Non voglio ferirti..desidero solo amarti

di ari1293
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo primo ***
Capitolo 3: *** Capitolo secondo ***
Capitolo 4: *** Capitolo terzo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ero di nuovo sola, chiusa in me stessa e senza lui. Per l'ennesima volta, avevamo litigato. Mi chiedevo perché non potesse essere tutto più semplice, se non potessi chiudere gli occhi e semplicemente dimenticarmi di lui. Che stupida ero stata ad amarlo fin da subito. Però, avevo bisogno di lui, come lui ne aveva di me. Possibile che la sua vita fosse stata un così totale schifo? Aveva paura, anzi eravamo in due, perché per nessuno io avevo mai provato un sentimento così profondo. Qualcuno mi aveva detto che la paura ti logora dentro, distrugge ogni tuo sogno. Si ciba di ogni speranza e ti rende troppo fragile per andare avanti. Io non volevo privarmi della mia esistenza, della nostra vita, perché senza lui, nulla aveva un senso e mai ce l'avrebbe avuto.

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Capitolo 2
*** Capitolo primo ***


Capitolo primo


Sbrigati, Sam! Fra poco suona la campana e non possiamo ritardare ad entrare in classe. C'è fisica!” intimò Elisa.

Eli, ma stai calma! Ti ricordo che il professore Tazzioli ti adora. Hai la media del nove, o addirittura dieci. Se mai fa delle storie a noi, che abbiamo appena un sette stirato” rispose Samanta facendole l'occhiolino, mentre con una mano raccoglieva il resto dalla macchinetta e nell'altra stringeva i twix.

Bene, ne gradirei uno!” esclamai io, guardandola affamata.

Ah, Ale! Sempre la solita. Ti dimentichi la merenda o i soldi a casa, e poi ti divori il mio cibo. E non si direbbe. Sei magra come un chiodo!” Sam mi guardò irritata, ma allo stesso tempo le scappò un risolino.

Già, già” risposi, non esitando due volte a prendere il twix che mi stava offrendo.

Un momento, ma dov'è Francesca?” domandò Elisa, visibilmente tesa.

Credo sia andata in palesta. Doveva consegnare alla prof il certificato medico per partecipare al torneo di pallavolo. Ne ha approfittato, perché così riesce a vedere anche Simo” guardai le mie due amiche con sguardo ammiccante. Loro sapevano a cosa mi riferivo.

Ginnastica? Ma oggi che giorno è?” ci chiese Sam.

Mercoledì!” dicemmo all'unisono Elisa ed io.

Oh, per la vacca piastrata!”

Tutte e tre ridemmo per questa nuova esclamazione di Sam. Lei era un'esperta in materia.

Che c'è, Sam?” domandò Elisa.

Oggi fa sei mesi che sto con Paolo. Il mezzo anno va festeggiato! Stasera lo vedo e non gli ho comprato neanche un piccolo regalino! Sono nella merda!” Sam ci guardò sconsolata.

Intanto suonò la campana di fine intervallo. Entrando in classe, notai Riccardo perdersi nell'osservare la figura di Elisa. Non riuscivo a capire come facesse lei a non accorgersene. Lui la guardava con occhi a forma di cuore. Lei incurante si sedette di fianco al suo compagno di banco Luca, anonimo e secchia.

Ehi, Ricky! Scopiazzato i miei compiti di fisica?” domandai al mio compagno di banco, che mi fece passare per raggiungere il mio posto e mi guardò con occhi cucciolosi e tremanti.

Sì, grazie! Ale, potresti fare qualcos'altro per me? Non ce la faccio più!”

Che c'è, Ricky?” quando mi guardava con l'espressione da cane bastonato, stavo male io per lui.

Si tratta di Elisa. Io non riesco più a guardarla e non dirle quello che provo per lei! Ma è tutto così assurdo, io e lei litighiamo come cane e gatto! Penso che mi detesti!” mi guardò quasi con le lacrime agli occhi.

No Ricky, ti sbagli! Elisa ti vuole bene e ti rispetta molto. Secondo me, ti stai facendo delle assurde paranoie. Facciamo una cosa, domani sera passa da me. Faccio in modo che ci sia anche Elisa” gli dissi sorridendo.

Grazie Ale! Lo sai che ti voglio un sacco di bene?!?”

Sì, certo!” risposi dandogli una leggere gomitata nel fianco.

