Vampire Knight: la maledizione della principessa mezzosangue.

di LittleBo_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La nuova guardiana ***
Capitolo 3: *** La prima ronda ***
Capitolo 4: *** Il ciondolo ***
Capitolo 5: *** Ricordi della luna rossa ***
Capitolo 6: *** Voglio una risposta ***
Capitolo 7: *** L'alba dei ricordi ***
Capitolo 8: *** Visite inattese ***
Capitolo 9: *** Maria Kurenai ***
Capitolo 10: *** Preludio ***
Capitolo 11: *** Fujun'na ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 

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"Mamma... papà... perchè piangete?"
"Piccola mia, i tuoi genitori ti vogliono tanto bene e darebbero la loro vita per te se fosse necessario.
Tu sei troppo importante per rimanere qui.
Quando ti sveglierai da questo incubo potrai trovare finalmente la serenità.
Prima di separarci ti regaliamo questo ciondolo,
questo è e sarà sempre il tuo simbolo,
il simbolo della principessa mezzosangue."

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Capitolo 2
*** La nuova guardiana ***


Questa storia sarà narrata al presente, in prima persona, ovvero dal punto di vista della protagonista. Nel corso della narrazione ci saranno sempre più frequentemente flashback e per distinguerli abbiamo deciso di cambiare tipo di scrittura, giusto per evitare fraintendimenti. Queste parti di storia saranno sottolineate.
Finiamo col dire che siamo due autrici (Princess_Serenity, proprietaria dell'account con cui scriviamo, e Biby14 che potete comunque contattare in caso di necessità, visto che c'è un account a suo nome).
Grazie a tutti coloro che ci seguono!!
Le autrici

 

La nuova guardiana
 


Credevo di morire... una voce all'altoparlante mi ha appena salvata da una interrogazione certa a tedesco che di sicuro non sarebbe finita tanto bene. Ci ha appena annunciato che io, Zero e Yuki siamo attesi dal preside Cross. Non ho certo perso un attimo e mi sono lanciata fuori dall'aula senza perdere un secondo, biascicando qualche "Torniamo subito" al professore, che ci guardava storto. 
Mentre ci avviciniamo all'ufficio in questione, continuo a domandarmi perchè ha fatto chiamare anche me; Yuki e Zero sono i guardiani del collegio quindi è comprensibile, ma io che c'entro? 
"Ehy Yuki, secondo te perchè ha chiamato anche me?"
"Boh... il preside è del tutto inattendibile..."
Zero invece non ha ancora aperto bocca. Lui non spreca mai parole, come se fossero preziose. Lo conosco da molto tempo ormai, eppure non so se affermare con certezza di conoscerlo bene: quando credo di averlo capito veramente fa qualcosa che non mi sarei mai aspettata, è sempre stato così. E da quando sono morti i suoi genitori si è chiuso ancora di più nel suo mondo, una fortezza che nemmeno io sono riuscita a penetrare in alcun modo. Anche Yuki non ricorda nulla dei suoi primi cinque anni di vita, eppure il suo carattere è solare, anche se spesso mi capita di cogliere in lei molte preoccupazioni. 
Abbiamo tutti e tre una storia oscura alle spalle... io non ricordo nulla del mio passato... o meglio dei miei primi cinque anni di vita, come Yuki del resto. I miei ricordi cominciano un giorno d'estate, quando, non so come, mi ritrovai in una foresta, non saprei nemmeno quale.

Ho paura... dove sono? Non lo conosco questo posto... qualcuno viene verso di me... vuole mangiarmi....
"Ehy piccola, che ci fai qui da sola? Dove sono i tuoi genitori?"
Io non lo so... non so nemmeno se ce li ho i genitori. 
"Vieni con me, non ti farò nulla di male."
Mi tende la mano. Sento che di lui posso fidarmi, non ho nessuno su cui fare affidamento.


Quel giorno mi trovarono Zero e il suo maestro, Toga Yagari. Allora Zero era più aperto, è difficile pensarlo adesso. Ho vissuto con Yagari per molto tempo. Mi ricordo tutti i pomeriggi passati con loro, ad allenarsi. Il maestro avrebbe voluto che diventassi una haunter famosa come lui, ma dentro di me ho sempre pensato che vampiri e umani potessero coesistere pacificamente. Non so perchè avessi questa convinzione dopo essere stata allevata dal famoso Yagari eppure l'ho sempre sentito e basta. Non ci sono spiegazioni, è così. 
Quando venne sterminata la famiglia Kiryu, Zero fu "adottato" da Kaien Cross. Lui era il mio unico amico, eravamo cresciuti praticamente insieme, e non volli separarmene, specialmente in quel momento di dolore. Convinsi Yagari a mandarmi al collegio Cross, e Kaien mi prese con lui a tutti gli effetti. Sono quattro anni ormai che faccio parte di questa famiglia. Yuki e io siamo diventate come sorelle vere, le voglio molto bene, e le nostre storie sono così simili che ci capiamo a vicenda. Ho promesso a me stessa di proteggere Zero, ma lui già da un po' mi respinge. A volte sembra assurdo che quando eravamo piccoli nessuno poteva separarci.
In più da allora odia a morte i vampiri e non riesce ad accettare il mio punto di vista, il che ci ha allontanato ancora di più. Da essere migliori amici siamo quasi diventati semplici conoscenti, e questo mi fa soffrire parecchio...
"Chrys ci seii?" 
Yuki mi sta sventolando una mano davanti alla faccia. Devo essermi addirittura fermata mentre ero assorta nei miei pensieri.
Zero invece se ne frega altamente, anzi si sta innervosendo.
"Vogliamo andare? Mi sto scocciando a stare davanti alla porta immobile."
"Sì andiamo, non ti preoccupare. Dai andiamo Chrys"
"Vuoi piantarla di chiamarmi con questo nomignolo ridicolo?"
"A me piace... come dovrei chiamarti?"
Sta battendo un dito contro l'altro, quando fa così riesce o a ammorbidirmi oppure, a seconda della giornata, a farmi infuriare ancora di più. Oggi vale la seconda. 
"Col mio nome... Chrystel"
"Ok ok andiamo Chrys"
Mi fa l'occhiolino... non ci sono speranze con Yuki, meglio arrendersi in partenza.
Sospiro e apro la porta.
"Figliocciii che bello vedervi! Oh, ci sei anche tu Chrys, che belloooo!!"
Eccone un altro... il preside è davvero strambo ma del resto simpatico, e quando vuole si fa subito serio.
"Scusi preside, ma non mi ha mandato a chiamare lei?"
Si sta lanciando verso di noi quando si blocca e comincia a piagnucolare.
"Chrys puoi chiamarmi anche tu papà..."
"Scusi ma sono sempre vissuta con Yagari... comunque se ci tiene a saperlo non chiamo nemmeno lui papà..."
E' vero l'ho sempre chiamato maestro...
"Questo mi consola... sniff. Comunque vi ho chiamato qui per un motivo serio."
Si ricompone aggiustandosi gli occhiali, significa che è davvero una cosa seria. 
"Chrys, come sai Zero e Yuki sono i guardiani di questa scuola. Il loro compito è di proteggere il segreto della Night Class, e sono continuamente impegnati per questo. Ho visto che sono sempre stanchi, quindi vorrei chiederti di aiutarli nel loro compito. In altre parole se ti fa piacere puoi diventare la terza guardiana. Ci stai?"
Non saprei se essere felice o meno. Zero sta per picchiare a morte Cross, e non capisco del tutto il perchè, Yuki batte le mani come una bimbetta. 
"Che bello Chrys, dai accetta. Così non sarò da sola a rimettere in riga Zero quando fa il furbo e salta le ronde."
Si gira e rivolge un'occhiataccia a Zero, fanno ridere. Ma sì accetto, potrei divertirmi e poi è un modo per seguire il mio ideale di convivenza tra uomini e vampiri. 
"Ok accetto. Contenti?"
"Molto..."
A Yuki e al preside brillano gli occhi.
"Allora figlioccia, ti do la fascia da sorvegliante e un'arma anti-vampiro, non si sa mai. Ti do un arco particolare, munito di freccie, anch'esse speciali. Spero ti piaccia."
"Grazie preside... cioè papà."
Gli sorrido e lui ricomincia a piagnucolare contento. 
Esco e Yuki non tarda a tempestarmi di chiacchiere. 
"Cominci con la ronda di stasera, ok?"
Annuisco sovrappensiero... chissà perchè Zero non è contento. 
Arrivo in camera, che io divido con Yuki, mi do una rinfrescata e infilo la fascia da guardiana soddisfatta. 
Poi mi posiziono arco e faretra dietro le spalle; devo dire che è un po' scomoda come posizione ma mi ci abituerò. Esco con Yuki, entrambe emozionatissime, e ci dirigiamo all'esterno.
Questa sarà la mia primissima ronda.

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Capitolo 3
*** La prima ronda ***


La prima ronda
 

Prima di uscire mi fermo un po' davanti allo specchio per vedere se sono in ordine. Ci tengo alla mia prima ronda. I miei capelli castani ricadono fino a metà schiena, lisci e pettinati. Non porto acconciature di alcun genere perchè sinceramente non mi interessa tanto la cura minuziosa dei capelli. I miei occhi castani brillano di contentezza per il mio nuovo incarico. Il mio fisico slanciato si adatta bene all'uniforme, sì. Ora basta però dai sto diventando patetica.
Esco e raggiungo Yuki che mi guarda sorridente.
"Hai preso tutto? Arco e frecce?"
"Sisì sono pronta. Spero solo di riuscire ad usarlo bene."
"Ma sì dai. Zero ci aspetta davanti al dormitorio Luna. Andiamo Chrys!"
Mi fa l'occhiolino e mi prende per mano, prima di cominciare a trascinarmi. Non cambierà mai ed è per questo che sento che posso fidarmi di lei. Non tradirebbe mai qualcuno.
"Ehy Yuki, posso camminare anche da sola e conosco la strada."
Mi guarda un po' imbarazzata e poi continuiamo fino ad intravedere la figura di Zero appoggiata al muro del dormitorio. 
"Finalmente siete arrivate, era ora."
Yuki e io gli tiriamo qualche botta, più per scherzo che seriamente.
"Ehy Chrystel che hai fatto? Ti sei sistemata tutta ammodino?"
"Antipatico!!"
Gli tiro una pacca che ci manca poco a farlo cadere in terra, non se l'aspettava. 
"Ehy voi due smettetela e cominciamo la ronda che ho sonno..."
Ecco Yuki pacifista... 
Camminiamo già da un po' quando ci fermiamo per riposarci un momento. 
"Che ne dite se ci dividiamo? Faremo prima in questo modo. Così Yuki smetterà di stressare col fatto che ha sonno..."
"Grazie Zero, molto gentile."
E' davvero buffa Yuki quando fa così... Annuisco convinta che sia una buona idea.
"Bene allora io andrò da questa parte mentre voi andrete verso il parco vicino al dormitorio Luna. Ok?"
"Chrys non ha bisogno di me. Io verrò con te Zero tanto per essere sicura che non farai il furbo un'altra volta."
"Sei sicura di andare da sola laggiù?"
"Non preoccupatevi che cosa può succedermi?"
"Bene allora ci troviamo davanti al dormitorio Sole tra un'ora. Ci vediamo Chrys, stai attenta. A Zero ci penso io vedrai che ce la farò"
Mi fa di nuovo l'occhiolino e lo trascina via. Io mi avvio al parco, un po' spaventata a dire il vero. Non sono mai stata da sola di notte in questo posto. Meglio tirare fuori l'arco, non si sa mai. Avanzo tranquillamente con l'arco in mano. Mi guardo intorno e non noto nulla che non vada bene. Faccio per tornare indietro quando sento un fruscio. Mi giro di scatto per vedere cos'è e stringo l'arco. In silenzio sbuca da dietro un cespuglio un biondino con la divisa della Night Class.
"Aido che ci fai qui? Non dovresti essere a lezione a quest'ora?"
"Mi stavo annoiando a morte e poi girava voce che ci fosse un nuovo guardiano e volevo vedere chi fosse. E ho scoperto una bella ragazza. Sei una mia ammiratrice vero?"
"Nient'affatto, non ci penso nemmeno. Sono io la nuova guardiana..."
"Wow e allora come fai a conoscere il mio nome? E dimmi tu chi sei?"
"Lo so perchè vi conosco tramite Yuki. Mi chiamo Chrystel Yagari e sono la terza figlioccia di Cross nonchè cresciuta con Toga Yagari. Soddisfatto?"
"Sì abbastanza. Immagino che allora dovrei avere paura di te, vero?"
"Suppongo di sì. E adesso vattene, torna a lezione."
Prendo una freccia e gli tendo l'arco contro.
"Sbrigati perfavore, devo finire la ronda."
"Si vede che è la prima volta che usi la tua nuova arma. Ti sei ferita un dito. E il tuo sangue ha un odore meraviglioso, decisamente superiore a quello di Yuki. Il suo non è niente in confronto al tuo. Mi fai dare un assaggino?"
Mi guardo la mano velocemente e mi accorgo che ha ragione. Inoltre lui si sta avvicinando in modo strano. Sono nei guai.
"Stai alla larga Hanabusa. Dico sul serio o ti appendo a quell'albero."
"Ma no dai. Un morsino piccolo piccolo perfavore."
Mi fa gli occhioni, che scemo questo ragazzo. Dovrei lanciargli una freccia ma non ci riesco. Prima che me ne accorga lui mi ha tolto l'arco di mano e si sta portando la mia mano destra alla bocca.
"Fermati Hanabusa non fare scemenze. Smetti perfavore."
Troppo tardi... sento la sua lingua. Accidenti non si ferma più.
"Fermo. Lasciala stare Hanabusa o ti ammazzo."
Sento Zero alle mie spalle e vedo che sta puntando contro Aido la sua Bloody Rose. Sono salva per un soffio. Mi lascia andare la mano e indietreggio di qualche passo verso Zero.
"Sempre al momento giusto paladino della giustizia. Pronto a difendere la sua amata."
"Smettila di fare il sarcastico e tornatene in classe. Subito."
"Io non mi faccio certo dare ordini da te."
"Ma da me forse è meglio di sì. Vero Hanabusa?"
E' Kaname Kuran il capodormitorio. Tutti lo temono nella Night Class perchè è l'unico vampiro purosangue che risiede qui. Lui detta legge all'accademia.
Si avvicina a Aido con sguardo severo e gli tira un sonoro schiaffo. Aido si inginocchia prontamente, si scusa e fugge via. Zero abbassa lentamente la sua arma e io ci rimango di sasso. Non me lo sarei mai aspettata da Kaname. Si rivolge a me con sguardo apprensivo.
"Stai bene Chrystel?"
"Come fai a conoscere il suo nome?"
"Conosco tutti qui e l'ho intravista qualche volta. Comunque come stai?"
"Non mi ha fatto nulla. Non ho bisogno di protezione. E vale anche per te Zero."
Mi giro verso di lui e gli mando un'occhiataccia.
"Me ne sono accorto. Comunque sappi che nessuno può morderti quindi stai tranquilla."
"Che vuol dire questo?"
Prima che Kaname mi dica qualcosa Zero mi strattona.
"Andiamo Chrys, basta discorsi con questo vampiro. E' ora di tornare al dormitorio Sole. Yuki ci aspetta lì."
Non ho il tempo di dire nulla che Zero mi trascina via. Con molta fatica riesco a liberarmi dalla sua stretta.
"Perchè fai così Zero? Non sono più una bambina, non ho bisogno dell'angelo custode alle spalle. E poi che ci facevi lì? Non dovevi essere con Yuki? Eh? Te lo dico io che ci facevi, mi hai seguita perchè dovevi proteggere la povera scema. Da quando in qua non ti fidi più nemmeno di me?"
"Non dire scemenze. Avevamo finito e quindi sono venuto a vedere a che punto eri."
"Non ci credo mi dispiace."
"Fai come ti pare. Ma perchè non mi credi più?"
"Credevo di conoscerti, che fossimo amici. Ma a quanto pare da parecchio tempo ormai tu ti sei dimenticato di me e di tutte le giornate che abbiamo passato insieme in passato."
"Chrystel io..."
Non sento più quello che dice perchè mi sto avviando al portone del dormitorio dove mi assale Yuki.
"Ehy ma cos.... Cosa è successo Chrys?"
Mi sta guardando preoccupata seriamente...
"Nulla chiedilo al signor Zero. Io vado dentro sono stanca, ti aspetto in camera."
Entro senza nemmeno voltarmi e mi chiudo la porta alle spalle prima di salire però sento la voce di Yuki e quella di Zero.
"Cosa hai combinato stavolta? Ma sei scemo? Riesci solo a combinare pasticci... è davvero furiosa e allo stesso tempo avvilita. Ma non credo di dovertelo dire io. Spero che tu l'abbia capito che la fai soffrire davvero. Mi ha detto che vi conoscete da sempre e che tu da un po' però la eviti in tutti i modi. Ma che ti prende? Lo sai che sta malissimo per questo? Mi ascolti Zero? Eh?"
"Yuki, non sono affari tuoi. Lasciami in pace una buona volta."
Mi allontano e salgo le scale per evitare che entrando mi trovi dietro alla porta. Zero è davvero cambiato. E' diventato molto più insensibile, anche se credo che sia solo un modo per nascondere un qualche malessere che lo turba. Devo scoprire cosa gli è successo, solo così posso aiutarlo davvero. E per cominciare devo scusarmi con lui, sono stata cattiva stasera, non lo merita. 
Mentre mi sistemo per andare a letto mi torna in mente la frase che mi ha detto Kaname. Che significa che nessuno può mordermi? Devo prenderla alla lettera oppure ha solo usato dei termini non molto giusti. Che strano però che si sia comportato così. Certo è famoso per la sua gentilezza ma stasera c'era qualcosa in più della gentilezza. Come se davvero avesse un trattamento particolare per me. Ma come mai? Credo che sia innamorato di Yuki e questo mi rende felice per lei, infatti stasera non era la gentilezza di un innamorato ma quella di un... protettore? Non lo so, forse un giorno di questi glielo chiederò, magari mi faccio dei problemi per niente. 
Yuki è appena entrata in camera e si è lasciata andare sul suo letto senza nemmeno cambiarsi e già sta dormendo. La copro con le coperte e mi metto nel mio letto, di fianco al suo. E' stata una notte impegnativa e carica di eventi sento già gli occhi chiudersi...

