Il colore di una bugia

di arwen85
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

 

Sono seduta su questa sedia da talmente tanto tempo che nn mi sento più le gambe.

Maledetto ritardo del cavolo!!!

Sono più di tre ore che sono in aeroporto.

Prendo l’mp3 ed infilo le cuffie nelle orecchie.

Premo play…

La musica ha il potere di calmarmi i nervi. Chiudo gli occhi e mi lascio completamente assorbire da quello che sto ascoltando.

-“does it feel like we’ve never been alive? Does it seem like we’ve only just begun?”- Comincio a canticchiare tra me e me.

Dio quanto amo questa canzone. Quanto amo loro. Quanto amo…lui.

Mi rilasso sulla sedia e mi estraneo da tutto.

Sento una mano che mi picchietta sulla spalla, apro gli occhi di scatto e tolgo le cuffiette.

Quanto tempo sono rimasta così?

-“Alex!!”-

 Si. Alex.

O per meglio dire Alexandra.

Io.

Italiana da parte di madre e trapiantata a Los Angeles.

Diciamo che sono la tipica bellezza mediterranea.

Alta quanto basta, formosa, seno abbondante, lunghi capelli castani e occhi grandi e profondi.

-“Ma quanto ce l’hai alto il volume di quel coso?? Sono dieci minuti che ti chiamo!”- urla la mia amica togliendomi una cuffietta dall'orecchio.

-“scusa non ti avevo sentita, Andy!”- le dico facendole una buffa linguaccia.

Andrea.

La mia collega di lavoro. Una sorella ormai…

Precisa, puntuale, ordinata e cuoca perfetta. E anche una bellissima ragazza a mio parere. Alta, snella, seno piccolo ma sodo e ben proporzionato, una cascata di capelli lunghi, lisci, color cioccolato e due occhi azzurri da far invidia.

Ah! Dimenticavo.

Ha anche una marea di uomini che le fanno la corte e che lei puntualmente non ricambia. E’ di gusti difficili la ragazza.

-“Quella faccia estasiata ce l’hai solo quando ascolti la loro musica!! E come al solito ti sei persa di nuovo nei meandri del tuo cervellino matto!! Vedi di svegliarti e torna sulla terra che sennò perdiamo l’aereo!”- mi dice spazientita.

Cavolo!! L’ho fatto di nuovo!!!

Mi sono persa nei miei pensieri. 

Mi alzo di scatto guardando l’orologio. Prendo la borsa e seguo a passo svelto  Andy che sta già correndo un paio di metri davanti a me.

-“beh lo sai quanto mi piace la loro musica!!! Non arrabbiarti con me!!”- le dico facendo la faccia da cucciolo bastonato.

-“si lo so, lo so!!!anche a me non dispiace!”- mi dice annuendo –“E poi il batterista…mmm…”- mugugna soddisfatta.

Sorrido e scuoto la testa. È sempre la solita.

                                                                  *************************************************

-“uuuh finalmente siamo su questo benedetto aereo!”- sbuffa infastidita Andy prendendo posto tra i passeggeri -“oh ecco i nostri posti Alex!”- si siede ed io faccio lo stesso -“la tua Italia è bella davvero, non c’è che dire, ma ora voglio tornare a casa nella mia amata Los Angeles!!”- dice allargando le braccia.

Era la prima volta che Andy veniva con me in Italia e quest’anno, visto che il capo ci ha concesso le ferie nello stesso periodo, ne ho approfittato e le ho chiesto di accompagnarmi.

Una bella vacanza nei posti incantevoli del mio bel paese era quello che ci voleva.

Le ho fatto vedere anche Roma!!

-“tu proprio non ce la fai a stare lontana dal caos di Los Angeles eh?!”- ridacchio e la guardo sarcastica.

-“no!!!”- risponde lei con un sorrisino di chi la sa lunga e si accomoda meglio sul sedile.

Beh da una parte come darle torto….

Adoro l’Italia, la amo alla follia ma...Los Angeles….

Il suo essere frenetica, colorata, piena di vita, pericolosa e rassicurante allo stesso tempo. Eh si…ormai questa città aveva rubato un angolino del mio cuore.

Seguo l’esempio della mia amica e mi sistemo meglio sul sedile rilassando il corpo. Forse è meglio che dorma un pochino visto che una volta arrivate mi toccherà tornare subito a lavoro.

Capo stakanovista!!!

Neanche il tempo di finire le ferie che lui già ha un altro lavoro per noi tra le mani!

A volte fare la decoratrice d’interni può essere stressante quando hai un capo che ti affibbia millemila lavori nell’arco di un solo mese!!

Ma amo alla follia il mio lavoro…non lo sostituirei con nessun’altra occupazione.

E’ appagante, divertente e mi permette di sfogare il mio lato artistico, soprattutto quando il cliente mi lascia carta bianca sul lavoro!

Inoltre ho sempre l’opportunità di conoscere una marea di gente e poi i nostri clienti, non tutti si intende ma cmq una buona parte, sono persone facoltose o personaggi in vista!

Oh se solo ripenso ad uno degli ultimi lavori che abbiamo fatto io ed Andy…

Chester Bennington!!!

Lavorare per lui è stato fantastico! Voleva decorare la sala prove della sua band e mi ha lasciato campo libero su cosa fare. E’ venuto fuori un lavoro bellissimo e lui ne è stato talmente entusiasta che ha invitato me, Andy e il capo a cena fuori con lui e tutta la band per ringraziarci! E naturalmente io, da brava fan, mi sono concessa una bella foto con lui e tutta la formazione dei Linkin Park al completo!!

Ora che ci penso…chissà chi è il cliente stavolta…il capo non ce l’ha accennato…

Sento Andy muoversi e la vedo girarsi verso di me -“senti un po’ Alex, ma sai chi è il cliente questa volta?”- mi chiede curiosa.

La guardo stupita. Ma che fa mi legge nel pensiero?

-“senti un po’ ma per caso leggi nel pensiero tu?”-

Lei mi guarda con il sopracciglio alzato -“perche?”- mi chiede perplessa.

-“mi stavo chiedendo la stessa cosa sai? Comunque non so chi sia, il capo non me l’ha detto”- le spiego.

Lei annuisce perplessa.

Mi giro totalmente verso di lei per guardarla meglio -“spero solo che non sia come l’ultimo per cui abbiamo lavorato a fine dicembre, Andy!!”-

Lei arriccia le labbra in una smorfia di disapprovazione ed io non posso far altro che essere d’accordo.

Era la figlia di un ricco proprietario di alberghi.

Una ragazzina viziata che non aveva fatto altro che lagnarsi dall’inizio alla fine dei lavori mettendo becco su tutto e su tutti. Dio! Abbiamo dovuto rifare il lavoro tre volte perché a sua maestà non andava mai bene.

-“se solo ci ripenso mi si drizzando i capelli!! Giuro che se ci appioppa un altro cliente così io mi licenzio!!!!”- lo dico con troppa foga e Andy scoppia a ridere guardandomi scettica.

-“tu ti licenzi?? Certo come no! Ami troppo questo lavoro e saresti capace di sopportare anche la peggior diva pur di farlo!”- mi dice divertita.

La guardo e rido con lei. Ha ragione!

Torno a rilassarmi sul sedile.

Infilo di nuovo le cuffiette del mio mp3 e la loro musica si diffonde piano portando con sè il solito senso di pace che provo ogni volta che li ascolto…

Chiudo gli occhi e provo a riposare.

Il viaggio sarà lungo.

 

 

 

 

Note dell’autrice:

Allora…comincio con il dire che questa è la prima FF che pubblico in assoluto! ^-^

Ho l’ansia da prestazione!!

Spero davvero che questa mia storia possa piacervi, appassionarvi e darvi delle emozioni proprio come ha fatto con me mentre la creavo nel mio piccolo cervellino matto!

Intanto ringrazio le mie sisterine Nicoletta (il mio “bro”!) ed Alessandra (la mia piccina! <3), che sono le mie Beta! Mi hanno spronato a continuare questa mia follia e hanno letto e riletto con pazienza i capitoli che gli inviavo!!! XD Senza di voi non so come avrei fatto!!

Ringrazio inoltre: la mia “sistwer” Fabi che ha condiviso con me l’ansia della pubblicazione e i momenti da “blocco dello scrittore”!! E la mia sisterina Vivi senza la quale non avrei saputo dove mettere le mani per la pubblicazione!

Ma sopratutto un grande grazie a tutti coloro che vorranno dedicare un piccolo pezzettino del loro tempo per leggere (e magari recensire perché no!^-^) questa mia storia!

Un bacino

                        Vale

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

 

Finalmente a casa.

Adoro il mio appartamento sulla Mulholland Drive.

All’ottavo piano di un palazzo. Decisamente troppo in alto per le mie povere vertigini.

È  un appartamento semplice, nulla di speciale o troppo lussuoso, ma è mio. Un ampio salone, una piccola cucina, due stanze ed un bagno.

Chiudo la porta dietro di me e poso la valigia a terra.

Mi avvio verso il divano e mi lascio cadere su di esso con un tonfo sordo. Il salone è la parte della casa che amo di più…è il mio angolo relax dove trovo pace e tranquillità o caos e delirio a seconda del mio umore.

Si. Mi era mancato tutto questo.

Tre settimana in Italia e già mi mancava da morire quì.

Mi guardo intorno. A destra la grande vetrata da luce a tutta la stanza. Al centro il grande tappeto rosso di pelo padroneggia, su di esso il mio tavolino basso di legno nero scelto ad un mercatino qualche anno fa.

Giro la testa a sinistra e l’enorme libreria mi fa scappare un sorriso. È piena zeppa di libri che praticamente ho letto tutti. È la mia salvezza!! Nei momenti di calma prendo un libro ed inizio a sognare…

Sulla parete di fronte il grande mobile tv, dello stesso colore del tavolino, ha un filo di polvere come anche le mensole, occupate da tutti i miei souvenir di viaggio.

Mmm…devo decisamente dare una pulitina.

In uno dei ripiani bassi del mobile c’è l’impianto stereo, compagno di tanti momenti della mia vita.

Mi alzo. Ho voglia di ascoltare un po’ di musica.

Prendo in mano il loro cd. L’ultimo. Lo infilo e lascio che le note della prima canzone si espandano nella stanza.

Torno a stravaccarmi sul divano.

Chiudo gli occhi e reclino la testa indietro. Sono proprio stanca…

Il mio cellulare squilla facendomi sobbalzare.

-“accidenti!!!”- impreco ad alta voce.

Cerco il cellulare nella borsa, che sembra più quella di Mary Poppins, e guardo il display.

Christian, il mio capo. 

-“capo te lo dico subito, io ora voglio riposare perciò non ti inventare niente!!”- rispondo acida come una spremuta di limone.

-“ma ciao anche a te Alex, eh! E comunque ben tornata”- mi risponde a tono.

Sempre il solito sarcastico!!

Lo adoro. Cinquantaquattro anni di uomo portati alla grande.

Alto come un cestista dell’NBA, folti capelli brizzolati, due grandi e dolci occhi neri. Carismatico, intraprendente ma anche buono come il pane e con un cuore enorme. Io ed Andy siamo un po’ come due figlie per lui.

-“allora com’è andata la tua vacanza? Ti sei divertita in patria?”- mi chiede allegro.

-“è andata benissimo!!! E…si, mi sono divertita come una matta!! Ah! Ti ho anche portato un  regalino!! Tante cose buone da mangiare!!!”- gli dico eccitata.

So bene quanto gli piaccia la cucina italiana perciò ho optato per qualche prodotto tipico.

 -“oh! ma grazie! Adoro, adoro la vostra cucina ed i vostri prodotti!! Tu lo sai e mi prendi per la gola, accidenti! Poi ingrasso eh!”- lo sento sorridere -“ora vai a riposarti dai….ho chiamato solo per salutarti e per dirti che domani ti voglio in ufficio! Abbiamo l’incontro con il nuovo cliente”-

Mi metto sull’attenti -“signor sissignore!!!”- esclamo saltellando e lui scoppia in una risata allegra.

-“bene soldato Carter! A domani allora!”-

-“a domani!! Ah capo volev…”- come non detto ha riattaccato.

Uffa. Volevo chiedergli notizie sul nuovo cliente.

Lancio il cellulare nella borsa e mi avvio verso il bagno per una bella doccia rilassante e magari, dopo, una bella cena cinese! Guardo la valigia abbandonata vicino alla porta con aria perplessa.

-“ma si!! La svuoterò più tardi”-.

                                                                 ***********************************************************


Titiii titiii titii titiii

 

Dio come odio la mia sveglia.

La spengo e mi alzo lentamente a sedere sul letto, sbadigliando rumorosamente.

Ok mi servono solo cinque secondi per capire chi sono, dove sono e cosa faccio e poi sarò attiva. Cinque…quattro…tre…due…uno…

-“si comincia la giornataaaaa!!!”- grido stiracchiandomi.

Dopo essermi lavata, vestita e dopo aver fatto una bella colazione mi tuffo nel traffico cittadino di L.A.. Stranamente, non c’è neanche tanto casino per strada stamattina e con mezz’ora arrivo in ufficio.

-“buongiorno a tutti!!”- entro in ufficio con un sorriso a quarantamila denti. Avevo proprio voglia di tornare a lavoro.

-“oh ma buongiorno a te mia dolce principessa!”- sento esclamare da una voce alla mia destra.

Robert. Rob, per me. L’altro mio collega di lavoro.

Moro, alto, occhi verdi e fisico da modello. Lo prendo continuamente in giro dicendogli che per me ha sbagliato mestiere. È un caro amico, una persona socievole, con tanta tanta pazienza e quando ho qualche problema è sempre pronto ad ascoltarmi. È una delle persone a me più care che mi protegge e mi coccola. Gli voglio un gran bene.

-“ciao Rob!!”- passo vicino alla sua scrivania e gli schiocco un bacio sulla guancia.

-“com’è andato il viaggio principessa?? Divertita??”- mi chiede sorridente.

-“oooh si!!! È sempre bello tornare in patria!!”- esclamo.

-“e dimmi…qualche italiano fastidioso ti ha fatto la corte?? Dimmelo che gli vado a cambiare i connotati!!”- scherza lui strofinandosi le mani.

-“Rob!!”- lo ammonisco –“cmq se proprio lo vuoi sapere, qualcuno che mi faceva il filo c’era, ma io sono brava a difendermi!!”- gli dico facendo finta di boxare.

-“oh la mia principessa tira pugni!!”- conclude ridendo.

Mi era proprio mancato.

-“buongiorno mia Thelma!”- mi saluta Andy venendomi incontro.

-“mia Louise!!!”- esclamo abbracciandola.

Thelma e Louise.

Ogni tanto io e lei ci chiamavamo con questi nomignoli per scherzare. Era partito tutto un giorno, durante una delle nostre chiacchierate, in cui avevamo deciso che prima o poi avremmo fatto una pazzia e saremmo scappate lontano in cerca di avventura. Che due matte svitate che siamo!!

-“Allora…”- esclamo euforica -“a che ora è l’appuntamento con il cliente?”-

-“tra poco!”- mi dice guardando l’orologio -“Il capo è con loro e stanno venendo qui”-

Eh? Ma che….

-“loro?? Ma perché in quanti sono?”- chiedo confusa.

-“in realtà uno solo”- mi dice sedendosi alla sua scrivania ed incrociando le mani sotto il mento -“ma il capo ha detto che con lui c’è un’altra persona che lo accompagna”-

-“ah…ok…”- dico perplessa -“a proposito! il capo ti ha per caso anche accennato chi fosse questa persona?”- le chiedo.

La curiosità è donna, si sà.

-“già già!! nemmeno io so nulla!”- dice Rob staccando gli occhi dallo schermo del pc.

-“no il capo non mi ha detto niente ragazzi”- ci dice Andy, picchiettando un dito sulle labbra -“quando sono arrivata stamattina lui non era già più in ufficio! E durante la telefonata non me lo ha accennato. In effetti sono curiosa anche io”-

Accidenti!!

Comunque alla fine chiunque fosse, sarebbe andato benissimo!!

Sono brava nel mio lavoro!

Mi avvio verso la mia scrivania ed accendo il pc. Meglio dare un occhiata alla posta mentre aspetto Christian. Sto per aprire la prima mail e la porta dell’ingresso si apre.

-“oh devono essere arrivati!”- esclama Rob sbirciando verso il corridoio.

-“Alex! Puoi venire da me in ufficio per favore?”- la testa del mio capo sbuca dalla porta del nostro ufficio.

-“si certo capo arrivo!”- faccio due passi e mi volto indietro -“Andy ma tu non vieni?”- mi giro verso di lei che è rimasta seduta.

-“no tesoro! Il capo mi ha detto stamane che ha deciso di affidare il lavoro a te sola! E poi io ne ho già un altro da seguire”- dice sorridendomi ed inclinando la testa da un lato.

Di solito lavoravamo sempre in coppia e devo ammettere che mi faceva un po’ strano sapere di dover lavorare da sola, stavolta. 

Apro la porta e mi dirigo a passo svelto verso l’ufficio del capo, in fondo al corridoio.

Un bel respiro Alex su….

Trovo la calma necessaria e giro la maniglia…

-“oh eccoti Alex!”- il mio capo si alza dalla sua scrivania scura, di mogano, venendo verso di me -“ti presento il nostro cliente”- sposta lo sguardo da me alle due figure sedute poco più in là ed io lo seguo, rivolgendo la mia attenzione verso di loro.

Rimango ghiacciata sul posto.

-“signori questa è Alexandra Carter, una delle mie migliori decoratrici”- mi presenta il mio capo voltandosi poi a guardarmi -“Alex, loro sono Jared Leto e suo fratello Shannon. Jared ci ha commissionato un lavoro”-

No. Non è possibile.

 

 

_____________________________________________________________________________

 

Note dell’autrice:                

Ed ecco qui il secondo capitolo!!

La nostra protagonista ha finalmente incontrato il suo nuovo cliente!! Che botta per la povera Alex!!

Anyway…

Anche questa volta un ringraziamento speciale và:

Alle mie beta Nicky ed Ale!! Che tra poco nn mi sopporteranno più!!! Looooooove girls!!

Alle mie sisterine Fabiana (la mia HIMmica impazzita!!! ^-^) e Vivi (la mia veterana che mi fa sciogliere ogni volta che pubblica un capitolo della sua storia)

Alla mia sisko Sele che so già sbaverà dietro Shannolo!!! LOL

Alle mie sisters Connie e Moni che mi hanno ispirato con Thelma e Louise!!! Grazieeeee!!! <3

E naturalmente ringrazio davvero tanto tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere anche questo secondo capitolo, contribuendo a darmi la carica x continuare!!! ^-^

A presto con il prossimo capitolo!!

Bacioni!!

                Vale

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

 

Non. È. Possibile.

Non possono essere davvero loro.

Li guardo alzarsi e venire verso di me. Io sono ancora immobile come una statua.

Il mio capo mi dà una piccola spintarella facendomi fare un passo in avanti.

Solo in quel momento mi rendo conto che entrambi i fratelli Leto hanno la mano tesa verso di me, aspettando che io faccia altrettanto.

Oh cavolo. Pessima, pessima figura.

Cerco di darmi un contegno ed allungo la mano verso Shannon, il primo dei due che mi trovo davanti.

-“sono Shannon, piacere di conoscerti!”- mi sorride sincero socchiudendo appena gli occhi. Mi dà del tu stringendomi la mano con la sua facendola oscillare su e giù. È calda, ruvida e grande. Mani da batterista.

-“piacere mio, Shannon”- gli rivolgo uno dei miei migliori sorrisi.

Mi giro e porgo la mano anche a Jared, alzo gli occhi e mi rendo conto che mi stà fissando.

Oh no. No. No. No.

Quegli occhi…così azzurri da lasciarti senza fiato…

-“sono Jared…molto lieto di conoscerla”- soffia fuori con quella sua voce calda, dandomi del lei.

La sua mano è più piccola, fredda e morbida quasi come la mano di una donna, molto diversa da quella del fratello. Ha la pelle chiara almeno quanto la mia. Sorrido. Magari è davvero un vampiro.

Torno sulla terra e riprendo le mie facoltà mentali facendo segno ad entrambi di accomodarsi di nuovo. Il capo si siede vicino a me illustrandomi la situazione.

-“dunque Alex, il lavoro consiste nella decorazione di una parete della casa”- mi dice guardando prima me e poi loro -“ e per quanto riguarda il tip…beh ma forse è meglio se parli con il diretto interessato”- conclude sorridendo verso di lui.

Vedo Jared congiungere le mani, prima di spostare gli occhi su di me.

-“dunque, come le ha già spiegato Christian, vorrei decorare una parete della mia casa  qui ad L.A.”- dice sfregandosi le mani come se avesse freddo.

Un momento. Ha detto Christian?? E da dove è uscita tutta questa confidenza?

-“la parete è piuttosto grande come può vedere”- dice concentrato, tirando fuori da una cartellina gialla una pianta della stanza con le misure -“ma non penso ci siano problemi giusto?”- mi chiede sporgendosi appena verso di me.

Mmm…ha un buon odore.

Mi concentro e cerco di mettere a fuoco la piantina della stanza, analizzando le misure e la posizione della parete. Cinque metri di larghezza e tre e mezzo di altezza. Ah però!

-“no signor Leto nessun problema” rispondo sicura -“devo solo organizzarmi. Dovrò innanzitutto chiamare i ragazzi che ci aiutano nei lavori di grandi dimensioni e poi potrò cominc….”-

-“no! Non voglio nessun’ altro!!”- mi interrompe alzando appena di un tono la voce.

È impazzito!!! Lavorare completamente da sola su di una parete così grande?? È un suicidio!!

-“cosa??? Stai scherzando spero, Jared!!!”- mi alzo dalla sedia di scatto -“così ci metterò il doppio del tempo, se non il triplo, per finire il lavoro!!”-

Mi rendo progressivamente conto che mi sono completamente sporta verso di lui poggiandomi, con le mani aperte, sul tavolino. Gli sono ad una ventina di centimetri dal viso e tra le altre cose gli ho spudoratamente dato del tu.

Inoltre Shannon se la sta ridacchiando di gusto.

Complimenti Alex bella mossa.

Lui mi guarda per qualche secondo con gli occhi spalancati per lo stupore, poi li socchiude piano e gli angoli della sua bocca si piegano in un sorrisino sarcastico.

-“oh…forse lei non è in grado?”- mi dice provocandomi.


Cosa??? Io lo uccido.

-“Sono perfettamente in grado invece!!”- gli rispondo stizzita.

Mi guarda, inclinando appena la testa.

-“vedi Alexandra”- inizia lui dandomi a sua volta del tu.

La sua voce è tornata dolce e pacata e il modo in cui sussurra il mio nome mi fa partire un brivido che mi arriva dritto al cervello.

-“vorrei che questo lavoro lo seguissi esclusivamente tu”- i suoi occhi fissi nei miei.

Adesso questo palazzo potrebbe anche sprofondare e non mi accorgerei di nulla.

-“non voglio che in casa mia entri troppa gente ficcanaso”- mi dice.

Fa una pausa leccandosi le labbra.

DANNATO!!

-“vedi, ci sono state già troppe persone che hanno approfittato della mia buona fede e della mia amicizia, andando a spifferare in giro i nostri affari e quelli della nostra band…ed altre persone, invece, che hanno usato patetiche scuse solo per arrivare a me…”- poi rivolge lo sguardo al mio capo -“Christian si fida di te ed io mi fido di lui, perciò in un certo qual modo mi fido anche di te”-

Lo guardo. È serio e…dannatamente bello. Alex per l’amor di dio non ti distrarre.

-“allora Alexandra, è un problema per te svolgere questo lavoro da sola?”- calca bene il tono sul mio nome e mi guarda serio.

-“ne-nessun problema, Jared”- balbetto continuando a dargli del tu.

Cos’altro avrei potuto dire?


-“bene!!”- esclama lui tornando d’improvviso allegro e sorridente -“ah a proposito…”- continua -“immagino che dovrò parlarti un po’ di noi e della nostra musica…altrimenti non sapresti da dove cominciare per il lavoro”-

Raccontarmi qualcosa? Praticamente potrei lavorare ad occhi chiusi vista la mole di cose che so su di loro.

Se sapesse una cosa del genere non mi farebbe nemmeno avvicinare a casa sua…ne a lui…

Non posso permettermi il lusso di perdere questo lavoro…e poi…passare del tempo con lui…conoscerlo…conoscerlo davvero…

Pensa Alex, pensa.

-“beh…si…sarebbe un ottima cosa, grazie” rispondo professionale -“di solito prima di iniziare un lavoro mi documento sempre sui clienti con cui dovrò avere a che fare, in modo da assecondare al meglio i loro gusti, ma comunque qualche informazione in più non guasta”-

Alex bugiarda – Jared: 1 – 0.

-“perfetto!”- esclama lui -“perché, vedi, io ho già un bozzetto del disegno su cui dovrai lavorare ed è ispirato alla nostra musica, per così dire…”- spiega -“quindi devo essere certo che interpreterai bene il significato e che riprodurrai il disegno nel modo più fedele possibile”- conclude.

-“c-certamente!”- rispondo riprendendo a balbettare.

-“domani allora ti aspetto da me nel pomeriggio per definire le ultime cose e magari ti faccio dare un occhiata anche alla parete mostruosa”- conclude sghignazzando.

Simpatico il tizio. Come una zecca.

Si alza e mi porge di nuovo la mano sorridendo.

Più che un sorriso, in realtà, mi sembra un ghigno sarcastico. Stupido Leto.

-“è stato un piacere Alexandra”- mi dice stringendomi la mano.

Prima che io possa rispondergli si dirige verso la porta accompagnato dal mio capo.

-“beh allora ci si vede domani!!”- esclama Shannon scompigliandomi i capelli come una bimba ed uscendo ridacchiando dall’ufficio.

Rimango un momento immobile davanti alla porta chiusa.

Jared Leto. Non posso sul serio lavorare per lui.

Quell’uomo mi farà venire una crisi isterica già lo so.

Vedo la porta riaprirsi ed il mio capo entrare.

 -“Alex tutto ok?”- mi chiede con la voce preoccupata. Si avvicina e mi mette una mano sulla spalla.

-“tutto bene??”- mi giro verso di lui fulminandolo con lo sguardo -“tutto bene?! NON VA PER NIENTE BENE!!”- grido isterica.

-“Alex ma che ti pr…”-

-“tu lo sai chi sono quelli? Lo sai?? Eh?”- picchietto il piede a terra nervosa.

-“certo che lo so! Io ed il loro patrigno siamo amici di vecchia data anche se ora è parecchio che non ci vediamo più come prima”- mi dice confuso dal mio comportamento.

-“COSA??? CONOSCI IL PADRE? SEI UN SUO AMICO??”- avranno sentito le mie urla in tutto il quartiere -“e cosa sai?? sentiamo!!”- chiedo nervosa.

-“so che Jared è un attore molto dotato a detta di tutti”- continua -“e che fa parte insieme a Shannon di una rock band o qualcosa del genere, lo ha detto anche lui prima, ma io non sono molto ferrato e non mi informo su queste cose! Sai che vado per Sinatra!”- ridacchia e si avvicina a me -“però davvero non capisco perché tu abbia avuto questa reaz…”- si blocca all’improvviso e mi guarda con la faccia di chi ha appena avuto un illuminazione -“oh…”- si batte una mano sulla fronte -“loro sono QUELLA rock band che ascolti sempre tu!! Aspetta com’è che si chiamano? I thirty…no no i forty…”- si gratta il mento.

-“ i Thirty Seconds To Mars!”- gli rispondo convinta -“si sono loro”- continuo picchiettando il piede a terra imbarazzata.

-“beh e che problema c’è scusa!!”- si appoggia alla scrivania dietro di lui -“hai già lavorato per altre persone famose ma non hai mai fatto tutte queste storie! Che cosa è cambiato?”- mi dice aggrottando le sopracciglia.

-“beh è che…”-

che…che cosa? Non saprei nemmeno come spiegarglielo.

-“non ti preoccupare capo farò un’ ottimo lavoro! Solo…”- mi blocco prima di finire.

-“solo?”- Mi incita lui.

-“beh ecco…ti prego non dirgli che li conosco e che ascolto la loro musica, ok?”- gli dico tutto d’un fiato.

-“beh…ma…ok come vuoi tu ragazza strana!!”- mi risponde sorridendo.

-“grazie”- gli rispondo sorridendogli a mia volta.

Lo saluto ed esco dall’ufficio velocemente.

Sono in un grande casino. Come faccio a sopravvivere tutto quel tempo in quella casa?

-“oh. Mio. Dio.”- Andy mi si para davanti facendomi sobbalzare -“quelli che sono appena usciti erano Jared e Shannon?”-

-“si Andy erano loro”-

-“oh. Mio. Dio.”- Ripete portandosi le mani alla bocca -“quindi sono loro i clienti per cui dovrai lavorare?”-

-“in realtà è solo Jared ma c’era anche Shannon con lui, non so esattamente perché”-

-“ok voglio che mi racconti tutto quello che è successo in quell’ufficio signorina”- si mette le mani sui fianchi e mi guarda impaziente –“Jared!! E Shannon!!! Dio!!”- esclama.

-“si Andy ti dirò tutto! Ora calmati e andiamo di là così ti spiego”- le dico cercando di calmare la sua agitazione.

Dovrei essere io quella agitata cavoli!!

Lei mi passa di fianco saltellando e si dirige in ufficio.

-“dio..Shannon…”- continua a ripetere  -“Rooooob!!!”- urla prima di arrivare alla porta -“la nostra marziana lavorerà per i Leto, anzi per Leto junior!!!”-

-“COSA???”- urla di rimando Rob dalla sua scrivania.

-“hai visto?? La fortuna comincia a girare per la nostra piccola Alex!!”- gli risponde la mia amica abbracciandomi.

-“si certo come no!! Sbavare dietro a Jared Leto è proprio da fortunati!”- esclama lui sbuffando e roteando gli occhi al cielo –“non farti abbindolare da quel tizio principessa!!”- mi dice passandomi di fianco.

Io sono ancora in piedi, immobile. Rob scuote la testa divertito.

Io ancora non ci credo.

Sarà una lunga, lunga giornata.

 

 

Note dell’autrice:

Eccomi qui!

Altro capitolo, altra corsa!

Spero che anche il terzo sia stato di vostro gradimento! ^-^ Ora si comincia con la sopravvivenza al Leto!!! LOL

Come sempre faccio i dovuti ringraziamenti:

Alle mie beta…Ale e Niky!!! Tra le altre cose il mio “bro” Niky ha dovuto assistere ad un mio vaneggiamento in diretta su come dovesse proseguire la storia!!! Ahhaahahhhah povera!! E Ale che invece mi deve sopportare via sms!!! Dai il supplizio non durerà in eterno! Forse mi sblocco!! XD

Alle mie sisters: Fabi, la mia compagna di “prima volta” (ovvero Heaven_Tonight  leggete anche la sua bellissima storia!! *-*),  la sisterina Vivi che mi fa sempre delle recensioni lunghe e meravigliose <3, alla mia sisko Sele che si sta appassionando alla storia e mi lascia sempre parole di incoraggiamento ed alla Connie che ha mille cose da scrivere ma trova cmq tempo per leggere questa mia cosuccia!! Grazie a tutte sorelline!!

Naturalmente un mio enorme GRAZIE và anche: a tutte le altre mie dolci Sisters e a tutti coloro che continuano a recensire lasciandomi sempre bellissime parole ed anche alcuni consigli preziosissimi e ai “silenziosi” che non lasciano recensioni ma leggono comunque questa mia pazzia (siete tantissimi!! *-*) che spero continuerete a seguire. ^-^

Grazie di cuore.

                           Vale

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4

 

Parcheggio la macchina al solito posto. Avevamo deciso con Andy di vederci prima di andare a lavoro, per fare colazione insieme. Esco dalla macchina e mi avvio verso l’entrata del bar sotto l’ufficio, barcollando appena.

La notte scorsa non avevo chiuso occhio.

-“hey, Alex sono qui!!”- mi saluta la mia amica, seduta ad uno dei tavoli del bar.

-“ ‘ngiorno”- biascico con poca voglia.

-“caspita che faccia sbattuta che hai! Dormito poco?”-

-“per niente”- le rispondo sbadigliando.

Vedo Jeff venire verso di noi.

-“buongiorno belle signorine”- dice facendo una specie di piccolo inchino.

Jeff è uno dei camerieri del bar. Il classico bel ragazzo che se la tira da morire e, quindi, pensa di poter far colpo su tutte le persone di sesso femminile presenti sul pianeta. Tutte, tranne noi.

-“ciao zecca”- gli risponde Andy, acida.

-“oh Andy sempre simpatica tu eh?!”- le dice aprendo il taccuino per le ordinazioni –“allora cosa vi porto?”-

-“per me un tea, e vedi di sbrigarti, uomo!!”- gli dice la mia amica con tono sarcastico. Le piace da matti stuzzicarlo.

-“un caffè bello forte per me”- dico sbadigliando per l’ennesima volta.

-“uh uh nottatina in bianco eh?!!”- mi dice lui guardandomi sornione -“la prossima volta se vuoi compagnia, chiama me tesoro!”- continua ammiccando.

Eccolo che comincia.

-“la prossima volta che voglio compagnia sarai l’ultima persona che chiamerò, Jeff!”- gli rispondo.

-“non sai cosa ti perdi, baby!”- dice lui facendo bella mostra del suo fisico asciutto e scolpito.

-“Jeff! Smettila di dare fastidio o questa è la volta buona che ti LICENZIO!! Ed ora fila a lavoro!!!”- gli urla da poco lontano Sam, il proprietario del bar.

-“uffa! Vado, vado!”- gli risponde scocciato Jeff, sbuffando ed allontanandosi.

-“allora…”- sento dire ad Andy. Mi giro e la vedo incrociare la mani sotto il mento -“pensi di farcela da sola in casa Leto?”-

-“assolutamente!! Devo solo rimanere concentrata”- dico convinta.

-“si ma non essere troppo rigida però!”- mi risponde -“in fondo potresti approfittarne per farti qualche risata con i Leto! Sai che pagliacci che diventano Jay e Shan quando sapranno che sei una echelon?! Ci sarà da divertirsi!!”- dice lei ridacchiando.

-“NO!!”- grido alzando la voce.

Echelon. È così che chiamano i loro fans. Diciamo che ci considerano una specie di famiglia allargata. Sono molto orgogliosa di farne parte. Siamo un po’ il loro sostegno. La loro forza.

In questo momento, però, vorrei tanto non esserlo…

-“non voglio che lo sappiano! Sanno che mi sono informata su di loro recentemente, per il lavoro. Basta e avanza!”- rispondo agitata alla mia amica.

-“cosa??? Ma sei matta? E perché non vorresti dirglielo, sentiamo…”- mi dice picchiettando le dita sul tavolo.

-“perché se Jared sapesse che sono una echelon, potrebbe pensare che io voglia farmi gli affari suoi o peggio che la scelta di Christian sia ricaduta su di me di proposito”- farfuglio preoccupata -“hai sentito cosa ha detto ieri no?! Non vuole gente ficcanaso in casa sua! Io non lo sono, ma potrei perdere il lavoro se pensasse una cosa del genere”-

Vedo Andy sospirare -“non condivido ma forse posso comprendere”- mi dice -“stai attenta che non vedano il tuo tatuaggio allora”- .

Istintivamente porto la mano dietro la spalla sinistra, sfiorandola. Avevo fatto quel tatuaggio parecchi anni prima e ne andavo fiera. Era una mia creazione. Una fenice stilizzata a cui avevo integrato i simboli della band, come se fossero una continuazione del corpo della fenice stessa. Quel tatuaggio aveva un grande significato per me.

La fenice rappresenta la rinascita…io mi sentivo un po’ così da quando ero venuta a vivere in America, iniziando da capo la mia vita. I simboli invece erano la dimostrazione di quanto la loro musica avesse influenzato, in meglio, il mio modo di essere…

L’arrivo di Jeff con le ordinazioni mi distoglie dai miei pensieri.  

-“ecco a voi”- dice andando via in tutta fretta. Sam doveva avergli fatto una bella lavata di testa!

-“allora”- continua la mia amica –“pensi di riuscire a gestire la tua emotività con mister ‘occhi blu che più blu non si può’??”- prende una bustina di zucchero e mi guarda –“se hai avuto quella reazione per essere stata nella stessa stanza con lui solo mezz’ora, non oso immaginarti a stargli accanto tutto il giorno!”- esclama portandosi la tazza di tea alla bocca.

Vero. È difficile a volte per me gestire le emozioni quando mi trovo in situazioni che non riesco a controllare. In più se non mi sento a mio agio divento estremamente insicura. Sono sempre stata una persona emotiva, è vero, ma quell’uomo mi manda totalmente nel pallone.

-“non so che diavolo mi sia preso ieri mattina”- le dico abbassando la testa.

-“eh eh!! Jared è un gran bel pezzo d’uomo amica mia!! I tuoi ormoni hanno perso la bussola!!!!”- risponde ridendo di gusto.

-“oh ma insomma Andy!!”- la rimprovero e sento le mie guancie infiammarsi –“la cosa non dipende ne dalla sua bellezza ne dai miei ormoni!”- le rispondo.

Ok…piccola bugia…la cosa dipendeva anche da quello purtroppo. Ma in realtà non era predominante. Era tutto l’insieme che mi faceva girare la testa.

La vedo guardarmi scettica, gli angoli della sua bocca rimangono piegati all’insù in un sorriso affettuoso.

-“certo, certo…come se disdegnassi una notte di sesso selvaggio con Leto junior!!”- mi risponde con l’atteggiamento di qualcuno che sta parlando ad una persona che nega palesemente l’evidenza.

-“Andy!!”- la rimbecco.

-“oh avanti amica mia! Non fare la solita musona! Ti farebbe solo bene!! Non puoi rimanere da sola tutta la vita…”- mi dice lei guardandomi preoccupata.

Già. Sola.

Le mie relazioni non sono mai state proprio una passeggiata.

Gli uomini tendevano a vedermi come un amica piuttosto che come una compagna e già questo mi procurava non poche difficoltà. Se ci aggiungo anche il fatto che l’ultima persona con cui sono stata era uno stronzo totale, che mi ha usata e poi gettata via come se fossi uno scarto di fabbrica, allora il mio quadro sentimentale è perfettamente delineato.

Io ero innamorata persa. Lui no. Ero solo il suo divertimento.

Magari sono io ad essere sbagliata. Forse è per questo che le mie relazioni non funzionano.

Alzo lo sguardo su Andy che mi osserva preoccupata. Probabilmente, come al solito, ha intuito i miei pensieri.

-“so a cosa stai pensando e smettila di farlo! Tu pensi troppo”- mi dice seria.

Mi prende le mani ed i tratti del suo viso si addolciscono –“dai adesso non farti filmini mentali inutili. Pensa solo a fare bene il tuo lavoro e le cose verranno da se. E per quanto riguarda lui…vedrai andrà bene…quando avrai cominciato a lavorare, il ghiaccio si scioglierà e non ci saranno problemi”- mi rassicura.

Quanto adoro questa donna. È qualche anno più piccola di me ma spesso ho come l’impressione che sia lei l’adulta tra noi due. È come una sorella che mi bacchetta quando ho torto e mi consiglia quando sento di non farcela.

-“grazie…non so come farei senza di te”- le sussurro.

Lei balza di scatto in piedi arrossendo visibilmente.

-“ok collega!! a lavoro ora!! Su!”- mi dice frettolosa avviandosi verso l’uscita.

Sorrido. È forte e decisa ma si imbarazza sempre quando entriamo in questi discorsi. Non cambierà mai, la mia piccola Louise.

**********************************************************************

Sono davanti al cancello della casa di Jared. E sono in ritardo! Maledetto traffico!

Sono dieci minuti che cerco di far muovere il mio dito per suonare il campanello, ma lui non vuole collaborare.

Ok un bel respiro. Premo il bottone.

-“si chi è?”-

La sua voce la riconoscerei ovunque. Anche ora, distorta dal citofono.

-“J-Jared s-sono Alexandra”- la mia di voce, invece, trema.

-“ah si! Ti apro!”-

Il cancello si apre piano lasciandomi vedere l’interno. Niente a che vedere con quei villoni megagalattici delle star di Hollywood. Quello che vedono i miei occhi è una villetta bianca, a due piani, contornata da un enorme giardino che fa il giro della casa proseguendo anche sul retro. Al centro un viale mattonato che arriva fin sotto il porticato d’ingresso. Semplice e carina.

Parcheggio la macchina e percorro il viale fermandomi davanti alla porta pronta per bussare, ma il padrone di casa mi precede.

-“ciao!”-

Sbatto gli occhi velocemente un paio di volte. Un Jared in versione casalinga mi apre la porta. Indossa un paio di vecchi e scoloriti pantaloni di una tuta ed una canotta bianca.

-“vieni entra pure”- mi dice spostandosi di lato per farmi passare.

È a piedi nudi e i suoi capelli ricadono disordinati sul volto assonnato. Mantieni la calma Alex.

-“s-stavi dormendo?”- gli chiedo impacciata.

