Insieme per l'eternità

di FollowMe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuova scuola nuovi compagni ***
Capitolo 2: *** Una serata stupenda ***
Capitolo 3: *** Un errore bellissimo ***
Capitolo 4: *** Un nuovo e bel problema ***
Capitolo 5: *** Una notte da sogno ***
Capitolo 6: *** Punti di vista ***
Capitolo 7: *** La guerra ha inizio ***
Capitolo 8: *** Nuova vita nuove decisioni ***
Capitolo 9: *** Non può essere vero ***
Capitolo 10: *** Annulla ***
Capitolo 11: *** Sono tua oppure no? ***
Capitolo 12: *** Sarò tua...a qualsiasi prezzo ***
Capitolo 13: *** Ho bisogno di te ***
Capitolo 14: *** Desideri reconditi ***



Capitolo 1
*** Nuova scuola nuovi compagni ***


È mattina, non voglio alzarmi da questo letto così caldo e morbido per poi dovermi ritrovare in una casa vuota, vuota per colpa mia.
Ma la vita continua no…di conseguenza,eccomi camminare per il corridoio della mia ormai triste e desolata casona.
In cucina non c’è un’anima, ancora mi devo abituare. O.mio.Dio sono già le sette e quarantacinque, il mio autobus passa solo tra venti minuti, devo sbrigarmi.
Cartella fatta, vestiti addosso, ma qualcosa mi manca…giusto, un tocco di matita nera agli occhi; vai, sono pronta per il primo giorno di liceo.
L’autobus è pieno ed un ragazzo in ultima fila mi sta fissando da quando sono salita.
Il ragazzo, da come lo chiamano gli amici,si chiama Josh. È un bel tipo, fisicamente intendo: anche da seduto si capisce che è alto, hai i capelli corti di un biondo scuro ma non riesco a vedere i suoi occhi: appena mi giro per guardarlo distoglie lo sguardo e ricomincia a chiacchierare con i suoi amici, ma appena torno a guardare la strada mi sento fissata come un pinguino in un aereo.
Finalmente l’autobus si ferma ed io scendo per prima. Faccio solo due passi che mi sento toccare la spalla, mi fermo, faccio un respiro profondo e mi giro…cavoli! Credevo di ritrovarmi davanti quel Josh invece è uno dei suoi amici; mi sorride e mi fa :‘‘Ti sei fatta male cadendo?’’
:‘‘Scusa ma non capisco, non sono mai caduta finora?!’’
:‘‘Ma come?! Sei così bella che sei per forza una stella caduta dal cielo’’
:‘‘Grazie per il complimento, ma non sono proprio in vena, ci vediamo in giro, ok?! Ciao’’
Comincio a camminare dandogli le spalle ma, ovviamente, mi ritrovo un altro degli amici di Josh davanti :‘‘Ciao Stella, vuoi che io sia la coda della tua cometa?’’ A questo non rispondo, lo schivo e vado avanti.
Eccone un altro davanti a me, non lo lascio neanche parlare, vado avanti e basta.
Finalmente entrata nella scuola mi dirigo verso la segreteria per prendere il mio orario. Camminando per la scuola mi accorgo che sono l’unica ragazza, tutti maschi, non sarò mica finita in una scuola maschile vero?! Entro in segreteria, ovviamente dietro il bancone trovo un ragazzo di più o meno trent’anni che, neanche e chiederglielo, mi dà l’orario della mia giornata scolastica.
Mi dirigo verso l’aula ventisette, la prima della giornata, e appena ci entro, indovina un po’: sono l’unica ragazza, compreso il professore.
Mi volto verso un banco ed appena mi ci siedo vedo tutti i ragazzi alzarsi e venire verso di me. Nella testa comincio ad urlare la parola pericolo però, prima che anche solo un mio compagno mi saluti, il professore annuncia l’inizio della lezione ed obbliga tutti a sedersi.
Ovviamente il professore mi rivolge subito un piccolo sorriso, come tutte le altre persone nella scuola e mi dice :‘‘Buon giorno signorina…’’
:‘‘Foschi, Vanessa Foschi’’
:‘‘Benissimo Vanessa, alzati, vieni alla cattedra e fai una tua piccola presentazione visto che sei l’unica persona nuova.’’ Automaticamente, anche se contro la mia stessa volontà, i miei piedi si muovono e mi portano fino alla cattedra.
:‘‘Ciao a tutti, il mio nome è Vanessa Foschi, vivo poco fuori dalla nostra bella New York’’
:‘‘Ragazzi avete qualche domanda da fare a Vanessa?’’ Automaticamente tutti i ragazzi alzano il braccio e capì che questa tortura era solo cominciata.
Il primo ragazzo, forse il più carino della classe mi disse :‘‘Ciao Vanessa, il mio nome è Erik e mi chiedevo se eri libra questo pomeriggio per uscire’’’
:‘‘Sono lusingata ma non posso, comunque grazie Erik’’ gli sorrisi e continuai a rispondere alle domande dei miei diciannove compagni di classe.
Appena ebbero finito tutti mi accorsi che erano tutte domande personali, che tutti mi facevano domande troppo personali, tranne un ragazzo: Josh.
Mi aveva chiesto come mi sembrava la scuola, come mi trovavo, e non come altri qual era la mia taglia di reggiseno. Mi chiedeva cose così normali in confronto agli altri che  non mi tornava. Perché solo lui mi faceva delle domande normali? Boh…
Uscii velocemente di classe per non ritrovarmi qualcun altro davanti, ma era una fatica inutile, perché mi scontrai con Erik.
Tra me e me pensai ‘‘è alto , magro, muscoloso, capelli neri come la pece, occhi blu come il cielo…niente male!’’ :‘‘Ciao Vanessa’’ mi disse arrossendo come un pomodoro.
:‘‘Ciao Erik, scusa ma sono in ritardo per la prossima lezione e non posso rimanere qui a chiacchierare’’
:‘‘Allora chiacchieriamo mentre andiamo nella prossima aula, so che siamo insieme, pronta per una lezione intensiva di storia?’’
:‘‘Per la lezione di storia no, ma per andarci insieme mentre chiacchieriamo ci sto!’’ gli sorrisi e lui ricambiò.
Camminando e chiacchierando al fianco di Erik mi accorsi che ci fissavano tutti, compreso Josh che, appena mi vide, salutò i suoi amici e venne verso di me. :‘‘Ciao Vanessa, non ti voglio rompere, quindi ti fregherò solo due secondi del tuo tempo. Volevo chiederti se ti andava di pranzare con me in mensa e se poi ti va se ti faccio fare un giro della scuola?!’’ rimasi immobile ed anche se avrei dovuto dirgli ‘‘no guarda, mi piacerebbe, ma non posso proprio’’ gli dissi :‘‘ Si, volentieri’’
:‘‘Bene, bhè, allora ti aspetto in mensa, a dopo, ciao’’
Intanto Erik si voltò verso di me e mi disse :‘‘Ma sei sicura di voler uscire con lui?’’
:‘‘Non ci sto uscendo, pranzo solo con lui, per giunta in mensa, e poi te che ne sai se magari ho una cotta segreta per Josh o no? E poi a te che cambierebbe? Siamo amici, mica sei mio padre o il mio ragazzo’’
:‘‘Lo so, però mi piacerebbe…’’
:‘‘Ti piacerebbe essere mio padre?’’
:‘‘Certo che no! Mi piacerebbe essere il tuo ragazzo, qui chiunque vorrebbe essere il tuo ragazzo, non
capisci? Sei l’unica ragazza in tutta la scuola! In questa città sei l’unica ragazza che viene in questa stupidissima scuola! Chiunque ti vorrebbe qui!’’
:‘‘Quindi stai dicendo che tu vorresti essere il mio ragazzo solo perché io sono l’unica ragazza e quindi in un certo senso…vinceresti?’’
:‘‘No, certo che no! Io, anche solo guardandoti così, ho capito che sei una ragazza divertente, coraggiosa, dolce, sensibile, ma che sei triste per qualcosa, qualcosa di grosso e io vorrei essere il tuo ragazzo si ,ovviamente perché mi piaci, ma anche per poterti aiutare, non solo a fidarti di me ed a sfogarti, ma per farti capire che non sei da sola, ci sono io qui per te, io posso starti vicino, io ci sarò sempre per te, anche per una qualsiasi cazzata io ci sono!’’
Non riuscivo a credere che Erik, conoscendomi da solo un ora, avesse capito tutte queste cose sul mio conto…è impossibile che le abbia capite così bene…ora ho capito: lui è come me! :‘‘Ok, allora, per prima cosa mi dispiace, davvero, ma in questo momento non vorrei neanche sentire la parola ragazzo…pensa averne uno! E secondo, ho capito perché hai detto che non sono sola, letteralmente, perché tu sei come me, perche sei della mia stessa razza!’’
Dopo neanche un secondo le zanne di Erik spuntarono agli angoli della bocca, avevo ragione, è un vampiro come me.

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Capitolo 2
*** Una serata stupenda ***


