My Life Would Suck Without You

di NiallsUnicorn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Surprise! ***
Capitolo 2: *** 2. The travel. ***
Capitolo 3: *** 3. Let me help you ***
Capitolo 4: *** 4. Haven't met you jet ***
Capitolo 5: *** 5. Give me food. ***
Capitolo 6: *** 6. At the supermarket. ***
Capitolo 7: *** 7. The dinner ***
Capitolo 8: *** so sweet ***
Capitolo 9: *** Pancake for lunch ***
Capitolo 10: *** Who are you? ***
Capitolo 11: *** Boy, you're in love ***
Capitolo 12: *** I love you, Harold. ***



Capitolo 1
*** 1. Surprise! ***


1. Surprise! 
-devi assolutamente uscire con noi- esclamò entusiasta Naomi. 
Emma la guardò torva. -stai scherzando? Uscire con te e il tuo ragazzo "guardate quanto sono figo"?- 
Naomi alzò gli occhi al cielo. -se tu la smettessi di chiamarlo così e provassi a parlargli forse capiresti quanto sia meraviglioso- 
Emma una smorfia. Quando Naomi parlava del suo ragazzo diventava ripetitiva e stucchevole ed era inutile tentare di contraddirla. 
-comunque non mi va di fare il terzo incomodo- disse cercando di terminare in fretta quella conversazione. 
Naomi non sembrava intenzionata a lasciarla stare. 
-allora usciamo solo noi due e rimanderò il mio appuntamento con Tommy, che ne dici?- 
Cercò velocemente una scusa plausibile per non andare. -mi dispiace, questo fine settimana si sposa mia cugina Melany, non posso proprio mancare- era incredibile quanto le venisse semplice mentire, anche alla sua migliore amica. 
Naomi la guardò delusa. -oh, Melany... Falle gli auguri da parte mia, ok?- 
-certamente- in realtà Melany si sarebbe sposata solamente tra qualche settimana ma non le andava di uscire. Sempre le solite vetrine, sempre le solite cose... Preferiva di gran lunga rimanere a casa a leggere un buon libro. 
lei e Naomi continuarono il traggitto verso casa in silenzio, ognuna persa nei propri pensieri. 
Arrivarono davanti a casa di Naomi in un attimo, sembravano solo pochi minuti che avevano iniziato a camminare. Si salutarono e si diedero appuntamento per andare a scuola il giorno seguente. 
Emma continuò a camminare verso casa sua, molto vicina a quella di Naomi. 

In casa non c'era nessuno. Meno male, avrò un po' di tempo per stare sola pensò Emma. 
Non che non le piacesse la sua famiglia, ma la solitudine era piacevole. Il silenzio la rilassava e le permetteva di concentrarsi sulle cose importanti. 
Fece velocemente i compiti e passò il resto del pomeriggio sul divano a leggere. 

I suoi genitori arrivarono quando ormai era già sera e si misero subito all'opera per preparare la cena. 
Mentre lavavano i piatti sua madre tentò di fare conversazione 
-domani é venerdì sera...- disse con un grande sorriso 
-eh, già...- rispose Emma. Non capiva dove volesse arrivare sua madre. 
-insomma, pensi di uscire? Mi farebbe piacere, stai sempre in casa sul divano, un po' d'aria fresca ti farebbe bene...- continuò sua madre 
Ecco cosa voleva. Sempre lo stesso discorso, sua madre pensava che fosse una specie di aliena solo perché non usciva spesso. 
-no- disse con fermezza. 
-penso che invece dovresti, stai troppo tempo in casa, lo sai che questo non mi piace...- 
Emma posò il piatto appena asciugato nello scaffale e guardò sua madre -dovrebbe farti piacere, studio, leggo, non faccio niente di ma...- 
-ecco appunto, non fai NIENTE- la interruppe sua madre mettendo un po' troppa enfasi sull'ultima parola. -sembri... Una medusa, ecco- 
Riecco il paragone con le meduse. Emma a dire il vero le trovava carine. E non era assolutamente vero che non facevano niente. 
Sbuffò e fuggì al piano di sopra, augurando buona notte ai genitori e sfuggendo alle parole di sua madre. Aveva la netta sensazione che non sarebbe finita lì. 

La sera successiva notò le espressioni fin troppo allegre dei genitori. C'era sicuramente qualcosa sotto. Durante la cena suo padre le annunciò che avevano una grande notizia. 
Emma si sentiva confusa, non capiva a cosa potessero riferirsi. Quale poteva essere la "grande notizia"? 
Circa un ora dopo i suoi genitori le svelarono il mistero. 
-abbiamo parlato con la preside della tua scuola- iniziò sua madre entusiasta. 
-esatto, e indovina un po'?- continuò suo padre 
-hai una media abbastanza alta da permetterti di studiare all'estero per un anno!- esclamarono i genitori in coro visibilmente orgogliosi ed euforici. 
Emma li guardò per un attimo sperando che stessero scherzando. 
-Che cosa?- riuscì a dire alla fine.

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Capitolo 2
*** 2. The travel. ***


2. The travel 

Alla fine si erano dimostrati tutti entusiasti della sua partenza. Tutti tranne lei. La scuola era iniziata da un mese e probabilmente non si sarebbe inserita facilmente. Sospirò buttando dei maglioni in valigia, che ormai stava per esplodere visto che non piegava i panni. L'ordine non era mai stato il suo forte. Sarebbe andata in un college inglese e avrebbe vissuto nel campus per i prossimi mesi. Spero almeno di avere una camera singola pensò Emma. Non le andava di condividere la stanza con una sconosciuta. 
I suoi pensieri furono interrotti da sua madre che bussava alla porta della sua stanza. 
Senza che Emma le dicesse di entrare sua madre si buttò sul letto e scrutò all'interno della valigia 
-penso che dovresti piegare i panni- disse con un sospiro 
Emma la fulminò con lo sguardo 
-comunque volevo parlarti del viaggio di domani- continuò sua madre ignorandola 
-ti ascolto- si arrese Emma 
-verrà a prenderti tuo fratello, abbiamo scoperto che abita a pochi chilometri dalla scuola- sua madre era felice come una Pasqua. Lei stava valutando se uccidersi ora o una volta arrivata a destinazione. 
-sul serio?- disse cercando di mostrare entusiasmo 
-non è fantastico? Ti accompagnerà al campus e gli ho fatto promettere che ti verrà a trovare spesso- probabilmente sua madre non era mai stata così felice 
-che bello- disse Emma. Se non altro avrebbe rivisto quell'idiota di suo fratello. Tra una cazzata e l'altra sapeva essere divertente. 

La mattina seguente trovò Naomi nell'ingresso, era venuta per salutarla. 
Persino lei era felice che partisse e facesse qualcosa "di utile". 
-promettimi che non mi sostituirai con un'altra migliore amica- disse Naomi ridendo mentre la abbracciava. 
-non potrei mai farlo, lo sai. Trovare una persona più idiota di te che mi sopporti è difficile, se non impossib... Aia!- urlò Emma 
Naomi le aveva tirato una pacca sul sedere. Scoppiarono a ridere. 
-comunque fatti sentire, mi mancherai- aggiunse Naomi 
-ma certo, probabilmente parlerò solo con te- disse Emma sincera 
Naomi la guardò minacciosa. -fatti degli amici sennò quando torni a casa le prendi. E ora vai, cerca di non perdere l'aereo e comportati da persona normale- si raccomandò spingendola fuori casa sua. 
I suoi genitori la aspettavano in macchina, salì e continuò a guardare Naomi che la salutava con la mano finché non svoltarono l'angolo e lei sparì. Emma sospirò. 
Ora non si torna più indietro. 

Il viaggio tutto sommato fu piacevole. Si addormentò non appena lasciarono Milano e si risvegliò a pochi chilometri da Londra. A parte un terribile torcicollo venuto per la posizione molto scomoda stava bene. Sbadigliò e guardò fuori dal finestrino. Riusciva a vedere una piccola sagoma, probabilmente l'aeroporto. Emma si stiracchiò e si preparò psicologicamente ad affrontare il fratello. 

Scesa dall'aereo si guardò attorno, in cerca del fratello. Probabilmente trova divertente mollarmi qui da sola pensò Emma. Proprio in quel momento qualcuno le mise le mani sugli occhi. 
-indovina chi sono?- disse ridacchiando una voce familiare 
Emma sospirò. -ciao Louis- 
Louis la abbracciò stritolandola. -mi sei mancata sorellina-

Nota dell'autrice: 
Ho sempre desiderato scrivere "nota dell'autrice:" :') comunque mi chiamo Serena *ciao Serena* (?) e anche se questo é solo il secondo capitolo ne sono molto orgogliosa :') (?) Ok, la smetto. Spero che la storia vi piaccia, è la mia prima ff quindi siate clementi ç.ç (?) Recensite! :D (Graaaazie Giada :'} )

Ok, fine della nota. Si può mettere, vero? Chissene, io la metto u.u (?)

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Capitolo 3
*** 3. Let me help you ***


3. Let me help you 

-allora...- iniziò Louis -come mai qui?- 
-mamma non te ne ha già parlato?- disse Emma fissando il fratello 
Louis caricò la valigia della sorella nel bagagliaio e mise in moto la macchina. 
-certo che me l'ha detto- disse Louis ridachiando -ma voglio sapere cosa ne pensi tu- 
Emma guardò fuori dal finestrino. -mamma pensa che io sia una medusa che non ha voglia di fare un cazzo e crede che mandandomi qui mi "sveglierò dal mio letargo"- disse la ragazza mimando le virgolette con le dita. 
Louis rise. -pensavo che avesse smesso con quella storia della medusa...- 
-e invece no. Louis, ti dispiacerebbe rallentare? Se continui così vomito- Emma non sopportava quando suo fratello guidava troppo veloce, le veniva il voltastomaco. 
Louis rise di nuovo. -mi ero dimenticato di quanto fosse divertente stare con la mia sorellina- disse mentre le scompigliava i capelli. 
-già, sono proprio uno spasso. Tieni le mani sul volante Louis!- 

Emma scese dalla macchina barcollando, facendo piegare Louis dalle risate. 
- Ha-Ha. Piantala Lou!- disse la ragazza sorridendo 
- la scuola non è male...- disse il fratello guardando l'edificio. Emma fece una smorfia. 
-sul serio, sorellina, l'ho frequentata per gli ultimi due anni di liceo e mi sono trovato benissimo- la ragazza sospirò e si voltò verso la scuola.  
La struttura era formata da due edifici, distanti un centinaio di metri l'uno dall'altro. 
Uno doveva essere il campus, l'altro la sua nuova scuola... Al solo pensiero lo stomaco di Emma fece una capriola. Louis scaricò la sua valigia dall'auto e poi la prese per mano. 
-vedrai che ti troverai benissimo- disse con un sorriso sincero. -e se qualcuno dovesse darti fastidio...- Louis tirò un pugno all'aria. 
Emma rise. -starò benone vedrai...-  O almeno lo spero... 
I due ragazzi si avviarono verso la scuola, cercando qualcuno che mostrasse ad Emma la sua stanza. 
-si può sapere cosa hai messo in questa valigia?- domandò Louis a pochi passi dall'entrata. 
-niente di che... Vestiti, scarpe, libri...- 
-ti sei portata dietro dei libri?- Louis alzò gli occhi al cielo 
Emma gli fece la linguaccia e si riprese la valigia. 
-va bene sorellina, io ti lascio qui- disse il ragazzo sorridendo. -sappi che "il grande capo" cioè mamma, mi ha chiesto di tenerti d'occhio, quindi...- Louis la guardò sospettoso, poi scoppiarono entrambi a ridere. 
-ci vediamo presto Louis!- urlò Emma guardando l'edificio 
Louis la salutò con la mano mentre metteva in moto l'auto. 

