Figli dell'Atomo

di Giulz95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 
-Signori e signore, quello che stiamo vedendo è il principio di un nuovo stadio dell'evoluzione umana. Le mutazioni si manifestano nella pubertà e sono spesso conseguenze di un periodo di forte stress emotivo.-
-Grazie dottoressa Grey. La sua relazione è stata molto istruttiva. Tuttavia non ha centrato il nocciolo della questione, l'argomento di questa conferenza: in poche parole, sono pericolosi i mutanti?-
-Che razza di domanda è?-
Mi giro verso Josh con uno sguardo di complicità. So bene quanto l'argomento lo faccia andare su tutte le furie. Insomma, lo capisco infondo. Se questa legge dovesse passare, noi saremmo nel mirino come tutti gli altri. Come la dottoressa Grey. Cerco lo sguardo del professore tra quelli dei partecipanti alla conferenza, ma non lo trovo. Non se n'è ancora andato, comunque. Sento ancora la sua presenza.
-Ritengo che questa sia una domanda scorretta senatore Kelly. Dopotutto anche la persona sbagliata al volante può essere pericolosa.- La solita Jean. Sempre diplomatica. Io mi sono stufata da un pezzo di essere diplomatica.
-Ma noi diamo una patente per guidare.-
-Sì, ma non per vivere.- Whoa. Bel colpo Jeannie. -Signor Senatore, è un fatto, che i pochi mutanti che hanno rivelato con coraggio la loro natura e la loro esistenza sono stati accolti con paura, ostilità e violenza, perfino.-
Mi ritrovo ad osservare la lastra di metallo che separa l'area per il pubblico a quella dei senatori con un'intensità tale da farmi venire male agli occhi. Non sento più niente, solo l'incredibile attrazione verso il ferro, che sembra attrarmi come una calamita. Senza nemmeno rendermene conto, la mia mano destra si tende in avanti, e la stessa sbarra per un attimo ha un fremito. Josh fortunatamente se ne accorge, prendendomi la mano e stringendola nella sua. Rinsavisco abbastanza da poter riprende il controllo sul mio potere. C'è solo una spiegazione a tutto ciò. Magneto. Sfruttando la telepatia a cui riesco attingere per via del professore, riesco a contattarlo attraverso il pensiero. Avevo ragione, è ancora qui. Stupida Leeth, è chiaro che se n'era già accorto. 
-A causa di tale ostilità da parte di tutti io invito il senato a votare contro la legge per la registrazione dei mutanti. Obbligare i mutanti ad uscire allo scoperto non farà che inasprire...-
-Uscire allo scoperto?- Taci. Ammasso di carne. -Io mi chiedo che cos'abbia da nascondere la comunità dei mutanti da aver tanta paura di uscire allo scoperto.-
-Non ho mai detto che si nascondando.-
-Lasci che le mostri quello che è stato tenuto segreto, dottoressa Grey.- Se non ci fosse Josh a ricordarmi che mi devo contenere, gli avrei già staccato la testa. -Questo è un elenco di nomi di mutanti identificati che vivono proprio qui, negli Stati Uniti.-
-Il solito governo. Prima fa, poi chiede i permessi.- Sussurra Josh, nel tentativo di distrarmi. Tentativo inutile, aggiungerei. Se ci fosse Scott nei dintorni questo tizio avrebbe già un bel buco in fronte per quanto lo sto "incenerendo" con lo sguardo.
-Dunque: c'è una ragazza in Illinois che può passare attraverso i muri. Che cosa può impedirle di entrare nel caveau di una banca, o nella Casa Bianca, perché no? Oppure nelle nostre case? E ci sono persino delle voci, dottoressa Grey, di mutanti che possono entrare nelle nostre menti e controllare i nostri pensieri, togliendoci il libero arbitrio che Iddio ci ha dato.-
Ora basta. Cerco di alzarmi, ma la voce del professore mi arriva limpida nelle orecchie, quasi mi stessa parlando a voce, e non telepaticamente.
No, Leeth. Niente passi falsi.
-Io credo che il popolo americano abbia il diritto di decidere se lasciare che i proprio figli vadano a scuola con dei mutanti, e che abbiano dei mutanti come maestri!-
Respira, Leeth. 
-Signori e signore, la verità è che i mutanti esistono, e sono in mezzo a noi. Noi dobbiamo sapere chi sono.- Stringo la mano di Josh fino a stritolarla. Lui si gira e mi guarda, ma io non faccio lo stesso. -E soprattutto quali poteri hanno.- Il senato esulta gridando il proprio assenso con le parole di questo pallone gonfiato, mentre anche Jean cerca il mio sguardo tra quello della folla. Io sostengo per qualche minuto il suo, dopodiché lascio la mano di Josh e raccolgo il mio cappotto. 
-Andiamocene.-
-Non dovremmo aspettare Jean e il professore?-
-Ho bisogno di uscire di qua, tutto questo sparare cazzate mi sta facendo venire l'ansia.-
Sorride appena, poi mi segue fuori dalla stanza della conferenza e infine fuori dall'edificio in cui ci trovavamo. Ah, aria fresca. E finalmente, un secondo senza dover sentire i pensieri di tutto il Senato del Congresso. Spero che Jean e Xavier ci mettano il più possibile ad uscire da lì. Se solo riuscissi a controllare il mio potere potrei decidere se attingere o no a quello degli altri. Peccato che ci debba ancora lavorare sopra.
-Va tutto bene?-
-Sì, va tutto bene. Finalmente riesco a sentire solo i miei di pensieri. E a proposito, grazie per avermi fermato prima. Stavo per perdere il controllo.-
-Di niente.- Mi sorride. -Ma chi...? Voglio dire, non mi sembrava Jean.-
-No, non era lei. Io credo... Credo fosse Magneto.-
-Magneto? Alla Sala del Congresso? Un po' azzardato per un ricercato, non credi?-
-Beh, probabilmente non era munito di mantello ed elmetto, non credi?-
-Sì. Immagino che passi inosservato.- Non riesco proprio a sentirmi sollevata. A dire il vero è un po' che non ci riesco. Più precisamente da quando tutta questa storia della legge sulla registrazione dei mutanti è venuta fuori. -Conosco quello sguardo.- Mi risveglia Josh. Sa riconoscere ogni mio sguardo. Ogni tanto mi chiedo se non sia una mutazione secondaria. Poi mi ricordo che ci conosciamo praticamente da sempre. -Sputa il rospo. A cosa pensi?-
-A volte mi chiedo se gli umani siano stupidi o se siano coscenti che se il disegno di legge dovesse passare alla Camera, tra qualche mese noi mutanti andremmo in giro con un pezzo di stoffa attaccato ai vestiti per farci riconoscere.- 
-Io opto di più per la seconda. O per lo meno, per la gente come Kelly.- Sempre sulla stessa lunghezza d'onda, io e Josh. Fortunatamente, lui ha più buon senso di me.
-Burattinaio dei miei stivali. Gli basta un po' di pathos nei suoi bei monologhi e "puff": tutto il senato vota a suo favore. Ormai è anche inutile essere diplomatici.-
-E cosa vorresti fare, saltargli alla gola e minacciarlo di ritirare la proposta?-
-Non sarebbe male come idea.-
-Oh, sì, certo. Se non fosse che ti sbatterebbero in galera.-
-Se non ci fossi tu probabilmente è lì che sarei in questo momento.-
Mi guarda per qualche secondo, prima di avvolgermi tra le sue braccia, ovvero il posto in cui mi sento più al sicuro. Sa bene che quello è un periodo della mia vita che non amo ricordare. Se non ci fosse stato lui... Nemmeno io so che fine avrei fatto. Sicuramente non sarei allo Xavier's Institute, e sicuramente non sarei in grado di controllare il mio potere come riesco ora. Anche se in realtà i risultati sono ancora scarsi.
-Josh?-
-Sì?-
-Ti amo.-
-Ti amo anche io, Leeth.- Parole sussurrate, che quasi mi fanno svenire. Oltre la sua spalla riesco a vedere il professore e Jean avvicinarsi, e Jean mi guarda con il solito sguardo dolce e premuroso che ha sempre nei miei confronti. Anche se abbiamo praticamente a stessa età, mi ha sempre trattato come se fossi la sua "sorella minore", in un certo senso. Il che è fantastico, perché è davvero una grande amica. La saluto con un sorriso.
-Sei stata fantastica Jean.-
-Sì, ma non è servito a molto.-
-Kelly è solo un pallone gonfiato.- Le sorride Josh.
-Professore, qualcosa non va?-
-Nulla, Rayleeth. Avanti, torniamo a casa.-
Ci incamminiamo tutti e quattro verso l'auto, anche se prima di proseguire io e Jean ci scambiamo un'occhiata d'intesa: non so se anche lei è riuscita a scorgerlo come ho fatto io, ma c'è qualcosa che turba Charles. E che lui non ci vuole dire.


Josh: Josh Groban http://26.media.tumblr.com/tumblr_lzkkxdndue1qcsbfko1_500.jpg

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


-Scott, se non migliori gli atterraggi la prossima volta vi seguo a piedi.-
Scott sorride, mentre Ororo scoppia in una risata sonora. A tanta gente brillano gli occhi con il sole, beh, lei si sente a suo agio nella neve. Siamo "atterrati" a circa due miglia dal luogo che ci ha indicato il professore. Sembra aver individuato la posizione di quella palla di pelo di Sabertooth, e da quello che è riuscito a vedere, sta inseguendo da qualche giorno la posizione di altri due mutanti, che ovviamente noi dobbiamo salvare. Quindi eccoci qui, a cercare un uomolupoleone alto quanto un orso, con la forza di un elefante e che per di più probabilmente sa già della nostra presenza. Fantastico. Beh, almeno se le cose si dovessero mettere male, Scott potrebbe farlo arrosto. E Ororo potrebbe friggerlo con un fulmine. Una domanda mi sorge spontanea:
-Ripetetemi perché io sono qui?-
-Perché non avevi niente di meglio da fare alla scuola?-
Ecco. Questo è il lato che odio di Ciclope. Tremendamente spaccone.
-Perché il professore ha voluto così, Soak. Sai bene che non sei così inutile come credi tu.-
-Non c'è nessuno, si può sapere perché mi hai chiamato con il nome in codice?-
-Perché siamo in missione?-
-Siamo immersi nella neve. In una foresta dove anche la selvaggina ha dato bandiera bianca. Non c'è nessuno, tantomeno...-
Improvvisamente la testa inizia a girarmi, e un odore fortissimo mi fa arricciare il naso senza rendermene conto. Capisco che ho captato il potere di un mutante nelle vicinanze, che probabilmente è uno dei due sventurati. Anche perché l'odore che riconosco è il tanfo di Sabertooth, e non serve certo un supernaso per riconoscerlo.
-Cosa stai facendo?- Mi chiede Scott, accorgendosi della mia somiglianza con un cane da tartufo in questo momento.
-Io credo... Credo di sapere da che parte dobbiamo andare.-
-Come...?-
-Muoviamoci!-
Iniziano a seguirmi di corsa e dopo qualche minuto l'odore si fa più intenso, fino a che non ci troviamo davanti a... Beh, a quello che ci aspettavamo. Sabertooth ci dà le spalle, intento ad avvicinarsi al corpo di un uomo, sdraiato sul cofano di un camper dal quale esce un fumo poco rassicurante. Seduta al posto del passeggero, vediamo una ragazzina che non credo arrivi ai vent'anni, che sembra avere problemi con la cintura di sicurezza.
-Tempesta, io e te ci occupiano di Creed. Soak, la ragazzina.-
-Agli ordini capo.-
Mentre la neve si fa più fitta intorno a Sabertooth, io ne approfitto per avvicinarmi velocemente al camper. Apro la porta e cerco di rassicurare velocemente la ragazzina.
-Va tutto bene. Non muoverti.-
Doso il potere che prendo in prestito da Ciclope in modo da colpire solo il gancio della cintura di sicurezza, che va in pezzi liberandola. Le tendo la mano e l'aiuto a scendere, accorgendomi che dietro di lei sembra esserci un inferno di fiamme. Fiamme che tra non molto raggiungeranno il serbatoio.
-Merda.- Mi giro verso gli altri, che hanno chiuso velocemente la pratica Sabertooth e che ora si stanno avvicinando. -Sta per scoppiare!- Urlo.
Scott si precipita verso l'uomo ancora incoscente, trascinandolo lontano con l'aiuto di Ororo, seguiti da me e la ragazzina. Siamo appena fuori portata quando l'esplosione ci sbalza leggermente in avanti, facendoci cadere con le facce nella neve. Una fiammata si alza verso il cielo , ma stiamo tutti bene. Più o meno. Sento il palmo della mano bruciare e quando mi sfilo il guanto per controllare quasi non credo ai miei occhi: il taglio che sentivo premermi sulla pelle si sta chiudendo velocemente, procurandomi un lieve pizzicore. 
-Tutto bene?-
Chiudo la mano rapidamente e rispondo a Scott rinfilandomi il guanto in pelle.
-Sì. Ragazzina?-
La ragazza del camper mi guarda come se avesse visto un fantasma. Trema vistosamente e ha l'aria di una che sta per scoppiare a piangere, ma accenna un sì con la testa, mentre l'altro tizio non sembra dar segni di vita. Chissà chi dei due mi ha risparmiato una fasciatura alla mano destra.
-Andiamocene da qui.-