-“no tranquilla mi ero solo appisolato un attimo”- dice stropicciandosi gli occhi –“sai tu non arrivavi più! Anzi ti avevo quasi data per dispersa”-

Oh. Simpatico. Proprio simpatico.

Provo a parlare per scusarmi del ritardo ma non me ne dà il tempo.

-“lascia pure le tue cose qui e vieni con me che ti mostro la stanza”- mi fa strada incamminandosi verso il corridoio.

Deciso e conciso il signorino.

Lo seguo e mi guardo intorno. La casa è bella, grande e spaziosa. L’arredamento è minimal ma in compenso ci sono molti quadri appesi alle pareti. Alcuni sono di pittori che conosco, altri, di artisti emergenti.

Mi giro sulla destra e riconosco la copia di un Van Gogh. La “notte stellata”. Quanto adoro questo dipinto. Mi trasmette un senso di pace e tranquillità…

Sicuramente lui deve averlo scelto per lo stesso mio motivo.

Anche se una parte di me, quella sarcastica e un pelino maligna, mi suggerisce che questo Van Gogh è giunto qui anche grazie alla grande passione di Jared per la Francia. Il dipinto infatti rappresenta un paesaggio stellato sopra la città di Saint-Rémy-de-Provence, in Francia per l’appunto.

Soffoco una risata. Questa sua mania per tutto ciò che è francese mi ha sempre fatto divertire.

Jared si volta guardandomi perplesso. Meglio che torni seria prima che lui decida di chiamare una clinica psichiatrica.

Mi guardo ancora attorno curiosa. Le pareti sono tutte di un colore bianco candido. Tranne una, nel salone, che è di un rosso sangue intenso. Altra piccola peculiarità di Jared. Il suo gusto per l’arredamento e per il vestiario a volte sfocia nella stranezza più assoluta.

Peculiarità, la sua, che nonostante tutto amo.

Lo vedo fermarsi davanti ad una porta.

-“prego”- mi dice lasciandomi passare.

Entro in una stanza enorme con un grande divano color crema che padroneggia al centro. A sinistra un magnifico pianoforte nero lucido fa bella mostra di se e, di fronte,  una vetrata si apre sul giardino.

-“comunque Jared, ti chiedo scusa per il ritardo ma oggi il traffico era più congestionato del solito”- gli dico mortificata –“e pensare che sono uscita un’ora prima proprio per evitare ritardi”-.

Lui non mi risponde dirigendosi verso un mobile di legno nero da cui prende un foglietto e una penna, iniziando a scrivere –“ecco questo è il mio numero così la prossima volta che sarai dispersa magari mi chiami”- mi dice sghignazzando, porgendomi il foglio.

Oh ma quanto continua ad essere simpatico. Come un cane con la rabbia.

Abbasso gli occhi guardando il foglietto che ho tra le mani.

Il suo numero. Il suo. A me.

Ho bisogno di aria.

 -“ecco questa è la parete”- interrompe i miei pensieri indicandomi la parte di muro alle spalle del divano.

Mi volto ancora imbambolata ad osservarla. Si. È decisamente grande.

-“vieni accomodati così ti mostro il disegno che vorrei tu facessi”- .

Mi siedo sul divano affianco a lui che apre una cartellina plastificata, poggiata su un tavolino di cristallo poco distante. La stessa cartellina che aveva in ufficio durante il nostro primo colloquio.

-“ecco”- sorride avvicinandosi  –“dai un occhiata al bozzetto”- mi dice porgendomi un foglio.

Appena si avvicina il profumo fruttato dei suoi capelli arriva dritto alle mie sinapsi, lasciandomi stordita. Deve essersi fatto la doccia da poco.

Cerco di concentrarmi. Le mani mi tremano. Lui se ne accorge e la sua bocca si piega in un sorriso sghembo.

Maledetto si prende gioco di me!!

Cerco di mantenere un contegno abbassando lo sguardo sul foglio che ho tra le mani. Quello che vedono i miei occhi mi lascia senza fiato.

È un bozzetto realizzato a matita.

Una fenice infuocata risorge dalle fiamme, squarciando il cielo sovrastante in un turbinio di luce.

-“oh Jared ma è bellissimo!”- dico con gli occhi spalancati dallo stupore. Sapevo della sua passione per la pittura ma non ero a conoscenza di quanto fosse bravo –“l’hai disegnato tu?”- chiedo girandomi verso di lui.

-“si…”- sussurra. Sembra quasi imbarazzato.

-“sei bravissimo”- mi complimento tornando a guardare il foglio.

Rimaniamo così, in silenzio. Io a fissare il disegno e lui….già e lui?

Mi concentro un attimo e mi rendo conto, anche senza guardarlo, che mi sta fissando. Di nuovo. Come ieri mattina in ufficio. Sento le mie guancie avvampare.

-“beh”- rompe lui il silenzio –“è un disegno….marziano!”- mi dice ridacchiando e spezzando così quell’atmosfera strana che si era venuta a creare.

Io torno, piano, a rilassarmi.

-“saresti capace di riprodurlo sulla parete?”- mi chiede –“ io so disegnare ma non sono in grado di farlo sulle grandi superfici”- ammette.

-“nessun problema!”- esclamo –“ci metterò un po’ più di tempo del previsto ma verrà un ottimo lavoro e cercherò di essere il più possibile fedele all’originale”- gli dico facendogli l’occhiolino.

Ok. Ho davvero fatto l’occhiolino a Jared?? Devo essere impazzita.

Lui si apre in un meraviglioso sorriso ed i suoi occhi color cielo si illuminano. Un’arma di distruzione di massa…

-“grazie Alexandra”- mi risponde.

-“p-prego…m-ma p-per favore chiamami Alex”- cavolo ho iniziato a balbettare di nuovo.

Regola numero uno: non guardarlo mai negli occhi.

-“ok Alex”- risponde lui –“andiamo in cucina che ti offro qualcosa”- si alza dal divano e si incammina verso la porta. Mi alzo a mia volta e senza fiatare lo seguo.

-“allora cosa preferisci?”- mi chiede una volta arrivati in cucina.

-“un succo andrà benissimo Jared”-

-“e succo sia! Va bene mirtillo?”- dice tirando fuori dal frigo una bottiglia di vetro scuro e prendendo due bicchieri.

-“benissimo!”-

Versa da bere prima a me e poi a lui e mentre sorseggiamo il succo lui mi fornisce dettagli sulla sua band, sulla loro musica, sul loro modo di suonare. Mi racconta ogni cosa nei minimi dettagli cercando di non tralasciare nulla. Vuole che io comprenda il suo mondo appieno.

Io annuisco restando però in silenzio.

-“quindi ti sei informata su di me?”- mi chiede all’improvviso –“sulla nostra band intendo!”-

Oh se solo sapessi quante cose so Jared…potrei scriverci un libro!

-“beh si ho letto qualcosa…d'altronde, come ti ho già detto, lo devo fare sempre in questo lavoro!”- mento spudoratamente.

Lui riprende a parlare concitato spiegandomi il rapporto che hanno con i fan, che sono la loro seconda famiglia, senza i quali non sarebbero dove sono ora.

-“sai”- mi dice –“gli echelon sono importanti per noi. Sono loro che ci trasmettono forza e che continuano ad ispirarci. Se non hai sostegno non vai da nessuna parte. Senza il tuo pubblico non sei nessuno”- mi spiega orgoglioso –“mi piace sapere tutto di loro! Cosa fanno, quali sono i loro sogni…mi aiuta a sentirli più vicino”- conclude.

-“ho come l’impressione che tu però non vuoi che loro sappiano nulla di te, in compenso”- gli rispondo –“fossi stata una di loro non mi avresti nemmeno presa in considerazione per questo lavoro, dico bene?”- chiedo curiosa.

Dalla sua risposta dipenderanno molte cose.

-“beh…sai…non è che io non voglia far sapere di me. Solo che sono già un personaggio continuamente esposto alla vista di tutti. Chiunque sa cosa faccio, dove vado e con chi sono. Perciò almeno quando sono qui, a casa mia, vorrei poter stare tranquillo senza che il giorno dopo debba trovare sui giornali la notizia di quante volte vado in bagno!! Capisci?”- mi chiede lui proseguendo nel discorso –“e per rispondere alla tua domanda…beh no. Probabilmente non ti avrei tenuta in considerazione per il lavoro se tu fossi stata una echelon. Anche se me lo avesse chiesto Christian.”- conclude.

Bene. Ecco la risposta ai miei dubbi. A quanto pare la mia scelta dell’omissione si è rivelata giusta.

 -“beh magari qualche giorno ti faremo ascoltare qualche nostra canzone!! Bisogna sempre ampliare i propri orizzonti musicali no?!”- commenta ridacchiando.

Egocentrico.

Mi rendo conto guardando fuori dalla finestra che fuori è già praticamente buio.

-“beh direi che forse è ora di togliere il disturbo”- dico alzandomi.

Mi imita alzandosi e guardando fuori anche lui.

-“è già buio?”- chiede spaesato –“il tempo passa veloce con te, signorina!”- esclama facendo una faccia buffa e mettendo le mani sui fianchi.

Scoppio in una sonora risata.

-“beh a quanto pare si, signore!”- gli dico tra una risata e l’altra imitando il suo appellativo nei miei confronti.

Nel frattempo ci incamminiamo arrivando davanti alla porta.

-“allora ci vediamo domani per iniziare i lavori”- lo informo mentre mi apre la porta di casa.

-“certo! A domani Alex”- mi risponde lui allungando la mano verso di me.

Gliela stringo e il solito brivido mi parte dalla punta dei piedi e arriva dritto al cervello.

Devo andare via.

-“a domani Jared”- lo saluto e vado via a passo svelto.

Esco fuori dal cancello e mi appoggio, con la schiena, al muro di cinta della casa.

Respiro e guardo in alto.

Il blu del cielo è come quello dei suoi occhi.

___________________________________________________________________________

 

Note dell’autrice:

 

Eccoci qui con il quarto capitolo…..finalmente la nostra Alex ha avuto il primo contatto con la divaH!!! Ahahhaahah direi abbastanza devastante!!!! XD

Chissà come se la caverà la nostra piccola decoratrice a gestire le sue emozioni…..

 

Come sempre un grazie specialissimo va:

Alle mie adorate beta Niki ed Ale….come farei senza di voi che mi spronate!!! Vi amo sallatelo…

Alle mie sisterine (meno male che vi ho incontrate) Fabi, Vivi, Connie e Sele che corrono a leggere appena pubblico!!! Siete fantastiche e vi adoro alla follia!!!

Un grazie enormissimo come sempre anche a tutti gli altri lettori che mi recensiscono con tanto affetto e un grazie enormissimo anche a chi legge solamente!!! Siete tutti importantissimi per spronarmi ad andare avanti!!

Un bacio grande…

                                        Vale

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

 

-“Andy la vuoi smettere per favore? Mi stai facendo innervosire!”-

Eravamo quasi arrivate a casa di Jared e come al solito ero in ritardo.

Avevo chiesto ad Andy di venire con me per aiutarmi a scaricare dalla macchina tutte le cose che mi servivano per il lavoro, altrimenti da sola c’avrei messo una vita.

Jared non sarebbe stato in casa quel giorno.

E mi aveva chiamato per avvertirmi.

Già. Chiamato.

Ed io ero quasi svenuta dopo aver letto il nome sul display del mio cellulare.

C’avevo messo buoni due minuti per rispondere ed ho temuto che riagganciasse la telefonata senza che io riuscissi a dire nemmeno “pronto?”.

E così, mentre io tentavo invano di far arrivare l’ossigeno al cervello per riacquistare l’uso della parola, lui mi diceva di aver lasciato tutte le chiavi di casa al mio capo, in ufficio, in modo che io potessi entrare anche in sua assenza.

Quindi ora mi ritrovo in macchina con una pazza psicopatica alla guida che non la smette di blaterare.

-“Andy calmati per l’amor del cielo!”- le dico per l’ennesima volta.

-“e se in casa c’è Shannon? Mi dovevi avvertire prima del fatto che avrei dovuto accompagnarti!!”- mi dice al culmine del nervosismo –“ti rendi conto che sono in tuta? Non posso farmi vedere da lui in tuta!!”-

Aveva centinaia di uomini che le ronzavano attorno, a cui lei non dava la minima importanza, ma se si parlava di lui dovevi aspettarti di tutto, anche una crisi isterica in piena regola.

-“dubito fortemente che Shan sia da Jared”- le rispondo –“in casa non ci sarà nessuno oggi!”- sbuffo pesantemente voltandomi a guardarla.

-“la fai facile tu!”- dice sbuffando a sua volta –“tanto sai già che Jared non c’è!!”-

Vero. Oggi sono decisamente rilassata perché so che non dovrò incontrarlo.

-“e comunque”- prosegue la mia amica –“io almeno lo ammetto che mister ‘Guarda Come Picchio Sulla Mia Batteria’ mi fa un certo effetto!! Non come te che continui a negare l’evidenza! A te quell’uomo ti fa ribollire il sangue e prima o poi ci farai i conti!!”- dice guardandomi con il sorrisino di chi la sa lunga.

-“io non devo ammettere proprio niente!!”- incrocio le braccia al petto e sbuffo –“e non devo fare i conti con nessuno”-

-“se se vabbè…”- mi dice con aria di sufficienza, muovendo la mano come per scacciare una mosca fastidiosa.

Odio quando mi sbattono in faccia la verità.

Il problema è che sono sempre stata attratta da lui pur non conoscendolo di persona e questa cosa mi destabilizza.

Non è il capriccio di una fan il mio.

Sono seriamente attratta dall’uomo che c’è sotto quella facciata costruita in anni ed anni. E sono spaventata perché solitamente ci metto molto tempo per arrivare a queste conclusioni.

Non sono una che si innamora di getto.

Ho i miei tempi. Lunghi, lunghi tempi.
Con lui invece…

-“siamo arrivati comunque”- mi comunica Andy indicandomi il cancello grigio della villetta.

Esco dalla macchina e suono il campanello. Meglio accertarsi che in casa non ci sia nessuno.
Sto per allontanarmi  quando sento una voce metallica provenire dal citofono.

-“chi è?”-

-“J-Jared?? Ehm…sono Alex”- rispondo perplessa.

Ma non doveva stare fuori tutto il giorno??

-“oh Alex!! Ciao sono Shannon! Aspetta ti apro!”-

Mi sono talmente agitata che l’ho scambiato per Jared.

Ora che ci penso…Shannon??
Oh santo cielo! Andy mi avrebbe data in pasto ai leoni stavolta!!

Il cancello si apre piano ed io salgo di nuovo in macchina.

-“allora Jared è in casa…ma non aveva detto che usciva?”- mi chiede la mia amica.

-“veramente non è Jared…è…Shannon”- dico sottovoce aspettando che la bomba atomica esploda.

-“COOOOOOOOSA????”- grida.

Ecco appunto.

-“ma non mi avevi detto che non c’era nessuno!?”- piagnucola lei sistemandosi allo specchietto retrovisore.

-“e cosa ne sapevo io che veniva anche lui!”- le dico mentre arriviamo di fronte all’ingresso di casa –“dai ferma la macchina qui e cerca di stare calma Andy”- 

-“sono calmissima! A noi due mister muscolo!”- esce convinta dalla macchina.

Proprio in quel momento la porta di casa si apre lasciando uscire Shannon.

Pantaloni neri a cavallo basso e canotta dello stesso colore che mette in bella mostra i suoi tatuaggi.
Le sue labbra carnose sono piegate in un sorriso luminoso ed i suoi occhi, dal colore tanto particolare, spiccano cangianti alla luce del sole.

Si dirige verso di noi. Andy è immobile come una statua, completamente concentrata su di lui.

-“ciao Alex!!”- mi dice lui abbracciandomi.

Ok devo ricordarmi che Leto senior è meno controllato del fratello nelle dimostrazioni d’affetto. Cavoli non respiro!

-“Shan mi stai stritolando!”- gli faccio notare, annaspando tra le sue braccia.

-“oh scusami!!”- esclama sciogliendo l’abbraccio -“è che sono contento di rivederti!!”-

È così diverso da Jared. Più carnale, in un certo senso.

E il suo sorriso…oh il suo sorriso è come quello di un bambino piccolo. Impertinente ma sincero, senza ombre.

Ridacchio divertita.

-“e la signorina chi è?”- mi chiede, rivolgendo la sua attenzione ad Andy, che è ancora immobile al mio fianco.

-“oh lei è Andy una mia collega e carissima amica! È venuta per darmi una mano a portare dentro tutte le attrezzature per il lavoro”- metto in chiaro –“Andy lui è Shannon, Shannon lei è Andy!”-

-“molto piacere”- allunga la mano lui sorridendo.

-“piacere mio Shannon”- lei ricambia decisa la stretta, perfettamente a suo agio.

Non ha esitato nemmeno un attimo. Non come me che balbetto come una stupida.

Vedo lui squadrarla dalla testa ai piedi e lei sostenere perfettamente il suo sguardo insistente.

Fantastico. Mi sento tanto terzo incomodo!

Tossicchio per attirare l’attenzione.

-“scusate voi due ma ci sarebbe una macchina da svuotare”-

-“tranquilla vi aiuto io”- mi dice Shannon avviandosi verso la macchina ed iniziando a scaricare tutte le attrezzature.

In men che non si dica ha già portato tutto dentro.

Ci fa accomodare, da perfetto padrone di casa.

-“grazie Shan sei stato velocissimo”- lo ringrazio.

Lui mi sorride dolce spostando poi lo sguardo sulla mia amica.
Andy è ferma al centro della stanza e si guarda intorno curiosa.

-“Jared ha una gran bella casa”- ammette lei.

-“beh si è piuttosto carina! Non amo molto il suo stile nell’arredare, ma direi che non se la cava male”- le sorride Shannon.

Arriva di fronte a lei sporgendosi un po’ per avvicinare i loro visi.

-“ci vogliamo accomodare un po’ sul divano, Andy? Così magari mi parli un po’ di te e della nostra decoratrice”- dice strizzandomi l’occhio.

Alzo gli occhi al cielo. Povero Shannon non sa cosa lo aspetta.

Chiedere ad Andy di parlare è come vedere un film che non finisce mai!! È una gran chiacchierona e una volta che parte è difficile fermarla.

Scuoto la testa divertita lasciando il povero malcapitato al suo infausto destino.

Mi giro a fissare la parete bianca.

È come un grande foglio da disegno su cui devo sfogare la mia vena artistica.

Guardo questa grande superficie candida e il disegno di Jared prende forma nella mia mente.
Il mio cervello elabora già colori, sfumature, luci ed ombre…

È sempre così. Quando sono ispirata e concentrata le cose mi vengono fuori di getto, senza esitazioni.

Ho già chiaro come dovrà venire il disegno una volta dipinto.

Il colore nero farà da padrone assoluto sullo sfondo. Su di esso spiccherà la fenice, rossa come il fuoco, che si erge tra le fiamme crepitanti, circondata da un alone di luce bianca accecante che culmina al centro del cielo, squarciando le nubi dense e scure.

Intenso e maestoso.

Mentre preparo l’occorrente vedo Shannon ed Andy parlare fittamente tra di loro, seduti sul divano. Ridono e  scherzano come se si conoscessero da una vita.

Invidio la mia amica per questo. Lei è sicura di se e riesce a gestire i suoi sentimenti.

Io no.

Il cellulare di Andy squilla, portandola ad uscire dalla stanza per poi rientrare poco dopo.

-“tesoro devo tornare di corsa in ufficio, il capo ha bisogno di me!”- rotea gli occhi con un espressione molto eloquente sul viso. Avrebbe voluto decisamente rimanere qui.

Ridacchio piano.

-“capisco…si si vai pure tranquilla Andy”- sghignazzo.

Lei mi guarda in tralice mimandomi con le labbra un “dopo voglio sapere tutto”.

-“ok allora io vado!”- esclama allontanandosi –“è stato un piacere Shan”- dice poi ammiccando verso di lui.

Oh bene ora ammicca, anche!

-“il piacere è stato tutto mio, Andy”- le dice lui con la voce calda e profonda accompagnandola alla porta.

Ridacchio divertita scuotendo la testa. Ma guarda te questi due!

Escono dalla stanza ed io rimango da sola.

-“bene mettiamoci al lavoro”- dico ad alta voce tra me e me.

Inizio a stendere il cellofan a terra sotto la parete per evitare che il pavimento si sporchi. Prendo tutto l’occorrente e lo avvicino al muro pronta per iniziare.

Shannon rientra in casa parecchi minuti dopo.

-“hey hai bisogno di aiuto?- mi chiede.

-“no grazie faccio da sola”- infilo il camice per proteggere i vestiti e raccolgo i miei lunghi capelli castani in una coda alta.

-“ti dispiace se resto qui a guardare?”- mi domanda con una faccia da bambino curioso.

È davvero buffo.

-“no certo che no!”- gli sorrido mentre lui si siede sul divano.

Prendo il bozzetto del disegno e torno verso la parete.
Intanto devo dare almeno due mani di vernice nera per lo sfondo ed aspettare che asciughi.

Sarà una lunga mattinata.


                                                                                          ***************************************************************************


Tocco leggera il muro con un dito. Ancora un po’ di pazienza.

Appena la vernice si asciuga del tutto potrò cominciare a disegnare la bozza del disegno.

Per tutto il tempo che sono stata impegnata con la stesura del colore, Shannon era rimasto seduto comodamente sul divano alle mie spalle, a conversare con me.

Con lui era più facile parlare tranquilli senza che il solito imbarazzo prendesse il sopravvento sul mio autocontrollo.

È come pensavo che fosse.
Una persona estremamente simpatica e solare, che ama scherzare con gli altri ma che sa anche ridere di se stessa. La sua risata acuta è talmente stramba e particolare che non puoi fare a meno di ridere con lui. È contagiosa e liberatoria.

Abbiamo preso confidenza subito.

È piacevole chiacchierare con lui…
Mi sento a mio agio come se lo conoscessi da una vita.

-“allora?”- mi chiede indicandomi il muro ed interrompendo il flusso dei miei pensieri.

-“la vernice è asciutta”-dico rendendolo partecipe della cosa.

-“oh bene! Quindi ora puoi iniziare a disegnare?”-

-“si finalmente”-

-“ok ma che ne pensi se prima andassimo a mettere qualcosa sotto i denti? Sono quasi le tre e mezzo!!”- mi fa notare guardando l’orologio legato al suo polso.

-“oh no ti ringrazio Shan ma non voglio disturbare! Tu vai pure a pranzo, io mangerò qualcosa una volta tornata a casa”-

-“ma non dirlo nemmeno per scherzo”- esclama lui balzando in piedi –“tu ora vieni con me e mangiamo qualcosa insieme, ok?”-

Mi abbraccia spingendomi a seguirlo fino in cucina senza che io possa replicare.

-“allora che dici se ci facciamo due sandwich?”- dice aprendo le ante della cucina e cominciando a tirare fuori tutta una serie di schifezze poco salutari.

Immagino solo cosa voglia infilarci dentro, a quei sandwich. Che dio ce ne salvi!!

-“se per te non è un problema lasciarmi cucinare, potrei preparare un piatto di pasta all’italiana! Ti và?”- chiedo.

Vedo i suoi occhi illuminarsi, non so se di gioia o per la fame.

Presumo entrambe.

-“oh si! Adoro la pasta!”- mi dice scompigliandomi i capelli –“e quindi sai cucinare italiano eh?!”-

-“beh si! Mia madre è italiana ed è un’ottima cuoca! Mi ha insegnato lei tutto quello che so!”-

Nel frattempo metto la pentola con l’acqua a bollire.

 -“oh bene! Questa cosa non me l’hai detta prima mentre parlavamo”- armeggia con le scatole della pasta –“ecco questo è quello che abbiamo in casa, pensi possa andare bene?”- mi chiede mostrandomi il pacco di spaghetti che ha in mano.

-“si andrà benissimo”- gli sorrido –“ho intenzione di preparare una carbonara”- dico prendendo le uova dal frigo.

-“ah si quella con le uova!! Mi piace!”- sorride lui contento –“bene collega mettiamoci all’opera!”- mi dice avvicinandosi ai fornelli.


 
In un baleno la pasta è pronta ed invitante, così ci accomodiamo a tavola per mangiare.

Scende uno strano silenzio.

Lui mi guarda di sottecchi.

-“mio fratello ti fa proprio uno strano effetto eh?!”- inizia interrompendo quel silenzio imbarazzante  –“Hai avuto una reazione così bizzarra l’altro giorno in ufficio…”-

Per poco non mi strozzo con un boccone di pasta.

Inizio a tossire.

Shannon mi dà dei colpetti sulla schiena.

-“hey hey respira!!”- dice ridacchiando.

-“è colpa tua! Ma che domande mi fai?!”- dico bevendo un sorso d’acqua dal bicchiere.

-“beh mi sembravi piuttosto in difficoltà a parlare con lui”- addenta un altro boccone di pasta –“ah! tranne quando gli hai praticamente urlato contro, lì sei stata una grande!!”- dice ridendo di gusto.

-“si certo come no! Devo essergli sembrata una pazza! Finiamo di mangiare per favore senza dire altre cavolate”- lo rimprovero tornando al mio piatto di pasta.

Lui scuote la testa sorridendo e manda giù un’altra forchettata di spaghetti.

-“mi darete un gran da fare voi due…”- sussurra talmente piano che quasi non lo sento.

Quasi.


                                                                                               ***************************************************************************


-“wow! Quella carbonara era un portento bambolina!!”- mi dice toccandosi la pancia piena mentre mi aiuta a togliere le ultime cose dalla tavola.

Ah si. Bambolina. Ora aveva iniziato a chiamarmi così.

-“sono contenta che ti sia piaciuta! A quanto pare tu dai molte soddisfazioni a tavola Shan!!”-

‘Non come tuo fratello’. Avrei voluto dirgli.
Non avrei mai potuto far mangiare una carbonara a Jared, vegano…o quasi.

-“praticamente ti sei spazzolato tutto!!”- gli faccio notare ridendo.

Abbiamo appena finito di mettere tutto a posto quando sento la porta di casa aprirsi e richiudersi subito dopo.

-“questo deve essere mio fratello”- mi informa Shannon dirigendosi a passo svelto verso l’ingresso.

Eccola qua.
La solita sensazione che mi assale quando so di trovarmi nello stesso luogo con lui.

La tranquillità acquisita con Shannon svanisce in un colpo.

Mi costringo ad uscire dalla cucina per andare a raggiungere i due fratelli.

-“ciao Alex”-

La sua voce mi giunge alle orecchie costringendomi ad alzare gli occhi.

Per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva.

Jared vuole attentare alla mia salute mentale.

È vestito con un pantalone nero che gli fascia le gambe come una seconda pelle, ai piedi un paio di dr martens verde bottiglia completamente slacciate ed infine una maglietta bianca  strappata con su scritto I Love L.A., che fa intravedere qualcosa del suo fisico scolpito ed asciutto.

I capelli, lasciati morbidi e ribelli, cadono a ciocche scomposte sul suo viso rilassato.
I suoi occhi invece, due macchie di vernice color ciano, mi fissano divertiti.

Una visione paradisiaca.

-“hey ti sei imbambolata?”- domanda Shannon.

Mi passa la mano davanti agli occhi, scatenando una risatina divertita del fratello minore.

Sento le guancie avvampare dall’imbarazzo.

Leto senior morirà di morte lenta e dolorosa.

-“sto bene Shan! Smettila di agitarmi davanti agli occhi questa pala che ti ritrovi per mano”- gli dico bloccandogli il polso.

-“oh beh sembrava avessi visto un fantasma”- mi dice divertito.

Il mio imbarazzo è arrivato a livelli storici.

-“capisco che mio fratello possa sembrarlo vista la colorazione bianco mozzarella della sua pelle, ma ti assicuro che è vivo eh!!”- continua lui iniziando a toccare il fratello per dimostrare la sua tesi.

Jared ride.

Di quella sua risata cristallina che da tanto non rimiravo sul suo viso.

-“vedo che hai fatto subito amicizia con la nostra piccola decoratrice”- dice rivolto al fratello maggiore.

-“beh è difficile non fare amicizia con lei, questa donna è uno spasso!! E sapessi come cucina!!”- gli dice Shan abbracciandomi –“è ufficiale da oggi è lei mia sorella”- annuncia solenne Shannon.

Jared mi viene vicino abbassando la testa all’altezza del mio viso.

-“scusalo. Mio fratello è fatto così, o lo ami o lo odi”- mi sussurra per poi allontanarsi e salire le scale –“vado su a cambiarmi”-

Mi tocco il viso in fiamme.

Quest’uomo mi manderà sul serio al manicomio.

-“Terra chiama Alex!”- esclama Shannon divertito.

Mi giro a guardarlo sbuffando.

-“che c’è Shan!?”-

-“oh finalmente hai riacquistato la parola! Pensavo fossi diventata muta!”-

-“non so di cosa tu stia parlando! Io torno a lavoro!!”- biascico frettolosa girandomi per tornare indietro.

Lui mi afferra un polso ridendo a crepapelle e  costringendomi a fermarmi.

-“oh ma dai Alex, stavo scherzando! Vieni qui…”- mi abbraccia forte continuando a ridere.

-“s-shaaaan”-

Il mio urlo è soffocato dalla sua mole di muscoli.

Lui si stacca da me scompigliandomi i capelli in un gesto quasi abituale tra noi ormai.

-“dì a Jared che sono andato via ok? E vedete di non fare danni voi due!!”- mi dice ammiccando.

-“SHAAAAN!!”- gli urlo.

-“ciao bambolina!!”-

Esce chiudendo la porta di casa dietro di se.

Sorrido.

Al piano di sopra il rumore dei passi di Jared mi fa perdere un battito.

Lavorare per lui sarà più difficile del previsto.





 
 
Note dell’autrice:

Oh eccoci qua! I lavori sono iniziati per Alex!!
Direi che destreggiarsi tra un Jared provocatore ed uno Shannon simpaticone a briglia sciolta non sarà per nulla semplice!!
Mah! Pregate per lei!! XD
 
Ringraziamenti time:

alle mie sisterine betose Niky ed Ale!! Che sono sempre le prime a fiondarsi nelle lettura!! Le mie pazzie vanno assecondate!! XD Love u!!!
alla sistwer Fabi aka Heaven_Tonight ed alla sua “mugliera” Vivi aka Deilantha!!! Le supporters più “faighe”del mondo!! Thanksssss!!
Alla mia sisko Sele aka selevalo che mi fa morire con le sue recensioni ed alla sis Connie aka Echelena che tra una pausa e l’altra dai suoi scritti mi legge sempre con tanto entusiasmo.
Una “special mention” a PrincesMonica che mi legge appena può!! Grazie mille…ci tengo tanto!! ^-^
Un enorme grazie anche a tutti gli altri che lasciano i loro pensieri nelle recensioni!! Anche se non vi nomino tutti vi ringrazio per i consigli e per il supporto!!*-*
grazie anche a voi tanti “fantasmini” che leggete!!! Se volete lasciare i vostri pensieri o le vostre considerazioni sulla storia siete i benvenutissimi!!! Non abbiate paura a recensire!! ^-^

Bacini
               Vale

 
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***







CAPITOLO 6




 

 

Ormai il lavoro a casa Leto mi aveva assorbita completamente e procede spedito, o quasi, da una settimana.

Già. Quel “quasi” mi cade a proposito.

Perché oltre al lavoro, già complicato di suo, questa settimana ho dovuto fare i conti con il mio carattere timido, dare prova di molto autocontrollo ed evitare di uccidere un “certo” padrone di casa.

Anche perché diciamoci la verità. Ucciderlo non avrebbe portato grandi vantaggi per me.

Mi ritroverei in prigione con Andy che mi farebbe visita per portarmi le arance o magari una limetta da usare per l’evasione.

No. Decisamente una pessima idea.

Purtroppo però ci sono giorni, molti giorni oserei dire, che mi capita di non riuscire a combinare quasi nulla quando Jared mi gira intorno.

Come oggi.

Me ne sto qui davanti al muro frustrata all’inverosimile con lui rilassato e comodamente seduto sul divano alle mie spalle, intento a darmi indicazioni a destra e a sinistra.

‘Quello non va bene Alex, quell’altro è troppo in alto Alex, no lì c’è troppa ombreggiatura Alex, quella linea rendila più marcata Alex…’

Dio!! Ti prego fulminami ora!

Tra cinque minuti gli infilo un pennello in bocca e lo soffoco.

-“devi stare proprio lì a rompermi le scatole, Jay??”- gli dico al culmine dell’esasperazione.

-“io non rompo le scatole. Io elargisco preziosi consigli.”- risponde lui saccente, accavallando le gambe.

Giuro che se non fosse per il fatto che è dannatamente bello, e quindi sarebbe un gran peccato, ora lo prenderei a sberle fino a fargli diventare il viso gonfio come se lo avesse punto uno sciame d’api.

Respiro profondamente tentando di ritrovare calma e concentrazione.

In compenso però, devo ammetterlo, avevamo preso molta confidenza durante la mia permanenza qui, ed ero riuscita quasi a non balbettare più così spesso quando parlavo con lui.

Inoltre ormai ci davamo tranquillamente del tu e lui si era mostrato in tutta la sua sadica magnificenza quando si trattava di darmi fastidio.

Una diva isterica su tutti i fronti.

-“ma che elargisci tu!! Non fai altro che deconcentrarmi!”- sbuffo infastidita.

-“non è colpa mia se tu non sei concentrata, piccola!”-

I due fratelli devono avere qualche fissa per i nomignoli.

Già, perchè ora al ‘bambolina’ di Shan si era aggiunto il ‘piccola’ di Jay.

-“ma se non hai fatto altro che darmi ordini!”- gli dico stizzita –“ecco mi hai distratta di nuovo, accidenti!!”- ringhio, cercando di tornare al disegno.

Niente da fare. Sono troppo nervosa. La matita non scivola leggera come vorrei.

Sento Jared alzarsi.

Ecco che altro diavolo vuole ora?

Cos’è? La matita non è abbastanza matitosa???

Mi volto e con mio sommo stupore, invece, lo vedo dirigersi verso il pianoforte nero dall’altro lato della stanza.

Si accomoda sullo sgabello e porta le mani sui tasti, lasciando che le sue dita scorrano libere e veloci.

-“cerca di rilassarti”- mi dice.

La melodia è improvvisata.

Lo guardo, immobile.

Suona adagio, dolcemente e piano piano la musica prende una forma ben precisa.

Riconosco le note di una delle loro canzoni. ‘Alibi’.

Torno a girarmi verso la parete.

Questa canzone la trovo stupenda e, come ogni volta che la ascolto, i miei occhi si fanno lucidi.

Li chiudo e lascio che la musica scorra nel mio corpo fino a raggiungere la mia mano.

La matita bianca inizia a scorrere sul muro, leggera e veloce, creando chiaroscuri ove serve.

Sono così concentrata che mi accorgo solo dopo che Jay ha smesso di suonare e si è avvicinato arrivando alle mie spalle.

-“vedi? Se ti concentri sei brava…”- mi sussurra nell’orecchio indicando il disegno che inizia a prendere forma.

Il solito brivido caldo mi percorre il corpo.

-“g-guarda che se non mi concentro è colpa tua”- dico piano.

Lui ridacchia.

-“ecco…so che è la prima volta che la ascolti ma…ti piace quella canzone?”- mi chiede spostandosi e posizionandosi di fianco a me –“è nostra.”- conclude girandosi a guardarmi.

L’avrò ascoltata un centinaio di volte.

-“s-si…m-mi piace…”-

Mi fissa.

I suoi occhi sono improvvisamente diventati di un blu più scuro.

Come se ci fosse in corso una tempesta lì dentro.

Rimaniamo a guardarci per alcuni minuti, immobili.

Lui serio. Io incapace di distogliere lo sguardo.

All’improvviso scuote energicamente la testa come se un pensiero lo avesse infastidito.

Si allontana repentino da me incrociando le mani dietro la schiena.

-“vedi di seguire le mie indicazioni, o questo disegno te lo faccio rifare dieci volte!”- mi rimprovera divertito uscendo poi di fretta dalla stanza.

Lo guardo andare via confusa.

La sua uscita frettolosa è stata…strana. Lui è stato strano.

Ma forse sono io che vedo cose inesistenti.

Molto probabile.

Scrollo le spalle prendendo l’mp3 dalla borsa, infilo le cuffie e premo play tornando a lavoro.


****************************************************************************************************


È già buio.

Da quando Jared aveva abbandonato la stanza mi ero totalmente immersa nel disegno.

Non mi sono nemmeno accorta che era giunto il tempo di tornare a casa.

Dopo aver tolto il camice, provo a mettere in ordine le varie cose sparse a terra per non lasciare questa stanza nel caos.

Prendo la mia borsa e mi preparo per andare via.

Si ma…Jared?

Non è più tornato e non ho la più pallida idea di dove possa essere.

Mi affaccio nel corridoio e vedo una luce provenire dalla cucina.

Probabilmente è lì.

Mi incammino verso la porta, entro e lo trovo intento a sminuzzare verdura.

-“oh eccoti! Vuoi rimanere a cena?”- mi chiede.

-“oh no no grazie Jared!”-

Non l’avevo mai visto in versione cuoco.

È circondato da verdure, spezie e pentole di ogni dimensione ed indossa un grembiule nero con su stampata la scritta “The Best Chef”.

È un immagine assolutamente surreale.

-“ah Alex…prima che tu vada…”- mi chiama lui fermando il suo tagliuzzare e guardandomi –“stavo pensando che sarebbe meglio che tu rimanessi a dormire qui durante il periodo in cui lavorerai per me”-

Me lo dice con tono tranquillo come se mi avesse chiesto di passargli un bicchiere d’acqua.

Sgrano gli occhi deglutendo a vuoto.

-“beh sarebbe più comodo per te! Non saresti costretta a stare ore imbottigliata nel traffico di L.A. per venire qui ed io non dovrei lasciare le chiavi di casa ovunque quando esco”- conclude con la stessa calma di prima.

Io. Dormire. Qui. Con lui.

Non se ne parla nemmeno.

-“Jared ti ringrazio ma…”-

-“non accetto rifiuti!”- mi interrompe –“la mia non era una proposta. Perciò domani porta con te la valigia con le tue cose! Starai qui fino alla fine dei lavori”- conclude tornando ad occuparsi della sua cena.

I guai non cesseranno mai di perseguitarmi.


****************************************************************************************************


Anche oggi niente concentrazione.

Fisso il muro da un ora abbondante.

Come posso pretendere di essere concentrata?

Questa sarà la prima notte a casa di Jared.

Stamattina sono arrivata con le mie valigie cercando di dissuaderlo dalla sua idea, ma mister ‘Si Fa Come Dico Io’ non ha voluto sentire ragioni.

È salito al piano di sopra con le mie valigie in mano mostrandomi la stanza degli ospiti.

Stanza che, tra le altre cose, mi piace davvero molto.

Letto a baldacchino a due piazze  con una leggera tenda bianca semi-trasparente, armadio bianco lucido completamente coperto di specchi, finestra che dà su di un ampio terrazzo e al centro della camera un enorme tappeto bianco e argento a strisce.

Ah dimenticavo.

Le pareti della stanza sono color melograno.

Ho spalancato gli occhi incredula. Roba da matti.

-“È  un colore che mi piace”- mi aveva risposto lui.

Ma và.

Mi ricordo giusto i suoi capelli con una certa cresta di quel colore…

Una volta sistemate le mie cose avevo, naturalmente, chiamato Andy per renderla partecipe della mia nuova sistemazione.

Mi aveva gridato in un orecchio per tutta la durata della telefonata sommergendomi di parole come al suo solito.

Era eccitatissima e continuava a chiedermi come, quando e perché!!

-“mi raccomando mettiti quel completino intimo che ti ho regalato un mese fà”- mi aveva detto poi salutandomi.

Per poco non l’avevo mandata a quel paese.

Figurati. A cosa mi potrebbe mai servire il completino intimo sexy?!

Cioè…lo so a cosa mi potrebbe servire…

Scuoto la testa per evitare che la mia immaginazione galoppi veloce e ricomincio a disegnare.

Oggi fa più caldo del solito ed il camice di certo non aiuta a mantenermi fresca.

E nemmeno i miei ultimi pensieri aiutano.

Jared entra nella stanza proprio in quel momento con in mano due bicchieroni colmi di un liquido verde.

-“fa caldo, ho pensato che un po’ di acqua e menta ghiacciata fossero l’ideale”- mi dice facendomi segno di raggiungerlo sul divano.

Tolgo il camice.

La maglietta bianca che porto mi si è completamente appiccicata addosso per non parlare dei jeans. Sono sudatissima.

-“grazie Jay!”- gli dico mentre mi porge il bicchiere.

Mando giù un grande sorso cercando di dissetarmi.

-“che caldo oggi”- affermo facendomi aria con la mano.

-“è vero oggi non si respira!”-

-“cosa darei ora per mettermi a mollo al mare o magari in piscina”- sospiro bevendo un altro sorso.

Mi guarda con uno strano luccichio negli occhi.

Lo squadro da sopra il bicchiere.

Quello che vedo non mi piace nemmeno un po’.

I suoi occhi sono ridotti a due fessure e la bocca è piegata in un sorrisino malefico che mi preoccupa alquanto.

