Life

di __Lily
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V ***
Capitolo 6: *** VI ***



Capitolo 1
*** I ***


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PREFAZIONE

 

 

 

POV Blair

 

 

Ero proprio lì, nel posto giusto ma al momento sbagliato e soprattutto con la persona sbagliata. Non potevo sposarmi con Louis, giurargli amore eterno quando sapevo che il mio cuore apparteneva a Chuck Bass. Oh si, proprio lui – quel Don Giovanni – che amavo più di me stessa. Avevo accettato alcune delle condizioni di Sophie, ma non potevo farlo. Non potevo legarmi a lui.

« Io… » iniziai a dire, sotto allo sguardo incredulo di Louis, « No, io non posso farlo » conclusi.

Raccolsi il sontuoso abito indossato da tutte le Principesse di Monaco e corsi via, uscii dalla chiesa mentre gli occhi di tutti i presenti mi osservavano. Lanciai uno sguardo a Serena e lei capì il motivo per il quale stavo correndo via. Uscii dalla chiesa, e presi una bella boccata d’aria e mi fermai sul marciapiede a riprendere fiato – il bambino mi stava consumando molte energie – e Louis mi raggiunse, impeccabile nella sua divisa di Principe di Monaco. Mi afferrò per il braccio sinistro e mi strinse a se, e miei occhi finirono inevitabilmente nei suoi.

« Blair che succede? » chiese lui, con il suo accento francese. Non ho mai messo indubbio il suo amore, e mi sentivo davvero in colpa.

« Mi dispiace Louis, io non posso farlo » risposi in lacrime. Sapevo di ferirlo, sapevo quanto mi amasse, ma avrei mentito a me stessa se avessi detto quel si.

« Perché Blair? »

« Io ti amo Louis, questo è vero ma.. amo di più Chuck » riuscii a confessargli alla fine. La sua mano lasciò il mio braccio e iniziò ad allontanarsi da me, « Mi dispiace, io non capivo quanto lo amassi finché non ho rischiato di perderlo per l’incidente ». Cercai di avvicinarmi a lui, ma più tentavo di avvicinarmi e più lui mi teneva a distanza. Ero stata davvero un’egoista.

« Chuck Bass, era più che ovvio, sono stato uno stupido a crederti Blair.. uno stupido » mi disse,  guardando i miei occhi.

« Mi dispiace Louis, non è mai stata mia intenzione ingannarti.. ciò che provo per te è vero e forte ma.. »

« Ma non è forte quanto quello che provi per Chuck » concluse Louis al mio posto. Vidi un taxi vuoto e lo fermai, quando arrivò mi voltai verso Louis, che era rimasto sul marciapiede, salii e cercai di andarmene via di lì, via il più lontano possibile. Volevo raggiungere Chuck.

« Dove vuole andare? » mi chiese il tassista. Rimasi un po’ a pensarci, dove poteva essere Chuck? A casa di Lily? No.. l’Empire era l’unico posto dove poteva essere.

« All’Empire per favore » risposi, togliendomi la corona dalla testa, avevo fatto la mia scelta scappando dalla chiesa, avevo fatto la mia scelta scappando da Louis e dalla sua famiglia, avevo scelto Chuck. Rimasi a fissare le luci di Manhattan che scorrevano veloci quanto il taxi sul quale ero. Vedevo così tante persone camminare fuori, aspettare il semaforo ed ognuna di queste persone aveva una vita, degli affetti e un lavoro e mi chiesi quante di loro si erano comportate da vigliacche, come avevo fatto io perché mi sentivo non solo triste, ma una vigliacca. Avevo messo in ridicolo Louis davanti al mondo intero solo per le mie insicurezze e debolezze, e ora lui mi odiava.

« Siamo arrivati » mi disse il tassista. Rimasi a fissare l’entrata dell’hotel di cui Chuck era il possessore, ero arrivata fin lì, ma non sapevo che fare ora. Se mi avesse rifiutata, cosa avrei fatto, dove sarei andata?

« Grazie, aspetti qui e manderò qualcuno a pagarla » gli dissi, e poi mi avviai verso l’entrata dell’Empire con il cuore a mille.

 

 

 

 

POV Chuck

 

 

Mi trovavo sul letto a bere del Cognac nel bicchiere, e Monkey sdraiato su di me che mi faceva compagnia. I miei occhi finivano sempre per fissare quel maledetto orologio e per ricordarmi che Blair ormai era diventata la moglie di Louis Grimaldi, che l’avevo perduta ormai per sempre.

Sentii il suono dell’ascensore e così mi alzai dal letto, e Monkey mi seguì. Quando arrivai davanti all’ascensore, non riuscii a credere ai miei occhi. Blair Waldorf era lì, vestita da sposa e con la pancia che iniziava a farsi vedere. Mi corse incontro e mi abbracciò, ci misi qualche secondo ma poi reagii e la strinsi forte a me e quando ci fummo separati, notai che aveva gli occhi lucidi, doveva aver pianto.

« Blair, che succede? » le domandai, asciugandole con le mie mani le lacrime che avevano iniziato a rotolare come perle sulla sua pelle candida, « Non dovresti essere in chiesa? »

« Non posso sposare Louis, Chuck » mi rispose lei accarezzandomi il viso.

« Perché Blair? » avevo paura della risposta, ma ormai cos’avevo da perdere?