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


-Hei.- Josh si avvicina sorridendomi prima di stamparmi un bacio sulla guancia. In realtà mirava alle labbra, sono stata io a spostarmi prontamente. Perché? Perché Rogue, così ha detto di chiamarsi la ragazzina del Canada, mi ha spiegato brevemente cosa succede quando sfiora la pelle di qualcuno, quando ho cercato di disinfettarle un piccolo taglio che le si apriva sulla tempia, durante il viaggio, e visto che è a pochi metri da me preferirei mostrare il minimo contatto fisico con chiunque altro. Anche con Josh, che rimane un po' interdetto, ma che non smette di sorridere. -Tutto bene?-
-Tutto bene. Dobbiamo portarli in infermeria, uno dei due è incoscente da quando siamo arrivati, l'altra è sotto shock.-
-Quindi non va tutto bene.-
-Siamo tutti vivi.- Puntualizzo. 
-Leeth, potresti avvisare Xavier e spiegargli cosa è successo? Noi portiamo questi duecento chili d'uomo in infermeria ed arriviamo.- Mi chiede Scott, con in spalla un uomo che sicuramente non dimostra duecento chili. Ma se lo dice lui.
-Vuoi una mano, Scott?- Gli chiede Josh, ed ancor prima di ricevere una risposta afferra la vita dell'uomo, circondandosi le spalle con il suo braccio. Prima che possano sparire verso l'infermieria. Dal Black Bird scendono Ororo e Rogue, che ha smesso di tremare, almeno un po'.
-Hei.- Le sorrido. -Come ti senti?-
-Meglio... Dove... Dove siamo?-
-In un posto sicuro. Ti spiegheremo più tardi. Ora vieni con me, hai bisogno di bere qualcosa di caldo.- La rassicura Ororo, mentre io mi dirigo verso l'ufficio di Xavier. Dopo aver bussato alla porta ed aver atteso il permesso di entrare, apro la porta per trovare il professore dietro la sua scrivania, con attorno a lui alcuni studenti del secondo anno.
-Mi scusi professore. Dovrei parlarle.-
-Sicuramente Leeth.- Mi sorride. -Ragazzi, continueremo domani. La lezione è finita.-
Entro nella stanza mentre tutti i ragazzi raccolgono borse, penne e quaderni, ma inizio a parlare solo quando finalmente rimango sola con lui. Gli spiego dettagliatamente tutto quello che è successo, concludendo con l'interessamento di Sabertooth verso il mutante.
-Credi che volesse lui?- 
-Beh, li stava pedinando no?-
-Entrambi.-
Mi stringo nelle spalle, senza sapere cosa ribattere. Effettivamente non è nemmeno certo che ci sia Magneto dietro tutto questo. Per quello che ne so, non mi stupirei se Sabertooth desse la caccia alla gente. Saluto il professore, aggiungendo che sarei tornata con gli altri più tardi, e vado verso la mia stanza a cambiarmi. 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


-Incoscente? Ancora?-
-Già.-
Mi trovo in infermieria con Jean e con il mutante, che Rogue a detto chiamarsi Logan, che è ancora inoscente. Oh certo, ha avuto a che fare con Sabertooth, ma non sembra uno che non sa difendersi. Jean davanti a me osserva con attenzione le nocche arrossate della mano sinistra del mutante, facendo scorrere le dita verso l'alto. So bene che Jean non è di molte parole, specialmente mentre lavora, e non mi sembra proprio che questo tizio possa nuocere a qualcuno.
-Jean, è un problema se ti lascio da sola? Devo chiarire delle cose con Josh.-
-Ma figurati.- Mi sorride dolcemente lei. -Vai pure. Aspetta, è tutto okay?-
-Sì, sì. Dobbiamo solo... Parlare.-
-Okay. Non preoccuparti.-
Esco, dirigendomi verso l'ascensore per poi aspettare che mi conduca fino ai piani superiori. So che Josh ci è rimasto male per la faccenda del bacio, e credo proprio di dovergli spiegare la situazione. Così entro nella nostra stanza, e lo trovo sdraiato sul letto, con il suo portatile sulle gambe. Probabilmente starà scrivendo, penso. Mi sdraio di fianco a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla. Rimaniamo lì per un po', in silenzio, mentre lui fa scorrere delle immagini sul computer.
-Josh?- Lo chiamo dopo un po'.
-Dimmi.-
-Mi dispiace per prima.-
Si gira a guardarmi negli occhi, per la prima volta da quando sono di fianco a lui e mi sorride.
-Ororo mi ha spiegato della ragazza. Stai tranquilla. Anzi, hai fatto bene.-
Mi avvicino di più guardandolo negli occhi e premo le mie labbra sulle sue con intensità, lasciandomi trasportare dal puro sentimento. Josh chiude lo schermo del computer senza neppure guardare e lo appoggia a terra, per poi dedicarsi a me. Proprio mentre inzio ad occuparmi dei primi bottoni della sua camicia, qualcuno bussa alla porta. Fantastico. Che tempismo. Josh si solleva velocemente dal mio viso, permettendomi di alzarmi su un gomito.
-Leeth?- Mi chiama Ororo, da dietro alla porta. -Il professore vuole vederci.-
-Arrivo subito.- La avviso, prima di girarmi verso Josh. -Scusami.-
-Tranquilla, vai pure. Continueremo questo discorso stasera.- Sorride, prima di alzarsi e baciarmi velocemente sulle labbra, lasciandomi uscire dalla stanza, dove trovo Scott e Ororo ad aspettarmi.
-Abbiamo interrotto qualcosa?-
-No.- Sì. -Andiamo?-
Scott sorride, prima di girarsi e precederci a passo sicuro. Lo ripeto: spaccone.
-Come sta Rogue?-
-Bene. Deve ambietarsi ma... Ma sta bene.-
Scott entra nell'ufficio di Xavier senza nemmeno bussare, tenendo la porta aperte per me e Ororo.
-Ma guarda un po' chi si è svegliato...- Mi lascio scappare sottovoce. Logan si gira a guardarmi, e io gli rispondo con un sorriso. Anche se lui non sembra affatto felice. 
-Ah. Logan, ho il piacere di presentarti Rayleeth Turner, alias Soak, Ororo Munroe, alias Tempesta e Scott Summers, Ciclope.- Scott, da bravo ragazzo quale è, gli tende un mano, che però non viene stretta. Okay, non conosce le buone maniere, e su questo ci siamo. -Ti hanno salvato la vita.-
Dal corridoio arrivano i passi di Jean, che entra posando una mano sulla spalla di Scott, per poi proseguire al fianco del professore. -Immagino che tu abbia già conosciuto la dottoressa Jean Grey. Sei nella mia scuola per giovani dotati. Per mutanti. Qui sarai al sicuro da Magneto.-
-Chi è Magneto?-
-Un mutante con grandi poteri che pensa che si avvicini una guerra tra i mutanti e il resto dell'umanità.- Mi sembra poco convinto. Probabilmente crede che siano tutte fesserie. Ma dove ha vissuto questo tizio fino ad ora?? -L'uomo che ti ha aggredito è un suo alleato, si chiama Sabertooth.-
-Sabertooth?- Chiede con un sorriso di scherno. Perché non mi va a genio quest'uomo? -Tempesta. Okay.- Punta il dito verso Ororo, quasi prendendola in giro. -E a te come ti chiamano? Rotelle? Questa è la cosa più stupida che abbia mai sentito.-
-Come il professore ti ha già detto, ti abbiamo salvato la vita. Potresti come minimo mostrare un po' di rispetto.- Dico io, incrociando le braccia.
-Non avevo bisogno del vostro aiuto.- Risponde, e per qualche motivo l'espressione dipinta sul suo volto mi fa passare qualsiasi tentazione nel provare a farlo ragionare. Si gira verso Scott, con lo stesso sguardo. -E Ciclope, giusto?- Improvvisamente lo afferra per il collo del maglione, tirandolo a sè. -Vuoi levarti dalla mia strada?-
La testa inzia a girarmi di nuovo, e mi accorgo di aver perso il controllo. Mi ritrovo a sperare per un attimo di non aver assorbito il potere di Scott, così chiudo gli occhi istintivamente. Quando però capisco che il potere che sto captando è quello di Xavier, li riapro, e mi ritrovo catapultata nella testa di Logan. Va bene, palla di pelo, vediamo se toccare i tuoi nervi scoperti funziona. 
-Quanto tempo è passato, Logan, quindici anni?- Tutti si girano a guardarmi, tranne lui, che però lascia Scott. -Vivere giorno per giorno, spostarsi da un posto all'altro, senza nessun ricordo di chi, o che cosa sei.-
-Sta zitta.- Mi fulmina con lo sguardo. 
-Oppure?- 
Stringe i pugni mentre dalle sue nocche estrae tre lame parallele, che escono ad una velocità spaventosa, lasciando che un rivolo di sangue si perda tra le sue dita. Ecco, questi sono i momenti in cui maledico la mia bocca.
-Logan.- Interviene il professore. -Dammi una chance: io potrei aiutarti a trovare delle risposte.-
Lui ritrae gli artigli, e senza nemmeno lasciarmi il tempo di accorgermene la pelle sulle sue mani si rigenera nel giro di un millesimo di secondo. Ora si spiega il taglio sulla mano. 
-Come?-
Le labbra del professore non si muovono, ma la sua voce si sparge ugualmente per il suo ufficio. 
Non sei l'unico ad essere speciale.
C'è un minuto di silenzio. Ed io odio i minuti di silenzio.
-Che posto è questo?-
Il professore sorride, guardando prima lui e poi me. -Vieni con me.- 
Esco seguita dallo stesso uomo che sembrava mi sarebbe saltato alla gola circa due minuti fà.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Giriamo per i corridoi del piano terra, mentre gli parlo della scuola. Lui non fa altro che camminare di fianco a me con aria incuriosità, quasi fosse un bambino il primo giorno di scuola. Lo sbircio di sottecchi senza farmi notare, prima di ricominciare con il mio fare da guida turistica.
-Essere al sicuro per quelli come noi è la cosa più importante, e questo posto è l'unica difesa che abbiamo contro la stupidità della gente. Ufficialmente questa è solo una scuola.-
-Tu sei un'allieva?- Oh, ma allora hai anche il dono della parola. Gli sorrido per un secondo.
-Sì. Qualcosa del genere. Io, Scott, Ororo e Jean siamo stati tra i primi studenti del professore. Lui ci ha protetti, e ci ha insegnato a controllare il nostro potere. E col tempo, ad insegnarlo ad altri.-
-Come sei arrivata qui?- Mi chiede di nuovo, mentre passiamo davanti ad una delle aule di storia, dove Tempesta sta tenendo una lezione.
-La maggior parte di noi era composta da fuggiaschi. Ragazzi scappati di casa, senza un vero posto dove andare, soli. Alcuni con poteri così strani da diventare un problema e un pericolo per se stessi e per gli altri. Come Rogue, probabilmente incapace di avere un contatto fisico con qualcuno per il resto della sua vita. A meno che il professore non l'aiuti a controllarlo.-
-Che ne sarà di lei?-
-Dipende da lei. Potrà tornare indietro come una giovane donna istruita, o rimanere qui, ad insegnare ad altri a diventare X-men.-
-X-men?- Mi fissa con uno sguardo a metà tra l'incredulo e il divertito.
-Dovresti levarti quest'abitudine di ridere di tutto quello che la gente dice. Sai, è fastidioso.- Dico superandolo, per dirigermi verso i piani sotterranei. -La scuola comunque è solo la nostra facciata. Qua sotto è tutta un'altra cosa.- Continuo, mostrando a Logan il gioiellino della scuola, il Black Bird.
-Qual è il tuo potere? Leggi nella mente?- Mi chiede, guardandosi intorno.
-No. No, io non... Non ho un vero potere. Posso copiare quello degli altri, ma per poco tempo, e a volte, come dire, perdo il controllo. Come prima. A proposito, mi dispiace di essere entrata nella tua testa. Non volevo.-
-Non farlo mai più.-
-Certo.- Non ci tengo.
Torniamo di sopra, attraversando il cortile e le stalle. 
-Non hai risposto alla mia domanda.-
-Quale domanda?-
-Come sei arrivata qui?-
Lo fisso per un po'. Che si voglia vendicare di come lo abbia punzecchiato prima? Questo tipo continua a non piacermi.
-Come tutti gli altri. Ero piccola, spaventata e pensavo che se fossi stata la fuori per un altro giorno sarei morta. Così io e Josh abbiamo fatto le valige e siamo scappati.-
-Tu e Josh?-
-...Il mio fidanzato. Il fatto è che il suo potere era difficile da non notare, specialmente quando perdeva il controllo, e io moltiplicavo il tutto copiandolo. Le persone odiano tutto ciò che è diverso.-
-Quindi è colpa degli umani.-
-Non sto dicendo questo. Ci sono mutanti con poteri inimmaginabili la fuori, ma non tutti la vedono come il professore. Vedi Magneto.-
-Questo tizio sembra spaventare tutti.-
-Io sono convinta che non si fermerà davanti a nulla pur di far valere le sue idee. Secondo me il professore è fin troppo diplomatico. Da entrambe le parti.-
-E tu cosa pensi? Secondo te ci sarà una guerra, vero?-
-La guerra è già iniziata Logan.- Gli dico, mentre lo riaccompagno in infermieria. -Ma nel nostro caso non si gioca ad armi pari. Xavier è un brav'uomo, e sono sicura che può aiutarti, ma quando arriverà il momento di combattere, io combatterò. Non starò certo davanti ad un mucchio di parlamentari per convincerli a smettere di odiarci.- Lo fisso negli occhi per qualche minuto, prima di distogliere lo sguardo. -Jean ti aspetta dentro. Cerca di non scappare di nuovo.- Mi incammino verso l'ascensore, dopo avergli sorriso.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


