Our moments

di _ki_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Oh, you're all that I can think about ***
Capitolo 2: *** Sometimes beginnings are so simple ***
Capitolo 3: *** It started out with a kiss ***
Capitolo 4: *** Sometimes it's hard, to follow you heart ***
Capitolo 5: *** Those thoughts I can't deny ***
Capitolo 6: *** You could stay with me, for now ***
Capitolo 7: *** I was enchanted to meet you ***
Capitolo 8: *** This feels like I've fallen in love ***
Capitolo 9: *** We'll be glowing-in-the-dark ***
Capitolo 10: *** You're fucking perfect to me ***
Capitolo 11: *** So, what you wanna do? ***
Capitolo 12: *** I feel like I'm on top of the world with your love ***



Capitolo 1
*** Oh, you're all that I can think about ***


Oh, you’re all that I can think about

 

Liam ricordava ancora perfettamente la prima volta in cui le sue labbra si erano scontrate con quelle di Zayn -e il ricordo lo faceva ancora arrossire.

All’inizio stavano guardando la televisione, ognuno assorto nei suoi problemi personali. Poi Zayn così, dal nulla, gli era piombato addosso e aveva cominciato a fargli il solletico. Liam moriva di solletico.

Erano finiti a rotolarsi per terra, sul tappeto sporco di briciole di patatine.

«Tregua, tregua!» aveva esclamato Liam ad un certo punto, stremato. Si erano guardati negli occhi, distesi l’uno accanto all’altro, Liam supino, Zayn a pancia in giù con i gomiti piegati a sorreggergli il capo.

«Sei un pappa molle» lo aveva deriso Zayn, spingendolo lievemente per un fianco.

«Ma smettila!» aveva ribattuto Liam, tirandogli un braccio. Solo che Zayn aveva perso l’equilibrio e si era ritrovato semi-disteso sul corpo dell’amico. E si erano guardati ancora negli occhi.

All’epoca Liam pensava che non ci fosse niente di più bello degli occhi di Zayn. Erano luminosi e profondi, e le ciglia lunghe che li contornavano li rendevano ancora più... belli. Dalla prima volta che si era immerso in quello sguardo non era ancora riuscito a trovare un aggettivo che li descrivesse appieno -ma l’avrebbe trovato, “belli” era davvero troppo banale. Convintissimo di essere etero, a quel tempo aveva deciso di invidiare gli occhi di Zayn -chissà quante ragazze riuscivano ad ammaliare!

Dire che, preso da quel momento di normalità, Liam all’inizio non si era accorto di quello che stava succedendo sarebbe stato dire una grande cagata. Il problema era consistito proprio nel fatto che il ragazzo, nel momento esatto in cui si era immerso nello sguardo di Zayn, aveva percepito -col suo maledettissimo sesto senso che nasceva solo in presenza del mulatto- quello che stava per accadere come si può percepire il gelo dell’acqua della piscina l’attimo prima di tuffarcisi di pancia.

Zayn si era piegato su di lui e non aveva atteso un attimo: non gli aveva lasciato voce in capitolo, non gli aveva permesso di ragionare e arrivare alla conclusione che no, non era giusto, e che sì, le labbra di Zayn sapevano di gelato alla fragola. Ma se era per questo Zayn non aveva neanche voluto lasciargli il tempo per gustarsi quel bacio, per capire che gli piaceva, per ricambiare. Si era allontanato così velocemente che l’entrata in scena di Louis non aveva rovinato assolutamente nulla.

«Smettetela di fare smancerie, voi due! Ellie non mi rivolge la parola e Harry le corre dietro come un cagnolino! Mi sento solo, un po’ di solidarietà!» aveva urlato il ragazzo lanciando loro un cuscino. Liam aveva sentito dalla cucina Ellie ridere ed Harry strillare «Non le corro dietro come un cane!» prima che Ellie facesse la sua entrata in salotto, seguita dal riccio. Liam aveva nebulosamente pensato che quella ragazza era strana, non era assolutamente come la dipingevano riviste e TV. Poi Zayn si era piegato su di lui e gli aveva leccato una guancia, ridendo, mentre guardava Harry con malizia e abbaiava, e questi lo mandava bellamente a quel paese. Liam era andato a fuoco.

Ora, Liam guardava Zayn dormire e le sue ciglia lunghe sfiorargli le guance con delicatezza. Per un momento gli venne l’irresistibile voglia di accarezzargli il viso. Zayn dormiva profondamente e non se ne sarebbe accorto -e, se se ne fosse malauguratamente reso conto, l’avrebbe scambiato per un sogno. Ma poi desisté: non voleva che gli occhi di Zayn si aprissero e incrociassero i suoi. Era più facile convincersi di non amarlo quando non lo guardava in quegli occhi. E avrebbe davvero dovuto trovarne un aggettivo adatto, perché ormai “belli” era diventata la parola più gettonata nella sua mente -dopo Zayn e non lo amo.

 

 

E questa è venuta fuori da... boh. Mi sono persa nel mondo di questi cinque fantastici ragazzi e prima o poi dovevo scriverci qualcosa sopra, o sarei impazzita. Il titolo è preso dalla bellissima “I should’ve kissed you” di cui per ora posso ascoltare solo un pezzo, mentre questo parto è un pezzettino prelevato direttamente da una long con cui sto perdendo i pomeriggi al posto di studiare. E la posterò, quando sarò sicura di essere arrivata almeno a metà -uomo avvisato... preparatevi, insomma u.u

Che dire? I personaggi non mi appartengono -a parte la comparsa Ellie, ma quella penso non se la caghi nessuno, no? ._.- questa fan fiction cosa non è a scopo di lucro e io non ci guadagno niente -a parte la perversa soddisfazione di aver finalmente scritto una Ziam, ma va beh.

Spero piaccia a qualcuno, anche se so di non poter competere con tutte le meraviglie che crescono e si riproducono sul sito (?). E ora vado, perché le note mi stanno diventando più lunghe della storia!

Un bacetto puccettoso (?)

_ki_

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Capitolo 2
*** Sometimes beginnings are so simple ***


Sometimes beginnings are so simple

 

Come c’è arrivato, in una stanza buia seduto su una sedia scomoda in compagnia di una tipa strana pronta a trapassargli il braccio con un ago per imprimervi una stella nera indelebile, Harry non lo sa molto bene. Ha solo detto «Mi piacerebbe fare un tatuaggio» dopo essersi bevuto un’intera lattina di birra e i ragazzi sembra lo abbiano preso parecchio sul serio.

«Vedrai, andrà tutto bene» gli ha detto Louis prima di scaricarlo con una pacca sulla spalla dentro quel negozio leggermente macabro -o forse qualcosa più di leggermente. Harry ha piagnucolato una frase che non ha capito bene neppure lui e ha trascinato Zayn dietro di sé.

Ora l’amico gli tiene la mano e Harry la stringe come fosse il suo unico appiglio per non finire dentro un burrone che porti dritto al centro della Terra -uno molto profondo, insomma.

«Fa male?» chiede stupidamente, guardando Zayn con lo sguardo di un disperato. Zayn non ride perché non vuole farlo sentire ancora peggio -Harry lo sa, lo vede dal modo buffo in cui inclina gli angoli delle labbra- ma con il pollice gli accarezza il dorso della mano e Harry capisce che sì, fa male, ma no, Zayn non lo abbandonerà.

Il suo amico lancia uno sguardo di traverso alla tipa che si prepara per fargli il tatuaggio e Harry capisce che è meglio non guardare- che non vuole. Hanno deciso insieme -lui e Zayn- che si tatuerà una semplice stella a cinque punte, che rappresenti loro, la band, ma che se cambierà idea potrà sempre rappresentare qualcos’altro. Harry sta giusto pensando che non deve fare così male, che dev’essere come una puntura, come il prelievo del sangue, veloce e poco doloroso. Ma poi la donna gli infila quel maledettissimo ago nella carne e Harry capisce che è semplicemente un fottuto coglione. Stringe gli occhi e la mano di Zayn e nebulosamente pensa che il mulatto gli starà mentalmente scaricando addosso centinaia di improperi per la violenza che sta subendo la sua povera mano destra. Poi sente qualcosa di umido sfiorargli il collo, allontanarsi e poi sfiorarglielo di nuovo.

«Che cosa sta facendo?» chiede, azzardandosi ad aprire un occhio e ritrovandosi il viso dell’amico a pochi centimetri di distanza. Apre anche l’altro per osservare tutta la scena e vede le guance di Zayn assumere un colorito vagamente rossastro.

«Ti distraggo»; Zayn si stringe nelle spalle e torna a baciargli il collo. Lentamente, crea una scia di baci dalla base fino al mento, poi torna giù. Harry ha caldo e si pente di non essersi tolto la felpa dell’Abercrombie quando ne aveva ancora l’occasione. I denti dell’amico gli graffiano il pomo d’Adamo e con la coda dell’occhio il riccio vede la tatuatrice fare un sorriso strano.

È sadica, pensa, poi viene distratto di nuovo da un morso al lobo dell’orecchio e si volta a guardare sbalordito l’amico.

E lui è stronzo. Non può farmi questo.

«Funziona?» gli chiede il moro dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia ed Harry deve annuire, perché lo sta distraendo davvero, anche se ora che ci sta pensando sente di nuovo il braccio in fiamme. Zayn ridacchia e gli lascia un bacio languido poco sotto all’orecchio, facendo partire una scarica di brividi che si irradiano lungo tutta la spina dorsale del povero Harry.

Voglio tornare a casa. Piagnucola dentro di sé il riccio, chiudendo gli occhi. Immagini poco consone al luogo in cui si trova gli attraversano la mente mentre Zayn gli scosta il collo della maglia e gli lascia un bacio umido sulla spalla. Riapre le palpebre di scatto.

«Zayn» vorrebbe dire, ma ha la voce roca e gli esce soltanto un mugolio a cui non vuole associare nessun aggettivo -è imbarazzante. Zayn se la ride e ritorna a baciargli il collo, e poco dopo Harry avverte che gli sta facendo un succhiotto.

È pazzo. Si è fumato qualcosa di sbagliato. Ora lo ammazzo.

«Ehi bellezza, io qua ho finito».

La voce della donna lo risveglia dai suoi progetti di vendetta e fa allontanare Zayn. La rossa gli sta appiccicando un cerotto al braccio e sorride con sguardo veramente sadico.

La faccia di Harry deve essere davvero molto buffa, perché Zayn scoppia a ridere mentre si sta alzando. Le loro mani si separano e Harry sente tutto il calore che prima gli faceva infiammare il corpo abbandonarlo con una sferzata di aria gelata. Zayn ringrazia al posto suo e poi escono dal negozio.

A casa Louis gli viene incontro saltellando e gli butta le braccia al collo, mentre Liam lo guarda con gli occhi pieni di preoccupazione e Niall gli chiede com’è andata.

«Non ho sentito quasi niente» ammette Harry gonfiando il petto, mentre Zayn si va a buttare sul divano, sopra a Liam.

«Non ci credo neanche un po’» esclama Louis tirandogli la felpa. «Avanti Zayn: com’è andata veramente?»

«Stava per mettersi a piangere» ghigna candidamente il moro, e Harry vorrebbe ucciderlo tirandogli il collo. Louis e Niall ridono e Liam sembra farsi sempre più preoccupato. «Ma poi ho trovato un modo per distrarlo» continua Zayn, stringendosi nelle spalle. Al che Harry arrossisce, si sistema i capelli per coprire il viso paonazzo e intercetta l’occhiata maliziosa dell’amico.

Louis esclama «Voglio farmi anche io un tatuaggio!» con l’espressione di un bambino capriccioso e Zayn si propone di accompagnarlo, ma Harry non bada a nessuno dei due -anche se un campanellino d’allarme suona nella sua mente quando sente Zayn dire che distrarrà Louis come ha fatto con lui. Liam lo guarda con un sopracciglio inarcato ed Harry arrossisce, perché sta pensando che si riempirebbe il corpo di tatuaggi se questo gli servisse a sentire ancora le labbra morbide di Zayn che gli sfiorano il collo.

«Hazza, ma quello è un succhiotto?»

 

Alla fine ho deciso di scrivere una raccolta. Saranno tutte slash, ognuna con una coppia diversa. Verranno fuori dieci piccole shot più una, forse, perché ho qualcosa in mente per il botto finale (*ghigno sadico*). Nonostante la piccola Ziam non abbia riscosso particolare successo, ho deciso comunque di postare quest’altra cosetta, perché ho tanto tempo da perdere al posto di studiare e volevo condividere qualcosa con il mondo u.u

Avviso già che probabilmente non vedrete nulla di molto spinto nelle mie shot. Primo perché non è nel mio stile, secondo perché mi piace lasciare le cose un po’ così, incerte, senza definire legami troppo severi (e sì, anche perché non sono assolutamente capace di descrivere certe scene :P).

Comunque, che ve ne pare di questa Zarry? Ho letto su una pagina di facebook la notizia che Harry mentre si faceva il tatuaggio ha chiesto a Zayn di restare con lui e gli ha tenuto la mano, e la mia vena slasherosa è saltata fuori senza che io potessi farci niente **

Spero vi sia piaciuta, e ricordo a tutti che non ho mai morso nessuno per una recensione :D

Un bacio,

_ki_

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Capitolo 3
*** It started out with a kiss ***


It started out with a kiss

 

Lo vede entrare in casa sua e di Louis e quasi gli prende un colpo, quando sorride.

«Che diavolo hai fatto?» sbotta Louis saltandogli praticamente addosso, mentre Zayn e Liam si richiudono la porta alle spalle. Lui arrossisce, un po’, sorride ancora -e, diamine, si nota così tanto- e si gratta la nuca, in imbarazzo.

«È un coglione» asserisce Zayn con fermezza, passando davanti a tutti e andando dritto verso la cucina. Liam lancia un’occhiata di traverso a Louis e Harry -fatelo ragionare voi, sembra dire con gli occhi- e poi segue l’amico.

«Se l’hai fatto per quelli che ti hanno criticato, Zayn ha ragione: sei un coglione» prorompe Louis, guardandolo con le sopracciglia aggrottate. Se li trascina entrambi -Niall che lo guarda male e Harry che è ancora troppo interdetto per capire di doversi spostare dall’ingresso- in cucina e si siedono attorno al tavolo. Zayn si sta preparando una tazza di tè.