 

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Capitolo 4
*** Il ciondolo ***


Il ciondolo

 

Questa mattina non riesco a seguire bene la lezione. Continuo a pensare a ieri, a come sono stata cattiva nei confronti di Zero. Forse dovrei semplicemente chiedergli cosa c'è che non va e poi risolvere il problema. Magari è una sciocchezza. Lo farò oggi stesso, dopo queste noiosissime lezioni. Yuki ogni tanto mi tira una gomitata per riportarmi sulla Terra, specialmente quando la professoressa posa lo sguardo su di noi. Zero è lo stesso di sempre, seduto impassibile dietro al mio posto. 
Anche se mi sembra inverosimile le lezioni finiscono e mi lancio fuori dall'aula. Yuki mi segue a stento...
"Ehy, non vedevi l'ora eh..."
"Già non ce la facevo più. Oggi vorrei andare a chiedere scusa a Zero per ieri sera."
"Non mi ha detto nulla, puoi farlo tu?"
"Certo, non ho nulla da nascondere. Ieri Kaname mi ha detto una cosa strana e prima che potesse spiegarmi cosa intendeva, Zero mi ha trascinato via. Io mi sono arrabbiata e gli ho anche rinfacciato il fatto che avesse cambiato atteggiamento nei miei confronti. In più, prima che potesse ribattere me ne sono andata al dormitorio, in quel momento c'eri anche tu."
"Forse fai bene a volerti scusare allora... sei stata un po' ingiusta."
"Lo so... e lo farò dopo che avremo fatto il cane da guardia alle studentesse mentre escono quelli della Night."
Mentre parliamo, infatti, ci stiamo dirigendo verso il dormitorio Luna e quando arriviamo la situazione è già critica. Ci vogliono minacce terribili per farle indietreggiare di soli pochi centimetri. Per fortuna, però, arriva Zero, in rigoroso ritardo, al quale basta un'occhiataccia che tutte si zittiscono.
"Ma come fa? A noi ci sono volute minacce terribili e si sono smosse nemmeno di un metro."
"Eh bella domanda. Me lo chiedo ogni volta ma non lo so proprio. Guarda il lato positivo... appena arriva lui e le mette in riga noi possiamo smettere di romperci le ossa."
Mi giro di nuovo verso Zero e tutte le studentesse sono al loro posto. Sento dietro di me il rumore del portone che si apre e mi sposto di lato. Guardo gli studenti della Night Class sfilare davanti a mormorii e gridolini delle loro fans. 
"BANG!! Buongiorno ragazze. Siete stupende anche oggi. Chi di voi mi ha sognato stanotte?"
Non poteva mancare la solita messinscena di Aido ovviamente... mi passa davanti e mi guarda con un'espressione di chi la sa lunga, che impertinente.
"Buongiorno Chrys!"
"Chrystel se non ti dispiace..."
"Che buon profumino che hai oggi...il tuo è il migliore di tutti"
Ci risiamo anche oggi... per caso il mio sguardo cade su Zero che osserva la scena visibilmente irritato. 
"Hanabusa, andiamo è meglio."
Kain lo trascina via per fortuna... sarebbe stato un problema se fosse intervenuto Zero.
In fondo a tutto il corteo arriva Kaname che, era ovvo, si ferma davanti a noi.
"Yuki... stai facendo un ottimo lavoro, grazie. Stai bene oggi?"
"G-Grazie Kaname, sto bene sì."
"E tu Chrystel tutto bene?"
"Sì, non preoccuparti. Scusa per ieri..."
"Non hai motivo di scusarti. Adesso vado, state attente."
Mi giro verso di Yuki che è ancora su un altro pianeta.
"Yuuukiiii!!!"
"Sì ci sono, ci sono. Ehy, hai visto che gentile? Si è interessato anche a te. A proposito... non mi hai detto cosa è successo ieri sera. Zero è corso via perchè diceva che c'era qualcosa che non andava..."
"Davvero? Comunque niente di che... Aido era un po' assetato e Kaname gli ha tirato una sberla da record. Poi mi ha detto che nessuno poteva mordermi e quando gli ho chiesto cosa intendeva Zero mi hai trascinato via. Il resto lo sai già."
"Il solito... però che strana frase da dire..."
"Stai tranquilla è tutto tuo, non era preoccupazione da innamorato ma non so ancora di preciso da cosa."
"Ah ok. Ahhh ma no io..."
"Sisì va bene. Adesso vado da Zero a scusarmi. Ci vediamo dopo per la ronda."
"No ma aspetta...uffa Chrys..."
Corro via verso il dormitorio Sole. Entro e salgo le scale a tempo anch'esso da record (oggi mi sono alzata bene) e mi blocco davanti alla porta della camera di Zero. Faccio un respiro profondo e busso... non risponde nessuno quindi busso un'altra volta... ancora niente così provo ad aprire la porta e mi accorgo che è aperta. Così decido di entrare a vedere se c'è Zero o se posso capire dov'è andato. Entro in silenzio e provo a chiamarlo ma nessuno risponde. Faccio per tornare indietro quando qualcosa che sporge da un cassetto cattura la mia attenzione. Mi avvicino per vedere di cosa si tratta, ovvero una cordicella. Non resisto alla curiosità e la tiro leggermente ritrovandomi tra le mani un ciondolo. Lo guardo attentamente e mi accorgo che mi è familiare, anche se non capisco perchè... nel silenzio della stanza sento una voce femminile debole, come se fosse lontana che cerca di dirmi qualcosa. Trattengo il respiro involontariamente, come per cercare di fare più silenzio... QUESTO E' E SARA' SEMPRE IL TUO SIMBOLO... dice qualcos'altro ma io non ascolto più. La paura prende il sopravvento e il ciondolo mi cade dalle mani e improvvisamente torna tutto come prima. Lo prendo e lo rimetto velocemente apposto, prima di fuggire via. Devo avere delle spiegazioni... quella voce parlava a me, ne sono certa. L'unico che forse può dirmi qualcosa è il preside Cross. Forse lui lo sa. Oppure è meglio se chiedo a Zero, magari è suo e sono solo io con dei problemi. Non lo so, quindi decido di uscire a fare quattro passi. Cammino un po' cercando di sgombrare la mente e arrivo alla fontana nel cortile. Questo posto mi rilassa e quindi mi avvicino, fino a riuscire a specchiarmi nell'acqua ma accade una cosa orribile... invece del mio riflesso vedo quello di un'altra donna che non ho mai visto in vita mia, con lo sguardo rivolto verso il collegio. D'istinto mi volto nella stessa direzione per vedere cosa cattura la sua attenzione. Il simbolo del collegio... ma certo, è lo stesso del ciondolo. Ma quando mi giro di nuovo verso la fontana c'è solo il mio riflesso. Spaventata mi dirigo a grandi passi verso l'ufficio del preside... adesso sono certa che può darmi spiegazioni. Ma quando mi fermo davanti alla porta sento delle voci... oltre a quella di Kaien Cross sento anche quella di Kaname.
"Deve spostarlo preside. Non c'è altra soluzione."
"Riesce ancora a controllarsi. Aspettiamo ancora, lui non riuscirebbe a far vita tra di voi."
"Non posso permettere che faccia del male a Yuki ma nemmeno a lei. Ho promesso che l'avrei protetta."
"Capisco perfettamente che tu voglia proteggerle entrambe. Ma vedrai che si risolverà tutto nel modo migliore..."
Segue un lungo silenzio finchè Kaname torna a parlare, stavolta in tono brusco...
"C'è odore di sangue..."
Ha ragione... è talmente forte che anche io riesco a sentirlo. Mi allontano velocemente dalla porta per seguire l'odore. Finchè arrivo in cima alle scale, dove mi si para davanti una scena che mi fa gelare il sangue nelle vene...
 

