Morgana la strega

di Free_to_dream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Popolo di Camelot tremate!! ***
Capitolo 2: *** Gwaine ***
Capitolo 3: *** Mordred ***



Capitolo 1
*** Popolo di Camelot tremate!! ***


Sono stata amata, odiata, tradita e ora sono anche ferita. 

Ma di sicuro non verrò sconfitta. 

Non mi darò pace finchè non vedrò Camelot distrutta insieme ai suoi seguaci e vedere rinascere le terre di Albion e la stregoneria che un tempo vi regnava.

Ho perso i miei alleati più fidati, non c'è nemmeno quell'incapace di Agravaine che mi ha giurato lealtà eterna, non è nient’altro che un codardo. 

Non so se riuscirò a sopravvivere, sento che la vita mi sta abbandonando e sto perdendo tutte le mie forze. Sono troppo debole, non ho speranza. 

Tutto quello per cui ho combattuto è andato perduto. 

Il trono che mi spettava di diritto, il posto come regina, la mia sorellastra a cui volevo un gran bene e perfino mio padre Uther, che ha nascosto la mia identità soltanto per il suo stupido orgoglio. Sono contenta che sia morto, ha avuto quello che si è meritato. 

Io però sono rimasta sola e indifesa. Vorrei quasi non aver mai iniziato questa guerra. Vorrei tornare indietro e vivere in pace, vorrei tornare con le persone che un tempo erano mie amiche. Vorrei non avere poteri magici e dover nascondere chi sono veramente. Vorrei essere stata la figlia di un grande re, leale che combatte per il bene e che adora sua figlia per quello che è. 

E' tardi ormai, quello che ho fatto non si può cambiare. Una volta Merlino me lo disse. Mi disse:"la magia può essere usata per il bene, puoi cambiare le cose!" 

Ma io non sono d'accordo. Non si possono cambiare le cose quando ormai hanno scelto di seguire il loro corso. Non si può cambiare il destino e lui lo sa bene. Merlino era un amico fidato. Mi ha aiutata parecchie volte, nel momento del bisogno lui c’è sempre stato.

 Purtroppo però non posso perdonarlo per quello che mi ha fatto. Ha cercato di avvelenarmi. Sono consapevole del fatto che ha agito in questo modo per proteggere il regno e le persone più care che erano in pericolo ma d’altronde non è così che si comportano gli amici. Avrebbe dovuto capirmi. Avrebbe dovuto unirsi a me e vendicarsi di tutto il male che gli è stato fatto Lui è un servo e Artù non fa altro che insultarlo e condannarlo ai lavori più pesanti. 

Io lo capisco, anche Uther mi obbligava a fare delle cose contro la mia volontà, ma non potevo farci niente se non obbedirgli e sottostare alla sua volontà. Ma io al contrario di Merlino non mi sottometterò ma riavrò la mia giusta ricompensa per tutte le mie sofferenze. 

Io voglio vendicare tutti quelli che sono morti a causa della tirannia di mio padre e della sua testardaggine. Lui ha fatto molti errori ma io non sono come lui. 

 

 

Non ce la faccio più è giunta la mia ora. Non voglio andarmene, non ho ancora compiuto il mio destino. Morire così è ingiusto....
 

 




Ma che succede? . All’improvviso sento tutte le forze tornare in me. Non riesco a crederci, davanti ai miei occhi c’è una piccola creatura, è un cucciolo di drago bianco. E’stato lui ad aiutarmi. Allora non tutto è perduto. Gli devo la vita. Qualcuno è ancora con me. Ti prometto mio piccolo salvatore che mi prenderò cura di te e ti istruirò per bene finché non mi sarò ripresa del tutto per ricominciare organizzare la mia vendetta. E tu starai con me. Io Morgana, giuro che tornerò molto presto e riprenderò tutto ciò che mi è stato tolto.

 

"Popolo di Camelot tremate!"

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Capitolo 2
*** Gwaine ***


"Un rumore di zoccoli che affondavano sul terreno bagnato mi fece sobbalzare. 
 