«Non l’ho fatto per nessuno, Louis. L’ho fatto per me» dice Niall, pacato, e Harry pensa che ha una voce strana, con quel coso tra i denti, e che deve assolutamente levarselo.

«Che cazzata» borbotta piano Zayn, dando loro le spalle mentre versa l’acqua riscaldata in una tazza. Liam lo guarda male, ma comunque sembra pienamente d’accordo, perché non lo riprende -e lui lo riprende sempre quando eccede nei suoi attimi di indelicatezza.

«Devi togliertelo» sono le prime parole che Harry rivolge a Niall da quando è entrato in casa sua e di Louis. Niall lo guarda quasi incazzato -forse si aspettava almeno da lui un po’ di appoggio- ma poi sbuffa e scrolla le spalle -e la luce chiara del sole che filtra dalle finestre si incastra nei suoi capelli e Harry si perde un attimo a guardarli, rischiando di perdersi la domanda che segue.

«E perché?»

«Perché sei un coglione» afferma Zayn, e dallo sguardo scocciato di Niall Harry capisce che deve averglielo ripetuto almeno mille volte da quando si sono visti.

«Perché...» ci pensa. Ha baciato una ragazza con l’apparecchio soltanto una volta, quando aveva quattordici anni. Si è procurato un taglio alla lingua profondo come un cratere e da allora ha evitato tutte le ferraglie dei dentisti e le ragazze che se le portavano dietro.

«Perché è inutile. Sei perfetto così».

Liam annuisce con foga, Louis gli scompiglia i capelli e fa un versetto di apprezzamento e Zayn affoga il viso nella tazza di tè. Niall, invece, si spettina i capelli con sguardo infastidito. Harry vorrebbe tanto vederlo arrossire.

«Che vi importa? Lo devo portare io, non voi. È solo uno stupido apparecchio». Probabilmente gli altri non lo notano, ma cavolo, Harry la sente benissimo, quella linea di differenza tra la sua voce prima e la sua voce adesso. Gli sembra di star ascoltando una salamandra intrattenere un pubblico di mosche con un discorso sul perché sia importante per i rettili sdraiarsi a prendere il sole e sul perché non abbiano bisogno della crema solare.

«Sei un coglione» mugugna Zayn dietro la tazza con le saette colorate, e Niall a quel punto sembra non farcela più, perché si alza di scatto -facendo raschiare la sedia duramente contro il pavimento-, lancia un’occhiata tra la delusione e lo sconforto ad ognuno dei suoi amici e poi esce dalla cucina.

Harry per un attimo pensa che gli sia capitata tra le mani la scena perfetta: si alzerà, andrà dovunque Niall si sia rifugiato, lo troverà a piangere e, per consolarlo, finirà col baciarlo. Niall non lo rifiuterà e si toglierà quello stupido apparecchio, perché Harry -per quanto gli voglia bene- non avrà intenzione di baciarlo ancora con del ferro sui denti.

Poi invece Louis si alza e il castello di carte in cui dimorano le sue fantasie crolla su se stesso senza emettere alcun suono.

«Vado a parlargli» annuncia il guasta-sogni con una delle poche espressioni serie che Harry gli vedrà fare in tutta la vita.

Eh no, col cazzo.

«Lascia, vado io» Harry si sente molto stupido mentre si alza, blocca Louis per un braccio e tutti lo fissano. Ma poi niente, il suo Boo Bear fa un verso vago e si risiede, Zayn si alza per posare la tazza finita nel lavandino e Liam si passa una mano sul collo. Harry si sente molto fortunato.

Niall è nel giardino sul retro. Harry ci ha impiegato almeno dieci minuti a trovarlo -di solito nei film la fanno così facile- e quando finalmente lo trova non sta piangendo -ha soltanto gli occhi lucidi.

Si siede accanto a lui, improvvisamente agitato: cosa deve dire? Come deve cominciare il discorso? Quanto deve aspettare prima di poterlo baciare? Vorrebbe tanto che stesse piangendo, in questo momento -sarebbe tutto più semplice, sì, Niall sarebbe scosso e forse si dimenticherebbe di rifiutarlo mentre lui cerca di appropriarsi delle sue labbra.

«Fa un male cane» confessa Niall, interrompendo quell’assurdo silenzio e quel contrastante marasma di pensieri all’interno del cervello di Harry.

«È uno dei tanti svantaggi. Non capisco perché tu lo voglia tenere». Non doveva cominciare così il discorso. Doveva essere qualcosa come «Tranquillo, andrà tutto bene. Passerà presto» e poi «Ma non potrò baciarti se lo terrai. Non preferiresti togliertelo?»

«È solo per un anno, Harry. Non darà fastidio a nessuno».

«A me darà fastidio».

Cristo, ma l’ha detto davvero? Deve morire, ora. Qualcuno venga a prenderlo e a pestarlo a sangue.

«Anche a me, da quello che ho capito. Mi tireranno di nuovo gli elastici fra un paio di mesi e farà di nuovo maledettamente male».

Niall non lo guarda e sembra totalmente ignorare la sua imbarazzante confessione. Harry vorrebbe sospirare di sollievo e allo stesso tempo tirare un potente scrollone all’amico, perché è davvero tonto, quando vuole.

«Fa tanto male?»

Niall sospira e annuisce, e poi lo guarda. Gli occhi di Niall sono azzurri -e Harry non ha mai pensato una cosa tanto banale.

Sei un coglione, Harry Styles.

Il biondo si stringe nelle spalle, senza distogliere lo sguardo. Sporge il labbro all’infuori in un bellissimo broncio.

«Posso sopportare» dice. E poi si avvicina. E poi lo bacia.

Harry sta pensando ad un treno in corsa. Sta pensando ad un treno in corsa che sbuffa fumo a intervalli irregolari. Sta pensando che il suo cuore è come un treno in corsa, che sta per esplodere, che è prossimo ad un burrone e non riesce a rallentare.

Oltre a questo, Harry non riesce a formulare molti altri pensieri coerenti. Uno di questi riguarda il fatto che non vede l’ora di ficcargli la lingua in gola -e poi pensa che non è delicata, come cosa, che Niall si è appena messo l’apparecchio e che lui non vuole perdere l’uso di quel muscolo. Poi riflette brevemente sul fatto che lui e Niall non si baciano. Si baciano lui e Louis, ogni tanto, per scherzo, perché Louis è un coglione e lui lo asseconda; si baciano Zayn e Liam, un sacco di volte, perché Liam e Zayn hanno uno strano rapporto e lui non ne vuole sapere di più. Ma lui e Niall non si baciano, di solito.

«Oh» è l’unica cosa che esce dalle labbra di Harry, quando queste non sono più impegnate a sfregarsi contro quelle dell’amico.

«Oh» gli fa il verso Niall, e poi scoppia a ridere di gusto, buttando indietro la testa e mostrando la gola. Harry pensa che la sua risata è bellissima, che l’apparecchio si nota di meno -o forse è lui che lo nota di meno, perché ora non riesce a guardare altro se non le sue meravigliose labbra screpolate e tutto il resto appare irrilevante- e che Niall è arrossito.

«Ti toglierai l’apparecchio?» chiede Harry, perché non sa più cosa dire e deve distrarsi dalla meravigliosa luce che brilla nello sguardo del biondo. Niall arriccia il naso.

«Può essere».

«Sei un coglione».

Niall lo guarda, e per un attimo Harry pensa che si sia incazzato. Poi invece il biondo ride e gli dà una lieve spinta. Il cuore di Harry è definitivamente caduto dentro il burrone e non ha neanche tanta voglia di risalire.

 

E alloraaaa! Eccomi qua, bellezze mie :3 Oggi sono di buon umore, ma penso che presto peggiorerò, perché devo ancora cominciare i compiti ._. Ma a voi non interessa, quindi passiamo a qualcosa di più costruttivo.

Questa OS all’inizio mi piaceva da impazzire. Sul serio, quando l’ho scritta non vedevo l’ora di pubblicarla, perché me n’ero innamorata -della serie “viva la modestia”. Ma ora, dopo un paio di giorni, non mi piace più così tanto. Rileggendola mi è sembrata banale e anche troppo lunga. Quindi, vi prego, ditemi che non fa così schifo :D

Per il nostro amato Horan con l’apparecchio, ho visto questa foto qui e poi boh, Niall e Harry hanno fatto tutto il resto (soprattutto Harry, già ._.). Per il titolo, la canzone è presa da un verso di questa meraviglia, ma non è che c’entri poi molto con la storia, la stavo solo ascoltando mentre scrivevo :P

Infine, ringrazio tutti gli angeli che hanno preferito/seguito/ricordato e recensito la scorsa shot. Spero che anche questa vi faccia piacere :D

Un bacione

_ki_

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Capitolo 4
*** Sometimes it's hard, to follow you heart ***


Sometimes it’s hard, to follow you heart

 

Niall l’ha preso da parte, questa mattina.

Sono in tour da tre settimane e Louis sta rischiando di esplodere dalla felicità. Non ha mai amato tanto un periodo della sua vita -quasi batte le selezioni di XFactor!- come sta amando queste tre stra-meravigliose settimane.

Ma Niall l’ha preso da parte, questa mattina.

«Senti Lou, dobbiamo parlare» gli ha detto, con lo sguardo serio. E Niall non ha quasi mai lo sguardo serio.

«Dimmi tutto, Nialler» ha detto Louis con voce allegra, perché in quel momento non si era accorto dello sguardo serio. Ma avrebbe dovuto, e ora se ne rende pienamente conto.

«Io, hm... voglio smettere. Questa cosa».

A quelle parole Louis ha messo in moto il cervello. In realtà non sono solo il tour, le fan e le canzoni, che hanno reso queste tre settimane le più belle della sua vita. La realtà è che tra lui e Niall è successo qualcosa, in queste tre settimane. Qualcosa che si può riassumere con le parole baci, carezze e un succhiotto.

Louis si passa una mano sul collo, dove fino a solo il giorno prima la sciarpa copriva ciò che la passione di Niall gli aveva impresso. È sicuro di aver capito male.

«E perché?»

«Perché, hm... Io non credo che... gli altri... Non mi sembra il caso».

Niall si sta torturando le mani e Louis capisce che doveva essersi preparato un discorso, per comunicargli la sua decisione, ma che ora non ne ricorda neanche una virgola. Lo sa, e basta, perché giusto tre giorni fa, prima di irrompere nella camera d’albergo del biondo, l’ha sentito dalla porta mentre borbottava tra sé frasi sconclusionate e si dava dell’idiota -e poi niente, Louis è entrato e gli è saltato addosso per baciarlo sulle labbra, canticchiando qualcosa su aquiloni cannibali e coccinelle in calore; Louis se lo ricorda perché la risata di Niall gli è entrata nella mente, dopo quelle frasi senza senso. E alla fine è nato il succhiotto.

Gli farebbe tenerezza, Niall, in questo momento, se non avesse appena deciso di voler troncare quello che ha reso queste tre settimane le più belle della sua vita. Davvero, potrebbe anche decidere di dargli ragione solo per vederlo felice -gli piace, vederlo felice-, se ciò di cui parla Niall non portasse ad un loro allontanamento.

«Stai scherzando» dice allora, perché deve rendersi conto che sì, è uno scherzo, e che ora Niall lo bacerà e gli dirà che ha fatto tutto questo solo perché ha le mestruazioni. Ma Niall sospira e punta i suoi occhi color del cielo in quelli di Louis. Per un po’ restano in silenzio.

Louis ci si perderebbe volentieri, in quegli occhi. Ci si sta giusto perdendo, perché Niall non parla e allora lui non ha altro da fare che annegare in quel mare limpido.

Poi Niall arrossisce e abbassa lo sguardo, balbetta un «No, non scherzo» e si morde le labbra. E allora Louis espira forte -davvero, stava trattenendo il fiato? Lancia a Niall quella che dovrebbe essere un’occhiata indignata, ma che, deve ammetterlo, ne sembra più una disperata.

«Va bene, come vuoi tu» sbotta, sentendo una spiacevole fitta allo stomaco. E poi si volta e se ne va, perché bisogna sempre andarsene dopo una litigata e perché non avrebbe mai il coraggio di rimanere arrabbiato con lo sguardo sorpreso di Niall puntato addosso -è già difficile così, maledizione.

Si dice che farà una passeggiata, tornerà in albergo con le idee schiarite e poi parteciperà insieme agli altri al terzo Video Diary. Solo che poi torna e non gli è passato un bel niente. Insomma, Niall non può averlo fatto davvero. È una cosa stupida; Niall è stupido.

La rabbia non è sbollita e quando si siede sul divano accanto ad Harry il riccio gli scocca un’occhiata indagatrice. Poi però Niall entra nella stanza e si siede accanto a lui, e Louis non ce la fa, non ce la fa proprio, e quindi si alza e si butta per terra. I ragazzi lo guardano sbalorditi, ma Louis li ignora. E quando iniziano le riprese, Louis fa la cazzata più grande della settimana -del tour, in realtà.

 Niall ha lo sguardo deluso, una manciata di minuti dopo. Lo sguardo deluso e ferito. Sta cercando di non piangere e di scollarsi di dosso Zayn per potersene andare in camera, Louis lo sa perché ha le orecchie leggermente rosse e si sta torturando il labbro inferiore -e poi ha gli occhi lucidi, sì.

«Sei un coglione» se ne esce Liam, avvicinandosi e guardandolo con le palpebre socchiuse. Sembra un riccio con seri problemi di vista.

Davvero intimidatorio, Payne.

I ricci di Harry ondeggiano mentre questi annuisce e gli tira uno scappellotto. Louis vorrebbe solo che si facessero gli affari propri -, si sente già abbastanza in colpa di suo, senza che i suoi amici gli sbattino in faccia ciò che ha appena fatto.

«Niall, possiamo parlare?» prorompe, interrompendo Zayn nel bel mezzo di una frase e guadagnandosi un’occhiata di fuoco -e non in senso positivo- da parte del biondo.

«No, grazie» sputa questi. Zayn la faccia di un triglia lessa quando Niall lo supera e se ne sparisce verso la sua camera d’albergo.

«Che cosa è successo?» borbotta il mulatto, che davvero non ha capito niente degli ultimi dieci minuti. Liam sospira sconfortato e Harry ridacchia un po’, ma Louis li ignora tutti e tre e segue il biondo fuori dalla stanza.

«Niall. Niall! Ehi, aspetta».

«Perché?»