Emma rimase a fissare la porta per dieci minuti prima di convincersi a entrare. 
Nell'ingresso trovò una specie di "sala comune": c'erano molti ragazzi e ragazze seduti su dei divani a guardare la televisione oppure seduti accanto a dei tavolini mentre studiavano in compagnia. 
Emma si guardò attorno imbarazzata e cercò una segreteria o qualcosa di simile, dove poter chiedere informazioni sulla sua stanza. 
Si sentì un idiota: trascinava un valigione per i corridoi e molti ragazzi avevano iniziato a fissarla. Sospirò. Grande entrata, direi pensò amareggiata. 
Improvvisamente qualcuno le posò una mano sulla spalla. Emma sobbalzò e si voltò di scatto, lasciando cadere la valigia. 
-scusa, non volevo spaventarti...- disse un ragazzo castano guardandola negli occhi 
-oh, hem, scusami tu, non riesco a trovare la segreteria, per chiedere dove posso sistemarmi...-  quegli occhioni nocciola la stavano mettendo a disagio 
Il ragazzo le allungò una mano sorridendo -mi chiamo Liam Payne- Emma gli strinse la mano facendo un timido sorriso. 
-io sono Emma Tomlinson- 
Liam le sorrise di nuovo. -stai sbagliando strada, la segreteria è dall'altra parte- disse indicando il corridoio opposto. 
-oh, grazie allora vad...- 
-non dire sciocchezze, ti accompagno, non vorrei che finissi spiaccicata da quella valigia- la interruppe lui ridendo. 
-grazie mille, forse ho portato troppa roba- disse Emma sorridendo. 
Come primo giorno non è andata male, mi aspettavo di peggio. Pensò Emma raggiungendo Liam, che aveva afferrato la sua valigia e si stava già dirigendo in segreteria.

Nota dell'autrice:
Tan tan taaan! (?) Ok, no. Questo capitolo mi piace, per via di Louis :') adoro quel ragazzo u.u (?) Comunque... è un po' corto, ma il prossimo è più lungo, lo giuro. (?) Spero che vi piaccia ^-^ recensite!

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Capitolo 4
*** 4. Haven't met you jet ***


4. Haven't met you jet 

Emma si buttò sul letto e iniziò a fissare il soffitto. La sua stanza era piuttosto grande, progettata per due persone, ma lei ci viveva da sola, visto che si era iscritta tardi e non erano riusciti a trovarle una compagna. Tutte le ragazze e i ragazzi che provenivano dall'estero in genere avevano un compagno di stanza, per permettergli di ambientarsi meglio. In realtà Emma aveva sperato di vivere da sola ma ora se ne stava già pentendo. Si sentiva un po' sola, era lì già da una settimana ma la conversazione più lunga avvenuta fino a quel momento era stata con Liam e non lo vedeva dal giorno in cui era arrivata. Prese un libro dalla sua "pila personale" e iniziò a leggere. Le lezioni erano pesanti, capire l'inglese era molto complicato se gli insegnanti parlavano troppo velocemente oppure se leggevano brani tratti da romanzi del 500 o del 600. Sospirò e si rigirò nel letto, non riusciva a concentrarsi sulla lettura. Decise di uscire a fare una passeggiata. Era una giornata piuttosto fredda, ormai era novembre inoltrato e poi lì faceva sempre freddo. 
passeggiando vide dei ragazzi giocare nel parco vicino al campus e si sedette su una panchina a un centinaio di metri da loro per osservarli. 
-Zayn, non fare il cretino e passa quella palla, tanto non ce la fai!- urlò un ragazzo più giovane di lei a quello che probabilmente era Zayn. 
Stavano giocando a calcio forse... Poi si accorse che un ragazzo con biondo si era fiondato addosso a Zayn facendolo cadere rovinosamente. 
Che razza di gioco era? Calcio... Fuso al rugby? Emma scosse la testa e fece per allontanarsi, quando uno dei ragazzi, che era rimasto in disparte a ridere per tutto in tempo, la chiamò per nome. 

-Eeemmaa!- la ragazza si voltò sorpresa 
Liam, che prima si trovava a pochi mentri da lei, le stava correndo incontro agitando la mano. Perfetto, adesso sembrerò una stalker che lo segue e lo spia mentre gioca con gli amici pensò Emma mentre sorrideva timida a Liam. 
-È una vita che non ti si vede, che fine avevi fatto?- disse il ragazzo sorridendo 
Nel frattempo i suoi amici avevano smesso di azzuffarsi e la guardavano curiosi. 
-Hem... Ho avuto, molto da fare, con la scuola...- disse Emma sincera. 
Il biondino si avvicinò a loro, lasciando il riccio e Zayn indietro. 
-Ciaaao- le disse sorridendo. Aveva dei bellissimi occhi azzurri. Emma rimase a fissarlo per qualche secondo prima di capire che doveva rispondergli. 
-Io sono Emma- disse ricambiando il sorriso. 
-Uh, è la ragazza che hai incontrato la settimana scorsa!- disse rivolto a Liam, che nel frattempo era arrossito violentemente e pensava a come far tacere l'amico. 
-Si, la avevo riconosciuta...- disse Liam stringendo forte un braccio di Niall, usandolo come anti-stress. 
Emma non poté trattenersi e scoppiò a ridere. 
Liam sorrise all'amico e gli scompigliò i capelli. Niall si voltò verso gli altri ragazzi, che nel frattempo avevano iniziato a parlottare tra loro. 
Il riccio corse verso di loro trascinando con sé Zayn, che finse di avere i piedi incollati al suolo e si fece quasi portare in braccio dall'amico. 
-io sono Harry!- disse entusiasta il riccio. -tu devi essere l'amichetta... Hem, volevo dire, un'amica di Liam- si corresse Harry dopo aver ricevuto un occhiata minacciosa da Liam. 
Il ragazzo si pentì di aver raccontato agli amici del suo incontro con Emma. Sospirò e si voltò verso di lei, notando sollevato che stava sorridendo. 
-lui invece è Zayn- disse il riccio indicando il moro. 
-posso presentarmi da solo, ce l'ho la lingua- disse Zayn facendo la linguaccia ad Harry. 
-si, ma non la usi quasi mai per parlare, quindi...- il moro diede ad Harry una pacca sulla spalla che fece quasi cadere il riccio. 
-perdonalo, non è affatto vero...- disse Zayn sorridendo ad Emma. 
Niall tossì per coprire una risata. 

Il pomeriggio trascorse veloce tra una battuta e l'altra ed Emma si divertì molto, dimenticando la scuola e la nostalgia di casa. 

La sera scese all'improvviso e i ragazzi raccolsero le loro cose per tornare all'interno. 
-sono felice che tu abbia conosciuto i miei amici- disse Liam mentre si avviavano verso il campus. 
-sono fantastici- disse Emma sincera, guardando i tre ragazzi davanti a loro che si spintonavano e scherzavano allegri. 
-Beh, immagino che tu debba stare anche con le tue amiche...- 
Amiche... pensò Emma sospirando. Non era ancora riuscita a fare una vera e propria conversazione con una ragazza. 
il riccio interruppe i suoi pensieri. 
-A che ti servono delle amiche? Ci siamo qui noi!- disse ridendo 
Niall scoppiò a ridere 
-Facciamo così- disse il biondino -Appena ti senti sola fai un fischio ad Harry, noi lo trucchiamo, gli infiliamo un vestito e lo mandiamo da te nel cuore della notte per fare un pigiama party- concluse scompigliando i capelli di Harry. 
il ragazzo si aggiustò i ricci e disse - in realtà mi farebbe molto piacere, non vedo l'ora che tu ti senta triste per venirti a consol... Hey, stavo solo scherzando!- Liam aveva tirato un pugno su un braccio a Harry. 
-perdonalo, non sa cosa dice- disse Liam guardando Emma. -lui è più piccolo di noi, sai eravamo tutti così a quell'età, gli ormoni, la crescita...- Harry avvampò e iniziò a rincorrere Liam fino al portone. 
Zayn sorrise e scosse la testa. Emma rimase indietro con Niall, entrambi non riuscivano a smettere di ridere. 
-presto, entriamo- disse il biondo tra una risata e l'alta -ho una fame da lupi!- 
Emma gli sorrise e raggiunsero gli altri nella sala comune, aspettando di andare a cena.


Nota dell'autrice: 
Ok, lo so, questo capitolo è un po' struppio e sostanzialmente non succede un cazzo (?) Però... Emma doveva conoscere i ragazzi in qualche modo e non mi è venuto in mente altro (?) Se non altro è carino :3 vero?? (?) È un po' più lungo degli altri (come mi avevate chiesto) E tutti i capitoli d'ora in poi avranno più o meno questa lunghezza (anzi no, il prossimo è un poema) (?) Ok, spero che vi piaccia :D Recensite!
Serena (detta anche Medusa) (?)

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Capitolo 5
*** 5. Give me food. ***


5. Give me food. 

Emma scoppiò a ridere. 
-tu mi staresti invitando ad una festa- disse continuando a ridere mentre fissava Liam. 
Il ragazzo la guardò con aria di rimprovero. 
-e magari dovrei anche mettermi un vestitino- Emma non riusciva a controllare le risate. 
-non sto scherzando!- disse Liam esasperato 
-sul serio?- rispose Emma asciugandosi le lacrime 
Liam sospirò -se non ci vuoi venire con me basta dirlo- 
-non è che non voglia venire con te... Il fatto è che non voglio venire punto- disse lei in un tono che non ammetteva repliche. 
-oh, prima o poi dovrai uscire dalla tua camera!- disse Liam rincorrendola per i corridoi. 
Emma si voltò -senti, come noterai- disse indicandosi -non sono esattamete una persona che verrebbe definita l'anima della festa...- 
-ti sto chiedendo di accompagnarmi, solo questo- disse lui sfoderando uno sguardo dolcissimo. -i ragazzi ci vanno e io... Beh, vorrei che tu venissi, così avrai anche l'opportunità di fare nuove amicizie. È un opportunità da cogliere al volo!- concluse guardandola negli occhi. 
Emma si sentì confusa. Non riusciva a smettere di fissarlo, come se il suo sguardo la tenesse incollata al pavimento impedendole di scappare. 
-io, ecco... Ci penserò- farfugliò infine distogliendo lo sguardo 
-brava ragazza- disse Liam allegro dandole un bacio sulla guancia. 
La campanella suonò l'inizio delle lezioni. Il ragazzo si allontanò, entrando nella sua classe. Emma rimase imbambolata in mezzo al corridoio, appoggiando una mano sulla guancia, dove Liam la aveva baciata. 

Si precipitò in classe temendo di arrivare in ritardo e prese posto accanto ad Harry. 
il riccio le sorrise e le passò una vaschetta piena di una strana polverina giallastra. 
Mi ha dato un bacio sulla guancia pensò Emma. Insomma, è stato gentile, è una persona molto affettuosa... È così dolce... I pensieri della ragazza galoppavano a briglia sciolta, tanto che, per richiamare la sua attenzione, Harry fu costretto a darle un pizzicotto. 
Emma scosse la testa e guardò il riccio. 
-Tutto a posto?- mimò il ragazzo con le labbra, per non farsi sentire dall'insegnante di chimica. 
Emma annuì sorridendo e copiò le formule scritte alla lavagna, ma dopo pochi minuti si distrasse guardando fuori dalla finestra. Non riusciva a smettere di pensare a Lui. 