Eccomi, sono pronta. La mia pozione è quasi ultimata. Mi ero appisolata a causa del suo lungo processo di preparazione. Ma non ero sola. Qualcuno era nelle vicinanze. Così uscii a controllare con prudenza, sperando che non si trattasse di Emrys. Quel vecchio stregone non mi dava pace. Dovevo trovare il modo di sconfiggerlo e levarmelo di torno una volta per tutte. Lui è il mio nemico e la mia più grande paura. Più volte sono stata sconfitta da lui ma stavolta non si ripeterà.
Il rumore si attenuò. Qui nei pressi della mia dimora c’è un fiume perciò immaginai che si fosse fermato ad abbeverarsi. Non appena arrivai sul luogo dove era legato il cavallo una cosa colpì la mia attenzione. Accovacciato ai piedi del torrente, vidi un mantello rosso fuoco con un drago ricamato che spiccava tra la foresta. Un cavaliere di Camelot. “Bene” dissi tra me e me, “non posso lasciarmelo sfuggire”. L’uomo beveva con foga, chissà da quanto tempo era in viaggio e chissà dove era stato e perché. “Poteva essermi utile” e senza pensarci due volte con una semplice formula lo stordii e con un tonfo il cavaliere finii in acqua. Poi andai a recuperarlo per non lasciarlo affogare. Era alto, capelli castani, ricci che gli arrivavano alle spalle. All’inizio non ricordavo il nome o forse non lo avevo mai saputo. Era forte, i suoi muscoli erano ben pronunciati. Aveva un corpo che sembrava fosse stato scolpito. Mi sarà molto utile. Lo portai nella mia dimora e lo adagia sul letto. Mi affrettai a legargli mani e piedi per impedirgli, una volta sveglio, di scappare. Ero consapevole che una volta riacquistati i sensi si sarebbe ribellato e avrebbe cercato di fuggire. Io non conoscevo il suo nome ma lui, ne ero certa, conosceva il mio. Ormai ero brava con gli incantesimi di sottomissione. Morgause sarebbe stata fiera di me. Se solo fosse qui con me, le avrei fatto vedere come i poteri della sua cara sorella fossero cresciuti. Le avrei fatto vedere il mio nuovo potente alleato. Un drago bianco. In questo momento era fuori a cercare degli ingredienti per i miei incantesimi. Fa tutto quello che gli chiedo, è proprio un bravo assistente. Sono sicura che sei stata tu a mandarmelo, sorella. Vorrei tanto che fossi qui ad aiutarmi, ma lo so che ci sei. Ci sei sempre per me. Non ti preoccupare, ti dimostrerò che ce la posso fare anche da sola e presto ci prenderemo quello che ci spetta. Ci vendicheremo di coloro che ci hanno fatto del male. Il movimento brusco del mio ospite mi portò alla realtà. Si stava svegliando, dovevo essere pronta ad accoglierlo. Dopo qualche minuto il cavaliere aprì gli occhi e non vedendomi all’inizio esclamò:
 
"Dove mi trovo?" e "Cosa ci faccio qui?"
 
E così feci il mio ingresso scenico spuntando da dietro la porta. 
 
"Tutti vogliono delle risposte…ma ad ogni risposta c’è un prezzo da pagare…"
 
"Morgana!"

esclamò vedendomi senza mostrare il minimo dubbio. 

 
"Vedo che mi conosci bene…ma io non conosco il tuo nome…perciò da bravo dimmelo!"
 
senza guardarmi in faccia e con un sorriso enigmatico in volto mi rispose 
 
"Bene io te lo dirò, ma a quale prezzo?"
 
"Sei intelligente mio caro cavaliere di Camelot…"
 
"A quanto pare vedo che mi conosci anche tu. Hai detto giusto, sono il cavaliere di Camelot fiero di servire il mio re, preferirei morire piuttosto che tradirlo!"
 
"E sarai accontentato ma non prima che avrai finito di servire me."
 
"Non riuscirai mai a farmi piegare alla tua volontà!"
 
"Allora vedo che in fondo non mi conosci bene. Sono molto più potente di un semplice cavaliere, la tua forza non è niente paragonata a quella dei miei poteri!"
 
"Sarò felice di averci provato!"
 
Il suo modo di fare così sicuro di se e il fatto di avere sempre la risposta pronta mi dava i nervi. In quell’istante fuori dal capanno si sentì uno sbattere d’ali seguito da un tonfo, come se qualcosa fosse appena caduto dal cielo. Il mio volto si illuminò e subito mi precipitai ad accogliere il mio fedele compagno. Una creatura di 3 metri di altezza, le ali il doppio della sua statura e la pelle bianco avorio mi si appostava davanti, la bocca spalancata e lo sguardo soddisfatto di chi ha appena compiuto una difficile missione. Sulle zampe stringeva gli ultimi ingredienti che mi mancavano per ultimare la pozione che stavo preparando.

