Love changes people

di ek_directioner
(/viewuser.php?uid=171072)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non tutta la felicità è dovuta. ***
Capitolo 2: *** Vorrei conoscerti meglio. ***
Capitolo 3: *** Promettimi solo che non cadrai nella sua trappola. ***
Capitolo 4: *** Con me non ti soddisferai. ***
Capitolo 5: *** Quel che è fatto, è fatto. ***
Capitolo 6: *** Non potrai essere davanti a lei per tutta la vita. ***
Capitolo 7: *** Devi dirglielo. ***
Capitolo 8: *** Hai tradito anche la loro fiducia. ***
Capitolo 9: *** Tutti i miei pensieri diventavano lacrime. ***
Capitolo 10: *** Devo seriamente parlarti. ***
Capitolo 11: *** Non puoi permettere che io mi innamori di te. ***
Capitolo 12: *** Mi rispecchiavo in testimonianze innocenti. ***
Capitolo 13: *** Sentii un nodo stritolarmi il cuore. ***
Capitolo 14: *** Stai ancora cercando di avere ragione? ***
Capitolo 15: *** Ci sarai come ci sei sempre stato? ***
Capitolo 16: *** Era veramente cambiato? ***
Capitolo 17: *** Il cervello deve lasciare spazio al cuore. ***
Capitolo 18: *** Ti conosco troppo bene. ***
Capitolo 19: *** Mi stai facendo ancora più male. ***
Capitolo 20: *** L'amore rende ciechi. ***
Capitolo 21: *** Scoprirai sempre di aver perso qualcosa. ***
Capitolo 22: *** Guarda come mi stai facendo soffrire. ***
Capitolo 23: *** Come me lo dimostreresti? ***
Capitolo 24: *** Sei sicura che vada tutto bene? ***
Capitolo 25: *** Cosa c'è che va? ***
Capitolo 26: *** Basta capire chi ti manca per primo. ***
Capitolo 27: *** Baciarla non è stata una pretesa? ***
Capitolo 28: *** La farai solo soffrire. ***
Capitolo 29: *** Vuoi proprio saperlo? ***
Capitolo 30: *** L'ennesima lacrima. ***
Capitolo 31: *** Davvero eravamo finalmente felici? ***



Capitolo 1
*** Non tutta la felicità è dovuta. ***


CAPITOLO I
Non tutta la felicità è dovuta

 
-Ragazzi! Ragazzi! Insomma ascoltatemi! La prof McJurit è assente e verrete divisi in altre classi!-
La voce della bidella annunciò l'assenza della professoressa più severa del corso.
Un urlo di gioia s'innalzò nella classe colma di ragazzi, sovrastando i tentativi di silenzio della collaboratrice scolastica.
-Ti rendi conto? Non ci assorbiamo 3 ore di filosofia! *O*-annunciò Sam girandosi verso me e Niall, migliori amici e compagni di banco da ormai un bel po' di anni.
-Questa si che è fortuna!-mi urlò Niall attaccato al mio viso.
-Si Niall, basta che non mi urli in faccia!-risposi allontanando il biondo dal viso.
-Sono il tuo migliore amico, dovresti amarmi!-commentò mettendo il broncio.
-Ti amo così tanto solo perchè manca la prof! ahahahaha-risposi per poi schioccargli un bacio sulla guancia.
La bidella iniziò a pronunciare i nomi, seguiti dal nome della classe in cui erano indirizzati.
-Nellie e Histen in 2°A, Horan e Pheen in 4°C ed infine Payne e Malik in 3°F-concluse la signora panzuta, uscendo dalla classe e lasciando gli alunni al delirio più totale.
Io, ossia Isabel Payne e Sam Malik, la mia migliore amica, prendemmo alcuni libri e uscimmo dalla classe, seguiti da Niall che iniziò a borbottare al sol pensiero di dover passare l'ora con Dave Pheen, che riteneva più morto di un sasso.
-hahaha dai saranno soltanto due ore!-ironizzò Sam.
-tirati su il morale pensando che la McJurit è assente u.u-commentai dando uno schiaffetto sulla spalla del ragazzo.
Ci dileguammo poi ridacchiando, dietro l'angolo del corridoio, lasciando il biondino in attesa della 'mummia'.
-Sam, eccolo il 3°F-annunciai.
-Ma, è la classe di Louis!-ricordò la mora spalancando gli occhi.
-Porca miseria, quello si che è figo!-continuò aggiustandosi i capelli.
-Io non so cosa ci trovi in quel ragazzo!-borbottai osservandola.
-Cosa ci trovo?! COSA CI TROVO?! L'hai visto quel gran pezzo..-
-Sam, ti prego, ENTRIAMO!-la interruppi, rimarcando l'ultima parola.
-Okok- esclamò stufa.
-Come sto?-continuò poi.
-Stupenda-sbuffai, prima di dare due colpi alla porta.
Aprimmo quest'ultima dopo aver aspettato il permesso per entrare e subito la richiudemmo.
Ogni volta che ci dividevano in un'altra classe, era come entrare in un altro mondo, con tutti i ragazzi che ti fissavano come se fossi un alieno (?)
-Buongiorno, siamo del 2°C, siamo divise-annunciai, essendo la più seria delle due.
Sam si guardò intorno e avvistò subito il 'figone', seduto all'ultima fila, come se non facesse parte di quella classe.
-Bene ragazze, entrate-disse il professore di chimica.
Intimidite dagli occhi puntati solo sui corpi, attraversammo tutta la classe, e come di consueto arrivammo accanto alla cattedra per pronunciare i  nomi e farli segnare sul registro di classe.
-Potreste dirmi i vostri cognomi?- domandò il professore senza distogliere lo sguardo dalla classe.
Gli occhiali ricadevano sulla punta del naso, lasciando spazio ad una visuale ben precisa degli alunni.
-Io sono Payne-risposi intimidita dai commenti degli altri.
-Io invece sono Malik-continuò la mora, nascondendosi dietro si me.
-Bene ragazze, qui a destra c'è un posto, prego Malik, ci si può sedere lei. Lì infondo invece c'è un altro posto, tra Tomlinson e Styles, tutto per lei signorina Payne.-disse il professore, riportandosi alla lavagna.
Sam mi guardò con aria sconcertata. Se avesse potuto, mi avrebbe uccisa.
Le feci una smorfiaccia per prenderla in giro. Sapeva benissimo che non mi importava minimamente di Louis Tomlinson e del suo amichetto Harry Styles.
Erano sempre stati i fighetti della scuola. Sapete quelli che non sono nè i capisquadra di basket nè i capisquadra di football?
Quelli che sono fighetti e basta; che camminano per il corridoio sapendo di essere seguiti dagli sguardi di tutte le ragazze della scuola, tranne che dal mio.
Non ero mai stata interessata ad Harry, tantomeno a Louis.
Non li ritenevo degni di essere reputate persone mature ed intelligenti, quindi non esistevano nemmeno nei miei pensieri.
Attraversai di nuovo tutta la classe e mi andai a sedere tra i due, che si guardarono ed iniziarono a sghignazzare tra loro, quasi avessi dei pupazzetti in faccia.
-Tomlinson, Styles, non è che ora che avete una ragazza al centro, dovete ridere e darle fastidio tutto il tempo. Lasciatela in pace-sgridò il professore.
Bene, si presentavano delle 'belle' ore davanti a me. 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Vorrei conoscerti meglio. ***


CAPITOLO II
Vorrei conoscerti meglio.

 
 
I due continuarono a sghignazzare per ormai quasi due ore, mentre io mi feci i fatti miei e cercai di leggere la fine di un libro.
D'un tratto Louis tirò a sè il mio astuccio, ci mise un qualcosa dentro e me lo ripose davanti, indicandolo con lo sguardo.
-Che ci hai messo dentro?-domandai cercando di essere il più fredda possibile.
Non potevo permettergli di fargli prendere confidenza.
Non potevo permettermelo.
Si sarebbero approfittati del mio carattere sensibile e buono.
Avrebbero fatto come fanno con tutte, una botta e via.
-Guarda!-rispose guardando l'amico.
Sbuffai, per poi portare l'astuccio a me.
Frugai tra penne e pennarelli, e alla fine trovai il biglietto.
'Come ti chiami?'c'era scritto con la classica calligrafia maschile.
Lo guardai, presi una penna e iniziai a scrivere.
'Avanti lo sai benissimo come mi chiamo, dato che sono la sorella del tuo peggior nemico e la migliore amica dei suoi migliori amici'
Spalmai il foglio sul banco e lo feci scivolare davanti a lui.
Quella non era stata una semplice risposta, era stato un vero e proprio avvertimento.
Mio fratello era il capitano della squadra maschile di football, il suo peggior nemico.
Anche mio fratello era il figone della scuola, ma almeno lui quando stava con una ragazza, la lasciava dopo mesi di rapporto.
E non lo dico solo perchè è mio fratello, lo dico perchè è la realtà.
I suoi migliori amici, nonchè i miei migliori amici, Zayn Malik, fratello di Sam e Niall Horan, facevano anche loro parte della squadra di football, e anche loro come mio fratello, odiavano Tomlinson e il suo amichetto.
Il moro aprì il bigliettino, lo lesse e mi squadrò da capo a piede, più di quanto non avesse già fatto.
Mi girai verso Sam che ci stava guardando.
'cosa sta succedendo?'mi chiese con il labbiale.
'Dopo ti spiego'risposi ritornando al bigliettino.
'Ok lo ammetto, so tutto di te. Però almeno dammi il tuo numero di telefono.'
scrisse per poi ridarmi il bigliettino.
'A cosa dovrebbe servirti?'
sbuffai e glielo ripassai.
Mi girai verso Harry, che stava osservando la scena fiera del suo amico.
'Vorrei conoscerti meglio.'
Lessi dopo aver aperto per l'ennesima volta il bigliettino.
'caro mio, io non mi faccio 'conoscere meglio' da uno come te'
ahahah, conoscere meglio.
Ma pensava veramente di farmi cadere ai suoi piedi come aveva fatto con tutte le altre?
'vedrai che riuscirò a conquistarti'
Nel momento in cui aprii il bigliettino suonò la campanella.
Lo guardai negli occhi mentre mi alzavo dalla sedia.
-Come ti pare-risposi stufa di quella situazione.
Devo ammetterlo, il suo modo di fare da 'sono meglio io' mi dava veramente al cazzo.
Vidi Harry avvicinarsi a Louis e battergli il cinque, quasi come avesse raggiunto un obiettivo.
Uscii dalla classe, e aspettai Sam, rimasta intrappolata tra gli altri.
-Forza che dobbiamo andare via!-dissi, dato che quella appena trascorsa, era stata l'ultima ora.
-Fiùù finalmente! Quello stampellone non si spostava ._. -esclamò facendomi ridere.
-Insomma, che era quello scambio di bigliettini tra te e il figone?-continuò dandomi dei colpetti con il gomito.
-E' inutile che fai quella faccia, non lo sopporto-dissi mostrandole il bigliettino.
Strappò il foglietto dalle mie mani e iniziò a leggerlo freneticamente.
-C-cazzo! il figone della scuola ti ha detto che vorrebbe conoscerti meglio e tu lo tratti così?-esclamò dopo aver letto l'ultimo messaggio.
-Sam ti rendi conto? E' un puttaniere come il suo amichetto.-risposi.
-Ho capito però sei inutile-
-anche io ti amo-le risposi dandole un bacio sulla guancia.
Arrivammo all'uscita di scuola, dove trovammo Liam, Zayn, Niall e Suzanne, l'altra mia migliore amica che ci stavano aspettando.
-Heeeei bella gente-urlai per farmi sentire.
Loro si girarono e ci salutarono con le mani.
Arrivammo vicino a loro e abbracciai Suzanne e Zayn, per poi andare da Niall.
-Insomma, come sono andate queste due ore con la mummia?-chiesi ironicamente dando una pacca sulla spalla al biondino.
-Non me lo chiedere, ti prego!-rispose mettendosi le mani nei capelli.
-Allora sorella andiamo a casa che ho fame?-mi chiese Liam prendendomi sottobraccio.
-Quoto la tua idea. A domani ragazzi!-
Ci salutammo, prendendo ognuno la propria strada.
Non abitavamo molto lontani l'uno dall'altro, ma eravamo in viette diverse.
Io e Liam eravamo sottobraccio, e attraversavamo la soffice neve che ricopriva i marciapiedi.
Avevamo un rapporto veramente bello, e ci dicevamo ogni singola cosa.
Eravamo entrambi orfani. I genitori di Niall ci avevano adottato quando io avevo 8 anni, ma ora che mio fratello era diventato maggiorenne, aveva fatto la richiesta per diventare mio tutore ed eravamo andati a vivere da soli in una casetta poco lontana da quella dei miei genitori adottivi. Questo perchè loro si erano talmente affezionati a noi che non accettarono molto l'idea di lasciarci da soli, ma dovettero accettarla, capendo che eravamo ragazzi maturi e responsabili.
I nostri veri genitori e loro erano migliori amici dalle medie e quando i nostri genitori morirono nell'incidente stradale, loro ci adottarono, dato che ormai noi eravamo come dei secondi figli.
-Liam, devo dirti una cosa, ma devi promettermi di non arrabbiarti!- gli chiesi dopo nemmeno 10 minuti di cammino.
-Isabel, se è un altro brutto voto a fisica sai come la penso. Devi impegnarti e stare più attenta a scuola-
Odiavo quando faceva il padre di famiglia.
-No caro, non è nessun brutto voto u.u-risposi facendo la saputella.
-Tomlinson mi ha detto che mi vorrebbe conoscere meglio-continuai.
Di colpo di bloccò.
Il suo braccio mollò la presa facendo scivolare il mio.
-Tomlinson cosa?-domandò sperando di aver capito male.
-Hai capito bene Liam. Oggi mi hanno diviso in classe sua e abbiamo parlato tramite un bigliettino. Prima mi ha chiesto chi fossi, poi ha ammesso di sapere tutto su di me ed infine mi ha detto che vorrebbe conoscermi meglio- spiegai.
-E tu non vorrai mica...-
-Liam-lo interruppi.
-Prima cosa non sono scema, seconda cosa gli ho risposto che non avevo intenzione di farmi 'conoscere meglio' da uno come lui e terza cosa stai tranquillo, ormai sono grande, so gestirmeli da sola i miei problemi-
-Isabel cazzo quello non è un problema. Quello è un ENORME PUTTANIERE-disse marcando le ultime due parole.
-Se riesce ad averti tra le sue mani, ti rigila come un pedalino e poi ti molla appena trova un'altra-continuò.
-Liam ripeto: stai tranquillo. Non mi faccio prendere in giro da uno come lui-risposi scompigliandogli i capelli.
-Promettimi soltanto che non ti farai ingannare da quel tizio-mi disse premuroso.
-Prometto-
 

******************************************************
Salve bella gente :3
Allora, vi sta piacendo la nuova FF?
Se vi va potete fare un salto nell’altra mia FF http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=950804&i=1 e lasciare qualche recensione :’)
Spero vi piaccia, così appena questo capitolo arriva a due recensioni, pubblico il terzo :D

Sciao bele <3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Promettimi solo che non cadrai nella sua trappola. ***


CAPITOLO III
Promettimi solo che non cadrai nella sua trappola.

 
 
*P.V. LIAM*
Durante il resto del tragitto, non feci altro che pensare a quello che mi aveva raccontato mia sorella.
Non poteva essere; lei era l'unica in tutta la scuola, a parte qualche eccezione, che non gli andava dietro e che non sbavava per tutto il corridoio ogni volta che passava lui.
Lei anzi, se poteva, lo evitava. Ugualmente faceva con il suo amichetto Harry.
I due ragazzi più donnaioli che io abbia mai incontrato.
Erano capaci di farsi una ragazza una sera e poi lasciarla la mattina dopo davanti a tutta la scuola.
Erano capaci di conquistare una ragazza arrivando quasi a stuprarla.
Di quello avevo paura; che la conquistassero dandole fastidio.
Non tanto per Styles, ma per Tomlinson, il capo tra i due.
-Perchè sei così silenzioso?-mi chiese ad un tratto, interrompendo i miei pensieri.
-Styles che faceva mentre voi vi mandavate i bigliettini?-domandai senza nemmeno pensarci.
-Ancora pensi a questa storia?-mi sorrise.
Il suo sorriso era stupendo; d’altronde, era uguale a quello di nostra madre.
Dopo la morte dei nostri genitori lei era la cosa più bella che mi era rimasta.
Avevamo un rapporto stupendo ed è strano dirlo agli altri: ma noi ci amavamo come si amano un padre e una figlia, e una madre e un figlio.
-Scusami-sussurrai abbassando la testa.
Mi sorrise nuovamente e infilò il suo braccio intorno al mio.
-Comunque sghignazzava, come se fosse fiero dell'amico-rispose fissando un punto in lontananza.
Il sangue mi salì al cervello e iniziai a stringere i pugni.
-Liam, io ti ho promesso che non cadrò in trappola, ma tu mi devi promettere che non ti metterai mai in mezzo a questa storia- mi disse fermandosi.
-Non so se..-
-Liam, promettimelo-m'interruppe.
Sospirai. Non avevo altra scelta.
-Te lo prometto-
Entrammo in casa, e dopo poco tempo ci ritrovammo seduti al tavolo a mangiare un bel piatto di carbonara che Isabel amava tanto.
Avevamo origini italiane, quindi conoscevamo il cibo di quel paese.
La vedevo ridere, scherzare e parlare, e tutto questo mi faceva male.
Mi faceva male perchè sapevo che da un giorno all'altro tutto quel sorriso sarebbe svanito nel nulla per un ragazzo.
Non volevo esagerare, ma era la realtà.
Praticamente tutte le femmine della scuola, erano 'passate davanti' a Louis e al suo amichetto.
Loro le usavano; con alcune avevano bisogno di parlarci un po', con altre invece non avevano nemmeno bisogno di una parola, che loro finivano quel mezzo metro che bastava per cadere ai loro piedi e sbavare.
Altre invece, la minima, minuscola restante parte che non entrava in questi due gruppi, erano quelle che erano state 'stuprate'. Beh in realtà non era un vero e proprio stupro, perchè le chiudevano in una parte isolata e le iniziavano a 'palpare', senza mandare avanti il 'rapporto'.
Sembrerà strano, avvolte banale, ma la maggior parte delle ragazze di tutti e tre i tipi, dopo aver capito che con loro era soltanto stata 'una botta e via' erano cadute in depressione.
Molte non mangiavano, nè uscivano più.
Altre invece non ridevano e non scherzavano più come prima.
Molte le conoscevo e soltanto il pensiero di poter vedere mia sorella in quello stato, beh, mi mandava in bestia.
Isabel era la cosa più bella che mi era rimasta dopo la morte dei miei genitori, e pensare di non vederla più come prima mi faceva morire.
-a che pensi?-mi chiese ad un certo punto, facendomi tornare alla realtà.
Ora che ci penso, si era creato un silenzio imbarazzante in cucina, a cui però non avevo dato tanto peso, dato i pensieri che vagavano nella mia mente.
-niente..-mentii facendo finta di niente e addentando una forchettata di pasta.
-signorino Payne, lei è mio fratello..-
Seguii un momento di silenzio, nel quale io abbassai la testa per non permetterle di guardarmi negli occhi.
Era una cosa pazzesca; ci guardavamo negli occhi l'un l'altra e capivamo a cosa stavamo pensando, senza bisogno delle parole.
-pensi che io non sappia tu a cosa stia pensando?-continuò con tono premuroso, abbassando la testa per cercare il mio sguardo.
-non sto pensando a quello..-mentii.
Dio, non mi aveva nemmeno guardato negli occhi e già mi aveva capito.
-Ah no? allora a cosa?-risposte facendo una faccia da saputella.
Alzai la testa e addentai un altro po' di pasta.
Non risposi.
-sei sicuro che non pensavi a quello?-mi domandò bevendo un goccio d'acqua.
-Ok lo ammetto pensavo a Tomlinson e al suo amichetto. Questa storia mi manda in bestia!-risposi tutto d'un fiato.
-Mi avevi promesso che non ti saresti messo in mezzo-
-Infatti io stavo solo pensando-puntualizzai.
-E poi lo sai che potresti ritrovarti come tutte quelle altre gallinelle depresse che prima gli andavano dietro, senza nemmeno accorgertene?-continuai posando la forchetta.
-E tu lo sai che se provi a pensare soltanto un'altra volta a questa storia ti ritrovi con una sorella senza parola? u_u-rispose.
-Uff..-mi lamentai.
Accettavo tutto, ma non che mia sorella mi togliesse la parola.
-Io lo faccio per te-continuai.
-Lo so Liam, ma devi lasciarmi vivere la mia vita-rispose dolcemente.
Le sorrisi; infondo aveva ragione.
 
*P.V.ISABEL*
Finimmo di mangiare; io salii in camera mia e mio fratello si mise a giocare alla Play, aspettando l'arrivo di Zayn e Niall.
Appena varcata la soglia della cameretta, mi buttai a peso morto sul letto.
Odiavo quando mio fratello mi trattava come una bambina solo perchè al centro dei problemi c'erano persone che odiava.
Era vero, lo faceva per me e questa cosa l'apprezzavo, ma non sopportavo il fatto che dovesse sempre mettersi in mezzo alle mie faccende private.
Lo squillo del telefono mi fece interrompere i pensieri.
-Pronto?-risposi ancora scioccata dallo spavento dello squillo.
-Amore sono Sù-
Era Suzanne, la mia migliore amica insieme a Sam.
Stetti al telefono per un po' di tempo, ci mettemmo d'accordo per andare un po' in giro per il centro nel pomeriggio insieme a Sam e poi attaccammo per andarci a cambiare.
In un attimo ero pronta. Indossai jeans stretti, una maglietta che scopriva una spalla su un lato, superga e una treccia su un lato; la amavo :3.
Non ero abituata a truccarmi tanto, a parte a qualche cerimonia, così misi un po' di matita e scappai.
Appena scesi l'ultimo gradino, il campanello suonò.
-Eccoliiii!-urlò Liam senza distogliere lo sguardo dalla televisione.
Andai ad aprire e senza nemmeno aver avuto il tempo di spalancare la porta, due enormi bisonti mi si piombarono addosso, facendomi indietreggiare di settordici passi (?)
-si si, lo so che mi volete bene ma ora lasciatemi vi prego!- urlai cercando di togliere la testa di Niall appiccicata alla mia guancia.
-dove vai così bella vestita?-mi domandò Zayn risistemandosi la camicia, dopo avermi scompigliato tutti i capelli.
-ero 'così bella vestita' fino a tre secondi fa -.- -
-dettagli-commentò Niall staccandosi dalla mia guancia.
-esco con Suzanne, vado in centro. Non combinate troppi casini voi tre-risposi, diedi un bacio sulla guancia a Liam e uscii di casa.
Era strano, ma avevamo sempre avuto l'abitudine di salutarci almeno con un bacio o con un abbraccio prima di uscire o appena rientrati in casa. Boh :')
Dopo nemmeno cinque minuti ero arrivata davanti allo Starbucks dove mi ero data appuntamento con Sam e Sù, che era giù lì.
Iniziammo a passeggiare per il centro della città, adocchiando ogni tanto qualche maglietta carina.
-ahh, lo sai che è successo oggi?-le domandai ad un certo punto facendola sobbalzare dal posto.
Sam iniziò a ridacchiare, essendo a conoscenza di quanto accaduto.
-Dio, che hai combinato di nuovo?-
Lei non veniva nella stessa scuola nostra, quindi non avevo la possibilità di vederla tutti i giorni come era con gli altri.
-Io niente -.- Ricordi Tomlinson e Styles?-
Lei aveva cambiato scuola l'anno prima perchè i genitori volevano mandarla in una scuola privata più vicina a casa.
-Certo-rispose scocciata. Lei era stata una loro 'vittima'.
-beh, oggi mi hanno diviso in classe loro e Tomlinson mi ha detto che vorrebbe conoscermi meglio-raccontai mentre vagavamo davanti alle vetrine.
Lei si bloccò di colpo.
-Isabel-
-lo so Suzanne, lo so- la interruppi.
-vorrei ricordare che è un figone!-s'intromise Sam.
La guardai male, sapevo benissimo cosa volesse dirmi Suzanne, e quel commento di Sam, era stata la cosa meno opportuna in quel momento.
-ok scusate, non parlo più-si fece da parte, consapevole dell'errore, a cui poi alla fine, Suzanne non dava poi tanto peso.
Lei era stata una di quelle tante che vengono usate da quei due come amichette per una notte e che poi vengono lasciate il giorno dopo.
Era stata in depressione per un mese, ma poi io con gli altri, eravamo riusciti a farla uscire di casa e a farla riprendere, ed ora era qui, a ridere e a scherzare come una volta.
Si voltò verso di me e prese il mio viso tra le sue mani.
-Isabel, sai quello che è successo e sai benissimo cosa ho passato-
tutto il suo dolore stava trapelando dai suoi occhi e stava entrando nei miei.
-non pretendo che tu faccia quello che ti dico, ma almento di seguire il mio consiglio. Se ti sorride, se ti accarezza, non ti illudere, dopo poco tempo saprà come farti dimenticare tutte quelle dolcezze- continuò.
Dio, la sua dolcezza e la sua premurosità mi avevano sempre fatto rimanere stupefatta.
-non ci cadrò, promesso-risposi.
Mi strinse forte a sè e poi mi lasciò andare, proponendo di andare a prendere un gelato in un parchetto lì vicino.
 
 

 
************************************************
Saaaaalve salvino (?)
Come vi va la vita? :3
Vedo che vi sta iniziando a piacere la mia storia :D

*YEEEEEEP*
Nei prossimi due capitoli ci sarà un bel colpo di scena.

WOOOO (?)
Continuerò non appena questo capitolo avrà tre recensioni u.u :D
 
p.s. ricordo l’altra mia ff, così se vi va ci fate un salto :’)
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=950804&i=1
ok, mi dileguo :) 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Con me non ti soddisferai. ***


CAPITOLO IV
Con me non ti soddisferai

 
 
*LIAM*
Isabel era uscita da ormai un bel po' di tempo e noi eravamo rimasti ad ucciderci alla play e a sfondarci di patatine.
-basta non ne posso più, spegniamo quest'aggeggio e dedichiamoci alle chiacchiere-propose Zayn lanciandosi sul divano.
-Accetto la proposta- risposi.
Lasciai a Niall il compito di spegnere la televisione in cambio delle patatine rimaste.
-fratello che hai? ti vedo strano..-mi chiese poi sedendosi accanto a me.
-ragazzi, devo raccontarmi una cosa che mi manda in bestia. Tanto se non ve la racconto io, ve la racconterà Isabel-risposi sedendomi composto.
-centra qualcosa Isabel?-si izzò subito Zayn.
Quel ragazzo aveva sempre provato qualcosa per mia sorella, ma lei l'aveva sempre visto come un migliore amico e come un secondo fratello.
-si.. oggi è stata divisa in classe di Tomlinson e Styles..-
-e ti pareva che non centravano quei due- m'interruppe Niall.
-Tomlinson le ha detto che voleva conoscerla meglio-continuai stringendo i pugni.
Il silenzio si fiondò in quella stanza.
Osservavo gli sguardi del moro e del biondo (?) e non sembravano affatto tranquilli.
-Le hai parlato?-domandò Zayn continuando a fissare nel vuoto.
-certo.. lei mi ha promesso che non ci sarebbe cascata e io le ho dovuto promettere che non mi sarei messo in mezzo a questa storia-risposi cercando disperatamente aiuto con lo sguardo.
-e sai che questa promessa tu non puoi mantenerla?-notò Niall.
-io so che questa promessa non posso mantenerla, come so che prima o poi lei sarà nelle mani di quei due-risposi.
Era inevitabile, prima o poi sarebbe successo.
-Dio, soltanto il pensiero di vederla nelle mani di quei due..- commentò Zayn.
Non gli diedi però il tempo di finire la frase.
-Scusami Zayn, ma ora mettiamo da parte le questioni sentimentali. Sappiamo tutti che fine potrebbe fare!- dissi.
-Hai ragione...cosa hai intenzione di fare?-mi domandò poi, con un tono che rendeva la faccenda più seria di quanto già fosse.
-non lo so..-risposi abbassando la testa.
-dobbiamo soltanto far credere ad Isabel che non ci stiamo mettendo in mezzo a questa storia..-continuai.
-cioè noi dobbiamo metterci in mezzo a questo casino, senza metterci in mezzo?!-domandò Niall confuso.
-ahhahaah esattamente Niall-rispose il moro scompigliandogli i capelli.
-se Isabel ci scopre, siamo fottuti- commentai.
-potremmo andare a parlare con Louis e dirgli di lasciare in pace tua sorella-propose Zayn.
-No, perchè poi Louis lo dice a Isabel-notò Niall.
-Aspettiamo di vedere se succede qualcosa, appena vediamo che Isabel ci si sta affezionando, andiamo a parlare con quei due- continuò cercando approvazione.
-buona idea-risposi guardando il moro.
-tu cosa ne pensi?-continuai.
Devo ammettere che anche se le questioni in generale riguardavano una sola persona, tutti le prendevano come fatti personali, aiutavano gli altri e esponevano i propri pensieri.
-io dico di no-obiettò Zayn.
-Nel momento in cui ci accorgiamo che Isabel sta cadendo in trappola, è già nelle sue mani.- continuò.
Anche lui aveva ragione.
Dio, che questioni complicate.
-Sentite ragazzi, non ci sono feste in tempi vicini, quindi secondo le tattiche di Tomlinson, prima ci esce e poi la usa-ragionai.
Era vero, era un periodo in cui non c'erano feste in arrivo, quindi Tomlinson avrebbe potuto soltanto farla uscire con lui, prima di farci qualcosa.
-e quindi?-chiese il biondino.
-e quindi appena veniamo a sapere che hanno un appuntamento, ci mettiamo in mezzo alla storia-continuai.
-lo sai che provocherai l'odio di tua sorella?-mi fece notare Zayn.
Non risposi per qualche secondo.
Era vero, se mi fossi messo in mezzo, Isabel non mi avrebbe più parlato per due belle settimane piene.
-sentite, non mi interessa, sono il suo tutore ora, quindi la chiudo in casa e può lamentarsi quanto le pare, ma lei con quel mostro non ci esce-risposi.
Non potevo permetterle di parlare con lui, tantomeno di uscirci.
Le avrei semplicemente obbligato di restare in casa; era l'unica cosa che potevo fare.
Il pomeriggio continuò tra chiacchiere e risate, che si alternavano a piccoli piani malefici che poi andavano in fumo per vari motivi.
 
