Saiyuki

di Caya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cuore in frantumi ***
Capitolo 2: *** Cosa ne sarà di me ***
Capitolo 3: *** Non lasciatemi sola ***
Capitolo 4: *** Cap 4. Restare soli ***
Capitolo 5: *** Ora insieme ***
Capitolo 6: *** Cap.6. La danza del dolore ***



Capitolo 1
*** Cuore in frantumi ***


cap.1

Capitolo 1. Cuore in frantumi

 

Quel giorno nel Togenkyo il cielo era nuvoloso e un freddo venticello smuoveva le foglie sugl’alberi facendole dondolare fino allo spezzare il legame con l’albero e a falle volare sino a terra dove sia ammuchiavano insieme alle numerose foglie dai caldi colori autunnali.

-         Ehi Gojyo quello è mio! –

-         Neanche per sogno l'ho visto prima io –

-         E io l'ho ordinato quindi è mio –

-         Ma il cameriere l'ha messo davanti a me quindi è mio –

In tutta la sala si udivano solo due giovani ragazzi che si contendevano un piatto d’involtini primavera. Il primo aveva una folta chioma castana nella quale portava un diadema dorato quasi dello stesso colore dei suoi stessi occhi e doveva avere all’incirca sui diciassette anni; il secondo aveva lunghi capelli rossi e occhi dello stesso colore. Insieme a loro seduti al tavolo di un ristorante c'erano altri due ragazzi; uno aveva capelli biondi, occhi indaco, l’altro aveva una chioma castana e occhi verdi, a uno di questi portava un monocolo, all’orecchio destro indossava tre orecchini, sulla spalla portava un piccolo draghetto bianco dal collo lungo.

-         Ehi voi due finitela di far chiasso o giuro che stavolta vi sparo. E tu Gojyo se vuoi degl’involtini primavera ordinateli –

-         Cosa Sanzo non puoi darla vinta sempre a Goku –

-          Io non la do vinta proprio a nessuno dei due. Se fosse per me vi avrei già sparati entrambi –

-         Ah si e allora provaci –

Disse Gojyo alzandosi da tavola e sbattendo violentemente i palmi delle mani su di esso.

-         Perfetto –

Ribatte prontamente il biondino alzandosi. A doverli acquietare era sempre il ragazzo dagl’occhi verdi che dovette alzarsi a sua volta.

-         Dai ragazzi basta calmatevi –  

Fece poggiando una mano sulla spalla di Sanzo il quale si guardò intorno notando che la gente li guardava terrorizzati e che nella sala regnava il silenzio.

-         Hakkai  ha ragione basta –

Disse quindi sedendosi.

-         Ma…-

-         Gojyo –

Lo rimproverò Hakkai.

-         Uffa! Ho capito, ho capito –

Si risedette e notò che mentre lui discuteva con Sanzo, Goku si era preso il piatto d’involtini e ora lo stava letteralmente divorando.

-         Aaaa! Lo sapevo per colpa tua Goku si è mangiato tutti i miei involtini! –

-         Cameriere –

Chiamò Hakkai. Questi all’inizio esitò intimorito ma poi si avvicinò al tavolo .

-         Può portarci un altro piatto d’involtini primavera?-

-         Ce…certo…a…arriva subito –

Disse allontanandosi di fretta. Nel frattempo Goku aveva smesso di mangiare attirato dallo scrosciò della pioggia al di là della finestra. Nella sala la gente riprese a parlare e il brusio delle loro voci coprì il tintinnio di essa sulle grondaie.

 

Mentre i ragazzi continuavano a mangiare la loro cena in una casa non molto distante dalla locanda in cui si trovavano una ragazza dai capelli castani e gl’occhi marroni scuri era nella sua stanza intenta a scrivere un racconto su un quaderno. Un  rumore la fece sobbalzare, qualcuno aveva sbattuto violentemente la porta.

-         Ma che sta succedendo di là? –

Decisa ad andare a vedere cos’era successo si alzò dalla sedia e si avviò alla porta e proprio mentre stava per abbassare la maniglia un urlo straziante della madre la fece rabbrividire. Uno strano senso d’angoscia la pervase. Dietro a quella porta stava accadendo qualcosa. Un secondo urlò la fece sobbalzare una seconda volta. Aprì di scatto la porta e corse verso la cucina. Non poteva credere a quello che c’era dinanzi ai suoi occhi. La madre era lì con un bicchiere d’acqua in mano paralizzata dal terrore. Di fronte a lei c’erano tre uomini, no non erano umani avevano lunghe orecchie e artigli affilati sporchi di sangue.

-   Salve ragazzina! –

La madre girò lentamente il volto verso di lei a guardarla.

-         Scappa!  VA VI –

Prima che finisse la parola uno dei tre demoni gli si scagliò contro penetrandogli l’addome; lasciò scivolare via il bicchiere dalla sua mano e rivolse il suo ultimo sorriso alla figlia mentre il bicchiere cadeva in terra frantumandosi in mille pezzi quasi come a ecco di ciò che stava accadendo al cuore della ragazza.

-         E ora tocca a te dolce ragazzina –

-         Però prima potremo spassarcela un po’ che ne dite? –

-         Si infondo è carina –

“ Devo scappare. Cosa faccio ancora qui?”

Mentre il più alto dei tre le si avvicinava le tornarono in mente le ultime parole della madre.

“ Scappa!”

Si voltò verso la porta era aperta e in terra accanto ad essa c'era il corpo insanguinato del padre.

" Papà "

Guardò un ultima volta quei tre per poi iniziare a correre lontano. Lontano da quella casa, il più lontano possibile. Due dei demoni presero a correre ma il terzo quello più alto li bloccò.

-   Diamogli un po’ di vantaggio. Così sarà più divertente -

 

La pioggia picchiava forte, sembrava quasi che volesse punirla per essere scappata. Ma nonostante ciò continuava a correre. La stavano seguendo. Dove poteva andare ora? Forse era giusto che uccidessero anche lei. Che diritto aveva lei di essere salvata in confronto alla sua famiglia?

Mentre correva  scivolò diverse volte sbucciandosi gomiti e ginocchi ma non poteva fermarsi la stavano inseguendo ne era certa sentiva le loro voci, le loro risate divertite nel vederla scappare. Ma era stanca, tanto stanca non ce la faceva più, le gambe le cedevano.

 

I quattro ragazzi ora erano riuniti al piano superiore in una stanza con due posti letto. Gojyo, Hakkai e Sanzo stavano giocando a carte mentre Goku vicino alla finestra continuava a guardare la pioggia che scendeva fitta.

-  Ehi Goku che stai facendo? Vieni a giocare –

Lo chiamò Hakkai.

-  No grazie non ho voglia. Piuttosto vado a farmi un giro fuori –

-  Ma piove a dirotto dove vai?-

-  Lo so ma non ce la faccio a stare rinchiuso qui dentro ho bisogno di uscire-

-  Oh la scimmia non riesce a stare in gabbia –

Lo punzecchiò Gojyo. Ma Goku invece di mettersi ad urlare che non era affatto una scimmia, come avrebbe fatto di solito, gli rispose rivolgendogli un triste sorriso che ammutolì tutti.

-         Allora io vado –

-         Portati almeno un ombrello però –

-         Si, si non preoccuparti Hakkai. A dopo –

-         A dopo –

 

 La ragazza cadde per l’ennesima volta ma stavolta non riuscì più a rialzarsi, si trascinò in un angolo buio del vicolo e qui si sedette stringendosi con forza le gambe al petto e nascondendovi poi il viso. Pregò che quei tre demoni non la trovassero, che tutto andasse bene. Dei passi la fecero sobbalzare; si avvicinavano sempre di più. Le lacrime che fino ad allora aveva trattenuto iniziarono a scendere incuranti del desiderio della ragazza di non piangere. I passi erano sempre più vicini e la paura e il nervosismo portarono la ragazza a singhiozzare. Subito si portò una mano dinanzi alla bocca e cercò di non respirare per non farsi sentire ma ormai era troppo tardi. Era davanti a lei. Nascose il viso tra le braccia. L'individuo le poggio delicatamente una mano sulla spalla.