-Il metallo è una lega chiamata adamantio. Pare che si indistruttibile e che sia stato innestato chirurgicamente in tutto il suo scheletro.-
-Come può essere sopravvissuto ad una cosa simile?- Chiede Josh, in piedi davanti allo schermo dove è riportata la lastra dello scheletro di Logan. Strano che non si siano ancora messi a parlare nel loro codice segreto di dottori. Mi copro le labbra trattenendo un sorriso, poi mi ricordo che sono nella stessa stanza in cui si trovano due telepati, e una di loro è la diretta interessata, che si gira e mi sorride. Fantastico Leeth. Che figuraccia.
-Grazie alla sua mutazione. Ha delle capacità rigeneranti sconosciute che gli permettono di guarire molto rapidamente. Questo rende anche impossibile determinare la sua età. Potrebbe anche essere più vecchio di lei, professore.-
-Chi gli ha fatto tutto questo?- Chiede Ororo. Mi viene in mente quello che ho visto quando sono scivolata nella sua mente. Ho provato un senso di angoscia fortissimo, come se tutti i suoi ricordi non fossero altro che... Incubi. Un passato rincollato in qualche modo, con un sacco di buchi e spazi vuoti.
-Non lo sa.- Rispondo prontamente. -Non ricorda praticamente nulla del suo passato. E da quello che ho visto stamattina, è fortunato a non farlo.-
-Un momento, quindi è stato... Un esperimento?- Interviene Scott, guardando il professore.
-Esperimenti sui mutanti... Non mi suona nuovo. Ma non avevo visto niente di simile, prima.-
-Cosa crede che voglia Magneto da lui?-
-Non sono del tutto sicuro che Magneto voglia lui.-

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


-Non lo so, Josh. Non mi piace quel tizio.-
-Beh, nemmeno a Scott piace.-
-A Scott non piace nessuno!- Sorrido, tornando dal bagno. -Aspetterei a fidarmi. E non so perché il professore si sia buttato a capofitto su di lui. Tra l'altro, se Magneto lo tiene d'occhio saprà sicuramente che è qui.-
-Hai sentito il professore.- Mi risponde lui, dal letto. -Non è sicuro che si tratti di lui.-
-Questo non toglie il fatto che secondo me, lasciare che stia qui non è una buona idea.-
 Ovviamente, a Gennaio inoltrato lui è a petto nudo. Non che a me dispiaccia, eh. Anche perché avere nel letto un calorifero vivente con tre gradi sotto lo zero può far comodo. Anche se ogni volta dopo aver fatto l'amore con lui vado quasi a fuoco, in tutti i sensi. Mi infilo sotto le coperte, abbracciandolo. 
-Cosa intendevi prima come "da quello che ho visto stamattina."-
-Ho captato per qualche secondo il potere del professore e sono involontariamente finita nella sua testa. Devono avergli fatto delle cose terribili. Era come stare in un incubo.-
-Allora forse è per questo che non ha un bel carattere.-
Sorrido appoggiata al suo petto, nel buio della nostra camera, e lo sento sorridere con me, anche se non riesco a vederlo. Passa davvero pochissimo prima che mi addormenti.
 
...
 