*ISABEL*
Dopo un po' di tempo, salutai le ragazze e tornai a casa, dove trovai soltanto Liam, dato che gli altri se ne erano già andati.
Cenammo, guardammo un po' la televisione accucciolati sul divano e ci ritirammo nei nostri letti.
'Easy come, easy go
That’s just how you live, oh
Take, take, take it all,
But you never give'
Mi svegliai con le note di 'Grenade' di Bruno Mars, una canzone che ricordava ricordi che non doveva ricordare (?).
Ma purtroppo, il cellulare cambiava automaticamente sveglia ogni giorno, quindi non potei evitarlo ._.
Mi alzai con il letto che mi urlava di rimanere con lui (?) e mi diressi in bagno, dove trovai Liam già bello che pronto.
-Buongiorno sorella!-urlò come se avesse paura di non farsi sentire.
Accennai un movimento con la testa e senza dire parola gli feci oltrepassare la soglia del bagno, per poi chiudergli la porta in faccia e dedicarmi alla doccia.
Scenetta che si ripeteva ogni mattina :')
Uscii dall'acqua gelida della doccia e mi rifugiai nell'asciugamano; infilai l'intimo, i vestiti, e finii di prepararmi.
Scesi a fare colazione, mi lavai i denti e uscii di casa insieme a mio fratello, che mi ripetè per tutto il tempo le reazioni chimiche.
-In secondo luogo, dovremmo anche accertare il fatto che se aggiungiamo il dios..-lo interruppi.
-L-I-A-M, ti prego!-sbuffai sgranandogli gli occhi dopo cinque minuti di cammino.
-Eddai oggi mi interroga!- mi supplicò.
-tanto prenderai otto come sempre! quindi non accennare un'altra parola di chimica fino a quando non arriviamo a scuola!-gli dissi puntandogli l'indice contro.
-e poi mi sono svegliata da poco u.u-continuai
-che rompiscatole..- sbuffò, per poi ridere e posarmi il suo braccio intorno al collo.
Dopo nemmeno due minuti arrivammo a scuola, dove la solita folla, occupava il giardino esterno.
-Buongioooorno!-sentimmo urlare dall'altra parte del viottolo.
Erano Niall e gli altri che ci stavano venendo incontro attraversando la strada.
Ci salutammo e camminammo fino al portone, che non si aprì prima di 10 minuti.
Mentre discutevamo con gli altri di argomenti a me sconosciuti, osservavo Louis e Harry in lontananza, che parlavano con le solite galline.
'Oh tesoro come sei bella oggi'
'no, oddio, mi si è rotta l'unghia'
'sai oggi vado a farmi la lampada'
'ho scoperto di avere una punta dei capelli bruciata'._.
Quelli erano i loro discorsi. Lascio a voi l'immaginazione.
Dopo poco la campanella suonò, lasciando spalancare il portone enorme che divideva il carcere dal paradiso.
Salutai gli altri e mi diressi verso il mio armadietto, poco lontano dall'entrata.
Lo aprii, posa i libri del giorno e presi solo quelli della prima ora.
Sentii delle mani cingermi i fianchi; rabbrividii.
-Hai pensato alla mia proposta di ieri?-
Una voce che usciva da una bocca, che per poco non toccava il mio orecchio destro.
La riconobbi subito, era inconfondibile.
-Tomlinson, levami le mani dai fianchi-risposi freddamente.
Era l'unico atteggiamento che mi definiva molto probabilmente 'dura'.
Fece come ordinato e si allontanò da me, lasciandomi spazio per chiudere l'armadietto e girarmi verso di lui.
Sentivo la maggior parte degli occhi del corridoio puntarsi su di me.
-non ti piacevano le mie mani sui fianchi?-domandò il ragazzo, con uno sguardo malizioso.
-decisamente no-risposi.
-e se proprio lo vuoi sapere, la tua proposta di ieri, non mi ha minimamente toccata-continuai dirigendomi verso la mia aula.
Alla prima ora avrei fatto lezione con Zayn, quindi molto probabilmente l'avrei incontrato per il corridoio, cosa che non mi rassicurava affatto.
Se il moro avesse visto Louis che mi parlava e mi guardava così, sapendo quello che provava per me, gli sarebbe subito saltato addosso.
-allora perchè mi eviti così?- mi chiese cercando di scoprire un qualcosa su di lui.
Un qualcosa che non c'era.
-perchè il fatto che io debba essere la tua prossima preda non mi piace affatto, quindi ti avverto, che con me non ti soddisferai- risposi.
Lo guardai negli occhi e mi girai, entrando in aula e lasciando gli occhi pettegolezzi del corridoio alle mie spalle.
Ero riuscita a levarmelo di torno, e soprattutto ero riuscita a non incontrare 'nessuno' per il corridoio che potesse poi farmi il lavaggio del cervello.
-beh insomma? che voleva Tomlinson da te?-
Come non detto.
Zayn mi si piazzò davanti. In quel momento le cose da fare erano due:
-usare il teletrasporto e arrivare direttamente al banco.
-guardarlo negli occhi e raccontargli tutto.
 
 
 

*******************************************
Ariciao belle <3
Spero che questa ff via stia piacendo davvero, e non solo per le recensioni :’)
Anyway: il prossimo capitolo sarà luuuuuungo luuuuuuungo (?) perché avrà il colpo di scena.

Lo so, sono cattiva e vi tengo sulle spine u.u
Barattiamo; 3 recensioni per il quinto capitolo? :3
Ciao belle pimpe (?) :D 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Quel che è fatto, è fatto. ***


CAPITOLO V
Quel che è fatto, è fatto.

 
 
Ero riuscita a levarmelo di torno, e soprattutto ero riuscita a non incontrare 'nessuno' per il corridoio che potesse poi farmi il lavaggio del cervello.
-beh insomma? che voleva Tomlinson da te?-
Come non detto.
Zayn mi si piazzò davanti. In quel momento le cose da fare erano due:
-usare il teletrasporto e arrivare direttamente al banco.
-guardarlo negli occhi e raccontargli tutto.
Decisi di cimentarmi nella seconda opzione, dato che la mia mente non arrivava ancora a poter fare la prima ._.
Alzai lo sguardo e lo guardi negli occhi, cercando di sembrare il più matura possibile.
 
 
*ZAYN*
-qualunque cosa voleva, l'ho liquidato-rispose freddamente.
Beh, mi aveva spiazzato.
Mi aspettavo che mi raccontasse quanto accaduto e mi dicesse cos'era successo in corridoio, prima del suo arrivo in classe.
Avevo sentito soltanto lei che lo metteva a conoscenza del fatto che non sarebbe stata la sua prossima preda.
Devo ammettere che era stata piuttosto brava a liberarsene.
Mi spostò con un gesto di mano e si andò a sedere al banco, quello che per quella ora, sarebbe stato il nostro.
La raggiunsi e mi sedetti accanto a lei, aspettando che mi raccontasse qualcosa.
La vedevo pensierosa e non faceva altro che scarabocchiare il foglio bianco che ricopriva la sua parte di banco insieme all'astuccio.
Lo faceva ogni volta che aveva paura di qualcosa.
-Oggi non abbiamo nessun compito nè interrogazioni, e non hai nemmeno litigato con nessuno-gli dissi ad un tratto.
Avevo bisogno di rompere quel silenzio che si era creato in mezzo alla confusione.
Aveva capito a cosa mi riferivo; mi capiva sempre, come io capivo lei.
Sempre.
-perchè proprio io?-mi chiese.
Si riferiva al fatto che Louis fosse andato dietro a lei, che non se l'era mai filato, piuttosto che dietro ad altre ragazze.
-perchè sei una preda facile-risposi.
-non lo sono-
-si che lo sei-obiettai.
-guardati, ti stai già facendo dei complessi mentali e di problemi, quando potresti semplicemente fregartene e rispondergli come gli hai risposto prima-continuai.
I suoi occhi non si spostavano dal foglio scarabocchiato.
-non mi sto facendo problemi-
Cercava di auto-convincersi che non stava cadendo nella sua trappola.
-non negare l'evidenza Isabel, ti conosco troppo bene-risposi.
L'entrata della prof in classe, ci costrinse a troncare il discorso, che non andò avanti fino alla fine delle prime due ore, che avevamo di spagnolo.
 
-Buenos dìas chicos- salutò la professoressa raccogliendo le sue cose.
-Buenos dìas-salutammo, mentre ci dirigevamo fuori dalla classe per il cambio.
-Cosa hai ora?-le chiedi facendola tornare alla realtà.
Aveva gli occhi puntati nel vuoto, seduta ancora al banco, con la matita in mano.
-Isabel?-la richiamai.
-Eh..si..scusa..stavo pensando..-mi rispose alzandosi di scatto e iniziando a infilare i libri nella borsa.
-Me ne ero accorto.. comunque tu ora hai matematica vero?-
-si, ci vediamo dopo-rispose.
Poi mi diede un bacio sulla guancia e sgattaiolò fuori dalla classe.
Feci spallucce.
Era da un po' di tempo che non la vedevo così pensierosa.
Era una delle poche ragazze che aveva sempre il sorriso in bocca, e una frase pronta a consolarti e a rallegrarti la giornata.
 
*ISABEL*
Uscii dalla classe, e mi diressi al mio armadietto per fare il cambio di libri.
Lungo il corridoio, passai davanti alla porta di una classe, dalla quale uscì Louis, che subito si mise al mio stesso passo.
Oddio, stava diventando una persecuzione.
Riusciva perfino ad uscire dalla classe nello stesso momento in cui io stavo passando ._.
Alzai gli occhi al cielo e feci finta di niente.
-Ciao ISABEL-mi salutò marcando il mio nome.
Era strano sentirlo pronunciare da uno come lui.
-Ciao Louis-risposi superficialmente, cercando di arrivare il più in fretta possibile al mio armadietto.
Girai l'angolo e mi ritrovai di fronte Liam.
-Isabel-mi disse cercando di capire perchè Louis fosse vicino a me.
-Liam!-risposi
-Tomlinson-continuò mio fratello rivolgendo lo sguardo al ragazzo.
-Payne- rispose Louis di conseguenza, incrociando le braccia.
A quella scena, seguirono degli attimi di silenzio.
Da parte mia, più che silenzio, era terrore.
La campanella suonò nuovamente, annunciando l'inizio delle lezioni.
-Forza Isabel, andiamo-mi prese per un braccio mio fratello.
Il ragazzo non accennò a movimento e se ne andò sviando tra gli altri ragazzi.
-Beh che ci facevi con lui?- mi chiese infuriato mentre ci dirigevamo verso il mio armadietto.
-E' uscito da una classe ed è venuto con me-risposi a testa bassa.
Sapevo che non mi avrebbe creduto e che avrebbe pensato che gli avevo permesso di aprire un discorso.
-Isabel, tu non-
-Liam, cazzo! Ti ho detto che mi ha seguita-lo interruppi.
Aprii il mio armadietto sbattendoglielo in faccia, feci il cambio di libri e presi un respiro di coraggio.
-Gli ho detto soltanto 'ciao'-continuai cercando di calmare le acque.
-Non voglio che gli parli, d'accordo?-domandò seriamente.
-Ma io-
-SONO STATO CHIARO?!-rimarcò cercando approvazione.
Odiavo quando faceva le veci del papà, lo odiavo davvero.
Ogni volta dovevo fare quello che diceva lui senza commentare; e la cosa non mi andava giù.
Non gli risposi, lo spostai con la mano e mi diressi in classe, abbandonandolo al silenzio che si era creato nel corridoio.
 
*LIAM*
La vidi scomparire dietro il vetro della porta della classe.
Era accaduto quello che avevo pensato: anche lei ci sta cascando.
Mi resi conto che stavo facendo tardi a lezione, così corsi in classe.
-Buongiorno prof!-dissi affannando mentre chiudevo la porta alle mie spalle.
-Payne, a cosa devo questo ritardo?-
Quel professore panciuto l'avevo sempre odiato.
Gli occhiali che ricadevano sulla punta del naso gli davano un senso di intellettualità e la barba perennemente accarezzata dalle tozze mani, gli donava eleganza.
In più usava delle battute sarcastiche per rimarcare problemi e difetti di ogni ragazzo: lo odiavo.
-Scusi, ho avuto un problema-risposi andandomi a sedere accanto a Zayn.
-Spero sia abbastanza grave da giustificare questo ritardo-commentò.
Non risposi, presi i libri dallo zaino e li aprii alla pagina giusta, iniziando a scorrere con gli occhi, lettere che in quel momento non avevo voglia di decifrare.
Greco; non lo sopportavo.
-che è successo?-mi chiese Zayn attirando la mia attenzione con una gomitata.
-ho incontrato Isabel con Louis, penso stessero parlando-risposi.
-e tu che hai fatto?-
-niente. Io e Tomlinson ci siamo guardati male a vicenda, poi ho portato via Isabel e gli ho detto che esigo che non parli più con lui-dissi sottolineando sul libro una frase che nella mia mente non aveva senso.
-ma Li..-
-Zayn ti prego, non ti ci mettere anche tu!-lo sgridai.
L'ultima cosa di cui avevo bisogno in quel momento, era la ramanzina del mio migliore amico.
 
*ISABEL*
Dopo essere entrata in classe, presi posto all'ultimo banco.
Oltre ad essere la lezione di matematica, ero anche da sola, con nessun ragazzo o ragazza del mio gruppo.
Aprii il libro e iniziai a seguire la lezione.
Beh, diciamo che 'seguire' non era proprio quello che stavo facendo in quel momento.
Nella mia mente giravano mille pensieri, tranne quelli dei radicali quadratici ._.
Ad un tratto sentii il telefono vibrare nella tasca di jeans; poi si bloccò.
Era sicuramente un messaggio.
Lo sbloccai e vidi un numero che non era salvato.
'Isabel, è così che ti chiami, no?! Alla pausa pranzo vieni all'entrata del campetto di football, devo parlarti. xx Louis.'
Porca miseria, come faceva ad avere il mio numero?
Bloccai il cellulare e lo rimisi in tasca, tornando a scarabocchiare un nuovo foglio bianco.
Perchè voleva parlarmi?
Altri milioni di pensieri si aggiunsero ad affollare la mia mente.
A mezzogiorno c'era la pausa pranzo per mezz'ora, e sarei dovuta stare con gli altri; ma come facevo a raccontargli del messaggio e a dirgli che desideravo sentire cosa volesse dirmi, senza farmi strozzare viva da tutti quanti?
Presi una decisione rischiosa, ma in fondo la vita era la mia, e un'esigenza di mio fratello, non poteva bloccare la mia vita sociale.
Decisi di andare a parlarci, per vedere cosa doveva dirmi, senza dirlo a nessuno.
Agli altri mandato un messaggio dove gli dicevo che non avrei pranzato con loro, così che non si preoccupassero; poi una volta usciti da scuola, gli avrei raccontato tutto.
Due ore di matematica, senza amici in classe, era la cosa più traumatica che potesse esserci.
Aspettai la fine delle due ore, e non appena suonò la campanella del mezzogiorno, uscii dalla classe e dall'edificio, per andare al campetto dove di solito si allenava la squadra di football.
Era sempre all'interno della scuola, ma un po' più in disparte.
Arrivai davanti all'entrata e mi sedetti su una panchina, per poi inviare un messaggio a Niall.
'Tesoro, di anche agli altri che oggi non pranzo con voi, devo fare una cosa. Ci vediamo all'uscita. xx Isabel'
Selezionai il destinatario e inviai il messaggio, dopo aver pensato se quella fosse stata la cosa giusta da fare.
-Allora sei venuta-
Una voce da dietro, era familiare. Era Louis.
-cosa devi dirmi?-risposi fredda, per arrivare al sodo.
Si sedette accanto a me e mi guardò con occhi maliziosi.
-quanta fretta, abbiamo mezz'ora!-rispose allungando una mano verso i miei capelli.
-è un po' da ritardati metterci mezz'ora per parlare ad un'altra persona. Avanti, che devi dirmi?-continuai, spostando il mio viso dalla sua mano.
-Dolcezza, con calma!- continuò.
Odiavo questo suo modo di fare; cercava di conquistarmi, ma mi stava facendo soltanto innervosire.
Non mi ero mai comportata così male con un ragazzo, ma con lui, mi usciva spontaneo.
Era come se la mia mente rispondesse da sola a quelle sue frasi, in modo freddo e schietto.
Mi allontanai da lui e mi sistemai i capelli, facendogli capire che non doveva toccarli.
-come hai trovato il mio numero?- domandai, quasi impaurita.
-voglio ricordarti che sono Louis Tomlinson- mi rispose.
Che frase senza senso, sapevo benissimo lui chi fosse.
-E quindi? so benissimo chi sei-risposi acidamente.
In un attimo si avvicinò al mio viso e mi ritrovai con il suo pollice che accarezzava la mia guancia.
L'immagine di me, ferma, immobile, era riflessa nei suoi occhi color mare.
Sentivo una sensazione strana. No, era impossibile.
Si avvicinò lentamente a me.
Sentivo lo stomaco che si attorcigliava nel ventre e il cuore che lottava per uscire dal petto.
Era impossibile. Non poteva essere! Quelle non erano..
Le sue labbra si posarono sulle mie.
Si, esattamente. Quelle erano le farfalle allo stomaco.
Dio, no. Non potevo permetterlo.
-no-sbottai allontanandolo da me.
-no cosa?-chiese confuso.
Forse non si era mai trovato in una situazione simile, con una ragazza che lo rifiutava.
-non posso.. non posso. -dissi racimolando le mie cose e alzandomi dalla panchina.
-ah signorina Payne, quel che è fatto, è fatto-rispose.
Quel che è fatto, è fatto.
 
 
 

****************************************************
Eccoci arrivati al colpo di scena!
WOOOOOOO (?)
Vi avverto che tra qualche capitolo ce n sarà un altro; sarà molto, molto, molto, molto (?) più appassionante e ‘forte’ se così lo possiamo definire.

Vi è piaciuto?
Arriveranno un po’ di guai nel gruppetto londinese, e molti di loro si allontaneranno :)

Sesto capitolo, appena questo arriva a quattro recensioni :3
(ce la facciamo? Che dite? :D )

Beeeeeesos <3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Non potrai essere davanti a lei per tutta la vita. ***


CAPITOLO VI
Non potrai essere davanti a lei per tutta la vita.

 
 
*LIAM*
Finimmo la lezione e andammo fuori, dove c'erano tante terrazze con dei tavoli come quelli da pic-nic; diciamo che ogni gruppetto, aveva il suo tavolo.
Arrivammo al nostro e ci sedemmo, dove c'erano già tutti.
-Buongiorno ragazzi-disse Zayn sedendosi accanto a Sam.
-Sciao belli-rispose Sam addentando un piatto d'insalata.
-Avete visto Isabel?- domandai guardandomi intorno.
Mancava solo lei.
-No, però mi ha mandato un messaggio e mi ha detto che non pranzava con noi perchè doveva fare una cosa-spiegò Niall masticando il suo panino.
-Ah-commentai abbassando la testa.
-che è successo?- mi chiese Sam.
-niente, prima eravamo per il corridoio e l'ho vista insieme a Louis, me la sono presa da parte e le ho detto che volevo che lei non parlasse più con lui-raccontai abbassando la testa.
Lo so, avevo sbagliato e non avevo mantenuto la promessa, ma cosa dovevo farci?
Non sopportavo vederli insieme.
-Sai che hai sbagliato?-domandò Niall posando il suo hamburger.
-si..-
-allora prova a non metterti più in mezzo e falle fare a lei. E' in gamba lo sai!-s'intromise Zayn.
Lo sapevo che era abbastanza matura da ragionare, ma avevo lo stesso paura.
-si ma..-
-Liam, ascoltami. Prima mentre entrava in classe stava parlando con Louis, anzi, di sicuro era Louis che le si appiccicava, perchè è entrata in classe liquidandolo-mi interruppe il moro.
-in che senso?-domandai confuso.
-Non so di preciso di cosa stavano parlando, io ho sentito soltanto che lei alla fine le ha detto che non aveva intenzione di essere  la sua prossima preda e l'ha avvertito del fatto che con lei non si soddisferà-si spiegò.
Seguirono dei momenti di silenzio.
Beh, dopo tutto era stata coraggiosa a dargli una risposta così; nessuna ci era mai riuscita.
 
*ISABEL*
-Beh, ora dove vai?-mi chiese vedendomi indossare la borsetta a tracolla.
-me ne vado-risposi freddamente.
Lui si alzò di scatto e si posizionò davanti a me.
-lo sai che da me non puoi scappare?-mi domandò avvicinandosi sempre più.
-Lasciami Louis, sei solo un lurido porco-risposi.
Dopodiché lo scansai e mi diressi alle terrazze, dove c'erano i tavoli per mangiare, insieme al nostro.
Dal campetto alle terrazze (così le chiamavamo), ci volevano meno di due minuti; ma quel tragitto durò un secolo.
Louis Tomlinson mi stava 'corteggiando'?
Louis Tomlinson mi aveva baciata?
Louis Tomlinson voleva me?
I miei pensieri però ritornarono sulla seconda domanda.
Dio, avevo baciato Louis Tomlinson; e ora come facevo a dirlo agli altri?
Sentivo la musica che veniva propagata dagli enormi altoparlanti delle terrazze, avvicinarsi sempre di più.
Era uno scenario da film.
Un edificio a scaloni, dove su ogni terrazza c'erano tavoli colmi di ragazzi e di cibo.
Di solito noi arrivavamo dall'ultima terrazza in alto che si collegava alle aule, ma per arrivare dal campetto, dovetti farmi tutti gli scaloni che attraversarono le terrazze a piedi.
Salutai una decina di ragazzi e ragazze che frequentavano i corsi con me, con la quale avevo stretto amicizia.
Arrivai alla penultima terrazza, che vista dall'alto era la seconda e mi avvicinai al tavolo dove c'erano gli altri.
Dieci minuti, e sarebbe suonata la campanella.
 
*LIAM*
-Isabel, finalmente!-urlò Sam.
-Dove?-esclamai sgranando gli occhi.
-esattamente dietro di te-
Mi girai e la vidi arrivare, si avvicinò e si sedette vicino a me.
-dove sei stata?-le domandai quasi sgridandola.
Si girò verso di me e mi fissò dritto negli occhi.
In quel momento mi pentii di aver fatto quella domanda.
-poi ti spiego-rispose.
Era successo qualcosa con qualcuno, ci scommettevo, ma non volevo intromettermi per non peggiorare ulteriormente le cose.
Di sicuro mi avrebbe raccontato tutto una volta arrivati a casa.
Finii di mangiare il mio piatto di pasta e salutai gli altri, per dirigermi nell'aula di tecnica insieme a Sam.
Prendemmo i libri nell'armadietto ed entrammo in classe.
-Isabel ti ha detto dov'è stata prima?-le chiesi posando il materiale sul banco.
-No, mi ha detto che me lo diceva dopo-rispose fermandosi e guardandomi negli occhi.
-Liam, stai tranquillo, ha la testa apposto, non andrebbe mai dietro a Louis-continuò sorridendo.
-Sarà..-risposi ricambiando il sorriso.
Quella ragazza mi aveva aiutato in tutti i momenti più difficili.
Aveva sempre un consiglio ed un sorriso pronto, che tiravano su il morale.
Le volevo davvero tanto bene.
Si accomodò accanto a me e mi accarezzò la spalla.
-La conosci tua sorella, non mi farebbe mai ingannare da uno del genere-continuò.
-Ma io mi fido di lei! il problema è lui! Sai benissimo quello che ha fatto alle ragazze di questa scuola, compresa Suzanne!-risposi arreso.
Quello era l'unico pensiero che mi passava per la mente: non che non mi fidassi di mia sorella, ma era quel mostro che mi perseguitava.
-Lo so Liam, lo so. Ma devi fidarti e devi lasciarle fare quello che vuole, anche perchè tu non potrai stare tutta la vita davanti a lei, a dirle quali persone sono giuste e quali no-commentò iniziando a tirare fuori il materiale dalla borsa.
-Magari non a tutte le persone..-ironizzai sorridendo.
-Liam!-mi rimproverò puntandomi un righello contro.
-TU NON FARAI NIENTE, intesi?-continuò scandendo ogni singola parola.
-Avanti Sam, non puoi…-
-Liam, ti castro!- m'interruppe.
-Okok, basta che non tocchi il mio WILLY!-la bloccai proprio nel momento in cui stava per toccare con la riga il mio naso.
-Ecco u.u-borbottò allontanandosi.
-E comunque stai sicuro che ti dirà sempre tutto!-continuò riposizionandosi sulla sedia.
-Speriamo-annuii.
 
*ISABEL*
Per fortuna, ero riuscita ad evitare il discorso, durante i restanti minuti di pausa, così da non dover far intuire qualcosa.
Aspettai Niall, fuori dal bagno dei maschi, per poi andare insieme nell'aula di biologia.
Adoravo quella lezione, come adoravo la professoressa che la teneva.
Era di una dolcezza inimmaginabile e molte volte, tra una pianta e l'altra, mi aveva dato qualche consiglio, anche al di fuori della materia.
Una volta, si era accorta che ero triste perchè Liam era andato all'ospedale a causa di un cibo malandato che aveva mangiato e mi aveva detto che non dovevo preoccuparmi e che sarebbe andato tutto bene, mentre davanti agli altri, faceva finta di spiegarmi il processo di respirazione delle piante, usando una piccola piantina.
Forse perchè aveva si e no 25 anni, un'età che si avvicinava molto alla nostra.
-Hai fatto lo schema della respirazione?-domandò Niall mentre mi lasciava spazio per entrare in classe.
-Si si , è venuto stupendo u.u-annuii facendomi largo tra i compagni.
-Mai come il mio :3- rispose.
Io gli sorrisi e presi posto nell'ultimo 'banco' del laboratorio. Erano quei banconi alti, con ognuno un microscopio e tanti, ma tanti campioncini e brocchette per prelevare gli elementi.
mi piaceva tantissimo *-*
Ci sedemmo e tirammo fuori tutto l'occorrente per la lezione, in attesa dell'arrivo della prof.
-senti Isabel-mi chiese avvicinandosi a me.
-dimmi-
-dove sei stata prima?-mi domandò premurosamente.
Sapeva che c'era qualcosa che non andava. Lo sapevano tutti.
-ve lo dico dopo-risposi spostando lo sguardo da un'altra parte.
-No Isabel-mi rigirò da un braccio.
-TU me lo dici ORA-continuò mollando leggermente la presa.
Presi un respiro e spostai lo sgabello su cui ero seduta, più vicino a lui.
-Niall, io te lo dico, ma devi promettermi che mi sosterrai quando lo dirò agli altri-mi preparai poggiando le braccia sul banco.
-Non si preannuncia niente di buono-commentò.
Mi misi a ridere e gli diedi uno scappellotto dietro la nuca.
L'avevo fatto per nascondere l'evidenza.
-Nell'ora di matematica Louis mi ha inviato un messaggio-
Mi stava per interrompere, ma gli misi un dito davanti la bocca e spalancai gli occhi.
-FAMMI-PARLARE!-continuai.
-mi ha scritto che a mezzogiorno avrebbe voluto parlarmi, così ci siamo incontrati-
-e che è successo?-mi chiese frettolosamente.
-Io gli ho chiesto dove avesse preso il mio numero, lui ha detto che era Louis Tomlinson e che poteva fare tutto. E poi...-
-E poi?!-domandò sgranando gli occhi.
-e poi mi ha baciata-risposi abbassando la testa.
Sapevo di aver sbagliato, ma era come se quella situazione mi stesse iniziando a piacere.
-E tu?-domandò.
Si stava per arrabbiare, ci avrei scommesso.
-E io mi sono staccata-
Bene, avevo mentito.
-dopo quanto?-mi chiese quasi come sapesse che quello che stavo dicendo non era vero.
-dopo un po'..-
Mi arresi.
Perchè mi capiva così al volo?
Era vero, mi ero staccata; ma dopo quanto?
-Dio Isabel! Avevi detto che..-lo interruppi.
-Cazzo Niall lo so! Ho sbagliato, basta.-troncai il discorso e aprii il libro, ignorando i suoi borbottamenti.
 
 

 
****************************************
Salve bella gente :3
Questo capitolo è un po’ un ‘ponte’ perché non dice tanto, però tra poco, QUALCUNO scoprirà QUALCOSA, e ci saranno un po’ di cambiamenti :3
Se vi piace, continuerò a quattro recensioni :D
Intanto, fatevi anche un salto nell’altra ff, se vi va, così mi dite se vi piace :)
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=950804&i=1
Sciao bellissime :’D
 
#STAYSTRONGZAYN.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Devi dirglielo. ***


 
CAPITOLO VII
Devi dirglielo.
 

 
 
Anche qui, le due ore passarono velocemente, fino a quando la campanella non mi fece sobbalzare.
-Dio, mi stava riuscendo la trasfusione!-commentai lanciando tutto quello che avevo in mano sul banco.
Mi girai e vidi Niall che con lo zaino in mano, si stava alzando dallo sgabello.
-quindi ora dobbiamo venire da te?-mi domandò senza degnarmi di uno sguardo.
-non so, avete decido tutto voi prima a pranzo!-risposi mettendo i libri in cartella.
-hai intenzione di dirglielo?-continuò impalato davanti al banco, riferendosi a quanto accaduto.
-devo-risposi scendendo dallo sgabello.
Non rispose.
Lo vidi solo avviarsi verso la porta e aspettarmi fuori da essa.
Decisi di chiarire le cose, anche perchè non poteva tenermi il muso fino a quando non si sarebbe risolta la situazione.
-Senti Niall, lo so che ce l'hai con me, e che non dovevo permettergli di baciarmi, ma almeno sostienimi. Così mi butti ancora più giù-gli dissi affiancandolo nel camminare verso l'uscita.
-Isabel, io vorrei aiutarti, ma quello che dico sembra sia sempre a sfavore tuo-rispose.
-Niall, a primo impatto posso arrabbiarmi e risponderti male, ma sappi che i consigli di un migliore amico servono sempre-dissi fermandolo per un braccio.
-Spero solo di esserti veramente d'aiuto-rispose abbracciandomi.
-lo sei, davvero-gli sussurrai all'orecchio.
Mi accarezzò i capelli e appena dopo aver sciolto l'abbraccio, vedemmo gli altri già fuori al cancello che aspettavano il nostro arrivo.
 
*LIAM*
Finalmente li vidi uscire dal portone della scuola.
Ero curioso di sapere cosa avesse fatto Isabel nella pausa pranzo, ma allo stesso tempo avevo paura di parlarle, a causa di quel 'litigio' che avevamo avuto la mattina.
Decisi di passarci sopra e farmi raccontare tutto, visto che avrei scommesso che di mezzo ci fossero Tomlinson e il suo amichetto.
-finalmente ragazzi!-esclamai prendendo lo zaino da terra.
-dovevamo finire un discorso-si fece scappare Niall.
Capii che non doveva dirlo perchè Isabel lo guardò malissimo, per poi riportare lo sguardo su di noi.
-Forza, andiamo a casa?-sviò poi il discorso.
Come avrete capito, ci eravamo messi d'accordo per venire a casa mia e di Isabel durante il pomeriggio.
Ci vedevamo ogni giorno, molte volte i maschi per un conto e le femmine per un altro, ma quasi tutti i giorni ci riunivamo a casa di qualcuno per scatenarci; quel giorno era toccato a noi.
Invitammo anche Suzanne, dato che di solito, anche lei veniva sempre a casa degli altri.
Ci avviammo tutti verso casa nostra, fino a quando non mi decisi a prendere Isabel per un braccio e tirarla verso la coda del gruppo.
-mi hai spaventata! che c'è?-mi domandò sistemandosi la maglietta che le avevo stropicciato.
-scusami.. insomma tu non devi dirmi qualcosa?-le domandai di rimando.
Prima strabuzzò gli occhi per cercare di capire a cosa mi riferivo, ma poi tornò a fissare le strada.
-spiego a tutti quando arriviamo a casa-rispose, tornando in testa alla fila.
Feci spallucce e tornai a parlare con Zayn.
Arrivammo a casa e non appena aver aperto la porta, si fiondarono tutti sul divano e sugli sgabelli del piano bar.
 