Finita la lezione mi avviai verso la mensa, dove mi aspettava Josh. Appena vi misi piede, mi venne all’occhio un tavolo, l’unico in metallo in tutta la mensa, dove vi era una candela verde ed un vasetto di vetro giallo con una rosa rossa ed una bianca al suo interno, e lì c’era Josh che mi aspettava. Facendomi vedere il suo dolcissimo sorriso a trentadue denti.
Subito dopo essermi seduta, Josh mi disse che era riuscito a prendere quel tavolo perché suo padre, il vice-governatore Van Allen, era amico del preside della scuola.
Durante il pranzo chiacchierammo normalmente e venne fuori che Miranda, la sorellina di Josh, era all’ospedale perché un pirata della strada l’aveva investita la settimana scorsa. :‘‘Vanessa, dopo il giro della scuola ti andrebbe di prendere un frullato insieme? Poi magari potremmo andare al cinema o al parco o magari, se ti va, puoi venire a casa mia?’’
:‘‘Vorrei, davvero,ma prima devo vedere se la governante di mia nonna è libera per questo pomeriggio’’
:‘‘Quindi se la governante va da tua nonna, tu puoi venire da me?’’
:‘‘Davvero’’.
Nell’ultimo quarto d’ora ci sorridemmo a vicenda continuando a mangiare poi suonò la fine della pausa pranzo e, salutando Josh, mi avviai verso l’aula della successiva lezione.
Mancava mezz’ora alla fine della scuola e sembrava che quell’inutile orologio non volesse andare avanti, voleva farmi durare Chimica all’infinito. Quando, all’improvviso, si sentì bussare alla porta, era Josh che entrava in classe :‘‘La signorina Foschi è richiesta in presidenza’’. Mi alzai e uscendo dalla classe mi diressi verso la presidenza, ma Josh mi fermò prendendomi per mano :‘‘Dove vai?’’
:‘‘In presidenza, l’hai detto tu!’’
:‘‘Era solo un pretesto per farti uscire prima’’. Rimasi del tutto allibita, mi aveva fatta uscire prima perché potessi stare di più con lui?…Che dolce! Con uno strattone mi tirò a se e per qualche minuto non facemmo altro che guardarci dritto negli occhi. Potevo sentire il cuore di Josh pulsare sotto la sua maglietta, sotto la sua pelle, sentivo perfino il suo respiro affannoso ed il suo sangue che scorreva più velocemente nelle vene… ‘‘oddio, non devo pensare al sangue, non devo farlo’’ pensai, ma fu inutile: sentivo le punte delle mie zanne che uscivano dalle gengive quindi distolsi lo sguardo dal suo e appoggiai la mia testa nell’incavo del suo collo.
:‘‘Vanessa, va tutto bene?’’ senza neanche guardarlo annui.
Rimanemmo fermi abbracciati per un altro minuto ma poi lui mi alzò il mento, voleva baciarmi,ma io non potevo, se avessi sentito il sapore della su bocca non sarei riuscita a fermarmi,l’avrei prosciugato di tutto il suo sangue, e non potevo farlo di nuovo, non un’altra volta; quindi lo fermai dicendogli :‘‘Mi dispiace,ma non sono pronta, ci conosciamo solo da poco, non sarebbe giusto’’. Mi fece un sorriso triste e la sua unica risposta fu :‘‘Ok’’.
Il resto del pomeriggio lo passammo chiacchierando finche non furono le 18. :‘‘Grazie per il bel pomeriggio Josh, ma io ora devo tornare a casa’’
:‘‘Ti va se ti accompagno? La mia moto è bella ma ovviamente non quanto te!’’
:‘‘Grazie, per tutt’e due le cose!’’. Arrossii e salì sulla bellissima  Kawasaki verde schok e nera di Josh. Poi mi porse un casco e io me lo misi :‘‘Tieniti forte a me, andremo veloce’’ ed aveva ragione, in due minuti ci ritrovammo davanti a casa mia. Josh mi accompagnò fino alla porta, mentre si stava riavviando alla moto, in testa mi balenò un idea.
:‘‘Josh’’ si girò verso di me :‘‘Visto che mia nonna è alla casa della governante, ti andrebbe di rimanere da me a cena, per farmi compagnia? Se ti va possiamo ordinare una pizza?’’
:‘‘Speravo mi chiedessi di rimanere’’ ed arrossendo fece il suo bellissimo e simpaticissimo sorriso e mi scoccò un bacio sulla fronte.
Ormai erano le 21, sarebbe meglio se Josh se ne andasse perché domani c’è scuola ed io sto morendo di sonno. :‘‘Josh, non voglio essere scortese, ma ora credo che dovresti tornare a casa tua…’’
:‘‘Promesso, faccio una cosa e poi me ne vado’’ mi sorrise, io ricambiai. Mentre veniva verso di me io non ne ebbi il tempo che le nostre labbra si incontrarono, ma non per colpa di Josh, io gli avevo preso la T-shirt e lo avevo avvicinato a me. All’inizio il nostro bacio fu lento e dolce ma poi si tramutò in un
bacio affannoso e possessivo che ci fece rimanere entrambi senza fiato.
Appena il bacio finì, anche se contro la mia volontà, trascinai Josh per le scale fino a farlo arrivare in camera mia e lo buttai sul letto. Ci baciammo di nuovo, ma questo bacio, a differenza del precedente, era dolce, talmente dolce che mi fece crescere le zanne. Per fortuna me ne accorsi prima di Josh e mi ritrassi da quel bacio.
Sia io che Josh avevamo un respiro affannoso che appena si placò si trasformò in parole.
Josh mi spostò una ciocca di capelli dal viso a dietro l’orecchio e guardandomi negli occhi mi disse :‘‘Vanessa, io non dovrei dirtelo ma voglio essere sincero al cento per cento con te…io non sono umano…’’
:‘‘Nemmeno io sono umana…’’. Restammo zitti a guardarci per una manciata di secondi che mi sembrarono un eternità, poi dicemmo all’unisono :‘‘Io sono un vampiro’’. 
Il resto della serata continuammo a baciarci fino a quando le nostre labbra  non pulsavano ed entrambi eravamo entrati in un dormi-veglia orrendo.
Josh mi cinse la vita con un braccio e mi scoccò un ultimo tenero bacio prima di andarsene :‘‘Non devi per forza andare via…puoi rimanere qui a dormire, tanto ho due camere da letto che non vengono utilizzate!’’
:‘‘Sarebbe la cosa che vorrei di più al mondo, davvero, ma non posso, a casa i miei genitori saranno già preoccupatissimi e non voglio farli morire di paura, non ancora almeno’’. Mi fece un sorriso caloroso e si avviò verso la sua Kawasaki lasciandomi sola in quell’enorme e vuota abitazione che io chiamo casa.
La casa era vuota ormai da un anno, prima con me vivevano i miei amati genitori e Simon, il mio bellissimo fratellino.
Mi riemerse chiaro e vivido un ricordo:
5 agosto 2010
Era ormai da un mese che non mi nutrivo di sangue, non volevo credere alla bestia che era
in me, ma la brama di sangue si impossessò di me ed uccisi tutta la mia famiglia per sfamarmi…non volevo farlo, ma quando la brama di sangue colpisce è la fame che comanda e chiunque tu abbia a portata di denti diventa la preda perfetta.

A quel pensiero mi salirono i brividi ma,  grazie e Dio, mettendomi a letto riuscii comunque ad addormentarmi.

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Capitolo 3
*** Un errore bellissimo ***


Sono ancora le cinque, non riesco a dormire, la solitudine mi soffoca, vorrei avere accanto a me Josh, il mio Josh. Però non so come definire la nostra relazione: potevamo essere fidanzati o era solo qualche bacio? Glielo avrei chiesto dopo qualche ora, a scuola…e come dovevo comportarmi con Erik? Mi aveva subito capita ed, in un certo senso, quel ragazzo mi piace, e tanto anche…non sono sicura se mi piaccia di più Josh o Erik! Come lo avrei capito? Non lo so proprio.
Essendomi riaddormentata alle sei e quarantacinque mi sono rialzata dal mio caldo letto ed ho ricominciato a vivere la mia fredda ed incasinata esistenza.
Sono le undici ed a scuola inizia la ricreazione.  Faccio solo due passi e, indovina un po’, vedo sia Erik che Josh venirmi incontro. Nella mia testa penso ‘‘oh cavolacci, devo nascondermi’’ e, essendo la prima porta accanto a me, entro nel bagno delle ragazze e rimango al suo interno fino al suono della campanella che indica il nuovo l’inizio delle lezioni.
Entrata nell’aula della quarta ora vedo Josh, ‘‘che ci faceva lui li? Che mi teneva il posto accanto a lui per giunta?’’ poi mi ricordai che le ultime tre ore avevamo arte e musica insieme. All’improvviso comparve alla porta, proprio dietro di me, una custode che ci disse che la nostra professoressa di arte non sarebbe venuta e che non avevamo nessun professore che ci avrebbe fatto supplenza. Avevo due ore libere per chiacchierare con il mio Josh.
Mi sedetti sul banco che mi aveva tenuto Josh, lui venne verso di me, mi baciò dolcemente :‘‘Come sta oggi la mia bellissima ragazza?’’ Allora eravamo fidanzati!...io la sua ragazza e lui il mio ragazzo……wow! :‘‘Bene, e il mio bruttissimo ragazzo?’’
:‘‘Da quando ti ho vista molto meglio’’. Arrossì e mi senti la caccia andare a fuoco.
Josh mi prese il viso tra le mani :‘‘Ti va di fare una follia?’’
:‘‘Dipende quanto è folle!’’
:‘‘Usciamo ora da scuola, chissene di mucica, tanto non faremo niente come al solito’’ mi convinse subito. :‘‘Ci sto’’ almeno ero sicura che non avrei rivisto Erik all’uscita di scuola.
Io e Josh andammo al parco a chiacchierare poi, guardando’orologio mi accorsi che erano le quindici
:‘‘ Josh, scusa ma devo scappare, dovevo essere ora a casa per il ritorno di mia nonna, sai, oggi pomeriggio la governante non può stare a casa…’’
:‘‘Ok, bhè, allora ti riaccompagno a casa’’
:‘‘Grazie’’.
Tornata a casa presi immediatamente il telefono e chiamai Erik :‘‘Pronto’’
:‘‘Hei Erik, sono Vanessa’’
:‘‘Ciao, oggi a scuola non ti ho vista, che fine hai fatto?’’
:‘‘Sono dovuta andare via prima’’
:‘‘Ah, ok, capisco. Comunque, mi hai chiamata tu, quindi…cosa volevi dirmi?’’
:‘‘Volevo chiederti se ti andava di passare da me nel pomeriggio così mi facevi compagnia?!’’
:‘‘Come mai sei sola in casa?’’
:‘‘Con me doveva esserci mia nonna ma è andata al cinema con una sua vecchia amica che, praticamente, gli fa da famigli (persone attaccate sentimentalmente ad un vampiro che, tramite un controllo celebrale chiamato malia, gli lascia bere il suo sangue).’’
:‘‘Ah, ok, arrivo subito!’’
Dopo neanche cinque minuti sentì squillare il campanello di casa: era Erik!
Corsi verso la porta per aprirla, mi sorrise. Si era appoggiato ad una colonna della casa. Indossava un paio di jeans blu e una maglietta verde a maniche corte che gli metteva in risalto i suoi addominali scolpiti da pugile.
:‘‘Ciao bellissima’’ mi guardai, avevo solo un vestitino corto blu ed una sciarpa celeste, la divisa della scuola, che mettevo molto raramente.
:‘‘Ciao Erik, entra!’’ dopo essere entrato mi guardò dritto negli occhi e mi chiese :‘‘Ti fidi di me?’’ non sapevo cosa dire però risposi :‘‘Si, mi fido cecamente di te’’
:‘‘Bene, allora chiudi gli occhi, tendi le mani in avanti ed aspetta’’
:‘‘Ok’’, dopo poco mi sentì portare fuori, Erik mi fece sedere sulla mia panchina di vimini esterna e, afferrandomi le mani, mi ci fece scivolare dentro qualcosa di piccolo e freddo: una collana. Appena cercai di aprire gli occhi per vederla Erik mi ammonì e io li richiusi all’istante. Poi mi sfiorò la guancia facendomi venire i brividi e mi infilò una cuffietta per la musica in un orecchio, mise una canzone lenta, dolce, che riconobbi subito: la versione remixata di ‘‘Every time we touch’’ dei ‘‘Cascada’’ poi mi sussurrò all’orecchio :‘‘Questo è quello che provo per te’’ e mi baciò. Io ricambiai il bacio e gli misi le braccia intorno al collo, lui mi cinse la vita con un abbraccio sotto le dolci note dei Cascada.
Come se fosse passata un eternità Erik si staccò e mi baciò la fronte, io aprì gli occhi e, ritrovandomelo davanti, con soli pochi centimetri che dividevano i nostri visi, lo baciai una seconda volta, che, a differenza della prima sembrò durare realmente un’eternità, una bellissima eternità. Con questo bacio nella mia mente tornò il ricordo della sera precedente con Josh…‘‘io sto con Josh, non posso baciare Erik’’ ragionai, e mi staccai dal forte e rassicurante tocco del mio amante.
:‘‘Vanessa, è tutto ok?’’    
:‘‘No, non è affatto tutto ok’’ dissi con voce calma :‘‘Io, cioè, noi non possiamo baciarci’’
:‘‘E perché?’’ mi chiese spostandomi  una ciocca di capelli dietro l’orecchio
:‘‘Perché io sto con Josh, è il mio ragazzo, capisci…non posso tradirlo!’’
:‘‘Eppure lo hai appena fatto, eppure sei stata tu a chiamarmi e a dirmi di venire qui anche se sapevi quello che io provo per te’’
:‘‘Ho commesso uno sbaglio, uno sbaglio enorme, colossale’’ Erik mi guardò accigliato
:‘‘Io lo sbaglio non l’ho commesso, io ho tentato di capire se tu provi per me le stesse cose che io provo nei tuoi confronti, e come risposta mi è stato dato un si!’’
:‘‘Non avrei dovuto, non avrei mai, mai dovuto farlo’’
:‘‘Invece si perché adesso so che non vuoi solo Josh accanto a te, ma anche me…’’ Non riuscì a rispondere :‘‘…quindi a scuola io per te non sarò altro che un amico mentre dopo, quando tu vorrai, io verrò da te oppure te da me e potremo stare insieme’’. Con uno strattone riportò il mio corpo addosso al suo e per il resto del pomeriggio non facemmo altro che baciarci fino a quando non ci addormentammo insieme sul divano.
Durante il sonno mi svegliai, guardai l’orologio, erano le diciotto e trentasette, mi guardai di lato, c’era ancora Erik accanto a me che mi rassicurava con il suo dolce abbraccio.
Volevo svegliarlo in modo dolce quindi lo baciai, dopo un secondo lui ricambiò e mi sorrise. Aprì gli occhi :‘‘Ciao’’
:‘‘Ciao’’
:‘‘Che ore sono?’’
:‘‘Le diciotto e trentotto’’
:‘‘Devo andare a casa’’
:‘‘Non puoi’’
:‘‘Perché?’’
:‘‘Perché te lo proibisco’’ dissi in modo scherzoso mentre gli sorridevo
:‘‘Me lo proibisci?’’
:‘‘Davvero! Sei obbligato a stare qui con me fino alle ventidue: mangiamo insieme e ci vediamo un bel film’’
:‘‘E i miei e i tuoi genitori che diranno?’’
:‘‘Te chiama i tuoi, mia nonna tornerà solo domani per pranzo’ sorrisi :‘‘Allora? Ti va di rimanere qui con me?’’ gli chiesi in modo provocante. Lui mi sorrise e, traendomi a se, mi scoccò un bacio dolce ma possessivo :‘‘Questo lo prendo come un si!’’

