Adesso che ci sei tu

di Darkshadows92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il tuo ritorno ***
Capitolo 2: *** Una vita normale ***
Capitolo 3: *** Sentimenti nuovi ***
Capitolo 4: *** Sensazioni ***
Capitolo 5: *** Pericolo ***
Capitolo 6: *** Io ci sarò ***
Capitolo 7: *** Malattia ***
Capitolo 8: *** Io ti salverò ***
Capitolo 9: *** Vivi per me! ***
Capitolo 10: *** Amore, puro e semplice amore ***
Capitolo 11: *** Un nuovo pericolo ***
Capitolo 12: *** Adesso che ci sei tu ***
Capitolo 13: *** Un nuovo nemico ***
Capitolo 14: *** Allenamenti ***
Capitolo 15: *** Guai in vista? ***
Capitolo 16: *** Qualcosa da proteggere ***
Capitolo 17: *** Un nuovo alleato ***
Capitolo 18: *** La reazione di Ryou ***
Capitolo 19: *** Promesse e nuovi amori ***
Capitolo 20: *** Resta con me ***
Capitolo 21: *** Vi presento il mio ragazzo alieno ***
Capitolo 22: *** La promessa di Taruto ***
Capitolo 23: *** La vera storia di Rei ***
Capitolo 24: *** L'amore di Taruto ***
Capitolo 25: *** Rapiti ***
Capitolo 26: *** Si comincia! ***
Capitolo 27: *** Libertà e dolore. ***
Capitolo 28: *** L'attacco. ***
Capitolo 29: *** Battaglie ***
Capitolo 30: *** Il ritorno di Mew Ichigo ***
Capitolo 31: *** La fine e un nuovo inizio ***
Capitolo 32: *** Benvenuto Isamu, la novità di Retasu ***
Capitolo 33: *** Non c'è due senza tre ***
Capitolo 34: *** Insieme per sempre! ***
Capitolo 35: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Il tuo ritorno ***


Il tuo ritorno
 
Rientrò in casa di corsa, e tirò un sospiro di sollievo  una volta richiusa la porta dietro di sè, era ormai convinta di essere al sicuro.
"Sei accaldata Micetta" esclamò una voce familiare davanti a lei.
Ichigo si immobilizzò, riconosceva quella voce,anche dopo cinque anni, come dimenticarla.
Sentì il suo sguardo d'ambra su di lei,ma non aveva il coraggio di alzare lo sguardo per guardarlo.
"Che ci fai qui, Kisshu?" esclamò lei, finalmente trovando lo sguardo dell'alieno. 
"Sono venuto a trovarti" rispose lui come se fosse la cosa più naturale del mondo. Lei si alzò in piedi era così vicino che i loro corpi quasi si sfioravano, si sorprese quando si accorse quanto era cresciuto di statura, adesso doveva alzare la testa di molto per osservarlo.
"E ti sembra il momento?" esclamò adirata guardandolo in cagnesco. 
"Perchè che c'è che non va?" rispose inclinando la testa di lato.
"Prima di tutto, sono le cinque di mattina, secondo ti sembra il caso di spuntare dal nulla dopo cinque anni, e terzo, io ho un ragazzo che si arrabbierebbe molto nel sapere che tu ora sei qui"
Kisshu sbuffò, " e ti sembrano motivi validi?" disse trattenendo un sorriso, "comunque non sei cambiata per niente micetta" disse in tono quasi dolce sfiorandole una guancia.
Lei cercò di schivarlo, e lo guardò in faccia per la prima volta. Rimase colpita nel notare quanto invece era cambiato lui, i capelli verdi erano più lunghi anche se legati sempre nelle solite codine, il suo corpo seppur sempre esile, si era ingrossato rispetto a un tempo, 
e il suo viso ormai aveva abbandonato i tratti infantili. Sembrava un uomo e non più il solito ragazzino. Anche gli abiti erano cambiati, anche se non di molto, anzi assomigliavano a quelli del fratello maggiore Pai.
"Che c'è gattina, mi trovi attraente?" il suo sorriso divenne malizioso.
"No per niente, pensavo solo che sei cambiato" rispose Ichigo diventando rossa, più rossa dei suoi capelli. Lui si avvicinò di più adesso i loro corpi non avevano quasi nessuna distanza.
"Certo, e io ci credo" sbuffò di nuovo guardandola intensamente con quei suoi occhi felini. Lei si perse nel suo sguardo, ma decise di essere forte.
"Perchè sei qui?" gli chiese lei guardandolo con durezza.
Lui non rispose, la osservava in silenzio.
Kisshu sorrise chiudendo gli occhi "Perchè sei qui?" ripetè lei questa volta con più durezza.
"Per te" rispose lui semplicemente investendola di nuovo  col suo sguardo dorato.
Lei indietreggiò. "Sai che io sto con Masaya vero?" chiese lei arrossendo, e non capendone il motivo.
Lui le si avvicinò di nuovo, e questa volta le afferrò i polsi facendola sbattere sulla porta. "E tu pensi che io non sappia che in realtà pensi a me in continuazione?" ora la guardava severo, nel suo sguardo nessun accenno di divertimento, ne di scherno, solo dolore puro e intenso dolore.
Ichigo perso un battito, quello sguardo, ricordava troppe cose,  credeva di impazzire sapeva che lui aveva ragione. Pensava a lui, più spesso di quanto volesse ammettere, non lo aveva mai detto a nessuno, nemmeno alle sue amiche, non lo aveva nemmeno mai ammesso a se stessa. 
"Non penso a te  per il motivo che pensi tu" si ribellò lei cercando di liberarsi dalla presa.
Lui sorrise, lei soffermò lo sguardo sui canini appuntiti. "Questo è perchè non sai ancora di amarmi, non l'hai ancora capito?" questa volta lui le accarezzò una guancia, quasi con delicatezza, avvicinando pericolosamente il suo volto a quello della ragazza.
Dietro di loro sentirono un rumore di passi.
"I  mie genitori si saranno svegliati" bisbigliò a Kisshu, tirando un sospiro di sollievo.
Lui si staccò da lei guardandola deluso "Fatti trovare in camera mia tra cinque minuti!" continuò la ragazza.
Lui annuì leggermente e si smaterializzò.
"Ichigo sei tu?" esclamò il padre accendendo la luce.
"Si papà, scusami parlavo al cellulare" sorrise mostrando il telefonino che teneva in mano, ma le gote tutte rosse la smentivano.
Il padre la osservò per circa due minuti, poi si voltò verso le scale.
"Sakura, non chiamare la polizia! è Ichigo parlava al cellulare!" 
La madre scese le scale con in mano una mazza da baseball, lo sguardo non prometteva niente di buono.
"Insomma, ti sembra l'ora? quando vedrò quel ragazzo gli farò una ramanzina!" 
"Oh no mamma, non serve non accadrà più!" in quel momento maledisse Kisshu con tutta se stessa.
"Bene, vado a preparare la colazione!" e borbottando entrò in cucina.
Ichigo ne approfittò e corse in camera, aprì la porta aspettandosi di trovare l'alieno, ma lui non cera.
"Kisshu?" lo chiamò nell'oscurità. Lui apparve dal nulla sopra la sua testa.
"Ti pare il modo di apparire dal nulla? mi farai prendere un colpo!" lo sgridò.
"Pensavi che me ne fossi andato? oh no gattina, non me ne andrei, non senza salutarti" 
"Voglio delle spiegazioni" Continuò ignorando le parole dell'alieno.
Lui appoggiò i piedi a terra e la guardò senza spiccicare parola, Ichigo cominciava ad innervosirsi.
"Insomma mi ascolti? Kisshu!" esclamò esausta.
"Che c'è da spiegare? sono tornato perchè era quello che volevo" 
"E i tuoi fratelli?" chiese Ichigo dandogli le spalle.
Lui sospirò, e poi sorrise "perchè anche loro ti mancano? gli porterò i tuoi saluti se vuoi" 
"Sai ho una profonda voglia di..." fu interrotta da Kisshu che le poggiò un dito sulle labbra.
"Di me?" chiese guardandola furbo.
"No di darti un pugno!" gli rispose arrabbiata e rossa come un peperone.
"Sai mi piacciono le cose violente..." continuò Kisshu con sguardo predatore.
"Insomma! sei sempre il solito maniaco!" gridò inviperita.
"Ichigo tutto bene?" urlò suo padre dalle scale, doveva aver alzato troppo la voce, fulminò l'alieno con lo sguardo, che fece spallucce, come per discolparsi.
"Sì papà!" rispose cercando di darsi un tono tranquillo.
Ok" rispose il padre.
"é tutta colpa tua!" sibilò la rossa avanzando a grandi passi verso Kisshu, che però scomparve.
"Sai sei carina quando ti arrabbi" la sua voce proveniva dalla finestra.
"TU!" 
"Scusa micetta, ma ora devo andare, sai non credo che tu voglia portarmi con te dai tuoi amici" si rattristò al pensiero di quella separazione imminente.
"No infatti" rispose lei dura.
"Allora gattina, ci vediamo stasera" le sorrise malinconico, e scomparì prima che lei potesse rispondergli.
SI voltò verso la sua stanza, improvvisamente vuota, troppo vuota.

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Capitolo 2
*** Una vita normale ***


Una vita normale


Era il tramonto, un tramonto nuvoloso e che prometteva neve e una ragazza passeggiava per la strada di ritorno verso casa, l'aria stanca ma felice, felice perchè tra poco era Natale e l'avrebbe passato con lui il suo Masaya,come ormai era normale abitudine da sei anni.
Era felice della sua vita Ichigo, in fondo tutto quello per cui aveva lottato, tutto ciò che desiderava si era avverato. La terra era salva, aveva ripreso così la sua vita normale e noiosa, aveva finito gli studi e aveva continuato a stare con il suo Masaya, il suo primo amore.
Il progetto mew ormai era chiuso da cinque anni, dalla morte di Deep Blue. Questo aveva permesso anche alle altre mew mew di riprendere la loro vita.
Minto ormai aveva accantonato il desiderio di essere una grande ballerina, e si era accontentata di aprire una scuola di danza in città, aiutata dai genitori, ora era una delle scuole poù prestigiose in città.
Zakuro era ritornata in America e aveva ripreso la sua carriera che continuava a gonfie vele, anche se passava molto più tempo a Tokyo che a Hollywood,
Purin continuava a esibirsi in giro per i parchi di Tokyo per aiutare i suoi fratelli e sorelle.
Retasu invece lavorava in una libreria part-time il resto lavorava con tutte al caffè Mew.
Sì perchè il caffè Mew era ancora uno dei locali più frequentati in città, e Ryou e Keiichiro non se l'erano sentita di chiudere, e quindi ogni giorno vi si ritrovavano, esattamente come ai vecchi tempi.
Ichigo aveva appena concluso il suo turno, dopo una giornata lunga e sfiancante, ma in fondo era sempre così sotto il periodo Natalizio.
"Sono a casa!" urlò la ragazza entrando in casa e togliendosi le scarpe.
"Ciao tesoro, anche oggi in ritardo eh?" esclamò la madre scomparendo in cucina per prepararle la cena.
"Già, era affollatissimo, temevo che avrei passato lì tutta la notte!" rispose sbadigliando stanca.
La madre ritornò con un piatto di zuppa calda.
"Su tesoro mangia, ti sentirai meglio" la incitò accarezzandole la schiena.
"Speriamo, devo vedere Masaya dopo" continuò prendendo un sorso dal suo cucchiaio di zuppa.
"Come? anche oggi? ma è sempre qui quel ragazzo!" disse la madre guardando la figlia.
"non temere, ci guarderemo un film, così mi riposerò!" le fece un sorriso per tranquillizzarla.
Proprio in quel momento suonarono alla porta, Ichigo si alzò i piedi le dolevano da quanto era stata in piedi.
"Ciao Ichigo!" esclamò Masaya entusiasta di vederla, "Ciao, entra" disse la rossa spostandosi e lasciandolo passare.
"Buonasera signora Momomiya " salutò educatemente il ragazzo.
"Oh sera Masaya" 
"Allora, che ne dici ci guardiamo un film?" chiese Ichigo afferrando dei dvd dal tavolo, "Me li ha prestati Zakuro" 
"Ancora film romantici?" esclamò deluso Masaya.
"Perchè?" chiese la ragazza osservandolo.
"Mah Stasera avrei altri piani" disse lui prendendola per i fianchi.
"No, sono stanca, e in più non mi va di uscire" Con lui non era ancora riuscita ad avere un rapporto più fisico del bacio, e non riusciva a capire il perchè di quella paura che quasi sempre la bloccava.
"Ok, allora resta qui da sola, me ne vado a casa" rispose lui irritato, e in meno di un secondo era già fuori dalla porta.
"Ma che gli è preso? se pensa che lo seguirò se lo scorda" pensò Ichigo stupita.
"Vuol dire che guarderò i film da sola"  si accoccolò sul divano con una coperta e in meno di dieci minuti si addormentò.
Un paio d'ore più tardi si svegliò di sopprassalto urlando, si guardò intorno, era in soggiorno sul divano, sapeva di essersi addormentata lì, perciò non ne fu sorpresa, solo che non riusciva a ricordare il sogno che l'aveva spaventata tanto.
Si portò una mano alla fronte, era sudata, "chissà" pensò tra se.
Si guardò intorno e afferrò il cellulare, c'era un messaggio, lo lesse, era di Masaya, si scusava per la reazione che aveva avuto. Sorrise lo avrebbe chiamato più tardi. 
Si alzò, il sonno ormai era passato, non sapeva cosa fare, così decise di vestirsi e di fare una passeggiata nella città vuota, in fondo erano solo le quattro di mattina.
Uscì piano senza far rumore, si guardò intorno e rimase incantata dallo spettacolo che le si trovò davanti. Aveva nevicato, e la città era tutta imbiancata, era quasi come sotto un incantesimo, a Tokyo nevicava così raramente.
Quello spettacolo era tutto per lei, guardò in alto, aveva ripreso a nevicare, sorrise, e cominciò a camminare, camminò così tanto che improvvisamente si rese conto di essere arrivata davanti al parco, quel parco, spettatore silenzioso di tante battaglie, battaglie per salvare la terra, la sua città, battaglie contro di lui.
Già lui, chissà dov'era adesso, chissà se il suo pianeta era tornato alla normalità, chissà se aveva una ragazza, se si era innamorato. 
"Ichigo cosa pensi!" si sgridò, sorprendendosi di pensare a lui dopo tanto tempo, eppure le capitava spesso di pensarci, e ogni volta che si soffermava all'ultima domanda, il suo cuore perdeva un battito. Anche se non si soffermava sul perchè di quella reazione credendo che fosse solo un riflesso dovuto ai ricordi che erano legati a lui.
"In fondo ho Masaya, che dovrebbe importarmi" continuava a pensarci nonostante continuava a ripetersi di non farlo.
Una terribile sensazione di essere osservata fermò il suo pensare, e si guardò intorno agitata, si guardò intorno diverse volte, fino a soffermarsi su degli occhi che la fissavano nell'oscurità.
Il suo cuore cominciò a battere impazzito e lei non capiva perchè, in fondo poteva essere un gatto, un gufo, qualsiasi cosa.
Eppure quegli occhi così splendenti che facevano a pugni col personaggio candido da quanto erano ardenti non si mossero. 
Ichigo allora si stroppicciò gli occhi, e guardò nello stesso punto. Gli occhi non vi erano più.
La ragazza si mise le mani sui fianchi, anche se non completamente tranquilla si convinse di esserselo immaginato.
Una volta più tranquilla decise di tornare a casa, anche se la sensazione di essere seguita non la lasciava.
Già, ma seguita da chi?

 

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Capitolo 3
*** Sentimenti nuovi ***


Sentimenti nuovi
 
 
Ichigo osservava ancora la stanza. Era sola ,Kisshu se n'era andato lasciando quella sensazione di vuoto. La ragazza infilò la testa sotto il cuscino "Perchè, perchè mi sento così!" pensava triste. 
Si mise a pancia in sù osservando il soffitto. Aveva deciso di tacere i suoi pensieri, non pensava più a niente, aveva paura che indagando più a fondo se stessa avrebbe scoperto quei sentimenti che sapeva che esistevano, ma voleva negare a tutti i costi.
La sua vita in quei cinque anni non  era molto cambiata, stava insieme a Masaya e non era più una mew mew, ma per il resto era sempre uguale. Lei era uguale, aveva ragione Kisshu quando le aveva detto che non era cambiata.
Era il suo ritorno ad averle scombussolata, a farla sentire divisa, spezzata in due. La sua parte razionale e quella irrazionale, rappresentati da Masaya e Kisshu.
Si portò le mani al viso, calde lacrime cominciavano a scendere, "perchè è tornato..." si ripeteva tra i singhiozzi, nella sua mente vi era ancora vivido il viso di Kisshu. 
Com'era arrivata a quel punto? era sempre stata sicura del suo amore per Masaya, eppure era bastato rivedere l'alieno per mettere tutto in dubbio.
Si sedette accovacciandosi, appoggiando la testa sulle ginocchia bagnandole di lacrime amare. 
Il telefono squillò facendola sussultare.
"Pronto?" rispose cercando di camuffare la voce.
"Ichigo!" la voce di Ryou invase la sua mente.
"Insomma Ichigo dove sei? dovresti essere già qui!"
"Sì scusami arrivo subito!" disse la ragazza asciugandosi un'ultima lacrima solitaria.
"Sbrigati!" 
La ragazza chiuse la comunicazione e guardò l'ora sul display del telefono. 
Erano le nove e mezza. Quanto tempo aveva passato a piangere! 
"O è tardissimo!"  sussultò correndo verso l'armadio e afferrando le prime cose che le capitavano a tiro  si vestì in fretta a furia, si catapultò verso le scale, e passò in cucina, afferrò una fetta di pane tostato, e si precipitò verso la porta.
"Ci vediamo stasera!" urlò ai genitori prima di uscire.
"Ciao tesoro!" fece in tempo a sentire la risposta dei genitori, prima di fiondarsi in strada, cominciò a correre correva veloce cercando di raggiungere il locale in meno tempo possibile, ma era un'impresa, il locale era ancora lontano. 
Improvvisamente la stessa sensazione di quella notte la investì, si rese conto di essere seguita, ma adesso sapeva chi era.
"Vattene Kisshu!" urlò con la voce affannata sentì il suo risolino, ma senza nemmeno accorgersene lui le si parò davanti, e lei inciampò tra le sue braccia.
"In ritardo bambolina?" le chiese l'alieno guardandola soddisfatto.
"Sì se non è già abbastanza evidente, lo sono! e di molto, quindi se non ti dispiace dovrei andare!" sbraitò in faccia all'alieno, che ora però non rideva più. Aveva infatti notato i suoi occhi arrossati.
"Perchè hai pianto?" le chiese lui osservandola attentamente.
"Non ti riguarda" mentì abbassando lo sguardo,  non poteva dirgli che era per lui.
Lui le accarezzò le labbra "Non mentire" la colpì con quello sguardo ambrato, causato dal riflesso del sole nei suoi occhi d'oro, rendendoli scuri.
"Scusa ma ora devo andare" esclamò la ragazza cercando di liberarsi dalle sue braccia forti.
"Bastava dirlo prima" rispose Kisshu sorridendo di nuovo. 
Lei non capì, ma si senti come trasportata, una sensazione di leggerezza l'avvolse, si guardò intorno, erano davanti al caffè.
"Vedi a volte anch'io sono utile" le sfiorò una guancia, guardandola sempre negli occhi. Lei si sentì di nuovo investita da quegli occhi, es enza volerlo arrossì.
"Grazie" sussurrò disarmata dagli occhi ardenti di Kisshu.
Lui sorrise, sapeva di non esserle indifferente, lo sapeva da tutti quei piccoli indizi che lei involontariamente gli dava.Il rossore, la rabbia e l'aggressività che solo lui sapeva scatenare e che lo inducevano ancora a sperare.
L'aveva osservata insieme a Masaya, sapeva che lui quelle reazioni non le provocava.
Allora perchè lei non lo notava, ne questo ne i suoi sentimenti? Non aveva fatto abbastanza per lei? Non se lo sapeva spiegare.
Ichigo lo osservava sorpresa di vederlo così, senza battutine,senza quel suo solito sguardo predatore, e si chiedeva cosa  gli passasse per la mente,
Lui si accorse di essere osservato.
"Kisshu" lo chiamò la ragazza. Lui sorrise attirandola a sè,  abbracciandola, chiedendosi quanto potesse durare prima di essere respinto.
Ma lei non lo respinse e lo lasciò fare, facendosi trascinare da lui.
Poi Kisshu la lasciò, "Su ora vai micetta, sei già abbastanza in ritardo" 
Lei annuì, e scappò via, ma si voltò un'ultima volta ma lui non c'era più.
Fece un sospirò e si preparò a entrare nel locale, quando venne bloccata da qualcuno che la chiamava.
"Ichigo!" lei si voltò, Masaya le correva incontro.
Lei si fermò e aspettò che lui la raggiungesse. 
"Ciao" la salutò lui avvicinandosi, "ciao" rispose lei guardandolo si avvicinarono scambiandosi un leggere bacio a stampo.
"Che ci fai qui?" chiese guardando il suo ragazzo.
"Volevo vederti e scusarmi per ieri sera" la guardò sorridendole.
"Non importa, non sarei stata di gran compagnia, mi sono addormentata subito!" cercò di non farlo sentire troppo in colpa.
"Quindi, è tutto ok?" Ichigo annuì.
"Scusa Masaya, ora devo proprio andare, senno Ryou e le altre mi fanno fuori stamattina, sono molto in ritardo.
"Ok, ci vediamo stasera" le diede un leggero bacio sulla guancia,e  corse via.
Ichigo rimase lì,lui non si era accorto dei suoi occhi rossi, non aveva notato che qualcosa non andava, non aveva notato proprio niente.
Sospirò confusa e finalmente entrò nel locale.
"Ciao" la salutò Ryou tranquillamente, lei lo guardò sorpresa, avrebbe dovuto essere arrabbiatissimo,lei era così in ritardo.
"Scusa Ryou, ma non ce l'hai con me?" chiese lei stupita.
Il biondo alzò la testa stupito. "Perchè c'hai messo pochissimo, credevo che saresti arrivata tra qualche ora, a proposito come hai fatto a fare così in fretta?"
La ragazza lo guardò e scoppiò a ridere, aveva quasi dimenticato che Kisshu l'aveva trasportata lì "ero per strada" si giustificò correndo nel retro per cambiarsi. 
"Ma... quella ragazza è proprio strana!" borbottò Ryan guardando Keiichiro.
"Secondo me c'è sotto qualcosa"  rispose Minto che aveva sentito tutto. I due ragazzi la guardarono curiosi.
"Insomma avete notato? è più stramba del solito,secondo me ha perso le rotelle" continuò facendo un gesto eloquente con le mani.
"Cosa dici! sono sempre la stessa, volete smetterla tutti di farvi gli affari miei!" esplose Ichigo che aveva sentito le parole di Minto.
"Vedete l'ho detto io" Minto sorrise soddisfatta di poter appurare le sue parole.
"Dai Minto lasciala in pace" Purin apparve con in mano dei piatti, "E vedi di andare di la, se non te lo sei scordato siamo in tre oggi!" 
Minto ritornò in sala a prendere ordinazioni.
"Zakuro non c'è?" chiese Ichigo.
"No è dovuta correre negli Stati Uniti" rispose Keiichiro.
Purin gli pose altre domande, ma lei non li ascoltava più ma guardava  fuori dalla finestra  chiedendosi dove fosse lui adesso.
 
 
 
 
 
"Ah sei qui allora" Una voce irruppe nei suoi pensieri.
"Ah sei tu.." Kisshu riportò il suo sguardo verso il caffè Mew, dove in quel momento si trovava Ichigo.
"Sai io non ti capisco, perchè sei qua?" chiese Kisshu alzandosi incontrando lo sguardo del fratello.
"E dove dovrei essere secondo te?" Chiese corrucciato l'altro. Kisshu sorrise, e lo guardò con l'espressione di chi la sapeva lunga.
"Insomma Pai, lo sai bene" Kisshu gli fece l'occhiolino, "In fondo lo sappiamo bene entrambi che vorresti essere lì invece che qui a sorvegliarmi" 
Pai si appoggiò a un camino posto sul tetto dove si trovavano, lo sguardo che guardava lontano.
"Io...io non sono come te Kisshu" disse Pai volgendo lo sguardo verso il fratello, nei suoi occhi viola, non vi era la solita disperazione, ma lo stesso dolore che Kisshu conosceva.
"Non sono capace ad apparire dal nulla, stravolgerle la vita, non sono capace" si portò una mano sul viso.
Kisshu rimase sorpreso dalle parole del fratello, per la prima volta si stava aprendo a qualcuno.
"Sai queste parole non dovresti dirle a me" rispose Kisshu serio, "Ma a lei" 
Pai lo scrutò in silenzio, la sua mente andò indietro di cinque anni, lei probabilmente nemmeno sapeva dei suoi sentimenti forse lei pensando a lui pensava ancora a un nemico, non poteva contare a differenza di Kisshu e persino Taruto che quella ragazza lo ricambiasse.
Kisshu osservavo il fratello, non era il caso di comportarsi come al solito, Pai soffriva e lui conosceva bene i dolori del cuore. Non vi era ironia in quella situazione, Kisshu era arrivato persino a credere che Pai non provasse sentimenti e che nemmeno ne avrebbe mai provati, 
Eppure da quando aveva incontrato Retasu qualcosa in lui era cambiato, era come se lei avesse sciolto il ghiaccio che lo avvolgeva da una vita intera.
"Insomma è da un po' che vi cerc- ahhh Kisshu!" 
"Zitto nanetto!" esclamò l'alieno tappando la bocca al più giovane dei tre.
Taruto guardò nella stessa direzione  del fratello.
"Oh quella ragazza dev'essere davvero importante per lui" pensò sentendosi triste per il fratello.
"è così" rispose Kisshu intercettando i pensieri di Taruto.
"Come lo è per me Ichigo" continuò rivolgendo lo sguardo verso del fratello minore.
Taruto li guardava entrambi, prima Pai e ora Kisshu. 
"Sai non pensavo che vi sareste mai innamorati, per Pai ormai non ci speravo più, e tu invece credevo non ne fossi capace" 
Kisshu sorrise pensando alla sua micetta. 
Ma improvvisamente una fitta al petto lo colpì era così forte da farlo inginocchiare a terra.
"Kisshu!" esclamò Taruto guardandolo, "Kisshu che ti succede?" Pai lo afferrò prima che cadesse svenuto.
"Pai cos'è successo?"  gli chiese Kisshu riprendendosi quasi subito.
"Io non lo so... ti sei sentito male!" Pai lo guardava preoccupato
Kisshu li osservò non capendo, "faceva male, molto male" continuava a toccarsi il punto dove poco fa aveva sentito dolore, proprio al cuore. Chissà perchè, pensò lui con un sorrisetto, proprio al cuore.






 

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Capitolo 4
*** Sensazioni ***


Sensazioni
 
 
"Insomma Ichigo! la smetti di sbadigliare? sarà la centesima volta!" la sgridò con fare altezzoso Minto. 
"Scusa! non è colpa mia se ho passato una notte insonne!" le rispose guardandola acida.
"Perchè? qualcuno è passato a trovarti stanotte?" replicò maliziosa Minto. Ichigo la guardò diventando quasi paonazza in volto, il volto era più rosso dei capelli.
"Co-cosa dici? non è assolutamente vero!" sbraitò la ragazza guardando l'amica.
"Hey calmati io stavo scherzando!" 
"Ahhhwww!" Ichigo nascose la testa sotto le braccia, non poteva dire alle sue amiche che in realtà Minto aveva ragione, avrebbero sicuramente pensato a Masaya, ma come dire che invece era stato Kisshu a farle visita, come faceva a dire loro che era tornato?.
"Ciao a tutti!"! la voce di Retasu scosse i pensieri di Ichigo. 
"Hey finalmente sei arrivata!" urlò con fare esuberante Purin saltellando sul divano nonostante fosse cresciuta il carattere esuberante non era cambiato.
"Scusate i cinque minuti di ritardo, ma la mia collega  ha fatto tardi." si giustificò lei sedendosi di fianco a Ichigo.
"Ah non preoccuparti, Ichigo oggi ha fatto quasi due ore di ritardo!" 
"Oh insomma la smettete di prendervela con me? ho avuto una brutta nottata!" 
"Oh come mai?" le chiese gentilmente Retasu.
"Ho fatto un incubo, e ho litigato con Masaya..." poi notando lo sguardo sorpreso di tutti i presenti si sbrigò ad aggiungere "però abbiamo fatto pace!" 
"Scusa, solo che voi due non litigate mai" disse Purin mangiando un pezzo di torta.
"Beh,lui era strano...gli ho proposto di vedere un film e lui ha risposto dicendo che aveva altri piani e quando mi sono rifiutata e lui  se n'è andato" la ragazza apparve sconsolata, e dovendo ammetterlo, non le piaceva quel comportamento.
"Ma ti ha chiesto scusa no?" Retasu la guardava comprensiva
"Sì, ma ecco io non lo so..." Doveva dirglielo, doveva raccontare loro del ritorno di Kisshu, per poi spiegare i suoi dubbi.
"Ragazze, forse non vi piacerà quello che sto per dirvi.." Ichigo le guardò una ad una, notando la loro curiosità che cresceva.
"Ma, ho davvero ricevuto una visita questa notte, e ovviamente non era Masaya..." abbassò lo sguardo sentendosi quelli delle sue amiche addosso, specialmente di Minto "E chi...chi diavolo era??"
 Ichigo ora le guardava "Era...era...K..." non riuscì a dire il nome., e il suo sguardò sprofondò.
"Insomma chi era?" esplose Purin non contenendo l'attesa.
"Kisshu!"sussurrò la ragazza diventando tutta rossa.
"Cosa?" esplose infine Minto "Kisshu? il nostro vecchio nemico? quello con i capelli verdi, con gli occhi ipnotizzatori e le orecchie strambe? quello che si è sacrificato per te? quello che.."
"Ok abbiamo afferrato Minto!" la interruppe Retasu  stanca di sentire la perfetta descrizione ai minimi dettagli di Kisshu.
"Ragazze, è ora di tornare al lavoro, avete fatto abbastanza pausa!" Ryou si appoggiò alla porta osservando i loro visi shoccati.
"Tutto bene?" chiese avvicinandosi a loro.
"Ehmmm, direi di no, Kisshu è tornato!" disse Minto guardandolo.
Ryou fece una strana espressione "Quel Kisshu?" 
"Ti prego non cominciare pure tu!" lo pregò Ichigo bloccandolo subito.
Ryou allora fece qualcosa che nessuna di loro si sarebbe aspettata. Scoppiò in una grossa e sonora risata, tanto che Keiichiro comparve sulla porta per capire il motivo di quell'ilarità.
"Allora che c'è tanto da riderei?"  
Ryou lo guardò asciugandosi le lacrime procurate dalla risata.
"Ichigo crede che Kisshu sia tornato!" riscoppiò a ridere, ma si bloccò notando che l'altro non rideva insieme a lui. 
"Hey lui è tornato era a casa  mia, in camera mia! e poi mi ha portato qui lui stamattina se volete sapere, ecco perchè non ho fatto tanto tardi!" Ichigo ora era in piedi e guardavo Ryou, che ora la guardava attentamente.
"E cosa voleva?" chiese Kyle allarmato.
"Lui ha detto...per me" 
"Per te? ancora?" Ryou era sorpreso.
"Tenace il ragazzo!" esclamò Kyle massaggiandosi la mascella.
"Pensi che potrebbe essere pericoloso?" chiese Minto osservando i due ragazzi.
"Non credo, cosa vorrebbero ancora da noi, insomma il loro pianeta è ristabilito, non siamo più in guerra, quindi non credo, certo dobbiamo tenere gli occhi aperti sono creature volubili, e Kisshu ha già dimostrato i suoi lati peggiori, specialmente se rifiutato" rispose Kyle pensieroso
Ichigo non si mosse, lo sapeva bene,conosceva la sua cattiveria,la sua follia, quella follia che lei provocava in lui, che lo faceva diventare un mostro.
"Non credo mi farà del male, lui non era il solito Kisshu, insomma all'inizio sì...ma poi non lo so qualcosa in lui era diverso..." 
La ragazza sorrise ripensando a quella mattina, il secondo incontro con lui...non riusciva a smettere di pensarci. 
"In che senso diverso?" chiese Retasu.
"Era...dolce?" sembrava quasi chiederlo a se stessa andava bene quell'aggettivo per descrivere l'alieno?, insomma era sempre stato esattamente il contrario.
"Ichigo, dovrai stare attenta, non possiamo fidarci completamente di lui" Ryou la guardava serio.
"A proposito! è da solo? o sono tornati anche gli altri?" chiese Kyle, Purin e Retasu abbassarono lo sguardo.
"Non lo so, non li ha nemmeno nominati" rispose dubbiosa la rossa.
"Beh per ora non sembra un pericolo, e comunque noi non siamo più  mew mew, quindi io continuerò a fare sogni tranquilli!" disse Minto alzandosi di colpo e tornando verso la sala.
"E quando mai si è preooccupata!" Purin la seguì di corsa.
"Su ragazze! abbiamo clienti!"  Ryou le incitò ad alzarsi
"Era meglio stare qui!" borbottò Ichigo seguendo le altre.
"Sì certo a fare salotto!" Ryou le sorrise divertito, ma poi l'afferrò per il braccio.
"Ascoltami, non mi fido di quell'alieno, per qualsiasi motivo.." la guardava un leggero velo di preoccupazione gli percorreva il vollto.
La ragazza però sorrise "Tranquillo, non credo, anzi ne sono certa, non sono in pericolo!" 
Il biondo la guardava leggermente in ansia, come faceva a non preoccuparsi? dopo tutto quello che aveva passato per colpa di Kisshu? la osservò meglio, qualcosa in lei era cambiato. Lo aveva capito da come parlava dell'alieno, quasi come...come se ne fosse in qualche modo attratta, o addirittura qualcosa di più. 
"Se le cose stanno così" le lasciò il polso. "Non abbassare la guardia però, te ne prego. OK?" 
"Certo!" tornarono insieme nell'altra stanza, a sorpresa di Ichigo vi era Masaya.
"Che che ci fai qui?" chiese al ragazzo raggiungendolo.
"Sono venuto a rapirti" sorrise lui.
"Ah, ma vedi ho tanto lavoro non penso che..." 
"No puoi andare!" la interruppe Ryou con un sorrisetto.
"Ma..." Ichigo rimase interdetta, non poteva di certo dire che preferiva stare lì che andare con il suo ragazzo, motivo uno nessuno le avrebbe creduto conoscendo la sua dedizione al lavoro, motivo due,avrebbero di certo capito che qualcosa non andava. 
"Ok,se non è un problema, andiamo" guardò Masaya che le afferrò la mano sorridendola.
"Allora grazie ragazzi, ci vediamo domani" 
"Ma domani è il tuo giorno libero!" disse Keiichiro con un sorriso.
"Oh è vero!" si portò una mano sul viso, se n'era dimenticata.
Li salutò con la mano e seguì Masaya fuori dal locale.
Ryou intanto li guardava andarsene dal vetro, notando l'espressione corrucciata di Ichigo. Era come temeva, Kisshu stava cominciando a fare presa sul suo cuore.
 
"Allora che te ne pare?" Masaya liberò la vista a Ichigo che fino a quel momento era bendata.
"Oh è, è molto carino!" rispose lei osservando il luogo di fronte a loro.
"è da un po' che ci lavoro!" 
Erano davanti una tenda in riva al mare, di fronte vi era una coperta, con un cestino di pic-nic. Non era veramente ciò che si aspettava, ma sapeva che Masaya non era un gran romanticone con i gesti.
"Allora ti va di sederti?" lei annuì.
Passarono le ore, e l'atmosfera ormai era diventata quasi insopportabile per Ichigo, non ne capiva il motivo. Sapeva solo di voler stare da qualsiasi altra parte che lì.
"A che pensi" Masaya l'afferrò per i fianchi facendola aderire al suo corpo.
"A niente" mentì lei, lui non lo capì. Kisshu l'avrebbe fatto subito, non sapeva come, ma lui sapeva tutto di lei.
"Non dovresti fare certi paragoni..." pensò lei.
Ma i suoi pensieri furono interrotti da Masaya, che aveva cominciata a baciarla sul collo, per poi salire sempre più vicino al suo volto, lei ricambiò i suoi baci, non perchè lo volesse, ma perchè nemmeno lei sapeva ciò che voleva.
Cominciò quando Masaya la invitò dentro la tenda, lei titubante lo seguì. Era quasi come se sapesse cosa sarebbe successo dopo, in fondo dopo cinque anni prima o poi doveva capitare.
Ma perchè proprio ora? ora che lei non sapeva se poteva ricambiare quell'amore?.
Allora perchè non riuscì a muoversi? perchè non scappava? anche quando lui le toglieva i vestiti? lei come un automa  faceva lo stesso,perchè non andarsene? Sapeva che sarebbe finita, e lei non sapeva...era stanca di tutto quel non sapere. Decise di non pensare come quella mattina, l'aveva aiutata, ora sentiva solo Masaya muoversi dentro di lei e il dolore. Quel rapporto fu solo di dolore, lacrime cominciarono a sgorgare. Finalmente si rese conto che era finita. Masaya la stringeva tra le braccia, soddisfatto, cercando di farle sentire l'amore che provava in quel momento. Ma lei non riusciva a donare tutta se stessa, non c'era riuscita in quello che avrebbe dovuto essere il momento più bello della sua vita, come poteva far finta di niente?.
Masaya dopo un po' si addormentò. Lei capì che quello era il momento per andarsene. 
Raccolse tutta la sua roba e lasciò la tenda, per strada le lacrime continuavano a rigarle il viso. 
Si sentiva in colpa, si vergognava di se stessa,e non sapeva il motivo, o forse non voleva ammetterlo.
Era quasi a casa, quando qualcuno la fermò. Nonostante il buio riconobbe il bagliore di quegli occhi, ma non riuscì a scacciarlo via, non aveva le forze.
Ma notò che nemmeno lui parlava, sentiva solo la rabbia provenire da quegli occhi. Kisshu sapeva. 
Nessuno dei due parlava, stavano lì uno di fronte all'altro. Lui in preda alla rabbia, lei alla disperazione.
"Io-io..." si sforzò di parlare, ma si accasciò a terra, di fronte a lui che però non le impedì di toccare l'asfalto freddo.
Lui la osservava, poi si sedette di fianco a lei, e con gran sorpesa di Ichigo l'abbracciò.
"Ichigo..." disse lui sfregandole la schiena con le dita affusolate.Lei sussultò sentendo il suo nome, era così raro sentirlo da lui.
"Non devi giustificarti con me in fondo, non sono niente per te...lo so" lei lo guardò ma lui era voltato dall'altra parte.
"Ma questo non è vero!" rispose arrabbiata lei sfuggendo alla presa delle sue braccia, dimostrando quanto fosse debole in quel momento.
"Perchè allora...tu..." non riuscì a finire la frase, la ragazza ne fu sorpresa, lui non dimostrava mai la sua debolezza, mai.
"Kisshu?" si voltò verso di lui e fu terrificata da ciò che vide. L'alieno in ginocchio si toccava il petto, ansimando e respirando male, molto male. 
Si avvicinò a lui guardandolo negli occhi e vi vide il terrore.
"Kisshu? che ti succede Kisshu?!" Cercava di tenerlo su, ma lui era troppo pesante per il suo corpo.
"Aiuto! ho bisogno di aiuto!" Si voltò verso di lui, ma la situazione non migliorava, stava sempre peggio.
Quando vide qualcuno venirle incontro.
Si avvicinò a loro e si prese Kisshu, ormai incosciente in spalla.
"Pai?" mormorò stupita la ragazza.
Pai non le rispose  si accertò della condizioni del fratello, notò subito la sua preoccupazione.
"Oh no!" lo sentì dire. Pietrificata  si avvicinò a lui, "Pai che succede?" 
Lui la guardò "Devi aiutarmi!" fu sorpresa da quella richiesta d'aiuto da parte del maggiore dei tre, era sempre così indipendente. 
Si inginocchiò di fianco a lui, "Pai che succede?" gli chiese preoccupata.
"Kisshu è malato, molto malato, ha  contratto una rara malattia che colpisce il cuore...solo che io...io non so ancora come curarla..." 
 
 
 
 
 
Angolino dell'autrice:
 
Ecco questo è il quarto capitolo, cosa succederà nel prossimo, spero che vi piaccia, visto che c'ho messo un po' a scriverlo ero un po' incerta se inserire o no la malattia  anche se alla fine ho optato per il sì, spero vi piaccia!
Grazie per tutte le bellissime recensioni! devo ammettere che mi aiutate a proseguire con puntualità questa storia! Un bacione al prossimo capitolo!

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Capitolo 5
*** Pericolo ***


Pericolo
 
 
Ichigo lo guardò sconvolta "Che vuol dire...che vuol dire che non sai come curarla?"  
Pai abbassò lo sguardo alzandosi in piedi "Io non so come curarlo,  per noi è una malattia sconosciuta, e anche per voi" si interruppe notando le lacrime della ragazza scivolarle sulle guancia, veloci e incontrollabili.
Nessuno dei due sapeva che dire.
"Quanto gli..qu-quanto gli resta?" sussurrò con un fil di voce.
"Non lo so...forse due o tre giorni forse meno" Pai guardava Kisshu che ormai era privo di sensi.
"Hai abbastanza tempo per fare delle ricerche! non sei tu quello studioso? che non si arrende mai? o quello era solo per profondo blu? lui sta morendo! tu-tu devi salvarlo!" Ichigo urlava disperata, incurante di dove fosse e con chi.
Pai la guardava sorpreso, che lei...che lei no, non era il momento di pensarci, sapeva però che aveva ragione, forse tre giorni erano abbastanza per trovare una cura.
Depositò delicatamente Kisshu sull'asfalto, e si avvicinò a lei, "Devi aiutarmi a portarlo in un posto dove abbiano delle apparecchiature adatte alle mie ricerche e, anche un posto dove tenerlo in vita" 
Ichigo annuì, lei conosceva un posto del genere, il laboratorio di Ryou, al caffè Mew.
"Al- al caffè, sì lì c'è tutto il necessario" si asciugò in fretta le lacrime, ormai non ne poteva più di piangere.
"Bene, andremo là" disse l'alieno, voltandosi a riprendere il fratello.
Ichigo però temeva che non l'avrebbero aiutata, nonostante ormai non vi fosse più guerra tra di loro i ricordi della loro guerra era bene impressa nelle menti di tutti loro.Glielo avrebbe spiegato e loro avrebbero dovuto capire, anche a costo di...no a qualsiasi costo, non vi erano altre opzioni, e lui non doveva morire.
Pai aveva raccolto Kisshu lo teneva tra le braccia per farlo respirare meglio, fece un cenno alla ragazza di avvicinarsi e lei gli afferrò un braccio capendo che da lì a pochi secondi sarebbero stati davanti al locale.
Provò di nuovo quella sensazione di leggerezza, e vedeva tutto sfocato intorno a se, chiuse gli occhi le stava venendo la nausea, infine sentì di essersi fermata, ma non convinta non aprì gli occhi.
"Hey, guarda che ci siamo!" la voce dell'alieno la convinse a farlo, si guardò intorno ed ecco! il caffè era proprio lì davanti a loro,e fortunatamente vi erano ancora le luci accese.
"Bene, io vado per prima, poi tu mi raggiungi quando ti chiamo io" guardò intensamente gli occhi viola dell'alieno che annuì.
"Però fa in fretta, non so quanto resisterà ancora così" sentì una nota di paura nella sua voce.
Corse in fretta verso il locale, e aprì la porta con un tale slanciò da inciampare nei suoi stessi piedi ruzzolando a terra del locale, almeno aveva fatto notare la sua presenza, pensò notando gli sguardi fissi su di lei.
"Ichigo tutto bene?" Retasu le corse incontro aiutandola ad alzarsi, incontrò lo sguardo dell'amica.
"No! ho bisogno di aiuto! dove sono Ryou e Keiichiro?" la sue espressione non doveva essere tra le migliori, Retasu quasi sbiancò vedendola ridotta così.
"Di là te li chiamo subito, ma tu calmati ok?" Ichigo tacque non poteva calmarsi.
"Che succede?" i due ragazzi fortunatamente avevano sentito il rumore ed erano corsi subito.
"Ichigo?" Ryou la osservò "hai un aspetto terribile! c'entra per caso Kisshu?" al uono di quel nome le lacrime che aveva cercato di trattenere uscirono non potendole più combattere, non aveva più forze.
"Lui-lui, lui è in pericolo, voi dovete aiutarlo!" riuscì a dire.
"In che senso è in pericolo! spiegati meglio!" 
"Lui sta morendo! dovete aiutarci!" urlò disperata, le lacrime uscirono sempre più fitte, la sua vista era annebbiata.
Ryou e Keiichiro si guardarono, "lui dov'è?" 
"Fuori" rispose calmandosi capendo che loro l'avrebbero aiutati.
"Da solo!" Keiichiro esclamò stupito.
"No, non è solo c'è Pai con lui"  Retasu sussultò al suono di quel nome. Pai era lì. 
"E perchè non lo aiuta lui, sicuramente ha più conoscenze di noi" chiese Ryou osservando lo sguardo assente di Ichigo, sembrava un automa.
"Perchè...lui non sa..non sa come" Ryou comprese che non era ferito, doveva essere più grave.
"Ichigo guardami cos'ha Kisshu?"
"é malato, molto malato, vi prego aiutatelo!" si accasciò sul suo braccio, incapace di nascondere i singhiozzi, Ryou le diede un leggero buffetto sui cappelli. 
"Certo che lo faremo, non preoccuparti" il biondo le sorrise, e si alzò insieme a Keiichiro per raggiungere Pai. 
Non erano preparati alla scena che si trovarono di fronte, Pai accasciato al suolo con lo sguardo preoccupato, mentre Kisshu respirava sempre peggio, Taruto che intanto era arrivato, era quasi in lacrime.
"Venite dobbiamo fare in fretta!" Keiichiro e Ryou fecero strada ai tre, portando d'urgenza Kisshu nella sala dove un tempo serviva a curare le mew mew quando erano ferite.
Pai depositò il fratello sul letto che era in mezzo alla sala, Ryou e Keiichiro trasportarono una bombola d'ossigeno e vi attaccarono una mascherina, la appoggiarono al volto di Kisshu.
Notando che Pai e Taruto li guardavano dubbiosi cercarono di spiegargli quello che stavano facendo. 
"Lo aiuterà a respirare, purtroppo non sappiamo che altro fare, dovrai spiegarci e dovremo collaborare tutti se vogliamo salvarlo"
Pai annuì, un flebile grazie uscì dalle labbra un tempo inespressive dell'alieno, ora su quel viso vi era solo dolore e preoccupazione.
"Ho bisogno del laboratorio devo cominciare subito il tempo non è molto" 
"Certo" i due lo guidarono e Pai finalmente potè cominciare a cercare gl i umani lo avrebbero aiutato, difficile da credere, eppure aveva ragione Kisshu quando gli diceva che non erano poi così diversi, Kisshu aveva ragione, specialmente su Ichigo. 
Un lieve sorrise gli dipinse il volto preoccupato, almeno il fratello ora non era solo in quell'incubo.
 
 
 
Lo so è leggermente più corto degli altri ma è un capitolo di passaggio, quindi non molto importante, spero comunque che vi piaccia! e vi ringrazio di seguire la mia storia! mi fa molto piacere sapere che vi piace! quindi recensite anche per criticarla se dovete! 
Grazie!!!!

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Capitolo 6
*** Io ci sarò ***


Io ci sarò
 
Ichigo si era addormentata su una sedia, abbandonandosi dopo mille singhiozzi al tanto desiderato sonno, aveva bisogno di quell'incoscienza almeno per un po', al suo risveglio avrebbe dovuto affrontare la malattia di Kisshu, e con questo i suoi sentimenti per lui.
Retasu le posò una coperta sulle spalle, erano rimasti solo loro, Purin nemmeno sapeva del ritorno di Taruto. Come avrebbe reagito rivedendolo? sicuramente sarebbe stata contenta di rivederlo, in più lui aveva bisogno di lei, specialmente ora che la situazione era così critica.
Anche Pai allora, anche lui sicuramente aveva bisogno di qualcuno. Ma chi? lui era così freddo e distante, con lui era difficile entrare in contatto. 
Decise di provarci lo stesso, preparò una tazza di caffè, sicuramente era stanco, erano un paio d'ore che non si faceva vedere, in preda alla ricerca disperata di una cura per il fratello. Lei avrebbe fatto lo stesso se fosse stata al suo posto.
Era facile pensare di portargli qualcosa, la difficoltà era farlo, l'idea di incontrare gli occhi dell'alieno la spaventavano, in fondo sarebbe entrata e poi? che gli avrebbe detto? 
Oh ciao Pai, visto che sicuramente il tuo cervello sarà affaticato da tutte quelle ricerche, e quei monitor, ho pensato di portarti del caffè...poi pensò, "ma loro il caffè lo bevono?" 
Si fece forza ed entrò nel laboratorio e intravide Pai rischiarato dalla luce dei computer,gli occhi affaticati correvano veloci da uno schermo all'altro in cerca di informazioni di qualsiasi cosa potesse salvare il fratello. Taruto si era addormentato su una poltroncina dietro di lui.
"Ehmmm Pai?" lo chiamo timidamente,lui si voltò, sul suo volto apparve un'espressione sorpresa, più che infastidita, l'alieno se ne accorse e cercò comunque di mascherare i suoi sentimenti, troppo tardi perchè lei aveva colto quella strana luce nei suoi occhi.
"Che c'è?" continuò imperterrito mantenendo comunque distanza.
"Ho pensato...ti ho portato del caffè, sai forse sei stanco..." 
" e perchè questo dovrebbe aiutarmi a stare sveglio?" prese la tazza dalle mani di Retasu annusandone il contenuto, storse leggermente il naso,
"beh, perchè dentro c'è caffeina...ecco, è buono assaggialo!"  lui lo assaggiò, la ragazza lo guardava con  in volto un sorriso convincente.
"Te l'avevo detto" 
"Grazie" lui si voltò tornando ai computer, lo sguardo della ragazza, si concentrò su Taruto,dormiva, ma era senza coperte, e lì era freddo.Scomparì per due minuti,e poi ritornò con una coperta tra le mani.
"Così starà meglio" disse rivolta a Pai che la osservava.
Lui non rispose e si concentrò di nuovo al computer, Retasu allora decise di tornare nella sala, lasciandolo lavorare, sapeva che la sua presenza lo disturbava, e non era il momento, forse quando Kisshu sarebbe guarito, avrebbero potuto avrebbero potuto cosa?...decise di abbandonare quei pensieri.
Tornò in sala, convinta di trovarvi oltre ai ragazzi addormentati, anche Ichigo. Ma lei non c'era, di lei era rimasta solo la coperta. Sorrise raccogliendola da terra, non aveva dubbi di dove fosse. 
Ichigo percorreva quel corridoio, incapace di fermarsi, ma spaventata al pensiero di ritrovarsi davanti quell'alieno debole e incosciente che lottava tra la vita e la morte, adesso desiderava ardentemente che lui fosse al di là di quella porta col suo solito sorriso e i suoi soliti commenti poco puri, ma quando aprì quella porta lui non era il solito Kisshu, era malato, con una maschera dell'ossigeno sul viso. Ma sveglio, ora era sveglio.
Lei si avvicinò a lui, noncurante dei suoi occhi addosso, che la guardavano stupiti, era sempre più vicina, un altro passo e il suo corpo ora sfiorava le coperte che lo avvolgevano. 
"Kisshu" sussurrò il suo nome, lui cercò di muoversi, di parlare, ma sentiva la mascherina sul viso, e sapeva che qualsiasi cosa avrebbe detto alla ragazza sarebbe stata incomprensibile per lei.
"No! non muoverti, non parlare" sussurrò lei dolcemente, lui era sorpreso dall'espressione della ragazza, quante volte avrebbe voluto vederla? il suo cuore si fece sentire di nuovo un altra fitta, altro dolore, chiuse gli occhi in attesa che lo lasciasse, che lo liberasse da quella morse infernale.
Ichigo capì che stava soffrendo portò una mano sul suo viso,  sussultò a quel tocco,  era così, così freddo, lui chiuse gli occhi, felice di quel contatto. Allora lei prese coraggio, e cominciò ad accarezzargli la guancia, spostando ogni tanto delle ciocche di capelli che gli infastidivano gli occhi, quei meravigliosi occhi,lei aveva bisogno di vederli, cosa avrebbe fatto se si fossero chiusi per sempre? non poteva sopportarlo. 
Alzo lo sguardo, un orologio ticchettante segnava l'una passata di notte. Per fortuna aveva avvertito i suoi, non poteva avere altre preoccupazioni. In quel momento l'unica cosa di cui le importava era il ragazzo alieno di fronte a lei. 
Consapevole dei suoi sentimenti contrastanti, una parte di lei le chiedeva cosa diavolo stesse facendo e come faceva a stargli così vicino, in quel momento nemmeno il pensiero di Masaya, colui che aveva sempre affermato di amare non la sfiorava nemmeno non era importante quanto Kisshu. 
Smise di accarezzargli la guancia, e fissò di nuovo i suoi occhi, deboli e spaventati come non mai, capì che lui si aggrappava a lei per dargli una sola motivazione per continuare a vivere a lottare per sopravvivere a quel male che lentamente contro la sua volontà lo stava portando via da lei, l'unica persona che aveva mai amato.
"Spostati" gli sussurrò in una delle sue orecchie a punta, lui lentamente le fece spazio, lei si coricò di fianco a lui posando la testa dellalieno sul suo seno. 
"Dormi ora" gli sussurrò di nuovo, avvolgendoli con una coperta.
"Ichigo" lui la guardava si era tolto la mascherina, e la fissava con intensità un intensità mai vista in lui.
"Cosa stai- che stai facen" la interruppe con un debole bacio sulle labbra, lei ricambiò quel bacio, sapendo quanto entrambi ne avevano bisogno,lui doveva sapere che lei ci sarebbe stata, che se fosse sopravvissuto lei sarebbe stata lì per lui.
Lei ne aveva bisogno perchè quel bacio, le facesse capire le sue emozioni, i suoi sentimenti, il perchè qualche ora prima durante la sua prima volta con Masaya avesse pensato a lui, a quell'alieno che una volta aveva tanto odiato, quasi a desiderare di non rivederlo mai più, così sarebbe stata libera di vivere la sua storia d'amore con Masaya. Ma tutto era cambiato, era cambiato dal momento che lui era ricomparso ora, lei era consapevole che senza di lui non poteva esistere, non poteva vivere. 
Lui si lasciò andare  con un sorriso sereno sulle labbra pallide, coricando di nuovo la sua testa sul seno di lei, che intanto gli riponeva di nuovo la mascherina sul viso. 
"Kisshu, io ci sarò, quando tutto questo sarà finito.Io ci sarò" sussurrò con tono dolce accarezzandogli la guancia con delicatezza.
Lui annuì, lo sapeva. le prese la mano stringendola nella sua. 
Lei sorrise appoggiando il mento sui suoi capelli. Ce l'avrebbero fatta,insieme avrebbero sconfitto il loro più grande nemico.
 
 
Taruto si risvegliò notando la coperta che aveva indosso. 
"E questa?" si chiese togliendola di dosso. Pai si voltò.
"Finalmente, era ora, sono quasi tre ore che dormi" lo sgridò Pai.
"Scusami, piuttosto hai trovato qualcosa?" Pai strinse i pugni. 
"No, niente" abbassò lo sguardo per incontrare quello deluso del fratello.
"Su vai a mangiare qualcosa e poi torna ho bisogno di aiuto, da solo ho paura che ci vorrebbe molto tempo."  
Taruto annuì e si recò verso la sala, ma prima decise di fare una piccola deviazione da Kisshu, per vedere come stava, aprì la porta,e sorpresa, notò Kisshu che dormiva appoggiato a Ichigo che sveglia, gli carezzava la guancia, tenendo una mano sul suo petto per controllare il suo respiro.
"Vieni avanti" lo aveva visto e ora gli sorrideva, incitandolo ad entrare.
"Che succede qui?" 
"Sei cresciuto" disse Ichigo osservandolo.
Lui arrossì, "Ma ti pare il momento? piuttosto allora che succede?" 
Notò il rossore che le colorava le guance.
"Ha bisogno di me, e io ho bisogno di lui di sapere, io non riesco a lasciarlo solo..." cominciò a piangere, Taruto fu sorpreso di vedere la ragazza piangere per suo fratello.
"Lui ce la farà, e starete insieme" ma  che faceva?, rassicurava l'umana, quella che aveva sempre fatto soffrire Kisshu riducendolo a uno straccio. Ma ora lei c'era. Era lì. A Taruto importava questo.
"Beh ora è il caso che io vada, Pai mi aspetta" Rivolse un ultimo sguardo al fratello, compiacendosi dell'espressione di pace, che aveva in volto, e un altro alla ragazza, che aveva ripreso ad accarezzare i capelli di Kisshu.
"Deve farcela" pensò prima di lasciare la stanza gettando un ultimo sguardo a quella coppia finalmente rivelata.




Ho deciso di postare due capitoli perchè questo mi piaceva troppo! e non vedevo l'ora di postarlo! spero vi piaccia!!
Un bacione Kris!!
 

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Capitolo 7
*** Malattia ***


Malattia
 
Taruto, fece come aveva detto Pai, nonostante fosse notte fonda, doveva mangiare qualcosa per rimettersi in forze a aiutare Pai nelle ricerche.
"Oh ti sei svegliato!" Retasu lo accolse gentile. 
"Sì, Pai ha bisogno di me..." rispose osservando l'umana dai capelli verdi, e notò un certo rossore sulle sue guance appena nominò Pai, uguale a quello che aveva Ichigo quando parlava di Kisshu.
"Tutto bene? sai Pai..."  si bloccò la ragazza divenne ancora più rossa, che razza di effetto avevano i suoi fratelli su quelle ragazze? In più Pai che aveva fatto di così impressionante da ridurre la povera Retasu così? Insomma Pai era una specie di ghiacciolo mai le avrebbe fatto capire i suoi sentimenti ne glieli avrebbe mai confessati, eppure lui lo sapeva che era innamorato di lei.
"Sai credo che Pai abbia bisogno di mangiare anche lui, anche se non si schioderà facilmente di lì, forse potresti portargli tu qualcosa" Taruto le fece l'occhiolino, sparendo verso la cucina per sgraffignare qualcosa di commestibile.
"Aspetta, Tauto!" la ragazza lo seguì, il ragazza era intento a mangiarsi una bella fetta di torta.
"Che c'è?" rispose quello con la bocca piena.
"Oh ma che maniere!, non si parla con la bocca piena!" lo riprese la ragazza.
"E chi sei tu mia madre? comunque non hai risposto alla mia domanda, che vuoi?" Retasu arrossì fino alle orecchie il giovane alieno capì cosa volesse chiedergli la ragazza.
"Lui mangia di tutto, in realtà è un vero golosone, anche se non lo ammette strafogandosi di nascosto" Retasu ridacchiò vincendo l'imbarazzo, Pai goloso? non l'avrebbe mai detto.
Preparò un vassoio,e vi posò due fette di torta al cioccolato, e un altro po' di caffè, questa volta sperava di avere più successo, e che Pai nonostante tutto le dimostrasse qualcosa.
"Allora io vado" disse lei prendendo il vassoio tra le mani. "Aspetta" Taruto la fermò, lei si voltò appena.
"Per caso..." arrossì leggermente, "Allora anche tu ti vergogni ogni tanto" ridacchiò sommessa Retasu.
"Sì va bene, lascia stare!" si voltò di malumore.
"Purin verrà in mattinata, era già andata a casa insieme a Minto, quando siete arrivati" poi lo guardò meglio, "sai somigli un po' a tuo fratello in certi momenti ti comporti come lui, si vede che Kisshu è proprio un caso unico!"  lasciò la stanza, lasciando Taruto perplesso.
Lei sapeva quello che Pai provava per lei, ecco perchè si ostinava a parlarci ad avvicinarsi a lui, e quella breve allusione a Kisshu? forse desiderava che Pai fosse più espansivo, più propenso a mostrare i suoi sentimenti, esattamente come Kisshu magari senza i suoi modi da maniaco pervertito.
"Bah sono problemi loro!" pensò prendendo un altro morso dalla sua fetta di torta, sperando che la luce della mattina arrivasse il più velocemente possibile.
"Pai" la voce di Retasu ridestò l'alieno dai suoi pensieri.
"Che ci fai ancora qui?" le chiese cercando di tenere un tono di voce ferma, ma senza tanto successo.
"Taruto ha pensato che forse avevi fame, sai non so da quanto non mangi, e..." posò il vassoio sul tavolo davanti a lei.
Lui guardò prima il vassoio poi la ragazza, e si avvicinò prendendo posto vicino a lei, lei felice che lui avesse accettato senza troppe storie gli mise di fronte la fetta di torta.
"Grazie, di nuovo" ora l'alieno la guardava dritta negli occhi, lei ricambiò lo sguardo, entrambi lo sostennero per pochi minuti finchè non si voltarono imbarazzati-
"Pre-prego" balbettò arrossendo ancora colpita dagli occhi viola di lui.
"Retasu" la chiamò lui lei alzò lo sguardo sentendo un brivido nello stomaco. "S-sì?" possibile che in sua presenza lei dovesse sempre balbettare.
"Mi piace che tu ti preoccupi per me,mi rende...felice" 
Lei alzò lo sguardo sorpresa di sentire quelle parole proprio da lui. Tutti (lei compresa) lo consideravano un vero e proprio pezzo di ghiaccio, incapace di provare sentimenti. 
Non sapeva cosa rispondergli, era tutta rossa. "A me...a me piace prendermi cura delle persone...specialmente di te" avvampò quando si rese conto di quello che aveva detto, aveva appena confessato a quell'alieno di provare qualcosa per lui.
Anche lui era stupito, i suoi occhi viola la fissavano aveva capito bene quello che lei aveva detto? Alzò lo sguardo ma lei non c'era più.
Ichigo intanto continuava ad accarezzare i capelli dell'alieno che riposava appoggiato a lei, lo cullava piano, come si faceva con un bambino, attenta a non privarlo dell'ossigeno.
Pensava, pensava a quel bacio che poco prima si erano scambiati e che era diventata come una conferma, la conferma che loro sarebbero stati insieme, nonostante tutto, "Incredibile" pensò lei, "Incredibile che sia bastata un bacio a farmi capire quanto lui sia importante per me" sorrise toccando la guancia fredda di Kisshu sentì il corpo del ragazzo muoversi,e capì che si era svegliato.
Abbassò lo sguardo incontrando quello dorato di Kisshu, il sonno gli aveva giovato un po', sembrava più rilassato, anche se la stanchezza si faceva sentire e vedere, non aveva molto forza, e il cuore si faceva sentire più frequente ricordando la presenza della malattia.
Si sollevò, mettendosi seduto, respirava male in qualsiasi posizione stava, ma almeno così poteva ammirare meglio la sua Ichigo.
Lei si sedette sul bordo del letto, lasciando spazio all'alieno che doveva stare il più possibile comodo. 
Entrambi si voltarono verso la finestra, erano passate un po' di ore da quel bacio, e ormai l'alba stava spuntando dietro le nuvole che minacciavano la durata di quel sole. Sembrava quasi che anche il sole stesse combattendo la sua battaglia personale contro quelle nuvole che cercavano di farlo scomparire. 
Ichigo osservò Kisshu, chissà se anche lui pensava lo stesso, si avvicinò a lui posando la testa sulla sua spalla che lui cinse con un braccio.
"Vedi che bella l'alba?" gli sussurrò dolcemente.
"Non quanto te" la voce debole dell'alieno si diffuse nelle sue orecchie.
"Sai non dovresti togliertela" 
"Non mi piace stare zitto!" ribattè deciso.
"Ah su questo non ho dubbi! non riusciresti a tacere nemmeno in punto di morte" si pentì subito di quella battuta infelice, alzò lo sguardo credendo di averlo offeso, ma lui ridacchiava.
"Certo che no! non ti ricordi forse quella volta contro Deep Blue?" 
Come dimenticarselo, lui in punto di morte che cercava di dirle qualcosa. A lungo si era interrogata su quelle parole spezzate a metà, incomplete. Ma ora non serviva più, ora sapeva cosa lui voleva dirle.
"Ti prego non ricordarmelo" nonostante cinque anni quel ricordo bruciava ancora, lui davanti a lei in punto di morte, così freddo...non voleva passarci di nuovo, quella volta il suo cuore non avrebbe retto anche perchè non vi era modo di riportarlo indietro quella volta. 
L'acqua mew non c'era, se Kisshu fosse morto, lei non lo avrebbe più visto, poi un'idea le balenò in testa, l'acqua mew! il suo sangue ancora mescolato al dna del gatto Iriomote, non si era mai liberata di quell'esperimento.
"Kisshu!"  esclamò lei guardando l'alieno che però non capì il significato di quelle parole.
"Forse ho trovato!" 
"Cosa io..." si bloccò il respiro cominciò a diventare affannoso, la sua mano si stringeva il petto, Ichigo gli posò la mascherina dell'ossigeno ma non servì lui non respirava ancora bene, e il cuore sembrava che stesse peggiorando, il ragazzo non riusciva a muoversi tanto era il dolore, quella crisi era peggiore delle altre, Ichigo doveva fare qualcosa.
"Aiuto Pai, Taruto! Ryou! Vi prego!" continuava a urlare, Kisshu invece la guardava cercando di respirare regolarmente nei suoi occhi il terrore, ma ancora quella crisi non passava.
"Ichigo!" Pai corse subito dal fratello, seguito da Ryou e da Keiichiro, notarono subito la ragazza che cercava di aiutare l'alieno a respirare.
"SU KISSHU! RESPIRA!" urlava Ichigo non mollando la prese dal braccio del ragazzo. I tre ragazzi la spostarono da lui, ma era difficile graffiò sia Pai che Ryou cercando di impedire che la portassero via.
"Vi prego devo restare!" urlava verso Pai che però continuava a spingerla via. "é meglio per entrambi ti prego!" Pai che la pregava. Lei guardava Kisshu, gli occhi chiusi,il respiro affannato, stava male, ma loro dovevano prendersi cura di lui. 
Kisshu  era svenuto,il torace  si sollevava veloce, il respiro  affannato e ancora faticoso.
"Portala fuori!" urlò Pai guardando Taruto, la ragazza piangeva disperata, non mollava la presa, nemmeno le parole di Pai l'avevano convinta a lasciare il suo amore. Taruto dovette faticare per trascinarla fuori.
"No, ti prego! Taruto" lo supplicava di lasciarla andare di farla tornare di fianco a Kisshu.
"Ha bisogno di me!" la sua voce rimbombava nel corridoio, tanto urlava. 
Retasu la guardava gli occhi colmi di lacrime di fronte alla disperazione della sua amica.
In quel momento Keiichiro uscì dalla stanza. 
"Ichigo..." 
"No" urlò lei accasciandosi al suolo.
"No Ichigo, aspetta" 
Lei lo guardò in viso non era tragico come credeva, decise di calmarsi.
"La crisi è passata, ma le sue condizioni sono peggiorate, è incosciente, e non credo che si risveglierà...a meno che"
"Non troviamo la cura" sussurrò disperata Ichigo
"Forse su questo ho buone notizie..." disse Pai uscendo dalla stanza. 
Ichigo trattenne il fiato.
"Ma avrò bisogno del tuo aiuto" 

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Capitolo 8
*** Io ti salverò ***


Io ti salverò
 
 
Ichigo fissava gli occhi penetranti di Pai.
"Farò qualsiasi cosa" rispose contraccambiando quello sguardo.
Keiichiro e Ryou e anche gli altri li fissavano, nessuno a parte Pai e Taruto sapevano di quello che era successo tra Ichigo e Kisshu in quelle poche ore, perciò si stupirono sentendo la risposta della ragazza.
"Qualsiasi cosa? ma sei sicura?" chiese Ryou dando voce ai pensieri di tutti.
Lei si voltò, sul volto un espressione seria e decisa,mai l'avevano vista così determinata.
"Hey! che succede qui?" la voce di Purin colmò il silenzio di quel momento.
Taruto riconobbe la voce e arrossì, da quanto avrebbe voluto sentirla? "Purin" esclamò quando la ragazza entrò nel corridoio affollato.
"Taru Taru!" ricambiò lei, fece per corrergli incontro, ma si bloccò quando lo vide. Quanto era cambiato?  era alto, alto come era Kisshu qualche anno fa, i capelli erano lunghi e sciolti, indossava una divisa diversa da quella che aveva un tempo.
"Tu sei la scimmia?" chiese sorpreso ritrovandosi davanti una ragazza di sedici anni, con i capelli lunghi avvolti in delle trecce, il fisico più alto e sviluppato.
"Sì che sono io sciocchino!" rideva lei arruffandogli i capelli.
"Ah..." arrossì, non trovando qualcosa di più intelligente da dire. 
"Ma, ragazzi, che succede? e tu che ci fai qui?" chiese la bionda puntandogli un dito sul petto. 
Solo allora la ragazzina notò l'atmosfera cupa, lo sguardo triste e affaticato di Ichigo, e la presenza di Pai, Pai allora deve esserci anche...dov'era Kisshu? 
"Kisshu è molto malato" fu Pai a rispondere.
Purin allora abbracciò Taruto, sapendo che sicuramente ne aveva bisogno.
"Hey che fai stupida scimmia!" sbraitò non riuscendo a liberarsi dalla stretta della ragazza.
"Ti conforto, è un momento difficile, e sicuramente ne avrai bisogno" disse lei nascondendo il viso sul suo petto.
"e perchè dovrebbe servirmi?" l'alieno teneva ancora le braccia penzoloni lunghi il corpo, intanto si guardò intorno li avevano lasciati soli. 
"per farti stare meglio tra amici si fà" 
Lui allora incrociò le braccia dietro la schiena della ragazzina, lasciandosi andare a quel contatto.
Intanto Ichigo e gli altri avevano seguito Pai nel laboratorio.
"Spiegati!" disse Ichigo guardando l'alieno che intanto sfrecciava con lo sguardo da un monitor all'altro.
"ho visto, anzi ho rivisto le registrazioni dell'ultima battaglia contro Deep Blue, dove tu Ichigo hai sprigionato l'acqua Mew" 
"Acqua mew?" sussurrò Ichigo, che Pai avesse avuto la sua stessa idea?.
"Ma aspetta, l'acqua Mew non esiste più, anche perchè Ichigo non è più una mew mew" rispose Ryou osservando Ichigo, ma riferendosi a Pai.
"Lo so,ma non serve l'acqua Mew" rispose Pai "mi serve il sangue di Ichigo" 
Tutti trasalirono sentendo le parole dell'alieno.
"E come potrebbe il mio sangue curarlo?" chiese la ragazza guardando il maggiore dei fratelli.
"Vedi ho osservato, che hai sprigionato l'acqua mew, proprio dopo la morte di Kisshu" si ricordava di quel momento, ma credeva che fosse successo perchè temeva per la vita di Masaya, non per Kisshu.
"Anch'io credevo fosse per quell'umano, eppure la tua reazione di oggi, ho capito che voi due siete nati l'uno per l'altra"
Ichigo trasalì sentendo quelle parole.
"Che...cosa significa?" 
Pai sorrise, "Il fatto che tu esisti, fa esistere anche lui, voi le chiamate anime gemelle" 
"Ma com'è possibile, vengono da due pianeti diversi, se non fosse stato per quella guerra non si sarebbe mai incontrati!" Ryou non poteva spiegarselo.
"Non ti sei mai chiesta perchè tu sei stata scelta per diventare la Mew col dna del gatto Iriomote? e perchè proprio Kisshu sia stato inviato qui per combattervi ?era il vostro destino" 
Ichigo era incredula, non aveva mai creduto in certe cose.
"Io credo che siano solo coincidenze" 
"Noi nella nostra cultura crediamo in queste cose, crediamo che ci sia una sola persona al mondo che ci sia destinata, e quella persona può diventare tutto per noi, anche la nostra medicina" 
Taruto era entrato nella stanza seguito da Purin, tutti si voltarono a guardarlo.
"Pai, credi davvero che questa...beh insomma che lei possa aiutare Kisshu?" 
"Che intendi per questa?" sbraitò Ichigo all'alieno più giovane.
"Non lo credo" Pai ignorò la ragazza e rispose al fratello "Ne sono convinto" 
"Ma tutto questo è fuori di testa! non ci sono basi scientifiche potremmo chiamare uno stregone e far guarire Kisshu!" Ryou non credeva neanche un po' alle teorie di Pai.
"Sentite, se questo è l'unico modo, lo farò! non mi interessa come, l'importante è che lui guarisca!" disse Ichigo ricambiando lo sguardo  dell'alieno dai capelli viola.
"No Ichigo è una follia!" la interruppe Ryou.
"E perchè mai? io devo salvarlo!" 
"Non capisci? sareste legati per sempre!" 
"Vedi che ci credi anche tu" rispose sarcastico Taruto all'americano.
"Non mi importa, perchè io...io lo amo" la sua voce si era ridotta ad un sussurro. 
"Come?" esclamò il biondo stupito da quelle parole
"Io amo Kisshu! non posso sopportare l'idea che lui sta morendo di là in quella stanza se io posso curarlo, quindi Pai, procedi" Ichigo ormai era convinta.
"Lo sapevo" Purin rideva tra lo stupore generale.
"Ovviamente non inietterò nel cuore di mio fratello solo il sangue di Ichigo, anche l'antidoto, la medicina fa grossi progressi da noi, solo che è sperimentale, quindi aggiungerò il sangue per rafforzarlo, e ora che Ichigo ha manifestato i suoi sentimenti, sono certo che andrà bene" 
"Tu avevi trovato l'antidoto e non me l'hai detto? facendomi credere che!" 
"Dovevo essere sicuro dei vostri sentimenti, io so che Kisshu ti ama, il fatto che sia tornato qui dopo cinque anni ne è la prova,ma dovevo essere sicuro che ci fosse la possibilità che tu ricambiassi i suoi sentimenti, nonostante la presenza di quell'insulso umano"
"Oh" fu l'unica risposta della ragazza.
"Quindi la malattia di Kisshu non è incurabile" affermò Keiichiro.
"Lo è, se non curata subito, ma io ho tutto il necessario per farlo, quindi" estrasse un enorme ago e si avvicinò ad Ichigo, la ragazza sbiancò notandone le dimensioni.
"Ora, Ichigo dammi il braccio destro" 
La ragazza si arrotolò la manica del maglioncino che aveva indosso, e fece un piccolo verso di dolore quando l'ago le trafisse la pelle.
"Finito!" esclamò Pai posando un piccolo battufolo di cotone sul puntino rosso, unico piccolo segno del suo gesto d'amore.
"Forse ti girerà un po' la testa, ti conviene mangiare qualcosa" Retasu la prese sottobraccio.
Pai si voltò dirigendosi svelto verso il laboratorio, ma prima di sparire guardò Ichigo con uno sguardo di riconoscenza.
"Ichigo, se Kisshu sopravviverà, sarà solo grazie a te" 
Lei sorrise stanca guardando la figura snella dell'alieno scomparire dietro la porta.
"Su andiamo ti preparo qualcosa" Retasu cercò di portarla in cucina. 
"No, devo vederlo" rispose a voce bassa la rossa.
"Potrai vederlo dopo, ora devi mangiare e metterti in forze" 
"Non preoccupatevi, se mi sentirò male mangerò qualcosa, vi prego lasciatemi andare" li supplicò con le lacrime agli occhi.
"Va bene, ma ti accompagno" acconsentì Keiichiro, prendendola in braccio.
"Grazie" 
Keiichiro aprì piano la porta, e la depositò di fianco all'alieno, che riposava perso in chissà quali sogni.
"Pensi che funzionerà, quello che ha detto Pai?" chiese a Keiichiro prima che questi se ne andò.
"Io ci credo, l'amore porta sempre qualcosa di buono" disse prima di andarsene.
La ragazza si concentrò sul corpo di Kisshu e notò tutti i tubi collegati al suo corpo, flebo, respiratore, sonde che gli controllavano il cuore. Avevano così tanti macchinari da far invidia ad un ospedale. Sentiva il piccolo bip che suonava a tempo col cuore di lui, lei vi poggiò una mano  appoggiando la testa sul petto biancastro dell'alieno.
"Io ti salverò" sussurrò con voce flebile la ragazza prima di perdere i sensi accanto a lui.
 
