Seguimi.

di _Lou
(/viewuser.php?uid=126776)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Addio. ***
Capitolo 3: *** Amici. ***
Capitolo 4: *** Carezza. ***
Capitolo 5: *** Bacio. ***
Capitolo 6: *** Salvami. ***
Capitolo 7: *** Tutto per te. ***
Capitolo 8: *** Bivio. ***
Capitolo 9: *** Lieto fine. ***
Capitolo 10: *** Futuro. ***
Capitolo 11: *** Et voilà. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Image and video hosting by TinyPic

 

Seguimi.

Prologo.

 

 

E ancora me lo chiedi?”Gli risposi acida mentre tutta me urlava il suo nome,invocava le sue braccia e correva verso il suo ghigno;ma lui come Edward che gioiva non si sbilanciò e anzi sorrise,

“per quanto pensi di dover pagare questo debito?”Chiese, sicuro di se con estrema arroganza quasi intorno a lui ci fosse un enorme muro di pietra impossibile da penetrare,

“quale debito?”Chiesi anch’io sicura di me,ma una lacrima traditrice scivolò sul mio volto rompendo la mia maschera come se fosse di polistirolo,

“basta,dici chi vuoi amore”s’intromise Edward calcando in modo esagerato la parola amore,

“è ovvio”continuai senza dar cenno di una scelta,era ovvio no Rio.

“Rio, dobbiamo andare”commento Zeus sorridendo per la scena,

“ora aspetti”rispose Rio,

“voglio rimanere con Edward”mentii io.

Vidi il viso calmo di Rio mutare in un’espressione colma di rabbia e odio,odio verso di me,odio verso di Edward,odio verso la chiesa odio verso di tutto anche verso quel povero prete che guardava la scena impaurito.

Con non curanza il gatto nero ormai completamente trasformato iniziò a dare forti calci alle panche per poi mirare alle finestre e romperle con i pugno facendosi sanguinare le mani,avevo le lacrime agli occhi sebbene dentro di me ridevo perché in realtà avrei voluto rompere anch’io ogni cosa di quella chiesa,di quella prigione che altro non era.

“Adesso basta”finì Edward liberando le grandi ali bianche ma Rio non contento si diresse verso il prete prendendolo per la tonaca.

“se li sposi; ti ammazzo”urlò in preda all’ira il gattaccio lasciando un lieve taglio sul collo del prete che codardo annuì per poi scappare via quando la stretta presa della morte lasciò la sua stupida tonaca,seppur non approvavo quel modo di fare,seppur non era dal mio gattaccio,seppur avevo scelto Edward in quel momento ammiravo con tutta me stessa Rio e l’aura di libertà che lo circondava.
“Allora da oggi sarò il tuo protettore addio”finì acido lasciandomi a bocca aperta,lui era il mio protettore quindi io ero la mutaforme in questione,colei di cui era pazzamente innamorato fin dall’inizio,io ero quella persona che ora lui è per me.

“Rio”lo chiamai sottovoce facendolo girare verso di me con uno sguardo pieno di delusione,”così rinuncerai alla tua tanto bramata libertà”dissi lasciando che un’altra lacrima solitaria bagnasse il mio viso,ma lui invece sorrise e con il suo solito ghignò finì dicendo:

“giuro che un giorno verrò a liberarti.”

Finì andandosene così com’era venuto lasciando me e chiunque in quella sala a bocca aperta,con quella sola singola frase riuscì a colpire in pieno tutto,il mio stato d’animo,la mia situazione che equivaleva ad una prigione,una prigione cercata,una prigione stupida.

“Dai amore andiamocene”

“eccomi”risposi stranita con lo sguardo e la mente distratta,lui se ne accorse ma si limitò ad uno sguardo contrariato ed ad un sorriso forzato,mentre io scoppiai in una vera risata,una di quelle risate piene di malinconia e tristezza,ma non m’importava perché ridere insieme al mio gatto nero mi mancava e anche tanto.

“Copriti le gambe”mi rimproverò Edward alludendo al vestito stracciato che mostrava anche le mie mutande rigorosamente rosse,feci un lieve sorriso e a capo chino come se avessi commesso un errore salii in macchina senza proferire parola,senza neanche parlare,e sotto gli sguardi indiscreti dell’autista, una parte del mio cervello o forse il cuore incominciò a pensare vagando a Josh e Simone e un qualcosa mi spinse a pensare a cosa facessero quei due se fossero rimasti insieme o se si fossero divisi,se ora vivevano ancora in quelle sottospecie di roulotte,infondo mi mancava quel santarello ex assassino di Simone e il pervertito di Josh,mi mancavano le carote e le solite stronzate insieme ai sbalzi d’umore del mio gattaccio.

 

Edward si era chiuso in stanza per pensare,così mi aveva urlato mentre io rimanevo in intimo su uno stupido sgabello piangendo sul mio stesso vestito da sposa,per un attimo che durò anni desiderai di sparire,di morire in modo da dimenticare tutto ma ero sicura che neanche la morte sarebbe stata capace di cancellare i ricordi,di impararmi a dimenticare seppur era una fuga veloce;m’incamminai verso il mini frigo prendendo in malo modo una bottiglia di latte –zimil perché lui non beveva mai latte intero- e incominciai a berlo pensando che niente più dell’alcool puliva i propri pensieri,e non avendo alcool usavo il latte ugualmente buono e un uguale droga per me.

“Alyce puoi venire?”Mi chiamò infastidito Edward.

Entrai silenziosa in camera da letto trovandolo con gli occhi neri infossati e gonfi per le lacrime che gli scivolavano leggere sul viso,mentre le mie pesanti picchiavano terra quasi facendo un buco,

“perché piangi?”Gli chiesi andando vicino a lui,ma senza ottenere risposta allora gli appoggiai il viso sul seno in modo da farlo calmare insieme al battito cardiaco forse fermo,piano piano i suoi singhiozzi insieme alle lacrime smisero e come un bambino si addormentò ma lo dovetti spostare e iniziai come se fossi un robot a lavare la casa,iniziando dai piatti sporchi per poi lavare anche quelli puliti e rilavarli anche tre volte,accesi la tv e la radio in modo da creare rumore,un rumore che distruggesse il silenzio,anche se sapevo che quegli unici pensieri malinconici si erano annidati in qualche parte del mio cervello per poi sbucare fuori all’improvviso per distruggere prima la mia mente ed infine il mio corpo che già dava segni di cedimento,ma ero decisa a non tradirlo,non potevo era contro la mia etica,che senso avrebbe avuto farlo resuscitare per poi lasciarlo andare?Non aveva alcun senso,infatti era la cosa più sbagliata che io avevo potuto mai fare,eppure l’avevo fatta credendo fermamente che quello fosse il giusto,avevo sbagliato ma d’altronde tutti sbagliano,nessuno è perfetto e perché proprio io dovrei essere quel nessuno?

Certo se avrei ragionato non sarebbe mai successo tutto questo,ma se avrei ragionato non mi chiamerei neanche Alyce Tide pensavo mentre lavavo per la sesta volta il pavimento o asciugavo le pentole mai usate eppure già lavate otto volte,ma nel tardo pomeriggio una volta finito qualsiasi lavoro che si potesse fare in casa e averlo ripetuto minimo cinque volte uscii di casa senza una meta sicura,senza sapere dove stessi andando ma camminavo.

Cammini

Cammini

Cammini

Corri

Corri

Scappi

Corri

Piangi

Scappi

Ma da cosa?Da cosa scappi per cosa piangi?Per dove corri,qual è la tua meta?Dove cerchi d’andare da cosa vuoi fuggire?

Mi domandavo mentre ad ogni passo una lacrima si soffermava sul mio viso,ma non mi fermavo convinta che camminando avrei dimenticato,convinta che correndo avrei vinto la mia prigione,pensieri stupidi eppure mi portarono dinanzi un altro lago,laddove non c’erano laghi ora c’era,avevo fatto solo un ora di cammino sapendo benissimo la strada e ad occhi chiusi mi ci tuffai chiedendomi se fosse stato uno di quei laghi magici o semplicemente vero.

Caddi nel vuoto chiudendo gli occhi senza paura,senza paura di morire,

Riaprii gli occhi trovandomi in un'altra dimensione dal cielo sempre sereno e delle splendide rose blu in ottima forma nonostante facesse freddo,mi avvicinai alla casetta di legno ricordandomelo quel posto,ricordandomi della padrone dai capelli neri come gli occhi che mi aprì la porta.

“Oh Alyce sei tornata.”

Non mi ricordavo d’averle detto il mio nome,ciò che mi ricordavo era solo il suo odio espresso molto bene nei miei confronti,ma nonostante tutto feci un sorriso leggendo la distruzione nei suoi occhi.

“Avevo voglia di vederti”

“non posso dire lo stesso”.

D’un tratto mi ricordai di tutta la sua onestà e schiettezza d’altronde non mi sembrava proprio antipatica come cercava d’essere e lo intuivo dal fatto che aveva croccantini per cani dappertutto,

“come hai passato il Natale?”Chiesi cercando di sorridere,

“una merda,tu?”

“Anch’io”

“ma non hai il tuo vero amore ora?”

“Come fai a saperlo?”

“Segreto,rispondi”

“non è il mio vero amore”

“allora perché hai scelto Edward?”

“Perché sono in debito con lui”sorrisi ma una lacrima mi tradì e scivolò sul mio viso facendola sorridere,e in un attimo mi ritrovai rinchiusa in suo abbraccio piangendo come una disperata,cercavo di raccontarle tutto ma non ci riuscivo non riuscivo neanche a guardarla in faccia,lei mi odiava eppure era vicino a me a consolarmi,l’unica che era vicino a me.

Ci addormentammo sul pavimento e al risveglio ringraziandola di tutto corsi a casa da Edward,rimanendo allibita per la casa distrutta e un biglietto sul pavimento.

Lo aprii con furia quasi avessi solo due minuti di vita e divorando ogni parola iniziai a leggere.

 

Cara Alyce,

ho quasi il dubbio che tu non mi ami più come prima;

scusa per ciò che ho fatto in casa,ti aspetto in chiesa.

P.s

Mettiti un vestito elegante.

         Con tutto il mio  amore Edward.

 

Angolo me: Rieccomi!Sono tornata presto con un altro prologo,non potevo lasciar Cercami inconclusa anche perché l’ultimo capitolo era forse il più brutto che io abbia scritto (-.-) così rieccomi qui a scrivere,anche se vi confesso non volevo continuare non perché non avevo fantasia ma avevo paura che magari questa storia non piaceva come la precedente,ma chi non risica non rosica no?!Poi ero anche troppo affezionata a Cercami per lasciarla irrisolta con un brutto finale ù_ù Poi vorrei ringraziare NemySalvatore,DolceMemole,Maryangy.LoLitaLOVE, che hanno sempre recensito e mi hanno dato sempre ottimi consigli,grazie **

Al prossimo capitolo ù_ù
A Natale sono tutti più buoni.
A Natale regalano tutti più recensioni.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Addio. ***


Image and video hosting by TinyPic

Seguimi.

Addio.

Allora quando iniziamo quest’allenamento?”Chiesi inclinando la testa verso destra,

“Rio,quando ne ho voglia.”Finì lui chiedendo gentilmente ad Atena un piano di guerra,

“e io cosa devo fare?”Continuavo a chiedere,volevo risposte.

“Devi solo guardare la tua mutaforme da questo specchio,e in caso che fosse in estrema difficoltà devi andare da lei per aiutarla”

“in questo caso potrei guardarla,parlarle,e toccarla.” Affermai con un ghigno strafottente,

“si,ma solo se sta per morire.”Finì andandosene,lasciandomi solo con un grosso specchio dove riuscivo a vedere la mia bella Aly,i capelli che tendevano al riccio ma troppo spesso pettinati per diventarlo,i suoi soliti jeans sbiaditi,ed infine i suoi grandi bei occhi scuri ora gonfi e lacrimanti;incuriosito notai che aveva anche delle manette,e rimasi ad osservare la scena in silenzio.

“Edward ti prego liberami!”Urlava in preda alle lacrime,mentre l’altro in smoking la trascinava in una vecchia chiesa distrutta.

“Perché non vuoi sposarmi,oggi?”Chiese lui con tono dispiaciuto guardandola negli occhi.

Aly abbassò lo sguardo trovando un vago interesse per le sue scarpette,stava cercando una scusa plausibile che non fosse il –perché non ti amo.-

“Perché non ho il vestito adatto”finse lei cercando inutilmente di togliersi quelle stupide manette,

“io non voglio altro che il tuo amore”

“e io non voglio altro che stare senza queste manette”

“vuoi sposarmi?”

Non rispose,rimase cinque secondi in silenzio guardando altrove con sguardo torvo,sapevo che voleva piangere,o almeno urlare tutto quel dolore che rinchiudeva in lei con finte catene di polistirolo,avrei voluto esser li per liberarla e portarla via,in qualche posto dove nessuna regola valeva,dove l’amore tra protettore e mutaforme fosse lecito e non proibito,eppure era stata proprio lei a cacciarmi per sposare quell’essere che ancora credeva d’amarla,anche se amava solo il ricordo di una vecchia Alyce fifona,che preferiva sparire al combattere,che preferiva piangere che dimenticare.

 

“Allora vuoi sposarmi?!”

 

Urlò lui incastonando gli occhi bruni di Aly nei suoi così neri,così profondi e sapevo che tutte le volte in cui qualcuno incrociava il suo sguardo, inconsciamente ne cercava il fondo,cercava una via d’uscita da quella prigione nera,da quella prigione personale dove stesso lui viveva.

 

“Che importanza ha?Tanto tu mi sposerai lo stesso no?”

 

Urlò anche lei di risposta,furibonda,arrabbiata,sapeva che la sua opinione non contava niente in quel matrimonio a senso unico,sarebbero stati una felice coppia sposata a poco,eppure qualcosa mi diceva –forse il gatto nero in me- che lei non voleva quella vita,lei non voleva una vita grigia,monotona dove tutto e tutti sono normali,dove se si parla di mutaforme o gatti neri,si fanno facce sorprese e spaventate che nascondono in realtà un immenso odio.

 

“Certo che ha importanza amor mio. Io,sai,non sono il mostro che tu pensi che io sia,anzi forse in me c’è anche un poco di buono,certo non lo nego;sono stato a dir poco crudele con Rio,e la sorella,cioè mia sorella. Ma tu cos’avresti fatto al posto mio?Rio ti ha mai raccontato di nostra madre?”

Sleale.

Sleale.

Sleale.

Non poteva raccontare a lei la storia di nostra madre,non era giusto io non andavo in giro a dire come mi torturava allegramente lui,io non andavo in giro a dire di tutte le volte che mi picchiava,e ora non era giusto che lui raccontasse di mia madre,cazzo.

 

“Zeus,Zeus vieni!”

“Cosa c’è ragazzo?”

“Lui sta per dire delle bugie,ho il dovere di difendere Alyce da ciò”

“no,tu puoi andare da lei solo col mio consenso”

“ah”

“chiedimi il consenso”

“mai,io non chiedo niente a nessuno.E non sono schiavo di niente e nessuno.”

“Non sei forse schiavo della voglia del latte?Della voglia di lei?Non sei forse schiavo dell’amore che ti spinge a volere delle persone?”

“No. Non sono schiavo del latte,e neanche di lei.”

“Tu bevi?”

“No.”

“Fumi?”

“Neanche.”

“E perché?”

“Perché non sono dipendente da nessuno”

“sei bravo a parole,ma ora mettiti in ginocchio e chiedimi il consenso.”

“Lasciami solo.”

“Allora accontentati di vederla oltre lo specchio” finì il vecchio andandosene.

Lasciandomi di nuovo solo,con il riflesso di lei,con il riflesso dell’amore.

 

“Mia madre era bellissima” continuava Edward,esaltando ogni dettaglio “occhi neri,bionda,un bel fisico,insomma era una donna straordinaria,ed era un angelo,strano un angelo che si innamora d’una figura dannata come mio padre!Al primo parto nacqui io e andò tutto bene,poi lei verso i miei cinque anni,rimase di nuovo incinta,ma stavolta era d’un gatto nero,di Rio. Per quel dannato parto ci mise una settimana e infine diete alla luce quel coso;lei non fu mai più la stessa,anzi  a stento si alzava dal letto,poi al terzo e ultimo parto dove nacque Cloe,morì definitivamente,non era stata colpa sua,ma di Rio che da dentro incominciò a graffiarle la placenta,e qualsiasi cosa si trovava attorno,ricordo che subito dopo il parto la dovettero operare d’urgenza al cuore pericolosamente danneggiato. E per questo che lo odio,lui non doveva nascere.”

 

Mi lasciai cadere su una sedia,cercando l’interruttore per spegnere quel coso,non volevo sapere cosa avrebbe risposto Alyce,tanto meno le colpe aggiunte di Edward,era vero,avevo fatto in modo d’uccidere mia madre,ero,sono,e rimarrò un demonio per l’eternità,ma non me lo sono mai fatto pesare;neanche quando Joker cioè mio padre mi torturava,neanche nell’istante in cui trinciai il cuore a mia madre riducendola in un vegetale mi feci pesare d’esser un demonio,perché è quel che ero,è sono,e nulla mi può cambiare.

 

“Era solo un bambino,Ed”

“sapeva cosa stava facendo”

“e come fai ad esserne sicuro?”

“Perché la sua prima parola fu –scusa-“

“wow”

“cosa c’è?”

“La sua prima parole è stata scusa,e tu lo odi?!”

“Ha ucciso mia madre!”

“Era un bambino,e nonostante tutto ha anche chiesto scusa!”

“Non avrebbe chiesto scusa se non fosse stato cosciente,Aly!”

