CAN LOVE BORN ANYWAY?

di crazybulma
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rivelazione ***
Capitolo 2: *** I pensieri di Lui ***
Capitolo 3: *** I pensieri di Lei ***
Capitolo 4: *** Io ci credo ***
Capitolo 5: *** La cravatta ***



Capitolo 1
*** Rivelazione ***


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CAN LOVE BORN ANYWAY?

Note: Molte delle frasi riportate in questo capitolo sono state tratte dalle puntate 122 e 123 di Dragon Ball Z.

Goku sorrise al giovane Trunks e lo guardò allontanarsi in volo. Non si era mai sentito così euforico. Sudava e fremeva di una voglia folle oltre che inevitabile per un uomo con sangue saiyan nelle vene: combattere. Era appena stato avvisato da un ragazzo venuto dal futuro che tra tre anni avrebbe combattuto con degli esseri mostruosi - totalmente differenti dagli altri avversari finora affrontati: due cyborg. Due cyborg abbastanza forti da mettere KO tutti i suoi amici, in un altra epoca. Due cyborg che nemmeno un super Saiyan potente come Trunks era riuscito a sconfiggere. Due cyborg che avrebbe dovuto temere, ed invece Goku sentiva di non vedere l’ora di trovarseli di fronte.

”Ehy, papà!” gridò Gohan correndogli incontro, seguito dallo Z-team al gran completo. Ritornando improvvisamente al presente, Goku incrociò le braccia e pensò “E adesso come faccio a spiegare questa assurda storia a tutti gli altri?”
Crilin gli si avvicinò “Allora Goku, che cosa ti ha detto quel ragazzo?”
Il saiyan si grattò il capo, imbarazzato. Si rese conto di aver già dimenticato la maggior parte delle cose che Trunks gli aveva detto, in particolare la data e l’ora in cui sarebbero apparsi i cyborg. Ridacchiando, azzardò un “Ooh, bhè! Non era niente di speciale… No.”
Gli altri strabuzzarono gli occhi, sorpresi.
”Faresti meglio a dirci tutto, è una questione troppo importante!” intervenne Piccolo, cogliendo alla sprovvista Goku. “Eeeh! Ma è pazzesco! Ma mi vuoi dire come hai fatto a sentirci?“
Junior sorrise sotto i baffi, rispondendo “Forse non lo sai ma le mie orecchie funzionano molto meglio delle vostre…”
Bulma prese Goku per un braccio “Che cos’hai di così importante da dirci?”
”Dai. Parla…” insistette Crilin. Goku tentennò, non sapeva proprio da dove cominciare per rendere la storia il più verosimile possibile.
”Se non vuoi spiegare come stanno le cose, lo farò io al tuo posto…” sbottò Junior, spazientito.
Goku si allarmò “Ehy, no. Aspetta un attimo. E’ meglio se spiego tutto io. Dunque: quel ragazzo si chiama Trunks, ed è venuto dal futuro… con una macchina del tempo costruita da Bulma – che nel futuro sarà sua madre!”
La ragazza ebbe un leggero mancamento, ma si riprese all’istante e portò le mani ai fianchi, indispettita. “Che c-cosa? Non raccontare storie assurde, Goku! Macchina del tempo?… Io, sua madre?”
”Ma è vero! Oh, sapevo che non mi avreste creduto. Eppure quel ragazzo è davvero venuto dal futuro… e sapete perché può trasformarsi in Super Saiyan? Perché è figlio di Vegeta!”
”GOKUUUU! Il ragazzo aveva detto di non raccontare a nessuno della sua nascita!!” sbraitò Piccolo, sconvolto.
”Davvero? Ops, me ne ero dimenticato…” si scusò Goku, sogghignando.
Crilin fissò prima Yamcha e poi Bulma, dicendole “Cavolo, Bulma! Avrei scommesso che avresti messo su famiglia con Yamcha, ed invece… proprio con Vegeta!”
Bulma era arrossita da capo a piedi, si sentiva scottare: da quando Vegeta viveva sotto il suo stesso tetto si era ritrovata più volte a fantasticare su di lui… Aveva scoperto di sentire la sua mancanza quando non era presente, e di essere invece felice quando lui era vicino a lei e le rivolgeva la parola. Sensazioni improvvise di gioia e di tristezza che dipendevano unicamente da quell’uomo tenebroso e affascinante. Tuttavia non voleva mancare di rispetto a Yamcha e tentava in tutti i modi di soffocare quei sentimenti. Ed ora…
”E’ vero quello che sta dicendo?” Yamcha si scagliò con violenza verso di lei, prendendola con forza e scuotendola. Era visibilmente turbato. “E’ vero che ti piace Vegeta?”
Bulma abbassò il capo al colmo dell’imbarazzo. “No, Goku sta delirando… non sa quello che dice… E poi, per fare un figlio, bisogna essere in due a volerlo.”
Solo in quel momento tutti si voltarono verso Vegeta per vedere quale reazione aveva avuto alla notizia. Il saiyan era completamente pietrificato e con lo sguardo perso nel vuoto…
“V-Vegeta! Dai, su… Non fare così. Non è poi tanto male diventare padre… E poi lo sarai solo fra due anni e mezzo.” disse Goku, cercando di farlo tornare in sé. Ma Vegeta continuava a stare immobile, incapace di reagire.