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Capitolo 4
*** Un nuovo e bel problema ***


Mi alzo dal letto e mi metto allo specchio.
È passata ormai una settimana dall’inizio della scuola, quell’inutile posto che non mi dava conforto forche nella mente. Riusciva soltanto a non farmi dormire la mattina ed a occuparmi il pomeriggio con quegli odiosissimi compiti. Il mio liceo è un liceo scientifico: sono brava nelle materie matematiche ma il latino non lo sopporto…non capisco a cosa possa servire imparare una lingua che non si parla. Un inutile lingua morta.
È da due giorni che non vedo Josh, perché non mi ha chiamata durante il fine-settimana? Ha scoperto di me e di Erik? Mi vorrà ancora bene? Non lo so, non so rispondere a queste domande, ma scoprirò la risposta appena arriverò a scuola.
Devo chiamare qualcuno, un’amica, qualcuno con cui parlare di tutto ciò, per aiutarmi a decidere. Prendo il telefono e digito il 66349280037…squilla…:‘‘Pronto’’
:‘‘Hei Megan, sono Vanessa, ti posso chiedere un enorme favore?’’
Varco la porta, tutti mi fissano come se fossero la corrente di tutto, di tutti i miei madornali errori.
Entro in aula, sono sola, neanche un’anima. Guardo l’orologio, sono le sette e diciotto, prima di una quarantina di minuti non arriverà nessuno, quindi apro la mia borsa e, mettendomi in un angolo, ne tiro fuori una sacca di sangue da mezzo litro. È da due giorni che non mi nutro e sento la fame che comincia a rodermi nel petto. Estraggo le mie zanne così bianche ed appuntite e le affondai nella sacca bucando la plastica sottile in due piccoli fori gemelli. Devo arrivare al dolce e denso liquido rosso che mi dà la vita.
Il liquido era tra i petali delle mie labbra, mi sento rinvigorire, sento la vita scorrermi dentro. È una sensazione incomparabile, bellissima.
La sacca è finita, la rimetto nello zaino ed intanto esco dalla classe che comincia a riempirsi.
Proprio alla porta ci sono Josh e Erik che stanno parlando: sicuramente sono io l’oggetto della loro conversazione. Appena conclusa la loro conversazione si girano entrambi nella mia direzione: devo andare prima da Josh o da Erik? Oh si, prima da Josh perché è ‘‘il ragazzo di scuola’’. Corro nella sua direzione ma, proprio mentre lo abbraccio una macchia nera mi salta agli occhi, era ovvio, era arrivata, stava compiendo il favore che le avevo chiesto :‘‘Scusa Josh, ma devo salutare una persona’’
:‘‘Ok…chi?’’
:‘‘Ora la vedrai’’
Corsi verso di lei il più veloce possibile e l’abbracciai :‘‘Grazie, grazie, grazie. Sono in debito con te per tutta la vita!’’ ridacchiai
:‘‘Va bene ma ora lasciami andare, mi sento una nocciolina nello schiaccia noci!’’
:‘‘Oh, scusa’’ sorrisi
:‘‘E lui chi è?’’ dissi indicando un ragazzo che ci fissava ma che non avevo mai visto
:‘‘Lui si chiama William. La preside della mia vecchia scuola non ha mai voluto fare dei trasferimenti singoli e quindi è dovuto venire qui con me. Visto che io sono qui, mi potresti ricambiare il favore? William conosce solo me e non ce lo voglio fisso appiccicato quindi…potresti farlo stare con i tuoi due…belloni?!’’
:‘‘I belloni, come dici tu, si chiamano Erik e Josh e sono sicura che accetteranno Wil a braccia aperte!’’
:‘‘Bene’’ chiamando William, ci dirigemmo all’interno della scuola, più precisamente verso Erik e Josh.
:‘‘Ragazzi, loro sono Megan e William’’ dissi a i ‘‘belloni’’ :‘‘Loro invece sono Erik e Josh’’ tutti e quattro, come un coro della chiesa dissero :‘‘Piacere’’.
Ci avviammo ognuno nella prima aula: Megan nella 78 (informatica), Will e Erik nella 121 (spagnolo), io e Josh  nella 18 (grammatica). Mentre camminavamo Josh mi prese delicatamente la mano e se la strinse nella propria :‘‘Vanessa, quella ragazza, Megan, come si è vestita?’’
:‘‘Megan si veste così perché è una ragazza dark: corpetto nero, stivaloni neri, gonnellina nera eccetera sono tutti oggetti parte del suo look’’
:‘‘D’accordo…comunque, parlando di un’altra cosa…’’ ma li si placò, mi voltai nella direzione in cui stava guardando e mi si mozzò il fiato…santo cielo…quello si che si può dire che è il ragazzo più carino della scuola! Sulla cartella c’era scritto il nome Dylan quindi dedussi che fosse il suo nome.
Dylan è un ragazzo alto più o meno un metro e novanta, ha dei capelli lunghissimi neri raccolti in una coda bassa, il viso è coperto per metà da un ciuffo di capelli ma si vede comunque che i suoi occhi sono come due smeraldi: due bellissime sferette verde speranza che fanno brillare tutto in lui; indossa dei jeans attillati verdi ed una camicia bianca e verde alla scozzese……è davvero bellissimo!
Appena mi vede mi sorride e mi fa l’occhiolino ed in classe si siede accanto a me, costringendo Josh a sistemarsi dalla parte opposta dell’aula.
Mi arriva un bigliettino sul banco, lo apro, c’è scritto ‘‘Ciao, il mio nome è Dylan. Non vorrei essere sfacciato, ma sei veramente bellissima, se posso dirlo, radiosa…qual è il tuo nome, ragazza dal volto angelico?’’
:‘‘Grazie…il mio nome è Vanessa’’ sto arrossendo da morire, il mio viso sta andando in fiamme.
:‘‘Sai, non solo sei bella, è stupendo anche il tuo nome!’’. Mi fece un sorriso stupendo, radioso che, sono sicura che, se non ero seduta, ora sarei a terra.
:‘‘Sarebbe troppo prematuro se ti chiedessi di pranzare con me oggi?’’
:‘‘Si, però accetto comunque!’’ gli sfoggiai un sorriso stupendo e lui fece finta di morire :‘‘Perché fai finta di morire?’’
:‘‘Perché sei talmente stupenda che spero che tu, il tuo volto, il tuo splendido sorriso, siano l’ultima cosa che vedo prima di morire, per poter trapassare sereno’’. Sono io che sogno o l’ha scritto da vero? Spero che sia vero! No, non devo sperarlo, devo sperare il contrario; sono già incasinata con Erik e Josh, ti prego, fa si che non ci si metta anche il bellissimo ed affascinante Dylan.
Appena la lezione fu finits Josh mi venne accanto :‘‘Andiamo a pranzo?!’’
:‘‘Ho detto a Dylan che andavo con lui, sai, non conosce nessuno…’’
:‘‘D’accordo, bhè, allora andiamo io, te e Dylan’’
:‘‘Perfetto, almeno ci fai amicizia!’’
:‘‘E possono venire con noi tre anche Megan, Will e Erik?!’’
:‘‘Certo, oggi pranziamo tutti insieme!’’ lo baciai ed andai da Dylan :‘‘Pronto per il repellente pranzo
della mensa?’’
:‘‘Certo’’ mi dice ridendo. Mi sorride ed io ricambiai.
Nel corridoi ci raggiungono Megan, Erik e Will. Megan viene verso di me e mi sussurra nell’orecchio :‘‘La solita fortunata! Chi è quel figaccione che ti tiene gli occhi addosso?’’
:‘‘È Dylan, il ragazzo nuovo, che mi ha chiesto di pranzare con lui. Io ho detto di si, e lo  farò, però lui vuole pranzare da solo con me ma non sarebbe giusto verso Josh ed Erik, quindi venite anche voi. Tutti. Siete obbligati!’’ le dico in modo scherzoso, gli sorrido con beffo e dico a Dylan :‘‘Dylan, ti presento Megan, la mia più cara amica; Josh, il mio ragazzo; William, chiamato anche Will, ed Erik: pranzano con noi!’’
Dylan, dal volto contento e sorridente, si intristisce e in tono triste dice :‘‘Ok, ciao a tutti, io sono Dylan Van Lorn’’ sorride e, tornando a parlare con me dice :‘‘Mi fa piacere che pranzino con noi anche i tuoi amici e…il tuo ragazzo…ma io volevo pranzare da solo con te: da solo con questa bellissima creatura che mi guarda dolcemente con i suoi occhi azzurri che brillano’’
:‘‘Grazie, davvero, ma Josh è molto geloso ed io non voglio farlo star male, di conseguenza: a scuola non potremmo mai pranzare da soli!’’
:‘‘E se io ti invitassi a cena fuori? Conosco un buonissimo ristorante cinese; fa faville!’’
:‘‘Mi piacerebbe molto, ma non posso: stasera devo badare a mia nonna e non posso proprio uscire’’
:‘‘E se ti invitassi domani. Saresti libera?’’
:‘‘Si, passa a prendermi alle venti alla casa numero tredici di East Road’’.
Mi sorride e comincia a camminarmi di fianco.
Il pranzo è tranquillo, niente problemi, per fortuna Josh non fa l’arrogante o lo strano quando si accorge che Dylan ha occhi solo e soltanto per me.
Al suono della campanella ci alziamo tutti ed andiamo ognuno per la propria strada. Arrivata in classe mi accorgi che insieme a me c’è Dylan che, come nell’aula precedente, si siede accanto a me.
:‘‘E se invece del cinese ti portassi in un ristorante francese? È molto più bello’’
:‘‘Mi fa molto piacere se mi porti fuori a cena, quindi decidi pure tu il ristorante, basta che mi fai sapere come vestirmi’’
:‘‘Allora facciamo una cosa, se a te va bene ovviamente: io vengo da te questo pomeriggio e, vedendo i tuoi vestiti, scegliamo quello più bello e dà lì il ristorante’’
:‘‘Va bene, ad una condizione però’’
:‘‘Quale?’’
:‘‘Che non lo dici a nessuno’’
:‘‘Non vuoi che nessuno sappia che usciamo insieme? Perché?’’
:‘‘Per prima cosa è perché è solo un uscita tra due amici, ma gli altri potrebbero fraintendere e per secondo’’ dico arrabbiata ‘‘È perché sono fidanzata, idiota! Non è ovvio?!’’
:‘‘Lo sai che sei molto sexy quando ti arrabbi?’’ mi dice ridendo
Davvero pensa che io sia sexy? Lo pensa solo lui o anche tutti gli altri? Anche Josh e Erik lo pensano?
Secondo me Dylan non è solo sexy, è anche bellissimo e di un provocante allo stato erotico pazzesco; ma non posso dirglielo quindi rispondo :‘‘Sei molto carino ma devi smetterla di farmi tutti questi complimenti!’’
:‘‘Io ci proverò ma non ti prometto niente, sei troppo stupenda per non lodarti continuamente’’
:‘‘Ok, basta. Ci vediamo domani ok?! Ciao’’.

