Shuffling

di _LostinLove
(/viewuser.php?uid=169296)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 2: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 3: *** capitolo Suffling ***
Capitolo 4: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 5: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 6: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 7: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 8: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 9: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 10: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 11: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 12: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 13: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 14: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 15: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 16: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 17: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 18: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 19: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 20: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 21: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 22: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 23: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 24: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 25: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 26: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 27: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 28: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 29: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 30: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 31: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 32: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 33: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 34: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 35: *** capitolo Shuffling ***
Capitolo 36: *** capitolo Shuffling ***



Capitolo 1
*** capitolo Shuffling ***


mi chiamo Amy. cioè, è il mio soprannome. in realtà sono Amelia. non sono la strega cattiva dei fumetti. ho 16 anni. abito a Londra. sono magrolina, alta, capelli castani e occhi verdi. adoro sorridere e cantare.

quel giorno stavo scivolando sul ghiaccio nella pista canticchiando una canzone dei Beatles, che le cuffie dell'ipod mi offrivano. feci una piroetta in aria e tornai a terra, sentii quel dolce rumore del ghiaccioa acotnatto col ferro dei pattini. sorrisi e aumetnai la velocità. la pista era praticamente vuota, c'erano solo un paio di persone. ma dovevo aspettare un caro amico: Louis. era da circ aun anno che era diventato famoso. non lo vedevo da tempo, anche se abitavamo nello stesso quartiere. lo avevo intravista qualche sabato, ma ero sempre troppo impegnata per andare da lui. mi aveva presentato una volta Niall e Harry.
devo confessare che erano entrambi delle eprsone veramente dolci e gentili. mi aveva promesso che quel giorno sarebbe venuto a patinare con me. sbuffai e feci uscire una nuvoletta di fumod alle labbra. fissai verso l'entraata della pista, ma non lo vedevo ancora. poi, da lontano, sentii la sua voce. fui quasi bloccata di colpa dalle sue parole. mi sentii svenire, quanto aveva atteso quel momento! fui così confusa che sbattei contro qualcuno.
"scusa.", borbottai di fretta aggrappata alle spalle del ragazzo.
"fai attenzione a dove vai.", appena alzai lo sguardo lui sembrò accennare un sorriso. poi mi lasciò la vita e scivolò via. io rspirai profondamente e mi diressi vrso Louis.
"ehy, Amy!!", sentii che mi gridò quando gli fui vicino. mi aggrappai al bordo della pista e lui mi abbracciò, io gli stampai un bacio sulla guancia, e fece altrettanto.
"ciao, come va'?"
"bene. pattiniamo?"
"ovvio.", dissi sorridendo. lui ridacchiò e mi venne affianco. "sei ancora capace?"
"non ne sono sicuro.", risi e mi affrettai a superarlo. lui mi stette dietro con fatica. gli presi una mano e sorridendo lo accompagnai. dopo una manciata di minuti sapeva pattinare liberamente.
passammo quasi tutto il pomeriggio così, poi, tutto d'un colpo si ferò e rispose al telefono. sempre sorridente mi venne incontro.
"era mia madre. ha detto che puoi venire a mangiare da noi. lei non c'è. ci saranno anche i ragazzi.", ero confusa.
"anche loro?", farfugliai.
"sì, dai. sono fantastici."
"emmm... però le facciao le omellette?"
"come no! forza, andiamo.", uscimmo dalla pista e indossammo le nostre scarpe, io le converse nere.

Louis bussò alla porta. gli aprì un ragazzo riccioluto e sorridente: Harry. appena lo vide lo abbracciò forte. mi sentii di troppo. poi mi vide, e il suo sorriso si allargò. "ciao Amy!", mi gridò e mi saltò addosso. mi sentii ancora più stupita: si ricordava il mio nome?
"ciao Harry.", sussurrai.
"Entrate! tua madre ci ha fatto venire prima. lei è già uscita. stavamo preparando la tavola. hai fame, Amy?"
"emmm. sì.", borbottai appoggiando la borsa sul divano.
"bene, perchè c'è pizza.", sgranai gli occhi. pizza? io e louis la preparavamo insieme da piccoli. entrata in cucina vidi Niall e un ragazzo dalla pelle più scura intenti a preparare la pasta. diedi uno sguardo a come si erano conciati.
corrugai la fronte. "scusatemi, ma la pizza non si prepara così.", presi la pasta che avevano appena fatto e la gettai, avevano sbagliato completamente gli ingredienti. "per favore Louis prendi i soliti ingredienti." luii sorrise e scappò dietro una porta.
"Em, io sono Amy, e vi mostrerò come si prerara la vera pizza italiana."
"e tu sai cucinarla?", chiese Naill.
"mia madre è italiana.", entrambi sorrisero, e cosa che mi stupì Harry e Niall mi abbracciarono. mentre l'altro ragazzo mi sorrise. dalle loro facce si intuiva che si fidavano di me.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** capitolo Shuffling ***


avevamo appena finitio di mangiare la nostra pizza, quando bussarono alla porta. Niall e harry si precipitarono ad aprire. Zayn (cos si chiamava il ragazzo dalla pelle più scura si alzò dalla sedia, mentre io e louis continuavamo a parlare del tempo perso. si sentì un brusio e poi, invece che due ragazzi arrivarono 3. il terzo era un po' più alto, i capelli arruffati e riccioluti. marroni. un sorriso stampato in faccia e le mani nelle tasche della giacca. sul petto ricadevano due auricolari neri. sorrisi stupefatta della sua bellezza.
subito, però, abbassai lo sguardo e mi alzai per predenre le posate. Niall tossì divertito. "allo, Amy. lui è Liam.", disse. ebbi solo il tempo cercare i suoi occhi marroni che mi scontrai di nuovo contro un ragazzo. questa volta mi caddero delle forchette. sbuffai e appoggiai la roba sul tavolo per chinarmi a raccogliere le cose cadute.
in quell'arco di tempo sentii Niall, harry, louis e zayn dirigersi verso il divano e accendere la TV. sentii solo un respiro profondo. ma non era il mio.
"scusami.", sussurò il ragazzo. "ti ho fatto male?"
"no, nulla. non ti preoccupare." sorrisi ma evidentemente lui non se ne accorse.
"sei sicura? perchè ci incontriamo sempre allo stesso modo.", ridacchiò. corrugai la fronte confusa, poi quando mi alzai capii quello che intendeva dire."mi dispiace per oggi. quando sei caduta sul ghiaccio, ho temuto che ti fossi tagliata o ferita."
"no, non mi sono fatta nulla.", gli sorrisi e lui ricambiò. già adoravo il modo in cui si illuminavano gli occhi mentre sorrideva.
"lavi i piatti?"
"sì, perchè?"
"di solito nessuno lo fa'."
"beh, non nho intenzione di far tornare la madre di louis con il pensiero di lavare i piatti.", risi. lui prese le stoviglie u scomparve in cucina.
in quel momento mi sentii sciogliere. che ragazzo dolce. quando lo avevo visto alla TV non mi ero mai accorta di lui. infono avevo occhi solo per louis, ma in quel momento mi appoggiai al tavolo perchè le ginocchia mi tremavano. non era possibile. mi ero innamorata....

"allora, cosa scegli?", mi chiese tenendo in mano una spunga e un tessuto per asciugare i piatti. rimasi alcuni secondi a decidere, poi afferai il tessuto. lui ridacchiò e disse: "lo sapevo."
"allora perchè lo hai chiesto?"
"perchè sono gentile?"
"nah, hai solo voglia di sembrarlo.", risi. incominciò a insaponare la roba e intanto mi sentii volare perchè avrei voluto che quella scena si sarebbe ripetuta nei seguenti anni, sera dopo sera.
"cosa c'è? perchè mi gaurdi così?", mi chiese dopo una manciata di minuti. io scossi la testa e farfugliai: "Niente. stavo solo pensando."
"a cosa?", inghiottii la saliva e cercai una scusa.
"beh, non avrei mai creduto che avrei potuto vedere louis."
"ma perchè non hai gridato, appena hai ci hai visto? perfino le mie amiche quando li vedono sbraitano."
"beh, non è che fossi così amica di louis. e non l'ho neppure seguito molto. faccio una scuola impegnativa che non mi permette di passare il tempo a guardaare la TV."
"ah sì, e cosa fai?"
"non credo sia importante.", borbottai.
"allora? state ancora lì? dobbaimo vedere il film! forza!", Harry entrò in cucina con solo i jeans e la bocca piena di biscotti.
"okay. finisco questo e veniamo.", Liam mi sorrise complice.
"io passo.", dissi

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** capitolo Suffling ***


"come passi?", chiese HArry.
"no, dai. non voglio.", risposi e mi asciugai le mani fissandole.
"dai, forza, vieni."
"no, liam. non voglio."
"e perchèèèèèè?", chiese harry con voce dolce avvicinandosi.
"boh..", borbottai. lui mi alzò il volto e fece una faccia strnaissima, strabbucando gli occhi. risi e il mio cuore si sollevò. come potevo guardare un film affianco a liam, se non riuscivo neppure a respirare?
"Niaaaall, Zayn, Louiiiiis!!", gridò harry verso la porta. dopo una macniata di secondi arrivarono con dei poccorn in una ciotola.
"che c'è?", chiese Niall abbuffandosi.
"Amy non vuole vedere il film."
"come nO? muovi quel culetto e appoggialo sul divano.", disse Louis. arrossi.
"forza pigrona! ci sono poc corn pure per te!", dissero gli altri due ridacchiando.
"dai, chissà che film patetico sarà.", borbottai.
"è una parodia.", annunciò Louis. sapeva quanto adorassi le parodie, e quanto ridessi a vederle.
"no, grazie.", ma perchè dicevo no? fremevo dal vedere un film. con loro poi... sorrisi tra me.
"allora perchè sorridi, eh?", chiese Liam prendendomi una mano. il battito cardiaco aumentò. "ragazzi, forza. portiamola in salotto."
"credo di saper camminare da sola.", sbuffai.
"no. sei una bambina piccola, piccola.", disse harry prendendo l'altro braccio. mi spaventai un po'. Niall e Louis mi presero le gambe.
"oddio, cosa state facednoO?", strillai impaurita. Zayn mi prese nelle cosce e mi portarono in salotto. mi dimenavo spaventata. mentre loro ridevano. arrivati davanti alla TV mi lanciarono ul divano. i cuscini saltarono in aria. e poi tutti atterrarono su di me. risi, mentre mi facevano il sollettico. si muovevano così velocemente che quasi non sentivo le loro mani sul mio corpo, sentivo le dita sfiorami il collo, i piedi e la pancia. eppure ridevo come una pazza.quando il film incomicniò tutti si fermarono di colpo e mi fecero sedere sopra le cosce di qualcuno. mi chiusetro gli occhi e dovetti capire chi era.
sfiorai le sue gambe muscolose. la tartaruga sulla pancia. a questo contatto rabbrividii però mi sentii felice. le braccia grosse. il collo... le labbra carnose, il naso perfetto. i cappeli ricci.... ma nonn tanto ricci.... ebbi un fremito. era Liam.
"liam?", sussurrai. tutti risero e mi tolsi la benda. era proprio lui. e mi guardava incantato. "Okay, e il film?", dissi.
"si, ecco.", Niall aumentò il volume. mi sedetti tra Zayn e Louis. mi accoccolai poi tra le braccia di quest'ultimo che mi cinse con un abbrraccio. forse riuscii a vedere metà film , ma ad un certo punto crollai addormentata. era stata veramente una gioranta faticosa. e di lì a qulache giorno sarebbe stato natale. e avevo 4 nuovi amici a cui cercare un regalo.
prima di addormentarmi sentii una discussione. "è così carina, stavate insieme?", chiese Naill a Louis che rispose di no. ma che mi voleva bene come una sorella. harry chiese se avrei dovuto dormire lì con loro.. non sentii alcuna risposta.

"Buongiorno Amelia.", disse qualcuno. aprendo gli occhi vidi una luce intensa proveniente dalla finestra. e poi un viso familiare che mi scrutava. Niall.
"Ciao biondino.", farfugliai con la bocca impastata. mi voltai nl letto e cercai di non guardarlo. poi d'un colpo, mi ricordai che non era un letto perchè non mi ricordavo di essermi addormetata su un letto. ebbi una brutta impressione.
"Amy, di solito quando ti svegli il sabato?"
"alle nove...", sussurrai strofinandomi gli occhi. mi sedetti e mi guardai attorno. era veramente un letto. quello di Louis. attorno ad esso c'erano un materasso dove erano addormentati Zayn, Liam e Harry. Louis invecedormiva in un sacco a pelo. mi stiracchiai e scesi dal letto.
"Viene a preparare la colazione? si sveglierennao fra un oretta. abbiamo tutto il tempo."
"tu sei quello più responsabile, qui?", chiesi.
"no. però mi sento più intelligente.", risi e per un secondo ebbi il timore di svegliarli.
"okay, mi dai il tempo di sistemarmi?"
"certo, io sono in cucina.", sucì dalla stanza con i pantaloni del pigiama e solo quello. alzandomi mi girò la testa, ma solo in quel momento mi accorsi che praticamente tutti erano in mutande. io invece vestivo le cose di ieri. aprii la sacca che mi ero portata il giorno prima e tirai fuori dei pantaloni da tuta e una maglietta. per fortuna che dopo il pattinaggio avevo la mania di cambiarmi. sorrisi mentre fissavo Liam che dormicchiava sul materasso.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** capitolo Shuffling ***


"eccomi." borbottai a Niall che era seduto sul tavolo.
"forza, cosa mangia colazione di solito?"
"beh, pane latte frutta...", mi fissò.
"troppo geniuino per essere una colazione. frittelle?"
"vada per le frittelle.", dissi sorridendo.

erano passati 20 minuti quando 6 piatti furono riempiti tutti con 5 frittelle ognuno. tirai fuori panna cioccolata e amarena. sapevo dove la amdre di louis le nascodeva dal figlio. "vado a svegliarli, e a mettergli dei pantaloni."
"okay, intanto io prendo il latte e l'altra roba."
"sì...", disse fuggendo via. risi e poi fissai il frigo. lo aprii e cercai dei succhi. intanto dissi alcune parole con voce intonata. da lì poi iniziai veramente a cantare. sperai solo che non ci fossero i genitori perchè avevo proprio alzato il volume della voce. eppure le parole suonavano così chiare e la mia voce era limpida.

"It's a beautiful night, We're looking for something dumb to do. Hey baby, I think I wanna marry you.", cantai sorridendo.

"Is it the look in your eyes, Or is it this dancing juice? Who cares baby, I think I wanna marry you.", cantò qualcun'altro. mi voltai per sentire la voce di harry.

"Well I know this little chapel on the boulevard we can go,
No one will know", sussurrai piano. e Zayn mi rispose: "Come on girl. "
"Who cares if we're trashed got a pocket full of cash we can blow,
Shots of patron."... lui continuò: "And it's on girl."

"Don't say no, no, no, no-no;Just say yeah, yeah, yeah, yeah-yeah; And we'll go, go, go, go-go.If you're ready, like I'm ready.", Liam mi fece rabbrividire alle sue parole.

non resistetti e iniziai a ridere. tutti mi seguirono a ruota. ero piegata in due dalle risate ma non capivo perchè, risi così tanto che mi accasciai a terra. per un secondo Louis si spaventò poi vedendo il mio sorriso sentii il suo respiro tornare normale.
mi aggrappai a Harry che stava ridendo. poi dopo alcuni minuti, riuscii a smettere, anche se a volte ripensando mi tornava il sorriso o perfino qualche sogghigno.
"abbiamo fatto la colazione.", disse Niall venendo vicino a me. ci sedemmo tutti e quando ognuno di noi ebbe afferrato una frittella Louis ebbe il coraggio dirompere il silenzio: "Amy, non mi avevi mia detto che cantavi così bene."
"a scuola facevano sempre cantare te. però io mi allenavo sempre, cantavo sempre degli assoli, i tuoi. se succedeva che stavi male, ti avrei coperto io. ma non ti ammalavi mai.", sorrisi.
"ma perchè Bruno Mars?", chiese zayn sporco di panna sulla bocca.
"boh, era la prima canzone che mi è venuta in mente."
"ma ti piace?"
"Sì, tanto. ma tu cosa preferisci?", chiesi mangiucchiando la frittella.
"Noi.", risero tutti tranne io. avrei potuto ma avevo la bocca piena. morivo di una fame.
"Grazie per avermi portata a letto ieri sera.", dissi a fine colazione. Zayn guardò Niall, e risero. io capii subito cosa avevano pensato, Louis disse che si era addormentato poco dopo di me. Harry e Liam stetterò zitti. uno dei due mi aveva preso di peso e trascinata nel letto di Louis, lo sapevo.

"io vado. ciao ragazzi.", dissi salutandoli dalla porta. avevo sulla spalla la mia roba. "mia madre mi ha chiesto di tornare a casa prima di mezzogiorno. e non manca molto.", sorrisero tra di loro e in un secondo mi accerchiarono. poi mi strinsero in un abbraccio. fui coscretta a lasciare per terra la sacca e abbraccia Louis. dietro la sua schiena una mano mi raggiunse, e strinse le mie dita. sorrisi.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** capitolo Shuffling ***



arrivai a casa e gattai la roba sul divano. "eccoti AMy. com'è andata? sono carini?", mia madre chiese facendomi l'occhiolino.
"ma mamma!"
"okay... hai fame?"
"passo."
"potresti semplicemente dire k nn hai fame. mica ti droghi, no perchè sembra k parli come un drogato!"
"mamma, non ho fame, okay? ho mangiato poco fa'.",le feci un largo sorriso x convincerla. ne fece uno ank lei e fugii su per le scale verso la camera. aprii la porta d fretta e la richiusi piano, sapendo che il cane poteva svegliarsi facilmente.
Fufi era capace, al suono di una foglia calpestata, di svegliarsi. a volte era veramente frustrante. sopratutto perchè d'inverso doveva dormire nella mia camera, e non riuscivo a passare due notti di seguito senza essere stata svegliata da lui.
"okay. piano time.", dissi ridendo. dopo pranzo, ero usuale suonare qualcosa con il piano. spesso con solo una melodia, ma proprio una canzone. inoltre potevo tenere la musica del PC alta perchè i miei avevano provveduto a insonorizzare la mia stanza. presi qualche spartito a caso e iniziai suoando qualcosa, poi alcune note a caso, finchè non mi venne l'ispirazione. mi succedeva spesso, alcune note si susseghiavano alle altre in un modo eprfetto, così dolci assieme, ma poi si fermava tutto e non riuscivo a comporre.
mi fermai quindi e schiaccia il LA al centro della tastiera, continuai a suonarlo x un po'. era la mia nota preferita, e quando non sapevo cosa fare la suonavo. solo lei, soletta, perchè er acome me. insieme a tantissime altre persone, ma non riusciva a legare con nessuno, almeno dopo che louis era diventato famoso.
sbuffai e schiacciai delle note a caso e mi alzai di colpo gridando. ero furiosa di tutto ciò: del fatto che non lo vedevo da parecchio tempo, k nn avevo avuto l'opportunità di passare del tempo con lui, che quei 4 ragazzi fossero stati così gentili ank se non li avrei voluto tra i pieid del fatto k fosse inverno e io odio l'inverno, e che Liam era così perfetto e io no.
chiusi gli occhi e inspirai profondamente. er ail momento, dovevo proprio andare in biblioteca. lì tra libri e gioranli mi sentivo ankora più a casdel solito. presi la mia sacca e ci infilai qualche quaderno su cui fare i compiti. e scesi le scale. Fufi mi venne incontro abbaiando. io lo salutai di fretta e uscii di casa correndo. Louis mi aveva detto che sarebbero usciti dopo pranzo, e non avevo intenzioni di vederli. volevo solo andarmene alle Hawaii per le vacanze invernali: voelvo toccare con le dita dei piedi la sabbia bollente. l'unica volta che l'avevo sentita è stata quando ero andata in viaggio in Italia dai nonni. sorrisi ricordando quell'estate e mi fermai davanti alla mia biciletta. montai su e pedalai verso la biblioteca. cercai con lo sguardo verso al finestra della casa di louis qualcuno, e tra le tendine lo vidi ridere assieme ai suoi amici. e capii che forse ero io quella di troppo, e non loro.
incominciai a piangere disperata perchè ero sempre stata così vittimista. e solo inq uel momento me ne ero accorta. mi fermai davanti alle porte della biblitoeca. lasciai al bici appoggiata ad un albero ed entrai di corsa battendo i piedi sopra la roccia delle scalinate con forza. quando fui dentro il calore, la bellezza e il profumo dei libri mi accolsero con un abbraccio. sentii un sorriso predere forma sul mio viso alla presenza di tutti quei scaffali riempiti. superai quindi i primi per raggiungere l'ultimo scaffale in cui c'erano tutte le raccolte di libri non catalogabili e che erano appoggiati lì a caso. nessuno veniva lì. era il posto più tranquillo. mi sedetti sulla sedia libvera vicino alla finestra, come sempre. fissai l'albero nel giardino che avevo visto crescere, cambiare il colore delle foglie, poi perderle, e poi reindossarle.
appoggiai la sacca sul tavolo che inizia a scrivere gli esercizi di amtematica. mancava solo una settimana alle vacanze di Natale, e mia madre ankora non voleva mandarmi alle Hawaii da mio zio. mi concentrai sui compiti mettendo le cuffie dell'Ipod alle orecchie. sospirai e attesi che la canzone partisse, come se dovessi cominciare d'accapo.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** capitolo Shuffling ***


(N.B. chiedo perdono se i capitoli precedenti e probabilmente in parte i sucessivi sarrano corti, ma questa storia l'ho scritta inizialemtne su Facebook. e di cosneguenza le parti sono brevi.)

la musica mi stava rilassando fin troppo. nell'ultima mezz'ora solo due esercizi li avevo svolti giusti, su cinque. sbuffai e alzai lo sguardo per un secondo, siccome die movimenti atraevano la mia curiosità. alcune ragazze si ernao affolatte attorno ad alcune finestre e stavano emettendo dei gridolino soffocati. corrugai la fronte e tornai all'esercizio. quando lo ebbi finito, casualmente mi venne giusto, tornia a fissarle. si er aun po' zittite alla vista della bibliotecaria: era una donna sulla cinquantina. proprio vecchia, bionda e assurdamente severa. se ritardavi la consegna di un libro poteva perfino abbligarti a lavorare lì gratis per alcune settimane. guardai fuori dalla finestra, dove ankora le ragazze fissavnao eccitate.
oltre l'abero guardai dentro il bar che si trovava proprio davanti alla biblioteca. scrutai meglio i clieti e finalmente capii: era venuti lì. proprio lì. sbuffai arrabbiata e raccolsi tutte le mie cose di fretta.
infilai la giacca e camminai velocemente tra gli scaffali spingendo ank alcune ragazze che erano rimaste impalate lì. durante tutta la ffretta mi dimenticai degli auricolari rimasti sul tavolo e solo quando raggiunsi la bici me ne accorsi. lasciai la sacca per terra, affianco alla bicicletta, e tornai dentro. saliti i primi scalini, sentii la bibliotecaria urlare il mio nome: "Ameliaaa!! Ameliaaaa!!", poi abbassò lo sguardo e mi vide. "ah, eccoti. forza, tieni questi aggeggi. divertiti, ma studia!!", disse sorridendo. le risposi con un sorriso leggero e afferrai gli auricolari con troppa fretta. lei mi guardò confusa poi rietrò.
voltandomi mi accorsi che Loro non c'erano più. quindi presi la mia sacca, la indossai e di corsa salii sulla bici. girato l'angolo 5 ragazzi mi bloccaorno la strada, non ebbi tempo di svoltare, e frenando girai troppo il manubrio cadendo di lato. sbattei la testa sopra il marciapiede e rimasi incastrata con la gamba."cazzo.", mi lasciai sfuggire. i 5 si voltarono,ma nn rimasi stupita dal fatto che fossero Loro.feci un ghigno e sputai tra i denti:"mi aiutate?"
Zayn rise sotto i baffoni mentre gli altri si precipitarono a terra ad aiutarmi.dopo alcuni minuti ero a casa, Louis aveva guidato la macchina e Niall si era offerto di portare la bici pedalando. ero distesa sul divano, con una coperta pesante attorno. Fufi aveva appoggiato il muso sopra il mio braccio e sentivo costantemente il suio respiro caldo sulla pelle.
Liam era seduto vicino a me e accarezzava Fufi guardandomi, lo stesso faceva Harry e Zayn. erano più attenti al cane che a me. Niall non era ankora arrivato, mentre Louis preparava del te' per tutti con mia madre.
"mami?", chiamai. perchè cavolo mi stavano fissando tutti? mia madre corse fuori dalla cucina e preoccupata mi chiese cosa volevo. "posso andare nella mia camera?"
"ma Amy, ci sono i tuoi amici.", a quella affermazione li fissai tutti con occhio truce.
"Sì, però vorrei andare di sopra."
"stai ankora componento quelle strofe?"
"sì, mamma...", borbottai. poercè parlavamo di me? meno sapevano meglio era...
"suoni?"
"eh già.", bofonchiai. mi alzai e gettai le coperte a terra. "ci vediamo, eh?" Louis mi fissò e capì: "okay, Amy. salgo su fra qualk minuto e ne parliamO?"
"eh...", ne rimasi stupita. "sì, va bene. ti do' 6 minuti."
"8..", contrattò."
"6, e 45."
"7?"
"va' bene.", borbottai. poi ridemmo. intanto tutti ci guardarono male.
"ho sempre detto k si capivano meglio loro, k noi due.", disse mia madre.
abbassai lo sguardo e fuggi di sopra sotto la sguardo dei ragazzi divertiti. sorrisi quando richiusi la porta alle spalle

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** capitolo Shuffling ***


entrai nella camera sorridendo. ero felice forse perchè con louis non riuscivo mai ad essere x molto arrabbiata. gli volevo bene quanto un fratello. presi degli spartitit da terra cerncando di essere sincera con me stessa: Zayn, Liam, Harry e Niall erano davvero simaptici, però forse erano un po' troppo appiccicaticci. avrei dovuto abituarmici se volevo uscire con Louis. trovai le note di "Cindarella Story" e mi sedetti sullo sgabello. sorrisi e appoggiai le mani sulla tastiera. magicamente le dita si mossero velocemente su di essa, senza il bisogno delle note, perchè sapevano ormai la posizione, la pressione e la velocità che dovevano fare: era una trra le mie melodie preferite.
Louis bussò alla portà proprio quando lasciai l'ultima nota. aprì la porta da solo e la richiuse alle spalle aprendo leggermente la bocca: "wow, era d aparecchio tempo che non entravo qui.", disse infine. sedendosi sul letto.
"lo so. ma ho solo spostato il letto e aggiunto un piano a coda."
"ma era sempre stata così grande?", mi chiese notando la quantità di cose che c'erano dentro: una scrivani con PC, un armadio, una piccola libreria e una parete sopra il letto completamente piena di poster. alcuni ank degli 1D.
"em, sì.", ripensai al fatto k avevamo 3 anni di differenza e nonostante tutto ci capivamo alla perfezione. lo adoravo.
"beh, cosa succede? non ti piacciono? ci trovi noiosi?", chiese corrugando al fronte preoccupato.
"no, per nulla. cioè, sono molto carini. però io avrei voluto passare più tempo con te. è mesi che non ti vedo. e mis ei mancato da morire. e quando avrei dovuto passare del tempo con te, bam! ecco una specie di bambini delle elemtari spuntati fuori da una rivista di musica che cominciano a ballare la conga per strada."
"dimmi che è una metafora, xk io non ci sto' capendo nulla."
"in poche parole: si credono spiritosi e mi prendono in giro, però io non credo di poterlo fare xk nn li conosco."
"ecco, il fatto è che io ho parlato loro di te."
"ma perchè?"
"perchè sei fantastica AMy. ma tu nont e ne sei mica accorta?"
"Grazie louis.", dissi abbracciandolo. poi gli sussurrai: "credi che mi piaceranno?"
"oh sì.", rispose.
"mi hanno perdonato?"
"già fatto.", disse ridacchiando. poi sentii la porta aprirsi ed entratono i 4 ragazzi con le tazze di the ridacchiando.
"scusaci Amy.", dissero in coro.
"scusatemi voi, sono stata veramente infatile.", dissi sorridendo. appoggiarono tutto sulla scrivania già piena e mi abbracciarono. venni avvolta da tantissime braccia e copri caldi,e rnao coem uan specie di coperta inversale. risi al pensiero. loro mi seguirono. poi arrivò Louis che urlò: "suoniamo un po'?"
"si. cosa?", chiesi eccitata.
"scegli tu.", disse zayn sorridendo. "è casa tua."
"sapete suoanre qualche strumento?"
" la chitarra e il piano.", disse Liam.
""la chitarra.", disse Niall.
"il triangolo.", disse divertito Zayn. ridemmo tutti.
"non avete le chitarre con voi, vero?"
Nial si guardò dentro le tasche:"mmmm... credo di averla dimenticata nell'altro paio di jeans, e tu Liam?"
"credo ank io.", alzò le tasche della felpa. ridemmo di nuovo.
"okay, io suono qualcosa con il piano. che tipo di musica preferite?"
"il pop", disse HArry. "come te!"
"come fai a saperlo?", chiesi sedendomi.
"guardo i tuoi poster. ma solo quattro nostri?", chiese.
"eh, già...", ridacchiai.
"quanti di Demi!", disse Liam. "Io preferisco Miley.", Zayn a Niall farfugliarono qualcosa.
"solo perchè ha gli occhi azzurri?", chiesi. "sei superficiale.", dissi suonando una melodia deprimente per sottolineare il momento. louis ridacchiò.
"eh dai. come fai a saperlo?"
"leggo i network... allora? la canzone?"
"suona uan di Demi, se ti piace tanto."
"okay...", dissi cercando uno spartito , appena trovato lo appoggiai sul pianoe iniziai a suonate. Harry e Niall si avvicinarono al piano per vedere. Zayn e Louis fecero da corettp, capendo il titolo della canzone. mentre Liam rimase zitto dov'era.
"I've always been the kind of girl
that hid my face
So afraid to tell the world
what i've got to say
But i have this dream
bright inside of me
I'm gonna let it show, it's time
To let you know, to let you know...", iniziai la canzone. tutti seguivano al mia voce come coro, oppure come Zayn facendomi da "ombra". Liam, invece, cantò la parte maschile del testo. mi vennero i brividi quando raggiunsi quel pezzo, e lui si sedette affianco a me. per prendere parte ank lui alla canzone. suonando alcune note che musicalmente aiutavano los corrimento della canzone. e mentre suonavamo, sembravamo uan grande famiglia allargata.



