I'll be home for Christmas

di Alexandra_ph
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - 1 - ***
Capitolo 2: *** - 2 - ***
Capitolo 3: *** - 3 - ***
Capitolo 4: *** - 4 - ***
Capitolo 5: *** - 5 - ***
Capitolo 6: *** - 6 - ***



Capitolo 1
*** - 1 - ***


Disclaimers   : Il marchio Jag e tutti i suoi personaggi appartengono alla Bellisarius Production.   In questo racconto sono stati usati senza alcuno scopo di lucro.

Nota dell’autore:

E’ strano osservare come arriva l’ispirazione per un nuovo racconto: a volte è un’immagine che giunge prepotente alla mente, altre una frase, altre ancora si ha “qualcosa” da dire e le idee ci girano attorno, finché non si trova la storia giusta per dirlo.

In questo caso mi hanno ispirato tre cose: il titolo di una canzone natalizia, un romanzo letto da poco, la cui originalità mi ha colpito positivamente, ed infine una poesia che ho letto tempo fa sul forum.

Così è nata questa storia…

Buona lettura!

 
Un “grazie” a Jenny Lake, che mi ha fatto innamorare di I’LL BE HOME FOR CHRISTMAS; a Cecilia Ahern e ad Alex e Rosie che, in diversi momenti, mi hanno ricordato Harm e Mac, ed infine un grazie alla mia “girovaga di internet” preferita che ha scovato non solo poesie, ma un sacco di altre cose, compresa la sottoscritta.



I’LL BE HOME FOR CHRISTMAS        

 

 


1

 

 

Harm  scrive:     Hey!

Mac scrive:         Hey a te!

Harm  scrive:     Come stai?

Mac scrive:         Bene. Com’è Londra?

Harm  scrive:     Grigia

Mac scrive:         Anche in marzo?

Harm  scrive:     Sì. E S.Diego?

Mac scrive:         Sole e caldo. Una favola!

Harm  scrive:     Lavori o prendi il sole?

Mac scrive:         Lavoro, lavoro. Stai tranquillo!

Harm  scrive:     Neanche un bagno di sole?

Mac scrive:         Mhm… qualcuno…

Harm  scrive:     Sola?

Mac scrive:         Semaforo rosso, capitano!

Harm  scrive:     Non dirmi che vai in spiaggia con Vukotic?

Mac scrive:         Semaforo rosso…

Harm  scrive:     Hai deciso di lanciarti con i ragazzini?

Mac scrive:         Accidenti a te, CAPITANO.

 

(Mac si scollega)

 

 

***

 

From   : Harriet
To        : Mac

Object : Notizie        

 

Cara Mac,

come stai? Come ti trovi a S.Diego? E il tuo nuovo incarico?

Bud mi ha detto che Jen partirà tra una settimana, per raggiungerti. Sei fortunata: con il tenente Vukotic e Jennifer, ti sembrerà quasi di non essertene mai andata da Washington.

Penso invece ad Harm, solo a Londra…

Ti posso fare una domanda?

Cosa è accaduto tra voi due la sera prima della vostra partenza? Quando ci siamo visti tutti quanti da McMurpy per salutarvi, mi è sembrato che vi fosse della tensione… come spesso, ultimamente.

Eppure io ho sperato fino all’ultimo che… Lascia stare, come non detto.

Mi auguro che il tuo nuovo incarico ti regali molte soddisfazioni. Sappiamo entrambe quanto sia stata dura la vita per te in quest’ultimo periodo.

 

Un abbraccio, Harriet

 

 

 

***

 

From   : Harm
To        : Mac

Object : Non fuggire

 

Mac,

scusami per l’altra sera. Speravo di incontrarti ancora in chat.

Non fuggire, Marine!

                               H.

 

 

***

 

From   : Harm
To        : Trish Burnett

Object : Notizie da Londra 

 

Mamma ciao,

finalmente sono riuscito a sistemarmi, anche se alcuni scatoloni sono ancora imballati. Con tutto il lavoro che ho in ufficio, temo che lo resteranno per parecchio tempo. Ci vorrebbe la tua mano, sai organizzare alla perfezione una casa, o un atelier, in meno di una settimana. Quando verrai a trovarmi con Frank?

Il nuovo incarico è interessante ma non so, mi sembra di essere sepolto solo da scartoffie, quelle che Mac diceva che odiavo… e che invece ora mi ritrovo a dover firmare o esaminare ad una ad una. Capisco solo ora quando l’Ammiraglio Cheghwidden era esasperato dalla burocrazia! Odio essere invischiato in questo genere di cose, ma temo che l’avanzamento di carriera e il nuovo incarico mi vedranno spesso alle prese con le scartoffie. Mi auguro che col tempo la situazione migliori, o che io impari ad amarle.

Per ora cerco di adattarmi, ma ti confesso che rimpiango molto il lavoro di investigazione che il mio vecchio incarico ha sempre comportato. C’è un’unica cosa che gli ho sempre preferito: pilotare un tomcat.

Un abbraccio, salutami Frank

                                H.

 

***

 

From   : Mac
To        : Harm

Object : non fuggo   

 

Non sto fuggendo. Ho del lavoro da svolgere.

Ormai sono abituata alle tue frecciatine e sono contenta di non dovermele più subire dal vivo. Devo ammettere che saperti ad oltre 5000 miglia di distanza mi fa stare meglio.

                                      Mac

 

 

***

 

From   : Mac
To        : Harriet          

Object : Re:Notizie  

 

Carissima Harriet,

come state tu, Bud e i bambini?

Il lavoro procede e a S.Diego c’è un clima favoloso. Mi mancate tutti quanti, però.
Tutti, tranne Harm. Riesce ad essere odioso e a trattarmi male anche quando c’è un intero oceano a dividerci.

Mi chiedi cos’è accaduto la sera prima della nostra partenza... Nulla. Non è accaduto proprio nulla.
Cosa sarebbe dovuto succedere?

Ok, mettiamo le carte in tavola, come non ho mai fatto: per anni ho sperato che si accorgesse di me, che capisse (e ammettesse) che qualcosa ci legava. Ho sperato quando mi ha baciato sul portico dell’Ammiraglio durante la mia festa di fidanzamento con Mic (non te lo avevo mai detto?); l’ho fatto quando ho saputo che aveva lasciato Renèe, per non parlare di quanto ho sperato che tra noi accadesse qualcosa dopo il suo incidente in mare…

Ho trascorso anni ad immaginare una sua parola, una frase che mi facesse capire che teneva a me.

Sai quando l’ha detta? Quando stavo per partire con Clay per il Paraguay. Solo allora mi disse di non andare.

“Non andare…” solo quello. Niente altro.

Poi mi salvò da Sadik. Ci salvò… Ha dato le dimissioni per venire a cercarmi, ma anche allora non ha detto nulla. Ha solo preteso che “immaginassi”…

Bè, ero stufa d’immaginare. E poi c’era Clay. Con lui avevo passato momenti tremendi e si era sacrificato per me e…  mi amava.

Anche quando le cose con Clayton sono andate male, Harm era lì, ma non ha detto nulla, se non “quando sei pronta a parlare con me, fammelo sapere…”

Parlare! Sempre e solo parlare.
Sono stufa di parlare.

Dopo il mio intervento mi disse persino che per lui il nostro patto (neanche di questo ti ho mai parlato, vero?) era ancora valido… che se volevo un figlio, lui sarebbe stato felice di esserne il padre.

E’ stato l’uomo più importante della mia vita, e quello che mi ha creato più problemi e confusione… l’ho amato più di quanto abbia mai amato qualcun altro, e forse lo amerò per sempre. Ma sono stanca di questo tira e molla tra noi. E sono stufa che sia sempre io a dover fare la prima mossa, per poi non ottenere mai nulla.

Ecco, ora sai tutto. Più o meno.

Pensi di capirci qualcosa?

Non vedo l’ora che arrivi Jen, così potrò chiacchierare (a voce) finalmente con una donna!

Qui sono tutti uomini, al momento, e non è sempre facile… ma io sono un Marine,  e tengo duro.

                                     

                                      Un bacio ad AJ e ai bambini, un abbraccio a te e a Bud

                                      Mac

 

 

 

***

 

 

 

Harm  scrive:     Bud, sei tu?

Bud scrive:         Capitano! Che piacere leggerla!

Harm  scrive:     Suvvia, Bud, almeno in chat chiamami Harm!

Bud scrive:         Ciao, Harm. Come stai?

Harm  scrive:     Bene, grazie. Dimmi… tu o Harriet avete sentito Mac?

Harm  scrive:     Bud ?

Harm  scrive:      Bud, ci sei ancora ?

Bud scrive:          Sì, scusi Capitano… ehm, scusami Harm, ma AJ faceva i capricci…

e temevo che svegliasse i piccoli

Harm  scrive:     Non preoccuparti. Come state? Harriet e i bambini?

Bud scrive:         Bene, grazie. Anche se è sempre molto stanca, sta bene.

Harm  scrive:     Fantastico. Salutamela.

Bud scrive:         Certamente. Sarà felice di sapere che ti ho sentito. Proprio l’altro giorno

                         mi diceva che era preoccupata per te, tutto solo a Londra… io le ho detto

               che non deve preoccuparsi… Che avrai già fatto strage di cuori…

Harm  scrive:     Bud… avete avuto notizie di Mac?

Bud scrive:         Di Mac? Credevo che la sentissi anche tu! Comunque sì, proprio oggi

                               Harriet  ha ricevuto una sua e-mail in cui dice, tra le altre cose, che è felice

                   di averti ad oltre 5000 miglia di distanza! Che hai combinato, Harm?

Harm  scrive:     E’ ancora arrabbiata…

Bud scrive:         Harm? Che cosa hai combinato con Mac?

Harm  scrive:     Nulla

Bud scrive:         E allora perché mi domandi se l’abbiamo sentita? E perché mi dici che è

                               ancora arrabbiata?

Harm  scrive:     Capitano di Corvetta Roberts…

Bud scrive:         Sì, Signore?

Harm  scrive:     Lei è troppo sveglio per i miei gusti!

Bud scrive:         Ti manca?

Harm  scrive:     Mi mancate tutti.

Bud scrive:         Sei innamorato di lei, Harm?

Bud scrive:         Harm?

Bud scrive:         Sta fingendo di non leggere, Signore?

Harm  scrive:     Capitano Roberts, ribadisco quanto sopra.

 

(Harm si scollega)

 

***

 

From   : Bud
To        : Mac

Object : Capitano Rabb      

 

Colonnello,

il capitano Rabb, l’altra sera, mi ha chiesto di lei. E’ preoccupato. Teme che sia arrabbiata con lui.

