breathing

di whiteskin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** as always ***
Capitolo 2: *** i think about you constantly ***
Capitolo 3: *** he's weird, like me. ***
Capitolo 4: *** mistake ***
Capitolo 5: *** bad boy, we're a firework ***
Capitolo 6: *** teardrops on my guitar ***
Capitolo 7: *** stuck in the moment ***
Capitolo 8: *** hugs ***
Capitolo 9: *** bullshits ***
Capitolo 10: *** imagination ***
Capitolo 11: *** stepsister ***
Capitolo 12: *** truth hurts ***
Capitolo 13: *** worst decisions ***
Capitolo 14: *** i was made to keep your body warm ***



Capitolo 1
*** as always ***


BREATHING


1. as always


Aprì la porta in legno illuminata dalla luce soffusa. Sentì immediatamente il calore della casa riscaldarle la bianca pelle, accese il lume e posò le chiavi sul comodino all’ingresso per poi accompagnare la porta in modo da non far nessun rumore. Sfilò le scarpe lentamente e sbottonò il cappottino blu un po’ vecchiotto che lanciò sul divano nel percorso per raggiungere la stanza accanto. Entrò in cucina a testa bassa controllando l’orario sul display del telefonino, alzò lo sguardo riconoscendo la sagoma seduta sulla sedia.                                                                      
”Non dovresti dormire?” chiese la ragazza cercando di essere più silenziosa possibile        
“Non sono riuscito a chiudere occhio” il ragazzo dalla chioma castana strofinò gli occhi socchiusi                                       
 ”Sono quasi le tre, lo sai?” si avvicinò al suo coetaneo e posò una mano sulla sua schiena piegando leggermente il capo.
Lui annuì chiudendo nuovamente gli occhi colmi di stanchezza. Ronnie l’aiutò ad alzarsi e, camminando con lui sotto braccio, affrontarono quella scalinata con abbastanza facilità nonostante camminassero nel buio più totale.
La stanza della ragazza affiancava quella del fratello, che accompagnò fino sotto le coperte. Si sedette sulle ginocchia così da arrivare all’altezza del materasso e poggiarci la testa sopra.
Liam strinse le coperte a sé e prese la mano della ragazza, guardandola negli occhi verdi illuminati da quella poca luce che emanava la luna.                  
“Aspetterai che mi addormento?” domandò riscaldandosi sotto le lenzuola                                                
“Come sempre fratellone” accennò un sorriso per poi sospirare non appena il castano chiuse gli occhi, augurandole la buona notte ancora una volta.


 

**


Improvvisamente il materasso si appesantì, ciò fece girare Ronnie sull’altro fianco nascondendo il viso nel cuscino rivestito da una coperta a tinta unita color pastello.    
“Sparisci” sussurrò con la voce impastata dal sonno. Aprì lentamente gli occhi infastidita dalla luce proveniente dall’esterno.    
 “E’ tardi” la voce calda di Liam riempì la stanza, egli si alzò seguito dalla sorella ed uscirono dalla camera.                         
 “Mamma ha preparato la colazione” disse poi lui, scendendo le scale “ti aspetto giù” continuò vedendo la ragazza mugugnare qualcosa e chiudersi in bagno.
Raggiunse il resto della famiglia nel salone sporgendosi, ogni tanto, verso il piano superiore sperando che la sorella scendesse velocemente.
Si presentò dieci minuti dopo lei, dai lunghi capelli dorati. Prese al volo un toast dal tavolo della cucina e afferrò la borsa grigia come il basco che indossava.
Salutò ogni componente della famiglia, in particolare la piccola Cherì che l’abbracciò energicamente.       
“Ti vengo a prendere io principessina” le diede un bacio sulla guancia e si avviò verso l’uscita dove il fratello maggiore l’attendeva in auto. 
“Come mai mi accompagni tu oggi?” domandò allacciandosi la cintura                                 
“Pensavo ti facesse piacere” premette sull’acceleratore e si diresse verso la scuola        
“Pensavo avessi da fare, non dovevi vederti con i ragazzi? Andare a registrare  o cose simli?” guardò l’alba fuori al finestrino riconoscendo il grande edificio dove avrebbe dovuto sprecare cinque inutili ore della sua vita restando seduta su di un banco fingendo di seguire la lezione attivamente.                                                                                                                                                          “Sì ma ho voluto accompagnare prima te” sospirò svoltando a destra, Ronnie si aggiustò il ciuffo biondo che le copriva il viso, dietro l’orecchio.
Liam parcheggiò e la ragazza scese velocemente dall’auto salutando con la mano il ragazzo. 
“Ronnie!” urlò quest’ultimo abbassando il finestrino                                                                                
“Sei impazzito? Potrebbero riconoscerti quelle galline del primo anno!” si avvicinò velocemente.  
“Non mi hai salutato come si deve” la bionda sospirò e gli diede un bacio sulla guancia.       
“Vai che farai tardi”
“Amo quando sei premurosa”
“Non abituarti a questo Liam” si allontanò verso un gruppo di ragazze che chiacchieravano sotto l’albero.
 “Payne ma come ti sei conciata?” la ragazza al centro dai capelli biondo platino ridacchiò, seguita dalle quattro al suo fianco.
“Ti serve uno stilista al più presto, sei impresentabile”  aprì bocca una di quelle                                                                      
“Già, non capisco come abbia fatto ad accettare il tuo accordo” Ronnie si voltò un’ultima volta notando con sollievo che il fratello era andato via, si avvicinò alla bionda al centro prendendola per il golfino rosa.                                                                         
“Ascoltami bene finta bionda, abbiamo fatto un accordo. Io fingo per 5 miseri minuti di essere una gallina poplare e la tua relazione con il professore di biologia è al sicuro. Sai quali sono le conseguenze se non lo rispetti, lo sai benissimo” la lasciò per poi dirigersi in aula, sentendo la campanella suonare



 

i'm alive bitches
non vi sarete mica dimenticate di me?
la martins rompicoglionschenonposta? *--*
bhè, SONO TORNATA BABES.
Questo è solo un piccolo assaggio della fan fiction che kjfdhgdjfghjkfd sarà bella.
Mi dispiace infinitamente per opposite, ma non avevo idee, ed ho avuto un grande
GRANDISSIMO STRATOSFERICO STRAMEGAGICANTE COME LE GALASSIE - okaybasta - blocco
dovuto anche a ciò   che mi sta succedendo alias il mio cuore  è un coglione patentato
e alle scarse idee.
Però sono tornata ZAN ZAN
eggià solo che ora partirò e ci vedremo la settimana prossima o:
no, seriamente parto HAHAHAHAHAHA domanis e torno il 14 :) quindi posterò il 14 con un capitolo già scritto uhuhuhhuh amatemi :')
vi voglio in tante, jghjjgdjfgkhgj
grazie per seguirmi sempre

martins

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Capitolo 2
*** i think about you constantly ***


i think about you constantly


Ti penso costantemente, con ogni respiro e battito del mio cuore. Ti penso.



13 novembre 2010

Il campanello posto sopra la porta fece alzare la testa del vecchietto seduto al bancone non appena fece rumore. Ronnie chiuse la porta dirigendosi verso i dischi d’epoca, specialità di quel negozio.
“Oh oh la piccola Ron”
“Salve sir. Ughl” Ronnie sorrise, sfogliando tra le sue mani dischi di tutti i generi.  
“E’ un piacere rivederti! Sono passati tanti mesi, come sei cresciuta.”
Timoty Ughl vecchio amico di famiglia, gestiva l’unico negozio di dischi presente in città. Fu il primo ad accogliere Ronnie,  le fu sempre accanto come il nonno che lei non aveva mai avuto.
“E come sta il mio giovanotto?”
“Bene anche lui” la castana sorrise per educazione.
“Sai sono così fiero di lui, sapevo che c’era qualcosa di speciale in quel ragazzo!” continuò il signore con la voce rauca. Egli scese dallo sgabello dove prima era seduto a ricevere clienti per dirigersi nel ripostiglio.
“Sai l’altro giorno Teresa ha trovato questo in un mercato, ha pensato a te” Ronnie alzò il capo e si diresse verso il bancone, dove l’uomo manteneva una scatola.
“Devo averlo messo qui dentro, ne sono certo” aggrottò la fronte cominciando a cercare.
“Eccolo!” porse il pacchettino alla ragazza che lo tenne tra le sue mani per un po’ prima di aprirlo. Erano anni che qualcuno non le regalava qualcosa di materiale.
“Veramente per me?” sorrise guardando il vecchietto che annuì.
“Dai aprilo!” scartò il pacchetto e aprì la scatolina trovando al suo interno un ciondolo. La catenina in argento giallo era consumata e abbastanza lunga e all’estremità si trovava un cuore ad orologio, il contorno ben rifinito raffigurava fiori ed al centro, sotto una copertura di vetro si trovava l’orologio.
“E’ bellissimo” Ronnie lo strinse tra le sue mani “grazie”
“Sono contento che ti piaccia. Teresa voleva anche cucinare delle tartine per il vostro ritorno, ma poi le ho detto che non era il caso” la ragazza accennò un altro sorriso
Il cellulare nella tasca del jeans vibrò
“Mi scusi” il sir. Ughl fece cenno con il capo che era tutto apposto, mentre Ronnie si allontanava verso l’uscita.
“Sono dal sir. Ughl” avvicinò il telefono all’orecchio per sentire meglio
“Cosa? E’ partito?
 

**


Sbattè la porta alle sue spalle, stringendo i pungni fino a lacerarsi il palmo con le unghie.
"Ron" Cherì corse verso di lei stringendola
"Ronnie" una donna sulla quarantina avanzò lentamente fino allo stipite della porta che divideva la cucina dal salone.
La castana la guardò e senza dire nulla chiuse gli occhi stringendo la bambina tra le sue braccia.
"C'è stato un problema, hanno posticipato il tour e quindi..." la donna strinse lo strofinaccio tra le mani "mi dispiace Ron."
"Non ho bisognio di spiegazioni Mollie e nemmeno di scuse, sto bene."
Scosse la testa e salì le scale chiudendosi in camera sua, si stese sul letto.
"Ho preparato la cioccolata calda" la donna aprì lentamente la porta della cameretta.
"Non ne ho voglia, grazie" Ronnie era stesa su di un fianco, stringendo il cuscino ad occhi chiusi.
Mollie sospirò, entrò e chiuse la porta si sedette accanto alla ragazza e cominciò ad accarezzarle i capelli
"Non essere arrabbiata con lui, sapevi quanto ci tenesse a restare prima di partire. Ma fidati tornerà per le vacanze di natale, ancora un mese e poi tornerà" le asciugò il viso e le baciò la fronte.
"Non sono arrabbiata con lui, non ci riesco nemmeno ad esserlo" la voce rauca della ragazza era soffocata dalle lacrime che continuavano ad uscire ed essere assorbite dal cuscino.