 
 
 
 
 
 
 
Eccomi con un altro capitolo! spero vi piaccia, ho deciso di salvare Kisshu con metodi un po' strambi, ma mi piaceva l'idea del salvarsi l'un l'altro e tutte cose del genere, mi sembrava romantico da un certo punto di vista!
Volevo anche ringraziare chi segue la mia storia, e spero che vi piaccia anche questo capitolo!
Al prossimo capitolo!!

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Capitolo 9
*** Vivi per me! ***


Vivi per me!
 
 
Ichigo si era addormentata appoggiata all'alieno, la sua stanchezza derivava sicuramente da quella nottata intrisa di emozioni e passata per lo più senza dormire.
Si svegliò accecata dalla luce del sole, che ormai era sbucato da un paio di ore. Alzò lo sguardo verso la finestra "Sembra che il sole abbia vinto la sua battaglia" pensò felice, volgendo lo sguardo a Kisshu che riposava.
Sospirò chiedendosi quanto tempo ci avrebbe messo Pai con quell'antidoto, la vista dell'alieno costretto a letto e circondato da tubi e fili la faceva stare male.
Si alzò un pochino per posare la testa di Kisshu sul suo seno,la stessa posizione della sera prima, notava che stando così lui respirava meglio, senza emettere quei rantoli che faceva quando era disteso.
Gli baciò la fronte fredda, scostando un po' di capelli, era leggermente sudato, sicuramente per la battaglia che stava combattendo.
"Forse dovrei asciugarlo un po' " pensò notando che così avrebbe potuto prendere la febbre, e doveva assolutamente evitarlo.
Si alzò in cerca di un asciugamano, e lo trovò nel ripiano di un armadio che si trovava in fondo alla stanza. 
Si riavvicinò al ragazzo, posandogli l'asciugamano sul collo, e sul viso facendo attenzione a non spostare i vari tubi.
La mano dell'alieno si posò sulla sua, lei sussultò sentendo quel tocco, pensava che fosse in una specie di coma.
Posò lo sguardo su di lui, aveva gli occhi aperti, i suoi meravigliosi occhi erano aperti.
"Kisshu" lo chiamò dolcemente.
Lui sorrise, le occhiaie non imbruttivano quel volto divino, lei fu felice di rendersene conto. 
"Allora sei qui davvero" la voce affaticata dallo sforzo.
"Perchè pensavi che non lo fossi?" rispose lei accarezzandogli il volto.
"Pensavo di essermi permesso di sognare ad occhi aperti, o di avere le allucinazioni" ansimò per un momento, tanto che Ichigo di scatto prese la maschera d'ossigeno, ma il suo respiro tornò regolare.
"No, quello che è successo ieri è successo davvero"
"Quindi mi hai baciato?" il solito sorrisetto da prepotente in volto, la malattia non lo aveva cambiato.
Lei arrossì. "Ecco...sì" 
Lui scoppiò a ridere, una risata rauca e leggera.
"E dimmi lo rifaresti micetta?" le chiese quando ebbe finito di ridere.
Lei non rispose e posò subito le sue labbra su quelle di Kisshu, ma si scostò subito, non volendo affaticarlo troppo.
"Hey! io non avevo finito!" protestò l'alieno mettendo il broncio.
"Il resto lo avrai quando sarai guarito" rispose la rossa con in volto un sorriso soddisfatto.
"E se io non guarissi?" la guardava nascondendo il turbamento che le sue stesse parole lo spaventavano.
"No tu non morirai,Pai ha la cura, è questione di ore" sorrise felice di essere lei a dargli quella notizia.
Lui trasalì.
"Come l'ha trovata?" ansimava in fretta, Ichigo preoccupata gli posò la maschera sul suo volto.
"Kisshu, calmati respira, uno, due, dai bravo" lo incoraggiava mentre lui riprendeva il controllo di se non staccando gli occhi da lei.
"Come l'ha trovata?" riformulò la domanda non appena fu in grado di parlare di nuovo.
"Beh penso che l'abbia trovata,beh a modo di Pai, sai com'è lui super misterioso, non rivela mai le sue fonti" Ichigo rise pensando a quella sorta di amicizia che era nata tra lei e l'alieno dai capelli viola.
Lui  sorrise. "Già Pai è così" mormorò appoggiando la testa al cuscino pensando al fratello. 
"Beh io ho dovuto dare il mio contributo,ma da quello che dice Pai, rafforzerà la cura" 
Kisshu sbarrò gli occhi quando udì le parole di Ichigo.
"Cosa?" si portò la mano al petto sentiva un tremendo dolore al cuore, ma nonostante tutto lo ignorò lui doveva sapere.
"Ho dato un po' del mio sangue" rispose tranquilla lei. 
Lui la osservava sorpreso, possibile che lei l'avesse fatto per lui? forse per gli umani era una cosa naturale, sapeva come funzionavano le cose su quel pianeta. Ma sul suo era diverso, donare il sangue a qualcuno lo si faceva solo...solo se lo si amava. Diventava un legame importante.
Lei gli mostrò il braccio dove vi era ancora il battufolo lasciato da Pai, sporcato da piccolissime gocce di sangue.
Come se avesse intercettato i pensieri di Kisshu la ragazza lo tranquilizzò.
"Pai mi ha spiegato tutto, ho deciso da sola."
Afferrò la mano di Kisshu, e lui la strinse delicatamente nella sua. 
"Non avrei mai creduto che..."
"Che un giorno saremmo arrivati a questo?" Kisshu la scrutava , lei sentì sciogliersi nel calore dell'oro liquido di quegli occhi.
"No, non lo avrei mai creduto, se me lo avessero raccontato ci avrei riso sopra" 
"Io invece lo speravo, sai micetta, sei sempre rimasta nei miei pensieri, nonostante gli anni" le sorrise, un sorrise dolce e sincero. 
Lei ricambiò quel sorriso e si chinò per baciarlo di nuovo, ma questa volta non era uno di quei baci leggeri, dati con la paura, ma un bacio vero, passionale, che sigillava tutti i sentimenti che entrambi provavano, gioia, amore, tristezza.
Lui si staccò respirando faticosamente, "Tu vuoi uccidermi" Kisshu si rimise a letto, appoggiando la testa sul cuscino. Aveva sonno.
Ichigo lo intuì e si sedette di nuovo accanto a lui "sai forse prima di dormire dovresti mangiare qualcosa, non vorrai indebolirti troppo" 
L'alieno parve pensarci, ma poi annuì.
"Bene, rimettiti questa intanto" gli posò la mascherina sul viso per l'ennesima volta. "Bene ora aspetta qui, che io vado in cucina e ti porto la colazione" gli schioccò un bacio sulla fronte prima di lasciare la stanza,anche se non le piaceva lasciarlo da solo, di certo non poteva permettere che lui morisse di fame. 
"Hey vecchiaccia sta più attenta a dove vai!" non si era accorta che stava passando Taruto e così uscendo di fretta gli era andata letteralmente addosso.
"Anche tu moccioso potresti stare più attento lo sai?" lo sgridò Ichigo massaggiandosi una spalla.
"Allora come sta?" chiese Taruto rivolgendo lo sguardo verso la stanza di Kisshu.
"Non preoccuparti, dovremmo solo aspettare che Pai sia pronto" 
L'alieno annuì. "Posso entrare...o lo disturbo?" 
"No vai pure, gli farà piacere, ha visto solo me ultimamente, sarà felice di vedere facce nuove"
Purin li raggiunse e prese la mano di Taruto tranquillamente, lui arrossì. "Insomma! quante volte te lo devo dire razza di scimmia!" 
Lei sbuffò interrompendolo "Taru Taru sei sempre il solito imbecille!" lo riprese lei con calma. Lui grugnì entrando nella stanza di Kisshu seguito da Purin.
"Però sono carini!" pensò tra sè Ichigo, correva leggera fino alla sala, entrò tranquillamente in cucina, e preparò il necessario per la colazione di Kisshu, non si era minimamente accorta della presenza di qualcuno nel caffè che ormai era aperto anche se vuoto.
"Ichigo!" Lei si bloccò, riconobbe quella voce.
"Ma-Masaya" balbettò lei trovandosi davanti quello che ormai ovviamente era il suo ex ragazzo, solo che lui non era ancora al corrente di essere stato rimpiazzato, anzi nessuno ne era al corrente.
"Dove eri finita? ti ho cercato ieri sera, ma tu non c'eri, pensavo che avresti voluto condividere quel momento, ma tu non c'eri. Il momento più importante della nostra storia, e tu...sei scappata, ho fatto qualcosa che non va?" 
Ichigo trasalì, le spezzava il cuore vederlo così, aveva gli occhi lucidi, ma sapeva che ormai non poteva più stare con lui, aveva donato il suo cuore a Kisshu il suo unico vero amore, e questo Mark doveva saperlo.
"Mark...io devo parlarti" 
In quel momento apparve Pai, Mark lo guardò stupito.
"E lui che ci fa qui?" 
Pai sbuffò "Non sono affari tuoi, stupido terrestre" soffermò il suo sguardo su Ichigo.
"Dopo dovrei parlarti" disse l'alieno prima di smaterializzarsi.
"Quindi sono tornati!, perchè immagino che mr. simpatia non sia solo" Mark cercava conferme negli occhi di Ichigo.
"No, infatti" asserì Ichigo ormai decisa a raccontargli la verità.
"A dire la verità Kisshu è tornato prima di Pai e Taruto" 
Mark sentendo il nome Kisshu si rabbuiò, sapeva che lui aveva un debole per Ichigo, ma era sempre stato sicuro che lei non lo ricambiasse. Fino a quel momento, quando al solo pronunciare quel nome le sue gote si erano arrossate.
"Ichigo, che è successo?" 
"Io...lui, lui si è ammalato, ha una malattia aliena, molto rara che colpisce il cuore e il sistema respiratorio"
"Quindi sta morendo?" chiese quasi con soddisfazione il ragazzo.
"NO!" urlò lei cogliendolo di sorpresa, si riprese, cercando di tenere un giusto contegno.
"No, Pai ha trovato la cura, è questione di ore, forse di minuti" 
"Capisco, ma questo cosa c'entra? devi ancora arrivare al punto" 
"ecco...vedi , mi sono resa conto di amarlo" 
Mark sbarrò gli occhi. "Tu...tu cosa?" 
Lei abbassò lo sguardo. 
"Quindi dimmi Ichigo, ieri sera quando abbiamo fatto l'amore per la prima volta tu pensavi a quella specie di coso!" Non riusciva a crederci, come aveva potuto fargli una cosa del genere! 
"Io non lo so..ma ti prego, lasciami spiegare" 
"NO!" si alzò di scatto afferrandole il polso, stringendolo a tal punto da farla urlare dal dolore.
"Mark mi fai male" si lamentò la ragazza.
"Tu me ne hai fatto di più! io ti ho dato tutto, tutto me stesso, tutto il mio amore! volevo sposarti!" dalla rabbia la sbattè al muro.
Lei urlò dal dolore.
"Lasciala subito" Kisshu era apparso al fianco di Mark, la voce tagliente come un rasoio.
Mark non mollò la presa. 
"Ti ho detto di lasciarla!" sibilò di nuovo l'alieno dai capelli verdi.
"Non siamo riusciti a trattenerlo! Taruto e Purin apparvero vicino alla porta.
"Kisshu, sei malato tornatene a letto, me la sbrigo da sola, ti prego" lacrime cominciarono a uscire dagli occhi della ragazza.
"Quindi tu saresti moribondo, meglio forse se scomparissi una volta per tutte dalla faccia dell'universo sarebbe meglio per tutti, così la smetterai di fare il lavaggio del cervello alla mia ragazza" 
Kisshu sorrise "Io non le ho proprio fatto niente,lasciala e prenditela con me" 
Mark scoppiò a ridere, l'alieno non aveva una bella cera, era pallido e aveva delle occhiaie viola sugli occhi. 
"Vuoi fare a pugni con me?"
"é da una vita che lo desidero!"
 Mark lasciò Ichigo che però si mise in mezzo tra i due.
"Mark ti prego" 
"Stai difendendo quell'essere?  non ricordi tutto il male che ti ha fatto? che ha fatto a entrambi?"
"Non ha più importanza, lui non è quello di cinque anni fa, e nemmeno io!" 
"Micetta, ti prego, muoio dalla voglia" Kisshu aveva uno sguardo sprezzante in volto.
"No! stai male! ti rendi conto che potresti morire? morire per una sciocchezza del genere? io devo imperdirtelo!" La ragazza cominciò a piangere disperatamente appoggiandosi al petto di Kisshu, davanti gli occhi increduli di Mark.
"Tu hai paura per lui..." mormorò "Sono uno stupido, smettila di fare lo sdolcinato Kisshu e affrontami davvero" 
Kisshu sorrise di nuovo. "Bene" 
"Kisshu! no!" la rossa scoppiò in lacrime.
"Kisshu non fare sciocchezze, smettila, e tu Ayoama vattene da qui" Ryou intervenne frapponendosi anche lui trai due litiganti,anche perchè le condizioni di Kisshu stavano peggiorando, tutta quella tensione non faceva bene al ragazzo.
Mark ormai incapace di dire quasiasi altra cosa se ne andò, e Ichigo notò le lacrime sul suo volto prima che il ragazzo uscì dal locale.
"Mi dispiace" pensò mentalmente. 
"Tu! sei un incosciente! che fai qui? dovresti essere a letto!" 
Kisshu rideva, tenendosi una mano sul petto.
"Non mi sarei mai perso l'occasione! ma non dovrà preoccuparsi non appena starò...." non riuscì a concludere la frase e si accasciò tra le braccia di Ichigo. 
"No Kisshu!" il ragazzo era a terra, ansimava questa volta peggio delle altre, e la crisi sembrava non passare, passarono svariati minuti ma ancora niente, nemmeno l'ossigeno aiutava.
"No! riprenditi riprenditi!" il ragazzo ora non respirava più.
"Spostatevi!" ordinò la voce autoritaria di Pai, tutti gli fecero spazio tranne Ichigo che sosteneva la testa del suo amato tra le braccia.
"Razza di mulo testardo!" borbottò mentre gli strappava la casacca della divisa.
Tirò fuori una siringa che conteneva uno strano liquido blu scuro, e la iniettò direttamente nel cuore del fratello.
"Adesso possiamo solo aspettare" 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao a tutte sono di nuovo io! spero che questa capitolo, forse un po' più lungo degli altri vi piaccia. Come forse avete notato ho decise di sostituire il nome di Masaya  in Mark, perchè proprio non sopporto il nome Masaya se devo essere sincera...
comunque volevo ringraziare come al solito chi legge questa storia e quelle che hanno recensito! 
Un bacione!!!

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Capitolo 10
*** Amore, puro e semplice amore ***


Amore, puro e semplice amore
 
 
Nessuna reazione. Erano passati cinque dannati minuti, e lui ancora non dava segni di vita.
"Kisshu!" lo chiamava disperata Ichigo, alzò lo sguardo in cerca di quello di Pai e Taruto, le loro espressioni così contrastanti catturarono la sua attenzione, Taruto era quasi in lacrime una grande disperazione dipinta in volto. Pai invece sembrava più rilassato e sicuro del suo successo. 
Ma per Ichigo l'attesa stava diventando snervante, il suo cuore non reggeva più quel peso. Lui doveva farcela!
"Kisshu sono qui! torna da me!" sussurrò nell'orecchio dell'alieno che le aveva rubato il cuore.
Abbassò lo sguardo, e ripensò a sei anni prima, aveva rivissuto la stessa scena. Lui che moriva tra le sue braccia. Non poteva succedere di nuovo. Calde lacrime cominciarono a rigarle il volto, mentre lui ancora non si svegliava.
Stava cominciando a perdere le speranze, e non era l'unica, anche Taruto si era rifugiato tra le braccia di Purin singhiozzando piano. Anche Pai non aveva più quello sguardo sicuro. 
La rossa si voltò e si avventò furiosa verso il maggiore dei tre, lui avrebbe dovuto curarlo, non ucciderlo.
"Pai me lo avevi promesso!" urlò la ragazza verso l'alieno dai capelli viola. "Lui sarebbe guarito!" Avrebbe voluto che lui si svegliasse, che le desse un segno che stava combattendo, che ce l'avrebbe fatta, per lei,per loro.
Il viola abbassò lo sguardo, Ichigo notò che anche lui aveva gli occhi lucidi. Stava soffrendo e per la prima volta, non lo nascondeva. Doveva accorgersene non era l'unica a cui la vita di Kisshu importasse. Lui aveva dei fratelli, dei fratelli che gli volevano bene.
Pai allora sospirò e prese il fratello tra le braccia, intrecciando lo sguardo a quello di Ichigo.
"Spero che potrai perdonarmi" mormorò prima di smaterializzarsi.
Ichigo sussultò e scattò in piedi, corse subito nella stanza dove Kisshu era stato fino a pochi minuti fa. Entrò, spaventata di non trovarlo lì.
Eppure lui era lì, assistito da Taruto, ma di Pai nessun segno.
Si avvicinò al più giovane dei tre.
"Niente, non reagisce...." la voce si spezzò. Ichigo lo guardò dritto negli occhi, e vi scorse lacrime. Taruto piangeva davanti a lei.
"Lui si riprenderà" disse con coraggio sfiorando il braccio del giovane, che però non si mosse, ma a sorpresa appoggiò la testa sulla sua spalla, lasciandosi andare ai singhiozzi.
"Taruto, lui ce la farà!" Lei appoggiò il braccio della sua spalla su quella dell'alieno. 
"Come fai ad esserne sicura?" urlò lui in preda agli spasmi dovuti ai singhiozzi.
"Taru Taru!" la voce di Purin riempì la stanza. Era lì di fronte a lui, e lo guardava sorpresa.
"Che hai da guardare stupida ragazzina!" urlò lui accasciandosi in preda alla rabbia di essere stato visto in quello stato da lei. 
Lei non disse niente avvicinandosi al ragazzo che era in ginocchio di fronte a lei, lo prese tra le sue braccia, e lo cullò piano.
"Shhh" mormorava la ragazzina cercando di confortare l'alieno. 
Lui si aggrappò a lei cingendola tra le sue braccia, aveva bisogno di lei, come non ne aveva mai avuto di nessuno in vita sua.
Ichigo si fermò a guardarli per pochi istanti prima che lui si smaterializzasse insieme a Purin lontano da lì.
La rossa allora si voltò, le lacrime ormai le avevano riempito il viso. 
Si sedette di fianco a Kisshu, inerme,e si adagiò il corpo del ragazza in grembo, continuando ad accarezzargli il viso, cullandolo, ma lui non dava nessun segno.
Ma lei non si arrendeva e continuava a chiamarlo, anche quando il più brutto dei presentimenti ormai l'aveva invasa, lei non cedette e continuava a chiamarlo instancabile.
 
Lui non vedeva niente, solo ombre e tenebre intorno a sè. Non sapeva dove fosse, sentiva solo le palpebre pesanti e la voglia di dormire, dormire per sempre, questo voleva. Era stanco, troppo stanco.
Ma una voce lo chiamava, e ignorava che lui non volesse svegliarsi, "lasciami dormire..." era il suo unico pensiero. 
Ma qualcosa gli fece aprire gli occhi, una ragazza di fronte a lui, piangeva. Lui non sapeva chi era,  ma il suo cuore si strinse  non voleva vederla piangere.
"Svegliati!" lo pregava la ragazza dai capelli rossi.
"Ma sono sveglio!" rispose lui.
"Kisshu svegliati! ti prego!" continuò lei come se non lo avesse sentito. Lui ignorava che lei non potesse sentirlo.
"Devi tornare da me" continuò la ragazza, lui si mise davanti a lei  cercando di scrollarla  per le spalle ma non poteva toccarla, e lei non poteva vederlo.
"Kisshu!" mormorava la ragazza.
Kisshu..quel nome gli era familiare, aprì gli occhi guardando meglio la ragazza, anche lei era familiare.
"Svegliati..." continuava la ragazza, non diceva altro, non capiva che lui era sveglio? 
"Ma perchè..." poi vide qualcosa, era come una luce,era bellissima, e accogliente. Voleva seguirla, ma qualcosa gli diceva di non seguirla, la ragazza gli diceva di svegliarsi, quella bellissima ragazza con gli occhi color cioccolato e i capelli rossi, si bloccò. 
"Ichigo...." sussurrò. E improvvisamente le tenebre sparirono.
 
"Kisshu svegliati!" Ichigo voleva solo un segno, qualsiasi cosa che le dicesse che lui era vivo, che avrebbe combattuto per lei, per loro.
Poi lo sentì, sentì un tocco freddo che le sfiorò il viso. 
"Gattina...perchè piangi?" 
"Kisshu!" esultò la ragazza "Sei vivo!" lo abbracciò forte, temendo che fosse solo un sogno, che quando si sarebbe risvegliata lui non sarebbe stato lì.
"Piano micetta, così mi fai male" si lamentò con un sorriso l'alieno.
"Scusa!" lei arrossì sciogliendo l'abbraccio.
Lui la guardava, gli occhi erano stanchi, ma era vivo. 
"Mi hai salvato" mormorò lui sfiorandole le labbra.
"Ti avevo detto che l'avrei fatto" gli rispose afferrando la sua mano e intrecciandola con la sua.
Lui non rispose, voleva godersi il suo sorriso, era per lui, solo per lui. Non avrebbe più dovuto accontentarsi di baci rubati, e sguardi nascosti, ora lei era sua.
Lei arrossì investita da quello sguardo dorato. 
"Sai forse dovremmo  dirlo agli altri" mormorò Ichigo scostandosi dai suoi occhi.
"No,voglio stare un po' con te, gli altri non ci lasceranno in pace" sbottò lui incrociando le braccia.
"Ma Pai e Taruto sono distrutti devono saperlo..." 
Lui la interruppe, posando un dito sulle sue labbra color fragola.
"Eh no, lasciali soffrire un po' sono sicuro che così finalmente quei testoni combineranno qualcosa con le ragazze di cui sono praticamente cotti, anche se non lo ammetteranno mai" ridacchiò divertito.
"Sei perfido...ma come idea mi piace" disse lei appoggiandosi al petto di Kisshu che l'accolse ben volentieri.
"Lo so, ma dovranno solo ringraziare me quando accadrà" 
"Scusa, ma chi sarebbe la ragazza che ha attirato l'attenzione di Pai?" Per Taruto la domanda non faceva senso, sapeva perfettamente che era innamorato di Purin. D'altro canto non poteva immaginare Pai innamorato di qualcuna.
Kisshu rideva divertito "La verde...come si chiama?" Si poggiò un dito sul mento mentre cercava di ricordare il nome di quella ragazza.
Ichigo impallidì "Vuoi dire Retasu?" 
Lui annuì "Eh già, la pesciolina ha fatto segno, sai non pensava che mio fratello avesse certi gusti...ma insomma se piace a lui." 
Ichigo sorrise, "Retasu è carina!" 
"Mai quanto te, perchè ad essere sinceri micetta, nessuna può competere con te, almeno ai miei occhi" 
Lei arrossì di nuovo, ma vinse l'imbarazzo, e con convinzione posò le labbra su quelle dell'alieno, che ricambiò con molta passione, cambiando posizione facendo stendere la ragazza sotto di lui.
Lui approfondì quel bacio, e Ichigo allora ormai trasportata dalla situazione afferrò i fianchi dell'alieno facendoli avvicinare ai suoi, sentiva di voler fare l'amore con lui, ma sapeva che non era ne il momento ne il posto giusto.
Si scostò da lui, lasciando con un po' di malinconia quelle splendide labbra.
"Kisshu!" sospirò lei appoggiando la fronte a quella di lui.
"Mhhh" rispose lui pigramente, non sembrava intenzionato a spostarsi.
"Sai sei ancora convalescente, non credo che dovresti sforzare il tuo fisico..." lei arrossì sapendo bene che lui non si sarebbe fermato.
"Micetta... non ci metterò molto a riprendermi...e quando mi sarò ripreso...ti farò mia..." le sussurrò in un orecchio, prima di posare di nuovo le labbra sulle sue.
 
 
"Pai?" Retasu vagava per tutto il locale, ma dell'alieno viola, non vi era traccia.
Sospirò pensando a dove si potesse essere cacciato, usci dal locale, e provò di nuovo a chiamarlo.
"Pai dove sei?" sospirò, delusa di non averlo trovato.
"Perchè mi cerchi? che vuoi?" la voce del ragazzo proveniva dall'alto, lei alzò lo sguardo mettendo a fuoco la figura di Pai, che era in piedi sul tetto del caffè.
"Ero preoccupata per te!" diventò rossa al solo pronunciare quelle parole, ma lui doveva sapere.
"Perchè? io non ne ho bisogno!" si voltò nascondendo lo sguardo incapace di camuffare la sua espressione, quella ragazzina lo rendeva vulnerabile, e lui non poteva sopportarlo, in quella situazione poi, ancora meno.
"Tutti hanno bisogno di qualcuno persino tu!" 
Lui non rispose, lei allora prese coraggio e cercò un appiglio per arrampicarsi, doveva raggiungerlo a qualsiasi costo.
Pai se ne accorse, e la guardò stupito.
"Che fai?" urlò rivolgendosi alla ragazza che tentava di arrampicarsi.
"Cerco di raggiungerti razza di testone!" ma parlando scivolò giù cercò di farsi forza aggrappandosi  alla grondaia ma non riuscì a raggiungerla, ormai consapevole che sarebbe caduta in ogni modo, e la sua mano aggrappata al tetto ormai le doleva, Pai non si muoveva, ma osservava terrorizzato la scena.
La ragazza mollò la presa, ora era in caduta libera, lei chiuse gli occhi aspettando di toccare il suolo, e cercando di non preoccuparsi troppo del male che avrebbe fatto.
Ma qualcosa la bloccò, lei aprì gli occhi spaventata,e si ritrovò davanti lo sguardo arrabbiato di Pai.
"Che stavi cercando di fare?" la sgridò trasportandola sul tetto, visto che stava passando qualcuno, e quello era l'unico posto dove era sicuro di non essere visto.
"Di raggiungerti" mormorò lei riprendendosi dallo spavento.
"Perchè?" le chiese lui guardandola negli occhi.
Lei arrossì, sentendosi osservata.
"Pensavo...che avessi bisogno di conforto..." la voce era ridotto ad un sussurro, si sentiva in imbarazzo, e si sentiva una sciocca per aver pensato che lui potesse ricambiare un suo qualche sentimento.
Lui trasalì. Possibile che lei avesse rischiato tanto solo per assicurarsi che lui stesse bene? Quella ragazza così dolce,così altruista si preoccupava per uno come lui. Sentì qualcosa al cuore, era come un calore, un calore che stava sciogliendo quella maschera costruita con tanta cura e determinazione.
"Mi sento uno perfetta stupida solo per aver pensato..." era rossa, e non lo guardava, in fondo anche lei aveva una dignità, e in quel momento cercava di non buttare via almeno quella, visto che il suo cuore ormai era già a pezzi.
"Cosa?" il tono di voce di Pai era diverso dolce.
Lei lo guardò negli occhi, notando la sua espressione era mutata, non più fredda e distante,ma tenera, quasi non sembrava lui. Lei si perse in quegli occhi così scuri e così intensi, dimenticando tutto quello che avrebbe voluto dire.
Lui sorrise, aveva un sorriso splendido. 
"Perchè sorridi ora?" chiese lei con curiosità, si era accorta che qualcosa in lui era cambiato.
"Perchè tu mi fai sorridere" rispose lui avvicinandosi a lei.
Erano vicini, troppo vicini. Retasu arrossì. Lui non sapeva bene che fare. Sentiva il calore del suo corpo, avrebbe voluto stringerla tra le braccia, era un desiderio che portava con se da troppo tempo.
Fece un passo in avanti la distanza era così poca,lui la afferrò stringendola tra le sue braccia forti. Lei lo cinse appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Mi dispiace" mormorò lui con voce rotta dall'emozione.
"No, non devi scusarti" disse lei a bassa voce, inspirando l'odore dolce dell'alieno, si sentiva al sicuro in quella stretta.
"Ma io, io mi sono comportato da perfetto idiota!"
Lei rise, lui la osservava curioso.
"Che c'è da ridere?" 
"Rido di noi due... guarda cosa è dovuto succedere perchè noi finalmente ci lasciassimo andare alle nostre emozioni, siamo due stupidi!" 
Ora anche lui rideva. Lei lo guardava, era così bello quando rideva, sembrava più...umano, più reale.
"Hai ragione" ammise lui avvicinando finalmente le sue labbra alle sue, esitò un momento e poi finalmente le posò su quelle impazienti di lei.
Lei sentiva le farfalle nello stomaco, aveva baciato altri ragazzi, ma con lui era diverso, era come la prima volta. 
"Pai..io....credo di amarti.." 
"Io no" rispose lui divertito.
Lei trasalì, ma lo sguardo dolce di lui la confuse. 
"Io ne sono convinto" rispose lui baciando di nuovo quelle labbra, che tanto lo avevano aspettato.
Ma il ricordo del fratello morente lo  ridestarono da quella bolla di felicità che avevano creato.
"Scusami" disse lui allontanandosi da lei. 
"Aspetta!" lei lo abbracciò da dietro appoggiando la testa sulla sua schiena.
"Kisshu ce la farà ne sono sicura, tu non hai sbagliato proprio niente, tu non sbagli mai" 
"E se invece avessi fatto male i calcoli..se non avessi considerato tutto..."
"Shhh" posò un dito sulle labbra pallide dell'alieno.
"Lui ce la farà, noi possiamo solo sperare, poi l'hai detto tu, la sua malattia è curabile, ce la farà" 
Lui posò la sua mano su una delle sue intrecciandole.
"Hey ragazzi!" la vocina di Purin li interruppe spezzando quella magia.
"Kisshu si è svegliato!" urlò Taruto con gioia.
Pai sorrise, e si voltò verso Retasu prendendola in braccio sollevandola da terra.
Lei rideva con gioia, non poteva esserci notizia migliore.
Si teletrasportarono tutti e quattro in camera, ma arrossirono quando si accorsero in che posizione stavano Kisshu e Ichigo.
Lui era a cavalcioni su di lei, che teneva le mani sulle sue spalle, per fortuna loro erano vestiti, a parte la casacca a brandelli di Kisshu.
"Insomma sempre a interrompere voi" borbottò Kisshu lasciandosi cadere pesantemente sul letto di fianco ad una rossissima Ichigo.
"Oh mio Dio, credo che resterò per sempre traumatizzato da questa scena" Taruto si era coperto gli occhi.
"E piantala, anzi credo che tu e la tua scimmietta potreste..." 
"Ti prego non finire la frase" borbottò Retasu, rossa quanto Ichigo.
"Vedo che non hai perso tempo" borbottò Pai.
"Beh, in effetti..."
"Idiota! da quanto eri sveglio!" Lo sgridò il maggiore.
"Già! e noi che ci preoccupavamo per te" continuò Taruto.
"Aspetta" li interruppe Ichigo.
"Tu dovevi parlarmi!" disse guardando Pai.
Lui la osservò, e si avvicinò a lei, afferrando il braccio delle ragazza, lo stesso, dove poco fa aveva prelevato il sangue.
"Volevo controllare questo" lei abbassò lo sguardo e vide quello che ora guardavano tutti.
Il piccolo puntino rosso era sparito, ora però vi era uno strano simbolo.
"Cos'è?" chiese curiosa la ragazza.
"é il simbolo del nostro legame" rispose Kisshu precedendo il fratello, poi mostrò il suo braccio sullo stesso punto era apparso lo stesso simbolo, solo molto meno visibile del suo.
"Perchè il suo si vede meno?" chiese Purin dando voce ai pensieri delle ragazze.
"SI vedrà di più quando sarà Kisshu a salvare Ichigo, il debito dev'essere ripagato perchè sia definitivo" concluse Pai
"Oh!" Ichigo sfiorò il contorno di quella piccola cicatrice.
Sentirono qualcuno che bussava alla porta, dietro di essa vi apparve Ryou,aveva una brutta espressione, in volto.
"Ragazzi abbiamo un grandissimo problema!"
 

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Capitolo 11
*** Un nuovo pericolo ***


Un nuovo pericolo
 
 
Tutti si voltarono verso Ryou, con aria preoccupata, intanto li avevano raggiunti anche Keiichiro e Minto che ancora non sapeva del ritorno di Pai e Taruto, e nemmeno della malattia di Kisshu. 
"Ma siete tornati anche voi?"disse Minto rivolta agli altri due alieni.
"Beh, bel modo di salutare" rispose Taruto sbuffando.
Minto poi rimase perplessa, notando che Ichigo era seduta sul letto di fianco a Kisshu e che sembrava persino a suo agio.
"Ma che..." poi notò anche Pai e Retasu, stavano vicinissimi, i loro corpi si sfioravano, e tenevano le mani intrecciate nascoste dietro la schiena di Pai.
"Ok che diavolo sta succedendo!" sbraitò in preda ad una crisi di nervi. Odiava non sapere le cose.
"Dopo, abbiamo cose più importante dei gossip dell'ultima ora" la riprese Ryou nervoso.
"Insomma Shirogane, che sta succedendo!" Kisshu era preoccupato, si leggeva nell'espressione del suo volto.
"La terra è di nuovo sotto attacco!" disse Keiichiro precedendo Ryou. 
"Cosa!" esclamò Pai sorpreso.
"Sì, stamattina abbiamo percepito delle presenze, in una città non tanto lontana da qui, temiamo siano alieni." spiegò il biondo.
"Alieni? vuoi dire come noi?" 
"No, non sono del vostro pianeta, non credo nemmeno che siano del vostro sistema, hanno caratteristiche diverse da voi" continuò Keiichiro.
"Da quanto li studiate?" chiese Pai guardando il biondo negli occhi.
Le ragazze non capirono quella domanda.
"Ma il progetto mew era terminato!" replicò Retasu.
 Ryou sospirò, a Pai non sfuggiva nulla "Da un po' di tempo..." 
"Quindi sapevate che prima o poi il progetto si sarebbe riaperto e non avete avvertito le ragazze! ne le avete preparate o allenate! siete due incoscienti!" Kisshu era in preda alla rabbia, era preoccupato per Ichigo, sapeva che lui non poteva combattere per almeno qualche giorno, e lei non era protna.
"Non pensavamo che sarebbe successo tanto presto" 
Pai allora si voltò verso Retasu, e abbassò di poco la maglietta, lei arrossì, ma lui trovò quello che cercava. Il segno era lì bello visibile.
"Questo che ti dice!" Anche Retasu ora guardava sgomenta. 
"Incredibile" mormorò.
Taruto allora si voltò verso Purin sollevandole la frangetta. "Anche a Purin è tornato!" 
"Ryou avresti dovuto dircelo prima!" lo sgridò Minto guardandosi la schiena in uno specchio.
"Dovrete cominciare ad allenarvi, tutti" Keiichiro ora aveva un'espressione serissima e guardava Pai.
"Voi che intenzioni avete? ci aiuterete?" 
Pai annuì. Retasu abbassò lo sguardo intristita.
"Io odio le guerre" si strinse a Pai che le cinse la schiena con le braccia.
Tutti li guardarono stupiti, specialmente Kisshu e Taruto.
"Scusate, odio spostare l'argomento su temi meno pericolosi, ma questo è di gran lunga più interessante! Da quando voi state insieme?" Ichigo li guardava incuriosita.
"Beh...è successo oggi pomeriggio" rispose Retasu incrociando lo sguardo intenso del suo ormai compagno.
"Che ti avevo detto micetta, Pai è cotto della pesciolina da un bel po'" aveva un sorrisetto soddisfatto.
"Kisshu chiudi quella bocca" Pai ora era diventato rosso. 
"Perchè! lo sai bene che è così!" 
"Kisshu, stai rischiando grosso! anche se sei convalescente giuro che ti fulmino" 
"Beh anche Retasu non è da meno, anche lei era cotta di lui da un bel po'!" Purin aveva un'espressione di chi la sa lunga.
Retasu divenne più rossa dei capelli di Ichigo.
"Purin ti prego non è il caso" nascose il volto nella maglietta di Pai.
"Poi tu sei l'ultima che può parlare, visto che da quando è tornato un certo Tar..." 
Purin corse da Ichigo tappandole la bocca.
Taruto la osservava curioso.
"Ragazze stiamo perdendo il motivo reale dei nostri problemi,che di certo non riguardano quelli di cuore o chi è innamorato di chi! quindi ora torniamo seri!" Ryou ne aveva abbastanza dei pettegolezzi.
Keiichiro invece osservava sorridente la scena.
"Oh Ryou sei un guastafeste è così divertente!"lo riprese Minto ridacchiando.
"Non siamo una trasmissione televisiva! siamo coloro che da adesso dovranno proteggere la terra di nuovo!" continuò imperterrito il biondo.
"E vabbè, cosa vuoi che faccia un po' di sano pettegolezzo!"
"Sono distrazioni che non possiamo concederci!" sospirò.
"Era più semplice l'altra volta..questi problemi non c'erano..." 
"Già, ma non eravamo dalla stessa parte, stavolta combatteremo insieme! e faremo vedere noi a quegli alieni prepotenti!" Kisshu stringeva i pugni ansioso.
"Infatti gli daremo un bel calcio nei bassifondi a quegli stupidi che si sono messi contro di noi!" lo incitò Taruto eccitato dall'imminente battaglia.
"Idioti!" mormorò Pai portandosi le mani in viso.
"Pai ha ragione non sarà così facile, non sappiamo niente di questi nuovi nemici, solo che vengono da molto lontano" Ryou incrociò le braccia al petto.
"Beh se restiamo qui a perderci in chiacchere non combineremo nulla, dobbiamo cominciare subito!" continuò Pai serio.
"Bene io direi di tornare subito in laboratorio,dobbiamo sistemare le vecchie spille, le potenzieremo creandone di nuove, ci vorrà un po' " rispose Ryou pensieroso.
"Quindi noi che facciamo aspettiamo?" chiese Taruto.
"Per ora è l'unica cosa da fare, io e Kei avremo il nostro da fare, per oggi vi concediamo un'ultima giornata di riposo"
Pai sospirò impaziente.
"Non mi sembra il caso..."
"Tu sei stato chiuso in quel laboratorio, per due giorni per trovare la cura per Kisshu, sarai stanco, devi riposare, dovremo metterci tutte le nostre energie, e ho bisogno di avervi sani e svegli, e soprattutto concentrati, perciò non ammetto repliche!" 
Il biondo sparì seguito da Keiichiro.
"Non lo sopporto quello!" sbuffò Pai infastidito.
Retasu appoggiò la testa sulla sua spalla "Beh potremmo farci un giro per la città, è molto bella nel periodo natalizio"
Pai si rilassò abbracciandola.
"Oh ragazzi vi prego! sono già traumatizzato dalla vista della vecchiaccia e Kisshu che si baciano, perciò...evitate certe scene di fronte a me!" 
Pai sorrise divertito
"Poverino, forse tu e la tua scimmietta vorreste un po' di privacy?" 
Taruto  e Kisshu guardarono sbalordito il fratello maggiore.
"Pai che ti prende? parli come Kisshu e la cosa mi spaventa alquanto" Taruto indietreggiò lentamente.
"Vorrebbe essere come me, ma io l'avrei detto in un altro modo!" Kisshu incrociò le braccia e se le portò dietro la testa.
Pai sbuffò, e riportando lo sguardo alla sua Retasu le sussurrò in un orecchio.
"Vado per il giro in città, sennò li faccio fuori entrambi" 
La ragazza ridacchiò, "Non mi sembra il caso di usare le maniere forti! seguimi ti presto dei vestiti decenti" 
Lui alzò un sopracciglio "perchè che hanno i miei?"
"Sono strani, e con le tue orecchie, insomma non passeresti inosservato" 
Lui sospirò e seguì la ragazza fuori dalla stanza.
"Guardali, stanno insieme da qualche ora, e lui si sta già facendo sottomettere!" Taruto e Kisshu ridevano di gusto. 
Ichigo e Purin invece li guardavano attonite, ma dovevano ammettere erano divertenti.
"Lasciali stare sono così carini!" disse Purin sognando di ritrovarsi anche lei in una situazione del genere con qualcuno molto vicino a lei, arrossì pensando che il braccio di Taruto le sfiorava la schiena.
"E chi se lo sarebbe mai immaginato Pai così carino e dolce, dovrò abituarmi!" Ichigo sorrideva felice per la sua amica.
Kisshu allora la strinse a se, afferrandola per la schiena. 
"Ti piacciono le cose tenere gattina.." le diede un bacio sulla guancia.
Ichigo arrossì, e sorpresa! le erano spuntate le orecchie e la coda di gatto.
"No! di nuovo!" si lamentò la rossa, nascondendosi contro il petto di Kisshu.
Taruto scoppiò a ridere. 
"La vecchiaccia si trasforma in un gatto! ahaahhaahaha"
Kisshu lo fulminò con lo sguardo.
"Non avete niente di meglio da fare!" li sgridò osservando i due ragazzini che ridevano li di fronte.
"Ok,  ce ne andiamo!" mormorò il più giovane, afferrando la sua scimmietta.
Scomparirono in pochi secondi, lasciando Kisshu e Ichigo abbracciati. 
La rossa si toccò la testa, ma niente le orecchie non si ostinavano ad andarsene.
Kisshu la guardava serio.
"Non ti faccio ridere?" sussurrò al suo compagno.
"Per niente, sei bellissima così" le toccò le orecchie erano così soffici.
"Kisshu" si appoggiò a lui portando metà del suo corpo su quello dell'alieno,incrociò le gambe a quelle del ragazzo, appoggiando la testa sul suo petto.
"Dimmi micetta" lui continuava ad accarezzarle le orecchie.
Lei arrossì, pensando a quello che doveva dire.
"Ti amo..." sussurrò sulle labbra dell'alieno prima di rapirle nelle sue.
Lui sorrise, era felice, non si ricordava di esserlo mai stato così tanto in vita sua.
"Anch'io Ichigo" lei tremò sentendo il suo nome pronunciato da lui, le piaceva il suono del suo nome pronunciato da quelle labbra.
La ragazza allora si mise di fianco a lui afferrandolo per farlo stendere su di lei, lui intuì le sue intenzioni, e la baciò profondamente, un bacio passionale, che mai si erano scambiati fino a quel momento, lei posò le sue mani sotto la maglietta di lui sentendo la sua pelle fremere sotto le sue dita, lui sentiva quel tocco caldo che lo incitava a continuare. 
Lei allora tolse la maglietta, o quello che ne restava.. e la lanciò sul pavimento. Si fermò un attimo a guardare quel corpo così pallido e così perfetto.
"Micetta...mi farai impazzire così" sussurrò lui mordicchiandole un orecchio.
"é quello che voglio" arrossì di quelle parole, ma era la verità. Lo voleva, lo desiderava, quel desiderio si stava facendo così sentire da non poterlo contenere più. 
"Sei sicura?" chiese lui guardandola negli occhi, che come al solito la mandavano in confusione, ma doveva restare lucida. 
"Sì, ti voglio!" sussurrò lei prendendo coraggio.
"Allora credo che dovremmo sparire da qui...non è sicuro" 
"In camera mia, i miei non sono in casa" mormorò lei abbracciandolo.
Lui sorrise e in meno di due secondi erano lì in camera di Ichigo nella stessa posizione giusto sul letto di lei, che era ancora disfatto dal giorno prima.
"Dove eravamo?" disse lui chinandosi su di lei baciandola. 
"A questo" lo attirò a sè, incatenando le labbra dell'alieno alle sue. 
Lui allora afferrò i lembi della sua maglietta, alzandola, la osservava era così bella, ed era sua. 
Lei gli carezzava le spalle,lui allora sfilò la maglietta, che finì per terra, e riportò lo sguardo sul suo corpo.
Ichigo non pensava più a niente lasciandosi andare al tocco delle mani del suo compagno sul suo corpo, sulla sua schiena, sui suoi seni...sospirava in preda all'eccitazione.
Lui ormai l'autocontrollo l'aveva perso, lei lo stava inebriando col suo profumo e il suo tocco.
Si baciarono di nuovo mentre lui appoggiava una mano sulla coscia  della ragazza,lei fremette al suo tocco, 
"Kisshu" sussurrò di nuovo sulle sue labbra, era come un permesso, il permesso di continuare quello che stava facendo, lei allora poggiò le mani sui fianchi del ragazza, svestendolo in pochi secondi.
Lui allora afferrò la gonna di lei sfilando anche quella, ormai non era rimasto altro, solo un ultimo piccolo ostacolo.
Lei portò le mani dell'alieno sul bordo di quel piccolo indumento e lui allora lo sfilò leggermente. 
Non c'era più niente a separare i loro corpi. 
Lui allora la baciò dolcemente mentre faceva combaciare i loro bacini e sempre dolcemente la penetrò. 
Lei si irrgidì per pochi istanti, non essendo comunque la sua prima volta, non c'era più quel dolore, ora sentiva solo piacere, piacere che lui le stava facendo provare e sospirava sotto le leggere spinte di Kisshu, erano una cosa sola.
Un unico solo destino.
 
 
 
Intanto al caffè, Purin e Taruto sedevano al locale all'oscuro. Infatti Ryou e Kei avevano deciso di chiuderlo per un giorno per dare alle mew mew tempo per riposarsi, e quasi tutte...(Eh eh eh) lo stavano facendo.
Pai e Retasu erano a spasso come una coppietta qualsiasi, Minto era tornata a casa, Zakuro era in arrivo da Los Angeles.
Purin e Taruto invece non sapevano che fare, anche lei avrebbe voluto andare a spasso con l'alieno, portarlo in giro mostrargli la sua città,che lui conosceva già, ma che non aveva mai avuto il tempo di ammirare.
"Taru Taru! Purin vuole andare in città!" 
Lui la guardò infastidito "A fare che? non siamo una coppietta" diventò rosso, immaginando come sarebbe stato camminare a braccetto con lei, e si sorpese quando si accorse che gli sarebbe piaciuto.
Si alzò di scatto. 
"Hey dove vai Taru Taru?" 
"Mi sbaglio o volevi andare in città? muoviti che ti ci porto" disse scontroso.
Lei sorrise, alzandosi e andando a prendere il cappotto.
"Aspetta! ma tu non puoi uscire così!" 
"Mi vuoi conciare come Pai?"
Lei annuì, e gli lanciò dei vestiti, lui andò a cambiarsi e dopo pochi secondi tornò, Purin trasalì quando lo vide, era...bellissimo.
"è meglio andare prima che io cambi idea, mi sento un deficiente vestito così" 
Indossava un paio di jeans leggermente strappati su un ginocchio, un maglioncino dolcevita nero, in perfetto contrasto con la carnagione biancastra, e una giacca in pelle nera.
Lei sorrise "Aspetta manca un solo dettaglio!" 
Afferrò una sedia e vi salì sopra, Taruto era troppo alto per lei ormai. 
Gli sciolse la codina che portava,e gli infilò un cappello di lana, in modo da coprire le orecchie.
"Ora siamo pronti" la ragazzina saltò giù dalla sedia osservando soddisfatta il suo capolavoro.
"Possiamo andare quindi?" 
La ragazzina annuì.
Insieme uscirono dal locale,la ragazzina saltellava felice intorno al suo amico, che messo piede fuori dal locale, stava già attirando su di se gli sguardi curiosi e affascinati delle ragazzine che incrociavano.
Lui nemmeno se ne accorgeva, ma Purin sì. E la cosa la infastidiva e non poco, in fondo lui era davvero bello, intrigante, misterioso, con quella carnagione pallida che le luci della città faceva brillare.
Camminavano in silenzio, uno accanto all'altra. 
Entrambi odiavano quel silenzio non sapevano che dirsi.
"Purin!!!" delle voci eccitate la chiamavano, entrambi si voltarono e videro tre ragazzina dell'età di Purin andargli incontro.
"Oh no!" sospirò la ragazzina.
Le ragazzine li raggiunsero, erano delle amiche di Purin.
"Ma che ci fai qui?" le chiese una dai lunghi capelli neri. 
"Ehm sapete..faccio un giro, mi godo il mio giorno libero"
"Oh,e dimmi, chi è questo ragazzo che cammina con te...non ce lo presenti?" 
"Ehmm certo, lui lui è Taruto, ma io lo chiamo"
"Ti prego non dirlo!" la bloccò lui poggiandole un dito sulle labbra, la ragazzina sentì le gote scaldarsi. 
"Oh ma allora è lui il ragazzo di cui parli sempre! quello che era lontano, è tornato finalmente?" le chiese un'altra, attirando lo sguardo curioso dell'alieno.
"Lei parla di me?" chiese stupito.
Purin si vergognava tantissimo, in quel momento avrebbe voluto sprofondare.
"Sempre! ma ci aveva nascosto che eri così carino!"
Lui non le ascoltava più, teneva lo sguardo fisso su Purin, che invece nascondeva il suo viso, lui la guardò attentamente, piangeva. La sua Purin piangeva. 
Lui la afferrò a sorpresa di lei e delle sue amiche nascondendo il volto rigato di lacrime contro il suo petto.
"Scusateci, Purin non si sente bene, dovrei portarla a casa" disse in tono stranamente cordiale alle amiche di Purin.
Le ragazze confuse si limitarono ad annuire. Salutarono lui e la loro amica, e li lasciarono soli.
"Stupida" mormorò lui a bassa voce.
"Perchè piangi?" le chiese mentre lei continuava.
"Sei un imbecille! uno stupido Taruto!"disse lei scostandosi da lui.
"Io?" il ragazzo era confuso.
"Si perchè non capisci che mi piaci!" riscoppiò a piangere nascondendo di nuovo il viso contro il petto dell'alieno.
"Io...io ti piaccio?" 
"perchè non si capisce?"
Lui non rispose, sì le azioni della ragazza lo avevano sempre confuso, ma in parte lui ci aveva sempre sperato.
"Potevi dirlo subito!" 
"Ma.." lui la zittì posando le sue labbra su quelle di lei.
Purin rispose a quel bacio stringendolo in un abbraccio, che lui ricambiò  stringendola a sè.
Finalmente si staccarono, lui era in imbarazzo, mai aveva baciato una ragazza, e nemmeno lei un ragazzo, era come se si fossero aspettati fino a quel momento.
"Taru T.."
"Eh no, non puoi continuare a chiamarmi così!" mormorò lui guardandola teneramente, non vi era più il solito tono di gioco e prese in giro.
"Invece sì, perchè tu per me sarai sempre il mio Taru Taru!"
"Sono tuo?" chiese lui sorridendo.
"Lo sei sempre stato" e posò di nuovo le labbra su quello dell'alieno.
 
 
 
Ok, ho deciso di dedicare un po' di spazio anche a Taruto e Purin , mi ero resa conto di avergli dedicato pochissimo spazio. 
Inoltre voglio scusarmi per la pessima descrizione della scena tra Kisshu e Ichigo, ma purtroppo mi sono scervellata e questo è il meglio che sono riuscita a fare!!!
Spero comunque che vi piaccia!!
Un bacione!!! 

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Capitolo 12
*** Adesso che ci sei tu ***


Adesso che ci sei tu
 
 
Ichigo si risvegliò, sorrise appoggiata al petto del suo compagno che dormiva tranquillamente. Lei con le dita faceva disegni immaginari sulla sua pelle biancastra, era quasi sera, chissà se si erano accorti della loro assenza.
Ridacchiò divertita pensando a quello che avrebbero pensato gli altri non trovandoli. Arrossì ripensando a quello che loro avevano fatto qualche ora prima.
Lo osservava, era così bello,i suoi capelli verdi tutti disordinati liberi dai codini che portava di solito, sembrava un'altra persona quando dormiva.
Aveva appena fatto l'amore con lui. Sapeva che era la cosa giusta, ma non avrebbe mai immaginato che quelle emozioni così intense le avrebbe provate proprio con lui. Ormai la paura la sofferenza per le condizioni di Kisshu erano lontane, ma altre erano all'orizzonte.
Chi erano gli alieni che volevano impossessarsi della terra? Sospirò ricordando quante sofferenze portava la guerra, in quel momento la pensava come Retasu a riguardo.
"A che pensi micetta?" doveva essersi svegliato, sorrise alzando la testa per baciarlo.
"A noi due, alla guerra...a tante cose" 
Lui tirò  un sospiro sollevato "Sai pensavo ti fossi pentita"si spostò per guardarla negli occhi.
"Come potrei, sai ero consapevole di quello che facevo...e poi...insomma...." arrossì, e le orecchie e la coda da gatto spuntarono.
"Sai comincio a odiarla questa cosa" disse lei nascondendosi sotto le coperte. 
"A me invece piace" esclamò lui raggiungendola sotto le coperte.
"Sai mi piace che sia io a provocare questa reazione, e poi ti trovo incredibilmente bellissima in ogni modo" 
Lei affondò il viso nel suo petto.
"Sarei banale se ti dicessi che questo è stato il giorno più bello della mia vita? anzi forse dovrei precisare il pomeriggio più bello della mia vita" il solo ricordo di quella mattinata passata a litigare con Mark e a vegliare su Kisshu esanime la faceva rabbrividire.
"No affatto micetta, anche per me è lo stesso"
"Adesso che ci sei tu ogni giorno sarà il più bello della mia vita" continuò lui posando le sue labbra sulle sue, la baciò profondamente, accarezzandole la schiena.
Lei cinse le sue spalle, ma qualcosa li interruppe, il squillo fastidioso del cellulare di Ichigo.
"L'avevo lasciato sulla gonna" spiegò  a Kisshu che la osservava leggermente infastidito.
"Pronto?" 
"Dove diavolo siete?" la voce di Ryou invase la stanza tanto urlava.
"Siamo...siamo" posò una mano sul telefono. " Dove siamo?"  si rivolse a Kisshu che cominciò a pensare.
"Allora? mentre voi vi inventate un luogo in cui so che non siete, dovreste sapere che ho sistemato le spille" 
Kisshu afferrò il telefono "E dovevi proprio chiamare per dircelo?" Ichigo scoppiò a ridere guardando l'espressione dell'alieno. 
"No, ho chiamato perchè non vi ho visto nella camera dove avreste dovuto essere ecco perchè ho chiamato"
"Ah" Kisshu non sapeva che rispondere.
"Ho accompagnato a casa Ichigo perchè aveva bisogno di un cambio e di rinfrescarsi" 
"Beh quando avete finito vi prego di portare qua i vostri fondoschiena se non vi dispiace" il biondo terminò la conversazione.
"Sempre a rovinare tutto quel Shirogane..." 
Ichigo che intanto si era alzata e rivestita, schioccò un leggero bacio sulla guancia del suo compagno.
"Non preoccuparti avremo altre occasioni" 
"Ma..." tentò di protestare l'alieno.
"Niente ma!" gli lanciò i suoi vestiti, e scomparì per tornare dopo pochi minuti con una maglietta del padre.
Si rivestì anche lui. 
"Torniamo al caffè?" chiese Kisshu osservando la sua ragazza che intanto sistemava il letto.
"Sì, eccomi" si avvicinò a lui che la strinse tra le braccia.
"Finalmente!" sbottò Pai quando li vide apparire. Erano tutti presenti.
"Scusateci, eravamo impegnati" si scusò Ichigo mentre  Kisshu sbuffava nervoso.
"Non voglio nemmeno immaginare in cosa" Minto fece un espressione di disgusto.
"Fai bene perchè non ti riguarda!" sbraitò Ichigo guardando in cagnesco l'amica.
Taruto ridacchiava. 
"Hei Kisshu la maglietta nuova ti dona"
Ichigo diventò rossa come un peperone, ma l'alieno dai capelli verdi era tranquillo.
"Lo so, a me sta bene tutto, anche voi due state bene ridotti così" Il suo sguardo andava da Pai a Taruto vestiti in abiti umani.
"Sì, mi ci potrei abituare" Taruto fece uno sguardo sornione al fratello che rideva divertito, solo Pai non si scompose.
"Per cosa ci hai chiamato" chiese Pai ignorando i fratelli.
"Già, io e Kei abbiamo sistemato le spille, abbiamo potenziato il loro potere, e insieme a loro abbiamo sistemato anche Mash."
Il piccolo robottino apparve alle spalle di Ryou.
"Ciao!" salutò con quella vocetta metallica.
"Mash!" Ichigo lo prese tra le mani guardando quello che in passato era stato il loro compagno di avventure.
"Bene quindi ora siamo tre alieni, quattro mew mew, e un robottino quasi inutile" sbottò Pai "se credete che ce la faremo in questo modo vi sbagliate! ci vorrà molto di più"
"Lo sappiamo, ma non abbiamo un posto dove allenarci" disse Ryou, ripensando infastidito dalle parole dell'alieno.
"Beh potremmo utilizzare la dimensione aliena" propose Kisshu aggrottando pensieroso le sopracciglia.
"Sarebbe buona come idea, se solo avessimo abbastanza tempo per farlo" lo interruppe Taruto.
"No, Kisshu ha ragione, ho tenuto aperto il portale, in caso, sapete per evenienze future"
"E perchè non me lo avete detto?" borbottò Taruto notando che come al solito i suoi fratelli lo avevano tenuto all'oscuro.
"Se vuoi saperlo nemmeno io ne ero al corrente, solo che Pai è molto prevedibile" rispose l'altro alzando le spalle.
"Tsk..io non sono prevedibile!" si lamentò il viola volgendo le spalle al resto del gruppo.
"Allora sarà il caso di cominciare!" propose il biondo rincuorato da quella notizia.
"Ma scusa Ryou..e la tua villa al mare?" chiese Minto con fare altezzoso.
"No non possiamo usarla, ci vorrebbe troppo tempo, e lì ci troverebbero" 
"Come? come fanno a trovarci, non sanno della nostra esistenza, come non lo sapevano loro finchè non siamo apparse." esclamò Ichigo dando voce ai pensieri di tutti.
"Io e Ryou abbiamo scoperto il loro possibile scopo" Keiichiro era serio mentre parlava, questo agitò di più le ragazze.
"E quale sarebbe?" Chiese il maggiore degli alieni sorpreso di tutti quei progressi. 
"Loro vogliono le ragazze" 
"Noi?" Minto era terrorizzata.
"Sì, non so il motivo, ma abbiamo intercettato delle loro conversazioni, vogliono tutte e cinque" 
"Non le avranno mai!" sbraitò in preda alla rabbia Kisshu scattando automaticamente davanti a Ichigo.
Pai non era meno arrabbiato del fratello.
"Dobbiamo portarle via, nasconderle, ci penseremo noi tre a loro!" 
"Non esiste! combatteremo anche noi, non permetto che tu rischi la tua vita di nuovo per me!" Ichigo si posizionò di fronte al suo ragazzo con fare deciso.
"Ichigo!" mormorò stringendo i denti l'alieno.
"Non posso lasciartelo fare, non di nuovo, sei già morto una volta e hai rischiato di nuovo poche ore fa, non posso sopportare di più" disse la ragazza trattenendo le lacrime.
"E io non posso sopportare che degli alieni del cavolo vengano qui con l'intenzione di rapirti! perchè non mi permetti mai di proteggerti? ci tieni così poco al nostro futuro?" 
L'alieno la guardava in preda alla rabbia, sapeva di non essere abbastanza lucido. 
"Devo andarmene!" borbottò prima di scomparire.
"Kisshu!" mormorò Ichigo shoccata dalle parole dell'alieno. 
"Non preoccuparti, è solo arrabbiato" disse Retasu abbracciando l'amica, che ormai aveva il volto rigato dalle lacrime.
"No, ha perfettamente ragione, so esattamente quello che voleva dire, ma purtroppo combattere questa battaglia da soli non porterebbe a niente di buono" Taruto era serio mentre finiva la frase.
"Cosa intendi?" gli chiese Purin guardandolo dubbiosa.
"Che nemmeno io vorrei che tu combattessi! ma so che senza di voi non abbiamo molte possibilità. Non perchè non siamo forti, ma perchè da quello che ho capito saremmo in minoranza"
Purin sorrise guardando il suo Taru Taru. 
Lui la ricambiò ma un velo di preoccupazione lo tradiva.
"Bene allora da domani cominceremo l'allenamento, intanto tenete le spille."  Ryou Lanciò a ognuna la sua spilla, ricordando l'appuntamento per la mattina seguente.
Le ragazze seguite dai due alieni lasciarono il laboratorio, Keiichiro e Ryou rimasero lì in cerca di qualche informazione maggiore, impedirono a Pai di rimanere.Lui doveva pensare alla battaglia, per le ricerche c'erano loro due.
Ichigo corse subito alla ricerca di Kisshu, ma di lui nell'edificio non vi era traccia. 
"Sarà andato a sbollire un po' i nervi" la consolò la piccola Purin.
Ichigo sospirò, ripensava alle parole di Kisshu, l'avevano colpita come uno schiaffo in faccia, la aveva accusata di non pensare al loro futuro.Ma lei quel futuro con lui lo desiderava, lo desiderava più di qualsiasi altra cosa.
Sapeva perchè lui si era arrabbiato, sapeva anche che lui non potesse sopportare il solo pensiero di perderla, non dopo essersi finalmente trovati, e questo faceva male anche a lei. Anche lei aveva le sue stesse paure, lei lo amava, lo amava più di quanto avesse mai amato qualcuno, stava male da quanto lo amava.
Possibile che lui non lo capisse? 
Scoppiò di nuovo in lacrime, lasciandosi andare ai singhiozzi sulla spalla di Retasu che le carezzava i capelli teneramente.
"Non posso sopportarlo più!" esclamò improvvisamente Pai.
"EH?" Taruto lo osservava curioso, come anche le altre ragazze.
Ma lui non aggiunse altro, e lanciando un ultimo sguardo alla sua compagna si smaterializzò.
"Ma che diavolo gli prende adesso a quello?" chiese Minto a Retasu che aveva un'espressione ancora più confusa di lei.
 
