Make me fall in love

di _LostinLove
(/viewuser.php?uid=169296)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Begin Of Everything. ***
Capitolo 2: *** He's again my brother. ***
Capitolo 3: *** Beer, tears and naked boys. ***
Capitolo 4: *** From the gym to the bed. ***
Capitolo 5: *** Swimming pool or Pic-Nic? Well.. both. ***
Capitolo 6: *** Can i win a football match? ***
Capitolo 7: *** I Believe I Can Flyyy .. ***
Capitolo 8: *** Shopping and Sofa, ***
Capitolo 9: *** Do You Want Some Chinese Food? ***
Capitolo 10: *** You can torn me with a single word.. ***
Capitolo 11: *** Know I Understand Who I Really Love ***
Capitolo 12: *** The Way You Sing Make Me Feel Alive ***
Capitolo 13: *** Can You Give Me A Chance? ***
Capitolo 14: *** Where Is The Favourite Irish Boy? ***
Capitolo 15: *** Danicng All Night Long .. ***
Capitolo 16: *** Weird Love Can Hurt ***
Capitolo 17: *** Dinner With You? ***
Capitolo 18: *** I Need A Tattoo ... ***
Capitolo 19: *** Make Me Free For A Night ***
Capitolo 20: *** Tell Me How To Fall In Love ***
Capitolo 21: *** I'm The One With White Dress ***
Capitolo 22: *** Kiss Me For The Last Time ***
Capitolo 23: *** I'll find the words to say before you leave me today ***



Capitolo 1
*** The Begin Of Everything. ***


 La sveglia suonava come una maledetta pazza quella dannata domenica mattina. Mi alzai, la spensi, e mi tuffai di nuovo nel letto. Perchè avevo questa mania di andare a correre alle sette di mattina, sempre? E con sempre intendo domaniche, giorni di scuola, estate, inverno.. perfino a natale. Oramai ero all'inizio di primavera e mi stavo promettendo di continuare. Non ero mai stata la ragazza perfetta che tutti vogliono. In realtà non sono mai stata neppure la figlia prediletta: mio fratello, di due anni più grande, era il ragazzo più talentuoso, carino e simpatico di tutta la città. E io ero "ah, la sorella di Liam Payne? Quello figo e carino?" ... ecco, ero conosciuta così, da sempre. Mio fratello non er aun modello, nè un attore era.. era solo il capitano della squadra di football, ed era terribilmente bravo. Terribilmente dolce e carino. E ovviamente, io non coincidevo con i suoi criteri di bellezza.
Essere bassa, e non magra, mora con gli occhi marroni, per lui era troppo normale. La sua ragazza ideale era alta, magrissima, coi capelli ricci e gli occhi azzurri. Per ora non corrispondevo a neppure una caratteristica. Era brutto vivere dietro l'ombra di un famigliare, acnora peggio di un fratello.
Mi alzai e presi la tuta dalla sedia, mi svestii e afferrai l'Ipod. Mi feci la coda da cavallo e indossai i miei occhiali da vista. Sbuffai davanti allo specchio notando l'ennesimo brufoletto che mi era comparso durante la notte. mi truccai un po' sperando di nn sembrare una barbona e uscii di casa piano piano, senza far rumore, con gli auricolari alle orecchie. Appena mi fui chiusa la porta alle spalle, vidi quanto la mia città fosse splendente quella giornata. Sorrisi e incominciai a correre per il vialetto, poi sul marciapiede verso il parco. Mi rimbombava nella testa le parole di "Fuckin Perfect" di P!nk. Mi rimbombavano le parole, ricordandomi che non ero fottutamente perfetta come tutti volevano.

 
"Cher, dove sei stata?", mi domandò Liam quando tornai a casa. Avevo appena aperto la porta che lui era lì, a braccia conserte in pigiama.
" Sono andata a correre. ", borbottai. Lui sbuffò.
" Lo sai che dovresti avvertirci. Eravamo preoccupati. ", risi.
" Scherzi? Tu non ti svegli mai prima delle nove, e non mi fili per sette giorni alla settimana.. ora sei pure preoccupato per me? "
" Cher, io ti voglio bene .. "
" Non sembra che sia il tuo primo pensiero quando mi prendi in giro davanti alle tue amiche perfettine. ", lui spalancò la bocca per ribattere. Con la punta delle dita gliela chiusi e aggiunsi: "Vado a rifugiarmi nel mio buco di camera. Non ti preoccupare, farò come se non avessimo mai parlato." 
"Perchè sei così cattiva?", chiese mentre salivo le scale. Mi voltai e cercai di fare la dura, ma oramai piangevo.
"Sai cosa significa avere in casa due liam? sai cosa significa avere l'affettuoso fratello di sempre, e quando siamo a scuola neanche mi consideri una parente? sai cosa significa passare le itnere giornate dietro ad un albero e sperare che nessuno mi veda? sai cosa significa essere presa in giro, ed essere sfigurata da te? forse tu no, ma io sì. e purtroppo lo so' molto molto bene.", mi voltai ed entrai in bagno. mi spogliai e mi rifugiai nella vasca. Feci scorrere l'acqua sul mio corpo accaldato. E mentre le mie lacrime si mescolavano all'acqua cercavo di convincermi che non ero poi così male, ma ogni volta che mi convincevo scoppiavo a piangere. Rimasi in bagno forse un' ora. Un' ora passata a singhiozzare lacrime amare.

 
Il Giorno Dopo ...
 
"Ciao Cher.", mi salutò Sheila. Le sorrisi e presi alcuni libri che avevo appoggiato a terra. CI abbracciammo e ci dirigemmo verso il "nostro posto". Ogni mattina, arrivavamo una ventina di minuti prima a scuola, e ci dirigevamo verso un albero, forse una quercia. Era motlo alto, con tantissime foglie, e aveva un tronco grosso e bianco. Ci nascondevamo lì dietro pe run po', parlucchiando di noi. Era solo un anno e mezzo che ci conoscevamo e ci volevamo bene come sorelle. Lei era la persona più importante. Lei era quella giusta. Era bionda, occhi verdi, alta, magra, simpatica, intelligente e terribilmente carina. Era la mia migliore amica, era strano. Ci eravamo conosciute al corso di biologia, e lei mi aveva aiutato a finire un esperimento.
"Cos'hai fatto ieri, oltre che correre?", mi chiese interrompendo i miei pensieri.
"Una doccia, poi ho studiato e ho guardato un film."
" tutto qua? ", chiese turbata.
" Eggià, e tu? ", domandai evitando l'argomento della litigata con liam. tanto finiva sempre così, parlavamo dei mei problemi e spesso mi scordavo che anche lei poteva averne.
" N ulla di che ...",  si voltò e guardò verso l'entrata della scuola. Vide arrivare un pulmino e scendere moltissime ragazze e ragazze. Mi si interruppe il respiro a vedere quanto fossero tutti "fottutamente perfettini" nel loro modo di camminare, parlare e vestire. Sheila rise. "Sono arrivati..", mormorò subito dopo.
"Chi?"
"Quelli dello stage. ti sei addormentata di nuovo durante l'assemblea d'istituto?"
"Ssh, eddai. Sono così noiose.", cercai di giustificarmi. Ma lei rise.
"Okay, va bene. COmunque restano qui tre mesi o giù di lì."
"Tre mesi con nuovi figli di papà? E che cazzo ...", sbottai. Mi alzai e presi Sheila per mano. Prendemmo le nostre cose ed entrammo a scuola, seguiti dalla comitiva di ragazzi "nuovi". Ci fermammo davanti alla nostra classe di storia e poi entrammo. Tutta la nostra classe era già lì. Subito mi arrivarono in faccia delle palline di carta arrotolate. Alcune risero, altre commentarono le mie converse consumante che adoravo indossare. Sheila mi strinse la mano e ci sedemmo vicino alla finestra e subito entrò il professore. Sicneramente non lo ascoltai molto, ma solo quando mi richiamò per la terza volta ebbi il coraggio di guardarlo negli occhi.
"Sì, signore. Mi scusi?", domandai.
"Il preside la vuole.", mi spaventai non poco. Il preside era un omaccione di sessant'anni suonati, piuttosto rigido con le regole.
"Potrei sapere il perchè?", chiesi con voce tremante.
"Evidentemente rivuole indietro i suoi jeans.", gracchiò Jess, la ragazza "figa" della classe. Tutti risero. Perfino il secchione della classe era più popolare di me, e si permetteva di ridere alle loro battute. Io venivo in una scala ancora più inferiore. Mi dispiaceva più di tutto, che Sheila fosse obbligata a seguirmi e a condividere il gradino da sfigato.
"Smettetela voi! Nulla, ha un compito per te.", mi sorrise e io mi alzai. Poi si rivolse a Sheila. "Signorina Williams, segua la sua compagna. Il preside richiede anche lei."
"Okay.", borbottò. Prendemmo le nostre cose e uscimmo, sotto le risate e battutaccie dei compagni. Mentre andavamo dal preside notammo la fila die nuovi ragazzi, e alcune persone che andavano sempre all'ufficio del preside. Tutti con lo stesso motivo: richiamati per un compito. Mi domandai cosa volesse farci fare, quando dalla porta comparve la figura grassa e barbuta del preside. Ci ispezionò un po' tutto, chiamò dentro quattro ragazzi dello stage e dopo una manciata di minuti uscirono di nuovo, seguiti da una ragazza mora. Passò circa un ora prima che chiamasse il mio nome. Entrai nell'ufficio e mi sedetti su una poltrona blu imbottita, e scomoda. mi ssitemai prima che lui iniziasse a parlucchiare.
"Buongiorno. Sa dell'arrivo dei ragazzi dello stage?", chiese. annuii. "Bene, lei è una tra le ragazze più brave e ... ha il compito di averne bada e di aiutarli."
"Verrano a casa mia a dormire?", chiesi sgranando gli occhi.
"Oh no. Tu ti straferirai in una specie di palazzino adebitato a quese funzioni. Sei d'accordo?", chiese.
"Ehm ... i miei lo sanno?", chiesi.
"Sì, e sono orgogliosi che ti abbiamo scelto."
"Allora va bene.", il mio ragionamento era più che diverso da quello che pensavano: meno tempo trascorrevo a casa, e meglio stavo. elargii un enorme sorriso.
"Bene. allora li faccioe entrare.", disse e infilò la testa fuori della porta. "Niall Horan, Zayn Malik, Louis Tomlinson e Harry Styles.", sono tutti maschi. cazzo.
"Ciao.", dissi guardando uno ad uno i ragazzi. Erano uno più bello dell'altro, e uno con un particolare che ti attraeva. il mio sorriso si allargò.
"Bene, potete andare. Oggi salterai le lezioni, Cher, per fargli visitare la scuola ecc. Per domani sera dovrete già essere tutti sistemati nella vostra stanza nell'appartamento."
"Va bene, signor direttore.", dicemmo tutti in coro. Appena uscimmo scoppiammo a ridere.
"Okay, cosa volete fare ora?"
"io ho fame."; borbottò il biondo.
"Bene, io quoto. Una gita alle macchinette o al bar?", domandai.
"Sei la migliore guida che potessimo scegliere.", disse il riccio e arrossii.

 
***AUTRICE***
Avevo una voglia pazza di continaure a scrivere. Se fa' schifo ditemelo, che ricomincio d'accapo. No perchè a me non convince molto eh ...
COmuqnue vabeh. ciao! :)
recensite please, e grazi di leggere xx

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** He's again my brother. ***


Mi alzai di corsa, e spensi subito la sveglia. Borbottai qualcosa contro il letto scomodo e mi cambiai. Uscii dalla stanza ancora spoglia e andai nel cucinino. Sul divano, in salotto, c'erano Harry e Niall che ronfavano facendo piuttosto rumore. Prima di mettere le scarpe scoppiai a ridere quando iniziarono a parlare nel sonno. Raccolsi i capelli in una treccia veloce-veloce, mangiucchiai un biscotto e uscii dall'appertamentino. Non mi ci ero ancora abituata a dormire con quattro ragazzi, sopratutto perchè sebbene eravamo diventati degli amici discreti, per me erano ancora come l'amore: non ne sapevo nulla.
Ascoltavo "Fireflies" dei
Owl City, e ripensavo al giorno prima quando li avevo conosciuti. Il preside me li aveva affidati tutta la mattina, e solo a pranzo avevo poi rincontrato Sheila che era diventata guida di tre ragazze e di un ragazzino. Loro si divertivano molto assieme, e mi sentii quasi di troppo tra loro. Anzi, mi sentii decisamente fuori luogo: erano perfetti assieme, perchè entrambi belli e alti, intelligenti e simpatici. L'avevo lasciata tra le sue risate, quasi senza salutarla. E poi avevo finito il giro della scuola, e avevo imparato i loro nomi, le età e da dove venivano. Quello riccio era Harry, il biondino Niall, quello macho Zayn e poi quello che mi faceva ridere come una pazza Louis. Avevano quasi la stessa età, e venivano da posti diversi. Quando li avevo incontrati credevo si conoscessero da sempre, mentre avevano solo parlucchiato nel bus. Era lì che gli insegnanti avevano chiesto ai ragazzi di suddividersi in gruppi da quattro.
Entrai nel parco correndo, sentendo la parte finale della canzone, e mi fermai vicino ad una panchina, oramai era una tra le panchine che usavo per fare streccing (?) e cominciai a fare degli esercizi per rilassarmi un po' prima di tornare a casa correndo. Appoggiai il piede sul tronco di un albero e feci dei piccoli piegamenti, poi roteai la testa e feci dei movimenti con le braccia per rilassare le spalle. Passarono circa dieci minuti quando tornai a correre. Forse erano le otte, ed era meglio se tornavo indietro. COminciai a correre sulla stradina di ghiaia e poi mi accorsi che se avessi tagliato per il prato avrei risparmiato un paio di minuti, minuti per cui avrei dato la vita: probabilmente quei ragazzi avrebbero occupato la doccia tutta la mattina. Decisi di correre sull'erba, sebbene ci fosse il divieto di calpestare l'aiuola. Poi, appoggiando il piede per terra, forse l'erba umida, e mi ritrovai a terra, e sbattei la testa sulla terra nuda, fredda.
"Cazzo ...", mormorai distesa sull'erba. Mistavo per alzare quando guardai il cielo e mi accorsi delle poche nuvole che lor iempivano, ed erano veramente buffe. Misi le mani dietro la testa e mi permisi dei secondi.
"Tutto okay?", chiese una voce roca.
"Uhmm.. sì.", dissi cercando il viso dietro di me, ma la luce del sole era piuttosto forte e non riuscivo a vedere il ragazzo che si era accovacciato affianco a me. Quando il suo corpo coprì il sole, riuscii a vedere le spalle larghe, le gambe piegate, la felpa sgualcita e i capelli arruffati. "Ciao Zayn."
"Ciao Cher.", disse e poi rise. "Come hai fatto a cadere?", chiese.
"Non so... ma avevo una terribile voglia di abbracciare l'erba.", mormorai. Lui lasciò la testa all'indietro e rise più forte. Io abbozzai un sorriso e tornai a guardare il cielo.
"Posso?", chiese dopo un po'. Annuii e lui si distese affianco a me. "Cosa guardi?"
"Non so ... forse qualcosa che gli altri non riescono a vedere."
"E cosa sarebbe?"
"Una nuvola a forma di caramella.", dissi indicando un batuffolo bianco tra tanti altri. Vidi Zayn girare la testa e strizzare gli occhi, poi sorrise.
"A me sembra un cuscino.", disse. Risi.
"Visto?", lui sbuffò e cercò con lo sguardo un altra nuvole.
"E quella è un elefante!", mormorò dopo un paio di minuti. Oramai avevamo entrambi smesso di sentire la musica, e avevamo lasciato gli Ipod nelle tasche. Era motlo più rilassante sentire il respiro dell'altro.
"Naah ... è un cavallo.", ribattei.
"Ma dove lo vedi il cavallo? Quella è la coda, e poi il corpo e le zampe!", mosse il dito in aria. Forse eravamo due stupidi, distesi sull'erba, perchè il parco aveva cominciato a ripemirsi e mi sentivo osservata. Risi cercando di vedere l'elefante, ma più guardato quella nuvola, più mi sembrava un cavallo. Sospirai, mi sedetti sull'erba e poi mi alzai. Guardai Zayn dall'alto e mi accorsi che fosse carino. "Dove vai?"
"Sono le otto e mezza. La scuola comincia alle nove, e non abbiamo ancora fatto la doccia."
"Ancora scuola?", chiese sgranando gli occhi. "Ma noi dovremmo goderci il momento e..."
"Zayn, senti.. alzati e andiamo."
"No, non voglio. Dovrebbe essere una specie di vacanza.", sbottò.
"ZAYN MALIK, SCHIODA IL TUO CULO DALL'ERBA, ALZATI E DEGNATI DI MUOVERTI!", forse lo spaventai perchè si alzò di corsa e tornammo a correre verso l'appartamento. Però quando arrivammo nel salottino, lui scoppiò a ridere mentre io mi rifugiai nella doccia per lavarmi. Quando uscii erano tutti pronti, tranne Zayn ovvio. Mi truccai, feci colazione e alle nove uscimmo insieme.

"Signorina Payne, lei NON DEVE far arrivare i suoi nuovi compagni in ritardo a scuola.", mi urlò il preside sputacchiandomi tra i capelli. Avevo la testa china, ed ero in piedi davanti alla suo scrivania. Dietro di me erano in fila i ragazzi, e sembrava più dispiaciuti di me. "Lei deve gestirli, non deve aiutarli a non seguire le regole.", mormorò poi, sempre in tono arrabbiatissimo.
" Signor preside, mi prendo io la colpa. ", disse poi Zayn. "Le ho spento la sveglia per scherzo, e quindi non ci siamo sveglaiti in tempo.", il ragazzo si avvicinò a me, e si  sistemò alla mia destra. Il preside ci guardò attentamente, prima me e poi lui.
"E va bene ..", sbottò in fine sospirando. Con un gesto della mano, mentre si sedeva, ci lasciò uscire. "Solo perchè sono molto indaffarato."
"Sarà l'ultima volta.", promise Harry, ma sapevamo tutti quanti che era la più grande bugia che potessimo dire. Quindi, dopo preso le nostre cose, andammo alla mia classe, dove il professore aveva appena iniziato al lezione.
"Buongiorno Prof.", dicemmo in coro. Ci sedemmo in due tavolo, io tra Niall e Zayn, mentre Harry e Louis davanti di noi, insieme. Il professore continuò la lezione, mentre ancora alcune ragazze mi lanciavano le solite palline di carta addosso. Mi corpii il viso con la mano e cominciai a prendere degli appunti confusi. Harry e Louis continuavano a giocare all'impiccato sul tavolo, mentre Niall e Zayn davano dei punteggi alle ragazze della classe. Era già la seconda volta che lo facevano, e mi urtava non poco quando mi saltavano dicendo che era meglio non farlo. Mi sentivo il cuore lacerato, perchè tutte ricevevano voti maggiori di otto ed erano tutte terribilmente belle. Sbuffai e mi asciugai una lacrima, che stava scendendo lentamente sulla guancia. Non volevo che la vedessero, non volevo che mi vedessero fragile. Poi, la porta si aprì di colpo, e sentii degli "UUUH" e dei "woow, ciao bello!".
Alzai lo sguardo per vedere la figura di mio fratello entrare e dirigersi verso i miei amici. Il professore lo guardò scettico, ma Liam si scusò dicendo di fare in fretta: "Hey, siete voi quelli nuovi?", chiese poi ai ragazzi.
"Sì, perchè?", disse Louis a voce di tuti.
"Perchè ci servono giocatori di Football, partecipate?", bene. ora anche solo si sarebbero convertiti all'idea che essere giocatori dello sport più classico al mondo, e per di più il fulcro di popolarità nella scuola, non mi avrebbero più ascoltato, mi avrebbero di nuovo lasciato sola. Ma questa volta sola, perchè Sheila era troppo occupata con i suoi nuovi amici.
"Io ci sto. Amo il football.", disse Niall affianco a me. Vidi con la coda dell'occhio Zayn annuire. Ed ecco l'ennesima lacrima silenziosa che scendeva piano piano. Questa volta non l'asciugai, ma mi coprii il viso coi capelli sperando che nessuno mi vedesse.
"Noi veniamo.", disse Harry.
"Bene, qui sono gli orari.", da sotto i ciuffi vidi un foglietto scivolare sul tavolo. "Cher, ci vediamo a pranzo, piccola?", mi chiese. Il mio cuore si fermò un secondo, perchè mi parlava? Poi mi lasciò un bigliettino anche a me, e mi prese la mano sinistra, l'appoggiò sul pezzo di carta per essere sicuro che lo avessi visto. "Grazie prof, ora me ne vado.", disse e uscì.

Rilessi il foglietto di carta, stropicciato dentro la tasca. I ragazzi erano con me, seduti vicino all'albero, il posto mio e di Sheila. Stavano mangiando un panino ciascuno, tranne Niall che ovviamente aveva anche dei pacchetti di patatine, quando Hazza mi chiese di leggerlo ad alta voce. Lo guardai, poi sorrisi e cominciai: "Ciao Cher, scusami se ti tratto da schifo. Quando me lo hai fatto presente l'ho capito.. ho capito anche che te ne sei andata perchè non volevi più avermi tr ai piedi quindi, se non puoi avere Liam-fratellino-dolce a casa, lo avrai a scuola. Ci vediamo a pranzo, cosa dici? Invita anche quei tuoi nuovi amici, vorrei conoscerli. Cia vediamo, ti voglio bene sorellina mia."
"Perchè non siamo da lui?", chiese Zayn.
"Perchè dovremmo?", chiesi di rimando.
" T i ha chiesto scusa.",  disse Louis. Ridacchiai. Liam non mi avrebbe mai chiesto scusa e se mi avesse voluto veramente, sarebbe venuto a cercarmi ..
"Cher, sei qui?"
"Cher, c'è tuo fratello.", disse Harry. Il viso di Liam comparve dal nulla.
"Ti stavo aspettando in mensa.", mormorò.
"Non ci vengo da quando la tua amichetta mi ha versato il suo vassoio con il pasticcio di carne.", lui si fece serio.
"Okay, ammetto che Lucy è un po' cattiva."
"Un po?", chiesi ironica. "La tua amica Lucy me la becco in classe, ogni mattina e lei mi lancia sempre caritene di carta e ..", Liam si inginocchiò e mi strinse in un abbraccio. Da quanto tempo non mi abbracciava in quel modo? Da quanto tempo non mi abbracciava con un vero abbraccio caldo? "Liam cosa c'è?"
"Mi spiace di averti trattata male.. credo che essere popolare mi abbia cambiato, ma sia quando sei in cima al mondo, credi di essere il re e puoi permetterti di voltare le spalle a tutti.", Harry rise. Liam si voltò fulmimnandolo con lo sguardo: "Che cazzo vuoi, riccio?"
"Visto?", chiesi. lui si morse il labbro.
"Scusami, riccio.", Harry si presentò. Poi lo seguirono gli altri. "Andiamo a mangaire?", mi chiese poi. Gli mostrai il panino mezzo finito. " ah ... ", mormorò. "Allora domani?" 
" Liam, vieni tu qui con noi. ", proposi.
" Nell'angolo degli sfigati? ", chiese.
" Questo è l'angolo degli sfigati? ", chiese Zayn. "Oddio, io sono troppo figo per essere sfigato." 
"Ma io sono sfigata.", sussurrai.
" T u? Sfigata? Ma se sei la ragazza più dolce, divertente e carina della scuola!",  disse Niall indicandomi. Arrossii.
"Non credo proprio.", risposi poi.
"Mah .. qui ci sta proprio gente strana."; sbuffò Louis.
"Verrai a vederci giocare?", chiese Liam. Il fatto che mi avesse invitato mi sembrava una cosa carina, e che avesse usato il NOI come se fossimo amici da sempre.
"Tu mi prometti che cambierai?", chiesi.
"Certo, ora vengo sempre con te."; mi fece alzare e mi strinse a sè, poi entrami a scuola tra le risate di tutti e mentre camminavamo in fila, Liam che mi cingeva la vita, e Harry mi stringeva la mano, mi sentivo la ragazza più fortunata di sempre. Okay, ero brutta, bassa, per nulla magra ma avevo qualcosa che nessuno poteva mai togliermi, e con cui avrei sempre condiviso qualcosa di importante. Il mio sorriso?
No, mio fratello Liam Payne, il giocatore di football più popolare della scuola, con cui finalmente stavo vivendo una vera vita da sorella.

***AUTRICE***

Posso essere sincera? Mi sembra di scrivere dei capitoli osceni, mi sembrano senza senso ...
Comunque spero vi siano piaciuti lo stesso, e grazie di aver letto.
Recensite, o recensite. okay? okay. :) #muchlove

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Beer, tears and naked boys. ***


"wooo! Siamo stati grandi!", urlò louis entrando nella camera.
"Ommioddio taci, Lou. E' da quando che è finita la partita che sbraiti e urli.", disse zayn tappandosi le orecchie. Entrò anche lui e noi altri li seguimmo, Liam chiuse la porta alle spalle con un calcio, mentre in mano teneva una cassetta di lattine.
"E' cola?", chiesi toccandomi la gola. Ero piuttosto assetata, e Liam aveva comprato da bere solo pochi minuti fa'. Rise e appoggiò la cassetta sul tavolino, lacerò la plastica e tirò fuori una lattina. Aprì la linguetta e me la porse. La guardai un secondo. "E' cola?", ripetei sempre meno convinta. Louis ridacchiò e prese la lattina e ne beveddete un sorso.
"Direi di no.", mi rispose Louis. Notai dei baffetti bianchi sopra le sue labbra.
"Bene Liam .. ora dimmi come hai fatto a comprare della birra.", propose harry gettandosi sul divano.
"Semplice ... il tipo al negozio è un mio amico e.."
"Da cosa nasce cosa .. sese.", dissi io andando al lavandino e prendendo un bicchiere d'acqua.
"Non bevi, tu?", chiese Zayn guardandomi. Scossi la testa chiudendo gli occhi, sperai che l'odore acre dell'alcool fosse solo la mia immaginazione, e non stesse veramente impregnando la stanza. "Io .. io credo che berrò un po'.", disse. Sospirai arrendendomi e mi rifugiai in camera, salutando tutti un po' frettolosamente. Mi gettai prima sul letto, chiudendo gli occhi e cercando di ricordarmi qualcosa. Qualsiasi cosa che dovessi fare prima che quei cinque beduini entrassero nella mia vita, facendomi cadere in un supplizio.
Tornai indietro con la mente al pomeriggio. Okay, avevano vinto la partita, e poi eravamo andati a mangiare una pizza, e poi siamo tornati all'appartamento. Ripensai alla mattinata, piuttosto noiosa, in realtà. Eravamo però tutti eccitati per la loro prima partita. Tornai, allora, alla sera precedente, quando avevo cominciato a leggere un libro a caso trovato nella libreria del paese. Quindi spalancai gli occhi e un sorriso illuminò il volto. Mi alzai e mi diressi in bagno sicura di aver lasciato lì la sacca con la roba, dove avevo riposto il libro durante l'ora di biologia. No, ecco .. Non era lì. Guardai un attimo la doccia, e decisi di lavarmi subito. tanto erano quasi le otto, e prima facevo tutto meglio era.
Mi spogliai e entrai sotto la doccia, l'acqua prima era fredda poi divenne terribilmente bollente. Infine trovai la temperatura giusta e quindi cominciai a lavarmi. Prima con lo shampoo e poi il corpo. Avevo tutti i capelli isnaponati quando la porta si aprì di colpo e strillai spaventata. La doccia aveva un vetro satinato (N.B. è quello ruvido e stile rovinato che serve nelle doccia, a non far vedere chi è all'interno),q uindi non poteva vedermi. Eppure io notai il ciuffo biondo. "NIALL! ESCI SUBITO!"
" Ma devo fare pìpì. ", si lamentò.
" A SPETTI!",  dissi quasi senza fiato. ero terrorizzata. "NIALL HORAN, CI SONO DUE BAGNI!", dissi.
"Ma hazza si sta facendo la doccia ..."
"HAZZA E' UN UOMO NUDISTA, SARA' FELICE A MOSTRARTI ... MOSTRARTI ... IL SUO COSO, INSOMMA. CAPITO?",gracchiai.
"intendi willy?", chiese lui.
"NIALL! VATTENE!", lo sentii sbuffare e richiudere la porta. Quindi mi sciaquai velocemente e uscii. Chiusi la porta a chiave e mi vestii, avvolgendo i capelli in un asciugamano. Quando uscii avevo il pigiama e i capelli mi ricadevano sulle spalli, ancora bagnati. Andai alla ricerca del libro e uscii dalla mia camera. Subito fui costretta a chiudere gli occhi. "Ragazzi ... capisco che siete uomini, ma io sono ancora donna. okay?", dissi tremando.
" Oddio, cher. hai mai visto un uomo nudo? ", chiese zayn ridendo. voelvo essere sincera e dire "no". poi ripensai che avevo visto Liam da piccino nudo, valeva?
" Sì, ne ho visto ... un paio. ", mentii. "Però .. vorrei avere con voi u na semplice amicizia fondata sul discorso e sulla'apprezzamento di noi stessi. non su quanto ce ... ce lo avete lungo.", balbettia. liam rise.
"Cher, potresti togliere la mano dagli occhi?", chiese niall.
"Credo di no.", risposi.
"hai dei problemi con il tuo corpo?", chiese Louis.
"Direi di sì.", mormorai.
"E perchè?", chiese zayn.
"Scusatemi, ma se non ve ne siete accorti io non sono una modella, e non sono bella.", sentii una porta aprirsi e harry rise.
"Ragazza, anche s etu non ti credi bella, questo non significa che lo sei.", mormorò zayn, quasi per conosolarmi.
" S entite, devo prendere un libro. Voglio solo la mia cartella, poi potete stare nudi quanto volete, okay?",  dissi con voce tremante. Sperai che si fossero vestiti, avevo un certo imbarazzo nel vedere il corpo delle persone. Sorpratutto se uno è mio fratello, e se gli altri sono amici.
"Cher, è questo il libro?", chiese niall prendendomi la mano che copriva gli occhi e facendomi toccare una copertina liscia. Strizzai gli occhi, ancora turbata. "Cher, oddio. Ci vestiamo, okay?", disse.
"Grazie.", mormorai. Attesi una manciata di secondi e poi aprii gli occhi, e li trovai tutti in boxer. Poi scoppiai a ridere. "Credevo che il concetto di vestiti includesse anche pantaloni e maglietta.", tutti quanti ridemmo, poi notai che il libro che tenevo in mano era quello giusto.
"Allora?", chiese harry fissandomi.
"Sì, è questo.", mi voltai e andai verso la mia camera.
"No, intendevo .. cosa c'è che non va' in te?", ripetè la domanda.
"Ecco. Sono grassa, tutto qua.", er ala prima votla che lo dicevo ad alta voce, a qualcuno. Odiavo quella parola, era come uno schiaffo in pieno volto. Come un'accoltellata al petto. Ero forse una cosa stupida, ma notare di essere sovrappeso, e che la propria bilancia indica sempre numeri più grandi dell'ultima volta... ecco, non è una bella sensazione. Molte ragazine, dicono di essere grasse per farsi dire che non è vero, e sentirsi adulate.
"cher ... se vuoi dimagrire, perchè mangi come un maiale?", chiese Lou ridacchiando. abassai il volto e tornai in camera. Infilai il libro sotto il cuscino e appoggiai la testa sulle lenzuola, sperando di ricacciare indietro le lacrime. Ma sapevo che non potevo, e le sentivo tornare. Le sentivo di nuovo scendere sulle guancie. Alzai il volto, e con lo sguardo appannato, fissai la finestra che dava ad una strada affolatta, con tante insegne colorate. Poi c'erano cartelli, e le persone che parlucchiavano fra loro facendo confusione, e le macchine che attraversano la strada. E poi il rumore della città si unì ai miei singhiozzi.
"Cher?", mi sentii chiamare dall'altra stanza. "E' tutto okay?", chiesero di nuovo. Non risposi, tanto a loro serviva solo che dicessi di sì,e  poi se ne sarebbero andati. Forse avrei potuto fare così, a loro non interessava come stavo. A nessuno interessava. La porta si aprì e vidi che tutti si sistemavano davanti ad essa, in fila. Io mi alzai da terra e mi sedetti sul letto, volgendo loro le spalle. Nascosi la faccia tra la mani, e i capelli fecero il resto.
" Mi dispiace. ", borbottò louis.
" Già.. tu sei bellissima. Chissene frega se non sei magra. ", disse poi Liam.
" Non dite cazzate, okay? Voi non sapete come ci si sente ad essere me... Nessuno lo ha mai chiesto. "
" E  come ci si sente ad essere te?",  chiese Niall, cercando di consolarmi. Abbozziai un sorriso.
"E' uno schifo.", risposi.
"Senti .. i miei si sono separati, ti assicuro che non è uno schifo. hai Sheila che è una ragazza divertente e carina, hai tuo fratello. Hai noi. Ora cosa c'è che non va'?", disse harry.
"Ragazzi .. ho paura che essendo così non piacerò a nessuno.", dissi.
"Così come?", domandò zayn. poi mi prese una mano e si sedette difronte a me. "Così terribilmente carina quando sorrisi, così quando i tuoi occhi si illuminano quando ridi, così come quando ti sposti la ciocca dei capelli da davanti gli occhi e sei terribilmente sexy? Così come quando ci fai morire dalle risate, come quando dai il resto della merenda a niall, o aiuti noi altri a fare i compiti, o come quando sei così dolce che la mattina prima di andare a correre ci lasci il caffè nella macchinetta e quando torni ci porti delle croissant?", lo guardai un attimo e mi rapì coi suoi occhi marroni così profondi, misteriosi .. ma in quel momento così terribilmente dolci e sinceri. Lo abbracciai e lui mi strinse a sè. Poi sentii gli altri sedersi affianco a noi, qualcuno mi prese una mano, liam mi baciò la guancia, mentre louis mi abbracciò.
"Cher, possiamo amarti come un cioccolatino ama la nocciola che vi è all'interno? Tu sei tutto per noi.", domandò niall. Lo guardai e gli diedi un bacio sulla fronte. "Lo prendiamo per un sì.", disse ridendo. Poi mi prese in un abbracciò e harry cominciò a famri il solletico. Poi si unirono harry e louis.
"Tutto contro Cheeeeeeer!", ulrò zayn e si fiondò sopra di noi, schiacciandoci. Niall rise e si gettò sopra la massa informe di persone che stavamo creando sopra il mio letto. Per un secondo temetti che cedesse, poi fui distratta da una frase che mi colpì, questa volta fu una cosa dolce. Una carezza in una giorata di pioggia, una rosa rossa appena colta: "Ti amiamo, Cher."

***AUTRICE***
Oddio, se inizialmente questa FF non mi piacea. Ora mi piace molto di più. Scusatemi se non avevo scritto ieri e l'altro giorno, ma sinceramente non sapevo come elaborare la cosa. Perdonatemiiii *-*
Comunque spero vi sia piaciuto come piace a me. Scusatemi perchè è corto. Buona notte :)
Grazie di leggere, xx

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** From the gym to the bed. ***


Lunedì Mattina ..

