Lettere mai scritte in un cassetto dimenticato. di HystericalFirework (/viewuser.php?uid=175463)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Always. ***
Capitolo 2: *** Mio fratello. ***
Capitolo 3: *** Se non te ne fossi andato. ***
Capitolo 1 *** Always. ***
Memories in my Eyes
by Yiruma
To:
Lily
Evans
From:
Severus
Piton
Cara
Lily,
il primo amore non si scorda
mai. Io non ho ancora scordato il mio.
Ti scrivo questa lettera per
dirti che mi manchi, mi manchi da morire. E, ovunque tu sia, vorrei
essere con
te. Vorrei vederti passeggiare per i corridoi di Hogwarts, sorridente.
E forse, se ti avessi qui, se
potessi ammirare ancora una volta quella tua chioma rossa come il
fuoco, quelle
efelidi perfette, il sorriso lucente che mi rivolgevi, riuscirei anche
a
sopportare la vista delle tue mani intrecciate con quelle di Potter.
Ti amo, Lily Evans.
Ti amo, Lily Potter.
Ti ho sempre amata e
continuerò a farlo fino a quando il sole smetterà
di sorgere.
Ricordi quando eravamo
giovani, quando passavamo ore e ore a parlare. E ridevamo, Lily.
Ridevamo
perché ci sembrava di essere eterni, immortali, ragazzini
per sempre.
In quegli attimi desideravo
davvero poter fermare il tempo, rimanere cristallizzato in quella
dimensione in
cui contavamo solo noi due, solo i nostri respiri, le nostre
constatazioni, la
tua voce armoniosa, il mio nome che scivolava dolce sulle tue labbra.
Quanto mi manca la tua voce,
Lily.
Quanto mi manca poterti vedere
per intero, poterti sfiorare anche solo con lo sguardo e sapere che ci sei, che non te ne sei mai andata.
Sai, da qui, dall’effimera
posizione che occupo sulla Terra, proteggerlo, proteggere il tuo unico
figlio,
mi sembra l’unica cosa che io possa fare.
Lui è tutto ciò che rimane di
te.
Ma non sai quanto sia doloroso
guardare nei suoi occhi, i tuoi occhi.
Ma Lily, ti posso giurare che
Harry si è dimostrato magnificamente e decisamente degno del
fatto che io abbia
sacrificato la mia vita per lui.
Sempre,
il tuo Sev.
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Capitolo 2 *** Mio fratello. ***
Inside of Me
by Yiruma
To:
George
Weasley
From:
Fred
Weasley
Caro George,
è così strano dover scrivere
per raccontarti come sto. Di solito bastava un’occhiata, una
risata per capire
se uno dei due stava male, se c’era del dolore.
Ora io so come stai tu, ti
vedo tutti i giorni. Vedo la tua famiglia, sorridente, gioiosa, piena
di vita e
ogni tanto provo un po’ d’invidia nei tuoi
confronti.
Ogni tanto capita che voglia
esserci io al tuo posto, e vorrei poter vivere.
Poi vedo tuo figlio e mi pento
di tutto ciò che ho pensato: se in quella battaglia te ne
fossi andato tu al
posto mio, non l’avrei potuto sopportare. Il mio splendido
nipotino non sarebbe
mai esistito, non avrebbe mai sorriso alla vita come fa adesso, accanto
ad un
padre e ad una madre decisamente straordinari.
Certo, non ti nascondo che se
mi avesse conosciuto gli avrei mostrato la Mappa del Malandrino, sarei
stato
uno zio perfetto, te lo giuro.
Gli avrei fatto assaggiare la
burrobirra migliore del mondo, lo avrei viziato un po’ come
è giusto che
facciano i parenti.
Ma sai, penso sia meglio che
questo destino infame sia toccato a me e non a te, perché se
adesso fossi al
tuo posto, non riuscirei a sopportare tutto il dolore che ti porti
dentro. Non
riuscirei nemmeno a sorridere a mio figlio, a mia moglie.
Mi manchi.
Mi mancano tutti, in questo
momento.
Però, ehi!, quassù non si sta
poi così male.
Sai, ho incontrato anche il
professor Piton. E’ sempre il solito brontolone, ma tutte le
volte che si ferma
per un attimo a parlare con Lily, il suo viso viene illuminato da una
luce
nuova.
In effetti c’è un sacco di
gente qui, e non c’è mai un momento per riprendere
fiato: la luce, la bellezza,
ti travolgono come un uragano e sei ogni minuto più
meravigliato della gioia
che penetra in ogni tuo poro.
Ogni volta che capita qualcosa
di divertente, mi giro per condividere una risata con te, ma quello
spazio è
sempre vuoto qua dove sto.
Davvero, George.
Nonostante tutto sto bene. E
voglio che stia bene anche tu.
Ti
ricordi quando abbiamo
messo i nostri nomi nel Calice di Fuoco e siamo diventati due vecchi
con la
barba?
Ecco, vorrei che noi due
fossimo davvero finiti così.
Ma la vita va avanti, e di
sicuro la tua sta andando per il meglio.
E io… beh, io sono fiero di
te, fratello.
Con affetto,
Fred.
P.S: Saluta mamma, papà, Ron e Ginny da parte mia e
dì ad Harry che James e Lily gli mandano un abbraccio.
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Capitolo 3 *** Se non te ne fossi andato. ***
To:
Tom
Riddle Sr.
From:
Suo
figlio, Tom Orvoloson Riddle.
Caro papà,
non voglio dilungarmi. Non
voglio concederti più attenzioni di quelle che meriteresti.
Ti scrivo questa breve lettera
per raccontarti degli anni in cui sei stato assente.
Mia
madre è morta, io sono
finito in uno squallido e lurido orfanotrofio. Ecco, quello
è stato il primo
posto nel quale ho imparato che il potere è tutto nella
vita, che senza di esso
si è nullità.
E lì, negli anni che dovevano
essere i più spensierati della mia vita, ho capito che il
dolore che ci
portiamo dentro ogni singolo giorno può essere annientato
solo infliggendone
una quantità maggiore al prossimo.
E io ne ero capace, papà.
Potevo torturare, far soffrire
e distrarmi dalla tua assenza, dalla morte della mamma, da tutte le
atrocità
che mi era toccato subire.
E mi divertivo anche molto a
rubare, a collezionare quelli che potrei chiamare i miei piccoli tesori dell’epoca: ironico che
questa caratteristica,
questo divertente passatempo, mi avrebbe mostrato in futuro come creare
degli
Horcrux.
Ma
perché ne sto parlando con
te, un babbano?
Perché ci saresti dovuto
essere, perché mentre parlavo con i serpenti tu e mia madre
mi avreste dovuto
aiutare.
E io non sarei rimasto a
marcire in un orfanotrofio per undici inutili anni.
Papà, forse se non te ne fossi
andato non ci sarebbe mai stato un Signore
Oscuro.
Ma ormai è troppo tardi, perché
Voldemort è il mio passato, presente, futuro.
Sei tu la causa,
Tom.
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