Un amore (im)possibile

di arcangela87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° Capitolo - due anime divise ***
Capitolo 2: *** 2° Capitolo ***
Capitolo 3: *** 3° Capitolo ***
Capitolo 4: *** 4° Capitolo ***
Capitolo 5: *** 5° Capitolo ***
Capitolo 6: *** 6° Capitolo ***
Capitolo 7: *** 7° Capitolo ***
Capitolo 8: *** 8° Capitolo ***
Capitolo 9: *** 9° Capitolo ***
Capitolo 10: *** 10° Capitolo ***
Capitolo 11: *** 11° Capitolo ***



Capitolo 1
*** 1° Capitolo - due anime divise ***


Buffy
 
Una nuova vita, un nuovo inizio, una nuova Buffy. Mentre guardava l’orizzonte, un sorriso le comparve in volto, perché ora il male, il vero male, era stato sconfitto, sentiva il peso del mondo piano piano alleviarsi sulle spalle, non era più l’unica cacciatrice, lei poteva essere libera, però a che prezzo? Spike era morto per salvare il mondo, per redimere la sua anima, per Lei, affinché alla sua Buffy potesse apparire un uomo migliore, come lo aveva chiamato? Il suo campione.
Durante il viaggio per andare in una nuova città, insieme a Xander, Giles e Dawn, Buffy si mise a riflettere su come gestire la sua vita, decise che  non avrebbe smesso di combattere i vampiri perché comunque rimaneva la sua missione…anche perché un nuovo nemico era già alle porte…
 
Spike
 
Tra i vicoli di Los Angeles, nelle ore più buie della notte, era pronto all’attacco “1,2,3 sei morto” Spike si avvinghiò alle spalle di un omone alto su per giù 2 metri dalla pelle squamata e un accento al quanto bizzarro  che cercava inutilmente di svincolarsi dalle braccia possenti del vampiro biondo, che in una sola mossa gli ruppe il collo “ah quanto mi mancava uccidere un Hobbit”, prese una sigaretta dal taschino e l’accese sfregando con aria spavalda, il fiammifero sul corpo ormai inerme dell’Hobbit. “è ora di tornare alla base” disse fra sé. Mentre si incamminò tra le strade deserte della città degli angeli con passo svelto in quanto incombevano le prime luci dell’alba, notò una figura minuta dai lunghi capelli biondi, che si accingeva a rientrare in una casa.. per un attimo smise di camminare, se avesse avuto un cuore in quel momento si sarebbe fermato.
 
 
Buffy
 
La casa che aveva acquistato insieme a Dawn seppur piccola era molto accogliente, all’entrata si poteva subito notare un grande divano, irradiato dalla luce e dal calore di un camino posto di fronte ad esso. Le pareti erano decorate con tante fotografie di Dawn nei suoi numerosi viaggi, poche erano quelle che ritraevano Buffy. Nella parte sinistra della sala c’era un grande arco che la divideva dalla cucina. Nella zona del lato opposto invece si trovavano le camere da letto. La camera di Dawn si poteva riconoscere dai tanti peluche, dalle pareti rosa, e da tante mensole su cui riponeva i souvenir comprati in giro nel mondo; la camera di Buffy invece era alquanto semplice, con un grande lettone al centro della stanza, con qualche foto appesa qua e là con sua madre e i suoi più cari amici e non poteva di certo mancare il sacco da prendere a pugni in fondo alla stanza per non smentire la sua fama da cacciatrice. Era quasi l’alba, Buffy aveva appena finito il giro di ronda, pochi vampiri c’erano in giro quella notte… rientrando a casa, capì che c’era qualcosa di strano intorno a lei, una sensazione di angoscia la travolse, era da un po’ di tempo che non provava una simile ansia, qualcuno era lì che la osservava, si voltò e dietro di lei notò una figura scura.
 
Spike
 
Mille pensieri affollarono la mente di Spike 'lei è qui, lei, l’unica donna che è riuscita a farmi respirare seppure morto da tanti anni, lei, che ha preso il mio cuore e lo ha ridotto in tanti brandelli di sangue, stupida ingrata'  strinse i pugni fino a farsi male e di nuovo riprese a respirare 'ora vado lì e la uccido' si avvicinò cosi tanto a quella figura bionda, cosi tanto che si accorse che invece di due smeraldi negli occhi, aveva due grandi occhi marroni  e seppure carina non si avvicinava neanche minimamente alla bellezza celestiale e allo stesso tempo infernale della cacciatrice.  “dannato inferno”…ormai era quasi giorno, ma Spike se ne accorse troppo tardi quando incominciò a sentire bruciare e urlare la sua pelle dal dolore.
 

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Capitolo 2
*** 2° Capitolo ***


Cleveland
 
Buffy si voltò, cercò di dare dei lineamenti alla figura che intravide dietro di lei, non ci riuscì, ma sapeva che la stava osservando. Tornò indietro, verso quella figura, voleva capire, gridò “chi sei?” la figura rispose “la tua fine” e di colpo sparì, lasciando una Buffy sorpresa e ironicamente disse “si vabbè dite tutti così”. Girò le chiavi nell’occhiello della porta e si affrettò a rientrare, trovando Dawn che dormiva sul divano prese una coperta e la coprì, non fece in tempo ad andare in camera che subito le squillò il cellulare. “Buffy” “Signor Giles alla buon’ora, chi è morto?“nessuno Buffy” “ok, riformulo la domanda, chi sta per morire?” “Buffy, non vedo il motivo per cui tu debba pensare che ogni volta che ti si chiami, qualcuno deve morire”Buffy sorrise immaginandolo mentre si puliva gli occhiali con il fazzoletto che teneva sempre in tasca della giacca“Signor Giles su mi dica, cosa devo fare?” “Sarebbe il caso che tu venissi qui e ne parlassimo di persona” “Va bene, se si tratta di una nuova apocalisse sa già che sono pronta” “Si lo so”Giles riagganciò, con il volto preoccupato di chi sa che sta succedendo qualcosa di brutto.
 