Il biondo si volta, furioso. Louis vorrebbe sia fargli notare ridendo che alla fine si è fermato, sia abbracciarlo forte e dirgli che non farà mai più una cosa del genere. Non fa nessuna delle due cose -no, è molto più proficuo restarsene imbambolato a fissarlo senza parole mentre lui lo trafigge con i suoi occhi meravigliosamente azzurri.

«Ecco, appunto».

«Ehi... Ehi, no, aspetta. Io volevo solo...»

Boccheggia, mentre Niall si ferma di nuovo, ma non si gira. Un pesce palla, Louis si sente molto un pesce palla che ha deciso di gonfiarsi nel momento sbagliato.

«No, ecco. Io non intendevo... cioè, non pensi mica... È che io... volevo...»

«Ho capito benissimo cosa vuoi, Louis. E ora che lo so, vedrò di non farmi trovare nei paraggi alla prossima invasione aliena».

Sono maledettamente stupido, già.

Louis si morde l’interno di una guancia e arriccia il naso. Stupido, stupido Louis.

«Hai cominciato tu, però».

Louis si rende conto di aver appena detto l’ennesima stupidaggine quando Niall si volta a guardarlo, sbalordito.

«Ma sul serio? ‘Fanculo, Louis».

Nonostante tutto, Louis non può far altro che notare il modo meraviglioso con cui Niall pronuncia il suo nome -il tono non è dei migliori, ma ci si deve pure accontentare.

«No, senti. È che... non voglio».

Trita e ritrita, alla fine sono arrivati davanti alla camera di Niall. Il biondo si è girato di nuovo, e a Louis gira la testa.

Gli occhi di Niall sono perfetti.

«No, neanche io» ammette, e Louis, davvero, non vorrebbe, ma sorride. «Ma è... troppo».

Louis capisce. Troppo velocemente, troppi sentimenti, troppe complicazioni. Semplicemente troppo per qualcosa che è iniziato come un gioco.

«No, beh. Ma io non ti sacrificherei mai, Niall. Lo sai?»

Il biondo arriccia il naso, sbuffa. Louis vede che no, non ce la fa a non ridere.

«Beh, sono contento di saperlo» sorride, e fa per entrare in camera sua. Ma Louis non vuole -cioè, insomma, l’ha appena perdonato e vuole andarsene così?- e quindi fa pressione con un braccio affinché il biondo non apra la porta.

«Che cosa c’è?» chiedono le labbra meravigliose di Niall. Louis sa che sanno di fresco, d’estate, ma gli manca la sensazione di vuoto assoluto che prova ogni volta che quelle meraviglie si posano su di lui. Si avvicina, ma non sa se può.

E così è Niall che lo bacia, che gli passa una mano tra i capelli, che gli stringe la maglietta. Louis si sente come un bambinetto alla sua prima cotta. Imbranato. Ma è felice.

«Non sarà troppo, questa volta» promette, cercando una conferma negli occhi di Niall. Questi gli sorride. Non dice niente, perché in quel momento Harry sbuca dalle scale e loro sono costretti ad allontanarsi; ma con gli occhi, con quelli riesce a dire tutto.

Louis vorrebbe stare un po’ da solo con Niall. Un po’ da soli in camera, magari. Ma «Ragazzi, è pronta la cena» annuncia Harry, e il biondo sembra risvegliarsi.

«Cena? Arrivo subito!» trilla. Internamente, Louis ride.

No, non posso certo negargli la cena. Più tardi, però...

Louis non può fare a meno di pensare che queste siano le tre settimane più stupende della sua vita.

 

Hola chicas! Come va?

Ho deciso di farvi una sorpresina e ho postato adesso, dopo solo una giornata -sentitevi fiere, eh u.u

Che poi in realtà l’ho fatto solo perché voglio far coincidere una certa storia con il giorno di San Valentino e viene subito dopo questa, nella mia tabellina-che-porbabilmente-finirò-per-non-seguire e quindi ho dovuto fare questo strappo.

Che posso dire riguardo questa shot? Mi piace, i pensieri di Louis sono stati un parto e dovevo scrivere qualcosa sul tour e su due piccioncini che si sbaciucchiavano, e sono capitati loro. Credo di essere caduta un po’ nell’OOC, perché Louis mi sembra davvero troppo serio, anche se ho cercato di inserire qua e là qualche pensiero stupido -sono riuscita a renderlo bene? **

Altro da aggiungere? AH!, la cosa più importante. Questo è nato tutto dal Video Diary 3, di cui però non sono riuscita a trovare la versione originale, quella in cui Louis dice che sacrificherebbe Niall se ci fosse un’invasione aliena -e davvero, penso di aver quasi odiato Boo Bear quando l’ha detto T.T (tra l’altro, vi ho postato il video con i sottotitoli in italiano, mi amate? **) E poi il titolo è preso da questa canzoncina, che come al solito non ha niente a che fare con la trama della OS o.o

Non ho più niente da dire.

Un bacio grande (almeno quanto queste note finali, direi ._.)

_ki_

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Capitolo 5
*** Those thoughts I can't deny ***


Those thoughts I can’t deny

 

L’anno scorso, per San Valentino, Liam gli ha regalato due cose. Un bacio -un cioccolatino, ragazze dalle menti perverse, tranquille- e una frase.

Erano a casa di Louis, Harry era uscito per far visita alla sua ragazza del momento e Zayn e Niall erano spariti dalla circolazione per fare Dio-solo-sa-cosa -e Louis se lo era immaginato, cosa, ma non lo aveva detto  ad alta voce perché è un po’ strano, immaginare i tuoi due amici a fare certe cose e, anche se non sembra, anche lui ha il senso del pudore, da qualche parte.

E così, erano da soli in casa. A Louis frullava da un po’ di tempo in mente l’idea che Liam sarebbe dovuto essere altrove, quel giorno; da Danielle, o dalla sua ex, magari, o da qualcun’altra, insomma, dappertutto, ma non con lui. Ma Liam aveva lo sguardo strano -lo perché è uno lo sguardo, è sempre stato uno, ed è quello sguardo che Liam usa quando ha deciso di fare una cosa ma se ne vergogna, non gli sembra giusto o qualsiasi altra sega mentale si faccia nella sua mente con quello sguardo sulla faccia- e Louis non se la sentiva di fare domande che probabilmente avrebbero fatto scattare la bomba -una bomba di nome Liam-la furia-Payne, che nasce in poche, speciali occasioni. Insomma, anche Louis ha un po’ di coscienza, in qualche anfratto della sua mente, e non aveva intenzione di morire giovane, aveva tante cose da fare, ancora.

E così erano seduti al tavolo in cucina, a bersi un tè. Louis guardava Liam e Liam guardava le sue mani -le mani di Liam, invece, non guardavano Louis, ed era un peccato, perché sarebbe stato un triangolo perfetto. Le lancette dell’orologio da parete sembravano aver deciso di improvvisare un concerto live e anche il frigorifero pareva voler fare la sua parte, animandosi ogni tanto e gorgogliando con rumori distinguibilissimi -perché c’era silenzio, ce n’era troppo e tutto sembrava amplificato ventordicimila volte. Poi Liam, finalmente, aveva parlato.

«Devo dirti una cosa, Louis» aveva cominciato, appoggiando la tazza preferita di Harry -quella nera, con Topolino, della serie dimostro-tre-anni-e-me-ne-vanto- sul tavolo e alzando finalmente lo sguardo. Le mani avevano preso a torturarsi, forse gelose del fatto che Liam avesse direzionato le sue attenzioni verso qualcun altro.

«Certo, ti ascolto» aveva garantito Louis, perché era davvero palese che Liam morisse dalla voglia di confidarsi con qualcuno che lo ascoltasse e gli dicesse che andava tutto bene -o qualsiasi cosa volesse sentirsi dire, il piccolo e insicuro Payne.

Per un attimo ancora Liam era rimasto in silenzio. Si era alzato, aveva fatto un po’ Giro-tondo intorno al tavolo e si era riseduto, sospirando come fanno i medici nei film prima di avvisare i parenti di un paziente che il loro caro ha sciaguratamente smesso di respirare. Poi aveva vuotato il sacco -e che sacco!

«Sono gay».

Ecco, ora una persona normale avrebbe sospirato, l’avrebbe guardato negli occhi e gli avrebbe detto che non c’era niente di male in questo, che erano cose che capitavano e che la sua vita poteva essere meravigliosa lo stesso. Una persona con qualche problema in più, invece, l’avrebbe guardato disgustato e gli avrebbe intimato di stargli alla larga, definendolo feccia, abominio o qualche altra cazzata prelevata direttamente dal Vocabolario dell’Omofobo Perfetto -ma Louis non era molto certo che ne esistesse uno. Louis, invece -che di problemi ne aveva molti più di qualcuno-, aveva preferito una scena più drammatica, con un po’ di tè andato di traverso e il rischio di un attacco cardiaco -e a quel punto il sospiro di Liam-il medico dispiaciuto-Payne sarebbe stato azzeccatissimo. Poi era serenissimamente scoppiato a ridere.

«Ne sei sicuro?» aveva chiesto, perché era davvero strano, avere addirittura tre gay come amici -alla faccia di tutte le battutine idiote che aveva fatto quando anche Zayn aveva attraversato il suo momento della confessione. Liam aveva sospirato di nuovo, solo che allora era sembrato più un toro mezzo incazzato/mezzo rassegnato dal dover entrare di nuovo in pista e affrontare il prossimo, suicida di un torero pazzo -Louis se l’era ripetuto un po’ in testa: prossimo suicida di un torero pazzo, prossimo suicida di un torero pazzo, prossimosuicidadiuntoreropazzo.

«No, non proprio» aveva confessato Liam, e poi era arrossito, tutto d’un colpo, come il semaforo rosso dei pedoni quando tu sei proprio sul punto di mettere il piede giù dal marciapiedi per attraversare la strada -ed era stato strano, perché era apparso più dispiaciuto dal fatto di non essere sicuro di essere gay, che da quello vero e proprio di esserlo.

Louis aveva grugnito un verso pensieroso, si era scolato le ultime gocce di tè rimaste nella tazza -quelle gentili che non gli erano finite tutto d’un colpo in gola facendolo tossire come un dannato- e poi si era alzato in piedi.

«Che cosa vuoi fare?» gli aveva chiesto Liam, con il tono da «Ehi, non mi prendere a pugni, mi piace la mia faccia così com’è, senza bisogno di ritocchi». Louis aveva sbuffato con forza.

«Te lo faccio capire. Avanti, alzati» gli aveva intimato e Liam aveva ubbidito di scatto, quasi sotto la sedia ci fosse stato un meccanismo che alle parole di Louis gli aveva trasmesso una potente scossa alle natiche -una potente scossa alle natiche, Louis c’aveva pensato un po’ e whoa!, poteva applicare questa genialata sotto al letto di Styles, la mattina, per farlo alzare.

E così Louis si era avvicinato, gli aveva posato una mano sulla guancia.

«Non...» aveva provato Liam, ma Louis l’aveva zittito, scuotendo piano la testa. Aveva accarezzato la guancia liscia di Payne, era sceso al collo, poi più in giù.

«Fa effetto?» aveva chiesto Louis, mentre si piegava e lasciava un bacio umido sul collo dell’amico. Liam non aveva risposto, ma i battiti frenetici del suo cuore -che Louis sentiva attraverso la maglietta di cotone- avevano parlato per lui. Si era avvicinato di più al suo corpo, gli aveva passato una mano tra i capelli, sulla nuca, mentre l’altra scendeva sempre più giù. Si era fermato sull’orlo dei jeans scuri, aveva esitato, mentre con la lingua tracciava una lenta scia sulla pelle infiammata del più piccolo. E poi, semplicemente, lo aveva accarezzato -e sì, ragazze pervertite che non vedevate l’ora, ora potete pensare male quanto volete.

«Hm, sì. Direi che fa effetto» si era risposto da solo, ridacchiando sulla pelle liscia del collo di Liam. E Liam si era allontanato di scatto, rosso come una fragola -a Louis piacciono, le fragole, sono fragolose. Aveva cercato di dire qualcosa, balbettando come un idiota -un idiota rosso come un fragola fragolosa, con il principio di un’erezione nei pantaloni e la nuova, incredibile scoperta di essere gay: un bel quadretto, insomma- e poi l’aveva spinto contro la tavola. Louis aveva sentito il bordo del mobile premere contro la schiena mentre rideva e le labbra di Liam si avvicinavano alle sue. L’aveva guardato negli occhi, in quegli occhi marroni che l’avevano sempre fatto sentire un po’ un idiota -erano due idioti, alla fine, Louis l’aveva sempre saputo.

«Il mio piccolo amico gay» aveva mormorato il più grande, abbassando lo sguardo sulle labbra secche dell’altro. E Liam, con uno sbuffo scocciato e imbarazzato -e eccitato, e sorpreso, e un sacco di altre cose che, dai, Louis non sarebbe mai riuscito a leggere, Liam non era mica un libro e comunque lui non era mai stato appassionato di letture-, piuttosto che zittirlo con le parole aveva usato un altro, efficacissimo metodo. Louis non si era mica lamentato, eh.

 

Quest’anno Liam gli ha regalato due cose, per San Valentino. Una sega -e no, non è assolutamente quello che pensate, depravati senza vergogna: Louis ha avuto il capriccio di voler costruire una sedia e così Liam l’ha semplicemente attrezzato a dovere- e tre parole. Tre parole che dette in italiano sembrano quasi storpiarne il significato, renderlo troppo, ma che in inglese sono semplici, scorrevoli, facili da far rotolare sulla lingua e fuori dalle labbra.

«I love you» gli ha detto, arrossendo filo all’inverosimile, e Louis è orgoglioso di sé, mentre gli salta al collo e gli scocca un bacio giocoso sulle labbra, perché è riuscito a far crescere il suo piccolo amico gay -e perché, hm, Liam è arrossito di nuovo come una fragola e questa volta Louis vuole proprio mordergli la guancia per conoscerne il sapore.

 

Dovevo fare qualcosa per San Valentino! E non perché mi piaccia questa festa -non mi fa né caldo né freddo, in realtà- ma perché... boh, ispira, San Valentino, in questi casi :P

Allora, eccoci qui. Una Lilo. Che posso dire? Sono appena tornata da una disastrata gita con la mia classe, ho un freddo della madonna e questa shot mi piace -tanto per cambiare. Ho avuto il mio momento follia e penso di aver espresso i pensieri di Louis meglio di come avessi fatto nella scorsa OS.