« Perché non posso legarmi a Louis, se sei tu quello che voglio » mi rispose lei, lasciandomi senza parole. La voragine che si era aperta con quelle parole da lei pronunciate si era richiusa, aveva portato via tutto il dolore che fino ad un istante prima stavo provando. Blair mi amava, non l’avevo persa, sapevo che lei mi amava ma chi ero io per costringerla a scegliere me?

« Sei sicura di questa scelta Blair? » le chiesi io, e in cuor mio sapevo che avrebbe guadagnato di più sposando Louis di Monaco.

« Ho provato a starti lontano Chuck, e sappiamo entrambi cos’è successo » mi rispose lei, alludendo all’incidente che ci aveva quasi portati alla morte.

« Lui può darti molto più di quanto posso fare io »

« Non mi interessa del denaro, non è a quello che sto mirando Chuck »

« Ma con Louis avresti una vita più felice forse »

« Avevo ragione allora, tu non mi vuoi più » mi disse lei, e iniziò ad incamminarsi verso l’ascensore, mentre io rimanevo lì fermo a guardarla andar via. Presi la forza necessaria e la fermai, non le avrei mai più permesso di allontanarsi da me, almeno che non lo avesse voluto lei.

« No Blair, io ti amo più di me stesso » le disse, e poi finalmente la baciai come avrei voluto fare da tanto tempo.

Averla fra le miei braccia, rendeva migliore la mia vita, rendeva migliore il mondo che mi circondava ma soprattutto rendeva migliore me.

 

 

 

 

[Angolo Autrice: Premetto di non aver visto tutta la quarta stagione ma solo quattro episodi purtroppo e la quinta la sto vedendo ora e sono solo alla quinta puntata appunto xD. So che Blair perde il bambino nell’incidente ma a me piace pensare diversamente, infatti questa FF non è proprio come la quinta stagione, e non sapendo cosa succede sono andata a mia inventiva. Spero che vi sia piaciuta però e spero in qualche recensione positiva ^^

-Lily

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Capitolo 2
*** II ***


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POV Blair

 

Rimasi a dormire all’Empire, Chuck mi aveva prestato una delle sue camice ed era più che sufficiente a coprire la mia pancia che stava sempre di più crescendo, come il piccolo che era dentro di me. Ero sotto alle coperte, tre le braccia di Chuck ed era il posto più bello del mondo.

« Sei sicuro di ciò che vuoi fare Chuck? » gli domandai, forse era troppo.. e forse anche questa volta sarebbe andata male, come tutte le altre. Ma non si può non amare, a volte non abbiamo scelta.

« Non sono mai stato più sicuro di così in vita mia Blair » rispose lui, e poi mi diede un bacio sulla fronte, mentre le mie mani erano sul suo petto.

« Non hai idea di ciò che ci aspetta »

« Blair, i Grimaldi non mi fanno paura »

« Lo dici perché non conosci bene Louis, o Sophie e potrei anche continuare ». Mi poggiò le mani sulla bocca, e io le baciai, desideravo tutto di lui, lo desideravo come non avevo mai desiderato nessuno.

« E da quando Blair Waldorf ha paura di qualcuno? Blair io ti amo, e sai che amerò questo bambino come se fosse mio » mi disse lui e io rimasi colpita di nuovo da quelle parole, dai suoi occhi che erano fissi nei miei, « Non devi temere il giudizio degli altri, tanto meno di quel principe da strapazzo. Contiamo solo noi tre »

« Ma Louis ha dei diritti sul bambino Chuck. E se dovesse portarlo via da me? » e finalmente dissi a Chuck ciò di cui avevo veramente paura. Mi accarezzai involontariamente la pancia, Chuck lo notò e mi accarezzò i capelli per farmi calmare, mentre i miei occhi si stavano riempiendo di lacrime e una finì proprio sul petto dell’uomo che amavo.

« Nessuno ti porterà via tuo figlio, non lo permetterò » cercò di rassicurarmi lui. « Blair, quando il bambino nascerà.. ho intenzione di riconoscerlo, Louis non potrà fare niente se porterà il mio cognome » aggiunse lui.

« Vuoi riconoscerlo? » gli domandai un po’ confusa.

« Si Blair.. se porterà il mio cognome, Louis non potrà fare niente perché per la legge sarà mio figlio »

« No Chuck, io non posso chiederti di farlo sarebbe troppo »

« Non capisci? Questo è ciò che ho desiderato da sempre Blair, una famiglia, con te » disse lui, stringendomi al suo petto. Mi sentivo così sicura tra le sue braccia, protetta, sapevo che niente e nessuno poteva farmi del male se io mi trovavo con lui, « Ti ricordi quando eravamo al liceo, e io e Serena credevamo che eri incinta? » mi chiese lui.

« Si, era uno dei periodi in cui mi stavi ricattando se non mi sbaglio » risposi io, e vidi comparire un sorriso sul suo volto, un sorriso vero, che non vedevo da molto tempo – troppo in realtà – ed era bello, perché aveva sofferto così tanto e l’unica cosa che volevo, era che fosse felice.

« Mi sarei preso le mie responsabilità, anche all’ora. Ti amavo senza saperlo, ma ti amavo così tanto che avrei fatto di tutto per te » disse lui, e non potei fare a meno di baciarlo.

« Non siamo più al liceo Chuck »

« Una volta tu mi hai detto ‘Io sarò la tua famiglia’. Non l’ho mai scordato Blair »

« Nemmeno quando stavi con Eva? » domandai io.

 

 

POV Chuck

 

Davvero credeva che Eva avesse cancellato lei? No era stata una parte importante di me, ma solo la meta di un lungo viaggio di cui Blair – e solo Blair – ne era la destinazione.