Come vi sembra fin ora??? Vi piace??? Recensite!!! <3
Un abbraccio

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Capitolo 5
*** Una notte da sogno ***


È sera, sono le diciannove e ventidue, sono in casa, da sola.
Ieri sera è venuto qui Dylan e abbaiamo scelto di andare a mangiare al ristorante ‘‘Shiva’’, un ristorante molto costoso e lussuoso nel centro di Central Park.
Indosso un vestito nero di seta bordato di pizzo e raso bianco legandomi alla vita un laccio di seta bianca. Al collo ho la collana che mi ha regalato Erik la prima volta che ci siamo baciati: una catenina argentata con un pendente a forma di pipistrello con un’ala formata da una pioggia di brillanti. Ho deciso di lasciar cadere i miei boccoloni rossi sulle spalle. Sul viso solo un tocco di trucco, solo un po’ di matita nera e dell’ombretto bianco per gli occhi.
Suona il campanello, sono le diciannove e trentasei, sarà Dylan? Vado ad aprire il grande portone :‘‘Ciao bellissima’’
:‘‘Ciao bellissimo e carinissimo pinguino’’ indossava  un bellissimo smoking nero ed aveva in mano un pacchettino regalo bianco. :‘‘Cos’hai li in mano?’’
:‘‘Un regalo’’
:‘‘Per me?’’
:‘‘Per il tuo bellissimo polso’’. Mi tese la scatolina, l’aprì, era un bracciale d’oro bianco con un ciondolo a forma di V :‘‘È stupendo, non avresti dovuto, davvero’’
:‘‘Si, invece. L’oro bianco ti risalta la colorazione della pelle’’ me lo mise al polso  :‘‘Viso, avevo ragione, sei stupenda, ah no, scusa, non vuoi complimenti, sei solo la ragazza più bella del mondo’’ mi sorrise , io arrossì ma ricambiai. :‘‘Però, so di averlo già detto, ma sei stupenda, questo vestito sembra fatto su misura per te mia dolce Vanessa’’
:‘‘Sei molto carino Dylan ma io non sono tua, sono solo di Josh. Non voglio ferirti ma non mi sembra giusto se ti fai fantasie illusorie. Sei, per quel che ti conosco, un buon amico, niente di più’’
:‘‘Vanessa, credo che tu l’abbia capito, tu mi piaci, tanto; ho capito subito che sei come me, cioè, più o meno, io, non so se lo sai, sono un vampiro di primo ordine, cioè che invece di nutrirmi di uomini mi nutro di vampiri. Mentre tu sei una dei pochi sopravvissuti vampiri di secondo ordine. Tutti i tuoi amici sono vampiri di terzo o quarto ordine. Tu non puoi stare ne con Josh ne con Erik, sono entrambi di terzo ordine, sono inutili Venator, sono inutili vampiri che sanno solo leggere la mente. Tu, oh si, tu...tu sei molto di più! Tu sei potentissima. Sei bellissima e potentissima ed io sono attratto follemente da te, come mai in tutta la mia lunga vita. Tu sei la metà della mia anima, sei il mio unico vero amore!’’ Si avvicinò lentamente e cercò di baciarmi ma io lo fermai :‘‘Sei dolcissimo e credo a tutto ciò che hai detto ma, come hai anche detto tu, a me piacciono Josh ed Erik, non te, non ti amo!’’
:‘‘Invece si, lo so, è inutile che lo neghi, è uno dei poteri di vampiri di primo ordine, io capto tutte le emozioni che gli altri nei miei confronti, te provi un misto di amore, attrazione, lussuria ed ira. Io ti posso dare tutto, loro no. Ti chiedo un'unica possibilità e se vuoi sarò tuo altrimenti me ne andrò per sempre senza di te anche se mi distruggerai e ti distruggerai, distruggerai dall’interno, dal cuore, entrambi, solo per un capriccio.
Io ti chiedo fino a domani mattina, solo per stasera e stanotte, finché non sorgerà il sole, di far finta che quei due terzini non esistano, ti chiedo di essere mia per stasera e se poi non mi vorrai non mi vedrai mai più’’.
:‘‘D’accordo. Il suo viso di una luce a dir poco meravigliosa  :‘‘Solo stasera e stanotte, sarò tua per poche ore, non di più!''
:‘‘Lo so. Tu saprai cosa è meglio fare per entrambi”. Quindi prese il suo delicato viso tra le mani e la baciò con una tale passione ed amore che Vanessa si accese e baciò quel ragazzo sempre con più ardore. La foga era troppa, lo portò in camera sua, chi se ne frega della cena, pensai, lui è molto meglio. Dylan si tolse la giacca e la camicia rimanendo a torso nudo e si buttò sul letto di lei aspettando che gli saltasse sopra. E fu così.
Le leccò il collo, poi un orecchio, quindi prese a baciarle il collo e le spalle. Vanessa sentì l’odore di champagne sulle sue labbra.
Chiuse gli occhi. Dylan le stava baciando il collo quando sentì le zanne di lui  che venivano fuori, un
leggero solletico che le pizzicava la pelle.
:‘‘Che ti salta in mente?’’ chiese, sentendosi spaventata ma anche eccitata. Non aveva mai immaginato cosa significasse essere una vittima. Una preda.
:‘‘Sssh…non ti farò del male…prometto’’ E poi le morse il collo, piano, soltanto per farle sentire le zanne che le penetravano la pelle e la lingua che lambiva una goccia di sangue. Poi si leccò le labbra e le sorrise :‘‘Adesso tu’’
Vanessa inorridì. Cosa le aveva fatto? E adesso voleva che lo facesse anche lei? :‘‘No’’ Ma doveva ammetterlo era tentata. Si era sempre chiesta come poteva essere da quella volta che glielo aveva raccontato. :‘‘Su. Non mi farai male. Dai, ti sfido’’
Si spogliò e rimase in intimo davanti agli occhi beffardi di lui.
Quando era con lui Vanessa si sentiva viva e disinibita. Che c’era di male? Solo un assaggio. Solo una goccia. Per gioco. Non voleva bere il suo sangue, ma, ad un tratto, desiderava davvero assaggiarlo.
Giocare con la fiamma di una candela. Accostarci le dita, e toglierle appena prima che comincino a scottarsi. Una lama di coltello che danzava tra pericolo e divertimento. Un giro sulle montagne russe. L’adrenalina le dava alla testa. Tirò fuori le zanne e affondò il viso contro il suo collo.
Il sole riempì la stanza di luce. E Vanessa Foschi se la stava spassando come mai in vita sua!
:‘‘Buon giorno dormigliona’’ aprì gli occhi, ero in camera mia, nel mio letto, nuda sotto le linde lenzuola bianche. Dylan venne verso di me e mi baciò :‘‘Hai passato una bella nottata?’’
:‘‘Credo la più bella di tutta la mia vita!’’
:‘‘Bene, perché se lo vorrai queste serate saranno infinite e diventeranno sempre più stupende’’
:‘‘Lo dici sul serio, cioè, dici sul serio che sarai mio, mio soltanto?’’
:‘‘Si amore mio, te lo giuro, tu sei s sarai l’unica finche non sopraggiungerà la morte al mio corpo ed al mio spirito’’
:‘‘Allora ho deciso, starò con te, starò con te per sempre, ma non qui, non attorno alle persone che potrei deludere o ferire per questa mia scelta’’
:‘‘Allora scapperemo via, insieme, solo io e te. Andremo ovunque, ovunque tu vorrai. Però la mia mente segue il tuo cuore, sappilo, quindi non mentirmi e non farmi  credere il falso di proposito perché anche se ti amo alla follia, quest’ultima mi darebbe alla testa e non darei più di me. Io sono sincero con te perché il tuo spirito continua a mandarmi lo stesso messaggio ‘meglio essere odiati per quello che siamo che essere amati per la maschera che portiamo’ e quindi so che non mi volterai mai le spalle amore mio’’
:‘‘Credimi, non lo farei ugualmente’’.  Mi sorrise ed io lo baciai con un ardore così grande da farmi mancare il poco fiato che mi rimaneva nei polmoni.