 
 
*ISABEL*
-Vado un attimo a cambiarmi- urlai, per poi dileguarmi su per le scale.
Mille pensieri mi affollavano la mente.
Mi misi davanti lo specchio del bagno, mentre mi cambiavo e iniziai a preparare un discorso.
'Beh ragazzi, quando durante la pausa pranzo non ci sono stata, mi sono incontrata con..'no no, troppo diretto.
'Allora, devo dirvi una cosa..'hmm, troppo banale.
-Isabeeeeeel-una voce urlò da dietro la porta del bagno.
Era Niall che mi cercava per tutta casa.
-arrivo Niall!-
Aprii la porta, e quasi mi ci scontrai.
-TU DEVI DIRGLIELO!-disse spiccicando ogni singola parola mentre mi puntava l'indice contro.
-Lo so Niall, stavo trovando un modo per-
-non mi interessa, tu ora glielo dici e basta!- m’interruppe.
Mi prese per un braccio e senza farmi finire di parlare, mi trascinò giù per le scale e lasciandomi soltanto dopo essersi assicurato che tutti mi avessero vista.
-Ti odio-sussurrai mentre mi riaggiustavo.
-Beh, cos'è tutto quest'agitazione?-ironizzò andandosi a ''sedere'' su una poltrona, come se quella non fosse stata una mossa contro le mie forze.
-non mi aiuti.-risposi freddamente.
-beh, che succede?-domandò Sam.
-Niente, è che..-
-Forza diglielo senza troppi giri di parole-m'interruppe nuovamente il biondino.
-Cazzo Niall fammi parlare!-urlai quasi sclerando.
Capirono tutti che c'era qualcosa che non andava.
Quel comportamento mi stava dando ai nervi.
Sapevo che ero nel torto, ma così non mi aiutava a cercare di migliorare la situazione.
 
 

*****************************************************
Salve bedde (?)
Scusate se questo capitolo è corto, ma sono cattiva e vi lascio sulle spine u.u
NON ODIATEMI :3
Alloooora, pubblicherò il prossimo capitolo non appena questo arriva a quattro recensioni, così so che vi piace :’)
SCIAO BELE <3
#MUCHLOVE.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Hai tradito anche la loro fiducia. ***


 
CAPITOLO VIII
Hai tradito anche la loro fiducia.

 
 
-Forza diglielo senza troppi ghirigori-m'interruppe nuovamente il biondino.
-Cazzo Niall fammi parlare!-urlai quasi sclerando.
Capirono tutti che c'era qualcosa che non andava.
Quel comportamento mi stava dando ai nervi.
Sapevo che ero nel torto, ma così non mi aiutava a cercare di migliorare la situazione.
Il silenzio che era piombato nel salone, venne interrotto dal campanello.
-vado ad aprire-borbottai muovendomi dalla mia postazione.
Aprii la porta e ritrovai Suzanne che ci era venuta a trovare.
In quel momento, davvero le volevo creare una statua.
-Suzaaaaanne!-urlai saltandole addosso.
-Isabel!-rispose altrettanto urlante.
Disse che voleva uscire con me e Sam, proposta che senza nemmeno pensarci due volte, accettai.
Chiusi la porta di casa, dicendo che sarei tornata verso le sette, lasciando ai maschi, l'affidamento dell’abitazione.
Sapevo che per la seconda volta non avevo fatto la cosa buona, perchè avrei dovuto raccontare a tutti quanto accaduto, ma in quel momento non me la sentivo, davvero.
Per fortuna, durante tutto il pomeriggio, riuscii a non aprire quel discorso con le ragazze, che di sicuro non avrebbero fatto altro che assillarmi per sapere cosa tramavo.
Verso le sette, come preannunciato (?) aprii la porta di casa, dove trovai Liam da solo sul divano che giocava alla play.
-Buonasera!-urlai buttando la borsetta sul piano bar.
-Isa-mi rispose senza distogliere lo sguardo dalla tv.
-se ne sono andati?-domandai guardandomi intorno.
-si si, dovevano studiare. Piuttosto, tu che dovevi dirci?- domandò mettendo in pausa e dando delle botte al divano per farmi sedere accanto a lui.
Tolsi il giubbotto e mi accomodai anch'io sul divano.
-niente di che..-sviai incrociando le gambe.
-sei sicura?-
-certo-
-a me non è sembrato qualcosa di così poco importante-insistette.
-Liam, non era niente di che-marcai alzandomi dal divano.
-vado a studiare, a dopo-continuai sgattaiolando su per le scale.
Quella di studiare, era stata più che altro una scusa per troncare il discorso, altrimenti avrebbe capito che nascondevo qualcosa, anche perchè passai la serata a cantare a squarciagola invece che studiare fisica. Muahahahah (?)
Dopo aver cenato, mi addormentai con il cellulare insieme a me sotto le coperte.
La mattina dopo mi svegliai con il suono della sveglia e un raggio di sole che illuminava il cuscino.
Spensi l'irritante suono che aveva disturbato il mio dolce sonno (?) e notai un nuovo messaggio: Sconosciuto.
'Dolcezza, ricordati che riuscirò a conquistarti. Non riuscirai più a fare a meno di me. L. xx'
Dio, stavo iniziando ad odiare quel ragazzo.
Il suo modo di fare, mi faceva altamente saltare i circuiti nervosi.
Ora capivo perchè le ragazze cadeva ai suoi piedi; ogni ragazza era praticamente costretta ad andargli dietro, e quelle che non lo sapevano, lo desideravano.
Non risposi proprio per cercarlo di allontanare.
Non rifiutare quel bacio, era stata la cosa peggiore che avevo fatto fino a quel momento.
Andai in bagno per cambiarmi, e come ogni santo giorno lo liberai soltanto dopo le lunghe preghiere che faceva mio fratello per uscire di casa.
 
 
*LIAM*
Arrivammo a scuola e come al solito salutammo gli altri e aspettammo il suono della campanella.
-Oddio Zayn, quella di arte oggi riporta i compiti!-urlò Sam in preda al panico, stringendo il braccio del moro.
-Non mi parlare di compiti! oggi ho quello di fisica e ieri non ho per niente studiato!-commentò Isabel cercando di apprendere qualche cosa dagli appunti sul quaderno.
-E certo! ieri hai cantato invece di ripassare!-risposi vedendola con il capo chino sulle innumerevoli scritte.
-Non distrarmi-ironizzò lei mettendomi una mano davanti alla faccia.
Scoppiammo in una risata che fu interrotta dal suono della campanella.
Salutai gli altri e mi diressi all'armadietto.
Stavo scegliendo i libri da prendere, quando qualcuno mi prese per una spalla e mi girò.
-Payne, finalmente ci rincontriamo-mi disse rimettendomi apposto la maglietta che aveva appena stropicciato con la sua presa.
-Tomlinson, cosa vuoi?-domandai freddamente.
-Ma lo sai che tua sorella è davvero carina?-domandò lasciando sbucare Styles da dietro le sue spalle.
La sua voce mi entrava nel cervello e mi caricava d'ira.
E poi il suo sorrisetto da lurido maiale mi imbestialiva.
-Senti fighetto, vedi bene di stare lontano da mia sorella!-dissi prendendo per il colletto del maglione.
-sei sicuro che lei voglia questo?-rispose con il suo solito 'sorriso'.
-Tu non avvicinartici mai più. Mi fai schifo.-sussurrai digrignando i denti.
-Beh, tua sorella non pensava questo quando ieri mi ha baciato-commentò cercando di allontanarmi.
Mollai immediatamente la presa.
-cosa?!-chiesi sgranando gli occhi.
-non te l'ha detto? beh fatti raccontare tutto da lei. Ciao fratello!-ironizzò per poi scomparire in mezzo ai ragazzi che abitavano il corridoio.
MIA SORELLA COSA?! 
Isabel aveva baciato Louis?
In quel momento l'unico pensiero che mi passava per la mente, era il comportamento di mia sorella nei miei confronti.
Mi aveva sempre detto tutto.
Tutto quello che faceva e che non era giusto; me l'aveva sempre detto.
Molte volte avevamo litigato per certi motivi, ma poi eravamo riusciti a superare tutti i problemi INSIEME.
Decisi di aspettare che lei me ne parlasse; questa volta aveva davvero esagerato.
Le ore scolastiche passarono velocemente e per pranzo, decidemmo di mangiare da Nando’s.
Nel tragitto fino al luogo del pranzo, non avevo degnato mia sorella di una parola, e tantomeno avevo accennato quanto successo agli altri.
Avevo già in mente un piano.
Ci sedemmo al tavolo e ordinammo qualche pizza.
-Oggi la McSbeer ha fatto un'interrogazione a tappeto!-esclamò Sam addentando la sua pizza.
-Io l'ho detto che quella è un mostro!-commentò Zayn.
-menomale che non è più nel mio corso!- disse Niall divorandosi un panino che aveva ordinato.
-a te invece com'è andato il compito?-domandai ad Isabel guardandola negli occhi.
Stavo piano piano cercando di arrivare al discorso fatale.
-bene, alla fine non era poi così difficile-rispose sorseggiando la sua coca-cola.
-non avevi studiato-
-lo so, ma era facile-insistette.
-Si, ma tu comunque non hai studiato-obiettai nuovamente.
-Liam Dio, lo so che non ho studiato, basta!-si lamentò posando il bicchiere.
-dovevi studiare invece-
L'ira riempiva sempre più la mia mente.
Non stavo facendo la cosa giusta, lo sapevo, ma la rabbia oscurava i miei ragionamenti.
-avanti Liam, ti ha detto che è andata bene al compito, basta!-ironizzò Zayn.
-fatto sta che si è messa a cantare e non ha studiato-
-Dio Liam abbiamo capito!-commentò mia sorella.
-e rispondimi bene-urlai posando il mio trancio di pizza.
Attimi di silenzio.
-Liam che ti prende?- domandò Isabel pulendosi le labbra.
-ha ragione poverina, non fai altro che attaccarla!-replicò Zayn.
-Succede che la vostra cara amichetta ieri si è baciata con Louis!-urlai nuovamente alzandomi dal tavolo.
Zayn e Sam mi fissarono increduli, mentre Niall e Isabel abbassarono la testa.
Perché anche Niall sembrava conoscere quella storia.
Perché non era anche lui rimasto allibito come Zayn e Sam?
-Niall, sapevi qualcosa?-gli domandai per non rimanere nel dubbio.
-beh, io..-balbettò
-tranquillo.. Mi avete deluso, tutti e due-dissi marcando le ultime parole, per poi prendere il giubbotto ed uscire dal locale.
 
*ISABEL*
Il mondo mi cadde addosso.
Niall non gli aveva detto niente, altrimenti non ci sarebbe stata quella domanda di Liam.
Dio, non avevo mai nascosto niente a mio fratello, tantomeno qualcosa di tanto importante.
Guardai Zayn e Sam che erano seduti di fronte a me, guardarmi sconcertati.
Avevo tradito anche la loro fiducia, oltre a quella di mio fratello.
-Scusatemi-sussurrai per poi fiondarmi fuori dal locale.
In lontananza vidi Liam camminare sul marciapiede, con il capo chino, le mani nelle tasche e le gocce di pioggia che lo bagnavano tutto.
-Liam, aspetta ti prego-
-vattene- urlò senza degnarmi di uno sguardo.
-almeno ripariamoci sotto un balcone-gli dissi bloccandolo da un braccio
-Isabel, me ne frego di questa fottuta pioggia, ok?-sbottò girandosi verso di me.
-ti rendi conto di quello che hai fatto?- continuò poi agitando le mani nell’aria.
-Liam io..-
-E' inutile che ti giustifichi Isabel, è inutile. La cosa che più mi fa male, non è che tu stia dietro ad un mostro del genere, perchè la vita è tua e decidi tu, ma la cosa che mi ferisce davvero e che tu non mi dica queste cose-
Mentre parlavano le mie lacrime si mischiavano alla pioggia che bagnava i capelli di entrambi, e le persone che correvano dietro di noi, sembravano non interagire minimamente con il nostro mondo.
-Cazzo Isabel, da quando sono morti i nostri genitori non facciamo altro che dirci tutto. Maledettamente TUTTO-urlò con un nodo alla gola.
Stava per scoppiare anche lui; ormai lo sapevo.
-ora non tirare fuori mamma e papà-commentai a testa bassa.
-e invece no Isabel. Loro ci hanno sempre insegnato a dirci tutto e a parlare di tutti i problemi che avevamo per affrontarli insieme e tu che fai? Combini dei casini del genere e nemmeno me ne parli?-continuò fissandomi.
-Liam, io avevo intenzione di dirvelo, ma poi..-
-Ma poi cosa Isabel?! Se volevi veramente dircelo trovavi il momento adatto!-disse.
Non risposi.
Nello stomaco tutto si era bloccato e nella mente vagavano miliardi di pensieri.
La pioggia continuava a bagnare i nostri capelli che ricadevano fitti sugli occhi di entrambi.
-comunque complimenti, hai tradito anche la fiducia di mamma e papà-disse, per poi scomparire dietro l'angolo della strada.
Mi sentii un'emerita cretina.
No, aspettate: ERO UN’EMERITA CRETINA.
 

 
************************************************
Spaaaazio ai mandarini (?)
Nel prossimo capitolo ci sarà un colpo di scena davvero forte, per questo, questo capitolo e il successivo saranno lunghissimi :O
Così non vi ho fatto aspettare tanto, contente? :3
Anyway: quattro recensioni e arriverà il colpo di scena u.u
Sciiiiiiiiiao bele <3

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Tutti i miei pensieri diventavano lacrime. ***


 CAPITOLO IX
Tutti i miei pensieri diventavano lacrime.

 

 
 
PICCOLLO SPAZIO AUTRICE: prima che inizi il capitolo voglio dirvi una cosa: Siete pronte per il colpo di scena?!
WOOOO (?)

Ok basta, vi lascio al capitolo u.u
 
 
 
Non feci in tempo a vederlo andarsene dietro l'angolo che subito Niall mi raggiunse.
-stai tremando Isabel, tieni il giubbotto-mi disse porgendomi il suo.
-no-
Lo scansai e mi diressi verso la tavola calda.
Entrai nel locale e mi avvicinai al nostro tavolo ancora tutta zuppa.
Zayn fissava il mondo oltre la vetrata, mentre Sam stuzzicava i resti di pizza con la forchetta.
Mi sedetti sulla mia vecchia sedia, senza accennare parola.
-Sei fradicia, ti rendi conto almeno di questo?-mi domandò Zayn deluso.
Non risposi, rimanendo a fissare un punto morto del tavolo.
-come hai potuto?-mi chiese Sam buttando la forchetta nel piatto.
Il rumore rimbombò in tutta la sala.
-è stato lui-mi limitai a rispondere.
-e noi dovremmo crederti?-disse Zayn.
-ragazzi, lo so che ho sbagliato ma vi prego non mettetevici anche voi-dissi scoppiando in un pianto isterico.
-ah ora dobbiamo anche lasciar stare?-
-no, non ho detto questo-
-e cos'hai detto allora?-m'interruppe Sam.
Sospirai.
-Dio ragazzi! il porco della scuola mi ha baciata, mi manda messaggini e non fa altro che dirmi che un giorno cadrò ai suoi piedi, i miei migliori amici non mi sostengono e ciliegina sulla torta?!: mio fratello mi dice che ho tradito anche la fiducia dei miei genitori-sbottai singhiozzando.
Rimasero pietrificati.
I nostri discorsi non interferivano minimamente con il mondo esterno, eppure la pioggia, sembrava contribuire alla tristezza che mi uccideva.
Il silenzio regnava nel tavolo, fino a quando non strusciai la sedia e uscii dal locale, lasciandoli con un semplice: 'scusatemi, a domani'.
Feci tutta la strada sotto la pioggia, con il cappuccio della felpa che si riempiva inutilmente di acqua.
Arrivai a casa e sbattei la porta, per far sentire il mio arrivo.
Mi diressi in cucina lasciando tutte le impronte di acqua per il corridoio.
Trovai Liam che sorseggiava un bicchiere di succo, seduto su uno sgabello, mentre fissava il vuoto.
-sei qui-gli dissi spogliandomi della felpa.
-potevi benissimo non sbattere la porta-disse freddamente.
Non risposi.
In realtà, il fatto di sbatterla per far sentire che ero arrivata, lo facevo quando non mi andava di parlare con nessuno.
-che mi crederai o no, mi ha baciata lui-dissi cercando di chiarire.
-vale il fatto che tu ci sei stata e non l'hai scansato-rispose.
Aveva pienamente ragione.
Silenzio.
Perchè non l'avevo spostato?
Perchè?
Perchè soltanto pensare a quel ragazzo, da quel fottuto giorno mi mandava in cortocircuito la mente?
Perchè?
Ci stavo soltanto cascando. Soltanto questo.
Presi un bicchiere di latte e mi infilai sotto le coperte, rimanendoci fino alla mattina seguente.
Mi svegliai il giorno dopo con 'Daughter' di John Mayer.
Non c'era modo migliore per iniziare una giornata così tristemente.
Mi vestii e quando scesi giù in cucina, notai un bigliettino di Liam.
'sono andato a scuola. ci vedremo prima o poi'
Dio, quella situazione stava diventando sempre più pesante.
La notte avevo sognato che Louis mi baciava e io non riuscivo a scansarlo, e la cosa non mi rassicurava affatto.
Uscii di casa e mi diressi a scuola soltanto con la mia solitudine; che bella cosa.
Arrivai davanti all'inferno, che mancavano ormai cinque minuti al suono della campana e raggiunsi subito gli altri, che si trovavano sempre al solito posto.
-buongiorno ragazzi- salutai ricevendo soltanto silenzio.
Soltanto Niall mi guardò e mi sorrise, per poi 'regalarmi' un ''buongiorno!''.
Almeno lui mi aveva capita.
 
*ZAYN*
Ero rimasto davvero deluso dal comportamento di Isabel, e non avrei davvero mai pensato che potesse arrivare a tanto.
Non appena suonò la campanella, presi Sam per un braccio e la tirai a me.
-non ce la faccio a comportarmi così-gli dissi all'orecchio.
-ti rendi conto di quello che ha fatto?- rispose
-si Sam, ma mettiti nei suoi panni. Anche tu avresti esitato un attimo prima di raccontare tutto agli altri- commentai lasciando la presa.
-si, ma io..-
-TU AVRESTI FATTO LA STESSA COSA-ripetei marcando le parole.
mi sorrise.
-fatto sta che-
-non fare come Liam!-la interruppi.
-andremo a dirle che siamo dalla sua parte, soltanto alla fine della giornata, così riflette un po' su quanto accaduto-continuai facendole l'occhiolino.
-come se già non ci avesse riflettuto-commentò ridendo.
Gli sorrisi e poi me la presi sottobraccio, per andare nell'aula di chimica dove avevamo lezione insieme.
 
*ISABEL*
Entrai insieme agli altri, cercando di essere meno fastidiosa possibile.
Appena dopo aver superato la soglia del portone, si dileguarono salutandosi e lasciandomi da sola alla folla del corridoio.
Lo percorsi tutto fino alla fine per arrivare al mio armadietto.
Aprii quest'ultimo e posai tutti i libri, per poi prendere soltanto quelli della prima ora.
Lo chiusi e nel girarmi mi ritrovati Louis ad un palmo di distanza.
-buongiorno bellezza!-mi disse accarezzandomi la guancia con il pollice.
-levati Tomlinson- risposi cercando di spostarlo da me.
-beh che c'è? ieri non sembrava ti disgustassi tanto quando mi hai baciato-continuò con un tono irritante.
-TU mi hai baciata Tomlinson, NON IO-puntualizzai.
-è uguale. Per caso tuo fratello ti ha fatto il lavaggio del cervello?-ironizzò con una risatina che dava ai nervi.
Ora tutto era chiaro.
L'aveva detto lui a mio fratello.
-Louis, se non mi levi questa mano disgustosa di dosso, ti faccio cacciare dalla scuola, intesi?-dissi spostando la sua mano dalla mia pelle.
-mano disgustosa? ora ti faccio vedere io!- disse.
Mi prese per il polso e mi trascinò con sé, non lasciandomi fiato per urlare.
Attraversammo un'altra ala dell'istituto ormai desolata, dato che i ragazzi erano tutti nelle classi.
Durante tutto il tragitto, sono faceva altro che camminare a passo spedito, e stringere il mio polso nella sua mano.
Capì di doversi fermare solo dopo aver attraversato praticamente tutta la scuola.
Ci fermammo davanti ad una porta.
-cazzo Louis ce l'hai fatta a fermarti!-dissi massaggiandomi il polso che fino a quel momento era stato stritolato.
-entra, forza-mi ordinò indicando la porta davanti alla quale ci eravamo fermati.
Spalancai gli occhi.
Dio; era arrivato anche il mio momento.
-no, Louis-
-sbrigati-m'interruppe con un'aria inferocita, spingendomi verso la porta.
I libri mi caddero da terra e la sua forza non mi lasciò il tempo di raccoglierli.
-Non hai capito Louis, io con te lì dentro non ci entro-obiettai cercando di allontanarmi, ma la sua mano riprese a stringere di nuovo, ma questa volta il braccio.
-no dolcezza tu non hai capito me. ENTRA IN QUESTA PORTA, SUBITO- mi ordinò nuovamente.
Nei suoi occhi, la cattiveria si mischiava alla malizia.
Non riuscii più ad oppormi, e dovetti attraversare la porta.
Il buio dello stanzino era riempito soltanto dagli immensi scaffali di prodotti che lo abitavano.
Oltrepassai la soglia, e Louis chiuse la porta alle nostre spalle.
Non avevo mai vissuto un momento del genere, e tantomeno avrei pensato di poterlo mai vivere.
Il silenzio regnava in quegli attimi, in cui tutti i miei pensieri si trasformavano in lacrime.
-L-Louis..-riuscii a spiccicare.
-Lo so benissimo come mi chiamo-replicò avvicinandosi alle mie labbra.
Indietreggiai fino a sbattere la schiena contro uno scaffale.
Il suo corpo era poggiato al mio, e seguiva ogni mia singola curva.
Mi prese le mani e le poggiò sulla superficie alla quale sbattevo e iniziò a stringerle fortissimo.
-Ti prego Louis-urlai piangendo.
Il suo respiro iniziò ad affannarsi sul mio collo, e piano piano iniziava a scendere.
Le mie lacrime continuavano a scorrere come un torrente e non riuscivo a fare altro che subire.
Subire, subire, subire.
Aprivo la bocca, ma l'unica cosa che riusciva ad uscire, era un respiro affannoso che si mischiava alle gocce di pianto.
La situazione continuava uguale a tutte le altre storie.
Il suo corpo premeva sul mio e le sue labbra sfioravano la mia pelle che riaffiorava laddove non c'era il tessuto dei vestiti.
Riuscii a dire una semplice frase.
-Louis ti scongiuro, lasciami-
Volevo morire.
Appena aver finito di dire la frase, ebbi come la sensazione di non averla mai voluta dire.
Ora era come se volevo che tutto quello continuasse, anche se sapevo che non potevo permettermelo. 
Si fermò.
Si era fermato?
Non mi sembrava vero.
Il suo respiro affannava ancora sul mio collo, ma le mani avevano mollato la presa.
In quel momento, riuscii finalmente a sentire anche il battito del suo cuore, che non ero riuscita a sentire fino ad allora.
Perchè non avevo provato altro che voglia?
No, non potevo.
Non potevo innamorarmi di Louis.
No.
Eppure l'unica cosa che speravo in quel momento, era che riprendesse a fare quello che stava facendo cinque secondi prima.
Si allontanò leggermente, arrivando a sfiorarmi il naso.
Ci guardammo negli occhi per un tempo indeterminato.
-Perchè mi sono fermato?-si domandò ad un certo punto.
Indietreggiava scuotendo la testa, come per dimenticare quanto appena successo.
Sembrava quasi che quello che aveva fatto, fosse stata una cosa che avrebbe scombussolato la sua vita.
Eppure lo faceva sempre.
Mi asciugai una lacrima chiedendo spiegazioni con lo sguardo.
-Io..io non l'ho mai fatto-affermò incredulo fissando per terra.
-Louis, tu l'hai sempre fatto-balbettai con la voce tremante.
-Isabel, io non ho mai sentito il bisogno di fermarmi durante un momento del genere- disse rialzando gli occhi verso di me.
Non risposi.
Feci uno sguardo confuso, che rappresentava la mia mente: confusa.
Volevo uscire dal quel posto buio e silenzioso. Troppo silenzioso.
-ho visto che stavi soffrendo-continuò spostandomi una ciocca di capelli che ricadeva davanti agli occhi.
-giusto?-domandò nuovamente cercando di essere capito.
Annuii con il capo, semplicemente.
-Isabel, scusami.. cioè.. se vuoi andare, beh io..-
Non gli diedi il tempo di finire la frase balbettata che subito mi fiondai fuori dalla porta.
Corsi nell'ala della scuola che comprendeva la mia classe di quell'ora e mi avvicinai ad un muro, poggiandomici con la schiena.
Cos'era successo?
Non lo sapevo.
Non esistevano parole per descrivere quello che avevo appena vissuto.
L'unica cosa che riuscivo a realizzare è che stavo soltanto morendo dentro.
 
 
 

******************************************
Spaaaaazio alle carote :3  (per Ryana ahahah)
V’è piaciuto questo capitolo, eeeeh!
Diciamo che questo è stato un colpo di scena un po’ forte (almeno, secondo me .___.).
Secondo voi, come verrà a sapere Liam ti quanto appena successo?
TADAAAAAAN (?)

Lo scopriremo nei prossimi capitoli :3
Muaahahahah (?)
Il prossimo capitolo a cinque recensioni :)
Sciao bele <3
 
p.s. vi scongiuro recensite l’altra FF che sta decandendo ?!
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=972275

grazie mille :3

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Devo seriamente parlarti. ***


CAPITOLO X
Devo seriamente parlarti.

 
*LOUIS*
Isabel era ormai uscita da qualche minuto da quella stanza buia e io ero rimasto fermo immobile fino a quel momento.
Ero rimasto appoggiato con le mani sullo scaffale dove era appena stata 'sbattuta' Isabel.
Perchè mi ero comportato così?
Insomma, avevo sempre fatto 'certe cose' con le ragazze, ma mai avevo sentito il bisogno di fermarmi.
Quello voleva dire solo una cosa, una cosa che non mi era mai successa veramente.
Mi ero innamorato.
No, non potevo permettermelo.
Avanti, io ero il 'figo' della scuola, il più ricercato oltre a Liam Payne.
Ero sempre stato quello che aveva la scia di ragazze che gli andavano dietro e che gli sbavavano, ed ora ero io che andavo dietro ad una ragazza?
Sembrava strano anche a me, eppure era così.
I suoi capelli biondi che le si posavano sulle labbra e che si spostavano soltanto ad ogni respiro affannoso che faceva, insieme ai suoi occhioni verdi pieni di lacrime, mi avevano incantato.
Mai avevo pensato di dovermi fermare così d'improvviso e darle la possibilità di 'scappare'.
A scuola mi avevano sempre definito 'il mostro', un soprannome del quale d’altronde, andavo anche fiero.
Lo so, era una cosa alquanto 'schifosa', ma me ne accorsi soltanto quando per la prima volta, riuscii a leggere negli occhi di una ragazza la vera paura.
Decisi che all'uscita da scuola le sarei andato a parlare.
Di sicuro, di me, avrebbe avuto molta più paura di quanto non ne avesse avuta fino ad oggi, ma volevo dirle quello che realmente provavo per lei.
 
*ISABEL*
Dopo aver aspettato per qualche minuto che il mio cuore battesse regolarmente, presi un respiro profondo ed entrai in classe, con gli occhi ancora gonfi di lacrime.
Appena  ebbi chiuso la porta, mi venne in mente che Niall avrebbe dovuto fare lezione insieme alla mia, quindi si trovava in quella classe e di conseguenza si sarebbe preoccupato nel vedermi non arrivare.
E poi i libri? Come facevo a dire alla prof che i libri mi erano caduti nel corridoio, perchè un ragazzo mi aveva portato in uno stanzino e mi aveva violentata?
No. Me ne sarei fregata di tutto e di tutti.
-Buongiorno prof. Scusi per il ritardo-dissi andandomi a sedere al mio posto accanto a Niall.
-Aspetti signorina Payne, venga qui-disse avvicinandosi alla cattedra e spostando gli occhiali dal naso.
-a cosa dobbiamo tutto questo ritardo?-domandò vendendomi avvicinarmi a lei.
-ho avuto un problema-balbettai.
-e i libri hanno avuto lo stesso suo problema?-ironizzò provocando una risata generale.
-ebbene sì prof, anche loro hanno vissuto il mio stesso problema.-risposi di rimando.
Non attesi risposta per tornare a sedermi accanto al biondino.
In quel momento potevo pensare a tutto, tranne alle battute sarcastiche della professoressa.
-che non succeda più Payne-rispose incredula, per poi riprendere la lezione.
Mi sedetti sulla sedia, poggiando le mani sul banco.
-Dove sei stata?-mi sussurrò Niall premuroso.
Non risposi.
-che ti è successo?-domandò nuovamente.
Ancora non risposi.
-Isabel mi rispondi?-
Non avevo le forze per rispondere.
-Qualcuno ti ha fatto qualcosa?-domandò.
Aveva centrato in pieno il punto.
Qualcuno mi aveva fatto qualcosa?
Non lo sapevo nemmeno io.
Una lacrima mi rigò la guancia.
L'ultima lacrima.
L'asciugai, per poi prendere qualche foglio e una penna che avevo sotto il banco e iniziare a prendere appunti.
Niall tirò un pugno sul banco per poi ritornare alla lezione.
Mordeva la penna.
Lo faceva sempre quando era arrabbiato, sempre.
 