« No.. ho amata Eva si, ma non quanto amo te » gli risposi io, mentre le mie mani le accarezzavano i capelli morbidi e profumati, « E’ questo che sta succedendo Blair, stiamo per formare una famiglia e dovremmo esserne felici » aggiunsi, accarezzandogli la pancia.

« Lo sono. Ma ho paura che Louis possa fare qualcosa, Chuck tu non capisci io l’ho umiliato di fronte al mondo intero »

« Ma saresti stata infelice, se lo avessi sposato Blair. Nessuno può dire a Blair Waldorf come vivere o cosa fare. Non saresti sopravvissuta a Monaco »

« E’ per questo che non ho firmato quel contratto, se lo avessi firmato avrei perso mio figlio in favore della famiglia reale » disse lei e notai malinconia nella sua voce, « L’ultima cosa a cui pensavo era di avere un figlio, perché ho paura di fare gli stessi sbagli che mia madre ha fatto con me »

« Io invece penso che sarai una madre perfetta e che eviteremo gli errori che i nostri genitori hanno fatto con noi » le dissi io, cercando di risollevare la sua autostima.

« Ma ora.. non riesco a pensare alla mia vita senza questo bambino, ho già rischiato una volta di perderlo e non voglio che accada di nuovo Chuck » e una lacrima cadde dai suoi occhi a quelle parole, una lacrima che asciugai con le mie mani e poi la strinsi forte a me e la tenni stretta, mentre la sua testa era appoggiata alla mia spalla e riuscivo a sentire ogni lacrima cadere dai suoi occhi e poi finire sulla mia pelle. Sapevo che stava pensando all’incidente, ci stavo pensando anche io.

Ricordavo così chiaramente ogni maledetto dettaglio di quella notte.

L’autista che non riesce a frenare, io che cercavo di proteggere le due persone che amo più della mia vita dall’urto, e poi le sue urla, il suo dolore, e il mio corpo che era incosciente mentre la mia mente non lo era.. io che volevo aiutarli ma che non potevo. Quelle urla mi sono sempre risuonate nella mente. Solo il ricordo mi scavava una voragine nel petto, dovevo non pensarci.

« Infatti non devi. Lui o lei che sia sta bene ed è dentro di te, al sicuro da ogni cosa »

« Per il momento » disse lei, con la testa bassa.

« E quando sarà nato, saremo noi a tenerlo al sicuro.. a qualunque costo Blair » le dissi io, alzandole la testa con la mano, così che mi guardasse direttamente negli occhi.

Blair si appoggiò di nuovo sul mio corpo, e poi dopo qualche minuto si addormentò con gli occhi ancora bagnati dalle lacrime, rimasi lì a guardarla dormire e ad accarezzarle i capelli.

Mi sarei preso di cura di lei e di quel bambino, avrei impedito a chiunque di portarlo via da sua madre, da noi.

Solo perché aspettava un figlio di Louis non stava a significare che era il suo amore. Lei mi amava e io amavo lei, e insieme saremmo stati una famiglia. Io lei e nostro figlio.

 

 

 

 

[Angolo Autrice: Che ve ne pare come secondo capitolo? Spero che sia stato di vostro gradimento, aspetto qualche recensione, magari positiva xD

-Lily

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Capitolo 3
*** III ***


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POV Blair

 

Quando la mattina mi svegliai, ero ancora tra le braccia di Chuck e sentire il suo respiro regolare mi tranquillizzava più di qualsiasi altra cosa perché da dopo l’incidente, non avevo fatto altro che pregare per lui. Rimasi lì, sveglia a guardarlo dormire. Era come un bambino, così innocente e indifeso, e iniziai a chiedermi come aveva potuto quella donna spacciarsi per sua madre. I miei ricordi andavano sempre più indietro, fino a risalire alla notte del mio compleanno. Poi, mentre continuavo a fissarlo aprì i suoi occhi color nocciola e iniziò a ricambiare il mio sguardo.

« Buongiorno » gli dissi io e poi gli diedi subito un bacio, e lui anche se ancora un po’ assonnato ricambiò.

« Buongiorno Blair » mi rispose.

Mi girai di fianco e allungai la mano per prendere il telefono, ma non avevo il coraggio di accenderlo, ne di uscire di casa. Cosa avrebbero detto tutti?

« Non dovresti più avere paura di Gossip Girl, con quante cose ha pubblicato » mi disse Chuck, e per la prima volta dopo tanto tempo eravamo sulla stessa lunghezza d’onda.

« Immagino già la nuova etichetta: Blair Waldorf, codarda » dissi, facendo un finto sorriso.

« Quella era la mia etichetta »

« Era Bass, ora non più »

« E non devi temere che diventerà la tua » mi disse, e poi mi lasciai cadere tra le sue braccia, mentre le sue mani mi accarezzavano i capelli, « Blair, prima o poi dovrai uscire dall’Empire »

« Non ne ho il coraggio Chuck. La stampa mi bersaglierà e poi.. non oso nemmeno immaginare l’incontro con Sophie »

« Ma perché Sophie ti fa così tanta paura Blair? »

« Solo perché ho umiliato suo figlio di fronte al mondo intero forse »

« Tu sei Blair Waldorf, non lo dimenticare di nuovo.. e poi non sarai sola perché io sarò con te Blair ».

Lo baciai di nuovo, come potevo non farlo? Era tutto ciò che avevo desiderato, tutto ciò che non avevo potuto fare quando stavo con Louis, avevamo così tanto tempo da recuperare.