"Kisshu dove ti sei cacciato? vieni fuori!" Pai lo chiamava lo aveva cercato ovunque.
Ma perchè  lo faccio? già perchè è mio fratello. Sospirò, mentre volava sopra il parco. Non era da lui fare certe cose, ma forse l'amore lo aveva intenerito un po' troppo. 
Finalmente scorse la figura di Kisshu seduto su sopra il tetto della casa di Ichigo.
L'alieno dai capelli verdi guardò sorpreso il maggiore.
"E tu che ci fai qui sei preoccupato per me?" gli chiese finalmente quando Pai si sedette di fianco a lui.
"Senti, è già strano per me essere qui, quindi vedi di non fare troppo lo spiritoso" 
"Bah sei sempre il solito" 
Pai ignorò la frecciatina del fratello.
"Senti, Ichigo..." 
Kisshu si irrigidì "Ti ha mandato lei?" 
"No, sono venuto di mia spontanea volontà" 
Il verde lo osservava diffidente.
"Non crederci se non vuoi, ma quella ragazza è a pezzi"
"Quindi tu saresti venuto a dirmi di tornare e far pace con la mia ragazza? proprio tu? quello che non si faceva intenerire da niente?"
"Ascoltami una buona volta, quella ragazza ti ama, razza di idiota! non capisco perchè, ma ti ama e ti ha salvato la vita dannazione!"
Automaticamente lo sguardo di Kisshu si posò sul piccolo simbolo sul suo braccio, simbolo del suo legame con lei.
Pai fece lo stesso.
"Sai benissimo di non poter dubitare dei suoi sentimenti, non dopo tutto quello che avete passato insieme"
"Sai Pai credo che mi sbagliavo, sei davvero cambiato"
Il viola sorrise. 
"L'amore cambia davvero le persone" mormorò stupito dell'effetto che quel sentimento che lui considerava così banale e inutile avesse fatto presa su di lui.
"Con te ha funzionato senz'altro" ridacchiò Kisshu.
Pai sorrise.A volte avrebbe voluto non innamorarsi. Sarebbe stato più semplice, ora non sarebbe così dannatamente preoccupato per la sua Retasu.
"Non abbiamo mai parlato cuore a cuore, dovremmo farlo qualche altra volta,magari coinvolgendo anche Taruto, sai mi sa che la questione interesserebbe anche lui."
"Mi sa di sì" Ora ridacchiavano entrambi. 
"Pai, ti ringrazio" 
Il viola si voltò stupito, Kisshu che lo ringraziava?
Ma Kisshu era già sparito.
Scosse la testa prima di smaterializzarsi anche lui.
 
Ichigo era seduta a un tavolino del bar, le braccia appoggiate sul tavolo, e la testa sopra. Era sconsolata, era passata quasi un 'ora da quella specie di discussione avuta con Kisshu.
Sentì un fruscio alle sue spalle. Si voltò, e dietro a lei vi era Kisshu.
"Dov'eri sparito?" Ichigo gli corse incontro buttandogli le braccia al collo.
Lui l'accolse volentieri tra le sue braccia, e le baciò i capelli con dolcezza.
"Scusami micetta, non dovevo sparire così"
Lei fece il muso. "No non dovevi"
"Scusa, ma mi sono arrabbiato, io non sono bravo a contenere i sentimenti, ma penso che questo tu lo sappia"
Lei sorrise "Sì, ne ho una certa esperienza ormai"
"Quindi mi perdoni?" le chiese stringendola più forte.
"Ti amo" sussurrò lei sulle sue labbra.
"Anch'io piccola,sei tutto il mio mondo" le rispose lui baciandole la punta del naso.
Lei lo fissò negli occhi, e come al solito ne fu rapita, erano così luminosi.
"Sai penso che oggi pomeriggio abbiamo lasciato qualcosa a metà" disse lei con sguardo malizioso.
Lui sorrise baciandola con passione, prima di trasportare entrambi in camera di Ichigo, e ricominciare quello che avevano lasciato in sospeso.
 
Retasu era seduta in camera, sul suo letto. Si chiedeva dove fosse andato a cacciarsi Pai, era da un po' che non lo vedeva, così aveva deciso di tornare a casa a prendere dei vestiti puliti,raccontando ai genitori che sarebbe andata a stare per un po' con le amiche in qualche località di vacanza per le festività. Sapeva che Pai non le avrebbe permesso di restare a casa, non dopo che avevano scoperto che i nuovi nemici erano interessati a loro.
Sospirò mentre osservava il panorama dalla sua finestra, era buio, e si vedevano solo le luci che ornavano la città.
"Scusami" la voce di Pai invase la stanza. Lei si voltò e lui era lì, in piedi davanti a lei.
Le gli sorrise e si avvicinò a lui abbracciandolo teneramente.
"Perchè ti scusi?" gli chiese stupita da quelle parole.
"Per come me ne sono andato, volevo trovare Kisshu"
"Davvero?sei andato a cercare Kisshu?" ora era ancora più stupita.
"Sì" si limitò a rispondere.
Lei scoppiò a ridere, lui la guardava perplesso.
"E ora perchè ridi?" 
"Perchè sei buffo!" 
"Cosa?" ora si stava irritando, ma Retasu aveva il potere di fargli passare subito i nervi.
"Non avrei mai immaginato che saresti stato tu il fautore della pace tra Kisshu e Ichigo, da Taruto forse...ma tu" rise leggermente più forte.
"Va bene va bene,ora smettila da ridere, se lo sapevo non ti avrei detto niente!" 
Fece il muso e si sedette sul letto di Retasu, che lo guardava divertita, era proprio bello quando era arrabbiato, sembrava il vecchio e glaciale Pai, quello impenetrabile che l'aveva affascinata all'inizio, ma ora che lo conosceva amava quel suo carattere che rivelava solo a lei. 
Lei si sedette di fianco a lui infilandosi sotto il suo braccio e stringendogli il petto con le braccia.
Lui continuava a stare in silenzio, ma alla fine cedette a strinse la ragazza tra le braccia, dandole un bacio sulla fronte.
"Scusa ma pensavi di dormire qui? da sola? lo sai di essere in pericolo" Retasu si aspettava quella domanda.
"Qualcosa mi diceva che un certo alieno dagli occhi viola sarebbe venuto a proteggermi"
Lui sorrise stendendosi sul letto della verde a adagiando la ragazza sopra di sè.
"Beh questo è sicuro, non riuscirei mai a lasciarti qui indifesa" 
Lei alzò la testa e si avvicinò per dare un leggero bacio al viola.
Arrossì pensando a quanto l'amore l'avesse fatta togliere le inibizioni spingendola a compiere azioni che non avrebbe mai fatto.
Lui notò il rossore sulle sue guance, e ridacchiò leggermente.
"Pai, ho raccontato ai miei genitori che sarei andata in vacanza con le ragazze e che sarei partita stasera" lui non rispose.
"Quindi..." continuò lei arrossendo ancora di più.
"Possiamo andare dove vogliamo stanotte" biascicò ormai in imbarazzo.
"Vuoi dire, solo noi due?" chiese lui rianimandosi a quella notizia.
Lei annuì.
Lui  si avvicinò alle sue labbra per baciarla e le  diede un  vero bacio, uno di quelli che aspetti, passionale, non i soliti bacetti che si erano scambiati fino a quel momento. Lei posò le mani sul collo del ragazzo attirandolo di più verso di sè.
Lui si staccò per riprendere fiato, lei respirava pesantemente, accarezzandogli le labbra.
"Ovunque?" le chiese poggiando la fronte su quella di lei.
"Ovunque" ripetè lei baciandolo di nuovo.
In meno di due secondi sparirono da quella camera. 
Retasu si guardò intorno sbalordita. Non conosceva quel posto, ma era strano.
Era ancora tra le braccia del compagno che la guardava divertito.
"Questa è la navicella con cui siamo tornati" 
"é grandissimo qui dentro" esclamò liberandosi dalle braccia di Pai camminando per l'astronave, era enorme, sembrava un piccolo appartamento.
"Il viaggio è abbastanza lungo, cerchiamo di stare comodi" spiegò lui.
"Quanto è lontano il vostri pianeta?" 
"Ci vuole un mese per raggiungere la terra" 
"Così tanto?" 
Lui annuì avvicinandosi a lei, era stanco di chiacchere inutili, voleva stringerla a sè e sentire quel profumo salmastro che solo lei aveva, e che lo faceva impazzire.
"Vieni, ti mostro dove dormiremo"
Entrarono in una specie di camera, all'interno vi era un letto, era abbastanza grande per entrambi, ma Retasu si chiese come avevano fatto a dormirci in tre per un mese.
Pai sembrò capire "C'è un altra stanza di là, questa era la mia non sopporto dormire con quei due, sono troppo chiaccheroni, e Kisshu russa" 
Retasu scoppiò a ridere."Povera Ichigo" 
Anche Pai rideva. 
Lei si sedette su quel letto, così strano ,non sembrava come quelli umani, era troppo morbido.
Pai si stese di fianco a lei, intrecciarono le mani, guardandosi negli occhi. Nessuno dei due sapeva bene che fare in quel momento. Retasu non era mai stata così vicino a un ragazzo come lo era in quel momento con lui, e sentiva una specie di calore provenire dal suo corpo.
Pai la afferrò per le spalla avvicinandola a sè.
"Sai non deve succedere niente se non te la senti, possiamo solo dormire" 
Lei si accoccolò sul suo petto, mentre lui le accarezzava i capelli.
Lei pensò a quelle parole, ma non voleva aspettare. Da domani sarebbe cominciato l'allenamento e anche la guerra, non sapeva quanto tempo sarebbe passato e quei momenti insieme erano preziosi.
"Pai..." sussurrò piano.
"Io sono pronta" arrossì leggermente quando l'alieno posò con foga la labbra sulle sue. 
Quella notte furono una cosa sola.

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Capitolo 13
*** Un nuovo nemico ***


Un nuovo nemico
 
 
"Taru Taru?" Purin vagava per il caffè in cerca dell'alieno, "dove diavolo si sarà cacciato!" pensò accorgendosi di una figura stesa su un divanetto. Sorrise, era lui.
"Svegliati!" urlò la ragazzina tirandogli un' orecchio.
Il ragazzo aprì un occhio. 
"Senti brutta scimmia, ho sonno e domani dobbiamo allenarci, perciò..." Ma non finì la frase che la ragazzina si stese di fianco a lui.
"Ho freddo" si giustificò appoggiandosi al suo petto. 
Taruto sapeva bene di non dover essere così brusco, ma lei lo conosceva bene, e accettava quel suo carattere a tratti così dolce altri così immaturo e giocherellone.
"Taru Taru" lo richiamò la ragazzina scrollandolo bruscamente.
Il ragazzo ora era sveglio.
"Oh ma insomma che c'è?" 
"C'è che è gia ora di colazione!" Kisshu era li in piedi davanti a loro.
Purin si allontanò da Taruto.
"Ma che diamine?" borbottò il ragazzo notando anche Pai seduto di fronte a lui, entrambi i suoi fratelli trattenevano una risata.
"Buongiorno" disse il viola, sorseggiando una tazza di caffè.
"Non avete proprio di meglio da fare vero?" 
"No osservarvi è il nostro passatempo preferito, non è vero Pai?" 
"Certamente, come se non avessi di meglio da fare"
Kisshu ridacchiò.
"Pai, non lamentarti hai avuto tutta la notte..." ironizzò Kisshu facendo l'occhiolino a Taruto che ridacchiava.
Pai scaraventò un fulmine addosso al verde. 
"Detesto la tua ironia, e impara a farti gli affari tuoi!"
Kisshu si rialzò, l'attacco di Pai era stato molto debole per sua fortuna.
"Non ti preoccupare, me li faccio eccome" sorrise sornione guardando il viola, che sbuffò nervoso.
"Ragazzi!" la voce di Ichigo riempì la stanza, era seguita da Retasu, e Minto.
"Ah, mi sembra ancora impossibile che voi stiate con quei due" la voce di Minto aveva un tono sprezzante, come suo solito.
"Chissà che ne direbbe Zakuro" pensò a voce alta la rossa.
"La cosa giusta ecco cosa penserebbe, insomma siamo qui costrette a sorbirci questi tre buzzurri perchè tu e Retasu per qualche strano motivo ve ne siete innamorate!, e così poco di classe"
"Buzzurri a chi?" esclamò Kisshu guardandola in cagnesco.
"Ma Minto, ti dimentichi di me!" esclamò Purin balzando di nuovo tra le braccia di Taruto.
"Ecco, ora anche i bambini stanno insieme!" fece una finta espressione drammatica. Le sue amiche erano incorreggibili, come potevano stare con degli alieni?.
"Bambino?" Taruto si grattò la testa preso da chissà quali pensieri.
Tutti gli sguardi erano voltati verso lui e la più giovane del gruppo.
"Beh era solo questione di tempo no?" disse Retasu conciliante.
"Eh bravo il moccioso, zitto zitto ha conquistato la scimmietta" commentò Kisshu con un ghigno beffardo in volto.
"Buongiorno a tutti, vedo che siete qui tutti,beh quasi tutti" disse Ryou notando l'assenza di Zakuro.
"Sta arrivando, devo andare a prenderla all'aereoporto"
"Bene!" esclamò il biondo rincuorato da quella notizia.
"Quindi quando si comincia" chiese Pai impaziente.
"Subito, dobbiamo solo trasferirci nella dimensione aliena"
"Bene, come ci trasferiamo lì?" 
"Pai, Kisshu e Taruto porteranno una di voi, l'altra verrà con me"
"Bene, mi sa che sono io la tua candidata" sospirò Minto avvicinandosi al biondo.
Lui ridacchiò "Lo sapevo già, su vieni con me,  mi aiuterai a portare l'attrezzatura" 
Minto sospirò non contenta di lavorare. 
"Ci troviamo lì, so bene dov'è" detto questo il biondo e la mew azzurra sparirono dietro le porte del laboratorio.
"Bene allora..." Kisshu fu interrotto da un tonfo spaventoso.
"Ma che succede?" chiese Ichigo guardandosi intorno spaventata, davanti il caffè passava gente terrorizzata.
"Ragazze trasformatevi! non perdete tempo!!" urlò Ryou tornando nella stanza.
"Sì" esclamarono tutte e cinque.
"MewBerry metamorfosi!" la rossa fu la prima a trasformarsi, seguita da tutte le altre.
"Forza andiamo"  le incitò lanciandosi fuori in direzione contraria rispetta alle persone che scappavano.
"Andiamo anche noi?" chiese Pai con un sorriso rivolto ai fratelli.
"Aspettate, non attaccate a meno che non siano in pericolo" 
Taruto sbiancò sentendo quell'ordine.
"Che intendi? non dobbiamo aiutarle?" 
"Questo è un chimero, il vero nemico vorrà conoscere le nostre mosse, voi sareste scoperti subito"
"Sai quanto mi interessa Shirogane" Kisshu lo guardò con gli occhi che fiammeggiavano dalla rabbia.
"Bene allora andate" sospirò il biondo.
Le ragazze intanto stavano fronteggiando una specie di farfalla mostruosa che lanciava uno strano acido, fondendo ciò che toccava.
"Avete visto ragazze, è mostruoso!"
"Che schifo io odio gli insetti!!" si lamentò Minto.
Intanto i tre alieni osservavano la scena dal tetto pronti a entrare in azione.
"Fiocco di luce!" MewIchigo lanciò il suo attaccò su quella creatura, ma non funzionò, ma riuscì comunque a ferirla.
"è fortissimo" mormorò Pai ancora più preoccupato.
"Fiocco immobilizza!" 
"Fiocco d'acqua!" Purin e Retasu provarono a fare un attacco coordinato, ma la creatura come prima si ferì.
"Ahahahahahah vedo che non siete così forti come mi avevano raccontato" Una voce attirò l'attenzione delle ragazze.
"Chi sei?" urlò mewIchigo.
"Io? mi chiamo Syar" 
Le ragazze guardarono in alto e lo videro. Indossava una specie di divisa blu, molto simile,pensò Ichigo a quei strani abiti che indossavano i beduini nel deserto del Sahara. Ma quell'abbigliamento contrastava con la pelle bianchissima, molto più bianca di quella di Kisshu.
Sembrava quasi trasparente, e aveva gli occhi color del ghiaccio. 
"Cosa vuoi da noi?" chiese MewMinto guardandolo altezzosa.
L'alieno rise.
"Da voi niente..o meglio devo portarvi nella mia dimensione, sapete il mio capo lo pretende a tutti i costi, ma in realtà i bersagli sono altri" scoppiò a ridere, una risata gelida, senza emozioni.
"Non volete noi?" Ichigo era stupita...allora lui voleva....
"NO!" urlò lei in preda alla rabbia.
Anche Retasu e Purin si unirono a quel grido.
"Bene ora che ci siamo presentati! chimero attaccale!" quella specie di mostro lanciò in aria il suo acido che quasi  colpì in pieno MewIchigo e MewRetasu.
"Basta!" Kisshu era in preda alla furia.
"Aspetta" Pai gli bloccò il braccio.
"Ma..."voleva gridare, ma si accorse dell'espressione dei fratelli, neanche loro erano tranquilli. Ma dovevano aspettare. Le mew mew dovevano reagire da sole, imparare a cavarsela. Ryou dopotutto aveva ragione.
"Fiocco di luce!" ritentò Mewichigo colpendo direttamente il chimero, che già ferito si distrusse davanti ai loro occhi.
"è finita" sussurrò Ichigo accasciandosi a terra con un sorriso, guardava in alto,sapeva che lui era lì, che la teneva d'occhio.
"Bene, bene, sono sorpreso il mio capo non si è sbagliato su di voi, ma sono deluso. Speravo che i vostri cari alleati si facessero vedere.Peccato" l'alieno si massaggiava la mascella, coperta dal tessuto.
I tre comparirono di fronte alle ragazze.
"Se ti piacciamo così tanto bastava dirlo subito" Kisshu guardava l'alieno con sguardo divertito.
"Gli Ikisatashi!, bene, ho sempre voluto vedere in volto coloro che hanno tradito il nostro capo"
Kisshu trasalì.
"Aspetta un momento! chi è il tuo capo?" Pai tirò fuori i ventagli pronto a colpire quell'essere.
"Non vi viene proprio in mente? avete una memoria corta, o forse queste insulse umane vi hanno fritto il cervello?"
"Hey a me nessuno ha fritto il cervello! piuttosto controlla il tuo!" sbraitò Taruto offeso.
"Io non farei tanto lo spaccone, conosco tutto di voi, anche i vostri punti deboli" 
Lo sguardo si soffermò su tre mew mew.
"Se solo osi toccarle ti giuro che desidererai non essere mai nato, questa è una promessa." Sibilò Kisshu.
"Non avete ancora capito che quello che cerco non è ancora qui"
"Cosa, ma tu volevi loro!" urlò Ichigo posizionandosi vicino a Kisshu.
"No, non l'ho mai detto, hai capito male, mewIchigo" La mewgatto trasalì, cosa voleva allora quell'essere.
"Non preoccupatevi, voi non sapete ancora della sua esistenza, ma quando lo saprete" si bloccò e fissò Kisshu e Ichigo.
"Quando capirete cosa cerco, desidererete voi morire per proteggerlo" Detto questo scomparì, lasciando tutti con un grande punto interrogativo in testa.





Angolino dell'autrice
Ok è un po' corto, ma mi farò perdonare coi prossimi capitoli...vedrete cosa vi combino!! (muahahaaha) ok era un tentativo di risata perfida, che mi sa fallito.
Comunque come sempre voglio ringraziare tutti quelli che leggono la mia storia e che la commentano. 
Spero di non deludere le aspettative con questi capitoli, ma purtroppo le mie idee sono un po' strambe!!
Comunque ora vi lascio...ringraziandovi di nuovo!| in fondo è grazie a voi che continuo a scrivere con la stessa passione! Adesso basta sennò mi commuovo da sola!
Un bacione!!!! 

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Capitolo 14
*** Allenamenti ***


Allenamenti
 
 
"Quando capirete cosa cerco desidererete voi morire per proteggerlo" Quelle parole...non riusciva a dimenticarle.
Non aveva capito a cosa si riferiva quello strambo alieno. Qualcosa che ancora non esisteva...ma cosa significava? E perchè aveva guardato proprio loro due? lui e Ichigo.
Che quello che cercava ce lo avessero loro? "Impossibile" era l'unica cosa che pensava da quando era finita la battaglia
"Ah sei qui!" Ichigo lo raggiunse sedendosi di fianco a lui sul letto. Lo squadrò con aria interrogativa, lui se ne accorse e dopo un lungo sospiro rispose alla domanda che sapeva lei stava per fare.
"Pensavo" 
"A cosa?" 
"A quelle parole, erano riferite e noi due, te ne sei accorta?" ora era estremamente preoccupato.
"Sì, ma non ne ho capito il significato, che si riferisse a un altro acqua cristallo di cui non sappiamo l'esistenza?" 
Kisshu ci pensò sù, non ne era sicuro, non avevano più rilevato segnali di acqua cristallo sulla terra.
"Non lo so, qualsiasi cosa sia, dobbiamo trovarlo prima di loro"  
Erano nella stanza dove Kisshu era stato quando era malato. Ichigo sapeva che non poteva combattere, non ancora, anche se quel giorno lo avrebbe fatto solo per difendere lei, ma era felice, ce l'avevano fatta anche senza di loro. 
Lui le sorrise investendola con i suoi occhi, erano così concentrati su di lei. Sapeva cosa pensava.
"Non devi preoccuparti per me lo sai vero?" gli chiese guardandolo negli occhi.
"Io mi preoccupo, e mi preoccuperò sempre per te, e tu non puoi farci proprio niente" si chinò dandole un leggero bacio sulle labbra.
Lei sorrise, dandogli una leggera carezza sulla guancia. 
Kisshu sorrise avvicinandosi a lei per baciarla nuovamente, ma bussarono alla porta.
"Chi è?" chiese l'alieno infastidito.
 Zakuro si affacciò alla porta, facendo un espressione incredula notando la pochissima, anzi inesistente distanza tra Kisshu e Ia sua amica.
Ichigo saltò in piedi per correre a salutare la sua amica.
"Sei arrivata" esclamò abbracciandola.
"Sì, il volo ha avuto un leggero ritardo, ciao Kisshu!" l'alieno rispose con un cenno, leggermente infastidito.
"Beh sono contenta che tu sia arrivata" 
"Mi dispiace non esserci stata durante il combattimento" 
"No non importa" Ichigo rassicurò l'amica che aveva un volto leggermente dispiaciuto.
"Ma adesso ho cose più importanti da chiedere" Zakuro aveva un sorriso beffardo che preoccupava alquanto la rossa.
"Quindi ora state insieme? e  che fine ha fatto il merluzzo?" chiese con sguardo penetrante.
"Il mer-merluzzo?" domandò Ichigo confusa.
"Mark" chiarì Kisshu divertito da quella presa in giro.
"Ti ha tradita? si è preso gioco di te? ti ha fatto del male?" l'interrogatorio diventava fastidioso perciò la rossa tagliò corto.
"No l'ho lasciato io"
Zakuro non credeva alle sue orecchie, non avrebbe mai pensato che la sua amica potesse prendere una decisione simile. Pensava che in un certo senso fosse stata costretta a lasciarlo.
"L'ho lasciato perchè mi sono innamorata di lui" continuò Ichigo indicando l'alieno dai capelli verdi che aveva un'espressione soddisfatta in volto.
"Mio Dio! me ne vado per qualche giorno e... gli alieni tornano, tu e Kisshu, e poi scoppia una guerra!" 
"Aspetta, perchè non sai di Pai e Retasu, e Purin e Taruto?" Ichigo cercò di spostare l'attenzione da sè.
La viola fece uno sguardo ancora più stupito.
"Ma Zakuro, Kyle non ti aveva accennato niente?" chiese la rossa curiosa.
"No, sai eravamo impegnati a parlare d'altro..." arrossì leggermente. 
"Oh...hai incontrato le altre? saranno felici di vederti, soprattutto Minto"
"No, di là non c'è nessuno"
"Saranno in laboratorio" rispose Ichigo, prendendo l'amica e appoggiandosi a Kisshu.
"Su andiamo"
"Micetta il laboratorio e a pochi passi" 
"Dai per favore" gli schioccò un leggero bacio sulla guancia, che bastò a convincere l'alieno.
In pochi secondi si materializzarono davanti al resto del gruppo che era impegnato ad analizzare il combattimento di poche ore prima.
"Zakuro!" Minto corse ad abbracciare la ragazza dai capelli viola.
"Ciao!" salutò tutte le altre che le corsero vicine.
"E ciao anche a voi due" si rivolse a Pai e Taruto "
sei cresciuto piccoletto!" il giovane alieno sbuffò infastidito.
"Bene, ora che sei qui tieni" Ryou le lanciò la spilla.
Zakuro l'afferrò guardandola soddisfatta.
"Credevo che non l'avrei più usata" 
"Beh credevi male" Ryou si voltò, mostrando il video a tutti.
"Anche questi nuovi alieni creano chimeri, hanno più o meno la vostra tecnologia e le vostre capacità" cominciò a spiegare Ryou.
"Conosco quelle divise, vengono da Vrasja, un pianeta non molto lontano dal nostro" Kisshu ora aveva su di sè tutta l'attenzione.
"E tu come lo sai?" gli chiese Ichigo.
"Noi abbiamo combattuto già una volta contro di loro, per quello ci conoscono" spiegò Pai.
"Quindi avete delle informazioni su di loro" Ryou sembrava più rilassato.
"A dir la verità ne abbiamo ben poche, non erano così forti, e non usavano i chimeri, combattevano con le loro armi, dev'esserci qualcun'altro che comanda Syar, qualcuno di più forte" Pai era immerso nei suoi pensieri.
"Ma quell'alieno ha detto che voi conoscete il loro capo!" affermò Zakuro squadrando i tre alieni.
"Non potrebbe essere...Deep Blue?" azzardò Purin.
"No! lui è stramorto! è stato disintegrato dalla vecchiaccia, un suo ritorno sarebbe impossibile" rispose Taruto incrociando le braccia dietro la testa.
"E se avessero una tecnologia.." cominciò Ryou ma fu bloccato subito dal maggiore degli alieni.
"No l'unico modo sarebbe stato  andarlo a riprendere all'altro mondo, e dubito che qualcuno ci sia mai riuscito, non è Deep Blue" concluse il viola soddisfatto del suo ragionamento.
"E allora chi è?" Zakuro era pensierosa. 
"Lo scopriremo, su questo non c'è dubbio" mormorò Kisshu stringendo i pugni per la rabbia.
"Questo è sicuro" annuì Taruto con un sorriso.
" A proposito Ryou, le spille non hanno funzionato correttamente, i nostri erano i soliti poteri!" si lamentò la mew azzurra
"Si potenziano solo in caso di reale pericolo" spiegò Ryou
"Perchè quello secondo te era finto?" ribattè sprezzante Taruto.
"Ha ragione lui, quel chimero era debole, la sua intenzione non era combattere" rispose Pai infastidito per non essersene accorto prima.
"Vuoi dire che era venuto a fare le presentazioni? che gentile, la prossima volta ricordami di portare te e pasticcini così facciamo amicizia! che cavolate vai dicendo Pai!" L'alieno dai capelli verdi guardava in cagnesco il maggiore.
"Era venuto  per raccogliere informazioni su di noi,almeno, questa è l'unica spiegazione che mi viene in mente." Continuò imperterrito il viola ignorando le parole di Kisshu.
"Bene, vuol dire che sanno che voi siete dalla nostra parte" il suo sguardo cadde sui tre alieni. 
"Lo sapevano già, erano solo venuti ad accertarsene, era come se cercassero una conferma del legame che ci lega alle mew mew,però sembrava interessato a..." Lo sguardo si posò su Ichigo e Kisshu.
"Me ne sono accorta anch'io, solo che non capisco perchè...in fondo tu e Retasu state insieme, e anche quei due" indicò Taruto e Purin che arrossirono.
"Era rivolto a noi, quello era fin troppo evidente..." Kisshu guardò Ichigo, si fissarono per alcuni istanti, preoccupati l'uno per l'altra.
"Non preoccupatevi qualsiasi cosa sia, la proteggeremo" esclamò Zakuro facendo un'espressione convinta.
"Bene, direi di non restare qui a fare altra  conversazione, dobbiamo cominciare gli allenamenti"  Ryou incrociò le braccia. Intanto Keiichiro entrò nella stanza con un sorriso incoraggiante.
"Ma prima, visto che avete dovuto combattere...che ne dite di mangiare un bel pezzo di torta?" 
Le ragazze sorrisero felici di poter mettere qualcosa sotto i denti, visto che avevano mangiato poco quel giorno. Ma la loro felicità durò poco.
"Non se ne parla! devono allenarsi prima" Ryou fece un sorrisetto sadico.
"Eh no! non se ne parla lo dico io! io ho fame e io mangio" Ichigo sorpassò Ryou e si sedette al tavolo.
"Io vado dove va la mia micetta" si giustificò Kisshu seguendo la sua compagna.
"Purin ha fame!" anche la bionda si sedette in attesa della sua porzione.
"Taru Taru! vieni qui vicino a me!" il giovane fece un sospiro e si materializzò di fianco a Purin, che si avvinghiò al suo braccio.
"Mah una tazza di tè non la disdegno mai" Anche Minto ignorò Ryou, che piano piano si stava innervosendo sempre di più, maledicendo il momento in cui Kei aveva nominato la parola "torta".
Lo stomaco di Retasu brontolò, e Pai cominciò a ridacchiare.
"Scusa Ryou, ma lei ha fame" Retasu e Pai si accomodarono vicini.
"Se si ammutina anche Pai la situazione è grave" Zakuro rideva notando l'espressione sconfitta di Ryou.
"Io- io non so che dire" mormorò il biondo in preda a una crisi di nervi.
"Da quando quei tre stanno con le ragazze sono proprio cambiati, scusa Ryou, ma avresti mai immaginato Pai che si siede a mangiare invece di allenarsi?" Kei rideva osservando i tre alieni. Pai mangiava tranquillo con Retasu appoggiata alla sua spalla, Ichigo  mangiava la sua, ormai terza porzione di torta, seduta in braccio ad un incredulo Kisshu, Taruto e Purin facevano a gara a chi mangiava più in fretta, tirando fuori quel lato ancora bambino del loro carattere.
Ryou sorrise concordando con Kei "E pensare che un tempo pensavamo che fossero malvagi" scossè la testa e si sedette di fianco a Kei.
 
"Bene, ora che abbiamo finito tutti!" fece uno sguardo severo a Ichigo che si lamentava di avere ancora fame.
"Ma micetta quanto mangi?" 
"Perchè non ho mangiato tanto" ribadì la rossa guardando in cagnesco l'alieno.
"No si è solo fatta fuori metà torta" esclamò Minto assicurandosi di farsi sentire.
"E a te che interessa?" sbraitò la rossa.
"Basta! smettetela! questo non è un asilo!" le riprese Ryou nervoso.
"Sei sicuro?" chiese Minto posando lo sguardo su Taruto e Purin.
"Smettetela! possibile che non si possa fare un discorso serio senza divagare in discorsi stupidi!"
"A quanto pare no" rispose Pai osservando il caos intorno a sè.
"Non era una domanda!"
"Allora impara a parlare meglio" 
Ryou stava diventando rosso dalla rabbia.
"Allora! Ichigo non mangerai altro fino alla fine dell'allenamento, cioè stasera, Minto non farai commenti sarcastici su nessuno, e voi altri concentratevi! o vi giuro che avrò una crisi isterica!" 
"Secondo me c'è l'hai già!" 
"Pai! ti giuro che...." era più rosso di un pomodoro.
"No, eccola" Kisshu osservava il biondo che sbraitava parole senza senso.
"Ok...bene dicevo...oh insomma andiamo nella dimensione aliena mi sono stancato di parlare" 
"Non potevi semplicemente dire questo" sbuffò Taruto.
"Io..." 
"Oh no ricomincia" Kisshu guardò i suoi fratelli, e insieme schioccarono le dita, trasportando tutti nella dimensione aliena, salvando Ryou da un'altra crisi.
"Scusate non potevate farlo prima? gli risparmiavate la crisi isterica" chiese Kei riferito ai tre alieni
"No era troppo divertente" Taruto aveva un'espressione soddisfatta, uguale a quella di Kisshu.
"Questo posto non è cambiato per niente" mormorò Pai, guardando il cielo verde e le rovine in marmo ancora nella stessa posizione di sei anni fa.
"é perfetto per gli allenamenti, c'è molto spazio" Zakuro camminava guardandosi intorno.
"Bene installiamo l'attrezzatura,e diamoci una mossa." Pai e Keiichiro si occupavano di far partire computer, monitor e tutto il resto, Ryou intanto spiegava alle ragazze come si sarebbero svolti quegli allenamenti.
"Bene,allora, Kisshu e Taruto creeranno dei chimeri, voi dovrete eliminarli, man mano che li distruggete ne arriveranno altri, sempre più forti, loro non potranno intervenire" si soffermò sui due che annuirono poco convinti.
"Allora cominciamo" disse Ichigo in aria di sfida, guardando in alto verso Kisshu.
"Vai chimero, attacca!"  
Un enorme serpente si materializzò di fronte a loro.
"Che schifo! proprio un serpente doveva essere!" urlò Ichigo rivolta al compagno, che sbuffò.
"Insomma devi distruggerlo non portartelo a casa, su muoviti!" le ordinò l'alieno.
Lei allora balzò in avanti, il chimero muoveva solo la coda, era l'unico attacco.
"Certo che ti sei sprecato" sbottò Ryou rivolto a Pai, vedendo quanto era debole quel chimero.
"Sono solo per allenamento, vanno più che bene" rispose l'altro tenendo gli occhi fissi su Retasu intenta a combattere.
"Fiocco di luce!" Ichigo scagliò il suo attacco, e il chimero sparì non lasciando altro che il para para che il piccolo Mash corse a raccogliere.
"Bene, ora tocca a me" Taruto si affiancò al fratello, "Chimero attacca!" 
Una pianta carnivora si piazzò nel mezzo del campo di battaglia.
"Quella cosa mi è familiare" disse Ichigo spiazzata.
"é quella cosa che si è mangiata Mash sei anni fa! sveglia ragazze" urlò Minto cercando di liberarsi dalla presa di quella pianta.
"Fiocco immobilizza!" l'attacco di Purin riuscì a immobilizzare il chimero.
"Fiocco d'acqua" l'attacco di Retasu indebolì il chimero.
"Fiocco d'azione!" 
"Fiocco di luce!" di nuovo Ichigo riuscì a distruggere il mostro.
"Bene ragazze, ma dovete cercare di parlare meno e agire di più ci avete messo troppo tempo" commentò Ryou che aveva osservato la battaglia.
"Prova tu a farle stare zitte!, se non fosse che il nemico vorrebbe farle fuori si metterebbero amorevolmente a parlarci" sbottò Kisshu contrariato.
"Forse sarebbe la cosa migliore, parlare e non lottare!" Retasu aveva un'esprssione convinta.
"Chissà perchè ma me l'aspettavo una frase del genere da lei" sbottò Pai portandosi una mano sui capelli.
"Però devi ammettere che con te ha funzionato" Ryou lo guardava con un sorrisetto ironico in volto che fece spazientire l'alieno.
"é diverso" mormorò Pai voltando le spalle al biondo.
"Credi davvero che abbiano solo parlato?" Kisshu aveva un sorriso malefico.
Retasu stava diventando viola e Pai stava per avere un attacco di nervi.
"Si lamentano di noi che ci perdiamo in chiacchere e loro sono peggio di un branco di pettegole" esclamò infastidita Zakuro.
"Mica tanto,è solo Kisshu che non si fa gli affari suoi" sbottò Pai.
"Me li faccio eccome!" fece un occhiolino a Ichigo che divenne rossa come Retasu.
"Penso di aver sentito abbastanza!" Taruto guardava in cagnesco i due fratelli.
"Anch'io, non sopporterei altri commenti vagamente allusivi alla vostra vita privata perciò vi prego ricominciamo gli allenamenti" li supplicò Minto, stanca di tapparsi le orecchie.
"Ok" Ryou tirò fuori un altro animale, e Pai lo trasformò in un chimero.
"Bene! chimero attacca!" 
Un gigantesco mostro a forma di grifone attaccò le mew mew, che di nuovo dopo vari tentativi riuscirono a sconfiggere.
"Basta, sono stanca!" si lamentò Ichigo aggrappandosi a Kisshu che era sceso a controllare che andasse tutto bene.
"Ryou, sono stanche è abbastanza per oggi" urlò l'alieno rivolto al biondo, che annuì rendendosi conto che le ragazze non sarebbero state più in grado di combattere.
Kisshu prese Ichigo in braccio e si smaterializzarono al caffè Mew. Seguiti in breve da Pai Retasu e Zakuro e Taruto Purin e Minto.
"Ma Ryou e Keiichiro?" chiese Ichigo notando che erano rimasti nella dimensione aliena.
"Hanno detto che resteranno lì, che torneranno da soli quando hanno finito di analizzare tutto" rispose Pai.
"Wow, serata senza babysitter!" esclamò entusiasta Ichigo abbracciando Kisshu.
"Che ne dite di fare un pigiama party?" propose Purin con sguardo esaltato.
"E cosa sarebbe?" chiese Kisshu curioso.
"é una festa in cui si mangia in pigiama si chiacchera e poi si dorme tutti insieme" spiegò Ichigo.
"A me non sembra una grande idea..." provò a ribattere l'alieno, ma lo sguardo di Ichigo lo spinse a tacere.
"Sì facciamo una festa!" esultò la piccola Purin aggrappandosi a Taruto che questa volta non disse nulla, lasciandosi coccolare dalla sua piccola scimmietta.
"Bene, facciamo festa allora!" esclamò Ichigo saltando in braccio a Kisshu.
 
"Gli conviene divertirsi finchè potranno non trovi?" sussurrò una voce interrompendo Syar dalla sua catena di pensieri.
Entrambi fissavano i due ragazzi abbracciati. 
"Mmmhhh direi di sì, non sanno che gli porterò via ciò che di più caro avranno.." scoppiò a ridere interrompendo il silenzio di quella sera invernale.

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Capitolo 15
*** Guai in vista? ***


Guai in vista?
 
 
Erano passati due mesi, due mesi da quell'unica battaglia, che con grande stupore di tutti non si era più ripetuta. Syar non aveva più attaccato. Nessuno sapeva spiegarselo, e questa sorta di calma prima della tempesta non tranquillizzava nessuno.
Due mesi erano troppi senza nessun tipo di attacco.
"Insomma, non capisco, perchè questa calma?" Ryou non smetteva di controllare i computer in cerca di qualsiasi cosa che gli facesse capire dove fosse il nemico.
"Calmati Ryou, così rischierai di perdere la testa" Keiichiro era insieme a lui, ma si stava preoccupando visto le condizioni del suo amico.
"Secondo me lo è già fuori di testa" Pai si materializzò nel laboratorio, anche lui come loro era piuttosto inquieto per quella situazione.
"Ah sei tu" Ryou ignorò di tutto la provocazione di Pai, facendo capire all'alieno che non aveva poi tanto torto.
"Basta così" disse tirandolo via dai computer.
"Hey ma che fai?" esclamò Ryou innervosendosi.
"Guarda in che condizioni sei! non dormi da giorni e hai delle occhiaie terribili, devi riposare!" 
"Da quando ti preoccupi per me?" il biondo fece una risatina stanca.
"Io non mi preoccupo per te, ma le ragazze sì, perciò fila a riposarti o mi faranno impazzire."
Ryou aveva concesso un giorno libero, senza allenamenti, ma dovevano lavorare al caffè, visto che non poteva restare troppo chiuso. Ma per sè non badava a nulla, anche se era e stanca e non si reggeva in piedi non si rassegnava.
"Pai ha ragione, devi riposarti, ci penseremo noi qui" cercò di rassicurarlo Keiichiro.
Ryou vedendo che era in trappola non aggiunse altro e si dileguò.
"é proprio cocciuto" mormorò Pai prima di smaterializzarsi di nuovo nella cucina del locale.
Gli altri due ragazzi alieni se ne stavano seduti a un tavolo,  costretti ad indossare abiti umani e cappelli per coprire le orecchie. Loro non erano d'accordo a restare lì, ma le ragazze li avevano costretti, volendo controllare che non passassero la giornata ad allenarsi. Anche loro dovevano riposarsi.
"Uffa, che noia" si lamentava Kisshu seduto sulla sedia intento a guardare Ichigo che serviva i tavoli.
"Purtroppo ci hanno incastrato, non possiamo fare niente, e poi anche se provassimo a trasportarci via di qui faremmo un grande disastro, visto che se ne accorgerebbero tutti, siamo in trappola" gli rispose il fratello con tono rassegnato.
"Pai,ci onori della tua presenza" esclamò Kisshu vedendo il fratello afferrare una sedia e sedersi al loro tavolo.
"Avevo delle questioni da sbrigare," rispose quello cercando lo sguardo di Retasu che girava per il locale.
"Hai mandato Shirogane a nanna?" chiese l'alieno dagli occhi dorati con un ghigno divertito.
Pai sospirò annuendo, desiderava essere in laboratorio a fare ricerche, non a fare da bella statuina, sotto stretto controllo della sua ragazza, ma purtroppo il laboratorio per lui era off limits, per quel giorno.
I tre quindi se ne stavano lì seduti, nel locale e non passavano  nemmeno inosservati, molte delle clienti del locale restavano più del dovuto solo per ammirarli,restavano incantate a guardarli, e parlando di loro, attirando così le occhiatacce di Ichigo e Purin e le risate divertite di Retasu che la prendeva più sul leggero rispetto alle sue amiche.
Capitava anche che qualcuna più coraggiosa cercasse in qualche modo di avvicinarli con scuse banali, tipo l'ora, informazioni stupide. 
"Sono stanco di tutta questa attenzione" borbottò Kisshu incrociando le braccia dietro la testa, anche Taruto sospirò, incrociando lo sguardo curioso di una ragazzina seduta vicino a loro.
"Mi sento osservato, non mi piace sentirmi osservato" sbottò Pai nervoso.
"Sono distrutta!" Ichigo si avvicinò al tavolo degli alieni portandogli qualcosa da mangiare.
"Grazie morivo di fame" Taruto si avventò su un pezzo di una deliziosa torta al limone, la sua preferita. 
"Micetta, perchè non ti riposi un po'?" le disse Kisshu facendola accomodare sulle sue gambe, attirando lo sguardo curioso e geloso di molte ragazze che si erano invaghite del bell'alieno.
"Perchè se non te ne sei accorto il locale è strapieno! ed è solo colpa vostra" le ultime parole le disse con un'espressione di pura gelosia.
"Non è colpa nostra se piacciamo alle ragazze" rispose il più giovane facendo l'occhiolino a Purin che serviva ad un tavolo davanti il loro.
Ichigo gli scoccò un occhiata agghiacciante degne di quelle di Pai. 
"Fidati, se potessi al momento me la darei a gambe" rispose il viola abbassando lo sguardo.
"E perchè non lo fai scusa?" chiese Ichigo ingenuamente.
"Perchè ha paura che dopo una certa Retasu lo sgridi per essersene andato, non te ne sei accorta? la tua amica l'ha proprio addomesticato!" Kisshu e Taruto ridevano a crepapelle, mentre Pai e Ichigo si guardavano leggermente infastiditi.
"idiota!" sussurrò il maggiore cercando di calmare i nervi.
"Ma ci credi che sono due mesi che Syar non si fa vedere?" esclamò improvvisamente Taruto cercando di cambiare discorso.
"Beh, non mi sorprende, è un codardo, come quelli della sua specie" rispose Kisshu sicuro di sè.
Ichigo sussultò, non li ascoltava più ormai, la sua mente si era bloccata sui due mesi. Come era possibile che fossero già passati due mesi? 
Le sembrava ieri che fosse tornato Kisshu, dall'inizio della loro storia.
Due mesi..."Aspettate, non possono essere già due mesi!" si alzò di scatto, incredula.
"Perchè tanta agitazione micetta?" le chiese lui stupito dall'atteggiamento della ragazza.
Ma lei non rispose. 
"Ichigo?" ora Kisshu si era alzato e le scuoteva le spalle.
"Scusa, io...io devo andare" Si liberò dalla presa di Kisshu, e si rifugiò in cucina.
Due mesi, due mesi e lei non si era accorta di niente. Non si era accorta che erano due mesi che saltava quell'appuntamento mensile che tutte le ragazze hanno, e lei di certo non era diversa.
Era stata così impegnata negli allenamenti da non rendersi conto di quella mancanza. 
Si toccò il ventre spaventata. 
"Non può...non può essere" si ripeteva incredula, mentre contava mentalmente  i giorni dall'ultimo ciclo.Era sicura,aveva un ritardo, e non di pochi giorni, ma di due mesi, anzi quasi tre contando che l'ultima volta era stata proprio due settimane prima il ritorno di Kisshu.
"E adesso...adesso che faccio?" si chiedeva in preda al panico.Il rumore della porta che si apriva, la distrasse, cominciò a pregare che non fosse Kisshu, non avrebbe potuto affrontarlo in quel momento, lo avrebbe fatto dopo, quando la certezza avrebbe preso il posto del dubbio.
"Ichigo sei qui?" la voce delicata di Retasu invase la stanza. Ichigo ringraziò mentalmente Pai che di sicuro aveva mandato Retasu per tranquillizzare il fratello ed evitare che facesse irruzione nella stanza.
"Sono qui" rispose accasciandosi a terra con la schiena contro il muro, non mollava la mano dal ventre, cercava qualcosa un segno forse? eppure a furia di cercare sentì qualcosa, un piccolo gonfiore, molto molto piccolo, eppure esisteva.
Retasu la trovò così, con lo sguardo persò nel vuoto. Preoccupata l'amica le si sedette di fianco.
"Hey tutto bene?" era ovvio che non stesse bene, eppure non sapeva che dire.
Ichigo scosse lievemente la testa, incontrando lo sguardo della sua amica. No Ichigo non stava bene, era evidente, la sua espressione era un misto tra terrore, e disperazione.
Rimasero lì in silenzio, finchè Ichigo non ritrovò l'uso della parola.
"Credo... credo di avere un problema,un grosso problema"
"Non capisco che intendi, riguarda forse Kisshu?" 
Ichigo annuì, se i suoi timori erano esatti era il diretto responsabile.
"Retasu...io io non so come dirtelo.." balbettava, cosa che stupì molto la verde, che si avvicinò per abbracciare l'amica.
"Provaci" la incitò dolcemente quella.
"Ho un ritardo..." scoppiò a piangere una volta detto ad alta voce quali erano i suoi timori.
"Che intendi per....ohhhhh" Retasu guardò la sua amica, ora si che capiva il motivo dello stato della sua amica.
"Di...di quanto?" 
"Due mesi e mezzo" rispose quella tirando su con il naso.
Sì era un grande grandissimo problema.
"E ne sei sicura.." continuò leggermente imbarazzata guardando la rossa, che annuiva convinta.
"Sì, sono sicura, sono stata così stupida da non rendermene conto fino ad adesso" scosse la testa cercando di non far vedere l'espressione truce.
"E il padre...insomma sai chi è?" Sarebbe suonata una domanda stupida se Retasu non avesse saputo quello che era successo con Mark la sera prima che Ichigo lo lasciasse.
"Kisshu, senza dubbio" rispose sicura l'altra. Era sicura vista che non avevano mai usato nessun tipo di prevenzione. Si diede mentalmente della stupida per non averci pensato al momento adeguato.
"Beh questa è una buona notizia, figurati se fosse stato di Mark, insomma sarebbe stato un bel problema." 
Ichigo sorrise lievemente, almeno su quello aveva ragione.
"Quindi..come glielo dirai?" 
"Io, non ne ho idea..." secondo problema, come diavolo avrebbe fatto a dire a Kisshu che stava per diventare padre?  "Sai tesoro sono incinta.." non poteva dirglielo così, a lui sarebbe venuto un infarto.
"Mhhh, forse prima dovremmo accertarcene" pensò Retasu ad alta voce
"Sì, beh non posso uscire tranquillamente a comprare un test di gravidanza, Kisshu non mi lascerebbe andare da sola" di questo ne era sicura, era così protettivo nei suoi confronti. Quell'aspetto di lui le piaceva, la faceva sentire al sicuro, ma adesso aveva bisogno del suo spazio.
"Retasu puoi chiedere un favore a Pai?" chiese la rossa guardando la sua amica.
"Certo" rispose la verde regalando un tenero sorriso alla sua amica.
Con grande sorpresa di Ichigo tirò fuori un cellulare e compose un numero.
"Shhh non dire chi sono, vieni in cucina, subito, e di a Taruto di distrarre Kisshu" ordinò la ragazza alla voce al cellulare.
In cinque minuti Pai entrò nello stanza.
"Che succede?" chiese leggermente sorpreso di vedere Ichigo accasciata al suolo con la mano sul ventre.
"Beh....a lui possiamo dirlo? vero?" Retasu non lasciò lo sguardo confuso di Pai.
"Sì, basta che nasconda il segreto finchè non lo dico a Kisshu" esclamò Ichigo ricomponendosi.
"Cosa dovete dirmi? cosa non deve sapere Kisshu?" il povero alieno era ancora più confuso.
"Beh, ci sarebbe...ecco vedi...lei e Kisshu...insomma" la verde ripeteva frasi sconnesse facendo spazientire il suo compagno che non voleva altro che fare chiarezza su quell'assurda situazione.
"Lascia stare glielo spiego io...vedi Pai, io credo di essere...ecco incinta..." riuscì a dire infine arrossendo come un peperone.
Lui prima fece un'espressione di totale shock, poi passò alla confusione ed infine scoppiò a ridere.
"Aahaha guarda il mio caro fratello in che situzione si è cacciato!" non smetteva di ridere davanti alla perplessa Retasu e alla scocciata Ichigo.
"Insomma vuoi tornare serio?" lo sgridò la rossa infuriandosi.
"Scusate" rispose quello tornando serio,ma si vedeva che tratteneva un sorriso.
"Devi accompagnare Retasu in farmacia, comprare un test di gravidanza, e tenere Kisshu lontano da qui finchè non faccio il test, e trovo il coraggio di dirglielo" e quello sarebbe stato il momento più difficile.
"Ok...ma cos'è una farmacia?" chiese Pai con aria innocente,
"e dove vendono farmaci" gli spiegò calma Retasu.
"Fortuna che tu saresti quello che ha raccolto informazioni su noi umani" sbottò Ichigo innervosita.
Lui non rispose e in due secondi lui e Retasu non erano più nella stanza. Ichigo sospirò, accarezzandosi il ventre con aria rassegnata. Doveva ammettere che l'idea di diventare madre le piaceva ora che cominciava ad abituarsi all'idea. L'unico problema era che erano nel mezzo di una guerra, e i suoi genitori al quale avrebbe dovuto spiegare che era incinta di un alieno di cui era innamorata. Sospirò addentando una fetta di torta, era impossibile che non se ne fosse accorta fino a quel momento, mangiava quasi il doppio.
Era passata mezz'ora, e Retasu e Pai ancora non tornavano, lei cominciava a  preoccuparsi del fatto che Kisshu non ci avrebbe messo molto a capire che lo stavano tenendo lontano da lei.
Per fortuna comparirono di fronte a lei così almeno poteva rasserenarsi e togliersi subito quel dubbio lancinante.
Retasu teneva tra le mani un pacchetto, che le porse subito.
"Forza, devi farlo" la rassicurò la sua amica sorridendole confortante.
La mano di Ichigo tremava mentre afferrava quella scatoletta, eppure doveva essere forte, a breve molto probabilmente avrebbe avuto tra le mani la vita di suo figlio.
"Vado-vado in bagno" fortunatamente non era distante da lì, e non doveva passare per la sala dove Kisshu sicuramente l'avrebbe vista.
Entrò in bagno e dopo aver letto attentamente le istruzioni, posò il bastoncino su un fazzoletto in attesa del risultato, sentiva il cuore che batteva all'impazzata, tre minuti sembravano non passare mai.
Finalmente vide la lineetta che si formava.
Ingoiò prima di prenderlo tra le mani, e chiuse gli occhi, mentre lo avvicinava per poterlo vedere. Aprì un occhio. Il suo cuore perse un battito,eppure sorrise, ora la paura,il terrore che aveva provato fino a poco fa diedero spazio a una nuova sensazione, un calore un torpore nuovo le invasero il corpo, era felice, assurdamente felice, le mille difficoltà di poco fa, erano niente.
Retasu aprì la porta, lo sguardo curioso, notò Ichigo che piangeva mentre teneva in mano quel piccolo bastoncino.
"é positivo" disse la rossa sfoggiando il più bello dei suoi sorrisi.
 
 
 
 
Ok lo so è un po' corto è probabilmente scritto male, ma ero un po' di fretta, e ci tenevo davvero a scrivere questo capitolo! 
Comunque come mio solito voglio ringraziare coloro che seguono la mia storia e coloro che la recensiscono, 
E anche un grazie profondo a quelli che l'hanno aggiunta tra le preferite. Tutti voi siete il motivo che mi spinge a continuare con passione questa storia!
Quindi un profondo, sincero e commosso ringraziamento da parte mia! 
Un bacione a tutti! Al prossimo capitolo!

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Capitolo 16
*** Qualcosa da proteggere ***


Qualcosa da proteggere
 
 
"é positivo!" Retasu rimase interdetta notando il sorriso di Ichigo, era così dolce, così diverso dal solito. Si aspettava di trovarla in lacrime disperata. Invece eccola lì, mentre teneva in mano quella piccola conferma del suo nuovo stato. Era coraggiosa, non aveva paura di quello che significava, era coraggiosa perchè sapeva di poter contare sulla persona che amava.
Kisshu, ora era arrivata la parte più difficile.
"Quindi, ora glielo dovrai dire" esclamò Retasu titubante.
"Già credo proprio di sì" sospirò la rossa ricambiando lo sguardo della sua amica.
"Ehmm, allora?" Pai comparì dietro la compagna. 
"Beh...sono incinta,ora ne abbiamo la conferma" rispose di nuovo Ichigo.
"Quindi...quindi..io starei per diventare zio?" lo sguardo di Pai era tra l'indignato e il divertito.
"Perchè? è una cosa bella!" disse Retasu voltandosi per guardare in faccia il compagno, gli occhi viola di lui erano pensierosi.
"Zio Pai, suona bene!" Ichigo ridacchiava divertita dell'espressione stupita dell'alieno, anche Retasu rideva dell'espressione accigliata del suo ragazzo.
"Hey guarda che diventerai zia anche tu" le ricordò lui facendola lievemente arrossire.
"é vero! voi due state insieme quindi tu sarai zia Retasu!" Retasu smise di ridere e arrossì lievemente.
"A proposito di parenti...ai tuoi che dirai?" le chiese Pai con un sorrisetto perfido.
Ichigo sbiancò, in tutta quell'euforia si era dimenticata dei suoi genitori, a loro che avrebbe detto? Ora che la cosa era diventata reale, avrebbe dovuto cominciare a pensarci seriamente, in fondo conosceva bene suo padre e la sua insana gelosia, sicuramente avrebbe tentato di far fuori Kisshu una volta scoperto il suo stato.
"Non voglio pensarci adesso, devo pensare cosa dire a Kisshu" 
"Perchè non glielo dici e basta? insomma gli verrà un colpo in ogni caso" Pai sorrideva compiaciuto, immaginandosi l'espressione del fratello appena appresa la notizia.
"Pai!" lo sgridò Retasu tirandogli un leggero schiaffo sul braccio.
"Che ho detto di strano è la verità, a chiunque verrebbe un colpo!" continuò l'alieno imperterrito.
"Anche a te?" gli occhi di Retasu erano ridotti a una fessura.
"Ti prego non dirmi che anche tu..." 
"No non lo sono, volevo vedere la tua reazione.Effettivamente stava per venirti un infarto" notò Retasu mentre il povero alieno riprendeva fiato.
"Voi due non mi aiutate per niente!" gli fece notare Ichigo, era così nervosa da aver ridotto il foglietto delle istruzioni del test in piccoli pezzetti che riempivano il tappetino del bagno.
"Scusa, hai ragione, fatti coraggio, prima o poi dovrai dirglielo"
"E anche uscire da questo bagno" 
"Lo so avete ragione...ma io....io ho paura!" L'espressione di Ichigo era tragica.
"Su, smettila! esci se no ti giuro che trascino Kisshu qui, e allora mi assicurerò che tu glielo dica!" la minacciò l'alieno, i suoi occhi viola erano leggermente scocciati.
"Pai tesoro, non servono le maniere forti..." esclamò Retasu carezzandogli la schiena.
"Ok ok! ora vado!" la ragazza prese coraggio e sotto lo sguardo minaccioso del ragazzo, usci da quel bagno. 
Entrò in sala  e... lo vide, era seduto al solito tavolo, con Taruto, i due non si erano mossi, ma vedeva gli occhi dorati del suo compagno che la cercavano, e l'espressione non era delle più rilassate.
Fece un grande respiro e si diresse da Kisshu, che si stava facendo stordire da Taruto che non la smetteva di parlare, il suo modo per distrarlo.
"E insomma, io ho detto a Purin che mi piace solo che non so bene, vedi..." la voce del più giovane degli alieni giunse alle sue orecchie, era vicina, solo un altro passo...
"Micetta! finalmente dov'eri finita!" le chiese alzandosi e stringendola tra le sue braccia, anche se era stata via  meno di un'ora, le era mancata tremendamente.
Taruto tirò un sospiro di sollievo.
"Finalmente non ce la facevo più!" sospirò prendendo fiato.
Kisshu lo guardò curioso.
"Grazie Taruto" Ichigo gli sorrise.
"Prego vecchia, spero sia servito a qualcosa" si appoggiò sul schienale della sedia, aveva parlato ininterrottamente per quasi quaranta minuti, era un record per lui. Da quel lato era come Pai, avevano la stessa indole taciturna.
"Sì, molto"
Kisshu osservava la scena shoccato. 
"Ecco perchè non la smettevi di parlare! eravate in combutta contro di me!" Kisshu li guardava tutti con aria leggermente infastidita.
"Scusa era necessario" Pai sorrideva beffardo, cosa che insospettiva Kisshu più dell'improvvisa voglia di confidenze del fratello minore,quando Pai sorrideva in quel modo, non era un buon segno.
"Già, ma tu non hai dovuto sorbirti la parlantina improvvisa del moccioso!" lanciò uno sguardo furioso a Taruto che gli fece una linguaccia.
"Su ragazzi, fate i buoni" disse Retasu conciliante.
"I buoni? per chi ci hai preso?" rispose l'alieno dai capelli verdi, guardando in cagnesco la povera Retasu.
Ichigo lo prese per il braccio.
"Kisshu...io dovrei parlarti" la ragazza si perse negli occhi dorati del suo ragazzo, che la guardava confuso.
"Che c'è è successo qualcosa?" ora si che era preoccupato, prima lei scompariva quasi un'ora, e ora voleva parlargli, tra l'altro aveva chiesto aiuto a Pai e Taruto per distrarlo, e la cosa non gli sembrava chiara...distrarlo da cosa? forse Mark era tornato a farsi vivo, già e lei si era resa conto di amarlo ancora. Si doveva essere così.Ma se i suoi fratelli si erano prestati forse Mark non c'entrava, o forse i suoi fratelli erano dei bastardi e gli piaceva vederlo soffrire. Comunque non poteva saperlo.
"Va bene" il ragazzo abbassò la testa in attesa della pugnalata.
"Vieni, parliamo di là" lei prese per mano un confuso Kisshu e lo guidò fino alla solita stanza, teatro dell'inizio del loro amore,due mesi fa.
"Perchè mi hai portato qui?" chiese Kisshu mentre osservava Ichigo che chiudeva la porta a chiave.
"Dobbiamo parlare" rispose lei, diventando sempre più tesa.
"Avanti ti ascolto" lui fece per avvicinarsi a lei, ma lei lo bloccò.
"No resta lì, se ti avvicini di più non riuscirò più a farti tutto il discorso che mi era preparata" erano a qualche metro di distanza, Kisshu sempre più confuso si appoggiò al letto, incrociando le braccia sul petto, l'espressione dura.
"Ecco...io io non so dove iniziare" pensava e ripensava, avrebbe voluto dirglielo nel modo più romantico e dolce possibile, ma non poteva avvicinarsi a lui, o il suo sguardo ipnotico le avrebbe fatto dimenticare tutto, persino il suo nome.
Lui sbuffò, "Micetta se qualcosa ti turba dillo e basta, mi sto stancando di questo mistero"
Ichigo arrossì, bene era quello che voleva, gliel'avrebbe detto senza tanti giri di parole.
"Bene se è questo che vuoi...io sono io sono..." si bloccò.
"Sei tornata con quello stoccafisso di Mark non è vero?" chiese lui guardandola con rabbia.
"Cosa? ma che cosa te lo fa credere? io amo te razza di idiota!" ora si stava arrabbiando, e non era l'unica, perciò addio romanticismo.
"davvero allora che cos'è che tenti di dirmi da quasi dieci minuti?" Kisshu ora aveva alzato il tono di voce.
"Ma ti sembra il momento di fare il paranoico?" chiese lei facendo trapelare tutta la sua frustrazione.
"Mi dispiace, ma non so che pensare! prima scappi via, non dicendo niente, poi chiami Retasu e Pai, e sottolineo Pai per aiuto, e poi chiedete a Taruto di distrarmi così lui inizia a stressarmi raccontandomi ogni genere di idiozia riguardo a  lui e i suoi problemi di cuore, quel ragazzino sembra silenzioso... ma può diventare logorroico, e ti giuro che  non è una bella cosa! poi tu ritorni e mi devi parlare, beh se devi parlare vedi di farlo! e spero che sia importante dopo tutti i tuoi sforzi per tenermelo nascosto."
"Si che è importante!" ribattè lei sempre più arrabbiata.
"Ah sì? e allora dillo!" la sfidò l'alieno lanciandole uno sguardo di fuoco.
"Bene! vuoi sapere cosa volevo dirti? vuoi proprio saperlo?" anche lei ora non scherzava.
"Ti sto pregando da un quarto d'ora!" rispose lui sarcastico.
"Bene!  sono incinta razza di imbecille!" urlò lei con i nervi a pezzi.
Kisshu sbiancò. "Cosa, cosa hai detto che sei?" non riusciva a credere a quello che aveva sentito.
"Sono incinta" rispose lei questa volta con più calma.
L'alieno non disse niente, non si muoveva nemmeno. Ichigo si avvicinò per accertarsi che respirasse, forse Pai aveva ragione sul credere che gli sarebbe preso un colpo.
"Ehmm Kisshu?" lo chiamò preoccupata lei, ma lui niente guardava fisso davanti a sè.
"Lo sapevo io..." cominciò a lamentarsi la ragazza asciugandosi una lacrima, e voltandosi per nascondere il viso all'alieno, che era ancora immobile con lo sguardo perso nel vuoto.
Sbuffò, certo non era la reazione sperata, insomma almeno avrebbe potuto dire qualcosa.
Poi si sentì abbracciare da dietro, le mani del ragazzo si intrecciarono sulla sua pancia,   posò una sul ventre di Ichigo, sopra la mano di lei che toccava quel leggero gonfiore, ora lo sentivano entrambi. 
"Cosa sapevi? di avermi reso la persona più felice del mondo? anzi no dell'intero universo?" le sussurrò lui nell'orecchio, stringendola più a sé. 
Lei si voltò per guardarlo negli occhi, quei meravigliosi occhi, che sprizzavano gioia ed emozione, la stessa che era nei suoi.
"Dici sul serio?" ora sì che le cose andavano come aveva sperato.
"Lo sai che non mento mai su queste cose" le sorrise, forse quello era il più bel sorriso che lui le avesse mai fatto.
Erano felici, niente avrebbe potuto rovinare quel momento, c'erano solo loro due, e il loro amore, più forte e grande di qualsiasi altra cosa.
"E tu razza di stupido! credevi volessi tornare con Mark! dopo averlo lasciato a quel modo!" Ichigo ridacchiava ripensando a quel momento.
"Beh...ogni tanto anch'io divento insicuro" si accigliò leggermente.
"Molto insicuro...credevi fossimo tutti in combutta contro di te...per via di Mark, pensi che i tuoi fratelli ti vogliano così male da farti qualcosa del genere?" Kisshu ci pensò su.
" Non si sa mai, Pai ha dimostrato in passato di essere leggermente infame, e Taruto, beh lui no..." 
Ichigo prese ad accarezzargli il volto. "Ti aspettavi questo?" indicò il suo ventre.
"Scusa, ma hai visto la mia reazione? magari me lo sarei aspettato" 
La ragazza ridacchiò di nuovo, incrociando lo sguardo del suo ragazzo.
"Ti piace prenderti gioco di me vero micetta?" le chiese lui sospingendola sul letto.
"Sì, se poi cominci a farti le paranoie sei piuttosto divertente" gli carezzò una guancia mentre lui si posizionava su di lei, facendo attenzione al suo peso per non schiacciarle lo stomaco.
Lei fece passare le sue mani tra i capelli del ragazzo, che la guardava incantato, lui posò le labbra su quelle di lei, incatenandole in un dolce e profondo bacio.
erano praticamente avvinghiati l'uno all'altra, lei faceva scivolare le sue mani sulla schiena di lui, che fremeva a ogni suo tocco.
Lei gli sciolse i capelli, liberandoli dai soliti codini, sorrise, quanto era bello Kisshu? ed era tutto suo. Lo sarebbe sempre stato.
Gli accarezzò dolcemente le orecchie.
"Anche nostro figlio le avrà così?" 
"Forse meno accentuate, tu in fondo sei umana" rispose lui accarezzando le orecchie da gatto che erano comparse a Ichigo, richiamate dai tocchi dell'alieno.
"Spero di no, mi piacciono così" rispose lei scendendo con le mani ad accarezzargli il collo, e facendolo fremere, dimenticandosi quello che voleva dire, Kisshu la baciò di nuovo.
Lei presa dalla foga di quel bacio gli sollevò la maglietta, ora le sue dita erano a contatto con la pelle del ragazzo, lo voleva, lo desiderava in quel momento, come lui desiderava lei. 
Afferrò la maglietta del ragazzo e la lanciò sul pavimento, lui sorrise e si chinò a baciarla di nuovo, le mordicchiò leggermente il labbro inferiore,portando le mani sulla sua maglietta sfilandogliela, ora erano entrambi senza.
Lui la guardò negli occhi per qualche istante." Sei sicura di voler continuare?" sembrava titubante preoccupato,forse aveva paura per via del suo stato.
Lei sorrise e lo attirò nuovamente a sè.  "Ti basta come risposta?" lo baciò con molta passione, lui non aggiunse altro, e finalmente si lasciarono andare ai loro sentimenti.
 
 
"Ma insomma, perchè ci mettono tanto?" Retasu era seduto di fianco a Pai che era più o meno in attesa come lei.
"Non preoccuparti lo sapremo presto, conoscendo Kisshu..."
"Ma insomma!" sbottò Taruto che non stava capendo niente, non capiva cosa stessero aspettando quei due con tanta attesa. 
"Non gliel'hai ancora detto?" chiese Retasu stupita rivolgendosi all'alieno dai capelli viola.
"No" rispose seccamente Pai.
"Ma insomma dire cosa?" Purin era seduta di fianco a Taruto, il locale si era svuotato c'era solo qualche cliente, ma Minto e Zakuro potevano occuparsene benissimo da sole.
"Ecco, vedete, Ichigo...insomma lei e Kisshu...." Pai era in imbarazzo, non sapeva come spiegare quella cosa a due ragazzini.
"Ichigo è incinta" taglio corto Retasu, osservando l'espressione sollevata di Pai.
"Cooosa??" urlò Purin sorpresa, Taruto invece era shoccato. 
"Vuoi dire che...avranno un bambino?" 
"Ovvio che avranno un bambino!" rispose il maggiore scuotendo la testa.
"Era così difficile da dire?" chiese il moro al fratello.
"Beh siete due ragazzini.."
"Siamo giovani mica deficienti" rispose la bionda guardandolo in cagnesco.
"Hey Pai, diventeremo zii!" ridacchiò Taruto divertito
"Ne sono consapevole Taruto" 
"Zio Pai, e zio Taruto!  che carini! e poi zia Retasu,e zia Purin!" continuò la bionda battendo le mani emozionata!"
"Tu che c'entri?" Chiese Taruto scontroso.
"Sono la tua ragazza! sarò zia anche io!" rispose la bionda soddisfatta.
"Voi due state insieme?" 
Taruto sbuffò, si dimenticava di non aver reso ancora la cosa di dominio pubblico, a parte a Kisshu quando cercava di distrarlo, ma non era sicuro se quello lo aveva ascoltato.
Purin annuì, aggrappandosi al braccio del giovane alieno.
"Già è così" sorrise alla sua piccola scimmietta, che gli sorrise di rimando.
"Guardali sono così carini" sussurrò Retasu appoggiandosi sul petto del suo ragazzo che la abbracciò.
"Io penso che noi lo siamo di più" le sussurrò lei lasciandole un leggero bacio sulla guancia, che si colorò di rosso.
 