*NIALL*
La campanella suonò, e Isabel ancora non si era decisa a dirmi qualcosa.
Aveva fatto venti minuti di ritardo, e non penso a causa dei 'capi alti' della scuola o di qualcuno del nostro gruppo; non ce ne sarebbe dovuto essere motivo.
La vidi prendere i libri e sgattaiolare fuori dalla classe, così la seguii e la raggiungi al suo armadietto.
Aveva poggiando la fronte al gelido ferro dello sportellino e con le unghie torturava tutte le cose che le capitavano tra le mani.
Decisi di prendere fiato e avvicinarmici.
-Hei, Isabel-le dissi posandole una mano sul fianco.
Appena sentì la mia voce, ritornò con il pensiero alla realtà e chiuse lo sportello.
-Niall-rispose.
-Tutto bene?-le domandai.
Annuì con un gesto della testa.
-sei sicura?-rimarcai premurosamente.
Questa volta, il movimento della testa fu accompagnato da un suono della gola che annuiva.
Dopo aver aspettato i cinque secondi del suono della seconda campanella che non lasciava spazio alle parole continuai il mio discorso.
-allora perchè sei arrivata più tardi?-
-N-Niall, devo andare..-riuscii a sentire mentre scappava dalle mie braccia.
Non la vidi per tutto il resto della giornata, fino a quando a pranzo non ci ritrovammo al nostro solito tavolo.
Mi sedetti al mio posto, che lei non era ancora arrivata, ma c'erano già tutti.
Appena seduto, interruppi i discorsi dei ragazzi.
-ragazzi devo dirvi una cosa importantissima- annunciai sovrastando le loro voci.
-no fammi finire il discorso! Zayn credimi, non centra niente..-
-no Sam è troppo importante!-la interruppi.
-forza parla, cosa sarà di tanto importante!- sbuffò poggiandosi la testa sulla mano.
-oggi alla prima ora, Isabel è entrata venti minuti dopo alla lezione, senza libri, dicendo che aveva avuto un problema e quando le ho chiesto cosa stava succedendo non mi ha risposto!- dissi tutto d'un fiato, come se mi fossi già preparato il discorso.
Vidi lo sguardo di Liam iniziarsi a perdere nel vuoto.
Seguirono attimi di silenzio in cui nessuno azzardò parola.
-secondo voi cos'è successo?-domandò ad un certo punto Zayn.
-non lo so, ma ti giuro su mia sorella che se le ha fatto qualcosa Tomlinson, lo ammazzo- digrignò Liam, per poi mollare un pugno al tavolo.
Vidi in lontananza arrivare Isabel, così feci cenno agli altri di stare in silenzio.
 
*ISABEL*
Li vidi parlare e poi zittirsi al mio arrivo.
Ero sicura stessero parlando di me, ma per non aprire il discorso di quanto accaduto quella mattina, mi feci i fatti miei.
Mio fratello ce l’aveva ancora con me, Zayn e Sam di sicuro non mi avevano perdonata; l’unico che mi rimaneva in quella scuola era Niall.
Mi sedetti tra Zayn e Niall, che appena dopo il mio arrivo, aprirono un discorso sul campo da calcio.
Tirai fuori il mio panino e lo posai sul tavolo.
Iniziai a fissarlo, come se fosse una sostanza aliena alla mia mente.
Dopo qualche minuto, il discorso sul campetto, fu interrotto.
-Salve a tutti, scusate per il disturbo, ma devo ridare questi ad Isabel-
Era Louis. Mi sorrise e posò i libri che mi erano caduti nel corridoio sul tavolo.
Ritornai con lo sguardo sul panino, per poi accennare un ‘grazie’.
Le facce dei ragazzi erano incredule.
Scommetto che l’unica cosa che stavano pensando in quel momento era che la mattina avessi fatto tardi a lezione per ‘andarmene’ con lui.
Louis fece il giro di tutto il tavolo con lo sguardo e poi tornò a me.
-Ehm, potrei parlarti?-balbettò con un tono dolce, quasi soave.
Alzai lo sguardo pauroso e lo fissai negli occhi color ghiaccio.
-devo seriamente parlarti-continuò facendomi intendere che non era “un’altra delle sue”.
Guardai velocemente gli altri, per poi rimettermi la tracolla in spalla e alzarmi dal tavolo.
Feci in tempo a fare qualche passo con Louis che mi aspettava poco più avanti, che Niall mi chiamò.
-Isabel-
Mi fermai, per poi aspettare qualche attimo e girarmi.
Prese un respiro profondo e continuò la frase.
-ci vediamo all’uscita-continuò.
Fece uno sguardo premuroso, come per dirmi ‘se non ci sono loro accanto a te, ci sono io’.
 
 

******************************************
Gudde morninghe (?)
Allooooora, vi sta piacendo come sta andando avanti la storia? :3
Tra un po’, ci sarà una scena bellissima tra persone che scommetto che non vi immaginate :’)
Chi saranno mai?! u.u

Il prossimo capitolo arriva appena questo avrà cinque recensioni :3
 
P.s. adoro quando mi citate dei pezzettini di Fan Fiction che vi piacciono :’)

Sciao carote <3

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Non puoi permettere che io mi innamori di te. ***


CAPITOLO XI
Non puoi permettere che io mi innamori di te.

 
 
*LIAM*
La vidi allontanarsi preceduta da quel mostro.
Era la prima volta che si era comportato decentemente, senza fare lo spaccone.
-perché?-domandò ad un tratto Zayn.
-cosa perché?-domandò Niall confuso.
Il mio sguardo era fermo nel piatto di pasta rimasto a metà dopo quella scena.
-perché va da lui? Cioè ci sono molti altri ragazzi che-
-molti tipo te?-lo interruppe ironica Sam.
-anche! Molti ragazzi che la meritano, e lei che fa? Va da lui!-continuò quasi sclerando.
-ragazzi io vi avverto, succede un’altra cosa di queste e lo prendo a cazzotti-sbottai mollando un pugno al tavolo.
-calmati Liam, Isabel sa come comportarsi-mi rispose Niall.
-noncredo proprio, altrimenti non ci ritroveremmo in questa situazione- risposi indicando i libri che le aveva riportato il ragazzo.
-io la penso come Liam-appoggiò Sam.
-anche io-rispose Zayn.
Perchè le aveva riportato i libri?
Perchè lei non l'aveva degnato nemmeno di uno sguardo?
Qualcosa non quadrava e io dovevo scoprire cosa.
 
*ISABEL*
Sentivo un nodo allo stomaco che piano piano saliva alla gola.
Avevo paura; troppa paura.
Paura che riaccadesse quanto già successo.
Paura che mi trattasse male.
Paura che mi facesse piangere.
Paura di tutto.
Arrivammo davanti al campo da baseball, dove si stavano allenando dei ragazzi, e ci accomodammo sugli spalti.
Dal mio sguardo trapelava il mio stato d’animo, tanto che lui riuscì ad apprenderlo.
-Ti ho portata qui, così stai tranquilla che non.. beh, insomma.- balbettò.
La vergogna fuoriusciva dalle parole.
Annuii con il capo per far capire che ero arrivata a fine del suo ragionamento.
Seguirono attimi di silenzio, in cui i nostri sguardi erano fissi sui tanti omini che correvano per il campo.
-volevo chiederti scusa-disse.
Presi un grande respiro e poi risposi.
-perché mi chiedi scusa? Non l’hai mai fatto-
Era vero.
Non aveva mai chiesto scusa a nessuna, perché ora chiedeva scusa proprio a me?
-è proprio questo il punto. Io non ho mai chiesto scusa a nessuna. Insomma queste ‘cose’ le faccio con tutte, ma con te mi sento in dovere di chiederti scusa-continuò quasi vergognandosi di quello che stava facendo.
-non è perché sono più piccola, allora ti devi sentire un verme-commentai.
-io non mi sento un verme perché sei più piccola, mi sento un verme perché stavo per stuprare la ragazza che mi piace- rispose.
-Pff.. Louis tu stupri tutte!-
-Si, ma con nessuna mi sono fermato lasciandola andare-
Cosa?
Cioè era la prima volta che si fermava e lasciava andare una ragazza che stava subendo quel ‘trattamento’?
Perché?
Perché a me si, e alle altre no?
-Perché?-domandai confusa.
-ecco. Non lo so. Quando stavamo.. insomma, quando eravamo in quello sgabuzzino, ti ho sentita piangere, ti ho sentita implorare pietà, ho sentito il tuo respiro, il tuo cuore, il tuo profumo. Ho visto i tuoi occhi e.. DIO NO-
Alle ultime due parole scattò in piedi e si mise le mani tra i capelli.
-Non capisco se ti stai disperando perché mi stavi per stuprare o perché ti sei fermato- affermai fissandolo.
Si mise davanti a me e posandomi le mani sulle ginocchia.
-Isabel è questo il problema. Non lo so! Non so perché mi sono fermato, non so perché ti sto chiedendo scusa. Non so perché mi attrai così tanto!-disse.
-E’ come se avessi un istinto di protezione verso di te-continuò .
Lo fissai incredula.
Lui?
Un istinto di protezione verso di me?
Non poteva essere.
Gli occhi dell’uno rimanevano fermi in quelli dell’altra, mentre il mondo intorno andava avanti.
-quindi?-mi azzardai a cercare conclusioni.
Prese fiato come per iniziare una frase, ma poi si tirò indietro.
Ritornò in piedi e iniziò a mordersi il labbro, fissando infiniti punti sconosciuti.
-Non lo so. Quando ti ho chiesto di conoscerti meglio, pensavo diventassi una delle tante. Ma ora perché sei diventata così? Perché sono diventato.. Dio, io non posso farlo. Voglio dire, sono il figo della scuola, non posso..-
-innamorarti?-dissi interrompendo la sua frase incerta.
-non puoi innamorarti?-continuai specificando.
-non posso innamorarmi..-affermò arreso.
Lo fissavo negli occhi, mentre lui guardava per terra.
Non avevo mai conosciuto questo suo lato sentimentale.
Nessuno l’aveva mai conosciuto.
-Tomlinson, che fai, te ne conquisti un’altra?-urlò un ragazzo dall’altra parte degli spalti.
Lui si girò e gli fece un cenno di mano, per poi tornare a me.
-Non può lasciare che io mi innamori di te-mi sussurrò all’orecchio.
Scese gli enormi scaloni e andò dal ragazzo che poco prima l’aveva chiamato, facendo finta di niente.
Di punto in bianco era diventato freddo, agghiacciante.
Quello che mi stava dicendo era vero?
Per quanto ne sappia non aveva mai fatto con nessuna questa ‘scenetta’; ma perché doveva farla proprio con me?
Dopo aver riflettuto per qualche minuto, raccolsi il giubbotto, la borsa e scesi dagli spalti, per tornare al tavolo.
Risalii tutti gli scaloni di cui vi ho già parlato e mi avvicinai al tavolo.
Me ne resi conto; oltre a Louis, quel giorno non avevo parlato con nessun altro.
Sinceramente, poca era voglia di parlare con qualcuno.
Le uniche cose che mi passavano per la mente, erano quei momenti nello sgabuzzino.
Non ero mai stata 'violentata' e mai avrei creduto di poterlo essere stata un giorno.
In quei momenti ti senti come una bambola che viene buttata, schiacciata, rotta, da un bambino che non capisce il valore di essa.
Ti senti vuota, impotente, quasi come se il mondo intorno a te non potesse fare altro che osservare la scena come un pubblico al cinema.
 
 
 

************************************************
Hola genteee :D
Allora, vi sta piacendo? :3
WOOOOOW il capitolo prima ha avuto sette recensioooni :’)
Che cosa lkrsngltiklòn <3

Grazie Mille :D
Beh, allora il prossimo capitolo arriverà non appena questo avrà sette recensioni :)
Ricordatevi che tra poco arriverà la scena dolciosa tra persone che non immaginate :D

Sciao bele <3
 

 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Mi rispecchiavo in testimonianze innocenti. ***


CAPITOLO XII
Mi rispecchiavo in testimonianze innocenti.
 
 
 
PICCOLA NOTA DELL’AUTRICE: Scusatemi bella gente, ma mi ero dimenticata di dirvi che prima della scena dolciosa ci sarà un bel colpo di scena u.u
Mi dispiace ma questo nuovo SHOCK (?) non avverrà in questo capitolo :3
Lo so, sono cattiva u.u
BUONA LETTURA E SCUSATEMI PER LA MIA CRETINAGGINE :D
<3

 
 
 
*LIAM*
Andammo a lezione, dove le due ore passarono molto velocemente.
Al suono della campanella, mi fiondai fuori dalla classe insieme a Zayn, e correndo, attraversammo tutte le ale della scuola e arrivammo alla solita uscita.
Lo facevamo ogni volta che finivamo una lezione dall'altra parte della scuola.
Era una cosa che ci divertiva, correre in mezzo ai ragazzi e schivarli, e poi era anche un modo per arrivare prima, altrimenti cronometrati, camminando normalmente ci avremmo messo quasi 10 minuti in più D:
Mentre correvamo ridevano a crepapelle, così da scacciare tutti i pensieri negativi che affollavano le nostre menti.
Arrivammo con il fiatone vicino agli altri.
Mi poggiai con tutto il peso su Sam, che tirò un urlo di paura.
-Ti chiamavano 'peso piuma' eh!-urlò soffrendo per il mio peso.
-La parte più bella della lezione, è quando usciamo e corriamo!-disse Zayn provocando una risata generale.
Vedemmo da lontano arrivare Isabel, con i libri in un braccio e il giubbotto nell'altro.
-Forza lumaaaca-le urlò Niall ridendo.
Lei saltò gli ultimi tre scalini dell'enorme gradinata e si avvicinò a noi.
Decisi che quando saremmo arrivati a casa le avrei parlato; che lei lo avesse voluto o no.
Dopo essere arrivata, salutammo gli altri e ci incamminammo verso casa.
Penso che quei dieci minuti, siano stati i più lunghi della mia vita.
Non facevo altro che alternare lo sguardo tra il marciapiede e l'orizzonte, girandomi raramente, per guardare il suo viso.
Lei invece fissava soltanto la strada sotto i suoi piedi, quasi come se il mondo accanto a lei non le appartenesse.
Avevo comunque deciso di perdonarla.
Infondo non potevo fare l'arrabbiato a vita; aveva anche bisogno del mio aiuto in quel momento.
 
*ISABEL*
Entrammo in casa, e dopo esserci accomodati sul divano, accendemmo la televisione.
Per la prima volta, dopo la morte dei nostri genitori, ci ritrovavamo in due parti opposte del divano, a guardare in silenzio la televisione.
Ogni tanto si voltava verso di me e guardava la mia espressione, quasi come volesse aprire un discorso che non riusciva ad avere.
Avevo le ginocchia portate al viso, e le mie braccia le abbracciavano auto-coccolandosi (?)
Avevo davvero bisogno di un abbraccio e di una carezza di mio fratello, ma la situazione non me lo permetteva.
Con uno scatto, lui prese il telecomando posto a metà strada tra noi due e girò su un canale.
Maledetto il momento in cui gli passò per la testa di vedere un'altra cosa.
MTV: 'Ragazze Stuprate.'
Era un nuovo programma di quel canale, che raccontava storie di ragazze stuprate da ragazzi ubriachi, pazzi e altre volte anche sobri e 'intelligenti'.
In quel momento sentii una fitta allo stomaco che nemmeno una donna incinta sarebbe in grado di riconoscere.
Sentii un brivido percorrermi tutta la schiena e il cuore iniziarmi a martellare in petto.
'Ti prego, cambia canale'ripetevo nella mia mente, sperando che quel desiderio si avverasse.
Ma niente.
Dopo aver giocherellato con il telecomando sul ginocchio, lo riposò esattamente dove era mezzo minuto prima e si rimise in posizione per una 'buona visione'.
Infilai il mento tra una gamba e l'altra, e strinsi ancora di più le mie ginocchia.
Guardavo le testimonianze di ragazze innocenti, e mi rispecchiavo in quelle.
Le loro lacrime scendevano a fiumi e ogni loro singola parola, mi trafiggeva il cuore.
'Era come un uragano nel mio stomaco'
'Mi sentivo come se nessun altro vivesse più sulla terra. Sola'
'Nei suoi occhi non vedevo altro che foga'
Dio, era tutto quello che avevo provato quella mattina.
Come potevo essere così sfortunata?
Tutte le cose peggiori, mi si ritorcevano contro.
Eravamo fermi, su quel divano, incantati dalle parole e dalle lacrime di quelle ragazze ormai donne.
Sentii gli occhi gonfiarsi e poi d'un tratto scoppiare, insieme ad un singhiozzo.
Avevo provato qualunque modo per non cedere, ma non ce l'avevo fatta.
Lo stress di quei giorni, mi aveva riempita fino all'orlo e sapevo di non poter resistere un attimo in più.
Iniziai a singhiozzare come una bambina che ha appena perso la sua bambola preferita, asciugandomi continuamente le lacrime, per poi tornare nella mia posizione.
Asciuga le lacrime.
Mento tra le gambe.
Asciuga le lacrime.
Mento tra le gambe.
Questi erano i miei movimenti.
Vidi ad un certo punto, mio fratello girarsi verso di me e togliere il volume alla televisione.
Asciugai l'ennesima goccia che mi rigava il viso e tirai giù le gambe dal divano.
-che c'è?- gli domandai interrotta da un singhiozzo.
-che hai?-mi chiese di rimando.
Presi un respiro e non risposi.
-senti, so già la risposta, ma ti va di parlarne?- mi chiese poi avvicinandosi a me.
Lo guardai dritto negli occhi.
Desideravo dirgli tutto, davvero tutto.
Quello che non avevo potuto dirgli fino a quel momento.
'Ok ora te lo dico. Lui ieri mi ha baciata, ma io mi sono allontanata dicendogli che non potevo. Stamattina mi ha accarezzata, io ho rifiutato la sua mano e lui infuriato mi ha portata nell'ala G della scuola, mi ha fatto entrare in uno stanzino e mi stava per stuprare. Ho iniziato a piangere, e dopo nemmeno un minuto mi ha lasciata andare. Oggi a pranzo quando mi ha chiamata mi ha chiesto scusa, e mi ha detto che con me provava una sensazione diversa da quella che provava con tutte le altre, per questo mi aveva lasciata andare nello stanzino. Che devo fare Liam, ci devo credere? Ci sto cadendo Liam, non avrei mai creduto di doverlo ammettere, ma sto cadendo nella sua trappola. Non faccio altro che pensare a quei pochi minuti nello stanzino. Dopo avergli implorato di lasciarmi andare avrei voluto tagliarmi la lingua. Non a altro che piacere nel sentire il suo respiro che si mischiava al mio e le sue labbra che accarezzavano la mia pelle. Ti prego, aiutami Liam'
Esattamente questo volevo dirgli.
Ma come potevo?
Scossi la testa per fargli capire che non volevo parlare di nulla, mi alzai dal divano e mi rinchiusi in camera.
 
*LIAM*
Dopo qualche minuto che mia sorella aveva lasciato il salone, decisi di andarmene anche io in camera.
La mattina dopo mi svegliai con il solito suono della sveglia e decisi di andare a svegliare Isabel.
Non mi sembrava il caso di fare l'arrabbiato per sempre, aveva bisogno del mio aiuto per qualche assurdo motivo e io mi sentivo in dovere di esserci per lei.
Aprii la mia porta e dopo due passi mi ritrovai davanti alla sua.
Presi un respiro e l'aprii, rimanendo abbagliato dalla luce che entrava dalle due finestre.
'Ma come fa a dormire con questa luce?'borbottai tra me e me stropicciandomi gli occhi.
Arrivai accanto al letto e notai con sorpresa che era vuoto.
'Che cazz..'
Spalancai gli occhi e mi fiondai giù per le scale, per poi buttarmi sulla porta della cucina.
-ah, sei qui-dissi.
Devo ammettere che con quello spavento, avevo perso cinque anni di vita (?)
Avevo paura, davvero paura che potesse fare un gesto impossibile; era troppo strana, e non riuscivo a capire perchè.
La vidi fare spallucce e continuare a sorseggiare il latte caldo guardando fuori dalla finestra.
Ci preparammo e in meno di venti minuti eravamo fuori di casa.
Facemmo la solita strada che percorrevamo ogni giorno, ma sembrò lunga chilometri e chilometri.
Il tempo non passava più e ogni volta che dovevamo avere un avvicinamento forzato, ci tenevamo a debita distanza.
Cosa stava succedendo?
Ci stavamo soltanto facendo del male, ma sembrava che questo non toccasse minimamente nessuno dei due.
Arrivammo a scuola e come ogni santo giorno, parlammo con gli altri della giornata che ci stava per presentare davanti.
Notai però, che quella mattina il gruppetto dei 'fighetti e fighette' non era al completo.
Mancava Louis.
 
 

************************************
Salve belle :3
Come avete già letto sopra sono una cretina e mi sono dimenticata di dirvi che prima della scena dolce, ci sarà another colpo di scena u.u
SCUSATE ç_ç
Secondo voi cosa succederà? :)
Il prossimo capitolo arriverà non appena questo avrà otto recensioni :3
*YEEEEEP* (?)
 
 
p.s. Graaaazie a tutte le ragazze che hanno messo la mia storia tra le seguite o preferite :D
GRAZIE DAVVERO :’)
Ricambierò in qualche modo e se mi dimentico (sarà così’ di sicuro u.u) RICORDATEMELO :D

 
SCIAO BELE <3

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Sentii un nodo stritolarmi il cuore. ***


CAPITOLO XIII
Sentii un nodo stritolarmi il cuore.
 
 
PICCOLA NOTA DELL’AUTRICE: Ecco il colpo di scena! CONTENTE? :D

 
 
*LIAM*
Arrivammo a scuola e come ogni santo giorno, parlammo con gli altri della giornata che ci stava per presentare davanti.
Notai però, che quella mattina il gruppetto dei 'fighetti e fighette' non era al completo.
Mancava Louis.
Misi poi un po' più a fuoco e lo trovai in lontananza, seduto su una panchina che fissava un punto sconosciuto tra i sassi che ricoprivano il terreno.
Vederlo così era raro, praticamente impossibile.
Non l'avevo mai visto isolarsi non pensando a tutte quelle ragazze che gli gironzolavano attorno.
Feci qualche passo più avanti e andai a sbattere contro mia sorella, che si era fermata di colpo per fissare un punto in lontananza.
Notai che stava anche lei fissando Tomlinson, e non appena le andai addosso, scosse la testa e riprese a camminare.
C'era qualcosa che non andava, e in quel qualcosa, centrava Louis.
Le misi una mano sulla spalla per farle capire che ero con lei, ma evidentemente quel gesto non servì a nulla.
Oltrepassò l'entrata e con un cenno di mano, ci abbandonò alla folla che riempiva quotidianamente i corridoi.
Salutai gli altri e arrivai al mio armadietto, facendo il cambio dei libri.
Chiusi quel pezzo di ferro scricchiolante e indietreggiando andai a sbattere contro qualcuno.
-Oddio, scusami!-dissi girandomi verso lo sconosciuto.
-S-Styles-continuai balbettando.
-Buongiorno anche a te, PAYNE-rispose rimarcando il mio cognome.
Mi dava ai nervi quando lo faceva e lui lo sapeva benissimo.
Seguirono attimi di silenzio circondato dal caos del mondo intorno.
Mi fissava con l'ira che quasi straripava dai suoi occhi; come d'altronde aveva sempre fatto.
-Buongiorno-lo sfidai.
-Insomma, perchè mi sei venuto addosso?!-mi domandò accettando la sfida.
-Ti ho già detto che non l'ho fatto apposta-risposi inarcando un sopracciglio.
-Cosa dovrebbe farmelo credere?-obiettò.
-Avanti Harry, lascia stare-s'intromise una voce.
Era Louis che sbucava da dietro il corpo del riccio a testa bassa.
-Oh bene, ora sono arrivati anche i rinforzi!-annuii girando lo sguardo da un altro lato.
Il corridoio si stava per svuotare e soltanto pochi ragazzi, correvano per il ritardo.
Non avevo paura di loro, perchè non eravamo mai arrivati a punti estremi; ero solo teso per il loro comportamento.
-Hai capito male Payne, questo stronzo ora non è con me-commentò Harry voltandosi verso l'amico.
-Avanti Harry, ne abbiamo già parlato-disse Tomlinson, come se lo stesso pregando di non aprire il discorso.
Alla mia destra sentii un tocco su una spalla; era Zayn.
-Che succede qui?-disse il moro, appoggiandomi senza ancora sapere niente.
Questo vuol dire essere VERI amici.
-Succede che anche i veri amici possono diventare traditori!-commentò Styles riferendosi al suo amico.
Eravamo entrambi confusi; un ragazzo che dà contro al suo migliore amico, davanti ai loro peggiori nemici?
Qualcosa non andava.
-Questi sono fatti vostri, e io non mi ci metto in mezzo-obiettai voltandomi per andare via.
-e invece no!-m'interruppe il riccio prendendomi per il braccio.
-questa cosa riguarda anche te.. e soprattutto tua sorella-continuò tirando un'occhiataccia a Louis.
Mia sorella cosa?!
Sentii il corpo del moro aizzarsi accanto a me.
Lo bloccai con un colpo di braccio.
-Cosa centra mia sorella?-domandai cercando di essere il più tranquillo possibile.
-Harry, avanti!- implorò nuovamente Tomlinson.
-non mi interessa, sei stato un traditore e la devi pagare!-rispose il riccio.
Cosa stava succedendo?
Perchè era un traditore?
Perchè la doveva pagare?
Cosa centrava mia sorella?
-Caro il mio Payne, devi sapere che ieri mattina, Louis stava per stuprare tua sorella, piano messo in atto da me, talaltro. Poi.. PUFF, si è accorto tua sorella gli piaceva; si è fermato e l'ha lasciata andare-disse quasi sfottendo il suo amico.
-Ora si è innamoraaaato. Cucciolo!-continuò poi prendendolo in giro.
Sentii il sangue in un attimo salirmi nel cervello.
Quel lurido verme si era permesso di toccare mia sorella?
Si era permesso di darle fastidio?
Sicuramente anche di farla piangere?
Dio, non riuscivo a resistere.
I suoi occhi puntavano per terra, per chissà quale ragione, ma i miei volevano ucciderlo.
Feci qualche passo verso di lui, caricando il braccio con un pugno.
Harry intanto se la sghignazzava al lato, osservando la scena divertito.
-Liam, Liam, Liam!-mi bloccò Zayn prendendomi il braccio.
-Lasciami cazzo Zayn! Io lo ammazzo!- urlai cercando di mollarmi dalla forte presa del moro.
Niente da fare; le sue braccia muscolose vincevano contro le mie, altrettanto muscolose.
Avevano sempre vinto.
-Ha ragione ZAYN! Lascialo stare!-ironizzò il riccio incrociando le braccia.
-Tu sta zitto, pezzo di merda!-rispose Zayn senza distogliere lo sguardo dalla scena.
-La tua frase non mi tocca minimamente-rispose Styles con un'aria intellettuale.
Io continuavo a fissare Louis, ancora a capo chino davanti a me.
D'un tratto alzò la testa.
-Avanti, tirami un pugno-disse porgendomi la guancia.
Lo guardai confuso.
LUIche chiedeva un pugno da ME?
-Avanti, che aspetti? FALLO!-ripetè nuovamente urlando, e incrociando le braccia dietro la sua schiena.
-Ne ho il coraggio-risposi digrignando, mentre il moro mi tirava sempre più indietro.
-Appunto, me lo merito. Forza, tirami questo pugno e spaccami la mascella- rispose porgendo ancora di più il suo viso.
Di colpo mi fermai e riuscii a liberarmi della presa del mio amico.
Con uno scatto misi apposto la maglietta che avevo addosso e arrivai ad un centimetro di distanza dal viso del ragazzo.
-Non lo faccio solo perchè siamo a scuola-gli sussurrai scandendo bene ogni singola parola.
Dopo di che lasciai uno sguardo al riccio e me ne andai da quel corridoio, con i pugni che scoppiavano d'ira.
Non potevo toccarlo; eravamo a scuola.
Mi avrebbero sospeso, se non addirittura cacciato dalla scuola e non potevo permettermelo.
Ero sempre stato abituato a riflettere prima di agire e per fortuna anche questa volta avevo seguito questo consiglio.
Se gli avessi mollato un pugno come si meritava, ora mi ritroverei nell'ufficio del preside, a firmare il foglio di allontanamento dalla scuola.
Non potevo permettermelo; dovevo restare con mia sorella.
D'un tratto tutti i miei pensieri si affollarono su di lei.
Ecco perchè ieri sera era scoppiata a piangere guardando quel programma;
Dio, è stata violentata!
Sentii un nodo prendermi lo stomaco e stritolarmi il cuore, non curante di quanto stava facendo.
Sentivo il cervello scoppiare in testa e le mani sgretolarsi dalla forza del pugno chiuso.
Mi stavo distruggendo.
Mi fermai di colpo in mezzo al corridoio.
Il moro di fermò accanto a me e non accennò parola.
Feci qualche passo indietro e notai di trovarmi davanti alla classe dove stava facendo lezione Isabel.
-che hai intenzione di fare?-
 
 
 

*************************************************
COSA AVRA’ INTENZIONE DI FARE?!
Muahahaahh sono cattiva, lo so u.u
Scusatemi, ma devo creare un po’ di suspence :3
Comunque, prometto che se questo capitolo arriva ad otto recensioni, questa sera pubblico il capitolo con la fine del colpo di scena :D
Così diminuisco la mia cattività (?)
Ok, secondo voi cosa succederà?
Voglio sapere le vostre idee, visto che mi state rendendo felicissima con tutte queste recensioni :’)
Dopo il capitolo che spero di pubblicare questa sera, ci sarà il capitolo con la scena dolciosa. CONTENTE? :’3
 
 
p.s. devo ringraziare INFINITAMENTE Ryana, (viva i mandarini u.u) che ha segnalato la mia storia alla redazione dicendo tutte quelle cose stupende :’)
un altro GRAAAAZIE enorme alle ragazze che hanno messo la mia storia tra le seguite o le preferite :3 (scusate se non vi cito, ma non mi ricordo i nomi ç_ç)
 
CIAO CARE <3<3

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Stai ancora cercando di avere ragione? ***


CAPITOLO XIV
Stai ancora cercando di avere ragione?
 
 
PICCOLA NOTA DELL’AUTRICE: Ecco la seconda parte del colpo di scena :3
Ve l’ho fatto un bel po’ lungo, così nel prossimo capitolo riuscirò a mettere la scena dolciosa :)

 
 
Feci qualche passo indietro e notai di trovarmi davanti alla classe dove stava facendo lezione Isabel.
-che hai intenzione di fare?-mi domandò impaurito.
Lo fissai e non risposi.
Bussai alla porta e la aprii, senza curarmi di avere il permesso di farmi avanti.
-Payne deve uscire un attimo per un consiglio d'istituto-annunciai alla classe.
Dovevo montare qualcosa d'importante, altrimenti la professoressa si sarebbe insospettita.
Chiusi la porta, che dopo pochi secondi si riaprì per far uscire mia sorella.
 