Los Angeles“
 
Maledizione”, imprecò Spike, corse a più a perdi fiato, coprendosi con lo spolverino fino a quando non scorse un tombino malconcio, lo ruppe e si intrufolò nelle fogne, ringraziando il sindaco della città per non aver aggiustato quel tombino. “Puttana, mi stava per facendo bruciare, di nuovo”. Disse tra sé, ormai sapeva che doveva stare lì sotto fino a quando non calavano le tenebre, pensò a come si era ridotto per colpa della cacciatrice, la donna che tanto aveva amato e tanto adesso odiava...Già, aver saputo quello che era successo dopo la sua morte, lo avevano portato sul punto di volerla morta, perché lui aveva creduto in lei e invece anche lei aveva riso del suo amore, in fondo si, era morto per poterle dimostrare che ora era migliore, che potessa essere adesso meritevole almeno un po' del suo cuore, ma questo non contava più. Ripensò a quando quella volta, dopo che Angel gli salvò la vita gli disse:
 
Angel: “sai Spike, te la sei vista proprio brutta, quante volte vuoi morire?”
Spike: ”ma guarda a quanto pare, mi dispiace per te, ma ho 7 vite come i gatti”
Angel: “Spike devo dirti una cosa. Buffy sa che tu sei vivo”
Spike: “Cosa hai detto?”
Angel: “Che Buffy sa che tu sei vivo”
Spike: “Da quanto?”
Angel: “So a cosa stai pensando, si, quando l’abbiamo vista con l’Immortale lei già sapeva”.
 
Ricordando quella conversazione con Angel, Spike sapeva che da quella rivelazione aveva smesso di avere un vero motivo per vivere, si sentiva tradito, preso in giro. “Dannato inferno ho dato la mia vita per te, e tu, cacciatrice, sapevi che ero vivo, perché non sei venuta? Sapevi tutto sul medaglione, io non potevo lasciare la città, perché non sei venuta? Eh no, non potevi, dovevi farti scopare da quell’essere, io non ho mai contato niente per te vero?” cosi dicendo tirò un pugno alla parete, una colata di sangue si riversò sul pavimento. 

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Capitolo 3
*** 3° Capitolo ***


Cleveland

Aveva appena finito il turno al locale e subito si precipitò da Giles. Non faceva in tempo a combattere un nuovo male che subito ne sbucava un altro pronto a colpire e si stava rendendo conto che ogni volta era più difficile eppure dopo tutte le apocalisse sventate doveva essere ormai una passeggiata. Ma Buffy si stava rendendo anche conto che il problema era lei, non erano le forze del male a essere più forti era lei che stava diventando più debole, come se la sua forza primordiale si stesse esaurendo. Questo era quello che più la spaventava, che ne sarebbe di lei, senza quella forza? Buffo da chi ha sempre voluto essere una ragazza normale, ma Buffy voleva esserlo, solo che detestava non potersi difendere. Suonò il campanello e subito senti rumore di passi pronti ad accoglierla in casa.                                                                                                                                                                                
Buffy: “Salve signor Giles, allora che c’è di nuovo o meglio di così urgente da chiamarmi alle sei del mattino?”                                                                                                                                                                                          
Giles: “Oh Buffy non avevo intenzione di svegliarti, è solo che ho scoperto una cosa che non ti piacerà”
Buffy: “Cioè?”                                                                                                                                                                             
Giles: “ riguardano i sogni o meglio gli incubi che stai avendo ultimamente, non portano nulla di buono e ho paura che non siano solo sogni”                                                                                                                                                
Buffy: “ non capisco, signor Giles sa che con me deve parlare in modo più semplice, che cosa vuole dire?”
Giles: “ ecco credo che qualcuno stia usando una magia o incantesimo su di te”
Buffy era quasi sull’orlo di una crisi di nervi non sapeva se urlare o dare un pugno al suo mentore, odiava il suo modo di fare così criptico, e odiava ancora di più il non sapere.                                                                                                                       
Buffy: “ allora ho tre domande, chi? Cosa e come? “ Giles la guardava come se stesse parlando in un’altra lingua e non seppe cosa dire, ci pensò Buffy: “ Chi è questo demone, cosa mi sta facendo e come si uccide?” Giles tirò un sospirò e disse:” Buffy non è così semplice, i tuoi sogni non sono cosi chiari, ma ti ho osservato ultimamente mentre combatti, fai fatica, ci metti più tempo a uccidere un vampiro, le tue ferite non si guariscono cosi tanto facilmente ti ricordo che in una recente missione a Roma abbiamo dovuto sostituirti”
Buffy: “ ma signor Giles sarà il periodo forse sarò solo stanca forse..”                                                                           
Giles: “ Buffy non è il momento di sfuggire alla realtà, qualcosa sta succedendo, i tuoi sogni non sono altro che un’incantesimo e credo anche molto potente, la torre che vedi che brucia significa fine tu che diventi piano piano uno scheletro, qualcuno sta assorbendo la tua energia, perché vuole la tua fine” Buffy stava rimanendo scioccata dalle parole di Giles Buffy: “ signor Giles, io credo che ho incontrato il demone o chi diavolo sia che sta facendo quello che lei ha appena detto”. Giles strabuzzo gli occhi e in tono preoccupato le chiese:” cosa????”.
 
Los Angeles
“Spikeuccio cosa ti sei fatto alla mano? Che cattivone che sei,  stanotte sei andato via e mi hai lasciato sola dove sei andato?” Spike: “ Olivia per favore non è il momento”. Spike se ne stava seduto sulla sua poltrona intento a sorseggiare il suo borboun con un sguardo pensieroso e alquanto irritato, quando era in quelle condizioni Olivia (una delle sue pseudo fidanzate) sapeva che doveva lasciarlo stare che sennò avrebbe scatenato l’inferno e sapeva anche chi era la bionda causa di quello stato. Questa volta però Olivia non lo lasciò stare, la vampira gli si avvicinò e incominciò a stuzzicargli la lingua e a succhiargli l’orecchio, Spike infastidito, le afferrò i polsi e la buttò per terra, stava per andarsene al che Olivia: “ lo sai che lei adesso sta con un altro? E guardati come sei patetico”. A quelle parole Spike si voltò, l’alzo dal pavimento e la sbattè al muro, afferrò il suo collo e la baciò con brutalità, con tutta la forza e la rabbia che aveva dentro. Lei lo lasciò fare, la eccitava quando lui la possedeva in quel modo. 