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Capitolo 6
*** Punti di vista ***


Josh
Non ci credo, non posso crederci, non c’è più, se né andata, la ragazza della mia vita, l’amore della mia vita se né andato.
Svegliandomi ho trovato un messaggio nella segreteria del cellulare che diceva :‘‘Hei, Josh, amore, sono io, Vanessa. Ho provato a chiamarti per dirti queste cose ma te non hai risposto, quindi ti ho lasciato questo messaggio in segreteria. Sono in aereo, ora. Sto partendo, sto andando lontano, molto lontano, perché dov’ero, dove ci sei tu, Megan, Erik, mia nonna ed il resto della mia vita, non c’è più spazio per me, io non mi sentivo più nel posto giusto. Il mio numero rimarrà questo, quindi, quando tu vorrai, potrai chiamarmi, sempre, ma niente di più, mi dispiace. Io ti amo, ti amo ancora, ti ho sempre amato e quello che provo per e non cambierà mai, sarà per sempre. Aspetto una tua telefonata, se vorrai ancora sentirmi…ciao’’.
Non posso crederci, è impossibile. Il mio cuore non è più con me, è partito via, con lei, lontano. Lontano da me. Ho solo un modo per riaverlo, per riavere il mio unico e vero amore, la mia Vanessa, chiederò a mio padre che ha dei contatti nella polizia di far triangolare la posizione del suo IPhone e me la andrò a riprendere. Se è vero che mi ama come amo lei non può lasciarmi così, con un messaggio in segreteria, e non lo farà. A me non basta la sua voce, devo avere anche tutto il resto, ho bisogno dei suoi bellissimi occhi blu, dei suoi baci dolci e del suo corpo accanto al mio, della pressione di lei su di me.
La convincerò a tornare da me. Deve tornare dal suo amore.
Erik
La mia Vanessa mi ama! Lo so! Oggi, dopo scuola, andrò da lei e glielo dirò! Non potrà rifiutarmi, mai, non potrà mai più farlo!
Eccomi a scuola, la cerco fra gli studenti ma non la vedo: sarà già in aula.
Arrivo lì, vedo Megan che piange e Will che cerca di consolarla, mi siedo al mio posto.
Inizia la lezione, di Vanessa neanche il respiro.
Alla fin dell’appello noto che il professore non ha nominato Vanessa :‘‘Professore non ha chiesto la presenza della signorina Foschi’’
:‘‘Erik, la signorina Foschi è venuta qui ieri ed ha detto che non sarebbe più venuta in questa scuola’’
:‘‘Ne è sicuro?’’ chiesi sbigottito
:‘‘Più che certo’’.
Ecco perché Megan continua a singhiozzare, se né andata, se né andata dalle nostre vite, dai noi. Si, ma dove? E con chi?
Megan
Come può avermi lasciata qui. Solo per stare con uno stupido ragazzo che conosce da soli due miseri giorni. Io la conosco da ormai undici anni, non può averlo fatto, è ingiusto. :‘‘Will, non è giusto, è tutto sbagliato, non può averlo fatto, non può’’
:‘‘Tranquilla, la riprenderemo, la riporteremo qui…’’ alzai lo sguardo ma non riuscì a dire niente :‘‘…insieme, Megan, lo faremo insieme’’.
:‘‘Ok, grazie Will. Se non ci ei tu non so mai cosa potrei fare. Grazie davvero’’. Mi stavo avvicinando per abbracciarlo e dargli un bacio sulla guancia, ma Will mi prese il viso e cambiò la mia traiettoria mandandola verso la sua bocca.
Ci baciammo con passione, avevo bisogno di avere qualcuno acanto, di aver qualcuno più vicino, Will, come ho fatto a non accorgermene, l’ho sempre amato, sempre. Lui mi vuole, mi vuole con se e questomi riempie di gioia la parte vuota che aveva lasciato la mia Vanessa, la mia migliore amica. Mi staccai dalle sue dolci labbra :‘‘Grazie Will’’ dissi piangendo :‘‘Davvero’’
:‘‘Nessun problema ma, fammi un favore, non piangere, sei molto più bella senza le lacrime annerite dal trucco che ti rigano il viso’’
smisi di piangere :‘‘Grazie, grazie davvero’’ e lo abbracciai dandogli un altro bacio.
Vanessa
Sono in aereo da ormai tre ore, i ed il mio amato Dylan stiamo andando in Europa, per la precisione in
Italia, in una città toscana chiamata Firenze. Non vedo l’ora di atterrare però,il pensiero di essere così lontana dalla mia casa, dalla mia vecchia vita mi distrugge. Ho lasciato Megan, la nonna, Will ma soprattutto ho lasciato Erik e Josh. Ho lasciato tutte le persone che amo per stare, però, con il mio vero e unico amore, la mia anima gemella…però il mio cuore si sente comunque vuoto: sento un’enorme voragine, un enorme buco nero, un enorme e disastroso vuoto riempito solo per metà; è già qualcosa, lo so, ma comunquenon basta. Non basta.
Mi mancano i miei amici, la mia famiglia, il mio Josh. Non riesco a capire perché, se anche ho trovato Dylan, la mia anima gemella, sento ancora forte l’amore che provo per Erik e Josh...sento il cuore che accelera quando li penso, quando mi tornano in mente tutti i ricordi, le sensazioni, le emozioni che provo e che sento… e poi mi pervade una tristezza infinita quando penso che, seguendo Dylan, li ho persi, li ho persi tutti. E non li rivedrò più, mai più.
Erik
Non può non avermelo detto…non può non avermi salutato. Non avermi detto addio. Oggi volevo dirle le due parole più belle e difficili da pronunciare di tutto il mondo, di tutta una vita: Ti Amo…e invece mi ha abbandonato qui, da solo. Senza di lei. Senza il suo bellissimo, immenso e unico cuore. Unico amore.
Corro in segreteria per farmi dare delle spiegazioni, per capire dove sia andata.
:‘‘Buon giorno signore, il mio nome è Erik Martin, Vanessa Foschi è una mia amica e mi ha detto di chiedere a lei dove sia dovuta andare e con chi perché non aveva il tempo di dirmelo al telefono’’
:‘‘Un secondo e orno subito con i registri e potrà sapere dov’è andata la sua amica’’
:‘‘Grazie’’. Dopo neanche cinque minuti eccolo tornare al bancone
:‘‘La signorina Foschi ha lasciato la scuola dicendo che andrà a vivere con il suo ragazzo a Firenze, una città del centro Italia, in Europa’’
:‘‘E mi saprebbe dire il nome del suo accompagnatore, cioè, il suo ragazzo?!’’
:‘‘Oh, certo, dice di essere partita assieme a Dylan Van Lorn. Non so se lo conosceva, è rimasto in
questa scuola solo per pochi giorni…’’
:‘‘E invece si, lo conoscevo’’ Abbassai il capo ed una lacrima mi inumidì la guancia :‘‘Grazie’’ e me ne andai via. ‘‘devo prendere il primo volo per Firenze e riportare qui la mia amata Vanessa!’’ pensai e correndo a casa incontrai mia madre :‘‘Ciao mamma’’
:‘‘Ciao tesoro’’
:‘‘Mamma posso chiederti un favore?’’
:‘‘Dimmi’’
:‘‘Ti ricordi Simone, il mio amico italiano (che idea stupenda inventarmi un ragazzo)?’’
:‘‘No, veramente no’’
:‘‘Va bhè, comunque, mi avrebbe invitato ad andare da lui per qualche giorno per visitare la sua città. Ti prego…mi fai andare?’’
:‘‘D’accordo, quando dovresti partire?’’
:‘‘Oggi stesso’’.
Josh
So dov’è andata…so che sta andando a Firenze assieme a Dylan, al suo ragazzo, al suo nuovo amore.
Non mi importa con chi è e perché ma dicendo che mi ama mi ha acceso una fiamma che anche con il tradimento è difficile spegnere. Oggi ho un volo che parte da New York alle quattordici poi fa scalo a Parigi alle ventuno, e da lì alle ventidue partirà un aereo per Roma e alle ventitre e mezzo mi aspetta un autobus che mi porta a Firenze. Alle quattro sarò nella stessa città del mio unico e indimenticabile amore.
Erik
Volo prenotato, de New York a Parigi, da Parigi a Roma e da Roma a Firenze. Con un totale di quattordici ore di viaggio sarò a Firenze per riavere la mia bellissima Vanessa.

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Capitolo 7
*** La guerra ha inizio ***


Josh
Eccomi, sono le quattordici e quaranta, bagaglio imbarcato, biglietto fatto, controlli passati, devo solo salire sull’aereo che mi porterà da Vanessa. Strano, quel ragazzo di spalle mi ricorda qualcuno…vediamo chi è! Oh no! È Erik! Che cosa ci fara lui qui?
:‘‘Ciao Erik’’ si girò verso di me
:‘‘Ciao Josh…che ci fai qui?’’
:‘‘Che ci fai tu qui?’’
:‘‘Prima tu, te l’ho chiesto prima io!’’
:‘‘Ok, ok, sto partendo per l’Italia’’
:‘‘Anche io…e dove di preciso?’’
:‘‘A Firenze,, ovviamente ci vai anche tu…giusto?’’
:‘‘Giusto’’
:‘‘Ed il motivo è…’’
:‘‘Vanessa’’
:‘‘Ah, Vanessa’’ ripetei :‘‘Tutti e due andiamo a Firenze per riavere Vanessa, per non farla stare con quel Van Lorn…’’
:‘‘Dylan, quello stupido ragazzo!’’
:‘‘Deve averle fatto un incantesimo. Non può esserci un altro motivo…non può averci lasciato così, senza nessuna spiegazione plausibile…”
:‘‘Invece si, lo ha fatto…e non gli è neanche importato di salutarci”
:‘‘Quindi a te non ha lasciato ne detto niente? Sono l’unico?”
:‘‘No, a me non a lasciato ne detto niente, perché a te si?”
:‘‘Ha provato a chiamarmi ma io stavo dormendo, quindi mi ha lasciato un messaggio in segreteria”
Glielo feci sentire…la faccia di Erik era indescrivibile…era triste, confuso ed arrabbiato allo stesso
tempo!
:‘‘Oh…ok…bhè…allora buon viaggio…ciao”
Salì sull’aereo e mi sedetti al mio posto: che fortuna, ero accanto al finestrino…man mano che si sale le persone sembrano formiche…le città sembrano formiche. Quasi quasi schiaccio un pisolino…
:‘‘Si avverte la i gentili passeggeri che l’atterraggio e previsto fra cinque minuti…si chiede di allacciare le cinture, grazie” Feci uno sbadiglio e mi stiracchiai mentre le parole dell’hostess echeggiavano in altre varie lingue; finalmente a Parigi…:‘‘Muoviti Josh o perderai l’aereo per Roma!”
Uscendo dal grande volatile di metallo vidi Erik :‘‘Hei, Erik, aspetta”
:‘‘Dimmi Josh”
:‘‘Visto che usiamo gli stessi mezzi e siamo qui per lo stesso fine: riportare Vanessa a casa, perché non ci uniamo nel nostro intento?”
:‘‘Io lavoro da solo…mi dispiace…ma voglio Vanessa tutta per me…se la salverò io sarà mia…non tua!
:‘‘Ah, ok, se la pensi così…preparati a perdere questa questa guerra!”
:‘‘Non ci contare troppo Van Allen”
:‘‘Ci scommetterei Martin”.

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Capitolo 8
*** Nuova vita nuove decisioni ***


Vanessa
Sono arrivata a Firenze da ormai dodici ore…mi mancano così tanto…per fortuna ho Dylan!
In questo momento sono in un taxi ed io e il mio amato stiamo andando verso una villa appena fuori Firenze :‘‘Dylan, com’è che si chiama questa villa?”
:‘‘Villa Villoresi” sospirai :‘‘Tranquilla, è bellissima e sicura, nessuno ci darà noia” gli sorrisi
 :‘‘Bene’’.
Uscendo dal taxi mi accorsi che ha ragione…è davvero stupenda!
Un fattorino ci portò nella nostra stanza: salimmo le scale su di un bellissimo tappeto rosso che ci fece entrare in un salone molto grande dal quale si accedeva alla camera. :‘‘Signor Van Lorn, questa suite è di suo gradimento?’’
:‘‘Grazie mille Said, è perfetta’’
:‘‘Amore ho un regalo da darti’’ mi fece passare tra le mani una busta color crema :‘‘questa è una poesia che ho scritto quando avevo solo centotrentadue anni, quando ero deltutto, totalmente solo. Non avevo nessuno accanto a me, nessuno che mi capisse, nessuno che mi confortasse, nessuno che mi amasse…ho potuto creare la conclusione di questa mia opera solo quando tu sei entrata nella mia vita’’ Aprii frettolosamente la busta.



