Ice & Fire

di smelly13
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Questione di Bacio ***
Capitolo 2: *** Angel ***
Capitolo 3: *** Terzo Incomodo ***



Capitolo 1
*** Questione di Bacio ***


QUESTIONE DI BACIO

Inutile.
La festa a cui stava partecipando era totalmente, inevitabilmente inutile.
Stava ancora pensando a cosa l'aveva convinta a venire.
Fatto sta che ora era lì, in mezzo a gente impegnata a sorseggiare drink, chiacchierare e ridere alle battute più sceme, in una villa gentilmente messa a disposizione dal signor Vanitoso McLane per il party di quello stupido reality.
E come se non bastasse, era pure San Valentino. Festa odiosa, fatta solo per far spendere soldi alla gente.
In altre parole, Inutile. Esattamente come la festa.

Per quello se ne stava lì, seduta da sola sul lato destro di un piccolo divano, a sorseggiare tranquillamente un drink analcolico.
Una risata allegra e prepotente la distolse dalla finestra che stava fissando.
Burromuerto, il suo rivale, colui che aveva buttato giù da un vulcano senza alcuno scrupolo, stava venendo verso di lei con in mano un drink.
Tum Tum. Tum Tum.
Il cuore cominciò ad accelerare.
Heather fu costretta a distogliere lo sguardo, e a concentrarsi sulla sensazione prepotente che sentiva dentro, e che aveva chiamato Odio, pur non sapendo se era quello il suo vero nome.
Lo odiava. E come poteva non essere così, erano nemici!
Nemici opposti, però. Lui il fuoco, implacabile e vendicatore, lei il ghiaccio, fredda e insensibile.
Incompatibili. Alla fine, uno dei due avrebbe distrutto l'altro.
Persa nei suoi pensieri, non si era accorta che il suo nemico si era lentamente avvicinato, e con il fare tipico da cascamuerto fallito, si era accomodato sul divano di fianco a lei.
Stupido spagnolo sexy.
Si concesse giusto uno sguardo, ma quel poco bastò al Burromuerto per ammiccare verso di lei, esordiendo con un 
- Heylà, Chica! -
Ma ci sarebbe voluta ben più di un'occhiata sexy e una frase carina per far cadere Heather, la regina di ghiaccio.
Aveva passato 3 lunghe stagioni del reality a farsi odiare, a costruire quella maschera dietro alla quale aveva nascosto ogni sua emozione, e non l'aveva fatto per crollare in una serata.
Probabilmente l'occhiataccia che lei gli riservò non fu abbastanza rovente, perchè lo spagnolo riprese: -Bella la fiesta! Ti stai divertendo, chica?-
La risposta arrivò secca, implacabile: -Sì, finchè non sei arrivato tu- Perfetto, si complimentò la ragazza con sé stessa.
Alejandro, per nulla sconvolto dalla sua freddezza e senza smettere di sorridere, poggiò il drink sul vassoio alla sua sinistra.
Sembrava davvero sicuro di sé. Forse fin troppo.
-tranquila, señorita, giusto il tempo di prendere ciò per cui sono venuto e me ne vado-
Ottimo. Niente di meglio, almeno poi se ne sarebbe potuta andare anche lei, da quella stupida festa. Era la cosa più idiota che...
- Mi dai un beso?-
Quattro parole interruppero i pensieri della giovane.
Parole semplici, dette con naturalezza dallo spagnolo, che aleggiarono fra loro per un po', come ad affermarsi meglio.

- Scusa?!-
No, aveva sicuramente capito male. Doveva aver capito male.
O meglio, non poteva permettersi di sperare di aver capito bene.
- Ah, sei anche sorda, chica?- la schernì il ragazzo, prima di allungarsi sul divanetto dalla sua parte, e appoggiare con leggerezza le labbra sul suo orecchio, sussurrando con fare più serio:
- Voglio un bacio, Heather. Dammelo, per favore-