**AUTRICE**
scusatemi se vi sono aprecchi errori grammaticali, ma purtroppo non sono abituale correggerli, quindi per pigrizia li lascio.
spero che la FF vi piaccia, anche se non ne sono molto certa.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** capitolo Shuffling ***


scesi le scale ridendo, emntre tutti e 5 mi seguivano. Zayn continuò a canticchiare una delle 5 canzoni che avevamo urlato a scuarciagola. ad un certo punto Harry fece un urletto di 13 secondi contati da Louis molto acuto. era carino perchè rimasi ad occhi spalancati perchè il mio massimo era di 7 secondi.
"ma come fai? io non riesco a tenere le note così alte a lungo,"
"allenamento. ad x factor facevano lezioni pazzesche."
"wow. mis arebbe piaciuto aprteciparvi.", dissi abbasando lo sguardo.
"e perchè non lo hai fatto?", chisero Niall e Zayn.
"eh...", borbottai. vidi louis dare una gomitata ai due. accennai un sorriso. quando Louis mi aveva proposto di andarci con lui gli avevo risposto di no: era morto da poco la mia nonna, a cui tenevo tantissimo.
"vabeh, cosa facciamo ora?", chiese harry. guardia l'orologio. erano le sette di sera.
"andiamo ognuno a casa propria? devo cenare. e domani ...", smisi di parlare. a loro non fregava cosa avrei dovuto fare il giorno seguente. sorrisi affettuosamente.
"sicura? non vieni a mangiare da noi, di nuovo?"
"em, no grazie. cioè, preferisco stare qui. non che non vi voglio però..."
"okay, okay. abbiamo capito. hai da fare.", disse Liam. sorrise convinto che non cercavo una scusa.
"grz ragazzi x questi giorni. chiedo scusa di nuovo."
"e noi ti eprdoniamo.", abbracciai Louis. poi harry, poi niall zayn e liam. con quest'ultimo mi soffermai a sentire il suo profumo. buonissimo. era dolce come la vaniglia, pizzicav aun po' al naso, però faceva veire l'acquolina in bocca, ed era piacevole.
usciti da casa andai in cucina a preparare d amangiare anche per mio padre che sarebbe tornato da lavoro. misi nella ciotola di Fufi le crocchette e mi mangiai un panino al volo. mi ero completamente scordata della ricerca di scienze, che non avevo finito. sorrisi ricordanod come avevo passato il pomeriggio.

preparai la sacca e poi andai a dormire. il giorno seguente era lunedì e non volevo andare a scuola alle 9 per poi uscire alle 5 di pomeriggio. era veramente stressante. sbuffai e mi addormentai.

a svegliarmi fu Fufi che mi leccò la faccia. scesi velocemente le scale e feci colazione, poi mi cambiai e mi truccai. afferrai la sacca alle 8 e uscii di casa dopo aver salutato al famiglia, compreso fufi. alle 8 e 40 ero davanti a scuola, grz al pulmino che ero riuscita a prendere. entrai in classe e appoggiai la roba sul mio banco. per ancora un decina di mintui sarebbe stato du silenzioso. sentii ancora una cover dei 1D finchè nons uonò il telefono. risposi al numero sconosciuto: "pronto?"
"sono Liam. sei Amy?"
"em, sì. sono io.", mi venne un colpo a sentire la sua voce calda la mattina.
"louis mi ha chiesto di chiamarti."
"ma perchè?"
"esci questa mattina?"
"non posso."
"e questo pomeriggio tipo verso le 3?"
"non posso?"
"ma cosa fai per tutto questo tempo?", chiese curioso.
"la scuola.", farfugliai. sentii un "ah" e poi una scusa affrettata e un saluto. ci rimasi male. voelva uscire, e la scuola mi uccideva pure questo. mi lamentai ankora su me stessa.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** capitolo Shuffling ***


era passata una settimana dal giorno in cui avevo visto Louis. ero seduta su una panchina al parco. stavo fissando la neve che scendeva piano e si appoggiava sulla strada.mi strinsi nel giubotto. i guanti mi tenevano le mani al caldo.
abbassai lo sguardo e cercai di fare un sorriso. ma non ci riuscii e piansi l'ennesima lacrima. erano partiti.
erano partiti quel maledetto lunedì sera. alzai el gambe e appoggiai i piedi sulla panchina per evitare che si sporcassero troppo. e stavo lì a fissare gli alberi bianchi che si muovevano al soffio del vento. sembrava che ridessero di me.
sapevo che avevo fatto uan grande stupidaggine, a non dire loro che sarei potuta uscire. ma neppure loro mi dissero che erano partiti. lo avevos coperto due giorni prima d amia madre. Liam era irragiungibile, su twitter non mi ascoltava, e louis aveva sempre la segreteria telefonica.
sbuffai di nuovo e smisi di pensarci. afferrai la mia bicicletta e mi misi in cammino. era l'ultimo giorno di scuola che avevo avuto, e non potevo tormentarmi per sempre di quello che avevo fatto. salii sulla bici e pedalai veloce per arrivare a casa. nonostante cercassi di avere un espressione seria, a metà strada mi accorsi di non vedere bene la gente, le auto, la neve che scendeva.
stavo piangendo. e i miei singhiozzi coprivano perfino il rumore del traffico londinese.

entrai in casa in punta di piedi. Fufi mi si avvicinò e si strofinò sulle mie gambe. sorrisi e corsi di sopra. quando aprii la porta di casa sentii mia madre chiedere: "Amy? sei tu? sei tornata?"
cosa che probabilmente la portò a bussare alla mia porta fu che non le risposi. quando entrò io ero sul piano forte che cercavo unos partito. "tutto a posto?", chiese. "ho saputo che sei uscita prima, oggi."
"sì, mamma. stavo male.ho chiesto un permesso speciale."
"Amelia. stai piangendo?", mi chiese.e ra dietro di me e appoggiò una mano sulla spalla. io crollai in avanti a appoggiai le mani sulla tastiera che fece dei suoni sgradevolie forti. avrei voluto fare lo stesso con la mia voce. avrei voluto urlare.
"cosa succede?", mia madre si sedette affianco a me. "dimmi.", mis psotò un ciuffo che mi corpiva gli occhi.
"so' di non essere una principessa, che questa non è uan favola. ma vorrei tanto che una volta tanto il mio principe azzurro venisse da me."
"credevo piangessi che i tuoi nuovi amici."
"infatti ...", quando capì mi prese strinse a sè, e io piansi appoggiando la testa contro il suo petto. la abbracciai forte mentre le mie lacrime le bagnavano la camicia.
"ascoltami. tu sei una principessa. e sonos icura che la' fuori c'è un rpincipe eprfetto per te."
"mamma, io l'ho già trovato."
"allora, non capisco perchè tu aspetti che venga da te."
"cosa intendi dire?"
"vai da lui. corri. non aspettare che un altra principessa possa prenderlo sotto braccio."
"e se veramente il suo braccio fosse già accupato."
"allora non era lui quello gisuto."
"mamma. sai dove sono adesso, vero?"
"sì. sono all'aereoporto."
"come all'aereoporto? dove?"
"qui, a londra."
"ma, ma ... non erano partiti?"
"louis, ha preferito che ti dicessi una bugia. sono andata da niall, poi sono tornati qui ieri sera. adesso dovrebbe partire il loro aereo."
"e dove vannO?"
"in italia. a roma."
"mamma, i nonni sono a casa?"
"sempre...", disse sorridendomi. "li chiamo che domani vai a fargli visita, okay?"
"grazie mamma.", la abbracciai.
"per ora. prepara la valigia. vado a prenotare il rpimo biglietto disponibile. anche questa sera, ti va bene?", fissai l'orologio e feci un paio di calcoli.
"se ne trovi uno che parte fra 4 ore, ti adoro.", sorridemmo entrambe.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** capitolo Shuffling ***


scesi all'aereo rendendomi conto che non avevo preparato nulla che potevo dire. nessuna traccia, nona evvo neppure scritto un discorso. tremavo dalla paura, non dal freddo. mi ricordai quando lo avevo visto al prima volta, sbattendo su di lui sui pattini. ridachiai fra me.
"okay, la nonna abita in centro.", borbottai cercando un taxi. avevo già preso le mie valigie. e avevo alcunis piccioli per pagare il taxista. quando la macchina si fermò davanti a me sorrisi all'uomo che prese le valigie e le pogiò affianco a me. poi nel romano più romano possibile mi chiese la mia desitnazione. gliela dissi e poi mi gaurdò dallo specchio retrovisore. "hai abbastanza soldi, ragazzina?"
"sì, non si preoccupi.", mis orrise e schiacciò il pedale. da quel che ricordavo epr arrivare a casa di nonna batsava una quindicina di minuti, ma erano le 4 di mattina e nevicava. fissai le luci di Roma sperando che da una fienstra comparisse il suo volto. sapevo che erano lì da un paio d'ore, epr mia ortuna ero riuscita a dormire profondamente. er la viglia di natale. e speravo di vederli prima del giorno dopo. chiusi gli occhi e sospirai. ilt axista accese la radio e si sentii uan canzone lenta e romana. un classico che mi faceva sempre sentire il nonno quandoe ro bambina.
"allora, cosa spinge un inglese DOC a venire a roma, se posso saperlo?", chiese l'uomo curioso.
"si nota così tanto che sono londinese?"
"oh, Londra. ci sono stato. una bellissima città. meglio Roma, però."
"lei dice così perchè ci è nato."
"ah, sì? e Londra cos'ha di così bellO?"
"niente da comparare con Roma.", sussurrai a me stessa. ma mi sentì.
"Lui chi è?"
"Liam ...", mi lascia sfuggire. mi tappai la bocca con le dita. "Ma come?", lui ridacchiò.
"Si capisce da un kilomentro che hai una cotta, ragazzina. da come parli, come ti muovi, come respiri."
"oddio..", sgranai gli occhi.
"non dico che sia brutto, sai. sono stato innamorato e ora è mia moglie. credo di poterla far felice anche se non sono ricco. lui com'è?"
"non mi è mai capitato di aprlare di queste cose con un taxista."
"giusto. non sei obbligata.", sorrise e continuò a guidare.
quando mancavano solo due isolati da casa dei nonni, riuscii a rispondergli: "è fantastico. è molto dolce e divertente.",sorrisi e abbassai lo sguardo al pensiero di tutte quelle volte che mi aveva fatto ridere.
"immagino ... ma cosa ti ha fatto innamorare di lui?"
"non so. fors eilf atto che è disponibile e intelligente. talentuoso e romantico."
"vorrei essere stato la stessa persona."
"ah sì? forse il modno è bello eprchè vario."
"già...", farfugliò. rallentò talmente tanto da fermarci. fissai la strada confusa. attesi alcuni secondi poi ridendo mi disse: "siamo arrivati."
"oh, non me ne ero resa conto.", dissi sorridendo. scesi dall amcchina e lui mi porse le valigie. "grazie. quanto è per la corsa?"
"nulla."
"come nulla?", dissi confusa.
"usa quei soldi per pagarti il biglietto del tram per raggiungerlo."
"dice che è meglio?"
"se è londinese come te e non è mai stato qui, oggi visiterà di sicuro il colosseo. l'orario di apertura è alle 11.", mi sorrise e io feci lo stesso. mi salutò con la mano e sgommò via. ridacchiai fra me e me poi prsi le valigie e le trascinai fino alla porta di casa. bussai piano.
"amore! finalmente!", mi aprì mia nonna, sorridendo. aveva addosso uan vestaglia ed era ben pettinata. mi stava aspettando. "vieni, vieni. entra, forza!", le sorrisi e portai le valigie in camera. poi tornai in salotto e parlammo epr una ventina di minuti, poi mi accompagno sul eltto e mi addormentai subito. mi feci promettere che mi avrebbe svegliato alle 10.
mi addormentai pensao a 372 modi per dirgli "ti amo".

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** capitolo Shuffling ***


"scusi. scusi. permessooo. grazie. sì, ecco.", sbuffai quando riuscii a entrare nel bus urbano di Roma. erano le 11 meno dieci. e dovevo ancora partire. riguardai il foglietto che avevo nella tasca dei meii jeans migliori. addosso avevp una maglia pesante, ma stretta e attilatta. speravo di fare colpo su Liam. credo...
il foglietto diceva "ciao. ti amo. ti amo dal primo secondo che ti ho visto. scusa se te lo dico ora, scusa se magari non mi ami. se è così, dimentica ciò che ti ho appena detto, e facciamo tutto d'accapo. e giuro che questa volta non mi innamorerò di te."
esagerata? forse. ma non mi importava. eranoq eulle le paroel che avrei dovuto dire. guardai fuori dal finestrino. eravamo ancora troppo distanti. strinsi la borsa al petto e cercai il mio telefonino che aveva iniziato a vibrare. era Louis. mi venne un colpo a leggere ils uo nome sul display. risposi subito.
"Pronto?"
"ehy, ciao."
"ciao Louis."
"ecco. scusa."
"per non avermi detto che partivate per l'italia?"
"em, sì. epr quello e per tutto il resto. i ragazzi ti salutano.", dietro la sua voce sentii delle risate e dei hello! sorrisi.
"lo so. non importa.dove siete?", chiesi sperando che la mia eccitazione non fosse così evidente.
"davanti al colosseo. stiamo aspettando che apri."
"ah. è bellO?"
"non so. lo è?"
"sì.", sorrisi. "buona gita, quindi."
"non sei arrabbiata?"
"un po'. ma nons ei mio, none ri obbligato a dirmelo."
"okay. ti passo gli altri?"
"certo, grazie.", salutai tutti anche Liam che sembrava piuttosto triste. stava epr dirmi qualcosa quando Louis gli prese il telefono di mano e mi chiamò.
"eccoci. stiamo entrando. vuoi sentirci urlaree?"
"em, no grazie.", dissi scendendo dal bus.
"ma dove sei?", mi chiese d'un tratto. forse quella vecchietta aveva urlato troppo forte.
"em, sono capitata in un bus con uan comitiva di italiani. che caso, eh.", dissi ridacchiando.
"ah, senti... devo dirti una cosa.", poi abbassò la voce così tanto che riuscii a stento a sentirlo: "qui c'è qualcuno che non vede l'ora di rivederti, sai? credo che stia impazzendo.", rise fra sè. "non so io.", poi mi congedò velocemente e chisui la chiamata. mi guardai attorno e mi accorsi che il colosseo era poco dirstante, perrchè riuscivo a vederlo.d ecisi di atraversare la città correndo, anche sel e probabilità di scivoalre erano veramente troppo alte.
quando entai nel colosseo erano passati esattamente 12 minuti dalla fine della telefonata. la fila era stata estremamente corta. strano.
mi guardai attorno cercando i 5 ragazzi. non li trovai ed entria in panico.quidni incomicniai a correre su e giù per sentire la voce di Liam che rideva o Harry. finchè la risata di Niall ruppe un silenzio drammatico, in cui avevo perfino lassciato che uan lacrima mi rigasse la guanci. poi mi accorsi di essere un piano sotto di loro. cercai di fretta delle scale e quando arrivai di sopra li vidi passarmi davanti. non si accorsero di me grazie alla mia prontezza di anscondermi dietro uan colonna. sentii Liam che diceva a Niall "le piaccio, secondo te?"
"e come non potrebbe, sei così perfetto!", entrambi risero. gli altri 3 erano avanti e perciò non sentivano al loro discussione. ringraziai che in quel pezzo potevo camminare loro vicino ma dietro a un muro abbastanza stretto da far trapelare le loro voci.
"ma amy...", disse Liam. "cosa penserà di me?", per uns econdo credetti k Lei non fossi io.
"di voi. forza, credo che se la ami dovresti andare da lei."
"ma amy è a londra, e io sono qui!"
"noi vi aspetteremo.", ridacchiò. il muro era finito e mi accorsi che niall stava camminando da solo. liam era corso indietro, verso l'uscita. sorrisi e corsi dietro di lui. poi, d'un tratto, dalle mie labbra uscirono le paroel più giuste che avessi mai potuto dire:"Liam James Payne, TI AMO."
Liam si voltò e mi fissò. poi urlò venendomi incontro: "Amelia Marshall TI AMO ANCHE IO."
aquando fummo uno vicino all'altra mi cinse la vita e io appoggiai le mani sulle sue spalle. "mi spiace non avertelo detto prima."
"a me spiace non averlo fatto prima.", diss elui gaurdandomi negli occhi.
"fatto cosa?", chiesi sorridendo. con le mani mi spinse verso di lui. poi chiuse gli occhi e avvicinò le sue labbra alle mie. fu uns econdo, in un secondo l'aria fredda che sfiorava la mia bocca fu sostituita dalle sue labbra. le premette con forza sulel mie, ma con tale dolcezza che mi lasciò senza respiro. tenni gli occhi chiusi e lasciai che le nostre labrba si modellarono fino a che non sentii il suo respiro aldo in bocca. poi lasciò la presa riuscii a staccarmi da lui. abbassai il volto e mi appoggiai su di lui, mentre mi stringeva contro il suo petto.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** capitolo Shuffling ***


presi epr mano Liam e lo baciai piano, le sue labbra erano così crnose e dolci che avevo paura di romperle, come se fossero di porcellana. mentre ci abciavamo sentii le sue labbra alalrgarsi in un sorriso. io scoppiai a ridere e abbassai la testa arrossensdo. lui mi cinse le spalel con un braccio e mi appoggiai al suo petto. era così caldo e sicuro. alzai il viso per guardarlo engli occhi. lui mi baciò la fronte.
"guardali come giocano.", dissi ridendo. ci eravamo seduti su una panchina e riuscivo a vedere i ragazzi giocare a calcio su un campo al coperto. risi vedendo Zayn scivoalre sull'erba sintetica e atterrare con il sedere. anche Liam rise. mi soffermai a sentire la sua risata, e sì, mi piaceva da morire.
"cosa facciamo?", chiese lui.
"vuoi giocare?", risposi.
"sì, mi piacerebbe. però voglior estare qui a raccumulare il tempo perso."
"emm... e se lo prendiamo giocando?", chiese alzandomi dalle sue braccia e prendendolo epr i polsi. lo tirai per farlo alzare.
"ma dai! giocando? gichi a calcio?"
"qualche volta, Louis può dire anche che sono brava."
"ah sì?", chiese prendendomi per mano e raggiungendo gli altri. utilizzò lo stesso tono del taxista, mi ricordai la nostra conversazione della mattina. "dimmi a cosa pensi, ora.", disse guardando avanti.
"a una cosa rigaurdante noi. e tu?"
"a te."
"e ora?", chiesi.
"a come posso farti felice. e tu?"
"a come posso dirti che ti amo, e che anche così io sono felice.", si voltò per guardarmi. sorriddemmo in modo così sicnero da farmi vibrare la mano. poi allargai il sorriso e corsi verso Harry che, qaundo urlai il suo nome, si voltò di scatto. rise e mi corse incontro. poi mi afferrò e mi alzò in aria. mi fece volteggiare poi mi lasciò andare a terra, io mi accasciai in mezzo alla partita ridendo. quindi Louis e Niall vennero a farmi il solletico.cercai di alzarmi ma erano troppo forti e mi spingevano a terra.
"okay, okay, avete vinto! lasciatemi!", strillai tra le risate e le lacrime di felicità. dopo che lo ebbir ipetuto un paio di volte si sedettero vicino a me e ridacchiarono fra loro. potei alzarmi e mi ritrovai con i capelli spettinati. Liam, HArry e Zayn stavano giocando quando mi videro sorridendo.
"cosa c'è?", chiese ZAyn avvicinandosi con la palla tra le mani.
"nulla.", dissi alzandomi e sistemandomi i ciuffi.Zayn passò la palla a Liam, quindi mi avvicinai a lui. gli sorrisi e mi avvicinai con le mani verso le sue spalle. lui tese avanti il busto, pronto a baciarmi. feci un espressione dolce quasi da confermare l'idea, quando fummo a pochi centimetri di distanza, gli presi la palla che aveva ai piedi. e inziiai a correre verso la porta. mi votlai per vederlo confuso, mentre lousi mi stava già corendo dietro assieme a harry e niall. aumentai di velocità e ormai ero a pochi metri dalla porta. Zayn urlò: "ragazzi, siete lenti come lumache! guardate come corre: è una lepre!", risi e mi fece perdere l'equilibrio, quidni msii le mani ina avnti e rallentai avanzando barcollando. Niall si avvicinò e mi prese la palla tra i piedi.
"non vale, è colpa di zayn.", cercai di dire. lui sbuffò ma poi sorrise. quindi tirai verso di me la palla e la lanciai verso la porta.
"Goooooaaaaaaaal!", disse Liam alzando le braccia e saltando. mi venne incotnro e io corsi verso di lui. mi abbrcciò forte poi lo baciai.
"allora cosa facciamo?"
"andiamo a cena? niente MCDonald come a pranzo, però."
"emm, volete venire a cena dai miei nonni? sono sempre felici di conscere nuovi ragazzi.", sorrisi.
"a casa dei tuoi nonni?", ripetè harry guardandosi attorno.
"preparano dei maccheroni buonissimi."
"maccheroni?"
"umm,sì. e se vuoi ci sono cannoli per dessert."
"cannoli?", chiese Zayn.
"sono buonissimi.", disse louis sorridendo.
"apporovato!", rularono in coro.
"lasciatemi chiamrli e poi ci incamminiamo, okay?", dissi fissando solo Liam. lui mi baciò la fronte e mi cinse la vita.
"basta che non vi sbaciucchiate tuto il tempo.", disse Zayn.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** capitolo Shuffling ***


"grazie ragazzi. siete arrivati.", disse mia nonna aprendoci la porta.
"dai nonna, non fare la schiocca.", dissi ridacchiando. lei ci fece entrare e io richiusi la porta alle spalle.

quando, dopo aver mangiato, i miei nonni andarono a dormire, Niall si sedette sul divano e chiese: "e ora cosa facciamo? sono quasi le undici."
"io non so. voi?", chiesi.
"no.", dissero gli altri in coro. poi ridemmo, piano.
"usciamo?", chiese louis.
"ma dove andiamo? roma è piena di posti da visitare?"
"il migliore?", chise Liam guardandomi negli occhi.
"è un po' distante da qui. un'oretta a piedi. ma vi giuro che è stupendo."
"allora, ci incamminiamo?", chise zayn saltando su.
"emmm... si. okay.", borbottai e andai a cercare le chiavi di casa.

"allora, dov'è questo posticino?", chiese harry avvicinandosi a me.
"oh, è qui vicino. oramai saranno tre quarti d'ora che siamo epr strada. ci siamo quasi."
"ah, sì?"
"certo. come mai siete così emozionati?"
"oh, nulla. solo che è la notte di natale, mancano neppure dieci minuti a mezzanotte e stiamo per visitare un posto veramente bello. perche' non dovremmo essere emozionati?",chiese di rimando. ridacchiai. dietro sentii la voce di niall e louis che discutevano su una partita di calcio, mentre zayn a liam farfugliavano tra loro. sorrise e presi sottobraccio harry.
"sei fantastico.", dissi.
"anche tu, amy.", tutti si zittirono e si afficinaorno a noi due. sentii zayn dire qualcosa a liam piano.
"no, veramente. siete fantastici, dei ragazzi stupendi e talentuosi. credo che non potrei mai ricevere un natale migliore di questo."
"anche noi crediamo lo stesso, Amy.", disse louis. "ti conosco da quando siamo piccini, ma non mi sono mai accorto di quanto fossi brava a cantare e a suonare."
"io, invece, non avrei mai potuto credere che una ragazza potesse essere sincera, generosa, orgogliosa e solare quanto te. liam è fortunato.", disse niall.
"già, e sei spiritosa. cosa che piace a tutti gli uomini.", aggiunse zayn.
"Zayn, ma tu non sei un uomo!", dissi. tutti risero.
"ecco.", continuò liam. "forse sono veramente il ragazzo più fortunato del mondo.", sorrisi. vidi che eravamo arrivati.
"ci siamo.eccoci.",lasciai harry e mi avvicinai alla staccionata. eravamo in una piazza, che dava su gran parte della città. vedevamo il colosseo, per esempio, illuminato. e sotto il manto bianco, tutto era molto più romantico di prima. mi strinsi nel cappotto mentre tutti gridavano e ridevano divertiti dal panorama. finche, sottopensiero, non mi accorsi del silenzio che era caduto. passarono un paio di minuti prima che mi volta per cercarli, li vidi dietro di me, a guardare l'orologio al polso.
"cosa succede?", chiesi.
"manca un minuto."
"a cosa?", dissi stupita con un sorriso.
"Amy, ho passato queste due settimane a domandarmi se sarei mai stato innamorato di nuovo. se una ragazz ami avesse di nuovo trovato interessante. quel giorno con i pattini, a casa di Louis. ogni volta non potevamo fare a meno di incontrarci in modi bizzarri. credevo fosse uno scherzo, non finche' non ho scoperto com'eri.ho perto tanto tempo con Louis a sentire anneddoti divertenti di voi due da bambini, dei tuoi problemi di cuore, finche un giorno, guardanto negli occhi ho provato uan fitta al cuore perche' credevo di non essere il tuo rragazzo ideale.", sentii il sanue arrivarmi alla testa, troppo velocemente. ma cercai di rimanere impiedi e a fissarlo negli occhi.
"non abbiamo parlato molto, ultimamente. ma quando potevamo, ci siamo detti tutto, beh. non proprio tutto tutto. ma le cose importanti. e sopratutto ci siamo detti all'infinito che ci amavamo. e ora voglio ripetertelo ancora una volta, amy: ti amo.", incominciai a piangere. "non ho potuto farti un regao di natale, ma non ti preoccupare epr il tuo. tu sei gia' cio' che avevo chiesto."
"liam...", dissi interrompendo il suo monologo che mi stava spezzand il cuore perche' troppo colpo di amore. "ho scoperto cose di te che neppure immaginavo, so' cose che gente pagherebbe oro per sapere. so' che tu ti fidi di me, e questa è la co samigliore che una persona possa fare. permettimi di dirti che anche io ti amo.", mi sorrise e vidi nei suoi occhi un luccichio. si avvicino' a me e mi prese le mani nelle sue. intanto i ragazzi stavano canticchiando un motivetto dolce di sottofondo. abbassai lo sguardo.
"Amy, so' di non avertelo chiesto in maniera cortese, ma non posso credere di non farlo mai. io ti amo, e credo che l'amore sia uan forta mostruosa, che può portare due persone a diventare inseparabili. amy, so' che è stupido chiedertelo, ma voglio una conferma. voglio che quella parola esca dolcemente dalle tue labbra.", rimasi basica, a gaurdarlo. spostai lo sguardo su lousi per cercare aiuto, poi fissai di nuovo liam. non mi sembrava vero. no, era da pazzi.
"amy, vuoi essere la mia ragazza?", ecco. lo aveva fatto. lo aveva chiesto nel modo più romantico e dolce del mondo. sentii l'orologio suonare mezzanotte, la città sembro' essere in attesa di una risposta.
presi il respiro, e con spontaneità e dolcezza, dissi: "sì.", poi liam mi abbraccio' con uno di quei abbracci che sono eterni, che non si scordano mia, e intanto mi sentivo le farfalle allo stomaco. quando sciolse l'abbraccio non potei trattenermi e gli stampai un bacio sulle labbre. e fissai le nostre dita che erano ancora intrecciate une tra le altre.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** capitolo Shuffling ***


"COSA FAI?", mi chiese zayn urlando.
"mando un e-mail. posso?", chiesi indicanco il laptop ti lou.
"certo. tanto.", disse harry ridendo, mentre assieme a niall mangaiva l'ennesimo panino.
"okay."
"cosa scrivi?", disse xayn sedendosi sulla sedia accanto alla mia.
"devo salutare mamma e papà, e dirgli grazie."
"okay posso essere d'aiuto?", chiese.
"emm. okay.", risposi e aprii l'email. e iniziai a scrivere, sotto dettatura di Zayn. con qualche mia correzzione.

"Cari mamma e papà. sono atterrata circa un roa fa', e siamo già arrivati al bungalouw (?). i genitori di harry sono stati gentilissimi a lasciarcelo per un paio di giorni. quan non nevica, sapete? e a londra? scommetto di sì.
Grazie per avermi alsciato partire per roma, mamma. grazie per avermi permesso di partire per venire qui, anche se è il 29 di dicembre. ringrazia di nuova i nonni, se puoi. ringraziali e dì loro che li voglio bene.

cosa state facendo? io qui sto disfando le valigie. ma tutti quanti, invece, mangiano o dormono. liam si è addormentato sopra louis, gli ho fatto già tantissime foto. ve le farò vedere quando torno. mi mancate già. ci vediamo per la befana, vero?
grazie ancora per avermi lasciato partire, vi amo.
Ciao."

"okay, ora invio." e così feci. "che femo?", chiesi in italiano.
"eh?", disse niall sbrodolandosi il succo. io riso.
"cosa facciamo?", ripetei in inglese.
"ah, uh .... boh.", disse harry fissando louis. io risi più forte e mi alzai dalla sedia. presi un biscotto dallo scaffale e lo mangiucchiai guardando liam che era appoggiato con la testa sulla spalla di lou.
"sono dolcissimi.", sussurrai ad un certo punto.
"come?", chiese harry avvicinandosi.
"nulla.", borbottai infine.
"come nulla? ha detto che sono dolci.", urlò niall.
"dai, li svegli!", dissi gaurdandolo.
"uh, l'ha detto!", ridacchiò harry.
"embeh? è vero.", dissi fissando liam che sembrava un angelo. harry seguì il mio sguardo e si intenerì a vedere cioè che vedevo io.
"sai, siamo tutti così.", disse zayn ridendo.
"immaginpo.", dissi sorridendo e fissandolo negli occhi. dio, a dir la verità lo sapevo. era tutti quanti stupendi e fantastici. tornai a guardare liam e mi avvicinai a lui, mi sedetti sul tappeto accanto alle sue ginocchi e gli presi un mano libera. la strinsi tra le mie e la fissai. poi mi ingobbai un po' e fissai a terra.
"che succede?", chiese harry toccandomi la spalla.
"nu...nu-nulla.", dissi e cominciai a piangere come una bambina.
"dai, che c'è? shh.", disse lui stringendomi in un abbraccio.
"dai, smetti di piangere, per favore. altrimenti cominciamo pure noi.", disse zayn e si sedette dietro di me e mi baciò i capelli. io continuavo a piangere, dopo aver singhiozzato un po' dissi: "non ci riesco. non riesco a smettere.", e tornai a piangere.
"ma ... cosa succede ragazzi?", chiese lou svegliandosi e stiracchiandosi. quando mi vide a terra piangendo corrugò la fronte e mi accarezzò la testa. "cosa c'è, amy? cosa ti turba?"
"tutto. io. voi. noi ..", borbottai tra le lacrime.
"beh, esaminiamo tutti lentamente.", disse luo in tono intelligente. "tutto. beh, già. tutti hanno paura di tutto. non è motivo di piangere. tu. allora, cosa c'è che non va' in te? se perfetta, ragazza."
"se non riuscissi ad amarlo come lui desidera?", dissi guardando liam.
"non accadrà cara. voi vi amate tantissimo. noi ti turbiamo, nel senso di solo noi ragazzi, beh. promettiamo di non avere cattive intenzioni su di te. non ti faremo nulla. poi ti turba noi, compresa te. May, siamo fantastici. noi ti adoriamo, perchè fai felice LIAM. non c'è bisogno di altro."
"dici?", dissi gaurdandolo negli occhi.
"Amy, ti conosco da quando correvi con il pannolino per tutto il quartiere.", risi. "ti conosco moltomeglio di quanto credi.", mi alzai e harry mi lasciò andare. abbracciai louis, ma così facendo spostai liam che si svegliò di colpo. io lo guardai con gli occhi ancora lucidi. mi fissò corrugando la fronte, piuttosto turbato. lasciai lou e mi gettai su liam e lo abbracciai affondando la testa sulla sua spalla.
"ti amo. ti amo da impazzire.", sussurrai.
"ma cos ...?", chiese lui.
"dillo. dimmi che mi ami nche tu."
"sì, certo. ti amo. ti amo tantissimo."

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** capitolo Shuffling ***



i ragazzi quella stessa sera proposero di fare un falò fuori, dopo cena. io accettai a condizione che dovessi solo lavare i piatti e che loro si sarebbero occupati dell'altro. liam e niall cucinarono dei maccheroni al formaggio, mentre io e zayn lavammo i piatti. Lou e harry prepararono il fuoco per scaldarci.

"allora, quanti compiti ti mancano?", chiese zayn.
"matematica e musica.", dissi passandogli un piatto.
"ah, sì? e cosa devi fare?"
"imparare una canzone a scelta da un elenco. matematica degli esercizi."
"serve aiuto?"
"sei bravo in matematica?", dissi guardandolo e fermandomi.
"no, ma sono bravo in musica.", ridemmo mentre mi prese delle posate dalle mani,nel lavandino.
"dopo prendo l'elenco. poi scegliete voi una canzone, okay? la imparerò."
"ma imparare a cantarla?"
"e a suonarla. ma avendo voi come maestri, non sarà difficile."
"ti mancheremo?", chiese ad un certo punto, quando gli passai l'ultimo bicchiere da pulire.
"quando?", dissi abbassando lo sguardo sulle mie mani rovinare dall'acqua.
"quando vnoi saremo in tour.", disse cercando di trovar ei meii occhi.
"emm ... suppongo di sì."
"e quanto, ti mancheremo?"
"non so. credo molto.", mi asicugai le mani, mentre singhiozzavo in silenzio.
"beh .. tu mi mancherai tantissimo, Amy. sei la ragazza più meravigliosa che il mio migliore amico possa aver mai trovato.", alzai lo sguardo e lo guardai. "oh ... shh. non piangere. dio, scusami. non volevo. solo, dai, non piangere."
"non voglio piangere. solo che siete tutti meraviglisoamente dolci.", dissi e lo abbracciai come una ragazza ama il suo migliore amico. come una figlia abbraccia il padre.
"è che .. quando teniamo ad una persona, non abbiamo paura di dimostrare l'affetto."
"io invece di solito cerco di non farlo. quando mi piace un ragazzo sto ferma e zitta a guardalo e a sperare che lui, un giorno, mi gaurderà in modo diverso."
"nel modo esatto in cui una ragazza vuole essere gaurdata?"
"già, hai presente quando gaurdo una ragazza e nei tuoi occhi si vede tutto. l'amore, la passione, il desiderio ... vorresti solo lei.", disis lasciando l'abbraccio e prendendolo per mano. "sai, proprio quel modo per cui molte ragazze darebbero la vita. io ho aspettato tanto per questo sguardo. uno solo e ora ..."
".. ne hai ben cinque,", disse harry entrando nella stanza accompagnato da Niall. io sorrisi divertita.
"ben 5. e poi da NOi cinque. cioè .. valiamo molto più di 37 ragazzi.", disse niall mangiucchiandosi un pezzo di mela. ridemmo tutti,
"e uno ti guardo con maggior desiderio degli altri. io.", disse liam avvicinando a me. appoggiò le mani sui miei fianchi e mi baciò lentamente. con dolcezza. tutti fischiarono e risero.
"ecco a voi il romanticone della casa!", disse niall.
"tu invece sei quello che si abbuffa.", rispose di rimando liam.
"allora io l'immaturo.", disse convinto Louis.
"Zayn il truzzo.", dissi ridendo ma nessuno mi capì. "okay, faccio così: il narcisista."
"Harry invece è quello attraente.", disse niall guardando hazza che faceva pose sexy apposta.
"bene e io sono la lava piatti.", disis ridendo.
"no, tu sei la mia vita.", disse liam.
"la nostra!", disseor in coso gli altri. erano i 5 ragazzi migliori del mondo, e tutti volevano una parte di me.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** capitolo Shuffling ***


"allora cosa parliamo oggi?", dissi sedendomi a terra.
"nn so. io propongo di cibo.", disse niall sedendosi su una sedia. tutti risero e si accomodarono in una sedia. io appoggiai la testa sulle gambe di Liam che era seduto su una specie di panchina, dietro di me.
"allora. io dico che fa' freddo.", zayn borbottò appoggiando un pezzo di legno sul fuoco.
"sei il solito freddolone,", mormorò lousi stringendolo in un abbraccio. zayn sorrise e io sentii liam e appoggiava una sua mano sui miei capelli prendendo una ciocca e arrotola e srotolarla sul dito. sorrisi abbassando il volto.
"allora, cosa credete di fare voi due?", chiese harry fissando me e liam.
"quando?", chiese lui.
"durante il tour.", dise harry.
"emm..:", mormorò liam fissandomi. sentii il suo sguardo addosso.
"ecco.", presi coraggio. "credo che skype aiuterà molto. ogni sera ci sentiremo, vero liam?", mi voltai a guardalo. luì annuì. "ecco. parleremo via telefono. ci scambieremo SMS tutto il giorno. sarà come averlo sempre affianco. e se percaso mi mancasse, aprò il giornale e vedo il prossimo concerto. non credi?"
"se fai così, mi porti qualcosa da nandos?", chiese niall. tutti ridemmo. e lui aggiunse: "che c'è? a londra c'è un ristorante buonissimo!", le risate aumentarono.
davanti a me avevo il fuoco che mi riscaldava il viso, affianco c'era louis e zayn ancora abbracciati. liam che giocherellava con i miei capelli. tutti parlavano tra loro, facendo anche un po' di confusione. io me ne stavo in silenzio ad aspettare che ci fosse qualcosa che mif acesse cambiare la vita. avevo sedici anni, liam 18.