**


"A che pensi?" il mulatto si sedette accanto all'amico che a braccia conserte fissava il vuoto.
"A niente" mentì abbassando lo sguardo
"Anche io la penso, spesso" zayn si portò le mani in viso, strofinando gli occhi. Riusciva sempre a capire Liam al volo e la cosa era reciproca.
"Ti ricordo che sei tu che l'hai lasciata però" il castano sospirò.
"Lo so, e sono stato un coglione" 



LAMPO DI GENIO FULMINI E SAETTE (?)
scusate sclero (L)
chiedo perdono ma ieri sono tornata esattamente alle 23.15 e non ho acceso il pc e.e
però ora i'm  here wooohoo
with a new chapter, i don't know why i'm talking in english but i love it (L)
okay tornando a noi e LE VOSTRE FANTASTICHE 9 RECENSIONI ho deciso che da questa storia comincerò a rispondere e.e
però passiamo prima al capitolo-
la fanfiction si svolgerà così
il primo capitolo era -quasi- il presente
ora è il passato cioè un anno+ prima 
e tutti i capitoli saranno del passato 
ad eccezione di alcuni che sono del presente :)
è un po' un casino ma metterò le date così capirete yuppy **

LOOK AT ME NOW BITCH
mi do all pubblcità privata (?) in verità nessuno me l'ha mai chiesto ma lo faccio perchè è d'obbligo
c'è questa fan fiction che io personalmente trovo bellissima ma ha pochissime recensioni, cioè massimo 3-4 a capitolo
e questo non è buono dato che è jdgfkhsjdfjshdf
quindi ora voi la leggete brave pimpe <3
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=890695

okay scappo che devo recuperare una settimana di compiti :')
i love ya :')
martiiiins 
@xbieberspancake

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Capitolo 3
*** he's weird, like me. ***


he's weird, like me.
 

16 novembre 2010

 

 

Il cellulare squillò, il nome si illuminò sul display. Ronnie rimase a guardarlo immobile prima di avere il coraggio di far scivolare il suo dito su di esso e rispondere.
Avvicinò l’apparecchio al suo orecchio, riusciva a percepire il rumore della pioggia ed il suo nome ripetuto più volte. Improvvisamente la pioggia cessò e come sottofondo c’era un vociare.
“Ronnie, mi senti? Riesci a sentirmi?”
“Sì Liam, ti sento” la voce della ragazza era calma, lei non si era ancora mossa da quel letto.
“Ah finalmente, ti ho chiamata ma non hai risposto”
Non disse niente, strinse gli occhi ascoltandolo
“Posso capire che tu sia arrabbiata, ma perdonami, mi hanno avvisato all’ultimo minuto.”
Deglutì silenziosamente
“Lo sai che io ti perdonerò sempre fratellone” una lacrima le rigò la guancia sinistra mentre accennava un sorriso. Il ragazzo dall’altro lato della cornetta sorrise istintivamente anche lui.
“Ti, ti prometto che ci sentiremo tutti i giorni, o ci vedremo per skype.”
La castana annuì, pur sapendo che lui non l’avrebbe potuta vedere.
“Salutami i ragazzi” sospirò
“Ah si! Anche loro ti salutano” la voce di Liam era affannata, riusciva a parlare a stento, preso tra l’emozione e la stanchezza.
“ha detto Niall che sono un brisir non so a cosa si riferisca, ma dopo ha riso. Ha detto che era dovuto alle troppe telefonate” fece spallucce raccogliendo un vassoio e riponendolo. 
Ronnie ridacchiò pensando al biondino, scosse la testa.
“Digli che manca anche a me”
Liam confuso cambiò discorso, ma dovette attaccare poco dopo, all’arrivo dei ragazzi.

**

23 novembre 2010


 “E’ libero?” la bionda si guardò intorno, era sola su quel muretto. Il ragazzo si sedette accanto a lei e nervosamente passò una mano sui Jeans scuri.
“Comunque io sono Ethan” le porse la mano, lei si limitò a guardarlo per un istante. Portò nuovamente la sigaretta alla sua bocca.
“E tu saresti?”  domandò timidamente                                                                                                                      
“Ronnie” lo guardò espirando il fumo dai suoi polmoni, sbuffò e scosse la sigaretta tra le sue dita così da far cadere la cenere sull’erba.
“Non sei di qui vero?”  
“Come l’hai capito?” abbassò lo sguardo per non incrociare gli occhi del ragazzo che la studiavano nel minimo dettaglio. Si sentiva osservata e tremendamente in imbarazzo. Cominciò a massaggiarsi la gamba destra, che cominciava a farle male.
“Si sente dall’accento, Irlanda giusto?”
“E’ l’unica cosa che non sono riuscita a perdere con il tempo” confessò la bionda spegnendo la sigaretta sullo stesso muretto su cui era seduta, per poi farla cadere sulla verde erba. Ronnie guardò il cielo notando le poche nuvole che oscuravano il sole.                                                         
“Sta per venire a piovere”                                                                                                                             
“Nah, sono nuvole passeggere” il ragazzo guardo anch’egli il cielo scrutando la situazione 
“Fidati verrà a piovere” infilò velocemente il pacchetto di sigarette e il telefonino nella borsa per poi scendere dal muretto
"Dove vai?”                                                                                                                                                          
“Non voglio bagnarmi sai, non ci tengo” Ethan alzò il cappuccio e seguì la ragazza fino all’interno, per poi vederla sparire verso la mensa.

                                                                                                                            **


La pioggia picchiettava rumorosamente sulla finestra e Ronnie era seduta sola al tavolo accanto ad essa. Amava il rumore della pioggia, la rilassava. Diede un morso al suo panino per poi alzare lo sguardo ed incrociare gli occhi scuri del ragazzo conosciuto pochi minuti prima.    
“Tu – si sedette di fronte a lei guardandola allibito – tu come facevi a sapere che sarebbe piovuto?”
Ma la ragazza non rispose, spostò il suo sguardo verso l’esterno e diede un altro morso al panino, affamata. Ethan si sedette, senza pensarci due volte. Rimase a guardare la castana senza dire nulla, mangiando il suo pranzo silenziosamente.
“Sei strana” ammise lui dopo minuti taciti.
"Lo dicono in molti” rispose fredda 
“Perché?”                                                                                   
“Come?” nessuno le aveva mai chiesto il motivo della sua diversità, del suo atteggiamento, Ronnie alzò lentamente il capo guardando dritto negli occhi il ragazzo.
“Ti ho chiesto perché ti comporti così con gli altri” si spiegò, Ronnie fece spallucce abbassando nuovamente lo sguardo
“Non credo siano cose che ti riguardano, infondo so solo come ti chiami” prese la borsa e si alzò senza aggiungere altro. Si allontanò lasciando solo il ragazzo che scosse il capo. C’era qualcosa nell’irlandese che lo incuriosiva fin troppo.

**


“Ho conosciuto un ragazzo oggi” si buttò sul letto del fratello passando una mano sulle lenzuola.
“E com’è?” chiese il ragazzo seduto in studio a firmare autografi.
Il collo gli faceva male, mantenere il telefono con una spalla non era comodo, ma mai quanto il polso. Però le promesse sono promesse, e vanno mantenute.
“Strano, come me” passò una mano tra i capelli mossi, sospirò.
“Ah bene”
“Liam mi manchi” si voltò su di un fianco prendendo in mano una foto di Cherì
Il ragazzo si fermò e prese il cellulare tra le mani, portandolo bene all’orecchio.
Si alzò dal tavolo diretto verso la finestra, scostò la tenda e osservò il cielo nuvoloso, un’altra giornata grigia.
“Anche tu Ronnie” strinse saldamente il telefono.
Lui sentiva la sua mancanza più di tutti, più di Harry Louis Niall e Zayn, nonostante lui fosse stato il suo ex.
Lei la completava, come un puzzle, e lui si sentiva vuoto.

 

SONOTENERAECCOCCOLOSA!
bien chicas, nuovo capitolo al rapporto!
nonostante le 7 recensioni (stiamo scendendo çç)
non mi abbatto e continuo a postare perchè la martins non si può fermare! (?)
ed ho fatto anche la rima e.e
allora in primis 'bisir' in gaelico significa 'rompere'
quindi in questo caso niall intendeva che liam rompeva con tutte le telefonate e.e
secondo
zan zan zan! l'arrivo di ethan e tutto diventa più complicato (?)
se avete qualche domanda-dubbio o fame potete chiedermi tutto! (tranne le aragoste)
come mio solito, (per le lettrici storiche che mi seguono da i wish you were here che già sanno)
io amo le cose contorte che non hanno un senso, infatti è tutto contorto sensa senso!
wooooohhho!
okay basta faccio la seria, anche se mi riesce difficile.
come questa fan fiction, difficile.
okay se non avete capito una beata minchia niente
ho usato questo giro di parole per dirvi che
dato che le mie storie sono contorte, non sono sempre chiarissime, e la maggior parte delle cose vengono lasciate in sospeso
per poi essere chiarite con i capitoli successivi, *lungo respiro* se non avete capito qualcosa ditemelo, io vi risponderò (sempre se vi posso rispondere)
per esempio se mi chiedete 'perchè Ronnie  ha l'accento irlandese?'
oppure
'Ci sono autogrill sulle nuvole?' 
sono domande a cui io ovviamente non risponderò (ammettete che non avevate pensato a nessuna delle due ma ora vi ho fatto sorgere il dubbio e.e)
per il resto sono a vostra disposizione!
Quindi  io -e  la mia immensa stupidità-follia-genialità-bho - ci ritiriamo, 
non smettete di seguirci (?)
ah e cercherò di farvi un bel regalo di natale sisi e.e
FOLLOW ME ON TWIDDAH AND WATCH THIS COVER!
@xbieberspancake

sietepregatedivederelacoverdiunamiaamicabravissima *u*
http://www.youtube.com/watch?v=jt4yo4Nq0K8

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Capitolo 4
*** mistake ***



mistake


25 novembre 2010
 
“C’è qualcosa di speciale fra voi due Payne, non riesco a spiegarlo, ma da come vi guardate è… fico” Niall  alzò lo sguardo tenendo le mani in tasca.
"Ho sempre detto che il cibo ti faceva male Horan" Liam scosse la testa ridacchiando, il biondino lo seguì annuendo.
"Tieni, questi sono tutti per te" Harry posò con delicatezza la pila di CD che reggeva tra le mani davanti gli occhi dell'irlandese
"Ora tocca a te firmarli"
Niall deglutì prendendo il pennarello in mano, aggrottò la fronte e cominciò.
Il riccio si sedette accanto al maggiore, si sistemò a cavalcioni sulla sedia
"Di chi parlavate?" 
"Ronnie" Liam sospirò, perso tra i pensieri.
Harry alzò di scatto il capo, guardando negli occhi scuri dell'amico.
Quel nome, quel nome che lui aveva cercato di eliminare dalla sua mente, eccolo di nuovo nei suoi pensieri. 
Incurvò la schiena guardando la moquette.
 