« Tua madre e tutti gli altri saranno preoccupati per te, dobbiamo andare a casa tua » mi disse, cogliendomi di sorpresa.

« Ho visto che ci sono i giornalisti sotto all’Empire e non sono pronta per una rivelazione scandalistica.. so che inizieranno a fare anche domande sul bambino e non voglio »

« Penserò io alla stampa, tu vatti a vestire »

« Ma non ho un vestito, a parte quello da sposa »

« Vai di la a vedere Blair »

Così scesi dal letto e andai nell’altra stanza, e lo vidi. Un abito meraviglioso, di colore bianco con scollo a V era proprio lì, poggiato su una sedia. Lo presi e lo indossai. Era perfetto e mi calzava a pennello, facendo intravedere anche un po’ la pancia che giorno dopo giorno stava crescendo sempre di più. Mi misi a sedere sul divano e aspettai Chuck, se lui era con me, sarei riuscita ad affrontare anche il mondo intero. Sarei riuscita ad affrontare anche Louis.

 

 

POV Chuck

 

Era bellissima, ed era come se quell’abito fosse stato fatto per essere indossato da Blair Waldrof. Ogni volta che la guardavo, mi innamoravo di lei, come la prima volta. Non ho mai amato tanto nessuno come Blair, e nessuno avrebbe potuto sostituirla. Quando anche io fui pronto, raggiungemmo la limosine passando dal retro del mio albero.

« Chuck, sei davvero sicuro? » mi domandò lei. E come avrei potuto cambiare idea? Lei e quel bambino erano le mie uniche ragioni di vita.

« Non sono mai stato più sicuro di così, e non ho paura dei Grimaldi. Vedrai, andrà tutto bene Blair » le dissi e poi la baciai.

Il viaggio per arrivare a casa di Blair sembrava non finire mai. Sul telefono aveva 30 chiamate perse – tra Serena, Dan, Nate, la madre – non aveva fatto niente di sbagliato, non aveva niente da nascondere. Era preoccupata, ma non per se stessa, aveva paura che i Grimaldi potessero fare qualcosa, portarle via suo figlio. Non lo avrei mai e poi mai permesso. Quel bambino apparteneva a Blair, lei era sua madre, e – lui o lei – aveva bisogno di Blair. Quando fummo arrivati, sotto alla casa di Blair c’era tutta la stampa del mondo a mio parere, scesi per primo e con l’autista feci in modo di far scendere Blair ma senza essere troppo fotografata.

« Chuck, stammi vicino ti prego » mi disse lei in ascensore, mi avvicinai di più e le presi la mano e la intrecciai alla mia.

« Non ti lascerò sola nemmeno per un istante Blair » le risposi, e feci giusto in tempo a darle un bacio prima di scendere dall’ascensore e come Blair temeva i Grimaldi al completo erano lì. Facendoci forza raggiungemmo il punto dove si trovava la madre di Blair, che appena vide la figlia la strinse forte a se, mentre Louis e Sophie se avessero potuto mi avrebbero incenerito all’istante. Vidi anche Serena e Dan che erano venuti lì per lo stesso motivo, assicurarsi che lei stesse bene.

« Eravamo così preoccupati per te » le disse suo padre, mentre Blair si stava rifugiando in uno dei suoi abbracci. Poi si staccò dal padre e si voltò verso la famiglia reale, che ovviamente stava aspettando delle spiegazioni da lei.

« So che vi devo delle spiegazioni, delle scuse e chissà cos’altro » disse lei, e notai gli occhi di Louis per la prima volta tristi, come se provasse veramente dolore, « Non sarei mai riuscita a dire quel si, nemmeno volendolo.. io non potrei farlo nemmeno ora »

« Avevo ragione io alla fine sul conto della tua ex petite amie » disse Beatrice e le teste di tutti si voltavano verso di lei, « Vi avevo avvertiti che avrebbe solo portato vergogna sul nostro nome »

« Smettila Beatrice » disse Louis

« Dopo tutto quello che ci ha fatto, tu la difendi ancora Louis? » domandò Sophie, quel ragazzo nonostante tutto era davvero determinato.

« No, hanno ragione loro. Non volevo ferirti, non volevo prenderti in giro e tanto meno umiliarti Louis, non era mia intenzione nemmeno gettare vergogna sul nome della tua famiglia. Mi dispiace »

« Ormai è tardi Blair, lo hai fatto » le rispose Sophie che al contrario del figlio, era determinato a far colare a picco la donna che amavo.

« Non potevo sposarti, perché io amo Chuck e per quanto ho provato a dimenticarlo..io non ci riesco » disse lei, guardandomi.

« Devo ricordarti che aspetti un bambino da mio figlio? »

« Lo so benissimo, e ho provato a farlo anche per lui o lei.. ma non si può uccidere un sentimento, l’ultima volta che l’ho fatto sono quasi morta » rispose lei, fiera.

« Che cosa hai intenzione di fare allora? »

« Sarò io, a riconoscere quel bambino » risposi, correndo in suo aiuto. Non ce l’avrebbe mai fatta da sola.

« Tu non c’entri niente in tutto questo » mi disse Louis, con il suo accento francese.

« Io amo Blair, e amerò suo figlio. Non ho intenzione di perderla, ne tanto meno di rinunciare a lei. Non capisci che a Monaco sarebbe stata solo infelice? » chiesi io a Louis.