Dare la vita per poi distruggerne un’altra
affrontare i drammi di un esistenza e poi suicidarsi
amare una persona e poi ucciderla a sangue freddo.
 
Una montagna che si sgretola fino a diventare un misero sasso
una pioggia che allaga e distrugge tutto quello che trova
un uragano che spazza via ogni cosa sul suo cammino
un morto che rinasce per avere nuova vita.
 
È un enorme via vai di tristezza e distruzione che viaggia sulla terra e nelle nostre menti.
 
Ma ora, tu, tu unica vita che abbia importanza
tu unico cuore che deve battere…
…adesso fai battere anche il mio.

 

Rimasi sbigottita da quelle parole e non riuscii a rispondere.
:‘‘Vanessa. Tu per me sei la vita e la morte, l’amore e l’odio; tu per me sei tutto e non voglio perderti…ora che ti ho trovata dopo settecento cinquantotto anni di un inutile esistenza, ti voglio per me…tu mi vuoi come io voglio te, vero?’’
:‘‘Certo, certo che sì’’ dissi piangendo :‘‘E ti vorrò per sempre. Finché non morirò’’
:‘‘Bene, perché non ti libererai di me molto facilmente amore mio’’. Mi tirò a se e mi baciò, io ricambiai e presto si fece notte.
Erik
Sono arrivato, sono arrivato a Firenze. Non riuscivo più a sopportare l’autobus, mi continuavano ad arrivare sguardi contrariati ed arrabbiati da parte di Josh. Non lo sopporto quel tipo, e sopporto ancora meno l’idea che Vanessa tenga di più a lui che a me.
Appena l’avrò trovata le chiederò di essere mia, le chiederò di donare il suo cuore a me, solo e soltanto a me: se mi dirà di no vuol dire che non l’avrò mai, quindi…basta…la lascerò andare e non penserò mai più a lei.
Vanessa
Buon giorno mondo! Questo è il nuovo primo giorno della mia vita, il mio primo e primo giorno in cui vivrò con il mio Dylan e farò la vita di un’estera a Firenze!
Il mio armadio è immenso: è una stanza intera tutta ricoperta di grucce e scaffali con una quantità esorbitante di scarpe, cinture e milioni di vestiti di colore e lunghezza diversi.
 :‘‘Buon giorno’’ è Dylan che mi viene incontro
:‘‘Buon giorno’’ gli rispondo scoccandogli un bacio
:‘‘Ti piacciono? Sono tutti vestiti francesi, mentre le scarpe e le borse sono italiane’’
:‘‘Sono stupende’’
:‘‘Mi fa piacere che ti piacciano!’’ gli sorrisi e lui mi trasse a se
:‘‘Ma lo sai che sei stupenda?’’
:‘‘Oh, grazie signore’’ dissi ridendo e stringendomi a lui
:‘‘Però sei più bella come notte ti ha fatta: nuda e con le zanne sguainate!’’
:‘‘Ne sei sicuro? Perché sai, ora io voglio essere bellissima …quindi potrei anche togliermi qualche strato…’’ mi baciò
:‘‘E allora fallo…sorprendimi o mia bella vampira…prendimi con te: sia nella carne che nell’anima’’
:‘‘Vai in camera e attendimi lì, ti raggiungerò fra pochi secondi’’
:‘‘Saranno dei pochi interminabili secondi’’ mi sorrise, mi baciò e, con un colpetto sul sedere, mi allontanò da lui.
Allora…devo trovare qualcosa di corto, nero e trasparente…sotto metterò il mio intimo abbinato tutto nero con i bordi in pizzo…è arrivato il momento. È il momento del Bacio Cristoride…il bacio che mi legherà a lui per l’eternità: un patto di sangue.
Lo farò domani sera! 

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Capitolo 9
*** Non può essere vero ***


Josh
Più tempo passa più è possibile che la perda…devo trovare il modo di capire dov’è…giusto: posso chiamarla! Mi ha dato lei il permesso!
:‘‘Too-too-too’’ e dai, rispondi :‘‘Too-too-too’’ daiiii  :‘‘Pronto’’
:‘‘Hei Vanessa, sono Josh’’
:‘‘Josh…sei davvero tu? Credevo che non mi avresti più chiamata…’’
:‘‘E invece si!’’
 :‘‘…’’
:‘‘Ti amo Vanessa…e proprio perché ti amo sono venuto a prenderti…sono venuto per riportarti a casa!’’
:‘‘Aspetta…fammi capire…dove sei adesso?’’
:‘‘Sono a Firenze, sono venuto per portarti a casa!’’
:‘‘No…non avresti dovuto farlo…adesso non posso più…resistere…’’ sospirò :‘‘Devo vederti…dove sei?’’
:‘‘In piazza del Duomo’’
:‘‘Ok, allora: vai verso Via Calzaioli, da lì entra in Via delle Oche e aspettami nella gelateria Grom’’
:‘‘Ok….tra quanto arrivi?’’
:‘‘Venti minuti al massimo’’
Arriva, sta arrivando…la mia Vanessa sta venendo da me.
Corro…sto correndo…sto volando verso Via delle Oche…verso il Grom…verso del nuovo ed importante incontro con il quale riavrò la vita.
Vanessa
Amore, tristezza, ricordo, conforto, distruzione, ma amore…amore…soprattutto amore…questo è quello che provo a sapere che tra poco vedrò Josh…amore…un tipo di amore che provo solo per lui, solo e
soltanto per Josh.
Dylan è un amore, un amore vero, ma in un certo senso forzato, mentre con Josh è…è unico e vero…è l’unico, ora l’ho capito…devo lasciare sia Dylan che Erik per poter stare con Josh: è lui il mio unico vero amore. Chiamo Dylan…gli devo dire tutta la verità :‘‘Pronto’’
:‘‘Dylan, sono Vanessa’’
:‘‘Hei,  amore, sento una goccia di agitazione nella tua voce, che succede?’’
:‘‘Dylan, mi ha chiamato Josh…’’
:‘‘E…’’
:‘‘E mi ha fatto cambiare idea, mi ha fatto capire che amo di più lui di te…mi dispiace tanto Dylan, tu resterai sempre nel mio cuore ma è Josh colui che amo di più…mi dispiace tantissimo ma lui mi rende troppo felice ed io lo amo alla follia’’
:‘‘Mi dispiace che la pensi così Vanessa, perché come io sono tuo tu sei mia e di nessun’altro, quindi, se proverai a scappare dovrò ucciderlo…uccidere Josh per sempre!’’
Non può, non può farlo, non è giusto…io amo di più Josh ma se sto con lui Dylan lo ucciderà…devo farlo andare via, devo mandar via Josh, anche se con malincuore…altrimenti…morirà!

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Capitolo 10
*** Annulla ***


Erik
Come faccio a rintracciarla? Non so dov’è di preciso e non ho il modo di contattarla…ma che stupido, certo che ho il modo di trovarla! Basta che la chiamo al cellulare…che idiota…
:‘‘Vanessa…sono Erik…sono a Firenze…dimmi dove sei che ti riporto subito a casa…insieme!’’
:‘‘Erik, no, anche tu…non avresti dovuto, non posso tornare a casa, tu non capisci…io amo Dylan più di tutti, perfino più di te Erik…dicendotelo mi si sta formando una voragine nel cuore perché io ti amo…ma amo di più Dylan!’’
:‘‘Non puoi dire così…non puoi amare sul serio tre ragazzi contemporaneamente Vanessa, non capisci…facendo così ci allontanerai tutti. Anche se ti amiamo…Vanessa, dispiace anche a me…ma se per te non sono l’unico come tu lo sei per me, io no voglio mai più vederti ne parlarti…ma ti scongiura Vanessa: io ti amo, non lasciarmi così, ti prego non farmi questo, non farci questo…’’
:‘‘Erik anche io ti amo, lo sai, ma non abbastanza…amo di più Dylan…non sai quanto mi dispiaccia…’’
:‘‘No, infatti non lo so perché io non farei mai una cosa del genere…addio Vanessa…addio amore mio’’ 
Le ho riattaccato…mi piange il cuore, le ho riattaccato. Ora non sento altro che un immenso ed insopportabile dolore.
Josh
Ecco Via delle Oche…vedo dei riccioli rossi venirmi incontro…è lei…si! :‘‘ Vanessa, finalmente, non te ne andare più ok?’’
:‘‘Josh…dobbiamo parlare…’’
:‘‘Prima abbracciami: è troppo che non ti sento su di me!’’ Pian piano Vanessa si avvicinò a me e mi abbracciò…mi mancavano tantissimo i suoi boccoli color cremisi sul mio viso e il suo profumo di rosa bianca sulla pelle…iniziò a piangere :‘‘Perché piangi amor mio?’’
:‘‘Perché ti devo dire addio anche se non voglio’’
:‘‘Come dire addio…? Ti ho appena ritrovata! Dammi retta non te ne andrai così facilmente’’ le sorrisi ma così il suo piando aumentò disastrosamente
:‘‘Non capisci Josh…io ti amo così tanto, ma orai sono di Dylan…non possiamo stare insieme o ti ucciderà!’’
:‘‘Non mi ucciderà, stanne più che certa’’
:‘‘Allora si che sei stupido…lui è un vampiro di prim’ordine mentre te sei di terz’ordine…ti ucciderà senza batter ciglio!’’
:‘‘Non per forza…lui sarà anche più forte ma io sono più intelligente, e poi ho un arma segreta no?!’’
:‘‘E quale?’’
:‘‘Chi, volevi dire!’’
:‘‘Me?’’
:‘‘Te amore mio, tu sei di secondo ordine e quindi hai i poteri di annullamento…se lui mi fa qualcosa basta che lo annulli’’
:‘‘Ma non sono molto brava…e se non ci riesco?’’
:‘‘Sono sicuro che sarai bravissima!’’
:‘‘Lo sai che non mi piace comunque, vero?’’
:‘‘Neanche a me piace, però combatterò per te, per noi, per il nostro amore!’’
:‘‘Ti amo Josh, non ne sono mai stata più sicura’’
:‘‘Io invece lo so da sempre, dalla prima volta che ti ho messo gli occhi addosso in quell’orrenda Sita della scuola…ora, che parliamo a fare? Vieni qui e baciami bellissima’’
:‘‘Ok bruttissimo’’ ride e avvicina le sue dolci e vellutate labbra alle mie fino a farle incontrare.
:‘‘Che carini…peccato che Vanessa è mia!’’ Mi stacco dal forte abbraccio di Josh e davanti a me vedo quell’odioso di Dylan.
:‘‘Ti ho avvertito mia bella, ora devo ucciderlo, per sempre!’’ Dopo neanche un secondo mi ritrovo con la schiena a terra sul freddo e nero asfalto perché Dylan mi aveva rotto l’osso del collo e reso un
cadavere.
:‘‘Nooooooooo!’’ Urla Vanessa buttandosi su di me.
:‘‘Annulla…annulla’’
:‘‘Non funzionerà mai Vanessa, mi dispiace molto ma ora il tuo caro amico è morto!’’
:‘‘Annulla…annulla…annulla’’
:‘‘È inutile amor mio…lascia qui questo cadavere e torniamo a casa’’
:‘‘Annulla’’ Come in una vera e propria favola riesco ad alzarmi: Vanessa mi ha reso la vita!
Vanessa
Non ci credo, ce l’ho fatta! Ho salvato Josh! Gli ho reso la vita!
:‘‘Mi dispiace Dylan ma qualunque cosa fai a Josh io posso annullarla…non puoi più ferirlo…non più’’
:‘‘Amor mio, mi dispiace distruggerti questa tua convinzione, mai, sai, i vampiri annullano solo su altri vampiri, non su gli umani…’’
Mi voltai verso Josh :‘‘Sei…umano?’’
:‘‘Non so come sia successo ma si’’
:‘‘Vanessa, il tuo amato, ormai ex-terzino, dopo l’annullamento, è diventato umano perché te, non allenandoti con i poteri, non hai abbastanza pratica e forza per attivare correttamente l’incantesimo, quindi l’hai effettuato solo per metà’’
:‘‘Vanessa, sono umano….non posso combatterlo, morirei e sarà la fine per me…per noi…’’
:‘‘ infatti tu non combatti, lo faccio io!’’
:‘‘Mi dispiace Tesoro ma no. Non puoi combattere contro di me…io non voglio farti del male, ma se mi attacchi sono costretto a difendermi!’’
:‘‘E allora difenditi, dammi retta, ci vado giù pesante!’’
:‘‘Mi dispiace ma è l’unico modo per non farti del male e per averti come solo e soltanto mia’’
:‘‘Non…’’ Non riuscì a finire la frase che Dylan affonda le sue bianche e acuminate zanne nella tenera carne del mio collo.
:‘‘Nooo…così la uccidi!’’ Josh si avventa su Dylan ma lui, con una spinta, lo fa volare via facendolo svenire.
:‘‘Non voglio morire, non devo morire. Non voglio essere tua…’’ Cado a terra e intorno a me si fa tutto buio.

