Rising Love

di _Lightning_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Are You Hungry? ***
Capitolo 2: *** Are You Listening To Me? ***
Capitolo 3: *** Are You Messing Up The House? ***
Capitolo 4: *** Are You Messing Up The House? [Parte 2] ***
Capitolo 5: *** Are You Naked?! [Parte 1] ***
Capitolo 6: *** Are You Naked?! [Parte 2] ***
Capitolo 7: *** Are You Masked? ***



Capitolo 1
*** Are You Hungry? ***


1

Are You Hungry?


 
Tony stava osservando con aria critica lo schema dell'armatura Iron Man che fluttuava davanti ai suoi occhi, cerchiando con una penna digitale i punti danneggiati nella sua ultima missione che progettava di migliorare.
Sentì il rumore della porta che si apriva e voltandosi vide Pepper che entrava con un cipiglio minaccioso. Il fascio di documenti che portava sottobraccio annunciava tutta la tremenda drammaticità della situazione.
 
«Aveva detto che avrebbe visionato queste carte, mi sembra.
» esordì, irritata.
 

«Credo di averlo detto, in effetti.» svagheggiò terrorizzato.
 

«E deve anche leggere i documenti...»
 
«Sì.»
 
«... e firmare i contratti...»
 
«Certo.»
 
«... e ovviamente prepararsi per la conferenza di domani.»
 
«Sarà fatto.»
 
«Signor Stark, saranno presenti i maggiori esperti di ingegneria elettronica, fisica e matematica, quindi, per favore...»
 
«Sono io il maggior esperto in tutti questi campi, quindi mi limiterò a intrattenere cordialmente il mio pubblico.» rispose stancamente Tony mentre giocherellava con una proiezione virtuale del guanto dell'armatura.
 

«Glielo ripeto ancora: quest'evento ha la stessa importanza della Stark Expo e...»
 
«Sì, sì, è tutto così bello, fantastico, meraviglioso... e irrilevante.» la interruppe Tony con noncuranza, picchiettando su una giuntura dell'armatura che s'ingrandì all'istante.
 

«Come sempre. Ora, se vuole farmi il favore di visionare questi documenti, visto che è da stamattina che rimanda...» il  tono di Pepper si alzò pericolosamente.
 
Tony fece un gran gesto a mezz'aria e il reticolo digitale svanì.
 

«Pausa pranzo!» annunciò per salvarsi, e schizzò verso le scale con uno scatto da centometrista.
 

«La sto rincorrendo da ore e i documenti vanno messi agli atti entro mezzanotte; venga subito a...»
 
«Pepper, ho capito: ho molto, noioso lavoro da sbrigare, possibilmente in fretta, più probabilmente all'ultimo minuto, ma se non mangio qualcosa morirò prima di arrivare alla scrivania.» la interruppe, schivando il fascio di carte che Pepper aveva tentato di appioppargli per l'ennesima volta e defilandosi all'istante in corridoio.
 

«Se non torna entro due minuti la vengo a cercare io!» la sentì urlare, ma lui era già sparito in cucina.
 
Si avvicinò speranzoso al frigo e lo spalancò, ma l'espressione soddisfatta si affievolì subito: niente che potesse placare la sua fame.
 

«Signor Stark, il rappresentante delle Wayne Enterprises [1] attende una sua chiamata per...» esordì JARVIS.
 
«Muto.» lo troncò lui sul nascere, e alzò gli occhi al cielo chiudendo insoddisfatto la porta del frigo, facendo per uscire dalla stanza, ma si bloccò sulla soglia.
 
Tornò indietro, riaprì il frigo, afferrò la bomboletta di panna e se la scolò direttamente in gola senza alcun ritegno.
Pepper scelse proprio quel momento per arrivare.
 

«Signor Stark, per l'ultima volta, deve preparare la scaletta del– ma che diavolo sta facendo?!»
 
Tony mandò giù di colpo la panna e alzò un sopracciglio.
 

«Mangio. Non si vede?» alzò le spalle e riprese a tracannare la panna.
 
Pepper chiuse gli occhi, sospirò rassegnata e poi li riaprì.
 

«Tony.»
 
«Bfì?» rispose lui, con la bocca piena e un buffo accento.
 

«Lei è assolutamente indecente.»
 
«L'ho sempre saputo e poi... ehi, ce n'è altra di questa roba?» s'interruppe, dopo essersi quasi asfissiato con il gas residuo della bomboletta ed averla gettata nell'inceneritore, provocando un schioppettio per nulla rassicurante.
 

«Potrebbe bere la sua clorofilla, visto che le piace tanto.» gli intimò, indicando il mixer contenente quell'intruglio disgustoso.
 

«Magari più tardi.» rimandò lui con espressione atterrita, cercando di svicolare oltre Pepper per piazzarsi in salotto, ma la ragazza lo trattenne con stretta ferrea e prese a trascinarlo verso le scale.
 
Tony si fece guidare docilmente, un po' intontito dalla fame, e sprofondò con un sospiro nella poltrona, fissando con aperto disgusto la marea di documenti accatastati sulla scrivania.
 

«A più tardi.»
 
«Se sarò vivo!» le gridò dietro, irritato.
 
Riportò lo sguardo alle scartoffie che minacciavano di sommergerlo.
 

«Jarvis? Un po' di musica; molto forte, molto alta e molto in fretta.»

***
 
Era ormai pomeriggio inoltrato quando, con un doloroso crampo alla mano, finì di firmare tutti i documenti e di stilare il programma della conferenza; crollò sfinito sulla scrivania e fissò lo schermo del PC che mostrava l'armatura di Iron Man in attesa di un aggiornamento. Mugugnò un'imprecazione che si perse nei borbottii esasperati del suo stomaco, sul punto di autodivorarsi per la fame.
La porta del laboratorio si aprì e udì i tacchi di Pepper ticchettare sul pavimento.
 

«È venuta a ritirare il mio cadavere?» bofonchiò, senza alzare la testa dal tavolo.
 

«Com'è tragico.» commentò lei serenamente, avvicinandosi.
 

«Se è così, voglio che sia lei a fare l'autopsia.» annunciò, con la fame che risvegliava il suo sarcasmo nero.
 
Qualcosa si posò con un tonfo sulla scrivania.
 

«Altro lavoro? Nooo...» gemette, coprendosi la testa con un fascicolo.
 

«Dopo vada a riposarsi.»
 
«Lo farei senz'altro, ma sarò occupato a prendere a pugni i cattivi.» ribattè sconsolato.
 
Pepper alzò gli occhi al cielo e gli posò brevemente la mano sulla spalla prima di uscire.
Tony rialzò lo sguardo e impugnò di nuovo la penna con fare sconfitto, ma si bloccò, illuminandosi in un gran sorriso.
 Sopra la pila di documenti troneggiava un'enorme coppa di gelato con panna.


 
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Note Dell'Autrice:

[1] Wayne. Sì, quel Wayne, quello che va in giro svolazzando con mantello nero, orecchie da pipistrello e musichetta scassatimpani. Mi piacce fare questi "accenni Cross-over" :3 Aspettatevene altri ^^

Ciao a tutti :)
Questo Fandom m'ispira parecchio, come si è forse notato... per fortuna sono nel mio periodo vulcanico (e ciò significa sformare nuove idee e scordarsi momentaneamente delle altre... ehmehm)

Ho già detto di adorare questi due? Lo ripeto per sicurezza **
Se vedete doppisensi è perché ci sono *per ulteriori dettagli, contattare il centro info-Light u.u*

Un grazie stratosferico alla mia beta, _ Shadow _ , e a chiunque sia arrivato fin qu.

Al prossimo capitolo! :3

-Light-

P.S. Cercherò di mantenere i personaggi il più IC possibile, ma se notate stranezze o eccesso di fluff fatemelo notare! :)





© Marvel
 

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Capitolo 2
*** Are You Listening To Me? ***


2

Are You Listening To me?





«Signor Stark, si ricorda del convegno, vero?»

«La bella rimpatriata piacevole quanto una cena di Natale in famiglia? Come dimenticarlo...»

«Sono solo un paio di incontri a cui avrebbe potuto e dovuto presenziare lei stesso.»

«Dove c'è Hammer c'è... il nulla! Solo tanto fastidio.»