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Capitolo 5
*** Ricordi della luna rossa ***


Salve lettore e grazie di seguirci. Abbiamo deciso di anticipare l'aggiornamento della storia perchè una di noi presto andrà in vacanza e non siamo sicure che durante questo periodo potremo scrivere nuovi capitoli. Dato che non abbiamo rispettato la scadenza normale ti invitiamo a controllare se hai letto o meno il capitolo precedente. Grazie e scusa il disturbo.
Le autrici, 
Princess_Serenity & Biby14


Ricordi della luna rossa



Questa scena è scioccante... vedo Yuki che mi osserva con uno sguardo assente e dietro di lei c’è... Zero. Dal collo della mia adorata “sorellina” scende un filo rosso... sangue.
Faccio un passo indietro tremando, senza smettere di fissare la scena. Zero alza lo sguardo... ha gli occhi spalancati e scarlatti. Mi irrigidisco e mi porto una mano alla bocca. Zero è un... vampiro e io non lo sapevo.
Tutto il mondo mi sta crollando addosso, lui non mi ha detto niente... mi ha lasciato all’oscuro di tutto, come una bambina troppo piccola per capire. Io pensavo che si fidasse di me... pensavo che contraccambiasse la mia fiducia... ma mi sbagliavo.
Dall’altro lato della rampa delle scale si materializza la figura di Kaname, che sale impassibile e severo. Zero si allontana da Yuki e Kaname le si para davanti, come per proteggerla.
“Alla fine non hai resistito... dimmi, era buono il suo sangue?”
 Yuki cade sfinita e priva di energie tra le braccia del purosangue. Zero alza sconvolto lo sguardo e si accorge che io sono qui e ho visto tutto, pietrificata, con l’espressione scioccata e le mani davanti alla bocca, come se volessi impedirmi di urlare. Alcuni secondi... e continuiamo a fissarci. Anche Kaname si gira lentamente verso di me. Adesso sono al centro dell’attenzione ma è come se mi trovassi in un abisso, lontano da tutto e da tutti, dal quale non riesco ad uscire. Li guardo implorandoli di aiutarmi, come se chiedessi loro di dirmi che mi sono immaginata tutto. Ma  Zero assume un’aria avvilita e allunga una mano verso di me. Il suo volto è ancora imbrattato del sangue di Yuki e l’odore sta diventando nauseante.
“Chrystel...”
Io indietreggio barcollando, come se fossi in bilico su un filo sottile e scuoto la testa. Sono certa che il mio sguardo è assente, è l’unico modo per impedirmi di piangere.
“Come hai potuto farmi questo?”
Indietreggio allungando il passo finchè non mi volto e corro via. Non mi fermo più e piango... piango tutte le lacrime di cui dispongo. Questo è troppo da sopportare in una giornata come questa... prima il ciondolo, poi quella donna e adesso anche Zero che diventa un vampiro. Quando mi fermo e mi guardo intorno mi accorgo con stupore che sono fuori dal collegio. Mi ricordo che qui intorno c’è un boschetto, dove mi rifugiavo i primi mesi passati qui, quando mi sentivo sola e dovevo sfogarmi. Mi avvio con passo deciso e mi inoltro tra gli alberi. A volte io e Zero, quando eravamo bambini, salivamo su un albero, nel bosco vicino a casa sua, di sera e guardavamo le stelle. Io avevo sempre paura di cadere e mi tenevo stretta a lui. Una  notte  abbiamo visto la luna rossa. Era strana ma allo stesso tempo meravigliosa. Mi raccontò che era un evento tanto raro che su di esso erano nate molte leggende. Quella che più lo affascinava riguardava una principessa. Mi disse che c’era la leggenda che un giorno sarebbe nata una principessa che avrebbe unito uomini e vampiri e la luna rossa sarebbe stato il suo simbolo, perché univa la luce del sole con quella della luna. Ricordò che una volta era stato a una festa dove c’erano sia umani che vampiri e stavano tutti insieme. Aveva anche ballato con una bambina bellissima, che però non aveva più rivisto. Rimasi colpita perchè gli brillavano gli occhi mentre ne parlava.
Mi tornano le lacrime e ricomincio a piangere... allora stavamo sempre insieme e ogni giorno era diverso dagli altri. Mi svegliavo la mattina e non vedevo l’ora di cominciare una nuova avventura insieme a lui. Ora è tutto diverso. Salgo su un albero ma, forse per la distrazione, non riesco ad afferrare un appiglio e scivolo, ferendomi una gamba. Salgo alla svelta su un ramo e mi tolgo la fascia da guardiana. Con quella mi bendo il ginocchio ferito. Penso che così non ci sia pericolo e mi concedo di rimanere ancora un po’ lì. Nel cielo stanno spuntando le prime stelle, e il sole tramonta lentamente, lasciando spazio alla luna. E' una vista che infonde pace e tranquillità ma non riesce comunque ad alleviare la mia sofferenza.
Decido che si sta facendo tardi ed è giusto che torni al dormitorio, per vedere come sta Yuki. Non vorrei incontrare nessuno ma devo farlo per lei. Mi giro e allungo un piede... poi l’altro... faccio per saltare sul ramo sottostante, ma prima voglio guardare un’ultima volta quella scena bellissima, che mi fa ricordare la mia infanzia spensierata. Ma quando mi volto... due occhi rossi mi osservano famelici... una sagoma sta dondolando sulla punta del ramo su cui sono in bilico.
“... sangue...”
Mi spavento talmente che caccio un urlo con tutto il fiato che ho nei polmoni... forse per questo momento di disattenzione o forse per colpa del movimento del vampiro, perdo la presa e scivolo giù. Purtroppo per me non cado direttamente in terra ma scivolo lungo tutto il tronco dell’albero. Nel tentativo di afferrare qualcosa peggioro la situazione. Quando arrivo a terra sono piena di ferite e di... sangue. Ho sbattuto la testa e la vista si sta annebbiando ma riesco ancora a vederlo... una creatura orribile, con la voce metallica... un livello E. Si avvicina ridendo... non ho la possibilità di servirmi della mia arma. Resto ferma, aspettando la fine.
“Il tuo sangue è diverso...è ancora più buono degli altri...”
Si avvicina lentamente, quasi avesse paura di me. Ma non può resistere alla sete.

***
Dopo aver portato Yuki in infermeria, Kaname e Zero si fronteggiano.
“Sei riuscito a ferire anche Chrystel... non ti perdonerò facilmente.”
“Non ho bisogno del tuo perdono, ma del loro...”
“Sai dov’è andata? Ho una strana sensazione...”
“No... ma perché ti interessi tanto anche a lei? Non lascerò che me la porti via come Yuki.”
“Io devo solo proteggerla. E’ il mio compito e non sarai certo tu ad impedirmelo.”
“Da cosa? Cosa ne sai tu di -”
“Sento un forte odore di sangue...”
“Sarà quello di Yuki...”
“No... conosco questo odore. E’ di ...”
Kaname corre via senza finire la frase, e Zero capisce che si tratta di Chrystel. Corre dietro al purosangue...
“Non entrerai anche nella sua vita, maledetto succhiasangue.”
***
Sto cominciando a non vedere più niente... sento il mio corpo abbandonarmi sempre di più. Chiudo gli occhi sperando di accelerare la mia fine. Sento qualcuno che si avvicina a me... sono prossima alla morte. Un’altra sagoma si delinea dietro alla precedente, come se lo seguisse... sarà un altro vampiro. Ma poi mi sento schizzare il volto... sento un odore a me troppo familiare. Non riesco ad aprire gli occhi, forse ho paura di cosa potrei vedere. Due ombre si avvicinano a me... ma non apro gli occhi, resto immobile... le lacrime mi pungono gli occhi. Sento una voce lontana, ma so che appartiene a una delle due persone che si sono avvicinate.
“A lei ci penso io. Tu stalle lontano e basta.”
Mi sento sollevare da terra e due braccia familiari mi stringono forte. Ho riconosciuto la voce di Zero subito, la riconoscerei a chilometri di distanza.
“Zero...”
Mi faccio forza e schiudo lentamente gli occhi. Il mio sguardo è rivolto al cielo, dove è spuntata una luna particolare.
"Guarda Zero... c'è la luna rossa... anche lei è macchiata di sangue..."
Mi abbandono al movimento dondolante del suo corpo mentre cammina e mi fissa preoccupato, oserei dire quasi sconvolto. Mi sento vuota e stanca. Le palpebre mi scendono pesanti sugli occhi e non posso resistere. Mi avvolge l’oscurità... sento solo il suo corpo vicino al mio.
 

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Capitolo 6
*** Voglio una risposta ***


Voglio una risposta

 

Un raggio di luce mi inonda il viso, mentre ancora cerco di riaddormentarmi. Mi giro sull'altro fianco per ripararmi dal fastidio e mi sfugge un gemito di dolore. Mi ero dimenticata di ieri sera, quando mi sono riempita di lividi e ferite. Apro gli occhi a fatica e riconosco la stanza dell'infermeria. Questa notte non ho avuto incubi, eppure ho dormito con una sensazione di irrequietezza. Preferirei non dormire più, perchè l'ansia di questa notte è stata angosciante. Vorrei alzarmi, ma il dolore è troppo forte e rimango immobile nella mia posizione, seppur un po' scomoda.
"Chrys, sei sveglia finalmente!" 
Non mi ero accorta della presenza di Yuki fino ad ora. D'istinto mi giro verso di lei. Il dolore ritorna puntuale e mi sfugge un'altra esclamazione.
"Ah. C-ciao Yuki."
Lei mi guarda con un sorriso dolce e preoccupato. Solo adesso scorgo il cerotto che ha sul collo. Di colpo mi ricordo tutto. Zero che la morde... i suoi occhi rossi e disperati dopo essersi accorto di me... Kaname... la mia fuga... e poi il livello E .... la caduta... Zero che mi ha presa in braccio... e alla fine quella splendida luna rossa prima del vuoto totale. Mi tornano alla mente i miei dubbi e tutta la girandola di sentimenti contrapposti che ho provato. Zero... chissà cosa gli è successo durante la mia fuga e dopo. Guardo Yuki impassibile. Dal suo sguardo deve aver capito tutto ciò che mi è passato dentro adesso. Chissà... forse mi ha mentito anche lei.
"Chrys... come stai? Ieri quando ti hanno portata qui eri ridotta veramente male. Per un secondo ho temuto il peggio. I medici ci hanno impiegato tanto per medicarti tutte le ferite. Hanno detto che starai presto meglio, ma devi rimanere a letto per almeno due giorni."
"Non preoccuparti Yuki, a parte il dolore ovunque, sto bene. Semmai tu come ti senti dopo quello che è successo?"
Fa una faccia sbalordita. 
"S-sto bene. Non è niente di che. Ma perchè sei fuggita così?"
"Sono stata una sciocca, lo so. Ho fatto una pazzia e sono viva per miracolo. Ma ciò che ho visto mi ha scioccata... non riuscivo a credere che Zero..."
"... sia un vampiro? E' stata dura anche per me..."
Mi scende una lacrima sul viso e mi trema la voce... mi serve un po' di tempo per riprendere a parlare.
"Non è questo il problema maggiore, Yuki. Non mi ha mai detto nulla. Per tutto questo tempo mi ha tenuta all'oscuro di tutto, non ha voluto confidarsi con me. Io credevo che si fidasse di me, come io mi fidavo di lui. Mi ha delusa moltissimo. Avrei potuto aiutarlo in qualche modo, o almeno provarci. Ho sbagliato tutto. Mi sento tradita dalla persona a cui tenevo di più."
"Forse aveva paura del tuo giudizio, temeva di deluderti."
"Così ci è riuscito alla grande."
La mia voce è stanca e triste. Lacrime amare mi rigano il volto. Yuki mi abbraccia delicatamente e piango così, in silenzio vicino a lei, per molto tempo. 
"Grazie per quello che fai per me, Yuki. Ti voglio tanto bene, sei come una sorella per me, da quando sono qui. Sei l'unica che non mi abbia mentito."
"Chrys..."
In questo preciso istante la porta si spalanca sotto la pressione del preside Cross, seguito da Kaname Kuran.
"Figliocceeeeee!! Che bello vedervi. Chryyyyyys"
Yuki si è spostata e Cross sta per avventarsi su di me, quando gli si para davanti Kaname e lo blocca. Lui si ferma per un pelo e fa gli occhi da cucciolo bastonato.
"Cattivo Kaname..."
"Se gli si getta addosso così le causerà un dolore atroce. Si è dimenticato di tutte le ferite che ha?"
Cross assume un'espressione avvilita.
"Hai ragione purtroppo. Scusami Chrys, rischiavo di farti davvero male. Come stai?"
Sinceramente... malissimo.
"Abbastanza bene... grazie."
"E tu, Yuki?"
"Benone grazie. Tutto apposto. Io però adesso vado, devo fare la ronda. Ci vediamoooo!"
Yuki ci saluta con la mano mentre corre via. Il direttore sorride e torna a guardarmi.
"Forse è meglio se vado anche io, ti lascio con Kaname."
"Aspettaaaa"
Non serve a nulla, anche lui scompare alla velocità della luce. Sospiro rassegnata, lasciandomi cadere sul cuscino. Mi sfugge un gemito di dolore. Ogni mio più piccolo movimento mi procura sofferenza. Kaname mi osserva serio.
"Non stai affatto bene. Anzi diciamo pure che stai malissimo. Vero?"
Sospiro. E' riuscito a scoprirmi. Tanto vale essere sinceri, tanto non serve mentire con lui.
"Non volevo far preoccupare il preside Cross. Ogni movimento mi far star male."
"Hai fatto una pazzia ieri sera, potevi morire. Siamo arrivati per un soffio."
Abbasso lo sguardo come una bambina rimproverata. Lo so che sono stata una scema.
"Mi dispiace, me ne sono resa conto."
"Cosa hai combinato in quel boschetto?"
"Sono salita su un albero per sfogarmi. Stavo per scendere e mi sono voltata un'ultima volta a guardare la luna. Il vampiro mi ha preso alla sprovvista e sono caduta, scivolando lungo tutto il tronco dell'albero."
Mi guarda in modo severo ma tenero. Faccio davvero pena. 
"Cosa c'è che ti ha sconvolto così tanto? Non sei il tipo che si sconvolge così solo alla visione di un vampiro che morde un'umana, anche se erano Zero e Yuki."
Centrata in pieno. Possibile che mi abbia scoperto così facilmente? A questo punto devo proprio dirgli tutto.
"Hai ragione. Prima di vedere Zero e tutto il resto, sono passata in camera sua, dove ho trovato un ciondolo. Il simbolo inciso mi era familiare ma non sapevo perchè. Mentre lo tenevo in mano per guardarlo meglio una voce femminile mi ha detto queste esatte parole: questo è e sarà sempre il tuo simbolo. Mi sono spaventata e ho rimesso tutto a posto, per poi correre via. Sono andata a passeggiare finchè sono arrivata alla fontana. Lì al posto del mio riflesso, c'era l'immagine di una donna che guardava in direzione del collegio. Indicava il suo simbolo, lo stesso che si trovava sul ciondolo di Zero. Sai darmi qualche risposta?"
Sul volto di Kaname passa un lampo di stupore. Ma poi si fa subito serio. Non dice nulla, sta riflettendo su ciò che gli ho detto. 
"Mi potresti descrivere la donna che hai visto?"
"Credo di sì... vediamo... slanciata, con lunghi capelli rossi, lisci e gli occhi blu. Non mi ricordo altro, l'ho vista solo per pochi istanti. La conosci?"
Rimane in silenzio. Mi accorgo che esita.
"Non, non so chi sia mi spiace."
Sta mentendo, lo vedo. E' bravo a recitare ma non è riuscito a ingannarmi.
"Non è vero, stai mentendo. Tu sai perfettamente chi è e non me lo vuoi dire. Perchè? Chi è Kaname?"
Lui non dice nulla, fa per alzarsi. Lo afferro per una manica, trattenendo a stento un urlo di dolore.
"Ti prego Kaname, che significa tutto questo? Perchè nessuno mi dice mai niente? Ti prego, almeno tu..."
Mi si incrina la voce, inizio a piangere. Lui si china e mi asciuga una lacrima. Mi guarda con un mezzo sorriso.
"Forse è meglio se vado. Devi riposarti."
"No, ti prego. Dimmi qualcosa. Zero... cosa c'entra lui? E... dov'è? Voglio vederlo..."
Le lacrime scorrono incontrollabili. Devo vederlo.
"E' meglio di no. Devi stare a riposo."
"NO. Non puoi impedirmi di vederlo. Perfavore... dov'è?"
"Credo in camera sua..."
Faccio per alzarmi ma mi blocca con sguardo severo.
"Dove credi di andare?"
"LASCIAMI SUBITO. AAH...."
Il dolore è atroce, in tutto il corpo, ma non posso arrendermi. Riesco quasi per miracolo a sfuggire alla sua presa, forse anche perchè lui l'ha allentata. Esco di corsa sbattendo la porta e corro barcollando verso il dormitorio maschile. Il dolore sta diventando insopportabile e mi costringe a rallentare il passo ma non cedo, e riesco ad arrivare di fronte alla porta della camera di Zero. Busso lasciando cadere stancamente la mano sul legno della porta. Una volta, due volte... ma nessuno mi apre, anche se riesco a sentire la presenza di qualcuno all'interno.
"Z-Zero... lasciami entrare, ti prego."
"VATTENE!"
Mi scendono lacrime di tristezza miste a dolore. So che vuole allontanarmi ma io non posso lasciarlo solo. Mi faccio forza e entro. Lo guardo col viso sporco di lacrime e lo sguardo distrutto dal dolore, sopra al suo letto. 
"Zero... so che vuoi scacciarmi ma io rimarrò qui."
mi guarda addolorato per lunghi istanti e poi distoglie lo sguardo.
"Ti disgusto, non è vero?"
Si passa una mano nei capelli con movimento stanco.
"No, ma mi hai deluso tenendomi all'oscuro di tutto. Credevo che ti fidassi di me..."
Mi scende una lacrima sincera e lui mi guarda inpassibile.
"Avevo paura che tu mi odiassi per questo. Non hai paura di me adesso, dopo che mi hai visto in quello stato?"
"Sinceramente no, per niente. Sono certa che non ti lascierai andare."
Lui mi sorride amaramente. 
"Non ne sarei così sicura. Perchè sei venuta qui?"
la sua espressione diviene fredda e distaccata.
"Per vedere come stavi e poi vorrei chiederti una cosa. Cos'è quel ciondolo che hai nel comodino? L'ho visto una volta per caso."
Lui mi guarda interrogativo e stupito.
"Quando l'hai visto? E perchè ti interessa tanto?"
"Ero venuta a cercarti ieri, prima di vedere te e Yuki che... non importa."
"Va bene. Non ti posso dire molto. Me lo ha dato Yagari tempo fa."
"Ma che significa?"
"Non so e non posso dirti altro, Chrys. lascia perdere quel ciondolo. E ora vattene."
Perchè nessuno vuol dirmi nulla? Perchè anche Zero mi tratta così? Che rappresenta di così importante quel maledetto ciondolo? Mi giro in lacrime e muovo un passo. Il corpo riprende a dolermi e mi cedono le gambe. Zero prontamente mi afferra, impedendomi di cadere in terra. Mi prende in braccio e mi stende sul suo letto. Poi si siede di lato a me guardandomi preoccupato.
"Chrys... non avresti dovuto lasciare l'infermeria in queste condizioni. Ieri mi sono spavetato a morte quando ti ho riportato a casa. Hai detto una cosa che mi ha fatto rabbrividire."
"Cosa?"
"C'era la luna rossa e tu l'hai guardata e mi hai detto che anche lei era insanguinata. Che cosa ti è successo?"
"Ero salita su un albero per ammirare la luna, come facevamo da piccoli. Ripensavo a quanto eravamo affiatati da bambini e invece ora... poi stavo per scendere quando mi ha attaccato quel livello E. Sono scivolata lungo tutto il tronco dell'albero."
"Saresti potuta morire. Non devi farlo mai più."
Mi guarda duro e protettivo allo stesso momento. E' così che ricordo il vero Zero, quello a cui volevo tanto bene da bambina.
"Va bene. Ma tu devi promettermi che tu non ti ridurrai mai in quello stato e non mi nasconderai più nulla. Promettimelo ora, forza."
Gli mostro il mignolo sorridendo faticosamente e lui mi guarda stupito e esita qualche istante.
"Promesso. Ma se non dovessi mantenere la promessa tu..."
Lo zittisco all'istante mettendogli un dito sulle labbra.
"Tu ce la farai, io credo in te."
Mi sorride dolcemente, come solo lui sa fare quando vuole.
"Ti riporto in infermeria."
Si alza ma io lo afferro per una manica.
"No, ti prego. Non ci voglio tornare in quel posto angosciante. Posso rimanere qui con te?"
Si siede dopo un attimo di riflessione.
"Va bene, ma solo per questa volta."
Gli sorrido con gratitudine. Si sdraia vicino a me e io mi avvicino a lui, afferrandolo per un braccio.
"Adesso non puoi andartene senza svegliarmi."
Lui mi guarda colto alla sprovvista, ma poi si lascia andare, appoggiando il viso sui miei capelli.
"Grazie Zero, ti voglio bene."
"... non avrei potuto sopportare che tu mi odiassi."
sento qualcosa di umido sui capelli. Zero che piange? No, impossibile. Chiudo gli occhi, sperando però di sbagliarmi.