Gli manca molto, Signora!

Sa com’è fatto il Capitano: non lo ammetterà mai, ma credo che si senta solo.

 

                                                                                              Bud

 

 

***

 

From   : Trish Burnett
To        : Harm

Object : Re: Notizie da Londra      

 

Mio caro Harmon,

sono felice di saperti sistemato, anche se non completamente, ma mi piace poco ciò che dici del tuo nuovo incarico: sei davvero sicuro che sia ciò che vuoi? Capisco che possa servirti per la carriera, ma non mi sei sembrato affatto felice mentre ne parlavi.

Sembravi piuttosto rimpiangere il tuo vecchio incarico a Washington. O piuttosto è qualcun altro che rimpiangi?

Come sta Mac? Vi sentite?

Non riesco proprio ad immaginarvi tanto lontani, dopo tutti questi anni passati a lavorare assieme. Come ci riesci?

Non mi parli di lei e questo mi fa sospettare che ti manchi più di quanto tu stesso voglia ammettere.

Perché l’hai lasciata andare a S.Diego? Ti giuro, figliolo, a volte non ti capisco proprio. Assomigli a tuo padre in tutto, tranne che in una cosa. E’ inutile che ti dica quale vero?

Io e Frank siamo bene e contiamo di venirti a trovare all’inizio dell’estate, tuoi impegni permettendo. Frank ha degli affari da sbrigare in Europa e io approfitto per una puntata a Parigi per conoscere due nuovi artisti che vorrei lanciare anche in America: ho visto i loro lavori e mi piacciono molto. Ti faremo sapere con precisione più avanti.

Un bacio, mamma

 

***

 

From   : Mac
To        : Bud

Object : Re:Capitano Rabb

 

Caro Bud,

Harm ha solo quello che si merita!

Sono stufa di farmi trattar male da lui. Si faccia dei nuovi amici in Inghilterra con cui divertirsi e ai quali riservare le sue frecciatine…

Jennifer vi saluta tanto: è arrivata da tre giorni e si è già innamorata del clima. Un tenente, invece, sembra essersi invaghito di lei.
Al momento lei tiene duro e mantiene le distanze, ma il tenente ha discrete “armi” a suo vantaggio e sono certa che la farà capitolare!

Non raccontarle, però, che te l’ho detto. Jen dice che vuole pensare solo al lavoro e che i bei ragazzi non le interessano. Ma non l’ha ancora visto fare surf…

 Abbracciami Harriet e i bambini

                                      Mac

 

 

***

 

 

Bud scrive:         Capitano? E’ in linea?

Harm  scrive:     Sì, Bud, ciao.

Bud scrive:         Credo che il Colonnello sia davvero arrabbiata, questa volta.

Cosa le ha fatto?

Harm  scrive:     Nulla. Le ho soltanto chiesto…  Lascia perdere, Bud.

                                               Sono stato un cretino.

Bud scrive:         Ma perché? Perché ti ostini a trattarla male? Non fai altro che allontanarla

                               da te.

Harm  scrive:     Lo so, Bud.

Bud scrive:         Perché lo fai, Harm?

Harm  scrive:     Vorrei tornare ad esserle amico, come un tempo. Adoravo la nostra

                                               complicità di alcuni anni fa, quando… quando non si era complicato

                            ancora tutto tra noi. Ma non riesco… Ogni battuta, ogni cosa che dico…

                            non faccio altro che ferirla.

Bud scrive:         Potresti cominciare a smetterla con le battute e, per una volta, dirle quello

                               che   pensi davvero.

Harm  scrive:     Ah sì? E cosa penserei “davvero”?

Bud scrive:         Sei troppo intelligente per fingere di non saperlo. E io troppo poco

stupido per  credere che tu non lo sappia.

 

(Bud si scollega)

 

***

 

From   : Harriet
To        : Mac

Object : Wow…         

 

Accidenti Mac,

che rivelazioni! Ma perché certe cose me le dici solo ora, e via e-mail, e non in tutto il tempo in cui avremmo potuto parlarne a quattr’occhi?

Harm ti ha baciata? E… com’è stato?

Ehm… Scusami, ma è una cosa che ho sempre sperato di chiederti, sai? Avrebbe significato che lui si era dato una mossa e poi… bè, perché negarlo? Un po’ di curiosità sul sexy comandante del Jag l’ho sempre avuta anch’io. Sono una donna, dopotutto!

D’accordo, torno seria.

Ma perché non vi siete parlati, prima che lui partisse per Londra e tu per S.Diego?

Perché avete lasciato che tutto restasse sospeso, tra voi?

Io sono convinta che anche lui sia innamorato di te. Lo è sempre stato, si vede lontano un miglio quando siete assieme… il problema è che fino ad un certo punto neppure lui ha saputo di esserlo. Ma se mi dici che alla tua festa di fidanzamento ti ha baciato, allora significa che lo aveva capito.

Come mai siete arrivati a questo punto?

Dopo Renée lui non ha avuto più nessuna donna, che ne sapessimo noi. Non ti dice nulla, questo?

E’ un uomo, Mac. E neppure un uomo semplice, ma estremamente complesso.

Se ti aveva detto che aspettava che fossi tu ad andare da lui, forse allora avresti dovuto farlo.

Perché non lo hai fatto?
 

 Harriet

 

***

 

From   : Mattie
To        : Harm

Object : Ciao 

 

Ciao Harm,

come stai? Mi manchi tantissimo…

Spero che le tue giornate siano migliori delle mie: non faccio altro che fare riabilitazione… ma so che non devo lamentarmi e che sono stata molto fortunata, altre ragazze della mia eta’ non ce l’hanno fatta.

Papà è molto premuroso, non smette di starmi addosso. Ma sai che ti dico? Per una volta tanto non mi infastidisce.

Grazie per aver permesso il mio riavvicinamento a mio padre. Tra tante altre cose, ti devo anche questo.

Ti voglio bene

Mattie

P.S. Salutami Jen se la senti, mi manca tanto anche lei.

 

 

***

 

Mac scrive:         Ciao  tesoro

Chloe  scrive:     Mac ciao, come stai? Com’è S.Diego?

Mac scrive:         S.Diego è bella e calda e io sto bene

Chloe  scrive:     Davvero? Anch’io sto bene: la scuola è quasi finita, finalmente! Non ne

                                               potevo proprio più. Non vedo l’ora di scorrazzare a cavallo, anziché

                            studiare. Quando vieni a trovarci? La tua camera è sempre pronta per te,

                            lo sai! Anche se… a furia di vederla vuota mi verrà voglia di prestarla

                            a qualche ragazzo…

Mac scrive:         Ragazzina…! Ma che dici?

Chloe  scrive:     Allora vieni tu se non vuoi che qualche bel ragazzone la usi al posto tuo! A                             proposito di bei ragazzoni… come sta il mio Capitano preferito? Hai sentito

                                               Harm da quando è a Londra? Come sta?

Mac scrive:         Oh, Chloe… credo d’aver sbagliato tutto, con Harm

Chloe  scrive:     Oh questa poi! E da quando avresti recuperato il lume della ragione?

Mac scrive:         Non essere impertinente, ora

Chloe  scrive:   Te l’ho sempre detto che saresti dovuta andare da lui e parlargli, prima che

                            partisse. Perché non lo hai fatto?

Mac scrive:         Speravo che fosse lui a farlo…

Chloe  scrive:     Ma mi hai detto che era venuto da te

Mac scrive:         Sì, ma non ha detto nulla. Nulla di quello che speravo che dicesse.

Chloe  scrive:     Tu sei innamorata di lui, vero?

Mac scrive:         Sì… e mi manca da morire.

Chloe  scrive:     Diglielo, allora

Mac scrive:         No. Oramai  tardi. E poi abbiamo litigato.

Chloe  scrive:     Prima di partire? Non me lo hai detto.

Mac scrive:         No, dopo. In chat

Chloe  scrive:     Siete incredibili! Riuscite a litigare anche in chat?

Mac scrive:         Ha fatto una delle sue solite battute cretine e non ho più intenzione di

                                               farmi insultare ancora da lui.

Chloe  scrive:     Possibile che tu non capisca che è geloso?

Mac scrive:         GELOSO HARM? Ma fammi il piacere…

Chloe  scrive:     Cosa ti ha fatto pensare d’aver sbagliato con lui?

Mac scrive:         una e-mail di Harriet… mi ha detto alcune cose che mi hanno fatto

                                               riflettere. Ma ormai non ha più senso parlarne. E poi ci sarebbe

                            stato comunque l’ostacolo delle nostre carriere…

Chloe  scrive:     Oh, al diavolo le vostre carriere!

Mac scrive:         A me piace la mia. E lui non lascerebbe mai la Marina, neanche per me.

                                               Soprattutto per me…

Chloe  scrive:     Ne sei proprio sicura? Mi sembra che lo abbia già fatto una volta…

Mac scrive:         Oh, accidenti a te,  ragazzina. Stai crescendo troppo alla svelta, per i miei

                                               gusti! Ciao, ora devo lasciarti

 

(Mac si scollega)

 

***

 

From   : Harm
To        : Mac

Object : Ancora arrabbiata?           

 

Hey Marine,

ancora arrabbiata?

Mi manca la mia amica delle lunghe chiacchierate. Benché stia arrivando a poco a poco l’estate anche qui, Londra è troppo grigia senza di te… senza neppure una tua notizia.     

Per favore, Mac, non tenermi il broncio. Scrivimi ancora.

                                H.

 

***

 

 

From   : Harm
To        : Mattie

Object : Re: Ciao      

 

Mattie carissima,

sono felice di sapere che stai meglio e che stai seguendo le terapie e la riabilitazione. Fatti coraggio e pensa a quando sarai completamente guarita.

Sono felice anche di sapere che con tuo padre le cose vanno meglio. E non devi ringraziare me per questo: io ti ho solo aiutato a capire, il resto lo stai facendo da sola.

Manchi molto anche a me. Londra è una bella città, il lavoro mi piace, anche se spesso devo camminare in bilico tra troppe cose… ma mi manca molto la vita che avevo prima. Mi mancano gli amici, le rompiscatole che mi gironzolavano per casa e le tue battutine… mi mancano persino i colloqui con quella tua insegnante rompiscatole! Appena starai meglio devi convincere tuo padre a farti venire in Inghilterra, ti piacerà.

                                H.