"Cher? CI alziamo?", mi voltai di lato.
"No..", borbottai. "Sono stanca."
"E se ti dicessi che non potrai correre oggi?", domandò la stessa voce di prima. Necessitavo di un paio di minuti per capire chi fosse. Quindi decisi di aprire gli occhi, solo un pochino, o intravisi il volto di Louis. Lui sorrise.
"Perchè?"
" Sono già le otto. ", disse ridacchiando. Quindi mi gettai di colpo sul letto, sedendomi, aprendo gli occhi, e legando i capelli in una coda.
" Come, perchè, cosa? ", chiesi alzandomi e cercando il cellulare. La sveglia non era suonata, anzi .. non era neppure impostata per suonnae, chiusi gli  occhi e respirai. "L'avete spenta?" 
" Z ayn credeva che ti facesse piacere saltare un giorno di corsa.",  sapevo che se fossi stata un animale, potevano immaginarmi come un toro infuriato, con un piercing al naso, e che fumavo dalle orecchie. Mi voltai, e lo guardai truce. "Uh-uh ... Zayn se la vede male?", domandò.
"Male?", ripetei. "Quel ragazzo non si ritroverà più le gambe, a fine mattinata!", dissi quasi strilando. La corsa era un rituale, sapevo perfettamente che e lo saltavo mi dicevo che avrei potuto saltarlo anche un altro giorno, e poi mi sarei convinta che sarebbe stato inutile perfino farlo. Spalancai la porta della camera, e non mi importava che fossi in pigiama, con un trucco disfatto, e i capelli arruffati.
"Ciao piccola.", mi salutò Liam, che oramai si era insiedato nel nostro appartamento.
"Dov'è malik?", lo chiamai per nome.
"   I     n cucina, prepara la colazine.  ",  mormorò niall mentre mangiava dei cereali con il latte. Sempre arrabbiata superai il divano e andai nel cucinino, dove trovai Zayn intendo a cercare qualcosa nel frigo. Aveva la testa completamente infilata dentro, avrei riso se non fossi stata così arrabbiata.
"  Z   AYN JAWAAD MALIK! ",  dissi in tono sicuro.
" T i sei ricordata il mio nome intero.",  disse sorridendomi. "Prima che tu mi sommerga di insulti, sappi che l'hof atto apposta. Alle sette è suonata e l'ho spenta subito, tu dormivi ancora. Ieri sera abbiamo fatto tardi, ricordi? il film è durato tantissimo tempo. Quindi, ho deciso che noi ragazzi ti aiuteremo per una settimana a dimagrire a modo nostro.", propose.
" Come? ", chiesi.
" O vvio, a modo nostro. Per un intero pomeriggio, sarai a nostra disposizione. Un giorno per ognuno.",  sorrise. "E niente corse mattutine."
"Aspetta ... ci sono sette giorni, mica cinque."
"Due saranno liberi: uno per studiare, l'altro per godere di te stessa. Ovvero andrai da un parucchiere e alle SPA, insomma .. quei posti che vi piacciano tanto a voi donne.", ridemmo e lo abbracciai. Non ero poi così tanto ancora arrabbiata, mi volevano così bene da aver programmato una "dieta" solo per me. Ci lasciammo e harry comparve nella stanza, porgendomi due mele.
"Cominciamo con me: questa è la tua dieta.", mormorò poi.
"Solo mele?", chiesi ridendo.
"Già, tutte le mele che vuoi. Ma solo mele.", le prese e ne morsi una, poi andai in camera e mi cambiai. Mi truccai un po', mi pettinai e quando uscii gettai via il torsolo delle mele.

Nel Pomeriggio ..

"E ora?", chiese quando arrivammo davanti ad una palestra. "Non vorrai mica dirmi .. tu fai ginnastica?"
"Sinceramente no.", disse guardandomi negli occhi. "Però siccome è per te, farò uno sforzo.", mi prese per mano ed entrammo. Una ragazza bionda ci sorrise e ci indicò una porta, che portava ad una sala piena di tapiroulan (?) e di altri attrezzi per esercizi. "Ne faremo uno almeno due volte.", si gasò harry.
"Dai, organizziamoci: ogni attrezzo per venti minuti, poi ruotiamo.", dissi.
"Sono io il COACH, qui. Decido io.", disse in tono forse troppo autoritario.
"  Evvabbene coach.  ", dissi sorridendo. Lui si tolse la giacca e rimase con la maglietta. Io mi cambiai le scarpe, perchè avevo delle converse troppo leggere e inadatte per fare esercizi.harry cominciò a guardarsi attorno, poi si diresse verso dei Kettlebells, e li indicò.
"  Ecco .. cominciamo da.. da... da questi cosi qua.  ", io scoppiai a ridere.
"  Non sono brava, ma so che si chiamano Kettlebells.  ", dissi.
"  Ah, sì sì ... i KittyBalls. Vai, cominciai.  ", mi accasciai a terra dal ridere. " C osa c'è?", disse e poi si rese conto di cosa   aveva detto. Quindi si mise affianco a me e rise. Poi si voltò e mi baciò la fronte. Io gli sorrisi. Ero un ragazzo bellissimo, divertente e simpatico. Fissai forse un secondo di troppo i suoi occhi azzurrissimi.
"Non so perchè, ma c'è qualcosa che mi attrae in te. Anzi, attrai tutte le ragazze.", non volevo dire che mi piaceva. Infondo, non lo sapevo ancora, se provavo qualcosa per lui o per uno degli altri.
"E' un dono chiamato ricci.", ridemmo.
"Forse sì.", stavo per alzarmi quando mi prese il braccio. Mi fissò e il mio respiro si fermò.
"Già che siamo a terra, facciamo delle flessioni.", disse e rise.
"Speravo ti fossi dimenticato.", sbuffai e mi voltai per cominciare a fare l'esercizio. Naturalmente non ne ero capace, ma neppure Harry sembrava cavarsela più di me.

Nella Sera ..

Tornammo al nostro appartamento che eravamo distrutti, io mi gettai subito sotto la doccia, mentre harry si rifugiò in camera a dormicchiare un po'. Quando andai in cucina erano già le sette passate e preparai della pasta per tutti, poi incominciai a fare i compiti e affidai il compito di sistemare la tavola e di continaure a cucinare ai ragazzi. Quando ci chiamarono a tavola era tutto perfetto.
" Allora come è andata, oggi? ", chiese Louis.
" Direi bene, ma abbiamo fatto troppi esercizi. Non mi sento più le gambe. ", mi lamentai.
" Oh, vedrai domani !", disse niall rid endo.
"Okay, ora ho paura.", dissi cercando gli occhi di liam. lui mi sorrise. "Posso sapere chi avrò da coach domani?"
"E se ti dicessimo che non possiamo?", chiese zayn.
"E se vi dicessi che non voglio continuare?", domandai di rimando.
"E se ti dicessimo chè è lou?", disse niall.
"Okay, allora mi devo preoccuapre seriamente.", presi la mia mela e ne diedi un morso. Mi sentivo un po' esclusa a vedere tuti con la pasta, e io a mangiare mele. Pure hazza si era strufato della dieta a base di mele.
" N o .. solo, domani dovrai soffrire.",  disse louis. tutti risero.
"Allora, nell'elenco delle controindicazioni nn dovrò preoccuparmi di mal di testa?", chiesi.
"No, potrai solo perdere una gamba, o un braccio; anzi, è più possibile che ti inclinerai una costola oppure te ne romperai una.", risi.
"Per fortuna scherzi.", disse zayn ridacchiando.
"Già ...", borbottò louis. Sembrava fosse serio."
"ommioddio non scherza.", disse liam sgranando gli occhi.
"Non so, vediamo se domani ho voglia di uccidere qualcuno.", louis prese un po' di pasta e la infilò in bocca di corsa, poi mi guardò e mi fece l'occhiolino. Il mio cuore continuò a battere, e il mio respiro tornò normale. Non poteva farmi certi scherzi!
"Da come lo dicevi, sembrava dovesse combattere contro un coccodrillo.", disse niall.
"Sarebbe un idea.", disse zayn massaggiandosi il mento. Io gli tirai un seme della mela, che gli finì sulla fronte. Tutti ridemmo.
"Come hai osato?", domandò in tono minaccioso.
"Devo ripetere?", chiese prendendone un altro tra le dita. Ero pronta a gettalo. Zayn lo fissò un attimo, poi si arrese.
"No, basta che mi date uno specchio.", mormorò alzandosi dalla sedia e dirigendosi in uno dei bagni.

"    Ragazzi, ho finito i compiti.    ", dissi chiud endo il libro di matematica. "   Io vado a dormire.   ", mormorai e mi diressi in ca mera. I miei passi erano seguiti da moltissimi, "   buona notte   " e "  sogni d'oro  " e " c i vediamo domani  ". Richiusi la porta alle spalle, pres i il libro che stavo leggendo e lo appoggiai s ul cuscino. Mi cambiai e indossai il pigiama. Poi entrai nelle coperte e inziiai a leggere.
"Posso?", domandò niall. notai il suo ciuffo biondo entrare nella camera. Accesi la luce grande, e mi accecai da sola.
"Sì.", chiesi.
"Posso restare qui, per un po'?"
"Ehm .. certo.", mormorai.
" Cosa stavi facendo? ", chiese avvinandosi al letto. Anche lui era in pigiama, ed era verde chiaro con tanti orsacchiotti. Era terribilmente dolce. Mi sorrise sincero.
" Leggevo. Posso sapere che sei venuto? ", chiesi in tono dolce.
" Stanno vedendo un film horror, di là. E sono quasi le dieci, e non riesco a prendere sonno. ", mi spostai nel letto, tanto era ad una piazza e mezza, e gli feci un po' spazio. "posso?", chiese tremando dal freddo. 
" muoviti, bestiolina. altrimenti congelerai. ", dissi e lui si infilò veloce sotto le coperte.
" devi leggere ancora? ", chiese e i suoi occhi azzurri mi fissarono per un secondo eterno.
" N -no .. ora chiudo e dormiamo.",  dissi appoggiando il libro sul comò e spegnendo tutte le luci. Mi accoccolai vicino a nial, che mi stringeva una mano. "Iiiiiik!", gridai dopo un paio di secondi.
" Che c'è? ", chiese.
" Hai i piedi freddissimi. ", dissi.
" Scusami.. .", susurrò . lo guardai e sorridemmo.
"Vieni qui.", dissi e ci abbracciammo a vicenda. Aspettai finchè lui non si fu addormentato, e mi rilassai ascoltando il suo respiro leggero che mi scompigliava i capelli. Passarono pochi minuti, e poi anche io non riuscii più a tenere gli occhi aperti, e cominciai a dormire, sognandolo. Prima che cadessi definitivamente nel sonno, mi domandai se anche lui mi stesse sognando.

***AUTRICE***
Scusatemi, il capitolo è terribilmente corto. Chiedo perdono.
Comuqnue, spero vi sia piaciuto lo stesso. Potreste recensite, se non vi dispiace?
Grazie lo stesso, e grazie di aver letto ;) xx

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Swimming pool or Pic-Nic? Well.. both. ***


Martedì ..

"Cher, esci!", urlò Louis.
" Cosa, come? ", chiesi stringendo la maniglia della porta dello sp ogliatoio. "Io non esco!" 
" Ma ti sei cambiata ?" 
"Sì, Lou. E sto male."
"Cher, ti vogliamo aiutare. Non ti voglio far sembrare brutta. Esci, ora!"
"No, no e no."
"CHER PAYNE! O ESCI SUBITO, O SFONDO LA PORTA E TI PRENDO IN BRACCIO E TI SCARAVENDO IN ACQUA!", mi minacciò. poi scoppiò a ridere.
"Non riusciresti a sollevarmi.", dissi sicura. e lasciai la maniglia, Louis aprì la porta e mi guardò.
" E tu ti preoccupi di essere brutta. Quel costume ti sta benissimo. "
" Cosa? Mamma mia, non ci sto. "
" Oddio, che ti frega? Vieni a nuotare. "
" Uh mm .. mi piace l'acqua, ma preferirei non nuotare oggi. Sai, ho un po' di mal di pancia.. per non parlare della slogatura alla caviglia.",  cercavo una scusa. Fissai il suo costume azzurro che gli stava d'incanto. Dietro di lui c'erano si e no una decina di persone, che stavano già facendo forse la ventesima vasca. Non sarei riuscita mai neppure a farne una e mezza. Sbuffai.
"Ma stai scherzando?", disse sorridendo. Mi prese per mano e mi trascinò fuori dallo spogliatoio. Inizialmente mi sentii come nuda, non mi capitava mai di mostrare il mio corpo. "Senti, non sei grassa, okay? Capisco che tu non sia magra, ma non sei obesa. Sei semplicemente un po' sopra la media normale.", cercò di consolarmi.
"Allora, il termine giusto è sovrappeso."
"E' una parolona. Secondo me, a forza di fare questa dieta diventerai uno splendore.", mi fece l'occhiolino. Sentii l'acqua calda nei piedi: eravamo arrivati vicino al borso e ogni tanto dalla vasca fuoriscivano delle piccole onde d'acqua. Mi accarezzavano la pelle con dolcezza. Un brivido mi percorse tutta la schiena. "Stai bene?", chiese.
"Sì, sì.. solo un brivido di freddo."
"Da quanto tempo non venivi in piscina?", ci pensai un po' su. forse erano due anni. insomma, non amavo molto la piscina, perchè preferivo in assoluto il mare. ma neppure al mare ci andavo spesso, troppo preoccupata di come fossi.
"Un po'..", risposi poi, non essendone sicura.
"Entriamo?"
"Certo, sono molto felice di essere qui.. anche se fino a due minuti fa' non lo ero.. cioè, non nuoto da tanto tempo. e mi piaceva.", guardai louis e gli sorrisi.
"Bene!", disse e dandomi una pacca sulla spalla, esageratamente forte, mi spinse in acqua. Io caddi in piscina e finii subito sul fondo. Tornai in superficie di corsa, senza respiro. Appena lo cercia con lo sguardo, lo vidi scendere da delle scalette. Ripresi il respiro e andai sott'acqua. Guardando ciò che circondava, ovvio, non era bello come il mondo fuori dall'acqua, però ero bellissimo riuscire a scorgere la luce del sole che filtra nelle onde, e il calore che ti penetra la pelle. " Ci sei? ", annuii.
" La prossima volta ti affogo. ", dissi.
" Uuuh, tremo. Comunque, ora facciamo venti vasche. ", sgranai gli occhi. Erano appena la cinque e mezza, e prima delle sette voleva che ne facessimo venti.
" A che ritmo? ", dissi cercando di essere normale. ma la mia voce tremava terribilmente.
" Ecco ... una ogni tre minuti? ", chiese.
" O -okay ..",  dissi e ci disponemmo in due corsie, io vicino al bordo. Quando disse "VIA!" partimmo, e subito mi accorsi di quanto fossi impreparata. Louis, infatti, era già arrivato dall'altra parte, quando io ero solo a metà. mi ripromisi che sarei riuscita a batterlo, e chiusi gli occhi. tornai a nuotare respirando in modo regolare,e vitando di pensare al dolo che già infliggeva le mie braccia.

"Quante ne abbiamo fatte?", chiesi arrivata al bordo della vasca. Louis era dietro di me, stanco morto mentre cercava di finrie la vasca. Io em la ridevo, perchè mi ero abituata al ritmo della nuotata. Quando mi raggiunse, si fermò un po' e calmò il suo respiro affannoso.
"COme?", chiese fissandomi.
"Quante ne abbiamo fatto?"
"Uhm ... credo ventitrè."
"Ventitrè?", sgranai gli occhi. "Wow, forte! Continuamo, forza!"
"COme, scusami? Io non faccio rpoprio nulla: sono distrutto. Continua tu."
"Ma come Lou, dai .. vieni con me. Arriviamo a trenta."
"Arriviamo a venticinque?"
"Trenta.", mi impuntai.
"A trenta ci vai SOLO tu."
"Okay, venticnique. Sei un lagnone.", dissi e tornai a nuotare.
"Aspetta cher! Dopo, siccome sono quasi le sei e mezza, usciamo vero?"
"Sì, ce ne andiamo Lou."
"oh, grazie a Dio: non ce la faccio più."
"Louis! Muoviti, dobbiamo farne venticinque!", mi lamentai dalla parte opposta da dove si trovava lui.
"Ma cosa sei, Cher? Una sirena?", chiese e io scoppiai a ridere. "Ti aspetto qui, partiamo insieme."
"Sfaticato..", borbottai e lo raggiunsi.

Mercoledì ..

" C osa facciamo qui?",  chiese a Niall. Aveva con sè una specie di cestino e una coperta colorata. Eravamo in un prato verde, nel parco. Era davverro bello qui, sopratutto perchè non c'era nessuno. Ed era quasi l'ora di cena, e sentivo un certo languorino. Dopo aver passato l'intera giornata a correre in giro, e il giorno prima in piscina, mi sentivo un po' maluccio. Sopratutto non capivo più se quello che avevo era un sedere, oppure chissà cosa.. non me lo sentivo più. Risi al pensiero. Niall mi fisso e sorrise.
"  Cosa c'è di divertente?"  , domandò.
"  Nulla di importante. Però cosa ci facciamo qui?  "
"  Non fai altro che muoverti, quindi ho pensato di ... fare un pic-nic.  "
"  Un pic-nic?  ", ripetei.
"  Ne hai mai sentio parlare?  ", chiese ridacchiando. " Cestino, cibo dentro.. coperta a quadri..? Hai presente? ", gli risi in faccia. Sape vo cos'era un pic-nic, ma per ora lui er ail ragazzo che mi aveva trattato meglio. Era così dolce e premuroso. Lo abbracciai e gli feci cadere la coperta colorata.
" Ohh grazie Niall. Ti amo. ", dissi e lu i si ritrasse. Poi risi. "Niall, ti amo .. come amico, come fratello. Non in quel senso.", gli si illuminarono gli  occhi e sorrise.
" A llora ti amo anche io, Cher.",  ridemmo insieme a poi mi prese a braccietto, e ci dirigemmo verso il centro del prato, e stendemmo la coperta sotto un grosso albero. "Ecco, qui è perfetto.", sorrisi.
Ci sedemmo sotto le ultime lcue del sole, e Niall tirò fuori tutto cibo sano, strano per la sua dieta: mele, arancie e altra frutta. Poi acqua minerale e succhi di frutta. Poi un piatto di pasta integrale, non condita. E poi della carne senza grassi e del pane morbido. Lasciò tutto sulla coperta, in ordine, mentre entrambi ci mordevamo le labbra affamati. Ci guardammo e scoppiammo a ridere. Cominciammo a mangiare.
"Ne hai trovata una che ti piace?", chiesi dopo un paio di minuti, assaggiando al pasta buonissima.
"Una pasta?", chiese confuso. risi.
"Oh no .. una ragazza."
"Una ragazza?", ripetè.
"Sì, sai.. hai presente quele ragazze magre, coi capelli lunghi, labbra carnose, occhi lucenti e ciglia kilometriche?"
"Ah .. quelle specie di mostriciattoli?", risi.
"Se ci vuoi chiamare così."
" Comuqnue no .. non ce ne è una speciale quanto te. ", disse e ridemmo.
" oddio sposiamo, Niall. ",  dissi. lui scoppiò in una risata che mi riempì il cuore.
"Certo, e chi canta per la colonna sonora?"
"La colonna sonora? Siamo in un film?", chiesi.
"Beh .. come marcia nuziale."
"Tu! fammi sentire come canti, forza."
"Come canto IO?", chiese.
"Eddai, tutti hanno qualcosa da mostrare al mondo. la musica potrebbe essere la tua via.", sbuffò.
" Che canzone vuoi? ", chiese.
" Uhmm .. Drunk, di Ed Sheeran. ", dissi ridendo.
" Okay .. uhmm .. vediamo, come inziiava? "
" I wanna be drunk when i wake up .. ", fui stoppata dalla sua mano, e lui si sistemò in piedi, spostandosi i capelli.
" I wanna be drunk when I wake up, On the right side of the wrong bed. dnd every excuse I made up, tell you the truth I hate.. ", poi rise. "Non ricordo come va' avanti." 
" Niall .. ma sei bravissimo. ", disi accigliata. ero confusa, stupida e meravigliata. Aveva una voce stupenda, chiara  e limpida. Era bravissimo. "Niall, dovresti fare un provino per robe tipo.. che so.. X Factor, o un altro Talent Show.", lui rise. 
" Sono solo bagianate. Non mi porteranno da nesusna parte... è solo un dono, niente di che. Troverò la mia strada da un'altra parte. ", volevo continaure la discussione, spronandolo a cantare. Ma lui mi fermò dicendo: "Continuamo a mangiare, muoio di fame.", e lo accontentai senza ribattere. 

" Siamo quasi arrivati, vero? ", domandò mentre camminavamo verso casa.
" Non ricordi ancora la strada. "
" Non sono mai stato bravo. Comunque ... com'è andata? "
" Oggi? beh, molto meglio degli altri giorni. ", ridacchiai. "Almeno ho mangiato normalmente.", mi prese la mano e me la strinse. Gli sor risi. "Sei un ragazzo speciale Niall. La tua voce è speciale, non perdere il dono che ti hanno fatto."
"Cher .. anche volendo, non ci potrei fare nulla. Trovami altre persone che sanno cantare bene, e ci farò qualcosa.", gli sorrisi.
"Lo farò, lo prometto. E giuro anche che ti piaceranno .. non so chi saranno, ma li cercherò fino a capo al mando.", lui rise.
"Per ora suono la chitarra?"
"Sì, e ora anche mi canterai qualcosa prima di andare a letto.", ridemmo insieme e poi raggiungemmo l'appartamento. c'erano dei ragazzi fuori, della nostra scuola, che parlucchiavano fra loro. Niall mi lasciò la mano per aprire la porta e farmi entrare nell'atrio, e in quel momento una voce già comune mi salutò.
"Ciao Cher!", mi voltai di colpo.
" Ciao Sheila. ", dissi abbracciandola. Finimmo dentro l'atrio e mi chiese  come stavo. "Bene.", risposi. "S cusami, ma ora dovrei andare.", borbottai vedendo che Niall tamburellava le dita sul corrimano delle scale. lo guardai e sorrisi. 
"E' il tuo nuovo ragazzo?", mi chiese.
"Oddio no, è un amico. Solo siamo in ritardo."
"Un amico? In ritardo? COn un cesto da pic-nic in mano? .. non me la racconti giusta Cher."
" Quando se ne andranno e avremo il tempo di aprlare, ti spiegerò tutto. "
" Fra tre mesi, Cher. ", si lamentò lei.
" Beh ... ti farò aspettare e rodere di curiosità. ", risi e la abbracciai, poi fuggii da Niall che mi prese di nuovo la mano e salimmo le scale. Raggiungemmo la nostra casa, così oramai la chiamavamo, e gettammo tutto vicino al ripostiglio. Poi i ragaz zi mi salutarono, mentre erano davanti alla TV. "Ciao gente.", dissi sorridendo. Li salutai tutti, baciando l oro le guancie. Rimasero un po' stupiti. "Scusatemi se sono così affettuosa, è colpa di Niall." 
"Non è vero!", urlò niall dalla cucina.
"E' che sa' cantare da Dio, e ha paura di dirlo al mondo.", dissi ridendo. Zayn si guardò le mani, mentre Harry sorrise imbarazzato. "Cosa c'è?", chiesi.
"oh nulla.", rispose liam.
"le vostre espressioni non erano nulla."
"Ecco ...", borbottò zayn. "Non abbiamo ancora deciso chi ti farà da Coach domani.", sapevo che era una scusa, ma da brava donna non dissi nulla.
"Oh, non ci sono problemi. basta che vi decidete per domani.", dissi e andai sotto al doccia, mi lavai, mi cambiai, mi lavai i denti, mi spazzolai i capelli ed entrai nel letto. Erano già le nove, quando ero ancora in dormi-veglia. Vidi la porta aprirsi e una sagoma scusa entrare. Mi spostai un po', sotto le coperte, mezza impaurita.
"Cher.. dormi?", avrei voluto rispondergli ma ero troppo pigra. Non capivo neppure chi fosse. "Bene ..", il ragazzo si sedette sul letto, vicino a me, e poi mi spostò una ciocca di capelli. Mi accarezzò la guancia e mi rilassai. Poi cominciò a canticchiare una canzoncina per farmi addormentare, oppure era semplicemente lenta per concigliarmi il sonno. era "Let me love You", e ne ero innamorata pazza. Mi lasciai coccolare dalle parole dolci, e dal tocco delle sue mani. Poi, finita la canzone, mi baciò la punta del naso e uscì di corsa. Non era Niall, la voce non era la stessa. Era diversa, più dolce ma grave. Con un non so che di "ruvido" ma che ti trasportava .. Poi mi resi conto che neppure dai lienamenti del viso che ero riuscita a vedere non sembrava Niall. Ma poi, non riuscii più a pensare. oramai ero già addormentata, con in mente le parole della canzone.


***AUTRICE***
Un capitolo lungo, credo. lo apprezzate? :)
recensite, vi prego .. spero vi piaccia.
comuqnue, a tutte le ragazze che leggono, auguri principesse. siete tutte quante bellissime ;)
un abbraccio xx

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Can i win a football match? ***


Giovedì ..

Mancavano quindici minuti, sì e no, alla fine dell'ultima ora. Ero seduta tra Zayn e Harry, che cercavano di prendere appunti alla lezione di storia. Ma la nostra professoressa parlava con tale lentezza, e noia che ci stavamo tutti annoiando. Louis e Niall stavano giocando con delle penne, mentre ogni tanto mi lanciavano delle occhiate diverite. Io sbuffai. Volevo sapere cosa Liam mi avrebbe fatto fare quel pomeriggio, e mancava veramente poco. Mi aveva detto di vestirmi con una tuta pesante, e di portarmi dietro un asciugamano e un cambio.
"ragazzi.. quanto manca?", chiese harry voltandosi verso di me. Io tirai fuori il cellulare e guardai l'ora.
"Ecco.. mancano dodici minuti."
"Ancora?", chiese niall gettando la testa all'indietro e sbuffando.
"Mi scusi, signorino Horan.", domandò la professoressa.
"Ecco ... ho notato che ... che i persiani hanno perso ancora. e quindi ..:", balbettò. La prof si voltò senza alscoltarlo e tornò alla spiegazione. Zayn ridacchiò.
"Potevi urlare più forte, al prossima volta.", disse louis cercando di non ridere. Niall li fece la linguaccia.
"Cosa farai oggi?", mi chiese harry.
"Non so, devo ancora scoprirlo.", mormorai.
"  Forse sarà divertente.  ", disse poi.
"  Certo ...  ", b orbottai.  "ma sono curiosa. " 
"  Mandagli un messaggio.  "; propose zayn. evidentemente neppure loro lo sapevano. annuii e gli scrissi a liam. poi riposi il cellulare nella tasca e ripresi la matita in mano e cominciai a batterla sul quadernetto. i ragazzi mi fissavano, e io li gua rdavo un po' stupita. " E mbeh?", chiesi dopo un   po'. 
"Il cellulare, dai.", disse lou.
"uuff ... ma non avrà risposto.", dissi e controllai. nulla. "ecco, infatti."
"ma dopo la dieta cosa farai?", chiese niall infilandosi una caramella in bocca.
"siete voi i coach.."; borbottai stupita.
"certo. correrai come sempre, e andrai avanti così.", disse harry sorridendomi.
"già.. farò così."
"e quindi.. è solo per una settimana?", chiese niall.
"oddio, horan. non riuscirò mai a organizzarmi per i prosismi due mesi e mezzo, con questo ritmo. mi piacerebbe .. ma è impossibile."
"hai ragione.", disse zayn. "abbiamo talmente tante cose da studiare qui.", gli sorrisi.
"ragazzii... smetteta di parlare!", gracchiò la prof. noi tacemmo e tornammo ai nostri "appunti". ma senza farmi vedere presi il cellulare e controllai il messaggio di liam: Cher, fatti vedere appena esci da scuola. ci vediamo al campo da calcio, fuori. ti aspetto! un bacio principessa.
"che dolce.", dissi.
"come?", si voltò zayn.
"oh, nulla. devo andare al campo da calcio poi.."
"liam?", chiese.
"sìsì.", dissi sorridendo.

"Ciao liam.", dissi e lo baciai sulla guancia. lui fece lo stesso.
"ciao piccola.", sorridemmo. "vieni, ti accompagno allo spogliatoio femminile."
"perchè?", chiesi.
"farai calcio, oggi..", gli risi in faccia. entrammo dentro l'edificio e si fermò davanti ad una porta su cui c'era un foglio scritto "DONNE". io ancora ridevo, ma poi aprì la porta e mi sporò ad entrare.
"stai scherzando, vero?", chiesi seria.
"uhmm, no. direi proprio di no. hai cinque minuti.", sgranai gli occhi e mi gettai dentro per cambiarmi. non ci ero mai riuscita in quindi minuti, immaginiamoci in cinque. mi cambiai le scarpe, lasciai il giubotto su una panca e la sacca sotto di essa. mi cambiai di maglietta e raccolsi i capelli in una coda da cavallo. Mi guardai un momento allo specchio, senza guardarmi i fianchi grossi e uscii. Liam era lì che mi aspettava messaggiando con non so chi. Anche lui si era già cambiato, ed era pronto. L'unica cosa che mi turbava erano i suoi pantalonicni blu corti, che arrivavano sopra il ginocchio. Mi faceva venire freddo, e rabbrividii.
"E' tutto okay?", mi domandò.
"Certo ... andiamo?", annuì e mi prese per mano.
"Allora... facciamo un ora di allenamento. poi ci sarà uan partita femminile, e tu partecipi."
"Come, cosa?", chiesi accigliata.
"Dai, sarà divertente.", sbuffai e uscimmo. passammo un'ora piuttosto buffa, mentre mi spiegava le regole base. come tirare dalla linea di metà campo, poi i passaggi, i tunnel, i fuori campo, le rimesse e i rigori. Avevo imparato che dovevo calciare con la parte itnerna, mai con la punta. e liam mi mostrava la sua bravura a fare il "cucchiaio". ma prima di cominciare a calciare il pallone, mi fece fare buoni venti minut di corsa attorno al campo e di streccing. per non parlare poi, dei saltelli sul posto e di cose simili. finito l'allenamento ero già distrutta.

"    oddio, basta.    ", mi gettai a terra mentre sentivo le risate delle giocatrici di calcio farsi  più vicine. "   non posso facerla.   " 
"    non dirlo mai, cher. tutto è possibile. non perdere mai la speranza.    ", mi sorrise.
"    liam, non è così semplice. sono distrutta.", lui rise.
"forza, vieni a bere. poi torna in campo, sei stata bravissima.", mi porse la mano e io la afferrai. mi aiutò ad alzarmi e ci dirigemmo verso una fontanella. era già la terza volta che andavamo lì a bere, ed io avevo la gola talmente secca, che sembrava il deserto del sahara. quando alzai lo sguardo, vidi un gruppetto di ragazze della mia stessa età entrare dal cancello e correre attorno al campo. "dai, andiamo."
"non rifaccio il giro del campo, io.", dissi.
"corri come una forsennata ogni giorno,e ora non vuoi più? muoviti, dai.", mi spronò e io sorrisi, in fodno ci sarei riuscita. lo facevo sempre. era una cosa banale, no? iniziammo a correre uno affianco all'altra finchè non raggiungemmo le ragazze. liam ne salutò un paio, chiamandole per nome. e loro sorrisero. mentre correvano notai le loro gambe magre e la pancia piatta e mi convinsi che se avrei continuato in quel modo, ci sarei riuscita anche io a dimagrire. quindi mi convinsi a giocare nel modo migliore. quando smettemmo di allenarci, di nuovo, liam mi presentò e disse che avrei giocato con loro. sembravano entusiaste, finchè non mi videro con un pallone tra i piedi. purtroppo la mia mira non era poi così buona. nonostante ciò mi fecero giocare. e le avversarie non sembravano poi così intente a farsi battere.
"cher, la palla!", mi urlò la capitana della squadra. la guardai e poi vidi che mi passava la palla. ero a circa dieci metri dalla porta avversaria, con tre giocatrici davanti che mi ostacolavano la corsa verso il mio punto.  ma prima di rendermene conto, mi fermai, lanciai la palla alla numero 3, che le aveva superate sulla sinistra correndo e io mi precipitai alla loro destra cercando di non inciampare. le mie compagne cercavano il punto vincente, poichè eravamo a pareggio. e mancavno due minuti. le avversarie tentavano lo stesso, ma per ora erano troppo impegnate alla difesa. i miei pensieri mi volavano in testa con così tanta velocità che non riuscivo a elaborare nulla. mi domandai se tutti i calciatori avevanoq eusto problema, ma ero talmente presa dalla partita che non riuscii a rispondermi.
" hey, hey! rocky, quii! ", urlò una. e la numero 3 gli pasòs il pallone, però la ragazza era troppo lontana dalla porta. mi accorsi di essermi infiltrata nella difesa, ed ero vicinissima al portiere, che sembrava ignorarmi. sorrisi e pensai che quella sarebbe stat la votla buona. guardia il tabellone, che indicava meno di un minuti.
" sono liberaaaaaa! quiiiii! ", gridai. la ragazza mi guardò, poi cercò il sostegno della capitana che annuì. quindi vidi il pallone superare due avversarie, e finirmi tra i piedi. sorrisi e voltandomi lanciai la palla verso la porta. chiusi gli occhi e sentii delle ra gazze urlare e altre dire "nooo!". "caspiolina.. ho tirato  fuori.", mi gettai a terra e sentii il fischio di fine secondo tempo. la partita era finita in pareggio, ovvio.  
"forza cher, non importa. capita a tutte.", disse la numero 3, rocky, avvicinandosi a me e sfiorandomi il viso. "nessuna di noi è arrabbiata.", alzi il volto e vidi tutte le ragazze accerchiate attorno a me.
"Scusatemi, sono una frana."
"cher, non importa. non abbiamo perso nulla. era un amichevole. e comunque sei stata molto brava, solo.. hai preso palo.", disse la capitana e scoppiò a ridere. io sorrisi mentre mi aiutavano ad lazarmi. ci dirigemmo verso gli spogliatoi quando laim mi venne incotnro e mi abbracciò.
"sei. stata. a. dir. poco. fenomenale."
"liam... non ho quasi toccato palla."
"ma che scherzi? hai fatto tantissimi passaggi, solo il palo alla fine potevi evitarlo!", disse e mi abbracciò di nuovo. mi baciò la fronte e mi spinse verso le altre ragazze. gli sorrisi.

"e quindi poi hai vinto?", mi chiese niall. ero seduta di frotne a lui, entrambe a gambe incrociate sul divano. e stavamo giocando a carte. gettai un asso di cuori.
"no, ho perso. ho fatto palo.", lui grugnì e mi lascio un due di picche. " ma getti le carte a caso?", chiesi ridendo e prendendola.
"beh ... era la prima volta, no? ti perdoniamo..", mi disse evitando al mia domanda e avvicinò il mio volto al suo, e mi baciò la guancia.
"non accoppietevi qui, per favore.", disse harry entrando in sallotto con un bicchiere di latte, guardandoci. niall scoppiò a ridere.
"siamo solo migliori amici. ci amiamo.", disse io. e niall mi abbracciò lasciando cadere tutte le carte sul divano, e un po' per terra.
"come cosa? state insieme?", chiese zayn spuntando dalla cucina, sgranando gli occhi. entrambi scoppiammo a ridere, mentre lui aveva una faccia interrogativa. io e niall lasciammo l'abbraccio e li guardammo. louis e liam uscirono dal bagno e ci fissavano piuttosto male.
"ecco ... niall ha fatto colpo.", disse louis.
"ma quale niall? è cher che ruba i cuori!", disse liam dandogli una gomitata allo stomaco, piano. io scoppiai a ridere. "cosa c'è?"
"è bellissima, e fantastica. ma ci amiciamo come amici, come fratelli. non come.. fidanzati.", chiarì niall.
"sese .. allora è l'inizio di un dolce, lento,romantico amore.", disse zayn.
"lento?", chiese harry.
"mi.. mi è venuto così.", disse zayn schiarendosi la voce. niall tornò a ridere e io gli diedi un pugno sulla spalla.
"ma mia sorella è bellissima.", disse liam avvicinandosi a me. aveva ancora i capelli bagnati e cercò di abbracciarmi. io mi alzai e saltai dal divano, sfuggendogli. ma finii tra le braccia di louis che mi sollevò in aria. io gridai. "lasciala, è miaaa!"
"dove tua? è la mia migliore amica!", disse niall.
"hey, hey .. è tra le mie braccia. quindi è mia, cari.", mormorò louis. mentre io mi dimenavo per scappare.
"aspettate, io non sono di nessunoo.", dissi ma non servì a nulla.
"hey .. la voglio io!", disse harry prendendomi una caviglia.
"lasciatela, è mia sorella!", ribadì liam afferrandomi un polso.
"siccome litigate tutti per lei, entro anche io.", mormorò zayne mi prese la caviglia libera. mi ritovai,ben presto, scombussulata e presa e lasciata da tutti. prima louis, poi niall, harry, liam, louis, zayn, niall, harry, zayn, louis, niall, liam ... alla fine mi ritrovai sul divano, mentre tutti mi stavano sopra. cercando di prendermi una mano, o un braccio. avrei giurato che se avessero potuto, mi avrebbero diviso in parti. quindi scoppiai a ridere. "che c'è?", domandò zayn.
"siete patetici. mi avete avuto per un giorno ciascuno e .. ora mi pretendete tutti."
"io non ti ho ancora avuta.", disse zayn.
"hai ragione..quindi domani sarò tua.", dissi facendogli l'occhiolino. quindi tutti mi lasciarono e ci s edemmo composti a guardare un film. " ragazzi?", chiamai alla seconda pubblicità. 
"sì?", dissero in coro.
"se aveste delle qualità speciali .. o siete bravi in qualcosa, me lo direste, vero?"
"e tu lo diresti a noi?", chiese harry.
"ehm, certo.", dissi guardandolo.
"beh .. se è così, io so' rimorchiare.", disse liam.
"io sono bravo a dire stupidaggini.", disse louis.
"sono seria, talenti come la pittura o il canto.", e dicendolo guardai niall.
"certo, io so' disegnare.", disse zayn serio. tutti lo fissammo. "è vero, ve lo dimostrerò se volete.", sorridemmo tutti quanti.
"okay.. io invece non so ancora cosa so' fare.", dissi sincera.
"se volete un parere.. tu sei brava ad essere così come sei.", disse niall.
"ma non è un talento.", mormorai.
"è un talento essere sempre gentili e divertenti.", cercò di spiegare.
"non credo niall.", dissi ridendo.
"io non so' fare molto, credo .. però sono certo di essere bravo a fare sesso.", annunciò harry. lo guardammo tutti, e poi scoppiammo a ridere. non ero certa che fosse un talento, però qualcosa mi diceva che non stava mentendo.