Quel giorno pranzò con Niall ed Harry perché Liam doveva finire dei compiti e Zayn... Beh, lui ogni tanto spariva. 
-ma si può sapere che fine ha fatto? Gli avevo chiesto di comprarmi della pizza...- disse Niall preoccupato mentre addentava un panino a dir poco immenso. 
-parli di Zayn?- domandò il riccio 
Niall biascicò un "si" senza smettere di masticare il suo panino. 
-sarà a casa- disse Harry alzando le spalle. 
-a casa?- domandò Emma sorpresa 
-si, abita poco distante da qui e ha preferito non trasferirsi- rispose il riccio 
-quella casa è la nostra salvezza, non immagini quante mangiate...- disse Niall ricordando le loro cene a casa Malik. 
-chi cucina?- chiese Emma curiosa 
Harry indicò il biondo. -il solo problema di chef Horan- disse il riccio apostrofando l'amico -È che cucina cose che solo a lui sembrano buone- 
Niall gli fece la linguaccia -non è affatto vero!- 
-hai messo marshmellow e Haribo su una pizza al pomodoro!- gli ricordò il riccio 
- quella pizza era de-li-zi-o-sa - scandì Niall addentando il suo panino 
Harry si arrese e sospirò, facendo ridere Emma. 

-scommetto che tu la sai fare la pizza- disse il ricco rivolto ad Emma appena uscirono dalla mensa. 
Emma arrossì -in realtà non è poi così complicato...- 
-tutta modestia- disse il biondo -viva l'Italia!- urlò avviandosi in cortile seguito dagli altri. 
la ragazza rise guardando -ma come ti è venuto in mente di mettere i marshmellow sulla pizza?- 
-non dimentichiamo le haribo- aggiunse Harry 
Niall li fissò sorpreso. -mi piacciono sia i marshmellow sia le haribo, la pizza è il mio piatto preferito quindi... Perché non combinare il tutto?- 
Emma scoppiò a ridere, Harry invece rimase a guardarla. 
- tu non hai dovuto mangiare quella cosa...- 
-la hai mangiata sul serio?- urlò Emma tra una risata e l'altra 
-avevo fame, non c'era nient'altro...- si giustificò il riccio -ho vomitato per tutta la notte- ammise disgustato 
Niall ridacchiò e borbottò qualcosa di molto simile a "che stomaco debole" 

La festa alla quale la aveva invitata Liam si stava trasformando in un abbuffata a casa Malik. Avevano tutti deciso di rinunciare al party per organizzare quella cena ed Emma non sapeva se sentirsi sollevata o triste. Era riuscita a sfuggire a quella stupida festa ma non sarebbe uscita con Liam... Scacciò dalla testa quel pensiero. Lei e Liam erano solamente amici, andare insieme quella festa non valeva come un appuntamento... Oppure si? 
Emma era sdraita sul letto e guardava incantata fuori dalla finestra. Gli studenti in cortile si affrettavano a tornare all'interno del campus, ormai il freddo si faceva sentire. Speriamo che nevichi pensò Emma. Adorava quei piccoli fiocchi bianchi che aderivano al terreno formando una grande distesa candida. 
Bussarono alla porta della sua camera. Chi poteva essere? Guardò dallo spioncino e intavide un ragazzo biondo con in mano un pacchetto di patatine. Emma sorrise e fece girare la chiave nella toppa, aprendo la porta. 
-Enta pure Niall-  

Spazio autrice: 
Ecco, spero che questo capitolo vi piaccia! :D personalmente ne sono molto soddisfatta, ma siete voi a dover giudicare *^* Fatemi sapere cosa ne pensate con taaante recensioni! :D
Baci, Serena :3

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Capitolo 6
*** 6. At the supermarket. ***


6. At the supermarket. 

-Non mi hai ancora detto cosa devo comprare per fare la pizza- disse Niall entrando in camera di Emma. 
-oh, è vero... Comunque c'è ancora tempo- disse Emma chiudendo la porta 
-veramente dovremmo incontrarci stasera- le ricordò il biondo -e sono già le quattro e mezza- disse infilandosi in bocca delle patatine. 
Emma lo guardò mangiare -sul serio? Allora dobbiamo muoverci!- disse prendendo la giacca. 
-Con calma, io devo ancora finire la mia merenda!- urlò Niall mentre la ragazza lo trascinava fuori. 
Emma rise e si voltò verso di lui. -dobbiamo andare a fare la spesa- 
Lui la guardò tranquillo sgranocchiando le sue patatine. -allora andiamo!- disse buttando il sacchetto vuoto e pulendosi le mani. -A proposito, ricordami di comprare le patatine- 
Emma sorrise e si avviarono fuori dal campus. 

-Dimmi che hai la macchina- disse Emma speranzosa guardando Niall. 
-Non c'è bisogno di un auto, andremo in autobus- disse lui sorridendo 
-intendi un autobus a due piani?- domandò lei entusiasta 
-esattamente, ma adesso calmati- rispose Niall sorridendo 
Si sedettero alla fermata e aspettarono. L'autobus arrivò dopo pochi minuti ed Emma si precipitò al piano superiore, che era praticamente deserto. 
-come mai non c'è nessuno?- domandò Emma guardandosi intorno 
Niall sorrise -Ragazza, siamo a dicembre, si congela!- 
Emma si strinse nel piumino. -Ne vale la pena- disse felice guardando la città. 
Niall si sedette vicino a lei. 
-Quanto manca?- domandò la ragazza dopo qualche minuto di silenzio. 
-Ancora qualche fermata... Come mai tutta questa fretta di scendere? Non avrai freddo!- disse Niall prendendola in giro 
Emma gli fece la linguaccia e poi gli sorrise, tornando ad ammirare Londra. 
Rimase incantata guardando le vetrine dei negozi e i bellissimi palazzi, perfino le persone che camminavano spedite sui marciapiedi attiravano la sua attenzione. Stava iniziando ad amare quella città. 
Niall le prese la mano, facendola arrossire. -vieni, dobbiamo scendere- disse trascinandola fuori. 
-Tan Tan! Ecco il supermercato, ora entriamo e svaligiamolo!- disse il ragazzo correndo all'interno. Emma lo seguì ridendo. 

Avevano seriamente svaligiato il supermercato. Appena entrati si erano divisi: Emma aveva il compito di comprare l'occorrente per la pizza, Niall invece aveva deciso di occuparsi del dolce. Si ritrovarno fuori mezz'ora dopo, Emma stringeva un sacchetto di plastica quasi pieno, Niall invece reggeva tre sacchetti che avevano l'aria di dover esplodere da un momento all'altro. 
-Niall... Cosa diavolo hai comprato?- esclamò la ragazza fissandolo 
il biondo sorrise. -il minimo indispensabile... Ora andiamo, prima che i miei marshmellow si trasformino in ghiaccioli- disse correndo verso la fermata. 
Emma lo seguì sorridendo e si rese conto di adorare quel ragazzo. 

Questa volta si sedettero al piano inferiore, si stava facendo tardi e il freddo stava aumentendo. Emma si maledì mentalmente per non aver portato una sciarpa e alzò la zip del suo piumino fino alla gola, quasi strozzandosi. 
Niall si accorse del suo tentativo di riscaldarsi e le sorrise -tranquilla, siamo quasi arrivati- disse stringendole di nuovo la mano. Emma si sentì la guance in fiamme e si voltò guardando il finestrino, sperando che il ragazzo non la vedesse arrossire. 

-Siamo arrivati- disse Niall indicando una piccola villetta con un bel giardino. 
-È qui che abita Zayn?- domandò Emma sorpresa. Quella casetta era veramente splendida. Il ragazzo le sorrise. -Bella vero?- le chiese guardandola. 
-Molto... Non posso credere che Zayn viva qui- rispose Emma senza smettere di fissare la casa. 
Niall rise e la spinse verso l'uscio -Preferirei non congelare, quindi... Muovi il sedere ed entriamo- disse il ragazzo. 
Emma rise e suonò il campanello, aspettando che Zayn venisse ad aprire la porta. 

Ad aprire non fu il padrone di casa ma Harry, che li stritolò in un abbraccio. 
-Hazza, lasciaci andare, dobbiamo posare la spesa...- disse Niall cercando di liberarsi. 
Emma sorrise e il riccio li lasciò andare. 
-Sinceramente speravo che fosse arrivato il mio ragazzo- disse Harry con un sospiro -ma devo dire che andate bene anche voi- disse buttandosi sul divano. 
Emma guardò Niall confusa. Il riccio stava aspettando "il suo ragazzo"? Il biondino rise e la accompagnò in cucina, senza chiarire i suoi dubbi. 
Zayn li raggiunse qualche minuto dopo perché doveva finire "di prepararsi". 
Il fatto che Zayn avesse impiegato più tempo di Emma per vestirsi li fece sbellicare dal ridere e il moro finse di offendersi. 
-Bene, noi andiamo a saldare un conto in sospeso- disse Zayn guardando Harry minaccioso -Voi iniziate a cucinare e cercate di non incendiare la cucina- concluse il moro. -Buon lavoro!- urlò il riccio mentre entrava in salotto, seguito da Zayn. 
-di che "conto in sospeso" stavano parlando?- domandò Emma a Niall appena furono soli. Il ragazzo ridacchiò. -Zayn non è ancora riuscito a battere Harry a "just dance", non ti spaventare se li vedi ballare in salotto come due pazzoidi- disse il biondino sistemando la spesa sul tavolo. Emma rise e si mise ad ascoltare le risate e le proteste dei ragazzi mentre ballavano una canzone di Katy Perry. 
Niall richiamò la sua attenzione facendo inavvertitamente cadere della farina. Una grossa nuvola di polvere si sollevò dal pavimento imbiancandoli dalla testa ai piedi. Il ragazzo si piegò in due dalle risate, Emma invece rimase a bocca aperta, togliendosi la farina dai capelli. 
La ragazza sorrise alla vista del biondino, che ora si rotolava sul pavimento. 
-Si può sapere cos'hai da ridere?- domandò spazientita 
-Sembri... Sembri la donna focaccina- Niall ricominciò a ridere più forte di prima. 
Emma scosse la testa e aiutò il ragazzo ad alzarsi, dandogli la mano. In piedi Niall era poco più alto di Emma e i loro visi si trovarono a pochi centimetri di distanza. Emma sentì il cuore battere veloce, gli occhi azzurri del ragazzo erano fissi nel verde dei suoi. Niall le si avvicinò lentamente ed Emma chiuse gli occhi. 
Qualcuno sulla soglia della porta tossì facendoli voltare. 
-Io avrei fame- disse il riccio interrompendoli -volete mettervi al lavoro?- disse sorridendo senza imbarazzo. 
Emma e Niall arrossirono e iniziarono a ripulire la farina dal pavimento, cercando di non pensare a quello che era appena successo.