      -  Noooo! Lasciami stare! -

      -  Cosa? Guarda che non voglio farti del male. Calmati -

La voce che le parlava non era quella di uno di quei tre demoni ma quella di un ragazzino. Alzò lentamente la testa e quando aprì gl'occhi poté vedere che dinanzi a lei c'era un ragazzo con un diadema dorato tra la chioma castana e due grandi occhi dorati come il diadema.

      -  Ehi è lì. Venite -

La ragazza guardò terrorizzata i tre demoni che le si avvicinavano.

-         A eccoti qui. Volevi scappare dal tuo ragazzo?...Forza vieni torniamo a casa -

Goku guardò la ragazza che tremante fece cenno di no con la testa, poi vide che i tre erano demoni e che avevano le mani sporche di sangue.

-         Mi sembra che non voglia venire –

-         E tu chi sei? non t’intromettere se non vuoi farti la bua –

-         Si tornatene dalla mamma –

-         Non mi piace che si tocchino delle ragazze. Ve lo dico solo una volta andatevene e lasciate in pace questa ragazza –

-         Ma chi si crede di essere questo? Ora gli faccio vedere io -  

Disse il più alto scagliandosi contro di Goku che lo blocco sferrandogli un cazzotto nello stomaco. Quest’ultimo s’accasciò per terra mentre gli altri due demoni si lanciavano contro Goku ciascuno con un pugnale nella mano. Goku con un calcio gli fece cadere i pugnali, sferrò poi un pugno ad uno e un calcio all’altro, che tossendo sangue si accasciarono a loro volta in terra.

-         Ragazza stai bene? –

Chiese voltandosi verso di essa che giaceva in terra svenuta. Goku si accasciò su di lei e la prese fra le sue braccia.  

 

 

Salve a tutti questa è la mia prima fanfic su Saiyuki l'avevo scritta tempo a dietroe  ora l'ho revisionata spero possa piacervi. 
Premetto che quest'idea mi è venuta qualche giorno fa riascoltando il disco musicale di Saiyuki " Original sound track vol. 2" e riscoprendo una splendida canzone. Se avete il disco è la numero 23.

Mi auguro davvero che vi piaccia e che continuiate a seguire la mia storia. Mi farebbe piacere anche ricevere vostre recensioni; logicamente se ne accettano sia positive che non.
Ci sentiamo al prossimo aggiornamento. Gia na!

                                                                                        Caya

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Capitolo 2
*** Cosa ne sarà di me ***


cap.2

Capitolo. 2  Cosa ne sarà di me

 

-         E ora Goku mi spieghi cosa ne dovremo fare di questa ragazza? –

Chiese Sanzo guardando la ragazza che dormiva sul letto di fronte a loro.

-         Non lo so. Ma non potevo di certo lasciarla lì sotto la pioggia. E in quello stato per  di più –

-         Quando si risveglierà dovremo riportarla a casa sua –

-         Sempre se la sua famiglia è viva ancora. Infondo quando l’ho trovata era in pigiama e i tre demoni che la inseguivano avevano le mani sporche di sangue –

-         Ehi la stupida scimmia sta facendo per la prima volta un discorso sensato –

Lo punzecchiò Gojyo. Stranamente il ragazzo non rispose ma fu Hakkai a rimproverarlo.

-         Gojyo questo non è il momento per scherzare –

-         Lo so, lo so volevo solo sdrammatizzare –

-         …Comunque per ora non possiamo far niente quindi consiglio di andarcene a dormire. È tardi e siamo tutti molto stanchi –

-         Hakkai a ragione andiamocene a letto –

Asserì Sanzo.

-         Bene allora resto io a dormire qui con la ragazza. Non si sa mai quei tre demoni potrebbero starla cercando ancora… E poi infondo non è niente male. Peccato però che di seno porta soltanto una seconda –

-         E tu che ne sai? –

Chiese ingenuamente Goku.

-         Beh posso dire di avere un buon occhio –

Goku si voltò a guardare la ragazza. La maglia che le aveva messo la proprietaria della locanda le andava un po’ aderente e le si vedeva distintamente la forma dei seni. Goku arrossì leggermente poi corse accanto al letto a coprire con le coperte la ragazza. Poi stringendo un pugno davanti al suo viso ancora tinto di rosso disse con tono autoritario:

-         Gojyo…fuori! –

-         Oh vuoi starci tu con lei? Beh infondo per me è un po’ piccola va meglio per te –

Goku arrossì una seconda volta.

-         Gojyo finiscila! –

-         Finitela tutti e due. Qui non dormirà proprio nessuno. La locandiera ci ha dato  altre due camere singole. Goku tu prendi quella accanto a questa –

Fece Sanzo porgendogli la chiave. Goku le prese, diede un ultimo sguardo alla ragazza e poi si ritirarono tutti nelle proprie stanze. Goku non riusciva a dormire. Si rigirava e rigirava ma nulla.

“  E se quelli dovessero trovarla? Ma no gli ho dato una bella lezione. Però… ”

Delle grida provenienti dalla camera della ragazza lo fecero risalire dai suoi pensieri. Subito si alzò dal letto e corse nella camera della ragazza.

-         Nooo! Lasciatemi! Lasciatemi! Non voglio! –

Non c’era nessun pericolo, quei tre demoni non erano tornati. Ma la ragazza si stava soltanto agitando nel sonno. Goku le si avvicinò lentamente.

“ Cosa posso fare per calmarla? ”

-         Non voglio –

Goku la prese per i polsi, bloccandola.

-         Calmati, calmati ora sei al sicuro. Quei tre non ti toccheranno più –

La ragazza dopo poco smise di agitarsi ma calde lacrime iniziarono a scenderle lungo le gote.

-         Mamma, mamma perché mi hai lasciata? –

Goku lasciò la presa e si voltò per tornarsene in camera ma prima che potesse farlo la ragazza lo prese per mano. Si voltò a guardarla, stava dormendo ancora.

-         Mamma non te ne andare. Non mi lasciare –

-         Vabbè resterò ancora un po’ qui e poi me ne torno in camera –

Disse sedendosi in terra con la schiena poggiata al letto.

-         Solo un po’… solo un po’ –

Piano, piano gli occhi diventarono pesanti, si chiusero e Goku si assopì.

 

Il cielo era limpido e un tiepido sole penetrava nella stanza quando Sanzo si svegliò. Si rivestì velocemente e andò poi verso la camera della ragazza per assicurarsi che fosse ancora lì. Quando aprì la porta vide che non era sola ma poggiato al letto c’era Goku che dormiva profondamente stringendo la mano della ragazza nella sua.

-         Tzè…Stupida scimmia! –

Chiuse la porta e se ne tornanò nella sua camera a fumarsi una sigaretta.

 

Lentamente aprì gl’occhi, si mise seduta nel letto e il sole che penetrava nella stanza l’avvolse in un tiepido abbraccio. Solo allora si accorse che qualcuno le teneva stretta la mano; si voltò lentamente per vedere chi fosse. Un ragazzo dalla chioma castana con un diadema fra essa dormiva tranquillamente seduto in terra accanto ad ella.

-         Cosa?!....AAAAAAAAAH!!!!! –

 

Sanzo che stava fumando la sua sigaretta mattutina preso di soprasalto dalle urla della ragazza per poco non si strozava.

-         Cough, cough, ma cosa? –

Disse saltando in piedi dalla sedia e  correndo nel corridoi dove anche Hakkai e Gojyo stavano correndo per andare nella stanza della ragazza.

-         Ma dov’è quello stupido di Goku? –

Chiese Gojyo correndo accanto a Sanzo.  Per poi tirare un calcio alla porta pronto con la propria Shakujyo* a combattere. Quando aprì la porta però non trovò nessun demone ma soltanto la ragazza seduta nel letto e ai piedi di esso Goku che ancora assonnato si strofinava con una mano gl’occhi.

-         Ma cosa è successo? –

Chiese innocentemente.

-         Aaaaah eri soltanto tu! Stupida scimmia mi hai fatto prendere un colpo –

Disse Gojyo portandosi una mano fra i capelli.