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Capitolo 11
*** Sono tua oppure no? ***


Vanessa
Dove sono? Chi sono? Chi è questo ragazzo che mi guarda? Perché provo per lui un misto di rabbia e amore? Perché mi sta abbracciando? :‘‘Tranquilla Vanessa, sono io, cioè, so che hai perso la memoria ma, non ti agitare, tra pochi giorni ti tornerà. Ogni secondo che passa è un ricordo che riacquisterai, un ricordo della tua bella vita’’
:‘‘Il mio nome è Vanessa?’’
:‘‘Si, Vanessa Foschi’’ mi sorrise
:‘‘E tu chi sei?’’             
:‘‘Oh, scusa, che sciocco…il  mio nome è Dylan, Dylan Van Lorn. Io sono il tuo ragazzo’’
:‘‘Io ho un ragazzo? Io sono la tua ragazza?’’ mi fece una risata affettuosa
:‘‘Si’’
:‘‘Ok. Cos…cos’altro dovrei sapere?’’
Il suo viso si fece immediatamente serio :‘‘Che sei un vampiro’’
:‘‘Non scherzare!’’
:‘‘Io non sto scherzando…tu sei un vampiro come me’’
:‘‘Ok, smettila di prendermi per il culo!’’
:‘‘Amore mio, io non ti prenderei mai in giro…ascolta, la senti la sete, la senti quella piccola punta acuminata che spinge sulla tua bella e rosea gola, la senti quella fame che viene da dentro di te, che ti fa male?’’
:‘‘Si, la sento. Fa male, molto male. Ti prego falla smettere’’
:‘‘Non è una cosa che posso fare io, la puoi fare solo tu’’
:‘‘E come posso fare?’’
:‘‘De vi bere del sangue’’
:‘‘Non scherzare…fa male. Fallo smettere ti prego, ti sto supplicando!’’
:‘‘Devi bere del sangue umano, è l’unico modo con cui la tua fame potrà essere placata’’
:‘‘Se è davvero così, dove lo trovo del sangue?’’
:‘‘Te l’ho già preso’’
:‘‘Hai ucciso un uomo? Per me?’’
:‘‘No, tranquilla, non ho ucciso nessuno, anche se per te lo farei…sono andato alla banca del sangue e ho preso una dozzina di sacche di 0 positivo’’
:‘‘Non voglio berlo…’’
:‘‘Se vuoi che la brama di sangue, il dolore, se ne vadano, devi bere’’
:‘‘Dammelo!’’
Mi passa un bicchiere cilindrico trasparente dalle cui pareti il denso liquido rosso si vede perfettamente. Non voglio berlo, ma nel mio stomaco e nella mia gola sento qualcosa che…non so spiegarlo…che mi spinge a farlo, mi spinge a bere!
Accosto le labbra al bicchiere e due zanne spuntano dalle mie doloranti gengive e bevo, bevo, bevo e bevo, bevo con foga e velocità. Le dodici sacche di sangue sono finite.
:‘‘Mi dispiace Vanessa, ma le sacche sono finite’’
:‘‘No, io ho ancora sete, ho ancora bisogno di sangue!’’
:‘‘So che non vorrai, ma ne basta una mia goccia e la tua sete si placherà!’’
:‘‘Per sempre?’’
:‘‘Oh, no…amore mio no…si placherà per qualche giorno, forse una settimana. Sicuramente fino a che ti tornerà la memoria e tu riuscirai nuovamente a controllare la tua sete’’
:‘‘Dammela’’ dissi piangendo :‘‘Dammi il tuo sangue!’’ Bevvi in assoluto silenzio, poi una domanda mi balenò in mente :‘‘Com’è che un vampiro muore dopo l’avvenire del bacio creistoride?’’
:‘‘Ti ricordi del bacio cristoride?’’ mi chiede allibito
:‘‘Si, è uno dei pochi ricordi che sono rimasti rimasti rinchiusi nella gabbia della mia mente…’’
:‘‘Può solo suicidarsi’’
:‘‘Oh…ok…’’
:‘‘Tranquilla, io non ti lascerò mai sola. Mai’’
:‘‘Ok, grazie Dylar’’
Sorride :‘‘Si dice Dylan: D-y-l-a-n non D-y-l-a-r’’
:‘‘Ok, scusa Dylan’’ Lo abbraccio e mi addormento con il rumore del battito del suo cuore, cossì rassicurante e dolce.
Josh
Sono ancora a terra, non riesco a muovermi. Dov’è Vanessa? Dov’è la mia amata Vanessa? Cosa gli ha fatto quel mostro di Dylan?
Mi devo alzare…devo trovarla…devo salvarla da quell’orrendo essere!
Ma come trovarla?! Dove la posso trovare? L’hotel, si, l’hotel, sarà lì!
Vanessa
Chi è questo ragazzo? Mi sorride e a me si scalda il cuore :‘‘Chi sei?’’
:‘‘Come, non lo sai? Io sono il tuo unico amore, io sono il tuo Josh’’
:‘‘Non è possibile, il mio amore è Dylan, io non ti conosco’’
:‘‘Dylan ti ha fatto qualcosa. Ti deve aver tolto la memoria…Dylan ti sta raggirando. Amore mio, devi combattere! Chiedigli di me, chiedigli dove sono, chiedigli come rintracciarmi, chiedigli come raggiungermi’’
:‘‘Ma io non ti conosco, io voglio stare con Dylan, non con te!’’ Josh mi prese le mani e le mise sotto il mio sguardo.
:‘‘Vedi…quando ci sfioriamo le nostre mani tremano, tremano perfino le nostre voci, i nostri cuori. È l’amore che ci unisce, questa è la prova’’
:‘‘Non è possibile…Dylan mi ha detto…’’
:‘‘Dylan ti ha mentito. Tutto il tempo. Ti vuole sua anche se non gli appartieni. Tu devi combattere, devi scappare da lui. Torna da me’’
Sobbalzai. Sono nel mio letto. Era solo un sogno, Josh non è reale, è solo un sogno…il suo amore per me e il mio per lui, erano solo parti del sogno…impossibile! Devo chiedere spiegazioni a Dylan!
Cosa sta succedendo?

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Capitolo 12
*** Sarò tua...a qualsiasi prezzo ***


Heyyyy...
...scusatemi ma ero presa dalla foga di pubblicare questo mio romanzo che non ho mai commentato :D
Come vi sembra??
Spero davvero che vi piaccia!!
Recensite vi prego xD
Bacioniiiii





Josh
Ci sono riuscito. Sono riuscito ad entrare nei sogni di Vanessa anche se sono umano! Stupendo…i miei poteri sono rimasti! Ora la mia bella sa che si sono, che esisto, e che so che ha perso la memoria…quel bastardo si Dylan gliel’ha rubata…l’ha portata via da me. Dai nostri sogni…dal nostro amore così profondo e reale.
Devo trovarla…devo riaverla con me.
Vanessa
Dove sono? Dove mi trovo? Non lo so…Dylan non me lo ha detto…non so in quale città, in quale stato, in quale continente…dove posso essere?
:‘‘Dylan, dov’è che siamo?’’
:‘‘Siamo alla Villa Villoresi’’
:‘‘E dov’è che è?’’
:‘‘È a Sesto Fiorentino, Toscana, Italia’’
:‘‘Siamo in Europa?!’’
Mi sorrise dolcemente prendendo il mio viso fra le mani ed accarezzandomi le guance :‘‘Siamo in Europa. Siamo dovunque tu voglia essere. Ti posso portare ovunque tu voglia’’
:‘‘Anche nel mondo dei sogni?’’
:‘‘Perché sei interessata a quel mondo amor mio?’’
:‘‘Tu prima rispondimi’’
:‘‘Si, essendo un vampiro di prim’ordine ti posso portare perfino lì…ma per quale motivo ci vorresti andare?’’
:‘‘Stanotte ho avuto un sogno strano e vorrei ritrovare il suo creatore, se esiste’’
:‘‘E chi dovrebbe essere secondo le tue aspettative?’’
:‘‘Un ragazzo che credo abbia fatto parte della mia vita…ma non ne sono certa. Voglio rivederlo. Ti prego, concedimelo!’’
:‘‘Non ti voglio toglier niente…se ci tieni così tanto sarà per me un piacere esaudire questo tuo desiderio’’
:‘‘Posso chiederti un ultimo favore?’’
:‘‘Si. Certo’’
:‘‘Vorrei che tu non entrassi nel sogno assieme a me…vorrei riuscire a volare nel mio passato da sola, usandola forza delle mie sole ali’’
:‘‘Come tu preferisci’’
:‘‘Grazie mille’’ Gli sorrido e lui ricambia anche se con un movimento triste
:‘‘Cosa devo fare?’’
:‘‘Sdraiati sul letto e mettiti comoda’’
:‘‘Ok, e ora?’’
:‘‘Ora sottomettiti al mio pensiero oh mio tesoro…ascolta il suono della mia voce e dormi…senti le palpebre pesanti e vuoi solo sprofondare in un sogno profondo…dormi amor mio…dormi’’
Apro gli occhi. Cammino nel buio. C’è della nebbia che mi appanna la vista :‘‘Josh, dove sei?’’ Nessuna risposta :‘‘Josh, ti prego, fatti vedere…ho paura…non lasciarmi così…’’ Una luce mi abbaglia la vista…che cosa sarà mai? Sta mandando via le tenebre e la nebbia…Ora sono in cielo, su di una nuvola, e accanto a me c’è Josh :‘‘Sei tornato’’
:‘‘Amore, sei stata tu a chiamarmi, io ho solo risposto. Cos’è che vuoi dirmi?’’
:‘‘So che sei reale, sono più che certa che tu esisti davvero…dimmi dove sei! Voglio raggiungerti!’’
:‘‘Non puoi…finché non lascerai il tuo corpo al domino di Dylan. Ora il tuo corpo è suo, mentre la tua anima e il tuo cuore sono donati a me’’
:‘‘Il mio corpo non è di Dylan!’’
:‘‘Invece si…tu hai bevuto il suo sangue e lui il tuo…non avete ancora detto il giuramento ma il bacio cristoride è attuato. Si, solo per metà, ma basta perché tu sia sua’’
Rimassi immobile. Sono di Dylan…sono sua...le lacrime cominciarono a scendere lente :‘‘Ma io voglio solo te!’’
:‘‘Allora mandalo via’’
:‘‘Non se ne andrà mai’’
:‘‘Allora uccidilo’’
:‘‘Non posso…è così buono con me…’’
:‘‘Sarà buono finche non ti ribellerai. Poi diventerà crudele. Ti farà vedere il vero mostro che è in lui’’
:‘‘Allora non ho altra scelta: devo ucciderlo’’
:‘‘Non puoi farlo da sola’’
:‘‘So già a chi chiedere aiuto!’’ 