“Dio,tu porti rancore verso tuo fratello da quando è appena nato!Da quando ha aperto per la prima gli occhi sapeva che tutti l’odiavano,sapeva –secondo me- che non avrebbe mai avuto vita facile.”

“ORA BASTA!”Urlò lui ardente dalla rabbia buttandola a terra,la guardò male con sguardo truce per poi abbassarsi vicino a lei e incominciare a piangere.

“Perché non mi ami è?”

“Cos’è cambiato?”

“C’è forse Rio ora?”

Urlavano i suoi occhi e il suo cuore,ma la sua voce rimaneva muta a chi ascoltava solo con le orecchie,la mora rise e avvicinando la proprio bocca alla sua disse “e ora puoi baciare la sposa”.

Entrambi scoppiarono in una fragorosa,triste risata,piena d’odio non detto e lacrime nascoste,entrambi si guardarono negli occhi prima che passo,passo,Edward scomparve.

Prima le mani e braccia in modo da non poterla più toccare;

poi i piedi e gambe in modo da non poter più correre da lei,

poi il busto in modo da non poterla più stringere a sé,

ancora il naso in modo non poter più odorar il suo profumo,

le orecchie da non poter più ascoltar la sua voce e i suoi falsi ti amo,

la bocca per non poter più pronunciare niente oltre che ad un “ti amo”,

ed infine gli occhi che fino all’ultimo secondo restarono ad osservarla,a contemplare quella bellissima tristezza che abitava in lei ormai da settimane.

“ZEUS!”Urlai stupito ancor di più per la velocità in cui me lo trovai davanti,

“che c’è?”

“Edward è sparito”

“cosa?”

“Dico davvero,è PROPRIO sparito,mano,mano,com’è possibile?”

“Forse non voleva più star al fianco di Alyce?”

“No,non penso.”

“Semplicemente”commentò Atena entrando di soppiatto, “un morto,resuscitato non viene resuscitato per intero,ma solo la parte richiesta,Aly richiedeva il suo amore,ma ora visto che quello della ragazza è finito lui era inutile ed è sparito,capito?”

“No.”

“In poche parole ha ceduto il posto ad un altro,si è arreso,ha capito che lei non lo vuole.”

“Ed è sparito?”

“Si.”

“E ritornerà?”

“Mai più,una persona può resuscitare solo una volta,sempre ammesso che resusciti.”

“Neanche col pendente?”

“Neanche con il pendente.”

“Wow!”

“Ora stai zitto e sorveglia.”

Finì Zeus lasciandomi solo sotto gli occhi di Atena,la guardai attentamente cercando di ricordarmi se c’ero andato o no,forse si non era messa male,capelli raccolti,formosa,forse una quarantaquattro fianchi troppo larghi,ma nonostante tutto era dannatamente bella.

“Posso farti una domanda?”

“Si,certo dimmi”commentò lei arrossendo,

“siamo mai andati a letto io e te?”

“Oh,te ne sei ricordato!”Esclamò lei felice andandosene,rilasciandomi solo con un Alyce triste,sconvolta,sorpresa e sollevata.

Feci il mio solito ghigno,cercando di capire perché Ed era scomparso.

Angolo me:Rieccomi!Appena dopo capodanno :33 Come stanno procedendo le vacanze?A me benissimo :DD Seppur pieni di compiti °-°

Edward è scomparso,chi è contento?Non io,trovo che la storia senza quel bel gran personaggio non sarà la stessa,ma ora Aly che si è ritrovata senza il bello e neanche il dannato,cosa farà?Chi seguirà e dove?TURURURURU.

Vi sto scrivendo con la schiena rivolta al caldo fuoco del camino,il p.c per scrivere  e i compiti da finire un bel quadretto se non avessi tre fratellini (due sorelle e un fratello) che ROMPONO in continuazione,soffiando al camino e innalzando polverine =.= (Avrei tanti esempi da fare..)

Concludo con ciò e scappo!Divertitevi!!

Oggi sono tutti più buoni.

Oggi lasciano tutti più recensioni.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Amici. ***


Image and video hosting by TinyPic

                                   Seguimi.

Amici.

 

 

Dopo la “morte” di Edward,non sapendo cosa fare,ritornai alle due roulette  sperando che ci fossero ancora i miei due pazzi amici,con i quali avrei potuto confidarmi o almeno chiedere notizie di Rio,e se fosse davvero diventato il mio protettore,in quel momento mi chiesi se lui riusciva  a vedermi e a sentirmi,chissà cosa pensava ora lassù di me,chissà se mi voleva ancora un pochino bene,e se ci teneva a me.

“Oh,ma allora la morona eri proprio tu”urlò una voce fin troppo familiare da lontano,che mi spinse a voltarmi verso le roulotte proprio davanti a me;

“carotina?!”Mi chiamò Simone allibito venendomi incontro,avrei voluto parlargli con calma e spiegare ad entrambi bene la mia situazione,ma con una rincorsa riuscii con un salto ad abbracciarli tutti e due,i miei due stupidotteri,seppur non avevo poi un rapporto “friend,friend” con Josh,ero sicura che fosse simpaticissimo.

 

“Mi vorresti dire che si è polverizzato?”

“Wow,sorella che storia demmerda.”

“Vi giuro,si è polverizzato,puf c’era,puf non c’era più”

“secondo me ti fai troppo canne”

“no,forse Aly ha ragione,lui era una specie di resti di Edward.”

“Cambiamo discorso,Rio,dov’è?”

“Sull’olimpo.”

“Cosa?”

“Arrivi tardi è andato a fare il protettore per te,tu hai scelto rcoso”

“rcoso?”

“Significa il coso,non far finta di non capire”

“questo è Joshiano”

“chiamalo come vuoi,Aly.So solo che grazie a te non ho più un fratello”

“sono pronta ad andarmelo a riprendere”

“cosa?Sei pazza. Nessuno va sull’olimpo”

“io si ci andrò,ho bisogno di Cloe e di voi,ci state?”

“Chi è Cloe?”

“La sorella di Rio”

“è bona?”

“Si è una bellissima ragazza,allora ci state?”

“Carotina,io sono sempre dalla tua parte.”

“Zitto frocio,comunque si,ci sono anche io!”

Non riuscii a non ridere con la loro compagnia,tutto sembrava più allegro e spensierato con loro,certo erano strani ma erano tremendamente teneri,potevano essere fratelli;Josh trattava il coniglio da fratello minore e rispettava e adorava Rio come il fratello maggiore,il capofamiglia ed io ero come la loro badante,come la bidella che ti fa saltare qualche ora di lezione poiché conosce i tuoi orari e sa le tue preferenze,ero un po’ come Wendy,una specie di mamma per Peter.

“Josh vieni a letto”urlava il coniglio con dei boxer bianchi mezzo assonnato;

“dormite insieme?”Chiesi io con un tono alquanto malizioso,

“mi stai dando del frocio?”Continuò Josh guardandomi male,

“no,sto solo costatando che dormi in un mutande con un tuo amico in mutande”

“Alyce per favore,se proprio dovrei essere frocio,non vorrei un ragazzo tanto barbaro e maleducato.” Finì in bellezza Simone facendomi ridere;

“staresti insinuando che non sono attraente??”

“No,sei solo sporco di sangue.”

“Sono un vampiro,scusa sono sporco di sangue”

“fai bene a scusarti,ora però vatti a lavare”

“ma Simo..”

“non voglio ma,corri!”

Ridendo andai a sedermi sul lettone di Simone assieme a lui,avevo tante cosa da dirgli,da rivelare,da raccontare,d’un tratto mi accorsi di quanto io gli volevo bene.

“Simone ho sbagliato tutto vero?”

“No scema,hai solo compreso i tuoi sentimenti in ritardo”

“i tuoi occhi sono ancora lilla..”

“e le tue labbra rosa.”

Non potei non ridere alle nostre affermazioni senza senso,proprio come a scuola,proprio come quando conobbi Rio;ma perché!?Perché dovevo pensare sempre a quello stupido gatto,perché era ogni mio pensiero,perché non poteva essere qui a dirmi che sarebbe andata tutto bene?

“Abbracciami”sussurrai io prima d’esser imprigionata dalle calde braccia di Simone,più gentili ma ugualmente forti a quelle di Rio,solo che le sue non ospitavano nessun posto sicuro,né una fortezza impenetrabile,eppure era il mio migliore amico,era la persona che anche non conoscendomi sapeva tutto di me.

“Quanti casini che abbiamo combinato,insieme eh?”

“Vero,tra me te e Rio non si sa chi attirava più guai”

“tu,sei una specie di calamita per i guai sai?”

“Non è vero,sono i guai che mi seguono”

“giuusto”

“stupido!Ma come mai dormi con Josh?”Stesso tono malizioso di prima.

“Non voglio dormire nel letto di Rio,e neanche lui,così quando torna non si potrà lamentare,le lenzuola non puzzeranno”a quell’affermazione,un po’ stupida perché le lenzuola si lavano,non potei non provare una profonda nostalgia per il mio gatto nero,per il mio gattaccio,per il mio tutto.

“Dio,Simo,è una cosa dolcissima”

“gli vogliamo bene tutto qui”

“io non voglio bene proprio a nessuno”urlò Josh dalla doccia che aveva origliato tutto,

“io vado a letto,notte”sussurrai dandogli un lieve bacio sulla guancia,

“voglio anch’io il bacioo”

“ma sei nella doccia,e pure nudo”

“allora?”

“Allora vai a dormire”

“che pallee”

“smettila di dire parolacce!”

“Ok,mammina”

“non sono tua mamma”

“esatto,sei mia nonna”

“HO DETTO BUONA NOTTE”urlai mettendomi a letto,nervosa;il giorno dopo dovevo trovare Cloe e portarla via da quella vita di plastica dove viveva.

 

“Metto un po’ di musica?”

“No,Josh,il viaggio è lungo cerca di non parlare”

“senti conigliè abbassa le orecchie”

“e tu i denti”

“cosa vorresti dire con questo?”

“Ragazzi vi prego basta,abbiamo ancora tre ore da viaggio da fare,possiamo proseguire in silenzio?Josh?”

“Si nonna”

“mi togli alcune curiosità sui vampiri?”

“Certo.”

“Puoi entrare in chiesa?”

“Si.”

“Il crocifisso ti fa morire?”

“No.”

“Se ti ecciti ti si allungano i denti?”

“No un'altra cosa”

Risi.

“Daii,non ti bruci al sole?”

“si”

“E allora perché non muori?”

“Sono stato onorato da Afrodite.”

“In che senso?”

“Me la sono fatta,e lei mi ha fatto un regalo”

“allora sono tutti invincibili?”

“Stronza.”

 

Le due ore passarono velocemente e finalmente riuscimmo ad arrivare in quel lago,dove si nascondeva la sua prigione,volevo aiutarla siccome lei aveva aiutato me,volevo liberarla dalle sue catene di polistirolo come lei aveva aiutato me,a trovar la chiave. Una volta arrivata davanti casa sua non mi degnai neanche di bussare ma aprii e basta,sapendo di trovare la porta aperta.

“Cloe sei in casa?”Urlai girovagando con lo sguardo,

“Aly sei tornata”esclamò lei sorridendomi, guardando disorientata Josh e Simone.

“Io sono Simone”si presentò il coniglio facendole il baciamano,

“io Josh”concluse il vampiro non dandole molta cura;

“ho bisogno di chiederti un favore.”

“Quale?”

“Puoi uscire da qui?”

“Magari!”

“Allora vieni con me,io devo trovare un modo per andare da Rio,devo seguirlo dovunque andrà”

“dovunque?”

“Si!”

“Allora preparati si va sull’olimpo.”

 

Angolo me:Rieccomi,sono venuta piuttosto presto non pensate?

Non mi andava di farvi aspettare molto,vorrei ringraziarvi soprattutto EmmeEsse,Dreams are Beautiful, e Nemy Salvatore che recensiscono *O* Fa bene sapere che non si scrive per i muri D:

Ma.. cos’ha in mente Aly!?

P.s
Preferite questa scrittura un po’ più grande o quella di prima?

Al prossimo capitolo,ditemi cosa ve ne pare

Lisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Carezza. ***


Image and video hosting by TinyPic

Seguimi.

Carezza.

 

Eravamo finalmente in viaggio,dovevamo dirigerci verso la montagna più alta di zuzzu,non troppo lontano dalla casa di Cloe,a sole due ore di macchina e poi avremmo dovuto solo salire quella montagna trovare una specie di porta mistica cioè l’entrata per l’olimpo,uccidere Zeus e riportare Rio a casa;il piano più semplice e bello al mondo.

 

“Josh.”

Mii chiamò distratta Alyce lasciando il volante alla sorella di Rio,per venire dietro e sedersi tra me e Simone. Non avevo mai visto di buon occhio quella ragazza,avevo sempre saputo che solo il suo nome era sinonimo di guai,lei era un guaio vivente.

“Che c’è?”

Risposi io con sguardo insistente,non mi andava di parlare con quella porta guai era strana troppo bella per essere raggiungibile troppo proibita per essere anche solo guardabile.

“Secondo te riusciremo a rivedere anche solo per un attimo Rio?”

Mi chiese con gli occhi bruni velati di lacrime,un altro motivo per cui volevo stare lontano da lei era proprio il suo strano carattere,un momento prima era la più forte del mondo,poco dopo era talmente debole da non riuscire a sopportare nulla;era strana eppure aveva qualcosa di bello,ma a me non interessavano quelle come lei.

“Certo,sennò che cazzo stiamo andando a fare fino a sopra l’olimpo scema?!”

Urlai io con finta voce convinta e un sorriso rassicurante,non so per quale strana forza aliena qualcosa mi diceva di doverla aiutare e confortare;forse il mio uccello che le guardava le tette o il mio cuore che suggeriva d’aiutare la ragazza di mio –quasi- fratello.

“Grazie.”

Sussurrò con una strana luce negli occhi,cercai di non ricambiare quel magnifico sorriso ma i miei muscoli della faccia si contrassero da soli anch’essi in un sorriso.

“Cos’è questa faccia da babbeo?”

Mi riportò alla realtà Simone con voce e sguardo severo;lo guardai per qualche secondo cercando di combattere con le sue perle lilla,ma come sempre ne uscivo sconfitto. Non riuscivo a dirgli bugie né a nascondergli qualcosa,qualsiasi cosa,ed era tutta colpa dei suoi occhi lilla,chi può avere gli occhi lilla se non un coniglio frocio che ama la carota?!

“La mia faccia da babbeo era un amorevole sorriso”

“ah,che sorriso di merda”commentò con un tono acido,il coniglio che non diceva mai parolacce.

“Simo!Cosa c’è?”

“Niente. Constatavo solo che ti piace sorridere ad Alyce”

“sei forse gelose?!”

Urlai in macchina superando la musica a tutto volume,attirando su di noi gli sguardi di Cloe e Aly che sorprese con uno sguardo d’intesa scoppiarono a ridere.

Mi girai verso il finestrino fingendomi offeso,e con i pensieri mi ritirai ad una bella bambina magari di soli dieci anni per prosciugarla e gustarmi tutto il sangue nelle sue vene.

“Josh!”Urlò Simone dandomi uno schiaffo in piena faccia per svegliarmi;

“cazzo coniglio di merda!”Urlai saltando in piedi guardandolo con sguardo torvo;”non potevi svegliarmi con qualcosa di più dolce che ne so un cioccolatino un –amore mio bello ci sono le gocciole- uno schiaffo,mavaffanculo”bofonchiai fra me e me scendendo dalla macchina,accorgendomi d’esser rimasto solo col coniglio.

“Andiamo va”

“dove?”

“Da Aly e gli altri no?”

“Perché dici da Aly e gli altri e non solo gli altri?”Mi chiese il coniglio guardandomi male,volevo ridere a quell’affermazione tanto stupida,ma una qualche saggia vocina mi suggeriva di star zitto,annuire sorridere e far finta d’essere un pinguino –vampiro- del Madagascar.

“Allora?”Continuava in preda all’isteria,pazzo d’un coniglio.

“Perché ha delle belle grandi tette”risposi in modo acido incamminandomi verso una sotto specie di accampamento costruito dalle ragazze con le tende;era ridicolo l’accampamento e anche solo il pensiero di dormire in quel posto.

“Aspetta!”Urlò lui con tono stizzito,

“cosa c’è ora?”

“Volevo solo dirti che staremo nella tenda insieme,ragazzi e ragazzi,ragazze e ragazze.”

Lo guardai per un attimo cercando di capire se scherzasse o no,”se sto cazzo io dormo con Alyce e Cloe”finii ridendo alle sue spalle.

 

“Aly”

“si?”

“Ma hai già pensato a costruire una doccia o possiamo usufruire del lago qui vicino?”Chiesi ridendo notando uno sguardo tagliente da Simone,

“c’è il lago,lavati lì”

“l’ho appena detto io”

“e con questo?”Urlò ridendo,sfoggiando una meravigliosa risata.

“E con questo ho vinto.”

“E cosa?”

“Un premio”

“quale?”

“Mmm fammi pensare”bisbigliai mentre si avvicinava sempre di più,

“che ne dici del bacio della buonanotte di ieri sera??”Chiese lei con fare malizioso,mi avvicinai a lei e le porsi la guancia destra che in punte baciò.

“Se non ci fosse Rio avresti una possibilità”

“ti piace lui?”

“No,forse.”

“Se non ci fosse il coniglio che ci guarda male ti avrei già fatta mia”

“si,vai a lavarti va”mi cacciò lei ridendo assieme a me.

 

Mi spogliai attento attendo agli occhi indiscreti,se avrei trovato Alyce sarebbe stato un problema perché era di Rio e non avrei mai rubato la ragazza al lupo alfa,invece se ci sarebbe stata Cloe il problema era ancora più grosso,quello stronzo non aveva mai voluto neanche farmi vedere la foto della famiglia figuriamoci fammi scopare la sorellla.