Entrò il professore Tazzioli. Era visibilmente irritato. Sarebbero state due ore da incubo.


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Allora ci hai pensato?” mi domandò Sam uscite da scuola.

Ehm..a cosa?” le chiesi evidentemente in imbarazzo. Speravo di non aver perso qualcosa di importante che mi avesse detto in passato, passando così per un'insensibile.

Ma come! Non vieni con me al centro commerciale a scegliere un regalo per Paolo?”

La guardai stupita. “Primo: non mi avevi detto che sarei dovuta venire con te per aiutarti, secondo: dovrei studiare per il test d'inglese di domani”.

Ale, ti prego! Ho davvero bisogno del tuo aiuto. Le altre sono tutte impegnate!” mi supplicò quasi piagnucolando.

E va bene! Ma andiamoci alle due e mezza, così poi torno a casa presto e studio” accettai scocciata.

Grazie Ale! Ti adoro!”

Eh, lo so. Non sei la prima a dirlo”

Ed entrammo in autobus, continuando a parlare di cosa poteva fare al caso di Paolo.

Fine

Salve ragazze! Questo è il primo capitolo della mia prima fanfiction! Okay, la pianto con l'entusiasmo, ma dovete sapere che è da un sacco di tempo che voglio pubblicare una mia storia su questo sito, solo che non ho mai avuto abbastanza tempo. So che, questo impegno va portato fino all'ultimo capitolo, perché altrimenti deluderei tutte coloro che vorranno seguirmi. Vi ammetto che ho un po' di paura di non piacere come scrivo, oppure di essere troppo banale. Perciò, chiedo a tutte voi che vorrete seguirmi, una mano. Vorrei poter leggere molte recensioni ai miei capitoli, molti pareri e molti consigli, perché mi piacerebbe che questo fosse l'inizio di qualcosa di più serio. Scrivere mi catapulta in un mondo tutto nuovo, lontano dai miei problemi e dalle persone che mi feriscono o hanno ferito, perché in quel momento non conta più chi io sia e chi siano loro. Ci sono solo i miei personaggi, che io sento vivi più di quanto possiate immaginare. Probabilmente, invece, succede anche a voi mentre scrivete. Una sensazione unica, non trovate? E così ti accorgi che nella vita le cose belle esistono ancora e vai avanti sempre più determinata.

Okay, mi sono dilungata un sacco xD ihihih

Adesso vi saluto e prometto di postare il secondo capitolo presto. Intanto, ringrazio coloro che sono arrivate fino a qui e hanno letto anche questo commento seppur banale, ma sentito con il cuore. Un grazie a tutte! Ci si sente :)

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Capitolo 3
*** Capitolo secondo ***


Capitolo secondo


Incontrai Sam al centro commerciale alle due e mezza in punto. Decidemmo di passare prima in libreria, perché dovevo ritirare un libro di Nicholas Sparks: “Vicino a te non ho paura”.

Poi ci dirigemmo da Dolce e Gabbana. Dovevo ammettere che non avevo mai valutato molto quel negozio, ma in realtà mi persi nella vasta scelta di maglie, camicie e vestiti. Era novembre, perciò la temperatura esterna non era delle migliori e mi si arricciò il naso a pensare di uscire con uno di quei vestiti corti. Sicuramente, si sarebbe ghiacciato!


Ale, scusa ma non dovresti aiutarmi? Sono quasi le tre e non ho ancora trovato nulla per Paolo!” mi sgridò Sam.

Ehi, arrivo! Ma sai già cosa vorresti comprargli?” le domandai.

Boh, forse sarebbe meglio qualcosa di più sportivo, che so..una felpa..”

O un paio di boxer firmati” aggiunsi sogghignando.

Beh, sinceramente preferisco li scelga lui i boxer ed esprimere poi il mio giudizio solo quando me lo ritrovo davanti con indosso solo quelli” mi incalzò.

Scoppiai a ridere. “Okay, andiamo da Foot locker?” chiesi.

Sì, è un'ottima idea”

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Arrivate nel negozio, lo setacciammo e trovammo una felpa davvero niente male. Sam aveva i suoi ovvi dubbi, così fese qualcosa che segno la mia vita, non la sua.

Non so il perché, ma si girò in cerca di qualcosa, o meglio qualcuno.

Trovò un ragazzo che già di spalle non era davvero niente male. Aprì bocca e non feci in tempo a dire “Sam..ma che hai in ment..?