Brividi.
La prima cosa che lei sentì furono i brividi, piccoli ma prepotenti, che la percorsero, assieme alle sensazioni più varie: sorpresa, timore, rabbia, odio.... desiderio.
No, non poteva essere. Lei, Heather, la donna di ghiaccio, non poteva provare desiderio per.... lui. Lo odiava, ne era certa.
Certa come del fatto che al mattino c'è sempre il sole.
Ma ogni tanto il sole è coperto da una nuvola, giusto?
-Io.... Ma sei impazzito?!? -
Sbottò infine, senza badare al prepotente rossore che aveva tinto le sue guance.
Lui, che non si era mosso di un centimetro dalla sua posizione, emise l'ennesima risatina.
-D'accordo, vorrà dire che mi servirò da solo-
E così dicendo, si allungò ancora di più verso di lei, superandola addirittura con un braccio, fino a poggiare le sue labbra sulle sue guance arroventate, lasciandovi un lieve bacio.
Quando si ritrasse, però, lasciò cadere un piccolo oggettino luccicante sul grembo della ragazza: rotondo, color argento, su cui campeggiava una scritta a caratteri blu, dello stesso colore delle piccole stelline che ornavano la carta.
Alejandro ne stringeva uno uguale fra le dita.
Heather si girò di scatto, ancora incredula, e lo vide: esattamente di fianco a lei, un vassoio di dolci occupava un piccolo tavolino di legno.

Rimase lì, imbambolata, tanto da non accorgersi della vicinanza dello spagnolo, che la fece sussultare quando le sussurrò: - E' solo strategia, chica. Buon San Valentino, mi Amor-
Poi, così some era arrivato, scomparve tra la folla.
E lei rimase lì, seduta, a contemplare quel piccolo, luccicoso e dolce equivoco.

Nota dell'autrice (se così si può definire):
Ciao a tutti! ^^
Storia scritta di getto, in una serata, e spero di essere riuscita a mantenere Ale e Heather abbastanza fedeli agli originali ^.^ e soprattutto, che vi sia piaciuta!

Accetto qualsiasi recensione, positiva o meno! Anzi, le critiche sono ben accette per migliorare! ;)

Se piacerà, ne scriverò altre simili, fatemi sapere, mi raccomando! ^^^
Un bacione, e un GRAZIE in anticipo a chi recensirà, e a chi darà anche solo un'occhiata! :3

smelly13 ^^


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Capitolo 2
*** Angel ***


ANGEL


-Dai Chica, sarà divertente!-
-No, no, no no e ancora no!-

Uno spensierato Alejandro stava cercando di tirare un'indignata e alquanto scocciata Heather verso un'imponente struttura colorata, non senza un'ostinata resistenza da parte di lei.
-Dai, Heather, un giro solo!!-
-No, No e no! Io non ci volevo nemmeno venire, in questo stupido luna park!-

La ragazza tentava di opporre resistenza, ma senza risultati.... lo spagnolo era di gran lunga più forte di lei.
Perchè, perchè, perchè si era lasciata trascinare in quell'orribile parco? Lei, la ragazza che aveva sempre odiato la spensieratezza, i dolciumi, le risate ma soprattutto.... l'altezza.
Ma non l'avrebbe mai ammesso, non con lui. Con Nessuno. Era un suo punto debole.

-Te lo chiedo per l'ultima volta, chica, vieni con me!-
Al suo ennesimo “No” secco, l'ispanico l'aveva caricata di peso sulle spalle, trascinandola senza alcuno sforzo apparente verso l'entrata di quello che chiamavano “L'arcangelo”.
Già, “l'arcangelo”. Che nome stupido, per un'altrettanto stupida montagna russa.
La più alta del luna park.
Punto debole, Heather, Ricordatelo.
Un leggero scossone, e lei si ritrovò con i piedi per terra, di fronte alla cassa.
-E fai piano, per la miseria!- sbottò indignata, pur sapendo benissimo che lui non avrebbe potuto essere più delicato di così. Come un Angelo tratta le sue ali.
-Due biglietti per l'arcangelo, ragazzi?- la voce dell'inserviente era nasale. Decisamente fastidiosa.
Alejandro a quel punto la guardò dritto negli occhi, e sfoderando il sorriso più disarmante di cui disponesse, le sussurrò: - Per favore, Heather. Fallo per me-
No, no, stop un attimo. Lui, Alejandro Burromuerto, la stava implorando?!? Lui, mister Orgoglioso e Vanitoso “sono il più figo del mondo”, la stava implorando quasi in ginocchio? Cavolo, doveva essere davvero importante!