 

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Capitolo 13
*** Ho bisogno di te ***


Erik
Sono già passati due giorni dal mio ritorno a New York. Non ci posso che Vanessa abbia detto davvero quelle parole: ‘‘Io amo Dylan più di tutti, perfino più di te…’’. Mi ama. Ma non abbastanza da essere mia. Io invece la amo così tanto…sono più che certo che non amerò nessuno nel modo in cui amo lei…nessuno.
Mi squilla il cellulare, chi sarà a quest’ora di notte?  :‘‘Pronto’’
:‘‘Erik…’’
:‘‘Chi è?’’ Non può essere lei…eppure è la sua voce quella che sento…
:‘‘Sono io…devi aiutarmi!’’
:‘‘Vanessa?!’’
:‘‘ Erik…devi aiutarmi ad uccidere Dylan…solo così potrò essere libera’’
:‘‘Perché dovrei aiutarti? Tu mi hai respinto…mi hai ferito!’’
:‘‘Erik…Devi farlo perché io ti amo…mi devi aiutare perché il nostro amore è vero anche se non abbastanza forte da esistere’’
:‘‘Vanessa, ti aiuterò, ma ti giuro che questa sarà l’ultima volta che mi vedrai!’’
:‘‘Non deve essere per forza così…’’
:‘‘Invece si Vanessa. Tu mi hai respinto come tuo unico amore e io sono comunque disposto ad aiutarti, per l’ultima volta. Le altre postazioni non mi interessano…o la prima o niente’’
:‘‘Ok, d’accordo…’’
:‘‘Allora ci vediamo a Firenze, in Piazza del Duomo, aspetto una tua chiamata, ciao’’
:‘‘Erik, aspetta!’’
:‘‘Dimmi’’
:‘‘Grazie’’
:‘‘Prego’’
:‘‘Ti amo’’
:‘‘Anche io ti amo, anche se di più’’ Mi riaggancia e sul mio viso passa una lacrima scarlatta…una parte della mia anima si era infranta.
Vanessa
Devo muovermi…devo chiamare anche Megan che mi potrà aiutare assieme a Erik e Will. Così potrò stare con Josh…potrò essere libera dalla gabbia dorate in cui mi trovo, Dylan.
 :‘‘Dai…Megan rispondi…rispondi a quello stupido Smart Phone rosa…dai…’’
:‘‘Segreteria telef…’’
:‘‘Che palle…Ora che faccio? Ho così tanto sonno…’’ dissi sbadigliando :‘‘Magari mi sdraio un po…’’
Mi avvio verso uno scaffale, cerco tra i miei vestiti ma non trovo il pigiama…scorgo però qualcosa di bianco, lo prendo: è…bellissimo! È una camicia da notte di seta bianca bordata di pizzo che mi arriva a metà coscia…mi sta a pennello: comodo, un po’ trasparente, ma bello! Non male!
Qualcuno bussa alla porta :‘‘Chi è?’’
:‘‘Sono io’’
:‘‘Oh, Dylan, entra pure’’
:‘‘Grazie’’ Aprendo la porta comincia a fissarmi rimanendo in assoluto silenzio
:‘‘Tutto bene Dylan? Sei letteralmente ammutolito…posso indossarlo o no, perché se no me lo levo subito..’’
:‘‘No’’
:‘‘Cosa?’’
:‘‘Non toglierlo’’ Rimasi in silenzio :‘‘So che te non lo pensi, ma Vanessa, puoi credermi, sei la creatura più bella su cui i miei occhi si sono posati: sei stupenda!’’
:‘‘Grazie’’ Arrossi e rimasi immobile mentre Dylan si muoveva con estrema lentezza verso di me ‘cosa devo fare…respingerlo? No, o sia accorgerà che ho qualcosa in mente…non posso tirarmi indietro’
:‘‘Ma sei un vampiro o una lumaca?’’ Dissi sorridendo. Dopo meno di un battito di ciglia Dylan era a pochi centimetri da me
:‘‘Meglio ora?!’’
:‘‘Oh si, meglio. Ma non abbastanza’’
:‘‘E che cosa posso fare per voi mademoiselle?’’
:‘‘Non saprei…’’ risi :‘‘Sorprendetemi’’ Con un ghigno Dylan mi prese per la vita e mi tirò su, verso l’alto, finche i nostri visi, durante la discesa si ritrovarono l’uno perfettamente davanti all’altro.
:‘‘Ti prego Vanessa, fa che io sia tuo, fatti mia, per sempre, nel corpo, nell’anima, e soprattutto nel sangue’’
:‘‘Vorresti attuare con me il bacio cristoride?!’’
:‘‘Vorrei attuare con te un patto di sangue che ci unirà in tutto, per l’eternità!’’
:‘‘Anche se so che lo avrò con te, mi sono ripromessa che non lo farò prima dei diciotto anni’’
:‘‘Diciotto anni?’’ mi chiese essterrefatto
:‘‘Tanto se staremo insieme per l’eternità che ti cambiano quattro anni?’’
:‘‘Niente…è solo che, ti amo, ti voglio; ti bramo come mai mi è successo prima. Vorrei solo che tu fossi mia, da ora in eterno, per sempre’’ lo baciai
:‘‘Per ora mi avrai solo nella mente. Mi hai e mi avrai finche la morte non dividerà le nostre strade’’
:‘‘Fino alla fine’’’.



Povero Erik :(
Al posto di Vanessa voi che avreste fatto?? O.O
Mandatemi le vostre risposte e continuate a recensire!!! ;)

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Capitolo 14
*** Desideri reconditi ***


Megan
Mi manchi…stupidona mi manchi…perché sei scappata? Perché te ne sei andata senza dirmi nulla? Io ti avrei appoggiato, qualunque cosa tu avessi scelto! Io ti voglio troppo bene, troppo in confronto a quello che mi hai fatto passare tu…a come mi hai trattata!
“Drin-drin” “Drin-drin” Squilla il telefono, chi sarà? :‘‘Si parla del diavolo e spuntano le corna…è la mia Vanessa!’’
:‘‘Pronto, Vanessa, dove sei? Cosa fai? Perché sei scappata?’’ chiesi piangendo
:‘‘Megan, calmati. Sto bene. Però ho un problema…mi devi aiutare’’
:‘‘Dimmi, farò di tutto per aiutare la mia migliore amica’’
:‘‘Ti ricordi Dylan, quello a cui piacevo?’’
:‘‘Si…è lì con te?’’
:‘‘Credevo di amarlo, ma mi sbagliavo. Ho provato a lasciarlo ma così facendo lui mi ha cancellato la memoria ma io sono riuscita a riaverla’’
:‘‘Che mostro…’’
:‘‘Devi aiutarmi, magari assieme a Will…devo sbarazzarmene!’’
:‘‘Vuoi…ucciderlo?’’
:‘‘Si…o non sarò mai libera’’
:‘‘Ok…devo raggiungerti…dove ti trovi?’’
:‘‘Sono in una villa chiamata Villa Villoresi, a Sesto Fiorentino, fuori Firenze, in Italia, Europa’’
:‘‘Ok…prendiamo il primo aereo e siamo subito da te!’’
:‘‘Grazie mille Megan, ti voglio bene’’
:‘‘Anche io Vanessa, anche io’’.
Vanessa
Ok…Megan, Will e Erik mi aiuteranno subito, ma qual è il momento giusto per attaccare?
Devo riuscire a trovare un momento in cui sia vulnerabile e da lì il gioco è fatto, più o meno…va bhè, diciamo che il grosso è organizzato, devo solo capire il momento migliore per attivare il piano…aspetta…io non ho un piano. Non so per filo e per segno il modo x cui riuscirò a convincere Dylan  a suicidarsi, però devo farlo!
Le lacrime cominciano a scendere , qualcuno bussa  :‘‘Chi è?’’
:‘‘Lo chiedi sempre ma è ovvio che sono io’’
:‘‘Oh scusa J…Dylan, entra pure’’ dopo meno di un secondo mi stava abbracciando da dietro
:‘‘Hei, va tutto bene?’’
:‘‘No…’’
:‘‘Cosa c’è che non va?’’
:‘‘Mi sono ricordata di Josh, mi…manca. Ecco tutto’’ Si staccò da me e abbassò lo sguardo :‘‘Non essere arrabbiato, ti prego. Odio vederti così…ma non è una cosa che il mio cervello può decidere…è il cuore che comanda’’ Dylan alzò lo sguardo e mi fissò per qualche secondo, poi mi disse :‘‘Vuoi lui vero? Non vuoi me…’’
:‘‘Dylan, non sai quanto mi distrugge dirtelo. Non voglio farti soffrire’’
:‘‘Allora non farlo! Tu sei la mia anima gemella…io non posso amare nessun’altro forche te! Oh mia bella…non mi lasciare, te ne prego’’
:‘‘Dylan, così mi far star male…ti prego lasciami andare e baste. Se mi ami davvero devi sapermi saper lasciare’’
:‘‘Ma io non voglio!’’ Prese la sua mano e se la mise sul petto, sul cuore :‘‘Io ti voglio qui, accanto a me!’’ Mise l’altra mano sul mio viso, sulla mia guancia :‘‘Ti voglio poter toccare, ti voglio poter amare…ma se te ne vai non potrà mai più succedere…se te ne vai io non potrò più sfiorarti, non potrò più baciarti, non potrò più parlarti, non potrò più vedere la mia unica ragione di vita, se questa è vita. Vanessa, non potrò più averti!’’ Mi abbracciò con forza e, allo stesso tempo, con estrema delicatezza sussurrandomi all’orecchio :‘‘Non farmi questo, ti prego, ti supplico, ti scongiuro…non lasciarmi’’
I miei pensieri si annebbiarono…devo stare con Josh o con Dylan? Desidero lui o no?




Ciaoooo! Vi piace la storia???? Recensite e ditemi come sembra!!!

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