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Capitolo 7
*** L'alba dei ricordi ***


L'alba dei ricordi

 

Buio. Buio e fessure scarlatte. Vedo occhi assetati dappertutto. Non so chi siano ma qualcosa mi dice di correre e io corro. Sento solo il rumore dei miei passi frettolosi e del mio respiro affannoso. Sono stanca... loro mi prenderanno. La mia oscurità è squarciata a intermittenza da grida disumane. Dietro di me sento solo odore di sangue... o meglio intorno a me. Ho paura. Qualcuno mi aiuti. Le mie gambe si lasciano schiacciare dalla forza di gravità. Cado in ginocchio. Nelle orecchie mi rimbombano i battiti accelerati del mio cuore.  Sento una zaffata di odore di sangue. Uno di loro è dietro di me. Mi afferra per un braccio. Scatto in piedi lanciano un urlo. La mia voce stridula di bambina riecheggia nel vuoto. Nessuno può sentirmi. Mi slancio in avanti in un tentativo disperato di salvarmi ma ciò che ottengo è un dolore atroce in mezzo alla schiena. Cado una seconda volta, trafitta dal dolore, e aspetto in lacrime la mia fine. Ma l'ombra sopra di me si polverizza. Ne appare subito un'altra. Ma riesco a intravedere il suo sorriso tranquillizzante anche nell'oscurità. 

Un urlo riecheggia in tutto il dormitorio. Zero apre gli occhi di scatto a questo suono e cerca di farmi sdraiare sul letto, visto che nel frattempo sono scattata a sedere. Respiro a fatica e sento scendermi addosso gocce di sudore gelido. Alla fine la sua forza è maggiore della mia, e mi riporta con la testa sul cuscino.
"Chrys calmati perfavore, hai solo fatto un incubo."
Mi guarda preoccupato dall'alto. Mi si riempiono gli occhi di lacrime per lo spavento. Nemmeno io so con esattezza cosa ho sognato.
"Z-Zero... io... cioè il sogno... non lo so... io...."
Scoppio in un pianto di puro sfogo. Zero sembra rilassarsi leggermente. Si sdraia di nuovo vicino a me, facendo attenzione a non farmi male.
Anche io improvvisamente mi ricordo che ho ancora tutti i lividi e le ferite del giorno prima, e che mi fanno male da morire. Mi impongo di calmarmi. Faccio un lungo respiro e poi un altro.
"Chrys, stai bene? Cosa cavolo hai sognato di così spaventoso?"
"O-occhi rossi..... loro mi inseguivano."
Un attimo di silenzio invade la stanza. Poi mi giro casualmente, poggiando il mio sguardo su di lui, accorgendomi che è a torso nudo.  Mi ricordo di aver dormito con lui... di essere abbracciata a lui... e di avere detto di volergli bene... a LUI. Salto su come una molla, rossa in viso come un pomodoro. Siccome sono parecchio agile finisco in terra ai piedi del letto come una patata lessa. Zero si sporge a guardarmi stupito. Io sono ancora più rossa per il figurone fatto e controllo di avere ancora tutti i miei vestiti. Confermo con enorme sollievo che non mi manca nulla. Afferro le scarpe e mi alzo.
"Ma Zero... perchè sei senza maglietta?"
La mia voce è agitata e colma di imbarazzo.
"Avevo caldo e quindi me la sono levata. Perchè che problema c'è?"
Mi guarda impassibile, ma giurerei che sta ridendo sotto i baffi.
"Come che problema c'è? Ma..."
Non riesco a reggere oltre la situazione e apro la porta, correndo via.
"Che figura, che figura, che figura..."
Ma dentro di me non mi è propriamente dispiaciuto. E soprattutto mentre gli parlavo il mio sguardo non era più rivolto direttamente al suo viso. Eppure quanti anni ho passato con Zero, e non l'ho mai guardato come faccio ora. Che mi stia innamorando proprio di lui? Oppure lo sto solo scoprendo?
Arrivo di fronte alla porta della mia camera. Yuki dovrebbe essere già uscita. Entro e mi stendo sul letto. Le mie ferite mi fanno un male pazzesco e devo stare ferma per un po'. Ho l'occasione di ripensare al mio sogno, così strano. Mi è parso così reale, eppure non ricordo di aver passato una situazione del genere. Forse sto ricordando qualcosa del mio passato. 
Mi si illumina il volto ma subito ricompare un'ombra. Se quel frammento di ricordi è così terribile, che cosa nasconde allora il mio passato? 
I pensieri e i dubbi mi assillano, devo scoprire qualcosa o impazzirò. Mi alzo e apro l'armadio per cambiarmi gli abiti. Entrambe le ante hanno uno specchio incorporato e trattengo a stento un urlo nel vedere che la cicatrice che mi attraversa la schiena è particolarmente arrossata. E improvvisamente capisco tutto. Mi sono sempre chiesta come me la fossi procurata e adesso il mistero è risolto: un vampiro mi ha graffiato e a pensarci bene si vede che la ferita è uno squarcio. Mi vesto alla svelta e esco. Devo vedere il preside Cross. Subito. 
Attraverso i corridoi meccanicamente, assorta nei miei pensieri. Mi fermo giusto in tempo per evitare di sbattere contro la porta del suo ufficio. Alzo la mano per bussare ma resta sospesa in aria. La riabbasso. E se non fosse una buona idea? Se non mi dicesse nulla come Kaname? Sarebbe ancora più doloroso che rimanere nel dubbio. Sono davvero sicura di voler conoscere tutto quanto? Inghiottisco a fatica un groppo di saliva. Rialzo tremante la mano e busso alla porta. Devo almeno provarci.
"Avanti!" 
La voce del direttore mi fa sussultare. Inghiottisco un'altra volta. Ho la bocca asciutta e la gola secca. Apro la porta e varco la soglia della stanza, tenendo il capo leggermente chino.
"Chryyys! Come stai?"
Si alza e viene verso di me.
"Meglio grazie, anche se ho ancora male dappertutto."
Cerco di sorridere. La sua serenità è contagiosa.
"Sei venuta qui per chiedermi qualcosa?"
"A dire il vero, sì. Mi sono capitate cose strane negli ultimi giorni e avrei un gran bisogno di spiegazioni. La prego mi aiuti, Kaname non ha voluto dirmi nulla. Perfavore ne ho bisogno."
Il sorriso spensierato di prima scompare, lasciando spazio a un'espressione serissima. Mi fa cenno di sedermi, e riprende anche lui il suo posto.
"Prima dovresti chiedermi tu cosa vuoi."
Alzo il capo speranzosa.
"Da dove ha ricavato il simbolo dell'Accademia?"
A questa domanda rimane di stucco. Non se lo aspettava proprio. Ci vogliono vari minuti lunghissimi prima di sentire ancora la sua voce.
"La storia è parecchio lunga a dire il vero e non posso raccontartela tutta. Diciamo che rappresenta la fratellanza tra umani e vampiri."
Ora sono io che non capisco proprio.
"Zero ha un ciondolo con lo stesso segno. Quale dei due è più vecchio?"
"Il ciondolo. E' da lì che ho preso spunto."
Non riesco ancora a tirarci fuori nulla.
"E perchè? E' di Zero?"
"No non è di Zero. Quello è il simbolo di una famiglia. Mi dispiace ma adesso non posso dirti più niente, anzi ti ho rivelato fin troppo."
"Perchè mi dice così? Cosa c'entro io in tutto questo? E la donna del riflesso?"
"Quale donna? Non me ne hai parlato..."
Rimane stupito. E quindi decido di dirglielo.
"Ho visto una donna riflessa nella fontana. Aveva i capelli rossi e gli occhi blu. Chi diavolo è direttore?"
"Questo non te lo posso dire, Chrys. Per ora lascia perdere. Ma posso accordarti il permesso di cercare informazioni negli archivi. Va bene?"
Sospiro. Almeno qualcosa ho ottenuto.
"Arrivederci preside."
Mi giro triste e chiudo la porta dietro di me. Mi avvio spedita verso l'archivio. I corridoi di questa ala sono sempre deserti. Generalmente mi fanno paura ma questa volta non chiedo di meglio. Apro la porta dell'archivio e sgattaiolo dentro in silenzio. Accendo una luce e mi guardo intorno. Gli scaffali sono tutti datati e mi avvicino allo scaffale di dieci anni. Cerco il volume riguardante le famiglie e gli avvenimenti a esse collegati. Lo faccio scivolare e lo estraggo dalla fessura in cui è incastrato. Lo apro e una nebbiolina di polvere mi avvolge. Scorro i capitoli meno importanti finchè ne trovo uno che attira la mia curiosità. I SOVRANI DELLA LUNA ROSSA. Mi scende un brivido lungo la schiena. Qualcosa mi spinge a leggerlo. Faccio scorrere una mano sul foglio. Afferro la pagina del libro e sono pronta a leggere la prima pagina del capitolo. E adesso? Che cosa mi aspetta da scoprire?
 