 

“Ma che fai ti lavi nel lago?!Ma ti verranno le  malattie esce fuori!”

Urlò Simone a qualche metro di distanza,ignorandolo mi buttai in acqua tanto per farlo arrabbiare,tanto per fargli urlare qualche sciocchezza sulle malattie della pelle riguardo l’acqua gelata che fortunatamente io non sentivo.

“Ma sei pazzo?!Sai quali strani pesci potrebbero esserci?”

“A parte il mio penso nessuno”

“oh,per favore esci o ti farai male”

“Oh no!”

Urlai diventando rosso iniziandomi a dimenare in acqua,e poi andare sempre più giù e ritornare a galla con sospiri affannosi,bevevo acqua la sputavo e affogavo.

“Un piragna mi sta mangiando!!”

 Urlai in preda al panico per poi andar sotto acqua e trattenere le risate,aspettai qualche minuto prima di risalire a galla,trovandomi Simone davanti con ancora i vestiti che cercava di acchiapparmi e riportarmi a galla.

 

“Idiota ma stai bene!”Urlò con un velo di preoccupazione nella voce;

“ovvio”esclami ridendo a crepapelle mentre lui usciva offeso dall’acqua,

“dai Simò non fare così”urlai cercando di risolvere la situazione capendo che gliela avevo fatta grossa.

“Io ho pensato che potessi morire!”

“Per un pesce cannibale?!”

“Si!”

“Ma è una sciocchezza!”

“Forse per te,visto che non te ne frega niente dei sentimenti altrui”

“Dio,idiota è ovvio che non  m’importa dei sentimenti sono un vampiro,voglio solo fottere e sangue.”

“E allora con me non ci parlare!”

“Perché ti stai incazzando!?”

“Perché io pensavo d’essere –quasi- tuo fratello”

“si lo sei”

“e allora..”

Aveva uno sguardo triste,uno di quelli quando ha finito tutte le carote ed ha una fame cane;si stava togliendo la giacca per poi strizzarla,mi ignorava e non era un buon segno per quel chiacchierone misterioso che non faceva altro che nascondere i propri sentimenti.

“Devo dirti una cosa” affermai avvicinandomi sempre di più mettendolo spalle al muro,sentii il cuore aumentare di qualche battito e le sue gote arrossarsi.

“Sei un idiota”sussurrai poggiandogli la mano sul petto nudo per lasciargli un bacio sul collo e un’altra carezza sul viso;poi finalmente me ne andai e riuscii anche a lavarmi in santa pace.

 

POV RIO

 

Guardavo ridendo Alyce che cercava di montare una tenda mentre mi allenavo con le falci;aveva il viso rosso per la fatica e non faceva altro che chiedere aiuto a Cloe;finalmente libera dalla mia prigione,ora ero doppiamente preoccupato non solo per quell’idiota della mia nanerottola ma anche per mia sorella che non riusciva ad ammazzare una mosca.

 

“Aspetta”urlò Alyce usando l’aria per gonfiare la tenda e farla mettere in piedi,ricevendo un applauso da Cloe;

“Sono brava eh”urlava anche lei complimentandosi da sola,

“potevi chiamare me no?”Disse Josh con tono stanco,conoscevo quello sguardo era il suo sguardo quanto non riusciva ad ottenere qualcosa o anche solo a capire cosa volesse ottenere.

“Ma Simone?”Deviò Alyce spostandosi dalla tenda per ammirare il suo capolavoro.

“Si starà lavando”

“e non vi lavate insieme?”Continuò lei facendomi scoppiare in un enorme risata,vada per Simone che sia frocio ma riguardo a Josh ero più che sicuro,era etero convito,non faceva altro che scopare e pensare a scopare. Lui la guardò aprendo la bocca per parlare ma poi la chiuse subito dopo volgendo lo sguardo al coniglio rigorosamente in boxer,bianchi.

“Ti conviene vestirti se non vuoi avere freddo”intervenne Cloe guardandolo severamente,

“non ho un pigiama”

“vuoi il mio?Io non sento freddo”intervenne Josh con un sorriso rassicurante,

“no,puzzerebbe di te”

“profumerebbe di me.”

 

“Zeus”

“Cosa c’è?”

“Vado a fare un giro dalle parti di Aly per costatare se ci sono strani mostri”

“ok,ma sai vero che se la sfiori o le parli avrai una punizione degna di quel nome?”

“Si certo,ora posso andare”

“vai.”

 

Per primo andai nella tenda di Josh e Simone sapendo d’esser osservato da Zues,non potei non ridere,Simone era appoggiato al vampiro che lo teneva lontano con la mano,entrambi con uno strano rigonfiamento nei pantaloni.

Poi finalmente con un respiro entrai nella tenda di Alyce e Cloe,trovandola dormire con una lacrima a rigarle il volto separata dalla gatta nera,poi osservandola meglio aveva una mia foto tra le braccia in quel momento ignorando grande punizione e il divieto di avvicinarmi mi sedetti vicino a lei osservandola dormire per lasciarle un lieve bacio agli angoli della bocca.

 

Angolo me: aggiorno sempre più presto eh!?O MIO DIO,ora cosa succederà a Rio?!

Sono breve devo scappare,spero che leggerete questo capitolo al prossimo!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Bacio. ***


Image and video hosting by TinyPic

Seguimi.

Bacio.

 

 

Guardai per l’ultima volta Alyce sapendo che non potevo neanche sfiorarla figuriamoci toccarla eppure l’avevo fatto mi ero avvicinato a lei ed ora mi sarebbe aspettato chissà quali tremende punizione eppure non me ne pentivo,anzi ero felice perché finalmente c’ero riuscito finalmente l’avevo baciata certo dormiva e forse come bacio non valeva ma almeno sapevo in parte che sapore avevano le sue labbra;non sarei voluto andarmene da quella tenda da lei ma sapevo che se non sarei tornato io sarebbe venuto Zeus a prendermi,non era giusto. Perché doveva capitare proprio a noi?Perché con tanti abitanti sull’universo io dovevo essere proprio il suo protettore?Perché l’avevo baciata sapendo che era sacrilegio?Io non dovevo neanche stare in quella stanza vicino a lei ad osservarla poiché era immondo,orribile,eppure io non ci vedevo nulla di sbagliato e nulla di esageratamente orribile non avevo fatto un patto con Satana mi ero solo innamorato di una ragazza che poi lei fosse la mia mutaforme da proteggere era tutt’altra cosa.

Mi guardai intorno sentii dei passi arrivare,mi affacciai alla tenda pronto ad attaccare iniziando a ridere quando vidi Josh arrivare verso di me trasformato in vampiro,sapevo che non potevo neanche parlare con lui ma se proprio dovevo andare all’inferno tanto valeva fare le cose fino in fondo.

“Rio?” Aveva la bocca aperta riuscivo a leggere la perplessità nei suoi occhi,era sempre stato un tipo idiota;

“Josh?”Chiesi prendendolo in giro facendolo ridere,sapevo che negli ultimi tempi era abbastanza cambiato in gusti sessuali ma sapevo anche che lui non si sarebbe mai accettato di conseguenza non si sarebbe mai neanche baciato con Simone anzi forse lo allontanerà pur di non sfiorare neanche la sua strana normalità.

“Se mi parli ti uccidono”

“ho baciato Alyce penso che già sono nella lista nera”continuai ridendo,

“il proibito ha il suo fascino”continuò lui con un sorriso amaro per un attimo mi ricordai che anche lui aveva avuto una situazione come la mia,solo che suo padre non l’aveva mai conosciuto.

“Stai lontano da Alyce o ti uccido.”Finì io dandogli un cazzotto sulla spalla come un segno d’affetto lui ricambiò con lo stesso pugno ma un po’ più forte e me ne andai verso l’olimpo sperando che Zeus non si fosse accorto di nulla.

“Rio!”Urlò Ermes seguendomi,lui fra tutti i Dei era quello che odiavo di più forse perché voleva essermi amico;

“non ti conviene andare all’olimpo ti aspetta un’assemblea.”Finì volando via,lo guardia esausto andando anch’io nella mia stessa trappola non potevo sottrarmi a ciò che era il mio destino.

 

Ero di nuovo al centro di tutto,degli occhi dei Dei che mi guardavano per giudicarmi,al centro delle loro parole accusatorie chi mi difendeva come Heros e Atena chi voleva farmi uccidere come Zeus ed Ade.

“Rio,sai la gravità di ciò che hai fatto vero?”Mi chiese il Dio della morte guardandomi male,

“sinceramente,non la comprendo. Ho solo baciato una ragazza.”

“Dopo aver giurato che non l’avresti fatto.”

“Avevo le dita incrociate”

“non importa!”Urlò il Dio alzandosi;

“a me invece importa eccome”

“se non la smetti di rispondere avrai la punizione più brutta che sia mai stata assegnata”

“scapperò”

“e dove andrai?”

“Non te lo dico.”

“Ti uccideremo”

“così non soffrirò”

“neanche con la morte più lenta e dolorosa?”

“Prima o poi dovrò pur morire”

“ma lascerai Alyce sola!”

“Ci incontreremo all’inferno.”

“Farò in modo che non ci venga.”

“E allora scapperò dalla morte”

“e come?”

“Perché dovrei dirtelo?”

“ORA BASTA!”Urlò non trovando forse più risposta mentre si risedeva e parlava a bassa voce con Zeus,sapevo che stavano scegliendo le mie sorti o una punizione adeguata ma non riuscivo a togliermi il mio solito ghigno da stronzo.

“Aspettaci di qua”sussurrò Athena mandandomi in un'altra sala segno che stavano litigando,mi limitai ad annuire mentre mi sedevo su una di quelle sedie blu dure e scomode;un qualcosa mi diceva che la mia punizione non sarebbe stata clemente,forse persino più dura di non vedere Alyce.

Davanti a me riuscivo a vedere tutte le tappe più importanti della mia vita,prima io e Cloe giocare o Edward,Josh,Joker,William,le fruste,quante frustate che ho preso in così breve tempo,faccia da topo,le caramelle,le botte,il dormitorio nero,e infine lei le volte in cui per la prima volta dormimmo insieme,il suo pendente,di nuovo Edward,le lotte contro Joker,le ninfe,spesso anche contro il tempo,contro tutto e tutti,e ora perfino contro gli Dei. Ma ciò che il mio cuore e la mia mente ricordavano meglio era lei e le sue smorfie che faceva quando la svegliavo presto o quando voleva convincermi a farmi fare il bagno consapevole della mia paura per l’acqua,ma era proprio questo che mi mancava di lei,a pensarci bene mi mancava proprio tutto di lei,mi mancavano i suoi capelli bruni,le sue labbra,i suoi occhi,ed era strano proprio io che avevo vissuto anche anni senza qualcuno al mio fianco ora avevo il bisogno di una persona,il bisogno di lei.

 

“Rio ora puoi venire”mi chiamò Carmela con sguardo dispiaciuto facendomi sedere di nuovo al centro,almeno la sedia era più comoda.

“Valerio Shine sei stato condannato all’immortalità,sarai legato ad un pilastro sulla montagna e un’aquila ad ogni alba di squarcerà il petto e dilanierà il fegato che ogni notte di ricrescerà. E’ stata la stessa punizione di Prometeo vero,ma a differenza sua tu non sarai MAI slegato.”Finì Zeus ordinando a Carmela di legarmi le mani e le gambe;li guardai confuso non ancora conscio di ciò che stava per succedere un aquila che mi avrebbe squarciato il fegato?Non mi sembrava vero ma incredulo continuavo a camminare facendo finta di niente,facendo finta che per me fosse esattamente normale.

“Mi dispiace,Rio.”Sussurrò Athena legandomi in cima ad un pilastro mentre con tutte le mie forze cercavo di liberarmi ma era inutile quelle catene non si rompevano erano troppo resistenti,mi trasformai in gatto e iniziai a tagliare le catene ma non ci riuscivo così provai sulla colonna che si graffiò solamente,non potevo restare lì avevo Alyce che mi aspettava,avevo Josh,Simone,Cloe per la prima volta avevo qualcuno a cui sarei mancato non potevo andarmene ora.

Iniziai ad urlare ma a vuoto,riuscivo quasi a vedere le mie parole che si dileguavano per l’olimpo da lì sopra riuscivo a vederlo tutto e anche molto bene ma non trovavo niente che non fosse un orribile spettacolo.

“Non consumare le tue energie che non avrai più tanto tempo per riposare”mi suggerì Zeus sbucando dal nulla,si era fatto buio e l’aquila mi guardava dritto negli occhi come se fosse stregata,

“liberami”urlai cercando di spaventare l’animale e farla volare via,ma non c’era modo.

“Tu l’hai baciata.”

“In realtà se ritornerei ad un’ora fa in quella tenda la ribacerei.”Affermai con sguardo severo vedendo Zeus scomparire forse per lasciarmi dormire,impossibile con gli occhi di quell’uccello cresciuto su di me pronto a sbranarmi;ero avvolto dalla notte ma Orfeo non mi cullava non riuscivo neanche a chiuder occhio per paura dell’alba che arrivò insieme al dolore. Affondava nel mio petto il suo becco appuntito per poi passare al fegato e ancora sul petto,urlavo di dolore di disperazione ma le mie urla sembravano non arrivare agli Dei,e in un attimo mi ritrovai a pensare che forse dopo cent’anni mi sarei abituato a quel dolore assordante.

 

Angolome:Ci ho messo esattamente sette giorni per scrivere ‘sta cacata!Scusate se ci ho messo tanto ma con la scuola penso che potrò aggiornare solo una volta alla settimana T_T Spero vi sia piaciuto questo capitolo e povero Rio,tutto questo per un solo bacio,un singolo dannato bacio.

Al prossimo capitolo e grazie per le recensioni *-*

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Salvami. ***


Image and video hosting by TinyPic

Seguimi.

Salvami.

 

 

Tenevo gli occhi chiusi per non guardare l’orribile spettacolo dell’aquila che si ostinava a dilaniarmi il petto,volevo urlare ma mi sforzavo di tenere la bocca chiusa o sapevo che avrei vomitato;volevo ribellarmi ma era inutile non avevo neanche più le forse per trasformarmi o liberarmi,ero prigioniero di nuovo.

Forse ero nato per essere schiavo o una cosa del genere,avevo sempre puntato alla libertà e non ero mai riuscito ad ottenerla veramente,e per una frazione di secondo in cui ero libero mi mancava qualcuno che mi coccolasse,ora invece avevo solo bisogno di un angelo custode che mi salvasse,magari Alyce in intimo bianco con un paio di enormi giganti ali bianche,sarebbe stato fantastico ma ora chissà dov’era.

 

E va sempre così...

che tanto indietro non si torna

E va sempre così...

che parli ma nessuno ascolta

E va sempre così...

che vuoi cambiare ma non servirà

soltanto una promessa...

 

Forse era vero,forse io non sarei mai stato libero o amato;forse io ero uno di quei strani casi della natura nati stronzi e senza nessuno. Ovviamente non tutti posso avene il loro felici e contenti,non tutti sono principi e schiavette dotate di scarpe di cristallo,c’è chi nasce matrigna o chi semplicemente nasce schiavo del principe a cui nessuno a mai domandato se fosse felice,o nessuno abbia mai saputo che fine abbia fatto quando il principe e la principessa si fossero sposati;il felice e contenti non c’è per tutti ma solo per i prescelti e io guarda caso facevo parti di quelli con l’aquila nello stomaco.

 

Salvami e allunga le tue mani verso me

Prendimi e non lasciarmi sprofondare

Salvami ed insegnami ad amare come te

e ad essere migliore

 

Eppure tutto poteva cambiare e io potevo avere il mio felici e contenti,tutto potevo essere stravolto e cambiato a mio piacimento,tutto poteva cambiare se solo mi fossi liberato,se solo Alyce fosse con me,tutto poteva essere diverso grazie a lei,l’unica che mi abbia fatto battere il cuore,l’unica che si sia presa cura di me,lei che aveva trasformato il mio ghigno da persona superiore,da stronzo,da pervertito in un sorriso certo non uno di quelli genuini e ingenui di quelli che fanno impazzire ma uno abbastanza sorriso che somigliasse un po’ a una colica,ma era comunque un sorriso ed era il primo,io con lei sarei cambiato,non sarei caduto giù laddove non puoi più far ritorno,o meglio ancora potevo andare all’inferno ma in buona compagnia.

 

E va sempre così...

che tanto lei poi non ritorna

E va sempre così...

che aspetti il sole e cade pioggia

e va sempre così...

che credi di aver tempo e invece è già

invece è primavera

 

Ma in fondo perché sarebbe dovuta tornare indietro?Non sarebbero bastati gli occhi azzurri e i pettorali per convincerla e di certo non potevo contare sul mio carattere o sulla mia fama. Conosciuto da tutti come il gatto nero,come quello che di notte mangia i bambini o uccide i gatti per mangiarseli;era inutile sperare in un suo ritorno tanto non sarebbe venuta anche se era riuscita a liberarsi dal suo Edward non significava che volesse me,era sempre stato così incontri milioni di persone nella vita con le quali tutto sarebbe più semplice,poi però ne basta una e ti sconvolge tutto non che quel “tutto” fosse bello ma lei è riuscita a cambiarlo seppur se ne andata ancora prima che potessi fermarla.

 

Salvami ed insegnami ad amare come te

e ad essere migliore...

 

Dovevo solo imparare. Imparare ad amare a voler bene,e forse stavo imparando non nel modo giusto ma ci stavo riuscendo proprio davanti a quell’aquila,sul pilastro legato con i polsi dolenti che neanche sentivo più stavo imparando i valori della vita,i valori di una vita vissuta e non dimenticata;i valori dell’amore e ci sarei riuscito se mi avesse salvato se si fosse buttata anche lei ad occhi chiusi nel burrone per prendermi senza lasciarmi sprofondare,senza farci sprofondare.