"come mai così taciturna?", mi sussurrò ad un certo punto liam.
"sto pensando..."
"scusami, torna ai tuoi pensieri"
"direi che erano più sogni."
"ah sì?", chiese lui di rimando. forse non me ne accorsi subito ma i ragazzi avevano smesso di parlare per ascoltare noi.
"faccio fotografia a scuola perchè mi piace da impazzire. ma preferisco molto di piiù la musica. quando ero piccola distinguevo tutti gli strumenti. ero brava, ora ho imparato a suonare il pianoforte e dio mi ha dato una bella voce. ma ora, credo che neppure la musica sia ciò che voglio."
"perchè, cosa volevi prima?"
"volevo essere famosa e sentire la gente che urla il mio nome. che mi dice che mi ama, che sono splendida. poi mi sono accorta che qualcuno potrebbe dirmi il contrario. non so come fai a sopportare tutto ciò. insomma... è come se ogni giorno ti spattessero in faccia ciò che odi di più al mondo.
"ora cosa vuoi, invece?"
"voglio una vita divertente, fatta di imprevisti, una vita spiritosa e solare. una vita da condividere con la persona che amo."
"Ah, sì?"
"già, e vorrei che quella persona fossi tu liam. perchè sei stato l'unico ragazzo a famri sentire quella giusta. quella importante. vorrei che qualcuno mi dicesse ti amo appena sveglia. vorrei che quando apro gli occhi, prima di vedere la luce del sole flirtare dalla finestra fosse iltuo sorriso. vorrei che mi dicessi quanto sono stupenda anche con i capelli arruffati. vorrei abbracciarti solo perchè lasceresti il tuo profumo nei miei vestiti."
"io invece vorrei che tu la smettessi di pensare che oggi sia l'ultimo giorno insieme. io ti amo, amelia. e ti amo come non puoi immaginare neppure. tutte queste cos elo farò. ma io vorrei che tu, ogni mattina, mi baciassi come solo t sai fare. vorrei che tu mi faccia ridere a ogni stupidaggine. vorrei che mi prendessi la mano quando sono stanco. vorrei che me la stringessi forte quando caso mai dovessi piangere."
"io vorrei che tu fossi la luce che mi guida nell'oscurità. la persona che mi aiuta quando ne ho bisogno. perfavore, diventa quella persona che è sia il migliroe amico che il proprio ragazzo."
"tu invece, ti prego, diventa la ragazza gentile e divertente che sei. ma a scuola quella responsabile e intelligente. giuro che ti amerò."
"per sempre?"
"no, questo non lo posso promettere. arriverà un giorno in cui amerò una ragazza che non sarai tu,", dise liam. rimasi un po' sbalordita.
"e chi sarebbe?", dissi,
"non so come la chiameremo, ma ti assomiglierà molto, spero prenda le tue labbra. ma la cosa certa è che ti chiamerà mamma.", lo gaurdai un secondo. poi mi voltai a vedere gli altri ragazzi. ernao tutti rimasti a fissarci, quasi tutti con la bocca aperta. tornia a guardare liam che aveva la stessa espressione indifferente di prima. mi alzai e lo abbracciai, poi lo baciai.
Credetti di sentire qualcuno piangere, dietro di me, forse era niall o harry. ma quando, dopo averl lasciato liam, mi sedetti sulle sue gambe tutti quanit avevano gli occhi lucidi.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** capitolo Shuffling ***


"Oh, mio dio, liam. basta ci uccidi.", disse a dun certo punto zayn asciugandosi una lacrima.
"ma, ma ... stavate ascoltando?", chiesi mentre cercavo di non singhiozzare.
"sì, e sembrava più una richiesta di matrimnio, altro che domanda innoqua.", disse louis cercando di non piangere.
"che domanda innoqua?", chiesi.
"ecco ... liam dì tu!", propose harry passando la palla al "fratello".
"dopo circa 7 concerti torneremo a Londra. poi faremo 4 cocnerti epoi andremo in Irlanda. volevamo proporti di passare quei 4 giorni con noi. saresti venuta ai cocnerti, avresti perfino cantato se voelvi. avresti passato la serata sul bus, se non volevi. insomma .."
"mi state chiedondo troppo ... cioè, io vorrei ma i miei genitori..."
"tua madre ha già detto sì.", disse louis.
"e tuo padre vuole accettare solo se prometti che li chiamerai ogni sera, prima dei concerti.", disse niall mangiucchiando qualcosa.
"veramente?", dissi sorridendo. "ci sono troppe cose nuove, e me le state dando troppo velocemente. credo che impazzirò." mi alzai e andai ad abbracciare uno ad uno i ragazzi.
"Amelia ... un altra cosa.", continuò louis. "noi ci consideriamo tutti quanti dei fratelli. la mia ragazza, eleonor, avendo già fatto amicizia con loro è già di "famiglia" ... tu vuoi farne parte? nel senso come sorella acquisita graze a liam.", io rimasi a bocca aperta.
"mi state chiedondo di essere unna grande famiglia. io lo ero già quando vi seguivo un po' in TV, quando mi dicevano 'tu sei uan directioner' ... essere directioners è già essere le vostre sorelle."
"okay. loro sono sorelle acquisitve. voi essere la nostra sorella-sorella?", risi ed annuì. non ci credevo che stavano chiedendo questo a me. e nonc redevo neppure che stavo continuando a ridere.

"Yawn ...", sbadigliai stiracchiandomi. mi sedetti sul centro del letto, con le coperte addosso e mi guardai il pigiama. non ricordavo di essermi cambiata. poi entrò nella mia testa un flash-back: liam che mi sorreggeva nella vita mentre io grondavo dal sonno. mi ero cambiata davanti a lui, mentre mi aiutava. dal suo viso non sembrava per nulla tentato. quindi mi stese sul letto, e in quello arrivò hazza che venne ad aiutare liam a coprirmi con le coperte. li sentii dire qualcuno riguardante al fatto di capodanno e di una festa. io sorridevo. liam mi gaurdò engli occhi e mi baciò la fronte, mentre harry mi stringeva una mano. liam mi sussurrò la buona notte e spense la luce. non chiusero neppure la porta che oramai già dormivo.
"Chissà che ore saranno ...",, dissi grattandomi il capo e alzandomi un po' barcollando. risi. "sembro ubriaca.", mi avvicinai alla finestra e notai che il cielo era limpido e il sole splendeva. guardai l'orologio e vidi che erano le dieci di mattina. mi stiracchiai ancor aun po' davanti alla finestra, poi misi delle pantofole e uscii.
solo quando mi richiusi la porta della mia camera alle spalle mi accorsi in cosa consistev ail mio pigiama: era una maglia a maniche lunghe e dei pantaloncini che arrivavano un po' più in basso delle ginocchia. mi sentivo un po' nuda però andai verso la cucina in cerca di cibo.
"Ciao Amelia. Buon giorno.", disse Niall ancora in pigiama. aveva dei pantaloni da tuta nera e uan felpa con scritto "i love food". aveva dei calzetti antiscivolo e la chitarra in mano.
"buon giorno caro.", dissi cercando nel figo del latte. appena presi il cartone ne versai un po' in un bicchiere.
"Louis è in bagno, mentre harry si sta' cambiando.", gli sorrisi.
"hai già fatto colazione?"
"sì, ma credo che mangierò ancora.", ridemmo. Louis spuntò dal nulla e mi baciò la guancia.
"buon risvelgio amelia."
"buon giorno anche a te.", gli diedi un bacio sulla frotne di rimando. gli porsi il cartone del latte e lui lo prese. aferrai il bicchiere di latte e cercai nella dispensa un pacco di merendine. ne presi uan e andai a sedermi su una poltrona.
"buon giorno gente!", disse harry con un paio di jeans e una camicia.
"uh, dove vai così elegante?", chiedemmo tutti.
"non so, volevo veder se stavo bene.", io risi. come poteva stare male, con qualche vestito?
"e zayn e liam?"
"dormono ancora.", disse louis. "li ho visti prima nel letto.", io mi voltai a guardarlo. poi fissai niall e harry. tutti ridemmo capendo cosa mi passasse per la testa.
"devo vendicarmi dell'altra volta.", disse harry e tornò indietro verso la camera. io lasciai il latte sul tavolo e ingoia la merendina. lou e niall corserò dietro harry.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** capitolo Shuffling ***



"okay okay .... ssh!", dissi ma in realtà ero la prima a cercare di non ridere.
"forza, dai. in silenzio ...", disse louis. liam era addormentato nel letto. zayn in quello affianco. dormivano beati, quasi mi dispiaceva disturbarli, ma la voglia di ridere era troppa. sorrisi e mi avvicinai a liam.
"amelia e louis da liam. io e harry da zayn.", disse niall tenendo la chitarra in mano. harry salì piano sul letto e niall iniziò a cantare una canzone senza senso che tipo diceva. "it's time to have a breakfast, it's time to wake up! it's time to have a lot of time!" .... io la cantavo e dicevo frasi altrettanto insensate. louis saltava sul letto di liam e tutti ridevamo. ad un certo punto, liam, voltandosi aprì gli occhi e mi vide sorridere. quasi rimase confuso, era la prima cosa che volevo vedese la mattina. me.
lui cercò di dire qualcosa, ma lo scorrlai e urlai: "c'mon man! it's time to wake up!", lui sbuffò e tornò dentro le coperte. zayn cercava di non muoversi e si riparò da harry. dopo tre minuti di canzone liam rinunciò e and in bagno, mi venne un colpo a vederlo solo in boxer. zayn invece rimase lì a dormicchiare ancora un po'.
quando liam fu uscito tutti lo seguirono tranne zayn che rimase disteso e io che mi sedetti affianco a lui.
"buon giorno caro.", dissi sedendomi davanti a lui e zayn mi gaurdò da disteso un po' stanco. "cos'avete fatto ieri sera per essere così stanco?"
lui mi guardò un secondo, sbuffò e disse: "dopo esserti quasi addormentata sulle gambe di liam, ti hanno portato a letto. harry ha detto che sei moltoc arina anche senza vestiti.", ridacchiò e mi sentii un po' a disagio. se ne accorse e continuò: "credo che louis abbia tirato fuori una bottiglia di alcolici e che me ne abbia dato un po'. mi gira la testa. voglio dormire."
"qui ci sono alcolici?", dissi sgranando gli occhi.
"sì. ma non li beviamo mai. liam poi è andato a dormire e niall lo ha seguito."
"voi tre vi ubriacate sempre. perchè continuo ad amarvi come fratelli?", chiesi ironicamente. lui mi gaurdò torvo e poi si alzò dal letto.
"andiamo, dai. scommetto che hai fame.", sorrisi e mi prese sotto braccio.
"in realtà stavo mangiando e .."; il mio stomaco brontolò. lui soffocò una risata.
"come scusa?", disse. io risi. ci fermammo davanti a tuti quanti, lasciai il suo bracico e tornai a mangiare.

"oddio, che noia ragazzi.", dissi. "sono le tre di pomeriggio e ci stiamo annoiando come cani sotto il sole.", tutti risero.
"abbiamo pulito tutti i piatti sporchi.", disse niall. "rifatto el camere. pulito le stanze. lavato la biancheria.", a quel punto io abbozzai un sorriso. tutti mi gaurdarono.
"che c'è? posso ridere?", dissi e cercai di nascondere il viso tra i capelli. liam mi abbracciò e mi baciò sulle labbra.
"stupida.", mi disse quando mi lasciò respirare. sorrisi.
"lo so.", zayn ridacchiò.
"okay, ragazzi. dopo questo bel momento di intenso amore, che ne dite di giocare a qualcosa? anzi, prepariamo i vestiti epr la festa.", annunciò hazza.
"che festa?", chiesi confusa.
"manca poco a capodanno e andremo ad una festa. per festeggiare tutti assieme.", disse louis. "e con tutti intendo tutti. ragazze comprese.", risi.
"come ci vestiremo?", chiese niall un po' confuso.
"vi posso aiutare io.", sorrisi.
"beh, io sarei indeciso. azzurro o blu scuro?", mi chiese zayn. lo gaurdai un attimo.
"azzurro, con la tua pelle risalterebbe", louis rise.

Avevo sistemato niall, louis e liam. Harry e zayn avevano preferito vestirsi da soli. a fine giornata fecero una specie di sfilata e notai quanto tutti stessero bene ocn i loro abiti, alcuni da sera, altri casual.
"allora tu, cosa metterai?", chiese harry prendendomi per mano e trascinandomi sul divano.
"in realtà non so. forse non verrò neppure. ho tutti vestiti casual.", borbottai. louis mi lanciò un occhiataccia.
"sei riuscita a far abbianre un paio di jeans a una camicia, amelia. verrai.", disse niall commentando i suoi abiti. sorrisi.
"non credo che gli serviranno dei jeans. neppure una gonna.", annunciò liam. "vai in camera tua, c'è una sorpresa.", mi pose una mano sorridendomi. guardai harry, ma lui fece spalluccie.
mi alzai e afferrai la mano di liam. sorrisi e mi condusse in camera. i ragazzi ci seguirono. entrando nella stanza, sull'armadio, in bella vista c'era un abito. un stupendo abito da festa. azzurro cielo. baciai liam sulle labbra.
"ma dove lo hai preso? è bellissimo.", lo presi tra le mani e lo gaurdia meglio. le paiette azzurre luccicavano sotto la luce. era piuttosto corto come vestito ma raggiungeva quasi le ginocchia. aveva un nastro sotto il seno. un nastro di raso nero, legato con un fiocco. vi erano due spalline corte, quasi di 1 centimentro, anch'esse nere. lasciai cadere il vestito sul letto e corsi verso liam, gli saltai addosso. stringendo le gambe attorno ai suoi fianchi. lo baciai con tutto l'amore che potevo. e iniziai a piangere.
era tutto meraviglioso. avevo il ragazzo più bello. quattro migliori amici. la vita più dolce. un nuovo anno romantico. e un abito stupendo per iniziarlo.


***AUTRICE***
Okay, ciao ragazzi. l'ho scritto oggi, li altri li ho quasi tutti copiati dalla mia pagina di facebook.
spero vi piaccia, e spero vi incuriosisca almeno un po'. :)
buona serata!

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** capitolo Shuffling ***


"ora cosa farete?", chiesi sistemando il pappion (?) sul collo di Harry. "cioè ... a che ora partirete, sono quasi le sei e mezza."
"credo fra una manciata di minuti, però non so se sono tutti pronti.", mi sorrise e guardai lo specchio dove era riflesso la sua figura slanciata. era giusto un po' più alto di me, ma era magro e i capelli ricci oggi erano più arruffati del solito.
"vado a vedere chi ha bisogno di aiuto.", dissi e lo lasciai nella stanza. mi imbattei in Zayn sul corrodio, mentre sbuffava contro un ciuffo ribelle. io ridacchiai.
"potresti aiutarmi, invece che stare lì a divertirti?", mi chiese porgendomi una boccetta di gel. io ci infilai le dita e presi un po' di gel. poi con delicatezza sistemai i suoi capelli, in modo che fossero tutti dritti. "grazie, amy.", mi ringraziò baciandomi sulla guancia. io arrossii un po'.
"ehy, lei è mia. non rubarmela.", disse liam mettendosi al mio fianco. zayn sbuffò e se ne andò. liam rise. "allora .. il vestito?", disse scrutando la mia felpa.
"siccome rimanevamo a cena qui e poi andamo alal festa più tardi, credevo che beh ... credevo potessi rimanere così.", cercai di sorridere.
"nono. tu ora vai a cambiarti. voglio vederti più bella di quanto già non sei.", mi sorrise mi strinse a sè. appoggiò le sue mani nei miei fianchi e mi baciò con doclezza, premendo leggermente le sue labbra sulle mie. poi, piano piano, le sue mani scivolarono verso il basso. continuavo a baciarlo, mentre con le mani, gli torturavo una ciocca di capelli nella nuca. lui sorrise e io abbassai il volto, lasciando il bacio a metà. le sue mani si alzarono a sfiorarmi il viso. "sei bellissima, amore.", mi sussurrò infine.

"okay, ragazzi guidate prudenti miraccomando. noi arriveremo verso le nove.", disse liam dal portico. poi la macchina suonò il clacson e uscì dal viale. liam tornò in casa sorridendomi. mi abbracciò di fretta e mi baciò la tempia. "bene, tutta la cas aper noi.", quella sera era molto sexy. non che gli altri giorni non lo fosse, solo ... lo era molto di più e sembrava anche molto più sicuro di sè stesso. e io non avevo nessuna intenzione di perdermi quella bella serata. avremmo cucinato assieme la cena. poi avremmo guidato fino alla festa, in una città vicina. ci saremmo scatenati tutta la notte, fino al momento in cui avremmo dovuto urlare i numeri "10 ... 9 ... 8 ..." e sarei restata a fissare liam finchè l'anno nuovo non sarebbe arrivato. e lo avrei baciato, per iniziare nel modo migliore l'anno.
"cosa prepariamo?", chiesi sistemandomi una spallina del vestito, che mi era scivolata sulla spalla.
"io avevo pensato a qualosa di spaciale. carne, e qualche altra schifezza come verdure cotte.", mi sorrise da dietro il bancone.
"sembra buono.", dissi sporgendomi verso di lui. i suoi occhi luccicavano.
"già ... e per tua sfortuna, la cena è quasi pronta."
"come quasi pronta? non dovevamo cucinare assieme?"
"amelia ... è capodanno, che razza di gentiluomo sarei stato a farti cucinare, durante questa fantastica nottata?", sembrava molto romantico. e sorrisi. mi prese una mano e si avvicinò a me. mi cinse un fianco con una mano e afferrò un telecomando. accesse la musica dallo stereo e una musica, soffice si diffuse nell'aria. "intanto che aspettiamo ...", mi sussurrò. io appoggiai la testa sulla sua spalla e mi lasciai coccolare dal ballo sinuoso. era veramente dolce nei passi e molto sciolto. chinò la testa verso il mio orecchio e piano, quasi una ninna nanna, canticchiando un po', mi sussurrò: "ti amo amelia. e questa sera sembri un angelo.", arrossii e ringraziai. la mia voce sembrò un sofio, poichè lo dissi con tale dolcezza e a bassa voce. mi prese i fianchi e mi guardò negli occhi. mi sorrise e mi baciò la fronte. amavo quando lo faceva. mi sembrava quando, da piccola, mio padre mi dava la buona notte. era una cosa dolce.

"ecco. spero ti piaccia.", disse porgendomi un piatto sul tavolo. prima mi aveva perfino aiutato a sedermi, aveva versato dell'acqua nei bicchieri e c'era la tovaglia migliore della casa. aveva spento tutte le luci tranne alcuni, che erano poco forti. sul tavolo c'erano un paio di candele e alcune anche sparse in tutta la casa.
"liam. è solo capodanno. non credo che servissero tutte queste candele e luci offuscate e questo cibo che sembra delizioso solo dal profumo e ...", non riuscii a finire. perchè in realtà era la cosa più bella che un ragazzo avesse mai fatto per me.
"non ti piace?", disse lui preoccuapto alzandosi dalla sedi di scatto.
"no, no. nient'affato. è tutto bellissimo. solo non avrei mai creduto che una persona avrebbe mai potuto fare una cosa così ...", cercai di tranquillizzarlo. lui tornò a sedersi poi mormorò sorridendomi: "buon appetito."
"buon appetito.", ripetei.

"non dovresti ...", disse lui imbronciato.
"cosa, lavare i piatti?", dissi fissandolo. lui annuì. "oramai ho già finito.", risi. e lavai l'ultimo piatto. nel lavabo c'era tutta la schiuma bianca e l'acqua era calda, che quasi mi dispiaceva asciugarmi le mani. lui prese il piatto e lo pulì. lo appoggiò su una pila di piatti poi infilò le mani nell'acqua e cercò le mie. appoggiò il petto sulla mia schiena e con delicatezza intrecciò le sue dita con le mie. mi baciò il collo con le sue labbra soffici.
"cosa faremo ora, cara.. ?", mi domandò con le labbra vicine alla pelle. sentivo il suo respiro caldo sulla pelle. lasciai le sue mani e presi uno strofinaccio dove asciugarmi.
"non so ... cosa propone il mio principe?", chiesi prendendolo per i fianchi e baciandolo. lui ridacchiò. lo spinsi verso il muro e mi appoggiai sul suo petto. stavo per baciarlo quando suonò il telefono della casa. sbuffai ridendo e presi al cronetta: "pronto?"
"hey, amelia. quando venie? qua la festa è stupenda ... lo so, forse starete ancora cenando però ...", non riuscii a sentire il continuo, poichè liam mi prese il telefono e disse: "hey, scusami. ma forse faremo tardi siamo impegnati. forse neppure verremo. vogliamo vedere un film", io sorrisi mentre spense la chiamata. "niall mi perdonerà.", ridacchiai e mi baciò. accese la televisione e ci accocolammo sul divano.
non vidi molto del film, ero troppo intenta a fissare liam che guardava lo schemro. a volte sobbalzava e io fingevo di seguire la trama, ma poi tornavo a gaurdarlo. la sua bellezza non poteva essere comparata neppure con il mio film preferito. ad unc erto punto mi lasciò un occhiata, e si accorse di come lo osservassi.
"scusami, ma non ce la faccio.", disse lui e mi prese in braccio, mi obbligò a tenere le gambe attorno alla sua vita e mi portò nella camera da letto. mi mordicchiai il labbro inferiore. sapevo a cosa voleva arrivare e non lo avrei fermato.e ra quello che volevo anche io. mi lasciò sul letto, e richiuse la porta. in quell'attimo guardai l'ora. era quasi mezzanotte.
mi distesi sul letto e lui si appogiò sopra di me, con cautela. "non ti obbligo a fare nulla amelia ...", disse fissandomi le labbra.
"io non ti fermerò liam.", dissi cercando i suoi occhi.
gli sbottonai la camicia e lui se la tolse di fretta. mi baciò con passione, premendo le labbra sulle mie con veemenza. appoggiò le mani sui miei fianchi e tentò di alzarmi il vestito. io lo sfilai e rimasi solo in mutande e reggiseno. afferrai la cintura dei suoi pantaloni e si tolse anche quelli. entrammo nelle coperte. le sue labbra aprirono le mie e sentii il suo respiro caldo in bocca. le nostre lingue inziarono a muoversi e a danzare. chiusi gli occhi per sentire il suo profumo sul mio corpo. le mie mani si strinsero alle sue spalle mentre lui stringeva i miei fianchi, affondando le dita sulla pelle. volevo che mi stringesse di più. sotto le coperte c'era caldo. iniziammo a sudare entrambi. i nostri corpi nudi si toccavano. lo sentivo ansimare. pronunciai il suo nome, poi tutto divenne perfetto. fuori dalle finestre i fuochi d'artificio illuminavano il cielo. le stelle si spensero sotto quella luce. liam mi strinse più forte e diventammo un unico corpo. due anime, strette nello stesso corpo. due anime incomplete ma insieme perfette.
Poi ci baciammo dolcemente sulle labbra, mi sussurrà "ti amo" e poi ci addormentammo abbracciati. amandoci l'un l'altra.


***AUTRICE***
Questa volta dovrebbero esserci meno errori di ortografia, l'ho riletto velocemente. e credo che ne abbia ancora alcuni, ma non troppi. :)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Buona notte!

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** capitolo Shuffling ***


Qualcuno rise nel corridoio. Altri diedero dei calci ad una porta, uno sbattè contro il muro. Ci furono altre risate. Aprii un po' gli occhi e mi accorsi che da sotto la porta c'era la luce accesa del corroio. Sentii harry dire qualcosa, era proprio ubriaco. Ma io ero stanchissima, cercai il viso di Liam con le mani. Quando lo trovai gli sfiorai le labbra morbide. Poi guardai l'orologio: erano le sei di mattina, quasi. Sentii Zayn gridare qualcosa di incomprensibile. Avrei voluto alzarmi e andare ad aiutarli, perchè si sentiva che erano ubriachi fradici. Ma ero stanca e tornai a chiudere gli occhi. Prima di addormentarmi, però, vidi la luce prendere la stanza e Niall disse: "Uh, si sono dati da fare.", poi louis ridacchiò e tornarono a chiudere la porta. sorrisi un po' imbarazzata e mi addormentai di nuovo.

Mi spostai un po'. Il letto era grande, ma eravamo ancora abbracciati e non riuscivo a trovare una buona positizione. Riuscivo a vedere il sole che entrava nella stanza con i suoi raggi luminosi. Mi appoggiai su Liam e strinsi gli occhi cercando di trovare la scusa per restare ancora lì. C'era un profumo buonissimo. Forse era vaniglia, ma Liam ne era impregnato. Era lo stesso profumo della sera prima. Mi fece venire l'aquolina in bocca, tanto era dolce. Sorrisi. Liam mi spostò un ciuffo da davanti al viso. Non sapevo in che posizione fossimo, ma sentivo la pelle nuda di Liam sotto la mano destra. La strinsi in un pugno. "Buon giorno principessa.", sussurrò Liam. Alzai leggermente il volto verso il suono della sua voce e aprii gli occhi. La prima cosa che vidi fu il contorno del suo viso, poi i suoi capelli arruffati. Poi gli occhi e il suo sorriso. Il viso era completamente illuminato dalla luce del giorno.
"Ciao ...", dissi abbracciandolo. La sua testa era appoggiata al cuscino, io ero un po' più in basso. Il mio braccio stringeva il suo busto. Tornai a guardarlo e sorrisi. Mi avvicinai al suo volto e lo baciai. Lui mi prese per i fianchi e mi spostò in modo che fossi distesa sopra di lui. Mi sentii un po' in imbarazzo, poichè i nostri corpi nudi si toccavano, ma lui mi guardò negli occhi, poi mi baciò la punta del naso. E le mie preoccupazioni svanirono.
"io ...", cercò di dire qualcosa. poi si fermò. "io credo che ieri ...", io sorrisi e lui mi guardò.
"sei bravo a trovare le parole nelle canzoni. ma ora che sei in imbarazzo non sai cosa dire.", risi.
"è vero. ho paura di dire qualcosa di sbagliato."
"fai così, dì solo che ieri sera è stato fantastico."
"lo è stato. ieri è stato fantastico."
"approposito: buon anno nuovo.", gli sussurrai. lui mi baciò sulle labbra.
"buon anno anche a te.", risi e mi sedetti affianco e lui. Presi le lenziuola e le avvolsi attorno al mio corpo.
"cosa fai?", mi chiese proteggendosi gli occhi dal sole con una mano.
"credo che sia tardi.", mormorai.
"no dai ... saranno le nove, forse le dieci.", borbottò lui e mi trascinò affianco a lui. Lo guardai supplicante e lui afferrò il cellulare. Sgranò gli occhi. "Oddio è quasi mezzogiorno!", mi guardò un secondo. tornò a fissare il telefono, e poi iniziammo a ridere. Forse per l'ora, forse perchè avevamo dormito metà giornata o forse per lo sfondo. Non avevo mai rubato il cellulare di Liam per vedere cosa ci fosse dentro. Non ero mia stata così curiosa, ma mi stupii tantissimo a vedere come sfondo una mia foto. Sorridevo, e avevo qualcosa in testa. Forse un fiocco. Ma ero davvero buffa.
"Sei bellissima in questa foto.", cercai di convincermi all'idea che lo fossi, anche se non smettevo di ridere.
"Guardati te, invece", dissi prendendo il mio cellulare. Come sfondo c'era lui. Avevo scattato quella foto qualche giorno prima, e faceva una linguaccia corrugando la fronte. Lui iniziò a ridere di gusto spostando la testa all'indietro. Io sorrisi e lo strinsi in un abbraccio. "Possiamo alzarci ora."
"certo amore.", mi sorrise e i suoi denti sembravano ancora più bianchi del solito. arrossii. mi sedetti sul bordo del letto alla ricerca di qualche vestito. Poi sentii Liam che mi lanciò qualcosa in testa. Era una felpa, la mia felpa che mi ero sfilata la sera prima. La indossai assieme a della biancheria pulita e a dei pantaloncini corti. Sebbene fosse inverno, c'era piuttosto caldo in quella casetta. Lui scomparve dietro la porta nudo, e poi dopo alcuni minuti vi ricomparve con dei pantaloni e una canottiera bianca.
"Allora ... suppongo che la colazione sia saltata.", chiesi quando lui si avvicinò, mi prese per i fianchi e mi sollevò in aria. I piedi erano a pochi centimentri da terra, ma tra le sue braccia mi sentivo in cielo.
"già .. e gli altri dormono.", ridacchiò. mi voltai e lo baciai sulla guancia. poi indietreggiai e corsi fuori dalla stanza. gli scivolai tra le braccia così velocemente che lo lasciai stupito. si voltò quando ero ormai dietro la porta. lui mi corse dietro ridendo, io presi la maniglia della porta a la chiusi. lui cercò di aprirla ma la stringevo forte. "lasciala! tanto ti prenderò!", mi urlò. io risi così forte che ebbi paura di aver svegliato gli altri. lasciai la porta e corsi verso il corridoio. Vidi Liam vacillare e perdere l'equilibrio. cadde a terra e io risi più forte. Lo sentii sbuffare dalla cucina, poi corse cercandomi. Io mi ero rintanata dietro il divano, cercando di nascondermi sotto delle coperte.
Ridacchiò. "Dove sei, amelia?", mi chiese. Riuscivo a vedere la sua espressione da un buchetto. Andò dietro il balcone cercandomi. "Dai, non fuggire. Dove sei?", per sbaglio, fece cadere un cucchiaio dal ripiato e io risi. Si voltò verso di me. Io mi liberai delle coperte. "Sapevo che non saresti potuta andare lontana!", mi disse correndomi incontro. Lui si ritrovò con le mani appoggiate allo schienale del divano, mentre ci giravamo intorno.
"Non sono ancora tra le tue grinfie, caro.", mi sorrise e saltò lo schienale e mi raggiunse. mi strinse in un abbraccio, io tenevo le braccia lungo il corpo e mi feci stritolare. poi si gettò sul divano e io mi ritrovai sotto di lui. mi lasciò e mi baciò la bocca.
"Promettimi che non fuggirai ma più, bella."
"Promettimi che non lo farai neppure tu, bestia.", ridemmo.
"Okay, dopo il nostro paragonarci al film Bella e la Bestia, che ne dici se ci baciamo?", chiese.
"Uhmmm. Dammi un attimo, eh ..", dissi facendo finta di pensarci su. "Ovvio idiota.", lo presi per la camicia e lo attirai a me. Poi lo baciai sulle labbra. Sentii ancora quel meraviglioso profumo che portava addosso. Chiusi gli occhi e cercai di immaginarmi come sarebbe stata la mia vita, sposata con lui, con dei figli, e i ragazzi che ogni tanto venivano a farci visita. Alcuni sposati e con figli. Sorrisi. Sarebbe stato buffo vedere i Coniugi Louis e Eleonor Tomlinson ... chissà chi avrebbe sposato Niall e Zayn. Harry avevo già programmato che sarebbe rimasto single ancora per un po'. Il mio sorriso si allungò.
"Scusami, ma a cosa pensi? No, perchè baciare una persona che continua a sorridere è bello, però dopo un po' urta."
"Stavo pensando ... il nome Amelia Payne ci sta' bene? Altrimenti dovrei mettere il mio cognome col trattino ...", dissi aggrottando la fronte.
"Va' benissimo così. Amelia Payne ... fantastico.", mi baciò la punta del naso e sorrise.


***AUTRICE***
Okay, lo so che ancora faccio tantissimi errori, ma cerco di correggerli sempre! Spero vi piaccia perchè ci ho messo veramente il cuore in questo capitolo. Solo mi spiace dire che la storia è agli sgoccioli, perchè credo che oramai la storia è durata abbastanza ... potreste voi, poi, continuare a sognare con la mente il continuo. Ci saranno altri capitoli, certo. Ma saranno quelli finali :)
Buona serata.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** capitolo Shuffling ***


Ero distesa sul divano, mentre sentivo Liam canticchiare qualche canzoncina. Erano quasi le due del pomeriggio, e lo sentivo ridacchiare fra sè ogni volta che sbagliava strofa. Io sorridevo e intando leggevo un libro. Sentivo nell'aria odore di uova e pancetta. E inoltre c'era il rumore del grasso del bacon che scoppiettava. Era una scena divertente. Avrei potuto e voluto riviverla per sempre. Era da circa dieci minuti che Liam stava cucinando e io avevo già l'aquolina in bocca. Avevamo deciso di fare colazione e non mangiare il pranzo. Sapevamo che quelle quattro carote sarebbero rimaste a dormire ancora un bel po'. Chiusi il libro e lo lasciai sul tavolino, con un segnalibro tra le pagine. Mi avvicinai al cuoco di casa.
"Allora, hai fame?", mi chiese. Sembrava una di quelle sane conversazioni dei libri.
"Sì, tu?", chiesi. Entrambe le domande erano piuttosto sciocche. Stavamo cucinando perchè affamati, non per altro. Lui se ne accorse e rise. Mi ricordò ancora una volta quanto fosse bella la sua risata, e quanto pura e buffa. Abbassai il volto e mi sedetti. Lui mi porse un piatto e ci mise sopra la mia porzione, poi portò il resto sul suo piatto. Mi porse un succo e del latte e poi si sedette affianco a me.
"Sei così dolce, Amelia.", mi disse fissandomi. Avevo appena masticato un pezzo di carne e mi strozzai quasi per la sua confesisone. Mi sentii in imbarazzo. "Veramente. Insomma, come guardi le persone, come parli, come ti muovi, come cammini, come ... come fai tutto. Sei così dolce e aggrazziata. Sempre."
"Non credo di essermene mai accorta.", dissi e presi il bicchiere, ci fersai il latte e poi lo appoggiai sulle labbra. In quei movimenti che mi erano sembrati sempre così naturali, mi accorsi di quanto fossero fluidi e ... come potevo definirli? Era strano guardami da quel punto di vista. E mi accorsi perchè spesso molte ragazze mi guardassero con invidia. Appoggiai il bicchiere sul tavolo, e perfino così sembravo una Barbie perfetta. Mi alzai di scatto e andai verso la mia stanza balbettando un "Mi dispiace."
La mia voce era così insicura, ma Liam sembrava ancora paralizzato. Forse avevo perfino una voce attraente. Mentre camminavo mi accorsi del modo in cui appoggiassi i piedi, nel modo in cui muovessi le anche e i fianchi, di come le mie braccia si muovesserro ai lati del corpo. Aprii la porta di corsa e la richiusi.
"Come ho fatto a non accorgermi di come mi muovo e di come parlo, di come ....", non riuscii a finire che mi gettai sul letto ancora sfatto. Ripensai a tutti quei momenti in cui Liam e i ragazzi mi fissavano rapiti, anche quando cucinavo o giocavo a carte, e loro mi guardavano come fossi una Dea. Mi misi le mani alla testa, e strinsi i capelli. Ogni mio movimento ora mi sembrava una accoltellata al petto, poichè pensavo a come mi muovevo. Era una cosa assurda. Era come se mi stessi rifiutando di muovermi. Liam aprì la porta e senza chiedere il permesso si sedette affianco a me. "Amelia, io non sapevo che tu ... credevo sapessi che mi rapivi in PROPRIO tutto ciò che facevi."
"In realtà no. E' solo ... bizzarro. ora penso a cosa io stia facendo. sempre e .."
"Amelia .. lascia stare come fai le cose. Sei perfetta così, non farti condizionare dagli sguardi altrui."
"Cioè ... è veramente assurda. ora mi urta il fatto che non me ne sia mai accorta. perchè quando mi muovo sembro .. tipo una principessa delle favole?", lui rise e io pure.
"Facciamo così. Non te l'ho mai detto, okay? sei buffa e distratta, non sai muoverti e inciampi ogni tre metri.", mi sorrise.
"Questa definizione mi piace di più.", dissi sorridendo. Mi avvicinai al letto, ma una coperta mi si era attorcigliata attorno alla caviglia destra e mi trovai a terra. Liam prima mi fissò sbalordito, poi scoppiò a ridere, lasciando la testa all'indietro e battendo le mani. Io iniziai a ridere e poi mi distesi completamente. Cercai di non pensare ai miei movimenti. Liam si accovacciò affianco a me.
"Allora ... cosa facciamo? La colazione è ancora là ..", disse.
"Io volevo farmi una doccia.", dissi sorridendo. Lui si alzò e mi prese una mano, aiutandomi.
"La doccia è tutta tua ...", disse indicandomi il bagno. Io risi.
"In due staremmo di meno ..", sussurrai giocherellando con la catenella che portava al collo. lui rise e mi baciò la fronte. poi mi prese in braccio e mi portò in bagno di peso. Mi tolse la felpa e i pantaloncini, io mi sfilai il resto ed entrai nella doccia. Dopo una manciata di secondi lui mi seguì. Non sapevo cosa fosse questa strana sensazione. Non avevo mai fatto la doccia con un ragazzo. E non sapevo perchè fremevo all'idea che i nostri corpi si toccassero di nuovo. aprii l'acqua e lasciai che mi scorresse addosso. la doccia non era grande, però stavamo abbastanza larghi. ad un certo punto mi prese dai fianchi e mi baciò il collo. io, di difesa, afferrai il flacone di shampoo e glielo versai un po' in testa. lui rise e si spettinò i capelli con la mano. Io mi voltai e iniziai a sistemargli bene lo shampoo. intanto lui rideva e si godeva il mio tocco. quando ebbi finito con lo shampoo lui prese il doccia schiuma e iniziò a spalmarselo sul corpo, io feci lo stesso con me. Lui, tra mille risate, mi aiutò a riempire i miei capelli si shampoo.
"Ti diverti?"; chiesi mentre mi spostava delle ciocche di capelli in aria per dare loro forme bizzarre. Lui rise e annuì. sorrisi e lo baciai sulla punta del naso. mi prese improvvisamente per i fianchi e mi sollevò un po' baciandomi il collo. "ti prego lasciamo scendere. Non voglio che tu scivoli.", dissi e lui mi riportò a terra. Lo baciai sulle labbra con dolcezza. Aprì l'acqua a tradimento e mi bagnò la faccia. Io annaspai ed emisi un gridolino. Lui continuò a ridere e ci aiutammo a vicenda nel sciaquarci. Poi uscimmo dalla doccia e mi asciugai con un asciugamano mentre lui indossava l'accappatoio. Io mi vestii e legai i capelli e li avvolsi ad un'altro asciugamano. Lui rise mentre mi guardava seduto su uno sgabello. Quando ebbi finito, lui si era appena cambiato del tutto. Mi fece segno di sedersi sulle sue ginocchia.