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Capitolo 4
*** 4° Capitolo ***


Mentre correva sentiva l’erba bagnata sotto i piedi scalzi, correva non sapeva dove, non sapeva perché, sapeva che doveva correre, intorno a lei il buio del cimitero, ecco il senso di vertigine che ormai l’accompagnava tutte le notti, cadde a terra in ginocchio, gocce di sudore coronavano il suo viso, occhi verdi persi nel vuoto, ad un tratto una voce, quella voce “cacciatrice”, Buffy fece per alzare lo sguardo ma una forza sconosciuta la teneva a terra, con tutto il fiato in gola la cacciatrice urlò “chi sei?” tutto ad un tratto il vuoto, si sentì cadere a peso morto sull’erba, alzò lo sguardo spaventato davanti a lei una torre che bruciava, sulla sua pelle sentiva il calore delle fiamme, un urlo straziante gli morì in gola, ora non era altro che un puzzle di ossa, poi di nuovo il vuoto, sapeva che stava per svegliarsi. “Maledetto incubo” imprecò Buffy, mettendosi seduta sul letto. Si toccò la fronte imperlata del suo sudore, era stanca, tutte le notti lo stesso sogno e tutte le volte dopo il suo risveglio aveva quel senso di malessere, si sentiva sola ogni volta. Si alzò e andò in bagno, aveva bisogno di farsi una gran lunga doccia, si spogliò ed entrò nella vasca, sotto il getto dell’acqua calda sembrava che tutti i problemi andassero via per un po’, si abbandonò ai suoi pensieri e sotto l’acqua che scorreva imperterrita si lasciò andare, finalmente, scoppiò in un pianto dirotto, non c’era nessuno ora che potesse proteggerla, una volta c’era, ma ora? “Dio quanto mi manchi Spike, perché sei dovuto morire, lasciandomi sola?” si disse tra le lacrime.



Los Angeles


L’ufficio della “Angels investigations quella mattina era deserto, nell’atrio si sentivano soltanto rumore di passi agitati, Angel era impaziente, andava su e giù per la camera in preda ad una crisi di panico, c’era qualcosa di grosso in allerta, qualcosa di potente da difficile da combattere, le informazioni che gli stava portando Willow erano per lui di fondamentale importanza, ogni volta si chiedeva quale fosse la volta giusto in cui diventava una volte per tutte cenere. Ecco che sentiva il rumore di una macchina parcheggiarsi davanti all’edificio, il suo udito da vampiro era ancora ottimo, andò alla porta prima che Willow riuscì a suonare il campanello.
Angel:“ehi rossa”                                                                                                                   
 Willow:“oh Angel, come hai.. ah vabbè che domande”                                                          
Angel: “come sta Buffy?”                                                                                                         
Willow: “oh beh penso bene, sai non ci sentiamo spesso”                                                                
Angel: “capisco… allora che informazioni hai da darmi?” Angel vide il volto della strega incupirsi e questo non  prometteva nulla di buono.
Willow: ”ecco vedi l’anno del toro non porta grandi cose, vedi il prossimo mese, si allineranno i pianeti, e ecco questo allineamento non avviene perché è la natura che lo decide, ma c’è una forza superiore che lo comanda”                                                                                    
Angel: “ lo Stregone quindi vuole allineare i pianeti mmmm e perché?”                               
Wilow: “perché l’energia che creerà questo allineamento sarà assorbita dalla sua setta, diventeranno forti talmente forti che non basterà una sola cacciatrice a combatterli e ti parlo di uno scontro corpo a corpo” Angel rimase in silenzio per mettere insieme le idee. Willow: “lo so, Angel a cosa stai pensando, ci servirà anche l’aiuto di Buffy, non puoi tenerla all’oscuro di tutto, anche perché lo stregone andrà a cercare anche lei” a quelle parole Angel voleva recriminare, voleva evitare di metterla in pericolo e soprattutto di farla venire a Los Angel per via di Spike, non voleva che si incontrassero, sapeva che Spike era arrabbiato tanto arrabbiato con Buffy tanto da odiarla per via della storia dell’immortale che lei aveva avuto a Roma, però… questi pensieri furono interrotti bruscamente da una Willow piuttosto confusa e seccata “Angel allora che cosa farai” disse in un tono abbastanza scontroso “ Non lo so Willow, per il momento è meglio non coinvolgerla”. 

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Capitolo 5
*** 5° Capitolo ***


Tu tu tu… il telefono dall’altro capo squillava interrottamente, fino a quando il monotono suono acustico fu interrotto da una voce femminile
“Pronto”                                   
Buffy: “Ciao Willow, disturbo?”                                                                                               
Willow: “Ciao Buffy, no” Willow fece una piccola pausa poi riprese a parlare “non disturbi, dimmi”                                                                                                                                              
Buffy: “Willow ho bisogno del tuo aiuto, mi sta succedendo una cosa e non so cosa, ho bisogno che tu faccia un incantesimo, potresti venire qui?” Willow un po’ titubante rispose “Guarda Buf non sono a Cleveland”                                                                   Buffy: “Ah.. e dove sei?”
Willow: “Sono a Los Angeles, però se vuoi posso prendere il primo aereo”                                                                                                                                        
Buffy: “ Grazie Wills mi faresti un enorme piacere, allora a presto”. Buffy riagganciò e si domandò da quando lei e Willow erano cosi distanti, o forse era più corretto dire, da quanto Willow era cosi distante da lei, un’idea ce l’aveva e dalla sua amica ne aveva avuto pure la conferma: da quanto l’avevano fatta ritornare in vita era stata portatrice di morte, se lei non fosse ritornata non avrebbe scatenato le forze del male, almeno è quello che i suoi amici le avevano portato a credere, ma in fondo lei non avevo chiesto di essere riportata in vita.

Buffy: “ Come stai Will?”                                                                                                           
Willow: “ non ce la faccio più Buffy, è sempre un fuggire è sempre un combattere, c’è morte ovunque, Kennedy non capisce, non capisce il mio malessere, a quest’ora non dovrei essere con lei, ci dovrebbe essere un’altra persona”                                                   Buffy: ”Tara…”                                                                                                                                       
Willow: “e mi manca, Buffy, e non passa giorno in cui mi chiedo se abbiamo fatto bene a riportarti in vita, non fraintendermi io ti voglio bene, sei la mia migliore amica, ma in fondo tu eri felice dove stavi, Warren voleva uccidere te e invece..scusa Buffy non dovrei dire certe cose”
Buffy: “ non fa niente, Will ho capito”


Al ricordo dell’ultima conversazione avuta con Willow, una lacrima le salì agli occhi e ancora una volta cercava un aiuto da una persona che non sarebbe mai venuta… Spike…
 