 
**
 
19 luglio 2010
flash back

 

Doveva essere solo una lotta con i cuscini, solo tante risate e piume ovunque.
Mentre accadde esattamente l'impensabile. Nel buio più totale un tocco, un lieve contatto, le loro labbra si sfiorarono.

Le parole si bloccarono nella gola della ragazza, che rabbrividì.
L'unica cosa udibile era il suono dei loro respiri pesanti.
Il cuore cominciava a battere irregolarmente, ogni battito sempre più veloce e rumoroso.
Il suo buon profumo si faceva sempre più presente, si stava avvicinando ancora.

Qualche minuto e ri-avvenne, lo stesso contatto di prima.
Le sue labbra premevano, questa volta con meno insicurezza, con più sentimento. 
La castana si fece trasportare da quelle labbra morbide che lasciavano un buon sapore. Passò una mano tra i capelli ricci del ragazzo.
"Non credo che i migliori amici facciano queste cose" disse per poi prendere fiato, senza diminuire la poca distanza presente tra i loro visi.
Harry stette in silenzio, aveva commesso un errore, ma non poteva tenersi ancora tutto dentro.
Non si sentiva affatto in colpa, infondo la verità era che entrambi ne avevano bisogno.

 

**
 
25 novembre 2010
 
"Ah ronnie" Harry si riprese da quel flash, quel ricordo incancellabile.
"Sì, zayn ha detto che gli manca e la vuole conquistare, non so cosa gli passa per la testa" Liam si grattò la testa.
"Ah" il riccio deglutì passandosi una mano tra i capelli.
Non l'avrebbe permesso.

 
I WISH YOU A MERRY CHRISTMAS AND AN HAPPY NEW YEEEEEEEEEAR
bum bum cha!
babbo natale è qui!
anche se il capitolo è corto perdonatemi ma è NATALEEE
un natale di merda ma lasciamo perdere
però dai voletemi bene che ho scritto questo mini capitolo
e si se volete potete uccidermi dato che ora sbam c'è un'altra cosa che non sapete
shalalalalala
nel prossimo capitolo si sveleranno un paio di cosucce e.e
quindi alla prossima! yeeep!

martins @xbieberspancake

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Capitolo 5
*** bad boy, we're a firework ***


bad boy, we're a firework

 

19 luglio 2010
 

"Apri la porta Ronnie!"
Nessuna risposta, solo il rumore di pianto.
Ed ogni lacrima che veniva assorbita dalla moquette beige era un battito perso per il cuore di Harry.
"Ronnie ti prego!"
Ancora niente, il riccio si sedette davanti la porta stufo degli innumerevoli tentativi.
"Okay allora resto qui fino a quando non mi apri"
Lui sapeva, che l'unico modo per farle girare la maniglia era essere più testardo di quanto lei lo fosse.
Il tempo di alzarsi dal letto che Ronnie fece entrare l'amico per poi richiudere la porta bianca.
Harry rimase immobile, il viso pallido della ragazza, il trucco sciolto sulle guancie rosee, un sorriso forzato.
L'abbracciò di getto, prendendole il viso tra le mani  e asciugandole dolcemente una guancia
"Giuro, giuro che gliela faccio pagare a quello stronzo."
"No Harry, tu non farai niente" lei prese la mano posata sulla sua guancia sinistra e la strinse.
"Grazie" disse con voce strozzata dal pianto per poi abbassare lo sguardo per nascondere le lacrime.
Lui ricambiò dandole un bacio sulla fronte e chiudendo gli occhi, immaginando la scena a cui avevano assistito poco prima. 
Eppure lui l'amava, Zayn aveva sempre detto di amarla. L'aveva chiamata 'colpo di fulmine', si era innamorato, tutti lo dicevano e lui non lo smentiva mai. Ma gli ormoni giocano brutti scherzi, si sa.
Una serata libera è bastata per creare caos la mattina successiva, una camera da letto disordinata con una sconosciuta senza vestiti nel proprio letto. Tutto questo per soddisfare le proprie esigenze a cui evidentemente Ronnie non era pronta.
La biondina affondò il viso nel collo del ragazzo, piangendo silenziosamente.
"No no no, Ron guardami" con forza e difficoltà alzò lo sguardo, socchiudendo gli occhi guardò dritto nell'iride verde-azzurro dell'amico.
"Non voglio che tu pianga ancora, lui non le merita, intesi?"
Annuì per poi lasciare la presa "vado in bagno a sciacquarmi".
Entrò nel bagno presente nella sua camera aprì il rubinetto e lasciò scorrere l'acqua fino a quando questa non divenne abbastanza tiepida.
Con calma prese uno strofinaccio e stese su di esso lo struccante, poi lo passò sulle guancie, sotto gli occhi, e sulla fronte, lavando e pulendo via tutto il dolore.
Al suo ritorno il ragazzo dai morbidi capelli ricci era scomprarso.
"Harry? Harry?"
La porta del bagno si chiuse
"Lotta con i cuscini!" il moro sbucò da dietro colpendo la bionda che reagì con un urlo, lei corse verso il letto munendosi di un'arma propria.
Cominciarono a lottare e dopo vari colpi Harry intrappolò Ronnie nell'angolo della stanza.
La ragazza scuoteva la testa impaurita "sei in trappola Payne"
"Non ti permettere Styles, non ci provare" 
Indietreggiò fino a sbattere contro il muro e contro l'interruttore della luce, che riuscì a spegnere sbattendoci sopra.
"Chi ha spento la luce?"
"Non lo so ma ora non posso più colpirti!" si sentì una rumorosa risata, esattamente ciò che le orecchie di Harry volevano sentire

Doveva essere solo una lotta con i cuscini, solo tante risate e piume ovunque.
Mentre accadde esattamente l'impensabile. Nel buio più totale un tocco, un lieve contatto, le loro labbra si sfiorarono.
Le parole si bloccarono nella gola della ragazza, che rabbrividì.
L'unica cosa udibile era il suono dei loro respiri pesanti.
Il cuore cominciava a battere irregolarmente, ogni battito sempre più veloce e rumoroso.
Il suo buon profumo si faceva sempre più presente, si stava avvicinando ancora.
Qualche minuto e ri-avvenne, lo stesso contatto di prima.
Le sue labbra premevano, questa volta con meno insicurezza, con più sentimento. La castana si fece trasportare da quelle labbra morbide che lasciavano un buon sapore. Passò una mano tra i capelli ricci del ragazzo.
"Non credo che i migliori amici facciano queste cose" disse per poi prendere fiato, senza diminuire la poca distanza presente tra i loro visi. Harry stette in silenzio, aveva commesso un errore, ma non poteva tenersi ancora tutto dentro.
Non si sentiva affatto in colpa, infondo la verità era che entrambi ne avevano bisogno.

 

31 dicembre 2011


"Tu..tu non sai" un'altra risata soffocata, bevve un altro sorso "il mio ragazzo mi ha tradita perchè non scopavamo, il giorno del mio compleanno"
 Portò la mano dove stringeva la bottiglia verde sulla testa, per reggerla, mentre era piegata in due dalle risate
"Un emerito stronzo" anche l'amico accanto a lei, ubriaco fradicio, rideva senza fine.
"Io.. io invece mi sono innamorato della compagna di mio padre e lui mi ha spedito in questa merda di posto" altre risate
"Che ragazzaccio" Ron rise ancora e ancora, all'improvviso si limitò a sorridere, prese fiato e guardò il cielo stellato.
Erano seduti su di un muretto, posto abbastanza in alto da poter vedere la città illuminata.
Dopo pochi minuti di silenzio Ronnie alzò la birra in aria
"Brindiamo all'anno nuovo, vita nuova" disse guardando Ethan seduto al suo fianco
"Brindiamo"
Contemporaneamente una decina di fuochi colorarono il cielo, a loro se ne seguirono altri, di tutti i tipi, era uno spettacolo mozzafiato.

 





ragazzaccio, noi siamo un fuoco d'artificio
sonoungeniopotetedirlo
e.e
okay questo capitolo per concludere questo 2011 che mi ha insegnato tanto
a tutti è stato una merda, ma per me no çwwç
okay non parliamo di fatti miei but del capitolo
che come avevo anticipato nella scorsa volta avrebbe svelato qualcosa
quindi voi ora avete leggermente le idee più chiare e.e
ma questo è solo l'inizio di tutto l'inciucio (?)
bhe non ho altro da dire.
vorrei solo ringraziare voi.
Io ho cominciato a scrivere per gioco, anzi no, per noia.
E vi ringrazio per avermi supportato con tutte le vostre recensioni, le voltre parole e per non avermi mai abbandonato nelle mie idee contorte
siete le lettrici migliori al mondo cwc
vi prometto che quest'anno che verrà sarà pieno di queste mie genialate e fan fiction strane
perciò non abbandonatemi, io sarò sempre qui a scrivere per voi cwc
E ringrazio anche  taylor swift che mi ha dato l'ispirazione di tutto ciò che voi leggete e bieber, vabbè perchè lui puzza.
Ho concluso, vi lascio con una os che chi non ha letto, ci terrei che la leggesse.


http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=812877&i=1

la vostra martins, @xbieberspancake


dimenticavo, buon anno a tutte quante, vi auguro il meglio per questo 2012, ancora grazie 

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Capitolo 6
*** teardrops on my guitar ***


 

teardrops on my guitar

 

è scientificamente provato che se la prima lacrima cade dall'occhio destro è una lacrima di gioia,
se cade dall'occhio sinistro di dolore.