My space (?)
Saalve salvino. Spero che questo capitolo vi piaccia ^-^ si, Harry è malvagio e non sa farsi i cazzi suoi (?) Ma lo trovo adorabile u.ù
Insomma sono stati sul bus, hanno fatto la spesa, si sono rotolati nella farina... insomma, un capitolo molto intenso (?)
È un po' che non nomino le meduse, spero che presto riuscirò a inserirle da qualche parte... (?)
Si, sto sclerando, ma oggi è stata una bella giornata e spero che lo sia stata anche per voi :D buona lettura (del mio capitolo u.ù)
Spero che vi piaccia! :D
Serena :3

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Capitolo 7
*** 7. The dinner ***


7. The dinner

Liam arrivò quando la pizza era già in forno. Harry e Zayn continuavano a giocare in salotto, ma erano visibilmente stanchi. Niall stava armeggiando con una montagna di cioccolato fuso con il quale avrebbe dovuto ricoprire la torta, ma che in realtà stava finendo tutto nel suo stomaco e sul naso di Emma.
Liam entrò in cucina.
-allora... A che punto siamo?- disse sentendo un odore delizioso invadere la stanza.
-direi che ci siamo quasi- rispose Emma in un sorriso.
Liam la guardò meglio. -Si può sapere come mai hai del cioccolato sul naso?- disse ridendo.
Emma arrossì pulendosi dal cioccolato e Niall sorrise, laccandosi le dita.
-posso farti una domanda?- chiese la ragazza a Liam per cambiare discorso.
-dimmi principessa- rispose il ragazzo con un sorriso.
Mi ha chiamata principessa... Liam riusciva a farla distrarre anche con una sola parola.
-Hem... Chi è il "ragazzo" di Harry?- Emma non riuscì a trattenere la curiosità.
Niall fece cadere sul lavello il pentolino pieno di cioccolato e scoppiò a ridere assieme a Liam. La ragazza li guardò stupita.
-qualcuno si degna di rispondermi!?- Emma si chiese se sarebbero esplosi dal ridere, sembrava che mancasse poco.
-Senti, tu ti chiami Emma Tomlinson, vero?- domandò Liam asciugandosi le lacrime.
-si, è il mio nome, ma non stai rispondendo alla mia domanda!- Emma sorrise senza volerlo, guardando i due ragazzi che ridevano abbracciandosi.
-Ho capito, io vado in salotto- si arrese Emma sospirando, raggiungendo Harry e Zayn.

La ragazza si buttò sul divano e fu subito raggiunta da Harry, che si aggiustò i riccioli esausto.
-Sapevo che avresti ceduto!- disse Zayn guardando l'amico dall'alto.
-Ti ricordo che non hai ancora vinto- gli ricordò Harry tranquillo.
Il moro gli fece la linguaccia e andò in cucina, attirato dal profumo di pizza.
-Prova a toccarla e sei morto!- gli urlò Emma dal salotto.
Zayn fece capolino dalla porta -si, signora!- disse imitando un saluto militare.
Emma ridacchiò e si abbandonò sul divano, lasciando che Harry le passasse un braccio dietro la schiena. Avevano molti corsi in comune e stavano legando molto. Appoggiò la testa sulla spalla del riccio e si concentrò sui rumori provenienti dalla cucina.
Liam stava obbligando Niall a smettere di mangiare cioccolato e lo minacciava con un forchettone di legno. Il biondo stava ridendo come un matto e, a giudicare delle urla di Liam, doveva aver tirato fuori un cucchiaio. Emma rise ripensando alla strana avversione del ragazzo nei confronti dei cucchiai.
Suonò il campanello. Improvvisamente Harry scattò in piedi, facendo scivolare Emma sul pavimento. Il riccio corse ad aprire la porta ed abbracciò un ragazzo alto dagli occhi chiari. Il ragazzo si voltò verso Emma, che era rimasta sul pavimento senza riuscire ad alzarsi per via dello stupore.
-Sorellina! Non mi sembra il caso giocare sul pavimento con questo freddo- disse Louis ridendo.

-Te lo avevo detto che la avresi scioccata- disse Niall guardando Emma, che continuava a fissare il fratello.
La ragazza si alzò in piedi di scatto travolgendo Zayn, che voleva aiutarla ad alzarsi.
Prese la rincorsa e si tuffò in braccio al fratello, che barcollò all'indietro ma sorrise abbracciandola.
-Avevi detto che saresti venuto a trovarmi!- disse Emma sciogliendo l'abbraccio.
-Infatti eccomi qui- disse Louis sorridendo -e ora andiamo in cucina, sto morendo di fame- concluse prendendola per mano.
-Finalmente qualcuno che pensa al cibo!- disse Niall mentre entravano in cucina, scatenando una risata generale.

Emma era seduta tra Liam e Louis e di fronte a lei c'era Niall, che non aveva smesso un attimo di sorridere. Ora che ci pensava, la ragazza non lo avava mai visto arrabbiato o triste, Niall era come un sole che splendeva sempre.
Il biondino si alzò da tavola per controllare se la pizza fosse pronta e dopo qualche minuto si sentì un profumo delizioso inondare tutta la casa. Sembra l'odore che c'è a casa mia il venerdì sera, quando mamma prepara la pizza... Per la prima volta da quando era arrivata a Londra sentì nostalgia di casa sua. Non solo dei suoi genitori e di Naomi, ma del significato stesso della parola casa. Proprio in quel momento Niall uscì pimpante dalla cucina con due guanti da forno immensi, stringendo la prima teglia di pizza.
Zayn la tagliò con infinita lentezza, solo per guardare soffrire Harry e Niall alle sue spalle, entrambi sembravano non mangiare la giorni.
Emma strinse la mano del fratello, era felice che lui fosse lì, non avrebbe potuto immaginare una serata migliore. Si accorse che Liam la guardava e gli sorrise, raggiante.
Finalmente, quando il moro ebbe fatto soffrire abbastanza i due "affamati" iniziarono a mangiare.
-È... Delisciossa- disse Harry con la bocca piena. Emma gli sorrise guardandolo divorare la pizza. Sembrava un bambino, era tutto sporco di pomodoro e aveva un sorriso ebete stampato in faccia. Louis guardò il riccio è sospirò, passandogli un tovagliolo. La ragazza ridacchiò guardando il fratello che obbligava Harry a pulirsi la bocca.
Si voltò verso Niall, il quale stava mangiando come un'anatra, quasi senza masticare il cibo. Appena si accorse che lo stava guardando le sorrise ed alzò un pollice, continuando a ingurgitare pizza. Liam e Zayn sembravano quasi delle persone civili mentre mangiavano, a parte il fatto che continuavano a parlare con la bocca piena, congratulandosi con la cuoca e facendola arrossire. Louis le diede una pacca sulla spalla.
-Brava sorellina, è quasi buona come quella di mamma- disse scompigliandole i capelli.
-Grazie Lou- rispose Emma sorridendo. Non si era mai sentita così legata al fratello come lo era quella sera.
Louis si guardò la mano con la quale le aveva toccato i capelli. -Come mai hai della farina in testa?- domandò contrariato.
Harry ridacchiò voltandosi verso Niall, che arrossì ma cercò di nasconderlo continuando a mangiare. Emma scattò in piedi imbarazzata. -Qualcuno vuole ancora pizza?- domandò cercando di distrarre il fratello. Il riccio alzò la mano e le rivolse lo stesso sorriso, malizioso e senza ombra di imbarazzo, che aveva fatto quando aveva sorpreso lei e Niall in mezzo alla farina.

Spazio autrice:
Salve ccente (?) Allora, in questo capitolo abbiamo una bella cena... e riappare Louis *-* oh, ma che carino ^-^ (?)
Comunque... vorrei ringraziare tutte la persone che hanno recensito (la storia ha 27 recensioni, wooo) (?)
Tutte quelle che l'hanno inserita tra i preferiti (sono solo 3, ma sono comunque molto felice ^-^)
E le 8 persone che seguono la storia :D per me è bellissimo sapere che qualcuno legge la mia storia e ci si è appassionato *---*

Insomma, sono molto felice :D
Con questo chiudo, dicendovi che presto le meduse torneranno all'attacco. (?)
Baci, Serena :3

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Capitolo 8
*** so sweet ***


8. So sweet

Avevano mangiato fino a scoppiare. Emma immaginava di aver preso almeno cinque chili dopo quella cena. Si buttò sul divano, esausta. I ragazzi invece sembravano più in forma che mai. Perfino Niall, che aveva mangiato abbastanza pizza da sfamare un eserctito, saltellava su e giù e organizzava programmi per la serata.
-Hey, che ne dite di giocare a "just dance"?- propose Zayn entusiasta.
Emma lo guardò minacciosa. Il solo pensiero di mettersi a saltare le dava il voltastomaco. Fortunatamente il riccio corse in suo soccorso.
-Non ti sei ancora stancato di perdere?- domandò Harry al moro, che lo fulminò con lo sguardo. Liam ridacchiò e si sedette sulla poltrona, affondando nei soffici cuscini. Niall si sedette accanto a Emma, Louis Harry e Zayn preferirono prendere posto sul tappeto.
Dopo qualche istante di silenzio il biondo sorrise e decise di parlare.
-Allora, cosa facciamo?- nonostante fossero quasi le undici Niall era fresco come una rosa. Emma si rese improvvisamente conto che non sapeva che legame ci fosse tra suo fratello e i ragazzi. Insomma, non le avevano ancora spiegato come si fossero conosciuti e lei voleva far luce sulla questione.
-Parliamo- disse Emma -voglio sapere come quando e perché vi siete conosciuti- concluse.
-ci fai il terzo grado?- domandò Liam ridacchiando.
-esattamente- rispose la ragazza. Harry scattò in piedi. -ci serve una lampada!- tutti lo guardarono confusi. -si, che razza di interrogatorio è senza lampada?- disse correndo a cercare una torcia. Emma sorrise e scosse la testa. Gli altri continuarono a fissarlo sbalorditi, mentre metteva a soqquadro la casa cercando una torcia. Niall era l'unico a ridere come un matto.
-Si, hem, dicevamo?- disse Louis continuando a fissare Harry
-come vi siete conosciuti- disse Emma sventolando una mano davanti al viso del fratello per richiamarne l'attenzione. Louis si riscosse, lasciando perdere Harry e la sua caccia alla torcia.
-È semplice- disse sorridendo -ricordati che sono andato anche io in quella scuola- continuò Louis
-Lui è poco più grande di noi, ci siamo conosciuti al gruppo di teatro- disse Zayn allegro.
Emma fissò il fratello sorpresa. -tu, tu hai partecipato ad un'attività extrascolastica?- la ragazza gli puntò il dito contro.
Emma ricordò che il fratello la aveva presa in giro moltissimo, quando aveva scoperto che alle medie aveva preso parte ad una recita scolastica su "Amleto".
Si era persino presentato allo spettacolo con un gigantesco cartellone con una scritta a lettere cubitali "Emma o non Emma? Questo è il dilEmma" lei era quesi morta di vergogna, aveva seriamente considerato di avvelenare il fratello o soffocarlo nel sonno. E ora scopriva che lo aveva fatto anche lui e aveva tentato di matenere la cosa segreta. Emma guardò il fratello indignata e scosse la testa.
-È stato fantastico!- urlò Harry, che aveva sentito la loro conversazione. Si sedette tra la ragazza e Niall e le passò una piccola torcia a pile.
-Hem, grazie Harry- disse Emma accendendo la torcia e puntandola in faccia al fratello.
-Parla, in cosa hai recitato?- disse la ragazza con un finto sorriso malvagio.
Louis si coprì dalla luce con un braccio. -parlerò solo in presenza del mio avvocato-
-Oh, eddai Lou, è stato EPICO!- disse Liam entusiasta. Louis fece una smorfia e incrociò le braccia, deciso a non rivelare niente alla sorella.
-Oh, al diavolo!- disse Niall a nessuno in particolare. -ha recitato in un musical- disse il ragazzo raggiante. Emma spalancò la bocca e spense la torcia.
-tu mi stai dicendo- disse dopo qualche secondo -che mio fratello ha cantato davanti ad un pubblico?- concluse sempre più stupita.
-eccome- disse Zayn -è stato anche bravo, non si è lasciato sopraffare dall'emozione!-
Louis non riuscì a rimanere impassibile e si mostrò orgoglioso di sé.
-Ora chiudi il forno però, non vorrei che ci entrassero delle mosche- disse Harry ridacchiando. Emma chiuse la bocca e rimase a fissare il fratello.
-In cosa avresti recitato, fratellone?- disse la ragazza sorridendo.
Louis iniziò a balbettare qualcosa di insensato e arrossì come un peperone.
Liam decise di intervenire. -Greese!- disse sorridendo -ed era anche il protagonista- concluse.
Louis lo interruppe -Adesso basta, state esagerando. Non vorrete farle vedere anche il video, spero- disse sarcastico.
I ragazzi si guardarono, pensando tutti la stessa identica cosa.
-Voi mi state dicendo- disse Emma -che c'è un video?-
Harry annuì, con gli occhi che brillavano.
Liam scattò in piedi. -vado a prendere il computer- disse correndo in soggiorno.
Zayn si unì a lui -io prendo il cd- disse scomparendo al piano di sopra.
-io faccio i pop corn- disse Niall alzandosi in piedi e sfrecciando in cucina.
Anche il riccio si alzò stiracchiandosi -io, beh... Io vado a fare la pipì- disse andando verso il bagno.
Louis sembrava pietrificato, Emma invece non stava nella pelle.