Kisshu e Ichigo intanto se ne stavano distesi in quel letto, non sapevano quanto tempo fosse passato, in quel momento non importava. 
"Sei così calda" sussurrò lui dandole un bacio sui capelli arruffati.
Lei si strinse a lui.
"Credo che dovremmo rivestirci, si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto..." mormorò la ragazza cercando di alzarsi.
"Dobbiamo proprio?" chiese l'alieno mettendo il broncio, ma era inutile Ichigo era già in piedi e si stava vestendo.
"Quindi, che facciamo?" chiese lei abbassando lo sguardo.
"Che intendi?" lo sguardo del ragazzo si fece improvvisamente dubbioso, mentre anche lui si rivestiva.
"Insomma, dovremo dirlo a tutti, alle ragazze, Ryou e Keiichiro, i miei genitori, Taruto...e in più siamo in guerra" 
"Non preoccuparti, ce ne occuperemo insieme" le sorrise, ma lei era ancora preoccupata.
"Scusa, ma tu non sembri il tipico ragazzo che va a genio ai genitori della sua ragazza" 
"Non lo sono infatti" le baciò il naso, infilandosi la maglietta.
"Potresti diventarlo..." azzardò lei.
"Scusa vuoi per caso trasformarmi in un clone di quel damerino di Mark? no grazie" 
Lei scoppiò a ridere "Sai nemmeno lui andava a genio a mio padre, figurati che per convincerlo ha dovuto batterlo a kendo" rise a quel ricordo.
"Beh, non mi è difficile crederlo" anche lui rideva ora.
"Per quanto riguarda Syar e il nemico...non preoccuparti, proteggerò nostro figlio a costo della mia..." Sbarrò gli occhi.
"Desiderete morire per proteggerlo"
Si bloccò, quelle parole...non le aveva dimenticate, nonostante fossero passati due mesi.Si era interrogato a lungo sul loro significato, chiedendosi cosa volessero a tutti i costi i loro nemici, cosa volevano. Era ovvio che non lo capissero, fino a quel momento nessuno aveva mai sospettato che qualcosa del genere potesse accadere.
Ora la sapeva. Volevano suo figlio. Non lo avrebbero avuto non così facilmente.
"Ho capito cosa vogliono!" con un moto di rabbia lanciò un pugno al muro.
Era fuori di sè. Ichigo non capiva, ascoltava spaventata la parole spezzate a metà che lui continuava a ripetere.
"Non lo avranno mai!" 
Ichigo gli si avvicinò, abbracciandolo, gli posò una mano sul viso sconvolto dalla furia.
"Kisshu? chi non avranno mai?" 
"Nostro figlio, Ichigo il nemico vuole nostro figlio" 
Lei non rispose, in quel momento avrebbe voluto solo morire.

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Capitolo 17
*** Un nuovo alleato ***


Un nuovo alleato
 
 
Ichigo si strinse a Kisshu, cercava di calmarlo,ma anche lei era agitata, perciò gli rendeva le cose più difficile. Lui d'altro canto era impassibile.Stringeva i pugni, le nocche erano insanguinate, colpa dei pugni che aveva dato a quel muro. Desiderava che al suo posto ci fosse il muso del loro nemico. Come si permetteva?rovinare quella felicità. L'avrebbe pagata cara.
"KIsshu" lo chiamava la ragazza, appoggiò il viso alla sua spalla, macchiandola di lacrime.
"Calmati ora, andrà tutto bene" lui le accarezzò dolcemente il viso, catturando una delle sue lacrime tra le dita, l'espressione del viso era più rilassata ora, ma nei suoi occhi fiammeggiava la rabbia.
"Tu dici a me di calmarmi? sei tu quello che ha preso a pugni il muro fino ad adesso, guarda ti sei ferito le mani" le prese per stringerle nelle sue.
"Non mi importa, ma ti giuro Ichigo, Syar...lui morirà presto" l'espressione nei suoi occhi la serietà della sua voce, lasciarono sorpresa la ragazza, era abituata a vederlo con quel suo atteggiamento scanzonato di ragazzo ribelle che non prende mai le cose seriamente. Ma adesso era diverso, il guerriero, l'uomo che era in lui aveva preso il sopravvento, era dannatamente serio.
"Lo spero, io...non posso sopportare l'idea che loro..." si riportò l'ennesima volta la mano sul ventre, attirando l'attenzione di Kisshu.
"Non lo avranno mai, te lo prometto micetta" le sorrise,un sorriso forzato che non assomigliava per niente a quello di poco fa, ma lui tentava di nascondere i suoi sentimenti nascondendosi dietro i suoi soliti atteggiamenti.
Ichigo annuì, era sicura, nessuno di loro l'avrebbe permesso. 
"Ichigo! Kisshu!" sentirono qualcuno che li chiamava. 
Kisshu aprì la porta, si ritrovarono davanti lo sguardo allarmato di Keiichiro.
"Siamo sotto attacco" 
Kisshu sorrise, meglio di come aveva sperato, Syar si stava dirigendo verso la sua morte da solo.
"Bene, interveniamo subito" disse Ichigo afferrando la spilla, ma prima di potersi trasformare, Kisshu gliela strappò di mano.
"Non crederai di combattere spero?" le chiese lui guardandola negli occhi.
"Ma devo farlo! le altre non ce la faranno senza di me!"
"Non se ne parla!  Ci sono Pai e Taruto oltre a me ce la faremo" lo sguardo di Kisshu non concedeva repliche.
Keiichiro osservava stupito la scena, ancora all'oscuro del motivo che spingeva l'alieno a comportarsi in quel modo.
"Devi impedirle di uscire dal locale, ti prego è importante" Keiichiro ora era ancora più confuso, ma si limitò ad annuire. 
L'alieno si smaterializzò fuori dal locale. Le altre mew mew erano impegnate con un chimero a forma di gigantesca medusa. 
Pai e Taruto invece erano alle prese con un altro chimero che aveva la forma di un gigantesco dragone  sputa fuoco.
"Ma guarda, eccoti finalmente Kisshu!" la voce di Syar arrivava dall'alto. 
KIsshu sorrise, richiamò a sè le sue armi, si voltò verso i fratelli per controllare che andasse tutto bene. Pai e Taruto però avevano già distrutto il loro mostro e stavano aiutando le mew mew. 
Si smaterializzò e riapparve davanti a Syar.
"Vedo che ti sei fatto attendere" Il sorrisetto del suo nemico fece infuriare Kisshu più del lecito, se credeva che sarebbe riuscito nel suo intento si sbagliava di grosso.
"Smettila di parlare, e combatti contro di me" Stringeva i suoi pugnali saldamente nelle mani.
"Vedo che hai scoperto il motivo che ci ha spinto sulla terra" l'altro fece un sorriso sadico, guardando negli occhi il suo avversario. 
"Smettila di parlare ti ho detto" sibilò Kisshu. Non avrebbe lasciato che i suoi sentimenti prendessero il sopravvento sulla sua mente. Doveva tenere la mente concentrata sul suo scopo.
"Perchè? sai credo che faremo di tuo figlio un grande combattente..." l'altro non riuscì a terminare la frase, perchè l'alieno si era avventato su di lui. 
Lottavano in aria, Syar aveva richiamato la sua arma, una sciabola particolare, era piena di incisioni e simboli, ma anche molto affilata.
Kisshu gli tirò un pugno in faccia, mentre l'altra tentò di colpirlo sullo stomaco, ma Kisshu era molto più veloce, e riuscì a schivare il colpo.
"Sei molto agile, hanno ragione quando ti definiscono il combattente migliore del tuo pianeta"
Kisshu sorrise. "E tu a quanto pare il più rammollito" 
Kisshu lo afferrò per le spalle, e lo colpì con un calcio facendolo schiantare al suolo.
Il resto osservava sgomenta la battaglia. Non capivano il motivo di quell'accanimento, Kisshu non lasciava al suo avversario il tempo di rialzarsi che già lo colpiva, e i suoi colpi erano sempre più potenti, dati con sempre più rabbia.
Syar si pulì un rivolo di sangue che gli colava dalla bocca. 
"Bastardo, te la farò pagare" Si rialzò in piedi, si teneva un braccio, e le gambe a malapena lo reggevano. Kisshu gliele aveva spezzate senza pietà.
Ma non era abbastanza. Lo voleva morto.
L'alieno scattò in avanti afferrando l'avversario per il collo e facendolo sbattere contro il muro. Syar si lamentò emettendo un rantolo sommesso. 
"La pagherai...Ikisatashi..la pagherai" mormorò guardando Kisshu con quegli occhi di ghiaccio.  Era fuoco contro ghiaccio. 
"Perchè vuoi mio figlio? che ne vuoi fare?" lo minacciava con un pugnale sulla spalla, l'altro sulla gola.
Quello scoppiò a ridere, Kisshu affondò la lama nella spalla del suo nemico, che gridò di dolore.
"Allora parla! e ti conviene farlo in fretta!" Lo sguardo di Syar e quello di Kisshu andò sul pugnale che dalla sua gola, ora era puntato al suo cuore.
"Vuoi saperlo? bene, ne faremo un combattente, un combattente ai nostri ordini, non ci sarà un guerriero più potente di lui, è per quello che lo vogliamo, con lui al nostro fianco la terra e tutti gli altri pianeti saranno nostri" 
Kisshu era incredulo.
"Volete mio figlio per addestrarlo e averlo dalla vostra parte? ma è follia!" 
"No, pensaci bene, è la prima volta che un alieno potente come te e un umana dai poteri della tua compagna si uniscono, ed è la prima volta che da quell'unione nasce un figlio, un figlio fortissimo, con più poteri di quanto immagini" 
"Non lo avrete mai" l'espressione di Kisshu divenne glaciale, la voce tagliente come la lama dei suoi pugnali.
"Credi sul serio? non vi daremo tregua, ce lo prenderemo con la forza" riscoppiò a ridere, Kisshu aveva sentito abbastanza, senza alcuna pietà trafisse di nuovo il suo avversario. La lama del suo pugnale gli perforava la carne da parte in parte, quello posizionato sul cuore era ancora lì fermo.
"Adesso dimmi chi è il tuo capo!" ringhiò impugnando l'arma con più forza.
Quello nonostante fosse ridotto male, decise di sfidare ancora lalieno dagli occhi dorati.
"Così lo ucciderà" mormorò Ryou osservando la scena davanti a sè, come il resto dei presenti.
"Che lo faccia, non avete ancora capito cosa sta succedendo?" Pai li guardava serio.
"Loro non sanno niente, Pai" gli ricordò Retasu.
Lui sospirò, già non sapevano niente.
Ichigo intanto era riuscita a scappare fuori. Si avvicinò agli altri anche se  il suo sguardo era fisso su Kisshu. Era spaventata, non l'aveva mai visto così spietato, così crudele e così bello nella sua fierezza di guerriero.
Lui si volto, l'espressione leggermente corrucciata.
"Ti avevo detto di restare nel locale Ichigo" la voce era seria come non mai.
"Temevo per te" rispose lei abbassando lo sguardo.
"Dovresti preoccuparti per te ora"
Gli sguardi di Minto e Zakuro la osservavano curiose, loro non capivano perchè lei non era andata ad aiutarle.
"Oh guarda è arrivata la mammina, è proprio quello che ci serve" 
Kisshu lo guardò confuso.
"Sai non crederai che ci accontenteremo di tuo figlio?" l'espressione di sfida e di cattiveria di Syar erano riconoscibili nel volto sofferente per le ferite inferte da Kisshu.
"Ti dò un'ultima possibilità, chi è il tuo capo?" 
"Non te lo dirò mai" 
"Parla o per te è la fine"
"Uccidimi" lo provocò l'altro.
Kisshu sorrise perfido, impugnò il pugnale che ancora non era entrato a contatto con la pelle di Syar, e con un colpo secco gli trafisse il petto. Il suo avversario urlò di dolore.
"Bas-bastardo" sussurrò quello accasciandosi sulle sue ginocchia, il sangue gli sgorgava a fiotti.
"Syar!" un ragazzo comparì di fianco a lui,anche lui portava una divisa simile, ma a differenza dell'altro aveva il volto scoperto. Era bianco come il suo compagno, ma i suoi occhi erano di un blu intenso, in forte contrasto con quella pelle così chiara. I capelli erano legati in un solo codino ed erano di un bel color bronzo, anche le orecchie erano visibili, ma a sorpresa di Pai, Kisshu e Taruto,non erano così grandi ed evidente, erano piccole e delicate, e leggermente a punta. Sembravano orecchie da elfo.
Era giovane. sembrava avere la stessa età di Kisshu, a differenza di Syar, che sicuramente era più grande di Pai.
"Sei un imbecille! ti avevo detto che non siamo abbastanza forti per batterci con loro! non te l'ha dimostrato quella stupida guerra?" il ragazzo teneva le mani sui fianchi, e non sembrava avere la minima intenzione di aiutarlo.
"Vattene Rei, non ho bisogno del tuo aiuto" Syar si pulì un rivolo di sangue dalla bocca.
Il ragazzo sorrise "Non sono qui per aiutarti, lo sai bene che io non credo in quello che credi tu" il ragazzo estrasse una lunga spada, e senza pensarci due volte, finì il lavoro di Kisshu. Lo uccise senza pietà, davanti gli occhi sgomenti di tutti.
Il corpo di Syar scomparì subito dopo l'esalazione del suo ultimo respiro. Il ragazzo pulì la sua spada,poi alzò lo sguardo verso Kisshu, e gli fece un inchino, che stupì  l'alieno, che diffidandosi richiamò le sue armi."
Il ragazzo posò le armi in segno di resa. "Non sono qui per combatterti, Kisshu Ikisatashi" continuò il giovane inginocchiandosi di fronte a lui.
Kisshu non rispose, troppo sorpeso dal comportamento di quel giovane, che vedendo lo sguardo confuso di tutti, continuò a parlare.
"Io vengo da Vrasja, come già sapete, ma non faccio parte dei ribelli di cui faceva parte Syar, io sono un soldato del governo che vuole mantenere la democrazia nel nostro pianeta, la democrazia che voi avete aiutato a instaurare sul nostro pianeta, e per questo vi ringrazio"  chinò il capo.
"Comunque, io mi sono infiltrato nella loro organizzazione. Appena abbiamo scoperto le intenzioni dell'organizzazione, il governatore ha deciso di mandare me a scoprire quali erano le loro intenzioni, e aiutarvi a sventare il loro piano." 
Pai e Taruto comparirono di fianco a Kisshu, tutti e tre avevano le armi bene in vista.
"Come facciamo a fidarci di te?" chiese Pai con sguardo freddo.
"Non mi aspetto che lo facciate, ma vi aiuterò comunque" rispose Rei alzandosi e incontrando lo sguardo di Pai.
"Allora spiegaci le intenzioni del capo di Syar, e prima di tutto chi è?  e perchè noi lo avremmo tradito?" chiese Kisshu con sguardo severo che contrastava con il suo solito atteggiamento.
"Durante la guerra, il vostro pianeta aveva stretto un alleanza prima con lui, convinti che volesse rovesciare il governo per via della guida del nostro governatore, vedete lui aveva raccontato che il nostro pianeta era  agli stenti, alla carestia, ma non era così."
"Sì, lo ricordo, quando arrivammo invece trovammo un pianeta in ordine, e ben guidato, allora ci rivoltammo verso...ah!" Pai si bloccò
"é lui il capo dell'organizzazione certo perchè non c'ho pensato prima! Lumyar!" esclamò Pai.
"Vedo che avete capito, quando il loro intento è stato scoperto, alla fine della guerra, sono stati banditi, e hanno chiesto asilo a un pianeta vicino,che però appena ha scoperto i loro crimini li ha mandati via, e loro hanno cominciato a vagare per l'universo in cerca di vendetta, finchè non hanno saputo che uno dei guerrieri Ikisatashi era innamorato di un umana dai poteri straordinari"
"Come l'hanno scoperto?" chiese Taruto anticipando Kisshu.
"Lumyar ha poteri eccezionali, tra cui la preveggenza, è così che è nato il suo piano, rapire vostro figlio, un futuro guerriero dai poteri eccezionali, dovuti al suo sangue misto di alieno e umana col dna modificato, non sarà debole come noi, anzi sarà molto potente, più potente di voi" sorrise accorgendosi del volto stupito e orgoglioso dell'alieno dai capelli verdi.
"Si rendono conto che dovranno aspettare quasi una ventina d'anni vero?" Kisshu sorrideva appena.
"Sono disposti ad aspettare, come attendono la sua nascita" lo sguardo del giovane si posò su Ichigo, che ricambiò diffidente.
"Oh è sicuro che aspetteranno, ma che io li spedisca all'altro mondo!" l'alieno dagli occhi dorati strinse i pugni.
"Tranquillo, lo sai che non lo permetteremo! nessuno rapisce mio nipote!" Taruto gli posò una mano sulla spalla, e strinse un pugno in segno di sfida.
Rei sorrise, "Spero di essermi reso utile"
"Abbastanza, ma comunque ormai siamo in guerra, e non sarà facile, hanno potenziato le loro armi, e Syar doveva essere un debole visto da come è stato sconfitto" 
"é per quello che sono qui, vi voglio offrire il mio aiuto" 
Ryou si avvicinò squadrando il ragazzo che sorrideva sincero, e si voltò verso i tre alieni che lo guardavano incerti se credergli o no.
"Ma al tuo primo sgarro o il primo sospetto che ho su di te, ti giuro che ti faccio fuori con le mie mani, c'è troppo in gioco per me" disse Kisshu con aria solenne.
"Mi sta bene, imparerete a fidarvi di me" il ragazzo si avvicinò e porse la sua mano a Kisshu.
"Alleati?" 
Kisshu sorrise "Alleati" 

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Capitolo 18
*** La reazione di Ryou ***


La reazione di Ryou
 
 
 
"Bene, ora che abbiamo stabilito questo, temo ci sia un'altra cosa che voi dobbiate sapere" esclamò Kisshu avvicinandosi a Ichigo che arrossiva sempre di più.
"Insomma che succede? perchè non ti sei trasformata?" le chiese Minto sospettosa.
"Già, Kisshu perchè le hai preso la spilla?" Keiichiro osservava l'alieno come il resto del gruppo.
"Lui cosa? perchè le hai impedito di combattere?" Ryou si avvicinò minaccioso all'alieno che non battè ciglio.
"Perchè non lo credevo opportuno, come credo che non dovrà più trasformarsi in una mew mew, almeno per un po' di tempo" rispose lui stringendo di più Ichigo che non proferiva parola.
"Insomma, ma che sta succedendo? non ci capisco più niente" esclamò Zakuro tenendosi la testa.
"Voi non glielo avete ancora detto?" esclamò sorpreso Rei.
"Hey tu, arretra, sei nel gruppo da cinque minuti, perciò fatti gli affari tuoi" 
"Detto cosa?" chiese Ryou sempre più sospettoso.
"Senti, possiamo parlarne dentro  o tutti devono sentire gli affari nostri?" propose la rossa cercando di tranquillizzare l'americano.
"Bene, Ichigo ha ragione, entriamo, anche perchè comincia a fare freddo" Keiichiro sorrise conciliante nascondendo la curiosità che perforava anche lui.
Le ragazze sciolsero la trasformazione, e gli alieni riposero le loro armi.
"Come glielo diciamo?" sussurrò Ichigo aggrappandosi a Kisshu, prima di seguire gli altri dentro il locale.
"Non ti preoccupare, sarà una passeggiata" tentò di rassicurarla.
"Sì certo, se reagiscono come te..." ripensò al quasi infarto del ragazzo.
Lui si rabbuiò "Hey la cosa non tocca loro come tocca me, quello che sta per diventare padre sono io! quindi ho il diritto di rimanere shoccato!"
"Hai ragione" ridacchiò.
Raggiunsero gli altri che erano già seduti in attesa di quella notizia misteriosa.
Nessuno di loro era tranquillo, mille idee passavano per la mente di tutti, tranne che per quattro di loro che già sapevano e che quindi se ne stavano seduti rilassati.
"Bene, sputate il rospo adesso" Ryou era seduto come suo solito sulla sedia al contrario a cavalcioni su di essa.
"Non preoccuparti Shirogane siamo qui per questo" lo calmò l'alieno dai capelli verdi.
Pai e Taruto se ne stavano seduti con un sorriso soddisfatto al volto, desideravano vedere come l'avrebbero presa gli altri e lo sguardo di Kisshu, si erano persi la reazione quando aveva appreso la notizia, ma non volevano perdersi questa per niente al mondo.
Ichigo si appoggiò al suo ragazzo, cercando di trarre forza per raccontare la verità al resto dei suoi amici.
"Beh, allora..." si punzecchiò il mento con le dita, poi alzò lo sguardo per incontrare quello sereno di Kisshu, che le fece cenno di continuare.
"Su tranquilla, lo sai che puoi dirci tutto" la incitò Zakuro sorridente.
"Lo so, ecco insomma..." arrossì di nuovo, l'alieno allora prese la situazione in mano.
"Allora lei è lei è..." ma anche a lui venne un groppo in gola, non era abituato a dirlo ad alta voce, Pai e Taruto ridevano a crepapelle.Rei osservava sorpreso l'imbarazzo della coppia.
"Qualcosa qui mi insospettisce" disse Keiichiro sbadigliando.
"Va bene, basta! Ichigo è incinta e il padre... beh penso sia ovvio che sono io" Kisshu arrossì violentemente, tanto che Ichigo lo guardò sorpresa e Pai e Taruto presero a ridere più forte.
"Scusa credo di non aver capito bene..." Ryou non riusciva a crederci, Keiichiro si portò la mano sulla bocca, comprendendo il motivo che aveva spinto l'alieno a impedire alla compagna di combattere, Minto e Zakuro erano ancora più sorprese, ma felici per la loro amica, come Retasu e Purin che sorridevano all'amica.
"Guarda Pai, Kisshu sembra un peperone" Taruto rideva così violentemente da avere il mal di stomaco.
"Bastardi, vi giuro che quando toccherà a voi mi capirete!" sbraitò  il verde tornando alla sua solita carnagione chiara.
"Ichigo...incinta" sussurrò Ryou alzandosi di scatto e lanciando la sedia in un punto non preciso del locale, lasciando di stucco tutti.
"Hey Shirogane che ti prend...." non riuscì a finire la frase che Ryou l'aveva assalito tentando di dare un pugno all'alieno.
Pai e Keii intervenirono subito a separarli, Kisshu confuso cercava di liberarsi da Ryou che non mollava la presa continuando a tirare pugni, anche se Kisshu riusciva a sventarli tutti.
"Io ti ammazzo, lo giuro ti ammazzo" lo minacciò il biondo cercando di liberarsi dalla presa di Pai.
"Ma che diavolo ti prende?" sbottò l'altro sistemandosi i vestiti sgualciti. Fortunatamente non aveva nemmeno un graffio.
"Hey Ryou calmati!" Keiichiro si parò davanti il biondo appoggiandogli le mani sulle spalle.
Ichigo osservava la scena pietrificata, correndo da Kisshu per controllare che stesse bene.
"Sto bene micetta, non preoccuparti" lei si strinse a lui, ma entrambi fissavano Ryou che continuava a guardarli corrucciato e non si calmava.
"Toglile le mani di dosso!" sbraitò di nuovo, quasi investendo Keiichiro e sfuggendo dalla presa ferrea di Pai.
Kisshu si parò davanti a Ichigo, e afferrò il biondo per le braccia, stringendo così forte da far urlare di dolore il povero ragazzo.
"Basta Shirogane! che diamine ti prende?" 
"Tu e lei!" fu l'unica risposta.
Era quella la verità, aveva già accettato difficilmente la loro storia, rassegnandosi al fatto che Ichigo amasse, anche se per lui era incomprensibile, quell'alieno. Non sopportava gli sguardi che si lanciavano, l'amore che ispiravano quando stavano insieme, le sue mani su di  lei, quei baci che lui sapeva che si scambiavano. Ma una cosa per lui era impossibile immaginare. Un rapporto che andava oltre le carezze e i baci, un rapporto fisico, completo che era la massima espansione dell'amore. Non poteva sopportare che lei avesse permesso a quell'alieno di esplorare la parte di sè più intima, gli aveva permesso di farla sua. E ora loro avrebbero avuto un figlio. 
"Tu...cosa le hai fatto?" 
Kisshu non capiva, e continuava a bloccare il biondo che cercava di inveirgli contro. Ma l'alieno era stanco e provato dalla battaglia di quel pomeriggio, perciò non riuscì a fronteggiare troppo l'americano che si liberò scuotendo violentemente le braccia, ma senza rendersi conto colpì Ichigo talmente forte che cadde indietro sbattendo la testa sul pavimento. Kisshu si voltò subito e corse dalla compagna che perdeva sangue dalla nuca, tanto violentemente era caduta.
"Basta ora! non ti sembra di aver esagerato abbastanza!"! La voce di Taruto si propagò per la stanza, aveva preso il posto di Kisshu e ora era lui che lo teneva fermo, mentre Pai lo aiutava.
Keii invece era corso ad accertarsi che Ichigo stesse bene.
"Sto bene, davvero" tentò di rassicurare entrambi la ragazza.
"Tesoro, hai battuto forte la testa, e perdi molto sangue" le rispose Kisshu con sguardo ansioso. La sollevò prendendola tra le braccia, lei gli mise le braccia al collo per tenersi, appoggiando la testa sul petto del ragazzo.
Kisshu si voltò verso Ryou, lo sguardo furioso.
"Non so cosa ti sia preso Shirogane, ma non mi interessa se mi odi, ne se provi il desiderio di uccidermi, provaci se ti fa stare meglio" si bloccò lanciandogli un'occhiata agghiacciante.
"Ma prova di nuovo a ferire lei... e non mi interessa se è un errore o no, ti giuro che ti finisco con le mie mani" si smaterializzò che aveva ancora quello sguardo gelido in volto.
"Ma insomma! si può sapere che ti prende?" lo sgridò Zakuro con le braccia incrociate al petto e l'espressione accigliata.
"Lei è incinta! ecco il problema!" si portò le mani sul viso.
"Basta ora!" Pai si posizionò davanti al biondo, teneva le mani sui fianchi e lo sguardo ricordava quello di Kisshu di poco fa.
Ryou alzò lo sguardo osservando la figura davanti a sè.
"Ho sentito abbastanza, se la ami dovevi dirglielo, ma questo non è il punto! devi rassegnarti. A breve saranno genitori, avranno un figlio, adesso il punto non è che abbiano combinato un casino. Perchè prima o poi sarebbe accaduto lo stesso. Lo sapevi dal momento in cui è ricomparso mio fratello che lei non sarebbe mai potuta essere tua. E non te lo saresti nemmeno meritato, in fondo che hai fatto tu per lei? a parte modificarle il dna?, Kisshu è morto per lei, l'ha salvata in mille occasione, e lo rifarebbe altre mille volte se servisse, ha rischiato di essere giustiziato per alto tradimento sul nostro pianeta, per lei, stava per mandare a quel paese il suo rapporto con me e Taruto per lei. Tu che hai fatto? ti sei messo da parte. In più,  se ci pensi bene,il loro incontro il loro amore è una conseguenza del vostro progetto, quindi smettila di rimuginare e vai avanti con la tua vita! picchiare Kisshu non migliorerà le cose" Pai ora era severo, ma capiva come si sentiva il ragazzo, anche lui forse in quelle condizioni avrebbe reagito così.
"Mi dispiace Ryou, ma Pai ha ragione" continuò Keiichiro abbassando lo sguardo triste.
"Lo so che ha ragione...solo che..io dovrò accettarlo, sarà difficile ma dovrò accettarlo" 
"Bene, allora fallo, e lasciali in pace" Taruto era leggermente più scontroso di Pai, a lui il comportamento di Shirogane non andava proprio giù.
"Ti rendi conto che con la tua follia hai ferito Ichigo? non Kisshu, Ichigo." Minto era arrabbiata, ma ancora più sconvolta per quel comportamento, come le altre, nessuno aveva mai visto Ryou reagire così.
"Devo... devo parlarle" Il biondo si alzò.
"Non credo che sia una buona idea, lui non ti permetterà di avvicinarti a lei" esclamò Retasu portandosi una mano al cuore.
"Già, come minimo ti ucciderà...vi ricordo la fine di Syar" anche Rei ormai aveva capito la situazione.
"Non mi interessa, parlerò a entrambi mi scuserò" si alzò, dirigendosi verso l'infermeria, dove si trovavano Kisshu e Ichigo.
Si avvicinò alla porta  e sentì distintamente le voci dei due, alzò lo sguardo verso il piccolo oblò che vi era sulla porta.
Ichigo si lamentava, mentre Kisshu serio cercava di medicarle la ferita che lui aveva provocato. Gli faceva male pensare che fosse stato lui a ferirla.
Bussò leggermente sulla porta.
"Chi è?" 
Ryou non rispose ed entrò nella stanza. Gli occhi dorati dell'alieno si riempirono di rabbia, scattò in avanti in difesa della sua micetta.
"Non voglio litigare, voglio solo parlare a entrambi" alzò le mani in segno di resa, ma Kisshu non si rilassò, i suoi occhi continuavano a fiammeggiare. Ichigo gli posò una mano sulla spalla.
"Su, calmati ascoltiamolo almeno" 
L'alieno si calmò, sedendosi di fianco a Ichigo sul lettino.
Ryou abbassò lo sguardo, non sapeva davvero cosa dire, o almeno come dirlo.
"Mi dispiace, per la mia reazione esagerata, mi dispiace davvero" 
Kisshu sbuffò, Ichigo non mosse ciglio, era arrabbiata e le si leggeva bene in viso.
"Lo so che non ho nessun diritto per prendermela in quel modo, o in nessun modo ma..."
"Tu la ami" esclamò l'alieno incrociando le braccia dietro la testa, Ichigo trasalì. Lo sapeva, sapeva che Ryou l'amava, ma non credeva sarebbe arrivato a tanto.
"Sì, io la amo" confermò Ryou alzando lo sguardo incontrando quello della rossa.
"Non cambia niente però, tu ami lui, e io devo farmi da parte esattamente come ho sempre fatto" scrollò le spalle in segno di rassegnazione.
"No, non cambia niente, hai ragione" rispose Ichigo guardandolo con lo sguardo corrucciato.
"Hai avuto sei anni per dirmelo, se tu mi amassi davvero, non ti saresti fatto da parte, ne ora, ne quando stavo con Mark" 
Ryou alzò lo sguardo stupito, leggermente imbarazzato visto che tutto questo succedeva davanti all'alieno.
"Che intendi? io ti amo ti ho amata da sempre!"
"No, non è vero! tu credi di amarla, in realtà il tuo è solo senso di possesso! pensi che le ragazze ti appartengano visto che fanno parte del tuo progetto, credi che non abbia visto il modo in cui guardi Pai quando sta con Retasu? o Purin e Taruto? credimi tu ti affliggi perchè secondo te non le hai protette da noi!" Ora Kisshu era in piedi l'espressione severa.
"Io so cosa vuol dire amare, l'ho fatto per sei lunghi anni, e se non sono venuto prima è stato solo  per altri motivi, non per mia volontà! eppure mai mi sono sognato di arrendermi! quindi io ci penserei due volte prima di dichiarare amore falso" 
Li fissava stupito, entrambi avevano la stessa idea, era vero le parole di Kisshu facevano senso, come quelle di Pai poco fa. Lui aveva confuso l'amore con altro. Era davvero così? 
Poi si voltò di nuovo verso i due, che ora si guardavano, notò lo sguardo di Ichigo mentre osservava il suo ragazzo, era così bella, così felice, felice perchè era con lui.
Ryou sorrise lievemente.
"Mi dispiace, forse adesso è un po' tardi, ma congratulazioni" 
Kisshu non sorrise, Ichigo invece si alzò per abbracciarlo.
"Grazie, non fare più una sciocchezza simile!" lo pregò lei, prima di riabbracciarlo, felice di aver fatto pace con l'amico.
"Kisshu...spero che potrai perdonarmi"
L'alieno lo fissò per un istante, poi finalmente le sue labbra si aprirono in un sorriso strafottente "Non è che per caso vuoi abbracciare anche me Shirogane?"
"Bleah...abbracciare te? piuttosto abbraccio un topo morto!" Ryou fece un'espressione schifata.
Ichigo scoppiò a ridere, serena e grata che fosse tornata l'armonia di sempre, anche se il suo stomaco prese a brontolare, doveva ammettere che aveva fame.
"Ehmmm, Kisshu...io avrei fame" 
Ryou scoppiò a ridere, tornando in sala, per sistemare i danni causati da lui.
"Fame? ma gattina, hai mangiato poco fa!" 
"Ma io ho fame! non è  colpa mia! anzi potremmo dire che è colpa tua!" lo guardò in cagnesco, il povero alieno si sentì in colpa.
"Colpa mia? davvero?" fece uno sguardo malizioso guardando la sua ragazza che arrossiva.
"Va bene non solo colpa tua" ammise infine.
"Adesso va meglio" le cinse i fianchi baciandola.
"Ora ti prego mi trovi qualcosa da mangiare?" 
Kisshu sbuffò, Ichigo si diresse anche lei verso la sala, trovando tutto in ordine.
L'alieno tornò in pochi minuti con un panino in mano preparato in fretta e furia da Keii.
"Ecco dolcezza" glielo pose e lei lo ringraziò con un bacio leggero sulle labbra.
"Bene visto che qua è tutto a posto! io direi di andare a preparare la cena che ne dite mangiamo tutti insieme stasera?" propose Keiichiro sorridendo gentilemente.
"Che bell'idea!" commentò Zakuro seguendolo in cucina con la scusa di dargli una mano.
"Sì altro cibo!" esclamò Ichigo contenta.
"Sì, però tesoro non esagerare..." disse Kisshu leggermente preoccupato.
"Bene, allora mentre Keii prepara la cena, io vado in laboratorio a controllare delle ultime cose" Ryou si allontanò. 
Rimasero solo otto nella sala del caffè.
Rei seduto su una sedia osservava quel locale così tranquillo, e le persone che lo occupavano. Infondeva una tale serenità, era così piacevole stare lì in compagnia di persone che avevano un tale legame tra loro.
Lui non aveva mai provato quei sentimenti, non era mai stato in un luogo tranquillo come quello.
Era sempre in mezzo a guerre e distruzione, sul suo pianeta poi, viveva da solo. Non aveva nessuno che lo amasse, nessuno che gli dimostrasse affetto. Lui a differenza dei tre Ikisatashi era solo.
Loro almeno prima di arrivare sulla terra, avevano l'affetto di fratelli, anche se Kisshu non era davvero un loro fratello, Pai e Taruto lo avevano accolto come tale, e come tale lo trattavano. Aveva visto come Pai e Taruto lo proteggevano, e come lui difendeva loro.
Lui non aveva nessuno che si preoccupasse per lui in quel modo. 
Non aveva nessuno che lo amasse come quelle tre umane amavano loro. 
Lo vedeva, sentiva quell'amore, era come se ognuno fosse una parte dell'altro.
Ichigo era seduta tra le gambe di Kisshu che la stringeva, tenendo le mani sulla pancia di lei, l'espressione estasiata, mentre toccava il punto in cui stava crescendo loro figlio.
Lei invece teneva la testa appoggiata sulla sua spalla, e ogni tanto gli carezzava i capelli.
Purin era stesa sulle gambe del suo Taruto, che guardava altrove, mentre le carezzava amorevolmente una guancia, una mano intrecciata in quella della ragazzina.
Poi c'erano loro, Pai e Retasu. Lei appoggiata al petto di lui che la stringeva a se, parlavano a bassa voce, lei teneva una mano appoggiata alla gamba di lui. Sembravano tutti immersi in un mondo tutto loro.
Poi si voltò. E vide Minto, lei era sola come lui, se ne stava in disparte a fissare fuori dalla finestra, mentre sorseggiava del the in silenzio.
"Forse" cominciò a pensare il giovane, "non resteremo soli a lungo" e sorrise perdendosi negli occhi della ragazza più bella che avesse mai incontrato.
 
 
 
 
 
 

 
 

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Capitolo 19
*** Promesse e nuovi amori ***


Promesse e nuovi amori
 
Rei se ne stava fuori al freddo a osservare la luna, non l'aveva mai vista così splendente e luminosa, e le stelle? erano sempre state così belle? il loro bagliore risplendeva il cielo color zaffiro.
"Che fai qui fuori da solo al freddo?" il ragazzo alzò lo sguardo e incontrò quello della mew azzurra che lo osservava curiosa, ma anche leggermente infastidito.
"Mi godo il panorama, il cielo è così bello stasera" alzò gli occhi verso il cielo, lei lo imitò, lui allora ne approfittò per osservarla meglio sperando che lei non se ne accorgesse.
Il cielo era bello, ma per lui lei lo era di più, niente poteva competere con lei ai suoi occhi.
"Non capisco la gente che ci trovi in queste cose, lo trovano romantico, ma io non vedo niente..." Minto abbassò lo sguardo, parlò mcon un tono di rammarico nella voce.
"Tu hai avuto troppo dalla vita per goderti le piccole cose che essa offre"
"Tu che ne sai del tipo di vita che ho fatto io?" ribattè la mora con le lacrime agli occhi. Che ne sapeva quello stupido alieno arrogante della sua vita, di lei. Niente. 
"Non è difficile capirlo, basta guardarti" rispose lui senza spostare lo sguardo da quello di lei.
Minto si perse per un attimo in quegli occhi scuri come il cielo sopra di loro, poi si voltò dandogli le spalle, voleva piangere, e non ne capiva il motivo, lui era solo una stupido ragazzo, che come al solito l'aveva presa per la ragazza snob e superficiale. Era stanca di essere vista così, nessuno aveva mai provato interesse in lei, nessuno aveva mai provato a sciogliere quella corazza che lei aveva costruito per difendersi. Invidiava le sue amiche che avevano trovato qualcuno che le amava per quello che erano, mentre lei, lei doveva godere di quella felicità riflessa, senza mai esserlo davvero per sè. 
"Minto" la voce del ragazzo si era addolcita, ma lei non voleva di certo che lui vedesse le sue lacrime.
"Che vuoi?" rispose quella brusca, tirando su con il naso e cercando di camuffare la voce rotta dal pianto.
"Tu piangi!" esclamò lui afferrandola per le spalle e spingendola a voltarsi verso di lui.
"No non è vero!" lei impuntò i piedi nel terreno cercando di resistere alle mani del ragazzo che cercavano di farla girare.
"Perchè piangi?" finalmente Rei era riuscito nel suo intento,ora osservava quella ragazza, la trovava così bella, e così triste, le sue lacrime risplendevano alla luce della luna. La rendeva ancora più bello, cos'aveva quella ragazza da farlo agire così? Lo intrigava, lo affascinava, lo faceva semplicemente impazzire. 
Lei cercò di nascondere il volto portandosi le mani sul viso, nascondendolo dagli occhi penetranti dell'alieno, che però non la lasciò fare per molto, le afferrò i polsi costringendola ad abbassare lo mani. 
Lei non capiva perchè lui fosse così interessato a lei, perchè non se ne andava la lasciava in pace? Da una parte però sperava che lui non lo facesse.
"Allora, mi vuoi dire perchè piangi o devo cominciare con tutti i motivi per cui io credo che tu pian..." fu bloccato dalla mano di Minto, che gli faceva segno di tacere. 
Sentì le voci di Ichigo e Kisshu che provenivano dall'uscita del locale.
"Micetta, pensi davvero che sia il momento giusto per dirlo ai tuoi?" 
"Beh, direi di sì, vuoi per caso dirglielo quando la pancia comincerà a vedersi? sai non  manca molto!" Ichigo aveva la voce leggermente alterata. "Comincia presto con gli sbalzi d'umore" pensò Minto con un sorriso.
Sentirono Kisshu sbuffare, poi sentirono gli sguardi della coppia verso di loro.
"Ma che fate voi due?" chiese Kisshu con un'espressione di puro divertimento.
In effetti la loro posizione non si poteva di certo dire che non fosse buffa. Lui che le teneva un polso, mentre lei con l'altra mano gli tappava la bocca. I due arrossirono e si ricomposero in fretta.
"Niente, noi stavamo...stavamo parlando" rispose Rei cercando di suonare convincente.
Minto fece uno strano verso contrario.
"Sei proprio un idiota Rei!" 
"Cosa? io stavo cercando di..." non sapeva nemmeno cosa dire.
"Ok, beh mentre voi state qui a litigare, io e la mia cara ragazza dobbiamo andare a casa sua, ma se voi avete dei problemi sapete potremmo rimandare e occuparci di questo..." 
Ichigo comparve dietro di lui, e gli prese la punta di un orecchio, "Eh no mio caro! adesso si va! e tu farai il bravo fidanzato!" Lui abbassò la testa in segno di resa
Sparirono in pochi minuti, lasciando di nuovo i due da soli. Minto li osservava con un po' di invidia, in quel momento anche lei avrebbe voluto un fidanzato, alieno o no, da presentare alla sua famiglia, anche se a loro non sarebbe interessato. Tranne forse che per suo fratello Seiji, solo che lui adesso era lontano, in Europa.
Per un momento si era dimenticata di non essere sola, era così abituata ad esserlo.
"Non mi hai ancora detto perchè piangevi"
"Si può sapere cosa vuoi da me? lasciami stare!" corse dentro il caffè, coprendosi il volto con le mani, lasciandosi andare ad un pianto a dirotto.
Rei sentì i singhiozzi della ragazza, e con il cuore che gli faceva male, sospirò.
 
Intanto Kisshu e Ichigo erano per strada, erano entrambi molto nervosi,i genitori della ragazza li aspettavano, sapevano che Ichigo doveva parlargli, ma non sapevano di cosa.
"Eccoci!" esclamò la rossa una volta arrivati davanti casa sua.
Kisshu deglutì rumorosamente, Ichigo ridacchiò nervosa.
"Bene, allora io entro per prima, spiego tutto ai miei genitori, e dopo entrerai quando ti chiamo io.
Lui annuì. 
Ichigo si fece forza ed entrò in casa.
"Mamma? Papà? sono a casa!" urlò togliendosi le scarpe e infilandosi le ciabatte.
"Siamo qui,vieni" 
Lei seguì le voci dei suoi genitori, e li vide seduti vicino sul divano del soggiorno.
"Allora tesoro hai chiamato dicendo di doverci parlare, è successo qualcosa?" la madre aveva uno sguardo leggermente apprensivo, suo padre invece era curioso.
"Beh, voglio cominciare dicendo che io e Mark ci siamo lasciati" 
Anche se erano passati due mesi, lei non aveva avuto tempo di informarli del cambiamento della sua vita sentimentale.
"Davvero? e come mai?" suo padre aveva un sorrisetto leggermente soddisfatto, ma Ichigo sapeva che non sarebbe durato.
"Mi dispiace tesoro" disse sua madre.
"No, non fa niente, io l'ho lasciato...perchè mi sono innamorata di qualcun'altro, innamorata davvero" 
Shintaro il padre di Ichigo sbiancò, la madre invece sorrideva, felice per la figlia.
"E chi è questo ragazzo? lo sa che per stare con te deve avere il mio permesso, da quanto stai insieme a lui?" 
"Da due mesi papà" il padre fece un'espressione indecifrabile.
"Il problema è che questo ragazzo...vedete lui...lui non è come noi..."
I suoi genitori ora cominciavano davvero a non capire.
"Vedete, io sono una mew mew, la leader della mew mew, lo sono stata sei anni fa, che la terra era in pericolo e lo sono tuttora" 
"Co-cosa? una mew mew? tu? ma come quando? perchè non ce l'hai mai detto?"
"Non potevo, dovevo tenere il segreto, ma adesso ve l'ho detto perchè non posso più nasconderlo..."
"Va bene abbiamo capito che sei una mew mew, che non è facile da accettare, ma questo cosa c'entra con il tuo ragazzo? anche lui per caso...c'entra qualcosa?"
"Sì, lui...vi ricordate quegli alieni che erano venuti a distruggere la terra?"
I genitori annuirono leggermente spaventati al ricordo.
"Beh...lui è uno di quegli alieni" disse Ichigo tutto d'un fiato.
"Co-cosa? un alieno? un alieno che per giunta ti voleva morta, anzi voleva morta tutta l'umanità? Ichigo se questo è uno scherzo, non è divertente." Il padre si alzò tutto rosso in viso.
"No papà, lui è diverso ora, lui ha rischiato di morire sei anni fa per proteggermi, e lo rifarebbe ora, loro non sono cattivi, sono buoni! e io lo amo!" 
la madre di Ichigo si avvicinò per abbracciare la figlia. "Sei sicuro di amarlo?" 
"Molto più che sicura" rispose la ragazza con le lacrime agli occhi.
"Shintaro, non possiamo farci niente, lo ama, e penso che anche lui la ami" 
"é così" la voce di Kisshu invase la stanza.
Gli sguardi si posarono sull'alieno che se ne stava a mezz'aria e li guardava con un sorrise, era senza cappello le orecchie ben visibili, gli occhi dorati incatenati a quelli di Ichigo che gli sorrideva dolcemente.
"E tu come hai fatto a entrare?" chiese l'uomo esaminando l'alieno da capo a piedi.
"Mi sono teletrasportato, ho dei poteri a differenza di voi umani, comunque mi presento, mi chiamo Kisshu Ikisatashi" porse la mano a Shintaro che l'afferrò con diffidenza.
"Mhhh, sei pallido, hai le orecchie strambe, i tuoi occhi non mi piacciono e hai lo sguardo da furbo...eppure mia figlia ti ama, valla a capire..." sbottò squadrando l'alieno.
"Già, nemmeno io capisco cosa ci trovi in me, ma la amo da così tanto tempo che per me è un miracolo averla al mio fianco" 
"Che intenzioni hai?" il padre di Ichigo ora era serio e guardò l'alieno negli occhi.
"Come scusa?" 
"Che intenzioni hai con mia figlia? è una cosa seria? o ti stai solo divertendo?"
Ichigo arrossì leggermente imbarazzata per il comportamento  del padre.
"è ovvio che è una cosa seria!" rispose Kisshu sicuro di sè.
"Io amo vostra figlia, la amo talmente tanto da non immaginare la vita senza di lei" 
"Anche per me è così" Ichigo si alzò andando a stringere il compagno che la strinse a sè.
"Beh...ma tu ragazzo devi avere la mia approvazione prima..."
"Aspetta papà,mamma, devo dirvi una cosa prima" Ichigo cominciò a tremare, Kisshu la strinse leggermente di più.
I due la guardarono leggermente sorpresi.
"Mamma, papà...io...io....sono..."
Shintaro cominciò a rabbuiarsi quando comprese quello che la figlia cercava di dire, anche Sakura sua madre, che però si portò la mano alla bocca in attesa.
"Sono incinta, io e Kisshu avremo un bambino" disse la ragazza trovando coraggio nello sguardo dell'alieno.
"Cosa? tu hai messo incinta mia figlia!" Shintaro ora era veramente fuori di sè, prima la figlia gli diceva di essere una mew mew, dopo che era innamorata di uno strano tizio che anni fa aveva tentato di distruggere il mondo e ora che da questo tizio aspettava un figlio.
"Beh...non ne aveva intenzione, ma è successo, e le giuro signore che mi prenderò cura di entrambi, prenderò le mie responsabilità" si difese l'alieno posizionandosi davanti al padre della compagna che lo guardava con aria accigliata.
Shintaro d'altro canto ci stava pensando, lo vedeva negli occhi di quel ragazzo che era sincero, che amava sinceramente sua figlia e la creatura che portava in grembo.Era interdetto, gli piaceva quel ragazzo, ma non voleva ammetterlo con tanta facilità, dopottutto a Mark aveva fatto passare le pene dell'inferno.
"Beh...se l e cose stanno così, ragazzo, benvenuto nella famiglia" 
Kisshu sorpreso afferrò la mano del suo futuro suocero.
"La ringrazio signore" anche Ichigo era felice, e corse ad abbracciare il padre, che leggermente commosso, le carezzò i capelli.
"Diventerò nonno" sussurrò con gli occhi lucidi.
"Oh sì caro, saremo nonni" Sakura era corsa ad abbracciare il giovane alieno, che sorpreso ricambiò quell'abbraccio.
"Benvenuto caro, sono felice che mia figlia abbia trovato qualcuno che la ama come la ami tu" 
"Vi ringrazio, io non mi aspettavo questa reazione...vi ringrazio di cuore" Kisshu si portò una mano sui capelli strofinandoseli nervoso.
"Beh, credo che dovremmo conoscere la tua famiglia ora" disse Shintaro con un sorriso.
"Oh...ecco io non ho una famiglia, i miei genitori sono morti, quando era piccolo, e sono stato adottato dalla famiglia Ikisatashi, solo che anche loro sono morti, a parte i loro figli, Pai e Taruto, siamo praticamente fratelli, ho solo loro." Spiegò l'alieno con un po' di malinconia.
"Oh povero caro! e i tuoi fratelli sono qui?" chiese la madre di Ichigo.
"Certo mamma, sono fidanzati con due delle mie amiche, Retasu e Purin" 
"Anche loro con degli alieni, quindi anche loro sono mew mew" esclamò Shintaro sorpreso.
"Sì, papà! ma devi tenere il segreto" 
"Comunque voglio conoscere i tuoi fratelli, insomma voglio vedere che persone sono, saranno sempre e comunque gli zii di mio nipote."
"Credo che si possa fare signore" Kisshu si pregustava già le reazioni dei due quando glielo avrebbe detto.
"Bene ora che anche questa è fatta, a quando il matrimonio" chiese distrattamente il padre di Ichigo guardando Kisshu dritto nella palla degli occhi.
"Matri-matrimonio?" Ichigo trasalì, Kisshu cominciò a tossire nervoso.
"Beh state per avere un figlio! non avete ancora nemmeno pensato che sposarvi sia la cosa giusta?" 
"Beh...ecco...io non ci avevo pensato" ammise Kisshu.
"Oh..nemmeno io" Ichigo abbassò lo sguardo, Kisshu la osservò curioso.
"Beh caro credo che abbiano tempo, solo tesoro spero che vi sposiate prima che la pancia si ingrossi troppo, se no sarà difficile" 
"Certo certo"
"Micetta, forse dovremmo andare, si sta facendo tardi" disse Kisshu, accarezzandole la spalla.
"Ok" 
"Ma dove andate?" chiese il padre stupito.
"Beh Keii ha organizzato una cena tutti noi, perciò dovremmo andare" rispose Ichigo dando un bacio sulla guancia a entrambi i genitori.
"bene è stato un piacere signori Momomiya"Kisshu strinse la mano ai genitori della sua ragazza.
Se ne andarono ma Kisshu aveva notato lo sguardo leggermente pensieroso di Ichigo che gli camminava di fianco.
"Insomma, micetta, che ti prende, da quando i tuoi hanno parlato di matrimonio sei diventata una mummia!"
"Non è vero" farfugliò quella allungando il passo.
"Ichigo! è quello che vuoi? vuoi che io ti sposi?" Kisshu non riusciva a crederci.
"Siamo in guerra, dobbiamo proteggere nostro figlio che un branco di alieni ribelli ci vogliono rapire, insomma non è il momento giusto per pensarci" nascose gli occhi da quello troppo intensi dell'alieno.
"Eppure ci pensi, ammettilo che ci pensi da quando hai scoperto di aspettare un bambino?" 
"No, Kisshu,io non ci penso da quando sono incinta, ma da quando ho scoperto di amarti. Ho pensato che un giorno avremmo potuto farlo. Ma poi mi sono scoperta incinta, e allora ho pensato, perchè no? è così strano voler  di formare una famiglia con la persona che si ama?"
"No non lo è per niente, è per questo che..." sfilò una piccola scatolina dalla tasca, era strana, non era come quelle umane, sembrava formata da petali di fiori.
La porse a Ichigo che la aprì rivelandovi un meraviglioso anello d'oro a forma di fiore, con al centro di quel complicato disegno, di sicuro non fatto da mani umane, vi era una piccola pietra rosa.
La ragazza si portò una mano sulla bocca. "Tu...tu avevi pensato a tutto! tu lo aveva programmato ancora prima di sapere che io ti avrei ricambiato, tu hai sempre...." lui la bloccò stringendola tra le braccia e premendo le sue labbra sulle sue.
"Parli troppo in certi momenti" commentò lui sorridendo lui sulle sue labbra.
"Quindi ora sta zitta e lasciami fare bene questa cosa" 
Lei annuì, lui allora prese l'anello dalla scatola, e inginocchiandosi di fronte a lei, con lo sguardo più serio e più innamorato che sapeva fare finalmente glielo chiese.
"Ichigo, ti ho sempre amata,e lo farò per sempre, mi vuoi sposare?" 
Lei si chinò di fronte a lui e baciandolo con foga rispose un semplice ed emozionato "Sì" 
Kisshu si alzò trascinandola con sè e stringendola così forte che Ichigo al colmo della felicità, non sentiva quella leggera pressione che in un altro caso avrebbe fatto male, ma ora erano insieme, e lo sarebbero sempre stati. Loro e il loro bambino.
Lui allora le infilò l'anello nell'anulare sinistro, fissò la mano della ragazza che amava che indossava l'anello che lui le aveva donato insieme al suo cuore. Baciò quella mano e baciò l'anello, che un tempo era appartenuto alla sua vera madre.
Solo le due donne che aveva amato più della sua stessa vita lo avevano indossato. 
"Ti amo Ichigo, ti amo piccola mia" sussurrò tra i suoi capelli.
Lei sorrise e lo strinse a sè con più forza, sentiva quell'anello che premeva leggermente sulla carne, non ancora abituata alla sua presenza.
"é bellissimo" sussurrò guardandolo e toccandolo delicatamente.
"Era di mia madre, è l'unica cosa che ho di lei" sorrise accarezzandolo anche lui.
"Davvero? sei sicuro che io..." lui le posò un dito sulle labbra.
"Lei avrebbe voluto che fosse la persona che amo ad indossarlo, ed è così, perciò non preoccuparti, lei ne sarebbe felice" sorrise mentre raccoglieva una lacrima solitaria che era scesa dagli occhi di una commossa Ichigo.
"Ti amo amore mio" gli gettò le braccia al collo e lo baciò con passione, mentre sentiva del leggero vento che scompigliava i capelli di entrambi.
Lui sentì una strana vibrazione sentendo quelle parole, gli era piaciuto terribilmente, avrebbe voluto che lei gliele ripetesse per sempre.
"Ripetilo" le sussurrò lui sulle sue labbra.
"Amore mio" anche lei sorrise, non c'era più imbarazzo tra loro, eppure le solite orecchie e coda di gatto fecero la loro comparsa, cosa che fece molto piacere all'alieno che le carezzò piacevolmente,
"Su ora micetta, andiamo staranno aspettando solo noi" mormorò Kisshu staccandosi di malavoglia da lei, e facendola nascondere sotto la sua giacca in modo che nessuno vedesse le orecchie che non accennavano a scomparire.
Ichigo si sentiva protetta mentre stringeva il petto del suo ragazzo che le cingeva amorevolmente la schiena. 
Arrivarono davanti al caffè, e come si aspettavano erano tutti in attesa del loro ritorno.
"Finalmente ce ne avete messo di tempo!" tutti però si sorpresero della loro posizione, 
"Le sono spuntate le orecchie da gatto" Spiegò Kisshu.
Ichigo spuntò fuori dal sotto la giacca, rivelando i piccoli batuffoli neri, che le spuntavano da sotto i capelli rossi.
"Ma insomma, che avete combinato!" urlò Zakuro notando l'espressione felice e i sorrisi che non riuscivano a togliersi dai loro visi.
Lo sguardo di Zakuro si posò sulla mano di Ichigo, ornata dall'anello.
"Oh mio Dio!" urlò Purin guardando nella direzione di Zakuro.
"Kisshu e Ichigo si sposano!" urlò la scimmietta saltellando felice per il caffè.
"Sì ci sposeremo, ma solo dopo  la fine della guerra!" assicurò Kisshu abbracciando la compagna.
"Allora proporrei un brindisi!" esclamò Keii uscendo dalla cucina con una bottiglia di spumante.
"Sì a Kisshu e Ichigo!" tutti unirono i loro bicchieri in quel brindisi.
Solo qualcuno mancava, Rei la cercò, ma di lei non vi era traccia. Dove diavolo era finita quella ragazza che era diventata il centro del suo mondo?

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Capitolo 20
*** Resta con me ***


Resta con me
 
 
Minto se ne stava affacciata al balcone di casa sua, se ne era andata da quell'atmosfera di festa, ed era tornata in quella casa fredda e vuota. 
Non voleva partecipare all'esplosione di felicità e di festa che si era scatenata al caffè. 
Era invidiosa della felicità di Ichigo, non solo aveva trovato l'amore, ma ora era anche incinta e si sarebbe sposata. 
Non che non le facesse piacere per la sua amica, solo che non poteva e non riusciva a festeggiare, perchè lei era sola, e perchè c'era una guerra. Una guerra che a volte le sue amiche dimenticavano, troppo prese dalle loro vite. 
Persino Zakuro, che era sempre stata la solitaria del gruppo, ormai passava molto tempo con Keiichiro. 
Sospirò appoggiandosi sul corrimano del balcone, guardava le stelle, quelle che poco fa, Rei stava ammirando.
Rei quell'alieno misterioso schieratosi dalla loro parte, anche lui era solo come lei. 
Chiuse gli occhi godendosi il vento che le soffiava tra i capelli, voleva solo riposare per una sera senza pensieri, senza dover trovarsi davanti le coppiette felici. Ma quella pace durò poco. 
"Guarda qua, una mew mew tutta sola" Una voce irruppe trai suoi pensieri, costringendola ad aprire gli occhi, davanti a sè vi era  un alieno molto somigliante a Rei.
"Chi sei?" chiese la ragazza leggermente impaurita, frugò nella tasca in cerca della sua spilla.
"Mhhh, no chi sono... caso mai cosa voglio, ragazzina...sarebbe più appropriata come domanda..." l'alieno la fissava con gli occhi blu scuro che si mischiavano al buio della notte, le sembravano familiari.
Minto afferrò la sua spilla.
"Mew Minto metamorfosi!" 
"Pensi che il tuo ridicolo costume e i tuoi insulsi poteri ti proteggeranno? guarda stupida umana, che senza i vostri alleati voi da sole non riuscireste a batterci" L'alieno rideva divertito, ma lei non ci fece caso, si chiedeva il motivo della sua presenza.
"Cosa volete da me? non è il figlio di Ichigo che volete?" chiese Minto accigliata.
"Certo, ma se uccido te e le altre mew mew, ci sarà più facile prendere lei e la sua creatura, non trovi? perciò piccola non è niente di personale" il ragazzo scese da dov'era e si posizionò di fronte a lei.
"Kisshu non ve lo permetterà mai! non avete visto come ha ridotto Syar?" 
L'alieno rise, i suoi occhi blu, troppo simili a quelli di Rei brillavano alla luce della luna.
"Bah, quell'insulso alieno, non preoccuparti uccideremo anche lui e i suoi fratelli, il mio capo non vede l'ora di farli fuori.Ma adesso basta con le parole, mi stancano!" l'alieno estrasse una spada, simile a quella di Rei, ma molto più corta e più grossa.
"Ora mia piccola mew mew" l'alieno sorrise sadico impugnando l'arma "Muori!" urlò l'alieno lanciandosi contro di lei, lei riuscì a schivarlo e a lanciare il suo attacco "Fiocco d'azione!" il colpo partì, colpendo il nemico e ferendolo, le era sembrato che l'attacco fosse più forte del solito, forse Ryou aveva ragione, la forza dell'attacco dipendeva da quella dell'avversario.
L'alieno si pulì del sangue dal braccio "Come hai osato? ferire me? adesso la pagherai per questo" di nuovo quello si scaraventò su di lei, tirandole un calcio alla schiena, e cercando di colpirla con la spada, ma lei riuscì a scappare prima che la spada la colpisse, ma il calcio ricevuto era troppo forte e non riusciva più a reggersi in piedi. 
Tentò di nuovo con il suo attacco, che fallì, perchè il suo avversario riuscì a schivarlo, parandosi davanti a lei. Sorrideva, un sorriso cattivo, mentre le si avvicinava per toglierle la vita.
Lei tentò di tirargli un pugno, ma lui le afferrò la mano, stringendole il polso così forte da farle male, ma lei non si diede per vinta tentando di alzarsi, e tirare un calcio al suo avversario, che però intuì la sua mossa, e riuscì ad evitare anche quello, ma lui l'afferrò per le braccia e la sbattè sul muro, facendola sussultare dal dolore, lui le lasciò le mani e lei potè accasciarsi contro il muro.
"Sei debole senza le tue amiche, credevo fossi più forte, evidentemente mi sono sbagliato." esclamò sarcastico l'alieno tirando fuori la spada.
Lei aveva la vista offuscata dovuta ai colpi ricevuti, e sentiva sapore di sangue sulla lingua, era la fine, la sua fine. E nessuno si era accorto che lei era in pericolo. Nessuno che si preoccupasse, che avesse notato la sua assenza.
Chiuse gli occhi in attesa di ricevere il fendente  che non tardò ad arrivare, senti la lama trapassarle la carne della spalla destra, urlò di dolore, era talmente forte che in quel momento desiderava solo morire.
"Avrai lo stesso trattamento che il tuo amico Kisshu ha inferto a Syar" spiegò l'alieno premendo più forte la spada "
Prima la spalla" estrasse la spada dalla sua carne, il dolore immenso la fece urlare di nuovo.
"E un colpo al cuore" puntò la spada al petto della mew mew, sentiva l'acciaio freddo misto al suo sangue caldo.
Ormai era spacciata, lo sapeva. Si preparò a provare di nuovo quel dolore lancinante, ma quando aprì gli occhi, l'alieno non era più di fronte a lei. 
Cercò di aguzzare la vista, annebbiata a causa del troppo sangue perso, ma alla fine riuscì a focalizzare la persona di fronte a lei.
"Rei..." sussurrò esanime.
"Non sforzarti" la voce del ragazzo la calmò, il dolore non era forte quanto la sensazione di sollievo e gratitudine che provava in quel momento.
Sentì dei rumori metallici rompere l'aria, sicuramente Rei e il nemico misterioso stavano duellando.Aprì gli occhi per seguire la battaglia, fortunatamente vi riuscì. E li vide nonostante il buio. Si muovevano veloci e si perdevano nel buio della notte. 
Non riusciva a capire però chi fosse in vantaggio.
"Basta giochetti fratellino, fammi fuori se ci tieni!" sentì la voce dell'alieno di cui non sapeva il nome incitare Rei ad ucciderlo . Fratellino? perchè l'aveva chiamato così? aveva notato la forte somiglianza, che quello fosse davvero?...no non poteva essere...due fratelli non potevano desiderare di uccidersi.
"Tu non sei mio fratello!" urlò Rei pieno di rabbia, scagliandosi a spada tratta verso l'alieno, che però sparì per ricomparire alle spalle dell'avversario. Tentò di colpirlo alla schiena, ma Rei si voltò.
"Sempre il solito, non ti hanno insegnato che non si attacca alle spalle?" Rei bloccò il colpo con la spada.
"Non me ne frega delle regole, voglio solo farti fuori" ringhiò l'alieno, cercando di colpirlo sulla stomaco.
Rei bloccò il colpo e gli mollò un calcio sul petto. L'altro sussultò dal dolore e si fermò a riprendere fiato.
"Mi stai stancando! moccioso! la pagherai per tutto!" 
"Lo dici sempre, sto ancora aspettando" Rei si appoggiò alla sua spada un ghigno divertito in viso.
"Tornerò e sistemerò voi traditori!" 
"Sì scappa tanto lo fai sempre" Rei aveva un tono divertito, quello emise un sibilò e scomparve.
Rei rimise a posto la spada e subito corse da Minto che intanto si era ritrasformata, perdeva sangue, troppo sangue dalla ferita sulla spalla.
La prese tra le braccia e la portò dentro posandola delicatamente sul divano. 
Le stracciò la maglietta sul punto della ferita toccandola lievemente,sentiva il suo tocco delicato sulla pelle.
Lei aprì gli occhi per osservarlo, notò che aveva un'espressione preoccupata, ma vi era qualcos'altro nei suoi occhi, sembrava...rabbia. Perchè la fissava in quel modo? 
"Hai del disinfettante qualcosa per curarti questa ferita?" le chiese lui quasi scontroso.
Lei indicò la porta davanti a loro. Non riusciva a parlare a causa del dolore, era così penetrante così acuto da non farla ragionare bene, sapeva che anche se avesse provato non sarebbe riuscita a mettere due parole insieme.
Lui sparì e ricomparve in pochi minuti con in mano l'occorrente per curarla.
"é un brutto taglio, ti farà un po' male, dovrò ricucirti senza anestesia, mi dispiace, se non vuoi che rimanga la cicatrice intendo" Lei scosse la testa, odiava le cicatrici e non ne voleva.
Lui annuì, e senza sorridere la fissò. "Ora qualsiasi cosa sentirai, non urlare" la pregò lui. stringendole leggermente il braccio.
"Puoi pizzicarmi, persino mordermi se ti fa male, solo non urlare" si raccomandò di nuovo, porgendole una mano. Lei la afferrò e poi tornò a osservare l'altra.
Fece apparire, ago e filo chirurgico, quelli che usavano negli ospedali. 
Lo guardò con aria interrogativa. Sapeva quello che stava facendo? dai suoi movimenti sicuri sembrava di sì.
"Mi sono dimenticato di dirtelo, sono un soldato è vero, ma sono anche una specie di medico, addestrato nelle situazioni d'emergenza." 
Lei lo guardò perplessa, quanto cose sapeva fare quel ragazzo? eppure era giovane, sicuramente aveva la sua stessa età.
"Ora comincerò a cucirti, ricorda quello che ho detto" la pregò lui, ma non abbandonò il tono scontroso che lei non sopportava. Odiava quel modo di fare così freddo e diverso dal Rei che aveva conosciuto in quelle poche ore.
Lui disinfettò delicatamente la ferita, e poi preparò il filo e l'ago, cominciò a cucirla. Faceva male, molto male, ma il dolore di quel taglio del filo che stringeva la sua carne, dell'ago che trapassava la sua carne...era niente rispetto a quello che provava nel vedere gli atteggiamenti freddi e distanti e l'indifferenza nel suo sguardo. La cosa la disturbava parecchio, perchè non voleva dipendere da quel ragazzo, dai suoi sguardi appena accennati, dalla sensazione di leggerezza che provava in sua compagnia.
Rei era talmente concentrato sulla ferita da non accorgersi delle lacrime che erano comparse sul viso della ragazza. 
Lui però alzò lo sguardo fino a incontrare quello della ragazza. Stava piangendo, di nuovo. Forse questa volta sapeva il motivo, conosceva il dolore che stava provando lei in quel momento. Almeno questo era quello che credeva lui. Ma una ferita aperta, non era come il cuore spezzato di una ragazza, e lui questo non lo poteva sapere.
"Lo so che fa male" tentò di giustificarsi, "Ma ho quasi finito, dopo starai meglio"
Ma lei non si calmò e i singhiozzi si fecero così forti da farla tremare. Non era quella stupida ferita a farle male, ma lui. 
"Calmati Minto! che ti prende?" lui non riusciva a capire il motivo di quella reazione.
Alzò lo sguardo e incontrò nuovamente i suoi occhi, quei meravigliosi occhi color nocciola dove lui spesso si perdeva, non ne capì il motivo, ma sentì una fitta al cuore nel vederli così tristi e disperati.
"é...é colpa tua..." riuscì a mormorare lei, con la voce spezzata dal dolore e dal pianto. Lui si stupì sentendo quelle parole.
"Come? colpa mia? sei tu che te ne sei andata dal locale da sola, senza lasciare notizie, ti rendi conto che nessuno sapeva dove fossi?" lo sguardo del ragazzo la trapassò, era talmente intenso, talmente pieno di sentimenti contrastanti da lasciarla senza fiato.
"Allora MInto? perchè te ne sei andata?" 
"Vi ho mandato il segnale di pericolo" rispose infine lei, mollando la presa dagli occhi del ragazzo. 
"é per quello che sono qua" tagliò corto lui.
"Già, sei venuto tu!" le lacrime premevano ancora per uscire, ma cercò di controllarsi "E le mie amiche? a loro non importa nulla di me!" scoppiò di nuovo in lacrime, lasciando perdere l'autocontrollo che cercava di raggiungere,
"Ma cosa dici? sono state trattenute, il nemico aveva piazzato chimeri ovunque!" rispose Rei con tono più dolce, ma lei non smise di singhiozzare.
"Io li ho lasciati a combattere perchè sentivo che qualcosa non andava, allora sono corso qui" continuò avvicinandosi a lei e  asciugandole le lacrime con le dita. Lei sussultò al tocco delicato del ragazzo, e lo guardò negli occhi perdendosi di nuovo in quel blu così intenso.
"Sei venuto perchè sentivi che ero in pericolo?" era sconcertata da quelle parole, ma di più dall'espressione del suo viso.
"Sì, era una sensazione strana...sentivo che dovevo correre qui, non so nemmeno se gli altri  hanno sconfitto i chimeri" alzò lo sguardo leggermente preoccupato.
"Spero sia andato tutto bene" la voce era leggermente preoccupata, mentre pensava alla sue amiche. 
"Rei?" lui si voltò sentendo il suo nome, la ragazza nonostante il dolore e la ferita ricucita solo a metà, ora sorrideva. "Certo che ha proprio dei bei sbalzi d'umore" pensò il ragazzo osservando quel prezioso e raro sorriso.
"Dimmi Minto" anche lui sorrise, "è proprio bello" pensò Minto arrossendo.
"Grazie, per tutto" era ancora rossa, sentiva quel calore sconosciuto sulle gote, nessuno l'aveva mai fatta arrossire, e lei si stupì che fosse proprio quell'alieno il primo.
"Non è niente, davvero, proteggerti...cioè proteggervi tutti, non solo te...ecco è il mio compito!" anche lui era rosso, e balbettava, cosa non comune per un alieno. Almeno se gli alieni con cui fare paragoni erano Kisshu, Pai e Taruto.
"Che c'è ti imbarazzo?" Nonostante la ferita, Minto sembrava essersi ripresa, almeno abbastanza per prenderlo in giro.
Lui sbuffò riprendendo il controllo di sè.
"No per niente!" 
"Per me sì invece!" rideva dimenticandosi quasi di avere ancora la ferita aperta a metà. Rei le osservò la spalla , che sanguinava leggermente.
"Senti vuoi che ti curo quella ferita o ti aspetti che si curi da sola?"  sbraitò l'alieno leggermente infastidito dalla ragazza.
"Scusa" lui sospirò e  ricominciò di nuovo prendendo di nuovo in mano l'ago, Minto sussultava dal dolore ogni volta che lui le trapassava la pelle, a lui dispiaceva sentire i suoi lamenti, ma se l'avesse solo disinfettata sarebbe rimasta la cicatrice e lui non voleva che su quella splendida ragazza ve ne fossero.Per fortuna non mancava molto alla fine, la ferita era grande, ma lui era veloce. Se solo fosse arrivato prima, ora lei starebbe bene. L'alieno ringhiò a quei pensieri.
"Che ti prende?" Minto analizzò il volto livido di rabbia dell'alieno. 
Lui la ignorò. "Finito!" annunciò ricoprendola con delle garze sterili.
Minto si alzò, anche se non riusciva a muovere la spalla, non sentiva più molto dolore.
 Si voltò verso l'alieno che se ne stava in piedi di fronte a lei, uno sguardo di gratitudine le si stampò sul volto.
"Non dovresti muoverla così tanto" l'avvertì il giovane.
"Adesso mi ricordi proprio un dottore" lo riprese lei, mentre lui la osservava mentre si guardava allo specchio. Poi  si sedette sul divano, facendo segno al ragazzo di accomodarsi di fianco a lei.
"Ehmm, io..io dovrei andare..." arrossì di nuovo portandosi la mano alla testa nervoso.
Voleva già lasciarla? perchè faceva quell'effetto a tutti?
"Vuoi già andartene?" lei abbassò lo sguardo, cercando di nascondere l'espressione delusa.
"Vuoi che resti?" chiese lui allora avvicinandosi pericolosamente al corpo della ragazza.
"Lo vorrei, ma non posso costringerti" la voce era leggermente rotta dalle lacrime che avevano cominciato a scendere indisturbate.
"E se fossi io a voler restare?" ora le afferrò il volto,costringendola a guardarlo. I loro occhi si incontrarono, nocciola contro blu notte. 
"Allora resta" la sua non era una risposta, in quel momento era una preghiera, lo pregava di restare lì con lei, lo pregava di salvarla dalla sua solitudine, dalla sua tristezza. Ma più di tutto di salvarla da se stessa, dal suo non amare, dal suo cuore freddo che non la faceva sentire viva da troppo tempo. Voleva sentire le emozioni che solo in presenza di quel misterioso e bellissimo ragazzo provava.
Lui sorrise, e non aggiunse nulla. Rimase lì fermò a osservarla, a toccarle i capelli scuri, la guancia calda, le labbra, quelle labbra che lo invogliavano a baciarla, le toccò leggermente con la punta del pollici, lei le dischiuse leggermente a quel tocco, entrambi sentivano i battiti dei loro cuori accelerare non appena intuirono quello che di lì a poco sarebbe successo. 
"Minto...io..." lei posò leggermente un dito sulle labbra del ragazzo. 
"Non devi dire niente, ne giustificarti" 
Lui sorrise, e finalmente annullò la distanza tra di loro, posando finalmente le sue labbra su quelle della ragazza, sciogliendo finalmente il ghiaccio che circondava la ragazza. Da quel momento sapeva che non sarebbe più stata sola.
 