 

"Cosa fai? Non rispondi?" il cellulare posto sul comodino squillò per la terza volta nell'arco di venti minuti
"No, non sarà nessuno di importante" Ronnie fondò la mano fino al fondo della busta di patatine che l'amico al suo fianco reggeva.
"Ronnie, è da due giorni che non fa altro che squillare, almeno vedi chi è!"
La bionda sospirò continuando a masticare e guardare il film
"Bene allora lo farò io" il moro alla sua destra si allungò per prendere il telefono, ma la ragazza lo fermò.
"E' Liam, Ethan." disse con tono serio guardandolo negli occhi
"Non potrai evitarlo tutta la vita" lasciò la presa. Si grattò la fronte sbuffando e passò il pacchetto di patatine al ragazzo accanto a lei, guardò il cellulare per qualche istante poi si alzò dal divano diretta in cucina. Chiuse la porta che separava le stanze e si avvicinò alla finestra, lasciando scorrere il suo dito sul telefono così da rispondere.
"Ron, ron!" abbassò il capo, mentre il suo cuore si faceva sempre più pesante, come il suo respiro.
"Liam" Nella voce del ragazzo si riusciva a percepire la felicità, l'enfasi nel risentirla. 
"Sono giorni e giorni che provo a chiamarti! Pensavo ti fosse successo qualcosa, non so qualsiasi cosa, sai che mi preoccupo, potevi essere stata rapinata, potevi.."
"Sto bene Liam" lo interruppe passandosi una mano tra i capelli mossi, poi la posò sul vetro della finestra guardando la villetta a loro adiacente. Un lieve sorriso spuntò sul suo viso mentre guardava i figli dei vicini rincorrersi, il maschietto più piccolo camminava e faceva smorfie imitando un mostro. Le vennero in mente i tempi in cui anche lei non riusciva a superare l'altezza del mobile della cucina e correva per casa per scampare al solletico da parte del fratello maggiore.
"Ron?" la voce metallica la risvegliò dal flashback.
"Non - scosse la testa per poi lasciare la mano dalla finestra - non stavo ascoltando."
"Ti ho chiesto scusa" Ronnie chiuse gli occhi, senza aprire bocca. Era quello il momento in cui avrebbe dovuto sfogare tutta la sua rabbia, tutto il dolore che ormai teneva nel cuore da giorni. Un peso che la portava a stringere il cuscino e bagnarlo di lacrime e sporcarlo di trucco sciolto ogni sera.
"Ti prego dimmi qualcosa" supplicò lui con voce tremante dall'altro lato del telefono.
"Potevi scusarti prima, Liam. Ora non ha più senso" si morse il labbro stringendo gli occhi, non voleva piangere, non poteva. "Sai io - sospirò cercando di modificare il più possibile la sua voce, sapeva benissimo che il ragazzo avrebbe capito che lacrime calde scendevano sul suo viso - io avrei capito benissimo. Potevi dirmelo che ti andava di stare con i ragazzi e divertirti, avrei capito." 
Le lacrime cominciarono a scorrere attraversando le guance, prima la sinistra e poi la destra. Con il palmo della mano le asciugò. 
"Perché allora mi hai mentito? Sapevi benissimo che l'avrei scoperto lo stesso." si portò una mano sulla bocca, ma non resistette. Scoppiò a piangere silenziosamente.
"Non lo so Ronnie, avevo - prese un sospiro - paura"
"Di cosa?" domandò tra le lacrime, Liam fece le spallucce.
Era solo in stanza, i ragazzi erano ancora nelle rispettive camere a prepararsi per l'incontro mattutino con il manager. Il mondo gli crollò addosso appena sentì Ronnie piangere, la sua voce tremolante come le sue mani. Avrebbe dato oro per essere lì in quel momento, a scusarsi di persona e a stringerla tra le sue braccia. Si sedette sulla poltrona.
"Di ferirti"
"Più di quanto tu l'abbia fatto ora?" riuscì a dire prima di abbandonarsi alle lacrime più amare. 

 

**

 

Era stesa sul letto della grande camera dalle pareti beige riempite da poster, accanto a lei solo il cellulare che riproduceva musica. 
E lei seguiva il tempo battendo le dita sul suo addome, intanto i pensieri le invadevano la mente. La canzone fu interrotta dal trillare della suoneria del telefono.
Il numero era privato, così rispose.
"Piccola Payne"
"Harry?" corrugò la fronte per poi sorridere, quella voce l'avrebbe riconosciuta fra mille.
"Indovinato, è da un bel po' che non sento la tua voce"
Si passò una mano tra i capelli mossi, senza smettere di tenere le labbra incurvate, senza smettere di sorridere.
"Come stai?" chiese lei per continuare la conversazione. Di sottofondo, sentiva solo un vociare maschile.
"Ah io bene, tu meno, per questo super Harry è qui per salvarti ancora"
"Come - rise - come fai a sapere che le cose non vanno bene super Harry?"
"Liam. Non fa altro che piangere" confessò lui, cambiando totalmente il tono di voce, tornando sul serio.


 

viva i furetti -
non trovate anche voi che il titolo del my space sia fighissimo?
vabbè l'editor fa capricci e non mi fa cambiare font, evidentemente è geloso della mia calza e.e
editor cattivo!
okay donnole bellissime, ecco un capitolo dove io personalmente ho pianto
colpa dei coldplay e di adele!

okay parliamo di quanto voi siate fantastiche?
13 recensioni allo scorso capitolo e 29 (e dico 29!) alla one shot butterflies
siete le migliori donnole lettrici del mondo çwç
giurin giuretto, siete fantastiche ed ho pianto leggendo tutti i vostri commenti sia su twitter sia  qui çwwç
grazie mille a tutte voi

PS. vado via concludendo con la mia pubblicità privata (?)
leggete questa one shot che merita tantissimo çwç 
qui belle donnole qui


a presto furetti, martins va via!
*sparisce in una nuvola di fumo*

@xbieberspancake

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Capitolo 7
*** stuck in the moment ***


 

stuck in the moment
 

22 febbraio 2012


"Con chi parlavi?" domandò entrando in stanza a braccia conserte, Liam.
Il ragazzo dai capelli ricci balzò reggendosi al bancone dallo spavento.
"Cazzo Liam sei uscito pazzo? Potevo rimanerci secco, pensavo di essere solo in casa" riprese a respirare regolarmente e si avviò verso il frigo per poi estrarre la bottiglia d'acqua e svuotarla. 
"Rispondi alla domanda" il castano si appoggiò sullo stipite della porta guardando, con fare serio, l'amico richiudere il frigo.
"Non la conosci, è una..."
"Ti piace?" domandò lui di getto senza nemmeno lasciare che Harry finisse la frase, l'espressione sul suo viso era preoccupata.
Il riccio sentenziò per qualche secondo.
"Ovvio che no" rispose con tono più che convincente facendo una smorfia. Eppure Liam non era convinto del tutto, forse doveva smetterla di farsi stupide paranoie, o forse doveva semplicemente arrendersi al fatto che Ronnie non avrebbe più chiamato.

 

**


"Posso farti una - il ragazzo si sedette sulla panchina - una proposta?"
"Certamente" Ronnie si portò il ciuffo biondo che le copriva la visuale dietro l'orecchio e senza distogliere lo sguardo dal telefonino, acconsentì.
"Volevo chiederti se ti andasse - passò nervosamente una mano dietro la nuca - ecco di uscire con me una sera di queste"
"Ethan passiamo sempre le serate insieme" lei non mosse un muscolo. 
"Ecco, esattamente, io intendevo una serata diversa…" Ronnie alzò il capo "non da amici" puntualizzò lui
"E' un appuntamento?" domandò la ragazza quasi incredula e spalancò ancora di più gli occhi nel vedere l'amico acconsentire.
Non era mai riuscita ad immaginare qualcosa di diverso dal rapporto stabilito tra lei e Ethan, attese qualche istante per mettere in ordine le idee, infondo il suo cuore apparteneva a qualcun altro. Si avvicinò alla guancia dell'amico baciandolo dolcemente e non lasciò infine che un sorriso le incurvasse le labbra rendendola più bella di quanto lo fosse già.
"Non credo sia una buona idea" rispose con tranquillità, prese la mano del moro accanto a lei
"Non vorrei rovinare l'amicizia tra di noi"
Ethan abbassò lo sguardo immediatamente "Scusami, non so come mi sia saltato in mente" ritrasse la mano e frettolosamente si alzò
"Non voglio cambiare il nostro rapporto, non voglio perderti come è successo con gli altri"
"Come è successo con Liam intendi?" Ronnie scrollò le spalle, aveva toccato il suo tallone d'Achille, Ethan si scusò immediatamente rimangiandosi amaramente le sue parole, ma era troppo tardi e gli occhi della biondina cominciavano già a pizzicare mentre la sua mente era bloccata nei ricordi.

 

**


6 marzo 2012
 

Con il capo abbassato, varcò la soglia di casa, si affrettò a salutare la piccola sorellina e Mollie, senza toccare cibo nè altro si avviò verso camera sua.
Prima che lei potesse mettere piede sulla rampa di scale, udì il rumore dell'inconfondibile suoneria del suo cellulare.
Si fermò al primo gradino ed estrasse l'apparecchio elettronico dalla tasca.
Era il ragazzo riccioluto, l'unico  con cui lei avesse parlato a distanza di settimane, dato che le parole di Ethan ritornavano come una ferita aperta al cuore ogni qualvolta che lei incrociava il suo sguardo.
'Spero tu stia pareparando le valige, non vedo l'ora di averti tra le mie braccia'
Ronnie era confusa, percorse la strada all'indietro diretta verso la donna in cucina.
"Sai a cosa si riferisce Harry?" le porse il telefonino tra le mani.
La donna corvina alzò lo sguardo.
"Volevo dirtelo, ma non mi hai dato nè il tempo nè il modo. - sospirò - i ragazzi tornano qui per una settimana, staranno nella casa dei nonni e tu gli farai compagnia. Sarà divertente" concluse con un sorriso.
"Certo, divertente."



 

i put my love on top baby!
bene donnole lettrici mi scuso tantissimi missimi immissimimsijdfhjaskdjfciaoissimo per questo cagoso capitolo
corto

caccoso
e scusate se vi ho fatto aspettare tanto 
ma ho dovuto riprendere i miei ritmi, poi in  questa settimana stanno succedendo tantissime cose o:
vabbè donolacce non vi annoio con i fatti miei, oggi per la mia tristezza
e per la vostra
(mentre il mio sonno esulta perchè è l'ora della nanna)
farò un brevissimissimo my space çç
giurin giuretto che entro domenica posterò qualcosa di più lungo e sostanzioso, anche se come fine di questa vi ha lasciato un po' pensierose ehh
vabbè sì.
gosh gosh gosh vi ringrazio tantissimo per le 12 recensioni e per tutti quei bei commenti çwç
SONO UN FURETTO WA TAAAAA *mossa sen seij/ninja/biebersiètintoicapelliohmygosh

bien pubblicità per una fedele donnola lettrice
tatataaa' pubblicità

martins si ritira dormendo nel suo lettuccio, noche noche
@xbieberspancake

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Capitolo 8
*** hugs ***


 

hugs



 
"L'abbracciare e l'essere abbracciati si armonizzano davvero bene l'uno con l'altro,
e quando insieme diventano una sonora espressioneammutolita d'amore e d'amicizia che parla per se stessa,
dicendo parole silenziose che solo il cuore può ascoltare e che solo l'anima può capire."