La canzone, che questa volta consiglio di ascoltare, è questa -e non proprio perché la OS sia ispirata, più perché a me sembra qualcosa che c’entri (non ha senso, ma capitemi insomma u.u). Niente fatti realmente accaduti a cui ispirarmi, questa volta.

Sono di fretta -devo ancora finire i compiti- quindi concludo qui. Ringrazio infinitamente le persone che hanno aggiunto a seguite/preferite/ricordate la raccolta, chi ha solo letto e soprattutto chi ha recensito. Vi amo ragazze <3

Un bacio, corro a fare geometria

_ki_

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Capitolo 6
*** You could stay with me, for now ***


Allora ragazze, oggi le note dell’autore vanno in testa perché... boh, perché mi ispirava così. Che cosa devo dire? Louis, Harry e la neve **

Questa è stata la hm... seconda? No, no, terza -perché prima c’è stata la Zarry- terza storia che ho scritto di questa raccolta. Era la seconda nevicata dell’anno -a febbraio, non so se ve ne rendete conto! Tre quarti di Italia sotto la neve e da noi soltanto uno spruzzo!- beh, comunque c’era la neve e io mi sono messa sul balcone a congelarmi le mani con il portatile che mi scaldava le gambe e a scrivere -di notte, con la neve che scendeva, e non mi sono neanche ammalata, maledetta me! >.<. E va beh, questa è stata comunque una delle prime shot, e spero davvero che riscuota il dovuto successo, perché a me piace un sacco -beh, mi piacciono un sacco quasi tutte, quindi non fa tanto testo ._. Non ho nient’altro da dire. Ascoltatevi questa meraviglia, perché è di Ed e io adoro Ed e perché ci sta bene, ed è la canzone da cui è preso il titolo -ma dai? E -ah!- aggiorno oggi perché siete degli amori, perché siamo arrivate a quota venti recensioni -venti, in cinque capitoli, per una raccolta, io vi amo **- e perché domani non avrei avuto tempo per aggiornare. Ringrazio come al solito tutte, perché siete degli amori e amo voi e le vostre recensioni -per chi le lascia, per le altre, vi amo lo stesso, ma un po’ meno, perché non avete voglia di commentare u.u (oggi sono un po’ problematica, sì :S)

Che altro? Enjoy!

_ki_

 

You could stay with me, for now

 

Harry ama la neve. Ama la neve quando scende leggera, volteggiando con percorsi imprevedibili nel cielo e si ferma, candida e meravigliosa, pura come nient’altro può essere, adagiandosi con la grazia di una ballerina -con la grazia di nessuno, a dir la verità, perché nessun essere umano ha così tanta grazia- sul suolo, o sul suo naso, o tra i suoi capelli.

Harry ama la neve da quando era bambino, perché Gemma si divertiva a fare pupazzi di neve con lui nonostante fosse più grande e perché sua madre gli dava sempre una carotina un po’ raggrinzita da mettere come naso al suo uomo candido.

È uno dei pochi svantaggi di essere in America: niente neve. Gemma gli ha già mandato quasi un album fotografico pieno di foto di casa sua a Holmes Chapel tutta ricoperta di bianco, oppure di lei mentre aiuta la mamma a spalare la neve nel vialetto, o ancora di lei insieme al suo ragazzo che si abbracciano circondati dal bianco. Ma lì, a Los Angeles, neanche un fiocco. Niente bianco, niente freddo, è già tanto che vada in giro in maniche lunghe. È una delle poche cose brutte dell’America ed Harry non può fare a meno di lamentarsene.

«Vorrà dire che finalmente ho deciso cosa regalarti per il compleanno!» ha scherzato Louis qualche giorno fa, scompigliandogli i capelli mentre proseguiva la sua seduta di lamentele sul tempo americano.

«Ti amerei per sempre se lo facessi!» ha riso Harry, abbracciandolo di slancio. Ma adesso pensa che l’amerebbe comunque, con o senza neve, perché è li davanti a lui con quella ridicola pallina di vetro e la sta agitando come un forsennato ed è così terribilmente dolce.

«Ecco la tua neve» ha esclamato Louis quando è rientrato in albergo, felice come solo un bambino può essere, un sorrisone che gli attraversava il viso da parte a parte. Harry per un attimo è rimasto interdetto: aveva controllato giusto pochi minuti prima e non gli era sembrato che fosse sul punto di nevicare. C’era un sole da spaccare le pietre, altro che neve.

Poi invece Louis ha infilato una mano intasca e l’ha sfilata con quella palla stretta nel palmo, esclamando un «Ta-daaah» con voce teatrale. Harry ha pensato per un attimo che Louis si fosse fumato una canna.

«Che cosa sarebbe?» gli ha chiesto, cercando di non fare una faccia troppo delusa. Lui vuole la neve, non un souvenir. Louis l’ha guardato malissimo, scoccandogli una temibile occhiata attraverso i suoi occhi azzurro ghiaccio.

«Guarda» ha esclamato, cominciando ad agitare il braccio con foga.

E ora lo guarda, Harry, a bocca aperta, incerto se ridere o saltargli al collo.

«Non ho potuto far niente per la neve vera, ma ti basterà pensare di essere qua dentro e sarà come avercela tra le dita, no? Guarda, siamo proprio lì, dentro a questa casetta».

Harry si sporge verso l’amico per vedere dove gli sta indicando: all’interno della palla di vetro una minuscola abitazione di legno è immersa nel bianco. Ed Harry per un attimo, incrociando lo sguardo felicissimo del ragazzo, immagina davvero di trovarsi dentro quella stupida pallina. Al caldo, all’interno di una casa vecchio stile con il legno e il caminetto, abbracciato a Louis con una coperta che avvolge le gambe di entrambi, seduti sul divano davanti al camino. «La neve è così bella» direbbe Harry con il luccichio negli occhi, quel luccichio che nei libri viene descritto così bene ma che non si riesce mai a vedere nelle scene dei film. E poi Louis lo bacerebbe, perché Louis è Louis e questa è una scena romantica e deve finire con un bacio.

«Tu sei pazzo» dice invece Harry nella camera d’albergo che condivide con l’amico, in piedi davanti alla porta, con Louis che agita quella pallina come un forsennato. Gli scoppia a ridere in faccia, perché è felice anche senza neve, se c’è Louis.

«Buon compleanno, Hazza» trilla il più grande, in ritardo di una settimana, buttandogli le braccia al collo. Il cellulare del più piccolo squilla ma i ragazzi lo ignorano, mentre Harry sottrae la pallina di vetro dalle mani dell’amico e comincia ad agitarla.

«Fai attenzione, così la rompi!» esclama Louis contrariato, e sembra così dispiaciuto da un’eventualità del genere che Harry finge di buttarla per terra e poi ride, ride di cuore, mentre Louis si lascia scappare un gridolino allarmato.

«Ti pare che romperei il tuo regalo di compleanno?» mormora Harry, guardandolo da sotto il ciuffo di capelli. Louis sbuffa in un sorriso e lo butta sul letto con una spinta, ridendo.

Non è il momento, fuori non nevica e tra dieci minuti hanno un set fotografico da fare. Ma Louis ed Harry si trovano bene, Harry ha appena ricevuto il suo regalo di compleanno e, si sa, dopo il regalo ci sta sempre il bacio per fare gli auguri. Perché alla fine questa è solo una stupida palla di vetro e il regalo che vuole Harry è ovviamente un altro.

Così accade, mentre Louis gli sta facendo il solletico, che Harry si sporga un po’ troppo vicino e lo baci. Le labbra di Louis sono fredde ma a lui non dispiacciono, perché anche la neve è fredda. E mentre cerca di associare un sapore a quelle labbra che non lo rifiutano, Harry ci arriva: Louis sa di neve. È bello, bellissimo, è puro e riesce sempre a metterlo di buon umore. Louis gli passa una mano tra i capelli e la palla di vetro resta inerte, in un angolo del letto, ad osservare.

Ad Harry basta, perché questo è comunque il suo primo bacio sotto alla neve ed è il più bello che avrebbe mai potuto ricevere.

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Capitolo 7
*** I was enchanted to meet you ***


I was enchanted to meet you

 

Liam incontra Harry per la prima volta durante il bootcamp. Prima l’ha visto, dallo schermo della televisione, mentre faceva la sua fantastica esibizione e poi dietro le quinte mentre conversava allegramente con un altro concorrente -si chiama Louis, Liam se lo ricorda perché anche il suo migliore amico dei primi anni delle superiori si chiamava così. Ma non si sono mai parlati, perché lì sono talmente tanti e Liam è agitatissimo. Ora stanno entrambi aspettando il loro turno per ballare e Harry gli si è avvicinato senza che Liam potesse accorgersene.

«Io sono Harry! Mi piace come canti» sono le prime parole che gli dedica, sorridendogli con quel suo assurdo sorriso tutto denti e fossette. Liam prima nota i capelli incredibilmente ricci, poi i polsi ricoperti di braccialetti e infine la maglia con stampato il volto di Mick Jagger.

«Liam. Neanche tu sei male». In realtà Liam dovrebbe ammettere a se stesso che non ha cercato di avvicinare Harry solo perché gli è sembrato terribilmente bravo e ha paura della concorrenza. Insomma, ha cantato divinamente, Liam si è perso tra le note di “Isn’t she lovely?” che quel ragazzo ha tirato fuori davanti a tutte quelle persone con una naturalezza invidiabile e la prima cosa che ha pensato è stata inevitabilmente «Lui è più bravo di me». E qualcuno da piccolo deve avergli detto che non si fa amicizia con il nemico -e si sente deficiente, perché è solo una stupida gara di canto, non stanno combattendo una guerra mortale.

Harry si sta passando una mano tra i capelli e Liam pensa che sono belli, così ricci, così scuri. Ha sempre ammirato le persone con i capelli ricci, perché sa per esperienza quanto duri siano da gestire e certa gente riesce a farli apparire sempre così favolosi... Harry ride e Liam capisce di essersi perso qualcosa.

«Ehi amico, non te la prendere: stavo scherzando». Liam per un attimo si sente spaesato, poi però ricollega a dovere tutti i neuroni funzionanti e capisce a grandi linee la frase che Harry ha detto e che lui si è perso mentre gli osservava i capelli. «Niente male? Ehi, così mi offendo, sono stato bravissimo!»

Prima a Liam passa per la mente che quel tipo sia un arrogante presuntuoso, poi gli occhi verdi -verdi, Liam ama il verde, ma ora non riesce a ricordare da quando, né perché- si posano su una figura dietro le quinte e Liam vi legge imbarazzo.

Si gira senza realmente pensarci, inquadra una ragazza dai capelli biondi che quasi le coprono gli occhi e un’altra mora più grande che ammicca nella loro direzione.

«Ti piace una delle due?» si ritrova a dire, senza realmente capire da dove gli sia nata quell’improvvisa voglia di conversare. Harry sorride e arrossisce -arrossisce mentre sorride, e le fossette sulle guance e quel colorito pieno lo fanno sembrare un ragazzino alla sua prima cotta. È tenero.

«Non proprio. Ma la mora ci sta provando con me da quando sono arrivato»; Liam inarca un sopracciglio e dona un’altra occhiata alla loro sinistra, e questa volta gli occhi della mora inquadrano lui e il ragazzo sente un brivido percorrergli la schiena mentre lei si passa la lingua sulle labbra lentamente e sensualmente, senza staccargli gli occhi di dosso.

«Prima ha cercato di portarmi dentro un camerino. Ci ha provato anche con Louis».

«Quella è pazza» vorrebbe dire, ma anche «Harry, lascia perdere» e forse qualcos’altro. Fatto sta che ha la lingua annodata, Harry ha ancora le guance rosse e lo sguardo basso e a lui esce solo un mugolio indistinto, tra cui spicca solo la “parola” «Hazza».

Harry alza lo sguardo e incrocia i suoi occhi.

«Che cosa hai detto?»

«Io... niente. Non lo so».

Harry ride del suo imbarazzo e la sua risata è leggera e serena. I ragazzi hanno finito di ballare e qualcuno chiama il nome di Harry.

«Tu sei strano, Liam» ammette Harry lanciandogli uno sguardo di traverso, mentre si scrolla i capelli e se li sistema di lato con una mano. Liam si perde un attimo ad ammirare quel gesto e poi, mentre Harry si allontana, cerca qualcosa di intelligente da dire.

«E non hai ancora visto niente, Hazza».

Si sente stupido anche solo dopo le prime due parole, ma Harry si gira a guardarlo e gli dona un altro magnifico sorriso tutto denti e fossette. Liam ha caldo e si chiede se riuscirà davvero a ballare, quando sarà il suo turno.

 

 

Buongiorno bellissime pulzelle!

Oggi sono di buon umore perché ho passato una bellissima serata :3 -ma che frega a voi?

Allora, questa cosa qui: non mi piace. L’idea era venuta da questa immagine -di cui non posso neanche attestare la veridicità (?)- e poi boh, ho pensato che era carina, come cosa, che Liam avesse chiamato Harry “Hazza” la prima volta che si sono parlati, perché era agitato e ha sbagliato a parlare -e poi perché mi piacciono i primi incontri, mi piacciono Liam e Harry e mi piace questa cosa che si sono incontrati ad xFactor :D... Ma boh, non mi sembra essere uscita come doveva >.< E... è stranamente corta -avete notato che andando avanti le mie OS in genere diventano sempre più lunghe? :O

La canzone del titolo è questa carineria che mi ha fatto ascoltare mio fratello, ma neanche ‘sta volta c’entra molto :S

Che posso dire più? Ringrazio infinitamente tutte voi che mi aiutate a portare avanti questa raccolta aggiungendo a preferite/seguite/ricordate e/o commentando, perché senza di voi non avrei voglia di fare tutta questa faticaccia e quindi niente ragazzi carini che fanno i dolciosi tra di loro **

Un beso :3

_ki_

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Capitolo 8
*** This feels like I've fallen in love ***


This feels like I’ve fallen in love

 

«Smettila» sbotta Niall indispettito, arricciando il naso. Lo sguardo che gli rivolge Liam gli fa completamente perdere la testa.

«Cosa?»

Per qualche secondo Niall pensa che non sia proprio una buona idea. Non è neanche minimamente decente: Liam lo rifiuterà, eccome se lo rifiuterà, gli darà del coglione nel migliore dei casi e nel peggiore lo sbatterà a calci fuori dalla porta. Ma, beh, Niall non è mai brillato per riflessione -quello è Liam, maledizione, e ora Liam si sta leccando il labbro superiore guardandolo negli occhi; per forza, lo sta facendo apposta per forza.