"Ben fatto amico mio!"

Gli dissi dandogli una pacca amichevole sul muso mediante il quale ne uscii un grido soddisfatto. Il mio ospite si stava agitando così decisi di mostrargli e spiegargli quello che avevo intenzione di fare.

 
"Vedi…" iniziai a spiegare "Questa è un’erba dalle proprietà molto efficaci che mescolata con questi altri ingredienti e accompagnata da una elaborata formula magica si può ricavare una pozione capace di sottomettere chiunque alla propria volontà…"
 
Il cavaliere guardava stupito e dal suo sguardo scettico sembrava anche un po’ divertito.
 
"E da quando vi allenate con questi trucchetti lady Morgana?"
 
Senza badare molto alle sue parole continuai a preparare la pozione. E così vedendomi silenziosa continuò:
 
"Quindi se ho capito bene, io bevendo quella cosa sarò obbediente come un cagnolino, giusto?"
 
Non lo sopportavo, la sua arroganza mi rendeva sempre più nervosa. Ma non mi lasciai incantare e continuai. Sapevo che lo stava facendo apposta per innervosirmi quindi non ci feci caso neanche stavolta. Dopo interminabili minuti accompagnati dalle chiacchiere di quell’insolente, finalmente il fumo roseo mi indicò che la pozione era pronta. Vedendomi soddisfatta il cavaliere esclamò.
 
"Oh ,che bello, ci siamo! Finalmente è pronta! Sai mi stavo un po’ annoiando ad aspettare e così nel frattempo ho pensato di liberarmi…"
 
E detto questo colse l’occasione per fuggire. Non mi ci volle molto per riacchiapparlo. Con un semplicissimo incantesimo di stordimento cadde al suolo a pochi metri dal punto in cui era legato il suo cavallo. Dopo averlo recuperato, sicura che fosse privo di sensi gli feci ingurgitare la pozione e terminai con la formulazione orale dell’incantesimo. 
Era fatta! Finalmente quello stupido cavaliere era completamente nelle mie mani. Quando si svegliò aveva un’aria diversa. La sua arroganza la sua spavalderia lasciarono spazio alla completa e totale dipendenza ai miei ordini. Il suo sguardo era vuoto. La sua forza e la sua intelligenza ora appartenevano a me. Era un burattino nelle mie mani. Prima di lasciarlo andare gli feci conoscere le mie istruzioni:
 
"Ben svegliato! Ora torna dal tuo Re, raccontagli che eri stanco e ti sei perso. E poi…fallo fuori!"
 
"Sarà fatto mia signora!"

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Capitolo 3
*** Mordred ***


Ed eccomi qui.
Delusa e amareggiata a causa del mio ennesimo fallimento. Come ho potuto sbagliare anche stavolta? È possibile che c’è qualcosa di più forte dei miei poteri? So esattamente di cosa si tratta o meglio di chi si tratta… Dietro tutto questo c’è lo zampino di Emrys ne sono sicura perché lui è la mia rovina.
Sono furiosa e soprattutto stanca dei miei continui fallimenti. Forse mi sbagliavo. Non credo che riuscirò ad impossessarmi di Camelot. Tutte le volte che ci ho provato ho fallito. E poi chi mi è rimasto? Il popolo mi odia, anche i druidi mi odiano perché sono più potente di loro e la mia ossessione mi ha trasformata in una strega malvagia. Il male si è forse impossessato di me? Sono un mostro?
Guardo il mio volto riflesso sulle sponde del lago per studiarlo meglio e quasi non lo riconosco. Le piccole rughe attorno agli occhi e sulla fronte mi avvisano che il tempo sta passando. Scorre via veloce sfuggendo dalle mie mani. Sto diventando vecchia. Una vecchia strega consumata dall’odio e tormentata dalla sete di vendetta. Poi prendo un sasso e lo lancio contro quel riflesso per sfregiarlo.Voglio farlo sparire e io con lui. Mi volto per far in modo che si avveri questo mio desiderio e nel frattempo una lacrima veloce e silenziosa attraversa il mio viso. Non mi ero mai sentita così. Sono scioccata  e nello stesso tempo inorridita davanti a questo mio segno di sconfitta. Se qualcuno mi vedesse ora, avrebbe davanti ai suoi occhi una Morgana debole, fallita. Una buona a nulla che si arrende davanti alle continue difficoltà. E Morgause, cosa vedrebbe invece? Non voglio nemmeno pensarci. Sono una vergogna per lei e per tutti quelli che sono morti con la speranza di un mio successo. Le lacrime ora aumentano. Non riesco a fermarle scorrono più veloce dei miei pensieri. Nemmeno un incantesimo riuscirebbe a farle sparire.
Ed è in quel momento che la sento. Sento quella voce così familiare. Poi mi affaccio nel lago per controllare se quell’orribile volto è ancora lì e con mia grande sorpresa è sparito, al suo posto vedo formarsi quello della mia cara e amata sorella.