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Capitolo 8
*** Visite inattese ***


Visite inattese

 

Scruto ancora la pagina giallastra di fronte a me. Sono fortemente indecisa se voltarla davvero, anche perchè il titolo non dovrebbe affatto riguardarmi. Eppure dentro di me una forza mi spinge a andare avanti, come se fosse proprio ciò di cui avevo bisogno. Sospiro, dopotutto tentar non nuoce. Giro lentamente la pagina. Mi sento come investire da un'onda fredda e poi tutte le parole che ci erano scritte cominciano a sfuocarsi, per poi svanire completamente. Lascio cadere il libro sconvolta e mi precipito fuori dall'archivio in lacrime... questo è davvero troppo. Nemmeno i libri si degnano di farmi sapere qualcosa. Spalanco il portone del dormitorio e mi getto fuori, all'aria aperta. Corro verso la fontana e mi lascio cadere sugli scalini. Scoppio in un pianto dirotto, e i miei singhiozzi non accennano a diminuire. Piango fino a quando mi manca il fiato, respiro e rimcomincio a piangere, ormai non riesco più a controllarmi. Dopo chissà quanto tempo che sono così, con gli occhi gonfi e la schiena intorpidita, un'ombra fa capolino da dietro un albero, e prima che me ne renda conto, Zero mi sta guardando stupito e in silenzio. Si avvicina a me e si china.
"Chrys? Ma che hai?"
Per tutta risposta riscoppio a piangere, aggrappadomi con tutta la forza che ho a disposizione al suo braccio. Si siede vicino a me e io lascio la presa, per andarmi ad appoggiare a lui.
"Allora perchè sei così disperata?"
Intanto, forse grazie alla sua presenza, mi sono calmata un po', e con la voce rotta da singhiozzi faccio un bel respiro.
"Ero andata in archivio per cercare qualcosa e una pagina di un libro mi si è cancellata davanti agli occhi."
Mi guarda impassibile, ma ne suoi occhi passa un lampo di stupore.
"E cosa vorrebbe dire?"
"Che c'è qualcuno o qualcosa che mi impedisce di scoprire il mio passato."
Sospiro con il morale sotto i piedi. Ormai non ho più lacrime ma sono veramente a pezzi. Osservo Zero che continua a guardare impassibile davanti a sè. A un certo punto, lo sento sobbalzare e si gira di scatto verso di me. Mi ha spaventato.
"Senti, ma... che libro avevi preso?"
"Mmh... Sovrani della luna rossa, mi pare quello."
Nel volto di Zero passa un'espressione di puro stupore, quasi sbigottimento.
"Impossibile..."
Sussurra quasi impercettibilmente.
"Cosa c'è? Ne sai qualcosa ?"
"No, lascia perdere..."
Si alza e io lo seguo immediatamente. Ma quando sta per andarsene mi afferra di scatto per un braccio e punta la Bloody Rose contro un punto impreciso.
"C'è qualcuno..."
Imprvvisamente sento anche io un fruscio e mi irrigidisco. Passano alcuni istanti, mentre io e Zero siamo con tutti i sensi all'erta.
Quando l'ombra esce dal suo nascondiglio, rimaniamo entrambi basiti.
"M-Maestro?"
Non credo alle mie parole, non è possibile.
"E così ci rivediamo..."
Ha sulle spalle il suo solito fucile, e da un angolo della bocca gli pende una sigaretta. Non è cambiato di una virgola.
"Maestro."
Zero si avvicina ma Yagari lo blocca.
"Non ti permetto di chiamarmi così, vampiro."
Questa affermazione mi colpisce in pieno petto come una pallottola, ma Zero si limita a distogliere lo sguardo come se se l'aspettasse.
Mi avvicino offessa a Yagari.
"Zero non è come gli altri vampiri, non lo tratti così."
"Tu invece non hai fatto grandi progressi, Chrystel. Sei sempre la solita ingenua."
Abbasso lo sguardo colpita nel profondo. Avevo avuto sempre un gran rispetto e timore verso Yagari e mi avevano sempre fatto male i suoi rimproveri.
Mentre sono ancora assorta nei miei pensieri, il maestro mi prende improvvisamente per un braccio, mettendomi dietro di sè. Poi punta il fucile contro Zero, buttando la sigaretta.
"E adesso muori, vampiro."
Prende la mira ma io di scatto mi metto tra lui e il mio amico a braccia aperte.
"Si sta sbagliando di grosso."
Zero non fa assolutamente niente. Il suo viso è sicuramente impassibile, come sempre.
Per fortuna, proprio al momento giusto, vedo Cross correre verso di noi sbracciandosi.
"Fermiiii!"
Si arrestò vicino a noi col fiatone, piegandosi sulle ginocchia. Dietro di lui appare anche Kaname.
"Che succede qui, figliocci? Yagari, che ti salta in mente di puntare quell'arma contro i tuoi allievi?"
Yagari abbassa il fucile, sbuffando e roteando gli occhi. Lo reinserisce nella fodera e se ne va borbottando. 
Tiro un sospiro di sollievo, rilassandomi.
"Grazie preside."
"Di nulla. Kiryu? Tutto bene?"
Zero, impassibile, si mette le mani in tasca e guarda altrove. Cross allora si rivolge a me. Mi sorride preoccupato e poi mi domanda proprio quello che volevo dimenticarmi.
"Hai trovato informazioni in archivio?"
Abbasso lo sguardo, mentre gli occhi mi si riempiono di nuovo di lacrime amare.
"Mi si sono cancellate le parole davanti agli occhi."
Singhiozzo in preda al pianto. Kaname si avvicina, mettendomi una mano su una spalla. Si volta verso Cross e si scambiano uno sguardo d'intesa. Cosa stanno tramando tra loro?
Zero invece osserva Kuran con uno sguardo gelido e affilato. Si riscuote e mi trascina via per un braccio.
"Andiamo Chrys, ti devi riposare."
Mi lascio portare in silenzio. Finchè non mi ritrovo dinnanzi al dormitorio femminile. 
"Posso rimanere con te Zero? Come ieri..."
"Buonanotte."
Mi spinge dentro a forza e richiude la porta. Mi avvio a pezzi in camera mia. Mi butto sul letto ancora vestita e mi addormento profondamente.

***
Dopo essersi assicurato che Chrystel fosse nella sua stanza, Zero si incammina velocemente verso l'uffico del direttore. Apre la porta sbattendola e si accorge, come sperava, che ci sono Kuran e Yagari.
"Bene, adesso qualcuno mi spiega che sta succedendo a Chrys."
Cross distoglie lo sguardo sospirando, Kuran e Yagari lo guardano impassibili.
"Subito ho detto."
Ringhia infuriato, non ne può più di quella situzione assurda.
"Sinceramente non so se sei la persona più adatta."
Yagari lo guarda duramente, mentre fuma nervoso una sigaretta.
"Io devo aiutarla, quindi me lo deve dire."
Adesso è Kaname a guararlo infuriato.
"Kiryu, non è certo compito tuo."
I due si soppesano a vicenda, finchè Yagari fa un gesto brusco con la meno e apre la porta, invitando Zero a seguirlo.
Quando sono soli, il maestro si appogia al muro guardando l'ex-allievo negli occhi.
"Ti dirò le cose più importanti, ma tu dovrai mantenere il segreto, soprattutto con Chrystel, o per lei saranno guai seri."
Zero tende le orecchie per ascoltarlo bene. Molti minuti dopo il suo sguardo è sbigottito. Si ricompone velocemente e riassume la stessa aria distaccata.
Yagari fa per andarsene, ma prima si volta un'ultima volta a guardare Zero.
"Tieni al sicuro il ciondolo che ti affidai. E soprattutto fa in modo che Chrystel non gli si avvicini."
Zero annuisce e se ne va, con le mani in tasca. Quando arriva in camera sua si lascia cadere sul letto, passandosi una mano nei capelli. Tira fuori dal cassetto il ciondolo e lo osserva attentamente.
"Chrys..."
***
Ero in una sala enorme. Intorno a me c'erano decine di persone, tutte vestite elegantemente. In mezzo molte coppie ballavano sorridendo. La musica era dolce e melodiosa. Eppure dentro di me c'era uno strano senso di inquietudine. Qualcosa non andava in quel clima sereno. Mi sentivo osservata con odio ma non riuscivo a spiegarmelo. Mi voltai un attimo per guardarmi intorno. Vidi una donna dai lunghi capelli rossi che mi sorrideva dolcemente, come l'uomo che gli stava accanto, capelli neri e occhi rossicci. Loro sì, mi infondevano tranuillità e protezione. ma vidi scurirsi i loro volti, mentre guardavano alle mie spalle. Mi girai e vidi soltanto fessure rosse che mi guardavano fameliche.

Un altro urlo, come quello di stamattina, rimbomba tra le pareti del dormitorio. Mi alzo a sedere sul letto, coperta di sudore gelato e pungente. Un altro sogno strano. Sembra quasi la parte precedente del sogno che ho già fatto. ma questo era ancora più realistico. Un altro frammento di ricordo? La donna del sogno era la stessa riflessa nella fontana. Mi infondeva un senso di tranquillità, insieme a quell'uomo. Forse sono stati importanti per me. O forse sono io che sto impazzendo. Scuoto la testa e mi alzo dal letto. Guardo l'orologio, è mezzanotte. Non mi interessa, ho bisogno di un bagno caldo. Preparo in fretta e furia la vasca, mi spoglio e mi lascio andare al profumo che aleggia sull'acqua. Yuki è a fare la ronda, quindi ho ancora un po' di tempo a disposizione. Chiudo gli occhi, ma sento scivolarmi qualcosa sulla schiena. Allungo un braccio e mi sfioro il punto in mezzo alle spalle. Ritraggo la mano e la vedo insanguinata. Un altro urlo, gemello al precedente, perfora il silenzio del collegio.

 

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Capitolo 9
*** Maria Kurenai ***


Maria Kurenai



 