"Due attacchi in un giorno" Pai osservava i dati al computer.
"Due attacchi, Syar prima e questi chimeri poi, che di certo non sono stati creati dal nulla, chi ci sarà sotto questa volta?" Keiichiro osservava preoccupato i dati sul computer.
"Non lo so, ma chiunque sia è più in gamba di lui" replicò Kisshu, serio, mentre stringeva a sè una preoccupata Ichigo. 
"Hanno provato a rapire Ichigo, è chiaro che vogliono assicurarsi che il bambino nasca" Pai non era meno preoccupato del fratello.
"Vuoi dire che hanno paura che io faccia ricorso all'aborto?" Ichigo era leggermente più preoccupata.
"Il motivo ci sarebbe, ma sanno che è inutile preoccuparsi, sanno che non lo farete" 
"Minto sta bene, ho parlato con Rei, ci penserà lui a curarla" Ryou entrò in laboratorio, aveva una leggera smorfia che smascherava i sentimenti che provava nei confronti di quella situazione.
"E la cosa non ti sta bene" concluse Taruto con espressione infastidita.
"No non è quello, è che sono preoccupato, l'alieno l'ha trovata con troppa facilità, temo che non potrete più tornare nelle vostre case." 
"E che diremo ai nostri genitori? non possiamo inventarci altre scuse!" Retasu si portò la mano sul cuore, gli unici che non avevano quel problema erano Kisshu e Ichigo, i suoi genitori erano al corrente del segreto. 
"La verità, tenere il segreto specialmente con loro sta diventando troppo pericoloso" Keiichiro si portò una mano sul fianco.
"Trasporteremo le vostre famiglie in un luogo sicuro,temo che gli alieni possano attaccare le vostre famiglie, a quanto pare non si fanno molti scrupoli"
"Cosa? dovremmo raccontare alle nostre famiglie cosa facciamo in realtà? ti rendi conto che starebbero sempre in pensiero"
"Shirogane ha ragione Retasu" Pai incrociò le braccia, e rivolse un sorriso alla sua ragazza.
"Saranno dei bersagli, se gli raccontiamo la verità, potremo salvarli" 
"E potrò presentare Taru Taru a mio padre!" esultò Purin saltellando felice.
"Cosa? io non ho intenzione di incontrare tuo padre!" Taruto si allontanò dalla scimmietta che lo guardava esaltata.
"Sì invece! se vuoi stare con me dovrai farlo!" lo minacciò tirandolo per il lembo della giacca.
"Oh mamma!" Taruto fece un'espressione afflitta, arrendendosi.
"Così impari a prendermi in giro!" esultò Kisshu ridendo.
"Non lo farò mai più te lo prometto!" 
"Ora Pai..." Kisshu si voltò verso il maggiore, gli lanciò uno sguardo di sfida.
"No! non dirlo! se Retasu lo vorrà, incontrerò i suoi genitori, ma..." 
"Bene allora te li presenterò!" 
"Ma..." tentò di protestare il viola assumendo la stessa espressione del fratello minore.
"Ma cosa? tu hai accettato!" 
"Oh che bello!" Ichigo era emozionata all'idea di non essere l'unica a dover condividere il segreto e fidanzato alieno con i genitori.
"Parla per te brutta vecchiaccia!" 
"Ehmmm moccioso! ti ricordo che porto tuo nipote in pancia!" gli ricordò Ichigo.
"Già povero bambino, con una madre come te e un padre come Kisshu...povera creatura, mi fa già peccato!" 
"Pai digli qualcosa!" lo pregò la rossa, mentre Taruto ridacchiava divertito.
"Beh...non posso dargli torto" 
"Kisshu!" la ragazza si rivolse al fidanzato.
"Smettetela voi due, non è più divertente, non è uno scherzo" Kisshu era terribilmente serio.
"Ha ragione ci sono altri pensieri più pungenti al momento" Zakuro li guardava annoiata.
"Dove trasferiamo le famiglie? e le ragazze dove dormiranno?" 
"Le famiglie potremmo trasferirle nel parco Inohara" Intervenne il più giovane tornando serio.
"Nel parco?"
"Sì, nel parco! ho creato una casa lì, è circondata da una barriera, che rende impossibile la vista della casa dal di fuori"
"Incredibile!" esclamò Keii interessato.
"Bene, allora, li trasferiremo lì, stasera stessa, ognungo di voi si preoccuperà di trasferire le famiglie, Kisshu tu ti preoccuperai dei genitori di Ichigo, Pai la famiglia di Retasu, e Taruto, i fratelli di Purin e suo padre" Disse Ryou guardando i tre alieni.
Zakuro non aveva famiglia, e Minto aveva suo fratello e i genitori, anche se erano lontani, era sicuro che il nemico li avrebbe trovati. A loro ci avrebbe pensato Rei.
"Bene ragazzi andate ora! comincia la nostra prima vera missione!" 

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Capitolo 21
*** Vi presento il mio ragazzo alieno ***


Vi presento il mio ragazzo alieno
 
 
 
Kisshu fu il primo a partire, visto che i genitori di Ichigo già erano al corrente di tutto, non serviva anche la presenza della ragazza. 
Però Ryou, Keiichiro e le due ragazze rimaste si fecero trasferire in quella casa per controllare e accogliere le famiglie una volta arrivate.
Kisshu apparì nella cucina dei genitori della sua ragazza.
"Ci si rivede eh?" esclamò attirando la loro attenzione.
"E...e tu che ci fai qui, nella mia cucina, sopra la mia testa, potevi almeno bussare alla porta!" Shintaro era leggermente infastidito dalle maniere del suo futuro genero.
"Beh diciamo che non c'è tempo per spiegare, perciò!" fece un sorrisetto di scuse si avvicinò alla madre di Ichigo, prendendola in spalla, ignorando le urla spaventate della povera donna, Shintaro guardava contrariato la scena, ma non ebbe il tempo di replicare, che il ragazzo l'afferrò per il braccio. Insieme si smaterializzarono, ai due non abituati stava venendo un forte senso di nausea,specialmente quando la figura della casa illuminata al buio si fece ondeggiante dinanzi a loro, per poi fermarsi.
"Siamo giunti a destinazione!" l'alieno fece scendere la donna dalle sue spalle, e lasciò il braccio dell'uomo che lo guardava di sbieco con aria accigliata.
"Ma come ti permetti di venire in casa nostra e rapirci? lo sapevo che non dovevo fidarmi di te! specie di alieno da quattro soldi!" 
"Papà, ti prego calmatiti!" Ichigo era corsa subito all'esterno sentendo le voci leggermente alterate dei suoi.
"Ha rapito anche te? " Guardava Kisshu come se davanti a sè avesse il peggiore dei delinquenti.Kisshu sbuffò contrariato.
"Ti avevo detto che prima era meglio spiegare loro la situazione,ma tu hai detto di fare in fretta e io l'ho fatto! e adesso ecco il risultato!" si lamentò il verde guardando la sua fidanzata.
"Sì, va bene, avevi ragione tu" bofonchiò la rossa notando la sguardo adirato del padre.
"Oh benvenuti signori Momomiya!" Ryou e Keiichiro andarono ad accogliere i genitori della mew rosa, che li guardarono con sospetto, ancora non capivano che diavolo ci facevano in quel posto.
"E questi due chi sono? sono per caso alieni anche loro?" I due ragazzi si scambiarono uno sguardo confuso.
"Ma Shintaro guardali, sono solo due ragazzi" Sakura sorrise ai due giovani di fronte a loro che ricambiarono.
"Mah...non mi fido tanto...Ichigo che razza di gente frequenti?" 
"Voi due siete sicuri che abbiano capito il segreto di Ichigo?" Ryou cominciava a dubitarne seriamente.
"Certo che l'hanno capito, non sono mica due idioti!" Replicò l'alieno con un ghigno.
"Idiota a chi?" 
"Papà, adesso ti spieghiamo tutto, solo ti prego stai calmo!" La ragazza, posò un braccio sulla spalla del genitore che si rilassò, lasciando così a Ryou spiegare quale fosse la situazione.
"Perciò, noi staremo qui al sicuro, in questa casa, invisibile dall'esterno, finchè le mew mew e Kisshu e suoi fratelli non sconfiggeranno questi nuovi alieni, che vogliono rapire mio nipote e mia figlia, per farne un combattente potentissimo, così in un futuro potranno conquistare la terra?" 
"Più o meno è così!" L'alieno dagli occhi ambrati incrociò le braccia.
"Che razza di alieni sciroccati sono questi? rapire una ragazza incinta per portarle via il figlio! e in più voi due fate combattere delle ragazze al vostro posto? e voi che fate? lavorate a maglia?" 
Ryou aggrottò le sopracciglia, a sentirla così suonava davvero patetica come situazione.
"Ma è terribile!  Ichigo e il nostro nipotino" La madre di Ichigo aveva le lacrime agli occhi, e teneva saldamente il braccio del marito, che aveva una strana espressione di rabbia.
"Non li prenderanno ve lo assicuro! dovranno passare sul mio cadavere se solo osano toccarli!" Kisshu strinse i pugni gli occhi dorati fiammeggiavano, il viso candido era tirato in un'espressione di rabbia pura.
"Calmati Kisshu" La rossa, prese un pugno del ragazzo tra le mani, carezzandoglielo delicatamente finchè questo non si schiuse e le mani finalmente si intrecciarono l'una nell'altra.Questo calmò l'alieno che si rilasso, appoggiando la testa a quella della ragazza.
"Io non so come farei senza di voi, Ichigo" sussurrò lui tra i capelli della ragazza.
Lei arrossì, vista la presenza dei genitori.
"Vedrai, Kisshu, la proteggeremo, tutti insieme!" Zakuro fece un sorriso all'alieno che ricambiò annuendo.
"Io e Keii abbiamo stabilito che resteremo qui tutti, il posto è grande ed è sicuro, Taruto ha fatto un gran bel lavoro" Asserì Ryou guardandosi intorno.
"Già, quel moccioso quando ci si mette, fa le cose per bene" concordò Kisshu.
"E voi siete sicuri che qui noi staremo al sicuro?" Il padre di Ichigo squadrò Keiichiro che però sorrise sicuro di sè.
"Sì,solo noi siamo a conoscenza di questo posto, e voi non lo lascerete per nessun motivo fino alla fine della guerra, per cui non c'è motivo di preoccuparsi" 
"Bene, allora, Sakura, dobbiamo scegliere la nostra stanza"  
"Ma papà!" lo ammonì la figlia arrossendo.
"Che c'è? certo che se dovremmo restare qui, voglio almeno assicurarmi quella migliore, ho l'impressione che questo posto si popolerà presto" 
"Ha perfettamente ragione, prende la seconda a sinistra, è stupenda e ha una perfetta vista!" Kisshu fece l'occhiolino all'uomo che rispose soddisfatto.
"Vedi Sakura l'avevo detto che era un bravo ragazzo" mormorò prendendo il corridoio per seguire le indicazione dell'alieno.
 
 
 
"Retasu...sei sicura? potrei dargli un colpo in testa e portarli nel luogo stabilito!" 
"Ma che vi prende a voi alieni? come si parla di incontrare i genitori della proprio ragazza, o altre cose serie diventate dei fifoni...davanti alle guerre invece..." Retasu rideva dell'espressione enigmatica di Pai.
"C'è una sola cosa peggio delle guerre!" 
"Cioè?" domandò la ragazza curiosa.
"I suoceri!" il ragazzo cominciò a tremare, Retasu scoppiò a ridere ancora più divertita di prima.
"Andiamo fifone, entriamo, i miei genitori non mangiano mica" lo afferrò per il braccio e si ritrovarono in breve davanti la porta di Retasu. La ragazza velocemente sfilò il copricapo al ragazza svelando le sue orecchie aliene.
"Credo che quello dovresti lasciarlo, sai non credo che le mie orecchie facciano una bella prima impressione" 
"No, meglio così, sarà più facile credimi" asserì la ragazza, buttando il piccolo cappello in borsa.
Entrarono in casa, Retasu si tolse le scarpe, Pai invece galleggiava a pochi centimetri dal pavimento.
"Mamma, papà, dove siete?" 
"Oh sei tornata, tesoro....oh mio Dio!" la madre di Retasu rimase interdetta vedendo la figlia accompagnata da uno strano ragazzo con le orecchie lunghe, sguardo stranamente spaventato e a qualche centimetro da terra.
"Caro! vieni qui subito!"
"Oh ma che problema c'è...oh cielo!" anche il padre entrò soffermandosi sul ragazzo, Pai sentendosi osservato, lanciò uno sguardo d'accusa alla ragazza che sorrideva dolcemente, convinta che quello fosse il metodo giusto.
"Ma che avete tutti da...Retasu con un ragazzo? ora capisco il motivo di tutte quelle espressioni sorprese" il fratello minore di Retasu sembrò l'unico a non fare caso allo strano aspetto del ragazzo.
"Ok, mamma, papà, ho un po' di cose da spiegarvi..."
"A dire la verità tesoro, ne hai molte" la madre si sedette sul divano toccandosi la fronte credendo di essere in preda alla febbre, o di star delirando.
"Ora..smettetela di fissare Pai e ascoltatemi"
"Pai? che razza di nome!" borbottò il padre osservando il ragazzo, che non si era rilassato per niente, e che aveva assunto un'espressione glaciale.
"Papà, lui è il mio ragazzo, quindi trattale bene!" lo sgridò la figlia. 
"Ragazzo? vuoi dire che c'è qualcuno che ha il coraggio di stare con te?" il fratello di Retasu si alzò correndo a stringere la mano al confuso Pai.
"Ti ringrazio! davvero" 
"E per cosa scusa?" 
"Vuol dire che vi sposerete, e così la porterai via da qui, così potrò stare finalmente in pace!" 
Pai si voltò verso la ragazza che guardava il fratello con aria livida.
"Sei sicuro che sia tuo fratello?" 
"Purtroppo sì" rispose lei rassegnata.
"Hey amico, ce l'hai una sorella?" 
"Ehmm, no ho due fratelli, due idioti dovrei dire forse" sorrise al ragazzino, che cominciò a trovare divertente il ragazzo alieno.
"Allora non puoi capire..." 
"é così terribile avere una sorella?" si informò Pai osservando interessato il ragazzino seduto di fronte a lui.
"Non lo immagini nemmeno!" 
"Basta ora, ti sei dimenticato che siamo qui per altri motivi!"  Retasu lanciò un occhiataccia a Pai.
"Scusa" mormorarono i due ragazzi.
"Retasu figliola...cosa dovrebbe essere lui" la madre indicò l'alieno di fianco a lei.
"Un alieno" rispose semplicemente il ragazzo.
"Uno di quelli che qualche anno fa ha tentato di distruggere il pianeta? Sembra proprio uno di loro tre" chiese la madre guardandolo scandalizzata.
"Beh effettivamente sì" annuì Retasu.
"E tu ce ne porti uno in casa!" il padre fece un'espressione terrorizzata.
"Mamma, papà, lasciatemi spiegare, vi prego, lui è il mio ragazzo, io e lui stiamo insieme" 
"Adesso capisco perchè ti sopporta...non è umano!" 
"Smettila Michael!" urlò Retasu stanca di quelle battutine.
"Ma...lui...lui è un alieno! cattivo per giunta!" 
"No mamma, lui è buono, lui e i suoi fratelli si sono ricreduti, con il dialogo hanno capito che stavano sbagliando, è vero hanno dovuto morire un po' di persone prima, ma alla fine l'hanno capito"
"Ok...sarà anche vero...ma tu tesoro...insomma, stai insieme a lui?"
"Sì, io lo amo" si voltò per sorridere al suo ragazzo che ricambiò quel sorriso.
"Ma oltre a questo sono qui per un altro motivo..." tirò un profondo sospiro "Io sono una mew mew" alzò gli occhi per scrutare i suoi genitori e il fratello che la fissavano increduli.
"Tu cosa sei?" 
"Una mew mew! io e Pai combattevamo uno contro l'altro sei anni fa" spiegò la ragazza.
La madre aveva una strana espressione di incredulità, il padre era confuso, e il fratello invece trovava la cosa grandiosa.
"Ma noi non siamo qui per raccontarvi il passato, ci sono dei nuovi alieni che minacciano la terra, e temiamo che potrebbero decidere di attaccare le famiglie delle mew mew, per quello siamo venuti per portarvi in salvo" Spiegò Pai attirando su di sè l'attenzione.
"Una domanda...quelle orecchie...insomma..." 
Pai perse la pazienza "Io vi dico che siete in pericolo, e voi vi preoccupate delle mie orecchie!" 
"Retasu cara, ti sei trovata un tipo scorbutico" osservò la madre.
"No è così solo quando è nervoso"
"Retasu sarà ora di andare" Pai appoggiò i piedi sul tappeto, smettendo finalmente di galleggiare per aria, Retasu si avvicinò facendosi avvolgere dal braccio del viola che le sorrise dolcemente.
"Dovete toccarmi o non potremo partire" disse Pai facendo segno agli altri tre di afferrare l'altro braccio.
"Sei sicura che possiamo fidarci di lui?" chiese scettico il padre guardando la figlia.
"Si fidi di me signor Midorikawa" 
Quello capendo che non vi era altra scelta, afferrò il braccio del ragazzo, stupendosi della temperatura fredda dell'alieno dai capelli viola.
In pochi secondi,i cinque cominciarono a riconoscere un ambiente simile a una stanza di una casa sconosciuta, la stanza cominciò a delinearsi, i mobili, le pareti e le persone al suo interno divennero chiare. 
"Siete arrivati!" esclamò Keiichiro, sorridendo a dei spaventati familiari di Retasu.
"Benvenuti signori Midorikawa" Ryou riservò loro la stessa accoglienza riservata ai genitori di Ichigo.
"Grazie" il padre della mew verde strinse la mano al ragazzo americano, che gli sorrideva cercando di infondere fiducia alle persone di fronte a lui.
"Qui starete al sicuro, immagino che Pai vi abbia spiegato la situazione" 
"Sì, è stato abbastanza svelto nel farlo ma l'ha fatto" rivolse lo sguardo contrariato all'alieno.
"Lui non è uno di molte parole" Kisshu apparve nella stanza.
"Lui è uno dei tuoi fratelli?" chiese Michael al viola.
"Sì, il più idiota dei due"
Kisshu sbuffò, incrociando le braccia sul petto.
"Ma che razza di posto è questo? e voi chi siete?" esclamò terrorizzato l'uomo guardando, prima Ryou, poi Keiichiro e infine Kisshu.
"Io mi chiamo Ryou Shirogane, sono uno scienziato, ho creato le mew mew, insieme al mio amico Keiichiro, anche lui uno scienziato, quello invece è il fratello di Pai, Kisshu" 
"Ah, vedevo una certa somiglianza..." disse infine la madre della ragazza avvicinandosi al verde.
"Sì, nelle orecchie forse..." rispose Kisshu con un ghigno.
"Beh..in effetti, io e Kisshu non siamo davvero fratelli, la mia famiglia l'ha adottato quando era ancora un bambino...e quindi" Pai si avvicinò al fratello.
"Allora fratellone..come è andato l'incontro con i suoceri?" Kisshu fece un enorme sorriso di scherno al fratello, che sospirò nervoso.
"Beh..insomma..." 
"Quindi, spiegami Pai...noi dovremmo restare qui per un tempo indefinito, finchè voi, non distruggerete questi nuovi alieni che vogliono conquistare la terra?" 
Il ragazzo annuì.
"Che figata!" esclamò Michael guardando il viola con occhi sbrilluccicosi.
"Non lo è credimi, comunque signor Midorikawa è così" 
L'uomo si avvicinò all'alieno e alzò leggermente la testa per guardarlo negli occhi. 
"Allora promettimi che farai di tutto per proteggere mia figlia" 
Pai per la prima volta sorrise.
"Lo farò signore, glielo prometto" 
"Bene, allora visto che mia figlia è innamorata di te...beh ragazzo benvenuto in famiglia, non farmi pentire" 
Disse l'uomo con un sorriso, porgendo la mano a Pai, che l'afferrò finalmente tranquillo.
 
 
 
 
 
Ecco il nuovo sudato capitolo...devo dire che questo è stato davvero difficile da scrivere...e forse non è uscito nemmeno benissimo, forse sono un po' a corto di ispirazione...ma non preoccupatevi porterò a termine la storia! 
Voglio ringraziarvi tutti! voi che leggete! voi che avete inserito la storia tra le preferiti e chi tra le seguite! vi sono grata per il semplice fatto che vi piaccia la mia storia! davvero non credevo che avrei avuto questo seguito! perciò vi ringrazio con tutto il cuore!!!
Al prossimo capitolo!! ciauuzzzzz

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Capitolo 22
*** La promessa di Taruto ***


La promessa di Taruto.
 
"Allora Taru-Taru, sei pronto?" chiese Purin ancora allacciata al corpo di Taruto che la teneva tra le braccia, sul viso un'espressione enigmatica. Purin lo guardò per qualche secondo, assomigliava a Pai quando faceva così, entrambi erano bravi a mascherare le loro emozioni, solo che Pai da quando stava insieme a Retasu si era lasciato andare ed era diventato molto più malleabile, e meno scorbutico.
"Certo che sono pronto, non ho paura di tuo padre io, non mi chiamo Pai o Kisshu" fece un sorrisetto, ricordando gli sguardi terrorizzati dei due fratelli quando entrambi avevano dovuto conoscere i genitori delle loro fidanzate.
Puirn roteò gli occhi, sapeva bene che mentiva.
"Allora entriamo" Purin si diresse verso la porta, ma si accorse che Taruto non si mosse, fissava la casa,immobile, sembrava una statua.
Purin fece un sorriso,e si avvicino al ragazzo "Allora non hai paura eh?" 
"Ovvio...io io stavo solo pensando" bofonchiò l'alieno furioso.
"Sì certo, e io sono una scimmia!" rispose la ragazza, afferrando una delle sue lunghe orecchie. 
"Ma tu sei una scimmia! stupida..." 
Lei roteò gli occhi di nuovo, e strinse le due dita intorno al suo orecchio, trascinandolo dentro, nonostante le proteste del povero giovane alieno.
La ragazza aprì la porta, e subito quattro ragazzini e una ragazzina, saltarono addosso al povero Taruto.
"Hey! smettetela, gli farete male così!!" li sgridò Purin, anche se non era molto convincente, visto le risatine che non riusciva a trattenere.
"Dannati ragazzini!" Taruto si alzò liberandosi dalla loro presa ferrea, i ragazzini lasciarono la presa e cominciarono a ridacchiare.
"Che hanno da ridere!" chiese il giovane alieno sistemandosi la giacca, guardando Purin.
"Credo sia per quelle" la ragazza indicò le orecchie lunghe di Taruto. Lui fece un debole sorriso e toccò la punta di una, "Immagino abbiano questa reazione sulla tua famiglia, chiunque altro si sarebbe spaventato...loro invece ridono...tsk si vede proprio che è la tua famiglia"
Purin non rispose, ma si girò in direzione di qualcuno, Taruto seguì lo sguardo della ragazza, e si trovò davanti il padre di Purin, che fissava entrambi leggermente...spaventato? Ecco questa era la reazione che si aspettava Taruto.
L'alieno sorrise soddisfatto, ma non sapeva che il padre della ragazzina non era tipo da farsi spaventare da un teppista dalle sembianze aliene.
"Chi sei tu? e ce ci fai con mia figlia? sei qui per rapirci vero? vuoi ucciderci tutti come qualche anno fa!" 
Purin ridacchiò leggermente in imbarazzo, mentre Taruto lo guardava con un sopracciglio alzato a l'aria confusa.
"Io non sono qui per uccidere nessuno! sono qui per salvare i vostri sed..." Purin gli tappò la bocca, prima che il ragazzo potè continuare la frase.
"Papà...posso spiegarti...."  iniziò Purin, ma il padre le tappò la bocca.
"Non lascerò che mia figlia venga rapita da te! razza di essere mutante!" Il padre si mise in posizione di difesa davanti a Purin, tenendo i pugni alti in direzione di Taruto.
"Rapirla? No! io io..." ingoiò violentemente arrossendo così tanto che persino le punte delle orecchie gli bruciavano, eppure doveva dirlo. Doveva ammettere al padre di Purin di essere innamorato di sua figlia, eppure si vergognava così tanto! Come diavolo faceva Kisshu a dichiararlo con così tanta disivoltura?
"Io amo sua figlia! non le farei mai del male!" 
Purin lo guardò con un misto di gioia e shock, era la prima volta che lo dichiarava così apertamente,e doveva farlo davanti a suo padre! 
"Taruto...non potevi dirlo a me prima?" disse la ragazza appoggiando le mani sui fianchi.
"L'ho detto! non ti basta stupida scimmia?" rispose il ragazzo rivolgendosi a lei, e ignorando le risate dei suoi fratelli. Lei serrò gli occhi nervosa, aveva ragione
"Beh...Purin hai trovato un ragazzo che ti tiene testa e ti sopporta...ironico pensare che è un alieno" il padre della ragazza si massaggiava il mento, con aria leggermente divertita.
"Ma dimmi Purin...tu lo ami?" 
Lei annuì, le guance si colorarono di un rosso vivace, e Taruto sorrise trionfante.
"Lo sapevo!" mormorò così piano che solo lei potè sentirlo, lei gli sorrise, stavano insieme, ma mai avevano ammesso i propri sentimenti in quel modo, erano originali dovevano ammetterlo entrambi. Non erano silenziosi e impacciati come Pai e Retasu, o impulsivi e passionali come Kisshu e Ichigo. Loro erano così, bambini in un certo senso,ma si amavano, e non importava se erano immaturi, inconsapevoli e chissà che altro. Si amavano e questo era l'unica cosa che contava per loro.
Il padre di Purin che era rimasto a osservarli abbastanza a lungo, tossì, facendo tornare l'attenzione su di sè.
"Beh...allora ragazzo...tra qualche anno tu e Purin dovrete sposarvi...dovrò parlare con i tuoi genitori..." mormorò sovrappensiero.
"Ehm...papà...non è il momento di parlarne, io e Taruto siamo qui per un motivo."
"Ah? e quale sarebbe? non è per chiedermi la tua mano?" il padre della ragazza la scrutò leggermente.
"Tuo padre ha un chiodo fisso! comunque no, sono qui per portarvi in salvo, vedete..." Taruto si voltò verso la bionda, e fece un gesto eloquente con le mani per incitarla a continuare.
"Papà..io sono una mew mew, vi dobbiamo portare via di qua perchè non è più sicuro" spiegò velocemente la ragazza, il padre spalancò gli occhi, cercando di analizzare le parole della figlia.
"Tu una mew mew? insieme a un alieno? chissà perchè adesso fa più senso di prima" 
"Beh...mi sono stancato di parlare, su Purin afferra i tuoi fratelli, e andiamocene" esclamò Taruto afferrando il braccio del padre della ragazza, mentre la ragazza prendeva per mano due dei suoi frateli, e diceva agli altri di prendersi tutti per mano.
In pochi istanti, dopo che Taruto aveva afferrato saldamente la mano di Purin, si trasferirono nella casa al centro del parco Inohara.
Pai e Kisshu erano lì di fronte a loro, Kisshu sorrideva, mentre Pai aveva il suo solito sguardo glaciale.
"Finalmente, ci avete messo molto" esclamò Ryou comparendo anche lui sul porticato della casa.
"Ce ne sono altri!" esclamò il padre guardando, i due ragazzi alieni di fronte a lui. Pai sospirò, mentre Kisshu roteò gli occhi di fronte a quell'esclamazione.
"Benvenuto signor Fon, e ragazzi" salutò gentilmente il biondo, lo stesso procedimento eseguito con le famiglie precedenti.
Quando anche il padre di Purin fu aggiornato riguardo alla situazione vera, anche a lui e il resto dei suoi figli, fu mostrata la sua camera.
"Bene, i ragazzi si sono addormentati, ora però...dobbiamo sbrigare quella faccenda ragazzo" esclamò il signor Fon guardando Taruto, che adesso cominciava a sudare freddo, mentre i suoi fratelli e le altre Mew mew li guardavano.
"Qua-quale faccenda?" 
"Il matrimonio! quindi dove sono i tuoi genitori?" Si voltò verso Pai e Kisshu. 
"I nostri genitori sono morti, io sono suo fratello biologico, mentre lui e nostro fratello adottivo" spiegò Pai inarcando un sopracciglio.
"Bene, allora posso parlare con voi" 
"Purin di cosa sta parlando tuo padre?" chiese Ichigo che se ne stava avvolta tra le braccia del fidanzato.
 "Vuole che Taru-Taru prometta di sposarmi tra qualche anno" spiegò la bionda
"Ma...non è troppo presto per pensarci?" continuò Retasu, incrociando le braccia sul petto.
"Non permetterò a un alieno venuto dal nulla di approfittare di mia figlia per poi sparire nel nulla" 
"Sono d'accordo!" asserì il padre di Ichigo che si  era unito alla conversazione.
"Papà...io e Kisshu ci sposeremo dopo la nascita del bambino" gli ricordò Ichigo.
"Dopo? ma dovreste..."
"Non mi sposerò con il pancione papà, non voglio sembrare una balena il giorno del mio matrimonio" 
"è lei che decide signor Momomiya" Kisshu fece un sorrisetto, e l'uomo si arrese, pensando che il ragazzo non avesse tutti i torti.
"é magnifico tesoro!" Sakura abbracciò la figlia.
"Torniamo ad argomenti più seri per favore?" li zittì Pai lanciando uno sguardo glaciale rivolto al fratello. 
"Quindi che storia è questa che Taruto deve sposare la scimmietta? non li trova troppo giovani?" 
"Non si sposeranno ora, ma quando saranno pronti, voglio solo una promessa" 
Pai e Kisshu si scambiarono uno sguardo, poi entrambi guardarono Taruto.
"Sei tu che devi decidere, solo tu" disse Kisshu con un sorriso al fratellino.
"Io?" poi si voltò verso la ragazza che amava, che lo guardava con quello sguardo pieno d'amore che solo lei sapeva trasmettergli, in quel momento lo capì, non avrebbe mai trovato nessun'altra come lei, non poteva esserci nessun'altra come lei. 
"Prometto che sposerò Purin, quando riterrò che il momento sarà giusto" promise Taruto, abbracciando la sua Purin che aveva cominciato a piangere sul suo petto.
"Possibile che devi sempre piangere?" le sussurrò lui accarezzandole i capelli.
"Scusa... è solo che sono felice, tanto felice" bofonchiò lei asciugandosi le lacrime con il palmo della mano.
"Bene, allora ho la vostra parola" disse il signor Fon rivolto a Pai.
"Sembra di sì, se è quello che vuole mio fratello, io non ho niente da obiettare" rispose atono il viola stringendo la mano al padre di Purin, siglando così quella promessa.
 
 
Un telefono prese a squillare nell'oscurità, una mano cominciò a esplorare il mobile in cerca di quel fastidioso oggetto. 
"Pronto?" rispose una voce impastata al sonno.
"Minto? sono Ryou" 
"Ti sembra il momento di chiamare? stavo dormendo!" si lamentò la ragazza, sentendo qualcuno muoversi di fianco a lei.
"Scusa, ma abbiamo un problema" 
"Abbiamo sempre un problema! cos'è questa volta?" chiese leggermente stizzita.
"Stiamo trasferendo le vostre famiglie al centro del parco Inohara, Taruto ha creato una casa protetta da una barriera, è un posto sicuro, dove abbiamo deciso di trasferire la famiglie, quelle di Retasu, Ichigo e Purin sono già qui, manca la tua, dovete andare da loro,e spiegare la situazione, in modo da proteggerli da attacchi alieni" 
"Hanno già attaccato casa mia" 
"Lo so, è per quello che lo stiamo facendo, Rei deve trasportarli qui" 
"No, basta che dica a Seiji e i miei genitori di non rientrare in Giappone, non sapranno dove trovarli" 
"Sei sicura Minto? potrebbe essere pericoloso" rispose Ryou leggermente preoccupato.
"Loro sapranno che se vogliono ferirmi non sarà uccidendo i miei genitori, mio fratello non credo che lo troveranno, la mia tata è morta. Loro sanno che solo colpendo voi e Rei mi faranno male" 
Ryou rimase spiazzato da quelle parole.
"Prometti che ci penserai comunque" disse il biondo cercando almeno di farla ragionare.
"Sì, come vuoi" rispose lei leggermente acida.
"Appena siete pronti, venite qui" si raccomandò l'americano prima di interrompere la conversazione.
La ragazza sbuffò, e si distese di nuovo sul divano, dove lei e Rei si erano addormentati, la ragazza strinse il braccio del ragazzo che le cingeva la vita, sapeva che era sveglio, sentiva gli occhi del ragazzo che la osservavano.
"Hai sentito tutto vero?" chiese lei senza voltarsi.
"Sei sicura di non voler portarli in salvo?" chiese lui appoggiandosi a un gomito.
"Sì, li esporrei di più se li costringessi a tornare qui, molto meglio se restano in Europa" spiegò appoggiando la testa sulla sua mano.
"Se sei sicura che sia la decisione giusta, allora non preoccupartene più" 
"Infatti, sono sicura, solo che cosa penseranno le altre di me? pensano già che io sia solo una snob menefreghista" 
"Non è vero, io so che non sei così" la rassicurò lui stringendola a se.
Lei sorrise e decise di alzarsi, ormai consapevole che non si sarebbero più riaddormentati. 
Cercò l'interruttore della luce, e finalmente lo trovò. Rimasero entrambi accecati, mentre i loro occhi si abituavano alla luce.
Minto posò lo sguardo su Rei, e sorrise. Aveva i capelli spettinati, e sciolti lungo le spalle, i vestiti sgualciti, e gli occhi blu notte leggermente assonnati, che ricambiavano il suo sguardo, con aria leggermente confusa.
"Che c'è? qualcosa non va?" chiese lui leggermente aggrottando le sopracciglia.
"Sei buffo...hai i capelli leggermente per aria..però sei carino così" arrossì leggermente quando si rese conto di averlo detto ad alta voce.
"Mi trovi carino eh?" lei incrociò le braccia sul petto, sorridendo beffardo, in quel momento le ricordò per qualche motivo Kisshu.
"Beh...non è una novità di cui sorprendersi" fece lei arricciando il naso, e voltandosi.
"Su preparati che andiamo dagli altri, ci stanno aspettando" disse il ragazzo sistemandosi i capelli e legandoli nel solito codino.
"Ci metto due minuti devo solo rendermi presentabile" Il ragazzo la fissò, pensando a come avrebbe potuto essere più bella di come lo era in quel momento, i capelli sciolti le donavano molto più. 
"Non farti niente ai capelli...sei bellissima così" le sorrise timidamente, non era abituato a dire certe cose.
"Tu-tu credi?" arrossì anche lei, lui annuì in risposta.
"Allora...allora credo che possiamo andare" disse la ragazza, passandosi una mano tra i capelli sciolti e avvicinandosi al ragazzo tendendogli una mano. Lui la afferrò, ma la trascinò tra le sue braccia, donandole un leggero bacio a fior di labbra.
"Allora si parte" esclamò il ragazzo cominciando a trasportarsi.
La cosa fu talmente tanto veloce per Minto che si rese conto di essere ancora rossa in viso per il bacio di Rei, mentre stava di fronte ai suoi amici che li aspettavano. 
Kisshu fece un sorrisetto, accorgendosi che la ragazza aveva il viso in fiamme, lui aveva capito che tra i due vi era qualcosa, ma non disse nulla per nono svegliare Ichigo che si era addormentata addosso a lui.
"Siete arrivati, bene" disse Ryou, notando che Minto era ancora stretta all'alieno, fece un sospiro. Come temeva, anche Minto si era innamorata di uno di loro.

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Capitolo 23
*** La vera storia di Rei ***


La vera storia di Rei

 

“Bene, ora che finalmente ci siamo tutti” cominciò a dire Ryan, lanciando un'occhiataccia alla figura dormiente di Ichigo, ricevendone una indietro da Kisshu, che la tratteneva tra le braccia.

“Vabbè, quasi tutti” si corresse, “Vi darò le disposizioni, allora, voi ragazze ovviamente non potrete restare qui”

“Ma come, tu stesso avevi detto che era sicuro per tutti” lo interruppe Keii, non ancora al corrente della decisione dell'amico.

“No, ripensandoci e facendo delle ricerche sulle ultime battaglie, sembra che questi alieni abbiano dei dispositivi creati apposta per rintracciare le mew mew, qui non è sicuro”

“Da nessuna parte sarà sicuro allora Shirogane, dove credi che potremmo portarle? Non c'è posto dove non potrebbero rintracciarle, non saranno mai al sicuro!” Pai strinse i pugni.

“Non finchè non li uccideremo, fino ad allora non saranno al sicuro” continuò Ryou, Kisshu fece un grugnito, e Taruto digrignò i denti, con rabbia, quella situazione non piaceva a nessuno di loro, dovevano trovarli e farli fuori, e dovevano farlo in fretta.

“Voi quattro dovrete seguirle ovunque, non perderle mai d'occhio, voi ragazze, non andate in giro da sole. Mai, sole sarete più vulnerabili, avete capito?”

“Insomma Ryou, devi proprio urlare così tanto?” Ichigo si stropicciò gli occhi, liberandosi dalla presa del suo fidanzato, lanciò un'occhiataccia al biondo colpevole di averla svegliata.

“Alla buon'ora micetta” Kisshu le sorrise, passandole una mano tra i capelli rossi della ragazza.

“Bene, ora che finalmente, anche Ichigo ha deciso di unirsi alla conversazione” fece un ghigno rivolto alla rossa che lo scrutava nervosa.

“Voi tornerete al caffè mew, continuerete a lavorare lì, e io e Kei vi seguiremo, lavoreremo al laboratorio, insieme a Pai...”

“Ah...adesso vuoi che io ti aiuti”

“Potresti non interrompermi?”

Pai scrollò le spalle, e Ryou si passò una mano tra i capelli biondi esasperato, possibile che parlare con loro era come parlare ai muri?

“Allora, stavo dicendo, l'attività al caffè continuerà, il nemico non deve sospettare che noi sappiamo

così tanto di loro, lo so è pericoloso, ma è l'unico modo” Ryou sospirò, per niente felice di questa situazione.

“E i nostri genitori? Siete sicuri che saranno al sicuro qui?”

“Sì, comunque hanno un telefono per contattarci in caso di pericolo, ma non preoccuparti Retasu, questa casa è ben protetta, non compare nei nostri computer, e i dispositivi del nemico non possono rintracciarla, è come se non esistesse”

La ragazza sorrise più tranquilla.

“Bene, è quasi mattina, abbiamo passato tutta la notte qui...beh, direi che è ora di andare al caffè, non dobbiamo perdere tempo”

Gli alieni annuirono, e con un schiocco di dita, si ritrovarono tutti nel salone del caffè.

“Bene, allora ragazze mettete in ordine, e aprite, Pai, tu vieni con me in laboratorio, Ichigo, tu hai una visita vero?”

La rossa annuì, quel giorno doveva fare la sua prima ecografia.

“Bene” ovviamente non doveva dire a Kisshu di accompagnarla, non se lo sarebbe perso per nulla al mondo.

“Taruto, forse è meglio che tu li accompagni”

“Perchè devo andare io? Non puoi mandare Rei?” si lamentò il giovane alieno sbuffando.

“No” rispose secco Ryou voltandogli le spalle.

“Rei, è l'unico che ha le orecchie di una dimensione decente”

“Hey! Che vuoi dire con questo?” esclamò Kisshu minaccioso.

“Che lui potrà benissimo lavorare al caffè. Anzi ho già la divisa per lui”

Ryou sorrise e Rei sospirò.

“Forse è meglio avere le orecchie come le nostre a questo punto...” mormorò il verde pensieroso.

Ichigo sorrise, e scusandosi corse in bagno a cambiarsi e prepararsi per andare all'ospedale.

Era la sua prima visita, ormai era al suo terzo mese di gravidanza, e sentiva il ventre arrotondarsi ogni giorno di più, i suoi vestiti le stavano ancora ma per quanto? Avrebbe dovuto fare shopping, avrebbe dovuto prepararsi al suo arrivo com Kisshu, avere una casa in cui accoglierlo, in cui dipingere la stanzetta, di azzurro, o di rosa, ancora non sapevano il sesso del bambino, poteva solo immaginarlo, visto quello che aveva saputo dal nemico. Ma voleva dimenticarsi di loro, voleva pensare solo a quella creatura indifesa. Non avrebbe mai permesso a nessuno di toccarlo, e Kisshu avrebbe fatto lo stesso. Syar era morto per averci provato. Ichigo sorrise, sentendo la voce di Kisshu al di là della porta.

“Micetta, hai finito?”

“Lasciala stare Kisshu...la vecchiaccia deve finire di passarsi l'intonaco sul viso, sai per mascherare i segni del tempo...”

La rossa digrignò i denti, quel ragazzino le dava sui nervi, uscita di lì c'avrebbe pensato lei...poi sentì un tonfo e i lamenti di Taruto...Kisshu doveva averla preceduta. Sorrise soddisfatta.

“Te la sei proprio cercata questa volta” la voce di Pai si aggiunse alle risate dell'alieno verde e ai lamenti del minore.

“Ecco fatto...ho finito di...”

“Farti un bel restauro?” Tenace il ragazzino.

“Arghhhhhhh io ti faccio fuori razza di nanetto idiota!!!!!”

“Taruto deve ancora capire che l'umore delle donne incinte peggiora..sono soggette a sbalzi d'umore incredibili” Pai guardava la scena sospirando mentre Kisshu tifava per la sua fidanzata.

“Taru-Taru! Che state combinando qui dentro!”

Ichigo era seduta sulla schiena di Taruto e gli tirava il codino, quello sotto cercava di liberarsi di quella tortura..ma non volendo far male a Ichigo visto il suo stato, dovette solo attendere che la piccola Purin pregasse Ichigo di alzarsi.

“Oh uffa ci hai tolto il divertimento!” si lamentò Kisshu borbottando, Pai invece era grato che quella confusione fosse finita, così poteva finalmente andare in laboratorio a continuare le ricerche.

“Su...andiamo” Disse Ichigo afferrando la mano di Kisshu, poi guardò Taruto, che si avvicinò a loro.

“Allora a dopo Taru-Taru!” lo salutò Purin.

“Ti ho detto di non chiamarmi così!” furono le sue ultime parole prima di scomparire insieme a Kisshu e Ichigo.

Si ritrovarono dietro l'ospedale.

“Siamo in perfetto orario!” esclamò Ichigo soddisfatta, per una volta in vita sua non era in ritardo.

“Sì dolcezza, meriterei un premio per questo” rispose un malizioso Kisshu, però il momento fu rovinato da Taruto, che come al solito doveva dire qualcosa.

“Non provate nemmeno a baciarvi finchè io sono presente!”

“Oh, qualcuno qui si imbarazza...perchè, non hai mai baciato la tua promessa sposa, Taru-Taru?”

“Kisshu?”

“Sì?”

“Chiudi il becco”

Kisshu sbuffò annoiato, Taruto li sorpassò sorridendo compiaciuto, poi si voltò verso di loro.

“Allora vi muovete vecchiacci?”

“Arriviamo, non scaldarti Taru-Taru” questa volta fu Ichigo a rispondere con un sorriso beffardo, troppo simile a quello di suo fratello, secondo Taruto.

Entrarono in silenzio, in una tipica saletta d'aspetto dell'ospedale, profumava di disinfettante, e tutto era estremamente bianco e pulito.

“Beh, suppongo che dovremo aspettare” dedusse Ichigo notando la porta della dottoressa chiusa.

“No, può entrare, è lei la signorina Momomiya?” chiese una donna sorridente con una divisa da infermiera.

“Sì, sono io”

“Bene, entrate ragazzi”

 

“Possono entrare tutti e due?” chiese la ragazza, non che la presenza di Taruto in quel momento la disturbasse.

“Oh no...solo il padre”

“Suppongo di essere io allora, a dopo fratellino”

Taruto sospirò e si lasciò cadere su una delle seggioline rosse con le braccia incrociate. “Per fortuna” pensò il giovane alieno “non avrei voluto esserci comunque”

E pensato questo osservò la coppia sparire dietro la porta.

“Bene, benvenuta signorina Momomiya, vedo che è qui per la prima ecografia” esclamò una giovane donna, leggendo una cartella, con sopra scritto il suo nome.

“Sì” rispose timidamente Ichigo, accarezzandosi il pancino.

“Bene, vieni...posso darvi del tu vero? Siete così giovani”

“Sì certo nessun problema, lui è Kisshu, il mio fidanzato” indicò il ragazzò alle sue spalle, che si guardava intorno stupito.

“Ok, adesso devo farti delle domande”

La rossa annuì.

“Allora, Ichigo è la tua prima gravidanza?”

“Sì”

“bene, il tuo ciclo mestruale, solitamente era regolare?”

“Sì, perfetto quasi”

“mai avuti ritardi? Saltato qualche mese?”
“Oh no, mai”

“Ok, presenti vomito? Nausea? “
“Solo nausea, ma non troppo”
“benissimo,adesso vorrei pesarti solo per controllare”

L'infermiera aiutò Ichigo a salire su una bilancia.

“Bene, 59,8, direi che come peso ci siamo, hai preso solo un chilo fino adesso, in gravidanza il normale sono trai i dieci e i dodici”

“Oh...quindi non sono ingrassata abbastanza”

“non preoccuparti, si comincia a mettere su peso intorno al sesto mese”

La mew gatto si calmò e la dottoressa, fece capire che avevano finito, si alzò e indico un lettino appoggiato al muro.

“Bene Ichigo, accomodati sul lettino, e tirati su la maglietta”

La rossa fece come la dottoressa le aveva detto, poi si voltò per lanciare uno sguardo al suo ragazzo, che le sorrise confortante.

“Scusami, questo ti farà un po' freddo” la dottoressa afferrò un tubetto di gel e lo schizzò sulla pancia della mew mew, che rabbrividì leggermente al contatto.

Poi la donna afferrò la sonda (ho cercato si chiama davvero così) e l'appoggiò sul ventre di Ichigo.

La donna si voltò verso il monitor, dove adesso si vedeva, l'interno del suo ventre.

“Ed ecco qui, il vostro bambino” esclamò la dottoressa sorridente, indicando un piccolo punto sul monitor.

Ichigo guardò sul monitor, eccolo quello era il suo bambino, suo e di Kisshu, era piccolo, ancora non ben visibile, eppure eccolo lì. Ichigo sentì le lacrime premere per uscire, e lei non fece niente per combatterle.

“é così piccolo” mormorò la rossa, voltandosi verso il suo fidanzato, che incredibilmente aveva gli occhi lucidi.

La dottoressa, decise di lasciare la stanza per lasciare un po' di intimità ai due, anche perchè aveva delle carte da compilare.

“Kisshu, tu stai...piangendo?”

“Shhh micetta, lasciami godere questo momento, potrai prendermi in giro dopo”

“Sai se Taruto fosse qui, ti prenderebbe in giro fino allo sfinimento”

“Lo so, ma non mi importa, adesso mi importa solo di te, e di lui o lei, qualsiasi cosa sarà” sorrise, rivelando lo stesso sorriso dolce e mozzafiato di quando lei aveva accettato di sposarlo.

Rimasero assorti a guardare quel minuscolo esserino, che sembrava riposare comodamente nel ventre della sua mamma, inconsapevole del pericolo che incombeva su di lui

Ichigo sentì che non aveva mai provato così tanto amore come provava in quel momento. Per Kisshu, e per il loro bambino, ora reale, non che prima non lo fosse, solo che ora che lo poteva vedere, la consapevolezza della sua esistenza aveva colpito entrambi i suoi genitori, più sicuri che mai che avrebbero fatto qualsiasi cosa per proteggerlo.

Dopo un quarto d'ora, avevano potuto andarsene, in tutto la visita era durata quasi un'ora. Taruto si stava addormentando sulla sedia, quando aprì gli occhi, trovandosi quelli del fratello davanti.

“Ah!” cadde rovinosamente dalla sedia, ignorando le risate di Kisshu, si rialzò lanciandogli un'occhiataccia.

“Possiamo andarcene finalmente!” esclamò sollevato il ragazzino precedendo i due ragazzi fuori da quel luogo puzzolente, almeno secondo Taruto.

“Hey fratellino, non sei curioso di vedere tuo nipote?” domandò Kisshu inarcando un sorpacciglio, mentre l'altro si voltava, con ovvia curiosità negli occhi color miele.

“Perchè? Gli hanno fatto delle foto?”

I due trattenero le risate, in fondo cosa ne poteva sapere Taruto di certe cose?

“Beh si può dire che sia davvero così.” rispose la rossa, tirando fuori delle carte da una cartella, e le pose all'alieno di fronte a lei.

Il ragazzo le afferrò e si sforzò per cercare di capire qualcosa.

L'unica cosa che vedeva era uno sfondo nero, poi un vasto spazio bianco/grigio, con al centro qualcosa, ma non riusciva a distinguerlo.

“Insomma, io non vedo niente!” si lamentò guardando i due che sogghignavano con aria interrogativa.

“cosa credevi Taru-Taru? Che gli avrebbero fatto una foto in posa.”

“Ah...smettila idiota”

“Guarda, vedi questo punto?” chiese Ichigo indicando un punto preciso del foglietto.

“Sì!”

“Ecco, è quello”

Gli occhi del giovane danzarono guardando quel piccolo puntino che era suo nipote.

“Ti stai commuovendo per caso?” domandò Kisshu con un sorrisetto.

“Beh, che c'è di male, solo che io non mi metterò a piangere come te” sorrise soddisfatto, lanciando un occhiata buffa al fratello.

“Beh scusate se sono uno tenero io”

“ma tu...insomma...come fai a saperlo?” domandò la rossa confusa.

“Oh, semplicemente perchè lo conosco” rispose l'alieno più giovane.

“Bene direi che è il caso di andare”

Afferrai la mano di Kisshu preparandoci per tornare al caffè, dove sicuramente le altre mew mew,Pai, Rei e Ryou e Keiichiro probabilmente aspettavano notizie, oltre ovviamente ai suoi genitori,che Pai controvoglia aveva gentilmente acconsentito di portarli al caffè per informarli sulle condizioni di Ichigo e del bambino.

“Oh...che fortuna trovarvi qui, sapete cominciavate a mancarvi”

Una voce minacciosa, giunse alle orecchie dei tre, che subito alzarono lo sguardo verso l'alto.

“E tu chi sei?” chiese Kisshu guardando un alieno molto somigliante a Rei che li osservava con un ghigno.

“oh è vero, noi non ci conosciamo, ma conosco la cara mew azzurra, molto carina...mio fratello ha proprio gusto per le ragazze”
“Tuo fratello?” chiese Taruto leggermente confuso.

“Oh Rei non vi ha detto che oltre a tradire l'organizzazione, ha tradito la sua famiglia?un vero peccato”

“Taoi! Ancora tu!” esclamò Rei improvvisamente comparendo con una mew Minto stretta tra le sue braccia, al suo fianco comparve Pai con Retasu e Purin.

“Un altro! Quanti ce ne sono!” esclamò Purin avvicinandosi a Taruto.

Kisshu si parò davanti ad Ichigo, pronto a trasportarsi al primo momento di distrazione.

“Siamo in molti, oltre che qui,anche sul nostro pianeta, non vi libererete facilmente di noi” Taoi sogghignò con cattiveria.

“Questo spetta a noi dirlo” esclamò Pai, guardando il nemico con sguardo minaccioso, e tirando fuori il suo ventaglio.

“Cosa pensi di farmi con la tua patetica arma?” rispose l'altro tirando fuori la sua spada.

Pai accennò un sorriso. “Questo, Fu-Ray-Sen!” urlò il suo attaco scatenando dei fulmini che attaccarono Taoi che cadde malamente al suolo.

“Forza Kish, portala via da qui” Kisshu afferrò in fretta la mano di Ichigo, ma Taoi si era accorto delle intenzioni dell'alieno dai capelli verdi e ripresosi incredibilmente in fretta, si fiondò sull'alieno con la sua spada.

“No!” Taruto gli lanciò contro le sue bolas, impedendogli di raggiungere i due che grazie a lui riuscirono a trasportarsi al caffè mew mew, dove li attendevano Ryou e Keiichiro, Zakuro era andata a controllare al parco Inohara per controllare che i nemici non avessero scoperto il nascondiglio delle loro famiglie.

“Bene ce l'avete fatta” esclamò Ryou vedendoli apparire.

“Sì, grazie a Pai e Taruto” rispose l'altro accarezzando i capelli di una spaventata Ichigo.

“Dobbiamo trovare la loro base e sconfiggerli” mormorò Ryou accarezzandosi il mento.

“Vuoi dire che non li avete ancora localizzati?” domandò l'alieno stringendo un pugno.

“Non è così facile, cambiano postazione di continuo, questo mi fa presumere che la loro base...”

“Non è sulla terra!” Kisshu interuppe Ryou che gli scoccò un'occhiata annoiata.

“Già, mi hai letteralmente rubato le parole di bocca”

“Shirogane non fare la femminuccia adesso”

Il biondo decise che ignorare l'alieno fosse la cosa migliore, visto che Ichigo sembrava già abbastanza scossa, anche Kisshu se ne era accorto.

“Micina, tutto bene?” le chiese afferrandola dolcemente per il mento e scrutandola in volto attentamente.

“Sto bene grazie, solo sono preoccupata per gli altri, spero stiano tutti bene.

“Non preoccuparti vecchiaccia, stiamo tutti bene” Come se li avesse evocati Taruto comparì tenendo tra le braccia una Purin leggermente ferita a una gamba, ma nulla di grave fortunatamente

seguito da Pai e Retasu e Rei e Minto, anche loro con qualche graffio.

“Allora, che è successo?” chiese Keiichiro afferrando una piccola borsa di pronto soccorso per medicare le loro ferite.

“Taoi è molto più forte di Syar, e in più, non ha attaccato da solo, questa volta era accompagnato da una femmina” cominciò Pai, mentre Keii gli posava un cerotto sul braccio sinistro.

“Ma quanti sono?”

“Molti, non sarà facile eliminarli tutti” rispose Rei guardando il soffitto.

“Forse, ora è il momento di raccontarci qualcosa sui tuoi cari vecchi alleati” Ryou lo guardò con sguardo serio.

“Già, perchè Taoi ha detto di essere tuo fratello?”
Rei sospirò, sentendo lo sguardo di tutti addosso, specialmente quello di Minto.

“Perchè, lui è mio fratello, la mia famiglia è fedele all'organizzazione da molti anni, da ancora prima che io nascessi, sono stato allenato e istruito per servirla fin da bambino, insieme ai mie fratelli, Taoi e io siamo gli unici rimasti, mio fratello maggiore e mia sorella sono morti nella guerra contro di voi” guardò gli altri tre alieni.

“ E perchè ti sei schierato con noi allora?” Kisshu si alzò guardandolo con diffidenza.

“Perchè quando ho scoperto la verità sull'organizzazione, sul governo del nostro pianeta...ho capito che quelli in torto eravamo noi, ho scoperto le loro intenzioni, i loro piani e quindi...”

“Hai deciso di aiutare noi. Credo che sia comprensibile no?” Minto sorrise al ragazzo che ricambiò arrossendo timidamente, cosa che fece sorridere la Mew azzurra.

Ryou annuì, e così fecero anche le altre mew, ma Kisshu lo fissava, ancora inquieto, ma Ichigo gli carezzò una guancia per calmarlo, e lui lo fece sorridendo alla sua micetta.

Pai però era convinto che il ragazzo sapesse di più di quello che volesse far credere, guardava il giovane alieno con sguardo penetrante.

“Rei, dimmi sei disposto a portarci nella loro base?”

L'alieno sbarrò gli occhi blu notte incatenandoli a quelli viola scuro dell'alieno di fronte a lui.

Ci pensò su qualche istante, ma poi annuì “Sì, ma dovremo avere un piano, avremo molti nemici, quella base pullula di alieni" 

Gli altri annuirono erano disposti a qualsiasi cosa pur di proteggere Ichigo e il suo bambino.


Sono tornata! lo so c'ho messo un'eternità ma ho avuto un momento di blocco dello scrittore, se così si può chiamare. 
Comunque ecco qui il capitolo, spero che sia di vostro gradimento...ringrazio tutti quelli che hanno recensito e spero che continuerete a farlo! Un abbraccio e un bacione! ciauzzzzzzzzzzzz

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Capitolo 24
*** L'amore di Taruto ***


Questo capitolo lo dedico a tutti gli amanti della coppia TarutoxPurin, visto che in parte parlerà di loro.

 

 

L'amore di Taruto.

 

 

 

 

Rei e Pai cominciarono a discutere su un possibile piano per raggiungere la base dei loro nemici, mentre gli altri ascoltavano interessati, tranne Keii che era andato a preparare qualcosa da mangiare per tutti loro.

Taruto decise di andare nella piccola infermeria per curare la gamba di Purin, anche se non sembrava molto grave.

L'adagiò sul letto e si mise a frugare nei piccoli cassetti per cercare tutto ciò che gli serviva, mentre Purin lo osservava con i suoi grandi occhi castani, chiedendosi il perchè del suo silenzio.

“Taruto...” decise di chiamarlo, il ragazzo si voltò di scatto, rivelando le braccia piene di disinfettante, cerotti, bende e chissà che altre.

Il ragazzo alzò il sopracciglio, chiedendosi perchè lo avesse chiamato col suo nome invece che con quello stupido nomignolo.

“Che c'è Purin?” chiese lui incredibilmente serio.

Lei aggrottò le sopracciglia, perchè era così serio?

“Che stai facendo? Io sto bene, la smetti di comportarti come se stessi per morire!”

Il ragazzo aprì la bocca per risponderle, ma fu interotto da lei che si alzò camminando perfettamente, tranne che la ferita pulsava un pochino, si avvicinò a lui, prendendo tutti gli oggetti che teneva tra le braccia sfilandoli e appoggiandoli su una piccola scrivania dietro di lei.

“Si può sapere che ti prende? Sto bene non vedi”

“Potevi morire” fu l'unica risposta del giovane.

“Cosa?” chiese la bionda avvicinandosi di più al ragazzo che ora guardava il pavimento.

“Potevi morire Purin. Come avrei fatto senza di te?”

La ragazza sbarrò gli occhi ricordandosi l'attacco di Taoi, era stato molto forte, e solo per fortuna era riuscita a scansarlo, ricevendo il colpo sulla gamba. Aveva notato lo sguardo pietrificato e sconvolto dell'alieno, ma non credeva, specialmente dopo aver visto come era allegro al ritorno che in realtà nascondesse certi sentimenti.

“è per quello che sei strano...tu avevi paura che...”

“Sì avevo paura che tu mi lasciassi...io...io...non lo avrei sopportato” ammise l'alieno stringendo un pugno.

“Taru Taru” la ragazza sorrise raggiungendo zoppicando il suo amato, il ragazzo che aveva promesso di starle per sempre a fianco.

Gli carezzò il viso, sentendo del bagnato sulle sue guance.

“Che fai piangi? Io sono ancora viva” la ragazza sorrise, asciugando le sue lacrime con le dita, Taruto alzò lo sguardo, incontrando quello di Purin.

“Lo so...ma ti rendi conto del pericolo che hai...” Ma fu interrotto dalle labbra della ragazza che si appoggiarono delicatamente sulle sue, fu un bacio leggero, uno di quelli che erano soliti scambiarsi, niente di troppo profondo o passionale. Ma entrambi sapevano che avevano bisogno di qualcosa di più. Non erano più quei bambini di tanti anni fa, quando si erano conosciuti. Ora era diverso. Si conoscevano di più, si amavano, e sentivano il desiderio nascere in loro, il desiderio di donare all'altro qualcosa di più di semplici baci casti.

Così Taruto approfondì il bacio, e Purin lo lasciò fare, sentì la lingua del ragazzo sulla sua,sentì il suo sapore la sua passione, sentì tutto l'amore che provava per lei, quell'amore che lui amava nascondere da occhi indiscreti, quasi a proteggerlo a volerlo preservare. Eppure c'era esisteva e lei lo sentiva. Non si era mai sentita insicura sui sentimenti che lui provava per lei. Lei era sempre stata certa di questi sentimenti. Lo sentì stringerla di più tra le sue braccia, senza smettere di baciarla, e anche lei lo strinse di più a sé, incrociando le braccia dietro al suo collo, in modo da poterlo baciare più a fondo. Lui si staccò quando si rese conto che lei aveva bisogno di respirare, cosa che a volte era facile dimenticare, ma non mollò la presa ferrea intorno al suo bacino.

“Wow” fu l'unica cosa che lei riuscì a dire, lo sapeva di non suonare molto intelligente, ma fortunatamente a lui non importava.

Lui le sorrise guardandola con dolcezza, posizionandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

“Taruto...io ti amo” sussurrò la ragazza sentendo le sue guance scaldarsi.

“Anch'io Purin, non sai quanto” rispose lui, arrossendo a sua volta, anche se vista la sua carnagione pallida, non era così evidente.

“Sei più tranquillo adesso?” chiese lei sorridendogli dolcemente.

“Sì, credo di sì, anche se avrei dovuto proteggerti meglio”

“Taruto...non puoi essere ovunque, e devi proteggere anche te stesso oltre a me”

“Pai non ha mai permesso che Retasu si facesse nemmeno un graffio, e Kisshu pur di proteggere la sua famiglia ha ucciso un nemico da solo affrontandolo senza paura, senza temere per la sua vita, io non sono alla loro altezza”

“Tu sei alla loro altezza, solo che loro hanno più esperienza di te...sono più grandi è naturale”

“Quindi tu devi rischiare la tua vita perchè io sono meno allenato di loro? O perchè sono più giovane?”

La ragazza gli sorrise alzandosi sulle punte per carezzargli un ciuffo di capelli, erano lontani i tempi in cui i due litigavano su chi fosse più alto.

“Sciocco Taru Taru”

Lui grugnì, Purin era sempre uguale, non importava se qualche minuto prima avesse rischiato di morire, sembrava quasi non fosse successo niente, era così allegra, piena di vita, anche lui decise finalmente di rilassarsi, rendendosi conto di aver esagerato un po' troppo. Se i suoi fratelli avessero sentito la loro conversazione lo avrebbero preso in giro per secoli, lui che non mostrava mai nessun sentimento...scosse la testa e guardò in basso verso il viso della piccola mew mew, e le sorrise rilassandosi anche lui, stringendola di nuovo tra le braccia.

“Non voglio perderti Purin, mai” mormorò prendendola tra le sue braccia portandola alla sua altezza, lei senti il vuoto sotto i piedi e allacciò le gambe intorno al bacino dell'alieno, e appoggiando la testa sulla sua spalla.

“Sono stanca”

Il ragazzo sorrise e fece pochi passi adagiandola sul letto e poi stendendosi di fianco a lei, lei appoggiò la testa sul suo petto e lui l'avvolse con le sue braccia, Purin sentiva il sonno che stava per rapirla, ma voleva godersi ancora quel momento col ragazzo che amava più di qualsiasi altra cosa.