-La prego, vorrei sapere di cosa dovrei parlare. Esattamente.-

«Di cucina, uncinetto... di quel che vuole, Pepper; faccia lei. È facile intrattenerli.» rispose lui in tono leggero.

«Signor Stark, mi sta ascoltando?» sbottò Pepper, vedendo che era impegnato a trafficare con un cacciavite in uno dei suoi congegni e sembrava non ascoltarla minimamente.

«Come sempre, signorina Potts. Ah! dannato coso!» imprecò quando gli sfuggì il cacciavite di mano e rischiò di troncarsi un dito.

«Bene, quando avrà finito di divertirsi con le sue diavolerie...»

«Non sono diavolerie, è un pezzo del propulsore anteriore, è importante, anzi fondamentale... ed è rotto! mi serve per...»

«... e di autolesionarsi, spero che mi darà retta.»

«Sì, la sto ascoltando.»

Pepper avrebbe potuto vedere il naso di Tony allungarsi di un buon palmo, se l'interessato non fosse stato nascosto sotto la corazza dell'armatura che stava riparando per l'ennesima volta.

«Quindi, starò via una settimana.»

«Si diverta per me!»

«Farò già il lavoro al posto suo, e mi basta, grazie del pensiero.»

Quell'uomo aveva il potere di farla esasperare a tempo di record.

«Ah, è per me che parte?» cadde dalle nuvole lui, le parole a stento comprensibili per le pinze che stringeva tra i denti.

«Gliel'ho detto prima! Devo presenziare alle sue riunioni, visto che lei non può assentarsi neanche per un giorno con Iron Man!»

«Dev'essermi sfuggito.» alzò le spalle lui, borbottando improperi all'indirizzo dei vari guasti che stava riparando.

Pepper provò la forte tentazione di lanciargli una chiave inglese in testa, ma poi avrebbe dovuto sorbirsi le sue lamentele per giorni...

«Va bene, allora vado; Happy mi accompagna all'aeroporto.» concluse, facendo per uscire dal laboratorio.

Tony riemerse dal groviglio di cavi e circuiti.

«Adesso? Senza neanche salutare?» commentò ironico, alzandosi ed avvicinandosi a braccia aperte per abbracciarla.

Pepper sorrise incerta e stava per accettare quel saluto un po' troppo espansivo... prima di accorgersi delle mani di Tony sudice di olio per motori e di collegarle con il suo abito chiaro.
Schivò per un pelo la stretta immonda, e Tony lasciò ricadere le braccia sui fianchi, deluso.

«Ehi!» esclamò fingendosi stupito e infischiandosene a bella posta delle due manate scure che si era appena impresso sui pantaloni.

«Guardi che la faccia è pulita!» continuò malizioso, ignaro di avere uno sbaffo di vernice rossa che gli solcava una guancia a mo' di pittura di guerra.

Pepper gli sorrise divertita senza dir nulla e gli fece un cenno di saluto prima di sparire sulle scale. Tony sospirò rassegnato e tornò al suo motore. 
Dopo una manciata di minuti fu fermato dalla voce elettronica di JARVIS:

«Signore, il direttore Fury vorrebbe discutere con lei di...»

«Le solite cose, immaginavo. Arrivo...» bofonchiò seccato, pulendosi sommariamente le mani e andando di sopra.

«Signore, il suo viso è...»

«Muto! Bellissimo come al solito, lo so.» continuò poi, raggiungendo Nick in salone.

Per tutta la durata del colloquio, non riuscì a capire perché Fury sogghignasse ogni volta che lo guardava.


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Note Dell'Autrice:

Sì, Tony non ascolta. Mai. (Ma non adotterà la stessa filosofia ancora per molto... long in arrivo! *SPAM a palla* XD)
Grazie a Silvia_sic1995, Rogue92, _ Shadow _ (Beta mia adorata, compagna delle mie follie *-*), LunaticaLove, Andy_Stark che hanno recensito lo scorso capitolo :3
I prossimi capitoli arriveranno prestissimo, ho già molte idee in mente, una di esse collegate all'assenza di Pepper per una settimana... povero Tony (e povera casa D:)
Grazie ancora, alla prossima :3

-Light-
 

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Capitolo 3
*** Are You Messing Up The House? ***


3.1

Are You Messing Up The House?
 
 


"Ok, lo ammetto: questa è stata una brutta idea. Anzi, è stata decisamente una pessima idea." constatò Tony, analizzando con occhio clinico il suo salone che sembrava aver ospitato il passaggio di un tornado.
 
Si grattò la testa, un po' smarrito nel vedere il divano spostato di una decina di metri e la poltrona ribaltata, senza contare soprammobili e forniture sparsi ai quattro angoli della stanza. E si stava ancora chiedendo cosa diavolo fosse successo per essersi risvegliato in bagno, nella vasca piena d'acqua e per giunta vestito... o forse doveva dire "per fortuna", tralasciando il fatto che sentiva un principio di polmonite anche dopo aver indossato vestiti asciutti ed aver tracannato un thermos di caffè bollente.
La sera prima avrebbe dovuto specificare che la festa era confinata "al terrazzo", visto l'eccessivo entusiasmo dei suoi ospiti, ma forse adesso era un po' troppo tardi per pensarci.
Poco male: avrebbe avuto tutto il giorno per rimettere in sesto il salone, e poteva sempre costruire qualche unità robotica per farsi aiutare... essere miliardari e inventori era decisamente uno spasso.
Sogghignò tra sé, riportando la poltrona in una posizione normale e sedendovisi di peso, sentendosi uno straccio. Tamburellò assente sul reattore come sempre quando era sovrappensiero, sistemandosi a sedere in una posizione scomposta e decisamente non molto signorile.
Aveva un'intera giornata da sprecare: doveva solo decidere come, ed aveva l'imbarazzo della scelta.
Stava giusto prendendo in considerazione l'idea di indossare l'armatura e viaggiare per rilassarsi in qualche lontano posto esotico – e soprattutto al caldo– quando il trillo inopportuno del suo cellulare frantumò i suoi sogni di gloria.
Sbuffò infastidito, lanciò un'occhiata al congegno diabolico abbandonato sul mobiletto a circa quattro passi da lui, decise che erano una distanza incolmabile e riprese le sue elucubrazioni in attesa che scattasse la segreteria telefonica.
Al dodicesimo squillo rialzò la testa, interdetto.
Al quindicesimo era decisamente seccato dal fallimento della sua tecnologia, considerando che aveva costruito quel gioiellino con le sue mani.
Al ventesimo scattò in piedi all'istante, folgorato: c'era una sola e unica persona che non veniva mai bloccata dalla segreteria telefonica...
Afferrò il cellulare, gettò un'occhiata atterrita alla foto che lampeggiava sullo schermo e rispose il più naturalmente possibile:
 

«Pronto, signorina Potts?» disse in un tono che pensava essere squillante, ma che suono un po' ovattato dal naso chiuso e dal mal di gola.
 

«Signor Stark? Finalmente si è deciso a rispondere.» commentò lei, evidentemente sollevata ma anche perplessa dalla voce nasale di Tony.
 

«Stavo lavorando all'armatura. Non l'ho sentita, i propulsori sono molto rumorosi.» mentì abilmente lui, senza lasciar trapelare alcuna esitazione e trattenendo uno starnuto.
 

«E stava lavorando anche tutta la notta?» lo rimbeccò la donna, sospettosa come sempre.
 
Tony a quel punto scostò il telefono dall'orecchio e divenne consapevole delle trentaquattro chiamate perse che campeggiavano sullo schermo. Ripensò alla musica a volume da discoteca della sera prima, alla sua geniale idea di "dare una sistematina alle casse" trasformandole in ordigni musicali e non si stupì di non aver sentito assolutamente nulla.
Si schiarì la gola, tentando di sembrare allegro e vitale e di inventare una scusa plausibile.
 

«Ero fuori. Per lavoro. Quel lavoro. Il lavoro-extra, intendo. E stavo lavorando all'armatura proprio perché si è danneggiata mentre lavoravo...»
 
«La smetta di ripetere la parola "lavoro" e derivati solo per intenerirmi.»
 