Sono quasi dentro ad un incubo. Anzi no, sono dentro ad un incubo. Mi sembra di essere sott'acqua, non riesco a muovermi e vedo aghi, e coltelli, ed un serbatoio pieno di quello che sembra essere metallo fuso. Cerco di alzarmi, ma non ci riesco. Sono bloccata. Nessun volto, solo delle maschere, che si avvicinano a me, ognuno con in mano un ago. Urlo, ma non ci riesco, l'acqua me lo impedisce. Qualcuno entra da una porta, e immerge una mano in acqua, esitando a toccarmi.
-Leeth? Rayleeth?-
Continuo a cercare di uscire, ma non riconosco la sagoma, che si avvicina sempre di più, anche se nei suoi occhi scorgo quasi una punta di paura.
-Amore, svegliati.-
Apro gli occhi di scatto, boccheggiando in cerca di aria. Sono nel mio letto, fortunatamente, e Josh è affianco a me, illuminato dalla luce soffusa dell'abatjour, con un braccio intorno alle mie spalle.
-Oh Dio! Josh ero... L'acqua, e gli aghi e... Non riuscivo a...-
-Va tutto bene, sssh... Era solo un incubo.-
Incubi. Aspetta, quello non era il mio incubo. Era l'incubo di...! Mi alzo di scatto schizzando fuori dalla stanza, verso quella di Logan, con dietro Josh.
-Leeth! Ma che ti prende?!-
Sono già sulla porta aperta della stanza, quando sento urlare, ma non riesco a muovere un muscolo. Rimango sulla porta, con gli occhi spalancati. Logan ritrae gli artigli dalla spalla destra di Rogue cercando di sorreggerla, ma istintivamente lei gli sfiora la guancia con la punta delle dita. Logan rimane immobile, con la bocca spalancata in cerca di aria e le mani aperte, ma bloccate lungo i fianchi.
-Rogue, no!- Urlo, non sapendo bene cosa fare.
Spaventata, la ragazzina si allontana da corpo dell'uomo, che cade a terra con un tonfo, in preda alle convulsioni. Intanto, dietro di me compare prima Josh, poi Scott e gli altri, compresi alcuni studenti più piccoli. Senza nemmeno girarmi a guardarli mi precipito in ginocchio di fianco a Logan, seguita da Josh e Jean. 
-Che cosa è successo?!-
-Non lo so, io... Cioè, sì lo so ma... Al diavolo, aiutatemi!-
-Josh, prendi un cuscino!- Comanda Jean, mentre io cerco di girarlo su un fianco. Rogue ci guarda spaventata per poi trovarsi davanti Ororo.
-Io non... È stato un incidente...- Dice con voce flebile, poco prima di sparire lungo il corridoio.
-Rogue, Rogue!- Scott la segue fuori dalla porta, mentre io e Josh spostiamo Logan, che ha smesso di tremare, sul letto. 
-Jean, il professore.- Jean annuisce, prima di uscire dalla stanza allontanando i ragazzi e intimandogli di tornare nelle loro stanze, mentre io e Josh rimaniamo accanto al letto.
-Che cosa è successo?- Mi chiede, corruciando la fronte.
-Stava avendo un incubo, svegliandosi l'ha attaccata involontariamente e lei ha cercato di salvarsi d'istinto.-
-Non parlavo di questo.-
Alzo lo sguardo sul suo. Già. Come ho fatto io a sentire quello che stava per accadere? Stavo avendo lo stesso incubo di Logan, ed ho avuto la sensazione che qualcosa non andasse. Non mi era mai capitato in nessun altro caso di avere una connessione così lunga con qualcuno.
-Non... Non lo so.-
Il professore entra nella stanza accompagnato da Jean, che però esce subito dopo per andare a cercare Rogue. Dopo avergli spiegato quello che è successo, gli dico anche di come sono arrivata qui prima degli altri e dell'incubo che ho avuto.
-Sembra che la tua connessione con Logan che hai avuto in Canada si sia prolungata nel tempo.-
-Non mi era mai successo.-
-Domattina affronteremo la questione. Ora andate a riposare.-
-Professore, preferirei aspettare che Logan si svegli per...-
-Sto bene, ragazzina. Quante volte devo dirtelo...- Interviene una voce roca ma provata. Mi giro verso Logan e tiro un sospiro di sollievo nel vedere che è vivo. 
-Non sono mai abbastanza.- Risponde Josh, circondandomi le spalle con un braccio. -Ben tornato, amico.-
-E tu chi diavolo saresti...?-
-Ehm, io...-
-Lui è Josh. La, dunque vediamo... Quarta persona che ti salva la vita oggi.-
-Sì... Sembra che non viviate che per questo...- Chiude gli occhi per qualche minuto respirando profondamente, prima di riaprirli. -Lei sta bene?-
-Starà benissimo.- Risponde il professore, sorridendo.
-Che cosa mi ha fatto...?-
-Quando Rogue tocca una persona assorbe la sua energia, la sua forza vitale. Se si tratta di mutanti, assorbe il loro potere temporaneamente, nel tuo caso, il tuo fattore di guarigione.-
-È come se mi avesse quasi ucciso...-
-Se avesse continuato, avrebbe potuto.- Ribatte Josh. Logan lo guarda per un secondo, prima di richiudere gli occhi e riprendere a dormire. Ci allontaniamo dalla sua stanza,  mentre Xavier raggiunge gli altri. Josh è taciturno, e ho paura a chiedergli che cosa sia a turbarlo tanto, dato che ho visto rare volte il suo sguardo spegnersi nel vuoto così. Torniamo a letto, e quando cerco la sua mano sotto le coperte, mi trascina tra le sue braccia senza dire una parola. Beh, per lo meno non è arrabbiato con me.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Sarebbe stato da stupidi non uscire in giardino oggi. La giornata è così bella, e ciò non accade da così tanto tempo, che ho deciso di uscire a sedermi su una panchina con un buon libro. Ho bisogno di scaricare la tensione, e visto che Josh è impegnato in infermieria con Xavier e Scott, ne ho approfittato. Anche se la noia si è fatta sentire quasi subito. Non riesco neanche più ad essere pigra. In effetti è da stupidi pensare di rilassarsi in un momento così. Mentre torno verso l'entrata dell'istituto, Bobby Drake mi viene incontro.
-Leeth, hai visto per caso Rogue da qualche parte?-
-No. Perché?-
-Dovevamo vederci qui due ore fa, ma non la trovo.-
-Non lo so. Se la vedo le dirò che la stai cercando.- Gli sorrido, proseguendo verso l'infermieria. Uscendo dall'ascensore, vedo Logan e Ororo dirigersi nella stessa mia direzione, così decido di aggiungermi al club "Corriamo tutti verso l'infermieria con aria preoccupata".
-Cosa succede?-
-Rogue è sparita.- Mi informa Ororo, mentre Logan è già oltre le porte.
-Lei dov'è?-
-Lei chi?- Chiedono all'unisono Josh e Scott.
-Rogue.- Interviene il professore. -Se n'è andata.-
-Che cosa? E perché mai?- 
-Non lo so. Ma dobbiamo trovarla.-
-Come pensa di fare?-
-Con Cerebro.-
Oh fantastico. Il che è un modo più carino per intimarmi di levarmi dalle scatole. Josh mi lancia un sguardo per controllare la mia reazione, che non è delle migliori. Giro i tacchi e me ne vado, senza lasciare a nessuno il tempo di fermarmi. Solo Josh mi segue.
-Leeth. Leeth!- Continuo a camminare senza voltarmi, fino a che non mi obbliga a farlo, prendendomi per una spalla. -Leeth, avanti! Sai che non abbiamo altra scelta.-
-Mi sto allontanando, Josh. Non voglio uccidere nessuno. Non di nuovo.-
Mi fissa senza dire niente. Non sa come rispondere, probabilmente. Sfuggo dal suo sguardo, continuando a camminare verso la camera, fino a quando non mi barrico al suo interno, lasciandomi cadere sul letto. Chiudo gli occhi nel tentatio di scacciare quel ricordo, ma è inutile. Non si può cacciare qualcosa di così terribilmente reale. 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Ero appena arrivata con Josh alla scuola di Xavier, forse da poco più di due settimane. All'inizio è difficile, sempre difficile ambientarsi. Per noi forse un po' meno, visto che arrivavamo insieme dallo stesso orfanotrofio. I primi giorni che passai qui furono in assoluto i più lunghi della mia vita. Non sapevo nemmeno se dovevo essere qui. All'orfanotrofio Josh aveva avuto quello che pensavamo fosse un febbrone da morte certa. La sua temperatura corporea sfiorava i cinquanta gradi, aveva le convulsioni, era parzialmente incoscente e la direttrice dell'orfanotrofio in cui stavamo non voleva spendere soldi per un dottore.
"Se è destino sopravviverà." diceva. Umani. Sempre più stupidi. La temperatura iniziò ad abbassarsi dopo tre giorni e rimase fissa sui quarantatrè gradi, anche mentre giocavamo insieme. Lui stava bene, però cuoceva. Fu allora che capimmo che qualcosa non era normale. Josh è una fonte di calore con le gambe. Può alzare la sua temperatura corporea oltre i cento gradi centigradi, in modo che ad un metro di distanza, tu sia già ricoperto di ustioni. 
Era facile da spiegare, in più capì quasi subito come funzionava. Mentre io non sapevo nemmeno se ero un mutante. Avevo questi forti mal di testa, durante i quali mi sembrava di essere nel corpo di qualcun altro. Dicevano che avevo le visioni. Per una volta, mi successe con Josh, e presi letteralmente fuoco nel mio letto. Se lui non mi avesse spiegato come fare per "spegnermi" sarei cotta dall'interno. Fu l'unica volta che manifestai un qualche potere mutante. Ero in una scuola per mutanti, ma non ero sicura che fossi un mutante. Feci amicizia con Renèe, un'altra ragazza telepate, molto, molto brava. Passavamo le giornate insieme. Un giorno si era messa in testa che doveva provare ad usare Cerebro. Le dissi che non era una buona idea, ma non mi diede retta. Così in qualche modo riuscimmo ad entrare in Cerebro, entrambe. Lei indossò il casco, e iniziò a sentirsi male. Era troppo potente. Non sapevo cosa fare, non riuscivo a parlarle, non riuscivo a liberarla dal casco... Persi il controllo. Il mio potere si manifestò per la seconda volta assimilando il suo, ma scoprii che dentro, o nei dintorni di Cerebro questo potere cresceva, e cresceva. Sempre di più. Ed io non riuscivo a pensare che a Renèe: Renèe che continuava ad urlare, noi che eravamo sole, io che non riuscivo a levarle il casco da testa... Pensai così tanto a Renèe che il suo cervello andò in fumo nel giro di un minuto. Renèe è morta a causa mia, perché io non riuscivo a controllare il mio... O il suo potere.
 

Cerebro è una zona off limits per me. Non metterò piede lì dentro mai più, e il fatto che loro vogliano cercare Rogue con l'aiuto di una macchina che se collegata a me potrebbe uccidere qualcuno non mi va a genio.
Qualcuno bussa alla porta, anche se sinceramente non ho nessun'intenzione di uscire di qui. Non finché quel coso è acceso.
-Leeth. Leeth, per favore, apri la porta.-
-Josh, lasciami in pace. Andate dove diavolo dovete andare e lasciatemi qui.-
-Io non vado da nessuna parte, e Scott ed Ororo sono già partiti. Cerebro è spenta.-
Questa sì che è una buona notizia. Mi alzo, aprendo la porta della stanza, per trovarlo in piedi, con la mano appoggiata allo stipite della porta.
-Scusami.-
Sospira entrando e chiudendosi la porta alle spalle.
-Devi passarci sopra. Non è stata colpa tua.-
-Non è stata colpa mia? Ho perso il controllo! Come sempre!-
-Renèe sapeva che non doveva entrare lì dentro! Lo ha fatto a suo rischio e pericolo.-
-Josh, Renèe è morta perché io non ho saputo controllarmi!-
-Vi trovavate dentro una lente di ingrandimento telepatica! È come se fosse stata una formica al sole!-
-Smettila subito! Renèe era mia amica, ed io l'ho uccisa perché ero, perché SONO un'incapace, che non è nemmeno in grado di controllare una stupida malattia che non serve assolutamente a nulla!- Le parole mi escono dalla bocca senza che riesca a controllare, insieme a lacrime in quantità industriale ed ad una buona dose della mia dignità. Cado seduta sul letto, con la testa fra le mani, singhiozzando. Josh rimane in piedi a fissarmi per un po', prima di sedersi di fronte a me ed abbracciarmi il più stretto possibile.
-Tu non sei un'incapace, e quella che hai non è una malattia, è un dono.-
-Un dono si può restituire.-
-Non il nostro.- Mi alza il mento per far incontrare i nostri sguardi, e vedo che anche il suo è velato di lacrime. -Non voglio sentirti parlare così mai più, chiaro? Sei più importante di quanto credi, per tutti i mutanti, per il professore. Per me.-
Torno a nascondere il mio viso nella sua spalla, respirando il suo profumo, nell'attesa di smettere di tremare.