L'alieno la baciò sulla fronte “Dormi mia piccola Purin, sarò qui quando ti sveglierai” le sussurrò stringendola di più al suo petto, la ragazza chiuse gli occhi e si lasciò cullare dal respiro del suo Taru Taru.

 

Intanto, nell'altra stanza...

Rei si sedette su una sedia, e sospirò, “Dovete sapere che la base è in aria, si tratta di una specie di base galleggiante, è una navicella ovviamente, molto grande e anche in cui è molto facile perdersi.

Da quello che avete capito cambia postazione di continuo, per non essere rintracciata da noi, nemmeno io posso localizzarla, per accedervi bisogna essere a conoscenza delle coordinate esatte, che vengono fatte sapere tramite un congegno di cui io non sono più in possesso, visto che Taoi me l'ha distrutto durante il nostro scontro a casa di Minto, perciò sarà molto difficile”

“Forse potremmo provare a localizzarla con i nostri computer, sarà un duro lavoro, ma ci riusciremo” esclamò Ryou, con espressione pensierosa, ma allo stesso tempo fiducioso nelle sue capacità.

Pai sembrava perso in una riflessione, guardava nel vuoto massaggiandosi il mento, Ryou se ne accorse e lo interruppe.

“Hai per caso un piano?”

Pai alzò lo sguardo per fissarlo, e mise giù le mani la sua espressione era infastidita.

“Sì, sicuramente meglio di qualsiasi cosa potrai mai escogitare tu” fece un mezzo sorriso, mentre Ryou grugnì.

“Al loro prossimo attacco, li seguiremo fino alla loro base”

Kisshu alzò la testa, un'espressione di confusione dipinta in volto.

“Pai, loro so smaterializzano fino a là, come pensi che faremo?”

Pai scosse la testa, “Kisshu certe volte sei proprio un asino, non ti ricordi che abbiamo l'abilità di intercettare le loro coordinate mentre si teletrasportano!”

“Oh...è vero” si grattò la testa leggermente imbarazzato.

“Bene, ora che abbiamo chiarito questo” l'alieno tirò fuori dalla tasca un minuscolo congegno, molto simile a un telefonino, solo che molto piccolo.

“Sarebbe quello?” chieseKeii, che fino ad allora era rimasto in silenzio.

“Esatto, l'ho costruito tempo fa, credevo che non mi sarebbe mai tornato utile, e mi era persino dimenticato di averlo”

Retasu che era rimasta di fianco a lui, gli sfilò dalle mani il piccolo oggetto argenteo, osservandolo con curiosità.

“Come funziona?” chiese al viola che le sorrise, poi si rivolse a Kisshu.

“Kisshu, trasportati da qualche parte”

L'altro scrollo le spalle, e in meno di due secondi sparì dalla loro vista. Pai allora lasciò il piccolo congengno che si librò in aria emettendo una piccola luce azzurrina, poi cadde di nuovo nelle mani del suo proprietario che lesse soddisfatto la sequenza di numeri.

“é andato nella dimensione aliena”

“Wow” esclamarono le ragazze, anche Keiichiro sorrideva, solo Ryou non era rimasto incantato come gli altri.

Kisshu tornò in fretta comparendo di fianco ad Ichigo, che gli sorrise.

“Allora com'è andata?” chiese incrociando le braccia.

“Benissimo, sono riuscito a rintracciarti, la prossima volta li troveremo, questo è poco ma sicuro”

Pai sorrise completamente soddisfatto.

“Voi alieni, siete tutti degli idioti” esclamò Ryou scuotendo la testa.

Kisshu esclamò solo un “hey” irritato, mentre Pai alzò lo sguardo, rabbia disegnava i suoi tratti prima tanto sereni.

“Pai aveva questo congegno prima, e non ne ha parlato, Rei sapeva tutto sui nostri nemici, e ce l'ha raccontato solo adesso, tanti saluti alla vostra intelligenza superiore” sbuffò quando ebbe finito.

“L'idiota sei tu, per non averlo chiesto prima” rispose il maggiore incrociando le braccia.

“Esatto, ben detto fratello” gli fece eco Kisshu ghignando al biondo che scuoteva ancora la testa.

“Bene, chi vuole un po' di torta? Ne ho fatta una speciale per oggi!” esclamò Kyle con un sorriso.

“Ma solo questo sai dire?” esclamò Kisshu guardando il cuoco che gli sorrise.

“E ce lo chiedi!” sbottò Ichigo, passandosi la mano sullo stomaco, che proprio in quel momento brontolò, facendo arrossire la rossa.

“Benissimo!” Kyle scomparì in cucina, mentre le ragazze si riunivano intorno a Ichigo, per chiederle come fosse andata la visita.

Ichigo felice per tutta l'attenzione che stava ricevendo, sorrideva raggiante, poi afferrò delle carte che le avevano consegnato in ospedale, e tirò fuori le foto dell'ecografia.

“Guardate ragazze, questo è il mio...”

Kisshu alzò un sopracciglio “Tuo?”

La ragazza roteò gli occhi, poi si affrettò a correggere, “Scusa! Nostro bambino”

Le ragazze si fiondarono sulle foto, ma tutte rimasero perplesse.

“Ehm..io non capisco niente...” mormorò Retasu girando più volte le foto, porgendole a Pai, per vedere se lui ci capiva qualcosa.

“Questa è la testa sciocchina, vedi,la misura della testa” le indicò la foto successiva, mentre anche le altre si chinavano per guardare.

“Questo è il suo profilo” Retasu sorrise, e anche le altre vedendo il profilo del piccolo, che se ne stava adagiato tranquillamente, era così piccolo..

“Oh Ichigo, spero proprio che non abbia il tuo naso...anche se a vedere sembra proprio uguale a quello di Kisshu! Per fortuna!” Mormorò Minto con un sorrisetto.

Kisshu si toccò automaticamente il naso, mentre la rossa sbuffò alle affermazioni della sua amica.

“Non essere crudele” le sussurrò Rei osservando anche lui le immagini davanti ai suoi occhi.

“Quindi questo è mio nipote” mormorò Pai restituendo le immagini alle ragazze

“Esatto! Guarda, dalle dimensioni della testa si direbbe che avrà il tuo cervellone!”

“Ahhh, Kish! Io non ho una testa enorme!”

“Ne sei proprio sicuro?” chiese l'altro scrutando la testa del fratello e innervosendolo ancora di più.

Taruto comparve nella stanza con un espressione corrucciata.

“Voi vecchiacci! La volete smettere di fare tanto rumore? Purin sta dormendo!”

“Oh...guarda chi è preoccupato per la sua scimmietta!”

“Kish! Io veramente!”

“Non sono stato io!” ribattè l'alieno dai capelli verdi.

Si voltarono entrambi verso Pai, che ridacchiava divertito.

Kisshu allora andò verso la mew verde e le scrollò le spalle.

“Tu che ne hai fatto di nostro fratello! Ridaccelo!”

Pai sbuffò, “Una volta che dico qualcosa di diverso dal solito e mi trattate come un lebbroso!” mormorò il ragazzo accigliato.

“Ecco qua ragazzi!” Kei tornò con un enorme torta decorata con piccole fragole rosa.

“Oh! È meravigliosa!”

“Ed è in onore della nostra futura mamma” rispose il cuoco con un gran sorriso, Ichigo arrossì leggermente.

“Grazie Keii, lo aprezzo veramente” la rossa abbracciò il suo amico.

“E io non mi merito niente! In fondo io sono il padre!” sbottò Kish.

“Hey tutta la fatica la farò io, tu hai fatto il minimo!”

“Ehmm...niente dettagli” li pregò Ryou.

Ichigo arrossì, e Kisshu decise che era più saggio chiudere il becco e mangiare la sua fetta di torta.

Taruto tornò nell'altra stanza, vegliare su Purin era sicuramente meglio che stare lì ad ascoltare chiacchere inutili, Ryou, Pai e Rei scesero nel laboratorio, dove avrebbero messo a punto il piano d'attacco, una cosa era certa la prossima battaglia era quella finale.

 

 

 

 

 

Eccomi con un altro capitolo, spero vi piaccia, inoltre volevo avvisarvi che tra poco questa ff volgerà al termine, eh sì, un po' mi dispiace...comunque volevo ringraziare tutti quelli che hanno recensito e quelli che hanno semplicemente letto!

Un bacione a tutti voi e al prossimo capitolo!!!

 

Ciaooooooo

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Capitolo 25
*** Rapiti ***


Rapiti

 



Incredibilmente erano passati quasi due mesi dagli attacchi dei nemici. Ichigo ormai era di cinque mesi, e il suo pancione era ben visibile, lei e Kisshu sapevano anche che avrebbero avuto un bel maschietto. Cosa di cui Kisshu era ben felice, e mentre Ichigo cercava di scegliere un nome adatto, lui pensava a tutto quello che avrebbe potuto insegnargli.

Anche se la minaccia dei nemici incombeva, Ryou e Keiichiro infine avevano deciso di rispedire alle loro rispettive case le famiglie delle ragazze. Pai e Rei monitoravano sempre la zona in cerca di attacchi o di presenze aliene, ma sapevano bene che se si sarebbero fatti vivi, sarebbe stato solo contro di loro. La loro missione per ora era quella di rapire il bambino, non avevano interesse per la terra, non per ora.

Kisshu passava molto del suo tempo insieme alle mew mew e i suoi fratelli ad allenarsi, mentre Ichigo faceva compagnia a Keiichiro in cucina.

Non usciva mai da sola, di solito quando poteva era il suo fidanzato ad accompagnarla, ma quando lui era occupato, c'era Pai che la seguiva come un'ombra.

“Bene, vado dai miei genitori, mia madre vuole andare a vedere un nuovo negozio per neonati in città”

“D'accordo, ma sta attenta” si raccomandò Kisshu dandole un leggero bacio sulle labbra.

“Non preoccuparti, ho una buona guardia del corpo”

“Già...mi raccomando Pai”

“Non preoccuparti non sono un idiota”

“Bene allora noi andiamo, ciao”

Ichigo uscì dalla porta seguita da Pai.

“Allora che progressi state facendo con i piani per l'attacco agli alieni?” chiese curiosa mentre camminava con a fianco il suo futuro cognato.

“Lo sai bene che Kisshu non vuole che te ne parli”

“Ma se noi non glielo diciamo...dai Pai! Ti supplico!”

Il ragazzo roteò gli occhi sistemandosi il cappello che gli copriva le orecchie, e strappando le mani della ragazza dalla sua giacca.

“Non dovresti stressarti Ichigo”

“Sei noioso Pai...non capisco come faccia Retasu a dirmi che insieme vi divertite” incrociò le braccia al petto.

“Perchè noi insieme ci divertiamo” Le guance dell'alieno si colorarono di rosa, e la rossa lo guardò stupita.

“Non devi arrossire...non lo voglio sapere” Lui arrossì ancora di più, e Ichigo ridacchiò divertita. Far arrossire Pai! Era un'impresa eppure ora sapeva come farlo.

In quel momento entrambi si accorsero di qualcuno di familiare che gli veniva incontro.

“Ma quello...è”

“Sì, l'insulso terrestre...fortunatamente Kisshu non è qui” rispose l'alieno atono, come suo solito.

Ichigo alzò lo sguardo verso di lui, il ragazzo aveva la solita non espressione.

“Per te sono tutti insulsi terrestri”

“Non è vero...” ribatté l'altro riportando lo sguardo sul ragazzo che camminava verso di loro.

“Mark!”

“Ichi-Ichigo?” chiese il ragazzo guardando prima lei poi l'alieno e poi di nuovo lei.

“Ciao Mark” rispose lei cercando di essere gentile, anche se veramente non era costretta a esserlo.

“é da un po' che non ci vediamo, come stai?” chiese stranamente cordiale.

“Beh...” Ichigo strinse le braccia intorno al pancione rotondo, e lui finalmente si rese conto dello stato della ragazza.

“Oh...”

“é un maschietto” rispose lei con un sorriso raggiante.

“ E chi è il padre? Non sarà mica lui?” esclamò il ragazzo posando di nuovo lo sguardo su Pai.

“Per l'amor del cielo! No! È Kisshu il padre” rispose l'alieno scuotendo la testa rosso come un peperone.

“Grazie eh” Ichigo lo guardò torva.

“Oh...scusa ma ti ho visto con lui e ho pensato che...”

“Tu pensi troppo umano” rispose incrociando le braccia al petto.

“Scusalo...lui fa così con tutti”

“Già...non ha perso le vecchie abitudini vedo” Mark sorrise ricordando qualche anno fa, quando gli alieni erano nemici, e non persone con cui si andava a fare una tranquilla passeggiata in centro.

“ No è cambiato molto rispettoa un tempo, L'amore di Retasu fa miracoli”

“Vi ricordo che io sono ancora qui! E tua madre ti aspetta”

“Hai ragione è vero! Scusa Mark...è stato bello rivederti, ma noi dobbiamo proprio andare”

“Oh certo certo, non volevo farti ritardare, comunque anche a me ha fatto piacere rivederti...e Ichigo”

La ragazza si voltò verso di lui.

“Nessun rancore per il passato, sono felice anch'io adesso, e spero che più avanti potremmo essere amici di nuovo”

La ragazza sorrise “Certo Mark”

“Allora ciao...”

“Ciao, Pai andiamo?”

Il ragazzo annuì, ma una voce li bloccò.

“Così di fretta? Ma noi siamo appena arrivati”

Taoi era proprio di fronte a loro, la spada sguainata puntata verso Pai.

“Da quanto tempo...credevo aveste deciso di levare le tende e arrendervi” esclamò l'alieno facendo comparire i suoi ventagli.

“Oh no... stavamo solo definendo i dettagli per la nostra ultima battaglia”

“Dici bene, ultima, perchè questa volta vi faremo fuori” Pai allungò il braccio puntando la sua arma verso il nemico.

“Io non ne sarei così sicuro Ikisatashi, volevo prendere Kisshu ma mi accontenterò di te, per ora”

Pai sussultò cosa voleva dire prendere Kisshu?

“Già, da oggi sarete nostri ospiti”

“Ichigo che succede?” Mark aveva visto subito i due alieni, ed era tornato indietro.

“Tu, umano, porta via Ichigo subito!” ordinò il viola

Mark annuì e afferrò Ichigo per il polso, cercando di scappare, e portarla in salvo al caffè, dove era sicuro che Kisshu l'avrebbe tenuta al sicuro e protetta.

“Oh no...non così in fretta, ragazzo” Un altro alieno che Ichigo non aveva mai visto comparve di fronte a loro bloccando la fuga.

Pai si voltò verso di loro, e capì che da solo non avrebbe mai potuto batterli, erano in superiorità numerica, ed erano determinati a vincere.

“Ichigo! Hai la tua spilla?”

“Sì” la ragazza capì subito cosa voleva l'alieno. Non poteva ne trasformarsi ne combattere, ma la sua spilla aveva anche altre funzioni, poteva usarla per contattare le altre mew mew.

“Hey! C'è qualcuno! Mi sentite!”

“Ichigo! Ichigo è successo qualcosa?” fu Minto la prima a risponderle.

L'alieno di fronte a lei allora partì all'attacco, voleva impedirle di richiamare rinforzi.

Mark allora si mise sulla traiettoria cercando di bloccarlo in qualche modo. Ormai non poteva più trasformarsi nel cavaliere Blu, aveva perso i suoi poteri da quando Deep Blue era stato sconfitto.

“Siamo sotto attacco, e Pai non ce la può fare da solo” la ragazza si voltò verso Pai che stava combattendo in aria contro Taoi.

“Arriviamo subito”

In quel momento Pai fu scagliato al suolo, e cadde proprio ai piedi della ragazza.

“Pai! Pai!” Ichigo si era inginocchiata di fianco a lui, poi anche Mark finì al suolo privo di sensi di fianco a lei.

“Oh no!” I due alieni avvicinarono la ragazza e la fissarono con sguardo vittorioso.

“Bene, bene, mew Ichigo, sembra che i tuoi amichetti non siano poi così forti”

“Taoi basta fare conversazione, prendiamoli prima che arrivino gli altri”

Taoi guardò il suo compagno e annuì. Posò i piedi al suolo e si diresse subito verso la ragazza.

“Bene, bene, sarai nostra ospite mew Ichigo”

Ichigo lo guardò paralizzata, quanto ci mettevano gli altri ad arrivare? Poi posò lo sguardo su Pai che era praticamente svenuto.

“No! Non così facilmente” Ichigo si alzò e decisa provò a sfruttare tutte le armi che aveva a sua disposizione. Afferrò la sua spilla e la baciò “Mew Ichigo me-ta-morfo-si!” urlò venne avvolta da una luce accecante, ma quando questa scomparì Ichigo si accorse che non era successo niente. Lei non era trasformata.

“Dannazione!”

“Il vestito non ti starà più...con quel pancione...sai cara...ho visto le divise delle tue compagne, piuttosto aderenti...e molto corti, una visione piacevole, dovrei aggiungere”

“Ma che vai blaterando?” urlò la rossa scocciata dalle provocazioni dell'alieno, di certo non era il primo a fare apprezzamenti sull'abbigliamento delle mew... arrossì a quel pensiero, infatti era stato quel pervertito del suo compagno...Kisshu.

“Tesorino...sono pur sempre un maschio”

“Razza di guardone pervertito!”

In quel momento anche Pai tentò di rialzarsi, aveva sfruttato la distrazione di Taoi, e dell'altro alieno per accumulare un po' di energie.

“Smettila di parlare, e se osi fare ancora apprezzamenti sulle ragazze ti fulmino”

L'altro alieno ridacchiò.

“Siamo gelosi vero? Lo so la vostra razza ha una specie di attaccamento morboso alle proprie compagne...devo ammettere che la verdina non è per niente male”

“Retasu! Basta così! Fuu-Rai-Sen!!!” dal ventaglio di Pai scaturirono dei fulmini che Taoi agilmente schivò, ma il suo collega ne approfittò per afferrare la ragazza e Mark e sparire.

“No! Ichigo!”

“Non preoccuparti, verrai anche tu a farle compagnia”

“Eh?”

In quel momento Pai venne colpito alla testa svenendo tra le braccia di qualcuno.

“Ah...è stato troppo facile” mormorò Taoi caricandosi l'alieno semi-cosciente tra le braccia.

Pai riuscì a capire che il suo nemico si stava preparando a teletrasportarsi. Proprio in quel momento notò delle figure correre verso di loro.

“Kis-Kisshu” mormorò Pai vedendo il fratello volare in fretta verso di lui.

“Troppo tardi” mormorò Taoi sparendo dalla vista degli altri.

Kisshu si fermò a mezz'aria.

“Pai! Ichigo”

“Li...li hanno presi” mormorò Taruto dietro di lui.

Le mew mew a terra avevano assistito inermi alle scena, Retasu guardava in basso con le lacrime agli occhi.

Pai, il suo amato Pai era sparito proprio sotto i suoi occhi.

“E adesso? Come faremo a rintracciarli?” esclamò Minto stretta a Rei che scuoteva la testa deluso.

“Il rilevatore ce l'aveva Pai...non riusciremo a trovarli così facilmente ora” mormorò l'alieno accarezzandosi i capelli color bronzo.

Kisshu era rimasto in silenzio per tutto il tempo. Non sentiva niente, solo rabbia e disperazione.

Se solo fosse stato presente....se solo avesse accompagnato lui Ichigo quella mattina...

Anche Retasu si sentiva come lui...lacrime continuavano a sgorgarle abbassò lo sguardo, pulendosi finalmente gli occhi offuscati dalle lacrime, finchè non si accorse di qualcosa che luccicava per terra ai suoi piedi. Si chinò e prese tra le mani il piccolo congegno argenteo, lo fissò incredula. Pai era il solito calcolatore, sapeva che non ce l'avrebbe fatta a aveva lasciato lì il piccolo oggetto che ora segnava una sequenza di numeri. Lei non sapeva interpretare quei numeri ma i tre alieni rimasti sicuramente sì.

Si voltò verso i suoi amici che in quel momento erano presi dalla disperazione e dallo sconforto.

“Ehmmm...ragazzi...” disse timidamente cercando di attirare l'attenzione dei compagni.

“Ehhhmmm ragazzi! Ragazzi!!” urlò infine notando che nessuno la badava.

“Cosa c'è Retasu?” rispose Kisshu con voce piatta, molto simile a quella di Pai.

“Beh conoscete Pai...lui non lascia mai niente al caso...” ora la mew focena sorrideva appena, cosa che fece dubitare il gruppo della sua stabilità mentale al momento.

“Sì...lo sappiamo...ma cosa c'entra?” mormorò Purin scrutandola.

“Ho trovato questo” diede l'oggetto a Rei che era quello che al momento pareva più stabile emotivamente.

L'alieno fissò l'oggetto nelle sue mani, e sorrise anche lui.

“Vostro fratello è un genio!” esclamò leggendo le coordinate sullo schermo.

“Eh?”

“Guardate qua, abbiamo le coordinate”

Kisshu si rianimò e si alzò avvicinandosi al ragazzo e leggendo le coordinate fece un gran sorriso.

“Retasu ricordami di dare un bacio a mio fratello quando lo troviamo”

“Ehmm sì certo” rispose la ragazza sorpresa del cambiamento d'umore del ragazzo.

“Allora possiamo andare subito! Possiamo andare a liberare Pai e la vecchiaccia!” esclamò Taruto riacquistando la sua vitalità, e stringendo Purin tra le braccia.

“Sì, sì Taru Taru! Ma così mi fai male” lamentò la ragazza praticamente stritolata nella morsa del suo ragazzo.

“Scusa” sussurrò lui arrossendo leggermente.

“Non dovremmo dirlo a Ryou e Keii prima?” disse Zakuro incrociando le braccia al petto.

“Cosa dovete dirci?” Ryou e Keii sbucarono proprio in quel momento.

“Ichigo e Pai sono stati rapiti”

“Lo so, il loro segnale è scomparso dai monitor”

“Ma abbiamo trovato questo” Rei porse il rilevatore a Ryou che fece un sorriso speranzoso.

“Pai è un genio”

Retasu sorrise orgogliosa e Kisshu si voltò verso il gruppo.

“Allora andiamo a salvare la mia micetta e il mio caro fratello?”

Ryou annuì “Andate, ma fate attenzione”

Tutti annuirono.

Retasu afferrò il braccio di Kisshu, Purin si aggrappò a Taruto e Minto e Zakuro a Rei.

“Ichigo arrivo!” pensò l'alieno sparendo dalla vista dei due ragazzi.



Eccomi con il nuovo capitolo! Non sono molto brava nelle scene di guerra, perciò non ho scritto molto dettagliatamente gli scontri, comunque vi prometto che cercherò di fare del mio meglio nei prossimi capitoli!
Spero vi piaccia anche il nuovo capitolo!

Un bacione al prossimo capitolo ciaoooo

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Capitolo 26
*** Si comincia! ***


Sì comincia!





Ichigo si risvegliò in una strana cella, si guardò intorno trovando Pai addormentato dall'altra parte della stanza davanti a lei, aveva una specie di catena intorno a una caviglia.

La ragazza guardò il suo corpo e trovò di avere anche lei la caviglia incatenata.

Poi si girò di nuovo e su un altra parete vi era appoggiato Mark.

La ragazzo alzò un sopracciglio, che ci faceva lui là? Poi le ritornò in mente che lui aveva provato a salvarla. Un senso di colpa si invase della ragazza, che abbasso lo sguardo sentendo le lacrime pungere per uscire. Si accarezzò il pancione, sperando vivamente che Kisshu e gli altri li trovassero al più presto.

Carezzava il suo pancione pensando al suo bambino, che se stava tranquillo incosciente di tutto.

“Non preoccuparti tesoro” pensò la rossa con le lacrime agli occhi.

“Il tuo papà ci tirerà fuori...almeno lo spero” un piccolo colpetto all'interno del suo stomaco la fece sorridere, forse la capiva già? Si pulì le lacrime con la manica della giacca che indossava, era molto leggera e la cella era fredda e umida.

Un tintinnio di catene la scosse dai suoi pensieri, e si voltò trovando l'alieno perfettamente sveglio e cosciente.

“Pai” la ragazza tentò di avvicinarsi a lui fortunatamente la catena era abbastanza lunga, e la ragazza riuscì a sedersi al fianco dell'alieno.

“Questa stupida catena...sono proprio dei barbari, ma tu come stai Ichigo?” chiese il ragazza sembrando seriamente preoccupato per la ragazza.

“Sto bene...almeno credo” mormorò Ichigo triste.

“Non preoccuparti Ichigo, ci troveranno” Pai le sorrise, tentando di rassicurarla come poteva. La ragazza sorrise debolmente, era confortante non essere da sola in quell'incubo.

“Kisshu starà impazzendo” esclamò la rossa portando di nuovo le mani sul pancione.

“Non credo”

“Eh?”

“Ho lasciato il rilevatore per terra, spero solo che lo abbiano trovato” Pai appoggiò la testa al muro.

“Hmmm, che mal di testa” Mark si mise a sedere, guardandosi intorno con curiosità, accorgendosi degli altri due, fece prima un'espressione confusa, poi ricordandosi cos'era successo quella mattina guardò i due con aria comprensiva.

“Immagino che chiedere dove siamo suonerebbe stupido”

“Non più di quanto tu lo sia già” rispose Pai, Ichigo gli diede una gomitata sul fianco.

“Guarda guarda, che ospiti litigiosi...non dovreste fare così, dovrete trascorrere molto tempo insieme” Taoi apparve davanti alla cella, era vittorioso, sprizzava soddisfazione da tutti i pori.

“Bah” rispose Pai, anche se non era una vera risposta.

“Ragazzi non dovete temere, la cara mammina, verrà presto trasferita in un luogo più consono al suo stato, in fondo il piccolo che porti in grembo mia cara Ichigo è molto prezioso”

La ragazza tremò di paura, non voleva andarsene di lì, solo se fosse stato Kisshu a tirarla fuori da quell'inferno se ne sarebbe andata, ma adesso voleva stare insieme ai suoi amici dove si sentiva al sicuro.

“Ma guarda non scomodarti...io sto benissimo qui” rispose la ragazza.

“Mi dispiace ma non hai scelta” Taoi comparve all'interno della cella, e con una mossa veloce liberò la ragazza e la trasportò con sé in una stanza segreta all'interno di quella navicella enorme.

“E a noi..cosa credi che succederà?” chiese Mark rivolgendo la parola all'alieno.

“Non siamo di nessuna utilità per loro, probabilmente stanno già pianificando di ucciderci” rispose quello, leggera preoccupazione gli fece tremare la voce.

“Che schifo”

“Non preoccuparti umano...credo che arriveranno presto a tirarci fuori”

Il ragazzo si illuminò sperando con tutto sé stesso che quello strano alieno avesse ragione.

 

Kisshu e gli altri si teletrasportarono all'interno di una strana struttura, si guardarono intorno, l'ambiente era tremendamente buio e tutto intorno a loro era stranamente silenzioso. Possibile che non si fossero accorti della loro presenza?

“Allora, le prigioni sono da quella parte, quel corridoio, porta dritto alla parte sottostante della navicella, Pai sarà sicuramente tenuto prigioniero in una delle celle”

Retasu si portò una mano al cuore “Davvero il mio Pai è lì?”

“Sicuramente, ma dobbiamo tirarlo fuori il più presto possibile” continuò l'alieno.

“Perchè?” chiese Taruto preoccupato.

“Perchè non hanno bisogno di lui, lo uccideranno se non arriviamo in tempo”

La mew focena deglutì fortemente lottando con se stessa per impedire alle lacrime di farsi strada sulle sue guance.

“Non preoccuparti, lo tireremo fuori in tempo, non gli succederà niente, fidati ho una buona sensazione” tentò di rassicurarla Purin abbracciando la sua amica.

“Grazie, spero davvero che sia così”

A sorpresa Kisshu si voltò verso la ragazza appoggiandole una mano sulla spalla. Stavano passando la stessa cosa, entrambi soffrivano e temevano per la persona amata.

“Retasu, lo troveremo”

La ragazza annuì, sorridendo lievemente.

“E troveremo anche Ichigo”

L'alieno sorrise, ma Rei interruppe quello scambio, “A proposito di Ichigo, lei sarà sicuramente in una delle stanze, e sarà molto sorvegliata, di certo più di vostro fratello, lei si troverà al piano superiore”

“Quindi come facciamo”

“Io direi di dividerci in due gruppi e appena li troviamo portarli via di qui”

“No” protestò Kisshu “Io non me ne vado finchè non saranno tutti morti”

Rei si avvicinò al ragazzo “La cosa più importante in questo momento è salvare i nostri amici e portarli al sicuro, la vendetta deve venire dopo”

Il ragazzo abbassò lo sguardo dorato, e annuì “Hai ragione”

“Bene, allora faremo così...Taruto Purin e Retasu andranno nelle prigioni a liberare Pai”

Poi si voltò verso coloro che non aveva nominato.

“Noi andremo a cercare Ichigo”

Poi portò di nuovo lo sguardo su tutti.

“Appena lo trovate tornate al caffè, ci incontreremo lì”

“Bene” concordò Taruto, e afferrando in fretta la mano di Purin e facendo un cenno a Retasu sparirono nel corridoio che gli aveva indicato Rei.

“Andiamo allora” I due alieni erano davanti mentre le due ragazze correvano dietro di loro.

Ben presto si trovarono in un enorme stanza, davanti a loro dieci porte.

“Ichigo è dentro una di queste?” chiese Minto guardando confusa le porte di fronte a loro.

“No, dobbiamo trovare la porta giusta che ci condurrà alle scale per raggiungerla”

“Si può sapere perchè fate le cose così complicate?” domandò Kisshu guardando anche lui di fronte a sé con perplessità.

Zakuro fece un respiro profondo “La terza”

Tutti si voltarono verso di lei, “Eh?”

“Ho detto che è la terza porta”

“E come fai a esserne sicura?” le chiese Rei alquanto confuso.

“Fidati Zakuro ha sempre ragione”

Il suo compagno fece roteare gli occhi mentre Kisshu sospirava, quelle ragazze...

“Bene, se Zakuro dice che è la terza...andiamo” esclamò l'alieno aprendo la porta.

“Fidati ho un ottimo fiuto”

“Bene allora andiamo”

Salirono una rampa di scale, e si trovarono di fronte a una sala uguale alla precedente.

“Mi sta venendo mal di testa” mormorò Minto portandosi una mano alla testa.

“Certo che ne hanno di spazio per fare tutto questo” asserì Zakuro, seria come sempre.

“Dannazione...non ho tempo per questi giochi! Dobbiamo trovare Ichigo!”

“Non la troverete mai, la ragazza è ben nascosta”

Dietro di loro vi era un'aliena bionda, con i capelli lunghi fino al fondo schiena, e gli occhi di un verde chiaro, che però non erano amichevoli, specialmente nel confronto di Rei.

Indossava una divisa militare, solo che molto più aderente di quella degli uomini, di un rosso acceso.

“Senti non abbiamo tempo da perdere Karin, dicci dov'è” Rei avanzò di qualche passo.

“é bello rivederti, ma sai, penso di non potertelo dire, mi dispiace” Si portò una mano al mento sorridendo, non le dispiaceva per niente.

“Allora, quale di queste streghe ti ha ammaliato facendoti perdere la ragione?” Avvolse le sue mani intorno alle spalle dell'alieno, era abbastanza alta, quindi era riuscita tranquillamente a sussurrare le parole nel suo orecchio, facendo ribollire di rabbia la mew azzurra.

“Oh...sei tu quindi” la ragazza fece un sorrisetto a Minto che le rispose con un ghigno di rabbia.

Karin rafforzò la sua presa intorno alla vita del ragazzo, che ben presto le appoggiò sulle sue e stringendo i polsi della ragazza così forte, che quella presto mollò la presa sussultando dal dolore.

“Chi hai chiamato strega?” Rei si voltò incatenando i suoi occhi a quelli della ragazza sofferente.

Minto fece un sorrisetto soddisfatta, mentre Zakuro e Kisshu rimanevano impassibili, ma comunque pronti ad intervenire.

“Eh, non ci hai messo molto a voltarci le spalle”

“Lo sapevate che non era d'accordo con i vostri piani, non lo sono mai stato”

“Beh, dovrai arrenderti, non uscirete di qui vivi” la ragazza si liberò dalla stretta dell'alieno, richiamando a sé le sue armi, due pugnali, anche Rei inforcò la sua spada e Kisshu i suoi Sai, anche le due mew mew si posizionarono pronte ad attaccare.

“Credevate davvero che vi avremmo lasciato riprendervi la ragazza cosi facilmente? Lei ci serve”

L'alieno dai capelli verdi digrignò i denti.

“Ichigo è solo mia, e la riporterò a casa con me, è quello il suo posto”

“Kisshu Ikisatashi, finalmente ti incontro, ho già avuto l'onore di incontrare il tuo caro fratello, non è molto amichevole” la ragazza si levò in volo sopra le loro teste guardandoli con aria di sfida.

“Nemmeno io, fidati” sibilò il ragazzo.

“Mmmhhh”fu l'unica risposta dell'aliena.

Impugno uno dei suoi pugnali e subito si lanciò su Minto colpendola di striscio sull'addome.

La ragazza però rispose subito richiamando a sé il suo arco.

“Fiocco d'azione” urlò e schioccò una freccia verso la sua avversaria colpendola a una spalla, quella urlò di dolore e la sua rabbia nei confronti della ragazza aumentò.

“Maledetta”

Minto strabuzzò gli occhi, Karin non aveva nessuna intenzione di arrendersi,anche se ora era leggermente ferita.

“Ma perchè se la prende solo con Minto?” chiese Zakuro a Rei che fissava interdetto la scena di fronte ai suoi occhi.

“Pensavo fossi più sveglia, evidentemente Karin è innamorata di Rei o in passato tra loro c'è stato qualcosa” esclamò Kisshu riacquistando per un momento la sua solita vitalità.

“Oh” rispose la mew lupo.

Intanto l'aliena si lanciò di nuovo sulla mew lorichetto che a sua insaputa attivò una barriera protettiva.

“E questa diavoleria cos'è?”

“I poteri di Minto sono aumentati, immagino sia dovuto al potenziamento di Ryou”

In quel momento la barriera sparì e Karin riuscì a colpire la sua avversaria che cadde duramente di schiena, Rei fu attraversato da un brivido e impugnò la sua spada, arrabbiato.

“Basta così, ora ci penso io a finirla”

Rei strinse la sua spada e si lanciò sull'aliena, che si tirò su, pulendosi un rivolo di sangue dovuto alla ginocchiata che le aveva appena dato il ragazzo.

“é una cosa tra me e quella”

“No, è tra me e te” rispose Rei, Minto si alzò leggermente dolorante.

“Spostati, ci penso io a questa...”

“Vuoi farti uccidere?”

“é una mia battaglia”

“Non ti lascerò morire” rispose l'alieno senza voltarsi a guardare la sua ragazza.

“Non credi che riuscirei a sconfiggerla?” rispose l'altra stizzita.

“Non voglio correre il rischio”

Minto si posizionò di fianco al suo compagno afferrando la sua mano libera, intrecciando le sue dita a quelle del ragazzo.

“Allora combattiamo insieme” lui le sorrise e lei si rasserenò.

“Kisshu, Zakuro continuate, ci pensiamo noi qui, dovete trovare Ichigo” esclamò Minto.

Kisshu e Zakuro annuirono.

“A te l'onore” disse Kisshu indicando le porte.

“L'ultima”

“Bene”

L'alieno afferrò la mew lupo e si precipitarono verso la porta.

Karin, però si accorse della fuga dei due e lanciò i suoi pugnali, che però non li colpirono perchè i due avevano già inforcato la porta.

I due si lasciarono alle loro spalle, Rei e Minto e la loro battaglia.

 

Taruto, Purin e Retasu correvano a perdifiato per quella specie di sotterranei, non avevano un aspetto diverso dal resto della nave aliena, solo che ai lati vi era una lunga fila di celle, la maggior parte era occupata, e Retasu e Purin evitavano di guardarvi dentro, Taruto invece non ne perdeva uno in cerca, l'unica cosa che occupava la sua mente, oltre a liberare Pai, era anche come mai non fosse venuto nessuno a bloccarli. Di sicuro avevano percepito la la loro presenza e il giovane alieno stava in guardia sicuro che erano sempre più vicini al loro traguardo. Infatti in una cella notò un ragazzo dai capelli scuri, somigliava moltissimo a quel terrestre che aveva reso la vita di Kisshu un inferno negli anni passati, l'ex di Ichigo, Mark. Ma lui che ci faceva lì? Possibile che stesse sulle scatole anche a questi alieni oltre che a loro? Il ragazzo fece un sorrisetto, ma poi il ragazzo aprì gli occhi, e lo fissò.

“Ma tu sei...hey non è tuo fratello questo?” chiese a qualcuno di fianco a lui.

Un ragazzo dai capelli viola si sporse, i suoi occhi viola incontrarono quelli miele del fratello.

“Taruto!” esclamò Pai alla vista del ragazzo.

“Purin, Retasu l'ho trovato!”

Le due ragazze tornarono indietro, visto che erano più avanti di lui.

“Pai” sussurrò la verde quando incontrò di nuovo il volto di colui che amava.

Lui si limitò a sorriderle, era stanco e ferito leggermente.

“Mark! Che ci fai qui?” chiese Purin quando vide il ragazzo.

Il ragazzo sorrise, “Li ho incontrati per strada, poi quegli alieni li hanno attaccati e mentre cercavo di aiutare Ichigo a fuggire, ci hanno catturato...immagino di essere stato al posto sbagliato al momento sbagliato”

“Basta chiacchere, ora vi tiro fuori di lì” esclamò Taruto allontanandosi dalle sbarre.

“E come credi di fare?” gli chiese Purin con una mano sul fianco.

“Io...ah” evocò le sue bolas, “Queste saranno molto d'aiuto” le lanciò sulle sbarre, e dopo pochi istanti queste si sciolsero sotto l'effetto dell'acido sprigionato da quelle palline che tanto ricordavano un giocattolo per bambini.

“Beh è stato facile...non trovi scimmietta?” la provocò l'alieno con un sorriso di soddisfazione.

“Sì, bravo ma ora è proprio il caso di andarcene.”

Pai e Mark uscirono da quella cella, Retasu abbracciò tra le lacrime il compagno che le carezzava i capelli.

“Che bella scenetta” una voce giunse da sopra le loro teste.

“Sembrava troppo facile” disse Mark guardando l'alieno che fluttuava sopra di loro.

“Porta sfiga” sussurrò Purin guardandolo.

“Volevo proprio vedere come ve la cavavate, vedo che avete raggiunto il vostro scopo facilmente, beh, ora non sarà più così” l'alieno aveva capelli corti e neri, gli occhi sembravano dello stesso colore, la pelle pallidissima, quasi risplendeva alla fioca luce che vi era in quelle prigioni.

“Tu sei quello che ci ha portato qui”

“Già, il mio nome e Tsurai, piacere di conoscervi, ma con altrettanto piacere ora vi farò fuori”

“Siamo in maggioranza, come credi di riuscirci?” domandò Taruto con aria da sbruffone che aveva imparato a imitare da Kisshu.

L'alieno sorrise “Così” schioccò le dita e cinque alieni comparvero dietro di lui.

“Non potevi proprio tacere?”

“Mmphh li batteremo, questi qui sono delle pappemolle” sorrise Taruto facendo l'occhiolino a Purin.

“Lo vedremo, ora preparatevi a morire”

L'alieno ghignò malefico formando una piccola sfera d'energia dalle sue mani, pronto ad attaccarli.

Pai e Taruto si guardarono, quella sarebbe stata una lunga battaglia.






Eccomi qui con un nuovo capitolo, scusate il piccolo ritardo, ma questo capitolo è stato un po' difficile, perciò mi sono presa tempo, anche se altre volte ho ritardato ben di più. 
Comunque come al solito volevo ringraziare coloro che hanno aggiunto la storia tra le seguite, coloro che l'hanno aggiunta tra le preferite, e quelli che l'hanno aggiunta tra le ricordate. 
Inoltre ringrazio chi legge semplicemente. 
E ovviamente ringrazio quelle che hanno recensito, grazie dal più profondo del cuore a tutti voi!
Un bacione al prossimo capitolo ciauuuuuuuuzzz

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Capitolo 27
*** Libertà e dolore. ***


Libertà e dolore.




Ichigo si era ritrovata in un enorme stanza finemente decorata, più adeguata a una principessa che a una prigioniera come lei.

Il letto a baldacchino, le pareti decorate tappeti dappertutto, persino un bagno comunicante. Era un paradiso al centro dell'inferno.

La ragazza si sedette sul letto, guardandosi intorno.

Avrebbe di gran lunga preferito restare in quella cella insieme a Pai, piuttosto che essere rinchiusa da sola. Temeva di non essere trovata, sicuramente l'avevano portato in un luogo inaccessibile.

Sospirò guardandosi intorno, aveva una gran sete, era stanca e la mancava Kisshu.

Fissò la sua mano sinistra, dove sull'anulare sinistro vi era il meraviglioso anello che le aveva regalato lui, la pietra rosa incastonata al centro risplendeva di più, e lei voleva pensare che le indicasse che lui era molto vicino.

“Allora, come ti senti?” una voce irruppe nei suoi pensieri, facendola sobbalzare.

“Che vuoi?” mormorò lei scontrosa.

Taoi si avvicinò a lei, “Volevo solo controllare se avevi bisogno di qualcosa, immagino che tu abbia fame” posò un piatto con del cibo accanto a lei.

“Non voglio niente, voglio solo tornare a casa”

“Lo sai, non te ne andrai da qui”

“Kisshu verrà a tirarmi fuori”

L'alieno fece una smorfia sentendo quel nome. Le ricordò per un momento molto tempo fa, quando Kisshu faceva quella stessa smorfia al sentire il nome di Mark.

“E quando lo farà io lo ucciderò”

La ragazza sussultò toccandosi la pancia rotonda. “Se credi che si lascerà uccidere da te, ti sbagli”

“Pensi davvero che sia così forte e temibile?”

“Ho combattuto contro di lui...conosco bene la sua forza”

“Già, quando lui e i suoi amici volevano invadere la terra”

“Era per una buona causa, anche se il metodo sbagliato, la loro battaglia era giusta. Voi invece lo fate solo per sete di potere, poi quale mente malata porterebbe via il figlio ai suoi genitori?”

L'alieno le si avvicinò, inchiodandola con quegli occhi blu, afferrandole il mento con la mano, lo costrinse a guardarlo.

“Hai un bel caratterino, ma non ti preoccupare, ti passerà la voglia di parlare così, una volta che sarai mia”

“Io non sarò mai tua”

“Comincia ad abituarti all'idea” lui mollò la presa lasciandola libera.

“Mai”

“Sei proprio cocciuta, mi piace questo in una donna” Taoi ghignò malefico.

La ragazza rabbrividì, quell'alieno non le piaceva, non le piaceva per niente.

“Adesso rilassati a goditi la tua permanenza qui, vedrai ti abituerai prima o poi”

Detto questo sparì, lasciando la mew gatto da sola, con le lacrime agli occhi.

“Kisshu vieni presto, ho bisogno di te”

 

Zakuro e Kisshu, si erano ritrovato in un enorme salone, davanti a loro, vi era solo una stanza.

“Ichigo dev'essere lì dentro” sussurrò l'alieno.

“Kisshu, temo che sia una trappola”

“Eh?”

“Non hai notato che non ci sono guardie, ne sorveglianza, è troppo strano. Ci aspettavano” rispose la mew lupo con la sua solita calma.

“Hai ragione” concordò l'alieno guardandosi intorno con sospetto, si sentiva osservato, e questo non lo faceva stare tranquillo.

“Aspettiamo, non dobbiamo fare niente di avventato” anche Zakuro ora ispezionava tutta la stanza.

“Ichigo è oltre quella porta, sento il suo odore” Kisshu sorrise appoggiandosi alla porta.

“E se proviamo a teletrasportarci all'interno? Prendiamo Ichigo e scappiamo al caffè, lì Ryou e Keii la terranno al sicuro”

Il ragazzo annuì afferrando il braccio della ragazza, provò a teletrasportarsi nella stanza, ma fu come se sbatterono contro una barriera, e ben presto si ritrovarono al punto di partenza.

“Ma che è successo?” domandò Zakuro massaggiandosi la testa.

“Hanno messo una barriera intorno alla stanza, sapevano che saremmo venuti qui.”

“Dove sei? Taoi fatti vedere!” urlò l'alieno ormai in preda alla rabbia.

“Sapevo che mi avresti cercato” l'alieno apparve davanti a loro, un ghigno soddisfatto dipinto sulle labbra.

Kisshu fece una smorfia, il suo volto era deformato dalla rabbia, voleva uccidere quell'alieno per essersi preso la sua Ichigo, provò la stessa rabbia che aveva provato quando aveva quasi ucciso Syar, non gliel'avrebbe fatta passare liscia, avrebbe pagato per tutto.

“Basta con le parole” Kisshu tirò fuori i suoi tridenti pronto a sferrare il suo attacco.

“Non perdere il controllo” l'avvertì Zakuro, prendendo in mano la sua arma.

“Così mi vuoi sfidare” mormorò Taoi tirando fuori la sua spada.

“No, voglio ucciderti”

“Bene, ma sappi Kisshu, che se perderai, la tua cara gattina, sarà mia”

“Cosa?” il ragazzo sbarrò gli occhi dallo shock, seguito dalla mew mew che lo fissava stupita.

“Credi che il mio interesse per lei fosse dettato solo dalla missione?” Taoi sorrise guardando l'espressione ancora più arrabbiata dell'alieno di fronte a lui.

“Lei non sarà mai tua” Kisshu si lanciò contro Taoi, che fermo il suo tridente con la spada.

“Vi ho spiato, vi ho guardato, tu la rendi felice, ma io potrei darle di più”

L'alieno dagli occhi ambrati, cercò di infilzarlo con l'altro pugnale, ma però il suo avversario fu più veloce e riuscì a schivare l'attacco del suo avversario.

“Se questo è il massimo che puoi fare...”

“Tu non hai visto il mio massimo” mormorò l'alieno.

Il rumore della spada contro i pugnali, produceva rumore metallico che risuonava ancora di più in quel salone immenso a vuoto.

Improvvisamente però qualcosa fermò la spada di Taoi, impedendo ogni movimento.

L'arma di Zakuro.

“Ce la facevo anche da solo”

“Smettila, prendi” gli lanciò una piccola chiave, la chiave della stanza davanti a loro.

“Ma come...”

“L'ha persa prima”

“Sei proprio un idiota” mormorò Kisshu al suo avversario mostrandogli la piccola chiava dorata.

“No! Ichigo” afferrò la spalla dell'alieno facendolo cadere a terra.

In quell'istante però. Un'altra spada lo trafisse nello stomaco.

“Rei” mormorò Taoi riconoscendo la spada del fratello.

“Non doveva finire così” Rei scosse la testa sfilando l'arma dal corpo del fratello agonizzante.

“S-sei riusci-i-to a sconfi-gggermi alla fine” biascicò cadendo al suolo.

L'alieno dagli occhi blu abbassò la testa, poi la alzò di scatto sentendo una specie di allarme risuonare.

“Dannazione, hanno lanciato l'allarme”

“Che significa?” domandò la ragazza preoccupata.

“Che presto qui ci saranno molti nemici”

“Proprio quello che ci voleva” mormorò Kisshu impaziente.

“Rei, dov'è Minto?”

Il ragazzo sorrise “Ha insistito che da sola ce la faceva, e visto che se la stava cavando bene, ho deciso di darle ascolto”

“Sempre la solita” mormorò Zakuro con un sorriso.

“Kisshu prendi Ichigo e scappa” esclamò Rei rivolgendosi all'alieno.

Il ragazzo annuì, afferrando la chiave infilandola nella serratura, con uno scatto quella si aprì.

Il ragazzo la richiuse subito dietro di sé,anche se vi erano Rei e Zakuro lì davanti non voleva che qualcuno capisse che lui fosse entrato.

La stanza era buia, ma Kisshu provò a schioccare le dita, accendendo le luci, non erano poi così diversi da loro.

Si guardò intorno, finchè non scorse la figura dormiente della mew mew che riposava su un fianco con un braccio intorno al pancione.

Kisshu sorrise, avvicinandosi a lei. Si sedette sul bordo del letto, non aveva molto tempo, ma non la vedeva da un giorno intero, e per lui anche un'ora era troppa.

“Ichigo” sussurrò spazzolandole via i capelli dal viso.

La ragazza cominciò a muoversi, aprendo gli occhi, le era sembrata di aver sentito la voce del suo amore a svegliarla, ma credeva di essere impazzita, ma quando si mise a sedere, ritrovò il viso di Kisshu intento a osservarla con un gran sorriso sule labbra.

“Tu...Kisshu” mormorò la ragazza sentendo gli occhi bagnarsi per le proprie lacrime.

“Ichigo” ripetè lui carezzandole una guancia.

“Sei...sei davvero qui?” chiese lei, sperando con tutto il suo cuore che non fosse un sogno.

Lui si limitò a sorriderle e ad annuire chinandosi per baciarla.

“Ti sei convinta ora” chiese alla ragazza che rendendosi conto della realtà lo stava stritolando tra le sue braccia.

“Kisshu, lo sapevo che saresti venuto”

“Non avrei potuto lasciarvi qui” sussurrò lui, posando una mano sul pancione rotondo.

“Ma adesso dobbiamo andare, se ci trovano è finita” esclamò il ragazzo alzandosi e prendendo tra le braccia Ichigo.

“Certo che pesi micetta”

Lei sbuffò “Sta zitto”

“Sei sempre la solita dolcezza”

“Sono stata via solo un giorno”

“Ed è già troppo”

La ragazza sorrise stringendo la presa sul collo dell'alieno.

Uscirono dalla porta, visto che Kisshu non poteva teletrasportarsi via da quella stanza.

Incontrarono, Rei e Zakuro la fuori che combattevano contro un'orda di alieni.

“Dobbiamo aiutarli” mormorò Ichigo.

“No, devo portarti al sicuro”

“Non ce la faranno da soli”

“Devo portarti via, loro ci seguiranno appena possibile”

Detto questo i due si teletrasportarono lontano da quell'inferno, all'interno del caffè mew.

“Ichigo!” esclamarono Ryou e Keiichiro quando si accorsero della loro presenza.

“Ce l'hai fatta” disse il biondo a Kisshu, che fece una smorfia “Perchè dubitavi del mio successo?”

“Certamente no, ma gli altri?”

In quel momento anche Rei, Zakuro e Minto apparvero al caffè.

“Siete qui!” esclamò Ichigo, sorridendo agli amici.

“State tutti bene?” Domandò Keiichiro guardando i tre, che riportavano ferite leggere e vestiti leggermente strappati.

“Credo, credo di sì...ma quelli...sono tipi tosti” disse Minto sedendosi su una sedia, le gambe le dolevano e aveva delle piccole ferite superficiali sulle braccia e sul viso.

Zakuro invece non presentava altrettante ferite, aveva solo i capelli leggermente scompigliati e una parte della maglietta del suo costume da mew mew strappata.

Rei, aveva i capelli sciolti, la divisa sporca di sangue e delle parti strappate qualche leggera ferita attraversava anche il suo corpo.

“Sembrate proprio tornati da una battaglia” esclamò Ryou osservandoli attentamente, poi il suo sguardo cadde su Kisshu “Tu sembri non esserci proprio stato”

L'alieno fece una smorfia “Non è colpa mia, non mi hanno lasciato combattere. Ma la prossima volta...non me ne starò a guardare”

“Sarà, comunque dove sono gli altri?”

“Dovrebbero essere già tornati...a meno che...” Rei stava pensando ad alta voce.

“Cosa intendi che dovrebbero essere già qui?”

L'alieno lo fissò stupito, poi si tranquillizzò “ La loro missione doveva essere più facile, ai nemici, non importava della sorte di Pai, lo avrebbero ucciso loro, ma non era sorvegliato, non era ritenuto fondamentale”

“Spiegati meglio” lo incitò Kisshu leggermente confuso.

“Oh me te lo avevo già spiegato”

L'altro si limitò a scrollare le spalle, Rei sospirò ricominciando il suo racconto anche per Ryou e Keii che non sapevano “Nelle prigioni vi tengono molti prigionieri, alcuni anche pericolosi, ma vedete non le sorvegliano, non gli interessa, se qualcuno scappa, ma se lo scoprono lo uccidono subito”

“Ma che senso fa?”

“Non molto, ma se ci pensi bene, loro ti invogliano a scappare, per poi impedirtelo e ucciderti subito, lo fanno per non dover attendere processi ufficiali”

“Ora è più chiaro”

“Quindi devono essere stati scoperti”

“Temo di sì”

“E cosa facciamo? Non sappiamo come se la stanno cavando” esclamò Ichigo preoccupata.

“Possiamo solo aspettare, non possiamo fare niente, sono sicuro che ce la faranno”

Rei si sedette di fianco a Minto, era stanco, tutto quel combattere lo aveva sfiancato.

“Stai bene?” sussurrò la ragazza all'orecchio dell'alieno, lui le accennò un sorriso.

“Sì, non preoccuparti”

“Ma hai ucciso Taoi, tuo fratello”

“Tu l'hai ucciso?” chiese Ichigo stupita.

“Sì, non avevo scelta” abbassò lo sguardo chiudendo gli occhi.

Ichigo pensò a quell'alieno, l'aveva minacciata di uccidere Kisshu, di farla sua, somigliava molto al suo alieno, si sentiva sollevata, un nemico in meno, ma provava pietà per lui, se avesse fatto altre scelte, sarebbe ancora vivo come suo fratello e forse avrebbe potuto trovare una ragazza adatta a lui e vivere in serenità.

“A che pensi micetta?”

“Agli eventi di oggi...è successo così tanto” sorrise appoggiandosi al petto del suo ragazzo, godendosi il suo profumo e la sensazione piacevole di stare tra le sue braccia, quanto le era mancato.

Lui sorrise stringendola più a sé.

“Che smancerie” protestò Ryou voltandosi con un sorrisetto di scherno.

“Insulso umano” borbottò Kisshu.

“Ti ho sentito, insulso alieno”

I due si osservarono, ma poi sorrisero entrambi sciogliendo l'atmosfera tesa. Ora l'unica cosa da fare era attendere gli altri e sperare che stessero tutti bene.

 

 

Pai e Taruto erano pronti ad affrontare tutti i nemici di fronte a loro, così come Purin e Retasu, mentre Mark, se ne stava in disparte, sapendo di non aver nessun potere e quindi di essere solo un peso in quella battaglia.

“Bene, bene sarà divertente farvi fuori” mormorò Tsurai avvicinandosi a loro.

Pai sorrise amaro, evocando i suoi ventagli, li puntò verso il suo avversario.

“Che armi patetiche”

“Patetiche? Patetico sarai tu!” mormorò Pai arrabbiato, le sue armi cominciarono a sprigionare dei piccoli fulmini.

“Ohh pensi di spaventarmi?”

“Fuu-Shi-Sen” una pioggia di ghiaccio investì gli alieni “Fuu ray sen!”

Tsurai cadde indietro sbattendo la schiena a terra, si rialzò quasi subito anche se leggermente barcollante.

 

“Sei più forte di quanto credessi”

L'alieno dai capelli viola fece un ghigno.

“Ma non mi hai ancora sconfitto” L'alieno si pulì la bocca, sporca del suo sangue.

Pai sorrise preparandosi a sferrare un nuovo attacco.

Ma qualcosa lo bloccò, un urlo, un urlo di dolore, seguito subito da qualcos'altro, le grida Purin.

In fretta si voltò trovando il fratello steso a terra col petto pieno di sangue e Purin in lacrime che tentava in qualche modo di bloccare il sangue che usciva dalla ferita copiosamente.

“Taruto” sussurrò Pai, Retasu gli fu presto accanto, e quasi non la senti sferrare il suo attacco.

La ragazza in fretta scrollò il compagno per le spalle.

“Dobbiamo portarlo via di qua al più presto o lui...o lui”

“Retasu, non morirà”

La ragazza alzò lo sguardo incontrando quello dell'alieno che le intimò di allontanarsi.

“Ku ryu sen!” una folata di vento potentissima si formò all'interno di quella prigione, trascinando con sé gli avversari, poi intervenne Purin, con la sua arma, che bloccò all'interno del suo budino giallo gli avversari.

Intanto Retasu teneva la testa alzata a Taruto cercando di bloccare il sangue che usciva copiosamente dalla ferita al petto, aiutata da Mark, che cercava di tenerlo sveglio.

“Hey, Taruto! Resta sveglio resta con me!” urlò il ragazzo, la fronte imperlata di sudore, mentre l'alieno lottava con le tenebre che tentavano di invaderlo.

“Pu-Purin”

“Taru Taru!” La biondina corse al suo fianco, stringendo una mano del ragazzo nella sua.

“Andrà tutto bene, andrà tutto bene” sussurrava la ragazza stretta al petto del suo amato, che invano tento di cingerla con l'altro braccio.

“Non sforzarti” sussurrò la ragazza asciugandosi le lacrime.

“Pai!” lo chiamò la verde il ragazzo accorse subito, afferrò il braccio libero del fratello per misurargli il polso.

“é debole, stringetevi a me, dobbiamo portarlo fuori di qui”

Tutti si avvicinarono l'uno all'altra, e in meno di un minuto, si ritrovarono al caffè mew.

“Taruto!” esclamò Kisshu vedendo il fratello nelle braccia di Pai, ferito.

“Ahhh Kis-Kisshu! Co-come stai?”

“Che ti è successo?” mormorò l'altro

“Nien-niente, non...non ve-di...sto ben-benissi-mo, dillo ahh anc-anche a P-Pai”

“é sotto shock” spiegò Pai dirigendosi in fretta, verso l'infermeria.

“Dobbiamo fare in fretta” mormorò Keiichiro seguendo i tre, anche Ryou gli corse dietro seguito da una disperata Purin.

Entrarono nell'infermeria, dove Keiichiro gli tagliò la maglietta con delle forbici, lasciando libero il petto del giovane.

“Perde troppo sangue, dobbiamo stabilizzarlo prima, e dopo cucire la ferita”

“Vi serve una mano?” domandò Rei entrando nella stanza.

“Tu sei un medico non è vero?” chiese Ryou dandogli una specie di tunica azzurra e una mascherina.

L'altro annuì. “Allora comincia a lavorare”

Pai attaccò delle sonde al fratello, una che controllava il battito del suo cuore, le altre le sue funzioni vitali.

“Kisshu, porta fuori la scimmietta, sarebbe solo d'impiccio”

Il ragazzo annuì, posando una mano sulla spalla della ragazza, che però non accennava a muoversi da lì.

“Non preoccuparti, ci penseranno loro a lui, tu potrai vederlo dopo, ma ora lasciali lavorare”

“Promettimi che tu resterai qui...e che non lo lascerai morire” la ragazzina fissò l'alieno con aria quasi di sfida, le lacrime inumidivano i suoi occhi castani, facendoli risplendere più di quelli ambra di Kisshu.

“Te lo prometto, ora vai”

La ragazza annuì lasciando la stanza, ma non si allontanò di molto si sedette in corridoio di fianco alla porta, in attesa.



Eccomi con un nuovo capitolo, spero come sempre che sia di vostro gradimento!
Forse qualcuno vorrà uccidermi dopo averlo letto.. cosa succederà? devo ancora decidere cosa fare...comunque non sarà troppo cattiva...muahahahahaha
Comunque passiamo ai ringraziamenti. 
Volevo ringraziare le care persone che hanno recensito! grazie grazie grazie! le recensioni mi fanno sempre piacere di qualsiasi tipo basta che siano sincere! 
Come al solito un bacione e ciaoooooooooo!!!

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Capitolo 28
*** L'attacco. ***


L'attacco.





A Purin sembrava passata un'eternità quando finalmente sentì la porta aprirsi delicatamente, e vide Kisshu che la osservava sorridente e con il volto leggermente stanco.

“Allora?”

“Sta tranquilla, è fuori pericolo”

La ragazza cominciò a piangere, suscitando qualche perplessità nell'alieno.

“Hey hai capito quello che ho detto” le chiese scrollandola leggermente per le spalle.

“Sì”

“Allora perchè piangi? Non dovresti essere triste”

“Ma io non sono triste, piango per la felicità!” la ragazza scoppiò a ridere saltando addosso a Kisshu stritolandolo.

“Co-così mi uccidi!” protestò il ragazzo scrollandosela di dosso.

“Grazie!”

“Di cosa? Io non ho fatto quasi niente!”

“Mi avevi promesso che non sarebbe morto”

Kisshu scosse la testa.

“Posso entrare?”

“Sì, ma fa attenzione” la voce di Pai fece tremare i due che non si erano accorti della sua presenza.

“é debole, ma ce la farà, ora dorme, e sarebbe meglio se non lo svegliassi” si raccomandò Rei uscito anche lui dalla stanza, seguito da Ryou e Keiichiro.

“Va bene”

La ragazza entrò nella stanza illuminata da una luce fioca, per non disturbare il sonno del giovane alieno, il ragazzo era steso nel letto, la fasciatura enorme che gli copriva quasi tutto il petto, un lenzuolo bianco che gli copriva metà torace che si alzava e si abbassava controllato dal respiro del ragazzo. Sopra il viso una piccola maschera per l'ossigeno e una macchina a lato che emetteva dei bip e che sicuramente controllava il suo battito. Si ricordò di quando al suo posto vi era Ichigo a sperare e pregare e al posto di Taruto, Kisshu.

Purin afferrò una sedia e l'avvicinò si sedette, stringendo la mano del ragazzo nella sua scostandogli una ciocca di capelli dal viso.

Rimase in paziente attesa che lui aprisse gli occhi.

Era passato un po' di tempo, e la ragazza si era addormentata con la testa appoggiata alla pancia del ragazzo. Fu svegliata dal rumore della porta che si apriva e dalle voci dei fratelli di Taruto, venuti sicuramente a controllare il fratello.

“La sue condizioni sono molto migliorate” mormorò Pai controllando la ferita sul petto.

“Già credo che questa non gli servirà più” rispose Kisshu togliendo delicatamente la mascherina d'ossigeno.

La ragazza aprì gli occhi e vide il maggiore annuire e digitare qualcosa sulla tastiera del computer lì vicino.

“Oh ma ti sei svegliata scimmietta” esclamò l'altro sorridendole lievemente.

“Come sta?” chiese guardando i due.

“ Molto meglio, può respirare da solo, e a breve si rimetterà, la ferita si sta già rimarginando”

“Già, noi abbiamo la pellaccia dura”

In effetti gli alieni avevano una capacità di ripresa più rapida rispetta agli umani, Taruto era già migliorato molto, il colorito sulle sue guance era quasi ritornato.

Gli occhi serrati, mentre il ragazzo si perdeva in chissà quali sogni.

Purin afferrò nuovamente la sua mano sporgendosi di nuovo per toccargli i capelli soffici.

“Beh, noi abbiamo finito, dovresti mangiare qualcosa” osservò Pai prima di seguire Kisshu.

“Non voglio lasciarlo”

“Chiederò a Retasu di portarti qualcosa” l'alieno le sorrise debolmente.

“Grazie” rispose la ragazza sorridendo grata.

L'alieno annuì e sparì dietro la porta, lasciando quella stanza immersa nella quiete.

La ragazza riportò la sua attenzione , al ragazzo dormiente di fianco a lei. Appoggiò le braccia sul lato del letto che lui non occupava e appoggiò la testa su di esse, osservando il profilo del corpo dell'alieno. Doveva ammettere che aveva un bel corpo, non esageratamente muscoloso, ma nemmeno troppo magro. La ragazza arrossì, non aveva mai pensato al suo corpo, non aveva mai pensato a lui in modo romantico, non prima che lui la baciasse, quella sera quando lui l'aveva accompagnata a fare un giro in città. Da quel momento sapeva che non avrebbe più potuto vivere senza di lui.

Sospirò, non vedeva l'ora di rivedere i suoi occhi color del miele, e il suo sorriso da sbruffone, che le provocava sempre un tuffo al cuore. Quanto erano cresciuti, erano ben diversi da quando si erano conosciuti, quando lui era venuto con i suoi fratelli per conquistare il mondo...a quell'epoca erano entrambi due bambini sulla soglia dell'adolescenza, troppo ingenui per capire che il sentimento che era sbocciato in loro era molto più di una semplice amicizia.

Afferrò la sua mano, molto più grande rispetto alla sua piccola e femminile, cominciò ad accarezzarne il palmo, sperando che il ragazzo si svegliasse presto.

Osservava il suo petto che si alzava e abbassava dolcemente, la bocca dischiusa leggermente, gli occhi chiusi, inutile dirlo, per lei lui era bellissimo anche così.

Stringeva ancora la sua mano quando sentì quella di lui stringerla più forte e le sue dita intrecciarsi alle sue. Purin alzò subito lo sguardo, lui non aveva ancora aperto gli occhi, ma le labbra adesso erano chiuse e tese, cominciò a muoversi leggermente, emettendo un piccolo gemito di dolore.

“Taruto” lo chiamò lei alzandosi per osservarlo meglio, voleva che lui la vedesse subito non appena avesse aperto gli occhi, cosa che fece dopo circa venti secondi.

Aprì gli occhi guardando dritto davanti a sé, e notò subito il viso della sua Purin. Si stropicciò gli occhi con la mano libera, e poi riaprì subito gli occhi, per incontrare quelli castani della ragazza che amava.

“Taruto” ripetè lei tra le lacrime, era così felice che si fosse risvegliato, gli si gettò addosso dimenticandosi per un momento che lui fosse ferito.

“Pu-Purin” rispose lui passandole una mano sui capelli, la ferita gli bruciava, ma poco gli importava in quel momento.

“Oh Taruto, ho avuto così tanta paura”

“Purin” la chiamò di nuovo lui, lei si scostò per guardarlo negli occhi, quegli occhi così belli che le erano mancati.

“Sì?”

“Perchè usi il mio nome? Non l'hai mai fatto” le accarezzò il volto asciugandole le lacrime con il pollice.

“Io...so che non ti piace e non volevo farti arrabbiare subito, perchè? Non dirmi che ti piace”

Lui sorrise scuotendo leggermente la testa.

“Sai è che ci sono così abituato...che quasi mi manca”

La ragazza sorrise.

“Oh Taru Taru” lui aprì le braccia e lei fu subito pronta ad immergerversi.

“Così va meglio, scimmietta”

“Sciocco”

Lui sospirò e lei si staccò subito da lui.

“Ti fa tanto male?”

“No...solo un pochino” mentì lui scrollando le spalle.

“Rimediamo subito”

Lui la osservò mentre si allontanava impercettibilmente dal letto, aiutandolo a stendersi, una volta che lui era nuovamente steso comodamente sul letto, lei salì sul bordo , stendendosi di fianco a lui, scivolando sotto il suo braccio e appoggiando la testa sul suo petto, ovviamente dalla parte sana.

“Così va molto meglio” esclamò l'alieno stringendola di più contro il suo petto.

“Sì, sono d'accordo” rispose lei alzando appena la testa, per incontrare lo sguardo dell'alieno.

I due si fissarono per qualche istante per poi avvicinarsi per scambiarsi un dolce bacio.

 

 

“Come sta Taruto?” Retasu era fuori dalla porta, in mano un vassoio con del cibo per Purin.

Lui sorrise, era così premurosa, era una delle qualità che più gli piacevano di lui.

“Meglio, abbiamo potuto togliergli l'ossigeno visto che respira bene da solo, in più la ferita sembra si stia rimarginando bene, ma sentirà dolore per qualche giorno”

La ragazza fece uno sguardo corrucciato.

“Non preoccuparti, andrà tutto bene” la rassicurò Pai, prendendo dalle mani il vassoio e posandolo a un tavolino lì vicino.

“Sì, lo so” sorrise lei stringendosi a lui, sentendo il calore del corpo dell'alieno contro il suo.

“Preferisco di gran lunga vederti sorridere” mormorò lui prendendole il mento tra le dita costringendola a guardarlo.

“Vale anche per me” rispose lei arrossendo non appena capì le intenzioni del ragazzo. Chiuse gli occhi, in attesa delle labbra del suo amato sulle sue.

Quando si separarono, Retasu si appoggiò a lui.

“Sai anche se cerchi di nasconderlo, lo vedo che sei preoccupato”

“Sì, lo sono, ma non per Taruto, non più” lui sospirò stringendo un braccio intorno alla vita sottile di Retasu, preparandosi per teletrasportarli lontano da lì.

La ragazza riaprì gli occhi, capendo che ormai erano arrivati nel posto in cui lui intendeva portarli.

“Ehmmm che ci facciamo qui?” chiese la ragazza guardandosi attorno, e notando di essere nella casa nel mezzo del parco Inohara, dove qualche settimana fa dimoravano i suoi genitori.