Tony potè giurare di sentirla sorridere dall'altro capo del telefono e del mondo, e sorrise a sua volta. Doveva ammettere che sentiva la sua mancanza.
Certo, non dei suoi continui richiami all'ordine, o delle sue apparizioni mistiche con fasci di documenti solo per lui o delle ramanzine sul fatto di avere un comportamento del tutto incivile, ma... gli mancava semplicemente lei. Lei e i loro battibecchi ben collaudati.
In effetti non vedeva l'ora che tornasse, peccato che mancasse ancora una settimana...
 

«Comunque l'ho chiamata per altri motivi: le riunioni sono state sospese perché il signor Saito[1] si è ammalato e non potrà presenziare per qualche settimana... penso di tornare entro stasera col jet: sto già facendo le valigie.»
 
Dirottare l'aereo; comprare l'areoporto e impedirne il decollo; sequestrare l'hotel e metterlo in quarantena; partire per la Cina seduta stante e prolungare la permanenza di Pepper... tutte queste possibilità gli sfrecciarono nella mente in meno di due nanosecondi mentre moltiplicava lo stato del suo salotto per tutte le altre stanze della casa e collegava il disastroso risultato con l'imminente ritorno di Pepper.
 

«Tony? E' ancora lì?»
 
Mucchi, montagne di documenti da visionare in meno di ventiquattr'ore, una marea di marchingegni da sistemare in laboratorio, una villa da tirare a lucido, un raffreddore in via di peggioramento da tenere a bada e l'armatura in condizioni penose da riparare.
No, non era lì: era decisamente morto.
 

«Che bella notizia... sì... sì... certo che va tutto bene! Torni presto, la aspetto.» disse meccanicamente.
 
Riattaccò infine rassegnato, mentre lo sguardo gli cadeva sul mini-bar rovesciato a terra in un lago di alcool – nausea – sul quadro preferito di Pepper in frantumi – panico – e sul divano panna irremediabilmente macchiato di vino rosso – orrore.
Si prese due minuti per autocommiserarsi prima si lasciarsi andare a un lungo sospiro:
 
"... sono spacciato."


 
 
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Note Dell'Autrice:

[1] Saito: Riferimento a Mr. Saito, personaggio del film "Inception", che ho visto da poco e adoro. Il film, non Saito; ma anche lui è tanto carino e fa tenerezza, considerando che si trascina in una pozza di sangue dall'inizio alla fine.

Coffcoff... *riemerge dalla catasta di fazzolettini ammonticchiati sulla scrivania*
Zono biva! *etciù!*
Ok, ho un brutto raffreddore (a Maggio, porca di quella... grrr), sono oberata dai compiti e dallo studio e anche logorata. Sono riuscita a scrivere qualcosa oggi dopo una settimana di trascinamento comatoso verso il week-end e non ne sono per niente soddisfatta. E Tony ha il raffreddore perché io ho il raffreddore e rovescio le mie onde negative su di lui (come se non lo torturassi già a sufficienza) per tentare di liberarmene.
Tony sarà in grado di peggiorare la situazione e Pepper avrà modo di sperimentare la trasformazione in Super Sayan livello settordici.

Ringrazio tanto la mia Beta ___Nick <3 e tutti coloro che leggono e recensiscono o hanno recensito: Rogue92, Viols, AriCastle66, Silvia_sic1995, Andy_Stark, LunaticaLove, e tutta l'altra bella gente che segue la storia :3 <3

-Light-

P.S. MoonRay, riemergi anche tu dalle sudate carte! D: <3

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Capitolo 4
*** Are You Messing Up The House? [Parte 2] ***


Chapter 3 (Part 2)
-
Are You Messing Up The House?

 
 
 

-Grazie, Happy.- sorrise Pepper scendendo dall'auto, mentre l'autista non sembrava aver alcuna intenzione di fare lo stesso.
 
-Il signor Stark mi ha affidato una commissione e devo ripartire subito.- disse a mo' di scusa, rivolgendo uno sguardo indecifrabile all'ingresso della villa, come se da un momento all'altro dovesse uscirne qualcosa di terribile.
 
La donna annuì un po' perplessa, e la costosa auto di Tony ripartì sgommando pericolosamente, lasciandola sola.
Ovviamente Happy stava cercando di fuggire dall'uragano che si sarebbe tra poco scatenato sulla villa, per la precisione sulla testa di un certo genio miliardario di sua conoscenza...
Non osava neanche immaginare quali ripercussioni potesse aver avuto la sua assenza di neanche una settimana su lui e sull'azienda, ma viste le premesse non si aspettava nulla di buono, soprattutto perché era sicura che Tony se ne era approfittato dandosi alla pazza gioia.
Fu con gesto rassegnato che aprì la porta di casa, preparandosi al peggio.
I suoi timori furono smentiti nel trovare l'atrio perfettamente tirato a lucido e in ordine come l'aveva lasciato. La donna tirò un piccolo sospiro di sollievo: aveva avuto almeno la decenza di rimettere tutto a posto.
Appese sollevata il soprabito all'attaccapanni ed entrò tranquillamente nel salone, dove si bloccò spaesata.
Ah, ecco. Voleva ben dire...
Un disastro.
Fece scorrere lo sguardo sulla stanza a soqquadro con crescente irritazione, infine incrociò le braccia preparandosi a chiamare Tony col suo tono più minaccioso, ma prima di poter aprire bocca un gran clangore metallico riecheggiò nella casa, facendola trasalire violentemente.
Era abituata ai rumori non meglio identificabili prodotti dai marchingegni di Tony, ma la cosa preoccupante era che questo non proveniva dal laboratorio, bensì dalla cucina.
Abbandonò nel salone devastato la sua valigia e si diresse rapidamente lì, da dove proveniva una puzza di bruciato per nulla rassicurante.
Se possibile la cucina era in condizioni anche peggiori del salotto: qualcosa che sembrava clorofilla si era riversato sul pavimento, una pila di pentole era crollata a terra e un fumo nerastro e denso si levava dalla padella che sfrigolava sul fornello, del tutto incustodita.
Pepper si precipitò a spegnere il gas, sventolando la mano e tossendo per la nuvola di fumi mefitici che si stava diffondendo nella stanza.
Sul fondo del recipiente giaceva quella che doveva essere stata, forse in un'altra vita, un'omelette; accanto al fornello erano impilate quelle che sembravano delle fette di pane che avrebbero voluto essere tostate, ma che in realtà erano un unico blocco carbonizzato.
Pepper riconobbe all'istante l' "abilità culinaria" di Tony e si preparò a lanciare l'urlo di guerra prima trattenuto, ma fu nuovamente interrotto dall'arrivo del diretto interessato, che fece irruzione in cucina.
 
-Ma cos'è questa puzz- Pepper!- fece un mezzo balzo all'indietro, decisamente sorpreso nel trovarsela di fronte, circondata da nuvole di fumo nero e con un'espressione omicida.
-Prima che lei possa riprendermi in qualsiasi modo, sappia che era tutto sotto controllo!- alzò le mani come a difesa, e solo allora la donna si accorse che indossava un guanto dell'armatura.
 
-Sotto... controllo? Questo -anzi, quello- indicò il salone che si intravedeva dalla porta -lo chiama "sotto controllo"?- chiese, ancora nei limiti della ragione. Per poco.
 
-Era la sua cena di bentornato!- si giustificò lui, prendendo come se nulla fosse la padella rovente con il guanto ed esaminando con una smorfia il suo contenuto e cercando di valutarese valesse la pena prendere uno scalpello e scollarla dal fondo.
Concluse di no, e gettò il tutto nell'inceneritore, dal quale si levò un rumore no ntroppo rassicurante, come di un qualcosa schiacciato da un ingranaggio. Tony fece finta di niente, mentre poteva figurarsi nitidamente l'espressione furente di Pepper dietro le sue spalle.
 
-Era per me? Devo dedurre che stava tentando di avvelenarmi?-
 
-Avvelenarla? Ma no, non potrei mai fare una cosa simile; se la avvelenassi chi...-
 
-... penserebbe a mandare avanti le sue industrie e baderebbe a lei come un bambino?- 
 
-... mi cambiarebbe il Reattore Arc quando-Aspetti un momento! Sono perfettamente autosufficiente e in grado di gestire...-
 
-Lo vedo.- Pepper lo interruppe fece un gesto ampio ed eloquente intorno a sé.
 