Piccolo incrociò le braccia, fissando in malo modo Goku “Hai visto quello che hai combinato?”
”Se siete tanto scioccati per così poco, come reagirete quando finirò di raccontare il resto della storia?” brontolò Goku. “Lascia perdere, racconterò io tutto quanto. Non voglio che qualcuno di noi perda la vita, dovremmo allenarci duramente nei prossimi tre anni.”

E così Piccolo raccontò a tutti ciò che Trunks aveva riferito a Goku. Com’è facile immaginare, le parole uscite dalle labbra di Piccolo colpirono tutti i presenti.

“Dal futuro? No, non posso crederci. E’ una storia assurda!” concluse infine Yamcha, che non voleva credere né al fatto che sarebbe morto per mano di due cyborg in un futuro alternativo, né al fatto che una persona potesse viaggiare nel tempo, e soprattutto che Bulma potesse stare insieme a Vegeta e avere un figlio da lui. Era tutto troppo inconcepibile per essere vero.
”Voi siete liberi di non credere alle mie parole, ma per ciò che mi riguarda inizierò subito ad allenarmi. Non ho intenzione di lasciarci le penne!” rispose Piccolo guardando tutti, ad uno ad uno, severamente.
”Oh, è quello cos’è?” Sopra le loro teste Trunks li stava osservando per un’ultima volta dall’interno di una macchina del tempo. Dopo aver fissato a lungo suo padre e sua madre, e aver salutato tutti con un cenno della mano, il ragazzo scomparve insieme alla strana macchina.
”E’ sparito! Pensandoci bene, credo che mi allenerò…” disse Crilin fissando il punto in cui Trunks era svanito.
”Già, anch’io…” disse Tenshinhan.

Vegeta si era leggermente ripreso. La notizia di due nuovi fortissimi nemici da combattere lo aveva distolto per un attimo dal fatto che Goku avesse insinuato cose inammissibili… su una presunta relazione con Bulma ed un figlio.
*Non accadrà mai. Non mi abbasserò mai al livello di quello stolto di Kakaaroth, che ha voluto una donna terrestre e dei figli mezzosangue. Mai e poi farò la stessa cosa! Devo solo diventare un Super Saiyan… distruggere i cyborg, Kakaaroth e questo insulso pianeta!* pensò infuriato, stringendo i pugni.

Anche Bulma aveva distolto il pensiero da Vegeta e da Trunks, preoccupandosi invece dell’arrivo dei due cyborg… come poteva contribuire a dare una mano ai suoi amici ad annientare quei terribili mostri? Immediatamente un’idea le balenò in testa “Ehy! Ho trovato la soluzione! Perché non eliminate il Dottor Gero? Non dovrebbe aver ancora creato i terribili cyborg… che cosa ne pensate, ragazzi? Potremo evocare il drago Shen Long con le sfere e chiedergli dove si trova il Dottore. E una volta eliminato lui, fra tre anni non ci sarà di che preoccuparsi… Possiamo modificare il nostro destino, ora che siamo stati avvisati…” Avrebbe voluto aggiungere anche *da quell’angelo di mio figlio…* ma le parve un commento un po’ azzardato. ”Complimenti! Sei un genio, Bulma… Così possiamo evitare di combatte contro i cyborg!” esultò Crilin, approvando la sua idea.

”LASCIA PERDERE O TI AMMAZZO! QUESTI NON SONO AFFARI TUOI, DONNA!”
L’urlo di Vegeta fece rabbrividire tutti i presenti. Tutti tranne Bulma, che gli si avvicinò temeraria, cantandogliene di santa ragione: “NON SONO AFFARI MIEI? CERTO CHE LO SONO!! SEI TU LO ZUCCONE, QUESTO NON E’ UN GIOCO! La sorte della Terra dipende da noi!”
”Bulma, stai zitta! Calmati…” cercò di fermarla Crilin.
Bulma e Vegeta si fulminarono con lo sguardo. Goku sospirò: forse aveva fatto davvero male a rivelare a quei due il loro futuro insieme. Probabilmente non sarebbero più andati d’accordo, ora… Sospirò ancora, prima di dire “In realtà Bulma, anch’io vorrei combattere contro i cyborg, e poi non possiamo eliminare qualcuno che non ha ancora fatto nulla di male. Non sarebbe corretto!”
Bulma piagnucolò: anche gli altri sembravano essere d’accordo con Goku... Non le rimase altro che arrendersi e sperare che il destino potesse essere modificato.

FINE PRIMA PARTE

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Capitolo 2
*** I pensieri di Lui ***


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CAN LOVE BORN ANYWAY?


Note dell’autrice: Grazie di cuore a tutti coloro che hanno commentato il mio primo capitolo. Siete grandi!
 