"bene .. dopo questa emm .. esperienza?", disse e io scoppiai a ridere. Doveva smetterla alrimenti la mia scatola della risata non avrebbe restito per molto. A questo pensiero risi più forte. Lui mi abbracciò e rimase zitto. restammo abbracciati così per un po', forse ore, forse solo pochi minuti. Lui mi stringeva e io anche. Qualche volta giocherellavo con i suoi capelli ancora umidi.
"Andiamo?", chiese ad un certo punto. Io annuii e mi diressi verso la porta. Ma prima lo sentii prendere l'asciugamano che avevo in testa e me lo tolse. "Così sei più sexy.", disse e fuggì via ridendo. Avevo tutti i capelli all'aria e spettinati. Sorridendo gli corsi dietro fino in cucina, dove lui era rimasto immobilizzato. Mi fermai dietro di lui. I ragazzi erano tutti lì, svegli, e ci fissavano. Chi ridacchiando fra sè, chi un po' più serio. Poi, harry ruppe il silenzio: "Vedo che la doccia vi è piaciuta ...", mi sentii in enorme imbarazzo e raccolsi di nuovo i capelli tra le mani. Poi fissai Liam che era arrossito come me. Louis sorrise e noi tutti scoppiammo in una fragorosa risata.


***AUTRICE***
Vorrei ringraziare chi ancora legge la mia storia, so' che siete in pochi, ma non importa. Siete meravigliosi.
Spero che questo capitolo vi piaccia, perchè io mentre lo scrivevo ammetto di aver riso fra me.

Mi piacerebbe solo, se non è troppo da chiedere, potreste fare delle recenzioni, vorrei sapere se veramente vi piace. :)
Buona serata.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** capitolo Shuffling ***


"Ehm ..", dissi quando smettemmo di ridere. Niall ci guardò un secondo, poi soffocò l'ennesima risata. "Ecco ... noi..", dissi e avvolsi i capelli nell'asciugamano. Liam mi fissò un attimo, sperando che dicessi qualcosa. Ma siccome sapevo solo balbettare delle parole, imbarazzata, Liam sviò l'agomento: "Da quanto tempo siete svegli? Come è andata la festa?", sorrise.
"Beh ... Siamo svegli da ...", incominciò Louis e poi si voltò verso gli altri per cercare conferma: "... da quando Amelia ha gridato sotto la doccia.", Abbassai il volto.
"Mentre la festa è stata uno sballo. Però a voi come è andata?", chiese Zayn. io mi voltai e tornai in camera. era una specie di inquisizione, non che mi turbasse. ero solo molto imbarazzata. loro erano ragazzi, loro erano fieri delle loro conquiste. io non volevo condividere le mie scelte troppo personali con loro. "Dai .. scherzavamo, Amelia. Non ti preoccupare, noi non ...", sbattei la porta prima che zayn potesse continuare. non volevo sentire. volevo rifugiarmi in qualcosa per non pensare. Presi le lenzuola e inizia a fare il letto. Poi sistemai i vestiti per terra e li appoggiai sulla sedia, mentre quell di Liam li lasciai sul bordo del letto. sistemai le cose dentro i cassetti e presi i compiti e iniziai a svolgerne alcuni. mi sedetti con calma e iniziai a tamburellare la matita sul tavolo. non pensai a nulla, e il tempo passò.
Driiin! Suonò il mio cellulare nella tasca. Sobbalzai dallo spavento. Lo presi tremando e chiacciai il tasto di apertura di chiamata "Pronto?"
"Ciao, sono mamma.", la voce femminile era così chiara e dolce che iniziai a piangere. Mi mancava moltissimo. "Cosa succede, amore?", chiese lei preoccupata.
"Nulla mami. Solo vorrei essere a casa per abbracciarti."
"E con Liam come va'?", mi chiese poi.
"Bene mamma. Sta andando tuto benissimo, qui. Ci divertiamo molto."
"Ho letto che partiranno per il tour."
"Sì, però mica parte per la guerra. Va' a fare il suo lavoro, ed è ciò che ama. Non posso fermarlo, e non lo farei mai."
"Solo non vorrei che fosse un modo che separarvi..."
"Noi non ci separeremo, lo amo e lui ama me. E' questo ciò che conta, no?", sentii il suo respiro.
"A volte, cara, l'amore non è altro che la base di una relazione. Ci vuole la fiducia e l'atto di vedersi, per fare il cemento.", cercai di sorridere.
"Non dobbiamo fare su casa. Grazie per la metafora, mamma, però non so se aiuti."
"Prima di natale ti ho convinto a scegliere la via che ti sembrava giusta, piccola mia. Ora sto scegliendo di aiutarti."
"A lasciarlo?", chiesi.
"No, a farti capire che se vuoi che la storia continui, dovete mantenere la fiducia e dovete in qualche modo parlarvi e ...", la fermai prima che continuasse.
"Mamma, abbiamo già organizzato tutto. ci siamo dati le email i numeri di telefono, i cellulari, per le webcame ... è già tutto pronto.", la sentii sospirare di felicità.
"Bene, allora posso lasciarti?", chiese.
"Aspetta, come va' a casa?"
"Oh, tutto bene. Tranne Seta, che continua a ululare a volte, la notte."
"Abbracciala da parte mia. E fai lo stesso con papà.",sorrisi.
"Okay, salutami i ragazzi. Ciao."
"Ciao mami.", chiusi la chiamata e appoggiai il telefono sul banco. Sospirai e una lacrima scese lungo la guancia. "Potrei restare sola, per favore?", chiesi. La porta cigolò ancor aun po' finchè non si aprì del tutto. Avevo sentito i loro respiri da quando era suonato il cellulare. Erano tutti e cinque ne ero certa. Liam lo aveva veloce e irregolare, quello di harry e louis lento. Quello di niall era leggero, perchè era il più lontano. Zayn aveva, invece, il fiatone, forse aveva dovuto lottare per sentire meglio la covnersazione. Mi voltai e li vidi, proprio come nella mia mente li avevo immaginati.
"Scusami Amelia .. volevamo solo divertirci un po'. Non volevamo sembrare dei pedofii o qualcosa di simile, sai ... Liam anche se non era più vergine, noi prendiamo queste cose come degli ...", Harry si fermò.
"ragazzi, credo che essermi arrabbiata per questa cosa sia da idioti in effetti. però sappiate che fare l'amore non significa divertimento.. è un modo per dimostrare l'amore e la pasisone che si prova. non è uno scherzo ...", cercai di essere seria. Zayn annuì e poi si avvicinò per abbracciarmi.
"Forza, venite qui ...", dissi sopra la sua spalla. "Abbraccio di gruppo.", loro mi corsero in contro e mi abbracciarono. E sotto quelle migliaia di braccia e busti caldi qualcuno mi sussurrava perdono, chi mi baciava la guancia, chi mi stringeva la mano come per chiedere perdono.
Come potevo amare solo Liam? Ovvio, lo amavo come il mio ragazzo, ma si sa' che ogni ragazza ha il migliore amico. E come potevo non amarne cinque? Erano perfetti. Il mio ragazzo era anhe il mio migliore amico. E poi i suoi migliori amici erano anche i miei. Mi sentii colma di felicità e chiusi gli occhi. Sentii Niall ridere e provai un brivido alla schiena. La sua risata, come quella degli altri mi rendeva la ragazza più fortunata al mondo. Sorrisi mentre sentivo ancora i loro respiri su di me, e il nostro abbraccio farsi più caldo e sicuro.


***AUTRICE***
Questo capitolo è corto, chiedo perdono, ma sono piuttosto stanca. Spero vi piaccia lo stesso :)
Notte notte :)

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** capitolo Shuffling ***


Sistemai un ciuffo di capelli a harry, perchè gli stava letteralmente per aria e ci era rimasto un po' male, siccome Louis continuava a prenderlo in giro. "Harry, dai .. è solo un ciuffo.", diss mentre prendevo il gel.
"Lo so ... ma è da stamattina che cerco di sistemarlo..",sbuffò. io risi. eravamo in bagno, era quasi mezzogiorno e di là zayn stava preparando da mangiare. toccava a lui oggi.
"fammi felice: canticchia qualcosa.", sorrisi. lui mi gaurdò dallo specchio e iniziò a canticchiare una canzone a me sconosciuta. ma il ritmo era calzante e la sua voce stupenda, e harry incominciò a ridere quando iniziai a gongolare. io lo seguii ridendo più forte. Poi decise di cantare "Gotta be You" e ogni tanto mi univo a cantare. uscimmo dal bagno che sembrava ci fosismo fatti di cocaina, poichè a ogni strofa uno si fermava e continuava l'altro. inoltre cambiavamo il ritmo e abbassavamo o alzavamo la voce senza motivo.
Niall vedendoci si unì a canticchiare con noi. Prima di pranzo avevamo già modificato tre loro canzoni e due di Lady gaga. Zayn ci servì da mangiare mentre fuori nevicava. mangiammo con gusto, mentre ci passavamo il sale o l'olio. Qualcuno a volte si alzava a riempire la brocca d'acqua. era veramente come stare a casa, anche se mi sentivo un po' in imbarazzo a dover "vivere" con cinque ragazzi.

"Andiamo a gicoare con la neve!", disse Louis indossando il cappotto. Quasi tutti lo seguirono, mentre io e niall finivamo di lavare i piatti. poi aggiunse: "non venite voi due?", io sorrisi e gli dissi che ci saremmo uniti più tardi, quando avremmo finito con le stoviglie. Uscirono di fretta dalla casa e li sentii ridere ancora prima che chiduessero la porta. Niall mi passò un piatto e io lo sciaquai e lo asciugai. sorrideva mentre parlavamo un po'. Sentii un tonfo e ci voltammo entrambi. Liam era caduto, scivolato su una lastra di ghiaccio, e ora tutto lo indicavano ridendo. Niall scoppiò a ridere e mi schizz con l'acqua. Io gli lanciai lo strofinaccio in faccia e poi si zitti. io ridacchiai e mi fece la linguaccia. appena finito indossammo i nostri giubotti, le scarpe e io i guanti. poi uscimmo, e ci colpirono tutti con delle palle di neve, a tradimento. io presi niall dal bracico e lo porta dietro a un muretto dove c'era tanta neve fresca e ci preparamm per l'attacco. essendo in sei, ci dividemmo in squadre da tre e louis i unì a noi due. Harry colpiva sempre lui, mentre io miravo più spesso a Liam.
"Okay ... avete vinto!", urlò dopo uan ventina di minuti zayn, dietro a una specie di box alzando le mani. lo seguirono harry e liam che avevano il viso abbassato. io presi un paio di palle di neve se magari fosse stato una specie di bufalata, ed ero pronta a mirare. ma appena si avvicinarono a noi si lasciarono cadere a terra sfiniti, louis mi prese in braccio e iniziò a urlare "VITTORIA! VITTORIA!" e io ridere. Niall si sedette affianco a liam e gli diede un pugno sulla spalla come per dire "mi spiace ..." ma poi si alzò e venne ad abbracciarci.
Quando entrammo in casa avevamo i cappotti fradici e appena ce li togliemmo coprimmo che alcuni di noi erano baganti perfino sotto le felpe. io avevo la canottiera bagnata mentre liam si lamentava di un pezzo di neve nelle mutande. scoppiammo a ridere spensierati e ci dirigemmo verso le camere a cambiarci. e poi in bagno per pettinarci e asciugarci in parte i capelli chi li aveva bagnati. io finii con asciugare col fon (?)quelli di zayn mentre lou spettinava i miei con l'asciugamano. eravamo in sei dentro il bagno, eravamo un po' stretti ma continuavamo a ridere e chi si lamentava che avevano perso perchè in qualche modo si erano sabotati da soli o per ragioni senza senso. era così buffo e divertente. ero così felice. sapevo che saremmo rimasti così, per molto tempo.


"Ciao ..", dissi cercando di non sembrare triste. Eravamo all'aeroporto di Londra. Io sarei dovuta tornare a casa, e loro sarebbero dovuti partire per andare ad una radio chissà dove, e poi altrove. Abbracciai Harry e lui mi strinse forte. "Sei fantastico. vedi di trovarti una ragazza però.", gli sorrisi.
"Ho louis, per il momento.", ridemmo.
"Ciao Niall..", dissi quando mi abbracciò. "Quando ci rivedremo ti farò un buon piatto di spaghetti all'italiana. Ti assicuro che saranno buonissimi.", lui fece un saltò dalla felicità. Quando si calmò mi disse: "Non importa Amy, Sei meglio tu di un piatto di spaghetti."
"E se fosse pizza?", chiese louis.
"Non potrà mai competere con una pizza, mi dispiace.", ridacchiai e andai da Lou. Mi baciò la fronte, come un fratello maggiore e mi salutò.
"Ciao piccola ..", mi disse Zayn stringendomi forte. Io lo abbracciai e appoggiai la testa sopra la sua spalla. Con la mano mi sfiorò la schiena. "Sei fantastica, sii seria e studia. E poi chiamaci.", rise. Io gli baciai la guancia. Poi mi voltai, e vidi Liam un po' titubante.
"Mi mancherai moltissimo ...", disse aprendo le braccia. Io mi rifugiai dentro il suo abbraccio, stringendomi al suo petto. Volevo rimanere lì, a farmi coccolare, ma sopratutto a sentire le sue ani sui miei capelli. Il suo petto che si muoveva respirando, e il suo profumo di vaniglia che lo circondava. Lo baciai sulle labbra, premendole sulle sue assaporandone il sapore. Appoggiai le mani sulle sue spalla e ne sentii la forza. Lui spostò le mani sui mie fianchi e mi spinse a sè. Trattenni il respiro e cercai di immaginare questa scena, negli anni a venire. Trattenni il respiro che cercai di imprimere l'immagine nella mente, per sempre. Trattenni il respiro e cercai di non sentire gli altri che parlavano, l'aereo che attennava, i passi della gente, le urla dei bambini ... Trattenni il respiro e mi ricordai che lo amavo come non mai.
Quando ci lasciammo io stavo piangendo, lui mi asciugò una lacrima con il dito e poi cercò di sorridere. "Amelia ... è solo un paio di giorni, prima che tu possa dire ' LIAM MI MANCHI ' io sarò già da te. non sto partendo per un mondo nella galassia e non ci vedremo per anni, internet è così bello oggigiorno. ci sentiremo così. non sarà male, credimi.", disse.
"Liam ... stringimi la mano e accompagnami al taxi. Non voglio scordare il modo in cui cammini affianco a me, il tuo respiro e come mi tocchi.", surrussai. Lui mi sorrise e prese la valigia. I ragazzi lo aspettavano lì, mentre noi ci allontanavamo. Mi voltai e guardali e sorrisi. Alzarono le mani e mi salutarono. Aspettammo cinque minuti prima che il taxi si fermasse davanti a noi. Liam caricò la valigia nel portabagagli, poi si avvicinò a me e mi prese la testa fra le mani. Mi baciò. Sentivo il suo respiro nella bocca, era affannoso. Mi staccai e vidi che lui aveva gli occhi rossi. Sorrisi e gli baciai al punta del naso. "Ti amo, Liam. ci vedremo presto. Non dimenticarmi.", lui mi abbracciò velocemente e mi aprì la portiera del taxi. saltai su e il taxista partì. rimasi a fissarlo finchè non fu che solo un puntino, e oramai si confondeva con la gente. Mi voltai e una lacrima scese lungo la guancia. Non dovevo piangere, sapevamo entrambi che saremmo tornati a baciarci.

"Liam ... già mi manchi ...", dissi e portai le ginocchia al viso. Il taxista mi lanciò un occhiataccia dallo specchio retrovisore e sentii la tasca vibrare. Presi il telefono che avea la schermata accesa. Avevo un nuovo messaggio. Lo aprii, era di Liam. Lo lessi sussurrando: "Cara Amelia, ti scrivò già, perchè so' che hai già detto quella frase. So che avresti voluto vedermi correrti dietro, o cose così .. Ma io ti amo, e ti vorrei qui. Di nuovo vorrei coccolarti. Ma sai che anche volendo non potrei, le nostre vite si sono intrecciate, e so che passerò il resto della mia vita con te. Ne sono certo. Perchè ti amo, e tu ami me. Promettimi che ogni volta che sarà sera, uscirai a guardare la luna piena. Proprio come nel film ' DEAR JOHN ' , so che hai letto il libro. So' che è quel libro che rileggi ogni sera, prima che io mi inflitri nel tuo letto per sentire il tuo calore. So' che ti piace da impazzire. Non potrò mai essere come quel gentil'uomo di John, non andrò mai in guerra... ma ti amo. e questo importa. ti amo, e non smetterò mai di dirlo.", sorrisi. e rilessi di nuovo il messaggio, ancora una volta.
Alzai il viso e mi accorsi di quanto fossimo vicino a casa. Presi il telefono e gli risposi, un po' in fretta ma con amore: "Liam ti amo. Non importa che tu vada in guerra. Amami, e io farò lo stesso. Pensami, e ogni votla che ci parlaremo via itnernet o con il cellulare, dimmi ciò che pensi, non avere paura di parlare troppo. E così quando ci incontreremo, non avendo nulla da dirci, ci baceremo soltanto. E baciandomi saprò che volevi dirmi ' TI AMO ' ..."


***AUTRICE***
Ciao ragazze, ciao ragazzi (?) ... ci sono ragazzi che leggono? mah, non so :)
allora, volevo chiedervi, vi piace? vi pongo sempre la stessa domanda perchè nessuno risponde, ma non importa ..
qualcuno di voi ha letto "ricordati di guardare la luna", ovvero il libro da cui è stata presa la storia di "dear john"? beh, io lo sto leggendo ora, e anche se forse non vi fregherà proprio nulla, è questa storia che mi ha fatto venire in mente il capitolo :)
buona serata a tutti, e continuate a leggere, per favore ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** capitolo Shuffling ***


Uscii da scuola e mi strinsi nel giubotto. Dio quanto faceva freddo. Mi guardai attorno e vidi soltanto gli alberi scossi dal vento, che mi scompigliava i capelli in modo incredibile. Soffiai con la bocca perchè alcuni mi erano finiti in bocca e cercai di sorridere. Amavo quando il vento era così forte da spostarti le ciocche, eppure non ci riuscivo. Non riuscivo a pensare positivo. Perchè oltre al vento, il sole, la sabbia, e una granita mi immaginavo tra le braccia di Liam. E Liam non c'era.
Presi la biciletta e mi sedetti sulla sella. incominciai a pedalare piano perchè sarei comunque arrivata dopo le cinque, a casa. Odiavo un po' la scuola inglese, e il fatto che ci dovessi rimanere fino a tardi. Le strade erano quasi completamente buie, e i primi lampiani si stavano accendendo. Passai davanti alla caffetteria e alla biblitoeca, ricordando il mometno in cui ero infuriata con i ragazzi, perchè non ero riuscita a passare il tempo con Louis. Risi ripensando a quanto fosse stata una cosa idiota. Pedalai più veloce rendendomi conto che avevo ancora tantissimi compiti di matematica da fare.
Lasciai la bici davanti a casa, appoggiata al muretto, ed entrai. Seta mi corse incontro abbaiando, io le accarezzai il muso e le grattai il collo. Poi se ne andò trotterellando verso il divano, dove si sedette ai piedi di mio padre. Appesi il giubotto e presi la sacca e seguii il cane con lo sguardo. Mi stupii a vedere mia madre che stringeva la mano al marito. Sorrisi. "Ciao cara ...", disse mio padre alzando lo sguardo dal giornale e fissandomi. "Come è andata oggi?"
"Oltre la verifica di geografia?", chiese lasciandomi cadere affianco a mia madre. lei mi cinse le spalle con un braccio e aggiunse: "Oltre alla verifica di geografia."
"Beh .. tutto bene.", dissi allora, sorridendo. Lei mi gaurdò negli occhi e mi spostò una ciocca che mi ricadeva davanti agli occhi. lo faceva sempre, e mi piaceva. mi immaginavo che ogni volta lo facesse si immaginass quando ero piccola e di come fossi cresciuta bene durante quegli anni. poi mi strinse a sè e mi sussurrò, come faceva ogni sera prima di lascirami dormire: "Sei bellissima."
Mi lasciò andare e andai di sopra a fare i compiti, mentre Sera abbaiò a qualche insetto e mio padre girava la pagina del giornale. Sentii il tipico rumore della carta che si strofina ad altra carta. Era un rumore piacevole, lo sentivo da quando ero bambina. ogni sera, dopo cena mi sedevo sulle gambe di mio padre e lui leggeva qualche articolo di giornale. Poi lo lasciava per coccolarmi e cantarmi qualche canzoncina. Sospirai. Ora mio padre tornava un paio di minuti prima di me, a casa, e usava più tempo possibile per leggere il suo giornale. Non mi lamentavo, poteva far quel che voleva. Ma ogni giorno mi chiedeva come era andata la mio giornata, e non ascoltava mai la mia risposta. A volte lo faceva, se l'articolo non lo interessava o aveva già finito di leggerlo. Ma poi non si divulgava troppo e mi chiedeva se avessi preso bei voti. Volevo molto bene a mio padre, ma non sapevo mai come comportarmi con lui. Dovevo toglierli i complimenti di bocca con le pinze. Era un uomo sincero, a volte un po' troppo occupato nel suo lavoro e spontaneo. Mi piaceva così. Non mi interessava che la sera non mi ascoltasse, perchè quando gli chiedevo dei favori lui mi rispondeva sempre di sì, e con un sorriso in volto che mi faceva capire che era orgoglioso di me.
Aprii la porta e presi il diario dalla sacca. Dovevo fare alcunie sercizi di grammatica, ma matematica l'avevo terminata durante la terza ora buca. Sorrisi e presi la roba che mi serviva. Mi appollaiai davanti al computer e andai su internet. Accesi la webcam e girovagai in qualche sito mentre scarabocchiavo sul libro alcune risposte. Sospirai e cercai di concentrarmi. Appena finii, dopo una ventina di minuti, mi ritrovai con il cellulare pieno di messaggi. Era Niall, e mi ripeteva sempre la stessa cosa: "Ciao Amelia! Come stai oggi? Mancano solo due settimane e poi tornerai a prepararmi la pasta, vero? Comuqnue tra un po' cercheremo di collegarci, per parlare. Okay?" ... Spalancai la bocca e mi accorsi che avevo una richiesta per una video chiamta con la webcam. Esultai e poi schiacciai OKAY.
Inizialmente era tutto nero, poi sentii un grido. Credo forse Louis, e poi l'immagine si schiarì e vidi un foglio appiccicato davanti alla webcame. E diceva: "Si stanno preparando ...", risi anche se non sapevo perchè. Attesi una manciata di secondi e poi il foglio fu sostituito da un altro che diceva: "Mettiti comoda, fatti dei pop-corn .. e goditi la sfilata."
"Siamo pronti?", sentii Harry urlare. Io risi e cercai di non piangere dalla felicità. Mi coprii il viso con le mani.
"Sei pronta?", disse zayn e tolse il foglio. ebbi giusto l'attimo per vedere un lungo corridoio e infine una specie soggiorno. Dietro il pc, evidentemente, c'era Zayn che gridava come un coglione. mi fece ridere. "Louis ... tocca a te!"
Louis uscì da un porta che neppure avevo notato. Era vestito con una gonna rosa e una camicia bianca legata alla vita con un nodo. Aveva i capelli per aria, e solo quando fu abbstanza vicino mi accorsi che avevo un rossetto rosso sangue. QUando fu vicino al pc mi salutò. Mi chiese come stavo e io risi. Era troppo buffo. Lui sorrise e tornò indietro. Ai piedi aveva delle pantofole a forma di maialino. Risi più forte. "Niall, esci!", sentii una protesta ma poi anche lui si fece vedere. Aveva dei pantaloncini verdi fluo e gli arrivavano sorpa le ginocchie. stava tremando. sorrisi e lo salutai con la mano. lui mi salutò di rimando e mi chiese come andavo in cucina. risi e dissi che gli avrei portato la pasta al più presto. quindi camminò verso di me e ammirai la sua maglietta di paiette viola. tonrò indietro correndo lamentandosi del freddo.
"Chi è il prossimo?", chiesi curiosa.
"Hazza ... vieni!", gridò Zayn. Per fortuna la camera era insonorizzata. Dalla porta spuntò fuori un ragazzo che portava solo dei boxer giallo canarino. Mi sentii in imbarazzo per lui, ma lui sorrideva. ai piedi portava dei calzoncini azzurri e in testa evav un fiocco che legava i capelli rici in una fontanella sul capo. Ridacchiai mentre saltellava verso la webcam, appena si avvicinò abbastanza mi sorrise e mi urlò un "ti voglio bene". Gli risposi che gli volevo bene anche io, e poi se ne andò sculettando. Zayn si spostò da dietro la webcam e mi salutò: "Ciao amelia!"
"Ciao zayn.", risposi guardandolo in tutta la sua bellezza. Era diventato più carino.
"Vuoi vedermi?", mi chiese.
"Certo ...", poi sorrisi. lui fece lo stesso e si allontanò. Fece una giravolta e osservai la sua maglietta lunga, color nocciola e i suoi leggins. Mi chiesi dove avevano preso tutti quei vestiti ma ero troppo occupata a ridere per chiederglielo. Lui ridacchiò fra sè e mi disse: "Siamo motlo più imbarazzati di quanto credi, sai?"
"Io sono imbarazzata per voi ...", risposi.
"A me è piaciuto!", disse Louis.
"Anche a me!", e spuntò la testa di Harry da dietro la porta. Risi.
Zayn si avvicinò e aspettando che riuscissi a respirare normalmente mi chiese: "Secondo te, può esistere tanta bellezza?", me lo chiese guardandomi negli occhi. Io ne rimasi incantata e poi risposi: "Non sono così bella ..."
"Infatti, io parlavo di me.", rimasi basica e cadde il silensio, che poi fu interrotto dalle nostre risate. Zayn scomparve e infine disse: "Ed ecco a voi, il capo più pregiato di tuta la collezzione ...", Liam comparve dalla porta. Indossava una parrucca coi capelli lunghi e blu. Cercai di rimanere seria. Ai piedi aveva dei mocassini neri. Aveva una calza viola e una a righe verdi e arancione. Poi aveva dei pantaloncini bianchi e un gilet marrone, stile cow-boy con tanto di "ilande" cadenti. respirai profondamente lo vidi avanzare. Notai il modo in cui le mani dondolassero, il modo in cui camminava, il sorriso incerto e gli occhi luminosi. Liam vide che lo stavo guardando come se non lo vedessi da mesi e si accorse che stavo per cominciare a piangere. quindi scivolò e cadde a terra col sedere. risi. forse l'aveva fatto apposta, forse no. forse voleva farmi ridere. lo ringrazia comunque perchè risi di gusto e mi immagiani tutte le cose che avremmo potuto combianre, una votla tornati assieme. si alzò con l'aiuto di niall che gli era corso incontro. harry poi spostò il pc su un tavolino e loro si sedettero su un divanetto. a turno andavano a cambiarsi. quando ritornavano avevano di nuovo i loro vestiti normali.
Niall continuava a mangiare. Louis rideva come un folle. Zayn riusciva a mettere ovunque la parola "Vas Appenin'?". Harry non si era voluto cambiare. Liam invece, continuava a chiedermi come andato a scuola, se stavo bene, cosa facevo dopo aver fintio i compiti. Dopo un po' gli chiesi perchè era così curioso, erano solo cinque giorni che non ci vedevamo. Ma lui disse che sentirmi solo al telefono lo faceva sentire solo. Zayn lo baciò sulla guancia e disse: "ma tu sei il mio ragazzo.", risi. "Ce lo dividiamo?"; chiese rivolto a me.
"io dal busto in su."
"E io cosa ci faccio solo con le gambe?", chiese e tutti ridemmo.

Passamo il resto della serata a parlare a ridere, fino alle nove perchè poi loro dovevano preaprarsi epr il concerto. Io li salutai con le lacrime agli occhi. Ma prima di andarmene liam mi lanciò un bacio. Lo presi e lo strinsi nella mano. Lui rise e poi aggiunse: "ti amo. conterò i giorni, i minuti e i secondi che mancano.", ridacchiai e poi chiudemmo la videochiamta.
scesi di sotto e guardai il salotto vuoto. "C'è qualcuno?", chiesi.
"Siamo in cucina.", disse mio padre. quando lo vidi stava coccolando Seta mentre mia madre lavava i piatti. "Hai saltato la cena ..", mi guardò.
"Scusatemi ma stavo parlando con ..."
"Non importa.", mi interrupe mia madre. "Sappiamo quanto ci tenga a loro. Prendi, però, la pasta in frigo e riscaldala nel microonde."
"Mangerai qualcosa mentre guardiamo la partita, ti va'?", chiese mio padre sorridendomi. Rimasi stupita dalla sua proposta,
"Certo.", risposi. Lui si alzò e andò a sedersi sul divano. Mia madre si avvicnò a me e mi sussurrò: "Gli ho spiegato epr bene la storia tra voi ragazzi e sopratutto Liam. Ha capito che vi amate veramente molto. Eravamo anche noi molto affiatati, da giovani.", mi sorrise. "Ora prendi la pasta, noi ti aspettiamo di là.", mi diede una pacca sulla spalla.
Mentre aspettavo che si riscaldasse la cena, mi immaginai i miei genitori adolescenti. Mia madre col mio volto, e mio padre con quello di liam. Poi mi immaginai io e liam invecchiati, coi capelli bianchi, seduti suuna veranda, d'estate, a osservare i nipotini che giocano nel prato. Sorrisi al pensiero.

***AUTRICE***

Ciao ragazzi. E' tardi, sono già le dieci. Mi spiace aver pubblicato solo ora il capitolo. Potrete perdonarmi? ahahah spero di sì.
Vi è piaciuto? Lo so che siete almeno una quindicina di persone che leggete, perchè lo capisco dalle visite, ma vi spiacerebbe, please, recensire. vorrei sapere cosa vi piace e non della storia. rendetevi partecipi! :)
buona serata, buona notte, o per chi lo leggerà domani, buon giorno!

e ... sì sto sclerando. ;D

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** capitolo Shuffling ***


Era la terza settimana senza di loro. Era la terza settimana, in cui ogni giovedì parlavamo via internet con delle videochiamate. Ogni mattina chiamavo Louis per sapere coem erano andati i concerti e a pranzo, alle 12.34 puntuale mi arrivava il messaggio di Niall che mi elencava le cose che stava mangiando. Era una cosa buffa, perchè mi faceva venire una gran fame. Forse non sapeva che mangiano mezz'ora dopo. La sera, prima delle otto liam mi chiamava per una decina di minuti poi mi passava harry o zayn, a seconda di chi si stava ancora cambiando e di chi era pronto.
Presi la cartella e seguii alcune mie compagne verso una seconda stanza della scuola. Era il momento di fare italiano. Adoravo questa seconda lingua, forse perchè lo sapevo già parlare, ma era molto romantico. Sorrisi e guardai lo schermo del cellulare. Era zayn che mi diceva che mancavano 3 giorni e poi mi avrebbe chiesto quante ragazze carine c'erano nella mia scuola. Risi e tutte si voltarono. I ragazzi mi guardarono di sottecchi e poi continuarono a parlucchiare di calcio e dei nuovi calciatori della loro squadra preferita. Mi sentii ancora osservata. Forse perchè tutti a scuola cooscevano i One Direction? Forse perchè meta delle ragazze erano pazze di loro? Forse perchè giravano pettegolezzi tra me e liam? Forse perchè non avevo amiche, e avevo paura di avendone una potessi fidarmi troppo e poi le mi usasse solo per sapere più cose su loro?
Abbassai il volto e mi sedetti in un banco a caso, ma una giovane biondina mi fissò furiosa lamentandosi che quel posto "era suo" ... così lo aveva definito. sorrisi.
"Non c'è il tuo nome.", dissi e lei si voltò e grugnì. Appoggiai la roba e mi preparai con una matita in mano. Affianco di me si sedette di corsa una ragazzina minuta. Mi fece un sorriso e poi si alzò per rispetto davanti alla professoressa che entrava. Mi alzai anche io finchè la professoressa non disse "Sedeti, grazie.", nell'italiano più cordiale che potesse dire. Lei mi guardò un attimoe poi si presentò: "Ciao, sono Benedetta. Tu sei Amelia, vero?"
"Sì, sono io.", la guardai allargare il suo sorriso. Aveva dei piccoli denti perfetti. i suoi capelli neri le ricadevano sulle spalle creando delle piccole onde. i suoi occhi azzurri mi colpirono. sospirò e sembrò esausta.
"Scusami se non mi sono presentata prima. Ma sei motlo assente."
"vengo sempre a scuola.", cercai di capire. La prof ci chiese di aprire il nostri libri e di seguire la lezioni, tutti insieme.
"Beh ... però sembri mezza addormentata. Cioè, rispondi ai professori. Ma con noi compagni sembra che ... come se ci avessi dimenticato dopo dicembre."
"non è vero, solo che ...", volevo controbattere. ma era vero. "Okay, sono molto impegnata."
"Direi che sei innamorata ...", rise. La sua voce era motlo dolce. La professoressa ci riprese ma poi continuò a parlare.
"Sì, è vero.", era una ragazza molto carina. sembrava anche simpatica. le sorrisi e cominciai a seguire la lezione, finchè, alle 12.34 non arrivò il mesaggio di Niall. "Ciao amelia! vuoi sapere cosa sto mangiando? beh, spaghetti! non saranno mia buoni come i tuoi! buona lezione, e un bacione da parte di tutti."
"Chi è?", chiese benedetta mettendosi la matita sulle labbra, e fissando il cellulare. "uhmm ... Niall. il tuo ragazzo?", chiese curiosa.
"No, non è il mio ragazzo.", dissi arrossendo.
"Lo so, parlo troppo. Ma sono sempre curiosa. Chiedo scusa, non devo impicciarmi."
"Oh, no. seriamente. lui è uno dei miei migliori amici ... il mio ragazzo non è lui."
"Quindi hai un ragazzo? com'è?", dopo avermelo chiesto. si morse le labbra e abbassò il volto. non le risposi, perchè avevo capito che non voleva lo facessi. voleva che me ne stessi zitta, per farle capire che impicciarsi troppo non era una bella cosa. ma qualche minuto prima della fine della lezione si voltò e mi chiese: "Che cognome ha quessto niall?"
"horan ... si chiama niall horan.", le sorrise e alzò lo sguardo. poi tornò a fissarmi: "mai sentito."