-         Scu…scusate ma voi chi siete? –

-         Eh?...ah ti sei svegliata. Piacere io sono Goku –

Fece saltando in piedi, porgendo una mano alla ragazza e mostrandogli un grande sorriso. Questa prima esitò ma poi prese la mano del ragazzo e gli sorrise a sua volta.

-         Caya, il mio nome è Caya –

 

Più tardi nella sala da pranzo Goku e gl’altri ragazzi erano seduti davanti ad una splendida tavola imbandita per la colazione ad attendere l’arrivo di Caya che accompagnata della figlia della locandiera era andata a farsi un bel bagno caldo.

Intanto Goku continuava a guardare le pietanze con la saliva alla bocca.

-         Ehi guardatelo come sbava –

-         Lasciami stare! –

-         Wuao non avevo mai visto Goku resistere a delle pietanze. Quella ragazza ha proprio un bel influsso su di te eh? –

-         Ho detto Finiscila!-

Disse alzandosi in piedi e stringendo i pugni.

-         Eccola qui pulita e cambiata –

Disse la proprietaria entrando nella sala.

-         Dai vieni. Entra non essere timida –

Trascinò la ragazza per un braccio e la costrinse ad entrare nella stanza. Indossava un vestito bianco, con ricamati dei fiorellini azzurri,  che gli arrivava fino alle ginocchia. E i suoi capelli castani, ora puliti, sembravano essere soffici come neve. La ragazza silenziosa si avvicinò al tavolo, sedendosi tra Hakkai e Goku che tornò a sedersi.

-         Bene ora possiamo mangiare –

Fece Hakkai porgendo un piatto a Caya.

-         Gra…grazie –

-         Evviva si mangia! –

Urlò Goku rincuorandosi e iniziando a mangiare. Caya guardò stupefatta Goku divorare tutto ciò che gli capitava a tiro.

-         Quello lo mangi? –

-         Eh?...no…no –

-         Posso prenderlo io? –

-         S…si –

-         Non preoccuparti Goku è fatto così. È per questo che è meglio non sedersi accanto a lui. Ma che vuoi farci a voluto per forza che ti sedessi qui –

La tranquillizzò Hakkai. Porgendogli una ciotola di riso.

-         Oh gra…grazie –

 

Dopo colazione la ragazza uscì dalla sala e andò a sedersi nel giardino della locanda. Mentre faceva il bagno gli era tornato in mente ciò che era successo la sera prima. La madre e il padre erano stati uccisi da tre demoni e quel ragazzo, quel tipo di nome Goku l’aveva salvata. Doveva ringraziarlo e poi andarsene. Ma andare dove? Ormai era rimasta sola e in quella casa dove giacevano i corpi della madre e del padre non voleva più tornarci. L’immagine della madre che le diceva di scappare per poi accasciarsi a terra e quella del padre stesso in terra davanti alla porta le tornarono in mente. Calde lacrime scivolarono lungo le sue gote, si portò le mani alla fronte, agitando poi la testa come a voler eliminare quelle immagini da essa. Nel frattempo Goku, che l’aveva seguita, le si sedette accanto e poggiandogli una mano su una spalla la strinse a sé lasciandola piangere.

 

Caya

 

 

 

 

 

                      *Lo Shakujyo è l’arma di Gojyo. La cui lama viene manovrata attraverso una catena.

 

 

Ed eccoci al secondo capitolo spero vi piaccia. Io adoro la scena in cui Caya e Goku dormono assieme. Lo so che ho dato alla protagonista il mio nome ma è un nome che mi piace molto e poi non le assomiglio per nulla anzi forse è come vorrei essere. Comunque spero di non aver reso Goku troppo OOC ma dal quarto capitolo tornerà quello di sempre.

Vorrei infine ringraziare tutte le persone che hanno letto la mia storia, spero che continuiate a leggerla. Ringrazio in particolar modo:

AKIRA mc  : mi fa molto piacere che la mia storia ti sia piaciuta. E spero possa piacerti anche questo capitolo. Mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi. e non preoccuparti se il tuo pc ti ha cancellato la recensione l'importante è che ti sia piaciuta la storia e che poi tu sia riuscita a recensire.

Moon89: Ti ringrazio per i suggerimenti e per i complimenti. Spero che anche questo capitolo possa piacerti. Invece per quanto riguarda la tua stranezza non lo sei affatto anzi io credo che le persone capaci di comprendere i manga sia persone davvero stupende e ti assicuro che non se ne trovano molte...A presto

 

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Capitolo 3
*** Non lasciatemi sola ***


cap.3

Capitolo 3. Non lasciatemi sola

 

Goku attese che la ragazza si calmasse e smettesse di piangere. Lentamente ella si liberò dall’abbraccio di Goku,aiutandosi poggiando le mani sul petto del ragazzo. Asciugò le ultime lacrime con la mano e alzò lo sguardo a sorridere all'amico. Falso, forzato ecco come Goku lo avrebbe definito ma cosa avrebbe potuto dirle lui per confortarla? Nulla. Il desiderio di chiederle cosa fosse successo la sera prima e se la sua famiglia fosse ancora viva, o come aveva immaginato dopo averla sentita invocare la madre quella notte, fosse stata sterminata dai tre demoni era forte  ma non poteva fare neanche questo. Come…come poteva chiederglielo senza farla piangere ancora? Inutile era cosi che si sentiva.

-         Go…Goku…io vorrei ringraziarti per avermi salvato e per esserti preso cura di me… Purtroppo non ho niente con cui poterti ringraziare ma… –

-         No, no non preoccuparti. Non mi devi niente –

-         Ti ringrazio. Ora però credo sia l’ora di levare il disturbo –

Si alzò e andò verso l’entrata della locanda.

-         Vado a ringraziare gli altri ragazzi e la locandiera. E dopo vado via -

-         Aspetta! –

Disse alzandosi a sua volta.

-         Hai un posto dove andare? –

-         Beh a dire il vero no. Quei tre demoni hanno ucciso i miei genitori e io in quella casa non voglio più tornaci…Ma troverò una soluzione -

Si voltò per rientrare. Ma fu bloccata da Goku che correndole accanto la fermò afferrandola per un polso.

-         Aspetta. Ti andrebbe di venire con me e i ragazzi? Siamo in viaggio di continuo però … però almeno non saresti sola –

-         Io… io… posso? –

-         Certo. vado subito a  parlarne con gli altri –

 

-         Dobbiamo parlare con Goku. Non possiamo restare in questa città solo per quella ragazza. Dobbiamo ripartire -

Disse Sanzo allontanandosi dalla finestra che affacciava sul giardino della locanda.

-         Si ma prima dobbiamo portare la ragazza dalla sua famiglia-

Gli rispose Hakkai.

-         E se fosse come dice Goku? Se i genitori della ragazza fossero stati uccisi?-

Chiese Gojyo dondolandosi sulla sedia.

-         Questi non sono fatti nostri. Già è tanto che Goku l’abbia salvata –

Appena Sanzo pronunciò queste parole Goku irruppe nella stanza sbattendo violentemente la porta.

-         Come puoi dire delle cose del genere? Non possiamo abbandonarla così –

-         E cosa vorresti fare? Portartela con te? –

-         Si –

-         Svegliati stupida di una scimmia. Ti rendi conto che con noi rischierebbe di continuo la vita? Cosa l’hai salvata a fare se poi la porti a morire? Noi non potremo essere sempre li pronti a proteggerla. Per non parlare poi di quanto ci rallenterebbe –

Goku guardò con rabbia l’amico per poi correre via lungo le scale e fuori dalla locanda.

-         Non credi di aver esagerato un po’? –

Chiese Hakkai.

-         Tsk per niente –

“ Se non gli e l’avessi detto così non avrebbe mai capito ”

 

Goku corse per il paese fino ad arrivare ad un piccolo giardinetto pubblico dove si avvicinò ad un albero e per sfogare la propria rabbia iniziò a sferrare pugni contro di esso.

-         Maledizione. Maledizione –

Le parole di Sanzo risuonarono più volte nelle tempie del giovane.