Il mio corpo, come se avesse fiutato il pericolo, cerca di allontanarsi da lui che però con uno scatto fulmineo mi afferra, caricandomi sulla sua spalla a testa in giù come un sacco di patate.

Accidenti è magrolino ma ne ha di forza, eh!!

-“JAREEEED!!!”- gli urlo colpendolo sulla schiena –“che vuoi fare? Mettimi giù!”-

Lui se la ride senza neanche ascoltarmi ed esce nel giardino facendo il giro della casa.

-“Jay mettimi giù!”-

Lui per tutta risposta mi molla uno schiaffo sul sedere provocandomi il solito rossore.

-“fa silenzio signorina!”- replica divertito –“ora il tuo personale genio della lampada esaudirà il tuo desiderio!”- esclama ridendo come un matto.

Anche se sono a testa in giù riconosco distintamente i contorni di una piscina.

Lo vedo avvicinarsi al bordo.

Non vorrà fare quello che penso??

No. Non è così matto. Giusto?

-“Jared Leto non oserai?”- gli dico dimenandomi nella sua stretta.

-“ooooh si piccola…”-

Senza che nemmeno abbia il tempo di rendermi conto di cosa stia succedendo, mi ritrovo catapultata in acqua con tutti i vestiti addosso.

Annaspo, tornando in superficie confusa.

Mi aggrappo al bordo e mi tirò su uscendo dalla piscina.

-“MALEDETTO LETO!”- gli urlo.

Goccio acqua ovunque ed i capelli mi ricadono bagnati davanti agli occhi.

Lui se la ride piegato su se stesso.

-“ooh avanti piccola è stato divertente!!”-

-“per te forse!!”- sibilo io arrivandogli di fronte minacciosa con le mani sui fianchi.

Lui si blocca all’improvviso smettendo di ridere.

Lo vedo deglutire pesantemente, facendo fare degli scatti irregolari al pomo d’adamo.

Mi fissa.

-“che c’è?! Hai visto un fantasma?”- lo apostrofo ancora infastidita.

Mi guardo addosso per vedere cosa ho che non và e mi rendo conto che la mia maglietta bianca, bagnata, è diventata quasi trasparente lasciando in bella mostra il mio reggiseno di pizzo.

Cavolo! Cavolo! Cavolo!

Mi copro istintivamente il seno con le mani e so di essere visibilmente arrossita.

Sento il viso andare a fuoco.

Alzo gli occhi verso di lui che è ancora lì, immobile, a fissarmi.

Lo guardo cercando di pensare ad una soluzione che mi catapulti di fretta via di lì.

D’improvviso si riscuote, afferrando un asciugamano da una sedia ed avanzando verso di me.

Io rimango immobile come una statua.

Lui continua a fissare i miei vestiti bagnati che, aderendo al mio corpo, mostrano ai suoi occhi tutte le mie generose curve.

Mi posa l’asciugamano addosso frizionandomi le spalle con le mani, muovendosi lento.

-“scusami…non avrei dovuto buttarti in acqua a quel modo…”- sussurra appena, continuando ad asciugarmi.

Lo guardo.

Sta facendo scivolare i suoi occhi su tutto il mio corpo, dall’alto in basso. In questo momento mi sento completamente nuda.

Quegli occhi bruciano su ogni mio lembo di pelle.

All’improvviso mi attira contro il suo petto, accarezzando piano la mia schiena da sopra l’asciugamano.

Lo guardo confusa.

-“devo asciugarti bene…”- giustifica il suo gesto, parlandomi con voce roca.

I nostri visi sono vicinissimi ed ogni singola parte del mio corpo è premuta contro di lui.

Lo sto praticamente inzuppando.

Le sue mani interrompono le carezze posizionandosi sui miei fianchi.

Ora che si è fermato, piccoli brividi di freddo percorrono il mio corpo.

Alzo gli occhi e trovo i suoi che osservano insistenti le mie labbra.

È così maledettamente vicino.

Mi basterebbe spostare un po’ il viso in avanti e…

“No. No. Non pensare a queste cose. Non pensare a queste cose.”

Lui, come se mi avesse letto nel pensiero, si allontana di scatto da me dirigendosi dentro casa.

Io lo seguo in silenzio.

-“vai a metterti qualcosa di asciutto o ti prenderai una bronchite. Io intanto ordino il pranzo.”- mi dice.

Si allontana di nuovo, mentre io mi dirigo in silenzio al piano di sopra con mille pensieri che mi affollano la mente.


****************************************************************************************************


Non avevamo parlato granchè durante il resto della giornata.

Io ero tornata al mio lavoro e lui alle sue occupazioni.

La cena era stata consumata quasi in silenzio ed ora mi ritrovo nella semi oscurità del salotto a guardare la tv con lui.

Io seduta su un lato del divano e lui nella parte opposta.

Sembrava come se non volesse avvicinarsi troppo a me. Mi aveva evitata tutta la giornata.

Mi sfugge un sospiro.

Mi ero piuttosto stancata oggi e questa situazione che si era creata, inoltre, mi innervosiva parecchio.

Sono tesa come una corda di violino e non riesco a stare ferma in nessuna posizione.

Sono scomoda, nervosa e mi sto contorcendo come una tarantola impazzita.

Lui se ne accorge.

-“che hai?”- mi chiede voltandosi verso di me.

La sua voce…mi era mancata.

-“nulla…”-

-“beh non mi convinci molto sai? Sembri un’animale in gabbia che non mangia da un mese!”-

Lui e il suo sarcasmo. Delicato come una noce di cocco in testa.

-“s-sto b-benissimo!”- balbetto stizzita.

Lui ridacchia ancora, poi mi guarda scuotendo leggermente la testa.

-“dai…vieni qui piccola…”- mi dice dolcemente.

La sua mano calda si chiude attorno al mio polso tirandomi giù verso di lui.

Mi fa sdraiare con la testa sulle sue gambe, coperte dai soliti pantaloni di una tuta.

Questi suoi cambiamenti di umore mi irritano.

-“J-Jared ma che…”- cerco di dire.

Lui però mi interrompe.

-“sssh…tranquilla…rilassati e cerca di riposarti. Devi essere piuttosto stanca”- mi dice con un filo di voce.

La sua mano prende ad accarezzarmi i capelli lentamente.

Li lascia scorrere tra le sue dita per tutta la loro lunghezza. Arrivato alla fine, inizia di nuovo con un'altra ciocca.

Chiudo gli occhi.

Il mio corpo trema leggermente sotto i suoi tocchi.

Perché mi fa sentire così?

Perché devo sentirmi così?

Così maledettamente vulnerabile…ancora una volta…

-“Alex…sento distintamente le rotelle del tuo cervellino che girano vorticosamente”- sussurra ridacchiando avvicinandosi al mio orecchio –“devi imparare a riconoscere quando è il momento di pensare e quando non lo è”- mi dice –“ed ora non è il momento…”-

Mi lascio andare alle sue attenzioni.

Mi sento…bene.

Forse proprio per quella sua mano dolce che mi accarezza, per la semi oscurità o forse per il calore del suo corpo…non so di preciso…ma i miei occhi ad un certo punto si arrendono a Morfeo.


____________________________________________________________________________________________________

 

 

 
Note dell’autrice:

Bene eccoci!!!
Qua la cosa si fa interessante! Tutti questi cambiamenti di Jared l fanno girare la testa…
Mah…come si evolverà la cosa?
 


Ringraziamenti time:

Un grazie grande grande alle mie sisterine betose (che stanno attendendo da immemore tempo il mio capitolo da betare!! U__U arriva presto ve lo giuro!!!) la mia bro Niky (la recensitrice folle per EFP!!) e la mia more Ale!!! Amour et nombreux bisous!!!!

Grazie alle mie supporters “faighe” Fabi/sistwer e Vivi!!! <3 <3 <3

E grazie alle mie sisterine Sele e Connie e alle loro pazze recensioni (con le loro FF prima o poi mi faranno schiattare giovane!) O__o

Un enorme grazie come sempre anche agli altri che leggono e recensiscono lasciandomi i loro pensieri!! Grazie grazie grazie!!

Ed infine muchas gracias anche ai miei “fantasmini” che leggono in tanti anche senza recensire! Grazie!!

A presto. Baci.
                                 Vale
 
 
 
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***






CAPITOLO 7









 

 
Apro gli occhi e mi guardo intorno confusa.

Dove diavolo sono?

Guardo le pareti. Color melograno. Stanza degli ospiti.

Casa di Jared.

I ricordi di quella sera mi tornano in mente come in un flashback.

La tv, il divano, la sua mano sui miei capelli, il calore del suo corpo, la sua voce calda…

Mi porto il lenzuolo fin sopra la testa. Se solo ci penso…

D’improvviso mi salta all’occhio un particolare a cui, ancora, non avevo fatto caso.

Sono in un letto. Com’ è possibile?

Mi ricordo benissimo di essermi addormentata sul divano.

Non può davvero avermi portata lui qui!? Ed io non mi sono accorta di nulla!

Povero…gli sarà venuto il mal di schiena!!

Mi scappa un sorriso.

È stato…dolce.

Riemergo dal groviglio di lenzuola e guardo l’orologio. Le nove e mezzo.

Ho dormito troppo accidenti!!

Mi alzo e corro in bagno a farmi una doccia veloce.

Ci metto un attimo e mentre mi asciugo torno in stanza per vestirmi.

Pronta, vestita e carica apro la porta e scendo al piano di sotto con un sorriso enorme.

Arrivata a metà  scala, però, mi blocco.

Ci sono due voci che parlano al piano di sotto. Resto in ascolto alcuni secondi.

Una è quella di Jared e l’altra, più profonda, è quella di Shannon.

Mi muovo di qualche altro gradino per capire da dove provengono.

Sono entrambi in cucina.

Scendo del tutto e mi avvicino per sentire cosa dicono. Sembro una ladra.

-“Jay guarda che non è una cosa brutta sai?!”- è Shan che parla.

-“non è brutta ma è troppo poco tempo dannazione! com’è possibile? Non può capitare a me Shan…non sono più un ragazzino…”- risponde Jared.

-“Jay…”- la voce di Shannon è dolce e comprensiva.

-“NO! Io…io…non…”- risponde Jared titubante.

Ma di che diavolo parlano?

Scende un silenzio assordante e così decido di fare la mia entrata in cucina.

-“buongiorno a tutti”- esclamo entrando nella stanza.

-“buongiorno a te bambolina!”- Shan mi viene incontro e mi stampa un bacio sulla guancia.

Jared ci fissa immobile.

 -“dormito bene?”- mi chiede il maggiore.

-“Come un ghiro Shan!”- gli dico guardando Jay con la coda dell’occhio. È silenzioso.

-“bene sono contento! Il letto della camera degli ospiti è molto comodo! Anche il divano in realtà…”- insinua lui guardandomi malizioso ed accomodandosi su una delle sedie della cucina.

E se…non è possibile che lui sappia di ieri sera…

Mi avvicino al tavolo e mi siedo di fronte a Jared.

-“buongiorno Jay”-

-“buongiorno”- mi risponde lui senza nemmeno guardarmi.

Di nuovo questi suoi repentini cambi di umore.

-“qui c’è la colazione bambolina, serviti pure”- Shan si intromette indicandomi i croissant, la spremuta d’arancia e le varie marmellate disposte sul tavolo.

-“grazie”-

Mangio qualcosa in silenzio.

Jared non mi rivolge parola.

Che cosa ho fatto?

Ieri sera stavamo così bene…era tornato sereno e tranquillo.

Perché ora mi ignora?

Lo guardo. Mi sta fissando, serio. Arrossisco.

-“io esco. Torno nel pomeriggio, ho bisogno di aria”- esclama lui all’improvviso facendomi sobbalzare.

Si alza dalla sedia ed esce di fretta.

Guardo Shannon perplessa.

-“cos’ha Jay?”- gli chiedo preoccupata.

-“tranquilla bambolina ha solo qualche pensiero…”- mi risponde lui fissando la porta -“…beh…allora…dai fammi vedere come sta venendo il disegno sulla parete!”- conclude cambiando discorso.

Non mi piace affatto quando una persona cambia discorso per sviarmi.

Odio essere sviata da una conclusione a cui comunque arriverei lo stesso, prima o poi.

Lo guardo alzarsi e decido di stare al gioco.

-“andiamo di là così ti faccio vedere e comincio anche a lavorare”- gli dico alzandomi a mia volta.

Ci dirigiamo verso la stanza e Shannon entra prima di me posizionandosi di fronte al muro.

-“beh direi che sta venendo proprio bene”- esclama soddisfatto.

-“beh…si…anche se per ora è solo la bozza del disegno…poi devo dipingerlo”- gli rispondo.

-“allora mettiti al lavoro, io rimango a farti compagnia”- mi dice accomodandosi sul divano -“mi piace guardarti mentre disegni”-

Gli sorrido e mi infilo il camice pronta per iniziare.

Prima però mi deve rispondere ad un paio di domande.

-“Shan”-

-“dimmi bambolina”- mi risponde lui.

-“Jared ti ha raccontato qualcosa di ieri sera?”- chiedo.

Magari è per quello che era così di cattivo umore stamane.

-“del fatto che ti sei addormentata sul divano mentre lui ti accarezzava i capelli, intendi?”- sorride furbo -“mio fratello ed io ci raccontiamo tutto…è un abitudine che abbiamo preso da piccoli”- mi dice facendomi segno di sedermi di fianco a lui.

Mi sento avvampare. Jared gli aveva raccontato…

-“non devi vergognarti bambolina…non volevo metterti in imbarazzo e nemmeno Jay voleva. È solo che ci siamo ripromessi di dirci sempre tutto, noi”-

Mi siedo di fianco a lui. Sembro una bambina piccola che fa mille domande sciocche.

-“mi ha portata lui a letto?”- gli chiedo tenendo gli occhi bassi.

Domanda sciocca con ovvia risposta.

-“si…mi ha detto che dormivi così profondamente che non ha voluto svegliarti”- mi risponde abbracciandomi.

-“capisco…”-

-“che altro c’è? Sputa il rospo…”-

-“per quale motivo era di così cattivo umore prima?”-

-“te l’ho detto bambolina…aveva solo bisogno di chiarirsi alcune idee che gli frullavano in testa…ecco perchè era di umore nero!”- risponde sorridendomi ancora.

C'è qualcosa che mi sfugge.

Fa una lunga pausa che mi spinge a voltarmi per guardarlo in viso.  

-“cosa provi per lui Alex?”- mi chiede stringendomi a se.

La sua domanda improvvisa mi spiazza.

Cosa provo…

-“ti piace molto…non è così?”- mi incalza lui guardandomi.

Annuisco.

Non l’ho mai ammesso ad altri se non a me stessa ed ora stavo dando la conferma a lui.

Shannon sorride ed i suoi occhi color ambra si illuminano.

-“tranquilla bambolina non devi sentirti a disagio…non con me. Penso che mio fratello abbia bisogno di circondarsi di persone come te. Sei allegra, piena di vita, ti sai far volere bene con i tuoi modi dolci e gentili ma sei anche battagliera e sai farti valere”- mi dice sorridendo ancora.

Mi sento sporca, ora.

Se solo sapesse…

Li conosco da una vita. Sono un membro di quella che loro chiamano ‘famiglia’ e non gliel’ho detto. Ho preferito mentirgli per non rischiare. Volevo tenermi questo lavoro. Non volevo rinunciare. E loro…lui…si fida di me.

-“hey Alex…”- mi chiama lui alzandomi il viso –“che succede? Sei diventata improvvisamente triste”-

-“nulla Shan, tranquillo…”-

Lui mi guarda con i suoi occhi dolci.

-“ok…non voglio forzarti…ma sappi che se c’è qualcosa che non và puoi parlarne con me. Sono un buon ascoltatore sai?”- mi dice scompigliandomi i capelli -“e poi dobbiamo aiutarci a vicenda noi!”- esclama –“sai c’è una certa tua amica che vorrei invitare a cena stasera…”- mi dice strizzandomi l’occhio.

Andy.

-“oh beh allora potrei darti due o tre consigli, Shan…”- gli dico ridacchiando e tornando al mio solito buon’umore.

Il mio batterista a quanto pare è un’ottima cura contro la tristezza.


*******************************************************************************************


Shan era rimasto tutta la mattinata insieme a me, andando via solo dopo pranzo ed io, dopo la sua partenza,  avevo ricominciato subito a lavorare.

Sono ancora sola in casa e di Jared nemmeno l’ombra.

Non è ancora tornato da stamattina ed ora sono quasi le sei. Sono preoccupata…

Mi tolgo il camice e comincio a girovagare per la stanza.

Meglio se mi distraggo un  po’ tanto non riuscirei comunque a concentrarmi.

Mi avvicino al pianoforte e mi siedo sullo sgabello. Inizio a muovere le mie dita sui tasti per sentirne il suono.

Chissà quante volte lui si è seduto qui…le sue dita che scorrono veloci…

È così maledettamente bello…con gli occhi chiusi e la concentrazione ben visibile sul suo volto.

L’ho visto così tante volte suonare che ho la sua immagine perfettamente impressa nella mente.

-“sai suonarlo?”-

La sua voce improvvisa mi fa girare di scatto.

È appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate.

Mi porto la mano al petto. Mi ha spaventata.

-“scusa non volevo spaventarti”- mi dice interpretando il mio gesto –“pensavo mi avessi sentito rientrare”-

Ero così persa nei miei pensieri che non avevo nemmeno fatto caso alla porta di casa che si apriva, annunciandomi il suo rientro.

Lo guardo.

È tranquillo. Sembra tornato quello di prima.

Si siede sullo sgabello accanto a me.

-“sai suonarlo?”- ripete.

-“n-no non sono capace purtroppo…anche se…mi piace davvero molto come strumento”-

Lui non mi risponde ed inizia ad accarezzare i tasti suonando una melodia che non conosco.

Chiudo gli occhi e la ascolto.

La musica è tormentata ma dolce…le stesse emozioni che ho visto scorrere questi giorni sul suo viso.

Si interrompe ed io apro gli occhi girandomi a guardarlo.

Mi fissa con quei suoi zaffiri che ti fanno perdere la concezione dello spazio e del tempo.

Mi perdo ad osservarlo.

La pelle diafana e senza imperfezioni illumina il suo viso. Il suo nasino, dai lineamenti delicati, è proporzionato a tutto il resto. Le sopracciglia folte incorniciano perfettamente i suoi bellissimi occhi che continuano a fissarmi e le sue labbra, sottili e rosse, vengono ora attraversate dalla sua lingua, che le lascia lucide ed umide.

È dannatamente perfetto.

Mi sposta una ciocca di capelli portandomela dietro un orecchio e la sua mano si ferma sulla mia guancia.

Chiudo istintivamente gli occhi.

Non so se è la sua pelle ad essere fredda o se è la mia che và a fuoco.

La sua mano scende sul mio collo ed io apro piano gli occhi.

La sua espressione è dolce.

-“cosa devo fare?”- mi chiede.

O forse lo chiede a se stesso.

Inclina leggermente la testa.

Si avvicina così lentamente che mi sembra di vivere la scena a rallentatore.

Sento il suo respiro sul mio viso. È irregolare.

Sposto una mano sul suo petto ed il suo cuore batte talmente veloce che ho paura possa esplodergli da un momento all’altro.

Chiudo gli occhi. Lui mi prende il viso tra le mani…

Lo squillo improvviso del telefono ci fa sobbalzare entrambi. Ci separiamo immediatamente come se ci fossimo presi la scossa.

Mi guarda confuso prima di alzarsi e dirigersi verso il telefono, nel corridoio, per rispondere.

Stava per baciarmi.

Lui stava davvero per baciarmi.

Il mio cuore sta seriamente rischiando di uscirmi dal petto.

La sua testa spunta dalla porta della stanza.

-“è Shannon. Vuole parlarti”- mi dice.

Mi alzo dirigendomi verso di lui che mi porge il telefono. Le nostre mani si sfiorano e per poco non mi cedono le gambe.

-“p-p-pronto Shan?!”-

-“bambolina!!”- esclama lui –“vestiti bene che stasera si esce a cena! Io , Andy tu e Jay!!”- dice contento.

-“a cena? Andy? Io? Ma..ma cosa…”- mi rendo conto di non riuscire a formulare frasi di senso compiuto neanche volendo.

-“beh te l’avevo detto che volevo andare a cena stasera!! ora siete inclusi anche voi! Beh che c’è? Sembri tra le nuvole!”- afferma –“l’ho detto anche a Jay e per lui va bene. Ci vediamo alle otto e mezzo. A dopo bambolina!!”- mi dice concludendo la chiamata.

Sono decisamente stordita dal fiume di parole di Shannon.

Penso di aver capito solo la metà di tutto ciò che mi ha detto.

Fisso immobile il telefono. Jared è ancora dietro di me.

Non riesco a girarmi.

Stavamo per…

Mi costringo a muovermi per tornare di là ma lui mi blocca, posizionandosi di fronte a me.

-“non dovrei farlo…io…non dovrei ma non ci riesco…io…so solo che se non lo faccio ora potrei impazzire…”- mi dice con un sussurro avvicinando il suo viso al mio.

In un attimo sento le sue labbra poggiarsi sulle mie delicatamente.

Mi sta baciando. Sul serio.

Non è uno dei miei soliti sogni ad occhi aperti. Sta succedendo davvero.

Si avvicina di più ed io sono costretta ad indietreggiare fino al muro dietro di me.

Distende le braccia ai lati della mia testa continuando a baciarmi.

Le nostre bocche si muovono, dolci, assaporandosi l’una con l’altra.

Mi sta baciando come se per lui fossi una delle cose più buone che abbia mai assaggiato.

Le sue labbra sono morbide e delicate. La sua lingua è calda e si muove sapiente, vorticando lentamente con la mia in una danza che mi lascia completamente senza fiato.

Si stacca appena e mi morde il labbro inferiore, lento.

Dio…

Gli butto le braccia al collo premendo il mio corpo contro il suo.

Sento le sue mani, dietro la mia schiena, infilarsi appena sotto la maglietta.

Le sento sfiorarmi lievi.

Al loro passaggio percepisco la mia pelle bruciare.

Lascio scivolare le mani sul suo petto accarezzandolo.

Anche da sopra la maglietta posso sentire il suo torace scolpito sussultare.

Mi guarda negli occhi. I suoi sono talmente espressivi, talmente intensi che perdo un battito.

Si tuffa di nuovo sulle mie labbra.

Il bacio diventa più veloce, più esigente. Le nostre bocche si cercano, si divorano.

Gli passo una mano tra i capelli morbidi e dalla sua bocca scappa un leggero gemito. Le sue labbra si posano sul mio collo umide e calde per poi tornare sulla mia bocca, avide.

Continua a baciarmi fino a che non siamo costretti a separarci per mancanza di fiato.

Poggia la sua fronte sulla mia rimanendo immobile.

-“cosa mi hai fatto?”- mi chiede respirando a fatica.

Non so cosa rispondergli. Anche perché potrei fargli la stessa domanda.

Sono nel caos più totale.

Ho ancora gli occhi chiusi e non ho il coraggio di aprirli.

-“guardami”- mi sussurra –“apri gli occhi, piccola…”-

Lo assecondo.

Il suo respiro mi solletica il viso e lui mi guarda con gli occhi che ora sono scuri, lucidi di piacere e profondi, come un abisso.

-“cosa mi hai fatto?”- ripete.

-“J-Jay…”- sussurro a fatica.

-“sono davvero in grado…di nuovo…”- mormora a se stesso –“forse…Shan si sbaglia…non avrei dovuto…”- sussurra ancora.

È confuso.

“No. Non farlo Jay”. La voce nella mia testa lo sta urlando.

Non può pensare queste cose proprio ora che anche io ho deciso di lasciarmi andare…finalmente.

-“Jay…”- gli prendo il viso tra le mani.

-“sei come una calamita…”- si avvicina e mi bacia ancora –“sei una strega non ho altre spiegazioni”- mi dice sorridendo appena, stringendomi a lui.

Potrei morire ora. Non me ne importerebbe nulla.

-“fidati di me Jay…”- gli sussurro piano.

Fidarsi di me. Una bugiarda.

Ma quello che provo per lui non ha nulla di finto.

-“Mi fido. Non so come, non so perché ma…mi fido”- mi sussurra.

Le sue labbra rosse tornano sulle mie.

Mi bacia lento, dolce.

La sua lingua passa malandrina sul mio labbro inferiore, leccandolo.

Sospiro.

-“vai a cambiarti ora che tra poco abbiamo una cena. Shan sarà qui a momenti!”- mi ricorda sorridendo sincero.

-“ma…Jay…noi…dovremmo parlare di…di quello che è successo…insomma…ecco…”- sto delirando.

Lui mi mette un dito sulle labbra.

-“sssh…”- mi dice baciandomi la fronte –“non far lavorare troppo quel tuo cervellino adorabile. Non c’è molto di cui parlare…”- sussurra –“voglio provarci. Voglio lasciarmi andare a quello che provo. Sono stufo di avere un cuore circondato da ombre…ombre nere che mi inghiottono, mi seppelliscono…ho bisogno di qualcuno che porti luce…”- mi dice, gli occhi fissi nei miei –“e vorrei che quella luce fossi tu…vuoi?”-

Non so cosa dire.

Nessuno mi aveva mai detto parole tanto belle. Nessuno.

Come posso…come posso ora tirarmi indietro?

Semplice. Non voglio tirarmi indietro.  Neanche sotto tortura.

-“si Jay…si…”- gli sussurro posando delicata le mie labbra sulle sue.

Mai avrei pensato che le cose potessero andare così.

Doveva essere solo un lavoro…dovevo solo dire una piccola bugia e lavorare…nient’altro…ed ora la cosa è persino più grande di me.

Mi bacia, si allontana e mi accarezza la guancia sorridendomi.

-“ora dovremmo davvero andare a cambiarci o mio fratello mi ucciderà se non ci trova pronti”- mi dice roteando gli occhi divertito.

Sorrido mentre lui si incammina verso le scale. Lo guardo dirigersi al piano di sopra.

Lo imito con leggero ritardo ed entro in camera per prepararmi.

Guardo il mio riflesso nello specchio.

Sono davvero io quella?

Le guance rosee, gli occhi lucidi e la bocca rossa e gonfia di baci.

Mi sfioro le labbra con un dito.

Sorrido.

Si sono io.

















 
 
 
Note dell’autrice:

oh alleluia alleluia!! Qualcosa si smuove!! (me lo dico pure da sola -_-‘)

Più che altro diciamo che Jared si è dato una mossa! XD

Ora non resta che vedere come andrà questa cena!! Stay tuned!! ^-^
 
 

Ringraziamenti time:

Come sempre il mio primo grazie gigantesco va alle mie sisterine betose: la mia bro Niky/recensora folle del webe la mia piccina Ale (che sono sicura tra poco mi ucciderà perché ancora nn sforno il famoso capitolo!! U__U)  <3 <3 <3

Grazie come sempre e anche di più e verso l’infinito ed oltre e chi più ne ha più ne metta (ok riprendo fiato) alle mie supporters “faighe” Fabi/sistwer e Vivi e alle mie sisterine Sara, Connie e Sele!!! ^-^

Un altro grazie stratosferico anche a: Neryssa, Villina92, manufassbender, xAriel, robpattzlovers, CimodeBeauvoir, Angel_lily,  jada_happy, Arwen_theevenstar, Ila_76, PrincesMonica, ilechelon, buddhaformary. Non vi nomino sempre tutte xkè siete tante però sappiate che vi ringrazio una per una per le vostre recensioni!!!Grazie grazie grazie!! (e chiedo scusa se eventualmente me ne fosse sfuggita qualcuna ^-^)

Ed infine come sempre un “muchas gracias” anche ai lettori “fantasmini”!!  Thanks!!!!!

A presto. Baci.
                                 Vale
 
 
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***










 

 CAPITOLO 8





 

 
Mi guardo l’ennesima volta allo specchio. Sono pronta.

Ci ho messo un infinità di tempo per decidere cosa mettere per questa cena e non mi capita quasi mai. Di solito sono sempre abbastanza veloce nel vestire. Alla fine ho optato per un vestitino viola che arriva fino al ginocchio, ho la pelle chiara e questo colore mi dona molto. Sopra ho dovuto indossare un copri spalle nero a mezza manica per evitare che il mio tatuaggio si vedesse.

Cominciava davvero a pesarmi questa mia bugia.

Ai piedi un bel paio di scarpe con tacco alto. Non le porto quasi mai, ma stasera voglio essere perfetta.

I capelli ricadono lisci e morbidi sulle mie spalle, il trucco neutro ed il mascara risaltano i miei occhi castani.

Frugo nel mio portagioie per trovare qualcosa di carino da indossare e…la vedo.

La mia catenina d’oro bianco con appeso un piccolo ciondolo…un triangolo con una linea trasversale nel mezzo. La triade. Il loro simbolo, che ora, era anche il mio.

Quanto vorrei indossarla…

Scaccio via i brutti pensieri e la rimetto al suo posto a malincuore. Prendo quella con il ciondolino a forma di nota musicale. Semplice ma carina.

Ora posso andare.

Scendo le scale e trovo Jared vicino la porta di ingresso. È perso nei suoi pensieri e non mi ha sentita arrivare.

Mi soffermo a guardarlo. Indossa un paio di pantaloni neri lucidi, una camicia bianca lasciata volutamente aperta fino al terzo bottone ed un paio di converse nere.

Da quando il suo gusto per i vestiti era migliorato tanto?

I pantaloni avvolgono il suo sedere in maniera quasi oscena.

Ho bisogno di aria.

Lui si gira, accorgendosi di me. Ed io gli stavo fissando il sedere. Fantastico.

Faccio finta di nulla e gli arrivo vicino. Con questi tacchi sono alta quanto lui. Ci fissiamo per degli interminabili secondi.

-“Shan è arrivato?”- gli domando per sciogliere l’imbarazzo.

Il mio.

-“sta per arrivare sarà qui a minuti”- risponde lui.

Lo vedo sorridere all’improvviso. Mi prende una mano e mi fa fare una giravolta su me stessa.

-“sei molto, molto carina…”- mi dice.

Le mie guancie, come al solito, cambiano varie tonalità di rosso.

-“non smettere mai di farlo…”- mi sussurra poi all’improvviso avvicinandosi.

-“di-di fare cosa?”- gli chiedo confusa.

-“di arrossire. Mi piace vedere l’effetto che ho su di te”- dice ridacchiando.

Maledetto Leto! Si diverte!

-“non hai proprio nessun effetto su di me caro signor Leto! Sono rossa perché fa caldo stasera!!”- gli rispondo stizzita.

Lui si avvicina ancora di più e sul viso ha stampato il ghigno di colui che sa di avere ragione e vuole dimostrarlo.

-“ah bene…quindi non è colpa mia se arrossisci…”- afferma.

-“assolutamente no!!”- gli dico incrociando le braccia al petto.

Lui continua ad avvicinarsi. Ho il suo viso a pochi centimetri di distanza.

Oh al diavolo Leto!! Non ti darò questa soddisfazione!

Arretro per cercare di allontanarmi. Mi ritrovo premuta contro la porta con lui di fronte che mi guarda divertito.

Si lecca lento le labbra in quel suo gesto ormai talmente automatico da non rendersene nemmeno conto. O forse si. Il maledetto.

Lui ride. Io vorrei ucciderlo.

-“ti odio Leto!!”- gli dico girando la testa di lato.

Lui continua a ridere voltandomi il viso con le dita per potermi guardare negli occhi.

-“no che non mi odi”- mi sussurra –“e adoro le tue guancie arrossate”- continua –“lo hai sempre fatto, fin dal primo giorno che ci siamo incontrati nell’ufficio di Christian”-

Ma perché deve sempre ridurmi in questo stato?

-“sei un’ adorabile ragazzina”- mi dice dandomi un piccolo buffetto.

-“sono una donna non una ragazzina!!”- gli rispondo puntandogli un dito contro –“anche io sono capace di farti arrossire se voglio, Leto!”-

Lui scoppia a ridere talmente forte da doversi piegare su se stesso con le mani premute sulla pancia.

-“non saresti capace di farmi arrossire, piccola! È difficile, se non impossibile! Sai…sono arrivato ad un punto in cui mi riesce davvero difficile potermi vergognare ancora di qualcosa”- mi dice ammiccando.

Ooh…

Si avvicina a me prendendo di nuovo il mio viso tra le sue mani.

-“tu sei spontanea, sbarazzina e credimi vai benissimo così…”- mi dice baciandomi la punta del naso.

Mi devo ancora abituare ad averlo così vicino. È come un profumo molto forte…mi fa girare la testa.

Suonano al campanello.

Mi stacco da lui, ancora confusa, voltandomi per aprire la porta. Davanti a me trovo un sorridente Shannon ed una raggiante Andy.

-“ciao Thelma!!!”- mi urla la mia amica saltandomi letteralmente al collo.

Era un pò che non ci vedevamo. Stava seguendo un lavoro dall’altra parte della città e non eravamo riuscite più ad incontrarci.

Mi era mancata da morire.

Anche se, in una delle nostre telefonate serali, avevo saputo che Shannon invece, ma guarda un po’, era spesso dalle sue parti per “faccende”, diceva lui! E così avevano cominciato a frequentarsi. Ero davvero contenta per lei.

Non oso immaginare come la prenderà quando le dirò di me e Jared…probabilmente stapperà lo champagne ringraziando il Signore.

-“ciao Louise!”- le dico io ricambiando l’abbraccio.

La mia amica stasera era davvero uno schianto.

Un mini abito nero senza spalline le fascia le curve ed il suo seno piccolo ma proporzionato, lasciandole scoperte le gambe slanciate da un paio di decollètè dello stesso colore. Il trucco, curato ma non pesante, le incornicia i suoi due splendidi occhi azzurri facendoli brillare. I capelli, lisci e morbidi, le coprono le spalle.

È sempre stata quella che tra noi due riusciva a far perdere la testa agli uomini. Sapeva essere sexy ma senza risultare volgare. Io, forse, sembro troppo bambina per poter sortire lo stesso effetto. Sono sempre e solo la piccola Alex, imbranata e vergognosa.

Questa cosa doveva avere fine.

Stasera avrei tirato fuori la parte sensuale di me. Al diavolo la vergogna!!

-“ciao bambolina!”- mi saluta Shannon in uno dei suoi abbracci da orso, portandomi via dai miei pensieri.

-“ciao uomo!”- lo saluto sorridendo.

Anche lui è una visione.

Pantaloni grigio fumo, camicia color panna con le maniche arrotolate fino al gomito, un gilet dello stesso colore dei pantaloni ed una cravatta con il nodo lasciato lento lo rendono assolutamente sexy.

Per finire un bel paio di scarpe eleganti di un nero lucidissimo ai piedi.

Ok. O all’improvviso i due fratelli sono rinsaviti in fatto di moda o tra poco verrà giù il finimondo.

-“allora giovani donzelle vogliamo andare?”- ci dice lui indicandoci la sua auto parcheggiata nel vialetto.

-“certo mio signore”- gli risponde Andy facendo un inchino e prendendolo sottobraccio.

Lui la imita facendole il baciamano e dirigendosi poi verso la macchina.

Sono così naturali e felici.

Mi volto a guardare Jared.

-“andiamo anche noi piccola, comincio ad avere fame!”- mi dice lui sorridendo luminoso e tranquillo.

Ci avviamo verso la macchina insieme a loro.

Sono…felice. Il mio sorriso ne è la prova.



 
****************************************************************************************************




Il ristorante è carino, tranquillo e non molto chiassoso. Un cameriere gentilissimo ci fa accomodare al tavolo che Shannon aveva prenotato per noi.

È la prima volta che sono in compagnia di Jared fuori dalle mura della sua casa, in un contesto diverso. Sono un po’ agitata.

Andy mi fa cenno di seguirla.

-“ragazzi noi signorine andiamo un attimo alla toilette”- dice lei stampando un bacio sulla guancia di Shannon. Mi alzo e mi allontano con lei verso i bagni del locale. Come al solito sento gli occhi di Jay perforarmi la schiena.

Una sensazione che conosco bene ormai.

Non faccio nemmeno in tempo ad entrare che Andy mi blocca guardandomi in tralice.

-“beh? Che succede?”- esclama.

-“che intendi?”- le chiedo.

-“tu e Jay…siete strani…”- mi dice sospettosa.

-“beh ecco…diciamo che alla fine la tua Thelma imbranata ha deciso di seguire l’istinto…”- le dico sorridendole felice.

Lei mi guarda per un attimo perplessa.

Poi vedo farsi strada nei suoi occhi la consapevolezza di ciò che le avevo detto.

-“oh mio dio….tu…tu e Jay!!”- esclama con gli occhi lucidi.

Annuisco e lei mi abbraccia di slancio facendomi barcollare.

-“Andy fai piano o cadremo entrambe con il sedere a terra!”- le dico ridendo.

-“oddio!! oddio!! come sono contenta! allora dai racconta! Che è successo di preciso?”- mi chiede curiosa, riempiendomi di domande.

-“beh mi ha baciata…”- le rispondo arrossendo –“dopo che Shannon ha chiamato per informarci della cena”- le spiego –“in realtà erano un po’ di giorni che lo vedevo strano ma non avevo pensato di certo a questo!”-

-“aaah lo sapevo che Jay ce l’avrebbe fatta! Lo sapevo!”- mi risponde abbracciandomi.

-“lo sapevi??”- le chiedo divincolandomi dall’abbraccio –“e come diamine…”-

-“Shan mi aveva accennato che vedeva suo fratello strano da un po’ ti tempo a questa parte. E sinceramente io avevo sperato che fosse questo il motivo”- ammette la mia amica.

Mi abbraccia ancora forte stringendomi a se.

-“come sono contenta!! Finalmente potrai viverti la tua storia! Quella giusta stavolta…potrai essere te stessa senza più arrovellarti il cervello con i tuoi sentimenti per lui…te lo meriti…”- mi sussurra commossa.

-“già…”- le rispondo monosillabica.

-“beh che c’è?”- mi chiede la mia amica guardandomi perplessa.

-“rimango comunque una bugiarda, Andy. Gli ho mentito e continuo a farlo…anche ora. Ha detto di fidarsi di me ed io non me lo merito…”- concludo con le lacrime agli occhi.

-“hai deciso tu di omettere quel particolare”- mi dice Andy –“ io non sono così legata alla loro musica come lo sei tu, ma ho comunque deciso di dire a Shan che li conoscevo più o meno già da un po’…sai che non ero d’accordo con la tua decisione ma l’ho rispettata e non ho detto nulla a nessuno, anche perché ho capito le tue motivazioni e di certo la mia situazione è diversa dalla tua”- mi spiega calma –“Ora però ti prego non pensarci e goditi il momento tesoro…penseremo più in là a come dirglielo ok?”- conclude la mia amica abbracciandomi.

-“si…ok…”- le rispondo.

Mi incupisco ed Andy mi abbraccia forte.

-“dai tesoro cambiamo argomento…non voglio che tu sia triste proprio stasera!”- mi dice dolce –“allora, dimmi…è proprio così pessimo come datore di lavoro? Da quello che mi racconti al telefono deve essere tremendo!!”- mi chiede all’improvviso ridacchiando.

-“è una diva isterica”- ammetto –“non fa altro che dirmi ‘fai questo Alex, fai quello Alex’ è insopportabile!!”- le dico fingendomi esasperata –“ah ed ora ha iniziato a prendersi gioco di me perché arrossisco ogni volta che si avvicina, cavolo!”- pesto un piede a terra –“stasera mi ha detto che gli piace vedere l’effetto che provoca su di me e che io non riuscirei mai a farlo arrossire!”-

Andy scoppia in una fragorosa risata.

-“beh su questo punto, amica mia, non posso dargli torto!”- dice ridacchiando mentre io la guardo storta –“ma possiamo rimediare…”- conclude.

-“e come?”- chiedo con una punta di scetticismo nella voce.

-“con qualche piccola dritta vedrai che a fine serata mister ‘Sono Figo Solo Io’ arrossirà talmente tanto da andare a fuoco!!”- mi dice Andy mettendomi un mano sulla spalla.

-“ne dubito Louise…ma comunque…tentar non nuoce”- le dico pensierosa.

-“bene mia Thelma! Facciamo due chiacchiere in proposito…”-


 
****************************************************************************************************



 
Siamo in bagno da più di mezz’ora. I ragazzi avranno cominciato a chiedersi dove siamo sparite.

Torniamo verso il tavolo, Andy si accomoda vicino a Shannon ed io vicino a Jared.

-“siete tornate finalmente”- mi dice Jay accarezzandomi un braccio.

Il solito brivido.

-“io comincio ad avere fame!!”- si intromette Shannon –“il mio stomaco brontola!”- conclude mettendosi una mano sulla pancia e stringendo le labbra in un espressione da cucciolo bastonato.

-“sei sempre il solito pozzo senza fondo, Shan!”- lo rimprovera Jared scuotendo la testa rassegnato.

-“è vero scusaci Shan”- interviene Andy –“ora possiamo ordinare però…ci perdoni?”- gli dice sbattendo le sue lunghe ciglia ed accarezzandogli lieve il suo braccio muscoloso, parlandogli con voce bassa direttamente vicino l’orecchio.

Vedo Shan boccheggiare.

Come far capitolare un uomo lezione numero uno.