Piccola Leeth: Macknezie Foy http://www.twilightseries.co.za/wp-content/uploads/2010/10/Mackenzie.jpg

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Quando tutto si sistema scendiamo insieme in cucina per bere qualcosa, ma prima di poterci arrivare la serratura della porta d'ingresso scatta, permettendo a Scott, Jean, Ororo, Xavier e Logan di rientrare. L'ultimo evidentemente incazzato punta dritto contro Josh, che arretra con le mani in avanti.
-Tu.- Lo prende per la gola, attaccandolo al muro. -Sei stato tu a dirle di andarsene, vero?-
-Logan! Cosa diavolo pensi di fare?!- Cerco di avvicinarmi, ma lui sposta il polso libero sotto il mento di Josh.
-Adesso basta Logan.- Gli intima Xavier.
-Rogue mi ha detto di aver parlato con te. Tu le hai detto di andarsene!!-
-Io... Non le... Gkk...- Nessuno osa fare un passo falso, ma Josh perde la pazienza. Prende i polsi di Logan tra le mani, che ritira con un urlo di dolore. Josh cade a terra tossendo, cercando di inalare più aria possibile. Mi inginocchio vicino a lui per assicurarmi che stia bene, prima di lanciare un sguardo di odio puro a Logan.
-Cosa diavolo ti è saltato in mente?! Sei impazzito, per caso??-
-Rogue è nelle mani di Magneto per colpa sua!-
-Non ho parlato con quella ragazzina nemmeno una volta da quando siete arrivati qui!- Urla Josh, perdendo le staffe. Si rialza, e un'ondata di vento caldo invade la stanza. -Attento a chi minacci, scommetto che quel metallo surriscaldato non deve essere piacevole.-
Whoa. Non credo di aver mai visto Josh minacciare qualcuno così apertamente. Logan lo fissa negli occhi per qualche minuto, prima di girarsi verso il professore.
-Dicevi che voleva me!-  
-Ho commesso un errore terribile, il suo elmetto è concepito per neutralizzare il mio potere telepatico. Ho capito quel che voleva solo troppo tardi.-
Senza rispondere sorpassa Scott con una spallata, dirigendosi verso la porta.
-Dove credi di andare adesso?- Gli urlo, quasi.
-A riprenderla.-
-Come?- Chiede Ororo. Lui lancia un'occhiata di fuoco a Charles.
-Col sistema tradizionale: cercando.-
Ora basta. Questo tizio mi ha stufato. Lo seguo fuori dalla porta e giù per le scale chiamandolo, ma non ricevendo nessuna risposta.
-Magneto ti farà a pezzi! Ci metterà meno di un secondo ad accartocciarti come lamiera!-
Siamo già quasi all'entrata, quando finalmente mi rivolge la parola.
-E chi mi aiuterà, voi? Fin'ora avete fatto uno splendido lavoro.-
-Sareste morti entrambi se non fosse stato per noi!-
-Per Voi? Ma sentiti, ragazzina: parli come se ci credessi davvero. Sei stata tu a dirmi che non credi in quello che fai.-
-Il fatto che io non creda nella pace non vuol dire che non combatta per averla.-
-Ma chi ti credi di essere? Sei un mutante. In tutto il mondo là fuori ci sono solo persone che ti odiano e ti temono, e tu vuoi perdere il tuo tempo a proteggerle? Ho cose migliori da fare.- Lo fisso incapace di rispondere. Per il semplice fatto che la penso esattamente come lui. E lui lo sa. -Sai, avevi ragione: siamo in piena guerra. Sei sicura di stare dalla parte giusta?-
-No. Ma almeno io ho scelto.-
Mi guarda per un secondo, poi gira le spalle ed apre la porta, senza però trovarsi via libera.
-Cerco la dottoressa Jean Grey.- Dice un uomo sulla sessantina, che inizialmente non riconosco. Fino a che non crolla in avanti, addosso a Logan. 
-Senatore Kelly!-

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Dopo averlo portato in infermieria rimaniamo fuori, ad aspettare Xavier, mentre Josh e Jean gli prestano il primo soccorso. Logan è di fianco a me, appoggiato al muro, con le braccia incrociate sul petto, totalmente in silenzio. È rimasto, alla fine. Ma quello che ha detto è maledettamente vero. Sono dalla parte giusta? Me lo sono chiesta un miliardo di volte. Se ne valga veramente la pena, di combattere sempre secondo le regole. Sembra che gli unici a seguire le regole siamo noi. Speranza. Ho smesso di Sperare di essere accettata mentre io e Josh eravamo in strada, troppo "pericolosi" per restare tra gli altri bambini dell'orfanotrofio.
Xavier arriva dopo qualche minuto, avvicinandosi al lettino sul quale è sdraiato il senatore.
-Senatore Kelly? Sono il professor Charles Xavier.-
Kelly lo guarda per un secondo, e riesco a vedere un piccolo ma agghiacciante particolare: ha gli occhi quasi totalmente vacui. Non si può nemmeno vedere la pupilla. Non ha l'aria di uno che sta bene. Ha più l'aria di un morto con le gambe.
-Avevo paura che se fossi andato... In ospedale... Mi avrebbero trattato...-
-Come un mutante?- Lo interrompo io, guadagnandomi l'attenzione generale di tutti.
-Noi non siamo quello che lei crede. Non tutti almeno.- Continua il professore.
-Lo dica a quelli che mi hanno ridotto così.-
Incredibile. Lo abbiamo preso per i capelli, sarebbe già morto se non fosse stato per noi. E parla ancora come uno stronzo. Xavier si avvicina alla fronte del Senatore, chiudendo gli occhi, ma quando li riapre, tutto ciò che appare è uno sguardo perso e smarrito.
-Il Senatore Kelly ha bisogno di riposare, ed anche voi. Ne parleremo domani mattina.-
Aspetto che Josh si sfili il camice, per poi tornare insieme a lui verso la nostra camera. Non appena fuori dall'infermieria però, Logan ci incrocia.
-Hei, Leeth. Posso parlarti un secondo?-
Ma non mi dire. Lancio un occhiata veloce a Josh per rassicurarlo e per dirgli che lo raggiungerò tra un attimo, prima di rivolgermi a Logan.
-Certo.-
Lo seguo lontano dagli altri, fino a che non si ferma e si gira a guardarmi.
-Mi spiace per quello che ho detto prima.-
-Non è con me che devi scusarti, ma con Josh.-
-Non sto parlando di quello. Sto parlando di te.-
Lo guardo negli occhi per qualche secondo, prima di sorridere.
-Logan, non credere che per me siano tutte rose e fiori. Ci ho messo dieci anni per capire da quale parte stare, e non sono ancora sicura di aver fatto la scelta giusta. Capisco l'odio che provi verso gli umani, per quello che ti hanno fatto. L'ho visto. Da quando sei arrivato, lo vedo tutte le notti. Io penso che sia da stupidi non cercare di sistemare le cose. Ed obbiettivamente, non saremmo meglio di loro se decidessimo di attaccare e basta. Non ho bisogno delle tue scuse. Ho bisogno che tu scelga da che parte stare. Se stai con noi, allora stai con noi.- Detto questo, giro i tacchi e mi incammino verso l'ascensore, salendo verso la mia camera. Josh è sveglio, e si sta massaggiando il collo davanti allo specchio, dove Logan l'ha afferrato poco fà. Vedendomi entrare mi viene incontro, con uno sguardo preoccupato.
-Tutto bene?-
-Sì. Voleva scusarsi.-
-Davvero?- Mi guarda stupito.
-Non fare quella faccia. È solo arrabbiato.-
-Non è un buon motivo per saltare al collo della gente.-
-No, hai ragione.- Mi alzo sulle punte per baciarlo e spingerlo sul letto. È stata una giornataccia, e ho bisogno di andare a letto felice.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Il mattino seguente siamo tutti convocati nell'ufficio di Xavier, tranne Josh, che è rimasto in infermieria con il Senatore Kelly. Charles inizia spiegandoci quello che ha visto nella sua mente, e quasi fatico a credere alle sue parole.
-La macchina trasmette radiazioni in grado di trasformare in mutanti gli esseri umani.-
-Ma la mutazione è innaturale.- Commenta Jean. -Il corpo di Kelly la sta rigettando. Le cellule hanno iniziato a degenerarsi quasi immediatamente.-
-E che effetto ha la radiazione sui mutanti?- Chiede Scott.
-Sembra non ne abbia alcuno, ma temo che danneggi gravemente ogni persona normale che vi venga esposta.-
-Allora che cosa vuole Magneto da Rogue?- Interviene Logan, appoggiandosi alla parete.
-Non lo so.- Risponde rassegnato il preofessore.
Improvvisamente mi si accende una lampadina. -Un momento. Lei ha detto che questa macchina trae il suo potere da Magneto, e che questo lo ha indebolito.- 
-Sì. In effetti lo ha quasi ucciso.-
-Lui vuole trasferire il suo potere a Rogue... E usarla per dare energia alla macchina!- Riassume Logan. 
Fantastico. 
 
Josh Point Of View:

Vorrei riuscire a sentire quello che si stanno dicendo di sopra. E invece sono qui, a controllare che il nuovo Hitler del millennio non muoia. Mi sento notevolmente fuori posto. Entro nell'infermieria infilando il camice e avvicinandomi al lettino lentamente. 
-C'è... C'è qualcuno...?- Chiede con voce provata. Una voce che non da nessun segno positivo.
-Sì.- Lo raggiungo. -Sì, ci sono io.-
-Ti prego, non lasciarmi...- Mi afferra la mano, stringendomela tra la sua, che... Perde acqua? -Non voglio stare solo...- Annuisco, prima di accorgermi che si sta letteralmente sciogliendo. Non riesce a respirare, attraverso la sua pelle posso vedere chiaramente le sue vene e intorno a lui si sta creando una pozza di liquido trasparente, che sinceramente spero sia acqua. 
-Va bene...- Dico, senza smettere di guardarlo.
-Tu odi... Le persone normali?...-
-A volte...-
-Perché...?-
Perché? Perché sono stato cacciato, pestato, quasi ammazzato più di una volta e torturato per strada. Solo perché la gente come te si reputa normale.
-Credo... Perché ho paura di loro.-
-Beh...- Lo sorrere dell'acqua aumenta d'intensità. -Credo... Che ci sarà una persona in meno... Di cui avere paura.-
Quello che accade dopo è puro panico. La sua mano esplode tra la mia come un palloncino pieno d'acqua, mentre lui si scioglie totalmente, liquefacendosi sul lettino per poi scivolare giù da esso.
-Oh, cazzo...- Mormoro, prima di riattivare il cervello e correre verso l'ufficio del professore.
 
Back to Leeth:

-Ciclope, tu e Tempesta preparate il jet, io cerco di rintracciare Rogue. Rayleeth, avvisa Josh e preparatevi per la missione. Jean, dai a Logan un'uniforme.- Comanda Xavier.
-Hei, un momento.- Scatta in piedi Scott. -Non vorrà farlo venire con noi?-
-Sì. Ci sarà bisogno di tutti.-
-Ma... Mi scusi professore ma metterebbe a rischio la missione. Non sono certo che...-
-Hei, non sono stato io a scoperchiare il tetto della stazione, amico.-
-No. Tu sei quello che ha pugnalato Rogue al petto.-
-Adesso basta...- Cerco di intromettermi.
-Senti un po', perché non prendi la tua missione e non te la ficchi su per il...-
-Il Senatore Kelly è morto.- Josh fa irruzione nella stanza, ancora in camice e totalmente fradicio. Ha in volto un'espressione scioccata e respira profondamente.
-Vado a cercare Rogue.- Interviene il professore. -Voi due smettetela.-
Detto questo lascia la stanza, dove rimane un silenzio tombale.
-Allora,- Inizia Josh. -Qualcuno mi spiega cosa mi sono perso? Magari... Giù in infermieria. Con... Uno straccio?-
-Andiamo.- Lo trascino per un braccio fuori dalla stanza, diretti verso l'ascensore mentre lo informo di ogni cosa. 
-È pazzesco. Non può giocare a fare Dio, dobbiamo fermarlo subito.-
-Esatto. Partiamo non appena il professore localizza Jean. Tutti.-
-Anche...-
-Anche Logan, sì. Sarà anche un idiota, ma abbiamo bisogno di lui.- Dico, mentre entro nella stanza, quasi scivolando. -Oh, cavoli.-
-Non è stato un bello spettacolo.-
-Immagino.- Inarco un sopracciglio, mentre Josh mi passa davanti diretto verso il ripostiglio delle scope. Riesco a fermarlo per un braccio e lui si girà con aria interrogativa.
-Che c'è?-
Lo tiro a me e lo bacio con tutta la forza che ho. Dopo un attimo di esitazione, lui risponde al bacio, mettendomi un braccio dietro alla schiena, e reggendomi dalla vita. Non so cosa succederà stasera, ma non ho intenzione di perderlo.
-...E questo era...?- Mi chiede lui, ancora con gli occhi chiusi.
-Ho paura.- Apre gli occhi, fissandomi. -Per stasera. Ho paura di non farcela.- Mi accarezza il viso tornando a baciarmi, con più passione di quanto avessi fatto io. Mi spinge contro il muro continuando a baciarmi, senza lasciarmi quasi respirare. In un attimo comincia a scottare, che è un po' il suo modo di dirmi che sta andando su di giri. Mi stacco un secondo per guardarlo negli occhi.
-Il Senatore Kelly è sul pavimento, lo sai?-
-Zitto, non rovinare...- Un mal di testa atroce ed improvvismo mi costringe a portarmi una mano alla tempia ed urlare di dolore, inginocchiandomi a terra. Josh si allontana di qualche centimetro prima di abbassarsi di fianco a me.
-Leeth! Leeth! Cosa succede?!-
Vedo tutto come se fosse a rallentatore, e vedo Cerebro. Mi spavento così tanto che mi metto a piangere, e non riesco nemmeno a capacitarmi di quello che sta succedendo. Quando mi rendo conto che Cerebro non è vuoto, e che Xavier è sdraiato a terra, sta già suonando l'allarme. Il mal di testa se ne va come era arrivato, e riaprendo gli occhi cerco subito quell preoccupati di Josh.
-Xavier!-