Los Angeles

Spike stava fumando la sua ennesima sigaretta, quando nell’ufficio di Angel sentì la strega parlare al telefono, riconobbe subito la persona che c’era all’altro capo del telefono, il suo udito da vampiro gli permetteva di sentire ogni parola. La sua voce, quante notti l’aveva sognata, quante volte nella sua mente sentiva le sue ultime parole che gli disse prima di finire bruciato ‘ti amo’.. Che strano sentirla davvero la sua voce, ma aveva un tono strano, era triste, qualcosa c’era che non andava. ‘Cleveland?’ pensò ad un tratto il vampiro ‘ma come non era a Roma?’. I suoi pensieri furono interrotti dal rumore della porta che si aprì davanti a lui, vide una Willow pensierosa, era tentato di chiedere di più su quella telefonata stava quasi per aprire la bocca, quando si rese conto che Willow lo stava guardando come se avesse visto un fantasma. Spike: “Ehi rossa che ti prende?” Willow: “ tu, tu, tu sei vivo????” Spike alzò il sopracciglio e in effetti si accorse che non aveva mai avuto un contatto diretto con la strega da quando era ritornato in vita, però se Buffy sapeva che lui era vivo perché Willow doveva essere cosi sorpresa? Spike: “ ma come non lo sapevi, rossa che sono tornato di nuovo tra voi vivi?” Willow lo guardava con occhi spalancati, non riusciva a proferire parola, l’unici suoni che riusciva ad emettere era un insieme di parole senza significato, alla fine riuscì a chiedere “come è possibile?” Spike:” Chiedilo alla tua amica”.
 

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Capitolo 6
*** 6° Capitolo ***


Cleveland Ormai il sole era tramontato da un pezzo, Buffy si sentì irrequieta non che era sempre tranquilla, ma quella sera lo era più del solito. La giornata era trascorsa in modo apparentemente tranquilla, il lavoro che aveva trovato le impiegava le giornate serenamente, le permetteva di stare in contatto con tanta gente, si vedeva come barista, anche se il suo sogno rimaneva quello di potere un giorno riuscire a laurearsi. Per far passare il nervosismo, decise di andare al cimitero, un sano combattimento con un vampiro era quello che ci voleva per distendere i nervi, tanto Willow sarebbe venuta l’indomani mattina. Si armò di paletto, aprì la porta, fece per varcare la soglia di casa quando una forza sconosciuta la travolse e la spinse sulla parete opposta della camera “Che diavolo..” imprecò Buffy quando una mano potente la prese per il collo e l’alzò dal pavimento. Buffy cercò di dimenarsi, ma non riusciva a liberarsi da quella morsa, guardò chi aveva davanti e non riuscì a capire chi fosse. Davanti a sé vedeva un uomo se cosi si poteva chiamare un essere con una tale forza, aveva uno sguardo fiero e potente, e sorrideva. Sembrava che il tempo si fosse fermato quando lui rallentò un po’ la presa e disse “Sai cacciatrice, se così posso ancora chiamarti, non vedevo l’ora di presentarmi ufficialmente ed eccomi, credo che hai capito chi sono, molte notti ti ho tenuta compagnia” appena finito di parlare scoppiò a ridere come di chi la sapeva lunga. Buffy capì chi aveva di fronte, era lui la causa di tutte le notti passate insonni con la paura addosso di morire da un momento  all’altro e ogni giorno era sempre peggio, ogni notte, i sogni le portavano via un po’ della sua forza. Buffy lo guardò con rabbia “tu, maledetto, hai qualcosa di mio”. Lui scoppiò a ridere “sei perspicace cacciatrice, ma vedi non posso darti quello che tu dici sia tuo, perché non è tuo” dicendo questo lasciò la presa e si voltò di spalle e prese in mano una cornice dove c’era una foto di Buffy “Sai, è un peccato che un angelo biondo come te si sia dovuta macchiare di sangue per cosi tanti anni” mentre parlava Buffy prese una lampada che stava nei paraggi con l’intento di lanciargliela quando lui ancora  di spalle disse “ Ah io non lo farei se fossi in te” si voltò si avvicinò a lei e in uno scatto felino le prese il polso e glielo strinse fino a farglielo storcere, finché la lampada cadde a terra. Buffy lo guardò incredula e dolorante “Chi sei tu” lui sorrise e disse “C’è chi mi chiama lo Stregone, ma puoi chiamarmi semplicemente Klaus” “perché ti sei preso la mia forza, sai non è leale” Klaus rise “Angelo sono ancora tante le cose che non sai la forza che tu hai ah pardon che avevi solo in parte era tua.. la conosci la storia della prima cacciatrice?” fece una pausa perché vide lo sguardo di Buffy indurirsi e poi riprese “è già triste vero? Uomini che incatenano una donna per farla diventare quello che tu sei oggi, codardo da parte loro vero?” si avvicinò verso di lei e le accarezzò il viso con il dorso della mano, lei si scansò, irritato da quel gesto le diede uno schiaffo, Buffy si riversò a terra e lo guardò con un tale odio che poteva incenerire chiunque, provò a reagire cercando di dargli un pugno. Dal canto suo Klaus si limitò a scansare i colpi ma non contrattaccò. Buffy ormai esausta si fermò  “ti diverti vero?  Hai rubato la mia forza e ora ti diverti a vedermi così non è vero?” lui si fece serio “cacciatrice ancora con questa storia, non era tua la forza, era mia! Ricordi da dove aveva origine la forza che fu data alla prima cacciatrice? Lo ricordi?” Buffy lo  guardò con sguardo interrogativo, fece un po’ di mente locale ricordando quello che scoprì riguardo alla prima cacciatrice, ricordava il suo viaggio nel deserto, la grotta in cui fu incatenata e gli stregoni intorno a lei che volevano darle la forza di un demone. Fu così che capì, lui alzò il sopracciglio destro e disse ”eh si angelo sono io il demone che per cosi tanto tempo ha fornito la forza alle cacciatrici”. Buffy si sentì spaesata la sua mente era un turbine di emozioni contrastanti, per la prima volta non sapeva come agire, che fare, l’aver saputo chi aveva davanti l’aveva scombussolata, voleva ora sapere perché l’origine della sua forza la voleva morta. “Che cosa vuoi da me?” lui la guardò assopito dal verde degli occhi di lei, temporeggiò perché non voleva rispondere, almeno non adesso, si limitò a guardarla, era iniziata una lotta di sguardi, la guerra era tra i loro occhi, guerra che fu interrotta dall’arrivo di Willow. La strega era entrata in casa avendo visto la porta spalancata, davanti  a sé vide Buffy un po’ dolorante e un uomo che emanava una strana e potente energia, capì subito la soluzione, disse una frase in latino pronta a combattere lo sconosciuto, ma Klaus non le diede il tempo di finire la formula che contrattaccò con una magia scaraventando Willow dall’altro lato della stanza. Buffy non riuscì a credere ai suoi occhi, si sentì impotente, corse verso l’amica ma Klaus l’afferrò per i capelli, avvicinò la sua bocca al suo collo e la morse. Willow si rialzò e non capiva come poteva un vampiro usare la magia quando la sua mente richiamò la discussione che aveva avuto qualche tempo fa con Angel, ma quello che più la sorprese era vedere una Buffy inerme, indifesa “tu sei lo Stregone” Klaus smise di mordere il collo martoriato di Buffy guardò la strega come per dare una conferma alle sue parole, quando senti un dolore lancinante in testa, si accasciò e insieme a lui anche Buffy. Willow lo guardò con sfida, il suo incantesimo stava funzionando e si avvicinò a Buffy, allontanandola da lui. Klaus in preda ai dolori decise che era il momento di andare via si volto verso la rossa e disse “per il momento vado via, ma non è finita qui strega” lanciò un ultimo sguardo a Buffy e andò via.