 

“Rio”mi chiamò Athena comparendo davanti a me con un’espressione disgustata per il petto aperto;

“Athena”risposi con il mio ghigno solo con nota dolorosa,

“come va?”

“Come ti andrebbe con il bello di un aquila conficcato nel fegato?”

“Ti va abbastanza bene da trovare la forza per rispondere”

“già”mi limitai sentendo le forze che mi abbandonavano,tutta colpa d’una stupida aquila.

“Ho fatto un patto con Zeus”continuò lei con un piccolo sorriso,

“che bello.”

“Sarai libero se”

“c’è sempre un se”la interruppi acido,

“se la uccidi.”Si fermò con tono grave osservandomi;

“chi dovrei uccidere?”

“Alyce Tide.”

“In poche parole uccido lei e sono libero?Non devo fare neanche il protettore?”
“Non puoi essere protettore di un cadavere.”

 

POV ALYCE

 

                                                                                               

“Svegliatevi”urlò Josh spintonando Cloe per farla svegliare che con sguardo truce aprì gli occhi,voleva ucciderlo.

“Aly svegliati pure tu”urlò di nuovo dandomi un altro spintone,lo guardai male alzandomi di botto per saltargli addosso e riempirlo di botte,ero in svantaggio non riuscivo a picchiarlo per bene stavo per usare i miei poteri quando Cloe gli saltò alle spalle iniziando a dargli tanti piccoli pugni sulle spalle larghe mentre lui rideva,evidentemente gli stavamo facendo il solletico ma nessuno dei tre si era né sforzato né difeso.

“Riguarda Rio vero?”Spense le risate il coniglio sistemandosi i capelli alla cieca non avendo specchi,il vampiro lo guardò con sguardo di scuse e ci fece sedere a nostri posti come se fossimo bambine in qualche modo i suoi atteggiamenti ricordavano tanto quello del mio gattaccio;solo che Josh era troppo tenero di cuore per uccidere senza rimpianti e lo vedevo,come riuscivo a vedere le sue strane pasticche a base di sangue. Sapevo che era allergico ma cercava di cacciare il meno possibile non voleva uccidere anche se era nato per questo,ed era stato addestrato per torturare il nemico.

“Rio è in grave pericolo”sputò tutto Josh guardandomi preoccupato,

“perché?”Chiese fredda Cloe non credendoci,

“perché ieri è venuto qui. E’ stato nella vostra tenda probabilmente ha baciato Aly e ha parlato con me..”stava per continuare ma Cloe lo bloccò urlando esasperata: “quell’idiota ha infranto il veto!O mio Dio,Ade lo ucciderà o qualcosa di peggio dobbiamo andare sull’olimpo ora e subito Josh”spiegò lei guardando con aria distrutta il vampiro che sembrava compatirla e avvicinandosi le regalò una carezza sul viso sussurrandogli che tutto sarebbe andato per il meglio,mentre Simone in un angolo mangiava le sue carote bofonchiando qualcosa di incomprensibile.

“Josh”

“che c’è Aly?”

“Cosa intendi con mi ha baciato?”Chiesi incredula guardandolo con gli occhi sgranati facendolo ridere mentre io tastavo le mie labbra in cerca di una traccia,di una traccia di lui,di una traccia del nostro amore.

“Alyce,questo è l’ultimo dei nostri problemi. Dobbiamo andare lì su ora”continuò con sguardo severo facendo sbuffare il coniglio che sbucciando una sua carota si tagliò facendo scorrere un piccolo fiume di sangue sul suo polso;il vampiro deglutì chiudendo gli occhi  e tappandosi il naso con le dita,il mio sguardo vagava da Simone a Josh,avevo paura non avevo mai visto Josh uccidere in quel modo ma solo con armi o

tecniche imbattibili.

“Ora asciugo,non fare quella faccia”commentò divertito il coniglio prendendo un fazzoletto per asciugarsi inzuppandolo di sangue,poi preoccupato si guardò il polso cercando di capire perché il sangue non smetteva di scivolare ma anzi diventava sempre di più.

“Hai fatto un taglio profondo”commentò Josh avanzando vero il coniglio prendendogli il polso tra le mani,

“chiudi gli occhi non ti farò male”esclamò con cura ma Cloe lo fermò incredula;

“vuoi forse ammazzarlo?”Urlò in preda alla furia,

“no,è sangue in eccesso lui è un coniglio non un essere umano. Quando sgozzi un coniglio non fa altro che piangere e sanguinare devi togliere il sangue in eccesso e poi farci quello che devi fare,comprendi?”

“No!Non toccarlo non lo puoi uccidere.”

“Fidati di me”urlò catturando lo sguardo della gatta che ne rimase talmente incantata da tacere e restare in silenzio;io guardavo la scena incredula ma senza obbiettare.

Josh riprese il polso pallido del coniglio con cura portandoselo alle labbra prima passò la lingua intorno alla ferita facendo rabbrividire il coniglio,poi quasi come se fosse un bacio unì le sue labbra al polso affondandogli i canini,Simone non parlò ma girò lo sguardo cercando di non guardare;dopo poco,pochissimo il vampiro tolse le labbra dando un vero piccolo bacio sulla ferita per poi fasciargli il polso con estrema cura.

“Cloe Joker ci faceva medicina sai?”

“Joker?”

“Lascia stare.”

 

“Perfetto,in poche parole dobbiamo trovare una porta che ci porti sull’olimpo che si trova da queste parti”esclamò il coniglio ridendo per fermarsi subito alla vista del mio sguardo gelido,ero preoccupata terribilmente preoccupata non potevo neanche immaginare cosa potesse accadere a quello stupido gattaccio,e non volevo neanche immaginare cosa sarebbe la mia vita senza neanche la speranza di poterlo incontrare prima o poi,in un’altra vita,in un sogno,dove potremmo amarci.

“Togliti di mezzo.”Dissi a Simone guardandomi intorno non trovando altro che alberi,sicuramente la porta era un albero,un albero indistruttibile;con orrore mi accorsi di non aver più i pendenti ma facendo un grosso respiro e unendo le mani sopra la mia testa riuscii ad innalzarmi evocando l’aria sotto di me e quasi come una tempesta di fuoco feci bruciare ogni singolo angolo,albero,e pianta mentre Simone mise a sicuro tutti con il suo scudo. Aspettai che tutto intorno a me fosse completamente bruciato notando con orgoglio un solo albero proprio ai miei piedi.

“Perché hai bruciato tutto?”Chiese Cloe pensando al disastro ambientale che avevo appena provocato,ma non me curai molto e andai vicino all’albero impaurita,sapevo che se non avesse voluto non si sarebbe aperto.

“Albero.”

“Mutaforme.”

“Puoi aprire?”

“Perché?”

“Devo andare a liberare una persona”

“un qualche titano?No perché hai sbagliato albero.”

“No,dall’olimpo.Non ho tempo da perdere.”
“Parola d’ordine.”

“Aly togliti”urlò Josh affondando un pugno nella corteccia spaccandone metà,sentii l’albero urlare e poco dopo aprirsi,ero contro la violenza ma per Rio potevo anche uccidere tutti gli alberi esistenti. Ci buttammo dentro tutti e quattro per mano con gli occhi chiusi per la paura di incontrare qualcosa di spiacevole.

“Alyce vai da quella parte,noi andremo da questa”commentò Simone guardandosi attorno,c’erano due enormi strade d’oro che portavano in direzione opposte,guardai confusa il vampiro ero sicura che sapevano dove sboccassero;

“Alyce non può andare da sola.”Si impose Cloe guardandolo male,

“invece può.”Finì Simone,

“Aly lì c’è Rio ne sono sicuro non devi far’altro che camminare.”

“E voi dove andrete?”

“A trovare Zeus.”

 

Camminavo,camminavo,camminavo;era passato un giorno ed io ero sempre in cammino.

I miei pensieri spesso andavano a Cloe e i ragazzi diventavo triste e tornavo indietro,più volte ho fatto lo stesso pezzo di strada per insicurezza ma poi mi dicevo che ero arrivata troppo lontano e non potevo andare dietro,anche perché più avanzavo e più strani alberi coprivano l sentiero. Avevo paura,non sapevo dove stavo andando né se alla fine ci fosse davvero Rio ad aspettarmi ma non potevo abbandonarlo,lui non l’avrebe fatto anzi più volte mi ha salvato,rassicurato,incoraggiato,lui c’era sempre stato per me seppur tutti dicevano che era crudele eppure con me non lo era mai stato,tutti dicevano che voleva solo uccidermi eppure  non mi aveva mai neanche tolto un capello seppur io e lui avevamo sempre litigato,come quando mi accusò della morte di Edward o quando la mattina lo svegliai inzuppandolo d’acqua,io e lui non eravamo mai andati veramente d’accordo,eppure ho sempre pensato che l’amore quello che vero con la A maiuscola non è quello pieno di ti amo e dolcezze ma quello litigato,sudato;non è quello pieno di rose dove tutto sembra andare a meraviglia ma quell’altro quello dove lui si dimentica del tuo compleanno ma poi fa di tutto per rimediare,quello dove lui non è il massimo della dolcezza ma è sincero e sai che anche se il suo massimo sarà “hrkui ti uohf amo” quel ti amo sarà più sincero di tutti gli altri.
“Mi arrendo”urlai dopo un’altra inconcludente ora di cammino,continuai a fare altri passi trascinati non ne potevo più quando quasi con sorpresa notai un’enorme pilastro con una persona sopra ero curiosa anche perché 
più si avvicinava l’alba più quel ragazzo sembrava piangere.

Angolome:ho fatto in fretta è!Oggi non sono andata a scuola u_u Cosa ne pensate di questo capitolozzo?

Spero vi piaccia,Alyce si sta avvicinando a Rio,ma che sia Rio quello sul pilastro?°-° Scusate se

Scrivo cose senza senso ma mi sono fissata con una bellissima canzone (Ganja Babaman *-*).

Ok,sto sparlando ringrazio tutti che ancora mi seguono!Al prossimo capitolo!


Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Tutto per te. ***


Image and video hosting by TinyPic

Seguimi.

Tutto per te.

 

L’alba era quasi giunta e quell’uomo sul pilastro ora piangeva disperatamente,cercai di avvicinarmi sempre di più sorprendendomi del suo pianto,quasi volevo che fosse stato il mio adorabile gatto randagio peccato che lui non avrebbe mai pianto se non sotto tortura,e magari ora era sotto tortura per colpa mia. Alzai lo sguardo rendendomi conto per la prima volta di quanto un metro e cinquanta fosse così poco in confronto ad un enorme pilastro alto forse metro,forse due o quattro non lo sapevo,non ero mai stata brava in matematica. Dopo qualche minuto di estrema riflessione su come arrivare in cima mi ricordai di saper volare grazie alle bolle d’aria che creavo sotto di me,e piano piano con estrema precisione e equilibrio che non avevo, mi avvicinai perfettamente all’uomo osservandolo bene rimanendo quasi impaurita dalla sua magrezza,aveva gli occhi infossati e un enorme cicatrice sul petto e il basso addome,avrei voluto parlargli ma temevo della sua risposta.
“Da quanto tempo che non ricevo una visita,cosa ci fai qui bella signorina?”Chiese il vecchietto spostandosi la lunga barba con un lieve movimento di testa.

“Sto cercando un ragazzo,ma tu cos’hai fatto per stare qui?”

“Ho aiutato gli umani. Ma sai non me ne pento,si sono evoluti grazie a me.”

“E cos’hai fatto per aiutarli?”

“Gli ho donato il fuoco.”

“Wow”mi finsi sorpresa e entusiasta non volendogli dire che bastava avere un accendino per avere il fuoco,mi guardò con sguardo curioso prima di emettere qualche suono ingarbugliato che sembrava una sotto specie risata.

“Ma è successo tanto tempo fa. Tu invece cosa ci fai qui?” Mi chiese continuando a guardare il sole aspettando con timo che sorgesse.

“Cerco un ragazzo,lo ha per caso visto?E’ alto più di me,ha i capelli scuri,gli occhi verdi luminosi,non sorride mai ghigna sempre ed è incostante. Lo hai forse visto?”Chiesi gesticolando con le lacrime agli occhi solo ora,e dico solo ora mi ero accorta di quanto mi mancasse dormire assieme a lui o anche solo far finta di litigarci per sciocchezze.

“Mi sembra sia al palo più avanti”concluse l’uomo con uno strano ghigno lo guardai con segno di riconoscenza ma non me andai.

“Vuoi che ti taglio le catene?”Mi offrii facendo diventare di fuoco le mie mani per sciogliere la sua prigionia;

“no. Pandora mi ha promesso che sarebbe venuta a liberarmi prima o poi.” Finì l’uomo con un dolce sorriso sul viso al nome della sua –probabilmente- amata,finii anch’io col sorridere assieme a lui e quasi dispiaciuta mi allontanai da quel pilastro scendendo goffamente a terra cadendo col curo per terra.

“PERFETTO” urlai ancora per terra,guardando meravigliata il sole sorgere e un aquila piombarsi sul petto dell’uomo,incominciai ad urlare spaventata prima di rialzarmi nella mia specie di volo e cercar di far ghiacciare l’aquila mentre continuava a beccarlo seppur con le zampe congelate.

“Vai via,il tuo ragazzo probabilmente sta ricevendo lo stesso trattamento”sussurrò lui guardandomi preoccupato facendomi sbiancare vedendo le viscere dell’uomo uscirgli fuori dalla pancia,incominciai ad urlare volando via mentre imprecavo impaurita.

“RIOOOO a che palo stai?” Mi ritrovai ad urlare mentre correvo ad una velocità super sonica sentendomi ad ogni passo più stanca e più avvilita,quando finalmente lo trovai. Gli occhi chiusi,smorfie di dolore e pugni chiusi per non urlare,mentre l’aquila forse la stessa di quell’altro uomo gli perforava il petto;incominciai ad urlare parole incomprensibili contro quell’animale.

“Ora ti UCCIDOO”continuai ad urlare fuori di me facendo aprire finalmente gli occhi a Rio che mi guardò sbalordito dimenticando per un attimo il proprio dolore che volevo addossare anche io. Senza accorgermene piangevo,volevo abbracciarlo ma non potevo perché c’era quella cosa che lo mangiava.

“Non fargli male è immortale.”Mi spiegò lui con il suo solito tono freddo,volevo raccontargli tutto,volevo dirgli di non aver sposato suo fratello,volevo raccontargli tutto ma la sua espressione distaccata anche mentre un mostro uccello lo mangiava mi ricordò che Rio non era mai stato tutto dolce e zucchero.

“Alyce che sorpresa. Ramanzu basta.” Commentò Atena facendo smettere il mostruccello,mentre le ferite di Rio guarivano a vista d’occhio.

“Alyce sai che non puoi stare qui?”Mi chiese lei con tono meccanico sotto lo sguardo arrabbiato del gatto.

“Si lo so,ma voi avete preso lui!”Urlai in contrasto facendo sgranare gli occhi al gatto che mostrava il suo solito ghigno strafottente,sarebbe potuto piovergli il mondo addosso e lui avrebbe fatto un semplice ghigno e un alzata di spalle.

“Alyce,dopo discuteremo. Ma vuoi che Rio sia libero?”Mi chiese la dea ammiccando un sorriso,vidi Rio iniziare ad agitarsi e mimarmi con le labbra no.

“Oh no,sono venuta fin qui per portargli un po’ di latte. Sai ne va pazzo e avevo paura che non ne bevesse abbastanza.”Commentai acida  e gelida,non mi fidavo degli Dei.

“Allora uccidi”continuò lei mettendo Rio in secondo piano,mentre continuava a sillabare no.

“Cosa?”Chiesi impaurita che la mia testa mi stesse giocando brutti scherzi.

“ Se tu muori,qui,ora,lui sarà libero per sempre. Senza vincoli ma solamente libero. Invece se non ora non è libero è tutta colpa tua.”Commentò acida guardandomi con sdegno.

“Affare fatto.”Dissi io sicura di me,non girandomi verso di lui sapendo che avrei cambiato idea e mi sarei fatta legare assieme a lui.

“Micetta”mi chiamò con voce sensuale attirandomi a se,mi persi nei suoi occhi verdi fluo trovandoci dentro un vecchio rifugio dov’era scontato per me ripararmi,

“non lo fare,se morirai troppi ti piangeranno”sussurrò serio ma io lo amavo e volevo che fosse libero.

“Rio?”

“Che c’è?”

“Ti amo.” Sussurrai cancellando lo spazio tra di noi unendo le nostre labbra,un bacio a bocche schiuse che mi permise di assaggiarlo e di assaporarlo come un leone mangia la propria gazzella;presi il suo viso fra le mani sentendomi le gambe di gelatina.

“Ok,ora basta.”Commentò acida Atena imprigionandomi le mani per posizionarmi dinanzi a lei,aveva una lunga asta d’acciaio una di quelle che se ti prende ti fa davvero male,sapevo che voleva infilzarmi con quella ma feci finta di non saperlo e attesi di liberare Rio mentre mi sentivo sempre più strana e assonnata.

 “Bene,ora puoi moriree”urlò la dea quasi arrabbiata lanciando l’asta contro di me,girai lo sguardo verso Rio che urlava e inutilmente cercava di tagliare le catene,si era trasformato completamente e continuava ad urlare.

“Alyce ti prego no!”Urlò un’altra voce troppo familiare alle mia spalle,capelli castano scuro occhi freddi sorriso spietato,”Josh”sussurrai prima di chiudere definitivamente gli occhi;mi ero sempre chiesta in che modo volevo morire e penso che morire per la persona che ami sia la morte più bella.