Jean-Paul Malfatti
 
 

 

6 marzo 2012


Riusciva ad udire le risate provenienti dall'interno della casa, lo strano accento del biondino che le ricordava il suo, la voce acuta del ragazzo dagli occhi chiari. Loro erano lì dietro quella porta, ma qualcosa la impediva di suonare il campanello. 
Si voltò un'ultima volta, la macchina nera era ancora posteggiata fuori il vialetto e non si sarebbe mossa di lì fino a quando Ronnie non avrebbe varcato la soglia di casa. Sospirò e premette il pulsante.
Improvvisamente, piombò il silenzio, dei passi ed il rumore della serratura
L'irlandese girò la maniglia aprendo la porta, Ronnie aveva il capo abbassato e lentamente alzò lo sguardo.
Sorrise nel vedere Niall all'ingresso, lo abbracciò, stringendo la sua felpa.
"Mi sei mancata" lui ricambiò la stretta per poi allentarla, si fece da parte per prendere i borsoni di Ronnie e per farla entrare in casa.
Per un momento, la ragazza, temette che il suo cuore esplodesse, il battito era fin troppo accellerato. La camera era buia, si guardò intorno cercando di riconoscere qualche oggetto o persona. Ma in men che non si dica, il peso di tre ragazzi fu sulle sue spalle.
Niall accese la luce, tutti e quattro erano stesi sul pavimento ridendo.
Ronnie abbracciò i primi due e guardò il mulatto negli occhi, nessun segno d'affetto, si limitò a sorridergli e vedere di come lui ricambiava il sorriso. Una strana sensazione la percorse, ri incrociare quegli occhi che l'avevano tanto fatta soffrire, ma forse mantenere le distanze era la cosa migliore per entrambi. 
Sulla soglia della porta ancora spalancata, sostava il ragazzo dai capelli più chiari ed arruffati rispetto al precedente.
Ronnie si spostò la ciocca di capelli che le copriva il viso, senza muoversi dalla sua postazione, mentre il castano avanzava a passo lento verso di lei. Si fermò a qualche centimetro di distanza, il tempo per stabilire un contatto visivo fisso, ma nessuno dei due riusciva ad aspettare ancora, nessuno dei due voleva. 
Liam allargò le braccia impaurito da un rifiuto da parte della sorella, ma lei in un istante si trovò a stringerlo con ancora più forza, appoggiando la testa sul suo petto. Nessuno dei due parlò, nemmeno questa volta. Sapevano benissimo che una singola parola avrebbe rovinato quel momento magico.

 

**


"Io non so più cosa fare Ronnie, io - sospirò - ho bisogno di te capisci?" la voce di Ethan cominciava a farsi acuta dall'altro capo del telefono. 
Era passato quasi un mese da quando Ronnie rivolse 
l'ultima la parola  al ragazzo che, involontariamente, aveva riaperto una ferita ormai cicatrizzata. La ragazza così smise di parlargli forse per rabbia o forse solo per il semplice motivo che aveva bisogno un po' di tempo per riflettere, per stare da sola.
"Come avrei mai potuto farlo di proposito se sei la cosa a cui tengo di più?" Ronnie spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, non sapeva cosa dire, ma solo il sentire la sua voce la faceva sentire meglio, gli era mancato anche lui incredibilmente.
"Anche io tengo a te Ethan" rispose quasi sussurrando, si sedette sul letto guardando le foto sulla scrivania. Foto degli anni precedenti che raffiguravano solo la famiglia, quando ancora Liam non faceva parte della band, c'erano poche foto dei ragazzi, la maggior parte attaccate alla parete dove vi era la scrivania stessa.
"Vorrei che tornasse tutto come prima" continuò lei riflettendo ad alta voce, ammirando la foto alla quale era riferito il pensiero.
"Anche io Ronnie, non ne posso più" la biondina si rese conto di aver pronunciato le parole che pensava, parole che non erano indirizzate al ragazzo moro.
"Ethan.." si passò una mano tra i capelli nervosamente.
"Possiamo vederci?" la interruppeprima che potesse continuare, piombò il silenzio e poi il fatidico sì.
Si diedero venti minuti, il tempo per entrambi di arrivare a destinazione, per poi chiudere la telefonata.
Ronnie si raccolse i capelli in un'alta coda, così da rimettere in risalto i lineamenti del suo viso e gli occhi, percorsi da una matita nera. Lasciò che due ciuffetti biondi le incorniciassero il volto, si guardò per l'ultima volta allo specchio, era perfetta così, nella sua semplicità. 

Si voltò, prese frettolosamente la borsa e il giacchetto posti sulla sedia ed aprì la porta già prima socchiusa. Balzò nel trovare Liam posto esattamente davanti essa.
"Esci?" domandò lui con naturalezza, Ronnie aggrottò la fronte per poi annuire.
"Devo vedermi con un amico" accennò un sorriso cercando di passare dirigendosi verso il bagno.
"Lo conosco?" il ragazzo la seguì
, si appoggiò allo stipite con le braccia conserte.
"No" Ronnie ricalcò la matita sulla pelle, si diede una sciaquata alle mani ed infilò il giacchetto.
"Non - Liam deglutì - fai attenzione" urlò dal corridoio mentre la figura della ragazza si allontanava verso le scale.




 

nobody saiditwas easy-
buonsalve
allora care donnole lettrici, se mi lascerete anche solo 3 recensioni a questo capitolo me lo merito infinitamente.
non ho postato per settimane e questo forse è uno delle cose che più mi dispiace.
Non è affatto un bel periodo, ormai già da tempo, ma in queste settimane ho affrontato al pieno i miei problemi e ne sto uscendo.
in più la scuola, professoresse con la menopausa che dovrebbero scopare sinceramente di più,
mi sta uccidendo, pensate che devo coniugare in 12 tempi altri 30 verbi di latino, ma ho detto a me stessa che oggi avrei postato e l'ho fatto
anche se probabilmente finirò , anzi no sicuramente finirò dopo mezza notte.
BHE RAGAZZUOLE TORNANDO AL CAPITOLO.
io vi giuro, su tutti i furetti del mondo, che:
1. posterò prima, anzi posterò in questa settimana.
2. non abbandonatemi, ve lo chiedo in ginocchio, perchè da questo capitolo
in verità dal prossimo, cominceranno gli intrighincesti
già il prossimo capitolo è decisamente movimentato e.e
bhe direi che questa fan fiction la sto abbandonando, ma ora voglio fare di Ronnie ciò che ho fatto di Sharon e Scarlett.
Cercherò di postare 2 volte a settimana, sempre se la scuola me lo consente, altrimenti una.
in più vi dirò che sono in vena di one-shot
quindi qualcosa di ipergeniale mi verrà in mente.
e.e

LA MARTINS IS DEFINLIKJDFSHGJKDSF DEFINITIVAMENTE BAAAACK!

@xbieberspancake

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Capitolo 9
*** bullshits ***


bullshits


Mai rendere qualcuno il tuo tutto. Perchè quando se ne andrà non avrai niente.




6 marzo 2012

Sostare fuori la porta ed ascoltare la telefonata fu già un errore, perchè continuava a commetterne?
Liam nascose il volto nella sciarpa aspirandone il profumo, strinse i pugni per trovare altro calore nelle tasche. Pur essendo marzo tirava un vento fastidioso che disturbava i pensieri del ragazzo biondo. La verità era che a Liam questo non dispiaceva, perchè sapeva che se avesse pensato si sarebbe ricordato di quale ed imperdonabile errore stava commettendo.
Ma in quel momento il cuore aveva preso il sopravvento sulla mente. E quest'ultima, mentre catalogava tutte le possibili conseguenze, si era fatta battere dal cuore che aveva spinto il ragazzo ad aprire la porta e seguire la sorella.
Forse non c'era cosa più sbagliata in quel momento e Liam ne era del tutto cosciente. Ma continuò a camminare, e non aveva nessuna intenzione di fermarsi.
Voltò l'angolo, non c'era nulla in quella telefonata che gli fosse sfuggito ed infatti li trovò lì, seduti su di una panchina.
Ronnie voltata di spalle ed il ragazzo dai capelli mori arruffati di fronte a lei, parlavano e la ragazza gesticolava mentre Liam moriva dalla voglia di ascoltarli. Si avvicinò ancora di qualche metro, e finalmente con fatica riusciva ad udire qualcosa.
Parlavano di amore, forse il loro, forse quello di Ronnie o forse quello del giovane dagli occhi nocciola.
Le mille ipotesi del castano furono interrotte appena un nome uscì fuori dalla bocca della sorella.


**


"E quindi l'hai lasciato" Ronnie annuì, sospirando e ricordando esattamente la scena di quella calda giornata di luglio.
"Hai sofferto molto?" Ethan le prese la mano guardandola intristito negli occhi, Ronnie abbassò lo sguardo per non incrociare i suoi occhi, il contatto visivo la metteva in imbarazzo.
"Sì, però fortunatamente ho avuto Harry, mi è stato accanto, alla fine era l'unica cosa di cui avevo bisogno"
"Il riccio? quello di cui mi hai tanto parlato? Quello della tua.."
"Della mia prima volta sì Ethan" lo interruppe ridacchiando lei, scostando i capelli verso un lato.
"Sai, non mi pento che sia stato lui il primo, alla fine penso che sia stata la persona giusta" continuò ed accennò un sorriso, la piccola Ronnie, al ricordo di quella sera. 

**

later


"Com'è andato l'incontro con il tuo amico?" il ragazzo dalle iridi azzurre si stese sul letto accanto a lei
"E tu come lo sai?" domandò divertita Ronnie
"Io so tutto compaesana" scherzò lui notando il libro che la biondina stringeva tra le mani, quando il loro silenzio fu interrotto da urla e parole poco fini.
Si guardarono negli occhi, per poi alzarsi di scatto e dirigersi di corsa verso il salone da dove le voci provenivano.
"Sei senza palle Harry Styles!" urlò Liam prendendolo per il colletto della maglia, Harry stravolto non sapeva quale fosse il motivo del suo accanimento, cercò di calmarlo con le parole ma quello che riceva era solo una serie di pugni nello stomaco.
"Cazzo calmati" pregò lui piegandosi su se stesso.
"Calmarmi? Mi dici di calmarmi? Ti sei portato a letto mia sorella stronzo!" questa volta il pugno arrivò dritto in faccia.