*ISABEL*
-Ma che hai in testa?-gli domandai furiosa per avermi interrotto la lezione.
-MA CHE CAZZO HAI IN TESTA TU?-mi urlò a pochi centimetri dal viso.
Notai la presenza di Zayn alle spalle di mio fratello;
cosa stava succedendo?
-Lì, calmati-sussurrò poi il moro posandogli una mano sulla spalla.
-calmati un cazzo!-urlò senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.
-ma che succede?-domandai impaurita a Zayn.
Il moro scosse la testa e fece uno sguardo arreso, come se anche lui ormai avesse perso davanti ad una sconosciuta evidenza.
-CHE SUCCEDE? Hai anche il coraggio di chiedermi che succede?- disse Liam.
-LOUIS TOMLINSON TI VIOLENTA, NON MI DICI NIENTE, E HAI ANCHE IL CORAGGIO DI CHIEDERMI COSA SUCCEDE?-continuò alzando sempre più il tono di voce.
Sentii il mondo crollarmi interamente addosso; davvero.
Avevo 'tradito' mio fratello.
Avevo 'tradito' il mio primo punto di riferimento.
Avevo 'tradito' quella che ormai era la mia vita.
Sentii gli occhi riempirsi di lacrime per poi scoppiare in un piano singhiozzante.
-E' inutile che piangi. Mi hai davvero deluso-disse abbassando lo sguardo.
Soffriva anche lui con me, lo sapevo, ma aveva ragione; questa volta lo avevo veramente deluso.
Sapevo che avrei dovuto dirglielo, ma come facevo?
Liam lo avrebbe ucciso a forza di pugni; lo conoscevo.
-Liam, mettiti nei miei panni...-
-NON DIRE CAZZATE ISABEL-urlò senza darmi il tempo di finire la frase.
-L-Liam-balbettai.
-ANCORA?-
-Ma io..-
-STAI ANCORA CERCANDO DI AVERE RAGIONE?-m'interruppe nuovamente.
Quella situazione stava diventando frustrante.
-Ma come facevo a..-
-DEVI STARE ZITTA!-urlò arrivandomi vicinissimo al viso.
Stava impazzendo.
Il suo viso era diventato bordò e i suoi occhi erano carichi d'ira.
Lo vedevo così soltanto quando si arrabbiava per qualche motivo serio, e violentare la ragazza che significava la sua vita; beh quello si che era un motivo serio.
-Avanti Liam, calmati-borbottò Zayn mettendosi al suo fianco.
In quel momento ringraziai quell'angelo moro per avermi allontanato mio fratello dal viso.
Il mio capo era basso e avevo sentito il suo respiro affannato smuovere i miei capelli.
Liam smosse la spalla e si liberò della presa dell'amico.
-Isabel io ti avverto.- annunciò cercando di esser il più calmo possibile.
-se devo incontrare quel pezzo di merda ancora, spera che io sia accompagnato da qualcuno in grado di bloccarmi, altrimenti lo mando all'ospedale-sussurrò digrignando i denti e puntandomi l'indice contro.
Dopodiché si dileguò dietro un angolo del corridoio, lasciandomi impaurita davanti a Zayn.
'Bene, ora devo sorbirmi anche la sua ramanzina'pensai ancora a capo chino.
Sentivo le gambe cedermi, le mani tremarmi e la testa scoppiarmi.
Stavo aspettando una qualche sua parola, quando si avvicinò a me e mi strinse in un abbraccio fortissimo.
Poggiai la testa sul suo petto e nel giro di qualche secondo, scoppiai di nuovo a piangere in un pianto convulso.
Mi stavo sentendo male dal dolore.
Il cuore mi martellava nel petto.
-Io ti capisco Isabel, stai tranquilla-mi rassicurò accarezzandomi i capelli.
Almeno qualcuno che mi capiva, al mondo esisteva.
Mi strinsi fortissimo a lui, fino a quando non chiusi gli occhi.
Le gambe mi cedettero.
Buio.
 
 
*ZAYN*
Le stavo accarezzando i capelli, quando si accasciò tra le mie braccia.
-I-Isabel-urlai balbettando.
La posai delicatamente per terra e le diedi dei leggeri schiaffetti sul viso.
Niente, non accennava a movimento.
Entrai nel panico.
Nel minuto che seguì quella scena, non feci altro che osservarla con gli occhi sbarrati e alternare gli schiaffetti dal viso alle mani.
Perchè non girava anima viva per il corridoio?
Perchè quando hai bisogno, non c'è mai nessuno?
Perchè?
Decisi di prendere il telefono e chiamare Liam, che poco prima se ne era andato dal quel posto.
-Che c'è?-rispose.
-Liam, Isabel è svenuta-dissi con voce tremante.
-Digli che se vuole parlarmi non c'è bisogno di inventarsi scuse-rispose freddamente.
Credeva gliel'avessi detto solo per farlo tornare.
-Cazzo Liam! E' sdraiata per terra nel corridoio, abbi un po' di pietà-lo sgridai.
-Fai sul serio?-mi domandò iniziandosi finalmente ad allarmare.
-Sii!-risposi istericamente.
-ora vengo-
Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere che mi attaccò in faccia.
Dopo trenta secondi arrivò lì dov'eravamo, buttandosi accanto alla sorella.
-ha sbattuto la testa?- domandò accarezzandole il viso.
-no-risposi fissandolo.
Decidemmo insieme di chiamare la professoressa che le stava insegnando in quell'ora, con la scusa di non sapere niente riguardo al suo svenimento.
La portammo in infermeria, dove subito la dottoressa le misurò la pressione.
Ci disse che andava tutto bene, e che dovevamo soltanto aspettare il risveglio della ragazza.
Mi accomodai su una poltrona che si trovava a due metri dal lettino dov'era sdraiata Isabel, con Liam dietro che osservava il nulla fuori dalla finestra e la dottoressa che si faceva i fatti suoi seduta alla scrivania.
-Non credi di aver esagerato?-gli domandai d'un tratto.
-Non penso proprio-rispose.
-Non è stata colpa sua-dissi notando lo sguardo della signora che si posava su di noi.
-non dico quello, ma almeno poteva dirmelo!-replicò.
-ma come faceva?!- ribattei quasi urlando.
-shhh-si alterò la dottoressa.
'scusi'dissi con il labiale abbassando lo sguardo.
Liam si avvicinò a me.
-era tanto difficile dirmi 'mi ha violentata'?- domandò arrabbiato.
-avanti Liam, mettiti nei suoi panni-borbottai.
-ZAYN-urlò.
-shhhh-la signora ci richiamò nuovamente.
Il biondo si avvicinò ancora di più a me.
-prova anche tu a metterti nei miei panni. Come dovrei sentirmi?-mi domandò urlando sottovoce (?)
Non capiva proprio.
Secondo me, per una ragazza essere violentata è la cosa più brutta che possa esistere.
Per quanto ne so io, ti senti impotente e usata, e lui continuava ad insinuare che era Isabel che doveva mettersi nei suoi panni e dirgli quanto accaduto.
Era una cosa pazzesca.
Era come se per la prima volta lui non riuscisse a capire i sentimenti della sorella.
-Dio Liam, proprio non capisci! E' stata violentata! Come puoi pretendere che si metta a pensare di dover raccontare tutto quello che ha vissuto?! Anche solo il pensiero di quanto accaduto fa morire dentro. Pensa lei che l'ha vissuto!-dissi cercando di farlo ragionare.
Sembrava che il mio discorso avesse fatto effetto.
Tacque e ricominciò a fissare il vuoto fuori dalla finestra.
 
*ISABEL*
Aprii gli occhi e mi ritrovai nell'infermeria della scuola.
-Signorina Payne, come si sente?-mi domandò la dolce infermiera avvicinandosi a me.
Le accennai un sorriso e mi girai dalla parte opposta del lettino.
Zayn si avvicinò a me e mi accarezzò la guancia, stampandomi un bacio in fronte, mentre Liam rimase a guardare un punto sconosciuto fuori dalla finestra.
Cosa mi era successo?
Perchè mi trovavo nell'infermeria della scuola?
-ma..cosa?-domandai confusa cercando di capire cosa mi fosse accaduto.
-sei svenuta di punto in bianco- mi disse Zayn continuando ad accarezzarmi i capelli.
Il mio sguardo però non si distoglieva dal corpo di mio fratello, ancora fermo lì dov'era pochi secondi prima.
Sentii il suono della campanella diffondersi oltre la porta di quella stanza.
-E' suonata l'ultima ora-annunciò Liam prendendo lo zaino da terra.
-Non mi pare il caso di andarsene così. Aiutami almeno a portarla- disse Zayn guardando l'amico.
Mi sentii per la prima volta a disagio con loro.
-No, ce la faccio, grazie-borbottai ancora con la bocca impastata.
-Non mi interessa, tu ora ti aggrappi a me- ribatté il moro porgendomi il braccio.
Liam si fermò sulla soglia della porta, come se la sua presenza immobile fosse d'aiuto.
Zayn mi prese a braccetto e dopo aver salutato la dottoressa, uscimmo dall'infermeria e poi dall'istituto.
 
*LIAM*
-che ti è successo?-urlò Niall vedendola camminare fiaccamente.
-è svenuta- rispose Zayn.
-svenuta?!- domandò confusa Sam.
Infatti Isabel non era mai svenuta in vita sua e vederla in quello stato, confondeva un po' tutti.
-che è successo?-continuò poi capendo che qualcosa non andava.
Non feci in tempo a rispondere che subito Zayn m’ interruppe.
-non credo sia il momento di parlarne-disse indicando con lo sguardo mia sorella.
Annuirono, per poi seguirci a casa nostra, per rimanere insieme ad Isabel.
Non appena entrammo a casa, Sam la costrinse ad andarsi a riposare e dopo l'arrivo di Suzanne, ci sdraiammo uno sopra all'altro sui divani del salone.
-Ma Isabel dov'è?-domandò la nuova non sapendo quanto accaduto.
-E' su a riposarsi perchè oggi a scuola è svenuta-rispose Zayn.
-ecco appunto, raccontateci cosa è successo-disse Sam mettendosi comoda per 'godersi lo spettacolo'.
Io e Zayn ci tirammo un'occhiata con la quale praticamente mi lasciò parola.
Mi sentii costretto quasi a dover raccontare io tutta la storia, dato che gli occhi degli altri erano puntati solo su di me.
-Beh.. oggi nel corridoio ho incontrato Louis e Harry-iniziai balbettando.
-Di nuovo loro?!-si izzò Niall.
Zayn annuii, mentre le ragazze non accennarono movimento.
-Si, ma questa volta erano diversi. Louis sembrava triste, amareggiato, mentre Harry ce l'aveva con lui-
-forse gli aveva fregato la ragazza!-ironizzò Sam appoggiata dalle risate di Suzanne.
-ragazze, non c'è da scherzare..- borbottò Zayn ammutendole.
-scusate..-risposero loro.
Gli sorrisi per sorvolare e continuai.
-Stavano per litigare davanti a noi, fino a quando Harry non ha detto che Louis ha violentato Isabel-
Di lì, il panico.
 
 

*******************************************************
Eccomi di nuovo qui :3
Sto prendendo le radici in questo sito! (?)
ANYWAY: vi è piaciuto questo capitolo? L’ho fatto lunghissimo così nel prossimo centra bene la scena dolciosa :D
Devo ammettere però che questo capitolo non mi piace molto, dovevo per lo più creare un collegamento tra le due scene, e non trovavo qualcosa di sensato, così ho ideato lo svenimento u.u
A voi piace?
Comuuuuunque, alcune ragazze hanno pensato al continuo del colpo di scena e tra chi potesse essere la scena dolciosa, e da quanto ho letto, nessuno ha in mente quello che succederà.
Bene bene! Muahhaahahah u.u
Ok, ora vi abbandono :3
Appena questo capitolo avrà nove recensioni, arriverà la dolciosità (?) tra due personaggi :D
SCIAO BELE <3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Ci sarai come ci sei sempre stato? ***


 
CAPITOLO XV
Ci sarai come ci sei sempre stato?
 
 
 
PICCOLA NOTA DELL’AUTRICE: Scena dolciosa in arriiiiiivo :3

 
 
 
-Stavano per litigare davanti a noi, fino a quando Harry non ha detto che Louis ha violentato Isabel-
Di lì, il panico.
Zayn abbassò il capo.
Niall diventò bordò dalla rabbia.
Sam tremava dalla notizia.
Suzanne aveva le lacrime agli occhi.
Io; beh, io non facevo altro che osservare le loro facce e condividere senza emozioni i miei pensieri.
-Per quanto ho capito Louis però ad un certo punto si è fermato, e Harry si è arrabbiato per questo-commentò Zayn cercando di calmare la situazione.
In realtà non c'era nulla da calmare, perchè nessuno urlava e nessuno impazziva.
C'erano da placare i pensieri che affollavano le nostre menti.
Ognuno di noi sapeva quello che stava pensando un altro, e non era per niente una bella cosa.
Zayn pensava che la ragazza che le piace era stata violentata dal suo peggior nemico, e lascio a voi i pensieri seguenti.
Niall pensava che il ragazzo che odia aveva dato fastidio alla sua migliore amica, e l'avrebbe voluto uccidere.
Sam pensava semplicemente che la sua migliore amica aveva subìto un trauma del genere.
Suzanne ripensava a quello che anche lei come Isabel, aveva vissuto.
Dopo un tempo indeterminato dove regnò nient'altro che il silenzio, Niall prese parola.
-ma, lei perchè è svenuta?-
Aveva ragione, non avevo ancora finito di raccontare.
-perchè la sono andata a chiamare in classe e le ho detto tutto-risposi a testa bassa.
-le hai URLATO tutto, precisiamo-puntualizzò Zayn.
-cosa dovevo fare, darle ragione?-obiettai.
-no, non dovevi darle ragione, però non dovevi nemmeno trattarla così-rispose.
-Zayn lei è stata violentata dal mio peggior nemico e non mi dice niente!-
-Si, però cerca anche di metterti nei suoi panni!- commentò Sam.
-E' quello che gli ho detto io-obiettò il moro.
-ma ragazzi cazzo! mettetevi anche nei miei panni!-dissi implorando aiuto.
-Liam, noi ti capiamo, ma capiamo anche quello che ha vissuto lei. Per quello che ha provato, avresti soltanto dovuto starle accanto, e non trattarla così-rispose Niall.
Abbassai la testa e assorbii tutti i rimproveri che mi fecero.
 
*ISABEL*
Mi svegliai con qualcuno che passava una mano nei miei capelli.
Avevo la testa rivolta verso il muro, quindi aprii gli occhi senza che quel qualcuno potesse vedermi.
La camera era buia; probabilmente era sera.
Rimasi alcuni secondi ad osservare un punto vuoto, per poi smuovere il corpo e girarmi a pancia in su.
Vidi mio fratello seduto sul mio letto che mi guardava con aria premurosa.
Aspetta un attimo: mi guardava con aria premurosa?
-Liam..-sussurrai con la bocca ancora impastata di sonno.
-Dormito bene?-domandò spostandomi una ciocca di capelli che mi ricadeva davanti al viso.
Mossi la testa per dire 'si' e mi sedetti sul letto.
-Tieni, ti ho portato la cena-disse porgendomi un vassoio con un petto di pollo e un po' d'insalata.
Lo guardai e poi lo spostai lontano dal mio sguardo.
-non ho fame-dissi poggiandomi con le mani sul letto.
Mi fissò dritto negli occhi.
-non puoi non mangiare-disse ri-porgendomelo davanti.
-perchè ora mi tratti così?-domandai spostando nuovamente il cibo dall'altra parte.
-perchè tu hai bisogno di qualcuno che ti porti via da lui-rispose osservandomi con degli occhi da cucciolo.
-no Liam, io ho solo bisogno di un fratello che mi stia accanto e che capisca quello che sto provando-
Abbassò la testa non curante di darmi una risposta.
Avevo davvero bisogno di lui come nessun altro.
-e che mi abbracci quando ne ho bisogno- continuai.
Era una richiesta più che una frase.
Era una richiesta disperata per farmi regalare un abbraccio; ne avevo davvero bisogno.  
Alzò subito lo sguardo verso di me.
-hai bisogno di un abbraccio?-
-ti prego-risposi con la voce tremante.
Sentivo già le lacrime colmarmi gli occhi.
Aprì le braccia e mi lasciò affondare con la testa nel petto.
Riuscivo finalmente a sentire di nuovo il suo profumo: il mio profumo.
Il profumo di mio fratello, il profumo della persona di cui ho bisogno, della persona che so che ci sarà sempre.
Della persona che non mi tradirà mai.
Riprese ad accarezzarmi i capelli e a baciarmi la testa, fino a quando non mi staccai da lui.
-ho bisogno che tu stia accanto a me, nonostante tutto-dissi lasciandomi prendere la mano.
-ci sarò-rispose.
-ci sarai come ci sei stato sempre?-domandai paurosa.
-ci sarò come ci sono sempre stato-rispose sicuro.
-come quando sono morti mamma e papà?-chiesi sentendo una lacrima che solcava il viso.
-come quando sono morti- affermò.
-ci sarai anche se ti farò arrabbiare e non ti dirò tutto?-
-ci sarò in qualunque caso, anche se combinerai il peggiore dei casini. Io sarò accanto a te- rispose.
Si sdraiò accanto a me, lasciandomi poggiare il viso sul suo petto.
Lo facevo ogni volta che dovevo piangere per un qualunque motivo.
C’era sempre stato per me; lo dico davvero.
-ti ricordi quando per farmi dimenticare della morte di mamma e papà, tu mi dicevi che saresti stato il mio papà; per sempre?-domandai.
Continuavo a riempirlo di domande per un semplice motivo: volevo delle certezze.
Delle certezze che soltanto lui poteva darmi.
Soltanto mio fratello.
-come faccio a non ricordarlo? Tu saresti stata la mia mamma- rispose.
-Già.. e sono stata una buona mamma?-domandai.
-io sono stato un buon papà?-
-un papà perfetto-commentai.
Rimanemmo così sdraiati nel letto per un tempo indeterminato.
Ogni tanto una lacrima attraversava la mia guancia, ricadendo sulla sua maglietta e lui costantemente la vedeva e l’asciugava, senza domandare il perché della sua fuoriuscita; sapeva benissimo quale fosse il valore di quella goccia di dolore.
 
 
 

*************************************************
Ragazze nel rileggere questo capitolo mi sono commossa :’)
Ci ho messo davvero tutto il cuore per farlo e non è stato molto difficile trasportare i pensieri dalla mente ad un semplice computer.
A voi è piaciuta? Ditemi la verità :)
Non ve lo sareste mai aspettato che la scena dolciosa sarebbe stata tra Liam e Isabel eh :3
Nessuno me l’aveva previsto u.u
Comunque arriverà un’altra scena sentimentale tra poco tra altri due personaggi.
Chi saranno mai? :D
Il prossimo capitolo arriva quando questo ha dieci recensioni.
*YEEEEEP* (?)
Ciao belle <3

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Era veramente cambiato? ***


 
CAPITOLO XVI
Era veramente cambiato?

 
 
Rimanemmo così sdraiati nel letto per un tempo indeterminato.
Ogni tanto una lacrima attraversava la mia guancia, ricadendo sulla sua maglietta e lui costantemente la vedeva e l’asciugava, senza domandare il perché della sua fuoriuscita; sapeva benissimo quale fosse il valore di quella goccia di dolore.
-ora però devo chiederti una cosa-domandò d'un tratto.
Annuii guardandolo negli occhi.
Ero sicura volesse chiedermi cosa fosse successo in quel maledetto stanzino, e la cosa non mi rassicurava affatto.
Prese un respiro profondissimo e parlò.
-cosa provi per lui?-
Dio, la domanda che non dovevo sentirmi fare.
Cosa dovevo rispondergli?
Non lo sapevo nemmeno io.
Non sapevo cosa provavo per quel ragazzo.
Amore. Odio.
Cosa?
-Liam, ci credi se ti dico che non lo so nemmeno io? Questa storia mi sta dando alla testa..- dissi passandomi una mano sul viso.
-ma quando.. beh, insomma.. quando 'TI AVEVA' tu che sensazione hai provato?-mi domandò quasi pauroso di affrontare il discorso.
-paura. Soltanto paura.- risposi.
-però quando l’ho pregato di fermarsi, con le lacrime gli occhi, ho provato una sensazione strana-continuai.
-ossia?-
-come se quello che avevo appena detto non era quello che desideravo. Come se sperassi che quel momento continuasse all'infinito-dissi.
-lo sai che è una cosa da pazzi?-domandò.
-e tu lo sai che i sentimenti non si controllano così facilmente?-chiesi di rimando.
Il suo sguardo si congelò nel mio.
Non rispose.
Dopo qualche secondo di assordante silenzio, si alzò dal letto e scosse la testa.
-vabbè, ti lascio dormire. A domani-
Dopo di ciò mi schioccò un bacio sulla fronte e uscì dalla stanza, come se il discorso che stavamo affrontando, non fosse stato troncato.
La mattina dopo mi svegliai con lui che apriva la porta della mia stanza ed entrava in camera.
-buongiorno piccola-disse porgendomi un vassoio con il cappuccino e un cornetto.
La mia colazione :3
-buongiorno-dissi stropicciandomi gli occhi e lasciandogli un po' di spazio accanto a me.
-dormito bene?-mi domandò accomodandosi.
Annuii per poi addentare il mio adorato cornetto caldo.
In realtà quella notte non avevo per niente dormito bene.
Non c'è bisogno di dire il perchè; quando si entra in quella situazione, è difficile vivere senza quel pensiero.
Mi guardò sorseggiare il cappuccino, per poi rompere il silenzio che si era creato.
-Allora, cosa vuoi metterti oggi?-disse scattando in piedi e avvicinandosi al mio armadio.
-il pigiama-
Mi guardò con un'aria da punto interrogativo, per poi arrivare a fine del mio ragionamento.
Non avevo le forze nemmeno per parlare, figuriamoci per andare a scuola e affrontare una giornata di lezioni.
-Vorrà dire che sceglierò io cosa dovrai metterti-disse non dando peso alla mia volontà.
-Liam, ti prego..-
-NON MI INTERESSA-m'interruppe.
-Sei già caduta nella sua trappola e io non ho potuto fare nulla per impedirtelo, ma fosse l'ultima cosa che faccio, non ti permetterò di privarti di una vita normale-continuò.
Aveva ragione, non potevo permettermi di cadere in depressione com'era successo a molte altre ragazze.
Ero fortunata ad avere un fratello come lui, che con la sua durezza stava cercando di farmi uscire da quel tunnel.
Lo guardai per poi abbassare lo sguardo.
-La maglietta di Starbucks e i jeans stretti. Le scarpe me le prendo da sola-borbottai alzandomi dal letto.
Fece un cenno della testa come per dire 'bravissima, così ti voglio' e iniziò a frugare nel mio armadio quanto appena richiesto.
Arrivammo a scuola, feci il cambio di libri ed entrai in classe.
Iniziai a ripensare a tutto quello che stavo vivendo.
Non solo la morte dei miei genitori.
Non solo il cambio di vita.
Anche tutto quello.
 
STOP.
Torniamo un attimo indietro.
Chi aveva detto a mio fratello che Louis mi aveva violentata?
C'era un vuoto in quella storia.
Io non gliel'avevo detto.
Gli altri non sapevano nemmeno quanto accaduto.
Louis; rimaneva solo lui.
 
Anche quel giorno saremmo dovuti rimanere a scuola per il pranzo, così al suono della campanella che ci avvisava della pausa, corsi alle terrazze dagli altri.
-Ragazzi scusatemi, torno tra poco-
Posai i libri sul tavolo e nel girarmi di fretta mi scontrai con Liam che era appena arrivato.
-dove vai?-mi domandò stringendomi le spalle con le mani.
-devo fare delle cose-dissi cercando di allontanarmi.
-Isabel, cerca di fare attenzione-
Dio; aveva capito al volo quello che avevo in mente.
-lo farò-risposi.
Scesi nella terrazza che si trovava più in basso e mi avvicinai al tavolo maledetto.
-Styles, chiamami Tomlinson-chiesi freddamente girando il riccio per una spalla.
-buongiorno anche a te dolcezza-rispose.
Aveva lo stesso modo di fare del suo amichetto; quanto lo odiavo.
-Hai sentito quello che ti ho detto?- domandai nuovamente.
-certo, ma prima siediti qui..-disse con tono malizioso, indicandomi le sue gambe.
-su quelle gambe di merda facci sedere qualche puttanella delle tue. Dimmi dov'è Louis- dissi marcando ogni singola parola.
Il silenzio calò nel gruppo.
-La bimba si sente forte eh-ironizzò una biondina seduta sul tavolo.
-tu stà zitta-la zittii.
-hei bellezza, tratta bene le mie 'amiche'- commentò maliziosamente Harry.
-e tu tratta bene lei-s'intromise una voce alle mie spalle.
Era Louis, che subito mi prese per i fianchi.
-ah bene, ora fa anche la civetta innamorata-sghignazzò il riccio.
Molti ragazzi si avvicinarono a noi, osservando la scena incuriositi.
Tra loro intravidi anche Niall, quindi doveva essere arrivato anche il mio gruppo.
-Hai qualche problema Styles? Faccio la civetta innamorata, a te che cambia? Sei mai stato catturato dagli occhi di una ragazza? Sei mai stato attratto dal suo carattere? Ti sei mai innamorato del suo sorriso?-
Il riccio abbassò lo sguardo.
-No Harry, non lo sei mai stato. Non hai mai capito cosa volesse dire vedere una ragazza piangere per colpa tua; non hai mai capito il significato di quelle lacrime-continuò.
-sei ridicolo, ti sei innamorato di una come.. come LEI-ribadì.
-come lei, come?! Cos'ha lei in meno alle altre? Non ha la loro stessa voce da gallina, non si lamenta se le si rompe un unghia? E' questo che lei ha in meno alle altre?-urlò Louis.
Ero pietrificata.
Davvero stava dicendo quelle cose?
Davvero stava litigando con la persona che fino a quel momento era stato il suo migliore amico; per me?
Una domanda mi torturava la mente:
era veramente cambiato?
 
 
 

*************************************************
Salve bella gente :3
Oddio, questi capitoli mi stanno facendo piangere :’)
Spero piacciano a voi, quanto piacciono a me!
Comunque per questa storia avevo in mente un finale, ma scrivendo il continuo, spontaneamente ne ho tirato fuori un altro che a me ha fatto piangere.
Ok, sono una che si commuove un po’ troppo ç_ç
Comunque in questo capitolo avete visto che sta iniziando la seconda scena dolciosa :)
Devo darvi una notizia: il prossimo capitolo sarà l’ultimo.
Ho già detto che volevo farlo finire in altro modo, ma piangendo mi è venuta in mente un’altra idea per il finale :’)
Anyway: ultimo capitolo a diedi recensioni (?)
 
Sondaggio: come finirà la storia?
La scena dolciosa tra chi continuerà? (eh, eh, eh!) (?)
Ci sarà qualche altro colpo di scena? :3

p.s. a breve pubblicherò una one shot :3 
Chi la vuole leggere? :D 

 
Questo è il mio profilo facebook, aggiungetemi se volete :3
http://www.facebook.com/profile.php?id=100001272433837&success=1#!/profile.php?id=100001272433837
Ciao care <3

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Il cervello deve lasciare spazio al cuore. ***


CAPITOLO XVII
Il cervello deve lasciare spazio al cuore.
 
