuno.

Tai aveva bisogno di lei, ne era sicura.

Persa nelle sue riflessioni non si accorse che la porta si era aperta e, finalmente, ne erano fuoriusciti i Kamiya.

Kari corse verso Sora e la strinse per le spalle -Sora Sora! Non immagini...non immagini quanto sia stato forte, lui ha accettato la notizia...ma si vedeva che era disperato! L'ha fatto per noi, capisci? L'ha fatto perchè non voleva vederci soffrire ancora..come se lui venisse in secondo piano in tutta questa faccenda.. Ora..è meglio che tu vada da lui, ti prego aiutalo tu, fallo sfogare..non può tenersi tutto dentro, ti prego!- mormorò la ragazzina, tremante da tutte le emozioni che la agitavano, incontrollate.

-Si, ci penserò io. Non ti preoccupare..- lo disse con tanta di quella determinazione che Kari si fermò per fissarla un attimo...cos'era cambiato in lei in quelle poche ore? Tanto meglio, ora si che avrebbe potuto stargli vicina.

Si rassicurò. Dopo l'incidente tutti erano un po' cambiati ma Sora si era trasformata: non era più la persona egoista e piena di se' che conosceva prima, stando accanto a Tai, in quel periodo di vita silenziosa, aveva potuto comprendere cosa fosse la vera sofferenza e, nello stesso momento, il vero amore.

Kari sorrise -Lo so..- sussurrò, mentre Sora camminava nella direzione opposta alla sua.


Bussò un paio di volte, poi non sentendo risposta, aprì la porta..lo avrebbe fatto comunque..

-Tai?- lo chiamò timidamente,ancora non poteva credere che ora fosse sveglio..quante cose aveva da dirgli!

Il ragazzo si voltò, aveva un'aria triste ma tentava miseramente di mascherarla. Avendo molta difficoltà a parlare, le fece segno di avvicinarsi.

-Mi dispiace molto per quello che è successo..voglio dire..per tutto!Io ora sono cresciuta Tai e starò al tuo fianco, perchè..- il ragazzo fermò la sua foga.
-Parli del fatto che non potrò più camminare?- disse con estrema lentezza e incespicando, talvolta, nelle parole.

-No, scusa. Non dovevo farti questo discorso, non ora, devi ancora riprenderti. La tua vita è ricominciata e hai bisogno di ritrovare il ritmo giusto, certo di non sentire le mie assurde chiacchiere!- rise imbarazzata.
-Va tutto bene, se sei vicino a me mi sento più forte.- lo disse con così tanta calma che Sora sentì, ancora una volta, gli occhi umidi.
-Ti starò vicino per sempre, è una promessa!- esclamò abbracciandolo, delicatamente, forte della sua convinzione e del rinnovato amore.

Salutò Tai e uscì dalla camera, doveva assolutamente parlare con il dottore.

Nonostante tutto, durante il cammino, non riusciva a non pensare alle parole di Tai.. ora capiva (che stupida era stata!) che il sentimento di Tai era sincero, non aveva eguali. Quale prova d'amore più grande poteva avere se non quella che lui l'aveva riconosciuta e ricordata?

Un'infermiera le indicò dove andare e, poco dopo, si trovò faccia a faccia con il dottore, nonché primario dell'ospedale, che si era preso a cuore il caso di Tai.

-Voleva parlarmi?- domandò l'uomo, facendola accomodare nel suo studio.
-Si, volevo avere più informazioni riguardo le condizioni attuali del mio amico..-