***AUTRICE***
capitolo moolto lungo. un po' troppi errori ortografici, però ho cercato di correggerli. scusatemi. comunque il termine "capitana" non so se esite, però era carino. quindi l'ho lasciato!
potreste recensite, per favore? vorrei sapere se vi piace. :)
buona notte xx

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** I Believe I Can Flyyy .. ***


Venerdì ..

"Mi dici dove andiamo?", chiesi stringendomi al busto di Zayn. Era una cosa strana, lo ammetto. Lui pedalava, e io ero seduta sul porta-pacchi dietro di lui, avvinghiata a lui. La sua secca a penzoloni di lato, vicino alla mia. Lui rideva di continuo perchè i miei capelli li sollieticavano il collo. Io invece ero per metà spaventata perchè avevo paura di cadere, sarà perchè nessunoe ra mai riuscito a trascinarmi, e anche perchè zayn andava ad una velocità.. ecco, un po' troppo forte. Non so da dove tirasse fuori quella forza nelle gambe. Sapevo solo che stavamo uscendo da Wolverhampton e ci stavamo dirigendo chissà dove.
"Credo .. che sarà uan sorpresa.", disse ridendo, di nuovo. Sorrisi, perchè era una sensazione bellissima la sua risata. Era stupenda come quella di Niall, ti coinvolgeva allo stesso modo. E ti faceva voglia di startene a fissarlo ridere per sempre, perchè il modo in cui si illuminavano gli occhi, come si muoveva.. era qualcosa che sicneramente mi lasciava senza fiato. Mi affascinava. Scossi un po' la testa, cercando di non distrarmi troppo. Pensare tanto, er al'ultima cosa che dovevo fare.
"Almeno posso sapere cosa faremo? Non mi hai detto come vestirmi, e non ho nulla di sportivo.", dissi e alzai i piedi in aria, notando le converse verdi leggere. Lui si guardò le Nike blazer rosse. Risi notando di come avevamo dei gusti un po' diversi. Lui si fermò ad un incrocio, e notai che eravamo in mezzo a dei campi. "Posso scendere un attimo? Non mi sento più le gambe.", mi sorrise.
"Certo, così mi rilasso anche io.", aspettai che mi dicesse che pesavo e che era difficile trasporatarmi. Ma invece mi aiutò a scendere dalla bici e cominciammo a camminare sul bordo della strada. "Cosa credi che faremo?", mi chiese curioso.
"Non saprei. Correrò per i campi, e tu mi starai dietro con la bicicletta?", dissi e ridemmo. Sarebbe stato piuttosto buffo.
"No .. è qualcosa dire.. uhm, molto meglio. Ci divertiremo, anche se non saremo soli.", disse sorridendomi e mi strinse la mano attorno alla sua. Arrosii.
"E ... e con chi staremo?", chiesi guardandolo negli occhi.
"Due ragazzi, ci aiuteranno a gonf...", si fermò subito. E fece un espressione come per dire "ho parlato troppo" e scoppiai a ridere.
"capisco .. ma ora dove andiamo?", chiesi notando uan diramazione nella strada. Lui mi fece risalire sulla bicicletta e pedalò girando a sinistra, verso una strada di ghiaia. Io stavo morendo dietro di lui, perchè nulla mi attutiva le buche e i sassi, e il mio sedere stava prendendo fuoco, nella mia mente. Però rimasi zitta e strinsi i denti: non volevo sembrare una bambina che si lamenta di tutto. Era una specie di villetta enorme, molto graziosa, e mi domandai perchè ci stavamo andando. Però prima che potesis formulare delle risposte, Zayn deviò il sentierino per entrare nella proprietà e girò attorno alla casa. Dietro c'er aun enorme campo verde prato, lucente. E in mezzo a quel bagliore verde, tra due furgoncini e delle travi che bloccavano delle corde, per terra e ancora sgonfio c'era un enorme pallone aerostatico.
"Ecco qua... una bella mongolfiera, che ne dici?", mi domandò Zayn sorridendomi. Io scivolai subito dalla bici, con la bocca spalancata, stupita. Non ero mai salita su una mongolfiera, e non vedevo l'ora. "Però dovrai aiutare me, e i due ragazzi. Farà caldo quindi togliti pure la giacca. Suderemo.", disse ridendo e mollò la bici dov'era appoggiando anche la sua sacca. Prese la mia e la appoggiò vicino alla sua, poi mi prese per mano e correndo andammo verso il centro del campo, dove due ragazzi sulla ventina ci accolsero sorridendo.
"Ciao.", dissi sorridendo.
"Io sono John, e lui è Jake.", disse il biondo, indicando po l'altro, che aveva i capelli neri. Erano compeltamente identici: stessa pelle ramata, labbra grosse, occhi grandi, fisico scolpito e sorrisosplendente. La cosa che li differenziava era il colore dei capelli e un neo, che aveva solo il biondo, sopra il labbro, a destra.
"Sono gemelli ..", mi disse Zayn.
"Non lo avevo intuito.", dissi e tutti scoppiammo a ridere.
"Okay, Zayn. Se lei è Cher, possiamo far alzare la nostra mongolfiera.", disse Jake, e subito mi ricordai che non mi ero presentata. Però zayn aveva già detto tutto di me. Gli sorrisi e mi diedero dei guanti pesanti e macchiati, come quelli da lavoro. Come quelli che usa il saldatore. Risi perchè mi sembrava di essere una meccanica.
"Cosa ti turba?", chiese John guardandomi.
"Oh nulla."; risposi.
"Allora perchè ridi?", chiese Jake spuntando da dietro di lui. Scoppiai di nuovo a ridere, e i due si guardarono negli occhi e poi fecero spallucce.

"E ora?", chiesi guardando la mongolfiera che si librava a un metro d'altezza da terra. Ci era voluta una buona mezz'ora per riuscirci,e  ora mi sentivo già stanca. Jake e John, invece, erano sprizzanti di energia, mente Zayn .. beh, zayn semrbava volesse dormire. Mi asciugai una goccia di sudore dalla fronte e poi jake mi porse la mano.
"Ora saliamo. Cosa ne dici?", disse sorridendomi e io sentii il mio cuore fermarsi. Non avevo mai volato,e non avevo mai provato ad essere a più di tre o quattro metri d'altezza. "Sembri preoccupata, ora."
"Non so come si fa'.", dissi soffrendo il calore del fuoco. Non avrei mai potuto credere che quella fiamma sprigionasse tanto calore. Mi senti vo in estate, sotto il sole cocente, mentre i piedi bruciano sulla sabbia.
"Oh, nessun problema carissima.", disse John avvicinandosi. Mi prese la mano destra e jake la sinistra, ridendo e chiaccherando mi portarono sotto al mongolfiera. Nessuna scaletta, come avevo immaginato. "Ecco, ora devi aggrapparti e salire."
"Scusa cosa devo fare?", sgranai gli occhi. Jake sbuffò e prese una corda tendendomela.
"Dai Cher, è facile.", disse Zayn accarezzandomi la spalla.
"Allora, Mr. Malik sale per primo.", dissi e lui sbuffò. Mi fece la linguaccia e afferrò la corda. Passarono cinque minuti e poi lui arrivò dentro il cesto. Mentre io, invece, ero stesa a terra morta dalle risate. "Oddio, Zayn.. era facile? SOno piegata in due!"
"Gne gne... sono solo fuori esercizio.", dicendolo tornai a ridere.

"Eccoci, siamo tutti?", chiese Jake e si voltò a contarci. Indicò prima il fratello, poi me e poi zayn. "Uhm, sì. siamo tutti.", lo guardai interrogativa. Era necessario contare? Eravamo in quattro, si nota se non ci siamo tutti, non credi? Ma non dissi nulla e sorrisi. Lui mi guardò e mi fece l'occhiolino. Passarono alcuni secondi di confusione, in cui non capii praticamente nulla, perchè i due gemelli si muovevano velocemente tirando, strignendo, abbassando, alzando corde e il fuoco. Poi mi ritrovai a cinque metri d'altezza, poi dieci, e poi cominciammo a spostarci. "Giro turisticooooo!", urlò Jake.
"Zayn, ho paura.", sussurrai allontanandomi dal bordo. Ma a cosa serviva? Tanto ovunque mi voltavo c'era una possibilità di cadere. Zayn si avvicinò a me, che ero ferma in mezzo al cesto, e mi strinse in un abbraccio.
"Dai, vieni. E' bello. Sei al sicuro, con me.", mi sussurrò e mi cinse il fianco con un braccio e mi portò di nuovo verso il bordo, e mi indicò un paio di casette, qualche edificio. "Ecco, quello è Wolverhampton.", disse e rise.
"Mai vista dall'alto. Guarda, quella è la villa.", dissi indicanco la casa dove dietro eravamo prima noi. "A quanto siamo?"
"Di altezza?", chiese Jake. annuii. "Forse trenta metri. Ma ci fermiamo così, restiamo qui per un po',e poi vi facciamo scendere."
"E voi cosa farete dopo?", chiesi.
"Noi andiamo un po' in giro. Tanto sta scendendo il sole. Guarda.", disse john indicando il tramonto. Lo guardia per la prima volta, e sentendo zayn strignermi più forte sorrisi. "A quando il matrimonio?", chiese ridendo.
"Cosa?", chiese zayn lasciandomi di colpo.
"Ma perchè tutti credono che tutti stiano con me?!", dissi esasperata e alzai le mani in aria.
"Okay la smettiamo. mentre voi vi baciate noi ci voltiamo.", Jake prese Johne si votlarono dalla parte opposta. Io e zayn ridemmo, gli presi la mano io, questa volta, e mi appoggiai a lui.
"Grazie, anche se con due idioti come loro, mi hai fatto fare l'esercizio del giorno. e mi sono divertita da morire.", sussurrai guardandolo.
"Prego, principessa.", mi baciò la fronte, piano. e io chiusi gli occhi. poi mi abbracciò e io appoggiai la testa sul suo petto. Ancora non ero capace di capire, per me stessa, cosa mi stesse realmente succedendo. Ogni votla che stavo con uno dei ragazzi, mi sentivo come una bambina. Li amavo, tutti quanti. Ma se qualcuno mi avesse chiesto di scegliere, ero ancora confusa, turbata ... e non saprei chi dire. Ma forse non avrei neppure dovuto chiedermelo, poichè per loro ero solo un'amica. Ci pensia un attimo, e mi convinsi che non ero nulla di più. Sorrisi e lasciai l'abbraccio di Zayn, mentre stavamo scendendo, piano piano, a terra.

"Grazie zayn, te lo dirò per sempre.", dissi salendo sulla bicicletta. Avevamo appena salutato jake e john, che se ne stavano volando via, mentre zayn cercava di recuperare le forze.
"Oh, non serve. è stata una cosa carina, dovevi farla.", mi sorrise e indossò la giacca. io mi strinsi attorno al cappotto. Adesso faceva veramente freddo, e mi sentivo tutta sudata. Zayn cominciò a camminare verso al strada principale, tenendo al bici e io affianco. "ti è piaciuto?"
"Da morire.", dissi.
"veramente?", chiese di nuovo, per conferma.
"ommioddio zayn, ti dico di sì. non farmi urlare dalla felicità.", rise.
"forza, sali. sono quasi le sette e mezza, il sole è calato, e fa' freddo. dio.. brrr", rabbrividì e io salii sul porta-pacchi, pronta a non sentirmi più il culo.
"sei sicuro? possiamo chiamare un taxi."; dissi.
"nono.. è okay. andiamo.", lui saltò un attimo, e ci ritrovammo di nuovo in strada. lui pedalava, e io mi ritrovai di nuovo stretta al suo busto. passarono una manciata di minuti in cui restammo in silenzio. io guardavo le stelle che cominciavano a spuntare nel cielo, ed io ascoltavo il suo respiro pronfondo. Poi sobbalzai vedendo una lepre taglairci al strada. Zayn si preoccupò più per me, che di cadere. Per fortuna, con il suo equilibr io, restammo in piedi. " Ci sei?", mi domandò voltandosi  e fermando la bici. Appoggiai i piedi a terra e respirai piano.
"Scusa.. ma sono tesissima."
"perchè?", chiese mentre vedevo i suoi occhi cercare i miei.
"Non so.. sarà perchè è scuro e siamo soli."
"Cher, ci sono io qui, okay?"
"Sono preoccupata lo stesso.", dissi e abbassai il volto.
"Okay, dimmi cosa ti rende felice più di tutto il resto del mondo.", ci pensia un po'.
"La musica, credo."
"Bene ... hai qui l'IPod."
"No, l'ho lasciato a casa."
"uhmm, sai cantare?", mi chiese. risi.
"Cantare da soli è da forever alone. sopratutto perchè io so' solo canzoni d'amore."
"bene, cantiamo insieme?", propose.
"Okay.", dissi.
"Io continuo a pedalare. tu canticchi una canzone. e se so' le parole, ti seguo. va bene?"
"Ci sto.", poi rimugniai un po' per scegliere la canzone, quindi optai per "Let Me Love You". Una bellisima canzone, anche un po' vecchiotta, quindi non rischiavo che non sapesse le parole. "
Baby, I just don't get it. Do you enjoy being hurt? I know you smelled the perfume, the make-up on his shirt.. You don't believe his stories, You know that they're all lies. Bad as you are, you stick around and I just don't know why.."
"If I was ya man ..", disse.
"..baby you..", dissi come coro.
"Never worry bout.."
"..what I do..", canticchiai.
"I'd be coming home.."
"..back to you..."
"Every night, doin' you right..You're the type of woman", cantò. io me ne stavo ad ascoltare la sua voce soave. Una voce così dolce, perfetta. Anche se c'era qualcosa che mi ricordava di averla già sentita. Scossi la testa, dicendomi che era impossibile. poi sorrisi.
"..deserves good thangs.."
"Fistful of diamonds"
"..hand full of rings...", cantai di rimando. lui scoppiò a ridere.
"Baby you're a star, i just want to show you, you are. You should let me love you, let me be the one to give you everything you want and need. Baby good love and protection, make me your selection. Show you the way love's supposed to be. Baby you should let me love you, love you, love you ..", cantò e poi si fermò.
"Okay, basta.", dissi.
"Già ... sei brava, sai?", disse mentre, guardando avanti, le luci della città mi rassicuravano.
"No, tu sei molto meglio."

"Okay, sono bravo, lo ammetto. Ma tu sei brava lo stesso.", cercò di gaurdami ma i miei capelli glielo imepdirono. Sorrisi.
"Facciamo così: io sono decente, e tu sei magnifico."
"Si può fare..", disse e scoppiammo a ridere. "Cher, sei una ragazza meravigliosa. Un giorno, voglio sposare una ragazza proprio come te.", non sapevo se esserne felice o triste. Significava che ero il suo tipo di ragazza, ma non voleva ME. Abbassai il volto e cercai di non piangere. per fortuna le lacrime non corsero sulle mia guancie rosse.
" Grazie .. ", balbettai dopo.
" Cher .. sei bellissima, mi fai ridere, sei intelligente .. possiamo essere, tipo.. migliori amici? So' che Niall è già il tuo migliore amico, ma io non ne ho di ragazze. "
" Nel senso, vuoi che io sia la tua migliore amica? ", chiesi.
" S ì, in quel senso." 
"Si può fare..", risposi. E mentre cingevo la sua vita con le mani, sentii che una sua mano mi sfiorò le dita della  mano destra. " Cosa fai?", chiesi quan do mi perse l'anulare.
"Ecco .. un pegno della nostra amicizia.", disse e mi mollò la mano tornando a guidare. la ritrassi per vedere cosa mi avesse messo al dito, e notai un bellissimo anello d'argento. lo sfilai e vidi all'interno una scritta in arabo. quindi scoppiai a ridere.
"l'hai trovato dentro l'uovo di pasqua?", chiesi. sorrise.
"è un anello di mia nonna, gliel'aveva regalato la sua migliore amica quando erano ragazzine. prima che morisse me lo diede, e giurai che l'avrei dato solo alla amica più importante.", lo guardai e poi mi avviciani a lui bacandogli la guancia.
" Zayn, tu sei in assoluto il ragazzo più dolce del mondo. ti amo. ", si irrigidì. "oddio, pure tu no, eh .. ti amo come un amico, non come il ragazzo dei mei sogni. ma perchè tutti la pensate male?", chiesi poi. 
"Cher, ti amo anche io.", disse e notai, sotto al luce della luna, un lieve sorriso sul suo volto.

***AUTRICE***

Ciao ragazze, questo capitolo vi piace? voelvo far risaltare la dolcezza di zayn, siccome lui è dolce.. ma non sempre lo si capisce. è un macho, ma è sempre il ragazzo più carino e cucciolo del mondo. potreste recensire, per favore? almeno fatemi capire se vi piace é.è cosa vi costa?
buona notte e sogni d'horan xx

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Shopping and Sofa, ***


"Forza svegliati!", dissi saltando, mentre ero ancora in pigiama. "Eddai, oggi è il mio giorno libero!", mi lamentai togliendo le coperte a Louis che si era appena voltato. Scoprii poi che aveva solo i boxer, quindi chiusi gli occhi e strillai. Harry rise e mi tirò un cuscino.
"Smettila bambina, noi cerchiamo di dormire qui ..", sbuffai.
"Bambino a chi? Sono le nove e mezza, e voglio andare a fare shopping.", dissi gettandomi sopra di hazza. lui gridò e poi mi strinse in un abbraccio, e mi lasciò senza fiato. Le sue braccia avvolgevano il mio corpo così tanto che non riuscivo a muovermi, e il mio respiro si faceva sempre più affannoso. Lui rideva.
"Chi ha parlato di shopping?", chiese niall spuntando dal bagno. cercai di ridere, ma harry ancora mi stringeva forte. e solo dopo aver cercato i suoi occhi mi accorsi che era a torso nudo, e sentivo la sua pancia a contatto con la mia. arrossii e spostai il capo, sperando che non miv edesse. però lui rise e mi baciò la guancia.
"Cher ha paura del fatto che vi state toccando.", disse liam seduto sulla sua brandina, mentre si passava una mano tra i capelli arruffati. poi si voltò: "Dov'è zayn?"
" qui... ", sentimmo una voce dal bagno. io risi e hzarry mi lasciò. feci un respiro profondo e mi alzai, trascinandolo giù dal letto.
" uh, niall vieni qui. ", dissi chiamando il biondo. lui mi venne affianco, mi abbracci ò e poi mi sorrise. "ho trovato una persona che canterà con te.", sorrisi. "zayyyn,  vieni qui per favore?", lo chiamai. dal bagno comparve zayn, con dei boxer neri e una canottiera verde. si stava lavando i denti, e aveva una schiuma bianca attorno alla bocca. tutti ridemmo  mentre lui cercava di non sputacchiare ovunque il dentifricio.
"perchè lo hai chiamato?", chiese poi niall.
"zayn ha una voce bellissima, te lo assicuro. se solo rpovaste a cantare qualcosa... credo che sareste fantastici assieme."
"non faccio duetti.", sbottò niall.
"troverò qualcun'altro.", dissi e lo abbracciai di nuovo. "almeno, hai qualcuno con cui provare."

"Entriamo qui, ti prego!", mi urlò louis trascinandomi nell'ennesimo negozio maschile.
"Louis, eddai ... è già il quarto e io non ho ancora comprato nulla.", dissi sbuffando.
"giuro è l'ultimo.", risi mentre guardavo le sue due borse piene che teneva in mano. dietro di me c'era niall che messaggiava con harry. "oddio guarda questa maglietta.", dissi prendo la sua taglia e gettandosi verso i camerini. noi due li seguimmo un po' stanchi, perchè era già mezzogiorno. sentii la pancia di niall brontolare. ridemmo.
"ho fame..", si lamentò toccandosi la pancia. lo abbracciai.
"dai, forse quando usciremo da qui andiamo a mangiare."
"perchè forse?", chiese.
"volevo comprarmi qualcosa, ma mi sa' che non ci riusciamo.", dissi. niall mi lasciò la sua borsa dove vi era la scatola con le nuove nike blazer, ed entrò nel camerino di louis. sentii un gridolino, e poi una risata. dopo una manciata di secondi niall uscì, si riprese la borsa e mi prese a braccietto.
"ecco, ora andiamo. dove vuoi andare?", mi chiese mentre uscivamo dal negozio.
"e louis?", chiesi.
"ma cosa ti frega di tomlinson? andiamo a comrpare qualcosa per te.", mi baciò la fronte e mi portò in un negozio affacciato ad una fontana. appena ci guardammo attorno, lui prese un paio di magliette e me le mostrò. "quanto vuoi spendere?"
"ho..uhm.. circa 100 sterline. non ci farò molto.", lui rise e mi lanciò la più carina. in effetti lo era: era una camicietta verde, con alcuni fiori disegnati sopra. erano molto semplici, però correvano su tutti i lati ed era stranamente bella.
"ti piace?", chiese.
"la amo.", dissi e lo abbracciai. cercai la mia taglia ed entrai in camerino. mi cambiai e poi mi fissai allo specchio.
"c'è qualcosa che non va'?", mi chiese poi.
"guarda.", dissi e la sua testa spuntò dalla tenda rossa. sorrise vedendomi. "è..è larga.", dissi prendendo i lati e allargandola.
"cos'è?", chiese.
"una "L"."
"Bene, predo una "M"...", disse e si dileguò. tornò quando avevo tolto quella larga, porgendomi la "M". quando la indossai notai che mi stava giusta e sorrisi. forse avevo veramente perso chili. mi cambiai di nuovo, uscii e andai in cassa. la pagai subito. "E ora un paio di scarpe, okay?", chiese ed entrammo nel primo negozio di calzature che trovammo. lui mi spinse a sedermi in una panchina in mezzo a scaffali di marche diverse di scarpe, e poi tornò con una scatola marrone, chiusa.
"Spero siano belle come la maglietta.", dissi e appoggiai la scatola sulle gambe. lui aveva gli occhi illuminati e mi sorrideva compiaciuto. quando tolsi la carta vidi due paia di scarpe bellissime. con un tacco alto, nere, con tanti brillantini. prima di eccitarmi troppo guardai il prezzo e sbiancai.
"Ehm, niall? costano l'ira di Dio.", dissi.
"pagherò io.", propose.
"non ci penso proprio."
"e allora a metà? sono troppo belle."
"certo ma.. sono dei trampoli. non ci riuscirò mai.", dissi e ridemmo.
"tu provale.", sbuffai e mi tolsi le converse, quindi indossai le scarpe col tacco. niall mi prese per mano e mi aiutò ad alzarmi. mi sentivo stranamente alta, anche se raggiungevo di poco niall. mi voltai e per poco non inciampai su me stessa. niall rise e mi prese per mano. "camminiamo un po'?", chiese cortesemente e io sorrisi.mi fece vare uan ventina di passi, quindi cominciai a prendere un po' di confidenza con le scarpe e mi sentivo più sicura.
"oddio, le amo. le compro!", dissi quando le rimisi nella scatola e mi gettai dalla cassiera che si stava limando le unghie. azlò lo sguardo un secondo per gaurdarmi e poi tossì. fissò infine niall e sorrise, i suoi occhi si illuminarono come se avesse visto un angelo. io guardai niall che, invece, osservava me. gli sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia. rise.
"ecco, questo è metà.", disse lui appoggiando i soldi sul bancone, io aggiunsi il resto. la cassiera ci sorrise e ci fece lo scontrino. mise tutto dentro un sacchetto e me lo consegnò, ma prima che potessi prenderlo niall lo afferrò. "questo lo prendo io."
"grazie.", sussurrai e mi prese per mano. mentre uscivamo la cassiera si accorse che aveva solo occhi per me. mi sentii in colpa.
"cosa c'è, ora?", disse.
"è che.. la ragazza alla cassa...", dissi e lo guardai.
"ah, sì.. ho visto, ci avrebbe provato con me. grazie."
"per cosa?"
"l'hai allontanata. momentaneamente non voglio una ragazza."
"ma mi vuoi?", chiesi.
"certo, sei la mia migliore amica.", disse e mi strinse in un abbraccio. tutto ciò che ci circondava sembra in pausa. sentivo solo lui che mi abbracciava, e niente più vento e il sole che mi scaldava la pelle. solo lui, e il suo respiro sulla mia pelle. sbattei piano le palpebre e poi mi accorsi che era solo la mia immaginazione. la gente non ci calcolava mentre ci camminava affianco. però noi eravamo ancora abbracciati, e sentivo il suo calore sulla mia pelle. però non sapevo come comportarmi, non voleva una ragazza. e io non capivo cosa e chi volevo.
"che buon profumo.", dissi dileguandomi dalle sue braccia. lui continuava a sorridere.
"è Giorgio Armani Mania.", mi rispose.
"Ah.. io non mi intendo di profumi.", scoppiammo a ridere. "però mi intendo di fame.", dissi appoggiandomi una mano allo stomaco: la mia pancia brontolava e sentivo che anche niall era affamattissimo.


"E cosa avete comprato?", chiese harry avvicinandosi a me e mi fece un pizzicotto. sobbalzai e la forchetta unta di grasso partì in aria. cadde a terra tintinnando.
"HARRY EDWARD STYLES!", urlai e lui rise. gli diedi un paio di pizziccotti, poi presi al forchetta e la gettai nel lavabo. niall me ne porse una nuova.
"e quindi?", domandò louis seduto sulla sedia che mi ascoltava.
"io un paio di scarpe, una maglietta e un vestito.", disis velocemente girando la carne nella piastra.
"e niall?", chies eliam affianco a me, preparando delle verdure fritte.
"beh, un paio di scarpe e dei jeans. nulla di che.", disse dal salotto il biondo. harry e zayn scomparvero dalla stanza mentre louis cominciava a preparare la tavola.
"e voi cosa avete fatto?", chiesi a mio fratello.
"TV, video giochi, fatto un po' di compiti. nulla di che.", rispose e mise la roba su un piatto da portata.
"RAGAZZI! FORZA, CHE SI MANGIAAA!", urlò louis che si sedette. niall spuntò subito e si mise al suo solito posto, poi si accomodarono anche gli altri. io rimasi ancora in piedi, a dividere la carne in parti eque e le servii.
"eccoci, ragazzini miei.", dissi porgendolo loro un piatto ognuno. ridacchiavano e parlucchiavano fra loro. mi sedetti in silenzio ascoltando cosa avevano da dire, e intando mangiavo.
"che silenzio, cher...", notò zayn.
"sto pensando.", dissi mangiando un pezzo di carn. in effetti era vero.. stavo pensado a cos ami succedeva. era ovvio che provavo qualcosa per loro, per ognuno di loro provavo un legame. per ora era amicizia, ma la cosa che mi spaventava era "e se sarebbe diventato di più? più della semplice amicizia?" .. liam sarrebbe riuscito a tenermi felice anche se non fossi riuscita a sopportare una loro futura partenza? ci sarei riuscita, magari col mio ragazzo dall'altra parte dell'inghilterra. o ancora peggio con un ragazzo che amavo, dall'altra parte dell'inghilterra? e se mi fossi innamorata di tutti e quattro, come avrei fatto a scegliere?
"ma stai bene?", chiese harry. improvvisamente mi accorsi che la testa mi girava un po'.
"credi .. credo di dovermi distendere.", dissi e mi alzai. feci appena un passo quando scivolai a terra e per poco non svenni. liam mi prese subito in braccio portandomi in salotto.
"cosa c'è? è tutto okay? hai nausea? parlaci..", disse harry stringedomi la mano, seduto per terra.
"è tutto okay, solo boh.. mi sento senza forze.", dissi.
"forse è lo shopping.", disse niall.
"no, credo che sia per colpa della nostra mania della settimana sulla dieta. ha mangiato in modo irregolare, sforzandosi troppo.", disse liam.
"ma magari non ha fatto neppure effetto."; disse zayn.
"ha perso una taglia.", disse niall e io sorrisi. lui mi baciò la fronte.
"vuoi dormire, bellissima?", chiese liam. io annuii. mi prese di nuovo in braccio e gemetti. mi lasciò di nuovo sul divano.
"cosa c'è?", chiese louis.
" mi fa' male tutto." , mi lamentai.
" Okay, resti qui. ", disse zayn prendendo un cuscino e mettendomelo sotto la testa con delicatezza. harry comparve con una coperta che adagiò sopra di me. sorrisi.
" come facciamo a farti addormentare?" , chiese niall.
" cantami qualcosa. ", proposi. lui sorrise.
" ragazzi, cantiamo tutti quanti? ", chiese louis. "tanto ne siamo capaci." , e risero. 

"in che senso?", domandai.
"sai quando ci hai cheisto se avevamo dei talenti? beh, qui.. qui sappiamo tutti cantare.", disse harry.
"veramente?", i miei occhi si illuminarono.
"Sì, ma ora sssh.. dormi.", disse liam.
"già, chiudi gli occhi e noi canteremo qualcosa."
"uhm, che ne dite di "Alleluia", dei The Silencers.", rpopose louis.
"fatta,", disse zayn. "è molto coccolatrice.", io scoppiai a ridere.
"coccolatrice?", domandai. tirai su' la maglietta e la appoggiai sopra il naso, per sentire ancora una volta il profumo di niall, che mi era penetrato nei miei vestiti. era buonissimo, era come uan droga. non riuscivo a togliermelo di dosso, ma in realtà mi ricordava lui e i suoi abbracci caldi e affettuosi. sorrisi.
"Shh, e ascolta.", si lamentò liam. subito cominciarono a cantare, ma non fecero neppure una strofa che io mi ero già addormentata, e quella canzone con le loro voci era la colonna sonora dei mie sogni.

***AUTRICE***

Scusatemi se non scrivo da tempo, ma la scuola, i OneD, lo studio, la mia serie televisiva (?) mi hanno preso troppo e non ho avuto abbastanza tempo per scrivere. chiedo perdono per gli errori ortografici, ma non ho avuto tempo per controllare tutto per bene. ce ne saranno tantissimi. scusatemi ancora.
potreste recensire, per favore? ve lo chiedo sempre, ma tanto non lo fate mai..
comunque, vi piace? spero di sì.
buona notte bellezze xx

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Do You Want Some Chinese Food? ***


Dove state andando?”, chiesi mentre mi sistemavo sul divano. Era mezzogiorno passato, con il pranzo già nello stomaco, niall stava parlando con zayn e harry.
nulla, andiamo solo ad una festa.”, disse liam sorridendomi.
ah sì?”, chiesi. “e resterò qui sola soletta?”
nono, resto io.”, disse niall gettandosi vicino a me. mi abbracciò.
“torneremo dopo cena, forse anche più tardi. Non aspettateci alzati.”, dissi zayn avvicinandosi a me e lasciandomi un bacio sulla fronte. Risi.
siete cattivi: appena sto male ve la svignate.”, mi imbronciai, ma in realtà era solo una finta. Harry rise.
“dai, non te la prendere. Sei di una noia mortale, ragazza.”, disse liam. E poi mi diede un buffo sulla spalla. Indossarono tutti quanti il giubbotto. Louis comparve dal bagno mentre cercava di mettersi un paio di scarpe, mocassini blu per la precisione.
divertitevi.”, disse niall.
rimorchieremo.”, disse harry e tutti ridemmo. Anche se zayn e louis sembravano molto seri al riguardo. Li guardammo andarsene mentre decidevamo cosa fare. Il dottore mi aveva detto esplicitamente di non muovermi. Quindi niall propose un film. accendemmo la TV ma sembrava che lo facessero apposta a non trasmettere nulla di bello. Finimmo col guardare un film d’azione, il cui titolo era straniero e impossibile da leggere. Quando niall ci provò, credetti fosse dislessico. Morimmo dal ridere quando mi chiese se conoscevo il numero di un otorinolaringoiatra perché non riusciva a dire il nome del film, ma appena disse la parola per definire il dottore, si inceppò mordendosi la lingua. Appena terminò anche il film, niall mi costrinse ad aiutarlo a studiare storia.
“Cosa mangiamo, ora?”, mi chiese mentre fissava il frigo. Poi lo richiuse e mi guardò.
non so, tu cosa vuoi?
uhm … non so. Ho solo fame.”, disse e tornò a infilare la testa nel frigo.
“speri che sia comparso qualcosa?”, domandai.
magari un paio di salsicce, una bistecca e un pacco di gelati..”, disse e scoppiai a ridere. Certo era ora di cena, però non sentivo i crampi della fame.
vai a fare la spesa?”, chiesi e lui si voltò, con gli occhi illuminati. “ecco, meglio di no .. compri sempre tanta roba.”, dissi e lui mi fece la linguaccia.
ordiniamo da un cinese?”, propose.
oh, sì, ecco: ottima idea. Per me ravioli al vapore.”, rise e afferrò il telefono. Io intanto, mentre lui ordinava, mi fiondai in bagno. Mi guardai allo specchio e notai quanto ero sciupata e pallida. Mi bagnai il viso con l’acqua fredda sperando di svegliarmi. Non volevo apparire bellissima per niall, ma solo normale. E mi sentivo di nuovo male. Mi pettinai i ciuffi ribelli e poi tornai di nuovo in soggiorno, gettandomi sul sofà. Niall mi guardò un po’ stupido. “ero andata in bagno.
e perché?
saranno affari miei?”, dissi.
no, perché siccome tu sei mia, tutto ciò che fai centra con me.”, disse e mi abbracciò. Le sue braccia mi avvolsero stretta, mentre mi sentivo al sicuro nel suo calore. “ti ho già detto che ti amo?”
“sì, niall. E ti amo anche io.”, e mentre lo dicevo speravo che mi dicesse qualcosa di più. Speravo mi sussurrasse qualcosa di dolce, qualcosa che mi avrebbe fatto capire chi scegliere. Perché avevo la testa in confusione, non sapevo come muovermi. Mi sentivo immobile, davanti a tantissime deviazioni. Ed ero immobile perché avevo paura di fare una scelta sbagliata, e pur di perdere il gusto del divertimento, della scoperta, preferivo che la curiosità mi prendesse. Che mi lacerasse, finché qualcuno non mi avrebbe aiutato. E mi avrebbe guidato verso la strada giusta. Ma sapevo che nessuno mi avrebbe mai preso per mano e, sorridendo, mi avrebbe accompagnata. Aspettai che niall mi svegliasse dai miei pensieri, ma poi fui costretta a lasciare l’abbraccio e distendermi, appoggiando la testa sulle sue gambe. Lui mi sorrise  e mi accarezzò i capelli. Mentre aspettavamo il corriere, ci massacravamo con dei cartoni da bambini, e sembravo l’unica a non apprezzarli, perché niall se la rideva.

Cher, ci sei?”, chiese niall. Aprii gli occhi e mi accorsi di essere distesa lungo tutto il divano, stretta ad alcuni cuscini.
Uhm, sì. che c’è?
i ravioli si raffreddano.”, disse lui dalla cucina. Mi voltai e notai la coperta a terra, la televisione accesa e le luci tutte spente. Guardai l’ora e vidi che erano già le otto e mezza. La mia pancia brontolò ma ero troppo stanca per alzarmi.
mangiali tu. Non ho fame.”, mentii.
“e di chi era quel brontolio?”, chiese. Lo vidi comparire con in mano un piatto pieno di cibo. sentii il mio stomaco supplicare per mangiarne un boccone. “immagino tuo.”, disse e mi porse il piatto.
grazie mille, niall.”, disse e mangiai avidamente, mentre lui terminava la sua scatola di riso con pollo.
da quanto ti piace il cibo cinese?”, mi chiese.
“uhm, da un paio di anni.”, risposi mentre cercavo di masticare. “e tu?
da martedì.”, rise.
ma ti piace?”, chiesi.
il cibo cinese? Certo che mi piace.
sì, ma .. ti piace stare qui?
sì, è come casa.
da quanto tempo non chiami a casa?”, chiesi.
da dieci minuti, mentre dormivi ho fatto una telefonata.”, arrossii perché non mi ero accorta di sognare. “... e tu?
da un po’.”, dissi. In realtà era da quando eravamo lì. Ero passata l’altra settimana a prendere altri vestiti, ma non c’era nessuno in casa. Così mi ero intrufolata usando la porta del retro, e me ne ero andata come ne ero entrata.
non ti manca?
casa? Un po’, ma con voi è molto meglio.”, dissi tra un boccone e l’altro. “voi mi fate sentire viva, e importante.”, lui rise.

sei stanca?”, chiese.
“no, ci vediamo ancora un altro film?”, chiesi.
magari in camera tua, eh?”, domandò.
okay, finisco questo e vado a cambiarmi.
io intanto lavo i piatti.”, disse e fuggì in cucina. Era la prima volta che si offriva di cucinare. Mi alzai e andai in camera, con il piatto in mano.