Tony frenò per un attimo la sua parlantina in cerca di una scusa qualsiasi per spiegare quel caos, tentando allo stesso tempo di non starnutire: il raffreddore era tutt'altro che passato.
Per mascherare l'imbarazzo si decise a togliersi il guanto dell'armatura; a quel gesto Pepper si spostò cautamente dalla sua traiettoria, e potè giurare di aver visto Tony sorridere sotto i baffi prima di riprendere a parlare:
 
-Le ho già detto che era tutto sotto controllo. Mi sono solo... distratto un attimo. Sono appena tornato dal Kazakistan dopo aver sedato una rivolta armata e stavo riparando l'armatura.- sventolò il guanto, che sbatacchiò qua e là con un cigolio.
 
-Mentre cucinava.-
 
-Per lei.- sottolineò ancora -E poi così si possono scoprire molti altri utilizzi per un raggio di energia Arc...-
 
-No, non mi dica che ha...- lo sguardo di Pepper corse ai toast-mattone e poi alla luce blu sul palmo del guanto.
-Ha rischiato di far saltare in aria la casa per cucinare?!- chiese per assicurarsi di aver capito bene.
 
-Era alla potenza minima. E poi non avevo un tostapane.-
 
-Non riesco a credere che in una casa robotica e iper-tecnologica non abbia un...-
 
-Mi trovi lei un tostapane, allora!-
 
-Questo!- Pepper afferrò un cubo di metallo con due fessure e un timer appoggiato sul banco della cucina. -Questo non è forse un tostapane?- domandò ironica.
 
-Quello- Tony badò a mantenersi a debita distanza -sa fare molte cose, inclusa, credo, la scomposizione molecolare... ma non sa tostare il pane! La prego, lo metta giù; non ricordo sinceramente a cosa serva e non vorrei...-
 
L'aggeggio tornò all'istante al suo posto e la donna riprese a guardarlo in cagnesco, notando anche il fatto che il naso di Tony sembrava un po' troppo rosso.
 
-Allora... credo che stasera ripiegheremo su una pizza, eh?- disse lui con nonchalance, impartendo poi l'ordine a J.A.R.V.I.S., che eseguì all'istante.
 
-Sarà meglio. E, mentre aspettiamo, vorrebbe spiegarmi perché il salotto -e immagino il resto della casa- è in quelle condizioni?- Pepper sfoggiò un sorrisino glaciale.
 
-Ci siamo solo divertiti un po'.- buttò lì, alzando le spalle e soffocando un colpo di tosse.
 
-Sì?-
 
-Certo: qualche amico, un paio di bicchieri, un po' di musica leggera... nulla di che, ma qualcuno ha alzato un po' il gomito.- continuò lui, badando a mantenersi sul vago e guidandola nel salotto privato con l'intenzione di distrarla da quell'argomento, a costo di immergersi in discussioni lavorative.
 
-Immagino. Sembra proprio che vi siate divertiti.- confermò Pepper, con un po' troppa tranquillità.
 
Tony sentiva puzza di guai. E gli pizzicava da morire il naso... trattenne un altro starnuto per evitare l'ennesima ramanzina.
 
-Responsabilmente, è ovvio! E' quello che dovremmo fare tutti!- esclamò Tony sarcastico, lasciandosi cadere sul divano con un ghigno trionfante.
 
-Già...- Pepper tirò fuori il suo cellulare, vi armeggiò per qualche istante e poi, scorrendo il dito sullo schermo, trascinò un'immagine nell'aria, dove rimase sospesa, attraversata da reticoli digitali comandati da J.A.R.V.I.S.

Tony sollevò un sopracciglio: era il riquadro di un video di YouTube, del tutto anonimo.
 
-Pepper, ma cosa...?-
 
-Durante il volo non ho avuto molto da fare, e mentre passavo il tempo mi è capitato di trovare questo: credo proprio che le interesserà.- annunciò, premendo il tasto "play".
 
A quel punto apparve anche il titolo -"Stark's Crazy Night"- e i video correlati, tra cui alcuni dei più imbarazzanti della sua vita.
Appena avviato il video, una musica martellante si diffuse nella stanza, smorzata e distorta dalla pessima qualità audio; sullo schermo traballavano, in un'inquadratura incerta, chiare immagini di Villa Stark nel caos più totale, con un mare di gente che saltava a ritmo di musica e sembrava decisa a distruggere la casa. Sullo sfondo si vedeva, sopra un piccolo palchetto rialzato, Tony in bermuda e con una maglietta con il logo delle sue industrie a colori che richiamavano l'armatura di Iron Man. Un paio di occhiali schermati e delle cuffie da DJ al collo completavano l'insolito abbigliamento del miliardario -"discreto" come al solito- che sembrava impegnato a trafficare con il disk-jockey virtuale nel tentativo di portare il volume a livelli ancor più alti.
Il Tony attuale sembrava piuttosto perplesso: alcuni dettagli della serata gli sfuggivano totalmente, incluso il fatto che in quel momento si vedeva sgolarsi in un microfono con voce decisamente incerta e annebbiata dall'alcool.
Cercò lo sguardo di Pepper, che nel frattempo si era seduta accanto a lui e si sforzava di rimanere infuriata, mentre in realtà si tratteneva a stento dal ridere. Lui trovava quella situazione estremamente imbarazzante, ma lo interpretò come un buon segno, così si rassegnò a subire la sua "punizione" e a rivedere le follie della sera precedente.
Il video non era poi molto lungo, ma mostrava abbondantemente in che stato si fosse ridotto mentre barcollava sul palco ridendo senza un motivo preciso.
 
-Allora, vi divertite?!-
 
Un coro di assenso si alzò dalla folla.
 
-E allora partiamo col karaoke! Inizio io, ovviamente!- si sentì gridare, al colmo dell'imbarazzo.
 
-Oh, Cristo. Pepper, la prego, può anche spegnerlo, le giuro che non lo faccio più...- pigolò quasi, implorandola con lo sguardo.
 
-Proprio ora che arriva il bello?- Pepper fece una smorfia comica per non ridere.
 
Tony fu costretto a riascoltarsi mentre cantava e storpiava senza pietà "Highway To Hell", "Paranoid" e "Smoke On The Water", con la voce che sfociava indegnamente nel falsetto o andava completamente fuori tempo, inframmezzata da accessi di risa incontrollate.
Ora iniziava a ricordare un po' quel che era successo e sperava che il video finisse esattamente ora, tra tre... due... uno...
Troppo tardi: aveva già attaccato con un smielatissima "I Don't Wanna Miss A Thing" [1], quanto di più inadatto ci si potesse aspettare da lui.
A fine brano crollò molto poco degnamente dal palco schiantandosi a terra mentre urlava qualcosa  di indefinito che somigliava terribilmente a un "Pepper! Questa era per te!", ma sperava vivamente di essere risultato incomprensibile alla diretta interessata. 
 
-Mi giura di essere stato veramente ubriaco?- chiese invece lei, un po' seria un po' scherzosa.
 
-Totalmente, gliel'assicuro.- disse lui rapido, mentre assisteva al suo poco dignitoso tuffo nella vasca da bagno per rianimarlo dalla sbronza.
 
-Oh. Ecco come ci sono finito.- commentò fra sé.
 
Il video s'interruppe di colpo e Tony desiderò di sprofondare lentamente nel divano e non farsi vedere per un po'.
Va bene la disinvoltura, la scioltezza e la nonchalance, ma in quel video c'era abbastanza materiale da impedirgli di guardare in faccia Pepper per un anno.
Cosa che fece dopo appena tre secondi, esitante.
 
-Lei sta per dimenticare tutto ciò che ha visto, vero?- domandò, con un mezzo sogghigno incerto.
 
-Solo se rimette tutto a posto. E intendo da solo.- ribatté lei con un falso cipiglio severo.
 
-Ammetta che le sono mancato e che mi sta per perdonare tutto.- disse invece Tony, assolutamente convinto.
 
-Ha fracassato sul pavimento il mio Barnett Newman che ho salvato dalla sua "pulizia totale" quando ha donato la mia collezione d'arte moderna ai Boyscout d'America[2].- replicò glaciale Pepper, come se quello fosse un motivo sufficiente per farlo condannare all'ergastolo.
 