PICCOLA NOTA DELL’AUTRICE: Ragazze questa volta non è stata la storia a farmi commuovere, ma voi e le vostre recensioni.
Mi avete praticamente tutte pregato di continuare la storia, e sinceramente mi stavo sentendo un po’ in colpa per averla finita.
Anymay, questo è quello che doveva essere l’ultimo capitolo: MA NON LO SARA’ :D  

 
 
-sei ridicolo, ti sei innamorato di una come.. come LEI-ribadì.
-come lei, come?! Cos'ha lei in meno alle altre? Non ha la loro stessa voce da gallina, non si lamenta se le si è rotta un unghia? E' questo che lei ha in meno alle altre?-urlò Louis.
Ero pietrificata.
Davvero stava dicendo quelle cose?
Davvero stava litigando con la persona che fino a quel momento era stato il suo migliore amico; per me?
Una domanda mi torturava la mente: era veramente cambiato?
Lo stesso ragazzo che prima andava in giro con una scia di ragazze che gli andavano dietro, stava davvero rinunciando a tutto quello, per me?
Una sua mano era ferma sul mio fianco, mentre l'altra gesticolava rompendo l'aria.
Riuscii finalmente a vedere anche Liam, che stava osservando la scena pietrificato come me.
Zayn invece fissava la mano sul mio fianco; se avesse potuto, avrebbe scavalcato tutta quella folla e avrebbe lasciato un pugno stampato sulla guancia di Louis, ne ero sicura.
-Cazzo Louis, tre giorni fa avevi in mente soltanto di farti tutte le ragazze che ti passavano davanti, mentre ora pensi soltanto a difendere la tua amichetta?- urlò Harry.
-la mia 'amichetta' ha un nome- obiettò.
-non me ne fotte un cazzo di lei ok?-lo interruppe.
-Sei cambiato Louis, tu non eri così. Eri sempre stato spavaldo e non ti eri mai interessato ai sentimenti delle ragazze; ti interessava solo fartele-continuò.
-Appunto Harry, non capisci? Non capisci che cosa stupenda è avere una persona al tuo fianco?-commentò Louis.
Vidi in un attimo Harry avvicinarsi all'amico arrivandogli ad un palmo di distanza.
-mi fai schifo-sussurrò digrignando.
Senza attendere risposta si girò dall'altra parte e lasciò il luogo così com'era, non preoccupandosi del commento della gente.
Lo seguì con lo sguardo fino a quando non scomparve.
Si girò verso di me, iniziando incessantemente a fissare i miei occhi.
-perchè eri venuta qui?-mi domandò sviando quanto accaduto.
Forse non avrei dovuto avvicinarmi a quel tavolo.
-volevo cercarti-risposi.
Lo vidi attendere spiegazioni, così continuai.
-devo parlarti-
Mi guardai intorno, osservando la folla che ci circondava.
Mi sentivo a disagio lì, davanti a tutti.
Lo vidi girarsi per osservare tutte le persone che ci stavano guardando, per poi ritornare sui miei occhi.
-avanti, andiamocene di qui-dissi prendendogli la mano.
-no, aspetta. Cosa devi dirmi?-domandò avvicinandosi tragicamente al mio viso.
No, ti prego. Non poteva baciarmi lì davanti a tutti.
Non doveva.
-Prima allontaniamoci da qua-dissi per sviare la situazione.
-Isabel no. Tutto quello che devi dirmi riguarda il nostro rapporto, ed è bene che tutti loro sappiano quanto accaduto-disse puntando la folla intorno a noi.
Dio no.
No, no, no.
Non poteva essere.
Mi ero fatta abbindolare da uno come lui.
Perfetto; bella cretina ero stata.
Mi aveva vista, cercata, conquistata, usata, abbindolata e in fine mollata, ed ora stava facendo vedere a tutti, i 'progressi' che aveva fatto con la bambolina che aveva davanti.
Stavo per morire, lo sapevo.
Quella scena potevo sopportarla, ma non con tutta quella gente davanti, e non con i miei migliori amici e mio fratello che la vivevano insieme a me.
Non potevo.
-Ti prego Louis, andiamocene di qui-lo pregai.
-no-m'interruppe sicuro di sé.
-Ragazzi, questa ragazza l'ho incontrata e come faccio con tutte le ragazze ho cercato di averla-iniziò allontanandosi da me.
Sentivo le guance diventarmi fuoco e le mani iniziarmi a tremare.
Feci un passo avanti e mi misi davanti a lui.
-Bravissimo. Ora vantati davanti a tutti. Ora fai vedere i progressi che hai fatto con me!-dissi sfacciatamente.
-Dillo Louis; dillo! Dillo che all'inizio non mi interessava nulla di te e che come fai con tutte, sei riuscito a conquistare anche me. Sono il tuo nuovo trofeo; complimenti-dissi tutto d'un fiato.
-E' questo che non capisci Isabel-m'interruppe.
-Ho capito benissimo Louis-risposi cercando un modo per andarmene di lì.
-No. E' tutto il contrario. Tu non lo sai, ma all'inizio non mi interessava nulla di te, volevo soltanto 'averti' come faccio con tutte. Ma poi non sono io che ho conquistato te, sei tu che senza volerlo, mi hai ipnotizzato-disse.
-Non dire scemenze Louis, io non ti ho mai voluto-obiettai.
-Io nemmeno, però quando eravamo in quello sgabuzzino, beh, lì ho capito veramente che persona eri-continuò.
-Che persona potevo essere ai tuoi occhi? Una di quelle ragazze di cui non gliene frega niente del figone della scuola. Una di quelle ragazze a cui interessa soltanto avere una persona al proprio fianco che sappia farla stare bene. Tutto qua.- risposi.
-la persona che riesce a farti stare bene non potrò mai essere io, vero?-sussurrò abbassando la testa.
Di lì, capii tutto.
Ma no, avanti; era una cosa impossibile.
Louis Tomlinson che si era davvero innamorato di una ragazza?
Eresia.
-Louis, ti prego. Mi hai usata già abbastanza, ora basta. -risposi.
Alzò lo sguardo e lo vidi piangere per la prima volta.
I suoi occhi erano lucidissimi e la sua espressione era persa.
-non capisci proprio eh? Perchè ho litigato con Styles? Perchè ti ho chiesto scusa? Perchè non ho fatto lo spaccone davanti ai tuoi amici? Perchè mi sto pentendo di tutto quello che ho fatto, qui, davanti a tutti?-disse.
Capii che faceva sul serio.
Mi girai verso mio fratello, che subito mi sorrise.
Anche lui stava pensando quella stessa mia cosa, altrimenti la sua espressione sarebbe stata più che seria.
Si avvicinò di nuovo pericolosamente al mio viso.
-Isabel, quando eravamo in quello stanzino, volevo soltanto averti mia, ma quando mi hai detto di lasciarti stare e io ti ho guardato in questi occhioni verdi che erano pieni di lacrime, ho sentito un nodo allo stomaco che mai avevo sentito in vita mia. Da quel momento ho ricominciato a pensare a tutte le ragazze che avevo usato e ho iniziato ad avere dei rimorsi incredibili. Quando ti ho portata sugli spalti per parlarti e ho visto che avevi paura anche solo di essere accanto a me, ho capito che razza di mostro ero stato. Ho pensato a come potevo essere stato cattivo ad avere fatto soffrire una ragazza come te. Debole, fragile-
Mentre raccontava una lacrima iniziò a rigargli la guancia.
Da quant'era che non piangeva quel ragazzo?
-e ora pensi che..-
-penso solo una cosa, Isabel-m'interruppe.
-penso che voglio ricominciare da capo; con te. Penso che tu sia la prima persona che abbia veramente avuto il potere di farmi capire cosa vuol dire amare per davvero-continuò.
-tu non mi ami Louis-puntualizzai scuotendo il capo.
-come fai a saperlo? come fai a sapere quante volte penso a te? In questi giorni non ho fatto altro che pensare a quanto sia stato cattivo a far soffrire tutte queste ragazze; a far soffrire te-rispose indicando le persone intorno a noi.
Lo guardai con uno sguardo incredulo, ma innamorato allo stesso tempo.
Si, era così.
Mi ero innamorata.
Lui si era innamorato; io mi ero innamorata.
Arrivò a sfiorarmi le labbra con le sue.
Mi vergognavo; lo ammetto.
Non per tutta la gente che ci guardava, ma per Liam, Sam, Niall e Zayn.
Zayn.
In un attimo i miei pensieri si affollarono su di lui.
Aveva fatto tanto per conquistarmi e per non farmi cadere nelle mani di Louis e ora io lo stavo tradendo.
Me ne fregai; doveva farsene una ragione.
Avevo sofferto abbastanza nella mia vita e per una volta dovevo fregarmene di quello che pensavano gli altri e seguire soltanto il mio cuore.
Posai delicatamente la mia mano sul suo viso.
-sei disposta a farmi ricominciare da capo, con te al mio fianco?-mi sussurrò in un soffio.
Una frase che forse soltanto noi due eravamo riusciti a sentire.
-tu sei disposto ad avermi al tuo fianco?-domandai.
-voglio soltanto questo-rispose.
In un attimo la distanza che c'era tra i nostri visi scomparve, facendo unire le nostre labbra in un bacio leggero.
Chiusi gli occhi lasciandomi trasportare dalle emozioni che mi trasmettevano veramente le sue labbra, per la prima volta.
Capii che fino a quel momento non avevo fatto altro che lasciarmi agli altri, non avevo fatto altro che sottomettermi ai loro pensieri, cercando di evitare i miei voleri per non farli soffrire.
Avevo sempre cercando di mantenere le amicizie seguendo le loro volontà, ma non avevo mai pensato a quello che voleva veramente il mio cuore.
Avevo sempre seguito i consigli del cervello.
Ora ho capito che molte volte la mente deve farsi da parte e lasciare spazio al cuore.
Se poi quest'ultimo sbaglierà, pazienza; ci sono gli amici e i fratelli pronti a sostenerti con un abbraccio e un sorriso.
Molte volte sbaglierai non capendo quale sia la via giusta da prendere, ma sappi che tutto questo servirà alla tua vita.
Servirà al tuo essere.
Avevo vissuto tantissimi sbagli e non mi importava di viverne altri.
Ora era questo che volevo.
Soltanto questo.
 
 

*************************************************
Eccomi qui :’)
Questa frase: ‘Avevo vissuto tantissimi sbagli e non mi importava di viverne altri. Ora era questo che volevo. Soltanto questo.’ mi fa piangere.
Perché? Non lo so.
Comunque, come ho già detto prima, in tantissime mi avete pregato di continuare la storia e sinceramente ho capito che anche io la sento davvero tanto a cuore: quindi la continuerò.
‘NOOOOO, BUUUUU, LASCIACI IN PAAAACE’ starete urlando (?)
Ok, sto impazzendo.
Anyway, la One shot che volevo pubblicare l’ho trasformata in una nuova ff, quindi non appena finirà questa, pubblicherò quella :D
Nel prossimo capitolo ci sarà un litigio: tra chi? u.u
MISTEEEEEEERO (?)
 
p.s. ragazze che mi avete aggiunto sul profilo fb: Erika Schiano.
Ditemi se siete voi perché io ho aggiunto tutte, ma non so se siete voi D:

Ok, vi lascio in pace :3
Prossimo capitolo a 12 recensioni :D
Sciao bellissime <3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Ti conosco troppo bene. ***


CAPITOLO XVIII
Ti conosco troppo bene.

 
 
Era ormai sabato mattina e mi ero addormentata la sera prima, ripensando a quanto successo il pomeriggio stesso nelle terrazze della scuola.
Era davvero la realtà, o stavo sognando?
Il pomeriggio eravamo tornati ognuno a casa propria, così da fare i compiti e lasciarci liberi per i week-end.
Liam non aveva parlato per niente di quanto accaduto, ma sembrava stranamente felice; cosa che mi rendeva molto più contenta per quello che stavo vivendo.
Avere l’appoggio di un fratello è la cosa più bella che ci possa essere.
Sai che pensa le tue stesse cose, sai che segue i tuoi stessi ragionamenti e che ti appoggia in ogni minimo sbaglio.
Mi svegliai con la suoneria del cellulare che rimbombava a palla nella mia cameretta.
-pronto?!-risposi non riflettendo ancora su chi fossi e dove mi trovassi.
-PRONTO?!-ripetei di nuovo.
Aspettate un attimo, quel suono non era stata la suoneria del cellulare, ma il campanello della porta di casa.
Ok, ero ancora nel mondo dei sogni.
Mi alzai dal letto trascinando con me braccia e gambe, e chissà grazie a quale santo, arrivai al piano di sotto.
Aprii la porta d'ingresso, e in un attimo mi ritrovai con Niall e Sam che si aggrappavano al mio collo.
-Si, no, dico: BUONGIORNO ANCHE A VOI!-urlai cadendo quasi per terra.
-Scusami, avevo dimenticato le chiavi!- disse mio fratello sbucando da dietro a Zayn che era appena varcato la soglia.
Liam si avvicinò e mi lasciò un bacio sulla fronte, per poi buttarsi sul divano insieme agli altri.
Vidi il moro andare in cucina, così lo seguii per preparare la colazione.
-Non si saluta?-ironizzai sedendomi sullo sgabello del bancone all'americana.
-ciao- rispose ovviando la cosa.
-mi hanno detto che sei di buon'umore eh!-dissi versando del latte in una tazza.
Lo vidi fare spallucce per poi uscire dalla cucina, non curante del discorso che aveva appena lasciato.
Perfetto; ora anche lui aveva qualcosa che non andava.
Mi sembrava ovvio no?
Ora che stava andando tutto bene, arriva qualcuno che manda tutto in fumo.
E' la regola, non si può non rispettarla.
Presi qualche biscotto e tornai in salone, buttandomi sulle gambe di mio fratello.
-Beh, insomma?-domandò d'un tratto Sam, facendo un movimento malizioso di sopracciglia.
-cosa?-chiesi facendo una faccia a punto interrogativo.
-non fare la finta tonta. Quel bacio davanti a tutti è stato davvero passionale u.u-commentò Niall.
-maddai! non è stato 'PASSIONALE'- risposi ridendo.
-invece si!- obiettò dandomi uno schiaffetto sul braccio.
-oh, avanti! Ora che mi ci sono messa insieme, mica potete commentare ogni nostra singola mossa!- risposi scherzando.
-invece si, perché il fatto che è il ragazzo di mia sorella, non vuol dire che è anche mio amico u.u- disse Liam.
-beh, dovrà conquistarsi la nostra fiducia- s’intromise Sam.
-è il minimo che dovrà fare- l’appoggiò Niall.
-non so, volete che faccia qualcos’altro?! ._. – ironizzai.
-soltanto rendere felice la ragione della mia vita- rispose Liam accarezzandomi la testa.
-Ouh, sei da diabete quando fai così- risposi facendo fare ‘cucci-cucci’ (?) ai nostri nasi.
-lo dici solo perché IO sono la ragione della TUA vita- rispose fiero di sé.
Feci finta di niente, ma infondo aveva ragione.
Addentai un biscotto, per poi girarmi dall'altra parte del salone.
Vidi Zayn isolato dal mondo che giocherellava con il laccetto della felpa.
D'un tratto capii il perchè di quel suo comportamento.
Era sempre stato innamorato di me, cercando in ogni modo di essere qualcosa di più di un semplice amico.
Io però l'avevo sempre visto come un migliore amico, come un punto di riferimento e una persona di cui fidarsi veramente, senza mai curarmi dei suoi sentimenti.
'Prima o poi se ne farà una ragione'
Questa era la mia ultima frase ogni volta che uscivamo sul suo discorso con Liam.
In fin dei conti, io non potevo farci nulla.
Avevo appena imparato a vivere la vita che volevo e a seguire il mio cuore, e star male per lui  soltanto perchè mi ero messa con il ragazzo che mi piaceva, non era un buon inizio per quella filosofia di vita.
-Zayn, non pensi di essere troppo di compagnia?-ironizzai alzandomi dal divano e avvicinandomi a lui.
-tanto a te che importa?-rispose acidamente.
-beh, importa che sei a casa mia e che gradirei anche la compagnia del mio migliore amico-dissi.
-se vuoi tutta questa compagnia allora vattene da Louis. Saprebbe come farti stare bene-
Rimasi immobile.
Dio, non poteva essere così geloso di Louis.
Mi avrebbe portato a scegliere uno dei due, e non sarebbe stata una cosa facile.
-wooo, gelosia all'attacco-ironizzò Liam tirando uno strillaccio di sorpresa.
-oh, fammi il favore! Geloso di cosa?- rispose.
Faceva finta di nulla, ma infondo sapeva benissimo che conoscevamo ogni suo singolo pensiero.
-Vieni, dobbiamo parlare-dissi prendendolo per un braccio.
-non dobbiamo parlare di nulla Isabel- rispose.
-si invece, ti conosco troppo bene-obiettai.
-tu non mi conosci per niente- rispose liberandosi della mia presa.
-avanti Zayn non fare il bambino. Vieni fuori e parliamo- dissi puntando la porta con il dito.
Dovevo farmi dire cosa gli passava per la mente, e dovevo chiarire la situazione che si stava venendo a creare.
Non volevo stesse male per il rapporto tra me e Louis, per questo, avevo bisogno di parlargli.
Stavo iniziando a vivere il periodo più bello della mia vita, e volevo passarlo con le persone più importanti della mia vita.
Lui era il mio migliore amico e vederlo così per colpa mia, mi faceva sentire male come non mai.
 
 

*************************************
Salve bella gente :3
Come la và?
Allora, nel prossimo capitolo ci sarà un litigio u.u
Tra chi sarà?!
WOOOO (?)
(tanto si è già capito .__.)
Anyway: non mi piace molto questo capitolo, è più un pezzo di transizione (?) tra una scena e l’altra u.u
Il prossimo capitolo arriverà quando questo avrà 12 recensioni.
YUPPI YEAH. (?)
 
p.s. GRAAAAAZIE infinite a tutte quelle belle ragazze che continuano a recensire e a seguire questa storia. Grazie di cuore :’)
 
ciao care <3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Mi stai facendo ancora più male. ***


 
CAPITOLO XIX
Mi stai facendo ancora più male.

 
 
*ZAYN*
-cosa vuoi?-le chiesi uscendo fuori dalla porta.
-prima cosa inizia col trattarmi bene!-rispose chiudendo la porta alle sue spalle.
-ah perchè, non ti sto trattando bene?-ironizzai.
Stavo facendo il duro, lo ammettevo.
Il suo modo di fare però, mi stava mandando in bestia.
Sapeva benissimo quello che provavo per lei, ma in quel momento sembrava che tutto quello che conosceva su di me, le passasse sopra come l'olio.
Non dico che non doveva seguire il proprio cuore e stare con il ragazzo che le piace, ma almeno che non lo baciasse davanti a me, sapendo quello che provo.
-Zayn, ti prego, vai a prendere in giro qualcun altro-rispose ovviando la cosa.
Presi l'accendino dalla tasca e mi accesi una sigaretta.
-beh, cosa vuoi?-dissi dopo aver aspirato il primo tiro.
-perchè fai così?-mi domandò assumendo un'espressione premurosa.
-così come?-
-mi eviti-rispose decisa.
-non ti sto evitando-commentai abbassando lo sguardo.
-ah no? e secondo te non guardarmi mentre parlo, non è un modo per evitarmi?-domandò puntandomi l'indice contro.
-ma dai Isabel..- borbottai voltandomi dall'altra parte.
Iniziai a guardare un punto lontano; forse era quello che mi serviva in quel momento, posare i miei pensieri su qualcos'altro.
La vidi scuotere la testa con la coda dell'occhio, mentre si sedeva sul divanetto di paglia.
-non mi sarei mai aspettata questo da te..-sussurrò arrendendosi.
-questo, cosa?- domandai confuso.
In realtà sapevo benissimo a cosa si riferiva: la mia gelosia.
-la tua gelosia Zayn. E' esagerata-disse cercando di essere il più dolce possibile.
-Io non sono geloso Isabel-
-ZAYN!- mi sgridò.
Odiava quando le mentivo.
-Ok sono geloso. PERMETTI?-risposi girandomi verso di lei.
-No Zayn non puoi. Avanti, tu sei il mio migliore amico, lui è il mio ragazzo. Come puoi essere geloso di lui?-
-Ma cazzo Isabel sai benissimo quello che provo per te-la interruppi.
-sembra che tutto questo non ti tocchi affatto-continuai calmandomi e rigettando il mio sguardo lontano da lei.
-Zayn come puoi pensare una cosa del genere?-domandò passandosi una mano nei capelli.
Sapevo che quella cosa l'avrebbe fatta rimanere male; le era sempre pesato il fatto di piacermi, perchè si sentiva in colpa quando parlavamo di ragazzi che le piacevano o cose del genere.
'Non voglio farti soffrire'diceva sempre riguardo questa storia, ma non capiva che in questo momento mi stava facendo davvero del male.
Vederla con un ragazzo che l'aveva fatta stare male, e che per lo più era anche il mio peggior nemico, mi mandava in bestia.
-la penso Isabel. Sai quello che provo per te e tu che fai? Ti baci davanti a tutti, con il ragazzo che ti ha fatto stare più male al mondo-
-tu mi stai facendo ancora più male-m'interruppe.
Io?
Io la stavo facendo stare ancora più male?
Ok, l'unica cosa che mi rimaneva era non farla più soffrire, tanto ormai desiderava solo questo.
-perfetto; non parlarmi più, così non starai male- dissi scendendo le scalette che rialzavano l'entrata della villetta.
-oh avanti Zayn, non fare il bambino!-rispose alzandosi in piedi
-Io Isabel? Io non devo fare il bambino?-urlai fermandomi.
-ok, ho sbagliato parole, però tu non puoi fare così- rispose.
Sentivo la sua voce iniziare a tremare sempre di più, insieme alla mia.
-tu non hai sbagliato parole Isabel-
-si invece-
-no-la interruppi.
-hai soltanto detto quello che pensavi-continuai.
-ma io non pensavo..-
-si, pensavi questo e giustamente l'hai detto. Non fa niente, hai ragione. Starai meglio senza di me-risposi finendo gli ultimi gradini che mi erano rimasti.
-Zayn, per favore-la sentii piangere alle mie spalle.
Me ne fregai.
Alzai una mano, lasciandola con un misero gesto di saluto.
Più che altro non potevo girarmi; il dolore stava oltrepassando i miei occhi.
 
*ISABEL*
Lo vidi scomparire dietro l'angolo di una villetta, lasciandomi con un misero saluto di mano.
Le lacrime iniziarono a scendere incessantemente dai miei occhi.
Mi sedetti sul divanetto, poggiando il viso nelle mani.
Dio, perchè tutti a me?
Perchè non potevo vivere una vita normale, con un ragazzo normale e degli amici che sono contenti del tuo fidanzamento?
Perchè?
Sentii una mano posarsi sulla mia spalla.
-ho sentito tutto-disse Liam sedendosi accanto a me.
-perchè Liam, perchè tutte a me?- singhiozzai affondando la testa nel suo petto.
-perchè sei stupenda, e ti vogliono tutti- rispose cercando di farmi ridere.
-non dire scemità-dissi sciogliendo l'abbraccio e asciugandomi una lacrima.
-non dico scemità-obiettò.
-Isabel, a te chi piace?- continuò aggiustandomi i capelli.
-Louis, ma non voglio che Zayn-
-allora: AMA LOUIS- m'interruppe.
 -Si, ma così Zayn-
-Isabel, ascoltami-mi bloccò nuovamente.
-Non ti deve importare nulla di quello che pensa lui. E' normale, all'inizio ci starà malissimo e ti tratterà come se non fossi nessuno, ma poi si metterà l'anima in pace e capirà quello che è più giusto-continuò.
-ne sei sicuro?- domandai cercando approvazione.
-sicurissimo-
 

 
********************************
Saaaaaalve belle.
Scusate se pubblico solo ora il capitolo, ma vi annuncio che in questi giorni non ci sarò molto, perché a scuola stiamo preparando taaaaantissimi concerti e non ho più tempo nemmeno per guardarmi allo specchio (?)
Anyway: GRAAAAZIE INFINITAMENTE PER TUTTE LE RECENSIONI!
IO VI AMO :’)

Facciamo arrivare anche questo capitolo a 15 recensioni? :3
 
p.s. sono stata felicissima che alcune di voi mi abbiano scritto in chat su fb :)

Comunque tra un po’, arriverà un problemino tra dei personaggi :3
YEEEEEEP (?)
 
Ciao care :D 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** L'amore rende ciechi. ***


 
CAPITOLO XX
L’amore rende ciechi.
 
 
PICCOLA NOTA DELL’AUTRICE: Graaaaazie infinite per tutte le recensioni :’)
Scusatemi in anticipo, ma questi giorni temo di non poter pubblicare molto, dato che ho concerti e prove tutti i giorni fino a domenica ç_ç
Spero di non perdervi.. <3

 
 
 
*LIAM*
Rientrammo dentro, dove iniziarono a bombardare Isabel di domande, alle quali lei rispose molto superficialmente.
Poverina, mi stava facendo davvero pena.
Era finalmente riuscita a trovare un ragazzo che era cambiato grazie a lei, e non si meritava di non vivere quel bel momento senza la presenza del suo migliore amico.
Sapevo quanto tenesse a Zayn e non averlo accanto per un motivo del genere, le avrebbe fatto davvero male.
Si accorgemmo che si erano fatte le sette di sera, soltanto quando Sam non annunciò al gruppo di dover andare a casa, così ci abbandonarono alla nostra solitudine.
 
Isabel era salita in camera sua già da un pezzo, ed io ero rimasto a guardare la televisione giù in salone per non disturbarla.
Dopo un po',  di andare a farle compagnia; ogni volta che era triste per qualche motivo, mi stendevo sul letto accanto a lei, che non faceva altro che singhiozzare e sfogarsi.
Era il nostro modo per superare le difficoltà.
Bussai alla porta e senza attendere la porta, entrai in camera.
-posso?-domandai chiudendo la porta.
Fece un movimento della testa di approvazione e poi si sdraiò sul letto, capendo già quello che avevo in mente.
-perchè ci stai così male?-le chiesi sdraiandomi accanto al suo corpo.
-non lo so Liam. E' il mio migliore amico e non voglio che stia così male per me- rispose.
-lo so Isabel, però tu devi capire che se devi tenere conto di tutte le volontà altrui, non riuscirai mai ad arrivare a quello che vorrai-dissi accarezzandole i capelli.
-però io non voglio farlo stare così male-
-riuscirai col starci peggio tu, fidati-risposi.
Isabel era una ragazza buona; ingenua più che altro.
A guardarla sembrava forte, sicura. Infondo invece era debole e fragile.
Potevi farle qualsiasi tipo di torto; l'avresti vista sempre e comunque seguire le tue volontà, non pensando a quello che voleva lei veramente.
-sai di cosa ho paura?-mi domandò d'un tratto.
Lì capii che il silenzio era calato in quella stanza.
-cosa?-
-che dopo questo non tenga più a me come ha fatto fino ad ora-continuò.
-Isabel, non lo pensare nemmeno per scherzo-rispose.
-E' vero Liam; insomma, lui è innamorato di me, da sempre. Cerca ogni santo giorno di proteggermi e di farmi sentire sua, io lo reputo come un migliore amico, come un fratello. Come un papà. Ogni volta che ho bisogno di un suo abbraccio, lui è lì, con il suo immenso sorriso ad accogliermi. Io ora cosa faccio? Lo tradisco così, con il suo peggior nemico-raccontò.
-Lo sa quanto te che nella vita non si può avere tutto-le dissi baciandole la fronte.
-si, ma tu lo sai meglio di me che l'amore rende ciechi-
Non risposi; aveva piena ragione.
-E poi tu come ti sentiresti se il tuo peggior nemico ti rubasse la ragazza che cerchi di conquistare da tutta la vita?-continuò.
-male-risposi abbassando lo sguardo
-ecco..-borbottò.
Ancora una volta, aveva pienamente ragione.
Certe volte riusciva a leggere oltre i miei pensieri e non so come faceva.
 
*ISABEL*
 
‘Zayn ti prego, non puoi chiedermi questo!’
‘Te l’ho detto Isabel, o me, o lui!’
O me, o lui.
O me, o lui.
 
Mi svegliai la mattina dopo ancora con quel sogno nella mente.
Zayn che mi aveva chiesto di scegliere tra lui e un altro?
Un altro, chi?
Avevo paura, il cuore mi fracassava il petto.
L’ultima volta che avevo sognato una cosa del genere, fu quando morirono i miei genitori.
Mi ero sognata un signore che mi diceva che dovevo allontanarmi da loro e restare con mio fratello.
Questo il destino mi aveva costretta a fare.
Ero ancora tra le braccia di mio fratello, che per poco non cadeva dal letto:
-Liam, Liam, Liaaaaaam stai per cadere!-urlai ancora con gli occhi socchiusi.
Lui mugugnò un qualcosa della quale capii 'non svegliarmi' per poi cadere per sul parquet della cameretta.
Scoppiai a ridere in modo contagioso, fino a quando non vidi la sua testa sbucare da dietro il letto e stropicciarsi gli occhi.
-mi hai svegliato-borbottò cercando di rimettersi sul letto.
-stavi cadendo-risposi ancora ridendo.
-SONO CADUTO, CRETINA!-urlò buttandosi addosso a me soffocandomi.
-si, ok, così mi soffochi-dissi cercando di togliermelo di dosso.
-hmmm, bel risveglio-borbottò facendo una faccia buffissima.
Scoppiai nuovamente a ridere, per poi riuscire a liberarmi della sua presa.
-perfetto, dato che il mondo dei sogni si è impossessato di te(?), io scendo giù-
Lo sentii mugugnare qualcosa, per poi sprofondare la testa nel cuscino.
Quando faceva così, ti veniva la voglia di prendere quel faccino tenero e riempirlo di morsi :3
Mi trascinai giù per le scale, per poi prendere il cellulare e buttarmi sul divano.
Un nuovo messaggio : Zayn.
Perfetto, cos'altro mi aspettava?
 

 
*****************************************
Eh eh eh (?) sono cattiva, lo so.
Secondo voi, cosa vorrà Zayn?
SONDAGGIO: modalità ON. (?)
Comunque, siete delle veggenti tutte quante; riuscite sempre a indovinare qualche cosa futura.
Uffi, devo stupirvi ancora di più ç_ç
Anyway: prossimo capitolo a 18 recensioni. YEEEEP (?)
Sciao beleeeee <3

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Scoprirai sempre di aver perso qualcosa. ***


 
CAPITOLO XXI
Scoprirai sempre di aver perso qualcosa.

 
Un nuovo messaggio : Zayn.
Perfetto, cos'altro mi aspettava?
'Ci vediamo alle tre davanti a Starbucks. Devo parlarti'
Bene, ci mancava solo questa.
Non dico che non dovessi chiarire quanto accaduto, ma non in tempi così ristretti.
Ogni volta che litigavo con qualcuno, anche se ero nel pieno del torto, avevo bisogno di tempo per riflettere, anche se già dal principio, sapevo di dovermi scusare o chiarire.
Ero finalmente riuscita a trovare qualcuno che mi stesse accanto veramente, con dei migliori amici fantastici e un fratello speciale.
Ma qualcosa che andasse storto, doveva pur esserci, o sbaglio?
-Buongiorno-borbottò mio fratello quasi rotolando per le scale.
-giorno-dissi doverosa.
In quel momento i miei pensieri non si affollavano altro che sul mio migliore amico; o almeno, su quello che penso sia ancora il mio migliore amico.
-mi hai fatto cadere dal letto-ironizzò cercando di iniziare un 'litigio' .
Mugugnai un qualcosa con la gola, rimanendo a fissare lo schermo del telefono.
-problemi?-domandò sedendosi accanto a me.
Dio; anche questa volta mi aveva capita al volo.
-Zayn-
-Oddio santo Isabel, ne abbiamo parlato ieri. Non devi pensarci!-sbuffò girando lo sguardo verso la televisione ammutolita.
-ah si? Allora dimmi come faccio!-dissi buttandogli il telefono davanti al naso.
Vide il messaggio borbottando quanto stava leggendo, per poi iniziare a ragionare.
Si capiva quando stava cercando una soluzione, perchè faceva tre semplici cose:
  • -iniziava a fissare un punto sconosciuto.
  • -assumeva delle smorfie alquanto strane (?)
  • -non ascoltava minimamente quello che dicevi.
-che devo fare?-domandai lanciando il cellulare sul divano.
Non ricevetti alcuna risposta.
-LIAM, CHE DEVO FARE?-urlai quasi sclerando.
Quello era segno che stava riflettendo.
-Non lo so. NON LO SO- rispose.
-bell'aiuto- sbuffai.
-vai. Esci con lui e vedi cosa deve dirti; forse avrà soltanto capito il problema-rispose.
-e se volesse soltanto dirmi cosa pensa?-domandai paurosa.
-è questo che vuole dirti?!- ironizzò.
Mi ero espressa male.
-nel senso che non tiene più a me, che mi sta iniziando a vedere più come una ragazza, che come una migliore amica? altrimenti non ci starebbe così male-puntualizzai.
-ma non pensarlo nemmeno-disse accarezzandomi la testa.
Lo continuai a guardare con degli occhi da cucciola, mentre riflettevo.
Lo vedevo fissarmi e sorridere, mentre cercava fine a quel momento.
-hei, vuoi un abbraccio?-mi chiese d'un tratto.
-si-risposi con voce tremante.
Ancora una volta mi lasciai cullare dal calore dei suoi abbracci.
Soltanto il pensiero di dover litigare con il mio migliore amico, mi faceva stringere il cuore.
-stai tranquilla, non ti farà soffrire più di quanto tu non abbia già sofferto-disse staccandosi da me.
-speriamo-
Sorrisi per poi alzarmi dal divano e andare a farmi una doccia.
Dopo essere uscita dal gelido getto d'acqua, mi fermai davanti allo specchio.
Perchè non riuscivo ad essere normalmente felice?
Da piccola ero riuscita a trovare degli amici speciali e i miei genitori scomparvero.
Pochi anni dopo mi abituai a quel tipo di vita, e la mia migliore amica si trasferì in uno stato lontano centinaia di chilometri da me.
Ora, ero finalmente riuscita ad avere quello che desideravo; compreso l'amore.
Ma mai niente nella vita riuscirà ad andare bene come vorrai.
Ha ragione chi dice che non si può avere tutto dalla vita; è totalmente vero.
Quando pensi di essere arrivato all'apice della felicità, quando pensi di avere davvero tutto, scopri di aver perso qualcosa.
Qualcosa di veramente importante.
 