-Voi, voi subirete la mia vendetta- li minacciò Louis, dopo che ebbero visto il filmato dello spettacolo per l'ennesima volta. Ridevano tutti come degli idioti, nonostante lo spettacolo fosse bello, Emma non riusciva a smettere. Gli altri ridevano perché... Beh, quante volte capita nella vita che uno dei tuoi migliori amici si metta in ridicolo davanti alla sua sorellina in quel modo? L'unico ad essere serio era Louis, che squadrava il computer con aria critica.
Niall e Liam si rotolavano letteralmente sul tappeto, Zayn si stava asciugando le lacrime ed Harry continuava a sorridere e a dire "ecco, guardate qui, questo pezzo lo adoro".
Emma stava scivolando dal divano a causa delle risate e si stava godendo a pieno quel momento.
Ormai le due erano passate da un pezzo quando si addormentarono. Non si accorsero nemmeno che aveva iniziato a nevicare, si addormentarono uno ad uno ridendo davanti al video. L'ultimo a cedere alla stanchezza fu Louis, che stoppò il video e decise di nascondere il dvd in un posto sicuro. Dopodiché si sdraiò sul tappeto accanto a Harry, che dormiva come un angioletto.

-Emma! Em-ma!-
La ragazza si sfregò gli occhi e si portò una mano davanti al viso, per coprirsi dalla luce forte. Davanti a lei c'era Harry, con una pentola sulla testa e in mano una padella e un mestolo.
-Harry, ma cosa...- Emma aveva la bocca impastata dal sonno e si sentiva stordita.
Il riccio battè il mestolo sulla padella, facendola sobbalzare.
-Prima di uscire stamattina tuo fratello mi ha chiesto di svegliarti, io vi ho fatto dormire il più possibile, ma ora sta tornando per pranzare, quindi non mi sembra il caso che tu ti faccia trovare lì, con... Beh...- Harry alzò il mestolo indicando Niall, che dormiva ancora beatamente.
Emma si alzò di scatto, facendo spaventare Harry. Il riccio rise.
-Non mi sembra il caso di farsi tutti questi problemi, è solo Niall! Ah, quasi dimenticavo, stanotte avete dormito semi-abbracciati sul divano, tuo fratello non ne era molto felice...-
Emma impallidì.
-Tranquilla, avete solo dormito! Sveglia! Sembri ancora nel mondo dei sogni- il riccio suonò di nuovo la padella. Emma continuò a guardare Niall mentre dormiva. Alzava e abbassava il petto in modo regolare, aveva i capelli spettinati e le guance rosse. Anche se aveva gli occhi chiusi la ragazza riusciva a immaginare quell'azzuro intenso.
È bellissimo. Emma si sorprese dei suoi pensieri.
Harry nel frattempo continuava a sbattere il mestolo contro la padella.
-Pronto? Bella addormentata?-
Emma lo fissò sorpresa. -Hai detto qualcosa?-
Il riccio sospirò. -Mentre tu fissavi il tuo principe dormire, io ti ho detto che ha nevicato moltissimo stanotte, capito?-
Emma guardò fuori dalla finestra attaccando il naso al vetro.
-È fantastico!- disse guardando dei bambini che facevano un pupazzo di neve nel cortile di fronte.
Harry alzò gli occhi al cielo. -Vatti a pettinare, oppure Louis si accorgerà che ti sei appena svegliata-
-vado- disse Emma arrossendo
-ah, e visto che ci sei, prova a svegliare anche il principe sul divano- disse il riccio guardando Niall -Grazie al cielo Liam è uscito presto e non vi ha visti...- continuò, parlando più con sé stesso che con Emma.
Liam? Cosa centrava Liam? Emma pensò di essersi immaginata l'ultima frase.
-Harry!- la ragazza lo chiamò facendolo voltare -perché non mi, hem, ci hai svegliati prima?-
L'espressione del ragazzo si addolcì. -Eravate così carini... Ora fila in bagno, tuo fratello non deve saperlo. Veloce!- concluse muovendo il cucchiaio in aria.
Emma sorrise debolmente e corse in bagno.
Aveva dormito abbracciata a Niall. Cosa le stava succedendo? 

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Capitolo 9
*** Pancake for lunch ***


9. Pancake for lunch

Emma si guardò allo specchio nel bagno di casa Malik. Sospirò osservando quel filo di matita marrone che aveva messo il giorno prima: era sbavato ovunque e lei sembrava un panda. Fece una smorfia e cercò di eliminare tutto il trucco dal viso, poi passò ai capelli.
Solitamente erano mossi, ma dopo una notte passata a rigirarsi sul divano avevano l'aspetto di un groviglio indistricabile.
Aprì un cassetto cercando una spazzola e si stupì dell'incredibile quantità di prodotti per capelli che vi trovò. Zayn è proprio fissato pensò Emma sorridendo.
Prese una spazzola dal mucchio e tentò di rendersi presentabile.

-Brava ragazza- disse Harry appena la vide uscire dal bagno. Emma gli sorrise e gli diede un bacio sulla guancia. Il riccio le sorrise e la ragazza notò che indossava un grembiule da cucina.
-Harry, hem... Oggi cucini tu?- domandò Emma sorpresa
Harry le fece la lingua e alzò gli occhi al cielo -chissà perché tutti credono che i bei ragazzi non sappiano fare niente- disse aggiustandosi i ricci e fingendosi indignato.
Emma gli sorrise.
-Comunque... Ognuno ha i suoi compiti. Io cucino tu svegli Niall- continuò il riccio.
La ragazza si voltò verso il ragazzo sul divano, che dormiva come un angioletto.
Prima che potesse ribattere e sfuggire al suo compito Harry sparì in cucina.
Emma rimase a fissare il ragazzo che dormiva, pensando ad una scusa valida per ritardare il momento in cui avrebbe dovuto svegliarlo.
Decise di accendere il cellulare. Erano giorni che lo teneva spento, visto che i suoi amici abitavano così vicini che avrebbero fatto prima a passare dalla sua stanza, piuttosto che perdere tempo a mandare un messaggio.
Raggiunse la sua giacca silenziosamente, stando attenta a non svegliare Niall, ed accese l'iPhone.
Cinque chiamate perse da: Casa
Tre messaggi ricevuti da: Nicole <3
Emma sospirò e compose il suo numero di casa, per tranquillizzare la madre. A Nicole avrebbe pensato dopo, dopotutto si parlavano spesso anche con le webcam.
Tu... Tu... Tu... Il telefono squillava a vuoto.
Magari sono usciti... Pensò Emma. Proprio in quel momento la voce squillante della madre le rispose dall'altro capo del telefono.
-tesoro mio! Perché non ti sei fatta sentire? Io e papà abbiamo chiamato così tante volte, ma non prenderla male, insomma, in fin dai conti hai solo diciassette anni... Ma noi siamo tranquilli, fortunatamente c'è Louis, che bravo ragazzo...-
Sua madre aveva iniziato il suo monologo. Emma la lasciò parlare, immaginando che prima o poi avrebbe smesso.
-Emma? Ci sei?- sua madre doveva averle fatto una domanda
-Hem, scusa 'ma, non ho capito l'ultima parte...-
Sua madre sospirò, paziente -Ho chiesto dove sei, tesoro! Sei sempre così distratta...-
Emma sbuffò -Sono a casa di un amico di Louis, stanotte siamo stati fuori...-
-Ah, si Louis mi aveva detto qualcosa... Finalmente la mia piccola medusa esce dal suo guscio- disse sua madre commossa
-mamma, le meduse non hanno il guscio...-
Sua madre la ignorò
-Em, però stai molto attenta ai ragazzi inglesi! Mi raccomando tesoro, non farti fregare! Sai, proprio l'altro giorno ho sentito in televisione...-
Emma iniziò a giocare con una ciocca di capelli, chiedendosi se e quando avrebbe smesso.
-Emma!-qualcuno la chiamò, facendola sobbalzare. La voce non proveniva dall'altro capo del telefono, ma dalla cucina.
-Non farmi arrabbiare, sveglia Niall!- la rimproverò Harry
-Si, faccio subito...- urlò la ragazza al riccio
-Tesoro, chi è Niall? È il tuo ragazzo? Avete dormito insieme?- sua madre la travolse con un fiume di domande.
-No, mamma, non stiamo insieme. È solo uno sciocco irlandese che dorme sul divano da ore e ore- rispose Emma in inglese alzando la voce, sperando che il biondino la sentisse e si alzasse.
-Calma Em, non c'è bisogno di urlare... E nemmeno di parlare in inglese, lo sai che non lo capisco bene... Forse tuo padre ha ragione quando dice che sembri stressata... Prendi delle vitamine tesoro...- riecco gli sproloqui di sua madre.
-Si, certo, le prenderò senz'altro. Ma ora devo andare, ti voglio tanto bene mamma, salutami papà- disse Emma tutto d'un fiato, riagganciando la telefonata con un sospiro.

-E così io sarei un irlandese sciocco?- Niall rise e le tirò un cuscino.
Emma gli fece la linguaccia, per poi rispondere al sorriso.
-Finalmente ce l'hai fatta!- disse Harry soddisfatto, vedendo il biondino che si stiracchiava. -sapevo che non mi avresti deluso- concluse.
Il riccio sorrise e tornò in cucina canticchiando. Emma e Niall lo seguirono, attirati da un dolce profumo.