Ciao!” disse Sam al ragazzo.

Lui si girò dalla nostra parte e la guardò incuriosito.

Ehm..ciao” rispose evidentemente sbalordito.

Io rimasi come una statua di marmo. Cavolo. Sam aveva interpellato uno a caso e guarda un po', era anche un bellissimo ragazzo! Che dire: alto, muscoli appena accentuati, capelli castano tendenti al biondo, occhi verdi e naso perfetto! Sin da piccola, ero fissata con i nasi e detestavo il mio.

Scusami, posso chiederti di darmi un parere su questa felpa?” gli domandò Sam. Non aspettò che rispondesse. Tipico. “ Se fossi il mio ragazzo e io ti regalassi una felpa del genere, da uomo cosa ne penseresti? Ti piacerebbe?” Lui la guardò shoccato.

Beh, non è niente male. Penso che come regalo potrebbe andare. Mi sembra che sia sobria. Pochi colori, ma abbinati con gusto”.

Sam gli sorrise “Grazie infinite! Mi sei stato molto utile..ehm..” Sam non sapeva il suo nome e io non capivo per quale motivo stesse tentando di scoprirlo. Non poteva semplicemente ringraziarlo e lasciarlo in pace?

Sono Manuel” disse lui in tono amichevole “Di niente! È stato divertente”.

In quel momento, si accorse di me che ero distante a Sam di un paio di metri. Si immobilizzò ed impallidì velocemente. Aveva la mascella in tensione. Sembrava stesse o per esplodere, o per svenire. Vidi Sam preoccupata.

Lui gettò i suoi splendidi occhi nei miei e li incatenò lì. Sembrava avesse visto un fantasma.

Ero imbarazzatissima e quasi quasi, se ne avessi avuto la forza, sarei scappata via da quella situazione assurda.

Poi, decise che era ora di riprendersi e con voce quasi infastidita disse “Okay ragazze! É stato un piacere, ma adesso devo proprio andare”. Ci diede le spalle e se ne andò. Io rimasi spiazzata. Il mio cuore aveva registrato il suo sguardo fisso su di me ed aveva incominciato a perdere un colpo. Appena si allontanò, cominciò a battere forte ed io desiderai con tutta me stessa risentire la voce di Manuel, rivederlo in qualche modo, anche solo per una volta.

Sam mi guardò e mi domandò se stessi bene. Io annuì e ci avviammo in silenzio alla cassa.


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Sam aveva deciso di venire a studiare da me inglese. Sulla strada per casa, parlammo di ciò che era successo.

Accidenti! Era la prima volta che vedevo un ragazzo così teso. Tu devi fare un effetto devastante sugli uomini!” mi canzonò Samanta.

Io sorrisi dispiaciuta e Sam se ne accorse.

Non intendevo in senso negativo! Manuel ti ha guardato in uno strano modo: c'era tensione, forse un po' di paura, ma anche stupefazione. Era come se avesse riconosciuto qualcuno che non si sarebbe mai più aspettato di vedere, nonostante questo gli dispiacesse”.

Io non riuscivo ad esprimermi, perché ero ancora scossa. Annuì semplicemente e risposi con un “Già”.

Sam allora disse “Peccato che non lo rivedremmo più. Ho come l'impressione che conosciuto in altre circostanze di vita, lui sarebbe stato perfetto per te. Siete due bellissimi ragazzi tutti e due!”

Pensai che Sam stesse esagerando con le cazzate “Okay Sam, direi di piantarla. Abbiamo altro a cui pensare. Da dove devi iniziare con lo studio d'inglese?”

Lei mi sorrise “Dall'inizio, ovvio!” Le diedi un buffetto sulla spalla e risi insieme a lei.

Io, però, avevo bisogno di rivedere Manuel.

Fine


Salve ragazze! Perdonatemi se anche questo capitolo vi sembrerà corto. In realtà, devo ancora fare pratica con le dimensioni dei capitoli. Ecco che viene a galla il fatto che questa sia la mia prima fanfiction. Sono convinta di aver scritto un capitolo abbastanza pieno, poi mi ritrovo a vedere pubblicate tre minuscole righine. Non è da me..