« Io l’avrei tratta con tutti gli onori, come una regina »

« Certo, permettendole di venire a New York solo per due giorni, o di chiedere il permesso a tua madre per poter uscire con suo figlio? Tu non la conosci, quanto la conosco io. Non lo avrebbe sopportato »

« No, non avrei mai permesso una cosa del genere »

« L’avresti fatta vivere in una gabbia dorata, ma non è questo ciò di cui Blair ha bisogno »

« Tu vuoi riconoscere mio figlio, solo perché ami lei »

« Che tu mi creda o no, io voglio bene a quel bambino e giuro che avrà tutto ciò che io non ho avuto e che ti piaccia o no, Grimaldi, lui o lei, porterà il mio cognome »

« Lo vedremo, Bass » disse Louis, poi si recò all’ascensore e la madre e la sorella lo seguirono. Io mi avvicinai a Blair che sembrava davvero sconvolta da tutto quello che era successo e insieme li guardammo andar via.

Sapevo che avevamo vinto solo una battaglia, sapevo che sarebbero tornati. Ma per all’ora sarei stato pronto, e una volta per tutte avrei messo fino a questa storia.

 

 

 

[Angolo Autrice: Terzo capitolo, che ve ne pare? Spero che vi piaccia, chiedo scusa per il ritardo, ma il tempo scarseggia e anche la mia fantasia purtroppo.. Be’ divertitevi a leggere e magari a recensire!

 

 

 

 

-Lily

 

 

 

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Capitolo 4
*** IV ***


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POV Blair

 

 

 

 

 

Ormai era passata una settimana, e di Louis non si erano più avute notizie, ma ero certa che stesse tramando qualcosa. Ero ancora nella mia stanza, sotto alle coperte, quando qualcuno entrò e si mise sdraiato vicino a me.

« Esse, sto bene, non c’è bisogno che vieni ogni giorno a controllare. » dissi a Serena, prendendole la mano sinistra. Da quando ero tornata a casa, ogni mattina veniva a controllare che stessi bene, era davvero fantastica.

« Non puoi biasimarmi se vengo a trovarti.. ho paura per te B. Non voglio che Louis o qualche altro reale, possa farti del male » disse, mentre mi fissava con i suoi occhi da bambina.

« Louis non farà niente, potrà anche essere diventato un mostro ma io credo ancora in quella parte del suo cuore che lo ha fatto innamorare di me. E poi.. Chuck non lo permetterebbe » risposi orgogliosa a Serena, perché sapevo che Chuck avrebbe impedito a Louis di farmi del male, di farci del male.

« Lo so, e sono felice di questo. Sapere che Chuck ti protegge mi fa stare un po’ più tranquilla. Ma non più di tanto, ho comunque paura per te Blair ».

Mi tirai su a sedere e lei mi strinse forte, come in un abbraccio stritolatore. Avevo paura, ma non avrei permesso alla paura di condizionare la mia vita.

« E cosa vorresti fare Serena? Accamparti nel mio appartamento? »

« Non sarebbe una cattiva idea, ma io pensavo di più a una colazione da Tiffany. Che ne dici B? Usciamo un po’ alla luce del sole, che ne dici? » mi chiese. Notavo allegria nella sua voce, ma la paura si impossessò di nuovo di me.

« Serena, io.. sai che i giornalisti mi prenderanno di nuovo d’assalto. Non ho più le forze per dare spiegazioni »

« Blair, non farlo allora, senti travestiamoci.. mettiamoci parrucche e vestiti diversi da quelli che usiamo di solito e nessuno ci riconoscerà »

« Serena, sono Blair Waldorf e non faccio queste cose.. non siamo più al liceo »

« Avanti, divertiamoci un po’ B.. posso chiedere aiuto anche a Charlie, si divertirà un mondo anche lei almeno »

« Tu sei pazza Esse »                 

Serena si mise in ginocchioni sul letto e iniziò a guardarmi con gli occhi da cucciolo, sapeva che avrei fatto di tutto se mi avesse guardata a quel modo.

« E dai Blair.. sbaglio o poco fa hai detto di non aver paura? Dai, sarai con me B, e nessuno ti farà del male in mia presenza » mi disse in tono solenne, « Devo ricordarti che al liceo hai fatto tacere la Duchessa e Marcus? Sei Blair Waldorf, non dimenticarlo » aggiunse, e poi mi abbracciò. 

 

 

 

 

 

POV Chuck

 

 

 

 

 

Ero tornato all’Empire, mentre Mike – il mio investigatore privato – stava lavorando sul caso Grimaldi, monitorava i loro spostamenti e soprattutto Blair. Avevo paura, temevo che potesse fare qualcosa di avventato e stupido, perché è questo che spesso la disperazione fa fare. Ero seduto sul divano, quando vidi arrivare d’avanti a me Dan Humphrey.

« Alla fine, hai vinto tu Chuck » disse, e nei suoi occhi notai molta tristezza.

« Sapevi che avrei vinto io Humphrey, non avevi possibilità » gli risposi, sorseggiando il mio liquore.

« Per te è solo un gioco questo, vero? » mi chiese con la sua aria da outsider.

« No Humphrey, forse lo era quando ero al liceo. Amo Blair più di me stesso, e non voglio mai più vederla soffrire, intesi?»       

« Sai che non potrai mai renderla veramente felice.. andiamo, il vostro è sempre stato un amore tormentato. Sai anche tu che sarebbe più felice con me » disse lui e sapevo che in parte le sue parole erano vere, ma ero troppo egoista per rinunciare a lei, lo avevo fatto troppe volte.