Entrarono in cucina e videro Harry ai fornelli. Seduto a tavola c'era Zayn, che era circondato da buste di farina, uova e ingredienti vari.
Nonostante il moro fosse quasi sommerso dal cibo, aveva un libro aperto davanti a sé e sembrava molto assorto nella lettura.
-Ho fame- disse serio Niall.
Il biondo si sedette accanto a Zayn per controllare cosa stesse facendo.
-Non ti annoi a leggere questa roba?- disse Niall una volta scoperto che il moro leggeva "cime tempestose"
-Non è male, sai? E poi è per un compito, devo leggerlo per forza- ribattè il ragazzo chiudendo il libro rumorosamente.
-Comunque buongiorno anche a voi- continuò salutandoli allegro.
Emma ricambiò il saluto e si avvicinò a Harry, che cuoceva qualcosa di non totalmente identificato ai fornelli.
-pancake?- chiese stupita la ragazza.
Il riccio annuì canticchiando. Era decisamente di buon umore.
-pancake a mezzogiorno e trentacinque?- Emma era sempre più confusa.
-Vedi, volevamo cucinare qualcosa di buono e ricercato, ma Harry ha voluto fare tutto da solo- disse Zayn indicando il ragazzo -E lui sa cucinare solo i pancake, quindi...-
Niall si avvicinò ad Harry e infilò lesto il dito nella pastella, assaggiandola.
-Buono!- esclamò il biondo -sarà un pranzo particolare- disse tentando di mangiare ancora un po' di pastella, ma Harry gli tirò una cucchiaiata sulla mano, facendogli cambiare idea.
-Quando arrivano Liam e Louis?- domandò Emma
-Credo presto...- disse Harry -finiscono di lavorare alle dodici e mezza, quindi dovrebbero arrivare tra poco- concluse.
-Di solito mangiate sempre insieme il fine settimana?- la ragazza era curiosa -Che lavoro fa Liam?-
-Di nuovo il terzo grado?- domandò Zayn sorridente, afferrando Harry per il polso prima che andasse a prendere di nuovo la torcia. Il riccio sbuffò e si sedette incrociando le braccia. Zayn ridacchiò e lo lasciò andare.
-Liam aiuta i suoi genitori nel loro negozio in centro- disse il moro -Louis invece lavora in un ufficio, credo che faccia lo stagista...-
-lo so che lavoro fa mio fratello- disse Emma fingendosi offesa.
Harry e Zayn sorrisero, Niall invece prese il posto di Harry ai fornelli, entusiasta.
Emma ridacchiò.
Il campanello suonò, interrompendo la conversazione, il riccio si alzò di scatto e corse ad aprire.
Zayn diede una ripulita al tavolo e Emma lo aiutò a mettere via tutto.
-Saalve a tutti- disse Louis entrando in cucina.
Niall si aggiustò il suo cappello da cuoco e salutò gli amici, agitando una frittella calda.
Liam entrò in cucina togliendosi la neve dai capelli.
-Ciao bella- disse rivolto alla ragazza. -Hai visto la neve?- chiese sorridendo.
Suo fratello Louis sembrava a dir poco infastidito -certo che l'ha vista, non è cieca- disse guardando male Liam .
Emma tossì e decise di ignorare il fratello. -la neve è bellissima, dopo mangiato potremmo uscire a giocare...- disse rivolta ai ragazzi.
-Ma prima si mangia!- la interruppe Niall infilandosi il pancake in bocca
-si, certo, prima il cibo- disse la ragazza sorridendo.

Salve a tutti! c:
Mi sto specializzando nel postare i capitoli, sto diventando proprio brava ^-^ *si, prima non ero capace di pubblicarli da sola* *si, sono un fail* (?)
Comunque... Mi scuso se nel capitolo precedente non c'era il commento ma ho fatto casino e non sono riuscita ad aggiungerlo :') così lo metto qui u.ù (?)
Allora, questo è un capitolo di passaggio, che non mi soddisfa poi così tanto, ma deve esserci, perché senza il muro della storia crollerebbe. (?)
Ok, no, non é così importante :') ma il prossimo sarà molto più bello *-*
[le meduse sono tornate all'attacco, credo di amare le meduse (?) ]
Insomma, spero che vi piaccia anche se non è il massimo :D
Baci, Medusa :3
(-Serena ) (?) 

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Capitolo 10
*** Who are you? ***


10. Who are you?

-Emma, abbassati!-
La ragazza si voltò di scatto, cercando la fonte della voce. Una palla di neve la colpì al volto, facendola cadere su una montagnetta di neve.
-Scusa, scusa, scusa, scusa!- Liam corse verso di lei preoccupato.
Stavano giocando nella neve da più di un'ora e si erano divisi in due squadre, organizzando una battaglia in piena regola.
Liam, Harry e Niall contro Louis, Zayn ed Emma. Ormai era chiaro che la squadra del riccio non aveva rivali: erano riusciti a stracciarli, letteralmente. Avevano addirittura il pupazzo di neve Lolly, il simbolo della loro squadra.
Liam allungò la mano ad Emma sorridendo.
La ragazza la afferrò grata, scrollandosi la neve dai vestiti.
-Scusa, mi spiace di averti colpita, avevo mirato a Louis, ma si è abbassato...- si giustificò il ragazzo.
-Non preoccuparti, in fin dai conti siamo avversari...- rispose la ragazza formando una palla di neve dietro la schiena, senza farsi vedere da Liam.
-Mi dispiace lo stesso- rispose sorridendo felice. -Sai, ieri sera mi sono divertito molto, intendo con te e i ragazzi...- balbettò il ragazzo imbarazzato.
In quel momento una palla di neve lo colpì alla nuca, strappandogli un "Ahi!".
Emma e Liam si voltarono cercando il lanciatore della palla.
Louis li salutò con la mano facendo la linguaccia.
-Sapevo che avresti perso tempo a socializzare con il nemico!- urlò Lou alla sorella.
Lei fece una smorfia e gli mostrò la palla che teneva dietro la schiena.
Liam la guardò fingendosi indignato e incrociando le braccia. -Fratello e sorella in combutta! Sapevo che non avremmo dovuto metterli in squadra insieme!- urlò ad Harry, che insieme a Niall stava cercando di stanare Zayn dal suo nascondiglio.
-Non importa, Lolly è crollato, ormai abbiamo vinto!- rispose il riccio senza distrarsi dal suo compito.
Liam ridacchiò. -Comunque me la pagherai- disse a Louis stringendo gli occhi in due sottili fessure.
Il ragazzo rise -Me la faccio sotto Liam!- rispose Lou in falsetto.
Liam prese la rincorsa e si buttò addosso all'amico, minacciandolo con una palla di neve.
-Ti arrendi?- domandò con un ghigno
Louis rise teatrale -Questo mai-
Emma scosse la testa e corse ad aiutare Zayn, che sembrava notevolmente in difficoltà.

Nel frattempo aveva ripreso a fioccare.
Ancora un po' di neve e Londra sarà sommersa pensò Emma guardando il cielo.
-sarà meglio andare- disse Niall aiutando Zayn ad alzarsi da terra. -il freddo sta aumentando e io sto morendo di fame- concluse sottolineando l'ultima frase.
Louis fece una smorfia ma alla fine dovette ammettere che tornare a casa era la soluzione migliore, e gli altri convennero con lui.

-Mamma mia, si muore di freddo!- disse Harry buttandosi sul divano.
Niall lo raggiunse allegro.
-Cosa facciamo stasera?- domandò Liam togliendosi la sciarpa.
-Niente, voi tornate a scuola- disse Louis scaldandosi le mani -prima che la neve vi impedisca di tornare-
-da quando sei così prudente?- lo canzonò Emma. Adorava prendere in giro il fratello.
-da quando ho passato 24 ore bloccato in questa casa con questi 'qua- spiegò il ragazzo indicando i suoi amici.
Harry ridacchiò. -veramente ci siamo divertiti molto!- disse allegro
-Veramente Niall stava per darsi al cannibalismo, visto che avevamo finito il cibo nel frigorifero- precisò Louis pensieroso
Niall incrociò le braccia fingendosi offeso. -non vi avrei mai mangiati! Soprattutto non crudi, non c'era una pentola abbastanza grande per cuocervi...- concluse ridendo
Liam gli tirò uno buffetto sulla guancia, sorridendo.
-Si, forse è meglio che andiate, dubito di avere abbastanza provviste per sfamare cinque persone e un Niall...- disse Zayn ridendo.
Il biondino gli fece la linguaccia e afferrò il suo cappotto e gli altri fecero altrettanto.
-non abbiamo avuto nemmeno il tempo di mangiare!- si lamentò il ragazzo uscendo di casa.
-Mangia un po' di neve- scherzò Emma
-È fredda e non sa di niente- disse Niall facendole la linguaccia.
-piantatela voi due- si intromise Louis -piuttosto saliamo in macchina, su- disse avviandosi verso una "mini" parcheggiata poco distante.
Per riempire il silenzio dovuto al freddo Harry decise di iniziare a chiacchierare.
-Come sta Eleonore?- domandò prendendo Lou sottobraccio.
-Hem... Bene, perché?-
-Chi é eleonore?- domandò Emma curiosa.
-È la sua ragazza- rispose Liam guardandola negli occhi.
La ragazza rimase a fissarlo per qualche secondo prima di riprendersi.
-sei fidanzato sul serio?- domandò la ragazza incredula. Suo fratello non aveva mai avuto delle storie serie, non riusciva a tenersi una ragazza per più di qualche mese.
-Sorpresa?- domandò alla sorella.
-Del fatto che mio fratello sia fidanzato? Si, nessuno mi aveva mai detto niente...- disse sistemandosi sul sedile posteriore, tra Niall e Liam.
-Con le cose che non ti hanno detto ci potresti riempire un libro- disse Louis mettendo in moto. Emma intravide il suo sorriso sghembo nello specchietto retrovisore.
-Questa battuta è vecchia- disse la ragazza facendo una smorfia.
-mai quando il piumino che indossi. Sbaglio o era mio?- domandò ridacchiando.
-Stai cercando di sviare la conversazione- gli fece notare la sorella
-Non é affatto vero. Uh, guardate, hanno aperto un nuovo negozio all'angolo!- disse Louis guardando fuori dal finestrino.
Emma alzò gli occhi al cielo e si strinse nella giacca.
-Com'è bello vedere fratello e sorella che vanno d'amore e d'accordo- disse Harry interrompendoli.

Emma e i ragazzi salutarono Louis e si avviarono verso il campus, tentando di prendere meno freddo possibile.
-Non ho mai visto le vostre stanze- disse Emma mentre salivano le scale. Non sapeva perché lo aveva detto, non aveva senso. Sarebbe sembrata una pazzoide alla quale piaceva visitare stanze altrui.
Liam scrollò le spalle. -Non sono niente di ché, Niall ed Harry vivono insieme e io condivido la mia con un ragazzo strano e asociale che ogni tanto sparisce- disse mentre camminavano per il corridoio che portava ai due dormitori.
Harry fece una faccia disgustata -Quel Marck, non mi è mai piaciuto-
Niall annuì mentre salutava dei suoi amici che percorrevano il corridoio in senso opposto.
-Effettivamente è un po' strano- aggiunse il biondo -non viene quasi mai a mensa e io non l'ho mai visto mangiare- disse squotendo la testa in segno di disapprovazione.
-Magari è un vampiro!- disse Emma ridendo
Harry mostrò i canini e fece finta di morderla, facendoli scoppiare a ridere.
-Com'è stare in stanza con Harry?- domandò Emma a Niall, che era piegato dalle risate.
-Ti sorprenderà ma non è niente male- disse il ragazzo sorridendole. -certo, le prime volte che te lo vedi spuntare davanti nudo ti stupisci, ma poi a tutto si fa l'abitudine- concluse ridendo.
Emma si unì alle risate e scompigliò i capelli ad Harry, che sorrise mostrando le fossette.
-Bene, ora noi dobbiamo andare a destra- disse Liam indicando il corridoio alle sue spalle. -ci vediamo presto, 'Em!-
-A presto- disse la ragazza salutandoli con la mano e avviandosi verso la sua stanza.