-Capisco...vede, nonostante tutto bisogna vedere il lato positivo delle cose. Taichi Kamiya è stato molto fortunato, non ha subito gravi danni al cervello perciò è in grado di comunicare più facilmente di quanto qualsiasi paziente uscito dal coma farebbe. Putroppo sono stati intaccati i nervi ed è come se una spia nella sua testa si fosse spenta, disattivando altre funzioni ad essa collegate. Mi spiego meglio: la difficoltà a parlare, a muoversi e persino a camminare è un effetto del coma, così come la perdita parziale della memoria. Con una riabilitazione adatta entro pochi mesi riuscirà a parlare e muoversi come un tempo, ora è come scollegato. Il cervello riceve degli imput ma non riesce a metterli in funzione, questo putroppo però non sempre è risolvibile.. la riabilitazione può aiutarlo, certo, ma che riesca a camminare o riacquistare la memoria è solo una questione di tempo e volontà.-
-Sta dicendo che potrebbe succedere anche domani o fra 10 anni?-
-Esatto. Ma senza sforzo da parte sua non credo potrà accadere, mi sembra un ragazzo volenteroso comunque quindi credo che ci sia qualche speranza per lui. Ma per riuscirci avrà bisogno di aiuto e assistenza ininterrotta, non è facile che una persona uscita dal coma riacquisti le sue normali capacità.
E non è detto che, anche se riacquisterà l'uso delle gambe, potrà intraprendere qualche attività sportiva..- continuò l'anziano medico.
-Certo, ho capito perfettamente..grazie mille dottore!- Sora si inchinò leggermente davanti la possente figura dell'uomo, poi si diresse verso casa.


Quando mise piede fuori dall'ospedale si sentì più libera e leggera, Tai aveva speranze, ce la poteva fare!

Decise di fare inversione di rotta e di andare subito a dirlo a qualcuno..guardò l'orologio, era ancora pomeriggio..sorrise eccitata, non vedeva l'ora di dare la notizia del risveglio di Tai a tutti gli altri e soprattutto....a Matt.

Suonò il campanello della sua abitazione e poco dopo il biondo giovane le venne ad aprire.

-Uh? Sora???- rimase sorpreso dalla sua visita, dopottutto dall'incidente Sora non era più andata a casa sua.

La ragazza gli saltò al collo, felice -Tai si è svegliato, Tai si è svegliato!- urlò a pieni polmoni, incontrollabile nella sua frenesia.
Matt
intontito, non recepì subito il messaggio, ma quando capì di cosa si trattava fece un balzo e si staccò Sora di dosso -Quando è successo?- chiese con impeto.

-Stamattina, è incredibile Matt..incredibile!- esclamò lei, scuotendo la testa.


Matt sospirò, quella situazione era davvero assurda e, sinceramente, ne aveva piene le tasche.

Sora gli aveva raccontato tutto, della riabilitazione, dei problemi conseguenti al coma, della sua decisioni di aiutarlo a riprendersi..certo, non aveva tralasciato nessun dettaglio nel suo piano perfetto. Aveva dimenticato solo una cosa: lui.

Era sinceramente entusiasta che il suo "amico" fosse tornato alla vita, ma l'atteggiamento di lei gli aveva precluso questa gioia.

Persino un cieco si sarebbe accorto che era innamorata persa di Tai, solo lui ancora non lo voleva confessare perchè di ammetterlo lo aveva già fatto da tempo ormai.. si era rassegnato e aveva deciso di restargli accanto fin quando ce ne sarebbe stato bisogno, nonostante avesse capito che amava un altro.

Si sentiva davvero patetico, non poteva prendersela neppure con qualcuno! Tai era caduto in coma per salvare Sora...lui invece che cosa aveva fatto per lei? L'aveva consolata per soddisfare un suo bisogno egoista di averla vicino, tutto qui. E ora, poteva biasimare Sora per essersi innamorata di Tai? No ma neanche poteva stare fermo senza far niente. Stava male, non riusciva a sopportare oltre quell'angoscia che gli attanagliava l'anima.

Che poteva fare, che doveva fare?

Decise di uscire, dopotutto quella sera aveva un ingaggio importante alla villa di un suo amico, almeno l'avrebbe aiutato a non pensare...

********************

Continua….

Ciao a tutti, eccomi tornata con un nuovo capitolo. Spero che sia chiaro il legame che ora unisce i personaggi e il triangolo (o quadrato?) che va disgregandosi pian piano. La storia sta subendo un’evoluzione e non manca molto alla sua fine, anzi a dire il vero ho già pensato alla fine…ma intanto ne succederanno di cose! 
Voi continuate a leggere questa fic se vi fa’ piacere e soprattutto lasciatemi le vostre impressioni al riguardo, per me è molto importante. *__*  ciauu


 

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