Prometto che il prossimo capitolo sarà più lungo e non so se sarete felici o meno, ma ci troveremo a leggere molti punti di vista della nostra Alessandra e meno dialoghi. Questo non vuol dire che non ce ne saranno, perché avremo delle new entries! Eheheh

Non faccio anticipazioni, però una minuscola cosa ve la posso dire. Una new entry è molto vicina alla nostra Ale, anzi diciamo che la stressa parecchio! Povera..spero non abbia delle ripercussioni da adulta. Ihihih

Capisco che è ancora difficile inquadrare il nostro Manuel, ma avete per caso qualche idea a proposito della sua reazione visibilmente così forte quando vede Alessandra? Mi piacerebbe sapere un po' le vostre opinioni, anche se ammetto che sia davvero troppo presto. Lo abbiamo incontrato solo una volta..Ma nessun problema..molto presto lo rincontreremo!

A questo punto ringrazio tutti quelli che hanno letto anche questo capitolo e un ringraziamento speciale va alla prima ragazza che mi ha recensito: Razaghena :)

La prima recensione è quella che ti rimane più nel cuore. Dipende tutto da questa. Se ti scrivono “Senti, ma questa cosa che stai scrivendo la definisci pure una storia?” ecco che ti demoralizzi e non hai più nessuna voglia di andare avanti e continuare a scrivere. Invece, se il giudizio è positivo, allora ti gasi e ti senti più sicura in quello che stai scrivendo.

Cavoli, a volte mi sembra riuscirei a scrivere addirittura un libro in questo angolo, mentre i capitoli sono sempre troppo corti :(

Me ne vado, perché mi sto stressando da sola :P

Spero di poter leggere tantissime recensioni la prossima volta che torno sul sito.

Un bacio a tutte e Buon San Valentino! Ciaooo

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Capitolo 4
*** Capitolo terzo ***


Capitolo terzo


Quella notte non riuscì a dormire come desideravo. Mi svegliai alle sei del mattino e presi tutta la calma del mondo per fare colazione e ripassare inglese. Non credevo al fatto di essermi alzata così presto.

I miei stavano ancora dormendo e Michele era rimasto da Giulia. Era bello non litigare con il fratello maggiore per colazione. Aveva un talento naturale a rompermi le scatole. Quando c'era con lui Giulia, allora io potevo respirare. Con lei avevo stretto subito amicizia. Aveva due anni in più di me, venti, e non sapevo come facesse a stare con quello scorbutico di mio fratello. Era una brava ragazza, educata e davvero simpatica. Appena potevamo, passavamo un po' di tempo fra donne e mi aveva raccontato che Mich era il ragazzo più dolce del mondo. Non ci credevo, ma sapevo che lui l'amava molto. Forse bisognava dargli un po' di fiducia.


Comunque, mi si prospettava una giornata davvero lunga. Dovevo trovare un modo per fare rimanere Elisa e Riccardo da soli, magari nella mia stanza, e sperare che Ricky fosse riuscito a fare intendere alla mia amica che aveva preso una sbandata per lei. Avevo già programmato il piano. Il giorno dopo avremmo avuto interrogazione di arte ed io ero una frana, perciò avrei chiesto ad Elisa una mano e quando fosse arrivata, con noncuranza le avrei detto che sarebbe arrivato anche Ricky, perché aveva bisogno per lo studio, non avendo tutti gli appunti necessari per l'interrogazione. Poi, avrei sicuramente escogitato un modo per lasciarli soli, no?


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Entrai a scuola in anticipo, ma trovai Elisa già in classe.

Ehi Eli! Ho bisogno di una mano per studiare arte. Oggi pomeriggio puoi venire da me?” le domandai speranzosa.

Ma sì, dai! Io ho studiato quasi tutto. Mentre ti aiuto, ripasso. A che ora facciamo?”

Va bene alle tre e mezza?” le sorrisi.

Certo!”


La mattina passò abbastanza velocemente. Il test d'inglese non era stato poi così orribile come mi ero aspettata. Tornando a casa, mi ritornò alla mente l'incontro con Manuel. Era difficile ammetterlo, ma non l'avrei più rivisto. Pazienza. Infondo non sapevo neanche quanti anni avesse. Immaginavo fosse più grande di me, ma non sapevo di quanto. Magari aveva trent'anni! Sembrava più uomo, che ragazzino. Forse era per questo che l'avevo trovato tanto interessante.


Entrai in casa e trovai mia madre in cucina. Era il suo pomeriggio libero. Faceva l'infermiera in ospedale. La salutai con un bacio.