Aprì la porta della sua stanza con l'intenzione di fare una doccia calda e poi seppellirsi sotto le coperte. Buttò la borsa in un angolo e si voltò verso il letto.
-E tu chi cazzo sei?-
Qualcuno era seduto sul suo letto e stava disfando i bagagli.


____________________


My space:
Si, sono io, la maga della prevedibilità! (?)
No, nel senso... Magari qualcuno si aspettava questo avvenimento... Oppure no Muhahahahahaha (?)
Allora, chiedo scusa per avervi fatte aspettare *so che attendete con ansia ogni capitolo* (?) ma ho avuto molto da fare e inoltre volevo aspettare che Tuturi si facesse viva prima di postare, ma è sparita, quindi... (?)
Grazie mille a tutte le persone che seguono/recensiscono/preferiscono la mia storia, siete fantastiche *-*
Lasciate tante recensioni!
Baci, medusa :3 

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Capitolo 11
*** Boy, you're in love ***


11. Boy, you're in love.

La ragazza sul letto si schiarì la voce -Vacci piano con le parole, bambina- disse con aria di superiorità.
Bambina a me? Emma la avrebbe presa a pugni, se solo avesse avuto più forza di una medusa. Dovevo seguire il consiglio di Louis e fare karate, così ora questa tipa terrebbe la bocca chiusa pensò la ragazza riducendo gli occhi a due sottili fessure.
-Te lo ripeto. Cosa diavolo ci fai seduta sul mio letto? Chi diavolo sei?-
La ragazza alzò gli occhi e sbuffò. Aveva i capelli... Verdi e biondi? Possibile?
Si alzò dal letto -Mi chiamo Shelby. Ma tu puoi chiamarmi... Anzi, no. Meglio che tu non mi rivolga la parola-
Emma la guardò arrabbiata -Ma cosa cazzo ci nella mia stanza!?- disse urlando. Odiava le persone che invadevano i suoi spazi. Guardò disgustata un borsone mai visto buttato in malo modo sul suo letto.
-Sei veramente stressante, lo sai? Fatti una tisana-
Emma strinse i pugni.
-Comunque sono una nuova studentessa. La preside ha deciso di sistemarmi qui. Se hai dei problemi parla con lei- Shelby continuava a farsi beatamente gli affari suoi, sistemando le sue cose nell'armadio e accatastando i suoi vestiti in un angolino.
Emma rimase a fissarla senza parole. Quella ragazza si trovava lì per un buon motivo. Forse era stata troppo scortese con lei... Ma bisogna ammettere che tornare a casa propria e trovare una sconosciuta seduta sul proprio letto non é il massimo.
-Oh, io mi chiamo Em...-
-Lo so come ti chiami, mi hanno avvisata- la interruppe Shelby sbrigativa
-Oh, capisco... Allora, benvenuta a...-
-Senti, tu non piaci a me ed io non piaccio a te- disse la ragazza guardandola negli occhi. Emma rimase a fissarla negli occhi, neri come il carbone.
-Ma tutto ciò è irrilevante- continuò Shelby agitando una mano, in segno di noncuranza -dobbiamo solo condividere la stanza, conversare amabilmente fingendo di essere amiche non é necessario- la ragazza fece un sorriso che stonava terribilmente con quello che aveva appena detto.
Emma inarcò un sopracciglio. Se prima credeva che la reazione della ragazza fosse frutto di un incomprensione ora capiva fin troppo bene. La solita ragazza scontrosa che fa la bulla. La etichettò. Non riusciva a trovare una categoria più adatta a lei.
-Io prendo il letto di sotto- disse Shelby buttando a lato le coperte.
-E adesso cosa fai? Quel letto è mio, ci dormo da quando sono arrivata qui-
-Non c'è il tuo nome sopra. Quindi lo prendo io, fine della storia. Buonanotte- concluse la ragazza infilandosi sotto le coperte vestita e spegnendo la luce.
Emma rimase in piedi al buio. Erano le otto e Shelby le aveva augurato buonanotte, lasciandola in mezzo alla stanza, in piedi come una cretina. La ragazza girò i tacchi e uscì, sbattendo la porta.

Percorreva il corridoio avanti e indietro, con grandi falcante. Sperava che consumando la moquette la rabbia sarebbe sbollita e lei avrebbe potuto inquadrare la situazione, ma l'irritazione non accennava a sfumare.
Harry, devo vedere Harry. Pensò dopo qualche minuto. Doveva sfogarsi con qualcuno e lui le sembrava la persona più adatta. Il che era strano, dato che Harry era decisamente poco affidabile, suscettibile e leggermente disturbato.
Si avviò verso il dormitorio maschile, contando i passi per distrarsi.
245, 246, 247...
Emma si trovò all'imboccatura del corridoio in un soffio. Se non altro era riuscita a pensare ad altro... Rimaneva ancora da scorpire dove fosse la stanza di Harry e Niall.
Guardò la sfilza di porte davanti a lei, cercando qualcosa che le facesse capire dove bussare... Ma niente, ogni porta era assolutamente anonima.
Decise di chiedere ad un gruppo di ragazzi in corridoio.
-Harry? Harry Styles?- domandò annoiato il ragazzo al quale aveva chiesto informazioni
-Proprio lui-
-Ne sei sicura? Un sacco di ragazze entrano in quella stanza...- il ragazzo ridacchiò, seguito dai suoi amici.
-Non mi importa, cerco lui- Emma si stava spazientendo.
Il ragazzo tornò alla sua espressione annoiata e indicò una delle ultime stanze sulla destra. Emma si allontanò velocemente, lasciandosi alle spalle il ragazzo che borbottava "chiedono tutte di Styles" con un tono di voce piuttosto deluso.
La ragazza inchiodò davanti alla porta, sospirando. Bussò e attese che il suo amico dai capelli ricci venisse ad aprirle.
La porta si spalancò, ma immobile sulla soglia c'era Niall e non Harry.
Emma gli buttò le braccia al collo e il ragazzo rimase immobile, sorpreso. Lentamente si riscosse e ricambiò l'abbraccio.
-Dov'è Harry?- gli chiese senza lasciarlo andare.
-È uscito poco fa, credo che andasse da una sua amica- Niall fece una smorfia. Forse amica non era esattamente la parola giusta. -Hem... Vuoi entrare?- domandò il ragazzo imbarazzato.
Emma sciolse l'abbraccio e annuì, entrando cauta nella stanza.

-Che schifo di situazione- disse Niall fissando il muro.
-Ti rendi conto che dovrei vivere con quella... Con quella... Non riesco nemmeno a trovare un aggettivo per descrivere così tanta arroganza- sbottò Emma pescando dei pop corn dalla ciotola e infilandoseli in bocca con foga.
-Quella puzzona?- chiese Niall masticando
La ragazza lo guardò sorridendo -Si, quella brutta puzzona-
I due ragazzi scoppiarono a ridere. Erano seduti sul letto da quasi un'ora e continuavano a mangiare schifezze, mentre Emma raccontava e Niall inventava soprannomi.
La ragazza si voltò veso il biondino e lo guardò negli occhi -Grazie, sul serio. Se non ci fossi stato tu mi sarebbe esplosa la testa dal nervoso- disse appoggiando la testa sulla sua spalla. Niall arrossì cercando di non farsi vedere.
-Figurati. Non avrei mai voluto averti sulla coscienza- disse spettinandole i capelli.
Emma gli diede un veloce bacio sulla guancia, poi tornò a posare la testa sulla sua spalla.
Il ragazzo sentì la guance andargli a fuoco.
-Senti, mi stavo chiedendo... Visto che stanotte Harry dorme fuori... E poi nevica, si muore di freddo... Non é che vorresti, per caso...-
-Niall arriva al dunque- Emma lo guardò divertita
-StavoPensandoCheSeVuoiPuoiRimanereQui- disse il ragazzo tutto d'un fiato, chiudendo gli occhi.
Emma sorrise, guardando il letto vicino a quello su cui erano seduti.
-Grazie mille- disse sbadigliando -Non ti ringrazierò mai abbastanza-


-Adesso tu mi dici chi è quella ragazza sul mio letto- disse Harry entrando in camera.
-Shhh!-
Niall si alzò di scatto dal suo letto e prese per mano il riccio, uscendo dalla stanza e chiudendosi la porta alla spalle.
-Ma che ti prende?- Harry fissò l'amico, che continuava a voltarsi verso la stanza a disagio.
-Ecco, vedi, dentro... C'è una ragazza- disse Niall sospirando.
Harry sorrise soddisfatto.
-Bravo ragazzo, sapevo che saresti maturato!- il riccio gli diede una pacca sulla spalla.
Niall lo guardò storto, vagamente irritato.
-Allora, dimmi, chi é?- Harry continuava a saltellare entusiasta. -È una più grande, vero? Anzi, no! Quella Becky, o come diavolo si chiama, quella che ti sbava dietro da una vita!-
Niall gli mise una mano sulla bocca. -Fai silenzio, così sveglierai tutti! Comunque non è Becky-
-e cvi de?- borbottò Harry, tentando di libersi dalla mano del ragazo.
Niall sospirò. -Emma-
Harry sbarrò gli occhi e morse la mano dell'amico. Niall la ritrasse con un gemito.
-Ma stai scherzando? Ti sei fatto la sorella di Louis? Ti ucciderà, smembrerà il tuo corpo e lo darà in pasto ai cani, dopodiché brucerà i resti!-
Il biondino cercò di calmare l'amico, decisamente furente.
-Apetta, Harry, c'è stato un malinteso...-
-Non raccontarmi balle, Niall, Louis ci ucciderà entrambi- gemette il riccio
-Harry, ascoltami!- urlò il ragazzo dimenticando che erano solamente le sei del mattino.
-Non è successo niente. È venuta qui cercando te. Era arrabbiata, quando si è calmata le ho chiesto se voleva dormire nel tuo letto, fine della storia-
Harry tirò un sospiro di sollievo, per poi assumere un espressione severa
-avevi una ragazza in camera e l'hai lasciata dormire?-
Niall strabuzzò gli occhi. -Stai scherzando, vero? Stavi predicendo la mia morte violenta e ora mi riproveri perché non mi sono fatto la sorella di uno dei miei migliori amici?-
Harry incrociò le braccia. -La prima regola della mia stanza?-
-non è la tua stanza, è nostra- puntualizzò il ragazzo sospirando
Harry lo ignorò -niente ragazze in stanza se non per...-
Niall lo zittì agitando le braccia.
-E ora che c'è?- domandò il riccio esasperato
Niall tese l'orecchio e la sua espressione si addolcì -si sta svegliando-
Harry alzò gli occhi al cielo -Dove vuoi che sparga le tue ceneri quando Louis scoprirà che sei innamorato di sua sorella?-
Il biondo arrossì -Non sono innamorato di sua sorella. E ora sparisci, non voglio che si senta in colpa per averti privato del tuo letto- disse cacciandolo.
Harry sospirò, allontanandosi -Ah, l'amore...-