Quando si avvicina e gli posa una mano sulla spalla -ha sentito da qualche parte che prima di un bacio si accarezza il viso, ma, davvero, è già abbastanza imbarazzante guardare Liam che fissa la sua mano come fosse verde e ricoperta di pustole, ed è solo sulla spalla; figurarsi se fosse sulla guancia!- Liam non si muove. Non si muove perché si fida di lui e Niall non può fare a meno di pensare che probabilmente non ci sarà più questa fiducia, dopo. Ma cavolo, si è tenuto dentro questa voglia per fin troppo tempo. Se fosse accaduto prima, quando erano ancora all’inizio di XFactor e lui si sentiva la persona più fortunata del mondo, probabilmente l’avrebbe fatto subito e quella fiducia non sarebbe mai nata, figurarsi poi morta. Ma il problema è che Liam lo sta facendo impazzire da -più o meno- tre mesi, due giorni e quattordici ore. Da quando -maledetto lui- se ne è venuto fuori, dal nulla, con un «Voglio baciarti» e poi, al suo perché, «Così, voglio capire perché le fan ci vedono tanto bene insieme» stampandosi in faccia quella sua assurda faccia a metà tra l’innocente e lo stupratore professionista di ragazzini indifesi che Niall gli ha visto indossare solo poche volte, ed è da allora che Niall ha cominciato a pensare a lui in maniera diversa -e maledice quel giorno da tre mesi e quattordici ore, perché i primi due giorni era troppo incantato a fissare il suo migliore amico con la bava alla bocca e lo sguardo sbrillucciacante per pensare razionalmente. E Niall da quando è entrato a far parte della band non pensa più di essere la persona più brava del mondo -è diventato un po’ più modesto e questo non è male- ed è per questo che non l’ha fatta prima, questa mossa.

Ora gli occhi nocciola del suo migliore amico sono ad una manciata di dita da lui e lo fissano, lo fissano larghi e stupiti. Deve aver intuito quello che sta succedendo.

Perché non si sposta?

Questa sarebbe una di quelle belle domande che di solito frenano le persone dal fare la cazzata più grande della loro vita. Ma, l’abbiamo già detto, Niall non brilla per essere la persona riflessiva del gruppo. E quindi ignora tutto -ignora il battito frenetico del suo cuore, il calore che gli assale le orecchie come una colonia di formiche che sgambetta verso un pezzo di pane grande come un pollice; ignora il respiro irregolare di Liam e quella domanda intelligente che gli è affiorata per un solo attimo nella mente; ignora tutto, tutto quello che non sia strettamente legato alle labbra di Liam, ai suoi occhi luminosi e, Gesù, al suo meraviglioso odore, che ha cominciato a strisciare languido dentro alla sua mente e ad annebbiare piacevolmente tutto il resto.

Niall pensa che sia meraviglioso. Che le labbra di Liam sono calde, che nonostante la posizione scomoda -lui è in piedi, piegato in avanti verso l’amico seduto sul letto- si sente leggero come una piuma e che probabilmente ha le farfalle allo stomaco -ma non ne è sicuro, perché non ha mai provato a ficcarsi una farfalla in pancia e vedere che sensazione gli fa sentirla svolazzare su e giù.

È sul punto di allontanarsi -Liam è immobile e non dà segni di vita e vuole controllare che non sia morto d’infarto- quando, improvvisamente, finisce sul letto. Liam lo trascina sul letto. E poi le mani di Liam sono tra i suoi capelli, le sue gambe a circondargli la vita e la sua lingua ad accarezzargli le labbra.

Zayn ha notato qualcosa di strano, in Niall, in questi giorni.

«Smettila di fissarlo» gli ha suggerito giusto la settimana scorsa, quando Liam si è tranquillamente sfilato la maglietta davanti a loro perché aveva caldo. Niall deve ringraziare Zayn se è finito in camera di Liam, oggi, a sentirlo blaterare su quanto stronza sia stata Danielle a mollarlo, su quanto deluso sia del suo comportamento e su quanto gli faccia piacere avere un amico come lui al suo fianco, in questo momento. Oh -beh-, sarebbe più giusto dire sopra di lui, perché è proprio dove si trova Niall adesso -e non che gli dispiaccia, eh.

Se Niall fosse un po’ più lucido -e non lo è, perché Liam ha appena fatto un verso strano a bocca chiusa, mentre si stanno ancora baciando, con la voce tremendamente roca e Niall riesce solo a figurarsi nella mente un’esplosione di colori sgargianti e un calore immenso che gli si irradia per tutta la spina dorsale-, se fosse solo un po’ più lucido probabilmente starebbe riflettendo sulla grandezza della statua che dovrà far costruire per Zayn -che se la merita tutta. Ma non lo è, quindi morde con ardore il labbro inferiore della perfetta bocca di Liam -che sa di pesca, l’unico gusto di dentifricio che Liam riesce a sopportare- e il castano spinge il suo bacino verso di lui.

Oh. Dio.

Se fossero alle Olimpiadi e Niall fosse un partecipante ai cento metri piani, il suo cuore avrebbe sicuramente vinto la medaglia d’oro. Altro che giamaicani e brasiliani, il suo mitico muscolo irlandese li avrebbe stracciati tutti senza la minima fatica -sta correndo troppo, troppo velocemente, e Niall sente il respiro mozzo ma non riesce ad allontanarsi per prendere aria, perché sa che le labbra di Liam sono il suo ossigeno e le sue calde mani che gli percorrono la schiena l’energia che permette ai polmoni di pompare.

E poi Liam lo spinge via, facendolo cadere rovinosamente a metà tra il letto e il pavimento.

«Harry?» mormorano le labbra piene che fino a un secondo prima erano posate sulle sue.

Harry? Che cazzo c’entra Harry?

«Scu-scu...»

Niall si gira e inquadra il volto sconvolto dell’amico riccio.

Quando cazzo è entrato? Niall non si sente particolarmente fine, in questo momento.

«Scu-scu...» balbetta ancora Styles.

Una parte del cervello del biondo -quella che ancora dava retta ad altri sensi che non fossero tatto e gusto, mentre il bacio si evolveva- gli fa notare piccata che l’ha sentita, la porta che si apriva, che ha anche sentito Harry esclamare un «Ragazzi, allora cosa-» prima di bloccarsi miseramente, inquadrare le loro posizioni e cominciare a biasciare come un babbuino balbettante.

Balbettante bambocciona banda di babbuini, recita la mente di Niall, seguendo un filo logico noto solo a lui -ma ha appena finito di baciare Liam, mica acqua, e un po’ di pazzia ci sta tutta.

Styles ha smesso di balbettare, se ne accorge perché ora sul suo viso è spuntato un enorme, preoccupante sorriso che coinvolge labbra, guance fossettate e occhi luminosi -in netto contrasto con le gote tinte di imbarazzo. Guarda Liam, guarda Niall, ripete il processo progressivamente sempre più velocemente per almeno tre volte -Niall ad un certo punto perde il conto perché la testa comincia ad andare troppo veloce, facendo destra-sinistra con la rapidità di un giaguaro affamato- e poi quasi fa un saltello elettrizzato.

«Scusate, me ne vado!» trilla come il demente che è, poi si sbatte la porta in faccia con un gesto fulmineo e i due nella stanza sentono i suoi passi allontanarsi velocemente e la sua voce esaltata -neanche fosse una ragazzina che ha appena vinto un bacio dal suo idolo- strillare «Ragazzi, ragazzi! Non sapete che cosa hanno appena visto questi mitici occhi!»

Niall ride -perché è davvero comica, come cosa- e Liam si passa una mano tra i capelli. E poi il castano si alza.

«Che fai?» gli chiede Niall, guardandolo mentre con poche e lunghe falcate attraversa la stanza e si posiziona davanti alla porta. Le iridi color nocciola di Liam si puntano sulla sua figura, scivolano di lato e poi tornano su di lui, senza inquadrargli gli occhi. Le sue dita affusolate si torturano l’orlo della maglietta a maniche corte e le sue labbra si schiudono, per poi serrarsi di nuovo, dritte come stecche di ferro. E poi esce.

Beh, signor Payne, niente male come uscita di scena.

Probabilmente Niall dovrebbe considerarsi offeso. Ferito, dispiaciuto, incazzato, qualsiasi cosa. Ma per ora, l’unica cosa che riesce a pensare è che Liam bacia addirittura molto meglio dal vivo di come se l’era immaginato nei suoi sogni.

 

Allora ragazze: la Niaaaaaam! :D C’era gente che la aspettava addirittura dalla prima shot, rendetevene conto u.u (ma quanto stronza sono? :P)

Allora, cominciamo a dire le cose con ordine: questa OS mi piace/non mi piace. Mi piace perché mi sembra divertente, perché Niall fa commenti stupidi e perché Liam è un povero demente che non capisce di essere gay; non mi piace a pelle, perché ho questa sensazione da fa-schifo che mi attraversa lo stomaco. Voi che mi dite?

In secondo luogo, mancano ufficialmente SOLO due shot (ufficiosamente tre-quattro) e io sto sclerando perché è la prima long che concludo ed è una sensazione parecchio strana :O Ah-ah, tra l’altro, avete notato che il mio Harry interrompe sempre tutti? :3 Prima Louis e Niall, adesso Niall e Liam, e più avanti in un certo senso anche Niall e Zayn.. -oh, forse questo non dovevo dirlo ._. Va beh, male non fa.

Comunque, volevo sapere un po’: cosa vi aspettate per la prossima shot? Volete la Ziall o la Zouis? Sono tutte e due pronte, eh, quindi non fate complimenti :D

Eeeee poi volevo anche avere un vostro parere (ma quante cose vi chiedo oggi? :3): ho due finali per questa raccolta. Uno riguarda.. -no, ma perché ve lo devo dire, scusa? u.u- beh, uno è un po’ meno soft del solito, uno è proprio fluff fluff. La mia idea era di pubblicarli entrambi, ma magari voi pensate sia meglio solo un finale... fatemi sapere! :D

Ho un’ultima cosa, prima dei ringraziamenti: mi piacerebbe davvero, davvero che lasciaste un vostro parere, almeno per queste ultime OS. Insomma, sono le ultime della raccolta, poi non ne avrete più occasione! Questo è un appello a tutte quelle che hanno aggiunto tra preferite/seguite/ricordate: vorrei solo sapere perché la mia raccolta è finita nella vostra lista. Un solo mi piace, mi intriga, sei brava, oppure datti all’ippica, qualsiasi cosa! So che ogni tanto non si recensisce per problemi di tempo, ma dai, un solo minutino? :D (potete anche scrivere il motivo per cui non volevate recensire, tipo non ne vale la pena, mi annoia, è lì ma non la guardo più, cose così :3)

Ok, smetto di fare la morta di recensioni (?) e passo a ringraziare infinitamente le persone che hanno aggiunto tra preferite/seguite/ricordate la mia cucciolosa raccolta e, soprattutto, chi ha recensito, perché se non ci foste voi non avrei superato neanche la Zarry e mi sarei depressa :3

Un bacione grosso, perché ve lo meritate!

_ki_

 

P.S.: non l’ho detto? Che sbadata D: Questa è la canzone della shot, ascoltatevela, è ispirata (in un certo senso). E -oh- ho appena riletto la parte in cui Liam e Niall si baciano e mi sembra così bruttina... :S

P.P.S: Ma non ho detto neanche questo? D: I ONE DIRECTION ED EH SHEERAN HANNO VINTO I BRIIIIIITS ** Ieri ho sentito la notizia per radio e sono morta, schiattata, andata. Siate contente che oggi sono resuscitata u.u

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Capitolo 9
*** We'll be glowing-in-the-dark ***


We’ll be glowing-in-the-dark

 

«Zayn, non puoi guidare».

«Oh, avanti femminuccia. Sali in macchina e chiudi la bocca».

«Gentile, come sempre».

La risata -una risata sottile, quasi derisoria, bellissima- di Zayn gli penetrò nelle orecchie. Il motore di un’auto rimbombò nel silenzio del garage e Niall si prese la testa tra le mani.

«Se ci beccano siamo morti».

«Non ci beccherà nessuno, pappa molle. Smettila di farti seghe mentali».

Due occhi brillanti a guardarlo derisori, il rumore della saracinesca del garage che si sollevava, lo sprezzante suono del motore che accelerava. Niall si chiese perché.

«Zayn, se non ti hanno dato la patente un motivo deve esserci. Accosta».

«Ormai siamo partiti. Avanti, torniamo subito. Solo un giro».

«Promettilo».

«Te lo prometto».

Un sospiro sconsolato a riempire l’abitacolo caldo della vettura, un ghigno impregnato di libertà a colorare un viso perfetto, un piede a pigiare forte sull’acceleratore.

«Senti, Zayn, riguardo a prima... Per la miseria, Zayn, rallenta

Una frenata brusca, un corpo sbalzato in avanti, frenato dalla cintura di sicurezza, le gomme a scivolare sull’asfalto e un clacson a suonare rabbioso.

«Cazzo, sei pazzo ad urlare così?»

«Stavi andando troppo forte, coglione!»

«Oh, ma per favore!»

Silenzio nell’abitacolo dell’auto. Il gorgoglio del motore che lentamente riprendeva la sua corsa; un sospiro sconsolato.

«Almeno mi dici dove stiamo andando?»

Occhi scettici incorniciati da sopracciglia aggrottate, una lingua ad inumidire le labbra piene. Un immenso calore all’altezza delle orecchie, improvviso e disarmante.

«Hm... Non lo so, a dire il vero. Dove vuoi andare?»

Una risata appena accennata, atta a nascondere quelle sensazioni. Denti bianchissimi a mordicchiare labbra scure e angoli della bocca a sollevarsi con impertinenza. Caldo, molto caldo.

«Niall?»

«Non lo so, andiamo a mangiare qualcosa?»

Una risata piena, degli occhi allegri ad abbandonare l’asfalto ed altri invece a fissarlo terrorizzati. Un cuore che batteva frenetico.

«Ho di meglio».