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Capitolo 7
*** 7° Capitolo ***


“Come stai?” le chiese Willow preoccupata in quanto Buffy sembrava essere molto scossa. Buffy la guardò con tormento e l’abbracciò, Willow ricambiò l’abbraccio.                                                                                                           Buffy “come facevi a sapere chi fosse?”                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         Willow “ecco, vedi, stando a Los Angeles, ho visto un sacco di cose strane, c’è tanta ene..” “sei da Angel?” Willow un po’ impacciata annuì “capisco..continua..dicevi?” Willow si ricordò a questo punto di Spike e della sua sorpesa nel vederlo “vivo”  e si domandò se era il caso di chiedere a Buffy spiegazioni.. “Sai Buffy, lì c’è anche Spike, intendo vivo”...... "Willow ma cosa stai dicendo, Spike è morto!!!". Willow la guardò cofusa, capì dagli occhi spersi dell'amica che lei non sapeva nulla, cercò di essere più calma possibile "Buffy, Spike è vivo" Buffy prese a balbettare "ma, ma io l'ho visto bruciare" "Lo so, Buffy ma ti posso assicurare che è vivo ora, ma tu non sapevi nulla?" Buffy sgranò gli occhi, sentì la terra mancarle sotto i piedi, non riusciva a parlare, non riusciva ad emettere alcun suono, Spike era morto, morto per salvare il mondo, morto davanti a lei mentre lo teneva  per mano. Sentì la testa girare “è vivo, lui è vivo, perché, non è venuto da me?” furono queste le uniche parole che riuscì a dire, poi tutto d’un tratto, senti le ginocchia tremare, e poi il buio la travolse,  tutte le emozioni si accavallarono e svenne in braccio ad una Willow sconvolta.
 
"Pronto Angel,sono Willow"
"Ciao Willow hai novità?"
"in un certo senso..volevo avvisarti che stiamo venendo a Los Angeles"
.... "stiamo venendo..chi?"
"Io e Buffy"
"Ah"
 
Era stata una breve telefonata, quando agganciò, Angel sentì il bisogno di sedersi, e di pensare a come comportarsi con Lei, era da tanto che non le parlava e che, soprattutto non la vedeva.. ricordando alle ultime parole che scambiò con lei pensò se ora il biscotto era pronto*.. i suoi pensieri però furono interrotti dall'irrompere nella stanza di Spike "ei peache guarda cosa ho qui?" gli disse il biondo lanciandogli sulla scrivania un libro, sulla cui copertina c'era disegnata una figura nera e una scritta di un nome 'Klaus'. In tutta risposta, Angel lo guardò in faccia, prese e se ne andò incamminandosi fuori dall'ufficio, Spike aggrottò le sopracciglia, e con strafottenza urlò alle spalle del vampiro bruno "bel modo di ringraziare" , Angel si fermò "Buffy sta venendo qui" e riprese a camminare, Spike abbandonò l'espessione insolente e rimase lì, pietrificato non poteva credere a quello che aveva sentito, sapeva che prima o poi sarebbe accaduto, ma non pensava così presto, non era pronto, sentì Angel aprire la porta di ingresso e l'ombra di due presenze umane, il suo odore, aria fresca per i suoi polmoni morti.
Angel si fece da parte per far entrare le due ragazze, scostandosi, Buffy vide Spike, il loro occhi si incrociarono, il tempo si fermò per un breve istante, Smeraldo contro Oceano..
 
 
 
 
*la frase del biscotto si riferisce all'ultima puntata della settima stagione "chosen" quando Angel cerca un'altra opportunità da Buffy ma lei paragonandosi ad un biscotto non ancora cotto bene, gli dice che non si sentiva pronta per dargliela. 
 
Ps: scusate se alcune righe ogni tanto stanno messe in disordine ma ho problemi con l'Html =)

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Capitolo 8
*** 8° Capitolo ***


Passarono alcuni interminabili secondi fino a che Willow decise di interrompere l’imbarazzante silenzio che si era creato tra il gruppo, la tensione si poteva tagliare con un coltello “ehi Angel, Spike, ecco, noi abbiamo delle grosse novità..” era come se stesse parlando al vento, nessuno le prestava attenzione.
“Cacciatrice, qual buon vento” grugnì tra i denti  Spike. Buffy spalancò gli occhi, nel suo tono di voce aveva notato rabbia, tanta rabbia e soprattutto odio. Non riusciva ad esprimersi, era come bloccata da quello sguardo carico di disprezzo, la confusione ora albergava nella sua mente, non ne capiva il motivo, e l’unica cosa che riusciva a pensare in quel momento era il perché non le aveva detto niente del suo ritorno. D’un tratto, Buffy vide una donna alle spalle di Spike e avvicinarsi a lui con fare seduttivo, era alta, dai capelli corti castani, due occhi neri e la pelle alquanto pallida, prese il vampiro da un braccio come se volesse marcare un territorio e la guardò dritta negli occhi, con aria di sfida. La confusione fu sopraffatta dalla rabbia più nera mentre Buffy ripensava al terribile anno appena trascorso, fatto di dolore, incubi, solitudine, mentre lui a quanto pareva sapeva come divertirsi!  “Già Spike chi non muore si rivede no?”.