Yaaw..”, sbadigliai stiracchiandomi. Strizzai un po’ gli occhi e colpii qualcosa. Mi voltai e notai che avevo appena dato un pugno a niall. Horan si massaggiò la guancia. “oddio, scusami.”, dissi ma poi scoppiai a ridere.
sono le otto, ci alziamo?”, chiese.
Sì, ma stai bene?”, domandai.
non ho dormito come te.
ah sì, e come mai?
beh .. direi che i ragazzi non sono tornati a casa da soli.”, disse e si alzò, grattandosi il braccio.
come scusa?”, lui rise e fece un gesto con la mano. Era ovvio che i ragazzi avevano portato delle ragazze in casa, e che non si erano fermati ai soli baci. “Oh, cazzo.”, sbottai e mi gettai in salotto. Vidi liam che parlava divertito con zayn. “dove sono?”, chiesi.
chi?”, domandò liam.
come chi? Le ragazze.”, dissi sistemandomi i capelli.
beh, harry e louis sono ancora avvinghiati a loro in camera.”,disse ridendo zayn.
e le vostre?”, chiesi.
“beh, la mia è andata via una manciata di minuti fa’.”, disse ridendo liam.
oh, wow … e la tua zayn?”, chiesi.
lo stesso. Erano amiche.”, disse e sorseggiò qualcosa. Il mio stomaco si chiuse e mi sentii uno schifo. Ecco, era proprio di questo che parlavo per gelosia. Mi sentivo tradita da un po’ tutti, perché non capivo chi volevo in realtà. Abbozzai un finto sorriso e mi diressi in bagno. Niall, invece, andò in cucina.

ciao, io sono Noel. Mentre lei è Maddie.”, disse una rossa coi capelli che le arrivavano alle spalle, lisci e lucenti.
Ciao Noel, ciao Maddie.”, risposi stringendo loro le mani. “io sono Cher, la sorella di liam.”
Ah.”, fece Maddie. Lei aveva dei capelli biondissimi e ricci. Le arrivavano fino alla vita, e sembrava si divertisse tantissimo a muoversi di continuo con la punto delle dita. Nonostante entrambe sembravano un po’ poco rispettabili, però erano molto divertenti. Aspettammo che harry e louis si composero e si vestissero, e poi alle otto e mezza uscimmo tutti assieme. Niall mi cingeva la vita mentre parlavamo della sua interrogazione di storia. Liam e zayn sussurravano, per non farsi sentire, però si capiva che parlavano della notte appena passata. Louis avvinghiato a Noel, e Harry a Maddie. Le due coppiette si guardavano negli occhi, e sembrava che per loro non fosse stata solo “una notte e vai”, sperai con tutto il mio cuore che avrebbero continuato a frequentarsi. Mi piacevano quelle due e nonostante la loro precoce voglia di soddisfare i loro piaceri, mi sembravano a posto. Sorrisi.
Cher, ma lo sai che siamo in classe tua, vero?”, chiese Noel.
Ah sì?”, chiesi. non me ne ero mai accorta.
beh, possiamo stare con voi? Insomma, è una palla con quella scontrosa là. Ti prego, ti scongiuro.”, chiese Maddie.
non dovete chiedere a me. anche se per me è già un sì.”, dissi e loro mi abbracciarono. Entrammo a scuola come un gruppo compatto, e poi ci dividemmo per i propri corsi. Io rimasi un paio di minuti a parlare con liam, chiedendogli come fosse questa ragazza. Ma lui mi disse solo che non voleva più vederla, non era pronto per relazioni.
e zayn?”, chiesi con voce fin troppo curiosa. Liam sorrise.
non so, prova a chiderglielo.”, mi voltai e mi diressi in classe, pensierosa. E mentre camminavo per il corridoio, mi guardai attorno cercando di trovare zayn. Speravo di vederlo con quella ragazza, per capire cosa ci fosse di male in me. perché non ero abbastanza per lui? E solo in quel momento, tutti i pezzi del puzzle di incrociarono e si composero. Erano tutti perfetti assieme, ora. Ero innamorata di lui, e mi chiesi come non me ne fossi accorta prima.

***AUTRICE***

Dopo avervi svelato cosa prova Cher, cosa ne pensate? preferite qualcun'altro?
cosa ne pensate della serata dei ragazzi, e di niall e cher? speravate che si innamorassero loro due?
ditemi, ditemi.. sono curiosa ùù
buona serata bellezze xx
p.s. potreste recensire, grazie ..

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** You can torn me with a single word.. ***


"Una cosa alla volta.", dissi entrando in classe. era questo a cui non riuscivo a smettere di pensare. zayn aveva una ragazza. con cui aveva fatto scintille, e probabilmente voleva rividerla. e io ero solo la sua migliore amica. "cazzo.", dissi sedenzomi vicino a niall, mentre harry e louis se ne stavano con le loro ragazze. le guardai un po' invidiose, poi Noel mi scoccò un bacio volante e io sorrisi. okay, era proprio quel genere di ragazza che bisognava odiare, assieme a Maddie. Erano quelle ragazze sempre perfettine, che sembrano intelligenti, la cui cos apiù importante era in realtà la messa in piega. Ma c'era qualcosa nel loro viso, nel modo in cui sorridevano e parlavano con noi, il modo in cui i loro grandi occhi mi guardavano come per cercare cose che neppure io avrei voluto sapere... queste cose mi lasciavano senza fiato, perchè la loro bellezza era stupefaciente, e lo stesso la gentilezza e la dolcezza di rapportarsi con gli altri. il modo in cui louis guardava Noel, il modo in cui le sfiorava la guancia con dolcezza.. tutto ciò mi lasciava credere che fossero perfetti. Mentre Maddie se ne stava appoggiata al petto di harry, che la stringeva forte a sè. lo sentii mormorare un lieve: "ti amo.", e giurai che non lo dicesse per scherzo, ma era vero. Vero come che il sole splende sulle loro anime più o meno pure. Era due coppie equilibrate, bellissime, fantastiche. mi sentii quasi nauseata dalla loro perfezione, ma poi mi accorsi che probabilmente erano l'unica coppia così, in tutta la scuola. forse in tutto il paese, e nel mondo. abbassai lo sguardo e niall mi strinse la mano.
"è tutto okay, Cher?"
"no, niall. va' tutto male."
"perchè?", chiese con tono preoccupato. la sua voce suonava come quella degli angeli, e il suo calore era una carezza che mi confortava. era quell'aspetto che avrei sempre voluto sentire. era forse questo l'amore? era forse questo l'amore che avrei sempre dovuto cercare, e trovare, e provare? avrei cercato una persona che a ogni tocco mi avrebbe fatto vibrare il cuore, che mi avrebbe reso fiera di essere innamorata. ma niall.. niall era il mio migliore amico. e ora che la mia mente era molto più libera e chiara riguardante i miei sentimenti, il mio stomaco era in sobbuglio, e non capivo nulla. fatto un chiarimento, arrivava un'altro enigma.
"mi sento male.", dissi e perfino la prof mi sentì.
"Signorina Payne, ha bisogno di andare in infermeria?", chiese.
"uhm.. non so, professoressa.", dissi lasciando la mano di niall. "ma preferirei, se non le dispiace, andare a misurarmi la febbre. è da due giorni che non mi sento molto bene.", dissi.
"vuoi vedere che ad essere nerd c'è pure una malattia?", gracchiò una ragazza dietro di me, ovviamente Lucy, ridendo. tutta la classe la seguì.
"ma quanto sei divertente, eh, scocciatrice?", disse Noel. "Sta male, ti spiace, uhm? fatti curare."
"cosa vuoi tu, bambina?", rispose quella dietro di me. io mi alzai, presi le mie cose, e mi diresis verso la prof. cercavo di non sentire gli insulti e le risate, che mi scorrevano addosso veloci. volevo solo uscire, la testa mi girava, avevo la nausea. avevo bisogno di uscire, e non sentire più lo sgaurdo di zayn addosso. avevo bisogno di respirare.
"lei non è una bambina, sei tu che dive farti curare! e anche da uno bravo.. sai cosa vorrei di più al mondo?", chiese Maddie alla ragazza.
"Umpf, cosa vorresti? Unghie più lunge?", chiese di rimando, e qualcuno ridacchiò.
"In realtà no, vorrei imparare a camminare nel vuoto: per questo vorrei entrare nella tua testa.",  furono le ultime cose che  capii, poichè la prof ruppe le risate con un urlo, e io mi chiusi la porta alle spalle. sapevo che louis, harry e niall mi stavano gaurdando, li sentivo preoccupati.
"hai bisogno d'aiuto?", chiese una donna vestita di bianco, all'entrata dell'infermeria. stavo per chiedergli, in modo ironico, una possibile motivazione del perchè mi fossi recata da lei. ma decisi di tacere, altrimenti mi avrebbe cacciata subito.
"Ecco, sto maluccio. nausea, e un po' di giramenti."
"Oh, cara. vieni a distenderti.", mi prese per la vita e mi accompagnò su un letto. "ti sveglierò fra un oretta, per vedere come stai.", disse e mi sorrise. mi distesi sul letitno, lei si voltò e se ne andò. io lasciai cadere la roba a terra e mi accucciai in un angolo, sollevando la coperta per coprirmi. poi chiusi gli occhie  cominciai a sognare.

"ciao bella.", disse una voce fin troppo famigliare al mio risveglio. ero nel mio letto, nella mia camera, nel mio appartamento, con un amico. sperai che fosse stato un caso che la voce assomigliasse a quella di zayn, e pregai che affianco a me, disteso, ci fosse niall. ma appena spostai lo sguardo, gli occhi marroni di zayn mi imprigionarono in un abbraccio.
"c-ciao zayn.", balbettai. lui rise, e la sua risata mi fece sobbalzare. avevo un po' di mal di testa, ma avrei dato di tutto per sentirla di nuovo. mi voltai, e mi ritrovai a pancia ingiù, anche lui era come me. appoggiai la testa sul letto, poichè il cuscino era caduto dal letto. zayn fece lo stesso sorridendo.
"come stai?"
"meglio.", dissi. solo stare con lui mi rendeva felice. però avevo paura, che tutto questo fosse un sogno, fosse solo una mia immaginazione. volevo veramene sentire il suo profumo, il suo respiro, il suo modo di guardarmi. volevo questo per l'eternità.
"sei sicura?"
"sì, sicura.", dissi e chiusi pe run attimo gli occhi, ascoltando i nostri respiri.
"Cher.. io, io non so come dirtelo."
"dirmi cosa?", aprii gli occhi piano, mentre cercavo di avere una mente lucida.
"sai.. quanto tu.. io.. noi...", disse e poi arrosì.
"scusami zayn, ma come sono arrivata qui?", sviai l'argomento. non ero pronta a sentirmi dire un no, per qualsiasi cosa. non avrei sopportato che lui mi chiedesse consigli su come rimorchiare, o come riusicre a fare certe cose. scossi la testa, non ci volevo neppure pensare. lui mi guardò confuso perchè avevo cambiato discorso.
"ecco, ti sei addormentata. e siccome il medico diceva che avevi poche vitamine, ci ha chiesto di portarti a casa. infatti sono quasi le quattro.", disse fissando l'orologio.
"oh, grazie.", dissi cercando di alzarmi.
"dove vai?", chiese poi guardandomi, ancora disteso.
"io.. io.. credo di aver bisogno di pensare.", dissi.
"pensare?", chiese sorridendo.
"sì, a .. a tante cose. la scuola, me, voi ragazzi.", balbettai.
"ma io volevo dirti una cosa importante.", disse e si alzò. mi venne incontro e tese la mani, per prendere le mie. però io le lasciai lungo i fianchi, ero rigida. "ecco, Cher.. io ti -", non riuscì a finire che il suo telefono squillò. lo prese di corsa mormorando un "Mi spiace" e controlando chi fosse. poi spense la chiamata.
"perchè non hai risposto?"
  "oh, non era nessuno. comunque, stavo dicendo?  ", cheise ma rpima che potess e continuare, il cellulare squillò di nuovo. " u ff.."  
 "rispondi, dai. credo che un minuto non ci toglierà la vita.", dissi e lui sorrise. prese il telefono e se lo portò all'orecchio.
"oh, ciao, sei tu. no, sì.. certo che vengo dopo ad aiutarti a studiare. no.. ovvio che sei bellissima, lucy.", al suono del suo nome rabbrividii. poi zayn sussurrò voldandosi: "sì, ieri sera è stato bellissimo. certo, tutto perfetto.", i miei occhi si sbarrarono e cominciai a tremare. zayn era uscito con lucy, la persona che odiavo di più al mondo. avevano parlato, flertato. si erano baciati e avevano fatto l'amore. mi sentii svenire, ma questa volta non perchè avevo dolori fisici. era il mio cuore, che si era spezzato. le mi ginocchia sembravano cedere sotto il peso del mio corpo, mentre una lacrima solcò la guancia. ma zayn era troppo occupato a parlare con lucy, per rendersi conto di come mi stava lacerando il cuore. si era spezzato, senza far rumore. ed era l'unica cosa preziosa che avevo, l'unica cosa che ho voluto cedergli, in cambia del suo amore. e lui mi stava voltando le spalle, pensando ad un altra. no, non poteva essere lui l'uomo che ho amato. mi sentivo così fragile, che cominciai a singhiozzare quando zayn sussurrò: "certo, lucy. sì.. ti amo anche io."
me ne andai prima che potesse accorgersi che i miei occhi erano rossi, i miei capelli arruffati, il mio viso sconvolta da quello che stava succedendo. mi gettai in bagno e chiusi la porta a chiave. non mi succedeva da tempo, ma sapevo che sarebbe ricapitato. e come una vecchia abitudine che non puoi perdere, scivolai sul muro freddo, e afferria della carta che asciugarmi gli occhi. ma in reltà volevo che le lacrime scorressero su di me, e ogni volta che toccavano terra era per ricordarmi quanto fossi stata idiota a sperare in qualcosa. a sperare che per lui fosse amore, anche se non ne avevamo mai parlato. lui voleva solo ferirmi. mi aveva ferito, anche se non avevamo fatto nulla. era questo il problema: lui non si era occupato di me, mentre io ero rimasta a fissarlo mentre cercava una nuova vita. ci eravamo allontanati l'uno dall'altra, e senza rendercene conto, eravamo oramai così distante che non potevamo neppure sfiorarci. mi resi conto che eravamo degli sconosciuti.
"Cher, cosa c'è? perchè sei lì?", chiese zayn. vidi la maniglia abbassarsi ma poi restare bloccata. "Cher, ti sento piangere, è tutto okay? Cher fammi entrare ti prego, devo dirti una cosa."
"Zayn, vattene!", volevo urlare. ma dalle mie labbra uscì un sibilo. lo ripetei più forte, ma ancora una volta sembrava il gracchiare di un bambino. gettai di nuovo la testa fra le mani, piangendo. avevo un blocco alla gola, e mi sentivo quasi soffocare. ma sapevo che era una sensazione normale, almeno per me. avevo pianto così tante volte, che la sensazione dell'umido sulle guancie quasi mi mancava. mi passai gli zigomi con la manica della camicia e mi guardai allo specchio. ero bruttissima, tutti i capelli appiccicati alla fronte, la matita mi colava e la bocca impastata.
"Cher, esci, ti prego.", disse una voce angelica.
"niall?", chiamai.
"Sì, sono io. ti prego posso entrare, prima che picchi zayn."
"Horan, taci! non ho fatto nulla!", disse zayn, forse era vicino a lui.
"Malik, non ti voglio più vedere!", sentii uno sbuffo e dei passi. "Niall, ora apro..", dissi avvicinandomi alla porta e aprendola. niall entrò subito e richiuse di nuovo a chiave. poi mi guardò e il suo sorriso scompare.
"vuoi parlarne?", chiese e scossì la testa. "ti senti da schifo?", annuii.
"va' tutto male, horan. ho paura che possa andare peggio."
"no, non con me.", disse abbracciandomi. scoppiai a piangere, e poi mi accorsi che anche lui piangeva. forse trasportato da me, forse per cose sue, personali. ma quando tornammo seduti a terra, con le lacrime che bagnavano le guancie mi sentii in colpa. dovevo stare io male, e non lui.
"non piangere per me.", dissi poi.
"Cher, tu sei molto importante per me. non ti farei mai del male, ed essendo tuo amico, ti aiuterò a superare questo momento, qualunque cosa succeda, qualunque cosa sia successa. ma siccome non sei ancora pronta, per lo meno non ti farò sentire di merda da sola: piangerò con te, sempre. così se ti sentirai male, ci sarà qualcuno ocn cui dividere il tuo dolore."
"Niall, non voglio..", sussurrai. lui mi abbracciò. "Ti prego niall, voliamo via. stringimi, e voliamo via da tutto ..."

***AUTRICE***
Questo capitolo è molto triste, spero di non avervi fatto piangere, perchè io sono stata la prima a farlo.
spero che nonostante tutto vi sia piaciuto. potreste recensite, per favore? ve lo chiederò fino alla morte, dolcezze.
buona serata, xx

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Know I Understand Who I Really Love ***


ZAYN MALIK

"Come sta'?", chiesi quando niall uscì dalla sua stanza, il giorno dopo che avevo combianto il disastro. ero proprio un ragazzo stronzo. non capivo nulla di ragazze. anzi, sinceramente non sapevo neppure cosa avevo fatto. volevo solo dirle che la sera prima era stato tutto un errore, e che mi dispiaceva da morire di averla trattata come una ragazzina, perchè lei era importante. e non meritava di vedere la mia ragazza entrare e uscire di casa solo per fare ... beh, per fare quello che entrmbi volevamo fare.
"Perchè non ci pensi un po' su, eh idiota?", disse il biondino. mi fece salire la rabbia.
"Senti niall, non so cosa ho fatto. volevo dirle quanto mi dispiaceva. e poi lei è scoppiata a piangere."
"l'hai lacertata.", disse louis, seduto sul divano.
"come?", chiesi.
"sì, caro. l'hai lacerata, la stai facendo sentire di merda. sei uno schifo di ragazzo.", continuò. "come puoi trattarla così?"
"se mi dicessi coem la trattassi ci capirei qualcosa!", harry mi guardò arrabbiato assieme a louis. mentre liam ne stava con un bicchiere in mano, cercando di frenare la voglio di spaccarmi il naso. "sentite, io vado dalla mia ragazza. okay?"
"coglione..", sputò fra i denti liam. feci come se non lo avessi sentito, ma avevo urlato così forte che probabilmente anche Cher mi aveva sentita. nella camera sentii qualcosa rompersi. ebbi l'istinto di gettarmi da lei, ma poi mi fermai vedendo gli altri catapultarsi sulla porta. e mentre il pianto di cher si faceva più grosso, io mi richiusi la porta alle spalle e uscii di casa. me ne andavo da Lucy, sì. volevo stringerla forte e baciarla. perchè almeno con lei capivo bene cosa succedeva. anche se a volte, quando l'accarezzavo, avevo un buco allo stomaco. come se non fosse lei quella che volevo, come se non fosse lei quella che mi importava. era come la sensazione di volere stirngere un altro. ma in realtà non capivo chi volevo.

"ciao zayn! cosa ci fai qui?", mi chiese Lucy appena aprì la porta di casa. le sorrisi, ma lei sembrava piuttosto tesa.
"ehm, non posso visitare la mia ragazza?", chiesi e mi avvicinai a lei. entrai in camera,  chiudendo la porta con un calcio. le strinsi i fianchi con le mani, e le morsi un labbro. appoggiai piano le labbra sulle sue, ma prima che potessi assaporarle il sapore, che sembrava miele lei mi spinse via.
"Zayn, vattene!", disse.
"Oddio, ma cos'è questa mania?", chiesi ricordando quanto assomigliasse al tono di voce usato da Cher.
"chi è, amore?", una voce fredda provenì dal salotto. Lucy sbiancò e io mi infuriai.
"Chi è chi?", chiesi io. dall'altra stanza comparve un ragazzo biondo, con dei grandi occhi marroni. non era bello quanto me, ma smebrava un po' più robusto. entrambi guardammo lycu, con sguardo arrabbiato ma anche curioso. non sapevamo chi volesse amare, non sapevamo chi era stato tradito, e non sapevamo chi era l'altro.
"ecco ...", disse lei muovendo una ciocca di capelli. guardò prima me e poi l'altro. mi strinse la mano.
"sai marc, ho sempre voluto dirtelo.. ma non ti amo. amo solo zayn.", lei mi guardò negli occhi, mi sorrise e cercò di baciarmi. sperava che mi accocolassi su di lei, come sempre, e che la stringessi forte. questa volta indietreggiai fino a sbattere contro la porta.
"ama di più lui, lucy. non ti voglio più vedere. sei una puttana.", dissi e me ne andai. marc, mi guardava incredulo, e mi voltai giusto per vederlo uscire mentre lucy cercava di spiegare che in realà amava lui, che era stata tutta una balla e chissà quale scusa. ma lui non ci credette e se ne andò per la sua strada. mentre io non sapevo dove andare. la casa mi era quasi proibita, e non sapevo dove rifugiarmi. non conoscevo bar, o parchi. quindi i miei occhi si illuminarono, e corsi verso il parco dove avevo visto per la prima volta Cher correre. il ricordo del suo sorriso, quella mattinata, mi strinse il cuore.
appena rrivai, mi sedetti sul prato, dove lei era scivolata, e guardai il cielo. era scuro, perchè quasi sera. ma c'erano ancor aun paio di nuvole. ma senza di lei, mi sembravano solo batuffoli di lana. niente di più, solo candide nuvole bianche. chiusi gli occhi e cercai di ricordarmi quando mi diceva "ti amo" e come mi stringeva quando andavmo in bicicletta. come sorrideva quando mi guardava, e come balbettava a volte parlandomi.  Presi il cellulare e cercai le sue foto, erano tra le ultime. guardai il suo sorriso, i video fatti pochi giorni prima, le faccie buffe fatte assieme. dio, era così perfetta. lei non lo sapeva, ma era bellissima. e questo la rendeva ancora più bella. nella mia mente ci fu' come una scintilla, anzi, due. nella mia testa girovagavano un ritmo dolce e divertente che era perfetta come melodia. presi il cellulare e scrissi velocemente quello che mi ero appena detto. sembravano le parole perfette per una canzone. i ragazzi mi odiavano, ma sperai che fossero disponibili a .. beh, cantare con me. avrei scritto qualche strofa, e lo mi avrebbero aiutato. l'altra scintilla? beh, più che nel cervello. mi era venuta nel cuore. perchè finalmente avevo capito che quando stringevo lucy, il suo corpo magro non era nulla in confronto alle curve morbide di Cher. era lei quella che avrei voluto stringere. "come cazzo ho fatto a non rendermene conto, prima? sono proprio un idiota. io la amo, e lei pure.. forse."

CHER PAYNE

"ragazzi, vi prego. lasciatemi andare da Sheila.", dissi cercando di mettermi le scarpe. zayne ra uscitod a uan manciata di minuti, e volevo fuggire ora che lui non c'era.
"anche no, tu non sei lucida.", disse liam.
"lucida o no, lei c'è sempre stata. e ci sarà anche ora.", dissi sicura. riuscii a mettere su il giubbotto prima che me lo rubassero.
"ma sei sicura? l'hai avvisata?"
"oddio, louis. è un piano di sopra, e qualche stanza. sto' dov'è.", dissi.
"ma è qua sopra?", chiese niall stupito."
"Sì, anche lei ha delle persone da badare.", dissi mugugnando. e me ne uscii senza aspettare che mi fermassero. corsi sulle scale, stando attenta a non inciampare, e fatti due piani, superati tre corridoi arrivai di fronte alla sua stanza. bussai.
"chi èèè?", chiesero da dentro. ma prima che potessi rispondere Sheila mi venne ad aprire. "Ciao Cher.", mi salutò abbracciandomi.
"Ciao bella.", dissi. mi spinse dentro sorridendomi, anche se sembrava un po' turbata dal fatto che non avessi trucco e che le mie guancie fossero arrossate. richiuse la porta piano, perchè aveva lo smalto rosso che si asciugava. "sono venuta qui perchè non so con chi parlate. è tutto uno schifo, sai?", chiesi.
"e perchè?", domandò sedendoci sul divano.
"mi piace un ragazzo, e lui ha una ragazza e io mi sento di merda perchè non sarò mai la sua ragazza e non sono neppure il suo tipo di ragazza, anche s enon credo che mai potremmo -", non mi fece finire che mi bloccò con la mano.
"come cosa? frena cara.", disse. io respirai piano.
"mi piace zayn.", dissi.
"quello biondo?"; mi chiese.
"no, quello coi capelli neri. sempre con la cresta.", dissi.
"ah .. a me piace il biondino.", disse e scoppiai a ridere. ecco perchè adoravo stare con lei, mi faceva ridere sempre. non importava come, o dove. aveva sempre quel modo di farmi ridere.
"e ha una ragazza.", aggiunsi.
"e chi?", chiese.
"lucy."
"la bionda-bisbetica-rompi-scatole?"
"sì, lei.", dissi.
"beh, ti do' una buona notizia: hai presente il biondino che tengo in questa casa?", annuii. "sta anche lui con lucy. credo ceh andrà male, sai?", sgranai gli occhi.
"okay. ma comunque non gli piacco.", dissi.
"gliel'hai mai chiesto?"
"credi che abbia senso? credi che io vada in giro a chiedere se piaccio alla gente?", domandai.
"pensaci, ti ha mai detto qualcosa?", ci riflettei un po'. e poi mi ricordai della discussione prima di arrivare a casa, il giorno della mongolfiera.
"ha detto che sono bellissima. che gli piaccio perchè sono divertente. e quando gli ho detto che lo amavo come amico, lui ha sorriso."
"uhm, okay .. credi che si possai innamorare di te?"
"sinceramente?", Sheila annuì. "no."

ZAYN MALIK

"Ragazzi, ragazzi! dov'è Cher?", chiesi. liam alzò lo sguardo dal giornale, e niall dalla wii.
"è andata da Sheila."
"bene.. mi serve il vostro aiuto.", dissi.
"non ti aiuto in niente, io.", disse harry gettandosi sul divano. io sistemai il giubbotto e mi piantai difronte a loro.
"mi sono comportato di merda, quindi sto scrivendo una canzone per lei, okay?"
"e per cosa?", chiese louis un po' curioso.
"noi el diciamo sempre che è bella, ma lei non ci crede mai, vero?", dissi sorridendo e attirando la loro attenzione. "mi serve che impariate il testo, mi aiutiate a sistemarlo. e poi mi serve niall con la chitarra."
"per quando?", chiese liam.
"domani sera? cosa ne dite?", proposi. harry si guardò attorno, e poi anche gli altri. in fine mi guardarono e sorrisero.
"bene, scrivo il testo e poi mi aiutate a cambiarlo. okay?", chiesi.
"io sono bravo a comporre.", disse liam sedendosi affianco a me.
"perfetto.", dissi. "harry, vieni qui .. tu farai gli assoli."
"perchè io?", chiese.
"hai la voce più pura e potente."; dissi mentre scarabucchiavo su un foglio il testo.
"e il ritmo?", chiese niall.
"ne ho già uno in mente.", mi voltai giusto il tempo per battere con le mani e canticchiarlo. lui rise.
"oddio è bellissimo. fatta!", disse gridando e scappando in camera a prendere la chitarra. dopo un ora, il testo era bello che fatto, le parti erano assegnate e sapevamo come cantare. Cher non era ancora tornata, e niall stava impazzendo a suonare il pezzo. sembrava così felice, mentre sul suo viso c'era un sorriso che avrebbe fatto invidia al mondo intero.
"la sappiamo tutti?", chiesi.
"certo. proviamola, che dite?", chiese harry.
"certo.", acconsentii e le note della chitarra riempirono la stanza, che pochi secondi prima era caduta in silenzio. mentre liam cominciava a cantare, io ripensavo a tutte le parole dannatamente mie. perchè tutto era come realmente sentivo. non me ne ero reso conto prima, ma la amavo. e se non potevo averla come ragazza. l'avrei avuta come amica. non potevo sopportare di non stringerla più.

"ragazzi, acqua in bocca, vi prego.", dissi io, finito di cantarla per la terza volta.
"facciamola domani mattina.", disse niall eccitato.
"no, niall.", disse harry.
"ma perchè?", chiese il biondo.
"niall, amo cher. e bisogna trovare il momento giusto."
"ami cher?", chiese liam.
"sì, me ne sono accorto oggi. e mi si sta' spezzando il cuore pensando che magari lei sta male per qualche sciocchezza che ho detto."
"hai detto che amavi lucy.", borbottò louis.
"ma non era così! l'ho detto perchè non sta' mai zitta. ma poi quando mi ha tradito, mi sono reso conto ch era leiq uella che volevo baciare."
"zayn, ma sei scemo? lei ti ama.", disse harry.e  il mio cuore si bloccò in petto. perchè ero così lento a capire le cose?

***AUTRICE***
Questo capitolo è osceno, lo so. però dovevo riuscire a scrivere, perchè oggi sto proprio di merda. non mi sento bene. e volevo almeno rendere felice voi. non ci sono riuscita.. scusatemi ma ero troppo pigra per correggere e mettere in grassetto i discorsi. perdonatemi! :(
buona serata xx

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** The Way You Sing Make Me Feel Alive ***


"Bene, ragazzi. La campanella sta per suonare, preparate le vostre cose.", disse la proffessoressa sistemando la sua roba e chiudendo l'astuccio. Io riposi i miei libri nella sacca, mentre Niall mi cingeva un fianco. gli sorrisi e lui mi prese per mano. indossai il giubbotto mentre anche lui fece lo stesso. mi voltai per guardare harry e louis, che mi sorrisero. presi la sacca, la misi sulla spalla e la campanella suonò. attesi che tutta la classe si gettasse sulla porta come una mandria di bufali inferociti e poi seguii nial che si faceva strada tra i gruppetti di ragazze vanitose. nel corridoio tutta la scuola sembrava in gran movimento: ce ne stavamo tutti andando a casa. mi appoggiai al mio armadietto e sbuffai.
"cosa c'è?", chiese niall sorridendo. sembrava un po' troppo entusiasta.
"nulla, sono solo stanca. è giovedì, ed è una tragedia."
"cher, dimmi perchè.", disse appoggiandosi sulle mie spalle e mi scosse. scoppiammo a ridere. i corridoi erano oramai quais vuoti, e avevo appena visto passare Lucy da sola.
"boh, sono solo stanca."
"di cosa?"
"di chi, forse ..", mormorai piano sperando che non mi sentisse.
"allora .. di chi?", disse. maledizione alla nostra vicinanza! mi aveva sentito. lo abbracciai forte, lasciando che le nsotre cartelle cadessero a terra facendo rumore. "sssh, bellissima.", mi sussurrò ad un orecchio.
"ti amo, niall."
"anche io ti amo, cher. ma ora che ne dici se andiamo fuori?", chiese. io lo guardia male, e lasciai l'abbraccio.
"come mai tanta fretta?", chiesi.
"oh, una sorpresa. dovevamo farla più tardi, ma non riuscivamo ad aspettare.", disse lui prendendo anche la mia sacca e sistemandosela. mi prese per mano, come facevamo sempre quando uscivamo, e disse qualche cosa divertente che avevamo fatto. ridevamo mentre io pensavo, in realtà, a cosa alludeva prima. quando uscimmo, vicino alla mia biciletta c'erano i ragazzi. tutti. compreso, zayn che sorrideva. abbassai lo sguardo per non farmi accecare dalla sua bellezza. odiavo il fatto che mi aveva trattato male, anche se in realtà lui non sapeva di averlo fatto. lui non sapeva nulla di quello che provavo. amalapena sapeva che esistevo. ma ero la sua migliore amica. tornai a guardarlo, am lui mi dava già le spalle, parlando animatamente con gli altri. niall corse verso di loro, lascio la roba ai piedi della bici, e prese la chitarra. oramai la piazzetta della scuola era praticamente vuoto, ma c'erano ancora alcune macchine di professori.
Zayn si voltò, e mentre gli altri si sistemavano in posizioni già decise da tempo mi parlò, e la sua voce era così chiara e sicura, che il mio cuore sobbalzò: "Cher, mi dispiace di averti trattata male. Mi spiace di non aver capito prima cosa significassero i nostri abbracci e le nostre coccole. Non ti chiedo di perdonarmi, perchè forse sarebbe troppo. Almeno fammi il piacere di non trattarmi come un appestato. Mi odi, ma io voglio te. Voglio il tuo modo di sorridere, i tuoi occhi così belli, e il modo in cui canti. Le tue carezze e i baci sono delle sensazioni che mi bloccano il cuore. La tua voce, la tua risata ... tutto di te è perfetto. Anche se a volte la perfezione è noiosa, io non mi annoierò mai di te. Perchè tu sei bellissima, e guardandoti, non so come fai a non rendertene conto. Ma forse il fatto che non lo sai, ti rende bellissima. Per dimostrartelo, l'ho messo in una canzone. Perchè per amare, bisogna anche rischiare."
"You’re insecure don’t know what for. You’re turning heads when you walk through the door. Don’t need make up to cover up. Being the way that you are is enough.", cantò liam. la sua voce mi penetrò nel corpo. non lo avevo mai sentito cantare in quel modo. era dolcissimo mentre diceva quelle semplici parole.
"Everyone else in the room can see it. Everyone but you ..", disse harry. la sua voce era perfetta.
"Baby you light up my world like nobody else. The way that you flip your hair gets me overwhelmed but you when smile at the ground it aint hard to tell: you don’t know, you don’t know you’re beautiful. If only you saw what I can see you’ll understand why I want you so desperately. Right now I’m looking at you and I can’t believe you don’t know, you don’t know you’re beautiful ... Oh oh, but that’s what makes you beautiful", cantarono tutti assieme. era il coro migliore che avevo mai sentito. le loro voci assieme suonavano terribilmente bene. li guardia stupita, perchè sembravano fatte apposta per stare insieme. non me ne ero accorta prima, ma niall suonava con la chitarra il ritmo che era coinvolgente. mi piaceva. e pensare che quella canzone, era per me.
"So c-come on, you got it wrong. To prove I’m right I put it in a song. I don’t why you’re being shy, and turn away when I look into your eyes..", cantò zayn. la sua voce era grave, e strana. ma era bellissima e mi colpì. era proprio quella voce. era la voce che avevo sentito parecchi giorni prima, che poi avevo scoperto cantava per me ogni sera. zayn ogni notte veniva da me e cantava. la sua voce mi fece sentire viva, e felice. zayn, emtre finiva il suo pezzo si avvicinò a me e mi strinse le mani. poi mi sorrise e tornò indietro mentre harry canta la sua parte, di nuovo:"Everyone else in the room can see it. Everyone but you .."
"Baby you light up my world like nobody else. The way that you flip your hair gets me overwhelmed but you when smile at the ground it aint hard to tell: you don’t know, you don’t know you’re beautiful. If only you saw what I can see you’ll understand why I want you so desperately. Right now I’m looking at you and I can’t believe you don’t know, you don’t know you’re beautiful ... Oh oh, but that’s what makes you beautiful", canticchiarono di nuovo assieme. oramai mi ero persa in quelle bellissime parole. poi ripeterono di nuovo il coro e io quasi mi ero scordata di respirare. guardavo i ragazzi, uno dopo l'altro, mentre cantavano quella canzone per me. non c'era nessun'altra a cui dedicarla, era tutta per me. e mentre cantavano la parte finale mi assilò il pensiero di chi avesse scritto tutto quanto. mi distrassi al pensiero e ripresi a sentirli quando oramai aveva quasi smesso, e harry cantava le ultime parole: "But that's what makes you beautiful."
sorrisi e avvampaii 'imbarazzo. tutti mi vennero incontro e mi abbracciarono, anche zayn. quando mi lasciarono, niall andò a prendere la borsa e la chitarra. liam,harry e louis si diressero verso la palestra. zayn mi prese per mano e mi chiese scusa di nuovo. io sorridevo incosciente, poichè ero ancora attonita dalle parole della canzone che mi rimbombavano nella mente.
"zayn ho capito. mi spiace.", dissi.
"Zayn! Vieni ad allenamento!", gridò niall nella porta della palestra. zayn gli sorrise e prese il suo zainetto.
"mi spiace vaeramente, bellissima.", disse.
"basta, malik.", dissi ridendo. mi mancava quella sensazione.
"ti amo, cher.", disse serio.
"anche io ti amo zayn, sei un amico fantastico."
"ah ..", disse quasi deluso. "un giorno, giuro, riuscirò ad essere qualcosa di più.", sussurrò e si avvicinò piano a me. ma la mia mente elaborò troppo lentamente la situazione, che le sue labbra erano già posate sulle mie. mi stava baciando, ma la cosa durò troppo poco. zayn lasciò la mia bocca dopo una manciata di secondi, mi sorrise e corse via. io rimasi imbambolata lì, a fissare il cielo mentre le dita sfioravano le labbra che avevano appena toccato le sue.