Per quanto Niall adorasse Zayn -e lo adorava, tanto, quel ragazzo impossibile- per un momento sentì l’irrefrenabile voglia di spaccargli qualcosa in testa. Il cellulare che stringeva possessivamente in pugno, il piccolo cagnolino di plastica con la testa ondeggiante che sonnecchiava sul parabrezza, qualsiasi cosa -ma, se ne rese conto mentre vi rifletteva, spaccare qualcosa in testa a Zayn implicava che il moro non sarebbe più stato in grado di guidare, e questo avrebbe portato ad un incidente e Niall concordò con il suo cuore impazzito che no, non voleva morire alla tenera età di diciotto anni.

Poi Zayn frenò nuovamente -e più bruscamente di prima- e Niall pensò che tutto sommato era meglio morire dopo aver ucciso Zayn, che per l’irresponsabilità dello stesso.

«Avanti, scendi» annunciarono le labbra screpolate del mulatto.

E certo, mica voglio rimanere qui in eterno!

«Perché? Dove siamo?»; gli occhi di Niall sondarono il paesaggio fuori dal finestrino, scettici, arrivando solo alla conclusione che non si vedeva una mazza.

«Muoviti. Non ho mangiato niente: ho fame».

Anche Niall aveva fame, ma non vedere luci attorno a lui non gli metteva proprio in corpo l’umore adatto per gettarsi in braccia all’ignoto. Sbuffò e uscì dalla vettura.

«Vieni, di qua». La figura di Zayn s’intravvedeva appena, con tutto quel buio. Niall fece per seguirlo, sentendo sotto di sé la consistenza molle di terriccio.

Ma dove siamo?

«Toh».

Qualcosa di tondo e duro si fiondò sul naso di Niall e cadde a terra con un tonfo, facendo produrre al biondo un mugolio di protesta. Zayn rise ancora mentre Niall si massaggiava la parte lesa e biascicava frasi sconnesse con veemenza.

«È già tanto se riesco a vedere dove metto i piedi: come pretendi che possa prendere qualcosa al volo?»

«Che palle».

Zayn non era un ragazzo di molte parole. Nonostante spesso Niall cercasse di sforzarsi, producendo discorsi lunghi e articolati atti ad invogliare l’amico a rispondere per le rime, Zayn parlava sempre poco. Qualche accenno di frase, molte parole mozzicate e tanti sbuffi -e mezze risate.

Le mani fredde del ragazzo ricercarono le sue, le accarezzarono piano e Niall arrossì -prima di sentire sui palmi la consistenza liscia e un po’ bagnata di qualcosa, che non erano certamente le dita di Zayn.

«Che cos’è?»

«Hm... boh. Una mela, penso. Sono verdi».

Il profilo scuro di Zayn scrollò le spalle e poi si mosse. Niall cercò di seguirlo, incespicando su un avvallamento del terreno e finendo quasi a rotolare per terra.

«Mi è caduta. Me ne dai un’altra?»

«Che imbranato».

Ma Zayn gliela porse comunque, ritornando a sfiorare lievemente le mani dell’amico e sorridendo -e il sorriso di Zayn si notava, nonostante tutta quell’oscurità. Mentre le dita di Zayn abbandonavano il suo palmo, lasciandovi un altro piccolo frutto tondo, Niall pensò che non gli sarebbe dispiaciuto far cadere anche quella forse-mela per sentire di nuovo i polpastrelli di Zayn riscaldargli la pelle.

«Mi dici dove siamo?» domandò invece, portandosi il frutto alle labbra e addentandolo con foga: aveva fame. Per qualche secondo gli passò per la mente l’idea che era un frutto sconosciuto, che poteva essere anche velenoso e che Zayn non era molto affidabile in certe cose. Ma poi rifletté sul fatto che probabilmente non era la prima volta che Zayn veniva in quel luogo -di qualsiasi luogo si trattasse- e che doveva già averle mangiate, quelle mele, dato che ne conosceva il colore -e poi sì, bisogna ammetterlo, pensò anche che una morte per avvelenamento non sarebbe stata tanto male, se con lui ci fosse stato Zayn; e fu un pensiero squallido, davvero.

«No, penso di no».

E poi Zayn lo prese per un polso. Niall arrossì sotto quel tocco, sentendo la pelle bruciare, ma Zayn lo strattonò e a lui toccò ingoiare la rispostaccia che voleva dare per seguirlo. Erano in un bosco, Niall se ne accorse quando, mentre camminava dietro all’amico, diede una potente spallata ad un tronco e finì di nuovo per rischiare una caduta rovinosa. Zayn lo sostenne sbuffando un risata e stringendoselo addosso. Gesù, la maglietta di Zayn era incredibilmente morbida e liscia -e il suo petto era perfettamente tiepido.

«Sei un imbranato» decretò, mentre i suoi occhi lo deridevano con allegria -e anche gli occhi si notavano, si notavano un sacco di cose di Zayn, nonostante l’oscurità.

«Beh, potevi avvertirmi che c’era un albero».

«E che ne sapevo, io? Non ci vedo».

«Stiamo andando alla cieca, quindi».

«Già».

Zayn, sei un cretino, pensò, ma non lo espresse ad alta voce. Preferì invece infilare un’unghia nel dorso della mano dell’amico e godersi il suo mugolio di protesta.

Dopo un po’ di passi alla cieca, finalmente Niall riuscì ad intravvedere una luce tra le fronde degli alberi.

«Oh, bene, pensavo di essermi perso» sentì Zayn mormorare, ma evitò di parlare, perché ne sarebbero usciti solo insulti.

Promemoria: mai dar retta a Zayn quando dice “Andiamocene” ad una festa dello studio discografico. Porterà solo ad una serata terribile e per niente “più divertente di questa merda”.

«Eh, no. Aspetta» Zayn lo fermò mentre era sul punto di superare l’ultima barriera di alberi e arrivare alla parte illuminata di quel luogo tetro. Niall lanciò un’occhiataccia all’amico in controluce che gli impediva di proseguire.

«Che c’è?»

«Ho i capelli in disordine».

Oh, ma davvero? I capelli.

Guardò scocciato le mani dell’amico raggiungere il capo e armeggiare con cura. Fece per proseguire ma Zayn gli posò una mano sul petto, bloccandolo. Soffiò con stizza e alla fine decise di spingere l’amico.

Si godette ridendo l’espressione beota del mulatto quando si ritrovò con il sedere per terra, ma si bloccò quasi subito, folgorato dal paesaggio che gli si parava davanti.

«Siamo sul Tamigi, poco fuori Londra» mormorò Zayn, accortosi del suo sguardo, da perfetto Capitan Ovvio della situazione. Ed erano davvero incantevoli le luci delle strade e delle abitazioni Londinesi filtrate attraverso il paesaggio fresco del fiume.

«Brillano» osservò stupidamente Niall, lo sguardo puntato sul riflesso di quelle mille luci sull’acqua scura del Tamigi.

«Anche tu brilli» mormorò Zayn lentamente, ridacchiando. Niall si voltò e se lo ritrovò davanti, alzatosi chissà quando dopo la sua rovinosa caduta. Se lui brillava, Zayn era un fuoco d’artificio: gli occhi scintillanti rispecchiavano perfettamente tutto quel marasma di luci ed erano puntati su di lui, ad osservarlo fisso; il sorriso era perfetto, bianco come non lo sarebbe stato per nessun altro; mentre i capelli... oh, aveva una foglia tra i capelli. Niall decise malignamente di non avvisare l’amico, godendosi così uno dei rari momenti in cui avrebbe potuto vedere Zayn senza la sua cresta da ragazzo-perfetto.

«Riguardo a prima... mi dispiace». Zayn aveva fatto un altro passo nella sua direzione e lo stava guardando negli occhi, con un’intensità tale da fargli girare la testa. Riguardo a prima quando? Quando l’aveva trascinato via da una festa senza la minima spiegazione? Quando si era impossessato di un’auto non sua e aveva rischiato la vita di entrambi? O quando gli aveva lanciato una mela sul naso? O quando...oh, quel prima.

Niall ci ripensò: quel prima in cui erano ancora alla festa, in cui Zayn si stava annoiando a morte, in cui si era avvicinato a lui e -Niall arrossì e pregò l’oscurità di nascondere il suo viso- Zayn l’aveva baciato. E poi se n’era andato, sparito in mezzo alla folla; e poi era ritornato e l’aveva rapito.

«Non... importa?»

Zayn annuì. Scese un silenzio pesante, interrotto solo dallo sciabordare delle onde del fiume contro la riva terrosa. Erano davvero vicini.

«Perché mi hai portato qui?»

«Oh, è... un posto. Che ho trovato per caso. Mi piacciono le mele».

Niall non fece caso all’insensatezza di quelle parole; non fece caso all’uccello che improvvisamente si alzò in volo gracchiando dagli alberi alle sue spalle; non fece caso nemmeno al cellulare che, ancora stretto nella sua mano destra, vibrava incessantemente, la scritta “Harry” a lampeggiare minacciosa. L’unica cosa che fu in grado di notare -oltre al suo cuore che improvvisava ubriaco un balletto di lap-dance nella sua cassa toracica- fu la mano di Zayn che lentamente si avvolgeva intorno alla sua, la stringeva piano, la accarezzava. Pensò che, in fondo, non era stata un’idea così brutta quella di seguire Zayn; e che l’amico non avrebbe dovuto scusarsi, per quel bacio.

«Mi piace questo posto» mormorò, tenendo lo sguardo fisso sull’acqua del fiume. Sentì Zayn sorridere -lo sentì, lo percepì, ma non lo vide, e fu una cosa parecchio strana, già.

«A me piaci tu» fu la replica del moro. E -beh- Niall pensò che Zayn era pure di poche parole, ma decisamente sapeva come sfruttare questa particolarità.

E il cuore di Niall era appena caduto dal palco ridendo come un decerebrato, in perfetta linea d’onda con il padrone.

 

E poi boh, l’autrice si rende conto di quanto schifo faccia questa OS e le viene l’impellente desiderio di cancellarla D:

Ragazze, non dovrei neanche pubblicare oggi -dovrei pubblicare domani- ma voglio togliermi dalle scatole questa Ziall che non mi convince per niente -oh, ma lo sapete che all’inizio mi piaceva? Come al solito, alla fine :S- e arrivare velocemente alle cose più belle di questa raccolta **

Quanto fluff è questa OS? Quanto? Penso sia quella più fluff dell’intera raccolta, hm ._. Ho cercato di lasciar intendere quanto Niall si senta confuso quando sta con Zayn (come, per farvelo notare anche a voi, quando si sono fermati e Niall prima dice di voler scendere dalla macchina ma poi se ne rimane ostinatamente dentro) e quanto invece Zayn si faccia più prudette -avanti, ammettiamolo, se non fosse stato Niall gli sarebbe già saltato addosso u.u

Non so perché ho voluto rendere i personaggi così e non fare una cosa come la prossima OS, che spero ripagherà la quasi assoluta mancanza di qualcosa in questa ._. Semplicemente, Niall e Zayn insieme mi ispirano cautela, imbarazzo e dolcezza **

Hmmm... la canzone è questa, è carina e qualcosa c’entra, quindi ascoltate :D

Che devo dire? Ah, i ringraziamenti! Ringrazio infinitamente tutte le persone che hanno aggiunto tra preferite/seguite/ricordate, chi legge silenzioso e ovviamente chi ha commentato, perché la fase morta-di-recensioni ha dato i suoi frutti! :D (quasi quasi la ripeto anche qua, muahahaha)

Hmm ci sto ancora riflettendo, ma penso che alla fine metterò entrambi i finali! E per chi voleva la Zouis, non demordete, la prossima è tutta vostra ;)

E ora vi saluto, ciao-ciao, che ho da fare :3

_ki_

 

P.S.: oh, no no, ecco cosa vi volevo diree! Ho pubblicato una Larry e, per chi vuole cagarsela, è questa qui. Bene, finito, hasta luego! :3

P.P.S.: e invece no, scherzavo (-.-'), perché non voglio lasciarvi solo con questa schifezzuola e farvi attendere altri due giorni, così ecco a voi, in via completamente straordinaria, questa piccola anticipazione:

 

Niall ride divertito e Liam sbuffa con un sorrisino, ma Zayn riesce solo a pensare che anche Louis sarebbe sexy, con una sigaretta in bocca. E anche con qualcos’altro, in bocca.

Zayn, sei squallido.

È uno dei tuoi migliori amici.

 

Bene, bene, ora ho davvero finito (finalmente). Addio :D

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Capitolo 10
*** You're fucking perfect to me ***


You’re fucking perfect to me

 

«Zayn, dovresti dar retta a Liam» gli dice Harry pungolandogli un braccio con una matita.

«Già» è la toccante risposta di Zayn, che in realtà sta facendo di tutto tranne che ascoltare il riccio.

«Beh, secondo me più continuate a ripeterglielo meno vi ascolterà» asserisce Niall, affogando il viso nel sacchetto di patatine per controllare che non ne siano sfuggite alla sua bocca vorace.

«Già» è tutto ciò che il biondo ottiene da Zayn. La verità è che Louis si è tolto i pantaloni -su cui Harry ha precedentemente spalmato per bene il suo gelato alla banana- e ora vaga per la stanza in cerca di un paio pulito. Zayn non riesce a togliergli gli occhi di dosso.

«Zayn! Ma mi stai almeno ascoltando?» sbotta Liam con voce irritata. No, Zayn ha smesso di ascoltarlo nel momento esatto in cui dalle sue labbra sono uscite le parole “fumo” e “smettila”.

«Già».

La risata di Louis invade la stanza, mentre il ragazzo si gira e scocca un’occhiata divertita al mulatto. Zayn si concentra sugli occhi ilari dell’amico perché scendere più in basso gli impedirebbe poi di guardare altrove.

«Ma sì, è maggiorenne, può fare quello che vuole. Se a lui piace fumare...» lascia la frase in sospeso e Harry sembra ricevere uno schiaffo in faccia.

«Louis! Non vorrai mica cominciare a fumare anche tu, vero?»

L’espressione di Harry è davvero esilarante -ma Zayn non lo degna di più di un’occhiata, perché Louis sta ridendo ancora. Non gli risponde e si ficca nell’armadio in cerca dei suoi vestiti.

«Tra l’altro, è sexy quando fuma» aggiunge Louis dopo un po’, intercettando Liam proprio mentre prende fiato per ricominciare la sua ramanzina. Niall ride divertito e Liam sbuffa con un sorrisino, ma Zayn riesce solo a pensare che anche Louis sarebbe sexy, con una sigaretta in bocca. E anche con qualcos’altro, in bocca.