Rimasi sbalordita dalla sua risposta fino a che la campanella non suonò. quel suono mi fece quasi svegliare e mi accorsi di tutta la gente che mi cirocondava. benedetta si alzò e raccolse le sue cose, stava per prendere lo zaino quando la fermai prendendole il braccio. "Devi fare qualcosa a pranzo?", chiesi.
"Mangio.", poi ridemmo. "Ho un tramezzino."
"Ti va' di venire in mensa con me, a mangiare?", si voltò un secondo quasi a cercare qualcuno e poi annuì sorridendomi.
"Perchè me lo hai chiesto?", mi domandò uscite dalla classe.
"Beh, non abbiamo mai parlato. E mi sembri simpatica.", lei spostò una ciocca di capelli neri dietro un'orecchio.
"Anche tu. Insomma, sei molto carina.", arrosii.
"Anche tu hai il ragazzo?", chiesi prendendo il mio panino dalla sacca.
"No, sto aspettando quello giusto.", le sorrisi convinta.
"Hai ragione, sai? ma liam ...", mi zittii subito.
"ma liam ...?", mi spronò a continuare addentando il suo tramezzino. veramente non li conosceva, o era solo una falsa? mi sorrise e capii che  non li aveva mai sentiti.
"Liam è quello giusto.", dissi infine.
"oddio, so troppe cose di te. fammi delle domande!", ridacchiai. per alcuni istanti mi dimenticai di loro. non sapevo ancora se era una cosa buona o no. ma mi sentivo felice a paralre come una ragazza "normale". lo ero. solo il mio ragazzo non lo era.
"il tuo nome non sembra inglese ...",
"è il nome di mia nonna. lei è di origini italiane"
"anche i miei nonni. cioè, loro sono proprio italiani.", sorridemmo un po' imbarazzate e continuammo a mangiare. finito il pranzo continuammo a parlare del più e del meno. era una cosa bellissima, e lei era bellissima. era buffo come muoveva le mani all'aria quando rideva. e aveva un neo sul mento. non lo avevo notato inizialmente. più la guardavo più mi rendevo conto che era dolce, sensibile, gentile e simpatica. mi raccontò dei suoi libri preferiti, e dei suoi cantanti preferiti. ma non parlò dei One Direction. quando mi chiese i miei, cercai di svaire l'argomento e lei se ne accorse.
"Dai, non ti vergognare! non ti giudico mica!", sorrise. ci alzammo dal tavolo e prendemmo io la sacca e lei lo zaino. cercai di elencare dei cantanti secondari ma appena uscimmo dalla mensa e ci sedemmo su una panchina lei si accorse che non le dicevo tutta la verità. "Sei innamorata del tuo idolo e non del tuo ragazzo?", chiese.
"Oddio no.", risi. "La cosa è molto più semplice, ma anche più complicata.", lei aggrottò la fronte.
"Abbiamo ancora mezz'ora di tempo. credi di voler e di riuscire a spiegarmelo?"
"Non sai chi siano i One Direction?"
"Oh, li ho sentiti motlo ultimamente. Ma non so chi siano ... in questa scuola gir apure la voce che uno stia con uan ragazza qui. non credi sia una cosa buffa?", rise. cercai di non sembrare scortese e sorrisi.
"Ecco .. senti.", le porsi il mio cellulare, mentre partiva One Thing. Poi le diedi il testo della canzone. Passarono circa venti minuti, mentre le facevo ascoltare le loro canzoni, poi mi sorrise e disse: "Wow, sono veramente molto carini. nel senso, molto dolci.", sorrisi.
"leggi queste interviste.", le passai delle foto sul cellulare, dove vi erano delle domande e le loro risposte. Quando smise sembrava convinta che fossero dei bravi ragazzi. le raccontai di alcune stupidaggini che avevano fatto e di come si volessero bene. "ecco .. sono loro.", dissi mostrandole un poster che avevo sempre con me, dentro il diario. lei li guardò e disse: "mamma mia che carini!", poi ridemmo.
"allora ... lui è zayn, questo louis e questo harry.", dissi indicandoli.
"e lui? è carinissimo.", disse indicando il biondo.
"è niall.", rise.
"che cosa bizzarra. coem il tuo migliore amico!", le sorrisi. "e lui?"
"beh.. lui è liam.", mi guardò di nuovo.
"ma che coincidenze.", tornò a fissarli, e poi alzò il volto. "aspetta ...", tornò a guardali.
"il suo amico, il tuo ragazzo ... loro .. tu! sei tu la ragazza che ..", la zitti subito.
"nessuno deve saperlo. non voglio essere perseguitata.", ringraziai che il parco fosse deserto.
"e ... cioè ... come fate?", mi chiese. le raccontai il modo in cui ci siamo conosciuti. della mia amicizia con louis. di come ci siamo divertiti un mondo. e dei loro concerti. lei rimase molto stupita, ma siccome le avevo raccontato tutto in modo molto superficiale mi costrinse a venire a casa sua per parlare di loro. lo feci, e quel pomeriggio fu uno trai i migliori. mi sentii libera quando inziai a parlargli dei sentimenti che provavo per liam. e di come mi dispiacesse che lui non fosse proprio "il primo uomo della mia vita" perchè era allo stesso livello degli altri quattro. e gli raccontai di come passavamo le serate nel bungalow e gli raccontai a grandi linee cosa era successo la notte di capodanno.
lei, di rimando, mi parlò della sua famiglia e dei suoi amici, anche se ne aveva pochi. mi parlò delle sue passioni e finimmo col dimenticarci dei compiti e scoprii la sua passione per il flauto traverso. ci divertimmo moltissimo e mi dispiaque dirle "a domanI" quando uscii da casa sua. appena inforcai la bicicletta lei uscì dalla porta e stringendosi la maglietta mi chiese, quasi urlando: "un giorno me li farai conoscere?"
"ti farò conoscere sopratutto niall.", lei rise e tornò dentro. avevo capito subito, da quando si era persa nei suoi occhi, che aveva preso una cotta per quel golosone. tornia a casa ripensando a tutto ciò che ci eravamo dette.
"Ehy, c'è qualcuno?", chiesi mentre andavo nell cucina. lessi un biglietto sul tavolo. diceva: "ciao amelia. siamo usciti a cena, noi due con degli amici. non tornavi più quindi ti ho lasciato degli avanzi in frigo. non aspettarci alzata. buona notte! -mamma e papà"
suonò il telefono e accesi di corsa la telefonata. "pronto?", chiesi.
"amore!", disse liam.
"ciao cucciolo.", dissi sedendomi sul divano.
"come è andata oggi?"
"ho parlato di voi ad una ragazza che non vi conosceva."
"hai detto che stiamo insieme."
"sì.", risposi.
"le hai parlato motlo di noi?"
"sì."
"vi conoscevate?"
"non molto. l'ho conosciuta solo oggi.", sentii il suo respiro.
"ti sei divertita?", chiese dopo un po'.
"sì, molto."
"allora va bene così.", lo immaginai sorridere.
"e a te come è andata?"
"credo di essermi svegliato ubriaco. ma per il resto tutto okay. ieri le ragazze ci hanno fatto divertire molto.", ebbi una fitta al cuore. "beh, ubriaco per dirsi. ma camminavo andando a sbattere ovunque.", niall rise.
"sì, immagino."
"cosa ti turba? oramai manca poco .. solo tre giorni."
"lo so benissimo e non vedo l'ora di vederti. solo credo di aver sbagliato qualcosa."
"non so arrabbiato perchè tu abbia parlato a quella ragazz. anzi, sono felice. la vita da spie-iper-segrete che dobbiamo fare è molto dura. e tu devi concederti del tempo di ... relax."
"lei è innamorata."
"uno di noi?", risi.
"Sì, niall."
"oddio, se lo viene a sapere ..."
"non per bellezza credimi. mi sono preoccupata a farlgi sentire le canzoni e le interviste e poi vedere come siete."
"sicura?"
"liam ... dai, non so. è solo molto atratta dal fatto che mangi molto. cioè, lei è molto magra e mi ha raccontato che pe run po' è stata bulimica. ora mangia molto però fa' sport.", sentii il suo sospiro di concenso. "quindi ... mi manchi?"
"sempre."
"voglio baciarti ..", dissi attorcigliando dei capelli attorno ad un dito.
"anche  io... non sai quanto.", risi. "perchè ridi?"
"ripenso a come benedetta ha guardato niall la priam volta. tipo era sconvolta dalla sua bellezza.", ridacchiò fra se.
"i tuoi come stanno?", chiese infine.
"bene bene .. e tua madre?"
"bene credo. anche se piange molto: le manco."
"quando me la presenterai?"
"quando verrai in tour. il secondo giorno, sarò a casa.", sorrisi.
"non vedo l'ora ..."
"è una donna stupenda, e molto divertente. ti piacerà.", disse sicuro. "solo mi dispiace perchè ..."
"lei sarà la prima eunica donna della tua vità?", chiesi.
"già."
"non importa. la mamma è sempre la migliore.", lui rise e poi mi salutò lasciandomi tra le parole di zayn. poi anche lui, dopo una decina di minuti, mi salutò dicendomi di essere assonnato. qundo chiusi la telefonata mi presi la pasta avanzata, la risaldai e mi sedetti davanti alla Tva guardare un film comico. mi serviva per distrarmi un po', forse mi ero troppo concentrata nella mia vita, che consisteva in liam e i 1D. non mi ero ricordata quanto fosse piacevole passare le ore a parlare con una ragazza. mi suonò il telefono, perchè mi era arrivato un messaggio. era benedetta: "Ciao, scusami per l'ora ma ... volevo chiederti se ti sei divertita oggi, perchè io ho riso tantissimo. ed è strano dirlo, perchè non ne ho mai avuta una, ma posso chiamarti 'migliore amica'?"
sorrisi e le risposi: "certo. chiamami pure così, anche tu sei la mia."
era strano come, in un solo giorno, avessi potuto dare il mio cuore a una ragazza. e poi ripensai a come, sbattendo contro liam, gli avessi donato non solo il mio cuore, ma tutta me stessa.


***AUTRICE***
wooow,questo capitolo è veramente luuungo :) mi rimangio l'idea di terminare presto la storia, perchè mi piace troppo. ùù
vabeh .. ho inserito bendetta, perchè è una mia cara amica di twitter e le voglio un mondo di bene. lei non lo sa, ma è una tra le mie migliori amiche. vorrei che voi capiste l'importanza della fiducia che ha riposto amelia su benedetta, perchè anche io mi sono fidata della vera "benedetta" fin dal rpimo giorno. :)
comuqnue, niente lagne sulla mia vita privata .... vi è piaciuto il capitolo?
spero che il tempo in cui non ho scritto, sia stato rimediato. chiedo comuqnue perdono per gli errori ortografici poichè non ho avuto tempo di correggere. ciao ciao!

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** capitolo Shuffling ***


Era giovedì. Era un giovedì, il SIGNOR giovedì, come lo aveva chiamato benedetta. Già, quel giovedì i One Direction sarebbero tornati a Londra per un concerto e io sarei andata con loro. La famiglia aveva accettato, loro avevano accettato, la scuola anche. Ero eletrizzata, quando già alle due mi stavo preparando la valigia. ero in piedi, tra il letto e l'armadio. il trollei (?) era mezzo vuoto, perchè non sapevo cosa mettere. il mio cellulare suonò di colpo. Mi voltai di scatto e lo cercai con lo sguardo, mentre nella stanza risuonava la voce di liam che diceva: "Vas happenin' Zayn? Vas Happenin Amelia?" -era una suoneria che amavo da impazzire, perchè mi faceva sempre ridere. Mi gettai sul comodino e lo afferrai, risposi col fiatone: "Pronto?"
"Ciao, sono Zayn.", disse una voce dall'altra parte.
"Ciao Zayn!", sentii di sottofondo louis e niall parlucchiare.
"Allora, sei pronta? Noi saremo a Londra tra un ora, e passeremo a prenderti.", sorrisi felicissima. "Una cosa ... hai presente la ragazza che abbiamo visto ieri, che era con te ieri sera ..."
"Benedetta?"
"Sì, lei. è molto simpatica. Ci siamo divertiti moltissimo con lei."
"Vi ho fatto una sorpresa bizzarra,", dissi ridendo.
"Già, ci aspettavamo di fare una videochiamata solo con te... e invece c'era anche lei."
"L'ho convertita io, sai?", rise.
"ti ringrazio.", niall sussurrò qualcosa ma sentii qualche parola. "Ah ... volevamo proporti qualcosa."
"dimmi ..", mi alzai e presi di corsa una giacca e la appoggiai piegata sopra il resto della pila di vestiti.
"Benedetta  .... secondo te verrebbe con te, con noi? cioè ..."
"Venire in tour?", dissi e i miei occhi si illuminarono.
"Sì, in tour.", disse balbettando.
"Dammi tre secondi, rimani in linea. la chiamo.", non sentii neppure la sua risposta che avevo già la chiamata aperto con benedetta. rispose al primo squillo.
"Pronto?"
"benedetta, credi di poter stare assente per un paio di giorni da scuola?"
"perchè?", chiese titubante.
"i ragazzi vogliono chiederti di venire in tour con me e loro!", dissi gridando e saltellando. non mi ero resa conto di quanto fossi felice.
"co..co..come? io? in tour? con te? con loro? .... dammi un attimo!", la sentii urlare e poi scendere le scale. rimasi seduta sul letto ad aspettare che tornasse a impossessarsi del cellulare. furono i cinque minuti più ansiosi della mia vita. quando sentii di nuovo la sua voce, tutto d'un fiato disse: "okay, posso venire. cosa devo fare, che vestiti devo indossare?", risi.
"fai una valigia casual, non preoccuparti troppo di quello. vieni qui appena puoi, fra nemmeno un ora verranno a prenderci.", lei mi salutò di corsa e tornai a parlare con zayn.
"ci sei?", mi chiese.
"sì. lei può venire.", lo sentii esultare e poi riferire la cosa agli altri. niall rise di gusto.
"bene, ci vediamo dopo!"
"ciao bellisimo.", sorrisi.
"lo so. ciao."

Aprii la porta e davanti mi ritrovai una benedetta affannata con il viso rosso e accaldato. "scusami, ho fatto di fretta.", aveva una valigia in mano e sembrava avesse fatto tutta la strada correndo. la feci entrare e la convinsi a sciaquarsi la faccia. la portai in bagno e lei prese una gran quantità d'acqua tra le mani e se la gettò in viso. quando si asciugò si sentii molto meglio. "ora ho tutto il trucco colato ..."
"niente paura. prendi pure la mia trousse.", gliela indicai. era l'unica cosa che  non avevo ancora messo nel troller. ci truccammo un po', finchè il mio cellulare segnò che mancavano solo dieci minuti. sistemai per bene la valigia e mi cambiai mentre Benedetta guardava le abbinazioni. Lei aveva indossato una camicietta verde pastello e dei pantaloni neri. io avvevo una felpa enorme, nera e viola. e dei jeans azzurro chiaro. portavamo entrambe delle converse, lei verdi, io violacee.
Mi alzai di corsa e portai il mio trollei vicino alla sua valigia, in soggiorno. indossai il giubotto mentre lei si meteva il suo. ridevamo molto. ma eravamo entrambe tesissime. io perchè avrei rivisto liam. lei perchè ... beh, vedeva i suoi idoli. niall, sopratutto.
Ad un certo punto, appena avvolta la sciarpa al collo, sentii la frenata di una macchina e poi il suono di un clacson. Il cuore mi salì in gola e aprii di corsa la porta. c'era una macchina enorme, nera, parcheggiata davanti casa. si aprì una portiera e ne spuntò liam, che si guardò un po' intorno. io lasciai la casa e gli corsi incontro, cercando di nonc adere sulla neve, mentre benedetta guardava la scena dalla soglia di casa. liam appena mi vide sorrise e camminò verso di me.
gli saltai addosso ridendo. lui mi gaurdò negli occhi, e mi ricordai quanto fossero profondi e dolci. lo strinsi a me, mentre lui mi sollevava con le mani sui miei fianchi. e poi le sue labbra cercarono el mie, quasi disperatamente. appena le trovarono si unirono e mi sentii le farfalle allo stomaco. lui  premette la sua bocca contro la mia e le nostre lingue incominciarono a danzare. premetti gli occhi e mi ricordai del nostro ultimo bacio. ora stringevo i suoi capelli con una mano e non facevo altro che restare vicina al suo petto e sentire le sue spalle, forti, che mi abbracciavano.

Appena caricate le valigie e salutati i ragazzi. presentai definitivamente benedetta agli altri. benedetta si sentì un po' in imbarazzo ma poi si rilassò appena niall iniziò a ridere per una mia battuta. la macchina si mosse e non sapevo esattamente dove stessimo andando. poi quando scendemmo capii. era lo stadio. ma avevamo un albergo, con delle stanze prenotate. in realtà era una sola stanza. ma ci erano più camere all'intenro, così io e benedetta avremmo potuto dormire insieme, ma separate dai ragazzi. entrammo nell' hotel ancora ridendo e la camera era veramente enorme.
"questa camera è mia e di niall.", disse zayn gettandosi su una porta a caso. louis andò verso un altra e scoprì il bagno. poi harry prese sottobracico lou e lo portò in un altra camera  con le valigie. io seguii benedetta che ne scoprì un altra, vicino al bagno.
"sembrano carini ...", disse quando lasciai il mio trollei affianco a un letto.
"lo sono. è che ... non sono abituati ad avere un'altra ragazza nel gruppo, ma quando saranno più amici. ti assicuro che saranno veramente i pazzi del solito.", lei rise e si gettò sul letto.
"niall è abbastanza pazzo così.", disse gaurdando il soffito.
"dovresti provarci.", dissi accarezzandomi il braccio.
"cosa dovrei fare?", disse sgranando gli occhi. poi tornò normale.
"insomma ... si capisce che ti piace. e lui ne sembra quasi entusiasta e ..."
"Amelia, apprezzo molto ... ma vorrei essere sicura, prima di combinare qualcosa di sbagliato.", le sorrisi e la presi per mano.
"Hai completamente ragione. ma ora andiamo di là, prima che inizi il concerto, voglio godermi un film."
"tra le braccia di liam?", chiese prima che aprissi la porta. mi voltai turbata, poi mi rilassai.
"Sì, possibilmente ...", lei rise e tornammo in soggiorno. niall si voltò a guardarci. benedetta smise di ridere, temendo che fosse la sua risata a turbarlo. Niall si voltò verso di louis, e poi gaurdò di nuovo me. ppoi scoppiò a ridere, e tutti, nessuno escluso, lo seguì ridendo.

"che film ci vediamo, oggi?", chiese harry sedendosi sul divano.
"un bel horror?", propose zayn.
"vabene."; dissi guardando liam che mi baciò la punta del naso. era una cosa stupenda tornare a sentire il suo tocco su di me. il modo in cui mi spostava i capelli, in cui mi baciava, in cui mi disegnava dei piccoli cerchi sul palmo con le dita, quando era teso. erano tante piccolissime cose a cui ero abituata. sorrise.
liam si accomodò sopra dei cusini, ai piedi del divano e mi sedetti vicino a lui. louis si appoggiò affianco a harry mentre zayn e benedetta si sedettero su delle poltrone ai lati del divano.  niall spuntò dalla camera , con due pacchetti di popcorn in mano che gli diede a caso a qualcuno. poi dalla tasca estrasse un pacchetto piccolo di patatine e me lo lanciò.
"eccoti.", disse. "siccome sei schizzinosa.", risi.
"se non mi piacicono i popcorn, non ci posso fare nulla."
"come fanno a non piacerti? è come se ... amassi la pizza, ma non il formaggio!", louis rise.
"Sì, niall ... okay. goditi il film e taci.", niall rise e mi baciò la fronte. sentii benedetta muoversi agitata sulla poltrona. la cercai con lo sguardo e poi il suo incontrò il mio. le sorrisi per farle capire che non doveva esser così tesa, e la vidi rilassarsi quando mi strinse la mano.
"bene .. come si chiamo questo horror?", chiese harry dopo alcuni minuti.
"harry, ma non hai letto il titolo del DVD?", chiese zayn quasi esasperato. io risi mentre liam mi baciò a stampo sulle labbra, dolcemente. mi strinsi a lui e mi abbraccò. poi, mentre niall urlò dal terrore, seguito da benedetta, senza far caso al film, liam, in un sussurro, mi disse: "ti amo. e mi sei mancata tantissimo. mi è mancato il tuo sorriso e i tuoi baci."
"mi sono mancati i tuoi abbraci.", dissi di rimando.
"e perchè?"
"perchè solo con te, quando mi abbracci, riesco a sentire i tuoi addominali.", lui rise mentre nello schermo a uno dei personaggi veniva mozzata la testa con una falce. io risi di rimando. tutti ci fissarono male, perchè erano tutti impauriti. non feci caso al resto del film, nè algi altri, ma guardavo solo liam intendo a osservare lo schermo. non si accorse che invece io fissavo lui. lo guardavo mentre faceva le smorfie, mentre sorrideva o sobbalzava dallo spavento. poi ogni tanto mi lasciava dei baci sulla fronte.
mi sentivo a casa, ed ero felice. mi sentivo a casa, con la mia migliore amica e con loro. mi sentivo a casa, e non potevo pretendere altro, perchè loro erano tutto.

***AUTRICE***

questo capitolo è breve, e chiedo perdono. spero vi sia piaciuto lo stessso, e spero sopratutto che benedetta sia entrata nella storia come personaggio. in generale, spero vi sia piaciuto. è quasi mezzanotte, anzi, è già passata.
buona notte ragazzi e ragazze! :)

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** capitolo Shuffling ***


AMELIA'S POV

Mi alzai un po' indolenzita, mentre zayn si lamentò di aver urlato troppo chiedendosi se la sua voce avrebbe potuto essere rovinata. harry rise.
"Zayn .. la tua voce roca è terribilmente sexy, immagina se lo fosse ancora di più.", dissi tocandogli il naso con la punto del dito. Lui sorrise.
"lo credi davvero? beh ... sarei un  macho.", disse mettendosi il posa per "mostrare" i muscoli. Benedetta rise assieme a louis.
Liam grugnì e disse: "secondo me assomiglieresti a dun vecchio.", io mi ammutulii mentre zayn abbassò le braccia.
"non essere così cattivo.", mi voltai verso liam che mi diede un pugno sulla spalla. capii che era geloso. risi e lo baciai sulla guancia.
"sei geloso, bello ...", disse niall.
"non sono geloso, invece!", borbottò liam. sorrisi.
"oh.. il bambino è geloso sapendo che la sua ragazza dice che sono più sexy io.", cantilenò zayn. benedetta abbassò lo sguardo per nascondere un sorrisetto.
"hey, hey ... liam non è meno sexy di nessuno.", a liam gli si illuminarono gli occhi. "sei un bel ragazzo zayn. lo siete tutti e cinque. ma lui è il mio principe azzurro.", dissi accarezzandogli una guancia col dorso della mano. liam sorrise e mi fece fare il caschè (?) e poi mi baciò sulle labbra, mentre tenevo una gamba all'aria. niall rise e vidi harry piegarsi in due dalle risate, poi chiusi gli occhi e assaporai il gusto delle sue labbra.

"noi andiamo, venite con noi?", chiese louis scendendo dalla macchina. eravamo nel retro dello stadio, e sentivamo le ragazze urlare al suo interno. io guardai benedetta che sorrideva. avevamo entrambe dei leggins e un vestitino con delle paiettes. avevamo fatto un coda da cavallo, alta e ci eravamo truccate simili. volevamo sembrare gemelle, forse ... forse voelvamo solo non farci riconoscere e passare inosservate. risi quando, prendendomi sottobraccio, benedetta disse: "dove dobbiamo andare?"
"seguiteci ...", disse louis sorridendole. passamo tra tantissimi corridoi scortati da una guardia. finimmo sotto il palco e li vidi salirci. le urla aumentarono e si sentì harry dire: "grazie die ssere qui ..." e poi zayn aggiungere: "cominciamo?"
risi e benedetta mi seguì. passò mezz'ora e poi una guardia ci disse che stavano per venire a cambiarsi e dovevamo dirigerci nei loro spogliatoi. io mi sentii un po' in imbarazzo ma mentre raggiungevamo la stanza incontrammo i ragazzi mezzi sudati, qualcuno già senza maglia o giacca.
benedetta arrossii ma continuò a fissarli. poi il suo sguardo cadde su niall. entrammo nei camerini mentre loro indossavano i pantoloni. liami mi venne incontro e mi abbracciò.
"ma sei sudatissimo.", mi lamentai. lui si spostò un ciuffo e si scusò. poi mi baciò di nuovo. vidii che andavano decisamente troppo di fretta.
"siete sempre così affaticati, o è perchè avete corso?"
"lo facciamo ogni sera.", disse harry infilandosi delle scarpe.
"non vi sentite male? non prendete freddo?", chiesi preoccupata mentre legavo la cravatta a niall. lui mi sorrise per ringraziarmi e poi disse: "no. siamo così accaldati ..."
"ci siamo?", chiese zayn alla porta. mi girai e notai che erano tutti pronti. tornammo sotto il palco mentre avevano degli asciugamano attorno al collo e tenevano delle bottiglie in mano. arrivati sotto il palco sentimmo di nuovo le ural delle ragazze e un coro che diceva "we want one directioN! we want one directin! we want one direction!"
risi quando louis disse: "i want a cola."
passarono alcuni minuti e poi li sentimmo di nuovo sopra di noi. liam urlò: "allora ... faremo salire alcune ragazze, ora? siete pronte?", le urla aumentarono. e sentimmo dei "scegli me!" e dei "sono pronta!". La guardia mi gaurdò e poi fisso Bendetta. io abbassai lo sguardo perchè mi sentivo un po' in imbarazzo.
"forza, venite con me ...", disse dopo alcuni secondi. benedetta mi prese per mano e seguimmo la guardia verso una porta. si toccò l'orecchio dove aveva una un auricolare collegato a chi sa quale altra body-guard. sentii uno dei ragazzi dire qualcosa e poi la guardia ci aprì la porta. io sorrisi e una luce abbagliante mi accecò. benedetta si mise dietro di me e prima che potessi tornare ai nostri passi la porta si chiuse. qualcuno mi venne incotnro e mi prese per mano. io ancora non ci vedevo ma sentivo le urla delle ragazzi più forti di prima.
"eccole ... sono nostre amiche.", disse liam affianco a me. mi voltai e mi accorsi che mi stringeva la mano dandomi coraggio. niall invece teneva per mano benedetta. e lei sembrava rapita dai suoi occhi.
"lei, si chiama Amelia.", disse zayn indicandomi. " e lei, invece, benedetta!", sorrisi mentre le ragazze sembravano ammutulirsi.
"volete sentirle cantare con noI?", chiese harry avvicinandosi a un gruppetto che incominciò a strillare. lo presi per un sì.
Un uomo vestito di scuro mi passò un microfono acceso, ci tamburellai le dita sopra e poi, tremando, dissi: "ciao..", alcune ragazze si sbracciarono per salutarmi. altre urlaorno "ciao amelia!" ... altre rimasero zitte. intanto i ragazzi avevano fatto salire altre directioners e ora stavano tutte in fila, una affianco all'altra. benedetta in mezzo alla fila. i ragazzi dietro di loro.
"amelia .. cosa canti, ora?"; chiese louis.
"io propongo WHAT MAKES YOU BEAUTIFUL ... e mi piacerebbe che le ragazze sul palco cantassero con noi, e anche quelle in platea."
"canti assieme a me?", mi chiese liam. io annuii e la base partì. non avevo mai cantato in un palco, nè in uno stadio, nè con davanti circa dieci mila persone. mi sentii emozionata ma poi liam mi cinse la vita e cominciammo a cantare. sentii il coro in platea, e alcune ragazze sul palco incominciarono a cantare. non seguivamo le parti che spettavano ai ragazzi e ad un certo punto mi ritrovai a cantare la parte di zayn, mentre nessun'altro cantava. c'erano solo le grida delle fans. appena finii nessuno fiatò. sembrava uno scherzo. perfino le urla si erano abbassate. e si sentiva solo la base ...
"cosa c'è?", chiesi dopo alcuni secondi.
"sei stata magnifica.", disse benedetta.
"un talento.", disse zayn.
"sei magnifica amelia, sei bellissima!", sentii urlare una ragazza dalla platea. arrossii. ascoltai di nuovo il ritmo e ripresi a cantare, dando una gomitata a liam che mi seguì. tornammo a cantare e mi sentii volare, perchè stavo cantando davanti a migliai di directioners. cantai altre due canzoni con loro, e durante quel periodo chiedevo a delle ragazze se volessero salire sul palco. loro strillavano felici e venivano al mio fianco. alcune perfino mi abbracciarono piangendo.

"sei stata bravissima.", mi ripetè niall quando tornai in salotto col pigiama. risi.
"quante volte me lo avrete ripetuto?"
"sei stata gentile a far salire le ragazze. e sopratutto a lasciarle cantare."
"voi però mi avete fatto salire sul palco a tradimento."
"uccidici.", disse harry fissandomi. gli corsi incotnro e lo abbracciai forte. lo lasciai dopo alcuni secondi. "mi stavi strozzando ...", si lamentò. louis e benedetta risero.
"non era quello che volevi?", chiese liam dandogli un pizzicotto.
era già mezzanotte passata, ci eravamo fatti la doccia e cambiati. zayn si era già coricato mentre noi volevamo solo darci gli ultimi saluti, prima di andare a dormire. annusaii il profumo di liam, quando mi abbracciò e lo strinsi a me. vidi bendetta abbracciare louis divertita. oramai si era integrata e ci divertivamo molto. era buffo come si affezzionassero a tutte le ragazze. lo avevano fatto anche con me. ora sapevamo tutto di tutti.
"andiamo a dormire?", chiese niall sbadigliando.
"certo. prima però vado da zayna chiedergli una roba.", disse benedetta e fuggì dietro una porta. io sorrisi e la guardai con quei pantaloncini corti che le risaltavano le gambe lunghe e magre.


BENEDETTA'S POV

Scappai dentro la stanza e la richiusi alle spalle. Zayn si stava giusto stendendo nel letto. mi sorrise. "allora, cosa volevi dirmi?", chiesi curiosa. presi i capelli neri e li lasciai dietro le spalle. lui prese le coperte e si infilò dentro.
"ti piace niall, vero?"
"sì, si vede?"
"un po'.. ma credo che lui abbia solo una piccola idea. è un ragazzo dolce e sensibile. quando lo lasciano piange per giorni."
"lo so ...", farfugliai confusa. quando mi aveva detto che doveva parlarmi, non credevo volesse informarmi delle sue storie passate.
"certo. volevo solo dirti che beh ... potrei dirgli che gli piaci e .."
"non credo di piacergli.", dissi guardandolo negli occhi. lui sbadigliò e si sedette.
"lo conosco da molto tempo. lui prova qualcosa per te. come ti guarda, come ti sorride. quando ti ha stretto la mano, questa sera, com'è stato?"
"com'è stato lui?", annuì. "beh, mi ha sussurrato che ero fantastica e che avrei cantato benissimo."
"fatto. è cotto.", tornò a distendersi.
"gli piaccio?", disis quasi gridando come una bambina e mi gettai ai piedi del letto. lui rise.
"sì .. domani gli dirò di provarci con te.", sbadigliò di nuovo. "tu vai a dormire."
"ma come faccio a piacergli?", mi chiesi.
"non lo sai, ma sei bellissima.", disse in un sussurro e poi iniziò a russare. mi alzai sorridendo e uscii dalla stanza. in soggiorno c'erano solo louis e harry che ridevano epr una battuta.
"vado a dormire", dissi ed entrai nella mia camera. loro mi salutarono e continuarono a ridere. amelia era distesa nel letto e liam le stava dicendo ancor auna volta che la amava.
"ora vado ..", disse liam.
"non ti preoccupare. metto su la musica.", sorrisi e mi infilai gli auricolari alle orecchie. lui mi abbracciò e poi mi infilai dentro le coperte. lo sentii ridere a qualcosa di amelia e poi, tra la fine di una canzone e l'inizio di un'altra, sentii liam dire: "niall, mi ha detto che le piace benedetta. dice che è carina e divertente. vorrebbe solo riuscire a passare una serata da solo con lei.", mi addormentai con quelle parole in mente e con la canzone "It Will Rain" di Bruno Mars ... uno tra i miei cantanti preferiti. uno tra i migliori. e senza accorgermene pensai al sorriso di niall, ai suoi occhi color cielo, e al modo in cui ridesse. e sul mio viso si sidegnò un sorriso.


***AUTRICE***

Ciao gente! come state oggi? io benissimo ùù
vi piace l'idea di aver messo i POVS? mi servivano per far capire l'amore nascente tra benedetta e niall.
potreste recensire, per favore. vorrei sapere se vi piace o no la storia. e se vi piace l'idea che ci sia anche benedetta nel tour. :)
comunque, buona notte!

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** capitolo Shuffling ***


BENEDETTA'S POV

Mi alzai stiracchiandomi ripensando a cosa era successo la sera prima. Avevo cantanto con Niall e avevo scoperto che forse gli piacevo. C'erano qualcosa in quell'informazione che mi inebriava la mente. Mi sentivo insicura e titubante.
Mi alzai e notai che il sole stava appena spuntando. I suoi raggi erano deboli, ma filtravano dalla tenda della finestra. Andai in salotto e lo scoprii vuoto. Guardai l'orologio che portavo al polso: erano si e no le sei di mattina. non mi sentivo stanca, anzi: avevo voglia di fare sport. Ormai avevo l'abitudine, al domenica, di andare a correre. Quel giorno mi sembrava come domenica. Lasciai un messaggio sul divano ai ragazzi e bevetti un sorso di caffè, poi lasciai la tazza sul tavolino. Mi cambiai con una tuta da jogging e uscii dall'hotel. Andai a correre, sentendo musica. Andai a correre ma pensai soltanto. pensai a come potevo dire a niall che mi piaceva, a come potevo riuscire a sopportare se mi avesse detto no, e fantasticai se la sua risposta fosse stata sì.
Non contai i minuti in cui corsi, correvo semplicemente senza accorgermene. Avevo superato due ponti, e cira tre quartieri quando sentii veramene la necessità di fermarmi. Mi guardai attorno e mi accorsi di non essere molto distante dall'hotel. Forse un quartiere di distanza.
Mentre correvo guardai la gente che cercava di non scivolare sulla neve. Erano pochi, in realtà, però erano tutti i lavoratori. Anche mio padre si svegliava così presto. Mi fermai davanti a duna fontanella in un parco e scoprii che faceva scendere dell'acqua gelata. la bevvi lo stesso e mi concentrai per tornare dai ragazzi. Uscii dal parco e mi accorsi di quanto mi mancasse la risata di Niall.
Sorrisi e mi fermai davanti ad un incrocio. guardai a destra e a sinistra, e poi attraversai la strada. Stavo camminando sulle striscie pedonali quando, all'improvviso, comparve una macchina sulla careggiata della strada. andava veloce. troppo veloce.
Ebbi solo il tempo di vedere il conducente cercare di frenare prima che chiudessi gli occhi. Mi sentii spingere a terra, e caddi di lato. Il mio braccio sembrava bruciare ma strinsi gli occhi. Non volevo svegliarmi. Intanto sentivo qualuno urlare, e poi c'erano le macchine che correvano veloci. E poi ... poi sentii una voce. La voce più dolce, e credetti di essere morta.