“   Cosa l’hai salvata a fare se poi la porti a morire? ”

-         Lo so. Lo so –

Improvvisamente l’albero iniziò a scricchiolare e dopo poco si spaccò in due crollando al suolo. La gente attirata dal tonfo dell’albero iniziò ad arrivare nel giardinetto e Goku fu costretto a correre via ancora una volta. Camminò ancora un po’ per il paese pensando a come avrebbe detto a Caya che non poteva più andare con loro. Come avrebbe fatto? Come poteva dire alla ragazza che doveva trovarsi un modo per vivere, da sola?
Quando tornò alla locanda trovò Caya ad attenderlo seduta sugli scalini che portavano alla porta d’entrata. Questa appena lo vide gli corse accanto.

-         Ehi Goku dove sei andato? Iniziavo a preoccuparmi –

Il ragazzo non le rispose ma la osservo in silenzio.

-         È successo qualcosa?...Goku…stai bene? –

Gli chiese preoccupata.
Goku vide dalla espressione della ragazza che era preoccupata per lui. Lo era davvero; poteva vederlo chiaramente dal suo viso. Mai nessuno oltre a Sanzo si era mai preoccupato per lui. Mai nessuno gli aveva chiesto se stesse bene; nemmeno Sanzo. Lui gli dimostrava la sua preoccupazione in modo diverso; come quella volta che aveva avuto la febbre alta e lui gli era restato accanto nonostante i bonzi avessero bisogno di lui. E ora… ora  perché doveva essere proprio quella ragazza a pronunciare quelle parole che da tanto desiderava ascoltare?

-         Ti va di fare una passeggiata? Non molto lontano da qui stanno facendo il mercato –

-         Eh?!...oh si. Cosi compro un vestito adatto al viaggio, non credo che questo vada bene. Tu non credi? –

Disse allargando ampiamente il vestito con le mani.

Goku cercò di sorriderle.

-         Hai ragione –

-         Ah è vero me ne ero dimenticata, non ho soldi. Vabbè non fa niente vorrà dire che mi tengo questo-

-         Te lo compro io –

-         No…no non ti preoccupare. Non voglio dipendere da te e dagl’altri. Non sarebbe giusto. E poi già mi avete pagato la colazione e la camera –

-         Lascia che lo compri  io. Solo per questa volta. Prendilo come un regalo –

-   Ma no non posso non c'è motivo per cui tu debba farmi un regalo anzi dovrebbe essere il contrario -

-   Beh allora mettiamola che sarà solo un prestito poi me li restiuirai - 

Che grossa buggia che aveva detto. Non avrebbe mai potuto restituirglieli, non lo avrebbe più visto perchè lei non sarebbe partita con loro. Odiava mentire e sopratutto mentire a lei in quel modo lo faceva sentire mortalmente colpevole.

-    Un prestito eh? -

-    Già cosi non puoi rifiutare -

-         Vabbene ci sto ma ti restituirò tutto –

-         Certo. Vado a dirlo agl’altri e poi andiamo. Va bene? –

-         Ti aspetto qui –

-   Si - 

Rispose voltandosi per nascondere la maschera di menzogna che stava crollando trasformandosi in una smorfia di senso colpevolezza.


 

-    Voglio parlargli io -

Fece Goku entrando nella camera dove i suoi amici erano riuniti ad un tavolino.

-         Lasciatemi solo oggi… la porto a fare una passeggiata e poi gli parlo –

-          Non fate tardi –

Gli rispose sorridendo Hakkai.

 

Quando tornò all’uscita lei era ancora li ad attenderlo e ad accoglierlo con un dolce sorriso. Che in Goku si trasformò in una dolorosa fitta al petto. Camminarono in silenzio fino a raggiungere il mercato. Qui Caya iniziò a correre avanti e indietro per le bancarelle. A prendere vestiti e a provarli. All’inizio Goku la guardava silenzioso ma dopo non molto si lasciò andare e iniziò anch’egli a correre da bancarella a bancarella. Si fermarono varie volte di fronte a bancarelle di cibo e Caya non poté far altro che meravigliarsi ancora una volta di quanto Goku potesse mangiare.

 

-         Goku ti piace questo? –

Disse la ragazza uscendo da dietro una tendina e avvicinandosi a Goku che era rimasto all’esterno della bancarella.

-         S…si. Credo vada bene –

La ragazza indossava un pantalone color verde militare con  vari tasconi e sopra ad esso una felpa nera lasciata un po’ aperta, che lasciava intravedere i seni. Goku notando quest’ultimo particolare arrossì violentemente e scosse la testa cercando di far sparire quel rossore.

“  Maledetto Gojyo a furia di star con lui sto diventando scemo anche io ”

-         Goku…allora? –

-         Eh?!...Si,si va benissimo –

 

Risserò e scherzarono tutta la mattinata finche non arrivò il momento di parlarle.

-         Caya…io…devo…devo parlarti –

-         Lo so già –

-         Cosa?!... –

-         Avevo già capito tutto quando ti ho visto correre via dalla locanda dopo essere andato a chiedere ai ragazzi se potevo venire con voi. Quando ti ho visto tornare mi aspettavo che tu me lo dicessi subito invece…perdonami quando mi hai chiesto di venire al mercato ti ho stuzzicato dicendoti che cosi avrei comprato questo vestito e questo ti ha fatto star male, vero? –

-         Io… -

-         Io l’ho fatto apposta volevo farti star male perché mi stavi abbandonando. Mi chiedevo perché tu mi avessi salvato se poi mi abbandonavi così. A questo punto era meglio essere violentata e poi uccisa da quei tre. Ma ora ho capito. Io non posso pretendere che ora tu mi porti con te. Già è tanto che mi hai salvato la vita. Scommetto che se avessi saputo che salvarmi ti avrebbe portato tutti questi problemi non l’avresti fatto –

-         No! Non è vero! Io ho voluto davvero salvarti e se dovessi tornare indietro lo farei di nuovo –

-         Ti… ti ringrazio –

Disse mentre candide lacrime iniziarono a scenderle lungo il viso. Le asciugò velocemente, non voleva dire addio a Goku piangendo ma quelle stupide non volevano proprio smettere di scendere.

-         Và. Và ora. I tuoi amici ti staranno aspettando… Per colpa mia hai già perso troppo tempo. Ti prego solo di ringraziarli tu da parte mia; non mi va di tornare alla locanda… Ah puoi restituire anche questo vestito alla proprietaria da parte mia? –

Porge  la busta, dove si trovava il vestito, a Goku che la prese fermandosi a guardare le lacrime che ancora scendevano lungo il viso di Caya. Com’erano belle. Non aveva mai visto delle lacrime cosi candide eppure chi sa perché gli procuravano un così forte dolore in petto. Caya accortasi che Goku stava guardando le sue lacrime tentò di eliminarle ancora una volta con la manoz; ma inutilmente.

-         Non preoccuparti per me; vai –

-         Ma tu… -

-         Ho detto VA VIA!... –

-         … -

-         Ti giuro che non piangerò più. Questa sarà l’ultima volta. Ma ora và –

Goku guardò per l’ultima volta la ragazza che cercò di sorridergli dolcemente. Poi con quel lancinante dolore che continuava a percuoterlo in petto. Le diede le spalle e prese a correre verso la locanda sperando che allontanandosi da lei anche quel dolore svanisse nel nulla.

 

  Caya

Ed eccoci al terzo capitolo scusate se ci ho messo un po’ ma tra la scuola e le lezioni di karate non ho molto tempo libero. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che continuiate a leggere la mia fanfic. Se poi vi va di recensire per dirmi cosa ne pensate o anche per darmi consigli mi farebbe molto piacere. Con questo vi saluto. Alla prossima. Nihao!!!!

       

                                                                                                         

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Capitolo 4
*** Cap 4. Restare soli ***


cap.4sa

Capitolo 4. Restare soli

 

Un tiepido sole splendeva alto su nel cielo mentre una Jeep, al cui interno si trovavano quattro giovani ragazzi, viaggiava per il deserto. Un inquietante silenzio avvolgeva l’auto. Il più giovane di loro si voltò ancora una volta a guardare la piccola cittadella che si rimpiccioliva a man mano che si addentravano nel deserto. Hakkai osservò dallo specchietto dell’auto il volto triste dell’amico per poi poggiare lo sguardo su Sanzo che sedeva apparentemente tranquillo a leggere il suo giornale.

-         Ehi io inizio ad avere fame perché non ci fermiamo?