Probabilmente sono davvero un caso irrecuperabile.

Arriva il cameriere ed ordiniamo. Bene meglio così.

Almeno il mio cervello smette di pensare ed il mio stomaco di brontolare.

Una trota salmonata con patate per Shannon ed Andy, una frittura di pesce per me e verdure miste alla griglia per Jared.

Come faccia a vivere mangiando quasi unicamente queste cose io davvero non lo so.

Mentre attendo che la fame venga placata dall’arrivo delle ordinazioni, mangiucchio distratta un po’ di pane ascoltando Andy e Shan immersi in una fitta conversazione.

La mia amica è disinvolta e parla tranquilla e rilassata con lui. I loro visi sono il ritratto della naturalezza. Ammiccano, si corteggiano maliziosi, e parlottano complici senza nessun freno.

Sospiro.

Perché io non riesco ad essere così naturale con Jared quando mi è accanto?

Mi accorgo d’un tratto che mi sta fissando.

Sento come al solito i suoi occhi puntati addosso.

Giro il viso in sua direzione.

-“che c’è?”- gli domando curiosa.

-“sei bella…”- mi sussurra con quel suo tono particolare, avvicinandosi –“tremendamente bella…”- si avvicina ancora fino a che la sua bocca sfiora la mia guancia sinistra.

Di nuovo il mio viso si tinge di rosso.

-“mmm…”- lo sento mugugnare –“profumi di pesca…”- mi sussurra lasciandomi un bacio leggero appena sotto lo zigomo.

La sua mano fredda si sposta sulla mia coscia nuda ed il suo pollice comincia ad accarezzarmi creando piccoli cerchi immaginari sulla mia pelle già bollente.

Sto decisamente andando a fuoco. Mi sfugge un leggero gemito.

Lui se ne accorge e ridacchia compiaciuto.

-“come siamo sensibili signorina…”- mi dice continuando a lasciarmi piccoli baci umidi sul collo.

La sua mano continua ad accarezzare la mia coscia spostandosi poi verso l’interno e risalendo lento verso i miei slip.

Boccheggio.

Maledetto idiota perverso! Lo sta facendo di proposito! E in un luogo pubblico poi!!

-“non sono sensibile!! nemmeno un po’!!”- gli rispondo scostandolo da me.

Chiudo le gambe stringendole tra di loro per placare il piacere che dilagava già senza freni.

Sono ridicola. Mi ha solo sfiorato ed ero già in estasi.

-“certo certo”- mi liquida lui ancora sghignazzante.

Il cameriere con le ordinazioni mi salva da questa assurda situazione.

Ho tremendamente caldo ed è tutta colpa sua, accidenti!!

Mi volto a guardarlo.

Sta ancora ridacchiando beffardo.

Maledetto!!

Sa di avere questo potere su di me e lo sfrutta a suo piacimento.

Ah ma è ora di finirla però!!

Se è la guerra che vuole, allora l’avrà.




 





 

 

 
 
Note dell’autrice:

Beneee!! Rieccomi con il capitolo numero otto.
Diciamo che questo è un capitoletto di passaggio! Il preludio della cena lo definirei!! ^-^
Dunque Jared è molto sicuro di se e a quanto pare la nostra protagonista è un pelino stufa di fare sempre la figura del pomodoro troppo maturo! Riuscirà ad essere più spavalda??
Vedremo…stay tuned!! xD
 
 
Ringraziamenti time:

Come sempre l’angolino dei ringraziamenti inizia con le mie sisterine betose: la mia bro Niky e la mia Ale  che finalmente sono riuscite ad esultare per l’arrivo del famoso capitolo su cui mi ero bloccata (eh tutta colpa della musa capricciosa!!) magari stasera avrete da betare signorine. <3

Grazie tanterrimissimo (tipo un barile pieno di vino!!! LOL) alle mie supporters “faighe”  Heaven_Tonight/Fabi/sistwer/nipote e Vivi /Deilantha e alle mia sisterine Sara/Sarateddy, Connie/Echelenae Sele/selevalo!!!!! Andate a leggere le loro storie gente!!!! *-*

Un altro grazie enorme, gigantesco  anche a tutte le altre che mi leggono e recensiscono con tanto entusiasmo!!!! Siete preziosissime!!! ^-^ <3 <3 <3 Grazie mille una per una!!

Ed infine come sempre un “muchas gracias” enorme anche ai lettori “fantasmini”!!
Però su su lasciatemi i vostri pensieri su questa storia!!! Daaaai!!! ^-^

A presto. Bacini.
                                 Vale

  

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***







CAPITOLO 9





 

 

Dopo quel piccolo episodio tra me e Jay la cena era andata avanti serenamente, io mi ero   rilassata e mi stavo divertendo. Shan era un vulcano in eruzione e non faceva altro che parlare e parlare.

E pensare che quello logorroico è Jared!

Non avevo mai riso tanto in vita mia, comunque. I due fratelli insieme sono uno spasso.

Battibeccano in continuazione, prendendosi in giro come due bambini piccoli che vogliono attirare l’attenzione.

Sono uno spettacolo bellissimo per gli occhi. E per il cuore.

È talmente visibile l’amore e l’attaccamento che hanno l’uno verso l’altro, da lasciarti senza fiato.

Tra una risata e l’altra guardo Andy e la vedo bisbigliare verso di me.

-“è ora”- sussurra.

Già. Dovevo attuare il mio piano.

Se mi mettevo d’impegno, magari, sarei riuscita anche io a fargli sentire i brividi come faceva lui con me. Ora che ero finalmente a mio agio avrei potuto provarci.

Mi volto a guardarlo. È rilassato e sorride.

Bene.

Sposto di poco la sedia e mi appoggio allo schienale accavallando le gambe e lasciando che il vestitino viola scivoli un po’ più su, scoprendole lievemente. Lo vedo guardarmi con la coda dell’occhio senza però fare una piega.

Cavoli.

Jared 1 – Alex 0

Ok sapevo che non sarebbe stato così semplice.

Riprendo a chiacchierare con Andy e Shan e metto una mano sulla sua gamba in un gesto che dovrebbe sembrare involontario e casuale. Sento i muscoli della sua coscia irrigidirsi.

Gongolando di vittoria alzo lo sguardo sul suo viso. Nulla. Nessuna reazione.

Jared 2 – Alex 0

Continuo a chiacchierare come se niente fosse. Non mi arrendo.

Il cameriere arriva con il dolce. La mia cheesecake alle fragoline di bosco ha un aspetto davvero invitante.

Sposto la mia mano e passo alla fase due.

Jay mi sta fissando. Benissimo.

Porto un pezzetto di dolce alla bocca assaporando questa meraviglia e facendo giocare la forchetta con le mie labbra. Questa cosa non è da me. Mi sento oscena.

Fare la Jessica Rabbit della situazione non mi si addice granchè ma non gliela lascerò avere vinta.

Continuo a giocare, leccando ed assaporando ogni piccolo pezzettino. Lascio che le fragoline sporchino leggermente le mia labbra per poi passare lentamente la mia lingua su di esse.

Lui continua a fissarmi ma è perfettamente a suo agio. Non fa una piega.

Persa nelle mie elucubrazioni mentali, mentre porto un’ altro pezzo di questa delizia alla bocca, sbaglio mira e mi spiaccico letteralmente una fragolina sulla guancia.

Bene, bella mossa. Proprio sensuale direi!

Andy scuote la testa rassegnata.

Vedo Jared portarsi una mano alla bocca come per soffocare una risata.

Non è decisamente quello che volevo ottenere.

Jared 3 – Alex 0

Sono sensuale come un trattore.

Il mio cellulare squilla ed io lo prendo osservando il display.

Un messaggio.

Andy.

“sei davvero impossibile!! Ma come diavolo fai a non riuscire nemmeno a centrare la bocca con la forchetta?? -_- mmm…allontanati sculettando e fai finta di rispondere” mi scrive.

Certo. Semplice per lei. Impresa quasi impossibile per me.

Non è colpa mia se non riesco ad essere sensuale a comando!!

Decido comunque di provarci.

-“scusami torno subito…”- dico sussurrando a Jared.

-“certo fai pure”- mi risponde tranquillo.

Mi alzo dal tavolo ed inizio a camminare verso la porta ancheggiando leggermente.

Jared mi stà guardando. Perfetto. Forse questa volta ce l’avrei fatta. Avrebbe avuto pieno spettacolo del mio fondoschiena.

Già.

Peccato che non avessi fatto caso al cameriere che mi passava vicino proprio in quel momento, urtandolo e finendo con il sedere a terra.

Fantastico.

Jared 4 – Alex 0

Non mi giro nemmeno a vedere l’espressione sul viso di Jay. Chiedo scusa al cameriere ed apro di fretta la porta del locale.

Esco e prendo un grande respiro. Dio santo come sono imbranata.

Non è umanamente impossibile essere così incapace alla mia età!

Eppure di compagni ne ho avuti eh!! Insomma non sono una sprovveduta. E mi ricordo che non ero nemmeno troppo malaccio. Beh certo non sono mai stata una bomba sexy e il mio carattere timido è sempre venuto fuori, però mai in maniera così evidente! E allora che cavolo mi succede??

Divento una bambina stupida solo con lui.

Mi rilasso contro il muro dietro di me. Devo cercare di ritrovare la calma.

-“hey piccola che ci fai qui fuori?”-

Jay.

-“p-pensavo mi stessero c-chiamando al cellulare e…ecco...mi sono fermata a prendere un po’ d’aria! tu? cosa fai quì?”- gli rispondo.

Sono anche una pessima attrice.

-“mmm...sono venuto a vedere se ti sei fatta male. Hai fatto un bel botto lì dentro!!”- esclama ridacchiando.

Lo guardo in tralice e all’improvviso un idea mi balena in mente…

Ora siamo fuori…da soli…

Magari lontana da tutta la gente seduta in sala mi posso rilassare un po’ di più…

Mi avvicino mettendomi di fronte a lui, spingendolo con la schiena contro il muro.

-“stai ridendo di me, Leto?”- gli chiedo sussurrando sulla sua bocca.

Oh ecco magari non sono proprio del tutto imbranata…

Passo le unghie piano sul suo petto coperto dalla camicia, arrivando fino all’ombelico.

Ripeto questa azione più e più volte, lentamente.

Alzo gli occhi e lo osservo. Vedo il suo sguardo assottigliarsi.

Avvicino il suo viso al mio lasciandogli un bacio delicato.

Mi prende le mani  e se le porta sul petto, leccandosi le labbra.

Mi fa accarezzare i suoi addominali fino ad arrivare alla cintura dei pantaloni. Poi inizia a farmi scendere sempre più giù…

Scosto le mani di scatto diventando di tutti i colori. Lui inizia a ridere di gusto.

Jared 5 – Alex 0

-“dimmi un po’ piccola, cosa credevi di fare?”- mi domanda ancora ridendo –“non funzionano questi giochetti con me signorina…non ci riuscirai ne così, ne accavallando le gambe, ne giocherellando oscenamente con il cibo!”- conclude sarcastico con un sorrisino malandrino stampato sul viso.

Aveva capito tutto.

Doveva arrossire lui ed invece, come al solito, quella rossa come un pomodoro ero io.

Mi abbraccia.

-“smettila di essere quello che non sei…”- mi dice piano.

-“beh a voi uomini piacciono queste cose, il nostro essere sensuali…e non dirmi cavolate dicendomi di no!!”- lo anticipo prima che possa rispondermi –“tuo fratello ne è la prova lampante!! Sbava letteralmente quando Andy fa così”- ammetto imbarazzata.

-“certo che mi piace se una donna è sensuale ma ci sono tanti tipi di sensualità…”- mi risponde lui accarezzandomi la schiena –“e poi io non sono Shannon e tu non sei Andy. Lei, a quanto ho potuto vedere, è portata per queste cose e le vengono naturali”- spiega tranquillo.

Non poteva dire cosa peggiore.

Quindi io non ero portata.

Ai suoi occhi ero stata una stupida ragazzina ridicola.

-“ora torniamo dentro dai…i ragazzi vogliono andare in qualche locale”- mi dice sorridendo.

In un locale. Non avevo la minima voglia di andare in un locale ora.

-“ti dispiace se mi accompagnate a casa prima? Sono stanca e penso proprio che andrò a dormire”- gli dico.

Lui mi guarda perplesso.

-“certo…”- mi risponde accompagnandomi dentro.

Dopo aver pagato ci dirigiamo in macchina e, con grande disappunto della mia amica, comunico di voler tornare a casa.

Per tutto il viaggio non avevo proferito parola. Lui mi fissava in silenzio.

Continuavo a pensare a quanto fossi apparsa, ai suoi occhi, solo come una piccola sciocca con poca personalità. Jared aveva ragione. Ero una ragazzina.

Alzo lo sguardo e vedo il cancello di casa sua aprirsi. Non mi ero nemmeno accorta che fossimo arrivati.

Scendo dall’auto e mi giro per salutare.

-“divertitevi”-sussurro.

-“tesoro sei sicura di non voler venire?”- mi chiede Andy dispiaciuta.

-“no sono stanca….penso che andrò subito a dormire”- le rispondo.

Jared esce dalla macchina.

-“tranquilla ci penso io a lei”- dice rivolgendosi alla mia migliore amica.

-“oh beh allora la lasciamo in ottime mani, tranquilla Andy!!”- interviene Shannon ammiccando e avviando di nuovo il motore della macchina.

-“tu non vai con loro, Jay?”- chiedo confusa.

-“no…”- mi risponde –“non ho voglia del casino di una discoteca stasera”-

Mi osserva. È
 serio.


-“bene allora noi andiamo”- dice Shannon.
 

-“ci sentiamo domani tesoro”- mi dice Andy mandandomi un bacio con la mano.

-“certo”- le sussurro mentre Shan dà gas e la sua macchina parte scomparendo nel buio del vialetto.

-“allora entriamo?”- mi chiede Jared sulla porta.

Entro in silenzio nel buio della casa. C’è solo la finestra alla fine del corridoio che lascia passare un po’ di luce dal giardino.

Jay armeggia con le chiavi di casa e le posa sul mobiletto vicino all’ingresso.

Mi guarda, ancora.

Non ce la faccio. Voglio solo scappare nella mia stanza.

-“buonanotte…”- gli dico velocemente cominciando a salire le scale.

Lui si muove veloce verso di me bloccandomi per un polso.

-“cosa c’è?”- mi chiede nella semi oscurità.

-“nulla…”-

-“non è vero…”- ribadisce lui.

-“Jay sono solo stanca…vorrei andare a dormire”-

-“non dirmi bugie!!”- mi dice alzando appena la voce –“dimmi qual’ è il problema…”-

Rimango in silenzio a fissare le mie scarpe. Sto facendo per l’ennesima volta la figura della stupida.

-“so cosa ti sta passando per la testa…smetti di pensarlo Alex…”- mi dice lasciando la sua presa sul mio polso.

-“sono stata ridicola vero?”- butto fuori in un soffio.

-“lo sapevo…”- sospira lui –“non sei stata ridicola…solo tanto, tanto imbranata in modo adorabile”- mi dice dolce avvicinandosi a me –“avevi studiato proprio un bel piano non c’è che dire!”- conclude ridacchiando.

Mi vergogno come una ladra. Copro il mio viso con le mani.

-“Jay…”- mugugno imbarazzata.

-“vieni con me…”- mi dice prendendomi per mano.

Mi lascio trascinare docilmente da lui lungo il corridoio semibuio.

Entriamo nella stanza dove si trova la parete su cui sto lavorando.

Lui si avvicina al pianoforte sedendosi sullo sgabello nero di pelle facendomi segno di raggiungerlo.

-“avanti piccola…”-

Mi siedo di fianco a lui che si volta verso di me prendendomi il viso tra le mani.

-“te lo dirò una volta per tutte. Mi piaci. E tanto anche. E mi piaci come sei. Tutto il pacchetto. Guance rosse incluse. Perciò smettila di sforzarti di fare cose che non sono da te. Sii te stessa…lasciati andare...”- mi sussurra guardandomi dritto negli occhi.

Quei suoi occhi grandi. Due pozze azzurre senza fine.

Le sue dita iniziano a muoversi leggere sui tasti lucidi del pianoforte.

Una melodia dolce si espande per tutta la stanza.

Lui è concentrato, assorto.

Dalla porta-finestra entra la fioca luce della luna che illumina il suo volto etereo, facendogli risaltare i lineamenti rilassati del viso.

Le sue palpebre, da cui fanno capolino le lunghe ciglia curve, sono socchiuse e la sua bocca si muove cantando, muta, parole che non conosco.

-“che c’è?”- chiede lui senza aprire gli occhi.

-“eh? Che c’è cosa?”-

-“mi stai fissando…”-

-“cos…ma come…”- lo guardo confusa.

-“lo sento sai…quando mi guardi. Quando i tuoi occhi si posano su di me io lo sento. Anche se non ti vedo. Sento il tuo sguardo trapassarmi la pelle, le ossa, arrivando fino in fondo. Lo sento. In maniera così forte che quasi mi spaventa…”-

Dio.

La stessa mia identica sensazione.

Quando il suo sguardo è rivolto a me, lo sento. Ogni singola volta.

Come una lama che mi trafigge. Lenta, inesorabile. Ma che non fa male.

-“non devi guardare, devi ascoltare…”- mi dice continuando a suonare -“chiudi gli occhi e lasciati andare…ascolta…”- sussurra mentre la musica accarezza piano le mie orecchie.

Lo assecondo e mi rilasso chiudendo gli occhi.

-“dimmi cosa senti…”- mi chiede.

La sua melodia mi avvolge come un fresco vento estivo.

-“sento la tua musica…sento te…”- gli rispondo.

Lui si ferma all’improvviso e lo sento alzarsi dallo sgabello.

Apro gli occhi.

-“tieni gli occhi chiusi…”-

Ubbidisco e sento il suo petto premuto contro la mia schiena mentre con le braccia mi avvolge prendendomi le mani nelle sue.

-“lasciati andare…”- mi ripete facendo scorrere le mie dita sui tasti insieme alle sue.

Boccheggio.

Ora sono io che suono.

Sento la consistenza liscia dei tasti scorrere sotto i miei polpastrelli e le mie dita muoversi veloci sotto il comando di quelle esperte di lui.

-“dimmi cosa senti…”- sussurra avvicinando le labbra al mio orecchio.

Un brivido mi attraversa il corpo.

Non riesco ad articolare una parola.

Un solo sospiro scappa dalle mie labbra dischiuse.

Lui ferma la corsa delle nostre dita intrecciate incitandomi ad alzarmi.

Si siede sullo sgabello e mi fa accomodare a cavalcioni su di lui.

Lo guardo smarrita.

Le sue mani si muovono sui miei fianchi, carezzandoli dolcemente e le sue labbra si posano fresche sul mio collo.

-“avanti piccola, dimmi cosa senti…”- mi chiede baciando la porzione di pelle appena sotto l’orecchio.

Un altro brivido, mi fa fremere violentemente.

-“b-brividi….sento i brividi…”- balbetto.

Fa scivolare la sua mano sulla mia coscia, sotto il vestito, facendolo alzare e continuando a baciare piano il collo salendo poi, in un percorso immaginario, verso l’angolo della mia bocca.

Mi prende di peso alzandosi e facendomi sedere sui tasti del pianoforte provocando un suono  cupo ed assordante.

Dalla sua bocca esce un risolino divertito.

-“ops…”- sussurra.

Mi spinge indietro facendo aderire la mia schiena bollente alla superficie fredda, piatta e lucida del pianoforte.

Mi bacia tra l’incavo dei seni facendomi sussultare.

-“dimmi cosa senti ora…”- mi dice ancora lasciando piccole scie umide tra i miei seni.

-“caldo…”- rispondo ormai persa.

Il mio cervello e la mia bocca sono totalmente sconnessi.

Porta la sua mano un po’ più su, lentamente, arrivando al mio seno che comincia a stuzzicare da sopra la stoffa del vestito.

Il mio cervello sta urlando ‘fermalo, ferma questo dolce supplizio’ mentre il mio corpo vorrebbe solo che lui non smettesse più.

-“cosa senti ora?-“ continua a chiedermi, come una litania.

-“io…io…mmm…”-

Sono persa.

Si sporge appena sopra di me. Una mano sul mio seno a torturarlo deliziosamente, l’altra ad accarezzare la pelle nuda e bollente delle mie gambe.

-“dimmelo piccola, avanti…”- mi ripete riprendendo a baciarmi il collo –“cosa senti? Dimmelo…”-

-“io…mmm…io…ti voglio…”-

Non posso averlo detto sul serio.

Lo sento mordermi feroce il collo.

Mi lascio andare ad un urletto di sorpresa.

La sua bocca risale famelica fino a trovare le mia labbra che bacia, in modo quasi vorace, mentre la sua  mano scivola tra le mie cosce fermandosi nel centro esatto del mio piacere ed iniziando ad accarezzarmi, sopra il tessuto degli slip.

Getto la testa all’indietro e lui si tuffa di nuovo sul mio collo. La pressione delle sue dita sui miei slip si fa più intensa, più veloce.

Sta perdendo il controllo…come lo sto perdendo io.

E siamo ancora del tutto vestiti. Dio.

Mi muovo sotto di lui, i nostri vestiti provocano un fruscìo che si spande nel silenzio della stanza. Somiglia al rumore delle foglie degli alberi mosse dal vento.

-“…Jay…”- dico senza fiato.

Mi morde il labbro ansimando sulla mia bocca.

Le mie mani scendono ad accarezzarlo arrivando sotto la cintola dei suoi pantaloni neri.

Lui si ferma all’improvviso guardandomi con gli occhi lucidi di piacere.

Lo vedo sorridere scuotendo la testa.

Prende le mie mani tra le sue, baciandole.

 -“dio…”- continua sospirando –“sei così maledettamente sensuale e nemmeno te ne rendi conto…” mi dice scuotendo di nuovo la testa.

Sensuale….io?

-“forse è meglio se ci fermiamo qui piccola…non deve andare così…non con te…”- mi dice alzandosi e porgendomi la mano per aiutarmi a fare altrettanto.

Cosa? Fermarsi?? Eh? Perché??

Sono accaldata, scarmigliata e devo avere la faccia a punto interrogativo perché lui scoppia a ridere di cuore e mi abbraccia.

-“non ho detto che non voglio…ho detto non ora…e non farmi quella faccia avanti!!”- mi dice divertito –“sei davvero incredibile! Prima arrossisci se solo ti sfioro ed ora vorresti addirittura che non mi fossi fermato!! Cosa sei dottor Jekyll e mister Hyde??”- continua ridendo a crepapelle.

Lo guardo. Avrei voluto davvero che non si fosse fermato. Per la prima volta in vita mia non volevo aspettare, ne perdere tempo dietro inutili paranoie.

Arrossisco visibilmente imbarazzata.

-“eh? Ora arrossisci??”- mi chiede scandalizzato –“sei davvero strana, tu”- mi prende in giro baciandomi le labbra dolcemente.

Lo guardo ancora una volta ed inizio a ridere anche io.

-“scusa, devo avere qualche problema grave!”- mi porto un dito alla tempia ad indicare la mia pazzia.

Ridiamo insieme.

Mi sento leggera.

-“sto così bene con te…”- gli sussurro.

-“anche io…”- mi sussurra passandomi un braccio dietro le spalle –“è per questo che non voglio rovinare tutto…voglio andarci piano con te signorina…”- mi dice dolce.

Avvicino il viso al suo collo baciandolo. Poi sbadiglio rumorosamente.

-“mmm…qualcuno qui ha sonno direi”- mi dice accarezzandomi il viso –“è tardi fila a letto, ragazzina!!”-

-“signor sissignore!!”- gli sorrido beffarda imitando il saluto militare.

Mi dà una poderosa pacca sul sedere.

-“fila!!-“

Mi sporgo verso di lui lasciandogli un bacio a fior di labbra e mi catapulto fuori dalla stanza dirigendomi verso le scale con un enorme, gigantesco sorriso ad illuminarmi il volto.



****************************************************************************************************




La mattina dopo mi sono svegliata di buon’ora. Colazione e subito a lavoro. Non so nemmeno io come ho fatto ad alzarmi così presto.

Fatto sta che quando la figura di Jared entra nella stanza, io sono già indaffarata con pennelli e vernice.

-“buongiorno”- mi dice lui abbracciandomi da dietro. Indossa un paio di pantaloni beige ed una canotta bianca sbrindellata.

Ancora mi chiedo cosa la indossi a fare visto che praticamente non copre quasi nulla.

-“buongiorno dormiglione”-

-“già! Ho dormito tantissimo! Mai successo in tutta la mia vita”- afferma convinto.

Già come se non lo sapessi. L’insonnia lo perseguita.

-“a che punto sei?”- mi chiede curioso.

-“il disegno a matita è finito. Ora devo iniziare con la pittura”- gli spiego professionale.

Lui và a sedersi sul divano ed io torno ai miei colori.

Comincio a dipingere svuotando la mente. Il colore scivola fluido dal mio pennello e la mia mano si muove da sola. Ogni volta che inizio a dipingere il mondo circostante sparisce. Il rosso, il giallo, il nero si mescolano in un abbraccio…

È un esplosione di luce.

Come una canzone…è un crescendo che sale, sale, sale e che culmina nel punto più struggente della melodia…

La fenice prende forma a poco a poco sotto le mie pennellate. La vedo ergersi in tutto il suo splendore.

Non mi rendo conto del tempo che passa.

Mi fermo. Ma che ore sono?

Mi giro. Jay è addormentato placidamente sul divano. Mi avvicino a lui togliendo il camice.

I suoi capelli ricadono disordinati sul piccolo cuscino, un braccio è dietro la testa mentre l’altro è abbandonato sul petto. Le palpebre gli tremano appena e la bocca, rossa, è leggermente arricciata in un broncio adorabile. Chissà cosa sta sognando…

Gli accarezzo leggera la guancia. Continua a dormire.

Penso non abbia davvero mai dormito così tanto!!

È una visione meravigliosa.

Sento il suo cellulare squillare.

Mi precipito a prenderlo ed esco nel giardino per evitare che si svegli.

Guardo il display. È Shannon.

-“Shan!!”- lo saluto contenta.

-“Alex?? C-ciao bambolina!! Dov’è Jay?!- mi chiede perplesso.

-“Jay sta dormendo sul divano ed ho risposto io per non svegliarlo…”-

-“oh…ok…tanto non dovevo dirgli niente di importante! Volevo solo sapere che combinava!”- mi dice.

-“si certo…o magari volevi impicciarti dei fatti nostri, eh Shan?! Tanto tu sai già tutto non è vero?”- lo rimbecco –“cosa volevi sapere i particolari sconci?”-

-“perché ci sono stati?”- mi chiede divertito prendendomi in giro.

Il mio viso prende colore. Al solito.

-“io…non..non sono affari tuoi!! Animale!!”- strillo isterica.

Lui esplode in una fragorosa risata.

-“ma hai iniziato tu!!”- mi rimprovera –“ok, ok la smetto di torturarti o va a finire che mi vai in iperventilazione, donna!”- esclama –“magari ti racconto della mia di serata!”- mi suggerisce.

-“ah è vero…com’è andato il fine serata con Andy ieri?”- gli chiedo maliziosa.

Più tardi avrei chiamato la mia amica per chiederle i particolari.

-“beh direi alla grande!! Siamo andati a ballare in discoteca! La tua amica ci sa davvero fare con quei fianchi…”- esclama malizioso.

-“Shan!!”- lo ammonisco.

-“che c’è?! Dico solo la verità!”-

-“poi che avete fatto?”- gli chiedo cambiando discorso.

-“beh poi siamo andati a fare una passeggiata…era una bella serata ieri e mi è sembrata una buona idea…e beh ecco…poi…”-

-“poi?”- chiedo curiosa.

-“beh ecco…è venuta da me…”- conclude –“ha dormito a casa mia…”-

Hai capito la mia Louise!!

-“se se vabbè…ora si chiama dormire Shan?”- gli dico sarcastica.

-“beh ma dopo abbiamo anche dormito eh!! Quella donna mi ha distrutto!”- mi dice lui con una sincerità disarmante.

È incredibile!!! Quest’uomo è senza vergogna!! Mi ha appena detto di aver fatto sesso con la mia migliore amica come se niente fosse!!

-“Shan!!! Ma insomma! Un po’ di tatto!”-

-“ma sei tu che me lo hai chiesto!”- piagnucola.

-“si ma io scherzavo!!”- gli rispondo ridendo.

Sento la sua risata cristallina all’altro capo del cellulare.

-“ah come sei pudica, bambolina!!”- mi prende in giro.

-“guarda non direi proprio!! Dopo quello che è successo ieri sera sul…”- mi blocco di colpo.

Io e la mia lingua lunga!!

-“dopo quello che è successo, cosa?? Bambolina…”- mi chiede malizioso.

-“nulla, nulla Shan!!”- mi affretto a dire.

-“oh oh!! Il mio fratellino ha fatto centro eh?! Non è riuscito a tenere a bada il piccolo Leto, vero?”- esclama divertito.

Cosa?? Il piccolo Leto?? Ma sul serio danno dei nomi a…

Oh signore!!!

-“Shan!! Smettila! nessuno ha fatto nessun centro!!”- gli dico vergognandomi come non mai.

Non posso davvero credere di star parlando della mia vita sessuale con lui!

-“ok, ok non ti arrabbiare! Spero che il mio fratellino non faccia passare le ere però!!”- continua ridendo di gusto.

Niente da fare. È impossibile arrabbiarsi con lui!

Scoppio a ridere anche io decidendo di stare al suo gioco.

-“beh lo spero anche io, Shan!!”- gli rispondo ridendo sempre più forte.

-“ti piace proprio tanto eh?”- mi chiede all’improvviso tornando serio.

Ecco cosa adoro di Shannon.

Può essere pagliaccio quanto vuole ma quando si tratta di parlare di cose serie lui c’è sempre.

-“si…tanto…”- ammetto.

-“ti sei innamorata di lui?”-

Cosa devo rispondergli?

Non servirebbe mentire…almeno su questa cosa voglio essere totalmente sincera.

-“si…i-io…si.”-

Lo sento sorridere.

-“non avere paura ok? Ne ha già tanta lui per tutti e due credimi…per Jay è difficile aprirsi ad una persona. E sii sempre te stessa…solo questo…e vedrai che andrà bene, bambolina…”- mi rassicura Shan.

-“grazie”- gli rispondo grata.

Quanto ti voglio bene piccolo gnomo tatuato.

Come se mi avesse letto nel pensiero sento la sua voce, calda, tornare a parlare.

-“ti voglio bene bambolina..”- mi dice –“ora vado! così ti faccio tornare a lavoro!”- afferma.

-“ok capo!”- gli dico raggiante.

-“ciao bambolina”-

-“ciao uomo! ti voglio bene anche io…”- gli rispondo chiudendo la chiamata.

Mi volto.

Jared è ancora beatamente appisolato come un bambino.

Gli passo vicino carezzando la sua guancia pallida.

Si muove piano mormorando parole sconnesse.

Sorrido e torno a lavoro.




 





 

 

 
Note dell’autrice:

Olè eccoci!
Stavolta ho anticipato la pubblicazione di un giorno!! Domani nn so se ce l’avrei fatta a pubblicare!!! ^-^
Io mi sto davvero maledicendo da sola SALLATELO!!!
Però il capitolo doveva andare così!! xD (si sono sadica chiedo scusa!!)
Il prossimo capitolo la settimana prossima…

Stay tuned!! xD
 
 
Ringraziamenti time:

Come sempre un GRAZIE a lettere cubitali alle mie sisterine betose: la mia Niky/Bro (ancora sto a ride per il sogno SALLO!!! Ahahahahah evviva Gnomolo!!!) e la mia Ale  (io a venerdì nn ci arrivo e se ci arrivo dovrai sorbirti la mia pazzia via bbm LOOOLL) che si leggono i miei cap in anteprima con tutti gli errori possibili ed immaginabili (eh purtroppo scrivo di fretta ed a voi tocca leggere il capitolo prima che io lo corregga dagli OWWOWI!!! Ahahaahahah) vi stralovvo!!! <3

Un altro GRAZIE enorme (grande come la mucca a chiazze pomegranate!!!) alle mie supporters “faighe”  Heaven_Tonight/Fabi/sistwer/nipote e Vivi /Deilantha (che sono rimaste sconvolte dalla trota salmonata!!!! Ahahahahaahah) alle mie sisterine Sara/Sarateddy, Connie/Echelena e Sele/selevalo!! Le vostre recensioni mi fanno morire donne!!!! xD
Un altro big big thanks anche a tutte le altre che mi leggono e recensiscono!!!siete “tanterrime” e vi ringrazio dal profondo!!! <3

Ed infine come sempre un “muchas gracias” enorme anche ai lettori “fantasmini”!!
anche se mi piacerebbe sapere le vostre opinioni!! Susuuuuuuuuuu commentate!!! ^-^

A presto.
Kisses…
                                 Vale

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***










CAPITOLO 10







 

 
I giorni passavano e le cose tra me e Jay andavano piano, con calma,  ma a gonfie vele.

E comunque io non avevo nessuna fretta. Anche perché prima o poi avrei dovuto parlargli…

Mi volevo godere il nostro rapporto e tutto ciò che ne conseguiva senza frenesia…

Stavolta avrei fatto le cose per bene senza errori. Non con Jay.

Lui era di una dolcezza disarmante ed io non avrei potuto chiedere di meglio.

C’eravamo anche messi in viaggio, un giorno così all’improvviso.

Mi aveva detto di avere una sorpresa per me.

Quando ho capito dove eravamo diretti ho tirato un urlo pazzesco. Ero davvero convinta di avergli rotto un timpano quella volta.

Mi aveva portata al Grand Canyon.

Gli avevo parlato, una volta durante una nostra chiacchierata, di quanto desiderassi vederlo e lui si è sciroppato un viaggio di ottocento chilometri solo per accontentarmi.

È stato tutto il giorno in silenzio ad osservarmi mentre mi guardavo intorno come una bambina al parco giochi. È stato paziente, mi spiegava tutto con calma quando gli facevo domande sul posto, mi veniva dietro quando facevo la spericolata tra le rocce e sorrideva. Non ha fato altro che sorridermi per tutto il tempo.

Quel giorno ho davvero rischiato più e più volte di dirgli "ti amo"…

Quel "ti amo" che molto raramente esce dalle mie labbra.

C’erano quei momenti in cui mi guardava dolce e mi aiutava a salire una roccia un po’ più impervia o quando mi si affiancava spostandomi dal viso le ciocche di cappelli ribelli che seguivano l’andamento del vento, quando mi abbracciava così senza motivo, all'improvviso, nascondendo il viso nell' incavo del mio collo o quando rideva con me fin quasi alle lacrime per una cosa che magari al resto del mondo sarebbe apparsa senza senso ma che per noi ce lo aveva eccome.

Ecco. In quei momenti la mia bocca pareva quasi muoversi da sola.

Quante volte durante quel giorno ho rischiato di dirglielo?

Ma non era il momento…non ancora…

Inoltre stare a casa con lui ormai era diventata una piacevole routine.

Vivevo tra le nuvole e questo mi aveva anche portato a trascurare un po’ il lavoro. Ero rimasta indietro.

Era bravo con i diversivi il maledetto!!

Comunque se lo stesso committente non si lamentava chi ero io per oppormi?!

Quella mattina dovevo passare dal mio capo per aggiornarlo sull’andamento dei lavori in casa Leto.

Qualche giorno prima gli avevo accennato della mia pseudo relazione con Jared chiedendogli se fosse un problema per lui. In fondo era un nostro cliente.

La sua risposta arrivò immediata.

-“di solito non sono molto favorevole a queste cose…soprattutto se c’è di mezzo il lavoro. Ma tu sei una ragazza matura e con la testa sulle spalle, Alex. Sono sicuro che saprai gestire la situazione. Sono comunque davvero contento che tu sia felice, tesoro…”- aveva concluso sorridendomi.

Sentivo molto la mancanza dei miei genitori e la sua presenza nella mia vita colmava un po’ questo mio vuoto affettivo. Era il mio papà adottivo.

Con questi pensieri in testa mi ritrovo alle 08:15 di martedì mattina di fronte alla porta del mio ufficio.

-“buongiornoooo!”- urlo entrando.

-“amore miooo!”- mi urla di rimando Andy saltandomi addosso.

-“ciao Andy!”- le rispondo allegra.

In questo periodo sono sempre di buon’umore. E il motivo di questa mia allegria e quasi sempre lui.

Un motivo con degli occhi grandi, azzurri e profondi.

Nel frattempo mi resi conto che Rob non mi aveva salutata. Strano.

Era un po’ che non passavo in ufficio. Il lavoro mi aveva trattenuta a casa di Jared.

Il lavoro e non solo quello…

Di solito comunque era sempre lui a salutarmi, raggiante e gentile, quando entravo in ufficio.

-“ciao Rob!”- lo saluto.

-“ciao Alex”- mi risponde laconico.

Non mi aveva nemmeno chiamato ‘principessa’ come al solito. Doppiamente strano.

-“Rob tutto ok? Mi sembri distratto…”- gli chiedo preoccupata.

-“tutto ok, sono solo influenzato”- mi risponde.

-“cavoli mi dispiace”- gli dico avvicinandomi –“prenditi qualche giorno per riposare”- gli suggerisco preoccupata.

-“non ne ho bisogno. È solo una stupida influenza.”- risponde spicciolo allontanandosi da me.

Ma cos’ha?

-“allora tesoro”- interviene Andy cambiando discorso –“come procedono le cose?”- mi chiede.

-“bene! I lavori sono a buon punto direi!”- le rispondo soddisfatta.

-“ma io non mi riferivo ai lavori…”- mi dice lei facendomi l’occhiolino.

Ah.

-“Andy!!”- la rimbecco con una voce stridula guardando Rob con la coda dell’occhio.

-“oh tranquilla! Tanto Rob lo sa già! Puoi parlare liberamente!!”- mi dice la mia amica –“mi ha chiesto notizie di te e non ho saputo resistere”-

Sapevo che  Andy si era permessa di parlarne con Rob solo perché sapeva di quanto forte fosse la mia amicizia con lui. Ma la cosa mi imbarazzava lo stesso un pochino, lo ammetto.

Lo guardo. Continua a lavorare al pc.

-“cosa ne pensi allora, Rob?”- gli chiedo.

-“di cosa? Di te e quel Leto?”- mi risponde aspro voltandosi –“non sono la persona giusta a cui chiedere…”- mi dice tornando a lavorare subito dopo.

-“ah…”-

Ora sono confusa.

-“oh lascia stare quel musone di Rob! Dai, spara collega! Come vanno le cose tra te e mister rockstar?”- mi chiede di nuovo Andy per stemperare la situazione alquanto pesante.

Prendo un respiro profondo.

-“beh direi…molto bene”- ammetto sorridendo –“lui è così dolce con me...non riesco ancora a crederci…”-

-“oh sono così contenta!! Così contenta!!”- saltella felice la mia amica.

Sorrido scuotendo la testa.

-“si si ok Andy! Ora stai un minuto ferma però! Mi stai facendo girare la testa!”- le dico cercando di fermare lo strabordare del suo entusiasmo.

-“quindi vuol dire che lui sa tutto, giusto?”- mi chiede all’improvviso Rob smettendo di nuovo di lavorare.

-“t-tutto?”-

-“tutto! Che sei una echelon, che li segui da una vita e che sapresti recitare a memoria tutta la loro biografia partendo dalla nascita!”- mi dice incrociando le braccia al petto –“sicuramente ora che ne è a conoscenza puoi stare tranquilla! Spero non si sia arrabbiato troppo con te”- conclude con un sorrisino cattivo.

-“beh…ecco…io…”- temporeggio confusa.

-“Rob!! Ma che dici?! Te l’ho spiegato benissimo che Jared non sa nulla”- lo rimprovera Andy –“e sai anche il motivo…”-

-“ooh chiedo venia allora!”- dice Rob alzando le mani in segno di resa –“lei ha parlato di come le cose vadano bene tra di loro ed ho dedotto che avesse detto tutto al suo damerino”- ghigna sarcastico.

Ma che gli prende?

-“beh…io vorrei dirglielo ma ho paura che ora come ora lui possa fraintendere il motivo per il quale gli ho taciuto questa cosa”- rispondo abbassando lo sguardo.

-“si prospetta una bella lite allora!”- mi risponde lui ridendo sguaiatamente.

-“Rob!!”- interviene Andy alterata.

-“che c’è? Ho detto solo la verità Andy! Pensi che mister Leto la prenderà bene quando lo verrà a sapere? Non sarà così!! Non gliene frega nulla del prossimo e pensa solo a se stesso. Come tutti i personaggi come lui, d'altronde. Quale pensi che sarà la prima cosa che verrà in mente a Jared quando saprà che Alex gli ha tenuto nascosta la cosa, fingendo di non conoscerlo??”- gli risponde lui sempre più alterato.

-“di certo non si metterà a fare l’isterico come stai facendo tu ora!!”- controbatte la mia amica.

-“certo, certo, come no! La prima cosa che farà sarà mandarla a quel paese!”- sibila Rob digrignando i denti.

Non si era mai comportato così prima d’ora. Ogni sua parola è una pugnalata in pieno petto.