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


In infermieria sei volte nel giro di tre giorni. È definitivamente un record. Xavier è in coma. Qualcuno ha manomesso Cerebro, e la mia connessione con il professore mi ha fatto guadagnare un bel posto in prima fila all'evento. Jean e Josh lo stanno monitorando, controllando di tanto in tanto lo schermo del computer. È quasi mezz'ora che siamo tutti lì, in silenzio. Un opprimente silenzio, che mi spinge ad uscire. Logan mi guarda, lo sento mormorare un "mi dispiace" agli altri, prima di seguirmi.
-Leeth.-
-Cosa c'è?-
-Va tutto bene?-
Come scusa?
Respiro profondamente. -Charles Xavier, l'uomo più altruista, ben pensante, potente, geniale della Terra, nonché figura paterna per me e per tutti gli studenti di questa scuola è in coma. Secondo te va tutto bene?-
-Beh...-
-Sai cosa ti dico, Logan? Avevi ragione tu.- Sorrido nervosamente. -Siamo dalla parte sbagliata.-
Per la seconda volta lo lascio lì a guardarmi mentre me ne vado. Una volta raggiunta la mia camera mi sdraio sul letto, piangendo tutte le lacrime che ho da versare sul cuscino.
 
 
Il mio incubo viene bruscamente interrotto da Josh, che entra nella stanza sfiorandomi una spalla. Quando lo metto a fuoco, mi accorgo che indossa la sua uniforme in pelle.
-Leeth. Svegliati. Jean ha scoperto dove si trova Magneto.-
-Come ha fatto?- 
-Con Cerebro. È riuscita ad eliminare il veleno.-
Un brivido mi corro lungo la schiena. Jean ha utilizzato Cerebro con il rischio di rimanere uccisa, il tutto per salvare una ragazzina che conosce a malapena. Starò anche dalla parte sbagliata, ma non è giusto che a pagare le conseguenza degli errori degli umani sia Rogue. Mi alzo dopo qualche secondo, dirigendomi verso gli spogliatoi.
 

-Magneto è qui, a Liberty Island.- Inizia Ciclope, indicando la Statua della Libertà sulla mappa tridimensionale. -Presumibilmente il suo obbiettivo è trasformare in mutanti i capi di stato riuniti al Summit delle Nazioni Unite ad Ellis Island.-
-Non sa che la sua macchina uccide.- Continua Ororo. -E a giudicare da quello che ha visto il professore, se Magneto desse a Rogue potere sufficiente, potrebbe sterminare tutta New York.-
-Bene. Ci inseriamo qui, al ponte George Washignton. Giriamo intorno alla banchina di Manhattan, e atterriamo sul lato opposto di Liberty Island.-
-E la polizia portuale? I radar?- Logan partecipa finalmente alla conversazione.
-Se hanno uno strumento in grado di localizzare il nostro jet, allora meritano di prenderci.- Sorride Josh, alzando lo sguardo verso Logan. Non mi ha ancora detto se gli ha chiesto scusa, effetivamente. Nota per me: farmi una lunga chiacchierata con entrambi. 
-Allora? Combatti per la tua causa o per la tua squadra stasera?- Mi chiede Logan, affiancandomi mentre saliamo sul jet. Pensa di essere simpatico?
-Combatto per salvare Rogue.- Lo zittisco, prima di sedermi ed allacciarmi la cintura di sicurezza, mentre i motori del jet si accendono.
-Andate davvero in giro vestiti così?- 
-Cosa preferiresti, una calzamaglia gialla?- 
Sorrido alla battuta di Scott, appoggiando la testa al sedile. Sarà una lunga notte, questo è certo.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


-Okay, ecco il ponte. Scendo un po'.- Ci informa Scott, prima di scendere di quota. Giro lo sguardo, per accorgermi dell'espressione sconvolta che appare lievemente sul viso di Logan.
-Non ti piace volare?-
-Tu credi? Se fossimo fatti per volare avremmo le ali.-
Ah, allora hai un punto debole, eh? 
-Tempesta, copertura, per favore.-
Una nebbia fitta avvogle improvvisamente il jet, permettendo a Scott di attivare lo schermo di invisibilità attorno al Black Bird. Siamo su un aereo invisibile. Whoa. Scott si avvicina al pelo dell'acqua spegnendo i motori di colpo, facendoci avvertire la collisione.
-Scusate.-
-Questo tu lo chiami atterraggio?-
-Credimi, può fare di peggio.-
Scendiamo dal jet, prima di incamminarci verso l'entrata del museo costruito sotto la Statua della Libertà. Josh alza gli occhi verso l'alto, fermandoci con un cenno della mano.
-Nella torcia.-
Proseguiamo, passando tra le sbarre del metal detector. Un dubbio mi coglie improvvisamente, ma me ne libero subito, quando inizia a lampeggiare e suonare al passaggio di Logan, che chiudeva la fila. Ci giriamo per guardarlo, ma con un movimento rapido estrae gli artigli, conficcandoli nei sensori, che smettono di illuminarsi. 
-Scommetto che non è la prima volta che ti capita.- Dice Josh, con un sorriso.
-Ssh. C'è qualcuno qui.- Risponde lui, bloccandoci nuovamente. 
-Dove?-
-Non lo so. Tieni l'occhio aperto.- Ribatte lui, prima di superarci a passo sicuro.
-Logan!- Inutile chiamarlo. È come parlare ad un muro di metallo. Mi fa talmente imbestialire che la testa comincia a girarmi. Aspetta. No. Cosa diavolo...? La pelle comicia a pizzicarmi, ed in un secondo la mia mano si ricopre di squame bluastre. Che schifo. Josh se ne accorge, fissandone il palmo.
-Soak. Che cosa...?-
-Mistica...- Mormoro in un filo di voce, mentre Logan torna verso Scott, che gli da le spalle. Ma quando fissando la sua schiena estrae gli artigli, capisco di chi si tratta veramente.
-ATTENTO!- 
Prima che possa girarsi, il vero Logan sbuca dal buio, caricando Mistica e spingendola verso la parete opposta. Scott prende la mira, ma lei, ancora con le sembianze di Logan, taglia una catena con i suoi artigli, e una parete di metallo li divide da noi.
-Dannazione!-
Una lunga lingua simile a quella di un rospo si attorciglia ad una sbarra di metallo sopra le nostre teste, trascinando dietro di sè il corpo di Toad. Riesco a schivarlo in tempo abbassandomi, ma non appena ritorno in piedi mi scalcia indetro, facendomi sbattere contro la parete. Vedo i miei compagni di squadra venire letteralmente "sbalzati" da quella sottospecie di rospo, ma prima che possa riavvicinarmi, un muro rosa e trasparente si materializza davanti a me. 
-Cosa diavolo...?-
Non appena mi volto, un pugno mi colpisce dritto alla mandibola, facendomi barcollare all'indietro. Mi ci vuole un attimo per inquadrare la donna, avvolta in una tutina viola striminzita, che esalta particolarmente la sua figura da top model. Due lame di energia compaiono da nulla sui suoi polsi, e subito mi carica di nuovo, mirando il mio petto. La evito prontamente spostandomi di lato, aspettandomi che la lama si incastri nella parete dietro di me, cosa che però non accade. Quindi sono proiezoni psichiche. 
-Va bene, bellezza.- Le dico rialzandomi. Mi guarda ad occhi spalancati mentre due lame esattamente uguali alle sue mi circondano i polsi. -Combattiamo alla pari, ti va?-
Mi carica di nuovo, ma questa volta parte il mio contrattacco. Ingaggiamo una lotta molto veloce, che mi da modo di mettere in uso le tecniche di combattimento che ho studiato per tutti questi anni. È un continuo bloccare e sferrare colpi, fino a quando lei mi blocca in un angolo, guardandomi minacciosamente. 
-A quanto pare sei in trappola, topolina.-
Mi concentro su di lei abbastanza da accorgermi della presenza di una mutazione secondaria. Un raggio di luce rosa parte dalla mia fronte, colpendo direttamente la sua, che spiazzata e stordita barcolla all'indietro. Ne approfitto per balzare in avanti, trapassandola con la lama. Cade a terra con gli occhi chiusi, senza dare l'idea di potersi muovere ancora, anche se nessuna ferita si è aperta sotto la mia lama. 
-Topolina un cazzo.-
Interrompo la connessione e vado a cercare gli altri.