2° parte:  
I PENSIERI DI LUI

Il principe dei saiyan non ha bisogno di una donna.
Non è nato con lo scopo di amare, di procreare, di avere una famiglia. Il suo unico scopo è combattere, vincere, migliorarsi ed infine… essere il numero uno. Il più forte.
Sono queste le parole che mi ripeto da due mesi, o meglio… da quando Kakaroth ha avuto la geniale idea di rivelarmi che in un futuro alternativo io avrò una relazione con una donna terrestre.
Questo mi ha dapprima sconvolto,
poi irritato,
poi ho cercato di rinnegarlo
ed infine mi ha fatto riflettere.
Possibile che un altro me stesso, in un’altra dimensione, si sia fatto incastrare da una donna? Ed abbia avuto un figlio? E si sia poi fatto uccidere da due cyborg?
No, questo non deve accadere in questa epoca: nessun cyborg oserà sconfiggermi, nessun mezzosangue indegno diventerà mio figlio, e nessuna donna terrestre potrà mai essere meritevole di stare al fianco del principe dei saiyan. Oh, bhè… in realtà non stiamo parlando di una donna qualsiasi.

Bulma. Più cerco di evitarla, più mi ritrovo a pensare a lei. E’ cambiata, non è più la ragazzina linguacciuta e imprudente che ho conosciuto sul pianeta Nameck. Non si sentono più le sue risate riecheggiare per la casa, le sue chiacchiere al telefono, e non abbiamo più i nostri deliziosi battibecchi quotidiani: la sua fiamma si sta lentamente spegnendo. Passa tutte le ore in laboratorio e non la incrocio quasi mai per casa.
Non mi dovrebbe importare di lei, ma non posso fare a meno di pensare “Perché l’altro Vegeta ha scelto lei?”
Questo pianeta è colmo di donne, non come Vegeta-sei in cui la maggior parte della popolazione era composta da uomini, e le femmine scarseggiavano.
Perché mai, tra tutte le donne di questa Terra e dell’intero universo, l’altro me stesso ha scelto Bulma?
Lei è sciocca, frivola, fastidiosa come un insetto, arrogante, impicciona…
O meglio, lo era. Adesso è semplicemente… triste.
Non mi dovrebbe importare, mi ripeto. Eppure mi importa.
Non dovrei pensarci. Eppure ci penso.
Non dovrebbe mancarmi il suo sorriso. Eppure mi manca.

Basta! Ho bisogno di allenarmi, di superare Kakaroth, di diventare abbastanza forte da distruggere i cyborg. Ma mentre mi reco verso la Gravity Room, la vedo. E’ notte e l’oscurità l’avvolge, ma io riesco a sentire il suo debole e patetico Ki. E riesco a sentire anche che sta piangendo… Ma questa oscurità non le appartiene.
Dovrei fermare i miei passi, dirigermi altrove, ed invece mi avvicino al tavolo ove lei è seduta a sorseggiare cioccolata calda. Ora la vedo meglio, alla fievole luce della luna: riesco a distinguere i suoi grandi e tristi occhi azzurri ed il candore della sua pelle bagnata dalle lacrime… Ha uno stupidissimo pigiama rosa decorato con coniglietti bianchi, eppure non riesco a non pensare che è bellissima.