Zayn, sei squallido.

È uno dei tuoi migliori amici.

Zayn deve ripeterselo un paio di volte -soprattutto l’ultima frase- perché il suo presunto migliore amico si è appena piegato a novanta gradi in cerca dei pantaloni in un cassetto. Indossa dei boxer attillati rosso sgargiante e -cazzo- Liam non ha ancora finito di parlare.

Dovrei andarmene. Hm, già.

Ma come può andarsene proprio ora che Louis ha deciso di cambiare punto di ricerca e si sta dirigendo verso di lui per infilare la testa nell’altro armadio? Zayn decide che non può, e quindi resta a godersi la visione del vent’enne che sgambetta verso di lui, si piega per scoccargli un bacio sulla guancia e poi lo supera per ricominciare la sua ardua impresa.

«Dovremmo fare un po’ di ordine, qua dentro» ammette Harry guardandosi intorno pensieroso, inquadrando i vestiti sparsi per tutto il pavimento, la custodia della chitarra di Niall appesa al lampadario, un pallone da calcio mezzo sgonfio sul piccolo tavolo ad angolo.

«Direi anch’io» trilla Louis lanciandogli addosso una maglietta. Harry protesta con un verso indefinito e Louis torna a dare a tutti le spalle. Zayn, davvero, dovrebbe guardare da un’altra parte. È seduto sulla sedia coordinata al sopraccitato tavolino e avrebbe un milione di altre cose da fare piuttosto che starsene lì in panciolle -come il resto dei ragazzi, d’altronde. Il cellulare di Harry squilla e questi balza a sedere composto -prima era mezzo buttato sopra le gambe di Liam, sul letto.

«Beh ragazzi, io vado» cinguetta il riccio con l’espressione di un allupato, ma Zayn non lo ascolta più di tanto, perché Louis si è appena raddrizzato con un scatto repentino e sta brandendo soddisfatto in mano un paio di pantaloni beige.

«Trovati!» gorgheggia soddisfatto, scoccando poi un bacio volante ad Harry, che ricambia e si defila per la porta. Il più grande saltella con un piede già dentro al paio di pantaloni verso il letto, e nel farlo inciampa in Niall e rotola per terra con lo sbuffo di una pentola a vapore.

Beh, il mio tempo è finito.

Zayn si alza, mentre Niall ride, conscio che ormai non può più rimanere a fissare il perfettissimo culo di Louis.

«Vado a fumare» annuncia, e ignora l’occhiataccia di Liam mentre esce dalla stanza. Niall ride ancora e Louis gli urla «Non cadere dal balcone!» mentre si butta sopra a Liam e gli scompiglia i capelli. Zayn ha un’ultima visione del sedere del ragazzo fasciato dai pantaloni beige prima di richiudersi la porta alle spalle, e questo non può che farlo sorridere.

 

Più tardi Zayn si sta fumando un’altra sigaretta. Liam ha deciso di abbandonarli per incontrare Danielle e Harry è tornato con i capelli sconvolti e l’aria di uno che ha appena concluso una sanissima scopata -per dirlo in maniera delicata. Hanno deciso di mangiare una pizza e poi Zayn è andato fuori per fumarsi la sua sigaretta post-cena.

«Non hai freddo?» si annuncia Louis sbucando dalla porta a vetri con una sciarpa al collo e un sorriso sul viso. Zayn si stringe nelle spalle.

«Non si sta così male».

Louis fa ancora un paio di passi e poi si appoggia alla ringhiera. Sono loro due, uno di fronte all’altro, Zayn che fuma e Louis che lo osserva.

«Che sapore ha?» indaga il più grande, alludendo all’oggetto che Zayn stringe tra le dita.

«Non hai mai fumato?»

«Hm... No. Da piccolo pensavo che una sola boccata di fumo mi avrebbe distrutto i polmoni».

Louis ride al ricordo e Zayn lo guarda, perché il culo non è l’unica parte meravigliosa del suo corpo.

«Vuoi provare?»

Louis arriccia il naso, pare pensarci, e Zayn aspira un’altra boccata dalla sigaretta, senza distogliere lo sguardo da quello celeste dell’amico. Poi gli soffia il fumo in faccia, senza farci realmente caso.

«No, penso di no» risponde poi Louis, sporgendosi un po’. Zayn pensa che se Louis fosse una ragazza l’avrebbe già baciato. Poi concorda con la realtà che no, Louis non è un ragazza, e quindi baciarlo non è proprio l’idea più brillante che gli sia mai venuta.

«Sicuro di non aver freddo?» indaga Louis, piegando un po’ il capo di lato. Sembra un gatto curioso, pensa Zayn, e poi pensa che sì, un po’ di freddo ce l’ha. Saprebbe come riscaldarsi, con Louis.

«Sicuro».

Louis si passa la lingua sulle labbra. Zayn sente un formicolio diffondersi sul collo e sulle orecchie.

Dio, ma sto davvero arrossendo?

Zayn è costretto ad ammettere che sì, sta arrossendo, e no, adesso non ha più freddo. E che oh, al diavolo, adesso bacerà Louis.

Ed è così che si sporge, appoggia una mano sulla ringhiera per sorreggersi e poi posa le sue labbra su quelle di Louis. Per un attimo pensa che basta, è abbastanza così, che deve allontanarsi ora e che Louis adesso gli sorriderà e concorderà con lui su quanto gay sia quello che ha appena fatto. Ma poi manda a ‘fanculo tutto, perché davvero non vuole staccarsi e Louis gli ha appena sfregato un mano sul fianco, afferrando un lembo della sua maglia, e gli sta passando la lingua sulle labbra.

Cazzo, è ciò che pensa Zayn, mentre quasi involontariamente il suo corpo si sporge di più verso quello di Louis e l’amico gli morde il labbro inferiore, succhiandolo. A Zayn sfugge un mugolio davvero poco indifferente e Louis sorride -e lo sente, mentre sorride, lo sente perché le loro labbra sono fottutamente incollate.

Zayn ha baciato un sacco di ragazze, fino ad ora, ma nessuna ha mai risposto come sta facendo adesso Louis. E Louis non è una ragazza, si ricorda, e per questo si allontana dall’amico, interrompendo quello che era davvero un bacio fottutamente meraviglioso.

«Allora, che sapore ha?» soffia sul volto del ragazzo, cercando di tornare alla realtà. Louis fa un sorriso ambiguo e Zayn ha solo voglia di prenderlo e portarselo in camera per fare cose decisamente più spinte.

«Hm, niente male» ammette Louis senza togliersi quel maledetto sorriso dalle labbra. E poi se ne va, perché se ne va sempre, Louis, quando Zayn è sul punto di dirgli quanto assurdamente belli siano, lui e il suo culo.

 

Allora ragazze: ccciao :3

Iniziamo col dire una cosa (che non c’entra assolutamente niente, ma voi mi volete bene e mi sopportate anche adesso): HO PRESO OTTO NEL TEMA DI ITALIANOOOOO! E so che sembra una cosa neanche tanto eclatante, ma considerate che la brava donna della mia prof non mette oltre il sette/sette e mezzo -e quindi è una conquista, cazzo!

Tornando a cose più serie: Louis ** Zayn ** Sigarette ** Zayn + Louis + sigarette = :Q__

Ok, mi sono accorta che neanche questa è molto seria come cosa ._.

Ok ragazze, cazzate a parte, questa è ufficialmente l’ultima OS della raccolta -perché si sono esaurite le coppie, ecco. Però, io voglio bene a voi e voi volete bene a me, quindi ci saranno questi due benedetti finali :3 -poi ve ne pentirete, vi avverto u.u

Ok, in sintesi: la OS Zouis mi piace, spero piaccia anche a voi, questa è la canzone, non c’entra una beneamata banana (tra l’altro, avete notato il gelato alla banana di Styles? x’D) e Zayn che fuma è qui -una delle tante. Poi... boh, probabilmente volevo dirvi qualcos’altro, ma me lo sono dimenticato, quindi vi attaccate u.u

Un bacio a tutte quante, che ve lo meritate!

_ki_

P.S.: oh, ma mi sono dimenticata di ringraziare! Ringrazio tutti, chi aggiunge a preferite/seguite/ricordate, chi legge, chi recensisce e chi si fa i viaggi mentali e non mi caga (?). Graziegraziegrazie a tutte, ecco :3

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Capitolo 11
*** So, what you wanna do? ***


So, what you wanna do?

 

Harry ha fatto una stupida lista delle “cose da fare prima di vincere i British Awards”. L’ha fatta dopo aver visto una puntata di quell’assurdo telefilm, Gossip Girl -come fa, ma davvero come fa Harry Styles ad essere così rincitrullito, Zayn non lo capirà mai- e ora sta sventolando in faccia a lui e a Louis quell’assurdo pezzo di carta scarabocchiato.

«Quante cose ti mancano?» chiede Louis elettrizzato, perché anche quella zucca vuota trova l’idea geniale. Sono due malati mentali, Zayn l’ha sempre saputo ma si è illuso che col tempo sarebbero cambiati; evidentemente deve arrendersi e accettare la crudele realtà.

Harry batte le mani allegramente e mostra al suo Boo Bear i punti già eliminati dalla lista. Poi lo sguardo di Zayn -perché ha guardato, perché?- finisce sull’ultimo punto della lista.

«Menage a trois» legge ad alta voce, senza neanche rendersene conto. Louis e Harry puntano i loro splendidi occhi chiari su di lui, Louis inarca un sopracciglio e Harry fa il suo sorriso da Stregatto.

«Visto? È una delle poche cose che mi mancano» esclama e poi, sfacciato come solo lui può essere: «Pensavo di spuntarla oggi».

Louis deglutisce ma sorride, mentre Zayn si sente sospirare. Oh, quindi Harry non si è portato dietro da casa sua fino a quella di Zayn quello stupido pezzo di carca solo per confermare la sua insania mentale. Rassicurante.

«Harry, sposami» esclama Louis con la risata negli occhi; Harry gli fa la linguaccia, ma poi si volta a guardare Zayn.

«Quindi, che cosa vuoi fare?» chiede lui, con tono quasi annoiato, perché Harry ogni tanto è prevedibile, è stupido ed è eccitante insieme. Harry sorride ancora -Harry sorride quasi sempre, quando è con Louis e Zayn-, si morde appena la lingua portandola fuori dalla bocca e si sporge per arrivare al viso dell’amico.

Le labbra di Harry sanno quasi di miele -ed è incredibile come un sapore così dolce sia associato ad una persona che di dolce ha soltanto le fossette sulle guance e a volte neanche quelle, perché Zayn c’ha fatto di quei pensieri osceni...

La lingua di Harry si sfrega contro le sue labbra, ma si ritrae giusto l’attimo prima che Zayn schiuda la bocca per farla passare. Zayn si sente spaesato e insoddisfatto allo stesso tempo mentre Styles gli lancia una di quelle sue occhiate languide e si sposta verso Louis per baciare anche lui.

Guardare Louis e Harry che si baciano è... strano. È sconcertante. È eccitante. Vedere le loro labbra che si schiudono, le lingue scontrarsi vogliose, i loro corpi avvicinarsi sempre di più. Zyan potrebbe rimanere a fissarli per ore e non si sazierebbe mai.

Harry e Louis hanno la fama di essere persone che non riflettono prima di agire; Zayn, invece, si può vantare di essere un tipo almeno un pelo più riflessivo. Per questo, quando Louis smette di inscenare quel meraviglioso spettacolino con l’amico e lo incita con lo sguardo a farsi più vicino, a prenderne parte, mentre Harry gli lascia una lappata giocosa sul collo liscio, le mani già scese per sollevargli i bordi della maglia, Zayn per un attimo ci pensa: cosa cavolo stanno per fare? Sono nella casa in cui vive solo Zayn, ma Liam e Niall sono abituati ad irrompere nel suo appartamento quando ne hanno più voglia. Potrebbero entrare da un momento all’altro -Liam e Niall, i loro compagni di band, i loro amici che se sapessero quello che fanno quando non ci sono ne rimarrebbero come minimo scandalizzati. Perché Zayn è già stato a letto con Louis, è già stato a letto con Harry; ma mai con entrambi nello stesso momento. Ma, beh, diciamo che non era solo una fantasia di Harry, ecco.

In fondo non è niente di così sconcertante, si ritrova a pensare, mentre Harry sbuffa scocciato e se lo trascina addosso afferrandolo per il colletto della maglia. Louis ride sul suo collo e gli lascia una lenta scia di carezze con le labbra che degrada dolcemente verso il petto. E poi Harry lo bacia, e poi lo bacia Louis, e Zayn sta pensando che non è niente male, sentire il sapore di entrambi sulla lingua - è un misto di miele e arancia rossa, e Zayn ha sempre adorato sia il miele che le arance rosse, più o meno, e sembra un abbinamento strano, insolito, uno di quelli che portano solo ad una catastrofica delusione, ma a Zayn piace davvero, davvero.

No Zayn, concentrati su Liam e Niall: possono entrare da un momento all’altro, vedervi, rimanerci male, possono...

E poi il suo cervello entra in blackout totale. Entra in blackout perché Harry si è piegato, ha fatto scorrere la cerniera dei suoi jeans e poi, sfacciato e diretto come sa essere solo lui, vi ha infilato una mano dentro.

Louis sorride sulle labbra di Zayn che si trova a baciarlo con foga, mugolando versi indistinti e spingendo il bacino verso la mano d Harry. Ha il cervello annegato nel miele e nell’arancia rossa e probabilmente si è anche dimenticato chi siano, Liam e Niall.

Per una volta, forse, può anche concedersi il lusso di smettere di pensare.