*ZAYN*
Erano ormai quasi le due, quando mi resi conto di dovermi incontrare con Isabel.
Indossai velocemente la giacca che la faceva impazzire e uscii di casa.
Avevo in mente un piano; dovevo dire una volta per tutte, tutto quello che pensavo e che provavo, che lei lo accettasse o no.
Per arrivare al luogo dell'appuntamento, dovevo semplicemente farmi una vietta a piedi, per poi trovarmi lo Starbucks davanti e devo dire che quella volta, quei pochi metri, furono i più lunghi della mia vita.
Era da quando eravamo dei piccoli nani che correvano incessantemente per il corridoio dell'asilo, che ero rimasto abbagliato dai suoi occhi.
I suoi capelli biondo cenere, insieme al suo sguardo verde intenso mi avevano sempre lasciato a bocca aperta.
Avevo provato molte volte a dimenticarla e a concentrarmi su un'altra ragazza, ma ogni volta che si avvicinava a me, sfoggiando il suo semplice sorriso, tutto il mio cuore ritornava a lei.
E poi la sua voce; Dio la sua voce.
Era soave, delicata, sensuale.
 
'una volta quel ragazzo mi ha chiesto di uscire' mi sussurrò sfiorandomi l'orecchio con le labbra.
'lo so, me l'hai già detto' le risposi dolcemente, ricambiando il tocco delicato.
'beh, potevi dirmelo, non te lo ripetevo' disse sorridendo.
'no, avevo voglia di sentire la tua voce. E' meravigliosa'
 
Ricordavo ancora quell'episodio.
La sua voce era capace di rilassarmi; mi cullava.
Ero intenzionato a fare una cosa. Una cosa che l'avrebbe sorpresa.
Come ci sarebbe rimasta?
Come l'avrebbe presa?
Avrebbe accettato la mia richiesta?
 
 
 

************************************************
Hola mandarine (?)
Sto dando di matto, vaaaaaaa bene ç_ç
Anyway: WOWOWO (?) cosa succederà nel prossimo capitolo tra quei due figoni di Zayn e Isabel? :D
VIA AL SONDAGGIO u.u
Ho paura di perdervi in questi giorni in cui ci sarò pochissimo ç_ç
Fatemi la sorpresa di non lasciarmi come una FOREVER ALONE, vi prego :3
Il prossimo capitolo arriva quando questo avrà 20 recensioni, e quando io riuscirò ad uscire viva dallo stress di questi giorni (?)
Grazie a tutte quelle che recensiscono sempre e che seguono ogni capitolo di questa ff.
Grazie davvero :’)
 
Ps. Se volete seguirmi su twittah (?) questo è il mio profilo https://twitter.com/#!/LittleMix_Italy :)
Ps.delps (?) una ragazza mi aveva già chiesto il mio profilo di Twitter, ma visto che in quel momento c’era una mia amica al computer che rispondeva alle recensioni secondo quello che le dicevo di scrivere (._.) si era sbagliata e aveva dato il suo profilo.
Quindi, TU (che non mi ricordo chi sei :O), che hai seguito il profilo ‘i’msoamazayn’ quella è la mia amica, io sono quella sopra u.u SCUSAMI <3
 
Ok, vi lascio in pace :3
Ciao belle <3

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Guarda come mi stai facendo soffrire. ***


CAPITOLO XXII
Guarda come mi stai facendo soffrire.
 
PICCOLA NOTA DELL’AUTRICE: scusaaaaatemi per l’attesa, ma ho provato a scrivere questo capitolo il più velocemente possibile. :)
Comunque sono stata buona perché il capitolo precedente aveva 17 recensioni e io avevo detto di pubblicare il nuovo quando quello arrivava a 20 (?). Mi sentivo crudele però ç_ç
Buona lettura :3

 
 
La sua voce era capace di rilassarmi; mi cullava.
Ero intenzionato a fare una cosa. Una cosa che l'avrebbe sorpresa.
Come ci sarebbe rimasta?
Come l'avrebbe presa?
Avrebbe accettato la mia richiesta?
La vidi da lontano, seduta su una panchina a giocherellare con un rametto spezzato: era stupenda.
I capelli le ricadevano leggeri davanti agli occhi, coprendo le dolci marcature che le delineavano il viso.
Le sue esili gambe si incrociavano sul legno della panchina e le sue mani delicate spezzavano l'aria intorno a sé.
-Isabel-sussurrai avvicinandomi a lei.
-Zayn, finalmente- rispose sedendosi compostamente.
-avevo paura che non venissi-dissi accomodandomi accanto a lei.
-beh, abbiamo bisogno di chiarire, non credi?-domandò cercando approvazione.
-ti ho fatto venire qui per questo-risposi.
Seguii un minuto di silenzio, nella quale non pensavo ad altro che al nulla.
Bello, no?
Ma forse non stavo proprio pensando al nulla, stavo pensando a tutto, che era diverso.
Stavo pensando a cosa dovevo dirle.
Stavo pensando a come avrebbe potuto reagire.
Cercavo di capire cosa stesse pensando.
-a cosa pensi?-mi chiese d'un tratto.
-alla tua reazione-risposi.
-riguardo cosa?-domandò confusa.
Presi la mia decisione, la più importante che avessi mai preso in vita mia.
Mi avvicinai velocemente a lei, per poi prendere il suo viso tra le mie mani e unire le nostre labbra in un bacio.
Un dolce bacio; forse il più dolce che avessi mai dato.
Mentre le nostre labbra si accarezzavano delicatamente, le mie mani sfioravano il suo viso, mentre lei rimaneva immobile, a subire emozioni che speravo non avesse mai vissuto.
Esattamente; speravo di essere l'unico in tutta la sua vita ad averle fatto vivere quelle emozioni.
 
*ISABEL*
Dopo un tempo indeterminato che passammo in quel modo, decisi di allontanarmi delicatamente da lui.
Delicatamente perchè lo devo ammettere; quel bacio mi era piaciuto.
In quindici anni di amicizia non aveva sfiorato le mie labbra nemmeno una volta.
Solo una volta l'aveva fatto; questa volta.
Non avevo mai sentito così tante farfalle nello stomaco come in quel momento.
Come facevano a stritolarmi il ventre in quel modo?
Bloccai il mio sguardo nel suo, rimanendo con gli occhi sbarrati dalla sorpresa.
Lo vidi allontanarsi da me fiero, per poi capire che non era stata proprio la cosa giusta.
-s-sono confusa- balbettai scuotendo la testa.
-volevo solo farti capire quello che provo per te-rispose fiero di quanto avesse appena fatto.
-e tu pensi sia stata la cosa giusta?-domandai.
-era quello che desideravo fare da tempo. Se ritieni sia stato sbagliato, non lo farò più-
No.
Assolutamente no.
Dovevi farlo; continuare a farlo.
'Prendi il mio viso tra le tue mani. Tirami a te, baciami; cullami. Fammi sentire tua come non hai mai fatto'
Ripetevo nella mia mente.
In quel momento era l'unico pensiero che riusciva ad affollarmi la testa.
-devo pensarci- borbottai abbassando lo sguardo.
Rimase fermo, immobile.
-Lui sa farti soffrire Isabel, tanto-disse cercando i miei occhi.
Lo sapevo benissimo.
Quel ragazzo mi aveva fatto soffrire davvero tanto.
-senti, devo andare-dissi alzandomi dalla panchina.
Il suo sguardo seguì il mio corpo in ogni singolo movimento.
-Isabel, sappi soltanto che il mio gesto aveva un senso-
Di lì, mi bloccai.
-lo so Zayn, ma non puoi farmi questo-risposi passandomi una mano davanti al viso.
-beh, guarda tu invece quando mi stai facendo soffrire.-rispose mostrandomi la sua figura con un gesto di mano.
-io sto soltanto vivendo la mia vita-dissi cercando di non aprire una discussione.
-si, ma stai anche rovinando la mia..-
 
 
 

*************************************************
HOLA CICHEEEE (?)
Scusate, scusate, scusate e scusatemi ancora per l’attesa.
Ho una tizia che viene dalla Svizzera a casa mia per fare uno scambio culturale e non ho molto tempo per continuare la storia ç_ç
Anyway: Nel prossimo capitolo arriverà la scena dolciosa tra due personaggi u.u
Vi dico solo che è stata una scena MOOOOLTO richiesta.
(non so quando riuscirò a pubblicare il prossimo capitolo, non uccidetemi ç_ç)
Spero solo che non siate diminuite (Y)
 
Scena dolciosa a 20 recensiooooooni :3
Ciao tesori <3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Come me lo dimostreresti? ***


CAPITOLO XXIII
Come me lo dimostreresti?
 

 
 
-beh, guarda tu invece quando mi stai facendo soffrire.-rispose mostrandomi la sua figura con un gesto di mano.
-io sto soltanto vivendo la mia vita-dissi cercando di non aprire una discussione.
-si, ma stai anche rovinando la mia..-
-no Zayn, sai che non vorrei mai questo-
-ma lo stai facendo-rispose con la voce tremante.
Il ragazzo forte di pochi minuti prima, era finito con l'essere un ragazzo debole e fragile.
Mi avvicinai al suo corpo seduto sulla panchina, mi inginocchiai davanti a lui e posai le mani sulle sue gambe.
-Zayn, sai quanto io tenga a te, e sai benissimo quello che farei per non farti soffrire-dissi cercando di essere il più dolce possibile.
-Isabel davvero, io non so cosa fare. Vederti con quel mostro non mi fa ragionare-rispose abbassando lo sguardo.
Sapeva che quello che stava facendo non era la cosa giusta.
Cercavo anche io un modo per non provare attrazione nei suoi confronti, ma la cosa si stava rivelando più difficile di quanto pensassi.
Non doveva piacermi.
Non dovevo farmelo piacere.
-Lo sai che baciarmi o cercare di avermi per te non è la migliore delle cose?- domandai cercando di farlo ragionare.
-devo solo cercare di farti capire che quello non è il tuo ragazzo. Non lo deve essere-obiettò.
Perchè?
Perchè doveva essere così testardo non lasciandomi libera di scegliere?
Odiavo quando faceva così.
La vita è mia e decido io.
-non sei tu quello che deve dirmi cosa fare-risposi seriamente.
-ti sto solo dicendo che non devi essere la tua ragazza-disse.
-allora ascoltami bene-scandii alzandomi in piedi.
-tu non ti permetterai mai più di dirmi quello che devo fare e tantomeno di baciarmi un'altra volta. Intesi?-continuai scandendo ogni singola parola e puntandogli l'indice contro.
Mi ero fatta del male da sola.
In quel momento la mia mente stava vincendo contro il mio cuore.
Il cuore sapeva quello che avevo appena iniziato a provare per quel ragazzo e conosceva benissimo il fatto che se avrebbe provato un poco di più ad allontanarmi da Louis, avrebbe vinto.
Allo stesso tempo la mente sapeva quello che era più giusto; lasciare perdere i pensieri di quello che fino a quel momento era stato il mio migliore amico, e dedicarsi interamente alla persona che era cambiata per te, rinunciando al suo amico più caro.
-tanto non ce la farai-commentò facendo spallucce.
Tanto non ce la farai?
Non badai minimamente alla sua frase e me ne andai da quel posto silenzioso, dirigendomi verso casa di Louis.
Esattamente: avevo bisogno di lui in quel momento.
 
*LOUIS*
-avanti, avanti, avanti.. ed è GOOOOOAL- urlai, per poi rendermi conto di essere solo in casa.
'Perfetto, sto diventando un maniaco del calcio'pensai spegnendo la play.
Ci avevo giocato fin troppo tempo quel giorno, avevo bisogno di rilassarmi.
Mi alzai per andare in cucina, quando sentii suonare il campanello.
-arriiivo-urlai dall'altra parte della sala.
Mi fiondai ad aprire la porta ai miei genitori.
-madre, padre, ma non dovevate...ISABEL?!-urlai sorpreso.
-Buongiorno piccolo barbone-rispose saltandomi al collo.
-Buongiorno a te piccola pulce-dissi baciandola a bordo labbra.
Non so perchè, ma in quel momento era stupenda; non che gli altri giorni non lo fosse, eh!
I suoi occhi verdi erano vicinissimi ai miei, e mi guardavano con una dolcezza assurda.
-Hai visto che ti ho fatto una sorpresa?-mi chiese andandosi a buttare sul divano.
Le sorrisi e mi sedetti accanto a lei, poggiandole un braccio dietro il collo.
-non aspettavo altro-risposi accarezzandole il viso.
La sua pelle era liscia; liscissima.
Il suo sorriso era splendido.
Il suo profumo mi faceva impazzire.
Perfetta; no?!
-lo sai che mi sei mancato?- disse facendo una faccia da cucciola.
-e tu lo sai che io ti amo?-domandai facendo il vago.
-ah si? e come me lo dimostreresti?- rispose di rimando.
-hmmm.. vediamo un po'- ironizzai avvicinando le mie labbra alle sue.
Non appena capì che desideravo un bacio, spostai il mio respiro sul suo collo, iniziando a baciarlo.
Le sue mani iniziarono ad accarezzare i miei capelli, e le sue gambe si posarono sulle mie.
Le mie labbra salirono fino ad arrivare alle sue, per poi iniziarla a baciare con foga.
Posai le mie mani suoi fianchi e sulle sue gambe, accarezzando ogni singola parte del suo corpo.
-non ci sei ancora riuscito-riuscì a replicare tra un bacio e l'altro.
-ci riuscirò-
 
 

******************************************
Ma buongiooooooorno :3
Domani la svizzerina se ne va, così potrò ritornare alla mia vita di sempre (Y)
YEPPAAAA (?)
Scusate per l’attesa, ma non ho avuto tempo di fare niente ç_ç
Anyway: eheheheh come riuscirà Louis a dimostrare il suo amore per Isabel?
E NON FATE PENSIERI PERVERSI u.u
Woooo (?) saprete tutto, quando questo capitolo arriverà a 20 recensioni.
*YEEEEE*
Ok, basta u.u
Siete ancora tutte? :’)
Ciaaaaao belle <3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Sei sicura che vada tutto bene? ***


CAPITOLO XXIV
Sei sicura che vada tutto bene?


PICCOLA NOTA DELL’AUTRICE: baaaaalde giovini (?) sto pubblicando una nuova ff, che già avevo iniziato a pubblicare, però l’ho rifatta da capo così qualcuna può leggerla per bene, dato che nessuno se la filava ç_ç http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=994853&i=1
Qualcuna di voi aveva già letto qualche capitolo, ma se iniziate a seguire un po’ anche questa, la mando avanti :3
Graaaaazie <3


p.s. comunque siete tutte delle zozzone assurde! :O ahahahahaah



-non ci sei ancora riuscito-riuscì a replicare tra un bacio e l'altro.
-ora ci riuscirò-


*ISABEL*
Posò dolcemente le mani sui miei fianchi, accarezzandomi il collo con le labbra.
La mia schiena stava vivendo brividi mai provati.
Mi spostai, mettendomi in braccio a lui, con le mie gambe divise dalle sue.
Iniziai ad accarezzare delicatamente i suoi capelli, mentre sentivo il suo respiro affannare sul mio collo.
Con una mano iniziò a toccarmi leggermente il viso e con l'altra mi avvicinò più a sé prendendomi dalla schiena.
Posai una mano sul suo petto, iniziando a sbottonargli la camicia e lasciandomi sfilare la giacchetta che avevo sopra la maglia.
In un attimo le sue labbra si riconcentrarono sulle mie, non trascurando le nostre lingue che avidamente giocavano.
L'infinita voglia di averlo mio, di colpo si bloccò.
Mi bloccai anche io insieme ad essa.
Cosa stava succedendo?
No, non poteva essere.
Perchè?
Perchè non desideravo vedere accanto il ragazzo che in realtà avevo?
Perchè al suo posto, desideravo soltanto il ragazzo che in quel momento mi stava scombussolando più di chiunque altro?
Parlo di una sola persona: Zayn.
No. Era impossibile.
Non potevo permettermelo; no.
-qualcosa non va?-domandò vedendomi bloccata ad un soffio dal suo viso.
Scossi la testa.
L'unica cosa che volevo in quel momento, era scomparire da quel luogo e da quella situazione.
Come mi ci ero ritrovata?
Avrei dovuto riflettere.
Riflettere sulla mia vita, sui miei pensieri: sulle emozioni che stavo vivendo.
Tutti quegli impicci mi avevano mandata in panico.
Decisi di lasciar perdere e di continuare a farmi trascinare dalle emozioni che stavo vivendo.
In quel momento era la cosa più giusta da fare.
-no no, tutto bene-risposi sorridendo.
Ci prendemmo un attimo di tregua, durante la quale poggiai la testa sulla sua spalla, lasciandomi accarezzare il collo, come solo lui sapeva fare.
Sentivo il suo profumo entrarmi in testa e il suo cuore martellarmi sotto il viso.
Chiusi gli occhi per un attimo, sentendo la sua mano che entrava nella mia maglietta.
In un attimo iniziarono a rinascere davanti ai miei occhi tutti i momenti passati con Zayn.
Gli abbracci, i sorrisi, le lacrime.
Il bacio.
Quel bacio mi aveva fatto entrare nel circolo della pazzia.
Tutto quello era ridicolo; ero finalmente riuscita a trovare la persona giusta, quella che era cambiata per me e che mi stava facendo sentire la sua principessa e lui con quel leggero tocco mi aveva portato in paradiso.
Tornai alla realtà, pensando che la mano che in quel momento mi stava sfiorando il reggiseno, fosse quella del mio migliore amico.
Migliore amico?
Ma quale migliore amico? Quello stava diventando soltanto un'ossessione.
Spalancai in un attimo gli occhi, ritornando al silenzio che ci circondava.
-L-Louis... devo andare-balbettai scattando in piedi.
-I-Isabel, scusami. Cioè s-se è p-per-
-no Louis, non centri niente- lo interruppi prendendo la mia roba.
-aspetta Isabel-mi prese per un braccio.
-non voglio correre con te. Sai quello che è successo tra noi e non pensare che io voglia stare con te soltanto ‘per’-continuò.
-no Louis ho già detto che tu non centri niente. E’ che in questo momento ho mille pensieri che mi passano per la mente-risposi avvicinandomi al suo viso.
-sei sicura che vada tutto bene?- domandò preoccupato.
-si si-lo rassicurai.
-ti chiamo stasera- continuai.
Lo baciai leggermente sulle labbra, per poi scappare da quella casa.
No.
Non potevo permettere che tutto quello accadesse.
Tutti i pensieri possibili e immaginabili affollavano la mia mente come mai avevano fatto.
Perchè?





******************************************
Hola ragaaaaaaazze <3
Come la và? (?)
Hmm, c’è Isabel un po’ in crisi ç_ç
Cosa deve scegliere questa povera ragazza?
Anzi mi correggo: CHI deve scegliere?
Secondo vooooi? :3
Anyway: GRAZIE a Ryana che mi pubblicizza nella sua ff :3 GRAZIE a tutte le ragazze che mi hanno aggiunto tra i preferiti o cose del genere (:O) e GRAZIE soprattutto a tutte quelle che seguono questa storia :D
Ma una domanda sorge spontanea (?) : cosa succederà nel prossimo capitolo?
eh eh eh eh eh (?) :D

p.s. prossimo capitolo a 20 recensioni :D

Ciaaaaaaao belle <3

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Cosa c'è che va? ***


CAPITOLO XXV
Cosa c’è che va?
 

 
Tutti i pensieri possibili e immaginabili affollavano la mia mente come mai avevano fatto.
Perchè?
Durante il tragitto verso casa, decisi di mandare un messaggio a Sam e Suzanne; in quel momento avevo un bisogno disperato del loro aiuto.
Per fortuna avevamo un'applicazione che ci permetteva di messaggiare in comunità (Y)
'Amori, ho tantissimo bisogno di voi. Che ne dite tra cinque minuti da Starbucks? xx '
Loro c'erano sempre state per me e veramente non c'era momento in cui non pensassi il contrario.
Erano come delle mamme.
Quelle con cui non fai solo dei commenti cretini sui ragazzi o vivi emozioni incredibili, ma le ragazze con le quali sai che potrai essere te stessa, perchè sai che loro sanno consigliarti e aiutarti nei migliori dei modi.
Delle vere e proprie piccole mamme.
Ero sicura avrebbero accettato, così iniziai ad avviarmi verso il locale, quando sentii vibrare il telefono.
'Samanne all'attacco (?) :) ci vediamo dopo. xx '
Un sorriso si aprì sul mio viso.
'che cretine'pensai.
Dopo minuto arrivai davanti al luogo dell'incontro, e dopo poco arrivarono le ragazze.
Iniziammo a camminare per un parco poco lontano da lì, fino a quando non mi decisi a raccontare tutto.
-avete visto quando l'altro giorno sono uscita fuori al terrazzo con Zayn?-domandai accomodandomi su una panchina.
-beh, mi ha detto che è geloso di me e che gli da fastidio il fatto che io stia con Louis-continuai, con un tono che accennava quasi una colpa che non era mia.
-e per quale assurdo motivo dovrebbe dargli fastidio?-ironizzò Sam.
-perchè gli piaccio e dice che non devo stare con un ragazzo che mi ha fatto soffrire come ha fatto Louis-risposi giocherellando con un filino d'erba.
-lo sappiamo che gli piaci, ma questa è una cosa patetica Isabel. Tu lascialo perdere e viviti la tua vita-rispose Suzanne posandomi una mano sulla spalla.
-E' proprio questo il problema!- obiettai provocando confusione nelle menti delle ragazze.
-stamattina ci siamo incontrati e mi ha baciata-continuai abbassando la testa.
-Oddio santo-borbottò Sam dandosi uno scappellotto sulla fronte.
-e tu ci sei stata?- curiosò Suzanne.
Le guardai negli occhi per poi riabbassare lo sguardo.
-mi è piaciuto..-sussurrai con la voce tremante.
-no aspetta, fammi capire. Il tuo migliore amico ti bacia e tu rispondi al bacio?-insistette Sam.
-credetemi ragazze io avevo intenzione di vivere la mia relazione con Louis non pensando alle volontà di Zayn, ma quando questa mattina mi ha baciata, io-
-e tu hai provato qualcosa-m'interruppe Suzanne.
-esatto. E c'è di più-risposi
-dopo essermi incontrata con lui, sono andata da Louis per rilassarmi un po'. Stavamo per...-
Sbuffai.
Raccontare quelle cose non era per niente facile.
-e poi mi sono bloccata.- continuai abbassando lo sguardo.
Sapevo avessero capito cosa intendevo.
Sentii un nodo salirmi in gola e un effetto sconosciuto, stritolarmi lo stomaco.
Le ragazze rimasero in silenzio, mentre io mi passai una mano sul viso, come se quello mi aiutasse a non vivere la situazione che in realtà stavo cercando di affrontare.
-Isabel, sai benissimo che non è bello far soffrire la gente, ma dovresti parlare seriamente con Zayn e dirgli quello che pensi- disse Sam.
-non posso-borbottai.
-avanti! certo che puoi-continuò
-no ragazze , non posso. Dopo il bacio ho provato a farlo ragionare, ma sembra che tutto quello che dico mi si ritorci sempre contro-risposi.
-dovrai tenere duro e provarci ancora- mi disse Sam chiudendomi in un abbraccio.
Rimanemmo lì per quasi tutto il pomeriggio, fino a quando non decisi di tornare a casa.
Devo dire che quella chiacchierata mi aveva aiutata, ma non al punto giusto.
Sentivo ancora il nodo alla gola provocare infinite lacrime negli occhi, e la cosa non mi rassicurava affatto.
Ora anche un altro problema rientrava nella mia mente: dovere raccontare tutto a mio fratello.
 
*LIAM*
Stavo preparando la cena, quando sentii la porta di casa sbattere.
'finalmente è tornata'pensai posando lo strofinaccio sul bancone all'americana.
Uscii dalla cucina, ritrovandomela davanti.
-buonasera piccola- dissi schioccandole un bacio sulla fronte.
-buonasera-rispose buttandosi sul divano.
-com'è andata con Zayn?-le domandai sedendomi accanto a lei.
-ah, benissimo- ironizzò snobbando un movimento di mano.
Dalla sua risposta, capii che nulla era andato bene.
-sicura?-
-no-rispose cercando di evitare il discorso.
-appunto. cosa c'è che non va?- domandai accarezzandole i capelli.
-Liam, la domanda esatta sarebbe 'cosa c'è CHE VA nella tua vita?' - rispose istericamente.
Perfetto, quel discorso mi stava facendo capire che le cose erano andate peggio di quanto avessi pensato.
-è successo qualcosa?-insistetti.
La vidi strofinarsi un occhio e ritornare nella posizione precedente.
La continuai a fissare chiedendo risposta.
-sta succedendo tutto troppo in fretta Liam, io non ce la faccio-disse lasciando fuoriuscire una lacrima dai suoi occhi.
-dai Isabel, è normale litigare con le persone care. Non devi starci così male!-risposi cercando di sorvolare la cosa.
-ma non è facile capire quello che provi veramente per il migliore amico che ti ha appena baciata!-sbottò piangendo.
-ti ha baciata?-
 
 

 
********************************
Lui l’ha baciata? :O
Ok, basta u.u
WOWOWO come la prenderà Liam?
MISTEEEEEERO (?)
Anyway: sto ideando un colpo di scena, ma devo trovare il modo per farlo sembrare colposcenoso (?) Capito, no? :3
PROSSIMO CAPITOLO A 22 RECENSIONI :D
 
Ps. GRAZIE A TUUUUUTTE VOI CHE SEGUITE ANCORA QUESTA FF :’)
 
Ciaaaao bele <3

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Basta capire chi ti manca per primo. ***


CAPITOLO XXVI
Basta capire chi ti manca per primo.
 
 
PICCOLA NOTA DELL’AUTRICE: Se volete piangere per bene, leggete ascoltando questa canzone http://www.youtube.com/watch?v=PWu71JMwGWE&ob=av2e
Mi fa piangere.

‘Né vincitori, né vinti. Si esce sconfitti a metà.’

 
-ti ha baciata?-chiesi sbarrando gli occhi.
Annuì.
-e tu ci sei stata?-domandai.
Un altro miserabile attimo di silenzio.
-rispondimi Isabel. TU CI SEI STATA?-insistetti.
-ho sentito un fottuto nodo allo stomaco Liam. Un fottuto nodo-rispose iniziando a singhiozzare.
Dio, non me lo sarei mai aspettato.
E' come se un fratello geloso del tuo rapporto con un ragazzo, prenda e ti baci così, provocando quel santissimo nodo allo stomaco che aveva provato Isabel.
No, no, no: un attimo.
Un nodo allo stomaco?
-cosa intendi per 'nodo allo stomaco'?-domandai guardandola dritta negli occhi.
-intendo che ci sono stata Liam. Ci sono stata e mi è piaciuto!-rispose istericamente.
-mi è piaciuto tanto che oggi pomeriggio da Louis mentre ci baciavamo, mi sono bloccata immaginando che davanti a me ci fosse Zayn-continuò rompendo l'aria con dei movimenti di mani.
-'immaginando' o 'sperando'?-insinuai.
Sapevo già la risposta.
-sperando..-sussurrò.
Appunto.
 
*ISABEL*
Il dolore mi stava uccidendo come non aveva mai fatto.
Mi asciugò una lacrima accarezzandomi il viso.
-cosa devo fare Liam..-domandai posando il viso sul suo petto.
Avevo bisogno di un suo abbraccio; ne avevo davvero bisogno.
-a chi tieni di più?-mi chiese.
Perfetto: la domanda che non doveva farmi.
-oh avanti Liam, che razza di domanda è?-risposi cercando di evitare il discorso.
-rispondimi-
Niente da fare.
-no, non sono domande da fare-obiettai ritornando nella mia posizione.
Stavo facendo la figura della cretina per negare l'evidenza.
Ma è giusto cercare di negare l'evidenza?
-Isabel so benissimo tu a chi tieni di più. Avanti, dimmelo-commentò.
-se lo sai perchè me lo chiedi?-risposi.
-avanti Isabel, non fare la bambina-mi sgridò.
Ok, ora ero obbligata a dirglielo.
-Zayn..-sussurrai abbassando la testa.
-COME, non ho capito?!- urlò cercando in tutti i modi di farmelo ammettere.
-hai capito benissimo- commentai non distogliendo lo sguardo da un punto sconosciuto.
-URLALO-urlò ancora più forte.
-Zayn-dissi con voce leggermente più alta.
-NON HO SENTITO BENE-strillò ancora di più.
-ti prego Liam- dissi voltandomi dall'altra parte.
Quel suo modo di fare non mi stava aiutando.
Sentivo il cuore scoppiarmi da un momento all'altro e quella situazione non bloccava i suoi tentativi.
-basta-sussurrai affondando il viso nelle mani.
Scoppiai in un pianto convulso; pazzesco.
Perchè stavo piangendo così?
Perchè?
Non riuscivo a fermarmi.
Provavo a trattenere i singhiozzi, ma l'unica cosa che realmente mi riusciva, era lasciar uscire le lacrime.
Singhiozzavo.
Singhiozzavo come quando se ne andò la mia migliore amica.
Singhiozzavo come quando morirono i miei genitori.
Singhiozzavo come quando mi violentò.
Dio, ma perchè non poteva essere tutto più semplice?
Louis il mio ragazzo e Zayn il mio migliore amico.
Facile, no?
Ma forse ero io che pretendevo troppo dalla mia vita.
Si, forse era così.
D'un tratto sentii la sua mano posarsi sulla mia spalla.
-Isabel, io lo faccio per te. Devi sfogarti; devi capire cosa desideri veramente-disse con tono dolce.
Lo sapevo benissimo che lo faceva per me, ma quella situazione mi stava distruggendo.
Annuii con il capo, per poi lasciarmi coccolare da un suo caldo abbraccio.
Ogni volta che accadeva, bagnavo la sua maglietta di lacrime e lui costantemente se ne fregava e pensava soltanto a consolarmi.
-forse devi soltanto allontanarti un po' da loro. Solo così capirai realmente chi ti piace-disse infine.
-e come faccio?-domandai ingenuamente.
-basta capire chi ti manca per primo-
-vedremo-
 

 

******************************************
Salve belle :)
Rileggendo il capitolo mi sono venute le lacrime agli occhi e non so perché.
E voi? Sono riuscita a farvi piangere?
E non è ancora tutto..
Tra qualche capitolo finirà questa storia, con un finale che spero vi faccia piangere (#MUCHLOVE.) <3
Anyway: arriverà un problemino colposcenoso (?) quindi tenetevi pronte :D
Prossimo capitolo a 22 recensioni :3
 
Sciao care <3

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Baciarla non è stata una pretesa? ***


CAPITOLO XXVII
Baciarla non è stata una pretesa?
 