 

chissà  dov'era casa mia,e quel bambino che giocava in un cortile

 

Mi svegliai con uno strimpellare di chitarra e parole sconnesse di chissà quale canzone,appena aprii gli occhi venni accecata da una luce bianca come le pareti della stanza;mi alzai da terra guardandomi in giro,sconvolgendomi per l’enorme scritta in blu “attesa” ,ma cosa dovevo aspettare?

“C’è l’hai fatta a svegliarti”commentò un ragazzo dietro di me,capelli rosso fuoco,occhi scuri crudeli,e sorriso tra la metà dello spietato e il dolce;Josh?

“Josh perché hai i capelli rossi e una chitarra in mano?”Chiesi mentre continuava a suonare tranquillamente,fece solamente un’alzata di spalle.

“Forse perché prima di vampirizzarmi avevo i capelli rossi,e la chitarra l’ho trovata accanto a me.” Mi disse come se mi stesse confidando il segreto dell’universo.

“Ti fai la tinta?”Chiesi sbalordita,

“si,non esistono vampiri con i capelli rossi no?!”Urlò facendo il finto indignato mentre continuava a canticchiare:

Poi una notte di settembre me ne andai il fuoco di un camino non è caldo come il sole del mattino.”

Non ricordavo le parole di quella canzone eppure scatenava in me strani ricordi,finché non presi a parlare del ricordo stesso.

“Eravamo su una nave vero?” Chiesi timorosa prendendo coraggio quando lo vidi annuire;

“tu avevi persino le lentiggini rosse,eri timido e gi occhi erano persino più chiari. Tutti cantavano vagabondo che sono solo io,un qualcosa del genere e nel frattempo la nave si allagava;ma io volevo giocare le paperelle e più l’acqua saliva più mi divertivo. Finché mi ritrovai sola e impaurita mentre piangevo perché non trovavo più nessuno,e avevo paura. Era tutta acqua non riuscivo più a respirare,le lacrime si confondevano con l’acqua e pensavo di morire poi però un bimbo con gli occhi dolci e un sorriso rassicurante mi prese la mano e mi portò da una signora con i capelli biondi.” Confessai mugolando a bassa voce,strana la morte era così simile al passato. Mi venne vicino e con un dolce sorriso rassicurante mi abbracciò indicandomi una donna che veniva verso di me con un adorabile collana che voleva darmi;aveva i capelli scuri del mio stesso colore portati ondulati ad accarezzarle i fianchi,e infine mostrava due enormi bellissimi occhi castani forse la sua pecca era l’altezza essendo si e no uno e cinquantacinque.

 

Angolome:MI SCUSO per non aver aggiornato prima!Ma non ne ho avuto davvero tempo e prometto che da ora in poi aggiornerò costantemente ogni sabato T_T

Scusatemi >_< Ho poco tempo,ma vorrei ringraziarvi a voi che leggete sempre e recensite,se non ci foste voi penso che non avrei più aggiornato!

A sabato allora!E fatemi sapere cosa ne pensate ;D

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Bivio. ***


Image and video hosting by TinyPic

Seguimi

Bivio.

 

Quella donna continuava ad avanzare verso di noi con una naturalezza disarmante,mentre io cercavo di capire insieme a Josh cosa ci facessimo in quel posto.

“Hai un desiderio da esprimere?”Mi chiese quella donna sedendosi a gambe incrociate spostandosi i capelli da una sola parte;

“io?”Chiesi per esser certa che parlasse con me.

“Si.”Affermò con tono dolce,”tu Josh che ci rifai qui?”Continuò prima che io potessi parlare.

“Sono ritornato nel limbo;ma per una giusta causa stavolta!”Si giustificò lui con un sorriso ammiccante,mentre io mi chiedevo quando fosse stato lì.

“Di nuovo per lei.”Affermò la donna ridendo,facendomi sentire ad un tratto in imbarazzo. Non sapevo dov’ero,non sapevo chi fosse quella donna e perché Josh la conoscesse ma stranamente mi sentivo a casa,stranamente sentivo un’ondata d’affetto esplodere in me per loro.

“Ti sei innamorata del tuo protettore gatto nero è un sacrilegio.  Ami un paria. Ami un bastardo,uno stronzo,un cinico,un assassino,un mostro. Sei sicura d’amarlo?”Chiese distogliendo lo sguardo da Josh per rivolgersi a me,alle sue parole sentii il sangue che come fuoco ribolliva in me per la rabbia.

“Un assassino lui?Come fai a dire che è un assassino dopo tutto quello che ha passato?!Suo padre era costretto a torturarlo sai?E poi se vuoi saperlo potrebbe anche essere un mostro come lo definisci tu,ma è il più bel mostro complessato che io abbia mai conosciuto.”Finì urlando l’ultima frase rendendomi solo dopo averla pronunciata di quando fosse dolce pure per me.

“Edward non è forse meglio?”Continuò lei mentre Josh rimaneva in un religioso silenzio come se sapesse il perché di tutte quelle domane alle quali non ero tenuta a rispondere.

“Se Edward fosse stato meglio ora non sarei qui.”

“Ma lui era stabile.”

“Ma lui non era Rio.” Ero acida e combattiva quando parlavo,non volevo che si parlasse male di Rio,non volevo che una donna parlasse di Rio. Sempre stata possessiva.

“Sei sicura di amarlo?”Mi chiese disarmandomi,non ero mai stata certa di amare qualcuno poiché non sapevo attribuire la parola amore;qual’era il confine tra voler bene e amare?Quando il mio cuore sussultava ad ogni sua parola, e quando i miei ormoni mi urlavano di buttarmi su di lui;oppure era solo una cotta passeggera?Ma se fosse stata una cotta passeggera di certo non sarei andata sull’olimpo. Avevo sempre detto di amarlo ma ora ammetterlo come se non fosse niente mi veniva dannatamente difficile.

“Allora lo ami?”Continuò facendomi arrossire;in quegli ultimi mesi non facevo altro che piangere ero perfino riuscita a diventare solo il riflesso di me senza lui. Ero arrivata ad un punto di non ritorno;ad un punto di non ritorno dai suoi occhi e dal suo stramaledettissimo ghigno. Mi manca anche quello. Mi mancava tutto di lui;le sue provocazioni,le sue labbra;il suo amore.

“Si.”Affermai risultando sicura seppur ero ancora immersa nei mie pensieri da Oscar.

“Hai un desiderio da esprimere?” Mi chiese un’altra guardandomi curiosa,ci pensai un po’.

“Voglio un enorme televisore per vedere cosa sta facendo Rio in questo momento!”Esclamai soddisfatta della mia intelligenza suprema;lei mi guardo sbalordita per poi ridere.

“E’ proprio quello che avrebbe detto Rayan.”La guardai per un secondo volendole chiedere chi fosse quel Rayan ma rimasi in silenzio ad osservare una gigantesca tv apparire dal nulla.

 

“Josh!”Urlò Cloe piangendo lacrime amare sul viso pallido del ragazzo che giaceva a terra,mentre lei in ginocchio di fianco a lui continuava a piangere come se quelle lacrime potessero portarlo in vita.

“Smettila di piangere è inutile.”Commentò freddo Simone quasi come al nostro primo incontro,lo vidi con il fiato spezzato avvicinarsi al corpo freddo di Josh e con un sorriso schernitore accarezzargli il viso;istintivamente mi girai verso il vampiro vedendolo rabbrividire.

“Stupidi idioti!”Urlò Rio guardando il mio corpo ancora stretto a quello del vampiro che era riuscito ad avere il mio stesso destino e Atena guardava tutto. Guardava la scena come se fosse al cinema incapace anche di muoversi per la tristezza che si celava nello sguardo e nel cuore di ognuno dei ragazzi lei non poteva far nulla che guardare Rio urlare invano i nostri nomi.

“’Sto stronzo.”Commentò con voce quasi dolce e incrinata scompigliando i capelli al vampiro che ancora giaceva accanto a me;per un attimo mi sentii trascurata. Ero morta anche io eppure nessuno piangeva.

“Mi ricordo che all’inizio era pure rosso,un’imbecille ecco cos’era e cos’è. Veniva a bussare ogni mattina alla mia stanza verso le sei con due cornetti alla crema sapendo perfettamente che io volevo quelli al cioccolato,ma se ne avevo la forza li mangiavo e lo ringraziavo con un pugno. Ora chi cazzo me li porterà quei cazzo di cornetti mh?!”Urlò arrabbiato continuando a guardare la figura del vampiro con un sorriso amaro;e per un attimo gli dedicò una lieve carezza ciò che non si erano dimostrati in dieci anni da vivi e da amici. Quell’unico gesto d’affetto che fece scendere una singola lacrima si all’uno che all’altro.

“E tu”sussurrò avvicinandosi al mio corpo lì steso per terra.

“Si?”Mi ritrovai a chiedere come se mi potesse sentire attirando lo sguardo della donna che curiosa fissava le reazioni dei miei amici.

“Ma cosa cazzo combini!? Sono io che devo proteggere te,e non tu me. STUPIDA!”Si ritrovò ad urlare pieno di rabbia e collera.

“Stupido Zeus.”Commentò ancora sorridendo;Simone lo guardò in malo modo sillabando qualcosa che non riuscii a vedere ma la donna si.

“Rio no ti prego. Alyce magari è ancora nel limbo!”Continuò il coniglio contrariato trasformandosi mentre Cloe ancora piangeva sul corpo dell’affascinante vampiro.

“Appunto. Avrei l’opportunità di parlare con quella buona donna di Elisabeth!”Esclamò il gatto con meno rabbia nella voce  mentre osservava ogni minimo centimetro del mio viso spento.

“No Rio. Non ti permetterò di farlo.” Urlò con orrore il coniglio attirando per un attimo l’attenzione di Cloe che continuava a piangere.

“A fare cosa?”Chiese con gli occhi gonfi guardando per la prima volta il mio corpo steso lì per terra ricominciando a piangere ancora più di prima avvicinandosi a me senza lasciare la mano del vampiro.

“Rio vuole fare una trasmutazione!” Urlò il coniglio guardandolo con rabbia faccendoni sussultare dall’altra parte dello schermo.

“Stupido.” Sussurrò la donna accanto a noi probabilmente Elisabeth;

“come ti chiami?” Le chiesi con tono accusatorio.

“Piacere sono Elisabeth.”Finì lei con un tono acido simile al mio quando avevo il ciclo.

“Rio fermati!”Urlò Simone facendomi girai lo sguardo verso il televisore,trovando Rio steso sul pavimento con grande sorpresa di Atena che sembrò risvegliarsi dal coma in cui era caduta.

“Cos’hai fatto?”Urlò la dea in un momento di confusione totale;Cloe continuava a piangere,Simone aveva dato una mazzata sul collo a Rio,e il gatto nero svenne. Ma quale trasmutazione?!

“Voleva scambiare i suoi anni di vita con quelli di Aly!” Si giustificò Simone allo sguardo colpevole della Dea che andò via per avvertire Zeus dei morti.

“Simone?” Lo chiamò Cloe guardando curiosa suo fratello dormire.

“Dimmi.”

“Ora cosa facciamo?”

“Li riportiamo in vita no?”

Ero ansiosa di sapere come mi avrebbero riportato in vita poiché volevo tornarci in vita ma Elisabeth tolse la televisione con un gesto distratto della mano.

“Perché?”Urlai sbigottita,arrabbiandomi non ricevendo nessuna risposta.

in“E’ normale.”Rispose il vampiro facendo spallucce facendomi girare verso di lui,trovandomelo a sorridere;un sorriso non suo. Un sorriso dolce quasi timido,rivelatore. Quasi volesse avvolgermi con lo sguardo scuro e con il suo sguardo imprigionarmi.

“Amore mio,è arrivata Alyce?” Urlò uno splendido uomo dalla chioma bionda e gli occhi color nocciola,aveva usato un tono estremamente dolce seppur abbastanza perentorio quasi volesse punire Elisabeth mentre gli donava dolci baci sul collo, che lei con tono scocciato allontanò.

“Sono io Alyce”balbettai insicura facendo ridere Josh che mi prese la mano;lo guardai con tono severo indicandogli di togliere quella mano ma continuò a stringerla sempre di più.

“Ciao Josh.” Gli riservò un freddo benvenuto il biondo prendendo me tra le sue braccia.

“Mi lasci!”Urlai cercando di svincolarmi dall’abbraccio possessivo di quell’uomo mentre mi tormentavo con la mente per un Rio svenuto.

“Aspetta!”Continuò ad urlare lui. Cercavo di diventare di fuoco o ghiaccio un qualsiasi cosa pur di liberarmi da quello!

“No togliti!”

“Sei proprio come tua madre.” Sbuffò allontanandosi con un sincero sorriso sul volto.

“Conosco Elisabeth?”Gli dissi con sguardo euforico cercando risposte che all’inizio erano la priorità di tutto,prima di innamorarmi del mio gattaccio.

“Certo,sono suo marito.”Sussurrò lasciandomi a bocca aperta,volevo girarmi per vedere l’espressione del vampiro ma non ci riuscii ormai rapita dagli occhi bruni di quel uomo,che se avevo capito bene era mio padre.

“Quindi aspetta,tu sei mio..” Non riuscivo a finire la frase in quanto il mio cervello fosse completa temente vuoto all’idea.

“Si sono tuo padre.”Continuò senza mai distogliere il suo sguardo dal mio.Ero sorpresa,confusa,troppo confusa,non sapevo cosa fare tanto meno che pesci prendere.

“I-io.” Balbettai qualcosa di incomprensibile prima di essere chiusa di nuovo nelle braccia forte di.. mio padre;stavolta però non mi divincolai anzi ancora scossa incominciai a stringermi a lui per assaggiare quel calore paterno,che ebbi solo nei primi cinque anni della mia vita.

“Piccola mia.”Bofonchiò lui stringendomi facendo cadere su di me una sua lacrima,finalmente alzai gli occhi trovando lucidi i suoi;ero certa che fossero lacrime di felicità.

“Ma se sei mio padre perché te ne sei andato?” Chiesi una volta stabilizzatomi,

“era il periodo della caccia alla mutaforme tesoro”rispose Elisabeth venendo verso di noi,lasciando per un attimo Josh in disparte.

“Ragazzi.” Ci interruppe il vampiro con un sorriso dolce sul volto,”siete fantastici.” Disse abbracciandomi talmente forte e con talmente amore da non sembrare neanche il solito vampiro stronzo che aveva cercato di uccidermi più volte,ma che teneva quasi quanto me al suo fratello acquisito.

“Salutami Rio ok?” Disse allontanandosi;sentii improvvisamente un vuoto dentro di me e incoscientemente lo rincorsi fino a prendergli una mano,alla quale mi aggrappai. Ero sotto gli occhi di mio padre ed Elisabeth ma non potevo farlo andare via.

“Aspetta,ti prego!” Urlai in preda alla disperazione trattenendolo,

“Aly è la seconda volta che sono morto. Lucifero mi reclama.”

“No!” Urlai notando sul pavimento il pendente che prima Elisabeth aveva in mano;lo presi e lo misi al collo chiedendomi quale potere fosse o invece se era semplicemente un semplice pendente.

“Alyce ma cosa fai?” Urlò colui che diceva di essere mio padre cercando di fermarmi.

“Lui mi ha salvato la vita un paio di volte” sussurrai incominciando a roteare su me stessa sentendo la forza del pendente aumentare la mia,fino a quando non mi sentii invincibile.

“Alyce”sussurrò a bocca aperta,vedendomi circondata da un aura bianca. Mi ci volle un solo gesto della mano e la strada aperta dinanzi a Josh si chiuse immediatamente.

“Alyce!Hai appena chiuso la porta in faccia a Lucifero.”Urlò Elisabeth facendo ridere il biondino dagli occhi enigmatici.

“E’ un problema?”

“Ora non potrò veramente morire mai più.” Confermò con un immensa tristezza nel tono il vampiro facendomi spalancare la bocca,

“e non meglio?”

“NO!Quando tu morirai,se usciremo da qui,sarò io a sotterrarti.” Sbuffò lui rimpiangendo la morte,lo guardai dispiaciuto ma subito mi riservò un sorriso amaro facendomi capire che era ritornato quello di sempre. Ancora più incostante di Rio. Pensai sbuffando.

“Riprendiamo la riunione di famiglia?” Chiese il biondo ad Elisabeth che ridendo ci fece mettere tutti a cerchio.

“C’è un’altra cosa che devi sapere” disse il biondo stringendomi,mentre io ero ancora in pena per il mio ragazzo.

“Sono tua madre.” Sussurrò Elisabeth continuando a guardare il pendente che ancora avevo al collo. Ma gli sbottai a ridere in faccia;era una specie di teatrino?

“Si è Josh è mio fratello.” Continuai fra mille risate.

“Quello che hai al collo è il mio pendente che ora passa a te. Avrei dovuto aspettare che tu trovasti il vero amore,ma Rio sembra quello che ti porterà al matrimonio perciò perché rinnegarti ciò che ti spetta di diritto. E amore mio scusa se non ho mai potuto vederti ma come vedi sono la padrone del limbo. Chi ancora deve scegliere fra vita e morte. Capisci?” Mi chiese con sguardo serio. Non sapevo se crederle oppure no.

“Sentite chiunque voi siate io voglio solo ritornare dal mio Rio,liberarlo e se non è possibile vorrei solo morire e vederlo felice.”Dissi con un tono esausto e stanco. Josh mi guardo strabiliato cercando di dirmi qualcosa con lo sguardo ma non volevo più recepire niente,volevo solo che il mio gattaccio fosse felice anche con un’altra donna,anche con un cammello l’importante è che lui sia felice.