« E’ stata Blair ha fuggire da quell’altare, è stata Blair a venire da me. Accetta la sconfitta Dan, Blair ama me.. fattene una ragione »

« Certo, come hai fatto tu quando aveva scelto Louis.. ti dimostrerò che lei ama me. »

« No Humphrey, Blair ha solo bisogno di tranquillità, ci pensa già Grimaldi a complicare la faccenda. Non intrometterti »        

« Non resterò a guardare mentre ti porti via la donna che amo »

« E non pensi a Serena? » chiesi a Dan, ed ero davvero sincero, « Lei prova ancora qualcosa per te e inoltre tu dici di tenere a Blair, ma non hai pensato al rapporto tra Blair e Serena vero? Si distruggerebbe, e questa è l’ultima cosa che voglio »

« Andiamo, tra me e Serena è finita e sono certo che non prova più nulla per me.. si stava baciando con quel prete ricordi? Non distruggerò la loro amicizia, non sono così bastardo.. io non sono come te Chuck »

« Humphrey, sta lontano da Blair. Sono stato chiaro? » gli dissi prima di appoggiare il mio bicchiere sul tavolo, « E ora vattene Dan, ho di meglio da fare che star qui a litigare con te »

Dan se ne andò senza aggiungere altro, o fare qualcosa di stupido. Era chiaro che era innamorato di Blair, così come era chiaro che Blair lo considerasse solo un amico. Dan sapeva che si stava cacciando in una missione suicida, sapeva che Blair avrebbe scelto comunque e sempre me.

 

 

 

 

 

[Angolo Autrice: Chiedo scusa per il ritardo! Quasi dieci giorni. Ma è colpa della scuola, è una tiranna praticamente! Vi piace questo capitolo? A me non convince molto, ma spero che sia di vostro gradimento!

-Lily

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Capitolo 5
*** V ***


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POV Chuck

 

Erano passati dieci giorni, e tutto procedeva calmo. Humphrey non si era più fatto vivo – per il momento – e le cose tra me e Blair andavano bene. Svegliarmi ogni giorno con lei al mio fianco era la cosa più bella del mondo, lei lo era, e non riusciva a rendersene conto. La guardavo dormire, interrogandomi sul nostro futuro, sul futuro del bambino quando all’improvviso mi arrivò un messaggio:

 

Sei sicuro di conoscere tutta la verità Chuck Bass? Io ho indagato, dovresti farlo anche tu.

 

Il tutto era anonimo, nessun destinatario. A cosa si stava riferendo? Senza svegliare Blair, mi alzai dal letto – mentre lei continuava a dormire tranquilla e beata – mi misi la vestaglia e mi sedetti sul divano e poi risposi al mio nuovo interlocutore anonimo:

 

Chi sei? A cosa ti stai riferendo?

 

La sua risposta non tardò ad arrivare:

Mi riferisco a te, alla tua famiglia.. alla persona che ti ha donato il sangue che ha salvato la vita quando eri in ospedale. Il mio silenzio è durato anche troppo, devo tornare al lavoro.

Xo Xo Gossip Girl

 

Ovvio, chi altro avrebbe potuto mandarmi un messaggio del genere se non Gossip Girl? Così andai a rubrica e chiamai subito il Mike il mio investigatore privato:

« Mike, ho un lavoro per te. Oltre a tenere d’occhio i Grimaldi devi scoprire chi è stato il mio donatore.. voglio che tu scopra chi mi ha donato il sangue quando ero in ospedale » gli dissi, poi chiusi la telefonata e andai a bere qualcosa. Come faceva Gossip Girl a sapere sempre tutto? Dopo l’incidente mio e di Blair aveva smesso di torturarci, Serena ne aveva preso il posto per un po’ ma non poteva essere lei a mandarmi quei messaggi.

Prima aveva aiutato Nate ha scoprire che era stato Trip a manomettere l’auto e ora me. La domanda era Perché? Sensi di colpa? No, non penso che furono i sensi di colpa ad indurla ad aiutarmi. Non so quanto tempo passò, per quanto me ne stetti lì sul quel divano a penare, a pensare a chi mi aveva veramente salvato, poi Blair si mise lì vicino a me senza fare domande.

« Buongiorno Blair » le dissi, mentre i suoi occhi cercavano di scrutare le mie varie espressioni, e cercavano di capire a cosa stessi pensando.

« Buongiorno a te Waldorf » le risposi dandole un bacio, ma ovviamente lei sapeva che c’era qualcosa che non andava. Il giorno in se non andava.

« Che succede Chuck? Mi sembri un po’ preoccupato »

« No.. solo confuso Blair » dissi, mentre lei mi prendeva la mano destra e la stringeva tra le sue.

« Di qualsiasi cosa si tratti, sai che con me puoi parlarne. So che giorno è oggi, e so che tutti gli anni non è mai un bel giorno Chuck.. ma sono qui per te »

 « Lo so, e ti ringrazio per questo Blair » le risposi, ed ero sincero. Le ero grato anche solo per il fatto che lei era lì, vicina a me, « Ma non si tratta solo dell’anniversario delle morte di mio padre.. ho ricevuto questo » aggiungi, mostrandogli il telefono.

Rimase sorpresa, o forse da una parte se lo aspettava che Gossip Girl sapesse ancora altre cose che a noi erano sconosciute.

« Un tuo parente stretto ti ha donato il sangue? » chiese. Io risposi solo facendo un si con la testa,        « Deve essere stato Jack, Chuck » affermò lei.