 

 

Ragazzeeeeee :D

Che cosa vi posso dire? ** Non voglio commentarla io questa OS (mi piace troppo, e la cosa è preoccupante :S) quindi lascio a voi il giudizio :D

Intanto, questo è il primo finale. Il secondo arriverà il 4, così da concludere questa raccolta un mese dopo averla cominciata :3 (io e le mie genialate -.-)

Ed è una Zourry **

Come seconda cosa, dopo questa raccolta mi prenderò una bella pausa. Avevo una o due storielle in mente, ma per esperienza ho ormai deciso di non imbarcarmi in una long prima di averne scritto almeno metà, quindi... u.u

Ora, diciamo una cosa che volevo dire da tre OS ma che ho sempre dimenticato: questa ff è entrata tra le più popolari ** Ed è circa al decimo posto delle long con la media di parole per recensione più alta ** Ragazzeeeee siate fiere di voi stesse :3 (io lo sono, di voi, comunque :D)

E poi-poi, una di voi aveva proposto la raccolta tra le storie scelte, ma l’amministrazione non si è fatta sentire ._. (amate con me charlotterocher, ragazze :3)

Caaavolo cosa volevo dirvi? Ah, la canzone, che dai, qualcosa c’entra, qualcosa no. Oh, un’altra cosa importante: le mie OS si fanno sempre più spinte ._. Avete notato? Ma non vi preoccupate, la prossima è la cosa più fluff che esista al mondo, penso ;)

Ah, tra l’altro, dovete ringraziare sempre la ragazza sopracitata per il sapore delle labbra di Louis, perché è suo u.u (aveva una cosa più complessa in mente, in cui mi pare ci fosse del rosmarino, ma non ne sono sicura, quindi se volete saperne di più chiedete a lei ;D)

Basta, dai. Al prossimo aggiornamento penso vi ringrazierò una ad una!

Un bacio

_ki_

 

P.S: Ah, qualcuno l’ha già detto e la cosa mi piace, quindi: qual è la vostra OS preferita della raccolta? La mia è questa, scusate **

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Capitolo 12
*** I feel like I'm on top of the world with your love ***


I feel like I’m on top of the world with your love

 

Loro sono tutto e niente. Zayn lo pensa mentre sfrega il naso contro il collo di Niall.

Sono tutti insieme, in spiaggia. Niall sta suonando la chitarra e Zayn è tutto concentrato mentre cerca di distrarlo, passandogli le mani sulle gambe, sul busto, tra i capelli, avvicinandosi a sfiorargli il mento con le labbra... Gli altri tre sono a pochi passi da loro, Louis e Harry stanno soffocando Liam a suon di solletico. Hanno i capelli sporchi di sabbia, i vestiti ancora un po’ bagnati -e fa freddo, davvero, e stanno tutti pensando che è stata proprio una pessima idea buttarsi in mare vestiti- e dei sorrisi soddisfatti sulle labbra.

«Vi concedo questa sera, per voi» ha detto loro Caroline, la loro assistente, prima di ficcarli sul loro bus personale e scaricarli in spiaggia.

«Il mare!» ha strillato Louis, spintonando Harry e facendo cadere entrambi di faccia sulla sabbia. E «Tutti a fare il bagno nudi!» ha chiocciato Zayn con sguardo malizioso, avvicinandosi a Liam e cercando di togliergli la felpa ancheggiando provocatorio. E poi invece non l’hanno fatto, il bagno nudi, perché Harry si è alzato -lasciando Louis malamente buttato sulla sabbia-, ha sollevato Niall di peso e se l’è portato tra le onde. E poi sono riemersi, le magliette appiccicate ai toraci e i capelli davanti agli occhi, e gli altri -ovviamente- li hanno seguiti senza protestare. Si sono divertiti come dei bambini, a spruzzarsi l’acqua salata negli occhi e a scambiarsi baci leggeri tra la spuma delle onde. Poi sono usciti fuori grondanti, Harry ha fatto il suo solito movimento ammaliante con i capelli e Liam si è perso tra i suoi ricci. Niall è andato a recuperare delle coperte e Louis si è trascinato dietro uno Zayn tremante.

Hanno acceso un fuoco, hanno buttato degli asciugamani per terra e si sono seduti, tutti vicini, tutti occhi negli occhi, tutti felici. Hanno avuto una settimana faticosa e se la meritano proprio, questa nottata di svago.

Niall smette di suonare un attimo, perché Zayn gli ha lasciato un morso sul collo; Liam riesce finalmente a liberarsi delle due pesti meglio nome come Tomlinson e Styles e il più grande per ripicca gli stampa un bacio sulle labbra. Harry ride e se lo stringe addosso, protestando come un fidanzato geloso.

«Zayn, basta» mormora Niall con occhi trasognati, ma il mulatto lo ignora e gli circonda le spalle con le braccia, i visi vicinissimi, e poi comincia a suonare. Ha imparato qualche accordo, in questi tre anni con Niall.

«Lasciami continuare per un po’» mormora il moro ad occhi chiusi, senza guardarlo, lamentoso come un bambino, e Niall non ce la fa, davvero, a non accontentarlo -insomma, avete mai visto la faccia che fa Zayn quando cerca di ottenere qualcosa? È impossibile, impossibile resistergli. Ma poi vengono entrambi distratti da Louis che si alza, si toglie la maglietta ancora bagnata e incanta tutti con il suo splendido sorriso -e il suo torace muscoloso, già.

«Avanti Harry Styles, io ti sfido!» proclama, gonfiando il petto come un pavone. Harry si alza, si sistema i capelli e butta teatralmente da parte la sua coperta arancione -che prende in pieno volto Liam.

«Fatti sotto, uomo-carota» urla, agitando i pugni davanti a sé. Si avventurano in una lotta scoordinata, composta da finti pugni e calci a rallentatore. Harry finge di piegarsi in due dopo una ginocchiata del più grande e Louis gli salta sulla schiena, emettendo delle urla di giubilo, agita un braccio in alto come se stesse tenendo il lazzo di una corda da cow-boy e tira un paio di pacche al sedere dell’amico. Crollano a terra rotolando e non ce la fanno, gli altri tre, a rimanere seri.

«Tomlinson vince, signori e signore» annuncia Liam divertito, calcando l’ultima parola mentre fa un occhiolino a Zayn. Louis si alza in piedi esultante, ma Harry lo trascina di nuovo giù per una caviglia e si ritrovano uno sopra l’altro, a guardarsi negli occhi.

«Non mi lascio battere» mormora Harry sulle labbra dell’amico. Louis si stringe nelle spalle.

«Vedremo. Quando perdi sei così vivace».

Harry ride e lo bacia, e le sue labbra sanno di sale e felicità. Poi però Liam si alza e reclama Harry tutto per sé, scostandolo da Louis con un broncio adorabile dipinto in viso.

«Ma bene, Styles, vedo che mi tradisci ancora! Non importa, vorrà dire che mi consolerò con Nialler» esclama Louis, fintamente oltraggiando, gattonando verso Zayn e Niall e muovendo il sedere in modo provocante. Ridono tutti.

«Certo, vieni qui, mio amante» Niall abbandona la chitarra a Zayn e allarga le braccia. Louis ci si rifugia senza indugiare, perché il petto caldo di Niall è una delle cose più belle dell’universo -ma non l’unica, perché ci sono anche i capelli di Harry, o il sorriso di Zayn, o la risata di Liam, tanto per fare qualche esempio.

Stanno tutti bene, stretti ognuno nelle braccia dell’altro, sono sereni e non importa, se domani dovranno di nuovo fare finta di niente. Sono insieme e questa è una nottata meravigliosa, come tutte le altre passate insieme.

«Puzzi, Hazza» proclama Liam arricciando il naso, nello stesso momento in cui Louis esplode in un «Ti amo Zayn!» che rasenta il volume degli ultrasuoni. Harry fa il finto offeso e corre da Zayn, che lo abbraccia stretto e manda un bacio volante a Louis.

«Mamma Payne mi offende!» singhiozza Harry fingendo di tirare su col naso. Zayn lancia una finta occhiataccia a Liam.

«Tranquillo piccolo, va tutto bene ora» mormora, beandosi del contatto meraviglioso del corpo di Harry contro il suo. Gli accarezza i capelli, lentamente, imprimendo nei polpastrelli la morbidezza di quei fili scuri, e poi basta, sono tutti rilassati, tutti gioiosi, stanno tutti bene.

Più tardi sono stretti tutti vicini vicini accanto al fuoco, i loro corpi incastrati alla perfezione. Restano in silenzio, perché di parole ce ne sono state fin troppe, e ora devono solo guardarsi, ricordarsi, viversi. Liam sta sospirando mentre Louis gli sfiora con il dorso della mano la guancia, il collo, la spalla. Si sorridono e volgono lo sguardo, quando sentono Niall ridere di cuore, vedendo quindi Harry e Zayn intenti rispettivamente a rubargli la coperta e a fargli il solletico.

«Siete fastidiosi, Cip e Ciop» borbotta Louis mentre Niall dimena le gambe furiosamente e cerca invano di prendere fiato.

«Ma stai zitto!» esclama Harry ridente, e gli lancia contro la coperta che è riuscito a sottrarre al biondo. Solo che questa non arriva al destinatario, preferendo invece fermarsi prima, esattamente sopra il focolare scoppiettante.

«Oh cazzo» dice Louis con la bocca aperta a formare una “o” perfetta.

«Al fuoco, al fuoco!» strilla Style saltando in braccio a Zayn, che troppo scioccato se lo vede arrivare addosso e si prende una testata sul naso da quella capoccia riccioluta assolutamente vuota.

«Acqua! Prendete dell’acqua!»

«Siamo in mezzo a della sabbia, Niall. Dove cazzo la trovo dell’acqua?»

«C’è il mare, Boo. Vai a prendere della cazzo di acqua!»

«Ragazzi, siete totalmente inutili».

«Inutile a chi, Payne?»

Mentre Louis e Niall si coalizzano contro Liam, offesi, la coperta in plaid ha ormai smesso di divampare, lasciando solo qualche resto carbonizzato e un po’ di puzza di plastica bruciata.

«Oh, mio eroe» mormora Harry con gli occhi brillanti e ridenti, ancora sulle ginocchia di Zayn. Il mulatto gli lancia un’occhiata scocciata e lo manda a ‘fanculo, massaggiandosi con vigore il naso dolorante. Louis smette di cercare di mordere il braccio di Liam e si sporge verso Niall, che è disteso tra la sabbia completamente pervaso dalle risate e mormora sorridente «Tutto bene Nialler?» Niall gli punta i suoi occhi assurdamente azzurri addosso e si morde la lingua.

«Benissimo» cinguetta, afferrandolo poi per un braccio e trascinandoselo contro.

«Abbraccio di gruppo!» trillano Harry e Liam in contemporanea, e poi si guardano negli occhi con espressioni sorprese e si sorridono allegramente. Harry si trascina Zayn per un polso verso i due malcapitati ragazzi e si butta nella mischia.

Gli abbracci di gruppo di loro cinque finiscono sempre male. Nel primo abbraccio di questo tipo che si sono dati -dopo la formazione del gruppo, dopo l’annuncio dei giudici, quando si sono ritrovati dietro le quinte con le lacrime agli occhi e le guance rosse dall’eccitazione- Harry ha finito col baciare Louis e Niall ha dichiarato a tutti e cinque, sorridendo come un beota: «Vi amo». Al primo compleanno del gruppo, quando si sono trovati a casa di Louis e Harry dopo una giornata mozzafiato e si sono abbracciati contenti, hanno finito per fare sesso -ed è stata l’esperienza più strana, eccitante e imbarazzante delle loro cinque vite. Ora -Zayn lo sa, se lo sente nella pelle scura e attraverso quella calda di Niall che gli preme sul bacino- succederà sicuramente qualcosa di inaspettato -qualcosa che nessuno ha progettato, che probabilmente non è neanche mai nato nella mente dei ragazzi, ma che succederà comunque, perché succede sempre.

Ed ecco che allora «Voglio fare coming-out» dice Louis, tra l’intreccio di braccia e gambe che lo circonda. Harry aspira della sabbia e comincia a tossire come un dannato; Niall -che stava cercando di spostare Zayn dal suo corpo- abbandona la sua ardua impresa senza più forze e così il mulatto gli finisce di nuovo addosso; Liam e Zayn se ne rimangono zitti, completamente disarmati.

«Che cosa vuoi dire?» domanda Liam dopo un po’, cautamente. Louis gli lancia una di quelle occhiate da “ma sei scemo o non mi stai prendendo per il culo?”, ma poi sorride con tutto il viso e si stringe Harry e Zayn addosso.

«Farò coming-out» annuncia di nuovo, passando una mano tra i capelli di Liam e scoccando un bacio in guancia a Niall. Poi si lancia in una dettagliata descrizione di come ha intenzione di fare la cosa e Niall sembra dire “è pazzo” con lo sguardo, Liam ha praticamente smesso di respirare e Harry sembra vagamente compiaciuto.

Loro sono tutto e niente. Zayn lo sa, lo sa da sempre, ma li ama tutti quanti, incondizionatamente, anche se non l’ha mai detto, e continuerà ad amarli anche se rappresentano il nulla assoluto e la completa perfezione.

 

Ragazzeeeee! Siamo alla fine della raccolta ç_ç

Oggi faccio le cose un po’ con calma, che mi è strano concludere una long e quindi sono un pochino triste/iperattiva/svogliata.

Mmmmh che cosa posso dire su questo finale? Beh, è su tutti e cinque i ragazzi (ma dai?), ma è talmente dolce che potete interpretarlo come volete, più o meno. All’inizio doveva finire male (avevo una mezza idea della band che si scioglieva per la cazzata di uno dei ragazzi) ma poi non riuscivo a concluderlo decentemente e ho lasciato perdere u.u Va bene lo stesso, no? A me piace :3

Ora, visto che è l’ultimo capitolo di questa raccolta un po’ strana, voglio ringraziarvi per bene. Quindi, ringrazio le ventuno persone che hanno aggiunto questa raccolta tra le preferite, le ventiquattro che l’hanno aggiunta tra le seguite, le quattro tra le ricordare e, soprattutto, chi ha recensito, ossia, in ordine per capitolo: _shirayuki, saranepa, WickedWitch e charlotterocher (che meritano un riconoscimento perché hanno recensito più o meno tutti i capitoli!), _Smile, Ale san, PooKie18, Carrot_98, ND_Warblers518, ireniall16, Laurence, Cilyan, bbgood, Harry4President e brandy amber (che sono nuove, ma che sono importanti lo stesso :D) ß ragazze, avete notato che ho tanto tempo da perdere? :P

Ah e poi volevo dirvi che siamo arrivate a sette recensioni per l’ultima OS, e che quindi vi amo <3

Basta dai, vi sto rompendo troppo. Spero vogliate lasciare il vostro ultimo parere a questa modesta raccolta, io (e lei) lo apprezzeremo!

Un bacio ragazze!

_ki_

 

P.S.: risponderò alle recensioni questa sera, perché ora devo uscire, quindi non vi preoccupate se non vedete subito una risposta ;)

P.S.S.: ah, no-no, la canzone è questa. Me ne stavo dimenticando :S

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