-Era solo... un quadro. E le ripeto che è la nostra collezione, quindi tecnicamente ogni danno ad essa arrecata è anche un mio...-
 
-Oh, lei è assolutamente incorreggibile, insopportabile, inopportuno e...- 
 
-Insostituibile, me lo dicono tutti.- la interruppe lui, sornione.
 
Pepper troncò il suo elenco e lo fissò in modo strano, come per accertarsi che non stesse scherzando ma, come sempre quando si parlava di lui e di aggettivi correlati a lui, ogni complimento che faceva a se stesso era assolutamente sincero e serissimo.
 
-Forse ha ragione.- concesse, a mezza voce, e sembrò trattenere una risatina mentre si alzava, come se avesse appena ripensato al video, e Tony fu certo che la cosa sarebbe andata avanti per secoli... ma il solo fatto di aver scampato una sfuriata bastava a farlo accontentare, cosa alquanto strana per lui.
 
Si alzò a sua volta e dissipò con un gesto lo schermo sospeso, mormorando l'ordine di cancellare il file dalla rete a J.A.R.V.I.S.
Guardò per un attimo la donna, che gli dava le spalle. Sorrise appena per un motivo che non riuscì a definire; lei dovette accorgersi di essere osservata, perché si girò, interrogativa.
Tony esitò un istante, poi allargò il sorriso e i suoi occhi si accesero di una luce calda.
 
-Oh, a proposito: bentornata.- esclamò, e prima che Pepper potesse sottrarsi o contestare il fatto che non era stato propriamente un bentornato, la abbracciò brevemente, soffocando qualsiasi sua protesta e illuminando anche lei di un sorriso leggero.

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Note Dell'Autrice:

[1] I Don't Wanna Miss A Thing: credo che la conosciate tutti, ma siccome sono una tipa precisa eccola qui in tutto il suo "splendore" (tanta stima per gli Aerosmith, ma questa è troppo smielata per i miei gusti D:) -> http://www.youtube.com/watch?v=Ss0kFNUP4P4 e adesso figuratevi Tony ubriaco che canta questa roba... per me è agghiacciante xD
[2] La collezione d'arte e i Boyscout d'America: Riferimento a Iron Man 2. A me è davvero dispiaciuto che abbia svenduto così la collezione di Pepper! Mannaggia a lui...


Toc toc. Si può?
Oh, rieccomi dopo un po' di tempo. Un po' tanto, effettivamente, ma... tutto è relativo! (?)
Ho penato non poco per scrivere questo capitolo, e non chiedetemi perché, vista l'immane quantità di idiozie che ci ho buttato dentro... sorvoliamo che è meglio.

Vi annuncio che da prossimo capitolo si entra nella fase finale della raccolta! (per inciso: ricordo che teoricamente questo capitolo andrebbe posizionato, in ordine cronologico, dopo "Are You Listening To Me?", ma effettuerò lo spostamento a raccolta completa per evitare confusione.)
Eh, già. Mancano esattamente tre capitoli. Forse quattro se mi viene in mente qualcos'altro, ma ne dubito: non mi è mai piaciuto allungare troppo il brodo per forza.
E, sorpresasorpresona: ci sarà dell'angst! Sì, perché tutto questo fluff comincia a darmi la nausea ed essendo io perfida e malefica li farò addannare un pochetto. Giusto un po', per la vostra giUoia. (Tony sta decisamente diventando un pupazzetto anti-stress)

Ringrazio tantissimo la mia Beta (non per questo capitolo, purtroppo) MoonRay, Rogue92, blackpearl_, Viols, AriCastle66, Silvia_sic1995 e Andy_Stark che hanno recensito questa raccolta <3 E anche la marea di gente che segue/ha aggiunto la storia tra le ricordate/preferite :)

Thank you all!

-Light- *puff*


P.S. Non ci credo! Ho domato l'editor e l'HTML! (Spero...)
P.P.S. Questa è l'immagine da cui è partito tutto (tutti i crediti all'artista che l'ha realizzata):

 
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Capitolo 5
*** Are You Naked?! [Parte 1] ***


Chapter 3 (Part 1)
-
Are You Naked?!
 
 

-Signor Stark, potrebbe tentare di mantenere lo sguardo almeno al livello degli occhi?- commentò Pepper, evitando ostentatamente di guardarlo mentre parlava e scorgendo con la coda dell'occhio la modella che si allontanava.
 
-Non sia così severa con me; mi sto solo prendendo un giorno di vacanza...- replicò con un tono un po' assente lui, allungando il collo per seguire la ragazza con lo sguardo... o meglio: il suo fondoschiena.
 
Pepper alzò gli occhi al cielo e sentì la sua risatina divertita.
 
-Cosa c'è, Pepper? Imbarazzata?- la stuzzicò, apparentemente divertendosi un mondo.
 
-Scandalizzata. Insomma... quella- accennò a un'altra modella di passaggio -non è una gonna: è un fazzoletto.- concluse, scuotendo la testa in un gesto di sdegno.
 
-Dipende dai punti di vista...- disse sottovoce lui. -E poi lei non ci starebbe affatto male, sa?- Tony notò l'occhiata assassina della donna che sembrava pronta a stragolarlo.
-Intendo in un'altra vita, ovviamente... non mi guardi così.- si difese, sempre però sorridendo sotto i baffi.
 
-Preghi per lei che Carl arrivi presto.- si limitò a ribattere lei, incrociando le braccia e fulminando qualunque ragazza passasse a un raggio inferiore ai due metri da loro.
 
-Le assicuro che lei non ha niente da invidiare.- le sussurrò discretamente all'orecchio, malizioso, e Pepper avvampò.
 
"Oggi vuole morire..."
 
-Metta un metro di distanza tra noi, signor Stark, o non rispondo di me.- scandì lentamente Pepper, e Tony finse uno sguardo terrorizzato, eseguendo all'istante.
 
Quando quella mattina Tony le aveva annunciato, tutto allegro e gioioso, che gli avevano chiesto di fare da testimonial per un "prodotto", aveva accolto la notizia con neutralità, pensando semplicemente che poteva essere un ulteriore motivo per accrescere il narcisismo di Tony.
Doveva solo recitare per qualche decina di secondi: non poteva fare poi troppi danni.
Salvo scoprire che il prodotto era il nuovo profumo della Playboy.
E così si era ritrovata catapultata nella sede principale, aspettando tra miriadi di modelle e ragazze dai costumi discutibili che il produttore, Carl Johnson, si facesse vivo per poi trasferirsi negli studi televisivi per le riprese.

"Ed è in ritardo."

Pepper sapeva benissimo che ogni ulteriore minuto di attesa si sarebbe trasformato, nella sua mente, in atroci torture verso Carl, e in altrettante benedizioni da parte di Tony.
Nel frattempo, fissava con sguardo truce tutto e tutti, ticchettando pericolosamente a terra con la punta del piede ogni volta che Tony si "distraeva" con aria trasognata.
Sembrava che lo facesse apposta, e Pepper si accorgeva perfettamente delle occhiatine inquisitrici che le rivolgeva, come per verificare quanto fosse alto il suo livello di sopportazione.
 
"Decisamente troppo." concluse, all'ennesima vista di una ragazza sculettante in pantaloncini inguinali e della conseguente espressione estasiata del suo capo.
 
Finalmente, un avvenente uomo sulla trentina in un impeccabile giacca e cravatta e con un sorriso così smagliante da abbagliare da dieci metri di distanza si avvicinò a loro, presentandosi come Carl Johnson.
Strinse la mano a Pepper e Tony lo squadrò dall'alto in basso, come a fare una valutazione complessiva di quel che doveva aver identificato come un "rivale".
Infine sembrò rilassarsi e si lanciò tranquillamente in una di quelle conversazioni dominate unicamente dal suo ego e dalle sue battutine pungenti, mentre si avviavano verso gli studi di registrazione.
Tony camminava baldanzoso, Carl aveva adottato la tattica del sorridi-e-annuisci di fronte alla parlantina di Tony e Pepper si trascinava dietro ai due, convinta che sarebbe stata una lunga, lunghissima giornata...