Chiese Gojyo rompendo prepotentemente il silenzio.

-         No. Siamo appena partiti e non ci fermeremo solo per un tuo capriccio –

-         Però ha ragione, Sanzo. Infondo è ora di cena e abbiamo tutti molta fame. Vero Goku? –

-         Eh?!...S…si –

Fermatisi Hakkai accese un piccolo fuoco e sul quale mise una pentola con dentro dell’acqua ove ad ebollizione gettò del riso. Sanzo, intanto, era rimasto in auto a leggere, Gojyo seduto accanto al fuoco osservava silenzioso l’amico che preparava da mangiare e Goku un po’ più distante da questi agitava il suo nyoibo scagliandolo violentemente e provocando un sibillio nello squartare violentemente l’aria.

-         Certo che non ho mai visto Goku in quelle condizioni. Forse dovremmo fare qualcosa. Tu che ne dici Hakkai? –

-        Credo tu abbia ragione ma cosa?... –

-         Non potevamo proprio portarla con noi quella ragazza? –

-         Sanzo non ha voluto metterla in pericolo –

 

“ E ora cosa faccio?... Non ho la minima idea di dove andare… Ma una cosa è certa devo rialzarmi. Devo provare a reagire. Non voglio morire o sarà stato inutile… o Goku mi avrà salvato inutilmente. Eppure…eppure ogni istante che passa sembra che la paura mi soffochi sempre di più. Ho detto a Goku che c’e l’avrei fatta da sola ma… ma non so proprio da dove cominciare… Goku… ho paura”

L’urlo di un signore che vendeva frutta arrivò alle orecchie di Caya che subito si rimise in piedi.

-         Un lavoro. Partirò da quello –

Corse nella piazza dove vi erano i vari negozietti e tentò in vari di questi di farsi assumere.

-         Mi spiace sei troppo piccola –

-         Oh no, non ho posti per altre cameriere –

-         Mi spiace qui basto io e mia moglie –

Ma la risposta era sempre la stessa. No.

“ Potrei tornare a Komatsu. No li non posso più tornare dopo essere scappata con mamma e papà. E’ meglio se rimango qui. In questo paese non mi conosce nessuno. Prima o poi troverò un lavoro… o almeno spero”

 

-         Goku, Sanzo venite il riso è pronto –

Sanzo poggiò il giornale sul sedile, con un salto scese dall’auto e andò a raggiungere gl’altri due intorno alla pentola seguito subito da Goku. Restarono per un po’ a mangiare senza parlare finché Gojyo infastidito da quell’opprimente silenzio sbuffò:

-         Certo Hakkai che i tuoi piatti giorno dopo giorno fanno sempre più schifo. E poi guardatevi ragazzi siete tutti così mosci. Anche quella stupida di una scimmia non risponde più ai miei attacchi…Ci servirebbe proprio una bella ragazza a rallegrarci e a preparare gustosi manicaretti –

-         Caso mai ci servirebbe sbarazzarci di un idiota come te –

Rispose di getto Sanzo.

-         Come mi hai chiamato scusa? Ripetilo se ne hai il coraggio –

-         Idiota. Idiota. Idiota –

-         Ora ti faccio vedere io l’idiota –

Disse scattando in piedi. Sanzo estrasse la sua pistola e gli e la puntò contro. Ma subito Hakkai, alzandosi a sua volta, si mise tra i due per dividerli.

-         Ora basta! Fatela finita entrambi –

A quella frase rimasero tutti stupiti. Non avevano mai visto Hakkai rivolgersi ad uno di loro in quel modo. Di solito era sempre gentile e carino con tutti, ma stavolta…

Sanzo si alzò gettando la sua ciotola in terra e tornando all’auto a leggere. Hakkai fece risedere Gojyo e lo segui.

-         Accidenti Sanzo solo tu sei capace di scoraggiare Goku in quel modo e ora…Sai bene che infondo avere una donna che ci aiuti non ci farebbe male. So che così la metteremmo in pericolo ma se lei accettasse nonostante ciò di venire con noi a proteggerla ci saremmo sia io che Gojyo e di sicuro Goku darebbe la sua vita per quella della ragazza  –

-         Appunto quella stupida scimmia sarebbe così stupida da farsi uccidere per lei. Non ne parliamo se poi dovesse liberare il suo aspetto originario –

-         Se è per quello non è detto che debba succedere. Infondo vi conosco già da molto e non mi è mai capitato di vederlo –

-         … Ho capito. Chiama quell’idiota di un kappa e la stupida scimmia, partiamo. Ma vi avverto se accade qualcosa io non né voglio sapere niente –

 

Questo era l’ennesimo negozio in cui avrebbe provato e per di più era stanca ed affamata. Entrò silenziosa e stremata nell’alimentari dove migliaia di profumi finirono per accrescerle la fame. Al suo interno un uomo di mezza età le venne incontro appena la vide.

-         Salve posso esserle d’aiuto? –

-         A dire il vero starei cercando un lavoro. Per caso lei avrebbe bisogno di un aiuto? Potrei occuparmi di qualsiasi compito, anche se questi siano pesanti –

-         Un aiuto non mi farebbe male. Potresti dirmi qual’è il tuo nome? –

-         Certo Caya… Caya Minezawa –

A quel nome l’uomo divenne bianco in viso e arretrando impaurito chiese con voce tremante:

-         Quel Minezawa? –

-         Mi scusi non capisco –

-         Tu…tu sei la figlia di Shaoran Minezawa? –

-         Si. Conosceva mio padre? –

-         Va subito fuori dal mio negozio. Non voglio avere niente a che fare con te. Mi metteresti solo nei guai –

-         Scusi ma non capisco proprio –

-         Ho detto fuori. Fuori –

Disse trascinandola  a spintoni fuori dal negozi.

-         Ehi vecchio Ryoga cosa le prende? Perché tratta in quel modo questa povera ragazzina? –

-         Tu non capisci. Lei è la figlia di Minezawa –

-         Quel Minezawa? –

La gente all’udire quel nome si radunò intorno alla ragazza.

-         E’ la figlia di Minezawa. Deve andarsene –

-         Và via –

-         Metterà in pericolo i nostri bambini –

-         Và via –

-         Tuo padre era un assassino –

Un uomo raccolse un pomodoro dal fruttivendolo che si trovava al suo fianco e lo gettò contro Caya. Subito la folla imitò il suo gesto iniziando a lanciarle pomodori e verdure varie, continuando ad urlarle di andarsene.

 

<<  -   Mamma perché dobbiamo andarcene? Qui a Komatsu ho tutti i miei amici-

-         Lo so tesoro ma il papà non può più restare qui. Dobbiamo andare via –

-         Perché non capisco? Cos’è successo? Perché sei cosi spaventata? –

-         Ti prego non fare domande, andiamo –

-         Io… ho capito verrò però tu non piangere più -    >>

 

Calde lacrime iniziarono a scendere lungo le gote di Caya.

“ No. Non devo piangere avevo promesso a Goku che non avrei più pianto. Ma non ci riesco. Fermatevi. Fermatevi stupide non mostrate a tutti quanto io sia debole… Non capisco. Cosa volete tutti da me? Sembra che sappiate cosa abbia fatto mio padre. Perché sono l’unica a non saperlo? Non c’e la faccio più. Goku ho paura. Goku perché mi hai lasciata da sola... Goku dove sei? Torna da me ti prego… Ti prego o da sola finirò per distruggermi”

Un ragazzino esaltato dalla confusione della folla raccolse da terra un bastone e lo scagliò contro Caya ma prima che questo potesse toccarla un ragazzo dai capelli castani e gl’occhi di un strano color dorato ponendosi dinanzi ad ella lo frenò con il braccio. E ora altri due strani ragazzi erano al suo fianco. Il primo s’inginocchiò e aiutò la ragazza a rialzarsi.

-         Go…Goku –

Disse questa lasciandosi scivolare tra le sue braccia.

-         Mi spiace per voi ma il gioco è finito –

Fece Gojyo mentre Goku portava Caya sull’auto.

-         Non sapete che le fanciulle non vanno toccate? Ora vi do io una balla lezione –

Continuò stringendosi i pugni.