Guardo allibita la mia mano, completamente rossa. Sto davvero impazzendo. Immergo le dita nell'acqua lavandole, ma il sangue non va via.
"Non è possibile, non è possibile." 
Scuoto violentemente la mano, alzandomi in piedi. Niente, non si stacca nemmeno una goccia.
Esco dalla vasca facendola traboccare e mi avvolgo nell'accappatoio tremante. Infilo il braccio nel lavandino e comincio a insaponarmi il palmo. Non succede proprio nulla. In preda ai singhiozzi la strofino sull'asciugamano fino a farmi male, invano ancora una volta. Scoppio a piangere lasciandomi cadere per terra a sedere. Sfioro con le dita scarlatte una gamba e anche questa si colora. Provo a lavarla ma la scena si ripete come per la mano. Mentre sono confusa e in preda a una crisi isterica sento bussare concitatamente alla porta.
"C-Chi è?"
"Sono io apri. Il tuo urlo si è sentito fino a noi."
"Z-Zero..."
Mi stringo nell'accappatoio e apro tremante la porta. Zero al primo impatto sembra quasi arrossire, ma come posso dirlo con certezza dopo le mie illusioni?
"Che cosa è successo?"
Gli mostro il palmo della mano, ancora sporca, ma lui sembra non capire. 
"Non lo vedi?"
"Che cosa?"
Sembra stupito. Sono davvero la sola a vederlo?
"E' sporca... di sangue."
Zero è sconcertato, ne sono certa. Mi prenderà per pazza. Lentamente cerca di distendere il volto nella sua solita espressione. Mi prende delicatamente la mano.
"Chrys... non hai nulla sulla mano, davvero."
Non mi piace la sua espressione, io non sono impazzita.
"Non sono pazza Zero, non parlarmi così..."
Abbassa lo sguardo lasciandomi la mano. Ma solo ora mi accorgo che ha con sè il ciondolo. Dentro di me si fa largo l'ira e la frustrazione. Tutto è iniziato da quando l'ho toccato. Quel ciondolo insulso è stato la mia rovina.
"Porta via quell'affare!"
Tremo visibilmente e muovo un passo indietro.
"Perchè?"
La voce di Zero è fredda e scocciata. Come può domandarmi il perchè?
"PERCHE'? Quell'oggetto è la causa dei miei problemi. Da quando l'ho toccato sto smattando..."
"Non dire scemenze, Chrys..."
"COME PUOI PARLARMI COSI'? Lo sai che mi sta succedendo? Maledizione Zero, sei venuto solo a guardarmi con quell'aria scocciata?"
La frustrazione è troppa per essere controllata. Tremo e urlo come una pazza isterica ma non ne posso davvero più, questo è troppo per la mia mente.
"Calmati e smetti di urlare."
"Vattene Zero. Sparisci di qui, non mi sei di alcun aiuto."
"Non credi di esagerare? Ero solo venuto per vedere come stavi."
"VATTENE! SUBITO!"
Abbasso la testa, scura in volto. Lo spingo fuori dalla stanza e chiudo la porta appoggiandomici con le spalle. Una volta che la serratura è scattata mi lascio scivolare in terra, portando le ginocchia al petto. Rimango immobile per molto tempo ma poi i brividi di freddo si fanno insopportabili e mi alzo controvoglia. Apro la mano sporca e mi accorgo che è ritornata candida, più di prima. Un impeto di rabbia mi travolge e tiro un calcio al tavolo, facendo cadere un vaso di fiori, che si frantuma sul pavimento. Stravolta mi butto sul letto, e poco dopo sento le palpebre chiudersi.
Il giorno dopo, al mio risveglio mi accorgo di avere indosso una camicia da notte e di essere sotto le coperte. Mi alzo a sedere per vedere se Yuki è sveglia. Ovviamente sta sempre russando alla grande. Mi vesto con calma studiata. Quando ho finito di prepararmi mi siedo sul letto aspettando pazientemente il risveglio della mia "sorellina". Dopo vari minuti la vedo rigirarsi tra le lenzuola, segno che sta per aprire gli occhi. Mi alzo senza far rumore e poggio delicatamente una mano sul suo braccio, stringendo lievemente. Yuki schiude gli occhi a fatica e mi guarda assonnata.
"Giorno Chrys..."
"Giorno. Grazie per ieri sera."
Le sorrido con gratitudine e lei sembra non capire.
"Yuki, mi hai messo un pigiama e mi hai infilato sotto le coperte, te lo sei scordato?"
"Ah già... però guarda che io ti ho messo solo il pigiama. Poi ho sentito schiamazzo fuori e sono andata a sistemare due oche della Day Class. Quando sono tornata eri già sotto le lenzuola."
Mi sorride alzandosi. Io sono sinceramente stupita.
"Beh, comunque grazie."
Aspetto che abbia finito di vestirsi e scendiamo insieme. Scendiamo le scale e ci avviamo in classe. Le lezioni sono più noiose del solito. Zero, sopra di me, non mi rivolge mai nemmeno lo sguardo, deve essersi offeso ieri sera. Dovrò fargli le mie scuse, ero fuori di me. 
Quando suona l'ultima campanella, io e Yuki lasciamo l'aula sollevate.
Quando usciamo all'aria aperta notiamo una ragazza nuova, dai capelli lilla. 
Ha l'aria spaesata e si guarda intorno intimorita. Visto che siamo le guardiane ci avviciniamo a lei per aiutarla.
"Scusa!"
La ragazza si gira verso di noi e sembra tranquillizzarsi.
"Ciao, sei nuova vero? Siamo le guardiane, possiamo aiutarti se vuoi. Io sono Chrystel e lei è Yuki."
"Oh, grazie. Dovrei trovare la Night Class, mi hanno inserita lì."
"Ah, ok. Allora da questa parte."
E dunque una nuova vampira...
"Grazie mille! Mi chiamo Maria Kurenai, piacere."
Camminiamo senza scambiarci molte parole, finchè non ci fermiamo di fronte ai cancelli del dormitorio Luna.
"Senti Maria, ora quelli della Night escono. Puoi aspettare qui e unirti poi a loro."
"Va bene, grazie."
Improvvisamente sembra un'altra persona. Si guarda intorno sorridendo a tutti con fare sbarazzino. Che strana questa vampira... Sembra innocua ma allo stesso tempo sprigiona un'aura inquietante.
Dopo alcuni minuti ci raggiunge uno Zero dall'aria, come molte volte accade, scocciata e distaccata. Ma appena posa lo sguardo su Maria si irrigidisce di colpo, e il suo volto si incattivisce. Maria, accorgendosene, lo guarda negli occhi con apparente innocenza, ma mi sembra di notare un lampo di sfida tra i due.
Probabilmente anche Yuki se n'è accorta e interviene.
"Zero questa è Maria. E' nuova della Night Class. Ma vi conoscete per caso?"
"No, affatto."
Maria risponde troppo in fretta e troppo decisamente. C'è qualcosa di strano nell'aria. A interrompere i miei pensieri arriva il cigolio dei cancelli che si spalancano, lasciando intravedere gli alunni della classe della notte. La solita sfilata, i soliti schiamazzi delle umane innamorate. A chiusura del corteo, come nella normalità, compare Kaname che si guarda intorno sorridendo e salutando qua e là, come un reale in visita al suo popolo; ma quando posa il suo sguardo profondo su di noi, anche lui pare incupirsi alla vista di Maria. Nonostante questo la sua reazione dura un attimo, e un secondo dopo Kaname si è avvicinato a noi con il solito sorriso distaccato. Sorride alla sua piccola Yuki, e poi a me; riserva uno sguardo superiore a Zero ma quando finalmente guarda Maria negli occhi si crea una certa tensione nell'aria.
"Da quanto tempo Kuran..."
La ragazza continua a sorridere, ma le sue labbra delicate si piegano in un ghigno.
"Lei dovrebbe essere la nostra nuova compagna. Piacere, sono il capo-dormitorio."
"Oh, andiamo Kaname, non ti ricordi proprio di me?"
Maria sorride sadicamente, Kaname la guarda distaccatamente ma si percepisce il suo fastidio; la tensione è al massimo e io e Yuki ci sentiamo veramente di troppo. 
"Comunque la sua presenza è una bella sorpresa. Tutti credevano fosse ormai scomparsa..."
Kaname rimane impassibile, ma dai suoi occhi trasparisce la sua ira, cosa che diverte parecchio Maria, che si sta divertendo a stuzzicarlo. Come ad accogliere le nostre suppliche mute Kaname si volta verso di noi ritrovando il sorriso di sempre.
"Grazie ragazze per averla accompagnata, adesso accompagno Maria nella sua stanza. Se volete potete andare."
Io e Yuki ci guardiamo sollevate, e dopo un breve saluto ce ne andiamo con Zero, che prima di sparire dalla loro visuale insieme a noi lancia uno sguardo di puro odio a Maria.


***
Una volta soli, Kaname e Maria tornano a fronteggiarsi più liberamente.
"Che cosa sei venuta a fare qui, Shizuka?"
Maria si lascia andare a una risatina cattiva.
"Incredibile... come se tu non lo sapessi Kuran..."
"Che cosa vuoi da lei?"
"Io VOGLIO lei, e basta. Inizialmente ero venuta per sistemare una volta per tutte la questione degli hunter, ma lei è decisamente più allettante."
"E' sotto la mia protezione, non la avvicinerai nemmeno con lo sguardo."
Gli occhi di Kaname si incendiano per l'ira e in un tronco lì vicino si apre uno squarcio.
"Oh, sei convinto allora. Certo nessuno pensava fosse ancora viva, dopo quel massacro. L'hanno nascosta bene, devo ammetterlo. Ma anche se l'aspetto è diverso, il suo sangue è lo stesso. Il più delizioso di tutti... "
Maria si lecca le labbra con aria inquietante. 
"Toglimi una curiosità... perchè ti interessa così tanto?"
Lo sguardo di Maria si accende a quella domanda.
"Ancora non ci arrivi? E va bene, te lo spiego io: tuo zio non ha perso la sua sete di vendetta; se gliela portassi Rido mi guarderebbe diversamente e forse otterrò la sua ammirazione. Inoltre in questo modo potrò usufruire anche della loro protezione e di qualche favore."
"Sei veramente spregevole sai. Comunque per ora non ti uccido, per farlo mi servirebe un buon motivo, ma prova solo a toccarla e non perderò tempo ad agire."
"Che paura... non crederai di proteggerla per sempre? Prima o poi, e credimi molto prima di quanto tu creda, lei si risveglierà, e loro non perderanno un minuto per ucciderla. Si scatenerà l'inferno, e certo tu non sarai in grado di evitarlo."
***

"Zero!"
Al termine della ronda pomeridiana corro incontro a Zero prima che possa andarsene. Non posso aspettare oltre per le scuse.
"Che c'è?"
"Scusa per ieri sera, non ero in me. E' che in questi ultimi tempi..."
"Lo so, Chrys. Ma dovresti stare un po' più attenta con le persone, non credi?"
Chino il capo colpevole. Ha perfettamente ragione, e io non ho scuse cui aggrapparmi.
"Smetti di piangerti addosso e reagisci. Tu sei un'haunter, addestrata da Yagari, ma da un po' somigli più a una ragazzina di quelle che teniamo d'occhio ogni santo giorno."
Le sue parole mi colpiscono come uno schiaffo, ma le dice con un misto di durezza e ironia nella voce. Ma... aspetta un secondo... io sarei un'oca?! Il mio orgoglio non può tacere.
"COOOSA?! Io sarei una bimbetta frignona?"
Inizio a dargli dei colpetti sulle spalle.
"Esatto."
Sorride con superiorità. Era da tanto che non distendeva le labbra in qualcosa che somigliasse a un sorriso. Mi fermo folgorata da tale visione.
"E tu sei cattivo..."
Ecco il massimo delle mie offese.
"Lo so, sennò non farei il guardiano."
Ecco Zero sapientino. Non so che dire quindi mi limito a guardarlo. Così anche lui ritorna più serio.
"Da adesso in poi smetti di piangere dei tuoi problemi e affrontali da haunter."
"Contaci, ma anche tu dovrai farlo."
Zero sembra non capire e mi guarda con un'enorme punto interrogativo disegnato in viso.
"Smetti di chiuderti in te stesso e sorridi un po' di più. E comunque se hai bisogno di qualcosa io sono al tuo servizio."
Alzo un pugno verso il cielo. Ma poi torno seria, per fargli capire che non sto scherzando.
"Davvero Zero, dovresti farlo. Quando eravamo bambini eri molto più allegro, so che non è facile ma dovresti cercare di recuperare quei sorrisi che avevi sempre sulle labbra. Sarebbe di aiuto a te e a tutti noi."
Zero distoglie lo sguardo contrariato, ma stasera non ho voglia di demordere.
"Ti prego Zero, guardami. Non voglio essere invadente, vorrei solo aiutarti, come tu fai con me."
Zero abbassa di nuovo i suoi occhi su di me, e ci guardiamo per interminabili secondi. 
"Zero... prometti dai. Io mi impegno ad affrontare tutto questo senza piangere, e tu con il sorriso. Non ti chiedo di ridere sempre, sembreresti scemo, basterebbe ogni tanto. Dai, dai,dai,dai...DAIII!"
"Ok, ok basta. Comunque sì, se ridessi sembrerei scemo."
E, non ci crederete mai, Zero si lascia scappare una risata. A quel punto mi zittisco subito e lo guardo stralunata. Mi fiondo su di lui abbracciandolo, come da troppo troppo tempo non facevo.
"Grazie Zero..."
Il mio è un lieve sussurro ma sembra sentirlo, e ricambia timidamente l'abbraccio. A questo punto posso davvero impegnarmi, perchè so che lo farà anche lui.
Se solo avessi saputo che anche quella gioia sarebbe stata solo di breve passaggio...







 

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Capitolo 10
*** Preludio ***


Preludio

 

Rientro in camera felice come non lo ero da molto ormai. Forse sì. Anzi certamente un giorno riavrò lo Zero di un tempo; era già un bel po' di tempo che avevo cominciato a perdere la speranza di riuscire a rivedere il suo vero carattere. Mi butto sul letto con gli occhi rivolti al soffitto sorridendo come una scema. Ripenso per l'ennesima volta a tutti gli aneddoti divertenti del passato, quando andavamo in qua e là facendo finta di essere hunter professionisti, dopo aver rubato qualche cosa da mangiare dalla credenza dei genitori di Zero. Erano veramente fantastici quei due; appoggiavano sempre i nostri giochi pazzi senza controbattere mai, anche quando erano senza senso. Zero li adorava e anche io li ammiravo per quelle poche volte che li ho incontrati. E' stata dura per tutti noi perderli, in più se si somma anche la morte di Ichiru e la sua trasformazione è normale comprendere la reazione di Zero a tutto questo. Oh, ho quasi dimenticato che Zero si sta trasformando in vampiro; proprio lui poi che dopo quel giorno di quattro anni fa li odia. Deve essere stato difficile combattere contro se stesso per tutto questo tempo, sapendo che non aveva molte speranze.Lentamente il mio sorriso si spenge, non c'è molto da sorridere ripensando a tutto ciò. Ma no, basta rimpiangere il passato, Zero continuerà a lottare e io lo aiuterò come posso, sperando di ritardare ancora un po' la sua metamorfosi in un livello E. Anche Yuki certamente lo aiuterà, anzi ho paura che lo stia già facendo, ma in modo sbagliato. Da quando ho assistito a quella scena sulle scale, a volte le ho visto una benda al collo, e temo che Zero ne sappia qualcosa. Tuttavia, non intendo interferire, credo sia già abbastanza difficile per entrambi, e non reputo affatto Zero un mostro per questo, dopotutto non ha altra scelta anche se quello che fa non è propriamente giusto o umano. Troveremo prima o poi una soluzione anche a questa perdita inutile di sangue, anche perchè Yuki non può andare avanti così, il suo corpo non lo reggerebbe.
Mi alzo dal letto scacciando tutti quei brutti pensieri e guardo la sveglia sul comodino: segna la mezzanotte. Direi che è ora di andare a letto, a momenti dovrebbe rientrare Yuki. Vado in bagno e mi sciaquo la faccia, dopodichè mi spoglio e indosso la camicia da notte rosa antico, la mia preferita. Mi pettino i capelli e li raccolgo in una treccia laterale, così che durante la notte non mi diano fastidio. Sbadiglio davanti allo specchio e esco a capo chino dal bagno. In quel preciso istante una folata di vento mi fa accapponare la pelle. Che scema, non ho chiuso la finestra! Alzo il capo scocciata e rimango impietrita... una figura di cui scorgo solo gli occhi rossi come rubini mi sta osservando divertita. Balza con leggerezza all'interno della mia stanza e in quell'istante la riconosco... Maria Kurenai si sta guardando intorno con aria sbarazzina. Tiro un sospiro di sollievo nel vedere che si tratta solo di lei.
"Ah Maria, mi hai fatto spaventare a morte. Che ci fai qui?"
"Sono venuta a farti una visitina. Avrei bisogno di una cosa..."
Fa un sorriso sghembo che ha un'aria sinistra.
"Dimmi, se posso esserti utile..."
Si volta verso di me e di nuovo il terrore prende possesso del mio corpo. Mi guarda ghignando come un gatto che gioca con il topolino appena catturato.
"Oh sì, credo proprio che potrai aiutarmi. Voglio te..."
Indietreggio terrorizzata. Vorrei gridare, piangere, urlare ma ciò che riesco a fare è solo muovere un passo indietro. E adesso che faccio? Avanza verso di me e comprendo il comportamento strano di Zero e Kaname, è veramente minacciosa. Mi porterà via, e non so nemmeno perchè, e se voglio anche solo sperare di essere salvata devo farlo capire a Zero o a Kaname... è c'è un solo modo per farlo. Prima che possa avventarsi su di me, lancio una boccetta di profumo contro lo specchio alle mie spalle, riuscendo a romperlo. Maria mi guarda non riuscendo a capire, e prima che si renda conto delle mie intenzioni prendo un frammento appuntito dello specchio e me lo striscio sul dorso della mano, facendo zampillare un rivolo di sangue. Maria allora mi guarda ancora più minacciosa e poi ghigna, probabilmente capendo il perchè del mio gesto.
"Povera stupida..."
Una scarica di potere mi sbatte contro la parete opposta, facendomi perdere i sensi. Prima di chiudere gli occhi prego che Zero mi aiuti, e spero che il mio gesto sia stato utile.