Ciao Ale. Come è andata a scuola?”

Benone mamma. Ho fatto il test d'inglese. Penso sia andato bene” ammisi.

Okay, mi fa piacere. Ale, tra un'ora devo uscire con Simona. Rientro stasera. Voi riuscirete a badare a voi stessi, giusto?” mi domandò.

Simona era la vicina di casa, nonché l'amica più fidata di mamma. Per mia enorme sfortuna, era anche mamma di Luca. Davvero tutto il mondo è paese!

Purtroppo mamma faceva paragoni con i miei voti scolastici e quelli di Luca. Era una tortura! Per non contare che, a volte mi toccava uscire anche con lui, perché non aveva molta vita sociale. Uscire con Luca era estremamente rilassante. Parlava pochissimo! In poche parole, ti lasciavi i tuoi ampi spazi..

Va bene mamma. Lo facciamo sempre quando sei al lavoro. Ma Mich torna a casa?”

Sì, credo venga anche Giulia. Mich ha invitato un compagno di facoltà. Devono controllare un progetto insieme” dichiarò.

Ah, cavoli. Sai chi è? Perché comunque oggi pomeriggio vengono anche Elisa e Riccardo. Staremo in camera, così non daremo fastidio.”

Okay! Non so chi è il ragazzo. Comunque, cercate di non farvi riconoscere, te e Mich. Niente litigi, grazie!” mi ammonì.

Tranquilla. Oggi non ne ho il tempo” sorrisi e mi presi un piatto di pasta in cucina.


Di lì a poco sarebbe arrivata Elisa. Avevo avvisato Riccardo a scuola quella mattina. Per le quattro, sarebbe arrivato anche lui. Misi in ordine la mia stanza e preparai i libri sulla scrivania. Sentì qualcuno entrare in casa. Mi precipitai in cucina e trovai Michele e Giulia.

Ciao Ale! Ehi, oggi pomeriggio siamo venuti a romperti le scatole qui” mi disse Giulia, salutandomi con due baci sulle guance ed un abbraccio.

Nessun problema Giu. Oggi vengono anche due miei amici e staremo in camera, così non ci daremo fastidio a vicenda.”

Sì, sorella. Sparisci va! Così noi riusciamo a lavorare seriamente” mi incalzò Michele, sorridendo divertito.

Io gli feci una linguaccia.

Lasciai i due piccioncini da soli e cominciai a fare gli esercizi di matematica per il giorno seguente.

Elisa arrivò alle tre e trentacinque. Strano, cinque minuti di ritardo. Di solito era puntuale come un orologio svizzero.

Iniziammo a studiare arte sul mio fantastico letto matrimoniale. Non ero stata indecisa sul comprarlo quando mi avevano cambiato l'arredamento della camera l'anno prima. In realtà, il letto sarebbe dovuto essere ad una piazza e mezzo, ma avevo espressamente desiderato quello matrimoniale. I miei mi avevano guardato sconvolti, chiedendomi: “Non è che per caso ci porterai a casa un ragazzo dall'oggi al domani e dirai che viene a vivere con noi, vero?” Avevo riso e gli avevo risposto che semplicemente avrei potuto dormire più comodamente e forse piantarla di cadere giù dal letto durante la notte. Sembrava impossibile, ma in 18 anni della mia vita, ero riuscita a cadere dal letto all'incirca dieci volte.


Sentì bussare alla porta della camera. “Avanti!”

Ehi, ciao ragazze!” era Riccardo. Piccolo problema. Non avevo detto ad Elisa del suo arrivo! Lei lo guardò a lungo, evidentemente in soggezione e poi, lo salutò senza guardarlo negli occhi. Questo era davvero un buon segno. Se non guardi una persona negli occhi, è perché non vuoi far notare a questa che sei in difficoltà, il che vuol dire che questa persona un po' ti piace.

A questo punto, decisi di esporre il fatto.

Eli, mi sono dimenticata di dirti che a Ricky mancano degli appunti di arte, perciò ho pensato che potrebbe studiare con noi. Non ti da fastidio, vero?”

Elisa mi guardò interdetta “Ah..no! Va bene!”

Io sorrisi mestamente. Stava procedendo tutto liscio.