MIRROR OF THE WAALL
poinonlasopiù
lalalalalalaalala SBAAAM
un nuovo capitolo ricco ricco di cose
kfgjhsdkjhsdfhg
come vi avevo detto, da ora prende vita la storia e.e
ci ho messo ben 8 capitoli ma alla fine ce l'ho fatta
YAAAAAY
rileggendo direi che sono successe proprio poche cose eh? *tossisce*
e come promesso ecco tadà il capitolo oggi!
la martins mantiene sempre le promesse e.e
per il resto, vi anticipo che il prossimo capitolo sarà solo su roarry (?)
ah e scusate per i termini poco fini *smiling*

"sei un furetto che fa karate" "vado a fare le treccine ai gatti gialli"
la mia stupidità vi sta influenzando, donnole salvatevi prima che sia troppo taaaaaardi!

puf puf
martins!
bum bum cha, okay vado a ripetere storia e.e
xbieberspancake

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Capitolo 10
*** imagination ***



imagination



Senza immaginazione, la paura non esiste.



"Ahí!" il ragazzo riccio si portò una mano sulla guancia ancora dolorante e bagnata
"scusami" Ronnie posò delicatamente, questa volta, il giaccio sul suo viso, facendo attenzione alla pelle violacea.
"giuro che se dopo mi capita tra le mani io lo strangolo" ringhiò fra i denti la ragazza
"no, tu non farai nulla Ron, è una questione che riguarda me e lui" ribattè il ragazzo cercando di farle cambiare idea.
Ronnie scosse la testa ripensando alla violenta reazione del fratello, da quando a lui importava di ciò che lei faceva?
Quando improvvisamente, persa tra i suoi pensieri, sentì la soffice mano del ragazzo stringerla alla sua. Il suo sguardo si spostò su quello del ricciolino dagli occhi chiari, il suo viso era teso quasi preoccupato. Ron strinse la sua mano accennando un sorriso.
"Cosa c'è?" chiese la biondina.

 

"Ron c'è qualcosa che devo dirti..." Harry sospirò, la mano destra, quella libera, cominciò a tremargli.
Aspettava questo giorno da fin troppo tempo, poteva essere il momento perfetto, o il momento peggiore per dirle la verità.
Ed eccole quelle farfalle di cui tanto tutti parlavano, quelle delle favole, cominciarono a  volare nello stomaco del ragazzo,
che dopo aver preso fiato, trovò il coraggio per parlare, dopo due lunghi anni. 
"C'è qualcosa, una sensazione, che - deglutì - riesco a provare solo quando sono con te"
Harry strinse nuovamente la mano, cercando il coraggio infondo al suo cuore, dove diamine era finito?
"Io ti amo Ronnie"
la guardò negli occhi, sperando in una sua reazione,  ma la ragazza dal corpo esile era lì nella medesima posizione,
"e per ti amo non intendo dire che mi piaci - distolse lo sguardo rendendosi conto che ciò che diceva non aveva un senso - intendo che
ti amo, da quasi due anni oramai, e so che tu non ricambierai mai, insomma vedo come lo guardi " il suo discorso fu interrotto
ed ora le mani della ragazza che prima erano intrecciate con quelle del riccio, reggevano il suo viso.
La bionda sorrise guardando le sue labbra, si avvicinò ancor di più, ora i loro respiri andavano all'unisono,
e non ci potè essere cosa più bella dell'incontro tanto atteso tra le loro labbra.

 

 "Niente" Harry ricambiò il sorriso, lasciando che la sua immaginazione continuasse a fantasticare.

 



buonaseraprincipessine
per oguna di voi vi regalo un bacio perugina invisibile çwç
è il pensiero che conta no? e.e
anyway buon sanvalentino a tutte!
(e buon onomastico a tutte le valentine)
DONNOLE MIE
non ho postato prima perchè ogni volta che scrivevo il capitolo non mi convinceva minimamente
poi prima mentre ascoltavo i coldplay SBAM mi è venuta l'idea.
se avete capito/ non avete capito, quello scritto in corsivo è solo l'immagine di harry, ciò che harry avrebbe voluto dire ma che non ha detto.
sinceramente ci sono espressioni da diabete che non so minimamente come sia riuscita a scriverle 
sarà perchè è san valentino la festa di ogni cretino (?)
non ho avuto modo di postare prima perchè avevo compiti in classe and perchè ho risolto finalmente una questioncina :3
anyway se tutto va bene entro venerdì-sabato posto YAAAY
però vi voglio in tante con le recensioni
ora la storia comincia a farsi ZAN ZAN e.e

diciamochesenonho10+recensioninonposto VI AMUZZO IHIHIHIHI adieux e.e

@xbieberspancake

martins il furetto che vi ama sempre di più

oneshot su bieeeeber
oneshot su liaaaam

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Capitolo 11
*** stepsister ***


stepsister

 

 

 

"Solo perchè non ti parlo non vuol dire che non ti penso.
Sto provando ad allontanarmi perchè so che non posso averti."

-wiz khalifa

"Tu invece?" domandò silenziosamente Harry, facendosi già un'idea della probabile risposta.
"Bhe, vedi, le cose fra me e Liam invece di migliorare stanno degenerando ed io - prese un sospiro - non so più cosa fare per dimenticarlo" una stretta al cuore di Harry che ormai soffriva solo ogni volta che sentiva il nome dell'amico uscire dalle labbra di Ronnie.
"Non potete continuare a litigare è ridicolo, come è ridicolo che lui sia così geloso" il ragazzo scosse la testa.
"Ma.." la interruppe lui prima che la biondina potesse continuare il suo discorso "nessun ma, voi vi volete bene Ron ed ora tu scendi al piano di sotto e gli parli perché non potete evitarvi per sempre" ma cosa stava facendo? stava dando una mano ad uno dei suoi nemici, ma quella gli sembrava la cosa giusta da fare.
Ronnie portò le mani in viso, le guance improvvisamente si fecero calde e gli occhi in un istante si colmarono di lacrime, ma lei cercò di fare il possibile per non farle scorrere.
"Io lo amo Harry"
Tutto ciò che ruotava intorno ad Harry, improvvisamente crollò, si spezzò tutto in mille pezzi, ma in quel momento l'unica cosa che doveva fare, era resistere, riuscire a non scoppiare in lacrime anche se sapeva benissimo che Ronnie non aveva smesso di amarlo nemmeno un giorno della sua vita, riusciva a percepirlo nella dolce voce che formulava a telefono, dalle
parole che si dicevano, e soprattutto da come si guardavano.
"Lo so che lo ami Ronnie" le prese la mano asciugandole il viso "per questo credo che tu gli debba parlare, per lui sei tutta la sua vita" si soffermò sulle ultime parole dette, scandendole una per una.
"Cosa?" sgranò gli occhi.
"Sì - Harry accennò un sorriso - quando vi parlate, la sua felicità non è paragonabile a niente." Ronnie sorrise "Quindi ora ti asciughi il viso, scendiamo insieme al piano di sotto e tu ci parli e vi rappacificate. Non è molto, ma è un buon inizio." concluse lui aiutandola ad alzarsi.

 

**


 

Scesero le scale ridendo, il potere che Harry aveva nel farla sorridere era unico. 
Entrarono in cucina e Ronnie fece cadere da mano il cellulare che prima reggeva saldamente, il rumore che creò fece girare Liam e una ragazza mora che stringeva tra le sue braccia, appena si voltò la lasciò immediatamente. 
"Abbie, lei è Ronnie mia sorella" Liam si grattò la testa imbarazzato.
"Sorellastra" corresse lei ancora a bocca aperta.
"Sorellastra" ripetè lui annuendo, la mora si avvicinò a Ronnie e sorridente le strinse la mano. Era di una bellezza non paragonabile, lunghi capelli corvini che le scendevano sulle
spalle e la frangetta che le copriva la fronte, snella, occhi grigi, ma che non avevano nulla a che vedere con quelli dell'irlandese, verde smeraldo.
"Ronnie lei è Abigail, la mia ragazza" Ronnie deglutì e fingendo un sorriso ricambiò la stretta di mano. 
"Da dove vieni? Amo il tuo accento!" domandò esaltata la ragazza.
"I-Irlanda" rispose balbettando, senza distogliere lo sguardo da Liam che in quel momento trovava estremamente interessanti i lacci delle sue converse consumate.
Senza aggiungere altro si voltò verso di Harry che fissava anch'egli con stupore Liam, lo spinse fuori la cucina, gli prese il braccio e lo trascinò sopra, in camera sua nuovamente. Chiuse la porta a chiave e cominciò a piangere, una scena che il cuore di Harry non avrebbe retto a lungo. Il ragazzo l'abbracciò subendosi tutti i pugni che Ronnie tirava al suo petto per rabbia e sfogo.
"Basta Harry basta!" singhiozzò "L'hai vista? dico l'hai vista? è bellissima, è perfetta" smise di dare pugni, strinse il petto di Harry poggiandoci il capo sopra e lasciando che le lacrime bagnassero la sua maglia. 
"Non è perfetta Ron, tu vuoi che lo sia" il ragazzo le prese il volto tra le mani avvicinando i loro nasi "tu sei molto più bella di lei" le diede un bacio sulla guancia ancora bagnata, Ronnie si calmò, smise di piangere e riprese a respirare regolarmente. Sfiorò la mano di Harry e restò lì ferma immobile a guardarlo negli occhi, con lui era al sicuro. 
Il loro silenzio colmato da sguardi fu interrotto da un bussare alla porta, Harry si allontanò ed andò ad aprire trovandosi Liam oltre lo stipite, socchiuse la porta.
"C'e' Ronnie?" Harry deglutì per poi scuotere la testa in segno di negazione. Si guardò la mano bagnata e la asciugò contro il jeans.
"Oh…beh…comunque io ed Abigail usciamo…" Liam si morse il labbro, Harry si voltò verso Ronnie che si puliva il viso con calma, uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
"Domani, appena si sveglia vi chiudete in camera e parlate, chiaro?" 
Liam annuì "Grazie fratello" gli diede un colpo sulla spalla
"Sei un coglione Payne" Harry scosse la testa di nuovo per poi ritornare in camera.