"E così poi ti ha baciata!", disse Sheila.
"Sì, shell .. mi ha baciata.", disis seduta sul suo letto. ero ancora tremante al pensiero.
"e cosa farai, ora?"
"non lo so. non riesco neppure a decifrare la cosa. sono scombussolata.", dissi.
" dire che sei spaventata, sembra che tu abbia visto un fantasma. ", disse e rise. "quando uscirete assieme?" 
" come uscire, sheila?! ci siamo solo baciati. "
" t i ha detto ti amo.",  disse lei.
"no, non è la stessa cosa."
"ha detto che vuole essere qualcosa di più di un amico.", cantilenò.
"basta sheila. fammi pensare. non capisco nulla.", dissi stringendomi le mani alla testa. avevo una così tale confusione. sheila rise e mi abbracciò. io mi strinsi a lei e mi lasciai coccolare.

"Ciao Cher, come mai qui?", chiese mia madre quando mi aprì la porta.
"Dovevo erm .. prendere delle cose.", dissi e le sorrisi.
"sei dimagrita.", disse facendomi entrare in casa.
"dici?", chiesi facendo una piroetta.
"direi proprio di sì, cher. sei molto più magra.", scoppiai a ridere perchè ero l'unica che non me ne ero accorta. "quanto hai perso?", chiese.
"sinceramente non so.", dissi e mi prese per mano mentre salivamo le scale, verso la mia camera. non mi stringeva quasi mai. era una cosa strana, una sensazione rassicurante.
" mi manchi tanto, sai? ", disse lei. "tu e tuo fratello come state?" 
"oh, bene.", dissi e aprii la porta. "è rimasto tutto come prima.", notai.
"cosa dovrebbe cambiare?", chiese.
"credevo che avreste cambiato arredamento, come fanno di solito tutti."
"non sono passate neppure quattro settimane. non ci avete ancora dato il rempo di trasformare le vostre stanze in studi.", la guardai accigliata e poi scoppiammo a ridere perchè scherzava. io e mia madre non ridevamo mai. era cambiata così tanto? il nostro rapporto, con la lontanaza, non poteva essere migliorato. ma mentre prendevo dei vestiti puliti nell'armadio le mi strinse in un abbraccio. "Cher, quando tornerai?", chiese in lacrime.
"oh, mamma. lo sai benissimo. fra circa due mesi."
"a fine scuola?", disse.
"sì, mamma. quest'estate ci divertiremo un mondo.", dissi e lei mi lasciò sorridendo. le asciugai velcoemente le guancie umide e poi mi aiutò a mettere i panni dentro la sacca che mi ero portata dietro.
"un giorni di questi, vieni con i tuoi amici e liam a casa. preparerò una cena buonissima.", disse sulla soglia di casa.
"certo mamma, lo dirò.", dissi salutandola con la mano.
"ti voglio bene, cher. dillo anche a tuo fratello!", urlò.
"mamma, te ne vogliamo anche noi! e anche a papà!", dissi e lei cominciò a piangere. mi voltai e cercai di non sentire i sui singhiozzi. non volevo tornare da lei, perchè avrei finto col piangere anche io. e non mi piaceva più piangere. mi faceva venire un forte mal di testa, e non riuscivo più a capire nulla. anche il quel momento la mia mente non era lucida. l'unica cosa che riuscivo a vedere chiaramente era zayn, che mi sorrideva. e una frazione di secondo dopo le nostre anime erano unite da un dolce, semplice bacio. nella mia mente c'era una luce forte, perchè zayn sembrava una ngelo. uan luce così accecane che mi aveva obbligato a chiudere gli occhi e sperare che il bacio nonf inisse più. ma poi, quando zayn mi aveva lasciato dalle sue braccia, l'oscurità era ricaduta sul mio corpo.

***AUTRICE***

A chi piace? alzate la maninaa! :)
ahahaha okay, sto un po' sclerata oggi.
buona notteee, people! xx

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Can You Give Me A Chance? ***


"    Buon weekend, bellissima.    ", disse sheila baciandomi la guancia. io la salutai, chiudendo l'armadietto e niall mi prese per mano. uscimmo dalla scuola, sospirando lattesissimo venerdì. già, era venerdì. e non vedevo l'ora di buttarmi sul divano, davanti alla tv, e spazzolarmi via un bel pacchetto enorme di patatine.
"    oggi vai dal dietologo?    "; mi chiese niall svegliando i miei so          gni. sbuffai e annuii. "       non sembri molto felice.", disse ridendo. 
"sai, significa mangiare robe sane. e non è bello."
"a me piace tutto ciò che è commestibile."
"io lo stesso, horan. solo che significa seguire delle regole. e io odio seguire le regole.", dissi mettendo la sacca sul cestino della bici e aspettando che niall ci montasse sopra. "Mi accompagni?", chiesi.
"certo, ti porto io.", salii sul porta-pacchi e cominciò a pedalare verso ilc entro città. avevo appuntamento solo dopo una manciata di minuti, ma tanto sapevo che sarei arrivata in ritardo. il cellulare, poi, cominciò a muvoersi nella tasca di niall. sentivo la canzone MISTELTOE risuoanre nell'aria e scoppiai a ridere. sapevo che l'irlandese era ben fissato con justin. "potresti rispondere?", chiese superando un incrocio.
"e dov'è il cellulare?", chiesi.
"nella tasca dei jeans.", disse e ci infilai la mano per prenderlo. entrambi ci sentimmo un po' imbarazzati, e poi aprii la chiamata.
"pronto?", chiesi.
"ciao, sono tomo."
"oh, ciao lou. scusami, ma siamo in bici. puoi chiamare più tardi?". chiesi.
"è cosa veloce.", disse lui mentre mi stringevo alla schiena di niall per non cadere.
"okay, dimmi."
" questa sera volevo invitare nic a cena, cucinavo io. "
" oh che dolce louis. ", dissi.
" sì, però volevo che restasse per la notte. volevo farle tante coccole. ", dicendolo cominciò a ridere. "e siccome voi sarete così gentili da andarvene al cinema tu mi lascerai anche la camera, vero?" 
" ehm, okay louis. nessun problema. a che ora viene? "
" alle sette. ", disse lui facendo rumore. probabilmete gli era caduto qualcosa di mano.
" bene, alle sei e mezza saremo fuori di casa. ", niall rise. "ciao lou!" 
"ciao bella.", chiusi la chiamata e rimiri il cellulare nella tasca.
"che film vediamo?", chiese niall.
"non so, tu cosa dici? ci sono film belli?"
"boh, mentre sei all'appuntamento certo su internet i nuovi film e chiamo i ragazzi per dire che usciremo tutti assieme. chiedi pure alla tua amica sheila?"
"massì, la chiamo dopo.", dissi e scesi dalla biciletta. eravamo arrivati. presi la mia roba e salimmo le scale, poi suonammo al campanello. un uomo alto, piuttosto robusto ci aprì la porta sfoggiando un sorriso smagliante. ci fece entrare e mentre niall si accomodò in sala d'attesa, io entrai direttamente nell'ufficio.

"com'è andata?", chiese niall quando uscii.
"oh, bene horan.", dissi e gli mostrai un foglio pieno di scritte. "questo è tutto ciò che non posso mangiare."
"che PUOi mangiare forse.", disse guardandolo.
"nono, hai sentito bene."
"e di cosa ti nutrirai? argilla e aria?"
"potrebbe essere un'idea.", e scoppiammo a ridere. "allora, cosa facciamo per il film?", chiesi prendendo la bici di lato mentre lui camminava col telefono in mano.
"beh non sappiamo. però zayn e liam vengono. mentre harry ne approfitta per uscire con maddie.", disse e rise.

"Vado a truccarmi.", dissi a liam che se en stava paparanzato sul divano. "louis, per favore, abbassa il fuoco della pasta o la bruci.", lui comparve dalla camera da letto e si precipitò in cucina. in pratica stavo cucinando io, mi stavo cambiando e truccando. niall era sotto la doccia, come zayn mentre liam non stava facendo proprio nulla. ed erano quasi le sei.
"muoviti.", disse niall spuntando dal bagno con dietro di sè una nuvoletta di vapore. risi ed entrai in camera mia, che sembrava meno femminile dle solito. poi entrai in bagno, che era decisamente troppo caldo.
"chi è?", chiese qualcuno sotto la doccia.
"oh, zayn. sono io.", risposi.
"oh, cher. ciao.", disse lui ridendo.
"mi piastro i capelli e mi trucco. poi esco."
"nessun problema, tanto ho quasi finito."
"ah, okay.", dissi attaccando la piastra per capelli. poi mi fermai a guardare la trousse piena di ombretti diversi. non sapevo quale scegliere. "zayn?", chiamai.
"uhm?", mugugnò.
"cosa è meglio con una camicietta bianca e dei pantaloni neri?"
"in che senso?", chiese facendo spuntare la sua testa dalla doccia. aveva tutti i capelli arruffati. le goccie d'acqua gli scivolavano sul viso. era troppo bello per non fissarlo. ma mi convinsi di distogliere lo sguardo e mostrargli la trousse die trucchi. "ah .. che ne dici di grigio, nero e bianco?", risi.
"ma forse non è troppo semplice?", chiesi.
"Don't need make up, to cover up.", canticchiò fra sè zayn. quasi per rievocarmi il ricordo della canzone, e del momento in cui le nostre labbra si erano toccate. lo sguardai mentre si muoveva sotto la doccia. il suo corpo color bronzo si muoveva piano sotto il getto d'acqua, mentre i capelli scuri erano già ben insaponati. le sue spalle larghe occupavano quasi l'ampiezza della doccia. arrosii rendendomi conto che sembravo una stolker. afferrai gli ombretti che mi aveva consigliato e mi truccai. poi mi piastrai i capelli. "cosa ne pensi di nic?", chiese poi zayn, uscendo dalla doccia. il suo corpo era avvolto da un candido asciugamano azzurro. evitai di guardarlo e cercai di concentrarmi sui capelli, e sulla conversazione. sospirai.
"beh, è veramente molto simpatica. mi diverte tantissimo. ha carisma, ed è dolce. mi piace. louis ha fatto una buona scelta."
"sai, nic mi ha detto che quando aveva visto louis si era subito innamorata dei suoi occhi.", disse lui ridendo. io sorrisi. poi, nello specchio vidi zayn che mi venne dietro, chiusi gli occhi sperando di scordarmi di lui e la sua pelle bagnata toccò per un istante il mio braccio. poi la sua mano si ritirò mentre sorreggeva un altro asciugamano. incominciò a strofinarlo sulla testa.
"e maddie, ti piace?", chiesi.
"oh, ha carattere è testarda, ma è molto simpatica e comprensiva. una specie di sorella maggiore, anche se più piccola. è responsabile ed esilarate."
"è molto carina.", aggiunsi. lui sorrise. "lo sono entrambe."; mi corressi poi, sperando che non dicesse nulla su di me. spensi la piastra, mi sistemai un po i capelli con le mani e misi del lucidalabbra. poi mi voltai verso di lui sorridendo. "ora sei libero, il bagno è tutto tuo caro.", lui rise e si avvicinò a me.
"mi spiace, cher. ho combinato un casino.", chiusi gli occhi sperando che alludesse anche al bacio.
"non importa zayn. sei sempre il mio migliore amico, dopo niall. ma sei importante. ti perdono."
"è bello sentirsi orgogliosi di sapere che non si ha torto, e di non sbagliare. ma è altrettando bello perdonare.", disse lui mentre aprii piano gli occhi. i suoi, marroni, mi fissavano. feci una specie di sorriso timido.
"lo so, zayn.", balbettai un po' intimorita.
"cher, quante volte dovrò dirtelo prima che tu capisca?"
"capisca che ti piaccio?", lui annuì e mi strinse la vita con le mani. chiuse gli occhi e si avvicnò a me. non sapevo se volevo che mi baciasse di nuovo, o avrei preferito allontanralo. ma quando sentii il suo naso sfiorare il mio capii forse era troppo tardi per pensare. "zayn ...", sussurrai piano.
"uhm?", domandò con gli occhi ancora chiusi.
"lo sai che mi piaci anche tu?", lui annuì e le sue labbra sfiorarono piano la mia guancia, lasciandomi un dolce e lento bacio. "ecco, però non mi sento sicura."
"di cosa?", le sue labbra scesero piano sui miei sigomi, raggiungendo il collo. mi fece quasi il solletico e chiusi gli occhi, assaporando il momento.
"di te. non sono pronta a sentirmi amata. cioè, l'ho sempre voluto. ma prima devo realizzare che importo a qualcuno. lasciami solo del tempo per decidere."
"decidere cosa?", chiese allontanandosi di colpo da me. già la lontananza mi colpiva al petto. aprii gli occhi notando che lui li aveva spalancati.
"se è veramente quello che voglio.", dissi abbasando il volto e uscendo. prima che chiudessi la porta, sentii un suo sospiro.
"aspetterò..", disse piano alla porta che ci separava.

"bello il film.", dissi a niall che però era troppo preoccupato a salutare sheila che saliva le scale. "ciao sheila."; dissi poi.
"oh, ciao ragazzi. ciao cher.", disse salutandoci con la mano.
"ti devo accompagnare?"; chiesi.
"no, vado io, cher. sei stanca.", si propose niall prima che sheila potesse ribattere. e lui le fu subito al suo fianco e salirono le scale. quando nessuno di loro li notò, sheila mi lanciò uno sguardo compiaciuto. io risi, mentre liam e zayn mi guardavano torvi.
"cosa c'è da ridere? il film era brutto.", disse liam.
"solo a te non è piaciuto, vero zayn?", chiesi conferma.
"uh, sì. era bello.", disse lui di rimando.
"visto, nonnetto?", dissi. liam sc oppiò a ridere. " e harry?", domandai arriv ati davanti alla porta di casa.
"resta a casa di maddie.", disse liam.
"oddio di nuovo.", borbottò zayn.
"e nic e louis, allora?", domandai. guardai l'orologio, notando che forse era un po' tardi.
"che ore sonO?", chiese liam.
"quasi le undici e mezza."
"abbiamo mangiato troppo.", disse zayn massaggiandosi la pancia. io risi.
"facciamo poco casino, dai.", propose liam e scivolò in casa. io e zayn lo seguimmo. lasciammo le chiavi sotto lo zerbino per niall. liam si gettò sul divano. "guardo un po' di TV e vi raggiungo."; disse sbadigliando. io entrai in camera dei ragazzi, mi spogliai, presi una felpa ed entrai in un letto a caso. subito dopo la porta si aprì, e fece entrare un po' di luce. chiusi gli occhi, ma notai lo stesso il fisico di zayn farsi avanti nella stanza.
"dove sei, cher?"
"qui.", mugugnai.
"perchè proprio in quel letto?", chese.
"mi piaceva.", dissi. in realtà non sapevo perchè, solo mi sembrava il più accogliente.
"ti piace come il proprietario?", chiese ridacchiando.
"forse.", sussurrai e chiusi gli occhi stringendomi in un lato. sperando che la coperta non si alzasse, purtroppo avvenne.
" e se ti dicessi che il letto è mio?", domandò. dell'aria fredda mi colpì le gambe nude. mi strinsi ancora di più in me stessa. sentii il suo corpo invader eil mio spazio. le sue mani cominciarono a sfiorarmi un fianco. "per quanto ancora penserai?"
"non so. non è così facile da dire.", sussurrai piano.
"e se ti dessi uan data di scadenza?"
"quando sarebbe?", sentii le sue dita spostarmi i capelli che erano finiti sul collo.
"ora ..", sussurrò al orecchio. mi baciò piano la guancia, poi uno zigomo.
"zayn .. io, non so come dirtelo."
"ssh, cher. non dirmi che non vuoi stare con me. preferisco attendere nella speranza che tu mi dica sì.", la mia vista si fece offuscata. sapeva per certo che gli avrei detto che non lo volevo, o almeno ora. lo amavo con tutto il mio cuore, ma c'era qualcosa che mi spingeva a dire no. a dire di no ai suoi baci, alle sue carezze, ai suoi sorrisi. qualcosa mi diceva no al suo corpo, che voleva me.
"zayn, comprendimi. ho paura di essere ferita, distrutta, lacerata. ho paura delle conseguenze dell'amore."
"l'amore fa' male, finchè non è corrisposto. e noi siamo fortuanti."
"ho paura lo stesso, malik.", lui rise.
"mi fai impazzire quando mi chiamo così.", mi voltai per guardare i suoi occhi scuri. luccicavano speranzosi. e io non potevo far altro che fissarli e cercare di non perdermi in quella profonda dolcezza che celavano.
"promettimi che mi amerai.", dissi.
"lo prometto."
"promettimi che non mi tradirai."
"prometto."
"promettimi che non ci sarà un "mai più" ma solo "per sempre" e "noi". promettimi che non mi dovrò preoccupare del mio cuore spezzato."
"lo prometto, cher. prometto di amarti."
"promettimi che mi renderai felice. che non mi lascerai sola, che sarò l'unica ai tuoi occhi."
"lo prometto perchè ti amo. e il mio corpo ti ama.", disse e mi strinse a sè. sentivo il suo petto sotto le mie mani. le sue labbra sfioravano le mie, ma non si erano ancora appoggiate le une sulle altre. solo si muovevano per rispondere.
"allora ti amerò, e il mio corpo anche. ti lascerò diventare quel "qualcosa di più" in cui speri. ti lascio il mio corpo, la mia anima e il mio cuore. abbine cura.", sussurrai.
"puoi stare certa che li terrò protetti, come tu sei protetta tra le mie braccia questa notte.", e così dicendo le nostre bocce finalmente si incontrarono suggellate da un dolce bacio. le sue braccia mi avvolsero mentre le nostre lingue si cercavano. i respiri si incrociarono, e le sue mani cercavano il mio corpo sotto la felpa. ci stavamo baciando con tale passione, che non mi accorsi che ero aggrappata a lui. le mani strette sulle sue braccia muscolose, mentre lui mi sfiorava una gamba con le dita. mi sentii protetta e sicura, e intanto i nostri corpi si fecero più accaldati, i movimenti più rudi e i respiri più affannosi.
Era questo l'amore?

***AUTRICE***

Capitolo normale all'inizio, un po' HOT alla fine. a chi piace? alzate la zampina e ditemelo!
recensite pure, ditemi cosa vi piace o no. sono curiosa!
buona serata gente :) xx

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Where Is The Favourite Irish Boy? ***


"Cosa cazzo fate voi due, lì?", tuonò la voce possente di liam. aprii gli occhi di colpo, che si aceccarono per colpa della luce mattutina, mi sedetti agitata e spaventata. non era proprio un bel modo di alzarsi. sbattei la testa contro il letto di sopra.
"oh cazzo, liam. taci.", sbottai strofinandomi gli occhi con le mani.
"tu e zayn cosa fate nel letto?"
"cercavamo di dormire.", disse zayn gettandogli un cuscino. liam si scansò, nero in volto. zayn si sedette vicino a me e mi sistemò la felpa, portandome fino alla vita.
"non sembrava. siete mezzi nudi.", mi coprii la pancia con le mani. "tu con solo la felpa, e lui coi boxer.", borbottò ancora liam.
"eddai, fratello. abbiamo solo dormito."
"perchè nello stesso letto, mi chiedo.", grugnì.
"perchè no?", chiese di rimando zayn alzandosi. barcollò un po'.  "siamo abbastanza grandi."
"lei ti ha odiato fino a ieri sera."
" no, liam. l'ho perdonato. ci amiamo. "
 "come amici? ", chiese lui guardandomi alzare. mi avvicinai a zayn e gli strinsi la mano.  lui capì. "lasciatemi capire ..", dissi ind icando zayn. "tu l'hai convitna ad amarti? così come se non fosse mais uccesso nulla?" 
"no, ci siamo chiariti. ne abbiamo parlato."
"e alla fine cos'avete deciso?"
"proveremo .. proveremo ad amarci.", balbettai guardando zayn. lui mi baciò la fronte piano.
"oh, che sdolcinatezza. mi farete venire il diabete.", io scoppiai a ridere. "    datemi del tempo per afferrare l'idea di voi due assieme. per ora mi faccio una doccia.    ", disse mio fratello ceh poi scomparve in bagno.
"    io torno a dormire.    ", disse malik gettandosi sul letto a pancia in giù. io mi sedetti affianco a lui e lo guardai mentre cercava di addormentarsi di nuovo. cercai di restare ferma, per non destargli il sonno, mentre cercavo di alleggerire anche il respiro.
"    sei bellissimo, malik.    ", sussurrai quando, arrendendosi, aprì gli occhi e si voltò per guardarmi.
"    ti sei mai vista allo specchio?    ", chiese.
"    sì.    ", borbottai sicura di ricevere un altra battutina sarcastica su qualcosa di brutto.
"    beh, non so se te ne sei accorta. ma sei bellissima anche tu."    , arrossii.
"    direi proprio di no, zayn.    ", risi.
"    solo tu lo credi.    ", disse prendendomi el mani e trascinandomi su di lui. mi appoggiai al suo petto nudo e ci baciammo di nuovo. con dolcezza e passione. poi mi alzai e lo convinsi ad alzarsi. andammo in salotto, mentre Nic (ormai la chiamavamo così, anche se il suo nome era Noel) e Lou si stavano mangiando delle croissant. io mi avvicinai a loro, gli diedi un bacio del buon giorno, e presi la caffettiera.
"    vuoi un po' di caffè, zayn?    ", chiesi. lui annuì e versaii del caffè anche in una seconda tazza che poi gli porsi. lui mi sorrise e si sedette affianco a lou, sorseggiando piano la bevanda ca lda. "Com'è andata ieri sera   ?", chiese a Nic.
"o h, benissimo cher. louis ha preparato del cibo italiano. era una delizia. e il film? "
" era forte. ", rispose liam per me, che era appena uscito dalla doccia. io risi ripensando al fatto che lo aveva odiato fino alla sera prima.
" cosa fai oggi, noel? ", chiesi.
" volevo uscire a fare shopping con maddie perchè questa sera ci sarà una festa. sai, è primavera. quindi bisogna festeggiare. ci serve qualcosa di più, floreale e colorato. ", disse prendendo un morso. "vuoi unirti?" 
"oh, sarebbe bello.", dissi eccitata. "malik, posso?", chiesi guardando zayn che sie ra già mangiato una croissant.
"ma cosa mi domandi? devi ancora finire di lucirdarmi le scarpe, e pulire tutte le vetrate. per non parlare del pavimento lurido, e la lavastoviglie.", disse serio. io scoppiai a ridere e mi avviciani a lui. gli diedi un bacio veloce.
"grazie.", sussurrai poi prendendo un biscotto e sedendomi.
"ehm .. mi sono distratto? ho perso qualcosa ..", sgranò gli occhi louis mentre nic rideva. io sorrisi e zayn scoppiò in una fragorosa risata. liam si gettò sul divano impassibile.
"no, solo che ci siamo chiariti.", spiegia.
"direi al meglio.", mugugnò louis e io risi.
"quando vengono harry e maddie?", gridò liam dal salotto. noel guardò l'orologio e poi rispose: "fra mezz'ora. io, mad, e cher usciamo subito. così per pranzo siamo già a casa.", disse sorridendomi. io finii la colazione con calma e poi andai in camera a cambiarmi. notai le coperte ribaltate e i vestiti un po' sparsi ovunque e risi. mi truccai veloce e quando uscii mi gaurdai attorno.
"e niall?", chiesi. zayn si voltò verso di me e poi con lo sguardo cercò il ciuffo biondo che cercavo anche io. sgranammo tutti gli occhi e ci gettamo verso al porta. salimmo le scale di corsa verso la camera di sheila e dei suoi coinquilini. io ero scalza, mentre liam aveva delle babbuccie. nic e louis continuavano a rischiare di scivolare per colpa dei calzetti. gli scalini di marmo erano proprio crudeli. mi ritrovai davanti alla porta giusta col fiatone, mentre gli altri mi erano un po' dietro. zayn mi raggiunse per primo e bussò forte. sentimmo un "arrivo!", un po' troppo con voce da sbadiglio. ci aprì un ragazzo biondo coi ciuffi spettianti. zayn sobbalzò e anche lui fece lo stesso quando i loro sguardo si incrociarono.
"oh, tu.", disse il biondo.
"sì, sono io. scusami, ma ora non voglio proprio parlare di lucy. sai dov'è niall?", chiese zayn entrando con la testa nella casa. io ridacchiai.
"niall chi?", chiese l'altro.
"un ragazzo biondo, un po' tappo. sorriso da far impazzire e occhi azzuri.", lo descrissi. il ragazzo sorrise e annuì.
"è l'amico di sheila. sono usciti una ventina di minuti fa'. hanno detto che tornavano per pranzo."
"non è da niall non avvertire.", disse louis.
"e neppure da sheila.", borbottai. il biondo si scusò e richiuse la porta. noi tornammo di nuovo giù tutti pensierosi. era la prima volta che mi capitava di essere gelosa di sheila. stava parlando con niall, il mio migliore amico. e già mi mancava. quando fummo davanti alla porta di casa comparverò harry e maddie dalle scale. erano abbracciati e sorridenti.
"siete rimasti chiusi fuori?", chiese hazza ridendo.
"no, eravamo andati da sheila.", dissi io.
"mezzi nudi?", chiese maddie. scoppiammo tutti a ridere rendendoci conto che eravamo quasi tutti in pigiama. "beh, io e nic usciamo."
"viene anche cher, ti spiace?", chiese noel.
"no, va benissimo invece. preparatevi.", disse lei ed entrammo. indossai qualcosa di semplici e fummo subito fuori casa. mi portai una borsa per metterci il cellulare e il taccuino.

"e così avete fatto scintille?", chiese noel a maddie mentre lei si cambiava in camerino. io stavo scrivendo a sheila, che però non rispondeva. sentii maddie ridere da dietro la tendina.
"come sto?"; chiese uscendo e mostrando una gonna nera e una camicietta con milioni di fiori sopra che era un po' a sbuffo.
"sei bellissima. un angelo.", dissi e mi alzai per girarle attorno. "ti sta divinamente.", dissi.
"dici?", chiese. io e nic annuimmo. "compro tutto, allora."; rise e tornò dentro. quando uscemmo cercammo qualcosa per nic.
"e tu cher?", mi chiese nic mentre ero indecisa tra un paio di scarpe.
"io cosa?", domandai.
"come va' con zayn?"
"non stiamo assieme.", dissi.
"come no?", granò gli occhi maddie.
"non me l'ha chiesto.", precisai.
"lo farà.", disse maddie facendo l'occhiolino.

"ragazze, grazie mille di tutto.", dissi quando uscimmo dal negozio dove mi ero comprata la mia roba per la festa. "ci vediamo sta sera?"
"sì, alle nove. ti ricordi dove?", chiese nic.
"no, ma louis sì. e comunque chiedero a qualcuno, se ci perdiamo.", dissi e le salutai con un bacio. poi io andai verso il centro, mentre loro cercavano un taxi per tornare a casa. era tutta la mattinata che cercavo niall, lo chiamavo e pure con sheila. ma nessuno dei due non rispondeva. "dov'è l'irlandese?", chiesi tra me e me. era uan cosa strana, ma non sentirlo parlare, non sentire la risata o le sue parole dolce mi rendeva triste. e poi sebbene maddie e nic mi avevano fatto ridere da morire non era bastato. zayn non c'era e forse si era riaddormentato. mancava ancor aun po' a mezzogiorno, e avevo bisogno di prendemri un frullato. mi guardia attorno e vidi un'insegna di sturbacks. mi diressi verso il bar e quando entrai ordinai un milkshake da portare via.
"hey, cher.", mi chiamò qualcuno e quando mi voltai vidi i capelli biondi di niall avvicinarsi. era solo, e mi sorrideva. il mio cuore si bloccò e lo abbracciai forte.
"siamo tutti in pensiero per te, sai niall?", dissi.
"scusami se non ti ho risposto, ho il cellulare scarico.", disse lui.
"ma sei solo?", chiesi guardando oltre le sue spalle.
"sì, sheila è andata via da poco."
"ah, come mai?", chiesi e pagai. uscimmo e lui mi prese per mano. era già calda e un po' umida. capii che prima era stata stretta da qualcun'altro. e poi i suoi occhi erano luminosi, il suo sorriso troppo smagliante. era amore. capii tutto quanto.
"eravamo venuti qui per fare colazione. e ci siamo rimasti tutto il tempo."
"nono, dimmi. cosa avete fatto stanotte?", lui mi guardò storto e tacque. risi. "eddie, sei cotto. e lei pure. dimmi.", lui si rilassò capendo che avevo intuito tutto.
"lei è molto carina, divertente e gentile. e per lei sono lo stesso. non credevo che avessi bisogno di innamorarmi. ma è successo. solo questo."
"le hai stretto la mano fino ad ora?", chiesi. lui annuì. gli baciai la guancia. "tu sei in assoluto il ragazzo più romantico di sempre. vorrei sposarti, ma ora non posso più.", scoppiammo a ridere.
"cher, ti amo sempre."
"lo so, anche io ti amo niall."
l'irlandese scoppiò a ridere e fissò il milkshake, poi disse indicandolo con la lingua a penzoloni: "ehm .. lo sai che amo anche il tuo frullato?"

***AUTRICE***

E' un po' un capitolo NO-SENSE ... ahahah vabbuo!
vi piace lo stesso? ditemiii *-*
buona notte :3 xx

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Danicng All Night Long .. ***


"Grazie ragazze.", dissi cercando di infilarmi il vestito.
"Per cosa?", chiese Nic da bagno color perla.
"Per avermi ospitata a cena, e perchè andremo alla festa assieme.", dissi.
"E poi arrivano anche i ragazzi.", sussurrò Maddie vicino a me, che si sistemava l'acconciatura con una molletta per i capelli. le sorrisi e chiusi la zip del vestito. era corto, perchè mi arrivava alle ginocchia. era bianco e azzurro cielo, con un paio di fiori. era un modo strano di fare uan festa, con modello floreale. la stranezza mi aveva sempre accompagnata. mi attirava questa festa. avrei visto zayn con una margherita su un orecchio? risi. osser vai le pieghe del vestito allo specchio, notando quento fossero carine. sembrava che facessero le mie gambe più lunghe e magre. maddie mi sorrise e mi diede un pizzicotto sul braccio.
"ahi.", dissi voltandomi e scoppiammo a ridere. noel uscì dal bagno, si infilò la gonna e io entrai per truccarmi. misi qualcosa di veloce e semplice, non volevo strafare. altrimenti sarei sembrata una bambola di plastica, e non era una bella cosa. uscii dopo una mancita di minuti e tutte eravamo pronte. mi ero già piastrata prima i capelli, e le altre due avevano fatto dei boccoli enormi.
"siamo pronte?", chiese nic guardandosi allo specchio.io annuii e maddie si avvicinò a lei. si sussurrarono qualcosa all'orecchio mentre io cercavo di far finta di nulla. mi infilai le converse a fiori e presi la giacca.
"andiamo?", chiesi ma prima che potessi appoggiarmi alla porta maddie mi prese un bracico e mi trascinò di nuovo in camera.
"dove credi di andare con quelle scarpe?", chiese poi noel guardandole. "tieni queste.", dissero in coro, poi, reggendo un paio di scarpe bianche col tacco. io impallidii.
"non so camminarci.", balbettai.
"oh, ci riuscirai. muoviti che siamo in ritardo.", disse maddie. fui costretta a cambiare paio di scarpe. indossai al giacca e uscimmo dalla villetta dove abitava nic. io cercavo di non cadere, ma a ogni passo mi sentivo sempre meno sicura di quello facevo. mi sembrava di camminare con dei trampoli ai piedi. prima di tutto, mi sentivo ridicola perchè non sapevo restare in piedi. ed ero terribilmente lenta a muovermi. "ma ci sei?"
"direi proprio di no. non ci cammino bene.", dissi. noel sbuffò e si mise dietro di me. mi diede una spintarella e sebbene avesse anche lei dei tacchi vertiginosi riuscì a sostenermi. stringendo il suo braccio camminavo più velocemente. andammo verso la fermata del bus, e mentre aspettavamo che arrivasse camminavo su e giù per abituarmi. quando scendemmo dal bus, dopo circa una ventina di minuti, riuscivo a trovare equilibrio ed ero capace di non inciampare ogni mezzo secondo.