Continua...
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Note Dell'Autrice:

Olè, ritorno!
Anticipo che il capitolo è diviso in due perché... perché mi andava e perché devo pubblicare. I don't need to give more explanations ù_ù
Per inciso, probabilmente poi scalerò i capitoli, perché ce n'è uno in fase di stallo che dovrebbe andare tra questo diviso in due e il precedente... ma questi sono casini miei. Never mind (oggi mi do all'inglese).
Questo è il capitolo preparatorio. Fate voi i conti: Tony+Playboy+Spot Pubblictario (altresì detto "p0rn")... beh, ci sarà da divertirsi.
Si ringraziano tutte quelle belle persone che mi hanno recensito negli scorsi capitoli :3 Vi amo tanto <3 

-Light-

P.S. Povera Pepper... per ora :P

 

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Capitolo 6
*** Are You Naked?! [Parte 2] ***


Chapter 3 (Part 2)
-
Are You Naked?!
 

Pepper non stava minimamente ascoltando quel che le stava dicendo tanto appassionatamente Carl.
Nonostante l'uomo di fronte a lei stesse veramente cercando di farle credere che il posto in cui si trovavano fosse meraviglioso Pepper non poteva sentirsi più a disagio.
Aveva esaurito la sua scorta di occhiatine fulminanti da rivolgere a presenze sgradite già da un po'...

Appena arrivati agli studi, Tony era stato letteralmente rapito dallo staff preparatorio, inseguito da un branco di ragazze di cui una buona decina -Pepper ne era sicura- era passata almeno una volta da Villa Stark... era stato meglio non farsi vedere, decisamente.
E adesso era intrappolata con Carl, che nonostante l'indubbia bellezza si era dimostrato uno degli uomini più noiosi che aveva mai avuto la sfortuna di incontrare.
Almeno Tony, pur monopolizzando il discorso, riusciva ad essere interessante...
 
"Qualcuno lo faccia smettere..." pensò estenuata.
 
-Signorina Potts! Mi serve il suo aiuto con questa cravatta!- le arrivò la voce apparentemente esaltata di Tony.
 
Pepper si voltò all'istante, raccogliendo con sollievo quell'opportunità di svicolare dalla conversazione, ma si ritrovò con un'espressione scioccata stampata in volto e una mezza paralisi facciale; arrossì fino alla radice dei capelli.
Tony sfoggiava effettivamente una costosa cravatta aggrovigliata al collo... oltre a un paio di boxer altrettanto costosi e a delle infradito hawaiane ripescate chissà dove.
Per il resto, era gloriosamente nudo e sembrava perfettamente a suo agio nell'aggirarsi con nonchalance tra assistenti e cameramen perplessi.
 
-Signor... Stark!- balbettò Pepper, incredula, alla ricerca di un rimprovero adatto da rovesciargli addosso.
 
Non che fosse la prima volta che lo vedeva in quelle condizioni... insomma: passava metà della sua giornata con lui e Tony non si faceva troppi problemi a girare per casa seminudo, ma adesso erano in pubblico e aveva la sgradevole sensazione di essere monitorata minuto per minuto.
E, quel che era peggio, trovava difficile distogliere lo sguardo da quella visione così... interessante.
 
"No, Pepper! Torna in te." si riprese, sperando che il suo viso assumesse di nuovo un colorito normale entro dieci secondi.
 
-Cos'è quella faccia? Ho qualcosa fuori posto?- chiese invece lui volutamente malizioso, sistemandosi con noncuranza il bordo dei boxer e taburellando una marcetta sul Reattore Arc.
 
"... lo fa apposta." si ritrovò a pensare, e gli rivolse un'occhiata eloquente, comunicandogli chiaramente che la sua incolumità era a rischio.
 
-Posso sapere perché è... seminudo?- si sforzò di chiedere, dominando il forte imbarazzo.
 
Tony alzò un sopracciglio, sinceramente perplesso, senza smettere di picchiettare sul dischetto azzurrino nel suo petto.
 
-Sa, essendo uno spot della Playboy questo è il minimo.- concluse sogghignando e decidendosi finalmente di includere Carl nel suo campo visivo.
 
-Scusi il non-abbigliamento, ma mi hanno fatto denudare prima ancora di finire le selezioni per la controparte femminile... mi creda, rimanere lì un secondo di più l'avrebbe privata del suo testimonial.- sciorinò con la sua solita scioltezza, e scosse la testa come se la cosa gli dispiacesse enormemente.
 
-Capisco perfettamente, ma ora dovrebbe almeno...- iniziò Carl, accennando ai camerini in fondo alla stanza, ma l'altro lo interruppe col suo solito brio:
 
-Avrà tra poco il piacere di dirigere le mie innate doti di recitazione... tra poco. Per ora devo discutere di un paio di faccende con la signorina Potts.
Sa... terrorismo, produzione delle Stark Industries, serate di beneficenza, Iron Man... le solite cose.- lo liquidò con sussiego, chiaramente congedandolo il più velocemente possibile senza l'utilizzo di parolacce.
 
Carl sembrò debitamente infastidito e spaesato dalla sua sfacciataggine, ma fece un cenno d'assenso scocciato e si avviò all'uscita, verso la sala delle riprese.
 
-Ah, sono faccende piuttosto private; si potrebbe portar via il suo team?- aggiunse Tony, al massimo della faccia tosta.
 
Carl fece un secco gesto con la mano e i cameramen si defilarono.
 
-Fiù... uno in meno.-
 
-Si può sapere cos'ha contro Carl?- chiese Pepper, per distrarsi dallo stato indecente del suo capo.
 
Lui fece una buffa faccia, preso alla sprovvista dalla domanda, poi storse la bocca e alzò le spalle a mo' di risposta.
Pepper assottigliò lo sguardo e Tony si mosse a disagio.
 
-Non mi va a genio, ecco tutto. E' uno sciupafemmine.- confessò infine, con indifferenza.
 
-Da che pulpito...- commentò lei, cercando disperatamente di rimanere concentrata sulle sue parole e non sul suo corpo, mentre lui si lanciava in un'appassionata difesa della propria "attività in campo femminile a fin di bene".

Il profumo divino non facilitava l'attenzione.
 
-Pep, mi sta ascoltando?- sbottò infatti Tony, passandole una mano davanti al volto.
 
-Sì!- rispose lei, un po' troppo in fretta, e Tony si illuminò in un sorriso ironico:

-Dovrebbe mantenere lo sguardo al livello degli occhi, Pepper.- la prese in giro, ridacchiando compiaciuto.
 
Lei sbuffò, sentendo la tonalità bordò delle sue guance scurirsi ulteriormente.
Tony sembrava particolarmente allegro quel giorno, e questo poteva essere "molto bene" o "molto male", a seconda della situazione.
 
-Vorrei solo sapere perché si è presentato da me in questo... stato.- disse d'un fiato.
 
-Cerco semplicemente rifugio: metà di quelle ragazze là fuori hanno usufruito della mia abilità erotica. Ho espresso abbastanza chiaramente il concetto? Potrei essere più specifico e...-
 
-Ho afferrato benissimo, grazie.- ribattè secca lei, lievemente infastidita.
-Cosa vuole che faccia?- chiese infine, a suo rischio e pericolo.
 
-Tre cose. Primo: non ha speranze con Carl: è gay.- affermò, convinto.
 
-Ma non aveva detto che era un Dongiovanni e... aspetti, io non ho mai pensato di...- s'interruppe, indignata.
 
-No, ok, non è gay, ma gli stia lontano, ecco. Lo dico a titolo preventivo.- la fermò, alzando le mani, e Pepper rinunciò a parlare, aspettando che dicesse il resto.
 
-Secondo: deve veramente annodarmi la cravatta perché...-
 
-Lo so: in tutti questi anni non è ancora in grado di farsi un nodo decente.- sospirò Pepper, esitando a ridurre la distanza tra loro per eseguire quella richiesta.
 
-E terzo: sono spacciato. Se lei non fosse lei, le avrei già chiesto di prendere il posto della mia controparte femmini...-
 
-TONY!- proruppe Pepper, scandalizzata, mentre una decina di possibili cortometraggi molto dettagliati le scorrevano in testa a quell'affermazione.
 
-Se non fosse lei!- ripetè Tony, facendo un passo indietro.
-Sta di fatto che là fuori rischio lo stupro immediato senza il suo intervento.- la fissò con occhi imploranti che celavano la vena assolutamente scherzosa dietro quelle parole.
 