”Vegeta… perché sei qui?”
Bella domanda. Me lo sto chiedendo anch’io… Meglio rispondere come mio solito.
”Stavo andando ad allenarmi. E tu? Sempre a ingozzarti di cioccolata, vedo. Se vai avanti così diventerai un barilotto.”
La stuzzico, magari riprenderemo a insultarci come facevamo un tempo. Infatti reagisce subito, scattando in piedi e guardandomi truce.
”MA TI SEI VISTO? Sei talmente tappo che potresti affogare in una pozzanghera! Dimmi, ma nel pianeta dove tu eri Principe, ti chiamavano Sua Altezza o Sua Bassezza?”
Maledetta vipera dalla lingua lunga! Dovrei ucciderla per avermi offeso nell’orgoglio, ma preferisco batterla verbalmente.
”Mi fai ridere. Sei talmente grassa e tonda da far invidia alla Luna. Stammi lontana o potrei trasformarmi in uno scimmione guardandoti. Sei una stupida…”
Aspetto che ribatta, ma lei si rimette seduta incrociando le braccia e mi guarda altezzosa. Che intenzioni ha?
”Sappi che sei l’unico a pensare che io sia *stupida*. Guarda qua…” Mi butta davanti agli occhi un giornale terrestre. Do un’occhiata sbrigativa: un primo piano gigantesco di Bulma mi sorride della Prima pagina, e sotto la fotografia vi è la scritta “BULMA BRIEFS VINCE IL PREMIO WORLDTECH DELL’ANNO. DOMANI LA CONSEGNA DEI TROFEI”.
”Che roba è?” domando io, fingendo disinteresse.
”E’ soltanto il premio più importante che una scienziata possa vincere. E stavolta l’ho vinto io…”
Che strano, sembra essere una buona cosa eppure il suo sguardo è infelice, così come il tono della sua voce. Credo che presto ricomincerà a frignare come una mocciosa… Meglio tagliare la corda.
”Gli scienziati di Vegeta-sei ti premierebbero per la tua stupidità, invece. Erano di gran lunga superiori a te. Bhà! Vado ad allenarmi… Addio.”
”ASPETTA, VEGETA!”
Come presumevo. Sta piangendo di nuovo… Perché mi fa così male vedere le sue lacrime? E’ come ricevere dieci pugni allo stomaco, non posso sopportarlo.
”E adesso che ti prende? Che vuoi da me?” Diamine, sto perdendo il sangue freddo, ed è tutto per colpa sua.
”Domani c’è la premiazione… Yamcha aveva promesso di accompagnarmi, di farmi da cavaliere. Ma da quando Goku… bhè, ha detto quel che ha detto... Yamcha non vuole più saperne di me. Mi ha lasciata… Per sempre.”
Non posso fare a meno di sorridere. Il fatto che quell’imbecille di un terrestre si sia arreso così facilmente mi diverte. Appena ha capito che io, in futuro, gli avrei fottuto la ragazza, ha preferito darsela a gambe. Tipico, c’era da aspettarselo da un nullità come Yamcha.
”Dunque ha preferito lasciarti lui pur di non essere lasciato da te. Che buffone! Come ha potuto credere alle baggianate di Kakaroth? Come può anche solo pensare che io, il principe dei saiyan, possa volere una simile cicciona? Non ti vorrei come mia amante nemmeno se tu fossi l’ultima femmina rimasta nell’universo!”
La donna mi guarda dritto negli occhi, sembra ferita più che mai, ma almeno ha smesso di piangere e questo mi consola. E’ di nuovo arrabbiata e rossa in viso, proprio come piace a me.
”Puoi dire quello che vuoi, ma ora io PRETENDO che tu mi accompagni al ricevimento di domani sera. E’ per colpa tua se Yamcha non vuole più essere il mio accompagnatore, e quindi dovrai sostituirlo tu! Però vedi di vestirti elegante, ci sarà molta gente importante alla premiazione e non voglio fare una brutta figura…”
”COSA? Tu stai delirando, donna! Per chi mi hai preso? Io non sono uno dei tuoi robot. Non farò MAI una cosa simile!”
Lei è visibilmente delusa dalla mia reazione, ma che altro si aspettava? Che le scodinzolassi intorno come un cagnolino? Mi allontano velocemente verso l’uscita, dove mi aspettano la Gravity Room e i miei allenamenti.


Il principe dei saiyan non ha bisogno di una donna.
Non è nato con lo scopo di amare, di procreare, di avere una famiglia. Il suo unico scopo è combattere, vincere, migliorarsi ed infine… essere il numero uno. Il più forte. Nessun cyborg oserà sconfiggermi, nessun mezzosangue indegno diventerà mio figlio, e nessuna donna terrestre potrà mai essere meritevole di stare al fianco del principe dei saiyan.


FINE SECONDA PARTE

 

 

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Capitolo 3
*** I pensieri di Lei ***


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CAN LOVE BORN ANYWAY?

3° parte:  
I PENSIERI DI LEI

 

Sono sempre stata una romantica sognatrice.
Sin da piccola desideravo incontrare il mio principe azzurro, e credevo di aver realizzato il mio desiderio conoscendo Yamcha. Lui era perfetto: carino e dolce, e allo stesso tempo fortissimo e capace di proteggermi.
Avevo trovato l’Amore, e senza dover ricorrerete alle sfere del Drago!
Ma ora, a distanza di due mesi dalla scoperta che in un altro futuro avrò un figlio da Vegeta, mi rendo conto che il mio principe azzurro è sempre stato un altro.
Io amo Vegeta.
E’ una verità difficile da accettare per me.
Come si può amare qualcuno che non saprà mai ricambiare il tuo amore?
Yamcha mi ha fatto soffrire molte volte, negli anni trascorsi della nostra tormentata relazione… un po’ perché si comportava da dongiovanni, un po’ perché mi dava l’impressione che, mentre io crescevo, lui restava sempre un po’ immaturo e ingenuo. Ma almeno, nonostante i suoi innumerevoli difetti, sapeva trattarmi con dolcezza quando ne avevo bisogno.
Invece come potrebbe mai essere una mia relazione con Vegeta?
Lui mi disprezza, non sa nemmeno cosa sia la dolcezza. Ma lo capisco, dopotutto la sua vita non è stata facile come la mia.
Siamo così diversi, e allo stesso tempo so che c’è una cosa che, ora come ora, ci fa sembrare più simili…
Comunque… forse è accaduto in una dimensione parallela che lui mi abbia amato, ma so con certezza che in questa dimensione lui non potrebbe amarmi MAI. Ma questo significa che Trunks, quel bellissimo ragazzo dai modi gentili e un po’ timidi, non nascerà mai?