-         Gojyo lasciali perdere e andiamocene –

Lo richiamò Hakkai mettendo in moto l’auto.

-         Ringraziate il mio amico se per questa siete salvi -

Corse all’auto e con un salto vi montò.

-         Caya ora se vuoi puoi anche riposare –

Gli sussurrò Goku.

-         Vedrai andrà tutto bene. Da adesso staremo sempre insieme –

Gl’occhi si chiusero e Caya si assopì riscaldata dal dolce calore dell’abbraccio di Goku e dell’amicizia dei nuovi amici che ora la circondavano.

 

                                                                                                                                                                                Caya

 

Salve eccomi con un nuovo capitolo scusate se ci ho messo un pò ma a scuola sono riniziate le interrogazioni e io sto facendo di tutto per dedicarmi sia a loro che ai racconti che ho sul sito...comunque tornando al capitolo spero vi sia piaciuto. Ne approfitto per ringraziare Moon 89 e Akira mc... grazie infinite per le vostre recensioni

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Capitolo 5
*** Ora insieme ***


cap.5

Capitolo 5. Ora insieme

 

<<  " Goku dove sei?… "

Caya alzò per un attimo lo sguardo e poté vedere un bambino tra la folla prepararsi per lanciarle contro un bastone. Cercò di rialzarsi per non essere colpita ma le gambe le cedettero e ricadde di nuovo in terra. Impaurita abbassò il viso e si portò le braccia alla testa. Ma prima che il bastone potesse toccarla un ombra le si parò dinanzi. Alzò lo sguardo e poté riconoscere Goku. Questi poi s’inginocchiò e le rivolse uno dei suoi dolci sorrisi.

-         Go…Goku –

" Sei proprio tu "

Si lasciò scivolare tra le sue braccia e chiuse gli occhi. Quando li riaprì era seduta in braccio al ragazzo. Non ne era sicura ma forse era nella jeep dei ragazzi.

-         Caya ora se vuoi puoi anche riposare –

Gli sussurrò Goku.

-         Vedrai andrà tutto bene. Da adesso staremo sempre insieme –

Gl’occhi si richiusero e Caya si assopì riscaldata da un dolce calore che mai aveva provato in vita sua.

"  Cos'è questo calore? È… è così bello che mi piacerebbe restarci per sempre"  >>

 

Quella mattina Caya si desto avvolta da un piacevole calore, però non era lo stesso che aveva provato la sera precedente.

"  Chi era quel ragazzo? Che strano sogno "

-         Buon giorno. Vedo che la nostra principessina si è svegliata -

-         Davvero, davvero! Che bello, che bello non vedevo l'ora -

Una voce squillante vibrò nell'aria.

" Di chi è questa voce? Forse il cugino Akito è venuto a trovarci. Uffa ma la mamma doveva proprio mandarlo a svegliarmi "

-         Aki… Akito che vuoi? -

La vista fino ad allora ancora annebbiata dal sonno si schiarì e Caya si trovò il ragazzo del sogno dinanzi ad ella.

-         Akito!? E chi è questo Akito? Io mi chiamo Goku -

-         È vero era solo un sogno. Non sono più a casa e la mamma non … non c'è più. Ormai non c'è più. Non c'è… più "

Rivoli di lacrime presero a bagnarle le gote dinanzi agli occhi sconvolti di Goku.

-         Oh no; e ora perché piange? Sanzo perché piange? Fa qualcosa -

-         E cosa vuoi che faccia io? Ve lo avevo detto che ci avrebbe portato solo fastidi -

Rispose questi stizzito, per poi alzarsi e andarsene a leggere il suo giornale su un sasso accanto al fuoco che aveva acceso Hakkai per poter preparare la colazione.

-         Hakkai -

Chiese allora supplichevole.

-         Probabilmente è un po’ scossa dagli ultimi eventi. Lasciala sfogare -

-         … -

-         Ehi non chiedi aiuto a me? Modestia a parte ci so fare con le donne -

-         Non metterei mai Caya nelle tue mani, neanche se mi uccidessero -

-         Cosa? Ti faccio vedere io stupida scimmia -

Fece prendendolo per il collo della maglia. Ma Goku non reagì come paralizzato alla vista delle lacrime di Caya. Gojyo lo liberò dalla presa e rimasero per qualche istante in silenzio come al voler rispettare il dolore della ragazza. Poi Goku prese un fazzoletto e lo porse alla ragazza  che se lo portò al viso nascondendolo con esso.

-         Vi… vi ringrazio non so davvero come ringraziarvi per la vostra gentilezza -

-         Non devi. La nostra non è gentilezza se ti abbiamo aiutata è solo per non sentirci in colpa con noi stessi. Tutto quello che noi facciamo è solo per noi stessi. Quindi tu non ci devi niente -

Detto  ciò Gojyo scese dall'auto e corse anch'egli accanto al fuoco.

-         I… io -

-         Gojyo ha ragione tu non ci devi niente. Se ti ho salvato è stato solo perché io volevo farlo. E poi se proprio vuoi far qualcosa per noi smettila di piangere e sorridi -

-         Go… Goku io… io ti avevo promesso che me la sarei cavata da sola e che non avrei più pianto ma… ma non ci sono riuscita. Io ho fallito, sono una buona a nulla e non sono neanche in grado di frenare queste stupide lacrime. Perdonami -

-         Tu non sei affatto una buona a nulla, non è stata colpa tua; anzi sei stata coraggiosa a provarci. E poi… e poi ora che sei con noi puoi piangere tutte le volte che vuoi -

Fece arrossendo.

-         Basta che non diventi troppo piagnucolona -

-         Io… grazie. Grazie -

Si asciugò le lacrime e con Goku andò a sedersi accanto al fuoco.

-         Oh i piccioncini si sono degnati di raggiungerci -

Goku arrossi di botto e si scagliò contro Gojyo gettandolo in terra.

-         Sta zitto pervertito di un kappa -

-         Come hai osato, ti faccio vedere io -

Iniziarono poi a rincorrersi sotto lo sguardo preoccupato di Caya.

-         Go… Goku -

-         Non preoccuparti fanno sempre così. Vedrai con il tempo ti abituerai-

-         Io?! -

-         Oh quello sbadato di Goku non ti ha detto che se vuoi puoi restare con noi? -

-         Io… -

Ancora una volta gl'occhi le si riempirono di lacrime.

-         Hakkai che hai fatto? L'hai fatta piangere di nuovo  -

-         Oh no, stavolta è di gioia. Piango di gioia -

Goku le scompigliò affettuosamente i capelli e si sedette al suo fianco per mangiare la sua colazione.

-         Caya prima di affermare che vuoi restare con noi c'è una cosa che devi sapere. Noi quattro siamo sempre in viaggio perché ci sono delle missioni che ci vengono affidate. Queste spesso sono molto pericolose perché si tratta di affrontare e uccidere demoni. Tu sei disposta a restare con noi nonostante la tua vita sia in costante pericolo? -

Ci tenne a precisare Hakkai.

-         Io non saprei comunque dove andare o cosa fare della mia vita. Ho deciso di vivere attimo per attimo cercando di vivere con gioia e ora come ora l'unica cosa che possa rendermi felice è restare con voi… anche se rischio la vita. Ma almeno potrò essere felice sino all'ultimo istante. Quindi vi prego lasciate che io resti con voi -

-         Se per te sta bene allora puoi restare con noi -

-         Evviva! -

Goku saltò in piedi e prendendo Caya per le mani iniziò a saltare.

-         Resterai con noi. Che bello, che bello. Vedrai non devi aver paura ti proteggerò io -

Caya arrossì e Goku non poté far a meno di notarlo quindi le lasciò le mani e si rimise a sedere.

-         Spero almeno che ti renderai utile -

-         Eh i… io certo. Mi sembra ovvio ce la metterò tutta - 

Fece strigendo un pugno difronte a se cercando di mostrarsi determinata.

-         Pff -

Scoppiarono tutti in una fragorosa risata compreso Sanzo che si nascose dietro il giornale.

-         Wuao sei forte. Sei riuscita a far ridere anche il bonzo -

Fece Gojyo.