“Devo recuperare dei dati da uno dei computer”

“Ah...” la ragazza si sedette su una sedia di fianco a lui, osservando in silenzio mentre lui accendeva quei macchinari.

“Ma anche per stare un po' da soli, il cafè è sempre cosi affollato”

Retasu arrossì, erano stati da soli tante volte, ed erano andati oltre i semplici baci, ma provava sempre una sorta di imbarazzo.

Lui le si avvicinò prendendola tra le braccia, appoggiandola dopo un po' su un mobile lì vicino, era abbastanza alto i suoi piedi non toccavano terra, e il suo viso era allo stesso livello di quello di Pai.

Lui si appoggiò, posizionando le sue mani ai lati delle sue gambe.

Lei alzò la mano per accarezzargli la guancia, adorava toccarlo.

Lui sorrise chiudendo gli occhi e godendosi il tocco delicato, ripensò a quanto lei lo avesse cambiato, erano in guerra aperta, i loro nemici erano probabilmente pronti all'attacco, e lui voleva solo concedersi del tempo con lei. Chiuso in quella cella, non era riuscito a smettere di pensare a lei, ai suoi occhi blu, così innocenti, i suoi lunghi capelli verdi, la sua pelle soffice e delicata, e quel suo profumo inconfondibile che apparteneva solo a lei.

Avvicinò nuovamente il volto a quello di lei, che chiuse nuovamente gli occhi in attesa.

La baciò, un bacio pieno di passione, sentimento, lei avvolse le braccia intorno al suo collo, stringendolo di più a sé. Lo desiderava, almeno quanto lui desiderava lei.

La prese nuovamente tra le braccia, aprendo una delle camere, non sapeva quale, fosse, se la sua o quella dei fratelli, non gli importava, l'unica cosa che gli importava era quella ragazza che ricambiava dolcemente i suoi baci.

 

chigo era seduta nella sala del caffè vuota, Ryou, era uscito in cerca di qualcosa, non aveva veramente capito cosa, anche Keiichiro e Zakuro, solo che la loro sembrava più un uscita romantica che di ricerca.

Si appoggiò al tavolo con le braccia, aspettava notizie di Taruto, anche se litigavano sempre e a volte lo trovava irritante, ma alla fine gli voleva bene.

“Micetta?” Kisshu il ragazzo comparve davanti a lei, il volto stanco ma sorridente.

“Allora? Come sta?”

Il ragazzo si sedette di fianco a lei, prendendo un sorso del caffè che lei gli aveva preparato.

“Molto meglio, non preoccuparti, guarirà”

“Per fortuna” rispose la ragazza sollevata.

“Credo che si risveglierà tra poco, ma non dovresti preoccuparti non ti fa bene”

“Ultimamente sembra che tutto mi faccia male”

Il ragazzo sorrise, avvicinandosi a lei e permettendole di appoggiare la testa sulla sua spalla.

“Non preoccuparti passerà”

La ragazza annuì, adagiandosi di più di addosso al corpo del ragazzo che allargò le braccia e le gambe per farla stare più comoda,

“Sono diventato il tuo cuscino personale bambolina” sussurrò Kisshu posando una mano sul pancione guadagnandosi un sorriso da Ichigo.

“Dimmi riesci già a sentirlo?” domandò curioso.

“Sì, ma non moltissimo”

“Sai non vedo l'ora che nasca”

“Anch'io, sai stavo pensando...”

Il ragazzo alzò un sopracciglio “A che stavi pensando?”

“Dovremmo scegliere un nome”

“Un nome eh?” ripetè Kisshu pensieroso.

“Sì, un nome, e non pensare nomi assurdi, li ignorerò comunque”

“Che ne dici di Isamu?”

“Dove l'hai tirato fuori?” Ichigo doveva ammettere che quel nome le piaceva, e molto.

“Beh, significa coraggio, mi piace il suo significato, e vorrei che lui lo fosse davvero”

“Isamu” ripetè la rossa pensierosa.

“Tu avevi qualche nome in mente?”

“No, nessuno, devo ammettere che piace anche a me...”

“Beh è stato facile, no micetta?” L'alieno rise divertito, credeva che sarebbe stato molto più difficile.

“Molto molto facile, mia madre mi ha raccontato che lei e mio padre hanno litigato per scegliere il mio nome” sorrise al pensiero, i suoi genitori non litigavano mai.

“Beh, suppongo non sapessero come chiamare una così dolce creatura come te” sussurrò dolcemente dandole un leggero bacio tra i capelli.

“Sei un adulatore Kisshu”

“E non ti piace per caso?”

“Potrei abituarmi” rispose la ragazza alzando il viso per dare un bacio sul mento al suo ragazzo.

“Certo che siete proprio sdolcinati” sbottò Minto intenta a sorseggiare il suo tè, con Rei di fianco che osservava fuori dalla finestra.

Ichigo si voltò verso la sua amica facendole una linguaccia.

“Ragazzi!” urlò Ryou correndo di corsa dentro il caffè rosso in viso e col respiro affannato, dietro di lui, Keiichiro e Zakuro, erano ridotti come lui.

“Che succede?” Kisshu balzò in piedi guardando i tre.

“Sono qui, ecco che succede” rispose Rei con espressione truce.

“Eh?” domandò la rossa guardando tutti con aria confusa.

“Ci stanno per attaccare, i nostri nemici, sono qui” esclamò Zakuro con voce più calma di quella di Ryou.

“Dannazione” mormorò l'alieno dai capelli verdi.

“Hanno attaccato adesso, sanno che Taruto è ferito”

“Dobbiamo chiamare Pai”

Ryou alzò lo sguardo incontrando quello di Kisshu “Dov'è?”

“Con Retasu alla navicella, doveva raccogliere dati...anche se dubito che stiano facendo quello” rispose l'alieno con un ghigno divertito.

“Niente dettagli, prego, chiama e basta”

“Non siete divertenti” esclamò l'alieno tirando fuori un piccolo oggetto costruito da Ryou che serviva a contattare gli alieni.

“Pai, rispondi siamo sotto attacco” disse Kisshu parlando in quella specie di cellulare.

Mentre tutti erano in attesa, Pai e Retasu comparvero nel mezzo del caffè, entrambi con i capelli bagnati.

“Ho visto, il computer ha segnalato la loro presenza”

Retasu si staccò da Pai, leggermente rossa in volto, fortunatamente, non vi fu tempo per nessuno di fare battutine, visto che il rumore di un'esplosione li distrasse tutti.

“Stanno attaccando, dobbiamo intervenire subito” disse Rei evocando la sua arma.

Ichigo strinse il fidanzato, prima che questi la consegnasse nella braccia di Ryou e Keii.

“Tenetela al sicuro, cercheranno di prenderla”

“La porteremo al rifugio nello scantinato, non preoccuparti”

L'alieno annuì, “Portate anche Taruto, non deve sapere quello che sta succedendo, o vorrà combattere, non ditegli niente, non subito” aggiunse Pai.

“Sì, certo, andate ora prima che distruggano la città” i due annuirono e seguiti da Rei si lanciarono fuori, seguiti dalla già trasformate Minto, Retasu e Zakuro.

Quello che videro quando uscirono era incredibile, ricordava l'ultima battagla con Deep Blue,la navicella nemica, sospesa sopra la città, alieni ovunque che seminavano distruzione.

Ma questo non era Deep Blue. Lui era uno, loro erano una specie di esercito, avevano ucciso, Syar e Taoi, e altri alieni, eppure arrivava sempre qualcuno a prendere il loro posto.

“Stanno facendo le cose in grande” osservò Kisshu, le ragazze guardavano con terrore, quello che stava succedendo alla loro città.

“Che facciamo? sono troppi per noi” chiese Minto, guardando Rei, sperando che lui avesse la risposta.

“Io...io” il ragazzo si guardava intorno, indeciso su come agire.

“Ci divideremo” disse Pai, tirando fuori i suoi ventagli.

“Bene” esclamò Kisshu estraendo i suoi tridenti.

Improvvisamente, dalla navicella sospesa in aria, fuoriuscì un bagliore, un enorme raggio di luce, che per alcuni istanti, accecò tutti i combattenti.

Quando sparì, videro una figura uscire di fronte a loro, un alieno, vestito in maniera pomposa, e con delle cicatrici evidenti in volto, i lunghi capelli color bronzo sciolti sulle spalle, gli occhi rossi, e la pelle diafana.

“Bene, quindi siete voi gli Ikisatashi e le Mew mew, non vi permetterò più di intralciare i miei piani, io sono Lumyar, e ve la vedrete con me, ora”

E con una risata fragorosa, ruppe il silenzio. E tutti si preparano all'atto finale di quell'infinita battaglia.

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Capitolo 29
*** Battaglie ***


Battaglie



“Quindi sei tu che hai causato tutto questo?” esclamò Pai puntandogli il ventaglio contro.

Quello sorrise guardando l'arma di Pai con sguardo di sufficienza.

“Se credete di farmi paura con le vostre armi, vi sbagliate di grosso”

“Beh, mi sembra che tu sia un po' a corto di uomini” s'intromise l'alieno dai capelli verdi.

“Ho un intero esercito a disposizione” rispose l'altro indicando tutti gli alieni che seminavano distruzione.

“Sono così deboli che con uno dei fulmini di Pai, crollano a terra stecchiti”

“Sì, loro sono un po' debolucci, ma non mi interessa nulla, sono solo poveracci che per disperazione hanno scelto di combattere per me, credendo che li avrei difesi e ripagati alla fine, beh si sbagliano, la loro vita per me non conta nulla, una volta finito tutto, li ucciderò io stesso”

“Sei un mostro!” urlò Retasu.

“Forse se li convinciamo che questo è sbagliato smetteranno di combattere” propose dopo aver osservato lo sguardo di Pai.

“Fate come credete, vi ho già detto che di loro non mi interessa nulla, al contrario, Rei, sei ancora libero di tornare dalla nostra parte, sarei disposto a perdonarti”

Il ragazzo fece una smorfia “Mai” negli occhi passò un guizzo di rabbia.

“Ragazze, occupatevi di quelli che stanno distruggendo la città, noi ci occuperemo di lui” disse una volta tirata fuori la sua spada.

“No io non credo che combatterò, ho gente addestrata a combattere per me” schioccò le dita

e subito si smaterializzarono quattro alieni,Karin, quello che aveva ferito Taruto che si chiamava Shin e per ultimi Taoi e Syar. Kisshu e gli altri guardarono attoniti i due.

“Voi eravate morti!” urlò Minto shoccata, guardando Rei che fissava truce gli alieni di fronte a loro.

“Già, lo eravamo” rispose Syar con un ghigno.

“Pensavate che io non sapessi dei grandi poteri dell'acqua mew? Ha resuscitato voi quando eravate morti contro Deep Blue”

“Acqua mew? E dove l'avresti trovata?” chiese calmamente Zakuro, per niente impressionata della ricomparsa di due vecchi nemici.

“Ah...me l'ha data qualcuno che a quanto pare ne aveva molta”

“Solo Deep Blue ne aveva una quantità illimitata disponibile” rispose Pai sempre più confuso.

“Karin, tesoro, porta il prigioniero”

La ragazza bionda portò davanti loro Mark, imbavagliato e ferito.

“Ah ecco dov'era finito” mormorò Kisshu, vedendo il ragazzo che era sparito da qualche giorno.

“Come avete fatto ad estrarre l'acqua mew da lui? Non ne aveva più”

“Questo è quello che pensate voi, lui era ed è Deep Blue, ne avrà sempre una quantità nel suo corpo, nonostante tutto. Ma sapete, il ragazzo è un testardo non voleva aiutarci, voleva tenersela tutta per sé, che egoista vero?” domandò quello accarezzando la gola del ragazzo con uno dei suoi artigli.

“Ma è mostruoso! Siete dei mostri” Retasu stringeva i pugni, al limite di sopportazione.

“Noi dei mostri? Oh no mia piccola mew mew, noi vogliamo solo raggiungere i nostri scopi”

L'alieno si voltò verso i suoi due alleati.

“Fateli fuori” si voltò muovendosi per tornare verso la sua navicella che intanto era atterrata, toccando il suolo, trascinando dentro il povero Mark, ormai quasi incosciente.

“Dobbiamo liberarlo” mormorò Retasu

Taoi e Syar si levarono in volo, Taoi intenzionato a battersi contro Rei, mentre Syar voleva vendicarsi di Kisshu.

Rei sorrise sguainando la sua spada, “Sai speravo di averti fatto fuori una volta per tutte”

“L'erba cattiva fratello, non muore mai”

Syar decise di accanirsi su Kisshu, ma un fulmine proveniente dall'arma di Pai lo bloccò.

“Eh no, tu te la vedrai con me”

“Come vuoi Ikisatashi”

“Kisshu, corri dentro, devi sconfiggere Lumyar”

Ma un altro alieno comparve davanti a Kisshu, Shin.

“Finalmente ti conosco Kisshu,come sta il tuo fratellino?” gli occhi neri dell'alieno incrociarono quelli ambrati e furenti di Kisshu.

“Sei stato tu, lurido verme” l'alieno preparò i suoi sai, lanciandosi all'attacco contro il ragazzo.

“Retasu, Zakuro, andate avanti, non fermatevi per nessun motivo,per fermare tutto bisogna distruggere Lumyar” urlò Pai, alle prese con Syar, che sembrava fosse diventato molto più forte, così come Taoi, anche Rei era in difficoltà.

“Ma com'è possibile?” pensò Pai

“é stato Lumyar ci ha donato una nuova vita con dei nuovi poteri” disse il suo avversario, quasi come se gli avesse letto nella mente, fece una mossa veloce scagliandosi contro l'alieno e graffiandogli il fianco.

“Pai!” la vocetta di Purin irruppe nel mezzo di quella battaglia.

“Purin, corri ad aiutare le altre, stanno combattendo contro gli alieni più in là”

La ragazzina annuì, e corse lontano da lui, verso le sue amiche.

Pai impugnò il suo ventaglio, scagliando i suoi fulmini addosso all'avversario, che nonostante il potente colpo subito ancora si reggeva in piedi.

Vicino a loro Rei combatteva contro Taoi, spada contro spada, rumori metallici rompevano l'aria,

“Ti ho battuto una volta, lo farò di nuovo”

“Oh no fratellino, questa volta ti batterò io”

La spada di Rei venne scagliata lontano da lui, mentre Taoi puntava la lama contro il suo petto.

“E adesso che farai?” domandò quello con un sorriso sadico, riprese a parlare.

“Il primo che volevo uccidere eri proprio tu, traditore. Dopo di te penserò a Kisshu e alla sua gattina” fece una risata sadica.

“Sai, credo che col tempo si abituerà a stare con me, suo figlio ci sarà utile, e avrà bisogno di un padre, visto che io ucciderò il suo”

“Tu sei folle, non ti accorgi che stai dalla parte sbagliata?” urlò il fratello guardandolo negli occhi.

“No Rei io non sono folle, sei tu che non ti rendi conto, hai voltato le spalle a tutti noi, ti dimentichi chi ha ucciso Yari e Lily? Loro, Kisshu e Pai Ikisatashi”

“Avrebbero dovuto pensarci prima se la sono cercata” Rei girò la testa guardando le sue mani che toccavano il pavimento.

“Pagherai anche tu non preoccuparti” Impugnò la spada con tutte e due le mani, preparandosi a colpire a morte, quando venne fermato da uno dei tridenti di Kisshu, che gli si conficcò nel braccio, ai suoi piedi il cadavere del suo avversario.

“Ho vendicato Taruto, non farmi vendicare anche te” esclamò allegramente l'alieno aiutandolo a rialzarsi.

Rei recuperò la sua spada, ringraziando l'alieno dagli occhi ambrati.

Taoi intanto riuscì a togliere il Sai conficcato nel suo braccio gettandolo a terra.

“Maledetto, arrivi sempre nei momenti migliori”

“Sai com'è, mi stai troppo simpatico, non riesco proprio a fare a meno di battermi contro di te” replicò Kisshu.

“Non sei tu il mio bersaglio, non ora, prima volevo sconfiggere quello sciocco”

“Rei, Minto è in difficoltà, va da lei, ci pensò io a questo galletto” raccolse l'altro tridente, ancora sporco del sangue dell'alieno dai capelli rossi.

“Allora Ikisatashi, preparati a morire”

 

“Minto!” Rei la vide, mentre Karin cercava di infilzarla con i suoi pugnali.

“Così, mew mew, sembra che alla fine abbia vinto io, chissà forse mi riprenderò anche il mio Rei”

La ragazza fece un gemito di dolore, “Lui non è tuo” mormorò stringendo i denti per il dolore, una dei pugnali aveva già assaggiato il sapore del sangue della mew mew.

“Vedi tesoro, io e Rei abbiamo condiviso molto più di battaglie e baci innocenti”

“Non mi interessa, se ti ha scaricata ci sarà...un motivo”

Quella infilzò la ragazza con rabbia, ma Minto non urlò, non voleva darle quella soddisfazione, riuscì invece a togliersela di dosso calciandola con furia.

Riuscì a rialzarsi in piedi, tenendosi l'addome ferito, fortuna che era solo un taglio superficiale.

“Brutta strega”

“Bionda finta!”

“Come? I miei capelli sono naturali”

“Sì certo, guarda che si vede che non è il vero colore dei tuoi capelli”

“Come ti permetti? Ragazzina insolente”

Minto sorrise, quella ragazza aveva un solo punto debole, la sua vanità, l'ossessione per se stessa.

Rei d'altro canto guardava la scena di fronte a se sconcertato. Niente lo sorprendeva di più dei modi che avevano le ragazze per insultarsi a vicenda.

“Non preoccuparti, tra poco i tuoi capelli saranno l'ultimo dei tuoi pensieri. Perchè ti farò fuori”

“Non sopravalutarti, umana”

Minto sorrise di nuovo, e tirò fuori la sua arma, preparandosi a scagliarsi contro quell'odiosa aliena.

“Fiocco d'azione!” colpì Karin a un braccio e quella urlò dal dolore.

“Me la pagherai per tutto!” afferrò un solo pugnali lanciandosi di nuovo contro il corpo della mew mew, cercando di colpirla dritta nell'addome.

Ma qualcosa glielo impedì bloccandola, sentì un profondo dolore alla spalla.

Alzò lo sguardo trovandosi di fronte Rei, poi lo abbassò sulla spalla ferita, da cui usciva un enorme quantità di sangue.

“Rei, per-perchè?” chiese quella tremando dal dolore che stava provando.

“Non potevo permetterti di farle del male”

“Mpf...scommetto...scommetto che-che la a-ami come n-n-non hai mai ama-amato me”

Rei provò un briciolo di compassione, guardando quella ragazza che lo amava.

“Mi dispiace” sussurrò sfilando l'arma dal corpo della ragazza ormai incosciente.

“Ce l'avrei fatta benissimo da sola” lamentò Minto avvicinandosi al ragazzo.

“Lo so che ce l'avresti fatta” le spostò un ciuffo di capelli, sorridendole.

“Allora perchè mi hai aiutato?” lui sospirò, guardandola in quegli occhi che in quel momento erano quasi della stesso colore dei suoi.

“Perchè ti amo, sciocchina”

La ragazza tremò sentendo quelle parole, era la prima volta che le sentiva rivolte a lei, ed era successo nel mezzo di una battaglia, dopo essersi insultata con un'aliena, non proprio romantico, ma non le importava.

“Anch'io Rei” e lo baciò nel modo più passionale e coinvolgente che sapeva, ma non durò molto, erano sempre nel mezzo di una battaglia.

I due si voltarono e trovarono, Pai ancora alle prese con Syar, Kisshu con Taoi e il resto delle mew mew era sulla navicella in cerca di Lumyar, no, non era proprio il momento di perdersi in certi sentimentalismi.

 

 

Intanto le ragazze con i loro poteri lottavano contro diversi soldati, tutti indossavano la stessa divisa, che lasciava scoperto solo il viso. Erano deboli, Kisshu aveva ragione.

“Come facciamo a sconfiggerli tutti? Sono troppi qualcuno deve pensare a Lumyar” urlò Zakuro abbattendo un altro alieno, il decimo forse per la mew viola.

“Ci penseranno i ragazzi” rispose Retasu gettando il suo fiocco d'acqua su degli avversari che stavano sopraggiungendo alle spalle di Zakuro.

“Avete bisogno di una mano?” chiese Minto comparendo insieme a Rei.

“Non chiedere, combatti” si limitò a rispondere la mew Lupo, sferrando la sua frusta su altri nemici, attorcigliandoli per le caviglie e facendoli cadere col sedere all'aria.

“Bene, cominciamo!”

“Hey! Ci sono anche io!” Purin correndo a perdifiato verso di loro, le ragazze si guardarono con un sorriso, bene era il momento di fare sul serio e finire quella stupida battaglia.

 

 

“Pensi che se la caveranno?” chiese Ichigo guardando la battaglia da uno schermo posizionato nel rifugio del caffè mew mew.

Ryou sospirò, sembrava una battaglia intensa e difficile.

“Sì ce la faranno” tentò di rassicurarla Keii. Sperando così di rassicurare anche se stesso, mentre Taruto se ne stava in piedi di fianco a loro con un'espressione arrabbiata.

“Non ci credo che non mi avete detto niente, avrei potuto andare anch'io avrei potuto aiutarli”

Se ne stava in piedi a petto nudo con le bende che gli coprivano metà busto, i capelli raccolti in un piccolo codino, e gli occhi color mieli colmi di rabbia, non aveva gioito quando Kisshu aveva battuto colui che lo aveva ferito, no, avrebbe desiderato farlo lui stesso.

“Non sei in condizioni di combattere” rispose Ryou con un sospiro.

“Avrei potuto aiutarli”

“Saresti stato un impiccio, sei ferito, il taglio non è rimarginato del tutto”

L'alieno non rispose e tornò a fissare nello schermo, inerme come Ichigo,seduta su una sedia di fianco a lui.

“Taruto rilassati ce la faranno anche senza di noi” Ichigo gli sorrise cercando di calmarlo.

Il ragazzo sospirò sedendosi di fianco a lei su un'altra sedia.

“Non sei preoccupata per Kisshu?”

“Certo che lo sono, anzi siamo in due a sperare che non gli succeda nulla”

Taruto sorrise, osservando la pancia ingrossata della ragazza.

“Ce la farà, figurati se non torna”
“Già, anche Purin ce la farà”

I due si guardarono e si sorrisero, era la prima volta che stavano in una stanza senza litigare ogni cinque minuti.

Un rumore assordante disturbò quella quiete che si era creata, Ryou e Keiichirou corsero di sopra a vedere cosa fosse, Taruto si alzò in allerta posizionandosi di fronte alla mew mew.

Tornarono dopo cinque minuti, ma non erano in due erano in quattro, le due figure dietro di loro, erano i genitori di Ichigo.

“Mamma, papà!” la ragazza corse ad abbracciarli “che ci fate qui?”

“Oh Ichigo tesoro, è stato terribile, hanno attaccato la nostra casa, hanno distrutto tutto”

Sakura cominciò a piangere, mentre il marito tentava di confortarla, ma anche lui era sconvolto.

“Hanno attacato? E perchè?” chiese la rossa.

“Ti cercavano” rispose Taruto che si era avvicinato.

“Cercavano me?”

“Beh tesoro...sì, cercavano te, gli abbiamo detto che non sapevamo dov'eri, stavano per ucciderci, quando qualcuno ci ha afferrato, non so nemmeno come ci siamo ritrovati qui”

“Qualcuno vi ha salvato?”

“Sì, ma non lo abbiamo visto”

“Sarà stato Kisshu”

“Beh se è stato lui...immagino che dovremmo ringraziarlo, se non fosse intervenuto saremmo morti ora”

“Tenete signori Momomiya, bevete un po' d'acqua” Keiichirou porse due bicchieri colmi, vista l'agitazione dei due.

“Non si fermeranno davanti a niente, bisogna batterli, non si arrenderanno, sono diversi da me, Pai e Kisshu” esclamò Taruto non staccando gli occhi dai monitor, che raffiguarava il fratello maggiore e il suo combattimento contro Syar. Erano rimasti shoccati quando avevano visto lui e Taoi di nuovo in vita, e Ichigo aveva pianto nel vedere Mark ridotto in quel modo.

Anche se non lo amava più le dispiaceva.

I tre ragazzi invece non avevano mai nemmeno considerato che Mark potesse contenere ancora nel suo corpo dei poteri di Deep Blue, specialmente acqua mew, e non riuscivano a credere che i loro nemici lo avessero scoperto.

Ichigo guardava i suoi genitori, che finalmente si erano calmati, accennò un sorriso, perchè era troppo stanca e provata per sorridere davvero.

Temeva che da un momento all'altro, qualcuno avrebbe fatto irruzione in quell'istante portandola di nuovo via da lì, lontano dai suoi genitori lontano da Kisshu, dai suoi amici, inoltre il loro scopo era quello di portarle via il suo bambino, il piccolo frutto del suo amore per l'alieno e che era ancora nel suo grembo. Non le avrebbero nemmeno permesso di vederlo, glielo avrebbero strappato dalle braccia, prima ancora di poter vedere e riconoscere i lineamenti di suo figlio,il suo colore di capelli se aveva ereditato gli occhi di Kisshu che lei tanto amava, ma peggio ancora non avrebbe potuto stargli accanto. Chiuse gli occhi, le faceva male la testa, come sempre quando si soffermava a pensare a certe cose. Riportò lo sguardo sullo schermo, che in quel momento inquadrava proprio il suo Kisshu. Sospirò adagiandosi sulla sedia, sperando con tutta se stessa la fine di quell'incubo.

 

 

 

Le mew mew, avevano finalmente battuto i loro avversari, grazie all'aiuto di Rei, erano riusciti a mettere k.o i loro avversari, non li avevano uccisi perchè Rei aveva spiegato loro che Lumyar aveva usato un potere a sua disposizione attuando sui polveri soldati una sorta di lavaggio del cervello, costringendoli a combattere senza poter esprimere la loro volontà o no, ma sentendo solo l'impulso di doverlo fare.

“Ora dobbiamo fermare Lumyar” disse Rei guardandosi attorno, vedendo Pai e Syar impegnati in un combattimento in aria, mentre Kisshu e Taoi erano poco distanti da loro.

“Dobbiamo entrare nella navicella e liberare Mark, chissà quel pazzo cosa vuole farne ancora di lui” il povero ragazzo non stava molto simpatico alle quattro mew, e nemmeno agli alieni, ma lasciarlo in balia del suo destino sembrava semplicemente crudele.

“Forza ragazze, dobbiamo fare in fretta”

Rei era avanti già sulla passerella della navicella, le ragazze gli corsero incontro velocemente, e intrapresero insieme il cammino verso la sconfitta di Lumyar, ognuno in cuor suo pregava per la fine di quella guerra.

 

 

 

 

Eccomi di nuovo con questo capitolo! Spero sia di vostro gradimento, non adoro molto le scene di guerra, e credo che si veda da questo capitolo.

Comunque volevo ringraziare come sempre coloro che hanno commentato, adoro le vostre recensioni!!!!

Ringrazio anche chi legge semplicemente! Ringrazio tutti di cuore!!!!

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Capitolo 30
*** Il ritorno di Mew Ichigo ***


Il ritorno di Mew Ichigo



Le ragazze insieme a Rei si ritrovarono nuovamente all'interno di quella navicella, di nuovo.

Sembrava un deja-vu di sei anni fa, quando i nemici erano Kisshu, Pai,Taruto e Deep Blue.

Tutte le ragazze seguivano Zakuro e il suo incredibile fiuto, era lei che guidava le altre,insieme a Rei che conosceva bene quel posto, avendoci vissuto per molti anni.

Ignari di come proseguivano i due combattimenti all'esterno, continuavano la loro corsa, pregando per i loro amici.

Entrarono in una stanza, illuminata da neon, era tetra, e sembrava che al suo interno non vi fosse nessuno, era una stanza strana, al centro vi erano delle apparecchiature che nessuno di loro sapeva bene a cosa servissero. Probabilmente solo Pai avrebbe potuto saperlo.

“Che strano posto è questo?” chiese Purin guardandosi intorno. Le pareti erano dipinte di un colore scuro, e la luce artificiale creava una strana atmosfera, facendo sembrare i colori dei vestiti delle mew distorti.

“Dove ci troviamo?” domandò Minto afferrando il braccio di Rei che la strinse a sé.

“Non ne ho idea, non sono mai stato qui, non sapevo dell'esistenza di questo posto”

Furono disturbati da quello che sembrava qualcuno che gemeva.

Corsero verso la fonte, e con grande sorpresa, trovarono Mark, imbavagliato e con le braccia legate dietro la schiena.

Zakuro e Retasu lo slegarono, e il ragazzo parve riprendere fiato, negli occhi uno sguardo spaventato e ferito.

“Quel tizio...è folle”

“Dicci qualcosa che non sappiamo” esclamò Minto sbuffando.

“Ascolta, dov'è Lumyar?” Rei si era chinato appoggiando le braccia sulle spalle del ragazzo.

Il ragazzo non rispose e guardò con terrore oltre la spalla di Rei.

“Ehmm...Rei, tesoro”

L'alieno trattenne il respiro, sentendo immediatamente qualcosa di affilato toccargli il collo.

Afferrò la lama con le mani, non facendo caso a quanto fosse affilata, la alzò quel che bastava dal suo collo, riuscendo a spostarla abbastanza per girarsi e guardare negli occhi così simili ai suoi che non si aspettava di trovare. Suo fratello.

“Che fine ha fatto Kisshu?” chiese non togliendo gli occhi dalla lama tornata nuovamente sul suo collo. Diede una rapida occhiata alle spalle del fratello, notando che dei soldati che non erano riusciti ad abbattere le tenevano legate.

“Mpf...Ikisatashi, l'ho sconfitto”

“é morto?” chiese Purin con gli occhi lucidi.

“E chi lo sa, l'ho lasciato lì, ferito, probabilmente sarà morto ora” quello sorrise soddisfatto.

“Credevo fosse più forte, mi sa che lo avevo sopravalutato”

Taoi cominciò a giocare con la sua spada sul collo del fratello, godendo nel sentire il respiro ingrossato dalla paura della mew azzurra dietro di lui.

“E di Pai, che mi dici di lui”

“Finalmente ho fatto fuori anche lui” Syar comparve sullo stipite della porta le braccia incrociate.

“No!” urlò Retasu divincolandosi tra le braccia del soldato che la teneva.

Syar si avvicinò alla ragazza, raccogliendo una lacrima col pollice e guardandola attentamente, per poi assaporarla.

“Mi dispiace Mew mew per il tuo compagno... ma è stato facile contro di lui”

La ragazza alzò lo sguardo incontrando quegli occhi che ora la disgustavano, più di quando era venuto per Ichigo.

“Sei un essere orribile, lo siete tutti”

“Su su, tesoro, sono sicuro che potremmo divertirci insieme, una volta finita questa guerra”

“Mai” sentenziò la ragazza.

“Smettetela voi due, non siamo qui per giocare con loro, vogliamo la mew gatto, solo lei”

Lumyar apparve nella stanza, quando entrò, i due abbassarono la testa in segno di rispetto.

“Bene, bene, sai Rei, mi è dispiaciuto molto quando hai deciso di schierarti dalla parte degli umani e degli Ikisatashi, insomma, sei uno dei migliori elementi, è un vero peccato doverti uccidere”

“Tuo padre, sarebbe molto deluso” continuò scuotendo la testa.

“Mio padre è morto molto prima che tu perdessi la ragione, se fosse qui ora non approverebbe nulla di tutto questo” sibilò il ragazzo.

“Tu, sporco traditore, non osare parlare di nostro padre”

“Taoi, ti hanno fatto il lavaggio del cervello, non sei mai stato così”

L'alieno alzò la testa per guardare il fratello, sperando di trovare quello sguardo che da tempo non vedeva sul suo viso.

 

 

Ichigo, guardava il monitor con sguardo vitreo, sembrava non vedere davvero, ma aveva visto.

Kisshu era stato sconfitto. E lei inerme era rifugiata, al sicuro, mentre lui stava morendo.

Grosse lacrime le cadevano dalle guance, e nemmeno il conforto dei suoi genitori o dei suoi amici l'avevano fatta smuovere. Non si era agitata, non aveva urlato. Era rimasta lì, immobile, senza proferir parola, a differenza di Taruto, che quando aveva visto i due fratelli cadere aveva tentato di uscire per aiutarli.

In quel momento, i due erano rimasti soli in quella stanzetta. Visto che i suoi genitori si erano addormentati, Keiichirou e Ryou erano in laboratorio.

Taruto si avvicinò alla ragazza, posandole un braccio sulla spalla.

“Ichigo...io..io”

“Chiudi la porta”

“Eh?” il ragazzo sbattè la palpebre confuso, erano le prime parole che aveva pronunciato da ore, alquanto bizzarre.

“Taruto, chiudi la porta”

L'alieno decise che era meglio ubbidire alla rossa, e in fretta si diresse verso la porta, chiudendola, facendo attenzione a non fare rumore.

“Vieni qui” Taruto si avvicinò alla ragazza che si era alzata in piedi, si accorse che in una mano stringeva qualcosa di dorato e scintillante. La sua spilla da mew mew.

“Hey dove l'hai presa? Credevo l'avessero nascosta”

“Ryou non è molto ingegnoso quando si tratta di nascondere qualcosa”

“Ichigo, non vorrai mica andare la fuori vero?”

La ragazza portò la mano che stringeva il pendente al petto, gli occhi colmi di lacrime.

“Taruto, ti prego, non impedirmelo”

“Ma, Kisshu...”

“Non lo lascerò morire, e non lascerò morire nemmeno Pai”

Il ragazzo non poté ribattere, anche lui moriva dalla voglia di andare lì e prendere a calci qualcuno.

“Mi devi promettere che tu tornerai qui”

L'alieno scosse la testa “No mia cara, se mi renderai tuo complice lo sarò fino alla fine”

La ragazza sorrise alla sua testardaggine, e annuì.

“Bene, spero di riuscire a trasformarmi”

“Vecchiaccia, dubito che quel costumino striminzito ti entri ora che sei più simile a una mongolfiera”

“Zitto, nanetto” la ragazza baciò la spilla “Mew Ichigo metamorfosi”

un fascio di luce avvolse la stanza, accecando l'alieno per qualche istante. Quando finalmente svanì e il ragazzo potè riacquistare la vista, vide mew Ichigo dinanzi a sé, trasformata.

“Beh? Che ne pensi?” la ragazza si accarezzò il ventre per assicurarsi che fosse tutto a posto, si sorprese nel sentire la stoffa molta più larga, permettendole di stare comoda.

“Ehm...se dico che ti sta bene...la smetti di chiedere?”

La rossa sbuffò afferrando la mano del ragazzo.

“Su andiamo, prima che gli altri se ne accorgano”

Taruto annuì, e in meno di due secondi svanirono dalla stanza.

 

 

Kisshu non sentiva più niente, sentiva dolore in tutto il corpo, dal quale dedusse di essere ancora vivo. Provò ad aprire gli occhi e ad alzare la testa, anche se gli doleva.

I suoi occhi ambrati ispezionarono la zona, e vide poco più avanti il fratello Pai, svenuto.

Provò ad alzarsi, ma il suo corpo non reagiva ai suoi comandi. Si accasciò nuovamente a terra, come diavolo aveva fatto a cadere così facilmente? Taoi non era più forte di lui, ma quando Lumyar lo aveva riportato in vita doveva avergli donato qualche potere in più, lui era sempre stato più forte di lui.

Smise di pensarci, gli doleva la testa, pensare faceva male, quasi quanto gli faceva male respirare.

Non si accorse nemmeno quando qualcuno si avvicinò a lui, chiamandolo e sollevandogli la testa con dolcezza.

“Kisshu?”

“Kisshu, ti prego svegliati”

La tentazione di rispondere a quella voce era tanta, ma non ce la faceva, provava troppo dolore.

“Amore, ti prego” a quelle parole, sentì un calore espandersi in lui, doveva aprire gli occhi.

Ci provò, con fatica, ma finalmente ci riuscì. Impiegò qualche momenti a mettere a fuoco il viso che lo osservava con amore e dolcezza.

“Ichigo?” sussurrò, credendo di essere impazzito, lei era al sicuro al caffè, non poteva essere lì.

“Sono qui Kisshu”

“No, non puoi essere qui...”

Poi la osservò meglio, le orecchie pelose, i capelli rosa, le iridi rosa, il collarino da mew mew.

“Mi sa che sto impazzendo” mormorò fissandola dritta negli occhi.

“Perchè?”
“Che diavolo ci fai qui vestita da mew mew? Non puoi più trasformarti”

“Sì che posso, e sono qui davvero”

Il ragazzo alzò il busto provando ad appoggiarsi sulle sue mani in modo di poterla guardare meglio.

Vide il suo corpo, deformato dalla gravidanza, e il vestito da mew mew leggermente cambiato per accogliere le nuove forme della ragazza.

L'alieno si prese qualche minuto, poi la guardò negli occhi, le iridi ambrate ardenti.

“Cosa sei venuta a fare qui? È pericoloso, vuoi forse farti catturare? Vuoi...” non riuscì a terminare perchè la mew mew aveva appoggiato le sue labbra sulle sue zittendolo all'istante.

“Credevo fossi morto” sussurrò lei una volta terminato il bacio, buttandogli le braccia al collo.

“Sono duro a morire, micetta”

“Hey, la volete finire di scambiarvi effusioni? Siete disgustosi” la voce di Taruto ruppe quel momento.

Si voltarono vedendo il giovane che sorreggeva Pai, ancora vivo.

“E lui che ci fa qui?” chiese Kisshu lanciandogli un'occhiataccia.

“Beh...sai non mi avrebbe lasciato venire da sola”

“Shirogane e Keii non sanno che siete qui vero?”

La ragazza scosse la testa, e l'alieno sospirò.

“Quando tutto questo finirà, ricordami di punirti” disse l'alieno rivolto alla sua ragazza che gli sorrise.

“Tutto quello che vuoi” si alzò aiutando anche lui.

Ichigo lo osservò meglio, era ridotto male, i capelli spettinati, le guance rosee piene di graffi, una grossa ferita che, fortunatamente era superficiale gli attraversava le spalle, lasciando un grosso taglio nel retro della sua maglietta, lasciando intravedere i muscoli delle spalle.

“Sei ridotto male”

“Grazie dolcezza”

Le sorrise e lei ricambiò, si avvicinarono a Pai e Taruto, anche il maggiore non aveva un bell'aspetto.

Il suo solito codino laterale era disfatto, lasciando i capelli liberi, un piccolo taglio gli attraversava il sopracciglio sinistro, e sul braccio destro ne aveva un'altra grande, che sanguinava. I vestiti erano sgualciti, e strappati in alcuni punti, la stoffa che copriva gli avambracci, era sparita, lasciando per la prima volta i due arti liberi.

“Mio Dio, ma che vi è successo? Sembrate travolti da un treno.

I due alieni si osservarono, nessuno dei due sapeva spiegarselo, l'ultima cosa che entrambi ricordavano era quando avevano perso i sensi.

“Ichigo...che...che ci fai tu qui?” chiese il maggiore guardandola attentamente.
“ Voi siete venuti a salvare me, io ho pensato di venire a salvare voi. Con l'aiuto di Taruto”

“Siete due incoscienti” li rimproverò guardando anche Taruto, che dinanzi lo sguardo di Pai guardò in basso, in imbarazzo.

“Taruto, devi portarli da Ryou, io vado nella navicella, a dare una mano alle altre”

Kisshu però l'afferrò per un braccio.

“Sei impazzita? Vuoi per caso offrirti al nemico?”

“Le ragazze non ce la faranno da sole, se vogliamo chiudere questa storia, dobbiamo farlo ora”

Il ragazzo la scrutò attentamente

“Kisshu, ti prego, voglio solo tornare a vivere in serenità, con te e il nostro bambino”

“Se ti catturano, non ci sarà niente di tutto questo, te ne rendi conto?”

“Kisshu, lasciala andare” la voce di Pai interruppe il battibecco tra i due.

“Cosa? Sei impazzito? Faresti la stessa cosa se al suo posto ci fosse Retasu?”

Pai lo fissò, sembrava colto in una profonda riflessione.

“Sì, la lascerei andare, è l'unico modo, Ichigo è l'unica che ha il potere per sconfiggere Lumyar, e anche tu lo sai”

Kisshu sospirò, non poteva ribattere, sapeva che aveva ragione.

“Ma io verrò con te” Ichigo sbattè le palpebre qualche istante.

“Ma...”

“Nessun ma...o si fa a modo mio...o..”
“D'accordo” si arrese, sapeva bene quanto fosse testardo.

“Bene andremo tutti” disse Pai sorridendo.

“Ma siete feriti!”

“Avevo detto niente ma, micettina mia, non preoccuparti, ce la faremo” L'alieno le sorrise e

Ichigo sospirò,aggrappandosi a lui, si preparò al teletrasporto.

 

 

 

 

Lumyar fece cenno a Taoi di spostarsi dal fratello, e quello lo eseguì senza protestare.

“Bene, Syar, portami qui l'umano, ho bisogno dei suoi poteri, per eliminare una volta

Le ragazze erano incatenate al muro, mentre il povero Mark era circondato da uno strano macchinario, che aveva la funzione di togliere dal corpo del ragazzo i poteri di Deep blue, ed anche l'acqua mew.

“Cosa vuoi farne dei poteri?” chiese il ragazzo affrontando l'alieno

“Io non posso usarli, ma il figlio di Ikisatashi e della mew ne avrà la capacità e potrà assumere il potere, e aiutarci a distruggere il nostro pianeta, e conquistare questo, ma tu caro mio, non ci sarai per vederlo, tu morirai oggi umano”

Mark sbarrò gli occhi spaventato. Come poteva impedirlo? Kisshu e Pai erano stati sconfitti, le mew mew e Rei catturati e imprigionati,e lui era solo portatore di quei poteri, senza avere la capacità di sfruttarli.

Si accasciò contro la parete metallica di quello strano oggetto, chiuse gli occhi, in attesa del suo destino.

 

 

“Dove siamo?” Ichigo si guardò intorno, imitata dagli altri, era ancora allacciata al corpo di Kisshu, ma sentiva il freddo che sembrava avvolgere quel posto. Era sicura di essere all'interno della navicella, ma quella stanza sembrava completamente diversa dal resto della navicella.

“Ichigo! Kisshu, Pai!” sentirono qualcuno che bisbigliava i loro nomi, alla rossa sembrò di riconoscere la voce di Mark.

Si voltò in direzione della voce, e vide uno strano apparecchio, che tanto somigliava a una capsula.

Al suo interno visibile attraverso il vetro, vi era Mark.

“Ichigo!” il ragazzo la squadrò, puntando gli occhi sul pancione, ora molto visibile, visto che non era coperto dai soliti maglioncini larghi e felpa che utilizzava solitamente per stare larga e comoda.

Anche Kisshu si avvicinò, e fissò il ragazzo che sentendosi osservato alzò lo sguardo di nuovo.

“Così va meglio” sbottò l'alieno.

“Che ci fate voi qui? Non eravate...morti?”

“Perchè ti sarebbe piaciuto eh?”

“Kisshu!”

“Non è il momento di litigare voi due, dobbiamo liberarlo” Pai si avvicinò per studiare quella capsula, e tirare fuori il ragazzo umano.

“Ma dove sono le altre? Non dovrebbero essere qui?” chiese Taruto con nervosismo.

Anche Pai si guardò intorno, spostando la sua concentrazione da Mark, chiedendosi dove potesse essere Retasu.

“Io so dove sono” sussurrò il ragazzo umano, attirando di nuovo l'attenzione su di sé.

“Dove? Parla umano, dopo valuterò la possibilità di toglierti da qui”

Ichigo roteò gli occhi, quando avrebbe perso il vizio di chiamare chiunque umani?

“Mark?”

Il ragazzo indicò il muro, e tutti fissarono sorpresi.

“Sta scherzando spero”

Kisshu si avvicinò, accorgendosi che il muro non c'era, provò a toccare, ma invece di toccare una parete, toccò qualcosa di metallico e di freddo.

“Qualcosa qui non quadra”

“Kisshu!” la voce di Rei sembrava provenire da quel punto.

“Che diavolo?”

“Rompi queste catene, non so quanto le ragazze resisteranno”

Kisshu annuì richiamando i suoi Sai, rompendo dove sentiva le catene.

Dopo quell'operazione, vide Rei uscire da quella che apparentemente era la parete.

“Hanno un buon sistema di sicurezza”

“Muoviamoci dobbiamo liberare le ragazze”

Ichigo sentito questo tornò da Pai, “Le stanno liberando, anche noi dobbiamo liberare lui”

Pai annuì, preparandosi a rompere il vetro, ma una voce glielo impediì.

“Bene, bene, bene, Mew Ichigo, vedo che sei venuta direttamente nella tana del lupo, non ti facevo così sciocca”

La ragazza richiamò a sé il fiocco del cuore.

“Basta, è arrivato il momento di farla finita”




 

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Capitolo 31
*** La fine e un nuovo inizio ***


La fine e un nuovo inizio.




“Basta è arrivato il momento di finirla”

Ichigo aveva quasi sibilato quelle parole, sentì una strana rabbia trovandosi di fronte colui che era il responsabile di tutto quello che era successo in quegli ultimi mesi.

“Mew Ichigo, credi di poter sconfiggere me? Povera povera sciocca” scuoté leggermente la testa sorridendo tra sé e sé.

“Ho sconfitto Deep Blue, e lui era un Dio, tu sei un comune mortale, non sarà tanto difficile” ghignò la mew rosa puntando la sua arma.

“Ne sei così convinta piccola mew mew?”

La ragazza esitò un attimo, non conosceva i poteri di Lumyar, non sapeva quale fosse la sua potenza. Ma voleva sconfiggerlo a tutti i costi.

“Sì, ti sconfiggerò, ti cancellerò dalla faccia dell'universo, pagherai per tutto il male che ci hai fatto, e non avrai mai mio figlio”

La ragazza impugnò più saldamente la sua arma, sempre più convinta di andare fino in fondo.

Per un attimo il suo sguardo cadde su Kisshu e Rei intenti a sciogliere le catene delle altre mew mew.

“Fiocco del cuore” dall'arma della ragazza partì un fascio di luce che colpì in pieno Lumyar, che però ne uscì illeso.

La ragazza boccheggiò notando che il suo attacco non era servito a niente.

“Hai visto mew Ichigo, non è servito a niente il tuo patetico attacco.”

Le ragazze liberate dai due alieni corsero al suo fianco, tutte le loro armi in mano pronte a sferrare i loro attacchi, alle loro spalle, Rei e Kisshu, mentre Pai, cercava ancora di tirare fuori Mark senza farsi scoprire dal capo degli alieni.

“Ikisatashi, sei ancora vivo? Credevo che Taoi ti avesse sconfitto”

“Quel rammollito? Figurati”

“Syar, Taoi! Venite qui, subito” chiamò Lumyar visibilmente arrabbiato.

I due alieni comparvero, inginocchiandosi di fronte a lui.

“Sì, signore”
“Siete due idioti, Pai e Kisshu sono ancora vivi, uccideteli, e uccidete anche il traditore”

I due annuirono e Taoi lanciò uno sguardo infuocato verso Kisshu che sorrise strafottente, impugnando nuovamente le sue armi, anche Pai dovette smettere i suoi tentativi di liberare il ragazzo, e impugnare i suoi ventagli.

“Non sapeva che erano vivi? Forse non ha tutto questo potere” mormorò Zakuro alle ragazze, che annuirono.

Kisshu e Taoi cominciarono nuovamente a sfidarsi a colpo di spada, Ichigo avrebbe voluto assisterlo e aiutarlo, ma sapeva che lui non ne aveva bisogno, e ora il suo obbiettivo era un altro.

Retasu era sollevata nel vedere il suo Pai vivo, anche se ridotto male, era vivo.

“Bene ragazze, dobbiamo attaccare, bisogna finire questa battaglia al più presto” esclamò la mew rosa, voltandosi verso le sue amiche.

“é bello riaverti in squadra Mew Ichigo” disse mew Purin con un grande sorriso.

“Sì, certo, non perdiamoci in convenevoli, comunque il tuo vestito ti fa sembrare ancora più grassa”

“Minto sono incinta!”

La mew azzurra sorrise, felice anche lei di riavere in squadra l'amica, sapevano tutte che senza di lei non sarebbero mai riuscite a sconfiggere Lumyar”

“Allora ci prepariamo a prendere a calci nel sedere questo alieno!” ghignò Mew Purin.

“Se pensate di sconfiggermi così facilmente ragazzine, vi sbagliate”

L'alieno formò una sfera d'energia con le sue mani, simile a quelle che lanciava Kisshu, ma sembrava molto più potente, e la lanciò contro le ragazze che caddero all'indietro, sbattendo la schiena sul pavimento, fortunatamente per Ichigo, Rei l'aveva afferrata sollevandola in aria.

“Grazie-grazie Rei” mormorò la ragazza, l'alieno annuì.

“Non farti colpire Ichigo, è troppo pericoloso per te, lui ha un punto debole, trovalo, e per lui sarà la fine”

La ragazza annuì, e scivolò via dalle braccia dell'alieno, ringraziandolo ancora.

Controllò lo stato delle sue amiche, che fortunatamente avevano riportato solo qualche ferita superficiale.

“Stai bene mew Ichigo?” chiese Minto grata a Rei di averla salvata.

“Sì, grazie al tuo ragazzo”

Quella arrossì e sorrise, alzando lo sguardo verso l'alieno che le sorrise dolcemente.

“Basta. Insulse mew mew, farò fuori voi quattro per prime, poi prenderò la vostra amichetta così finalmente otterrò quello che desidero”

Lumyar creò altre sfere d'energia, sferrandole direttamente alle quattro mew mew, che erano davanti ad Ichigo, ma la ragazza si posizionò di fronte a loro, con le mani aperte.

“No, se vuoi attaccare loro, dovrai attaccare anche a me”

Kisshu che stava combattendo dall'altra parte, sentendo quelle parole, si distrasse, “Ichigo! Va via da lì, non fare sciocchezze” urlò l'alieno, dando a Taoi l'opportunità di disarmarlo e puntargli la spada alla gola.

“Kisshu!” urlò la mew rosa, ma fortunatamente, Taruto lanciò le sue Bolas contro la mano di Taoi facendogli perdere la spada.

“Che ne dici di questo brutto muso!” esclamò l'alieno più giovane.

“Dannazione!”

“Basta con le pagliacciate! Non temere mew Ichigo queste sfere non ti colpiranno, sono indirizzate alle tue care amichetti”

“Cosa?”

In quel momento sferrò le sfere, ognuna aveva il colore della mew mew che doveva colpire, verde per Retasu, giallo per Purin. Viola per Pam, e azzurra per Mina.

Solo il rosa mancava, Ichigo non doveva essere distrutta.

La ragazza sentì il boato, nella stanza si aprì un varco, che davà direttamente sulla città di Tokyo.

“Ragazze!” Ichigo si voltò in cerca con lo sguardo delle sue amiche e le vide tutte accasciate al suolo svenute.

“No!, maledetto!”

Rei si avvicinò alla ragazza, aveva lo sguardo provato e sembrava preoccupato, ma sapeva che Minto era ancora viva, ora bisognava sconfiggere Lumyar.

“Sei rimasta sola, arrenditi e risparmierò i tuoi amici e il tuo amato Kisshu”

“Mai, piuttosto uccidimi”

“No mia cara Mew Ichigo, tu sei preziosa per i nostri piani, e credo che tu sia diventata cara al mio collaboratore Taoi”

“Non mi interessa nulla dei tuoi piani, vattene da qui, o ti distruggero, troverò un modo e quando lo farò tu morirai”

Rei guardò sorpreso la ragazza, non sembrava la ragazzina dolce che era abituato a vedere, ma una vera leonessa disposta a combattere e uccidere per proteggere ciò che amava, forse la maternità aveva questo effetto su di lei.

“Pagherai per aver fatto del male alle mie amiche”

Lumyar sorrise gli occhi rossi divertiti più che spaventati.

“fiocco del cuore, massimo splendore” lanciò di nuovo il suo attacco, e il raggio di luce tornò a colpire l'alieno che nuovamente ne uscì illeso.

Mew Ichigo sbarrò gli occhi trovandoselo ancora vivo e senza un graffio.

“Non...non è possibile” farfugliò, accasciandosi a terra, stanca.

“Ichigo, puoi farcela! Non arrenderti!” la voce di Kisshu le giunse alle orecchie, la ragazza si voltò e lo vide, impegnato a lottare contro Taoi, aiutata da Taruto.

“Sì Ichigo, abbiamo fiducia in te” Anche Pai le sorrideva, mentre atterrava Syar.

“Rei, tu sai come posso fare, aiutami” mormorò la ragazza all'alieno che l'aiutò ad alzarsi.

“Ho osservato i suoi movimento, c'è un punto che copre sempre, credo sia il suo punto debole”

La ragazza si rianimò, “ dove? Come devo fare?”

“Devi accumulare i poteri di tutte le mew mew, e colpire il punto che ti indicherò io”

“I poteri delle mew mew?”

“Lumyar tempo fa ha provato ad assorbire i poteri di Deep Blue, in parte lo hanno rafforzato, ma lo hanno anche danneggiato,visto che il suo fisico non era adatto a riceverli”

“Lui...lui ha provato ad assimilare i poteri di Deep Blue?”

“Sì, ma come ti ho già detto il suo fisico non era abbastanza forte, per quello appena scoprì della nascita di tuo figlio, decise di venire qui a rapirlo, tuo figlio nel suo corpo ha tre tipi diversi si dna, che rendono il suo corpo più forte e invulnerabili ai poteri di Deep Blue, il tuo solo perchè è il primo venuto, se forse fosse stata Retasu incinta prima di te, il loro obbiettivo sarebbe stato il figlio di Retasu e Pai”

“é terribile, dobbiamo fermarlo”

“Ascoltami bene, ora io lo distrarrò, mentre tu raccogli i poteri delle tue amiche, appena ti faccio il segnale, colpisci”

“Rei, fa attenzione, non voglio ferirti”

“Fa quello che devi fare Ichigo”
“No, Minto ha bisogno di te”

“Lo so, è per lei che lo faccio”

La mew mew sorrise, ma in cuor suo era preoccupata. Si rivolse alle sue amiche.

“Ragazze, ho bisogno dei vostri poteri”

Le ragazze annuirono, e si presero per mano, anche se deboli, ferite e stanche, dovevano sforzarsi per aiutare Ichigo.

Piano piano, una a una cominciarono a splendere, e Ichigo sentì una grande forza attraversarle il corpo, non si era mai sentita così bene, ne così potente, mentre le sue amiche si indebolivano sempre di più. Kisshu e Pai, cercarono di evitare che i loro avversari non se ne accorsero o avrebbero attaccato le ragazzo interrompendo il contatto.

Rei invece aveva il suo da fare con Lumyar, e doveva impegnarsi per evitare i suoi attacchi.

A Ichigo parve essere passato un sacco di tempo, mentre vedeva le sue amiche spegnersi e svenire esauste per terra. Si sentiva potente, sentiva la forza di tutte le sue amiche nel suo corpo, sapeva che ormai per Lumyar non vi era scampo.

Era finita.

“Rei!” chiamò la ragazza, l'alieno annuì, afferrando le braccia di Lumyar, e portandogliele dietro la schiena, non era più forte del capo degli alieni, ma era più addestrato, e più capace.

“Ora, mew Ichigo colpisci il petto” urlò il ragazzo, mentre Lumyar si agitava tra le sue braccia.

La ragazza annuì, sentendo il potere scorrerle nelle vene, pronto ad uscire dal suo corpo.

“Fiocco del cuore! Massimo splendore” urlò di nuovo il raggio di luce che partì dalla sua arma, però era più forte, e non era il solito fascio di luce bianco, ma di tutti i colori delle mew mew.

“No!” sentì l'urlo di Lumyar squarciare l'aria, quando la luce lasciò nuovamente spazio alla vista, lo vide.

“Non...non ci pos-posso credere sconfitto da delle ragazzine”

Sputò sangue, prima di accasciarsi al suolo, ed esalare l'ultimo respiro, dopo poco il suo corpo divenne polvere.

“Abbiamo vinto! Abbiamo vinto!” urlò la ragazza incredula con gli occhi colmi di lacrime di gioia.

“Sei stata brava mew Ichigo” Rei si era teletrasportato in tempo lontano dal colpo, era rimasto fortunatamente illeso.

Sentirono la voce sorpresa di Taruto.

“Ma che sta succedendo?”

Si voltarono andando a raggiungere i tre alieni.

Taoi che stava sovrastando Kisshu con la sua spada, cominciò a sanguinare nel petto, dove tempo fa lo aveva ferito a morte il fratello.

“No, no! Che sta succedendo!” urlò quello guardandosi la mano sporca di sangue, e cadendo per terra in ginocchio, seguito da Syar, che però mori quasi subito, davanti ad un allibito Pai, che però non perse tempo, e corse subito da Retasu.

“Il potere di Lumyar, ti aveva riportato in vita, ora che lui è morto, morirai anche tu”

“Eh...credevo di essere immortale” mormorò quello in agonia.

Rei si avvicinò, gli occhi lucidi, nonostante tutto era suo fratello.

“Rei, sei sempre stato il migliore di noi, vivi in pace” sussurrò prima di chiudere gli occhi per sempre.

“Lo farò” sussurrò Rei spostandosi prima che il corpo del fratello si ridusse in polvere.

Taruto intanto aveva seguito Pai ed era andato dalla sua Purin, presto anche Rei corse da Minto, lasciando Kisshu e Ichigo da soli.

“Micetta, non sai quanta paura ho avuto” disse stringendola a sé, con attenzione in una morsa dolce e affettuosa.

“Kisshu, sono così felice”

L'alieno, sospirò baciandole i capelli.

“Voglio sposarti Ichigo, subito, non voglio aspettare”

La ragazza alzò il volto incrociando lo sguardo dorato del compagno, sorrise annuendo leggermente

“Sì, sono d'accordo”

“Perciò non t'importa sposarti con questa pancia?”

“No, se significa che potrò stare con te per sempre, ho avuto così tanta paura di perderti, di perdervi entrambi” sussurrò la ragazza appoggiando la testa sul petto di lui.

“Non succederà mai, starò con te per sempre”

“Lo so” la ragazza sbadigliò in quel momento, e si assopì tra le braccia di Kissshu, che sorrise, prendendola in braccio.

“Dormi micetta, te lo meriti” sussurrò baciandole la fronte.

Pai comparve tra le braccia Retasu, che si lamentava di stare bene, ma lui non voleva sentir ragione, tenendola saldamente tra le braccia.

“Hey, tutto bene?” Chiese Kisshu al fratello che sorrise annuendo, e anche la ragazza che però arrossì.

“Su stupida scimmia, non ce la fai a camminare?” sentirono la voce lamentosa di Taruto che teneva Purin aggrappata sulla schiena, fingendo che gli desse fastidio, anche se in realtà sorrideva.

Erano seguiti da Rei che sorreggeva Minto, ferita a una gamba, mentre Pam camminava di fianco a loro, per niente stanca.

“Ma non erano svenute?” chiese Kisshu confuso.

“Sì, ma recuperiamo in fretta, abbiamo un buon dna” rispose Zakuro con un sorrisetto.

Si guardarono intorno e quella navicella, che sembrava più un palazzo, stava cominciando leggermente a svanire.

“Ragazze? State bene?” la voce di Ryou proveniva dal varco nel muro, e in fretta lui e Keiichiro apparvero.

I due scienziati si guardarono intorno per qualche istante, e si accorsero di Mark, ancora imprigionato nella capsula. Keiichirou corse a liberarlo. L'americano invece guardò le ragazze con un sorriso, fin che non incrociò lo sguardo dell'alieno più giovane che si lasciò scappare un “Ops”

“Sei un incosciente! Tu e quella stupida di Ichigo” sbraitò evidentemente molto arrabbiato.

“Senti biondino, quella stupida di Ichigo ha appena salvato il mondo, perciò gradirei se tu non la insultassi” disse Taruto stupendo tutti, peccato che la ragazza interessata non poteva sentire le parole.

“Mpf, sarà anche così, ma non cambia il fatto che siete due imbecilli” ma ora sorrideva anche lui

Keiichirou li raggiunse insieme a Mark.

“Sono stati un po' di mesi impegnativi, su ragazzi, andiamo, le ragazze devono riposare”

“Già” concordò il ragazzo. Si diressero verso il caffè mew mew, con Ryou che sosteneva Mark, visto che si era accorto che il ragazzo camminava a fatica.

“Beh sembra che adesso tutto possa tornare alla normalità, non vi sembra?” esclamò Keiichirou sorridendo mentre lasciavano la navicella.

“Sì, sembra di sì” rispose Zakuro accennando appena un sorriso.

“Vuoi dire che non saremo più mew mew?” chiese Purin ancora allacciata a Taruto.

“No, a meno che non serva”

“Che bello, siamo libere” disse Minto appoggiandosi a Rei, che la strinse ancora di più a sé.

Dietro di loro ormai era rimasto il nulla, spazzata via, come quei mesi di sudore, lacrime e fatica, come Taoi e Lumyar, spazzati via come se non fosse mai esistito.

“Non ci credo che questa storia sia finalmente finita” Kisshu sorrise stringendo più forte Ichigo tornata umana tra le braccia.

Ritornarono al caffè mew mew, dove finalmente le ragazze si rinfrescarono, stanche dalla battaglie, da un periodo difficile, mentre Keii aveva preparato da mangiare per tutti.

Ichigo si era risvegliata, trovandosi al caffè, con Kisshu che continuava a stringerlo possessivamente.

Fu grata di vedere tutte le sue amiche sane e intere, mentre i ragazzi invece avevano dovuto passare per l'infermeria a turno.

Festeggiarono tutta la notte, con quella ritrovata spensieratezza e serenità che ormai sembrava dimenticata.

 

 

*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** ***

 

Era passato un mese dalla sconfitta del nemico, e non vi erano più state minacce, e le mew mew erano tornate delle semplici ragazze, libere di vivere in serenità la loro vita.

Era una splendida giornata di primavera, e dalla camera di Ichigo provenivano delle risate e del chiacchericcio di ragazze, era un giorno di gioia per la rossa, quel giorno avrebbe finalmente cominciato la sua vita con Kisshu, era il giorno del loro matrimonio.

Tutte le ragazze si erano riunite a casa della rossa per aiutarla a prepararsi, mentre i ragazzi erano al caffè mew.

“Oh Ichigo, è un vestito bellissimo” mormorò Purin, guardando la sua amica davanti a sé, mentre Retasu, lo abbottonava, e Minto stava attenta che i fiori bianchi nei capelli della rossa stessero al loro posto.

Aveva una delicata pettinatura, formata da trecce e capelli raccolti, con fiori bianchi, il velo le scivolava dolcemente sulla schiena, poggiandosi sulle spalle nude sul davanti dove era più corto.

Il vestito era un bellissimo vestito bianco a stile impero, che mostrava il pancione ormai cresciuto della rossa. Era di un bianco candido, decorato con pizzo e un po' di swarosky, ,era stato il regalo di nozze di Zakuro.

“Sei splendida” disse Zakuro, sistemandole il velo, e porgendole il bouquet di rose bianche, le preferite di Kisshu.

“Grazie ragazze” mormorò la rossa con voce tremante dall'emozione.

“Non piangere Ichigo, ti si rovinerà il trucco” si raccomandò Retasu, nel suo vestito panna, come quello di tutte le damigelle, anche se di modelli diversi, adatti al fisico di ognuna di loro e decorato con un particolare che le rappresentava.

“Già, non vorrai arrivare in chiesa con tutto il mascara colato,”

“Ichigo! Dobbiamo andare, arriveremo in ritardo.

“é ora” si disse la Ichigo, cercando di non tremare.

Uscirono dalla stanza, e la rossa tirò su un lembo dell'abito per non calpestarlo, rivelando della ballerine bianche, visto che i tacchi ormai per lei erano assolutamente fuori questione.

“Oh tesoro, sei bellissima!” esclamò la signora Momomiya, che stringeva tra le mani un fazzoletto, di fianco a lei il padre, che ne teneva in mano un pacchetto intero.

Accanto a loro, vi era Ryou, che aveva il compito di accompagnare le ragazze in chiesa, mentre Ichigo sarebbe andata con i suoi genitori.

“Ichigo, sei davvero stupenda” si complimentò il biondo.

“Grazie, a tutti davvero, a quanto pare lo pensa anche il mio bambino, sta scalciando parecchio” si accarezzò il ventre con un gran sorriso.

La macchina con le damigelle precedeva quella della sposa, quando la rossa vide la sagoma della chiesa, pensò di svenire.

Eppure eccola lì, al braccio di suo padre, le guance colorate di rosso, il viso timidamente nascosto dal velo.

Davanti a lei, Zakuro e Minto che non smettevano di sistemarle il velo per farlo cadere meglio.

Retasu prima della fila, cominciò a percorrere la navata, al braccio di Pai, testimone dello sposo.

Erano seguiti da Taruto e Purin, infine da Minto e Zakuro, tutte le ragazze avevano un mazzolino più piccolo di rose, che riprendeva quello della sposa.

Infine, Ichigo capì che era arrivato il suo momento.

“Papà, ti voglio bene, grazie” diede un bacio sulla guancia a suo padre, e cominciò piano a percorrere la navata, incrociando gli sguardi dei suoi amici, e parenti, ma infine, trovò quello che cercava e che desiderava più di qualsiasi altro. Kisshu.

Lo vide, era bellissimo, e tra poco sarebbe stato suo marito. Le suonava ancora strano, se le avessero detto che sarebbe finita così tra di loro, non ci avrebbe mai creduto.

Ma lui era lì, che le sorrideva confortante, i capelli tirati indietro in un codino ordinato, indossava l'alta uniforme militare del suo pianeta, molto somigliante a quelle umane, di fianco a lui, Pai e Taruto erano vestiti allo stesso modo.

Finalmente arrivò da lui, e quando toccò la sua mano, si sentì a casa. Lui le alzò il velo, e cattuòr le sue labbra in un dolce bacio. Ora ne era sicura, sarebbero stati insieme per sempre.




Non temete, questo non è il capitolo finale, ce ne saranno ancora, due forse tre, ma non credo di più. Grazie a chi ha seguito questa fic! Spero che la seguirete fino alla fine.
Un bacione a tutti ciauuuuuuuuuuz

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Capitolo 32
*** Benvenuto Isamu, la novità di Retasu ***


Benvenuto Isamu, la novità di Retasu




Ichigo se ne stava stesa su un divano, mentre sua madre trafficava nella sua cucina, per preparare la cena. Ormai Ichigo era all'ultimo mese,e avrebbe potuto entrare in travaglio in qualsiasi momento.

Per quel motivo sua madre, non la lasciava sola un momento, Kisshu non poteva stare a casa, visto che aveva cominciato a lavorare con Ryou, Pai e Rei, a un progetto segreto per il governo giapponese.

Dopo la sconfitta di Lumyar, i maggiori governi mondiali, avevano stretto un trattato di pace con il pianeta di Kisshu e con il pianeta di Rei, e molti alieni si erano stabiliti sulla terra, molti venivano solo per vacanza, e gli umani avevano cominciato, grazie alle tecnologie di Pai e Ryou, a viaggiare nei pianeti alieni.

Ormai non era più strano vedere una coppia mista di umani e alieni, e il matrimonio di Ichigo e Kisshu, era solo il primo di molti altri.

“Mamma, qualcosa sta bruciando!” si lamentò la ragazza alzandosi a fatica dal divano a controllare che sua madre non le stesse bruciando la cucina nuova.

Si erano trasferiti in una casa vicino ai genitori della rossa, con i soldi che Ichigo aveva ottenuto per aver salvato il mondo, erano riusciti a sistemarsi, e ora che Kisshu aveva un lavoro, tutto sembrava andare per il meglio.

Anche Retasu e Pai, erano venuti a vivere vicino a loro, Pai le aveva chiesto di sposarlo, e ora dovevano solo decidere quando.

“Oh Dio, Ichigo, che succede qui!” hai dimenticato il pollo in forno mamma.

“Ah! Che sbadata! Scusa tesoro, fortunatamente, non si è bruciato molto”

“Mamma è nero”

“Va bene, chiamo tuo padre, gli dirò di portare delle pizze”

“Molto meglio” pensò la ragazza tornando in salotto per andare a sedersi, quando qualcuno suonò il campanello.

Ichigo si diresse verso la porta, rivelando, Retasu e Minto, che probabilmente erano andate a trovarla.

“Ciao ragazze! Entrate”

Le due entrarono, ma notò che Minto era la solita mentre Retasu sembrava più silenziosa del solito.