e chi era lei, per disubbidire al volere del suo accompagnatore?
-.... Si, mi dia questi stupidi biglietti, per favore-

Rassegnata, la ragazza stese la mano verso il cassiere, compiacendosi però prima del sorriso che illuminò il volto del ragazzo.
Ma, cosa c'era oltre al sorriso? Era forse... c'era una strana luce nei suoi occhi. Cos'era?
Non potè domandaglielo.
Lui la prese per mano, portandola a sedere nella carrozza rosso fiammante poco più avanti. Esattamente la prima, da dove avrebbe visto tutta l'altezza venirgli incontro.
Heather.
Giusto. Non doveva pensarci.
Ma, guardando il sorriso soddisfatto e carico d'aspettative del ragazzo, non potè fare a meno di chiedegli il motivo per cui avesse insistito tanto.
-Ma mi pare claro, chica – un sorriso ancora più soddisfatto e...beffardo – Non vedo l'ora di sentirti urlare dalla paura!- Rincarò la dose con un vistoso occhiolino.
Brutto, Arrogante, Idiota e Sexy di uno Spagnolo.
Era proprio quello che sarebbe probabilmente successo
-ah, speranza vana, Cascamuerto! Io non urlo!-
-si, chica, vedremo-

Troppo sicuro di sé, come al solito.

Click, Clack, Tlick, Tlak.
Piano piano la struttura cominciò ad avanzare, prima lentamente, poi sempre più velocemente.
Heather, puoi vincere la tua paura. Tu sei forte. Non ci pensare.
Si arrischiò a sbirciare giù... pessima idea.
Non erano partiti nemmeno da 30 secondi, che già sentiva le gambe molli.
Emise un debole singulto, prima di ritirarsi nella vettura distogliendo lo sguardo.
Debole, ma non per le sue orecchie.
-Paura, mi Angel?-
-No, neanche un po!-
brava. Decisa, sicura di te.
Si sentì trascinata dal proprio peso verso il sedile. Davanti a lei, solo un piccolo pezzo di rotaia, poi il cielo. Tlick, tlack, Tlikete, tlakete. Il vagoncino avanzava inesorabile.
Decise di non pensarci, anche a costo di parlare con Alejandro.
Poi si riprese, e la domanda sorse quasi involontaria
-.... scusa, come mi hai chiamato?-
-
Angel, chica. Tu sei come un angelo, prima di imparare a volare devi cadere... e lo farai urlando dal terrore!-
-hai capito male, zuccone. Io non....-

Poi tutto fu buio.


-Beh, questo è stato di gran lunga meglio di come mi aspettassi!-
Nel sentire quella voce familiare, lentamente aprì gli occhi, e ciò che vide fu rosso.
E caldo, sentiva tanto caldo, a dispetto di qualche minuto prima.
Rendendosi conto di dove si trovava, si staccò subito, guardando il suo compagno con occhi sgranati. Il braccio di lui le stava ancora cingendo le spalle.
Le si affollarono in mente un sacco di idee. Insulti, schiaffi, parolacce, battutine.... ma l'unica cosa che fu capace di dire fu: -
Sto ancora cadendo... stringimi forte-
Poi si riaccoccolò nel posto che era stato teatro del suo “volo”.
-Siempre, Angel-


ANGOLO DELLA PAZZA:
Ciao a tutti di nuovo! ^^
Ecco qui, la mia seconda FF, scritta come sempre tutta d'un fiato! XD spero solo non ci siano errori >.<

Questa volta l'ispirazione viene da un libro molto bello, che come avrete intuito parla di angeli :) Può sembrare molto simile alla prima come stile, ma vi prego di non pensare che scrivo tutte così... è che heather non ce la vedo proprio smielata! Vabè, però alla fine si riscatta, giusto? ;)

Spero vi piaccia! Enjoy it! :D alla prossima!