 

 

***

 

 

From   : Mac
To        : Hariett

Object : Re: WOW…

 

Ciao Harriet,

scusami se ho lasciato trascorrere tanto tempo prima di risponderti ma sono stata parecchio impegnata col lavoro…

No, non è vero. L’unico motivo è che la tua lettera mi ha messo in crisi, e molto.

Vuoi sapere com’è stato il bacio di Harm?

Indescrivibile… Ecco com’è stato.

Ancora ora, ad anni di distanza, se chiudo gli occhi posso riassaporare le sue labbra sulle mie…

Dopo un lungo discorso, pieno di rimpianti e nostalgia, mi ero avvicinata a lui per dargli un lieve bacio d’addio: mi stavo per sposare, o almeno così credevo… Ho sfiorato la sua bocca con la mia, perché… perché dovevo farlo ancora una volta, non potevo evitarlo…

Avevo deciso di sposare Mic, ma nel mio cuore Harm occupava sempre un posto importante, troppo importante. E io morivo dal desiderio di sentire ancora una volta le sue labbra sulle mie… e così l’ho fatto, gli ho dato quel lieve bacio...

Ed è stato allora che lui non mi ha lasciato andare: la sua bocca ha cercato di nuovo la mia e mi ha stretta a sé, con forza, quasi a volermi impedire di andarmene con un altro…

Sapessi, Harriet, quanto avevo desiderato un suo bacio, un suo abbraccio appassionato… E quando lo fa? Quando sono promessa ad un altro.

L’ho odiato. L’ho odiato e desiderato al tempo stesso.

Per un attimo avrei voluto che il mondo intero sparisse e che restassimo noi due soli, l’uno tra le braccia dell’altro… avrei voluto abbandonarmi a lui, alle sue mani, alla sua bocca che mi cercava prepotente…

Tu non sai quante volte, da quella sera, ho immaginato cosa sarebbe potuto succedere tra noi se non fossi rientrata alla festa e avessi permesso a quello che stavo provando tra le sue braccia di esplodere…

E invece l’ho lasciato lì, con una frase sarcastica che esprimeva tutta la mia rabbia e la mia frustrazione trattenuta e sono rientrata dall’uomo che avrei dovuto sposare di lì a pochi giorni.

Oh, Harriet… come ho fatto a resistere? Come ho fatto a venir via da quelle braccia?

Come ho fatto a lasciarlo partire per Londra e senza neppure avergli detto quello che provo per lui?

Ma ormai è troppo tardi… e poi ci sono sempre le nostre carriere a dividerci.

La nostra è sempre stata una storia impossibile.

 

                                      Mac

 

***

 

From   : Harm
To        : Jennifer

Object : Notizie        

 

Ciao Jennifer,

come ti trovi a S.Diego? Mattie ti manda i suoi saluti; dice che sente molto anche la tua mancanza. Lei sta meglio e sta seguendo la riabilitazione. A dire il vero è già stufa! Ma è bello sentirla lamentarsi di nuovo; quando era immobile in quel letto d’ospedale mi sono sentito invecchiare di dieci anni…

Tu stai bene? Lo sai, vero, che avrei preferito che seguissi me a Londra, anziché Mac a S.Diego? La P.O. che mi assiste è una brutta megera che non fa altro che spostarmi in continuazione tutto quello che si trova sulla mia scrivania e, se le dico qualcosa, se ne esce sempre con la solita frase: “Capitano Rabb, occorre fare ordine ogni tanto!”.

Ogni tanto? Per lei equivale ad ogni dieci minuti circa…

Ha 29 anni ma ne dimostra 49… Inoltre ha un nome orribile, WINFRED LOVER-MASTERPIECE.

Ti rendi conto? Come si può avere la propria assistente che si chiama Winfred Lover-Masterpiece? E’… Impronunciabile! E non posso neppure chiamarla Winnye, come l’appello nella mia mente perché mi guarderebbero tutti male! Mi tocca appellarmi a lei come “sottufficiale Lover-Masterpiece”… prima che ho finito di dire tutto, è già sparita dalla mia vista (non che ciò sia un male!)

E… Mac? Come sta?

Ti ha detto che è arrabbiata con me?

Per favore, potresti dirle che mi scuso ancora per quello che le ho detto e che vorrei tornare a parlare con lei? Le ho scritto di nuovo, ma non mi ha ancora risposto.

Mi manca…

Grazie 

                               H.

 

 

***

 

From   : Jennifer
To        : Harm

Object : Spiacente   

 

Capitano, ho provato a parlare con il Colonnello, ma non vuole sentire ragione. Deve aver detto o fatto (o non fatto?) qualcosa di davvero grave, non l’ho mai vista così: è triste e taciturna… non fa altro che lavorare, sembra quasi voglia seppellire nel lavoro qualunque emozione. E’ severissima ed esigente con tutti, anche se ha un occhio di particolare riguardo per me. Credo che Vukotic le stia rendendo la vita un inferno, li sento discutere spesso e poi lei è sempre nervosa…

Neanche quando litigavate voi due era tanto tesa.

In certi momenti è peggio dell’Ammiraglio Cheghwidden nei suoi giorni peggiori!

Che è successo tra di voi? Lei non ha voluto dirmelo.

Grazie per avermi fatto avere notizie di Mattie, manca molto anche a me, le scriverò presto.

Proverò di nuovo a convincere il Colonnello a scriverle, ma ora come ora non nutra troppe speranze.

Jen

 

 

 

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Capitolo 2
*** - 2 - ***


2

 

 

From   : Trish Burnett
To        : Harm

Object : Londra        

 

Tesoro,

io e Frank arriveremo dopodomani col volo delle 5 P.M. Se non riesci a venirci a prendere, non preoccuparti prenderemo un taxi, mi è sempre piaciuto girare Londra sui taxi inglesi, mi fa sentire tanto british…

Forse avrei dovuto dirti no, quando hai proposto di ospitarci in casa tua (so che lo hai detto per essere gentile), per non invadere troppo la tua privacy (a proposito, niente monolocale in Inghilterra?), ma non ho resistito all’idea di trascorrere un’intera settimana con mio figlio. Frank dice che sono incorreggibile, ma mi manchi moltissimo e saperti addirittura in un altro continente mi fa sentire ancora di più la tua mancanza.

Non vedo l’ora di riabbracciarti

Un bacio, mamma

 

***

 

From   : Harm
To        : Trish Burnett

Object : Re: Londra

 

Anch’io, mamma, ho voglia di riabbracciarti. E’ strano, ma trovarmi a vivere in un altro continente ha cambiato certe mie prospettive e sento molto la mancanza delle persone che ho lasciato in America. Ed è strano, a  ben pensarci, poiché non mi è mai successo. Che sia l’età?

Domani ci sarò io al vostro arrivo: mi spiace per la tua scorrazzata sui taxi inglesi, ma ho già avvisato la mia assistente in ufficio che uscirò prima.

Ti stupirà l’appartamento in cui vivo, dispongo persino di una camera per gli ospiti, dove dormirò io per una settimana. Il loft di North of Union Station è ormai un ricordo…

Sono anche riuscito, nel frattempo, a sistemare qualche scatolone in più, così non sarai costretta a fare tu al posto mio!

E non preoccuparti per la mia privacy, soprattutto se ti riferisci alla compagnia femminile. Al momento il lavoro mi assorbe troppo.

                                H.

 

 

***

 

 

From   : Harm
To        : Mac

Object : Sempre arrabbiata?         

 

Hey Marine, come stai?

Domani arrivano mia madre e Frank, si fermeranno una settimana prima di andare a Parigi, dove Trish incontrerà alcuni giovani artisti che vorrebbe lanciare anche in America.

Ti sembro strano se ti dico che ho voglia di rivederla e che mi manca?

Abitare in un altro continente mi ha reso nostalgico.

Mi manchi anche tu…

Dannazione, Mac, odio non avere tue notizie! Odio non poter più chiacchierare con te come ai bei tempi.

Per favore… non puoi proprio passare sopra a quella mia frase infelice di ormai  quasi tre mesi fa?

                               H.

 

 

***

 

Mac scrive:            Ciao, Bud

Harriet scrive:       Non sono Bud, ma Harriet. Ti vado bene anch’io? Ciao, Mac!

Mac scrive:            Oh, Harriet, ciao. Certo che mi vai bene anche tu! Anzi, ho proprio bisogno di parlare con una donna…

Harriet scrive:       Che ti succede?

Mac scrive:            Harm…

Harriet scrive:       Harm? Che ha fatto, questa volta?

Mac scrive:            Nulla di male, ma continua a scrivermi e a chiedermi scusa. Vorrebbe che lo perdonassi e che ricominciassi a parlare con lui

Harriet scrive:       E…?

Mac scrive:            Non posso, Harriet. Non me la sento.  Già così soffro troppo…  e poi mi aveva fatto davvero arrabbiare

Harriet scrive:       E così gli tieni ancora il broncio?

Mac scrive:            Non si tratta di tenergli il broncio, ma di sopravvivenza. Già così, non sentendolo, faccio fatica a togliermelo dalla testa, a non pensare a quanto sono stata stupida a non andare da lui… avrei potuto almeno tentare di parlargli… Comunque sì, alla fine lui è convinto che gli tenga il broncio.

Harriet scrive:       Rispondigli. Rispondigli e digli quello che pensi e che provi per lui…

Mac scrive:            Ma che stai dicendo? Non posso… potrei scrivergli, ricominciare ad essere amici. Ma  non gli direi mai quanto penso di essere stata stupida

Harriet scrive:       Perché no?

Mac scrive:            A che servirebbe, ormai?

Harriet scrive:       Forse a nulla, forse a tutto.

Mac scrive:            Non cambierebbe nulla, credimi. Sempre ammesso che lui provi gli stessi sentimenti per me, ormai siamo separati addirittura da un oceano… come sarebbero le cose tra di noi?

Harriet scrive:       E’ così importante per te quel  lavoro a S.Diego? Ti piace?

 Mac scrive:          Servirebbe per la mia carriera…

Harriet scrive:       Ma come ti trovi? Ti piace davvero?

 Mac scrive:       E’ un incarico importante… e poi sono l’unica donna, è stimolante…

Harriet scrive:    Stimolante o stancante?

Mac scrive:         Cosa vuoi dire?

Harriet scrive:    Non trovi faticoso dover sempre fare i conti con l’arrivismo e la

                               discriminazione maschile?

Mac scrive:         E’ una vita che lotto con queste cose…

Harriet scrive:    Con Harm era diverso: lui ti apprezzava, e molto. Apprezzava la tua

                               intelligenza e       ti rispettava come donna. Qui puoi dire lo stesso?