“Non vuoi rimare con lui sulla terra e vivere per sempre felici e contenti?” Mi chiese Rayan scostandosi una ciocca bionda e fissandomi con il suo sguardo bruno,incatenandomi.

“No,se vuol dire incatenarlo ad un destino che non vuole.”Ammisi con lo sguardo puntato nel suo,nessuno poteva toccare l’argomento Rio.

“Sei proprio come tua madre eh” sbuffò il biondo con un sorriso dolce.

“Ancora con questa storia?”

“Perché non credi che io sia tua padre?”

“Sei biondo!”

“Ma il colore degli occhi è quello.” Rimasi in silenzio abbassando gli occhi,quando Elisabeth mi abbracciò per poi andarsene seguita da Rayan.

“Decidi tu se rimanere qui con me e papà o andare da Rio.”

 

Josh continuava a guardarmi con sguardo preoccupato,mi abbracciava,mi offriva la mano,mi prendeva in giro,mi faceva il solletico,mi faceva ridere.

“Chi hai scelto?”Mi chiese,mentre gli accarezzavo i capelli rosso fuoco e gli solleticavo il naso.

“Puffa,non farmi alzare che ti picchio.”Mi sfidò con sguardo sicuro, ridendo e rabbrividendo tutte le volte che lo sfioravo.

“Come mi hai chiamato?”Urlai fingendomi arrabbiata;

“puffetta,sei una puffettina isterica indomabile.”Chiarì lui,con tono severo. Tolsi la capoccia dalle mie gambe e mi girai di spalle,fingendomi arrabbiata.

“Non sono bassa!”Urlai con un sorriso stampato in viso,che lui non poteva vedere.

“Non ho detto che sei bassa!Solo che sei una puffettina.”

“Ed è la stessa cosa!”Urlai arrabbiata girandomi verso di lui,ma con fare veloce si buttò su di me bloccandomi i polsi.

“Torna sulla terra e resta con Rio.” Mi sussurrò all’orecchio con voce sensuale facendomi rabbrividire. Gli lanciai uno sguardo truce. In un attimo mi accorsi del bene che gli volevo,non era come un fratello né un semplice amico. Era solo Josh. Non c’erano etichette per lui,non c’erano etichette per noi.

“Ma,così avrei l’opportunità per conoscere i miei genitori.”

“E abbandoneresti Rio?”

“Non lo so,Josh,non lo so.”

“Alyce loro li rivedrai a tempo debito,quando morirai. Ma non rivedrai mai più gli occhi verdi del tuo gatto domestico,non gli scompiglierai mai più i capelli. E non potrete mai fare la doccia insieme,Alyce!”Sbottò lui guardandomi serio.

“Si ma i miei genitori Josh.”

“Fai quel che vuoi,io ti aspetto dall’altra parte.” Finì,prendendo una strada che non avevo visto dal nome –vita-. Volevo fermarlo,o chiudere la porta col pendente,ma non potevo. Era la sua scelta e dovevo rispettarla. Io invece che strada avrei preso? Quella di conoscere finalmente l’amore paterno e materno o il batti cuore? Infondo io e Rio avevamo fatto un bellissimo percorso. Io grazie a lui avevo conosciuto il batticuore le gambe molle,e il desiderio ardente di saltare addosso a qualcuno;grazie a lui avevo conosciuto l’amore. Ed ora mi veniva chiesto chi scegliere tra amore e famiglia. Di solito una persona normale prima restava con i genitori e poi andava dal proprio ragazzo.Ma io non ero una persona normale,e nella mia vita non c’era più niente di normale ormai. Avevo provato ad amare ed ero rimasta scottata;volevo una qualsiasi forma d’amore ma per me non c’era nessuno. Non un amico,non una mamma pronta a sostenermi,nessuno. Finché un nano verde non mi diete un volantino che mi portò in un mondo completamente nuovo. E conobbi William così dolce e buono all’inizio, per poi trasformarsi nel burattino di Joker. Conobbi Simone che rubava battiti al mio cuore con i suoi occhi lilla,e incatenava le mie lacrime nei suoi abbracci pieni d’amore. C’era anche Valerio Shine il fratello di Edward. Quanto piansi quando lo scoprii. Quanti rimorsi ebbi quando lo scoprii. Eppure lo perdonai poiché anche all’ora ero innamorata di lui,ero sempre stata innamorata della sua chioma ribelle,e delle sue orecchie da gatto.Come il suo carattere incostante e imprevedibile,come se tutto il mondo girasse verso di lui. Infine conobbi Josh e Cloe;Josh una sottospecie di pazzo drogato vampiro super antipatico,che nel momento del bisogno si era trasformato nell’amico più buono e nel fratello più protettivo che avevo mai avuto. Mentre Cloe sempre sola,cresciuta in una vita parallela. Innamorata di Josh. Che non l’amava poiché amava il coniglio seppur non voleva ammetterlo era sicuramente così. Ed ora mi ritrovai tra un bivio,vita o morte,Rio o papà,amici o genitori. Sospirai trovandomi due strade davanti. Ero sicura della mia decisione. Avrebbero capito tutti.

Ogni passo mi sembrava pesante.

Ad ogni passo il senso di colpa aumentava.

Ad ogni passo il battito del cuore aumentava.

Ad ogni passo le gambe tremavano sempre di più.

Passo dopo passo,ero arrivata alla fine. Chiusi gli occhi per la luce che mi avvolse. Ero spaventata nel vedere cosa avrei trovato.

 

 

 

 

Angolo me: Puntuale come un orologio svizzero! Ed eccomi di sabato che posto *3* In realtà ho finito solo ora il capitolo,sarei voluta andare molto avanti ma avrei postato domani e voglio essere puntuale. Elisabeth e Rayan,i genitori di Alyce? Eppure lei perché non riesce a fidarsi? E cos’è questa trasmutazione di cui parlava Rio? Ma soprattutto chi e cosa sceglierà Alyce? E questo comportamento di Josh. Lui che le ha salvato la vita ben due volte,è ha tentato di toglierle la vita altrettante. Eppure è dolce,disponibile,e tremendamente sexy. E se Alyce si innamorasse di lui?Simone però che fine farebbe? Come le lacrime che ha versato Cloe così come la carezza del coniglio. Spero mi direte cosa ne pensate,alla prossima e GRAZIE veramente di tutto.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Lieto fine. ***


Image and video hosting by TinyPic

Seguimi.

Lieto fine.

 

 

Il pavimento bianco e lucido quasi fosse nuovo che passo dopo passo diventava sempre più brillante e trasparente,lo vedevo scomparire sotto i miei piedi ma facevo finta di non accorgermene troppa presa dai miei pensieri d’importanza massima,non volevo sbagliare o non sarei potuta tornare indietro eppure una volta morti ci saremmo rivisti tutti. Gli ultimi passi,quelli più pesanti che quasi i piedi mi sembravano di piombo. Un ultimo passo e finalmente sarei arrivata,sarei arrivata da loro che con sguardo vigile mi guardavano preoccupati di quale fosse la mia scelta ma io sorrisi a mo’ di rassicurazione. E davanti a me,in tutta la loro bellezza i miei genitori,non avevo le prove vero ma sapevo che loro erano la mia mamma e il mio papà forse perché non avevo mai avuto due veri genitori ed era solo un bisogno psicologico ma dinanzi a me c’erano proprio loro,li guardai e gli corsi incontro stringendomi finalmente a loro. Un abbraccio mancato uno di quelli che quando da piccola torni da scuola e sei distrutta ti toglie tutta la stanchezza,uno di quegli abbracci che ti da la tua mamma quando fai finta di avere la febbre per non andare a scuola e lei con un sorriso titubante fa finta di crederti,e in quel momento ti senti la padrona del mondo. Uno di quei abbracci che ho sempre sognato e mai avuto.

“Mamma papà quanto mi siete mancati!” Urlai continuando ad abbracciarli. Ma mio padre,Rayan,non riusciva a stringermi sapendo già che sarei tornata indietro sapendo che non sarei rimasta con lui per sempre ma trattenendo le lacrime riuscì a stringermi un po’ allontanandomi da mia madre.

“Quando morirò ci rivedremo,lo prometto!” Singhiozzai fra le lacrime lasciando un enorme bacio sulla guancia al mio papà ritrovato e perso nella stessa ora,non volevo lasciarlo andare così ma la vita ti imponeva scelte forse facili ma da conseguenze troppo difficile troppo difficili da sopportare,muori o vivi,papà o amore?Io la mia scelta l’avevo fatta,e mi ritrovai a correre in una strada più consumata e sporca quella dell’amore che anche coperta da un cumolo di polvere continuava ad emanare una luce costante e bellissima.

“Alyce cazzo svegliati non sto scherzando!” Urlò il gattaccio stringendomi fra le sue mani,aprii un solo occhio mentre lui non mi guardava e scorsi Josh che con la testa fra le mani tratteneva il fiato per non piangere,sorrisi,non potevo far a meno ad una scenetta del genere.

“Che bella dormita!” Urlai con un sorrisone prima di essere avvolta dalle calde braccia del mio gattaccio che dopo poco mi lasciò un bacio sulle labbra che io approfondii,bacio calmo,bacio appassionato,bacio perfetto,bacio agoniato,bacio pieno d’amore,bacio senza senso un semplice bacio che seppi ci unì per sempre.

“Stupida non lo fare mai più!”Urlò il gattaccio stringendomi sempre di più a se e in un attimo tutta la freddezza che lessi poco prima nei suoi occhi sparì come un tuono fa sparire il silenzio di una casa dormiente a mezza notte.

“No,non mi morirò mai più giuro!” Urlai ridendo fra le braccia di Cloe e Simone,ora c’eravamo tutti. Io,Josh,Rio,Simone e Cloe. Non poteva andare meglio di così,ed avevo anche il pendente che subito Rio notò con un ghigno quasi felice e mi strinse ancora più forte abbandonando l’aria sempre triste e l’atteggiamento da stronzo che aveva,certo la stronzaggine gli era rimasta ma lui era perfetto così;bruto e stronzo con gli altri bruto,stronzo,e dolce con me.

“Ma che carini,chi vuole morire per primo?!”Commentò acido Zeus ridendo come un pazzo,ci girammo tutti verso di lui interrompendo un momento unico che forse non sarebbe più arrivato. Capelli bianchi folti e lunghi,fisico statuario e occhi anch’essi bianchi quasi trasparenti lui era il Dio di tutti i dei era il padrone del mondo,era Zeus.

“Portateli via.” Parlò freddo,distaccato quasi come se stesse al cinema e noi tutti fossimo solo uno stupido film da vedere coi popcorn,quanto spero che si spezzi con quei popcorn.

“Eccovi.” Fredda e risoluta come sempre la dea dell’intelligenza,Atena che ci fece accomodare al centro di una stanza circondati da Dei,sapevo che per Rio non era la prima volta.

“Che palle ancora questo,cazzo vuole uccidiamo e basta no?!”Urlò palesemente scocciato di stare lì Ares il Dio della guerra,non era per niente bello aveva il viso tutto sfregiato ed era pieno di cicatrice sulla testa.

“E’ un’idea” commentò calorosa Afrodite guardando la sorella Era che si smaltava tranquillamente le unghie,sentivo il mio gattaccio sbuffare ma io tremavo. Mi strinse la mano guardandomi con una sottospecie di sorriso-ghigno rassicurante. Non riuscii a ricambiare ma mi strinsi a lui mentre Simone teneva forte la mano del pazzo vampiro che con sorriso timido cercava di evitare lo sguardo di Cloe,quando tutto sarebbe ritornato alla normalità sarebbero successi enormi casini,me lo sentivo.

“Facciamoli morire di fame e non se ne parla più”finì Ade con un sorriso sadico sul viso,sentii Rio stringermi di più facendomi arrossire, ero tremendamente  fortunata ad avere un gatto imprevedibile e impossibile come lui circondata da amici stupendi e deficienti sempre pronti a ridere.

“Facciamo una gara.” Propose ridendo il Dio della guerra guardando dritto negli occhi Rio che sostenne lo sguardo perfettamente senza neanche chiudere per un attimo gli occhi, guardai per un secondo Josh che girò lo sguardo facendomi capire benissimo che da li a poco ci sarebbe stata una lotta. Cazzo però neanche un cazzutissimo secondo libero per restare col mio gattaccio.

“Moto o cazzotti?” Anche lui freddo ma con un tono un po’ provocatorio,ghigno sul volto occhi sprezzanti e orecchie rizzate,era tornato il vecchio fotuttissimo gattaccio selvatico che adorava far a botte.

“Aspettate però la mia Cate è sulla terra ed io non corro senza la mia moto”s’intromise il vampiro ammiccando un sorriso spostandosi i capelli rossi che non divennero più bruni una volta tornati dall’aldilà.

“Uguale per la mia Rose.”Acido e pungente il mio stronzo personale,volevo dirgli di non rispondere così male ad un Dio ma rimasi in silenzio rassicurando Simone e Cloe con lo sguardo che preoccupato per il loro vampiro si stringevano l’uno all’altra e loro due erano la prova di come l’amicizia batte i stupidi limiti che impone l’amore.

“Pensavo un’incontro di Box. Io contro il vampiro,il gatto contro papà.”Finì Ares non rendendo giustizia a me e gli altri due che dovevamo rimanere a guardare.

“Voglio combattere anche io!”Urlai interrompendo il silenzio facendo girare tutti verso di me ora avevo il pendente e avevo una dannata voglia di provarlo.

“Allora combatterai con me,insulsa sporca mutaforme.” Neutra e un sorriso pari a quella di Angelina Jolie ma fin troppo vanitosa per i miei gusti,d’altronde la dea della bellezza non poteva non esser strasicura di se stessa.

 Un attimo dopo mi ritrovai in tribuna a guardare Josh contro Ares,dopo sarebbe toccato a Rio ed infine a me mentre Simone e Cloe erano stati imprigionati da Zeus senza un perché forse per fare solo un po’ di scena.

“Ma perché io devo essere incatenato?”Si lamentò il coniglio guardando il vampiro combattere.

Schiva qualche pugno,saltella sul posto. Guarda Simone si distrae un pugno dritto in faccia impreca,si riprende. Guarda l’avversario ghigna si butta contro di lui gli sferra un pugno nello stomaco non coperto,Ares si copre il petto. Errore. Josh ride e gli sferra un pugno sotto il mento facendolo volare all’indietro ora ride non ha neanche usato i propri poteri.Ghigna sapeva di essere più forte di quel montato e come se nulla fosse ritorna in tribuna dando il cambio al gatto guardando con Aria di sfida tutti gli altri dei prima d’andare dal coniglio per liberarlo.

Rio scese in campo dandomi un lieve bacio sul dorso della mano sotto gli occhi di Zeus che s’infuriò ancora di più,non parlavano il silenzio regnava tra loro.

Zeus si scaraventò subito contro il mio gatto colpendolo duramente,ma Rio non si spostò di un centimetro guardando dritto negli occhi il suo nemico. Non si trasformò si limitava a ghignare e a schivare i colpi dell’altro assieme ai fulmini. Non sembrava preoccupato di sfidare Dio ma se riusciva a batterlo ci saremmo scampati la morte e magari anche riusciti a tornare a casa.

“Cazzo.”Imprecò il gatto correndo verso il Dio che subito con la sua folgore gli lanciò fulmini su fulmini che riuscì a superare grazie all’abilità di gatto,ad un passo del Dio dove poteva benissimo tagliargli la testa con i suoi lunghi e affilati artigli d’acciaio si limitò a dargli un pugno dritto dritto sulla guancia destra che subito si colorò di rosso. Zeus tornò indietro e fermò il combattimento dicendo d’aver perso apposta anche se non aveva ancora perso.

“Ora tocca a te,vinci e saremo liberi!”M’incitò Cloe liberata da Simone,guardai verso il mio gatto che con il suo ghignò mi liberò da ogni preoccupazione.

Davanti la dea della bellezza sola senza qualcuno che mi aiuti,per la prima volta il mio vero combattimento da sola. Non parlammo lei si limitava a legarsi i capelli quando riuscii ad avvicinarmi,sgranò gli occhi non smettendo di dedicarsi ai capelli infuriata per quella mancanza di rispetto gli presi una ciocca con le dita infuocate grazie al pendente riuscivo anche a decidere quali parti del corpo infuocare,ridevo vedendo i suoi capelli andare a fuoco e lei piangere cercando inutilmente di spegnere le fiamme sui suoi bellissimi capelli biondi.

“Ti aiuto io”commentai scaraventandogli contro un’enorme palla d’acqua la sentii urlare e preoccupata mi avvicinai a lei ma mi riuscì a far cadere riempiendomi di calcio nello stomaco,sussultavo ad ogni calcio sorprendendomi dopo il terzo di non sentire quasi più dolore.

“Fanculo”bofonchiai ripromettendomi di non dire più parolacce mi alzai anche se un po’ malconcia e ridendo gli segnai un pugno nell’occhio dove non se l’aspettava,non avevo usato poteri ma solo rabbia solo che lei non si fece male anzi rise mentre io mi ero completamente ripresa forse era merito del pendente.

“Comunque di a Rio che come ho fatto l’amore con lui non l’ho mai fatto con nessuno” a quell’affermazione mi vennero gli occhi lucidi mi girai subito verso di lui che mi guardava con attenzione senza però poter udire ciò che aveva appena detto la dea.

“Che fai piangi?Davvero credevi che stavate insieme?”Continuò ridendo ma subito sentii una flotta di rabbia invadermi,probabilmente diventai di fuoco o forse no. Mi avvicinai a lei con un sorriso sadico sul volto le avrei fatto molto male.