My space:
Ok, innanzitutto vorrei scusarmi per l'incredibile ritardo ç_ç
Ma non è stata tutta colpa mia (almeno in parte) (?) , ero senza computer D:
Vabbè, grazie delle recensioni a tuuuuutte! Vi adoro *-*
Spero solo che vi piaccia questo capitolo!
Bascciiii (?)
La vostra medusa c: 

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Capitolo 12
*** I love you, Harold. ***


12. I love you, Harold.

Una luce chiarissima inondò la stanza, facendo bruciare le palpebre ad Emma.
La ragazza si rigirò nel letto, portandosi le coperte sopra la testa. Si concentrò su tutti i piccoli rumori che riusciva a sentire, per poi eliminarli tutti e rimettersi a dormire.
Il ticchettio di un orologio.
Il suo respiro.
Delle voci soffuse provenienti da dietro la porta.
Emma si portò le mani alle orecchie, sperando di non sentire niente. Riusciva quasi a capire cosa si dicessero le due persone lì fuori. Qualcuno sarebbe stato sbranato dai cani e incenerito se... Oh, che conversazione idiota.
Dopo qualche minuto Emma si arrese all'evidenza e capì che non sarebbe riuscita ad addormentarsi. Si stiracchiò, facendo scivolare per terra la coperta.
Merda, dove sono? Si guardò intorno per qualche secondo, prima che riaffiorassero i ricordi della serata precedente. Sentì la voce di Shelby rimbombare nella sua mente e grugnì, sedendosi sul letto. Guardò di fronte a se, certa che avrebbe trovato Niall sdraiato nel suo letto, a dormire profondamente.
Niente. Il letto era vuoto, a malapena disfatto. Si alzò barcollando, reduce dallo stordimento post-notte. La ragazza si stiracchiò, guardandosi attorno. La porta era socchiusa, forse Niall era fuori...
Posò una mano sulla maniglia e fece per tirare, ma qualcuno aprì la porta dall'esterno.
La ragazza sorrise, vedendo dei rassicuranti occhi blu.
-Ciao Niall- disse sbadigliando
Il ragazzo entrò in camera e si chiuse la porta alle spalle. -come mai già sveglia?-
-potrei farti la stessa domanda- disse Emma sedendosi sul letto di Harry
Niall si grattò la nuca, imbarazzato. -Ho fatto una passeggiata-
Che scusa di merda pensò il ragazzo nel momento in cui pronunciò le parole.
Emma sbadigiò assonnata, senza approfondire la questione.
-Ma che ore sono?- disse strofinandosi gli occhi
Niall guardò l'orologio, fingendo di non sapere l'ora. -Le sei e mezza-
Emma sbarrò gli occhi -mi prendi in giro? È praticamente l'alba!- disse tornando a sdraiarsi e ri-sotterrandosi sotto le coperte.
Il ragazzo ridacchiò e si buttò sul suo letto. Presto poté sentire il respiro regolare, sempre più lento, di Emma.
Si voltò verso di lei, appoggiando la testa su un braccio. Sorrise vedendola storcere il naso nel sonno, era veramente comica.
Piantala di fissare le persone che dormono. Si disse voltandosi verso il muro.
Il fatto che morisse dalla voglia di sdraiarsi accanto a lei non era un buon segno, Harry non poteva avere ragione.


Emma aprì gli occhi per la seconda volta. Questa volta una luce calda filtrava dalle persiane, e dal cortile provenivano delle voci di ragazzi che giocavano. La ragazza si rigirò nel letto e si voltò verso Niall. Il ragazzo dormiva beato, era supino e un braccio pendeva dal letto. Emma sorrise e gli si avvicinò, facendo meno rumore possibile.
Dorme sempre, pensò la ragazza sfiorandogli il braccio. La ragazza si sedette in ginocchio sul pavimento, affianco al suo letto. Riusciva a vedere le sue bellissime guance rosse, i capelli disordinati e le labbra dischiuse. Emma si avvicinò al suo viso, respirando velocemente.
Ma cosa diavolo sto facendo? La ragazza si bloccò a metà strada, stupendosi di ciò che voleva fare. Rimase immobile, pensierosa, a fissare il muro alle spalle del ragazzo, che continuava a dormire.
Improvvisamente gli occhi azzurri di Niall si aprirono e si posarono su di lei, sorpresi.
Emma scattò all'indietro goffamente, andando a sbattere contro una sedia.
Merda.
-Ciao Emma- disse il ragazzo mettendosi a sedere sul letto.
la ragazza arrossì e si guardò intorno, per non incrociare il suo sguardo.
-Tutto a posto? Cosa ci fai a terra?- Niall le allungò una mano, aiutandola a rialzarsi.
-Io hem... Ecco... Cercavo la mia mollettina- Emma sospirò, rendendosi conto dell'assurdità che aveva detto.
-Avevi una mollettina?- il ragazzo le fece segno di sedersi accando a lui.
Emma indugiò guardandosi le punte dei piedi, ma poi si avvicinò al letto e si sedette.
-No, forse no... Non me lo ricordo-
Razza di idiota. Emma avrebbe sbattuto la testa contro il muro, ma sapeva che non avrebbe rimediato alla figuraccia appena fatta sfondando una parete a craniate.
Niall sorrise e le prese la mano, facendola sussultare.
-Andiamo a fare colazione?- disse alzandosi e trascinandola con sé.
La ragazza annuì vigorosamente. -Andiamo-

-Ok, non servono più la colazione dopo le undici- sospirò Emma
-È un ingiustizia!- si lagnò Niall -moriremo di fame, me lo sento!-
La ragazza sorrise. -Non hai una scorta di cibo in camera?-
Il biondino sollevò la testa raggiante. -Sei un genio!- Niall le stampò un bacio sulla guancia.
Ad Emma sembrò che fosse divampato un incendio sulla sua faccia. Abbassò lo sguardo e finse di aver visto qualcosa di molto interessante sul pavimento, evitando accuratamente di guardare il ragazzo.
Niall le afferrò la mano, pronto a dividere la sua gigantesca torta confezionata con lei.
-Aspetta!-
-Cosa c'è? La torta ci aspetta!- disse il ragazzo entusiasta
Emma gli sorrise timida. -Devo tornare in camera mia, ho bisogno di una doccia, e magari riesco a chiarire con Shelby...-
Il sorriso di Niall si spense. -Oh, certo... Allora ci vediamo presto, va bene?-
-Certo- la ragazza si liberò delicatamente dalla stretta della sua mano e gli accarezzò una guancia.
Niall appoggiò la sua mano su quella di Emma, guardandola negli occhi.
La ragazza arrossì, ritraendosi.
-Hem... Io devo andare- disse salutandolo con la mano.
Il ragazzo la guardò andare via, sospirando dispiaciuto.
-Ciao Niall- qualcuno gli toccò la spalla, facendolo sobbalzare.
Niall si voltò di scatto, incrociando lo sguardo di Liam.
-Tutto a posto?-
Il biondino annuì, sorridendo all'amico.
-Dove vai?-
-Volevo passare a trovare Emma, Harry mi ha detto che ha una nuova compagna di stanza...-
Stupido Harry. Chissà come lo è venuto a sapere... Niall sospirò nuovamente, immaginandosi nell'atto di tappare la bocca al riccio.
-Meglio di no, mi ha detto che aveva da fare...-
Liam guardò l'amico deluso.
-Oh, vorrà dire che passerò un'altra volta... Pazienza- disse scrollando le spalle per mascherare la delusione.
-Ti va un po' di torta?- domandò Niall per tirarlo su di morale.
Liam ridacchiò -E me lo domandi?-

Emma si avviò verso la sua stanza, sospirando. Tra poco avrebbe rivisto Shelby, e la sua voglia di rincontrarla era sotto zero. Guardò la porta della sua camera, desiderando di trovarsi ancora nella sua casa di Milano, oppure nella stanza di Niall...
Non essere sciocca. Si disse appoggiando la mano sulla maniglia e aprendo cautamente la porta. Infilò la testa nella sua stanza, guardandosi attorno.
Non fare l'idiota, sembri uno struzzo. Emma scosse la testa ed entrò facendosi coraggio.
Vuota. Di Shelby neanche l'ombra. La ragazza tirò un sospiro di sollievo, andando a sedersi sul letto del quale Shelby si era appropriata.
A pochi passi dal suo obbiettivo inciampò in uno stivaletto nero, pieno di borchie.
Fanculo. Emma si rialzò da terra a fatica, facendosi strada tra le cose che la sua nuova compagna di stanza aveva abbandonato sul pavimento.
Bene, se non altro non è qui.
La ragazza si alzò in piedi, raccogliendo dei vestiti e buttandoli sul letto.
Fantastico, vivo con un maiale. Questa stanza diventerà un porcile. Emma gemette rinchiudendosi in bagno, sollevata del fatto che Shelby non lo avesse ancora "personalizzato".

Harry bussò alla porta di Emma, impaziente.
-Emma, ci sei?- il ragazzo si abbassò, portando il viso a toccare terra per sbirciare dalla fessura sotto la porta.
-Arrivo!- Emma si infilò una maglia gigantesca che le copriva metà coscia, per evitare di aprire la porta in mutande, e avvolse i capelli lungi in un asciugamano.
-Harry, cosa diavolo ci fai per terra?- la ragazza aprì la porta e lo fissò, mentre il ragazzo si alzava senza ombra di imbarazzo.
-Niente, ascoltavo il battito della terra...- disse il ragazzo imitando la voce del professore di scienze.
Emma ridacchiò, facendosi da parte mentre Harry entrava.
-Ti va di uscire?- domandò il ragazzo sedendosi sul letto.
La ragazza sbarrò gli occhi -È un appuntamento?-
Harry agitò una mano con noncuranza. -Non essere sciocca, non esco con la sorella del mio migliore amico nonchè mia cara e fidata amichetta del cuore-
Emma gli sorrise e lo abbracciò -Sei il mio migliore amico. Ti voglio bene, Harry-
Il ragazzo le diede una pacca sulla spalla, ricambiando l'abbraccio.
-Anche io, ma questo... Cosa c'entra?-
La ragazza affondò il viso nei suoi ricci. -Non lo so, ma ti voglio bene Harold-
Harry fece una smorfia, sentendosi chiamare con il suo vero nome, ma poi sorrise contento. Il ragazzo le diede un bacio sulla guancia, sciogliendo l'abbraccio.
-Tutto bene? Problemi con la fatina?- domandò il riccio sorridente.
Emma lo guardò confusa -La fatina?-
Harry annuì sorridendo -Certo, chi altro é più basso di te ed ha i capelli biondi con le meshes verdi?-
La ragazza ridacchiò sedendosi sul letto -Sorvoliamo- disse sospirando -A proposito, dov'è che dovremmo andare insieme?-
Il ragazzo si sedette accanto a lei aggiustandosi i ricci e sorrise.


Ok, buoncciorno c:
Alla fine ce l'ho fatta ad aggiornare :DDD (?)
Si, sono un danno, lo so :'} mi perdonate? *passa una balla di fieno* (?)
Allora, passiamo alle cose serie... (?)
Spero che questo capitolo vi piaccia, anche se è un po' struppio :')
Ma comunque, a parte questo...
UDITE UDITE, STO SCRIVENDO UNA NUOVA FF!
*qualcuno sviene, qualcuno protesta* (??)
Anyway, si intitola "You need me but I don't need you" si, come la canzone di Ed :D (?)
se volete dare un'occhiata, questo è il link :3 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=977445&i=1 non fatemi sentire troppo forever alone, ok? çwç (?)
Ok, a pvesto!
Basci, medusa c: 

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