-“perché mi dici queste cose Rob…perché ora…”- dico cercando di mandare giù il nodo in gola –“potrebbe non andare così…potrebbe…”-

Lui inizia a ridere, cattivo.

-“si certo! E gli asini volano! Svegliati bella addormentata!! Sai benissimo come andrà! Te l’ho già detto…quelli come lui sono egoisti e pensano solo a se stessi ed al loro bene. Pensano male di tutto e di tutti”-

-“così non mi aiuti Rob…”- gli dico con il morale sotto i piedi.

-“beh non è mia intenzione aiutarti, infatti! Ti sei andata a mettere in una situazione che ti porterà solo sofferenza. Tu meriti molto meglio di quel damerino vanitoso che crede di poter avere tutte ai suoi piedi, solo perché ha un bel viso ed un cospicuo conto in banca!!”- sputa lui furibondo –“ho visto come ti guarda sai?! Già il primo giorno che è venuto qui! Quello ha solo una cosa in mente! E di certo venire a sapere che la sua “scopata” del mese è una bugiarda, intaccherà molto il suo povero ego!”-

-“TU NON LO CONOSCI!!”- urlo.

-“perché tu si?”- mi chiede –“pensi davvero che si sia innamorato davvero anche lui di te?”-

-“si…”- sussurro.

-“ILLUSA!! Sei solo il suo gioco momentaneo!! Ha talmente tante donne che gli ronzano attorno che non sa cosa farsene di te!!”- mi dice sempre più arrabbiato –“ e tu cosa fai?? Invece di guardarti intorno ed accorgerti che ci sono persone che ti darebbero la luna se solo glielo chiedessi…VAI A FARE LA SUA PUTTANA!!!-“ urla fuori di se.

Lo guardo ad occhi spalancati mentre piccole lacrime mi bagnano il volto.

-“ORA BASTA ROBERT!”- gli grida Andy –“non penso proprio che siano affari tuoi questi!! Vai a trovarti qualcuno con cui spassartela anche tu se la cosa ti crea problemi!! E non ti permettere mai più di parlarle in questo modo!!”- conclude lei, ormai livida dalla rabbia, abbracciandomi.

Lui scuote la testa.

-“tranquilla ho finito. Non vale nemmeno la pena di sprecare il fiato. Ricordati solo una cosa Alex…ricordati chi ti conosce e chi ti è stato sempre vicino…io ci sono sempre stato nella tua vita…ho accettato tutto di te. Il tuo carattere insicuro, la tua dolcezza, la tua pazzia contagiosa, la tua simpatia, i tuoi malumori, i tuoi grilli per la testa…e l’ho fatto perché…perché...TI HO SEMPRE AMATA! SEMPRE!”- mi urla con gli occhi che lanciano fiamme –“Non guardarmi con quell’aria stupita! Si…sono innamorato di te! E tu…tu non ti sei resa conto di nulla…eri troppo occupata a piangerti addosso per le tue relazioni sbagliate. E questa sarà l’ennesima. Quando lui ti tratterà come una pezza vecchia scaraventandoti fuori dalla sua vita, e succederà credimi, ti pentirai amaramente di non aver aperto gli occhi prima”- conclude alzandosi dalla sedia ed uscendo dall’ufficio sbattendo la porta.

Sono pietrificata.

Ho ancora gli occhi sgranati e la bocca semiaperta e sono incapace di reagire.

Mi ha sbattuto in faccia una cosa del genere nella maniera più atroce in cui potesse farlo. È innamorato di me ed io…non me ne ero mai accorta.

E per quanto riguarda Jay…

Forse Rob ha ragione. Quando verrà a sapere che razza di persona sono mi allontanerà da lui…

Dio…mi sento svenire…

-“tesoro!! Tesoro! Tutto ok?”- mi chiede apprensiva Andy –“forse è meglio se ti siedi un attimo…”- mi dice accompagnandomi verso la sedia della sua scrivania.

-“mi gira la testa…”- le dico in un sussurro.

-“non pensare a Rob ora. Ha detto solo tante cattiverie…vedrai tesoro mio andrà tutto bene con Jared…ce la farai. Ti aiuto io. Ok? Vedrai andrà bene…troveremo il modo di dirgli tutto con calma…non sarà una relazione sbagliata…non lo è”- mi dice accarezzando dolce i miei capelli –“tieni bevi un sorso d’acqua”-

Prendo il bicchiere che mi porge bevendo lentamente e cercando di scacciare le immagini orribili che stanno prendendo forma nella mia testa.

-“Alex? Oh eccoti! Ora puoi venire nel mio ufficio! Così mi aggiorni sull’andamento dei lavori”- sento dire al mio capo che sbuca improvvisamente dalla porta.

-“s-si c-capo arrivo”- gli rispondo cercando di fermare i tremori.

Lui non si accorge di nulla e si avvia nel suo ufficio in fondo al corridoio.

-“ce la fai tesoro?”- mi chiede preoccupata la mia amica.

-“si tranquilla sto meglio…ora mi passa”- le dico per rassicurarla.

O forse per rassicurare me.

Mi alzo ed apro la porta avviandomi a colloquio dal mio capo.

Non vedo l’ora di tornare a casa…a casa da lui…



*****************************************************************************************************



I giorni successivi a quell’episodio erano passati troppo lentamente.

Non ero più tornata in ufficio ed Andy mi aveva detto che Rob si era chiuso in un mutismo fastidioso.

Continuavo a pensare a quello che lui mi aveva detto e non riuscivo a crederci.

Lo consideravo la migliore persona che potessi avere affianco e sentirlo sputare quelle cose velenose mi aveva fatto male.

Un male atroce.

Per di più sapere che aveva covato quel sentimento per me e che io non avessi mai capito nulla mi faceva sentire in colpa. Un verme.

Questi giorni avevo dormito poco e niente e mi sentivo come uno zombie.

Probabilmente dovevo anche sembrarlo visto che Jared cominciava a guardarmi con apprensione e Shannon insisteva nel dirmi che dovevo mangiare di più perché mi trovava sciupata.

Ora ero di nuovo davanti a questa parete cercando di trovare concentrazione.

-“ciao piccola…mmm…”- mi dice Jay baciandomi  il collo mentre ero intenta a portare avanti il mio lavoro –“tutto ok?”- mi chiede per l’ennesima volta durante quei giorni.

Lo vedevo. Era preoccupato per me.

Sento le sue mani circondarmi la vita e la sua testa poggiarsi leggera sulla mia spalla.

-“si tutto ok Jay”- gli ripeto per la milionesima volta continuando a dipingere.

Lui apre piano i bottoni del mio camice infilando le mani al di sotto della maglietta nera, per accarezzarmi il ventre.
Il contatto delle sue mani fredde su mio corpo bollente mi fa partire un brivido lungo la schiena.

Al solito.

-“Alex…”- mi chiama cantilenando il mio nome.

Lascio andare la testa all’indietro sulla sua spalla sospirando stanca.

Ormai mi conosce abbastanza bene da sapere se ho qualcosa che non và. Ha sviluppato la capacità di leggermi senza alcuno sforzo. A volte ho la paura atroce che lui possa capire da un momento all’altro cosa nascondo.

Rimaniamo fermi in quella posizione per qualche minuto che a me sembra un eternità. Io completamente rilassata contro il suo corpo e lui che mi tiene stretta a se, protettivo.

-“allora…me lo dici cosa c’è che non và?”- mi chiede baciandomi di nuovo il collo.

Mi giro nel suo abbraccio per guardarlo in viso. I suoi occhi mi scrutano attenti.

-“Jay…”- lo chiamo, con lo stesso tono cantilenante che ha usato poco prima lui con me.

-“sei preoccupata per qualcosa. Lo vedo, sai? Sei ansiosa e i tuoi occhi sono spenti…e mi fa infuriare il fatto che vorrei capire qual’è il problema ma non me lo permetti”- mi dice stringendomi ancora un po’ nel suo abbraccio.

Come faccio a spiegargli?

Cosa dovrei dirgli poi?

Che ho avuto una lite devastante con una delle persone a me più care?

Che questa persona mi ha fatto sentire come se fossi una prostituta che non aspettava altro che sbattersi la rockstar di turno?

Che lui mi ha confessato di amarmi dicendomelo nella maniera più orrenda possibile e che io sono una cretina perché non l’ho mai capito?

Oppure che sono una bugiarda che non ha il coraggio delle proprie azioni?

-“Jay non c’è nulla che tu debba capire”- gli dico cercando di non dar peso a quel magone improvviso che mi chiude la gola –“è tutto ok. Sono solo molto stanca. E poi ultimamente anche tu signorino non mi hai lasciato un attimo di respiro!! Tra passeggiate, escursioni e viaggi di ottocento chilometri!!”- dico cercando di sembrare serena.

Abbandono la testa sul suo petto. Lui mi accarezza dolce i capelli.

-“sei una pappamolle ragazzina!! E pensare che tra noi due il più vecchio dovrei essere io!”- conclude con una faccia scandalizzata -“fingerò di crederti…per ora…”- sorride condiscendente.

Gli do un pizzicotto sul fianco facendolo sobbalzare. Mi guarda in tralice iniziando a farmi solletico.

-“no! Jay!! No! Ti prego! Lo sai che soffro il solletico!! Fermo!”- gli urlo ridendo fino a farmi uscire le lacrime.

Mi scontro con il muro dietro di me e lui mi si piazza davanti con le mani sui fianchi.

-“bene ora sei in trappola signorina! Chiedi subito scusa!!”- mi dice divertito –“non si danno pizzicotti a Jared Leto!!”- mi annuncia in finto tono solenne.

Ridacchio divertita prendendogli un lembo di maglietta e tirandoglielo verso il basso.

-“ok, ok! Faccio la brava bambina, giuro! Tu però mi perdoni?”- gli chiedo facendo gli occhi da cerbiatta e sbattendo più volte le mie lunghe ciglia curve.

-“se mi guardi con quegli occhi non ti posso dire di no! Sei sleale!!”- afferma lui, mettendo su un broncio adorabile.

Mi copro la bocca con le mani per soffocare un’altra risata. Lui mi guarda dolce alzandomi il mento con due dita.

-“ti perdonerei tutto piccola…qualsiasi cosa…”- mi dice sfiorando le sue labbra con le mie.

Il mio cuore fa un piccolo tuffo.

Forse...si…forse lui avrebbe capito…

Un altro sorriso appare sulle mie labbra e gli porto le braccia attorno al collo.

Mentre mi crogiolo nel tepore del suo abbraccio il campanello di casa inizia a suonare insistente.

-“ma che diavolo…arrivo! Arrivo!!”- urla Jared in direzione della porta.

Lo vedo sparire e rientrare in stanza poco dopo affiancato da Shannon ed Andy.

-“sono venuti a trovarci quella piattola di mio fratello e quella rompiscatole della tua amica!”- afferma Jay facendo una finta faccia esasperata –“sempre nei momenti meno opportuni tra l’altro…”- sussurra poi.

-“oh ma che accoglienza Leto!”- esclama la mia amica venendomi incontro raggiante.

-“vero!! Ti sembra questo il modo di accoglierci, bro?!”- gli chiede Shan mollando una poderosa pacca sulla spalla di suo fratello.

Jay comincia a tossire forte lamentandosi.

-“ma sei scemo?! Volevi lussarmi una spalla razza di homo erectus??”- sbuffa contro il fratello maggiore.

Io ed Andy iniziamo a ridere seguite qualche attimo dopo anche dai due fratelli.

Shannon però è un po’ perplesso.

-“ehm...scusa bro cos’è che sarei io? Homo che?”- gli chiede con un sopracciglio alzato.

Appunto.

Ricominciamo a ridere come matti mentre il cellulare di Jared inizia a squillare.

Si allontana per rispondere lasciandoci alle nostre risate incontrollate.

-“pff…s-si p-pronto?”- risponde, dopo un ultimo sbuffo di risata.

Lo vedo aggrottare le sopracciglia confuso.

-“uhm…”- mugugna grattandosi il mento -“aah si!!”- esclama d’un tratto come se gli si fosse accesa una lampadina nel cervello -“si certo che mi ricordo! Robert, il collega di Alex, giusto? Ti ho visto un paio di volte quando sono venuto da Christian!”-

Robert.

Rob.

Rob ha chiamato Jared.

La paura inizia a farsi strada in me facendomi tremare appena.

Shannon segue la telefonata visibilmente confuso mentre Andy mi guarda allarmata.

No impossibile…non oserebbe mai…no mi sto facendo troppi film.

-“di che stai parlando, Robert?”- gli domanda Jared cominciando a spazientirsi.

Prendo un respiro profondo e mi avvicino un po’ a lui.

Non appena sono a pochi passi di distanza dal suo corpo, lui si gira all’improvviso guardandomi con gli occhi spalancati.

No.

Vedo chiaramente i suoi occhi bellissimi diventare vitrei.

Mi avvicino ancora un po’.

D’un tratto il suo sguardo diventa rabbioso e mi guarda fisso.

I suoi occhi ora sono di ghiaccio. Sembrano lame affilate.

-“non è vero…”- si rivolge al suo interlocutore con tono di voce tombale.

No. Non può averlo fatto. Rob non può avermi fatto una cosa del genere.

-“dimmelo. Dimmi dove devo controllare.”- gli chiede Jay scattando fulmineo verso di me.

Non riesco a muovere un muscolo.

Avvicina una mano al mio collo prendendo un lembo di maglietta e tirandola giù con forza, scoprendomi la spalla sinistra.

Il mio tatuaggio, ora, era sotto gli occhi di tutti.

Lo ha fatto davvero. Rob gli ha detto tutto.

Perché? Perché?

Vedo Andy portarsi le mani al viso scuotendo forte la testa, Shannon mi guarda incredulo e Jay…lui è una statua di ghiaccio. Immobile, senza vita.

Mi lascia la maglietta e si allontana di qualche passo premendo il tasto di fine chiamata sul cellulare.

-“prendi tutte le tue cose, anche la più insignificante cianfrusaglia, ed esci fuori da casa mia Alexandra”-

La sua voce è fredda, controllata e priva di emozione.

Il mio cuore smette di battere.

No. No ti prego. No.

-“Jay ti prego io…io posso…”-

-“esci-fuori-da-casa-mia”- scandisce lui voltandomi le spalle –“hai dieci minuti…”- conclude  aprendo la porta-finestra ed uscendo fuori in giardino.

No. Non così.

Le mie gambe cedono del tutto e mi ritrovo in ginocchio sul pavimento freddo.

Andy si precipita verso di me e sento la sua voce. Mi parla ma non capisco cosa mi stia dicendo.

Le lacrime mi offuscano la vista.

Si, sono una bugiarda. Ed ora lo sa anche lui.















 
 
 
 
Note dell’autrice:

Eccoci qua!! Sono pronta per le badilate!! 3..2…1…*prende l’elmetto e se lo infila sulla testa*
Sisi lo so questo capitolo è tristerrimo!! Ma si sa che sarebbe arrivato prima o poi…
Ebbene si ora anche Jared sa il piccolo segreto della nostra Alex…proprio ora che si stava fidando di lei…
E logicamente non ha reagito granchè bene…
Poi certo il modo in cui l’ha saputo non aiuta eh!! Ci sarà odio profondo x Rob già lo so!! ahahahaahah
Cosa accadrà ora?
Stay tuned!!
 
 
Ringraziamenti time:

Ancora un GRAZIE come tutte le volte alla mie sisterine betose: la mia Niky/Bro e la mia Ale!! Il prossimo capitolo da betare arriverà presto…sto cercando di organizzare le idee…per ora nel cervello ci sono i criceti che girano sulla ruota -_- Ma sappiate che vi lovvo da morire donnine…<3 

Un altro GRAZIE  (più che dovuto direi!!) alle mie supporters “faighe”  Heaven_Tonight/Fabi e Vivi /Deilantha lo sapete che vi lovvo assai vero?? Come farei ormai senza di voi?? andate a leggere le loro storie sono di una bellezza deliziosa! ^-^

GRAZIE GRAZIE anche alle mie sisterine Sara/Sarateddy, Connie/Echelena e Sele/selevalo che mi seguono sempre sempre con tanti incoraggiamenti e puntuali come un orologio a recensire!!! Thanks sorelle!!! Andate anche a leggere le loro storie!! Sono davvero bellissime! <3

Un altro GRAZIE anche a tutte le altre lettrici che mi seguono con tanto entusiasmo e che mi lasciano le loro meravigliose recensioni!!! Siete tante e non vi nomino una per una ma siete VOI!!!!! grazie! <3

Ed infine come sempre un “muchas gracias” enorme anche ai lettori “fantasmini”!!
Lasciatemi i vostri pensieri o miei lettori!! xD sarei contentissima!!

A presto.
Kisses…
                                 Vale
 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***









CAPITOLO 11





 

 
 

Apro piano gli occhi nella semi oscurità della stanza.

È mattino. Me ne rendo conto dalla poca luce che filtra attraverso le persiane chiuse.

Cerco di mettere a fuoco quello che mi circonda.

Niente letto a baldacchino, niente armadio con gli specchi, niente pareti color melograno.

Già…sono a casa di Andy.

I ricordi del giorno precedente mi assalgono all’improvviso.

La telefonata, lo sguardo confuso di Jared, il mio tatuaggio, le parole di lui, il pavimento freddo.

Andy mi aveva praticamente trascinato di peso fuori da quella casa e mi aveva costretta a rimanere da lei. Non voleva per nessun motivo che io rimanessi da sola in quello stato.

Poi non ricordo molto…è tutto confuso e nebuloso…non so nemmeno come, ma ad un certo punto della notte o della mattina devo aver preso sonno.

Ho un gran mal di testa. Gli occhi mi bruciano e sicuramente devo avere delle occhiaie spaventose.

Chiudo gli occhi di nuovo.

Lo sguardo di lui mi appare davanti. Incredulo, arrabbiato, deluso ed infine glaciale e distaccato. Un pezzetto di me moriva ad ogni suo cambiamento di espressione. Quella sua voce poi, fredda ed intrisa di rabbia, è stata il colpo di grazia.

Apro gli occhi di scatto. Piccole lacrime rotolano giù dalle mie guance terminando la loro corsa sul cuscino bianco.

Come ho potuto permettere che si arrivasse a questo punto?

Come ho potuto essere cosi sciocca da pensare di aver fatto la cosa giusta?

Mi rannicchio ancora di più sotto le coperte, singhiozzando.

D’un tratto sento due voci mormorare nella stanza affianco.

Parlano piano e non riesco a sentire ciò che dicono. Rimango in ascolto.

-“dimmi lei dov’è!”- uno dei due interlocutori alza il tono di voce –“è qui?”-

Shannon.

Mi alzo e barcollo fino alla porta della camera.

La apro leggermente e li vedo. Sono fermi davanti all’ingresso dell’appartamento.

Shannon…canotta grigia e pantaloni neri cammina avanti e indietro nervoso, grattandosi la testa ed Andy, ancora in pigiama, è ferma nello stesso punto e non si muove.

-“Shan per favore calmati”-

-“ no che non mi calmo!!”- urla lui –“è qui?”- ripete.

-“si…è di là che dorme…ti prego abbassa la voce”- gli risponde la mia amica.

-“come ha potuto fare una cosa del genere!! Lui si è fidato!! Io mi sono fidato!”-

Mi aggrappo forte alla porta. Mi sento svenire.

-“anche lei è come tutti gli altri…”- dice lui sussurrando –“ha detto di non conoscerci, che si era informata solo dopo aver accettato il lavoro, ha detto di non conoscere la nostra musica, mi ha detto di essersi innamorata di mio fratello, di volermi bene…le ho creduto…io non capisco…erano tutte bugie? Cos’è voleva farsi pubblicità? Come si fa a mentire per tutto questo tempo? Come??”- conclude alzando di nuovo la voce.

-“Shan tu non capisci…ti prego non saltare a conclusioni affrettate…lascia che lei ti spieghi…”- gli dice Andy sfiorandogli un braccio.

Lui la scosta via in malo modo.

-“tu…tu lo sapevi?”- chiede Shan.

Andy non risponde. La vedo annuire.

-“non ci credo…tu sapevi e non mi hai detto nulla”-

-“Shan…lei è la mia migliore amica…una sorella…mi ha chiesto di non farne parola, era preoccupata, cosa dovevo fare?”- spiega Andy.

-“AVRESTI DOVUTO PARLARNE ALMENO CON ME!!”- urla lui, colpendo forte la porta con un pugno.

Andy sobbalza ed io faccio lo stesso. Il rumore fa eco in tutta la casa.

-“non ti rendi conto di come sta mio fratello…è un morto che cammina…”-

Jay…il mio Jay…

-“ne ha sopportate troppe di menzogne, ne abbiamo sopportate troppe, ma io a differenza sua sono più forte…lui no…non aveva bisogno di un'altra batosta così…”- conclude lui affranto.

-“Shan…”- Andy avvicina le mani per abbracciarlo. Lui la scosta per la seconda volta.

-“non toccarmi per favore…forse è meglio cha vada…ora potrei solo dire cose che non penso e prendermela anche con te…e non voglio. Sei…sei importante per me…so che lo hai fatto solo per proteggerla ma io ora non riesco a pensare in modo lucido…ci sentiamo domani, ok?”-

Lo vedo aprire la porta e richiuderla alle sue spalle.

Anche lui. Anche Shan.

Raggiungo tremante la mia amica. È ancora ferma nello stesso punto. Immobile.

Le arrivo vicino.

-“Andy…”-

Lei non mi risponde.

-“Andy…io…ti prego…mi…mi dispiace”- scoppio in lacrime accasciandomi a terra.

Ho rovinato tutto. Ho perso Jared. Ho perso Shan. Ho ferito Andy.

-“ti prego Andy non lasciarmi anche tu”- le dico in preda ai singhiozzi.

Lei si accuccia vicino a me abbracciandomi.

-“tesoro ma che dici…ssh…”-

-“è tutta colpa mia. Sono io la bugiarda!! Non voglio che Shannon se la prenda anche con te…devo…d-devo parlargli”- mi alzo di fretta avvicinandomi alla porta pronta per uscire.

Dovevo spiegargli. Almeno lui doveva capire.

-“Alex! Tesoro dove vai, torna qui”- mi dice lei afferrandomi un braccio per farmi indietreggiare –“lascialo sbollire…ora non faresti altro che peggiorare la situazione. Dammi retta…domani gli parlerai con calma”- mi sorride mestamente.

Mi sento un mostro. Non deve essere un incubo anche per lei.

Inizio di nuovo a singhiozzare sulla sua spalla.

-“ssh…tesoro calmati”- mi accarezza dolcemente la schiena facendomi sedere sul divano grigio a due posti del soggiorno.

Mi sdraio raggomitolandomi su me stessa.

-“cosa ho fatto…Jay…l’ho ferito…lui mi odia…io…tu e Shan…io…”- mi esplode la testa.

Lei si siede al mio fianco continuando ad accarezzarmi.

-“ssh…cerca di dormire un altro po’. Andrà tutto bene vedrai…ssh…”-

Passai tutto il resto della giornata in quello stato vegetativo. Non avevo nemmeno fame.

Volevo solo dormire.




*****************************************************************************************************



La mattina seguente ero ancora più distrutta.

Mi ero alzata tardissimo e non avevo nemmeno pranzato.

Ero in uno stato pietoso.

Occhiaie, occhi rossi e gonfi ed ero bianca come un lenzuolo.

Mi ero fatta una doccia veloce ed ero tornata subito a letto.

Andy era entrata in stanza nel primo pomeriggio con una tazza fumante in una mano ed un piattino nell’altra.

-“ti ho portato qualcosa da mangiare”- mi aveva detto porgendomi la tazza di tea e i biscotti al cioccolato.

Avevo mangiucchiato qualcosa e alla fine mi ero convinta ad andare da Shan.

Dovevo fare qualcosa.

-“vai da lui e parlagli…vedrai che capirà…devi solo essere sincera. Stavolta devi dire tutto dall’inizio alla fine. Quando vi sarete chiariti, e sono convinta che lo farete, allora andrò a fare anche io quattro chiacchiere con il mio batterista! Ho dei metodi molto persuasivi per fare la pace…”- mi aveva detto la mia amica prima che uscissi di casa, strappandomi un sorriso.

Ora sono di fronte al portone di un enorme palazzo in uno dei quartieri piu “in” di L.A.. L’appartamento di Shannon, o per meglio dire il suo attico, si trova all’ultimo piano.

Mi faccio annunciare dal concierge del palazzo che mi accompagna gentilmente agli ascensori.

-“il signor Leto la aspetta, signorina”-

Sono agitata. Devo cercare di calmarmi.

Entro in ascensore e mi guardo nello specchio. Un bel paio di occhiaie nere circondano i miei occhi castani, sono più pallida del solito e di certo i capelli leggermente ondulati non aiutano il mio aspetto a sembrare migliore.

Mi passo le mani sui jeans tentando di spianare pieghe invisibili e mi sistemo la canotta blu che ho deciso di indossare.

Mi giro leggermente su me stessa ed eccolo lì. Il mio tatuaggio. La mia fenice.

Ora basta nascondere.

L’ascensore mi annuncia con un sonoro “din” l’arrivo all’ultimo piano.

Busso all’unica porta presente, che si apre dopo pochi secondi.

Shan in jeans e maglietta mi fa cenno di entrare.

Non mi saluta nemmeno.

Chiude la porta e si avvia verso la vetrata, situata in fondo al grande salone, da cui si gode una magnifica vista di L.A..
Mi da le spalle.

I suoi capelli sono arruffati e disordinati.

È a piedi nudi, continua a spostare il peso da una gamba all’altra ed i muscoli delle braccia sono tesi e tirati.

Lo vedo grattarsi la testa scompigliando ancora di più i suoi capelli già sufficientemente sconvolti.

A quanto pare è un gesto che ripete spesso quando è nervoso.

-“questi sono i momenti in cui mi chiedo perché ho smesso di fumare! Ora una sigaretta servirebbe proprio…avanti, spiegami perché io davvero non capisco”- mi chiede senza voltarsi.

Stavolta niente preamboli. Dritto al punto.

Mi torturo le dita della mani intrecciandole tra di loro. Non so da dove cominciare.

-“promettimi che rimarrai calmo…ti prego…”-

Avevo una paura tremenda di come potesse reagire. Sulla porta di casa di Andy c’è ancora il segno del suo sfogo.

-“oh sono molto calmo credimi…non mi hai mai visto arrabbiato…”- mi risponde ancora voltato di spalle –“ti ascolto…”-
Prendo un profondo respiro.

-“all’inizio non ero a conoscenza di chi fosse il nuovo cliente. L’ho saputo solo il giorno del nostro primo colloquio in ufficio. È stato come un fulmine al ciel sereno per me. Non avevo intenzione di mentirvi, ma quando Jared ha fatto quel discorso…io…ho visto tutto sfumare…”- cerco di spiegargli iniziando a tremare appena.

Il magone che ho in gola non vuole andare via.

-“sfumare cosa?”- si volta verso di me avvicinandosi –“cosa?? Poter dire di aver conosciuto i 30 Seconds To Mars? O magari volevi fare il botto raccontando in giro di esserti portata a letto uno di loro??”- conclude furioso a pochi metri da me.

Lo guardo incredula.

Queste parole le temevo.

Lui tiene le braccia tese lungo i fianchi e le mani strette a pugno.

-“non hai capito nulla Shan…”- gli dico piano, cercando di non piangere –“tutto quello che è successo non era previsto…poi però ho cominciato a stare con voi…”- Lui si avvicina ancora di qualche passo.

-“non era previsto?? Cos’è avevi un piano?”- mi dice sorpreso.

-“cosa?? No! Non era previsto perché…io…”-

-“volevi che Jay si innamorasse di te per poi usare la cosa a tuo piacimento?? Beh temo che tu ci sia riuscita!! sapevi quanto lui sia insicuro…sapevi quanto lui abbia difficoltà ad aprirsi alle persone…te ne ho parlato…tu mi hai detto di esserti innamorata di lui. Hai lasciato che lui si aprisse come non faceva da tempo…ed invece la tua era tutta una menzogna!!!”- alza la voce.

-“NO!!”- urlo –“non è così!! Io…io non sapevo…io…”- le lacrime trattenute a lungo escono ora copiose dai miei occhi, offuscandomi la vista –“Shan io sono una professionista e non mi tiro indietro…sapevo già che non avrei mai ottenuto il lavoro se solo Jared fosse venuto a sapere…so quanto siete riservati sulla vostra vita privata, lo ha rimarcato anche lui quel giorno in ufficio…per questo ho deciso di mentire…ma non pensavo che le cose sarebbero andate così…non pensavo che io e lui…”- gli rispondo cercando di asciugare le lacrime –“sono sempre stata fermamente convinta che il Jared che vedevo io fosse solo una metà del Jared vero e per questo ho sempre amato la persona che immaginavo che fosse…quando poi l’ho conosciuto e sono stata a contatto con lui ho capito…ho capito davvero quanto fosse speciale la persona che c’era dietro quel muro che si era eretto intorno. Mi sono scoperta innamorata persa…ma mai, giuro mai, avrei immaginato che lui potesse provare le stesse cose per me…”- le lacrime scendono sempre più veloci sul mio viso –“mi è scivolato tutto di mano così velocemente che non me ne sono nemmeno resa conto. Ho sbagliato. Sono una stupida. Non dovevo permetterlo. Ma ho avuto paura Shan. Era troppo tardi per dirvi tutto ed io…io…”- ormai non riesco nemmeno più a parlare.

Singhiozzo forte abbassando il viso.

Sento la sua mano, grande e calda, sui miei capelli.

-“Alex…”- mi sussurra.

Lo guardo con gli occhi gonfi di lacrime.

-“te lo giuro Shan…te lo giuro…questa sono io…sono sempre stata io…ti prego Shan non voglio perdere anche te…io ti voglio bene…non ho mai, MAI mentito su questo!”- gli dico tra i singhiozzi.

Lui rimane immobile davanti a me senza parlare. Alzo lo sguardo.

I suoi occhi, del colore dell’ambra più antica e meravigliosa, mi guardano. Mi scrutano.

Probabilmente sta decidendo se credere o meno alle mie parole.

-“Shan…”- sussurro.

Lui sospira e si avvicina.

-“non riesco a vedere menzogna nei tuoi occhi…nemmeno prima la vedevo…forse perché in realtà non c’è mai stata…”- sospira di nuovo –“sei una sciocca e stupida!! Avrei voluto che me ne parlassi prima, ti avrei consigliata e ti avrei detto che stavi sbagliando! Come devo fare con te…”- mi dice avvolgendomi in un abbraccio dolce e posando un bacio tra i miei capelli.

Ricomincio a singhiozzare. Il nodo che avevo in gola si scioglie piano piano.

-“ssh…ero troppo, troppo arrabbiato per ragionare a mente lucida…ssh bambolina è tutto ok…”- mi sussurra.

Continuo a piangere nell’incavo del suo collo e lui mi accarezza piano facendomi sedere con lui sul divano di casa.

-“certo che la tua mente è davvero contorta però eh!”- mi dice sarcastico facendomi sorridere appena.

-“lo so…io mi faccio troppi problemi…e alla fine invece di fare la cosa giusta ne faccio cento sbagliate…”- gli dico strofinandomi gli occhi con le mani.

-“tu quelle rotelline le fai girare troppo!”- ridacchia sommesso.

Io lo guardo seria.

-“Shan…io sono sul serio innamorata di Jay…non avrei mai voluto che andasse così…io devo dirgli come stanno le cose…d-devo spiegargli…”-

-“ok…ok…ora calmati però. Farò in modo che tu possa parlare con lui. Anche perchè non voglio vederlo in quello stato…ma sarà difficile Alex…sarà difficile…conosco mio fratello…”-

-“lo so…”- gli rispondo con la voce bassa, stanca.

Rimaniamo così sul divano fino a quando qualcuno bussa alla porta dell’appartamento.

-“vado ad aprire…tu stai qui…”- mi dice lasciandomi un bacio sulla fronte.

Apre la porta ed i suoi occhi si spalancano stupiti.

-“posso entrare, bro?”-

Quella voce. La sua voce. Jared è qui.

Shannon lo lascia passare permettendogli di entrare nella stanza.

La mani in tasca ad un paio di jeans strappati, una maglia scolorita ed un paio di occhiali da sole neri, che toglie subito portandoli sopra la testa.

Ha le occhiaie nere e profonde, si tortura le mani e sospira.

-“scusa se sono piombato a casa tua così Shan ma ti devo parlare e…”- si gira di scatto verso di me come se avesse sentito all’improvviso la mia presenza in casa.

Mi guarda.

Porto le ginocchia al petto rannicchiandomi.

-“cosa ci fa lei qui…”- chiede rivolto a Shannon.

In realtà non è nemmeno una domanda la sua.

-“è venuta a parlare con me Jay…mi ha spiegato la situazione…abbiamo chiarito sai…è stato solo tutto un grande sbaglio, bro. Dovresti ascoltare anche tu cosa ha da dire, così magari poi potr…”-

-“non-ho-nulla-da-ascoltare”- sibila lui a denti stretti –“hai chiarito con lei?! Bene. Ma non chiedermi di fare altrettanto, Shan. Non voglio più avere niente a che fare con questa persona”-

Non urla. Non si infuria. Ma le sue parole fanno male più di un pugno.

-“vado via. Non è stata una buona idea quella di venirti a trovare oggi”- dice avviandosi verso la porta.

Non posso lasciare che vada via così.

-“Jay…”- sussurro flebile. Se non lo fermo ora non avrò più occasioni di parlare con lui –“aspetta…”- gli dico alzandomi dal divano.

Shan mi viene vicino.

Gli faccio capire che ce la faccio da sola. Guarda prima me poi suo fratello e si allontana dirigendosi nella stanza affianco.

Ora siamo solo io e lui.

Avanzo arrivandogli di fronte.

Mi torturo il lembo della canotta con le mani cercando le parole giuste da dire.

-“ti prego Jay lasc…”-

-“non chiamarmi Jay”- mi interrompe brusco.

Prendo un profondo respiro e provo di nuovo.

 -“ti prego Jared lascia che ti spieghi…lascia che ti faccia capire come stanno le cose…”- gli chiedo implorante.

Lui ride. Di una risata che stona con l’espressione cupa del suo viso.

-“oh ma io lo so come stanno le cose, tesoro”- mi alza il mento con due dita guardandomi negli occhi. I suoi mi fissano, freddi –“se solo lo avessi saputo prima ti avrei accontentato subito. Se volevi venire a letto con me bastava chiedere sai?”- soffia fuori sarcastico spingendomi bruscamente contro la parete, sovrastandomi poi con il suo corpo –“ma non c’è problema…rimediamo subito…così potrai dire di essere stata a letto con me”- dice, stringendo la mano sul mio mento e voltandomi la testa di lato.

Mi morde feroce il collo. Io soffio fuori un rantolo di dolore.

-“vediamo di sbrigarci con questa scopata dolcezza che qui siamo da mio fratello e non mi pare il caso di prolungarci tanto, non trovi?”- mi chiede con un ghigno sarcastico schiacciandomi ancora di più contro il muro.

Cerco di allontanarlo per guardarlo negli occhi ma all’improvviso lui si blocca.

Mi sfiora la spalla con le dita proprio nel punto dove si trova il tatuaggio.

Lo vedo accigliarsi. I suoi occhi di quell’azzurro così brillante ed acceso sono invece bui, tristi e non rispecchiano affatto le sue azioni di poco fa.

Pensi davvero quello che hai detto Jay?

Continua a tenermi bloccata contro il muro. Mi fissa ed io non riesco a muovere un muscolo ne a staccare i miei occhi dai suoi.

Proprio in quel momento Shan entra di nuovo nella stanza.

Lo vedo spalancare gli occhi.

-“JAY!!”- urla lui –“che diavolo stai facendo??”-

Jared volta la testa di lato allentando la presa su di me fino a lasciarmi andare del tutto. Tiene gli occhi bassi.

Mi accascio a terra priva di forze.

Lo osservo dal basso stringere i pugni.

-“io…io…devo andare”- dice uscendo di fretta dall’appartamento.

Lo guardo sparire dietro quella porta.

-“Jay! Jay aspetta!! Ma dove…”- gli urla Shannon.

Troppo tardi.

-“Alex…stai bene?”- mi chiede preoccupato Shan abbassandosi alla mia altezza.

Sono ancora seduta a terra. Non ho la forza di alzarmi.

-“è tutta colpa mia…mi odia…mi odia con tutto se stesso…”- ammetto.

-“è solo arrabbiato e…ferito…dagli tempo…”-

-“non servirà a nulla il tempo…”- rispondo.

-“dai vieni andiamo un po’ sul divano”- mi dice aiutandomi ad alzarmi.

Mi siedo e lui mi imita raggiungendomi e sedendosi al mio fianco. Mi accarezza piano i capelli.

È sceso uno strano silenzio.

-“è bello…”- sussurra improvvisamente.

-“cosa?”- gli chiedo voltandomi a guardarlo.

-“il tatuaggio…la tua fenice…”- mi dice sfiorando il punto dietro la mia spalla sinistra.

Anche lui come Jay.

-“magari quando le cose si saranno risolte e si risolveranno”- mi anticipa prima che io possa dire qualcosa per controbattere –“allora mi racconterai la storia di questo tatuaggio…ti va?”-

Lo guardo e sorridendo annuisco appena.

Lui mi scompiglia di nuovo i capelli alzandosi.

-“aspettami qui torno subito”- mi sussurra.

Si sposta nella stanza affianco ma sento distintamente il suono dei tasti del suo cellulare. Sta componendo un numero.

-“Andy…ciao…si lei è qui…la riaccompagno io più tardi da te. Non voglio che torni a casa da sola…poi ti spiego…si…lo so…noi dobbiamo parlare…si…io…ok ciao…”- lo sento concludere.

Già devono parlare. Andrà bene.

Mi sdraio sul divano e chiudo gli occhi.


 
*****************************************************************************************************



 
Mi sveglio. Di nuovo.

Stanotte non ho dormito nemmeno un po’.

Quando Shan mi aveva riaccompagnato a casa la sera prima ero andata subito a dormire, ma a quanto pare il sonno non voleva davvero saperne di venirmi a trovare.

Mi giro a pancia in su.

Ho mal di testa, i miei occhi sono ormai gonfi come due palline da tennis ed il morso che ho sul collo, il suo morso, mi brucia. Sono uno straccio.

Come può una sola bugia cambiare le cose in questo modo?

Quando ero piccola, dopo che avevo combinato qualche guaio e mentivo alla mamma per non farmi scoprire, lei mi diceva sempre che le bugie sono come i colori. Bianche, grigie e nere.

Le bugie bianche come le ali degli angeli. Pure, innocenti, dettate dall’imbarazzo, dall’inesperienza. Non fanno male, non provocano danni.

Le bugie grigie come le nuvole prima della pioggia. Dette per sbaglio, per errore, bugie che però si possono ascoltare, capire, perdonare.

E poi…le bugie nere come il buio. Infide, che feriscono, segnano, distruggono. Tutto. Ogni cosa.

Lei me lo ripeteva tutte le volte e così io mi decidevo a parlarle per paura che la mia di bugia fosse “nera e brutta”, come la chiamavo io.

Tra quali delle tre potevo inserire la mia, stavolta?

Mi passo una mano sugli occhi, stanca.

-“Alex sei sveglia?”- bussa piano la mia amica entrando in stanza.

-“si…”-

-“bene allora preparati. Noi oggi usciamo”-

Uscire? Non avevo voglia di uscire.

-“non me la sento…”-

Il mio capo mi aveva chiamato dicendomi che mi dovevo prendere qualche giorno di ferie finchè non si fossero calmate un po’ le acque. Poi avremmo parlato sul da farsi. Era piuttosto alterato. Avrei dovuto parlare anche con lui, poi.

-“non mi importa un fico secco di quello che vuoi o non vuoi fare!! Tu ora esci con me e non si discute! Hai bisogno di uscire!!”- mi dice Andy trascinandomi con foga fuori dal letto.

Mugugno infastidita mentre mi spintona verso il bagno.

-“avanti cambiati. Io sono già pronta. Ti aspetto di là”- mi dice con tono risoluto.

È inutile che mi opponga. Mi farebbe uscire con la forza se necessario.

Entro in bagno sbarazzandomi del pigiama ed entro nella doccia.

Il getto di acqua bollente mi scalda un po’ la pelle.

Dentro, però, il freddo non vuole andare via.



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Sono più di tre ore che Andy mi trascina qua e là per negozi cercando di tirarmi su il morale.

È un tesoro. La mia ancora di salvezza.

Peccato, però, che io non sia un tipo da shopping come lei e con l’umore che ho ora, men che meno.

Risaliamo in macchina dopo la visita all’ennesimo negozio di abbigliamento.

-“oh avanti! Quel vestito era stupendo e ti stava da dio!”- si lamenta lei.

-“Andy non ho bisogno di un vestito. E non sono in vena di fare compere”- le rispondo abbandonando la testa vicino al finestrino aperto della macchina.

Il vento caldo mi scompiglia i capelli ed il sole alto nel cielo, mi costringe a chiudere gli occhi.

-“ok…ho capito…”- mi dice lei rassegnata.