 
PICCOLA NOTA DELL’AUTRICE: Allora, dato che so che oggi non ci sarò per tutto il giorno, vi pubblico il nuovo capitolo con il colpo di scena colposcenoso, anche se manca qualche recensione :)
p.s. sottofondatevi (?) con questa canzone http://www.youtube.com/watch?v=c4BLVznuWnU :’)
p.p.s. vi prego di scrivermi il link delle vostre ff, così le leggerò tutte :D <3

 
*LIAM*
Rimanemmo sul divano fino a tarda notte.
Me ne fregai dell'orario, dato che il giorno dopo non saremmo dovuti andare a scuola per un festività interna dell'istituto.
Restai tutta la sera con la sua testa sul mio petto e vederla così mi faceva davvero male.
Aveva quel semplice mascara, sbavato sul tutto il viso, che la rendeva una vinta di guerra.
In realtà lo era.
Quella situazione la stava uccidendo nel profondo e ne ero consapevole.
Aveva sofferto tantissimo nella sua vita, e un litigio del genere con il suo secondo punto di riferimento non ci voleva.
Non aveva avuto molti ragazzi nella sua vita e quei pochi con cui era stata, l'avevano fatta soffrire enormemente.
Tradita, lasciata inutilmente, umiliata davanti a tutti.
Queste erano state le fini di tutte le sue storie.
Provavo compassione per lei, davvero.
Avete presente quando si dice che i gemelli provino le stesse emozioni dell'altro?
Beh, con lei era lo stesso.
Sentivo un qualcosa di strano stringermi il cuore.
Avevo vissuto più volte quella situazione, ma quella volta stavo soffrendo ancora di più.
Perchè?
Perchè Zayn era anche il mio migliore amico e vedere quel problema mi provocava un peso allo stomaco che mai nessuno al mondo potrà capire.
La portai nel suo letto, dove la lasciai dormire fino a mattina tardi.
 
 
*ZAYN*
Mi svegliai con il telefono che squillava all'ora impostata: le 10:00.
'I'm gonna pick up the pieces and build a lego house; when things go wrong we can knock it down'
Lego House di Ed Sheeran.
Perfetto; non c'era modo più triste per iniziare una giornata.
Punto uno: avevo intenzione di andare Isabel e parlarle di quel bacio.
Punto due: Lego House era una canzone che mi aveva sempre fatto piangere, cosa che non mi rassicurava affatto.
Mi alzai dal letto trascinandomi fino giù in salone, dove feci colazione.
In venti minuti mi ritrovai pronto per uscire; e così feci.
Per arrivare a casa Payne, ci volevano cinque minuti scarsi, ma quella mattinata, quei minuti sembravano durare un'eternità.
'non so cosa sia riuscito a farti provare con quel bacio, ma...'
No, non va bene.
'dimmi soltanto che con quel bacio sono riuscito a farti provare qualcosa..'
No, nemmeno così.
'sappi che non volevo metterti in difficoltà, ma... CAZZO, SONO ARRIVATO'
Pensai.
Perfetto, era arrivato il mio momento.
Salii i pochi gradini che rialzavano la villetta dal terreno e mi bloccai davanti alla porta d'ingresso.
Dovevo davvero farlo?
Da quella casa non usciva altro che silenzio, e quello non mi incoraggiava affatto.
'Forza Zayn, fatti forte'continuavo a ripetermi.
Presi un respiro profondissimo, per poi bussare alla porta.
Penso che in quel momento il mio cuore stesse scalpitando come mai aveva fatto in vita sua.
Dopo pochi minuti la porta davanti a me si aprì.
-buongiorno Zayn- disse Liam stropicciandosi gli occhi.
-buongiorno-risposi entrando in casa.
-Isa?-domandai guardandomi intorno.
-Pff, dorme-rispose freddamente.
Qualcosa non andava?
-beh, cos'è quel tono?-chiesi confuso.
-quale tono?-rispose facendo il finto tonto.
-avanti Liam. Qualcosa non va?-domandai cercando di capire.
-no, non c'è nulla che non va. Apparte il fatto che QUALCUNO è TROPPO geloso di QUALCUN'ALTRA-rispose rimarcando determinate parole.
Cazzo, non ci si poteva mettere anche lui.
-Ti prego Liam, sono già confuso di mio, non ti ci mettere anche tu-implorai passandomi una mano tra i capelli.
-E no Zayn, qua l'unico che non si deve immischiare nelle vite altrui, sei tu-mi rispose.
No, impossibile.
Ora anche il mio migliore amico era arrabbiato con me.
Qualcun altro si voleva aggiungere, per caso?
-Avanti Liam, sai benissimo quanto mi piace tua sorella e non puoi pretendere che non sia geloso-dissi alterando il tono di voce.
-no Zayn è diverso. NON PUOI PRETENDERE CHE LEI NON SEGUA IL SUO CUORE PER FAR FELICE TE!-puntualizzò.
-ma io non ho preteso questo infatti-obiettai.
-e secondo te baciarla non è stata una pretesa?- urlò.
-prima cosa abbassa la voce. Seconda cosa volevo soltanto farle capire quello che provavo veramente per lei-dissi.
-allora mettiamola così: lei ha sempre saputo quello che tu hai provato nei suoi confronti, e poi se permetti siamo a casa mia e decido io quanto urlare, ok?-rispose arrabbiato.
Benissimo, ci mancava solo una litigata con lui.
-senti Liam, non so cosa tu stia pensando su di me, ma sappi che volevo soltanto far capire a tua sorella che Louis può farla soffrire veramente più di quanto non abbia già fatto-commentai abbassando la testa.
-Zayn so quanto tieni a lei, ma questo non è il modo di insegnare le cose. E poi Louis le ha dimostrato di essere cambiato-disse rompendo l'aria con movimenti di mani.
-CAZZO LIAM MA NON CAPISCI? Louis non è affatto cambiato- obiettai.
-si invece-commentò.
Ma davvero Liam era diventato così ingenuo?
-senti, sai che ti dico? Non mi interessa nulla di come la pensi. Le vieterò di frequentarlo da oggi in poi-risposi.
-sei impazzito Zayn? qui l'unico che può permettersi di vietarle qualcosa, sono io-obiettò.
-permetti che il suo migliore amico non le vieti qualcosa?!-domandai sarcasticamente.
-NO Zayn, non permetto. Tu per lei non sei più un migliore amico, sei soltanto un incubo-
Soltanto un incubo?
 
 

**********************************************
HOLAAAA BELLE :)
Siamo quasi alla fine, e vi preannuncio un colpo di scena dopo l’altro :D
Contente?
Sondaggio: COME FINIRA’ QUESTA LITIGATA?

Sondaggio 2: QUALE SARA’ IL PROSSIMO COLPO DI SCENA COLPOSCENOSO? :3
Anyway: 23 recensioni e arriviamo quasi alla fine :D
Ciaaaaaaao bele <3

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** La farai solo soffrire. ***


 
CAPITOLO XXVIII
La farai solo soffrire.
 
PICCOLA NOTA DELL’AUTRICE: Ragaaaazze, nell’ultimo pezzo del capitolo, c’è un po’ un intreccio tra i sogni di Isabel e la realtà che ascolta, sperando che tutto quello sia solo un brutto sogno :)
Buona lettura :D

 
 
-NO Zayn, non permetto. Tu per lei non sei più un migliore amico, sei soltanto un incubo-rispose.
Soltanto un incubo?
Quella frase mi ferì dritto al cuore.
Isabel mi stava ritenendo un incubo?
Non ero più il suo migliore amico?
Abbassai la testa.
Di lì, mi resi conto di aver combinato un vero casino.
 
*LIAM*
-un incubo?-mi chiese con la voce tremante.
Stava per piangere, ne ero sicuro.
-Si Zayn, un incubo-insistetti.
Era raro vederlo piangere; ciò vuol dire che se lo faceva, era per un motivo veramente importante.
-i-io-balbettò.
-ti prego Zayn, non farti vedere da lei-dissi.
L'avevo dovuto fare.
Per forza.                                 
-stai scherzando vero?-domandò guardandomi negli occhi.
-vorrei non averlo mai dovuto dire, ma stai portando soltanto problemi nella vita di Isabel-
-e con questo?- insistette asciugandosi una lacrima.
Abbassai la testa.
-o non te la fai piacere, o fai prima ad allontanarti da lei-risposi freddamente.
Sapevo che non dovevo dirlo, ma magari porgli la situazione in questo modo, l'avrebbe aiutato a ragionare.
-Liam non puoi chiedermi di non provare più quello che provo-rispose incredulo.
‘non puoi chiedermi di non provare più quello che provo’
Provavo compassione per lui, ma tutto quello che stavo facendo, era solo per mia sorella.
-allora allontanati da lei-
In più, quello era anche un modo per mettere in atto il piano che avevamo attuato la sera prima con Isabel:
allontanarsi da uno dei due e vedere quale manca per primo.
-Ma Liam-
-è per il suo bene Zayn. La farai solo soffrire-lo interruppi.
Non avevo intenzione di farmi abbindolare dai suoi discorsi malinconici.
-perfetto-sussurrò asciugandosi il viso.
-ci vediamo-continuò.
Uscì di casa senza neanche il tempo di lasciarlo accompagnare alla porta, segno che quello che avevo appena detto, l'aveva colpito dritto nel profondo.
Non volevo farlo soffrire, non era mia intenzione.
Volevo soltanto farli allontanare, così che entrambi avrebbero capito cos'era meglio per loro.
 
*ISABEL*
 
'ti sarò per sempre accanto, Isabel'
'non mi lascerai mai, vero Zayn?'
'mai, non lo farò mai'
'nemmeno quando litigheremo a morte e vorremo non vederci mai più'
'non ti lascerò'
 
-Cazzo Liam ma non capisci? Louis non è affatto cambiato-
 
'sono cambiato per te'
'Louis, tu non sei affatto cambiato'
'si invece, altrimenti non sarei qui a dirti queste cose'
'mi stai prendendo in giro come fai con tutte'
'no Isabel, io ti amo'
 
-Le vieterò di frequentarlo da oggi in poi-
 
'ci sarai?'
'ci sarò Isabel'
'sei sicuro Liam?
'sicurissimo'
'ci sarai anche quando non ci sarà più nessuno?'
'ci sarò sempre'
 
-perfetto-
Un ultimo, straziante strillo.
Quegli urli provenienti dal piano di sotto, mischiati ai sogni dei ricordi, mi stavano uccidendo.
La porta d'entrata era appena sbattuta in un modo violentissimo.
Cosa stava succedendo?
Ma forse stavo solo sognando.
Esatto, era tutto un brutto sogno.
 
 
 

*********************************
ASDRUBBALORUMME (?)
Come la và?
L’ultimo pezzo è un po’ contorto, ma ci tenevo a scriverlo.
Isabel sta passando un momento difficilissimo, dove i sogni che portano a vecchi ricordi, o a nuove speranze, si mischiano con la dura realtà.
Bene, dopo questo momento poetico posso anche dileguarmi :3
(scusatemi se è corto, ma non mi sento molto bene ç_ç)
Prometto che il prossimo capitolo cercherò di farlo più lungo :D
Arriviamo a 25 recensioni, che ne dite? u.u
Ciaaaaao tesori <3

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Vuoi proprio saperlo? ***


 
CAPITOLO XXIX
Vuoi proprio saperlo?
 
PICCOLA NOTE DELL’AUTRICE: belle pimpe, passate anche dall’altra ff? :3
Voglio sapere se vi piace :D
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=994853&i=1

Buona lettura :3
 

 
*LOUIS*
Erano quasi le undici, e soltanto da pochi minuti mi ero deciso ad avvicinarmi a quella villetta che avevo sempre visto in lontananza.
'forza Louis, non ti costerà niente. Devi soltanto chiederle cosa le è preso'
Pensai.
Esattamente, la sera prima avevo passato tutto il tempo a chiamarla e a mandarle messaggi, ma niente da fare; non rispondeva.
Arrivai a pochi metri da quella casa, quando vidi in lontananza Zayn seduto su una panchina.
Non avevo mai parlato con quel ragazzo a quattro occhi, eravamo stati sempre sostenuti dai nostri amici e questa volta era il momento giusto per parlare da persone civili.
Sviai per dirigermi verso di lui, che quando mi vede fece finta di nulla, tornando a giocherellare con il laccetto della felpa.
-Ciao-dissi timidamente.
-Ciao-rispose.
Beh, sembrava che vedermi non gli avesse dato fastidio più di tanto; almeno una cosa buona in quel momento c'era.
-come mai qui?-domandai cercando di aprire un discorso.
-tu?-chiese di rimando.
Non mi conveniva insistere, sarebbe potuta finire male.
-volevo andare da Isabel, ma poi ti ho visto qui eh..-risposi.
-da Isabel eh?-domandò quasi freddamente.
-si, Isabel-commentai stranito.
Era la mia ragazza, cosa c'era di male?
-sta dormendo-rispose riportando lo sguardo oltre il suo naso.
S-sta?
E lui che ne sapeva?
-ah-dissi voltandomi dall'altro lato.
Calmati Louis, infondo Zayn era soltanto il suo migliore amico.
Feci per andarmene da quel posto, quando mi venne in mente una cosa;
quel ragazzo era il migliore amico della mia ragazza, quindi sapeva tutto di lei.
-senti, posso farti una domanda?-chiesi cercando di essere il meno invadente possibile.
-che c'è?-rispose seccato.
-tu sei il migliore amico di Isabel, giusto?-
-almeno così può sembrare- rispose.
Cosa stava a significare quella risposta?
Sorvolai.
-beh, allora sai dirmi cosa aveva ieri pomeriggio?-domandai cautamente.
-ieri pomeriggio dici?-scattò guardandomi.
-esatto-
-vuoi proprio saperlo?-si assicurò.
La sua espressione cambiò radicalmente dopo la mia domanda e non riuscivo a capire il perchè.
Era come se in quel momento i suoi pensieri si fossero finalmente radunati sul nostro discorso.
-certo-risposi sicuro di me.
Cosa poteva essere successo?
Nulla di grave, altrimenti Isabel me ne avrebbe parlato; d'altronde, ero il suo ragazzo.
-perfetto-rispose sedendosi in modo più composto.
-so che magari non è stata la cosa giusta da fare e ne sono consapevole, ma questo mi sembra il momento giusto per dirtelo-disse.
Bene, cosa mi doveva dire?
-avanti, parla- chiesi frettolosamente.
-ecco, vedi. Ieri io e Isabel ci siamo baciati-raccontò abbassando lo sguardo.
Si erano.. COSA?!
Era pazzesco, sembrava che quello che mi avesse appena detto, non toccasse minimamente la sua vita privata.
-Vi siete b-baciati?-
-si-
-T-tu e Isabel?-
-si-
Dal suo tono sembrava fiero; orgoglioso di se stesso.
Pazzesco.
I miei occhi si caricarono d'ira e non seppi resistere.
La mia mano chiusa a pugno si spalmò interamente sul suo zigomo sinistro, lasciandolo esterrefatto.
-L-Louis-
-Stai zitto coglione-lo interruppi.
Il mio cuore batteva come mai aveva fatto e la rabbia stava per trapelare dai miei occhi come mai successo.
-Tu, brutto porco, non ti permetterai MAI più,  di toccare la mia ragazza-urlai scandendo ogni singola parola con l'indice.
Rimase immobile, poi realizzò.
-beh, allora dillo alla tua ragazza. A me è sembrato che rispondesse al bacio- commentò incurante della mia reazione.
La mia espressione non cambiò minimamente; non mi andava di credere ad un ragazzo del genere.
Capì che quello che aveva appena confessato non mi aveva toccato affatto, così continuò:
-se non ci credi, vaglielo a chiedere-
-perchè dovresti essere così depresso, se la ragazza che ti piace ti ha appena baciato?-domandai.
-perchè il suo caro fratellino mi ha vietato di starle vicino. Credo tu ora sia contento!-rispose.
-non credo a quello che racconti, ma sappi che se quello che mi hai appena detto è la verità, puoi ritenerti un uomo morto-dissi digrignando i denti.
Non feci in tempo a sentire la sua risposta, che subito mi diressi verso casa di Isabel.
Ero infuriato come non mai.
La ragazza per la quale ero appena cambiato, se la faceva con il suo migliore amico?
Questa cosa non mi andava giù.
In un attimo mi ritrovai davanti la sua casa.
Iniziai a picchiare la porta d'ingresso impazientemente, come se fuori ci fosse qualcosa che mi obbligasse ad entrare in quella casa.
-Isabel, apri questa cazzo di porta-urlai continuando a mollare pugni alla superficie davanti al mio viso.
Dopo una manciata di secondi la porta davanti a me si spalancò velocemente.
-ma cosa cazzo..LOUIS?!-urlò Liam sbarrando gli occhi.
-dov'è tua sorella?-dissi entrando in casa senza aver avuto il minimo permesso.
-a cosa ti serve?-domandò chiudendo la porta.
-mi serve e basta-urlai freddamente.
-allora prima cosa calmati perchè sei a casa mia e non ti devi permettere di comportarti in questo modo. Seconda cosa dimmi a cosa ti serve mia sorella.- mi obbligò Liam.
Aveva ragione, stavo uscendo fuori di testa.
-Ha baciato Zayn, vero?-dissi cercando di moderare il tono.
Lo vidi abbassare la testa e non rispondere.
-DIMMI LA VERITA' LIAM. TUA SORELLA HA BACIATO ZAYN?-

 
 
*************************
Hola belle pimpe :3
Come la và? (?)
Cosa risponderà Liam, sosterrà la sorella, oppure svelerà tutto?
MISTEEEEEEEEEERO u.u
Anyway, piaciuta la litigata? :D
Prossimo capitolo a 26 recensioni, così ci avviciniamo alla fine :
 
ciaaaaao <3

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** L'ennesima lacrima. ***


CAPITOLO XXX
L’ennesima lacrima.
 
PICCOLA NOTE DELL’AUTRICE: Hoooola :3 Questo sarà il penultimo capitolo ç_ç
Cosa succederà? :3
p.s. ESIGO la vostra richiesta di amicizia u.u http://www.facebook.com/profile.php?id=100001272433837&ref=tn_tnmn<3
p.s.2 (?) sottofondo: http://www.youtube.com/watch?v=f2AzaOQllBQ:3
Non centra nulla il testo, ma il ritmo è bello :)
Anyway: buona lettura :)

 
 
-DIMMI LA VERITA' LIAM. TUA SORELLA HA BACIATO ZAYN?-
-No Louis- rispose a bassa voce.
-no- ripeté quasi sussurrando.
Sapevo che non era la verità; ne ero sicuro.
La stava proteggendo, era normale, ma io avevo bisogno di parlare con lei.
 
*ISABEL*
 
'ti prego Isabel, non lasciarmi'
'non ti lascerò mai Zayn'
'lo stai facendo'
'non è vero'
'si invece'
'no Zayn'
'non te ne accorgi nemmeno'
'non dire questo'
'è solo la verità'
 
-DIMMI LA VERITA' LIAM. TUA SORELLA HA BACIATO ZAYN?-
 
Sbarrai gli occhi.
Avevo sentito davvero quella frase, o me l'ero soltanto sognata?
Mi sedetti sul letto trattenendo il respiro, per cercare di sentire un qualche rumore proveniente dal piano di sotto.
Dopo qualche secondo di silenzio, ripresi fiato e uscii dalla cameretta per andare a fare colazione.
Scendendo le scale sentii silenzio assoluto, per poi ritrovarmi davanti a Louis e Liam, divisi soltanto da pochi centimetri.
-ma cosa..?!-esclamai sbarrando gli occhi.
-Isabel, finalmente-disse freddamente Louis, allontanandosi da mio fratello.
Vidi Liam abbassare la testa e Louis guardarmi con gli occhi colmi d'ira.
Cosa era successo?
-dormito bene?-domandò con un tono ironico.
-si-risposi impaurita.
-perfetto; quindi sei pronta per rispondere alle mie domande-sarcasticò ancora.
Liam sbuffò, per poi voltare il viso dall'altra parte.
Louis mi vide guardarlo, così si avvicinò al mio viso, voltandomelo dalla sua parte.
-Cos'è per te Zayn?-chiese con voce cauta.
Cosa?
No, non poteva essere.
Ora volevano tutti rinfacciarmi quello che stavo vivendo?
Con la cosa dell'occhio vedevo Liam osservare la scena pauroso.
Cosa cazzo stava succedendo?
Presi coraggio.
-Un migliore amico.. cosa dovrebbe essere?-risposi facendo la finta tonta.
-e se riuscisse a diventare più di un migliore amico?-insistette.
-non lo farà-obiettai.
In quel momento mi sembrava più di autoconvincere me, piuttosto che lui.
Era vero, Zayn stava diventando più di un migliore amico per me.
 
Durante la notte avevo sognato, tanto.
Mi si erano riproposti davanti, ricordi di una vita intera, mischiati a scene di speranza; e la cosa mi aveva fatto pensare tanto.
Chi era veramente il ragazzo giusto per me?
-e se l'abbia già fatto?-insistette ancora.
-fatto cosa?-
-se fosse già diventato più importante per te?-domandò.
Perchè?
Perchè aveva capito prima lui di me, cosa voleva il mio cuore?
Abbassai la testa.
-vi siete baciati, vero?-chiese con voce tremante.
Rialzai lo sguardo verso mio fratello, che sembrava arreso ormai ad un qualcosa di cui io non ero ancora a conoscenza.
-avanti Louis, ti ho già detto che-
-Taci. rispondimi Isabel-lo zittì con un gesto di mano.
Liam mi fece gesto di 'no' con la testa, ma non feci in tempo a seguire il suo consiglio, che subito Louis mi bloccò.
-voglio sapere la verità-disse con voce profonda.
Perchè continuava a fissarmi in quel modo?
Perchè i suoi occhi celesti morivano nei miei come non avevano mai fatto?
Abbassai nuovamente la testa.
Era arrivato il mio momento.
-si, ci siamo baciati-ammisi guardando mio fratello.
Aveva abbassato il capo; sapeva quanto sarebbe accaduto da un momento all'altro.
Anche Louis guardò per terra, lasciando uscire qualche lacrima dagli occhi.
Dio no, non poteva farmi questo.
-Louis credimi, io non intendevo farti soffrire-commentai cercando i suoi occhi.
Vederlo piangere, si stava rendendo la cosa più brutta che io avessi mai fatto al mondo.
-ti sta riuscendo benissimo invece- obiettò asciugandosi una lacrima.
Non l'avevo mai visto così debole e fragile, tantomeno io mi ero mai vista così spiazzata e costretta.
-No Louis, davvero. Quando l'altro giorno alle terrazze mi hai detto che stavi cambiando per me, mi hai detto che nel violentarmi non avevi provato altro che dolore beh, anche io ero cambiata per te- spiegai.
-allora sei cambiata in peggio Isabel. Io non sono cambiato per una ragazza che tradisce il suo fidanzato con il migliore amico. Io sono cambiato per una ragazza che mi amava davvero. Che credevo mi amasse davvero-disse piangendo.
Il cuore mi si mozzò nel petto.
Stavo soffrendo quanto lui, se non di più.
Ma questo lui non lo sapeva.
-Io ti amavo davvero, e non sono cambiata in peggio. Ho capito soltanto che non bisogna seguire quello che dice la mente, ma quello che vuole il cuore, altrimenti non sarai mai felice- dissi lasciandomi rigare la guancia da una lacrima.
Un'altra lacrima per amore.
L'ennesima lacrima.
Abbassò la testa e arrivò a fine del mio ragionamento.
-E in questo momento, cosa vuole il tuo cuore?-
 
 

*********************************
Ciao belle carote :3
Questo capitolo è un po’, hmm.. triste ç_ç
Cosa risponderà Isabel a Louis?
Cosa vuole ora, il suo cuore? :’)
Anyway, come ho già detto, il prossimo sarà l’ultimo capitolo, e sarà mooooolto lungo :D

p.s. grazie a tutte le belle ragazzuole che seguono ancora questa storia e che recensiscono anche quell’altra :3
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=994853&i=1(per chi non la seguisse: SEGUITEEEELA u.u aahaha)
Facciamo il record di recensioni? :’)
ciao tesori <3

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Davvero eravamo finalmente felici? ***


 
CAPITOLO XXXI
Davvero eravamo finalmente felici?
 
 
PICCOLA NOTA DELL’AUTRICE: Ecco a voi l’ultimo capitolo :’)
Spero davvero di aver tirato fuori il meglio di me e di aver scritto un capitolo degno delle vostre stupende recensioni :)
Ci ricooooordo la mia nuova ff http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1006450&i=1:3 Spero vi piaccia!

E poi il gruppo fb, per chi è malato di EFP u.u http://www.facebook.com/?ref=tn_tnmn#!/groups/300519876685632/

 
 
 
In quel momento squillò il telefono, al quale rispose Liam.
-Pronto? Si ok, ciao-
semplice discussione.
-Zayn sta andando all'aeroporto per prendere un volo per Dallas- commentò riagganciando il telefono.
Mi sentii morire.
-u-un volo per Dallas?!-balbettai.
-si..-rispose abbassando la testa.
-abbiamo litigato perchè lui voleva allontanarti da Louis, e io gli ho detto che non deve mettersi in mezzo alla tua vita, così l'ho mandato via, dicendo che o ti dimenticava, o si allontanava da te-continuò.
Lo vidi aver paura, per la prima volta, della mia reazione; ma in realtà non sapeva che quello che aveva fatto era stata la cosa migliore.
Abbassai lo sguardo.
-questo vuol dire che..-
-no Isabel, tu non vuoi questo-m'interruppe Louis asciugandosi una lacrima.
-tu non vuoi che lui parta senza un tuo saluto. TU NON VUOI CHE LUI PARTA-disse cingendomi le spalle con le mani.
-scusami se ho ostacolato la tua vita. scusami se l'ho resa più difficile di quanto già non lo fosse. Non sono affatto arrabbiato con te, anzi devo ringraziarti; certo, mi hai fatto soffrire, ma mi hai fatto anche capire cosa vuol dire ‘amare veramente'. Ti prego: segui il tuo cuore e corri da Zayn. Devo ringraziare voi, SOLTANTO VOI DUE, se in questo momento mi ritrovo qui, invece che essere in una discoteca a drogarmi insieme a delle galline.- disse indicandoci.
Vidi Liam asciugarsi una lacrima e avvicinarsi al ragazzo.
-siamo noi che dobbiamo ringraziarti Louis. Avevamo dei pregiudizi inimmaginabili nei tuoi confronti, che ci oscuravano la tua visione di bravo ragazzo. Ora abbiamo capito che tipo sei e cosa veramente ti manca nella vita-spiegò mio fratello
toccandogli una spalla.
-mi manca l'amore-commentò il ragazzo ricomponendo il suo viso dolorante.
-no, ti mancano gli amici-sorrise Liam.
Li vidi guardarsi negli occhi e poi chiudersi in un abbraccio.
Un abbraccio tra loro mai esistito fino ad allora.
Non si erano mai sorrisi, tantomeno abbracciati, e vederli piangere e ridere allo stesso tempo, mi faceva star bene.
-perfetto, ora potreste per favore accompagnarmi da Zayn?-ironizzai.
-certo-si offrì Louis.
Salimmo velocemente in macchina e in meno di dieci minuti arrivammo all'aeroporto.
'Ultima chiamata per Dallas al terminal 5' strillò una voce in aeroporto.
Corremmo per tutta l'ala dell'aeroporto, fino ad arrivare ad una vetrata che ci separava dal tunnel che conduceva all'aereo ormai già decollato.
-No. No. No. -urlai buttandomi per terra.
-cazzo-commentò Liam portandosi una mano davanti al viso, come anche io feci.
-scusami Isabel, non dovevo. Non dovevo lasciarlo partire, non dovevo cacciarlo di casa. Non dovevo allontanarlo da te-disse poi con voce tremante.
-invece hai fatto benissimo-s'intromise una voce.
Era Zayn.
Il mio respiro si bloccò.
Perchè era lì, se l'aereo che doveva prendere era già partito?
-Zayn, Isabel è tutta tua- annunciò Louis sereno.
-esatto. Louis ora è nostro amico e lo sarà per sempre-commentò Liam.
Tolsi la mano dagli occhi, vedendo il moro a pochi centimetri da me.
-E' vero quello che dice?-domandò sorridendo.
Sentii le lacrime colmarmi gli occhi e le farfalle divorarmi lo stomaco.
-s-si-balbettai attaccandomi al suo collo.
-questo vuol dire che sarai mia, per sempre?- chiese quasi piangendo.
Spostai il mio viso, lasciando accarezzare leggermente le mie labbra con le sue.
Sorridemmo.
Davvero stavamo vivendo quel momento?
Davvero eravamo finalmente felici?
-si-risposi.
Ma forse la mia risposta, era per le domande che vagavano nella mia mente; chi lo sa.
-E' la seconda volta-commentai sentendo il suo respiro sulle mie labbra.
-E' la seconda volta che mi provochi queste dannate farfalle allo stomaco-continuai.
-E queste farfalle sono disposte a restare all'infinito nel tuo stomaco?-chiese.
-se resteranno sarà tutto merito tuo-
Le sue labbra eliminarono la distanza tra i nostri visi, che ricomparve dopo qualche secondo.
I miei occhi stavano morendo nei suoi e il suo sorriso mi stava facendo sciogliere.
Ero davvero riuscita finalmente ad ottenere tutto quello che volevo?
Non avevo mai pensato che sarebbe esistito un secondo bacio tra noi due; eppure esisteva.
Per la seconda volta stavo provando emozioni mai vissute.
Grazie a quel contatto, capii veramente cosa desideravo in quel momento.
Lui: quello che era stato sempre il mio migliore amico.
Ora non desideravo altro che il suo odore, il suo profumo.
Le sue labbra.
Capii che bisogna sempre seguire il cuore, sempre.
Una volta sola nella tua vita riuscirai a seguire la tua mente e te ne pentirai.
Te ne pentirai perchè dopo desidererai ottenere quello che prima desiderava il cuore.
Quello che tu hai rifiutato.
Io per questa volta avevo fatto la cosa giusta.
Avevo seguito il cuore.
-e tu Zayn, resterai?-
-Resterò Isabel. Resterò come ho sempre fatto-
 

'Cara mente, hai perso l'ennesima battaglia.
Non sei riuscita a sovrastare i consigli del cuore;
non sei riuscita a non farlo battere incessantemente
quando quell'angelo moro mi era vicino.
Non sei riuscita a cacciare via le farfalle dallo stomaco.
Anche loro mi hanno fatto capire cosa veramente dovevo fare.
Cara mente, non sei riuscita a fermarmi.
Non sei riuscita per l'ennesima volta, ad oscurare
i miei desideri.
Cara mente, hai perso l'ennesima battaglia.
Hai perso perchè, ringraziando Dio, anche questa
volta ho seguito i consigli del tuo peggior nemico:
il cuore.'
 
 
******************************
E’ finita çç
Allora, vi è piaciuta questa storia?

Spero veramente di avervi fatte commuovere e di avervi fatto provare gli stessi sentimenti che uccidevano Isabel.
Molte di voi, erano passate dalla parte di Zayn, ma poche erano rimaste fedeli a Louis, eppure lui si è dimostrato un vero amico. Un amico al quale non interessa l’amore di una ragazza, ma solo la sua felicità.
Vi ringrazio davvero tutte, dalla prima all’ultima, per aver seguito sempre questa storia e per avermi sempre sostenuta :)
Grazie davvero :’)

Vi voglio bene.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=969203