Pov Spike

Oddio lei è qui, davanti a me, non la ricordavo cosi bella, oh si che lo ricordavo.  L’ho volutamente dimenticato per non soffrire di più. Con quello sguardo fiero, quegli occhioni verdi che hanno infranto ogni legge della natura facendo battere il cuore in un uomo morto da secoli. Perché però ora hai quello sguardo sperso? Eppure, cacciatrice, sapevi che ero vivo no? Perché hai quest’aria smarrita? In fondo te la sei spassata bene senza di me no? Perché ti vedo cosi triste e cosi stanca? No, già mi stai confondendo, ma non te lo permetterò, questa volta no, serro la mascella e dico “Cacciatrice, qual buon vento” detto questo, vedo che hai cambiato espressione, da piccola lepre sperduta nel bosco ecco che riconosco lo sguardo da leonessa quale sei, pronta a colpirmi con le tue parole e ti sento dire “Già Spike chi non muore si rivede”.

Pov Buffy

Non ci posso credere, è davvero vivo, non è un sogno, perché Spike non mi hai cercata? Perché tanto astio leggo nei tuoi occhi? È odio quello che vedo? E con quanta cattiveria mi parli? Ti sento dire “cacciatrice, qual buon vento” e vorrei, scappare e andare via lontano, avrei voglia di urlare e piangere e poi di nuovo urlare, quando vedo lei, chi è, il tuo nuovo divertimento? Che bastardo, io ho passato le pene dell’inferno e guarda qui che cosa vedo, ma non ti darò la soddisfazione di vedermi cadere, indurisco lo sguardo e dico “già Spike chi non muore si rivede”.
 
Spike sorrise di un sorriso ironico, prese il mento della vampira al suo fianco e le diede un bacio, Buffy non poté credere a quello che vedeva, niente aveva senso e incominciò a pensare che l’idea di girare i tacchi e andarsene non era poi cosi malvagia, quando sentì prendersi per mano da qualcuno che lì per lì non riuscì a riconoscere, si sentì trascinare in un’altra stanza e poi messa a sedere su una poltrona.
Angel “tieni un bicchiere d’acqua può esserti di aiuto visto che a quanto pare hai perso la parola”. Buffy sentendo la voce di chi le parlò si ridestò, guardò Angel, incrociò i suoi occhi ma non erano gli occhi blu di Spike, in questi neri ormai non trovava più conforto, non erano altro che un ricordo di un lontano passato. Prese il bicchiere di acqua e ne bevve il contenuto a piccoli sorsi. Dopo un po’ nell’ufficio entrò anche Willow con un’aria abbastanza imbarazzata.
Willow “ vorrei non fare la guastafeste ma abbiamo un’importante apocalisse da affrontare e credo che dobbiamo parlare” Buffy la guardò, ascoltando ogni singola parola e per un istante si dimenticò di Spike, si guardò le mani, si sentì cosi inutile senza la sua forza, la mente ritornò a Spike e pensò a chissà quante risate si sarebbe fatto vedendola cosi. Strinse i pugni a questo pensiero, no, doveva riavere indietro la sua forza a tutti i costi!
Buffy “Già.. Angel tu cosa sai di Klaus?” il vampiro la guardò un po’ interdetto, intervenne Willow “lei lo conosce sotto quel nome, intende lo Stregone” Angel allora le sedette accanto e incominciò a raccontare “lo Stregone un essere molto potente, non conosciamo ancora che cosa sia, che tipo di demone” “ecco a tale proposito avremo una cosa da dire” lo interruppe Willow, Angel la guardò e le fece cenno con la testa invitandola a parlare e nel frattempo nell’ufficio entrarono anche Spike e Olivia. “ecco crediamo che sia un vampiro che faccia uso di magia” Angel sgranò gli occhi non capiva come questo poteva essere possibile “dai Will un vampiro può essere anche un mago, è una cosa impossibile, come fai a dirlo” allora la strega si voltò verso Buffy e disse “perché l’ha morsa, proprio come fa un vampiro” calò il silenzio sulla stanza, Spike guardò fisso Buffy, gli salì il sangue il cervello immaginando la scena di quel demone affondare i denti su di lei, ma cercò di non darlo a vedere. Angel si avvicinò ancora di più a Buffy le prese una mano e disse “Stai bene?” “si, ora si, ma c’è dell’altro, io so da dove viene” a questa frase allora Spike rise di gusto e c’era anche un qualcosa di perfido nella sua risata “cos’è che sai questa cosa? Ti sei portato a letto anche lui?” Buffy lo guardò con disprezzo si alzò dalla poltrona e lo fronteggiò e gli diede uno schiaffo, ma ahimè la sua forza non c’era più e il massimo che ottenne era stato solo un dolore indolenzito alla sua mano. Spike un po’ sorpreso alzò il  sopracciglio e disse “è tutto qui, quello che sai fare Cacciatrice? Mi ti ricordavo più calorosa con i pugni” detto questo sottolineando la parola calorosa le sferrò un pugno in pieno viso, Buffy barcollò e cadde atterra, in un nano secondo Angel cercò di dare un pugno al vampiro  biondo che con la sua prontezza di riflessi evitò, Willow sconcertata andò in soccorso dell’amica sapeva che ormai senza la sua forza quel pugno doveva essere stato molto doloroso, poi improvvisamente un rumore di vetri rotti si sentì nella stanza.
 

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Capitolo 9
*** 9° Capitolo ***