-“Andy…scusami. Non ce l’ho con te. Grazie per avermi fatto uscire…è solo che non ho voglia di divertirmi…”- le dico baciandole una guancia.

Lei sorride dolce, districandosi nel traffico cittadino, io torno a guardare fuori.

All’improvviso mi rendo conto che siamo vicino a casa sua. Di lui.

Riconosco la strada.

Siamo vicino. Troppo vicino. Il mio corpo trema leggermente.

Sento il bisogno di vederlo…il suo viso, i suoi occhi…non mi importa se mi disprezza, ne se mi guarda con odio.
Io devo vederlo. Ora.

-“portami a casa di Jay”-

-“cosa??”- Andy si volta a guardarmi come se fossi impazzita.

-“devo andare da lui Andy, ti prego”- le dico, implorandola.

-“ma…”-

-“ti prego…”- le ripeto.

-“va bene…”- mi risponde lei svoltando a destra.

Percorriamo pochi chilometri e ci ritroviamo quasi subito di fronte al cancello grigio di casa sua. È aperto.

Faccio cenno alla mia amica di entrare. Parcheggiamo di fronte al portone ed io mi fiondo fuori dalla macchina.

-“vuoi che venga con te?”- mi chiede Andy, apprensiva. È preoccupata.

-“no…aspettami qui…”-

Arrivo di fronte alla porta. Mi tremano le gambe ed ho il fiato corto. Suono il campanello ed attendo.

Sento dei passi avvicinarsi alla porta.

Quando si apre è come se il mio cuore avesse ricominciato a pompare sangue.

Jared…

È nella sua solita tenuta casalinga che tanto adoro.

Ai piedi delle orribili ciabatte arancioni che in un altro momento mi avrebbero fatto tanto ridere.

Alzo lo sguardo sul suo viso.

I capelli arruffati ed il viso bianco e stanco indicano che nemmeno lui deve aver dormito molto, stanotte.

Quando il mio sguardo si posa sui suoi occhi, il mio cuore cessa nuovamente di battere.

Sono stanchi, tristi, feriti.

Smetterà mai di guardarmi così?

-“cosa vuoi?”- sputa fuori velenoso.

-“io…ecco io...volevo parl…”-

-“JJ ho bisogno di una mano!!”- urla una voce femminile in fondo al corridoio.

Mi si blocca il fiato in gola.

Lui mi guarda beffardo.

-“oh ma che maleducato! Non ti ho nemmeno presentato la mia nuova decoratrice!”- mi dice fingendosi dispiaciuto –“dolcezza! Vieni un attimo qui”- la chiama lui con tono smielato.

Non ci credo.

Mi ha sostituita.

Mi ha esclusa totalmente.

Speravo…speravo che almeno mi permettesse di finire il lavoro.

Una figura longilinea cammina verso di noi arrivando in un baleno, posizionandosi vicino a Jared.

-“Sam?!”- boccheggio incredula.

Lei mi guarda perplessa scrutandomi dall’alto in basso.

-“Alex?! Che ci fai tu qui?”- mi domanda con quella sua vocina stridula.

Non è possibile. Samantha.

-“oh aspetta…sei tu quella che JJ ha licenziato?”- mi chiede lei sghignazzando.

-“tu sei la nuova decoratrice…”-le rispondo con un filo di voce.

-“beh si!! Il capo mi ha richiamato apposta dalla Francia per questo lavoro! Ma non mi aveva detto che la persona che era stata mandata via eri tu!”- mi risponde compiaciuta –“e veramente nemmeno tu mi avevi detto che era una collega della mia stessa agenzia, JJ!”- soffia fuori rivolgendosi a lui.

-“io…io…”- balbetta lui confuso.

Mi guarda. Non sa cosa dire.

-“io…beh non pensavo fosse una cosa fondamentale che tu lo sapessi, dolcezza”- le dice lui riprendendo il controllo della situazione ed abbracciandola avvicinando il suo viso a quello di lei.

Mi guarda con la coda dell’occhio.

Quindi è così. Mi vuoi ferire come io ho fatto con te.

Vero Jay?

-“bene. Allora io tolgo il disturbo. È stato un piacere Samantha”- le dico fredda.

Mi volto veloce senza nemmeno guardare lui e cammino verso Andy che mi guarda allarmata.

Entro in macchina infilando frettolosa la cintura di sicurezza.

-“quella…quella è…non è Samantha, vero?”- mi chiede Andy guardando alternativamente me e le figure ferme sulla porta d’ingresso della casa.

Lacrime di rabbia mi offuscano gli occhi.

Lo ha fatto apposta.

Mi ha sostituita senza nemmeno avvisarmi.

Quel lavoro è mio. Lui è mio.

Non permetterò al suo orgoglio ferito di allontanarmi del tutto dalla sua vita.

-“Andy portami via di qui!!”- le urlo.

La mia amica riparte silenziosa lasciandosi alle spalle quella casa.

Non finisce così Leto.

Non finisce così.







 






 
 
 
Note dell’autrice:

Ecco qua un altro capitolo un tantinello pesantuccio eh!! Eh vabbè ora le cose si sono un po’ complicate e non è tutto rose e fiori…dovrete sopportare la mia vena tristerrima ancora un pochino!! xD
Ora che farà la nostra Alex? Jay si è voluto vendicare…e Samantha?
Stay tuned!!
 

 
Ringraziamenti time:

Arieccomi nell’angolino dei ringraziamenti!!
Sisterine betoseeee??? Comincio con voi!! GRAZIEEEE!!! la mia Niky/Bro (donna tu quando recensisci mi fai pauuuuura!!! Bwhahahahah) e la mia Ale!! Ancora niente capitolo nuovo per voi…lo so lo so!!! Sono un guaio!! La mia testa non collabora!! Vedrò cosa posso fare!! u_u love u so much donnine!!! <3

Supporters “faigheeeeeeeeeee”??? GRAZIE anche a voi eh!!! <3  Heaven_Tonight/Fabi e Vivi /Deilantha tanto ammmmore per voi e per le vostre recensioni!! Vi stralovvo assai!! ^-^

Sisterineeeeeeeeeee??? GRAZIEEEE!!! Sara/Sarateddy, Connie/Echelena e Sele/selevalo visto ho ritardato solo di qualche giorno ma il capitolo è arrivato anche stavolta eh!!! <3 <3 <3

Lettrici che mi seguiteeeeeeeeeeeee (e soprattutto recensite!! *-* belle voi!!)??? GRAZISSIMO anche a voi!!!! come al solito siete tante e non vi nomino una per una ma lo sapete che vi ringrazio da morire vero? <3

Lettori “fantasminiiiiiiiiiiiiiii”??? come sempre un “muchas gracias” anche a voi!
Lasciatemi i vostri pensieri!!!!!!! XD

A presto.
Kisses…
                                 Vale

 
 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***








 

CAPITOLO 12




 

 
 
Il giorno dopo, passata la fase di tristezza in cui ero piombata, mi era montata la rabbia.

Mi aveva sostituita anche in ambito lavorativo. Avevo sperato che almeno in quello le cose non cambiassero troppo. Che lui si limitasse ad essere professionale come lo sarei stata io.

Non aveva avuto nemmeno il coraggio di dirmelo prima. Ho dovuto scoprirlo in quel modo.

Ora, quindi, oltre ad aver perso lui avevo perso anche il lavoro.

E con chi ero stata sostituita? Con lei. Samantha.

Una collega che lavorava con noi qui ad L.A. fino a pochi anni fa.

È una persona permalosa, vanitosa ed opportunista. E pensare che quando ha cominciato a lavorare per noi non era così…

Era una lavoratrice instancabile, gentile e molto incline al lavoro di squadra. Poi l’essere instancabile è diventato altro ed il suo arrivismo e la sua voglia di apparire l’hanno completamente accecata e la cosa ha avuto il suo picco massimo quando il capo le ha chiesto se era disposta ad occuparsi della nostra sede di Parigi. Lei, naturalmente, accettò subito trasferendosi lì.

Da allora giudica gli altri dall’alto in basso ritenendosi migliore e si comporta come se tutti le dovessero qualcosa. Sono stata più che contenta del suo trasferimento. In ufficio la situazione era diventata insopportabile.

Ed ora eccola riapparire a togliermi l’unica cosa che mi tenesse ancora legata a Jared.

Penso di aver davvero toccato il fondo.

Inoltre il mio capo aveva permesso che ciò accadesse. Non aveva fatto nulla per convincerlo a non licenziarmi? Come gli era venuto in mente di richiamare lei?

Dovevo assolutamente parlare con lui, cosi nel pomeriggio sono uscita per andare a chiedere spiegazioni.

Ora, davanti alla porta dell’ufficio di Christian, attendo che lui finisca la riunione per ricevermi.

Dopo un interminabile mezz’ora di attesa, la porta si apre lasciando uscire una marea persone che conosco solo per metà. Alcuni mi salutano cordiali. Solitamente le riunioni della nostra agenzia, o per lo meno quelle molto importanti come questa di oggi, si tengono nella sede di Parigi. Quindi la maggior parte delle persone che ho visto passare ora, la conosco solo di nome.

Visto che la riunione è finita mi decido ad entrare nella stanza chiudendo la porta dietro di me.

Christian è seduto alla sua scrivania immerso in una pila di scartoffie.

-“ah…sei già qui”- mi dice –“accomodati”-

Mi siedo nervosa cercando di non torturarmi le mani. Sono alquanto alterata e sento lo stomaco attorcigliarsi in maniera quasi dolorosa.

Sono io la prima a parlare, dopo aver fatto un lungo respiro.

-“cosa significa questa pagliacciata?”- sputo fuori alzando la voce senza accorgermene.

-“innanzitutto modera il tono signorina!”- mi dice lui guardandomi in tralice.

-“Samantha?! Non lavora più qui ad L.A. da anni ormai!! Per quale motivo ora si trova a casa di Jared a fare il MIO lavoro?”- rispondo.

Sono fuori di me. Devo darmi una calmata o finirò per esplodere.

Christian incrocia le mani sotto il mento prendendo un profondo respiro.

-“Jared è venuto qui da me dicendomi che non voleva assolutamente che tu lavorassi ancora per lui. O gli trovavo un sostituto o la nostra agenzia avrebbe perso il lavoro.”- mi comunica calmo –“Andy è già impegnata e Robert non credo sia il caso di farlo lavorare per lui, non trovi?”- mi chiede con un pizzico di macabro sarcasmo –“l’unica a cui ho pensato e che fosse in grado di gestire questo lavoro è Samantha”- conclude.

-“proprio lei…”- dico tra me e me.

-“mi dispiace Alex ma se volevamo evitare di mandare tutto il lavoro a farsi benedire, lei era l’unica disponibile. Perciò l’ho richiamata per farla tornare qui e le ho chiesto di dare un’occhiata al lavoro, in modo che potesse iniziare il prima possibile. Resterà qui solo fino alla fine dei lavori”-

-“ma il lavoro l’ho iniziato io!! Ed è già a buon punto! Lei non dovrà fare praticamente nulla e prenderà il compenso per un lavoro non suo!! Non è giusto!!”- gli urlo indignata.

-“se la cosa non ti sta bene potevi evitare di creare tutta questa situazione, Alex!!”- risponde lui esasperato.

Colpita ed affondata.

Chino la testa colpevole mordendomi un labbro.

-“Alex…”- sospira lui grattandosi la testa –“mi dispiace per tutta questa situazione lo sai…so che ci stai male e molto probabilmente anche lui…ma era davvero parecchio alterato quando è venuto qui da me qualche giorno fa”- mi spiega –“non ho potuto fare altro”-

-“lo so…”- sospiro anche io frustrata –“so che non potevi fare altro. Scusami se me la sono presa con te”- lo rassicuro.

-“Alex…”-

-“no va bene così. La colpa è stata mia ed è giusto che mi prenda le conseguenze”- dico rassegnata.

Il silenzio che segue la mia frase è davvero insopportabile.

-“aspetta!”- dice Christian all’improvviso.

-“eh?”-

-“poco prima che arrivassi tu mi ha chiamato Samantha dicendomi che le serviva una mano per il lavoro perché lei da sola non sarebbe riuscita a terminarlo in poco tempo. Me ne ero completamente dimenticato!!”- dice colpendosi la fronte con la mano –“e se chiedessi a Jared di farti subentrare come assistente per Sam? Gli direi che è indispensabile il tuo aiuto se vuole che il lavoro venga portato a termine in poco tempo!! E Jared non è un tipo che ama lasciare le cose incompiute…”- conclude lui annuendo convinto.

-“non accetterà mai Christian”- gli dico assolutamente certa di quale sarà la sua risposta.

-“beh ho parecchi dubbi anche io in proposito…Jared è molto cocciuto e quando si mette in testa una cosa è quasi irremovibile…”- mi dice, guardando l’orologio sulla scrivania –“comunque ora lo chiamo e vediamo se può passare tra poco! A provarci non ci si rimette nulla!”-

Adoro quando fa così. Sta cercando di aiutarmi. Chi altro avrebbe fatto una cosa del genere per una sua dipendente?

Nessuno.

Anzi se ci fosse stato qualcun’ altro al posto di Christian probabilmente ora sarei già stata licenziata.

Prende il cellulare facendo partire la chiamata.

Il mio cuore sta già accelerando i battiti.

-“pronto Jared? Si ciao sono Christian! Senti avrei bisogno di parlarti di una cosa per quanto riguarda il lavoro a casa tua. Potresti passare tra poco? Beh si…no no va benissimo…ok a dopo.”- conclude chiudendo la chiamata.

-“allora??”- chiedo io apprensiva.

 -“ha detto che verrà tra poco. Il tempo di mettersi qualcosa addosso. Ora però tu torna a casa. Lui dovrebbe essere qui verso le sette e forse non è il caso che vi incontriate…”-

-“no…non è il caso…”- gli rispondo sospirando.

Ormai non faccio altro da un po’ di giorni a questa parte.

-“ci sentiamo stasera. Ti chiamerò per farti sapere come è andata…”- mi dice.

-“ok…”-

Mi alzo dalla sedia dirigendomi verso la porta.

Percorro piano il corridoio cercando di riordinare le idee.

Non vuole nemmeno che io lavori per lui. Mi vuole completamente fuori dalla sua vita. Stavolta l’ho davvero combinata grossa. Enorme. Gigantesca.

Sono quasi arrivata davanti la porta d’ingresso, quando quest’ultima si apre lasciando entrare un Robert affannato.

Si gira e mi vede. La sua espressione è sorpresa.

Non si aspettava di trovarmi qui.

In effetti nemmeno io mi aspettavo di trovare lui qui.

Andy mi aveva assicurato che oggi non sarebbe venuto in ufficio perché si era preso il giorno libero.

È decisamente l’ultima persona che volevo incontrare ora.

Si allontana dalla porta venendomi incontro.

Io lo evito dirigendomi svelta verso l’uscita. Non voglio vederlo ne parlargli.

Mi sento afferrare e mi volto.

La sua mano stringe il mio polso in una stretta ferrea. Alzo lo sguardo su di lui che mi fissa immobile.

-“lasciami andare Robert”- sibilo infastidita dal suo tocco.

La sua sola vicinanza mi fa venire la nausea. Lui invece non si muove di un millimetro.

-“lasciami andare ho detto”- gli ripeto a denti stretti.

-“no. Devo parlarti e tu mi ascolterai”-

La risata sarcastica che esce dalla mia bocca dice tutto.

-“non penso proprio”- gli rispondo –“ora, se non ti dispiace, io me ne andrei”-

Non sarei rimasta un minuto di più in quell’ufficio. Andy l’avrei chiamata più tardi per scusarmi con lei di essere andata via da qui senza salutarla.

Con uno strattone forte allontano la sua mano che ancora mi tratteneva e mi dirigo a passo svelto verso la porta sorpassando la sua figura.

Con uno scatto fulmineo Robert mi afferra le spalle voltandomi verso di lui e appiattendomi violentemente contro la porta. La mia schiena colpisce la superficie di legno talmente forte che per un attimo mi manca il respiro.

-“ho detto che devo parlarti. Non andrò via di qui fino a quando non avrai ascoltato”- mi dice ad un soffio da me.

-“lasciami. Non ho alcuna intenzione di ascoltarti”- rispondo con voce ferma cercando di tenere il tono di voce più basso possibile.

Non voglio che Andy e Christian assistano a questo spettacolo.

Porto le mani sul suo petto spingendolo indietro ma lui me le blocca a mezz’aria strattonandomi di nuovo contro la porta.

A quel punto la mia mano destra si muove da sola.

Mi rendo conto solo dopo di avergli dato uno schiaffo in pieno viso.

Me ne accorgo perché la mia mano prude e la sua guancia ha i segni rossi delle mie dita.

-“cosa ci trovi in lui? Cosa ci trovi in un uomo che appena ne ha avuto occasione ti ha trattata come la peggiore delle persone?”- mi chiede.

Si tocca la guancia girandosi a guardarmi.

-“non è stata un occasione!! Sei tu che l’hai portato a reagire così!! Chissà cosa gli avrai detto in quella maledetta telefonata! E chissà con che tono!!”- gli rispondo infuriata.

Stringo la mano a pugno mentre lui mi guarda con un’espressione neutra, come se la cosa non lo toccasse minimamente.

Ed io vorrei solo cancellarla dal suo viso quell’espressione di insopportabile calma.

La mano mi prude di nuovo.

-“io? Io non ho fatto proprio nulla. L’ho solo messo al corrente di una cosa di cui non era a conoscenza”- mi dice tornando a parlare –“Lui ha un cervello per ragionare e pensare, e se è arrivato a comportarsi così è perché le conclusioni che ha tratto non erano quelle che speravi tu. Evidentemente non gli importava poi così tanto di te se non ha voluto nemmeno sentire le tue ragioni. Io, io ti conosco meglio di chiunque altro. Io ti amo per la persona fantastica che sei e non avrei mai e poi mai reagito così. Avrei di certo pensato che tu avessi potuto avere delle ottime ragioni per fare quello che hai fatto e te le avrei chieste”- mi dice con tono di voce pacato.

-“Come osi!! Come?! Tu non conosci Jared! Non sai che persona è! Non sai perché ha reagito così!! Tu non sai nulla!! E poi…amarmi? Amarmi?? Se davvero provassi per me quello che dici non avresti mai fatto un gesto del genere!!”- gli rispondo alzando di poco il tono di voce.

-“e tu? Tu lo conosci invece? Sei ancora convinta di sapere che tipo di persona è davvero?!”- mi chiede con un sorriso amaro sulla bocca.

-“si. Ne sono convinta. Ho imparato a conoscerlo. Ho imparato a capire il perché di alcune  sue scelte, di alcuni dei suoi comportamenti, del suo essere in un certo modo…ho guardato oltre la facciata che lui mostra al resto del mondo. Anche se lui non si è mai mostrato del tutto a me, io ho visto comunque. Ho visto Jared. Quello vero, quello vulnerabile, quello che teme di circondarsi di persone sbagliate, quello che ha paura di legarsi troppo a qualcuno, quello che ha mille dubbi su se stesso e nessuna risposta. E tu…tu ti sei permesso di parlare per me. Di parlare con lui di una cosa che spettava a me dirgli. E lo hai fatto nella maniera più sbagliata possibile. Magari sarebbe finita allo stesso modo anche se glielo avessi detto io…ma…sarebbe stata solo ed esclusivamente colpa mia. Forse avrei almeno avuto la possibilità di spiegarmi con lui”- concludo guardandolo negli occhi.

I miei sono gonfi di lacrime.

Lui abbassa lo sguardo. Le sue mani sono strette a pugno lungo i fianchi.

-“quale è stata la sua reazione…la sua…la sua espressione dopo che gli ho d-detto la verità?”- mi chiede a bruciapelo balbettando appena –“si è arrabbiato? Ha urlato con te?”-

La sua domanda ora ha un che di assurdo.

-“che razza di domande mi fai? Cosa può importarti ora? Cosa cambia…”- gli chiedo sull’orlo del pianto.

-“rispondi per favore…”- sussurra.

Assecondo incerta la sua richiesta.

-“non dimenticherò mai i suoi occhi quel giorno…prima allegri e felici, poi sorpresi e confusi, alla fine rabbiosi e…delusi”- sussurro mentre calde lacrime scivolano veloci sulle mie guance –“non si è arrabbiato ne ha urlato…mi ha guardato come se lo avessi ferito a morte e mi ha detto di uscire da casa sua…”-

Lui non risponde. Tiene la testa bassa nella stessa identica posizione in cui si trovava poco prima.

Io mi lascio andare esausta contro la porta cercando di asciugare la lacrime.

-“lui ti ama”- afferma alzando i suoi occhi su di me –“si è innamorato di te…”-

Lo fisso incredula.

-“cosa?”- gli chiedo confusa.

-“si è innamorato di te…”- mi ripete –“ero sicuro che avrebbe avuto un altro tipo di reazione…ero convinto che non gli importasse nulla di te…”- sussurra.

-“beh mi ha cacciata di casa…quale altra reazione volevi che avesse?!”- gli chiedo sempre più confusa.

-“lo sguardo Alex…il modo in cui ti ha guardata…da quello si capisce tutto…e se è vero quello che mi dici…allora…allora…io…i-io non ho capito nulla…”- mi risponde scuotendo piano la testa.

-“ma che…”-

-“tu lo ami Alex?”- mi chiede.

Ancora questa domanda.

-“si”- è la mia unica risposta secca prima di iniziare a singhiozzare.

Lui si allontana da me indietreggiando.

-“io…scusami io…”- tre colpi forti alla porta gli impediscono di finire la frase mentre io sobbalzo spaventata.

Tento di asciugarmi in fretta la lacrime cercando di rendermi presentabile e mi volto ad aprire.

-“J-Jared…”- sussurro incredula portandomi le mani davanti la bocca.

Lui è qui di fronte a me.

I capelli tirati indietro con il gel, gli occhi grandi per la sorpresa ed un maglioncino grigio che lo fa sembrare ancora più pallido di quanto non sia.

Lo guardo. Quei suoi occhi potrebbero illuminare una stanza per quanto sono cangianti.

-“Christian è qui? Ho appuntamento…”- mi chiede lui.

Guardo il grande orologio grigio che fa bella mostra di se sulla parete giallina del corridoio.

Le sette e dieci.

Annuisco incapace di far uscire un qualsiasi suono dalla mia bocca.

Da quanto tempo era dietro quella porta?

Mi passa affianco senza rivolgermi nessun’altra parola. Robert lo blocca poggiando una mano sulla sua spalla.

-“Jared…”- lo chiama –“ascolta io…”-

-“non farlo. Non parlare. Credimi…sto facendo parecchia fatica a trattenermi dal prenderti a pugni fino a farti male…qualsiasi cosa tu possa voler dire ora, non è il momento…”- gli risponde Jared scostando la sua mano.

-“capisco…solo che…”- sospira Robert passandosi una mano sul volto –“sappi solo che lei…beh lei ti…”-

-“lo so”- lo interrompe Jared voltandosi a guardarmi.

Posa su di me quei suoi occhi cristallini solo un momento per poi dirigersi a passo spedito nell’ufficio del mio capo.

‘Lo so’.

Cosa sai Jay?

-“Alex…”- Robert mi richiama a se accarezzandomi il braccio.

-“lasciami andare Rob…ti prego…”-

Mi allontano da lui uscendo.

 
 
*****************************************************************************************************
 



Mi esplode la testa.

A quanto pare le due aspirine che ho preso non hanno sortito il minimo effetto sulla mia emicrania.

Sono sdraiata da più di un’ora sul divano di casa della mia amica, che ormai è diventata il mio rifugio sicuro da tutti i pensieri che mi tormentano.

Da quanto tempo Jay era fuori da quella porta?

Chiudo gli occhi massaggiandomi le tempie.

Probabilmente era appena arrivato. Se davvero avesse sentito le mie parole a Robert, mi avrebbe detto qualcosa. In fondo avevo detto di amarlo.

Se avesse sentito mi avrebbe guardato in maniera diversa. Non so.

No. Sicuramente era appena arrivato. Sto facendo pensieri inutili.

Il suono del mio cellulare disturba il corso dei miei pensieri riportandomi alla realtà.

-“pronto?”-

-“Alex ci sono riuscito!”- la voce del mio capo mi arriva chiara e cristallina. Sembra piuttosto su di giri.

-“a fare cosa?”- gli chiedo perplessa.

-“ho detto a Jared che la cosa migliore da fare è che tu assista Sam nei lavori in modo da portarlo a termine nella maniera migliore e nel minor tempo possibile. E lui ha accettato”- mi comunica.

-“cosa??”- gli rispondo incredula.

-“si ha accettato e stranamente non ha fatto nessun tipo di obbiezione…mi aspettavo di dover avere a che fare con un suo ‘No’ categorico e di dover sudare di più per convincerlo. Ed invece…magari vuole finire il prima possibile ed ha colto la palla al balzo…”- mi dice perplesso.

Posso quasi vederlo all’altro capo del telefono mentre si gratta il mento.

Quindi lui ha accettato.

Perché?

-“q-quindi torno a lavorare per lui?”- chiedo con un filo di voce.

-“beh non proprio per lui. Sei solo l’assistente di Sam. Comunque ricominci domani. Cerca di arrivare puntuale”- mi dice.

Il mio cuore sta facendo un doppio salto carpiato con avvitamento.

-“si si certo! Capo? Grazie…”-

-“già…prego, prego…ed ora vedi di finire quello che hai iniziato…in tutti i sensi…”- mi dice concludendo la chiamata.

Guardo il display del mio cellulare e vedo il suo nome scomparire.

So che questa situazione lo ha infastidito parecchio e so che è ancora un po’ adirato con me e lo capisco, ma so anche che mi vuole un bene dell’anima, come io ne voglio a lui.

Non poteva darmi notizia migliore, comunque.

Se torno ad occuparmi del lavoro posso tentare di recuperare qualcosa tra me e Jay. Qualsiasi cosa ci possa essere stato tra noi.

Non può finire così. Lui deve ascoltarmi.

E poi…l’idea di lasciare il suo disegno, la sua fenice nelle mani di Samantha mi fa rizzare i capelli.

Quella fenice è troppo importante perché io le permetta di stravolgerla con le sue idee malsane e poco consone.

Mi alzo dal divano con rinnovata energia.

Domani dovrò essere al massimo delle mie forze.

-“non lascerò che tu mi chiuda fuori dal tuo cuore, Jared”- dico ad alta voce.

E ne sono convinta.

Ora più che mai.





 






 
 
 
 
Note dell’autrice:

Oh oh! Arieccomi!!! Ebbene l’incontro/scontro tra Alex e Robert è avvenuto!!
Beh…lui sembrava molto pentito…
E Jay…mmm…
*dubbi invadono le vostre menti* bwahahahahah mi sento molto regista di film horror ora!!! Ahahhhahahah
Beh a questo punto la nostra Alex torna a lavorare per Jay! Che succederà? Come sarà stare di nuovo a contatto con lui?

Stay tuned!!
 

 
Ringraziamenti time:

Come sempre il mio primo GRAZIE va a loro…le mia beta Niky/Bro/apinacuriosaEchelon (che si deve ancora riprendere dalla serata pazza del suo compleanno! bwahahahahh) e la mia Ale/CutePoison83(che mi ha sommersa di foto del concerto dei The Rasmus!! E poi il video di “Guilty”!! io ti adoro sallalo!). Non finirò mai di ringraziarvi!! <3 <3

Un grazie alle mie “supporters faighe” Heaven_Tonight/Fabi e Vivi /Deilantha!!! Donneeeeeeeeeee!!! Tanto ammmmore!! E ho detto TUTTO!  <3 <3 <3

Un grazie alle altre mie sisterine  Sarateddy VioValo Neryssa Deilantha dapi70 CimodeBeauvoir DarkYuna IlaOnMars6277 Christine_L  Echelena Ila_76 Villina92  (scusate se ho dimenticato qualcuno!!) ed a tutti quelli che mi leggono e recensiscono con tanto ammmmore!! Siete dei tesori e non vi ringrazierò mai abbastanza!!

Ed infine un “muchas gracias” anche a voi lettori fantasmini!

A presto.
Kisses…
                                 Vale

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***











CAPITOLO 13

 







 
In macchina tra il traffico mattutino di L.A..

C’è chi lo trova estremamente frustrante io invece penso sia un buon momento per pensare, soprattutto a quello che mi stava succedendo in quei giorni ed a come mi sarei dovuta comportare con Jared di lì a poco, una volta arrivata a casa sua. Questa mattina sarei tornata a lavorare da lui e la cosa mi metteva non poca agitazione. Avrei avuto a che fare con lui tutta la giornata, come un tempo, ma sicuramente il clima non sarebbe stato dei migliori.

Per questo stamattina sono uscita con due ore di anticipo. Prima di andare da lui sentivo il bisogno di parlare con Shan. Magari lui avrebbe saputo darmi qualche piccolo consiglio su come comportarmi.

Parcheggio l’auto e mi dirigo verso l’ingresso del palazzo entrando a passo svelto, il consierge mi riconosce immediatamente rivolgendomi un caldo sorriso. È una persona molto gentile e simpatica.

-“oh signorina! È tornata a far visita al signor Leto? Attenda solo un momento che lo avverto del suo arrivo”- mi dice cordiale.

-“oh no no la prego non lo avverta! Gli faccio una sorpresa! Magari riesco a buttarlo giù dal letto!”- gli rispondo pregustando la scena e ridacchiando sommessamente.

Lui ride portandosi elegantemente una mano davanti alla bocca.

-“oh mi creda penso che sarà un ardua impresa la sua, signorina!”- mi risponde continuando a ridacchiare –“purtroppo però io devo avvertire il signor Leto della sua presenza, è mio dovere di buon consierge! Attenda, ci vorrà solo un minuto!”- esclama poco prima di prendere il telefono e digitare il numero dell’appartamento di Shan.

Il telefono squilla ma evidentemente a vuoto.

-“mmm…non risponde…strano…eppure sono certo che il signor Leto non sia uscito stamane!”- esclama perplesso –“magari è ancora addormentato ed allora temo sia impossibile svegliarlo!”- mi dice grattandosi il mento.

-“oh la prego lasci stare!! Se Shannon sta beatamente dormendo non lo sveglia nemmeno con una cannonata!!! Facciamo finta che lei lo ha avvertito ed io salgo, ok?”- esclamo facendogli l’occhiolino.

Lui mi guarda perplesso e poi scuote la testa sorridendo.

-“oooh e va bene!! Vada pure!! Ma la prego, se il signor Leto si lamenterà del brusco risveglio gli dica che io ho cercato di avvertirlo!!”- mi chiede in tono fintamente supplicante.

-“stia tranquillo ci penso io!!”- esclamo dirigendomi a tutta velocità verso gli ascensori.

In un attimo arrivo all’ultimo piano e le porte dell’ascensore si aprono lasciandomi uscire. Alzo la mano per suonare il campanello ma all’ultimo secondo mi rendo conto che la porta è stranamente socchiusa.

Ma come si fa a lasciare la porta di casa aperta?! Che tonto.

Spingo piano ed entro nell’appartamento completamente avvolto nel buio, le luci sono tutte spente e gli scuri delle finestre sono abbassati non lasciando filtrare nemmeno un po’ di luce.

Starà veramente ancora dormendo, effettivamente è un po’ presto.

Mi chiudo la porta alle spalle iniziando a camminare verso il corridoio in cerca della stanza da letto di Shan, magari mi prendo un po’ gioco di lui e lo faccio balzare giù dal letto per lo spavento. Mi viene da ridere se penso alle imprecazioni che lancerà!

Più mi avvicino alla camera però, e più mi rendo conto che c’è qualcosa che non và. Si sentono strani rumori che non riesco a decifrare.

-“Santa pazienza e se fosse un ladro?!”- esclamo con le mani sulla bocca per soffocare la voce.

Ok, manteniamo la calma.

Cercando di non inciampare per il buio pesto, arrivo quasi di fronte ad una porta leggermente socchiusa da dove filtra una fioca luce giallastra e mi rendo conto che i rumori provengono proprio dalla stanza stessa. Man mano che mi avvicino i rumori si fanno sempre più distinti e nitidi capisco all’improvviso che non sono altro che una serie di ansimi e mugolii femminili intervallati da alcuni gemiti rochi e profondi chiaramente associabili ad una voce maschile. La cosa lascia chiaramente poco spazio all’immaginazione.

-“ma che diavolo??”- esclamo sottovoce cercando di aprire piano la porta per sbirciare.

La fioca luce che avevo visto avvicinandomi proviene da una candela che brucia lentamente su un comò poco lontano dal letto su cui, due corpi intrecciati, si muovono freneticamente continuando ad emettere sospiri eccitati. Quello sopra è chiaramente Shannon. Riconosco distintamente anche nel semi buio il tatuaggio delle Americhe, che ha dietro la schiena. L’altro corpo incastrato sotto di lui invece, è di una donna di cui però non riesco a scorgere i lineamenti.

Apro la porta ancora un po’ cercando di non fare il minimo rumore.

Shannon continua a muoversi avanti ed indietro inarcando talvolta la schiena quando gli affondi si fanno più profondi, mettendo così in mostra i muscoli delle spalle tesi per lo sforzo. La donna dal corpo minuto sotto di lui si dimena come impazzita, soffiando fuori gemiti sempre più alti, chiaro segno di quanto lui la stia facendo impazzire.

Mi porto le mani al volto incredula.

Non posso credere che mentre Andy è a lavoro, Shannon se la spassi con qualche ochetta di turno. Non posso e non voglio credere che le stia facendo una carognata del genere.

Giuro che lo uccido con le mie mani!

La rabbia mi sale improvvisa facendomi aprire di colpo la porta della stanza e lasciando che vada ad urtare violentemente contro il muro. Accendo la luce pronta ad urlare come una furia.

-“Shannon Leto mi fai schifo!! Giuro che ti scaravento fuori dalla finestra brutto pezzo di…”- mi blocco di colpo.

La scena che mi si presenta davanti non è proprio quella che mi aspettavo.

Il corpo di Shannon sovrasta ancora quello della donna, l’unico mio piccolo sbaglio è che la testa che fa capolino da dietro il braccio possente del batterista è proprio quella di Andy.

Rimango imbambolata a guardarli come sotto ipnosi.

Sono completamente nudi, Shannon la sovrasta completamente tenendosi con le sue spalle ampie e le sue braccia muscolose, cercando di alleggerire il peso su di lei, ha i muscoli tesi e la sua pelle è imperlata di sudore. Sul suo viso è dipinto lo stupore più completo, con gli occhi sbarrati e la bocca carnosa piegata a formare una piccola o.

Immagino che non fosse proprio questa la sua espressione fino a pochi minuti fa.

Andy invece è aggrappata alle sue spalle e le sue gambe snelle sono strette attorno ai fianchi di lui, i capelli sparsi sul cuscino, le labbra rosse e gonfie ed il viso arrossato con dipinta la stessa identica espressione di stupore.

-“oddio, oddio, oddio!!!! Scusate!!!”- esclamo all’improvviso coprendomi gli occhi e cercando di uscire veloce dalla stanza.

Mi catapulto fuori dirigendomi verso la cucina accendendo tutte le luci che mi trovo lungo il cammino. Cerco un bicchiere nello sportello grigio perla del mobile sopra il lavandino, lo porto sotto il rubinetto facendolo riempire di acqua fresca. Mi siedo e bevo tutto d’un fiato cercando di calmarmi.

Ora tutto torna.

Ecco perché stamattina Andy è uscita prestissimo di casa…

Mi aveva detto di voler chiarire con lui ma non credevo che…cielo che imbarazzo!! Non posso davvero aver appena visto Andy e Shannon mentre…

-“oh cavolo!!”- dico ad alta voce avvampando di vergogna.

Mentre cerco di far funzionare di nuovo i miei ultimi neuroni rimasti sani, la mia amica fa il suo ingresso in cucina indossando solo una della canottiere extra extra large di Shan, è a piedi nudi e sui suoi capelli sembra sia appena scoppiata la terza guerra mondiale. Mette le mani sui fianchi guardandomi con cipiglio minaccioso che dura però solo pochi secondi prima che io la veda esplodere in una fragorosa risata.

-“o-o-od-d-dio!!ma si p-può sapere che ci f-fai qui?!”- mi chiede ancora scossa dalle risate –“dio santo! Sei entrata in camera di Shan imprecando come un camionista!!”- mi dice ridacchiando.

-“oddio Andy scusami!! È solo che io sono arrivata e…e…la porta era aperta e…p-poi ho sentito dei rumori e…beh appena ho capito di che rumori si trattasse io…io pensavo che…che…”- le dico cercando di spiegare la mia pazzia.

-“pensavi che lui se la stesse spassando con qualche tizia, non è così?”- mi chiede divertita.

Annuisco imbarazzata.

-“già! Peccato che la “tizia” in questione ero io!!”- mi risponde iniziando di nuovo a ridere –“comunque sono contenta che saresti stata pronta a scaraventarlo fuori dalla finestra per proteggermi!!”- dice mimando il gesto in maniera teatrale.

-“beh io sono un po’ meno contento di questa cosa dello scaraventare…”- la voce di Shannon mi fa sobbalzare. È a petto nudo ed indossa solo un paio di pantaloni beige di lino.

-“bambolina tu mi fai paura! Mi hai quasi distrutto la porta della stanza!”- dice sogghignando –“e poi te ne stavi lì imbambolata a fissarci!! Se ti è piaciuto lo spettacolo, io e la mia dolce metà possiamo farti una replica!”- esclama ammiccando.

Arrossisco violentemente mentre Andy schiocca un sonoro scappellotto dietro la nuca della sua “dolce metà”. Penso veramente che questa sia stata la peggiore figuraccia che abbia fatto nella mia vita!

Insomma non è la prima volta che vedo un uomo ed una donna nudi, solo che di solito per vederli in atteggiamenti così intimi una delle due persone sono io.

-“bambolina se continui così finirai per andare a fuoco! Sei rossa come una fragola matura!”- mi fa notare uno Shannon molto divertito.

-“Shan piantala!! Brutto scimmione senza tatto!”- lo rimprovera Andy lanciandogli un occhiata esasperata.

Lui sorride prendendo posto sulla sedia di fronte a me.

-“allora bambolina…”- dice tornando appena un po’ più serio –“come mai sei qui? Se sei venuta da me a quest’ora del mattino deve essere una cosa importante…”- conclude curioso.

-“già anche perché non dovresti essere a casa di Jared? Oggi non era il primo giorno in cui tornavi a lavoro?”- mi chiede Andy perplessa.

-“ehm…si…ecco…io…ho pensato di passare da te prima per chiederti qualche consiglio…”- dico rivolta a Shan –“Jared a quanto pare ha acconsentito a farmi tornare a lavoro come assistente di Samantha, la nuova…”-

-“si si la nuova decoratrice, ne sono al corrente. Andy me ne ha parlato prima.”- esclama lui bloccando il mio discorso.

-“ah perché avete anche parlato voi due?! Non sembravate così in vena di chiacchiere!”- gli dico sarcastica superando un po’ l’imbarazzo iniziale.

-“beh diciamo che prima abbiamo parlato molto a lungo, avevamo qualche piccola cosa da chiarire…”- dice lui con lo sguardo fisso sulla mia amica –“e poi…beh poi siamo passati ai fatti! Questa donna finirà con il prosciugarmi!!”- mi dice in finto tono preoccupato spostando lo sguardo su di me –“e avremmo anche concluso se tu non fossi entrata come una pazza scatenata!!”-

-“SHAN!!”- esclama Andy in imbarazzo dirigendosi verso di lui.

Shannon se la tira contro facendola sedere sulle sue gambe e lasciandole un piccolo bacio sulla punta del naso.

-“scemo…”- sussurra la mia amica circondandolo con le braccia e rifugiando il viso nell’incavo del suo collo.

Lui la guarda dolce accarezzandole la guancia leggermente arrossata, mentre l’altra mano le sfiora le gambe nude, lei si lascia andare alle sue carezze socchiudendo gli occhi.

Automaticamente il mio pensiero corre a Jared…

Mi mancano i suoi baci, le sue carezze, la sua voce sussurrata, il suo essere dolce e teneramente possessivo…

-“hey tesoro tutto ok?”- la voce della mia amica mi risveglia dai miei ricordi.

Devo avere una faccia piuttosto buia visto che l’espressione sul viso di Andy è decisamente preoccupata.

-“stavi pensando a lui, vero?”- mi chiede ancora avvicinandosi a me.

Annuisco in silenzio.

-“scusaci tesoro…”- mi dice abbracciandomi –“non avremmo dovuto starcene qui abbracciati e…”-

-“non dirlo nemmeno per scherzo! Non dovete trattenervi per colpa mia! Siete cosi belli insieme e sono così contenta per voi!! è solo che…lui…mi manca…”- ammetto.

-“bambolina…”- sussurra Shan.

-“non so davvero come comportarmi con lui e…davvero Shan ho bisogno di un tuo consiglio! Ne ho parlato anche con Andy ma tu lo conosci meglio di chiunque altro…”- concludo incrociando le mani sul tavolino.

Lui sorride dolce prendendomi le mani tra le sue.

-“non devi comportarti in nessun modo in particolare…sii solo te stessa. Mai come ora devi dimostrare a mio fratello che non hai nulla da nascondere e che può ancora fidarsi di te e lasciarsi andare…capisci? Gli manchi Alex…gli manchi da morire…ma è troppo orgoglioso…troppo…”- conclude.