Spesso mi capita di immaginare come dev'essere stata la vita dell’altra Bulma.
Ci sto pensando anche adesso, mentre assaporo un po’ di cioccolata calda - l’unica cosa che può darmi un po’ di calore in queste giornate grigie. Non posso fare a meno di pensare “Com’è possibile che l’altra Bulma sia riuscita ad avere una relazione con Vegeta?”
Voglio dire, le parole “relazione” e “Vegeta” non hanno nulla a che fare l’una con l’altra, non possono essere assolutamente associate.
Oh, Vegeta. Mi sta evitando così come io sto evitando lui. Da quando Yamcha mi ha lasciato in preda alla rabbia, passo le mie giornate a lavorare, a sottrarre i miei pensieri dal dolore di aver perso l’unica persona che sapeva farmi sentire importante.


Non posso fare a meno di sciogliermi in lacrime. Mi sento un’idiota, ma non posso farci nulla. E’ tutto così ingiusto, ed io mi sento così dannatamente persa! Riconosco dei passi infondo al corridoio, probabilmente è Vegeta, l’unico nottambulo di questa casa… Cerco di trattenere i singhiozzi, e di asciugare le lacrime, lui non deve sapere che ho pianto o crederà che sono una debole.
Oh, no! Eccolo che arriva… Sembra un demone della notte, una creatura del buio, mentre affiora dalle tenebre col solito cipiglio minaccioso. Lui è sempre così enigmatico, così cupo ed ha sempre la solita espressione dura sul volto che non rivela niente di quel che sta pensando. Perché mi fissa così?
Che vergogna, solo ora mi rendo conto che ho addosso il mio ridicolo pigiama rosa con i coniglietti!! Vegeta penserà che sono una mocciosa… Oh, al diavolo!

”Vegeta… perché sei qui?” gli chiedo, nervosa e imbarazzata sotto il suo sguardo indagatore.
”Stavo andando ad allenarmi. E tu? Sempre a ingozzarti di cioccolata, vedo. Se vai avanti così diventerai un barilotto.”
Come si permette? Come può considerarmi grassa? Sono formosa, non grassa… evidentemente nel suo pianeta le donne erano tutte muscolose e in linea perfetta. Dannazione, il fatto che lui non mi trovi attraente mi fa veramente impazzire di rabbia.
”MA TI SEI VISTO? Sei talmente tappo che potresti affogare in una pozzanghera! Dimmi, ma nel pianeta dove tu eri Principe, ti chiamavano Sua Altezza o Sua Bassezza?”
Colpito e affondato. Non sarò forte e muscolosa, ma so riconoscere i punti deboli del mio avversario, e Vegeta non sopporta chi gli fa notare la sua bassa statura.
”Mi fai ridere. Sei talmente grassa e tonda da far invidia alla Luna. Stammi lontana o potrei trasformarmi in uno scimmione guardandoti. Sei una stupida…”
Stavolta ha torto. Mi metto seduta, e sorrido… può dirmi tutto quello che vuole: che sono grassa, che sono petulante, ed arrogante, ma non può darmi della stupida. Non sarò riuscita ad avere successo nelle questioni amorose, ma almeno ho fatto carriera grazie al mio sapere scientifico.
”Sappi che sei l’unico a pensare che io sia *stupida*. Guarda qua…” Gli lancio addosso il giornale di oggi. Hanno scelto una mia foto piuttosto bruttina da pubblicare, ma almeno la scritta “BULMA BRIEFS VINCE IL PREMIO WORLDTECH DELL’ANNO” è messa abbastanza in evidenza da gonfiarmi d’orgoglio.
”Che roba è?” mi domanda lui. Possibile che io debba sempre spiegargli tutto? Sembra venuto da un altro pianeta... oh, bhè! Lo è! Incrocio le braccia e sospiro.
E’ soltanto il premio più importante che una scienziata possa vincere. E stavolta l’ho vinto io…”

Già, peccato che la cosa non mi dia tanta soddisfazione… Certo, il premio WorldTech è il sogno di ogni scienziato, eppure non posso credere che domani, a ritirare quel premio, sarò completamente sola.
”Gli scienziati di Vegeta-sei ti premierebbero per la tua stupidità, invece. Bhà! Vado ad allenarmi… Addio.”
”ASPETTA, VEGETA!”
Non sono riuscita a trattenermi dal piangere. Non voglio restare sola. Non voglio che Vegeta se ne vada via, come sempre, strappando un altro pezzo del mio cuore come ogni altra volta in cui mi mostra la sua totale indifferenza. Dio, sto così male!
”E adesso che ti prende? Che vuoi da me?”
E’ tutto quello che sa dire. Non è capace di consolarmi un po’? Respingo le lacrime e mi schiarisco la voce.
”Domani c’è la premiazione… Yamcha aveva promesso di accompagnarmi, di farmi da cavaliere. Ma da quando Goku… bhè, ha detto quel che ha detto, Yamcha non vuole più saperne di me. Mi ha lasciata… Per sempre.”
Ora questo è strano: Vegeta sta sorridendo… Non capisco se ci gode nel vedermi infelice, o se è contento del fatto che ora, con me, ha campo libero... Naaah, questo è totalmente da escludere!
”Dunque ha preferito lasciarti lui pur di non essere lasciato da te. Che buffone! Come ha potuto credere alle baggianate di Kakaroth? Come può anche solo pensare che io, il principe dei saiyan, possa volere una simile cicciona? Non ti vorrei come mia amante nemmeno se tu fossi l’ultima femmina rimasta nell’universo!”
Difatti non mi sbagliavo. E’ solo felice di avere un pretesto per insultare me e Yamcha. Come sempre! Ma sarà vero quello che dice? Che non mi vorrebbe mai come sua amante?
”Puoi dire quello che vuoi, ma ora io PRETENDO che tu mi accompagni al ricevimento di domani sera. E’ per colpa tua se Yamcha non vuole più essere il mio accompagnatore, e quindi dovrai sostituirlo tu! Però vedi di vestirti elegante, ci sarà molta gente importante alla premiazione e non voglio fare una brutta figura…”
”COSA? Tu stai delirando, donna! Per chi mi hai preso? Io non sono uno dei tuoi robot. Non farò MAI una cosa simile!”
C’era da aspettarsi una reazione così. Dopotutto chi voglio prendere in giro? E’ ovvio che l’altezzoso principe dei saiyan non verrebbe mai ad uno stupido ricevimento. Eppure un po’ ci avevo sperato, magari contavo sul fatto che, essendo un principe, fosse abituato a ricevimenti sfarzosi e cerimonie ufficiali… Ma Vegeta non è il principe azzurro delle fiabe. Lo osservo mentre si allontana, e più è lontano da me, più sento di cadere in un punto di non ritorno.