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Gli osservai mentre discutevano su un'opera artistica di Andrea Mantegna, “La Pala di San Zeno”. C'era sintonia tra loro, si vedeva. Solo che, sapevo che Elisa pensava che Riccardo si credesse eccessivamente intelligente e affascinante.

In realtà, lo era, ma diversamente dagli altri, cercava di mantenere i piedi a terra il più possibile e sapeva relazionarsi con il prossimo.

Decisi che era ora.

Ragazzi, vado un secondo in cucina a prendere qualcosa da mangiare.”

Riccardo mi osservò e capì all'istante. “Vai pure Ale. Noi continuiamo a studiare”

Okay” uscì dalla stanza, senza notare l'espressione terrorizzata di Elisa.


Giulia e Mich erano sul divano. Mich si stava lamentando che l'amico era in ritardo. Andai in cucina, riflettendo su quanto tempo avrei dovuto concedere a Riccardo ed Elisa per stare da soli. Tifavo tantissimo per quella coppia. Li adoravo entrambi e speravo potesse nascere qualcosa tra loro.

Il campanello suonò per l'ennesima volta. Doveva essere il tipo.

Ale! Puoi aprire tu la porta? Stiamo già lavorando al progetto” mi domandò Mich.

Okay, vado” risposi scocciata.

Andai ad aprire la porta e..oh cazzo! Penso che ebbi un principio di collasso. Non credevo a ciò che stavo vedendo. Quegli occhi, quel volto e quel naso! Non sapevo che fare. Sarei potuta restare lì un'eternità ad ammirarlo. Dovevo svegliarmi dalla mia trance, ma come?

Indossava una camicia blu e azzurra a quadri e un paio di jeans scuri. Aveva il gel tra i capelli ed erano acconciati verso l'alto. Mi scrutò e mi sorrise. Cavolo, perché! Aveva un sorriso mozzafiato ed era pure altro! Non mi sentivo molto bene..

Ohi! Beh, ci si rivede! Così sei la sorella di Michele, Alessandra. Il mondo è proprio piccolo” mi offrì la mano ed io lo guardai confusa.

Dovevo fare un passo indietro. Il giorno prima mi aveva guardato come se fossi un fantasma, e adesso faceva il carino con me? Ma cazzo! So perché lo faceva: non voleva lo sbattessi per strada a calci nel sedere!

Comunque, decisi che una stretta di mano non mi avrebbe fatto male, anzi..

Eh, sì. Sono Alessandra” evitai di guardarlo. Dovevo essere rossa per la vergogna, scaturita dalla sua troppa bellezza. “Mich e Giulia sono in soggiorno, in quella direzione” la indicai e chiusi la porta alle sue spalle.

Ah, grazie. Vado, che sono già in ritardo”

Okay, ciao”

Dopo di che, me ne fregai di Elisa e Riccardo ed entrai nella mia stanza. Stavano ridendo di qualcosa. Entrata, mi guardarono e mi chiesero all'unisono “Che hai?”

Si guardarono e scoppiarono a ridere. Notarono che io non risi con loro, ma mi limitai a lanciarmi sul letto. Così Elisa mi domandò “Ma Ale, stai bene?”

Io risposi “No, lui è qui.”

Fine


Hi girls! Prima di tutto, vorrei scusarmi per non avere postato per tutto questo tempo, ma sono stata davvero impegnata in queste settimane; tra la scuola e la patente, ho avuto poco tempo per scrivere. Anzi, condivido con tutte voi la notizia: ho preso la patente! Vi assicuro che non ci credo ancora. Sono una tale imbranata a guidare -.-

Bene. Non sono qui per parlarvi di me, ma dei personaggi della storia. Ecco Manuel che fa di nuovo capolino nella vita di Alessandra. Questa volta, sembra piacevolmente sorpreso nel vederla, ma chissà se d'ora in poi sarà sempre così, o tra loro ci saranno a lungo alti e bassi..boh!

Che ve ne pare di questo capitolo? Mi piacerebbe leggere molte recensioni. Sono rimasta un po' delusa di non aver ricevuto nessuna opinione del secondo capitolo :(

Ho paura che questa storia possa farvi schifo e sinceramente, potrebbe anche essere. Mi piacerebbe anche sapere se la trovate stupida. Non me la prendo, anzi, magari capisco che devo impegnarmi di più e cerco di migliorare. Ci tengo davvero alle vostre opinioni. Adesso vado. A presto, mie care lettrici xD

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