"Sorella!"

la sua voce rimbomba nelle mie orecchie come una melodia rassicurante che non ascoltavo da tempo.

"Morgause…"

la mia voce strozzata dalle lacrime la sorprende.

"Perché piangi, sorella?"

Esito un po‘ prima di risponderle. Ho paura a dirle la verità, temo che si arrabbi. Soprattutto mi vergogno della mia debolezza ma lei sembra avermi letto nel pensiero e così mi incoraggia.

"Non temere, sorella. Spiegami cosa ti succede…"

E così mi decido a parlare e le racconto tutto dalle mie continue sconfitte alle mie paure e i brutti pensieri. Dopo avermi pazientemente ascoltata Morgause non sembra minimamente arrabbiata o delusa. Il suo sguardo comprensivo mi rianima e risveglia in me la voglia di lottare e di continuare la mia missione.

"Morgana ascoltami, tu non sei sola e non lo sarai mai. Finchè continuerai a lottare con la tua determinazione senza mai arrenderti ce la farai, credimi. Sei una strega potente, molto più di quello che avrei mai immaginato. Se vuoi puoi fare molto più di quello che credi. Abbi fiducia in te stessa e vedrai che la vittoria arriverà presto. Io mi fido di te, l’ho sempre fatto e lo sai. Ti sono sempre vicina e non sono l’unica. Ci sono persone che ti sono sempre state fedeli a tua insaputa."

"Di chi si tratta?"

chiedo speranzosa

"Persone che hanno riposto la tua fiducia tempo fa e che solo tu come poche sei in grado di rintracciare…Addio sorella. Ci rivedremo presto te lo prometto…"

e detto questo il riflesso di Morgause sparisce per far tornare quello del mio volto. Ora però sul mio viso non c’è più nessuna traccia di tristezza e di sconfitta ma nel riflesso del nuovo volto c’è speranza, la determinazione e una nuova forza. La speranza è data dal fatto che in questo mondo c’è qualcun altro crede in me. Non tutto è perduto perciò. Sono forte, lo so ma mi serve un aiuto. Il problema è; chi sono queste persone e dove le posso trovare? Mi tornano alla mente le parole di Morgause:

“Persone che hanno riposto la tua fiducia tempo fa e che solo tu come poche sei in grado di rintracciare…”

Perciò si tratta di qualcuno che ho già incontrato e che si fida di me….Spedisco immediatamente la mia mente a girovagare nei ricordi del tempo passato, poi, tutto d’un tratto il volto di un ragazzino mi si illumina davanti agli occhi come una luce improvvisa dopo una tempesta.

“Mordred!” una sensazione di protezione mi invade al suo ricordo.

Ricordo ancora il suo nome, gli occhi di ghiaccio penetranti e supplichevoli si imprimono nella mia mente evocando ricordi molto nitidi. Io lo salvai dalle guardie che lo cercavano per ucciderlo e da quel momento mi è debitore. È sempre stato dalla mia parte, lui un ragazzino innocente a cui uccisero il padre per la sua unica colpa di essere un druido. Uno come me. Anche lui cerca vendetta. Siamo uniti dallo stesso scopo; vendicare coloro che abbiamo amato e riportare il regno ai tempi in cui vi regnava la magia e le grandi sacerdotesse erano amate rispettate da tutti. Sono sicura che con il suo aiuto saremo invincibili. Se chiudo gli occhi riesco a già vedere la nostra vittoria.
“Mordred dove sei?” penso disperata. Poi delle immagini si formano nella mia testa. Sono rapide, sparse, interrotte.
Parole confuse, il ghiaccio, freddo, due occhi.

"Sono qui, Morgana!"

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