Psylocke: Megan Fox http://farm7.static.flickr.com/6054/6336048151_179c198a14.jpg

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Josh Point of View:

Mi alzo a fatica dopo essere stato preso a calci da quella sottospecie di rospo, e la prima cosa che faccio è cercare Leeth con lo sguardo, ma non riesco a vederla. Mi affaccio dalla balconata dove la lingua di quel tipo mi ha lanciato, ma quasi senza che riesca ad accorgermene qualcuno mi colpisce da dietro, sbalzandomi e facendomi cadere. Quando riapro gli occhi però, non c'è nessuno. Mi guardo attorno, ma rialzandomi vengo di nuovo colpito da una specie di vortice. Un vortice?
-Cosa cavolo sei tu?!- Mormoro.
Il vortice si ferma, e riesco a distinguere la figura di un uomo slanciato, vestito con una calzamaglia verde, e con i capelli tinti di bianco. Siamo per caso al circo?
-La stessa cosa che sei tu amico!- Risponde lui. Oltre che correre come un fulmine, parla anche come un fulmine. Non ho tempo da perdere. Libero il calore che stavo trattenendo, e la temperatura della stanza inizia ad alzarsi. Il tipo rimane stordito per un secondo, e io ne approfitto per lanciarmi all'attacco, se non fosse che prontamente lui si sposta, lasciandomi cadere a vuoto.
-Interessante! Funzioni come una stufa! Sai cosa ci vuole per le stufe? L'ossigeno! E sai cosa succede se ti corro attorno a cinquecento chilometri orari?-
Inizia a correrre in cerchio intorno a me, senza che lo veda nemmeno. Cavolo. L'aria inizia a mancarmi. Cado in ginocchio cercando di respirare, ma mi indebolisco sempre di più. Il tipo si ferma a qualche centimetro da me, guardandomi dall'alto verso il basso.
-Voi X-men diventate ogni giorno più rammolliti. Non riuscirete mai a prendere Quicksilver! Non ci riesce nessuno!-
Idiota. Sfilo il guanto mentre lui continua a pavoneggiarsi e lo afferrò per una caviglia. Lui cerca di correre, ma non è forte quanto veloce. Alzo la mia temperatura corporea fino a che la stoffa della sua calzamaglia non inizia a fumare sotto le sue urla. Vediamo se riesci a correre con una caviglia ricoperta di ustioni. Lo lascio andare e lui cade all'indietro, non riuscendo a tenersi in piedi. Mi fissa indietreggiando fino a quando non lo raggiungo e lo afferro per il suo colletto, mentre lui alza le mani e chiude gli occhi.
-Ti prego, ti prego, non in faccia!-
-Ti do un consiglio, scheggia: tute ignifughe e meno parole.-
Dopo avergli assestato un gancio dritto alla mandibola e averlo visto cadere incoscente a terra, mi reinfilo il guanto e scendo la scalinata per ritornare dagli altri.
 
Arrivo in un corridoio, e vedo Tempesta scendere le scale di acciaio.
-Tempesta! Tutto bene?-
Lei si gira con sguardo preoccupato ed annuisce, prima di continuare a camminare.
-Dobbiamo trovare gli altri. Credo di aver visto Logan.-
-Andiamo.-
Arriviamo in uno dei locali inferiori del museo, e vediamo Logan -quale dei due non lo so- di schiena e immobile al centro della stanza.
-Logan, sei tu?- 
-Sssh!- Mi zittisce. Detesto l'arroganza di questo tizio. Per lo meno, questo prova che è quello vero. Annusa l'aria quasi come fosse un cane da tartufo, prima di continuare. -L'altro non è molto lontano.-
-Andiamo, dobbiamo raggiungere il gruppo.- Gli dico, avvicinandomi affiancato da Tempesta.
-Lo so ma c'è un problema.- Accade tutto così velocemente che mi sposto appena in tempo per evitare di essere preso in pieno dai suoi artigli, che però infilzano Ororo. 
-NO!- Urlo. Ma è troppo tardi. 
-Lei non fa parte del gruppo.-
Lei alza una mano verso l'alto, mentre è ancora davanti a lui. Sto quasi per saltargli addosso e ucciderlo, quando dal dorso delle mani di Tempesta si formano per pochi secondi tre lame identiche a quelle di Wolverine, che osserva in silenzio la scena insieme a me. Ritrae gli artigli, mentre Mistica cade a terra, blu come al solito.
-Come... Come hai fatto?!-
-Istinto. Andima, termosifone.-
Ignoro la sua frecciatina, e lo seguo.
 

Back to Leeth: 

-Ragazzi!-
Quando riesco a trovare gli altri, sono già tutti insieme, compreso Josh, che sembra averle prese almeno quanto me. Mi sorride leggermente, mentre mi avvicino agli altri.
-Dobbiamo raggiungere la torcia. La macchina di Magneto è lì sotto, e ho sentito il potere di Rogue.- Dico rivolgendomi a Scott.
-Non dovremmo più avere problemi, oltre Magneto, giusto?-
-Se ti sembra poco...- Risponde Josh, mentre arriviamo all'interno della testa della Signora in Rame. Logan davanti a noi si ferma, e istintivamente rivolgiamo lo sguardo verso la torcia, attraverso uno squarcio sulla parete.
-Uscite tutti di qui.- Inizia Wolverine.
-Perché?-
-Non riesco a muovermi.-
In un secondo viene spinto verso una parete, ed alcuni nastri di ferro si alzano da terra, bloccandoci e legandoci contro i muri della struttura. Magneto entra attraverso il foro, e Sabretooth insieme a lui. Dopo aver immobilizzato tutti, aver levato il visore a Scott, faccia a faccia con Jean e aver piegato le braccia di logan in modo tale che se estraesse gli artigli si infilzerebbe da solo, si avvicina a noi con il suo fare da profeta mancato.
-Benvenuti, fratelli miei.- Una folata di vento caldo invade la stanza, e d'istinto tutti giriamo lo sguardo verso Josh. -Non provarci nemmeno, ragazzo.- Un nastro di ferro si stacca dalla parete e gli avvolge la gola. Se dovesse alzare la temperatura finirebbe con l'ustionarsi. Giochiamo nel territorio sbagliato.
-Tempesta, friggilo!- Urla Scott. Che idiota.
-Ma bravi: la scarica di un fulmine dentro un enorme contenitore di rame. Pensavo viveste in una scuola!-
-Ho visto il senatore Kelly.- Continua Jean, acquistando l'attenzione di Magneto. 
-Così il nostro buon senatore è sopravvissuto alla caduta, ed ha nuotato fino a riva? Sarà diventato più potente di quanto immaginassi!-
-È morto.- Risponde Josh. Lui sembra turbato, mentre si avvicina a noi. -L'ho visto sciogliersi come gomma al sole.- Deglutisce guardandolo dritto negli occhi. -È morto come moriranno tutte le persone laggiù.-
-Sei sicuro di aver visto ciò che hai visto?- Josh sostiene il suo sguardo, senza rispondere. Cerco di pensare ad un modo per uscire da questa situazione, ma il mio potere sembra non rispondermi. È come se fossi bloccata da qualcosa. Non riesco ad attingere a nessun potere. 
-Perché nessuno di voi capisce quello che cerco di fare?- Urla Magneto, rivolto a tutti noi. -Quelle persone laggiù controllano il nostro destino ed il destino di ogni altro mutante. State proteggendo le stesse persone che vi hanno costretto a scappare dalle vostre vite!-
-Non saremmo migliori di loro se li sterminassimo.-
Il cuore inizia a battermi fortissimo. Logan gira il suo sguardo per incontrare il mio. Sa bene come la penso al riguardo. Magneto si avvicina a me, guardandomi con un sorriso quasi di sfida. 
-Loro finiranno per sterminare noi, se non agiamo prima. E tu la pensi esattamente come me. Te lo leggo negli occhi. Se dalla parte sbagliata, ragazza mia. Combatti per un ideale non tuo.- Deglutisco a vuoto, mentre lui si rigira verso gli altri e continua. -Beh, da stasera, il nostro destino sarà il loro.-
Un urlo straziato lo interrompe. Rogue strilla con tutta la voce che ha, così tanto da arrivare a sentirsi fino alla nostra posizione. Josh chiude gli occhi, mentre io quasi non trattengo le lacrime. Ecco cosa mi impedisce di attingere al potere degli altri. È Rogue. È lei che ha perso il controllo. Il suo potere si sta espandendo così tanto che è arrivato a me, e mi impedisce di sostituirlo.
-Aiuto! Aiutatemi! Vi prego! Aiuto!-
-Ma che stronzate dici?- Ringhia Logan. -Se davvero lo facessi per giustizia, ci saresti tu dentro a quell'affare.-
-Aiutatemi, vi prego!-
Magneto lo guarda per qualche secondo, prima di sparire così come è arrivato. Sabertooth lo guarda andare via, impassibile. 
Le urla non accennano a fermarsi, e Logan sembra non sopportarle più. Chiude gli occhi respirando profondamente, prima di urlare ed estrarre gli artigli.
-No, Logan!-
Cade riverso sul pavimento, mentre sento un dolore lancinante al petto. Mi accorgo di non riuscire a respirare, ed inizio a boccheggiare.
-Leeth! Cosa succede?-
La vista mi si appanna, e perdo i sensi per qualche minuto. 


Quicksilver: Tom Felton http://media.comicvine.com/uploads/6/68077/1957392-draco_malfoy.jpg