Io amo Vegeta.
E’ una verità difficile da accettare per me.
Come si può amare qualcuno che non saprà mai ricambiare il tuo amore?
Siamo così diversi, e allo stesso tempo so che c’è una cosa che, ora come ora, ci fa sembrare più simili…

…entrambi siamo completamente SOLI.

 


FINE TERZA PARTE

 

 

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Capitolo 4
*** Io ci credo ***


Nuova pagina 3

 

CAN LOVE BORN ANYWAY?

4° parte:  
IO CI CREDO

 

Avrebbe potuto allenarsi per ore, per giorni… La rabbia che aveva dentro non gli concedeva riposo; la frustrazione per quel che gli era stato predetto e la voglia di essere il più forte erano ragioni più che sufficienti per non fermarsi mai, per continuare in quella folle mortificazione del proprio corpo.
Tuttavia c’era una cosa che un saiyan non poteva ignorare, nemmeno nel bel mezzo di un rigido allenamento: la fame.
Vegeta si asciugò la fronte con un asciugamano, ed uscì dalla Gravity Room per poi dirigersi verso le cucine della Capsule Coorporation. Un profumino invitante guidò i suoi passi, e il saiyan si ritrovò ben presto davanti ad un tavolo perfettamente apparecchiato e traboccante di cibo. Il Signore e la Signora Briefs lo accolsero calorosamente, quasi fosse il più gradito e atteso degli ospiti.

”Ciao Vegeta! Come procedono i tuoi allenamenti?” lo salutò allegramente il vecchio uomo.
“Oooh, Vegeta Caro! Siediti, mangia qualcosa… è tutto il giorno che non tocchi cibo! Non sarai mica a dieta? Non ne hai bisogno, sei un così bel ragazzo!”
Alle parole della Signora Briefs, Vegeta inorridì: l’unica ragione per cui non si era ancora sbarazzato di quella donna ripugnante era perché sapeva cucinare bene, pensò tra sé. E perché se avesse eliminato sua moglie, il dottor Briefs non gli avrebbe mai più costruito gli attrezzi per i suoi quotidiani allenamenti…
Con un basso ringhio, il saiyan si sedette al tavolo e cominciò a divorare qualsiasi cosa si ritrovasse dentro il piatto.
Si accorse subito che Bulma non era presente, e non percepiva la sua presenza dentro la casa…
”Dov’è Bulma?”
La domanda gli sfuggì dalle labbra prima che potesse impedirsi di formularla. Il padre di Bulma accese la televisione della cucina, dicendo “Tra poco la vedremo in Tv, è andata a ritirare il famoso premio WorldTech. Sono molto orgoglioso di lei, vincere un trofeo così importante alla sua tenera età… Io ci ho messo 40 anni prima di avere dei riconoscimenti ufficiali!”
Vegeta ricordò solo allora che la sera prima Bulma gli aveva chiesto di farle da accompagnatore… Non riusciva ancora a credere che lo avesse chiesto a lui. Ma lo aveva trattato come una ruota di scambio, voleva sostituire quel babbeo di Yamcha con lui, un saiyan dal sangue reale. Improvvisamente lo stomaco gli si chiuse per il nervoso, e smise di mangiare.
La madre di Bulma gli si sedette affianco e cominciò a sospirare. “Povera figliola, era così afflitta quando è uscita di casa! E’ andata a quell’importantissimo ricevimento senza nemmeno un cavaliere… Ci teneva così tanto a fare una bella figura ed invece…”
Stanco di tutte quelle chiacchiere e ormai sazio e stanco, Vegeta si alzò dalla sua sedia e fece per andarsene.
”Peccato che non l’hai accompagnata tu, sareste stati la coppia più bella della serata!”
Ignorando quell’ultimo sgraditissimo commento della donna, Vegeta si allontanò su per le scale, dirigendosi verso la propria camera da letto. Non si sentiva affatto bene, un po’ per colpa degli sforzi fatti durante la giornata, un po’ per un senso di colpa verso Bulma che gli stava dando la nausea.
L’aveva lasciata sola.
”Dannazione, che diavolo mi viene in mente? Io non ho lasciato solo nessuno, quella donna dovrebbe solo ringraziarmi per non aver disintegrato il suo insignificante pianeta!”
Ma più si arrabbiava, più la nausea aumentava d’intensità. Aprì la porta della sua buia camera e fece per sdraiarsi sul letto: dormire un po’ sarebbe servito ad eliminare certi pensieri assurdi.
Si accorse di essersi sdraiato sopra qualcosa di morbido, dunque si mise seduto e non poté credere a quello che vide: vi era una giacca nera, una bianca camicia di cotone, e un pantalone nero completamente stirato e profumato, insieme ad una cravatta in seta a strisce oblique. Fu proprio quest’ultima ad attirare la sua attenzione: Vegeta aveva visto diverse volte quel pezzo di stoffa insignificante attorno al collo del dottor Briefs, ma lo indossava solo quando usciva di casa per le serate di gala. Aveva capito che era un indumento che sulla Terra doveva simboleggiare l’eleganza maschile.
Solo dopo qualche minuto di smarrimento Vegeta si accorse anche di un foglietto piegato accanto alla camicia. Lo prese in mano, indeciso sul da farsi: Leggerlo o buttarlo via?
Se lo avesse letto probabilmente la sua nausea sarebbe aumentata.
Se lo avesse buttato non sarebbe riuscito poi a dormire per la curiosità.
Con lentezza esasperante lo aprì, dopodichè cominciò a leggere:

”Io ci provo di nuovo, a chiedertelo. Vuoi accompagnarmi stasera? E’ una serata molto speciale per me e mi farebbe piacere averti accanto. Anche se non significo assolutamente nulla per te, io…
Io alle cose che ha detto Goku ci credo.
Sì, io ci credo.
Bulma”

 

FINE QUARTA PARTE

 

 

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Capitolo 5
*** La cravatta ***


Nuova pagina 3

CAN LOVE BORN ANYWAY?

5° ed ultima parte:
LA CRAVATTA

Vegeta chiuse gli occhi, e sorrise mormorando “Che sciocca…”, richiudendo il biglietto che Bulma gli aveva lasciato sopra il letto. Era per davvero una sciocca, come poteva credere alle sciocchezze di Kakaroth?
E poi, improvvisamente e dolorosamente, la verità gli si parò davanti come un lampo di luce.
Lui era il principe dei saiyan, e se fosse morto per mano dei cyborg la sua stirpe e il suo sangue reale sarebbero scomparsi per sempre.
Questo non doveva succedere.
Il principe dei saiyan aveva il dovere di procreare e di tramandare di generazione in generazione il suo genio nel combattimento. E per procreare aveva bisogno di una donna. E non una donna qualunque, ma la più intelligente, la più bella, la più meravigliosa che avesse mai incontrato.
Perchè aveva tentato di negarlo a sé stesso?
E Trunks, quel ragazzo incredibile che era riuscito a trasformarsi in Super saiyan, cosa che neanche lui era riuscito a fare... non era forse un degno erede, meritevole di venire alla luce?

**************************************************************

”Ma quella non è Bulma Briefs?”
”Ha vinto il primo premio WorldTech, mi pare… è tanto intelligente quanto zitella!”
”Ah ah, ma guarda com’è conciata. Che donna priva di classe…non mi sorprende che non abbia neanche un accompagnatore!”
Incuranti del fatto che lei potesse sentirle, le altre donne presenti al ricevimento si divertivano a spettegolare alle sue spalle. Bulma non ne poteva più, voleva andarsene immediatamente da quel posto! Quella che sarebbe dovuta essere la serata più bella della sua vita si stava rivelando una delusione completa.
Certo, tutti le facevano i complimenti e si congratulavano con lei, ma Bulma sapeva riconoscere perfettamente la falsità di quelle parole: loro la odiavano e la invidiano, ed ognuna di quelle persone credeva di meritare il premio WorldTech molto più di quanto lo meritasse lei.
Gli occhi le pungevano e avrebbe voluto piangere, urlare contro tutti, strillare come faceva di solito, ma era cresciuta. Inoltre sapeva bene che, da casa, i suoi genitori e i suoi amici la stavano guardando. E probabilmente anche Yamcha aveva acceso la Tv... ma Bulma non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di vederla crollare in diretta televisiva.

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Vegeta camminava tra la folla con passo veloce e ansioso. Voleva trovarla, gridarle che anche lui ci credeva, adesso!
Ed infine la vide: la riconobbe subito per quel suo corpo sinuoso e perfetto avvolto da un abito da sera dello stesso colore dei suoi occhi… e dei suoi capelli, che erano stati lisciati per l’occasione. Era ancora più bella senza quell’orribile cespuglio di riccioli in testa, pensò Vegeta avvicinandosi.