-E' un rischio che dovrà correre; dopotutto è Iron Man.- ribattè serafica Pepper, decidendosi ad accostarsi a lui e iniziando a districare la cravatta.
 
Tony fissava ostentatamente il soffitto, fingendosi perso nei suoi pensieri mentre Pepper gli faceva con cura il nodo.
 
-Era proprio necessario farsi un bagno nel profumo?- commentò lei infine, lisciando le pieghe della stoffa.
 
-Ah, sa com'è: finzione scenica, così come la cravatta... però non le dispiace, o sbaglio?- aggiunse, con un sorriso sgembo.
 
Era decisamente un provocatore.
 
-Beh, no, in effetti... è un buon profumo, ma...- esitò, impacciata, accorgendosi che Tony stava sfoggiando il suo tipico sguardo magnetico.
 
Pepper fece per riguadagnare la distanza di sicurezza, ma Tony la attirò rapidamente a sé, premendole appena il viso sul suo collo.
Il profumo intenso e deciso le diede per un attimo alla testa e fu incapace di staccarsi da lui, inebriata.
Recuperò un briciolo di lucidità solo quando lui la lasciò dopo pochi istanti, con la massima naturalezza.
Sembrava non essersi neanche accorto del suo momentaneo blackout mentale.
 
-Allora? Le piace?- chiese in tono critico -Nonostante lo spot che ho accettato di fare non mi convince del tutto. Lei che ne pensa?-
 
La donna lottò per farsi uscire le parole di bocca, ancora un po' stordita:
 
-Trovo che si addica perfettamente a lei, signor Stark.- sottolineò per rimarcare le distanze, ma lui non se ne curò, mantenendosi sempre più vicino del normale.
 
-Benissimo, allora. Ne prenderò una dozzina.- concluse con un sorriso smagliante.
 
-Signor Stark! Siamo pronti per girare!- urlò una voce da fuori.
 
-Arrivo!- gridò in risposta -Pepper, mi salvi lei...- tentò, ma la donna rifiutò fermamente qualunque richiesta di aiuto o, peggio, sostituzione.
 
Infine Tony uscì falsamente sconfitto dalla stanza, annunciando drammatico la sua imminente dipartita.
Pepper rimase immobile ancora per qualche momento, persa nei suoi pensieri e con la sensazione di avere ancora sulla guancia il calore del suo corpo.
Un lieve sorriso affiorò sulle sue labbra mentre usciva dalla stanza con passo fermo.
Intravide Tony, sempre indecente, che discuteva animatamente con Carl; quando la vide passare le mostrò i pollici alzati, con un ghigno trionfante nell'accennare a una ragazza accanto a lui che sembrava divorarlo con lo sguardo.
Lei fece, non vista, un lieve gesto di fredda sufficienza all'indirizzo della "prescelta".
Tony ricambiò di nascosto con una mezza linguaccia; "peccare? Si può fare"[1] sillabò, con una smorfia snob.
Si stava decisamente divertendo...
Lei scosse la testa e alzò gli occhi al cielo, fingendo noncuranza.
Tony a quel punto si picchiettò piano sul Reattore con un dito e ammiccò con espressione furba, sorridendole spontaneo prima di voltarsi di nuovo verso gli altri.
In quel momento Pepper decise che non le importava assolutamente di quale profumo o vestito portasse Tony: riusciva comunque ad essere irresistibile.

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[1] "Peccare? Si può fare": citazione fregata a bella posta da Sinbad - La Leggenda Dei Sette Mari, quell'altro gran fig, che per inciso ha anche il pizzetto vagamente simile a Tony e un carattere che coincide per molte cose... uhm... devo progettare un incontro tra quei due ù_ù
Comunque, nel caso ve lo steste chiedendo: no, la frase in sé è stupida, fuori contesto e assurda, ma non m'importa :D

Note Dell'Autrice:

Ehm... sì. E' un mezzo sclero. Ho bisogno di gioia in questo periodo (meggio: studente fatti coraggio... ç^ç).
Spero ardentemente di non essere andata OOC... ok, lo ammetto, l'ultimo pezzo è OOC allo stato puro e ne sono consapevole. Blame it all upon myself D: *continua il periodo-inglese*
Dunque, ringrazio i valorosi che non ho ringraziato lo scorso capitolo: Rogue92 (che mi sopporta anche su un'altra long in coppia di IM... sei una santa XD), AriCastle66, MoonRay (Beta mia, compagna di mille avventure... goditi questo spettacolo XD), Silvia_sic1995, Andy_Stark e LunaticaLove :)
Grazie a tutte voi :D
Beh... ora me ne vo' a finire di vedere Kiss Kiss Bang Bang (fan di Rob, voglio una standing ovation :3) e a prendere ispirazione ù_ù

-Light-
 
P.S. Ribadisco che il prossimo capitolo verrà poi scalato come precedente a questo. Lo so, sono strana, ma all'ispirazion non si comanda... e questo capitolo doveva essere il penultimo (per ora), quindi dovrò ristabilire l'ordine D:

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Capitolo 7
*** Are You Masked? ***


Chapter 4
-
Are You Masked?




La folla festante e multicolore scorreva confusamente sotto di lui, mentre si appoggiava con indolenza al parapetto del terrazzo.
Tony si sistemò meglio i larghi polsini dorati e si raddrizzò il colletto del suo abito rosso fiammante finemente decorato con fregi e ghirigori d'oro. Un enorme e splendente zaffiro spiccava sul suo petto, catturando la luce delle luminarie colorate e incastonandole nel cuore della gemma.
Una maschera rossa e oro in pendant con l'abito completava il costume, celando la parte superiore del suo viso e lasciando scoperti solo i vivaci occhi scuri e il pizzetto perfettamente curato.
Si rigirò in mano il calice di champagne, sorseggiandolo con studiata disinvoltura mentre il suo sguardo spaziava sul mare visibile in lontananza; la festa in maschera si stava dimostrando all'altezza delle sue aspettative, a partire dalla stratosferica villa in stile Vittoriano dove erano ospitati, passando per il suo parco sterminato e costellato di fontane e statue, e chiudendo in bellezza con il cortile interno addobbato a pista da ballo per gli invitati.
Era decisamente un'atmosfera da sogno, anche perché gli invitati erano tenuti a indossare una maschera Veneziana e di conseguenza tutti i costumi presenti alla festa erano quasi fiabeschi e surreali.
Non ultimo il fatto che molti dei presenti erano affascinanti ragazze agghindate nei modi più disparati, e questo stuzzicava non poco l'interesse del miliardario.

Tony finì con decisione il bicchiere, rivolgendo un occhiolino a un'elfa di passaggio in uno splendido vestito verde mare, che gli rispose con un sorriso un po' timido; Tony ebbe la certezza di aver fatto colpo... come sempre, d'altronde.
Mascherarsi con uno sfarzoso costume da re Persiano era stata decisamente un'ottima idea, soprattutto se richiamava l'aspetto di Iron Man... non per niente il suggerimento era arrivato da Pepper, che in teoria avrebbe dovuto presentarsi alla festa coordinata a lui. In pratica, non l'aveva ancora intravista neanche di sfuggita. Non era neanche certo che fosse lì o che sarebbe venuta.
Certo, gli invitati erano davvero tanti -nessun rappresentante dell'alta società si era lasciato scappare un'occasione mondana come quella- e poteva averla mancata per poco: così si ripeteva da circa un'ora.
Si decise ad abbandonare la sua postazione di vedetta e si avviò verso il piano inferiore, perdendosi nel viavai di maschere colorate e stravaganti e rivolgendo smaglianti sorrisi a destra e a manca mentre tentava di farsi largo verso il cortile, adocchiando allo stesso tempo gli altri costumi presenti: i classici"principi azzurri", molti, troppi re e regine e una muraglia di vestiti da principessa di veria foggia ed epoca. Oltre a una marea di elfi, fate e simili.
"Dilettanti" ghignò soddisfatto Tony, lisciandosi le pieghe della veste mentre sbucava finalmente all'aperto inalando una boccata d'aria fresca.