AMELIA'S POV

Mi alzai alle nove, come tutti gli altri, e andai in bagno. Vidi Zayn farsi la barba e risi. Lui mi squadrò e sorrise. Poi continuò quel che stava facendo, mentre io prendevo la spazzola. mi pettinai un po' i capelli e lo guardavo. dopo alcuni minuti si voltò, un po' socciato, e disse: "cosa c'è?"
"nulla. non mi ricordavo che la tua barbetta era così carina.", rise.
"grazie."; disse massaggiandosi una guancia.
"di nulla.", risposi e mi passai le dita fra i capelli. si sistemò i capelli col gel mentre mi fissava. "ora cosa c'è?", chiesi.
"non ricordavo che fossi così carina.", risi.
"non ricordavo fossi così coglione.", lui mi fece la linguaccia e mi diede un buffetto sulla spalla. uscimmo dal bagno ridendo, mentre liam ci squadrò. zayn lo fissò, poi tornò a guardare me. io feci lo stesso, e poi scoppiammo a ridere abbracciandoci.
"buon giorno amore.", mi sussurrò liam quando lo baciai. "benedetta è peggio di zayn ...", disse staccandosi da me.
"come?", chiesi ridendo.
"è ancora che dorme. a mezzogiorno dobbiamo partire, lo sa'?"
"guarda che lei non è a letto ...", dissi sorridendo. poi il mio sorriso sparì e mi voltai di colpo correndo in camera.
"dov'è benedetta?", chiesero harry e zayn all'unisono.
"qui non c'è!", urlai. louis entrò in bagno e disse lo stesso. quando tornai in salotto liam era entrato in entrambe le altre due camere restanti e stava scuotendo la testa.
"e niall?", chiesi. zayn sospirò. lo guardai truce.
"no, dai ... saranno usciti, insieme.no?", ci pensia su e poi mi sedetti sul divano. appoggiai la mano su un cuscino e toccai un fogliettino di carta bianca. lo aprii e lo lessi un secondo. "allora?", chiese zayn.
"nulla. è benedetta.", risposi.
"dov'è?", chiese louis.
"c'è scritto che è uscita a correre verso le sei. dice che tornerà presto."
"ma gli piace correre?", chiese harry.
"so che corre un ora e mezza la domenica, di solito."
"beh, sono le nove passate ...", disse liam.
"e niall? non dice nulla su di lui.", dissi.
zayn rise stringendosi lo stomaco. "niall che corre? oddio, ci vorrebbe un miracolo!"
ci sorrisi su ma poi mi incupii. "alloa lui dov'è andato?"
"nessun problema ragazzi. ecco un mesaggio che mi ha mandato alle otto e mezza. c'è scritto che è andato a fare colazione da starbucks. è a pochi minuti da qui.", disse louis. presi il mio cellulare e chiamai benedetta. non rispose.
"cosa c'è?", domandò liam stringemi le spalle in un abbraccio.
"ho paura che le sia successo qualcosa. è una ragazza piuttosto pigra. e ieri sera siamo andati a dormire tardi. non credo che ...", farfugliai. "vado a cambiarmi."
"provo a chiamarla io.", disse harry e prese il cellulare. gli sorrisi ed entrai in camera. mi cambiai e appena uscii vidi che tutti erano pronti. mi spaventai. "a nessuno di noi ha risposto."
"e niall?", chiesi.
"neppure.", rispose louis.
"dovremmo chiaamre la polizia, o avvertire le guardie e..."
"cosa?", gridò liam. "così chissà quali casini tireremo fuori.", sbuffai. ma aveva ragione. indossai le prime scarpe che trovai e uscimmo, dirette verso l'unico indizio che avevamo. lo starbucks.
appena toccai la neve mi lamentai della scelta di aver indossato delle converse, ma ero troppo preoccupata per salire su e cambiarmi le scarpe. ero troppo preoccupata perfino per accorgermi del freddo, e che avessi ancor ail giubotto sbottonato. mi stringevo semplciemente, e stavo davanti ai ragazzi, col cellulare il mano, sperando che suonasse. passano dieci minuti e finalmnete vidi, in lontananza, lo stabucks. il mio cuore ebbe un sussulto e incominciai a camminare più veloce. qualcuno mi trattenne per la spalla e per poco non scivolai sulla neve.
"niall di sicuro ci aiuterà a trovarla.", disse zayn e poi mi cinse in un abbraccio.
"lo spero.", mormorai. poi abbassai il volto e lui, velocemente, mi tirò su la zip della giacca.
"ora starai meglio.", sussurrò e liam mi prese per mano. la strinsi e ci ritrovammo, poco dopo, davanti all'entrata. prima di varcare la soglia, con lo sguardo cercai niall. sentii louis sospirare e harry sorrise.
"cosa c'è?", chiesi voltandomi.
"sono lì...", disse liam e io seguii il suo dito. erano seduti in un tavolo e parlavano. anzi, niall parlava. benedetta se ne stava a fissare una tazza di cioccolata fumante. mi gettai dentro il cafee e li raggiunsi.
"tu!", dissi indicando benedetta, "mi hai fatto venire un colpo!", lei azò lo sguardo e vidi i suoi occhi rossi e le guanci rigate da lacrime. abbassai il dito e la guardai meglio. aveva pianto fino a dun secondo prima. guardai un attimo niall, che le stringeva una mano. evidentemente era successo qualcosa di grosso. i ragazzi, intanto, ci avevano raggiunto.


BENEDETTA'S POV

"forza, dicci.", mi spronò amelia quando entrammo in hotel. abbassai di nuovo lo sguardo e ripensai a come erano entrati allo starbucks. lei aveva una facci preoccupatissima e mi aveva lasciato finire la cioccolata in silenzio. tutti mi guardavano, oppure lanciavano sguardi interrogativi a niall che, però, continuava a stringermi la mano. la sentivo calda sotto le dita. mi sentivo sicura che almeno lui mi volesse bene.
"okay ...", sussurrai appena mi sedetti sul divano. portai le gambe al viso e le strinsi al petto. "ecco ... la cosa è molto semplice. stavo correndo, quando mi sono fermata davanti ad un incrocio. ho guarato a destra e a sinistra, quindi ho attraversato el striscie camminando. poi è spuntata una macchina e ...", abbassai la voce e mi si ruppe tra le labbra. ricacciai indietro le lacrime guardai niall che mi sorrideva convinto e premuroso. sospirai e continuai: "ho chiuso gli occhi e poi è successo così velocemente. sono caduta a terra. mi ha preso di striscio. cioè... presa proprio no. niall è arrivato in tempo e mi ha trascinato di lato. mi fa' male la spalla ora ...", dissi e mi strofinai il braccio con una smorfia.
"dobbiamo andare in ospedale.", disse amelia alzandosi di scatto.
"no. non credo che .."
"noi andiamo, invece.", disse liam, però prese amelia e la rifece sedere. "vuoi continuare?"
"cosa c'è da continuare? bisogna fermare quello scalmanato e poi multarlo e..", gridò amelia.
"no. si è fermato. ha chiesto scusa. mi ha dato email, numero di telefono e indirizzo per pagare il dottore. credo di avere solo una botta. perchè beh ..", cercai di continuare.
"il fatto è che ho visto la macchina, e appena in tempo la trascinata a terra. lei è caduta di lato, sul cellulare. per questo non risponde. è rotto. mentre, io ho sfiorato la macchina per pelo.", tutti ci guardavano stupidi.
"non è successo nulla di grave.", amelia aprì bocca per obiettare. "solo, potremmo andare in ospedale per vedere il mio braccio?"


"Benedetta ... giuro che d'ora in avanti vengo a correre con te.", disse amelia quando salimmo sul bus-camper-casa-per-tour ... risi.
"esagerata.", risposi. mi avevano solo fasciato il braccio, poichè avevo qualche nervo fuori posto, per il resto era tutto okay. niall non aveva nulla che non andava, e sapere che lui stava bene, mi rendeva felice. amelia mi sorrise e mi abbracciò. poi arrivò niall che ci unì in un solo abbraccio. ridemmo mentre louis iniziò a farmi il solletico. vidi liam avvicinarsi e prendere pe ri fianchi amelia e trascinarla via per baciarla. mi sentii un po' in imbarazzo. poi zayn mi afferrò pe ril braccio "buono" e mi portò a ballare nella stanza dove ci fosse abbastanza spazio. harry aveva fatto partire la canzone "up all night" e stava rimbombando in tutto il bus-camper-cara-per-tour. ridevamo quasi estasiati.
"posso mangiare?", chiese niall afferrando un pacchetto di cioccolatini.
"certo. ma solo se condividi con me.", disse serio louis.
"e se rifiutassi?", chiese di rimando niall.
"ma io ti voglio bene.", sorrisi.
"anche io te ne voglio. ma non sono sicuro di volerne di più a queste palline di cioccolato.", amelia rise e sentii liam che gli scoccava un bacio sulla guancia. zayn mi fece fare una giravolta e mi ritrovai tra le sue braccia. noi due ridemmo e alzai il volto verso il suo. sorrise e notai in che modo i suoi occhi brillassero. se non provassi un amore così forse per niall, avrei giurato di potermi innamorare di lui. chi altro non sarebbe riuscito? vidi le sue labbra vvicinarmi al suo viso, e poi si fermarono sulla mia fronte per darmi un bacio caloroso.
"non ucciderti.", disse poi. lo abbraccia e sentii le sue braccia avvolgermi nei fianchi. niall grugnì dietro di me. abbandonai il petto di zayn e mi voltai. niall, mangiucchiò un cioccolatino. io mi avvicinai e gliene presi uno dal sacchetto.
"hey, che fai? mollalo!", disse subito. io lo lancai in aria e lo mangiai al volo. "sputalo!", urlò. "sputalo, ora!"
risi. "no, lo sto masticando.", lui lasciò il pacchetto a louis e si avvicinò a me.
"beth ... mollalo. ora!", aprii l abocca, per mostrargli che oramai non c'era più. tutti risero e lui mi diede un pizzicotto sul polso. e gliene diedi uno sul braccio. risi e poi scappai via. lui mi seguì e poi finii col bloccarmi in bagno. rimasi con le mani ferme sulla amniglia, mentre lui cercava di aprire la porta. mi doleva un po' il braccio, ma ridevamo così forte che mi dimenticai del dolore. quando riuscì ad entrare, io indietreggiai. "ora non puoi più scappare."
"lo vuoi indietro?", chisi.
"sì.", disse. mi avvicinai a lui, e lo baciai piano sulle labbra. avevo ancora il sapore del cioccolato sulle labbra. durò cinque secondi, perchè c'era la regola dei cinque secondi sui baci. e poi mi ritrassi e sorrisi. uscii dal bagnoe  tornai dai ragazzi. lui rimase in bagno, lì, in palato a fissare lo specchio, sfiorandosi la bocca con le dita.

***AUTRICE***

Ciao ragazzi! come va'? tutto bene? passato un buon san valentino? (oggi è il 14 febbraio) ... io l'ho passato da #foreveralone. aahhahah
vi è piaciuto il capitolo? avete notato che l'unico che chiama benedetta beth, è niall. forse è uan cosa ridicola, va beh ...
spero vi sia piaciuto e recensite, per favore? :)
grassie! ciao giovani!

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** capitolo Shuffling ***


AMELIA'S POV

"okay ragazzi. ora preparo la pasta.", dissi dopo una manciata di minuti.
"pasta? intendi spaghetti?", chiese niall abbracciandomi. io lo strinsi forte e annuii. lui rise e iniziò a saltare ovunque.
"solo mi serve la pasta, del ragu e una pentola.", liam rise. "che c'è?", chiesi.
"è tutto di là.", disse zayn spaparanzato sul divano, mentre harry lo stuzziacava un po'. avvampai di imbarazzo e andai nel cucinino. Non era piccolo come me lo aspettavo, anzi, era grande per stare in un bus-camper-casa-per-tour. presi una pentola alza e la riempii d'acqua calda. Benedetta si avvicinò a me e mi aiutò a trovare la pasta. per il ragu trovammo una confezione di carne in scatola con pomodoro, benedetta mi assicurò che la usava sua madre per farla.
"allora ... dove sei spariti in questa mezzora?", chiesi mentre gettavo il sale sull'acqua poichè avevano iniziato a formarsi delle bollicine.
"mezz'ora?", ripetè lei incerta. la guardai mentre giocherellava con le mani.
"certo. sei fuggita in bagno perchè niall ti seguiva e poi ne sei uscita e sei scomparsa."
"ero andata nei letti .."
"nei letti? perchè?"
"volevo vederli.", la guardai. "okay ... dovevo allontanarmi un attimo."
"okay. va bene. ti credo.", sorridemmo insieme. qualcuno appoggiò le mani sui miei fianchi e mi baciò la guancia.
"liam?", domandai.
"no.", rispose benedetta fissandomi. mi voltai di colpo e mi ritrovia fra le braccia di harry.
"ciao hazza.", dissi e mi abbracciò. rimasi un attimo appoggiata al suo petto caldo. poi mi lasciò. "hai già fame?"
"no. volevo sapere se potevo togliemri i vestiti."
"come-cosa-perchè?", chiese benedetta di corsa sgranando gli occhi. risi.
"emm. non fa' un po' freddo?"
"scherziamo? qui si crepa di caldo.", rispose lui. sentii benedetta versare la pasta dentro la pentola. sorrisi.
"ehm ... mettiti una canottiera e dei pantaloncini corti."
"ma ... starei di meno a restare vestito così!", disse tirandosi la giacca.
"allora restaci.", lo incalzai. lui sbuffò.
"evvabene.", disse infine andandosene. non sapevo bene dove, poichè non mi ero ancora orientata. ricordavo solo la strada per il "salottino" e per il bagno.
"cosa c'è?", chiese louis entrando nella cucinetta.
"nulla.", borbottai grattandomi la tempia.
"dimmi ...", mi spronò. benedetta sembrava troppo intenta a girare la pasta per ascoltarci.
"non capisco dove mi trovo. è tutto così piccolo ma spazioso."
"andiamo a fare un giro, piccola.", disse lui sorridendomi. non potei che sorridere a mia volta e prenderlo sotto braccio. mi fece vedere il bus-camper-casa-per-tour e dopo cinque minuti tornammo in cucina. avevo visto tutte le stanze, e perfino lo sgabuzzino. avevo sorpreso liam a cambiarsi e zayn a radersi di nuovo la barba. era stata una cosa divertente.
"è pronta?", chiesi.
"come?", domandò benedetta.
"la pasta ..", dissi. lei fece spalluccie e io presi uno spaghetto e lo masticai. "okay. è pronta.
"e ora?", chiese louis.
"si mangia.", disse benedetta sorridendo. "RAGAZZIIIIIIIIIIII!E' PRONTOOOOOOOOOO!", mi tappai le orecchie presi alcuni piatti. Harry, Niall e Zayn si fiondarono sul tavolino, mentre Liam si avvicinò a me e mi baciò la guanica. sorrisi.
"non vedo l'ora di mangiare qualcosa fatto da te ..", disse lui. presi il ragu che era caldo e lo versai dentro la padella. sentii il suo profumo inondare la stanza. incominciai a misciare tutto con un cucchiaio di legno.
"ho l'acquolina in bocca.", disse niall massaggiandosi la pancia.
"sarà buonissimo.", confermai. i ragazzi si misero dietro di me, in fila, con un piatto ciascuno e io incominciai a fare le porzioni. quando tutti ebbero il piatto pieno ci sedemmo e cominciammo a mangiare. zayn, niall e louis erano seduti sulle sedie davanti al tavolo. liam era sul divano e benedetta affianco a lui. harry era accomodato ai suoi piedi, mentre io me ne stavo sulle ginocchia di liam. non ero molto affamata, quindi non avevo cucinato anche per me. però liam continuava a imboccarmi degli spaghetti.
"non mangi mai."; disse come scusa. io sbuffai e mangiai un po' di pasta. io non mangiavo mai? beh, mi sentivo terribilmente grassa ultimamente. mentre lui era sempre lo stesso ragazzo magro.


BENEDETTA' POV

"usciamo, vi prego.", chiesi sconvolta. era l'intero pomeriggio che viaggiavamo ed eravamo in anticipo con la marcia.
"possiamo?", chiese niall alzandosi dal divano dove era sstato seduto tutto il tempo.
"credo di sì.", rispose amelia fissando liam. anche lui annuì.
"vado a chiedere.", disse louis.
"aspetta, a fare cosa?", chiese amelia fermandolo prendendolo per un braccio.
"cinema'", propose zayn.
"vada per il cinema.",disse harry. louis scomparve dalla mia vista e tornai a guardare niall. da quando mi aveva salvata lo guardavo ancora più innamorata. era diventato il mio principe, però non sapevo come gestire l'idea che dopo il nostro bacio non sarebbe successo nulla. abbassai di nuovo lo sguardo e mi alzai.
"vado a cambiarmi.", dissi e mi diressi verso il bango, ma prima presi dei vestiti. sentii louis, mentre mi stavo truccando, dire che potevamo uscire. ma solo per tre ore. poi saremmo dovuti partire e avrebbero guidato anche la notte. sorrisi e uscii. "eccomi. il bagno è vostro.", vidi tutti alzarsi e buttarsi dentro. poi richiusero la porta alle spalle tra mille risate. mi sedetti affianco a liam, che aveva ancora la testa di amelia appoggiata sulle gambe. lei sorrideva e si guardavno negli occhi. incantati.
forse non si accorsero di me che li gaurdavo con un certo rimorso. ero gelosa. gelosa che a loro non fregasse nulla oltre che stare insieme. mi immaginai a essere loro. beh, amare liam sarebbe stato bizzarro, ma sentirmi sballotata su e giù percè il mio ragazzo è un cantante, sarebbe stato ancora più frustrante. però vederli così vicini, così innamorati ... mi fece voglia di correre da niall e baciarlo di nuovo. questa volta sperando che mi stringesse a lui. abbassai il volto.
"liam , ma ti muovi?", chiese zayn uscendo dal bagno. liam lo guardò.
"non vengo."
"e perchè?", domandò zayn mettendosi su le scarpe.
"devo recuperare il tempo perso.", guardò amelia e sorrise.
"ma tutti scendono. gli autisti andranno a mangiare e gli altri ...", dissi io.
"non importa. staremo qui.", disse amelia e strinse la mano di liam tra le sue.
"ehm .. okay.", dicemmo tutti e poi uscimmo.
"cosa faranno, secondo voi?", chiese harry dopo un paio di minuti, mentre camminavamo verso il cinema più vicino.
"indovina ..", disse niall ridendo.
"immagino.", rispose harry. e poi fece un gesto con la mano, che io non compresi, ma tutti risero. aggrottai la fronte. zayn se ne accorse e mi prese sottobraccio.
"sei stupenda.", disse sorridendomi.
"grazie.", farfugliai.
"beth è sempre stupenda.", disse prontamente niall. io risi.
"uuuh ... ora lotterete per avere un posto vicino a lei, al cinema?", le mie guancie avvamparono.
"è possibile.", disse niall in tono di sfida.
"okay ... prendo un posto da sola, all'ultima fila, senza nessuno vicino. louis rise. niall mi prese per mano e zayn mi lasciò per abbracciare harry.
"vuoi sederti vicino a me?", mi sussurrò niall all'orecchio.
"certo.", sorrisi. i suoi occhi si illuminarono, e per la prima volta, sentii le sue labbra sulla mia fronte. non credevo fosse una cosa così dolce, e non ricordavo fosse una sensazione così piacevole. mi strinsi a niall e lui sembrò apprezzare. forse era una cosa idiota, ma non volevo mi lasciasse, non ora che stavamo provando a innamorarci.

"ecco. possiamo entrare.", disse zayn aprendo la porta della sala e dirigendosi al suo posto. stranamente la ragazza ci avea dato dei biglietti con dei posti un po' lontani tra loro. zayn, louis e harry erano a metà sala. mentre io e niall eravamo nell'ultima fila, in mezzo. mi sentii un po' in imbarazzo quando mi tolsi la giacca e niall mi guardò la maglietta piena di paiettes.
"che carina."; disse sedendosi e me la indicò.
"ehm.. grazie.", risposi. non trovai nulla da commentare su di lui. abbassai il volto.
il film cominciò, non sapevo il titolo, nè la trama. la sala si riempì prima che inziassero le varie pubblicità e mi ritrovai a metà film, a stringere la gambe al petto, mentre piangevo in silenzio. era la storia più drammatica che avessi mai visto e non riuscivo a tenere gli occhi aperti, siccome mi bruciavano così tanto. niall se ne accorse ma, forse non sapendo che fare, mi convinse ad andare ai bagni. quando tornai era pure iniziata la seconda parte del film.
"cos'è successo?", chiesi sedendomi.
"nulla di particolare.", mi sorrise e io ebbi un tuffo al cuore. era così bello. anche se si stava rimpinzando di pop-corn e di biscotti. dopo circa ventiminuti di storia, mi scoprii di nuovo a piangere. niall mise da parte gli ultimi biscotti e mi offrì un posto sulla sua spalla. poi mi lasciò piangere sul suo petto. mi sentivo strana, forse a metà tra felice e triste. triste perchè il film lo era, felice perchè almeno piangevo su di lui. mi sorrise e mi prese il viso tra le mani.
"sai ... non ho mai avuto il coraggiod i dirtelo ma..."
"si....?", dissi io.
"sei bellissima e .."
"si...?"
"ti amo.", dentro di me, i miei neuroni scoppiavano. "non come un amico. ma come qualcosa di più e credo che tu ia d'accordo con me.."
"sì, ti amo anche io."
"mi ami ... mi ami come se fossi il tuo ragazzo?"
"non me lo hai ancora chiesto, niall.", dissi. lui sorrise e mi baciò sulle labbra, prima con cautela. poi con dolcezza infinita e io assaporai le sue labbra che sapevano di ciocolata. quando mi lasciò, nel buoio, vidi il suo sorriso e poi mi baciò un altra volta. mi accoccolai sul suo petto e rimasi così finoa fine film. mentre lui giocherellava coi miei capelli, mangiucchiava un po', e tra un biscotto e l'altro mi diceva quanto ero bella, e quanto mi amava.
"cosa faremo ora?", chiesi, quando forse mancavano pochi minuti alla fine.
"in che senso?"
"usciremo di qui baciandoci, mentre quando siamo entrati sembravamo due amici?"
"proviamo a tenerlo nascosto per un po'...", disse niall. "forse è meglio ..", annuii.
"ho fame.", dissi poi. lui si agurdò attorno e prese l'ultimo biscotto del pacchetto.
"tieni.", disse porgendomelo.
"ma è l'ultimo..", borbottai confusa.
"non importa sei più importante tu di quel biscotto.", disse. lo mordicchiai e ripensai a cosa aveva detto zayn, tempo fa': "Se niall ti da' l'ultimo biscotto, significa che ti ama veramente."
Sorrisi e sperai che fosse tutto vero. intanto io mi immergevo in quegli occhi azzurri, che tanto mi avevano fatto sognare.

***AUTRICE***

Vi piace? ero troppo eletrizzata, per non scrivere qualcosa su niall e beth. volevo proprio che si innamorassero il più presto possibile.
spero che sia di vostro gusto ma ... avete sentito la News su Sanremo? beh, capirete, ovviamente, che io domani non scriverò. scusatemi, ma sarò incollata alla Tv e fissarli.
ciao ciao ragazzi! recensite, please? :)

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** capitolo Shuffling ***


**AUTRICE**
Ciao ragazzi, scrivo subito, così saprete almeno le mie "intenzioni" .. una ragazza mi ha chiesto un colpo di scena, però ci sarà solo nel prossimo capitolo. abbiate pazienza, questo non significa che non sia un bel capitolo, quello che andrete a leggere ora...  leggetelo e godetevelo ... avendo un po' la curiosità di cosa succederà nel prossimo. lo so,sono iper cattiva.... MUAHAHAHAHAHAH :)
buona lettura ragazze e ragazzi!


AMELIA'S POV

"Ora cosa facciamo?", chiese liam mentre lo fissavo negli occhi. erano tutti usciti, anche l'autista e le body-guard.
"mi sei mancato.", dissi. lui sorrise. "non sai quanto ... cioè, mi è mancato come mi accarezzavi il viso la mattina. e come mi abbracci."
"e i miei baci?", disse ridacchiando.
"quelli più di altro.", lui si avvicinò al mio volto è mi baciò lasciando sulle mie labbra il sapore di caramello.
"buona la caramella."
"al caramello.", dissi prontamente. risi. mi spostai i capelli da davanti al viso. "e ora cosa facciamo?", mi chiese di nuovo.
"cosa vuoi fare?", lui rise mandando la testa all'indietro.
"capisco ...", dissi arrossendo. lui tornò serio e mi gaurdò.
"dai, ci ho solo fatto un pensierino .. se non vuoi ..."
"non mi obbligherai, vero?"
"certo.", sorrisi.
"ti amo."
"lo so."
"potresti dirmi che mi ami anche tu?"
"ho paura che un giorno potrebbe farti del male.", gli diedi un pugno allo stomaco. "okay, okay! ti amo, piccola. ti amo come non puoi pensare."
"mi adori?"
"sì, bellissima.", mi baciò la punta del naso.
"non sono la tua bambola?"
"già .. e prometto che non ti farò mai piangere.", sorrisi e mi alzai.
"non c'è molto spazio quindi, qui è il posto più spazioso.", borbottai indicando il divano.
"come?", inclinò il capo e aggrottò la fronte.
"dammi due minuti.", fugii via in bagno. lui rimase a fissarmi. mi sistemai i capelli, passai un po' di burrocacao sulle labbra screpolate e poi mi lavai i denti. tornai a fissarmi allo specchio e mi sfiorai i fianchi cercando di non cocnentrarmi sul fatto che mi sentissi ingrassata. sorrisi allo specchio e tornai a lavarmi i denti, confusa. lo amavo, e volevo fare di nuovo quell'esperienza. lui anche. sistemai la maglietta e uscii dal bagno. era tutto motlo buio.
"hey, dove sei?", chiesi.
"vieni avanti, amy.", sorrisi e avanzai tra l'ombra. aveva abbassato tutte le tapparelle e chiuso le tende. non ci poteva vedere nessuno. c'erano due o tre candele sparse per terra. "forza dai."
"ma dove cazzo sei liam payne?", dissi ridendo. lui sbuffò e sentii qualcosa prendermi una caviglia. diedi un calcio aria.
"amelia, staccami la testa!", risi.
"dove ti sei nascosto?", mi inginocchiai a terra finchè i miei occhi si abituarono al buio. Vidi liam disteso a terra, sopra una coperta e ad alcuni cusini. "ciao ...", sussurrai.
"ciao principessa.",disse lui e mi tocco i capellì. mi distesi e lui si mise sopra di me baciandomi sulla bocca con dolcezza. poi mi strinse i fianchi con le mani e cominciò a baciarmi con passione. la mia lingua cercò la sua. il suo respiro caldo dentro le mia bocca. con le mani cercai la fine della sua felpa, sulla vita, e gliela alzai  fino a togliergliela.
"ti amo amelia..", surrussò quando si ritrovò anche senza canottiera. sorrisi e lui mise le mani sotto la mia maglietta alla ricerca del reggiseno. lo slacciò e io risi. mi baciò il collo e mi sentivo euforica. feci un lungo respiro mentre cercavo velocemente la cintura dei suoi jeans, gliela tolsi e si sfilò i pantaloni. poi ci infilammo sotto una coperta e mi ritrovai, dopo alcuni secondi, nuda col suo corpo caldo sopra il mio.
"sei bellissima.", disse e io risi. "che c'è?", chiese e per quel secondo l'atmosfera si ruppe.
"non sono bella.", questa volta rise lui. mi baciò il collo e i suoi sospiri caldi toccarono la mia pelle nuda. tremai per un secondo.
"you don't know you're beautiful, but that what makes you beautiful."
"non vale cazzo liam."
"cosa non vale?"
"beh, usi le canzoni e non vale. e poi noi ... dovremmo stare zitti, cioè ...", ridemmo. i baciò sulle labbra.
"vabene principessa."

BENEDETTA'S POV

"Bene ... secondo voi come saranno?", chiese harry a pochi minuti dal bus-camper-casa-per-tour.
"saranno in che senso?", chiese zayn che era mezzo addormentato. evidentemente il film per lui era stato noioso sorrisi. cercai con lo sguardo niall che mi fissava.
"insomma .. due ore e mezzadi tempo libero. se avessi la ragazza avrei fatto solo una cosa."
"ma harry!", gridò louis. "ma quanto sei sconcio?", risi.
"ha ragione però ...", borbottai tra me.
"ah! visto? pure lei lo crede!", disse harry indicandomi.
"beth ...", disse niall fissandomi male. forse non avrei dovuto commentare. sorrisi e gli saltai addosso.
"zitto beduino!", lui rise.
"e ora?", chiese zayn fermandosi davanti ad uan gelateria.
"gelato! gelato! gelato!", gridò niall mettendosi vicino a zayn a fissare la vetrina. risi.
"io voglio un milk-shake.", dissi e louis annuì.
"andiamo allora...", farfugliò harry. entrammo tutti insieme e la commessa alzò lo sguardo un secondo, poi sorrise e ci chiese cosa volessimo. dopo alcuni minuti uscimmo tutti felici. io avevo il mio milk-shake, assieme a harry e zayn. louis si era preso du palline di vaniglia, mentre niall se ne era prese ben cinque.
"golosone.", borbottai dopo alcuni minuti, quando aveva già finito di mangiare e si lamentava dui avere fame.
"io? maddai ... non ho mangiato nulla.", harry rise,
"nulla? oltre alla pasta, ai due pacchi di pop-cor, a due di patatine e uno di biscotti comprati al cinema?", chiese zayn beffardo.
"e due bibite gassate e una bottiglietta d'acqua?", continuò louis.
"ma che puntigliosi ...", si lamentò niall. ridemmo tutti e ci accorgemmo di essere davanti al bus-camper-casa-per-tour.
"entriamO?", chiesi dopo aver bevuto ancora del milk-shake.
"e se non si fossero vestiti?",chiese harry.
"basta harry! e che cazzo!", disse zayn. poi harry lo guardò, zayn abbassò il volto. ridemmo di nuovo.
"noi stiamo entrando!", disse naill aprendo la porta.
"certo. fare pure...", disse uan voce sottile.
"amelia?"; chiesi.
"sì.", rispose.
"dove sei?"
"sul divano!", entrammo tutti. c'era solo una luce accesa, e tutto era piuttosto scuro. laim era seduto sul divano e amelia era distesa al suo fianco. stavano vedendo una puntata di un telefilm.
"cosa avete fatto?", chiese louis.
"nulla di particolare.", disse liam serio.
"okay. cos'è?", chiesi.
"emm ...", disse amelia. "brothers and sisters", disse infine.
"ma tu lo odi questo programma."
"non c'è nient'altro ...", borbottò lei. mi gettai vicino a liam sul divano e lui mi sorrise. intanto gli altri accesero le luci e alzarono le tapparelle.

"ragazzi.. sta sera si va' ad una festa!", disse zayn urlando e saltando su e giù per il bus-camper-casa-per-tour.
"come?", chiese amelia abbracciando liam. ebbi una fitta al petto, perchè anche io volevo stringere niall così.
"dove?", chiesi io.
"cè un mio amico che fa' una festa questa sera e noi ci dovremmoc apitare a fagiolo. dormiamo ora e durante la notte, quando gli autisti dormono noi ce la svigniamo e ... puuuuff!", disse ridendo.
"okay.", dissero harry e louis in coro.
"verrai?", chiese liam ad amelia leì annuì e gli baciò la punta del naso.
"io vengo.", dissi e niall mi seguì dicendo che voleva partecipare.
"bene ... è tutto pronto. andiamo a nannare. alle undici vi sveglio io.",  disse zayn. risi.
"che c'è?", mi chiese. mi alzai e gli sistemai la giacca.
"tu? che ti svegli prima di noi? per svegliarci?", risi di nuovo.

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** capitolo Shuffling ***


AMELIA'S POV

"Okay ... ho detto agli autisti che alle undici andremo a fare la spesa, siccome ci sono dei negozi che tengono aperto fino a notte fonda, e che potremo ripartire alle cinque di mattina.", disse louis vestito col pigiama entrare nella "camera da letto". sorridemmo tutti e i ragazzi si erano già distesi nei loro lettini.  in realtà questa stanza, era una specie di corridoio, dove poi c'erano dei letti incassati nella parete. ci stavamo tutti e sette. niall, zayn louis e beth avevano preso i letti in alto. io, liam e hazza quelli sotto di loro. uno era occupato, invece, da alcune valigie.
"vado un attimo in bagno a sistemare il vestito.", dissi e me ne andai. lo appoggiai sulla sedia, affianco a quello di beth. sorrisi e lo lisciai sotto le dita. poi mi sciolsi la coda che mi ero fatta e ripensai a come liam mi avesse toccato quel pomeriggio. a come le sue labbra avessero cercato le mie. a come le sue dita mi accarezzavano i capelli. ebbi un brivido e tutto il mio corpo si scossè. poi uscii e notai che tutti erano andati a dormire. "dormite di già?", chiesi.
"no ...", disse zayn voltandosi verso di me. "non riesco a prendere sonno.", si lamentò. harry rise. mi avvicinai a zayn e gli baciai la fronte.
"prova con un po' di musica, cucciolo.", lui mi sorrise.
"buona notte.", mi sussurrò baciandomi la guancia.
"buona notte.", dissi di rimando.
"hey, anche io voglio il bacio della buona notte!", si lamentò niall. mi voltai e andai da niall, gli baciai la fronte e ci augurammo dei bei sogni.
" e io chi sono?", chiese louis.
"e io?", domandò beth. sbuffai e andai da entrambi, li baciai sulla guancia e poi abbracciai harry che si stava lamentando che mi avesse dimenticato.
"ehmm... amore?", chiese liam toccandomi una gamba. sorrisi e lo bacia sulle labbra, lasciando che il suo respiro si fermasse stupito.
"notte bellissimo."
"notte principessa.", rispose sorridendomi. andai nel mio lettino-cuccia e mi addormentai quasi subito, sentendo la musica che zayn aveva messo. era I WISH, e mi risuonava nelle orecchie come una ninna-nanna.