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


-Leeth? Leeth riapri gli occhi! Leeth?-
Quando riprendo i sensi sono davanti a Josh, che è... Libero. Ma come...?
-Cosa è successo?- Chiedo, rialzandomi.
-Ci hai liberati. Hai attinto al potere di Jean e ci hai liberati, poi sei caduta come una pera cotta.-
-Non... Non mi ricordo.-
-Bella scenetta, d'effetto, davvero, ma ora muoviamoci.-
Per una volta, Logan dice una cosa giusta. Non mi sono nemmeno resa conto che si era svegliato, e Creed sembra essersi volatilizzato nel nulla. Non ho tempo per farmi domande, tantomeno per cercare risposte.
-Dobbiamo tirarla fuori da lì.- Continua, osservando la macchina che rinchiude Rogue, ora scoperchiata e visibile. Intorno alla ragazza, dei semicerchi ruotano velocemente, dando l'illusione di formare un muro trasparente. -Ciclope, riesci a colpirlo?-
-Gli anelli girano troppo velocemente.-
-Fallo e basta!-
-Rischierei di ucciderla! Tempesta, puoi portarmi lassù?-
-È troppo alto, potresti volare al di sopra della macchina.-
-Ci vado io.- Guardiamo tutti Logan, poco convinti. -Se sbaglio, potrai ancora cercare di colpire quel coso.-
-Vengo con te.-
-Leeth, no!- Mi guarda Josh. Ma mi è venuta un'idea.
-C'è Magneto là, e sappiamo tutti che con lui nei paraggi Logan è poco utile. Una volta lì sopra potrei colpirlo con il potere di Scott e metterlo fuori gioco.-
-È pericoloso!-
-No, ha ragione.- Lo ferma Scott. -Va bene. Tempesta, portali lì. Jean, tu cerca di stabilizzarli.-
Dopo un minuto di esitazione, il vento si fa più forte, e Tempesta alza le braccia. 
-Tenetevi stretti a qualcosa.-
Guardo Logan, che mi tende una mano mentre l'aria ci solleva da terra. La afferro. Probabilmente renderà le cose più semplici per Jean.
Arriviamo in cima alla macchina, e ringrazio il cielo per non soffrire di vertigini. Logan si arpiona alla parte superiore della macchina, tenendomi stretta per mano. Una volta stabilizzati, lui salta davanti a Rogue, ed estrae gli artigli in direzione degli anelli, ma il suo colpo si blocca a mezz'aria. Magneto sbuca da sotto la macchina, con una mano tesa verso di lui. Cerco il potere di Ciclope, ma non lo trovo. Quello amplificato di Rogue sovrasta tutti gli altri e mi impedisce di controllare il mio.
-Leeth!!!- Urla Logan, mentre combatte per riprendere il controllo del suo corpo.
Cado in ginocchio sulla macchina, mentre una luce abbagliante mi impedisce di distinguere Magneto, se non per i contorni della sua sagoma. Cerco di concentrarmi, chiudo gli occhi e svuoto la mente.
-Leeth!! Muoviti!!-
Riapro gli occhi, e senza dosare il potere di Ciclope investo totalmente Magneto, che cade a terra incoscente, liberando Logan dal suo controllo. Gli anelli vanno in pezzi, e la macchina si spegne. 
Scivolo al fianco di Wolverine, guardando insieme a lui la piccola figura della ragazza, priva di sensi, e mi coglie un terribile presentimento.
-Logan...-
Non mi ascolta, e taglia le manette che tenevano Rogue bloccata alla macchina, prima di prenderla tra le braccia.
-Sono con te.-
-Logan, non credo che...-
-Dai ragazzina...-
Maledizione. Rogue non da segni di vita, e sono sicura che anche lui non sente più il suo battito cardiaco, così come io non sento il suo potere. 
-Logan, è finita.- Mi avvicino, posandogli una mano sulla spalla. -Mi dispiace.-
Rimane in silenzio per un secondo, prima di cadere in ginocchio con lei tra le braccia.
-Vado a chiamare gli altri.- Quando però gli do le spalle, lo sento rialzarsi.
-Aspetta. Devi farmi un favore.-
Lo guardo senza capire. Un favore? Io? A lui?
-Cosa?-
-Devi dire a Jean... Tu... Devi dirle...-
Trattengo il fiato. Certe cose si capiscono anche senza parole, e in questo caso lo avevo capito da giorni. 
-Lo farò.-
Mi guarda. Ha capito. E io ho capito cosa sta per fare lui. 
-Fallo. Io rimango qui. Se va oltre, la fermerò.-
Annuisce, prima di levarsi un guanto e posare senza esitazione la mano sul viso della ragazza. Trattengo il fiato, prego anche, prego per la stessa cosa per cui ho cambattuto. Avanti, Rogue. Avanti.
Ma non succede niente. Le lacrime iniziano a pungermi dietro gli occhi, ed anche Logan nasconde le sue. La abbraccia, sfiorandole la fronte con le labbra. Tutto questo per niente. Tutto questo lottare... Ho combattuto per gli umani, e non è servito a nulla. Ho combattuto per Rogue, e non è servito a nulla. Sento il potere di Logan cercare quello della ragazza, senza che lei lo raccolga. Non gli basta, non è abbastanza forte da raccoglierlo. Eppure lui rischierebbe la vita per lei. Lui morirebbe per lei, perché lei è più importante della sua stessa vita. Chiudo gli occhi e respiro, prima di fare un passo avanti sfilandomi il guanto e posare la mia mano su quella dell'uomo. Logan mi guarda senza capire, dietro le lacrime, ma non fa niente per fermarmi. Non ne ha la forza. Cerco in Rogue quell'ultima briciola di vita, e la incanalo dentro di me, facendola crescere. Guardo Logan negli occhi, e lo vedo annuire, prima che smetta di respirare e sgrani gli occhi. Tento di staccarmi dalla sua mano, ma non riesco. E come se Rogue mi stesse usando come tramite per salvarsi. Le ferite sul volto di Logan si riaprono, e iniziano a sanguinare, ricoprendogli il volto.
-Logan...- Riesco a sussurrare, ma non riesco a fermarmi. Mi giro verso Rogue, e le afferro un polso stringendolo. -Rogue basta! Sta morendo! Rogue!-
Lei apre gli occhi di scatto, ed io riesco finalmente a staccarmi da lui. Cado all'indietro, totalmente svuotata di ogni energia. Rogue spinge via il corpo di Wolverine, che cade a terra di schiena, incoscente e massacrato. La ragazza scoppia a piangere, ed io mi alzo a fatica per stringerla fra le braccia. 

Abbiamo combattuto per te, ragazzina. Se lui ha fatto quello che ha fatto, vuol dire che ne è valsa la pena.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


-E così ricominciamo da capo.-
Jean mi guarda senza capire. 
-Io, te, l'infermieria e lui incoscente.-
Sorride, prima di alzare le bende sulle spalle di Logan, sotto le quali le ferite non hanno lasciato alcuna traccia.
-Leeth, quando eravate lassù... Cosa è successo?-
-Siamo riusciti a distruggere la macchina, ma per qualche secondo ho avuto l'impressione che fosse troppo tardi. Rogue era...-
-Morta.-
La guardo fissa negli occhi.
-No, non era morta. Era priva di sensi.-
-No, Leeth, era morta. L'ho sentita andarsene. Voi due l'avete riportata in vita.-
-Lui. Io non ho fatto proprio niente. Ho solo amplificato il suo potere.-
-Hai fatto qualcosa di incredibile. L'hai salvata. L'hai presa e riportata indietro, il fattore di guarigione di Logan l'ha solo rinvigorita. Era morta, e l'hai riportata in vita.-
-Certo. Ora sono anche il Padre Eterno.- Sorrido con lei. Però è vero. Ho fatto qualcosa che non avevo mai fatto prima. Nemmeno io ho capito quello che è successo, e nonappena il professore si sarà ripreso ne parlerò con lui. Stanotte gli incubi di Logan sono peggiorati. Li ho sentiti. Ma stavolta c'era Rogue, e la paura di perderla. È incredibile come quella ragazzina significhi tanto per lui. Si sono costruiti un branco speciale, un po' fuori dal normale. Mi viene in mente quello che mi ha chiesto Logan in cima alla Statua della Libertà, e istintivamente mi ritrovo a fissare Jean.
-Cosa c'è?-
-Niente. Sai... Quando eravamo in cima alla Statua... Lui mi ha fatto promettere di dirti una cosa.-
Jean rimane impassibile, guardandomi.
-Cosa?-
-Non lo so. Non me l'ha detto. Ma non è difficile da capire.-
Le sorrido, e lei sorride di rimando, passando una mano sull'addome di Logan, dove prima si apriva la più profonda delle ferite. Lui ha un sussulto, e le blocca la mano.
-Hei...- Dice con voce flebile. -Così mi fai il solletico.-
-Te lo do' io il solletico!-
Si gira a guardarmi, debolmente.
-Guarda guarda... La mia compagna di svolazzate per i cieli di New York.-
-Scordatelo. La prossima volta trovati qualcun'altra con cui volare.-
Sorride.
-Come ti senti?- Gli chiede Jean.
-Una favola.-
-Sei...- Si corregge guardandomi. -Siete, stati molto coraggiosi.-
Sorride, ma esita un po' a rispondere.
-È servito?-
-Sì. Lei sta bene.-
-Ha ereditato qualche aspetto del tuo caratteraccio, ma siamo fiduciosi che gli effetti svaniranno presto.- Scherzo io, facendolo ridere silenziosamente.
-Credo che sia un po' infatuata di te.- Continua Jean.
-Beh... Allora puoi dirle che il mio cuore appartiene a qualcun'altra.- Risponde lui, fissandola intensamente. Okay. Forse inizio ad essere di troppo. Mi schiarisco la voce.
-Vi lascio soli. A più tardi.-
Mi incammino verso l'uscita, quando Logan mi chiama.
-Leeth?-
-Sì?-
-...Grazie.-
Sorrido, e sparisco dietro la porta, lasciandoli soli.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Josh Point of View:

-Hei, Ghiacciolo! Avevamo detto niente rollate o sbaglio?-
La pallina viene colpita sonoramente dall'omino di plastica del calcetto, finendo dritta nella mia porta. Sono una schiappa a questo gioco.
-Scusi, non sono riuscito a trattenermi.-
-Sì, sì. Certo.- Sorrido. 
-Josh, vieni un secondo?- Mi chiama Jean. 
-Arrivo subito.- Le dico, prima di rivolgermi agli altri ragazzi. -Fine primo tempo.-
Raggiungo l'area relax davanti al televisore, dove Jean, Scott e Ororo stanno guardando il notiziario. Il senatore Kelly è circondato da giornalisti, e si sta scusando con la comunità mutante per "il terribile errore commesso riguardo alla legge sulla registrazione dei mutanti". 
-A chi vuole darla a bere?- Mi lascio scappare a voce alta.
Ororo ferma l'immagine mentre Kelly sfugge all'orda dei giornalisti, e si possono chiaramente vedere le iridi gialle da corvo.
-Mistica.- Dice lei.
-Figlia di puttana.-
-Hai reso l'idea Scott.- Leeth mi si avvicina, posandomi un mano sulla spalla, mentre io la cingo in vita. È stato incredibile quello che ha fatto con Rogue. Mentre erano lassù, Jean ha iniziato a piangere, perché sentiva chiaramente l'assenza dei pensieri di Rogue. Era sicurissima che fosse morta. Ma Leeth l'ha riportata indietro. Beh, Leeth e Logan, meglio. Devo ammetterlo, quando sono saliti là sopra insieme ero geloso. Molto. Ma come non esserlo di una donna così?
-Hai parlato con il professore?-
-Sì. Ha detto che terremo delle sedute per capire se si tratta di uno sviluppo di una mutazione secondaria o di un'evoluzione del mio potere.-
-Sei stata fantastica.-
-Non sono stata sola.- Dice lei, guardando oltre la mia spalla.
Mi giro, scorgendo la figura di Logan attraversare il salotto con una borsa in spalla. Cerco gli occhi di Rogue e le sorrido, accennandogli. Lei, dopo avermi visto, lo scorge per poi seguirlo verso l'ingresso.
-Dovrei essere geloso?- Chiedo a Leeth.
-No, ha già troppe pretendenti, non preoccuparti.- Mi sorride lei, sfiorandomi le labbra velocemente. -Scusami, devo parlargli.- Finisce, prima di andare verso la porta che da sul giardino.
Sì. Sono geloso.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Back to Leeth:
-A lei le piastrine, a me gli incubi. Bravo, bella riconoscenza per aver salvato la vita della tua mascotte.-
Esce dal porticato guardandomi. L'ho aspettato fuori, ma sono riuscita a sentire quello che si sono detti lui e Rogue. Sorride avvicinandosi, ma senza guardarmi. Il sole gli punta dritto in faccia, costringendolo a socchiudere gli occhi.
-Gelosa?-
-Certo. Da morire.- Sorridiamo insieme. -Al nord, eh? Canada?-
-Alaska. Il professore ha trovato un posto che potrebbe aiutarmi a ricordare.-
-Sono sicura che troverai quello che stai cercando. E che poi tornerai qui.-
-E come mai ne sei così sicura?-
-Perché se non ritorni, ti vengo a prendere io.-
Sorride dopo un minuto, imitato da me. Non so che cosa mi lega a quest'uomo, ma so che quello che abbiamo fatto sulla Statua della Libertà ha segnato qualcosa. E voglio scoprire cos'è. Tiro fuori le chiavi della moto di Ciclope e gliele lancio.
-Non c'è bisogno di usare i tuoi artigli per farla partire.-
-Ti ha dato le chiavi della sua moto? Non pensavo foste così legati.-
-Non lo siamo. Ho il mio duplicato.-
-Continui a stupirmi.-
Ridiamo insieme prima di tornare seri. Lui carica la moto, sale in sella e accende il motore, prima di girarsi l'utima volta verso di me.
-Buona fortuna, Leeth.-
Annuisco, prima di vederlo sparire lungo il giardino e giù per collina.
-Buona fortuna, Logan.-
E grazie.

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