‘Mac scrive:        D’ accordo, lo confesso: non è una passeggiata. Ma neppure con Harm e

                                               l’Ammuraglio erano tutte rose e fiori…

Harriet scrive:    Non sono d’accordo. Entrambi sono uomini che hanno un grande rispetto

                                per  noi donne. Come Bud, del resto…

Mac scrive:         Sai, Harriet, cosa mi manca di più di Harm? 

Harriet scrive:    Dici a  parte il suo sorriso, i suoi occhi, la sua bellezza e il suo sex-appeal? 

Mac scrive:         Harriet, sei una donna sposata!!!

Harriet scrive:    Questo non significa che sia cieca!  Ad ogni modo, cosa ti manca di più?

Mac scrive:         Le sue battute e le nostre litigate… 

Harriet scrive:    Ma se solo l’altra volta mi hai detto che ne avevi abbastanza. 

Mac scrive:         Mentivo…

Harriet scrive:    Forse dovresti cominciare a guardare qualche altro uomo

Mac scrive:         L’ho fatto. E ce ne sono anche di carini, di gentili e sexy…

Harriet scrive:    Ma non sono Harm, vero?

Mac scrive:         No, non sono Harm… 

Harriet scrive:    Tu sei e sarai sempre innamorata di lui.

Mac scrive:         Sei davvero un’amica! Grazie per avermi aperto gli occhi sulla condanna

                                                della mia vita! 

Harriet scrive:    Io credo che se solo tu lo volessi…

Mac scrive:         Ti saluto, Harriet

Harriet scrive:    Stai fuggendo, vero?

 

(Mac si scollega)

 

 

***

 

From   : Sturgis
To        : Harm

Object : Da un vecchio amico        

 

Hey amico,

è da una vita che non ci sentiamo. Come stai? Hai tempo per un vecchio amico? Lavorare al Jag non è più la stessa cosa senza di te.

Come ti vanno le cose a Londra?

Mandami tue notizie

Stu

 

 

***

 

 

From   : Trish Burnett
To        : Harm

Object : da Parigi     

 

Harmon,

Parigi è come sempre stupenda e in questa stagione in maniera particolare. Ho incontrato i due artisti che ho in mente di lanciare in America e devo dire che sono molto soddisfatta, l’incontro è stato decisivo.

Ho trascorso giornate molto belle a Londra e sono molto felice d’averti rivisto. Mi piace come sei sistemato, di certo molto meglio del loft a Washington, anche se… non so perché ma ti si addice più quel monolocale che non questo appartamento nelle vicinanze di Hyde Park.

Non mi sei sembrato molto soddisfatto e felice, però. Credevo che fossi contento per la tua carriera, e invece… magari mi sbaglio, ma ho visto nei tuoi occhi una luce triste.

Frank ti saluta tanto e ti ringrazia ancora per l’ospitalità

Un bacio, mamma

 

***

 

From   : Harm
To        : Trish Burnett

Object : Re: da Parigi

 

Sono contento, mamma, che l’incontro a Parigi ti abbia soddisfatta; sei molto in gamba nel tuo lavoro e si vede che ti piace molto.

Per quanto riguarda le tue sensazioni, forse hai ragione, ma non preoccuparti, è un momento, passerà.

Salutami Frank, è stato bello avervi con me per alcuni giorni

                               H.

 

***

 

From   : Harm
To        : Sturgis

Object : Re: da un vecchio amico

 

Scusami Stu ma di tempo ne ho avuto proprio poco: prima la sistemazione dell’appartamento, poi il nuovo lavoro e infine mia madre e Frank che si sono trattenuti a Londra per una settimana. Sono stato felice di rivederli, ma anche di tornare a riappropriarmi del mio spazio!

Mi chiedi come va il lavoro. Posso dirti che va bene, ma non sarebbe la verità. Non mi piace. O meglio, non al punto da sopportare la mancanza degli amici.

Troppa burocrazia, troppi compromessi… non è nel mio carattere. Lo sapevo, ma credevo di potercela fare. O meglio, speravo di farcela. Ma sto cominciando a capire che non è ciò che voglio. Io amo le sfide, non i compromessi. Amo i tribunali, non le scartoffie… e poi qui non posso più volare. Sapessi quanto mi manca Sarah!

                                H.

 

***

 

From   : Sturgis
To        : Harm

Object : Sarah          

 

Ti riferisci all’aereo o alla donna?

Stu   

                                                                            

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** - 3 - ***


3

 

 

From   : Mac
To        : Harm

Object : Stai bene?  

 

Harm stai bene?

Ho appena saputo dell’attentato alla metropolitana… rispondimi, ti prego! Sono in ansia. So di non meritare la tua attenzione… per mesi mi hai chiesto scusa e io ti ho evitato.

Perdonami tu, ora.

Ho bisogno di sapere se stai bene…

 
                                     
Mac

 

***

 

 

From   : Trish Burnett
To        : Harm

Object : Contattami al più presto  

 

Harm, tesoro,

ho appena saputo quello che è successo questa mattina a Londra. Sto pregando ogni minuto da allora affinché tu stia bene. Ti ho cercato al cellulare, ma non rispondi. A casa neppure. Dove sei?

 

***

From   : Mattie
To        : Harm

Object : Come stai? 

 

Harm,

ho appena saputo dell’attentato alla metropolitana di Londra… Tu stai bene? So che non la usi, se non in rari casi, ma…

Non posso pensare che ti possa essere accaduto qualcosa. Ti prEgo, per favore, dammi tue notizie

Mattie

 

 

***

 

From   : Bud & Harriet
To        : Harm

Object : Attentato Tube      

 

Capitano, io e Bud siamo molto in ansia per lei. Sta bene? Ci faccia avere sue notizie

 
                                                                                             
Harriet

 

***

 

From   : Sturgis
To        : Harm

Object : Tutto ok?    

 

Stai bene, amico?

Stu    

 

 

***

 

 

From   : Jennifer
To        : Harm

Object : Notizie        

 

Capitano, la prego, ci faccia avere sue notizie. Il Colonnello è un fascio di nervi. Spero che non si trovasse in metropolitana ieri mattina.

Jen

 

***

 

 

Chloe  scrive:     Mac ciao, come stai?

Mac scrive:         Oh, Chloe, non  l’ho ancora sentito…

Chloe  scrive:     Ti chiamerà, vedrai. O ti scriverà

Mac scrive:         E se fosse ferito? O peggio ancora…

Chloe  scrive:     Non pensarlo neppure. Hai chiesto a sua madre?

Mac scrive:         No, non ancora. Non voglio angosciarla più di quanto già non lo sia.

                                               Oh, ma perché sono stata così stupida? Perché non gli ho detto quanto lo

                            amo?  Perché per mesi non gli ho più scritto?

Chloe  scrive:     Potrai farlo di nuovo, vedrai…

Mac scrive:         Lo spero tanto. Ciao, tesoro, e grazie per avermi ascoltata. Mi manchi

                                               tanto anche tu

Chloe  scrive:     Ciao Mac, fammi avere notizie di Harm

 

 

***

 

From   : Harm
To        : Mac

Object : Re: Stai bene?      

 

Scusami, Mac

Ero via per lavoro, fuori Londra da tre giorni. Neppure mia madre lo sapeva. Del resto chi poteva immaginare quello che è successo l’altra mattina qui a Londra?

Comunque stai tranquilla, ho già parlato con Trish e l’ho tranquillizzata. Mi aveva cercato al cellulare, non trovandomi a casa, però in quel momento ero in riunione e l’avevo spento. L’ho richiamata alcune ore dopo.

Dal giorno dell’attentato la città è blindata. La situazione è davvero seria, ma i londinesi hanno reagito molto bene. Tu non preoccuparti troppo, però: lo sai che sono bravo a togliermi dai guai!

Certo che ti perdono, Marine! Mi mancavi così tanto… Spero che ora che sai che sono vivo, continuerai a scrivermi.

Londra è insopportabile senza di te. Possiamo “litigare” come ai bei vecchi tempi?

Avvisi tu, per favore, Jen e Bud e Harriet e Sturgis che dovrete sopportarmi ancora per qualche anno?

Quando sono tornato ho trovato la posta invasa da messaggi… il problema è che domattina devo star fuori Londra altri due giorni e non ho tempo per rispondere a nessun altro. Ho dato la precedenza a te e poi mando solo due righe a Mattie

Grazie, Marine, per avermi perdonato

                                H.

 

***

 

 

From   : Harm
To        : Mattie

Object : Re: Come stai?      

 

Ciao Mattie,

Stai tranquilla, sto bene. Ero via per lavoro quando è successo l’attentato a Londra. Io stesso ho saputo la notizia dalla televisione. La situazione è molto grave e da quel giorno la città è blindata. Ma tu non ti devi preoccupare, starò molto attento.

Come procede la riabilitazione?

Coraggio, so che è dura per te, ma so che ce la farai a rimetterti in sesto come prima. E quando tornerò a Washington, ti porterò a fare un giro su Sarah

                               H.

 

***

 

 

From   : Mac
To        : Harriet & Bud, Sturgis

Object : Harm

 

Ho sentito Harm: sta bene. Era fuori Londra quando è successo l’attentato. Ecco perché non si è fatto vivo prima. Lui stesso lo ha saputo dalla televisione. Mi ha pregato di farvi sapere che ha apprezzato la vostra preoccupazione, ma non aveva tempo di rispondervi, poiché ancora fuori città per i prossimi giorni.

                                       Mac

 

 

***

 

 

From   : Mac
To        : Choe

Object : Harm sta bene

 

Chloe, è vivo! Harm è vivo e sta bene.

Torno a respirare pure io

 

                                      Un abbraccio

Mac

 

 

***

 

From   : Harm
To        : Mac

Object : Aggiornamento      

 

Ciao Mac,

dannazione! Non era questo il genere di incarico che speravo quando sono venuto a Londra! Non faccio altro che essere in giro per conferenze, riunioni al vertice (al vertice di che?, mi domando a volte…), incontri di rappresentanza… come faceva l’Ammiraglio Chegwidden a sopportare tutto ciò? Odio questa parte di lavoro. E’ così anche per te?