"Oddio, e questo splendore chi è?", chiese harry vedendo maddie avvicinarsi a lui. eravamo appena arrivate e i ragazzi già ci stavano aspettando davanti alla porta principale dell'edificio. i due si incontrarono e si baciarono. noel si gettò alle braccia di louis che la strinse in un abbraccio dolce. io mi guardai attorno, finchè non vidi comparire sheila che rideva con niall. erano veramente una coppia molta carina, mi piacevano. niall aveva trovato la sua principessa, quella giusta. liam stava armeggiando col suo cellulare, ma non vedevo zayn. mi avvicinai a lui e per la prima volta i nostri occhi si incrociarono senza che io dovessi guardarlo dal basso.
"ommio sei cresciuta in due ore?", disse e poi scoppiò a ridere vedendo i tacchi. "si spiega tutto quanto, ora.", e li indicò.
"dov'è zayn?", chiesi confusa, sistemandomi una ciocca di capelli.
"ma fregatene di lui, sei bellissima.", arrosii un po'.
"grazie, però sai ..."
"è il tuo ragazzo lo so. è ancora a casa, aveva allenamento supplementare."
"ah ..", dissi un po' stupita.
"arriverà fra una mezz'oretta. forse prima, non ti preoccupare.", mi sorrise e mi prese per mano. entrammo tutti quanti assieme. la musica era alza, e pompava dalle casse. mi rimbombava nelle orecchie mandandomi in confusione. c'erano tantissime luci che si accendevano e si spegnevano di continuo, ad intermittenza. nell'aria c'era l'odore acre dell'alcool. ma non ci feci caso, e cercai di cocnentrarmi sulle ombre colorate che si muovevano sulla pista. sorrisi ed entrai cercando di buttarmi tra la folla. non mi piacevano le feste in generale, però quella sera mi sentivo bella. e volevo goderne fino in fondo. mi gettai tra un paio di ragazzi e cominciai a muovermi, scuotendo i capelli. mi stavo divertendo un mondo, e oramai non vedevo più i miei amici. c'era solo un ragazzo molto carino a cui evidentemento avevo fatto salire certi pensieri. avevo semplicemente attirato la sua attenzione poichè  dopo una manciata di minuti cominciò a ballarmi vicino.
"ciao bella.", disse lui sconvolgendomi con i suoi grandi occhi verdi. gli sorrisi. era la prima votla che un ragazzo, che non fosse amico e parente, mi diceva che ero carina.
"ciao bello.", risposi di rimando. lui ridacchio e mi prese una mano. cominciò a ballare un po' più vicino, e le nostre gambe si sfioraro un po'. i suoi jeans neri erano attillati, come la sua maglietta colorata. per una frazione di secondo mi dimenticai che era una festa a tema, e lui era l'unico in tutto l'edificio a non "portare fiori" negli indumenti. scossi la testa dicendomi di non farci caso.
"quanti anni hai?", chiese lui tra un cambio di canzone all'altro. mi prese per i fianchi e mi lasciai travolgere dalla sua stretta sicura. non sapevo cosa mi stava succedendo, e mentre ballavano l'uno affianco all'altro, fin troppo vicini mi resi conto di coe mi stavo comportando. mi stavo letteralmente strusciando su un ragazzo del tutto sconosciuto, con cui avevo scambiato forse quattro parole. ma ero estasiata, e la mia mente cercava di farmi dimenticare che amavo zayn. e lui amava me. chiusi gli occhi e mi avvinai a lui.
"ha importa?", sussurrai all'orecchio. lui affondò le mani sui fianchi, e i nostri bacini  si toccarono. ridacchio e mi baciò giusto sotto l'orecchio. io appoggiai le mani sulle sue spalle e chiusi gli occhi. avevo la musica che mi stava facendo venire mal di testa, l'odore delle bevande mi stava facendo impazzire. poi c'era Lui che mi stava stringendo troppo forte. e la vista mi doleva. quando riaprii gli occhi non trovai lo sguardo rassicurante di zayn, ma ancora quei maledetti occhi verdi che mi stavano fissando con troppa insistenza. "scusa, devo andare.", dissi cercando di dileguarmi dalle sue braccia.
"ma come?", chiese quando i nostri corpi furono a un metro di distanza. "eravamo solo all'inizio."
"evidentemente, troppo avanti.", disse una voce calda alle mie spalle. strizzai gli occhi e efeci una smorfia: era la voce di zayn. mi voltai giusto in tempo per vederlo fuggire verso l'uscita del retro. sospirai e mi preparai a corrergli dietro.
"dove scappi?", chiese Lui, prendendomi il braccio.
"lasciami, dai.", lo pregai. ma lui strinse la presa. "ahi, mi fai male ragazzo.", e me lo scollai di dosso. mi sistemai la gonna e corsi verso l'uscita.
"ti troverò, ragazza, e sarai mia.", sbuffai innorridita dalle sue parole. mi stupii poco del fatto che riuscissi a correre con dei tacchi, troppo occupata a rendermi conto quanto fossi idiota. come avevo potuto restare a ballare con Lui? non lo conoscevo neppure. e cosa credevo? che zayn non sarebbe mai arrivato, e che non mi avrebbe mai visto? mi diedi un pizzicotto sul braccio da solo, e premetti la maniglia della porta. zayn era lì, seduto sugli scalini con la testa appoggiata alle mani. guardava avanti, verso la strada. "zayn?", lo chiamai.
"ti prego, non voglio parlarti.", disse senza voltarsi.
"ma lo stai facendo.", borbottai.
"non ho voglia sentire queste stupide battute.", sputò fra i denti. respirai piano.
"zayn giuro che mi dispiace. non so come sia potuto succedere."
"dovresti invece, eri tu quella appiccicata a lui come una cozza."
 "aveva degli occhi bellissimi." , cercai di giustificarmi. "e tu eri in ritardo. avevo il diritto di ballare con qualcuno, no?" 
" certo, ma non cercare di accoppiarti in mezzo alla pista. ", eravamo entrambi talmente tesi che non avremmo riso, anche se era una battuta divertente. soltanto sorrisi e cercai di rendere le mie idee chiare.
" mi spiace, tu non sai quanto. credo sia colpa del mal di testa. ", mi sedetti affianco a liu, lontana per dargli i suoi spazi.
" sarei venuto qui per dirti che ti amavo. "
" ma lo so già. "
" ma non te lo avevo mai detto come si doveva." 
" qu ando ti piace una persona, non bisogna dirlo, ma dimostrarglielo.",  sussurrai ricordando una citazione di un autore.
"certo, ma tu mi ami?", mi guardò ne gli occhi.
"certo.", riuscii solo a dire questo.
"dimostramelo.", gli presi le mani e mi avvicinai a lui. i nostri nasi si sfiorarono, poi chiusi gli occhi e lo bacai. mi appoggiai al suo petto e premetti le labbra sulle sue. forse le mie guancie avvamparono, ma sentii tutto d'un colpo un grande calore alle gote, e la testa mi girava più forte di prima. mi accasciai su di lui, strizzando gli occhi. "cosa succede, cher?", chiese spostandomi la testa sulle sue gambe, e sistemandomi una ciocca di capelli.
"non so, sento caldo. e un po' di nausea."
"è colpa della dieta?", chiese lui preoccupato. ma non risposi. facevo perfino fatica a tenere gli occhi aperti. ma ogni volta che lo gaurdavo era come un angelo. i suoi occhi erano impregnati di preoccupazione, e cercava di confortarmi. mi accarezzò la guancia e mi sorrise.
"mi dispiace tantissimo. sono un idiota.", dissi cercando di fermare le lacrime.
"scotti, cher. avrai la febbre. forse è per quello. forse hai bevuto qualcosa che non dovevi.", sorrisi cercando di non sentirmi una sciocca. mentre lo ero. "cher, chiudi gli occhi.", seguii il suo consiglio.
"  e ora?  ", chiesi, aspettandomi che mi baciasse o che mi aiutasse a sentirmi meglio.
"  dimmi cosa vedi.  ", sussurrò.
"  due persone.  ", dissi.
"  ma come fai a vederle?!  ", chiese quasi ridendo.
"  me le immagino."  , sussurrai.  "siamo noi due."  
" okay, sei strana. ", s coppiò a ridere. "sono serio, dimmi cosa vedi.", cercai di non im maginarmi nulla. ma non vedevo proprio nulla, e non sapevo come comportarmi. cosa si aspettava che dicessi?
" in realtà, non vedo nulla." , dissi sincera. lui sospirò.
 "ecco,  questa sarebbe la mia vita senza te. il mio cuore senza il tuo amore. i miei occhi senza le tue carezze. sarebbe il mio mondo. il mio universo sarebbe vuoto e insignificante senza di te. ", scoppiai a piangere e mi portai le mani agli occhi. non volevo mi vedesse. l'ultima volta che avevo pianto era perchè mi sentivo ferita da lui, e ora piangevo perchè lo avevo ferito. "cher, non piangere o piangerò anche io.", appena lo disse piansi più forte. mi voltai di lato, in modo che non mi vedesse. ma mi sentivo di merda lo stesso. lo stavo trattando come uno straccio. 
"scusa ..", murmorai tra i singhiozzi.
"cher, cazzo. taci e baciami. ti perdono. noi ci amiamo. ti perdono per la cazzata che hai fatto, come tu hai perdonato la mia.", lo sguardai con gli occhi lucidi. mi prese la testa fra le mani e senza farmi muovere mi baciò. avevo la bocca impastata, ma fu un sollieva sentire il suo respiro unirsi al mio. le nostre lingue si incontrarono, mentre le dita delle mani si incrociavano.

***AUTRICE***

CIao bellissime. come state?
vi piace questo capitolo? anche questo è po' NO-SENSE, però volevo complicare la loro storia. vi assicuro che nel prossimo, *rullo di tamburi*, ci sarà una cosa che lascierà un po' a bocca aperta xD
buona serata xx

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Weird Love Can Hurt ***


QUESTO CAPITOLO NON HA MOLTI PARTICOLARI, MA SE SIETE FACILMENTE INFLUENZABILI SALTATE PURE QUESTO CAPITOLO, E PROVVEDERO' A FARNE UN RIASSUNTO. :)

 
"cosa facciamo?", chiese louis spaparanzato sul divano. si sfiorò le labbra con un dito, e poi sbuffò. ero seduta affianco a lui e lo abbracciai forte.
"cosa fate voi due?", cheise zayn entrando di colpo nel salotto. lo guardammo e poi ridemmo.
"nulla, bello.", dissi allantonandomi da louis.
"eddai, cher. digli che ci amiamo.", disse louis prendendomi per i fianchi e facendo avvicinare i nostri volti. poi appoggiò una mano tra le nostre bocche e cominciò a "baciarmi". ma prima che lo scherzo potess durare, risi e si scoprì il trucco. zayn da violaceo infurioto, il suo viso tornò color bronzo. poi si avvicnò a me e si sedette sulle mie gambe.
"allora, caro bambino, cosa vuoi quest'anno?", chiesi con voce grossa, sperando di imitare babbonatale.
"allora, quest'anno vorrei un bel palloncino rosso e una macchinina viola.", disse lui gongolando con vocina da bambino. louis rise.
"vabene bel bambino. qualcos'altro?", chiesi.
"una cosa sì.", disse zayn guardandomi negli occhi.
"posso baciare la persona più bella del mondo, la persona che amo di più di tutto e tutti?", domandò. io arrosii e annuii. mi preparai ad un dolce bacio, ma zayn prese dalla tasca un piccolo specchietto. si fece l'occhiolino da solo e poi baciò il riflesso del suo volto. sgranai gli occhi delusa, mentre louis si stava piegando in due dalle risate. spinsi a terra malik e mi alzai indignata.
"sei proprio uno stronzo.", dissi cercando di fare la seria. ma volevo solo ridere. quindi zayn, accarrezzando lo specchio, lasciò il suo amato sul divano e mi venne incontro. aprì le braccia e mi avvolse in un caldo abbraccio rassicurante.
"scherzavo, eh.", mi sussurrò all'orecchio. poi mi baciò il collo.
"aaaaaaah, ti prego vai via! mi fai il solletico, malik!", dissi allontanandolo via. ridemmo tutti e tre.
"ma cazzo succede qui?", chiese liam spuntando dalla cucina.
"nulla.", disse louis fingendo di essere interessato alla tv, che trasmetteva un programma sulla storia americana. roba piuttosto noiosa, e liam sorrise, capendo che era una scusa piuttosto udiota.
"mi faceva il solletico.", dissi imbronciandomi. "non mi piace."
"il solletico?", chiese liam dall'altra parte della stanza. annuii. "zayn, ti do' il permesso di stuzzicarla sempre.", disse e e la squagliò via.
"ma cosa dici?!", urlai. zayn mi prese per i fianchi e mi sollevò. iniziai a strillare.
"ma la smettete voi due, cazzarola? devo studiare, domani abbiamo scuola. che dite se vi zittite?", urlò infuriato harry dalla camera. poi spuntò la sua testa dalla porta. malik mi fece toccare terra di nuovo.
"scusa, colpa di zayn.", disse louis.
"ti serve aiuto?", chiesi sistemandomi la maglietta.
"sì, mi piacerebbe cher.", gli sorrisi e entrai in camera. sul letto c'erano un paio di libri e moltissimi fogli. "mi interroghi?", mi chiese.
"certo, da dove cominciamo?"

"mancano uova, pane, latte e marmellata di fragole.", disse harry guardando il frigo.
"andiamo a fare la spesa?", chiese niall affianco a me. era appena tornato da sheila, e si sentiva che era fresco di pomiciata. risi.
"e ora che hai?", mi chiese louis.
"nulla, pensavo. andiamo niall?", domandai all'irlandese tenedendoli una mano.
"certo bella.", disse e mi lasciò un bacio sulla guancia.
"aspettate, ma niall se va' a fare la spesa poi torna indietro con tante cose che non servono a nulla.", fece notare liam.
"fratellino caro, ci sono io.", dissi dandogli una pacca alla spalla. poi infilai le scarpe e il giubbotto. niall prese i soldi e uscimmo. era una domenica sera piuttosto fredda. mi strinsi al braccio di niall mentre per strada parlavamo di cosa ci stava succedendo in generale. del mio cuore occupato da zayn, e il suo da sheila.
"e così è tutto per te?", chiese a dun certo punto, prima di entrare nel negozio che teneva aperto tutta la notte.
"eggià, è la luce dei miei occhi.", disse e ridemmo. presi un carrello e lo trascinai nel corriodio.
"ma ci serve?", chiese niall prendendomelo mentre io cercavo la marca di latte che preferiva harry.
"non credo. ma non voglio tenere le cose in mano.", dissi mentre niall mi indicava la bottiglia giusta. "ah grazie.", disse appoggiandola nel carrello. ne presi un altra e ci dirigemmo a prendere delle uova.
" ma cosa di dobbiamo fare con tutta sta roba? ", chiese niall prendendo una confezione da sei.
"c redo che louis voglia fare una torta, o una roba simile. ", dissi. "prendine un altra, horan. siamo a secco.", lui sbuffò e fece cosa gli avevo detto. 
"e ora?", chiese guardandosi attorno. mi ero scordata che io sapevo dove erano i reparti, perchè lui forse ci era stato due volte.
"di qua ..", dissi trascinando il carrello mentre niall, affianco a me, rispondeva ad un messaggio al cellulare. probabilmente di sheila.

"prendo io il sacchetto."; disse niall. eravamo a metà strada, e io tenevo il sacchetto di plastica con la roba dentro. non mi lamentavo, perchè era leggero, ma niall continuava ad insistere.
"maddai horan, siamo ametà strada. mancano neppure cinque minuti a casa. eddai, lasciamelo portare."
"no cher. te l'ho fatto portare fino ad ora, passamela.", sbuffai e gliela lasciai.
"sei proprio un bambino.", dissi imbronciandomi.
"cher, ti stai arrabbiando perchè non ti lascio portare un sacchetto della spesa?"
"lo so è stupido.", dissi e ridemmo. mi guardai attorno, osservando le strade vuote e le luci dei lampioni e illuminavano i nostri volti. eravamo entrambi radiosi, e sorridenti. eravamo felice perchè avevamo trovato l'amore.
"ma cos'è?", chiese horan dopo alcuni secndi di silenzio.
"come?", chiesi girandomia  guardare. ma non c'era nulla.
"mi è sembrato che ci fosse qualcuno.", aggrottò la fronte.
"mah, sarai tu che ti immagini le cose.", alzai le spalle.
"no, sono serio. sentivo delle voci."
"ma te le sarai immaginate, horan.", borbottai. però mi stava mettendo timore e senza accorgercene ci eravamo avvicinati. "Niall, sei sicuro?",chiesi poi.
"certo,fermati. ascolta.", ci fermammo, mi prese per mano e chiuse gli occhi per un secondo. in effetti si sentiva, leggermente, il suono di una canzone house. poi la canzone "Misteltoe" risuonò tra di noi. sobbalzammo entrambi dallo spavento. "cazzo, chi è ora?", chiese lui prendendo il cellulare e rispondendo.
"horan?", chiese la voce di zayn. io mi stavo ancora riprendendo dallo spavento, mentre il mio cuore ballava la conga nel petto.
"dimmi zayn.", borbottò lui.
"ho scordato di dirvi che manca anche la cola."
"la cola?", mi sgolai urlando. perchè non se ne era accorto prima, maledizione?
"sì, la cola. cher, niall .. vi prego, tornate indietro."
"ma anche no.", disse horan.
"e tu mangi pizza senza cola?", chiese zayn. niall mi guardò negli occhi e poi sbuffò.
"okay, andiamo.", dissi io.
"ci vediamo per strada. sono già in cammino.", disse malik.
"ti dobbiamo aspettare?", chiesi.
"no, arrivo. ciao."
"ma uffa, che scatole di lui. scorda tutto.", mugolai. niall mi cinse un fiancho e tornammo sui nostri passi. "e la musica?"
"scordatela non era nulla. solo immaginazione."
"dici?", era strano. l'avevamo sentita entrambi. attraversammo la strada e ci dirigemmo verso un viale, dopo affianco c'era una viuzza buia e non illuminata dai lampioni. labbrividii.
"ma guarda chi si vede..", disse una voce rauca. si avvicnarono a noi due ragazzi. entrambi grossi quanto un armadio a due ante. io e horan indietreggiammo automaticamente. io più spaventata di lui. perchè sapevo chi era. sapevo a chi appartenevano quegli occhi verdi che mi guardavano speranzosi, ma più che altro arrabbiati. "cosa facciamo oggi?"
"n-nulla.."; borbottai. ma lui mi prese il braccio, come l'ultima volta, e me lo strinse forte. mi faceva male. "Lasciami."
"oh no dolcezza. dimmi il tuo nome.", disse lui e mi prese per i fianchi. mi strinse a lui e mi portò nel vicolo. cominciai a strillare spaventata. "taci, bella."
"mollami, idiota! lasciami andare!", gridai. mi voltai per vedere che il ragazzo stava trascinando per la giacca niall che cercava di scalciare. incominciai a battere dei pugni al petto del ragazzo. ma Lui rideva divertito. mi getto per terra, poi mi spinse contro il muro. mi prese il viso tra le mani.
"sei bellissima, lo sai?", disse con sorriso beffardo.
"cosa vuoi da me?", urlai.
"te, è semplice.", disse facendo scivolare un dito dalle mie labbra fino al collo. mi dimenai e gli diedi un calcio al ginocchio. sperai che si fermasse. "non ferirmi.", disse lui sorridendo. poi si voltò verso l'altro, che aveva spinto niall sul muro opposto. vedevo il sacco della spesa affianco a loro. l'amico di Lui sogghignò e lo vidi mentre sferrava un calcio allo stomaco a niall. horan urlò di dolore.
"cosa fai? lascialo, lascialo andare!", strillai.
"vuoi sapere il mio nome?", chiese il ragazzo dagli occhi verdi.
"ma anche no, coglione! lasciaci in pace!", dissi tirandogli uno schiaffo. lui si arrabbiò e mi diede un pugno al fianco. mi accasciai a terra dal dolore. sentivo il ventre pulsarmi. mi girava la testa. e poi vedevo l'altro ragazzo che continuava a picchiare niall. mi sentivo uno schifo. poi sentii le mani del ragazzo mentre scoprivano il mio corpo, e mi toglieva la felpa. cominciai a piangere, perchè non sapevo se sarei riuscita a reggere tutto. sentivo solo il ragazzo dagli occhi averdi ridere assieme all'amico. poi c'erano i miei singhiozzi e le grida soffocate di niall. strillai di nuovo, sperando di farlo ancora più forte di prima. il ragazzo mi mollò uno schiaffo in volto. e allora gridai più forte. non ci vedevo più nulla, perchè il mio sguardo era offuscato dalle lacrime. sentivo il freddo dell'asfalto sulla schiena nuda.
"cher, perchè urli?", chiese zayn spuntando dal vicolo come un angelo. mi vide a terra, mentre quel ragazzo mi stringeva a sè. gli ci volle una frazione di secondo per capire. fissò l'amico del ragazzo congli occhi verdi, che scappò alla vista di zayn. l'altro si alzò, mi diede di nuovo un calco dove mi aveva prima colpito e corse via. zayn non gli corse dietro ma si avvicinò a me e mi fece indossare la felpa che mi avevano tolto. poi mi strinse a lui. "stai bene?", chiese. che domanda inutile e stupida.
"no, zayn. stava .. stava.."
"no cher. non dire nulla. chiamo un ambulanza."
"mi ha tolto solo la felpa, non credo che sia così grave.", dissi mentre cercavo di non gridare per il dolore. avevo il fianco e sembrava prendesse fuoco. ma quando al vista fu di nuovo lucida, vidi che non chiamava l'ambulanza per me, ma per niall. era accasciato a terra, mentre si contorceva dal dolore. aveva un occhio gonfio, e il naso rotto. aveva il viso mezzo cosparso di sangue. mi avvicinai a lui e gli accarezzai la guancia. rimanemmo lì ad aspettare che arrivasse qualcuno.
"presto, due barelle.", disse un ragazzo vestito di bianco uscito dall'ambulanza. ero mezza stordita, ma non credevo di aver bisogno di essere portata in ospedale. nonostante tutto mi lasciai portare assieme a niall. dentro il veicolo gli stringevo la mano, mentre alcuni dottore cercavano di disinfettargli delle ferite che aveva in volto.

"cos'è successo?", chiese la voce dolce di sheila. non avevo il coraggio di aprire gli occhi, e stavo lì ad ascoltarli parlare. era una cosa rassicurante sapere che c'erano lì, a coccolarmi. anche se l'odore di disinfettante tipico di ospedale mi pizzicava il naso.
"stavano tornando indietro a prendere la cola quando due ragazzi sono arrivati. cher è stata per poco molestata.", disse louis.
"come per poco?", chiese maddie stringendomi la mano.
"in sostanza non hanno fatto nulla.", chiarì harry.
"ma povera cucciola. starà malissimo.", disse nic sfiorandomi la fronte.
"io direi sconvolta. è facilmente influenzabile da tutto. questa cosa che le è successa l'avrà ferita.", disse sheila. avrei voltuo alzarmi e abbracciarla, perchè lei aveva capito come mi sentivo.
"direi che lo sarebbero tutte dopo quello che è successo.", disse zayn,, la sua voce era lontana. come se non volesse starmi vicino per qualche motivo.
"e niall?", chiese maddie. sentii sheila iniziare a singhiozzare.
"un paio di costole rotte, assieme al naso.", disse harry con voce indifferente. sheila si appoggiò a me e cominciò a piangere sul mio petto.
"sssh, bella. andrà tutto bene.", sussurrai con gli occhi ancora chiusi. le accarezzai in modo affettuoso la testa mentre lei si aggrappava alle coperte.

***AUTRICE***
Ma sono una bastarda? okay, ho fatto un capitolo troppo pesante forse. per alcuni sì. chiedo perdono per tutti coloro che sono rimasti sconvolti. e se state leggengo questo, significa o che siete delle specie di supereroi, oppure state piangendo come fontane, oppure state prendendo seriamente l'idea di venire qui a prendermi a sprangate sulle gengive.
a voi la scelta. xx


Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Dinner With You? ***


La sveglià suono forte vicino al mio orecchio. mi svglia e mi diressi in bagno. mi feci una doccia veloce, mi vestii e poi scesi di sotto. mia madre era lì, preparando la mia colazione. mio padre, invece, era davanti alla televisione sulla poltrona, mentre contemporaneamente sfogliava il giornale rumorosamente. sorrisi e mi sedetti alla tavola. mia madre mi baciò la fronte e mi diede il succo e mi avvicinò il piatto con dentro le uova e del bacon. "come sta la mia principessa?", mi chiese spostandomi una ciocca di capelli. io risi.
"bene mamma. e tu?", informai il bacone me lo divorai. lei annuì e sorrise, poi scomparve in salotto per sedersi affianco a suo marito. finii con calma la mia colazione e quando la terminai misi i piatti nel lavabo. mi alzai e guardai i miei genitori abbracciati a guardare la televisione. "vado su, poi esco.", dissi.
"certo.", disse mio padre guardandomi. salii le scale a due a due, mi truccai e preparai la sacca di scuola. poi, sorridendo, tornai in cucina a prendere il pranzo in frigo. mio padre comparve con una bottiglia d'acqua frizzante in mano. mi passò il panino. "allora, liam?", chiese.
"non lo vedo da ...", dissi inghiottendo la saliva rumorosamente. cercavo ogni giorno di scordare quell'accaduto. mi nascondevo dietro ad un sorriso ma ogni votla, succedeva che qualsiasi cosa, qualsiasi domanda mi riportasse a quella sera. "da un paio di giorni.", dissi deviando la risposta. mio padre sapeva quanto soffrissi. per questo era da tre giorni che restavo da loro. cercare di evitare il pericolo di tornare a piangere era una bella sensazione. non vedere più i volti di coloro che però mi volevano così bene mi struggeva il cuore.
"ricordi il favore che mi avevi chiesto?", mi chiese aprendo il rubinetto dell'acqua per lavare un paio di bicchieri.
"certo. il garage.", risposi io, appoggiandomi al balcone per guardarlo.
"è tutto vuoto. potete lavorarci dentro.", disse e mi sorrise.
"lo dirò ai ragazzi.", presi al giacca e la indossia.
"sei sicura di voleli vedere?", chiese mia madre.
"sì, mamma. vi ringrazio di avermi lasciata stare qui in questi giorni. ma mi spiace di averli abbandonati. avevo bisogno di staccare e pensare per un po'. ora voglio solo riabbracciarli. mi mancano."
"ci credo bene.", disse mio padre e rise.
"shh, amore!", l'ammutolì mia madre. scoppiai a ridere. erano un po' vecchiotti ma pieni di vita e sempre divertenti.
"eddai. pover'uomo.", dissi io avvicinandomi alla porta.
"sii cauta.", disse mia madre e mi baciò la fronte.
"mamma, ora mi sono una calamita di stupratori.", dissi e risi. fui l'unica però. cercavo di strammatizzare la cosa, ma in realtà ero la prima a sentirmi uno schifo.
"fai attenzione lo stesso piccola. ti vogliamo bene.", mio padre mi abbracciò. uscii di casa e quando raggiunsi il portoncino sentii mia madre che mi richiamava. sbuffai e mi voltai.
"sta sera i tuoi amici, tu e liam venire a cena da noi?", chiese bracciandosi.
"Non so mamma.", dissi.
"okay, venite qui alle sei. ciao amore!", risi e me ne andai. presi la bicicletta e mi diressi verso scuola ascoltando la musica dall' IPod.

"Cher!", mi sentii chiamare dal corridoio. mi ero appena fermata davanti alla mia classe di geografia quando la voce di niall interruppe i meii pensieri. mi voltai per vedere un ciuffo biondo avvicinarmi,e le sue braccia stringermi. lo abbraccia forte. sentii di nuovo le sue mani che mi sfioravano i capelli, il suo profumo che penetrava nei miei vestiti, e la sua risata che mi trasmetteva sicurezza.
"piccola!", mi chiamò louis. mi strinse a sè e fui costretta a lasciare niall che però sorrideva. harry mi rpese la mano e me la baciò, poi mi abbracciò.
"ciao ragazzi.", dissi quando mi lasciarono respirare.
"sorellina rompiscatole!", sussurrò liam all'orecchio. mi alzò per i fianchi e poi mi strinse a sè. era così bello sentire tanti corpi che ti avvolgono. era rassicurante sapere che c'era così tanta gente che ti vuole bene.
"ciao bello.", dissi quando mi voltai per poterlo guardare negli occhi. mi prese la mano libera e mi trascinò in classe, con gli altri ragazzi come coda. nessuna pallina di carta, nessuna risata, nessuna battuta. nessuno più osava dire di me nulla. sorrisi felice mentre guardavo Jess e Lucy che si contorcevano le mani d'invidia. invidiose perchè ero circorndata da cinque ragazzi bellissimi, ovvio. mi voltai per ridere assieme a niall quando, seduto al solito posto, c'era l'angelo dei miei sogni. i suoi occhi erano sempre così misteriosi e bellissimi. il suo sorriso sempre magnifico, anche se era nascosto da una specie di broncio. "ciao.", sussurrai piano. zayn alzò lo sguardo e quando incontrò il mio i suoi occhi si illuminarono. si alzò di scatto e prendendomi la testa fra le mani mi baciò. non mi lasciò tempo di respirare, nè di riflettere. fece tutto così velocemente che mi scombussolò non poco. lasciai che le nostre lebbra si modellassero perfettamente assieme e attesi il momento, bruttissimo, in cui mi avrebbe lasciata. però mi strinse più forte e sentii qualcuno brontolare dietro di noi. ma non me ne importava. finchè avevo lui che mi baciava tutto poteva andare a quel paese. poteva cadere il mondo, avvenire un terremoto, scoppiare un vulcano, ma se avevo le sue labbra sulle mie.. nulla avrebbe importato più di noi.

"Dove andiamo così di fretta?", chiese liam fissandomi mentre gli sistemano le brghe che gli penzolavano.
"scusami, ma andiamo da mamma e papà. vorrei che fossimo presentabili.", dissi e lui scoppiò a ridere.
"credi che non mi conoscano?", chiese lui di rimando.
"no, ma se forse ti comporti da matuto, chissà.. la macchina nuova te la comrpano pure?", lo ricattai e lui abboccò subito. si mise composto e sorrise gentilmente. "ecco fatto. il prossimo?", chiesi e davanti di me comparve harry. aveva dei jeans e una camicia. "ottimo lavoro hazza. sei proprio un figo elegante.", sui rise e lo scacciai.
"e io?", chiese niall. mi volta e lo vidi uscire dal bagno. da come me lo aveva chiesto sembrava un bambino. e poi era bellissimo. mi guardò con quegli occhi da cucciolo che ti sciolgono il cuore.
"oddio amore dei miei occhi. sei bellissimo.", lui sorrise e si sistemò il pull.
"amore a chi?", chiese zayn prendendomi il polso. poi mi baciò piano. era tutto il giorno che ogni volta continuava a baciarmi. non che mi desse fastidio, ma mi sconvoleva a ogni tatto.
"a tutti e due.", dissi e gli sistemai il colletto che aveva alzato.
"cher, lascialo com'era prima.", si lamentò malik. risi.
"mi spiace ma no.", disis e gli baciai la fronte.
"e io come vado?", chiese louis facendo una mossa da modella. aveva dei mocassini color terra, dei pantaloncini corti e e una felpa tutta stroppicciata. aveva perfino una macchia di pomodoro. strillai.
"ma cos'è questa schifezza?", chiese harry.
"vai a cambiarti!", disse liam e lou scomparve dietro la porta. mentre cercavo di truccarmi un poco, per non sembrare una drogata, sentivo i ragazzi che canticchiavano qualcosa. quando uscii vidi louis che era bello pronto però cercava di farsi il nodo alla cravatta. scoppiai a ridere e gliela tolsi.
"era un po' esagerato.", dissi. prendemmo tutti i giubbotti, spegnemmo le luci ed uscimmo di casa. presi zayn epr mano mentre scendevamo le scale. poi harry cominciò a correre e louis lo seguì come un bambino. liam e niall, davanti a noi, cominciarono a prendersi a schiaffetti. facevano così tanto rumore che per poco non sentivo quello che zayn mi stava dicendo.
"ti amo.", disse.
"eemenomale.", dissi. ridemmo. "ti amo anche io malik.", dissi e mi cinse il fianco con un braccio.
"mi dispiace."; disse.
"e per cosa?", chiesi. pregai dio che non uscisse ocn quell'argomento. non avevo nessuna voglia di sentirmi dire in faccia di nuovo tutto. non volevo riportare alla menre quelle immagini. i suoini e gli odori. non volevo.
"se vi avessi detto prima cosa comprare con esattezza.", eccoci. di nuovo facevamo i vittimisti a vicenda. prima lui, poi io, e poi di nuovo lui.
" non è colpa tua." ; dissi.
" no invece. se fossi arrivato prima. ", abbassò lo sguardo.
" zayn smettila. la colpa non è di certo tua. anzi è mia. tutta mia. ", in effetti lo era. ero stata io a provocare il ragazzo qualche sera prima.
" no. se solo.. "
"s e solo stessi zitto per una volta. mi hai tenuto lontano in ospedale perchè credevi che ti incolpassi di tutto?" , lui annuì piano. gli altri nonc i sentirono, e uscimmo dall'edificio. feci un mezzo sorriso. "sei un idiota. io ti amo. qualsiasi cosa sia successa. è successo. non possiamo farci nulla." 
"ma.. non avrei mai voltuo che nessun'altro ragazzo ti toccasse."
"mi dispiace, ma liam mi ha toccata prima di te."; dissi e ridemmo.
"ma lui nonv ale. è tuo fratello!"
"è comunque un ragazzo, mi pare."

" eccomi mamma.",  disse liam entrando in casa. io fui l'ultima e richiusi la porta alle spalle.
" ciao piccolo. ", disse lei spuntando dalla cucina. elegante, come al solito. abbracciò il figlio po i strinse me. "vostro padre arriva adesso.", ci disse sor ridendo. poi guardò gli altri ragazzi e il suo sorriso si allargò. nostro padre comparve dalle scale, vestito epr bene e ci salutò. poi passammo alle presentazioni.
" ecco, lei è nostra madre. loro sono harry styles, louis tomlinson, niall horan e zayn malik. ", così dicendo li indicammo. "e lui è papà.", dissi. 
"buona sera signori payne.", balbettò piano niall, intimidito. mio padre rise.
"andate in salotto per favore, e guardate la televisione se volete. cher, mi aiuti un attimo?", le sorrisi e lasciai i ragazzi a liam e mio padre.
"certo mamma.", dissi.
"prepari la tavola? poi ti lascio ..."
"mamma. è okay.", dissi e presi dei tovaglioli puliti e li sistemai sopra la tovaglia bianca. sperai che nessuno la rovinasse, perchè sapevo che era la sua preferita. non che si potesse arrabbiare, ma era molto bella. piaceva sia a me che a mia madre, ma ... perchè stavo pensando ad una tovaglia?!
" sono carini. ", disse lei e scoppiammo a ridere.
" lo so." , mormorai sistemandomi i capelli.
" li hai vestiti tu? ", annuii. "lo sapevo. gli ha detto tu che amo quando i ragazzi sono vestiti eleganti?" 
"non sono proprio elegantissimi. ma sarebbero potuti venire qui in pigiama, conoscendoli.", ridemmo ancora. era un sollievo sentirci così spensierate.
"ecco, finisco io. vai pure.", mi prese le posate e mi scacciò dalla cucina con un gesto della mano. le sorrisi e andai in salotto, dove erano tutti seduti sul divano a guardare una partita di calcio. mio padre era di nuovo a suo agio, mentre gli altri ridacchiavano perchè il calciatore non riusciva a tirare alla porta. zayn mi guardò e i nostri sguardi si incrociarono. gli sorrisi e lui si alzò, sgattaiolò senza farsi vedere e dopo una manciata di secondi era al mio fianco.
"sei bellissima oggi.", disse e avvicnò le sue labbra alle mie. indietreggiai. "che c'è?", chiese guardando gli altri che non si erano accorti di noi due. presi per mano zayn e salimmo piano le scale, verso la nostra camera. aprii piano la porta, ma nessuno stava badando a due giovani ragazzi che, abbracciati, si stavano baciando in una camera tappezzata di poster di cantanti americani e inglesi.
nonostante le nostre carezze, i nostri baci, le nostre parole dolci.. non mi sentivo ancora sicura di noi. zayn era un bel ragazzo e mi piaceva. mi piaceva sentirmi dire che ero bellissima. essere coccolata, accarezzata, sfiorata continuamente. sentire i suoi sospiri sul collo la mattina appena svegli. le sue mani che stringono le mie. i suoi "ti amo" che mi fermavano il cuore. era tutto meraviglioso ma .. ma c'era qualcosa che sembrava fermasse tutto. non sapevo cos'era, perchè io lo amavo. lo amavo con tutta me stessa. e sentivo che anche per lui era la stessa cosa. mi sentivo protetta, incoraggiata, felice, speciale quando ero con lui. specialmente con lui.
ma non riuscivo a capire cosa mi fermasse. il mio cervello mi diceva "Amalo! Lui ti ama! Lasciati andare!" ma il mio cuore teneva il freno a mano "Aspetta, pensaci con calma. Non c'è fretta." ... mi ero stufata di aspettare quello giusto. erano passati anni tra cotte e piccoli amori. e non ero mai potuta essere il centro del mondo di un ragazzo come lo ero per lui. e però, ancora, non mi sentivo abbastanza ..

***AUTRICE***
mamma mia che parto per scrivere questo capitolo! tre giorni.. e non sapevo come continuare. quindi mi sono fermata e mi sono detta "cara martuccia cartuccia, il prossimo capitolo sarà migliore." quindi, eccovi un bel capitolo NO-SENSE, come li chiamo io ùù, e spero ve lo siate goduto. yeah buddieee
buona serata cucciolotte miee xx

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** I Need A Tattoo ... ***


"Forza, dobbiamo finire.", disse harry spostandosi il ciuffo da davanti i capelli. io risi e afferrai il microfono. "abbiamo ancora dieci minuti, non sprechiamoli."
"forza, prendi di nuovo la chitarra niall.", disse liam e il biondino si mise dietro di lui. prendemmo tutti i nostri microfoni mentre zayn si mise dietro alla postazione da dj, fece partire la musica e poi riprese il micrfono. per ora non ci servivano remix, se non riuscivamo neppure a cantare la canzone. liam cominciò con la sua parte. poi attaccò harry e nel ritornello ci unimmo tutti, io compresa. ero "entrata" nel gruppo come corista, infatti non volevo cantare veramente. mi serviva solo un passatempo con i miei ragazzi preferiti. finito, iniziò zayn e poi niall. harry rifece il suo ritornello e prima che la canzone terminasse louis cantò le ultime strofe. il suo assolo era il migliore, lo ammetto. poi la canzone terminava, l'unico problema era che non sapevamo ancora che titolo dare alla canzone.
"finalmente ci siamo riusciti.", dissi dopo un sospiro.
"scusatemi, ma non azzeccavo mai le note.", disse louis. quinid mi avvicinai a lui e lo abbracciai.
"no problem, caro.", gli baciai la fronte. "io torno a casa. chiudete voi il garage?", chiesi poi.
"certo, così ringraziamo pure i tuoi.", disse niall.
"sì, papà è stato gentilissimo."; disse liam. presi la mia biciletta e cominciai a pedalare verso l'appartamento.