Mentre la tensione era alle stelle, andarono tutti a controllare cosa poteva aver causato quel rumore, corsero tutti all’ingresso dell’edificio. “Vampiri” sussurrò tra i denti Angel. Ce ne erano tanti, e piano piano avanzarono verso il gruppo, li accerchiarono. I 5 si misero in guardia, stava per cominciare una lunga notte. Spike, Angel ed Olivia erano in posizione di attacco, Willow pensava ad un incantesimo efficace e Buffy dentro di sé moriva di paura, senza darlo a vedere, erano tanti non ce l’avrebbe fatta o si che ce l’avrebbe fatta se solo avesse indietro la sua forza. D’un tratto si sentì qualcuno applaudire “bravi, vedo che è stato facile metterli in trappola”. Al suono di questa voce, Buffy capì chi avevano di fronte “Klaus, è lui” sussurrò ”maledizione, non siamo ancora pronti, i suoi vampiri sono troppo forti” imprecò Angel. Willow chiuse gli occhi provò l’incantesimo che aveva già utilizzato su Klaus, d’un tratto riaprì gli occhi terrorizzata “No, c’è una barriera che mi impedisce di usare la magia” gridò. Klaus rise “eh già Strega, non sono uno sprovveduto” e con un scatto felino si avvicinò al gruppo e vide Buffy, le si avvicinò e la prese per un braccio “ciao angelo”, Buffy cercò di reagire ma la presa era troppo forte e rimase immobile. Spike vedendo la scena non si spiegava della non – reazione da parte della cacciatrice provò ad avvicinarsi ma Klaus lo  vide e con uno schiocchio di dita diede il via ai vampiri di attaccare. Era iniziato il caos più totale, Angel si trovò ad affrontare 3 vampiri insieme, lo stesso per Spike, Olivia cercò di nascondersi e Willow fece tutto ciò in suo potere per evitare i colpi. Buffy invece era in balia di Klaus, la strattonò per la stanza e la spinse contro il muro “sai angelo, io e te insieme potremo fare  grandi cose, alleati con me” Buffy lo guardò con sfida “mai” rispose “ti ridarò la tua forza, insieme potremo conquistare il  mondo” “ridammi la mia forza e combattiamo ad armi pari” Klaus le si avvicinò ancora di più “conquista il mondo insieme a me, e ti ridarò la tua forza” Buffy lo guardò con rabbia cercò di liberarsi della presa ma  Klaus le spezzò un braccio “vuoi la guerra cacciatrice, ebbene l’avrai, prima o poi ti stancherai” detto questo la prese e la lanciò nella mischia.
Spike nonostante era alle prese con i vampiri, non si era perso un attimo di quello che era successo a Buffy, la vide barcollare e scansare a malapena i colpi che cercavano di darle i vampiri, la stavano assediando “cazzo cacciatrice reagisci” grignò tra i denti, voleva correre da lei a tutti i costi, cercò di liberarsi dei 3 vampiri, erano troppo forti, fece il possibile e con un balzo riuscì a scappare, raggiunse Buffy, non credette ai suoi occhi, era lì inerme mentre quei mostri la picchiavano a sangue. Allora intervenne, prese alle spalle il vampiro che stava di fronte a Buffy e lo lanciò via, diede un calcio a quello che le bloccava le braccia e a quello che le stava di fianco, con un gesto fulmineo la prese sulle spalle, sentì il corpo di lei accasciarsi su di lui, era svenuta. Cercò un riparo ma Klaus gli bloccò la strada “dove credi di andare con lei? Tu devi essere Spike giusto?” con un gesto della mano afferrò Buffy e con l’altra scatenò un energia che scaraventò Spike lontano da loro. Klaus prese le sembianze da vampiro e morse piano il collo di Buffy incosciente, Spike, infuriato prese una rincorsa per raggiungerli. Klaus notò lo sguardo di Spike che gli aveva riservato, era carico di odio e di rabbia, allora decise di provocarlo, gli si avvicinò reggendo Buffy per la vita, visto che stava riprendendo i sensi,  e gli disse “cos’è sei geloso? Vorresti assaggiarla tu, fallo” dicendo questo dilatò le pupille, ipnotizzando Spike che prese Buffy e incominciò a morderle il collo. Buffy non credette a quello che stava facendo “Spike, Spike” quasi urlò, a queste urle Spike si riprese, si allontanò dal corpo di Buffy scioccato, non capiva quello che era successo “Oddio, Buffy io, io non so cosa..” Buffy guardò con sconcerto, Klaus la quasi afferrò per il braccio quando una forza misteriosa lo trascinò via.
 

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Capitolo 10
*** 10° Capitolo ***


10° Capitolo
 
Willow era riuscita ad attivare i suoi poteri e per farlo aveva ricorso a tutta la sua energia riposta in se stessa, questo significava che stava attingendo alla magia nera, i suoi capelli erano diventati di un nero corvino, la pelle diafana e il viso era ricoperto di vene. Una potente energia aveva scaraventato via Klaus, lontano da Buffy, lanciandolo oltre le mura dell'edificio. Buffy vedendo tutta la scena, chiamò l'amica per nome, sapeva quanto le era costato ripescare i suoi poteri più reconditi e ancora una volta era a causa sua che perdeva se stessa. Si portò le mani al collo sanguinante, lacerato da Klaus e da Spike. Quest'ultimo si avvicinò a lei, confuso "Buffy, io" Buffy lo guardò torvo mentre intorno a loro la battaglia era ancora in corso, ora la battaglia era tra i loro occhi. Spike incupì lo sguardo "non ci posso credere, hai visto che mi ha soggiogato, non puoi pensare che sono stato io a morderti" urlò quasi. Buffy si alzò in piedi e urlò a sua volta "No però ti è piaciuto non è vero?" Spike arricciò le sopracciglia, era odio quello che leggeva nei suoi occhi e nel suo modo di parlare? Buffy ormai era in preda alla rabbia e continuò ad aggredirlo "Oh andiamo non fare quella faccia, è da quando sono arrivata, che vuoi farmela pagare per qualcosa, cosa credi che non me ne sia accorta?" Spike irrigidì la mascella e la percosse per le spalle "cacciatrice, non sai quanto vere siano le tue parole, ma non sono stato io a volerti mordere, lo hai visto anche tu, sei un'ingrata, sono persino morto per te, ma ho saputo che ti sei consolata subito, ma si che ti importa di Spike, quello stupido vampiro insignificante, è morto? ma si andiamo avanti, scommetto che neanche una lacrima hai versato, sei un'egoista e una stronza" Buffy lo strattonò via, non potette credere alle sue parole, lei che aveva passato l'ultimo anno tra incubi e crisi di ogni genere, non c'era stato un giorno in cui non lo aveva pensato, la rabbia ribolliva e gli diede uno schiaffo con tutta la forza che aveva anche se era poca, la sua voglia di combatterlo era tanta. Spike se ne accorse "che ti è successo, cacciatrice?" si pentì subito di averle fatto questa domanda perchè nonostante lei gli avesse fatto del male, continuava a preoccuparsi per lei e gli si formò un nodo in gola quando vide gli occhi di lei lucidarsi di calde lacrime.
 
Klaus si riprese dalla botta, decise che per il momento era meglio che se ne andasse via, non aveva previsto la rinascita della Dark-Willow, quindi andò via portandosi con sè anche i suoi seguaci, sapendo che doveva inventarsi qualcosa di più potente per la riuscita del suo piano.