La situazione a Londra è davvero tesa; ad una settimana circa dagli attentati si sa ancora poco e niente. Anche alle famose “riunioni al vertice”… Pare che gli investigatori abbiano diretto la loro attenzione su un gruppo di quattro uomini, tre dei quali provenienti da Leeds, nel West Yorkshire. Sembrano essere stati ripresi dalla telecamera posta nella stazione di King’s Cross, la stazione in cui arrivano i treni dallo Yorkshire, appunto. Pare che effetti personali dei tre uomini provenienti da Leeds siano stati trovati tra i resti nelle stazioni metropolitane colpite dagli attentati, mentre oggetti appartenenti al quarto uomo siano stati ritrovati nell’autobus esploso. Anche i questo caso, come per l’11 settembre, si parla di attentatori suicidi…

Due ufficiali del mio ufficio avevano un familiare tra le cinquanta vittime accertate: un tenente ha perso un figlio, un capitano il fratello.

Negli uffici la tensione è davvero alta e lo strazio per quelle due famiglie davvero immenso.

Credevo di non dover più assistere a tragedie simili e invece…

                                H.

                                

 

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Capitolo 4
*** - 4 - ***


4

 

 

Harm  scrive:     Ciao Mac

Mac scrive:        Ciao. Ho letto quello che hai scritto nella tua e-mail della scorsa settimana. 

Scusa se non ti ho risposto subito, ma sono stata impegnata. Mi  chiedi com’è il mio lavoro… è meno burocratico e di  rappresentanza del tuo , ma anche nel mio caso la legge è diventata un optional.  O meglio lo è diventato l’aula del tribunale. Sai che ti dico? Preferivo molto di più fare il  giudice.

Harm  scrive:     Se ti dicessi che lo preferivo anch’io? Almeno come giudice il lavoro aveva  ancora a che fare con la legge, 

mentre ora…

Mac scrive:         Ti manca investigare?

Harm  scrive:     Molto.

Mac scrive:         E discutere un caso, difendere un imputato?

Harm  scrive:     Anche. Mi manca persino delineare una strategia di difesa…

Mac scrive:         A me tocca supervisionare il lavoro di quattro avvocati – uomini, oltretutto- e non è per niente facile; 

l’altro giorno mi sono dovuta trattenere, perché ad un certo punto stavo per scrivere io tutta l’arringa finale.

 Harm  scrive:    A me non tocca neppure quello. Ho due ufficiali che lo fanno… io mi “limito” ad assegnare i casi, valutare gli

ufficiali, barcamenarmi tra lo Stato  Maggiore delle Forze Britanniche e il Segretario…

 Mac scrive:       Sei un pezzo grosso, ormai!

 Harm  scrive:    Bella roba… se essere un pezzo grosso significa sorbirmi il Segretario almeno 

due volte al giorno… Il Segretario  che, come ben sai -questo almeno-
ha una particolare predilezione per me,
per non dire per noi  due…
e non fa altro che domandarmi come mai non ti ho portato a Londra con me .

Mac scrive:         E tu che gli rispondi?

Harm  scrive:     Che me lo chiedo anch’io…

Mac scrive:         Ah

  Harm  scrive:      Quantomeno ti avrei passato la metà delle scartoffie che mi tocca supervisionare 

e firmare ogni giorno

Mac scrive:         Che carino!!! E’ una fortuna, allora, che tu non mi abbia chiesto di seguirti!

Harm  scrive:     Una fortuna per te, ma non per me.

Mac scrive:        Come stanno i due ufficiali che hanno perso i familiari nell’attentato?

Harm  scrive:     Male, Mac. Nei giorni scorsi ci sono stati i funerali ed è stato uno strazio…

Mac scrive:         Mi dispiace, Harm

Harm  scrive:     Non dovrebbero accadere certe cose, soprattutto ai civili

Mac scrive:         Non dovrebbero accadere mai

  Harm  scrive:      Hai ragione. Ma un militare mette in conto cose simili, anche se non se le augura ovviamente. 

Un civile mette in  conto incidenti, malattie, ma non di morire prima dei trent’anni per un attentato terroristico.

 

***

 

 

From   : Harriet
To        : Mac

Object : Chiacchiere femminili      

 

Ciao Mac,

sono distrutta! I bambini mi stanno portando via tutte le energie. Ma sono così dolci… Il fatto è che non mi sento quasi più una donna, sempre immersa in pannolini, pappine varie e biberon…

Avere dei bambini è bellissimo ma tanto, tanto stancante.

Ci sono giorni che rimpiango il mio vecchio lavoro al Jag: neppure nei momenti peggiori, con L’Ammiraglio in piena crisi isterica, mi sono mai sentita tanto stanca!

Ma poi guardo i miei cuccioli e sorrido…

Ho saputo da Bud che Cresswell è davvero scontento del nuovo Jag che ha preso il posto tuo e di Harm; io stessa mi domandavo come una sola persona avrebbe potuto prendere il posto dei due migliori avvocati militari; ma a quanto pare sembra che il Capitano Paul Markellen, a detta di Bud un emerito imbecille (e tu sai bene che Bud non è uno che si sbilancia troppo!), non sia in grado neppure di prendere il posto di uno solo di voi due.

L’altro giorno il generale invocava disperatamente il vostro ritorno…

 
                                                        Harriet

 

***

 

From   : Harm
To        : Mattie

Object : Foto fantastica      

 

Ciao ragazzina,  

che foto fantastica che mi hai spedito! Vederti così in forma mi fa davvero piacere!

E che notizia quella che tu e tuo padre potreste venire a Londra a trovarmi! C’è solo un piccolo problema: a seguito degli attentati, e a maggior ragione dopo quello di Sharm El Sheik, la situazione è molto tesa e viene sconsigliato di entrare in Inghilterra. Meglio che aspettiate. Mi spiace moltissimo non poterti rivedere, e so anche che poi, terminate le vacanze, per te ricomincia la scuola… ma preferisco non vederti che farti correre rischi inutili. Un abbraccio

                               H.

 

***

From   : Mattie
To        : Harm

Object : Che peccato!

 

Caro Harm,

anche papà ha cambiato idea riguardo il viaggio a Londra; si è informato e lo hanno dissuaso. La situazione è davvero difficile.

Io temo per te, stai molto attento, te ne prego.

Mi dispiace non poter venire a vedere di persona come ti sei sistemato a Londra; e poi ci tenevo tantissimo che mi vedessi in piedi come ai vecchi tempi.

Ma non sarà possibile… Un vero peccato.

Vorrei sapere una cosa : tornerai a casa per natale?

Papà vuole portarmi in un posto al caldo e io ci andrei volentieri, ma se tu tornassi per Natale preferirei vedere te

Mattie

 

***

 

 

Mac scrive:        Ciao, come stai?

Harm  scrive:     Ho un diavolo per capello

Mac scrive:        Che ti succede?

Harm  scrive:     non sopporto Winfred Lover-Masterpiece

Mac scrive:        Stai scherzando sul nome, vero? E chi sarebbe?

Harm  scrive:     Oh, no, non scherzo affatto. Jen non te lo ha detto? La mia assistente

Mac scrive:         E perché non la sopporti?

Harm  scrive:     Continua a perdermi documenti importanti. Con la scusa che fa ordine

                            sulla mia scrivania quasi ogni ora, nasconde tutto e poi non ricorda dove lo

                            mette. Inoltre è brutta!

Mac scrive:         HARM!!!

Harm  scrive:     Senti… se è brutta è brutta. Almeno fosse efficiente… invece è un
                            disastro. Tu non hai idea.

Mac scrive:         Davvero ti riordina la scrivania ogni ora? Come ci riesce?

Harm  scrive:     Spiritosa!!!

Mac scrive:         Eheheheh

Harm  scrive:     Ridi pure,ma intanto tu hai Jen

Mac scrive:         Jen è un tesoro. Efficiente e ordinata… l’assistente perfetta

Harm  scrive:     Che fai? Rigiri il coltello nella piaga, Colonnello?

Mac scrive:         Diciamo che adoro punzecchiarti io, ogni tanto!

Harm  scrive:     E io adoro te, Marine. Sai risollevarmi sempre il morale

 

***

 

From   : Harm
To        : Mattie

Object : Viaggio per Natale

 

Hey, dico, ma stai bene?

Rinunceresti ad una vacanza in un bel posto al sole per Natale per vedere un vecchiaccio come me?

Non so se tornerò a casa per Natale, probabilmente no. Ma se anche fosse, tu non devi rinunciare al viaggio con tuo padre. Avremo altre occasioni e appena la situazione a Londra migliorerà sarete miei ospiti.

                               H.

 

***

 

 

Harm  scrive:     Riguardo quello di cui parlavamo l’altra sera…

Mac scrive:        Che cosa in particolare?

Harm  scrive:     il tuo lavoro di supervisore di quattro uomini…

Mac scrive:         Sei sicuro di voler continuare questa conversazione?

Harm  scrive:     Suvvia, Mac! Voglio sapere

Mac scrive:         Avanti, spara

Harm  scrive:     Che metafora interessante!!! Ok, allora… Vukotic è uno di quelli?

Mac scrive:         Sì e no

Harm  scrive:     Che intendi?

Mac scrive:         Sarebbe il quinto, ma ancora non lo lascio autonomo come gli altri

Harm  scrive:     E con chi lavora?

Mac scrive:         Direttamente con me

Harm  scrive:     Ah!

Mac scrive:        Che significa quel… AH! ?

Harm  scrive:     Nulla

Mac scrive:         Harm?

Harm  scrive:     Ti sbava dietro, quello. Lo sai, vero?

Mac scrive:         E allora?

Harm  scrive:     Niente, niente…

Mac scrive:         non mi interessa, Harm.

Harm  scrive:     E gli altri?

Mac scrive:         E tu?

Harm  scrive:     E io cosa?

Mac scrive:         Donne, Harm. Sto parlando di donne. Oh, ma perché finiamo a fare sempre gli stessi discorsi?

Harm  scrive:     Non arrabbiarti ora

Mac scrive:         Non mi arrabbio ma ti trovo insopportabile. Che cosa vuoi da me, Harm?
                            Me lo vuoi dire una volta per tutte?

Harm  scrive:     Credevo d’avertelo già detto…

Mac scrive:         Forse è meglio chiudere qui prima di litigare

Harm  scrive:     Come preferisci

 

(Harm si scollega)

 

 

***

 

 

From   : Mac
To        : Harriet

Object : Re: Chiacchiere femminili

 

Cara Harriet,

comincio a pensare che TUTTI gli uomini siano degli emeriti imbecilli.

Harm, ora che abbiamo ripreso a sentirci, nonostante la litigata che ci ha tenuti lontani per ben tre mesi, continua ad insistere su certi argomenti.

Forse ha ragione Chloe quando sostiene che sia geloso. Ma mai una volta che mi dica ciò che pensa davvero.