-         I… io. Perché ridete non stavo scherzando –

 

 

Dopo la colazione si misero in viaggio. Il viaggio per il deserto fu lungo e animato soltanto dai battibecchi fra Goku e Gojyo e le minacce di Sanzo. Finché non arrivarono nei pressi di una piccola cittadella. Entrarono circondati da un silenzio tombale, le strade erano vuote e porte e finestre delle case erano sprangate.

-         Wuao che desolazione –

-         C’è qualcuno?-

Urlò Goku. Non avendo risposta i cinque camminarono per le strade in cerca di presenza di vita. All’improvviso si sentirono dei rumori provenienti dall’unica casa con le ante delle finestre aperte. Videro un ombra muoversi dietro una finestra e subito corsero a bussare alla porta. Dopo non molto un alto signore dalla folta barba venne ad aprirli.

-         Salve e scusi il disturbo. Stavamo cercando un alloggio per la notte ma sembra che tutta la città sia abbandonata tranne questa casa. Potrebbe indicarci una locanda o la strada per la città più vicina? –

L’uomo guardò i ragazzi fermandosi in ultimo su Caya che spaventata da quello sguardo che sembrava volesse penetrarla si nascose dietro Goku.

-         Siete arrivati nel posto giusto. Prego entrate –

L’interno della casa era vuoto e buio, illuminato solo dalla piccola candela che l’uomo portava in una mano.

-         Purtroppo la città è stata attaccata qualche tempo da un’epidemia e quelli che sono riusciti a salvarsi da essa hanno deciso di lasciare la città. Ma in compenso quelli che sono rimasti hanno aperto posti come questo… -

Appena l’uomo aprì la porta di fronte a essi un intensa luce penetro nel corridoio quasi accecando i ragazzi. All’interno infatti grossi candelabri di ottone erano appesi ai muri e altri erano posti sui numerosi tavoli che riempivano la sala. Questi erano ricoperti da bianche tovaglie finemente ricamate e sopra di esse vi erano piatti di porcellana bianca, bicchieri di cristallo e posante d’argento. Al centro poi vi erano vasi colmi di freschi fiori.

-         Prego venite da questa parte –

L’uomo li portò in una piccola camera laterale ove vi era un unico tavolo.

-         Accomodatevi. Scommetto che state morendo di fame. Vi faccio subito portare qualche leccornia e del buon vino –

-         Evviva si mangia, si mangia –

Esultò Goku trascinando a sedere con lui Caya. Non dovettero aspettare molto che numerosi piatti vennero serviti insieme ad un vino nero come la pece di cui ne fecero, tutti tranne Caya, un uso elevato. Sembrava che un bicchiere tirasse l’altro.

-         Dai Caya bevine un po’ anche tu. È squisito -

Fece Goku porgendole un bicchiere.

-          No grazie e dovreste smetterla anche voi. Siete tutti ubriachi –

-         Ma dai non dire sciocchezze e divertiti… – Gojyo s’interruppe per uno sbadiglio – con… con noi…. Che strano all’improvviso mi è vento sonno –

-         Si anche a –

Goku non fini neanche la frase che cadde, insieme agl’altri, addormentato. Caya tentò di svegliarli, li scuote, li chiamò ad alta voce, li schiaffeggiò  ma fu tutto inutile.

-         Bene finalmente si sono addormentati. E tu mia balla e diligente signorina verrai con me e i miei amici – fece l’uomo entrando nella camera insieme a sei grossi uomini – Shiro, Mushra occupatevi della ragazza; voi altri di questi quattro –

-         Cosa ne dobbiamo fare? –

-         Uccideteli, abbandonateli nel deserto fatene quello che volete ma fate in modo che non possano tornare a prendersi la ragazza –

 

 

 Caya

 

 

 

Salve a tutti! Scusate se vi ho fatto attendere a lungo per il quinto capitolo ma il computer con cui vi scrivo è di mia sorella che fino a poco era all’università e aveva il computer con lei e io non ho potuto mettere sul sito la mia storia. Ma ora sono tornata e non vi farò più aspettare cosi tanto. Vi chiedo ancora scusa e spero che le mie lettrici tornino tutte a leggere il seguito. In fine voglio ringraziare moon89, Animor,  Mlle Nihal, AKIRA mc per i loro commenti. Grazie di cuore spero di poter  ricevere ancora dei vostri pareri.    

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Capitolo 6
*** Cap.6. La danza del dolore ***


cap.6

Capitolo 6. La danza del dolore

 

Caya venne trascinata da due grossi uomini per un lungo corridoio, alla fine di questo aprirono una porte ed entrarono in un ampia sala riempita da numerosi cuscini giganti sparsi un po’ qua e là, gettarono Caya su uno di quei mucchi, diedero un ordine ad una ragazza e scomparirono nuovamente dietro la porta con un fragoroso rumore di chiavistello che venivano chiusi.

-         Cihiro occupati di questa ragazzina –

-         Cosa? No aspettate –

La porta si chiuse e Caya si accorse di essere circondata da uno stuolo di donne e ragazzine vestite con abiti da odalische. I vestiti erano realizzati con sete pregiate dai svariati e candidi colori e veli semitrasparenti coprivano i loro volti lasciando vedere solo gli occhi.

-         Io non posso restare qui. Devo andarmene loro hanno bisogno di aiuto –

Si alzò dai cuscini e corse verso una delle numerose finestre, fece per spostare i pesanti veli delle tende ma tutto ciò che vide non furono altro che robuste sbarre d’acciaio.

-         No. No! E ora come faccio? E voi cosa fate li impalate? Ditemi come uscire di qui? –

Non ebbe risposta e prese a camminare freneticamente per la stanza.

-         Ma perché qui è tutto chiuso? Io devo andare loro mi … –

-         Smettila di sbraitare mocciosa! Di qui non puoi uscire se le guardie non vengono a prenderti. E per quanto riguarda quei loro di cui stai parlando non farti speranze non li rivedrai mai più –

-         Non è vero –

-         Non hai pensato che forse ti abbiano abbandonata? –

-         No! Loro non lo farebbero mai. Loro… loro sono stati imbrogliati, gli hanno dato un sonnifero. Torneranno, loro torneranno a prendermi –

-         Non illuderti e poi se anche fosse come dici a quest’ora saranno già morti e sepolti –

-         No loro sono fortissimi, nessuno può batterli -

-         E tu credi che i tuoi amichetti siano in grado di battere una decina di robusti uomini? –

-         Si e non lo credo, io lo so. E so anche che loro torneranno a prendermi –

-         Sciocca… prendi questi abiti e cerca di renderti più attraente o nessun cliente ti vorrà –

-         Cliente? Che significa? –

-         Non lo hai ancora capito noi tutte siamo delle prostitute. Chi per dovere e chi per obbligo e ora anche tu sei una di noi –

-         Io… io non… non voglio! –

-         Credi che anche una sola di noi lo voglia? Ora basta, smettila e cerca di non creare altri fastidi…Cihiro mi sbaglio o ti hanno detto di prenderti cura di lei?

-         Si scusa Machi me ne occupo subito… Vieni puoi cambiarti dietro quel separè  –

 

Il fragore di uno sparo risuonò nel deserto, l’ultimo avversario era stato ucciso.

-         Ma tu guarda questi con chi credevano di avere a che fare? –fece Gojyo ritirando la sua arma.

-         Caya… Non c’è. L’hanno presa quei tipi –

-         Cosa ci facciamo ancora qui? Caya ci sta aspettando –

 

Caya le aveva tentate di tutte; aveva ripetuto un infinità di volte che i suoi amici sarebbero venuti a prenderla e che potevano scappare con loro, che insieme avrebbero potuta farcela ma tutte sembravano guardarla come se la compiatissero. Non le credevano. Nessuna.

" Maledizione qui è tutto sbarrato, ho controllato dovunque non c'è via di uscita devo per forza stare al gioco e poi appena mi porteranno fuori da questa stanza tenterò di scappare.... Goku, ragazzi vi prego ditemi che state bene "

-         Il giallo ti dona –

-         Grazie –

-         Vieni siediti qui cosi ti trucco –

Caya si accomodo e Cihiro iniziò a truccarla.