Si riunirono tutti nell’ufficio di Angel, per decidere il da farsi, a Willow le ci volette un po’ per riprendersi e ritornare in sé, tant’è che svenne, Angel la soccorse e la sdraiò sul divano. Poi corse da Buffy per soccorrere anche lei, era tutto un dolore.  “Allora Buffy, tu ci devi delle spiegazioni” le disse Angel, Buffy lo guardò con sguardo interrogativo non capendo bene a cosa si riferisse o forse si, Angel rispose al posto suo “dai Buffy lo abbiamo visto tutti, il tuo modo di combattere, non combatti da cacciatrice ma come se, come se tu, fossi..” Angel si interruppe qualcun altro proseguì al posto suo “umana” tutti si voltarono verso la voce, Giles si incamminò per la stanza con l’aria di chi aveva viaggiato tanto, “Già, la nostra Buffy, ha perso la forza che tanto la contraddistingueva, è una ragazza come le altre” si voltò, guardando con rammarico la sua prediletta. Spike se ne stava seduto in disparte, dentro di se bruciava dalla paura che questa notizia portava dietro di sé, erano in molti a volerla morta ed ora era facile poterlo fare, ma questa sua paura non la lasciò trasparire anzi, con aria strafottente disse “beh cacciatrice, o forse non dovrei più chiamarti cosi, non era forse quello che volevi? Quante volte ti sei piagnucolata addosso perché volevi una vita normale beh eccotela servita” non seppe bene perché disse queste cose, le ferite bruciavano ancora e l’unico modo per risanarle un po’ era ferire chi le aveva causate. Buffy raggelò, ma preferì non rispondere, prese e andò via, lasciando tutti lì, voleva scappare e andare via lontano e lo fece, aprì il portone di ingresso, e si incamminò per le strade di Los Angeles.




 
 

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Capitolo 11
*** 11° Capitolo ***



Questo Capitolo lo voglio dedicare a PrincessLuna che con costanza e pazienza (visto i miei ritardi) continua a seguire con entusiasmo la mia storia =)


 
Nella stanza calò il gelo, Giles si levò gli occhiali e con un fazzoletto pulì le lenti, consuetudine che aveva quando c’erano preoccupazioni nell’aria e mai come adesso la situazione era fuori controllo, perché Buffy, la sua Buffy si era persa. Angel era cieco dalla rabbia, andò con fare aggressivo verso Spike, lo prese per il bavero della giacca e lo strattonò “Sei il solito idiota”. Spike non reagì, lo guardò torvo, si liberò dalla presa e imprecò “andate tutti all’inferno” dicendo questo si avviò anche lui fuori dall’edificio. Tirò su con il naso, inspirando fortemente, per sentire l’odore  inconfondibile di lei, ne seguì la traccia, per lui era una tortura, una tentazione che lo riportava nel baratro dei ricordi.
 
Ormai era tarda notte, e Buffy si era addentrata nel cuore della città degli angeli, ripensò a tutti gli avvenimenti appena trascorsi,  Spike che la mordeva, Spike che sembrava dispiaciuto per lei e Spike arrogante, era stato duro, molto duro con lei, le ultime parole urlatele contro risuonavano nella sua testa “beh cacciatrice, o forse non dovrei più chiamarti cosi, non era forse quello che volevi? Quante volte ti sei piagnucolata addosso perché volevi una vita normale beh eccotela servita”, “brutto arrogante, si volevo una vita normale, ma mai senza aver avuto il ruolo di cacciatrice mai!”, si abbracciò da sola cercando un po’ di conforto  in se stessa. Presa dai suoi pensieri non si accorse che una macchina la stava seguendo, cercò di accelerare il passo nonostante i lividi che le facevano male causati nella lotta contro i vampiri, “bella idea che ho avuto ad andare via a quest’ora della notte” mormorò tra sé e sé. La macchina si accostò al fianco e i finestrini si abbassarono, dentro vi erano 3 uomini che potevano avere all’incirca 30 anni, guardarono Buffy in maniera maliziosa e uno di loro prese a parlare “cosa ci fa una bella ragazza a quest’ora in giro tutta sola? Sei per caso in cerca di avventure? Perché se è cosi” si passò la lingua sulle labbra per far capire le loro intenzioni quali fossero. Buffy alzò un sopracciglio e li guardò disgustata, prese e incominciò a correre, loro rimisero in moto per seguirla “pensa Buffy, pensa, non puoi combatterli con la forza usa l’astuzia” si disse, poi si fermo di colpo e la macchina anche, poi riprese a correre ritornando indietro cosicchè loro erano costretti a girare pregando che passasse qualche altra macchina cosi per fare manovra avrebbero impiegato più tempo e lei poteva fuggire. Mentre correva sentì  uno stridolio delle gomme “merda” pensò, avevano fatto manovra facilmente “maledette strade deserte di Los Angeles” ormai erano vicino, mentre correva ad un tratto incontrò qualcosa di duro che la fece cadere a terra, alzò lo sguardo , due occhi blu la stavano scrutando con aria indecifrabile forse erano sollevati di vederla. La macchina vedendo che Buffy non era più sola, andò via. Spike se ne stava in ginocchio aspettando che Buffy si riprese “stai bene? Non sei più wonder woman devi stare attenta a chi incontri” Buffy sgranò gli occhi e si soprese del tono dolce che aveva usato lui per parlarle e accettò la mano che nel frattempo lui le aveva porso per aiutarla ad alzarsi.                                                
Si incamminarono verso l’hotel dove c’erano gli altri, in silenzio, ma qualcosa tra loro, qualcosa di molto profondo, era successo, di nuovo i loro cuori erano vicini. Buffy appena lo aveva visto non aveva avuto più paura, era andava via e l’aveva raggiunta un senso di consapevolezza che dal momento che c’era lui, non le sarebbe più capitato nulla di male. Spike si era sentito sollevato di averla trovata sana e salva, avendo avuto la paura nel cuore di trovarla morta in qualche vicolo della città magari uccisa da un vampiro o da un demone e, quando capì cosa era appena successo e la vide spaventata gli si strinse il cuore, la rabbia era quasi andata via.
Raggiunsero l’hotel,   fuori ad attenderli c’era Giles seduto sulle scalinate, appena vide la sua cacciatrice, gli brillarono gli occhi prese e andò verso di lei, i due si abbracciarono commossi, mentre Spike li guardava.
 
Non molto lontano Klaus se ne stava seduto su un albero, guardando verso di loro “non è finita qui” mormorò schioccò le dita e il suo volto non era più il suo, aveva assunto il volto di Angel, mentre Angel quello vero, se ne stava apparentemente senza vita ai piedi dell’albero.

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