 

 






 

EVERYDAY I'M SHUFFLING TU TU TU TURUTUTUTU

ieri era troppo una cattiva giornata e non sono riuscita a postare D:
mentre oggi è stata UNA BELLA GIORNATA PAPAPERO
okay passiamo alle cose serie
serissime
issime
ime
me
MEEEE
okay no, finalmente dopo 11 capitoli sono riuscita a sfornare questo bambino (L)
Ronnie è sorellastra di Liam e lo ama bambam
ma lui ricambierà il suo amore?
ed Harry cosa farà?
lo scoprirete solo nella prossima putata di TARATAAA' BREATHIING
CONDOTTA DA MARTINS IL FURETTO
CON LA PARTECIPAZIONE DELLE DONNOLE LETTRICI
*applausi ed urla di sottofondo*
diciamo che i LMFAO mi gasano un po' troppo e.e
anyway l'altro capitolo già l'ho scritto  per metà
quindi posterò sicuramente entro martedì, quanto sono brava? eh?
you must love me!
ma tanto già so che mi amate no?
vero? e.e
*troll face*
io vi amuzzzzzzzzzzzzzzayno
*smiling*
okay
ora
basta
uh
piove

....

martins
il
furettons
vi
dice
addios

@xbieberspancake
follow me on twiddah!

10+recensioniononcontinuosiviminaccioperchèsonocattivauhuh e.e

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Capitolo 12
*** truth hurts ***


truth hurts

 

"capita sempre così,
ci dimentichiamo le cose che vorremmo ricordare,
e ricordiamo quelle che vorremmo dimenticare"


L'orologio appeso al muro segnava precisamente le 3 e 45, ma del sonno non c'è n'era neanche l'ombra. Harry si voltò verso il lato della ragazza. Lentamente si alzò dal letto, coprendo con le lenzuola la piccola Ronnie che stringeva a sé il cuscino.
In cuor suo Harry non ne poteva più di soffrire, ma alla fine la felicità di quella strana ragazza era anche la sua, anche se non avrebbe mai agito, anche se sapeva che da parte sua non ci sarebbe stato nulla più di qualche bacio amichevole, che però scatenavano dentro di lui lotte tra farfalle che volavano dalla troppa felicità.
Così si avvicinò alla scrivania, doveva ritrovare assolutamente il pezzo di carta che vi era nascosto dentro il cassetto.
Troppe scartoffie, troppe, dentro il libro di chimica lo trovò. Un foglio bianco e strappato, impregnato dall'inchiostro blu. 
Era già da qualche giorno che ci stava lavorando, in verità non era programmato, non avevano bisogno di una nuova canzone, ma ad Harry ogni tanto nel fermarsi a riflettere gli venivano in mente frasi che se avesse potuto avrebbe urlato con tutto il suo fiato a tutto il mondo. Aprì accuratamente il foglio e prese la penna del medesimo colore della precedente ed aggiunse un ultima frase.
 "Because i can't love you more than this"

 

**


"Louis io - Harry si passò una mano tra i soffici capelli - io non ce la faccio più"
Le dita che prima erano avvolte tra i ricci scivolarono piano sul viso del ragazzo, le guance erano fredde come le sue mani, ma a lui non importava.
"Harry ascoltami, è una cosa che dovete risolvere tu e Liam, è l'unica soluzione" Louis congiunse le mani guardandosi le scarpe nuove.
"No Louis! Cosa gli dovrei dire poi? Che sono innamorato di sua sorella da prima che diventassimo una band, ma che lei è innamorata di lui da sempre?" 
Louis deglutì, era una situazione più che difficile la loro, e questa volta era lui quello senza parole, in precedenza non ci fu problema che lui non risolse, ma la loro storia sembrava irreale.
"Non ti rimane che lasciarla andare" Harry sbuffò calciando il tavolino,
"Facile a dirsi"
"Harry ascoltami, vuoi che sia felice?"
Il ragazzo annuì "Allora devi lasciarla andare, se la ami veramente" Louis si stese sulla poltrona accendendo la televisione minimizzando il volume.
"E' questo il problema, io la amo" Harry, invece fece il gesto opposto, si alzò sospirando quando dalla tasca gli cadde un foglietto che Louis raccolse.
"Ti è caduto questo" Harry non fece neanche in tempo a voltarsi che il foglio era già aperto tra le mani di Louis che lo stava leggendo. 
"Cosa è?" scandì le parole, Harry deglutì infilando nervosamente le mani nelle tasche dei Jeans scuri.
"Una cosa.. che ho scritto perché.. mi andava" rispose facendo il vago, ma contemporaneamente cercando di essere abbastanza convincente. Louis continuava a decifrare le parole tra
le righe, e ad ogni frase ne era più stupito.
"E' bellissimo - lo guardò ancor più sorpreso - credo dovresti farne una canzone, ti dispiace se lo propongo agli altri?" chiese  restituendo il foglio 
Harry buttò un'ultima volta uno sguardo sulle righe scritte in blu "va bene, basta che dici che non l'ho scritta io o perlomeno non dire che è per Ronnie"

 

**
 

Liam si portò una mano in petto e si allontanò il più velocemente possibile dalla porta da dove Harry stava per uscire. Maledetto lui e maledetto il suo vizio di restare ad origliare, un gesto che non aveva mai promesso nulla di buono, questa volta compresa. Corse in camera sua e chiuse a chiave, si poggiò sulla porta e lasciò che scivolasse a terra. La testa gli scoppiava incredibilmente e lui non ci stava capendo più niente. Ad Harry piaceva sua sorella, ma c'era un'altra frase che fece perdere un battito al cuore di Liam 'lei è innamorata di lui da sempre' maledette anche queste parole, che non riuscivano a non ronzare nella testa del ragazzo moro. 
In quel momento forse la cosa migliore che riuscì a pensare era scappare, ed abbandonare Harry e Ronnie ed anche Abigail. Lasciare che loro due vivessero la loro vita,
il loro amore come giusto che sia. Un'altra cosa gli venne in mente, ed ancora un'altra, e piano piano tutti i problemi che lui aveva trascurato con cura si stavano risvegliando nella sua mente. L'altro particolare, che di certo non gli sfuggiva, era il litigio tra lei e la sorellastra, realizzò di quanto l'aveva fatta soffrire. 
Forse sì, l'idea migliore era scappare.




 


here's my number, so call me maybe!
hey!
gentaglia, forse in questo capitolo non ho detto molto,
ho chiarito la posizione di harry e anche quella di liam che ora prende vita nella fan fiction e.e
 essendo agli sgoccioli le cose principali succederanno nei prossimi capitoli
quindi non abbandonate il furettino martins che da brava donna posta due volte a settimana
e sta per scrivere una one shot perchè ne ha voglia kfdgsjfhg
vi adoro
sempre
e vi prenso
sempre.
sul serio, sarò anche monotona ma siete le donnole lettrici più belle del mondo!

martins
qualsiasi cosa chiedetemi
here
per messaggio
o su twiddah
xbieberspancake

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Capitolo 13
*** worst decisions ***


 

worst decisions 


 

amare significa anche lasciar andare
 


"Liam"
"Cosa vuoi?" Ronnie deglutì avvicinandosi lentamente al ragazzo, si sedette sul bracciolo del divano dove lui era seduto, posando una mano sulla sua spalla. Liam non mosse un muscolo, senza distogliere lo sguardo dal telefono.
"Parlare" rispose lei, che appena vide che il ragazzo non le rispose lasciò scivolare la sua mano via dal suo corpo. Lui, ancora una volta, stette fermo.
"Sono occupato" sibillò con concentrazione, la biondina sbuffò.
"Tu sei sempre occupato" si alzò dal divano, Liam con il capo abbassato strinse gli occhi, esserle indifferente e cercare di farsi odiare era dura per un cuore che batteva per lei.
"Hai per caso visto Harry?" domandò grattandosi la schiena e guardandosi intorno.
Un no secco uscì fuori dalla bocca del ragazzo "esco, non penso di tornare per cena, vado a casa di Abigail" concluse poi, si alzò, prese le chiavi della macchina ed una felpa leggera che infilò nel percorso verso la porta principale. 
"Va bene" Ronnie alzò gli occhi al cielo, Liam chiuse la porta alle sue spalle senza nemmeno salutare, giusto in tempo per le lacrime che inondarono il viso della ragazza.

 

**


Harry accostò l'orecchio sulla porta che separava il corridoio dalla camera di Ronnie. Sentiva i singhiozzi, posò la mano sul pomello e mentre stava per girare gli vennero in mente le parole di Louis, quelle pronunciate qualche giorno prima, parole incancellabili dalla sua mente oramai.
Era più forte di lui, c'era una forza che lo spingeva ad entrare nella stanza, ma non poteva mandare all'aria tutti quei giorni in cui aveva cominciato ad evitarla, ma sentirla piangere gli spezzava il cuore. Così entrò, e con il capo abbassato si diresse verso il letto per prendere la maglietta che vi era buttata sopra. 
Diede una rapida occhiata verso la ragazza che, appena lo vide, smise di singhiozzare. 
"Allora devi lasciarla andare, se la ami veramente"
Lo stava facendo, almeno ci stava provando, ma forse nel modo sbagliato. Prese la maglietta ed uscì dalla porta, socchiudendola. 
Si fermò fuori e sentì nuovamente le urla, e questa volta anche il rumore di un oggetto che si rompeva. Cominciò a camminare lungo il corridoio, quando la porta della stanza infondo ad esso si aprì, Ronnie avanzò rapidamente verso di lui e lo prese per il braccio facendolo girare.
"Dimmi cosa ti ho fatto, dimmi cosa diamine ti ho fatto" urlò, lo guardò dritto negli occhi ed Harry rimase in silenzio. Ronnie ricominciò a piangere questa volta più silenziosamente, le lacrime scendevano lungo il suo viso, lacrime nere.
"Perché mi eviti? Perché improvvisamente? Perché?"
Il riccio non disse una parola, infondo cosa gli aveva fatto? assolutamente nulla. In quel momento l'avrebbe voluta abbracciare, stringerla tra le sue braccia e ripeterle che le voleva un bene infinito, e che lei non avrebbe capito, ma si limitò a non fare niente.
Ronnie allentò la presa indietreggiando.
"Ron" Harry la chiamò vedendola allontanarsi, lei alzò la mano, ormai era troppo tardi.

 

**
 

Erano le undici e mezza della sera e stranamente Ethan era a casa quando sentì bussare alla porta. Quando l'aprì la vide, lì in piedi sul suo vialetto con un borsone in mano.
"Ronnie che ci fai qui?" ma lei non rispose e si fiondò tra le braccia di lui.
Ethan la strinse, lasciando che lei gli bagnasse la maglietta, la fece accomodare dentro e prese il borsone.
"Vieni in cucina, ti preparo un thè e tu con calma mi racconti cos.." - Ronnie aprì bocca interrompendolo 
"Un giorno mi dicesti che qualsiasi cosa io abbia fatto, tu mi avresti aiutato, ho bisogno del tuo aiuto ora. Quindi per favore, prima che io ti spieghi, posso chiederti un favore?" deglutì, la
sua voce era sottile e gracile. Ethan si voltò ed annuì.
"Puoi ospitarmi per qualche giorno?"