“Io e Rio STIAMO insieme!” Lo urlai facendomi sentire da tutti i presenti compreso Rio,l’accordo era di non uccidere a morte l’avversario ma era tutto da vedere. Mi scaraventai contro di lei prendendola a pugni senza sosta sentendola gemere ad ogni pugno.

“Cazzo!”Urlò il gattaccio prendendomi in spalla mentre ancora mi dimenavo portandomi di nuovo davanti tutti i Dei in attesa di un giudizio.

“Siete tutti liberi,tranne Alyce  che non ha rispettato il patto.” Finì Zeus con un sorriso smagliante sul volto,iniziai a ridere scatenando un’enorme guerra. Cloe,Simone e Josh scomparirono mentre io venni risucchiata da uno strano tubo trovandomi vicino Rio.

“Micetta svegliati!”Urlò il mio gattaccio dandomi lievi baci sul collo il miglior risveglio della mia vita. Ci ritrovammo su un letto mal fatto in una stanza buia circondati da rumori di bombe e spari subito mi accoccolai fra le sue braccia impaurita.

“Cosa succede?”Chiesi sconvolta vedendolo sorridere.

“La nostra punizione è quella di assistere alle guerre fra Dei,tranquilla domani scappiamo da qui”mi sussurrò accarezzandomi i capelli,ero confusa e non capii come ero arrivata fin li ma in quel momento il mio cervello recepiva solo il calore delle sue labbra sulla mia guancia.

Mi girai verso di lui incatenata ai suoi enigmatici occhi verdi e in silenzio sotto il suono delle bombe a chissà quale distanza per il suono sfumato che arrivava a noi iniziai a lasciargli dolci baci a stampo sulle labbra portando con me una scia di baci.

“Micetta sei una piccola pantera eh?”Ironizzò lui prendendomi fra le braccia continuando ad accarezzarmi,era stupido ma avevo paura una folle paura di sbagliare.

“Rio..” Sussurrai piano quasi per paura che sentisse attirando la sua attenzione,non so come finii sotto di lui e il suo sguardo lucido e pieno di desiderio non faceva altro che aumentare il mio amore per lui.

“Ho paura..” Continuavo a sussurrare lo vidi ghignare subito mi pentii di ciò che avevo detto.

“Fidati di me,micetta.” Dolce e sensuale mi sussurrò nell’orecchio togliendomi la maglia e sfilandosi i jeans,annuii senza che mi potesse vedere e gli stampai altri dolci baci..

 

Me: Altro che orologio svizzero io sono meglio! Cosa ne dite dell’immagine che ho messo lì sopra vi piace?E cosa ne pensate dell’andare della storia?Lo so il finale è qui a breve ma allungo sempre di più senza un senso. Finalmente però ‘sti due sono riusciti ad amarsi e alla fine la piccola Alyce ha scelto il belloccio di Rio,d’altronde come biasimarla?Grazie a voi che recensite e mi fate venire ancor più voglia di scrivere!

Al prossimo capitolo e ancora grazie Lisa.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Futuro. ***


Image and video hosting by TinyPic

Seguimi.

Futuro.

 

Dormiva.

Teneva la testa appoggiata sul mie petto e le sue gambe incrociavano le mie,non riuscivo neanche a respirare avendola così vicino figuriamoci a dormire seppur ero tremendamente stanco,avevamo passato un intero giorno nel letto e finalmente era crollata. Forse era già la terza volta che si addormentava. Forse era passato più di un giorno. In quella stanza non c’erano finestre, non potevamo neanche sapere se fuori pioveva o c’era il sole ma solamente che c’era la guerra. Si sentivano urla di persone morire e bombe scoppiare secondo dopo secondo ma a noi non ci scalfivano e ciò che poteva essere ad un metro di distanza da noi sembravano lontani ad anni luce.

“Mmmm.” Ogni tanto mugolava e cambiava posizione facendomi ridere mentre le accarezzavo i capelli e con la punta dell’indice accarezzavo i bordi del suo corpo. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da lei, ma cosa avremmo fatto una volta che saremmo riusciti a scappare da quella stanza senza una porta?

“Già sveglio?”Un sussurro dolce quasi pieno d’amore il che forse era amore. Non lo sapevo ma quel che sapevo era che era sicuro che per la prima volta in vita mia avessi fatto l’amore e con una nanetta isterica.

“No, ho gli occhi aperti perché dormo così.”Non riuscivo proprio a risultare dolce ma lei infondo lo sapeva e non poteva aspettarsi che sarei diventato un dolcetto tutto ad’un tratto. Mi diede un piccolo schiaffo sul petto quasi confondibile con una carezza. Volevo sfoggiare il mio solito ghigno ma la mia faccia era troppo rilassata per non sorridere.

“Perché fai le smorfie?”Pungente, ma dal tono troppo addolcito capivo che scherzava.

“E’ un sorriso.” Adoravo correggerla, si alzò di poco per guardarmi negli occhi facendomi deglutire, aveva il seno scoperto e probabilmente neanche sapeva che il lenzuolo si era spostato. Ed era questo che amavo di lei la sua dannata innocenza.

“Tu che sorridi?!”Mi canzonò ridendo facendo sbocciare sul mio viso un sorriso derisorio che lei baciò con tremenda dolcezza,rimasi un secondo a guardarla prima di approfondire il bacio.

“Rio”preoccupata, stranita bloccò la mia mano che piano scendeva. La guardai confusa cercando di capire ma anche se il suo sguardo ormai era un libro aperto; per me c’era quel luccichio che non ero mai riuscito a decifrarlo.

“Non voglio rimanere qui per sempre. Ho paura.” Sembrava quasi un lamento ma sapevo che era spaventata la strinsi forte a me dandole un bacio sulla nuca, la sentivo sciogliersi tra le mie braccia e i miei baci come neve al sole.

“Tranquilla ora andiamo”volevo continuare a parlare ma una suoneria piuttosto buffa m’interruppe,la guardai con non-chalance rispondere al telefono,ma perché non me l’aveva detto prima che aveva il telefono!?Stupida bellissima testa bacata. Appena lesse il nome sul display le spuntò un sorriso sul volto, in quell’istante odiai chiunque ci fosse dall’altra parte del telefono a parlare con la mia donna.

“Vieni che ho seriamente paura di rimare qui per sempre.”Sorridente,simpatica. Ma chi cazzo era?! Iniziai a chiedergli mimando chi fosse sembrando un pazzo ma lei continuava a non rispondere facendomi segno di aspettare. Ormai stufo iniziai a lasciargli delicati baci sul collo facendola ridere, cercava di allontanarmi con la mano ma non mollavo la presa. Chiunque sarebbe stato geloso in un' occasione come questa perciò ero giustificato e il mio non era per niente un comportamento infantile.

“Ci vediamo tra poc-poco.”Sussultò appena iniziai a lasciargli piccoli baci sulle spalle,il suo punto debole. Per un attimo riuscii a cogliere il suo sguardo arrabbiato,sapevo che appena avrebbe staccato io sarei morto.

“Idiota ma che fai!” Urlò incredula guardandomi mezza arrabbiata,sapevo che faceva finta ma volevo restare al gioco.

“Chi era quello con cui ridevi eh?”Volevo sembrare freddo e distaccato ma tutte le volte che si parlava della mia puffa mezza isterica perdevo il controllo.

“Sei geloso?!”Rideva,rideva,ma non mi prendeva in giro sembrava solo divertita.

“No.”

“Si.”

“No.”

“Si.”

“No.”Risultai freddo e sicuro togliendole il sorriso divertito dal viso,cazzo. Non era colpa mia se ero sempre stronzo e mai dolce.

“Neanche un po’?”Si era accoccolata accanto a me guardandomi con una strana espressione sul volto che non mi convinceva per niente. Domanda che mi aveva preso in contropiede, sapevo che dovevo rispondere un qualcosa di quasi dolce. Ma cosa?Sbuffai.

“Si e sai perché sono geloso?” Mi ero incartato da solo,che genio!

“Perché?”

“Perché”la guardai qualche secondo per cercare una risposta magari mi veniva l’illuminazione del poeta.

“Perché sei il mio gattaccio” la frase l’aveva completata lei. Ghignai e la presi in braccio per darle un lieve bacio a fior di pelle.

“Si tu per sei la mia micetta.”La presi in contropiede, la vidi arrossire e nascondersi il viso fra le mani che dolcemente gli spostai. “Leva ‘ste mani che ti faccio male.” Sussurrai cercando di incontrare il suo sguardo ma teneva gli occhi chiusi.

“Aly ma chi era al telefono?”

Sbuffò. “Era Josh stupido. E tra poco ci viene a prendere ha trovato un modo per rientrare nell’olimpo. “Dobbiamo farci una doccia, c’è la doccia?”Si alzò in piedi cercando una porta,fortunatamente ora non era più buio pesto nella stanza ma s’iniziava a vedere qualcosa come le dieci porte che ci circondavano,e lei che pensava alla doccia. Chissà dove portavano quelle porte.

“No aspetta. Apro io”urlai bloccandola prima che potesse aprire una porta a cazzo,ma lei non mi diete retta e aprendola trovò davvero una doccia. Una di quelle docce perfette e giganti con pure l’idromassaggio.

“ Come hai fatto?”Ero stupefatto mentre lei era super soddisfatta di sei.

“Vatti a fare la doccia, io trovo i vestiti”urlò indicandomi la doccia,e se fosse stata una trappola di Zeus?Alyce era troppo ingenua e poi io non avrei fatto la doccia senza la mia tuta da sub.

“Alyce aspetta.”Fermai il suo –non c’è tempo da perdere- e anche se con estrema vergogna  ammisi che avevo paura di restare da solo,sotto l’acqua. L’acqua. L’acqua proprio no.

“Mi faccio la doccia solo se vieni con me.”

“Rio,Josh verrà fra poco. Giura che ci laviamo e basta.” Annui con poca convinzione prima di prenderla come se fosse un sacco di patate e la portai nella doccia. La sentivo ridere e scalciare a vuoto come se per così poco l’avessi lasciata.

“Chiudi gli occhi” dolce e sensuale,mi guardava con aria di sfida. Avevo sopportato dieci anni di torture e massacri,e non avevo mai avuto paura. Ora però davanti ad una nanetta mezza pazza tutta nuda con me sotto la doccia,ora avevo paura.

“Non sbirciare che ti picchio!” Mi fidai di lei e chiusi gli occhi preparandomi al peggio. Subito dopo sentii l’acqua calda cadermi addosso e le sue labbra unirsi alle mie. Volevo spostarmi ma sentendomela così vicino riuscii ad aprire gli occhi e abbracciarla.

“Aspè che ti insapono” presi il bagnoschiuma ai nostri piedi,e sempre convinto che fosse una trappola di Zeus incominciai ad imbagnaschiumarla tutta facendola ridere.

“Facciamo solo la doccia.” Voleva apparire seria ma era un’impresa troppo ardua.

“Ok capo.” Finii baciandola,ero sicuro che non ci avrebbe messo poi così poco Josh a trovare un altro portale capace di portarci fuori da quella sottospecie di casa.

 

“Ragazzi ci siete?”La voce di Josh mi riportò alla realtà,Alyce mi guardò male come a dire “io te lo avevo detto” ma fortunatamente eravamo già mezzi asciutti. Ci vestimmo e un po’ imbarazzati uscimmo.

“Dopo mi raccontate tutto,ora però scappiamo che ho Zeus alle costole. Sapete che non doveva mandarvi qui?Siete finiti negli appartamenti per umani. Buffo no?”Altro che trappola di Zeus mi trattenni dal ridere per andare via con Josh.  Ero di nuovo seduto in un auto affiancato da Aly,Simone,Cloe e Josh; e stavamo scappando ancora. Come se nulla fosse cambiato da qualche mese fa,come se un anno non fosse mai trascorso e noi eravamo stati catapultati indietro nel tempo. Cambiava il nemico ma non il modo di affrontarlo.

“Frena!”Urlò Alyce prendendo il comando,Josh la lasciò fare senza opporsi guardandola stupefatto mentre Simone bofonchiava qualcosa di incomprensibile.

“Possiamo morire con queste manovre!”Urlò il coniglio esasperato,

“Fatti ‘na canna Simò” rispose a tono il vampiro,

“non litigate su su!” Cercava di rimettere la pace Cloe,

“Dammi il volante” sicura di se Alyce prese il volante per fare un’inversione ad U che quasi ci fece schiantare contro un albero.

“Aly ferma dove vuoi andare?”Cercai d’urlare ma in quella confusione totale non si sentiva neanche la mia voce.

“FERMATEVI.” Sicuro e anche stufo Zeus ci fermò facendoci scendere uno ad uno,voleva forse prenderne ancora?

“Cosa cazzo vuoi ora siamo liberi.”Lo attaccai da subito non dandogli tempo di reagire.

“Volevo solo complimentarvi con voi. Non entrerete mai più nell’olimpo e,quasi dimenticavo,le Parche vi hanno lanciato una maledizione. Con questo chiudo. Spero che non ci rincontreremo MAI più.”

“Quindi ora siamo liberi?”Alyce era incredula ed ancora non ci credeva.

“Al costo che non verrete mai più sull’olimpo,io ho ben altre cose da fare che dar retta a quattro pezzenti come voi.”Volevo rispondere a tono ma la mano di Aly che stringeva forte la mia forse per impedirmi di dare un pungo a quel Dio fin troppo gonfiato mi ricordò per un attimo l’inferno vissuto senza di lei. Ma stavolta sarebbe stato diverso. Non avrei fatto errori,anche perché ero libero. Zeus se ne andò poco dopo lasciandoci tutti abbastanza confusi.

“Ed adesso che si fa?”

 

Arieccome: A’ baldi giovani che ne dite di questo nuovo capitolozzo?Lo so è insignificante ma è transitorio per far capire che si sta passando da una situazione all’altra (?)

Vabbè nel prossimo capitolo si concluderà la storia,ma non sarà del tutto finita.Ma ci saranno una specie di missing moments che descriveranno i momenti dopo la fine della storia. Ecco alcuni titoli:

-Convivere.

-Matrimonio.

-Il parto.

-I bimbi.

-Vicini insopportabili.

 

Vabbè non vi dico troppo e vorrei ringraziarvi tutti per le recensioni,ma in particolar modo Tatti per la sua simpatia e anche per la sua splendida storia che ho avuto l’opportunità di leggere (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=951880) Con questo è tutto,sciao a tutti!

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Et voilà. ***


Image and video hosting by TinyPic

 

Et voilà.

 

 

Non potevo crederci che Zeus si era arreso per così poco, non mi sembrava neanche lontanamente vero eppure ci dovevo credere poiché avevamo vinto. Era strano, certo. Se avrei raccontato a qualcuno che mi ero una mutaforme sfortunata innamorata di un gatto nero con amici un vampiro, una gatta nera mezza cieca e un vampiro mi avrebbe riso in faccia senza neanche sapere la storiella degli Dei e della lontananza forzata.

“Stronzi, questo è l’ultimo appartamento che visitiamo.” Sbuffò Josh guardandomi con aria convinta, senza rendermene contro sorrisi. Sii io,lui, e tutti gli altri sapevamo che non era affatto l’ultima casa che avremmo visitato. Cercavamo casa da minimo una settimana, casa ed un lavoro. Simone il suo lavoro già lo aveva trovato, l’assaggiatore di carote in una fabbrica. Mentre Josh come diceva lui non aveva bisogno di un lavoro uccideva le persone gli prendeva i soldi. Pensavo di visitare una gilda per trovar lavoro.

“E’ accogliente molto carina, soleggiata cosa ne pensate? E poi di sopra c’è un altro appartamento come questo ed un altro identico proprio di fronte. E tutti e tre a solo settecento euro al mese.” Ci guardammo per qualche secondo sperando di non pensare tutti la stessa cosa. Il mio gattaccio mi strinse a lui pregando che quei tre non sarebbero venuti a vivere vicino a noi.

“Ci può dare qualche secondo per pensare?” Chiese diplomatica Cloe guardandoci con le stelline negli occhi, Josh si voltò verso Simone che subito arrossì. Era passata una settimana dalla nostra vincita e quei due ancora dovevano chiarirsi, avevo veramente preso in considerazione di chiuderli in una stanza finché non si fossero scopati. La signorina con la gonna fino al ginocchio ci lasciò andando in veranda per fumarsi una sigaretta. Aveva un’aria estremamente infelice.

“Potremmo vivere ad un piano di distanza, non è fantastico?” Chiese Cloe entusiasta, attirando Simone che forse ci stava facendo un pensierino ma sapevo che Josh l’avrebbe ammazzato se avrebbe accettato.

“Per me andrebbe bene.” Esclamai sicura essendo subito fulminata dall’amorevole gattaccio, gli sorrisi e gli lasciai un lieve bacio sulle labbra seguito da una gomitata. Lo vidi ridere, era lui che mi faceva diventare violenta. Poteva continuare a sussurrarmi porcherie per tutto il tragitto?! Maniaco, gattaccio, idiota ma assolutamente perfetto. Aspettai che qualcun altro parlasse, infondo sarebbe stato abbastanza magnifico averli vicino tutti i giorni come se fossimo un’unica gigantesca stupenda famiglia. Nessuno parlò, nella sala c’era solo silenzio. Guardai qualche secondo Rio in cerca d’appoggio ma faceva finta di non guardarmi, quanto mi dava fastidio il suo –tanto non ti vedo- , continuai a guardarlo insistendo con lo sguardo.

“Ci sto anche io.” Insicuro un po’ dubbioso il mio gatto quasi domestico si affermò, sentii sopra di me lo sguardo incredulo di Josh che sapeva il perché dello strano cambiamento di decisione. Guardai per qualche secondo il vampiro sperando che accettasse ma la signorina ci interruppe con il solito sorriso cordiale che rivolgeva ad ogni cliente, ma ero sicura che mentalmente mandava a fanculo chiunque incontrasse.