“Ichigo, siamo in piena emergenza” esclamò Minto sedendosi sul divano, imitata da Retasu, mentre Ichigo si sedette su una poltrona davanti a loro, in attesa di spiegazioni.

“Perchè, mia cara panciona, la nostra amica qui presente, ha un piccolo ritardo”

“Che-che intendi dire?” Ichigo guardò Retasu allibita.

“Ehmm Ichigo tu dovresti saperlo meglio di me” farfugliò leggermente imbarazzata la verdina.

“Oh” si accarezzò il pancione come gesto automatico, ricordandosi quanto la sua amica le fosse stata d'aiuto.

“Retasu, non devi preoccuparti, andrà tutto bene”

“Questi alieni non usano precauzioni!” esclamò Minto esasperata.

“Hey anche tu stai con un alieno, se per caso non ricordi” le rispose Ichigo con un ghigno.

“Oh”

“Dobbiamo fare un test...per esserne sicure” continuò la rossa.

“Già, siamo venute qui per questo” tirò fuori una scatolina familiare e in fretta spedirono Retasu in bagno.

“Oh mio Dio, ci pensi se fosse davvero incinta?”

“Ti immagini la faccia di Pai?” le due risero, pensando al povero alieno, a cui sicuramente sarebbe venuto un infarto, ora era il suo turno per divertirsi, per non parlare di Kisshu.

Le due ragazze si piazzarono davanti alla porta del bagno, mentre la madre di Ichigo le osservava curiosa.

Sentirono un urlo, e aprirono la porta, trovando la povera ragazza con espressione shoccata.

“Beh allora?” chiese la rossa, con tono di voce dolce.

“Non essere ottusa, dall'espressione di Retasu, è ovviamente positivo!”

“Scusa se volevo essere delicata” replicò l'altra riportando subito la sua attenzione alla verde.

“Che cosa dirò ora a Pai?”
“Beh, diglielo e basta” propose Minto.

“Potremmo farglielo capire, così si sentirà intelligente, e sarà soddisfatto di sè” propose la rossa.

“é proprio un'idea stupida”

“Senti Retasu, vivete già insieme, avete programmato già il matrimonio, non vedo perchè debba essere così tragico”
“Già se è sopravvissuto Kisshu può farlo chiunque”

“Hey!”

“Okay, smettetela voi due, devo capire come dirlo a Pai”

“Dirmi cosa?” l'alieno apparì di fronte alla porta di bagno con Kisshu.

“Già, dirgli cosa?”

Pai si voltò per guardarlo “Scusa, sono curioso”

“Hey vecchiacci dove siete tutti?”

“Taruto, caro, sono tutti in bagno” rispose la madre di Ichigo, il ragazzo sollevò un sopracciglio pensando che fossero tutti matti.

“Beh, gli dica che sono andato a trovare Purin” e detto questo sparì.

“Ehmm io...credo che Rei mi stia aspettando a casa, dovrei proprio andare” disse Minto guardando l'ora.

“Ehmm...Kisshu, tesoro, vieni, devi aiutarmi a fare qualcosa nella cameretta di Isamu”

“Ma era tutto a posto stamattina”

“Ti prego”

Retasu chissà in quel momento cosa le passasse per la testa, ma prima che gli altri due furono fuori dal bagno, si gettò tra le braccia di un stupito Pai.

“Sono incinta” esclamò, evitando di guardarlo negli occhi, e arrossendo terribilmente.

L'alieno impallidì, se era possibile.

“Co-come scusa?”
“Pai...sono incinta” ripetè e lo guardò con un sorriso, finalmente libera di quel peso.

“In che senso?” chiese quello ingoiando saliva.

“Diventerai padre fratello, ecco in che senso” spiegò Kisshu dandogli una pacca sulla schiena, con un sorriso divertito in volto.

Ichigo aveva smesso di parlare e per qualche motivo anche lei ora era pallida.

“Kisshu, anche tu stai per diventare padre” riuscì a pronunciare.

“Ma lo so dolcezza”

“No Kisshu...intendo ora, mi si sono rotte le acque”

Il ragazzo la guardò, come se non avesse parlato.

“Tuo figlio sta per nascere, adesso”

“Adesso? Non può aspettare?”

“Perchè voi uomini diventate idioti quando si tratta di certe cose!” esclamò Retasu avvicinandosi a Ichigo per aiutarla.

“Cosa...cosa devo fare?” chiese il povero alieno impallidito anche lui.

“Non scherzi così tanto adesso” ghignò Pai.

“Cielo, dobbiamo portarla subito in ospedale” esclamò la mamma di Ichigo con in mano un borsone, preparato settimane prima in occasione per l'evento.

“Sono qui” esclamò il padre di Ichigo, entrando senza suonare, visto che la porta era aperta.

“Perfetto, Shintaro, accendi la macchina, dobbiamo andare in ospedale”

“Cosa?”

“Ichigo sta per avere il bambino”

“Adesso? Non può aspettare?”

“Non abbiamo tempo da perdere, Kisshu, aiuta tua moglie, Retasu, da una svegliata al tuo ragazzo, ci vediamo in ospedale”

Kisshu e Shintaro aiutarono Ichigo a salire in macchina, sul sedile dietro appoggiata a Kisshu.

La ragazza respirava cercando di alleviare il dolore, le contrazioni erano ancora leggere e irregolari, ma facevano male.

Arrivarono in ospedale in circa dieci minuti, i genitori di Ichigo corsero al bancone d'accettazione dove vi era un infermiera leggermente grassa, ma dall'aria simpatica.

“Mia figlia, lei sta per avere un bambino”
“Da quanto è in travaglio?”

Kisshu guardò confuso “Tra-travaglio?”

“Da quando le si sono rotte le acque?”
“Quindici minuti” rispose Sakura.

“Bene, seguitemi”

Adagiarono Ichigo su un letto d'ospedale, e la attaccarono a dei monitor.

“Bene, verremo a controllarla tra un po', rilassatevi sarà un processo lungo”

Quando avevano detto che era lungo, Kisshu non avrebbe mai pensato che fosse così lungo.

Erano passate sei ore, e ancora niente. Ichigo urlava di più, e diventava più irritabile, ma ancora niente bambino.

Kisshu era seduto fuori, era andato a mangiare qualcosa con i suoi fratelli, anche se Pai non era molto di compagnia. Taruto invece si divertiva a prendere in giro Kisshu.

L'unico che parlava, era Rei.

“Non preoccuparti, un parto a volte dura anche una giornata intera”

“Cosa? Siamo qui da quasi sette ore, Ichigo quando mi vede dice che me la farà pagare, se lo sapevo non venivo nemmeno” rispose sconsolato.
“Dice quelle cose solo per via del dolore, non preoccuparti”

Le ragazze erano tutte in sala d'attesa, addormentate sui divanetti, mentre Ryou e Keiichiro giocavano a carte. Nessuno sapeva come facessero a giocare alle tre di mattina, eppure nessuno osava chiedere.

“Kisshu! Vieni! Il bambino sta per nascere”

“Questo lo so da quasi otto ore” rispose l'alieno.

“Kisshu, sta per nascere adesso in questo preciso istante”

L'alieno balzò in piedi, e corse nella stanza, dove vide due dottori pronti a far nascere suo figlio, e Ichigo che lo guardava come se non avesse aspettato altre che lui.

“Kisshu, sei qui” mormorò a fatica la ragazza.

“Non me lo sarei perso per nulla al mondo”

La ragazza fece un sorriso stanco, e si preparò a seguire le istruzioni del dottore.

 

 

 

Nella sala d'attesa intanto, Retasu sveglia, andò fino al bar per prendersi un caffè.

“Non credo che ti faccia bene” Pai le tolse dolcemente la tazza di caffè dalle mani.

“Lo so, cercavo solo di stare sveglia” la ragazza abbassò lo sguardo, quasi spaventata di incontrare gli occhi del ragazzo.

“Retasu” lui le afferrò il mento alzandole il viso.

“Sono felice, molto felice di avere il privilegio di averti al mio fianco, e sono molto felice di diventare padre, solo che...era inaspettato”

La ragazza sentì le lacrime che lottavano per uscirle, ma le ricacciò indietro, alzandosi sulle punte per baciare il suo amore.

 

 

 

“Su Ichigo, ci siamo quasi, un ultima spinta”

La ragazza si sentiva stanca, esausta, ma sapeva di doverlo fare.

“Su Ichigo ce la puoi fare”

“Kisshu?”

“Sì?”

“Niente più figli, accontentati di questo”

Il ragazzo scoppiò a ridere, e Ichigo si preparò a spingere per l'ennesima volta.

“Ci siamo, basta, può rilassarsi, è finita” disse il dottore facendole un sorriso, passarono alcuni secondi, che per i due ragazzi sembrò un'infinità, ma quando il silenzio venne rotto dal pianto forte del loro bambino, si sorrisero. Ichigo appoggiò la testa al cuscino, sfinita, ma felice.

Kisshu si chinò per darle un bacio.

“Ehmm...signor Ikisatashi” Il ragazzo alzò lo sguardo, vedendo suo figlio tra le braccia del dottore.

Il petto gli si gonfiò di orgoglio. Quello era suo figlio, il piccolo Isamu.

Il dottore lo posò tra le braccia inesperte di Kisshu, che lo guardò con occhi colmi di lacrime.

Sì, quello era il suo bambino.

L'alieno si adagiò vicino al letto, dove lo passò a Ichigo che non aspettava altro che prenderlo tra le sue braccia.

“Kisshu...guardalo è perfetto” spostò la copertina che gli copriva il visetto, e sorrise.

Aveva la carnagione rosea di Ichigo le orecchie leggermente a punta come quelle di Kisshu, e aveva una cascata di capelli verde scuro, come suo padre, gli occhi ancora chiusi, per cui per il momento era impossibile vedere il colore degli occhi.

“Sì, è perfetto, come te” sussurrò lui baciandola sulla fronte.

Il piccolo fece un piccolo gemito, muovendosi appena, e aprì gli occhi, per guardare i suoi genitori, rivelando due occhi color....castano scuro, come quelli di Ichigo.

“Ha i tuoi occhi” disse l'alieno sorridendo, mentre il bambino si concentrava sul suo viso, sembrava studiare i lineamenti del viso di Kisshu, come se avesse capito che quello era suo padre.

“Mi piacciono di più i tuoi, ma possiamo dire che ha un buon mix di entrambi” rispose lei.

“Ichigo! Possiamo entrare! Vogliamo vederlo anche noi”

Ovviamente nessuno attese una risposta dai due, e invasero la stanza, come una folla infuriata.

I primi comunque furono i genitori di Ichigo.

Sua madre, Sakura, pianse, volle tenere il piccolo, e cominciò a parlargli in modo che Kishsu trovava alquanto strano. Shintaro diede un bacio alla figlia, e volle tenere anche lui il piccolo, lamentandosi però che Isamu avesse preso tutto dal suo papà.

“Ma guardate, ha i capelli, di Kisshu! Le orecchie di Kisshu! Mi sembra anche che mi guardi come lui!”

“Ma papà, ha i miei occhi”

“Già per fortuna”

Dopo un po' i genitori di Ichigo, decisero di andare a riposare, perciò poterono dedicarsi completamente ai loro amici.

Purin che adorava i bambini, fu la prima a volerlo guardare, sembrava così eccitata e saltellante che tutti cominciarono a preoccuparsi che forse aveva davvero bevuto troppo caffè.

“Oh! È così carino! Taru-Taru! Voglio un bambino!”

Il ragazzo che stava bevendo tranquillamente un goccio d'acqua, per quasi non soffocò.

“Che cosa? Stai scherzando spero!”

“Ma guardalo! È così carino!”

“Sì, è ovvio che è carino, è mio nipote! Ma non ho voglia di finire fatto a polpettine da tuo padre”

“Oh Ichigo, ti somiglia molto” Retasu lo prese in braccio, coccolandolo, e impaziente di quando fosse arrivato il suo turno. Minto si sporse per guardare il piccolo.

“Ma che dici Retasu! È ovvio che somiglia a Kisshu! E per fortuna, questo bambino è stato proprio fortunato”

“Sei un tesoro Minto” le disse la rossa che era troppo stanca per pensare a qualche insulto.

“Sono d'accordo con Minto” dichiarò Ryou, sorridendo al piccoletto che adesso aveva aperto gli occhi.

“Siete crudeli, io trovo che assomigli ad entrambi, sarà proprio un bel ragazzo quando crescerà” Keiichirou sorrise al piccolo che ora guardava lui con curiosità.

“é ovvio, assomiglia a suo zio” rispose Taruto “Non siamo davvero suoi zii, non di sangue almeno”

“Beh, è ovvio che non somigli a te, ha poche ore e sembra già più allegro di quanto lo sia mai stato tu” replicò Taruto facendo una linguaccia al fratello.

“Su Pai, prendilo in braccio, sei l'unico che non l'ha visto ancora”

“Ehmmm io...io non sono bravo con i bambini”

“Paiiiiiii” lo prese in giro Kisshu che aveva uno sguardo maligno.

“Devi cominciare a fare pratica, tra poco toccherà anche a te”

Tutti gli sguardi caddero su Retasu e Pai.

“Che significa?”

“Perchè non è abbastanza ovvio?” disse Minto con un sorriso.

“EH?” esclamò Taruto incredulo.

“Vuoi dire che anche Retasu avrà un bambino?”

“Sì, il piccolo Isamu avrà un cuginetto o una cuginetta” rispose Ichigo con un sorriso.

“Adesso è il mio turno per ridere”

“Non ci credo! Pai con un figlio!” mormorò Taruto.

“E smettetela, cosa c'è di così assurdo?” sbottò Pai, prendendo in braccio il piccolo Isamu.

“Niente, è una cosa bella, congratulazioni” disse Rei dandogli una pacca sulla spalla.

“Gra-grazie!” rispose Retasu timidamente, mentre Pai annuì.

“Keii, perchè cominciò a sentirmi vecchio?” chiese Ryou al suo amico.

“Perchè non hai ancora uno straccio di fidanzata ecco perchè”

“Se è per quello nemmeno tu!”

“Ti sbagli mio caro Ryou, io e Keii stiamo insieme” disse Zakuro appoggiando la testa sulla spalla di Keiichirou.

“Mi sta venendo mal di testa”

Ichigo in quel momento sbadigliò, cominciava a sentirsi stanca.

“Okay gente, è il momento di andare, la mia Ichigo deve dormire, e anche Isamu, credo abbia avuto troppe attenzioni per un solo giorno”

Gli altri annuirono, e lasciarono i neogenitori a godersi un agognato e meritato sonno.

 

 

 

Era passato un mese e ormai Ichigo e Kisshu, avevano portato a casa il piccolo Isamu e avevano cominciato la loro nuova vita, anche se il piccolo non li lasciava dormire molto, erano felici comunque.

Quel giorno era un altro giorno speciale per tutti loro e i loro amici. Specialmente per Pai e Retasu.

Da quando l'alieno aveva saputo che stava per diventare padre anche lui, Retasu e Pai avevano deciso di sposarsi al più presto, primo perchè Retasu non voleva che la sua gravidanza fosse così evidente, visto che era molto timida.

Avevano deciso che le ragazze si sarebbero trovate tutte a casa dei genitori di Retasu.

Ichigo perciò era diretta lì, insieme al piccolo Isamu, visto che non poteva lasciarlo dai suoi genitori, si era già vestita per la cerimonia, un bellissimo vestito rosa pallida lungo fino alle ginocchia. Ai piedi dei sandali neri, adatti per quella splendida giornata di fine estate.

Kisshu, era rimasto a casa, roccaforte dei maschietti.

Arrivò finalmente a casa di Retasu, che le aprì in completo panico.

“Ichigo! Sto entrando in panico!” detto questo sparì nuovamente dalla porta, lasciando spazio a Minto, che era vestita con un vestito azzurro chiaro, simile a quello di Ichigo.

“Una persona calma come lei, ti pareva che non schizzasse in un momento del genere”

Zakuro era in bagno a cercare di calmare la sposina, mentre la madre della verdina si offrì di occuparsi di Isamu per quel momento.

Ichigo ne approfittò per recarsi in bagno, dovevano aiutare la loro amica a prepararsi.

Zakuro e Purin si dedicarono ai capelli, che decisero di lasciare sciolti in una cascata di boccoli, come ornamento solo un piccolo fermaglio, regalatole da Pai, tempo fa, che la ragazza adorava.

Ichigo la aiutò a entrare nel suo vestito, fortunatamente la pancia non si vedeva, perciò poteva indossare, uno splendido abito a sirena, senza spalline, completamente ricoperto di pizzo.

Il velo anch'esso ornato dal pizzo, le fu sistemato da Ichigo, che aveva quasi le lacrime agli occhi.

“Oh sei splendida”

“Si Retasu, un angelo! Al tuo alieno verrà un colpo” Minto le diede delle gomitate e Retasu arrossì.

“Perfetto un po' di colore era quello che ci voleva”

“Siamo pronte per andare, su Reta! Pai non vedrà l'ora di metterti quella fede al dito, ,bella come sei oggi” esclamò Purin, con aria sognante,aveva visto due delle sue più care amiche, sposarsi, e non aspettava altro che arrivasse il suo turno, anche se per lei ci sarebbero voluti un altro po' di anni.

Questa volta fu Kisshu a passare a prendere le ragazze, anche, mentre Rei portava la macchina della sposa.

Ryou e Keiichirou a detta di Zakuro erano già in chiesa ad assicurarsi che andasse tutto bene, Taruto e Pai erano partiti in quel momento.

“Oh, sei bellissima pesciolina” si complimentò Kisshu, aggiungendo qualcosa riguardo alla reazione di Pai.

Rei invece sorrise a Minto, e anche lui si complimentò con la sposa.

“Bene andiamo, ragazze, tutte in macchina”

Ichigo prelevò il loro bambino, e tutti partirono per la chiesa.

Quando giunsero, Retasu incontrò i sorrisi di tutti i loro amici e anche Taruto si complimentò con lei quando la vide.

Sentirono la musica, segnale che era il momento di andare.

La mamma di Retasu partì con il fratello Uri.

Seguiti da Kisshu e Ichigo, nuovamente, Purin e Taruto, Minto e Rei, e Zakuro che teneva tra le braccia il piccolo Isamu, che avrebbe dovuto portare gli anelli, anche se in realtà era Zakuro a tenerli, per paura che il bimbo li facesse cadere.

Pai fece un'espressione stupita, ma sorrise quando vide la sua sposa.

“Sei splendida” le disse quando lei lo raggiunse.

Lei abbassò lo sguardo rossa come un pomodoro, non riusciva a crederci, non era mai stata così felice, come in quel momento.




Altri due capitoli e credo che siamo alla fine!!!! Non temete ho un bel finale in mente!!!

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Capitolo 33
*** Non c'è due senza tre ***


  Non c'è due senza tre

 

 

Ichigo giocava col suo bambino al parco, ,ormai aveva quasi un anno, era una bella giornata d'estate, e Ichigo e Retasu avevano pensato di portare fuori i loro figli.

Retasu aveva dato alla luce una splendida bambina, che avevano chiamato Kimiko. La piccola aveva i capelli viola come il suo papà, e gli occhi blu oltremare di Retasu, anche se cambiavano molto a secondo della luce, a volte sembravano tendere al viola chiaro, cosa che i suoi genitori adoravano. La piccola ormai aveva quattro mesi.

Pai si era innamorato della sua bambina e Retasu lo prendeva in giro per la sua gelosia paterna.

Poi c'era il piccolo Isamu, anche lui ormai era cresciuto, aveva cominciato a camminare e a parlare, anche se a fatica, visto che diceva ancora poche parole. I capelli verdi ormai erano più lunghi, ma a Ichigo piacevano così, visto che ogni tanto si divertiva a legarglieli in due codini come li portava Taruto da bambino, per prenderlo in giro. Gli occhi color cioccolato, erano vispi e curiosi, come bambino era molto sveglio, assomigliava molto a suo padre anche caratterialmente, cosa che preoocupava molto Ichigo, ma certe cose le aveva ereditate da lei.

“Isamu, tesoro, lo vuoi prendere un gelato?” chiese Ichigo al suo bambino che annuì, era goloso come lei, e spesso Kisshu se ne lamentava, visto che ogni volta che andavano da qualche parte una sosta per gelaterie, o il caffè mew a mangiare le torte di Keii era una sosta obbligata.

“Ammettilo che lo vuoi tu il gelato” la prese in giro la sua amica.

“Beh visto che ci siamo, perchè no?” Retasu scosse la testa.

Si sedettero su una panchina, così Ichigo poteva mangiare il gelato in santa pace, e anche Retasu visto che c'era ne aveva approfittato, visto che la figlia si era addormentata.

“Oh insomma, Isamu! Non te lo prendo più il gelato se ogni volta ti sporchi così”

Aveva tutto il viso sporco di gelato, in qualche maniera era arrivato anche sui capelli verdi.

Retasu osservò la scena ridendo, ma fu distratto dal suono di un cellulare, quello di Ichigo.

“Oh, devo pulire lui, rispondi tu, se è Kisshu digli che lo chiamo dopo”

La verdina annuì, e sfilò il cellulare dalla borsa della rossa.

“No, è Minto”

“Minto?”

L'altra annuì, premendo il tasto verde per rispondere.

“Sì pronto?”

“Retasu? Dov'è Ichigo?”

“Ehm..ha avuto un'emergenza gelato”

“Isamu si è sporcato di nuovo?”
“Eh sì”

“Lo immaginavo...dimmi dove siete?”

“Oh, siamo al parco Inohara”

“Aspettatemi vi raggiungo, sono vicina”

“Ok”

Retasu chiuse la comunicazione, guardando l'altra con evidente sorpresa.

“Che c'è?”

“Ha detto che ci sta raggiungendo”

“Strano, ha sempre detto che il parco non è un posto adatto a lei, non ha mai voluto venire con noi”

“Non lo so...”

“Era agitata? Forse è successo qualcosa”

“No, sembrava piuttosto tranquilla”

Entrambe scrollarono le spalle.

Dopo dieci minuti la ragazza minuta, arrivò lamentandosi del caldo e chiedendo alle altre due, cosa ci trovassero di tanto divertente in un parco.

“ Minto, il parco è un posto adatto dove portare dei bambini”

Minto si abbassò incrociando lo sguardo vispo, che tanto ricordava quello paterno.

“Ciao, piccolo” gli scompigliò leggermente la chioma verde.

“Ciao Mito”

“Minto, si dice Minto”

“Mnto”disse allegramente il bimbo, somigliava incredibilmente a suo padre quando prendeva in giro qualcuno, ma in fondo era ancora piccolo, e aveva appena cominciato a parlare.

“Ah ci rinuncio”

poi si sporse per guardare la piccola Kimiko che intanto si era svegliata, rivelando i suoi bellissimi occhi blu.

“Oh Retasu, diventa sempre più bella” mormorò accarezzandole un'orecchia appuntita.

La verdina sorrise, era molto orgogliosa della sua bambina

“Hey ragazze che ne dite di andare al caffè mew a salutare gli altri?”propose Ichigo.

Ormai solo Purin e Zakuro erano rimaste lì a lavorare, visto che Ichigo e Retasu avevano dei figli, e Minto si era licenziata la settimana prima, per causa ancora sconosciute.

“Sì, perchè no? È da un po' che non bevo del buon tè”

Si alzarono, e ridendo e chiaccherando arrivarono al caffè, come al solito Purin corse ad accoglierle, regalando delle caramelle a Isamu, e accarezzando i capelli alla piccola.

Zakuro invece sorrise, facendo accomodare le sue amiche al miglior tavolo del locale, Keiichirou uscì a salutare le ragazze portando un seggiolone per il bambino di Ichigo.

Ryou era al lavoro insieme a Pai, Rei e Kisshu.

Taruto invece era occupato in cucina a dare una mano a Keii. Da quando era finita la guerra si era stranamente appassionato di cucina.

Le ragazze si sedettero e Purin, con Zakuro portarono subito delle fette di torta, e del tè per Minto.

“Ehmm, portate anche a me un po' di torta per favore?”

Tutti si voltarono a guardarla, in tutti quegli anni, non avevano mai visto Minto mettere qualcosa di calorico in bocca.

“Ok, spara, che ti succede?” disse Purin con sguardo indagatore.

“Purin ha ragione, è tutto il giorno che sei strana”

Minto arrossì, ma poi si tranquillizzò subito.

“Beh...ho scoperto di aspettare un bambino”

Zakuro si voltò shoccata, Purin si coprì la bocca con una mano, Ichigo sbiancò, solo Retasu le sorrise dolcemente.

“Che bella notizia”

“Sì, davvero bello, solo che era inaspettato”

“Parli tu, prima ti innamori improvvisamente di Kisshu, poi dopo neanche due mesi, sei già incinta, e parli a me di inaspettato”

“Ok, ho afferrato il concetto.”

“Rei lo sa?” chiese Purin saltellando.

“Beh...sapeva che dovevo andare dal dottore...ma no non credo lo sappia, glielo dirò stasera a casa”

“Certo però che sei tranquilla” notò Zakuro.

“é vero, io era in preda al panico, e anche Retasu”

“Perchè voi state con degli alieni pazzoidi”

“Hey!” protestò Ichigo.

Retasu si limitò a sorridere e a scuotere la testa.

“Anche Taru Taru è un alieno pazzoide?” chiese Purin con aria confusa.

“Beh...lui è ancora giovane, forse si salva”

“Hey vecchiaccie, da quanto tempo siete qui?” il ragazzo entrò in sala salutandole come suo solito.

“Non da molto” rispose Retasu.

“Abbastanza da ricevere notizie shoccanti”

Il ragazzo le guardò confuse, poi si chinò a salutare il piccolo Isamu.

“Ciao teppista”

“Tau Tau!” rispose quello alzando le braccine per essere preso in braccio da quello che era considerato lo zio divertente.

“Sempre più uguale a tuo padre” bofonchiò il giovane alieno, prendendolo in braccio.

“Papà!”

“No tuo padre non c'è, per fortuna”

Poi sorrise al piccolo e lo porse di nuovo a Ichigo, visto che aveva cominciato a frignare, perchè voleva mangiare la torta.

“E la piccola Kimiko, come sta” chiese sorridendo alla bambina che lo guardava con i suoi grandi occhi curiosi.

“Benone, è una bambina molto tranquilla”

Taruto sorrise, e si chinò per darle un leggero bacio sulla guancia.

Adorava i suoi nipoti, anche se Isamu non lo era davvero, lo considerava come tale.

“Beh qual buon vento vi porta qua?”

“Minto ha deciso che oggi era il giorno giusto per stupirci”

L'alieno alzò un sopracciglio confuso.

“Sono incinta” disse a mo di spiegazione.

“Cosa? Perchè ti riproduci? Era già grave per una come Ichigo...ma tu!”

“Come sei galante, di solito si fanno le congratulazioni in occasioni del genere” rispose acidamente Minto.

“Ehm...congratulazioni?”

La ragazza sorrise, gesto che stupì non poco le sue amiche, forse il suo lato materno stava finalmente affiorando.

“Grazie”

L'alieno leggermente sorpreso, salutò le ragazze per tornarsene in cucina, e le tre decisero che era giunto il momento di tornare a casa.

Per strada chiaccherarono allegramente, cercando di aiutare Minto, che ancora non aveva idea di come dirlo a Rei. Di certo non voleva fare come Ichigo, che praticamente lo aveva urlato in faccia al povero Kisshu.

O come Retasu, che in preda a una crisi di nervi si era gettata tra le braccia del confuso Pai, e glielo aveva detto, nel bagno di casa della rossa.

No,voleva far le cose per bene. Almeno lei.

Decisero di fermarsi a casa di Ichigo per un po', visto che era ancora presto.

Ma non sapevano che quel giorno anche i ragazzi erano tornati a casa prima.

Aprirono la porta di casa, e sorpresa i tre alieni erano seduti sul divano intenti in una conversazione a riguardo di chissà che cosa, ma che pareva divertirli.

“Siete tornate, mi chiedevo che fine aveste fatto” disse Kisshu mentre Ichigo liberava Isamu dal passeggino, che subito dopo andò a sedersi sulle ginocchia del suo papà che lo accolse ben volentieri.

Retasu prese la piccola in braccio e andò a sedersi comodamente di fianco a Pai, che la reclamò subito prelevandola dalle braccia di Retasu.

Minto invece arrossì, quando incontrò lo sguardo di Rei, che prima le sorrise dolcemente,poi vedendo la sua espressione, la guardò perplesso.

“Minto, tesoro tutto bene?” le chiese lui alzandosi per raggiungerla, quella arrossì violentemente, e poi emise un suono simile a uno squittio, e corse in cucina, con la scusa di aver molta sete.

I tre alieni osservarono la scena a dir poco stupiti.

“Ma che le prende?”

Ichigo decise di non commentare per non rischiare di raccontare tutto, Retasu invece molto più capace di controllarsi, guardò il povero Rei.

“Secondo me, è meglio che tu vada a parlarle”

Il ragazzo sbattè le palpebre per qualche istante, poi decise di seguire il consiglio della ragazza e si precipitò in cucina, dove Minto stava sorseggiando un grande bicchiere d'acqua.

Non stava andando proprio come aveva pensato nella sua testa e in base a quello che le avevano detto le sue amiche era inutile provarci, una notizia del genere era impossibile tenerla per sé.

“Minto” la chiamò lui, gli occhi blu pieni di confusione, le palpebre leggermente aggrottate e le labbra imbronciate.

La ragazza non riuscì a trattenersi e corse tra le sue braccia, scoppiando a piangere.

“Hey, che ti prende?” disse lui massaggiandole la schiena con una mano, mentre con l'altra la teneva stretta a sé.

La ragazza si scostò leggermente, e tirando su con il naso e gli occhi arrossati lo guardò, no, non stava andando per niente come aveva desiderato.

“Ecco...io...io...sono incinta” e scoppiò a piangere di nuovo, tuffandosi nel petto del suo fidanzato che era quasi in stato di shock, fortunatamente, essendo un tipo capace di controllarsi, sorrise e spostandola leggermente da sé, per guardarla negli occhi le disse.

“E perchè piangi?”

“Io...non lo so”

“Sei una sciocchina, lo sai?” le disse strofinando il suo naso con quello della ragazza, che ben presto si calmò, e finalmente sorrise, stringendolo di più tra le sue braccia.

“Sì, lo so”

Il ragazzo sospirò, ma non smetteva di sorridere, come Minto che ora asciugate le lacrime sorrideva felice.

“Sei felice?” chiese la ragazza prendendo le mani di lui nelle sue.

Lui le fece un gran sorriso, gli occhi blu erano totalmente illuminati dalla felicità, e la strinse di nuovo a sé.

“Non ne hai idea, ti amo, ti amo davvero, credevo di aver perso tutto, con la morte di tutta la mia famiglia, credevo che sarei stato solo per sempre, finchè non ho trovato te, e ora...ora avremo un figlio, una famiglia, ti amo Minto” e la baciò, e lei non poteva essere più felice.

 

 

Quella sera festeggiarono tutti insieme a casa di Ichigo, che non la smetteva a dire che se non fosse stato per lei, loro non si sarebbero mai incontrati.

Più tardi passarono anche gli altri, che avevano appreso la notizia da Taruto.

Keiichirou e Ryou si offrirono di portare del cibo, visto che diffidavano dell'abilità in cucina di Ichigo e Purin e Zakuro, invece fecero come regalo a Minto un piccolo bouquet di rose blu.

“Allora, vi sposerete anche voi?” chiese Purin con gli occhi luccicanti dall'emozione.

“Beh...non credo ora, io e Rei ne abbiamo parlato e vorrei che ci fosse Seiji, e lui tornerà l'anno prossimo, credo che ci sposeremo quando il bambino sarà già nato”

“Oh, che bello! Ora mancate voi!” disse Ichigo indicando le ultime due.

“Io per ora, direi che non è il caso” disse Zakuro, mentre Keiichirou rideva nervosamente.

Purin arrossì, ma lei e Taruto era ancora giovani, e nessuno si aspettava veramente che avessero un figlio, non in quel momento, avrebbero dovuto aspettare, almeno altri quattro anni.

“Spero siate pronti, un figlio porta molto lavoro” disse Kisshu, accarezzando la testa di suoi figlio che si era addormentato tra le braccia di Ichigo.

“Ma sono una grande gioia” aggiunse Pai con gli occhi che gli brillavano.

Minto sorrise, e Rei le baciò i capelli, l'aveva tenuta stretta a sé tutta la sera, e lei si sentiva al sicuro tra quelle braccia, sorrise, non si ricordava di essere mai stata così felice.

 

 

 

Passarono così, novi mesi, sereni per tutti, ora che la pace era ristabilita, per le ragazze la vita era tornata bella e semplice e il fatto di essere madri l'aveva solo impreziosita.

Minto era a casa sua in compagnia di Zakuro che era passata per darle una mano, visto che la moretta si lamentava sempre di essere così grossa da non poter più fare niente.

“Hey, Minto, allora avete comprato tutto quello che serve per il bambino?”

“Sì, ho fatto gli ultimi acquisti ieri, Rei dice che secondo lui ho esagerato, ma voglio solo che mio figlio abbia tutti i comfort”

Anche loro avrebbero avuto un maschietto, avevano deciso di chiamarlo Naoki, come il padre di Rei.

Zakuro continuò a sorseggiare il suo thè, ma si accorse subito che qualcosa non andava. Minto era pallida e si teneva la pancia, mordendosi il labbro.

“Hey, tutto bene?”

“No! Sto per avere il bambino”

“Ok, calmati” Zakuro provava a stare tranquillo anche se in realtà stava entrando nel panico.

“Zakuro, prendi le chiavi della macchina, dovrai accompagnarmi tu!”

“Certo, su vieni ti aiuti!”

Zakuro guidò in preda all'ansia, non facendo molta attenzione alla strada, e fu un miracolo che arrivarono all'ospedale con la macchina intatta.

Entrarono all'ospedale e mentre le infermiere accompagnavano Minto nella sua camera, Zakuro chiamò Rei, che apparì immediatamente all'ospedale.

Contattò anche tutto il resto del gruppo, e in fretta, anche gli altri arrivarono.

Rei intanto corse nella camera, dove trovò Minto in preda al dolore.

“Mio Dio...se sapeva che faceva così male col diavolo che avevo un figlio”

Rei sorrise divertito, sapeva bene quanto lei desiderasse il loro bambino, ma Minto quando si trattava di provare dolore perdeva la testa, nonostante il suo passato da mew mew.

“Su tesoro andrà tutto bene, resterò con te per tutto il tempo”

“Ovvio che resterai qui, non posso farcela da sola”

 

Fortunatamente il parto di Minto durò meno di quello di Ichigo.

Il piccolo nacque dopo solo cinque ore.

“Ecco qui, signori Aizawa, vostro figlio”

Minto prese tra le braccia il piccolo e sorrise guardando Rei che guardava con tenerezza quel batuffolo.

Il piccolo Naoki aveva la pelle roseo, ma sempre un po' pallida, i capelli scuri di Minto, a sorpresa però aveva gli occhi blu notte di Rei.

“Oh guardalo, è così bello” sussurrò la ragazza accarezzando la guancia del suo bambino che la fissò curioso.

A sorpresa dei suoi genitori, però aveva le orecchie normali. Forse perchè quelle di Rei erano così piccole rispetto a quelle degli altri alieni, ma entrambi si erano aspettati orecchie a punta come quelle degli altri, ma Minto non potè lamentarsi, il suo bambino ai suoi occhi era perfetto.

Rei lo tenne tra le sue braccia per mezz'ora, finchè suo bambino si addormentò tra le sue braccia.

Presto uscì ad annunciare la notizia, gli occhi stanchi, i capelli arruffati, ma il sorriso più bello che gli avessero mai visto.




Passato qualche mese, anche i due finalmente  decisero di convolare a giuste nozze, e per l'occasione, erano venuti anche i genitori di Minto e suo fratello Seiji.
Subito si erano innamorati del piccolo Naoki, era difficile non volergli bene, era un bambino molto affettuoso e sempre allegro, Ichigo prendeva in giro Minto, dicendogli che non sembrava nemmeno suo figlio, visto che di carattere somigliava a Rei.
Quel giorno, un giorno di inizio primavera, finalmente il sogno di Minto si avverava.
Nel suo splendido abito principesco, con i capelli tirati su in un elegante acconciatura, le mani avvolte in candidi guanti, Minto era pronta a uscire di casa. Per la terza volta, le ragazze si ritrovarono a prepararsi tutte insieme per il matrimonio di una di loro. 
Ormai era diventato un rituale a cui si erano abituate, e pensare che ormai mancavano solo Purin e Zakuro.
Il matrimonio di Minto e Rei si sarebbe svolto di sera, solo perchè a Minto piaceva l'atmosfera fiabbesca della sera. 
Si preparò a uscire, tra le mani un bouquet di rose azzurre, un colore che adorava, era il colore degli occhi di Rei e del loro bambino.
Isamu e Kimiko avrebbero fatto da paggetti, Kimiko avrebbe tirato petali di rose e Isamu, almeno speravano, avrebbe portato nuovamente gli anelli.
L'autista della macchina, le attendeva, e Seiji era in fondo alle scale ad aspettare sua sorella. 
Era rimasto perplesso quando aveva scoperto che Rei eraun alieno, ma quando lo aveva conosciuto, non aveva potuto non trovarlo piacevole ed erano diventati buoni amici, per la gioia di Minto.
"Sei splendida, non ti ho mai visto così bella" si complimentò il fratello. 
Minto sorrise, e guardò le sue amiche che le sorrisero incoraggianti, si sentiva in un sogno, un sogno che presto si sarebbe tramutato in realtà.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 34
*** Insieme per sempre! ***


Insieme per sempre! 



 

“Ichigo!” lo sai che sono trenta minuti che ti stiamo aspettando! Che stai facendo!” urlò Kisshu da in fondo alle scale.

“Sto sistemando i capelli di Isamu!, cinque minuti e arriviamo”

Kisshu sbuffò, sapeva che sua moglie faceva sempre tardi, e suo figlio era tale e quale a lei.

“Tra cinque minuti, Pai e Retasu saranno qui”

“Aspettano!” fu la secca risposta della donna, che lui già conosceva, visto che era sempre la solita.

“Papi” una vocina soffice giunse alle orecchie dell'alieno, e sentì qualcuno strattonargli i pantaloni.

“Michiko! Almeno tu sei pronta” esclamò lui prendendo in braccio la bambina.

Michiko era la seconda figlia di Kisshu e Ichigo, aveva due anni, tre in meno del fratello.

Indossava un bellissimo vestitino verde chiaro, i capelli verdi legati in due buffi codini, gli occhi dorati uguali a quelli di Kisshu, che guardavano attentamente il padre. Aveva i colori di suo padre, ma i lineamenti e il carattere, erano quelli di Ichigo.

Kisshu sbuffò, e proprio in quel momento, suonarono al campanello.

“Magnifico” borbottò l'alieno andando alla porta.

Pai e Retasu erano lì, pronti vestiti di tutto punto per andare.

“Non dircelo, Ichigo è ancora in bagno” Ormai anche loro la conoscevano.

Kimiko, entrò dopo i suoi genitori, i capelli lunghi e viola, acconciati con piccoli boccoli, il vestito bianco, sembrava una piccola sposina.

Tra le braccia di Pai, vi era un bambino addormentato, il piccolo Eichi, della stessa età di Michiko.

“Non faremo tardi vero?” chiese Retasu preoccupata, guardando l'orologio.

“Se Ichigo si schioda, saremo là giusto in tempo” rispose Pai lanciando uno sguardo alle scale.

Isamu corse giù dalle scale, pronto per andare, e ansioso di giocare con la sua amica Kimiko.

“Bene, ora manca solo la mamma” disse Kisshu guardando la piccola che si stava addormentando tra le sue braccia.

“Eccomi! Eccomi, scusate”

“Finalmente, possiamo andare”

Ichigo controllò di avere tutto, prese Isamu per mano e tutti si diressero verso le macchine, avrebbero dovuto seguire Pai e Retasu, visto che loro non conoscevano la strada per arrivare a destinazione.

“é una splendida giornata non trovi?” esclamò la rossa guardandosi intorno.

“Sì, veramente perfetta”

Ben presto arrivarono davanti a una piccola chiesa, dove ad attenderli vi era il resto del gruppo.

“Siete arrivati finalmente, stavo diventando vecchia” esclamò Minto quando li raggiunsero.

“Non preoccupatevi,oggi è di pessimo umore” li rassicurò Rei con un sorriso divertito.

“Dici sempre così”

“Perchè è la verità”

Si guardarono per qualche istante, poi scoppiarono a ridere insieme.

“Ciao Naoki! Sei sempre più carino” esclamò Ichigo, guardando il piccolo che se ne stava ben allacciato alla gamba di Rei.

“Non so che fare con lui, è così timido” mormorò Minto guardando il figlio maggiore.

“E il piccolo di casa? Dov'è?”

Un bimbo, dai capelli coloro del bronzo e gli occhi color nocciola,spuntò da dietro Minto era piccolo aveva appena cominciato a camminare.

“Eccola qui, la piccola peste” disse Minto prendendolo in braccio con un sorriso.

“Mio Dio, guardate che comitiva!” esclamò Ryou, arrivando accompagnato dalla moglie e dalla figlioletta, Reicho di appena un anno, come Aki, il secondo figlio di Minto.

Ryou qualche anno prima, aveva deciso di fare un viaggio negli Stati Uniti, era rimasto via due settimane, e quando era tornato, non era tornato solo! Aveva incontrato per caso una sua vecchia compagna di scuola, una certa Alicia, e si erano innamorati.

Insieme a loro, ovviamente vi erano anche Keii e Zakuro, che però non avevano portato le loro figlie, due gemelline di pochi mesi.

Ormai erano passati quattro anni, e anche per i più giovani era arrivato il momento di sposarsi, anche perchè il padre di Purin ormai temeva non lo facessero più.

Le ragazze entrarono nella parte dietro della chiesa, dove sapevano che Purin le aspettava.

I maschi invece andarono alla ricerca di Taruto. Anche se le ragazze gli avevano lasciato i figli, visto che secondo loro, non era il caso di portare dei bambini nei pressi di una sposa in crisi isterica, o in preda all'agitazione conoscendo Purin, un buon mix di entrambi.

“Oh finalmente siete qui! Sono in crisi”

“Di panico?” chiese Ichigo guardando la bionda che aveva già il indossato il vestito, da quello che diceva la sorella Eicha, da tre ore.

“NO! È una vita che aspetto di sposare Taru Taru” rispose lei con un gran sorriso e gli occhi sognanti.

Retasu sorrise, trovando la cosa romantica, Ichigo era concentrata nel guardare perplessa, i capelli arruffati della ragazza, chiedendosi in che strana posizione avesse dormito. Zakuro sorrideva, mentre Minto si guardava intorno in quella che sembrava una smorfia di disapprovazione, per come era ridotta.

Occhiaie, capelli arruffati, viso più pallido del solito, agitazione alle stelle.

“Ma...hai dormito stanotte?”

“No! Continuavo a pensare...se inciampo? Se Taru Taru scappa? Se non vuole più stare con me?”

“Ok, Purin, rilassati, mentre noi pensiamo a te”

La ragazza sorrise con le lacrime agli occhi, ringraziando il cielo di avere delle amiche come loro.

 

 

Taruto intanto passeggiava su e giù per la stanza, nervoso e agitato come non mai.

Quando vide i suoi fratelli raggiungerlo, ringraziò il cielo.

“Pai! Kisshu! Rei! Persino Shirogane! Sono così felice di vedervi!”

“Hey che ti prende?” chiese Kisshu mentre Taruto stritolava il fratello maggiore.

“Lasciami! Taruto! Dannazione! Che ti prende?” lo sgridò Pai, finalmente libero dalla morsa.

“Ho paura! Come avete fatto a convincervi voi? Perchè vi siete sposati!”

“Zio Taru è matto!” disse Isamu, ridacchiando seguito da Kimiko.

“Ok voi due, perchè non andate a giocare con lo zio Keii e gli altri bambini” propose Rei, guardando i bambini, che lo guardavano con i loro grandi occhi.

“No! Lui è noioso” protestò Isamu.

“Sì! È noioso!” ripetè come un pappagallo la piccola Kimiko.

Pai sbuffò, e Kisshu trovò alquanto divertente quella strana alleanza, visto che i due bambini di solito litigavano come cane e gatto.

Anche Ryou ridacchiava, nessuno aveva mai trovato Keii noioso.

“Si vede proprio che è tuo figlio Kisshu”

“Lo so, sono così orgoglioso”

“Mio Dio, due Kisshu...sono troppi” mormorò Pai sconsolato, guardando il nipote, che faceva le linguacce allo specchio, mentre Kimiko rideva e provava a imitarlo.

Michiko e Naoki, giocavano insieme, e il piccolo Eichi giocava con Reicho.

“Hey voi! , pensate che posso ancora scappare?”

Pai guardò il fratello con aria interrogativa, mentre Kisshu scoppiò a ridere a prendendo il fratello per una spalla lo convinse “Taruto, lo sai che sogni di sposarla da quando siamo partiti per la prima volta dalla terra”

“Scrivevi diari in cui accostavi il tuo cognome al suo nome” aggiunse Pai, ricordando il giorno in cui lui e Kisshu li avevano trovati, quello si che era stato un giorno divertente,

“Smettetela voi due! Dovreste essere persone serie, sposati con figli!”
“Noi seri? Mai!”

Keii entrò nella stanza.

“Sai dovremmo andare, è quasi ora, il padre di Purin ha già cominciato a salutare gli invitati, e sembra piuttosto nervoso”

“Lui nervoso? Quello che si sposa sono!”

“Su su, Taruto, andrà tutto bene” tentò di calmarlo Pai, aiutandolo a sistemarsi la giacca.

Taruto si diede un ultimo sguardo allo specchio. Indossava uno smoking nero, visto che ormai non era più un militare, si era congedato definitivamente l'anno prima. I capelli ormai abbastanza corti

ordinati, gli occhi color miele pieni di emozione e leggermente velati dalla paura.

“Pai ha ragione andrà tutto bene, ma adesso muoviti, non vorrai mica farti attendere, quello è il compito di Purin”

“Ok! Ce la posso fare!” mormorò il ragazzo guardandosi allo specchio.

Taruto con passo deciso, uscì, raggiungendo l'altare e posizionandosi di fianco. Di fianco a lui Pai.

Kisshu e gli altri presero il loro posto sulle panche in prima fila.

La chiesa era in totale silenzio, in attesa di Purin.

 

 

“Ok, i capelli sono a posto” disse Ichigo, sistemando i capelli lisci di Purin. La ragazza non aveva voluto niente di complicato, sapeva che a Taruto piaceva di più quando si vestiva in modo semplice, o quando lasciava i biondi capelli sciolti lungo la schiena e quel giorno voleva essere perfetta per il suo Taru Taru.

Erano lontani i tempi in cui lottavano l'uno contro l'altra, da nemici, anche se loro non lo erano mai stati. Per quanto lui lo avesse voluto negare, provava affetto per lei e viceversa che al contrario lo dimostrava apertamente. Era sempre stata così Purin, spontanea, e col tempo lo aveva insegnato anche a lui.

Non ci era voluto molto che quel sentimento si trasformasse in amore.

L'abito di Purin, era color panna, ottimo abbinamento con la sua pelle olivastra, era stretta in vita e scivolava sinuoso sulle sue gambe, esaltava il suo corpo snello. Un velo semplice era l'unico ornamento che portava tra i capelli.

Tra le mani, un bouquet di fresie e roselline bianche. Aveva scelto le fresie per il loro odore, che sapeva piacere molto al suo sposo.

Si sentiva pronta. La paura era svanita, voleva solo attraversare quella navata e pronunciare il tanto atteso sì.

“Oh Purin, non ci credo, quanto sei cresciuta!” sospirò Retasu, abbracciando l'amica.

“Buona fortuna, ti auguro tanta felicità, piccola scimmietta” Ichigo la strinse a se trattenendo i lucciconi, aveva visto tutti i suoi amici sposarsi e avere figli, e le sembrava passata un'eternità dal suo di matrimonio. Col matrimonio di Purin, si chiudeva un cerchio, sembrava la fine di un era.

Zakuro le diede una carezza amorevole, e Minto le sistemò il velo con fare affettuoso, poi tutte la lasciarono, l'avrebbero rivista in chiesa.

Il padre la raggiunse, e lei piena di commozione, aggrappata al suo braccio, si fece strada lungo la navata, dove incontrò gli occhi splendenti del suo unico grande amore.

 

 

 

 

“E adesso brindiamo, a Taruto e Purin!” esclamò un allegro Kisshu con un bicchiere di spumante, mentre tutti si congratulavano con la coppia.

Erano raggruppati tutti al caffè, erano passati due anni da quel matrimonio, quel giorno era speciale, perchè i due gemellini della coppia compiva il suo primo mese di vita. Nori e Shinji erano gli ultimi due arrivati della famiglia Ikisatashi, e anche del gruppo di amici.

I due gemelli avevano ereditato entrambi i grandi occhioni color miele di Taruto e i capelli biondi di Purin. Ma avevano anche loro le loro differenze.

Nori la femminuccia, aveva la carnagione pallida come quella di Taruto, mentre Shinji, il maschietto l'aveva rosea e più scura come quella di Purin.

“Guardali, non ci credo che anche il moccioso abbia avuto dei figli” mormorò Kisshu prendendo in braccio il piccolo Shinji che lo guardava curioso.

“Avreste mai detto che ci saremmo ritrovati qui tutti insieme così? Sposati e con figli?”

“Io mai!” rispose l'alieno dai capelli verdi, sorridendo alla moglie, che ricambiò felice.

“Nemmeno io...di certo mai avrei creduto che avremmo vissuto sulla terra” concordò Pai, con espressione pensierosa.

“Beh, una cosa è certa, se siamo stati uniti fino a questo momento, vuol dire che non ci separeremo più!” esclamò un'allegra Purin, coccolando la piccola Nori.

“Vuol dire che dovremo sopportarti fino alla fine?” scherzò Minto avvolta tra le braccia di Rei.

“Beh chissà...io credo nel paradiso, probabilmente staremo insieme anche nella prossima vita!” pensò Ryou massaggiandosi il mento.

“Non c'è via di scampo, vero?”

“Assolutamente no Taru Taru! Quando ho promesso che saremmo stati insieme per sempre, lo intendevo davvero!”

Tutti scoppiarono a ridere, e in quell'atmosfera piena di allegria, continuarono a festeggiare, insieme, come sarebbero stati...beh fino alla fine!

 

 

 

Ok! La storia è definitivamente finita! Tranne un piccolo epilogo che posterò presto, forse domani o più tardi! Spero vi sia piaciuto! Ringrazio tutti!! un bacione grande!!! Black rose

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Capitolo 35
*** Epilogo ***


Epilogo



“Isamu! La pianti di fissare fuori dalla finestra! Mi serve una mano per fare l'albero di Natale!”

“Eh? Che hai detto?” chiese il ragazzo fissando la sorella con i suoi grandi occhi color cioccolato, i capelli verdi, abbastanza lunghi lungo il viso pallido, copriva a malapena le orecchie appuntite.

Michiko incrociò le braccia, i suoi occhi dorati pieni di frustrazione verso il fratello.

“Mi servono i tuoi poteri, non ci arrivo a mettere le decorazioni in cima!”
“Ah...certo, papà ha preso di nuovo un albero troppo alto?”

Conoscevano tutti la mania di Kisshu di prendere alberi sempre troppo alti.

I poteri di Isamu si erano mostrati intorno al decimo anno di età, i suoi genitori lo avevano scoperto quando lo avevano trovato fluttuare per la casa.

Aveva davvero dei poteri enormi, molti di più di suo padre, e aveva dovuto allenarsi sodo per tenerli a bada.

Michiko invece anche se aveva dei poteri erano limitati rispetto al fratello. Ma non era un caso. Anche Kimiko aveva meno poteri rispetto al fratello Eichi, così come Shinji.

Nessuno aveva capito perchè i poteri più grandi si manifestassero solo nei ragazzi, ma da una parte le ragazze erano sollevate, preferivano passare il loro tempo a divertirsi e pensare ad altro piuttosto che allenarsi con i loro genitori o zii.

Isamu si avvicinò all'albero, e con un movimento della mano, tutti gli oggetti scelti dalla sorella fluttuarono nell'aria fino a ritrovarsi ai posti scelti dal ragazzo.

“Visto non ci voleva molto!”

“Ragazzi? Dove siete?” la voce di Ichigo arrivava dalla porta,.

“Siamo in soggiorno, mamma” rispose Michiko.

“Oh, state facendo l'albero?”

“Sì, papà ha detto che lo volevi pronto per la cena di stasera”

“Già e ha minacciato Isamu che se non mi aiutava non lo lasciava uscire con la sua ragazza misteriosa” continuò la ragazza lanciando uno sguardo divertito al fratello.

“Ti avevo detto di tenere la bocca chiusa!”

Michiko fece una linguaccia e tornò a sistemare l'albero.

Isamu, ormai diciotenne aveva sviluppato una cotta per una ragazza, anche se nessuno riusciva a capire chi fosse, visto che il ragazzo non si sbottonava.

“Vorrei proprio scoprire chi è” mormorò Ichigo tornando in cucina.

Isamu tornò ad ignorare la sorella, e la ignorò ancora di più quando cominciò a saltellare, per via della porta. A quanto pareva il suo adorato ragazzo era arrivato, magnifico!

“Ciao, Isamu” il ragazzo si voltò incrociando il viso di Naoki, figlio di Minto e Rei e fidanzato da qualche mese con sua sorella.
A Kisshu proprio non andava giù che la figlia avesse un fidanzato,ma aveva dovuto arrendersi quando sua moglie gli ricordò che loro in effetti si erano conosciuti a soli tredici anni.

“Ciao” rispose l'altro ritornando all'albero

Michiko entrò con in mano un piatto di patatine.

“hey fratellino, ti dispiacerebbe lasciarci un po' di pace? Sai vorremmo guardare un film”

“Certo, scusatemi” sbottò entrando in cucina dove sua madre stava cucinando.

Il ragazzo scosse la testa, evitando di ascoltare i risolini stupidi della sorella.

“Oh tesoro, come mai stai qui?”

“Michiko mi ha bandito dalla stanza”

“Oh...tuo padre sarà contento quando lo saprà” Ichigo sorrise malignamente.
“Non credo che le interessi molto, bandirebbe anche lui.”

Ichigo sorrise guardando il figlio che aveva un espressione corrucciata.

“Che c'è?”

“Mi annoio” rispose lui appoggiando la testa al tavolo.

“Potresti fare qualcosa per me, se ti annoi”

Il ragazzo alzò un sopracciglio con fare interrogativo.

“Beh, sai la cena di stasera...ecco, zia Retasu mi ha chiesto di passare a prendere delle cose a casa sua, ma me ne sono dimenticata, potresti andare tu, credo però che ci sia solo Kimiko, aveva detto qualcosa sul portare Eichi dal dottore, e tuo zio è al lavoro”

“Non aggiungere altro, ci vado volentieri” disse il ragazzo ritrovando il suo buonumore, sparì lasciando la madre confusa.

 

Retasu era appena rientrata in casa, quando dopo due secondi sentì l'aria muoversi, davanti a lei, guardò il punto, in attesa di vedere chi fosse.

Sorrise dolcemente quando vide la figura di Isamu.

“Tua madre ha mandato te” dedusse sorridendo al ragazzo, che le sorrise.

“Credevo non fossi in casa”

“Siamo appena rientrati, ma vieni in cucina, ho fatto dei biscotti prima”

Il ragazzo sorrise, poi seguì la donna maledicendo di non essere arrivato cinque minuti prima.

 

 

Kimiko era seduta a una scrivania, indaffarata con un po' di compiti natalizi, quando sentì l'aria smuoversi dietro di lei.

“Eichi, se è uno scherzo sappi che non...”

“Sì, sì lo so” rispose il fratello, guardando la sorella con i suoi occhi scuri così simili a quelli di Pai.

“Beh, che ci fai in camera mia?” chiese la ragazza sbuffando.

“Niente, pensavo...sai forse ti interessava sapere che c'è qualcuno di tuo interesse qui”

“Smettila di fare lo sciocco....lo sai che a me non interessa nessuno”rispose lei arrossendo come un peperone.

“Sì, certo” rispose l'altro con tono di voce atona.

“Allora vogliamo parlare di te e di una certa Reicho Shirogane?”

Il ragazzo non arrossì, ma fece una smorfia, in certe cose era davvero troppo simile a suo padre.

“Comunque, se non l'avessi capito, Isamu è qui” Eichi essendo il cervellone della famiglia, sapeva sempre come togliersi dalle situazioni spinose.

“Potevi dirlo subito!” esclamò la ragazza, arrossendo e balzando giù dalla sedia, lanciandosi giù dalle scale.

“Kimiko, tesoro” le sorrise sua madre “Mi sembri un po' accaldata tutto bene”

La ragazza sentì lo sguardo di Isamu su di lei, e arrossì ancora di più.

“Ehm...s-sì mamma, va tutto bene, ho un po' di caldo, tutto qua”

“Sembri un pomodoro Kimi” la prese in giro Isamu ridacchiando.

Kimiko gli fece una linguaccia, mentre Isamu attese che Retasu uscì dalla camera, prima di dire quello che avrebbe voluto.

“Oh forse sono io a farti un certo effetto” sparì apparendo di fronte a lei, che quasi cadde all'indietro.

“Smettila, razza di idiota”

Lui sorrise facendole l'occhiolino.

“Sai, mi piace quando mi chiami così”

“Come, idiota? Forse ti ci trovi bene perchè è quello che sei”

“Sei graffiante Kimi”

“E tu sei fastidioso”

Doveva trattenersi ogni volta, aveva un'enorme cotta per lui, ma sapeva che sicuramente lui non pensava a lei, bello com'era, e con tutte le ragazze che gli correvano dietro, di certo lui non avrebbe perso tempo con lei. Si conoscevano sin da bambini, erano cresciuti insieme. E lei sapeva bene che lui la considerava solo la sua cuginetta, anche se non lo erano davvero, erano cresciuti come tale.

“Così mi offendi”
Lei sorrise, perdendosi nei suoi occhi castani, come le succedeva sempre.

“Beh, credo di dover andare, mia madre si starà chiedendo che fine ho fatto”

“Sì, meglio, dovrò già sopportarti stasera”

Lui fece un gesto simile al suo cuore che si spezzava e se ne andò, lasciandola a sospirare, con le guance rosse, e il cuore a pezzi.

 

 

“Bene, ragazzi, siete pronti?” urlò Ichigo, se c'era qualcosa che entrambi avevano ereditato da lei era il fatto che erano sempre in ritardo.

“Si vede proprio che sono tuoi figli” commentò Kisshu, in piedi di fianco a lui.

“Hey! Sono anche i tuoi figli”

“Sì ma da me hanno preso solo i pregi”

“Eccoci” urlarono entrambi correndo giù per le scale.

“Bene, tra poco arriveranno gli ospiti”

“Signorinella, non è troppo corto quel vestito”

“Avevo detto io che a papà non sarebbe andato bene” la canzonò Isamu.

“Ma papi!”

“No! Ci sarà anche Naoki, e l'ultima cosa che voglio è vederlo sbavare sulle tue gambe, fila a cambiarti, e non voglio sentir ragione”

“Uffa!”

Ichigo guardò sua figlia andare su per le scale, e sospirò scrutando il marito.

“Lo sai, io portavo gonne più corte”

“é diverso”

“Sì mamma, quello che sbavava sulle tue gambe era lui”

Kisshu stava per dirne quattro a suo figlio, ma purtroppo il campanello suonò.

“Pai, Retasu! Entrate, ciao ragazzi”

“Ciao, Isamu, ma dov'è Michiko?” chiese Retasu togliendosi il cappotto.

“Papà l'ha spedita a cambiarsi”

“Aveva una gonna troppo corta?” chiese Pai sorridendo al fratello.

“Decisamente”

“Già, papà ha fatto cambiare anche me” lamentò Kimiko, lanciando un'occhiataccia a Pai, che sospirò.

“Avere figlie adolescenti è un dramma” I due annuirono, convinti della cosa.

I ragazzi si riunirono in salotto, lasciando perdere i genitori.
“Quindi avevi una gonna corta...peccato, mi sarebbe piaciuto vederla”

“Pervertito” lo riprese la ragazza arrossendo.

“Non voglio sentire i vostri amoreggiamenti” si lamentò Eichi.

“Lascialo perdere, non vede l'ora di vedere Reicho”
“Shirogane?, beh, devo ammettere che è carina”

Eichi sbuffò, mentre Kimiko lanciò uno sguardo affranto all'albero di Natale.

Il campanello suonò di nuovo, e sentirono le voci di Taruto e Purin, e dei loro figli, Nori e Shinji.

“Ciaooooo!” esclamò la piccola che ormai aveva dieci anni, era esuberante e piena di energia come la madre, mentre Shinji era brontolone e testardo come il padre.

“Smetti di urlare, ho mal di testa!” la riprese il fratello, sedendosi sul divano di fianco a suo cugino, sapendo che era un tipo silenzioso, a differenza di Isamu, fin troppo chiaccherone.

Un altro squillò e furono raggiunti da Kaori e Ume, le figlie di Zakuro e Keiichiro, le due ragazze, erano dolci e sorridenti come il padre. In più Kaori stava insieme a Aki, il secondo figlio di Minto. Inutile dire che la donna aveva già in mente grandi piani per il matrimonio.

Ultimi ad arrivare, furon proprio loro, insieme a Ryou e sua moglie, e per una volta fu Ichigo a sgridare il biondo per il suo ritardo.

 

 

 

Dopo aver cenato tutti gli adulti si ritrovarono a bere il caffè e a chiaccherare dei bei tempi andati, e i ragazzi annoiati dal sentire le solite storie su Mew mew, alieni e chimeri, decisero di guardare insieme un film divertente di Natale.

Tranne Kimiko, che triste, decise di ritirarsi in cucina, dove sapeva essere in solitudine.

“Ecco dov'eri” la voce di Isamu fece sussultare la ragazza, che non si accorse di star piangendo.

“Che vuoi?”

“Perchè piangi”
“Non sto piangendo sto bene”

“Sei brava a mentire, se non fosse per le lacrime ci avrei creduto.”

“Dannazione”

“Allora dov'è il problema? La cucina di mia madre è così terribile? Pensa a noi che dobbiamo sorbircela tutti i giorni”
“Che dici, cucina benissimo”

“Allora che c'è?”

La ragazza fissò il viso di lui, così bello, privo di imperfezioni. I suoi grandi occhi castani, a contrasto con la pelle pallida.

“Sono innamorata” ammise infine la ragazza.

“Ah...certo voi ragazze pensate sempre a certe cose”

Il tono di voce era lo stesso, ma Kimiko si era accorta dell'espressione del volto, decisamente più triste.

“Sì, hai ragione”

Lui sorrise, “Ho una sorella”

“Ah, quindi immagino tu sappia tutto su noi femmine”

“Quello che mi serve”

“Quindi vorresti sapere di chi mi sono innamorata”

“Dipende, tu vuoi dirmelo?” chiese lui avvicinandosi impercettibilmente.

“Tohiko”

“Cosa? Ayoama? Il figlio dell'ex ragazzo di mia madre? Ma è un idiota!”

La ragazza scoppiò a ridere.

“Davvero Kimi, tu sei..tu sei troppo troppo perfetta, bella per uno come lui”

“ E per uno come te?” chiese lei avvicinandosi di più.

Lui si fermò a si girò per guardarla, confuso.

Me? Che c'entra?”

La ragazza arrossì e volse lo sguardo, era così timida che le costava molto dire certe cose ad alta voce.

“é te che amo, Isamu”

Il ragazzo rimase pietrificato, e la guardò con quegli occhi profondi, bellissimi, e increduli.

“Tu...sei innamorata di me?” ma ora aveva una strana espressione, sembrava un sorriso.

La ragazza arrossì ancora di più, e cominciò a balbettare frasi sconnesse.

“E dimmi da quanto?” ora si era avvicinato di molto erano così vicini, che lei sentiva il suo respiro sul viso.

“Da...m-molto?”

Lui sorrise, e prima che lei potesse riaprire bocca, la baciò. Lei dapprima sorpresa, ricambiò il bacio che aspettava da una vita, prendendo coraggio tuffando le mani nei suoi capelli verdi, mentre lui avvolse le braccia intorno ai suoi fianchi attirandola di più a sé.

“Non prendermi in giro, Amu” chiese lei una volta separati.

“Non lo farei mai, mia dolce Kimiko, ho anch'io un piccolo segreto”

“Quale?”

“Che anch'io sono innamorato di te”
Ripresero a baciarsi dimentichi del mondo intorno a loro, e anche delle persone nell'altra stanza.

 

 

“Uffa! Mi sto annoiando!” esclamò Nori, ,guardando i ragazzi buttati sul divano insieme a lei, e gli adulti intenti a chiaccherare a tavola.

“Già, e io ho ancora fame” Shinji si alzò.

“Mamma, ho fame”

Purin guardò il figlio, poi guardò il marito.

“Lo dico sempre, ha preso tutto da te”

“Che c'entro io adesso?” esclamò Taruto ricambiando lo sguardo di Purin.

“Ma, hai mangiato come un cavallo” disse Kisshu guardando il nipote.

“Ma lo sai zio, che a casa Shinji mangia più di me e la mamma?”
“Non mi sorprende” rispose Pai guardando il bambino.

“Guarda Shinji, la zia Retasu ha fatto una splendida torta, che ne dici se la andiamo a prendere in cucina e la mangiamo?”
“Sì!” Ichigo si alzò prendendo per mano il bambino e si diressero in cucina, purtroppo però i due che vi erano dentro si erano completamente dimenticati che in casa non erano da soli.

“Ahhhhhhhh!” L'urlo di Ichigo e le risate di Shinji spaventarono il resto del gruppo, e tutti corsero in cucina.

“Cosa c'è Ichigo?” chiese suo marito.

“Ehm...”

Tutti si voltarono vedendo Kimi e Isamu con le braccia incrociate a guardare i loro genitori.

“Hai visto un ufo Ichigo?” chiese Minto guardando la cucina perfettamente in ordine.
“Io...io...niente...non ho visto niente”
“Kimiko e Isamu si stavano dando tanti bacini?”

“Ah...beh se era solo per questo...aspetta cosa?” esclamò Pai, alzando la voce di qualche decibel.

“Isamu...e Kimiko?” Retasu si portò una mano al cuore, guardando la figlia ora completamente rossa, spiegandosi il perchè dei suoi strani comportamenti in presenza del ragazzo.

“Oh...ma che carini! Ho sempre detto che sarebbero stati una gran bella coppia!”

“Purin, non credo sia il momento” le sussurrò Taruto, scrutando la faccia di Pai, e l'espressione di Kisshu.

“Papà, ti posso spiegare!” disse Isamu, guardando suo padre.

“Beh direi che devi”

“Che ci facevi con mia figlia?” urlò Pai.

“Papà, non fare il drammatico!”

“Zitta tu! Non uscirai più di casa per qualche anno, che dico! Per tutta la vita!”

“Zio Pai...io la amo”

“Tu cosa?” urlarono Kisshu e Pai nello stesso momento.

“Sì, papà lui mi ama, e io amo lui!” esclamò la ragazza con determinazione.

“Questo l'ha preso da te, Retasu”
“Non ci vedo niente di male, non sono cugini davvero, avremmo potuto aspettarcelo”

disse Ichigo una volta passato il suo momento di shock.

“Ichigo ha ragione” concordò Retasu sorridendo dolcemente ai due ragazzi.

Pai e Kisshu si guardarono, mai avrebbero pensato di dover affrontare una situazione del genere.

“Beh...che dire...ok..presumo” mormorò Kisshu, grattandosi la testa con una mano.

“Ma! Ma!” provò a dire Pai, ma Kimiko si avvicinò a lui dandogli un bacio sulla guancia.

“Ti voglio bene, papi”

“Sì, ma se le fai del male...se combini qualcosa, ti giuro che ti darò la caccia!” esclamò l'alieno guardando il ragazzo, che annuì, sorridewnte.

“Beh! Che dire, ora voi due sarete più che fratelli!” esclamò Ryou dando una pacca sulla spalla ai due.

“Eh?”
“Già, sarete consuoceri! Congratulazioni!”

“Cosa????”

 

 

 

 

 

Questa è la fine vera e propria! Diciamo che ho voluto aggiungere questa parte, visto che mi era venuta l'idea, e mi dispiaceva non inserirla nella storia! Spero vi sia piaciuta! Un ringraziamento per tutti coloro che hanno seguito la storia, che l'hanno recensita, e che l'hanno amata ed apprezzata tanto quanto me!

Mi mancherà questa storia! Un bacione a tutti voi e un grazie di cuore!!!

 

Black Rose92

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