« So che Jack è venuto in ospedale, me lo ha detto il mio investigatore e me lo ha confermato Lily ma.. no, non è stato lui a donarmi il sangue » le risposi io.

« Si Jack ti odia, ma non ti avrebbe mai lasciato morire – o forse si – fatto sta che è lui il tuo unico parente più stretto ancora in vita Chuck »

« Jack non può donare sangue Blair e comunque non è compatibile con il mio gruppo sanguigno » dissi io, e poi bevetti un po’ di Cognac, « E se fosse stata mia madre Blair? » le dissi finalmente, dovevo dirlo a qualcuno.

« Elizabeth ti ha solo preso in giro. Era d’accordo con Jack, lei non era la tua vera madre Chuck. Io non so se la donna che ti ha dato la vita sia viva oppure no, ma so per certo che non era lei. Tua madre non ti avrebbe fatto una cosa orribile come quello che ti ha fatto Elizabeth, sempre ammesso che quello sia il suo vero nome » mi rispose lei e io sapevo che in parte aveva ragione.

« Allora, perché Gossip Girl mi ha detto di indagare? Per quale assurdo motivo mi avrebbe detto di cercare la verità Blair? » le chiesi io, poggiando il bicchiere sul tavolo.

« Non lo so Chuck »

« Ha aiutato Nate, a scoprire la verità su Trip.. e se mi stesse davvero aiutando? »

« Per.. per quale motivo Gossip Girl dovrebbe farlo? Lei ci ha solo presi in giro e ha lavato i nostri panni sporchi sul web »

« Forse.. forse si sente in colpa per il nostro incidente » cercai di spiegarle, « Blair, se la mia vera madre è viva io la troverò. Che sia Elizabeth o un’altra donna, non mi fermerò Blair. Devo sapere. Tu non sai cosa significa ignorare la verità » aggiunsi.

« E io ti starò vicina e ti sosterrò Chuck. Ma sappi che non ho intenzione di vedere mentre di autodistruggi di nuovo. Sei diventato una persona meravigliosa e non voglio che questa storia ti faccia nuovamente cambiare » mi disse lei, senza mai togliere gli occhi dal mio viso.

« Se dovesse succedere, mi ameresti lo stesso Blair? » le chiesi io.

« Si » rispose, senza esitare, « Ti amavo quando eri un donnaiolo e ora ti amo ancora di più, e se le cose dovessero andare per il peggio, noi ne usciremo Chuck, come sempre »

« Quindi mi sosterrai in questa ricerca? »

« Si Chuck. Io ti sosterrò, tu mi hai sostenuta un sacco di volte, e ora tocca a me » mi disse e poi mi baciò,          « Ti amo, cos’altro potrei fare? »

 

 

 

 

[Angolo Autrice: Si, il capitolo è corto. Si sono in ritardo di non so quanto. Ma sapete com’è.. la scuola e tutto il resto non ho un momento libero e ammetto che ero a corto di idee. Detto questo, spero che il capito (anche se è solo un POV) sia stato di vostro gradimento!

-Lily

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Capitolo 6
*** VI ***


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POV Blair                                                     

 

Il pomeriggio ero tornata da mia madre, aveva insistito per vedermi, e mio padre con Roman erano rimasti ancora in città, non volevano avere qualche altra brutta notizia.

« Blair, sono felice che tu sia venuta. E sono felice anche di vedere te Serena » disse mia madre abbracciandoci entrambe. Avevo chiesto gentilmente a Serena di accompagnarmi e lei era venuta. Ormai il nostro rapporto era indistruttibile.

« Grazie Eleanore » disse Serena mentre ci avviavamo a fare colazione con tutta la famiglia riunita.

Sul tavolo c’era ogni genere di cibo commestibile esistente sulla terra, ovviamente mia madre aveva deciso di non badare a spese e quello era uno dei suoi modi per cercare di confortarmi, anche se la ritenevo una cosa impossibile, Chuck era l’unico a riuscirci.

« Come stai tesoro? » mi chiese papà, mentre stavo prendendo un dolce dal vassoio che imbandiva la tavola.

« Sto bene papà, non devi preoccuparti » gli dissi, e mi sembrava che tutto fosse un disco che continuavo a mettere a ripetizione. Ovviamente non era vero. Non stavo bene, ma non volevo che si preoccupassero per me.

« Blair.. ne sei sicura? » mi domandò Roman, avevo proprio dovuto ravvedermi sul suo conto.

« Si.. davvero » risposi, ma ovviamente Serena non si era fatta ingannare, infatti finita la colazione mi prese e mi portò nella mia stanza.

« Avanti Blair.. dimmi che cosa sta succedendo » mi chiese lei.

« Serena, è complicato »

« No non lo è B..sai che a me puoi dire tutto »

Mi misi sul letto a sedere, ero davvero esausta di tutto. Tutto ciò che era successo con Louis e ora quello che succedeva con Chuck. Serena si mise a sedere vicino a me.

« Si tratta di Chuck.. Gossip Girl gli ha mandato un messaggio e ora lui, sta indagando su sua madre »                                                                                                            

« Cosa, sua madre? Ma Elizabeth gli aveva mentito » disse lei, come se non lo sapessi.

« Già.. ho paura che tutta questa storia lo possa ferire ulteriormente. Serena sono così stanca.. davvero tanto » le confessai. Lei mi posò la mano sulla spalla, in segno di comprensione, ma non avrebbe mai potuto veramente capire ciò che stavo provando. « Tutta la storia con i Grimaldi, il bambino e ora pure Gossip Gilr..ho paura di non farcela »        

 

« Blair.. perché non mi hai mai detto come ti sentivi veramente? » mi domandò lei.

