I wanna be the gravity in your universe.

di _Kimberly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Come si inizia una storia?
Dal presentarsi, immagino... e beh, io sono Kimberly Smith, una quindicenne Italiana costretta a trasferirsi dal padre a Londra per volere della madre.
Perché? Perché non sono la figlia perfetta che lei avrebbe voluto; perché invece di andare a studiare pianoforte, inseguo il mio sogno dietro ad un pallone; perché invece di andare alle riunioni di galateo, me ne sto nella palestra a seguire il mister. In poche parole, non sono altro che un maschiaccio per lei e portarmi in giro, sarebbe stata solo una figuraccia, no? 
 
Erano le 15.OO, l'aereo stava per atterrare e l'ansia mi assaliva.
Erano due anni che non vedevo mio padre. Ricordo che il giorno dopo il divorzio, non perse tempo e se ne andò dicendomi che non mi avrebbe mai abbandonata, che nonostante la distanza, sarebbe stato sempre accanto a me. Fortunatamente, mantenne la sua promessa... Ma diciamo la verità: sentirlo per telefono, non è come averlo accanto. 
-L'aereo sta per atterrare, si prega ai passeggeri di allacciare la cintura di sicurezza- feci come disse l'hostess e chiusi gli occhi, avevo paura di quell' "uccello di ferro".
Scesa, mi diressi nell'aereoporto alla ricerca di quell'uomo che volevo tanto abbracciare. Improvvisamente, mi vibrò il cellulare. Facendo fatica  con tutte quelle valigie che m'ero portata, lo estrassi dalla tasca evidi un messaggio da parte sua :
                        "Sei sempre stupenda, proprio come ti ricordavo."
Alzai lo sguardo alla ricerca del suo e, fortunatamente, me lo ritrovai davanti. Non persi tempo e lo strinsi forte a me, mentre lui mi lasciava un dolce e delicato bacio sulla fronte.
Cavolo, quanto mi era mancato. 
- Tesoro mio, quanto sei cresciuta- mi disse. 
- E tu, sei sempre lo stesso?- risi. - Sei sempre meraviglioso, però.-
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Spazio autrice:

Ciao a tutti.
Beh, non è il massimo ma è la mia prima fanfiction.
Ci sto mettendo l'anima e il cuore per scriverla e mi farebbe piacere ricevere almeno due recensioni, haha.
Accetto critiche e consigli, tranquilli. u.u
Comunque, è molto corto, ma più o meno è per darvi un'idea di come sarà la storia.
Un bacio, Kim.

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Capitolo 2
*** Capitolo uno. ***


                                                              'Volevo che l'acqua bollente annebbiasse i miei pensieri'.


 
-Smith, quattro. Non ci siamo proprio- disse il professore consegnandomi il compito di geometria.
Beh, devo ammettere che io e tutto ciò che riguardava numeri e segni, non siamo mai andati d'accordo, ma stavo per rischiare la bocciatura: terzo compito andato male.
- Di bene in meglio- bisbigliai sbuffando.
Megan mi guardò e posò la sua mano sulla mia spalla e l'accarezzò.
- Non è che il mio sia andato meglio, eh- mi disse.
- Quanto hai preso?-
- Sei meno meno-
- Almeno sei arrivata alla sufficienza, Meg.- 
- Ma guarda, è pieno di errori- 
Rimanemmo in classe a parlare di quel compito ancora per mezz'ora e a quanto sembrava, era andato male a tutti. Cercammo di convincere il professore ad annullarlo e fortunatamente, dopo una serie di discussioni, ce lo concesse.
Tornai a casa, ma papà non c'era. Andai in cucina e vidi un post-it attaccato al frigo: 
             "Tesoro, ho avuto un'urgenza al lavoro. Non potrò accompagnarti in palestra oggi, dovrai andarci da sola.
                           Ci vediamo stasera, ti voglio bene.
Ps:ho lasciato la pizza nel forno."
'Grandioso' pensai. 
 
 
- Cosa c'è Smith, ti credi la migliore?- disse Zayn, sfilandomi il pallone dalle mani e iniziando a calciare.
- No, ma non sopporto i prepotenti come te- risposi stringendo i pugni. 
Mi ero iscritta in quella scuola-calcio da una settimana, ma quel tizio mi faceva sempre venir voglia di mollare tutto; ero già stanca di lui e dei suoi amichetti. 
- Ah, adesso io sarei un prepotente? Senti bella, perché non te ne torni in Italia?-
- E tu perché non te ne vai a fanculo, Malik?-
- Mi fai ridere, bambina.-
-Senti brutto pezzo di....- il mio tono inziava a farsi cupo e sentivo la rabbia ribollirmi nelle vene. Come si permetteva di trattarmi in quel modo? Cosa voleva da me?
-Dai Kim, non ne vale la pena- mi disse Martina, prendendomi per un braccio e trascinandomi di nuovo nel campo.
Bruscamente, mi liberai dalla presa e mi sedetti sulla panchina.
Sentivo acqua bollente uscire dai miei occhi marroni e posarsi sulle mie ginocchia bianche.
Reazione esagerata? Nah, solo stanca di sentirmi dire cattiverie. Da quando ero lì non ero riuscita a farmi degli amici, a parte Martina e Megan, che oltre ad essere mie compagne di squadra, erano anche amiche di scuola. Le uniche, tra l'altro.
- Non devi dargli retta, è solo un cretino- cercò di consolarmi Megan.
- Solo perché è figo, crede di essere lui a comandare. Lascialo nella sua convinzione.- si unì Marti.
- Per me, oggi, l'allenamento è finito. Vado a farmi la doccia, ci si vede domani a scuola- dissi alzandomi velocemente e prendendo il  borsone.
Le due rimasero a guardarmi perplesse, come facevano tutti, del resto. 
Mi avviai verso il bagno, mi spogliai e corsi nella doccia.
Volevo che l'acqua bollente entrasse nella mia testa e annebbiasse tutti i pensieri, almeno per un po'.
Una volta uscita, mi vestii e mi asciugai i capelli.
Papà non sarebbe venuto a prendermi, quindi sarebbe stato inutile aspettare.
Uscì dalla palestra e mi accorsi che pioveva.
- Dio che merda, non ho nemmeno l'ombrello. Va tutto storto oggi- dissi rientrando, ma qualcuno mi bloccò.
- Cosa c'è Smith, il papino non è venuto ancora a prenderti?-
- Ancora tu? Senti Malik, non mi va di litigare.-
-Sai cosa?- sorrise maliziosamente incrociando le braccia.
-Cosa?- chiesi inarcando un sopracciglio.
- Mi fai tenerezza, quindi ti accampagno. Su, sali in macchina.-
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Spazio autrice:
Ed ecco il primo capitolo. Logicamente, il prossimo sarà più lungo.(:
Spero vi sia piaciuto.
A presto, xx.
 

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