-“tesoro, Shan ha ragione! Abbi fiducia e soprattutto porta pazienza. Se c’è una cosa che ho capito di Jay è che è molto orgoglioso ma non stupido. Sicuramente soffre anche lui per la vostra situazione ma è troppo testardo per ammetterlo.”- mi dice Andy tornando ad abbracciarmi.

-“per qualsiasi cosa io sono sempre qui bambolina…”- dice Shan sporgendosi appena verso di me per accarezzarmi i capelli –“solo magari la prossima volta che passi avvertimi prima!!”- esclama facendomi l’occhiolino.

-“oh ma il tuo simpatico consierge ha provato a chiamarti per avvertirti del mio arrivo ma evidentemente tu eri moooolto occupato!”- ridacchio divertita.

-“Sergio mi ha chiamato? Oh…ecco cos’era quel suono che sentivo!!”- esclama portandosi una mano sulla fronte.

Le nostre risate si spandono per tutta la stanza. Sospiro sentendomi più leggera.





 
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La macchina di Samantha è già parcheggiata nel cortile di casa di Jared.

Ma a che ora è arrivata stamattina??

Esco dalla macchina e mi avvio verso la porta. Il cielo è plumbeo e le nuvole sono cariche di pioggia segno che tra poco ci sarà un bel temporale estivo con i fiocchi, inoltre c’è un vento forte che non fa altro che sottolineare la brutta giornata. Mi rifugio in fretta sotto il porticato mentre le prime gocce cominciano a venire giù e nel tempo che impiego per rendermi presentabile e bussare, vengo preceduta da Jared che spalanca la porta. Ho ancora gli occhi bassi per questo la prima cosa che noto sono i suoi piedi, è scalzo. Risalgo piano e le sue gambe piccole e magre sono ricoperte per metà da un paio di bermuda neri che arrivano fino al ginocchio. Lascio che i miei occhi salgano un altro po’ e mi accorgo che ha una maglietta appallottolata in mano ed è a petto nudo. Ok questa non me l’aspettavo.

Rimango imbambolata a fissarlo incapace di distogliere lo sguardo da quei suoi muscoli leggermente accennati ma comunque scolpiti.

-“allora vuoi entrare o conti di rimanere lì ancora per molto?!”- mi chiede lui con una nota di pungente sarcasmo.

Balbetto un frettoloso -“scusa…”- ed entro in casa.

-“Jay!!”- sento urlare da Samantha che ci corre incontro dal fondo del corridoio.

Me la ritrovo davanti  in reggiseno che mi guarda divertita.

-“oh sei qui! Era ora!!”- mi dice con voce accusatoria. Poi si rivolge a Jared –“mi presteresti una delle tue magliette?”- gli chiede quasi melensa.

Ok. Qualcuno mi dica cosa sta succedendo.

Sveglia Alex! Su che pianeta sei?

Bene, ora anche il mio cervello si prende gioco di me.

-“piano di sopra, seconda porta a destra, primo cassetto dell’armadio. Scegli pure dolcezza!”- ammicca lui in sua direzione.

Sento il sangue ribollirmi nelle vene, aspetto che Sam si diriga al piano di sopra sculettando e poi esplodo.

-“beh cos’è?! È scoppiato un attacco improvviso di caldo africano in questa casa?”- sputo fuori, velenosa.

-“beh sai così stiamo più comodi! Io e Sam siamo anime libere!! Se ti crea imbarazzo magari puoi unirti anche tu a noi…”- mi dice con un sorrisetto strafottente.

-“vai al diavolo imbecille!!”- dico sibilando.

Lo supero con uno scatto e mi dirigo in fondo al corridoio  per iniziare a lavorare.

Prima inizio e prima vado via da questa casa.

Lo sento seguirmi in silenzio.

Arrivati davanti la stanza mi rendo conto che è completamente immersa nel buio, accendo la luce e noto che gli scuri delle finestre sono chiusi e non lasciano filtrare nemmeno un po’ di luce, temporale permettendo. Vorrei aprirli ma sento lo scroscio incessante della pioggia che viene giù come se la stessero gettando con dei secchi, evidentemente il tempo è peggiorato ulteriormente in pochissimo tempo. Decido di lasciare tutto così com’è ed indosso il camice bianco che mi sono portata legandomi poi i capelli nella mia solita coda alta. Noto con la coda dell’occhio Jay che lascia cadere a terra la maglietta che teneva in mano quando sono arrivata: è la sua maglietta bianca sbrindellata ed è piena di schizzi di vernice colorata, poco più in là si trova la camicetta di Samantha nelle stesse condizioni. Se uno più uno fa due allora ho capito il motivo del loro improvviso denudarsi. Anche se scommetto che Samantha l’occasione di spogliarsi davanti a lui e di rimanere in reggiseno  l’ha accolta di buon grado, accidenti a lei!! Ha un bel fisico, con un seno sodo e di proporzioni giuste e sicuramente lui l’avrà notato.

Sospiro frustrata mentre lo guardo indossare una maglietta pulita.

Mi volto verso il muro abbassandomi vicino ai barattoli di vernice sparsi a terra, mi era mancato lavorare a questo disegno. Ormai lo sento mio ed avevo davvero bisogno di metterci di nuovo le mani sopra.

-“ti ho per caso detto che potevi iniziare?”- la voce di lei mi arriva all’improvviso facendomi sobbalzare. Indossa una canotta nera semplice con qualche strappo, tipicamente in stile Jay. Deve avere goduto proprio tanto a rovistare nelle sue cose. Sento lo stomaco chiudersi in una morsa fastidiosa.

-“come scusa?”- le chiedo perplessa.

-“cos’è sei sorda? Chi ti ha detto di iniziare? Non mi sembra di averti dato l’autorizzazione”- mi ripete avvicinandosi.

-“e da quando in qua avrei bisogno del tuo permesso per continuare un mio lavoro?!”- le chiedo, acida. In realtà più che una vera e propria domanda è un dato di fatto.

-“da quando il lavoro è diventato mio e tu sei solo la mia assistente, Alexandra!”- ribatte lei con aria di superiorità.

Si avvicina a me strappandomi il barattolo di vernice di mano con fare prepotente –“vedi di stare al tuo posto o sarò costretta a dire a Christian che il tuo aiuto qui non è ne gradito ne necessario. Fosse stato per me tu non avresti nemmeno più dovuto avvicinarti a questo lavoro”- conclude stizzita.

Stringo i pugni inspirando forte per calmarmi, non posso risponderle a tono o rischio seriamente di perdere ancora una volta il lavoro, mi mordo la lingua per evitare di parlare.

-“dunque innanzitutto vorrei apportare delle modifiche al disegno”- dice rivolta a me, incrociando le braccia al petto –“voglio aggiungere del blu elettrico  e del verde acido alle fiamme! Renderà tutto il disegno molto più interessante e meno piatto e monotono!”- conclude orgogliosa guardando il disegno sul muro con aria schifata.

-“cosa?!?!”- urlo scandalizzata –“e mi spieghi cosa diamine mi significano il verde acido ed il blu elettrico tra le fiamme di una fenice che risorge? Sei impazzita!?”- le dico aprendo le braccia in un gesto di frustrazione.

-“certo che no! Sei tu, mia cara, che non capisci nulla di decorazione ed effetti decorativi! La mia idea renderà il disegno molto più movimentato! Ti ripeto: così è solo piatto, scialbo e monotono.”- esclama piegando la bocca in una smorfia di disappunto mentre guarda i frutti del mio lavoro.

-“monotono? Scialbo? La fenice è un uccello leggendario di grande grazia e maestosità, rappresenta la rinascita e tutto ciò che ne consegue. Il suo ardere tra fiamme dai colori caldi ed intensi è la rappresentazione perfetta del suo essere tenace ed indistruttibile nonostante tutto!”- cerco di spiegarle.

-“non sei pagata per dare consigli ma solo per fare quello che ti dico! Se la cosa non ti sta bene puoi anche tornare a casa! Anzi mi faresti un gran favore, credimi!”- dice portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e guardando insistentemente Jared.

Stringo ancora più forte i pugni guardando nella stessa direzione. Jared è lì immobile a guardare la scena senza dire mezza parola.

Quindi a lui sta bene così. A lui sta bene che lei rovini il disegno. Perfetto. Così sia.

-“bene. Facciamo come dici tu.”- dico all’improvviso rivolgendomi a Samantha.

-“oh vedo che ti è tornato il buon senso! Comincia a mescolare i colori allora!”- mi dice dirigendosi verso la porta dove si trova Jared.

Mi volto verso la parete prendendo un respiro profondo. Non posso credere di dover rovinare questo disegno.

Mentre mescolo i colori, il suono fortissimo di un tuono rimbomba nella stanza facendo saltare la luce e lasciandoci nel buio più completo. Non vedo ad un palmo dal naso e se provassi a muovermi probabilmente con la mia grazia finirei per rompere o far cadere qualcosa, inoltre ho sempre odiato il buio con tutta me stessa fin da quando ero piccola e di certo questi tuoni e questo temporale non mi aiutano a rilassarmi. Non sento ne Jay ne Samantha all’interno della stanza, probabilmente sono usciti dalla porta non appena è andata via la corrente. Fantastico.

Ok stiamo calmi. Devo provare ad arrivare alla porta e cercare magari qualcosa per fare luce. Faccio qualche passo e sento improvvisamente una mano poggiarsi sul mio braccio, scorrere lentamente su di esso fino ad avvolgersi attorno al mio polso. Sobbalzo di paura spostando il corpo all’indietro urtando qualcosa e perdendo così l’equilibrio. Nonostante il buio, due braccia mi sostengono veloci evitandomi di rovinare a terra. Mi aggrappo a quel corpo caldo che conosco quasi a memoria.

-“tutto ok? ti ho sentita muoverti nella stanza e ho cercato di raggiungerti. Nonostante non passi tutto il mio tempo qui, conosco casa mia a memoria quindi riesco a muovermi abbastanza tranquillamente anche al buio”- mi mette al corrente la voce calda di Jared –“vieni, cerchiamo di arrivare almeno fino al divano. Dobbiamo aspettare che torni la luce, è andata via in tutto l’isolato a quanto pare.”- mi informa.

Sento la sua mano grande e delicata stringersi attorno al mio polso e guidarmi nel buio della stanza. Lo seguo in silenzio e dopo pochi secondi sento la consistenza morbida della pelle del divano sfiorarmi la gamba. Ci sediamo entrambi in silenzio.

Sento il calore del suo corpo affianco al mio e quasi mi gira la testa.

Quanto mi manca…

Mi volto verso di lui come se potessi riuscire a vederlo in questo buio fitto. Sento il fruscio dei suoi vestiti, segno che si sta muovendo e poco dopo la sua mano è di nuovo sulla mia. Mi accarezza scorrendo piano lungo il braccio facendomi rabbrividire, continua ad accarezzarmi arrivando alla spalla e lasciando che la sua mano fermi la sua corsa nell’incavo del collo. Sospiro continuando comunque a non parlare. Cosa dovrei dirgli, poi? Di smetterla? No. Mi è mancato troppo.

La mano si posa poi  in una carezza dolce sulla mia guancia in fiamme, raggiunta poco dopo anche dall’altra. Mi tiene fermo il viso in una stretta decisa ma per nulla dolorosa. Sento il suo respiro vicino al mio, accelerato, corto e mi lascio andare rilassandomi sotto il suo tocco.

La luce torna improvvisa facendomi strizzare gli occhi che ormai si erano abituati al buio, li riapro un attimo dopo e Jared si allontana da me all’improvviso balzando in piedi. Mi porto una mano sul cuore che batte furioso.

-“Jay…”- gli sussurro senza fiato.

-“mi dispiace. Pensavo fossi Samantha. Sai, nel buio non vi ho riconosciute.”- mi dice evitando di guardarmi.

Bugiardo! Stupido, orgoglioso bugiardo!!

Sorrido lievemente. ‘Ti manco, Jay. Come tu manchi a me’.

-“hey…”- lo chiamo di nuovo.

-“cosa?!”- mi risponde con voce stridula passandosi una mano tra i capelli.

È nervoso.

Prendo l’ennesimo sospiro della giornata –“p-per favore non permettergli di rovinare il disegno…”- gli dico con voce bassa –“è opera tua. Quella meraviglia è opera tua. Io le ho dato solo colore…perciò ti prego non fargliela deturpare! Lo sai anche tu che sarebbe uno scempio mettere quei colori li sopra…”- gli dico sussurrando.

Lui rimane in silenzio ed io ingoio il boccone amaro.

-“quei due colori…”- inizia lui all’improvviso –“non hanno senso, lo so perfettamente”- conclude voltandosi verso di me.

-“e allora perché non le hai detto nulla??”- esclamo alterata.

Non risponde.

-“JARED!!”- grido quasi.

-“cosa?! COSA?!”- mi urla lui.

È la prima volta che lo sento urlare e perdere le staffe. Sbuffa nervoso e si passa di nuovo le mani nei capelli, arruffandoli più di quanto già non siano.

-“perché devi fare così? Se vuoi farmela pagare mi sta bene, ma non puoi permetterle di fare quello che vuole con il tuo, con il nostro disegno…trova un altro modo di sfogare la tua rabbia su di me, Leto.”- gli dico ritrovando la calma necessaria per parlare.

Proprio in quel momento Sam fa la sua comparsa dalla porta della stanza.

-“oh Jay sei qui!”- esclama lei correndogli incontro ed abbracciandolo –“che paura che ho avuto! Era tutto buio ed io mi sono ritrovata in cucina senza nemmeno sapere come!”- si lagna lei rimanendo aggrappata alle spalle di lui.

-“ora la luce è tornata Sam, puoi tornare tranquillamente a lavoro.”- le dice lui togliendosi delicatamente le sue mani di dosso.

Sorrido soddisfatta.

-“cosa hai da ridere tu?!”- mi dice infastidita –“torna a lavoro piuttosto!!”-

-“ah a proposito di quello…”- esclama Jared rivolto a lei –“ecco, Sam, ho valutato le modifiche che vorresti apportare al disegno e non le trovo molto consone…”- le dice portandosi un dito sotto il mento.

-“m-ma Jay…”- balbetta lei mordendosi nervosa un labbro.

-“credo che sarebbe meglio continuare con l’idea originaria”- afferma lui troncando il discorso di Samantha che si dirige indignata ed in silenzio verso la parete.

Mi volto, lo guardo e sorrido.

Quanto sei testardo, Leto.






 


 





 
Note dell’autrice:


Olè!! Ce l’ho fatta!!!!!!!! *saltella felice come una pasqua*
Chiedo perdono per il ritardo ma questo capitolo proprio non voleva venire fuori!! u_u
Eheh ecco qua il nostro Jared testone che proprio non vuol cedere! -_-
Ce la farà la nostra Alex a farlo capitolare almeno un pochino??
Ah beh e naturalmente Andy e Shan direi che han trovato un ottimo modo per “chiarirsi”!! xD
E Samantha?? Vabbè meglio che non mi esprimo và….

Stay tuned!!
 

 
Ringraziamenti time:

Grazie come sempre per prime alle mie beta Niky/Bro/apinacuriosaEchelon edAle/CutePoison83!! Siete state taaaaaaaaaaaaaaanto pazienti e come al solito avete betato al volo questo mio capitolo che proprio non voleva uscire!! Vi adoro tesore mie!!! <3

Grazie alle “supporters faighe” Heaven_Tonight/Fabi e Vivi /Deilantha che a quanto pare ancora sono entusiaste di leggere questa mia storia!!!!! Vi adorolo dal profondo donnine!! <3

Grazie davvero immensamente a tutte voi ragazze che continuate a leggere e recensire sempre Sarateddy VioValo Neryssa Deilantha dapi70 CimodeBeauvoir DarkYuna IlaOnMars6277 Christine_L  Echelena Ila_76 Villina92 DarkYuna(perdonatemi se il mio cervello matto ha dimenticato qualcuno!!!) e scusate per il ritardo!!!

Ed infine il solito “muchas gracias” anche a voi lettori fantasmini! Siete importantissimi anche voi!! però daaaaaaaai recensiteeeeee!!! ^-^

A presto.
Kisses…
                                 Vale
 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


 

CAPITOLO 14








 

 

 
-“Tuo fratello è un imbecille!”- esclamo d’un tratto rivolta ad uno Shannon che se la ride di gusto –“e non ridere!! Non c’è proprio nulla da ridere!! A parte quel piccolo exploit sul divano quando è andata via la luce, sono giorni che Jared mi ignora in tutti i modi!! Dio quanto non lo sopporto!!”- urlo frustrata.

Shannon, se possibile, ride ancor più di gusto.

-“oh beh mio fratello ha l’innata capacità di far perdere la pazienza anche alla persona più calma del mondo non lo sapevi?! Non sai quante volte mi sono dovuto trattenere dal prenderlo a pugni!”- esclama lui ricordando forse qualche episodio passato.

Questa mattina, come ormai quasi tutte la mattine, sono venuta a casa di Shan per trovare un po’ di sfogo alla mia ormai perenne frustrazione di questi ultimi giorni.

Questa volta però mi sono accuratamente ricordata di avvertirlo prima del mio arrivo. Sempre meglio prevenire.

Quindi ora eccomi qua a sfogare con lui il mio constatare che Jared non fa che ignorarmi e quando parliamo il suo tono è sempre acido e sarcastico.

Lo detesto quando fa così.

Mi sta facendo impazzire e questa cosa si ripercuote anche sul mio lavoro con grande soddisfazione di Samantha che può avere la scusa pronta ogni volta per rimproverarmi del mio ‘essere distratta e poco professionale’.

-“Shan dico sul serio io sto davvero per esplodere! Lui mi manca ed io manco a lui e lo so che è così anche se lui si rifiuta di ammetterlo! Non sarebbe meglio parlarne una volta per tutte invece di continuare a fare i bambini in questo modo?”- sbuffo.

-“penso sia una soluzione perfetta bambolina ma alle volte mio fratello, nonostante i suoi 40 anni suonati, si comporta come un bambino capriccioso!”- ridacchia -“No, dai dico sul serio…le batoste sono sempre state tante per lui ed anche ora la sua difesa è chiudersi a riccio…vedrai che accadrà qualcosa che lo farà scattare…”- conclude stringendomi in uno dei suoi abbracci.

-“si,ma quando? Quando, Shan? Ormai è molto tempo che stiamo in questa fase di stallo e comincio a non reggere più la cosa… ed ora che c’è Sam men che meno!! Ho voglia di picchiarla!!!!”- esclamo gesticolando nervosa.

-“calma, calma bambolina!”- mi dice lui ridendo e bloccandomi i polsi con la mani –“prova a portare Jay in un'altra stanza con una scusa, magari riesci ad instaurare una conversazione…”- conclude.

-“ma come faccio? C’è sempre ‘quella’ in mezzo ai piedi!! Non lo lascia un attimo e lo segue dappertutto!”- gli spiego esasperata –“ormai è diventata la sua ombra!”-

Lo vedo grattarsi il mento pensieroso.

-“quindi ti serve almeno un giorno senza di lei, giusto?”- mi chiede riflettendo ad alta voce –“mmm…forse ho un’ideabambolina, lascia fare a me…”- esclama soddisfatto.



 
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Accidenti!!

La chiacchierata con Shan è stata più lunga di quanto pensassi e sono in ritardo!!

Praticamente ho servito su un piatto d’argento l’ennesima occasione a Samantha per farsi bella agli occhi di Jay.

Perfetto!!

Parcheggio l’auto lungo il viale di casa Leto e noto quasi subito una macchina molto familiare che sosta proprio vicino al porticato d’entrata.

Robert.

Mi avvicino di corsa verso la porta d’ingresso proprio mentre quest’ultima si apre lasciando uscire il mio ex migliore amico e Jared.

-“Alex…”- sussurra Rob non appena arrivo sotto il porticato.

Non lo lascio nemmeno parlare, aggredendolo verbalmente. La sua presenza qui mi rende nervosa.

-“cosa ci fai qui?? Che sei venuto a fare?”- chiedo in preda al panico.

-“non quello che pensi tu…”- mi risponde lui avvicinandosi a me.

-“bene. Io torno dentro. Beh…non posso dire ‘è stato un piacere’ ma comunquegrazie per essere venuto, Robert. Immagino ti sia costato molta fatica farlo e lo apprezzo. Non c’era comunque bisogno che mi dicessi quella cose…so già come stanno…lo vedo…”- dice Jared passando velocemente lo sguardo da Robert a me –“per quanto riguarda te, invece, sei ancora una volta in ritardo quindi vedi di darti una mossa”- mi rimprovera tornando dentro.

Volto lo sguardo su Robert che è ancora lì immobile sotto il porticato.

-“è uno tosto e cocciuto, non è cosi?”- mi chiede con un mezzo sorriso dipinto in volto –“è un tipo in gamba in fondo…non lo avrei mai creduto”- sussurra quasi a se stesso.

Eh?! Ora a Robert piace Jay?! Prima lo insulta combinando un casino allucinante ed ora gli sta simpatico. Ok. Ora lo picchio sul serio.

-“ no cioè fammi capire….ora d’un tratto ti piace Jared?!”- gli chiedo quasi incredula.

-“non ho detto che mi piace…ho detto solo che è in gamba…mi sono dovuto ricredere…insisti con lui Alex, non mollarlo. Cederà prima di quando credi…”- mi dice mentre tira fuori le chiavi della macchina dalle tasche dei jeans –“ho sbagliato lo so…ed io…io spero solo che un giorno le cose tra me e te possano sistemarsi…non sono stato un buon amico ma vorrei poter rimediare se me ne darai la possibilità…magari qualcosa ho già fatto…”- mi strizza l’occhiolino dirigendosi verso la macchina –“ciao, principessa”- dice ancora voltato di spalle mentre apre la portiera.

-“Rob”- lo chiamo facendolo voltare –“io do sempre una seconda possibilità…”-

Se Jay sarà disposto a darla a me, chi sono io per negarla a lui?

Magari ci vorrà tempo e tanta fiducia ma forse possiamo recuperare qualcosa tra noi.

-“lo so. È per questo che ti voglio così bene.”- dice entrando in macchina.

Mette in moto e va via alzando un po’ di polvere lungo il viale.

Sospiro entrando in casa.

Mi dirigo verso la stanza ed appena entro la “signorina” coglie subito l’occasione al volo.

-“oh ti sei degnata finalmente! ti sembra questa l’ora di arrivare? Io, a differenza tua, lavoro in modo serio e questa mattina ho un appuntamento a casa di Shannon per dare un’occhiata alla sua casa! Mi ha chiamato più di quaranta minuti fa dicendomi che vuole rinnovare un po’ il grigiore delle pareti e sono in un ritardo mostruoso per colpa tua!!”- urla isterica.

Rinnovare le pareti? Shan?

Ma che?!

Oh…

Dovrò fare una statua a quell’uomo.

Questa era l’idea di cui mi parlava poco fa! E bravo Shan!! Quando vuole sa essere molto convincente oltre che geniale. Naturalmente devo chiamare subito Andy, meglio non lasciare un Leto da solo insieme a quell’arpia!

-“vedi di non combinare casini mentre non ci sono e mettiti subito a lavoro!!”- continua ad urlare Sam mentre si dirige alla porta pronta ad uscire –“JJ tesoro oggi ti abbandono ma prometto che domani sarò di nuovo tutta per te”- cinguetta lei –“per qualsiasi cosa hai il mio numero…”- gli sussurra suadente schioccando un bacio umido sulla sua guancia.

Calma, Alex. L’omicidio non è contemplato tra le tue priorità.

-“a domani mon petit chéri!”- esclama lei prima di uscire.

Ho momentaneamente conati di vomito.

-“gne gne gne…mon petit chéri…stupida oca…”- sussurro per non farmi sentire.

-“cosa hai detto?”- mi chiede Jared sghignazzando.

Ha sentito il maledetto.

-“io? Nulla. Assolutamente nulla.”- rispondo stizzita.

Lo vedo scuotere la testa.

-“bene ti lascio lavorare”- mi dice Jared sparendo dalla stanza come un fulmine.

Ok.

Pazienza. Ci vuole molta pazienza.

Ho tutta la giornata a disposizione per parlargli. Mi inventerò qualcosa.



 
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Dopo aver chiamato la mia amica per spiegarle la pseudo idea di Shan, averla sentita imprecare in parecchie lingue diverse per poi salutarmi con un ‘devo andare da lui io di quella non mi fido’, mi ritrovo davanti alla MIA parete a lavorare al MIO lavoro finalmente sola.

La parte inferiore del disegno è quasi totalmente finita così ora lavoro alla parte superiore grazie all’aiuto della scala a ponte su cui mi sono arrampicata. La pedana centrale è bella ampia e mi permette di muovermi come meglio credo e di avere colori e pennelli a portata di mano senza dover ogni volta scendere e poi salire di nuovo.

Mi abbasso vicino ai barattoli di vernice per creare la tonalità di colore che mi serve e torno a concentrarmi sul disegno.

Per quanto riguarda la mia chiacchierata con il ‘desaparecido’, devo solo attendere che si decida a tornare in stanza, è sparito da più di un ora e non ho la più pallida idea di dove sia andato.

Quel maledetto sta cercando ancora di evitarmi ma giuro che se tra dieci minuti non torna lui lo vado a prendere io!!

Anzi ci vado ora!!

Lascio i pennelli sulla pedana della scala e mi volto velocemente per scendere. Forse troppo velocemente. In un attimo il mio piede destro scivola facendomi perdere l’equilibrio e facendomi cadere dalla scala. Mi aggrappo al corrimano per cercare di attutire la caduta e nel farlo il mio ginocchio urta violentemente contro uno dei gradini prima che mi ritrovi distesa a terra senza sapere ne come ne quando.

Non riesco ad alzarmi.

Mi gira la testa e sento un forte dolore alla schiena, ho fatto davvero una brutta caduta.

-“che succede?”- sento la voce di Jared arrivare dal  corridoio, attirato dal gran baccano –“ma si può sapere che diavolo stai combinando?! Cos’era quel fracasso infern…”- lo sento bloccarsi di colpo quando entra nella stanza.

Io sono ancora a terra immobile e mi volto a guardarlo: ha gli occhi sbarrati e in un attimo si catapulta verso di me.

-“o mio dio…”- esclama inginocchiandosi accanto a me cercando di aiutarmi a tirarmi su.

Mi gira ancora tutto.

-“piccola tutto ok? Dio santo dimmi qualcosa!!”- esclama preoccupato.

Piccola? Devo aver sentito male…

-“J-Jay…Jay c-calmati…è tutto ok…s-sono caduta dalla scala e…”- fatico persino a parlare, le fitte di dolore me lo impediscono.

-“tutto ok?! TUTTO OK?! POTEVI ROMPERTI L’OSSO DEL COLLO!!! SEI UN INCAPACE! ECCO COSA SEI!!”- urla rabbioso.

Ha ragione.

Abbasso lo sguardo senza rispondere e lo sento prendere un profondo respiro.

-“ok…ce la fai a muoverti?”- mi chiede.

-“c-ci provo…”- sussurro cercando di alzarmi da sola.

-“vieni ti aiuto io…”- mi sussurra aiutandomi.

Con una mano mi tiene la vita mentre con l’altra si fa passare il mio braccio attorno al collo stringendomi verso di lui ed accompagnandomi piano verso il divano poco distante, facendomi sedere.

Il contatto improvviso dei nostri corpi mi provoca un altro capogiro.

Un mugolio di dolore fuoriesce dalla mia bocca non appena provo a stendermi sul divano. La schiena ha preso davvero una gran bella botta.

-“piccola…hey, hey piano! Fai piano! Io vado a chiamare il medico, devi farti visitare. Aspettami qui e non muoverti, ok?”- mi dice spostando lo sguardo inquieto su tutto il mio corpo -“guarda cosa ti sei combinata al ginocchio! C’è sangue dappertutto!”- esclama rimproverandomi come si fa con i bambini piccoli e disobbedienti –“torno subito”-.

Esce dalla stanza come un fulmine lasciandomi da sola, prendo un respiro profondo e cerco di rilassarmi per non pensare al dolore.

Mi ha chiamata piccola…due volte…non ho sentito male allora…non lo faceva più da…non so da quanto tempo.

Mi porto il dorso della mano sugli occhi chiusi e anche questo piccolo movimento mi provoca una fitta di dolore. Sono davvero imbranata, me lo diceva sempre mia madre: “sei un ciclone Alex!! stai attenta a dove metti i piedi quando cammini!!”  era una cosa che mi ripeteva in continuazione ogni volta che uscivo per andare a giocare quando ero piccola, ma io da brava testarda quale ero e sono, non le ho mai dato retta. Ed ora eccomi qui alla mia età, bloccata su un divano a pensare a quanto fossero giusti i consigli barbosi della mamma.

Jared rientra in stanza con una bottiglia di acqua ossigenata in una mano e delle garze pulite nell’altra e si inginocchia di nuovo di fianco a me.

-“il dottore sta arrivando, intanto però dobbiamo disinfettare questo ginocchio. Lì per terra c’è povere e vernice e potrebbe essersi infettato”- mi spiega con la voce incrinata. È nervoso.

Lo vedo armeggiare con la bottiglia versando un po’ del suo contenuto su una delle garze.

-“brucerà un po’, cerca di stare il più ferma possibile”- mi dice.

Porta la garza imbevuta sulla ferita e il bruciore si fa sentite all’istante costringendomi a strizzare gli occhi ed a serrare la labbra.

Lui non parla. È completamente concentrato sulla ferita. Il suo tocco è delicato ma deciso. Chissà quante volte lui e Shan si saranno feriti alle ginocchia da piccoli mentre correvano, magari in un grande prato…

Si alza di scatto interrompendo le mie riflessione ed andando a gettare la garza ormai sporca nel cestino poco distante.

-“ecco. Ora per lo meno è disinfettata.”- mi informa tornando verso il divano.

-“grazie…”- sussurro –“ah Jay io volev…”-

Il campanello di casa suona in maniera ritmica e cadenzata come se avessero  deciso di usarlo come strumento musicale.

-“deve essere Richard!”- soffia fuori Jared dirigendosi verso la porta per accogliere il nuovo ospite.

Dopo pochi istanti un uomo alto e robusto fa il suo ingresso seguito da Jay.

Avrà più o meno una cinquantina di anni, capelli brizzolati, barba lunga e ben curata, pantaloni di lino, maglietta a mezze maniche e una grande e capiente borsa di pelle nella mano destra.

-“allora…sei tu la mia paziente?”- mi chiede sorridente avvicinandosi –“io sono il dottor Davis piacere di conoscerti!”- si presenta dandomi subito del tu –“dunque vediamo cosa abbiamo…raccontami cosa è successo”- mi chiede ancora gentile.

Non faccio in tempo ad aprir bocca che Jared mi precede prendendo parola al posto mio.

-“è caduta da quella Ric!”- gli dice indicandogli la scala a ponte poco distante –“deve aver fatto davvero una bella caduta perché dice che le fa male la schiena e fatica a muoversi e poi si è ferita al ginocchio e io l’ho disinfettata e…”-

È un fiume in piena.

-“ok, ok Jay ti vuoi dare una calmata per favore?! Cavoli ragazzo non ti ho mai visto tanto agitato! Ora la visito e vediamo cos’ha!  Comunque penso che la signorina qui possa rispondere anche da sola non trovi?”- gli dice strizzandogli l’occhio.

Jared sbuffa infastidito e si dirige verso la porta.

-“vado a prenderti qualcosa da bere vecchio bisbetico”- esclama uscendo.

Richard sorride e torna a concentrarsi su di me.

-“che permaloso! Mi diverto troppo a stuzzicarlo!”- mi confida ridacchiando ancora –“allora...”-

-“Alex”- lo metto al corrente.

-“allora Alex, e così sei caduta dalla scala…com’è successo?”- mi chiede –“se il nostro giovanotto era tanto preoccupato devi essere proprio caduta giù duramente!”-

Sorrido involontariamente. Parla di Jared come se avesse quindici anni invece che quaranta.

-“stavo scendendo dalla scala, ho messo male il piede e sono scivolata…sono davvero maldestra dottore…”- gli spiego imbarazzata.

Ridacchia divertito.

-“capisco…ora prova a metterti seduta che controlliamo la situazione, vieni ti aiuto”- mi dice mentre mi da una mano ad alzarmi.

Le fitte di dolore sono ancora belle intense e mi costringono a movimenti lenti e goffi. Richard si siede con me sul divano alzandomi la maglietta.

-“mmm…hai già un gran bel livido violaceo…”- mi dice mentre mi tasta delicatamente la schiena in alcuni punti.

Nello stesso istante Jared torna con in mano un grosso bicchiere colmo di quello che penso sia tea. Mi volto a guardarlo e lo trovo immobile a fissarmi.

-“oh Jay! Eccoti tornato! Dunque, non c’è nulla di rotto per fortuna, ha solo preso una forte battitura”- conclude tirandomi giù la maglietta.

Ringrazio mentalmente il dottore. La cosa stava cominciando a mettermi in imbarazzo.

-“ti prescrivo una crema da applicare per far si che il livido e la battitura si riassorbano. Tranquilla Alex, tra qualche ora il dolore dovrebbe comunque diminuire e tra qualche giorno sarai come nuova!”- mi sorride lui incoraggiante.

Vedo Jared scuotersi dal suo torpore e tirare un sospiro di sollievo.

-“grazie dottore, davvero!”- dico rivolta a Richard che nel frattempo ha bevuto tutto d’un fiato il tea che Jared gli aveva portato.

-“di nulla!”- mi risponde –“mi raccomando ora riposa a letto e cerca di stare più attenta la prossima volta!”- mi rimprovera scherzoso. Poi si volta verso Jared -“stammi bene ragazzo!”- gli dice dandogli una pacca sulla spalla.

-“anche tu, Ric! Grazie di tutto. Vieni ti accompagno alla porta”-

-“oh no tranquillo non ce n’è bisogno! Conosco la strada!”-  dice poco prima di scomparire nel corridoio.

Che tipo singolare.

Sono ancora seduta sul divano e Jared è in piedi poco distante da me che mi fissa.

-“Jared…”-

-“mi hai fatto spaventare…”- blocca il mio discorso sul nascere cogliendomi di sorpresa.

La sua voce è bassa e preoccupata.

-“m-mi dispiace…non era mia intenzione…io stav…”-

-“non importa. Vedi di stare più attenta la prossima volta”- mi interrompe di nuovo –“vieni ti aiuto a salire di sopra così puoi stenderti un po’ sul letto…”- mi dice aiutandomi ad alzarmi.

Ecco che ricominciano quei suoi assurdi sbalzi d’umore.

-“non devi disturbarti Jared…mi faccio venire a prendere e torno subito a casa e…”-

-“non dire sciocchezze!!”- alza la voce lui –“non riesci ancora a muoverti bene e fare sforzi in queste condizioni non mi sembra una grande idea! Sei un irresponsabile!!”- mi accusa.

Si avvicina a me e mi avvolge il braccio alla vita tenendomi ben salda e dirigendosi al piano di sopra. Saliamo i gradini uno alla volta e sicuramente sta facendo uno sforzo enorme visto che mi sono appoggiata quasi totalmente a lui.

Mi fa entrare nella stessa stanza in cui ho dormito duranti i primi tempi di lavoro in casa sua e mi fa sedere adagio sul letto a baldacchino. Mi era mancata anche questa stanza.

-“cerca di stare sdraiata qui e riposati un po’, intanto io mi procuro la crema che ti ha prescritto Ric”- mi dice con tono dolce, prendendo il suo blackberry dalla tasca e uscendo dalla stanza.

Ancora cambio di umore. Peggio di una donna con le mestruazioni.

Sbuffo frustrata accomodandomi meglio sul letto.



 
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No so da quanto tempo sono su questo letto sdraiata, forse qualche ora, non ci ho fatto caso. Devo essermi anche addormentata ad un certo punto.

Jay ancora non è tornato ed io ormai sono arrivata al limite.

Devo assolutamente parlare con lui.

Non si può andare avanti così soprattutto perché lui si sta comportando davvero come un bambino, sono consapevole di aver sbagliato ma mi sembra anche di aver pagato abbastanza, no?

Un leggero bussare mi distrae dai miei pensieri.

-“hey…va meglio?”- Jay fa il suo ingresso con una scatolina rossa tra le mani –“ti ho portato la crema da mettere sulla schiena…”- mi dice avvicinandosi e porgendomi la scatolina.

-“grazie…”- rispondo mettendomi piano a sedere.

Lui si allontana per uscire dalla stanza.

Ma dove cavolo va?! Secondo lui io come me la metto la crema?? Mica sono una contorsionista!!

-“ehm…Jay?”- lo chiamo dubbiosa.

-“si?”-

-“come pensi che io possa mettermi la crema da sola? Non ho mani che mi spuntano dietro!”- gli dico sarcastica alzando gli occhi al cielo.

Lo vedo torturarsi la mani nervoso per qualche secondo, prima di sbuffare sonoramente ed avvicinarsi a me strappandomi la scatolina dalle mani.

-“avanti togliti la maglietta”- mi dice con un tono che non ammette repliche.

Se me lo avesse detto qualche tempo fa non ci avrei pensato due volte.

-“guarda che se potevo fare da sola non ti avrei disturbato Leto!!”- gli dico con tono risentito.

-“io…ecco…”- balbetta lui.

-“comunque sarà questione di un attimo e poi potrai andartene! Devi sopportare la mia presenza solo per qualche minuto, pensi di potercela fare?”- gli dico rabbiosa stringendo i denti.

Sento le lacrime di frustrazione pungermi gli occhi ma le rimando indietro. Non gliela do questa soddisfazione.

Lui apre la scatolina sedendosi di fianco e prendendo il tubetto.

-“scusami…togli la maglietta cosi ti aiuto…”- mi dice abbassando lo sguardo.

Detesto quando il suo orgoglio prende il sopravvento.

In imbarazzo sfilo lentamente la maglietta sotto i suoi occhi che mi scrutano attenti, il dolore torna a farsi sentire ma gli volto le spalle per permettergli di applicare la crema.

Dopo un momento di silenzio la sua mano sottile si posa sulla mia schiena nuda. Il contatto mi fa rabbrividire.

-“ho la mano fredda, scusa…”- sussurra piano lui mentre continua il suo lavoro.

La sua mano si muove lenta in cerchi concentrici, scivolando delicatamente sulla parte dolorante. Nei modi è persino più delicato di me.

Sento il suo fiato caldo alla base del collo. Si deve essere avvicinato. Le sue mani si fermano all’improvviso.

-“Jay?”- lo chiamo.

Nessuna risposta.

Il silenzio che ci avvolge non mi aiuta per nulla a calmarmi e il suo sospiro lungo e pesante nemmeno.

-“perché ti sei fermato?”- gli chiedo confusa.

Ancora nessuna risposta.

Provo a girarmi per guardarlo in viso ma lui mi blocca impedendomi il movimento.

-“non-non girarti…io non…non posso mettere bene la crema se ti muovi…”- mi dice con uno strano tono di voce basso e sussurrato, mentre sento di nuovo la sue mani trafficare sulla mia schiena.

Oh…so che stai provando le stesse cose che provo io, Leto…ma sei troppo testardo e stupido per darlo a vedere, non è così?

Chiudo gli occhi lasciandomi andare al tocco delicato delle sue lunghe dita.

Il passaggio delle sue mani è cambiato, è sempre leggero ma ora parte dal basso ed arriva, lento a palmo aperto, fin sulle spalle per poi scendere di nuovo…più lento…

Voglio toccarlo. Voglio sentirlo. Ne ho bisogno.

-“mi manchi...”- le parole escono dalla mia bocca senza che nemmeno me ne renda conto.

Le sue mani fermano la loro corsa appena sopra i miei fianchi e scende di nuovo il silenzio.

-“mi manchi, Jay…”- ripeto.

-“ho finito puoi rivestirti.”- mi dice lui alzandosi frettolosamente dal letto.

No Leto. Stavolta no.

Mi giro di scatto e afferrandolo per un braccio. Pessima mossa.

Il dolore improvviso mi blocca il respiro.

Nel giro di pochi secondi le braccia di Jared mi circondano ed i suoi occhi mi scrutano preoccupati.

-“ma che fai?! Accidenti, Alex!! avanti torna a stenderti…”- mi dice spingendo lievemente le mie spalle per farmi sdraiare.

-“solo se tu la smetti di fuggire…”- gli rispondo alzando il viso per guardarlo negli occhi.

Due pozze liquide che si sgranano impercettibilmente alle mie parole.

Poso le mani sulle sue guance avvolgendogli il viso. La sua pelle somiglia alla porcellana: liscia, fredda e perfetta. Con il pollice accarezzo piano i suoi zigomi perdendomi a guardare tutti i particolari del suo viso. Era tanto che non lo guardavo cosi da vicino.

-“non hai idea…tu non hai idea di quanto mi manchi…”- ripeto ancora come a voler convincere me stessa.

Lui è immobile come una statua, chiude gli occhi e lo sento lasciarsi andare al mio tocco piegando leggermente la testa da un lato, come se volesse assaporare il calore della mia mano sulla guancia.