« Non lo so nemmeno io perché. Ho paura che non sarò in grado di superare tutto questo Serena.. se le cose dovessero andare per il peggio? Potrei perdere Chuck, e mio figlio »

« B.. tu non perderai nessuno, ne Chuck ne il bambino, voi vi appartenete » mi rispose lei, cercando di farmi sentire meglio. « Non importa ciò che succede, voi due trovate sempre il modo per tornare insieme.. è lui il tuo vero Principe, Blair ».

In quel momento qualcuno bussò alla porta, e poi dopo qualche secondo entrò. Dan Humphrey si trova in piedi, alla porta, con lo sguardo fisso su di me.

« Humphrey, che ci fai qui? » gli chiesi, asciugandomi le lacrime, e mi voltai ad osservare Serena, che aveva gli occhi fissi su Dan.

« Scusate non volevo interrompere » disse lui, sfregandosi la testa con le mani, « Sono qui perché volevo parlare con te Blair ». Sentii Serena irrigidirsi al mio fianco. Lei lo amava ancora, era più che ovvio.

« Parla pure Humphrey » dissi io, cercando di fare la disinvolta.

« Veramente.. vorrei parlarti in privato se non ti dispiace » disse lui. Ero certa che non voleva ferire Serena, ma così lo stava facendo. Lei si alzò dal mio letto e facendo finta di niente si avviò verso la porta.

« Serena non è necessario che tu vada »  dissi io, avvicinandomi a lei.

« Sta tranquilla Blair, hai già abbastanza cosa a cui pensare.. se hai bisogno di me sai dove trovarmi »    

Serena uscì un po’ affranta da camera mia, con uno sguardo pietoso su Dan, lo stesso che aveva lui quando eravamo al liceo, lo sguardo di uno che vede per la prima volta la cosa più bella della sua vita. Perché per Serena questo era Dan.

« Potevi parlare anche davanti a Serena, Humphrey » gli dissi io, mentre lui si avvicinava a me, e si metteva a sedere sul letto, occupando il posto che prima era di Serena.

« Non.. non potevo parlare davanti a lei Blair, o almeno non di questo »                 

« Okay, ti ascolto.. di che si tratta? » chiesi, cercando di sembrare cortese anche se ero arrabbiata per il fatto che non si era accorto che Serena lo amava ancora.

« Di te Blair. Di quello che provo da quando abbiamo lavorato a W » disse lui, cogliendomi di sorpresa, « Io, non so come sia possibile ma mi sono innamorato di te » aggiunse, guardandomi negli occhi. Mi alzai di scatto e iniziai a camminare per la stanza, mentre i problemi che avevano sembravano aumentare sempre di più e sapevo che prima o poi avrebbero finito con l’opprimermi.

« No Dan, no. Questo, tutto questo non sta succedendo » gli dissi, continuando a fare su e giù mentre lui mi osservava, « Qualunque cosa tu provi – oddio è strano anche solo pensarlo – verso di me, devi sparire chiaro? » aggiunsi io, rimettendomi a sedere vicino a lui.

« Ci ho provato, con tutte le mie forze credimi. Ma come si fa ad uccidere un sentimento? »mi chiese lui ed io non seppi che cosa rispondere, così me ne stetti in silenzio per qualche minuto.

« Allora perché mi aiutata a tornare con Chuck, se dici di amarmi, Dan? »               

« Il giorno stesso dell’incidente, ricordi cosa ti ho chiesto? » mi domandò, ed era ovvio che lo ricordavo.

 

« Si. Mi hai chiesto cosa volevo veramente »

« E ti ricordi cosa mi hai risposto? »

« Si. Ti ho risposto che volevo essere nuovamente felice » risposi io, tenendo la testa bassa per non incrociare il suo sguardo. Ero stata una stupida a non accorgermene, ma non doveva succedere. Serena lo amava, e io amavo Chuck.

« Tu hai scelto prima Louis, e poi Chuck. Due persone che sai che non ti renderanno mai felice Blair, mai »

« Dan.. » cercai di dirgli, provai a fermarlo prima che potesse dire le paroline magiche – così me le definiva Chuck un tempo – ma non ci riuscii.

« Blair, io ti amo » disse, sollevando le spalle, come se fosse la cosa più normale del mondo.

« Ti prego fermati, hai già detto troppo »

« Non mi darai nemmeno una possibilità vero? »

« Humphrey, io amo Chuck.. lo hai detto, come si fa ad uccidere un sentimento? » dissi, usando le sue stesse parole, « Mi dispiace Dan, se lo avessi saputo avrei fatto qualcosa per.. »

« Cosa Blair? Di certo non avresti lasciato Chuck, o Louis per me » disse, alzandosi dal letto e avviandosi verso la porta della mia camera.

« Forse avrei potuto fermare le cose.. impedirlo »

« Non tutto è sotto il tuo controllo »

« Lo so bene questo » gli risposi, mi avvicinai a lui ma lui si allontanò ancora di più da me.

« Ho bisogno di un po’ d’aria » disse lui. Si voltò un’ultima volta verso di me e poi se ne andò, chiudendo la porta dietro di se, e lasciando nel mio cuore ancora più scompiglio di quanto non ce ne fosse prima.

 

 

[Angolo Autrice: Che ve ne pare? Almeno sono stata chiara.. io odio i DAIR.. viva i CHAIR! Chiedo scusa per il ritardo L.

_Lily             

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