Mi chiede degli uomini che lavorano con me… Se ti dicessi che sono tutti, in un modo o nell’altro, attraenti ed intriganti? Ma che nessuno di loro, tuttavia, mi fa venir voglia di uscirci assieme?

Non parliamo poi di Vukotic, che sta diventando il mio incubo. Credo che presto lo lascerò sbrigarsela da solo e al diavolo il lavoro! Lo tenevo sotto “stretta sorveglianza” perché l’ho sempre reputato troppo disinvolto per certe indagini e certi casi… ma ora sono stufa. Non fa altro che assediarmi… vorrebbe avere una relazione, e lo ha fatto chiaramente capire, così come io gli ho fatto chiaramente capire che NON la voglio. Ma non cede.

Avevi ragione, sai, quando dicevi che era stancante avere a che fare con uomini e solo con essi.

Soprattutto se non sono bambini!!!

Quasi quasi, dopo quello che mi hai detto di Markellen, contatto il generale e gli propongo di richiedere il mio ritorno a Washington. S.Diego mi sta stancando. Anche troppo sole, a volte, infastidisce.

                  Un abbraccio, Mac

 

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Capitolo 5
*** - 5 - ***


5

 

 

From   : Harm
To        : Sturgis

Object : Consiglio    

 

Ciao Stu,

Ho bisogno di un consiglio da un vecchio amico.

Ti è mai capitato di dover prendere delle decisioni, lavorativamente parlando, che andavano contro i tuoi principi?

Nonostante le azioni in volo, quelle in guerra e tutti i casi che ho seguito in questi anni; nonostante a volte fossi poco incline a certi inevitabili compromessi e nonostante sia stato costretto a piegare la testa (ebbene sì, ti parrà strano, ma l’ho fatto pure io) in alcune occasioni, tuttavia non mi sono mai sentito di andare contro i miei principi.

Mai, neppure una volta. Nelle occasioni in cui sono stato costretto ad uccidere, non ne ero contento, ma consapevole che ne andava della mia vita o di quella di innocenti se non lo avessi fatto.

Spesso mi sono chiesto come avrei reagito in caso mi fosse successo di trovarmi di fronte ad una situazione simile. In realtà credevo che sarei stato in grado di gestirla.

Dovevo trovarmici dentro davvero per capire che ciò che si pensa e quello che poi si è disposti realmente a fare sono due cose diverse, a volte.

Forse è a causa del fatto che questo incarico non mi sta dando le soddisfazioni che mi aspettavo… forse è per questo che non riesco a tollerare certe cose che mi sono state chieste. Non posso scendere nei dettagli, ma sappi che non ho proprio l’intenzione di sacrificare degli uomini che ritengo innocenti per proteggere alcuni politici che hanno commesso degli errori.

E questo a costo di rinunciare all’incarico e tornare ad essere un subalterno. Preferisco obbedire a Cresswell o a chiunque altro che fare il burattino nelle mani del Segretario e di tutti quelli che rappresenta.

                                H.

 

***

Mac scrive:         Capitano, come ti va la vita? Come si sta a capo degli uffici di Londra?

                                               Come stai, Harm?                                           

Harm  scrive:     lascia perdere, Mac. E’ un momentaccio. Parlami di te

Mac scrive:         Hey, che ti succede?

Harm  scrive:     nulla, lascia perdere…

Mac scrive:         non ti va di parlarmene?

Harm  scrive:     troppo complicato

Mac scrive:         E tu non sopporti le conversazioni troppo complicate, vero?

Harm  scrive:     A che ti riferisci? A noi due, per caso?

Mac scrive:         Esiste un “noi due”?

Harm  scrive:     per me sarebbe potuto esistere

Harm  scrive:     Mac?

Harm  scrive:     Mac? Ci sei ancora?

Mac scrive:         Sì…

Harm  scrive:     non sai che dire?

Mac scrive:         tu sai distruggermi ogni volta, Harm

Harm  scrive:     perche? Che vuoi dire?

Mac scrive:         lascia perdere. E’ troppo tardi… non servirebbe a nulla parlarne…

Harm  scrive:     non è vero. Io voglio parlarne

Harm  scrive:     Mac? Per favore, Mac…

 

(Mac si scollega)

Harm  scrive:     Dannazione, Mac! Io ti amo

 

(Harm  si scollega)

 

***

 

 

From   : Generale Cresswell
To        : Lt. Col. Sarah Mackenzie

Object : proposta

 

Colonnello Mackenzie,

avrei una proposta da farle: se fosse interessata ad un ritorno a Washington, richiederei il suo rientro al Jag, con mansioni simili a quelle che attualmente svolge a S.Diego. Sostituirebbe il Capitano Paul Markellen a capo dello staff legale. Il Capitano è stato spostato ad altri incarichi, pertanto il posto è vacante.

Devo aggiungere, per correttezza, che rinunciando all’incarico a S.Diego prima dello scadere del mandato, il fatto potrebbe compromettere un suo eventuale avanzamento di carriera, anche se le assicuro che sarà mia cura far pervenire ai superiori assicurazione scritta che sono stato io a richiedere il suo ritorno e non lei a rinunciare all’incarico.

Le chiedo la cortesia di farmi avere la sua risposta al più presto. Ho preso in considerazione lei come prima candidata, ma se la sua risposta fosse negativa, dovrò considerare altri ufficiali. E ho bisogno urgente di un sostituto. Lei avrebbe anche a suo vantaggio la conoscenza dell’ambiente e degli ufficiali che sarebbero al suo comando.

                            Generale Gordon Cresswell

 

 

***

 

From   : Sturgis
To        : Harm

Object : Re: Consiglio

 

E’ difficile rispondere alla tua domanda, Harm. Ma per come ti conosco, posso dirti solo questo: tu non sei il tipo da andare contro i tuoi principi. Pensaci. Qualunque sia il vero motivo che ti fa non accettare questa situazione, devi prenderne atto e agire di conseguenza.

Sturgis

 

***

 

 

From   : Lt.Col. Sarah Mackenzie
To        : Generale Gordon Cresswell

Object : Accetto l’incarico

 

Generale,

accetto l’incarico. Mi faccia sapere quando dovrò presentarmi a Washington e assumere il comando.

La ringrazio per la fiducia accordatami, spero di essere all’altezza delle sue aspettative

                                     Colonnello Sarah Mackenzie

 

***

 

Harm  scrive:     Ciao Marine! Stasera resti o scappi ancora?

Mac scrive:         Me ne vado, Harm. Torno a Washington.

Harm  scrive:     Hey! Rallenta un attimo, devo essermi perso qualcosa

Mac scrive:         Torno a Washington.

Harm  scrive:     Che cosa è successo? Tu stai bene?

Mac scrive:         Cresswell mi ha richiesta al posto di Markellen, sembra sia stato spostato

                                               di incarico. Harriet mi ha detto che è stato silurato perché è un incapace!

Harm  scrive:     E tu ha accettato?

Mac scrive:         Non avrei dovuto?

Harm  scrive:     E la tua carriera?

Mac scrive:         Cresswell ha assicurato che farà il possibile per far comprendere che non

                                               sono stata io a rinunciare all’incarico, ma lui a richiedermi. Comunque non

                            mi interessa.

Harm  scrive:     E da quado?

Mac scrive:         Da quando ho capito che preferisco tornare a Washington, dove almeno

                                               ho amici e la mia casa. E poi ero stufa del lavoro a S.Diego. Era una

                            sfida, più che altro con me stessa. E ritengo d’averla vinta. E’ più che

                            sufficiente per me. Inoltre mi libererò definitivamente di Vukotic

Harm  scrive:     Credevo ti piacesse lavorare con lui

Mac scrive:         Credi spesso cose sbagliate su di me.

Harm  scrive:     Per favore, Mac, non litighiamo anche questa volta…

Mac scrive:         Non intendevo litigare. Tu per me sei molto importante, Harm. E mi

                                               manchi da morire

Harm  scrive:     Mi manchi anche tu, Marine!

Mac scrive:         Non cambia nulla tra di noi. Ci scriveremo come sempre

Harm  scrive:     Ti invidio, sai? Torni a casa…

Mac scrive:         Non sarà la stessa cosa, senza di te. Ora ti saluto. Ho un milione di cose

                                               da terminare per domani in ufficio.  Sto passando le consegne.

Harm  scrive:     Ciao Mac

 

***

 

From   : Generale Cresswell
To        : Lt. Col. Sarah Mackenzie

Object : Nuovo incarico

 

Colonnello Mackenzie,

dovrebbe poter iniziare il nuovo incarico a partire dai primi di gennaio. Si organizzi come meglio crede, ma faccia il possibile per esserci per allora. Il Comando le concede una licenza per Natale, prima di assumere il nuovo comando.

                            Generale Gordon Cresswell

 

 

***

 

 

From   : Mac
To        : Harriet

Object : Torno a casa per Natale

 

Carissima Harriet,

torno a casa per Natale!!!!

Forse sai già tutto da Bud, ma non vedevo l’ora di dirtelo anch’io: ho accettato la proposta del Generale Cresswell e torno a JAG.

Non vedo l’ora.

L’ho detto anche ad Harm e non ho ben capito se sia felice per me. Mi è sembrato strano, credevo fosse contento che tornassi a Washington.

Ho fatto un piccolo passo avanti con lui: gli ho detto che mi manca molto. Lui, invece, mi ha detto che avrebbe voluto che esistesse “un noi”…

Credo che tu e Chloe abbiate ragione a dire che non ci siamo mai parlati chiaramente. E ora vorrei averlo fatto prima che partisse per Londra.

Della sua vita laggiù non mi parla mai molto. Non so se abbia una donna oppure no. Anche del lavoro mi parla molto poco, ma quel poco   che mi dice sembra non lo soddisfi molto. Non riesco a capire se sia felice…

E’ tutto così confuso…

 

                                      Un abbraccio

Mac

 

 

***

 

 

From   : Jennifer
To        : Harm

Object : Novità         

 

Capitano, ha saputo dal Colonnello che tornerà a Washington per Natale? Tornerà per sempre, però. E io con lei. Non subito, devo attendere il mio sostituto (sarà un altro uomo, così, via io e il Colonnello, qui a S.Diego resterà solo personale maschile).

Il Colonnello mi ha voluta con sé, come sua assistente. Sono contenta. Ci mancherà solo lei, perché tutto sia come prima. L’esperienza a S.Diego è stata importante, ma sono felice di tornare.  Non vedo l’ora di riabbracciare Mattie. A proposito di Mattie: le ha detto che per Natale sarà via con suo padre?