***

POV Zero

Mentre apro la porta del dormitorio maschile penso che è davvero incredibile che Chrys sia riuscita a farmi sorridere. Cioè, non l'ho più fatto da allora, perchè non ne avevo voglia e non c'era mai un motivo valido per farlo. Chrys invece si è sempre dimostrata ottimista, nonostante anche lei abbia parecchi grattacapi. L'allegria di quella ragazza è sempre stata contagiosa, quando ero con lei mi divertivo sempre un sacco, e ridevo come uno scemo senza neanche un motivo decente. Anche se mi fa strano ammetterlo, sono contento che quel giorno abbia deciso di seguirmi qui, e mi ha fatto e mi fa bene averla vicina. Da quando la conosco, Yuki è sempre stata importante per me, ma adesso vedo anche con occhi diversi la mia amica d'infanzia. Insomma, anche Yuki è sempre allegra e solare, ma Chrys è diversa; ti lascia sempre i tuoi spazi, ma allo stesso tempo non si limita a guardare e basta. In più, nonostante la caduta degli ultimi tempi, ha sempre affrontato le cose a testa alta e col sorriso, senza mai tirarsi indietro, e la ammiro molto per questo suo coraggio, che spesso è mancato a me. Chissà cosa direbbe se sapesse cosa faccio a Yuki... Infilo le mani in tasca e mi dirigo verso la mia camera, quando mi arriva alle narici un odore di sangue familiare. Esco allora di corsa per controllare, quando vedo saltare fuori da una finestra una figura che scompare nella notte. Corro in direzione del dormitorio femminile e vi trovo davanti una Yuki tutta trafelata.
"Zero!! Hai visto anche tu?"
"Ho visto saltare un vampiro fuori da una finestra."
"Io non so quale. Forza muoviti..."
Senza nemmeno aspettarla mi lancio per i corridoi bussando a tutte le porte di una fila, mentre Yuki apre quelle dell'altra. Un piano, poi un'altro, e ancora non si trova la stanza giusta. Rimane solo l'ultimo piano e una paura s'insinua in me. Chrys non è ancora scesa, e di norma lo avrebbe fatto sentendo questo frastuono. In più l'odore che ho sentito potrebbe benissimo essere il suo. Lascio perdere le
stanze e punto direttamente alla sua. Yuki sembra aver capito e mi segue. Non sto neanche a bussare e apro violentemente la porta. Come sospettavo di lei neanche l'ombra, mentre al suo posto trovo lo specchio in frantumi, la finestra aperta con le tende che svolazzano, e qualche goccia di sangue sul tappeto. Yuki entra sconvolta nella stanza e si inginocchia davanti allo specchio, mentre io mi appoggio allo stipite della porta, passandomi una mano tra i capelli. Yuki raccoglie un frammento di specchio e me lo mostra.
"Guarda, deve essersi tagliata con questo, così possiamo seguirla. Dobbiamo avvertire Kaname e il preside."
"Non c'è bisogno di avvertirlo, Kuran avrà sentito l'odore e sarà qui a momenti."
"Ma chi può essere stato? E poi perchè Chrys?"
Questa era una bella domanda. Di lei Yagari mi disse che l'avevamo ritrovata in una radura. Non si ricordava nulla del suo passato, nemmeno il suo nome. Aveva al collo quel ciondolo che poi Yagari mi affidò. Mi ha detto anche che la sua famiglia è morta per via di un attentato, un po' come a me immagino, e che lei non è di questa zona. Quel ciondolo è il simbolo della famiglia Moonrouge, i sovrani del mondo della notte, che in quei giorni aveva dato un banchetto a cui avevano partecipato le famiglie vampiriche più prestigiose e allo stesso modo le più importanti famiglie di hunter, tra cui la mia. Probabilmente le famiglia di Chrys era un componente davvero importante dell'Associazione Hunter, e in qualche modo si è portata via uno dei tanti ciondoli in giro per la sala. Tra l'altro ci fu un attacco e probabilmente la sua famiglia vi è rimasta uccisa. Ma a questo punto devo pensare che ci sia altro nel suo passato. Mentre rifletto su questo mistero sempre più ingarbugliato esco dal dormitorio femminile, con Yuki che fatica a starmi dietro. Come mi aspettavo fuori trovo Kuran e il preside Cross. Il primo a venirmi incontro è proprio quest'ultimo.
"Kaname mi ha detto di aver sentito l'odore di sangue di Chrystel. Che cosa è successo?"
Lascio che risponda Yuki al posto mio.
"Io e Zero abbiamo visto un vampiro uscire da una finestra e controllando il dormitorio abbiamo trovato la stanza di Chrys vuota, con lo specchio rotto e insanguinato e la finestra aperta. Credo che l'abbiano rapita e lei per aiutarci a rintracciarla si è ferita con lo specchio..."
Yuki abbassa il capo con gli occhi lucidi, mentre Kuran ovviamente le si avvicina per consolarla.
"Vedrai piccola che la ritroveremo presto, senza che le sia successo nulla."
Lei alza il viso sorridendogli grata, mentre Cross comincia a camminare nervoso. Dopo il suo teatrino Kuran si fa di nuovo serio.
"Anche Kurenai è scomparsa, e temo sia stata lei. Seiren?"
Al richiamo del padrone la vampira compare dietro di lui, inchinandosi con devozione.
"Va' a chiamare gli altri, ho bisogno di tutti loro. Presto."
Il tempo di finire la frase che la serva, perchè si tratta di questo, è già scomparsa. Nel frattempo ripenso a quella maledetta vampira... allora avevo ragione a non fidarmi, perchè c'è qualcosa in lei che non mi quadra affatto. Intanto nel giro di pochi secondi la Night Class al completo è arrivata. Kaname spiega brevemente la situazione e ordina a tutti di cominciare immediatamente le ricerche. Dopotutto non può essere andata tanto lontano. Mentre distribuisce i suoi ordini, Kuran ha la stessa espressione neutra di sempre, ma i suoi occhi lo tradiscono: lampeggiano d'ira come se fosse stata toccata una cosa sotto la sua protezione, per un motivo che a me sfugge.

***

(In una casa nell'immediata periferia della cittadina vicina al collegio...)

Maria guarda soddisfatta Chrystel ancora svenuta. Il suo piano sta riuscendo alla grande, manca poco ormai.
"Ichiru, vieni qui..."
Alle sue spalle appare un ragazzo uguale in tutto e per tutto a Zero, suo fido servitore.
"Ditemi nobile Shizuka."
"E' arrivato il momento di rientrare nel mio corpo."
Ichiru fulmineo esce e rientra nella stanza con in braccio un corpo di donna apparentemente senza vita, e poco dopo Shizuka Hiou riacquista le sue reali sembianze.
"Guardala Ichiru... con lei potrò realizzare i miei piani, e finalmente sarà anche il mio momento, e il tuo ovviamente."
Ichiru guarda la ragazza ancora svenuta.
"Hanno fatto un bel lavoro con l'aspetto..."
"Ma il sangue è lo stesso. Con lei potrai vendicarti anche di Zero, ho visto che sono molto legati."
Il ragazzo si ricorda dell'amicizia che legava i due da piccoli, cosa che ha spesso stuzzicato la sua gelosia.
"Ichiru... va a chiamare Rido e Hiiro, fa presto!"
"Sì, nobile Shizuka."
E dopo un breve inchino, il servitore scompare.
"Molto presto i progetti di Hiiro si realizzeranno e con essi anche i miei."***

POV Chrystel

Quando apro gli occhi mi sento come se stessi passando un dopo-sbornia. La testa mi gira e sembra scoppiarmi, e ho male dappertutto. Mi tiro con non poca fatica a sedere e, una volta messa a fuoco la scena, mi rendo conto che non sono più al collegio, ma non ho idea di dove mi trovi.
Mi guardo un po' intorno: la stanza ha uno stile molto semplice, con pochi oggetti strettamente necessari. Una voce alle mie spalle mi fa però sobbalzare.
"Ben svegliata, cara Chrystabel."
Mi giro troppo velocemente e vengo colta da un capogiro; la donna che mi sta di fronte mi guarda con sadico divertimento. Non l'ho mai vista e forse anche lei non mi conosce molto bene, visto che ha persino sbagliato a chiamarmi col mio nome intero.
"Chi siete? E dove sono?"
"Troppe domande. Come, non mi riconosci? Sono Maria, soltanto che ho riacquistato le mie vere sembianze. Maria in realtà è una mia lontana parente che mi aveva prestato il suo corpo, perchè così sarei stata troppo riconoscibile."
"E quindi chi siete?"
"Shizuka Hiou. Mai sentito il mio nome?"
Effettivamente il suo nome mi suona vagamente familiare, eppure non ricordo il perchè. 
"Ma come? Zero non ti ha parlato di me?"
Zero? Cosa c'entra lui con...? Ma certo... Zero mi aveva descritto una sola volta Shizuka, e la sua descrizione era riduttiva. Bellissima è troppo poco per lei; il suo volto è quanto di più angelico abbia mai visto, eppure è circondato da un'aura di pura malvagità.
"Lei è... la vampira che gli ha portato via la sua famiglia..."
"Esatto, brava. E temo che gli porterò via anche la sua amichetta."
Mi tiro indietro terrorizzata mentre un brivido mi corre lungo tutta la schiena, ma vado a intrappolarmi in un angolino. Mi ricordo tra l'altro che sono scalza e in camicia da notte, e questo mi fa improvvisamente sopraggiungere un freddo glaciale addosso. Mi abbraccio da sola cercando disperatamente un po' di calore. Poco dopo, mentre Shizuka si sta avvicinando con un sorrisetto sadico, si sente un colpo secco e ci voltiamo contemporaneamente verso la porta, lei con un'espressione furiosa, io sperando che qualcuno venga a tirarmi fuori da questo guaio. Pochi colpi dopo, la porta cade sotto la forza di una furia e qualcuno entra in casa come un tornado.
"Zero!"
Ce l'ha fatta, finalmente mi ha trovata. Poco dopo dietro di lui compare la Night Class al completo. Ma la mia sfortuna non mi ha ancora abbandonato: Shizuka digrigna i denti e mi afferra saldamente un polso, strattonandomi a sè. 
"Non crederete di riprendervela tanto facilmente?"
Mi affonda con cattiveria le unghie nel braccio che mi teneva stretto, facendomi uscire rivoli di sangue. Urlo dal dolore, mentre il sangue continua a sgorgarmi dalla ferita profonda. Con un ringhio animalesco Zero si lancia su di lei.
"Non mi porterai via anche lei!"
Nell'impatto vengo scagliata contro un muro e subito mi inginocchio cercando di tamponare la ferita che mi fa un male pazzesco. Naturalmente Shizuka riesce a parare il colpo di Zero e da lì tutti i vampiri la assalgono, dando il via a una vera e propria battaglia in casa. Molti colpi dopo Kaname fa un cenno e tutti i vampiri si fermano, cosicchè possa farsi avanti. Shizuka è ancora in piedi e sfida Kuran con lo sguardo.
"Siete arrivati tardi, Rido e Hiiro saranno qui a momenti."
Ghigna sadicamente, mentre Kaname mantiene apparentemente la sua calma, anche se stringe i pugni.
"L'ho lasciata in vita solo perchè sia tuo zio a ucciderla."
Shizuka è troppo concentrata su Kaname per accorgersi che Zero è in piedi dietro di lei, con la sua arma puntata alle spalle.
"MUORI SUCCHIASANGUE"
E nello stesso istante in cui la vampira si volta Zero le spara un colpo in mezzo alle spalle, che la fa cadere con gli occhi puntati al soffitto. Zero le si avvicina e la guarda con disprezzo dall'alto.
"Quello era per la mia famiglia e questo è per me e per Chrys."
E rialzata la Bloody Rose le spara dritto al cuore, facendola tramutare istantaneamente in sabbia.
E' finita: ho osservato tutta la scena con una mano premuta sulla bocca per evitare di mettermi a urlare. Finalmente Zero ha avuto la vendetta che tanto bramava: ho fisto il suo odio cieco, e la sua furia. Incosciamente inizio a piangere, per la paura, il sollievo e l'amarezza per aver visto tanto odio nel cuore di Zero. Come posso avergli chiesto di sorridere con leggerezza con tutto l'astio che covava nel cuore? Zero si volta stancamente verso di me e mi sorride amaramente. Si avvicina velocemente a me, così come Kaname. Il vampiro sanguepuro si china vicino a me, e mi asciuga le lacrime.
"E' tutto finito Chrys, stai tranquilla."
La sua voce è pacata, come a cercare di tranquillizzarmi. Mi prende il braccio ferito e me lo cura con i suoi poteri; mi sento immediatamente meglio. Ma una forza inspiegabile continua a tenermi rigida al suolo, ed è come se il mio corpo non ne volesse sapere di alzarsi. In quel momento arriva Zero.
"Fatti da parte Kuran."
Eccolo, il solito Zero. Sorrido inconsapevolmente, tranquillizzata all'idea che non sia cambiato, forse perchè fino a poco prima era completamente diverso. Senza chinarsi minimamente mi tende un braccio con fare svogliato, ma questa volta prima di formulare il comando, la mia mano si aggrappa alla sua, che mi tira su con un gesto deciso. Lo guardo con gratitudine, anche per avermi salvata.
"Forza Zero, torniamo a casa."
Fa come per andarsene, ma gli afferro un lembo della camicia. Si gira guardandomi con un punto interrogativo disegnato in faccia.
"Devo ricordarti che sono scalza e in camicia da notte?"
Mi squadra dalla testa ai piedi e poi alza le spalle. Si avvicina a me e prima che mi renda conto di cosa vuol fare, mi carica su una spalla come un sacco di patate. Scuoto la testa indignata e poi scoppio a ridere. Sì, è ancora lo stesso.