Si guardò brevemente attorno, ma concludendo che Pepper non si sarebbe vista ancora per un po', forse mai, invitò a ballare una graziosa piratessa che sembrava non aver aspettato altro, a giudicare dal modo in cui gli si avvinghiò al collo.
Tony finse un sorriso, mentre in realtà scrutava la calca alla ricerca di un vestito simile al proprio, senza scorgerne neanche l'ombra.
Si arrese così a continuare il ballo con la corrente partner, mentre il cortile si faceva man mano sempre più affollato e caotico. Cambiava partner sempre più spesso, trascinato nel vortice del ballo e dalla musica che si faceva più incalzante, passando da un genere all'altro senza alcuna logica apparente.
Infine si ritrovò a ballare con la ragazza-elfa che aveva salutato prima. La attirò a sé con naturalezza, dando fondo a tutto il suo repertorio di espressioni e sguardi affascinanti in grado di far sciogliere chiunque ai suoi piedi.
Non si era sbagliato: era veramente molto carina. E poi aveva un debole per le rosse.
Però... però.
C'era una sola "rossa" che potesse risultargli interessante in quel momento... ma non aveva certo degli occhi color smeraldo come quella davanti a lui.
Colse l'attimo, e nella breve pausa tra un pezzo e l'altro le strappò un bacio a tradimento, per poi sparire subito tra la folla mentre la musica ricominciava.
Si girò e vide la sua espressione un spaesata ma non offesa, quasi divertita, quindi si concesse un sogghigno compiaciuto: era una festa, per giunta a Carnevale, e lui era Tony Stark.
Per lui tutti questi fattori bastavano a giustificare un bacio senza troppe pretese.
Svicolò tra gli invitati, decidendo che se proprio doveva divertirsi, voleva farlo per bene. La musica aveva anche virato verso ritmi latino-americani, attaccando con un flamenco.
Perfetto.
Ebbe l'onore di ballare con un altro paio di ragazze -una marinaretta e un'Arlecchina- prima di capitare tra le braccia di una Pierrot che identificò troppo tardi come... Charlotte? Oppure Christine...?
Oh, al diavolo, non importava: doveva svignarsela prima che lei si rendesse conto di chi fosse e soprattutto ricordasse le circostanze del loro ultimo incontro.
Preso di sorpresa, sfuggì dalle sue mani nell'istante in cui nei suoi occhi si accese una scintilla di riconoscimento e si affrettò a "rapire" la prima figura in vestito che gli capitò a tiro, ritrovandosi faccia a faccia, o meglio, maschera a maschera, con un'Imperatrice Cinese.
Dopo il primo momento di stupore, sorrise: finalmente qualcuno che si avvicinasse anche solo lontanamente al suo costume.

La ragazza sembrò spaesata per qualche istante, ma poi accennò a sua volta un sorrisetto.
Tony non vedeva molto del suo viso: la maschera si prolungava appena ai lati sotto le guance ricreando con linee aggraziate il muso di un dragone, ma scorgeva chiaramente gli occhi azzurri e la piega leggera delle labbra, oltre ai capelli neri raccolti con un pettine in un mezzo chignon. Indossava una specie di corpetto senza maniche, azzurro vivo e chiuso con alamari dorati, che le scendeva a mo' di vestito appena sotto il ginocchio. Tony non mancò di notare lo spacco laterale e decise di non pentirsi assolutamente di essersi imbattuto in lei... anche perché, oltre ad essere molto affascinante, aveva una luce negli occhi che lo attraeva enormemente.
La trascinò senza esitare sulla pista erbosa non appena colse le prime note di un tango, e potè notare un accenno di resistenza a quell'invito; si voltò e la fissò con un velo di perplessità, impaziente di "aprire le danze" anche con lei.
Lei fece per dire qualcosa, ma prima che potesse parlare Tony le cinse la vita e la attrasse a sé, riducendo la distanza tra i loro volti a pochi centimetri. Le parole parvero evaporare dalla sua bocca e Tony ne approfittò per prenderle la mano e condurla con gesti fermi e sicuri nel cuore del ballo, mentre la musica prendeva un ritmo sempre più serrato e decisamente passionale, tanto che Tony si ritrovò incapace di staccare il proprio corpo dal suo, mentre la guidava abilmente ai margini della pista, dove il cortile si apriva nel parco vero e proprio.

Quando sentì che il brano stava per giungere al termine, la sfiorò appena con un bacio all'angolo delle labbra, sfuggendo di poco le sue e premendola saldamente contro di sé.
Lei si irrigidì all'istante e la vide spalancare gli occhi dietro i fori della maschera; non capì il motivo di quel gesto, ma allentò la presa, temendo che avesse malinterpretato il suo gesto e l'avesse scambiato per un maniaco o qualcosa del genere, ma a parte quell'esitazione non sembrava spaventata... forse solo colta di sorpresa, e sembrava sul punto di dire qualcosa.
Lui esibì il suo sorriso più seducente prima di premere con fermezza le labbra su quelle della donna, che dopo un ultimo istante di esitazione si rilassò, lasciandosi avvolgere dalle sue braccia e stringendosi al suo corpo, provocandogli un brivido di piacere.
Tony stava per approfondire il bacio quando la ragazza si staccò da lui senza alcun preavviso, lasciandolo di sasso.
Prima che potesse dire o chiedere qualsiasi cosa, lei era già scomparsa dietro l'angolo della villa, dopo avergli rivolto un'occhiata spaurita e assolutamente disorientata che aumentò la sua perplessità.
Rimase lì impalato per un minuto buono, cercando di capire cosa diamine avesse sbagliato e se avesse effettivamente sbagliato qualcosa. Scosse la testa, frastornato.
Si era comportato come sempre con qualsiasi donna avesse mai incontrato: il "metodo Stark" non aveva mai fallito, eppure...
Doveva ammetterlo: era terribilmente seccato dall'accaduto, prima di tutto perché il suo ego ne era uscito abbastanza malmenato e poi perché quella ragazza era davvero incantevole.
E se l'era lasciata scappare sotto al naso.

Tony emise uno sbuffo di frustrazione prima di avviarsi nuovamente alla festa, scuro in volto e non molto incline a continuare a divertirsi se non per assaltare il carrello degli alcoolici. Il party era appena iniziato, dopotutto.
Aveva giusto sollevato il primo calice di vino quando scorse con la coda nell'occhio una vampa di capelli rossi e si girò di colpo, trovandosi davanti agli occhi la ragazza-elfo di poco prima.
Cancellò all'istante il fallimento di poco prima:
"Dopotutto non è ancora una serata sprecata..." pensò prendendo la mano della ragazza.
Non riuscì più a scorgere l' "Imperatice", nonostante la cercasse di tanto in tanto tra gli ospiti. Sembrava svanita nel nulla.
Si riscosse quando si sorprese di nuovo a cercare un vestito azzurro brillante tra gli altri mille colori, imponendosi di concentrarsi sul suo attuale obiettivo, ma il ricordo di quegli occhi azzurri smarriti e incerti non lo abbandonò per tutta la serata.

 
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Note Dell'Autrice:

Sono tornata! *cri cri cri*
Ok, non aggiorno da una vita e mezza... ma tra l'ultimo periodo scolastico, che è stato un inferno, e l'euforia con annessi festeggiamenti per le vacanze il tempo per scrivere è stato poco. *si sottopone al lancio di ortaggi*
Così vi lascio questo capitolo iper-lungo, che è anche il penultimo. Ho deciso di eliminarne uno che ho deciso essere superfluo, e di andare direttamente al dunque, per la vostra (credo) gioia.
Beh... ammetto che la cosa possa sembrare un po' banale. Lo è sicuramente, ma dal punto di vista di Tony non lo è tanto... spero. E spero di essermi spiegata.
Ho ridotto al minimo i dialoghi, lasciando solo un paio di pensieri di Tony; spero che la cosa non abbia ostacolato la lettura, visto che solitamente punto molto sui botta-e-risposta.
La causa di tutto ciò è stata l'immagine qui sotto, che ha ovviamente ispirato il costume di Tony. Lo adoro. Così come gli altri :3

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Ringrazio tutti coloro che hanno recensito, cioè MoonRay, che è anche la mia cara Beta :3, Rogue92, Andy_Stark, AriCastle, Viols, JoJo92, blackpearl_ e Claire_92. Grazie per continuare a seguirmi! :)

-Light-


P.S. Perdonate la poca fantasia del titolo...

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