”Che diamine hai fatto ai capelli?” le disse sbucando dietro alle sue spalle e facendole prendere un colpo.
Ma quando si voltò e si ritrovò Vegeta davanti, Bulma dovette combattere con sé stessa per non saltargli al collo e baciarlo dappertutto.
”Alla fine sei arrivato… Ce ne hai messo di tempo!” lo punzecchiò, sorridendo.
”Sempre la solita arrogante! Se ci ho messo tanto tempo è perché quell’idiota d’un terrestre che sta davanti alla porta non voleva farmi entrare… perché non avevo la cravatta.” si lamentò lui. Difatti Vegeta non era riuscito ad annodarla e l’aveva arrotolata ed infilata dentro la tasca della giacca.
”Qui l’uomo non entra se non ha la cravatta. Cielo… Non voglio sapere allora come hai fatto a passare…” disse Bulma immaginando quale tragica fine aveva fatto il portinaio. Poi si avvicinò a Vegeta sfilandogli la cravatta dalla tasca e dicendo “Ora ti spiego come si mette. Vedi, va annodata attorno al colletto della camicia… Così!”
Il suo respiro era diventato più soffocato ed era conscia che era la sua vicinanza il motivo dei suoi fremiti.
Lui invece la guardava in volto trattenendo il respiro e lasciandola fare, ma quando Bulma gli sfiorò il collo, rabbrividì inconsciamente. Il suo tocco era delicato, carezzevole…
”Poi si fa così, vedi… lasciando scendere l'estremità più lunga sul torace.”
Lei poteva quasi sentire il suo corpo contro il proprio, erano così vicini che praticamente si stavano toccando.
Vegeta non avrebbe potuto muoversi neppure se la sua vita dipendesse da quello, ma non era sicuro di quanto ancora potessero restare fermi così, a guardarsi negli occhi.
”Ma a che serve? Sembra un guinzaglio… Stai cercando di farmi diventare il tuo cagnolino da portare a passeggio?” disse cercando di riacquistare la sua freddezza di sempre.
”In effetti è un oggetto piuttosto inutile…” mormorò Bulma, che ora fissava la cravatta.
”Non credo mi piaccia. Sembra un cappio.” Concluse infine Vegeta, strappandosela di dosso. Bulma lo lasciò fare e lo guardò estasiata sbottonarsi i primi bottoni della camicia.
”Sai che ti dico? Hai ragione, al diavolo la cravatta! Tu stai benissimo anche così.”
Vegeta arrossì al complimento, borbottando qualcosa di indecifrabile sottovoce… dopodichè, senza alcun preavviso, prese Bulma tra le braccia, stringendola a sè. Lei si lasciò semplicemente abbracciare, tutta felice e consapevole degli sguardi invidiosi delle donne che, sino a qualche minuto prima, l’avevano criticata e derisa.

Rimasero così, stretti l’uno all’altra, per dei momenti che sembravano infiniti… Bulma avrebbe voluto chiedergli il perché di quell’improvviso interesse nei suoi confronti, ma decise che era meglio non rovinare tutto con delle domande inutili. Che importanza aveva, infondo? Non era tutto giusto e perfetto così? La ragazza sorrise e con il cuore colmo di gioia pensò che forse era davvero quella la serata più bella della sua vita.
Intanto dall’altra parte del palco, aldilà del sipario, il presentatore stava premiando un certo Dottor Zoidberg (già, proprio quello di Futurama! – nda) per l’invenzione più futuristica dell’anno.
”Tra poco toccherà a te, vero?” le sussurrò Vegeta ad un orecchio.
”Sì… è un premio molto importante, non sai quanto ne vado fiera…” disse Bulma con un po’ di fatica: la sua stretta, seppur leggera, le toglieva il respiro.
”Ed io che ti ho sempre dato della stupida…”
Stava diventando troppo difficile pensare anche per lui, ora che erano chiusi in quell’abbraccio... ora che erano entrambi meno soli.

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La famiglia Son al gran completo era seduta in salotto davanti alla televisione, in attesa di vedere la premiazione di Bulma.
”Anch’io da grande diventerò uno scienziato famoso quanto Bulma…” disse Gohan con aria sognante, facendo scoppiare Chichi in lacrime.”Oooh, tesoro! Lo sarai di sicuro!” disse abbracciandolo al collo.
Goku inarcò il sopracciglio. “Io veramente preferirei che tu diventassi un guerriero forte quanto tuo padre!” Gohan e Chichi si misero a ridere, ma si fermarono quando sentirono l’annunciatore presentare Bulma.
”E’ una donna bellissima oltre che una rivelazione nel campo tecnologico e scientifico. Signore e signori, il premio WorldTech dell’anno va alla signorina Bulma Briefs!”
Il sipario si aprì e l’immagine fantascientifica di Bulma e Vegeta che si baciavano appassionatamente apparve sullo schermo della Tv. La mascella di Chicchi toccò terra, mentre Gohan si tappava gli occhi con le mani.
Goku invece sorrise e disse a bassa voce “Trunks, credo proprio che in quest’epoca nascerai con netto anticipo… grazie al sottoscritto!”


FINE

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