***
"Hiiro, se ne sono già andati."
"Che peccato... pazienza, vorrà dire che gli faremo una visitina direttamente al collegio Cross."


 









 

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Capitolo 11
*** Fujun'na ***


Fujun'na
(Impura)

 

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Cado, o meglio sono lasciata cadere, con un tonfo sordo sul mio letto al collegio. Zero non è stato molto delicato, come suo solito, ma almeno mi ha risparmiato la camminata. Ormai è notte fonda, e tra poco sorgerà il sole. Prima ancora che possa rimettermi in piedi un ciclone umano irrompe nella stanza e mi travolge; Yuki non è venuta con gli altri, sicuramente perché Kaname glielo avrà impedito a tutti i costi.
“Oh Chrys, ho avuto paura di non rivederti mai più…”
E mi avvolge in una serie di abbracci stritolanti, che mi fanno davvero mancare il respiro.
“Yuki, non respiro più…”
“Oh, ehm… scusa…”
Zero intanto ci guarda impassibile, come sempre e si avvicina alla porta
“Io me ne vado, e …Chrys,” si volta per potermi guardare negli occhi “stai attenta.”
Chiude la porta. La voce dell’albino, alle ultime parole, è cambiata. Non era la solita voce fredda che usa in qualsiasi situazione, era quasi supplichevole.
Zero…
Intanto non mi accorgo che Yuki mi guarda e ride sotto i baffi.
“L’amore è?”
Io in un attimo divento color porpora e agito le mani davanti a me.
“Ma che dici! Magari sei tu quella che si trova in questa situazione!...”
Mi guarda imbarazzata e io le sorrido grata. Che sorella strampalata… ci sediamo sul mio letto a gambe incrociate e le racconto brevemente quello che è successo, e alla fine della storia Yuki rimane un po’ scossa.
“Incredibile Chrys, sei stata fortunata…”
Si alza e comincia a gironzolare per la stanza, sovrappensiero e con una mano sul mento.
“Certo che Zero è sempre il solito maleducato. Poteva prenderti in braccio come un principe…”
A questa ultima parola distolgo lo sguardo a disagio e Yuki scoppia a ridere, contagiando alla svelta anche me. Ho passato momenti tanto orribili che adesso voglio soltanto ridere sul passato, e la risata della mia sorellina cancella ogni singola traccia di ciò che è stato questa notte.
“Dai adesso a letto che siamo entrambe distrutte…”
Yuki corre in bagno e io mi infilo direttamente sotto le coperte. Quando rientra, mia sorella si addormenta di sasso, appena toccato il cuscino. Deve essere stata una lunga notte anche per lei.
Il giorno seguente, come al solito, la prima a svegliarsi sono io. Nonostante abbia ancora sonno, l’abitudine mi ha fatto aprire gli occhi alla solita ora. Il preside Cross ci ha gentilmente concesso di rimanere a riposo per oggi, quindi non ho fretta nemmeno di svegliare Yuki. Mi preparo alla giornata con calma mettendomi un vestitino estivo color cielo che mi arriva fino alle ginocchia e mi metto un cerchietto del medesimo, ma quando ho finito Yuki ancora russa. Mi avvicino dolcemente al suo letto e la chiamo. In risposta ricevo un grugnito. Ci riprovo ancora e ancora, finchè non si degna di schiudere gli occhi.
“Dai Chrys, ancora cinque minuti, oggi non abbiamo lezione.”
“Non vorrai stare a letto tutto il giorno vero?”
Non ottengo nessuna risposta, mentre mia sorella si gira dall’altra parte. A quel punto, dopo un sonoro sbuffo, decido di agire drasticamente, e la scopro fino ai piedi.
“Daaaiiiii Chrys, cattiva…”
Si alza strofinandosi gli occhi e piagnucolando come una bambina. Dopo essersi vestita e lavata, le espongo il mio brillante piano per la giornata.
“Che ne diresti se adesso usciamo in città, mangiamo fuori e poi nel pomeriggio ci diamo allo shopping sfrenato, mmh?”
“Dico che mi sembra una buonissima idea!”
Yuki, col viso illuminato, inizia a saltellare come una bambina e mi trascina fuori dal dormitorio. Mentre percorriamo la strada che porta al cancello, dove dinnanzi a noi compaiono le sagome di Aido e Kain.
“E voi che ci fate qua?”
Alla loro vista Yuki comincia ad agitarsi sul posto, visibilmente in imbarazzo.
“Loro sono qui per me. Credo che ti debba raccontare un po’ di cose…”
“Già, penso anch’io…”
Intanto i due vampiri sbadigliano assonnati, e ci seguono leggermente indietro.
“Dove stiamo andando?”
“A fare shopping Aido, e credo che ci sarete utili…”
E ci giriamo entrambe con uno sguardo d’intesa. Dopodichè mi rivolgo di nuovo a Yuki.



“COOOOOOOSAAAAAAA?”
“Shh Chrys, ci stanno guardando tutti…”
“Shh un cavolo Yuki! Perché non mi hai detto di te e Kaname? Credevo ci raccontassimo tutto noi due…”
Abbasso lo sguardo delusa, non me l’aspettavo da lei una cosa del genere.
“E’ successo tutto molto alla svelta. Poi tu sei stata rapita e ieri non mi sembrava il momento giusto per dirtelo. Poi stamani mi hai detto cosa avevi in mente, e mi è sembrato perfetto per dirtelo. Ma non ne ho avuto nemmeno il tempo…”
“Hai ragione Yuki, ho esagerato. Però avresti dovuto dirmelo subito, al diavolo il resto e il momento.”
“Sì è vero…”
Comincia a ridacchiare a disagio.
“E quindi Kaname ha mandato Stanlio e Ollio a farti da guardie del corpo… fico.”
“EHI”
I due interpellati gridano sdegnati all’unisono.
“Zitti voi due e camminate.”
Mi giro e li fulmino con lo sguardo. La mattinata prosegue tranquillamente e l’ora di pranzo si avvicina.
“Che ne dite se ci fermiamo a mangiare in quel ristorante laggiù?”
“Ecco fermiamoci che non ce la facciamo più a portarvi le buste.”
“Guardate che il bello deve ancora venire oggi pomeriggio… e comunque voi dovete fare i valletti a Yuki, e fra che ci siamo anche a me, quindi smettete di piagnucolare.”
Yuki ride di gusto e i cugini mi guardano indignati, il che fa ridere anche me. Ci fermiamo a mangiare, tra una risata e l’altra e quattro coppe gelato tutte per Yuki, e dopo riprendiamo subito con lo shopping.
Ma, per nostra sfortuna, il cielo inizia a scurirsi, preannunciando un bel temporale, così siamo costretti a tornare in accademia.
“Ma guarda che sfortuna! E siamo in estate…”
“Già….”
Yuki ad un tratto sembra incupirsi e senza che me ne accorga inizia a tremare.
“Yuki..”
La chiamo ma lei di rimando sviene sul colpo, facendo cadere tutte le buste che portavano i due cugini.
“Yuki! Svegliati!”
Nulla, la mia sorellina non risponde.
“Dobbiamo portarla al collegio”
Aido ha ragione, e senza aspettare un secondo Kain prende il cellulare e chiama la limousine che ci ha portato in città prima, che arriva in pochi minuti.
“Yuki, non ti preoccupare andrà tutto bene!”
Lei non sembra migliorare, anzi, ora suda freddo e ogni tanto si lascia sfuggire un gemito di dolore.
“Ma cosa…”
Durante tutto il tragitto gli tengo la mano e gli dico cose incoraggianti che possano spronarla a d aprire gli occhi ma che, in fondo, aiutano più me che lei.
“Sangue…”
Siamo arrivati a destinazione e nel momento esatto in cui l’autista ci apre lo sportello della macchina bianca lucida, la mia sorellina pronuncia quella parola. Quell’unica parola, che mi fa intuire la gravità della cosa.
“Cosa?”
Cerco di capire ma l’unica cosa che sa dire è..
“Sangue….d’appertutto … c’è…sangue”
Aido la prende in braccio e ci avviamo dal preside Cross, fregandocene di tutti gli alunni della Day Class preoccupati per Yuki ma allo stesso tempo emozionati di avere tra loro Idol e Kain. Mandando tutti al diavolo mentalmente mi concentro sulla mia sorellina che intanto si è messa anche a piangere.
Spalanchiamo la porta del preside e ci sorprendiamo tutti nel vedere anche Kuran.
“Yuki!”
Esclamano entrambi. Kaname si avvicina a lei e gli accarezza il volto.
“Cosa è successo?”
Il tono di Kaname è duro come lo sguardo gelido che rivolge ai due cugini, voleva sapere chi avesse fatto tutto questo alla sua cara Yuki.
“Si è sentita male mentre facevamo shopping, nient’altro”
Si scusa Aido.
“E il bello è che non si è affaticata perché le portavamo noi le valigie e ha mangiato la sua porzione elevata di gelato. Tutto nella norma.”
Kaname abbassa gli occhi sulla mia sorellina.
“Ma..” aggiungo io, gli occhi di tutti sono ora puntati su di me “durante il tragitto ha pronunciato una parola…”
Ho lo sguardo basso come Kain e Aido che aspettavano di già la domanda che mi si sarebbe proposta poco più tardi.
“E quale sarebbe?”
Cross che è stato in silenzio per tutto questo tempo mi guarda preoccupato, consapevole della risposta che avrei dato.
Faccio un lungo respiro, alzo lo sguardo e con voce che non sembra nemmeno la mia pronuncio una sola parola..
“Sangue.”
Un silenzio pesante cala nella stanza, Kaname stringe le mani a pugno.
“Ho capito, se lei me lo consente  me ne voglio occupare io…”
Il Sanguepuro si volta verso Cross.
“Va bene, la affido a te Kaname”
Con dolcezza prende Yuki tra le sue braccia, prima di uscire dalla stanza si gira verso di me.
“Chrys..” la sua voce è preoccupata “stai attenta…”
E se ne và, in silenzio.
Io rimango shoccata, il mio sguardo è assente come tutto il resto del mio corpo.
Ma cosa sta succedendo?
La stessa cosa me l’aveva detta Zero stamani mattina, ma a cosa devo stare attenta?
Non capisco..
“Chrys”
La voce del preside è ferma.
“Ora è meglio che tu vada a riposare, è stata una lunga giornata per te..”
Io annuisco con la testa. Ma chi aveva voglia di dormire? Dopo aver visto Yuki in quello stato poi..
Esco dalla porta sotto lo sguardo dei presenti, vago senza meta per l’accademia fino a ritrovarmi nel giardino dove si trova la fontana.
Guardo il cielo, la luna piena è splendida, come le stelle che le brillano intorno.
Mi fa male la testa, e non capisco il perché.
Basta, non ne posso più, devo vederla.
Corro al dormitorio Sole, ma mi fermo appena vedo la porta di camera nostra aperta; Zero è davanti, con la faccia stupita. Sento il pianto disperato di Yuki e immediatamente entro nella stanza.
Mi blocco di colpo.
La mia sorellina, in lacrime, abbraccia Kaname che sparisce in un secondo avvolto da una folata di vento.
Io e Zero ci guardiamo in silenzio.
“Che ci fai in giro? Ti avevo detto di fare attenzione!”
Il tono di Zero è duro più che mai, e mi fa venire le lacrime agli occhi, costringendomi ad abbassare lo sguardo.
“Scusami…”
Il mio tono di voce è spezzato, ancora poco e rischio di scoppiare a piangere.
“Dobbiamo trovarla..”
Si avvia verso il corridoio, poi si volta verso di me.
“Tu non vieni?”
Asciugo le lacrime con la manica della divisa, e in un attimo sono al suo fianco, con un’espressione risoluta sul volto.
“Andiamo!”
Cerchiamo per tutta l’accademia, fino ad arrivare sul tetto del dormitorio Sole.
“Anche qui non c’è…”
“Ma dove l’hai portata, maledetto Kur-“
Si ferma. E, in silenzio, si avvicina al parapetto dell’edificio.
Un ringhio esce dalla sua bocca.
“Zero…”
Ho paura di quel che posso vedere, ma nonostante tutto lo seguo a ruota e vado accanto a lui.
Cerco di trattanere un urlo.
Kaname sta mordendo Yuki, che cerca di divincolarsi.
“MALEDETTO KURAN!”
Zero gli punta la Bloody Rose addosso, ma prima che possa sparare, la mia sorellina si para davanti al Pureblood.
“Non lo fare! Lui è mio..”
Restiamo in silenzio, non può essere…
“Lui è mio..”
Ho paura…
“E' MIO FRATELLO!”
Mi crolla il mondo addosso.
 

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