Smelly13 ^^

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Capitolo 3
*** Terzo Incomodo ***


Terzo Incomodo


-No, questo non posso farlo.
Le parole di Heather risuonarono nella sala per un po', prima che Alejandro riuscisse a capirle. E dire che la domanda era saltata fuori un po' per gioco, scherzando, ridendo insieme... una sera come tante.
Alejandro era seduto sul divano, quasi sdraiato, a scanalare senza interesse i vari programmi tv, mentre Heather, dietro di lui, si cimentava nel lavaggio delle stoviglie.
Una battuta, una cosa data per scontata, un ennesimo tentativo di far sciogliere quel cuore di ghiaccio.... “
Giurami che non amerai mai nessun altro a parte me”.
Forse aveva sbagliato lui, a darlo per scontato. In ogni caso, passarono parecchi minuti prima che potesse realizzare il suo diniego.
Parecchi minuti, in cui si sentì svuotato. Senza vita.
Morto.
Gli sembrava scontato chiedere il perchè, e sicuramente lei non gli avrebbe risposto, almeno non direttamente
Avrebbe dovuto andare a tentativi.
-C'è un'altro?-
La prima intuizione, la prima idea... la disse titubando, sperando con tutte le sue forze che non fosse vera.
Avrebbe sopportato qualunque cosa, pur di non vederla tra le braccia di un altro.
Anche un altro tuffo nella lava bollente.


Silenzio.
Alejandro spense la TV, sperando di non aver udito la risposta negativa di Heather.
Silenzio.
Il rumore peggiore da sopportare. Solo la pioggia, che cadeva incessante, faceva eco a quella muta risposta.
D'altronde, chi tace acconsente... giusto?
Si alzò, aggirando il divano, e con passo lento si diresse al suo lato.
Lento, come la rabbia che gli stava salendo dentro.
Chi, CHI aveva osato rubagli la sua
chica? Avrebbe fatto a pezzi chiunque, con quella rabbia furiosa. Fuoco, ecco quello che sentiva. Un fuoco lento, continuamente alimentato dalle immagini di lei nelle braccia di un volto sconosciuto.

La definiva rabbia, ma rabbia non era.
Piacere,
Gelosia” si presentò quella orribile sensazione.
Strinse i pugni, guardando il pavimento.


Heather,perchè? Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme! Perchè?
-chi è?-
chiese, con tutta la calma del mondo.
Non doveva farsi prendere dalla rabbia, altrimenti avrebbe rischiato di esplodere.
Silenzio, ennesimo silenzio da parte sua.
Effettivamente, nell'ultimo periodo lei era un po' strana. Era diventata scostante, ogni tanto lo evitava, e passava da uno stato d'animo all'altro: prima euforica, poi preoccupata.... spaventata, forse.
E tutto questo poteva affermarlo non perchè lei glielo diceva, no.
Perchè a lui bastava guardarla negli occhi, per capire come stava. Un solo, semplice sguardo. Ma non quella sera: non riusciva a capire cosa le passasse per la testa.
Alzò lo sguardo, pensando di trovare i suoi occhi, invece la vide di profilo, sempre intenta a sciacquare i piatti, come se non stessero discutendo di una cosa di vitale importanza. Già, VITALE, per lui.

Chiuse ancora di più i pugni, infilandosi le unghie nelle mani, tentando di frenare quella rabbia che però, inevitabilmente, finì con l'influenzare le sue parole.
-Heather, dannazione,parla! Chi è?!? Voglio conoscerlo!-
-Non puoi ancora, Alejandro-

La rabbia lasciò il posto al dubbio e alla frustrazione. Non poteva? Cosa significava che non poteva?
Non poteva, perchè lei non voleva, o non poteva.... perchè? Quale motivo ci può essere per non poter conoscere una persona?
Si infilò le mani nei capelli, in preda quasi ad una crisi isterica.
Il fuoco interno lambiva oramai ogni centimetro del suo corpo, lacerandogli il cuore.
Altro che lava bollente.
-
Madre de dios, Heather, mi stai tirando Loco!!! Cosa vuoi dire?
Uno sbuffo, le labbra che leggermente si inclinano, in un sorrisetto; come se fosse lui quello stupido, che non ha ancora capito.
- Esattamente quello che ho detto, Alejandro. Potrai conoscerlo solo fra 6 mesi.