 "cosa ci fai qui? ", chiese zayn aprendo la porta della mia camera. alzai lo sguardo per vederlo meglio. era passata un ora dall'ultima volta che ci eravamo visti.
" ciao .. "; dissi piano. appoggiai di nuovo la testa al muro. ero accolata davanti al letto, mentre stringevo le gambe tra le braccia.
" q ualcosa non va'?",  chiese e si avvicinò a me.
"Non so, zayn.", dissi lui si sedette vicino a me, appoggiò le spalle al muro e mi strinse la mano.
"a me puoi dire tutto, lo sai ...", lo adoravo quando a volte scordava che ero la sua ragazza, e si comportava come un amico. lui era fantastico. e nonsotante tutto, io non mi sentivo fantastica quanto lui. c'era sempre quel qualcosa che mi rendeva meno importante di lui. di tutto il resto. non mi sentivo abbastanza per nessuno. lo guardai e appoggiò la sua fronte sulla mia. chiusi gli occhi e lasciai che la mia mente si calmasse perchè troppe cose mi giravano nella testa.
"non so cosa mi sta succedendo. mi sento come se tutto andasse maledettamente male."
"perchè? dimmelo.", disse e poi, piano, sfiorò le mie labbra con le sue. mi lascià un lieve bacio e poi mi abbracciò.
"mi ami?", chiesi piano cercando di non piangere.
"sì.", la sua voce tremava. forse dubitava che lo facessi pure io.
"non sono solo una ragazzo a caso, vero?"
"no, sei l'unica."
"come faremo quanto te ne andrai?"
"tornerò sempre. tornerò sempre per te.", mi appoggiai a lui e cominciai a piangere. maledizione, perchè piangevo così tanto? ero troppo emotiva, ma .. ma lui mi lacerava ogni volta con le sue parole. lui mi amava, e io avevo il terrore di non farlo. sentivo il mio cuore battere solo per lui, ma sapevo che per lui ero di più. molto di più. volevo solo sapere se ogni volta che mi baciava si sentiva tra le nuvole come succedeva a me, o mille volte meglio.
"ho paura di non amarti quanto tu mi ami.", dissi infine. era questo il mio problema. non avevo mai amato nessuno prima di lui, ma temevo che essendo la prima volta non fossi brava abbastanza.
"l'importante è che mi ami."
"non credo..", sussurrai. lui fece un sorriso e si spostò posizione. dopo due secondi mi ritrovai con la schiena appoggiata al suo petto. le gambe stese una affianco all'altra e lui che mi strigneva appoggiando le mani sulla mia pancia. lasciai cadere la testa sulla sua spalla e richiusi gli occhi.
"cos'è importante per te?"
"tu..", sussurrai.
"ecco, mi ami. mi basta questo. mi basta sapere che la mattina mi pensi. mi basta sapere che la sera mi sogni, che quando mi baci, mi abbracci, mi sfiori il tuo cuore va' a mille. non mi serve altro, cher. mi serve solo che tu mi dica ti amo. che tu lo faccia ogni volta che ti viene spontaneo, quando te lo chiedo, o quando guardiamo un film romantico."
"zayn, tu sei così romantico.", dissi e gli baciai la guancia. aveva ancora della barbetta che mi punse il viso. mi piaceva da impazzire quando la lasciava un po' crescere. "sei bellissimo, dolce, divertente, e.."
"e tuo.", sussurrò. lui mi baciò la fronte e poi le labbra. mi lasciai coccolare dal suo abbraccio e dalle sue mani calde che mi sfioravano il viso.
"scusa. non è bello farneticare così.  credevo di stare bene, e ora mi rendo conto che assieme a te sto molto meglio."
"lo so. tu sei la mia principessa. la più bella."
"zayn, finiscila. non sono bella.", sbuffai e mi alzai sorridendo. lo adoravo quando me lo diceva. mi piaceva sentirmelo dire.
"hai ragione, sei proprio brutta."
"dio, che tatto!", dissi e poi scoppiammo a ridere. lui si alzò un po' goffo e mi strinse in un abbraccio.
"cosa fai oggi?", chiese.
"non so, manca un'ora alla cena.", dissi piano.
"che ne dici se mi accompagni?"
"e dove?"
"oggi volevo farmi un nuovo tatuaggio. vieni?"
"sai che non sono molto forte.", dissi e lui mi baciò piano.
"cambiati e usciamo."

"eccomi, ho finito.", disse zayn sistemandosi la maglietta.
"fa' vedere, eddai!", dissi.
"non posso, scusami. sai, è meglio se non vede il sole per ancora un po'. giusto un paio di giorni."
"ah.. e questo è il numero?", chiesi.
"il .. il quinto.", ridacchiai.
"certo che vuoi proprio farti brutto."
"grazie bellissima. ma non ne vuoi uno?", chiese poi.
"oddio malik, non sono un muro.", lui rise.
"eddai, solo uno."
"e cosa ci faccio?", chiesi. perchè mi stavo convincendo a farne uno?
"non so, qualcosa di piccolo e carino."
"spero non un dragone.", dissi e scoppiai a ridere.
"allora, pagate?", chiese il commesso dietro il bancone. io mi voltai verso di lui e gli sorrisi.
"scusami, vorrei farne anche io uno.", dissi sicura.
"certo, cosa vuoi?", chiese lui.
"non saprei.", dissi piano.
"io ho un'idea.", si illuminò malik. me lo sussurrò piano all'orecchio e i feci un salto dalla sedia. era uan cosa magnifica, era bellissimo.
"grande zayn. fatta. lo voglio.", dissi sorridendo.

"cosa avete fatto oggi?", chiese louis porgendomi il piatto con dentro la mia cena.
"grazie louis. beh, nulla di particolare."
"non direi proprio. siete stati via tutto il tempo.", disse liam mangiando un pezzo di carne.
"beh, ci siamo divertiti.", disse zayn e  mi strinse la mano sotto il tavolo.
"a fare cosa?", domandò niall.
"dio, ma siete proprio curiosoni.", sbuffai.
"dai, sappiamo che siete andati dal tatuatore. voglio sapere per cosa.", disse harry.
"dovevo farmi il quinto tatuaggio, nulla di che.", disse zayn.
"un'altra roba in aramaico?", chiese liam ridendo.
"è arabo.", lo difesi. "siete proprio imbranati con le lingue.", scoppiammo tutti a ridere.
"e tu cosa ti sei fatta?", chiese louis.
"io? oh, nulla.", mentii.
"non fare quella faccia. lo sappiamo cos'hai fatto.", disse harry.
"un tatuaggio?", provò a indovinare zayn. "ovvio.", gli diedi una gomitata al fianco. liam rise e niall lo seguì a ruota.
"faccelo vedere.", propose harry. ma sembrava più un ordine.
"dopo cena.", dissi mangiando. ma quando tutti finimmo, neppure la mia convinzione che mangiando lentamente si sarebbero dimenticati del tatuaggio nuovo. ma poi, dopo aver sistemato i piatti nel lavato, ricordai quello che aveva detto zayn. ovvero che meglio tenere la benda sopra il tatauggio ancora per un po'. "non so se posso.", dissi quando mi sedetti.
"alzati la maglietta e taci.", disse zayn. tutti scoppiammo a ridere e io un po' mi vergognai.
" zayn, taci. ", poi lui mi venne incontro e mi abbracciò.
" eddai, lo vogllio vedere! ", niall cominciò a saltellare ovunque, mentre louis e harry si erano seduti sul divano, di fronte a me. liam mi stava affianco e zayn mi aveva appena lasciato da un morbido abbraccio.
" non so.."  , dissi. "vorrei tenerlo ancora lì.", dissi. 
" ma cosa significa sta cosa? muoviti. ", sbuffò louis.
" okay okay ... "; dissi e alzai la maglietta. mi voltai di lato e sotto il nastro del reggiseno c'era la benda. zayn si avvicnò e la tolse piano, attendo a non farmi del male. sul fianco, in piccolo, c'era un frase.
" i'm perfect in my way" , lesse niall. "wow, è forte.", si alzò e poi mi abb racciò.
"mi piace.", disse liam. gli altri annuirono.
"me l'ha consigliato zayn, siccome dice che non mi piaccio."
"ma a me piaci.", disse e mi strinse i fianchi con le mani. poi mi baciò dolcemente e lasciai che la mia mente volasse via. ora che sapevo che le mie paure non erano nulla in confronto all'amore, ora che sapevo che ero perfetta per lui, ora che sapevo che ero bellissima a modo mio.. non mi sentivo più imbranata. non volevo più chiedergli perdono del perchè lo amassi e lo conoscessi.
"grazie, ti amo."
"anche io. l'unica domanda che mi tormenta nella mente su di te persiste ancora."
"quale domanda?", chiesi guardandolo. tutti sie rano fermati ad ascoltare.
"perchè hai scelto me? perchè non ti sei innamorata di qualcun'altro?"
"malik, perchè tu hai scelto me?", chiesi di rimando.
"perchè tu sei bellissima e gentile. sei la ragazza con cui voglio passare il resto della mia vita. dopo di te non c'è nulla.", sussurrò rispondendo alla mia domanda. "e tu?", richiese di nuovo.
"l'amore non fa' scelte. colpisce e basta. è come un fulmine, non sai dove cade finchè non ti colpisce.", lui ridacchiò e poi mi baciò. "però ti ho scelto .. ti ho scelto perchè tu ti sei accorto di me quando io ero invisibile a tutti."

***AUTRICE***
Vi piace? ditemi di sì :3
ci ho messo il cuore, e chiedo eprdono se non ho scritto prima, ma ho iniziato un'altra FF che è più breve. chi la legge saprà quanto io ci tenga. grazie a tutti coloro che leggono, e se non vi dispiace vorrei sapere cosa ne pensate. sono curiosa, e sopratutto voglio sentirmi dire che sono un idiota perchè non ho aggiornato da tanto tempo. sono proprio un disastro.
buona notte xx

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Make Me Free For A Night ***


"Ragazzi, io porto maddie a cena.", disse di fretta harry.
"A cena?", chiesi confusa sul divano. "ma abbiamo cenato."
"Sì, a cena.", ripetè louis facendo due virgolette con le dita. scoppiai a ridere.
"Non diffondere i miei piani al mondo. Sono segreti.", disse styles ridendo e prese la sua giacca. "A domani mattina."
"Ma c'è scuola.", disse Niall sistemandosi i capelli.
"Non mi frega. Voglio passare la notte col mio unico amore. la amo, e vorrei farlo anche questa notte."
"Fare cosa? amarla o..", chiese zayn imitando il gesto.
"Malik!", gridai spingendolo. tutti risero.
"Diciamo entrambi."; disse squagliandosela harry.
"E voi?", chiese liam a louis e niall che stavamo messaggiando con le loro anime gemelle.
"io porto Sheila al bar in centro.", annunciò niall. "e questo mi ricorda che forse sono in ritardo.", balzò giù dal divano e si precipitò in camera.
"io .. io pensavo di uscire con noel, ma non so se ne ha voglia.", disse louis prendendomi la mano e giocherellando coll'anello che portavo al dito. l'anello che mi aveva regalato zayn.
"e perchè no?", chiesi.
"credo sia arrabbiata...", dissi abbassando il volto.
"e come mai?"
"l'altra sera sono andato da lei e ho scordato le rose.", io scoppiai a ridere.
"eddai, per delle rose?", chiesi.
"sì, ma .. è stata zitta tutto il tempo."
"e tu hai parlato?", chiese zayn. si guardaorno un istante.
"non molto.", mi avvicinai a louis e gli baciai la fronte.
"lou, ma l'hai almeno baciata?", chiesi.
"ehm, no."
"maddai louis .." , sussurrai. ero a pocchisimi centrimetri dal suo volto.
"sono geloso io!", urlò zayn prendendomi dai fianchi e tirandomi verso di sè.
"ahi malik.", gracchiai e risero. "tomlinson, prendi delle rose ora e vai da lei.", gli ordinai. lui uscì di casa dopo alcuni minuti, assieme a niall che si stava precipitando da sheila.
"e io che faccio?", chiese liam appollaiato davanti al televisore.
"ma vai a cercarti una fidanzata!", disse zayn stringendomi.
"non voglio lasciarvi soli.. chissà cosa fate.", zayn si fece scappare una risata accativante.
"cher, io vado da papà, c'è la partita stasera.", disse poi.
"ah sì? la vediamo pure noi?", chiese zayn.
"scherziamo vero?", dissi innoridita. io che guardo una partita di calcio. scoppiai a ridere.
"ragazzi, io vado.", disse liam chiudendosi la porta alle spalle. Appena usci zayn chiuse la televisione, prese lo stereo e mise un CD di sinfonie col pianoforte. appena partì la prima scoppiai a ridere.
"che c'è?", chiese avvicinandosi e baciandomi il dorso della mano. "non ti piace?"
"non credevo che fossi così romantico."; dissi poi e lui mi strinse i fianchi con delicatezza.
"il fatto è che tu non sai nulla, ancora. sono esperienza ancora da vivere.", sussurrò.
"dimmi che non finirò mai di averti.", lui sorrise e mi baciò la punta del naso.
"abbiamo un intera vita per viverci.", scoppiai a ridere e gli gettai le braccia al collo. lui poi cominciò a spostarmi i capelli e a baciarmi gli zigomi.
"voglio coccolarti tutto il tempo. voglio continaure a dirti che sei bellissima. voglio viziarti."
"sono qui ..", sussurrai e appoggiò le sue labbra sulle mie con delicatezza. mi strinse a sè e mi avvolse con un soffice abbraccio. "ti amo."
"anche io ti amo.", disse pianissimo. gli sorrisi e mi alzai dal divano. "e ora dove vai?"
"dammi cinque minuti, ti prego.", dissi e fuggi in bagno. quando richiusi la porta mi spazzolai i capelli e mi lavai i denti di nuovo. poi mi truccai un poco e indossai qualcosa di più carino. infilai dei pantaloncini corti e una maglietta larga che mi risaltava il corpo che finalmente era magro quanto volevo. mi sistemai ancora un po' e poi uscii. nel salotto non c'era più nessuno e mi spaventai. tossii per richiamre l'attenzione ma nessuno risponde.
"ehy zayn? ci sei?", lo chiamai.
"sì, scusami .. ero andato a lavarmi il viso.", disse uscendo dal secondo bagno con la faccia bagnata. aveva ancora dei ciuffi umidi quando si avvicnò e mi baciò. finii anche io col volto bagnato.
"eddai, malik. mi ero appena preparata.", dissi e mi asciugai il volto sulla sua canottiera nera.
"ma che fai, perchè la mia maglietta?", chiese allontanando.
"uhmm, hai ragione.. va' meglio così?", chiesi e lo baciai. poi gli tolsi la camicia di colpo e restò solo coi pantaloni della tuta.
"cher, ma che ti prende sta sera?", chiese.
"ehy, eri tu quello che aveva programmi strani.", lo rimproverai ridendo.
"io voglio vedere la partita."; appena lo disse scoppiai a ridere. "Okay, scherzavo.", disse e mi strinse baciandomi. poi si avvicnò al divano e mi lasciò gaderre sopra. poi scivolò sopra di me e mi baciò di nuovo. fece passare un braccio sotto la mia testa e si appoggiò ai gomiti. mi tolsi la maglietta e lui fece scorrere la coperta sorpa di noi. stavo rabbrividendo al contatto del suo petto sulla mia pancia. "sei bellissima.", scoppiai a ridere e mi baciò il collo.
"lo dici sempre.", risposi.
"e non smetterò mai.", sorrisi e gli presi il volto tra le mani per baciarlo ancora. volevo che per una notte mi stringesse forte. volevo passare ancora una notte con lui. volevo farlo per sempre, ma volevo che tutto fosse perfetto. e volevo che non smettesse mai di dirmi che mi amava, perchè era l'unica cosa che mi teneva in vita. il suo sorriso dolce la mattina, i baci la sera, la sua risata a scuola. non c'era altro che potevo desiderare. c'era solo lui. il resto poteva non esistere. c'era solo lui. io volevo lui. e ora che potevo averlo, non lo avrei mai più lasciato andare. Zayn mi accarezzò il viso e mi guardò col suo sguardo da cucciolo smarrito. gli sorrisi e mi addolcii tantissimo. lui scoppiò a ridere e mi baciò di nuovo. mi aggrappai alle sue spalle e lui scivolò e mi finì addosso. risi come una sciocca. "l'hai fatto apposta!", gridò tra le risate.
"lo so.", dissi e asciguai le lacrime che mi stavano scendendo. stavo ridendo talmente tanto che non riuscivo a smettere.
"andiamo in camera tua? qua non si può fare.", disse lui e mi prese per il polso e mi trascinò in camera. poi mi gettò sul letto e si appoggiò sopra di me. "ora va' molto meglio amore.. ti amo.", disse le sue labbra sfiorarono di nuovo le mie. si sfilò piano i pantaloni della tuta e poi appoggiò le sue mani sui miei fianchi. mi spogliò e velocmente ci infilammo sotto le coperte. mi baciò con delicatezza la guancia e poi mi sussurrò cose dolci all'orecchio.
"uhm.. zayn.", lo fermai quando sfiorò con le dita la mia gamba destra. lui mi guardò negli occhi.
"cosa c'è? hai paura?", chiese.
"no, è solo che .. sei stato troppo dolce. insomma, è strano ..", sussurrai.
"ehm, hai ragione.", disse e tossì. "quale posizione preferisci?",mi chiese e gli tirai un pizzicotto sulla guancia poi scoppiammo a ridere.
"ecco, come non detto.", dissi poi.
"era per strammatizzare.", si scusò. gli feci un succhiotto sul collo.
"ah! ora lo sapranno tutti.", dissi ridendo.
"beh, ti serviva una prova del nostro amore?"
"no, ma almeno così tutte sanno che sei mio.", gli sussurrai.
"allora ogni volta che saremo in pubblico ti bacierò, perchè tu sei bellissima e non voglio che tu possa essere la fantasia di qualcuno."
"tu non mi pensi?"; chiesi.
"ogni singolo secondo."

Mi svegliai ascoltando il rumore degli uccelli fuori dalla finestra. Aprii piano gli occhi e mi ritrovai la guancia a contatto con quella di zayn. era addormentato letteralmente sopra di me e io non riuscivo a muovermi. cominciai a ridere. era possibile che riuscisse sempre, e sottolineo sempre, a dormire nei posti più sgradevoli e nelle posizioni meno indicate? in questo caso ci stava proprio: avevo un peso meso sopra il mio corpo. cercai di alzarlo ma era pesante.cercai di svegliarlo ma era la rincarnazione di un ghiro. sbuffai.
"zayn mali, ti sposti?", chiesi e lo scraventai di lato. "grazie mille.", dissi e mi coprii col lenzuolo. lo guardai mentre dormicchiava come un cucciolo. era proprio un angioletto, e mentre lo pensavo scoppiai in lacrime. non sapevo in realtà perchè piangevo. era stato tutto bellissimo. zayn era stato dolce ed era andato tutto alla grande. ma mentre lo guardavo continuavo a piangere. "cher, un po' di contegno.", mi dissi. ma da quando mi parlavo da sola? cercai tr ai vestiti i miei slip e indossai, poi infilai la camicia a quadri di zayn che aveva lasciato lì due sere prima. poi andai in cucina a preparare il caffè mentre osservavo l'orologio. era ancora presto e avevamo tutto il tempo di prepararci. appena fatto il caffè presi le brioche dal sacchetto e versai il caffè nella tazza preferita di zayn dove c'erano disegnato sopra i power ranger. misi tutto sopra un vassoio e tornai in camera.
"uhmm.. uhm ..", mugugnò zayn nel sonno. scoppiai a ridere. "cher ti amo.", sussurrò poi ancora addormentato.
"oddio, zayn ma quanto sei dolce?", chiesi ma lui era ancora nel mondo dei sogni. "ehm, zayn, ci sei?", lo chiamai. poi mi stufai e gli tirai un pugnetto sullo stomaco. ma ancora nulla, allora gli strillai il nome all'orecchioe finalmente si dengò ad aprire gli occhi.
"oh, un angelo.", dissi subito.
"oh, un coglione. mangia, c'è la colazione.", dissi porgendogli il vassoio. lo appoggiò sulla gambe, si sedette e cominciò a mangiare.
"ma quanto sei sexy questa mattina?", mi chiese ridendo. mi coprii un po' e lui mi guardò.
"grazie cucciolo.", sussurrai e gli baciai la fronte.
"qualcosa non va'?"; chiese bevendo il caffè. io sorseggiai il mio e scossì la testa. "sicura?"
"sì, zayn. solo .. posso distendermi accanto a te?"; chiesi.
"certo, vieni tra le mie braccia.", disse appoggiando il vassoio sul comodino e allargando le braccia per avvolgermi. io i gettai sul suo petto e mi aggrappai forte.
"grazie, sei così gentile."
"e bello.", disse lui.
"sì, anche quello.", dissi scoppiando a ridere.

***AUTRICE***

Ciao splendore. questo capitolo beh .. doveva venire mille volte meglio. solo che avevo promesso di postarlo, e quindi.. è venuto come è venuto. scusatemi mille volte! anche per la mia pigrizia che mi ha portato a non grassettare i discorsi. spero che sebbene sia NO-SENSE vi piaccia lo stesso. recensite per favore? please, please, please? :)
grazie di leggere, e buona notte! xx

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Tell Me How To Fall In Love ***


Salii gli scalini di ferro degli spalti. Alle mie spalle c'era il campo di football e i giocatori che stavano terminando l'allenamento. Era l'ultima ora di scuola e il professore mancava. Però i ragazzi avevano avuto allenamente fino a quel momento, quindi ora si stavano dirigendo agli spogliatoi. Mi sedetti su una sedia di plastica rossa, sull'ultima fila di lato. Mi ero appena coccolata quando decisi di infilare gli auricolari e ascoltare della musica. sistemai la sacca nel posto affianco a me e mi rilassai allungando le gambe sopra le altre sedie. mi voltai verso il campo alla ricerca dei ragazzi poi vidi Harry e Niall correre verso la porta degli spogliatoi. scoppiai a ridere vedendo mentre urlavano e cercavano di superarsi a vicenda. intanto scansavano gli altri compagni di squadra senza badarci molto. spostai lo sguardo fino a raggiungere louis che aveva gli occhi fissi sul cellulare. da quello che mi aveva raccontato, noel l'aveva perdonato ed erano tornati più forti di prima. guardai liam, in fondo, che raccoglieva i palloni a terra e li ficcava dentro una sacca blu che si portava sulla spalla. cercai zayn ma la sua pelle bronzea non risaltava molto con quelle tute uguali, di quel colore verde acceso. poi, davanti al coach di football, comparve il suo viso angelico. e mi stava sorridendo. si scusò col coach e mi corse incontro. superò il portone di ferro e scavalcò il muretto di cemento, poi salì gli scalini a due a due. passò davanti a un gruppetto di ragazze pettegole che lo salutarono, ma lui si voltò solo per guardarle un istante, e poi i suoi occhi cercarono di nuovo i miei. quando arrivò davanti a me mi strinse in un forte abbraccio.
"puzzi..", dissi allontanadolo.
"scusami, cucciola.", disse e ridacchiò.
"è andato tutto bene?"; chiesi.
"certo, siamo stati forti. forse un po' noioso, ma è stato un buon allenamento.", mi sussurrò mentre spostava la sacca più in là e si sedeva affianco a me.
"sei bellissimo malik."; dissi accarezzandoli la guancia.
"tu di più.", disse prima di baciarmi dolcemente. appoggiò con delicatezza le sue labbra sulle mie e poi mi sfiorò i fianchi con le dita. mi avvicinai a lui stringendo le mani sull'incavo delle spalle e mi appoggiai al suo petto. non mi interessava se aveva il respiro corto, i capelli spettinati e bagnati, la maglietta sudaticcia. era bellissimo anche se puzzavano come un maialino. era bellissimo, sempre. ripensando al paragone lo allontanai per mettermi a ridere.
"cosa c'è, amore?", chiese.
"oddio zayn, ti prego. smettila.", dissi appoggiando la mano sulla sua bocca. lui alzò le spalle e aggrottò la fronte. "sei dolcissimo e chiamarmi con quei sopprannomi."
"sei la mia stella fortunata.", disse ancora.
"malik, finiscila.", dissi.
"sei così sexy quando mi chiamo per cognome.", disse mi baciò di nuovo. poi appoggiò la sua fronte contro la mia e i nostri nasi si sfiorarono. ci guardammo negli occhi e io mi persi nei suoi, così marroni e belli. così misteriosi e profondi. così dolci e sinceri. sentii il suo respiro caldo sul collo. presi le sue mani e le strinsi tra le mie, poi intrecciammo le dita e mi sorrise. "cosa farai questo pomeriggio?", mi chiese tutto d'un tratto.
"Non lo so, perchè?", chiesi.
"beh .. pensavo di andare in piscina.", disse poi.
"da solo?", chiesi.
"no, pensavo con te.", disse e mi lasciò un altro bacio sulle labbra. mentre chiudeva gli occhi per un secondi spostai lo sguardo verso quelle ragazze di prima che mi guardavano invidiose. sentii le mie guancie avvampare. "cos'hai?", chiese ridendo e accarezzandomi il volto.
"nulla, solo che quelle ragazze mi guardano malissimo.", dissi e le indica con un occhiata. lui si voltò verso di loro e sorrise loro. a quelle si illuminarono gli occhi e ne loro sguardo vidi un bagliore di speranza. abbassai lo sguardo quando zayn mi lasciò le mani e le salutò anche con la mano. una di loro le disse qualcosa del genere "sei libero sta sera?"
zayn scoppiò a ridere e mentre lo faceva si spostò ancora un po' da me. "scusatemi, ma sono impegnato con l'unica ragazza che amo al mondo.", disse e così facendo mi prese di sorpresa per i fianchi. mi spostò di lato e mi baciò con foga. chiusi gli occhi quasi subito, ma riuscii a guardare quelle ragazze che stavano rodendo e rosicavano. quindi sul mio volto comparve un sorriso.

"eddai zayn, ebbasta!", dissi cercando di fermare il mio ragazzo mentre continuava a schizzarmi.
"dai, siamo soli in piscina e tu ti lamenti pure!", brontolò.
"no, mi lamento del fatto che se continui a versarmi tutta l'acqua della piscina addosso ..", non finii neppure di parlare che lui scoppiò a ridere. misi il broncio e mi sedetti sul bordo della piscina. lui mi  nuotò dietro e mi guardò mentre mi sedevo con le gambe ammollo. lui rimase immerso e mi prese le mani.
"dai, scusami.", spostai il volto cercando di avere un espressione da arrabbiata. ma in realtà non aspettavo altro che mi stringesse per dirmi che mi amava. lui sbuffò e si sedette affianco a me, fui costretta a voltare la testa dall'altra parte. " ehy, guardami .. amore, guardam i ..", mi sussurrò e mi prese il volto tra le mani. 
"uhmm...", mugugniai.
"Mi spiace, lo giuro. non lo faccio più.", disse e io mi addolcii. lo abbracciai e mi sentii di nuovo protetta tra le sue braccia. era una sensazione strana, però, sentire i nostri corpi bagnati che si toccavano.
"ti amo cucciolo.", sussurrai.
"anche io. ma ora andiamo? sono quasi le sette.", disse guardando l'orologio subacqueo che aveva al polso.
"sì, forse è meglio.", dissi e mi alzai. indossai l'asciugamano e mi diressi verso lo spogliatoio femminile.
"ci vediamo fra dieci minuti?", chiese.
"uhm, faccimo un quarto d'ora pieno, conoscendoti ...", dissi tra le risate. lui mi fece la linguaccia e mi diede un pizzicotto. poi entrammo in due corridoi diversi e ci separammo. io entrai sotto una doccia a caso versandomi sulle mani lo shampoo e cominciai a lavarmi facendomi passare lo stress con l'acqua calda. era una cosa bellissima riuscire a rilassarsi dopo una giornata simile. chiusi gli occhi e ripensai alla notte che avevamo passato io e zayn, e comparve un sorriso.
"perchè sorridi?", mi chiese zayn sfiorandomi la schiena con un dito. aprii di scatto gli occhi e lo guardai stupita.
"cosa ci fai qui?"; chiesi sussurrando per non farmi sentire. "non puoi stare qui.", dissi.
"qui dove? sotto la doccia con te? o nello spogliatoio delle donne?", chiese e mi abbracciò. il getto d'acqua calda, ora, ricopriva entrambi i corpi. sorrisi annaspando un po'.
"diciamo entrambi.", sussurrai.
"uhm .. passerò qualche guaio?", annuii. "sopravviverò.", disse e mi baciò. era una sensazione bellissima vere i suoi baci sotto tutto quel calore. e i suoi abbracci mi stavano riscaldando il cuore.

Mi sedetti sul letto riponendo i vestiti che avevo appena tirato fuori dalla lavatrice su uno stendiabiti. erano ancora umidi e volevo usarli il giorno dopo. tanto toccava sempre a me fare questi lavori, per fortuna avevo appena finito di mangiare e la mia pancia piena non richiamava più in modo insistente il cibo. quando ebbi finito lasciai tutto sotto la finestra e accesi lo stereo. ci infilai un CD a caso, dove però ci fossero solo canzoni lente. poi mi distesi sul letto abbracciando il cuscino e chiusi gli occhi.
"è permesso?", chiese niall.
"sì, horan. vieni."; dissi e mi votlai per guardarlo chiudere la porta.
"tu conosci molto bene sheila e volevo chiederti una cosa .. secondo te, dopo tutti giorni scolastici, all'inizio dell'estate ci vedremo ancora?", mi chiese e i suoi occhi erano pieni di speranza.
"uhm.. siediti qui.", dissi accarezzando il posto affianco a me. mi sedetti composta, sempre stringendo il cuscino al ventre, e lo guardai.
"allora?"
"beh, sheila è una ragazza motlo dolce. quando si affezziona nessuno la schioda più. ti ama da impazzire. credo proprio che vi vedrete ancora. ne sono certa."
"sicurissima?", chiese conferma.
"niall, la conosco come le mie tasche. si dice così, no?"
"sì, cher.", mormorò.
"ecco, la conosco. lei è fatta così. se ti ama non ti perderà mai.", lui mi sorrise e mi strinse in un abbraccio. "mi sei mancato."
"sono sempre stato qui.", disse poi lasciandomi.
"qui per sheila. volevo solo una tua coccola, come facevamo sempre.", dissi abbassando lo sguardo.
"ssh, sei sempre la mia migliore amica, ricordi? ti amo."
"ti amo anche io niall.", appena lo dissi scoppiammo a ridere. era strano dire quelle parole a lui, mentre le ripetevo di continuo a zayn. e mi sentivo come una traditrice anche se per noi due aveva un significato diverso. lui mi sorrise e uscì, lasciando la porta aperta.
"posso entrare?", chiese zayn ma non risposi neppure che lui si intrufolò nella camera e si sedette affianco a me. "ciao."
"ciao."; ripetei.
"ti amo."
"lo so.", risposi.
"ehm, un bacino?", chiese. sorrisi e lo baciai sulla guancia. lui sbuffò.
"uff, che noioso che sei.", dissi e gli baciai la punta del naso. lui ridacchioe  mi baciò sulle labbra.
"sei come il caffè freddo la mattina, quando sono ubriaco di whisky e coke della sera prima."
"eh?", dissi.
"mi fai venire i brividi senza preavviso. mi fai ridere come se fossi in uno scherzo.", gli sorrisi anche se non avevo idea di cosa mis tesse dicendo. mi strinse le mani. "puoi restare con me per sempre? o almeno resta ora .."
"ci sarò sempre..", sussurrai piano e mi sorrise.
"dimmi se bsgalio, dimmi se ho ragione. dimmi se hai bisogno di un aiuto, per addormentarti stasera. dimmi se lo so, dimmi se lo faccio. solo dimmi come innamorarsi, dimmi come mi vuoi. mi sveglierò col caffè la mattina, ma tu preferisci il the e due zollette di succhero.", quando lo disse scoppiai a ridere. non pensavo che sapesse tutto di me. "fuori, il giorno e ancora sveglio e ci chiama.", mi sussurrò e si distese. "ma ti prego, torna a dormire.", mi sistemai affianco a lui e con dolcezza mi sistemò un ciuffo di capelli da davanti agli occhi.
" cosa ti prende zayn? ", chiesi.
"p erchè mi piace il modo in cui mi sveglio .. avere sempre te davanti allo sguardo. dio, il mio amore non è abbastanza? ti prego, dimmi se sbaglio, dimmi se ho ragione. dimmi se hai bisogno di un aiuto, per addormentarti stasera. ", mi sussurrò piano mentre chiusi gli occhi. "solo dimmi come posso innamorarmi. dimmi come posso farti innamorare di me stanotte." 

***AUTRICE***
Ma buona sera donzelle e principini. come è andata oggi la giornata? a me quasi alla grande, comunque.. prima di iscrivermi in questo sito scrivevo molte ff e una mia specialità era inserire testi di canzoni nelle storie. certo, ora sono arruginita. ma mi piaceva veramente tanto, quindi c'ho riprovato.e spero che vi piaccia, perchè a me diverte. potreste recensite, pour favor? :)
buona notte a tutti xx

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** I'm The One With White Dress ***


Mi sedetti su una sedia di plastica bianca sorseggiando piano della cola mentre la voce di louis mi coccolava. eravamo nel garage di casa, a provare ancora una volta. beh, questa volta era speciale. due settimane prima ci eravamo esibiti alla festa della scuola e una ragazza ci aveva chiesto di suonare al matrimonio dei suoi genitori. mi massaggiai le mani e guardai zayn ancora una volta, lui mi guardò sorridendo. la canzone finì e la musica cessò di risuonarmi nella mente. harry prese una bottiglietta d'acqua, lo stesso fece liam. louis e niall si impossessarono subito dei loro cellulari mentre zayn si avvicinò a me per baciarmi la fronte. gli accarezzai il volto mentre ripensavo ai giorni appena trascorsi. avevamo provato ogni pomeriggio, almeno un'ora, durante quella settimana e mezza. c'era una lista di quindici canzoni da fare, di cui io cantavo interamente solo due. ero felice che i ragazzi mi avessero lasciato l'opportunità di cantare qualcosa, ma non ne ero poi così sicura. cantavo solo sotto la doccia, mai con un pubblico maggiore di una dozzina di ragazzi. e quello era un matrimonio di almeno un centinaio, se non due, di invitati.
"perchè tremi?", mi chiese liam avvicinandosi e abbracciandomi. "vuoi la mia felpa?"
"no, ho solo paura. il matrimonio è domani, e non mi sento sicura."
"vuoi che proviamo le tue canzoni?", chiese harry. gli sorrisi e mi alzai lasciando la lattina tra le mani di niall.
"sì, mi farebbe piacere. non vi dispiace..", chiesi.
"non ci sono problemi. ancora mezz'ora di prove e poi ce ne andiamo a casa.", disse louis afferrando il suo microfono per cedermelo.
" grazie. ", sussurrai mentre zayn tornava alla sua postazione da dj cercando una delle due canzoni che dovevo cantare.
" con quale vuoi iniziare? ", chiese.
" uhm, quella del ballo col padre. "; dissi piano. "è la mia preferita.", lui annuì e mise la traccia. re spirai piano e quando fu il momento cantai.

"Ecco, questa cassa è da posizionare qui.", disse liam ad un tizio che sembrava avesse un armadio a quattro ante al posto del petto. lui prese la cassa e la spostò.
"ma allora abbiamo deciso?", chiesi mentre cercavo di non farmi distrarre da zayn che continuava a giocare con i miei capelli.
"no, stiamo ancora pensando.", disse harry.
"ma è possibile che per scegliere un nome di una band ci voglia così tanto tempo?", chiese niall.
"eddai, dobbiamo muoverci ragazzi. abbiamo ancora venti minuti, e poi il tipo dovrà presentarci e .."
"diamoci dei nomi a caso.", proprosi.
"no! ci vuole qualcosa di figo!", si lamentò harry.
"pensiamo a cosa vogliamo veramente."; disse louis.
"io voglio mangiare.", annunciò niall e scoppiammo a ridere.
"sei sempre così patatoso.", dissi.
"ecco, che ne dite di Niall and The Potateos? a me piace.", disse poi il biondo. liam gli tirò uno schiaffo alla nuca mentre gli altri ridevano. io strinsi le mani di zayn.
"  io mi sento sottopressione  ."; annunciò louis.
"  n   on sei l'unico. ",  dissi.
" fo rza, ci vuole qualcosa.", d isse zayn.
"troviamo qualcosa che ci accumuna. la musica, la vita, la danza ..", dissi.
"la danza?", domandò liam aggrottando la fronte.
"ma che ne so?! è uscita così.", mi difesi poi.
"pensiamoci, noi cantiamo per cosa?", chiese lou.
"perchè ci piace.", disse harry.
"we enjoy music?", propose liam. sbuffai, non ci veniva proprio nulla di bello.
"cosa ci sta portando la musica? cosa ci trasmette?", chiese ancora zayn.
"smettiamola di riempirci con tutte queste domande, mi confondono.", disse niall.
"dai, abbiamo solo una strada: riuscire a trovare il nome. non credo sia difficile.", disse harry.
"una strada! one way!", disse zayn saltando dalla sedia sorridendo. ma poi lo guardammo.
"è osceno.", dissi. "è molto meglio one direction.", dissi scoppiando a ridere. era la prima cosa che mi era venuta in mente e sembrava un po' una cafonata.
"è fantastico.", dissero louis e niall in coro.
"sì, è perfetto.", aggiunse hazza.
"brava sorellina.", mi abbracciò liam.
"ma cosa ho fatto?", chiesi.
"hai trovato il nome per il gruppo. One Direction.", mi chiarì zayn e i miei occhi si illuminarono. era bellissimo.