 

io non so se devo dirvelo, sì okay devo dirvelo.
sarà un duro colpo per voi, ma non odiatemi per questo.
Ci ho pensato a lungo e non posso andare avanti con questo peso, 
voi dvete sapere la verità.
*prende un lungo sospiro*
babbo natale non esiste.
Ecco l'ho detto l'ho detto! non piangete però per questa notizia, nè odiatemi
per il fatto che il prossimo è l'ultimo capitolo
perchè babbo natale non esiste.
Io dovevo diverlo.
Okay ora che devo fare 43525345 compiti mi ritiro
per il resto, se avete letto bene tra le righe...
il prossimo è l'ultimo capitolo, UH GUARDATE OGGI PIOVE
peccato volevo scendere ç____ç
*smiling*
vi amo
tanto
e siete belle
e forse la fine non mi convince, ma c'è una parte che amo
e non preoccupatevi, farò il myspace più lungo del capitolo stesso e.e

vi lovvuzzo
martins
xbieberspancake

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Capitolo 14
*** i was made to keep your body warm ***


 

 
 
i was made to keep your body warm

da ascoltare con kiss me - ed sheeran
 


8 marzo 2012

 
Il corpo di Ronnie era in balia della folla, come se lei non ne avesse il controllo, la verità era che lei non voleva badare se stessa, voleva lasciarsi andare, lasciarsi andare in mano di sconosciuti senza pensieri, nessun rimorso almeno quella sera.
Era successo tutto così velocemente, tra la rabbia Ethan l'aveva invitata ad una festa per il giorno seguente e lei senza pensarci due volte accettò.
Era stanca di tutto il controllo, della preoccupazione, degli stronzi, del cuore spezzato, dell'infelicità, stanca di non poter vivere.
Da lontano intravide Ethan, la sua espressione era abbastanza seria e preoccupata, chiuse gli occhi mentre mandava giù un altro sorso della birra che reggeva in una mano, appena li riaprì il ragazzo si stava allontanando verso l'uscita con il cellulare in mano.
Era una festa, ma non era la sua, e senza Ethan non poteva rimanere, o meglio non voleva, di questo perlomeno ne era cosciente. Così si fece spazio fra i corpi che si muovevano senza sosta, ma nessuno la lasciava in pace, si sentiva toccare da tutte le parti ormai, maledetto vestito corto, il panico cominciava a salire, dove era finito Ethan?
 
 
13 giugno 2010
 
briminhgam 
 
Si sedette su una delle quattro panchine libere nella sala. Si guardò intorno per poi sospirare, quando dallo zaino cacciò un foglio bianco dove vi erano scritte le parole che in meno di un'ora avrebbero sentito tutta l'Inghilterra e l'Irlanda. Per sei minuti entrambi i paesi avrebbero ascoltato la sua voce, che fino a poco prima conosceva solo il vicinato e la sua famiglia.
Alzò un'ultima volta lo sguardo intravedendo una ragazza che silenziosamente si era seduta su di una delle seggiole libere, aveva lo sguardo rivolto verso il televisore a parete che trasmetteva le audizioni in diretta.
Harry la guardò per bene da capo a piedi, i capelli biondi erano raccolti in una trasandata coda, il jeans strappato, le converse consumate, la camicia sgualcita, la pelle bianca, gli occhi leggermente a mandorla, le guance rosee, e i bracciali che le percorrevano entrambi i polsi, sorrise istintivamente, per poi ritornare alle sue parole.
Ma la sua immagine lo distraeva e non poco, c'era qualcosa di particolare che non gli permetteva di concentrarsi, così si arrese e ritornò a guardarla.
Quando all'improvviso la sconosciuta sospirò e si alzò dirigendosi verso il sediolino libero accanto ad Harry.
Posò la sua borsa su di esso e si sedette, il ragazzo non disse nulla si limitò ad abbassare lo sguardo quando l'ultima cosa che avrebbe voluto fare in quel momento era proprio di smetterla di studiarla.
"Sei il prossimo?" domandò la ragazza senza distogliere lo sguardo dal televisore.
"Come?" chiese lui credendo di non aver capito, tornando a guardarla, questa volta con un pretesto plausibile.
"Ti ho chiesto se sei il prossimo ad esibirsi, insomma vedo che non fai che ripetere" rispose con un velo di ironia, accennando un sorriso.
"Pure tu non fai altro che ripetere" Harry sorrise imbarazzato.
"Faccio da accompagnatrice" si giustificò guardandolo finalmente in volto.
Il riccio si passò una mano tra i capelli, aveva fatto decisamente una figura da niente, e continuava a farne, così stette in silenzio.
"Che pezzo porti?" 
Harry le passò il foglio "Isn't she lovely" sorrise guardandola.
"Non la conosco" scosse il capo lei leggendo tra le righe.
"E' bellissima, vedrai" un'altra passata tra le mani, Harry era abbastanza nervoso, impacciato, non sapeva nemmeno il motivo, infondo lei era una sconosciuta che non avrebbe più rivisto. La ragazza sì alzò in piedi vedendo che i giudici stavano per dire il loro verdetto, con le lacrime agli occhi dopo aver udito i quattro 'sì' raccolse la borsa.
"Devo scappare, è stato un piacere" corse via dall'altro capo della sala, dove uscivano i concorrenti abbracciando il ragazzo che scendeva dalle scale.
"Styles avanti tocca a lei" una donna segnò il suo nome su di un elenco, Harry con il cuore in gola alzò lo sguardo, le mani cominciarono a tremargli, sciolto e disinvolto e tutto sarebbe andato per il meglio. Lasciò il pezzo di carta sulla sedia e si avviò sul palco con il microfono in mano.
"Nome"
"Harry Styles"
La ragazza, che nel frattempo sciolse l'abbraccio con il fratello, si avvicinò allo schermo.
"Harry Styles" ripetè con un sorrisetto
"Ronnie dai andiamo" urlò Maggie ormai all'uscita
"Cominciate ad andare voi, vi raggiungo" 
Ronnie si sedette su una delle panchine presenti in stanza, era sola, c'erano solo due donne ed un uomo seduti di fronte a lei, una di loro piangeva.
Rimase lì per tutta la sua esibizione.
"Aveva ragione è bellissima" concluse sottovoce per poi uscire dalla porta dopo aver udito che anche lui era passato.
 
 
8 marzo 2012
 
 
La testa pulsava in una maniera insopportabile e la nausea la stava divorando. 
Riuscì ad uscire fuori dal locale, fece pochi passi lungo il marciapiede prima di rendersi conto che intorno a lei c'erano solo dei fabbricati, alcuni di essi addirittura abbandonati. 
C'era lei, la bottiglia di birra verde ancora mezza piena, il caos che si udiva dall'interno del locale, ed il buio.
C'era lei, non c'era Ethan, non c'era Harry, né Liam, né Zayn, né Louis, né Niall, non c'era nessuno, solo lei.
Si guardò ancora intorno, il cuore cominciava ad accelerare mentre rumori dai cespugli vicini le facevano perdere un battito ogni volta, il panico cominciava a salire insieme alla tensione. Voleva solo tornare a casa semplicemente tornare a casa tra le braccia di uno dei ragazzi, quella vita notturna non faceva per lei.
Si ri avvicinò al locale e si sedette sul marciapiede accanto ad un lampione, portò le ginocchia all'altezza del petto cominciando a dondolarsi. 
Bevve un altro sorso di birra, l'unica cosa che le rimaneva, chiuse gli occhi e silenziosamente cominciò a piangere.
Sentiva dei rumori avvicinarsi, e nel suo silenzio piangeva ancora più forte, sapeva che sarebbe andata a finire male, se lo sentiva in quel poco di lucidità che le era rimasta.
Ora dei passi sempre più vicini ed infine una mano sopra la sua spalla, Ronnie non si voltò, né smise di dondolarsi.
"Ronnie" tra i singhiozzi la riconobbe quella calda voce che immediatamente le riscaldò anche il cuore.
Riconobbe anche le converse blu consumate ai bordi del marciapiede, alzò il capo e si fiondò tra le sue braccia, cominciando a singhiozzare ancora più forte.
Il ragazzo la strinse "shh" sussurrò al suo orecchio "ci sono io qui" le accarezzò i capelli dandole un bacio sulla guancia.
"Pensavo tu non mi lasciassi, almeno tu" posò delicatamente la bottiglia di vetro sul marciapiede, il ragazzo l'aiutò ad alzarsi, guardò il suo vestito sgualcito e sporco, fin troppo corto.
"Io non ti lascerò, se tu non ti lascerai andare Ron" le strinse la mano, dandole un bacio sui capelli.
"Non mi odi?" domandò facendosi asciugare le guance, Harry spostò una ciocca di capelli dietro il suo orecchio.
"Non ho mai smesso di amarti un singolo giorno della mia vita" accennò un sorriso, dandole un dolce sulle labbra e facendo scivolare la sua mano in quella della ragazza, stringendola.
 

 
so kiss me like you wanna be loved

se un amore è destinato a stare insieme, troverà la sua strada.












grazie





 
i'm done.
e con questo concludo la mia sesta fan fiction.
da luglio ad oggi sono cresciuta, tanto, sia io personalmente, sia il mio modo di scrivere.
ringrazio quel giorno in cui per noia postai il primo capitolo, ho scoperto una cosa che  mi ha salvata.
e non smetterò mai di ringraziare quel biondo nano diciottenne e la piccola swift.
ma soprattutto non smetterò mai di ringraziare VOI.
voi che ci siete sempre state, che mi avete seguito in tutto quello che ho scritto.
voi, le mie donnole.
siete le migliori lettrici del mondo, giuro.
Potrò non avere 2344 recensioni, non sarò nei preferiti di 150 persone, ma ho voi, che mi rendete felici sempre, da sempre.
non smetterò mai di scrivere,per voi, i swear.
care donnole e furetti martins vi dice  ciauz,  alla prossima fan fiction o one shot, non vi abbandonerò ma nemmeno voi fatelo, lo promettete?


p.s. auguri a tutte voi donnole mie cwc
p.p.s. la prossima fan fiction sarà su Justin Bieber, per me sarà un duro colpo abbandonare questa sezione,
e voi  fan o non sappiate che io vi aspetto cwc
sarà una cosa un po ' più seria e lunga  e decisamente drammatica vabbè alla prossima
*si asciuga le lacrime e scuote il fazzoletto*


il vostro furetto,
martins.

xbieberspancake

 

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