6 mesi? Si mise a contare sulle dita. ….. Maggio, giugno, luglio.... Agosto. Cosa sarebbe successo di così importante ad Agosto? E soprattutto, perchè proprio ad agosto?
...Che fosse uno che vive lontano?
Nah, non avrebbe senso. Ma forse...
-Dove vive, Heather?
La risata cristallina di lei anticipò la risposta
– … più vicino di quanto pensi-
Così dicendo, chiuse l'acqua del rubinetto.
Aveva smesso di lavare i piatti, si era tolta i guanti, e si stava avvicinando con un sorriso impertinente sulle labbra.

Madre de dios, come era bella!

Gli faceva dimenticare perchè era furioso, facendo sembrare la vita... perfetta.
Sempre mantenendo quel sorriso, accostò le labbra all'orecchio dello spagnolo, sussurrando:
-... è talmente vicino che, se ora ci sta ascoltando, sicuramente starà pensando quanto sia ridicola e inutile la gelosia di suo padre-
Quindi, con una delle sue piccole manine, prese una di quelle grandi e forti del ragazzo e la guidò fino al suo ventre.
Esterrefatto, sentì sulla sua mano un piccolo rigonfiamento, appena percettibile, nascosto dalla camicia larga che Heather, la SUA Heather, in quel momento indossava.
In un istante, la sua testa si svuotò. Una secchiata d'acqua gelata spense in un minuto le fiamme, lasciando posto al vuoto.
Ma non era uno svuotarsi come prima, uno svuotarsi negativo. Questa volta, il vuoto dentro di sé era stato rimpiazzato dall'immagine di un piccolo neonato, dalla pelle scura e gli occhi verdi, che lo fissava prepotentemente.
Riuscì solo a balbettare un
-.... è... lui? Mio figlio?-
- già, zuccone! L'unico Burromuerto che potrei amare più di te, è quello che ti chiamerà papà!-
Non voleva sentire altro.

Ancora attonito e incredulo, la prese fra le braccia, posandole un bacio sulla fronte, e sussurrando solo un semplice VI Amo



Angolo della Pazza:

Ciao a tutti! ^^^ Rieccomi qui, finalmente, con un'altra storiella su questa coppia calcolatrice! * scansa pomodori e si nasconde *

Scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma la scuola è un delirio u.U infatti ora dovrei essere a studiare, altro che scrivere FF! ...ma questo a voi non interessa xD

Dovete sapere (anzi, non è che dovete, ma io ve lo dico u.U) che ci ho pensato un sacco a come trattare questa FF: cioè, avevo l'idea (heather che deve dire ad Ale che è incinta), ma non la scena.
Ho in mente talmente tante versioni di questa coppia alle prese con una gravidanza che... non è detto che non ne scriverò un'altra, di One Shot! :)
Comunque, questa versione non mi convince appieno: Heather mi sembra molto OOC... perciò mi piacerebbe sapere un vostro parere :S fatemi sapere cosa ne pensate, se è troppo dolce, troppo cattiva, o se invece ce li vedete bene così, sia Heath che Ale ;)


Ora, però, vorrei passare ai ringraziamenti:
Grazie mille a chi ha recensito la storia, i vostri pareri sono importatissimi per me :3
Grazie mille a chi ha messo la storia fra le seguite, le ricordate e (addirittura) le preferite... ♥ Grazie mille! :')
E ultimo, ma non meno importante, grazie anche a chi legge solo, senza commentare :)


Ed ora... mi rivolgo a te, proprio a te, che stai leggendo! :3 dato che sei arrivato fin qui, spero che la storia ti sia piaciuta, e ti sarei grata se potessi lasciare una piccola recensione.... per me è importante! Non mi servono cose chilometriche, basta anche solo un “Bella” “Brutta” “mi è piaciuta” “fa schifo”, niente di più :)
Grazie mille!

Alla prossima (che si spera arrivi al più presto)


smelly13 ^^

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