“Allora lo prendete si o no?” La sua voce interruppe il filo dei miei pensieri, non sopportavo quella ragazza.

“Certo.” Sorrise il vampiro guardandomi rassicurante, sospirai. Sapevo dopo mi avrebbe chiesto qualcosa. La signorina roteò gli occhi e ci porse qualche foglio da firmare, mi porsi per prendere la penna ma mi precedette Josh che intestò tutte e tre le case a lui. Feci spallucce, tutto faceva parte del suo piano diabolico. Rio si mise a ridere e lo scrutava con attenzione meditando anche lui qualcosa di estrema importanza a cui io e Cloe eravamo escluse siccome anche il coniglio sembrava intendersela alla perfezione con quei due. Feci spallucce. Salutammo miss antipatia.
“Che bella casa nostra!” Esclamai sorridente guardando con attenzione il mio gattaccio che trasformato si avventò sul suo amico vampiro insieme al coniglio. Josh cercava di difendersi sferrando cazzotti e calci ad una velocità massima ma Simone ridendo lo teneva, e Rio non faceva altro che confonderlo correndogli attorno. Li guardavo sbalordita assieme a Cloe che cercava inutilmente di separarli, andai fuori alla veranda dopo poco prima c’era stata l’antipaticona.

Forse sarebbe tutto cambiato, o sarebbe rimasto tutto uguale? Non lo sapevo ed avevo paura di ciò che in futuro mi aspettava.

“Sei il fratello più stupido e cattivo che io abbia!”

“Sono il tuo unico fratello.”

“Smettetela di litigare o succhio il sangue a tutti.”

“Ma succhiami il cazzo.”

“Simone!” Urlammo tutti in coro, persino io che li osservavo da lontano. Cos’era successo al mio bel coniglietto dagli occhi lilla che non diceva mai parolacce o al massimo mandava a fanculo le persone? Era colpa di Josh che condizionava in malo modo il povero coniglietto.

“Micetta?” Sicuro come sempre, il ghigno perverso sul volto. Il mio ragazzo ragazzo? Venne da me avvolgendomi nelle sue braccia, restai accoccolata così per un po’.

“Che hai?” Uno dei miglior pregi di Rio era il fatto che riusciva a rompere ogni mia barriera e distinguere i miei finti sorrisi di cortesia da quelli veri.

“Ho paura.” Bisbigliai incerta della sua razione, si mise a ridere guardandomi curioso. Ma, una persona normale al mio fianco no eh!?

“Tranquilla non ci sono i mostri sotto il letto, li ho uccisi io prima.”  Avevo il timore che non stesse dicendo per finta e avesse davvero ucciso qualche strano mostro sotto il letto, che palle io ero facilmente impressionabile.

“Stupido. Ho paura del futuro.” Sbuffai togliendogli il sorriso dal viso, chissà cosa stavano facendo quei tre nel salone. Spero non un orgia.

“ Alyce il futuro è qualcosa di nascosto ed imprevedibile, qualcosa che cambia ogni frazione di secondo e non bisogna averne paura poiché il futuro non è altro che una proiezione più bella o brutta del presente.”  Lo guardai sbalordita, i suoi occhi verde fluo per la prima volta forse in due anni avevano assunto un’aria seria. Cercai di immortalare quello sguardo nella mia mente sicura che non lo avrei rivisto più.

“Ragazzi sbrigatevee!” Urlò Josh portandoci in salone completamente arredato, erano delle belle case. Un bagno, una camera da letto, un salone e una cucina. Non erano giganti ma perfette per noi. Cloe avrebbe vissuto davanti casa nostra mentre Simone e Josh sopra. Almeno così volevo io.

“Io vorrei vivere da sola poiché non sono abituata alla convivenza.” Esplicitò subito Cloe guardando maliziosa i due ragazzi, sapevo che era follemente innamorata di Josh. D’altronde Josh era un ragazzo stupendo forse un po’ pazzo. I capelli rosso fuoco scombinati e non più neri, gli occhi tra il bruno e il verde e il corpo pieno di tatuaggi nascosti che solo il coniglio aveva visto. Infine, quel ragazzo aveva la strana capacità di capirmi al volo.

“Ho trovato lavoro per tutti.” Commentò Simone stendendosi sul divano nuovo accendendo la tv.

“Quale?”

“Una gilda. C’è mio cugino che ne è uno dei più bravi e ci ha fatto entrare senza problemi. In poche parole c’è un enorme bacheca dove ci sono dei compiti da svolgere ognuno a partire da un milione di euro, ma sono difficili. Cosa ne pensate oggi ci andiamo a fare un giro?”

Lo guardai per qualche secondo pensandoci su, che male poteva farci?  Era pur sempre un lavoro.

“Ok, ora andate tutti via su. Questa ora è casa mia ci rivediamo oggi alle cinque fuori il portone, ciao ciao ciao!” Urlò Rio cacciando tutti in malo modo, lo guardai male ma lui non ne voleva sapere di ubbidirmi.

“Ma cosa combini?!” Urlai una volta che se ne erano andati tutti.

“Voglio provare la nuova casa.” Finì portandomi a sacco di patate fino a letto, scalciavo e urlavo non ero d’accordo. Poveri ragazzi cacciati via da casa così senza nemmeno averli fatti scegliere in che casa dovevano vivere.

“Nuovo letto, nuova scopata è la regola.” Commentò facendomi ridere, perché doveva dire sempre stronzate con una faccia seria per di più? Gli tolsi lentamente la maglia giusto per farlo morire un po’.

“Micia cattiva” continuò sfilandomi i pantaloni, eppure ero irrequieta. Ma stavamo insieme si o no? Lui mi amava davvero o ero solo uno sfizio di letto? Non poteva essere o non sarebbe quasi morto per me. Forse però siccome era abituato a soffrire non gli dispiaceva stare male un altro po’. Ma cosa pensavo.

“Alyce.” Mi richiamò strappandomi dai miei pensieri facendo oscillare il mio cuore tra insicurezza e amore come un foglio al vento. Non risposi, mi limitai a guardare da un’altra parte.

“Cosa c’è che non va?” Mi guardò quasi severo ma ghignando.

“Posso farti una domanda?” Annui un po’ scocciato guardandomi divertito.

“Io e te.. vedi.. stavo pensando.. insomma..” mi bloccò con un bacio, in quel momento tutte le mie paranoie sembravano solo grandi cazzate.

“Parla miciotta o ti faccio il solletico.”

“Mi ami?” Sussurrai di getto guardando la sua espressione mutare da divertito a serio, lo stesso sguardo di stamattina. Stava forse impazzendo?

“Se amarti significa voler rimanere al tuo fianco per sempre sostenendoti e non lasciarti mai andare, allora si ti amo.” Lo guardai sorpresa riempendolo di baci, ma si alzò per correre al bagno.

“Cosa fai?”

“Vomito! Che schifo, cosa mi hai fatto diventare miciosa stregosa!”

Non potevo far a meno di ridere. Poteva essere così stupido? Andai da lui ridendo mentre si sciacquava la bocca con il colluttorio. “Gattaccio idiota.” Sussurrai togliendomi finalmente il reggiseno.

 

 

Casa Simo e Josh.

 

“Perché io e te dobbiamo vivere insieme?” Si lamentò il coniglio guardandomi scocciato, era colpa mia se la gatta non voleva vivere con nessuno dei due?!

“Se vuoi puoi andare a vivere con Rio e Alyce.” Risposi a tono io, un po’ mi faceva star male il fatto che non gli andasse di vivere con me. D’altronde era come un fratello minore rompicoglioni per me e non vedo il motivo di tutta quell’antipatia improvvisa.

“Stai dicendo che dovremmo anche dormire insieme?” Pungete ed acido, aveva forse il ciclo?

“Non sarebbe la prima volta, e cosa ti prende?” Sbroccai guardandolo male, cosa cazzo non andava in me da farmi odiare così tanto. Eppure il coniglietto quando non c’era Rio o qualcun altro a consolarlo non faceva tante storie. Vaffanculo. Per una volta pensavo d’aver trovato qualcuno di diverso che forse era capace a comprendermi, siccome sapevo di non avere la mentalità tanto normale però a quel coso con le orecchie bianche gli volevo davvero bene, così come mi ero affezionato ad Alyce,  Cloe e lo stronzo di Rio. Forse con Simone era diverso,  forse con lui non mi bastavano le botte amichevoli. Mi dovevano bastare però.

“Vado a letto, tu guarda la tv.” Freddo, stronzo, un vero vampiro doc.

Il pensiero di me e il coniglio insieme non voleva abbandonare la mia mente, era impossibile. Io ero un maschio e i maschi non si innamoravano dei maschi, solo i froci. Ed io di certo non ero un frocio. Per carità uno di quei ragazzi che fa danza classica e si mettono lo sguardo. Merda. Ecco cosa sono tutti quelli che fanno sesso con i ragazzi e sono ragazzi. Forse il mio era un pensiero un po’ razzista ma comunque era contro natura. Nessun vero maschio avrebbe preferito il cazzo alla figa, era la regola creata da Gesù Cristo, Zeus e tutti quelli là a cui io in realtà non avevo mai portato rispetto o stronzate del genere ma ‘ste cose per me erano importanti. Non riuscivo a dormire. Anche perché era appena l’una. La mia vita sarebbe sempre stata impossibile, perché anche io non potevo avere un bel lieto fine con una dolce principessa sempre a pecora? Io la mia fine l’avevo avuta solo senza –lieto- davanti così senza un motivo. Mi sentivo un po’ come lo schiavo innamorato di Cenerentola, si quello schiavo che non appare nella storia poiché non è fondamentalmente importante però Cenerentola lo conosceva e con lui sarebbe stata felice, ma invece ha scelto quel vanitoso del principe. Non sono mai stata d’accordo con lei. Peccato che la mia non era una favola e se non riuscivo a risolvere questa situazione giuro che, giuro, giuro che potrei arrivare ad uccidermi. Perché cazzo tutti dovevano essere felici ed io no?! Cos’avevo di sbagliato? Mi sentivo come il ventunesimo cromosoma che rende un intero sistema down. Io mi ero sempre scopato le donne, certo anche qualche ragazzo ma ero sicuramente ubriaco e si trattava di orge. Di certo nessuno di loro emanava calore riscaldandomi. Simone emanava calore ed era perfetto per me siccome ero sempre freddo quasi il mio cuore fosse diventato di ghiaccio; lui mi riscaldava con i suoi sorrisi ingenui seppur non facevo altro che rispondergli male non mollava l’osso.  Cazzo era vero. Io senza di quel coniglio non ero altro che un pezzo arido di ghiaccio desideroso di sciogliersi al sole. Chiusi gli occhi la stanchezza si faceva sentire.

“Josh?” Dolce, insicuro. Il coniglio era steso davanti a me. Sobbalzai. Voleva forse farmi morire? Ma che cazzo di giochini ‘sto idiota.

“Cazzo vuoi?” Arrabbiato, ero fottutamente arrabbiato per la sua reazione di poco prima.

“Scusa. Non volevo risponderti così male prima, solo sai ho paura.”

“Di cosa?” Non riuscivo a pensare per la dolcezza che il suo tono assunse.

“Di me. Inizio a provare sentimenti per una persona che non dovrei provare e vedi ho paura di andare all’inferno ma soprattutto che quella persona mi allontani per la merda che sono diventato. Sai questa persona è sicuramente omofoba e razzista e un po’ arretrato, dice un sacco di parolacce e mi tratta sempre male ma sono quasi certo di amarlo.” Lo guardai sconcertato, confuso, dovevo saltare dalla gioia o farlo dormire sul divano? Che Simone fosse frocio era sicuro, l’avevo sempre detto anche Rio m’aveva avvertito. Ed io? Io non potevo essere frocio cazzo. Ma, i suoi occhi lilla nel violetto accarezzavano ogni cm della mie pelle ed io non potevo dire che sentire il suo profumo di carote al mio risveglio non mi piaceva, poiché amavo quel profumo come i suoi capelli chiari sempre disordinati.

“Che ora sono?” Sussurrai, alle quattro dovevamo uscire.

“Non andiamo più a vedere la gilda, ed è mezza notte.” Ma quanto cazzo avevo dormito?! Lo guardai alzarsi per andarsi a fare una doccia, il momenti in cui anche io avrei potuto svelarmi era già sparito. Mi sentii come uno stupido che non aveva colto la palla al balzo. Ma poi dichiararmi di cosa? NON ERO FROCIO.

Odiavo quando faceva affumicare l’intera casa per una singola doccia, acqua troppo calda. Ed io dopo avrei dovuto lavarmi con quella fredda, ovvio. Mi avvicinai alla porta del bagno arrabbiato, gli avrei ficcato la faccia del cesso se non fosse uscito subito, ma poteva farsi una doccia a mezza notte con io che tentavo di dormire e non ci riuscivo poiché già avevo dormito tutto il giorno?!

 Non potevo ucciderlo sennò avrei dovuto lavare io i piatti. Mi stesi sul divano per aspettarlo.

“Josh dormi?” Urlò affacciandosi dal bagno, non risposi ero infastidito volevo dormire e lui parlava, anzi urlava e quel divano era scomodo, cazzo.

“Che fortuna” bofonchiò venendo verso il salone, completamente nudo. Non era la prima volta che lo vedevo nudo, ma era la prima volta che lo vedevo mostrarsi senza problemi, forse perché pensava che dormissimo.

“Oddio mo’ si è pure addormentato sul divano.” Sbuffò quasi come se fosse stato una madre scocciata dai capricci impertinenti del figlio. Deglutii vedendolo avvicinare, accorgendomi solo ora del suo fisico statuario. Vabbè stavo a guardare il petto. Mi girai dal lato opposto cercando di non farmi vedere siccome sentivo che qualcuno si era magicamente risvegliato e si stava alzando. Se mi avesse girato avrei fatto la più grande figura di merda. TI PREGO NO.

“Josh.” Sussurrò con le gote più rosse, riuscivo a guardargli solo il viso di controluce visto che se avrei aperto troppo gli occhi mi avrebbe scoperto e se mi fossi girato pure peggio.

“Josh.” Sembrava più un rimprovero, una chiamata come se sapesse che fossi sveglio, come se sapesse che desideravo tanto restare con lui senza pensare a niente.

“Josh, Dio, so che non stai dormendo. Girati e affrontami se ne hai il coraggio. Conterò fino a cinque  se non ti girerai io andrò a dormire di là e tu per stare rimarrai di qua poi domani ci faremo portare un altro letto matrimoniale in modo da non doverci dare fastidio a vicenda, cosa ne pensi di quest’ultima soluzione? Ah si dimenticavo che ci uccideremo di seghe siccome non vuoi deciderti a scoparmi.” Ma chi cazzo mi stava parlando? Di sicuro non il mio coniglio.

“Uno.” Iniziò a parlare, dovevo far finta di non ascoltarlo sarebbe stato un bene per tutti e due.

“Due.” Anche se aveva le labbra rosee e avevo sempre voluto sapere come baciava.

“Tre.” Che poi le labbra grosse non servivano solo per i baci.

“Quattro.” Il tono era scocciato forse deluso, sempre meglio andà a seghe che esse frocio.

“Cinque.” Finì andandosene sempre nudo, forse si sarebbe rivestito nella camera da letto. Era finita io non ero frocio sennò sarei andato con lui, invece ero completamente sano. Per fortuna.

 

“Josh!” Urlò il coniglio venendo nella mia bocca, così si imparava a venire da me completamente nudo. Non tutti nascevamo pre- impostati. Non tutti eravamo uguali e non tutti ci innamoravamo del altro sesso. Tutti eravamo diversi, chi amava la figa chi amava il cazzo, chi amava Simone. Poiché non era questione di cazzo o figa, ma bensì di persone. Ed io mi ero innamorato del più idiota dell’universo, ma amavo la sua idiotaggine.

In fondo io, Simone, Aly, Rio e Cloe non eravamo poi così una brutta squadra ed ora avevamo un’intera vita per stare insieme e darci fastidio a vicenda.

 

FINE.

 

 

Me: Arieccome gentaglia! Non ero sicura di poter postare siccome ho avuto litigi su litigi invece non ci ho messo niente a scrivere seppur la prima pagina per me è stata un vero è proprio sforzo >_< Siamo già giunti alla fine, cosa ne pensate di questo finale? Non ho scritto il finale di Cloe poiché lei sola è nata e sola morirà. Non tutti possono avere il loro felice e contenti un po’ come lo schiavo di Cenerentola. Oh, che fantasia Josh! Volevo ricordarvi che la storia non è finita ma ci saranno dei missing moments che riguarderanno il futuro. Un po’ di spoiler sul loro “futuro” che poi scriverò: Aly e Rio si sposeranno e avranno tre figuoli una femmina e due maschioli. Non dico i loro nomi. Poi riguardando al testo l’idea della “gilda” l’ho rubata a fairy tail ma voi non fateci caso ok? ^^ Hhaha. Ora passiamo ai ringraziamenti e al fatto che io non posso davvero crederci che la storia sia già finita *-* Ma non metterò completa perché poi devo aggiungere i capitoli seguenti che saranno spezzoni di storia del futuro u.u

Allora:

-3sofficisoffidivento

-anna1993

-Cloe_Black

-Dreams Are Beautiful

-Nemy Salvatore

- FedeKiryu

- FelicianoPasta  

-LoLitaLOVE

E

-Tatti.

Grazie a tutte voi e a chiunque abbia letto *--*

Ci rivediamo al prossimo capitolo e ancora grazie a chiunque abbia solo letto le prime righe o anche a chi ha letto e fa schifo ahahha
Bene la smetto e sarei felice di sapere cosa ne pensate.

Non è un addio.

 

Peace and love.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=897981