-         Credo che un giallino sfumato con il bianco ti stia d’incanto. Hai un viso molto grazioso e una splendida pelle i colori chiari e un trucco leggero sono quello che fa per te –

-         Eh? Ah si grazie -

-   Stai bene cara? -

-   Perché fai questo? Perché permettete che vi usino cosi? –

-         Non ne abbiamo scelta. Guardati intorno molte di loro sono fin troppo giovani ma lo fanno perché hanno bisogno di mandare soldi alla famiglia, altre perché se non qui sarebbero in mezzo ad una strada e probabilmente morte di fame o perché uccise e infine ci sono quelle come Machi che sono state vendute dai propri cari. Lei è una delle più anziane e nonostante ciò anche una delle più richieste. Non te la prendere per quello che ti ha detto prima è solo il suo modo per prepararti a ciò che da oggi in poi dovrai affrontare. Non è cattiva è solo molto sola –

-         Sola… -

-         Mailing vieni qui –

Una bambina di circa dieci anni, dai lunghi capelli neri raccolti da una treccia e da due splendidi occhi neri, corse accanto alle due.

-         Questa è mia figlia Mailing. Ti aiuterà ad imparare la danza del ventre  -

Il resto della giornata trascorse veloce tra una lezione di danza e una di bontoon durante le quali Caya pensò ai più svariati modi per fuggire senza attirare troppa attenzione.

" Se qualcuno dovesse accorgersene non avrei scampo devo stare attenta.... Goku ho paura però ti giurò che ce la metterò tutta per non farmi vincere "

Quando calò la notte un gruppo di uomini vennero a prenderle per portarle nell’ampia sala dove la mattina Caya era entrata con i ragazzi. Ora però era stracolma di uomini che continuavano ad affluire nella stanza. Cihiro prese Caya per un braccio e la trascinò con sé su un grande palco. Qui le ragazze iniziarono a danzare finché un uomo non le indicava al cameriere che le andava a prendere e le portava a ballare dinanzi al tavolo di questi, poi improvvisamente la fanciulla e l’uomo sparivano al di sopra di una scala.
Minuto dopo minuto la paura e l’ansia accrescevano nel petto di Caya finché un grasso uomo dalla folta barba nera non la indicò.

-         Sta calma andrà tutto bene – le sussurrò Cihiro.

Portata al tavolo dell’uomo continuò a ballare cercando di evitare di guardare quell’uomo che le dava il ribrezzo.

" Caya stai calma e pensa. Devi scappare. Come posso fare? C'è troppa gente mi acchiapperanno subito"

-         Allora bella bimba vogliamo andare? – fece afferrandola per il polso

-         Cosa? No! Dove? –

-    Come dove? Non fare l'ingenua di sopra è ovvio -

" Cosa? "

-   Non gradirebbe prima andare a fare una passeggiata fuori? -

" Ti prego, ti prego di di si fuori ci dovrebbe essere meno sorveglianza potrei"

-         Stai scherzando vero? Non ci è permesso portarvi fuori e poi comunque non è una passeggiata quella che voglio. Forza andiamo -

Fece stirngendo ancora più saldamente la presa al polso.

-   No! Non voglio -

-   Come non vuoi? Non scherzare –

-         Ho detto di no - cercò di sottrarsi alla prese ma l’uomo strinse ancora di più fino a farle male – Non voglio. Lasciami –

-         Adesso basta mi stai proprio stancando –

Un boato di una porta che s'infrangeva sul pavimento interroppe la musica, l’uomo si voltò istintivamente verso il rumore e prima che potesse rivoltarsi verso Caya una mano lo afferrò per il polso rompendoglielo.

-         Aaaaaah! –

-         Lasciala andare immediatamente –

-         Goku –

-         Va tutto bene? –

-         Si –

“  Lo sapevo, sapevo che come sempre saresti arrivato a salvarmi “

-         Bene allora andiamocene via di qui –

-         No aspetta non posso –

-         Cosa significa? –

-         Dobbiamo liberarle –

Goku si guardò intorno vedendo numerose donne spaventate e sconvolte.

-          Non muoverti da qui –

Goku tornò nella mischia a combattere le guardie con i suoi amici.

-         Stupida cosa stai aspettando? Ti sono venuti a prendere, no? E allora cosa ci fai ancora qui? – le disse Machi correndole accanto.

-         Me ne andrò ma voi verrete con me –

-         Non dire sciocchezze non riuscirete mai a salvarci tutte. E poi chi te lo ha chiesto? Come ti permetti di prendere una decisione su noi senza neanche chiederlo prima? –

-         Io credevo che voi voleste andarvene da qui –

-         E sbagliavi. Fuori di qui noi non abbiamo futuro –

-         Non devi dire cosi. Sono sicura che tutte voi potete trovarvi un lavoro e riprendere a vivere –

-         E tu credi che la gente possa accettare fra essa persone come noi. Io non credo. Finiremmo per condurre una vita peggiore di quella che già facciamo –

-         … -

-         Caya sta atten – Goku non riuscì neanche a finire la parola che Caya vide Machi accasciarsi ai suoi piedi colpita da un proiettile allo stomaco.

-         Ma… Machi –

-         Sai Caya io ti invidio davvero tanto, tu hai questi ragazzi che ti vogliono bene mentre io non ho nessuno. Mai nessuno si è preoccupato di me, mai. E ora morirò sola –

-         Non dire cosi tu ce la farai e troverai qualcuno che ti vuole bene. E poi ora non sei sola ci sono io qui con te –

Una lacrima scivolò lungo una gota di Machi.

-   Ti ringrazio ma niente di tutto ciò accadrà. Il mio tempo è scaduto -

-    Non parlare non devi sforzarti - grossi lacrimoni presero a bagnare anche le sue gote.

-    Non sapevo più cosa significasse credere in qualcuno ma tu con la tua forza e la tua ceca fiducia in quei ragazzi mi hai fatto ricordare quanto sia bello provare un sentimento del genere. Grazie . averti conosciuto mi ha reso infinitamente fe... -

Gli occhi della donna si spensero, Caya le passò il palmo della mano sul viso e anche le palpebre si abbassarono.

Goku le si avvicinò, l'afferrò per un braccio e la tirò all'in piedi.

-    Caya dobbiamo andarcene -

-    Ma... io -

-    Và mi occuperò io di Machi - fece Cihiro avvicinandosi e chinandosi sulla donna.

-    Tu non vieni via? -

-    No ormai la mia vita è questa. Lo è per mia scelta e continuerò a svolgerla in questo modo. Ti prego solo di portar via Mailing e le altre ragazze che vorranno seguirvi. Addio Caya -

-    No, non è giusto. Perchè? Mailing avrà bisogno di te -

-    Ti prego di rispettare la mia decisione. Mailing se la caverà benissmo anche senza di me. Lei non è stata ancora toccata e non voglio che accada ti prego portala via, ti scongiuro -

Caya guardò Cihiro e Mailing salutarsi in lacrime poi quest'ultima le corse accanto e la prese per mano.

-    Ti prego non lasciarmi o sarò tentata a tornare indietro -

Caya strinse la mano della bambina nella sua e insieme ad un piccolo gruppo di ragazze si allontanò in silenzio da quel luogo ove tutte conoscevano la danza del dolore.

 

-    Ecco credo che con questo carretto riuscirete ad arrivare in città -

-    La ringrazio signor Hakkai. Grazie a tutti voi per tutto quello che avete fatto -

-    Oh no non c'è bisogno di ringraziare - rispose imbarazzato portandosi una mano fra i capelli.

Mailing si avvicinò a Caya e la prese per le mani.

-    Caya prima di salutarci volevo ringraziarti ancora una volta. Se non fosse stato per te io sarei ancora in quel luogo e invece ora sono libera. Spero che un giorno potremo rivederci ed è per questo che ti dico ciao e non addio - le due si abbracciarono.

-     Ciao -

-     Ciao -

Caya e i ragazzi aspettarono che il carretto fosse lontano poi Goku prese Caya per mano e insieme salirono in auto.

 

 

Eccoci al sesto capitolo anche questo mi è stato ispirato da una canzone del cd musicale di Saiyki. Vi ringrazio per l'aver letto anche questo capitolo e vi saluto. Alla prossima!!!

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