Mi sentii male quando il ragazzo che presentava il matrimonio, nella grande sala, ci chiamò sul palco per la prima volta, col nostro nome. One Direction. era piuttosto buffo, in realtà. perchè fino a un ora prima eravamo solo i ragazzi del garage, e ora eravamo un gruppo. certo, niente di particolare. ma eravamo bravi. uscimmo da dietro le quinte e io chiusi la fila. harry si sistemò subito davanti al microfono, ringraziò tutti i presenti e poi si voltò per dirci che potevamo cominciare. la prima canzone era "All You Need Is Love" e la cantammo da dio. poi seguirono altre canzoni dei Beatles e poi alcune di cantanti conosciuti. quando toccò a me cantare, la mia prima canzone e anche la più difficile, era "I Will Always Love You". Quando la cantai i ragazzi erano scesi dal palco poichè l'unica voce che si doveva sentire era la mia, e la mia figura doveva risaltare. Per fortuna il mio vestito color crema aveva già risalto contro la tenda blu violacea che avevo alle mie spalle. quando le prime note suonarono nell'aria tutti si voltarono a guardarmi. mi sentii in imbarazzo completo. avevo tutti gli sguardi su di me, ma poi chiusi gli occhi e cominciai a cantare. la mia voce era fluida e limpida. riuscivo a raggiungere tutte le note senza difficoltà e solo quando aprii gli occhi di nuovo mi accorsi che la pista era stata occupata da alcune coppie. la sposa e il padre al centro. già, perchè quella era la canzone del ballo che amavo di più al mondo. il padre che stringeva la propria figlia tra le braccia per un bellissimo ballo. guardai la sposa sorridere e mi immaginai così con zayn, in un futuro prossimo. avrei sorriso anche io in quel modo al mio matrimonio, anche io avrei stretto mio padre durante quel ballo, anche io avrei avuto il marito perfetto. zayn era perfetto.

"Eccoti finalmente.", mi voltai piano per guardare il suo sguardo guizzante che velocemente mi osservava.
"Scusami malik, volevo stare un po' da sola.", sussurrai tornando ad affacciarmi alla finestra.
"come mai?", mi domandò.
"ho appena cantato la canzone di un mio idolo, l'ho fatta benissimo e tutti mi hanno applaudito. è stato bellissimo."
"sei stata grandissima."
"Grazie, anche tu te la sei cavata più che bene."; lo rassicurai.
"sei bellissima stanotte.", mi fece i complimenti circondando le mie spalle con un braccio.
"sei dolcissimo, grazie."
"di nulla.. io e i ragazzi stiamo facendo una pausa.", disse poi.
"lo so, e ne sto approffittando."
" fra dieci minuti torniamo a cantare. ", annuii. "sei pronta?", chiese. 
"certo, è solo una canzone zayn. non credo morirò se la sbaglio.", lui mi baciò la fronte e poi rise.
"sì, hai ragione in fondo.", mi strinsi a lui accoccolandomi sul suo petto.
"sei bellissimo stanotte."
"non ripetere le mie battute.", disse.
"scusami, non sapevo stessimo recitando."
"non recitiamo infatti. non siamo in un film, questa è la vera vita. questa è la vera te. e mi piaci così come sei."
"anche per me vale lo stesso.", dissi e risi.
"prima mi sentivo di troppo, sai?"
"quando?", chiesi guardandolo negli occhi.
"prima, quando ti eri messa a ballare con niall.", scoppiai a ridere.
"siamo solo amici.", dissi.
"lo so, ma ho visto come ti stringeva. mi sembrava che forse lui era un ragazzo mille volte migliore di me.", i suoi occhi luccicarono.
"eddai zayn, non possiamo parlarne più tardi? non posso compararti con niall: è il mio migliore amico; e poi siete due persone molto diverse. lui è iperattivo, mentre tu sei più protettivo e calmo."
"lo so ma..", mi lasciò e si voltò dandomi le spalle. "qualche volta mi viene da piangere. ma lontano da te, così che tu non mi possa vedere. perchè quando ti vedo con qualcun'altro magari solo per abbracciarti .. beh, io desidereri essere lui."
"no zayn, non lo pensare. non ci pensare neppure una volta di voler essere uno di quei ragazzi che abbraccio. potranno essere miei amici, o anche come niall il mio migliore amico. ma tu sei qualcosa di bellissimo, tu sei meglio. tu sei la mia stella, qualcosa che loro non potranno mai essere. tu sei l'unico di cui mi veramente importa. tu sei quello giusto.", dissi e lui si voltò.
"lo pensi davvero?", chiese.
"Sì, lo penso con tutto il mio cuore."
"ma io ..", appoggiai un dito sulla sua bocca.
"spegni la tua testa."
"credo che sia impossibile.", disse.
"e perchè?", chiesi.
"l'ho persa tempo fa'. non ricordo quando, ma credo quando ti ho reso mia."
"forse non l'hai mai proprio avuta zayn.", dissi ridendo.
"mi è mancato il tuo sarcasmo.", ridemmo di nuovo.
"zitto e baciami.", dissi e lo strinsi a me. poi appoggiò delicatamente le sue labbra sulle mie e fu di nuovo come se nient'altro ci fosse. volevo solo sentire il sapore delle sue labbra. volevo che mi cedesse un po' del suo tempo. volevo che mi desse un po' del suo amore.

***AUTRICE***
Buona sera a tutti. Ecco, ne ho scritto un altro. Ora non ricordo bene tutte le canzoni che ho inserito. Sono sicura che ci sia I Wish, Give Me Love, Miss You rispettivamente dei OneD e poi di Ed Sheeran. Okay, sono sicura che ce ne sia un altra, ma non la ricordo. Okay chiedo perdono.. uh, forse era This, sempre di Ed Sheeran?
comunque, spero vi piaccia. perchè altrimenti ... no, niente altrimenti. vi piace e basta. vero?
che ne dite di una recensione, eh? piccola piccola magari
buona giornata a tutti xx

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Kiss Me For The Last Time ***


Presi i vestiti sporchi e li infilai velocemente nella alvatrice. una parte erano miei, ma buona parte dei ragazzi. non avrei mai e poi mai potutto credere che cinque ragazzi avessero così bisogno di lavarsi i vestiti almeno due volte alla settimana. ed era domenica sera, volevo starmene accoccolata alla televisione come avevo sempre fatto. e invece ero nella lavanderia del palazzo a fare il bucato. grugnii qualcosa contro di loro e sfilai un paio di calzini dal cesto della roba sporca. poi ne estrassi i boxer preferiti di niall, quelli verdi pieni zeppi di quadrifogli. arrosii spaventosamente e li infilai dentro la lavatrice. poi afferrai alcune magliette e fecero tutte la stessa fine.
"dentro a lavare!", dissi ridendo. continuai per un paio di minuti e alla fine avevo tre lavatrici piene di roba. "ecco, ora posso mettere il detersivo.", dissi asciugandomi una goccia di sudore che mi stava scendendo sulla fronte. chiusi due sportelli quando la sagoma di harry comparve nella stanza.
"cher, aspetta!", mi urlò e mi voltai. "manca questa.", disse lanciandomi una maglietta bianca con le righe rosse.
"avevo detto a louis di dirmi se aveva magliette da lavare.", sbuffai infilandola nell'ultima lavatrice e chiusi anche quella.
"lo so, e si scusa. ma si era addormentato.", scoppiai a ridere.
"come al solito, sempre sbadato.", dissi e presi il detersivo. mi voltai per guardare harry, sperando che uscisse dalla porta e mi lasciasse sola. lo facevano tutti, infondo. forse era quello il momento in cui avevo più tempo per pensare per me, per riflettere un po' su. ma ora volevo solo crollare a terra e piangere. e tutti sapevano il perchè, ma io non avevo il coraggio di dirlo. non ne avevo proprio al forza.
"stai bene?", chiese styles appoggiandosi alla porta.
"normale..", sussurrai.
"normale?", ripetè.
"sì. senza -nor- ...", lui accennò ad un sorriso rassicurante ma quando mi vide abbassare il volto si fece cupo. versai un misurio di detersivo nella prima lavatrice, poi la accesi e aspettai che partisse la lucetta verde. quando si illuminò mi spostai alla seconda lavatrice.
"cosa ti succede?", chiese ancora. riempii il misurino con calma, poi lo versai nella lavatrice e attesi che anche su quella comparve la lucina verde.
"sono solo stanca, credo. mancano due settimane alla fine della scuola. e il giorno dopo voi partite."; dissi tutto d'un fiato.
"non preoccuparti. andrà tutto bene."
"no, harry. non sarà così.", dissi lasciando il misurino pieno e il detersivo sulla terza macchina. "voi ve ne andrete e io non avrò più nessuno.", mi sedetti a terra e mi misi a guardare i vestiti che giravano all'intenro della lavatrice in senso orario. l'acqua stava riempendo la cassa e guardai le bollicine di sapone.
"perchè lo dici?"
"perchè sarà così. perfino liam non mi ascolterà più. il mondo mi crollerà sulle spalle e tornerò ad essere la solita sfigata."
"smettila cher, non sei sfigata.", disse con tono calmo. finì di versare il detersivo, accese la lavatrice e poi si sedette vicino a me. mi strinse la mano e poi continuò: "non cadrà nulla su di te, credimi. parleremo come sempre. ci chiameremo, esiste internet ora, sai? e poi torneremo qui per le vacanze, o tu verrai da noi. faremo su e giù e ci potremo vedere tutti. sarà divertente."; sorrisi per un secondo.
" ma harry .. e se tutto questo non succedesse? ", chiesi.
" succederà, te lo giuro. e ti dico anche di più: faremo dei provini, cercheremo qualcuno che ci pubblicizzi in giro e poi diventeremo famosi. e sai cos'altro? rimarremo sempre assieme. saremo perfetti. e io avrò maddie, louis noel. liam sarà il solito forever alone macho, niall starà con sheila e tu avrai malik tutto per te. ", dissi e ci guardammo negli occhi. "sarà tutto perfetto. te lo giuro, lo prometto. sarà tuto come abbiamo programmato, sarà tutto come hai sognato." 
" lo giuri veramente? "
" sì, cher. perchè sarà così. volevi degli amici? eccoci. volevi un ragazzo particolare? hai trovato niall. volevi un fratello comprensivo? beh, oltre liam ne hai altri quattro. volevi un figo di fidanzato? beh, zayn non è proprio il massimo però hai fatto centro ."
" come non è il massimo? ", chiese aggrottando la fronte.
" ammettilo: i ragazzi con i ricci sono più belli. ", disse lui sfiorandosi un boccolo. lo spinsi via ridendo.
" sei proprio un coglione .", lui ridacchiò fra se.
" ecco, sono belli e coglioni. mi piace .", si alzò e mi tese la mano. "non avere paura, sii felice e goditi questi momenti. anche se ce ne saranno altri, saremo fantastici assieme.", strinsi la sua mano e mi aiutò ad a lzarmi. poi mi baciò la fronte e uscì dalla stanza. io rimasi a guardare il cesto vuoto che non avrei mai più riempito. guardai le lavatrici piene dei loro vestiti, che non avrei mai più visto. ecco, harry riusciva a rendermi felice. sebbene il suo sorriso costante, le sue parole rincuoranti. non ho creduto neanche ad una signola parola che aveva detto. avevo bisogno di fatti, dimostrazioni. non le parole di un amico, anche se fantastico non dimostravano nulla. le parole sono solo parole, finchè non le porti nella tua vita. ma io avevo bisogno dell'amore. avevo bisogno dell'amore di una famiglia, di amici, e del mio ragazzo.
le uniche parole che volevo sentirmi dire erano "staremo per sempre con te."
ecco, questo mi avrebbe reso sicura e felice.

"niall, smettila di tirarmi la sabbia addosso.", disse ridendo louis e gli tirò un rastrello di plastica sulla gamba. io scoppiai a ridere.
"smettetela, siete proprio due bambini.", si lamnetò liam alzando gli occhi dai suoi ray ban.
"mi abbracci?", mi chiese zayn quando mi voltai. era completamente bagnato e io mi allontanai da lui. mi ero appena alzata dopo aver preso del sole.ero ancora pallida mentre lui era già color cioccolato. certo, lo amavo per la sua abbronzatura naturale. era molto macho. scossi la testa e gli sorrisi.
"no, grazie."; dissi
"sei sicura?", chiese spostandosi un ciuffo bagnato. mi morsi il labbro per cercare di sopprimere la tentazione di saltargli addosso.
"sì..", ma lui rise e mi saltò vicino. cominciai a correre in giro. per fortuna la spiaggia era mezza vuota. mi fermai di colpo per vedere harry che si avvicinava ai ragazzi con un secchio d'acqua. zayn mi abbracciò da dietro e mi ritrovai con la schiena completamente bangata. poi harry lanciò l'acqua addosso a louis e niall. liam fu schizzato.
"ma che ti prende?", chiese niall. "mi stavo divertendo."
"anche io.", disse harry che nel frattempo era a terra, piegato in due dalle risate. io, invece, cercavo di liberarmi dalla stretta di zayn. mi stava abbracciando forte, la cosa non mi dispiaceva molto, ma ogni secondo che stavo a contatto con lui era più bagnata del precedente.
"eddai malik, mollala!", disse liam guardandomi. poi scoppiò a ridere.
"smettetela di gongolarvi voi, e aiutatemi!", gridai cercando di dare dei calci a zayn, ma lui li schivava.
"uhm,no. troppo bello il panorama."; disse louis. gli feci la linguaccia.
"ecco, sei libera.", disse poi zayn. ma oramai ero fradicia quanto lui.
"toglimi una curiosità: ma se hai paura dell'acqua come hai fatto a bagnarti così?", chiesi.
"gne gne.", mi rispose facendomi una smorfia. tutti gli altri risero.
"ragazzo, sei messo male!", urlò niall. mi voltai e presi il volto di zayn tra le mani.
"sei spacciato.", sussurrai e poi lo baciai. lui mi strinse a sè. chiusi gli occhi e lasciai che i nostri corpi coincedessero perfettamente. quando le sue labbra lasciarono le mie mi abbracciò.
"sei stupenda oggi, lo sai?", mi sussurrò all'orecchio.
"solo perchè sono mezza nuda.", dissi e rise.
"è possibile, ma anche vestita lo saresti.", ridacchiai.
"dici?", chiesi.
"Sì.", mi rispose.
"bene, allora chiudi gli occhi e pensami."
"come?"
"come preferisci zayn. vestita, nuda, coi capelli arruffati, bionda, rossa, distesa, in piedi, seduta.. puoi scegliere.", lui sorrise e chius gli occhi. mi voltai verso i ragazzi e gli indicai il secchio. loro capirono subito e niall e liam si alzarono di colpo e corsero verso il mare. "ecco, mi vedi?", chiesi e lui rise.
"sì, ti vedo.", gli presi le mani mentre cercavo qualcosa da invetarmi prima che tornassero quei due. "ecco, cosa provi?"
"cosa provo?", chiese turbato.
"sì, cosa provi?", ripetei.
"ehm.. amore, felicità, sicurezza, dolcezza.. e poi, beh paura. paura di perderti."
"aaw, ma quanto sei dolce.", sussurrai baciandogli la guancia. "ma tieni gli occhi chiusi, ancora un attimo eh.. ho una sorpresa per te!"
"ah sì?", chiese curioso. indietreggiai piano mentre liam e niall sorreggevano il secchio pieno. mi superarono e quando furono di fronte a zayn lo alzarono piano. poi lo ribaltarono e tutta l'acqua finì addosso a malik. scoppiammo tutti a ridere. zayn aprì gli occhi annaspando un po'.
"cher?!", mi urlò.
"scusami, era una tentazione ..", dissi ridendo.
"sei una persona cattivissima.", disse avvicinandosi a me.
"lo so.", sussurrai e poi mi voltai e corsi via. corsi verso il mare sperando che le onde raggiungessero i miei piedi prima che le sue man sfiorassero la mia pelle. mi voltai solo per vedere che mi stava raggiungendo e io ero lontanissima. scoppiai a ridere vedendo che anche gli altri avevano cominciato a seguirci. mi sentii sollevata quando i miei piedi cominciarono a schizzare l'acqua che calpestavo. poi le onde si scontrarono contro le mie gambe e due mani mi strinsero i fianchi. "zayn, oddio noo!", urlai mentre sentii la sua risata travolgermi. mi strinse forte affondando le dita sulla pelle e poi mi alzò. mi tenne in aria così in alto che solo le mi caviglia sfioravano l'acqua  e poi finii sopra le sue spalle.
"stai comoda?", mi chiese mentre aspettavamo che anche gli altri ci raggiungessero. poi louis e liam andarono sott'acqua per un paio di secondi. niall e harry saltarono sopra le loro spalle e finimmo con fare una battagglia in cui la coppia vincente era quella che riusciva a far cadere le altre due. io non riuscivo a fare molto perchè niall e harry erano molto più forti di me, ma subito gettammo in acqua l'irlandese che quando tornò a galla cominciò a schizzare acqua ovunque arrabbiato, mentre louis lo consolava.
"perderete!", urlò liam cominciando a correre e harry si avvicnò spaventosamente a me. zayn si spostò e li schivò ma così facendo persi l'equilibrio e caddi in acqua trascinando con me zayn. lui scivolò sopra di me e quando aprii gli occhi stavamo facendo entrambi apnea e lui era sopra di me. stavamo lentamente risalendo quando mi avvicinò a sè e mi baciò.

" Ragazzi, mi mancherete un casino. ", dissi mentre li accompagnavo all' aeroporto. eravamo appena entrati quando il nome del loro aereo era stato chiamato. si gettarono subito verso una fila che portava verso l'uscita per andare sulla pista d'atte rraggio per raggiugnere l'aereo. "abbiamo tre secondi per salutarci?", chiesi e scoppiai in lacrime. n on ci credevo, non ci credevo che ci stavamo veramente dicendo addio. zayn mi stringeva ancora la mano, e liam era al mio fiancho. harry, lou e niall si voltarono per guardarci. maddie, noel e sheila si guardavano le mani per non piangere come stavo facendo io.
" è stato un periodo bellissimo. grazie di averlo reso tale .", disse niall abbracciandomi. "Mi mancherai, e mi mancherà il tuo cibo.", mi liquidò con un abbraccio super dolce e poi salutò gl i altri. lasciò poi sheila con un grande bacio e si infilò nella fila.
"grazie di tutto. è stato meraviglioso.", disse louis e più o meno mi ringraziò allo stesso modo harry. quando tutti si furono salutati e tutti hanno lasciato le proprie ragazze con le lacrime 8tranne liam, ovvio) io guardai zayn che non aveva ancora detto nulla. continuava a fissare le nostre dita intrecciate.
"Mi mancherai.", sussurrai cercando i suoi occhi, ma lui aveva ancora lo sguardo basso.
"lo so ..", sussurrò poi.
"Non dici nient'altro?", chiesi.
"non so cosa dirti. il nostro futuro è incerto cher. ho paura di perderti. ho paura di dirti "ti amo" e poi ferirti. ho paura di dirti "per sempre" e poi non mantenere le promesse."
"mi stai spezzando il cuore così, zayn.", dissi. mi votlai a guardare gli altri che erano già entrati nel corridoio verso l'uscita, mentre sheila, nic e mad, assieme a mio fratello, si erano allontanati da noi pe run po' di libertà e privacy.
"lo so, ho paura che farà male.", disse.
"in che senso?", chiesi. lui lasciò a terra le sue cose e finalmente mi guardò negli occhi.
"Ti prego sistemati qui con me. coccolami, coprimi con i tuoi abbracci. vorrei che ci potessimo stendere come facciamo ogni sera per poterti abbracciare. Vorrei sentire ancora una volta il tuo cuore premuto sul mio petto, le tue labbra sul mio collo. Mi sono innamorato dei tuoi occhi, ma loro ancora non mi conoscono. e l'amore è il sentimento che avevo scordato, sai? mi sono innamorato. innamorato di te. ti prego baciami, come se volessi essere amata.", sussurrò in fine. lo guardai con gli occhi lucidi. non capivo nulla, avevo la testa in confusione. ma chiusi gli occhi e premetti le mie labbra sulle sue. sperando che tutto quello che mi stesse dicendo non finisse con quella frase che avevo sempre temuto.
" sembra che ti sia innamorato, abbracciami e sarò la tua salvezza. ", sussurrai.
" sarai la mia signora... sono stato creato per tenere caldo il tuo corpo, ma sento freddo mentre il vento soffia. perciò stringimi tra le tue braccia come facciamo sempre: il tuo cuore sul mio petto, e le tue labbra sul mio collo. ho provato tutti i sentimenti, sai? dall'odio all'amore. dall'amore alla lussuria. dalla lussuria alla verità. quindi, è per questo che ti stringo vicino a me, affinchè tu possa lasciare perdere. "; disse e mi abbracciò forte. ormai stavo veramente piangendo. ma vedevo anche nei suoi occhi uno strano luccichio. "affinchè tu possa lasciar perdere tutto quello che abbiamo passato. baciami, come se volessi essere amata. baciami per l'ultima volta.", sussurrò piano, senza respiro. sbattei veloce le palpebre per rendere la mia vista più chiara e poi lui mi fece un malinconico sorriso. chiuse gli occhi e sentii di nuovo il sapore delle sue labbra sulle mie. le sue guancie erano umide, perchè piangeva o forse erano le mie lacrime? avevo la bocca ancora impastata, ma sentivo il suo respiro caldo che mi pizzicava la lingua. poi fece scivolare le sue mani dai miei fianchi , mi lasciò con un ultimo bacio dolce e prese le sue cose da terra.
"è un addio?", chiesi. lui mi guardò e vidi una lacrima scendere lungo la sua guancia. si avvicinò per asciugare le mie.
"sì, cher. non posso sopportare di vivere lontano dalla persona che amo. sappiamo entrambi che non ci vedremo quasi mai. sappiamo benissimo che il nostro rapporto sarà difficile se a dividerci ci saranno kilometri e kilometri."
"ma la distanza rafforza l'amore.."; dissi stringendo la sua giacca sperando di convincerlo.
" e poi lo distrugge. lo rafforza per rendere le cose più complicate. io invece le sto rendendo semplici. "
" dicendomi che non mi ami più? ", chiesi.
" no cher. ti ho amato, ti amo e ti amerò. sempre. ma lasciandoti vivere la tua vita, sarà più semplice per entrambi. ti auguro di trovare subito un uomo che ti renda più felice di me, che sia mille volte meglio di me. che si prenda cura di te e che ti sussurri ogni notte cose dolci. sarà dimenticandomi che potrai vivere libera. ",  si voltò e fece un paio di passi. "cher, non sono perfetto.", disse poi abbassando il volto e lasciandomi lì, a guardarlo mentre scompariva dalla mia vista. mentre scompariva dalla mi vita. questa volta per sempre. 
inghiottii piano la saliva e respirai piano. quando la sua sagoma, il suo fisico, il suo volto. tutto il suo essere fu definitivamente mischiato con il resto della folla, così tanto da non poterlo più riconoscere, presi il coraggio per sussurrare: "ma tu sei perfetto me"

***AUTRICE***
Eggià, la storia sta finendo. Lo so, metà di voi staranno piangendo. forse no, ma comunque vorrei rignraziarvi lo stesso di leggere perchè so che siete comunque tante.
vi piace questo capitolo? potreste recensire, vorrei solo sapere se è di vostro gratimento ..
ah, no. non è l'ultimo. è il penultimo capitolo, in realtà. vi terrò sulle spine ;)
buona notte xx

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** I'll find the words to say before you leave me today ***


Zayn' s Pov

Aprii gli occhi di scatto e mi sedetti sul letto. avevo la fronte grondante di sudore, mentre sbattevo velocemente gli occhi per sveglairmi dall'ennesimo incubo. sempre lo stesso, sempre così forte e cruento, sempre così dannatamente vero. sospirai piano e mi guardai attorno per cercare di capire dov'ero. ma ero sempre lì, in quel maledetto hotel a londra. ci ero ormai da tre giorni, coi ragazzi. con liam, louis, harry e niall. in realtà non eravamo solo noi. nove mesi prima, con grande coraggio, c'eravamo presentati a X Factor ed eravamo riusciti a passare la giurizia, il bootcamp e la casa dei giudici. eravamo arrivati terzi, e il programma era ormai finito da circa quattro mesi. ero famoso da quattro mesi. da quattro mesi io e i ragazzi venivamo assaliti da fanciulle impazzite che volevano noi, le foto e autografi. volevano vedere i nostri sorrisi, ma era da quattro mesi a quella aprte che il mio sorriso era più spento del solito. e anche quello dei ragazzi.
Mi asciugai la fronte con le lenzuola e poi mi alzai barcollando. uscii dalla camera sperando di non svegliare niall e louis che dormivano con me, poi arrivai in una specie di salottino. vidi una sagoma scura seduta in uno sgabello. quando mi sentì sì voltò: era liam. teneva in mano un atazza di the appena fatto, poichè vedevo il vapore e sentivo l'odore nell'aria. abbassò il votlo e lascià la tazza sul tavolo.
"scusami .."; sussurrò coprendosi il viso con le mani superandomi e dirigendosi verso un'altra stanza.
"liam...", dissi piano cercando di fermarlo, ma sfiorai solo il suo braccio che mi scivolò tra le mani.
"ti prego, non dire nulla.", disse secco e se ne andò. mi voltai e mi avvicinai al frigo, volevo fare qualcosa. anche perchè non avevo molta voglio di tornare a coricarmi, se significava riaffrontare quei sogni. aprii il frigo ma mi sembrava così vuoto, forse lo era un po', ma niente di quello che conteneva mi allettava. diedi uno sguardo al tavolino e afferrai la tazza di the che era stata lasciata lì. ne sorseggiai un po' e poi mi sedetti sul divano e fissai il muro che avevo davanti. abbassai lo sguardo e lasciai scivolare una lacrima lungo la guancia.
mi mancava. mi mancavano i suoi abbracci, i suoi baci, la sua risata, il suo modo di pettinarsi, come mi sfiorava, come camminava. mi mancava il fatto che mi facesse stare bene, che si sentisse brutta sebbene era uno splendore. mi mancava la sensazione di sentire il suo corpo caldo vicino al mio la mattina appena svegliati. il suo respiro, le sue labbra, il suo profumo, come mi stringeva la mano, come cantava e i brividi che mi faceva percorrere quando le nostre voci sommate erano perfette. mi mancava tutto. mi mancava lei. mi mancava avere l'universo tra le mie braccia. lei era il mio universo. mi diedi uno schiaffo. come avevo potuto essere così schiocco da averla lasciata andare? anzi, come ero stato così sciocco da permettere che l'idea che senza di lei avrei vissuto meglio? come avevo potuto solo pensarlo?
"maledizione.."; dissi alzandomi e dirigendomi verso la finestra. grazie a dio la vista era carina, poichè si vedeva il fiume scorrere a pochi metri di distanza. e per fortuna le fans se ne erano andate via. sorseggiai un po' di the sperando che mi facesse dimenticare il dolore. spostai la tenda e gaurdai bene il cielo ancora scuro, le onde del tamigi che si muovevano lente. poi le luci della città, anche se poche. le stelle illuminavano tutto, e rendevano la nottata ancora più romantica. sbuffai. perchè me ne stavo a guardare le stelle, quando la mia stella si era spenta?
"zayn, cosa fai?", mi chiese harry. mi voltai, un po' spaventato dal suo arrivo: non lo avevo sentito arrivare.
"non riesco a dormire.", sussurrai guandando la tazza mezza vuota. la feci girare tra le mani.
"ancora?", chiese appoggiando al mano alla maniglia del bagno.
"sì, sai .."
"ti manca?", annuii. "manca a tutti.", disse poi.
"ma per me è diverso..", dissi piano.
"come è diverso per liam, e come per me e gli altri. fa' male, lo so zayn. ma non resterò a guardarti meentre l'amore ti distrugge."
"no, non è l'amore a distruggermi. molti confondono l'odio, la paura, la distanza, l'insicurezza con l'amore. l'amore è bellissimo. è il resto che poi lo trasforma in qualcos'altro.", lui mi sorrise malinconico ed entrò nella stanza. poi tornai a fissare la tazza e aprii la finestra, per sentire il vento freddo toccarmi la faccia. lo sentivo mentre mi pizzicava il volto, e rabbrividivo un po'.
"io vado a dormire, zayn. fallo anche tu.", disse harry quando se ne tornò in camera.
"altri cinque minuti.", dissi appoggiando la tazza sul cornicione e mi affacciai. volevo sentire il freddo e l'aria: stavo soffocando lì dentro. quelle mura, che mi opprimevano, e mi facevano troppo riflettere sul mio passato e i miei dolori. chiusi gli occhi pe run istante e poi ripensai a lei. lei .. Cher. la immaginai l'ultima votla che l'avevo vista, quando era in lacrime. nonostante il trucco sbavato, le camicia stropicciata, i capelli arruffati, era sempre bellissima. poi ripensai al giorno al mare, in cui sembrava un angelo. e poi la prima volta in cui avevamo fatto l'amore.. il suo viso mi colpiva al petto come fitte. non potevo crederci di averla persa così facilmente. il mio respiro si fece affannoso e cominciai a piangere. ero stato così idiota. così egoista, così meschino, ero stato così accecato dall'idea di farle del male mentre saremmo stati lontani, che avevo peggiorato le cose perdendoci. e ora lei era andata, perduta.. questa volta per sempre. e non avrei mai potuto più vedere. mi asciugai le lacrime velocemente, bevetti un po' di the e pensai, per l'ennesima volta, a come era veramente potuto finire tutto. come aveva veramente capito che senza di me non avrebbe più avuto il coraggio di vivere. sorrisi malincolamente pensando che il suo addio, fosse cominciato con un "Caro Zayn, ti amo .."

Cher's Pov

___ quattro mesi prima ___


"Caro Zayn, ti amo ..", sussurrai piano salendo lentamente le scale. cercavo di soffocare i singhiozzi con le mani, ma erano comuqnue forti e rimbombavano nel palazzo. mi guardai attorno e aprii piano la porta che si usava inc aso d'incendio, per accedere al tetto. da quando zayn e mio fratello, e i ragazzi erano andati a X Factor. erano cambiati, ma erano anche restati sempre gli stessi. li vedevo diversi, giorno dopo giorno, ma nei loro sorrisi vedevo sempre la loro solita espressione. e ora stavo salendo le scalette piccole, come faceva sempre prima di ogni puntata. era una domenica sera, e non sapevo bene perchè fossi tornata nel palazzo dove avevamo vissuto per tre mesi. aprii una porta di ferro e l'aria calda mi colpì il viso. sentii i capelli scompigliarsi e feci un dolce sorriso. era proprio come quel giorno in dui li avevo visti per la prima volta. era successo all'incirca un anno prima, e sembrava fossero passati decenni. il mio cuore era vuoto, ma lo sentivo pesante. avevo il rimorso, il rancore di non aver avuto il coraggio di osare, di parlare prima. "ti.. ti amo.", ripetei ancora. ma la mia voce tremava, mentre camminavo sopra il tetto piatto. c'erano i sassi che rendevano i miei passi ancora più rumorosi. ne calciai alcuni e mi guardaia attorno. ero sopra tutta la città, vedevo ogni singolo posto. dalla scuola, alla mia casa, fino al parchetto dove la prima volta avevo parlato con zayn discutendo delle nuvole. una lacrima scese solitaria dai miei occhi. mi guardai le mani, intristita.
" Ho pensato .. ero carina, in fondo. Ma sono .. sono stata solo troppo sciocca, per troppo tempo. E adesso tu sei andato, e non mi parli. Mi sento male quando chiami Liam, e ogni votla origlio ma tu non chiedi mai di me. non chiedi mai come sto, e mi sento un appestata. Perchè mi tratti come se non esistessi? ", dissi al vento, quasi con la speranza che esso portasse le mie parole a lui, e che le sentisse. "Ricordo tutte le battaglie, e poi tutte le paci in cui finivo con appoggiarmi alel tue braccia. Ora sei andato, e non mentirmi. Sai, c'è molto che non si legge tra le righe. adesso mi sento accecata dalla luce.", sussurai ancora. 
Mi avvicinai alla fine del tetto, mi sedetti sul bordo, con le gambe sul vuoto. era questa la sensazione di libertà che provavo. che avevo provato sempre, quando ero rimasta con lui. quando stavo con lui sentivo che nulla ci poteva fermare. e ora solo restare lì riusciva a calmarmi. " L'amore è la speranza per tutti coloro che l'hanno persa. ma io resto senza parole, a causa del nostro amore che tu hai detto non può sopravvivere. il nostro amore non può sopravvivere." , dissi piano e altre lacrima solcarono il mio volto. "Ma io volevo solo restare con te, sentire il tuo amore, volevo stare accanto a te, ee non posso nasconderlo anche se ci provo. il mio cuore batte più forte e il tempo mi sfugge. stai rendendo le cose più difficili, sai? se solo potessimo avere questa vita per un altro giorno. se solo potessi tornare indietro nel tempo ti dimostrerei che sono la tua vita, la tua voce, la tau ragione di essere. e ti dire che il mio cuore, il mio amore sta' respirando per questo. e almeno avrei il tempo di trovare le parole, prima che tu mi lasciassi. Non voglio essere ricordata, non voglio essere vista e non voglio stare senza di te. ora i miei pensieri sono offuscati, come il cielo stasera.", sussurrai osservando el nuvole che sorvolavano sopra la mia testa. "I ricordi lampeggiano alla mente andando indietro nel tempo. c'era una parte dei tuoi vestiti sul bordo del letto, ma hai reso tutto un gioco. vorrei solo averti fatto capire che per me eri tutto, ma non ho trovato le parole in tempo, prima che tu mi lasciassi." 
Mi alzai e mi voltai, per tornare suoi miei passi quando sentii una folata di vento particolarmente forte. e mi sentii quasi sollevare in aria. che bella sensazione.. abbassai lo sguardo e mi guardai le mani, poi mi sfilai l'anello che avevo indossato sempre. l'anello che zayn mi aveva regalato tempo addietro, come simbolo della nostra amicizia. e poi era diventato simbolo del nostro amore. ma ora.. ora cosa mi serviva? Mi tolsi le scarpe cominciai a cammiare scalza sul bordo del tetto. non avevo poi così realmente parua di cadere, perchè non sentivo paura di perdere la vita. ormai avevo già perso tutto. sentivo il marmo freddo sotto i piedi, ma mi sentivo solelvata poichè faceva stranamente caldo. "ti ho amato, zayn. ti amo e ti amerò per sempre.", sussurrai piano tra le lacrime. guardai sotto e vidi la strada affollata, e alcune macchine che la attraversarono. mi guardai la mano che stringeva l'anello e poi feci un respiro profondo. sul mio volto comparve un leggero sorriso e poi sentii finalmente l'aria che mi spingeva. l'aria calda che mi cingeva, e sembrava ancora una volta che zayn fosse con me. chiusi gli occhi e per quei pochi secondi m'immaginai di nuovo di essere stretta dalle sue braccia calde. e poi tutto si fece nero, e l'ultima cosa che vidi fu il suo sorriso.

 
THE END

***AUTRICE***
Ciao ragazzi. Ecco, è finito tutto. è finita la FF. mi spiace averla finita così tristemente ma .. ma non lo avevo mai fatto, e un po' l'idea di fare uan cosa nuova, e un po' il pensiero che il mio amore per zayn è impossibiole, mi ha spinto e scriverlo così. chiedo eprdono a tutti coloro che speravano in un finale bello. giuro, io avrei voltuo renderlo tale, ma poi la mia coscienza mi ha spinto a finire così.
Tralalalà anche qui ci stanno i rignraziamenti LOL
bon, grazie di nuovo a quelel carotone delle mie amiche che mi aiutano sempre: Beth, Morg, Nic e Nene. E poi il solito bla bla bla sui one direciton. insomma, lo dico sempre? non sarà ripetetitivo.. naaah? comuqneu, grazie ai lettori, alle lettrici, alle recensitrici (?) e ai miei followers su twitter che mi supportano sempre .. e che stanno per diventare 1'000 :DD
grazie a tutti pe ril vostro amore, e grazie a me per la mia dedizione. ahahaha
buona notte, e alla prossima FF xx

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=975550