Jen

 

***

 

 

Chloe  scrive:     Ciao Mac

Mac scrive:         Torno a Washington, Chloe! Sono così contenta

Chloe  scrive:     Evviva! Sono felice per te

Mac scrive:         Ho già fatto in modo che il mio appartamento sia libero per Natale. Verrai

                                               a trovarmi? Sarà come ai bei vecchi tempi…

Chloe  scrive:     Oh, Mac, mi dispiace! Ma ci sarà papà a casa per Natale… è tanto che non

                                               lo vedo

Mac scrive:         Non preoccuparti, tesoro, Capisco benissimo. Sarò da Bud eHarriet

                                               per Natale. Ci vedremo un’altra volta. O magari verrò io a trovarti qualche

                            giorno dopo le feste

Chloe  scrive:     Sarebbe fantastico. Torna anche Harm?

Mac scrive:         Oh, no. Io riprendo a lavorare al Jag. Per questo torno a casa per Natale.

                Chloe  scrive:     Ma potrebbe venirti a trovare

Mac scrive:         Non credo. Penso sia parecchio impegnato col lavoro…

                Chloe  scrive:     Ma tu gli hai detto che vorresti vederlo?

Mac scrive:         No.

                Chloe  scrive:     Come puoi pretendere allora…

Mac scrive:         infatti non pretendo nulla, ragazzina.

Chloe  scrive:     Io non ti capisco, a volte. Tu sei innamorata di lui!!!

Mac scrive:         Sì, ma questo non cambia nulla.

Chloe  scrive:     Se ti decidessi a dirglielo, una buona volta, cambierebbe eccome!

 

(Chloe  si scollega. Mac si scollega)

 

***

 

 

From   : Harm
To        : Sturgis

Object : Tornerò a casa per Natale          

 

Stu avevi ragione: bastava prenderne atto e agire di conseguenza.

Ho deciso e ho già contattato Miramar per sapere se hanno bisogno di un istruttore di volo. Non mi importa di mettere a repentaglio la carriera. Questo incarico non fa per me. O meglio, potrei sopportarlo se avessi Mac.

Tornerò a casa per Natale e poi si vedrà.

Ho bisogno di parlarle. Di dirle tutto quello che non le dissi prima di partire per Londra.

Ho sbagliato a non farlo, ora me ne rendo conto. Poi, in base a ciò che mi dirà lei, prenderò una decisione per il mio futuro lavorativo.

Arriverò in chiesa direttamente dall’aeroporto. Potresti portarmi la Corvette?

Grazie amico, a presto

                                H.

 

 

 

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Capitolo 6
*** - 6 - ***


6

 

 

 

Non aveva alcun motivo per farlo, sapeva bene che lui non ci sarebbe stato, eppure era stato più forte di lei e nel sentire per l’ennesima volta la porta che si apriva, aveva esitato un attimo ma poi si era voltata di nuovo, benché la funzione fosse già iniziata.

Il reverendo Turner aveva appena incominciato a parlare, tuttavia anche lui s’interruppe per una frazione di secondo, sorridendo benevolo in direzione dell’ultimo ritardatario.

Quando si voltò e lo scorse in piedi, sul fondo della chiesa, intento a scrutare le schiene dei presenti, nonostante tutto non poté fare a meno di sorprendersi e trattenere il fiato, con il cuore che sembrava esploderle nel petto.

Non appena lui la vide sembrò che la sua ricerca fosse terminata; si diresse immediatamente dalla sua parte, percorrendo la chiesa dal lato della navata destra, mentre il reverendo proseguiva nel sermone natalizio che lei, invece, faticava a seguire. Era consapevole unicamente dei passi che udiva (o immaginava soltanto?) avvicinarsi. Quando lo sentì sedersi al suo fianco, si rese conto d’essere tornata a respirare, anche se il cuore continuava a  martellare come impazzito.

Piegò leggermente il capo verso di lui e gli sorrise. Lui fece altrettanto, riscaldando immediatamente col solo sorriso il suo corpo, che fino a quel momento era come ghiacciato. Ma non si limitò a quello: quasi fosse un ragazzo  che nel buio di un cinema ricerca per la prima volta il contatto con l’innamorata, le prese una mano e gliela strinse dolcemente. A lei bastò quel gesto, perché quella notte diventasse magica e si riempisse il vuoto che aveva dentro da mesi.

Fu consapevole della sua presenza per tutta la durata della funzione.

Percepiva il suo calore nel punto in cui i loro corpi si sfioravano e sentiva il suo sguardo su di sé. Durante i brevi momenti di raccoglimento, nel silenzio della chiesa, aveva captato persino il suo respiro.

Come mai era a Washington? E perché non gliel’aveva detto? Era stata una decisione improvvisa, dell’ultimo momento?

Lo osservò di sottecchi, soffermandosi sulle sue labbra: erano così perfette, piene e ben delineate a celare quel suo sorriso tanto intrigante. Ma lei le ricordava anche tanto morbide sulle proprie e desiderava disperatamente poterle baciare ancora.

Per un attimo, consapevole dell’indirizzo che aveva preso la sua mente – e proprio durante la funzione della notte di Natale! – si sentì quasi in colpa; poi si disse che era innamorata dell’uomo al suo fianco, che lo amava con un’intensità tale da resistere persino alla distanza che li aveva separati per gli ultimi nove mesi e pertanto non avrebbe dovuto sentirsi irriverente se lo desiderava tanto. Neppure se quel pensiero le era venuto in mente in una chiesa, durante una celebrazione. Del resto non era stato proprio Dio a pensare e generare l’Uomo come una “macchina” tanto perfetta e unica, dotata di “ingranaggi” speciali tra cui il desiderio e l’attrazione fisica? Nel suo caso il desiderio non era neppure fine a se stesso, ma andava ben oltre e comprendeva un sentimento molto profondo che Dio non avrebbe potuto che approvare.

Formulò questo pensiero mentre lo osservava sorridere e stringere la mano a vecchi amici che, al termine della funzione, si erano avvicinati per salutarlo.

Uscirono attorniati da persone che non vedevano da mesi, ma che erano sempre rimaste nei loro cuori; lei, che era stata già a casa di Bud e Harriet prima della funzione e che quindi aveva già rivisto tutti, tentò di lasciarlo al centro dell’attenzione, invece lui la volle accanto a sé, quasi fossero una sola entità.

Salutarono ognuno dei presenti, chi con un sorriso, chi con una stretta di mano, chi con un abbraccio, scambiandosi gli auguri di Natale; poi, poco alla volta tutti si allontanarono, lasciandoli soli sui gradini della chiesa.

“Siamo rimasti solamente noi due…”, disse lui, guardandola negli occhi.

“Sembra proprio di sì”, rispose lei, incrociando il suo sguardo. Le luci all’interno della chiesa erano state spente e soltanto un lampione poco distante illuminava la strada.

Era una notte di Natale molto fredda, ma serena e luminosa; la luna piena sembrava una grande moneta d’argento, che brillava in un cielo trapuntato di stelle. Eppure lei non vedeva altro che la luce dei suoi occhi chiari che la fissavano intensamente.

Sentì la sue dita sfiorarle una guancia gelida e il suo tocco, caldo e delicato, quasi una carezza, la sorprese: spostò lo sguardo per un attimo verso la sua mano, trovando quel gesto molto intimo; poi ritornò a guardarlo negli occhi, proprio mentre lui avvicinava il volto al suo. La mano dalla guancia scivolò lenta verso la nuca, imprigionandola dolcemente.

“Buon Natale, Mac” sussurrò lui, un secondo prima di posare la bocca sulla sua.

Fin dall’inizio non fu un semplice sfiorarsi, ma un bacio caldo, intenso, appagante. La sua lingua le lambì le labbra, esigendo che le schiudesse per lui e non appena lo fece si sentì invadere dal suo calore e dal suo sapore, mentre la mano tra i suoi capelli la tratteneva a sé.

Quando la lasciò andare si sentì come persa, privata di qualcosa. Lo guardò negli occhi e scorse nei suoi un’intensità che quasi la sopraffece.

“Buon Natale, Harm” mormorò in risposta, stregata da quello sguardo.

Lui sorrise e confessò, alludendo al bacio:

“E’ da quando ti ho vista che morivo dalla voglia di farlo…”.

Non riuscì neppure a rispondere, un’infinità di emozioni e pensieri la stavano travolgendo.

“Hai la tua auto o sei venuta con qualcuno?”, domandò lui.

“Con Bud e Harriet… ma se ne sono andati…” disse stupita, quasi se ne fosse resa conto solo in quel momento.

“Vieni,  ti accompagno io” e la prese per mano, incamminandosi lungo la strada.

“Non serve che ti disturbi, posso chiamare un taxi”.

“A quest’ora? E rinunciare ad un passaggio sulla mia Corvette?”.

“Sei qui con la Corvette?”.

“Sono arrivato direttamente dall’aeroporto in taxi, ma avevo chiesto a Sturgis di portarmela…”.

“Non vedi l’ora di guidarla, vero?”, chiese lei con un sorriso.

“Già… “ rispose, aprendole la portiera per aiutarla a salire. Poi girò attorno all’auto, la raggiunse e mise in moto, mentre lei lo osservava compiere gesti che gli aveva visto fare molte volte, ma che in quel momento aveva come l’impressione di scoprire per la prima volta.

Possibile che le fosse mancato così tanto?

“Non mi hai detto che saresti tornato a casa per Natale…” disse lei, mentre lo osservava guidare rilassato. Aveva parlato più che altro per spezzare il silenzio che la stava agitando nel profondo e non aveva realizzato ciò che aveva detto; essergli di nuovo accanto, dopo molti mesi di lontananza e dopo essere stata baciata a quel modo, stava mettendo a dura prova i suoi nervi già tesi.  Quando si rese conto di aver detto “casa” dando per scontato che anche lui considerasse ancora Washington come casa sua, si corresse immediatamente:

“Washington, intendevo”.

Lui si voltò e le sorrise:

“Ho deciso solo ieri di tornare a casa per Natale”.

Con un moto di gioia che lei stessa trovò esagerato osservò che volutamente aveva sottolineato  la parola “casa”.

“Come mai?” domandò, cercando di mantenere un tono neutro e distaccato, senza tuttavia essere sicura di riuscirci. Moriva dalla voglia di sapere che cosa fosse successo.

“Sono cambiate alcune cose e se ne sono chiarite altre…” rispose lui, restando sul vago. Troppo per soddisfare la sua curiosità. Ma non doveva insistere, altrimenti lui avrebbe capito i suoi sentimenti.