-“jay…di qualcosa per favore…qualunque cosa…”- lo prego.

Lo vedo sospirare pesantemente.

Mi sposto verso di lui per sentirlo più vicino ma un'altra fitta di dolore mi costringe ad un lamento cupo che gli fa aprire gli occhi per puntarli di nuovo nei miei. Si scosta piano da me alzandosi in piedi e mettendo qualche passo di distanza tra noi.

-“torna a riposare. Domani mattina ti sentirai sicuramente meglio. Se hai bisogno di me chiamami pure, sono nella stanza affianco.”- mi spiega allontanandosi ancora di qualche passo.

Non riesce. Proprio non riesce a lasciarsi andare. Vorrei solo abbracciarlo e dirgli che sono sempre io…che sono la stessa di prima…

Sospiro. Lui se ne accorge.

Lo vedo avvicinarsi di nuovo e le sue piccole e morbide labbra rosse mi lasciano un leggero bacio sulla guancia.

-“buonanotte Alex…”- mi sussurra vicino l’orecchio prima di andare via.

Lo guardo uscire, mi tocco piano la guancia ed un sorriso dolce spunta sul mio viso.

Se tu sei testardo, Leto, io lo sono ancora più di te.

Mi stendo sul letto e sprofondo nel morbido cuscino, lasciando che la stanchezza ed il sonno prendano il sopravvento cullandomi piano nel mondo dei sogni.
 




 





 
 

 

 
Note dell’autrice:

waaaaaaaaaaaaaa!!! Sisi lo so!! Sono maledettamente in ritardooooo!! Chiedo umilmente perdono ma questo caldo mi fonde il cervello con i relativi neuroni!!!! Nn ce la fooooo!!!
Anyway…capitolino di passaggio per voi!! eheh il  nostro Jared pare cominciare a cedere un pochino…è testardo eh!! Ah ma Alex lo è di più di sicuro!!! Nel prossimo magari succederà che…
Ok stop!!! No spoiler!!!! xD prometto di provare ad aggiornare il prima possibile caldo permettendo!! u_u

Stay tuned!!
 

 
Ringraziamenti time:

Grazie come sempre enormemente alle mie beta dalla pazienza infinita Niky/Bro/apinacuriosaEchelon edAle/CutePoison83!! Grazie ancora di tutto tesore!!

Grazie un milione alle “supporters faighe” Heaven_Tonight/Fabi e Vivi /Deilantha che leggono ancora con tanto tanto entusiasmo la mia storiella!!! Vi adorolooooo sempre di piu!!!!!

E poi un doveroso grazie immenso a tutte voi ragazze che continuate a leggere e recensire sempre Sarateddy VioValo Neryssa Deilantha dapi70 CimodeBeauvoir DarkYuna IlaOnMars6277 Christine_L  Echelena Ila_76 Villina92 DarkYuna (perdonatemi davvero se ho dimenticato qualcuno di voi ma siete tante!!!) e scusate per il ritardo mostruoso nel pubblicare questo capitolo!!! Mi farò perdonare promesso!

Ed infine il mio “muchas gracias” anche a voi lettori fantasmini! Siete importantissimi!!! <3

A presto.
Kisses…
                                 Vale

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***









CAPITOLO 15





 

 
 
Apro gli occhi e la luce che filtra dalle persiane mi avverte che è già mattina ed io ho dormito pochissimo.

La causa?

Dolore, caldo e frustrazione.

Poi, certo, dormire di nuovo in questa stanza e su questo letto non migliora la mia situazione psicologica. Mi alzo piano e il dolore alla schiena torna a farsi sentire ma provo ugualmente a fare un paio di passi verso la porta.

Bene. Almeno oggi riesco a stare in piedi.

Mi avvio lentamente al piano di sotto, chissà se lui è già sveglio…

Mentre percorro il lungo corridoio sento l’inconfondibile voce di Jared giungere dalla cucina, mi avvicino senza far rumore e mi metto in ascolto dietro lo stipite della porta. È al telefono con qualcuno ed ha il vivavoce inserito.

-“si tranquilla non ci sono problemi. Non è successo nulla.”- lo sento dire appena mi fermo ad origliare.

-“io davvero sono mortificata Jay!! Quella ragazza è una buona a nulla! Se sapesse  fare bene il suo lavoro non accadrebbero questo genere di cose!!”- la voce stridula di Samantha arriva alle mie orecchie come un suono fastidioso. Quella strega maledetta! Deve essere venuta a sapere della mia caduta e mi sta facendo terra bruciata attorno!!

-“comunque, sul serio JJ, appena posso arrivo a da te in un baleno!”- continua con voce languida lei.

-“non c’è bisogno che tu venga Sam, te l’ho già detto.”- le dice lui con tono annoiato.

-“beh ma almeno potrei continuare io il lavoro e mandare a casa quella nullafacente! Che senso ha farla rimanere lì da te? Se proprio deve riposare è meglio che lo faccia a casa sua, no?!”- risponde lei, acida.

-“Samantha ti ho detto che per ora preferisco sospendere i lavori quindi TI RIPETO che non è necessario che tu venga qui. Inoltre mi sembra stupido ed anche azzardato far muovere Alexandra dopo il colpo che ha preso, non credi?”- mette in chiaro Jared senza troppi fronzoli.

-“oh fai come diavolo ti pare, Leto!! Cosa ci troverai, poi, in quella bugiarda fallita proprio non lo so!”- sputa fuori Sam velenosa, alzando la voce.

-“non sono cose che ti riguardano.”- e il tono serio che ha usato lui non ammette repliche.

-“se vuoi portartela a letto perché non ci sei ancora riuscito allora si spiega tutto, ma non dirmi che sei innamorato perché non ti credo ‘Signor MeLeScopoTutteLeto’! E poi…non mi sembravi tanto innamorato mentre ti spogliavo contro il muro della cucina…”- aggiunge sarcastica lei.

Crack.

Non ci credo. Ha fatto sesso. Ha fatto sesso con lui.

E la cosa peggiore è che lui, a quanto pare, non ha rifiutato. Mi fanno schifo, tutti e due.

-“sai, forse è meglio che questa telefonata finisca qui Sam. Potrei diventare molto cattivo, credimi.”- dice lui troncando la telefonata e lanciando con rabbia il cellulare sul tavolo.

Io rimango immobile. Sapevo quanto lei fosse infida ed approfittatrice ma speravo in cuor mio che almeno lui non si lasciasse abbindolare. Invece a quanto pare nessuno resiste ad un bel paio di gambe aperte.

-“vuoi rimanere lì fuori ancora per molto o ti decidi ad entrare? Sai, è da maleducati  origliare le conversazioni altrui.”- la voce di Jared mi giunge forte e cristallina facendomi sobbalzare.

Beccata, Alex.

-“allora?”- ripete lui alzando di poco il tono di voce.

Mi stacco dalla parete a cui sono incollata tipo poster e faccio capolino in cucina entrando a testa bassa. Ma come ha fatto a vedermi?

-“oh ma bene…buongiorno ragazzina.”- mi saluta lui con una tazza di caffè fumante in mano. Ha indosso solo un grande asciugamano bianco legato in vita ed i capelli ancora gocciolanti, segno che ha appena fatto una doccia. La visione mi azzera la salivazione costringendomi a  deglutire a vuoto tre o quattro volte. Poi la scena di lui e Sam avvinghiati in questa stessa cucina mi appare nitida davanti agli occhi e la rabbia torna forte.

-“allora, piaciuto lo spettacolino di poco fa?”- mi chiede continuando a sorseggiare il caffè e facendo scorrere il dito sul trackpad del suo blackberry, senza guardarmi in viso.

-“non stavo affatto origliando!! Ero giusto appena arrivata mentre finivi la telefonata!”- mento spudoratamente –“e comunque come cavolo hai fatto a vedermi?”- gli chiedo stizzita. Odio essere colta in fallo.

-“non ti ho vista, infatti. Ho solo fatto una prova per controllare ed a quanto pare ho fatto bene…”- ridacchia guardandomi con quella sua faccia da ‘sono proprio intelligente non c’è nulla da fare’.

Sbuffo ancora più stizzita e mi dirigo verso il tavolino prendendo la brocca del caffè con violenza, versandomi una quantità industriale del caldo liquido nero in una tazza bianca con su scritto ‘The Best Mind’.

Stupido Leto egocentrico.

Ne bevo un lungo sorso picchiettando nervosa il piede a terra.

-“bevi piano ragazzina o rischia di andarti di traverso”- mi dice lui all’improvviso dietro di me, facendomi sobbalzare –“e poi la caffeina è un eccitante, non lo sai? Fanne un uso moderato…”- mi soffia in un orecchio con quella sua voce bassa e roca.

È completamente premuto contro la mia schiena e sento l’odore persistente del bagnoschiuma al muschio, o forse…no, forse al sandalo. La sua pelle è fresca contro di me che invece sto andando in iperventilazione e lui è fermo, immobile, sento il suo fiato sul collo e le mie gambe rischiano seriamente di cedere.

Stupido imbecille a che gioco stai giocando??

-“fatti i cazzi tuoi, Leto!!”- gli rispondo acida scostandolo bruscamente da me.

Lui ridacchia divertito dalla mia reazione.

-“che linguaggio forbito signorina! Non ti facevo così!”- mi dice prendendosi gioco di me.

-“beh se mi avessi dato modo invece di fare lo stupido orgoglioso idiota avresti saputo molte più cose di me, Leto, compreso il fatto che la parola ‘cazzo’ fa parte del mio splendido vocabolario! A quanto pare invece l’oca bionda con cui eri al telefono prima, l’hai conosciuta molto approfonditamente direi…”- dico sarcastica.

1-0 per me, Leto.

-“se tu non avessi fatto la stupida bugiarda dal principio, ora non saremmo a questo punto, Carter!”- ribatte lui prontamente –“e comunque io con quella non c’ho fatto proprio un beneamato cazzo!!!”- mi dice alzando il tono di voce.

Abbasso lo sguardo sulla tazza di caffè all’americana che ho ancora tra le mani ed il mio viso si riflette nel liquido scuro.

Quindi non è vero…lei…loro non hanno…

Nel silenzio innaturale della stanza mi dirigo verso il lavandino e svuoto quello che resta di quel caffè che nemmeno mi piace, lavo la tazza e mi alzo sulle punte per metterla nello scolapiatti.

Una fitta alla schiena. Ancora.

La tazza mi scivola dalle mani andando a finire a terra e frantumandosi in pezzi.

Guardo il casino che ho combinato ed imprecando a bassa voce cerco di chinarmi per raccogliere i cocci. La  frustrazione per tutta questa cavolo di situazione aumenta a dismisura.

-“lascia faccio io…”- mi dice lui abbassandosi vicino a me e raccogliendo i vari pezzi della tazza sparsi a terra.

Lo guardo e lo trovo bellissimo. Ancora più di quanto ricordassi. I suoi capelli davanti agli occhi, il suo naso piccolo all’insù e quelle labbra piccole e rosse…

-“jay…”- sussurro.

Lui si ferma fissandomi.

-“quindi…tu e…insomma voi non…”- balbetto incapace di mettere in chiaro ciò che vorrei chiedergli.

-“no. Mai. Lei ci ha provato ed io…beh non nego che per un millesimo di secondo ci ho pensato…ho pensato di ferirti ma alla fine…non ci sono riuscito…”- mi dice lui accarezzandomi una mano.

Guardo le nostre dita intrecciate e poi lui. So che dovrei dire o fare qualcosa ma non ci riesco. Me ne sto qui immobile piegata su me stessa a fissare quelle sue dita lunghe e bianche che si sposano così bene con le mie.

-“pff…era la mia tazza preferita comunque!”- esclama all’improvviso per spezzare la tensione, guardando i cocci a terra e mettendo su un adorabile broncio.

Lo guardo perplessa per poi esplodere in una risata liberatoria.

-“oh Gesù, ma sei serio?!? Guarda te la ricompro eh!”- gli dico tra le risate –“anzi no, compratela da solo che io ho già speso una barca di soldi nel vostro Mars store!!”- esclamo alzandomi lentamente.

Lui sorride seguendomi ed andando a gettare i cocci nella pattumiera.

-“ah quindi ti dovrei anche ringraziare!! Tzè! Com’è ingiusta la vita!”- esclama lui alzando gli occhi al cielo.

-“certo che devi ringraziarmi brutto ingrato di un cantante da strapazzo! C’ho lasciato il portafoglio nello store ed ai concerti! Per non parlare poi del  tatuaggio che…”- mi blocco all’improvviso.

Il tatuaggio. La mia benedizione e la mia rovina.

Mi porto istintivamente la mano dietro la spalla.

-“voltati…”- mi dice lui avvicinandosi –“voltati. Fammelo vedere.”- mi ordina. Perché quando usa quel tono di voce non ci sono santi che tengano.

Mi volto dandogli le spalle, chiudo gli occhi e sento le sue dita fresche sulla spalla. Delinea i contorni del tatuaggio come se lo stesse disegnando lui stesso, si sofferma su alcuni punti per poi continuare la sua scoperta fino a quando non lo ha percorso tutto. Ora è come se lo avessi marchiato a fuoco  sulla mia pelle.

-“è bello…fatto molto bene…”- dice rimanendo dietro di me e giocherellando ancora con le linee nere della mia fenice. –“cosa significa per te?”- mi chiede con un filo di voce.

Prendo un respiro profondo. Le sue dita ancora sulla mia spalla.

-“la fenice…beh…la rinascita. La mia. Perché in fondo vorrei essere come lei. Bella, fiera, indistruttibile e capace di rialzarsi sempre. I simboli, invece, sono la prova di quanto è, ed è stata, importante la vostra musica nella mia vita.”- gli spiego, lucida, senza esitazioni e sento un peso enorme andare via dal mio corpo.

Lui poggia la fronte sulla mia schiena, rilasciando un lungo sospiro mentre le sue mani si posano possessive  sui miei fianchi.

Un altro lungo brivido mi scuote.

-“avrei voluto che me lo avessi detto subito…che ne avessi parlato con me, che tu fossi stata sincera, ma…forse se tu lo avessi fatto avrei cercato di mettere le distanze tra me e te, tra Jared il cantante ed Alex la echelon…”- spiega lui.

-“quindi non ho fatto poi così male”- gli dico accennando un piccolo sorriso per stemperare questo discorso che mi fa venire questo fastidioso nodo alla gola.

-“ora non esagerare ragazzina…”- sorride a sua volta –“ma ammetto che se le cose fossero andate nel verso giusto forse non ti avrei conosciuta davvero, non mi sarei mai aperto in questo modo e non…non…non mi sarei mai innamorato di te.”- conclude. Il suo fiato smette di solleticarmi la pelle.

Le ultime parole fanno perdere un battito al mio cuore già precario.

Innamorato.

Una parte di me vorrebbe girarsi, mollargli un ceffone ed urlargli che è un emerito cretino per aver aspettato tanto a dirmelo, mentre l’altra parte vorrebbe solo baciarlo fino a che non siamo costretti a separarci per mancanza di ossigeno. Invece rimango ferma, il sorriso ebete, gli occhi chiusi e le lacrime che stupide, scendono giù dai miei occhi.

Se dovessi avere un fermo immagine di questo momento probabilmente lo incornicerei.

Lo squillo ripetuto del campanello di casa ci fa sobbalzare entrambi. Mi volto di scatto, rigirandomi nel suo abbraccio ed il suo volto così vicino al mio mi fa vacillare di nuovo: ha gli occhi lucidi e brillanti come non vedevo da troppo tempo, stringe la sua presa attorno ai miei fianchi e mi avvicina ancora di più a se, mentre con una mano mi asciuga le lacrime che ancora rotolano giù sulle mie guance.

-“hey…”- mi sussurri.

Un altro squillo insistente ci fa sobbalzare di nuovo.

-“arrivo!!”- urla per farsi sentire fino alla porta d’ingresso.

Ci guardiamo.

I suoi capelli sono quasi totalmente asciutti e l’asciugamano che ha in vita è sceso ancora più giù ed ora gli copre a malapena i fianchi. Inoltre ha una, decisamente molto visibile, protuberanza che lascia poco spazio all’immaginazione. Mi porto le mani sulla bocca per soffocare una risata mentre lui, visibilmente confuso, si guarda per cercare di capire il motivo di tanta mia ilarità. Quando finalmente leggo nei suoi occhi la comprensione, si gratta la testa con una mano e mi guarda con quel suo sguardo furbo da bambino dispettoso.

-“diciamo che anche ‘lui’ è contento della cosa”- gongola malizioso –“forse però è meglio che vada tu ad aprire, non vorrei sconvolgere qualcuno!!”- mi dici indicando tra le tue gambe.

Il solito megalomane.

Schizzi via al piano di sopra ed io mi dirigo alla porta scuotendo la testa.

-“ciao bambolina!! Come stai?”- un sorridente Shannon fa la sua entrata in casa abbracciandomi forte.

-“meglio, prima che arrivassi tu!”- boccheggio –“mi stai stritolando e la schiena mi fa ancora un po’ male!”- gli dico mentre lui scioglie velocemente l’abbraccio.

-“scusa, scusa!!”- mi dice alzando le mani –“certo però che solo tu potevi cadere da una scala eh!! Ma come diavolo hai fatto? Ho perso 10 anni di vita per colpa tua!”- esclama.

-“beh buon per te, Leto! Vuol dire che sei tornato sulla trentina!”- dico ridacchiando dandogli una pacca sulla sua spalla nerboruta, mentre lui sbuffa contrariato.

-“OH MIO DIO!! TESOROOO! Dimmi che stai bene! Ti sei rotta qualcosa? Senti dolore? Sei andata in ospedale? Jared ci ha chiamati solo stamattina! Oddio!”- Andy entra urlando proprio dietro Shan, spostandolo bruscamente e piazzandosi davanti a me con aria preoccupata -“sei tutta intera??”- insiste abbracciandomi.

La mia Louise…

-“Andy stai calma per favore, è tutto ok! Sto bene! Ho solo preso una brutta botta! Il medico mi ha prescritto una crema da mettere per far riassorbire l’ematoma, quindi non ti agitare!”- le dico cercando di rassicurarla.

-“e ancora non l’hai messa?? Dai vieni qui che te la metto io la crema così almeno comincia a far effetto!”- mi dice spingendomi verso il salotto.

-“Andy, Andy fermati!! La crema l’ho già messa ieri sera…”- la informo.

-“l’hai già messa? E come hai fatto a far da sola?”- mi chiede con aria perplessa.

-“beh…mi…mi ha aiutata Jared…”- dico imbarazzata con un filo di voce.

Vedo Andy e Shan scambiarsi uno sguardo sorpreso per poi sorridere consapevoli.

-“oh bene…vedo che la chiacchierata che ho fatto ieri con mio fratello è servita…”- esclama Shan soddisfatto.

-“chiacchierata? Di che parli?”- chiedo confusa.

-“oh beh niente…diciamo che so farmi ascoltare…”- mi dice sorridendo –“abbiamo parlato parecchio tempo al telefono”- sghignazza lui.

Ecco dov’era finito ieri Jay per tutto quel tempo, prima che cadessi dalla scala.

Sorrido a mia volta e mi avvicino abbracciandolo di slancio.

-“qualsiasi cosa tu abbia fatto, uomo, grazie…”- gli sussurro.

Lui si stacca da me guardandomi negli occhi.

-“avete risolto almeno?”- mi chiede.

-“io…io non ne sono sicura ma…penso proprio di si”- gli rispondo.

-“AAAAAH!!! Lo sapevo, lo sapevo!!!”- l’urlo di Andy potrebbe essere dichiarato illegale mentre mi abbraccia ricoprendomi di baci e Shannon ci guarda ridacchiando.

-“che diavolo è questo casino??”- borbotta Jared scendendo dalle scale.

-“oh ma buongiorno a te, fratello!”- lo saluta Shan muovendo la mano come un bimbo.

-“ciao rompiscatole! È bello vederti…”- risponde Jay avvicinandosi ad abbracciarlo –“grazie…”- gli sussurra.

-“brutto idiota di un cretino! Se non ci fossi io!”- gli dice sorridendo dolce e scompigliandogli i capelli mentre il viso di Jay si illumina.

È bello vederli così. Uniti, complici, felici. Da questi loro gesti traspare tutto l’amore incondizionato che provano l’uno per l’altro.

-“ciao piattola!”- esclama Jay salutando la mia amica.

-“ciao diva!!”- lo rimbecca lei dandogli un dolce bacio sulla guancia –“sei rinsavito allora eh!?”- gli dice facendogli l’occhiolino.

Lui mi guarda per un solo istante prima di sorridere.

-“noi siamo venuti a vedere come stava la malata ma mi sembra che sia tutto ok, quindi andiamo via!”- dice Shan ammiccando verso di me.

-“cosa?? No un momento! Io volevo parlare con Alex e poi…”- esclama Andy prima che Shan le chiuda la bocca con una mano.

-“noi dobbiamo proprio andare, vero AMORE?!?”- la guarda lui, lanciandole un occhiata di intesa.

La mia amica annuisce mentre Shan la trascina fuori di casa –“ciao gente ci si vede eh!”- esclama lui chiudendo la porta dietro di loro.

La scena più assurdamente assurda che abbia mai visto.

Mi volto a guardare Jared che è perplesso quanto me e scoppiamo entrambi a ridere.

-“che imbecille patentato che è mio fratello! Eppure…senza di lui non saprei cosa fare…”- sussurra dolce verso la porta.

Lo guardo e so che dovremmo parlare, spiegarci e far finire una volta per tutte questa storia.

-“Jay…tu…insomma noi…abbiamo risolto…vero?”- chiedo timorosa.

Lui mi rivolge uno sguardo serio che mi fa pensare di aver quasi osato troppo, stavolta.

-“ero arrabbiato con te, infuriato, ma in realtà ce l’avevo di più con me stesso perché avevo permesso ancora una volta a qualcuno di prendersi gioco di me e calpestare i miei sentimenti…”- inizia.

-“NO!! Io non ti ho preso in giro!! MAI! Non sui miei sentimenti per te!”- gli dico agitata –“quello che ho provato…che provo…è vero, Jay. Se ho mentito è solo perché ho avuto paura di me, delle mie capacità e di mandare in fumo un lavoro importante. Mi dispiace, sono stata una stupida ragazzina…mi dispiace tanto, io…”- il suo dito sulle mie labbra blocca il mio flusso ininterrotto di parole.

-“ok, ok…ti prego non parliamone più, va bene? Dimmi solo che questa splendida ragazza che ho ora davanti sei tu…dimmi solo questo.”- mi chiede circondandomi il viso con entrambe le mani.

-“sono io…sono sempre stata io, Jay…”- gli sussurro mentre lui assapora le mie labbra in un bacio che aspettavo da troppo, tanto tempo.

Si stacca da me troppo presto sorridendo dolce ed accarezzandomi un ultima volta la guancia prima di allontanarsi di poco da me.

-“oggi ho una riunione con il mio manager, dobbiamo parlare di alcune cose abbastanza urgenti e dovrò lasciarti da sola a casa. Vuoi che chiami Andy e le dica di venire a farti un po’ di compagnia?”- mi chiede.

-“no Jay tranquillo non ce n’è bisogno e poi Andy deve lavorare stamattina. Vai pure, io ne approfitto per riposarmi, anche perché ora comincia a farmi male di nuovo questa schiena!”- dico facendo una lieve smorfia di dolore.

-“fila a letto signorina e vedi di rimanerci parecchio tempo, ok? Non farmi preoccupare…”- dice abbassando la testa e puntando i suoi occhi grigi nei miei.

Cielo e terra.

-“ok papà! Vado subito!”- lo sbeffeggio.

-“hey ragazzina!! Guarda che non sono mica tanto più vecchio di te, sai!!”- mi dice mettendo su il solito broncio offeso che assume quando qualcuno gli ricorda che ha appena compiuto gli ‘anta’ –“ci sentiamo più tardi ok?”-

-“ok”- gli rispondo.

Lui mi lascia un morbido bacio sulla guancia, uscendo di casa.

Senza riuscire a togliermi questo enorme sorriso dalla faccia, mi dirigo al piano di sopra. Sarà un lungo, noioso pomeriggio senza di lui.



 
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È buio, fa freddo e non vedo ad un palmo dal naso. Dove sono?

Qualcosa mi graffia le braccia e le gambe. Ho paura. All’improvviso una luce.

-“Jared!! Jay, sei tu?”- urlo con tutto il fiato che ho in gola. Lui mi guarda immobile senza rispondere con due occhi spenti e neri, profondamente neri. Mi dà le spalle e si allontana senza nemmeno degnarmi di una parola -“Jay aspetta! Aspetta ti prego! Dove vai? Dove siamo? Ti prego torna quì…”- ma nonostante mi impegni la mia voce non è nient’altro che un sussurro.

L’aria è così pesante…

All’improvviso si ferma voltandosi verso di me.

Allora non vuole andare via…non mi lasci sola, vero Jay?

Nella tua mano destra scorgo un telecomando con un grande pulsante nero, mi guardi glaciale e lo spingi. Un baratro senza fine si apre sotto i miei piedi ed io precipito inesorabilmente. Nessun appiglio. Nessuna salvezza.

-“JAY!! NO!!”- urlo con quel poco fiato che mi è rimasto in gola ma tu non mi senti o forse non mi vuoi sentire ed il buio sotto di me si fa sempre più fitto…

Mi sveglio di soprassalto balzando sul letto.

Un incubo. Solo uno stupido incubo.

Sono completamente sudata ed ho il respiro corto. Devo calmarmi.

Mi alzo e mi dirigo verso la grande finestra della stanza che da sul terrazzo ed esco fuori. La leggera brezza estiva della notte mi dona un po’ di sollievo. Che sogno strano…o forse poi nemmeno tanto. La paura, la paura di non essere più accettata, di essere abbandonata da chi mi sta più a cuore…ecco la MIA paura. Era tanto che gli incubi non mi facevano visita la notte.

Entro di nuovo in stanza e guardo l’orologio sul comodino: mezzanotte.

Non sono riuscita a riposare nemmeno un attimo per tutto l’arco della giornata durante l’assenza di Jared. Ho passato la maggior parte del tempo sdraiata sul letto a fissare il soffitto ed alla fine verso sera devo essere crollata. La schiena però non fa più male, segno che il riposo prolungato deve aver dato i suoi buoni frutti.

Scendo al piano di sotto e mi affaccio alla finestra vicino l’ingresso: la macchina di Jay è nel vialetto.

Entro in cucina e mi dirigo dritta verso il frigo in cerca di acqua fredda. Me ne verso un una bella quantità in un grande bicchiere di vetro nero e vado dal mio disegno.Accendo la luce e apro tutte le finestre della stanza lasciando entrare l’aria fresca, bevo un lungo sorso d’acqua che mi scende fresca giù per la gola. Il disegno è a buon punto ormai e non ci vorrà molto prima che sia finito del tutto. Ha bisogno solo di qualche ritocchino di precisione ai dettagli. Mmm…magari posso fare qualcosa ora…la schiena sta meglio e di certo non farò un grande sforzo e lavorando un po’ mi rilasserò e riuscirò a riprendere il sonno perduto.

Apro i barattoli di vernice mettendoli a terra intorno a me e prendo i pennelli: mi serviranno quelli piccoli per lavorare meglio ai dettagli. L’atmosfera della casa a quest’ora di notte mi aiuta a concentrarmi, solo il ticchettio delle lancette dell’orologio sulla parete rompono il silenzio.

-“si può sapere cosa ci fai sveglia a quest’ora? E quì soprattutto!”- la voce improvvisa di Jared mi spaventa.

-“oddio, Jay! Mi hai fatto venire un mezzo infarto!”- gli comunico con la mano sul petto.

-“ma ti sembra il caso di metterti a lavorare  in piena notte e con la schiena malandata, oltretutto?!”- mi dice lui glissando sulle mie parole ed affiancandomi.

-“oh ti prego non farmi la ramanzina!!”- gli dico in tono lagnoso –“innanzitutto non sto proprio lavorando ma solo spennellicchiando qualche dettaglio! La schiena di certo non me ne vorrà per questo! E poi avevo bisogno di rilassarmi…non riesco a dormire…”- gli dico continuando imperterrita il mio piccolo lavoro certosino.

-“già…nemmeno io riesco a dormire…”- mi dice. Poi la sua risata bassa mi arriva alle orecchie come musica –“quanto sei testarda…”- mi sussurra –“ah e…a proposito…stamattina mi sono dimenticato di farti i complimenti per questo!”- mi dice indicando il vestitino che uso come pigiama e che ha su stampati dei piccoli dolci panda –“beh questi orsetti sono molto sexy direi!”- esclama iniziando a ridere di gusto.

-“non prendermi in giro, Leto!! Almeno io non vago mezza nuda per casa!!”- gli dico riferendomi alla sua permanenza di questa mattina in cucina –“e poi non sono orsetti, sono panda!!”- sbuffo contrariata mettendo il broncio.

-“adoro i tuoi panda…”- mi sussurra con un sorriso dolce abbracciandomi.

Rimaniamo fermi così: lui con le braccia avvolte attorno ai miei fianchi ed io con le mani ferme a mezz’aria. Mi erano mancate queste sue attenzioni ed ora non sono più abituata. Il mio corpo ha bramato per così tanto un contatto con lui dopo tutto questo tempo, che ora ho paura delle mie reazioni.

-“hey…che c’è?”- mi domanda lui allontanandosi appena per guardarmi negli occhi.

Non ho nemmeno cercato di sfiorarlo.

-“nulla. Scusa è che…non sono più abituata a stare così con…te.”- gli spiego.

-“lo so…mi spiace…l-la cosa ti disturba?”- mi chiede lui quasi timoroso.

-“no! Certo che no! Solo che…”- come glielo spiego che sto cercando di controllarmi per non saltargli addosso?!?

-“solo che?”- mi guarda –“Alex…io non faccio nulla che tu non vuoi…e se il fatto che io ti tocchi o ti abbracci ti crea disagio io so fermarmi e t-ti capisco s-se…insomma…se per ora…”- balbetta impacciato. Non l’ho mai visto così. I suoi occhi sono una maschera di triste colpevolezza.

Gli accarezzo la guancia e lui mi guarda confuso.

-“ non…non devi…”- sussurro –“io…io ti voglio Jay…talmente tanto che ho paura delle mie reazioni…”- gli dico imbarazzata con un filo di voce.

Il suo sorriso divertito entra nel mio campo visivo azzerandomi la capacità di pensare. Non smetterò mai di sentirmi così. Quest’uomo è deleterio per le mie cellule celebrali.

-“cattiva ragazza…”- ridacchia lui per poi farsi improvvisamente serio –“anche io ti voglio…mi…mi sei mancata così tanto, ma il mio stupido cervello proprio non ne voleva sapere…”- dice accarezzandomi una guancia arrossata –“fai l’amore con me, Alex.”- mi chiede all’improvviso spiazzandomi.

Lo fisso senza parole per qualche secondo infinito: il suo sguardo è serio, terribilmente serio e le sue mani giocano con il mio viso tracciandone i contorni. I suoi occhi azzurri sono limpidi e brillanti e c’è quella scintilla, quella scintilla che mi fa perdere totalmente il controllo. Gli butto le braccia al collo baciandolo con foga.

Dio. Queste labbra. Quanto mi erano mancate.

Lui, dapprima sorpreso, risponde poi ai miei baci avvicinandomi a lui e rallentando il ritmo.

Io invece sembro impazzita. Continuo a baciarlo con un urgenza che mi spaventa mentre faccio vagare le mani sul suo corpo cercando di sfilargli la maglietta vecchia e scolorita che indossa per dormire.

-“hey! Hey! Piano…non così, piccola…”- mi sussurra lui allontanandomi appena.

Avvampo di imbarazzo chinando la testa. Devo essergli sembrata una ragazzina arrapata.

-“scusa…”- mormoro.

-“non ti devi scusare. Non sai che fatica sto facendo per non prenderti ora contro quel muro.”- dice lui rilasciando un sospiro frustrato –“ma con te…con te voglio che sia perfetto…niente fretta…”- mi sussurra abbassando lentamente le bretelline del mio vestito.

La sua bocca si posa sulla mia spalla percorrendola con una serie di baci umidi che proseguono fino al collo, su cui lascia un piccolo morso. Socchiudo gli occhi ed un fremito mi scuote il corpo. Le sue dita affusolate percorrono piano le mie cosce alzando i lembi del vestitino e facendolo scorrere per tutto il corpo lasciando che la stoffa scorra leggera sulla mia pelle accaldata. Alzo le braccia in alto per permettergli di sfilarmelo e rimango unicamente in biancheria intima. Tutta la spavalderia di poco fa va in fumo in trenta secondi. Arrossisco violentemente mentre lui scruta ogni singola parte del mio corpo con quei suoi occhi magnetici. Mi guarda in silenzio, serio, percorrendo dall’alto in basso tutte le mie, fin troppo generose, forme. Se possibile arrossisco ancora di più cercando di coprirmi come posso con le mani. Lui si allontana dirigendosi verso la porta, spingendo un interruttore. La stanza cade improvvisamente nella penombra e l’unica luce è quella della luna piena che padroneggia orgogliosa nel cielo scuro fuori dalle vetrate. Si avvicina di nuovo a me abbracciandomi.

-“và meglio ora?”- mi chiede rassicurante.

Il mio cuore fa un tuffo rimanendo in apnea.

Lo amo. Incondizionatamente. Perdutamente.

Il mio Jared. Il mio dolce, lunatico, fragile, egocentrico, logorroico Jared.

Il mio viso si lascia andare ad un espressione di pura gratitudine ed annuisco convinta tornando a baciarlo. La sua lingua si intreccia con la mia in una danza sensuale che mi fa tremare le gambe, mi morde il labbro inferiore tirandolo appena e facendo scorrere le sue mani fredde sulla mia schiena nuda.

-“ti…ti amo Jay…”- sussurro piano.

Lui mi guarda sorpreso, senza rispondere. Forse ho osato troppo. Si avvicina di nuovo a me lasciando un piccolo bacio languido e senza rendermi conto nemmeno del come, il mio reggiseno vola via sul pavimento. Ed a questo punto chi se ne frega se mi ha risposto o no.

La sua lingua scivola lenta verso il basso andando a lambire i miei capezzoli, prima uno poi l’altro, mentre le sue mani toccano i miei seni. Reclino la testa all’indietro rilasciando un lieve gemito. Sono completamente inerme sotto il suo tocco e mi rendo conto, in un attimo di lucidità, che lui è ancora totalmente vestito. Lo fermo per sfilargli quell’ inutile maglia e lascio le mie mani libere di vagare sul suo torace scolpito. Sfioro ogni vena, ogni muscolo fino ad arrivare a quella fossetta appena sopra l’ombelico che mi fa perdere la testa. La percorro piano con un dito e lo sento fremere al mio tocco, gli occhi chiusi e la bocca leggermente aperta. Arrivo all’elastico dei pantaloni che lascio scorrere verso il basso scoprendo così le sue gambe magre ed il suo sesso in evidente eccitazione.

Il maledetto non indossa gli slip!! Dio.

La mia faccia deve avere un espressione totalmente ebete perché lo sento ridere sommessamente prima di abbracciarmi di slancio premendomi totalmente contro di lui. La sua eccitazione contro il mio basso ventre. Mi scosta piano i capelli baciandomi sotto l’orecchio e scendendo languido sulla scapola.

-“troppo scomoda per dormire…preferisco senza…”- soffia fuori con quella sua voce roca.

Mi spinge verso il basso seguendomi subito dopo facendomi sdraiare sul pavimento liscio e freddo della stanza e sovrastandomi con il suo corpo. Mi bacia ancora ed ancora mentre la sua mano si insinua al di sotto dei miei slip sfilandoli ed andando a toccarmi nel centro esatto del mio piacere. Le sue dita mi sfiorano lente e sensuali per poi penetrarmi all’improvviso, lasciandomi senza fiato. Le fa muovere sapienti dentro di me provocandomi crampi di piacere incontrollato mentre io gemo senza ritegno il suo nome.

-“Jay…mmm…Jay...”-

Lui aumenta il ritmo all’improvviso facendomi emettere un urletto di sorpresa. Mi spingo verso le sue dita seguendo il movimento veloce che mi stà facendo impazzire, fino a quando il piacere mi travolge intenso. Inarco la schiena urtando i barattoli di vernice che cadendo spargono il colori, lenti e densi, sotto i nostri corpi. Gli graffio la schiena ansimando sulla sua spalla mentre lui con un colpo di reni ribalta le posizioni portandomi sopra di lui.

-“dio mio, piccola…sei…sei stata…”- sussurra anche lui ansimante.

Dio. Ed erano solo le sue dita.

Il colore scorre sul mio corpo gocciolando sul suo torace che si alza e si abbassa frenetico. Scossa ed ansimante  lascio scorrere un dito nella vernice fresca ed inizio a tracciare ghirigori immaginari sul suo petto: linee, curve, cerchi concentrici e spirali che arrivano fino all’ombelico scendendo poco più giù, birichine, per poi tornare verso l’alto in giravolte colorate. Lui mi guarda divertito, sdraiato sotto di me in un lago di colore.

-“sai che domani mattina toccherà a te pulire tutto questo marasma, vero?”- mi rimprovera sarcastico mentre immerge, a palmi aperti, le mani nella vernice portandole poi a coppa sui miei seni: i segni delle sue dita sono ora visibili e di un intenso color arancione.

-“mmm…mi piacciono le mie mani su di te…”- geme, percorrendo il mio corpo e coprendolo di scie di colore che scorrono spesse fino al mio ventre. Chiudo gli occhi sospirando pesantemente.

-“ti voglio Jay…voglio…sentirti…dentro di me…ora…”- sussurro con le gote in fiamme.

Lui si rotola all’improvviso su di me alzandosi e porgendomi la mano per fare altrettanto e trascinandomi di fretta nel bagno in fondo al corridoio. Accende la luce e senza nemmeno darmi il tempo di realizzare mi spinge dentro la doccia, inchiodandomi contro le piastrelle color crema ed aprendo il getto d’acqua che diventa immediatamente calda. Lo guardo mentre tiene le braccia tese ai lati della mie testa e l’acqua scorre libera sul suo corpo, percorrendo ogni centimetro della sua pelle nivea, facendo scivolare via le tracce di colore e cancellando i segni del mio passaggio su di lui. Mi bacia famelico e l’acqua si mescola sulle nostre labbra gonfie e rosse mentre le mie mani vagano irrequiete sulla sua schiena e le sue mi accarezzano piano le gambe portandone una ad allacciarsi alla sua vita.

-“anche i-io voglio…voglio sentirmi…dentro…di…te…”- ansima lui ormai al limite.

Lo guardo dritta negli occhi: niente paura, ne vergogna, ne ripensamenti. Solo io e lui. Una cosa sola.

Spingo il bacino verso di lui che chiude gli occhi, mentre mi aggrappo alle sue spalle tracciando con la lingua ogni lettera di quel ‘Provehito In Altum’ che amo alla follia. Lui si spinge dentro di me piano, a fondo, fino a farmi perdere l’ultimo barlume di lucidità che ancora possiedo. E mentre lascio che le sue spinte lente e la sua voce, fatta di gemiti e sospiri, mi trascinino nel mio personale universo parallelo, le sento. Quelle tre parole che mai e poi mai avrei pensato di udire da lui.

-“ti amo, piccola…”-

Ora è davvero tutto perfetto.






 





Note dell’autrice:

Eccomiiiiiiiiiiiii!! ancora in un ritardo mostruoso lo so, ma questo capitolo è stato tosto da scrivere eh!! però alla fine ce l'ho fatta!!! *applausi* 
finalmente quella testa dura di Jared ha ceduto il dovudo spazio al suo cuoricino innamorato e alla fine CE L'HANNO FATTA!! wooohooo!!! tanto gnic gnic per tutti!! LOL
beh era ora direi!! no vabbè scherzi a parte, finalmente sono riusciti ad aprirsi il cuore di nuovo e a dare spazio a quei sentimenti che premevano per uscire da troppo tempo...
spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi comunico che manca poco ormai alla fine!! forse un paio di capitoli....

beh che altro dire...
Stay tuned!!
 

 
Ringraziamenti time:

Finiro mai di ringraziarvi a voi due???? No mai. Perciò GRAZIEEEE Niky/Bro/apinacuriosaEchelon edAle/CutePoison83!! <3 <3

come sempre GRAZIE GRAZIE alle mie “supporters faighe” Heaven_Tonight/Fabi e Vivi /Deilantha che leggono sempre e comunque e mi lasciano delle recensioni favolose!!! vi adorolo!! <3

E poi un enorme, grandissimo, stratosferico GRAZIE a voi tutte bimbe: Sarateddy VioValo Neryssa Deilantha dapi70 CimodeBeauvoir DarkYuna IlaOnMars6277 Christine_L  Echelena Ila_76 Villina92 DarkYuna Closer to the edge Erica_A7X manufassbender buddhaformary 
come al solito perdonatemi se mi è sfuggita qualcuna ma siete tantissime!! *me contenterrima*

Ed infine il mio personale e sentito “muchas gracias” anche a voi lettori fantasmini! Siete importantissimi e vi ringrazio anche solo per aver letto sempre!!! <3

A presto.
Kisses…
                                 Vale

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