BENDETTA'S POV

Entrammo nel locale verso le undici e un quarto, e un amico di zayn subito lo abbracciò ridendo. non sapevo cosa li legassero tanto ma sembravano vecchi amici, come se si consocessero dall'infanzia. sorrisi e strinsi la mano di Amelia. lei ridacchiò e mi toccò la guancia. "sei bellissima, stasera.", disse guardandomi.
"anche tu.", risposi. mi voltai un secondo per cercare niall. era bellissimo anche lui. aveva indossato una camicia a scacchi e dei jeans con le supra. poi aveva messo su un giubotto che si era già levato. gli altri avevano optato per qualcosa di più casual, con magliette con disegno o immagini di persone famose sopra. solo liam aveva messo una felpa. avevano tutti abbinato il colore delle scarpe, rigorosamente rosse. sorrisi notando che il mio vestito era rosso. già, avevo un vestito che mi arrivava un po' sopra le ginocchie, rosso con dei disegnini rossi. e poi delle converse rosse e delle calze scure. Amelia, invece, era l'unica che spiccava tra noi. aveva un bel vestito verde abbagliante senza spalline, con dei pantacollant e dei stivaletti neri bassi.
"andiamo?", chiese zayn vedendoci fermi. mi prese per mano e mi trascinò dentro. niall cerchò di fermarlo ma poi sorrise ed entrò con louis. amelia prese sottobraccio liam che la guardava rapita. harry invece si diresse verso un gruppo di ragazze sfoggiando il suo sorriso. "cosa vuoi fare?", mi chiese zayn, ma io fissavo niall rapita dai suoi occhi che sotto al luce brillavano in un modo stupendo.
"come?", chiesi quando mi scrollò una spalla.
"ti piace troppo.", rise. "balliamo?", annuii e mi trasicnò in pista. incominciò a ballare in un modo bizzarro, e io lo seguii. era una cosa buffa, ma ci divertimmo moltissimo. passarono alcuni minuti e poi guardai liam che stringeva per i fianchi amelia, poi la sollevò in aria e lei rise. poi si baciarono e tornarono a ballare.
"credo ... credo ...", balbettai. lui mi diede un buffo sulla spalla.
"vai da niall. io andrò a rimorchiare qualche ragazza.", sorrisi e lo baciai sulla guancia.
"grazie, sei fantastico."
"lo so.", mi voltai e cercai con lo sguardo niall. quando lo trovai mi diressi verso di lui e si stupì a vedere che gli correvo incontro.
"perchè sei qui? credevo volessi ballare con zayn .."
"ho visto liam baciare amelia, e ho realizzato che non posso credere che cerchiamo di fignere di essere solo amici. io ti amo, e tu anche. ce lo siamo detti. non dobbiamo nascondere il nostro amore."
"speravo lo dicessi.", mi prese per i fianchi attirandomi a sè, e poi
con un semplice movimento, quasi studiato, niall appoggiò le sue labbra sulle mie. Il contatto durò pochissimo, pochi secondi che mi scombussolarono lo stomaco.mi prese poi per mano e mi portò in mezzo alla gente sorridendo.
ballammo per un bel po', finchè i miei piedi non cominciarono a farmi male. ballamo assieme, stretti l'un l'altra, e più di una volta finimmo col baciarci. i nostri amici si accorsero di ciò, ma non sembravano stupiti, quasi ad aver capito che sebbene la finta fosse stata piuttosto buona, era comunque una finta. mi cinse un fianco con un braccio e andammo al bar, prese una bottiglietta d'acqua e poi mi chiese, quasi urlando perchè la musica era alta: "usciamo, ti va'?"
"certo... stavo per chiedetelo.", risposi e sorrise. ci dirigemmo verso una porta e appena fummo fuori l'aria fredda ci investì come una carezza rilassante. respirai a pieni polmori l'aria pura.
"finalmente ... soffocavo là dentro.", borbottò niall bevendo un goccio d'acqua.
"io pure.", mi strinsi a lui.
"hai freddo?", chiese poggiando la bottiglia su un tavolino.
"No. voglio solo abbracciarti.", lui aprì le braccia e io mi appoggiai al suo petto ascoltando il suo cuore, che batteva solo per me. restammo così per un po', non so quanto a lungo. ma non riuscivo più a cpaire che ora fosse, da quando ero andata da lui. non avevo più capito nulla, tranne che lui era lì, e che mi amava. sorrisi e mi strinsi a lui, avvolgendolo in un mega abbraccio. alzai il volto per cercare i suoi occhi azzurri, ed erano lì a guardarmi.
"sei bellissima stasera, sei un angelo."
"sei tu il mio angelo, niall."
"beh, questa notte cambieremo i ruoli.", risi e lui mi seguì con la sua risata che riempì l'aria. era così bella e vivace. "ti amo, beth.", disse appena riuscì a smettere di ridere. arrossii.
"anche io, niall.", le sue mani mi sfiorarono le spalle nude e mi baciò la fronte.
"rientiamo?", chiese sussurando.
"da quanto tempo siamo qui?", domandai.
"circa mezz'ora.", sgranai gli occhi,
"il tempo passa così veloce ...", borbottai e gli presi la mano. lui intrecciò le nostre dita e poi aprì la porta.entrammo insieme e notammo quanta gente se ne fosse andata, ora c'era molto più spazio. guardai l'orologio e vidi che erano le tre di mattina. "cazzo!", boforchiai.
"come?", chiese niall ridendo.
"sono già le tre.", dissi. "forse dovremmo rientrare ...", mi guardia attorno e cercai i ragazzi. vidi subito zayn, alla console che faceva il DJ, poi louis e harry che ridevano. infine notai liam che stringeva una ragazza e la baciava. mi voltai e gaurdai niall, poi sgranai gli occhi ed emisi un gridolino soffocato. Amelia era seduta al bar, senza liam affianco.
"dimmi che non è vero..", disse niall.
"hai visto quello che ho visto iO?", chiesi. tornai a guardare liam che stringeva la ragazza rossa, con un vestitino rosa attillato di seta. "dimmi che lei non l'ha visto."
"oh-oh ...", borbottò niall. cercai amelia disperatamente ma non era più al suo posto. i miei occhi la cercavano veloci, il mio sguardoo saltava a ogni ragazzina con un vestito verde.
"cosa succede, dove sono gli altri?", chiese louis mentre assieme a harry cercavano qualcuno tra la folla. notai zayn che scendeva verso di noi correndo.
"là.", disse niall indicando liam che si staccava dalla rossa, quanto avrei voluto staccare la testa ad entrambi! Vicino a loro c'era amelia, che si toccava i capelli e muoveva in modo esagerato le mani per aria. poi gridò qualcosa e mi venne incontro.
"andiamo, beth. non voglio più vederlo.", disse grugnendò. mi prese per un braccioe me lo strinse. le sue unghie mi pentrarono nella pelle.
"ahi, ahi, ahi! lasciami!", gridai. guardò il braccio.
"scusami.", cercò di abbozzare un sorriso ma era troppo tesa e furiosa per farlo. liam le corse dietro.
"aspetta amelia!", lei sembrò scocciarsi e uscì fuori dalla casa. noi tutti la seguimmo in silenzio, tranne liam che continuava a chiamarla. quando fummo tutti fuori lei si voltò arrabbiata. "io.. amelia mi dispiace. non so' come sia successo."
"ti crederei, se non fosse che l'hai baciata, cazzo liam!", strillò.
"l'hai baciata?", chiese harry. laim si voltò verso di lui, poi tornò a guardare amelia. eravamo tutti testi coem le corde di un violino, sentivamo solo il respiro affannoso di amelia e di liam.
"dillo. dillo che non l'hai fatto e ti perdonerò.", disse amelia. sapeva che l'aveva baciata. voleva solo ricevere la notizia com uno schiaffo, avevo capito com'era fatta. volevo sentire che liam dicesse di averla baciata, per rendersi conto dell'errore fatto. chiusi gli occhi e aspettai che liam mentisse. ma rimase in silenzio, e il suo respiro si afflievolì. aprii gli occhi per vederlo abbassare il volto. amelia cominciò a piangere, forse per frustrazione.
"visto ... sei un idiota!", liam aprì bocca per ribattere ma lei lo zitti. "no, cazzo! non puoi difenderti. mi hai detto di amarmi, e mi tradisci con la prima che capita? non sono stupida, liam ...", lei si diresse verso gli scalini per scendere e andare al camper. 
"io ti amo. non so come sia successo ... è stato tutto così strano. lei si è avvicinata e poi mi ha baciata e ...", cercò di spiegare liam. amelia si voltò e notai che aveva preso la bottiglia che aveva lasciato lì niall, la lanciò contro liam.
"se mi amavi non l'avresti baciata. se mi amavi l'avresti respinta.", indietreggiò piangendo. le lacrime le rigavano le guanci e aveva tutto il trucco sfatto. sbatteva di continuò le palpebre perchè aveva la vista annebbiata, conoscevo la situazione.
e poi, tutto d'un tratto, gridò e cadde a terra. ci dirigemmo verso di lei. non aveva visto le scale e vi era caduta. ora era ai piedi degli scalini, e harry era già al suo fianco e le toccava la fronte. "ci sei?", chiese louis.
"cazzo, e ora?", chiese zayn.
"è viva? sta bene?", chiesi preoccupata. amelia aprì gli occhi e mi cercò. "hey hey, bellissima. sono qui, okay? rimani qui. ora andiamo a cercare aiuto.", dissi. loui si alzò assieme a zayn e corsero dentro.harry la guardò preoccupata. liam balbettò qualcosa ma poi lo zitti con uno schiaffo. "forza... ora viene l'ambulanza.", cercai di calmarla.
"amelia .. ti amo, non scordarlo. io ... io... mi farò perdonare.",disse liam.
"fottiti, coglione.", disse amelia e poi chiuse gli occhi.
"amelia, amelia?", gridai. "hey, ehy!"
ma lei non disse nulla e rimase ferma lì. la porta si spalancò ed uscirano alcuni ragazzi. "abbiamo chiamato, e lei?", disse zayn.
"ha chiuso gli occhi... io... io non so.", dissi e scoppiai a piangere. mi coprii il viso con le mani e niall mi cinse in un abbraccio. mi appoggiai al suo petto e piansi.
"l'ambulanza arriverà a momenti.", disse lousi cercando di rassicurarmi. "comuqnue non è morta .. respira ancora, solo...", disse poi.
"solo cosa?", dissi in coro con liam, lui preoccupato aggronttando la fronte, io esasperata gridando.
louis deglutì rumorosamente. "non vorrei fosse caduta in coma."


**AUTRICE**
Ciao ragazzi ... allora, com'era? vi è piaciuto? colpiti? ahahah okay, io non so... spero via sia piaciuto, e spero che vogliate recensire! per favore... :)
ora.. cosa pensate che succederà ai ragazzi che sono in tour? e tra amelia e liam?
e vi piacciono niall e beth?
recensite e fatemi sapere! :)

p.s. ho sritto mentre davano i BRITS, e i OneD hanno appena vinto! assieme ad Adele, a Ed Sheeran e ai Coldplay, e io li amo tutti quanti. :3

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** capitolo Shuffling ***


BENEDETTA'S POV

"allora?", chiesi aprendo la porta. ero tornata da scuola solo d apochi minuti e mi ero precipitata in ospedale. erano passati due giorni dall'accaduto.
"nulla.", borbottò harry. poi mi guardò e cercò di sorridere. da quando amelia era entrata ufficialmente in coma, rideva sempre meno e oramai passava poco tempo nudo nel camper. era una cosa davvero brutta.  sentivamo tutti la sua infelicità, sapevamo anche che amelia stava diventando la sua migliore amica. mi sedetti affianco a liam, che teneva la testa fra le mani e la osservava sperando in un suo piccolo movimento.
"io... non so. mi sento di merda.", borbottò dopo una manciata di minuti.
"liam, ci sentiamo tutti così.", rispose louis.
"ma, io ho provocato tutto. e ho paura che non potrò vederla, xk non possiamo andare su e giù con un elicotterò per tornare a londra la mattina. forse solo domani potremo farlo ancora, ma poi sarà difficile e ... io non voglio lasciarla qui in questo letto. io voglio che non avessi mai baciato quella ragazza. forse sarebbe stato meglio che quando mi aveva urlato che mi amava avessi detto che io non provavo gli stessi sentimenti, le ho semplicemente rovinato la vita, così. lei ora è in coma, non sta' male ma io s'ì. e anche voi ..."
"in questo casino ci siamo tutti. chi meno degli altri.", disse zayn. "louis la conosceva da piccola. tu ti sei innamorato. io vi ho obbligato a venire al party e...", cercava di non pangere e poi alcune lacrime cominciarono a rigargli la guancia. zayn malik stava piangendo. andai da lui e lo abbracciai forte. poi tutti gli altri mi seguirono, e ci trovammo tutti quanti a pingere, stretti, a cercare di pensare a come aiutare amelia. ma non potevamo fare nulla, era questa la cruda realtà.

"ragazzi ... scusatemi, ma io ho fame.", disse niall quando ci fummo staccati. poi tornammo a sorridere, io perfino mi lasciai sfuggire una risata che subito fermai. non mi sentivo poi così in vena di essere felice. "vado al bar, chi viene?"
"io.", disse louis massaggiandosi il pancino, e poi anche zayn e harry afferrarono la giacca appoggiata sulla sedia, e uscirono insieme.
"quindi ..."; borbottai io, dondolandomi sulla punta dei piedi. liam si voltò a guardarmi.
"se solo poteste capire ..."
"beh .. non è che tu abbia spiegato molto."; farfugliai. mi sedetti per terra, vicino ad amelia, stringendole la mano destra. la sinistra era già avvinghiata a quella di liam.
"è successo molto velocemente .. lei mi ha baciato e mi ha detto che andava al bar a prendere dell'acqua perchè era assetata. io le ho sorriso e l'ho lasciata andare. appena voltata è comparsa questa tizia rossa che mi ha chiesto il nome..", la sua voce si bloccò di colpo e fissò amelia. sembrava quasi che avesse paura di parlare,perchè temeva in un sussulto di amelia. cercai di sorridere per spingerlo a continuare. "lei ... lei, dopo che le ho detto il nome, mi ha chiesto se ero con qualcuno. le ho detto di sì, e mi ha sorriso. e poi mi ha baciato ... io non ci ho fatto nulla, la stavo allontanando quando mi ... cioè,lei ... hai presente quando vuoi fermarti ma c'è qualcosa che ti spinge a continuare? non so se fosse il suo modo di baciare, la mia stupidità, le sue labbra o chissà che .. ma, l'ho stretta a me e l'ho baciata."
"quindi ... sei stato tipo ipnotizzato ?, chiesi.
"un genere... nont i è mai capitato?", mi domandò.
"in realtà sì, liam ..", in un istante mi pentii di aver risposto. il mio sguardò passò sul volto di amelia, che era bianco. poi osservai i suoi occhi chiusi, le narici che si muovevano lentamente, ai capelli sfibrati, alle mani gelide e le unghie smaltate da poco. poi mi feci coraggio, come avrei potuto mentire e tenere anche questo segreto nascosto, definitivamente? inghiotii la saliva, mentre liam aspettava con pazienza che continuassi. "ho avuto un ragazzo, parecchi mesi fa'. inizialmente era la persona più dolce e sensibile al mondo. mi faceva ridere, ed era veramente buffo. poi, dopo circa un mese, è iniziato a cambiare. finivamo sempre a litigare ogni votla che andavo da lui... ma poi... ci baciavamo, magari anche a tradimento mentre mi voltavo o cose simili, e finivamo sempre ... molto oltre che i baci.", liam mi fissò negli occhi.
"e come è andata a finire?"
"volevo rompere. già dopo alcune settimane dal suo cambiamento. ma per lui non potevamo, solo lui poteva scegliere quando. quindi sono diventata la sua bambola, non mi chiamava mai, non mi amava. è stato un bruttissimo periodo. e .. e poi ci siamo lasciati, lui l'ha fatto. e mi sono sentita libera. e poi.. mi ci sono voluti mesi un po' per riprendermi."
"scommetto che non l'hai mai detto a nessuno.", sussurrò liam. come se non volesse farsi sentire da amelia. annuii.
"ora .. ora, andrei al bar, vieni?"; dissi cercando di scampare alle altre domande.
"no, ti spiace?"
"nono, non ti preoccupare.", abbozzai un finto sorriso e aprii la porta.
"beth?", mi chiamò.
"sì?", chiesi voltandomi.
"sei una bellissima ragazza, sei forte ..", sorrisi e lo guardai mentre tornava a fissare amelia speranzoso. richiusi la porta e guardai il corridoio vuoto, poi notai un insegna e corsi verso quella direzione, con le lacrime agli occhi. entrai in  bagno e mi fiondai davanti ad un lavandino e cominciai a singhiozzare. erano passati più di cinque mesi, dal momento in cui ci eravamo lasciati. in cinque mesi ero riuscita a curare le ferite, e niall mi era stato d'aiuto, quasi a bendare le cicatrici. e ora, parlandone di nuovo, si erano riaperte, e mi sentivo vuota. e sentivo un dolore ancora più forte di quanto avrei mai potuto immaginare.

AMELIA'S POV

Avete mai provato, dico seriamente, a sentire tutto ciò che vi circonda, ma non poter partecipare? Come quando ami un libro, lo leggi con amore, e quando non ti piace una parte vorresti  entrare nella storia e modificarla tu? Vi è mai successo di voler poter modificare una parte della vostra vita, ma siete totalmente coscienti di non poterlo fare, ma lo desidereste con tutto il vostro cuore? Beh .. di me non si parla di modificare .. ma di riuscire a partecipare alla MIA vita.
sentivo gente che diceva che durante il coma la gente vi sente, e vi ascolta .. io non sapevo s e fosse vero o meno. Ora ero certa che avevano ragione, solo non sapevo se avrei ricordato quello che mi era stato detto. inoltre non riuscivo a muovermi, nemeno a sorridere o spostare un ciuffo di capelli con un respiro. nulla ... condannata ad ascoltare e non poter dire, fare nulla.

"amelia?", sentii qualcuno chiamare il mio nome. "amelia .. se mi senti, capiscimi. io non so' come sia successo. ma ti amo. e questo conta. ti prego, lascia stare quella rossa. forse mi voleva solo per sè, ma io amo te. tu sei l'unica."
"sì, ti amo anche io, però vorrei assalirti e staccarti la testa!", risposi. mentalmente, ovvio.
"già ... di sicuro vuoi uccidermi. ma ti prego, rimandiamo eh?", ridacchiò. e io mi sentii invadere da un calore speciale. sentire che almeno lui cercava di ... ecco. ora piangeva. "no.. dai smettila. ti prego!", borbottai tra me. maledizione! perchè non potevo abbracciarlo, cazzo? perchè non potevo consolarlo. sentii che mi lasciava la mano, e poi appoggiava la testa sul mio ventre. la sua testa sobbalzava ogni tanto, per i singhiozzi. mi immaginai di sfiorargli i capelli ricci, e volevo  farlo terribilmente. volevo toccarlo, volevo sentire che fossi ancora con lui.
"mi ami, vero? anche se mi stai odiando .. tu mi ami comunque? perchè, tu .. tu sei l'unica. ti amerò per sempre. e quando ti risveglierai, ti prego, facciamo così: fermiamo in nastro e riavvolgiamo. se poi vorrai andartene, scomparirò, perchè tu sei l'unica. devi essere tu."
"cazzo cazzo cazzo cazzo!" , imprecai tra me. perchè doveva usare le loro canzoni. perchè non potevo piangere, mentre avrei voluto? mi sentii distrutta. volevo dirgli che lo amavo. ma non potevo.
"comunque... i tuoi capelli sono molto sfibrati.", disse poi. risi, nella mia mente. come poteva preoccuparsi dei miei capelli? .. "i miei sono molto meglio.", sentii il rumore delle sue dite che si incastravano tra i ricci. poi mi prese la mano e la appoggiò sul suo capo. sempre appoggiato al mio ventre, lo sentii canticchaire una canzonica senza senso. e intanto le mie mani riuscivano, finalmente, a sfiorare i suoi ciuffi. mi sentii felice. forse perchè era una cosa che mi mancava da morire.
poi si alzò e andò alla porta. forse aveva sentito qualcosa, poi rise. "nulla bellissima. mi ero sembrato di sentire niall.",tornò a sedersi affianco a me. "io da domani ... non verrò più, ma il tour ... ti chiamerò appena beth torna da scuola. niall ti lascerà sempre i suoi messaggi alle 12.34 .. e se vuoi potrei chiamare l'ospedale la sera..."
"Cazzo, liam ... sono in coma! credi che possa arrivare l'infermiera e mi passi il telefono così, come se fossi viva e ti potessi parlare?", pensaa. e quasi cominciare a ridere tra me perchè liam era ancora così ingenuo, e la sua bontà nascondeva un grande affetto. in quell'istante di due cose ero certa. la prima, che fosse realmente pentito di ciò che aveva fatto e che mi amava come niall ama il cibo. e la seconda cosa, a cui in realtà on avevo ancora pensato, era che ero viva. certo, in coma. ma comunque VIVA. significava che respiravo, che potevo avere ancora una possibilità di tornare a vivere realmente.  che potevo perdonarlo, che potevo ancora ridere con harry e louis, che potevo ancora sistemare la giacca di zayn, che potevo abbracciare beth e i miei, e che potevo cucinare gli spaghetti a niall.
il mio cuore si riempì di speranza. già ... perchè finchè c'è speranza, c'è tutto.

***AUTRICE***

Ma buonsalve gente! come al solito, scrivo sempre tardi...
come state, tutto okay? ... vi è piaciuta il capitolo? volete che cambio qualcosa? volete che continuò? beh... per l'aggiornamento dovrete aspettare domani, mi dispiace ùù
comunque ... cosa ne pensate della storia di beth? e cosa pensate del coma di amelia?
recenzite? #muchlove
P.S. l'idea di sentire le cose durante il coma non è finzione, si dice che il cervello umano sia in grado di ascoltare le cose anche durante questa fase. (mi sento una scienziata ahahah)

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** capitolo Shuffling ***


AMELIA’S POV

Sentii la porta aprirsi, oramai riconoscevo il rumore alla perfezione. Rimasi in attesa di quel respiro corto e affrettato che si accompagnava sempre al rumore delle converse bagnate sul pavimento lucido. Era vero: non vedevo, perché il mio corpo sembrava addormentato, ma sentivo, ed era la notizia più buona di sempre.

“ciao amelia. Come stai?”, chiese beth appoggiando la sacca per terra, con un tonfo, e venendomi a baciare la fronte. Nella mia mente sorrisi.
benissimo cara, e tu?”, risposi.
“allora .. vediamo cosa ha mangiato oggi niall?”, mi chiese deviando la mia domanda. Tanto sapevo che non l’aveva sentita. Trafficò un po’ col cellulare, e poi ridacchiò. “bene. Ha mangiato pizza e un frappè. Salutare il ragazzo.”, risi tra me.
Si sedette sulla sedia, passarono un paio di minuti mentre sentivo alcune loro canzoni pompate dal suo cellulare, e lei cercava qualcosa tra i libri, o tra i quaderni. Poi, come ogni pomeriggio, si mise a fare i compiti con me e a studiare. A volte era veramente faticoso seguirla, perché forse erano cose noiose o perché non avevo voglia di sentirla, ma sapere che lei era lì perché voleva passare più tempo possibile con me, mi riempiva il cuore. Mi voleva bene, e si sacrificava per me: appena finito scuola, veniva direttamente in ospedale, magari a volte fermandosi allo Starbucks a prendere qualcosa, ma arrivava sempre.
“per domani basta, non c’è nient’altro.”, sospirò. Avrei voluto vederla sorridere, sapevo che lo stava facendo. “che ne dici se chiamiamo i ragazzi?”, il mio cuore si fermò per un secondo. Non sapevo se essere entusiasta o triste, perché sapevo che liam era ancora furioso con sé stesso. Perché non potevo svegliarmi, almeno per un po’? Per dirgli che lo amavo?
Il telefonò cominciò a squillare, poi la telefonata si aprì e sentii la voce di niall, preoccupato: “hey beth, cosa succede?”
“nulla … avevo voglia di chiamarti.”
“sei dolcissima..”, mi sentii di troppo.
“amelia non si è ancora svegliata ..”, borbottò beth.
“ma … sono già passate due settimane.”
“Lo so. I dottori dicono che sta bene, è tutto regolare, ma nonostante ciò non sanno quando si potrà svegliare.”
“secondo me non fanno abbastanza. Cioè … hanno tutte le carte, sanno che ha solo avuto un colpo celebrale o come si dice, e … e non sanno nulla?”
“niall, devi  capire che ogni persona ha avuto casi diversi, ed essendo anche diverse le persone il danno può essere maggiore e minore, e la gente si risveglia in momenti diversi.”
“potresti chiedere ad un dottore una cartella di un altro paziente con un caso simile, no?”, domandò harry intrufolatosi della discussione.
“ciao harry … e comunque non credo. Momentaneamente ci sono altri due casi di coma nell’ospedale, e sono entrambi adulti e..”
“okay. Faccio una ricerca. Ciao beth, saluta amelia!”, disse e poi sparì. Mi sentivo una mosca che origliava appiccicata al vetro di una macchina. Non potevo restare lì ad ascoltarli, non volevo sapere quanto stessi male. Perché sapevo di non stare bene, se lo fossi stata mi sarei dovuta svegliare prima.
“okay …”, borbottò beth. “niall, mi passi liam?”
“certo. Ti amo bellissima.”
“ti amo anche io, irlandese.”, risero tutti, e chiesi l’anima per poter ridere con loro. Sentii delle urla dall’altra parte del telefono e poi un respiro affannato prese posto alla voce leggera di niall.
“sì?”, chiese liam, mi sciolsi. La sua voce era ancora così dannatamente sexy.
“devo andare in bagno. Lascio il cellulare sul cuscino, parli con amelia?”
“certo. Sta meglio?”, chiese poi. Sentii beth avvicinarsi in silenzio. Lasciò il telefono vicino al mio orecchio. Sentivo perfino il respiro di liam che si calmava.
“no, nulla di buono.”, rispose poi, e uscì.
“ciao amelia.”, disse liam.
ciao principe mio..
“come stai oggi?”
come al solito. E tu?
“io non saprei. Sono felice, ieri ho fatto felice circa 10’000 fans. Ma ho paura di deludere la mia migliore fan.”
tua madre?”, chiesi, e avrei voluto ridere. Lui sembrava avesse sentito la mia risposta e ridacchiò fra sé.
“se mi avessi risposto, scommetto che avresti detto che la mia migliore fan è mia sorella o mia madre.”, sospirai rendendomi conto che mi conosceva meglio di quanto ricordassi. “comunque no, non dico loro. Parlo di te. Certo, mia madre avrà sempre un ruolo importante nella mia vita ma … ultimamente mi rendo conto che nonostante il suo affetto per me sia infinito, tu mi rendi felice quanto lei. a volte anche di più.”
Ovvio … non si può fare sesso con la madre, idiota.”, risposi.
“comunque mi manchi. E ti amo. Se solo fossi con te, vorrei abbracciarti.”
e io farei lo stesso, se solo potessi …
“cosa vuoi sentire ora?”, chiese poi.
dimmi del tour, ti prego. Dimmi di tutte quelle ragazze sorridenti e urlatrici.
“uhmm … che ne dici se ti parlo dei ragazzi?”
“va bene lo stesso …”, cominciò a parlarmi delle cose che avevano combinato e le descriveva con così tanti particolari che riuscivo a immaginarmi le scene facilmente, e mi sembrava di esserci stata. A volte ridevo tra me, anche se non potevo. Era una cosa buffa sapere che la mia mente rideva, mentre il mio corpo era fermo in un letto d’ospedale. Poi, cominciò a dirmi di come una ragazza le avesse ricordato il mio volto, e dell’ abbraccio di un gruppo di ragazzi che lo adoravano.
“l’altro giorno sono uscito da un supermercato e ho incontrato una ragazzina, sai?”, si fermò un istante. “mi ha chiesto come stavi, per fortuna i paparazzi non sanno che sei caduta e … del coma.”, mi parve che dire quella parola per lui fosse la cosa più difficile al mondo. “le ho detto che non stavi bene, mi ha abbracciato e mi ha chiesto di dirti che sei la ragazza più carina, gentile e talentuosa del mondo. Ti amano perfino i fans.”
e io amo loro, perché amano voi …

BENEDETTA’S POV

“Allora, dottore?”, chiesi tremante mentre mi sedevo su una sedia imbottita color ciliegia. Mi sentivo tremendamente in colpa ad aver mentito a liam, del fatto che andavo in bagno, mentre ero in una stanza dell’ospedale, con davanti il dottore di amelia. Lui sorrise e prese una cartella color nocciola tra le mani, la rigirò un po’ e poi l’aprì.
“ecco …”, lo guardai curiosa, spaventata, confusa, e speranzosa. “ci sono tre notizie. Due cattive e una buona.”
“scommetto che mi chiederà quale voglio prima.”, lui annuì. “prima la buona, e in seguito quelle cattive.”, mi sorrise, lasciò la cartella sul tavolo e vidi la foto di amelia in alto, poi il suo nome e il resto. Infine c’erano delle frasi scritte a penna, velocemente, ed erano con una calligrafia impossibile da leggere. Lui comunque abbassò gli occhi, lesse un attimo e giocherellò con la fede al dito.
“Allora. La tua amica ha delle condizioni che non sono più stazionarie, migliorano.”, mi sentii per un frazione di secondo più leggera, poi ricordai le altre due cose cattive. “Purtroppo non sappiamo quando si sveglierà, e forse potranno passare molti mesi, anche anni.”, abbassai il volto e mi alzai.
“grazie dottore …”; mormorai.
“aspetti, non le ho ancora detto l’altra cattiva notizia.”
“ma credevo che …”, dissi indicando la cartella.
“fra un mese, neppure, saremo costretti a trasferirla in una clinica “stazionaria”, dove i medici permettono che viva ancora ma … le probabilità che si risveglia, lì, sono ancora più basse.”
“mi sta dicendo che volete trasferirla in un posto dove non potrà mai svegliarsi? Mi state dicendo che la state portando deliberatamente alla morte?”
“dopo un mese di ricovero bisogna. È la prassi.”

***AUTRICE***


Capitolo molto lungo. Lo apprezzate?
Cosa pensate di beth che si reca dall’amica abitualmente? E della brutta nuova notizia appena ricevuta? Come credete che andrà avanti la storia? Sono curiosa di cosa pensate.
Per favore, recensite, ve lo chiedo col cuore in mano (metaforicamente parlando), perché so’ che ci sono molto persone, circa 20, che leggono la mia FF, però dovete capirmi.. c’è sempre l’unica dolce ragazza che recensisce e mi sento un po’ stupida perchè forse a nessuno piace la storia, ed è la motivazione del perché non recensite.
Grazie comunque xx

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** capitolo Shuffling ***


BENEDETTA’S POV

 Era il 12 febbraio, lo constatai accendendo il cellulare. Mancava poco a San valentino, e giusto quel giorno Amelia sarebbe stata trasferita. I ragazzi erano tornati il giorno prima, ma non ci eravamo ancora visti, perché il fuso orario li aveva storditi non poco: dopo il tour erano dovuti andare negli USA per due giorni, e poi tornati a Londra erano piuttosto confusi. Presi il bus e scesi alla fermata più vicina alla casa di Louis. Quando bussai alla porta erano le cinque passate ed ero in ritardo al solito appuntamento con Amelia.
“Ciao Beth!”, mi abbracciò harry.
“Ciao splendore.! Siete pronti?”, chiesi.
“Siamo solo io e zayn, gli altri sono già in macchina. Sali pure, è parcheggiata fuori il garage.”, gli sorrise e andai al garage, ed eccoli lì. Niall scese subito e  mi corse incontro. Mi abbracciò e mi baciò per un lungo minuto, poi ci staccammo col respiro affannoso e ci stringemmo. “Credevo foste già saliti.”, si lamentò harry salendo al posto del guidatore. Lo squadrai un secondo.
“tu guidi?”, chiesi.
“eggià, ma volete salire?”, borbottò liam, ansioso.
“adesso adesso …”, farfugliò niall che si mise vicino a harry, mentre io trovai posto tra zayn e louis. Partimmo subito e dopo una manciata di minuti, di sbandate pericolose, e di incroci passati col rosso, ci ritrovammo davanti all’ospedale.  Sapevamo tutti dov’era la stanza, ma solo io ricordavo il piano. Entrammo nell’ascensore e in quel mi ritrassi nelle braccia di niall, piangendo.
“cosa succede?”, chiese poi.
“ieri non sono riuscita a venire da amelia. E il giorno precedente sono andata via dopo circa un ora. Ero di fretta e ..”, borbottai tra le lacrime. Uscimmo dall’ascensore e liam mi accarezzò una spalla.
“non importa. Non credo sia così importante, lo capirà. Non credi?”, mormorò zayn cercando di sorridere.
“dici?”, mi asciugai le lacrime con la manica del giubbotto.
“ovvio. Amelia è comunque la ragazza più gentile di sempre.”
“l’unico grande favore che mi ha mai fatto è stato farmi copiare dei compiti.”, borbottai. Niall e harry risero, mentre a liam comparve un sorriso. Mi sentii quasi fiera di aver dato loro almeno qualche secondo di felicità. Louis mi prese per mano e i portò davanti alla porta di amelia. Poi si voltò verso gli altri e corrugò la fronte.
“che c’è?”, chiese liam preoccupato.
“è questa la stanza?”, chiese. Ridacchiai.
“sì, carota.”, risposi e aprii la porta. Una luce forte mi accecò per un istante, e poi lasciai cadere la sacca vicino all’entrata, come di solito. Entrai cercando di proteggermi gli occhi dalla finestra aperta. Guardai il letto e il mio sorriso si spense. “Dov’è amelia?”, chiesi. mi voltai.
“Non c’è?”, domandò zayn infilando la testa nella stanza. “ma, ma … abbiamo sbagliato stanza, allora.”
“ma no, è sempre stata qui!”, dissi. Quasi gridai esasperata. Presi la mia roba, furiosa, e uscii.
“non è che …”, sussurrò harry. Lo fulminai con lo sguardo.
“lei non è morta, okay? Mi rifiuto di crederci! Lei è sempre stata qui …”
“è possibile che abbiano posticipato  il trasferimento?”, domandò louis.
“no, insomma … è una cosa crudele questa. vado dal dottore, e mi sente!”, dissi ma questa volta controllai il tono della mia voce. Non volevo svegliare gli altri pazienti, o disturbagli in qualche modo. Era arrabbiata anche con me, per non essere stata attenta con lei. Di non averle più fatto così tanta compagnia, ma vederla ogni giorno in quel letto sembrava fosse quasi un modo per accertarmi del fatto che non si sarebbe più svegliata. E poi mi ricordai di quel programma che avevamo visto alla TV. Che io avevo visto, perlomeno, appena una settimana prima, e che poi mi ero pure addormentata. Quel programma che parlava di una donna risvegliatasi da un coma durato 17 anni.
Bussai alla porta dove c’era lo studio del dottore, vidi un’ombra spostarsi all’interno e aprii la porta di colpo, senza attendere risposta. “Buongiorno.”, disse.
“Buongiorno a lei, dottore.”, dietro di me comparvero i ragazzi. Il dottore fece un gesto con la testa, come per salutare anche gli altri. “La signorina Amelia ..”, non potei continuare che mi fermò con una mano. Afferrò la cartella che era posizionata sotto una pila e si avvicinò a me.
“Allora, il suo caso è stato molto particolare.”, cominciò.
“Ci dica dov’è, semplicemente dov’è!”, si infuriò liam.
“E’  qui.”, rispose il dottore. Un po’ contrariato dal tono di voce di liam.
“no, non è qui.”, rispose di rimando.
“Senta, signor …”
“Payne.”, rispose secco.
“Signor Payne, ho provveduto personalmente a far sistemare la signorina Amelia in un'altra stanza …”
“Quindi è stata portata in quella clinica?”. Domandò louis. Il dottore rise.
“No, no… non capisco perché tanta preoccupazione.”, borbottò infine. “Andate al piano due, stanza 187.”
Uscimmo di corsa, senza salutarlo a dovere. C’era una sola cosa che mi infastidiva, e avevo quella domanda in mente che mi tormentava: cosa li aveva spinti a spostare amelia di piano e di stanza?
Usammo le scale, questa volta, e ci mettemmo di meno. Zayn chiese aiuto ad una infermiera che rimase stupita dalla bellezza del signorino malik, ma lui non la osservava nemmeno. Aveva gli occhi un po’ lucidi, ma comunque era il primo della fila. Liam gli stava giusto dietro e appena gli furono date le indicazione quasi corsero nel corridoio giusto. Ci fermammo davanti alla stanza 187, e poi liam aprì la porta.
Entrammo tutti di corsa, e ci guardammo subito intorno. C’erano due letti, un armadio, una finestra enorme e un tavolino. E poi una porta per il bagno.
“Non c’è …”, borbottò zayn. E questa volta cominciò a piangere. Lo abbracciai.
“non ti preoccupare … ci, ci sarà un motivo. no?”, mormorai mentre continuavo a osservare la stanza in cerca di qualche cosa di amelia. L’ultima cosa che vidi fu harry che scivolava a terra, e poi i miei occhi divennero troppo lucidi e la vista si offuscò.