“Quando ripartirai per Londra?”.

“Ho un volo prenotato per la sera del 1 gennaio…”.

“Andrai da tua madre in questi giorni?”.

“Credo che le farebbe piacere vedermi.”.

“Certo, lo credo anch’io. E anche  Mattie sarà felice di rivederti.”.

“Mattie è via con suo padre…”.

“Oh, capisco… Allora per questa notte tornerai in North of Union Station?”.

“Non credo. E’ ancora affittato.”.

“Ti ospiterà Sturgis?” chiese di nuovo, senza neppure accorgersi che lui aveva smesso di guidare e che da alcuni minuti si trovavano sotto casa sua.

Si voltò verso di lei con un sorriso sulle labbra, divertito da quella raffica di domande e trovando strano vederla tanto imbarazzata e vulnerabile. Di solito era più spesso lui a sentirsi così con lei…

“A dire il vero speravo che fossi tu ad ospitarmi, almeno per questa notte.”.

“Io?”

“Sì, tu. Non ospiteresti un amico che non ha dove dormire la notte di Natale?” le chiese, sfoderando il suo sorriso più seducente.

“Ma certo. E’ solo… è solo che mi cogli impreparata…”.

“Se non ricordo male il tuo divano è comodo. E certamente è più caldo della mia Corvette” continuò lui, prendendola in giro.

“Al mio divano mancano come minimo venti centimetri per contenere le tue gambe lunghe!” obiettò divertita.

“C’è sempre il letto…” aggiunse provocante, avvicinandosi pericolosamente. Si fermò a pochi centimetri dal suo viso e rimase ad osservarla.

“Spiritoso!” disse lei, per stemperare l’imbarazzo. E per trattenersi dal baciarlo. Le era così vicino che sarebbe bastato voltare leggermente il capo per incontrare le sue labbra…

“Allora?”, le chiese, avvicinandosi ancora di più al suo orecchio e sussurrando la domanda come se non volesse farsi sentire da nessuno, “mi fai salire?”.

Il suo respiro le sfiorò il collo, trasmettendole brividi ovunque.

Perché si stava comportando così? Sembrava quasi che volesse prendersi gioco di lei…

“D’accordo. Vada per il mio divano. Ma domattina non osare lamentarti d’aver dormito male!” e dicendo ciò si costrinse ad uscire dall’auto.

Aprì il portone d’ingresso nel frattempo che lui recuperava la sua sacca da viaggio. Mentre salivano in silenzio verso il suo appartamento, la sua mente vagava e si poneva una domanda dietro l’altra.

Perché era tornato così all’improvviso?

Quali cose erano cambiate e quali gli si erano chiarite?

Come mai voleva che fosse lei ad ospitarlo e, soprattutto, perché si stava comportando a quel modo?

Perché l’aveva baciata? E perché le aveva detto che moriva dalla voglia di farlo? Perché sembrava che stesse flirtando con lei?

Mesi fa, quando i loro incarichi erano cambiati e si stavano accingendo a partire, l’uno per Londra e l’altra per S.Diego, non aveva fatto né detto nulla per fermarla.

Perché ora sembrava che tutto fosse cambiato?

Ma poi, tutto cosa?

Possibile che non fosse ancora abituata al suo modo di fare? Possibile che sperasse ancora? Era davvero possibile che il suo cuore attendesse per l’ennesima volta di sentirgli dire quello che sognava da anni?

Ne aveva abbastanza. Questa volta avrebbe chiarito le cose, una volta per tutte.

Lo fece entrare nell’appartamento e poi, toltasi scarpe e cappotto, lo abbandonò in soggiorno e cominciò a muoversi frenetica, per recuperargli l’occorrente per farlo dormire sul divano.

Lui era rimasto immobile, la sacca da viaggio ai suoi piedi, ad osservarla vorticare nell’appartamento. Gli sembrò che il suo umore fosse improvvisamente cambiato, ma gli sfuggiva il motivo di quel cambiamento repentino.

“Mac…” tentò di fermarla, ma lei gli depose tra le braccia cuscino e coperta e poi sparì nuovamente, senza degnarlo di uno sguardo.

“Mac…” chiamò ancora, senza ottenere risposta. Allora depositò sul divano ciò che lei gli aveva messo in mano e andò a cercarla. La trovò in camera da letto, davanti ad un cassetto aperto.

“Mac…” .

Lei non rispose. Tirò fuori dal cassetto delle lenzuola azzurre e cercò di ficcargli in mano anche quelle. A quel punto lui le bloccò il polso con una mano, buttando le lenzuola sul letto poco distante.

“Mac, fermati! Che ti succede?”.

“Nulla”, rispose finalmente.

“Se non volevi avermi per casa, bastava che me lo dicessi” aggiunse lui.

“Dovevo dirtelo? Che cosa avrei dovuto dirti?”, lo aggredì lei. “Che temo di non riuscire a dormire, sapendoti sul divano a pochi passi da me? “, continuò alzando la voce, “Che vorrei averti nel mio letto, e non per dormire, ma per fare l’amore con te per tutta la notte? E’ questo che vuoi sentirmi dire?”

Era furibonda e tratteneva a stento le lacrime.

“No, Mac. Non era questo quello che volevo sentirti dire… O perlomeno…” tentò di dire, ma lei non lo lasciò finire. Oramai lo sfogo era iniziato e le parole sembravano uscirle come un torrente in piena.

“Che cosa provi per me, Harm? Voglio saperlo, una volta per tutte. Mi trovi attraente?”

“No, Mac…” cercò di fermarla di nuovo, ma lei gli impedì ancora una volta di continuare.

“Capisco… quindi non sei qui perché vuoi restare con me per sempre?” gli domandò con il cuore a pezzi.

“No…”

Le lacrime scivolarono impietose sul suo viso ma lei non fece neppure un gesto per asciugarle.

“Immagino… se me ne andassi per sempre immagino che non piangeresti neppure…” non era una domanda, ma una sconsolata constatazione.

Gli volse le spalle e disse, in un sussurro:

“Vattene, Harm. Dormi su quel divano per questa notte, ma domattina vattene senza farti più vedere”.

“Aspetta, Mac. Ascoltami”.

“Hai chiarito quello che provi per me, non vedo cosa vi sia d’altro da dire”.

“Non sono d’accordo” disse lui, prendendola per le spalle e costringendola a voltarsi.

Nei suoi occhi vi era una tristezza infinita: la guardò e, prima di riprendere a parlare, con il pollice della mano destra le asciugò le lacrime.

“No, Mac, non era quello ciò che volevo sentirmi dire. O meglio, non in quel modo. Non con rabbia…” cominciò a parlare lentamente, accarezzandole il volto.

“Io non ti trovo attraente. Io ti trovo bellissima…” aggiunse, prendendole con delicatezza il mento per sollevarle lo sguardo verso di lui.

 “Non sono tornato a casa per restare con te per sempre, ma per dirti che ho BISOGNO di stare con te per sempre… ovunque tu voglia…”

Vide i suoi occhi inumidirsi di nuovo e sperò che quella volta fosse per gioia, non per dolore.

“E se tu te ne andassi per sempre,  non piangerei… Io ne MORIREI…”.

Cercò le sue labbra e la baciò a lungo, dapprima dolcemente, sfiorandola appena; ma quando sentì che lei si lasciava andare e, con un sospiro, lo accoglieva nel calore della sua bocca stringendosi a lui, la sollevò tra le braccia e la depose sul letto. Le baciò il volto, le palpebre, poi di nuovo le labbra, mentre le sussurrava:       

“Ti amo, Mac…”.

“Oh, Harm… mi sei mancato così tanto… Ti amo da morire…”.

“Dimmelo ancora… Voglio che mi dici ancora che vuoi fare l’amore con me… ma non dirmelo come prima… voglio sentirtelo dire come mi stai parlando ora…” la pregò, tra un bacio e l’altro.

E lei lo accontentò, sussurrandogli con amore quelle parole che voleva sentirsi dire.

“Ho provato a starti lontano, a vivere senza di te… Ma non ci riesco. Mi mancavi in continuazione… Mi mancavano le nostre litigate, non sopportavo di non poter più lavorare con te. Ogni giorno mi aspettavo che aprissi la porta del mio ufficio ed entrassi… ma quel giorno non arrivava mai.” le disse, abbracciandola stretta.

“Io invece odiavo tutti gli uomini che avevo intorno. Continuavano a lusingarmi; erano premurosi, dolci, gentili… quasi l’esatto contrario di te. Ma nessuno mi faceva sentire come mi fai sentire tu quando mi guardi o quando mi sorridi…”.

Gli accarezzò dolcemente il volto, trattenendolo a sé.

“Devo capire quale decisione prendere, Mac. L’incarico a Londra è troppo burocratico e pieno di compromessi per il mio carattere. Ma potrei sopportarlo, se tu fossi a Londra con me. Altrimenti sto prendendo in considerazione di fare domanda per diventare istruttore di volo…”.

“Lasceresti il tuo incarico a Londra?”.

“Non voglio vivere in Inghilterra senza di te. Ma non voglio neppure costringerti a seguirmi. Quando ho saputo che tornavi a Washington, ho pensato che avrei piotuto anche chiedere che ti trasferissero a Londra, sotto il mio comando. So che correremmo il rischio di un’accusa di fraternizzazione, se non peggio, ma potremmo studiare un escamotage come fece a suo tempo l’Ammiraglio per Bud e Harriet…”.

“Torneresti anche al Jag? Forse Cresswell potrebbe chiedere il reintegro anche per te…”.

“Forse… Potrebbe essere un’altra ipotesi da prendere in considerazione”.

“Possiamo deciderlo nei prossimi giorni?” chiese lei. Aveva una voglia matta di stare con lui, ma parlare del loro lavoro era l’ultimo dei suoi pensieri.

“Certamente. Hai altre idee per trascorrere il tempo?”, chiese lui provocante.

“Dormire? Sono quasi le tre…”.

“Non hai un’altra opzione?”

“Quella era l’altra…” disse lei, prima di baciarlo.

Si abbandonò tra le sue braccia, assaporando la gioia di essere finalmente sua.

“Sposiamoci, Mac…” sussurrò lui sulle sue labbra.

“Credevo che ti avrei sentito pronunciare queste parole solo nei miei sogni…”.

 

 

 

 

…La vigilia di Natale ti troverà

                        dove la luce dell'amore brilla

                        Sarò a casa per Natale

                        anche  se solo nei miei sogni…

 

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