AMELIA’S POV

Non sapevo, se era realtà o no. Ma sentivo la voce di liam,mentre mormorava qualcosa. Zayn piangeva, mentre beth cercava di consolarlo con parole dolci. Louis stava dicendo qualche maledizione all’ospedale e ai dottori mentre niall rimaneva in silenzio. Erano tutti disperati. E io mi sentii invadere da una infelicità, ma allo stesso ero entusiasta.
Aprii la porta del bagno. “ragazzi?”, chiesi. tutti si voltarono verso di me, invece harry alzò la testa dalle mani. Avevano tutti gli occhi lucidi, e chi le guancie bagnate. Liam aveva la bocca arrossata, e i capelli disordinati. Zayn aveva una faccia sconvolta.
“amelia?”, chiese beth, quasi non credeva fossi io. mi venne incontro e pianse più forte, stringendomi in un abbraccio. Prima che potessi dirle di smettere, prima che cercassi di convincere anche gli altri a non piangere, avevo cominciato anche io. e più io cercavo di smettere, più le lacrime scendevano grosse e veloci. Mi ritrovai, dopo alcuni secondi, stretta da tutti quanti. Il mio corpo era quasi stritolato da altri sei, e mi sentivo al sicuro. Poi, qualcuno mi baciò sulla fronte, chi sulla guancia, chi sulla punta del naso e finii con piangere ancora di più. Dopo circa una decina di minuti, entrò una infermiera che li fermò.
“Forza, levatevi! Non è così forte da riuscire a restare in piedi così a lungo, forza fatela distendere!”, gridò lei con una pastiglia in mano.

“Cosa è successo?”, chiese beth dopo che ebbi preso la pastiglia e l’infermiera se ne fu andata. I ragazzi si sedettero sull’altro letto, mentre niall e beth vicino a me.
“L’altro giorno quando te ne sei andata, sono riuscita a muovermi. Sai, è tutto così strano quando sei in coma. Senti tutto, ma non puoi muoverti e non puoi vedere. L’unica cosa che puoi fare è ascoltare. Circa dopo un ora che te sei uscita mi sono mossa e ho aperto gli occhi, poi nella notte sono riuscita anche ad alzarmi. Naturalmente non era abbastanza forte così stavo quasi per cadere. La mattina dopo mi hanno visitato e hanno deciso di spostarmi in un'altra stanza, ma non sono riusciti a chiamare neppure i miei. Quindi ti hanno aspettato, beth, ma siccome non venivi hanno deciso che questa sera avrebbero riprovato a chiamare.”
“cioè … tu sentivi tutto?”, chiese niall.
“Già, da quello che mangiavi a pranzo, alle lezioni di scienze. Dalle telefonate, alle prima cose che mi avete detto appena in coma.”
“quindi …”, mormorò liam.
“già, liam. Ho sentito tutto.”, aprì bocca ma lo fermai. “liam, ho capito cosa ti è successo. Ti perdono perché nonostante tutto, in queste settimane hai dimostrato di amarmi come non mai. Quindi vieni qui e baciami.”, dissi. Lui si alzò e mi sorrise. Mi prese per i fianchi e mi fece alzare. Avvolsi le braccia attorno al suo collo, e mi baciò. Appoggiò le sue labbra sulle mie con premura e dolcezza, lasciando che entrambi potessero assaporarne il piacere, e goderne fino in fondo. Le nostre labbra erano state troppo tempo distante le une dalle altre, e ora sentivamo entrambi la necessità di baciarci. Mi lasciò dopo circa mezzo minuto, baciandomi la punta del naso. Tornai a sedermi sul letto e lui vicino a me. ci stringemmo un po’, e io mi accoccolai tra le sue braccia. Sentii di nuovo i suoi muscoli sotto la maglietta, i capelli riccioluti, e ancora meglio potevo osservare la fisionomia del suo viso, il colore degli occhi e della bocca.
“ti amo.”, mi sussurrò poi.
“lo so. Me lo hai detto così tante volte. E comunque anche io ti amo.”, sorridemmo e poi mi lasciò un altro bacio sulle labbra.

***AUTRICE***

Ciao ragazze e ragazzi. Ho scritto un capitolo lungo, spero non vi dispiaccia e spero che sia di vostro gradimento. Come credevate si svegliasse amelia? oppure credevate che rimanesse in coma? Avreste preferito che amelia non avesse perdonato liam? Recensite, anche per cose che non vi piacciono. ditemi cosa ne pensate, e ... non preoccupatevi, la storia non è ancora finita!
Un bacione xx

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** capitolo Shuffling ***


BENEDETTA'S POV

"che giorno è?", chiesi entrando in cucina. eravamo a casa di Louis, e dopo che avevano lasciato uscire Amelia dall'ospedale, io ero andata coi ragazzi a dormire con loro. Amelia e Liam, invece, erano andati a casa di Amelia e non volevo pensare a cosa avessero potuto fare, con una stanza insonorizzata.
"San valentino.", disse louis sorridendo. lo abbracciai e poi mi sedetti affianco a harry. gli diedi un bacio sulla guancia e poi presi un biscotto. lui mi guardò torvo e tornò ai suoi cereali.
"cosa c'è?", chiesi guardandoli. "qualcosa che non va'?"
"ripeto: oggi è san valentino.", affermò louis.
"e allora?", chiesi masticando.
"oggi è la giornata dei fidanzati. tu e niall, amelia e liam, louis e eleonor ... non me e zayn.", borbottò harry poi.
non ascoltai il tono di voce e chiesi: "chi è eleonor?"
"oh .. è di una tale dolcezza, e simpatia. è il mio sole che mi illumina quando mi sveglio e ...", lo fermai con una mano, irritata da tanta sdolcinatezza.
"oh ti prego. basta. ho capito: una ragazza di cui ti sei invaghito. bastava dire così.", presi un bicchiere di latte e vidi zayn avvicnarsi al tavolo grattandosi la testa. "buon giorno principino!", disse sorridendo.
"oggi non mi chiaamre così.", disse lui.
"OMMIODDIO E BASTA!", gridai. tutti si voltarono. "E' sanvalentino, e allora? sarà uno dei pochi che passerete da soli. fate una cosa carina, invece, siate felici per me, lou e amelia che fialmente abbiamo trovato le nostre anime gemelle.", hazza guardò zayn, poi sorrisero.
"hai ragione. oggi cosa farete?", chiesero a niall. lui si voltò granando gli occhi.
"avrei dovuto fare qualcosa?", domandò poi. risi.
"visto? la cosa è molto più preoccupante per me che per voi.", dissi e baciai sulla fronte niall che apprezzò. "vado a cambiarmi. poi andiamo da amelia e liam?"
"ovvio. sono quasi le undici, anche se avranno fatto casino si saranno pure svegliati.", borbottò louis. risi: oramai mi ero abituata ai loro pensieri perversi. andai in camera, presi una gonna e una camicietta e mi vestii. poi indossai delle ballerine e tornai in cucina.
"andiamo?", chiese niall. presi il mio giubbotto e lo indossai col suo aiuto. passarono cinque minuti e poi anche gli altri erano pronti. uscimmo di casa e un inaspettato sole ci accolse. faceva caldo, per essere febbraio, e apprezzai i raggi del sole che riscaldavano la pelle delle guancie.
dopo una decina di minuti arrivammo a casa di Amelia, bussammo alla porta e sua madre ci aprì. la salutammo tutti e lei ci sorrise e ci fece entrare. poi arrivò la cagnolina, che Amelia chiamava a volte Fufi a volte Seta, a seconda di come fosse la giornata. le accarezzai il muso e lei iniziò a scodinzolare più velocemente con la lingua a penzoloni. ridacchiai.
"potresti aspettare qui? liam è sceso giusto una mezz'oretta fa' a prendere la colazione anche per amelia. poi è tornato su.", disse poi la madre.
"visto, lui sì che è galante.", dissi dando una gomitata a niall. lui abbassò il volto.
"oh, è san valentino. credo che volesse farle un favore.", disse poi zayn. la mamma di amelia rise e ci lasciò in salotto. attendemmo solo alcuni minuti e poi amelia comparve dalle scale.
"oh ... ciao ragazzi.", disse mentre era ancora in pigiama. aveva dei pantaloncini corti che le risaltavano le gambe lunghe e magre, w poi una specie di felpa. mi salutò con la mano. "come va'?"
"bene. e tu?", dissi per tutti.
"bene. liam è su che si sta' cambiando noi ...", cercò di dire.
"uscite?", domandò louis.
"sì, sai oggi è san valentino. e ci sono le giostre e volevamo stare un po' assieme."
"caspio. volevo andare a fare shopping.", borbottai.
"shopping? anche io.. ma liam ha detto di no.", in quel momento liam scese le scale e prese la mano di amelia.
"vi prego, convincetele a non fare shopping ..."
"almeno questa mattina. daaaaaai", disse amelia stringendo la canottiera di liam e guardandolo negli occhi. lui li chiuse e scosse la testa.
"io voto per lo shopping.", annunciai.
"io pure.", disse niall.
"io quoto.", affermò zayn. harry e louis si guardarono e poi annuirono: "ci stiamo."
"ma ragazziii..", disse liam.
"tiè, ciccino. abbiamo vinto. vado a cambiarmi.", disse amelia sorridendo e salì le scale saltellando.
"la prossima volta che ho una ragazza, ricordatmei di non dirle che sono famoso.", si lamentò liam e prese le sue scarpe.
"eddai ... prima o poi avresti dovuto spendere i soldi che guadagnamo.", disse louis.
"il fatto è che non sono spilorcio solo... volevo essere da solo con lei."
"maddai. è solo per una mattinata. poi lei sarà tutta tua.", zayn diede una pacca a liam e poi gli baciò la guancia. "e poi quando vi lascerete sarai di nuovo mio.", ridemmo tutti.
"evvabene ..", disse.

AMELIA'S POV

"no, questo no. cioè ... è brutto.", dissi indicando il vestito che harry mi stava porgendo. era rosa, con fiori verdi e di altri colori.era ilt ipico vestito "della nonna".
"ma perchè no? guardalo è ... così figo."
"all'antica direi.", rise e se ne andò. mi voltai cercando un vestito da indossare per quella sera. liam mi aveva invitata a cena in un posto romantico, e io volevo vestirmi per bene. momentaneamente lui era nel negozio di fronte, dove vendevano tantissime  paia di scarpe, con niall e zayn. louis, harry e beth mi stavano aiutando. beh, io stavo aiutando me stessa, perchè quei tre sembravano cercare i vestiti più brutti di sempre.
"amelia, guarda questo..", dissi beth. andai verso di lei, mentre cercavo di non urtare la gente che si muoveva tra gli scaffali. "non è bellissimo?"
"ma ... è un miracolo.", dissi. er aun vestito a dir poco stupendo. rosso ciliegia, con una gonna corta e sbuffo. un corpetto attilato con scollatura a cuore e senza spalline.
"provalo.", disse harry.
"no.. non ci starò mai dentro.", beth rise e prese il vestito della mia taglia.
"qui ci starai.", mi disse porgendomelo. le feci la linguaccia.
"ma quanto costa?", chiese louis. vide l'etichetta e impallidì.
"ecco. costa troppo. non lo prendo.", dissi scoraggiata.
"nono. te lo pago io. vai."; disse harry spingendomi verso la prima cabina vuota. ci entrai, mi svestii e lo indossai. mi guardai allo specchio rimirando come il vestito mi slanciasse e mettesse in risalto le gambe. feci una piroetta e tonai a guardarmi. il vestito era bellissimo. uscii dalla cabina mentre tutti mi aspettavano.
"sei bellissima.", disse louis. beth rimase a bocca aperta.
"mamma mia, che tette!", disse harry sgranando gli occhi. un paio di ragazze si voltarono a guardarlo e poi fissarono me.
"HAROLD EDWARD STYLES!", gracchiai. "MA CAZZO DICI?"
"ups... l'ho detto ad alta voce?", chiese.
"sì. lo ha sentito metà negozio.", sbuffai. poi notai, dalla vetrina, che liam stava uscendo. "cazzo, lo prendo?"
"ovvio. e pago io.", dissi hazza alzandosi. mi infilai di corsa nella cabina e quando uscii liam era davanti a me, sorridendo.
"allora?", chiese.
"fatto. ora lo compro.", lo baciai sulla bocca.
"certo. tieni.", mi porse una carta di credito.
"no. paga harry.", dissi e lui rimase sconcertato.
"ma tu sei la mia ragazza.", disse mentre andavamo alla cassa. harry ci aspettava già lì.
"lo so ma.. boh. lascialo fare, amore.", dissi e porsi ad hazza il vestito. quando me lo ridiede, dentro una borsa, mi accorsi che liam non lo aveva degnato di uno sguardo.
"ti sta bene?", chiese quando uscimmo.
"cosa?", domandai. mi prese sottobraccio e mi baciàò la fronte.
"il vestito. non l'ho neppure visto."
"oh, dicono di sì.", mi voltai e guardai beth che baciava niall e harry che parlava con zayn. louis aveva il cellulare in mano.
"mi fido. cosa facciamo ora?"
"compriamo qualcosa per te. adoro vederti uscire con una nuova maglietta da quella cabina.", risi.
"amore.. ma tu sei pervertita.", borbottò.
"ti amo liam. e aver perso così tanto tempo è stato bruttissimo. immagina se perdevamo il nostro anniversario, di due mesi.", lui sorrise.
"amelia... ma secondo me tu sei fissata.", disse.
"liam ,a da quando è che mi tratti così?", chiesi ridendo.
"da quando ho avuto paura di perderti."
"ah, quindi mi insulti più spesso."
"tanto tu non ti offendi.", feci i broncio ma poi scoppiammo a ridere. e ritrovai quella bellissima sensazione di essere di nuovo noi due, assieme, di nuovo una grande coppia. mi strinsi a lui mentre camminavamo tra la gente, nella strada.
"Ho avuto paura, sai? ho avuto paura che morissi senza dirti che ti avrei perdonato e che ti amavo. e mi dispiacecva averti dato come ultimo ricordo di noi un bel vaffanculo.", mi baciò la punta del naso.
"io temevo che non ti saresti mai risvegliata, e che avrei dovuto passare il resto della mia vita seduto davanti a quel letto.", ricacciai indietro le lacrime e sorrisi.
"andiamo qui.", dissi indicando un negozio maschile.
"no, qui.", mi prese per mano e mi trascinò dentro un negozio di scarpe dove vi erano per lo più da donna. "scegline un paio, o due, o tre.quante vuoi.", risi.
"sei un idiota. io non compro nulla.", fissai un prezzo di un semplice paio di ballerine e quasi svenni: come potevano vendere delle cosea così alto costo. okay, eravamo ad Oxford Street, la strada dei negozi più famosi e costosi di londra però ...
"muoviti, o le scelgo io."
"lo faresti?", chiesi. mi sorrise. girammo un po' prima di trovare un paio di scarpe che mi piacessero, ma quando uscimmo liam teneva due borse con quattro scarpe in totale: un paio di converse nere e viola per me; delle ballerine rosa con un fiocco davanti, sempe per me; un paio di scarpe rosso fuoco lucide col tacco; e infine un paio di supra nere e azzure, per liam.
"mi dispiace.", dissi quando uscimmo.
"e perchè?",
"hai speso quasi trecento sterline."
"amore, tu ne vale molto di più."
"ma sono soldi che hai guadagnato faticando.", dissi.
"okay. facciamo così, se scrivo una canzone e con la vendita del CD ci guadagno più dei soldi persi ti perdono."
"hey .. voglio i diritti d'autore, insomma: sono la tua musa ispiratrice.
"okay, coi soldi che guadagnerò ci farai quel che vuoi."
"una bellissima vacanza in un posto caldo.", dissi sognando. i miei occhi si illuminarono e liam rise.
"se vuoi, ma stasera vedi di essere pronta.", mi prese per mano e andammo in una pizzeria al taglio, ci prendemmo un trancio di pizza e ci dirigemmo verso le giostre. c'era già molta gente e noi ci infilammo in una cosa per gli autoscontri. poi andammo su altre giostre, come i seggiolini e ci divertimmo per tutto il pomeriggio. Alle cinque andammo alla ruota panoramica, il London Eye, dove appena saliti liam mi baciò. appena fummo in cima si fermò, come era solita fare la ruota, per alcuni minuti. mi gaurdai intorno e notai quanto Londra fosse bella quando il sol stava tramontando e mentre le luci abbagliavano le strade.
"ti prego. dimmi che rimarrà sempre così.", mormorai.
"intendi londra?", chiese.
"sì. insomma, parigi sarà la città dell'amore, e venezia la segue subito ma .. ma anche londra ha questo fascino che ti cattura."
"amelia, tu hai un cuore così puro, e un anima così leale e gentile.", risi.
"da che poeta hai tirato fuori questa frase?", domandai sorridendo. lui evitò la domanda.
"amore. tu sei la persona più bella che io abbia mai visto.", arrossii. "tu e solo tu mi rendi la vita la cosa più dolce. e con te il tempo passa troppo velocemente, che ho paura che per godermi una vita intera con te, me ne servirebbero aleno quattro.", risi. "so che mi ami, e questa cosa mi rende felice. ma io non sono sicuro che tu sareesti disposta a cambiare per me."
"Cambiare per te? liam, io certe cose non le cambierei per nessuno."
"la mia domanda era un'altra: vorresti cambiare.. scuola?"
"scuola?", sgranai gli occhi. non era proprio questo quello che mi aspettavo.
"lascia quella di fotografia. tu hai un futuro come cantante. ti pagherò la retta per la scuola qui a londra, quella famosa e ..", lo bloccai.
"amore, credo che tutto questo sia perchè speri che un giorno potremmo vivere insieme senza che nessuno si preoccupi chi porta a casa più soldi?", la ruota tornò a muoversi.
"no, amelia. no .. voglio solo che tu sia felice, nel modo migliore. è realmente questo ciò che vuoi?", rimasi alcuni secondi a pensarci, ma la risposta in sè era troppo facile.
"liam, anche se fossi un neturbino la mia vita sarebbe bellissima. anche se vivessio in africo sotto un tetto di paglia la mia vita sarebbe perfetta. perchè avrei sempre un angelo, che la notte mi cullerebbe tra le sue braccia. io .. io non chiedo nulla che te.", mi gettai su di lui, e liam mi strinse in un abbraccio. piangevamo entrambi, perchè ci stavamo rendendo conto che il nostro non era una cotta, una semplice invaghimento .. era amore. quell'amore dei film o che leggi nei libri. ed eravamo entrambi felici di poterne vivere una parte anche noi, nella nostra storia.


***AUTRICE***

Ciao ragazze, e ragazzi. VI piace il penultimo capitolo della storia? Ametto che forse è lungo, ma mi piaceva così ùù
cosa ne pensate? cosa credete succederà nel prossimo? ditemi, sono curiosa. :)
buona notte gente, e grazie di leggere. xx

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** capitolo Shuffling ***


AMELIA'S POV

"ciao liam.", dissi scendendo le scale di casa mia. eravamo tornani forse da un ora e dopo una doccia veloce, mi ero truccata, acconciata i capelli e vestita. ora ero pronta per andare a cena. scesi un gradino, sperando di non cadere per colpa dei tacchi. liam, sapevo di certo, era rimasto tutto il tempo coi miei a parlucchiare e poi si era cambiato in camera mia, mentre ero ancora in bagno. gaurdai un attimo una borsa dove vi erano i suoi "vecchi vestiti" usati durante la mattinata e il pomeriggio.gli sorrisi mentre lui si torturava le mani. sembrava stupito dalla bellezza del vestito, o forse da me? mi ricomposi, e mi dissi che non stava tenendo la bocca aperta per il vestito. no, era di me innamorato.
"amelia ... cioè, tu sei .. un angelo? sei bellissima, come non mai. sei bellissima ogni giorno, ma così sei proprio uno splendore. un'incanto.", arrossi e abbozzai un altro sorriso.
"vogliamo parla di te? con cravatta e giacca? si motlo sexy.", dissi avvicinandomi e prendendogli tra le dita la cravatta. lui rise.
"bene bene ... una foto?", chies emia madre mentre teneva già in mano la macchina fotografica. mi sistemai vicino a liam, e per una votla fummo quasi della stessa altezza. mi cinse con un braccio un fianco, e sorridemmo. mia madre ci fece all'incirca quindici foto, poi i miei ci salutarono. salimmo su un taxi che ci portò fuori londra.
"ma dove andiamo?", chiesi stringendomi al giubbotto. "credevo andassimo in un ristorante carino e .."
"e romantico e costoso?", annuii e mi resi conto di quanto fossi stata stupida.
"lo farò, certo. ma il ristorante più bello è fuori londra.", sorrisi e mi avvicinai a lui.
Passarono circa dieci minuti, quando scendemmo e ci ritrovammo davanti ad un ristorante piccolino, ma molto elegante. sembrava una specie di casetta, però era sistemata per bene con tavoli e sedie di legno intagliato. le pareti erano dorate, e le tovaglie di pizzo. ai muri c'erano pochi quadri e alcuni lampadari. sembrava ogni cosa sempre più costosa. quando entrammo una donna ci fece accomodare vicino ad una finestra. liam mis postò la sedia e io mi sedetti. poi si sistemò davanti di me, e mi strinse una mano. tra di noi ci divideva solo un vaso di cristallo, che conteneva una rosa. lo guardavo tra i petali rossi e mi sembrava ancora meno reale. Meno di un anno prima ero la ragazza più sfigata di sempre. e ora mi ritrovavo a sorridere come un ebete davanti a uno dei ragazzi più sexy della galassia. okay, forse non er ail momento di pensare a queste cose. no, ere il momento di godermi quella serata.
"ordiniamo?", chiese dolo alcuni secondi. sbattei le ciglia velcoemente per riportarmi alla realtà e annuii."cosa vuoi?", mi porse un libricino dove c'era il menù. lo aprii con cautela e lessi i primi piatti.
"tu cosa prendi?"
"non saprei .. questo e questo, credo.", disse e mi indicò due piatti. sorrisi.
"prendo lo stesso."
"sei sicura?", domandò.
"mi fido.", lui ridacchiò e chiamò la cameriera, le chiese i piatti e poi le domandò dell'acqua minerale. e mentre parlava appoggiai la testa sulla mano e cominciai a fissarlo, nei suoi modi di fare e di parlare. di come i suoi occhi si illuminassero quando sorrideva. e di come spostava il tovagliolo da fianco il piatto. per tutta la serata, quasi non ci dicemmo nulla. lui mi fissava come mangiavo e come mi muovevo, e io facevo lo stesso. troppo rapiti nel cercare di memorizzare come eravamo, ci scordammo dei minuti dei secondi ...
"andiamo?", chiese infine liam, dopo che ebbe lasciato soldi sul tavolo. mi alzai e mi sentii un po' indolenzita. liam mi aiutò a indossare il giubbotto e poi uscimmo insieme, mentre mi cingeva la vita con un braccio.
"e ora cosa facciamo, se posso chiederlo?"
"oh, damigella. che ne dice di distenderci su una radura e osservare le stelle?"
"oh, prode cavaliera, la prego, faccia di me quel che desidera, ma mi allontani da quel mostruoso signore che mi tiene prigioniera nel suo castello."
"uh, mi piace l'idea.", si voltò verso di me e conf are accattivante mi strinse a sè. premette le sue labbra sulle mie con veemenza. quando mi lasciò scoppiai in una risata.
"ti amo scimmia.", sussurrai.
"io scimmia?", domandò. "sai che ore sono?"
"uhmm. le undici meno sette.", sorrisi. eravamo così felici. già, ci stringevamo l'un l'altro con tale dolcezza e normalità che mi sentivo a casa, come se lo fossi stata sempre. e finalmente mi sentivo nel posto giusto, dove sarei sempre dovuto essere.

BENEDETTA'S POV

"che ore sono?", mi chiese niall. eravamo distesi sul divano di casa tomlinson. i genitori di louis erano appena usciti, noi ci stavamo guardando un film mentre il resto dei ragazzi era uscito alle giostre. louis li aveva abbandonati pochi minuti prima, per andare da qualche parte con eleonor."
"sono le nove.", dissi. niall mi guardò. ero seduta accanto a lui e ci stringevamo le mani.
"ti ho già detto che ti amo?", chiese.
"ah-ah ...", dissi per confermare.
"e ti ho già detto che sei bellissima?"
"sì, ma non ti credo."
"ovvio, voi ragazze siete tutti così.", gli diedi un pugno sulla spalla. se la massaggiò e poi mi baciò sulle labbra, quasi furtivamente. risi.
"perchè l'hai fatto?"
"non potevo?", domandò e poi mi lasciò un altro bacio. ero un po' stordita. quando ci staccammo chiusi un attimo le palpebre. "posso farlo di nuovo?", non risposi neanche che mi strinsi a lui e mi lasciai cullare dalle sue braccia. lo baciai sulla punta del naso, poi luì mi sfiorò il collo con le labbra. mi baciò la guancia e poi raggiunse le labbra. rimanemmo così per un po', finchè non si alzò. mi prese per mano e mi trascinò in camera da letto. ridevamo entrambi, un po' euforici.
"chiudi la porta, spegni al luce. voglio stare con te, almeno questa sera.", sussurrai e lui fece come gli avevo chiesto. mi fece distendere sul letto e con dolcezza mi baciò. ci spogliammo e poi entrammo sotto le coperte. il suo corpo era terribilmente caldo a contatto col mio, e io tremavo. non per il freddo, ma perchè non sapevo bene come comportarmi.
"sssh, ti amo beth. sei la cosa più importante che mi sia mai successa.", mi sussurrò all'orecchio e poi mi lasciai trascinare dalle sue paroli dolci e dai suoi baci, finchè non cademmo stremati uno sopra l'altro e ci addormentammo.

ZAYN'S POV

"dai, e ora cosa facciamo?", chiesi mentre ci sedevamo a dun tavolo. eravamo entrati nel primo pub della città, che per altro era strapieno di gente. harry si era preso una birra e io una coca.
"non so, rimorchiamo?", chiese ridendo.
"scherzi? guardati intorno.", attorno a noi c'erano alcuni ragazzini e dei signori che si scolavano l'ennesimo drink o bicchiere di vino, sperando di digerire l'idea di essere divorziati o chissà che. poi, attorno a dei tavoli di biliardo c'erano i soliti ragazzi "fichi" che andavno lì per far vedere la loro idea: "sono troppo fio per avere una sola ragazza". e poi, ogni tre o quattro omaccioni, c'era una coppia che si abbracciava. era una scena piuttosto penosa.
"che dici di quelle?", mi domandò harry dandomi una gomitata e con il bicchiere mi indicò ilt avolo di fronte a noi. c'erano due ragazze, vestite piuttosto bene. la più magra e minuta aveva una gonna e una camicietta, mentre l'altra aveva un vestitino nero con un coprispalle. la prima aveva dei capelli biondo scuro, e un sorriso smagliante, la seconda invece aveva i capelli scuri e degli occhi grandi e profondi. cme quello di bambi, del film, avete presente? degli occhi dolcissimi, che cercavano qualcuno. quando i ostri sguardo si incrociarono sobblzai, mentre lei continuò a fissarmi. poi sorrdemmo. harry comprese e si alzò, mi prese per la manica e mi trascinò con lui.
"ciao ragazze.", disse sedendosi vicino alla minuta.
"aspettate qualcuno?", chiesi interrompendo la seguente domanda di harry. le due si guardarono un secondo e poi ci sorrisero.
"saremmod ovute uscire con dei ragazzi, ma credo ci abbiano dato una bidonata."
"ah sì? idioti..", commentò harry. la minuta rise.
"come vi chiamate?", azzardai.
"morgana, e tu?", chiese la ragazza dal vestito nero.
"zayn, e lui è harry.", indicai il mio amico.
"beh, io sono nicole. ma tutti mi chiamano niki."; mormorò l'altra cercando di staccare l'attenzione dal sorriso di hazza.
"a me mi chiamano morghy.", mi sussurrò morgana.
"è un bel nome, sai?", dissi.
"anche zayn è bello. particolare.", aggiunse. passammo molto tempo a parlare con loro due, io troppo immerso negli occhi di morgana, e harry dal sorriso di nicole. ci stavamo innamorando a ogni risata, a ogni parola, a ogni sguardo delle due giovani.

LOUIS'S POV

"eleonor, ti amo.", dissi baciandola un secondo.
"quoto, beduino.", mi rispose muovendo con una mano i suoi capelli castani. era osì terribilmente sexy quando lo faceva. mi morsi un labbro e ridemmo. "perchè c'è un elicottero?", chiese poi.
"tu sei un piccolo angelo,e  il modo migliore per vederti è dall'alto.", lei rise.
"un angelo? e come sono arrivata qui?"
"probabilmente cadendo, ecco perchè sei così brutta.", dissi. lei mi picchiò con la borsa.
"cretino!"; urlò poi.
"ma brava.", ridemmo entrambi, e poi mi baciò.
"che ore sono?", mi chiese.
"aspetta ... quasi le undici."; dissi fissando il quadrante dell'orologio.
"okay ..."; si voltò verso il cielo e guardò le stelle. poi, tutto d'un tratto, sobbalzò e indicò l'aria. "una stella cadente!", disse e io seguii il percorso della scia luminosa.
"io .. io desidero ti poter vivere una vita infinita con te, in amore e felictà.", espressi.
"l'hai detto ad alta voce, idiota. non si avvererà mai, ora."
"ma così Dio ha sentito meglio, ci ascolterà più degli altri, e quindi il desiderio si esaudirà prima.", cercai di spiegare ma poi scoppiai a ridere.
"ti amo, idiota."
"anche io.", la cinsi in un abbraccio e ci baciammo.

AMELIA'S POV

"toh, una stella cadente!", disse. notai che liam guardava la linea che tracciavo col dito, e indicava la stella.
"sai cosa desidero?", mi chiese.
"no, non so.", mormorai.
"desidero di poterti stringere tra le mie braccia finchè non ci sentirmeo morire. voglio averti sempre qui, a portata di bacio.", risi e mi strinsi al suo petto e lo baciai con dolcezza, e sperai che il desiderio si avverasse. perchè in realtà era anche il mio.

ZAYN'S POV

Stavamo uscendo dal pub, morgana mi prese sotto braccio e mi disse qualcosa tipo "sei simpatico.", e io le sorrisi. harry aveva già baciato niki due volte, durante la serata. e ora le stavamo accompagnando a casa, perchè erano quasi le undici e volevano svegliarsi presto domattina. le portammo fino all'appartamento che condividevano, noi ci rifiutammo di entrare perchè eravamo stanchi morti e il giorno dopo avevamo tante cose da fare. la cosa più bizzarra di tutte, però, era il fatto che non ci conoscevano. prima di lasciarle niki baciò hazza, mentre morgana mi stringeva la mano e li guardavamo.
"è sempre così spinto il mio amico.. è normale."
"niki invece è strana. di solito è motlo timida."
"come te?", chiesi.
"già, non credo avrei il coraggio di baciarti stasera.", poi si msie la mano sulla labbra sperando che non l'avessi sentita. risi e gliela spostai.
"non devi sentirti obbligata. sarò un figo, ma rispetto le ragazze.", mi sorrise. niki lasciò lentamente le labbra di harry, ma sembra che non volessero più staccarasi.
"mi vuoi baciare, zayn malik?", mi chiese d'un tratto. ne rimasi stupido e annuii. morgana si avvicinò lentamente e poi le cinse i fianchi con le mani. si alzò sulle punta die piedi per raggiungermi e poi le lasciai un dolce bacio sulle labbra, niente di più. poi ci staccammo, ci salutammo e ci promettemmo di incontrarci almeno il giorno dopo.
"sono fantastiche.", mormorai.
"niki è fantastica.. insomma, hai vusto i suoi occhi? sono così .. ah ... e poi il suo sorriso? è così ... e il modo in cui cammina? uh ...", lo guardai un secondo per sapere se fosse ubriaco. poi mi fissò e disse: "insomma hai capito?"
"no.", mormorai ma continuammo a camminare. alzai il cielo per cercare una stella che fosse luminosa quando gli occhi di morgana, quando mi accorsi che una stava solcando il cielo. mi fermai ed espressi un desiderio: "vorrei poterla baciare di nuovo, e dirle che la amo.", poi chiusi gli occhi e attesi alcuni secondi.

BENEDETTA'S POV

Mi alzai dal letto, mentre niall mi guardava sorridendo. "che c'è?", chiesi mentre cercavo i miei vestiti.
"che fretta c'è?"
"nulla, sai .. sono quasi le undici e non vorrei mai che arrivassero e ci trovasserò così.", mi alzai e nel buio cercai di dirigermi verso la porta.
"dove scappi?", chiese.
"in bagno, poi torno.", dissi e camminando inciampai e caddi. "ah bene. le scarpe dell'irlandese dovevo prendere ora.", niall rise.
"vieni qui. altri tre minuti, poi ci alziamo e ci cambiamo.", mi voltai e cercai il viso di niall. c'erano solo le stelle e la luna ad illuminare la stanza. tutta la luce proveniva dalla finestra aperta, che dava al cielo notturno.
"okay. solo tre minuti.", borbottai tornando indietro. entrai di nuovo nelle coperte e mi strinsi al petto di niall. stranamente non mi sentii in imbarazzo o pentita. mi senti leggera, e felice. innamorata e forse delusa all'idea di aver perso così tanto tempo senza di lui.
"guarda le stelle, oggi brillano meno di te.", risi.
"solo oggi?"
"beh, in genere ogni notte. quando guardo le stelle non sono mai così luminose come il tuo viso.", gli sorrisi.
"che animo nobile e romantico, questa sera.", mormorai. lui rise. "Oh, guarda il cielo.", lui si voltò alla finestra.
"una stella cadente!", gridò. "esprimiamo un disiderio. magari il nostro più grande sogno si avvererà.", mi disse guardandomi negli occhi.
"ma come faccio? ce l'ho già tra le braccia."


THE END


***AUTRICE***
Okay, ciao people. non so se come finale vi fa' schifo, oppure no. ma comunque ... la storia finsice qui. Mi spiace molto, perchè sto piangendo, seriamente. ogni votla che finisce una FF è sempre così, è come se perdessi un amico, perchè poi alla fine ci si mette il cuore a scrivere. Ringrazio colo che hanno letto,  rigrazio i One Direction che ancora riescono a stupirmi con le loro stupidaggini. ho riguardato il capitolo tipo 3 volte, e non mi capacito che sia l'ultimo...
Grazie mille, e sopratutto grazie di aver letto la mia FF xx

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=938191